CRONews V3(2)

CRO trimestrale V. 3 (2) 2009 - www.cro.it

Accreditation Canada Accreditamento all’eccellenza: lavori in corso!

highlights Dipartimento di Oncologia Chirurgica

flash on...

Highlights in oncology Recenti acquisizioni in oncologia

parliamo di...

Il lavoro del Data Manager nel Gruppo per la Ricerca Clinico-Terapeutica - G.R.C.T.

attività formativa al CRO Seminari in Oncologia Convegni

Area Giovani Concorso Internazionale di Poesia Castello di Duino

l’angolo della Biblioteca Letture al Cubo Biblioteca Scientifica e per i Pazienti: riconoscimento di interesse regionale

URP e arte come supporto terapeutico Le Frecce Tricolori volano al CRO Dieci anni di opere d’arte al CRO

recensioni libri di svago I libri: gli amici più pazienti

videoteca Un film per stare insieme

Associazioni di volontariato Le Associazioni si raccontano...

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

Organizzazioni no-profit Sono attivi al CRO

2009

CROnews aprile - giugno

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CROnews Direttore Responsabile Paolo De Paoli dirscienti@cro.it Comitato di redazione Renato Cannizzaro Valter Gattei Francesca Lollo Maurizio Mascarin Paola Spessotto Michele Spina Nicoletta Suter Ivana Truccolo Art direction e impaginazione Nancy Michilin Foto di copertina Attilio Rossetti Hanno inoltre collaborato Carmelo Agostini Maria Antonietta Annunziata Roberto Biancat Elio Campagnutta Elena Coiro Raffaele Collazzo Alfonso Colombatti Francesco De Marchi Lino Del Pup Antonio Diana Elena Giacomello Marilisa Pomponi Michele Quaia Gianna Tabaro Alessandra Viel Giuliana Zannier Segreteria di redazione Francesca Lollo cronews@cro.it Stampa Grafiche Risma Spa - Roveredo in Piano (Pn) Iscrizione al Registro del Tribunale di Pordenone n° 545/06 © Tutti i diritti sono riservati: è vietata la riproduzione, anche parziale, di qualsiasi testo o immagine.

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in questo numero

CROnews Direttore responsabile Dr. Paolo De Paoli trimestrale 2009 - V. 3 (2) aprile 2009

notizie dell’ultima ora Corso di Chirurgia Radicale Addomino-Pelvica in Oncologia Ginecologica Il CRO incontra i giovani.

Scambio di visioni e con-fusione di stimoli Secondo “Brainstorming” su Leucemia Linfatica Cronica

Highlights in oncology Recenti acquisizioni in oncologia 2

Ormoni e tumori femminili.

Analisi di argomenti critici o controversi e indicazioni per la pratica clinica

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Gli IRCCS oncologici nel Nord-Est 7

Proseguono i lavori di ampliamento 9 dell’Istituto

ACCREDITATION CANADA 10

HIGHLIGHTS

Il lavoro del Data Manager nel Gruppo per la Ricerca Clinico17 Terapeutica - G.R.C.T.

Seminari in Oncologia

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Convegni

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Concorso Internazionale di Poesia Castello di Duino

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Un film per stare insieme

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L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA 23

Biblioteca Scientifica e per i Pazienti: riconoscimento di interesse regionale

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URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

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Progetto: Test genetico BRCA1 e BRCA2 e ruolo delle mutazioni founder nella predisposizione ereditaria al tumore della mammella supportato da Fondazione 34 Unicredito e ANDOS

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Le Associazioni si raccontano...

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

Letture al Cubo

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sostegno al malato Unicredito Friuli Venezia Giulia Onlus

ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

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ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT Sono attivi al CRO

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sostegno alla ricerca Il CRO destina il 5x1000 del 2006 40 interamente alla ricerca

Le Frecce Tricolori volano al CRO

Dipartimento di Oncologia Chirurgica

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VIDEOTECA

AREA GIOVANI

attualità

Accreditamento all’eccellenza: lavori in corso!

I libri: gli amici più pazienti 15

PARLIAMO DI...

Il GICAT, primo Gruppo Nazionale sullo studio di AIDS e tumori diventa 5 l’europeo GECAT Come gestire le perdite ematiche vaginali anomale

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

FLASH ON...

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Dieci anni di opere d’arte al CRO 28

notizie dell’ultima ora

Corso di Chirurgia Radicale Addomino-Pelvica in Oncologia Ginecologica Coordinato dall’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) Nazionale, si è svolto dal 16 al 20 marzo 2009 il “Corso di chirurgia radicale addomino-pelvica in oncologia ginecologica” presso la SOC di Oncologia Chirurgica Ginecologica, diretta dal Dr. Elio Campagnutta del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano.

Il Corso ha messo in contatto specialisti di Ostetricia e Ginecologia con esperti nel campo della Oncologia Ginecologica, per affrontare e approfondire le tematiche relative alla diagnosi e al trattamento delle neoplasie dell’apparato genitale femminile.

L’oncologia ginecologica richiede una continua integrazione di tecniche chirurgiche, che presuppongono un approccio multidisciplinare, sia dal punto di vista teorico, sia delle varie tecniche operatorie. Queste

ultime si sono sempre più ampliate ed è pertanto necessario superare le normali competenze operative dell’ostetrico-ginecologo, per arrivare a sapersi confrontare con conoscenze di chirurgia generale, urologica e vascolare.

Le neoplasie ginecologiche, dalle forme conservative mininvasive a quelle radicali e ultraradicali, comportano una operatività non solo a livello di strutture ginecologiche-pelviche ma anche di organi addominali.

Tale approccio chirurgico necessita pertanto di una curva di apprendimento lunga e continua.

Il Corso comprendeva una parte pratica di sala operatoria al mattino e, nel pomeriggio, una parte di discussione e di confronto teorici riguardante la diagnosi e il trattamento delle neoplasie ginecologiche.

A turno, il mattino un gruppo di partecipanti era presente in sala operatoria, mentre un altro gruppo seguiva, in aula dedicata, con la presenza di un coordinatore, la trasmissione in diretta degli interventi chirurgici, con possibilità di interagire direttamen-

te con i chirurghi in sala operatoria (live surgery). In questo corso la parte chirurgica, coordinata dal Dr. Elio Campagnutta e dal Dr. Giorgio Giorda ha riguardato problemi di cancro ovarico avanzato, di chirugia intestinale, di linfoadenectomia in caso di grosse recidive lomboaortiche, di trattamento integrato del carcinoma della portio avanzato con chirurgia radicale e trattamento radiante pre e intraoperatorio (IORT).

Una mattinata è stata dedicata alla chirugia radicale laparoscopica del carcinoma del collo dell’utero, trattata dal Dr. Vito Chiantera della Clinica Ginecologica di Berlino.

Il pomeriggio, oltre alla discussione dei casi operati la mattina, c’è stato un confronto interattivo riguardante i tumori ginecologici più importanti.

Il corso era riservato a soli 15 partecipanti, per permettere la massima interazione tra corsisti e docenti.

La prossima edizione, per la quale i posti ormai sono già stati tutti prenotati, si terrà nel mese di Novembre 2009. È notizia recente che il Consiglio di Presidenza dellì’AOGOI ha istituzionalizzato i corsi che verranno organizzati nei prossimi anni.

Per la SOC di Oncologia Chirurgica Ginecologica del CRO di Aviano, diretta dal Dr. Elio Campagnutta, tale riconoscimento premia un lungo impegno iniziato quasi 30 anni fa dal Dr. Carlo Scarabelli, che è stato un pioniere, a livello nazionale, della chirurgia radicale in oncologia ginecologica. Il suo insegnamento è ancora attuale e rappresenta uno stimolo nel proseguire in questo campo chirurgico oncologico.

Il CRO incontra i giovani Scambio di visioni e confusione di stimoli

I partecipanti al corso con al centro in completo grigio il Dr. Vito Chiantera della Clinica Ginecologica di Berlino e all’estrema destra il Dr. Elio Campagnutta direttore del corso

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È questo il titolo dell’iniziativa, all’interno delle celebrazioni dei 25 anni di attività dell’Istituto, svoltasi il 28 febbraio 2009 al Teatro Verdi di

I Papu e i rappresentanti del CRO sul palco

Pordenone, con la quale il CRO di Aviano ha voluto proporsi e aprirsi ai giovani della provincia di Pordenone in una veste e in una funzione nuova. L’evento ha sottolineato un’attenzione particolare verso i giovani prossimi a una scelta professionale e di vita, proponendo un’occasione d’incontro e scambio di visioni in cui ci ha accompagnato l’impareggiabile duo comico pordenonese dei “PAPU”.

Gli obiettivi su cui il comitato organizzativo, composto da Elena Coiro, Michele Quaia e Nicoletta Suter, ha lavorato riguardavano l’attività di educazione alla salute, di promozione degli stili di vita sani e di orientamento professionale a favore degli studenti dell’ultimo anno degli istituti superiori di Pordenone; la promozione dell’Istituto alla cittadinanza pordenonese in un’ottica e in funzione di benessere e salute, oltre che di eccellenza nella cura della malattia oncologica; l’apertura del CRO al territorio provinciale e la promozione di nuove collaborazioni con enti e organizzazioni pubbliche e private.

La nostra scommessa è stata condivisa ed ha raccolto l’adesione entusiastica da parte di molti soggetti.

Il Comitato organizzativo: da sinistra Nicoletta Suter, Elena Coiro e Michele Quaia

Primi fra tutti il Provveditore agli Studi di Pordenone Dr. Catucci e l’infaticabile Dr.ssa Franzolini, che ci hanno accolto ed hanno creduto nella bontà e utilità dell’evento. In seguito hanno aderito il Referente per l’Educazione alla Salute Regionale, Referente Regionale per la Consulta degli Studenti Regionale, il Comitato Tecnico provinciale per l’Educazione alla salute, l’intera Consulta Studentesca che rappresenta tutti gli istituti superiori della provincia di Pordenone, il Comune di Pordenone, la Provincia di Pordenone, gli istituti scolastici superiori: Istituto professionale FLORA, Istituto tecnico KENNEDY, Istituto tecnico MATTIUSSI, Liceo scientifico GRIGOLETTI, Liceo classico e scientifico LEOMAJOR, Istituto DON BOSCO, Istituto VENDRAMINI, ITC IPSCT Marchesini Sacile, Istituto magistrale G.A. PUJATI di Sacile, Liceo scientifico “LE FILANDIERE” di San Vito al Tagliamento, Istituto statale d’arte ENRICO GALVANI di Cordenons, che ha elaborato la locandina emblema della mattinata. Sono stati quasi 400 gli studenti presenti in platea, accompagnati dai loro insegnanti, che hanno trascorso con noi una bellissima e intensa mattinata, aperta dal saluto del Sindaco di Pordenone, durante la quale il CRO è “andato in scena” attraverso le voci dei suoi professionisti. Dopo gli interventi del Direttore generale Dr. Del Ben e del Direttore scientifico Dr. De Paoli che hanno presentato e illustrato intenti e obiettivi futuri dell’Istituto, molti sono stati i professionisti del CRO che hanno accettato di mettersi in gioco con parole nuove per

coinvolgere un pubblico particolare.

Ed ecco che un ringraziamento va a Eugenio Borsatti, Samuele Massarut, Tony Cirillo, Stefania Toneguzzi, Eligio Celotti, Giovanna Sartor, Katia Bianchet, Paola Spessotto, Renato Talamini e Roberto Biancat che si sono avvicendati sul palcoscenico a dar voce e trasmettere l’entusiasmo dell’intera categoria professionale di appartenenza. C’è stato poi il momento toccante ed emozionante dei giovani che parlano ai giovani del dolore, della delusione e poi della speranza. E allora sul palco accanto alla voce di Veronica, quella di una paziente, che sta ancora lottando, che ha parlato ai suoi coetanei di ciò che serve a chi sta male, di amicizia, di vicinanza e partecipazione. Ad accompagnarla ancora una volta il Dr. Maurizio Mascarin, in rappresentanza dell’intera Area Giovani del CRO. Un modo diverso di fare prevenzione dando ai giovani nuovi strumenti per una scelta consapevole nella loro vita è stata proposta da Antonella Zucchetto, che ha saputo sollecitare la curiosità dei presenti. Una squadra affiatata, insomma, sul palco come dietro le quinte, dove hanno collaborato ed operato alla riuscita dell’iniziativa numerose altre persone delle Direzioni Sanitaria e Generale cui va un sentito ringraziamento.

Nell’iniziativa è stata coinvolta anche l’ASCOM di Pordenone, vicina all’iniziativa di sensibilizzazione alla promozione degli stili di vita sani per i giovani, che al termine dell’incontro ha offerto a tutti i ai partecipanti un aperitivo analcolico. E ancora, sul fronte dell’alleanza sul benessere dei giovani, il CRO ha coinvolto anche Onda Comunication, che ha donato a ciascun partecipante un bracciale-memoria USB, a ricordo della giornata e la Banca di Credito Cooperativo. Ma un altro importante obiettivo è stato raggiunto: il coinvolgimento e la totale disponibilità di numerosi professionisti del CRO, che hanno accettato di promuovere l’immagine positiva dell’Istituto e di farsi portavoce di tutti gli altri colleghi, riconfermando il valore del senso di appartenenza e di condivisione della mission dell’Istituto.

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Secondo “Brainstorming” su Leucemia Linfatica Cronica Già da diversi anni il Servizio di OncoEmatologia Clinico-Sperimentale del CRO ha focalizzato le proprie ricerche sulla leucemia linfatica cronica, una patologia frequente nel nostro paese e in generale nel mondo occidentale, caratterizzata da andamenti clinici, talvolta lunghi e indolenti, talaltra, particolarmente aggressivi.

Numerosi esperti della malattia, riconosciuti a livello nazionale ed internazionale, sia nel campo della ricerca clinica che di base, si sono incontrati il 13 Febbraio scorso al CRO, su invito della Direzione Scientifica e del Dr. Valter Gattei, responsabile del Servizio di Onco-Ematologia Clinico-Sperimentale, per fare il punto sulla ricerca clinica e di base di questa malattia neoplastica tipica, ma non solo, dei pazienti in età avanzata. Era in realtà la seconda volta che un siffatto incontro aveva luogo; il primo “brainstorming” si era infatti tenuto l’anno scorso il primo di

Febbraio. È stato proprio il successo di questo primo incontro che ha convinto gli organizzatori del CRO a replicare, mantenendo lo stesso “format”: interventi informali, spazio alla discussione collettiva e alla massima interattività tra i vari ricercatori.

Sono state affrontate a “tutto tondo” tematiche cliniche (protocolli clinici, utilizzo di terapie biologiche, impatto clinico dei più noti fattori prognostici e di fattori prognostici nuovi), di ricerca applicata (studi molecolari avanzati sul “B-cell receptor”, profili di espressione genica e genomica) o di base (“signalling” ed attivazione della cellula neoplastica di leucemia linfatica cronica e suoi rapporti col microambiente “tumorale” del linfonodo o del midollo emopoietico), col fine ultimo di pianificare una attività clinico-sperimentale sinergica ed ottimale per la comprensione dei fenomeni che sono alla base dello sviluppo della malattia.

Hanno partecipato i Proff. Fabio Malavasi (Università di Torino), Francesco Tedesco (Università di Trieste), Giovanni Del Poeta (Università di Tor

I partecipanti al Brainstorming attorno al tavolo di lavoro

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Vergata di Roma), Gianluca Gaidano (Università del Piemonte Orientale, Novara), Giorgio Zauli (Università di Ferrara), Roberto Marasca (Università di Modena), Marco Montillo (Ospedale Niguarda di Milano) e Dimitar Efremov (ICGEB Monterotondo, Roma). Sono stati inoltre di grande interesse gli interventi delle Dr.sse Anna Rita Guarini (Università La Sapienza di Roma) e Silvia Deaglio (Università di Torino) e dei Dott.

Francesco Bertoni (IOSI, Bellinzona), Francesco Forconi (Università di Siena), Luca Laurenti (Università Cattolica di Roma) Davide Rossi (Università del Piemonte Orientale, Novara), Claudio Tripodo (Università di Palermo) e Paolo Macor (Università di Trieste), così come quelli dei ricercatori del Servizio di Onco-Ematologia Clinico Sperimentale del CRO Francesca Rossi, Riccardo Bomben e Antonella Zucchetto. Per desiderio di tutti, la foto di gruppo è stata fatta attorno al tavolo di lavoro; l’augurio è stato quello che l’incontro di Aviano possa diventare un appuntamento “fisso” delle attività di inizio d’anno.

Come gestire le perdite ematiche vaginali anomale

Alcuni dei partecipanti alla riunione GECAT: da sinistra Joseph Sparano (New York), Mark Bower (Londra), Michele Spina (Aviano), Josep Maria Ribera (Barcellona), Umberto Tirelli (Aviano), José Luis Diez-Martin (Madrid)

Il GICAT, primo Gruppo Nazionale sullo studio di AIDS e tumori diventa l’europeo GECAT Si è svolta il giorno 15 gennaio la seconda riunione plenaria del GECAT, Gruppo Europeo di Cooperazione su AIDS e Tumori organizzata dal Prof. Umberto Tirelli e dal Dr. Michele Spina. Erano presenti diverse figure professionali del nostro Istituto che insieme a colleghi francesi, tedeschi, spagnoli, inglesi e statunitensi hanno fatto il punto sullo stato dell’arte della diagnostica e della terapia dei linfomi in pazienti con infezione da HIV. La riunione ha permesso ai vari ricercatori di confrontarsi sulle differenti realtà nei diversi paesi europei e negli Stati Uniti ed è emerso in modo chiaro il ruolo ormai consolidato dell’Istituto come leader mondiale in questo campo.

Sono stati, quindi, discussi i diversi punti in agenda che hanno permesso di pianificare studi futuri comuni che permetteranno di incrementare le conoscenze su alcuni punti chiave, quali: il ruolo della PET nella gestione clinica di questi pazienti; il ruolo del trapianto di cellule staminali sia come terapia di salvataggio che come consolidamento di una prima

linea di terapia; il ruolo dei fattori prognostici sia nella malattia di Hodgkin che nei linfomi non-Hodgkin.

Si è, inoltre, deciso di attuare protocolli terapeutici comuni per il linfoma di Burkitt, una forma di linfoma non Hodgkin molto frequente nei pazienti con infezione da HIV. Infine si è deciso di creare un panel di patologi che affiancherà il gruppo di clinici per migliorare le conoscenze patogenetiche su tali forme neoplastiche.

Il prossimo meeting si svolgerà ad Aviano il 14 gennaio 2010.

Il GECAT, Gruppo di Cooperazione Europea su AIDS e Tumori, coordinato dal Prof. Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, si è costituito il 15 gennaio 2009 presso il CRO di Aviano.

Membri di questo gruppo sono ricercatori provenienti da Londra, Madrid, Parigi, Colonia, Nizza, Barcellona, Roma, Milano, Brescia e New York, che si incontreranno periodicamente per discutere di studi comuni a livello internazionale sui tumori in HIV. Il tema è di particolare interesse in quanto tali tumori sono oggi la prima causa di morte nei pazienti con infezione da HIV/AIDS.

Nell’ambito delle iniziative dell’ambulatorio endocrino-oncologico ginecologico di cui è responsabile il Dr. Lino Del Pup, venerdì 27 febbraio 2009 si è svolto il corso dal titolo: ”Come gestire le perdite ematiche vaginali anomale”.

Tale evento, che si inserisce nel programma delle attività scientifiche e formative della SOC di Oncologia Chirurgica Ginecologica, ha approfondito le tematiche di notevole interesse ed attualità relative alle perdite ematiche vaginali anomale. Si è discusso anche dell’impiego di metodiche diagnostiche nuove, come la sonoisteroscopia (SIS), cioè l’ecografia con instillazione di un liquido nella cavità endometriale, che da diverso tempo si esegue anche presso la SOC di Oncologia Ginecologica in combinazione con le migliorate possibilità diagnostiche offerte dal nuovo ecografo con sonda vaginale tridimensionale.

