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PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE

81 APRILE 2016

MONSIGNOR FILIPPINI nuovo Vescovo della Diocesi di Pescia

SERRAVALLE PISTOIESE

uno scrigno nel cuore del Montalbano.

FONDAZIONE CREDITO VALDINIEVOLE Il patrimonio artistico dell’Accademia d’Arte torna a risplendere.


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L’editoriale del Presidente Alessandro Belloni

Cari Soci, cari Clienti, Come avete visto, da questo numero del Salve diventiamo più moderni e… tecnologici. Abbandoniamo la spedizione postale ma recapiteremo la nostra rivista a tutti i Soci via mail, oltre a renderla disponibile sul sito della Banca e sui nostri spazi social. Una scelta in linea con quelle fatte ultimamente dall’intero mondo dell’editoria, che ci permetterà di velocizzare la consegna del periodico, fornendo così notizie ancora più fresche e interessanti, e che ci farà compiere un piccolo gesto per il nostro ambiente abolendo l’uso della carta per questo strumento. Il tema caldo del periodo è certamente il via libera dato dal Governo alla tanto attesa riforma del Credito Cooperativo con l’emanazione del D.L. n. 18/2016.

Tratteremo questo importante argomento con un articolo del nostro Direttore Generale Andrea Rindi, che ne dettaglierà le caratteristiche principali affrontando anche le perplessità che la stesura del Decreto così come presentata in alcuni punti ha generato all’interno del nostro Movimento. Al riguardo mi limito ad alcune osservazioni: il nuovo Gruppo Bancario Cooperativo costituito sotto forma di S.p.a. sarà uno strumento giuridico che sicuramente contribuirà a dare ulteriore forza e stabilità alle Banche di Credito Cooperativo, le quali parteciperanno in misura maggioritaria al capitale della stessa Capogruppo. I singoli Istituti di Credito resteranno titolari della licenza bancaria e non perderanno la propria identità cooperativistica a mutualità prevalente, così come i singoli Soci resteranno proprietari delle loro banche di Credito Cooperativo. Inoltre potremo registrare un aumento della competitività sul mercato per le stesse Banche, grazie al consolidamento patrimoniale generato proprio dalla creazione del Gruppo. Non mancano però nella norma alcuni aspetti che hanno destato perplessità, in primis il cosiddetto way-out, che consente a determinate categorie di Banche di Credito Cooperativo (quelle con patrimonio superiore a 200 milioni) di poter uscire dal gruppo mediante affrancamento delle riserve indisponibili accantonate negli anni, oppure tramite una scissione della parte bancaria, poi trasformata in Spa, da quella cooperativa. Tutto ciò, se confermato, creerebbe grandi problemi non solo al costituendo Gruppo Bancario (con il rischio di indebolimento dello stesso nel caso in cui le Banche più grandi optassero per uscire), ma anche a tutto il mondo delle Cooperative, che basa i propri principi sulla mutualità e la cooperazione. L’auspicio è che in sede di conversione tali criticità possano essere eliminate, oppure disciplinate in maniera più chiara e restrittiva.


SALVE 81 - APRILE 2016 PERIODICO DEL CREDITO VALDINIEVOLE Via Ugo Foscolo, 16/2 - Montecatini Terme DISTRIBUZIONE GRATUITA Registrazione Tribunale di Pistoia n. 479 del 07.05.96 DIRETTORE RESPONSABILE: Niccolò Nociforo REDAZIONE: Francesco Gensini CON LA COLLABORAZIONE DI: Andrea Rindi

Simona Giuliani Responsabile Comunicazione

Simona Giuliani Luca Desideri Daniela Casini Ilaria Sguazzoni FOTOGRAFIE: Foto Silvestri Simona Giuliani

Francesco Gensini Addetto stampa Andrea Rindi Direttore Generale

Archivio Credito Valdinievole L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte

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Traversagna Largo La Pira, 2 Tel.: 0572.911633 traversagna@creditovaldinievole.bcc.it


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Sommario 1 4 8 12 14 18 22 24 28 30 34

L’editoriale del Presidente. Primo piano • Lo pneumatico intelligente che salva vite.

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In copertina • Monsignor Filippini, nuovo Vescovo della Diocesi di Pescia. Area Banca • La riforma del Credito Cooperativo è legge. Personaggi • Massimo Ghini, io e Montecatini Terme. (Ri) Scoprire il territorio • Serravalle, uno scrigno nel cuore del Montalbano. Chi siamo • Conoscere la Banca: la Filiale di Montecatini - Sede. Club dei Soci • La rete che crea valore. Lo charme di Villa di Lupo Parra. La tua Banca • Corsi di aggiornamento per i Soci del Credito Valdinievole in collaborazione con PC System. La Fondazione • Il patrimonio artistico dell’Accademia d’Arte torna a risplendere. La tua Banca • Il Credito Valdinievole sostiene l’Ospedale Pediatrico Meyer.

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Sì viaggiare • Cuba e i Caraibi, una crociera da sogno.

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La tua Banca • Gli studenti dell’Istituto Alberghiero “Martini” si scoprono imprenditori.

La tua Banca • Le aziende del nostro territorio a Pitti Uomo 2016. Lo sport • Il ciclismo internazionale di scena a Larciano per il Gran Premio Industria e Artigianato.

Notizie in breve • Il “caso Moro”, salvare l’ambiente con “M’illumino di meno”, Sgarbi agli Arsenali Repubblicani, l’Illuminista Filippo Mazzei.


PRIMO PIANO

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PRIMO PIANO

Parla toscano lo pneumatico che ti avverte dell’usura Il Credito Valdinievole partner della start-up che ha progettato lo “SmartTyre” - di Francesco Gensini -

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ono lo pneumatico anteriore destro, ti consiglio di sostituirmi appena ciò è possibile perché non sono più in grado di garantire efficienza e sicurezza dell’auto e potrei essere causa di un incidente”. Non è fantascienza, ma è la banalizzazione della fantascienza stessa quando diventa realtà, grazie ad un progetto illuminato di quattro ricercatori dell’Università di Pisa che hanno avuto dal Credito Valdinievole la spinta economica e fiduciaria per dare forma alla loro idea geniale. “In pratica si tratta di un mix di sensori che per-

mettono il rilevamento dell’usura delle gomme e delle rotture accidentali, notificando da una parte il raggiungimento dell’usura minima legale per evitare che aumentino le probabilità degli incidenti e prevenendo dall’altra l’incidente stesso”. Arash Gholamzadeh Nasrabadi, origini persiane e cervello brillantissimo, è uno dei quattro ricercatori appartenenti al gruppo interdisciplinare dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha ideato e poi brevettato il progetto “SmartTyre”: lo pneumatico intelligente. Tutto è nato alla Start Cup Toscana 2015, in cui si premiavano le migliori innovazioni ad alto contenuto scientifico-tecnologico proposte da 5

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PRIMO PIANO

giovani ricercatori, vero dottor Nasrabadi? Proprio così. Avevamo un’idea molto chiara della soluzione nella nostra testa e la competizione Start Cup ci ha dato l’input finale per trasformare quest’idea in modello di business. Dopo un’accurata analisi di mercato condotta dal sottoscritto e un’analisi dettagliata della tecnologia portata avanti dagli ingegneri Alessandro Biondi, Alessio Balsini e Davide Calvaresi, ci siamo lanciati nell’avventura e, a quel punto, il team coeso ha deciso di costituire un’azienda che è stata denominata “Wriggle Solutions”. L’inizio dell’avventura vi sta impegnando tantissimo in cambio di gratificazioni umane e professionali. Successivamente abbiamo partecipato a un bando della Ego Ericsson, programma sempre rivolto alle startups inglobato da Ericsson, e a un altro bando della Global Social Venture Competition, riscontrando molto interesse a livello industriale delle case che producono gli pneumatici, ma anche dell’AIPCR, l’Associazione Mondiale della Strada. SALVE | APRILE 2016

Molte sigle complicate, molti inglesismi, molti riferimenti tecnici per un’indicazione rivoluzionaria che può contribuire ad abbattere il rischio di incidenti stradali e quindi il numero delle vittime. Uno studio dell’Unione Europea ha rilevato che soltanto il 7 per cento degli pneumatici sulle auto in circolazione è sopra la soglia minima di sicurezza (1,6 mm) e che ben il 34,4 per cento degli incidenti è provocato dalle gomme usurate che tale soglia non la raggiungono. La sicurezza dipende in larga misura dal guidatore che va sensibilizzato e reso consapevole dei rischi: d’altro canto si fa già così con le varie “spie” dell’olio, dell’acqua, dei freni, etc, che si accendono a seconda delle esigenze. Algoritmi, sensori, calcoli matematici, internet: il futuro è già oggi. Anche nelle auto. C’è chi non cambia gli pneumatici quando dovrebbe per una questione di soldi, ma spesso e volentieri esiste una colpevole sottovalutazione del problema. “SmartTyre” come detto è un siste6


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ma di sensori che sarà integrato con il sistema Autosar (AUTomotive Open System ARchitecture: in parole semplici, lo pneumatico “dialoga” con il centro elettronico dell’auto, ndc) e, rispettando gli standard, potrà essere applicato in maniera molto semplice in base a quelle che sono le caratteristiche delle macchine di ultima generazione. Segnalerà anomalie dovute a corpi estranei, aggiornerà lo stato di usura in tempo reale, suggerirà il cambio per anticipare possibili rotture, insomma sarà un controllo costante di quella che è componente essenziale per il regolare cammino su strade e autostrade. La salvaguardia dell’integrità fisica va di pari passo con quella del contenimento dei costi. C’è un ritorno in termini di sicurezza e uno a livello economico. Sapremo prima come e quando intervenire, sceglieremo i percorsi migliori da seguire, adegueremo gli pneumatici, tutti strumenti molto utili ad esempio per le flotte dei camion che hanno grande dispendio da questo punto di vista, ottimizzando di conseguenza i consumi di carburante. Senza dimenticare che viaggiare con gli pneumatici in condizioni ottimali riduce l’emissione di CO2 con ovvie ripercussioni positive sull’ambiente. L’Europa guarda all’Italia e allo “SmartTyre”: è una sfida dai grandi numeri. Il 2 per cento del Pil dell’UE è destinato agli incidenti e alle cause che li provocano. Si parla di oltre 200 miliardi di euro all’anno: riuscire a ridurre gli incidenti, e quindi i costi, avrebbe un impatto significativo sul bilancio comunitario. Perfino le assicurazioni-auto potrebbero essere modulate favorendo chi monta lo pneumatico intelligente. Adottando il sistema, una volta “online” la macchina sarà monitorata costantemente e la compagnia assicuratrice potrà così verificare se le varie norme di sicurezza vengono applicate in modo corretto.

