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UNA SFIDA GLOBALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
UNA SFIDA GLOBALE

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PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

di MARIA GRAZIA SCHIAVONE
Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile–inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. I 17 Goals fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo sviluppo che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani. L’attuazione dell’Agenda 2030 richiede, infatti, un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura. Un aspetto innovativo dell’Agenda 2030 è l’attenzione rivolta al fenomeno delle disuguaglianze. In assenza di un’adeguata strategia di intervento, diversi fattori possono contribuire ad alimentare una polarizzazione tra diverse situazioni.Per questo motivo è necessario individuare e condividere le politiche che possono rilanciare la crescita e renderla sostenibile nel lungo periodo. La Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile si basa, infatti, su un approccio multidimensionale per superare le disuguaglianze economiche, ambientali e sociali e perseguire così uno sviluppo sostenibile, equilibrato ed inclusivo. Tale approccio implica l’utilizzo di un’ampia gamma di strumenti, comprese le politiche di bilancio e le riforme strutturali. É strutturata in cinque aree di intervento, corrispondenti alle “5P” dello sviluppo sostenibile proposte dall’Agenda 2030, ciascuna delle quali contiene Scelte Strategiche e Obiettivi Strategici per l’Italia, correlati agli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e richiamano alla profonda interrelazione tra dinamiche economiche, crescita sociale e qualità ambientale, aspetti conosciuti anche come i tre pilastri dello sviluppo sostenibile: Persone: contrastare povertà ed esclusione sociale e promuovere salute e benessere per garantire le condizioni per lo sviluppo del capitale umano; Pianeta: garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali, contrastando la perdita di biodiversità e tutelando i beni ambientali e colturali; Prosperità: affermare modelli sostenibili di produzione e consumo, garantendo occupazione e formazione di qualità; Pace: promuovere una società non violenta ed inclusiva, senza forme di discriminazione. Contrastare l’illegalità; Partnership: intervenire nelle varie aree in maniera integrata.

Anche Papa Francesco il 18 Giugno 2015 si è pronunciato sullo sviluppo sostenibile con la pubblicazione dell’enciclica LAUDATO SII analizzando i legami fra clima e sviluppo. Il Papa afferma che le soluzioni possibili richiedono un approccio integrale per lottare contro la povertà, per restituire la dignità agli uomini e al contempo per preservare la natura Sono sette gli obiettivi che accompagnano il cammino di questo programma operativo: la risposta al grido della Terra, l’ascolto del grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di uno stile di vita semplice, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l’impegno comunitario. Il Pontefice rinnova l’esortazione, rivolta a tutte le persone di buona volontà e contenuta nella lettera enciclica promulgata nel 2015: “prendersi cura della Terra, che è la nostra casa comune”. Da tempo, ormai, questa casa che ci ospita soffre per ferite che noi provochiamo a causa di un atteggiamento predatorio, che ci fa sentire padroni del pianeta e delle sue risorse e ci autorizza a un uso irresponsabile dei beni che Dio ci ha dato. Oggi, queste ferite si manifestano drammaticamente in una crisi ecologica senza precedenti, che interessa il suolo, l’aria, l’acqua e, in genere, l’ecosistema in cui gli esseri umani vivono. L’attuale pandemia, poi, ha portato alla luce in modo ancora più forte il grido della natura e quello dei poveri che ne subiscono maggiormente le conseguenze, evidenziando che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute non è separata dalla salute dell’ambiente in cui viviamo. Anche il nostro p.e. CPIA 1 Rodi G.co si unisce al desiderio di ecosostenibilità con attività laboratoriali da svolgere durante l’anno e che vedranno come protagonisti i nostri alunni e il territorio per la sua salvaguardia e attività legate al tema della PACE come diritto di ogni essere vivente.



CHE LA GENTILEZZA SIA CON NOI

La capacità di trattare gli altri con dolcezza è da sempre una peculiarità del punto di erogazione di San Giovanni Rotondo, e una serie di iniziative la avvalorano
di LINA RICUCCI E DOCENTI



