Coldiretti Forlì-Cesena Novembre-Dicembre

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Coldiretti Forlì-Cesena Edizione mensile - Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27.2.2004 n. 46) Art. 1, comma 2 e 3 - CN/FO - ANNO I - N. 03-04/2010 - Novembre/Dicembre 2010

xxx xxx MENSILE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE COLDIRETTI FORLÌ-CESENA

IL PRANZO È SERVITO La dieta mediterranea patrimonio dell'umanità

DALL'ANTITRUST Un freno alla Gdo

ALIMENTARE Arriva la prima pasta 100% made in Italy

CONSORZI DI BONIFICA Nei prossimi giorni si vota

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Consorzio Agrario: il territorio si allarga anche ad Ascoli Piceno e Fermo Con i CAP di Pesaro Urbino, Ascoli Piceno e Fermo gettate le basi concrete per il nuovo organismo consortile interregionale

Consorzio Agrario FC RN Aree di competenza: • Forlì-Cesena e Rimini • Pesaro - Urbino • Ascoli Piceno - Fermo

Il Consorzio Agrario Adriatico. Un sogno o una realtà? A meno di un mese di distanza dal passaggio del Consorzio Agrario di Pesaro Urbino, nella gestione del Consorzio Agrario di Forlì-Cesena e Rimini, un altro tassello viene aggiunto al mosaico che si prefigura ormai da qualche mese. Dal 26 ottobre anche il CAP PICENO di Ascoli Piceno e Fermo passa sotto la gestione del già citato Consorzio Agrario romagnolo. Tutto nasce da un progetto strategico di “Consorzi Agrari d’Italia”, la nuova società che ha il compito di coordinare la ristrutturazione della rete consortile italiana, che come noto, vanta alcune eccellenze, alcune difficoltà e soprattutto zone dell’Italia scoperte dalla Rete Consorzi Agrari. Nell’ambito del programma di risanamento pianificato, la “Consorzi Agrari d’Italia” ha chiesto al Consorzio Agrario Interprovinciale di Forlì-Cesena e Rimini di coordinare nella gestione del Consorzio Agrario Piceno ricercando le migliori sinergie e ottimizzazione delle risorse disponibili. Il piano di intervento prevede nella prima fase il mantenimento di 23 agenzie periferiche pre-esistenti nelle due province per attuare poi gradualmente un piano di riorganizzazione strutturale, già applicato con successo nelle stesse province di origine di Forlì-Cesena e Rimini, atto a semplificare tutta la rete distributiva, renderla efficiente ed economicamente sostenibile garantendo, anzi migliorando, la qualità del servizio e dell’assistenza agli agricoltori locali. Dal punto di vista operativo già dalla scorsa campagna ammasso cereali, il Consorzio Agrario Forlì-Cesena e Rimini si è attivato per gestire integralmente la campagna cereali fornendo sin da subito concrete risposte, anche economiche, alle esigenze degli agricoltori locali. Oggi, con l’ufficialità del passaggio di gestione, siamo intervenuti con un ventaglio di offerte dedicate alle prossime semine cereali autunno-vernini. Un portafoglio di contratti di coltivazione che offrono opportunità commerciali interessanti per tutte le tipologie di aziende agricole; ciò ci è permesso dalla lunga esperienza consolidata nel settore, dall’aver chiuso la filiera grazie e soprattutto con l’acquisizione del Pastificio Ghigi di S.Clemente di Rimini, con particolare riferimento al mercato del grano duro e anche grazie alla consapevolezza di poter contare, da oggi, di una massa critica di prodotto importante a livello nazionale certi che il contributo di questo territorio saprà sicuramente dare, il prossimo anno, in termini di grano conferito. La sinergia attuata il 26 ottobre u.s. va a costituire, in un unico organismo e interlocutore, uno dei più grandi consorzi agrari d’Italia vantando una superficie agricola utilizzabile (S.A.U.) di circa 370.000 ha.


Editoriale

I valori dei consumatori sono i nostri valori l nostro Paese, la nostra Regione ha saputo costruire un modello agricolo e agroalimentare unico. Parlare di agricoltura non significa soltanto parlare di un’attività produttiva, bensì di un fenomeno che traguarda cultura, ambiente, socialità, tradizioni e territorio e che pertanto ha grande valenza nelle scelte del Paese; e su tutto questo, nonostante i nostri sforzi, non si può negare che manchi rispetto al settore agricolo una attenzione pubblica proporzionata al ruolo che svolge. Riportare l'agricoltura sotto i giusti riflettori, riportare la cultura agricola all'attenzione della società. Questo vogliamo fare e su questo ci stiamo spendendo con il nostro progetto per la filiera agricola tutta italiana e firmata dagli agricoltori. Perché i valori richiesti dai consumatori appartengono a noi agricoltori. E questo è stato recentemente certificato e riconosciuto anche dall'Unesco che si è espresso a favore dell’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale dell’umanità. I meriti della dieta mediterranea e degli stili di vita ad essa associati sono soprattutto dei nostri agricoltori, che pertanto hanno il diritto di festeggiare il loro buon operato e nessuno può permettersi di negarglielo. Non a caso, da un po’ di tempo Coldiretti ha spostato la propria attenzione proprio sul cibo. Perché gli agricoltori, da sempre, producono alimenti e non materie prime come ancora qualcuno, oramai fuori dalla storia contemporanea, si ostina a sostenere. Una agricoltura che produce alimenti di qualità come quella italiana oltre a consentire al settore di poter sperare di avere un futuro per tutti i suoi addetti, mette a disposizione del Paese un ambiente migliore ed un richiamo turistico non facilmente duplicabile. La sostanza c’è, l’immagine pure, a questo punto sta a noi agricoltori cercare di lavorare affinché, in modo appropriato, le nostre filiere siano moderne, efficienti e guidate da “piloti” capaci non solo di partecipare ma anche di vincere.

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CLEONILDO BALDINI Presidente Coldiretti Forlì-Cesena

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Attualità

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Alimentare

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Sindacale

Celebrata a Bologna la Giornata Nazionale del Ringraziamento Arriva la prima pasta al 100% made in Italy La Politica Agricola Comune dopo il 2013

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Consorzio di Bonifica

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Attualità

Nei prossimi giorni si vota

Tonino Guerra testimonial della vendita diretta

Cesena lì r o F i tt e ir Cold omagna R e d r e V a s e r e Imp i auguri r e c in s o n la u form le di felice Nata o o Nuov e sereno Ann

COLDIRETTI FORLÌ-CESENA Edizione mensile - Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. In L. 27.2.2004 n. 46) Art. 1, comma 2 e 3 - CN/FO - ANNO I - N. 05-06/10 Novembre/Dicembre 2010 Proprietà: Federazione Prov. COLDIRETTI Forlì-Cesena Redazione, Amministrazione e Pubblicità Testata in comodato a: IMPRESA VERDE ROMAGNA S.r.l. Via E. Forlanini, 11 - 47122 Forlì - Tel. 0543.718311 e-mail: forli@coldiretti.it Registrato presso il Tribunale di Forlì il 29/05/2010 n. 19/2010 Direttore Responsabile ANACLETO MALARA Redazione ANDREA CONTI

Coordinamento FLAVIO PIEROTELLO

Hanno collaborato: Alberto Amadori, Cleonildo Baldini, Sauro Benvenuti, Barbara De Quarto, Giuseppe Di Paolo, Anacleto Malara, Maurizio Mangelli, Andrea Marconi, Angelo Mazza, Stefano Orsi, Ettore Pezzi, Flavio Pierotello, Ivano Spazzoli. Realizzazione grafica & stampa: Scaletta srl - Ravenna - Via Galvani, 10 Tel. 0544.454025 - Fax 0544.454092

Abbonamento annuo Italia € 13,00 / Estero € 31,00 Soci Federazione Provinciale Coldiretti Forlì-Cesena € 10,50


Attualità

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Giornata Nazionale del Ringraziamento

La Regione ha riscoperto il suo cuore agricolo P

er la prima volta è stata celebrata a Bologna la Giornata Nazionale del Ringraziamento, tradizionale festa con cui la gente dei campi ringrazia il Signore per i doni della terra. Da tutta Italia sono arrivati nel capoluogo emiliano migliaia di agricoltori in rappresentanza del mondo rurale italiano. Come da tradizione, la giornata è stata celebrata la seconda domenica di novembre, in prossimità della festività di san Martino (11 novembre), che tradizionalmente chiude l’annata agraria. È il momento in cui nelle aziende agricole si tirano le somme dell’annata agraria e si avviano le attività per la nuova. È dal 1951 che Coldiretti celebra la Giornata per ringraziare il Signore del raccolto dei campi e invocare la be-

nedizione sui nuovi lavori. La giornata ha avuto il suo momento centrale domenica 14 novembre con la santa Messa celebrata in san Petronio da S.E. il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, cui ha fatto seguito la benedizione delle macchine agricole che sono state portate per l’occasione in piazza Maggiore. La Giornata è stata preceduta da una serie di iniziative – il mercato di Campagna Amica, dove da venerdì a domenica produttori da tutta la regione hanno venduto direttamente i loro prodotti ai cittadini in piazza Net tuno. Venerdì 12, inoltre, il salone del Podestà (piazza Re Enzo) ha ospitato il convegno “Crescendo: esperienze di filiera agricola italiana” al quale è intervenuto il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini. ■

Come vincere la crisi: Il made in Italy motore dello sviluppo La situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana non dipende solo dalla crisi generale, ma dal fatto che stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel suo intervento al convegno “Crescendo: esperienze di filiera agricola tutta italiana”, promosso il 13 novembre scorso da Coldiretti a Bologna nell’ambito della Giornata Nazionale del Ringraziamento, nel sottolineare che il risultato è il fatto che in Italia per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti oltre la metà (il 60 per cento) va alla distribuzione commerciale, il 23 per cento all’industria 05-06/2010 COLDIRETTIe FORLÌ-CESENA di trasformazione solo il 17 per cento per remunerare il prodot-

to agricolo. A questa situazione insostenibile per le imprese agricole, denunciata anche dall'Antitrust che ha aperto una indagine sulla Gdo, la Coldiretti è però impegnata a reagire direttamente con il progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che ha come obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Al convegno di Bologna alcune aziende emiliano-romagnole hanno dimostrato che il Made in Italy è il motore per uscire dalla crisi. Si tratta della conferma concreta dei risultati della prima indagine di ColdirettiSwg sul contributo del Made in Italy alla ripresa economica, secondo cui il 91% degli italiani ha più fiducia negli alimenti nazionali rispetto a quelli stranieri e il 53% preferisce acquistare prodotti alimentari locali e artigianali rispetto a quelle delle grandi marche.


