Diventare italiano con la signora Enrica

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In occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo 16 – 22 ottobre 2017 dedicata a “l’italiano al cinema, l’italiano nel cinema” proiezione inaugurale del film

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Diventare italiano con la signora Enrica

Nel 2011, “Diventare italiano con la signora Enrica” ha fatto il suo debutto nelle sale in Turchia, per poi proseguire il suo viaggio nei festival internazionali e, ad oggi, riuscito ad aggiudicarsi ben 13 premi in tutto il mondo. Il film in lingua italiana, tuttavia alcuni ruoli di personaggi italiani sono stati assegnati anche ad attori turchi. Tutto ciò non ha minimamente ostacolato la distribuzione internazionale.

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Opera prima del regista turco Ali Ilhan, che ne ha scritto anche la sceneggiatura, il film ha come protagoniste Claudia Cardinale e Lavinia Longhi ed ambientato prevalentemente in Italia. Una commedia che tratta temi profondi, anche drammatici, con estrema sensibilità. La pellicola tratta vicende reali e sempre attuali, tra le quali spicca la tematica dell’emigrazione e dell’inserimento sociale.

Con la sua comicità, questo film – che rappresenta una fiaba moderna - è in grado di sedurre i sensi del grande pubblico, facendolo divertire e appassionare, poiché ha come obiettivo principale portare un contenuto culturale molto delicato. Girato tra Istanbul e Rimini, anche per questo motivo all’interno del film sono presenti molteplici riferimenti e citazioni al maestro Federico Fellini.

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SINOSSI La signora Enrica si guadagna da vivere facendo la sarta per i suoi conoscenti e lavorando come venditrice ambulante al mercato di Rimini, ma soprattutto affittando le camere della sua casa a due inquiline: Valentina, una studentessa universitaria siciliana, e Maria, una ragazza polacca giunta in Italia con l’intenzione di diventare suora. Enrica non vuole uomini in casa sua, perché da giovane è stata abbandonata dal marito e ha dovuto crescere da sola suo figlio Giovanni. Anche con lui il rapporto è conflittuale; Giovanni, infatti, è cresciuto nei collegi e senza amore materno così, divenuto adulto, ha cercato riparo nell’alcol. Poi, per una buffo equivoco, legato al nome che viene preso per una ragazza, la signora Enrica si ritrova ad affittare una stanza a uno studente turco di Istanbul, Ekin, che oltretutto non conosce una parola di italiano ed è piuttosto impacciato. L’inizio di questa convivenza sarà tutt’altro che facile.

Nel nuovo ambiente Ekin non sa bene come muoversi, ma con il passare del tempo riuscirà a far breccia nel cuore di Enrica. Tra i due nascerà un sincero rapporto di amicizia e attraverso Enrica -che gli insegnerà la lingua e il codice comportamentale tipico del nostro Paese, a partire da come si corteggiano le ragazze - Elkin imparerà a diventare un italiano. Dal goffo ranocchio che era, Ekin si trasforma, grazie alla magia di Enrica, in un vero e affascinante principe azzurro.

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CAST Regia: Ali Ilhan Attori: Claudia Cardinale - Signora Enrica, Ismail Hacioglu - Ekin, Lavinia Longhi - Valentina, Teoman Kumbaracibasi - Giovanni, Nilay Cennetkusu - Maria, Fahriye Evcen - Signora Enrica giovane, Bedia Ener - Vicina, Levent Can - Francesco, Sema Çeyrekbasi - Barbara, Murat Karasu - Padre di Ekin Sceneggiatura: Ali Ilhan Fotografia: Soykut Turan Musiche: Orhan Salliel Montaggio: Arzu Volkan Scenografia: Emrah Sonmez Costumi: Elvan Albayrak

Link per vedere il film: https://vimeopro.com/kinom/ali-ilhan

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ALI ILHAN

Regista e sceneggiatore

Nato a Istanbul nel 1980, Ali Ilhan vive attualmente a Roma. Dopo aver frequentato l’Università di Anatolia, fonda alcune aziende nel settore dei new media, quali Magic Studios, Acron Computer, MovieBox, Fame. Ma il cinema è da sempre la sua grande passione e per questo si iscrive all’Accademia di Cinema di Istanbul, dove si diploma con successo. Diventare regista era il suo grande sogno che realizza nel 2003 con il suo primo cortometraggio “Delik – Il Buco”. In tutti i concorsi e i festival nazionali ed internazionali dove il cortometraggio partecipa, figura sempre nella selezione dei finalisti.

