Magazine Novembre 2013

Page 1

ANNO 4 - N.4 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2013 - PERIODICO DELLA FONDAZIONE COSTRUIAMO IL FUTURO - DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

NUOVO CENTRODESTRA

Costruiamo il Futuro News - Supplemento a Mediastore Italia - Anno 15- n.6- Giugno 2013 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - Conv. in L. 46/2004 - Art.1 Comma 1 - LO/MI Registrazione al Trib. di Milano n.536 del 12 agosto 1999 - Editore: Frimedia S.r.l. - Stampa: Bellavite - (Missaglia) - Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23, 20821 Meda (MB) -Tel. 0362/600463-4-5 - Fax 0362/600616

Editoriale

Penso positivo. Perché son vivo di Angelo Frigerio

Il 2013 è ormai alle spalle. Archiviamo un anno difficile. Crisi, disoccupazione, tasse: questi gli argomenti all’ordine del giorno delle agende politiche e “mediatiche”. Alla boa d’inizio anno, ci s’interroga su quale sarà il nostro futuro. Soprattutto dei nostri figli e nipoti. Io penso positivo, come diceva Jovanotti nella sua canzone. E non è il buonismo che mi muove ma alcuni dati oggettivi emersi negli ultimi tempi. Innanzitutto: le nostre aziende sono vive. Malgrado le bastonate, il tessuto produttivo ha tenuto. La crisi ha permesso il taglio dei rami secchi. Chi ha resistito, oggi ha la consapevolezza di poter sfruttare il momento della ripartenza. Che non dovrebbe tardare. Il contesto internazionale in secondo luogo. L’Irlanda è appena uscita dalle secche della recessione. Dopo tre anni di assistenza, oggi può fare a meno degli aiuti europei. E la sua economia si avvia a recuperare quanto perduto nell’ultimo quinquennio. La Spagna la segue a ruota. Le cure del governo di centrodestra, capitanato da Mariano Rajoy (subentrato all’irresponsabile Zapatero), stanno portando i primi frutti. Tanto che nel 2013 sono aumentati del 117% gli investimenti stranieri nel paese iberico. Anche la Grecia si sta piano piano risollevando. Qualche timido segnale di miglioramento del Pil c’è malgrado i dati drammatici della disoccupazione. Il terzo fattore sono i dati sull’export. Bene ha fatto il governo Letta ad aumentare la dote di Ice, la nostra agenzia per lo sviluppo internazionale. E’ in questa direzione che le nostre aziende devono guardare per poter risollevarsi dalla crisi. A questo punto la palla passa alla politica. Solo con riforme strutturali si potranno fornire alle imprese quegli strumenti per poter competere alla pari con altri nel mondo. Ma ce la possiamo fare. Lo abbiamo dimostrato anche nel calcio. In Spagna, nel 1982, rischiavamo di andare fuori dopo tre partite. Abbiamo alzato la testa e vinto, alla grande, il Mundial. Campioni del Mondo: speriamo di poterlo urlare anche nello stadio dell’Economia.

“SENZA BASE NON C’È ALTEZZA”

L’intervento del ministro Maurizio Lupi in occasione della presentazione del partito. “Senza base non c’è altezza”. Questo slogan, che segnala un’evidenza geometrica ma di cui in politica molti si sono dimenticati, era scritto su un volantino che una ragazza mi ha messo in mano sabato 7 dicembre 2013 durante la manifestazione pubblica di lancio del Nuovo Centrodestra. Uno slogan plasticamente rappresentato proprio da quella “base” accorsa in numeri doppi rispetto alle nostre previsioni agli Studios di via Tiburtina a Roma: ci aspettavamo seimila persone, ne sono arrivate più di tredicimila. Quel sabato è successo un fatto di popolo, persone che hanno manifestato la loro volontà di costruire prima che la loro indignazione e la loro rabbia. Un popolo che chiede stabilità non per le nostre poltrone, ma per ricostruire. Chi protesta ha le sue motivazioni, chi rottama pure, ma chi vuole costruire ha ragioni più forti. Un Paese che vuole uscire dalla crisi economica non può vivere in uno stato di campagna elettorale permanente, deve ritrovare la volontà di lavorare insieme per il bene comune. Bene comune che oggi si declina con un compito: riportare il segno più davanti all’indicatore della nostra economia. La stabilità è la condizione delle riforme necessarie, l’alternativa è un’avventura (una disavventura) al buio. E le riforme necessarie sono note a tutti: una nuova legge elettorale con cui si possa scegliere chi ci rappresenta, un fisco che aiuti chi vuole creare lavoro e che non penalizzi chi mette su famiglia, una burocrazia che non ostacoli chi mette la propria capacità imprenditoriale, la propria creatività e le proprie energie al servizio dello sviluppo del Paese. Abbiamo fondato il Nuovo Centrodestra per onorare questo impegno di responsabilità nei confronti del Paese contratto di fronte alla constatazione dello stallo in cui era finita la situazione politica dopo le ultime elezioni. Abbiamo fondato il Nuovo centrode-