Pensiamo ad un 15-25 per cento di polizze assicurative su misura a tariffe agevolate con ulteriore abbattimento delle spese. Quanto è stato importante il Credito Valdinievole nella realizzazione della vostra idea? Molto importante. Perché ci ha permesso di aprire un conto gratuito per un anno ed ha finanziato il Premio Nazionale delle Innovazioni, più altri impieghi che hanno contributo allo sviluppo del progetto e dell’azienda. Con il Credito abbiamo un rapporto aperto e l’Istituto avrà una posizione di privilegio nelle fasi successive dell’attività della startup. Adesso rimangono “solo” la produzione e la commercializzazione: solo si fa per dire. E’ il momento dei test tecnici e va ricercato il partner migliore a cui poter dare la licenza per l’applicazione dopo aver fatto appunto tutte le verifiche del caso. Non vorremmo concedere il marchio in via esclusiva ad un solo partner per consentire a tutti di accedervi: nel mondo dell’auto ci sono grandi aziende e non è facile farsi valere, ma allo stesso tempo consideriamo questa un’idea innovativa che intanto ha prodotto grande interesse e poi può dare indubbi benefici. Dottor Nasrabadi: una tempistica di massima per “SmartTyre”? Finora abbiamo rimandato i vari incontri per concentrarci sul progetto, ma da maggio ci butteremo sul mercato alla ricerca di possibili interlocutori. L’obiettivo è di affidarsi ad un partner senza farsi schiacciare: ovviamente siamo interessati a qualsiasi tipo di investitore, sia esso rappresentato da aziende che da singoli privati. I prossimi mesi saranno un punto di svolta per capire se il sistema potrà essere introdotto in tempi brevi. E a quel punto “parleremo” anche con lo pneumatico, ma saranno chiacchiere che possono contribuire a rendere più sicuri i nostri spostamenti in auto. 7

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Monsignor Roberto Filippini Vescovo di Pescia A colloquio con l’alto prelato, nuovo responsabile della nostra Diocesi - di Simona Giuliani -

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l Credito Valdinievole, Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina, ha incontrato sua Eccellenza Monsignor Roberto Filippini, nuovo Vescovo di Pescia. Alessandro Belloni, Presidente della Banca, Andrea Rindi, Direttore Generale dell’Istituto di Credito, Simona Giuliani, Responsabile della Comunicazione (nella foto a sinistra, insieme a S.E. il Vescovo), e Marco Meucci, vice Responsabile della filiale di Sede, si sono recati a Pescia per fare la conoscenza del nostro nuovo Vescovo e per valutare insieme le prospettive della Diocesi che riveste una grande importanza per il territorio sul quale l’Istituto di Credito è presente nella Valdinievole. Non è una novità che realtà importanti come le Diocesi e le banche, specie quelle di Credito Cooperativo (per dna), abbiano da tempo avviato un dialogo costruttivo, accomunate da valori ampiamente condivisi, quali la centralità della persona. Due delle province interessate dall’attività della Banca, infatti, ricadono nel territorio di interesse della Diocesi. Le Banche di Credito Cooperativo, infatti, da sempre attente al rispetto dei diritti dell’uomo e alle sue potenzialità, non dimenticando la valorizzazione delle piccole e medie imprese, sono state per molti versi il

vero motore trainante dell’economia. Basti pensare agli importanti riconoscimenti ricevuti in due encicliche papali (“Caritas in Veritate” di Papa Bendetto XVI e “Laudato Si” di Papa Francesco). Un dialogo questo tra due soggetti che, seppur assai diversi, hanno il compito di affrontare numerose missioni comuni su un vasto territorio e da cui può nascere una benefica sinergia (non a caso il Vescovo Filippini ha sul tavolo una mappa della Toscana ed una della Diocesi di Pescia). Eccellenza: un bilancio di questo primo periodo trascorso nella Diocesi di Pescia? L’impatto è stato senza dubbio positivo. Sono rimasto davvero sorpreso per l’accoglienza affettuosa e festosa che ho ricevuto. Ho già tenuto alcuni incontri con le persone che avevano difficoltà a muoversi per partecipare alla cerimonia del mio insediamento, mi sono recato a visitare alcune case di riposo e ho incontrato alcuni gruppi di volontariato. Queste realtà sono caratterizzate da una vitalità solidaristica, territoriale e storica. L’intera Diocesi è caratterizzata da una realtà dove l’ambito religioso si fonde con quello familiare. Può farci un breve sunto della sua vita e delle vicende che l’hanno condotta alla guida della Diocesi di Pescia? 9

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Dopo gli studi al Seminario Arcivescovile di Pisa e all’Almo Collegio Capranica, ho ottenuto la Licenza in Teologia e Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico. Dopo l’ordinazione presbiteriale, ho prestato servizio come Vicario parrocchiale nella Parrocchia di Sant’Ermete di Forte dei Marmi e, poi, come Parroco a Colignola e alle Chiese di Santo Sepolcro e San Martino a Pisa. Dal 1999, nella città della Torre, sono stato Rettore del Seminario Arcivescovile. Avrebbe mai pensato di essere nominato Vescovo di Pescia? Non ero mai stato a Pescia, escludendo la partecipazione alle esequie del mio predecessore Giovanni De Vivo. Figuriamoci poter pensare che sua Santità Papa Francesco avrebbe scelto me come successore di Monsignor De Vivo. Tra l’altro, quando il mio nome è stato indicato tra quelli con maggiori possibilità di guidare questa Diocesi, ho espresso forti perplessità, ritenendo che fossero solo voci, soprattutto a causa della mia età. Invece lei è stato nominato Vescovo di Pescia. Almeno Montecatini la conosceva? Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale, aveva l’abitudine di soggiornare in questa città per trascorrere un periodo di cure termali. Sono venuto a Montecatini Terme alcune volte per incontrarlo. Comunque, ho già preso l’impegno di visitare e conoscere tutte le realtà della Diocesi di Pescia. Lei viene da un’esperienza importante, quella da cappellano nel carcere Don Bosco di Pisa. Cosa ha imparato dagli anni trascorsi con i detenuti? Papa Francesco parla di luoghi di questo tipo come quelli in cui il Pastore debba avere una percezione SALVE | APRILE 2016

“non comune” del gregge, attraverso l’inspirazione di un forte odore degli “animali” a cui deve badare. Alla domanda se il carcere sia davvero riabilitativo, posso rispondere sì, nel momento in cui offra la possibilità di cambiare in meglio molti aspetti della vita dei detenuti. Può raccontarci qualche storia del carcere e delle persone che devono subire una detenzione per gli errori commessi? Ce ne sono molte che possono trasmettere speranza ed altre che purtroppo hanno avuto epiloghi tristi, a volte inaspettati. Ricordo come in alcune occasioni abbia visto piangere alcuni agenti senza ritegno per la rabbia di non avere potuto gioire per l’esito positivo di storie complicate. Avendo innumerevoli impegni da affrontare, durante quel periodo, ho potuto fortunatamente contare sulla collaborazione di una suora all’interno della struttura, Suor Enrica. Nei confronti dei detenuti lei si dimostrava mamma, amica e confidente, riuscendo anche ad occuparsi del decoro della Cappella. In situazioni di questo tipo il “prendersi cura di” era di fondamentale importanza per trasmettere accoglienza e volontà di cambiamento e riscatto. Aggiungo infine che il fatto di avere presenti nella Cappella otto grandi icone orientali permetteva ai detenuti, di varie religioni, di poter trovare un collante comune. Al termine di questa piacevole ed interessante conversazione, dove la reciproca conoscenza ha tracciato futuri ed auspicabili momenti di incontro e di condivisione, Monsignor Filippini ci promette di ricambiare la visita al più presto e ci assicura la lettura del nostro “Salve”. 10


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• Vicario parrocchiale nella Parrocchia di S. Ermete a Forte dei Marmi dal 1975 al 1978 e contemporaneamente ha iniziato a insegnare nel Seminario di Pisa; • Parroco a Colignola dal 1978 al 1984. • Nel 1984 è stato nominato parroco della Parrocchia di S. Sepolcro a Pisa e nel 1997 parroco della contigua Parrocchia di San Martino. • Nel 1996 è stato nominato Vicario foraneo del Vicariato cittadino di San Martino e Preside dello Studio Teologico Interdiocesano di Camaiore (Lucca). • Dal 1999 al settembre 2015 è stato Rettore del Seminario arcivescovile «Santa Caterina», in Pisa. • Dal settembre 2015 è Padre spirituale del medesimo Seminario arcivescovile. • Dal 1999 al 2015 è Cappellano del Carcere di Pisa; Docente di Teologia Fondamentale e di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Beato Nicolò Stenone» di Pisa e presso la Scuola di Formazione Teologica; è Delegato arcivescovile per l’Ecumenismo, Vicario episcopale per la cultura, Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose «B. N. Stenone» e Direttore della Biblioteca Cathariniana del Seminario. • Il 25 novembre 2015 Papa Francesco lo nomina Vescovo di Pescia (succedendo a Giovanni De Vivo, deceduto il 20 settembre 2015 ma già dimissionario per raggiunti limiti di età) • Il 3 gennaio 2016 riceve l’ordinazione episcopale dall’Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, coconsacranti gli Arcivescovi Antonio Mennini e Riccardo Fontana. • Il 24 gennaio 2016 prende possesso della Diocesi di Pescia. • Dall’8 febbraio 2016 è stato nominato Delegato per il servizio della Carità dalla Cet (Conferenza Episcopale Toscana).

Monsignor Roberto Filippini è nato a Vinci (Firenze) il 6 giugno 1948. Ha compiuto gli studi nel Seminario Arcivescovile di Pisa; è stato inviato a completare gli studi teologici all’Almo Collegio Capranica, frequentando la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico, conseguendo la Licenza sia in Teologia sia in Sacra Scrittura. È stato ordinato sacerdote il 14 aprile 1973, incardinandosi nell’Arcidiocesi di Pisa. Nel suo ministero sacerdotale ha svolto i seguenti incarichi: 11

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AREA BANCA

Credito Cooperativo, al via la riforma Molte le novità introdotte dopo un lungo iter parlamentare - di Andrea Rindi, Direttore Generale -

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l Consiglio dei Ministri di mercoledì 10 febbraio 2016 ha approvato la riforma del Credito Cooperativo ed il 14 febbraio 2016 è stato emanato il relativo decreto legge 18/2016. La riforma ha avuto un lungo periodo di gestazione durato oltre un anno da quando, nel gennaio 2015, fu approvato il decreto di riforma della banche popolari. All’epoca la parte riguardante il Credito Cooperativo fu stralciata e vennero presi accordi per presentare entro tempi brevi una proposta di “autoriforma”. Fin dal marzo 2015 furono fissati dal Movimento i sei punti fondamentali della riforma che dovevano contenere i tre obiettivi strategici del Credito Cooperativo: 1. Valorizzare la dimensione territoriale; 2. Semplificare la filiera, eliminare ridondanze e accrescere l’efficienza; 3. Garantire unità al sistema. I sei punti focalizzanti erano i seguenti:

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• confermare il ruolo delle Bcc come banche cooperative delle comunità e dei territori, a vocazione mutualistica, secondo quanto previsto dallo statuto; • valorizzare la dimensione territoriale della rete, semplificandone la filiera organizzativa interna, migliorandone l’efficienza; • adeguare la qualità complessiva della governance del sistema al nuovo contesto normativo e di mercato determinatosi con l’Unione Bancaria al fine di accrescere la qualità del servizio; • assicurare una più efficiente allocazione delle risorse patrimoniali disponibili all’interno del sistema; • individuare la modalità più opportuna per consentire l’accesso di capitali esterni; • garantire l’unità del sistema come presupposto di competitività nel medio-lungo periodo. 12


