Corriere Padano 34 07 12 2017

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7 dicembre 2017

Corriere Padano

ATTUALITÀ

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Turismo, Incerti: “Per Piacenza il turista è quasi un rompiscatole” L’imprenditore parmense, titolare del Grande Albergo Roma: “La città paga il fenomeno di sentirsi appagata turisticamente, di non avere la necessità di cercare ulteriori clienti” THOMAS TRENCHI Onore e onere. Sono le due parole che contraddistinguono l’abito indossato dall’imprenditore parmense Emio Incerti, il cui destino due anni fa si è incrociato con quello di Piacenza. Nel giugno 2015 infatti la compagnia di cui è a capo – l’INC Group – ha rilevato il Grande Albergo Roma, la storica attività piacentina di proprietà della famiglia Prati che aveva aperto i battenti nel 1976. I costi di gestione erano diventati esageratamente alti, in particolare quelli legati all’affitto dello stabile di proprietà della Cementirossi. La chiusura dell’attività fu irreversibile. Elena Prati la definì una «decisione contro la mia volontà». I dipendenti, durante un’assemblea a porte chiuse, si dissero pronti all’autogestione, non arrendendosi alla cessazione. Improvvisamente arrivò la proposta di INC Group, pronto a ridare ossigeno all’ultimo prestigioso presidio alberghiero nel centro storico della città. Sulle spalle la compagnia della famiglia Incerti portava già la gestione di circa mille posti letto e novecento coperti a livello regionale. Oltre alle difficoltà ereditate e all’arduo progetto di rilancio del marchio, Emio Incerti in questo primo periodo ha dovuto fare i conti anche con la delicata posizione in cui si trova: quella del parmense che mette mano su un simbolo piasintein. «Ma quali contrasti! Mi

sofia, che si basa su tre attinenze: cibo, cultura e saper vivere. Qualche mese fa ho organizzato una cena a Reggio Emilia in cui alcuni miei amici hanno giudicato tre piatti immancabili sulle tavole emiliane: gli anolini di Parma, gli anolini di Piacenza e i cappelletti di Reggio», afferma Incerti con un grosso sorriso. La sua abilità indubbiamente è stata quella di entrare nel territorio in punta di piedi, con preparazione e competenza, senza stravolgere la struttura, ma imprimendo la propria orma. Per esempio, il Ristorante del Ducato – tradizionalmente conosciuto come “Piccolo Roma” – è stato totalmente ristrutturato sia nell’arredamento che nel menù. INC Group ha scelto di valorizzare le ricchezze enogastronomiche a chilometro zero

“Piacenza ama la sua tranquillità, ha tratti borghesi e aristocratici, è composta da tanti artigiani” considero un trait d’union che ha deciso di investire su questo territorio, ragionando sul concetto complessivo d’area vasta. Anche la Regione nella recente formulazione del marketing territoriale ha ragionato sul concetto di “Destinazione Emilia”. Noi rappresentiamo questa filo-

grazie alla partnership con il Consorzio Piacenza Alimentare, rendendo i prezzi accessibili a una fetta più larga di popolazione. «Puntiamo su un’idea di ristorante elegante ma non formale, in linea con il nuovo look dell’hotel. Si può tranquillamente pranzare con portate leg-