L’INTERVISTA AL SOCIO

Il mio mestiere? Dare una seconda vita al legno La “Del Curto srl” ricicla i materiali di scarto dell’industria e della raccolta differenziata dei Comuni. Parla Nicolo Del Curto, titolare. A pagina 2

stra perché riteniamo che i moderati italiani, che in Italia sono maggioranza, non possano essere rappresentati da un partito che sta assumendo una deriva estremistica nella sua leadership. Questo, purtroppo, è diventata Forza Italia. Una riprova della bontà della nostra decisione è dal numero crescente di adesioni che vengono dal territorio, in quattro settimane sono 2.500 gli amministratori locali che sono confluiti nel nuovo partito. Non abbiamo posti da promettere, non abbiamo finanziamento pubblico, non abbiamo ancora una sede, abbiamo solo la promessa di un duro lavoro politico che riparta dal basso, dai sindaci, dagli assessori, dai consiglieri comunali, da chi si confronta quotidianamente con i problemi delle famiglie, delle imprese, dei giovani. Ripartire da chi lavora sul territorio vuol dire tornare a riaffermare il merito come criterio di selezione della classe politica. Chi ha mal digerito la nostra decisione tende a sminuirne la portata qualificandoci come un cespu-

PREMIO COSTRUIAMO IL FUTURO MONZA E BRIANZA

glio della sinistra. Per farlo deve negare la realtà, il nostro saldo radicamento nel centrodestra, deve far finta di non conoscere i contenuti delle nostre proposte politiche riassunti nel bellissimo discorso di Angelino Alfano alla manifestazione del 7 dicembre, deve ostinatamente chiudere gli occhi di fronte alla chiara determinazione, affermata sin dalla costituzione del governo, di voler costruire una forte alternativa al centrosinistra. Collaborare con l’avversario in un momento eccezionale della vita del Paese è la premessa leale per tornare a essere alternativi una volta ristabilite le condizioni della normalità di una dialettica politica. Non c’è su questo punto possibilità di equivoci, come dimostra la nostra proposta di legge elettorale: siamo per un bipolarismo di partiti o di coalizioni in cui alla chiusura delle urne si sappia chi ha la responsabilità di governare e chi quella dell’opposizione democratica. In Italia ci sono due sistemi elettorali che hanno dimostrato di funzionare in tal senso, la modalità di elezione dei sindaci e dei governatori di regione. Le nostre proposte, anche quelle di riforma istituzionale con la diminuzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo perfetto, nonché quella di abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sono lì, Renzi dimostri di voler fare sul serio. Sigliamo il contratto per l’Italia 2014, portiamo a casa le riforme di cui il paese ha urgente bisogno e siamo pronti a misurarci con lui. Perché, lo ribadisco, la nostra ambizione è quella di costruire un grande centrodestra alternativo al centrosinistra. Non ci riusciremo? Non credo, ma se succedesse saranno gli elettori a deciderlo, non abbiamo mai tenuto il loro giudizio. Diamo loro la possibilità di misurarci sui fatti, adesso che centrodestra e centrosinistra, chiarite le questioni congressuali o paracongressuali al loro interno, non hanno più alibi.

