ComicsWeb n.2

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numero 2

Free magazine


CoMICSWEB È passato un anno quando, con l’occasione del ComicsDay, pensammo di non fare un’esibizione transitoria e dispersiva, ma di concentrarci su un progetto che potesse avere un futuro. Così è nata la rivista semestrale online ComicsWeb, rivolta ad autori giovani, esordienti o con voglia di sperimentare. Totalmente gratuita per i lettori, ognuno dei partecipanti ci mette il lavoro gratuitamente, sia gli autori, che noi in redazione. Il successo del n.0 ripetuto con il n.1prosegue e già, mentre chiudiamo questa terza uscita, pensiamo al numero di ottobre-novembre, che vogliamo più compatto e importante che mai... Ma il bello di questa rivista è che è come le ciliegie, un numero tira l’altro. E quando avrete finito di leggere questo n.2, andrete a ripescarvi, se non li conoscete già, il n.1 e poi lo 0, bellissimi e pieni di storie come questo. In rete le cose restano (finché internet non le separi), galleggiando libere per un pubblico vecchio e nuovo. Una specie di biblioteca aperta e duratura, dove questa rivista vedrà, col tempo, crescere i suoi esordienti, diventare autori affermati o prendere altre strade, non meno belle e importanti. Il fumetto non è un fine, è un mezzo per raccontare, esprimerci, rappresentare, comunicare, fare ricerca espressiva e artistica. Come autori, non saremo arrivati al fine ultimo se riusciremo a fare fumetti, ma se troveremo nel fumetto o in un altro mezzo, il modo di dire qualcosa, di parlare per chi non parla, di dare sfogo a fantasie, aprire mondi, porte, realtà. Eccoci dunque davanti a un numero pieno di storie diverse, tra quelle fantastiche, spiritose, avventurose e oniriche, alcune vogliono parlare della realtà, e certi autori lo fanno in forma diretta e trattando il presente o la storia. Il fumetto può dire molto, lo sappiamo e per questo siamo qui. Prima di invitarvi a leggere dallo zero al due ComicsWeb e, magari, a partecipare attivamente al tre, e prima di indicarvi le clausole minime, ci piace evidenziare che da questo numero si è dato spazio anche a racconti fatti su sketch, testimonianze e appunti dal vero... su Moleskine o altro. Ci dispiace che solo uno abbia utilizzato per narrare questo nuovo modo di rappresentare la realtà, ma siamo certi che è un inizio, un buon inizio che fa parte dei cambiamenti del fumetto e delle sue diverse potenzialità. Ricordate che tutte le informazioni sono sul blog: comicsweb-coniglio.blogspot.com e che pubblichiamo SOLO STORIE INEDITE (inedite anche nel web) e SOLO STORIE COMPLETE (anche se seriali)... Un saluto a tutti in attesa del n.3 e buona lettura! Laura Scarpa e Andrea Leggeri

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soMmario Il gorilla – Monica Rossi pag. 4 La storia di Petra e il pedalò – Matteo Farinella pag. 8 Valentine uuhh… – Marco Galli pag. 10 We’re all mad here – Pietro Vanessi pag. 16 Like zombies – Andrea Dotta pag. 18 Editor alla corda – Marco Marcello Lupoi pag. 22 Diario dall’11 marzo – Kenji Andrea Nakasone pag. 24 I Mille. Una storia di umano sacrificio – Simone Angelini pag. 32 Il tramonto è un bambino crudele – Pietro celestino Marengo pag. 39 Il compromesso – Lama pag. 42 Impressioni – Domenico Scagliola pag. 48 La colazione – Giovanni Ballati pag. 50 C’è solo morte fuori le mura di Verona – Nebbioso e Suri pag. 54 Editor alla corda – Massimiliano De Giovanni pag. 58 Il troncone – Gianni Gentile pag. 60 Una storia d’amore di noi giovani… – Ketepoz pag. 64 Invidio – Antonio Vinci pag. 66 Il giardino filosofico – Spina pag. 72 Summer – Francesco Marrello pag. 78 La meuse est notre amie – Eugenio Nittolo pag. 80 Scimpanzè – Gemma Vinciarelli pag. 82 Editor alla corda – Roberto Recchioni pag. 86 Pop! – M. Cinque e M. M. Di lieto pag. 88 Un sogno – F. Bedini e F. Franchini pag. 90 Sinfonia bianca – Mazzoni, Foradini, Mazzola pag. 98 ’ndranghetale – Stefano Orsetti pag. 106 Senza titolo – Giovanni Pasquale pag. 110 Fine – Volpi e Brunetti pag. 112 L’ultimo Casanova – Gabriele e Valter Esposito pag. 120 L’arrivo infinito – N. Fornasini A. Costantini pag. 124 Stasera niente cena – Cheko M pag. 128 Aiuto dalle amiche – Riccardo Lo Giudice pag. 136

