Corriere dell'Isola n. 1 2013

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• PRIMO PIANO

10 -16 Gennaio 2013

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Giosi Ferrandino è ottimista e ha fiducia negli ischitani e nella loro professionalità per uscire dalla crisi e afferma: “l’Amministrazione farà la sua parte”

QUESTA NON È UN’ISOLA FELICE

• di Pietro Di Meglio

S

i è chiuso un anno difficile che ha visto il paese in preda ad una crisi economica dura, ne parliamo con il Sindaco di Ischia Giosi Ferrandino che fa una panoramica su tutte le problematiche che affliggono il comune capoluogo e l’isola intera. Il 2012 l’ha vista trionfare alle elezioni comunali, con una vittoria pressoché schiacciante, cosa non è riuscito a fare che avrebbe voluto? «Il risultato delle ultime elezioni è stato il frutto di un lavoro di cinque anni. La gente ci ha premiato, oltre che investito di una nuova responsabilità, quella di amministrare per altri cinque anni, andando a risolvere i problemi che ci si presenteranno di volta in volta e per continuare a lavorare con la stessa dedizione del primo mandato. Sicuramente non siamo riusciti a risolvere tutti i problemi, a volte soprattutto perché le competenze non

sono dell’ente comunale. L’auspicio è che entro un anno sia risolto il problema della depurazione, quello dei trasporti marittimi, ovviamente compulsando la Regione Campania che ne ha le competenze». Insieme al comune di Lacco Ameno stavate costituendo un consorzio, poteva essere un passo deciso verso il Comune Unico ma pare che sia sfumato tutto. Siamo di fronte alle solite iniziative estemporanee a cui assistiamo da decenni? «Preciso subito che non si trattava di un consorzio. La loro nuova istituzione è vietata dalla legge, che anzi prevede l’abolizione dei consorzi di gestione esistenti con alcune eccezioni. Si trattava invece, anzi si tratta, perché il disegno non è affatto sfumato come qualcuno vorrebbe far credere, di gestione associata dei servizi comunali, prevista obbligatoriamente dalla legge per comuni al di sotto dei 5000 abitanti, e facoltativamente per gli altri comuni, in un’ottica di

economicità e di efficienza della gestione per ottenere un significativo risparmio dei costi. Con il Comune di Lacco Ameno, anche a seguito di precise indicazioni del programma elettorale, sottoscritto da entrambi i Sindaci risultati poi eletti, il percorso per la gestione associata di alcuni indispensabili servizi è già avviato e sarà portato a compimento nell’ottica della riduzione effettiva dei costi». Ad un anno dall’alleanza con De Siano cosa si è fatto e cosa ancora si deve fare? «Si tratta di un accordo amministrativo che, senza eliminare le diversità di appartenenza ai propri schieramenti politci, mira a realizzare i migliori obiettivi e le soluzioni ad annosi problemi della comunità isolana come i problemi degli istituti di istruzione secondaria superiore dell’Isola d’Ischia, le problematiche relative ai trasporti marittimi e terrestri, le tematiche relative alla sede distaccata del Tribunale di Napoli e le questioni relative alla depurazione. Sono queste le vere sfide con le quali dovrà misurarsi qualsiasi amministratore nei prossimi anni». L’opposizione lamenta l’aumento delle accise comunali e al contempo l’accusa per la gestione delle finanze. Lei cosa risponde? «Questa Amministrazione si è caratterizzata per non aver aumentato di un solo euro la pressione fiscale in cinque anni, con particolare riferimento alla TARSU e alle altre imposte locali. In presenza di una drastica riduzione dei trasferimenti dallo Stato, e degli esiti di un contenzioso di paurosa entità ereditato dalle Amministrazioni degli ultimi venti anni, occorreva individuare soluzioni che consentissero di non interrompere servizi essenziali per i cittadini. È quello che abbiamo cercato di fare. L’accisa alla quale la domanda si riferisce rientra in questa ottica e la funzione è di garantire servizi indispensabili erogati dal comune, senza compromettere le esigenze dei cittadini». L’IMU ha indebolito il potere d’acquisto delle famiglie. Perché si è scelto di favorire il settore alberghiero e non i nuclei a basso

reddito? «Innanzitutto contesto questa chiave di lettura dell’imposta. I nuclei a basso reddito con invalido beneficiano di una significativa riduzione dell’imposta, che non abbiamo istituito certo al Comune di Ischia, ma deriva da una legge nazionale, che ha preso atto della impossibilità per i comuni di andare avanti senza le entrate derivanti da questa imposta locale. Quanto alla scelta di non penalizzare ulteriormente le strutture alberghiere (che pagano già importi significativi dei loro bilanci per la TARSU), và evidenziato senza ipocrisia che nel settore alberghiero trovano occupazione e fonte di sostentamento tantissimi ischitani. Rendere insopportabile la pressione fiscale per gli alberghi, significa incentivare la chiusura delle attività più piccole e meno competitive con conseguente perdita dei posti di lavoro e tensioni sociali, in un momento di crisi». La drammatica situazione dell’EAV porterà alla nascita di una società intercomunale? «Potrebbe essere una soluzione se si individuassero fonti di finanziamento idonee, senza compromettere ulteriormente i bilanci degli enti locali interessati. Non posso sottacere, tuttavia, che di fronte alla crisi finanziaria dello Stato, delle Regione e della Provincia, si finisce sempre per bussare alla porta dei Comuni. È una sorta di sussidiarietà al contrario, e i comuni rischiano di diventare l’anello più debole». Ischia Ambiente pare essere destinata alla liquidazione. A che punto è il processo, lo stato di agitazione dei lavoratori compromette la raccolta dei rifiuti nel paese, come pensa di risolvere questa grana? Cambieranno le tipologie di raccolta dei rifiuti? «La legge prevede alternativamente la messa in liquidazione o la collocazione sul mercato delle società che hanno subito la ricapitalizzazione per perdite negli ultimi anni. Non è una nostra decisione, ma la presa d’atto di ciò che ha disposto il legislatore. È in atto un confronto aperto con tutte le componenti della maggio-