Nel 2004 segue “Asagilik Herif – Il Lurido” e nel 2006 un altro cortometraggio “Belki – Forse”. Ali Ilhan persegue molti altri progetti cinematografici, quali “Pastaci - Il Pasticciere”, “Patlayan Sekerler - Le Caramelle Scoppianti”, “Kagittan Bebekler - Le bambole di Carta”, “Kuklaci - Il Burattinaio”, “Sek-Sek Spermania”, che rimangono nel cassetto, in attesa di essere ancora realizzati.

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Nel 2005, crea un sito internet (www.benimsinemalarim.com), l’unico a pubblicare in Turchia cortometraggi e ad insegnarne le tecniche di realizzazione, che conta all’epoca più di 100.000 iscritti, con il quale vince il premio “Altın Örümcek - Il Ragno d’Oro”.

Dopo aver lavorato come aiuto regista nel progetto “Kabuslar Evi – La Casa degli Incubi” di Çağan Irmak (uno dei registi di maggior rilievo in Turchia), Ali Ilhan si trasferisce a Rimini nel 2008, nella città natale di Federico Fellini, per lavorare su un importante progetto internazionale, che è poi diventato il suo primo lungometraggio “Diventare italiano con la signora Enrica”, con Claudia Cardinale, İsmail Hacıoğlu, Lavinia Longhi, Teoman Kumbaracıbaşı e Nilay Cennetkuşu. Il film ha vinto di recente il Festival de cine de autor y cine de Mallorca (2017) per la miglior regia.

Il film ha vinto altri 12 premi internazionali, fra cui: Antalya film Festival (2010), NYCIFF New York City International Film Festival (2011), IFS Durres Film Festival 2011), Tenerife International Film Festival (2011), Kiev International Film Festival (2011), London International Film Festival (2012).

Nel 2011, Ali Ilhan si trasferisce a Roma per lavorare ad un serie di nuovi progetti, tra cui: Amami senza toccare e Man in the mirror. Ora sta preparando il suo secondo lungometraggio Once More Moon River che verrà prossimamente prodotto in Italia dalla Produzioni Format, nonché una serie di docufilm sull’arte, sulla cultura e sullo stile di vita italiano, con Ornella Orlandoni, amministratore unico della La Costellazione O.R.S.O. Srl, una nuova broadcast and media communications company.

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FESTIVALS & AWARDS ANTALYA FILM FESTIVAL / TURKEY/ Sept. 2010 “Best Leading Actress”: Claudia Cardinale Avni Tolunay Jury Special Prize: (for Art Direction): Elvan Albayrak NYCIFF (New York City International Film festival) - USA / 18-25 Aug. 2011 Audience Awards “Best Feature Film” Audience Awards “Best Leading Actress”: Claudia Cardinale IFS DURRES FILM FESTIVAL/Albania / 27 Aug.-2 Sept. 2011 Audience Awards “Best Feature Film” “Silver Plate Award”: Claudia Cardinale TENERIFE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / Canary Island / 12-16 Oct. 2011 “Best Film of the Festival” LONDON INTERNATIONAL FILM FESTIVAL/London - UK /12-16 Oct. 2011 “Best Film of the Festival” BERLIN TURKISH FILM FESTIVAL / Berlin – Germany / 7-16 Apr. 2011 FRANKFURT TURKISH MOVIE FESTIVAL / Frankfurt - Germany / 8 Nov. 2011 KIEV INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / 20-26 Sept. 2011 “Best Movie” (Nomination)

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17. LONDON TURKISH FILM FESTIVAL / London - UK / 24 Nov.-8 Dec. 2011 Opening Movie RIMINI SPECIAL EVENT FOR SIGNORA ENRICA/ Rimini-Italy / 27 Aug. 2012 10.GERMAN-TURKISH FILMS WEEK / Stuttgart – Germany / 22-28 Nov. 2012 SICILIA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / Miami-USA / 13 May 2013 Opening Movie ROMA SPECIAL EVENT FOR SIGNORA ENRICA / Roma- Italy /6 Nov. 2013 TAORMINA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / Sicilia-Italy / 14 Jun. 2014 CHARLEROI SPECIAL EVENT / SIGNORA ENRICA SCREENING / Belgium / 26 Nov. 2016 For the memory of Italian labourers who have lost their lives in the major mining disaster occurred 60 years ago in 1956.