La SIS, nello specifico, consiste nell’eseguire un’ecografia transvaginale durante l’instillazione di soluzione fisiologica in cavità endometriale che ne delinea meglio il profilo. Questo metodo, meno fastidioso, invasivo, rischioso e costoso della classica isteroscopia, permette una più accurata diagnosi precoce delle neoplasie endometriali e non solo, rispetto alla sola ecografia transvaginale.

In ordine crescente di accuratezza le indagini per immagini non radiologiche per la diagnosi precoce delle neoformazioni endouterine sono infatti: ecografia transaddominale, transvaginale bidimensionale, transvaginale tridimensionale, la precedente ecografia abbinata alla sonoisteroscopia e poi l’isteroscopia.

Nel corso si è discusso anche del trattamento più efficace, economico nel lungo termine e sicuro dei flussi mestruali abbondanti: il dispositivo a rilascio intrauterino di levonorgestrel.

Questo è un dispositivo di notevole interesse, una terapia che dovrebbe essere maggiormente usata anche al CRO. L’irrisorio assorbimento sistemico

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Ormoni e tumori femminili Analisi di argomenti critici o controversi e indicazioni per la pratica clinica

Dr. Lino Del Pup, Responsabile dell’ambulatorio Endocrino-oncologico Ginecologico

del levonorgestrel rilasciato a contatto con l’endometrio lo rende di prima scelta per molte delle pazienti oncologiche, o ad alto rischio neoplastico, per la contraccezione, per la terapia dei flussi mestruali abbondanti (meno-metrorragie) o anche per la protezione del cancro endometriale. Infatti la SOC di Oncologia Ginecologica partecipa ad uno studio multicentrico rivolte alle pazienti con sindrome di Lynch 2 al fine di dimostrarne l’efficacia preventiva nei confronti della neoplasia endometriale. Infatti le donne affette da Hereditary Non-Polyposis Colorectal Cancer (HNPCC) hanno un rischio aumentato di cancro endometriale, pari al 65% nel corso della vita, con range tra 43 e 71%. Il rischio è stimato essere dell’ 1-3% all’anno nella fascia di età tra 35 e 65 anni.

Il picco di età è a 49 anni e nell’età premenopausale è particolarmente difficile la diagnosi precoce in quanto le frequenti irregolarità mestruali possono mascherare i sanguinamenti spia di patologie preneoplastiche o neoplastiche endometriali.

Il tipo di cancro endometriale nelle donne con HNPCC è estrogeno dipendente e pertanto il rischio può essere ridotto utilizzando progestinici, come quello rilasciato da questa spirale.

In sintesi il corso è stato un momento di formazione e di condivisione di esperienze mirate a fornire una diagnosi precoce più accurata, meno costosa e invasiva, e trattamenti più sicuri, conservativi e in grado di migliorare la qualità della vita delle donne che si rivolgono al nostro Istituto.

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Il corso ormoni e tumori che si è svolto presso l’Istituto Nazionale Tumori, CRO, di Aviano il 27-3-09 si è focalizzato su argomenti controversi, rilevanti per la pratica clinica, riguardanti gli aspetti oncologici dell’endocrinologia ginecologica. Gli aspetti trattati riguardano gli ambiti clinici di attività e di ricerca dell’ambulatorio endocrino-oncologico ginecologico della SOC di Oncologia Ginecologica del CRO: studio del rapporto tra ormoni endogeni, stili di vita, terapie endocrine e tumori femminili, protezione della fertilità prima delle terapie oncologiche, gestione della fertilità e contraccezione, dei disturbi climaterici, delle conseguenze della menopausa precoce nelle pazienti con neoplasie o ad alto rischio oncologico. Lo scopo del corso è stato discutere questi temi per giungere ad un consenso sull’agire clinico e fornire indicazioni pratiche ai partecipanti. tumori femminili più frequenti e in crescita sono legati alla produzione di ormoni da parte dell’organismo, all’assunzione di sostanze con effetto interferente endocrino dall’ambiente o all’assunzione di terapie ormonali.

Nella mattinata sono state discusse l’oncogenesi, la prevenzione dei tumori femminili ormonosensibili ed il ruolo della contraccezione ormonale e delle terapie dell’infertilità. Il Dr. Lino Del Pup, responsabile dell’ambulatorio endocrino-oncologico ginecologico del CRO di Aviano, ha svolto un’analisi critica degli studi sui farmaci candidabili alla chemio prevenzione. In attesa di studi che ne verifichino la sicurezza nel lungo termine, si è concluso che il controllo del peso corporeo, l’alimentazione adeguata e l’attività fisica sono un modo molto più sicuro, economico, documentato ed efficace ai fini preventivi anche per molte patologie non oncologiche. Si è sottolineato anche l’importanza del fatto di informare le pazienti oncologiche che il miglioramento dello stile di vita le aiuta a ridurre il rischio di recidive e ne aumenta l’aspettativa di vita. L’unico problema è che per mettere in atto e mantenere una dieta ed un’attività fisica sufficiente servono motivazioni,

impegno, costanza e strategie adeguate. In questo punto si è inserita la relazione della Professoressa Lorenza Caregaro Negrin, Direttrice della scuola di specializzazione in scienza dell’alimentazione dell’università di Padova, che ha dato suggerimenti, anche pratici, sulle strategie per raggiungere e soprattutto tentare di mantenere nel lungo termine (che è la cosa più difficile) il peso corporeo il più vicino possibile a quello ideale. Quindi il Prof. Michele Gangemi, della clinica ostetrico ginecologica dell’Università di Padova, ha analizzato il rapporto tra la patologia endocrino ginecologica più diffusa tra le donne, l’ovaio micropolicistico, ed i tumori e ha dato spunti interessanti per la prevenzione: terapie ormonali progestiniche e contraccettivi ormonali, oltre che dieta ed attività fisica. Nella seconda sessione il Dr. Emilio Arisi, Presidente SMIC e Direttore UO ginecologia e ostetricia, Ospedale Santa Chiara di Trento, ha analizzato i criteri di scelta del contraccettivo ormonale al fine di ridurre il rischio neoplastico mammario. In attesa di studi randomizzati gli studi più recenti suggeriscono che i nuovi progestinici più fisiologici e i bassi dosaggi sembrerebbero preferibili. Il Dr. Mauro Costa, Presidente SIOS e Direttore della SSD Fisiopatologia preconcezionale e prenatale EO Ospedali Galliera di Genova, ha analizzato il ruolo delle terapie dell’infertilità sui tumori femminili. Gli studi attuali sono globalmente rassicuranti, ma vi sono molti limiti metodologici ed il rischio sembra evidenziarsi se i follow-up sono lunghi e per farmaci, come il clomifene, che dovrebbero quindi essere usati sono nella mancanza di ovulazione documentata. Il Prof. Umberto Omodei della clinica ostetrico ginecologica dell’Università di Brescia ha analizzato le interessanti potenzialità di impiego delle tecniche di preservazione della fertilità nelle pazienti oncologiche. Sono attualmente allo studio modalità per ridurre tali rischi, come ad esempio la maturazione in vitro dei follicoli.

Nel pomeriggio è stato discusso il ruolo delle terapie estro progestiniche, androgeniche nella genesi dei tumori e su come gestire la menopausa nelle pazienti oncologiche. Il Prof. Diego Marchesoni, Direttore della scuola di specializzazione in ginecologia e ostetricia dell’Università di Udine, ha evidenziato l’importan-

za della scelta del progestinico per ridurre il rischio di cancro mammario in corso di terapie ormonali sostitutive. Vi sono progestinici non androgenici o antiandrogenici, come ad esempio il nomegestrolo acetato, che teoricamente dovrebbero avere un ruolo molto più neutrale o forse addirittura protettivo, in base ad alcuni meccanismi evidenziati sperimentalmente.

La Dr.ssa Sonia Baldi dell’azienda ospedaliera-universitaria Careggi di Firenze, membro del direttivo nazionale della SIGITE, ha analizzato il modo di impostare e gestire l´HRT per ridurre il rischio di cancro endometriale. Progestinici molto efficaci, come ad esempio il nomegestrolo acetato, grazie alla lunga durata di effetto, hanno dei vantaggi farmacologici rispetto al progesterone naturale pur condividendone la neutralità metabolica. Il Dr. Giuliano Fabiani della clinica ginecologica e ostetrica di Udine ha affontato criticamente il tema del potenziale rischio di neoplasie ormonosensibili legato all’uso degli androgeni nelle donne in menopausa. Essi possono migliorare il desiderio sessuale, se dovuto alla loro carenza, ma vi sono perplessità e dati controversi sul rischio di cancro mammario. Il Prof. Secondo Guaschino, Direttore della scuola di specializzazione in ginecologia e ostetricia dell’Università di Trieste, ha esposto il ruolo degli estrogeni topici nel trattamento dei disturbi urogenitali nelle pazienti oncologiche. Sono stati esposti criticamente i dati sull’entità dell’assorbimento sistemico e sono state indicate le patologie neoplastiche non ormonosensibili in cui gli estrogeni per via vaginale possono essere usati per migliorare la qualità della vita nelle pazienti neoplastiche. Il Dr. Costante Donati Sarti di Perugia, membro del direttivo na-

zionale della SIGITE, ha esposto le strategie per gestire le menopause precoci nelle pazienti con neoplasie non ormonosensibili. Considerata la campagna mediatica eccessivamente allarmistica sui rischi della terapia ormonale sostitutiva, la gran parte delle giovani pazienti che sono in menopausa per effetto delle terapie oncologiche, sono molto restie ad usare trattamenti ormonali.

In realtà, tranne che per le neoplasie mammarie, endometriali e per gli adenocarcinomi cervicali, esse devono essere informate che i vantaggi che ne deriverebbero dal punto di vista cardiovascolare, osseo e della qualità di vita sono molto superiori ai potenziali rischi considerata la giovane età. In conclusione il Dr. Lino Del Pup, che ha ideato e organizzato scientificamente questo corso, ha esposto le terapie per gestire i disturbi climaterici che si sono rivelate efficaci in studi randomizzati controllati e sicure anche nelle pazienti con neoplasie ormonosensibili. Sono stati presentati i farmaci non ormonali, quali venlafaxina, paroxetina, gabapentina e clonidina, utilizzati presso l’ambulatorio endocrino-oncologico ginecologico del CRO di Aviano per ridurre le vampate e migliorare la qualità di vita anche in queste pazienti. La partecipazione al corso è stata quella massima possibile per la capienza della sala riunioni: i 120 posti disponibili, con punteggio ECM, erano già stati tutti prenotati poco dopo l’apertura delle iscrizioni.

Molti colleghi non hanno potuto partecipare e sono rimasti in lista di attesa per futuri eventi. Il dibattito in aula è stato di alto livello scientifico e molto compartecipato.

Visto il grado di soddisfazione riscosso dall’evento, verrà presa in considerazione una nuova edizione del corso.

Alcuni relatori del corso: da sinistra Roberto Sposetti (Vicenza), Elio Campagnutta, Tiziano Maggino (Mestre), Mauro Costa (Genova), Giovanni Del Frate (S. Daniele del Friuli), Emilio Arisi (Trento), Lino Del Pup e Silvio Giove (Latisana)

attualità

Gli IRCCS oncologici nel Nord-Est Nell’ambito delle attività correlate al 25° anno di attività dell’Istituto, martedì 10 Febbraio 2009 si è svolto al CRO il convegno a forte caratterizzazione tecnico-politica avente per tema “Gli IRCCS oncologici nel Nord-Est”, organizzato in collaborazione con Federsanità Anci FVG, Regione Veneto, Regione FVG, IRCCS IOV e IRCCS Burlo Garofolo.

Il Direttore Generale Giovanni Del Ben ha introdotto l’incontro che apre alla collaborazione tra gli IRCCS del Nord Est, sottolineando come mentre è ampiamente nota l’attività di tipo ospedaliero degli IRCCS, si rende necessario dare maggiore visibilità e informazione relativamente alle attività e potenzialità di ricerca in campo biomedico. Il Presidente della Regione Renzo Tondo, che ha concluso il confronto, ha manifestato disponibilità dando garanzia di impegno non solo sul riconoscimento della necessità di una sinergia con il Veneto, ma puntando sulle biotecnologie, ricordando come la ricerca in questo settore sia fondamentale, e che ricerca e innovazione sono strategiche non solo per la cura ma anche per il sistema produttivo.

Pier Carlo Muzzio e Alberto Amadori, rispettivamente Commissario Straordinario e Direttore Scientifico dell’IRCCS IOV di Padova, assieme a Mauro Delendi, Direttore Generale del’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste e a Giovanni Del Ben e Paolo De Paoli, hanno fatto il punto sullo stato attuale dell’oncologia del FVG e del Veneto, e sui possibili sviluppi futuri con riguardo alle innovazioni e alle possibilità di collaborazioni clinico scientifiche.

Nel corso dell’incontro l’Assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia Vladimir Kosic, e il direttore dell’Agenzia Regionale della Sanità Lionello Barbina hanno delineato alcune delle direttrici per il futuro dell’Istituto: stretta integrazione con l’area vasta di riferimento, con la rete

CROnews

L’imprenditore Edoardo Roncadin e Il Presidente della Regione Renzo Tondo consegnano idealmente al Direttore Generale Giovanni Del Ben il ricavato della vendita dei calendari

ospedaliera e le aziende sanitarie regionali; sviluppo e valorizzazione del rapporto con le istituzioni scientifiche e di ricerca presenti in Friuli Venezia Giulia. Si sono anticipati inoltre alcuni temi successivamente affrontati sul Libro Verde in vista del nuovo piano sociosanitario regionale 20102012: riorganizzare la rete delle alte specialità ospedaliere secondo il modello hub e spoke, concentrando competenze professionali e tecnologiche per diagnosi e cure di particolare complessità o rarità presso centri di alta specializzazione (hub) a cui tutti gli altri ospedali (spoke) fanno riferimento anche favorendo la mobilità di professionisti ed équipe.

Legittima l’aspirazione che l’Hub per l’oncologia in regione sia proprio il CRO di Aviano, il cui fine istituzionale è, accanto all’attività clinica, la ricerca scientifica biomedica. Per questa ragione l’Istituto deve accrescere il rapporto con le altre realtà di ricerca e con le Università, anche per fare formazione e didattica in un’ottica non competitiva ma complementare. Assieme ai rappresentanti della Regione Veneto: Fernando Antonio Compostella, Direttore Generale ARS e Giancarlo Ruscitti, Segretario Regionale Sanità Sociale, si sono auspicate iniziative coordinate e sinergiche con l’Istituto oncologico del Veneto e possibili scelte condivi-

Da sinistra: Vladimir Kosic, Assessore alla Salute Regione FVG; Cristiana Compagno Rettore dell’Università di Udine e il Presidente Renzo Tondo

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se, investimenti congiunti su terapia e diagnostica. Il tutto nel quadro delle crescenti intese tra Friuli Venezia Giulia e Veneto che puntano a dar vita ad una “casa comune” della salute del Nord Est, che in prospettiva può aprire opportunità di intense e costruttive relazioni internazionali.

Sul ruolo degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e sulla pianificazione e programmazione strategica del settore è intervenuto Filippo Palumbo, Direttore Generale della programmazione sanitaria del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Durante la tavola rotonda coordinata da Piero Della Valentina, Presidente del Consiglio di Indirizzo e di Verifica del CRO, cui hanno preso parte Giuseppe Napoli, Presidente Federsanità Anci Federazione del Friuli Venezia Giulia, Cristiana Compagno, Rettore Università degli Studi di Udine, e Maria Cristina Pedicchio, Presidente CBM Scrl, si è evidenziato il ruolo degli IRCCS quale settore di ricerca e sviluppo scientifico e tecnologico in campo biomedico dei Servizi Sanitari Regionali, e la necessità di implementare relazioni e collaborazioni con altri mondi rispetto a quelli unicamente sanitari, quali le Università, l’imprenditoria e le autonomie locali.

A conclusione del convegno il presidente di “Bofrost” Edoardo Roncadin ha consegnato idealmente un assegno di 33 mila euro al Dr. Giovanni Del Ben. La somma è stata il frutto della campagna di raccolta fondi a favore del CRO mediante distribuzione di un calendario di ricette.

Il Presidente Renzo Tondo durante il suo intervento

attualità

Proseguono i lavori di ampliamento dell’Istituto

Stato di avanzamento dei lavori già realizzati: • è stato completato il prefabbricato che ospiterà gli Uffici Amministrativi che è pronto per essere occupato; • gli Ambulatori di Oncologia Medica sono ora operativi al 4° dente di pettine, mentr al 1° piano del corpo centrale rimangono gli ambulatori di Chirurgia e Prevenzione Oncologica; • il Servizio Formazione è ora operativo al piano interrato del 4° dente di pettine.

in corso di realizzazione: • verso metà maggio si potrà nuovamente accedere al corridoio di collegamento al pettine (1° piano) pur rimanendo ancora da completare i controsoffitti; • nello stesso periodo, verrà effettuato lo spostamento degli uffici: Affari Generali, Personale, Servizio di prevenzione e protezione aziendale nel prefabbricato realizzato nell’area del parcheggio B dell’Istituto; • agli inizi di giugno è previsto l’avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione, per ottemperare all’adeguamento alle nuove norme antisismiche, al 2° piano del corpo centrale degenze e, dopo due mesi, al 3° piano. Questi lavori potrebbero comportare la sospensione dei ricoveri per circa 8-10 giorni per piano; • a fine giugno l’impresa consegnerà “finito” il piano seminterrato del blocco centrale degenze destinato agli spogliatoi; • verranno, inoltre, spostati il Servizio di Cardiologia al piano terra (ex locali Affari Generali) e l’Ufficio ritiro cartelle cliniche al piano terra (ex locali Ufficio Personale); • in luglio inizieranno i lavori sui corpi scala attigui alla Sala Convegni; • a fine luglio termineranno i lavori nella zona del 1° piano del corpo di collegamento al pettine, dove verranno ospitati i locali del nuovo Day Hospital.

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ACCREDITATION CANADA

in questo numero: il Team Leadership e Partnership

Accreditamento all’eccellenza: lavori in corso!

Come già noto, il nostro Istituto ha aderito al programma di accreditamento all’eccellenza di Accreditation Canada (AC) e nei precedenti numeri di CROnews sono stati illustrati i principi fondamentali, le fasi del programma e le modalità di lavoro.

In questo articolo si riassume quanto svolto in questo ambito fino a marzo 2009.

Nei mesi di novembre-dicembre 2008 il programma di Accreditamento all’eccellenza è entrato nella fase operativa e sono iniziate concretamente le attività: • acquisizione degli standard di valutazione di AC ed in particolare la messa a disposizione di una procedura su Web, che può essere utilizzata da tutti i team, a supporto dell’attività di autovalutazione; • riunione di tutti i Team Leader per programmare le attività in modo coordinato; • riunioni dei team per l’esame degli specifici standard.

Nel mese di dicembre sono iniziate le riunioni dei team Senologia, Gestione dell’Ambiente e Leadership e Partnership, seguiti a mano a mano da tutti gli altri, sino a superare già il

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CROnews

numero di 40 incontri entro il mese di marzo 2009.

I team hanno adottato modalità di lavoro in parte differenti, in base alle specifiche esigenze e agli obiettivi di ciascuno; la gran parte dei team ha esaminato e concluso l’autovalutazione di circa la metà degli standard previsti.

Il gruppo di coordinamento ha seguito l’organizzazione degli incontri, curato gli aspetti amministrativi delle riunioni, fornito consulenza su specifiche problematiche e partecipato alle riunioni dei team.

