Cuomo Foundation Press Kit for "Premio Roma Danza" 2021

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“La Fondazione Cuomo è un’organizzazione umanitaria indipendente di piccola taglia, basata a Monaco. E’ dal 2001 che porta avanti numerosi progetti in tutto il mondo aiutando i più bisognosi. La Fondazione è in continua evoluzione, si adatta ai bisogni della società e alle nuove realtà” Maria Elena Cuomo


FONDAZIONE CUOMO - CARTELLA PER LA STAMPA

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La Fondazione Cuomo è stata fondata nel 2001 a Monaco da una coppia italiana, Alfredo e Maria Elena Cuomo. La loro visione iniziale era semplice: aiutare i bambini vulnerabili dell’India ad avere accesso all’istruzione e a migliori opportunità di vita. Alfredo Cuomo, nato a Roma, è stato un borsista Fulbright che si costruito una fama come produttore nell’industria cinematografica internazionale. Maria Elena Cuomo, anche lei romana, si è laureata in Lettere e Filosofia all’ Università “La Sapienza” di Roma con uno speciale interesse per la cultura latina e greca. Ha avuto una carriera di successo nel settore bancario globale. Entrambi entusiasti collezionisti d’arte e avventurosi esploratori, in particolare dell’India e dell’Africa, avevano raggiunto un punto nella loro vita in cui volevano affermare e creare una filantropia positiva per i meno fortunati. Lavorando nello stato del Tamil Nadu dell’India meridionale, la Fondazione ha costruito numerose scuole, dormitori e edifici sanitari a Chennai, K.G.Kandigai, Kovalam, Mambakkam e Sendivakkam. 4.600 bambini, che hanno tra i 3 e i 18 anni frequentano quotidianamente queste scuole. Dal 2001, oltre 500 borse di studio hanno aiutato gli studenti più poveri a proseguire gli studi nei college e nelle università. Dopo la morte di Alfredo Cuomo nel 2009, Maria Elena Cuomo ha deciso con grande coraggio e impegno di riprendere le redini della Fondazione per farla evolvere e crescere creando numerosi progetti con nuove partnership. Dai suoi inizi in India, la Fondazione ha esteso il suo raggio d’azione ed è ora attiva a livello mondiale nel campo dell’istruzione, del benessere sociale, della ricerca ambientale e delle Arti.

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PREMIO SPECIALE ALFREDO E MARIA ELENA CUOMO PREMIO ROMA DANZA 2021 Undici anni fa, il 18 luglio 2009, il Signor Alfredo Cuomo ci lasciava. In sua memoria, la Signora Maria Elena Cuomo ha deciso di creare, nell’ambito del prestigioso Concorso Internazionale di Danza, il ‘Premio Alfredo e Maria Elena Cuomo’.

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Alfredo Cuomo, brillante studente iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma, aveva vinto la prestigiosa borsa di studio Fulbright Foreign Scholarship. Questa esperienza gratificante negli Stati Uniti ha fatto nascere in lui la voglia di percorrere il mondo, e lo ha portato verso una carriera straordinaria. Aiutare i più svantaggiati è diventato con il tempo una necessità. Per questo motivo l’Educazione è al centro dei numerosi progetti intrapresi dalla Fondazione. Questo Premio è quindi destinato ad un giovane studente dell’Accademia Nazionale di Danza, che saprà essere, nella sua carriera artistica, in linea con l’entusiasmo e il dinamismo di cui fa prova ogni giorno la Fondazione Cuomo. ‘‘Ho conosciuto Alfredo Cuomo quando ero molto giovane, eravamo appena arrivati a Roma con la mia famiglia, era il 1992. Alfredo era un appassionato di arte, di musica, e di cultura di ogni orizzonte. Ero molto colpita dalla sua personalità e dal suo carisma. Amava l’avventura, la scoperta, curioso degli altri e il suo racconto dei loro numerosi viaggi era emozionante. Ho avuto la fortuna di assistere alla nascita della Fondazione Cuomo nel 2001. Oggi, grazie a sua moglie, Maria Elena Cuomo, la Fondazione continua il suo cammino sviluppando meravigliosi progetti in tutto il mondo, stringendo dei forti legami con tutti i suoi Partner’’. Nina Orenga de Gaffory

Sara Caiazza e Fausto Paparozzi, ex-aequo, vincitori del Premio Speciale «Alfredo e Maria Elena Cuomo».