Duomo, salite al Guercino nel periodo natalizio Nell’anno del Guercino, la diocesi di Piacenza-Bobbio festeggia il Natale con un vasto programma di eventi in Cattedrale per ammirare ancora una volta da vicino i grandi affreschi della cupola prima di avviare i lavori per la creazione del nuovo percorso museale permanente che sarà inaugurato nella primavera del 2018. Ogni sabato e domenica, a partire da venerdì 8 dicembre, si terranno le salite alla cupola, seguite dalla merenda in Museo con prodotti di qualità tipici del territorio piacentino. Rispetto alla mostra “Guercino a Piacenza” il percorso si rinnova per il periodo natalizio. La partenza è prevista da Kronos – Museo della Cattedrale (accesso dalla cripta della Cattedrale). Si farà tappa nelle Sacrestie superiori, dove verranno esposti antichi codici e sarà allestita all’interno della sala multimediale la mostra “Astro del ciel – Gesù bambino nelle immagini della collezione Ziliani” (che sarà inaugurata il 15 dicembre), mostra dedicata ai “santini” devozionali avente come oggetto l’iconografia popolare del Gesù Bambino. Ridiscesi in Cattedrale l’accesso alla salita avverrà dalla navata sud. Appena giunti nel sottotetto della navata, lo spettatore sarà avvolto da scenografico presepe allestito per l’occasione. Si continua quindi con la salita in cupola dove il racconto si concentrerà sull’Annuncio di Sibille e Profeti e le grandi lunette con gli episodi della Natività di Cristo. Il percorso sarà aperto tutti i sabati e le domeniche dalle 10-12 e dalle 16-19 con gruppi di max 10 persone. La domenica pomeriggio laboratori per bambini.

nello shopping. Occorrerà collaborare per l’organizzazione di eventi e appuntamenti di spicco. Concretamente, bisognerà dare particolare attenzione alle esigenze del turista». Per esempio? «Penso all’accesso all’isola pedonale, che deve essere comodo e funzionale per le necessità di un visitatore, senza creare ostacoli. Le zone a traffico limitato servono assolutamente, ma non devono significare un ostacolo per chi vuole ammirare Piacenza o passare un po’ di tempo in centro storico. E poi urge investire sui parcheggi. Il sindaco Barbieri potrà comprendere il sistema, essendo nel consiglio d’amministrazione di “Destinazione Emilia”, la cabina di regia che riunisce ottantaquattro comuni dell’Emilia-Romagna». (per gentile concessione del sito sportelloquotidiano.com)

Nella foto a sinistra l’imprenditore parmense Emio Incerti: la compagnia di cui è a capo – l’INC Group – nel giugno 2015 ha rilevato il Grande Albergo Roma

gere e non costose, affidandosi a una lista pregiata di vini», fa notare Emio Incerti, che ricopre anche la carica di vicepresidente regionale di Federalberghi. Che periodo sta vivendo il settore alberghiero a Piacenza? «Ritengo che Piacenza paghi un fenomeno comune ad altre città emiliane, cioè di sentirsi appagata turisticamente, di non avere la necessità di cercare ulteriori clienti. In passato la città traeva profitto dal passaggio legato all’area militare di San Damiano. In altre parole, si è seduta sugli allori. Oggi la situazione è diversa. La mostra del Guercino ha dimostrato la nuova attitudine a ricercare il turismo, a darsi stimoli commerciali e culturali. Ma non è abbastanza: gli Enti pubblici in generale si sono fatti trovare impreparati, sottovalutando la potenzialità del turismo come fattore di crescita e indotto». Ci sono delle differenze rispetto al panorama di Parma? «A Piacenza il turista a volte viene visto quasi alla pari di un rompiscatole. È una città che ama la sua tranquillità, dai tratti borghesi e aristocratici, composta da tanti artigiani. A Parma invece il comparto si è industrializzato massicciamente». Quali erano i timori nel rilevare la storica attività della famiglia Prati? «La consapevolezza di dar seguito a una tradizione di famiglia è stata una molla fondamentale e positiva. Non l’ho mai

“Le istituzioni sottovalutano la potenzialità del turismo come fattore di crescita e indotto” considerata un peso. La città ci ha accolto più che bene». Cosa si aspetta dalla nuova amministrazione comunale? «Auspico che interpretino il turismo per ciò che effettivamente

è: un’economia emergente che porta reddito a tutto il territorio. Un turista lascia il 70 per cento del proprio budget nelle attività commerciali cittadine, nei ristoranti, nei musei, nei trasporti e

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