Annuario Assorestauro 2010

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assorestauro

associazione italiana per il restauro architettonico, artistico, urbano italian association for architecture, art and urban restoration

Esempio di scheda di descrizione delle operazioni, contenente: individuazione della porzione di manufatto su cui si sta operando (con riferimento biunivoco alla scheda di mappatura; indicazione delle condizioni climatiche al momento dell’esecuzione; indicazione dell’operazione svolta con indicazione dei materiali utilizzati e loro quantità; indicazione dei materiali e dello stato di conservazione della porzione su cui si sta operando; indicazione dell’operatore. La scheda descrittiva viene compilata giornalmente e per ogni singola operazione che si svolge in cantiere.

Legende contenenti l’inquadramento di: materiali: elenco dei materiali da utilizzarsi in cantiere per le opere di conservazione; operatori: elenco delle maestranze impiegate in cantiere; operazioni di conservazione: elenco delle operazioni da eseguirsi in cantiere.

estesa per similitudine all’intero complesso con una competente azione di astrazione/estensione dal piccolo al grande, basata sulla capacità di lettura dei fenomeni di degrado e del manufatto/oggetto/edificio. L’estensione di queste previsioni/prescrizioni alle superfici o elementi che costruiscono un oggetto d’architettura è demandata proprio al cantiere, all’operatore, al suo occhio, alla sua mano, alla sua memoria. La sequenza operativa, in cantiere, solitamente si traduce in un processo che va dalla lettura del progetto, al dialogo in situ con la Direzione Lavori, alla valutazione diretta, in chiave esecutiva, della situazione contingente, leggibile dalla posizione agevolata del ponteggio in rapporto alle previsioni, infine, alla esecuzione di campionature al finito delle diverse procedure esecutive (questo il metodo di approccio utilizzato per la Torre). Le operazioni di pulitura (ampiamente intese) spesso producono nuove letture della stratigrafia del degrado aprendo la strada a nuovi interventi non previsti o rendendone non necessari alcuni. Il progetto quindi cambia durante la fase di cantiere mantenendo saldo il suo valore di guida di metodo (vademecum); cambiamenti, questi, che vengono lasciati spesso alla memoria, o agli atti, nella migliore delle ipotesi, dell’impresa costruttrice, che non ha obbligo di comunicarli, producendo quella frammentazione del dato storico (esecutivo). Il risultato è inevitabilmente la perdita della traccia esecutiva, disegnata, dell’intervento, il suo dettaglio, o mappatura, la sua descrizione come base documentaria di futuri interventi, ma soprattutto come base indispensabile per la predisposizione di un programma di manutenzione efficiente che garantisca il permanere nel tempo degli aumenti prestazionali offerti dall’intervento46. In conclusione, le logiche che guidano la gestione di un cantiere di restauro non possono prescindere da un’attenta raccolta della documentazione grafica in aggiornamento costante con l’andamento del cantiere e le scoperte che ivi vengono fatte. Solo così è possibile, e doveroso, lasciare sempre una traccia precisa dell’intervento, digitale e facilmente gestibile, alla committenza ed agli organismi preposti alla tutela; occasione che, vista la frequenza delle comuni abitudini manutentive, con buona probabilità non si ripeterà per i prossimi 30-50 anni. Questo il metodo che ha guidato ed accompagnato il cantiere della Torre. Personale ad uopo preposto dai partner di T.B.M.M. ha seguito tutto il percorso conservativo attraverso mappature grafiche e descrittive giornaliere con metodologie impostate in fase di start-up, guidato dall’arch. Andrea Griletto, incaricato della Direzione Tecnica di Cantiere per conto di Tecnorestauri S.r.l., che ha predisposto l’intero apparato documentario di base, secondo una prassi operativa ormai ben consolidata. 46 Regione Lombardia, La conservazione programmata del patrimonio storico architettonico. Linee guida per il piano di manutenzione e consuntivo scientifico, Guerini e associati, Milano, 2003 S. Della Torre, “Manutenzione” o “Conservazione”? La sfida del passaggio dall’equilibrio al divenire, in Ricerche, progettazione, materiali per la cura del costruito, Atti del Convegno di Studi, Bressanone, 1991

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