SILA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / San Pietro Magisano / 2-5 Sept. 2016 “Best Movie”: Diventare italiano con la signora Enrica MALLORCA INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / Spain / 28-30 Jan. 2017 “Best Movie”: Diventare italiano con la signora Enrica “Best Director“: Ali Ilhan “Best Leading Actress”: Claudia Cardinale SCANDINAVIAN INTERNATIONAL FILM FESTIVAL / Helsinki / 25-28 October 2017

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RASSEGNA STAMPA

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Spettacoli Rimini. Per l’anniversario della morte di Federico Fellini

“La dolce vita” Ecco il “film” su chi l’ha fatta

Questa sera al teatro degli Atti l’opera di Mingozzi voluta da Kezich di Manuela Angelini RIMINI. Torna “La dolce vita” di Federico Fellini questa sera in occasione del 16° anniversario della scomparsa del regista riminese. Non si tratta però de ll ’ennesima riproposizione del film. La Fondazione Fellini ha deciso di ricordare il Maestro con la proiezione (ore 21, Teatro degli Atti, ingresso gratuito) del documentario “No i che abbiamo fatto La dolce vita”. Ideato da Tullio Kezich, prodotto da Raisat e dalla Fondazione per la regia di Gianfranco Mingozzi, il filmato è un omaggio a Fellini e in particolare al suo capolavoro, che q u e s t ’ a n n o c o m p i e i c i nquant’anni dalla produzione.

«Il documentario - spiega Vittorio Boarini, direttore della Fondazione - alterna interviste ai protagonisti di quella storica lavorazione con sequenze tratte dal film». Grazie a questo continuo abbinamento, continua Boarini, il filmato riesce a ricreare l’atmosfera festosa ed eccezionale che si respirava durante le riprese. «Per me “La dolce vita” è stato girare il film confessa in una delle interviste Marcello Mastroianni -. Quando

mi chiedono quali sono stati i giorni più belli della mia vita, io rispondo che furono quelli in cui lavorai a quel film».

Alla serata odierna partecipano l’attrice Valeria Ciangottini, che ne “La dolce vita” interpreta l’ingenua adolescente Paola e il giornalista critico cinematografico Maurizio Porro.

La settimana prossima è attesa Claudia Cardinale che verrà a Rimini per girare il film “Diventare italiano con la signora Enrica”, firmato dal giovane regista turco Ali Ilhan, che traccia la storia di una signora riminese che Federico avrebbe voluto interprete del ruolo della tabaccaia in “Amarcord”. Il film di Ilhan ha avuto il patrocinio della Fondazione Fellini, impegnata in questi giorni nella preparazione dell’annuale convegno internazionale, in programma il 6 e il 7 novembre.

E proprio sabato 7 novembre alla serata di gala in cui sarà festeggiato il regista Sidney Lumet (a cui quest’anno sarà consegnato il Premio Fondazione Fellini 2009) dovrebbe partecipare anche la Cardinale.

uccelli multicolori, cani parlanti e malvagi eCopyright © 2017 Ali Ilhan & Ornella Orlandoni-Vanbutsele . Alltecrights reserved sploratori.