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Da sviluppo senza etica crisi agricoltura S

iamo grati al Santo Padre per l’importante riconoscimento che ci conforta e ci responsabilizza nel nostro impegno per garantire un futuro all’agricoltura italiana che ha conquistato primati sul piano qualitativo e della tutela ambientale. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere ringraziamento per le parole del Santo Padre che nel corso dell’Angelus in occasione della giornata del Ringraziamento, il 14 novembre scorso, ha sostenuto che dopo il G20 “appare decisivo un rilancio strategico dell'agricoltura”. Le difficoltà delle imprese agricole - ha sottolineato Marini - sono il frutto dello stesso arretramento dell’etica sociale nel mercato i cui effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi più poveri, il cosiddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli organismi geneticamente modificati (Ogm), la cui diffusione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata insieme al numero degli affamati. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato - ha continuato Marini - ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legitti-

Il Cardinale Carlo Caffarra benedice le macchine agricole

mato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero. La stessa situazione di difficoltà dell’agricoltura italiana dipende dal fatto che - ha

detto ancora Marini - stiamo vivendo i drammatici effetti di quelli che sono i due furti ai quali sono sottoposte giornalmente le nostre imprese: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immes-

Celebrato a San Mauro Pascoli il Ringraziamento Provinciale

Gli agricoltori di Coldiretti Forlì-Cesena hanno festeggiato Domenica 7 novembre l'antica tradizione della Festa del Ringraziamento, con l'appuntamento 05provinciale celebrato alla chiesa di San Mauro Pascoli dal Vescovo Emerito di Rimini Mariano De Nicolò

so in commercio il cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. Noi ci impegniamo a rimboccarci le maniche come dimostrano i passi da gigante che abbiamo fatto in un anno nel nostro progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che ha come obiettivo - ha concluso Marini - di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. ■

Attualità

Giornata Nazionale del Ringraziamento


Attualità

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Antitrust avvia un’indagine

Un freno alla concorrenza sleale della Grande Distribuzione P

er ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti oltre la metà (il 60 per cento) va alla distribuzione commerciale, il 23 per cento all’industria di trasformazione e solo il 17 per cento per remunerare il prodotto agricolo. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere apprezzamento per l’avvio dell’indagine da parte dell’autorità della concorrenza e del mercato nei confronti della grande distribuzione che “è il nuovo potere forte della filiera agroalimentare nei confronti dei consumatori e degli agricoltori”. Non si deve naturalmente generalizzare ma - sottolinea Marini - non sfugge a nessuno che in molti casi la grande distribuzione commerciale impone il suo potere contrattuale per concludere contratti che danneggiano gravemente gli agricoltori. E’ quindi necessario secondo Coldiretti un intervento nei confronti di un comportamento commerciale lesivo della concorrenza lungo la catena di approvvigionamento alimentare. L’iniziativa dell’antitrust è coerente con quella attuata dal Parlamento Europeo che lo scorso settembre ha denunciato comportamenti oligopolisti e sostenuto la necessità di combattere i “comportamenti collusivi e di cartello” con la proposta di introdurre l’obbligo per i maggiori commercianti, trasformatori, grossisti e distributori europei di presentare

Quote di mercato dei primi dieci gruppi nell’alimentare %

Coop Italia

15,2

Conad

9,7

Selex

8,3

Gr Carrefour

8,2

Gr Auchan

8,2

Esseluinga

7,3

Despar

4,4

Interdis

4

Gr Pam

3,6

Eurospin

3,2

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Federdistribuzione del 2009

una relazione annuale sulle loro quote di mercato, con dati sull’evoluzione dei volumi di vendita mensili. La situazione riguarda direttamente l'Italia con i primi dieci gruppi che - sostiene la Coldiretti - detengono il 72,1 per cento del mercato. Occorre intervenire per cambiare le regole del gioco. Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano - riferisce la Coldiretti due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle non a denominazione di origine che sono fatte con latte o ad-

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dirittura cagliate straniere. Garantire una maggiore presenza di prodotti veramente italiani non è solo un contributo alla libertà di scelta dei consumatori ma - sottolinea la Coldiretti - rappresenta anche un contributo all'integrazione delle aree commerciali con il tessuto economico, produttivo e culturale. Le inefficienze della grande distribuzione si rivelano anche nella perdita di valore lungo la filiera lungo la quale il prezzo di un prodotto sostiene la Coldiretti - aumenta piu’ di cinque volte dal campo alla tavola per colpa delle distorsioni e delle speculazioni. Allo strapotere contrattuale dei nuovi forti dell'agroalimentare la Coldiretti è però impegnata a reagire direttamente con il progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana”. ■

Vendita diretta, in un anno aumento record

Nel 2010 si è registrato un vero boom degli acquisti diretti dai produttori, in azienda o nei mercati degli agricoltori di campagna amica in città, dove oramai compra regolarmente il 17 per cento degli italiani con un aumento record del 55 per cento rispetto allo scorso anno, sulla base dell’indagine Coldiretti /Swg sugli acquisti alimentari degli italiani. Per Coldiretti “quella diretta è una forma di vendita che potrà riguardare solo una fetta limitata del mercato ma che però può rappresentare certamente un modello di riferimento per costruire nuove relazioni lungo la filiera per la grande distribuzione organizzata (GDO)”.


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Coldiretti, arriva la prima pasta fatta al 100% con grano italiano P

resentato a Rimini il 3 novembre scorso il nuovo piano di sviluppo industriale dedicato al frumento: la “Ghigi Industria Agroali mentare in San Clemente S.r.l.” è la nuova realtà imprenditoriale italiana basata su un modello economico unico nel suo genere. Nato grazie alla cordata d’investitori che ha rilevato strutture produttive, marchio e attività dello storico pastificio romagnolo, il progetto “Ghigi” è oggi gestito da soggetti agricoli e industriali. I primi, rappresentati dal capofila del progetto, il Consorzio Agrario di Forlì Cesena e Rimini, e da Consorzi Agrari aderenti a Consorzi Agrari d’Italia, figurano nel piano come un’irrinunciabile garanzia di qualità e controllo dell’intera filiera produttiva. Il pastificio salernitano Antonio Amato & C. Molini e Pa stifici, realtà economica di assoluto rilievo nel panorama italiano, è invece la componente industriale del piano: la presenza di un soggetto simile all’interno della “Nuova Ghigi”, assicura il know how tecnologico necessario e la conoscenza profonda del mercato di riferimento. “Il progetto presenta, nel panorama imprenditoriale italiano della pasta, caratteristiche assolutamente nuove. “Il controllo della filiera da parte degli agricoltori, per tramite dei Consorzi Agrari, rappresenta un modello economico unico e rivela la grande attenzione rivolta al

territorio italiano, alla qualità delle materie prime, alla sicurezza dell’attività produttiva” - ha dichiarato Filippo Tramonti, Presidente di Ghigi Industria Agroali mentare e Presidente del Consorzio Agrario di Forlì Cesena e Rimini - “Inoltre, la preziosa collaborazione di un’azienda con grande esperienza nel settore, con cui condividiamo filosofia imprenditoriale e valori, promette la sicura riuscita del nostro programma.” “Siamo veramente orgogliosi di partecipare a una simile operazione” – ha affermato Giuseppe Amato Jr., Vice Presidente di Ghigi Industria Agroalimentare e Direttore Generale di Antonio Amato & C. Molini e Pastifici SpA “Vogliamo mettere a disposizione le nostre conoscenze tecnologiche e di mercato per collaborare alla rinascita di un marchio storico italiano, legato, come la nostra azienda, all’antica tradizio-

ne pastaia”. Importanti e innovativi, quindi, gli obiettivi della neonata struttura societaria, che prevede un’integrazione verticale dei processi, dalla semina del grano alla distribuzione del prodotto finale: primi tra tutti, la realizzazione della prima filiera corta, in Italia, per il settore frumento ed il controllo della filiera cerealicola direttamente da parte degli agricoltori, tramite l’intervento dei Consorzi Agrari. Sostanzia interamente il progetto, la filosofia del “Km 0”: le materie prime, di provenienza esclusivamente locale, vengono coltivate, lavorate, confezionate e distribuite negli stessi stabilimenti di produzione. La “Ghigi”, in una difficile congiuntura economica come quella presente, diventa inoltre esempio di rinascita e simbolo di nuove opportunità per l’imprenditoria italiana e per il mondo del lavoro.

Il comparto industriale del pastificio Ghigi si trova nel comune di San Clemente, in provincia di Rimini: il progetto della prima “Food Valley” italiana si estende su una superficie di circa 100.000 mq e prevede un centro di stoccaggio con capacità complessiva di circa 150.000 quintali di cereali, 14.000 mq destinati al nuovo pastificio, per una produzione di circa 450/500.000 quintali di pasta, un nuovo mulino per la produzione diretta anche delle semole e la realizzazione di uno spaccio aziendale per la commercializzazione diretta dei prodotti e per la promozione di prodotti alimentari del territorio. Il prodotto a marchio Ghigi, brand rivitalizzato dall’operazione quale “patrimonio del territorio”, diventa emblema dell’economia italiana: un prodotto italiano, realizzato da produttori agricoli italiani, con mezzi e tecnologie italiani. ■

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Attualità

Alimentare


Attualità

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Alimentare

Da agricoltori solo pane di grano italiano D

agli agricoltori potrà essere acquistato solo il pane fatto con il grano italiano coltivato nelle aziende mentre oltre la metà di quello in vendita è ottenuto con farine straniere senza alcuna indicazione in etichetta. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che le nuove norme offriranno ai consumatori l’opportunità di garantirsi pane italiano al cento per cento, ottenuto spesso attraverso tecniche di lavorazione conservate nel tempo dalle aziende agricole. L’ aggiornamento della tabella dei beni che possono essere oggetto delle attività agricole connesse, è dunque

importante - sottolinea la Coldiretti - per recuperare l’utilizzo di ingredienti, tipologie di prodotti e tecniche di lavorazione tradizionali, altrimenti a rischio di estinzione. Una opportunità anche per rilanciare i consumi di un alimento base della dieta mediterranea i cui acquisti familiari nel primo semestre del 2010 sono calati del 2,4 per cento, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea - Ac Nielsen. Dall’analisi Coldiretti si evidenzia anche che gli acquisti familiari degli italiani rispetto al 2000 si sono ridotti di un terzo anche se si assiste

ad un interesse per i pani tradizionali ottenuti secondo “tecniche” rimaste inalterate nel tempo e di quelli tutelati da riconoscimenti a livello comunitario, dove sono state già protette dalle imitazioni la coppia ferrarese Igp, il pane casereccio di Genzano Igp, ecc. Sono oltre 17 milioni gli italiani che vanno “pazzi” per il pane e lo portano in tavola sempre, sette giorni su sette a tavola ed a cena, mentre sono solo 930 mila quelli che non lo mangiano mai, secondo il rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani. ■

