Mf convert feb2015

Page 1

9

Giovedì 19 Febbraio 2015

MERCATI

Con l’edizione Italiana de

© 2015 Dow Jones & co. Inc. All Rights Reserved

NEL 2014 CASH FLOW RECORD E LEVA AI MINIMI DAL 2006. EBIT IN CALO, MA MENO DEL PREVISTO

Eni batte tutte le previsioni

Utile a 1,3 miliardi. Il gruppo conferma la cedola di 1,12 euro. A marzo la nuova politica di dividendo Il titolo in borsa reagisce con un +3,3%. Ma le svalutazioni fanno emergere un rosso di 2,3 miliardi di Angela Zoppo

Convert Italia porta il fotovoltaico in Cile

C

edola confermata a 1,12 euro, cash flow operativo a livelli record dagli ultimi sei anni, produzione in crescita di quasi il 7% a 1,65 milioni di barili al giorno. Con i dati del quarto trimestre e il preconsuntivo 2014, Eni ha battuto il consensus, come conferma anche la reazione in borsa del titolo (+3,3% a 16, 2 euro). Anche il risultato operativo riclassificato ha sorpreso positivamente il mercato, seppure fermandosi a 2,3 miliardi di euro. La riduzione è comunque del 34% rispetto all’analogo trimestre del 2013 (11,6 miliardi di euro, in calo del 9%, l’ebit dell’intero esercizio), ma le stime convergevano su un -47% a 1,8 miliardi di euro. Il calo nel trimestre è stato quasi analogo a quello del Brent (-30,2%). Le quotazioni in picchiata del barile hanno sottratto alla divisione Exploration & Production 1,3 miliardi (-38,8%). Notevole comunque la flessione dell’utile netto riclassificato, a 460 milioni di euro nel trimestre (-64%) che inevitabilmente ha zavorrato il risultato 2014 a 3,71 miliardi di euro (-16%). Ma il tributo più pesante lo ha pagato l’utile netto, che nel quarto trimestre

di Maria Elena Zanini onvert Italia, società attiva nel settore delle energie rinnovaC bili, si è aggiudicata un’importante commessa per la fornitura di 97 MW di inseguitori solari monoassiali (dei pannelli

Claudio Descalzi

ENI 18

Quotazioni in euro

IERI

16

16,2 € +3,37%

14

12

18 nov ’14

solari che «inseguono» il sole, orientandosi nella direzione migliore per assorbire più radiazioni solari possibile) per l’impianto fotovoltaico Carrera Pinto, nella regione dell’Atacama in Cile. L’impianto sarà realizzato entro il 2015 dal general contractor Progetti International del Gruppo Merloni. Si tratta di uno dei più grandi impianti per capacità realizzati nel mondo con tecnologia a inseguimento monoassiale, con un’estensione di circa 180 ettari. L’ impianto rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di internazionalizzazione dell’azienda dopo Sudafrica e India. A breve verranno chiusi nuovi accordi anche in Brasile, Giordania ed Emirati Arabi. (riproduzione riservata)

18 feb ’15

è addirittura negativo per 2,3 miliardi di euro, dopo pesanti svalutazioni di asset per 1,94 miliardi e la valutazione delle scorte di greggio e derivati ai prezzi correnti (-860 milioni di euro). A tenere in piedi il risultato d’esercizio (1,3 miliardi di

Porta Vittoria a rischio per Prelios di Maria Elena Zanini a conquista del complesso immobiliare di Porta Vittoria a Lquisto Milano da parte di Prelios, che aveva una opzione di acnon vincolante, è a rischio. Come scrive in una nota la società del gruppo Coppola, proprietaria del complesso edilizio, la nuova proposta di Prelios per l’acquisto del complesso immobiliare «senza opportune modifiche non potrà essere accettata». La proposta di Prelios dopo la scadenza della precedente opzione di acquisto contiene la richiesta di altri tre mesi di esclusiva per la due diligence. Un periodo troppo lungo, che costringerebbe Porta Vittoria a violare i patti con l’istituto finanziatore con cui la società si è impegnata a dare avvio in tempi brevi al processo di vendita frazionata nel caso in cui non si concludesse la vendita in blocco.

Msc Crociere vede un 2015 boom sc Crociere va a gonfie vele: nel 2015 prevede una cresciM ta a doppia cifra del fatturato e, nonostante la crisi e un limitato aumento della capacità, anticipa un rincaro dei prezzi perché «è ottimista sulla risposta del mercato». Lo ha detto l’ad Gianni Onorato a margine della presentazione del nuovo catalogo 2016-2017 della compagnia. Si tratta del primo programma a lungo termine di un operatore in Italia. Con il piano industriale 2014-2022 da 5,2 miliardi di euro «è prevista una crescita del 100% in sette anni, passando dagli attuali 1,7 milioni di ospiti a 3,2 milioni quando avremo completato il piano di investimenti per le nuove sette navi». Tornando ai conti, ha spiegato Onorato, «il 2014 è stato un anno positivo, durante il quale abbiamo raggiunto i nostri obiettivi: piena occupazione delle navi in tutte le stagioni e in tutti i programmi con un incremento degli ospiti di circa il 10% rispetto al 2013».

euro) è il provento straordinario di 820 milioni già segnalato nei conti dei nove mesi e legato alla ridefinizione del metodo di calcolo di un’addizionale Ires del 4% (Lybian Tax), introdotta nel 2009 a seguito dell’accordo Berlusconi-Gheddafi per mettere fine ai contenziosi con Tripoli. «Nel quarto trimestre, in un contesto di mercato sfavorevole, Eni ha ottenuto eccellenti risultati e una generazione di cassa record», ha commentato l’ad Claudio Descalzi, distribuendo il merito tra produzione upstream e accelerazione della ristrutturazione nel mid-downstream.

