Portfolio FD 2022

POR T FO L I O FRANCESCA DALMASSO

2022

CONTENUTI 3

Biografia

8

Riqualificazione urbana

Francesca Dalmasso

New Urban Landscape

16

Riqualificazione città consolidata

26

Progettazione urbana

34

Proyecto 4

40

Análisis e Ideación Gráfica

42

Restauro architettonico

54

Archeologia dell’elevato

66

Riqualificazione edilizia

Connessioni

Vivre les éspaces

Microutopías contemporáneas

Concepción del espacio

Castello di Casalgrasso

Santa Maria di Rivalta Scrivia

Progetto d’interni

ESPERIENZE LAVORATIVE Tirocinio curriculare - Studio ANTE Architetti - Saluzzo (CN) Marzo 2017 - Maggio 2017 Tirocinio curriculare - Studio Bachiorrini - Saluzzo (CN) Febbraio 2019 - Aprile 2019 Studio Tecnico CIRASO - Manta (CN) Aprile 2019 - Oggi

Studio Tecnico CIRASO - Manta (CN) Aprile 2019 - Gennaio 2021

Francesca Dalmasso

Dario Castellino Architetto - Cuneo (CN) Gennaio 2021 - Oggi

EDUCAZIONE Diploma presso Liceo Classico “G. B. Bodoni” di Saluzzo (CN) Luglio 2014 Laurea in Architettura classe L-17 (DM270)

81/100

110L/110

Luglio 2017 E+/EU PROGRAMME COUNTRIES - Universidad de Alicante - ALICANTE - SPAGNA 04/09/2018 - 30/01/2019 Laurea in Architettura per il Restauro e Valorizzazione del Patrimonio_classe LM-4 (DM270) 08/04/2020 Tesi: L’abbazia di Santa Maria di Rivalta Scrivia: ricerca storica e analisi del costruito Oggetto: Ricostruzione delle fasi di cantiere attraverso l’analisi stratigrafica.

Ausilio della tecnica fotogrammetrica

Relatore: Prof.ssa Silvia Beltramo

110L/110

WORKSHOP Progettare senza barriere_Musei per tutti Ottobre 2017 Complex vaulted systems: geometry, design, construction Aprile 2019

ALTRE ESPERIENZE Guida turistica presso FAI Fondo Ambiente Italiano Marzo 2012 Volontariato presso LEO Club Saluzzo-Savigliano Giugno 2016 - Oggi BAC Best Architecture Competition Aprile 2017 Convegno internazionale Sant’Andrea di Vercelli e il Gotico europeo agli inizi del Duecento 29 maggio 2019 - 1 giugno 2019

CONOSCENZE LINGUISTICHE Madrelingua Italiana Altre lingue Inglese Spagnolo Certificazioni internazionali First Certificate in English Curso cuatrimestral de Español como lingua extranjera. Nivel intermedio (A2)

CONOSCENZE SOFTWARE Adobe Illustrator Adobe Indesign Agisoft Metashape Autodesk Autocad (2D e modellazione 3D) Dialux Excel Microsoft Word Photoshop RDF SketchUp Primus

PATENTI DI GUIDA B (23/09/2013)

CONTATTI e-mail: dalmasso.fra@gmail.com telefono: +39 3934494603

NEW URBAN LANDSCAPE

Riqualificazione urbana New Urban Landascape

“New Urban Landscape” è un progetto a scala urbana ed architettonica che dà vita ad un nuovo spazio nella città di Torino, caratterizzato dalla presenza di una molteplicità di funzioni differenti rispetto a quella puramente residenziale, in vista di realizzare un contesto di mixité funzionale.

8

IL PROGETTO La notevole estensione in superficie costituisce, di per sè, sia un vantaggio che un limite, a maggior ragione se si considera che, in un passato molto recente, l’area era interessata dalla presenza di una struttura industriale che stabiliva uno stretto rapporto con il contesto. L’intento del progetto è stato quello di conservare la traccia della struttura generale e del passato industriale del luogo, attraverso la conservazione della manica Fenoglio, della manica su via Frejus e dell’attuale biblioteca.

L’intervento ha previsto l’inserimento di un edificio adibito

Gruppo di progetto: F. Dalmasso, M. Carrara, B. Cirla Luogo: Ex Diatto, Torino Anno: 2016 a residenza universitaria che, grazie alla sua forma incusiva, definisce una corte interna pubblica, resa permeabile grazie alla scelta di svuotare parte del piano terra in due punti così da realizzare passaggi coperti pedonali. L’obiettivo, infatti, è stato quello di creare un’area accessibile ovunque da parte di tutti ed al tempo stesso facilmente controllabile per garantire la sicurezza degli studenti. La prerogativa è stata quella di sfruttare le potenzialità di questa destinazione d’uso e di collocarla in un contesto ampio, a contatto con altre funzioni e fasce d’età.

La residenza, direttamente innestata su una piastra polifunzionale attraversabile, è permeabile, al piano terra, ai flussi di persone che possono così transitare dalla strada alla corte interna, grazie ad ampi passaggi coperti realizzati sottraendo alcune porzioni di edificio al piano terreno. Uno dei due passaggi è dotato di un basamento curvilineo pensato

come seduta pubblica, in modo da trasformare un comune luogo di transito in un luogo di sosta e socialità. Questo aspetto è di importanza fondamentale perché sottolinea la volontà di aprire la residenza alla città, senza chiuderla in se stessa. Al piano terra sono presenti le zone ad uso collettivo: una reception dotata di relativi uffici, un locale per la posta, una cucina comune, una lavanderia, una sala giochi e una insonorizzata per la musica. Nella manica che va ad innestarsi alla piastra (dotata di una palestra e di un bar-ristorante convenzionati con il collegio) è presente una sala conferenze eventualmente fruibile ad esterni. La manica Fenoglio, caratterizzata in prospetto dalla presenza degli shed originali, è stata adibita nella prima parte ad una sala con postazioni computer e ad un’ampia aula studio su due livelli dotata di propri servizi.

Nella seconda parte, è stata prevista una sala relax comune sempre su due livelli.

9

Riqualificazione urbana New Urban Landscaoe

Riqualificazione urbana New Urban Landscape

10

Il modello organizzativo “a nuclei integrati” prevede un numero variabile di camere che fa riferimento per alcune funzioni (pasti, soggiorno) ad ambiti spaziali riservati. In tal modo gli spazi comuni vengono fruiti solo dai gruppi di residenti delle camere che afferiscono ad essi e ciò rende, indubbiamente, la gestione molto più semplice e funzionale.

Si tratta di un modello modulare replicabile all’interno del progetto, con alcune variabili riguardo al numero di persone per ciascun nucleo. Le camere per gli studenti si suddividono in tre tipologie: singola, doppia (eventualmente trasformabile in una singola nel caso di persona diversamente abile) e tripla, caratterizzata da una forma più irregolare. Il numero massimo di studenti per ciascun nucleo è 8, scelto per ragioni di livello organizzativo e di praticità nella gestione degli spazi comuni, tutti dotati, tra l’altro, di un terrazzo privato. La residenza è in grado di ospitare un numero complessivo di 94 studenti. L’accesso a ciascun nucleo e ad ogni locale comune del collegio si effettua tramite badge, in modo da garantire la sicurezza degli studenti ed evitare l’intrusione di estranei.

Riqualificazione Urbana New Urban Landscape

Affaccio su corte

11

Riqualificazione Urbana New Urban Landscape

Sezione A-A

12 Sezione B-B

Riqualificazione urbana New Urban Landscape

Prospetto su via Moretta

Sezione E-E

13

Riqualificazione urbana New Urban Landscape

7

14 7

8 8

7

8

Prospetto esterno

30

Prospetto interno 30

Riqualificazione urbana New Urban Landscape

29 29

30

15

29

CONNESSIONI

Gruppo di progetto: F. Dalmasso, B. Cirla Luogo: Ex Caserma Aves Altair, Bolzano Anno: 2018

Riqualificazione città consolidata Connessioni

L’area di intervento ha interessato la zona logistica Aves Altair, attualmente utilizzata come base militare. Si tratta di un lotto pianeggiante che si sviluppa per circa 36000 m² presso il comune di Bolzano, in posizione periferica rispetto al fulcro cittadino e in adiacenza all’aeroporto e al polo commerciale. Delimitato lungo l’asse nord-sud dalla linea ferroviaria, cesura fisica e visiva con il contesto insediativo limitrofo, è compreso tra le catene montuose, all’imbocco della valle altoatesina.

16

IL PROGETTO Finalità del progetto è stata quella di sfruttare un luogo decentrato rispetto al fulcro cittadino, al fine di realizzarvi un piccolo polo indipendente, dotato di servizi e attività proprie. L’attuale mancanza di collegamenti dovuta all’odierna funzione di caserma, ha determinato la decisione di realizzare una “cucitura” con il tessuto urbano circostante, prose

guendo l’asse di via Rosmini e definendo un sistema di percorsi ciclabili e pedonali nell’area, secondo una logica di mobilità sostenibile.

La sfida insita nel progetto è stata quella di ottenere uno spazio che esercitasse un’azione attrattiva nei confronti dei cittadini e dei potenziali turisti in arrivo dall’aeroporto: si è deciso di collocare una serie di funzioni differenti, per garantire l’accesso ad un bacino d’utenza ampio e diversificato, in un contesto di mixitè funzionale al quale fa da sfondo un parco pubblico dotato di orti urbani.

La scelta di lavorare sull’area logistica è nata proprio dalla volontà di mettersi in gioco e di leggere le avversità riscontrate come una sfida, nell’ottica di rendere quest’area un luogo di sosta e aggregazione sociale.

La scelta è stata quella di mantenere gli edifici di pregio architettonico, come l’attuale caserma, il salone di rappresentanza e la palazzina dell’ex comandante di distaccamento.

Per i fabbricati della sala convegni e della centrale termica, di minor rilevanza, si è mantenuta la struttura portante e l’impronta generale dell’edificio, modificando i tamponamenti, con soluzioni esteticamente più gradevoli e più performanti.

L’area occidentale del lotto, invece, è quella interessata da maggiori stravolgimenti.

E’ stata prevista la demolizione dell’attuale tettoia per il ricovero degli autoveicoli, del laboratorio e della cappella; i nuovi volumi, tuttavia, ripropongono l’asse stradale esitente, trattandosi di due maniche tra loro parallele che ripropongono all’incirca la medesima impronta a terra di quelle esistenti.

INQUADRAMENTO DELL’AREA Vede agricolo Prato Alberato Veg. spontanea

A.A 2017|2018 ATELIER RIQUALIFICAZIONE DELLA CITTÀ CONSOLIDATA Prof.ssa Daniela Bosia Prof. Paolo Mellano Tecnologia dell’architettura - ESERCITAZIONE 3 Gruppi 10|14

11. VERDE

4° Reggimento Aves Altair Zona Logistica | Aeroporto di Bolzano

5

25m

Il nuovo disegno del verde ha previsto il configurarsi di un complesso sistema di percorsi paralleli interrotti da altri più sinuosi lungo la direzione est-ovest. Netta risulta la differenza compositiva nelle due aree del lotto definite dalla manica dell’edificio inizialmnte ospitante gli alloggiamenti.

Riqualificazione città consolidata Connessioni

0

17

INCUBATORE D’IMPRESE

Riqualificazione città consolidata Connessioni

Pianta piano terra

18

Pianta piano primo

0

2

10m

Prospetto sud

Sezione A-A

Sezione B-B

Sezione C-C

0

2

10m

Prospetto nord-ovest

Riqualificazione città consolidata Connessioni

Prospetto sud-est

19

PROSPETTO

SEZIONE

Per l’edificio ospitante l’incubatore d’imprese si è deciso di adottare un rivestimento in lamiera zinco titanio (zintek), le cui lastre - ad aggraffatura verticale PROSPETTO PROSPETTO sono sostenute da un sistema a montanti e trasversi da cui si ottiene un’immagine d’insieme unitaria ed omogena. L’assenza di sporto nella copertura, inoltre, consente di far risvoltare le doghe metalliche in maniera apparentemente continua, producendo un effetto visivamente piacevole, privo di interruzioni.

SEZIONE

Tavola 4

Approfondimento tecnologico Incubatore d’imprese Tavola 4 Tavola 4 pianta, sezione e prospetto Approfondimento Approfondimento tecnologico tecnologico Incubatore d’imprese Incubatore d’imprese

SEZIONE

Prospetto esterno

Per l’edificio ospitante l’incubatore Per l’edificio d’imprese ospitante si èl’incubatore deciso di adottare d’imprese un rivestimento si è deciso diinadottare lamiera un zinco rivestimento titanio (zintek), in lamiera le cuizinco lastretitanio - ad aggraffatura (zintek), le cui verticale lastre - ad aggraffatura verticale sono sostenute da un sistema sonoa sostenute montanti edatrasversi un sistema da cui a montanti si ottieneeun’immagine trasversi da cui d’insieme si ottiene unitaria un’immagine ed omogena. d’insieme L’assenza unitaria di sporto ed omogena. nella copertura, L’assenzainoltre, di sporto nella copertura, inoltre, consente di far risvoltare leconsente doghe metalliche di far risvoltare in maniera le doghe apparentemente metalliche in continua, maniera apparentemente producendo un effetto continua, visivamente producendo piacevole, un effetto privo visivamente di interruzioni. piacevole, privo di interruzioni.

pianta, sezione e prospetto pianta, sezione e prospetto

Riqualificazione città consolidata Connessioni

Rivestimento in lamiera zinco titanio, le cui lastre - ad aggraffatura verticale - sono sostenute da un sistema a montanti e trasversi da cui si ottiene un’immagine d’insieme unitaria ed omogena. L’assenza di sporto nella copertura, inoltre, consente di far risvoltare le doghe metalliche in maniera apparentemente continua, producendo un effetto visivamente piacevole, privo di interruzioni.

PIANTA PIANTA

0 PIANTA

5 10

25 m 025 m 5 10 5m

25 m

0 1 2 0 2 4

05 m 1 2 10 m

5m

0 2 4 0 0.2 0.4

010 m2 4 1m

10 m

0 0.2 0.4 0 50 100

01 m0.2 0.4 250 m

1m

0 50 100 0 20 40

0 50m 100 250 100 m

250 m Scala 1:5000

0 20m 40 100 50 m

100 m Scala 1:2000

Pianta piano terra

0 20 40 0 10 20

20

Pianta piano terra

Pianta piano terra

0 10 20

0 10 50 m 20

Pianta piano primo

POLITECNICO DI TORINO

Atelier Riqualificazione della città consolidata A

Area Bolzano

Scala 1:500

0 5 10 0 1 2

Gruppo 10

Pianta piano primo

Pianta piano primo

Beatrice Cirla

Scala 1:500 Scala 1:100

Scala 1:100

Scala 1:500

Scala 1:100

Scala 1:200

Scala 1:200

Scala 1:200

Scala 1:20

Scala 1:20 Scala 1:5000

Scala 1:20

Scala 1:5000

Scala 1:2000

Scala 1:2000

Scala 1:1000

50Scala m 1:1000

Scala 1:1000

Riqualificazione città consolidata Connessioni

Affaccio sul parco

21

Riqualificazione città consolidata Connessioni

ALBERGO

Pianta piano primo 0

22 3 3 3

2 10m

3

3

3

3

3

0

2

10m

Pianta piano secondo

Riqualificazione città consolidata Connessioni

Pianta piano primo

23

0

24 Prospetto

Camera doppia_tipologia 1 Camera doppia_tipologia 2

1 0 2 SEZIONE A-A

10m

0 10 20

0 20 40

50 m

100

m

Scala

00

1:20

0

1:20

0

1:50

0

1:10

Scala

Scala

Scala

00

1:50

1:20

00

1:10

Scala

Scala

Scala

Pianta SOTTOTETTO

m

1m

10 m

10m

250

TIPOLOGIE CAMERE

5m

25 m

2

0 50 100

2

5 1 0

0

2 4

0

0

Pianta piano secondo

0 0.2 0.4

Riqualificazione città consolidata Connessioni

2 4

1

0 10 20

0 20 40

0 50 100

250 m

Scala

1:10 00

1:20 00

0

1:20

1:20

0

1:10

Scala

Scala

Scala

1:50 0

Scala

Scala

Scala

25 m 5m 10 m 1m

100 m

2

5 1 0

50 m

0 0.2 0.4

0

0

0

Pianta PIANO SECONDO

0

1:50

0

Camera doppia_tipologia 2

Camera doppia_tipologia 1

1:10 00 Scala

50 m

Scala 1 Scala:5000 1:20 00

0 10 20

1500 0 mm

Scala Scala1:20 1:1000 00

000 ScSacla ala1:2 1:5 0

250 100m m

12m 50 m

SEZIONE A-A

Camera doppia_tipologia 2

Camera doppia_tipologia 1

0 50 0 20100 40

10 m 1m

Camera singola

0 0.2 0 50 0 1.400

150mm 0

0 0 5 1 1 02

0

5 1 0

TIPOLOGIE CAMERE

0 20.2 4 0.4

25 m 5m

TIPOLOGIE CAMERE

0 0 1 2 2 4

25 m

Pianta SOTTOTETTO

00 20 10 420 0

Pianta SOTTOTETTO

S la Sccaala 1:20 1:2 00

Scala Scala1:100 1:20 0

Scala Scala1:50 1:100 0

0 1:50 Scala

Tipologie di camere

0

2

10m

SEZIONE A-A

Sezione A-A

Camera doppia 1 N. totale persone ospitabili: 120 Tipologie camere N. totale persone ospitabili: 120

x 43 (di cui 3 appartamen�) x 11 (appartamen�) x 11 (appartamen�)

Appartamento (3 persone max) Appartamento (3 persone max)

Vista dell’ingresso principale dell’albergo

POLITECNICO Camera doppia DI TORINO POLITECNICO DI TORINO

Dipartimento di Architettura e Design di Dipartimento

Architettura e Design

2

Atelier Riqualificazione della città consolidata A Atelier Riqualificazione della città consolidata A A.A. 2017/18

Prof. Paolo A.A.Mellano 2017/18 - Prof.ssa Daniela Bosia collaboratori: Luca Bacciarini, Giulia La Delfa e Tanja Marzi. Borsista: Prof.

Paolo Mellano - Prof.ssa Daniela BosiaMauro Fontana.

collaboratori: Luca Bacciarini, Giulia La Delfa e Tanja Marzi. Borsista: Mauro Fontana.

Area Bolzano Area Bolzano

Vista dell’ingresso principale dell’albergo

Gruppo 10 Beatrice Cirla 10 Gruppo

Francesca Dalmasso Beatrice Cirla Francesca Dalmasso

Riqualificazione città consolidata Connessioni

camere x 43Tipologie (di cui 3 appartamen�)

25

VIVRE LES ESPACES.

Gruppo di progetto: F. Dalmasso, M. Carrara, B. Cirla

PARTAGE ET INCLUSION

Luogo: Ex Diatto, Torino

Progettazione urbana Vivre les éspaces

Anno: 2016

26

La Lutèce è un quartiere situato a nord-est del Comune di Valenton, agglomerato urbano di poco più di 13˙500 abitanti nel dipartimento della Valle della Marna, nella regione dell’Ile de France. E’ caratterizzata da un paesaggio per lo più pianeggiante, costellato da una serie di macroaree verdi accostate a zone più densamente costruite. Il territorio all’interno del quale è inserita la cittadina è strategico, in quanto dotato di numerose infrastrutture e di un forte potenziale di sviluppo urbano. Le gravi difficoltà ed ineguaglianze socio-economiche della popolazione, che vede un elevato tasso di disoccupazione, sommate alla problematica dell’integrazione etnica, costituiscono elementi di fondamentale importanza da tenere in considerazione nel progetto di riqualificazione. Il quartiere Lutèce-Bergerie è attualmente inserito all’interno dei quartieri prioritari di Valenton, per i quali si rende necessario un intervento di ripensamento

degli spazi e di riqualificazione a livello generale. Si tratta di un’area a carattere esclusivamente residenziale, fatta eccezione per la presenza di un centro sociale che ricopre un ruolo incisivo all’interno della comunità. La superficie del lotto è interessata dalla presenza di numerosi edifici frutto di un intervento di costruzione degli anni ’60-’70, riconducibili a due differenti tipologie: quella a stecca e quella a torre. Sebbene i fabbricati siano stati interessati negli anni ’90 da una campagna volta al miglioramento degli appartamenti, si trovano attualmente in stato di generale degrado ed inadeCONCEPT guatezza in termini di comfort abitativo, igiene e sicurezza.

IL PROGETTO Il contesto territoriale in cui si inserisce la Lutèce è caratterizzato da una serie di matrici territoriali, la cui considerazione ha costituito il punto di avvio per lo sviluppo del progetto.

Lo studio delle aree verdi, al fi-

ne di inserirle in un intervento a più ampia scala che definisse un rapporto tra il quartiere e il territorio limitrofo, è stato funzionale per delineare il collegamento del parco “Trois tables de ping pong” con le zone verdi immediatamente adiacenti. L’insieme delle direttrici individuate a partire dalle diverse tipologie di edificato e di quelle ravvisabili nel territorio CONCEPT hanno generato una griglia che ha costituito un tracciato regolatore. La scelta di mantenere la maggior parte degli edifici esistenti è scaturita dalla convinzione che sia indispensabile conservare l’identità dell’area.

La filosofia progettuale ha CONCEPT avuto origine, dunque, dalla grande importanza conferita alle sensazioni e alla percezione dei luoghi, fattori indispensabili nell’ottica di realizzare un progetto che non si discosti dalla preesistenza ma vi si adatti sfruttandone i caratteri, anche negativi, per trasformarli in opportunità.

Direttrici

ASSI GENERATI DAL COSTRUITO

1. Edifici in linea

2. Edifici a torre

3. Edifici a schiera

CONCEPT4. Edifici compatti

5. Edifici misti

6. Sommatoria delle griglie

Connessione macroaree verdi

1. Connessione macroaree verdi

Principali assi 1. Principali Connessione 2. assi macroaree verdi di collegamento di collegamento

Corridoio verde

Fulcri di progetto 2. Principali assi 3. Corridoio verde di collegamento

4. Sommatoria di assi 3. Corridoio verde e corridoio verde

0 15

Progettazione urbana Vivre les éspaces

85m

27

Il progetto ponel’accento l’accento sulla dell’esistent e, e, al quale dell’esistent al quale Il progetto pone l’accento sulla Il progetto pone sulla dell’esistent al quale quattro declinazioni delRUI costruito, pens atee, in ragione di una utenza TIPO LOGIE DEL COST TOrticolar alcune nuove tipologie costruttive; in pa o, si possono distinguere alcunealcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o,mod si mod possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar sisi possono distinguere nuove tipologie in pain rticolar o, mod sio,o, possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; pa rticolar mod possono distinguere diver ata.costruttive; declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza quattro quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza quattro del costruito, pens ate in di una utenza declinazioni del costruito, pens ateragione ine,ragione di una utenza quattro Il progetto ponedeclinazioni l’accento sulla dell’esistent al quale diver ata. diver ata.