Formazione Professionale

INAUGURATA LA NUOVA SEDE DI DINAMICA Il 21 ottobre scorso è stata inaugurata la nuova sede operativa di Forlì-Cesena e Rimini di DINAMICA in via Antonio Vivaldi, 13/A a Forlì. Dinamica è una società consortile per la formazione professionale specializzata nel comparto agroalimentare. Raccoglie l'esperienza di sette centri operanti da diversi anni in regione Emilia-Romagna: CSA (Centro Studi Aziendali), Agriform Bologna, Agriform Reggio-Emilia, New Agriform Romagna, Irfata di Modena e Piacenza, Geos Formazione di Ferrara. La compagine sociale costituita da CRPA (centro ricerche produzioni animali), CRPV (centro ricerche produzioni vegetali), CIA, Coldiretti e Confagricoltura dell'EmiliaRomagna rappresenta in maniera eloquente gli obiettivi che hanno portato alla sua nascita: creare una struttura specializzata per la formazione agroalimentare con una dimensione idonea a renderla competitiva, credibile negli interventi e in grado di coniugare la formazione con la divulgazione deiCOLDIRETTI risultati della ricerca e della sperimentazione. 05-06/2010 FORLÌ-CESENA

L'ambizione e l'impegno sono quelli di rispondere in modo adeguato e soddisfacente alle esigenze degli utenti (imprenditori agricoli, innanzitutto), di innalzare il livello degli interventi raccogliendo le esperienze migliori dei centri di origine, di divenire partner affidabile e credibile della pubblica amministrazione per le attività di sviluppo, contribuendo, in particolare, all'affermazione di un efficace sistema della conoscenza agricola. Dinamica ha la sua sede centrale a Bologna e sette unità operative localizzate a livello provinciale. Hanno presenziato all’inaugurazione gli assessori Provinciali alla Formazione Professionale Denis Merloni e all’Agricoltura Gianluca Bagnara, la Presidente di Dinamica Donata Cavazza, il Direttore generale Adelfo Magnavacchi, rappresentanti della Provincia di ForlìCesena e delle Organizzazioni Professionali Agricole della provincia di Forlì-Cesena. Per ulteriori informazioni: Tel. 0543/724670 oppure http://www.csa.it/centri/fc/


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Sindacale

PAC dopo il 2013

La comunicazione di Ciolos

I

l 17 novembre, come da tempo preannunciato, il Commissario Ciolos ha presentato la comunicazione “la politica agricola comune (PAC) verso il 2020”. Non sarà una rivoluzione ma una evoluzione della pac, ha detto il Commissario UE per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolos. Verso una PAC più verde, più equa, più efficiente e più efficace. Ciolos nella sua presentazione ha inoltre affermato che la PAC non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini dell’UE in quanto consumatori e contribuenti. Che è importante concepire una politica che sia più comprensibile per il grande pubblico e chiarisca i vantaggi collettivi offerti all’intera società. E che l’agricoltura europea deve essere competitiva non solo dal punto di vista economica ma anche sotto il profilo ambientale. È decisamente presto per esprimere una valutazione articolata sulla proposta, tra l’altro molto sintetica e dai toni un po’ sfumati e da interpretare nella loro reale portata. Ad

esempio, gli auspici formulati di: “redistribuire”, “riformulare”, “rendere più mirate le azioni di sostegno” possono essere declinati al massimo oppure al minimo livello, oppure addirittura perdersi durante il dibattito che si svilupperà nei prossimi mesi, prima che la Commissione formuli le proposte legislative formali entro la metà del 2011. In sintesi un documento forse un po’ troppo blando, tenuto conto delle forti difficoltà in cui l’agricoltura si trova da qualche anno, che sicuramente dovrà essere ir-

robustito, specie nella parte dedicata alle misure di mercato, dove si devono trovare le soluzioni per fronteggiare la volatilità dei prezzi ed il potere contrattuale degli agricoltori all’interno delle filiere. Su due affermazioni, contenute nella comunicazione di Ciolos, intendiamo esprimerci fino da ora: sull’intendimento di orientare maggiormente la PAC verso gli “agricoltori attivi”, come pure su quello che vanno trovate modalità capaci di “distribuire più equamente i fondi” (andando oltre allo

storico, come pure alla sola superficie), ci troviamo d’accordo e pronti a sostenerle durante il dibattito. Per il momento non andiamo oltre se non per dire che tra i fattori da tenere in grande considerazione, nella suddivisione delle risorse, queste non dovranno subire tagli di nessuna natura e che nella definizione dei nuovi criteri di attribuzione dovranno essere tenuti in attenta considerazione i costi di produzione esistenti in ogni regione UE. ■

Giovani

Coldiretti, al via iscrizioni “PREMIO OSCAR GREEN 2011” Al via le iscrizioni alla quinta edizione del Premio Oscar Green, l’importante evento promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per dare un giusto riconoscimento alle giovani imprese agricole italiane che hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione, dando vita a realtà imprenditoriali che hanno accolto e rilanciato la sfida della globalizzazione. Sarà possibile iscriversi al concorso fino al prossimo 28 febbraio 2011, provvedendo alla compilazione dell’iscrizione sul sito web www.oscargreen.it <http://www.oscargreen.it/> Potranno partecipare tutti i soggetti della filiera agricola Made in Italy costituiti dagli agricoltori che non sono risultati vincitori nelle ultime tre edizioni. Le sei categorie di premi sono state concepite per riconoscere maggiore prestigio a quelle attività che hanno consentito il raggiungimento di obiettivi fondamentali per le imprese dei giovani agricoltori, obiettivi quali la multifunzionalità, la capacità di diversificazione nonché la contestuale estensione dell’ambito di azione della propria attività non solo alla realtà prettamente aziendale ma anche a quella dei consumatori, conquistandone la fiducia attraverso la garanzia dell’alta qualità dei prodotti. Per questo sono state individuate le seguenti categorie di premi “Stile e cultura d’impresa”, “Sostieni lo sviluppo”, “In-generation”, “Esportare il territorio”, “Campagna Amica” ed “Oltre Filiera” per raccontare le storie di tutti gli imprenditori che hanno il coraggio di rischiare e dare vita ad ”un’altra storia” quella dell’Italia vera, delle imprese che fanno grande il nostro Paese. Il Premio Oscar metterà in risalto la storia di chi realizza un progetto originale ed innovativo e decide di scommettere su questi valori il proprio futuro.

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Sindacale

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Consorzi di Bonifica

Nei prossimi giorni si vota!

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n tutti i consorzi di Bonifica dell’Emilia Romagna nei prossimi giorni, tutti i contribuenti, sono chiamati ad esprimere un voto, per eleggere gli amministratori per i prossimi 5 anni. Quanto la bonifica sia importante, non deve essere una scoperta che si fa solo all’indomani di un nubifragio, di una frana o di qualche altro disastro che può abbattersi su una intera comunità, ma un “valore” di cui dotare un territorio. Per gli agricoltori, da sempre attenti oltre che alla bonifica anche all’irrigazione, non deve sfuggire l’importanza di essere attenti, in quanto portatori di interesse, affinchè i Consorzi di Bonifica siano gestiti bene. A tale scopo, per quanto riguarda il territorio della Romagna, dopo un attento confronto si è arrivati ad un accordo tra le principali Organizzazioni Professionali agricole e di al-

cune extragricole, per la presentazione di candidati capaci e rappresentativi. L’invito che si rivolge a tutti

gli agricoltori è quello di recarsi a votare, nei giorni indicati nella tabella per testimoniare che la bonifica e

l’irrigazione sono funzioni che interessano da vicino tutte le imprese agricole del territorio. ■

IL CALENDARIO DELLE VOTAZIONI IN PROVINCIA DI FORLÌ CESENA E RIMINI (Nei giorni indicati dalle ore 9 alle 18) località

giorno

sede seggio

Santa Sofia

Mercoledì 15 Dicembre

Sala culturale Pertini

S.Piero in Bagno

Mercoledì 15 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Bellaria

Mercoledì 15 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Forlimpopoli

Giovedì 16 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Cesenatico

Giovedì 16 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Riccione-Morciano

Giovedì 16 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Forlì

Venerdì 17 dicembre

Sede del Consorzio

Mercato Saraceno

Venerdì 17 dicembre

Sede del Consorzio

Santarcangelo

Venerdì 17 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Cesena

Sabato 18 dicembre

Sede del Consorzio

Predappio

Sabato 18 dicembre

Sala Consiliare del Comune

Rimini

Sabato 18 dicembre

Sede del Consorzio

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Il poeta Tonino Guerra ospite di Coldiretti “

C

'è l'urgenza di tutelare e recuperare le tradizioni del nostro territorio, dal dialetto, all'agricoltura passando per il cibo”. E’ l’appello lanciato dal grande poeta romagnolo Tonino Guerra intervenuto il 5 novembre scorso a Santarcangelo al Convegno promosso da Coldiretti “Cibo, dialetto, agricoltura. Secoli di storia e tradizioni possono essere cancellati?" Guerra, insignito poche settimane fa nell’aula absidale di Santa Lucia a Bologna del Sigillum Magnum d’Ateneo (prestigioso riconoscimento assegnato in precedenza a personaggi quali il premio Nobel Shimon Peres, Giovanni Paolo II, Jacques Delors), ha sottolineato durante il convegno Coldiretti come “stiamo perdendo la nostra identità. È necessario riprendere la giusta rotta, l’uomo deve riscoprire la meravigliosa semplicità del coltivare l'orto, dobbiamo far comprendere ai nostri giovani che fare i contadini è una cosa stupenda, un atto d’amore verso il proprio territorio. Bene fa la Coldiretti – ha proseguito Guerra – a diffondere messaggi che vanno in questa direzione, dalla valorizzazione delle produzioni locali perché il cibo prodotto dai nostri agricoltori rappresenta il frutto della tradizione e della coltura della nostra terra. Per questo – ha concluso Guerra – bisognerebbe realizzare un mercato dei contadini in ogni Paese perché vengano conosciuti e rico-

nosciuti i prodotti del nostro territorio". Appello, quello di Guerra, subito accolto dal direttore della Coldiretti Emilia-Romagna Gianluca Lelli, che,

complimentandosi con il poeta per il riconoscimento dell’Ateneo bolognese, ha ricordato che “La nostra Associazione da tempo con il progetto Campagna Amica

è al lavoro per tutelare l'agricoltura locale, patrimonio culturale di conoscenza e genuinità che a causa del sistema di rifornimento imposto dalla grande distribuzione con prodotti sempre disponibili contro ogni criterio di stagionalità e di distanza tra produttore e consumatore rischia lentamente di sparire. Per questo - ha concluso Lelli - Coldiretti, con i suoi progetti di valorizzazione del ‘Km 0’ e della ‘Filiera Agricola tutta Italiana’ propone una sana alternativa a questa deriva globale che mette in pericolo le nostre tradizioni". ■