Tutti gli autori

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COMICSWEB #2

È stato curato da Laura Scarpa, Andrea Leggeri e Diego Coniglio. Grafica di Sebastiano Barcaroli. il blog della rivista è: comicsweb-coniglio.blogspot.com

Copertina e disegno dell’editoriale di Monica Rossi

Il © dei fumetti qui pubblicati è esclusivamente dei rispettivi autori.

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Monica Rossi – Il gorilla

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Matteo Farinella

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Marco Galli

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Pietro Vanessi

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Andrea Dotta

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EDITOR ALLA CORDA marcello marco Lupoi

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Il rapporto tra la tua vita privata e il lavoro? I primi tempi della mia attività professionale mescolavo amicizie e lavoro: da parecchi anni trovo più salutare una sana separazione delle carriere: la sera torno a casa e chiudo. Magari leggo, vado su internet, ne parlo un po’ ai miei amici e alle mie amiche, ma non lascio che il lavoro infiltri al 100% la mia vita. Frequento molti amici, ma quasi nessuno fa il mio mestiere, magari fanno mestieri contigui, il giornalista, o nel campo dell’arte… Con alcune persone che lavorano con me c’è anche amicizia personale ci vediamo extra-lavoro… ma è l’eccezione, non la regola. Che altro ruolo vorresti avere nel fumetto? Se uno prova l’ebbrezza del fare fumetto, del produrlo… è difficile dire “faccio una cosa diversa”. A volte dico “mi piacerebbe scrivere fumetti”, ma dopo aver passato tanti anni a pubblicare cose degli altri sarebbe un po’ strano… Che quadro faresti degli ultimi 10 anni, o poco più… Iniziamo a parlare dei massimi sistemi... i grandi poli produttivi del fumetto sono il Giappone, gli Stati Uniti e la Francia e solo quarto l’Italia. Mentre in Francia c’è una grande produzione di libri, a volte riviste, con grande visibilità, grande ansia produttiva e in America, grande produzione, soprattutto commerciale, ma anche autoriale, una gran commistione, e anche in Giappone c’è di tutto, grande produzione dal super commerciale al super autoriale… in Italia c’è la produzione commerciale di Bonelli, della Disney, e quella autoriale, con pochi casi. Mi sembra però che si sia oggi a scartamento ridotto, rispetto agli altri e rispetto al nostro passato, solo 15, 20 anni fa. C’era Tex che vendeva un milione di copie, ma c’erano anche autori come Pratt ecc. ecc. In Francia il fumetto l’hanno sempre fatto e continuano a farlo dei grandi editori con una visione a lungo termine e con un mercato che si è modellato su quello che i grandi editori volevano. Noi oggi siamo editori anche in Francia, abbiamo anche vinto un premio ad Angoulême per la migliore serie, e siamo entrati nel meccanismo di chi fa fumetti in Francia. Lì c’è un grande mercato, per cui la creazione è la cosa più importante, si continuano a creare dal nulla nuovi titoli di grande respiro, continuamente, c’è fame di cose nuove. Titeuf, per esempio, apparso da pochi anni è previsto per la prossima uscita con più di due milioni di copie di tirato… un numero abnorme. Anche cose come il Terzo Testamento o il Decalogo, partono dal niente e vendono 100, 200 mila copie, senza pubblicità televisiva, che in Francia è proibita per i prodotti editoriali, esclusivamente col passa-parola e la forza della distribuzione: è un mercato che recepisce bene! 22


© Marvel Caracters Inc.