In ogni nuovo viaggio o percorso ci si pone degli obiettivi e noi del CPIA di S. Giovanni Rotondo siamo partiti quest’anno con la voglia di valorizzare un atteggiamento considerato a volte demodè e cioè la gentilezza. Probabilmente è qualcosa che, in forme diverse, ha caratterizzato tante nostre azioni educative anche degli anni scorsi; ma ora sentiamo, come punto di erogazione, una maggiore consapevolezza e soprattutto una voglia crescente di “saper comprendere e rispettare le esigenze altrui”. Questo tutti i giorni, non solo il 13 novembre, giornata dedicata a livello mondiale a questo comportamento che non è altro che la capacità di trattare noi stessi e gli altri con dolcezza. Questa, in tutti i suoi aspetti, è una nostra peculiarità, perché da sempre abbiamo un debole per il “convivio” e la condivisione di momenti piacevoli. L’attenzione per le parole è stata una delle priorità che in tante occasioni si è proposto e su cui si è lavorato e riflettuto, come qualche anno fa con i dieci principi del “Manifesto della Comunicazione non ostile” di PAROLE O_Stili, che è un impegno di responsabilità per comprendere, farsi capire e avvicinarsi agli altri. Ma anche i gesti, le azioni, gli atteggiamenti fatti di sorrisi, incoraggiamenti, condivisioni, hanno il loro peso e sono state da sempre tra le priorità di cui si è rivestita l’azione educativa di noi docenti e di tanti corsisti di questi anni. All’insegna di queste premesse abbiamo iniziato il nostro nuovo anno scolastico con una serie di iniziative ed attività che hanno riempito le prime settimane dedicate all’accoglienza. La ricerca di frasi, la realizzazione di un laboratorio con oggetti, simboli e riflessioni sul tema, la visione di cortometraggi e la condivisione di motti e parole in tutte le lingue particolari dei nostri corsisti. Si sono realizzate bandiere e si è utilizzata una canzone italiana, “Che tu sia benedetta” di Fiorella Mannoia, il cui testo è rappresentativo di quanto si intende comunicare sulle dinamiche relazionali, e cantando tutti insieme si è voluto sottolineare un pensiero comune nell’affrontare le difficoltà di ognuno e del gran valore della vita, che ci dà sempre una seconda opportunità, proprio come la nostra scuola, il Cpia, che ci ricorda che “per quanto assurda e complessa ci sembri la vita, è perfetta, per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta. Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta…”. E’ stato emozionante il primo evento dell’accoglienza tenutosi nei corridoi della nostra scuola e le tre classi (alfabetizzazione, primo e secondo periodo didattico) sono state coinvolte in un’attività fatta di reciprocità ed empatia. Tutti sono stati coinvolti attraverso laboratori e attività di creatività. Un altro momento di grande partecipazione e di piena condivisione è stato il giorno dell’Open Day, quando abbiamo chiesto a tutti i rappresentanti del territorio di partecipare alla presentazione della nostra realtà scolastica, con la ricchezza delle preziose storie dei nostri studenti, con la prova della grande generosità affettiva di tanti corsisti, con un legame tra docenti e corsisti che va oltre

il tempo. I nostri ex alunni erano lì a testimoniare “gentilmente” che la nostra scuola non ha limiti temporali e gli anni scolastici sono sempre oltre il calendario. Le storie di tanti, gli oggetti realizzati con originalità e passione, le letture che hanno sostenuto il gioco del filo d’Arianna, le cortesi parole del cuore -puzzle hanno costituito la chiusura di un momento in cui finalmente c’eravamo e potevamo parlare della nostra voglia di diffondere sentimenti di rispetto per tutti. C’era il sindaco Michele Crisetti, l’assessore Mariapia Patrizio, la nostra dirigente Antonia Cavallone ed i presidi Luigi Talienti e Rosa Porciello, le associazioni del S. Matteo e del Cotonou che ci hanno sostenuto nella realizzazione dell’evento, in particolare Adelaide Capuano, l’assistente sociale Rosa Merla ed i colleghi delle scuole superiori; e dulcis in fundo c’erano loro, i nostri corsisti, quelli di ieri e di oggi: non tutti ma una buona rappresentanza di quelle persone che sentiamo e riconosciamo dai piccoli gesti che tornano e dalle parole dette talvolta con gran pudore e riconoscenza. E’ questo che ci rende orgogliosi del nostro lavoro e che resta una risorsa del territorio di S. Giovanni Rotondo. La presenza di una scuola come il Cpia che ha come “mission” un’inclusività che non risparmia mai parole accoglienti, sorrisi disinteressati, forti e sentite condivisioni. Ad maiora, a noi, semper!









DON’T LET THEM EXPIRE!