Al via il sesto censimento dell'agricoltura Il 25 ottobre ha preso avvio la rilevazione del sesto censimento dell’agricoltura, per conoscere come sta cambiando un settore strategico per l’Emilia-Romagna e per le sue province, non solo da un punto di vista economico e produttivo, ma sempre più anche ambientale, paesaggistico e di presidio del territorio. La rilevazione su tutto il territorio emiliano-romagnolo terminerà il 31 gennaio 2011. Per l’organizzazione e la gestione delle operazioni la Regione ha creato un apposito Ufficio Regionale di Censimento. Sono stati selezionati e formati 46 coordinatori intercomunali per organizzare il lavoro degli oltre 500 rilevatori che operano sul territorio e per monitorare il corretto andamento delle attività. Rispondere ai quesiti è importante e proprio per questo obbligatorio (il rifiuto di collaborare porta a sanzioni economiche) e la rilevazione è assolutamente a titolo gratuito. I rilevatori infatti, già pagati da ISTAT, si recano in azienda e sono deputati a svolgere questo compito con professionalità e tutela della riservatezza. Da quest’anno il questionario può essere compilato anche on line dal singolo imprenditore agricolo. In ogni modo, anche in questo caso, il rilevatore può assistere e supportare l’azienda, sempre a titolo gratuito. Per ogni informazione è a disposizione un numero verde 800098571 attivo tutti i giorni, anche festivi, dalle 10 alle 20. È importante ovviamente che i dati forniti dalle aziende siano veritieri e reali, solo così la fotografia della nostra agricoltura sarà corrispondente alla realtà. Il censimento è infatti uno strumento fondamentale per impostare le politiche agricole degli Enti locali, anche perché fornisce dati completi e dettagliati fino al livello comunale. Le Province hanno un importante ruolo di appoggio e sostegno, attraverso la costituzione di una Commissione Tecnica Provinciale (CTP) che deve attuare un costante monitoraggio sui report delle rilevazione intervenendo a tutela della qualità del dato e della snellezza delle operazioni. La CTP della Provincia di Forlì-Cesena è stata costituita il 20 luglio 2010 ed ha sede in Forlì presso la residenza provinciale in Piazza Morgagni 9. Per la CTP e per il livello provinciale i referenti sono: Gioietta Giunchedi: gioietta.giunchedi@provincia.fc.it e Rosamaria Pavoncelli: rosamaria.pavoncelli@provincia.fc.it 05-06/2010 COLDIRETTI FORLÌ-CESENA

Campagna Amica

Emilia-Romagna


Campagna Amica

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Vendita diretta

Chance di crescita e rilancio economico, se ne è parlato a Saiano di Cesena G

aranzia di genuinità, sicurezza alimentare e risparmio per il consumatore; opportunità di sviluppo aziendale e integrazione al reddito per l’agricoltore-produttore. Sono questi alcuni dei vantaggi che negli ultimi anni hanno decretato il successo dei mercati contadini di Campagna Amica Col diretti – sempre più apprezzati dai cittadini-consumatori, come pure dagli stessi imprenditori agricoli, che vedono nella vendita diretta una nuova chance di crescita e rilancio economico. Nell’ambito del progetto “Campagna Amica” vendita diretta e ‘filiera corta’ assumono un ruolo economico fondamentale a sostegno del più ampio progetto Coldiretti sulla “Filiera Agricola tutta italiana”, che ha l'obiettivo di combattere le distorsioni e le speculazioni del mercato che in questi anni hanno fatto crollare i redditi degli agricoltori e che rischiano di provocare l'abbandono delle campagne. L’importanza e l’attualità dell’argomento hanno spinto Coldiretti Forlì-Cesena ad organizzare il 24 ottobre scorso una giornata interamente dedicata a questo nuovo modello di approccio al mercato. L’occasione è stata quella dell’inaugurazione del mercato contadino allestito presso l’Azienda Agricola Il Salice a Saiano di Cesena, azienda in fase di accreditamento in vendita diretta. Accreditarsi per la vendita diretta con Campagna Amica – spiega

Cleonildo Bandini presidente di Coldiretti ForlìCesena – significa che nei confronti dei consumatori, l’azienda agricola si assume l’impegno di offrire solo pro-

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dotti agricoli italiani da vendere in prima persona e senza intermediari, impegnandosi a dichiarare metodi produttivi rispettosi della natura e dell'ambiente al giusto

prezzo e con la massima garanzia di genuinità e trasparenza. Durante la giornata si è tenuta la tavola rotonda sul tema “Vendita diretta: regole e opportunità”. Siamo consapevoli – conclude Bandini – che la vendita diretta potrà riguardare solo una fetta limitata del mercato, essa tuttavia si inserisce nel più ampio progetto di Coldiretti di creare una Filiera agricola tutta italiana, cui, oltre ai mercati dagli agricoltori, daranno il loro contributo i market-store di consorzi agrari, cooperative, agriturismi, per arrivare a realizzare una rete capillare di punti vendita in tutta Italia”. ■

CHIUSURA UFFICI durante le FESTIVITÀ NATALIZIE Dal 24 al 31 DICEMBRE compresi, gli uffici di COLDIRETTI e IMPRESA VERDE ROMAGNA s.r.l. saranno chiusi per FERIE Per questo periodo è comunque garantita la reperibilità di alcune persone alle quali per eventuali emergenze, gli Associati potranno rivolgersi telefonicamente dalle ore 9.00 alle ore 12.00 dei giorni feriali. Zona Forlì • Alberto AMADORI – 335.7199161 • Ivano SPAZZOLI – 334.6994959 • Mauro MARALDI – 335.7199169 Zona Cesena • Angelo MAZZA – 335.7199170 • Massimo DOMENICONI – 331.6982992 • Stefano TALACCI – 331.6255068


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In arrivo le misure Agro-Ambientali I

Bandi attivi sul PSR 20072013, sono quelli di seguito elencati: • MISURA 111-114 Formazione professionale, azioni di informazione e consulenza aziendale Riguarda contributi per corsi e azioni di consulenza aziendali disponibili sul Catalogo Verde regionale. Scadenza presentazione domande: 15 DICEMBRE 2010 • MISURA 112 Insediamento dei giovani agricoltori - Riguarda gli aiuti ai giovani agricoltori - Scadenza presentazione domande: 28 FEBBRAIO 2013 • MISURA 121 Ammodernamento delle aziende agricole Riguarda gli aiuti per gli investimenti miranti alla competitività aziendale Scadenza presentazione domande: 28 FEBBRAIO 2013

• MISURA 214 Pagamenti agro ambientali - Relativamente a questa Misura sono stati attivati i “BANDI Provinciali 2011” per la presentazione delle domande di aiuto entro il 15 DICEMBRE 2010. Possono presentare domanda gli imprenditori agricoli ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, regolarmente iscritti all’Anagrafe Regio nale delle Aziende Agricole. Per tutte le domande di aiuto la decorrenza iniziale di

impegno sarà il 01.01.2011 e per l’intero periodo di impegno si dovranno possedere e rispettare tutti i requisiti e le condizioni di accesso richieste dalle singole “Azioni”. I criteri per la selezione delle domande presentate per beneficiare dei sostegni previsti, sono stabiliti dal P.R.S.R., e dal P.R.I.P.. Tali criteri sono costituiti da priorità e si distinguono in tre tipologie: territoriali, tecnici. soggettivi. La Misura 214 si applica a tutto il territorio provinciale, distinguendo gli ambiti territoriali della “pianura” e della “collina”; priorità assoluta spetta alle aree vulnerabili ai nitrati e alle aree della Rete Natura 2000. Le priorità tecniche e soggettive sono sempre subordinate alle priorità territoriali e vengono indicate per ogni singola azione. Azione 1 Produzione integrata L’Azione produzione integrata e L’Azione produzione integrata congiunta a sup-

plementare difesa integrata avanzata (DIA) possono essere adottate in tutto il territorio provinciale. Previste priorità per aziende ricadenti in aree preferenziali quali zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/CEE, nelle ZPS e SIC individuate in applicazione delle Direttive 79/49/CEE e 92/ 43/CEE, Parchi Nazionali e Regionali e Riserve Naturali istituiti ai sensi della Legge 394/91 e della L.R. 6/2005 oltre ad Aree preferenziali a prevalente tutela idrogeologica a prevalente tutela naturalistica e a prevalente tutela del suolo. Le aziende aderenti si impegnano ad applicare l’Azione per 5 anni a decorrere dal 01.01.2011. L’impegno quinquennale riguarderà la SAU aziendale condotta al momento della presentazione della domanda di aiuto, fatta eccezione per i casi in cui sia riconoscibile la fattispecie di corpi separati. Demarcazione fra Misura 214 e OCM ORTOFRUTTA (novità)

Le domande di aiuto sulla Misura 214, riguardanti superfici oggetto delle colture di cui al Reg. (CE) 1234/07 allegato 1 – parte IX (ORTOFRUTTA), possono essere accolte unicamente qualora il beneficiario: ◗ non sia socio di O.P/A.O.P., ovvero, se associato a O.P./A.O.P., ◗ nel caso in cui non sia attivata l’analoga azione nel Programma Operativo della medesima O.P./A.O.P. Inoltre l’agricoltore che presenta domanda di aiuto a valere sulle Azioni della Misura 214 si impegna per l’intero periodo di durata delle obbligazioni agro-ambientali richieste a non richiedere/percepire pagamenti per le medesime superfici nell’ambito della Disciplina Ambientale di cui ai programmi operativi delle OP/AOP. Entità dell’aiuto (vedi Tab. 1) Qualora le superfici oggetto dell’applicazione dell’Azione ricadano nelle aree della Rete Natura 2000, i soste-

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Piano sviluppo rurale 2007 - 2013


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14 gni finanziari individuati dalla presente Azione sono incrementati fino ad un massimo del 10%. Difesa Integrata Avanzata (DIA): il sostegno per le superfici investite a pomacee, drupacee e vite, oggetto della DIA, è integrato per un valore di 150 €/Ha/anno, in aggiunta a quello previsto per le due sottoazioni “Introduzione” e “Mantenimento”. Azione 2 Produzione biologica Attivata su tutto il territorio provinciale con obbligo di notifica ed assoggettamento al sistema di controllo dell’agricoltura con metodo biologico in data precedente alla presentazione della “domanda di aiuto”. Le aziende aderenti all’Azio ne devono adottare sull’intera SAU aziendale e/o all’intero allevamento animale, metodologie produttive biologiche conformi a quanto stabilito dal Regolamento (CE) 834/07 e successive modificazioni. Le aziende aderenti si impegnano ad applicare l’Azione per 5 anni a decorrere dal 01.01.2011 e riguarderà l’intera SAU aziendale condotta al momento della presentazione della domanda di aiuto, fatta eccezione per i casi in cui sia riconoscibile la fattispecie di corpi separati. Come per l’Azione 1 si stabilisce una priorità per aziende ricadenti in aree preferenziali quali zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/CEE, nelle ZPS e SIC individuate in applicazione delle Direttive 79/49/CEE e 92/43/CEE, Parchi Nazionali e Regionali e Riserve Naturali istituiti ai sensi della Legge 394/91 e della L.R. 6/2005 oltre ad Aree preferenziali a prevalente tutela idrogeologica a prevalente tutela naturalistica e a prevalente tutela del suolo.