TIPO LOGIEDEL DELCOST COST RUI TO ata. diver diver TIPO R UI TO Case aLOGIE patio diverata. ata. tipologie alcune nuove costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere Aggiunte 50 mq

asin mag de ts men vête

Quincailleries

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Prospetto scala 1:200

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Magasin de sport

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125 mq

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Aggiunte

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dell’esistent e, al quale ulla ruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere ni del costruito, pens ate in ragione di una utenza

dal balcone anne sso Vista

Sedute in legno con

+0.2

MICROAMBITO 1: Principio compositivo dell’edificio caratterizzante

0

m

-0.51

m

Magasin de vêtements

+0.20 m

40 mq

Aggiunte Aggiunte Il progetto pone comuni l’accento sulla dell’esistent e, al quale Spazi alcunepone nuovel’accento tipologiesulla costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere Specchi d’acqua Pianta PIANO TERRA dell’esistent e, al quale Il progetto dell’esistent e, al quale Il progetto pone l’accento sulla Il progetto ponel’accento l’accento sulla dell’esistent e, e, al quale scala 1:500 dell’esistent al quale Il progetto pone l’accento sulla Il progetto pone sulla dell’esistent al quale quattro declinazioni delRUI costruito, pens atee, in ragione di una utenza TIPO LOGIE DEL COST T O alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere alcunealcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere nuove tipologie in painrticolar modmod o, si o, possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; pa rticolar si possono distinguere diver ata.costruttive; nt e, al quale quattro declinazioni del costruito, pens ate inuna ragione di una utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza Pavimentazione quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza quattro declinazioni pens ate ine,ragione in asfalto Il progetto pone l’accento sulla del costruito,dell’esistent al quale di una utenza possono distinguere Aggiunte Aggiunte diver ata. ata. diver Case a LOGIE patio TIPO LOGIEDEL DELCOST COST RUI TO ata. diver diver TIPO R UI TO ata. tipologie costruttive; diverata. alcune nuove in pa rticolar mod o, si possono distinguere agione di una utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza Il progettopone ponel’accento l’accentosulla sulla dell’esistente,e,alalquale quale dell’esistent ata.

Spazi comunidiver Il progetto Spazi comuni TIPO LOGIE DEL COST Rsi UIT O alcune nuove tipologie costruttive; rticolar modo, o,si possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; mod possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST RUITO ininpaparticolar TIPO LOGIE COST RUI T O quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione unautenza utenza TIPO LOGIE DEL COST RUI TDEL O quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione didiuna TIPO LOGIE DEL COST RUI T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T LOGIE DEL COST R UI T OO TIPO LOGIE DEL COST RUI T OTIPO TIPO LOGIE DEL COST R UI T O Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale TIPO LOGIE DEL COST R UI T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T O LOGIE DEL COST RUITO diver ata. diver ata. dell’esistent e, al quale Il progetto poneTIPO l’accento sulla alcunepone nuovel’accento tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere TO dell’esistent e, al quale Il progetto sulla dell’esistent e, al quale Il progetto pone l’accento sulla alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale dell’esistent e, al quale Il progetto pone l’accento sulla Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale Aggiunte declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza Aggiunte IlIlprogetto pone l’accento sulla quattro e, alRUI quale TIPO LOGIE DEL COST TOrticolar Il progetto l’accento sulla dell’esistent e,dell’esistent al quale dell’esistent e, al quale progetto pone l’accento sulla Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent al quale Ilpone progetto pone l’accento sulla dell’esistent al quale alcune nuove tipologie costruttive; in pa o, si possono distinguere quattro declinazioni del costruito, pens atee, in ragione di una alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o,mod siutenza possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod sisi possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; ine, pa rticolar o, mod sio,o, possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST RUI T Orticolar alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod possono distinguere diver ata. alcune nuove tipologie costruttive; in pa mod o, si possono distinguere dell’esistent e, al quale alcunealcune nuove tipologie costruttive; in paquattro rticolar mod o,mod sideclinazioni possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o,o, sisipossono distinguere nuove tipologie costruttive; in padeclinazioni rticolar o, si possono distinguere declinazioni costruito, pens ate inuna ragione una utenza alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod possono distinguere ata. diver quattro deldel costruito, pens ate inindi ragione diuna unadi utenza del costruito, pens ate in ragione quattro quattro declinazioni del costruito, pens ate in diutenza utenza declinazioni del costruito, pens ateragione di una utenza quattro Il progetto pone sulla dell’esistent e,ragione al quale quattro declinazioni costruito, pens ate inuna ragione una utenza ar mod o, si possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST R UI T Ol’accento declinazioni deldel costruito, pens ate inin ragione diuna unadi utenza quattro quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di quattro del costruito, pens ate in diutenza utenza diver ata. diver ata. declinazioni del costruito, pens ateragione di una utenza quattro TIPO DEL COST RUI TO dell’esistent e,ragione alLOGIE quale Il progetto ponedeclinazioni l’accento sulla diver ata.

TIPO LOGIE DEL COST R UI TO e ate in ragione di una utenza ata. diver diver ata. alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere ens diver ata. diver ata.

TIPO LOGIE DEL COST R UI T O diver diver ata.

TIPO LOGIE DEL COST R UI TO COST TIPO LOGIE DEL R UITO ata.

TIPO LOGIE DEL COST R UI T O diver ata.TIPO + alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST R UI T O a LOGIE DEL COST R UI T O LOGIEsulla DEL COST RUITO quattro declinazionie,0del costruito, pens ate in ragione di una utenza dell’esistent al Il progetto poneTIPO l’accento .2 quale progetto pone sulla dell’esistente,e,alalquale quale 0sulla declinazioni del costruito, pens ate l’accento inl’accento ragione di una utenza quattro IlIl progetto pone dell’esistent Case a patio diver ata. m e, alcunepone nuove tipologie costruttive; in pa rticolar modtipologie o, dell’esistent sidell’esistent possono distinguere e,alalquale quale rticolar mod o, si possono distinguere progetto pone l’accento sulla IlIl progetto pone l’accento sulla alcune nuove IlIlprogetto l’accento sulla dell’esistent e, alcostruttive; quale alcune nuove tipologie costruttive; ininpaparticolar mod o, si possono distinguere diver ata.

Il progetto l’accento sulla dell’esistent e, al quale dell’esistent e, al quale progetto pone l’accento sulla Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale Ilpone progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale quattroalcune declinazioni del costruito, pens ate in mod ragione di una utenza alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST RUI TO nuove tipologie costruttive; in pa rticolar o, si possono distinguere quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione unautenza utenza alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione didiuna alcunealcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o,mod si mod possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar sisipossono distinguere nuove tipologie in pain rticolar o, sio,o, possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; pa rticolar mod possono distinguere ata.costruttive; diver declinazioni delcostruito, costruito, pens ate inragione ragionedidiuna unautenza utenza involucro esterno quattro declinazioni del pens ate in quattro Spazi comuni Spazi comuni diver ata. con aggiunta diver ata. quattro declinazioni costruito, pens ate in ragione una utenza TIPO LOGIE DEL COST R UIdi T O declinazioni deldel costruito, pens ate inindi ragione diuna una utenza quattro quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione una utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate ragione di una utenza diver ata. dell’esistent e, al quale Il progetto pone diver l’accentoata. sulla diver ata. ata. diver TIPO LOGIE DEL COST RLOGIE UI TO TIPO COST RUITO diver diver ata.

TIPO LOGIE COST R UI T O TIPO DEL COST UI TDEL ORUI TIPO LOGIE DEL COST T O diverata. ata. tipologie costruttive; alcune nuove inLOGIE paDEL rticolar mod o,Rsulla si possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST R UI T TIPO LOGIE DEL COST R UI T OO Il progetto pone l’accento dell’esistent e, al quale Spazi comuni Spazi comuni declinazionialcune del costruito, pens ate costruttive; in ragione in di pa una utenzamod o, si possono quattro nuovel’accento tipologie rticolar distinguere dell’esistent e, alquale quale Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al Il progetto pone l’accento sulla e, al quale Il progetto pone sulla dell’esistent e,dell’esistent al ate quale Il progetto pone l’accento sulla ata.

Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, e, al quale dell’esistent e, in al quale Il progetto pone l’accento sulla Aggiunte diver alcune Aggiunte Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent al quale quattro declinazioni del costruito, pens ragione di una utenza TIPO LOGIE DEL COST R Tpossono Orticolardistinguere nuovetipologie tipologie costruttive; particolar rticolar mod sipa distinguere alcune nuove costruttive; ininpa mod o,o, siUI possono alcune nuove tipologie costruttive; in mod o, si possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o,mod si mod possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar sisi possono distinguere nuove tipologie costruttive; in pa rticolar o,una sio,o, possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod possono distinguere diver ata. quattro alcune declinazioni delcostruito, costruito, pens ate in ragione di utenza ale quattro declinazioni del pens in ragione di unaate utenza declinazioni del costruito, pens inuna ragione una utenza quattro quattro declinazioni delate costruito, pens ate inin ragione diuna unadi utenza quattro declinazioni del sulla costruito, pens ate in ragione di quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione diutenza utenza declinazioni del costruito, pens ate ragione di una utenza quattro Il progetto pone l’accento dell’esistent e, al quale ata. diver distinguere diver ata. diver ata. diver ata.

TIPO LOGIEDEL DELCOST COST RUI TO ata. diver diver TIPO LOGIE R UI TO Aggiunte Aggiunte diverata. ata. tipologie costruttive; alcune nuove in pa rticolar mod o, si possono distinguere una utenza declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza Case a patio quattro Il progettopone ponel’accento l’accentosulla sulla dell’esistente,e,alalquale quale dell’esistent diver Il progetto ata. alcunenuove nuovetipologie tipologiecostruttive; costruttive;ininpaparticolar rticolarmod modo,o,sisipossono possonodistinguere distinguere alcune quattro declinazionidel delcostruito, costruito,pens pensate ateininragione ragionedidiuna unautenza utenza declinazioni Planimetria PIANO TERRA ni Spazi comuni quattro scala 1:200 diver ata. ata. con aggiunta involucro esterno diver Case a patio TIPO LOGIE DEL COST RUITO Magasin de sport

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Cafè Lutéce

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TOUR NOUVELLE

115 mq 4/5 persone

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Tipologia D cu

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Tipologia C

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Tipologia A

Gruppo n.00

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125 mq

LMR4_01QJXPV_Atelier di Progettazione Urbana B

3

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Tipologia E

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115 mq 4/5 persone

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Tipologia B

istema di spalti ed il s

Pavimentazione in pietra naturale

Combinazione edificio esistente con griglia modulare

Magasin de vêtements

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LA NUOVA CONCEZIONE ARCHITETTONICA TIPO LOGIE COST RUITO TIPO LOGIE DEL COST RUI TDEL ORUI TIPO LOGIE DEL COST T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T TIPO LOGIE DEL COST R UI T OO

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quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di vegetazione una integrata utenza Il progettopone ponel’accento l’accentosulla sulla dell’esistente,e,alalquale quale dell’esistent diver Il progetto ata.

Spazi comuni Spazi comuni PIANO PRIMO alcunenuove nuovetipologie tipologiecostruttive; costruttive; rticolarmod modo,o,sisipossono possono distinguerePianta alcune ininpaparticolar distinguere scala 1:500 Resina e ciottoli di marmo quattro declinazionidel delcostruito, costruito,pens pensate ateininragione ragione unautenza utenza declinazioni didiuna quattro Case a patio diver DEL ata.COST diver ata.

TIPO LOGIE RUITO

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Pianta PIANO TIPO scala 1:500

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a str pia la +4.50

Estensione griglia in alzato: annessione del frame

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Restaurant 260 mq 60 coperti

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Boutique glace

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85 mq

Consortium Agraire

Centre Social

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115 mq 60 coperti

ium ort ns re rai ag lle 1 sa

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Addizione piastra calpestabile

entr

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TOUR NOUVELLE

Cafè

Fruits et légumes

MICROAMBITO 3: Principio compositivo dell’edificio caratterizzante Lutéce ProspettoCafè scala 1:200

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Vestiaire 135 mq

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Epicerie

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Sedute in legno con vegetazione integrata Aire de Jeux pour enfants Geometria di partenza

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TOUR EXISTANTE

Pianta PIANO TERRA scala 1:500 +0.2 0 m

Resina e ciottoli di marmo

m

Rèsidences

Pavimentazione in pietra naturale Sottrazione volume ione tra lo spazio int Relaz ern oe di lp ae sa

Espace de Partage rèsidentiel LMR4_01QJXPV_Atelier di Progettazione Urbana B

Gruppo n.00 Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME

Skate park in cemento

TOUR EXISTANTE

±0.00 m

Casa a patio

entrep ôt

laboratoire

Pavimentazione in gomma ±0.00 m

fruits et légumes

entrep ôt

boucherie

±0.00 m

Pavimentazione in asfalto

entrepôt

Espace commun

entrepôt

±0.00 m

boulangerie

épicerie

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Sedute in legno con vegetazione integrata

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Boucherie

Prospetto scala 1:200

TIPO LOGIE DEL COST RUI TORUI TIPO LOGIE DEL COST T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T TIPO LOGIE DEL COST R UI T OO Spazi comuni Il progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale Spazi comuni Spazi comuni Aggiunte alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere dell’esistent e, al quale IlIlprogetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale rogetto pone l’accento sulla progetto pone l’accento sulla dell’esistent e, al quale dell’esistent e, al quale Il progetto pone l’accento sulla Il progetto pone l’accento sullaDEL COST dell’esistent al quale quattro declinazioni delRUI costruito, pens ate in e, ragione di una utenza TIPO LOGIE TOrticolar alcune nuove tipologie costruttive; in pa o, si possono distinguere unealcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar mod o,mod si mod possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; in pa rticolar sisi possono distinguere nuove tipologie in pain rticolar o, mod sio,o, possono distinguere alcune nuove tipologie costruttive; pa rticolar mod possono distinguere diver ata.costruttive; quattro declinazioni del costruito, pens ate inuna ragione di una utenza quattro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza attro declinazioni del costruito, pens ate in ragione di utenza declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza quattro declinazioni pens ate ine,ragione utenza quattro Il progetto pone l’accento sulla del costruito,dell’esistent al quale di una Aggiunte Aggiunte ata. diver ata. diver TIPO LOGIEDEL DELCOST COST RUI TO Aggiunte ata. er diver TIPO LOGIE R UI TO ata. tipologie costruttive; diverata. alcune nuove in pa rticolar mod o, si possono distinguere declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza quattro Il progettopone ponel’accento l’accentosulla sulla dell’esistente,e,alalquale quale dell’esistent diver Il progetto ata.

Pavimentazione alcunenuove nuovetipologie tipologiecostruttive; costruttive;ininpaparticolar rticolarmod modo,o,sisipossono possonodistinguere distinguere alcune in gomma quattro declinazioni delcostruito, costruito,pens pensate ateininragione ragionedidiuna unautenza utenza TIPO LOGIE DEL COST RUITO del quattro declinazioni Case a patio con aggiunta involucro esterno diver ata.

Pavimentazione diver ata.

TIPO LOGIE DEL COST UI TO PO LOGIE DEL COST RUI TDEL ORUI in asfalto TIPO LOGIE COST RR UI TO TIPO LOGIE DEL COST T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T O dell’esistent e, al quale getto pone l’accento sulla TIPO LOGIE COST RUI Trticolar O Spazi comuni DEL COST RUI TDEL ORUI Spazi comuni Spazi comuni TIPO LOGIE DEL COST T O Spazi comuni eOGIE nuove tipologie costruttive; in pa mod o, si possono distinguere TIPO LOGIE DEL COST R UI T O TIPO LOGIE DEL COST R UI T O l’accento sulla e, al quale dell’esistent e, al quale opone pone l’accento sulla to sulla dell’esistent e,dell’esistent al quale dell’esistent e, e, al quale pone l’accento sulla ’accento sulla dell’esistent al quale ne l’accento sulla dell’esistent al quale ro declinazioni delRUI costruito, pens atee, in ragione di una utenza TIPO LOGIE DEL COST TO uove tipologie costruttive; in pa rticolar o, si possono distinguere ve tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere costruttive; in pa rticolar mod o, sie,dell’esistent possono distinguere ve tipologie costruttive; in pa rticolar mod sisi possono distinguere costruttive; in pa rticolar mod o,mod sio, possono ne l’accento sulla e, aldistinguere quale -0 tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, possono distinguere ata.sulla sulla dell’esistent al quale dell’esistent e, e, al quale elogie l’accento sulla ento dell’esistent e, al quale cento l’accento sulla dell’esistent al quale .5 declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza declinazioni costruito, pens ate inuna ragione di una utenza TIPO LOGIE DEL COST R UI T O declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza azioni del costruito, pens ate in ragione di utenza 1 declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza tipologie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere declinazioni del costruito, pens in ragione di una utenza truttive; insulla pa rticolar mod o,mod sidell’esistent possono distinguere ipologie costruttive; in pa rticolar mod o,ate sisipossono distinguere e, al quale eologie l’accento m ie costruttive; in pa rticolar o, si possono distinguere gie costruttive; in pa rticolar mod o, possono distinguere ata. con aggiunta involucro esterno a. a. declinazioni TIPO LOGIE DEL COST R UI Tate O ragione TIPO LOGIE DEL COST R UI T O del costruito, pens in ragione di una utenza Aggiunte Aggiunte declinazioni del costruito, pens ate in di una utenza ipologie costruttive; in paate rticolar mod sidiragione possono distinguere oni del sulla costruito, pens in ragione unadiutenza Aggiunte linazioni del costruito, pens ate in ragione una utenza Aggiunte declinazioni del costruito, pens ateo, in di una utenza dell’esistent e, al quale accento declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza TIPO LOGIE DEL COST R UI T O TIPO LOGIE DEL COST R UITO ogie costruttive; in pa rticolar mod o, si possono distinguere dell’esistent e, al quale tto pone l’accento sulla Spazi comuni dell’esistent e, al quale o pone l’accento sulla Spazi comuni declinazioni delcostruttive; costruito, ate in ragione disisiuna utenza nuovetipologie tipologie costruttive;pens rticolar modo,o, possono distinguere uove ininpapa rticolar mod possono dell’esistent e, qualedistinguere ponel’accento l’accentosulla sulla dell’esistent e,ragione alalquale one declinazioni del costruito, pens ate in di una utenza declinazioni del costruito, pens ate in ragione di una utenza con aggiunta involucro tipologiecostruttive; costruttive; rticolar modo,o,esterno possonodistinguere distinguere eveata. tipologie ininpaparticolar mod sisipossono ata.

Case a patio declinazionidel delcostruito, costruito,pens pensate ateininragione ragionedidiuna unautenza utenza declinazioni a.

Aggiunte Spazi comuni Aggiunte

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135 mq

ione tra lo spazio int Relaz ern oe di lp ae sa

Sezione scala 1:200

115 mq

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Pianta PIANO PRIMO scala 1:500

École

TAV. 044

Cafè

0

+0.2

m

-0.51

Resina e ciottoli di marmo

m

Pavimentazione in pietra naturale

LMR4_01QJXPV_Atelier di Progettazione Urbana B

Vestiaire

Aggiunte

Gruppo n.00

Progettazione urbana Vivre les éspaces

Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME

Spazi comuni

Spazi comuni

Spazi comuni

Aggiunte

Spazi comuni

TAV. 03

MAISON DE PATIO

Aggiunte

Bike sharing

Case a patio

Case a patio Spazi comuni Aggiunte Spazi comuni Aggiunte Case a patio

con aggiunta involucro esterno

Planimetria PIANO TERRA scala 1:200 Cabane pour les outils

Spazi comuni

Spazi comuni

28

Jardins urbains

Promanade jardins partagés

Vente lait et eau

con aggiunta involucro esterno Aggiunte Aggiunte Aggiunte

Aggiunte Spazi comuni

Camp sportif

Cabane pour le rafraîchissement

Spazi comuni Planimetria PIANO TERRA scala 1:200

Aggiunte

Aggiunte Spazi comuni

TAV. 05

dal balcone anne sso Vista

all’ ed ific io ma di terrazzame l siste nti ver o su di cci ffa na co

MICROAMBITO 1: Principio compositivo dell’edificio caratterizzante

Tipologia A 140 mq 6 persone

iale erc mm co sta

Tipologia B

istema di spalti ed il s

Combinazione edificio esistente con griglia modulare

ch

sul punto di conne ssio Vista ne tra la pi a

140 mq 6 persone

Pianta PIANO TIPO scala 1:500

del percorso com me Vista rcia le so tto

a str pia la

Estensione griglia in alzato: annessione del frame

en

Restaurant 260 mq 60 coperti

Boutique glace 85 mq

Consortium Agraire 115 mq 60 coperti

Addizione piastra calpestabile

Pianta PIANO PRIMO scala 1:500

Fruits et légumes 135 mq

+0

Boucherie

.2

100 mq

0

m

Prospetto scala 1:200

Epicerie 85 mq

Boulangerie 110 mq

Sedute in legno con vegetazione integrata

Microambito 1

TOUR EXISTANTE

Pianta PIANO TERRA scala 1:500 0

+0.2 m

1

-0.5

Resina e ciottoli di marmo

m

Pavimentazione in pietra naturale

LMR4_01QJXPV_Atelier di Progettazione Urbana B

Gruppo n.00 Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME

Skate park in cemento

TOUR EXISTANTE

±0.00 m

entrep ôt laboratoire

Pavimentazione in gomma ±0.00 m

fruits et légumes

entrep ôt

boucherie

±0.00 m

entrepôt

Pavimentazione in asfalto

Espace commun

entrepôt

±0.00 m

boulangerie

épicerie

laboratoire

bre

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Planimetria PIANO TERRA scala 1:200

.5

1

m

Progettazione urbana Vivre les éspaces

École

29

ione tra lo spazio int Relaz ern oe di lp ae sa

MICROAMBITO 3: Principio compositivo dell’edificio caratterizzante

io gg Geometria di partenza

Prospetto scala 1:200

Sottrazione volume

ione tra lo spazio int Relaz ern oe di lp ae sa io gg Casa a patio

Sezione scala 1:200

ce commun: vista del Espa tett oc alp es ta bi l

d

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Ru

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Sedute in legno con vegetazione integrata

+0.2 0 m

-0.5 1

Resina e ciottoli di marmo

m

Pavimentazione in pietra naturale

LMR4_01QJXPV_Atelier di Progettazione Urbana B

Gruppo n.00 Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME

Pavimentazione in gomma Cabane pour le rafraîchissement

Pavimentazione in asfalto

Microambito 2

Promanade jardins partagés

Cabane pour les outils

Progettazione urbana Vivre les éspaces

MAISON DE PATIO

30

Vente lait et eau

Bike sharing

Planimetria PIANO TERRA scala 1:200

TAV. 05

Geometria di partenza

interna sul terrazzo com Vista un ed ia cc es

e itativ à ab nit eu all so

MICROAMBITO 2: Principio compositivo dell’edificio caratterizzante

Tipologia A 40 mq 2 persone

Tipologia B

complessiva sulla pi azza Vista

35 mq 2 persone

Pianta PIANO TIPO 2 scala 1:500

Annessione di parallelepipedi Tipologia A 65 mq 4 persone

Tipologia B 40 mq 2 persone

Pianta PIANO TIPO 1 scala 1:500

Addizione piastra calpestabile

Magasin de vêtements 50 mq

Quincailleries 40 mq

Prospetto scala 1:200

Magasin de sport 125 mq

d

no

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sG

sport

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de magasin

e Ch

entrep

Ru

Sedute in legno con vegetazione integrata

+0.2 0 m

Pianta PIANO PRIMO scala 1:500

-0.5

Resina e ciottoli di marmo

1

Magasin de vêtements

m

50 mq magasin de

Pavimentazione in pietra naturale

Magasin de vêtements +0.20 m

40 mq

Magasin de sport 125 mq Gruppo n.00 Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME, Nome COGNOME

Specchi d’acqua

Microambito 3

TOUR NOUVELLE

Pianta PIANO TERRA scala 1:500

Pianta PIANO T scala

Pavimentazione in asfalto

Centre Social

TOUR NOUVELLE

Planimetria PIANO TERRA scala 1:200

Progettazione urbana Vivre les éspaces

LMR4_01QJXPV_Atelier di Progettazione Urbana B

31

LE AREE VERDI Verde a prato

Progettazione urbana Vivre les éspaces

GLI ORTI URBANI Il cosiddetto “corridoio verde”, area trapezoidale definita ad ovest dal nuovo asse Alleé Jardins Partageés, sottolineato dalla presenza di portali in acciaio, include un sistema di orti urbani con la finalità di rafforzare il collegamento nord-sud e che innalzi al tempo stesso il livello di biodiversità della città a beneficio dei cittadini. Si tratta di 95 appezzamenti di terreno di dimensioni contenute (32m²), disposti secondo uno schema ripetibile e modulare, alternati ad aree per la coltivazione di ortaggi, zone a frutteto (meli e peri) ed altre caratterizzate da differenti tipologie di vegetazione.