Ma gli autori che hanno fatto in questi anni? Sostanzialmente quello che è successo, secondo me è che quegli autori che avevano un tipo di narrazione tradizionale sono stati fagocitati dalla produzione Bonelli e popolare, che dà delle garanzie economiche che un prodotto da libreria non potrà mai dare. Sono rimasti fuori quelli dal tratto più sperimentale, con il tratto più “d’autore”. Si è creato un vuoto in mezzo. Voi pubblicate alcuni autori italiani, come lavorate con loro? Panini Comics nasce come editore di ristampe di fumetti stranieri. La nostra produzione di italiani è stata sempre molto contenuta. Non escludo che in un arco di tempo un po’ lungo anche noi non si possa iniziare a fare più cose, ma molto gradualmente. Abbiamo fatto l’operazione Spider-Man con Cavazzano, ristampiamo Ken Parker, c’è Rat-Man, c’è Rigel, con Elena De Grimani, insomma delle piccole cose legate al mondo degli autori italiani le faremo sempre. Col passare del tempo magari aumenterà, ma nel nostro DNA indubbiamente ci sono l’America e i manga. Gli italiani all’estero, riuscite a venderli? No, i nostri no. Rat-Man è una storia comica e, quindi, improponibile: si basa su giochi di parole e sulla lingua italiana. La comicità è difficile da esportare, in genere, ci riescono gli americani, ma fanno delle strisce così neutre, asettiche… Quando facciamo noi le cose Marvel, come l’Uomo Ragno di Faraci e Cavazzano, speriamo di portarle all’estero, questo sì… Sei tu che scegli i prodotti Marvel da pubblicare in Italia e con quale criterio? Pubblichiamo quasi tutto quello che esce negli Stati Uniti, tranne a volte quello che chiamo “il fondo del pozzo”, serie che vanno magari malissimo anche in America. E magari a volte pubblichiamo titoli che a noi piacciono, ma che invece in USA floppano e vengono chiusi, con nostro rammarico.

Il successo in America non corrisponde sempre a quello italiano? È complicato stabilirlo, perché ci sono serie che là sono pubblicate monografiche e qua le editiamo in antologie… però di solito, grosso modo, corrisponde. Cerchiamo di pubblicare il più possibile, ma c’è anche una certa quantità di storie che sono lontane dalla nostra sensibilità. Il futuro del fumetto è l’edicola o la libreria? Tutte e due, è l’edicola che crea gli appassionati che poi comprano in fumetteria, se chiudi lo spazio edicola non avrai più ricambio nelle fumetterie, come è successo in America, dove il fumetto è scomparso dall’edicola da anni. Guardiamo all’estero: in Giappone vendono i fumetti a ogni angolo di strada. In Francia lo si trova nelle librerie, tutte, non solo quelle specializzate e una parte in edicola, come il fumetto per ragazzi, quello Disney e gli americani. Da noi, uscire solo in fumetteria sarebbe come suicidarsi: sono 300 punti vendita contro i 30.000 delle edicole. Ci sono fumetti che nascono per il grande pubblico e che devono trovare lo spazio in edicola.

(L’intervista è tratta da «Scuola di Fumetto» n.20, marzo 2004) 23


Kenji Andrea Nakasone-Burp!

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Simone Angelini

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Pietro Celestino Marengo

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Lama







Domenico Scagliola

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Giovanni Ballati

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Nebbioso e Suri

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EDITOR ALLA CORDA

Massimiliano De Giovanni

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Com’è stato il passaggio da passione a mestiere e da redattore a editore, per te? I sogni devono uscire dal cassetto, e le occasioni vanno costruite. Produrre una fanzine è stata per me e gli altri Kappa boys una dichiarazione d’intenti. Il passaggio dalla passione a un mestiere vero e proprio ha coinciso con il trasloco di «Dolce Vita». Sedie e tavoli in spalla verso una nuova redazione, quella di Granata Press, dove abbiamo iniziato a intrufolarci come letteristi e traduttori. Poi sono arrivati i primi articoli, le prime riviste. Il salto da redattore a editore è stato meno casuale. Dopo due tentativi di ‘produzione’ con Star Comics ci siamo decisi a investire in prima persona nel fumetto italiano. Culturalmente lontani dall’avventura popolare abbiamo così pensato di confrontarci con le librerie, dare vita a un’etichetta sul modello di editrici di narrativa come Marco Tropea o Guanda.