AREA BANCA

Il decreto di riforma DL 18/2016 ha tenuto in gran parte conto dell’impianto normativo proposto dal nostro movimento ed in particolare: 1. conferma e rafforzamento della mutualità tra cui l’innalzamento del capitale detenibile dal socio (da 50 mila a 100 mila euro) e l’innalzamento del numero minimo dei soci che ogni Bcc deve avere (da 200 a 500); 2. controllo della Capogruppo del Gruppo Bancario Cooperativo in capo alle Bcc (il capitale della capogruppo deve essere detenuto in misura almeno maggioritaria dalle Bcc); 3. graduazione dei poteri della Capogruppo in relazione alla meritevolezza delle singole Bcc (è stata introdotta, fatto assolutamente innovativo e rilevante, la previsione che i poteri della Capogruppo siano proporzionati alla rischiosità delle banche aderenti); 4. previsione di un requisito minimo di patrimonio della Capogruppo (un miliardo di euro); 5. protagonismo delle Bcc. Il decreto non ha accolto: 1. la valorizzazione della dimensione territoriale e della specificità della componente Raiffeisen; 2. le previsioni relative alle funzioni della componente associativa; 3. la previsione di uno strumento di accompagnamento di carattere temporaneo finalizzato ad assistere la fase di transizione verso la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo. Inoltre, il decreto prevede la possibilità per le Banche di Credito Cooperativo con un patrimonio netto superiore ai 200 milioni la possibilità (denominata “way out”) di trasformarsi in società per azioni versando il 20% della riserva indivisibile all’erario. La norma accoglie anche una variante e cioè che le suddette Bcc possano scorporare l’azienda bancaria in una Spa che, capitalizza il proprio patrimonio, mentre la riserva indivisibile rimane nella Bcc che, non sareb-

be più investita nella attività bancaria, ma solo nella partecipazione della banca S.p.A che potrà operare ai fini di lucro. Altro punto di novità rispetto al passato è l’emanazione dei decreti attuativi della riforma che sono stati posti in carico al MEF (Ministero Economia e Finanza) anziché, come sempre avvenuto in passato, alla Banca d’Italia. Infine, è stata esclusa la possibilità di recesso dal gruppo bancario una volta effettuata l’adesione anche se pare che tale norma contrasti i principi generali dell’ordinamento. I tempi di attuazione della riforma sono stati fissati in 18 mesi dall’emanazione dei decreti attuativi per i quali, al momento, non sono stati fissati termini precisi e pertanto rimane incertezza sui tempi effettivi dell’operatività della riforma. Molti emendamenti di modifica di alcuni articoli della riforma sono stati presentati alla commissione finanza della Camera ed anche Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo) ha richiesto alcune variazioni. Entro la metà di aprile è attesa la conversione del decreto legge 18/2016 dove finalmente vedremo l’impianto normativo nella versione definitiva, anche se non sono previste significative variazioni oltre a quanto sopra evidenziato, con la speranza di avere anche maggiore certezza sui tempi effettivi della riforma. Il 6 aprile 2016 la riforma del Credito Cooperativo Italiano è diventata legge. Rispetto al decreto del Governo, dello scorso 10 febbraio, è stata profondamente modificata nel rispetto dei principi della cooperazione, che fanno parte del dna delle Bcc. Nasce così un Gruppo Bancario Cooperativo (modello unico in Europa) che si posiziona al terzo posto per volumi ma che sarà il primo per apporto di capitali interamente italiani. Nel prossimo numero di “Salve” saranno illustrate le novità di questa epocale riforma. 13

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PERSONAGGI

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PERSONAGGI

Massimo Ghini Racconta le Terme Incontro con il noto attore e regista romano da sempre ospite di Montecatini - di Francesco Gensini -

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neddoti di vita condivisa e racconti professionali si intrecciano in un mix narrativo che racconta il legame stretto tra Massimo Ghini e Montecatini Terme. L’attore romano di origini toscane conosce molto bene queste zone, eppure la prima volta in Valdinievole non è stata per motivi di lavoro e la lunga chiacchierata gli permette di riportare alla mente un episodio che il tempo aveva confinato in un angolo. Vero, ho un ricordo che non… ricordavo finora. La prima volta a Montecatini è stata da bambino e, difatti, a dire il vero non è che abbia poi riconosciuto i posti dov’ero stato allora quando, da adulto, sono ritornato per uno spettacolo. Frequentavo il mare di Viareggio e alle Terme ci sono venuto con genitori e zii. La classica gita di famiglia. Io appartengo ad una generazione per cui il nome Montecatini Terme era sinonimo di fascino, di eleganza. Si va in vacanza a Montecatini suonava bene, aveva un che di mitico. Purtroppo poi le cose si perdono un po’ nel tempo. Quello che non è andato perso è l’affetto: oggi come ieri, Massimo Ghini guarda Viale Verdi e dintorni con l’occhio di chi ammira una cosa che gli procura benessere psicofisico. Intanto, di Montecatini quello che mi piace è l’anima del primo Novecento. Il senso di passato che non passa e che invece si rinnova, l’architettura elegante di quegli anni perfino mescolata a quella del dopoguerra, per certi versi orribile dal punto di vista este-

tico che si ritrova in molte parti d’Italia. Camminare fino al Tettuccio era ed è sempre bellissimo e anche gli alberghi, pieni di storia e di storie, sono espressione vitale del posto in cui ci si trova. A Montecatini c’è un’aria vagamente retrò ed è una bella sensazione. Il suo sembra essere un invito a non disperdere questi valori in anni per certi versi decadenti. Esatto. Il patrimonio artistico andrebbe lucidato ogni mattina per preservarlo, tramandarlo, difenderlo. Le tradizioni dovrebbero essere custodite gelosamente per rinnovare l’atmosfera del periodo aureo. Io ho sempre affermato che il petrolio di questo Paese è la cultura: una volta lo gridavamo in pochi, adesso ne parlano tutti, spesso a sproposito, ma spero comunque serva a qualcosa in questo momento di riscoperta nella politica, nella cultura stessa, nell’arte. A condizione che venga coniugato con il progresso: antico con moderno funziona. Montecatini Terme per Massimo Ghini significa soprattutto lavoro in un rapporto di reciproca soddisfazione: l’attore-regista romano in Valdinievole ci torna sempre volentieri per ricambiare l’accoglienza piena di calore. Nelle ultime tre stagioni teatrali sono stato altrettante volte al “Verdi”. La prima con “Il Vizietto - La cage aux Folles”, la seconda con “Quando la moglie è in vacanza”, la terza recentissima con “Un’ora di tranquillità”. A queste, aggiungo la bellissima esperienza per Miss 15

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PERSONAGGI

Italia, come ospite in un’occasione e come giurato nell’altra. Ho scoperto un ambiente che non conoscevo e devo dire che l’ho trovato molto interessante. Alla partecipazione da giurato appartiene un aneddoto curioso. Polemizzai con una ragazza e con uno dello staff dell’organizzazione, quando appunto una di queste giovani alla domanda quale fosse la sua massima aspirazione rispose che voleva farsi gli affari propri perché chi fa così campa 100 anni. Non potevo condividere una frase del genere che non può appartenere ad una 18enne nel momento della massima esplosione della vita in tutti i sensi: in un attimo è venuta fuori la mia anima toscana e ho detto che trovavo triste lei e chi la difendeva. A proposito di giovani, posso raccontare un altro episodio? Ci mancherebbe. Ero a Montecatini per presentare “Italia-Germania 4-3” e si parla d’inizio anni Novanta. Per la cronaca, periodo di massima crisi della distribuzione del SALVE | APRILE 2016

cinema italiano a causa di tanti motivi che non sto a rammentare ed elencare, nonostante il talento emergente dei vari Castellitto, Rubini, Bentivoglio e di altri ancora. Questo ragazzo mi venne incontro, si presentò e poi mi disse alcune frasi che cito spesso nel rapporto tra noi uomini e donne dello spettacolo e il pubblico: “Siamo un gruppo di 7-8 persone che ogni volta che è possibile andiamo a Monsummano, perché là troviamo un cinema club che proietta film italiani, cosa che invece non accade qui a Montecatini”. Ecco: se uno si sposta dalla città di residenza e fa anche pochi chilometri per vedere un tuo film, devi - e sottolineo devi - averne sempre il massimo rispetto. Il rispetto che Massimo Ghini ha riservato e riserva a tutti coloro che hanno contribuito a far conoscere e valorizzare proprio il cinema italiano nel mondo. Giravamo “Zitti e Mosca”, film di Alessandro Benvenuti, in alcuni paesi nelle vicinanze di Firenze, ma per 16


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problemi di natura organizzativa non potevamo alloggiare nel capoluogo. Così venne deciso di spostare l’intera troupe a Montecatini e ogni mattina facevamo la spola tutti insieme tra l’albergo che ci accoglieva e il set in queste località alle porte di Firenze. Per due settimane è stato così, condividevamo tutti i momenti sia lavorativi che di svago e ricordo con vera emozione quest’unico film che ho interpretato con l’immensa Alida Valli. Di aneddoto in aneddoto siamo arrivati ad oggi, allo spettacolo “Un’ora di tranquillità” che Ghini e Ciavarro hanno portato in scena a Montecatini lo scorso 28 febbraio. E prima e dopo in altre 80 piazze in Italia con un’ottima risposta di pubblico e di critica, ma non avevo dubbi perché è stato campione d’incassi in Francia e quando ho acquistato i diritti sapevo che sarebbe stato un successo. Senza dimenticare che nel cast, oltre a Ciavarro al suo debutto in teatro e Massimo è stato una sorpresa per me, ci sono attori del calibro di Claudio Bigagli, premio Oscar per “Mediterraneo”, Galatea Ranzi, premio Oscar per “La grande bellezza” e Gea Lionello, figlia del grande Alberto. Soddisfazione doppia: lei è anche regista della commedia scritta da Florian Zeller. Come affermavo, è una commedia molto attuale. Ha un testo baciato dalla fortuna e la rappresentazione diventa una vera macchina da guerra per far ridere e divertire la gente. Le date hanno fatto registrare il tutto esaurito, eppure a Montecatini ho avuto un po’ di paura. Il Teatro Verdi è grande e non è un teatro facile, in più nei due-tre giorni precedenti allo spettacolo c’è stato un tempo orrendo con tanta pioggia. In effetti, come regista e responsabile della pièce, temevo che venisse poca gente e invece il pubblico ha partecipato numerosissimo e devo ringraziare ancora tutti quelli che sono venuti a vederci.

Massimo Ghini, romano, classe 1954, è attore e regista italiano. Comincia a teatro la sua lunga e prolifica carriera con registi del calibro di Zeffirelli, Strehler e Patroni Griffi. Nel 1979 debutta in una produzione cinematrografica e, dopo essere stato diretto da due mostri sacri come Giuseppe Bertolucci e Carlo Lizzani, ottiene il primo grande successo di critica e pubblico in “Compagni di scuola” (1988) di e con Carlo Verdone. Ormai si alterna senza soluzione di continuità tra teatro e cinema, aggiungendo una lunga serie di partecipazioni a film e serie per la televisione specie dal 2000 in avanti. Sono ben 50 i film all’attivo per il cinema (dove ha lavorato, tra gli altri, anche con Francesco Rosi, Cristina Comencini e Paolo Virzì), innumerevoli invece le rappresentazioni a teatro che rimane il suo primo e grande amore. Tifoso della Roma e, per le sue origini toscane, appassionato del Palio di Siena che lo hanno portato ad essere un sostenitore della Contrada della Pantera, a livello sentimentale è stato legato a Sabrina Ferilli in gioventù. Dopo un breve matrimonio con Nancy Brilli, ha avuto due gemelli (Lorenzo e Camilla) nel 1994 dalla seconda moglie Federica e due (Leonardo e Margherita) dalla terza moglie Paola Romano con la quale è sposato dal 2002.

