costruttivo, prima concretizzazione di una sistemazione urbanistica programmata per fornire il segno di una nuova vita urbana strutturata che, sia i confronti architettonici, sia i dati derivanti dai pochi materiali ceramici provenienti dagli scavi di d’Andrade a ridosso della Porta Palatina, recentemente ripresi in esame, collocano in un momento immediatamente successivo all’atto di fondazione della colonia Iulia Augusta Taurinorum, fra il 27 e il 22 a.C.10 I dati archeologici acquisiti negli ultimi decenni dimostrano tuttavia che il compimento del disegno urbanistico fu un processo lungo e complesso e che la stessa costruzione della cinta muraria venne avviata con notevole ritardo, lasciando a lungo le sole porte a delimitare un perimetro astratto o segnato da una semplice palizzata che divideva dal punto di vista giuridico e religioso la città dalla campagna.
Sebbene sia nei trattati degli agrimensori che in Vitruvio11 la nozione stessa di città sembri indissolubilmente associata alla presenza di mura e, ancora di recente, la costruzione della cortina sia stata annoverata fra le operazioni fondamentali nella deduzione di una colonia12, nella realtà non tutte le nuove fondazioni furono dotate di strutture difensive13. Restando in ambito piemontese, si può ricordare come l’altra fondazione augustea del Piemonte, Augusta Bagiennorum - l’attuale Bene Vagienna - fosse provvista di porte e di torri angolari, ma non di mura, sostituite da semplici aggeres associati a fossati14. Alcuni sondaggi degli anni ’90 nell’area del teatro romano, che occupava l’estremo isolato nordorientale di Augusta Taurinorum (fig. 8), hanno infatti dimostrato la stretta contemporaneità del lato settentrionale della cortina e della seconda fase edilizia del teatro. Si è verificato che il muro occi-
Fig. 8. Veduta dell’area del teatro romano
Il restauro della Porta Palatina di Torino -
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