Cosa vuol dire fare l’editore? Non esistono ricette, e non credo di essere la persona più indicata per elargire consigli, se non altro per una questione anagrafica. Credo che un editore debba essere complice dei suoi autori, ma anche profondamente critico. Un editore è un lettore che non vuole essere deluso. Guai a quegli editori che neppure leggono quello che pubblicano. Non credo ci si possa improvvisare editori, non basta pubblicare un libro con i propri risparmi. Essere editori significa esporsi, scendere in prima linea, ma anche riuscire a mettersi in discussione. E naturalmente imparare a essere anche buoni amministratori, per vivere del proprio lavoro. E il tuo mestiere di sceneggiatore è importante o è più un gioco? Dopo aver adattato per anni i testi di grandi autori giapponesi è nato sempre più forte in me il desiderio di raccontare storie tutte mie. Lo stimolo determinante è arrivato nel 1993 dopo l’incontro con Monkey Punch, autore di Lupin III. Nel 1995 è nato quindi il sodalizio con Andrea Accardi, con Camagni e altri verranno. E il ristorante giapponese? Il Sushi Café Kappa è divenuto in poco più di un anno un locale culto per la Bologna giovane. Abbiamo ospitato vernici di fotografia, sfilate di moda, servizi televisivi, e anche artisti come Romeo Gigli, Manuela Arcuri, Biagio Antonacci, i Luna Pop e Grace Jones, solo per citarne alcuni, ottenendo un’incredibile copertura stampa. Ma non si può essere editori e ristoratori, e l’amore per i fumetti ha prevalso. Abbiamo quindi ceduto il locale a persone del settore, che continueranno però a gestirlo sul nostro modello. 58


Fanzinaro, redattore ed editore… attività e mestieri sempre più complessi, ma anche utili allo scrivere. Quanto pensi sia venuto al tuo mestiere e stile di scrittura da queste esperienze diverse? Che cosa danno, senso critico, una conoscenza più approfondita, uno sguardo esterno, maggior varietà di idee, minor rischio di banalità ecc. Avere sotto mano le traduzioni dei più importanti manga è stata certamente una palestra preziosa, così come fondamentali sono stati i miei primi anni in Granata Press, dove osservavo tutto con molta attenzione, cercando di guadagnare un posto in redazione per le mie capacità critiche e non per la mia sola conoscenza dei manga. Nei primi anni Novanta il gotha del fumetto passava tutto per via Marconi 3. Ero circondato da persone che avevano fatto la storia del fumetto in Italia, e ne ho approfittato. Le maggiori difficoltà Confrontarsi con case editrici ricche e blasonate che ormai frequentano gli stessi canali di distribuzione dei piccoli indipendenti. Il caos delle librerie, dove un romanzo a fumetti e un giornalino da edicola si dividono spazi impari. E l’assenza di vetrine per le nuove uscite. La cosa più divertente di questo mestiere Avere il privilegio di essere il primo lettore delle nostre storie. E di essere il primo ad annusare la carta di un nuovo albo fresco di stampa. Quella più detestabile L’ignoranza di tanti addetti ai lavori, fermi ancora allo scorso decennio, se non addirittura agli anni Ottanta. E i luoghi comuni su Kappa Edizioni, che tende a filtrare ogni nostra nuova uscita sotto il grandangolo deformante dei manga, anche se il nostro catalogo premia piuttosto la produzione italiana, e ha ormai un respiro assolutamente internazionale. Rapporti con gli esordienti, odi e amori Gli autori che vogliono confrontarsi con Kappa Edizioni trovano una redazione ricettiva. Professionisti o esordienti essi siano. Ma la nostra produzione è rigorosa, ed è importante sentirsi naturalmente affini alla quotidianità di Mondo Naif. Non sopporto quegli autori che mi sottopongono un progetto senza neppure aver mai sfogliato un nostro libro.

(L’intervista è tratta da «Scuola di Fumetto» n.1 e 46, rispettivamente del giugno 2002 e settembre 2006)

© De Giovanni /Accardi

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Gianni Gentile

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Antonio Vinci

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Rita Magnaterra Francesco Marrello

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EDITOR ALLA CORDA roberto recchioni

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Il fumetto oggi. A mio avviso il fumetto è rimasto un poco indietro rispetto agli altri media sotto questo punto di vista... la “generazione di MTV” è abituata ad avere stimoli continui dai media che stanno fruendo, la soglia dell’attenzione si è abbassata e noi dobbiamo fare i conti con questa cosa, nel bene o nel male. L’attenzione dei lettori va tenuta desta e quando il ritmo cala, bisogna rilanciare... almeno, questo è quello che penso ci voglia per il fumetto popolare. Poi è ovvio che ci devono essere spazi per fumetti più riflessivi o intimisti, ma ci sono bravissimi autori in quel settore, non serva che mi ci metta pure io. Scrivere come redattore, fare il curatore di riviste è stata un’esperienza importante, cosa ti ha insegnato? Che qualità o conoscenze ti hanno permesso di farlo? Lorenzo (Bartoli) mi ha insegnato a scrivere ovunque e in qualsiasi condizione. Solo nella propria stanzetta o nel bel mezzo di una redazione specializzata in porno. Devo molto a Lorenzo in questo senso (e in molti altri). Quando sono arrivato a fare il redattore avevo due grossi vantaggi: la sapevo lunga sugli argomenti di cui ero chiamato a scrivere (il bambino malato con tanto tempo libero, che ero stato, mi aveva avantaggiato in questo) e sapevo lavorare nei tempi giusti e in qualsiasi condizione... qualità apprezzate in ogni redazione del mondo. Anche oggi, se dovessi smettere di fare fumetti, non avrei alcun problema a trovare lavoro come redattore in qualche rivista di videogiochi o cinema.