Azione 3 copertura vegetale Consiste nella realizzazione di interventi di inerbimento permanente finalizzato alla tutela della qualità idrica e del suolo, nonché alla riduzione dei rischi di erosione. L’azione è attivata su tutto il territorio provinciale con priorità per aziende ricadenti in aree preferenziali quali zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/CEE, nelle ZPS e SIC individuate in applicazione delle Direttive 79/49/CEE e 92/43/ CEE. Inoltre ulteriori priorità sono assegnate alle aziende che unitamente all’Azione 3 prevedono l’attuazione dell’Azione 1 “Produzione Integrata” o dell’Azione 2 “Pro duzione Biologica” nelle aree di pianura e collina, in cui è prevalente la tutela idrogeologica, ricadenti in aree preferenziali quali: Zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/CEE, ZPS e SIC individuate in applicazione delle Direttive 79/49/CEE e 92/43/CEE e Priorità territoriali disposte dal PRIP. Nelle aree di collina, non incluse nelle precedenti, soggette a fenomeni di erosione superficiale ricadenti nelle aree a rischio di erosione idrica o a rischio di franosità, individuate nella Carta del rischio di erosione idrica e gravitativa (allegato 1 del P.R.S.R.), l’Azione può essere applicata anche come intervento singolo, indipendentemente dalla contemporanea adesione ad altre azioni. Inoltre: - l’intervento Copertura Vegetale si può applicare come intervento singolo nei Comuni con carico di azoto di origine zootecnica superiore a 127 Kg/ha e ricadenti in aree di pianura e collina non incluse nella prima tipologia su una superficie minima di 3 ettari; entità dell’aiuto

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170 euro/ettaro; - l’intervento di Inerbimento Permanente di frutteti e vigneti si può applicare come intervento singolo nelle aree di pianura non incluse nella prima tipologia, e caratterizzate dalla prevalenza di suoli con contenuto di argilla inferiore al 18%, come individuabili dal Catalogo dei suoli della pianura emiliano - romagnola prodotto dalla RER. Le aziende aderenti si impegnano ad applicare l’Azione per 5 anni e possono beneficiare degli aiuti gli imprenditori agricoli individuati dall’art. 2135 del codice civile; è ammessa all’aiuto la superficie minima di 1 ettaro, anche costituita da appezzamenti non contigui. Entità dell’aiuto: 120 euro/ettaro. Azione 4 incremento della sostanza organica L’azione contempla impegni inerenti gli apporti al terreno di ammendanti organici naturali o ottenuti mediante un processo di trasformazione industriale, limitando nel contempo la profondità di lavorazione del terreno e richiedendo l’interramento di tutti i residui colturali. Superficie minima richiesta 3 ha. Alla domanda di aiuto deve essere obbligatoriamente allegato il piano di utilizzazione agronomica degli effluenti, l’elenco degli allevamenti conferenti gli effluenti palabili o le fatture di acquisto degli ammendanti. Azione 5 tutela del patrimonio di razze autoctone del territorio emiliano romagnolo a rischio di abbandono Attivata in tutto il territorio provinciale, l’azione richiede il mantenimento per 5 anni delle U.B.A chieste a

premio, effettuare la riproduzione in purezza e l’iscrizione dei capi ai rispettivi libri genealogici. Le razze oggetto di applicazione della presente Azione possono nel contempo beneficiare dei sostegni per la produzione zootecnica previsti dall’Azione 2 “Produzione biologica”. Demarcazione fra Misura 214 e art. 68 del Reg. (CE) 73/09. Per la cumulabilità tra gli aiuti previsti dalla presente Azione e gli aiuti connessi all’applicazione dell’art. 68 del Reg. (CE) 73/2009 nel presente bando (decorrenza di impegno il 01.01.2011) è stato disposto che per la razza Romagnola pura i capi oggetto dell’aiuto a titolo dell’art. 68 non saranno ammessi a sostegno nell'ambito della Misura 214 - Azione 5, nella medesima annualità di competenza. Per quanto sopra, le UBA dei vitelli suscettibili di essere richieste a pagamento a titolo del già citato art. 68, non saranno in alcun modo conteggiate nel computo delle UBA oggetto di pagamento per gli impegni di cui all’Azione 5 della Misura 214. Le razze a rischio di abbandono per cui è possibile attivare la presente Azione: BOVINI “razza Romagnola Pura” – Ovini- “appenninica – cornigliese” – EQUINI - “agricolo italiano tiro pesante rapido” – ASINO - “asino romagnolo” – SUINI -“mora romagnola” – Entità dell’aiuto: 150 euro/UBA Azione 6 tutela del patrimonio di varietà autoctone del territorio emiliano romagnolo minacciate di erosione L’Azione richiede di conservare o ripristinare per almeno 5 anni piante, filari, impianti costituiti da varietà


Impresa Verde Romagna (CE) 1580/2007 - OCM ortofrutta, Reg.(CE) 1493/99 OCM vite). Varietà locali nelle zone di origine: ◗ VITE [Angela, Canina Nera, Centesimino, Ver dea, Termarina, Albana Nera, Bertinora o Rossola di Bertinoro, Belzamino, Biondello, Bsolla, Rambella, Famoso, Cornacchia, Lanzesa, Pelagos di Bagnacavallo, Santa Maria (nera), Uva di Tundé, Vernaccina Riminese, Verrucchiese ◗ ALBICOCCO [Reale]; ◗ CASTAGNO [Raggiolana, Pistolese]; ◗ CILIEGIO [Durella, Coriniola, Fiore, Moretta di Cesena]; ◗ MELO [Rosa Localegruppo, Ruggine – gruppo, Della Carraia]; ◗ OLIVO [Grappuda, Colombina, Orfana]; ◗ PERA [Mora - gruppo, Sanguignola - gruppo, Scipiona, Spadona estiva, Volpina - gruppo, Angelica - gruppo, San Giovanni - gruppo]; ◗ PESCO [Buco incavato, Bella di Lugo, Bella di Cesena, Pesca Carota, San guigna]. Azione 8 regime sodivo e praticoltura estensiva Attivata in tutto il territorio provinciale l’azione prevede la conversione di seminativi in prato, seminando entro il 31 maggio del primo anno successivo alla presentazione della domanda di aiuto, un miscuglio di foraggiere con prevalenza di gramina-

cee, ed un intervento di mantenimento, di varie tipologie di prati già esistenti. La durata dell’impegno è di 5 anni. È fatto divieto l’utilizzo di concimi chimici, fitofarmaci, diserbanti e fanghi di depurazione. È fatto obbligo effettuare almeno uno sfalcio all’anno [deroga per le superfici oggetto di pascolamento], asportando o accumulando in modo adeguato il prodotto dello sfalcio, e la registrazione delle varie operazioni colturali sulle apposite schede. L’applicazione dell’azione riguarda le zone ambientali omogenee di pianura, collina e montagna. Si stabilisce una priorità comunque valida sull’intero territorio regionale per le aree agricole ricadenti nelle seguenti aree preferenziali: Zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/CEE, ZPS e SIC individuate in applicazione delle Direttive 79/49/CEE e 92/43/CEE e Priorità territoriali disposte dal PRIP. Le superfici devono essere catastalmente allo stato di seminativo per l’intervento di conversione e di prato pascolo per gli interventi di mantenimento o recupero. Tuttavia nell’ambito degli interventi di mantenimento le superfici investite con medicai a fine ciclo possono essere catastalmente a seminativo. Si precisa inoltre che le superfici oggetto degli interventi di mantenimento o recupero possono essere catastalmente sia a prato, sia a pascolo. Entità dell’aiuto: per l’intervento di conver-

sione: 300 Euro/ettaro Per tutte le tipologie di applicazione relative all’intervento di gestione sostenibile: 240 Euro/ettaro. Per le superfici ricadenti nelle aree della Rete Natura 2000, i sostegni previsti sono incrementati: - del 10% per l’intervento di conversione dei seminativi in prati e/o pascoli estensivi. - del 3,5% per tutte le tipologie di applicazione relative all’intervento di gestione sostenibile. Sulle superfici oggetto dell’Azione non possono essere attuate altre Azioni della Misura “Pagamenti agroambientali”. È previsto che il bando sia attivato tra febbraio e marzo 2011, con scadenza per la presentazione delle domande al 15 maggio 2011. Azione 9 conservazione di spazi naturali e seminaturali e del paesaggio agrario L’azione richiede che il beneficiario si impegni per 10 anni alla conservazione degli elementi naturali e paesaggistici già esistenti su una superficie minima aziendale pari almeno al 5% della SAU. Sono oggetto dell’Azione: ◗ obbligatoriamente le superfici impegnate con l’Azione 3 della Misura 216 (ripristino di spazi naturali su almeno il 5% della SAU) ◗ le superfici occupate da elementi naturali già presenti, corrispondenti a quelli previsti dalla presente azione, fino al raggiungimento della superfi-

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autoctone a rischio di erosione genetica, adottando sistemi di conduzione tradizionali e applicando le tecniche di difesa fitosanitaria e di fertilizzazione stabilite dai disciplinari dell’agricoltura integrata e biologica. L’azione è attivata in tutto il territorio provinciale con priorità per le aree agricole ricadenti nelle zone di origine delle singole varietà locali e nelle aree preferenziali come Zone vulnerabili ai sensi della Direttiva 91/676/ CEE e Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) e Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) individuati in applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE. Possono presentare domanda gli imprenditori agricoli ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, regolarmente iscritti all’Anagrafe Regionale delle Aziende Agricole oppure altri soggetti, gestori di territorio così come definito dal comma 2 dell’art. 39 del Reg. (CE) 1698/05, aderenti a programmi di recupero di risorse genetiche autoctone che, sul territorio regionale. Entità dell’aiuto: per il settore frutticolo e viticolo: 850 Euro/ha per le cultivar frutticole e i vitigni impiantati e/o mantenuti in coltivazione per almeno 5 anni. In caso di nuovi impianti il sostegno non potrà essere concesso per superfici inferiori a 950 metri quadrati e superiori a un ettaro. Tali superfici non potranno beneficiare nel contempo del sostegno previsto dal l’Azione 1 e/o dall’Azione 2. Le aziende dovranno essere in possesso dei diritti d’impianto, se richiesti e per le varietà di vite non iscritte al Registro Nazionale possono essere impiantati superfici fino a 1000 metri quadrati. I benefici della presente Azione non sono cumulabili con altri programmi (Reg.

