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Giovedì 10 gennaio 2013
Politica
Impariamo dall’Uruguay di Corrado Galletto Per i prossimi 40 giorni ci toccherà subire il martellamento mediatico di una campagna elettorale che già si annuncia tra le più aspre di tutta la storia della Repubblica. E di tutto avremmo bisogno, ma non di assistere al mercato degli insulti e dei venditori di illusioni, in questo tempo dove bisogna fare la raccolta del cibo per aiutare quelli che non hanno più niente. Per la verità c’è in giro ancora tanta gente per bene che vuole occuparsi di politica e di gestione della cosa pubblica e non tutti i partiti sono uguali, ma purtroppo, complice la nostra categoria dei giornalisti, hanno la parola quasi soltanto quelli che pensano ai cittadini elettori come dei compratori ai quali bisogna proporre la propria politica nello stile degli imbonitori al mercato. E dire che sono poi sempre gli stessi. Abbiamo visto qualche faccia nuova nelle trasmissioni televisive di questi giorni o nelle interviste ai giornali? Ma, soprattutto, abbiamo sentito qualche discorso coerente sulla situazione che viviamo e su quello che bisognerebbe fare? C’è qualcuno che gli ricorda la promessa di cambiare la legge elettorale, ridurre i parlamentari e diminuire i costi della politica, mentre invece non hanno fatto niente? Monti e Bersani sono forse i più seri e i più tranquilli, ma anche loro devono adeguarsi alla legge del mercato: Monti deve promettere riduzioni di tasse e restrizioni che certamente non farebbe se non fosse anche lui un candidato; Bersani è costretto ad allearsi con la sinistra di Vendola che fa a pugni con il suo programma politico. Quasi tutti gli altri urlano soltanto e sperano di avere consenso sulla base della rabbia e della disperazione della gente, ma cosa succederebbe se arrivassero al potere? Proviamo a sperare di conoscere meglio i candidati e i programmi nelle prossime settimane per farci un’idea di chi potremmo scegliere alle elezioni. In questi giorni abbiamo letto di un politico sudamericano, Josè Mujica Cordano, presidente dell’Uruguay e discendente di poveri immigrati piemontesi, che ha rifiutato di vivere nel palazzoe rimane nella sua piccola fattoria; riceve uno stipendio di 9.000 euro al mese che destina per il 90% in beneficenza perché vuole andare avanti come tanti suoi concittadini; nel tempo libero coltiva fiori e viaggia su una vettura vecchia e malandata, non ha personale di servizio e, essendo presidente, accetta solo due guardie a protezione della sua persona e della sua casa. Mujica dice che poveri non sono quelli che hanno poco, ma quelli che hanno già tanto e desiderano avere sempre di più. Ecco, senza dover fare gli straccioni, dove si dimostra la credibilità e la sincerità di una persona e di un politico.
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ANNO XXIV - N. 2
I ritardi nei pagamenti da parte dell’Asl Cn1 mettono in crisi le strutture residenziali per non autosufficienti sul territorio
Enti assistenziali al collasso
Situazione difficile per Chianoc, “La rosa blu” e tutte le cooperative sociali di andrea giaccardi
SAVIGLIANO – Qualcuna è già stata costretta a non pagare le tredicesime. Altre dovranno chiedere ai lavoratori di aspettare qualche giorno più del solito prima di ritirare lo stipendio. Sono le tante cooperative sociali che gestiscono strutture di assistenza per persone disabili o anziane, che oggi si trovano a fare i conti con un incredibile ritardo nei trasferimenti da parte dell’Asl: una situazione che rischia di compromettere la tenuta delle diverse realtà, che chiedono a lavoratori e fornitori di pazientare ancora un po’ in attesa che qualcosa si sblocchi. Dopo varie vicissitudini, ora la casa di riposo Chianoc è amministrata dalla cooperativa “La Madonnina”, che fa riferimento al consorzio “Obiettivo Sociale”, diretto da Paolo Spolaore: da quasi un anno attende che l’Asl Cn1 trasferisca 600 mila euro. «Spesso si utilizzano toni apocalittici a sproposito, ma in
La casa di riposo saviglianese Chianoc e la struttura residenziale per disabili gravi “La rosa blu”
questo caso la situazione è davvero drammatica – dice Spolaore, referente dell’area sanitaria di Confindustria Cuneo – Abbiamo fatto affidamento su queste risorse per programmare le nostre politiche amministrative: non possiamo pensare di farne a meno. Bisogna organizzare un incontro con la Provincia, affinché anche la politica si mobiliti».