L’autoproduzione è sempre più una realtà di passaggio importante per i giovani autori. Nel tuo caso è stata la “Factory”. Ci puoi raccontare quell’esperienza, i suoi valori e i risultati. Questo è un discorso particolare perché io all’autoproduzione ho fatto un percorso inverso. Prima ho iniziato a lavorare in Comic Art e Eura e a guadagnare dei soldi e poi ho investito quei soldi nell’autoproduzione. E questo vale per molti degli amici con cui abbiamo fondato la “Factory”. L’autoproduzione ti insegna tutto: come si scrivono e disegnano i fumetti, come si impaginano, si stampano, si distribuiscono e via dicendo. È la migliore scuola di tutte (e in certi casi costa meno di una scuola di fumetti privata). Un autore che viene dall’autoproduzione ha un bagaglio di conoscenze e di esperienze che userà per tutta la sua carriera e che lo aiuterà a capire meglio le problematiche di colleghi e collaboratori. Per quello che riguarda la “Factory” è stata un’esperienza meravigliosa e terribile. Meravigliosa perché fatta con tanti amici e perché ha prodotto cose belle. Terribile perché siamo arrivati troppo tardi rispetto al fenomeno delle autoproduzioni che stravendevano, di qualche anno prima e troppo presto rispetto alla autoproduzioni esaltate dalla critica di oggi. È buffo vedere quello che sta succedendo con “Battaglia”, produzione “Factory” di dieci anni fa, da poco ristampata da Mondadori all’interno del libro Alta Criminalità. All’epoca quella storia è stata largamente ignorata. Oggi ne parlano tutti benissimo, tanto i quotidiani quanto gli esperti del settore. Comunque, per capire cosa è stata la “Factory”, basta vedere dove sono oggi i suoi fondatori: Bonelli, Eura, Disney, Astorina... mica male, no? 86


© Recchioni

Ne è nato un gruppo di lavoro che in parte prosegue ancora. Quanto contano l’armonia lavorativa e l’amicizia? Tanto e niente. Tanto nel senso che tra amici si lavora meglio. Niente nel senso che si deve lavorare bene anche senza un rapporto amicale. Quello che è certo è che oggi, a dieci anni di distanza, sappiamo che possiamo sempre contare l’uno sull’altro, in qualsiasi momento. È come essere stati in trincea insieme e poi essere tornati alla vita civile. Certi legami non si spezzano. Come si capisce quando un’idea è buona o non è buona? Butti mai via le idee sbagliate? Io non lo capisco mai. Per me, se le ho scritte fino alla fine, sono buone. Se non ho avuto voglia di finirle vuol dire che non lo erano. È per questo che ascolto sempre con attenzione i pareri di tutti sulle mie cose: io non ho la minima obiettività sul mio lavoro. Sono il mio sceneggiatore preferito. Collaborate con nuovi disegnatori: come li cercate? Com’è il lavoro con esordienti? Vi ritenete dei talent scout? Per tre anni non abbiamo fatto altro che cercare nuovi disegnatori. Era praticamente un terzo lavoro (il secondo era seguire quelli che avevamo già trovato). È stata un’esperienza fantastica ma anche molto stressante e difficile, specie sotto il lato umano. Non è mai facile dire “grazie, ma non ci interessa” a qualcuno e non è nemmeno facile convivere con le antipatie che spesso questo tipo di lavoro ti tira appresso. Il lavoro con gli esordienti è difficile, laborioso e spesso si devono prendere posizioni antipatiche, ma per me è un lavoro fondamentale. Non mi ritengo un talent scout, mi ritengo una persona che ha bisogno di altre persone per fare al meglio il suo lavoro... è una necessità, non un gesto da benefattori. Il dovere “morale” è solo una seconda istanza: qualcuno mi ha aiutato a iniziare e il minimo che possa fare è cercare di fare lo stesso. Quindi, l’ordine delle cose è la necessità, il dovere morale e infine l’orgoglio. Ne abbiamo trovati molti di disegnatori veramente bravi... se penso che Riccardo Burchielli aveva praticamente appeso la matita al chiodo quando l’abbiamo chiamato e che ora sta realizzando una sua serie per la Vertigo, non posso che esserne immensamente felice. E lo stesso vale per tanti altri. La cosa migliore è che la maggioranza di questi disegnatori, anche dopo aver trovato altre strade rispetto all’Eura, ci è rimasta comunque vicina e continua a collaborare anche con noi.