IL PERSONAGGIO

Tutti i miei segreti da “donna d’impresa” Alle pagine centrali

Antonella Mansi, già vicepresidente di Confindustria, è stata nominata presidente della Fondazione Mps. A pagina 7


2

Costruiamo il Futuro Magazine - Novembre/Dicembre 2013

L’INTERVISTA AL SOCIO

Il mio mestiere? Dare una seconda vita al legno La “Del Curto srl” ricicla i materiali di scarto dell’industria e della raccolta differenziata dei Comuni. Parla Nicolò, un giovane imprenditore che porta avanti con entusiasmo l’azienda di famiglia. sta puntando è quello delle energie rinnovabili. “Stiamo cercando di sviluppare e investire nella biomassa. Il mio sogno è diventare cliente di noi stessi. La biomassa legnosa alimenterebbe una grossa caldaia (impianto di cogenerazione) che bruciando il cippato svilupperebbe sia energia termica che energia elettrica. La realizzazione dell’impianto è piuttosto dispendiosa ma in 3 o 4 anni ti ripaghi un investimento 3 o 4 milioni di euro. Per la mia azienda significherebbe abbattere i costi dell’energia elettrica. Se volessi invece vendere energia sul mercato mi verrebbe pagata il doppio del costo normale perché l’Italia, come richiesto dall’Unione Europea, dovrà produrre, entro il 2020, il 17% dell’energia da fonti rinnovabili. In questi ultimi mesi si sono fatte avanti alcune aziende disposte a coprire i costi di realizzazione dell’impianto in cambio di una divisione degli utili. E’ un progetto molto ambizioso al quale stiamo lavorando e in cui credo molto”. La “Del Curto srl” occupa una superficie operativa di 50.000 metri quadrati, 10.000 sono dedicati allo stoccaggio, alle lavorazioni e all’insaccaggio delle materie prime. Ha 40 dipendenti, 5 dei quali assunti nell’ultimo anno, pur avendo registrato un calo di fatturato. “Lo scorso anno, come azienda, abbiamo pagato il 67% di tasse, la media europea è attorno al 43%. Una percentuale insostenibile. Gli utili li abbiamo sempre messi in azienda, mio padre è un tipo che se guadagna 2 investe 4. Abbiamo sempre avuto degli impianti all’avanguardia. Quest’anno è stato un anno abbastanza positivo ma non è facile. Purtroppo devi dedicare maggior tempo al recupero crediti, togliendo tempo ai nuovi progetti e alle nuove idee. Fare l’imprenditore non è facile – ha concluso Nicolò - La mente lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ci vuole anche un pizzico di fortuna, non credo che tutte le aziende che hanno chiuso in questi anni abbiano avuto al comando imprenditori incapaci”. “La seconda vita del legno”, slogan dell’azienda, parte anche da qui: un giovane imprenditore con tante idee, entusiasmo e con i piedi ben piantati a terra. Mara Baiguini

Imprenditore di terza generazione, 38 anni, lavora alla “Del Curto srl” da 10 anni. Laureato in Legge, avrebbe voluto fare il manager sportivo, ma: “Ho capito subito che era un mondo di raccomandati, allora ho deciso di venire in azienda da mio padre a mangiare un po’ di segatura”. Nicolò Del Curto, socio della Fondazione Costruiamo il Futuro, è un giovane determinato, ha una grande passione per il suo lavoro e un sogno: “Istallare in azienda un impianto a biomassa”. “Mio nonno ha iniziato nel 1930 – ha raccontato Nicolò - raccoglieva segatura e la rivendeva ai conciatori di pellicce, perché lucida e sgrassa le pelli. Poi mio papà, seguendo le orme di mio nonno, e cambiando un po’ il tipo di lavoro, ha iniziato a produrre legname truciolare. Adesso, io e mio fratello, come nuova generazione, ci siamo buttati sul pellet e stiamo aprendo alla biomassa. Il nostro lavoro consiste nel trasformare in prodotti utili e convenienti tutto il legno che altri non utilizzano più, offrendogli una seconda vita. Mio padre è sempre e comunque il capostipite e supervisore, ma per fortuna ci lascia molta autonomia”. La “Del Curto srl”, che dal 1978 è a Verderio Inferiore, raccoglie e ricicla materiali di scarto provenienti dall’industria del legno e dalla raccolta differenziata dei comuni, per poi trasformarli in speciali prodotti destinati a diversi usi. “Il legname che ritiriamo viene sottoposto ad un particolare processo detto cippatura, il risultato della trasformazione, il cippato, lo vendiamo alle aziende produttrici di pannelli truciolari. Questo settore però ultimamente sta andando meno, il mercato interno ha subito una flessione importante negli ultimi tre/ quattro anni. Abbiamo differenziato il nostro lavoro con altri prodotti come il pellet. Si tratta di un combustibile ecologico che, soprattutto in questo periodo di crisi, aiuta ad abbattere i costi del riscaldamento. Utilizzandolo in apposite stufe e camini si ha una resa di calore elevata con costi molto inferiori rispetto al tradizionale riscaldamento. In poco tempo abbiamo quadruplicato il fatturato in questo settore”. Uno degli ambiti in crescita e sul quale l’azienda di Verderio