La partecipazione alle attività di accreditamento è stata riconosciuta come formazione sul campo per il personale soggetto all’obbligo dei crediti formativi.

Attività complementari al programma di AC A fianco delle attività di autovalutazione dei team sono state intraprese alcune iniziative di informazione, formazione e comunicazione correlate al programma di accreditamento. È stata predisposta una brochure informativa che illustra le caratteristiche fondamentali del programma di AC e il progetto del CRO per la sua attuazione. Sarà distribuita al personale, ai pazienti e agli utenti dell’Istituto, non solo per portarli a conoscenza dell’iniziativa intrapresa

ACCREDITATION CANADA

ma anche per coinvolgerli, e, se possibile renderli attivamente partecipi.

Chiunque volesse in qualche modo contribuire all’iniziativa può mettersi in contatto con l’Ufficio Qualità e Accreditamento.

Il 13 marzo ha avuto luogo un incontro di formazione, tenuto dal Dr. Collazzo, coordinatore del programma di AC, indirizzato ai componenti dei team ma esteso anche ad altri operatori interessati, sulla problematica degli indicatori e in particolare sul loro significato e utilizzo nel contesto del programma di Accreditamento. Il materiale dell’incontro è disponibile sul sito intranet dell’Istituto.

In data 2 aprile e 8 maggio 2009 è stato programmato un corso di formazione sulle metodiche di valutazione del rischio clinico, tenuto dal Dr. Di Denia, esperto in materia presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. Nel corso sarà illustrata una tecnica di analisi proattiva dei rischi chiamata FMEA (Failure Mode and Effect Analysis). Sarà poi condotta un’esercitazione per l’applicazione pratica di tale tecnica al processo di gestione dei farmaci chemioterapici.

Ciò consentirà di acquisire all’interno dell’Istituto nuove competenze metodologiche nel campo della sicurezza dei pazienti, verso la quale Accreditation Canada rivolge una particolare attenzione.

Per supportare le attività dei team di autovalutazione, sono stati costituiti alcuni gruppi di lavoro con specifiche funzioni e precisi obiettivi: • il Gruppo “File Condiviso” che ha il compito di attivare, gestire ed implementare un archivio condiviso on-line, di documentazione necessaria per le attività di autovalutazione e di evidenza documentale; • il Gruppo “Consenso” finalizzato ad avviare un’organica gestione della documentazione relativa al consenso informato in ambito dell’Istituto, che risulti conforme a quanto richiesto dalla ARS del FVG e dagli standard specifici del programma di AC; • il Gruppo “Cartella” impegnato ad affrontare alcuni specifici aspetti delle problematiche inerenti alla gestione della documentazione clinica, anche in questo caso in conformità con quanto previsto dagli standard di AC.

La composizione dei Team Uno dei principi fondamentali e dei punti di forza del programma di accreditamento all’eccellenza secondo Accreditation Canada, oltre alla autovalutazione e alla revisione tra pari, è rappresentato dal lavoro in Team.

Una particolare cura è stata posta pertanto dalla Direzione dell’Istituto nella composizione dei Team, affinché rispondessero alle caratteristiche ritenute rilevanti per svolgere la loro attività in modo efficace, ossia essere multidisciplinari e multiprofessionali e comprendere al loro interno le competenze e conoscenze per un adeguato processo di autovalutazione rispetto agli standard proposti.

Come già ricordato in precedenza (vedi CROnews n° 1 anno 2009), sono stati predisposti 7 team, uno per ciascuna della aree relative agli standard proposti. Ogni team è guidato da un Team Leader.

IL TEAM LEADERSHIP E PARTNERSHIP Coinvolge coloro che hanno funzioni di governo/gestione dell’organizzazione e partner esterni/portatori di interesse.

Il team Leader è Renata De Candido, Direttore Sanitario del CRO. Ne fanno parte: - Giovanni Del Ben, Direttore Generale, - Paolo De Paoli, Direttore Scientifico, - Loretta Menegoz, Direttore Amministrativo, - Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica, - Ermes Greatti, Responsabile Tecnologie ed investimenti, - Roberto Biancat, Responsabile della Professione Infermieristica e dell’URP, - Raffaella Cattaruzza, Ufficio Bilancio, - Raffaele Collazzo, Ufficio Qualità e accreditamento.

Del team fanno parte anche due componenti esterni al CRO: Giorgio Simon, dell’Agenzia per i Servizi sanitari regionali (ARS) e Pressel Laura, dell’Associazione di volontariato “Insieme”. Questi sono espressione del coinvolgimento dei partner e portatori di interesse.

Tramite gli standard relativi a leadership e partnership l’organizzazione può valutare le proprie attività in materia di pianificazione strategica, di gestione della partnership con il territorio, di gestione dei contratti e delle risorse, di identificazione e gestione del rischio, di promozione della sicurezza del paziente e di un ambiente di lavoro sano e positivo, di impulso al miglioramento continuo della qualità.

Gli standard relativi a leadership e partnership possono essere riuniti in 11 sottosezioni che, seppure in modo sintetico, rendono ragione degli obiettivi cui l’organizzazione deve tendere per l’eccellenza: • individuare e rispondere ai bisogni • mantenere buoni rapporti con la comunità • soddisfare il mandato dell’ente • garantire visibilità e misurabilità a tutti i soggetti interessati/portatori di interessi • il nostro codice etico • avere una direzione chiara da seguire • gestire i rischi • promozione della cultura della sicurezza per l’assistito • promozione della qualità dell’ambiente lavorativo • essere un ente che favorisce l’apprendimento • raggiungere risultati positivi.

Nell’analisi di tutti gli standard, l’organizzazione (tramite il lavoro dei team) nel suo processo di autovalutazione deve dichiarare se e in quale modo soddisfi i requisiti richiesti, dandosi anche un voto (da 1 a 7) per ogni criterio.

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... i Dipartimenti del CRO...

HIGHLIGHTS

Dipartimento di Oncologia Chirurgica

Dr. Francesco De Marchi, Direttore del Dipartimento di Oncologia Chirurgica

Il Dipartimento di Oncologia Chirurgica è composto da tre Strutture Operative Complesse (SOC): Chirurgia Oncologica Generale, Gastroenterologia e Chirurgia Oncologica Ginecologica. La loro attività si svolge a livello ambulatoriale, di reparto, di sala operatoria, di endoscopia digestiva diagnostica e operativa e di day hospital e si avvale della stretta collaborazione delle SOC di Anestesia e Rianimazione, di Radiologia e Radioterapia e della SOC di Oncologia Medica B, per i tumori digestivi e i sarcomi e di quella di Oncologia Medica C, per i tumori ginecologici.

Una particolare collaborazione fra

Chirurgia e Radioterapia è costituita dall’esistenza, come in pochi centri Italiani, di un dispositivo specifico per la radioterapia intraoperatoria (Mobetron) collocato in una delle sale del complesso operatorio. È così possibile associare, nei casi in cui il tumore è localizzato molto vicino a strutture vitali, l’intervento chirurgico e l’applicazione radioterapica mirata sul campo chirurgico ancora esposto, nella stessa seduta operatoria. Ciò vale sia per interventi di chirurgia generale (ad esempio tumori di stomaco, retto, pancreas, tessuti molli), che per quelli di chirurgia ginecologica (utero ed ovaio).

Fra le tre Strutture Operative del Dipartimento, la Radioterapia e l’Oncologia Medica B esiste una stretta e proficua collaborazione. Queste unità hanno diretti contatti quotidiani e si riuniscono una volta la settimana in presenza, ove occorra, di radiologi e di anatomo-patologi, per discutere tutti i nuovi casi proposti dalle singole unità, siano essi pronti per il trattamento chirurgico, oppure richiedano un approfondimento diagnostico.

Lo stesso processo di valutazione dei casi è praticato dai ginecologi con il gruppo di Radioterapia e con gli oncologi dell’Oncologia Medica C.

Il personale della Struttura Operativa Complessa di Chirurgia Oncologica Generale

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HIGHLIGHTS

La stretta collaborazione fra l’Oncologia Chirurgica e la Chirurgia Ginecologica avviene prevalentemente a livello di sala operatoria, qualora la diffusione del tumore, soprattutto in caso di carcinoma ovarico avanzato, si estenda ad altri organi viscerali, come l’intestino o lo stomaco. Chirurgia Generale e Chirurgia Ginecologica sono in grado di operare sia con tecnica tradizionale che laparoscopica.

Con la Radiologia, oltre che il regolare scambio di informazioni in fase diagnostica, bisogna ricordare l’importante collaborazione per la termoablazione dei tumori del fegato non asportabili con la chirurgia. Questa metodica consente, in pratica, di distruggere il tumore con il calore. Viene eseguita ambulatoriamente sotto guida ecografica. Il Dipartimento è coinvolto in numerosi protocolli di ricerca traslazionale. Con questi studi, che utilizzano modernissime tecnologie come quelle di sieroproteomica e di fosfoproteomica, si ricercano, da un lato, nuovi marcatori tumorali che consentano la diagnosi del tumore più precocemente possibile, e, dall’altro, degli indicatori in grado di predire la sensibilità del tumore ai farmaci prima di fare la terapia.

In tal modo si eviterebbe di sommini-

strare al paziente dei farmaci a cui il tumore probabilmente non risponderà in maniera efficace. Tali ricerche sono rese possibili dall’istituzione della banca dei sieri e dei tessuti, dove i prelievi di tumore e di sangue possono essere conservati per lungo tempo perché congelati, e dal contributo dei laboratori di ricerca dell’Istituto. In tal modo, il tumore del paziente può essere sottoposto a studi anche successivamente alla fase di asportazione e fornire così, per lungo tempo, dati utili al trattamento di quel paziente ed anche di altri portatori dello stesso tipo di tumore. Importanti rapporti di collaborazione sono attivi con laboratori di biologia molecolare dell’Università di Padova e della John Mason University di Washington. Sono allo studio inoltre progetti di genomica e farmacogenomica in collaborazione con il Dr. Toffoli e il suo gruppo. Dal punto di vista della ricerca clinica, il Dipartimento è coinvolto in numerosi studi multidisciplinari e multicentrici sia coordinati dal CRO che da altri centri europei, che saranno brevemente esposti nella descrizione delle singole Strutture Operative.

STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DI CHIRURGIA ONCOLOGICA GENERALE La SOC di Oncologia Chirurgica Generale è una struttura operativa dedicata al trattamento di un’ampia varietà di tumori dell’addome e del torace, nonchè dei tumori della tiroide, dei tessuti molli e della cute.

Tutte le attività cliniche sono sviluppate con un approccio multimodale e multidisciplinare, favorito dalla costante, stretta collaborazione con gastroenterologi, oncologi medici, radioterapisti e radiologi.

A questo fine la Divisione ha in corso vari protocolli di trattamento, locali o di collaborazione con altre strutture similari in Italia e all’estero. Le neoplasie del tratto gastro-enterico costituiscono il campo di interesse prevalente. I tumori del retto sono da tempo trattati con chemio-radioterapia preoperatoria seguita da chirurgia. Questa può essere effettuata ad addome aperto o per via laparoscopica, avendo la massima cura, ove possibile, al mantenimento della funzione degli sfinteri. È attualmente in corso uno studio che mira a limitare

la chirurgia all’asportazione del solo residuo di tumore con una escissione locale, operando attraverso l’ano, quindi senza aprire l’addome, nei pazienti con cancro del retto che abbiano risposto in maniera rilevante o completa al trattamento preoperatorio. Nei tumori del retto recidivi o molto avanzati, si associa anche la radioterapia intraoperatoria (IORT), che consente di somministrare un alto dosaggio di radiazione in un campo molto limitato, risparmiando quindi ai tessuti sani circostanti i danni derivanti dall’irradiazione.

Per quanto riguarda il cancro dello stomaco, che è una malattia con prognosi molto grave anche se viene effettuato un intervento chirurgico ampio, è iniziato uno studio multicentrico, che prevede la radiochemioterapia preoperatoria seguita da chirurgia, eventualmente completata dalla radioterapia intraoperatoria (IORT) nei casi in cui il tumore sia particolarmente esteso.

Particolare attenzione viene data al trattamento delle metastasi epatiche, (soprattutto da tumori del colon-retto) che, se operabili, possono essere trattate direttamente con chirurgia oppure essere rese operabili, nei casi che rispondano al trattamento, con farmaci di recente introduzione.

Il cancro del pancreas viene trattato, se resecabile, con chirurgia radicale.

In caso di tumore localmente avanzato il trattamento prevede una chemio-radioterapia preoperatoria, seguita, se posssibile, da chirurgia ed eventuale IORT. Grande attenzione è dedicata al trattamento dei sarcomi delle parti molli, delle estremità, del tronco o del retroperitoneo. Anche questi tumori sono inizialmente sottoposti ad una chemio-radioterapia preoperatoria che ha lo scopo di ridurne le dimensioni, seguita dall’ intervento chirurgico di asportazione radicale, associato alla IORT nei casi in cui la chirurgia non possa essere stata ampia. Anche i tumori dell’esofago, nei casi avanzati, sono trattati con chirurgia preceduta da trattamento neoadiuvante. Altri tumori trattati nella SOC di Chirurgia sono quelli del polmone, della tiroide e il melanoma. Si trattano pure alcune malattie “genetiche o familiari” come le poliposi intestinali, che in molti casi sviluppano un tumore maligno dai polipi, e tumori piuttosto rari come i cosiddetti tumori neuroendocrini ed i GIST, per i quali la Gastroenterologia e l’Oncologia Medica B sono un riferimento nazionale.

Dr. Renato Cannizzaro, Direttore della SOC di Gastroenterologia

STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DI GASTROENTEROLOGIA La SOC di Gastroenterologia Oncologica si articola in una componente clinica con attività di consulenze gastroenterologiche ed epatologiche e di Day Hospital e una componente endoscopica sia diagnostica che operativa. Vengono, inoltre, effettuate indagini di fisiopatologia digestiva in ambito oncologico.

L’attività ambulatoriale è dedicata a: prevenzione e counselling del cancro del colon, studio delle precancerosi esofago-gastriche, problematiche gastroenterologiche in pazienti oncologici e ambulatori multidisciplinari per le neoplasie dell’apparato digerente, nonchè di tumori rari quali i neuroendocrini e i GIST. Particolare attenzione è dedicata all’attività di prevenzione e valutazione genetica del cancro colo-rettale, sia per quanto riguarda le forme poliposiche (FAP, AFAP, MAP) che non poliposiche (HNPCC) con consulenza genetica, registrazione e sorveglianza clinica ed endoscopica dei soggetti affetti e dei soggetti a rischio. La SOC di Gastroenterologia dal 2007 è stata individuata come Centro Interregionale di riferimento per le poliposi familiari nell’ambito delle malattie rare. Il lavoro svolto ha portato alla pubblicazione nel 2008 del “Registro Tumori Ereditari del Colon-retto. 12 anni di esperienza”. La SOC di Gastroenterologia è impegnata nella Campagna Nazionale di Sensibilizzazione per la Prevenzione del Cancro Colo-Retta-

HIGHLIGHTS

CROnews

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L’équipe di Gastroenterologia, giudata dal Dr. Renato Cannizzaro

le con corsi di aggiornamento per i medici di medicina generale, con la partecipazione attiva all’organizzazione dello screening regionale e con la formazione degli endoscopisti inseriti nel programma di screening del cancro del colon-retto.

Importanti campi di interesse riguardano la ricerca di nuovi marcatori per l’individuazione di lesioni preneoplastiche del cancro dello stomaco e dell’esofago e per le precancerosi dell’intestino tenue: in quest’ambito la SOC è stata individuata come Centro di riferimento regionale dei tumori in celiachia. Recentemente la SOC di Gastroenterologia ha partecipato ad uno studio europeo sulla valutazione della percentuale di neoplasie del tenue nei pazienti con sanguinamento occulto sottoposti ad enteroscopia con videocapsula. La prevalenza si attesta al 3.8%, diversamente da valutazioni precedenti con altre metodiche che davano percentuali dell’1-2%.

La SOC di Gastroenterologia svolge un’attività di valutazione e terapia dell’interessamento gastroenterico ed epatico in corso di trattamenti chemio e/o radioterapici.

L’attività endoscopica è mirata all’ecoendoscopia diagnostica e operativa per la stadiazione delle neoplasie, all’enteroscopia con videocapsula e all’enteroscopia con singolo pallone in particolare per i tumori del piccolo intestino quali i tumori neuroendocrini e i linfomi intestinali, le procedure di endoscopia operativa e terapeutica dell’esofago, del colon e delle vie biliari, la gastrostomia e digiunostomia -PEG/PEJsia a scopo decompressivo che nutrizionale, la brachiterapia e i trattamenti con APC. Per informazioni più dettagliate sulle attività cliniche della Struttura:  0434 659275

@ gastroed@cro.it

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Dr. Elio Campagnutta, Direttore della SOC di Chirurgica Oncologica Ginecologica

STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DI CHIRURGIA ONCOLOGICA GINECOLOGICA La SOC di Chirurgia Oncologica Ginecologica, privilegia la diagnosi precoce, la ricerca chirurgica integrata per la cura delle neoplasie ginecologiche non precedentemente trattate e delle forme di tumore recidivato. L’attività ambulatoriale, si svolge mediante diagnosi precoce dei tumori ginecologici e indagini strumentali combinate (visita ginecologica, pap test, biopsie endometriali, isteroscopie, ecografie transvaginali ecc). In particolare viene attuato il programma di Screening Regionale per il tumore della cervice uterina che comprende la diagnosi precoce e il trattamento ambulatoriale (programma di I e II livello) o in regime di day-hospital, day-surgery, mediante trattamenti di chirurgia laser o con radiofrequenza (conizzazione, vaporizzazione, escissione di forme preinvasive e invasive iniziali della vulva e della vagina). In tale contesto un importante gruppo è rappresentato dalle pazienti HIV po-

HIGHLIGHTS

sitive che vengono periodicamente controllate mediante colposcopia, prelievi citologici, bioptici e visite di follow-up ripetute. Di particolare rilievo l’utilizzo della indagine isteroscopica associata all’ecografia transvaginale e alla biopsia endometriale mirata per i casi di patologia endometriale associata o no a pazienti affette da cancro della mammella in trattamento con Tamoxifene.

Importanza primaria è data alla laparoscopia operativa nel trattamento mirato mininvasivo, sia di lesioni preneoplastiche o “borderline” ovariche, che nella stadiazione e trattamento chirurgico di tumori endometriali e cervicali con buoni fattori prognostici. Particolare attenzione è rivolta al trattamento chirurgico radicale dei tumori ovarici in fase avanzata e delle recidive. Nei casi particolarmente ad alto rischio e in fase avanzata, si esegue chemioterapia neoadiuvante seguita da una chirurgia di intervallo che sembra dare buone risposte cliniche. Il trattamento endoperitoneale mediante chemioipertermia viene eseguito nelle pazienti con recidiva di cancro ovarico nelle quali l’intervento chirurgico abbia raggiunto la radicalità. Questo è possibile mediante una macchina che permette l’infusione in addome di sostanze chemioterapiche, che restano a contatto con gli organi endoperitoneali. In collaborazione con la SOC di Radioterapia, nell’ambito delle forme localmente avanzate e delle recidive del carcinoma della cervice uterina, prosegue lo studio sul trattamento integrato radioterapico intraoperatorio (IORT). Con la SOC di Gastroenterologia continua lo studio sull’uso della gastrostomia endoscopica percutanea (PEG), nel trattamento palliativo della sub-occlusione e occlusione intestinale da carcinosi peritoneale.

Presso la SOC di Ginecologia è attivo il Servizio “Numero Rosa Salute Donna” specificamente riservato ai Medici di Medicina Generale (MMG) che chiedono una consulenza specialistica (visite, esami e interventi) per donne che presentino una patologia a livello pelvico o mammario dubbia, per la quale sia necessaria una definizione diagnostica ed eventualmente terapeutica con carattere d’urgenza.