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16 cie massima prevista (10% della SAU.). Nel caso di aziende composte da più corpi nettamente separati, tale impegno può essere applicato anche soltanto per uno. L’azione si applica esclusivamente nelle zone omogenee di pianura e collina. Nelle zone omogenee di collina l’azione si applica esclusivamente nelle aziende che adottano contestualmente anche l’Azione 2 “Pro duzione Biologica” , oppure nelle aziende ricadenti nelle aree preferenziali individuate per la presente Azione. Nel rispetto dei vincoli previsti, si stabilisce una priorità per le aree agricole ricadenti nelle seguenti aree preferenziali: Zone vulnerabili ai sensi della Direttiva n. 91/676/CEE, ZPS e SIC individuate in applicazione delle Direttive 79/49/CEE e 92/43 /CEE e Priorità territoriali disposte dal PRIP. Entità dell’aiuto (vedi Tab. 2) Azione 10 ritiro dei seminativi dalla produzione per scopi ambientali L’azione è rivolta a sostenere esclusivamente impegni di mantenimento e gestione attiva dei biotipi realizzati su seminativi ritirati dalla produzione e si applica attraverso tre tipi di interventi: ◗ F1: mantenimento e gestione di ambienti per la fauna e flora selvatiche; ◗ F2: mantenimento e gestione di ambienti naturali variamente strutturati con funzioni di collegamento paesaggistico ed ecologico ◗ F3: mantenimento e gestione di ambienti per la salvaguardia dei sistemi idrologici. Le strutture ambientali di cui agli interventi F1, F2 e F3 devono essere presenti entro il 31 dicembre dell’anno di

presentazione della domanda. Si precisa che dalla data di inizio di impegno nei seminativi interessati all’Azione non devono essere praticate coltivazioni. Possono essere oggetto della presente Azione le superfici risultanti a seminativo alla data del 20.09.2005. La superficie minima oggetto del ritiro deve essere estesa almeno per 1 ettaro; qualora siano presenti particelle inferiori all’ettaro queste devono essere contigue. L’Azione si applica esclusivamente nelle zone omogenee di pianura e collina. In particolare, nelle zone omogenee di collina l’Azione si applica esclusivamente nelle aziende ricadenti nelle aree preferenziali individuate per la presente azione. Il beneficiario si impegna per 20 anni alla conservazione/manutenzione degli ambienti realizzati. Entità dell’aiuto (vedi Tab. 3) Riguarda gli aiuti a superficie o capi allevati per gli agricoltori che si impegnano nei confronti dell’ambiente in diverse azioni, fra cui l’agricoltura biologica, l’agricoltura integrata, l’alleva mento dei bovini di razza romagnola, ecc. • Misura 216 Azione 2 Conservazione di ecosistemi di alta valenza naturale e paesaggistica Riguarda la realizzazione di progetti di valenza na-

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turalistica ed ambientale. Scadenza presentazione domande: prorogata al 20 NOVEMBRE 2010. Azione 3 Ripristino di spazi naturali e del paesaggio agrario. Riguarda gli aiuti per la realizzazione di elementi naturali (siepi, boschetti, ecc.) attraverso investimenti non produttivi. Bando di prossima

approvazione provinciale (3.11.10), con scadenza presentazione domande entro 15 DICEMBRE 2010 Per approfondimenti vi invitiamo a rivolgervi presso l’Ufficio zona di riferimento. Sul sito internet della Provincia: www.provincia.fc.it/agricolt ura/, sono disponibili i testi dei relativi bandi. ■


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Credito

CreditAgri

Finanzia il futuro dei giovani imprenditori O

ltre 22 milioni di euro destinati al finanziamento di giovani imprese, con idee imprenditoriali innovative. E’ questo il dato più rilevante degli ultimi nove mesi di attività di Creditagri Emilia Romagna, la società di mediazione creditizia e consulenza finanziaria di Coldiretti, che nel 2010 ha mobilitato investimenti per un valore di 70 milioni di euro che, a seguito di apposita istruttoria e delibera da parte dell’Istituto di credito interessato, per quasi il 60% sono già stati effettivamente erogati. Per il finanziamento delle attività agricole dei giovani imprenditori e l’effettiva attuazione di una filiera agricola tutta italiana, con ognuna delle Banche partner, sono stati destinati plafond specifici e realizzati appositi prodotti: dal mutuo ipotecario per l’accesso al credito per finalità quali l’acquisto ex novo di proprietà agricole, al supporto finanziario nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, dal subentro nell’azienda di famiglia, all’acquisto di quote latte, dall’ammodernamento e sviluppo dell’impresa fino all’acquisto di macchinari e attrezzature, le possibilità sono vastissime. I mutui ipotecari, in particolare, prendono quasi sempre la forma del finanziamento immobiliare a medio o lungo termine garantito da ipoteca su un’immobile messo a garanzia con la possibilità di estinzione anticipata integrale o parziale; la durata

può arrivare fino a trenta anni con la possibilità di fruire di un periodo di preammortamento, fino ad un massimo di due anni, nel corso del quale si andrà a corrispondere una rata ridotta composta da soli interessi. L’importo massimo finanziabile può arrivare fino all’80% del valore di perizia dell’immobile per mutui con finalità di imprenditoria giovanile, mentre per le quote latte si può arrivare fino al 100% della spesa sostenuta;

di Ettore Pezzi

viceversa, per i mutui con finalità di investimenti generici, di solito il massimo finanziabile è pari al 60% del valore. Questi sono elementi concreti che testimoniano l’apporto realmente dato dalla Società di mediazione creditizia e consulenza finanziaria di Coldiretti a tutti i propri associati ed, in particolare, ai giovani, dimostrando che per CreditAgri Emilia Romagna l’aspetto prioritario è stato affiancare il giovane imprendi-

tore con specifici prodotti volti a sostenere l’idea imprenditoriale o il primo insediamento, accostando il finanziamento bancario all’aiuto economico in conto capitale o in conto interessi, e favorendo l’accesso ad altre misure del Piano, quali consulenza e ammodernamento aziendali, per poter realmente consentire al socio di beneficiare di tali risorse. Ulteriori informazioni sono disponibili presso i segretari di zona. ■

NASCE IL PRIMO CONFIDI NAZIONALE AGROALIMENTARE

È nato CreditAgri Italia, s.c.p.a, ente di garanzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria, il primo Consorzio fidi nazionale per il settore agroalimentare. Promosso da Coldiretti, il nuovo organismo convenzionato con 140 istituti di credito, vanta una base sociale di 12mila imprese, un giro di finanziamenti di 1,3 miliardi di euro con un milione di imprese agricole italiane come clienti potenziali. Si tratta del risultato del processo di aggregazione di otto confidi territoriali promossi dalla Coldiretti, così da poter fornire un maggior valore aggiunto attraverso la pianificazione ed attuazione di interventi di garanzia in linea con le disposizioni introdotte dall’Accordo di Basilea II. L’obiettivo è migliorare e arricchire l’offerta dei servizi proposti alle aziende, grazie a un costante rapporto col sistema bancario e ad accordi di partenariato, con prodotti appositamente pensati e costruiti per rispondere alle esigenze del settore agricolo. A guidare il confidi nazionale è stato chiamato Giorgio Piazza che sarà supportato dal Consiglio di amministrazione formato per i prossimi tre anni, dal Consigliere Delegato Roberto Grassa e dai Consiglieri di amministrazione Paolo Rovellotti, Franco Gatti, Giuseppe Romano, Angelo Della Valentina, Antonio Fois, Aldo Mattia e Giovanni Carnemolla.

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Sicurezza

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Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Lavori in appalto, lavori commissionati a terzi I

l Testo Unico in materia di prevenzione sicurezza e salute dei luoghi di lavoro (D.Lgs.81/08) ha modificato ed integrato diverse regole già previste dal D.Lgs. 626/ 94. Tratteremo in questo articolo il campo di applicazione, gli adempimenti ed obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione. Occorre intanto suddividere l’affidamento di “lavori edili ed ingegneria civile” (titolo IV art.90) dai “contratti di appalto” (art 26). Relativamente ai “lavori edili ed ingegneria civile” (ristrutturazione capannoni, rifacimento coperti, realizzazione edifici, ecc) sono coinvolti tutti i committenti, anche i privati, dove occorre nominare coordinatore progettazione, ed esecuzione, redigere Piani operativi di sicurezza POS e PSC, ecc. Relativamente all’affidamento di lavori, servizi e forniture con “contratti di appalto”, dei quali ci occuperemo, i relativi obblighi in materia antinfortunistica sono previsti per i soli Datori di Lavoro. Il “contratto di appalto” ai fini della sicurezza sul lavoro, si configura tutte le volte che viene commissionato un lavoro da impresa committente datore di lavoro ad appaltatore ed eventuale sub appaltatore. In ambito agricolo gli esempi sono tanti: ◗ Azienda con dipendenti che commissiona lavori in conto terzi (trebbiatura, fienagione, raccolta, trat-

tamenti) sia che fornisca o meno propria manodopera e/o attrezzature da lavoro ai terzisti Azienda che per effetto della multifunzionalità esegue, anche occasionalmente lavori di conto terzi, o esercizio di macchine agricole per conto terzi, presso azienda committente con propria o altrui attrezzatura da lavoro. Azienda che esegue lavori fuori dalla propria azienda di manutenzione parchi e giardini, piantumazione cotico erboso, realizzazione di rotonde, ecc. Azienda con o senza dipendenti che commissiona lavori edili (es ristrutturazione e/o riparazione capannone, ecc. Azienda che svolge attività di conto terzi presso altra ditta e si avvale di sub appalti per concludere o eseguire un certo lavoro (es. due ditte di cui una subappaltata per pulizia e sfalcio dei fossi con braccio decespugliatore) Azienda che fornisce la propria squadra di dipendenti per effettuare alcune lavorazioni presso altra azienda utilizzando propria e/o altrui attrezzatura da lavoro (esempio squadra di lavoratori per carico e scarico polli in allevamento zootecnico con utilizzo di carrello elevatore a forche, ecc.)

I soggetti obbligati alle misure formali e sostanziali di tutela (attori) sono sia il committente ed i propri di-

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pendenti, sia la ditta appaltata ed eventualmente sub appaltata con o senza dipendenti. Cerchiamo di capire ora cosa deve essere fatto e quali sono le responsabilità civili e penali. Posto che il contoterzismo e’ un contratto d’ appalto come disciplinato dal codice civile ne deriva che anche nel caso in cui si affidino a terzi, imprese o lavoratori autonomi, lavorazioni di aratura o semina, trebbiatura, ecc., dovrà essere applicato il Testo Unico in maniera più o meno trasversale sia alla ditta committente, sia al terzista, sia ai lavoratori che prendono parte all’attività lavorativa presenti sul luogo di lavoro. Pertanto l’art.26 del testo unico impone al Datore di Lavoro che ha la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima, diversi obblighi tra i quali: ◗ Verifica dell’idoneità tec nico professionale dell’Impresa appaltatrice (fino a quando non usciranno appositi decreti attuativi) mediante acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato, acquisizione dell’autocertifi-

di Paolo Di Martino

cazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale (non la valutazione dei rischi generali della ditta appaltatrice in quanto onere della stessa!!) ◗ Dichiarazione indicante le dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività, i nominativi del responsabile della sicurezza e degli addetti alle emergenze, ecc. ◗ Nel caso di fornitura alla ditta appaltatrice di proprie attrezzature da lavoro/macchine ed utensili, la dichiarazione della conformità e del rispetto delle norme delle attrezzature stesse, ecc. ecc. Il Datore di Lavoro e la o le ditte appaltatrici e nel caso subappaltatrici, dovranno Cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto e coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva. La Ditta Appaltatrice ed eventualmente subappaltatrice dovrà fornire al Datore