32

Lungo i percorsi secondari si posizionano piccoli capanni realizzati secondo i canoni dell’economicità, del facile assemblaggio/smontaggio e del basso livello di manutenzione (pallet) che presentano alternativamente la funzione di depositi per gli attrezzi e di spazi di ristoro dotati di sedute, favorendo le relazioni fra i cittadini.

Tali appezzamenti di terreno, saranno di proprietà del Comune di Valenton ed affittabili agli abitanti dell’intera cittadina, nella logica di un “ritorno alla terra”.

95 orti urbani (32 m²) Verde alberato

Sistema dei percorsi Deposito attrezzi Ristoro

MIXITE’ FUNZIONALE

Indici e parametri

Servizi (34 %)

Servizi (34 %)

124360 mq

nu

zi en

re sid

en

re sid

34%

ia le

m

SLP residenziale

74875 mq

e rc

ia le

e sis te

ae

nu

e nt

nu

ov

o va

e d i cazio

SLP commerciale

ne

100%

40,8%

cazio ne

cazio ne

59,2%

di

e sis te

7315 mq 7315 mq (100%)

di

ov

40,8%

SLP commerciale

ae

nu

t4 b1

9

Commerciale

30550 mq (40,8 %)

30550 mq (40,8 %) t6

59,2%

97,3%

m

co m

74875 mq

b2

t5

e

Commerciale (6 %)

Residenziale (60 %)

SLP residenziale

e nt

2,7%

co m

6%

Residenziale (60 %)

S2

e d i cazio n

o va

60%

6%

b3

s

e rc

34%

i viz er

zi

s

60%

b4

42170 mq 1136 mq (2,7 %)

124360 mq

ale

i viz er

ale

SLP complessiva

SLP servizi

e siste nte

SLP complessiva

0.69

Indice territoriale (It)

e siste nte

0.69

Indice territoriale (It)

SLP servizi

S1 t3

s6

pa

56%

18%

p6 s8

p7

p9

rc

SLP servizi

42170 mq 1136 mq (2,7 %)

p11

p12

Residenziale

p13 p14

e siste nte

nu

o va

e d i cazio

2,7%

97,3%

Legenda

Legenda

RESID

RESIDENZIALE

SLP servizi

42170 mq 1136 mq (2,7 %) nu

o va

e d i cazio n

2,7%

97,3%

e

COMMERCIALE SERVIZI -Centro sociale -Scuola materna

Commerciale (6 %)

- verde - parcheggi

Tipolo

-Case a

-Case a patio

Servizi Commerciale

3054 mq 3100 mq

9% 18%

ne

- verde - parcheggi

Aree per attrezz menti commerc

Tipologie:

Servizi (34 %)

Servizi (34 %) p10

56%

c6

p8

s9

17%

9%

r2

s7

o

Aree per attrezzature al servizio degli insedia 6154 mq menti commerciali (80%)

che ggi attre p ar zza

17%

istru zio n

e

r1

istru zio n

o

che ggi attre p ar zza

c3

c5

e

rc

c4

s10

2178

pa

t1

c2

s5

n° abitanti

Aree per attrezzature e servizi in insediamenti Areep2per attrezzature e servizi in insediamenti residenziali residenziali p3 - spazi pubblici a parco 47652 mq p4 - spazi pubblici a parco 47652 mq - parcheggi pubblici 7346 mq p5 - parcheggi pubblici 7346 mq - istruzione 14544 mq - istruzione 14544 mq - attrezzature interesse 15148 mq - attrezzature interesse 15148 mq

t8 t9

2178

re tu

Cina.

n° abitanti p1

t2

e siste nte

t7

Commerciale (6 %)

Progettazione urbana Vivre les éspaces

s4

re tu

s3 c1

33

COMM

SERVI

-Centro

-Scuola

Proyecto 4 Microutopías contemporáneas

MICROUTOPÍAS CONTEMPORÁNEAS

34

La trasformazione del mondo del lavoro negli ultimi decenni nell’ottica della flessibilità, ha cambiato il concetto dello stesso, un tempo basato sui tre aspetti di “tempo, reddito e contratto”. Il nuovo orizzonte lavorativo delineatosi, riduce e rende labile il limite tra lavoro e tempo libero, perché sempre più spesso il nostro impiego coincide con ciò che ci piace fare, con le attività di svago.

Scompaiono dunque le attività che un tempo erano legate all’ambiente statico dell’ufficio ed emergono lavori dinamici ed innovativi, che possono essere messi in atto grazie anche all’annullamento della distanza fisica consentito dalla tecnologia. Una delle principali e maggiormente esemplificative declinazioni è costituita dal fenomeno dello smart working, dove il lavoratore esegue parte del suo lavoro nella propria azienda e parte in casa, senza avere una ubicazione fissa o vincoli in termini di orario.

Questa microutopia, che è

Progettista: F. Dalmasso

Luogo: Cualquier Anno: 2018

sempre meno irraggiungibile, prevede ambienti confortevoli, flessibili e in grado di generare relazioni tra persone che vivono in uno stesso spazio e che condividono, oltre a questo, un senso di appartenenza. In questo modo è possibile combattere la sensazione di insicurezza, aumentando il benessere e la produttività grazie a spazi ispiratori e sereni.

IL PROGETTO Partendo da tali considerazioni, si è voluto dare vita ad una nuova forma dell’abitare dove coesistano spazio domestico e spazio del lavoro (che include la dimensione individuale, personale e intima che consente di riflettere ed ideare e una dimensione più pubblica, accessibile a tutti, dove condividere le proprie esperienze). I due aspetti, sebbene distinti, sono tra loro posti in relazione da spazi comuni capaci di generare relazioni. Si tratta di realizzare piccoli nuclei in cui gli spazi

sono ibridi, non solo luoghi di ideazione ma anche di produzione a piccola scala, con atelier e vendita al dettaglio.

La struttura studiata a questo scopo è semplice e flessibile e può combinarsi con altre all’infinito. Costituita da una parte chiusa e da una aperta verso l’esterno e permeabile alla vista, stabilisce una relazione diretta con il paesaggio circostante. I singoli elementi sono tra loro collegati al fine di realizzare un dialogo intenso tra i vari spazi e si sviluppano attorno a uno spazio centrale vuoto, come una piazza di dimensioni minime, pensata per condividere tempo ed esperienze. E’ infatti accessibile a tutti, anche ad interlocutori esterni, che possono fruire degli spazi in modo sereno, prendendo così parte a questo meccanismo sociale. Questa forma dell’abitare unisce pubblico e privato, comunità ed individuo, consentendo di conciliare tempo libero e lavoro.

Evoluzione del mondo del lavoro

CAPACIDAD PARA ENCONTRAR/ INVENTAR NUEVAS PROFESIONES

MINOR COMPROMISO CON EL TRABAJO

BUSCADAS CAPACIDADES Y INNOVACION

FLEXIBILIDAD LABORAL

FUNCION EXPRESIVA DEL TRABAJO

DESAROLLO PERSONAL

LIMITES LABILES TRABAJO‑ TIEMPO LIBRE

DESEMPLEO

CAMBIO DEL CONCEPTO DE TRABAJO

ESTADO DE ANSIEDAD

DESPARECIDA VIEJAS PROFESIONES

EL TRABAJO

HOY

CONCILIACION RITMOS DE VIDA‑ TRABAJO

SMART WORKING

CASA =

ESPACIO DEL TRABAJO

ANULACION DE LA DISTANCIA FISICA

SOLUCIONES POR EL FUTURO

TECNOLOGIA

‑ Anular la distincion entre espacio del trabajo y espacio de la vida ‑ Comfort (espacio inspirador y sereno) ‑ Espacio del trabajo como generador de relaciones (intercambio)

+ BIENESTAR + PRODUCTIVIDAD ‑ SENSACION DE INSEGURIDAD

Pianta piano terra

PLANTA BAJA

Pianta piano primo

Proyecto 4 Microutopías contemporáneas

PLANTA BAJA

35 PRIMER PISO

Niveles

SECCION PLANTA BAJA

Proyecto 4 Microutopías contemporáneas

Sezione longitudinale

36

Prospetto

PROSPECTO

SECCION SECCIÓN PLANTA BAJA

PROSPECTO PLANTA

PROSPECTO

BAJA

Proyecto 4 Microutopías contemporáneas

Materializzazione di un concetto

37

Proyecto 4 Microutopías contemporáneas

Evoluzione del progetto

38

Dopo aver definito un nucleo individuale dotato di autonomia, è stato sviluppato un sistema organico la cui unità di base è il nucleo stesso; combinato con altre unità elementari simili, esso contribuisce a creare una microcittà. Ciascun blocco, integrato in un frame regolare, può essere ripetuto infinite volte e relazionarsi agli altri in modi differenti. Si realizza così un contesto in cui alla razionalità apparente del frame si contrappone la estrema flessibilità di combinazione dei moduli che - seppur mantenendo la struttura spazio domestico/spazio comune/spazio del lavoro - può assumere configurazioni diverse a seconda delle esigenze e modificarsi nel tempo. La combinazione degli spazi ad uso comune consente di rinforzare la unzione stessa: essi realizzano infatti piccoli patii, luoghi pubblici a cielo aperto, dove il concetto di proprietà privata perde forza e lascia spazio alle relazioni fra individui.

MAQUETA 2 (1:200) Proyecto 4 Microutopías contemporáneas

MAQUETA 3 (1:100)

39

Análisis e Ideación Gráfica Concepción del espacio

IDEAZIONE SPAZIALE

40

Il corso ha consentito di prendere coscienza delle variabili grafiche che caratterizzano il disegno per giungere progressivamente all’approfondimento della rappresentazione dello spazio e del tema delle proporzioni con tematiche fondamentalmente architettoniche.

L’utilizzo di segni grafici e macchie di colore come evocazioni del chiaroscuro e della profondità dello spazio sono stati indispensabili per catturare la natura dei materiali e delle finiture, sopra le quali la luce si sofferma. Le astrazioni, invece, sono orientate ad analizzare l’ordine e la struttura formale della geometria che caratterizza una determinata realtà materiale, non la relativa apparenza visuale. Sono stati pertanto svolti esercizi di astrazione a partire da realtà concrete come da concetti astratti per passare da un’analisi dell’essenziale a un’azione di ideazione. Infine, sono state esplorate strategie compositive nello spazio mediante l’utilizzo di maquetas.

41

Análisis e Ideación Gráfica Concepción del espacio

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

PALAZZO COMUNALE DI CASALGRASSO

42

Il fabbricato oggetto di analisi, attualmente sede del Palazzo Comunale, si colloca nel Comune di Casalgrasso (CN), aggregato urbano di 1451 abitanti, posto alla confluenza dei tre fiumi Maira, Po e Varaita; parte del territorio comunale si trova inoltre inserito all’interno del parco fluviale del Po. La prossimità del manufatto architettonico ad una strada ad alta percorrenza comporta una qualità dell’aria non ottimale, esponendolo ad eventuali agenti inquinanti che ne possono compromettere la durabilità, in aggiunta al fenomeno atmosferico delle piogge acide.

Si tratta di un castello di epoca quattrocentesca a ridosso di un parco inserito nel cuore del tessuto urbano. Soggetto a ripetuti rimaneggiamenti susseguitisi nel tempo, la forte stratificazione ha reso difficoltosa la lettura dei magisteri murari.

L’edificio presenta un impianto rettangolare con direzione longitudinale in direzione nord-sud ed è caratterizzato

Gruppo di progetto: F. Dalmasso, B. Cirla, C. Marzocchi Luogo: Castello di Casalgrasso (CN) Anno: 2018 dall’annessione di due torri di differente altezza alle estremità settentrionale e meridionale, di un portico sui lati ovest e sud e di un corpo verandato ottocentesco, all’epoca utilizzato come citroniera. Il perimetro del sito è delineato per mezzo di una vasta cinta muraria in laterizi oggetto della presente analisi, che comprende due differenti accessi, uno in affaccio su Via Braida ed uno su Via Vicenzo.

IL PROGETTO Il presente lavoro ha riguardato l’analisi dei paramenti murari al fine di giungere ad una datazione delle principali fasi di cantiere dell’edificio. A tale scopo sono state studiate le caratteristiche metriche e dimensionali dei laterizi, la ricorrenza di eventuali tessiture murarie, le tecniche esecutive ed i materiali impiegati.

Il ricorso alla tecnica di fotoraddrizzamento dei fotogrammi dei singoli fronti mediante l’utilizzo del software RDF, ha

fornito un supporto bidimensionale sul quale effettuare le principali considerazioni.

Contestualmente è stato effettuato un attento studio delle fonti archivistiche, fra le quali spiccano alcuni disegni di Bernardo Vittone (1747) corredati da appunti che hanno contribuito a chiarire alcune criticità sulle trasformazioni nel tempo del castello.

Una ulteriore indagine ha riguardato la cinta muraria esterna in mattoni, esito di alcuni rifacimenti del Novecento.

Sono stati inoltre analizzati i fenomeni di degrado sulla base dei quali pianificare un progetto consapevole di restauro conservativo. Quest’ultimo è sfociato, in seguito, nella riqualificazione della antistante Via Vicenzo, attualmente in stato di abbandono e degrado e poco praticata, aprendola al pubblico mediante la realizzazione di un percorso pedonale appositamente illuminato e fiancheggiato da sedute che favoriscono la aggregazione sociale.

Intonaco

Forti/mezzanelli

Malta

CAMPIONE 7 (1m x 1m)

UNA P

Il Trattato generale di co Disposizione in

8

7 Disposizione in

2

5

6

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 8 (1m x 1m) 4

1

3

5

2

6

Malta

DISPOSIZIONE MISTA cfr. campione 5

Intonaco

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

Disposizione “g

2

1

5

5

4

3

Malta

Lacune

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 5 (1m x 1m) DISPOSIZIONE “GOTICA/ POLACCA” In ciascun filare si alternano regolarmente i mattoni in spessore con quelli in chiave.

Tale disposizione, secondo quanto riportato sul Breymann (figura 3), non sarebbe raccomandabile per muri massicci.

In passato, probabilmente, serviva a rivestire od incamiciare i muri, il cui nocciolo constava di materiale irregolare quale pietrame da cava, rottami di laterizi, scorie (figura 4).

Dimensioni mattoni: 13 x 6.5 x 27 cm

Intonaco

Forti/mezzanelli Malta

Malta

Albasi

Lacune

Malta

Forti/mezzanelli

2

Ferrioli

Malta

CAMPIONE 4 (1m x 1m)

B A) Dimensione mattoni: 13 x 6.5 x 27 cm B) Dimensione mattoni: 12.5 x 6.5 x 29 cm

Dimensioni mattoni: 12 x 6.5 x 27 cm

1

2

4

CAMPIONE 6 (1m x 1m) I mattoni presentano una colorazione più scura, derivante probabilmente da un grado maggiore di cottura.

La disposizione appare nel complesso regolare, con l’eccezione di filari con assestamento gotico (segnalati in rosso nell’immagine 0a lato), 5 10 25 m alternati ad altri non Scala 1:500 direttamente riconducibili ad un modello definito.

0

1

2

5m

0

2 4

10 m

5 2

4

5

6

0 50 100

250 m

0

250 500

1500 m

0

250

500

0

0.5

1

Scala 1:100

Scala 1:200

Dimensioni mattoni: 13 x 6.5 x 28 cm

0

2

10 m

Scala 1:200

0

1

2

1000 m

4

Scala 1:25000

Scala 1:25000 2.5 m

Scala 1:50 Lo spessore del muro sarebbe

5m

Scala 1:100

5

2

Scala 1:500

127

A

5

Dimensione mattoni: 13 x 6 x 25 cm

I mattoni sembrano seguire due differenti tipologie di disposizione (vedi esempio Breymann). Nella parte superiore del campionamento i laterizi appaiono disposti in chiave, ovvero con la testa (larghezza) parallela alla fronte (figura 1).

Nella parte riquadrata in verde, invece, i mattoni appaiono posati con la loro costa (lunghezza) parallela alla fronte del muro: in questo caso il corso si dice “corso in spessore” (figura 2).

Ferrioli

Dalla prima disposizione in pianta si

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

4

CAMPIONE 3 (1m x 1m) Frattura obliqua, non attestata in corrispondenza dei giunti tra i mattoni.

I laterizi sono ricoperti da uno strato di malta ed intonaco, che li ricopre parzialmente e non permette di determinarne le dimensioni in modo puntuale.

Malta

3

Anche in questo caso non è direttamente ravvisabile il rimando ad una specifica disposizione dei laterizi, anche se appare piuttosto evidente come i mattoni siano posati per lo più di costa (lunghezza), anziché di testa (larghezza).

Si nota la presenza di una discontinuità in corrispondenza delle commessure (giunti) verticali, riconducibile all’accostamento di una muratura di epoca successiva.

Prospetto ovest scala 1:100

6

Forti/mezzanelli

2

CAMPIONE 2 (1m x 1m)

DISPOSIZIONE “GOTICA O POLACCA” cfr. campione 5

Lacune

1

Albasi

La disposizione dei mattoni non è direttamente riconducibile ai modelli riportati dal Breymann.

Si nota la presenza di mattoni aventi differenti gradi di cottura, da cui derivano differenti colorazioni.

La malta di collegamento tra i laterizi risulta spalmata in modo grossolano ed impreciso, esito forse di un intervento successivo a seguito del ritiro di tale elemento.

Lacune

Ferrioli

CAMPIONE 1 (1m x 1m)

5

2

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

PROSPETTO OVEST

5m Forti/mezzanelli

1

Forti/mezzanelli

0

laterizi disposti secondo l’asse

43

fonte: BREYMANN, Trattato generale Casa editrice D

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

Palazzo comunale di Casalgrasso:

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Tessiture murarie, portale

Il Trattato generale di costruzioni civili di G. A. Breymann, p

Intonaco

Malta

Albasi

Forti/mezzanelli

Disposizione in spessore (fig. 8, pag. 7, Capitolo primo)

UNA POSSIBILE FONTE

Il Trattato generale di costruzioni civili di G. A. Breymann, pp.7,

Intonaco

Albasi

Malta

Ferrioli Ferrioli

CAMPIONE 5 (1m x 1m)

UNA POSSIBILE FONTE

Forti/mezzanelli

Analisi dei paramenti murari

CAMPIONE 5 (1m x 1m)

Disposizione in spessore (fig. 8, pag. 7, Capitolo primo)

Disposizione in chiave (fig. 9 e 10, pag. 7, Capitolo primo)

1

5

2

Figura

A causa della posizione impervia del campione, la disposizione dei mattoni non è facilmente distinguibile.

Tuttavia si nota , in entrambi i filari, l’alternanza di mattoni in spessore con mattoni in chiave (figura 3).

Appare evidente la presenza di numerosi laterizi ferrioli e di alcuni albasi, caratterizzati da una colora1 zione più accesa rispetto ai mezzanelli.

6

5

Disposizione in chiave (fig. 9 e 10, pag. 7, Capitolo primo)

2

Intonaco

Malta

Albasi Malta

Albasi

Forti/mezzanelli

Ferrioli

Intonaco

Disposizione “gotica o polacca” (fig. 18 e 19, pag. 9, Capitolo primo

2

Figura

4

3

Disposizione “gotica o polacca” (fig. 18 e 19, pag. 9, Capitolo primo)

2

1

3

4

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

PROSPETTO EST Scala 1:100

0

Prospetto est

1

PROSPETTO EST Scala 1:100

5m

1

6

5

3

2

Anche in questo caso, l’altezza alla quale è stato preso il campione non permette di leggere chiaramento l’assestamento dei mattoni, che appaiono inoltre parzialmente ricoperti da uno strato di intonaco.

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

1

5

3

2

6

Dalla prima disposizione in pianta si nota come i mattoni in chiave attraversano tutto lo muro e comprendono tra loro due matton

Anche in questo caso, l’altezza alla quale è stato preso il campione non permette di leggere chiaramento l’assestamento dei mattoni, che appaiono inoltre parzialmente ricoperti da uno strato di intonaco.

fonte: BREYMANN, Trattato generale di costruzioni civili, I, Costruzioni in pietra e s Casa editrice Dottor Francesco Vallardi, Milano, 1926.

2

5

3

3

5

6

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A Dimensione mattoni: 12 x 6 x 22 cm Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

1

2

5

6

Anno Accademico 2017/2018

Dimensione mattoni: 17 x 7.5 x 29 cm

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

2

5

6

Dalla prima disposizione in pianta si nota come i mattoni in chiave attraversano tutto lo spes muro e comprendono tra loro due mattoni in sp CAMPIONE 4 (1m x 1m)

La muratura presenta una disposizione fonte: BREYMANN, Trattato generale di costruzioni civili, I, Costruzioni in pietra e strutture dei laterizi in spessoCasa editrice Dottor Francesco Vallardi, Milano, 1926. re nella parte superiore (riquadro verde) e una disposizione in chiave (figura 2) CAMPIONE 4 (1m x 1m) nella parte sottostan-

te (riquadro rosso).

La muratura presenIn corrispondenza ta una disposizione dei giunti di collegadei laterizi spessomentoin in malta si re nella parte supenota la traccia di una riorelinea (riquadro verde) 0(intona5 10 bianca e unaco), disposizione in la a delimitare chiave forma (figura 2) dei mattoni. nellaInparte sottostanaggiunta a ciò è te (riquadro rosso). evidente la presenza 0 1 2 In dicorrispondenza uno strato superfidei giunti di collegaciale di intonaco, che mento in malta si ricopre parzialmente nota la traccialaditessitura. una 0 5 10 6 linea bianca (intona0 2 4 co), a delimitare la forma dei mattoni.