Conta la La Pixar (casa produt- nica (in questo caso c’è trice di cartoon digitali anche il 3D, funzionale e Up di Peter Docter, Bob Peterson

Gianfranco Mingozzi, regi

Macabre

“Nightmare Film Fe

Dal film Barbe Bleue

RAVENN chiusura per la sett Nightmar nello d’or film in co segnato in zioni inve zio oggi p puntamen Cinemaci Si parte a te macabr go con Mu tedesco A Alle 17.3

AL CINEMA

Argentero, John 13

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Spettacoli

VENERDÌ 6 NOVEMBRE 2009

RIMINI

Fof: pre a San

CINEMA

Sulle orme della tabaccaia

Claudia Cardinale gira in città gli esterni di un film “felliniano” Ciak, riminesi catturano il mostro di Loch Ness RIMINI. Lo tireranno fuori loro, il mostro di Loch Ness. Lo esamineranno, ne sveleranno i misteri più reconditi (sarà maschio o femmina?), poi lo rigetteranno in acqua. Sono iniziate in questi giorni in Scozia nel suggestivo “Aldourie castle” le riprese de I misteri della terra: Loch Ness l’opera che segna una svolta nella carriera cinematografica del regista romagnolo Stefano Continolo, pronto a cimentarsi per la prima volta con un genere a lui nuovo: il documentario.

Cinque giorni di riprese, con tanto di testimonianze e “verità scientifiche” e, soprattutto, di incontri più che ravvicinati con la leggendaria “creatura”.

Nel ruolo del protagonista, il solito, irresistibile Carlo Lazzari Agli. Un film più “m ost ru os o” del solito, dunque, che l’intero cast presenterà come sempre per le feste natalizie, al Bounty di Rimini con il nobile scopo di devolvere le offerte in beneficenza. (an.ba.)

RIMINI. Un raggio di sole sta riscaldando la riviera riminese. È la sempre affascinante Claudia Cardinale, in città per girare il film “Diventare italiano con la signora Enrica” del regista turco Ali Ilhan.

Ieri l’attrice è stata avvistata sul lungomare dal nostro fotografo: gli esterni sono in corso in questi giorni dopodiché il set si trasferirà in Turchia per gli interni.

Come noto la pellicola prende spunto dal fatto che Fellini circa 40 anni fa cercava l’interprete del personaggio della tabaccaia per il suo “Amarcord”. Entrando in una pasticceria il regista riminese incontrò una signora a cui propose la parte, ma lei rifiutò. Il giovane regista turco, nella sua pellicola parte dal fatto che, venuto a Rimini per imparare l’italiano, lui prende alloggio in casa della signora e scopre tutta la vicenda. Primo vero film di Ilhan, è comunque riuscito a scritturare una star del cinma mondiale come la Cardinale che torna a Rimini sempre volentieri.

RICCIONE

Risate e varietà Cacioppo al “Nuzzo Di Biase big show” Lo spettacolo al Teatro del Mare

Claudia Cardinale sul set a Rimini (foto Diego Gasperoni)

BOLOGNA Sandro Pa ne del Fest “Festival of gresso mad peratori cu tori, si conc con la cons riera, istitu ward Italia In occasio Festival di accordo con Santarcang sidente del Chicchi – a scucci, che ciare il fes con la segu ratore teatr politica, ha realtà della perdere il c gna teatrale tarcangelo diamante... segna alle 1 lone del Po

Capossela al G per un “Solo A Bagnacavallo

Prevendite o

RICCIONE. Il Nuzzo Di Biase big show debutta con Gioil 19 novembre data zero telefoniche vanni Cacioppo. Questa sera alle 21.15 inizia la stagione del tour inverno 2009 botteghino d 2009/2010 del Teatro del Mare di Riccione con la nuova direzione artistica dei Fratelli di Taglia. Un debutto nel segno del varietà con il primo dei 6 appuntamenti in compagnia di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase. Piatto BAGNACAVALLO. Vinicio Ca- lo sho ricco. Dall’anteprima delle nuove vicende di E Tua Sopossela torna sulla scena musi- cume rella (presto a Zelig Off su Canale 5) alle avventure di cale con il motto “tutto vivo, trale “Salvate anche il soldato Jimmy”. Ospiti speciali Ca- Vinicio Capossela niente morto” riferito al suo “So- che e cioppo e il “Signore delle bolle” Michele Cafaggi. Colonna sonora live della Tua sorella© band teatro InOrlandoni-Vanbutsele occasione della pub-. AllBagnacavallo Copyright 2017traAli Ilhancan& Ornella rights reservedgiovedì 19 gni concerto con 15l’approszone e sfide musicali: ogni componente della band dovrà blicazione del cd/dvd live, novembre alle 21. Nelle simarsi delle festività nameritarsi, sera dopo sera, il proprio posto. Per farlo, Vinicio Capossela r i- nuove date, il “Solo show” talizie. Le prevendite e le questa sera Daniele Dall’Omo (chitarrista di Paolo Con- prenderà il suo Solo show si presenta in una fiabesca prenotazioni telefoniche