Gli studenti del punto di erogazione di San Giovanni Rotondo hanno pensato di realizzare dei cartelloni sullo spreco alimentare
di NADIR LA FRATTA e MARIA PIA BORRILLO - 2PD A CURA DELLA DOCENTE TERESA CICCONE
Nei giorni dedicati al “World Food Day” (16 e 17 ottobre) siamo stati invitati dalla docente di francese del P.E. di San Giovanni Rotondo a realizzare un cartellone sullo spreco alimentare che avviene in modo ricorrente anche nelle nostre case. Spesso i prodotti alimentari vengono buttati in quanto non c’è nessun interesse nel guardare le date di scadenza, per mancanza di tempo o perché presi da altre problematiche giornaliere. Il tema è stato il seguente: “Non lasciare nessuno indietro. Una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore”. In particolare, la Scuola ci ha voluti sensibilizzare sui danni del consumismo. Si è pensato al frigo che spesso vive in uno stato di oblio totale tra prodotti scaduti o malandati favorendo la proliferazione di batteri. L’idea era quella di invitare noi alunni attraverso un fumetto, “il frigo appunto”, a voler controllare la data di scadenza utilizzando un’applicazione che porta il titolo dello stesso cartellone “Don’t let them expire” ovvero “Non farli scadere” in quanto “The food you waste could be on somebody’s plate” ovvero “il cibo sprecato potrebbe stare sul piatto di qualcuno”, e quindi, di qualche povero


che subisce un’ingiustizia sociale perché privato del proprio cibo per soddisfare i capricci di persone facoltose. Con questa applicazione è possibile scannerizzare il prodotto adducendo la data di scadenza. In tal modo tutte le derrate vengono monitorate, e quando sono in fase di scadenza, l’app avvisa, tramite notifica sul cellulare, che è arrivato il momento di consumare. Un gioco divertente che ha coinvolto tutti noi e le nostre famiglie. A casa ci siamo divertiti a mettere tutto il cibo al sicuro contrastando lo spreco. È un cartellone che ci ha resi coscienti del fatto che spesso il cibo viene buttato senza mai pensare agli altri o alla possibilità di recuperare quanto più possibile, evitando acquisti inutili che portano via l’essenziale alle persone che non possono mettere un piatto a tavola. Siamo presi dal consumismo, dal nostro egoismo, senza pensare ai bisogni del prossimo. Il cartellone è stato, in un secondo momento, digitalizzato per partecipare anche al Concorso Poster indetto dalla FAO e a cui ha aderito il CPIA1 Foggia. Abbiamo prodotto varie versioni di manifesti utilizzando applicazioni diverse, ma la scelta è poi ricaduta sul poster che ci è sembrato più completo con una cornice che ha come sfondo vari oggetti scolastici, per stare in tema con l’ambiente educativo, e affinché venga permesso a tutti di nutrirsi delle prelibatezze della madre terra che è un bene comune e non un privilegio per pochi.


4 NOVEMBRE 2022

Commemorare chi ha dato la vita per la libertà è un imperativo categorico
di LUANA LA FRATTA, ROSA LA FRATTA, VERONICA MAIORANO e ZAIRA POGA 2PD

Il 4 novembre si celebra la festa delle forze armate e il ricordo dei morti caduti in guerra per non dimenticarli e anche per mantenere vivo il loro ricordo perché hanno dato la vita per il proprio paese e per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni del mondo. È importante imparare e conoscere la storia perché “un popolo senza memoria è destinato a morire”. Le nuove generazioni devono capire meglio i sacrifici che hanno fatto i loro nonni o bisnonni, anche per rispettare la presenza delle forze armate per garantire l’ordine pubblico. Questa giornata fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale, visto che permise all’Italia l’annessione di Trento e Trieste. È innanzitutto un tributo a un milione e 240 mila caduti militari e civili, in 4 anni di conflitto. Come ogni anno in questo giorno anche a S.G.R. il sindaco Michele Crisetti, con il comandante della compagnia dei carabinieri, il maggiore Alessandro Carpentieri, il comandante della stazione carabinieri S.G.R., maresciallo Saverio Ciavarella, il comandante della polizia municipale Anna Di Cosmo e tanti cittadini hanno voluto ricordare questo giorno indimenticabile. Oggi noi del CPIA1 Foggia con sede a S.G.R. abbiamo partecipato alla commemorazione della giornata dell’unità Nazionale e delle Forze Armate, per celebrare l’onore dei caduti in difesa della pace, dell’uguaglianza e l’integrazione del popolo. Oggi ricordiamo il sacrificio di tanti soldati morti al fronte nella prima guerra mondiale, lasciando famiglie e la propria casa per combattere e salvare la patria, con coraggio, eroismo e amore. Ricor-