I soci incontrano Sala, Lupi e De Girolamo Nunzia De Girolamo, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e Giuseppe Sala, Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015 e amministratore delegato di Expo 2015 spa, hanno incontrato i soci della Fondazione durante un pranzo che si è svolto presso cooperativa sociale “InPresa” di Carate Brianza, sabato 26 ottobre. “Dobbiamo ringraziare tutti gli imprenditori agricoli per le nostre eccellenze – ha detto Nunzia De

Girolamo – Ci aspetta una grande sfida nel 2015, dovremo far conoscere i nostri prodotti e il nostro territorio. E’ tempo di lavorare duramente ma dobbiamo stare insieme ed essere in grado di dare risposte concrete L’indifferenza è un grosso problema, è importante essere solidali e una realtà come questa è un bellissimo esempio. La classe politica deve permettere ai ragazzi di continuare a sognare.” Gli imprenditori presenti al pranzo, più di cento, hanno poi rivolto numerose domande agli ospiti.

Nella foto sopra: Giuseppe Sala, Maurizio Lupi e Nunzia De Girolamo

FONDAZIONE COSTRUIAMO IL FUTURO Via Garibaldi, 50 23891 Barzanò (LC) Tel: 039 - 5969259 Fax: 039 - 5969950 info@costruiamoilfuturo.it


Costruiamo il Futuro Magazine - Novembre/Dicembre 2013

IL LIBRO

Reti d’impresa: un contributo al rilancio del Paese

“Con-Correre per competere. Le reti d’impresa tra territorio e globalizzazione”: la ricerca è stata realizzata dalla Fondazione Costruiamo il Futuro. Edita da “Il Sole 24 ore”, è stata ufficialmente presentata, nel mese di novembre, a Roma e Milano. Il libro presenta i risultati di un’indagine sull’utilizzo da parte delle aziende italiane dei contratti di rete. Le caratteristiche del modello originale di sviluppo che regge le sorti economiche del Paese (piccola/media dimensione, proprietà familiare, vocazione imprenditoriale e prevalenza del manifatturiero) rendono quanto mai necessario “diventare grandi, restando piccoli” e dunque realizzare collaborazioni interaziendali. Le molte modalità proposte nel corso degli anni non sempre hanno saputo però incontrare i bisogni e le aspettative del mondo imprenditoriale: dopo i distretti quella del contratto di rete sembra una formula destinata ad avere successo perché tiene conto delle caratteristiche del mondo a cui è destinata. Nella seconda parte, il libro raccoglie contributi sulle reti d’impresa da diversi punti di vista: della ricerca, del credito, delle piccole imprese, del sistema camerale e delle policies. L’evento di Roma si è svolto martedì 12 novembre, nella Sala Conferenze stampa Palazzo Montecitorio. Sono intervenuti: Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere, Roberto Nicastro, direttore generale UniCredit, Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, Paolo Preti, curatore della ricerca e professore di Organizzazione piccole e media imprese Univ. Bocconi e Raffaello Vignali, curatore della ricerca e membro della X Commissione Attività Produttive, alla Camera dei Deputati. “Un sistema organico di politiche a sostegno di imprese e territori e uno sforzo perché il sistema imprenditoriale acquisisca la consapevolezza dei vantaggi legati al contratto di rete”. E’ ciò che serve, secondo il presidente Ferruccio Dardanello: “Gli incentivi non sono tutto e la prova e’ il ‘boom’ di reti che abbiamo registrato, in particolare tra le medie imprese ma anche tra le piccole, in questo 2013, anno privo di incentivi. Quello che serve, oltre al sistema organico di politiche a sostegno delle imprese e dei