Per informazioni più dettagliate sulle attività cliniche della Struttura:  0434 659377

@ scedrone@cro.it

ospite d’onore: Prof. Harald Zur Hausen, Premio Nobel 2008 per la Medicina e Fisiologia

FLASH ON...

Highlights in oncology

Recenti acquisizioni in oncologia

Una giornata intensa di relazioni scientifiche di alto livello quella dell’11 febbraio alla Fiera di Pordenone, in occasione dei 25 anni del CRO-IRCCS. Il titolo “Highlights in Oncology”, “Recenti acquisizioni in Oncologia”, molto indovinato e i relatori che hanno fatto da degna cornice alla lezione magistrale del Prof. Harald Zur Hausen, premio Nobel per la Medicina e Fisiologia nel 2008, hanno coinvolto il folto pubblico composto per lo più di giovani medici e ricercatori della Provincia di Pordenone ma anche delle Università di Udine e di Trieste.

Harald Zur Hausen, dell’Università di Heidelberg, nella sua lezione magistrale, ha rapidamente percorso la storia delle scoperte scientifiche degli ultimi 35 anni, di cui egli stesso è stato uno dei principali protagonisti, sul virus del papilloma che provoca tumori alla cervice uterina. Questo lungo percorso scientifico sta avendo in questi ultimi mesi degli importantissimi sviluppi con la messa a punto di alcuni vaccini in grado di prevenire l’insorgenza di questi tumori, vaccini che sono in via di somministrazione anche in Italia alle ragazze di 12 anni.

Pier Giuseppe Pelicci, dell’Istituto Europeo di Oncolgia (IEO) di Milano, uno degli “enfant terribile” della ricerca oncologica italiana ha presentato i risultati dei suoi studi sulla caratterizzazione delle cellule staminali tumorali e delle varie modalità per poterle controllare farmacologicamente.

Una importante linea di pensiero e di approcci sperimentali innovativi sta profondendo molti sforzi nell’identificare ed eliminare quelle che sarebbero le cellule primariamente responsabili del mantenimento della crescita tumorale.

FLASH ON...

CROnews

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Silvia Franceschi, già Direttore del Servizio di Epidemiologia e Biostatistica del CRO ed ora all’Agenzia Internazionale del Cancro di Lione, ha brevemente introdotto la giornata scientifica ricordando i primi risultati e le principali aspettative legate all’utilizzo dei nuovi vaccini contro il virus del papilloma nella prevenzione dei tumori dell’utero.

Jonahtan Irish, chirurgo dell’Istituto dei Tumori dell’Ontario in Canada, ha tenuto una relazione documentata con immagini spettacolari delle sale operatorie e degli strumenti anche avveniristici che vengono utilizzati per le ricostruzioni chirurgiche dopo asportazioni di estesi tumori del distretto capo-collo. Le tecniche chirurgiche raffinate, unite a uso di robotica con risultati straordinari, hanno letteralmente affascinato la platea.

Bruce Ponder, oncologo dell’Istituto di Ricerche di Cambridge in Inghilterra, ha approfondito le correlazioni tra la variabilità individuale, basata sull’analisi delle sequenze di particolari punti del DNA, detti SNP, e le conseguenze per lo sviluppo dei tumori.

Andrea Califano, bioinformatico della Columbia University di New York, ha cercato di illustrare in modo comprensibile al pubblico la complessità, l’utilità ma anche i potenziali rischi delle analisi bioinformatiche svolte su grandi numeri di dati sperimentali, semplificando una tematica che ancora oggi risulta abbastanza ostica per medici e biologi.

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FLASH ON...

Carlo Croce, dell’Ohio Cancer Center di Columbus, ha illustrato le sue originali scoperte legate all’identificazione di particolari acidi nucleici detti micro RNA e al ruolo che esercitano nello sviluppo della leucemia linfatica cronica.

Riccardo Dalla Favera, anch’egli della Columbia University di New York, ha fornito durante il suo intervento una panoramica degli aspetti molecolari legati alla trasformazione neoplastica dei linfociti B e dei diversi tipi di linfomi che conseguono, a seconda dei vari geni nei quali si verificano alterazioni genetiche.

Luca Gianni, dell’Istituto Tumori di Milano, già conosciuto per aver ampiamente sottoposto all’attenzione di tutti alcune delle importanti questioni della terapia adiuvante nel trattamento del carcinoma della mammella, ha sottolineato come il profilo genomico del tumore sia determinante nell’identificazione di fattori prognostici e di valutazione del rischio.

Padraig Warde, radioterapista del Princess Margaret Hospital di Toronto, ha ampiamente illustrato gli aspetti organizzativi e gli alti standard di qualità utilizzati nel centro canadese con il quale il CRO-IRCCS ha iniziato ad avere stretti rapporti, per l’utilizzo della radioterapia ad intensità variabile (IMRT). Questa modalità terapeutica rappresenta un approccio che, oltre a migliorare la cura di vari tumori, presenta il vantaggio di minimizzare i danni ai tessuti normali in prossimità del tumore irradiato.

multidisciplinarietà della sperimentazione clinica

PARLIAMO DI...

Il lavoro del Data Manager nel Gruppo per la Ricerca Clinico-Terapeutica - G.R.C.T. Per informazioni GRCT Direzione Scientifica Dr.ssa Antonella Spada  0434 659628

Dr.ssa Gianna Tabaro  0434 659066

Dr.ssa Elisa Turchet  0434 659052

Dr.ssa Daniela Quitadamo  0434 659628

Dr.ssa Eleonora Berto  0434 659499

Sig.ra Monica Oliva  0434 659064

Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un importante incremento quantitativo delle sperimentazioni cliniche che ha necessariamente indotto, ad ogni suo livello, a richiedere un adeguato e attento controllo qualitativo.

L’introduzione nel 1987 della Buona Pratica Clinica (Good Clinical Practice, GCP) quale standard internazionale di etica e qualità scientifica, il suo recepimento a livello nazionale con il D.M. del 15 luglio 1997 e tutta la copiosa legislazione successiva hanno inevitabilmente aumentato le regole da seguire e i requisiti necessari per il controllo di qualità.

L’imposizione di norme rigorose garantisce la tutela dei diritti della sicurezza e del benessere dei soggetti

partecipanti ad uno studio, in conformità a quanto stabilito dalla Dichiarazione di Helsinki, nonché l’accuratezza e l’attendibilità dei risultati ottenuti da uno studio clinico. D’altro canto, tutto questo si ripercuote sulla quotidianità del ricercatore con un notevole ed enorme impatto sul carico di lavoro legato alle sperimentazioni cliniche. È aumentato, quindi, il bisogno di avere personale dedicato, soprattutto per gli studi clinici di fase I e fase II, ma anche per quelli di fase III. Sempre più gli studi clinici richiedono interventi multipli che possono essere di natura medica, chirurgica, radioterapica, diagnostica, di ricerca (farmacocinetica, farmacogenetica, ricerca traslazionale) o una combinazione di questi, che implica numerose procedure amministrative e un piano di assistenza sempre più complesso. È sorta, quindi, l’esigenza di poter disporre di maggiori risorse economiche e umane, mediante un team di collaboratori specificatamente preparati, con chiarezza di mansioni e compiti.

In altre parole, la ricerca clinica richiede un approccio multidisciplinare e ne consegue che il successo nella conduzione di un trial clinico è il risultato dell’interazione tra differenti professionalità coinvolte: medici, infermieri, biostatistici, informatici, psicologi, farmacisti e data manager.

Il Data Manager (DM) è una nuova

figura professionale che nasce nel mondo anglosassone, quale specialista presente nell’industria, con il compito specifico di garantire la qualità dei dati curando la fase della raccolta (dati demografici, clinici e protocollo-specifici), il loro trattamento ed elaborazione (cleaning e preparazione per le analisi successive), fino al conclusivo trasferimento ai centri statistici.

Nella realtà italiana, l’ambito e le funzioni sono un po’ diverse: coloro che vengono indicati come DM lavorano nell’ambito di istituti pubblici o centri di ricerca e si occupano non solo della gestione del flusso di informazioni necessarie al trial clinico ma anche degli aspetti organizzativi di una sperimentazione nel suo complesso, garantendo al contempo elevati standard qualitativi e quantitativi in collaborazione con lo staff medico e le istituzioni che conducono la sperimentazione, siano essi sponsor privati (aziende farmaceutiche) o sponsor no profit (fondazioni, IRCCS, associazioni di ricerca, gruppi cooperativi).

Il DM è quindi una figura fondamentale nella gestione degli studi clinici, in quanto coordina i vari aspetti di una sperimentazione e mantiene i rapporti tra l’équipe che sta conducendo lo studio e le strutture che lo coordinano e lo regolano; è pertanto il maggiore responsabile dei dati del

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Da sinistra: Dr.ssa Antonella Spada, Dr.ssa Gianna Tabaro, Ivana Sartor (infermiera di ricerca), Dr.ssa Daniela Quitadamo, Dr.ssa Elisa Turchet, Monica Oliva e Dr.ssa Eleonora Berto

clinical trial e per questo motivo il DM può essere identificato con il termine “Trial Coordinator” o, meglio, “Coordinatore di Sperimentazione Clinica” sottolineando cioè l’aspetto di “trade union” del DM, la cui peculiarità è la collaborazione con moltissime delle differenti professionalità che compartecipano alla realizzazione di uno studio di ricerca.

Le competenze del Data Manager non si limitano alla sola “gestione dei dati”.

L’Ufficio Operativo per gli Studi Clinici Controllati, ora Gruppo per la Ricerca Clinico-Terapeutica, presso la Direzione Scientifica è stato ufficialmente riconosciuto con Delibera Amministrativa n° 55 in data 27/02/2001.

Da allora sono stati seguiti sempre più numerosi protocolli di studi clinici controllati multicentrici, coordinati e monitorati sia da Compagnie Farmaceutiche multinazionali, sia da Gruppi internazionali, quali EORTC (Euro-

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pean Organization for Research and Treatment of Cancer), NDDO (New Drug Development Office) e IBCSG (International Breast Cancer Study Group), sia da Gruppi nazionali. Per dare un esempio, negli ultimi due anni il numero degli studi clinici seguiti dal gruppo sono passati da 64 a 89, coinvolgendo numerose patologie oncologiche e con un numero complessivo di oltre 2500 pazienti trattati e/o seguiti in tutta la loro storia oncologica successiva.

Nell’ambito di tale gruppo di lavoro, e sulla base delle procedure della Buona Pratica Clinica, i protocolli clinici sperimentali vengono seguiti dal DM sin dal momento della loro proposta ai singoli Investigatori di questo Istituto, discutendone assieme gli aspetti gestionali ed organizzativi relativi alla fattibilità degli studi stessi: ad esempio, si verificano la potenzialità numerica (pazienti) dell’Istituto, l’eventuale competizione con altri studi già aperti, l’adeguatezza delle

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attrezzature a disposizione, la completezza e chiarezza dei protocolli.

Si programmano le fasi iniziali di avvio degli studi, raccogliendo tutta la documentazione necessaria e preparando la domanda per la loro presentazione al Comitato Etico e all’Amministrazione. Durante questa fase vengono anche realizzate la stesura e/o traduzione in lingua italiana, nel caso di protocolli redatti in altra lingua, della sinossi del protocollo, del “foglio informativo per il paziente”, del “consenso informato” e della “lettera per il Medico Curante”, secondo le norme dettate dalla GCP. E si mantengono tutti gli opportuni contatti con lo Sponsor relativi alla documentazione necessaria ed all’organizzazione della gestione del/dei farmaco/i in studio.

Ottenuta l’approvazione del Comitato Etico e la delibera amministrativa di convenzione con lo sponsor, l’iter successivo prevede l’organizzazione delle cosiddette “initiation visit”,

dove un Monitor (persona esterna all’Istituto e super partes incaricata di verificare la correttezza della conduzione dello studio), talvolta assieme ai suoi diretti Superiori, presenta collegialmente il protocollo a tutto il Personale dell’Istituto che verrà poi coinvolto nella sua realizzazione (Personale Medico corresponsabile dello studio, Personale Infermieristico, Research Nurse, Data Managers, Farmacisti, Tecnici, e chiunque altro possa essere coinvolto nello studio).

Successivamente, il DM collabora strettamente con l’Investigatore per organizzare le procedure per il controllo di qualità, verificando assieme i criteri di eleggibilità dei vari pazienti candidati al protocollo ed eventuale loro registrazione, cooperando con i medici, infermieri e reparti durante le visite/degenze per chiarimenti vari, elaborando la scheda per la richiesta del/dei farmaco/i alla farmacia, il diario per il paziente, raccogliendo i dati clinici e compilando le schede di raccolta dati (Case Report Forms - CRFs). Durante l’intero periodo di “apertura” di ogni protocollo si ricevono varie Monitor Visits da parte dello Sponsor, durante le quali vengono verificate la correttezza dei dati raccolti e riportati nelle CRFs, l’aderenza delle procedure al protocollo, e si provvede a rispondere alle eventuali queries/discrepancies inviate dai Data Center. Si compilano reports di avanzamento dello studio, e si provvede tramite meeting periodici ad informare l’intero team di eventuali emendamenti, eventi avversi seri e non ed aggiornamenti alle Investigator Brochure dei farmaci in studio, e si discute sulle problematiche relative alla compliance al protocollo. Si collabora anche con la Farmacia per la gestione dei farmaci sperimentali (contabilità, rifornimento, conservazione e controllo scadenza) e si organizzano, in collaborazione con le Infermiere di Ricerca, le raccolte e le spedizioni di documentazione radiologica e/o campioni di sangue/sie-

ro/urine. Viene anche gestita tutta la corrispondenza con il Comitato Etico, come la comunicazione di eventuali eventi avversi seri, emendamenti, aggiornamenti assicurativi o la chiusura dello studio. Alla chiusura di ogni studio, dopo l’ultima visita da parte del Centro Coordinatore principale, si provvede alla corretta archiviazione di tutta la documentazione.

Il lavoro del DM richiede quindi alcune peculiarità e qualità specifiche che vanno oltre la conoscenza metodologica dei trials clinici, della loro legislazione, della terminologia medica e della capacità di estrarre informazioni dalle cartelle cliniche, ma prevede anche attenzione per i dettagli e ottime capacità relazionali e di collaborazione interdisciplinare.

Glossario: Studio di fase I: Studio iniziale sull’uomo condotto per fornire una prima valutazione sulla sicurezza del principio attivo, la tollerabilità associata a dosi crescenti e valutazioni di farmacocinetica e farmacodinamica.

Studio di fase II: Ha lo scopo di valutare l’attività di un farmaco in quei pazienti per i quali la molecola in studio era stata indicata da studi precedenti.

Studio di fase III: Ha lo scopo di valutare l’efficacia di un farmaco, o di un’altra procedura terapeutica, in confronto con un trattamento standard tramite assegnazione casuale ad uno dei trattamenti in studio; questa assegnazione casuale è chiamata randomizzazione.

Comitato Etico: Organismo indipendente, composto da personale sanitario e non, che ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti in sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di tale tutela.

Sponsor: Individuo, società (per es. azienda farmaceutica), organizzazione o istituzione che, sotto la sua responsabilità, gestisce e/o finanzia uno studio clinico.

Queries/discrepancies: Procedura di richiesta di informazioni da parte del centro elaborazione dati relative a dati non chiari o inesatti.

Evento avverso: Qualsiasi evento clinico dannoso che si manifesta in un paziente o in un soggetto coinvolto in una sperimentazione clinica cui è stato somministrato un medicinale e che non ha necessariamente un rapporto causale con questo trattamento. Viene classificato come serio/grave quando può richiedere un ricovero ospedaliero o una prolungata degenza in ospedale; determinare invalidità o incapacità gravi o prolungate; comportare un’anomalia congenita o un difetto alla nascita; determinare la morte.

Investigator Brochure: Documento che raccoglie tutti i dati significativi di carattere fisico-chimici, farmacologici, tossicologici, farmacocinetici, metabolici fino a quel momento conosciuti sul prodotto in sperimentazione.

Research Nurse: Infermiera di ricerca che si dedica esclusivmente ai pazienti inseriti nei protocolli di sperimentazione clinica.

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1° semestre 2009

ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

Seminari in Oncologia Breve descrizione dell’evento formativo Le nuove scoperte nell’ambito della diagnostica molecolare e delle tecnologie stanno modificando le scelte terapeutiche relative ai pazienti oncologici. La ricerca e l’assistenza al CRO di Aviano sono tipicamente translazionali e al CRO questo percorso si sta sviluppando nell’ambito dei tumori del seno, dello stomaco, dell’ovaio e dei sarcomi. Questi sono modelli per la ricerca e l’assistenza di tipo translazionale. In ogni seminario verrà sviluppata una parte dedicata alla ricerca di base ed una parte dedicata alla ricerca clinica in progress. Lo scopo è quello di permettere ai partecipanti di aumentare le proprie conoscenze in questo settore con il risultato finale di trasferire questi risultati della ricerca al Servizio Sanitario Nazionale e quindi a favore degli assistiti e della qualità delle cure. Questi seminari in oncologia costituiscono da anni un appuntamento in cui clinici, ricercatori ed altri operatori si incontrano e approfondiscono le conoscenze più aggiornate e validate in ambito oncologico. I seminari sono aperti anche a personale non ECM del ruolo tecnico (dell’area della statistica e dell’informatica), del ruolo amministrativo e biotecnologi.

Programma dell’evento formativo residenziale

Giornata 1: 28 maggio 2008 Tumore del seno: approccio multidisciplinare

Giornata 2: 4 giugno 2009

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16:00-16:20 16:20 16:40 16:40 17:00 17:00 17:20 17:20 17:40 17:40 18:00 18:00 18:15

Genetica VIEL ALESSANDRA Biologia molecolare BALDASSARRE GUSTAVO Patologia PERIN TIZIANA Chirurgia MASSARUT SAMUELE Chemioterapia Crivellari Diana Radioterapia RONCADIN MARIO Confronto multidisciplinare relativo ad un caso clinico BALDASSARRE GUSTAVO, CRIVELLARI DIANA, MASSARUT SAMUELE, PERIN TIZIANA, RONCADIN MARIO, VIEL ALESSANDRA

Tumore dello stomaco: approccio multidisciplinare 16:00 16:15 Proteomica DE RE VALLI 16:15 16:30 Helicobacter Pilori ZANUSSI STEFANIA 16:30 16:45 Patologia CANZONIERI VINCENZO 16:45 17:00 Diagnosi endoscopica CANNIZZARO RENATO 17:00 17:15 Chirurgia DE MARCHI FRANCESCO 17:15 17:30 Chemioterapia BUONADONNA ANGELA 17:30 17:45 Radioterapia DE PAOLI ANTONINO 17:45 18:00 Confronto multidisciplinare relativo ad un caso clinico BUONADONNA ANGELA, CANNIZZARO RENATO, CANZONIERI VINCENZO, DE MARCHI FRANCESCO, DE PAOLI ANTONINO, DE RE VALLI, ZANUSSI STEFANIA

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ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

Giornata 3: 11 giugno 2009

Tumore dell’ovaio: approccio multidisciplinare 16:00 16:15 Farmacologia TOFFOLI GIUSEPPE 16:15 16:30 Chirurgia CAMPAGNUTTA ELIO 16:30 16:45 Chemioterapia SORIO ROBERTO 16:45 17:00 Radioterapia BOZ GIOVANNI 17:00 17:15 Confronto multidisciplinare relativo ad un caso clinico BOZ GIOVANNI, CAMPAGNUTTA ELIO, SORIO ROBERTO, TOFFOLI GIUSEPPE

Giornata 4: 18 giugno 2009

Sarcomi: approccio multidisciplinare 16:00 16:15 Aspetti molecolari MODENA PIERGIORGIO 16:15 16:30 Patologia CANZONIERI VINCENZO 16:30 16:45 Chemioterapia BUONADONNA ANGELA 16:45 17:00 Radioterapia DE PAOLI ANTONINO 17:00 17:15 Confronto multidisciplinare relativo ad un caso clinico BUONADONNA ANGELA, CANZONIERI VINCENZO, DE PAOLI ANTONINO, MODENA PIERGIORGIO 17:15 17:30 Verifica dell’apprendimento

CONVEGNI

Direzione Scientifica Dr. Paolo De Paoli Direttore Scientifico - CRO Aviano  +39 0434 659282

Gruppo per il trasferimento tecnologico Dr. Luigi De Marco  +39 0434 659360 Dr. Ermes Mestroni  +39 0434 659723 24 Aprile 2009 Convegno: CRO Incontra Impresa

La Giornata CRO INCONTRA IMPRESA affronta un argomento di alto livello sia

per gli enti pubblici dediti alla ricerca, sia per le imprese private: il Trasferimento Tecnologico dei risultati della ricerca scientifica.