(L’intervista è tratta da «Scuola di Fumetto» n 39, dicembre 2005) 87


Mary Cinque e Maria Michela Di Lieto

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Francesco Bedini e Francesco Francini

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Mazzoni, Foradini, Gazzola

SINFONIA BIANCA

Primo paragrafo: Gravita la terra? La materia non attira, bramandola, tutta la materia? - Walt Whitman, Io sono colui che ha un angoscioso desiderio (tratto dalla raccolta di poesie Foglie d'Erba, Arnoldo Mondadori Edizioni, 1991). 98


Primo riquadro: Ave Discordia - Robert Anton Wilson e Robert Shea, Gli Illuminati (Shake Edizioni Underground, 1995). Secondo riquadro: Huxley lo aveva descritto diversamente - cfr. Aldous Huxley, Le Porte della percezione (Arnoldo Mondadori Edizioni, 1958). 99


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Secondo riquadro: Per ulteriori informazioni sulla corrispondenza DNA - Serpenti, cfr. Jeremy Narby, Il Serpente Cosmico (Il DNA e le origini della conoscenza) (Venexia Editrice, 2006). Per ulteriori informazioni sui temi trattati, cfr. Alan Moore, Promethea (Magic Press, 2003). 103


Primo murales: Scusi, dov'è il bar? - Pink Floyd, The Fletcher Memorial Home (pubblicata originariamente nell'album The Final Cut, 1983). Secondo murales: Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see - The Beatles, Strawberry Fields Forever (pubblicata originariamente come singolo nel 1967, insieme a Penny Lane). 104


Primo riquadro: Ok Neal Spirito etereo lucente come l'aria che muove azzurro come alba di città felice - Allen Ginsberg, Elegia per Neal Cassaday (tratto dalla raccolta I Vagabondi, Arnoldo Mondadori Edizioni, 1998). I poeti sono specchi dalle gigantesche ombre che l'avvenire getta sul presente... forza che non è mossa ma che muove. I poeti sono i non riconosciuti legislatori del mondo - Percy Bysshe Shelly, La Difesa della Poesia (Edizioni ETS - Pisa, 2004). 105


Stefano Orsetti

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Giovanni Pasquale

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Paolo Volpi – Andrea Brunetti Volpi e Brunetti

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Gabriele e Valter Esposito

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Nicolò Fornasini e Antonio Costantini

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Chekko M

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Antonio Costantini – Nicolò Fornasini Riccardo Lo Giudice

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tutti gli aut ri Simone Angelini (1980) Disegnatore da sempre, attualmente è impegnato in un’iniziativa editoriale autoprodotta e autofinanziata chiamata «Carta Straccia», che raccoglie artisti che spaziano dalla grafica digitale alla fotografia, dalla pittura al design. Alcuni suoi fumetti e illustrazioni sono pubblicati su www.simoneangelini.tk.

internet, riviste online e fanzine cartacee. Scrive racconti e sceneggiature soprattutto di genere horror. Nel 2009 ha partecipato alla selezione del Work Show “Tessitori di sogni”, organizzato da Lucca Comics & Games assieme ad Atlantyca Entertainment. Maria Michela Di Lieto (Minori, 1978) Archivista e collaboratrice del Centro di cultura e storia amalfitana, ha pubblicato articoli e racconti. Nel 2005 ha curato l’antologia poetica Samothraki (Ripostes). Con Mary Cinque ha realizzato il fumetto POP!, pubblicato in rete da Alien Press, e la striscia In Bianco.

Giovanni Ballati (1971) Disegnatore, lavora come illustratore e copertinista per varie case editrici. Ha illustrato libri didattici e per ragazzi. Alcuni suoi fumetti sono stati pubblicati su www.coreingrapho.com. Un suo fumetto vedrà la luce il prossimo agosto per l’etichetta americana Champion City Comics, mentre un altro progetto uscirà in occasione della prossima Lucca Comics.