territori, è potenziare i servizi di sensibilizzazione e di assistenza tecnica a favore dello strumento delle reti facendo leva su tutti gli attori dello sviluppo locale”. Una seconda presentazione si è poi svolta, venerdì 29 novembre, presso l’Università Bocconi di Milano. In questa occasione sono intervenuti: Marina Puricelli, SDA Bocconi, Paolo Preti, SDA Bocconi, Raffaello Vignali, curatore della ricerca e membro della X Commissione Attività Produttive, alla Camera dei Deputati e Aldo Bonomi, Vice Presidente di Confindustria con delega alle Reti d’impresa, filiere e aggregazioni. Le conclusioni sono state affidate a Maurizio Lupi. “La crisi morde la nostra economia. I consumi interni non sono mai stati così bassi – ha detto l’onorevole Vignali durante la presentazione in Bocconi - Le reti di impresa non possono essere considerate ovviamente la panacea contro la crisi mondiale, ma possono essere un importante contributo. Possono indicare anche una nuova coscienza di impresa, che torna a mettere la fiducia al centro delle relazioni economiche e fa comprendere la necessità di una competitività che non può essere solo in capo alla singola impresa. Le reti di impresa sono il contributo a cambiare paradigma sia per le imprese che per la politica. Per le imprese significa una nuova cultura che possiamo sintetizzare nello slogan ‘con-correre per competere’. Per la politica significa abbandonare vecchi slogan e valorizzare il positivo che nel nostro sistema economico c’è. In altri termini, potremmo sintetizzare così: non demonizzare la presunta anomalia italiana, ma credere in essa fino in fondo. E agire di conseguenza”. Le presentazioni di Roma e Milano sono state realizzate in collaborazione con “Inrete - Relazioni Istituzionali e Comunicazione ”, agenzia primaria nel panorama nazionale in rappresentanza della quale ha partecipato ad entrambi gli appuntamenti l’Amministratore Delegato Simone Dattoli. Mara Baiguini

3


4

Costruiamo il Futuro Magazine - Novembre/Dicembre 2013

6 EDIZIONE A

PREMIO COSTRUIAMO IL FU Mattinata dedicata alla solidarietà all’auditorium dell’istituto Omnicomprensivo di Vimercate. Domenica 24 novembre, la Fondazione Costruiamo il Futuro ha donato 32.500 euro e forniture sportive alle associazioni di volontariato della provincia di Monza e Brianza. Testimonial d’eccezione della sesta edizione del premio “Costruiamo il Futuro” sono stati Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Antonio Rossi, campione olimpico e mondiale di canoa e Romolo Guerreri, attore de “Quelli dell’intervallo cafè” su Disney Channel, che con la loro sensibilità e simpatia hanno consegnato i riconoscimenti. “Il Premio è da sempre l’attività che più mi piace tra quelle svolte dalla Fondazione – ha detto Francesco Sangiorgio, vice presidente – Anche quest’anno siamo riusciti a trovare nuove realtà e persone veramente speciali. Abbiamo incontrato quasi 150 sodalizi, tra associazioni e cooperative del territorio, in sei edizioni sono stati devoluti 208 mila euro alle sole realtà della provincia di Monza e Brianza”. ECCO ALCUNI NUMERI DELLA SESTA EDIZIONE DEL PREMIO COSTRUIAMO IL FUTURO IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA:

ABBIAMO PREMIATO

16 REALTÀ 3 VOLONTARI

L’ASSOCIAZIONE BANCO DI SOLIDARIETA’ MADRE TERESA di Giussano

ASSOCIAZIONE CILLA di Monza

ASSOCIAZIONE CORTE CRIVELLI di Vimercate

Per la dedizione con cui si occupano delle famiglie in difficoltà economica

Per la speciale accoglienza offerta ai pazienti e ai parenti costretti a trasferirsi per ricevere cure mediche

Per l’impegno profuso nell’integrazione delle persone diversamente abili attraverso numerose e particolari attività

LA ROSA BLU di Ronco Briantino

GRUPPO SHALOM di Vimercate

BIBLIOTECA ITALIANA PER I CIECHI di Monza

Per l’amore con il quale accolgono i giovani disabili, in un ambiente sereno, gratificante e socialmente utile

Per la gioia e l’entusiasmo con cui condividono il loro tempo libero con amici disabili

Per l’importante lavoro svolto nell’ agevolare e sostenere l’istruzione dei non vedenti e degli ipovedenti

ASSOCIAZIONE M.A.P.O MOVIMENTO AMICI DELLA PICCOLA OPERA di Monza

CROCE BIANCA SEZIONE di Besana Brianza

I MAESTRI DEL LAVORO di Monza

Per la passione e l’impegno con cui trasmettono e testimoniano il valore dell’ accoglienza e dell’attenzione alla persona

Per i numerosi e fondamentali servizi offerti a tutta la cittadinanza

Per l’impegno profuso nell’istruire e preparare i giovani all’attività professionale