In aggiunta a ciò è evidente la presenza 0 01 22 4 di uno strato superficiale di intonaco, che ricopre parzialmente 0 0.2 0.4 la tessitura.

0

2

4

Forti/mezzanelli

Intonaco

Malta Intonaco

Intonaco

Malta

Forti/mezzanelli

Ferrioli

Forti/mezzanelli Forti/mezzanelli

Malta

5

2

6

5

2

La porzione di muratura presa in esame rilsulta quasi interamente intonacata.

Tuttavia si nota chiaramente la traccia di blocchi di laterizi quaCAMPIONE 3 (1m x 1m) drangolari, nettamente diversi per forma e La porzione di muradimensioni rispetto a tura quelli presa in esamenelle rilevati rilsulta quasi interaimmediate vicinanze. mente intonacata.

Tuttavia si nota chiaramente la traccia di blocchi di laterizi quadrangolari, nettamente diversi per forma e dimensioni rispetto a quelli rilevati nelle immediate vicinanze.

Intonaco

Malta

Ferrioli

1

CAMPIONE 3 (1m x 1m)

Dimensione mattoni: 17 x 7.5 x 29 cm

Dimensione mattoni: 12 x 6 x 22 cm

2

CAMPIONE 2 (1m x 1m)

I giunti appaiono disegnati (come nel campione 4).

A destra si nota la presenza di una frattura, successivamente intonacata.

La disposizione CAMPIONE dei 2 (1m x 1m) mattoni risulta poco I giunti appaiono leggibile. disegnati (come nelsotto La parte al di 4). in del campione davanzale A destra nota la una pietra sipresenta presenza una fascia didirivestimento frattura, successivain intonaco rossiccio. mente intonacata.

La disposizione dei mattoni risulta poco leggibile.

La parte al di sotto del davanzale in pietra presenta una fascia di rivestimento 6 in intonaco rossiccio.

Forti/mezzanelli

Intonaco

Albasi

Malta Intonaco

Forti/mezzanelli

I mattoni presentano una disposizione in spessore (figura 1), ovvero con il lato 1 (1m x 1 m) lungo parallelo CAMPIONE al fronte del muro. Al DISPOSIZIONE fine di garantire la IN SPESSORE tenuta di quest’ultimo, infatti, le commessure I mattoni presentano verticali (giunti) non una devono disposizione in mai coincidespessore (figura 1), re. ovvero con il lato lungo parallelo al fronte del muro. Al fine di garantire la tenuta di quest’ultimo, infatti, le commessure verticali (giunti) non devono mai coincidere.

Malta

CAMPIONE 1 (1m x 1 m)

Albasi

Forti/mezzanelli

Figura

DISPOSIZIONE IN SPESSORE

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

Forti/mezzanelli

Ferrioli

A causa della posizione impervia del campione, la disposizione dei mattoni non è facilmente distinguibile.

CAMPIONE 6 entrambi (1m x 1m) Tuttavia si nota , in i filari, l’alternanza di mattoni in spessore con mattoni in chiave (figura 3).

Appare evidente la presenza di numerosi laterizi ferrioli e di alcuni albasi, caratterizzati da una colorazione più accesa rispetto ai mezzanelli.

CAMPIONE 6 (1m x 1m)

44

6

5

3

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

6

1

6

5

3

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

25 m

5m

0 50 100

Scala 1:500

0

250 500

0

250

Scala 1:100

25 m Scala 1:500 10 m

0 50 100 0

0.5

Scala 1:200Dimensione mattoni: 13 x 7 x 29 cm

5m 10 m

0

250 500 0

1

0

250

500

ScalaScala 1:1001:200

1m 10 m

Scala 1:20

0

0.5

2

0

1

2

500

2 1

2

Scala 1:200Dimensione mattoni: 13 x 7 x 29 cm Palazzo comunale di Casalgrasso: TAV

Tessiture murarie, portale 0

0 50 100 2

4

0 0.2 0.4

1

250 m

10 m

1m

Scala 1:5000 Scala 1:200

APPARATO ICONOGRAFICO

APPARATO ICONOGRAFICO

INDAGINE CRITICO-STORIOGRAFIC

A

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

VISTA D’ANGOLO SUL PROSPETTO SUD

A

1

1

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

VISTA D’ANGOLO SUL PROSPETTO SUD

DETTAGLIO TORRE

2

2

PROSPETTO SUD Scala 1:100 fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

MURATURA TORRE (dettaglio A)

5m

Prospetto sud PROSPETTO SUD Scala 1:100

5 10

25 m

Intonaco

Malta

250 m

0

5 10

25 m

0

1

2

5m

Scala 1:500

Scala 1:500

1

2

5m

0 Scala 1:100

1

2

5

Dimensione mattoni: 14 x 9 x 29 cm Dimensione mattoni: 13 x 7 x 24 cm

0 1

2

5

2 4

10 m

6

Scala 1:200

0

250 500 6 1 2 250

500

0.5

1

1500 m 5

Scala 0 1:25000 2 4

Figura 1

Intonaco

Disposizione in chiave (fig. 9 e 10, pag. 7, Capitolo primo)

0 50 100 0

Scala 1:200

Il Trattato generale di costruzioni civili di G. A. Breymann, pp.7,

0

250 m

250 500 1

250

2

500

1500 m 5

Scala 1:500 Scala 1:25000

6

1000 m

Scala 1:25000

0

0.5

1

2.5 m

Scala 1:50

0

1

2

5m

Scala 1:100

6

1000 m

Scala 1:25000 0

0

10 m

UNA POSSIBILE FONTE

Disposizione in spessore (fig. 8, pag. 7, Capitolo primo)

Scala 1:100 Dimensione mattoni: 13 x 7 x 24 cm

0

Lacune

La parete presenta il medesimo strato di intonaco che ricopre quasi totalmente i mattoni, la cui orditura è UNA riproposta POSSIBILE FONTE medianteIl Trattato il disegno generale di costruzioni civili di G. A. Breymann, pp.7, 9. dei giunti in intonaco bianco.

Si nota la presenza di Disposizione in spessore (fig. 8, pag. 7, Capitolo primo) laterizi disposti in chiave (figura 2).

Malta

PROSPETTO SUD Forti/mezzanelli

Intonaco

0 50 100

Scala 1:500

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

MURATURA TORRE (dettaglio A)

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

0

fotografia scattata con il drone il giorno 18/04/2018

CAMPIONE 2 (1m x 1 m)

Forti/mezzanelli

Ferrioli

CAMPIONE 2 (1m x 1 m) La parete presenta il medesimo strato di intonaco che ricopre quasi totalmente i mattoni, la cui orditura è riproposta mediante il disegno dei giunti in intonaco bianco.

Si nota la presenza di laterizi disposti in chiave (figura 2).

Lacune

Intonaco

Malta

Ferrioli

CAMPIONE 1 (1m x 1 m) Lo strato superficiale di intonaco non permette una lettura immediata della tessitura muraria, anche se quest’ultima sembrerebbe costituita dall’alternarsi di due filari regolari:il primo costituito da mattoni disposti in spessore, il secondo caratterizzato da una disposizione mista (sia in chiave che in spessore).

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 1 (1m x 1 m) Lo strato superficiale di intonaco non permette una lettura immediata della tessitura muraria, anche se quest’ultima sembrerebbe costituita dall’alternarsi di due filari regolari:il primo costituito da mattoni disposti in spessore, il secondo caratterizzato da una disposizione mista (sia in chiave che in spessore).

Malta

1

Forti/mezzanelli

0

2

2.5 m

Scala 1:50

5m

Scala 1:100

4

10 m

Scala 1:200

01QJUPV_Atelier Progetto diScala Restauro Architettonico A 1:200 2

4

10 m

0

1

2

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

45

fonte: BREYMANN, Trattato generale di costruzioni civili, I, Casa editrice Do

Dimensione mattoni: 14 x 9 x 29 cm

0

Figura 1

Anno Accademico 2017/2018 Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Palazzo comunale di Casalgrasso:

Malta

Albasi

Ferrioli Malta

Cinta muraria

Albasi

Ferrioli

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 1 (1mx1m)

ICONOGRAFIA STORICA

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 1 (1mx1m)

ICONOGRAFIA STORICA

1 2 3 5 ASSESTAMENTO “OLANDESE” La muratura è composta dall’alternarsi di due filari: nel primo i laterizi sono disposti unicamente in chiave, nel secondo vi è un’alternanza regolare di mattoni in chiave e in spessore.

Lacune

Malta

2 3 4

5

Malta

Lacune

Albasi

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 2 (1mx1m)

Albasi

1 2 3 5

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 2 (1mx1m) ASSESTAMENTO “OLANDESE” La muratura è composta dall’alternarsi di due filari: nel primo i laterizi sono disposti unicamente in chiave, nel secondo vi è un’alternanza regolare di mattoni in chiave e in spessore.

I laterizi sono disposti quasi esclusivamente in spessore e riportano le misure di 27x6,5x12,5 cm. Sono prevalentemente albasi, dunque laterizi sottoposti ad una bassa temperatura di cottura , e qualche mezzanello.

5

Malta

Intonaco

2 3 5

6

Intonaco

Malta

Albasi

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 3 (1mx1m)

2 3 5

0

5 10

25 m

1

0

Scala 1:500

5 10

1

2

50 01001 25 m 0LEGENDA

0

1

2

1 2

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

5m

4

0

2

4

0

2

4

Scala 1:100

0

5 0m1001 2 250 m 5 m 50 0LEGENDA Scala 1:500 Scala 1:100

Anno Accademico 4 0 2 2017/2018 10 m

3 scatola 250 500di derivazione 1500 m

10antico m 0 sostegno 2 4del lampione Scala 1:200

sistema antico 500di illuminazione 1000 m 250

0

3

0

10 m

Scala 1:200 Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

0 0.2 0.4

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

0

2

4

0 0.2 0.4

10 m

1m

Scala 1:200

0 50 100

Scala 1:20

0.5 0

2 4 1 Scala 1:200

Scala 1:100

0

0

4

2

antico sostegno del lampione

sistema antico 500di illuminazione 1000 m 250

Scala 1:25000

10 m

0

0.5 0

1 2

4

Scala 1:200

0

Scala 1:25000 250 500

10 m

1500 m

Ferrioli

Scala 1:200

2.5 m

1m

Scala 1:20 Palazzo comunale0 di1 Casalgrasso: 5m 2 Scala 1:200

Tessiture murarie, portale

0 50 100

250 m

Tessiture murarie, portale

250 m

0 20 Scala 1:5000

40

500

1500 m

1000 m

0.5

1

0

Scala 1:50 1

2

100 m

Scala 1:25000

1

2

5m

Scala 1:50 1

2

5

Scala 1:100

5

Scala 1:100

TAV.07

Scala 1:5000

Scala 1:500

Scala 1:25000 2.5 m

I laterizi recenti che compongonoScala il portale, accanto a quelli più antichi delle lesene 1:25000 e della cinta, suggeriscono un’epoca di realizzazione più tarda.

e della cinta, suggeriscono un’epoca di realizzazione più tarda.

1m

250

Scala 1:25000 0

ScalaI laterizi 1:25000 recenti che compongono il portale, accanto a quelli più antichi delle lesene

Scala 1:20 Palazzo comunale di Casalgrasso:

250 500

500 250 Scala 1:25000 1000 m

2.5 m 10 m Scala11:50 0 0.5 Scala 1:200

0 0.2 0.4

0

250 m

Scala 1:500 0

scatola 250 500di derivazione 1500 m 0

Scala 1:100

250 m

2.5 m 10 m Scala 1:50

1 m0 0.2 0.4 Scala 1:20

2500m 50 100 Scala 1:5000

0 50 100

Scala 1:500

2500m50 5Scala m100 1:500

cavo recente della scatola di derivazione

Dettaglio della scatola di derivazione con relativo cavo

0

2

Scala 1:500

cavo recente della scatola di derivazione

2

25 m

Dettaglio della scatola di derivazione con relativo cavo

25 0m 5 10 Scala 1:500 4

5 10

Malta

Ferrioli

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

46

0

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 4 (1mx1m)

0

6

Disposizione irregolare dei mattoni con interposizione di strati di malta irregolare di 2,5 cm di spessore.

Malta

CAMPIONE 4 (1mx1m)

Forti/mezzanelli

Disposizione irregolare dei mattoni con interposizione di strati di malta irregolare di 2,5 cm di spessore.

Sistema di illuminazione novecentesco con sostegno in ferro

Sistema di illuminazione novecentesco con sostegno in ferro

Albasi

2 3 4

Forti/mezzanelli

CAMPIONE 3 (1mx1m) I laterizi sono disposti quasi esclusivamente in spessore e riportano le misure di 27x6,5x12,5 cm. Sono prevalentemente albasi, dunque laterizi sottoposti ad una bassa temperatura di cottura , e qualche mezzanello.

TAV.07

MAPPATURA DEI MATERIALI

Mappatura dei materiali sul portale a nord-est della cinta muraria

1

2

3

4

0

6

1m

1

0.4

1m

malta di calce aerea

1

intonaco cementizio

2

intonaco di calce aerea

3

architrave in calcestruzzo

4

bronzo

5

serratura in alluminio

6

pomello in ferro

7

mattone

8

pietra

9

7

8

4

METALLI

5

6

7 9

10

8

9

10

PROSPETTO EST

0

1

5m

nno Accademico 2017/2018

Palazzo comunale di Casalgrasso:

uppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Tessiture murarie, portale

legno verniciato

10

TAV.08

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

3

CALCESTRUZZI

2

LATERIZI

0.4

MATERIALE LAPIDEO

0.2

LEGNO

0

MALTE

5

0.2

47

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZO

E

E

Mappatura dei degradi sul portale a nord-est Mappatura della cinta muraria dei degradi sul portale a nord-est della cinta muraria

Mappatura dei degradi sul portale a nord-est della cinta muraria

MAPPATURA DEI DEGRADI dei degradi sul portale a nord-est della cinta muraria Mappatura dei degradi sul portale a nord-est dellaMappatura cinta muraria

INCROSTAZIONE

PATINA BIOLOGICA

RIGONFIAMENTO

INCROSTAZIONE

PATINA BIOLOGICA

RIGONFIAMENTO

PELLICOLA

GRAFFITO VANDALICO

RIGONFIAMENTO

PELLICOLA

GRAFFITO VANDALICO

RIGONFIAMENTO

COLATURA

COLONIZZAZIONE BIOLOGICA

COLATURA

COLONIZZAZIONE BIOLOGICA PATINA BIOLOGICA

INCROSTAZIONE

EROSIONE EROSIONE

E

INCROSTAZIONE

PATINA BIOLOGICA

RIGONFIAMENTO

DEFORMAZIONE DEFORMAZIONE RIGONFIAMENTO

PATINA BIOLOGICA

INCROSTAZIONE

PATINA

LACUNA CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA LACUNA

RIGONFIAMENTO

GRAFFITO VANDALICO

RIGONFIAMENTO

CROSTA

DEFORMAZIONE

DEGRADAZIONE SUPERFICIALE

DISTACCO

GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE DISGREGAZIONE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE COLATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE VANDALICO

3

35 21

7

Lessico norma UNI11182 - 2006

COLONIZZAZIONE BIOLOGICA

465 3 2

4

DEPOSITO SUPERFICIALE

Lessico norma UNI11182 - 2006

Esfoliazione dei laterizi

6

4

0

ESFOLIAZIONE EROSIONE COLATURA

DISTACCO

PITTING

LACUNA

DILAVAMENTO SCAGLIATURA FESSURA FESSURA NON PASSANTEMURATURAPASSANTE

VANDALICO Alveolizzazione dei laterizi RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA

45 3

Colatura di calce

DEGRADO PATINA MICROFESLEGNO BIOLOGICA SURAZIONE DEFORMAZIONE

5

Lessico norma UNI11182 - 2006

LACUNA

Colatura di calce Lessico norma UNI11182 - 2006

Efflorescenza sui laterizi Distacco dell’intonaco

6

0

DEGRADO

OSSIDAZIONE

1

2

2

3

3

4

Alveolizzazione laterizi Ossidazione deldei bronzo Patina Biologica sulla pietra

4 14 13 12 11 5

Restauro arch tetton co Caste o d Casa grasso

0.2

0.4

EROSIONE

PATINA RIGONFIAMENTO BIOLOGICA DILAVAMENTO

DISTACCO

0.2

0.4

1m 13

12 6

2

Fessurazione non passante

A

Mancanza di materiale laterizio EFFLORESCENZA FESSURA NON RISARCITURA FESSURA

MACCHIA

EROSIONE PITTING

DEGRADAZIONE VANDALICO SUPERFICIALE

DEPOSITO SUPERFICIALE

PITTING DILAVAMENTO MALTA

Mancanza di materiale laterizio PRESENZA DI DEFORMAZIONE VEGETAZIONE

DEGRADO LEGNO

7

1 13 8

PROSPETTO EST

DILAVAMENTO MURATURA

OSSIDAZIONE

3 14

4

ATIBILE

RA NON NTE

DEGRADAZIONE SUPERFICIALE

Ossidazione del bronzo DEGRADO DILAVAMENTO

Ossidazione del bronzo DILAVAMENTO

Scheggiatura del legno

Scheggiatura del legno

EROSIONE PITTING

FESSURA DEGRADO PASSANTE LEGNO

15 12

12

5

11 5

OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE FESSURA NON FESSURA MALTA MALTA LEGNO DEGRADO LEGNO PASSANTE PASSANTE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI LEGNO DILAVAMENTO SCAGLIATURA EFFLORESCENZA EROSIONE FESSURA FESSURA NON RISARCITURA PITTING RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MURATURAPASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE

RISARCITURA OSSIDAZIONE INCOMPATIBILE

PITTING DILAVAMENTO MALTA

DILAVAMENTO SCAGLIATURA FESSURA FESSURA NON DEGRADO MURATURAPASSANTE PASSANTE LEGNO

RISARCITURA OSSIDAZIONE MALTA INCOMPATIBILE

6

7

8

PROSPETTO EST

9

9 14

10

10

Anno Accademico 2017/2018 12 Anno Anno Accademico Accademico 2017/2018 2017/2018 13

13

14

14

15

15

Anno Accademico 2017/2018

RISARCITURA OSSIDAZIONE INCOMPATIBILE

PITTING DEGRADO DILAVAMENTO MALTA LEGNO

DILAVAMENTO SCAGLIATURA OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico 01QJUPV_Atelier Progetto diARestauro Architettonico A MALTA

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

15

PROSPETTO EST

5 PROSPETTO EST

PROSPETTO PROSPETTOEST EST

6

10 7

8

PROSPETTO EST

15 11

9 PROSPETTO EST

10 Tessiture murarie, portale

TAV.09

13

PROSPETTO EST

PROSPETTO EST 11

14

12

15

13

PROSPETTO EST

Tessiture murarie, portale 14

TAV.09 0

1

5m

15

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

VEGETAZIONE

3 4 PROSPETTO EST

PROSPETTO EST PROSPETTOdi EST Palazzo comunale Casalgrasso: Palazzo di Palazzo comunale comunale di Casalgrasso: Casalgrasso: TAV.09 12 TAV.09

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A DILAVAMENTO SURAZIONE MURATURA

2

11

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

FRONTE DI SCAGLIATURA RISALITA

15

PROSPETTO EST

1

12 Palazzo comunale di Casalgrasso: Palazzo comunale di Casalgrasso: 12 TAV.09 13 7 8

15

14

PROSPETTO EST

9

DEPOSITO SUPERFICIALE

PITTING SCAGLIATURA DILAVAMENTO DILAVAMENTO MURATURA MALTA MICROFESMACCHIA PRESENZA DI

15 14 12

13

14

PROSPETTO EST

Gruppo n.04: Caterina Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI Gruppo Tessiture Gruppon.04: n.04:Beatrice BeatriceCIRLA, CIRLA,Francesca FrancescaDALMASSO, DALMASSO, CaterinaMARZOCCHI MARZOCCHI Tessituremurarie, murarie,portale portale

DILAVAMENTO MALTA

13 7 8

9

15

SCAGLIATURA

3

2

10 4 15

11 RISARCITURA OSSIDAZIONE INCOMPATIBILE

ALVEOLIZZAZIONE

DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA LEGNO MALTA MALTA LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIADILAVAMENTO PRESENZA DI DEGRADO DILAVAMENTO SCAGLIATURA DILAVAMENTO OSSIDAZIONE MALTA LEGNO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MALTA LEGNO MURATURA DILAVAMENTO MURATURA

MACCHIA COLONIZZAZIONE BIOLOGICA

2

Scheggiatura presentazione non conforme alla UNI11182 - 2006 Rappresentazione non conformedel allalegno UNI11182 - 2006 DILAVAMENTO OSSIDAZIONE MALTA

11

15 12 14 11 9

1

8

12 6

6 Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI Tessiture murarie, portale Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

PRESENZA DI VEGETAZIONE

01QJUPV_Atelier ProgettoA di Restauro Architettonico A 01QJUPV_Atelier Restauro 01QJUPV_Atelier Progetto Progetto di di Restauro Architettonico Architettonico A

Fessurazione non passante GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA

DILAVAMENTO GLIATURA FESSURA DILAVAMENTO DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA G SCAGLIATURA PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA PASSANTE FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA AMENTO MURATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO MICROFESMACCHIA PRESENZA DI EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESCOLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA SURAZIONE VEGETAZIONE DISGREGAZIONE RISALITA SURAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA MALTA LEGNO

IDAZIONE ADO O RESCENZA TURA

10

PROSPETTO EST

Anno Accademico 2017/2018 Anno Accademico 2017/2018 PROSPETTO EST

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO Docenti: Docenti:Proff.