Andrea Dotta (1990) Frequenta l'ultimo anno di studi presso il Centro sperimentale di Cinematografia del Piemonte, Dipartimento Animazione, e nel frattempo fa il vignettista, caricaturista, animatore su RaiDue nel programma per ragazzi “Social King” . Ha in produzione il suo primo albo a fumetti da disegnatore.

Eleonora Bovo Ventiquattro anni, dopo aver frequentato il Liceo Artistico di Verona, si è specializzata alla Scuola del Fumetto di Milano. Lavora come grafica e designer. Collabora con l'Associazione Culturale Cyrano Comics (cyranocomics.blogspot.com).

Gabriele Esposito (Mestre, 1983) Vive a Marsiglia dal 2007, dove lavora come ricercatore universitario. Appassionato di fotografia, espone e pubblica sulla stampa specializzata francese. Nel 2009 combina immagini reali a disegni e pupazzi realizzando un piccolo corto di animazione stop-motion, "Scent of a Cow", presentato nella sezione web del Mestre Film Fest. Nel 2010, l'Ispettore Vacca trova la sua dimensione definitiva come personaggio a fumetti.

Andrea Brunetti (Roma, 1982) Laureato in biologia, è da sempre appassionato di scrittura e letteratura. Pubblica i suoi lavori in coppia con Paolo Volpi su inbrushwetrust.blogspot.com/. Roberta Casillo (Ketepoz) Da sempre appassionata di fumetti, ha frequentato un corso tenuto da Cesare Buffagni e uno di disegno dal vero. Laureata in Storia Orientale, ha creato una serie di strisce surreali scifi dal nome di "Galà-Ticà", che pubblica sul blog www.ketepo.blogspot.com.

Valter Esposito Giornalista pubblicista, autore di tre romanzi pubblicati dall'editore Il Prato.

Mary Cinque (1979) Dopo alcune esperienze internazionali che ne influenzano fortemente gli interessi artistici, si dedica alla grafica e al fumetto, alla ricerca sul colore tradizionale e digitale, alla pittura su supporti diversi, alla fotografia. Come pittrice espone in numerose mostre personali e collettive.

Matteo Farinella (1985) Sta conseguendo un dottorato in neuroscienze presso la University College of London. Pubblica i suoi lavori a fumetti su matteofarinella.wordpress.com. Federica Foradini (1991) Studentessa di Scienze e Tecniche Psicologiche.

Antonio Costantini (1980) Laureato in Ingegneria Informatica, sviluppatore di software per professione, ha collaborato con articoli e recensioni a siti

Nicolò Fornasini (Bologna, 1983) Proiezionista appassionato di cinema e fumetti, ha seguito 141


corsi di disegno e scrittura e ha realizzato alcune storie a fumetti partecipando a concorsi e manifestazioni.

Enrico Martini (alias Nebbioso) Si dice sia tondo, peloso e con i piedi piccoli, e che viva immerso tra pile di carta e strane storie nelle umide pianure della bassa Veronese. Trentacinquenne, chimico di professione, studente di Lettere all'Università di Verona, ha frequentato vari corsi di scrittura creativa. C'è chi dice di aver trovato tracce della sua esistenza nei fumetti della Cyrano Comics (www.cyranocomics.com) e nei libri “Stirpe Rinnegata” (Tindari Editore), Mahayavan – Vol.1 (Scudo Edizioni) e Trame Fantastiche (Delmiglio Editore).

Francesco Francini (Sassuolo, 1987) Dopo il diploma come grafico pubblicitario, nel 2008 ha partecipato al concorso Coop for Words e successivamente ha avviato una collaborazione con la Cagliostro E-press. Nel 2010 ha pubblicato nel volume Storie di persone in terra straniera pubblicato dal comune di Reggio Emilia e dalla Scuola Internazionale di Comics. Attualmente frequenta la Scuola Comics a Reggio Emilia. Ha un blog: matitaechina.blogspot.com

Stefano Mazzoni (1991) Studente di Scienze e Tecniche Psicologiche.

Marco Galli Fumettista professionista, autore dei volumi Il Santopremier e Nero Petrolio, editi da 001 Edizioni.

Francesco Murrone Classe 1989, è studente presso l'Accademia di Belle Arti di Lecce; nel 2007 si è diplomato alla scuola di fumetto Lupiae Comix e nello stesso anno vince il concorso "MONOGRAPHICS" della rivista Il tacco d'Italia. Dal 2009 collabora con siti d'informazione fumettistica e piccole realtà legate alla promozione del fumetto.