I risultati consentono all’Eni di dare agli azionisti la notizia più attesa: il saldo del dividendo sarà di 56 centesimi, analogo all’anticipo versato a settembre. Pertanto la cedola complessiva ammonterà a 1,12 euro rispetto agli 1,10 euro distribuiti per il 2013, confermando ancora per l’esercizio 2014 la politica di dividendi crescenti inaugurata dall’ex ad Paolo Scaroni. Il saldo sarà posto in pagamento dal 20 maggio prossimo, con stacco cedola il 18. Ma cosa accadrà nel 2015? Presto per dirlo, ancora troppe le incognite, a cominciare dal prez-

Gian Marco Moratti divide il mattone in 5 di Andrea Giacobino ian Marco Moratti ripartisce in cinque il suo consistente patrimonio G immobiliare in vista di probabili alleanze. Qualche giorno fa si è svolta un’assemblea straordinaria della Securfin Holdings, società controllata tramite la fiduciaria Istifid dal presidente di Saras e di cui è amministratore delegato la moglie Letizia, ex sindaco di Milano ed ex ministro dell’Istruzione. La riunione è servita anzitutto per introdurre, sul capitale esistente di 40 milioni, cinque categorie di azioni denominate con lettere progressive dalla A alla E. Ciascun categoria, spiega Moratti, «è correlata a risultati di specifici settori di attività della società». Ecco dunque nascere 13,4 milioni di titoli di categoria A «correlati agli investimenti immobiliari nel Regno Unito», 4,7 milioni di titoli di categoria B «correlati agli investimenti immobiliari in interi fabbricati con destinazione commerciale in Italia», 2,9 milioni di titoli di categoria C «correlati agli investimenti immobiliari in singole unità o porzioni di fabbricati con destinazione d’uso residenziale-abitativo in Italia», 9,7 milioni di titoli di categoria D «correlati agli investimenti immobiliari in singole unità o porzioni di fabbricati con destinazione direzionale in Italia» e 4,2 milioni di titoli di categoria E «correlati agli investimenti immobiliari in singole unità o interi fabbricati in Italia posti in contesti urbani di elevato standard qualitativo residenziale e in zone urbane di prestigio del cosiddetto quadrilatero della moda in Milano». Gli attivi rappresentativi dei titoli sono per le azioni A l’immobile londinese valutato 19 milioni, per la B lo stabile di via Barozzi a Milano (6,6 milioni), per C quello in via De Marchi (4,2 milioni), per D gli uffici di Galleria De Cristoforis (6 milioni) e per E un altro immobile nella stessa via milanese (13,6 milioni). Securfin Holdings, che oltre al ricco patrimonio immobiliare detiene anche un società agricola, nel 2013 ha perso mezzo milione, con ricavi per 2,2 milioni a fronte di un attivo di 7,7, ma lo scorso anno ha ottenuto da Jp Morgan una linea di credito di 10 milioni che le ha consentito di rimborsare Creval e Mps. (riproduzione riservata)

zo del barile. Resta in agenda la cessione di un’ulteriore quota dei giacimenti in Mozambico. Le strategie a difesa della redditività faranno leva sulla rinegoziazione dei contratti gas, la ristrutturazione e riconversione della capacità produttiva, l’ottimizzazione dei margini e la riduzione dei costi. Nel 2014 sono stati tagliate spese per 250 milioni di euro. Per quest’anno sono previsti altri tagli per 550 milioni. La produzione di idrocarburi è prevista in crescita, già decisa invece la riduzione degli investimenti (il taglio sarà intorno ai 2 miliardi di euro secondo le prime indicazioni). Se ne saprà di più il 13 marzo a Londra, quando Eni presenterà le linee strategiche al 2018 e svelerà anche la dividend policy. Sul tema cedola Descalzi non ha voluto anticipare nulla, se non ribadire che la società è «forte». Intanto a catalizzare l’attenzione del mercato è stato il cash flow operativo, salito a 15,09 miliardi di euro, circa 4 miliardo in più rispetto al 2013. Gli incassi da cessioni, 3,7 miliardi di euro, sono legati alla vendita di Artic Russia, dell’8% di Galp e di asset non strategici nei business del gas, dell’elettricità e dell’estrazione. Insieme, flussi di cassa e proventi da cessioni hanno finanziato investimenti per 12,2 miliardi, i dividendi (altri 4 miliardi) e il riacquisto di azioni proprie per 380 milioni. Il resto è andato a ridurre il debito finanziario netto che al 31 dicembre 2014 è sceso a 13,7 miliardi, quindi di 1,25 miliardi rispetto a fine 2013 e addirittura di 2,1 miliardi rispetto al 30 settembre. Di conseguenza il rapporto tra debito netto e patrimonio è sceso ai minimi dal 2006, a 0,22, dallo 0,25 del 31 dicembre 2013. (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/eni


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.