ranza per disegnare il futuro delle società partecipate del Comune di Ischia, non solo di Ischia Ambiente, in un’ottica di economicità dei servizi loro affidati. È chiaro che l’Amministrazione compirà ogni sforzo a tutela dei livelli occupazionali, ma deve essere altrettanto chiaro che non saranno più consentite rendite di posizione. La gestione del personale va ottimizzata, come anche le tipologie di servizi offerti. Per esempio si sta pensando di passare ad un servizio di raccolta mediante centraline posizionate ad orari precisi in determinate zone, superando la raccolta porta a porta che oggi presenta dei costi non più sostenibili». Il presidente della BCE Draghi ha annunciato la ripresa a partire dal dicembre 2013. Crede che Ischia abbia qualche chance di agganciarsi al treno? «Sicuramente. Ho sempre detto che bisogna essere ottimisti. Ne sono tuttora convinto. Questa non è un’isola felice, ha risentito della crisi, ma meno di molte altre località turistiche. Lo confermano i dati delle presenze. La professionalità degli ischitani, dei titolari di molte aziende ricettive, del personale che vi lavora da tanti anni, la capacità della nostra gente di adattarsi ai cambiamenti con spirito di sacrificio ed intraprendenza avrà la meglio. Ischia salirà sul treno della ripresa, ne sono certo. E l’Amministrazione farà la sua parte». Tutti si aspettavano la sua candidatura alle prossime elezioni politiche. Cosa è successo? Prossimi obiettivi? «Il problema non si è posto. Ha deciso il partito ponendo un veto alle primarie PD per i Sindaci in carica. Il secondo ed ultimo mandato per me è appena iniziato, ma tra poco si andrà alle elezioni regionali e si stanno ponendo le basi per la mia candidatura. Sono sempre convinto che per portare a risoluzione problemi che vanno al di là delle competenze comunali, c’è bisogno che negli Enti superiori figurino amministratori isolani, che conoscono molto da vicino i nostri problemi e mi riferisco in particolare a trasporti marittimi, depurazione e sanità».

Editoriale

È TUTTO UN GIRO I • di Graziano Petrucci

l cinque maggio prossimo l’isola ospiterà per un giorno la tappa del giro d’Italia. Quel giorno saremo tutti davanti al televisore a cambiare canale, più e più volte, per non perdere l’occasione di vederci proiettati nell’etere. L’evento, realizzato con l’impegno sinergico tra amministratori locali, provinciali e regionali, dimostra che qualcosa sta cambiando, almeno in apparenza. Viene facile ragionare

per massimi sistemi. Ad esempio fare previsioni probabilistiche su un ritorno economico legato al flusso amplificato di turisti; oppure guardare a questa come [sola] occasione per rilanciare l’isola su scala nazionale e internazionale. Nel frattempo strade in cattive condizioni o limitate possibilità di raggiungerci dalla terra ferma rappresentano soltanto una parte del deficit che ci fa scendere negli indici di gradimento. Pensare al giro come il massimo

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dell’espressione creativa dei nostri amministratori, nell’ipotesi che questo possa risolverci di colpo i problemi, qualche perplessità la crea. Poco importa se altre località, in Europa, usano investire in comunicazione, marketing territoriale e infrastrutture per allargare l’offerta turistica. Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare, possibilmente serio, che pare comunque lontano. Tant’è. Voci, danno per certa la partecipazione di alcuni

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politici locali pronti a scendere - o salire - nella prossima competizione elettorale di febbraio. Dopo i deludenti risultati nei propri comuni, cosa non si è disposti a fare per il bene della comunità. Le vetrine, in provincia o in regione, in Parlamento o in Senato, hanno sempre avuto un certo fascino. Che ci piaccia inseguirle, tanto quanto le posizioni di prestigio, a ogni livello senza che ci sia un particolare merito, non meraviglia. D’altronde ci piace cambiare. Almeno in apparenza.

Collaborano con la redazione: Stefano e Pancrazio Arcamone, Pietro Di Meglio, Sacha Savastano, Iacopo Ielasi, Francesco Castaldi, Annamaria Punzo, Paola Casulli, Graziano Petrucci, Claudio Iacono, Alessandro De Cesaris, Elvira Agnese, Federica Formisano, Isabella Puca Foto: F. Trani, S. De Sanctis, L. De Luise

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