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Cultura

Lunedì 29 settembre 2014 info@quotidianodelsud.it

IBRI

ue lavori Cipriano Mauro

o farà da locaa presentazioibri "Rifare un Sui «colloQuasimodo" di gelo Mauro e ro del mondo" menico Cipriaimo verrà pregiovedì 9 ottoe 17 presso il della Stampa ino. Dopo i sasindaco Foti, Cignarella, ore alla Culture Andrea Carettore della BiMontevergiolino Marotta, nte A.n.d.i.s. gardo Pesiri, nte "Fondaziolo Gesualdo", rranno Elena a, dell'Univer"L'Orientale", Contorbia, iversità di GeAlberto Gradell'Università rno, alla preell'autore, con rdinazione di antoli, diretto"Sinestesie", ndro Quasimol'artista Prisco . ro di Cipriano nvece presennerdì 10 otto9:30 al Liceo o "Pietro Coldopo i saluti di ella, Marotta e , il volume verodotto da ClauPietra- dirigenolletta, sempre esenza di DoCipriano.

va raccolta di poesie o Losasso è un inteneguirsi di memorie e nianze del poeta. vita, ricordi che si ono e riflessioni che gliano dal normale rere degli eventi per re al dolore che caza l’esperienza umal poco di saggezza esso sembra inscinnte legato (“il dolore vista ha affinato inall’udito”). “VelaplaLosasso, nato a Natualmente residente gliano, è una raccolesie dal tono equiliper nulla pretenzioscrittura di vita, che deriva e a essa ritorando temi diversi. uestione meridionaonvinzioni religiose a, per arrivare a un intimo e partecipaglio, dai toni esistenuesto mosaico, sa rei un’immagine tan-

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Manca poco alla chiusura della mostra fotografica che racconta Guardia dei Lombardi

I trentasei scatti di “Introspezioni” Inaugurata in occasione de “Le strade della cultura” il giorno 4 settembre, la mostra fotografica di Luigi Cipriano: “Introspezioni, l’anima di un luogo” allestita presso la Sala Polifunzionale “Nicola Di Biasi” in via Roma, resterà aperta fino a domani, dal lunedì al venerdì, dalle ore 16,00 alle ore 19,00. Essa presenta scatti fotografici che vogliono raccontare Guardia Lombardi

sotto un aspetto diverso dalla classica fotografia documentaristica e di paesaggio. L’autore ha estrapolato particolari del luogo ospitante, sotto una luce ed un’angolazione diversa dal solito, in modo da poter cogliere l’atmosfera che si cela all’interno del paese: un'introspezione tra tradizioni, simboli, luoghi e la sua gente. Le 36 foto descrivono gli ambienti più suggestivi del luogo:

scorci di vicoli, simboli, dettagli nascosti tra le mura e scatti di "street fotography" (che cercano di raccontare momenti tipici di vita del paese). Le immagini, scattate con alti contrasti, si propongono di tramettere una sensazione di coinvolgimento e di solidità emanata dai soggetti ripresi e, contemporaneamente, un invito ad interrogarsi sul luogo e cosa rappresenta. Se non si può

raccontare tutta l'anima di un paese, la mostra propone un quadro d’insieme, soprattutto un'introspezione circa le tradizioni, i simboli, i luoghi e la sua gente.

Inoltre, è anche possibile visitare anche la mostra “L’arte del ricamo nella tradizione guardiese” a cura del Museo della Tecnologia, della Cultura e della Civiltà Contadina dell’Alta Irpinia.

