"Brescia Centro - Stili di vita" (numero 3)

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Articoli da regalo

PALAZZO DEL BROLETTO Dominato dalla svettante torre del Pegol, uno dei più bei palazzi comunali della Lombardia (un quadrilatero di 100 metri x 75), il Broletto (da piccolo brolo, campo frutteto recintato) è diviso in due parti: in pietra, del XIII secolo, e in cotto, del XIV-XV secolo, ornato da eleganti trifore e quadrifore. La fronte verso la piazza, un tempo dedicata al mercato, ingloba a nord la superstite facciata di una chiesa romanica, dedicata a Sant’Agostino. Nel cortile, delimitato da portici, si possono ammirare tre lati di epoca romanica su cui si aprono trifore e quadrifore ornate di capitelli antelamici e affreschi. Uno rappresenta lo stemma di Brescia, una leonessa rampante, affiancata dal biscione visconteo e dallo stemma del podestà Ramengo Casati. La costruzione dell’ala settentrionale, attuale sede della Prefettura, con il portico in bugnato a sette arcate e la sovrastante loggia architravata, immette in un secondo cortile. E’ della prima metà del Seicento e, di fatto, cancella un gioiello, la cappella fatta affrescare nel Quattrocento da Pandolfo Malatesta a Gentile da Fabriano. Il ritrovamento è recente: i resti della cappella sono praticamente imprigionati, stanno sopra le architravi della soffitta dell’archivio della Provincia. Un’opera pregevole è inoltre la scala marmorea a chiocciola della Prefettura, disegnata nel 1803 dall’architetto viennese Leopoldo Pollack, raffinato progettista di ville e teatri tra Bergamo, Milano e la ricca Brianza. E’ stata ricostruita dopo i terribili bombardamenti del 1944. La parte meridionale del palazzo, che ingloba la torre dei Poncarali, fatta mozzare dal tiranno Ezzelino da Romano fino al tetto del Broletto, iniziata nel 1223, dopo quattro anni è già conclusa per ospitare le adunanze del Gran Consiglio. La dominazione veneta modificò il lato orientale e nel 1610 il podestà Giovanni Da Lezze distrusse una scala coperta per dar vita alla scalone che porta oggi agli uffici dell’anagrafe, affrescato da Tommaso Sandrini e Francesco Giugno. Sostituì in pratica l’ala settentrionale, oggi sede della Prefettura, con un portico a bugnato, sette arcate e una sovrastante loggia architravata in uno stile che contrasta totalmente con l’architettura del palazzo. La rivoluzione francese nel 1797 portò inoltre alla distruzione della Loggia delle Grida, posta su piazza del Duomo, e nei tumulti di piazza andarono perdute tele preziose (anche del Romanino e del Ceruti), addirittura antichi arredi vennero dati alle fiamme in mezzo al cortile. Tra questi una grande tela con Brigida Avogadro, immortalata alla guida delle donne bresciane in difesa della città durante l’assedio del 1438.

Cronos Galleria Duomo, 1 Tel e Fax 030 3755224 Oggetti psicoricambi Articoli da regalo, modernariato e vintage Nel 40° anniversario di Cronos (1971-2011) per chi ama il teatro e i suoi protagonisti, un cd omaggio con poesie lette da Ado Engheben: una simpatica iniziativa promossa da Pasqua Frassine.

© Serena Gallini, courtesy Museo ken damy 26

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