I ricercatori del nostro Istituto illustreranno i risultati che hanno un chiaro mercato di riferimento e con caratteristiche competitive rispetto allo stato dell’arte.

L’iniziativa intende dunque coniugare l’utilità sociale delle nostre progettualità, in ambito biomedico e sanitario, con il potenziale economico insito nei risultati derivanti dai progetti stessi (brevetti, in primis). All’evento parteciperanno anche ricercatori di altri enti pubblici, realtà imprenditoriali attive nei settori di riferimento, rappresentanti di istituzioni locali e regionali nonchè esponenti politici.

La Giornata ha un carattere altamente innovativo, soprattutto se riferito al contesto del Sistema Sanitario Nazionale in materia di tech transfer. Ci troviamo di fronte a una priorità per il nostro IRCCS, che si giova del supporto di uno specifico Gruppo per il Trasferimento Tecnologico, di staff alla Direzione Scientifica.

La strategia del CRO si traduce in azioni mirate: definizione della policy istituzionale e di specifiche norme interne, mappatura costante delle tecnologie in funzione delle applicazioni di mercato, identificazione dei richiedenti tecnologia e di altri interlocutori potenzialmente interessati, creazione di supporti comunicativi ad hoc che diano visibilità commerciale alle tecnologie trasferibili.

16 Maggio 2009 Incontrarsi e non solo per ricordare Nella ricorrenza del 25° Anniversario di attività dell’IRCCS – Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, abbiamo pensato di organizzare una serie di iniziative di natura scientifica e culturale tra le quali anche il Convegno “Incontrarsi e non solo per ricordare” che si propone di riunire coloro che nel passato, hanno contribuito a sviluppare ed accrescere le attività dell’Istituto per condividere una giornata.

Questo evento è previsto per sabato 16 maggio 2009.

ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

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I proventi dei volumi, disponibili presso la Biblioteca del CRO, saranno destinati ai progetti di umanizzazione dell’Area Giovani e della Biblioteca per i Pazienti dell’Istituto

AREA GIOVANI

Concorso Internazionale di Poesia Castello di Duino V Edizione

Dal 27 al 30 marzo 2009, nella città di Trieste, si sono tenute 4 giornate dedicate al “Premio internazionale di Poesia - Castello di Duino”, (V edizione), dedicato ai giovani di tutto il mondo. Sono ben 1400 i testi inviati da 90 paesi, in 20 diverse lingue, valutati da una giuria di alto livello anche nelle lingue originali.

Al concorso ha partecipato anche l’Area Giovani del CRO di Aviano, presentando alcune poesie di ragazzi curati nel nostro Istituto.

Il giorno 27 marzo, nella Sala maggiore della Camera di Commercio di Trieste, si è tenuta la cerimonia d’apertura durante la quale l’intero progetto, con i suoi significati umani,

letterari e sociali è stato presentato alla stampa. Nell’occasione il Dr. Mascarin è stato invitato a presentare la realtà dell’Area Giovani e ha avuto modo di illustrare le più importanti tappe del progetto, sottolineando gli aspetti di cura e “attenzione” ai giovani pazienti oncologici.

Nelle giornate seguenti, sempre nell’ambito dell’evento, si sono succedute altre manifestazioni quali: la Mostra fotografica Cammini (Trieste 28 marzo, Sala Arturo Fittke) e l’incontro con il poeta greco Titos Patrikios (Trieste 28 marzo, Antico Caffè San Marco).

Domenica 29 marzo, presso il Castello di Duino, si è svolta la ceri-

Camera di Commercio di Trieste: il Dr. Maurizio Mascarin parla del progetto Area Giovani realizzato al CRO

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AREA GIOVANI

monia di Premiazione con la lettura delle poesie dei premiati, in lingua originale e in italiano.

Il Concorso, oltre all’adesione e alla medaglia della presidenza della Repubblica italiana, ha ottenuto anche l’alto patrocinio della Commissione Nazionale italiana per l’UNESCO.

progetto di lettura ad alta voce al CRO Biblioteca per i Pazienti Punto di Informazione Oncologica è attivo • all’interno della Biblioteca Scientifica dell’Istituto, sita al piano terra dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00  0434 659467 • presso gli ambulatori chemioterapici del quarto dente di pettine dal Lunedì al Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 15.00 il Venerdì dalle 10.00 alle 12.00  0434 659357 @ people@cro.it

Leggere ad alta voce, con costanza e passione, anche avvalendosi di strumenti ausiliari come l’ audiolibro, crea un reale avvicinamento al libro, alle storie e alla conoscenza. Chi legge ad alta voce, accompagna chi ascolta dentro le storie e i personaggi, restituendo al libro una nuova esistenza. Con la lettura ad alta voce il corpo e il pensiero, lo sguardo e l’udito, sono coinvolti in un affascinante intreccio di dinamiche affettive e cognitive che stimolano l’immaginazione e la creatività.

Sull’utilità della lettura ad alta voce molto è stato scritto soprattutto in riferimento all’infanzia e a contesti tradizionali quali il rapporto genitori/ figli, l’asilo e la scuola, la biblioteca, il teatro… Molto c’è ancora da scoprire, invece, soprattutto se si pensa di attuare tale esperienza in un contesto, per sua natura fuori dal comune, quale l’ospedale.

L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

Letture al Cubo Da tempo era nelle cose l’idea di sperimentare un’attività di lettura ad alta voce al CRO. Peraltro non siamo i primi ad aver avuto tale idea perché già in passato alcune delle associazioni di volontariato operanti in Istituto avevano dato vita a iniziative di questo tipo coinvolgendo anche attori professionisti.

Perché dunque un’attività di lettura ad alta voce al CRO? Fondamentalmente perché ci sono: a. libri di svago per tutte le età, DVD, videocassette, audiolibri… già catalogati e collocati negli scaffali dei vari piani di degenza; b. potenziali auditori e, perché no, anche lettori vale a dire i pazienti di tutte le età e i loro familiari; c. operatori, istituzionali e volontari, motivati e preparati e desiderosi di sperimentarsi come lettori; d. spazi adeguati o comunque adattabili; e. sufficiente tempo, dei pazienti soprattutto…

Il nostro obiettivo nel proporre un’iniziativa di lettura ad alta voce al CRO è quello di offrire ai pazienti e loro familiari, la possibilità di poter usufruire di un’esperienza rilassante e di svago in cui possa crearsi una relazione autentica fra lettori e uditori, basata sull’autenticità del sentire e non tanto o non solo sulla qualità della storia

o la qualità tecnica della lettura.

Ed è proprio l’autenticità del sentire l’elemento che crea la relazione, lega l’esperienza di lettura ad alta voce a un momento di comunicazione altamente affettivo, che può renderla indimenticabile e generare il desiderio di ripeterla. Il primo appuntamento di “Letture al Cubo” è già avvenuto il 7 aprile 2008, presso il Cubo magico, appunto, cioè la stanza colorata “off limits” per i dottori, che si trova al terzo piano dell’Istituto, Area Giovani. Ci sembrava il luogo più indicato per un’iniziativa di questo tipo anche se il posto si è rivelato un po’ troppo stretto per contenere il pubblico di grandi e piccini che, grazie anche al “caldo invito a partecipare” dei nostri volontari è affluito e si è fatto affascinare dalla teutonica e inimitabile voce della strega Laura e da quella divertita e “connivente” di Margherita. Sono stati letti brani da “Le streghe” di Ronald Dahl e da “Diario di scuola” di Daniel Pennac e, dopo un’ora, alla domanda “quando volete che ritorniamo?” una ragazzina ha risposto “Anche subito!”.

La prossima volta lo dedicheremo ai bambini, non escludendo che possa divertire anche i più grandi, la successiva ai grandi nella zona del salotto del terzo piano, accanto al Cubo e così via, almeno una volta al mese.

Due momenti del primo incontro di lettura ad alta voce al “Cubo magico” sito presso l’Area Giovani del CRO

L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

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Pensando all’utenza di una realtà quale quella del CRO, è necessario distinguere almeno due tipologie di pazienti: bambini e giovani; adulti e anziani. In tal caso diversi saranno i libri, diverse anche la modalità di lettura e la relazione.

Obiettivi

Gli obiettivi possono e devono differenziarsi a seconda della tipologia di pazienti ma tutti devono mirare al miglioramento della qualità di vita in ospedale, volendo osare allo “star bene in ospedale”. La lettura ad alta voce rientra ovviamente in quell’insieme di attività “diversionali” che vengono realizzate in Istituto da vari attori in modo talvolta silenzioso, talaltra esplicitamente coordinato, ma sempre tendente a supportare con leggerezza le varie forme di terapia.

Il libro può essere: letto ad alta voce, da soli o ascoltato (“libro parlato” su DVD, videocassetta, mp3 ecc…)

Non si pretende certo di curare con un libro, né con un quadro, un film o un disegno ma semplicemente di offrire alle persone “di passaggio” al CRO per motivi di salute, l’opportunità di farsi trascinare, per un po’, in un mondo diverso, leggero, fantastico e “normale” nonostante la malattia. La letteratura dice che le ricadute sono positive in termini di benessere psicofisico.

Materiali e metodi

Così intesa la lettura ad alta voce presuppone l’intervento di almeno un operatore/lettore, molto meglio due, l’utilizzo di libri e spazi adeguati.

L’iniziativa è coordinata dalla biblioteca per i pazienti, quindi, si basa sulla collaborazione già consolidata fra CRO, Biblioteca del Comune di Aviano e Volontari attivi in Istituto

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e gli operatori (su base volontaria) che afferiscono a queste tre realtà.

Devono avere una formazione specifica alla lettura ad alta voce: il lettore deve tenere in considerazione che egli, volente o meno, compie un’opera di interpretazione che permette ad ogni lettura del medesimo testo di essere nuova, quindi unica.

Il lettore deve facilitare la relazione.

I lettori per il momento sono tre ma già altri sono desiderosi di prepararsi e partecipare al buon successo dell’iniziativa. I libri sono quelli già catalogati in SBN e quindi ricercabili online, collocati negli scaffali dei vari piani dell’Istituto: piano interrato (stanza Willy); secondo piano (salone pazienti); terzo piano (Area Giovani); quarto piano, per la maggior parte frutto di donazioni.

Fra gli strumenti è previsto anche l’utilizzo del “libro parlato” inteso semplicemente come un libro su supporto diverso dalla carta. È in progetto l’acquisizione, tramite acquisto o donazione, di un certo numero di libri parlati in quanto possono rappresentare: • un’alternativa alla lettura fisica che, per il paziente oncologico, può talvolta essere difficile e onerosa, considerando lo stato di stanchezza cronica (fatigue) che spesso colpisce chi è sottoposto a cure come la chemioterapia e la radioterapia; • un “pretesto” per distogliere il paziente dal senso di isolamento che una malattia come il cancro può provocare, a prescindere dalla condizione reale e quotidiana che la persona vive al di fuori del contesto ospedaliero.

Anche questo ausilio ha valenza e modalità di utilizzo diverse a seconda degli utenti.

Ad esempio per i bambini che devono eseguire trattamenti come la radioterapia, e quindi devono familiarizzare anche con i macchinari, è possibile pensare a una lettura ad alta voce da parte di un operatore, prima che venga effettuata la cura.

Potrebbe essere un modo per introdurre e accompagnare il piccolo paziente nel percorso curativo, ridurre la sua ansia e paura della terapia e la sensazione di solitudine che nor-

L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

malmente provoca un trattamento effettuato con macchinari clinici.

Per quanto riguarda i pazienti adulti o anziani la lettura ad alta voce, così come il libro parlato, possono rappresentare una valida alternativa alla lettura silenziosa per diversi aspetti: • il puro piacere di poter usufruire di una lettura regalata dall’“altro“, la possibilità di entrare nella particolare dimensione del racconto, che, a differenza di un libro letto autonomamente, richiede una concentrazione diversa da quella visiva; • una lettura in “carne ed ossa” che un libro parlato può rappresentare, se opportunamente inserito in un contesto relazionale; un modo, insomma per condividere un momento della giornata, sentirsi meno isolati e ripiegati nelle proprie consapevolezze.

Oltre al canale uditivo si può poi pensare di stimolare altri sensi come la vista e il tatto proponendo attività complementari alla lettura: per i più piccoli, il disegno e il movimento e per i più grandi, chiedendo loro di completare e concludere la storia utilizzando la propria immaginazione.

Per quanto riguarda lo spazio si è scelto di iniziare questo percorso in Area Giovani perché è un ambiente raccolto, colorato e attrezzabile anche per i bambini.

Altri luoghi possono tuttavia essere individuati a seconda delle situazioni. È importante tenere presente che, soprattutto nello spazio adibito ai bambini e agli adolescenti, bisogna ricreare un ambiente familiare e sereno, comodo e accogliente, proponendo cuscini, cubi colorati, al posto delle classiche sedie, eliminando ciò che distoglie dall’ascolto della storia.

Ci si propone di leggere ad alta voce almeno una volta al mese.

Conclusioni

La lettura ad alta voce fa emergere il grande valore sonoro della parola, con la sua capacità di evocare suoni, sensazioni e stati mentali. Regalare qualche emozione piacevole e diversa da quelle che si provano solitamente in ospedale è il nostro intento.

Insieme ci si può riuscire.

Biblioteca Scientifica e per i Pazienti: riconoscimento di interesse regionale

La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia con delibera n. 843 dell’8.4.2009 ha stabilito l’elenco delle biblioteche di interesse regionale, a seguito delle istruttorie previste dal regolamento attuativo della LR 25/2006 “Sviluppo della rete bibliotecaria regionale, tutela e valorizzazione delle biblioteche e valorizzazione del patrimonio archivistico”, art 11, C.2.

A seguito di formale richiesta del giugno 2007 e visita ispettiva, la Biblioteca Scientifica e per i Pazienti del CRO è stata riconosciuta fra queste, soprattutto per la sua tradizione e progettualità nel settore dell’informazione ai pazienti. È un riconoscimento che ci fa particolarmente piacere perché finora siamo stati più conosciuti all’esterno – in Italia e anche a livello internazionale – che nella nostra Regione. La nostra biblioteca è sempre stata aperta alle collaborazioni con le altre realtà socio-culturali del territorio, com’è nello spirito dell’Istituto. Fra le biblioteche, le maggiori collaborazioni già attive sono con la biblioteca civica del Comune di Aviano in primis, convenzione già dal 1998 per la gestione della biblioteca per i pazienti, parte di svago, con le altre pubbliche della Montagna Pordenonese e del capoluogo, quelle biomediche del Friuli Venezia Giulia e l’insieme di biblioteche di varia tipologia che afferiscono al Polo SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) coordinato dall’Università di Trieste, cui il CRO aderisce dal 2006. Essere riconosciuti come una risorsa culturale del territorio di appartenenza per le specificità già ben conosciute in Italia e all’estero è un onore e un impegno.

Uno dei punti di forza di un approccio medico di qualità è l’attenzione verso la cura del dolore, espressione di problematiche collegate alla malattia e, in qualche occasione, anche alle terapie oncologiche. Non trascurare i bisogni dei pazienti e puntare a garantire la migliore qualità di vita possibile durante tutto il percorso della terapia sono obiettivi importanti. L’ambizione delle note presentate nell’opuscolo qui presentato, realizzato presso il CRO, è quella di poter rispondere alle domande e ai dubbi che accompagnano il passaggio delle persone nell’Istituto e di fornire utili informazioni pratiche.

L’opuscolo, realizzato dalla SOS Terapia del Dolore e Cure Palliative del Dipartimento per l’attività clinico-specialistica e di supporto - CRO Aviano (2009), è reperibile presso i seguenti punti dell’Istituto: • Segreteria della SOC di Anestesia e Terapia Intensiva (V piano) • Punto di Informazione ai Pazienti presso la Biblioteca Scientifica (piano terra) • Punto di accoglienza Associazione di Volontariato Insieme (atrio - piano terra) • Punto di Informazione ai Pazienti presso quarto dente di pettine (I piano) • Disponibile, inoltre, presso le infermerie dell’Oncologia Chirurgica (IV piano) e della Ginecologia (III piano)

Per informazioni rivolgersi alla segreteria della SOC di Anestesia e Terapia Intensiva al numero 0434-659367

L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

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URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

Rassegna fotografica sul 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN)

Le Frecce Tricolori volano al CRO Dal 4 al 30 maggio, presso l’area espositiva del CRO si terrà una mostra fotografica dedicata alle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica Militare Italiana, nata nel 1961, a seguito della decisione dell’Aeronautica Militare di creare un gruppo permanente per l’addestramento all’acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti. Con i 10 aerei di cui 9 in formazione e 1 solista, sono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo. Il loro nome ufficiale è: 313° Gruppo Addestramento Acrobatico – Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) Frecce Tricolori.

Dal 1982 le Frecce utilizzano gli Aermacchi MB-339A PAN e hanno base presso l’Aeroporto di Rivolto (UD).

La livrea degli aeroplani è data dalla caratteristica banda tricolore che attraversa la fiancata dell’aereo su sfondo blu. Il ventre dell’aeroplano è grigio chiaro mentre i numeri di formazione sono di colore giallo sulla deriva. Ai classici Aermacchi MB339A in forza all’Aeronautica Militare Italiana sono stati tolti i serbatoi alle

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estremità alari. Tali serbatoi possono essere reinstallati in breve tempo per aumentare la capacità dei serbatoi di carburante e quindi l’autonomia del velivolo. Il velivolo in dotazione alla PAN ha la possibilità di erogare, a comando del pilota, fumo sia bianco che colorato (rosso o verde). Le sostanze che generano il fumo sono sostanze non inquinanti che hanno superato le prove previste per legge.

La storia del volo acrobatico L’acrobazia aerea militare collettiva ha avuto la sua prima espressione presso la scuola di Campoformido, sede del 1° Stormo Caccia, alla fine degli anni ‘20. Il Comandante, Colonnello Rino Corso Fougier, pioniere ed iniziatore del volo acrobatico collettivo in Italia, convinse lo Stato Maggiore dell’allora Regia Aeronautica che il perfetto pilota militare avrebbe potuto utilizzare l’aeroplano con la massima efficacia nell’impiego bellico solo avendo acquisito sicurezza, padronanza, sensibilità e

coordinazione in qualsiasi assetto di volo. Da allora, si formarono nei vari reparti da caccia numerose pattuglie con compiti addestrativi e dimostrativi in occasione delle più importanti manifestazioni in Italia e all’estero.