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UNA TESTIMONIANZA di Sandy Lieberson, CBE Produttore cinematografico e professore “È il 10 febbraio 2012 e sto guardando delle fotografie e dei video di Alfredo Cuomo. Si trova circondato da un gruppo di bambini indiani tutti sorridenti e gioiosi; sono alunni della scuola Santa Teresa di Chennai. Conosco Alfredo da cinquant’anni e non l’ho mai visto così felice. Alfredo non è un europeo in visita in terra lontana, sembra far parte di questo gruppo di bimbi in un ambiente che lui ed Elena Cuomo hanno creato. Sì, è il mio caro amico Alfredo: pensavo conoscerlo molto bene… ma è diventato un’altra persona. Non qualcuno che ha cambiato la sua professione o si è trasferito in un’altra casa, ma un Uomo che ha cambiato il suo modo di essere e di pensare. Mi meraviglio di ciò che ha raggiunto e mi fa riflettere e pensare su ciò che ci motiva e ci guida nella vita. Alfredo ha lasciato dietro di sé una grande carriera nel mondo del cinema e della televisione per dedicarsi a qualcosa di molto più profondo, impegnativo e gratificante. Trovò un modo per usare il suo successo e la sua fortuna per aiutare i bambini che avevano disperatamente bisogno di lui. Né Alfredo, né Elena lo sapevano quando fecero quel viaggio decisivo nel Tamil Nadu nel 1999. Questo viaggio ha cambiato le loro vite e quelle di moltissimi bimbi…Qual è stata la strada che ha portato Alfredo ed Elena a Chennai e alla creazione della Fondazione Cuomo? Ho incontrato Alfredo per la prima volta a Roma nel 1961. Ero appena arrivato da Hollywood per iniziare a lavorare come agente che rappresentava molti dei grandi registi e attori che lavoravano in Italia. Il cinema italiano stava esplodendo con alcuni dei più importanti film e registi della storia del cinema: Fellini, De Sica, Risi, Sordi, Mastroianni, Gassman, Vitti, Loren, Visconti, Pasolini, Antonioni, Goddard, Leoni e Ava Gardner… e nel bel mezzo di questa rinascita del cinema italiano del dopoguerra e della Dolce Vita c’era

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Alfredo Cuomo. Alfredo, nato e cresciuto a Roma, scelse di studiare Legge ma era destinato a non praticarla mai. Mentre studiava giurisprudenza, gli venne attribuita la ricercata e prestigiosa borsa di studio Fulbright Scholarship per studiare presso l’Università del Wisconsin a Madison, nel Stati Uniti. Il Wisconsin, la “terra dei Grandi Laghi” e degli inverni sottozero fu, per un anno, la casa e il luogo di studio di Alfredo. Amava la libertà degli Stati Uniti e alla fine del suo percorso, armato di un perfetto inglese, tornò a Roma e gli fu offerta una posizione nell’Ufficio Stampa presso l’Ambasciata degli Stati Uniti, dove entrò in contatto con il mondo del giornalismo. Dopo pochi mesi, il leggendario produttore cinematografico, Dino De Laurentiis, assunse Alfredo per mettere i suoi contatti giornalistici e la conoscenza dell’inglese al servizio dell’industria cinematografica italiana. L’intelligenza e il fascino di Alfredo divennero una risorsa per la promozione e la vendita di questi nuovi film italiani ad un pubblico internazionale. Il primo film a cui Alfredo lavorò fu “I Due Nemici” (1961) con Alberto Sordi e David Niven, una commedia sullo scontro tra la cultura inglese e italiana durante la Seconda guerra mondiale. È stato prodotto da Dino De Laurentiis e diretto dal famoso regista britannico, Guy Hamilton. “I Due Nemici” divenne uno dei primi successi internazionali del dopoguerra e si rivelò un debutto fondamentale per Alfredo Cuomo come whiz kid promoter del Cinema italiano. Alfredo, un giovane italiano, bello, dinamico e brillante il cui destino era quello di entrare a far parte dell’Industria cinematografica internazionale. Questo è anche l’inizio del fenomeno dei paparazzi … Alfredo conosceva i paparazzi e loro conoscevano Alfredo. La conoscenza di questo ambiente aiutò Alfredo a scoprire il mondo dell’editoria e le nuove riviste di gossip come “Gente, Oggi, Chi, e Grazia” che usò per promuovere i film, quasi come una scena di Fellini nel film “Otto e mezzo”.

