Attraverso la Storia

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Ufficiali di governo che conoscevano l‟arte della diplomazia e della prudenza, a loro, spesso, erano affidate le sorti dei paesi di cui si facevano portavoce. Alla luce di una ricca documentazione, perlopiù inedita, relativa il fondo diplomatico mediceo e rinvenuta presso l‟archivio di Firenze, la ricerca ricostruisce il periodo a cavallo tra il XVI e il XVII secolo relativo l‟ascesa al trono di Filippo III e del duca di Lerma e analizza la politica di Filippo II e le problematiche del suo governo nel quadro della guerra tra la Spagna e la Francia in cui a fare da cornice sono ora le fasi diplomatiche nei confronti delle ribellioni in Fiandra, ora gli antagonismi nella penisola italiana, che ebbero ripercussioni sul bacino mediterraneo. La ricerca mette in luce le prospettive di nuove contese, quelle anglo-ispaniche, per il dominio dei commerci occidentali ed orientali; si esaminano gli ultimi anni di regno di Filippo II e le riflessioni storiografiche sulla decadenza della Spagna. Tutti questi rilevamenti di dati si osservano nella cornice vivida della Corte spagnola all‟interno delle relazioni diplomatiche internazionali. BARBARA MANCA Il reclutamento dei funzionari sotto il regno di Vittorio Amedeo II. Nell‟ottica della sua politica assolutistica e della sua “politica antinobiliare”, finalizzata principalmente a ridimensionare i poteri della “vecchia” aristocrazia e a crearne una “nuova”, a lui devota e fedele, Vittorio Amedeo, convinto che l‟intero Stato dovesse dipendere dalla volontà del sovrano, ritenne opportuno apportare una modifica sostanziale nel reclutamento dei suoi funzionari. E proprio perché, come sostiene il Quazza “tutto 47


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