Signori si nasce, diceva Totò. 17

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Serravalle tra mare e montagna

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Il piccolo borgo sfrutta la posizione strategica per essere polo attrattivo nel turismo - di Francesco Gensini -

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“Il mio sogno è che Serravalle torni ad avere il ruolo strategico che aveva nel Medioevo”. Insegnante, studiosa e appassionata proprio di Medioevo, vice-sindaco con una fila così di deleghe (tra cui quelle al turismo e alla cultura), Simona Querci ha un sogno proiettato nel futuro per il suo Comune «sono serravallina autentica» e il riferimento non è certo alle idee e ai valori del lunghissimo periodo che la Treccani definisce “età intermedia tra l’antica e la moderna, compresa fra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) e la scoperta dell’America (1492)”, con accezione molto spesso negativa, anche se nei secoli gli studiosi lo hanno rivalutato esaltando i risultati ottenuti in molti campi. Qual è il ruolo a cui pensa per Serravalle Pistoiese, professoressa Querci? Vorremmo recuperare la posizione strategica che la Storia ci ha assegnato: Serravalle è uno “scrigno”, come amo definirla, che sta tra Firenze e Lucca, tra il mare e la montagna. Da una parte proponiamo le caratteristiche storico-medievali proprie di Serravalle e dall’altra le significative potenzialità paesaggistiche di Casalguidi, tutte fruibili dal turista che cerca tranquillità, natura e arte, grazie a strutture che stanno crescendo a livello qualitativo e ricettivo. Nella migliore tradizione del Montalbano, poi, assieme al Cai stiamo valorizzando una serie di sentieri dentro il bosco e di percorsi panoramici che “rapiscono” per la bellezza dei luoghi attraversati. Con una perla: c’è un punto a Castellina da cui si vede Firenze e si tratta di uno spettacolo imperdibile e indimenticabile. Idee chiare che il Comune di Serravalle Pistoiese porta avanti con una strategia precisa. Abbiamo potenziato l’Ufficio-turismo affidando la gestione ad esterni così da aumentarne la professionalità e, soprattutto, siamo molto attenti a preservare il rapporto con gli altri Comuni. Ogni Comune ha la sua valenza, non esistono categorie di appartenenza e nessuno dev’essere più marginale al progetto esi-

stente. Il lavoro fatto in questi anni ci dovrebbe ripagare con una visione più ampia e quindi più proficua, perché credo e crediamo nelle gestioni associate delle varie funzioni. L’unione delle forze è stata la chiave per ottenere un successo particolarmente caro al vice-sindaco Querci. Al culmine di una battaglia dura ma vincente condotta insieme a cittadini, pendolari e amanti del nostro territorio che si sono coalizzati formando un comitato solido e determinato, e in sinergia con la Regione Toscana rappresentata nella fattispecie dall’assessore Ceccarelli, siamo riusciti a mantenere aperta la stazione Masotti. Da allora, per ottimizzare gli orari delle corse, abbiamo migliorato i parcheggi e i servizi dedicati ai viaggiatori che si affidano al treno negli spostamenti. Programmare, scegliere bene, investire: sono altri tre capisaldi di Serravalle per ritagliarsi un ruolo di spicco in Valdinievole. Per volontà, non abbiamo tanti appuntamenti culturali, ma sono appuntamenti fissi cresciuti in qualità e successo, perché si tratta di “vetrine” tra regionale e nazionale che hanno prodotto interesse e convogliato qui un numero sempre maggiore di persone. Tutto ciò è possibile anche alla collaborazione a cui teniamo in maniera particolare: quella con le associazioni di volontariato che sono molto radicate nel nostro tessuto socio-culturale ed hanno una presa fortissima. E’ il nostro fiore all’occhiello. Il turismo per quanto importante è solo un aspetto della vita politico-amministrativa: c’è un Comune da mandare avanti salvaguardando le esigenze basilari della cittadinanza. Politiche sociali, politiche scolastiche e per l’infanzia, politiche ambientali: sono le nostre priorità e siamo particolarmente sensibili al rispetto degli impegni presi. In Italia sono noti i tagli spesso lineari e invece questa Amministrazione ha sempre, e sottolineo sem19

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pre, mantenuta ferma la spesa per le politiche sociali: persone in difficoltà economiche, anziani, disabili, nulla viene mai toccato di quello che li riguarda. Politiche scolastiche e per l’infanzia: abbiamo tre asili nido per una capienza totale di 107 bambini che soddisfano praticamente la domanda dei residenti a tariffe basse e quando è possibile accogliamo anche quelle in arrivo da residenti di altri Comuni; abbiamo aperto un asilo nido nel pieno rispetto di tutte le disposizioni in materia energetica, consentendo così a Masotti di avere una sezione lattanti per riequilibrare le risorse rispetto alla parte di Casalguidi e, a questo proposito, voglio evidenziare la gestione del doppio servizio scuolabus, porta a porta, dedicato alle famiglie sia di questa zona del Comune di Serravalle che appunto dell’altra oltre la collina. Infine, amplieremo l’edificio che ospita la scuola elementare e media, e valorizzeremo lo spazio antistante l’asilo nido attrezzato a verde. Quanto alle politiche ambientali, anche se non sono di mia competenza, mi preme mettere in risalto le bonifiche dall’amianto, ad esempio quella del tetto della palestra sempre di Casalguidi, e la raccolta differenziata dei rifiuti che qui esiste fin dal 2011. Professoressa Querci: parlava di Serravalle come di uno scrigno e allora chiudiamo con quello che forse è il tesoro più prezioso in esso custodito. L’Oratorio della Vergine Assunta. La struttura, che ha ospitato un’abitazione privata per molti anni, è stato acquistato dal Comune nel momento in cui la naturale scalfittura dell’intonaco dei muri ha portato in superficie alcuni affreschi. E’ seguita una lunga opera di restauro che ha permesso di portare alla luce tutti questi meravigliosi affreschi della scuola Pistoiese riconducibili alla scuola di Giotto: oggi l’Oratorio è sede di presentazioni e di manifestazioni culturali, ma tante coppie lo scelgono anche per sposarsi perché è davvero un luogo di grande fascino per le sue straordinarie testimonianze pittoriche. SALVE | APRILE 2016

Don Stanislao il prete amico

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reddo o caldo, inverno o estate, le porte della Chiesa di Santo Stefano a Serravalle rimangono sempre aperte durante il giorno. E quelle porte spalancate che accolgono il fedele o il visitatore occasionale sono un balsamo tonificante per lo spirito e una luce calda per gli occhi. Le vuole così padre Stanislaw Jakubzcak, che da quasi 16 anni è alla guida della Parrocchia di Serravalle Pistoiese (a cui si aggiungono le Parrocchie di Ponte di Serravalle, Vinacciano, Casalguidi e dei Santi Filippo e Giacomo in Castellina San Rocco). Polacco di un piccolo paese vicino a Lublino, ha fatto della fratellanza e della condivisione la missione della sua vita per portare la parola di Dio in ogni casa e nel cuore di ogni persona. Farsi raccontare chi è e quali sono le

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sue attività nella comunità religiosa di Serravalle non è facile, perché Don Stanislao (come viene chiamato dopo averne italianizzato il nome) è schivo, di poche parole e ampi sorrisi. Padre Jakubzcak, quando e perché è diventato parroco di Serravalle? Avendo soggiornato per un lungo tempo a Milano durante il Seminario, ero solito venire in vacanza da queste parti e un giorno l’allora Vescovo Scatizzi mi ha chiesto di essere un sacerdote della Diocesi di Pistoia e poi a dicembre 2000 ha deciso di mandarmi a Serravalle. Sono passati tanti anni, ma io mi sono trovato bene il primo giorno che sono arrivato e mi trovo bene oggi. Un prete è a suo agio dove ci sono i cristiani e qui l’atmosfera quotidiana è sempre molto serena. Sarà per questo che lei parla volentieri delle “sue” chiese. Prima di tutto, voglio sottolineare come le nostre parrocchie abbiano sempre ricevuto massima attenzione e tutti i possibili aiuti da parte del Vescovo nelle varie iniziative assunte. Ad esempio per la Chiesa di Santo Stefano, che è la più grande ed è utilizzata dalla parrocchia principalmente nei mesi estivi da maggio ad ottobre per gli eventi che si svolgono nel periodo, e per la Chiesa di San Michele su cui nel 2004 siamo potuti intervenire per la ristrutturazione del loggiato. Non esiste un luogo di culto preferito rispetto ad un altro per chi è uomo di Chiesa, ma padre Stanislaw s’illumina quando il discorso “scivola” giù per la valle e… raggiunge Masotti. Aprire il Santuario della Divina Misericordia e San Giovanni Paolo II ha dato a me e a tutti noi un’immensa emozione e un’enorme gioia. Ci ha ripagati di tanti sacrifici e tanto impegno profusi per riservare un punto di contatto e d’incontro tra le due anime di Serravalle e di Masotti, mentre fino ad allora i cittadini di Masotti avevano spesso come riferimento

la Parrocchia di Spazzavento. Nel 2011 siamo riusciti a completare i lavori e gli sforzi fatti sono stati ripagati dall’amore e dalla partecipazione dei fedeli, tant’è vero che è già pronto il progetto di ampliamento, perché le presenze stanno aumentando costantemente e le Sante Messe sono sempre seguite da moltissime persone. Tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle 15 viene recitata la Coroncina della Divina Misericordia (a turno sono le nostre donne ad aprire la chiesa) secondo la volontà del Signore che ha parlato alla suora Santa Faustina Kowalska, mentre sabato e domenica viene recitata prima della Santa Messa. Proprio all’amatissimo Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005, si riferisce la preziosa reliquia presente nel Santuario che attira migliaia di fedeli devoti all’indimenticato Papa polacco. Una testimonianza di inestimabile valore religioso. Sono gocce del suo sangue e mi stordisce ancora il ricordo di averle portate personalmente a Cracovia per le certificazioni necessarie. Si tratta di una reliquia che commuove, che avvicina, che provoca un afflato travolgente di fede. Io non ho conosciuto San Giovanni Paolo II di persona, ma a lui sono ovviamente legatissimo. Ho vissuto con enorme tristezza la giornata del suo funerale come con enorme felicità ho partecipato alla cerimonia della sua beatificazione: ha donato la vita e si è spento per la Chiesa, lasciando dietro di sé insegnamenti che non avranno mai termine. Tempo di saluti e ringraziamenti, ma prima Don Stanislao mostra un filmato che ha sul telefonino: una scimmia tira col guinzaglio, decisa ma con dolcezza, un piccolo cane che deve saltare sulla riva da una pedana in mezzo all’acqua fino a quando il cucciolo si convince a farlo. Bello eh? Nella vita arriva sempre un aiuto nel momento del bisogno. fr.gen. 21

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CHI SIAMO

SCOPRIRE LA BANCA LA FILIALE DI MONTECATINI-SEDE Un viaggio a puntate tra le filiali del Credito per conoscere meglio l’Istituto e le persone che ci lavorano

C

Un’opera articolata che si basa su alcuni punti di forza. Quali sono? Cortesia, correttezza, professionalità. Tutte qualità che hanno un unico fine: fornire risposte esaustive e tempestive, sia nelle domande riguardanti il lavoro, sia quelle cha approfondiscono i temi di vita quotidiana. Di conseguenza, quali sono le richieste più frequenti da parte della clientela? Sono molteplici e, oltre alle varie richieste tipiche rivolte ad una banca chiamata ad offrire un certo tipo di contributo, le persone chiedono rassicurazioni e chiedono che la banca o, meglio ancora la “banchina” dal nomignolo affettuoso con cui veniamo chiamati, sia al loro fianco. In poche parole, vogliono sentirsi parte integrante della struttura e noi siamo molto sensibili a questa esigenza. Quali sono le caratteristiche più significative del territorio a cui vi riferite? Radicamento e appartenenza alla comunità lo-

on quasi 2.000 clienti e 200 soci, la filiale di Montecatini-Sede ha ovviamente un posto di privilegio nell’attività del Credito Valdinievole e non soltanto per la peculiarità della sua ubicazione. Ma quello che la accomuna a tutte le altre filiali della Banca è il concetto di professionalità e attenzione al servizio del cittadino, sia esso cliente, socio, oppure gradito ospite dell’Istituto. Ne parliamo con il responsabile Riccardo Pagni per conoscere il metodo di lavoro della filiale di Montecatini-Sede che si trova all’interno della nuovissima struttura della Banca a pochi passi dal cuore turistico e commerciale del centro termale. Qual è la filosofia della Filiale? E’ una filosofia semplice e al tempo stesso prioritaria: dobbiamo essere vicini a tutte le esigenze che coinvolgono le famiglie, i soci e le imprese locali, cercando di instaurare rapporti di estrema fiducia e reciproca collaborazione per crescere insieme. SALVE | APRILE 2016

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CHI SIAMO

Responsabile Riccardo Pagni

Gestore Imprese Andrea Giovannelli

Gestore Family Martina Vanni

cale, ritengo senza dubbio che siano i due fattori principali, a cui aggiungerei anche la conoscenza diretta della clientela. Non sono caratteristiche casuali, perché mi piace ricordare che la missione delle Banche di Credito Cooperativo è di sostenere il territorio: prendiamo dalle zone di appartenenza e reinvestiamo su di esse in uno scambio reciproco all’insegna della collaborazione. Qual è il valore aggiunto che credete di offrire ai clienti e ai soci? Mi ricollego al discorso appena fatto: penso che la conoscenza capillare del territorio e più ancora la conoscenza diretta delle persone che vi abitano e vi lavorano, diventi la prerogativa essenziale e distintiva per riuscire ad essere più vicini al cliente. Sommando queste componenti e quelle prima elencate, diventiamo il punto di riferimento per chi sia intenzionato a “costruire” qualcosa di solido e duraturo per sé e per i propri figli, che a loro volta domani saranno padri di famiglia e imprenditori.

