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che fare?

Il naso che gocciola, uno starnuto via l’altro, prurito diffuso, occhi rossi e che lacrimano, difficoltà di respirazione e attacchi d’asma. Niente di nuovo per chi soffre di allergie primaverili, ma sufficienti per rendere difficile la quotidianità. Ma quali sono i pollini che si diffondono in questo periodo? E che fare? Con ordine.

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Stiamo per entrare nel periodo delle graminacee: si tratta di allergeni molto comuni in Italia perché presenti a tutte le latitudini. La fioritura inizia nel mese di aprile, per raggiungere il culmine tra maggio e giugno. I granuli delle graminacee sono piuttosto grandi e, per via di un sistema immunitario che reagisce in modo spropositato, creano disturbi per lo più a carico della mucosa congiuntivale e nasale. Inoltre, va detto che i mutamenti climatici hanno molto influito anche sui luoghi e sulle fioriture delle piante: quando diciamo che “non ci sono più le mezze stagioni”, questo vale a maggior ragione per i pollini! Non è certo una buona notizia per quanti soffrono di allergia che dunque rischiano di trovarsi sotto scacco nella maggior parte dell’anno. Ma la soluzione c’è ed è il vaccino. Attenzione però: va fatto in periodi di quiescenza e dunque lontano dalla diffusione dei pollini. Questo significa da ottobre in poi per chi soffre delle tipiche allergie primaverili. Inoltre, per portare a risultati concreti, la vaccinazione deve protrarsi per almeno tre anni. E nel frattempo? La migliore soluzione è di affidarsi agli antistaminici o ai cortisonici da spruzzare nel naso o da inalare. Può essere utile anche una terapia con broncodilatatori, ma dipende sempre dai casi, da valutare con il medico esperto in allergologia.

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