CROCE BIANCA SEZIONE di Seveso

AASSOCIAZIONE LA RIABILITAZIONE di Seregno

Per i numerosi e fondamentali servizi offerti a tutta la cittadinanza

Vincitori 1ª edizione del Concorso fotografico “Scatta la Solidarietà”

INCONTRANDO IN 2 MESI

OLTRE

148

ASSOCIAZIONI E COOPERATIVE DEL TERRITORIO

6 EDIZIONI E...

208MILA EURO DI PREMI IN DENARO CHE, SOMMATO AL PREMIO IN PROVINCIA DI LECCO, RAGGIUNGONO LA CIFRA DI

452MILA E 500 EURO


5

Costruiamo il Futuro Magazine - Novembre/Dicembre 2013

VIMERCATE, DOMENICA 24 NOVEMBRE 2013

UTURO MONZA E BRIANZA SINCRO Seregno

ASD AGORA’ di Carate Brianza

ASD BRIANTEA84

Per l’impegno nell’insegnare uno sport particolare come il nuoto sincronizzato, arrivando a raggiungere importanti risultati

Per la sintonia creata tra sport e attività educativa e la grande accoglienza rivolta ai ragazzi e alle famiglie

Per l’impegno profuso nel promuovere lo sport per disabili e per l’opera di sensibilizzazione svolta nelle scuole

FORNITURE DI MATERIALE SPORTIVO ASD ORATORIO SAN ROCCO di Seregno Per l’impegno profuso nel promuovere e sviluppare l’attività sportiva come strumento di educazione

ASD SAMPIETRINA di Seveso Per l’impegno e la passione profusi nell’insegnare ginnastica artistica ai giovani

L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA RASELP di Peregallo - Lesmo Per l’importante funzione educativa, sociale e culturale promossa attraverso lo sport

I volontari premiati. Mario Galeotti, del Centro di aggregazione giovanile Antonia Vita di Monza Andrea Albani dell’Unione Associazioni Sportive di Muggiò e Massimo Oliveri dell’Associazione Sportiva Hockey 2012 di Seregno

Il pubblico presente alla premiazione

Da sinistra: Antonio Rossi, Maurizio Lupi e Romolo Guerreri



7

Costruiamo il Futuro Magazine - Novembre/Dicembre 2013

Il personaggio

Tutti i miei segreti da “donna d’impresa”

Attività soci

Sulle guglie per vedere il Duomo

Antonella Mansi, già vicepresidente di Confindustria, è stata nominata presidente della Fondazione Mps: “Incarico che gratifica, ma non ci sono soluzioni semplici”.

Antonella Mansi, a dispetto dei suoi 39 anni, ha già un fitto curriculum professionale, nel quale non solo spicca la carica di consigliere delegato della Nuova Solmine, azienda di famiglia (oltre 100 milioni di fatturato, 220 dipendenti, tra i principali produttori italiani di acido solforico), in cui lavora dal 2001, ma compare anche l’incarico di presidente nella Banca Federico del Vecchio. L’elenco potrebbe continuare, passando tra presidenze varie (Sipi spa e Aedificatio spa) e incarichi da consigliere (Sol Spa, SolBat Spa e Retindustria) in aziende legate al gruppo di famiglia e non. Abbiamo avuto la fortuna di averla come relatrice alla Summer School a Sorrento di quest’anno, scuola di formazione politica promossa dalla Fondazione Costruiamo il Futuro. Tutti i presenti sono rimasti molto colpiti dal suo intervento. Dopo poco più di un mese è stata nominata presidente della Fondazione Mps, abbiamo colto al volo l’occasione per un’intervista. Come presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena la aspetta un lavoro piuttosto complicato. Quali saranno le sue prime azioni? E’ un incarico che mi gratifica, non lo nego, ma di cui sento tutta la responsabilità. Non ci sono soluzioni semplici. La mia prima preoccupazione è quella di un approfondimento dello stato delle cose - la cosiddetta “fotografia” dello stato di fatto - ai fini di una migliore comprensione della complessità, indispensabile per definire le future strategie. Complessità che non è solo legata a temi interni, ma inevitabilmente ed indissolubilmente legata ad un contesto che mette tutti noi quotidianamente a dura prova. Poi sarà utile un confronto con i colleghi che mi accompagneranno a