diamo tra loro i tanti caduti Sangiovannesi, i cui nomi sono incisi nel Monumento Dei Caduti situato in piazza Europa. Celebriamo anche la giornata delle Forze Armate, di tutte le donne e gli uomini in divisa che ogni giorno garantiscono la sicurezza nel nostro paese. Non si può dimenticare il sacrificio e l’amore che hanno dato ai cittadini durante l’emergenza sanitaria. Celebriamo anche chi è lontano nelle missioni di pace e in luoghi più difficili del mondo, che è disposto a rischiare la vita per la libertà e democrazia. Per questo non smetteremo mai di ringraziarli. Nel quotidiano, con le piccole azioni si costruisce sempre più una società libera, in pace, solidale e accogliente. La pace è un diritto umano fondamentale delle persone e dei popoli. La pace ci segue sempre in ogni posto del mondo, anche nei posti più paurosi e tenebrosi in cui c’è la guerra e tanta paura. La pace riesce a perdonare e a sorridere alle persone che non lo meritano. La pace non la si può toccare né sentire e né guardare, la pace però la si può avere e donare. Tra i discorsi che si sono detti in questo evento, quello del sindaco del comune di San Giovanni Rotondo è stato per ognuno di noi una buona riflessione. Il Sindaco, prima di tutto, ha espresso un invito per impegnarsi a vivere e costruire sempre di più, in una società libera, solidare ed accogliente. Per noi alunni del CPIA 1 Foggia partecipare a questo evento è stato veramente importante perché nella nostra scuola ci sono anche alunni stranieri che imparano e sono testimoni degli enti eventi culturali e storici del nostro paese.




INSIEME SI PUÒ

Ridurre gli sprechi a Natale non può lasciarci indifferenti: ce lo spiegano dal punto di erogazione di San Severo
di HMIMNAT ASMAA 2PD SEZ A


Il Natale è la festa per eccellenza in Italia: le famiglie fanno grandi sacrifici per riunirsi e passare del tempo insieme. Si sa che in questa occasione si cucinano grandi quantità di cibo e si comprano molti regali. Purtroppo, però, gli sprechi e i danni all'ambiente non possono lasciarci indifferenti. Durante le cene del periodo natalizio si prepara molto più cibo di quanto si dovrebbe e tanto viene anche gettato via. In media, secondo le statistiche, si gettano circa 500.000 tonnellate di cibo in questo periodo. Bisognerebbe evitare assolutamente tanto spreco, e seguendo poche e semplici regole si può. È necessario, per esempio, fare una lista precisa della spesa e comprare le giuste quantità di cibo per gli ospiti. Ciò serve a sprecare il meno possibile, ma, se proprio non si riesce, si potrebbe riutilizzare il cibo in eccesso inventando nuove ricette, congelandolo o donandolo a chi è in difficoltà. Si deve fare attenzione anche alle confezioni dei cibi, che vanno differenziate secondo le indicazioni, e alle stoviglie che si usano. Molto spesso, infatti, durante le cene natalizie si usano piatti e bicchieri di plastica rossa. È meglio, per inquinare di meno, usare quelli di carta o, se proprio non si trovano, quelli classici di porcellana e vetro. La stessa attenzione a usare materiali riciclabili va fatta per gli incarti dei regali: è preferibile usare nastri, stoffe, decorazioni e fiocchi che si possano riutilizzare in occasioni successive. A tutto questo si deve aggiungere l’attenzione per gli sprechi di energia. Succede spesso, per esempio, che quando tante persone si riuniscono nella stessa casa, comincia a fare caldo. Così, anche se il riscaldamento è acceso, si aprono le finestre, con conseguente dispersione di calore e spreco di energia. Sarebbe bene quindi, a un certo punto della cena, spegnere il riscaldamento. Inoltre bisogna stare attenti a quanto e quando si accendono le luci e le decorazioni: può essere molto utile acquistare luci a led per il risparmio energetico e accenderle solo di sera. In alternativa si possono usare anche le candele, che creano una bella atmosfera natalizia. E se questa atmosfera piace così tanto, un segreto è anche uscire a piedi. Coprirsi e lasciare l’auto in garage regalerà una boccata d’ossigeno a noi e al pianeta. Per concludere, bastano poche regole e l’impegno di tutti per un Natale ecosostenibile: Madre Terra ringrazierà!