In Italia la prima scuola di volo acrobatico venne fondata nel 1930 a Campoformido: la prima formazione consisteva in 5 velivoli Fiat C.R. 20 e già l’8 giugno 1930 alla prima manifestazione aerea, chiamata Giornata dell’Ala, questi aerei si esibirono in una figura acrobatica che, per la sua spettacolare esecuzione fu chiamata bomba, una figura analoga alla bomba attuale. Negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale la pattuglia della Regia Aeronautica partecipò a varie manifestazioni. Da notare è che nel 1932 si impiegarono apparecchi Breda Ba 19, nel 1934 Fiat C.R. 30 e dal 1936 Fiat C.R. 32. Dopo l’inevitabile parentesi del periodo 1939-1945 la pattuglia acrobatica fu sciolta e si riformò solo nel 1950. A partire da quell’anno si susseguirono varie pattuglie acrobatiche:

URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

• 1950-1952 Cavallino Rampante, pattuglia appartenente al 4° Stormo, su velivoli de Havilland D.H. 100 Vampire • 1953-1955 Getti Tonanti, della V aerobrigata, su F-84G • 1955-1956 Tigri Bianche, 51-esima aerobrigata, su F-84G • 1956-1957 Cavallino Rampante, IV aerobrigata, su F-86E “Sabre” • 1956-1957 Lanceri Neri, II aerobrigata, su F-86E “Sabre” • 1957-1959 Diavoli Rossi, VI aerobrigata, su F-84F • 1959-1960 Getti Tonanti, V aerobrigata, su F-84F Verso la fine del 1960 si concluse questa turnazione tra i vari stormi e vari reparti. Lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare decise, nel 1961, di costituire una sola pattuglia acrobatica nazionale composta dai migliori elementi disponibili.

A Rivolto, in Friuli, sotto la sapiente guida del Maggiore Mario Squarcina, prende vita il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori” che oggi costituisce la più numerosa compagine acrobatica del mondo, universalmente riconosciuta tra le più prestigiose. Le Frecce Tricolori hanno volato su F-86E prima e sui cacciabombardieri Fiat G-91 PAN modificati per il particolare impiego, poi, fino al 1963; nel 1982 sono passate agli attuali MB-339A PAN.

Il simulatore di volo al CRO per conoscere un aereo da vicino Nel periodo di permanenza della mostra al CRO, al secondo piano dell’Istituto, verrà posizionato il simulatore di volo dell’MB-339A a veivolo in uso dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale e messo a disposizione del pubblico. Con la guida di Francesco Missarino, “Flight virtual”, in alcune giornate, sarà possibile sedersi ai comandi del velivolo e apprendere i segreti dell’aereo.

Percorso Fitness nel parco Nel corso del 2008 il 58° Club Frecce Tricolori di San Candido-Val Pusteria ha raccolto, nell’ambito di alcuni eventi, una cospicua somma di denaro derivata da numerose donazioni e dalla vendita di gadget. Tra questi, in particolare, si segnala la “Cena sociale” del Club, tenutasi il 12 dicembre scorso, a cui hanno preso parte, insieme a una rappresentanza della Pattuglia Acrobatica, anche alcuni operatori sanitari del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Le somme di denaro ricavate sono state devolute al CRO per la realizzazione di un Percorso Fitness nel parco dell’Istituto. A marzo di quest’anno, anche il 61° Club Frecce Tricolori di Borgomanero (NO) ha destinato il proprio contributo in denaro all’ultimazione dei lavori. Nel mese di maggio 2009, nel parco del CRO, è prevista la cerimonia di inaugurazione del percorso.

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CROnews

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Dieci anni di opere d’arte al CRO Francesco Barattin

Marina Predonzan

Nato a Conegliano Veneto nel ‘64, dimostra presto un sensibile interesse verso la natura e caratteristiche adatte all’attività artistica. Incoraggiato dai genitori, inizia adolescente lo studio musicale, ma successivamente, stimolato dall’incontro con il mondo dei pittori locali, si dedica alla pittura realizzando con facilità i primi dipinti. Inizia una spontanea ricerca, producendo così numerose opere, ma alle prime opportunità di esporsi, intimidito dalle notevoli aspettative dei suoi estimatori, preferisce rimanere anonimo. Schiva perciò traguardi a lui graditi realizzando le sue opere a condizione di non essere preso troppo sul serio. Vuole sentirsi libero dall’obbligo del “doversi esprimere” usando la pittura più come mezzo per la sua crescita personale che come strumento per affermarsi pubblicamente come artista, cercando soprattutto dentro di sè i motivi e l’ispirazione per esprimersi. … Lo stile pittorico originale, immediato e incisivo, caratterizzato dall’uso di colori intensi, decisi e arditamente accostati, con forme composite ma semplici e definite in modo netto e marcato, procura al visitatore sensazioni ed emozioni forti che trasmettono la particolare sensibilità dell’autore nel cogliere l’anima dei soggetti, rappresentati nella loro essenza. (Alessandro Moroni)

Marina Predonzan, triestina di nascita e isontina d’adozione, giovanissima inizia a occuparsi di fotografia creativa, in epoca nella quale era necessaria un’approfondita cognizione delle tecniche fotografiche manuali. Dalla pura passione, Marina finisce con il lavorare nell’ambito fotografico prima, e nel più vasto e articolato mondo della moda poi.

Ad attrarla in maniera particolare il design e la creazione delle calzature per la moda, a cui s’affianca ben presto anche un interesse specifico per l’arredamento di design. Opera in tempi e con finalità differenti in tutti questi settori, non trascurando peraltro piaceri privati quali la poesia e la pittura. Un eclettismo che la porta a collaborazioni con altri artisti e colleghi, come nel caso della realizzazione del suo volume di poesie “Bolle Di Sapone“, in cui gli interventi figurativi si debbono all’estro e all’ingegno del noto pittore Giuliano Babuder. La poesia perseguita dall’autrice è una seria poesia di denuncia che trova diretto riflesso nella coeva e successiva produzione pittorica.

Svolge un’attività espositiva molto limitata volta soprattutto a valorizzare la qualità del proprio lavoro.

Tra le mostre più recenti ricordiamo: Monfalcone, dicembre 2005, Bar De Pellegrin; Cormons, aprile 2006, Sala Comunale; Gradisca d’Isonzo, novembre 2006, Palazzo Municipale; Gorizia, dicembre 2007, Eno Osteria Ai Popoli; Sutrio, maggio 2008, Mobilifici di Ronco.

L’arte pittorica di Marina Predonzan è un’arte sottile, un’arte che si svela piano a piano, garbatamente composita ed allusivamente strutturata.

La Predonzan ama la citazione, il rimando, in un àmbito figurativo sostanzialmente fuorviante, traditore, ingannevole. Il suo interesse per gli animali, vere vittime del nostro benessere e della nostra discutibile

(28 marzo – 24 aprile)

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CROnews

(30 maggio – 27 giugno)

civilizzazione, trova puntualmente un riscontro etologico, cosicchè l’accento finisce sempre con il posarsi sull’essere umano, con tutte le sue miserie e i suoi gravi errori di valutazione, dovuti a deformazioni culturali o a scelte politiche avventate e superficiali.

Nell’opera “utopia“, la pittrice , attraverso una chiara metafora, fa presente come la integrazione interrazziale sia più problematica di quanto non si voglia ammettere.

Le specie di uccelli così sapientemente miscelate assieme con grande perizia tecnica, nella realtà mai potrebbero convivere, sebbene l’immagine voglia dimostrare il contrario; ma ben si sa che le costruzioni pittoriche, al pari delle retoriche politiche, sovente non riflettono la realtà dei fatti… …La Predonzan crede nella possibilità educativa nonché taumaturgica dell’arte. Pensa che il messaggio possa risultare forte ed essere intelligibile, anche senza soluzioni cruente od estreme. Ama l’ironia poiché costei è dotata di un animo rivoluzionario, pure in assenza d’un aspetto violento e crede fermamente che il surrealismo sia stata la forma artistica per eccellenza poiché s’esprimeva figurativamente attraverso l’infigurabile supportato dall’indicibile…

(Franco Savadori)

URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

Salone Secondo Piano Area Giovani Terzo Piano Salone Quarto Piano

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

I libri: gli amici più pazienti Nel Salone del 4° Piano, si può trovare la recente sezione, dedicata all’arte, alla storia e a pubblicazioni relative al territorio regionale.

I libri qui collocati sono adatti a diverse fasce di età.

È possibile leggere le recensioni dei libri nel sito d’Istituto alla voce Bibliobus della Biblioteca per i Pazienti http://www.cro.sanita.fvg.it/biblioteca/ bibpaz/txt_set_bibliobus.htm

Per cercare i libri di svago presenti in Istituto basta accedere al catalogo SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) dal link http://sol.units. it/SebinaOpac/Opac.

Terzo Piano Area Giovani

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

Le mura di Atene Philipp Vandenberg (BP-BR 833 VAN)

Il senso di Smilla per la neve Peter Høeg (BP-BR 839 HOE)

Non ti muovere Margaret Mazzantini (BP-BR 853 MAZ)

Maratona, 490 a.C. La luce del tramonto avvolge il campo di battaglia. Il frinire delle cicale è interrotto dalle urla strazianti dei feriti. Il combattimento è stato durissimo, ma alla fine i Greci hanno sconfitto i Persiani. D’un tratto, dalla boscaglia, spunta una fanciulla bionda, il corpo acerbo a malapena coperto dal peplo strappato, gli occhi verdi pieni di terrore. Il suo nome è Dafne e viene da Lesbo: fatta prigioniera dai Persiani, è riuscita a liberarsi dopo lo scontro. È Aristide, valente condottiero greco, a decidere il suo destino: Dafne sarà un’etera. Affinerà le arti della seduzione, imparerà a conversare di filosofia e di politica e prenderà parte alla vita pubblica.

Smilla è una donna ribelle, scontrosa, indipendente. Costretta da bambina, dopo la morte della madre groenlandese, a trasferirsi in Danimarca insieme al padre, ricco e celebre scienziato danese, non è mai riuscita ad adattarsi al nuovo ambiente. Trascorre le proprie giornate sola, con l’unica compagnia di Esajas, un bambino inuit che vede in Smilla l’unica persona da cui lasciarsi accudire senza timore. Quando Esajas viene trovato morto, Smilla non può credere alla versione della polizia, secondo cui il bambino è scivolato dal tetto innevato di un palazzo. Perché Smilla sa leggere la neve, e quello che la neve racconta è che il bambino non è morto per un incidente. Sfidando la polizia, la donna comincia la sua indagine personale, ricorrendo a ogni mezzo pur di comporre il puzzle di una verità che si dimostrerà, pezzo dopo pezzo, sempre più terrificante.

In una giornata di pioggia una ragazza di quindici anni scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l’ospedale dove il padre è chirurgo. È lui che racconta la vicenda in presa diretta: lo sgretolamento totale, il disfacimento della maschera di fermezza e cinismo, lo strappo del pianto davanti al collega che si assume la responsabilità dell’operazione. Il padre, rimane in attesa, immobile. E proprio in questa attesa, gelata dal terrore di un evento estremo, quest’uomo, che da anni sembra essersi accomodato nella sua quieta esistenza di stimato professionista, di tiepido marito, di padre distratto di un’adolescente come tante, è di colpo messo a nudo, costretto a raccontarsi una verità che gli restituisce un’immagine di sé straniata e violenta

La riconquista di Mompracem Emilio Salgari (BP-BR 853 SAL)

Novelle fatte a macchina Gianni Rodari (BP-BR 853 ROD)

Il legato romano Guido Cervo (BP-BR 853 CER)

La corte delle streghe John Dickson Carr (BP-BR 813 CAR)

Il talento di Mr. Ripley Patricia Highsmith (BP-BR 813 HIG)

La baby-sitter R.L. Stine (BP-BR 813 STI)

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

CROnews

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Salone Secondo Piano

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

Il posto del buio Dean Koontz (BP-BB 813 KOO)

Il dolore perfetto Ugo Riccarelli (BP-BB 853 RIC)

Quando si risveglia in un motel della California, Frank Pollard è in stato di totale amnesia, ha le mani sporche di sangue, molti e strani oggetti nelle tasche.

Confuso e temendo di aver commesso chissà quale crimine, si rivolge a Julie e Bobby Dakota, una coppia di detective privati.

I due cominciano la loro indagine, che però si trasforma ben presto in un incubo, che minaccia di inghiottirli insieme a Frank...

Una storia da brivido, tesa, avvincente e sorretta da un perfetto dosaggio della suspense.

Due storie di famiglie parallele, ma destinate a incontrarsi. Quella del Maestro, giovane anarchico che arriva da Sapri, alla fine dell’Ottocento, per insegnare in un paesino della Toscana, dove si stabilirà avendo dalla vedova Bartoli numerosi figli dai nomi emblematici: Ideale, Libertà e Cafiero. E quella di Rosa e Ulisse Bertorelli, commerciante di maiali, da cui nasceranno Annina e Achille. L’amore tra Annina e Cafiero è solo un momento dell’intreccio di vicende pubbliche e private, realistiche e fantastiche, che l’autore costruisce in questo romanzo, epopea di drammi e di ideali, di personaggi all’altezza dei grandi sommovimenti della storia.

Basta una notte perché un matrimonio all’apparenza perfetto si trasformi in una crisi irreversibile: Hyacinth lo ha scoperto sulla propria pelle.

In quella notte fatidica, lei, aspirante pittrice, ha avuto le prove del tradimento del marito Gerald, chirurgo plastico divorato dall’ambizione. E in quella stessa notte, lo studio che conteneva le prove viene distrutto da un incendio. Divorziare significa per Hyacinth rinunciare alla custodia dei suoi due bambini, poiché Gerald l’accusa di aver provocato il rogo per vendetta e minaccia di denunciarla. Tutto sembra perduto: famiglia, futuro, ricchezza.

Il candidato David Baldacci (BP-BB 813 BAL)

Il miracolo Danielle Steel (BP-BB 813 STE)

Figlia del silenzio Kim Edwards (BP-BB 813 EDW)

La gita a Tindari Andrea Camilleri (BP-BB 853 CAM)

L’ultimo Catone Matilde Asensi (BP-BB 863 ASE)

Iacobus Matilde Asensi (BP-BB 863 ASE)

Un porto sicuro Danielle Steel (BP-BB 813 STE)

Nero Wolfe contro l’FBI Rex Stout (BP-BB 813 STO)

La casa Danielle Steel (BP-BB 813 STE)

Uto Andrea De Carlo (BP-BB 853 DEC)

Onora il padre Giancarlo De Cataldo (BP-BB 853 DEC)

Maigret e il ladro indolente Georges Simenon (BP-BB 843 SIM)

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CROnews

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

Una finestra sul domani Belva Plain (BP-BB 813 PLA)

Salone Quarto Piano

GIUGNO

MAGGIO

APRILE La testa fra le nuvole Susanna Tamaro (BP-4 853 TAM)

Ruben è una parte del mio carattere che, con la saggezza degli anni, ho imparato a mascherare abbastanza bene ma che è sempre presente, che mi fa sempre scendere dalla parte sbagliata e imboccare con sicurezza le porte dei gabinetti, convinta che siano l’uscita sulle scale e conversare amabilmente, nelle cene importanti, con la cameriera convinta che sia la padrona di casa.”

(Susanna Tamaro).

Dizionari dai provierbs a cura di Gianni Nazzi (BP-FVG 398 DIZ)

Flash dal passato ovvero il tempo della memoria Autori Vari (BP-4 859 FLA)

Talvolta nei proverbi le generazioni si trasmettono, come conservati in uno scrigno, frammenti di saggezza. Leggere una raccolta di proverbi è come sfogliare un album di famiglia, una raccolta di fotografie d’epoca. L’Autore ha compilato un Dizionario di proverbi friulani scegliendo il latino come lingua di confronto così da entrare nel cuore del proprio impegno che è si linguistico e culturale, ma anche, e soprattutto, etico e teso alla salvaguardia dei valori che sono stati la forza del nostro popolo anche in momenti di oscurità e di avversa fortuna.

Dal concorso letterario “Flash dal passato ovvero il tempo della memoria” una silloge di scritti è stata raccolta in volume.

Per dare il senso della varietà linguistica (italiano e friulano), di genere (racconto, intervista, poesia), e ideologica di approccio al problema della memoria storica, gli scritti raccolti non sono solo quelli premiati e segnalati ma anche molti altri tra quelli che hanno partecipato al concorso. Questa raccolta è un punto d’incontro tra i giovani che hanno raccontato o raccolto in forma d’intervista frammenti di storie della nostra terra del Novecento, e gli anziani, che hanno accettato di raccontare in prima persona la propria esperienza di vita.

Il segreto dell’oca dorata Francesco Altan (BP-4 853 ALT)

Dolce per sé Dacia Maraini (BP-4 853 MAR)

La solitudine del manager Manuel Vazquez Montalban (BP-FVG 863 VAZ)

Dai retta a un cretino Zelig (BP-4 857 DAI)

La traversata della notte Geneviève De Grulle Anthonioz (BP-4 940 DEG)

Qui Europa a cura di Charles-Henri Favrod (BP-4 779 FAV)

Come cercare i libri di svago presenti in Istituto http://sol.units.it/SebinaOpac/Opac Salone Secondo Piano

Terzo Piano Area Giovani

Salone Quarto Piano

Inserire nella stringa “tutti i campi” la sigla: “BP-BB” cioè: Biblioteca per i Pazienti Bibliobus

Inserire nella stringa “tutti i campi” la sigla: “BP-BR” cioè: Biblioteca per i Pazienti Biblioteca Ragazzi

Inserire nella stringa “tutti i campi” la sigla: “BP-4” e “BP-FVG” cioè: Biblioteca per i Pazienti - Quarto Piano e Sezione Friuli Venezia Giulia

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

CROnews

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ogni mercoledì alle ore 15.00, in sala riunioni al 4° piano, aspettiamo pazienti e familiari

VIDEOTECA

Un film per stare insieme Sono trascorsi diversi anni da quando al CRO è stata proposta l’idea della “Videoteca per i Pazienti”: anni in cui pazienti e familiari hanno dimostrato di gradire questa particolare iniziativa che prevede la proiezione settimanale di un film che ha già conquistato il grande pubblico, anni in cui l’obiettivo dello Star Bene in Ospedale sembra essere stato raggiunto agendo sul tempo, modificando cioè la qualità di quello trascorso all’interno della struttura.

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ONCE

Genere: Regia: Anno: Durata: Cast:

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Drammatico John Carney 2006 1 h e 30’ Glen Hansard, Marketa Irglova

Sulla strada di Dublino un busker rivendica l’amore perduto cantando canzoni a una lei fedifraga e distante, sognando il contratto discografico e una vita a Londra.

Sulla stessa strada incontra una giovane immigrata ceca, instancabile lavoratrice, ragazza madre responsabile e pianista di talento.

Uniti dalla passione per la musica i due sconosciuti iniziano a raccontarsi e aprirsi fino a toccarsi nell’anima attraverso i testi delle canzoni.

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CROnews

È con queste consapevolezze che, a tutt’oggi, le attenzioni vengono spese nell’individuazione di proiezioni accattivanti, che possano ottenere un buon numero di consensi.

L’iniziativa, da sempre promossa dalla Direzione Sanitaria, ha oramai conquistato molti sostenitori, tra i quali oggi si annovera anche il Consorzio Farmacisti Riuniti di Pordenone, organizzazione che ha di recente provveduto ad attrezzare la sala con moderne apparecchiature, volte a

APRILE

ORTONE E IL MONDO DEI CHI Genere: Regia:

Anno: Durata:

Animazione Jimmy Hayward, Steve Martino 2008 1 h e 20’

Dall’omonimo romanzo di Theodor Seuss Geisel.

Un fantasioso elefante di nome Ortone sente un debole grido d’aiuto proveniente da un minuscolo granello di polvere che fluttua nell’aria.