Vice Responsabile Marco Meucci

Gestore Privati Alessandro Calistri

Gestore Family Ariella Belluomini

Operatrice di sportello Elisa Donati

INDIRIZZO E RECAPITI Via Ugo Foscolo, 16/1 - Montecatini Terme (PT) Tel.: 0572.909100 - Fax: 0572.909130 Email: foscolo@creditovaldinievole.bcc.it ORARI DI APERTURA Dal Lunedì al Venerdì 8.20 - 13.20 / 14.45 - 15.45 23

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CLUB DEI SOCI

CLUB DEI SOCI LA RETE CHE CREA VALORE

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Club dei Soci è un valore aggiunto che il Credito Valdinievole offre a tutti i suoi Soci. Scopri perché.

Il “Club dei Soci”, grazie ad uno strumento di nuovissima concezione che favorisce la creazione e il consolidamento di una fitta rete di legami e relazioni commerciali fra i Soci della banca, è un vero marketplace aggregatore di domanda e offerta di beni e servizi in cui i Soci della banca possono pubblicare la propria offerta commerciale o beneficiare di particolari convenzioni proposte dagli altri Soci. Il portale è rivolto a tutti i Soci del Credito Valdinievole, siano essi persone fisiche che imprese, artigiani, commercianti e liberi professionisti. Ciascuna categoria può accedere e beneficiare degli strumenti messi a disposizione dal Club: una pagina in cui presentare la propria attività, i prodotti e i servizi, gli eventi in programma, le news e fornire particolari convenzioni e scontistiche riservate esclusivamente ai Soci della Banca. L’azienda e/o il libero professionista può, poi, indicare i suoi riferimenti completi (indirizzo, telefono, link al sito web aziendale) per agevolare i contatti con nuovi potenziali clienti, ma anche inserire foto, video e parti descrittive dell’attività proposta. Il Club dei Soci è visibile da tutto il pubblico di internet, ma solo i Soci del Credito Valdinievole possono aderire alle convenzioni. Il sistema è pratico, semplice ed immediato. Le aziende che scelgono di aderire al portale possono effettuare inserimenti e variazioni nell’area riservata in totale autonomia, previo login a mezzo username e password, consegnati dall’ufficio Soci del Credito Valdinievole.

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VILLA DI LUPO PARRA Via Pietro di Lupo Parra Sud, 263 Cascina (PI) www.villaparra.it email: donatella@villaparra.it Abbiamo intervistato Donatella Buggiani, Amministratore Unico di Villa di Lupo Parra. Ci parli della vostra azienda. Sarebbe riduttivo definire la San Severino una società immobiliare nell’accezione comune del termine. La nostra azienda è, a mio parere, l’esempio di un modo diverso di realizzare l’oggetto sociale coniugando passione e ragione, cultura e impresa. Torno indietro di qualche anno. L’interesse per l’arte mi spinse a visitare un’antica villa gentilizia nel Cascinese, o meglio, ciò che di essa restava. L’immobile era in condizioni disastrose: brecce nel tetto, pareti coperte da un’imbiancatura tetra e muffita, infissi asportati. In mezzo a tanta desolazione aveva resistito, inalterato nella sua magnificenza, il grande vano dello scalone centrale, un incredibile miracolo di eleganza e suggestione: tre piani di meraviglie pittoriche e architettoniche, con maestosi monocromi sulle pareti raffiguranti Bacco, Minerva e Cerere, sovrastati da una mirabile volta policroma ove Apollo e le Muse coronavano lo scenario. Impossibile descrivere la bellezza dell’ambiente; ricordo che fui sul punto di svenire, una sorta di sindrome di Stendhal. Immaginai l’antico splendore della residenza, che non meritava quel triste destino di incuria e abban24


CLUB DEI SOCI

dono, ma che cosa potevo fare? Seppi che la società proprietaria, la San Severino appunto, voleva smembrare la villa e venderla a pezzi, cancellandone definitivamente l’identità e il valore storico-artistico. Mi sembrò che la sorte mi avesse chiamata a salvare quel tesoro: decisi di vendere la mia bella casa in collina, fra gli olivi, con vista su Pisa e sul mare per comprare le quote della San Severino e cambiarne progetti e iniziative. Volevo restituire vita e dignità al monumento e renderlo fruibile. L’attività immobiliare della società si è concentrata da allora nel restauro e nella valorizzazione della villa: abbiamo riportato alla luce magnifici affreschi e pavimentazioni originali, ricostruito la storia dell’immobile e degli antichi proprietari. C’è ancora tanto da fare e i problemi non mancano: primo fra tutti, come finanziare il restauro? Combinando la passione per l’arte con il dovere professionale di amministrare l’azienda, ho fatto conoscere la villa in Italia e all’estero e utilizzato la sua bellezza come fonte di reddito. L’immobile è stato oggetto di film e pubblicazioni, con notevole ritorno di interesse e immagine. Nelle porzioni restaurate abbiamo creato eleganti suites, ognuna caratterizzata da una sua propria atmosfera, per ospitare chi è attratto dalla nostra storia e dall’emozione di vivere in un’incomparabile cornice di arte e cultura nel cuore della Toscana. Siamo gratificati dall’apprezzamento di una qualificata clientela internazionale, per la quale Villa di Lupo Parra è un punto di riferimento abituale, un approdo di charme e relax; ed è la stessa clientela il nostro maggior veicolo pubblicitario. All’attività recettiva a breve-medio termine si affianca quella di locazione per eventi e di promozione di manifestazioni culturali, concerti, mostre, visite guidate, degustazioni enogastronomiche. Quali sono i punti di forza della sua azienda Peculiarità dell’offerta, cura dell’accoglienza, attenzione alle aspettative del cliente, capacità di farlo

sentire protagonista di un privilegio. Come è cambiato in questi anni il suo lavoro? Negli ultimi anni abbiamo dovuto fronteggiare sia il considerevole incremento dell’imposizione fiscale sugli immobili storici, sia l’aumento delle strutture recettive nella zona, talvolta approssimative e poco professionali, che hanno destabilizzato il mercato creando squilibri e disorientamento nel potenziale cliente. Questo ha richiesto un impegno ancora maggiore per mantenere alta la qualità dell’offerta, distinguerci dai concorrenti e poterci rivolgere ad una clientela colta e selezionata, capace di riconoscere e prediligere l’eccellenza. Quali sono gli ingredienti vincenti per contrastare la crisi? Tenacia, idee innovative, attenzione alle tendenze del mercato, capacità di non sprecare risorse e di sapersi reinventare in una società in continua evoluzione. Ma questi elementi, che pur ritengo fondamentali, non possono dare risultati soddisfacenti finché l’imprenditoria resta penalizzata da una pressione fiscale iniqua, fra le più alte d’Europa, e da una burocrazia obsoleta che frena ogni iniziativa. Quali sono i vantaggi di far parte del “Club dei Soci”? Avere l’opportunità di conoscere da vicino la Banca e gli altri soci, confrontarsi su temi di comune interesse, creare sinergie, sentirsi parte di un gruppo che opera con efficacia e competenza nel nostro territorio.

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LA TUA BANCA

ESSERE SOCI HA I SUOI VANTAGGI

PROGRAMMA SOCI 2016

Gestione Aziendale CORSI GRATUITI PER AZIENDE SOCIE

Il Credito Valdinievole, in collaborazione con PC System, organizza dei corsi gratuiti destinati alle Aziende Socie della Banca. Ogni incontro affronterà un tema legato alla gestione economico-finanziaria dell’azienda con l’intento di aiutare manager e imprenditori nella conduzione ordinaria della vita lavorativa. PRIMA SESSIONE I corsi si terranno dalle 17,30 alle 20,00 nella Sala Giovannelli presso la sede di Montecatini Terme del Credito Valdinievole, via U. Foscolo 16/2. 16 febbraio Riclassificazione economica, patrimoniale e finanziaria 18 febbraio Budget economico e finanziario 23 febbraio Tesoreria 26 febbraio Gestione del circolante

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Ufficio Soci, presso la Sede, in via Ugo Foscolo 16/2 a Montecatini Terme Tel. 0572/909168 e 0572/909160 o ufficiosoci@creditovaldinievole.bcc.it.

Concluse da poche settimane le giornate di formazione sulla gestione aziendale riservate ai Soci Azienda del Credito Valdinievole

In collaborazione con

P

artecipate, dibattute e soprattutto utili. Questo sono state le giornate di formazione economico-finanziaria riservate ai Soci, tenutesi presso la sede di Montecatini Terme del Credito Valdinievole lo scorso febbraio ed appena concluse nella sede di PC System a marzo. Durante le sessioni formative, curate da docenti professionisti in collaborazione con l’Ufficio Marketing di PC System, guidato da Francesco Ferretti, sono stati approfonditi temi come la riclassificazione economica, patrimoniale e finanziaria, la gestione del budget economico e finanziario, la tesoreria e la gestione del circolante. L’iniziativa, che ha visto la presenza di numerosi Soci del Credito della Valdinievole, è stata all’insegna del dibattito, con partecipanti attivi e motivati, di fronte alle relazioni dei docenti di PC System, sempre all’altezza della situazione e soprattutto aggiornati sulle ultime novità normative. L’azienda bientinese, leader nel settore dell’innovazione e con una provata exper-

- di Daniela Casini -

SALVE | APRILE 2016

SECONDA SESSIONE I corsi si terranno dalle 17,30 alle 20,00 nella sala Corsi presso la sede di Bientina della Pc System, Via Marco Polo 72. 15 marzo Riclassificazione economica, patrimoniale e finanziaria 17 marzo Budget economico e finanziario 22 marzo Tesoreria 24 marzo Gestione del circolante

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LA TUA BANCA

tise nel campo della formazione aziendale, è socia del Credito Valdinievole e si è incaricata di curare entrambe le edizioni dei corsi specialistici. L’obiettivo dell’attività è aiutare manager e imprenditori nella conduzione ordinaria della vita lavorativa, offrendo strumenti allo stato dell’arte, aggiornamenti, occasioni di confronto e possibilità di sviluppo della visione aziendale. Fornire strumenti per il monitoraggio economico e la valutazione finanziaria delle aziende socie è uno degli aspetti su cui il Credito Valdinievole punta per offrire servizi esclusivi ai propri soci, in particolare

alle aziende, con la consapevolezza che lavorare sul territorio significa soprattutto operare a favore dei soggetti che animano il territorio stesso. Anche la scelta di prediligere PC System quale soggetto erogatore va in questa direzione e sottolinea la qualità assoluta dei servizi offerti dall’azienda bientinese. L’iniziativa, nel suo complesso, ha permesso di erogare un totale di 20 ore di formazione altamente qualificata e specialistica, attraverso l’illustrazione di case histories, la proiezione di elementi multimediali e l’effettuazione di lezioni frontali.

