BIANCOSPORCO #12

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ingessata e delle fasciature tutte intorno al busto. “Un cane forte. Avrà si e no un paio d’anni ed è curato. Non ha una zecca ma per sicurezza dovrò prescriverle tutti i vaccini del caso. La riabilitazione sarà lunga e costosa. Se la sente davvero di prenderlo con sé?” Maria si avvicina al cane e gli accarezza dolcemente la testa, gli strofina il muso con un dito e il cane fa un sospirone compiaciuto. “Lo chiamerò Fortunato.” “Lo prendo per un sì.” Sì, Giovanna è decisamente preoccupata, la sua piccola Luisa non è ancora tornata

a casa. Quanto la deve far preoccupare quella monella. Ha sempre fatto così ma ora sperava che le cose fossero un po’ cambiate, che almeno avesse il buon cuore di avvertirla per un ritardo del genere. Prova a chiamarla sul telefonino ma è irraggiungibile. Allora si siede in poltrona e fa uno zapping veloce e sterile per provare a distrarsi. Si alza di nuovo e va in camera sua. Prova a sdraiarsi sul letto ma la preoccupazione è più forte e scatta di nuovo in piedi. Guarda l’orologio e pensa di chiamare i carabinieri, maledice la sua apprensione e si rimette seduta. Inizia a sferrettare qualcosa con l’uncinetto ma neanche quello riesce a calmarla. Va in 137


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