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In quei primi anni ’60, a Roma, eravamo fuori quasi tutte le sere: Via Veneto per guardare le celebrità, Piazza del Popolo per parlare, discutere, bere caffè, sambuca e grappa fino alle prime ore del mattino in compagnia di Clint Eastwood, Jack Palance, Anita Ekberg, Alain Delon, Robert Aldrich… Alfredo aveva una grande energia e una vera curiosità anche per il mondo della politica. Era il periodo dell’ascensione del Partito Comunista Italiano, dei fascisti del MSI e, naturalmente, dell’invasione della cultura americana. Alfredo nutriva una grande passione per il cinema, le Arti e tutto ciò che era nuovo. Dalla comunicazione alla produzione di film, il passo è stato breve. La sua prima produzione fu “Tepepa” (1969) con Orson Welles e Tomas Milian. Da lì stabilì un partenariato con il regista italiano Dario Argento, quello americano George Romero e lo scrittore Stephen King. Il suo lavoro da produttore fu notevole: sette film che furono dei successi mondiali. L’ultimo film che Alfredo ha prodotto fu il pluripremiato “Dogville” di Lars Von Trier (2003), interpretato da Nicole Kidman, Ben Gazzara e Lauren Bacall. Mentre continuava a produrre, Alfredo trovò un modo per soddisfare l’insaziabile appetito della Televisione italiana assicurandosi i diritti italiani di oltre duecento dei film americani più importanti, tra cui il film di maggior successo nella storia del cinema “Titanic” del regista James Cameron. Fu durante questo periodo che Alfredo iniziò ad esplorare e viaggiare per il mondo: Yemen, Siria, Egitto, India, Cuba, Africa, Asia e America Latina. In questi numerosi viaggi sviluppò le proprie competenze come fotografo. Tutto è iniziato come un passatempo ma poi è diventato una delle sue grande passioni. Iniziò a costituire una collezione di arte, scultura, arazzi e maschere di livello mondiale. La sua collezione rifletteva la sua capacità eclettica ed istintiva di identificare degli oggetti che, prima di tutto amava, e che sarebbero diventati una preziosa collezione d’arte internazionale. Intanto che Alfredo ed Elena viaggiavano durante gli anni Ottanta e Novanta i loro occhi si aprirono alle bellezze di questi paesi remoti ed esotici, e alle loro culture uniche. Fu in questi viaggi che nacque

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il primo libro fotografico di Alfredo: “I Love My India” pubblicato nel 2001. Durante questo periodo, Alfredo si rese conto che voleva condividere il suo successo e la sua fortuna in maniera positiva. Sentiva che, attraverso l’Educazione, poteva dare un contributo alla società e ai bambini più bisognosi. Ebbe diversi approcci e fece varie richieste allo Stato Vaticano, ma non riuscì a trovare un modo per coinvolgerlo. Alfredo non voleva solo donare denaro ad un ente di beneficenza, ma creare un’iniziativa che potesse realizzare un progetto che avrebbe avuto al centro l’Istruzione a beneficio dei bambini dei paesi che aveva visitato. Fu nel 1999 quando Alfredo ed Elena viaggiarono in India, un paese che entrambi amavano moltissimo. Arrivarono a Chennai, precedentemente noto come Madras, situato sulla costa meridionale, vicino al Golfo del Bengala nello Stato del Tamil Nadu. Per coincidenza Chennai ospita la fiorente industria cinematografica Tamil resa famosa attraverso i film del grande Sajajit Ray. Lontani dalla città affollata e rumorosa, passeggiavano lungo la spiaggia davanti ai villaggi di pescatori. Alfredo, che portava tre macchine fotografiche, era seguito da un gruppo di bambini sempre più numerosi. Vestiti con le divise scolastiche, i bimbi portarono Elena ed Alfredo in un’area dove c’era un tempio indù e una chiesa cristiana di colore rosa. Entrando nella chiesa scoprirono che era piena di bambini seduti sul pavimento per assistere alle loro lezioni. Fu in questo momento che il desiderio di Alfredo, nel promuovere l’educazione per i bambini, sarebbe diventato una realtà, qui in India. Il sacerdote disse loro che i bambini avevano bisogno di un dormitorio perché vivevano nella scuola e dormivano sul pavimento. Alfredo contattò padre Thomas che era responsabile dell’Istituto e iniziò a discutere sulla possibilità di costruire un dormitorio dove gli studenti potessero vivere. Alfredo ed Elena iniziarono a sviluppare il loro progetto con due dormitori, uno per le ragazze e uno per i ragazzi all’interno del complesso della chiesa. Alfredo riteneva che mettere alcuni membri più anziani della chiesa in una parte dei dormitori avrebbe aiutato i bambini nel loro sviluppo e negli studi. Sotto la supervisione di Alfredo e con i suoi disegni