Anche se questo ritardo nei trasferimenti non dovrebbe mettere in discussione l’erogazione dei servizi, il rischio è che le cooperative non riescano a fare fronte alle spese immediate, come il pagamento degli stipendi. «Essendo realtà di servizi, le nostre spese sono al 70% legate al personale – dice ancora Spolaore – Fino ad oggi abbia-
mo utilizzato risorse private, ma se a breve non ci saranno trasferimenti pubblici è difficile garantire il pagamento della mensilità di febbraio». Situazione analoga alla residenza “La rosa blu”, che nella sede di via Mussa accoglie una decina di ragazzi con disabilità gravi, costantemente seguiti da alcuni operatori:
ammonta a trecentomila euro il credito vantato nei confronti di Asl Cn1 e Consorzio Monviso Solidale. «Con grandi sforzi siamo riusciti a chiudere il bilancio in pareggio – dice la direttrice della struttura, Adelaide Gullino – È difficile pensare di poter proseguire così». A Cavallermaggiore, la coo-
perativa “Laboratorio” gestisce un gruppo di appartamenti per disabili: su un fatturato annuo di due milioni di euro, deve riceverne quasi uno da alcune Asl piemontesi. «Quelle di Cuneo non ci pagano da febbraio scorso» , precisa Rudy Ballatore, presidente della cooperativa. “Proposta 80” è una cooperativa di Cuneo che a Savigliano, Cavallermaggiore e Racconigi si occupa di disabili ed educativa territoriale: ai suoi operatori non è stata pagata la tredicesima. «Non possiamo permetterci d’interrompere l’erogazione dei servizi perché sono di pubblica utilità, ma non è possibile andare avanti in questo modo» , dicono dagli uffici cuneesi. La giustificazione dell’Asl? «Ci dicono sempre la stessa cosa: aspettano che la Regione trasferisca a loro le risorse e poi provvederanno ai pagamenti». Questa la spiegazione che a tutte le cooperative è stata data.
Conferita a Savigliano per il Valor Civile Il riconoscimento di Israele ad una donna di Tetti Roccia che salvò una famiglia ebrea
Medaglia di bronzo Lena nei “Giusti tra le nazioni”
liberazione della SAVIGLIANO – città. Era partito tutto da I dossier è stato un’interrogazione poi inviato alla Predel consigliere Carfettura di Cuneo mine Bonino il 23 che ha provveduto marzo del 2009. ad inoltrarlo all’uffiBonino chiedeva cio del Ministero che Savigliano, per degli Interni prepola lotta partigiana e sto a vagliare i casi per i suoi 28 caduti e stabilire le onorifinella Resistenza, cenze. venisse insignita di Così, un decreuna medaglia della to del Presidente Repubblica al Valor della Repubblica Civile. del 29 ottobre 2012 Gli assessori ha stabilito che alla Cultura, prima Laura Albertini e Il gonfalone della città Savigliano merita la medaglia di bronzo. poi Chiara Ravera, accogliendo la richiesta di A 68 anni dalla fine della guerBonino, incaricarono la direttri- ra Savigliano potrà portare ce dell’Archivio Storico Silvia sulla propria bandiera e sul Olivero e la direttrice del proprio gonfalone una medaMuseo Civico Rosalba Bel- glia al Valor Civile. La cerimonia del conferimondo di preparare un dossier con tutta la documentazione mento avverrà mercoledì 16 della lotta partigiana a Saviglia- gennaio, alle 11, presso la Preno, gli eccidi e le lotte per la fettura di Cuneo.
Storia
70 anni fa la tragedia del Don: un reduce racconta
nascondersi dalle persecuzioni fasciste. La cerimonia, avvenuta alla presenza di Sara Gilad dell’ambasciata israeliana e di una delegazione di saviglianesi, si è tenuta martedì pomeriggio nella Sinagoga di Cuneo. La targa, unico riconoscimento civile che lo stato di Israele riserva ai propri eroi, è stata ritirata dalla nuora Margherita Tesio.
Classe 1896, Maddalena Giraudi rimase vedova non ancora ventinovenne con due bambini, Giuseppe, di quasi tre anni, e Pietro, di un anno e mezzo. «Senza alcun sostentamento, ha dovuto lottare ogni giorno della sua vita per sopravvivere e costruire un futuro migliore in anni nei quali era difficile coltivare ogni speranza. Era una perso-
Paesi quasi tutti in crescita Comune
abit. al 31/12/2011
Savigliano Racconigi Caramagna Casalgrasso Cavallerleone Cavallermaggiore Genola Marene Monasterolo Moretta Murello Polonghera Ruffia Scarnafigi Villanova S.
21.182 10.118 3.061 1.452 659 5.517 2.612 3.116 1.360 4.270 978 1.201 351 2.101 774
Ilva: si lavora ma il futuro resta incerto a pag. 7
CUNEO – «Chi salva una vita è come se salvasse il mondo intero». Questa l’iscrizione riportata sulla medaglia di “Giusto fra le Nazioni”, consegnata alla memoria di Maddalena Giraudi Casale, levaldigese di località Tetti Roccia, che durante la seconda guerra mondiale aiutò la famiglia Segre, di origine ebraica, a
Oltre a Savigliano (+125 abitanti) svettano Genola (+58) e Scarnafigi (+53)
Racconigi
“Nini” Bertola
Lena Giraudi, deceduta nel 1973. A destra: i suoi familiari e alcuni frazionisti insieme alla signora Segre
a pag. 23
abit. al 31/12/2012
saldo
21.307 10.124 3.069 1.483 648 5.511 2.670 3.124 1.377 4.234 986 1.220 360 2154 766
+ 125 +6 +8 + 31 -9 -6 + 58 +8 + 17 - 36 +8 + 19 +9 + 53 -8
na con una fede incrollabile e principi inviolabili e con un coraggio e una determinazione fuori dal comune», così la ricordano i familiari. Morì nel 1973. Il nome di chi viene insignito del titolo di “Giusto fra le Nazioni” viene iscritto nella stele presente nel “Giardino dei Giusti” presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme.
Caramagna
I 103 anni di Filomena
Filomena Osella
Tv
all’interno
a pag. 12
Giosuè ammesso ad “Amici”
ATTENZIONE
L’ABBONAMENTO 2012 È SCADUTO Affrettatevi a rinnovarlo per non perdere alcun numero
Giosuè Amato
a pag. 27