Proff.Chiara ChiaraAGHEMO, AGHEMO,Monica MonicaNARETTO, NARETTO,Paola PaolaPALMERO PALMERO Ossidazione del bronzo DILAVAMENTO

OSSIDAZIONE DILAVAMENTO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO OSSIDAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA MALTA LEGNO MALTA

PROSPETTO PROSPETTOEST EST

3

LACUNA

DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING MACCHIA PRESENZA DI SCAGLIATURA MURATURA INCOMPATIBILE FESSURA FESSURA NON MURATURA INCOMPATIBILE DEGRADO COLONIZZAZIONE PITTING DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VEGETAZIONE SCAGLIATURA DILAVAMENTO RISARCITURA PASSANTE PASSANTE OSSIDAZIONE DILAVAMENTO LEGNO DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MURATURA INCOMPATIBILE OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA MURATURA INCOMPATIBILE MALTA PRESENZA DI VEGETAZIONE

Rappresentazione non conforme alla UNI11182 - 2006

NZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO ALVEOLIZZAZIONE ZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURACROSTACOLONIZZAZIONE MANCANZA PELLICOLA DEFORMAZIONE VANDALICO DISGREGAZIONE DILAVAMENTO LIATURA ICAFESSURA NON FESSURA SUPERFICIALE DILAVAMENTO RISARCITURASUPERFICIALE PITTING SCAGLIATURA BIOLOGICA MURATURAPASSANTE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE

48

0

Mancanza di materiale laterizio

PRESENZA DI Disgregazione della pietra VEGETAZIONE DISTACCO LACUNA Ossidazione del bronzo DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO Fessurazione non passante DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO Ossidazione del bronzo GRAFFITO RIGONFIAMENTO ALVEOLIZZAZIONE MALTA LEGNO DILAVAMENTO FRONTE DI MICROFESMACCHIACROSTA PRESENZA DI DEGRADAZIONE DEPOSITO MALTA LEGNO FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI VANDALICO MALTA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE SUPERFICIALE FESSURA SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESRISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE FESSURA DILAVAMENTO NON pietra RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA Patina Biologica sulla DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI RISALITA SURAZIONE DILAVAMENTO SCAGLIATURA MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MALTA LEGNO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DILAVAMENTO SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA SURAZIONE VEGETAZIONE MURATURA e suiRISALITA laterizi LEGNO MALTA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEPOSITO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA LEGNO Scheggiatura del legno SUPERFICIALE LEGNO Scheggiatura legno Mancanza didel materiale laterizio MALTA RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE

PITTING

DEGRADO DEGRADO DEGRADO LEGNO LEGNO LEGNO

1m

1

Piante Infestanti sulla muratura

FESSURA FESSURA NON DILAVAMENTO SCAGLIATURA FESSURA FESSURA MURATURA FRONTE DI NON MICROFESPASSANTE PASSANTE MURATURA PASSANTE PASSANTE DISGREGAZIONE COLATURA RISALITA SURAZIONE FESSURA FESSURA NON DEGRADO FESSURA FESSURA NON DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE PASSANTE PASSANTE DEGRADO CCHIA PRESENZA DI LEGNO PASSANTE PASSANTE EROSIONE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA FES-EFFLORESCENZA MACCHIA PRESENZA FRONTE DI LEGNO DI EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA AMENTO DILAVAMENTO MALTA RISARCITURA PITTING LEGNO SCAGLIATURA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE IONEFESSURA VEGETAZIONE VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE TURAPASSANTE MURATURA INCOMPATIBILE RISARCITURA

INCOMPATIBILE EFFLORESCENZA INCOMPATIBILE

7

15 14 11 5

RIGONFIAMENTO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA CIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE AMENTO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RESCENZA EROSIONE FRONTE DI DEGRADOMICROFES- DEGRADO MACCHIA PRESENZA DI OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MANCANZA PELLICOLA DEGRADO OSSIDAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE RESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE MALTA RISALITA SURAZIONELEGNO MALTA VEGETAZIONE LEGNO PITTING LEGNO RISARCITURA SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONE LEGNO BIOLOGICA VEGETAZIONE MALTA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZAMURATURA EROSIONE PASSANTE INCOMPATIBILEFESSURA NON FESSURA RISARCITURA PITTING MALTA LEGNO EFFLORESCENZA EROSIONE DILAVAMENTO FESSURAOSSIDAZIONE FESSURADEGRADO NON RISARCITURA PITTING PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE NZA DI ADAZIONE EROSIONEDEPOSITO FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLATURA DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLONIZZAZIONE AZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE FICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE

DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA INCOMPATIBILE Piante Infestanti sulla muratura MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE Piante Infestanti sulla muratura MALTA LEGNO DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA

PROSPETTO EST

14 13 11 5

0

MACCHIA VEGETAZIONE

TO RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA GRAFFITO HIA PRESENZA DI AZIONE INCROSTAZIONE DISTACCO ESFOLIAZIONE LICO EFFLORESCENZA EROSIONEPATINA FRONTE DI RIGONFIAMENTO MICROFESMACCHIALACUNA PRESENZA DI INCROSTAZIONE VANDALICO VEGETAZIONE RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO BIOLOGICA RISALITA RISARCITURA SURAZIONE VEGETAZIONE FESSURA NON PITTING SCAGLIATURA FESSURA

8 2

10 4

non conforme alla UNI11182 - 2006 Rappresentazione non conforme alla UNI11182 -Rappresentazione 2006

Patina Biologica sulla pietra e sui laterizi

7

10 4

Fessurazione non passante 01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico 01QJUPV_Atelier Progetto diARestauro Architettonico Fessurazione non passante Patina Biologica sulla pietra eDilavamento sui Docenti: laterizideiProff. giunti Chiara di malta AGHEMO, Monica NARETTO, Docenti: Proff. Paola ChiaraPALMERO AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Distacco dell’intonaco

6

Patina Biologica sulla pietra e sui laterizi Dilavamento della muratura

Mancanza di materiale laterizio Distacco dell’intonaco

Disgregazione della pietra

1m

13 11 10 1m 5

Disgregazione della pietra Alveolizzazione dei laterizi

Scheggiatura del legno Piante Infestanti sulla muratura

Piante Infestanti sulla muratura Disgregazione della pietra Colatura di calce

EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESRISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DILAVAMENTO SURAZIONE RIGONFIAMENTO RISALITA DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA RISALITA SURAZIONE PATINA INCROSTAZIONE MURATURA ZIONEINCOMPATIBILE DEPOSITO GICA

0.4

1

Ossidazione del bronzo Patina Biologica sulla pietra e sui laterizi

Dilavamento muratura Scheggiaturadella del legno

Dilavamento dei giunti di malta

0.2

0.4

PROSPETTO EST

Mancanza di materiale laterizio Distacco dell’intonaco

Distacco dell’intonaco e sui laterizi

Colatura di calce

0.2

Fessurazione non passante Dilavamento dei giunti di malta

Distacco dell’intonaco

Dilavamento della muratura

0

10

6

Esfoliazione dei laterizi Rappresentazione non conforme alla UNI11182 - 2006 Rappresentazione non conforme alla UNI11182 - 2006 Dilavamento dei giunti di malta Disgregazione della pietra Disgregazione della pietra

Alveolizzazione dei laterizi

E DI EGAZIONE TA AZIONE

1

9

6 Piante Infestanti sulla muratura Colatura di calce

Efflorescenza sui laterizi Colatura Mancanzadidicalce materiale laterizio

DILAVAMENTO

Esfoliazione dei laterizi

1m

0

FESSURA DILAVAMENTO LACUNA RISARCITURA PITTINGRIGONFIAMENTO SCAGLIATURA PATINA INCROSTAZIONE DISTACCO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA ANZA DI EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA FESSURA DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FRONTENON DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DIFESSURA MALTA LEGNO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO FESSURA DILAVAMENTO NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA AZIONE BIOLOGICA FESSURA FESSURA NON RISARCITURA SCAGLIATURA DISGREGAZIONE COLATURA DILAVAMENTO COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA FESSURA NON PITTING RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO PASSANTE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PASSANTE MURATURA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE PASSANTE INCOMPATIBILE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONEINCOMPATIBILE VEGETAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITOALVEOLIZZAZIONE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE FESSURA DILAVAMENTO NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MALTA DILAVAMENTO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE FESSURA RA NON RISARCITURA LEGNO PITTING FESSURA SCAGLIATURA MALTAFESSURA FESSURA DILAVAMENTO NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA LEGNO DEFORMAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO NZA DI FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE A EROSIONEPASSANTE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI FRONTE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE EFFLORESCENZA EROSIONE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA EFFLORESCENZA EROSIONE MANCANZA FRONTE NON DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MURATURA NTE INCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE PRESENZA DI VANDALICO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE AZIONE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE VANDALICO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE RISALITA NON RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA PRESENZA ALVEOLIZZAZIONE SURAZIONE VEGETAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFES-GRAFFITO MACCHIA DI RISALITA VEGETAZIONE MANCANZA PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE LIZZAZIONE MURATURA SURAZIONE PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE VANDALICO SUPERFICIALE SUPERFICIALE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO CROSTA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONEALVEOLIZZAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO BIOLOGICA SUPERFICIALE VANDALICO MALTA LEGNO MALTA VANDALICO LEGNOSUPERFICIALE E COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO SUPERFICIALE SUPERFICIALE OLA GRAFFITO BIOLOGICA RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE GRAFFITO PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO PATINA ENZA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE DISTACCO LACUNA VANDALICO INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RIGONFIAMENTO VANDALICO DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO COLATURA DISTACCO LACUNA VANDALICO ESFOLIAZIONE BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO VANDALICO DISTACCO LACUNA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MALTA AMENTO LEGNO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE DIDI MICROFESMACCHIA PRESENZA DIDI DILAVAMENTO MALTA LEGNO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE MICROFES- DEGRADO MACCHIA OSSIDAZIONE PRESENZA OSSIDAZIONE FRONTE DILAVAMENTO DEGRADO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE TURAPASSANTE OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFES- LEGNO MACCHIADEGRADO PRESENZA DI MALTA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA LEGNO MALTA INCOMPATIBILE LEGNO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE VANDALICO MALTA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MALTA LEGNO MALTA LEGNO LEGNO VEGETAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONE MALTA DEGRADO DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA OSSIDAZIONE DILAVAMENTO AMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI FESSURA DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MALTA LEGNO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURALEGNO NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MALTA MALTA LEGNO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA SCAGLIATURA TURAPASSANTE MURATURA INCOMPATIBILEINCOMPATIBILE MALTA LEGNO MALTA LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI PITTING MURATURA SURAZIONE VEGETAZIONE MALTA MURATURA LEGNO PASSANTE DISGREGAZIONE PASSANTE INCOMPATIBILE DISGREGAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA PASSANTE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE AITO EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA DISGREGAZIONE PRESENZA DI COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MALTA DEPOSITO LEGNO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO FESSURA NON PITTING SCAGLIATURA DILAVAMENTO ZA DISGREGAZIONE EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA FESSURA PRESENZA DI RISARCITURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE COLATURA COLONIZZAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICASUPERFICIALE SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISGREGAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO FICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE RISALITAPATINA SURAZIONE VEGETAZIONE AZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE FESSURA NONLACUNA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE RISARCITURA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA AZIONE INCROSTAZIONE DEFORMAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO URA COLONIZZAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO ESFOLIAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PATINA INCROSTAZIONE DEFORMAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA BIOLOGICA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA EFFLORESCENZA FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI BIOLOGICA MANCANZA GRAFFITODEPOSITO RIGONFIAMENTO EROSIONE CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA BIOLOGICA SUPERFICIALEPELLICOLA SUPERFICIALE VANDALICO EGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEGRADAZIONE BIOLOGICA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE EFFLORESCENZA FRONTE DI DEFORMAZIONE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PELLICOLA EROSIONE GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE VANDALICO BIOLOGICA MANCANZA PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICARISALITA GRAFFITO SUPERFICIALE SUPERFICIALE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE BIOLOGICA RIGONFIAMENTO SUPERFICIALE DISTACCO LACUNA VANDALICO SURAZIONE VEGETAZIONE SUPERFICIALE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA VANDALICO VANDALICO BIOLOGICA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE A FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA FESSURA DILAVAMENTO NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA AMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA PASSANTE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENT FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA PASSANTE MALTA LEGNO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE E COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE AMENTO BIOLOGICA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON DEPOSITO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA O LACUNA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE FRONTE DILAVAMENTO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA RISARCITURA PRESENZA DI PITTING OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DI BIOLOGICA SUPERFICIALE EROSIONE FRONTE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MURATURA DEGRADO PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA ANZA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI SUPERFICIALE MALTA LEGNO DI RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MALTA LEGNO BIOLOGICA RISALITA SURAZIONE PASSANTE VEGETAZIONE MALTA EFFLORESCENZARISARCITURA EROSIONE FRONTE DI OSSIDAZIONE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI LEGNO AZIONE DEGRADO DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO PITTING SCAGLIATURA SURAZIONE VEGETAZIONE MURATURA PRESENZA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA DI NZA FESSURA PELLICOLA GRAFFITO RISALITA RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA MACCHIA ALVEOLIZZAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESPRESENZA DI MURATURA NZA PASSANTE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE MALTA LEGNO ONE FRONTE DI INCOMPATIBILE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO RISALITA SURAZIONE CROSTADI VEGETAZIONE MURATURA PASSANTE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA INCOMPATIBILE VANDALICO VANDALICO RISALITA SURAZIONE PRESENZA MANCANZA VEGETAZIONE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE SURAZIONE VEGETAZIONE RESCENZA RISALITA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI VANDALICO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA SURAZIONECOLATURA VEGETAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MALTA LEGNO VANDALICO DISGREGAZIONE PITTING COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE VANDALICO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE LIZZAZIONE MALTA LEGNO PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE CO ESFOLIAZIONE LACUNA FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI PATINA INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA AMENTO DISTACCO LACUNA NE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA LEGNO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA LEGNO MALTA LEGNO MALTA LEGNO MALTA LEGNO TAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTOGRAFFITO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE MANCANZA PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA FESSURA DI NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA A EROSIONE FRONTE DI VANDALICO MICROFESMACCHIA PRESENZA OSSIDAZIONE DILAVAMENTO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO PITTING LACUNADILAVAMENTO VANDALICO FESSURA DILAVAMENTO DEGRADO FESSURA NON RISARCITURA SCAGLIATURA AMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA PASSANTE MALTA LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA NON DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SURAZIONE SCAGLIATURA MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA RISALITA VEGETAZIONE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO PASSANTE FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA TURAPASSANTE BIOLOGICA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE EGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE DEGRADO DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MALTA EGAZIONE COLATURA PASSANTE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONEOSSIDAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA LEGNO RISARCITURA PITTING RA DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MALTADISUPERFICIALE LEGNO SCAGLIATURA FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MURATURA NTENON INCOMPATIBILE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE FESSURA DILAVAMENTO RA RISARCITURA EFFLORESCENZA PITTING PASSANTE SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE FESSURA NONDI RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE EROSIONE FRONTE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE FESSURA NONNON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DILAVAMENTO OSSIDAZIONE PASSANTE NTE INCOMPATIBILE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE RISALITAMURATURA SURAZIONE VEGETAZIONE DEGRADO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE OSTA ALVEOLIZZAZIONE PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MANCANZACROSTAMANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE AMENTO ALVEOLIZZAZIONE MALTA LEGNO PELLICOLA GRAFFITO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE ITO COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO VANDALICO FICIALE SUPERFICIALE SUPERFICIALE NZA EROSIONE BIOLOGICA FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI

FESSURA FESSURA PASSANTE PASSANTE

14 13 10 11 9 8

13 10 8 7

9 3

Piante Infestanti sulla 5muratura Colatura di calce

Lessico norma Dilavamento UNI11182 - 2006 della muratura Fessurazione non passante Dilavamento dei giunti di malta

Efflorescenza sui laterizi

0.4

6

Disgregazione della pietra Alveolizzazione dei laterizi Esfoliazione dei laterizi Patina Biologica sulla pietra e sui laterizi Dilavamento della muratura

Alveolizzazione dei6laterizi

5

0.2

Distacco dell’intonaco Esfoliazione dei laterizi

Esfoliazione dei laterizi Efflorescenza sui laterizi

PASSANTE PASSANTE

12

ALVEOLIZZAZIONE

Dilavamento dei giunti di malta Efflorescenza sui laterizi

Lessico norma UNI11182 - 2006

RA NON RA NON NTE NTE

811 10

9 9

ALVEOLIZZAZIONE

Dilavamento della muratura 5 6 4

DEPOSITO SUPERFICIALE

Dilavamento dei giunti di malta

ssico norma UNI11182 - 2006

N

1m

0.4

0.2

0

7

Alveolizzazione dei laterizi

Dilavamento della muratura

3

INCROSTAZIONE FRONTE DI RISALITA COLONIZZAZIONE BIOLOGICA

1m

0.4

DILAVAMENTO MURATURA

OSSIDAZIONE DISTACCO DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DISTACCO DILAVAMENTO RIGONFIAMENTO LACUNA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO LACUNA MACCHIA PRESENZA DI MALTA ESFOLIAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE DI MICROFESPRESENZA DI MALTADEPOSITO LEGNO DISGREGAZIONE COLATURA FRONTE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE MACCHIA DEGRADAZIONE BIOLOGICA VEGETAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA VEGETAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE GRAFFITO FRONTE DI RIGONFIAMENTO MICROFESMACCHIA ALVEOLIZZAZIONE PRESENZA DI MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO SURAZIONE RIGONFIAMENTO SUPERFICIALE CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA CROSTA MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTADI ALVEOLIZZAZIONE SUPERFICIALE SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DIPELLICOLA MANCANZA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTADI ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONEPRESENZA VEGETAZIONE VANDALICO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA VANDALICO EFFLORESCENZA RISALITA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO SURAZIONE VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE VANDALICO EFFLORESCENZA COLATURA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALEEFFLORESCENZA SUPERFICIALE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO LACUNA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO DISTACCO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA RIGONFIAMENTO PELLICOLA CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA GRAFFITO PATINA INCROSTAZIONE BIOLOGICA DISTACCO LACUNA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE DISTACCO LACUNA VANDALICO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA EFFLORESCENZA FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI BIOLOGICA AZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA EROSIONE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA DISTACCO LACUNA BIOLOGICA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA BIOLOGICA RISALITA SURAZIONE DISTACCO VEGETAZIONE BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA PATINA GRAFFITO RIGONFIAMENTO ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITODEGRADAZIONE RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA LACUNA ALVEOLIZZAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI VANDALICO MICROFESMACCHIA PRESENZA DI BIOLOGICA VANDALICO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE A EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DIFESSURA FESSURA DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA RISALITA VEGETAZIONE DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTINGSURAZIONE SCAGLIATURA PATINA NE PASSANTE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MURATURAPASSANTE INCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA COLONIZZAZIONE DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA DEFORMAZIONE PITTING SCAGLIATURA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA DISGREGAZIONE PRESENZA DI COLATURA DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO A EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MURATURA PASSANTE BIOLOGICA PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE SUPERFICIALE SUPERFICIALE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING FESSURA SUPERFICIALE SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE MURATURA PASSANTENON PASSANTE PASSANTE INCROSTAZIONE INCOMPATIBILE PASSANTE INCOMPATIBILE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE PATINA ESFOLIAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MURATURA PASSANTE PASSANTEMURATURA INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE RIGONFIAMENTO PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE MURATURA PASSANTE PASSANTEMURATURA INCOMPATIBILE BIOLOGICA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA GRAFFITO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA E COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA A MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO VANDALICO DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO BIOLOGICA RIGONFIAMENTO CROSTA VANDALICO ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE VANDALICO NZA FRONTE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO MANCANZA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI ALVEOLIZZAZIONE MANCANZA CROSTA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO CROSTASUPERFICIALE ALVEOLIZZAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO CROSTA SUPERFICIALE ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO VANDALICO VANDALICO VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE A INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE LACUNA RIGONFIAMENTO VANDALICO DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA BIOLOGICA DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO BIOLOGICA FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DINON FESSURA DILAVAMENTO FESSURA RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE FESSURA DILAVAMENTO RISARCITURA SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO PASSANTE RISALITA SURAZIONEPITTING VEGETAZIONE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE DILAVAMENTO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI DEGRADOMICROFES- OSSIDAZIONE MACCHIA PRESENZA DI EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI LEGNO MICROFESMACCHIA DI MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MALTA PRESENZA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO PITTING SCAGLIATURA PASSANTE VANDALICO RISARCITURA MALTA LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO PASSANTE INCOMPATIBILE DEGRADO OSSIDAZIONE MURATURA DILAVAMENTO MALTA MALTA LEGNO LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE MALTA LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEPOSITO MALTA LEGNO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTODEFORMAZIONE CROSTA DEGRADAZIONE ALVEOLIZZAZIONE MALTA LEGNO COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MALTA LEGNO ZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI LIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE PRESENZA SUPERFICIALE EROSIONE FRONTE DI MICROFES-RIGONFIAMENTO MACCHIA DI DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA EFFLORESCENZA ALVEOLIZZAZIONE E COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO DISGREGAZIONE VANDALICO MANCANZA GRAFFITO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA COLATURA DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLONIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE PELLICOLA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEPOSITO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA RISALITAPATINA SURAZIONE VEGETAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO DEFORMAZIONE LACUNA DEGRADAZIONE VANDALICO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA BIOLOGICA SUPERFICIALE VANDALICO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA ESFOLIAZIONE COLONIZZAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO SUPERFICIALE LACUNA SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE BIOLOGICA DISGREGAZIONE COLATURA DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA EGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITOCOLONIZZAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE DEFORMAZIONE RIGONFIAMENTO DEGRADAZIONE DISTACCO LACUNA LIZZAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA BIOLOGICA PELLICOLA GRAFFITO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISGREGAZIONE COLATURA DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO COLONIZZAZIONE CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA RIGONFIAMENTO SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITOPRESENZA DI EFFLORESCENZA VANDALICO EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI PATINA FRONTE DISUPERFICIALE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE MICROFESMACCHIA VANDALICO ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO RISARCITURA PITTING RISALITA SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE SURAZIONE DILAVAMENTO VEGETAZIONE BIOLOGICA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE DISTACCO LACUNA RISALITARIGONFIAMENTO SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MURATURA INCOMPATIBILEPATINA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA PATINA INCROSTAZIONE BIOLOGICA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MALTA LEGNO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MALTA LEGNO RISARCITURA BIOLOGICA PITTING SCAGLIATURA DILAVAMENTO DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MURATURAFESSURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE PATINA MALTA LEGNO RIGONFIAMENTO MURATURA PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE MURATURA INCOMPATIBILE INCROSTAZIONE DISTACCO LACUNA DEGRADO OSSIDAZIONE DISTACCO DILAVAMENTO ESFOLIAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MALTA LEGNO ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO LACUNA BIOLOGICA A EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA DEPOSITO PRESENZA DI COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE MALTA LEGNO DEGRADAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI ZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA FRONTE DI BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI CROSTA MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTADI ALVEOLIZZAZIONE FESSURA DILAVAMENTO RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA ITO COLATURA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA VANDALICO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA RISALITA SURAZIONEFESSURA VEGETAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RISALITA VEGETAZIONE VANDALICO EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI INCOMPATIBILE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI SURAZIONE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE FICIALE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE VANDALICO RESCENZA EROSIONE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MURATURA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI PASSANTE PASSANTE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICAFRONTE DI SUPERFICIALE SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI VANDALICO BIOLOGICA VANDALICO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA VANDALICO RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO ITO COLATURA MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO RISALITA SURAZIONECOLATURA VEGETAZIONE FICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE VANDALICO MANCANZA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE VANDALICO FESSURA FESSURAPELLICOLA NON RISARCITURA PITTINGRIGONFIAMENTO SCAGLIATURA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE PATINA INCROSTAZIONE DISTACCO DILAVAMENTO LACUNA BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE ESFOLIAZIONE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA A PASSANTE VANDALICOINCOMPATIBILE MURATURA PASSANTE INCOMPATIBILE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MURATURA PASSANTE PASSANTE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO BIOLOGICA PATINA DISTACCO INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA NE ESFOLIAZIONE RIGONFIAMENTO LACUNA BIOLOGICA BIOLOGICA VANDALICO BIOLOGICA DEGRADO BIOLOGICA OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA PATINA STAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE MANCANZA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA MALTA LEGNO DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA PATINA GRAFFITO RIGONFIAMENTO AZIONE DISTACCO MALTA LEGNO MALTA LEGNO MANCANZA INCROSTAZIONE PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA LACUNA BIOLOGICA ALVEOLIZZAZIONE ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MALTA LEGNO VANDALICO MALTA LEGNO BIOLOGICA VANDALICO BIOLOGICA FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA