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Elaborazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenze (DUVRI). Tale documento specifico del lavoro in appalto, è elaborato e redatto dal Datore di Lavoro committente, in aggiunta a quanto sopra e valuta i rischi generati dalla “interferenza delle lavorazioni” in caso di concomitante presenza di lavoratori del committente, dell’ appaltatore, ma anche del subappaltatore o del lavoratore autonomo all’interno dell’azienda del committente o di una sua singola unità produttiva, nonché nell’ambito del ciclo produttivo dell’azienda committente. Il DUVRI deve essere custodito presso l’unità produttiva del committente. Quanto alla responsabilità solidale del committente (già disciplinata dal decreto legge 4 luglio 2006 n. 223), relativamente alle retribuzioni, contributi previdenziali ed assicurativi, nonché per tutti i danni per i quali il

lavoratore dell’appaltatore o subappaltatore non risulti indennizzato, salvo che per quelli conseguenti ai rischi specifici propri dell’attività’ delle imprese appaltatrici e subappaltatrici, la sanzione non si applica ai committenti non esercenti attività commerciale, quali le persone fisiche e le società semplici; tale esclusione in capo ai

committenti non pregiudica la responsabilità solidale di appaltatori e subappaltatori. Esclusioni oggettive del DUVRI: Non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature, nonché ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non com-

portino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI tra i quali lavori che espongono a rischi di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore a m 1,5 o di caduta dall'alto da altezza superiore a m 2 (es. uso cestello elevatore), ecc., lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche (es. trattamenti anti parassitari, esposizioni ammoniaca e polveri, trattamenti sanificanti) o biologiche (es. lavori in allevamento , contatti con sostanze organiche, deiezioni) ecc. Le sanzioni di carattere penale per ogni violazione degli obblighi di cui sopra sono assai pesanti e prevedono arresto o ammenda in diverse combinazioni. ■

Emilia Romagna: infortuni con -27%, calo record in agricoltura dal 2005 Con il calo del 27,6%% per cento degli infortuni sul lavoro dal 2005 al 2009 l’agricoltura fa segnare il record della riduzione per effetto di un trend positivo ininterrotto negli ultimi anni. E' quanto afferma la Coldiretti Emilia Romagna, sulla base dei dati dell’Inail, che evidenziano un calo generale degli infortuni sul lavoro a livello regionale del 3,1%. Il calo degli infortuni è stato ancora più consistente per il settore agricolo dove gli infortuni sono passati dai 6.949 del 2008 ai 6.735 del 2009, con un calo del 3% per cento. L’analisi conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni – precisa la Coldiretti – per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma testimonia anche un impegno di formazione per tutti i soggetti che lavorano in agricoltura. In questa direzione opera in modo particolare Ebarer, ente bilaterale agricolo dell’Emilia Romagna, cui partecipa anche Coldiretti, che ha sottoscritto un accordo di collaborazione con Inail regionale per una serie di interventi informativi e formativi. Il primo intervento si è concretizzato con la pubblicazione del manuale “Lavorare in sicurezza in agricoltura” che sarà presentato domani a Bologna in occasione di un convegno che si terrà presso la sala Polivalente del Consiglio regionale in via Aldo Moro 52 alle ore 15.00. Al convegno, cui è previste l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, saranno distribuite le copie del manuale.

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Sicurezza

di lavoro Committente: ◗ (In attesa di appositi decreti) Autocertificazione del possesso di idonei requisiti tecnico professionali e di svolgere l’attività citata indicando gli anni; ◗ Dichiarazione della ricevuta di informazione dal committente dei rischi specifici eventualmente presenti nell’ambiente di lavoro in cui si troverà ad operare, di aver preso atto delle informazioni e di aver informato i dipendenti circa le misure comportamentali , ecc. ecc. ◗ Certificato di iscrizione ed il numero del registro delle imprese della relativa Camera di Commercio ◗ Posizione INPS e INAIL (DURC o attestato di regolarità contributiva) ◗ Eventuali polizze assicurative.

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Fiscale

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Decreto incentivi

Riaperta la rottamazione agricola di Andrea Marconi

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a inizio Novembre le risorse residue del Decreto Incentivi, approvato lo scorso Marzo, sono conferite in un fondo unico di 110 milioni di euro per i 10 settori produttivi ( motocicli, cucine componibili complete di elettrodomestici efficienti, elettrodomestici, immobili ad alta efficienza, internet veloce per giovani, rimorchi e semirimorchi, macchine agricole e macchine movimento terra, gru a torre per edilizia, componenti elettrici, nautica da diporto). Ad oggi, 3 Novembre è stato consumato più di un terzo del plafond, per l’esattezza 37,5 milioni, in prima fila ci sono le macchine agricole e movimento a terra con un importo consumato di 22 milioni. Ecco in sintesi le modalità ed il funzionamento del decreto: Durata campagna di rottamazione: dal 3 novembre, sino ad esaurimento delle risorse, e comunque non oltre il 31 dicembre 2010. Entità del contributo: 10% del costo di listino ( contributo statale ) a cui si aggiunge un ulteriore 10% praticato dal concessionario. Criterio di attribuzione degli incentivi: la graduatoria dei beneficiari è determinata in base all’ordine di presentazione delle domande dal 3 novembre.

Condizioni per l’ accesso ai contributi: ■ Le macchine dovranno essere esclusivamente della stessa tipologia e con potenza non superiore del 50% all’originale rottamato. ■ Le macchine rottamate dovranno essere di fabbricazione anteriore al 31 dicembre 1999. Il contributo statale non è cumulabile con altri benefici sul medesimo bene dalle vigenti disposizioni. Macchine ammesse a contributo: i beni ricompresi nei settori delle macchine agricole e movimento a terra sono quelli rientranti negli articoli 57 e 58 del Codice della strada elencate nella classificazione Istat – Codice Ateco 2007 (vedere circolare Sviluppo Economico 14 aprile 2010 ). Stante il richiamo a detta classificazione, si desume che sono ammesse all’ acquisto agevolato le seguenti macchine ed attrezzature: - trattori agricoli; - trattori agricoli su ruote utilizzati in agricoltura e in silvicoltura; - motocoltivatori; motozappe condotte a piedi; - falciatrici; - rimorchi o semirimorchi autocaricatori e auto scaricatori per uso agricolo; - macchine agricole per la preparazione del terreno, la piantatura o la concimazione (quali aratri, spanditori di concime, seminatrici, erpici, ecc.); - macchine per la raccolta

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della trebbiatura dei prodotti agricoli (mietitrici, trebbiatrici, selezionatrici, ecc. ); mungitrici; irroratrici per uso agricolo; macchine agricole di altro tipo ( incubatrici ed allevatrici per l’avicoltura, macchine per l’apicoltura, apparecchi per la preparazione del mangime, macchine per pulire, vagliare o selezionare uovo, frutta, ecc.); macchine per irrigazione; macchine per il movimento terra (apripista - bulldozer, angle - dozer ), spianatrici, ruspe, livellatrici, pela meccaniche, pale caricatrici, ecc.).

In ordine all’elenco sopra ricordato va sottolineato che il Ministero nella circolare in esame puntualizza che tra le falciatrici ammesse agli incentivi sono da intendersi escluse le macchine tosaerba. Per la categoria di beni sopra riportati, il contributo potrà essere concesso per la sostituzione di macchine o attrezzature di macchine o attrezzature agricole o movimento a terra di fabbricazione anteriore al 31 dicembre 1999. Laddove applicabile, il bene deve rientrare nella categoria “Fase III A”. I beni per i quali è concesso il contributo dovranno essere esclusivamente della stessa categoria di quelli sostituiti e con potenza non superiore del 50 % rispetto all’esemplare rottamato. Per le imprese agricole la circolare ministeriale del 20 aprile prevede il rispetto di

ulteriori normative sul bene acquistato. Termini della rottamazione Entro quindici giorni dalla data di consegna del nuovo macchinario, il destinatario del contributo ha l’obbligo di demolire il macchinario sostituito e di provvedere alla sua cancellazione legale per la demolizione, fornendo idoneo certificato di rottamazione al concessionario o venditore che avrà cura di trasmetterne copia all’ ente erogatore, a pena di decadenza dal contributo. Nel caso in cui le macchine o attrezzature non siano iscritte in pubblici registri fa fede la documentazione fiscale del mezzo rottamato o, in mancanza, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio resa a cura del beneficiario del contributo, attestanti l’ avvenuta demolizione. Modalità di accesso al contributo Le imprese dovranno rivolgersi ai venditori dei beni che intendono acquistare. I venditori si faranno carico della verifica della disponibilità dei fondi mediante apposita prenotazione. Al momento delle vendite il venditore pratica una riduzione di prezzo, sul prezzo di vendita, equivalente al contributo per il bene acquistato. Successivamente al termine della procedura avrà riaccreditata la somma anticipata quale riduzione all’ acquirente al netto di una quota delle spese di gestione della pratica. ■


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Fiscale

Tassazione attività agricola

Reddito agrario anche dalla produzione di pane N

ella Gazzetta Ufficiale n. 212 del 10 settembre scorso è stato pubblicato il decreto ministeriale 5-082010 che comprende i nuovi beni che possono rientrare tra le attività agricole connesse soggette a tassazione su base catastale. Tra le novità spiccano la produzione di prodotti di panetteria freschi, tra cui pane, panini e cialde, la produzione di grappa e quella di malto e birra. Per ricomprendere i proventi delle attività agricole connesse nell’ ambito del reddito agrario e quindi assoggettarli a tassazione in base alla stima catastale è necessario che i prodotti siano: ■ Prevalentemente ( più del 50%) propri, ossia derivino dalla coltivazione o dall’ allevamento esercitati dal soggetto interessato;

■ Compresi nell’elenco contenuto nell’ apposito Decreto. Il primo elenco delle attività in esame è stato definito dal DM 19.03.2004. Detto elenco è stato aggiornato per gli anni 2007 - 2009 con il DM 26.10.2007. Ora il Decreto 5.8.2010 pubblicato sulla G.U. 10.9.2010, n. 212 è stato approvato il nuovo elenco delle predette attività, di seguito riportato. Nella Circolare 15.11.2004, n. 44/E l’Agenzia delle Entrate ha ribadito che, mentre le attività in esame possono essere considerate agricole se alcune fasi sono “esternalizzate” ossia realizzate da terzi in conto lavorazione (ad esempio, la moli natura delle olive presso il frantoio di un terzo), le attività di semplice conservazione, commercializzazione

di Andrea Marconi

e valorizzazione di prodotti acquistati presso terzi non possono costituire un’ attività connessa. Per poter assumere tale qualifica è necessario che si verifichi una “sostanziale manipolazione o trasformazione dei prodotti agricoli”. La possibilità di assoggettare i proventi derivanti dalle attività agricole connesse alla c.d “tassazione catastale” è riservata a: ■ Imprenditori individuali, società semplici ed enti non commerciali; ■ Società di persone, srl e società cooperative che rivestono la qualifica di società agricola ex art. 2, D. Lgs. N. 99/2004 che optano per la determinazione del reddito ex art. 32, TUIR (reddito agrario). Il nuovo elenco, come previ-

sto espressamente dall’ art. 3, DM 5.8.2010, ha “effetto dal periodo d’ imposta successivo a quelli in corso al 31 dicembre 2009”. Come sopra citato il DM 5 agosto 2010 prevede fra i nuovi prodotti rientrati nel reddito agrario, oltre alla grappa e alla birra, anche la produzione della panetteria fresca. Invece, i beni che pur essendo ottenuti nell’ambito delle attività connesse, ma che non sono compresi nell’elenco, possono usufruire di una tassazione forfetaria secondo cui il reddito è pari al 15% dei corrispettivi registrati ai fini Iva. Con il decreto il pane viene considerato prodotto agricolo quando è ottenuto con le farine derivanti dai cereali coltivati prevalentemente nell’azienda agricola. ■