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fu elaborato il progetto per gli edifici. Alfredo ed Elena rimasero a supervisionare tutti i lavori per assicurarsi che soddisfacessero le loro aspettative. Inoltre, Alfredo creò un programma di borse di studio a beneficio sia delle ragazze che dei ragazzi per i futuri studi universitari. Affrontare la disuguaglianza delle giovani ragazze nella società indiana è stata una questione molto importante per loro. Diversi anni dopo, molti studenti hanno continuato a dare il proprio contributo per aiutare i giovani nati nella loro stessa situazione. Una in particolare, Chitra, che ha iniziato la scuola quando aveva dieci anni, è diventata un ingegnere affermata in una società importante di software per computer e ha usato i suoi soldi per creare uno studio per la cura e l’igiene orale per i giovani. Dopo l’ultimazione dei dormitori, Alfredo ed Elena proposero la realizzazione di una scuola che avrebbe ospitato oltre mille studenti indù e cristiani che studiavano e vivevano insieme. Alfredo avrebbe seguito la progettazione dell’edificio e stabilito un atto di notorietà con la chiesa locale che stipulava la preservazione dell’edificio per i successivi trent’anni. Nel 2001 è stata creata la Fondazione Cuomo per realizzare tutti i progetti ideati. L’idea principale era che, la Fondazione non doveva agire come una “banca” per distribuire dei fondi, ma creare un’organizzazione con un cuore e un’anima. Il suo ruolo era doveva supervisionare ogni progetto intrapreso. Alfredo prese la decisione che la Fondazione sarebbe stata il suo lavoro a tempo pieno e non è mai stato più felice di allora. Alfredo non è mai rimasto senza un’idea per un nuovo ed emozionante progetto da intraprendre. Durante i suoi viaggi Alfredo si interessò al buddismo e trascorse numerosi anni a studiare la loro tradizione e filosofia. Lo ispiro a pubblicare “Land Of Gold” (2006) che gli desse l’opportunità di utilizzare la sua conoscenza della fotografia per esprimere i suoi sentimenti per la cultura buddista. E questo mi riporta alle fotografie di Alfredo ed Elena alla scuola di Chennai. Modestia, sensibilità, un’enorme capacità di amore e generosità. Un uomo di cultura nel rispetto delle tradizioni ma affascinato per il

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nuovo. Qualcuno che è stato in grado di ispirare i giovani e metterli sulla strada di una vita migliore. Queste sono alcune delle qualità che riconosco in Alfredo. La sua scomparsa nel 2009 è stata una tragedia per Elena, la sua famiglia e gli amici ma anche per le migliaia di bambini che ha aiutato. Ma Alfredo non era per l’autocommiserazione, quando apprese di essere malato, organizzò con Elena la sua successione e la gestione della Fondazione dopo la sua morte. Quelli che conoscevano Alfredo sono oggi persone migliori grazie alla sua amicizia, e per Elena e la Fondazione Cuomo, il suo spirito e le sue convinzioni continuano a migliorare la vita delle generazioni future.

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Un Tributo di Marino de Medici Giornalista Alfredo Cuomo era dipendente dai suoi sogni e cercava coraggiosamente di realizzarli. La sua vita è stata guidata dalla curiosità, dalla sete inestinguibile di vedere nuovi luoghi e di provare strade imbattute. So che era più di una curiosità intellettuale per le cose nuove, era qualcosa di più simile a una passione suscitata da un occhio acuto e da un atteggiamento irrequieto. So tutto questo perché sono nato cinque giorni dopo Alfredo e abbiamo passato anni insieme da adolescenti. Abbiamo divorato i romanzi di Emilio Salgari, il creatore di avventure di cappa e spada in luoghi esotici lontani, dall’India alla Malesia, con una serie di personaggi eroici indimenticabili come Sandokan e le tigri di Mompracem. Il destino di Alfredo era quello di scoprire i luoghi che Salgari aveva descritto senza mai lasciare l’Italia settentrionale. In quei mari e giungle leggendari Alfredo realizzò i suoi sogni che ora danno riparo, speranza e conforto a migliaia di giovani e anziani in tre continenti come beneficiari della sua generosità tramite la Fondazione Cuomo. Ricordo Alfredo insieme a Salgari, mentre entrambi ci sforzavamo di uscire dai confini del nostro quartiere di Roma per affrontare le sfide di una nuova parola. Sapevamo entrambi quello che volevamo dopo aver sofferto le difficoltà di anni di guerra e devastazione nel nostro paese. Entrambi abbiamo parlato di viaggiare in un mondo in pace con gli occhi spalancati. Alfredo aveva una mente preparata mentre si imbarcava in un viaggio che lo avrebbe portato in giro per il mondo. Entrambi abbiamo vinto una borsa di studio Fulbright per studiare negli Stati Uniti. Mentre era lì, Alfredo viaggiò dal suo college in Wisconsin alla California, dove sviluppò la conoscenza e l’intuizione che si aprirono verso il successo nel mondo arte cinematografica e della distribuzione. Sono diventato un corrispondente straniero, con