ZA

0.2

LACUNA

Esfoliazione dei laterizi

PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA DISGREGAZIONE COLATURA PATINA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE RIGONFIAMENTO ALVEOLIZZAZIONE DEGRADO CROSTA OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA OSSIDAZIONE DILAVAMENTO BIOLOGICA BIOLOGICA DEGRADO SUPERFICIALE MALTA LEGNO MALTA LEGNO

GRAFFITO VANDALICO

8 8 12 9 11

PRESENZA DI VEGETAZIONE

Efflorescenza sui laterizi

DILAVAMENTO MURATURA INCOMPATIBILE DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO DILAVAMENTO SCAGLIATURA DEGRADO OSSIDAZIONE DILAVAMENTO FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MALTA LEGNO MURATURAPASSANTE MALTA LEGNO MURATURA PASSANTE MANCANZA PELLICOLA INCOMPATIBILE GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE CROSTA DISGREGAZIONE ALVEOLIZZAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA VANDALICO DEFORMAZIONE COLONIZZAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICAPATINA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISGREGAZIONE COLATURA PATINACOLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA MANCANZA PELLICOLA RIGONFIAMENTO CROSTA ESFOLIAZIONE ALVEOLIZZAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONEGRAFFITO RIGONFIAMENTO DEGRADAZIONE DISTACCO LACUNA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO ESFOLIAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEPOSITO PATINA INCROSTAZIONE DEFORMAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE BIOLOGICA DEGRADAZIONE SUPERFICIALE LACUNA SUPERFICIALE BIOLOGICA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEPOSITO VANDALICO BIOLOGICA DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE BIOLOGICA DISGREGAZIONE BIOLOGICA COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE SUPERFICIALE DEGRADAZIONE DEPOSITO VANDALICO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE DISGREGAZIONE COLATURA COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE

GRAFFITO VANDALICO

7 10

7

ALVEOLIZZAZIONE

MACCHIA PRESENZA DI EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE FESSURA DILAVAMENTO FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA MICROFESMACCHIA PRESENZA DI FESSURA FESSURA NON RISARCITURA PITTING SCAGLIATURA EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA PRESENZA DI MURATURAPASSANTE PASSANTE PASSANTE INCOMPATIBILE SURAZIONE VEGETAZIONE PASSANTE INCOMPATIBILE RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE GRAFFITO RIGONFIAMENTO ALVEOLIZZAZIONE PATINA ESFOLIAZIONEPELLICOLA INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTOCROSTA DISTACCO LACUNA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO BIOLOGICA MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO CROSTA PELLICOLA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONE PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO LACUNA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO DISTACCO CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE VANDALICO PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA VANDALICO BIOLOGICA VANDALICO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO CROSTA ALVEOLIZZAZIONEVANDALICO BIOLOGICA

INCROSTAZIONE

2

LACUNA

DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO SUPERFICIALE SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE MICROFESMACCHIA PRESENZA DI BIOLOGICAFRONTE DI SUPERFICIALE SUPERFICIALE EFFLORESCENZA EROSIONE FRONTE DI MICROFESMACCHIA RISALITA SURAZIONE VEGETAZIONE RISALITA SURAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO COLATURA DISGREGAZIONE COLONIZZAZIONE DEFORMAZIONE DEGRADAZIONE DEPOSITO SUPERFICIALE SUPERFICIALE BIOLOGICA SUPERFICIALE SUPERFICIALE DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA BIOLOGICA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE PATINA DISTACCO LACUNA PATINA BIOLOGICA DISTACCO ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE RIGONFIAMENTO LACUNA ESFOLIAZIONE RIGONFIAMENTO DISTACCO PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO LACUNA LACUNA BIOLOGICA PATINA ESFOLIAZIONE INCROSTAZIONE BIOLOGICA RIGONFIAMENTO DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA BIOLOGICA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA BIOLOGICA

RISARCITURA PITTING INCOMPATIBILE GRAFFITO COLONIZZAZIONE RIGONFIAMENTO DEFORMAZIONE VANDALICO BIOLOGICA

PELLICOLA

9

MICROFESSURAZIONE

RISARCITURA INCOMPATIBILE

FESSURA PASSANTE PELLICOLA COLATURA

98

Mappatura dei degradi sul portale a nord-est Mappatura della cinta muraria dei degradi sul portale a nord-est della cinta muraria

4

PATINA BIOLOGICA

87

CROSTAMANCANZA ALVEOLIZZAZIONE PELLICOLA

FRONTE DI RISALITA GRAFFITO VANDALICO PATINA BIOLOGICA

RIGONFIAMENTO

FESSURA BIOLOGICA PASSANTE

INCROSTAZIONE

Efflorescenza sui laterizi

FRONTE DI RISALITA

PELLICOLA INCROSTAZIONE

DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA

DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO MANCANZA PELLICOLA GRAFFITO RIGONFIAMENTO BIOLOGICA VANDALICO DISTACCO ESFOLIAZIONE LACUNA INCROSTAZIONE PATINA RIGONFIAMENTO DISTACCO BIOLOGICA

1

ZA

NE

2 243 1

13

ESFOLIAZIONE

7

2

1

ZA

NE

21

1

Anno Accademico 2017/2018 Anno Accademico 2017/2018

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Palazzo comunale di Casalgrasso: Tessiture murarie, portale

Palazzo comunale di Casalgrasso: Palazzo comunale di Casalgrasso: TAV.09 Tessiture murarie, portale

TAV.09

TAV.09

CONSOLIDAMENTI E IMPIANTI DAL CONTESTO AL BENE: NUOVE FUNZIONI E VALORIZZAZIONE COPERTURA - consolidamento SERVIZI

struttura portante

pacchetto isolante

manto

Elemento

q.tà

Ordinatura primaria Puntoni Listelli Marsigliesi

base (m) 0,30 0,30 0,05

1 1 4 14

TORRETT

TORRETTA - intervento

CLASSE DI CARICO:

peso allo stato attuale DEGUSTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI

PERCORSO F Percorso ciclabile di collegamento tra Carmagnola e Casalgrasso

Degustazioni e scoperta del

sap eterritorio ri della terra sottotetto

altezza (m) (kN/m3) 0,30 8,00 0,20 8,00 0,10 6,00 0,03 m .0,03 kN/m2

Totale (kN/m) 0,72 0,48 0,12 0,01

qk= 3, 00 kN/m2 Qk= 2,00kN Hk= 1,00 kN/m

4

TOT= 1,33 kN/m

peso post-intervento

TO ET OT E TT ON O I S Z O TA AN S Pianta coperture PI EGU D

Elemento

Solaio ipotizzato SERVIZI

+ pacchetto isolante

q.tà

Listelli porta-tavolato

4

base (m) 0,05

altezza (m) 0,05

(kN/m3) 6,00

Totale (kN/m) 0,06

Tavolato

5

0,20

0,02

5,00

0,10

Barriera vapore

-

1,00

0,002

5,00

0,01

Isolante Isotec

-

1,00

0,10

0,38

Manto impermeabile

-

0,0001

sostituzione manto

MUSEO DEL TERRITORIO

Elemento

ATTIVITA’ MANIPOLATIVE ATTIVITA’ ESPRESSIVE ATTIVITA’ MANIPOLATIVE

q.tà

Coppi

30

Coppi solar

30

base (m)

altezza (m) (kN/m3) 0,03 m .0,042 kN/m2

ZI piano terzo STA RI GU DITOCARICO: CLASSE DE RA O B LA qk= 3, 00 kN/m2 Qk= 2,00kN Hk= 1,00 kN/m O SE MU

0,0756 0,03 m .0,036 kN/m2 TOT= 1,60 kN/m

Prefigurazione affluenze in relazione agli orari e alle funzioni

PUNTONI DELLA COPERTURA E TRAVI DEI SOLAI LIGNEI - consolidamento

SERVIZI

UFFICIO

SALA RIUNIONI

Palazzo Comunale

2

qk= 3, 00 kN/m2 Qk= 2,00kN Hk= 1,00 kN/m

12 Palazzo Comunale

“Giardino di delizie e residenza rustica della famiglia De Morra”

1

24 h

Dimora della fam. De Morra

UFFICIO AMMINISTRATIVO

O I ND AL CO UN SE M O CO N I A PI FFIC U

6 2

18

Cascina

UFFICIO

3

24 h

“Alla scoperta del territorio”

“Qui sorgevano le antiche cascine e il rustico Palazzo di Casalgrasso”

ARCHIVIO 2

A. Bruno, Caste Foto: Renzo Bu

LEGENDA

piano secondo CLASSE DI CARICO:

ARCHIVIO 1

4

3

Personale del comune Bambini Turisti Cittadini

Totale (kN/m) 0,088

TOT= 1,61 kN/m

ATTIVITA’ ESPRESSIVE

O SO RZ FU TE IF O D AN SEO I P U M Pianta solaio sottotetto

0,038

0,001 m .0,1 kN/m2

PANCALIERI Museo della menta e delle piante offcinali

E Museo diffuso ON

M. Ciarlo, Ca Millesimo, Savo Foto: Alberto P

6

18

Fasce metalliche

1

L’uso di fasce metalliche è volto al contenimento delle fessurazioni dell’orditura primaria e dei puntoni lignei.

O

AN

PI

AM

SOLAIO A VOLTINE - consolidamento

qk= 3, 00 kN/m2 Qk= 2,00kN Hk= 1,00 kN/m UFFICIO

12 Piano sottotetto Degustazioni e scoperta del territorio

piano primo CLASSE DI CARICO:

24 h

• Rimozione solai • Inserimento di catene 6 18 • Aggiunta nuovo corpo scala con ascensore

“Qualsiasi cosa è buona se fatta con il cioccolato” Cioccolateria

Le catene (barre metalliche resistenti a trazione, dall’installazione potenzialmente reversibile) vengono 12 inserite in sostituzione deiPiano solai terzopoichè, inserite in prossimità della muratura,Museo evitano diffusoi movimenti verso l’esterno delle pareti, rimaste prive di elementi rigidi intermedi.

24 h

SERVIZI IGIENICI SALA DEL CONSIGLIO

UFFICIO RAGIONERIA UFFICIO DEL SINDACO UFFICIO SEGRETERIA UFFICIO ANAGRAFE

• all’estradosso • Cavi di acciaio pretesi all’estradosso “Il campo di grano e

I AL

O IM UN PR OM NO I C Pianta solaioIAsecondo piano P FFIC U

+

• •

sicurezza del cantiere (non in il quota) suo fruscìo condizioni ottimali di aderenza delle

• •

possibilità di usare malte inorganiche miglioramento delle prestazioni statiche dell’arco

-

rischio di rottura per lontano” schiacciameno del

Antico Molino lembo compresso

LOCALE IMPIANTI

MURATURE - consolidamento 6

18

Museo diffuso, attività sportive e locali tecnici

piano terra “Un sorso di salute” CLASSE DI CARICO: Camomilla F rimesse e parcheggi <30kN qk= 2,50 kN/m2 Qk= 2 .10,00 kN Hk= 1,00 kN/m

“Le essenze della terra” Antica Distilleria

Realizzati in conglomerato armato dentro fori di 12

tra i paramenti murari, Piano evitando primol’innesco e secondo di fenomeni di Uffici comunali instabilità per compressione.

Si tratta di un intervento invasivo, ma che conserva il comporta, mento originario della muratura storica. Va

W. Tscholl, Ca 2001-2006.

Foto: Alexa Rai

SOLAIO IN LEGNO - consolidamento • Rinforzo “legno-legno” realizzato a secco e reversibile

MAGAZZINO SPOGLIATOI E DEPOSITI SPORTIVI ACCOGLIENZA MUSEO DIFFUSO CUCINA

1

2

3

4

5

6

7

8

CAPPELLA

•

A RR

TE O AN Pianta solaio primo PI piano

+ •

Scala 1:200

1. Pavimentazione 2. Massetto radiante 3. Tavolato di rinforzo in legno 4. Travetto

5. Trave 6. Viti di ancoraggio 7. Elemento di rinforzo in legno 8. Tavolato esistente

duplice irrigidimento (nel piano e fuori dal piano) possibilità di utilizzare pannelli di X-lam che non necessitano di un tavolato aggiuntivo

M. Ciarlo, Ca Roccavignale, S

"L'immagine è esclusivamente in Foto: Alberto P dell'utilizzo futuro della torre quale distributivo e non riporta un elemento sionato tramite calcoli strutturali"

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

Pianta solaio terzo piano

TO ZA DEPOSITO

EZ

M

Fonti: • •

• • •

E. Giurani, , Torino, UTET, 2012. , M. Mariani, Roma, DEI, 2012.

M. Mariani, Particolari costruttivi nel consolidamento e restauro, Roma, DEI, 2014.

S. Di Resta, Le «forme» della conservazione. Intenzioni e prassi dell’architettura contemporanea per il restauro, Roma, Gangemi, 2017. www.ingenio-web.it, consultato il 14/05/18.

49

M. Carmassi, P Verona, 2009-2 Foto: www.arch

MAPPATURA DEGLI INTERVENTI

Mappatura degli interventi sul portale a nord-est della cinta m

UP8a

UP7a

UP3a

UP3b

UNITA’ DI PROGETTO:

UP3c

UP1_ MONTAGGIO TRABATTELLO UP1a: 0RQWDJJLR WUDEEDWWHOOR ¿QR D TXRWD GHOOH DQIRUH EURQ]HH VXL SLODVWUL SHU LQWHUYHQWL GL SXOLWXUD H

UP1a

UP3d UP7c

UP8b UP3g UP4b

UP3e

83 I UP7b

UP2a

UP5b UP8a

UP2b UP4a

UP8c

UP5a

UP2_ASPORTAZIONI UP2a: Smontaggio del serramento ligneo UP2b: 'HPROL]LRQH GHOOD PXUDWXUD GL WDPSRQDPHQWR FRPSUHVD IUD L GXH SLODVWUL

UP3_PULITURE UP3a: ,QWHUYHQWR GL SXOLWXUD GHOOH FURVWH SL VSHVVH VXOOH DQIRUH EURQ]HH FRQ ELVWXUL H VSD]]ROLQL 5LPR]LRQH GHJOL VWUDWL GL SURGRWWL GL FRUURVLRQH SL VRWWLOL VXOOH DQIRUH EURQ]HH FRQ DSSOLFD]LRQ GL VROX]LRQH D EDVH GL WDUWUDWR GL VRGLR H SRWDVVLR LQ DFTXD GHLRQL]]DWD UP3b: 5LPR]LRQH PHFFDQLFD GL SUHFLVLRQH GHOOD FRODWXUD GL FDOFH FRQ ELVWXUL H VFDOSHOOL PDQXDOL $VSLUD]LRQH GHOOH SROYHUL SURGRWWH H DOORQWDQDPHQWR GHL PDWHULDOL ULPRVVL GDOOH VXSHU¿FL UP3c: 3XOLWXUD GHO GLODYDPHQWR GHOOD PXUDWXUD SHU ULPR]LRQH GL GHSRVLWL VXSHU¿FLDOL FRQ SHQQHOOL H S UP3d: 3XOLWXUD GHOOH HIÀRUHVFHQ]H WUDPLWH ODYDJJL FRQ VROX]LRQL DFLGH H VXFFHVVLYR ODYDJJLR FRQ DF UP3e: 3XOLWXUD GHO PDWWRQH DOYHROL]]DWR FRQ VSD]]ROH GL VDJJLQD 83 I 3XOLWXUD GHO PDWWRQH VRJJHWWR D PDQFDQ]H DWWUDYHUVR XQR VSUD\ GL DFTXD D EDVVD SUHVVLRQH UP3g: 3XOLWXUD GHOOH IHVVXUD]LRQL PHGLDQWH VSUD\ GL DFTXD D EDVVD SUHVVLRQH SHU ULPXRYHUH SROYHUL 83 K 3XOLWXUD GHOOD SDWLQD ELRORJLFD FRQ VSD]]ROH D SHOR SL R PHQR ULJLGR LQ EDVH DOOD WHQDFLD GHO UP3i: 3XOLWXUD GHL UHVLGXL RUJDQLFL PDFURVFRSLFDPHQWH DQFRUD SUHVHQWL GRSR LO WUDWWDPHQWR ELRFLGD pressione UP3l: ,QWHUYHQWR GL SXOLWXUD GHO IRQGR VWUDGDOH GDOOD YHJHWD]LRQH LQIHVWDQWH

UP 4_CONSOLIDAMENTI UP4a: Consolidamento del mattone con prodotto consolidante organico a base di resine applicato a UP4b: ,QLH]LRQL QHOOH IHVVXUD]LRQL GL XQD PLVFHOD DG DOWD ÀXLGLWj D EDVH GL FDOFH LGUDXOLFD QDWXUDOH D UHVLVWHQWH DL VROIDWL FKH SHUPHWWH GL ULSURGXUUH GDO SXQWR GL YLVWD ¿VLFR FKLPLFR H PLQHUDORJLF

UP5_AGGIUNTE INTEGRAZIONI UP5a: 5LSULVWLQR GHOOD PDOWD GLODYDWD WUDPLWH LQLH]LRQL QHL JLXQWL FRQ JUDQGH DWWHQ]LRQH DG LQWURGXUUH HYLWDUH FKH VL SUHVHQWLQR LQFRPSDWLELOLWj WUD L PDWHULDOL UP5b: 6WXFFDWXUD GHO PDWWRQH PDQFDQWH WUDPLWH VSDWROH FRQ PDOWD GL LQWHJUD]LRQH SHU ULFRVWUXLUOR H piovana.

7UDWWDPHQWR FRQ VSXJQD LQXPLGLWD SHU DUURWRQGDUH H SODVPDUH JOL VSLJROL H UHQGHUH VFDEUD OD 7HFQLFD GHOOR VFXFL FXFL FKH SUHYHGH OD ULPR]LRQH GHJOL HOHPHQWL DPPDORUDWL H OD ORUR VXFFHV

UP6_RIMOZIONI UP6a: Trattamento biocida teso a eliminare le colonie di microrganismi presenti nella patina biologi UP6b: (OLPLQD]LRQH GHOOH VSHFLH DUERUHH GXUDQWH O¶LQYHUQR FRQ VWUXPHQWL PHFFDQLFL 7UDWWDPHQWR ELRFLGD D EDVH GL ,EHQ]DOFORQLR FORUXUR UP6c: 5LPR]LRQH GHOOD SDYLPHQWD]LRQH LQ FLRWWROL HVLVWHQWH

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

䢲

83 K UP6a

UP3i

UP6c

UP9c

UP3i

UP6b

UP7d

UP9a

UP9b

䢲䢰䢴

䢲䢰䢶

䢳䣯

UP7_ PROTEZIONI DA FUTURE AZIONI DI DEGRADO UP7a: 7UDWWDPHQWR SDVVLYDQWH GHOOD VXSHU¿FLH PHWDOOLFD GHOOH DQIRUH FRQ VROX]LRQH DO GL %HQ]RW $SSOLFD]LRQH VXOOH DQIRUH GL GXH VWUDWL SURWHWWLYL ¿QDOL LQ GXH IDVL VXFFHVVLYH UP7b: $SSOLFD]LRQH GL XQD SULPD PDQR GL YHODWXUD DL VLOLFDWL GL SRWDVVLR VXOOD PXUDWXUD GLODYDWD UP7c: $SSOLFD]LRQH GL XQR VWUDWR LGURUHSHOOHQWH VXO ODWHUL]LR ULSXOLWR GDOOH HIÀRUHVFHQ]H UP7d: 7UDWWDPHQWR GHOOD VXSHU¿FLH DJJUHGLWD GDOOD YHJHWD]LRQH LQIHVWDQWH FRQ XQ VROYHQWH DOJKLFLGD

UP8_ AGGIUNTE DI FINITURA UP8a: 7UDWWDPHQWR GHL PDWWRQL ULVDQDWL FRQ VSXJQD LQXPLGLWD SHU UHQGHUH VFDEUD OD VXSHU¿FLH GHO OD UP8b: 7LQWHJJLDWXUD GHOOD SDUHWH FRQ OD WRQDOLWj RULJLQDOH

50 PROSPETTO EST

)RQWL ELEOLRJUD¿FKH

UP9_ NUOVI INSERIMENTI UP9a: 3UHSDUD]LRQH GHO WHUUHQR GL SRVD FRQ XQR VFDYR GL HVLJXD SURIRQGLWj 5HDOL]]D]LRQH GL XQD SLFFROD IRQGD]LRQH LQ FDOFHVWUX]]R Annegamento dei perni a sostegno della parete in corten 0 1 5m 0RQWDJJLR GHL SDQQHOOL LQ FRUWHQ FRQ IXQ]LRQH GL WHODLR ¿VVR 3RVL]LRQDPHQWR GHOOH FHUQLHUH GL FROOHJDPHQWR WUD O¶DQWD H WHODLR ¿VVR Inserimento del telaio mobile della porta a battente UP9b: $OORJJLDPHQWR GHOO¶LOOXPLQD]LRQH D SDYLPHQWR Light Up Earth (iGuzzini) UP9c: 'LVSRVL]LRQH GHOOH ODVWUH LQ SLHWUD GL OXVHUQD $OORJJLDPHQWR GHOO¶LOOXPLQD]LRQH Light Up Balisage per il percorso, Underscore Inout per le SDQQHOOR LQIRUPDWLYR SURGXWWRUH iGuzzini) 5LPHVVD LQ SRVD GHL FLRWWROL ULPRVVL H VRVWLWX]LRQH GL HYHQWXDOL HOHPHQWL DPPDORUDWL 6WXFFDWXUD GHOOD SDYLPHQWD]LRQH FRQ FHPHQWR GL FRQVLVWHQ]D OLTXLGD FRQ VXFFHVVLYR ODYDJJL

UP7b

UP2a

UP2b

Mappatura degli interventi sul portale a nord-est della cinta muraria

UNITA’ DI PROGETTO:

UP8c

UP5a

UP1_ MONTAGGIO TRABATTELLO UP1a: 0RQWDJJLR WUDEEDWWHOOR ¿QR D TXRWD GHOOH DQIRUH EURQ]HH VXL SLODVWUL SHU LQWHUYHQWL GL SXOLWXUD H FRQVROLGDPHQWR UP2_ASPORTAZIONI UP2a: Smontaggio del serramento ligneo UP2b: 'HPROL]LRQH GHOOD PXUDWXUD GL WDPSRQDPHQWR FRPSUHVD IUD L GXH SLODVWUL

UP1a

䢲

UP6c

UP3i

UP9c

UP8b UP3g UP4b 83 I UP7b

UP2a PROSPETTO EST

UP2b

patterns, Parigi, 2008

UP8c

Architettonico A UP5a

PALMERO

䢲䢰䢴

䢲䢰䢶

䢳䣯

UP3_PULITURE UP3a: ,QWHUYHQWR GL SXOLWXUD GHOOH FURVWH SL VSHVVH VXOOH DQIRUH EURQ]HH FRQ ELVWXUL H VSD]]ROLQL 5LPR]LRQH GHJOL VWUDWL GL SURGRWWL GL FRUURVLRQH SL VRWWLOL VXOOH DQIRUH EURQ]HH FRQ DSSOLFD]LRQH GL LPSDFFKL GL SROSD GL FDUWD LPELELWD GL VROX]LRQH D EDVH GL WDUWUDWR GL VRGLR H SRWDVVLR LQ DFTXD GHLRQL]]DWD UP3b: 5LPR]LRQH PHFFDQLFD GL SUHFLVLRQH GHOOD FRODWXUD GL FDOFH FRQ ELVWXUL H VFDOSHOOL PDQXDOL $VSLUD]LRQH GHOOH SROYHUL SURGRWWH H DOORQWDQDPHQWR GHL PDWHULDOL ULPRVVL GDOOH VXSHU¿FL UP6b UP7d UP9a UP3c: UP3i UP9b 3XOLWXUD GHO GLODYDPHQWR GHOOD PXUDWXUD SHU ULPR]LRQH GL GHSRVLWL VXSHU¿FLDOL FRQ SHQQHOOL H SLFFROL DVSLUDWRUL UP3d: 3XOLWXUD GHOOH HIÀRUHVFHQ]H WUDPLWH ODYDJJL FRQ VROX]LRQL DFLGH H VXFFHVVLYR ODYDJJLR FRQ DFTXD UP3e: 3XOLWXUD GHO PDWWRQH DOYHROL]]DWR FRQ VSD]]ROH GL VDJJLQD 83 I 3XOLWXUD GHO PDWWRQH VRJJHWWR D PDQFDQ]H DWWUDYHUVR XQR VSUD\ GL DFTXD D EDVVD SUHVVLRQH UP3g: 3XOLWXUD GHOOH IHVVXUD]LRQL PHGLDQWH VSUD\ GL DFTXD D EDVVD SUHVVLRQH SHU ULPXRYHUH SROYHUL H PDWHULDOL GL DOWUD QDWXUD GHSRVLWDWL 83 K 3XOLWXUD GHOOD SDWLQD ELRORJLFD FRQ VSD]]ROH D SHOR SL R PHQR ULJLGR LQ EDVH DOOD WHQDFLD GHO GHSRVLWR GD ULPXRYHUH UP3i: 3XOLWXUD GHL UHVLGXL RUJDQLFL PDFURVFRSLFDPHQWH DQFRUD SUHVHQWL GRSR LO WUDWWDPHQWR ELRFLGD FRQ XQR VSUD\ GL DFTXD D EDVVD pressione UP3l: ,QWHUYHQWR GL SXOLWXUD GHO IRQGR VWUDGDOH GDOOD YHJHWD]LRQH LQIHVWDQWH UP 4_CONSOLIDAMENTI UP4a: Consolidamento del mattone con prodotto consolidante organico a base di resine applicato a pennello.