vario titolo in questa esperienza, ed un dialogo stretto con gli stakeholders istituzionali e del territorio, al fine di maturare un percorso utile alla valorizzazione dell’ente e coerente con la sua mission di motore di sviluppo. Prima di questa nomina ricopriva già un ruolo importante in Confindustria, come l’esperienza maturata nell’associazione di categoria potrà aiutarla in questo nuovo impegno? Nella gestione di relazioni complesse, di reti di soggetti con interessi diversificati... Confindustria eè stata fin dal tempo del mio impegno nei Giovani Imprenditori una grande scuola, entro la quale ho certamente maturato esperienze e competenze come non avrei potuto fare altrove, specialmente alla mia età. Al tempo della mia nomina a presidente di Confindustria Toscana avevo 33 anni... In una intervista che ha rilasciato al Corriere della Sera, subito dopo la nomina in Mps, dice di essere onorata di questa possibilità e che “la affronterò da donna di impresa”. Quali sono le caratteristiche di una “donna di impresa”? Quelle di un “uomo di impresa”... Pragmatismo, cultura del risultato, valorizzazione delle risorse - prima di tutto umane - e una certa capacità di rischio, sempre calcolato. Il tutto con radici ben salde nel rispetto di valori etici. Quale è stato il suo personale percorso all’interno dell’impresa di famiglia? Ho cominciato con quella che si direbbe una sana gavetta... Cosa che mi consente oggi di conoscere in buona parte il nostro processo. In un’azienda che non è quella tipica del capitalismo familiare italiano, ma nasce da un management buy-out di un’azienda ex pubblica, dove la cultura manageriale si è integrata naturalmente con l’anima imprenditoriale

che oggi guida le nostre strategie d’impresa. Ho sempre lavorato nel reparto commerciale, che oggi coordino, gestendo personalmente i contratti direzionali e tutto il mercato estero. Oltre che occuparmi dell’acquisto della materia prima. Ho quindi un ruolo decisamente operativo, prima che strategico, dato che partecipo da qualche anno il cda. Secondo molti la “cultura d’impresa” nel nostro Paese è in crisi. Quali sono i valori sulla quale andrebbe ricostruita? Fare impresa significa molte cose, tutte spinte da un grande motore che è la passione. Significa creatività, coraggio, curiosità, ma anche capacità di innovazione, cultura del risultato, consapevolezza del valore del capitale umano, del merito, della professionalità e della competenza, ma anche e prima di tutto della sicurezza persone. Significa capacità di creare sviluppo, dell’impresa e del territorio che la accoglie, attraverso un dialogo costante ed azioni quotidiane condotte in trasparenza, nel rispetto delle regole e dell’ambiente che ci circonda. Significa in poche parole riconoscere il ruolo sociale dell’impresa, e tradurre in progettualità il suo portato valoriale. Significa guardare al futuro, lontano da politiche di breve termine, e pensare all’impresa come a qualcosa che supera se’ stessi. Quali sono, secondo lei, le principali misure che il Governo dovrebbe intraprendere per portare il Paese fuori dalla crisi? Ricette semplici non ce ne sono, e la lista dei TO DO e’ lunga... bisogna togliere velocemente le catene all’intrapresa, mettendo mano alle riforme in maniera seria ed efficace. Dalle Istituzioni in avanti, con l’obiettivo di arrivare ad uno Stato snello ed efficiente, che è al servizio dei propri cittadini e quindi delle aziende, prima di tutto manifatturiere - primo traino della nostra economia. Ed agire sulla fiscalità, che non ha eguali e che soffoca i fattori della produzione: le imprese ed il lavoro. Quanto è importante per un’impresa, al giorno d’oggi, puntare sull’internazionalizzazione. Molto. In questi anni di difficoltà, le aziende che hanno avuto la capacità di riposizionarsi sui mercati in crescita hanno sostanzialmente retto, mentre quelle unicamente dedicate al mercato interno hanno conosciuto una crisi profonda. Una efficace internazionalizzazione però la si riesce ad affrontare unicamente se si è competitivi, e questo non è più solo un tema interno alle imprese, oggi il vero problema e’ la capacità competitiva del sistema paese. Tutti noi dobbiamo cominciare a pensare e ad agire globale. Mara Baiguini