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Lavoro

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Nuove norme con la legge “COLLEGATO LAVORO” di Barbara De Quarto

È

stata pubblicata, sul Supplemento Ordinario n. 243 della Gazzetta Ufficiale n. 262, la Legge n. 183/2010 (c.d. Collegato Lavoro). La norma diventerà operativa dal 24 novembre 2010. Si ritiene utile evidenziare le principali modifiche: MODIFICATA LA MAXI SANZIONE PER IL LAVORO NERO: La maxi sanzione per lavoro in nero si applicherà all’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro. Resta fermo l’importo della maxisanzione da €1500 a €12.000 per ciascun lavoratore maggiorata di € 150 per giornata di lavoro effettivo Il datore di lavoro domestico è escluso dalla maxi sanzione. Viene introdotta una gradualità delle sanzioni differenziandole a seconda che il lavoratore risulti irregolarmente impiegato alla data dell'accesso ispettivo oppu-

re, pur essendo stato sommerso per un certo periodo, risulti regolarmente occupato per un periodo lavorativo successivo. La sanzione ridotta da €1000 a € 8000 per ciascun lavoratore maggiorata di € 30 per ciascuna giornata. Sarà rideterminata la maggiorazione della sanzione civile connessa alla sola evasione dei contributi e premi nella misura del 50%. (in precedenza tale sanzione era in misura di fissa di €3000). MODIFICHE ALLA DISCIPLINA SULL’ORARIO DI LAVORO: Modificato e graduato il regime sanzionatorio per le ipotesi di violazione della disciplina riguardante la durata media dell’orario di lavoro, al riposo settimanale, alle ferie retribuite. La graduazione avviene ora in funzione della ripetizione nei singoli periodi delle medesime violazioni e anche in

base al numero dei dipendenti a esse interessati. MODIFICHE ALLA DISCIPLINA IN MATERIA DI PERMESSI PER L’ASSISTENZA A PORTATORI DÌ HANDICAP IN SITUAZIONE DI GRAVITÀ: La utilizzo dei permessi è limitata ai coniugi, parenti o affini entro il secondo grado, tranne il caso in cui i genitori o il coniuge della persona da assistere abbiano superato i sessantacinque anni o siano deceduti o mancanti. Sono fruibili da parte di un solo lavoratore con riferimento alla medesima persona affetta da handicap. La condizione è che il soggetto affetto da handicap non sia ricoverato a tempo pieno. CERTIFICATI DI MALATTIA: È esteso al datore di lavoro privato il sistema obbligatorio di trasmissione telematica della documentazione attestante la malattia a cura del medico o della struttura

Lavoro occasionale accessorio Si ritiene utile ricordare che in merito all’utilizzo dei voucher, solo per le imprese con un volume d’affari inferiore a 7000 euro, la prestazione può andare oltre il limite dell’attività stagionale utilizzando qualunque tipologia di prestazione d’opera. Le altre imprese potranno avvalersi del voucher solo per attività stagionali e attraverso prestatori d’opera ben determinati (pensionati, casalinghe, studenti e per il 2010 con il limite di 3000 euro anche dei percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito (es. cassa integrazione / mobilità). La sede INAIL con nota n. 6464/2010 e nota 7969/2010, ha chiarito che il valore di un voucher, nelle prestazioni occasionali accessorie, non corrisponde, necessariamente, ad un'ora di lavoro. inoltre, laFORLÌ-CESENA comunicazione per 05-06/2010 COLDIRETTI l'attivazione del rapporto di lavoro va fatta una sola volta an-

che se la prestazione si svolge in maniera ripetitiva. La caratteristica di occasionalità del rapporto, spesso discontinuo e prestato con ciclicità settimanale, mensile, o annuale, sta alla base dell’indicazione dell'Inail in merito alla necessità di procedere ad una singola comunicazione preventiva di attivazione del rapporto, anche se all'interno del periodo esistono giornate non interessate dall'attività. Il periodo comunicato attraverso la trasmissione della comunicazione preventiva non potrà essere superiore a 30 giorni. E’ esclusa quindi la necessità di una pluralità di comunicazioni per ogni episodio lavorativo, il committente dovrà procedere con le opportune variazioni sono in ipotesi di mutamento del periodo in precedenza comunicato. In materia di prestazioni, l’Inail precisa che non è dovuta l’anticipazione dell’indennità per inabilità temporanea da parte del committente. I nostro Uffici sono a disposizione per eventuali ulteriori chiairmenti

sanitaria che lo rilascia. I periodi di assenza per malattia superiore a 10 giorni o l’evento malattia successivo al secondo nel corso dello stesso anno solare, devono essere certificati da struttura pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale e non dal medico di famiglia. Il medico dovrà inviare all’INPS per via telematica il certificato di malattia e rilascerà al lavoratore copia. Il lavoratore dovrà trasmettere entro 2 giorni a mezzo racc. l’attestazione al datore di lavoro. ACCESSO ISPETTIVO, POTERE DI DIFFIDA E VERBALIZZAZIONE UNICA: sono meglio precisati i contenuti e i tempi dei verbali di primo accesso e del potere di diffida. OBBLIGO DI VERSAMENTO DELLE RITENUTE PREVIDENZIALI: è considerato reato il mancato versamento delle trattenute previdenziali ai lavoratori a progetto e ai co.co.co. (1/3 del totale del compenso erogato.) Il reato di omesso versamento si configura ogni qualvolta il datore di lavoro non abbia provveduto al versamento dei contributi omessi entro il termine di tre mesi dalla contestazione o dalla notifica dell’avvenuto accertamento della violazione, in altre parole qualora lo stesso abbia corrisposto il pagamento delle retribuzioni “in nero”. ■


Epaca Informa

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Il lavoro è causa diretta di Sauro Benvenuti

coltivatori diretti sono assicurati obbligatoriamente Iall’Inail, quindi sono tutelati non solo se subiscono un infortunio sul lavoro, ma anche se contraggono una malattia a causa e nell’esercizio del lavoro svolto o dei materiali utilizzati (es. esposizione a sostanze dannose, rumore, ecc.). Le malattie professionali si differenziano dagli infortuni sul lavoro in quanto sono originate da una causa lenta e prolungata nel tempo (es. il lento processo di assorbimento di sostanze tossiche da parte dell’organismo), al contrario dell’infortunio sul lavoro che si caratterizza per una causa violenta e improvvisa (es. una caduta). Il riconoscimento della malattia professionale comporta il conseguente indennizzo economico da parte dell’Inail oltre all’erogazione delle necessarie cure mediche riabilitative. In ogni caso, per i coltivatori diretti le prestazioni economiche e sanitarie sono condizionate alla regolare iscrizione negli elenchi Inps e, anche al regolare versamento della contribuzione. Le malattie di origine professionale riconosciute dalla Legge in agricoltura sono elencate in una apposita tabella e sono associate a una o più attività o lavorazioni. Se la malattia denunciata rientra in questo elenco il lavoratore, per vedersi riconoscere il relativo indennizzo, deve solo dimostrare di aver svolto in modo non occasionale una delle attività che in

base alla tabella espongono al rischio di quella malattia. Rientrano ad esempio nell’elenco delle malattie professionali in agricoltura: le malattie causate da esposizione a sostanze dannose, quelle causate da radiazioni solari, per le lavorazioni svolte prevalentemente all’aperto; la sordità da rumore; l’ernia discale lombare causata da lavorazioni svolte con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse al corpo intero: trattori, mietitrebbia,

vendemmiatrice semovente; malattie da sovraccarico degli arti superiori: tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ecc. Sono comunque indennizzabili dall’Inail anche le malattie non presenti nella tabella di Legge: in tal caso, però, il lavoratore deve dimostrarne l’origine lavorativa, vale a dire che la malattia si è verificata a causa e nell’esercizio del lavoro svolto. Data la complessità della materia e le possibili ricadu-

te per le aziende (applicazione della Rivalsa Inail) è necessario che in caso di sospetta malattia professionale gli interessati prendano contatto tempestivamente con gli uffici del patronato EPACA. Gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria, provvedendo in primo luogo ad inviare tempestivamente la denuncia all’Inail, offrendo al contempo un servizio gratuito di consulenza medico legale qualificata. ■

Invalidi civili TORNA AL 74% LA SOGLIA PER OTTENERE L’ASSEGNO Con la Finanziaria cambiano anche le regole sull'invalidità civile. La nuova legge ha infatti riportato al 74%, il limite per accedere al beneficio economico dell’assegno mensile di assistenza, inizialmente elevato all’85%. Vediamo quindi i requisiti oggi vigenti per la concessione dell’assegno. L’assegno mensile di assistenza è una prestazione a carattere assistenziale, prescinde quindi del tutto dal pagamento dei contributi. L’importo, rivalutato annualmente, per il 2010, è pari ad euro a 256,67 euro mensili, per un totale annuo di 3.336,71 euro. L’assegno spetta agli invalidi civili di età compresa tra il 18esimo e il 64esimo anno di età (oltre tale limite di età spetta l’assegno sociale) nei cui confronti sia accertata dalle apposite Commissioni mediche dell’Asl una riduzione della capacità lavorativa, nella misura compresa tra il 74% ed il 99% (c.d. invalidi parziali). Per ottenerlo sono essenzialmente previste altre due condizioni: 1)non superare il limite di reddito stabilito annualmente dalla legge (per il 2010, il limite di reddito per il diritto all’assegno di invalidità civile è pari ad euro 4.408,95 annui, si tiene conto del solo reddito personale dell’invalido); 2)non svolgere attività lavorativa. Tale assegno non è più subordinato all'obbligo dell'iscrizione nelle liste di collocamento speciali, ma l'interessato deve produrre all'Inps, annualmente (entro il 31 marzo), una dichiarazione di responsabilità relativa allo svolgimento o meno di attività lavorativa. Si ricorda che dal primo gennaio 2010, le domande dirette ad ottenere i benefici in materia di invalidità civile non si presentano più all’Asl, ma all’Inps e solo per via telematica. La domanda deve essere accompagnata dalla relativa certificazione medica, che deve essere inviata telematicamente. L’assegno, in presenza dei requisiti, decorre dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda per l’ accertamento sanitario dell’invalidità. Per avere maggiori informazioni sulle altre agevolazioni previste e più in generale sulle procedure dirette ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca. Gli operatori Epaca forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, predisponendo tutta la documentazione che deve essere inviata all’Inps, compreso l’invio telematico del certificato medico.

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Previdenza

Malattie professionali



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