Mirabella Eclano- Intervista al regista Ali Ilhan

“Dall’incontro con gli altri si produce conoscenza” Enrica si guadagna da vivere come sarta, venditrice ambulante di abbigliamento e affittacamere alle studentesse. L’anziana donna non vuole uomini in casa perché da giovane è stata abbandonata dal marito e ha dovuto badare da sola al figlio, con cui ha un rapporto conflittuale.

Giovanni è cresciuto in collegio e senza amore materno, cercando da adulto, riparo nell'alcool. Un giorno la donna si ritrova ad affittare una stanza a uno studente turco, Elkin, che non conosce una parola di italiano. Sarà l’inizio di una convivenza difficile, ma con il tempo Elkin riuscirà a far breccia nel suo cuore. Tra i due nascerà un rapporto di amicizia e attraverso Enrica Elkin imparerà a diventare Italiano.

Questa la trama del film d’esordio del giovane regista e sceneggiatore turco Ali Ilhan, formatosi all’Accademia del Cinema di Istanbul.

Lo abbiamo incontrato a Mirabella Eclano durante il Festival dedicato alla sceneggiatura Scrivere il cinema (ideato e diretto da Giambattista Assanti), giunto alla XXII edizione, dove il suo film è stato premiato come miglior opera prima.

Com’è cominciata l’av-

Claudia Cardinale con il regista

ventura in Italia?

Dopo aver visto “La vita è bella”, mi sono appassionato all’idea di visitare l’Italia. Dopo una visita a Verona per un concerto di Ennio Morricone ho incontrato Enrica, l’ispiratrice del film. Sono stato da lei un mese: durante un pranzo di Natale ho scattato una foto suggestiva, subito commentata come un possibile futuro film meraviglioso. Da quel momento è scattata l’idea del lungometraggio e così poco dopo, ho co-

minciato a scrivere la storia.

In quel periodo parlavo poco l’italiano e ho avuto anche delle difficoltà a cercare la produzione, tanto che mi sono rivolto a produttori del mio Paese. Sono così andato a Parigi e ho fatto leggere la sceneggiatura alla Cardinale, con la quale è scattato immediatamente un buon feeling.

Quale messaggio vuoi trasmettere attraverso il film?

Da ogni incontro, dall’a-

scolto e dall’accoglienza, si può trasmettere conoscenza.

Si deve imparare a voler imparare, a superare gli stereotipi, ognuno può imparare dall’altro, basta volerlo. Per me non esistono confini geografici, né tra le persone, e così sarà sempre, anche per la realizzazione e i temi dei miei film. È stato difficile lavorare con Claudia Cardinale?

All’inizio lavorare con la Cardinale mi spaventava, , ma lei mi ha messo a mio agio. Dopo tre settimane ha voluto che la chiamassi Claudia e quando le chiesto perché non mi dava qualche consiglio, mi ha risposto che rispettava i registi, a cui dava massima fiducia. Intendeva che, se come regista avevo avuto il coraggio di chiamarla, dovevo assumermene fino in fondo la responsabilità.

Abbiamo girato il film una settimana a Rimini e tre a Istanbul, per gli interni.

Ti ispiri a qualche grande regista?

Adoro Sergio Leone, ma quando scrivo un film, talvolta somiglia al genere di Billy Wilder. Amo molto Antonioni, Bergman, ma ancor più Fellini, tanto che sono rimasto a lungo a Rimini, città dove lui ha vissuto e poi come

lui, sono venuto a vivere a Roma. Chissà che come lui, non faccia lo stesso percorso, non solo da Rimini a Roma.

Sento nel contempo l’esigenza di trovare un mio linguaggio, un mio modo di vedere, una mia strada precisa, poiché i tempi sono cambiati, il linguaggio espressivo cinematografico non è più quello degli Anni ’70-‘80.

In questo momento, non è più facile produrre film a Istanbul? È vero, gli amici mi dicono che lì si lavora tanto, molto più che in Italia, si vincono premi, anche internazionali, insomma, vorrebbero farmi tornare. A me non interessa vincere premi, quanto piuttosto la sincerità anche delle piccole realtà come quelle di provincia, come questa, ma ancora di più mi interessa riuscire a far sorridere la gente.

Vedo il mio futuro ovunque nel mondo, con il desiderio, attraverso i miei film, di regalare il sorriso e l’ironia.