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sede a Washington, e ho viaggiato per il mondo coprendo colpi di stato in America Latina e la guerra in Vietnam. Le nostre strade si sono divergenti. Il destino ha uno strano modo di riunire le persone e poi dividerle, senza volontà o colpa loro. Era nel DNA di Alfredo salire a grandi altezze con la pura determinazione e il dono per gli affari. Eppure, è stata la sua curiosità che lo ha spinto fino a quelle altezze. Ha concentrato la sua mente e incanalato la sua creatività, non solo nel business, ma attraverso il mirino di una macchina fotografica. Il suo interesse ha nutrito l’ambizione della sua mente e la passione del suo cuore, e gli ha permesso di guardare negli occhi scintillanti di un bambino e il volto vuoto di un vecchio. La sua empatia ha catturato le persone bisognose e ha portato sorrisi alle labbra. I loro sogni si sono avverati, proprio come quei primi sogni selvaggi del ragazzo che conoscevo alle elementari.

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ALFREDO CUOMO di Maria Elena Cuomo Presidente, Fondazione Cuomo Un discorso pronunciato da Maria Elena Cuomo in occasione della cerimonia di cambio del nome della Alfredo Cuomo Hr. Sec. School, Sendivakkam, Tamil Nadu, India meridionale - 18 luglio 2019 Oggi commemoriamo il decimo anniversario della dipartita di Alfredo Cuomo, fondatore della Fondazione Cuomo. Giovane, affascinante, brillante studente della Facoltà di Legge dell’Università di Roma, ricevette la prestigiosa Fulbright Foreign Scholarship per studiare all’Università del Wisconsin a Madison, Wisconsin, USA : «the Land of Lakes and subzero winters». Questa esperienza gli allargò l’orizzonte della vita e delle sue prospettive. Tornato a Roma, padroneggiando la lingua inglese in maniera impeccabile, si laureò senza mai esercitare l’avvocatura. Iniziò con successo una carriera giornalistica free lance presso l’Ambasciata Americana di Roma per poi dedicarsi alla sua passione: il cinema. E nel campo cinematografico e televisivo costruì la sua fortuna. Colto, appassionato, visionario, decise, passata la cinquantina, di consacrare parte della sua fortuna a coloro che dalla sorte ne erano stati privati. Creò la Fondazione Cuomo a Monaco. Da oltre 20 anni la Fondazione lavora su due missioni principali: l’educazione e l’aiuto sociale. E’ attiva in India, Senegal, Burkina Faso, Cambogia, Afghanistan, Cuba, Francia e Italia. Nelle zone rurali e poverissime che circondano Chennai (Kovalam, K.G.Kandigai, Sendivakkam, Mambakkam) in Tamil Nadu nel Sud

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dell’India, la Fondazione ha costruito scuole primarie e secondarie. Più di 5.000 studenti, senza distinzione di religione e di sesso, hanno frequentato queste scuole e più di 500 borse di studio sono state elargite ai più meritevoli per permettere l’accesso a studi superiori e alle università. L’ultima scuola, costruita nel 2006 dalla Fondazione a Sendivakkam, é stata ufficialmente battezzata il 14 aprile 2019 dal Ministero dell’Istruzione del Tamil Nadu «Alfredo Cuomo Higher Secondary School». La scuola è attualmente frequentata da 750 studentesse e studenti, di cui 180 sono ospiti nei dormitori costruiti separatamente per le ragazze e per i ragazzi. Gli studenti alloggiati nei dormitori provengono da famiglie estremamente disagiate che vivono in villaggi talmente distanti da costringere i ragazzi, se non ci fossero i dormitori, a percorrere a piedi distanze inimmaginabili per arrivare in tempo a scuola la mattina. L’onore e il tributo a Alfredo Cuomo, nel decennio della sua scomparsa, non sarebbe stato possibile senza il sostegno indefettibile e costante della Chiesa Cattolica di Chennai, della Diocesi di Chingleput e di Sua Eccellenza Rev.ma il Vescovo Dott. Anthony Neethinathan.

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Cuomo Foundation 4 rue R.P. Louis Frolla MC 98000 MONACO

+377 97 77 01 66 | info@fondationcuomo.mc www.cuomo.foundation


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