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SALVE | APRILE 2016


LA FONDAZIONE

La Fondazione recupera l’Accademia d’Arte Il territorio ritrova uno dei suoi storici patrimoni artistici grazie ad un importante investimento - di Valentino Pieri -

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n patrimonio artistico e culturale restituito alla città e al Paese intero con la prospettiva di un progetto museale all’interno di Villa delle Ortensie capace di attrarre visitatori, rinnovandosi costantemente e parlando il linguaggio della multimedialità. Nella sede del Credito Valdinievole, Banca di MonSALVE | APRILE 2016

tecatini Terme e Bientina, in viale Foscolo a Montecatini, alla presenza della nipote di Galileo Chini, Paola Polidori Chini, della figlia di Pietro Porcinai, Anna, e di Alberto Scalabrino, figlio di Dino Scalabrino, l’indimenticabile direttore sanitario delle Terme, si è tenuta la conferenza stampa per ripercorrere il cammino che ha consentito il recupero di 641 opere dell’Accademia d’arte Scalabrino, censite dalla Soprintendenza, e del futuro recupero 30


LA FONDAZIONE

dell’immobile di Villa delle Ortensie, in viale Diaz, che ospiterà un innovativo progetto museale. Tutto questo grazie alla Fondazione Credito Valdinievole, mentre la banca sta seguendo gli interventi di ristrutturazione della Villa delle Ortensie. Valentino Pieri, presidente della Fondazione Credito Valdinievole, spiega: «Le opere complessivamente sono circa un migliaio. Tra esse spicca “La primavera” di Chini. Quelle censite dalla Soprintendenza sono 641, che abbiamo recuperato e catalogato con l’aiuto del professor Paolo Bellucci. Abbiamo anche realizzato una pubblicazione con l’elenco delle opere che è possibile consultare anche sul sito internet. Per quanto riguarda l’immobile, in cui avrà sede il progetto museale, è già stato approvato dal Comune ed è attualmente in esame alla Soprintendenza. Non voglio dare tempi precisi per la conclusione dei lavori, ma penso che saranno abbastanza rapidi». Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente del Credito Valdinievole Alessandro Belloni, il professor Paolo Bellucci, Maria Cristina Masdea della Soprintendenza, l’architetto Valerio Tesi, Soprintendenza Belle arti e paesaggio, Raffaele Calistri, architetto esecutore del progetto architettonico per il recupero della villa, l’assessore al turismo di Montecatini Alessandra De Paola e Corrado Guidi, sindaco di Bientina. Questi ultimi hanno ringraziato come esponenti delle istituzioni per questo risultato che restituisce alla cittadinanza un prezioso patrimonio culturale ed artistico. Tra il pubblico

l’architetto Claudia Massi. Il presidente Belloni ha ricordato: «Si tratta di un lungo percorso nato anni fa con l’acquisizione tramite donazione delle opere e dell’immobile dell’Accademia. La Banca accettò con piacere perché abbiamo visto in questo progetto la possibilità di rendere fruibile un patrimonio culturale ed artistico per l’intera città». Maria Cristina Masdea della Soprintendenza ha sottolineato: «Quest’opera di recupero la definirei un’azione di tutela per salvare un patrimonio preziosissimo che versava in condizioni di disagio» La Fondazione Credito Valdinievole avrà a disposizione, probabilmente a partire dal 2017, un polo museale dove esporre le opere restaurate della collezione. “La collezione - aggiunge Alessandro Belloni - verrà esposta, in più mostre, all’ex albergo La Villa delle Ortensie in viale Diaz, che dal 1970 ospita questi capolavori. L’edificio, dopo i lavori di ristrutturazione, tornerà a essere un punto di riferimento per la cultura cittadina, richiamando visitatori da tutta Italia e dall’estero”. Il progetto del polo museale, che si svilupperà su ben 4 livelli, ha già l’ok del Comune. Si attende

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LA FONDAZIONE

oltre ad una sala video. Nell’ultimo livello troveranno posto le attività didattiche. “L’esposizione spiega l’esperto d’arte Paolo Bellucci - avrà una connotazione temporale: si passerà dal periodo classico del piano terra fino a diventare contemporanea mano a mano che si sale verso l’alto. Le mostre non saranno mai statiche, ma ci saranno avvicendamenti di opere continui in modo da rendere sempre diversa l’esposizione”. Nei vari livelli espositivi le opere saranno affiancate da schermi video che potranno in base alle esigenze, attraverso immagini o filmati approfondire gli argomenti trattati. Con la presentazione del progetto è stato anche ufficializzato il sito web della Fondazione: all’indirizzo http://fondazionecreditovaldinievole.it si potrà rimanere aggiornati su tutte le novità relative alla Fondazione e al progetto del polo museale che restituisce una testimonianza storica a Montecatini.

Valentino Pieri dona un omaggio floreale a Paola Polidori Chini

il nullaosta anche dalla Soprintendenza, che dovrebbe essere rilasciato a breve. Nelle intenzioni della Fondazione c’è la realizzazione di un laboratorio d’arte dinamico e multifunzione, arricchito da strumenti multimediali oltre, ovviamente, alle preziose opere presenti nella collezione, vero fulcro del polo museale. Villa delle Ortensie, dopo il restauro, al piano interrato vedrà i magazzini e il deposito delle opere. Al piano terra, gli spazi espositivi saranno destinati alle opere più significative della collezione, che si avvicenderanno per gruppi di non più di 30 unità con una cadenza annuale. All’esterno verrà restaurato il giardino come pensato e progettato dall’architetto Pietro Porcinai. Al primo piano, lo spazio espositivo sarà destinato a mostre temporanee della durata di circa 3/4 mesi, SALVE | APRILE 2016

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LA FONDAZIONE

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LA TUA BANCA

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Credito Valdinievole con i bambini “Impresa Amica del Meyer”

l Credito Valdinievole, insieme ai propri Soci, ha deciso di acquistare un set di tre elettrocardiografi di ultima generazione per i piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Un gesto carico di attenzione e speranza da destinare ai meno fortunati: anche questa occasione non manca

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di sottolineare l’importanza strategica che una Banca di Credito Cooperativo individua nel proprio territorio, trasmettendo i valori caratterizzanti. A marzo, presso la Sala Convegni del Meyer, si è tenuta la consegna ufficiale della strumentazione medica donata dalla Banca ed i suoi Soci. Presente il Consiglio di Amministrazione del Credito Valdinievole con il Presidente Alessandro Belloni, il Collegio Sindacale, il Direttore Generale Andrea Rindi e la Responsabile della Comunicazione Simona Giuliani. Il Meyer ha accolto la Banca alla presenza del Presidente della Fondazione Meyer Giampaolo Donzelli, del Direttore dell’Ospedale Alberto Zanobini, del Segretario 34


LA TUA BANCA

della Fondazione Alessandro Benedetti e del Primario di Cardiologia Enrico Chiappa. Con l’occasione, il Dott. Benedetti ha illustrato le attività della Fondazione e quelle dell’Ospedale fiorentino che si conferma essere ancora una volta una delle eccellenze internazionali in ambito pediatrico.

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SÌ, VIAGGIARE

CUBA: UN ALTRO MONDO Soci e Clienti in crociera nei Caraibi. - di Andrea Rindi, Direttore Generale -

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al 9 al 16 febbraio abbiamo vissuto una bellissima e intensa crociera nei Caraibi. I primi due giorni sono stati dedicati alla visita di Cuba e ci siamo subito resi conto di essere arrivati in un altro mondo. Per comprendere appieno Cuba dovrete abbandonare fin dall’atterraggio ogni tipo di preconcetto. In breve tempo vi renderete conto di essere arrivati in un luogo dai forti contrasti, intrappolato nel passato ma che è riuscito a fare di questo aspetto un punto di forza. Vale certamente la pena di acquisire una simile prospettiva per Cuba, un Paese che ci ha conquistati senza riserve e fin da subito.

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E L’Avana incarna alla perfezione questo mix di contrasti che rende in generale Cuba un mondo a sé, autentico e che regala al turista la sensazione di essere non ai Caraibi, non al mare, non in vacanza, ma solo ed esclusivamente a Cuba. La decadenza di alcuni edifici si contrappone allo splendore urbanistico: nonostante un’incuria durata quasi cinquant’anni, la città è ancora oggi indiscutibilmente bella. Difficile spiegarne le ragioni: la sua storia forse, o l’immagine delle onde che si infrangono da decenni contro un muraglione di difesa, o ancora per via della luce del sole che illumina i muri colorati dei palazzi. Le sue contraddizioni la rendono affa36


SÌ, VIAGGIARE

scinante, regalano l’immagine di una città fermatasi cinquant’anni fa ma per questo unica e che, da sola, vale il viaggio. Lasciato il porto de L’Avana, MSC Opera è salpata con prua orientata verso Montego Bay. Un intero giorno di navigazione ci ha consentito di familiarizzare con la nave e di rilassarci completamente. Così rigenerati abbiamo affrontato il giorno seguente, che è stato all’insegna del buonumore e di una nuova avventura nella verdissima Giamaica. Ampie spiagge di sabbia bianca, barriera corallina ed acque turchesi, lussuose strutture alberghiere, una natura particolarmente rigogliosa e lussureggiante, verdi montagne ed ancora rossi tramonti infuocati, rendono la Giamaica una tra le destinazioni più apprezzate della regione. Per la nostra giornata di vacanza, una volta sbarcati da MSC Opera abbiamo deciso di godere delle bellezze naturali dell’isola concedendoci una giornata di mare. Partiti dal porto, grazie ad un viaggio su strada di circa un’ora, abbiamo quindi raggiunto Negril. Situata all’estrema punta occidentale della Giamaica, questa località è internazionalmente conosciuta per le sue lunghissime spiagge di sabbia bianca circondate da una vegetazione tropicale particolarmente fitta e rigogliosa. La Seven Mile Beach è la nostra destinazione finale. Si tratta di una spiaggia suggestiva - è la più lunga della Giamaica - e sulla quale si affacciano la maggior parte delle strutture ricettive della città. Soffice sabbia bianca, un mare turchese e la barriera corallina a poca distanza, rendono questa lingua di terra una vera e propria oasi naturale. Il viaggio di ritorno a Montego Bay ci ha consentito di attraversare piccoli centri e paesi dell’entroterra, fuori dai percorsi turistici più popolari e di avvicinarci in questo modo alla cultura locale. Prima del rientro in nave, infine, ancora uno stop, questa volta al Rick’s Cafè, considerato come uno dei dieci bar più belli al

mondo. Situata sulla scogliera Westend di Negril, la vista da qui è realmente mozzafiato: il turchese del mare si fonde all’infinito all’azzurro del cielo. Dopo la giornata giamaicana a Montego Bay, la nostra crociera è proseguita con lo scalo a George Town, alle Isole Cayman. Avvistate per la prima volta da Cristoforo Colombo nel 1503, l’arcipelago si compone di tre isole: Grand Cayman, Little Cayman e Cayman Brac. Le Cayman sono oggi molto varie: colorati fondali marini, elementi architettonici inglesi e delle Indie Occidentali, strutture alberghiere di lusso, spiagge bianche ed acque turchesi si fondono tra loro creando un mix caratteristico e particolarmente apprezzato. Un piccolo paradiso. Nelle prime ore del pomeriggio MSC Opera è salpata alla volta di Cozumel, in Messico, ultimo scalo della nostra crociera. Suggeriamo per questo scalo l’intera giornata alla bellissima Playa del Carmen o, in alternativa, un tour culturale alla volta del sito archeologico di Tulum, affacciato su uno spettacolare tratto costiero: un tuffo in quel che rimane dell’antica popolazione Maya in un contesto particolarmente suggestivo e di grande impatto. Il giorno successivo, l’ultimo purtroppo, siamo rientrati a L’Avana accolti da un bellissimo sole ed abbiamo approfittato, prima della partenza, di un’ultima occasione di visita alla città e di shopping. Grazie a tutti della vostra piacevolissima partecipazione a nome del Presidente e del sottoscritto. 37

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LA TUA BANCA

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n occasione di Pitti Uomo 2016, il Credito Valdinievole ha risposto volentieri all’invito ricevuto da alcuni dei propri Clienti e Soci, presenti alla Fortezza da Basso lo scorso gennaio in qualità di espositori. Intanto, tra gli stand si è respirato un clima molto positivo: stimolata dalla leggera ma interessante crescita del settore moda Uomo Italia, pari ad un +1,8 per cento del fatturato fatto registrare nel 2015, la 89esima edizione del rinomato appuntamento fiorentino ha soddisfatto in pieno le aspettative degli organizzatori e delle aziende partecipanti. Tra queste, il Credito Valdinievole ha incontrato la “Incom” - che ha lanciato il progetto “Peopleunbranded” basato sul concetto di e-commerce - e la “P.G.N. International” con il nuovo brand “Paltò”.