UP4b: ,QLH]LRQL QHOOH IHVVXUD]LRQL GL XQD PLVFHOD DG DOWD ÀXLGLWj D EDVH GL FDOFH LGUDXOLFD QDWXUDOH D EDVVR FRQWHQXWR GL VDOL LGURVROXELOL H UHVLVWHQWH DL VROIDWL FKH SHUPHWWH GL ULSURGXUUH GDO SXQWR GL YLVWD ¿VLFR FKLPLFR H PLQHUDORJLFR OH PDOWH GL DOOHWWDPHQWR RULJLQDULH UP5_AGGIUNTE INTEGRAZIONI UP5a: 5LSULVWLQR GHOOD PDOWD GLODYDWD WUDPLWH LQLH]LRQL QHL JLXQWL FRQ JUDQGH DWWHQ]LRQH DG LQWURGXUUH PDOWD FRUULVSRQGHQWH DOO¶RULJLQDULD SHU HYLWDUH FKH VL SUHVHQWLQR LQFRPSDWLELOLWj WUD L PDWHULDOL UP5b: 6WXFFDWXUD GHO PDWWRQH PDQFDQWH WUDPLWH VSDWROH FRQ PDOWD GL LQWHJUD]LRQH SHU ULFRVWUXLUOR H RFFOXGHUH OH YLH GL DFFHVVR DOO¶DFTXD piovana.

7UDWWDPHQWR FRQ VSXJQD LQXPLGLWD SHU DUURWRQGDUH H SODVPDUH JOL VSLJROL H UHQGHUH VFDEUD OD VXSHU¿FLH GHO ODWHUL]LR 7HFQLFD GHOOR VFXFL FXFL FKH SUHYHGH OD ULPR]LRQH GHJOL HOHPHQWL DPPDORUDWL H OD ORUR VXFFHVVLYD VRVWLWX]LRQH FRQ HOHPHQWL VDQL

UP3i: 3XOLWXUD GHL UHVLGXL RUJDQLFL PDFURVFRSLFDPHQWH DQFRUD SUHVHQWL GRSR LO WUDWWDPHQWR ELRFLGD FRQ XQR VSUD\ GL DFTXD D EDVVD pressione UP3l: ,QWHUYHQWR GL SXOLWXUD GHO IRQGR VWUDGDOH GDOOD YHJHWD]LRQH LQIHVWDQWH UP 4_CONSOLIDAMENTI UP4a: Consolidamento del mattone con prodotto consolidante organico a base di resine applicato a pennello.

UP4b: ,QLH]LRQL QHOOH IHVVXUD]LRQL GL XQD PLVFHOD DG DOWD ÀXLGLWj D EDVH GL FDOFH LGUDXOLFD QDWXUDOH D EDVVR FRQWHQXWR GL VDOL LGURVROXELOL H UHVLVWHQWH DL VROIDWL FKH SHUPHWWH GL ULSURGXUUH GDO SXQWR GL YLVWD ¿VLFR FKLPLFR H PLQHUDORJLFR OH PDOWH GL DOOHWWDPHQWR RULJLQDULH UP5_AGGIUNTE INTEGRAZIONI UP5a: 5LSULVWLQR GHOOD PDOWD GLODYDWD WUDPLWH LQLH]LRQL QHL JLXQWL FRQ JUDQGH DWWHQ]LRQH DG LQWURGXUUH PDOWD FRUULVSRQGHQWH DOO¶RULJLQDULD SHU HYLWDUH FKH VL SUHVHQWLQR LQFRPSDWLELOLWj WUD L PDWHULDOL UP5b: 6WXFFDWXUD GHO PDWWRQH PDQFDQWH WUDPLWH VSDWROH FRQ PDOWD GL LQWHJUD]LRQH SHU ULFRVWUXLUOR H RFFOXGHUH OH YLH GL DFFHVVR DOO¶DFTXD piovana.

7UDWWDPHQWR FRQ VSXJQD LQXPLGLWD SHU DUURWRQGDUH H SODVPDUH JOL VSLJROL H UHQGHUH VFDEUD OD VXSHU¿FLH GHO ODWHUL]LR 7HFQLFD GHOOR VFXFL FXFL FKH SUHYHGH OD ULPR]LRQH GHJOL HOHPHQWL DPPDORUDWL H OD ORUR VXFFHVVLYD VRVWLWX]LRQH FRQ HOHPHQWL VDQL UP6_RIMOZIONI UP6a: Trattamento biocida teso a eliminare le colonie di microrganismi presenti nella patina biologica UP6b: (OLPLQD]LRQH GHOOH VSHFLH DUERUHH GXUDQWH O¶LQYHUQR FRQ VWUXPHQWL PHFFDQLFL 7UDWWDPHQWR ELRFLGD D EDVH GL ,EHQ]DOFORQLR FORUXUR UP6c: 5LPR]LRQH GHOOD SDYLPHQWD]LRQH LQ FLRWWROL HVLVWHQWH UP7_ PROTEZIONI DA FUTURE AZIONI DI DEGRADO UP7a: 7UDWWDPHQWR SDVVLYDQWH GHOOD VXSHU¿FLH PHWDOOLFD GHOOH DQIRUH FRQ VROX]LRQH DO GL %HQ]RWULD]ROR LQ DOFRRO HWLOLFR $SSOLFD]LRQH VXOOH DQIRUH GL GXH VWUDWL SURWHWWLYL ¿QDOL LQ GXH IDVL VXFFHVVLYH UP7b: $SSOLFD]LRQH GL XQD SULPD PDQR GL YHODWXUD DL VLOLFDWL GL SRWDVVLR VXOOD PXUDWXUD GLODYDWD UP7c: $SSOLFD]LRQH GL XQR VWUDWR LGURUHSHOOHQWH VXO ODWHUL]LR ULSXOLWR GDOOH HIÀRUHVFHQ]H UP7d: 7UDWWDPHQWR GHOOD VXSHU¿FLH DJJUHGLWD GDOOD YHJHWD]LRQH LQIHVWDQWH FRQ XQ VROYHQWH DOJKLFLGD OLFKHQLFLGD DG HI¿FDFLD SUROXQJDWD UP8_ AGGIUNTE DI FINITURA UP8a: 7UDWWDPHQWR GHL PDWWRQL ULVDQDWL FRQ VSXJQD LQXPLGLWD SHU UHQGHUH VFDEUD OD VXSHU¿FLH GHO ODWHUL]LR UP8b: 7LQWHJJLDWXUD GHOOD SDUHWH FRQ OD WRQDOLWj RULJLQDOH UP9_ NUOVI INSERIMENTI UP9a: 3UHSDUD]LRQH GHO WHUUHQR GL SRVD FRQ XQR VFDYR GL HVLJXD SURIRQGLWj 5HDOL]]D]LRQH GL XQD SLFFROD IRQGD]LRQH LQ FDOFHVWUX]]R Annegamento dei perni a sostegno della parete in corten 0RQWDJJLR GHL SDQQHOOL LQ FRUWHQ FRQ IXQ]LRQH GL WHODLR ¿VVR 3RVL]LRQDPHQWR GHOOH FHUQLHUH GL FROOHJDPHQWR WUD O¶DQWD H WHODLR ¿VVR Inserimento del telaio mobile della porta a battente UP9b: $OORJJLDPHQWR GHOO¶LOOXPLQD]LRQH D SDYLPHQWR Light Up Earth (iGuzzini) UP9c: 'LVSRVL]LRQH GHOOH ODVWUH LQ SLHWUD GL OXVHUQD $OORJJLDPHQWR GHOO¶LOOXPLQD]LRQH Light Up Balisage per il percorso, Underscore Inout per le sedute e Ledstrip Flexible Strip per il SDQQHOOR LQIRUPDWLYR SURGXWWRUH iGuzzini) 5LPHVVD LQ SRVD GHL FLRWWROL ULPRVVL H VRVWLWX]LRQH GL HYHQWXDOL HOHPHQWL DPPDORUDWL 6WXFFDWXUD GHOOD SDYLPHQWD]LRQH FRQ FHPHQWR GL FRQVLVWHQ]D OLTXLGD FRQ VXFFHVVLYR ODYDJJLR SHU ULPXRYHUH L UHVLGXL

Anno Accademico 2017/2018

Palazzo comunale di Casalgrasso:

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Tessiture murarie, portale

UP6_RIMOZIONI UP6a: Trattamento biocida teso a eliminare le colonie di microrganismi presenti nella patina biologica UP6b: (OLPLQD]LRQH GHOOH VSHFLH DUERUHH GXUDQWH O¶LQYHUQR FRQ VWUXPHQWL PHFFDQLFL 7UDWWDPHQWR ELRFLGD D EDVH GL ,EHQ]DOFORQLR FORUXUR UP6c: 5LPR]LRQH GHOOD SDYLPHQWD]LRQH LQ FLRWWROL HVLVWHQWH

UP7_ PROTEZIONI DA FUTURE AZIONI DI DEGRADO UP7a: 7UDWWDPHQWR SDVVLYDQWH GHOOD VXSHU¿FLH PHWDOOLFD GHOOH DQIRUH FRQ VROX]LRQH DO GL %HQ]RWULD]ROR LQ DOFRRO HWLOLFR $SSOLFD]LRQH VXOOH DQIRUH GL GXH VWUDWL SURWHWWLYL ¿QDOL LQ GXH IDVL VXFFHVVLYH UP7b:

TAV.14

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

83 I

51

LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

VIVERE LO SPAZIO PUBBLICO

rel

ne zio

Palazzo Comunale

LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

Casa Demorra

TECNOLOGIA PER L’INFORMAZIONE : APP

didatti

ca

a

IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE

VIVERE LO SPAZIO PUBBLICO

TECNOLOGIA PER L’INFORMAZIONE : APP

zio

ne

didatti

Riqualificazione di via San Vicenzo rel

Casa Demorra

ca

Palazzo Comunale

or e rc s o

a

p

SISTEMA DI SCOLO DELLE ACQUE

p

or e rc s o

Fabbrica di cioccolato

SISTEMA DI SCOLO DELLE ACQUE Fabbrica di cioccolato

Vista d’insieme

Panchine

Bosso “Faulkner”

Portale

Pannello informativo

Acciottolato

Pannelli delimitativi

Pannelli delimitativi

Le panchine sono costituite da parallelepipedi in corten (120x220 cm) e dotate di una seduta in listelli di legno chiaro che insiste su Panchine una porzione dell’elemento d’arredo.

Allasono basecostituite è inseLe panchine rito parallelepipedi un sistema di illuminada in corten zione integrata (120x220 cm) ae LED. dotate di

La vegetazione, che compone una siepe alta circa 130 cm, viene alloggiata all’interno di una vasca incassata nella pavimenBosso “Faulkner” tazione, a memoria della piantumazione ricorrente La vegetazione, che comall’interno giardini pone una dei siepe alta settecirca centeschi.

130 cm, viene alloggia-

L’acceso al Palazzo Comunale avviene mediante un cancello in corten, di cui la sola parte centrale è apribile. Il nuovo elemento è Portale accostato ai pilastri preesistenti, senza intaccare L’acceso al Palazzo Comula struttura. morfologia nale avvieneLa mediante un trapezoidale è voltadiad cancello in corten, cuiacla cogliere i visitatori. sola parte centrale è apri-

Il pannello realizzato in acciaio corten ripercorre con un breve testo la storia del Palazzo e introduce gli utenti alla visita del nuovo Pannello informativo Ecomuseo.

L’illuminazione integrata LED facilita la Il pannelloarealizzato in acletturacorten nelle ore notturne. ciaio ripercorre con La dotazione di un la QRstoria code un breve testo permette di e essere indirizdel Palazzo introduce gli zati al alla sito visita web del sempliceutenti nuovo mente avvicinando il proEcomuseo.

L’illuminazione prio smartphone. integrata a LED facilita la

Il ripristino della pavimentazione originaria in ciottoli contribuisce alla conservazione dell’identità del luogo nell’ottica di un interAcciottolato vento sostenibile.

L’attuale recinzione priva di pregio che delimita la proprietà adiacente al castello viene sostituita con una successione di lastre in acPannelli delimitativi ciaio corten, distaccate le une dalle altre in modo tale L’attuale recinzione priva di da intravedere il giardino pregio che delimita la proretrostante. prietà adiacente al castello viene sostituita con una successione di lastre in acciaio corten, distaccate le une dalle altre in modo tale da intravedere il giardino retrostante.

Le lastre in pietra di Luserna (50x120 cm) realizzano un percorso privilegiato centrale dal profilo curvilineo accessibile a tutti e illuPannelli minato indelimitativi modo puntiforme da successione Le una lastre in pietra di di Lusersegnapassi. na (50x120 cm) realizza-

una seduta in listelli di legno chiaro che insiste su una porzione dell’elemento d’arredo. Alla base è inserito un sistema di illuminazione integrata a LED.

ta all’interno di una vasca incassata nella pavimentazione, a memoria della piantumazione ricorrente all’interno dei giardini settecenteschi.

bile. Il nuovo elemento è accostato ai pilastri preesistenti, senza intaccare la struttura. La morfologia trapezoidale è volta ad accogliere i visitatori.

Il ripristino della pavimentazione originaria in ciottoli contribuisce alla conservazione dell’identità del luogo nell’ottica di un intervento sostenibile.

lettura nelle ore notturne.

La dotazione di un QR code permette di essere indirizzati al sito web semplicemente avvicinando il proprio smartphone.

no un percorso privilegiato centrale dal profilo curvilineo accessibile a tutti e illuminato in modo puntiforme da una successione di segnapassi.

Planimetria

PLANIMETRIA

0

0

250

500

0

0.5

1

100 500 050 250

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

0

52

50

100

2

4

0

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

30

300

250m m 1000

0

500

1000

0

0 50

2.5 m 1m

250 m

00

25 500

1m

ScalaScala 1:5000 1:25000 Scala 1:50 Scala 1:20

0 0

Scala 1:20

Palazzo comunale di Casalgrasso:Scala 1:1500 2 10 m 4 0 0 Tessiture murarie, portale 0 20 100 m 40 Scala 1:200 Scala 1:2000

100 15

200 30

500 m 85 m

0

250

500 40

1500 m 100 m

0

100

200

500 m

0

250

500

1500 m

1500 m

PLANIMETRIA

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

1:10000 Palazzo comunale di Casalgrasso:Scala 1:1500

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Tessiture murarie, portale 0 20

Scala 1:10000 Scala 1:2000 Scala 1:10000 Scala 1:10000

300 600 100

50 1000

2500 m 1500 m 250 m

125 mm 2500

Scala 1:2500

PROSPETTO EST

Scala 1:5000

0

85 m

0

600

Scala 1:50

Scala 1:200 15

0

Scala 1:25000 2.5 m

10 m 0.4

0.2

0

0

1000 m

1 0.4

0.5 0.2

0

0

Prospetto

Vista d’insieme

10

0

50 10

100 20

25

50

250 m 50 m

125 m

PROSPETTO EST TAV.15 10 50m 20

TAV.15

50 m

Scala 1:2500

Il progetto illuminotecnico IL NUOVO PERCORSO PEDONALE

Posizionamento apparecchi illuminanti e superfici di calcolo

Rappresentazione in falsi colori Illuminazione puntuale del percorso su pavimentazione in ciottoli IGUZZINI BD77 LIGHT UP BASILAGE

Altezza: 0.39 cm

1

Illuminazione puntuale dei pilastri su pavimentazione in ciottoli

2

IGUZZINI E111_A14K LIGHT UP

Altezza: 0.00 cm Illuminazione a nastro sedute in corten Planimetria

IGUZZINI E988_B45A UNDERSCORE INOUT EARTH

Altezza: 0.00 cm Illuminazione a nastro pannello informativo IGUZZINI M252_LX19 LEDSTRIP FLEXIBLE STRIP

Altezza: 153 cm

Reticolo

Em [lx]

Emin [lux]

Emax [lux]

128 x 128

0.29

0.20

0.56

Emin/Em 0.695

Emin/Emax

Reticolo

Em [lx]

Emin [lux]

0.362

32 x 8

0.11

0.07

Emax 0.30

Emin/Em

Emin/Emax

0.588

0.226

1

Superficie di calcolo 1 Altezza: 50 cm

2

Superficie di calcolo 2 Altezza: 0.85 cm

0

1.25

2.50

3.75

5

6.25

7.50

8.75

10

lux

0

13.75

27.50

41.25

55

68.75

82.5

96.25

110

lux

0

0.38

0.75

1.13

1.50

1.88

2.25

2.63

3

lux

Apparecchi illuminanti di progetto IGUZZINI BD77 LIGHT UP BALISAGE

Emissione luminosa

Flusso luminoso apparecchio: 370 lm Temperatura di colore: 3000 k Potenza: 3 W

Emissione luminosa

IGUZZINI E111_A14K LIGHT UP EARTH Flusso luminoso apparecchio: 650 lm Temperatura di colore: 6000 k Potenza: 6.6 W

IGUZZINI M252_LX19 LEDSTRIP FLEXIBLE STRIP

Emissione luminosa

IGUZZINI E988_B45A UNDERSCORE INOUT

Flusso luminoso apparecchio: 330 lm Temperatura di colore: 6000 k Potenza: 4.8 W

Emissione luminosa

Flusso luminoso apparecchio: 84 lm Temperatura di colore: 2500 k Potenza: 2.6 W

Restauro architettonico Castello di Casalgrasso

Il progetto illuminotecnico è volto alla valorizzazione di Via Vicenzo, attualmente in stato di abbandono e degrado, aprendola al pubblico mediante la realizzazione di un percorso pedonale.

Lo spazio pubblico è suddiviso in zone differenti, a cui corrispondono differenti modalità di illuminazione.

Si definisce un camminamento centrale, chiaramente distinguibile sia per il materiale che lo caratterizza, la pietra di Luserna, che per gli apparecchi luminosi. Si tratta di segnapassi leggermente emergenti rispetto alla quota di calpestio, i quali creano fasci di luce rasoterra: seguendo il perimetro curvilineo del percorso, essi guidano i passanti, senza alterare le caratteristiche attuali di questo luogo, interessato attualmente da un’illuminazione piuttosto debole e rada.

In corrispondenza della cinta muraria che delimita il Palazzo Comunale è stata pensata una zona di ritrovo e aggregazione sociale, attraverso la colllocazione di tre sedute in corten, illuminate dal basso con strisce led, in modo da garantire i requisiti di luce legati all’esigenza della relazione.

Per quanto riguarda il portale, invece, il nuovo elemento di chiusura in corten pevisto viene volutamente lasciato privo di illuminazione diretta, collocando quest’ultima in corrispondenza dei due pilastri che inquadrano l’ingresso, in maniera tale da enfatizzare la preesistenza.

Infine, il pannello informativo posto alla destra del portale ed illuminato dall’alto tramite una striscia led, ha lo scopo di introdurre la storia del castello ai visitatori.

PLANIMETRIA - Vista notturna

PROSPETTO - Vista notturna

0

01QJUPV_Atelier Progetto di Restauro Architettonico A

Anno Accademico 2017/2018

Docenti: Proff. Chiara AGHEMO, Monica NARETTO, Paola PALMERO

Gruppo n.04: Beatrice CIRLA, Francesca DALMASSO, Caterina MARZOCCHI

Palazzo comunale di Casalgrasso: Tessiture murarie, portale

10

20

TAV.16

50 m

53

L’ABBAZIA

DI

SANTA

Gruppo di progetto: F. Dalmasso, B. Cirla

MARIA DI RIVALTA SCRIVIA

Luogo: Rivalta Scrivia (AL) Anno: 2019-2020

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

L’abbazia di Santa Maria di Rivalta Scrivia (1180), fondazione cistercense di grande rilievo ascrivibile al primo periodo di vita dell’ordine, riveste un ruolo importante nel panorama dell’Italia settentrionale.

La vicinanza geografica con la Francia, unita alla presenza di numerosi valichi alpini, ha reso infatti possibile la diffusione delle prime comunità di monaci riformati in Piemonte. Ne è conseguita una fitta rete di complessi abbaziali cistercensi derivanti dall’abbazia madre francese di La Ferté (1113) che ha arricchito il patrimonio architettonico del nostro territorio.

54

IL LAVORO DI ANALISI «L’abbazia di Santa Maria di Rivalta Scrivia: ricerca storica e analisi del costruito della chiesa» è nata con l’obiettivo di offrire un ulteriore approccio conoscitivo basato sull’osservazione diretta dell’architettura, per la comprensione approfondita della cultura

materiale di cui il manufatto è l’esito, ripercorrendone le differenti fasi costruttive e le trasformazioni succedutesi nel corso dei secoli.

A tal fine l’approccio stratigrafico ha costituito un metodo efficace, in grado di integrare parzialmente gli studi svolti in passato, fornendo una nuova chiave di lettura per lo studio della chiesa. Derivata dall’archeologia, l’analisi stratigrafica applicata allo studio degli elevati permette l’interpretazione critica dei magisteri murari e del percorso costruttivo della fabbrica. La consapevolezza del suo configurarsi come “aperta” a continui ripensamenti e revisioni – un vero e proprio percorso in divenire – ha guidato l’intero processo, consentendo di pervenire ad un grado di accuratezza sempre maggiore.