Sebbene Ortone ancora non lo sappia, il granello di polvere ospita la Città dei Chi non So, abitata dai microscopici Chi e governata dal Sinda-chi. Nonostante venga preso in giro e minacciato dai suoi vicini, che pensano che abbia perso la testa, Ortone è determinato a salvare la particella, perché “una persona è sempre una persona, non importa quanto sia piccola”.

VIDEOTECA

migliorare la qualità delle proiezioni e l’insonorizzazione del locale.

I DVD sono da sempre forniti dalla Videoteca Maxvideo Megastore di Vittorio Veneto (TV).

Per agevolare la scelta dei film da proiettare, ogni suggerimento è ben accetto e può venir condiviso direttamente con il personale che si occupa della Videoteca oppure inviando una e-mail all’indirizzo psicologia@cro.it

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KUNG FU PANDA Genere: Regia:

Anno: Durata:

Animazione John Stevenson, Mark Osborne 2008 1 h e 35’

Il Panda Po è il più pigro animale della Valle della pace, ma è anche un grande fan del kung fu.

Eletto per realizzare un’antica profezia si ritroverà a diretto contatto con il mondo che ama e con alcuni personaggi straordinari: la tigre, la vipera, la scimmia, la gru, la mantide.

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SUNSHINE

Genere: Regia: Anno: Durata: Cast:

Fantascienza Danny Boyle 2007 1 h 50’ Chris Evans, Cillian Murphy

Nell’anno 2057, il Sole sta morendo e il genere umano rischia l’estinzione. L’ultima speranza della Terra è riposta nell’Icarus II, una navicella spaziale con un equipaggio di otto uomini e donne agli ordini del capitano Kaneda. La loro missione: trasportare un ordigno nucleare che dovrà ridar vita al Sole. Nel mezzo del loro viaggio, l’equipaggio riceve un segnale di soccorso proveniente dall’Icarus I, che era scomparsa durante una missione analoga sette anni prima. Ma un terribile incidente mette in pericolo la loro missione e l’equipaggio si ritrova a dover lottare non solo per conservare la propria vita e la salute mentale, ma anche per il futuro di tutti noi.

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UN AMORE DI TESTIMONE

Genere: Commedia Regia: Paul Weiland Anno: 2007 Durata: 1 h e 40’ Cast: Patrick Dempsey, Michelle Managhan

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MAGGIO

STARDUST

Genere: Azione, Fantastico Regia: Matthew Vaughn Anno: 2007 Durata: 2 h e 10’ Cast: Robet De Niro, Michelle Pfeiffer, Sienna Miller, Rupert Everet

Tom è uno scapolo incallito che disdegna qualsiasi relazione stabile.

All’improvviso, però, si scopre innamorato della sua migliore amica in procinto di sposarsi.

Nominato testimone di nozze farà di tutto per dichiararsi a lei prima che sia troppo tardi.

Tratto dal romanzo di Neil Gaiman e Charles Vess.

Una stella cade sulla terra e il giovane Tristan parte alla sua ricerca per portarla alla bella Victoria, di cui è follemente innamorato, come dono per il compleanno.

Ma altri personaggi desiderano impossessarsi dell’astro.

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10

NOTTE BRAVA A LAS VEGAS

Genere: Regia: Anno: Durata: Cast:

Commedia Tom Vaughan 2008 1 h e 40’ Cameron Diaz, Ashton Kutcher

Ogni notte brava che si rispetti lascia sempre ricordi indelebili e conseguenze imprevedibili. È quello che scoprono Jack e Joy, due newyorkesi in vacanza nella capitale del gioco, che dopo una notte travolgente si ritrovano, loro malgrado, con la fede al dito.

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Genere: Drammatico Regia: Marc Forster Anno: 2007 Durata: 2 h e 10’ Cast: Ahmad Khan Mahmidzada, Atossi Leoni, Khalid Abdalla, Zekeria Ebrahimi Dopo aver trascorso alcuni anni in California, Amir ritorna nel suo paese d’origine l’Afghanistan.

Cerca il figlio del suo vecchio amico Hassan.

Questo viaggio è l’occasione per Amir per riandare ai tempi della sua infanzia e della profonda amicizia con Hassan sullo sfondo delle vicende storiche del suo paese in guerra.

GIUGNO

THE HUNTING PARTY

Genere: Drammatico Regia: Richard Stepard Anno: 2007 Durata: 1 h 40’ Cast: Richard Gere, Terrence DaShon Howard Il reporter Simon Hunt e il cameraman Duck hanno lavorato nelle zone di guerra più calde. Insieme sono scampati alle pallottole, hanno portato a termine reportage sensazionali e collezionato Emmy.

Poi la svolta drammatica: durante una diretta televisiva da un paese bosniaco, Simon ha un crollo psicologico. In seguito all’accaduto, Duck viene promosso, mentre Simon sparisce dalla circolazione.

Cinque anni dopo, il cameraman ritorna a Sarajevo con Benjamin, reporter alle prime armi, in occasione del quinto anniversario della fine della guerra.

Come un fantasma del passato, Simon rientra in scena, con la promessa di un’esclusiva mondiale: sa dove si può trovare il criminale più ricercato in Bosnia, “la Volpe”. Armati esclusivamente di informazioni dubbie, Simon, Duck e Benjamin si imbarcano in una pericolosa avventura che li porterà nel ventre buio di un territorio ostile. Lo scoop di una vita... ma riusciranno a portare a casa la pelle per raccontarlo?

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IL CACCIATORE DI AQUILONI

INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO Genere: Regia: Anno: Durata: Cast:

Avventura Steven Spielberg 2008 2h Harrison Ford, Kate Blanchett

1957 deserto, nel pieno della guerra fredda. Indy e il suo compagno Mac sono appena sfuggiti ad un agente sovietico. Rientrato a casa, il Marshall College, il professor Jones scopre che il suo lavoro è stato messo sotto sorveglianza dal governo che sta facendo pressioni sull’università per mandarlo via.

Sulla sua strada Indy incontra un giovane ribelle, Mutt, che gli propone di unirsi a lui nella ricerca di un importante oggetto archeologico, il Teschio di Cristallo di Akator, oggetto di venerazione e paura.

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IRON MAN

Genere: Azione Regia: Jon Favreau Anno: 2008 Durata: 2 h e 5’ Cast: Gwyneth Paltrow, Jeff Bridges, Robert Downey Jr. Tratto dal fumetto della Marvel.

Il miliardario Tony Stark, a capo di una società che costruisce armi, decide di testare alcuni suoi prodotti sul campo dell’attuale conflitto iracheno. Trovatosi in mezzo ad un attentato e ferito gravemente al cuore viene rapito.

La sua “missione” è quella di completare alcune armi del nemico entro un giorno. Nonostante ciò, grazie al suo genio, decide di costruirsi un’armatura per sopravvivere ma, soprattutto, per fuggire. Tornato dai suoi colleghi e dai suoi amici capisce che dovrà schierarsi dalla parte del bene, divenendo Iron Man, e via via aggiornando sempre di più l’armatura, per combattere il crimine.

UNA MOGLIE BELLISSIMA

Genere: Commedia Regia: Leonardo Pieraccioni Anno: 2007 Durata: 1 h e 35’ Cast: Leonardo Pieraccioni, Laura Torrisi, Gabriel Garko, Massimo Ceccherini Mariano e Miranda sono sposati da tanti anni e dividono anche la stessa attività commerciale: un banco di frutta e verdura al mercato.

Si amano molto ma il loro equilibrio viene incrinato quando un fotografo propone a Miranda, una donna molto bella, di posare per un calendario.

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sostegno al malato

Unicredito Friuli Venezia Giulia Onlus Alcuni dipendenti in servizio ed in quiescenza del Gruppo bancario Unicredito Italiano si sono dati appuntamento per fondare, il 21 luglio 2004, un’associazione per la solidarietà. È sorta, quindi, l’Associazione Unicredit Friuli per la solidarietà Onlus che si ispira ai principi della legge 266/91, si adegua ed adempie alle previsioni normative della Legge Regionale n. 12/95. La sua attività ha per oggetto il miglioramento dell’assistenza in genere, l’adozione a distanza, la promozione e la valorizzazione di iniziative svolgendo assistenza socio-sanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, promozione della cultura e dell’arte, tutela dell’ambiente e dei diritti civili attraverso: • interventi di sensibilizzazione e promozione nei confronti della popolazione e degli operatori; • coinvolgimento a vari livelli delle istituzioni, delle rappresentanze dei cittadini e delle associazioni operanti nelle attività di elevazione e miglioramento sociale.

La partecipazione all’associazione è stata estesa nel 2005 anche a quan-

ti, privati ed associazioni non bancari, ne condividano gli scopi (con la qualifica di soci sostenitori).

L’attività è iniziata con l’adesione all’edizione 2004 del Gift Matching della Fondazione Unidea, che ci ha permesso, assieme al contributo di Unicredit Banca, di finanziare diverse iniziative.

In memoria di Denis Bergamasco, consigliere e socio fondatore dell’Associazione deceduto il 28 gennaio 2005 a seguito di grave malattia, è stata organizzata una raccolta di fondi che la famiglia ha lasciato a disposizione dell’Associazione. Le somme raccolte sono state utilizzate per l’adozione a distanza di due bambini, attraverso il Centro Missionario di Udine: David Lederma Coca nato il 6/7/2002 in Bolivia, e Tavany Santos Menezes, nata il 28/2/2000 in Brasile.

Dal 2005 in poi abbiamo contribuito a diversi progetti, tra i principali segnaliamo quelli a favore: • dell’Istituto la Nostra Famiglia di San Vito al Tagliamento; • dell’Associazione ALPI di Udine per l’acquisto di uno strumento clinico per la prevenzione di malattie allergiche e pneumologiche dei bambini; • della Comunità di San Martino in Campo di Trieste, sostenendo finan-

Da sinistra Eliodoro Peloso Gaspari (Associazione Unicredito), Paolo De Paoli, Alessandra Viel, Susanna Damele (Presidente Associazione ANDOS), Marilisa Pomponi (Associazione Unicredito) e Gianluigi Becciu (Associazione Unicredito)

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CROnews

ziariamente il lavoro delle strutture rionali sugli studenti, di età comprese tra 14 e 18 anni, che segnalano difficoltà scolastiche e disagio; • dell’Associazione Amici di don Emilio de Roja di Udine, che opera per il recupero e successivo reinserimento sociale e nel mercato del lavoro, di minori extracomunitari non accompagnati, attraverso un corso di alfabetizzazione e di formazione professionale; • della realizzazione di un pozzo a Majungo, nel costruendo orfanotrofio di Malindi – Kenya.

Nel 2008 siamo riusciti a pubblicare, le due opere (di cui una incompiuta) in memoria di Denis Bergamasco, attraverso l’aiuto della moglie Carmen e di alcuni amici.

Alla realizzazione delle copertine hanno contribuito tre nostri “artisti”, consiglieri e colleghi e la Direzione Generale di Unicredit Banca ha finanziato la stampa dei volumi per i quali Carmen ci ha chiesto di poter destinare le offerte, derivanti dalla loro distribuzione ad iniziative di solidarietà, promosse dalla nostra associazione. La somma è stata destinata: • a favore dell’Associazione Genitori dei bambini ricoverati all’Istituto La Nostra Famiglia di San Vito al Tagliamento; • a favore dell’Associazione Il Noce di Casarsa della Delizia con la partecipazione al sostegno socio educativo pomeridiano dei minori disagiati • a supporto di un progetto di ricerca in atto al CRO di Aviano sulle forme ereditarie di carcinoma della mammella e produzione di strumenti idonei a migliorare la diagnosi e la gestione dei pazienti e dei loro familiari a rischio, in collaborazione con l’Associazione ANDOS.

Progetto: Test genetico BRCA1 e BRCA2 e ruolo delle mutazioni founder nella predisposizione ereditaria al tumore della mammella supportato da Fondazione Unicredito e ANDOS Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente e la prima causa tumorale di morte nelle donne. I tumori su base ereditaria, attribuibili principalmente ai geni BRCA1 e BRCA2, sono circa il 5% dei casi e si riconoscono di solito per lo sviluppo in età precoce, la bilateralità e la ricorrenza in famiglia. BRCA1 e BRCA2 sono geni “oncosoppressori” che normalmente controllano la proliferazione cellulare agendo come un freno sulla moltiplicazione delle cellule. Pertanto, se si ereditano dal padre o dalla madre versioni alterate (mutate) di questi geni, viene perso il normale controllo di freno sulla proliferazione cellulare, aumentando in tal modo la probabilità di sviluppare tumori della mammella e anche dell’ovaio. I test genetici per l’identificazione delle mutazioni BRCA1 e

BRCA2 permettono di individuare, nell’ambito delle famiglie a rischio genetico, quali sono le persone che hanno ereditato il carattere di elevata predisposizione ad ammalarsi di tumore e costituiscono quindi parte integrante dell’attività di prevenzione oncologica. Questi test sono disponibili presso il CRO di Aviano che è da tempo attivamente coinvolto in programmi di ricerca sulla genetica molecolare del cancro al seno.

Il progetto in questione si propone di indagare se ci sono peculiarità genetiche e cliniche nelle pazienti geneticamente predisposte appartenenti a famiglie che vivono nel nostro territorio e, più in generale, nel Nord-Est Italia. Infatti, nel mondo, sono state identificate più di 1000 diverse mutazioni trasmissibili, la maggior parte delle quali descritte in singole famiglie, ma anche molte mutazioni ricorrenti in alcune popolazioni e gruppi etnici. Queste ultime, dette mutazioni “founder” (o del fondatore), costituiscono una classe particolare di mutazioni genetiche, riconoscibili in quanto localizzate in sequenze di DNA identiche in tutti i portatori.

Esse derivano da un antenato unico comune e possono avere un ruolo importante nella predisposizione al carcinoma mammario e ovarico nella popolazione, soprattutto in territori in cui in passato si è avuto un basso livello di incrocio con altre popolazioni. Abbiamo evidenze preliminari che anche in Friuli Venezia Giulia almeno il 35% delle mutazioni sono ricorrenti. Attraverso un’approfondita valutazione genetica sarà, quindi, possibile stabilire se, e in che misura, nella nostra popolazione locale esistono dei fattori genetici di derivazione ancestrale comune in grado di aumentare considerevolmente il rischio di cancro mammario.

Si individueranno, inoltre, le caratteristiche cliniche dei tumori associati a questi fattori genetici condivisi.

Questo studio ci apre quindi la prospettiva di identificare più rapidamente con opportuni test genetici i casi ereditari e di prevedere con maggior precisione, anche nei familiari, il rischio di tumori e il comportamento clinico della malattia, con ovvi vantaggi in termini di prevenzione e di trattamento.

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le Associazioni si raccontano...

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE Pordenone (sede regionale) Via Montereale, 24 - 33170 0434-555145 0434-253707 friuliveneziagiulia@avis.it www.avis.it/regioni/friuli_venezia_ giulia Presidente AVIS Regionale FVG Carmelo Agostini  334-3031392 @ c.agostini@avis.it 

 Fax @ 

L’AVIS nasce a Milano nel 1927 per opera del Dr. Vittorio Formentano e nella nostra Regione è presente da 60 anni. L’AVIS Regionale è stata costituita 38 anni fa ed è attualmente composta da 4 AVIS Provinciali (Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone) e da 45 AVIS Comunali.

I valori voluti da Formentano sono tuttora gli stessi (solidarietà, altruismo, nessuna discriminazione, anonimato, gratuità) su questa base regge la più grande Associazione di volontariato in Europa, oltre 1.280.000 di soci, con 3.550 sezioni AVIS. I soci AVISINI attualmente iscritti in Regione sono oltre 15.000 di cui 10.000 in attività, il che ha consentito di effettuare oltre 11.000 donazioni nell’ultimo anno, tra sangue intero, plasma e piastrine. Il sangue donato in Regione, dopo aver soddisfatto le richieste locali, viene inviato anche ad altri ospedali a Roma, in Sarde-

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gna, in Sicilia e laddove ci sia necessità e venga richiesto. In Regione ci sono ben 19 punti di raccolta fissi e in più una unità mobile per la raccolta di sangue che viene puntualmente utilizzata. In Friuli, per fortuna, le donazioni sono in aumento, anche se va sottolineato il fatto che con una popolazione di 1.200.000 abitanti, i donatori dovrebbero essere circa 150.000. Così non è, infatti tra tutte le associazioni presenti in Regione (9) ci sono poco più di 75.000/80.000 donatori. L’unica area a soffrire è Trieste e ogni anno da Pordenone e Udine vengono inviate circa 3.500 unità di sangue sia intero che frazionato.

Questo dato deve far riflettere tutti, dalle istituzioni alle associazioni, perché probabilmente esso indica che non ci sia sufficiente informazio-

ne sull’importanza del donare come dimostrano quei 70.000 donatori che mancano. Bisogna fare di più e meglio, non basta una campagna di sensibilizzazione annuale, l’informazione deve essere costante e durare nel tempo. Se non ci saranno nuove adesioni tra 2 anni perderemo l’autosufficienza che con tanta fatica abbiamo contribuito ad avere a livello regionale.

L’Avis, quindi, si è da sempre attivata attraverso molteplici iniziative; ne cito alcune tra le più rilevanti: quelle organizzate con le Forze Armate, con le scuole di ogni grado (incontri specifici sul tema della donazione non solo di sangue, ma anche di cellule staminali, midollo osseo, cordone ombelicale) e nell’ambito sportivo (incontri con le Federazioni in collaborazione con il CONI, spon-

Stendardi delle Sezioni Comunali dell’AVIS della Provincia di Pordenone

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Il tavolo dei relatori. Al centro Carmelo Agostini, Presidente dell’AVIS regione FVG e il Dr. Agostino Steffan del CRO di Aviano durante il suo intervento

Da sinistra: Luciano Abbruzzese, Andrea Tieghi, Mario Mazzuccato, Riccardo Dolcetti, Maurizio Rupolo, Alessandro Da Ponte, Carmelo Agostini, Mariagrazia Michieli, Nicoletta Suter e Giovanni Del Ben

sorizzazione di eventi, serate mediche, convegni).

Da non sottovalutare le numerose manifestazioni che le Avis comunali promuovono nel loro territorio, coinvolgendo anche i nuovi cittadini, rivolgendo un preciso appello soprattutto ai giovani e a tutte le persone che possono donare.

Essere donatore vuole anche dire mantenere uno stile di vita sano, fare prevenzione e garantire una speranza di vita agli ammalati. Dobbiamo affrontare le nuove sfide che la sanità moderna ci chiede, senza dimenticare che in Regione abbiamo due Istituti oncologici il Burlo di Trieste e il CRO di Aviano, oltre che il Centro Trapianti di Udine, tutte realtà che ogni giorno hanno bisogno di emoderivati. Bisogna ricordare, sopratutto acoloro che danno per scontata la disponibilità di sangue, che non

ci può essere alcun trapianto senza i donatori nè si deve dimenticare che potrebbe capitare a ciascuno di noi di aver bisogno di sangue o di plasma o di emoderivati. Ricordiamo, infine, che solo l’essere umano

può garantire disponibilità di sangue attraverso la donazione, quindi è fondamentale dedicare un po’ del nostro tempo per compiere un gesto di umanità in grado di salvare tante vite umane.

Pubblico presente all’evento

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

CROnews

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ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

ADMO - ASS. DONATORI MIDOLLO OSSEO



 Fax @ 

Udine (sede regionale) Via Carducci, 48 - 3100 Udine 0432-299728 0481-92276 admo-fvg@libero.it www.admo.it

La sua attività è finalizzata a creare una banca dati di donatori volontari; sostenere il Registro Internazionale Donatori Midollo Osseo.

ASS. FEDERICA PER LA VITA

 Vicolo delle Primule, 1 Trieste  338-7457763 @ federicaler@virgilio.it L’Associazione supporta coloro che quotidianamente sono impegnati nella lotta ai tumori. È nata proprio per raccogliere fondi necessari alla ricerca scientifica e per l’aiuto ai malati neoplastici.