La Banca a Pitti Uomo 2016

PALTÒ Paltò è un marchio italiano fondato nel 2013 grazie alla volontà del giovane imprenditore Luca Paganelli che, dopo aver lavorato presso Alexander McQueen e Tom Ford e forte dell’esperienza sul prodotto e sulla distribuzione internazionale maturata nell’azienda di famiglia, si è concentrato su questo nuovo progetto. L’azienda ha le sue radici in Toscana e, partendo dall’eredità di uno dei capi fondativi dello stile italiano, il cappotto appunto, ne disegna e progetta nuove generazioni e stili. Paltò è la “fabbrica del cappotto”, un luogo dove recuperare i valori dell’eleganza italiana: dalla modellistica ai materiali, dalla sartorialità ad ogni dettaglio, in modo da veicolarla verso il futuro e

Nel corso dell’89esima edizione sono stati lanciati i nuovi marchi Paltò e Peopleunbranded - di Simona Giuliani -

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LA TUA BANCA

rendendola protagonista trasversale dell’arte del ben vestire dei prossimi decenni. Le collezioni di Paltò coniugano tradizione ed avanguardia, ripropongono tagli classici e suggeriscono nuove strade, più dinamiche e innovative, rivolgendosi ad un target ampio che valica i confini generazionali. Difatti, nasce dallo studio della storia, della costruzione e dell’utilizzo classico del “capo”, interpretandone le caratteristiche e gli elementi specifici secondo le tendenze del vestire attuale, dove gli standard del “made in Italy” rappresentano peculiarità mai secondarie. Il prodotto Paltò, dallo studio alla realizzazione finale, è interamente creato in Italia da artigiani esperti e sapienti. Come detto, dietro l’idea Paltò c’è la famiglia Paganelli, co-fondatrice e fino a qualche anno fa artefice dei successi del marchio Peuterey, marchio diventato noto nel mondo per il suo sportswear elegante. La sfida intrapresa è quella di rendere nuovamente attuale il cappotto e di proporre un nuovo concetto: “il paltò”. Un prodotto, sia per uomo che per donna, in cui si coniuga la praticità e l’originalità dei materiali italiani con un gusto elegante di altri tempi. www.palto.it

nitori italiani per garantire l’eccellenza dei processi di lavorazione e capi di altissima qualità; b) chi ne acquista un prodotto, ha la possibilità di conoscere tutti i passaggi relativi alla sua realizzazione; c) essendo esclusivamente online (in italiano e in inglese), questo consente di tagliare i costi legati alla distribuzione e ai punti-vendita, così da raggiungere direttamente il cliente. Il taglio dei costi si traduce in un prezzo finale più basso a beneficio di chi compra; d) il cliente ha la possibilità di conoscere i costi legati a ogni singolo passaggio della sua realizzazione fino ad arrivare al prezzo finale: in questa maniera saprebbe anche quale sarebbe stato il prezzo del medesimo capo se acquistato secondo il metodo tradizionale. La Spring Summer 2016 è la prima collezione-uomo del marchio Peopleunbranded. Ogni outfit è costruito ad “arte” e studiato nei singoli particolari. I tessuti naturali e pregiati come il lino, la seta e il cachemire sono accoppiati a tessuti più versatili e funzionali quali il cotone, la lana merinos e il gabardine stretch. Il percorso cromatico propone tonalità insuperabili per versatilità. L’uomo Peopleunbranded è un gentleman del XXI secolo. www.peopleunbranded.com

PEOPLEUNBRANDED Pitti Immagine Uomo 2016 ha segnato il debutto anche di Peopleunbranded, il nuovo progetto realizzato da Incom anch’esso interamente made in Italy ed esclusivamente e-commerce. L’inserimento online è avvenuto proprio nella suggestiva cornice della Fortezza da Basso, alla presenza di Lorenzo Nencini, manager di Incom e ideatore di Peopleunbranded, di Raffaello Napoleone, Amministratore Delegato di Pitti Immagine, e del Sindaco di Firenze, Dario Nardella. Altra curiosità: Peopleunbranded è un logo che non si vede ed è presente solo all’interno dei capi, ma racconta una storia di altissima qualità tutta italiana. Si distingue per alcuni capisaldi per certi versi rivoluzionari: a) seleziona i più qualificati for39

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LO SPORT

Larciano protagonista Gran Premio Industria e Artigianato “La vita è come una bicicletta. Se vuoi stare in equilibrio devi muoverti” (A. Einstein) - di Luca Desideri -

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opo la sospensione temporanea nel corso della stagione agonistica 2015, il GP Industria & Artigianato di Larciano è tornato a riproporsi nel calendario del grande ciclismo. Una corsa che, nell’albo d’oro, annovera grandi nomi SALVE | APRILE 2016

del ciclismo italiano a cominciare da Felice Gimondi, Francesco Moser, Giuseppe Saronni e Vincenzo Nibali: gli sportivi del Comune pistoiese hanno inteso riproporla e rilanciarla, dedicando l’evento a due grandi personaggi che, sia pure per circostanze di40


LO SPORT

verse, hanno rappresentato il cuore propulsivo della manifestazione. La gara è stata infatti intitolata all’ex Sindaco di Larciano, Antonio Pappalardo, prematuramente scomparso lo scorso marzo, all’età di 46 anni. Una figura alla quale è stato affiancato il ricordo del grande condottiero Alfredo Martini, che nel 2011 ricevette proprio dalle mani del Sindaco Pappalardo, la riconoscenza di cittadino onorario di Larciano. La corsa pistoiese organizzata dall’U.C. Larcianese è stata una delle prime della stagione 2016, all’indomani delle “Strade Bianche” di Siena, la classica targata RCS SPORT, e a tre giorni dalla Tirreno-Adriatico, che ha preso il via dal litorale della Versilia. Come dire in altri termini che a inizio primavera il grande ciclismo internazionale è di casa in Valdinievole e in Toscana. Grazie a questa serie di favorevoli concomitanze, la corsa ha potuto contare sul coinvolgimento di diversi “World Team”, intenzionati a cercare un successo di prestigio in questa classica, resa famosa negli anni

da un percorso accattivante e incerto, molto adatto alla battaglia, con l’asperità del San Baronto che viene affrontato diverse volte dal versante più impegnativo del “Fornello”. A tale proposito c’è da dire che si è saputo muovere davvero molto bene Bruno Ferrali, il direttore dell’organizzazione, e tutto il team della U.C. Larcianese (Urbano Borgioli, Giuliano Baronti, Fabrizio Bicci, Sibaldo Zipoli, Marco Meacci), che accanto alle iscrizioni dei cinque annunciati “World team”, ha ottenuto l’adesione del team Cannondale e del team Movistar. La squadra statunitense e quella spagnola si sono così aggiunte ad Astana, Lampre-Merida, IAM, Orica GreenEdge e Katusha. I vari Alejandro Valverde, Giovanni Visconti, Rigoberto Uran, Davide Formolo e Moreno Moser, sono andati ad impreziosire una start list che vantava già i nomi di Vincenzo Nibali, Michele Scarponi, Diego Ulissi, Sacha Modolo, Martin Elmiger, Aleksejs Saramotins, l’ultimo vincitore Adam Yates, Simon Gerrans, Jurgen 41

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LO SPORT

Van der Broeck e Angel Vicioso. Alle sette formazioni della massima categoria si sono affiancate altri otto “professional teams”. Rispettivamente: Androni Giocattoli–Sidermec (Gavazzi, Ratto), Bardiani-CSF (Bongiorno, Pirazzi), Bora-Argon18 (Benedetti, Huzarski), Caja Rural-Seguros RGA (Arroyo, Mandrazo), Gazprom-Rusvelo (Kolobnev, Firsanov), Nippo-Vini Fantini (Cunego, Bole), Team Novo Nordisk (Peron, De Mesmaeker), Southeast-Venezuela-Neri Sottoli (Pozzato, Fedi). Ciliegina sulla torta,

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anche la partecipazione di una selezione nazionale del Venezuela e di una azzurra che è stata seguita dall’ammiraglia direttamente dal cittì Davide Cassani. La gara si è svolta sul collaudato circuito di 199,2 chilometri suddivisi su due anelli ben distinti: il primo di 22,3 chilometri da ripetere quattro volte, attraversa un circuito Lazzeretto, Stabbia e Lamporecchio, quasi completamente pianeggiante o quanto meno, privo di asperità significative. Il secondo invece - da

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LO SPORT

43” completavano la top 10 Gavazzi, Navardauskas, Benedetti, Finetto, Pardilla e Petilli Per Simon Clarke, 29enne australiano della Cannondale, passista scalatore e vincitore di una tappa al Giro di Spagna nel 2012, si è trattato della decima vittoria ottenuta in altrettanti anni di professionismo. Accanto a questo degno vincitore meritano una menzione particolare Andrea Fedi, un giovane talento in sicura crescita che ha legittimato completamente il recente trionfo nel Trofeo Laigueglia e l’irriducibile Giovanni Visconti, dimostratosi il solito combattente generoso, già in possesso di uno stato di forma in notevole crescita. Bravissimo anche il lituano Navardauskas, in fuga per tutta la giornata e alla fine comunque rimasto a galla conquistando un più che onorevole sesto posto. Ci si aspettava invece qualcosa di più da Vincenzo Nibali, ma evidentemente la sua condizione atletica aveva bisogno di ulteriori rifiniture. Il tanto atteso duello tra i due siciliani toscani di adozione, rivali nelle categorie giovanili, non c’è stato, ma lo spettacolo della competizione non è assolutamente venuto meno. Nibali prima della partenza aveva dichiarato che non sarebbe stato un derby, ma Visconti aveva replicato che avrebbe gradito un finale testa a testa con lo squalo dello Stretto. L’evento all’insegna delle due ruote svoltosi a Larciano è stato un’ottima vetrina, facendo conoscere il nostro territorio, ammirare le nostre colline e degustare i nostri prodotti tipici ai tanti appassionati venuti anche da fuori Italia. Ha visto sin prima della partenza, i numerosi fan intenti a scattare le foto con i propri campioni e neppure la pioggia ha scoraggiato gli appassionati, che hanno occupato pacificamente sia la zona dell’arrivo, sia le rampe della salita del Fornello. Tutto è andato molto bene e dopo un anno di pausa, la scelta di questa data è stata vincente anche per la partecipazione dei big del pedale.