La ricerca affrontata con la tesi è stata articolata in fasi differenti. Preventivamente si è proceduto ad effettuare una estesa indagine bibliografica ed archivistica, primo passo per la

costruzione di un sedime di conoscenza puntuale. Il confronto e la comparazione delle informazioni e dei rilievi rinvenuti sono stati fondamentali, inoltre, per chiarire alcuni aspetti irrisolti, nonché per il successivo lavoro di lettura critica dell’edificio. La seconda fase ha riguardato il rilievo fotografico, cui ha fatto seguito l’organizzazione dei dati ottenuti; è stata scelta la tecnica fotogrammetrica che ha consentito di generare gli elaborati richiesti in tempi ragionevolmente brevi, offrendo il vantaggio di acquisire immagini fotografiche di alta qualità quali supporto alla stratigrafia e ausilio alla verifica metrica dei rilievi finora realizzati.

Tavola II. PLANIMETRIA GENERALE DELL’ABBAZIA

I disegni utilizzano quale base i rilievi effettuati nel 1998 dallo Studio Tecnico Associato di Ingegneria, Architettura e Topografia F.lli Sala di Tortona.

corte Vi

ale

di

Ri

va

lta

cascina

arco di ingresso

Chiesa di Santa Maria

Proprietà privata

0

5

1

5m

25m

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

0

chiostro

monastero

Palazzo Airoli

55 Parco

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

LA TECNICA FOTOGRAMMETRICA

56

La tecnica fotogrammetrica, grazie all’alto livello di automatismo raggiunto, consente di generare elaborati ad alta risoluzione richiesti come supporto bidimensionale per l’analisi stratigrafica, che possono costituire una documentazione di base per analizzare, in futuro, eventuali cambiamenti dello stato di conservazione dell’oggetto fotografato.

All’acquisizione dei fotogrammi, avvenuta manualmente, ha fatto seguito l’elaborazione degli stessi sul software Agisoft Metashape. Il riconoscimento dei punti omologhi sulle immagini ha preceduto il rilevamento delle distanze per poter dare al modello 3D generato la corretta dimensione. Successivamente, la generazione di una nuvola di punti alla massima densità consentita ha permesso di avviare un procedimento automatico di modellazione con la conseguente attribuzione dei valori radiometrici registrati nelle immagini digitali utilizzate nel procedimento.

Gli elaborati ottenuti sono stati utili, inoltre, per apportare alcune modifiche agli elaborati grafici in nostro possesso.

La decisione di ricorrere alla stratigrafia applicata all’architettura risiede nel “vantaggio di un iter logico puntuale” (Brogiolo, Cagnana, 2012) ripetibile: tale analisi sistematica consente infatti una gestione migliore delle grandi quantità di dati che ne derivano, attraverso una vera e propria scomposizione dell’edificio atta a sondarne le relazioni tra le parti e a conoscerlo a fondo, anche in previsione di un eventuale restauro.

L’attività di analisi ha interessato tutti i fronti studiabili della chiesa, eccezion fatta per la facciata principale, già collocata cronologicamente, in modo tale da giun

gere ad una visione globale delle diverse fasi costruttive della fabbrica. Ad una prima fase di individuazione delle 300 unità stratigrafiche murarie (USM) e di interpretazione delle stesse ha fatto seguito la consultazione dei documenti archivistici, i cui dati sono stati posti in relazione con le informazioni ricavate dall’ispezione diretta del manufatto architettonico.

La definizione di una cronologia relativa, espressiva dei rapporti costruttivi fra le unità stratigrafiche murarie, è sfociata poi in un diagramma di Harris complessivo, tradotto graficamente sui singoli prospetti mediante l’utilizzo di colori differenti.

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

LO STUDIO DEGLI ELEVATI

57

BR

BR

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

Prospetto nord. Mappatura delle USM.

58

Prospetto sud. Mappatura delle USM. 0

1

5m

PEb002

PEb009/1

PEb009/2

PEb014 PEb006/4

PEb009/4

PEb009/3

P

PEb0001

PEb006/6

PEb006/5

PEb004 PEbEA006 PEb006/3

PEb007 PEb001

PEb006/2 PEb006/1

PEb005/3

PEb005/4 PEb005/5

Scheda tipo di catalogazione

PEb005/1

PEa008/5

PEa008/4

PEb003/11

Scheda n° 1

Abbazia di Santa Maria di Rivalta Scrivia (AL)

PERIMETRALE

Est (PEa)

PEa001/1, PEa001/2

USM USR

/

ELEM. ARCHITETTONICO

/

Prospetto est. Mappatura USM.

1

5m

PEa005/16

PEa005/9

PEa005/10

PEa005/11

PEbEA001 PEa005/13

PEa006

PEbEA003 PEbEA001/1 PEaEA002 PEa007

PEa005/5

PEa005/6

PEa005/7

PEa005/8

+

PEa005/2

PEa005/3

PEa005/4

PEb003/1

PEa002 PEa002

PEa001/2

PEb001/2

PEa001/1

PEb001

DESCRIZIONE

Basamento litico costituito da tre filari orizzontali di pietra calcarea

AREA (m2)

4.35

MATERIALE

Pietra calcarea

COLORE

Grigio chiaro

OSSERVAZIONI

Elevata porosità

STATO DI CONSERVAZIONE

Mediocre, con alcune lacune, incrostazioni da attacco biodeteriogeno (licheni) e macchie causate da umidità di risalita

MISURE ELEMENTO (cm)

L MAX 121

H MAX 34

l MEDIA

H MIN 19.5

SPESSORE GIUNTI (cm)

MAX 2.1

DESCRIZIONE GIUNTI

Giunti generalmente irregolari, con malta soggetta a ritiro

UGUALE A

SI LEGA A

SI APPOGGIA A

GLI SI APPOGGIA PEa003, PEa004, PEaEA001

MIN 1.3

COPERTO DA

TAGLIATO DA PEa002 RIEMPITO DA

3(D

3(D

3(D($

3(D

3(D

PEb003/3

PEb003/2

PEaEA004

PEaEA003

PEa001

TAGLIA

PEb003/4

PEaEA004/1

PEa005/12

PEaEA001

PEa001

COPRE

PEb002

PEa003 PEa004

PEa005/1 PEa003

RIEMPIE

diagramma di Harris

0

PEa005/15

3(D

POSTERIORE A sequenza stratigrafica

PEc009

sequenza fisica

PEc008

PEa001

PEa005/14

periodo-fase datazione

caratteri intrinseci

POSITIVA/NEGATIVA

PEb0

PEaEA006 PEa008/3

CONTEMPORANEO A ANTERIORE A PEa003, PEa004, PEaEA001, PEa002

1180 - 1205 ca.

Fase I

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

COMPLESSO

20.11.2019

eidotipo/ fotopiano

DATA DI COMPILAZIONE

Beatrice Cirla Francesca Dalmasso

PEa008/2

PEb003/7

PEb003/6

PEaEA005 PEa008/1

PEbEA005

PEa008/8

PEa008/7

RESPONSABILI

PEb005/2

PEaEA007

PEa008/6

59

PEb001/1

Cronologia relativa. Esempio.

Tavola XVI. PROSPETTO NORD_Cronologia relativa. Diagramma di Harris 宓宑室

宓宑宦

宓宑宥

PNa

PNb

宓宑

PNc

宓宑宥孳孳孺

PN

宓宑宥孳孳孹

FASE XVII

宓宑宥孳孳孶 宓宑宦孳孳孺 宓宑宦孳孴孳

宓宑室孳孳孴

宓宑孳孳孵

宓宑孳孵孻

宓宑孳孳孺

FASE XVI

宓宑宥孳孳孴

宓宑孳孴孻

宓宑孳孴孼

宓宑孳孵孳

宓宑孳孵孴

宓宑孳孵孵

宓宑孳孴孶

宓宑孳孴孷

宓宑孳孴學

宓宑孳孴孹

宓宑孳孴孺

宓宑宥孳孳孴 宓宑宥孳孳學

宓宑宦孳孵孳

宓宑宦孳孳孴

FASE XIII

宓宑宦孳孳孵 宓宑孳孳孴

宓宑孳孳孵

FASE XII

宓宑孳孳孶

宓宑孳孵孳

宓宑室孳孳孶 宓宑室守宄孳孳孵

宓宑孳孳孹

宓宑孳孵孷

FASE XI

宓宑孳孴孳

宓宑孳孴學

FASE X

宓宑室孳孳孻

FASE IX

宓宑室孳孳孵

宓宑室守宄孳孳學 宓宑室守宄孳孳孶 宓宑室孳孳孺孲孴孰孹 宓宑室守宄孳孳孷 宓宑室孳孳學

FASE XV

FASE XIV

宓宑孳孶孵

FASE VIII

宓宑宦孳孳孷 宓宑宦守宄孳孳孵

宓宑室孳孳孹

宓宑孳孳孵

宓宑宦孳孴學孲孴孰孷 宓宑宦孳孴孷

宓宑孳孳孷

宓宑孳孳孺

宓宑孳孳孻

FASE VII

宓宑守宄孳孴孵 宓宑守宄孳孴孶 宓宑守宄孳孴孷

宓宑守宄孳孴學 宓宑宦守宄孳孳學 宓宑宦守宄孳孳孹 宓宑宦守宄孳孳孺

宓宑孳孶孷孲孴孰孼

宓宑孳孶孶 宓宑守宄孳孴孹

宓宑守宄孳孴孺

宓宑宦孳孳孶

FASE VI FASE V

宓宑宦孳孵孴 宓宑宦守宄孳孳孷 宓宑孳孵孺孲孴孰孹 宓宑孳孵孹

宓宑守宄孳孳孼

宓宑孳孵學 宓宑孳孳孷孲孴孰學

宓宑守宄孳孳孴

宓宑孳孳孶

宓宑守宄孳孳孵孲孵

宓宑孳孳孻 宓宑守宄孳孳孼孲孴孰孼 宓宑守宄孳孳孶 宓宑守宄孳孳孷孲孵

宓宑孳孴孶

宓宑孳孴孷孲孴孰孴孵

宓宑守宄孳孳學孲孵

宓宑孳孴孻

宓宑守宄孳孳孺 宓宑守宄孳孳孹

宓宑孳孴孼孲孴孰孴孹

宓宑孳孵孶孲孴孰孻

宓宑守宄孳孳孻 宓宑孳孶孳

宓宑守宄孳孴孴 宓宑孳孶孴孲孴孰孴孳

宓宑守宄孳孴孳

FASE IV

宓宑孳孵孼

宓宑孳孵孵

FASE III 宓宑孳孴孹 宓宑宥守宄孳孳孷 宓宑宥守宄孳孳孶 宓宑宥孳孳孴

宓宑孳孵孴

FASE II 宓宑室孳孳孷孲孴孰孴孹

宓宑室孳孳孶 宓宑室守宄孳孳孴 宓宑宥孳孳孷孲孴孰孴孹

宓宑室孳孳孵

宓宑宥守宄孳孳孴

宓宑宥孳孳孶

宓宑宥孳孳孵

宓宑宥孳孳孻

宓宑宥守宄孳孳孵 宓宑宦孳孴孶孲孴孰孷

宓宑宦孳孴孵

宓宑宦孳孴孺

宓宑宦孳孳孴 宓宑宦孳孳孵

宓宑宦孳孴孻孲孴孰孵孳

宓宑宦守宄孳孳孴孲孵

宓宑宦孳孴孼孲孴孰孶

宓宑宦孳孳孷 宓宑宦孳孳學

宓宑宦守宄孳孳孶

宓宑宦守宄孳孳孴孲孶 宓宑宦孳孳孹

宓宑宦守宄孳孳孴孲孷

宓宑宦守宄孳孳孴孲孴

宓宑宦孳孴孹

宓宑宦孳孵孵

宓宑宦守宄孳孵孷孲孴孰孶

宓宑宦守宄孳孵孶孲孴孰孻

宓宑宦守宄孳孳孻

宓宑宦孳孳孻

宓宑宦孳孴孴

宓宑孳孳孴

宓宑宦孳孳孼

宓宑守宄孳孳孵孲孴

宓宑孳孳孹 宓宑孳孳學

宓宑守宄孳孳孷孲孴

宓宑孳孴孵

宓宑守宄孳孳學孲孴

FASE I

宓宑孳孴孺

宓宑孳孴孳

In rosso si evidenziano le unità stratigrafiche la cui collocazione nelle fasi non trova riscontro nella documentazione storica, ma è l’esito di un processo che lascia alcuni dubbi interpretativi.

FASE I

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

FASE II

60

FASE X FASE XI

FASE III

FASE XII

FASE IV

FASE XIII

FASE V

FASE XIV

FASE VI

FASE XV

FASE VII

FASE XVI

FASE VIII

FASE XVII

FASE IX

Prospetto sud

0

1

5m

RILIEVO MURATURA IN LATERIZI (PSa_C0002)

PSa_C0002 Rilievo murario del paramento PSa_C0002

Rilievo fotografico del paramento

PNa_C0001 PNa_C0001 PNa_C0001

Giunti di malta

Strutturata attraverso l’effettuazione di 32 campionamenti di 1 m² di superficie effettuati sui prospetti esterni della chiesa, l’analisi dei paramenti murari è stata finalizzata allo studio delle caratteristiche metriche e dimensionali dei laterizi impiegati ed alla loro tessitura, cercando di individuare l’eventuale ricorrenza di moduli dimensionali. Tale analisi ha inoltre contribuito a comprendere la cultura costruttiva del contesto territoriale a cui il manufatto appartiene, con le relative logiche di cantiere e soluzioni tecniche adottate, al fine di giungere ad una classificazione cronologica delle murature.

Dall’analisi è emerso come non sia riscontrabile una tessitura ricorrente dei laterizi, tra loro pressoché omogenei per dimensioni e con modulo dimensionale riconducibile al mattone pedale.

Dal punto di vista dell’impasto e della colorazione si è notata una sostanziale differenza tra il fronte nord, caratterizzato da una colorazione più scura degli elementi,

e quello sud, dove prevalgono mattoni rosa-marrone. Alla luce delle indagini è emerso come questo fatto non sia da ascriversi a fasi cronologicamente lontane nel tempo, quanto piuttosto alla differente importanza conferita agli affacci. A conferma di ciò, la finitura superficiale dei laterizi è quasi esclusivamente riservata all’affaccio meridionale, dove nei pilastrini sono evidenti graffiature a linee parallele e, in una porzione isolata, a spina pesce.

Nel fronte nord, infatti, gli elementi graffiati sono posizionati in maniera casuale ed inseriti sporadicamente. Come si riscontra in numerosi edifici religiosi del medesimo ambito territoriale e in tutta la Pianura Padana, alla semplicità esecutiva dei paramenti murari si contrappone un più elevato grado di raffinatezza nella realizzazione degli elementi architettonici dell’edificio, fatto che ha consentito di comparare la chiesa alle abbazie cistercensi dell’Italia settentrionale.

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

L’ANALISI DEI PARAMENTI MURARI

61

Cronologia assoluta

FASE Ia (1180-1205 circa) FASE Ib (1180 - 1205 circa) FASE Ic (1180 - 1205 circa) FASE Id (1180 - 1205 circa) FASE IIa (1220 - metà XIII sec. circa) FASE III (seconda metà XV sec.)

FASE IV (XVI sec.)

FASE V (fine XVII sec.)

FASE VI (1839 - ultimo decennio ‘800) FASE VII (1898 - 1900) FASE VIII (1942 -1965)

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

FASE IX (seconda metà ‘900)

62

Prospetto nord

0

1

5m

Cronologia assoluta

FASE Ia (1180-1205 circa) FASE Ib (1180 - 1205 circa) FASE Ic (1180 - 1205 circa) FASE Id (1180 - 1205 circa) FASE IIa (1220 - metà XIII sec. circa) FASE IIb (1220 - metà XIII sec. circa) FASE IIc (1220 - metà XIII sec. circa) FASE III (seconda metà XV sec.)

FASE IV (XVI sec.)

FASE V (fine XVII sec.)

FASE VI (1839 - ultimo decennio ‘800) FASE VII (1898 - 1900) FASE VIII (1942 -1965) FASE IX (seconda metà ‘900)

1

5m

Prospetto sud

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

FASE X (1998 - 2000) 0

63

Cronologia assoluta

FASE Ia (1180-1205 circa) FASE Ib (1180 - 1205 circa) FASE IIa (1220 - metà XIII sec. circa) FASE III (seconda metà XV sec.)

FASE IV (XVI sec.)

FASE V (fine XVII sec.)

FASE VI (1839 - ultimo decennio ‘800) FASE VIII (1942 -1965) FASE IX (seconda metà ‘900)

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

FASE X (1998 - 2000)

64

Prospetto est

0

1

5m

CLASSIFICAZIONE CRONOLOGICA DELLE MURATURE PNe_C0001

PSe_C0001

PSd_C0002

Tavola XXVI. ABACO DELLE MURATURE_Risultati dell’integrazione fra lettura stratigrafica e analisi dimensionale PNa_C0001 PNc_C0002 delle murature PNb_C0001 PNc_C0001

PNi_C0001

PNh_C0001

PNg_C0001

FASE X

FASE IX

1998-2000

seconda metà del ‘900

L’individuazione dei campionamenti di laterizio ad una altezza max da terra di 2 m non ha consentito di mappare i paramenti murari appartenenti a tutte le fasi dell’edificio. In particolar modo, la maggior parte rientra nella FASE I del cantiere, che ha visto la realizzazione dell’area presbiteriale della chiesa ed il perimetro del corpo longitudinale della stessa.

PSf_C0001

PEa_C0001

PNe_C001

PNa_C001

PEc_C0001

PEb_C0001

PSb_C0002

PNb_C001

PSb_C0003

PSd_C002

PNc_C001

PSa_C0001

PNc_C002

PSe_C0001

PSa_C0002

PSe_C001

PSd_C0001

PSd_C0003

PSc_C0002

PSc_C0001

PSc_C0003

PS_C0002

PNd_C001

PSa_C0003

PNe_C001

PS_C0001

PNf_C001

PNg_C001

PS_C0003

PNh_C001

PS_C0004

PNi_C001

FASE I

1180 - inizi XIII sec.

PSb_C0001

PNf_C0001

PNe_C0001

PNd_C0001

1

PEb_C001

PEc_C001

PSf_C001

PSe_C001

PSd_C001

PSd_C003

PSc_C001

PSc_C002

PSb_C001

PSb_C002

PSb_C003

PSa_C001

PSa_C002

PSa_C003

PS_C001

PS_C002

PS_C003

5m

PSc_C003

PS_C004

0

0.5

2.5m

Archeologia dell’elevato Santa Maria di Rivalta Scrivia

0

PEa_C001

65

RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA PROGETTO D’INTERNI

Gruppo di progetto: Arch. F. Dalmasso, Ing. M. Fissore Luogo: Monasterolo di Savigliano (CN)

Riqualificazione edilizia Progetto d’interni

Anno: In corso

66

L’edificio oggetto del progetto appartiene al più ampio complesso di immobili sorti a servizio del Castello di Monasterolo di Savigliano, eretto nel XIV sec. per volontà dei Marchesi di Busca ed acquisito alcuni anni dopo dalla famiglia nobile dei Solaro.

Si tratta di un edificio rettangolare disposto in direzione est-ovest, con un fronte pressochè chiuso in affaccio su Piazza Libertà ed un prospetto scandito da grandi aperture sul giardino pertinenziale interno, delimitato da un muro in laterizi di fattura medievale.

Un intervento realizzato negli anni ‘90 del Novecento ha cambiato profondamente i connotati dell’immobile, snaturandone l’originale aspetto degli ambienti interni, un tempo utilizzati come stalla. Una soletta in laterocemento ha infatti consentito di ottenere due livelli interni collegati mediante una scala in calcestruzzo armato e rispettivamente suddivisi da tramezzi in cartongesso.

IL PROGETTO Intento della proprietà era quello di convertire un edificio che con il tempo aveva assunto funzione commerciale in residenza, ottenendo due unità abitative che rispondessero ad esigenze differenti.

L’estesa superficie del manufatto architettonico e la dotazione di un giardino interno hanno consentito di accontentare i desideri iniziali, ponendo inoltre l’accento sulla progettazione degli ambienti interni.

Vincoli principali si sono rivelati l’esigua largezza della manica dell’edificio, che ha necessariamente condizionato la definizione degli spazi che prediligono la lunghezza, e l’assenza di aperture sul fronte nord al piano primo, dove si è scelto di collocare gli spazi di servizio.

La soletta esistente, così come richiesto della proprietà, è stata mantenuta e collegata al piano terra mediante una scala in legno che unisce la funzione

distributiva a quella di “recipiente”.

Al piano terra trova collocazione la zona giorno, dove la fluidità degli spazi è sottolineata da una partizione scorrevole semi-trasparente, mentre al piano superiore si trovano le camere da letto.

Le grandi aperture vetrate del soggiorno abbattono le barriere tra interno ed esterno, moltiplicando i punti di vista e creando un rapporto di continuità con la vegetazione del giardino, ripresa nel motivo tenue della carta da parati.

La grande libreria che si sviluppa sulla parete di fondo contribuisce ad ampliare lo spazio e trasforma l’edificio in una abitazione cucita su misura sui nuovi proprietari, amanti dei libri e della cultura.

290 220 118 213

78

356 78

H=1.92 m

310

234 78

329

290 220 118

131

261

213

118

78

419

576 136

117

78 78

356

220 110

95 108+160

188

278

57

316

312

420 489

184

171

325

8

489

16

621

144

288

H=1.95 m 78

310

234 78

H=1.92 m

268

294

200 110

124

95 108+160

200 280

135

335 203 110

5

18

620

612

424

287

220 280

775

220 175

179

203

152

95

131

473

200 110

473

Pianta piano primo1981

280 95

Riqualificazione edilizia Progetto d’interni

78

95 108+160

200 280

177

203 110

171

620

H=2.70 m

118

152 118

398

135

90

78

222

95 268

367

262

287

240

203 280

203 280

203 280

203 280

712

150

220 193

78

171

387

203 110

5

18

120

240

78

316

118

95 108+160

325

8

16

314

98

117 H=1.95 m

417

377

98

136 220 110

144

98

261 278 283

203 110

188

180

131 118

419 184

621

118

171

424

H=2.70 m

94

312

78

417

95 108+160

612

775

294

124

203 110

420

135

95 108+160

171

H=2.70 m

118

78

177

203 110

95 268

240

712

150

220 118

335

135

90

203 110

398

98

98

78

222

78

193

118

367

262

314

171

387

283

203 110

120

240

417

377

98

180

94

118

417

220 280

203 280

203 280

203 280

203 280

PLANIMETRIE DI PROGETTO

508

H=2.70 m 200 280

508

200 280

402

402

2095 203 175

Pianta piano terra

576

200 110

329

200 110

280

67

95

Riqualificazione edilizia Progetto d’interni

RENDER

68 © Arch. Francesco Bagnasco

© Arch. Francesco Bagnasco Riqualificazione edilizia Progetto d’interni

RENDER

69