Voglio arrivare al cuore del pubblico e regalare un po’ di allegria, anche solo un piccolo sorriso, perché, per dirla con Cechov: “se la vita non ti fa ridere vuol dire che non hai capito le battute”.

Floriana Mastandrea

POESIA

Velaplano: la vita in versi

c’è sul mondo/ uno sguardo.” L’autoanalisi è un altro campo in cui si cimenta l’autore, con “La poesia” egli compie una sorta di dichiarazione su cosa lo scrivere per lui rappresenti: rifugio, che aveva fatto della memo- compagnia, ma anche conria una delle sue occasioni flitto tra la vocazione artipiù ricorrenti di riflessione. stica e i doveri della quotiIn “Sogno” ancora più dianità. In “Velaplano” la schietto il riferimento a Ce- realtà non è solo quella in sare Pavese: “Aspettare è cui si compiono le esperienun mestiere/ come quello di ze dolorose dell’autore. Al di vivere”. Lo sforzo faticoso, fuori dei componimenti più la tecnica paziente che se- intimi e raccolti numerosi condo il poeta piemontese sono quelli ispirati a vicensottosta alla vita è qui acco- de di attualità, dove i versi si stata ai meccanismi dell’at- fanno testimonianza, spietesa. Poesia di riflessione tata istantanea di malcelate dunque, ma anche di certez- ingiustizie: “potere/ che ucza. Una tra tante: quella del- cide/ e la fronte poi /in chiela fede. La scelta di Dio è “de- sa si bagna”. Questo tipo di La raccolta tratta di ricordi e riflessioni del poeta cisione obbligata” , unica poesia, immediata e diretta, mente articolati nella poe- è dedicata sono “carretta/ ci- “risposta plausibile”, un ap- lascia al lettore una sensasia Losasso non manca di golante /tra ricordi alati”. prodo disperato, ma anche zione di grande vicinanza, e quanto più facile è la comdei Orlandoni-Vanbutsele termini sem- una razionale inserire lodevoli allusioni.

Copyright © 2017 Ali IlhanLa&scelta Ornella . All conclusione rights reserved Così in “16 marzo 2014” le bra non lasciare ombra di alla luce delle sue esperien- prensione tanto più forte è parole scambiate tra il poeta dubbio: una citazione alla ze :” sono povero/ e stanco / la commistione tra poesia e vita. Debora D’Agostino e il professore a cui la poesia poesia di Eugenio Montale, ma pur /sempre convinto:/

La raccolta di poesie di Paolo Losasso, fra le sue memorie e pezzi di vita gibile dell’autore. Poesia dopo poesia ci facciamo sempre più un’idea di chi sia l’uomo dietro quei versi, le righe ci lasciano sbirciare nella sua storia. Come anziane signore alle finestre divoriamo con gli occhi le sue testimonianze. Ma poi la meditazione individuale si fa lezione universale. Tra quelle righe emerge anche una nostra debolezza, un nostro rimpianto, scorgiamo la nostra stessa rabbia, le nostre stesse impressioni. E’ questo che chiamiamo poesia. Notevoli i riferimenti ai maestri dell’arte poetica italiana. Quando i suoi versi vanno a trattare temi ormai legati a filo doppio ai nomi di chi li ha magistral-

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Cinema – Intervista al regista turco Ali Ilhan Una mattina di settembre, a Villaggio Mancuso, incontriamo per caso Ali Ilhan, il regista turco che ha diretto Claudia Cardinale nel film “Diventare italiano con la signora Enrica”.E’ reduce dal festival internazionale del cinema di San Pietro Magisano, dove ha vinto la sezione lungometraggi. Al riparo dai riflettori, se ne sta in pace a godersi il fresco della Sila, intento a gustare una crispella. Disturbare in certi momenti non è il massimo, perciò ci limitiamo a un veloce saluto con stretta di mano. Alì, invece, è molto cordiale. Accetta di essere contattato, non esitando a tirar fuori un biglietto da visita. Sta per tornare a Roma, dove vive e lavora come director. “Anche da lì- dice- possiamo sentirci”.