ripetere anch’esso per quattro tornate - si snoda sulla distanza di 27,5 chilometri e prevede le quattro ascese del “Fornello”, salita corta ma arcigna, per proseguire fino allo scollinamento sul San Baronto e la susseguente discesa verso Lamporecchio per raggiungere infine il rettilineo finale. Sono stati 132 i partenti, con la pioggia che li ha accompagnati durante le prime tre ore di gara. In 20 in fuga dopo dieci chilometri, ma a insistere nell’azione sono stati i tedeschi Schwarzmann e Sutterlin, lo svizzero Lang e il lituano Navardauskas. I quattro attaccanti hanno infatti attraversato tutta la competizione con la loro generosa fuga al km 60 avevano un vantaggio di 7’30”, alzando bandiera bianca soltanto in vista dell’ultimo passaggio sul Gpm del Fornello. Lang e Navardauskas approcciavano l’ultimo giro con 1’30” sul plotone e sul San Baronto il lituano rimaneva da solo seppur con l’avvicinamento costante degli inseguitori dai quali, un po’ a sorpresa, si muoveva Simon Clarke. L’australiano raggiungeva rapidamente il suo compagno di squadra, che spendeva le sue ultime energie per supportarlo, in modo che Clarke potesse scollinare al GPM a 6 km dall’arrivo con 39” sul drappello di inseguitori, tra i quali attaccava il pistoiese Andrea Fedi che in discesa rosicchiava terreno al rivale ma non era abbastanza per riprenderlo. Alle spalle di Fedi a 33” la volata per il 3° posto andava a Visconti davanti ad Uran mentre a 43

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LA TUA BANCA

DULCIS IN FURNO Gli alunni dell’Istituto Alberghiero Martini si scoprono imprenditori - di Ilaria Sguazzoni (Confcooperative)

L’

Istituto Alberghiero Martini di Montecatini Terme non è nuovo a mettersi in gioco in progetti sperimentali e percorsi di autonomia per gli studenti: anche per l’anno scolastico 2015-2016 ha aderito al progetto “Toscana 2020. Il rinascimento della cooperazione” promosso da Confcooperative Toscana e dalla Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo con l’obiettivo di promuovere nelle scuole toscane simulazioni di imprese cooperative per far sì che SALVE | APRILE 2016

gli studenti possano sperimentare i valori alla base dell’impresa cooperativa, il lavoro condiviso, il raggiungimento di obiettivi a beneficio dei singoli (mutualità interna) ma anche a vantaggio di tutta la comunità (mutualità esterna). L’associazione cooperativa scolastica (ACS) che si è creata ha visto come protagonista la Quinta “L”, guidata dalla prof.ssa Adriana Cappelleri e dalla tutor Giovanna Iaquinto, educatrice della Cooperativa La Fenice: al loro fianco anche Confcooperative 44


LA TUA BANCA

Pistoia e il Credito Valdinievole che hanno seguito il percorso contribuendo con alcuni incontri tecnici e, nel caso della Banca, di educazione finanziaria ed al credito, con la partecipazione del vice Direttore Generale Sandro Di Marco e della Responsabile della Comunicazione Simona Giuliani. L’Associazione cooperativa scolastica si è costituita il 12 gennaio 2016, in una sala gremita di visi sorridenti e compiaciuti e non solo per il ricco buffet di biscottini e dolcetti elegantemente allestito! La soddisfazione era tutta per la neonata “Dulcis in furno” (questo il nome dell’ACS) ufficializzata davanti al Responsabile della Filiale Centro del Credito Valdinievole, Adriano Fiaschi, e del Dirigente Scolastico Riccardo Monti che ha avuto per i ragazzi parole di elogio e di incoraggiamento per la loro futura attività. Tra gli scopi dell’ACS, oltre “a diffondere la conoscenza dei principi, della storia, dell’organizzazione e della funzione sociale della cooperazione, fra i ragazzi ed i giovani”, anche “destinare gli utili dell’attività sociale

per l’acquisto di servizi e strumenti utili alla scuola e per iniziative di solidarietà ed aiuto ai soci o agli alunni della scuola” e “impegnarsi nello svolgere il lavoro della cooperativa al meglio, al fine di realizzare un prodotto /servizio di qualità”: tutto questo da raggiungere con le attività di produzione di dolci e salati quali “Solette” e “Grissini”, “Giammini”, “Zenzy” e “Brutti Boni”, “Frollini”, “Fiocchi di mais” e “Tricche ballacche” per finire con la specialità “Da Prato col furgone”! Le occasioni pubbliche per mostrare la bravura dei cuochi e dei pasticceri si sono avute con i ricevimenti dei genitori, gli open day, la ricreazione nel corso della mattinata. “Dulcis in furno”, rappresentata da un simpatico omino di pan di zenzero munito di cappello da cuoco e di frusta da cucina, ha già contribuito all’acquisto di un defibrillatore per la scuola. Per i 28 neo imprenditori la strada è imboccata: chissà quali nuove iniziative intraprenderanno e quali nuovi compagni di viaggio, forse futuri soci, incontreranno sul loro cammino. 45

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NOTIZIE IN BREVE

Notizie in breve CASO MORO, LE VERITÀ ANCORA DA CONOSCERE

repubblicana non si è mai verificato un delitto politico con tanti risvolti oscuri: dopo 5 indagini giudiziarie e 4 processi, è stata istituita una commissione d’inchiesta parlamentare per indagare ancora. Perché quello che sappiamo oggi è il frutto della trattativa tra Dc e i vertici delle Brigate rosse. Ed è solo una minima parte di quanto è davvero accaduto. Chi c’era in via Fani la mattina del sequestro? Chi sparò? Dov’erano la o le prigioni di Moro? Chi il suo quarto carceriere? Che fine hanno fatto le carte da lui scritte in 55 giorni e le registrazioni degli interrogatori? Chi ha sottratto la lunga lista degli appartenenti a gladio stilata da Moro durante la prigionia? L’inchiesta ricostruisce tasselli e scava dentro i fatti.

Le ultime ricostruzioni sulla vicenda del sequestro e morte di Aldo Moro sono state al centro dell’incontro di venerdì 12 febbraio u.s., nella sala Giovannelli della Sede del Credito Valdinievole. Sono intervenuti Sandro Provvisionato e Stefania Limiti, autori di «Complici» (Chiarelettere 2015). L’incontro, che assegnava tre crediti per la formazione degli iscritti all’Ordine dei giornalisti, è stato moderato dal giornalista Daniele Bernardini. «Sul caso Moro - hanno detto Provvisionato e Limiti - ci hanno raccontato verità aggiustate. Nell’Italia

IL CREDITO VALDINIEVOLE S’ILLUMINA DI MENO Attento e incondizionatamente favorevole alle tematiche a tutela dell’ambiente, il Credito Valdinievole ha aderito con entusiasmo all’iniziativa “M’illumino di meno” nell’ambito della nuova Giornata del Risparmio Energetico che si è tenuta venerdì 19 febbraio scorso. L’iniziativa, lanciata dalla trasmissione Caterpillar in onda su RaiRadio2, è una campagna ideata per sensibilizzare al risparmio energetico e alla razionalizzazione dei consumi. Dopo aver spento i più noti monumenti delle città italiane ed europee nelle passate edizioni, Caterpillar ha invitato istituzioni e privati cittadini, scuole e negozi, aziende e associazioni, a manifestare la propria attenzione al tema della sostenibilità spegnendo piazze, vetrine, uffici, aule e abitazioni: un gesto simbolico, a cui viene affiancato da qualche anno l’invito ad accendere luci “pulite” facendo ricorso a fonti rinnovabili e sistemi intelligenti di illuminazione. L’edizione di quest’anno è stata anche l’occasione per promuovere l’uso della bicicletta e di tutti i mezzi a basso impatto energetico come manifesto di pace e di rispetto per l’ambiente. SALVE | APRILE 2016

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NOTIZIE IN BREVE

Vittorio Sgarbi agli Arsenali Repubblicani di Pisa Credito Valdinievole partner dell’evento Il Credito Valdinievole, partner del Circolo Filippo Mazzei di Pisa, in collaborazione con Paim e con il patrocinio del Comune di Pisa, ha presenziato lo scorso venerdì all’evento di presentazione del libro “Dal Cielo alla Terra, da Michelangelo a Caravaggio” di Vittorio Sgarbi che si è tenuto presso gli Arsenali Repubblicani di Pisa (recentemente inaugurati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella). La stampa ha evidenziato l’iniziativa, per la quale la Banca è stata rappresentata dal vice Direttore Generale Sandro Di Marco, il Consigliere Avv. Lorenzo Trombella e dai colleghi della filiale di Pisa.

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NOTIZIE IN BREVE

L’intervento del Presidente Belloni al Circolo Culturale Mazzei Il Credito Valdinievole alla mostra allestita a Palazzo Blu a Pisa nel mese di marzo per ricordare la figura di Filippo Mazzei nel bicentenario della scomparsa del medico ed intellettuale toscano

“È un grande piacere per il nostro Istituto di Credito partecipare a un progetto dedicato a un personaggio straordinario come Filippo Mazzei. Nella sua esistenza ritroviamo molti di quei valori che sono alla base del mondo del Credito Cooperativo, sempre in prima fila per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, che a noi si rivolgono con fiducia, e consentire la crescita della piccola e media impresa, vera ossatura del sistema economico del paese. Le vicende di questo coraggioso e intraprendente italiano che nel 1754 arrivò a Londra e, dopo un difficile periodo iniziale, riuscì a fare fortuna attraverso il commercio di prodotti mediterranei, in modo particolare con il vino, rappresentano una grande lezione di vita per tutti noi. Il Circolo Filippo Mazzei ha il merito di portare avanti, attraverso molte iniziative, i valori di un uomo capace di testimoniare in ogni giorno della sua esistenza il rapporto inscindibile tra democrazia e libertà di fare impresa. Quando, nel 1773, questo straordinario italiano partì da Livorno per andare negli Stati Uniti, attratto dal particolare “autogoverno” delle colonie di questo paese, decise di portare con sé una serie di prodotti e professionalità assenti oltreoceano. Così, a bordo della nave Triumph, portò con sé contadini toscani, un sarto piemontese, trentatré tipi di vite, piante di olivo e della noce, ovuli di baco da seta, scarpe, carte da musica, libri e due capre. Niente di ciò esisteva negli Stati Uniti e quando MazSALVE | APRILE 2016

zei sbarcò in Virginia l’impatto fu straordinario. La lezione che arriva da questo eclettico imprenditore e intellettuale è di una straordinaria attualità, nonostante il passare dei secoli. È stato in prima fila nella rivoluzione americana e in quella francese, i veri punti cardine della modernità, dove il concetto di essere umano e dei suoi diritti sono diventati il perno della società. Il tempo passa, ma l’umanità, assai di frequente, dimentica gli errori commessi, senza rispettare i valori nati dall’Illuminismo. Feroci barbarie si ripetono ogni giorno, mentre l’economia continua a muoversi tra molte incertezze. Il Credito Valdinievole, Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e Bientina, è in prima fila, insieme agli amici del Circolo Filippo Mazzei, proprio per sviluppare quel concetto di crescita positiva nel rispetto dei valori e dell’individuo. Del resto, Il Circolo Filippo Mazzei di Pisa colonna portante di questo progetto, nacque nel 1989, durante le protesta scoppiata all’università per la Legge Ruperti, che voleva introdurre una maggiore partecipazione di imprese e privati negli atenei. Gli amici del Circolo si posero subito in una posizione di dialogo, comprendendo che senza un’apertura del genere gli atenei avrebbero sofferto molto a causa delle carenze di finanziamenti pubblici. Ecco, la grande lezione di Filippo Mazzei è anche questa: saper guardare oltre”. 48


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