Sostiene inoltre il progetto condotto dal CRO di Aviano per la produzione di vaccini antitumorali per la terapia dei linfomi.

AFDS - ASS. FRIULANA DONATORI DI SANGUE  Pordenone (sede provinciale)

Viale Marconi, 16 - 33097 Spilimbergo (PN)  0427-51472 Fax 0427-51472 @ info@afdspn.it  www.afdspn.it La sede provinciale si trova a Spilimbergo ed è aperta il Martedì dalle 16:30 alle 19.30 e il Sabato dalle 9.00 alle 12.00.

ASSOCIAZIONE GIULIA  Pordenone (c/o Casa Serena)

Via Revedole, 88 33170 Pordenone  0434-20282

340-2936554 Fax 0434-363508 @ associazionegiulia@email.it  http://digilander.libero.it/solegiulia Presso il CRO: offre sostegno e ascolto, nel reparto OMA, ai malati e ai loro

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CROnews

... le altre Associazioni di Volontariato e organizzazioni a sostegno della ricerca o a supporto del malato

Sono attivi al CRO familiari; ha attivato un punto di ascolto, in collaborazione con la Divisione Oncologica Medica A-AIDS, rivolto alle persone sieropositive all’interno del CRO; promuove gruppi di auto-mutuo-aiuto; il giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18.00, nel salone degenze del Secondo piano, svolge due attività: il laboratorio “I colori dell’anima” e “Il salotto di Giulia”; il lunedì pomeriggio collabora con la Biblioteca per i Pazienti (Bibliobus) per svolgere attività “diversionistiche” e dare così “ali ai libri”.

progresso della ricerca oncologica e diffonde al pubblico una corretta informazione in materia.  Trieste (sede regionale)

Via del Coroneo, 5 34133 Trieste  040-365663 Fax 040-633730 @ com.friuli.vg@airc.it  www.airc.it

ASSOCIAZIONE LUCAINSIEME PER UN SORRISO

ASSOCIAZIONE INSIEME  Aviano (sede principale)

Via Stretta, 1 - 33081 Aviano (PN)  334-2519013 @ insieme.cro@libero.it L’Associazione garantisce giornalmente, dal lunedì al venerdì, presso il CRO, un servizio di accoglienza e orientamento dei pazienti all’ingresso e ai piani (al mattino), sostegno-relazione di aiuto ai pazienti e ai loro familiari in tutti i reparti di degenza (nel pomeriggio 4° piano: lunedì, giovedì - 2° e 3° piano: martedì, mercoledì, venerdì). Fornisce inoltre informazioni logistiche sul territorio e di servizi esterni all’Istituto.

AIL ONLUS - ASS. ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE LINFOMI E MIELOMA



 @

Pramaggiore (sede locale) Piazza Libertà, 48 30020 Pramaggiore (VE) 0421-799996 ail.pramaggiore@libero.it

L’impegno dell’AIL è volto a: sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie ematologiche; promuovere e sostenere la ricerca. Dal 2006 la sede di Pramaggiore (VE) collabora a progetti di ricerca scientifici in atto al CRO.

AIRC - ASS. ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO Raccoglie ed eroga fondi a favore del

ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

 Udine (sede principale).

Via Roma n 3 33010 Magnano in Riviera (UD)  0432-792255 - 0432-793267 Fax 0432-793267 - 0432-792255 @ lolut@libero.it Svolge le seguenti attività: sostegno economico, psicologico e logistico alle famiglie con bambini ammalati di tumore; promuove l’assistenza domiciliare sociosanitaria rivolta ai piccoli pazienti pediatrici; collabora con vari ospedali della regione al fine di potenziarne le strutture

ANDOS ONLUS ASS. NAZIONALE DONNE OPERATE AL SENO  Sezione di Pordenone (c/o Centro Sociale Anziani)

Via Piave, 54

33170 Pordenone  0434-40729 Fax 0434-40729 @ andos.pordenone@libero.it  www.andosonlusnazionale.it Offre consigli di tipo socio sanitario tramite specifico materiale informativo, protesi provvisorie, trattamenti di linfodrenaggio (presso la propria Sede), organizza corsi di ginnastica riabilitativa postoperatoria, di yoga e corsi di ginnastica in acqua. Organizza corsi di formazione per volontarie ed operatrici. Il venerdì (e al bisogno il lunedì) pomeriggio le volontarie dell’Associazione ANDOS sono presenti al CRO a disposizione delle donne operate al seno ricoverate al CRO. Vengono organizzati gruppi pomeridiani di ascolto e mutuo aiuto e vengono offerte informazioni uti-

li per poter riprendere una vita normale dopo l’intervento (trattamenti di linfodrenaggio, ginnastiche di riabilitazione, ecc)

ANGOLO ONLUS - ASS. NAZIONALE GUARITI O LUNGOVIVENTI ONCOLOGICI

Offre supporto psicologico attraverso lo scambio di esperienze e l’ascolto partecipe. Promuove attività di formazione, informazione, prevenzione per i soci, per altre associazioni, per la popolazione, per i malati e i familiari. L’Associazione pubblica anche un periodico trimestrale dal titolo Angolo News.

• RISPONDE LA PSICOLOGA: lunedì e venerdì dalle 14.30 alle 16.30 Supporto-ascolto psicologico; informazioni su: centri di cura oncologici a livello nazionale, associazioni di aiuto ai pazienti terminali.

• INCONTRA ANGOLO i soci rispondono: lunedì-venerdì dalle 8.00 alle 12.00 Servizio telefonico di ascolto partecipe e condivisione di esperienze relative all’essere malato oncologico, la storia della propria malattia, la guarigione e lo star bene dopo; servizio di incontro/conoscenza dei pazienti ricoverati al CRO e dei loro familiari. Questo servizio, i cui obiettivi sono gli stessi del servizio telefonico, è svolto presso la Segreteria di ANGOLO, 2° piano saletta biblioteca di reparto (prima dell’ingresso alla Divisione di Oncologia Medica A).

SEGRETERIA: orario di apertura: Lunedì-Venerdì dalle 8.00 alle 12.00 NAVETTA DA E PER VENEZIA:  0434-659277 - 339-8789040 REPERIBILITÀ VOLONTARI: Marilena 339-8789040 Manuela 333-3001947 Lucio 328-7392799 Alvise 348-4166203  Pordenone (sede nazionale)

c/o Centro di Riferimento Oncologico, Divisione di Oncologia Medica A. Via Franco Gallini, 2 - Aviano  0434-659277 Fax 0434-659531 @ angolo@cro.it  www.angolo.org

ANLAIDS ONLUS ASS. NAZIONALE PER LA LOTTA ALL’AIDS  Aviano (sede regionale)

c/o Prof. Umberto Tirelli, U.O. di Oncologia Medica A, CRO di Aviano (PN)

Via F. Gallini, 2 - 33081 Aviano  0434-659284 Fax 0434-659531 @ anlaids@cro.it  www.anlaids.it Promuove iniziative volte allo sviluppo della ricerca scientifica nei campi della

prevenzione, diagnosi e cura dell’infezione e delle forme morbose ad essa correlate. Sono attivi servizi informativi, di counseling telefonico, di assistenza e consulenza psicologica, legale, sociale e medica.

ASSOCIAZIONE VIA DI NATALE ONLUS 

 Fax @ 

Via Franco Gallini, 1 33081 Aviano (PN) 0434-660805 0434-651800 hospvn@tin.it www.viadinatale.org

L’Associazione Via di Natale ha realizzato una struttura di accoglienza per i malati di cancro e i loro familiari nei pressi del CRO di Aviano.

PIANI DI OSPITALITÀ: Pazienti in terapia ambulatoriale al CRO di Aviano: l’ospitalità è consentita al paziente solo per la durata della terapia; il periodo massimo di permanenza sono 4 settimane. Familiari di pazienti ricoverati: l’ospitalità è concessa a un solo familiare per paziente. Il periodo di permanenza concesso è di 2-3 settimane.

HOSPICE: l’ospitalità è riservata ai malati di cancro nella fase di malattia in cui non vi è più indicazione di un trattamento chemio o radioterapico volto alla guarigione o al trattamento della malattia tumorale ma sono indicate solo cure palliative finalizzate ad alleviare la sofferenza e a migliorare la qualità della vita.

Hanno priorità di accoglienza a titolo gratuito le persone con minori possibilità economiche. Il ricovero in Hospice garantisce la disponibilità di un’assistenza specializzata.

FONDAZIONE BIASOTTO  Ghirano di Prata di

Pordenone

Via Leonardo Da Vinci, 44 – 33080 Ghirano di Prata di Pordenone (PN)  335-7000760

0434-622141

335-8133671 Fax 0434-622141 @ fondazione.biasotto@virgilio.it  www.fondazionebiasotto.it La Fondazione Biasotto collabora attivamente con il CRO di Aviano assicurando il trasporto gratuito dei malati oncologici residenti nella provincia di Pordenone, che si trovano in situazioni economiche e/o familiari di particolare necessità.

Organizza conferenze e dibattiti sulla prevenzione dei tumori e l’educazione alla salute e supporta medici e infermieri del CRO con contributi economici destinati a corsi di aggiornamento.

Mette a disposizione due propri auto-

mezzi e autisti volontari per il trasporto gratuito di ammalati oncologici dal proprio domicilio alle strutture sanitarie provinciali per visite oncologiche e/o terapie.

INAS - CISL  Sede di Pordenone

Via S. Valentino, 30 - 33170 Pordenone  0434-549939 Fax 0434-45085 @ inas_pordenone@cisl.it  www.inas.it L’INAS, Istituto Nazionale di Assistenza Sociale, è il patronato della Cisl che tutela gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali, assistenziali e per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro.

Tra i servizi offerti ai cittadini vi è quello legato alla malattia e all’assistenza socio sanitaria che comprende: indennità di malattia; esenzione dal ticket sanitario e richiesta cure balneo-termali; assicurazione infortuni domestici; handicap e permessi per assistenza a familiari; domande per invalidità civile; maternità.

Presso il CRO è possibile contattare un rappresentante dell’INAS per chiedere spiegazioni e maggiori informazioni sugli aspetti legali inerenti ai diritti del malato.

L’INAS è presente al CRO di Aviano ogni Martedì dalle ore 9.30 alle 13.30 per una consulenza.

LILT - LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI  Pordenone (sede provinciale) Via Martelli, 12 33170 Pordenone  0434-28586 Fax 0434-26805 @ sede.centrale@legatumori.it  www.legatumori.it Si occupa della prevenzione della malattia oncologica, il suo impegno nella lotta contro i tumori si dispiega su tre fronti: la prevenzione primaria (attraverso stili e abitudini di vita), quella secondaria (con la promozione di una cultura della diagnosi precoce) e l’attenzione verso il malato, la sua famiglia, la riabilitazione e il reinserimento sociale.

Offre i seguenti servizi: assistenza domiciliare al malato tumorale, trasporto dei malati agli ambulatori; telefono amico per malati, sussidi, conferenze nelle scuole o gruppi e associazioni sull’educazione sanitaria (lotta contro il fumo di tabacco, alcoolismo, cancerogenesi ambientale, educazione alimentare, AIDS, prevenzione ginecologica); corsi per la dissuasione dal fumo di tabacco; corsi di aggiornamento per volontari, manifestazioni e convegni scientifici.

ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

CROnews

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sostegno alla ricerca

Il CRO destina il 5x1000 del 2006 interamente alla ricerca Con il termine 5x1000 si intende la quota che ogni cittadino ha facoltà di destinare liberamente, senza alcun costo o aggravio fiscale, a Istituti/Enti che svolgono attività di ricerca scientifica e sanitaria o ad Associazioni, no profit, che svolgono attività socialmente utili, grazie alla Legge finanziaria n. 266/05 A partire dalla dichiarazione dei redditi del 2006 (relativa ai redditi del 2005), i cittadini, esercitando il proprio diritto di scelta hanno iniziato a supportare il CRO destinandogli il 5x1000 ed hanno poi continuato ad esprimere la loro preferenza anche negli anni successivi.

Le quote del 5x1000, introitate dalla Agenzia delle Entrate, vengono successivamente erogate agli Enti ai quali i cittadini le hanno destinate.

Nell’anno 2008 l’Agenzia delle Entrate ha comunicato al CRO di essere stato il beneficiario di ben 50.296 quote di 5x1000, relative ai redditi dell’anno 2005, da parte di altrettanti contribuenti. Per quanto riguarda gli anni successivi, siamo in attesa di comunicazione.

Il CRO è particolarmente grato alla popolazione che ha saputo cogliere l’occasione offerta dalla legge ed ha scelto di aiutare la ricerca. L’operazione ha fruttato al CRO ben 3,4 milioni di Euro, risorsa preziosissima per lo sviluppo della ricerca scientifica.

Con questa somma, il Direttore Scientifico insieme al Direttore Generale ha elaborato un Programma (che è in fase è di approvazione da parte degli organismi competenti, Ministero del Welfare e Regione FVG, per dare un primo impulso alla ricerca.

In futuro, non appena verranno comunicate le quote di 5x1000 relative agli anni finanziari successivi (2006-2007 e 2008) e i relativi finanziamenti sarà possibile ampliare i progetti ed elaborare programmi ancora più ambiziosi e competitivi che avranno come filo conduttore “La ricerca cura”.

Primo Programma 5x1000 1. Progetto di sviluppo della ricerca traslazionale nell’ambito delle

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CROnews

terapie cellulari. Ha come obiettivo scientifico il potenziamento dell’attività di trapianto delle cellule staminali, delle bioimmunoterapie dei tumori. Per svolgere questa attività è necessario realizzare una struttura di tipo GMP che permetta l’espansione in vitro delle cellule staminali e immunitarie a scopo di reinfusione nel paziente neoplastico. Per questo progetto sono stati stanziati circa 1,5 milioni di Euro.

La scelta di dare un forte impulso a questo settore per primo, è dovuta alla grande attenzione che il CRO ha da sempre riservato ai pazienti e deriva dal fatto che tale attività ha una ricaduta immediata e di grande efficacia su essi che ne possono trarre grandi benefici.

2. Programma riservato ai Giovani ricercatori e allo sviluppo di ricerche innovative. Questo programma ha lo scopo di incrementare la presenza di giovani ricercatori particolarmente promettenti e di attrarre ricercatori con già comprovata esperienza in Istituti di prestigio internazionale, che possano sviluppare progetti innovativi al CRO. Al contempo si vuole rafforzare la progettualità corrente predisponendo nuovi contratti di ricerca a ricercatori che hanno già maturato una esperienza specifica e qualificata in alcuni settori che possono operare con una certa autonomia. Per questo programma sono stati resi disponibili circa 1,3 milioni di Euro.

3. Core Facilities interdisciplinari a sostegno della ricerca traslazionale. La ricerca traslazionale è uno degli obiettivi qualificanti l’Istituto. Si tratta di correlare attività multidisciplinari e trasversali che richiedono un elevato grado di competenze professionali specifiche in diversi ambiti clinici e di base che perseguono scopi comuni in modo interattivo al fine di raggiungere risultati da trasferire poi al Sistema Sanitario Nazionale. Le Core Facilities sono le “risorse condivise” cioè quelle risorse (umane, di apparecchiature di alta tecnologia ecc.)

che permettono, se centralizzate, di aumentare la qualità delle prestazioni con un risparmio di energie e risorse.

In questo modo si eliminano le duplicazioni, si ottimizzano le risorse e si riducono i costi, ottenendo così il massimo risultato con la minima spesa. L’obiettivo di questo programma è quindi la creazione e il potenziamento di infrastrutture centralizzate (BioBanca, Clinical Trials Office, Technology Transfer Office, ecc.) allo scopo di aumentare la produttività scientifica, l’eccellenza della ricerca e delle prestazioni sanitarie, la creazione di spinoff e brevetti, ecc..

A questo scopo sono stati destinati circa 600 mila Euro.

Alcune di queste Core Facility sono già operative: ad esempio è stato implementato il personale dedicato all’Ufficio centralizzato per gli studi clinici sperimentali (Clinical Trials Office) che si occupa della gestione di tutti i protocolli e gli studi di sperimentazione clinica in atto al CRO. Questi studi, che costituiscono risorse importanti per trovare sempre nuove e migliori terapie per il trattamento e la cura dei pazienti oncologici, prevedono un monitoraggio molto attento e scrupoloso e numerosi controlli incrociati dei dati clinici e di laboratorio.

Richiedono, pertanto, un notevole impiego di risorse umane qualificate e specificamente preparate. Grazie al 5x1000 è stato possibile incrementare il numero di professionisti dedicati a questa attività e di conseguenza ampliare il numero di studi attivi. È in corso, inoltre, la realizzazione di una BioBanca centralizzata di Istituto. Il progetto prevede ampi spazi dedicati, dotati di apparecchiature e congelatori (-80°) per la corretta conservazione dei campioni biologici liquidi e tissutali, preziosa risorsa per la ricerca attuale e futura.

La raccolta di tali campioni, temporaneamente conservati presso alcune Strutture interne all’Istituto, è già in corso.

Se vuoi aiutare la ricerca...

Per coloro che volessero dare un contributo alle attività di ricerca del CRO segnaliamo le modalità di versamento: • Versamento diretto: presso l’Ufficio Affari Generali, in contanti oppure assegno circolare, da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 16.00.

All’atto della donazione viene rilasciata ricevuta; • Versamento postale: sul c/c n. 10585594 intestato a “Centro di Riferimento Oncologico - Servizio Tesoreria”; • Vaglia postale: intestato a “CRO Aviano” Via Franco Gallini 2 – 33081 Aviano; • Bonifico bancario: versamento su c/c n. 000030264112 intestato a “Centro di Riferimento Oncologico – Servizio Tesoreria” presso Banca Popolare FriulAdria Crédit Agricole, filiale di Aviano codice IBAN: IT92Y0533664770000030264112 (codice CIN Y - ABI 05336 CAB 64770) (effettuabile presso qualsiasi istituto bancario).

Le donazioni possono essere finalizzate a determinati Reparti e/o Servizi del CRO ovvero a specifici campi di attività. È possibile indicare direttamente oppure comunicare per iscritto un nominativo, in memoria del quale la donazione viene eseguita, nei seguenti modi: • Versamento postale: indicare nominativo/Reparto/Attività di Ricerca direttamente nello “Spazio per la causale del versamento”; • Vaglia postale: indicare nominativo/Reparto/Attività di Ricerca direttamente nello spazio “Comunicazioni del mittente”; • Bonifico bancario: indicare nominativo/Reparto/Attività di Ricerca direttamente nella “Causale di versamento” ovvero comunicare direttamente con lettera indirizzata a “CRO, Via Franco Gallini, 2 – 33081 Aviano” allegando copia del Bonifico. (È possibile inviare la lettera anche via fax al n. 0434–652182).

I nominativi dei Donatori, in mancanza di indicazione contraria, verranno iscritti nell’Albo dei Donatori.

Ulteriori informazioni si possono richiedere telefonando al CRO al n. 0434-659341.

5 MILLE PER

AL

CRO

Per sostenere la ricerca scientifica al CRO con il 5 per mille, nella prossima dichiarazione dei redditi il contribuente dovrà inserire nello spazio “FINANZIAMENTO DELLA RICERCA SANITARIA” il Codice Fiscale del CRO e firmare nel riquadro corrispondente.

Le scelte di destinazione dell’otto per mille dell’Irpef e del cinque per mille dell’Irpef sono indipendenti tra loro e possono essere espresse entrambe.

Codice Fiscale CRO Aviano 00623340932

Centro di Riferimento Oncologico - Istituto Nazionale Tumori - IRCCS - Via Franco Gallini n째 2, Aviano (Pn) - Tel. 0434 659111 www.cro.it

copia gratuita