Chi avrebbe mai pensato di trovare tra le innumerevoli sculture del Duomo di Milano, simbolo per eccellenza della città, una simpatica rana? In un angolo, insieme a delle racchette da tennis, dei cestini d’uva, dei nidi di aquilotti. Sabato 9 novembre, un nutrito gruppo di soci e amici della Fondazione ha potuto, grazie alla simpatia e alla competenza di una guida speciale, conoscere e apprezzare da vicino le fondamenta e le guglie dell’imponente cattedrale. Enzo Gibellato, professore dell’Istituto tecnico di Carate Brianza, esperto d’arte, ci ha accompagnati in un viaggio unico, alla scoperta di ciò che non ci eravamo mai soffermati a guardare con attenzione. Più di duecento doccioni raffiguranti mostri orribili ornano le pareti del Duomo, ad essi seguono innumerevoli statue di santi, personaggi insigni della storia della chiesa e dell’ umanità, e anche piccoli animali. Il Duomo di Milano è fede, è storia, è natura. “Per fare questo percorso esterno al Duomo – ha spiegato il professor Gibellato – bisogna essere disposti anche a farsi venire male al collo, perché si tratta di stare quasi sempre con la testa all’insù, bisogna concedersi del tempo, non avere fretta, avere la pazienza e il gusto di fermarsi sui particolari per capire il segreto che li tiene insieme. Anche io, come tanti turisti andavo sul Duomo per vedere Milano, il panorama, i monti, e non per vedere il Duomo”. A completare la salita alle guglie, oltre a poter ammirare la splendida veduta dall’alto della città, lo sguardo è stato rapito da una vera e propria selva di pinnacoli collegati tra loro da archi rampanti: santi che si innalzano su ogni cima, pittoresche decorazioni, una diversa dall’altra, una vera e incantevole bellezza del creato. La visita si é conclusa ai piedi della magnificenza della statua aurea di Maria , la famosa “Madonnina” che in verità non è’ così piccola: misura quattro metri e 16 centimetri. Il professor Gibellato è anche l’autore, con Ubaldo Casotto, del libro “I Mostri, i Santi, e la Rana. Percorso guidato sul Duomo di Milano”. Non una guida del Duomo, ma una visita guidata alla ricerca di un’interpretazione di quella montagna di marmo, di quella selva di 135 guglie e oltre 3500 statue, della maestosità dei 96 “giganti” che reggono i principali tra i 150 doccioni per lo scarico delle acque, della varietà delle 746 mensolette a testine scolpite nella cornice trilobata dello zoccolo che circonda il Duomo alla sua base, della coabitazione dei santi e dei mostri, dei fiori e degli astri, dei frutti e degli animali che popolano le falconature... Una visita che invita l’occhio a posarsi su alcuni particolari per scoprire la cura con cui è stato fatto tutto, fin nel dettaglio più nascosto. Perché nel marmo del Duomo c’è veramente tutto: natura, umanità, santità, storia; e tutto viene assunto dalla Madonnina e offerto alla vista degli uomini che sanno guardare e a quella certa di Dio.

La mostra su Tommaso Moro esposta a Lecco fino al 7 gennaio La Fondazione Costruiamo il Futuro, in collaborazione con il Comune di Lecco, espone la mostra “Il sorriso della libertà. Tommaso Moro, la politica e il bene comune”, realizzata in occasione dell’Anno della fede indetto da Benedetto XVI, e dedicata al santo patrono di politici e governanti, Thomas More. La mostra sarà esposta nel cortile del palazzo comunale di Lecco dal 3 dicembre 2013 al 7 gennaio 2014 e sarà visitabile, a ingresso libero, nei seguenti giorni e orari: - dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18 - il sabato, dalle 8.30 alle 11.30

Avvocato e giurista, Tommaso Moro era cancelliere di Enrico VIII negli anni in cui fu sottoscritto l’Atto di Supremazia sulla Chiesa d’Inghilterra. Essendosi rifiutato di disconoscere il primato del Papa, venne accusato di alto tradimento e condannato alla pena capitale. La sua testimonianza e il suo martirio rappresentano un esempio di laicità nella storia moderna. L’esposizione ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio di: Camera dei Deputati, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione,

Regione Lombardia, Università Cattolica del Sacro Cuore. Nei mesi scorsi la mostra è stata esposta in svariate località, in tutta Italia. A fine ottobre, Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha partecipato come relatore ad incontro pubblico a Verbania, a conclusione del periodo di esposizione. Per portare la mostra “Il sorriso della libertà. Tommaso Moro, la politica e il bene comune” nella propria città visitare il sito www.mostratommasomoro.it, inviare una mail a mostre@ costruiamoilfuturo.it o contattare la Fondazione Costruiamo il Futuro al numero 039/5969259.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.