Fare domande su un film, però, non è facile se non si è visto il film. E “Being italian with signora Enrica” non è ancora uscito nelle sale. Il web ci viene in aiuto. In un video realizzato dall’associazione Work in Progress, Alì Ilhan svela alcuni retroscena. L’idea di trasformare in commedia la tenera amicizia tra la signora Enrica e un giovane di Istanbul è nata nella mente di Alì nel 2004, guardando una foto, durante un suo soggiornoa Rimini, città di cui è innamorato.

Ma c’è un altro filo invisibile che lo lega a Rimini, la sua profonda ammirazione per Federico Fellini, presente in diverse scene del film. Ed eccolo, il regista di Amarcord, ripreso mentre sta seduto sulla “sua” sedia, al Grand Hotel: “Una delle forme di alienazione del mio mestiere- diceva il regista in quel video in bianco e nero – è considerare che di tutte le cose usate in un film, persone, oggetti, ambienti, intere città, vi sia una cancellazione. Quindi- aggiungeva scherzosamente- mi meraviglio un po’ che il Grand Hotel, di cui ho parlato in molti miei film, sia ancora qua”.

Il grand hotel è ancora là, si, ma stavolta su quella sedia è seduto un giovane regista emergente, felice di respirare la stessa aria del grande maestro. Un saluto finale e il video si conclude.

Il resto lo apprendiamo da Alì, via cellulare. Ha qualche minuto libero, mentre aspetta il treno. “Giusto un paio di domande”, promettiamo. Promessa, naturalmente, non mantenuta. Perché Alì Ilhan, prima di essere un regista, è un ragazzo di 36 anni, disponibile e amichevole.

“Cosa mi ha ispirato di Fellini? La capacità di sognare a colori, come in un circo- dice- Da lui ho imparato che la vita va presa con ironia. A Rimini si dice “la patacca”, cioè l’umor, la leggerezza che si trasmette al pubblico”.

Anche la vita di Alì ricorda un pochino il regista riminese.

Come la sua scelta di venire in Italia. “Mi ero stancato di Istanbul – confida- e il destino mi ha portato a Rimini. Poi, mi sono spostato nella capitale. Insomma, ho fatto come il “vitellone”, che va via dal suo paese e si trasferisce a Roma”.

Racconta, quindi, la sua esperienza di lavoro insieme a Claudia Cardinale. “Inizialmente ero spaventato- dice – lei un’attrice mondiale, che ha girato 150 film e lavorato con registi del calibro di Fellini e Visconti, io un giovane regista al mio primo lungometraggio, credevo mi avrebbe schiacciato. Ma non è stato così. E’ stata così umile, mi ha aiutato tanto, ma senza suggerirmi cosa fare. Anzi, ascoltava sempre quello che le dicevo. Io avrei voluto lasciarle un po’ di scelta, sull’inquadratura o su come recitare. Ma non è mai stato così”.

La voce di Alì è carica di energia. Mentre parla, pronuncia spesso la parola “correre”. “Mi ha ispirato una scena bellissima di “Otto e mezzo”, quando lei a un certo punto– dice- sembra che voli, anziché correre.

Come la corsa che fa la Cardinale nella scena del ballo”.

Infine, qualche dietro le quinte sulla vera signora Enrica: “Sono capitato per caso (o per fortuna) – racconta- in casa di questa signora. Era un personaggio. La sera si sedeva davanti al televisore con accappatoio blu e occhiali da sole. Mi ispirava tantissimo. Una volta mi raccontò di quando, da giovane, si trovò davanti a Fellini, che voleva affidarle una parte, ma lei era talmente timida che corse via. Questa scena ironica ho voluto metterla nel mio film. Mi manca molto. Purtroppo, non c’è più”.

La sua voce, ora, è bassa, si sente appena. Forse è coperta dal rumore del treno. “Ciao, Alì, corri”. Anzi, vola, verso il successo. (da Il Quotidiano del Sud, 20 settembre 2016) AntonellaMongiardo

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Diventare italiano con la signora Enrica

il sogno che diventa realtà di vivere all’italiana, di parlare la lingua e di gustare l’eccellente cucina, la dolce vita e la grande bellezza.

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