Margherita Gazzola (1992) Studentessa di Scienze dell'Architettura. Gianni Gentile (Morcone, 1977) Diplomato all’Accademia di Belle Arti, è fumettista e illustratore. Il suo blog è fuoristapiovendo.blogspot.com.

Kenji Andrea Nakasone (1984) È nato a Bologna da padre giapponese e madre italiana. Collabora con BURP! (delirigraficointestinali.blogspot.com).

Maurizio Lacavalla (Lama) (1992) Studente, si dedica al fumetto, ma anche alla pittura e all’animazione in stop-motion (http://www.youtube.com/watch?v= TomDAZdul1M). Vincitore del Premio Nuvoloso 2010, esordisce sulla rivista «Scuola di Fumetto» e ha frequentato il corso estivo Ascuoladifumetto-online della Coniglio Editore.

Eugenio Nittolo (1991) Vive e studia a Liegi, città nel sud del Belgio nella parte francese, dove frequenta un corso triennale di Bande Dessinèe.

Riccardo Lo Giudice (1987) Disegnatore per passione, realizza fumetti in stile manga per il web. Per Mangaijin.it ha realizzato l’horror Black Devil, mentre in coppia con lo sceneggiatore Andrea Pistoia ha firmato la serie Lyan (su www.cagliostroepress.com). Il suo blog è http://wonderlandrg.blogspot.com/.

Stefano Orsetti (Catanzaro, 1992) Ha frequentato il Liceo Artistico. Giovanni Pasquale (1973) Autodidatta, appassionato di tutto ciò che è raffigurazione, dal 3d alla pittura ad olio passando per il fumetto... Ritorna a disegnare e dipingere dopo un distacco di molti anni.

Pietro Celestino Marengo (1959) Ha avuto una significativa esperienza allo Zelig di Milano, all'interno di “Zelig Cult”. Vincitore morale del premio “KomiKaze” di «Cuore». Ha partecipato al Festival Internazionale dell'Umorismo di Bordighera, scritto e disegnato giochi e barzellette per diverse pubblicazioni. Suoi disegni sono stati pubblicati sul libro del Mago Forrest Ma quante ne so edito da Kowalski. Ha lavorato nel mondo dell'infanzia con laboratori creativi e animazione. Ha dovuto smettere di occuparmi di manifestazioni, infanzia e tutto il resto a causa della sordità sopravvenuta a una meningite: pietromarengo@libero.it.

Monica Rossi (1986) Nato a Reggio Emilia, dopo aver frequentato il corso di fumetto-illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha vinto il concorso Comicatodico 2009 e pubblicato varie illustrazioni sulla riviste «CEM Mondialità» e «Illustrati». Il suo blog è www.monicrossi.blogspot.com. Mimmo Scagliola (1964) Perito industriale meccanico, disegna per passione. Ha pubblicato su «Frigidaire», sia come illustratore che autore di monotavole nell'inserto “Silly Tragedies“, e come colorista.

Francesco Marrello (1975) Catanese, disegna fumetti, ed è attualmente impegnato nella realizzazione di un film d'animazione.

Spina (1961) Romano, disegna sin da bambino, ispirato dalle opere di Ja142


covitti. Laureato in ingegneria, torna ai pennelli nel 2005, pubblicando vignette su diversi siti umoristici. Nel 2006 torna al fumetto creando “Il Giardino Filosofico”, pubblicata online su “Cartaigienicaweb” e poi sulla fanzine «Fatece Largo». Nel maggio del 2009 esce il volumetto antologico Il Giardino Filosofico – Comics ergo sum!, edito dalla Cagliostro E-Press. Dal 2008 realizza anche la strip di ambiente medioevale “Re Gilberto”, per pubblicazioni locali e di enigmisitica. Nel 2011 è cofondatore di SGRUNF! sito di strisce e vignette. Il suo sito è www.spinacomix.it. Suri (Eleonora Bovo – 1986) Nasce nella bassa Veronese. Comincia a disegnare a soli due anni. Lo stile si evolve frequentando la Scuola del Fumetto di Milano. Attualmente la si può individuare in alcune fiere del fumetto assieme ai compagni di avventura di Cyrano Comics (www.cyranocomics.com). Disegna "Vicky-Acido Acida" di cui sta per uscire il secondo volume, lavora come illustratrice per alcune aziende e come colorista per varie realtà editoriali italiane. Adora i gatti, il sushi e tutte quelle cose che fanno un po’ nonnina e per cui svaligia le mercerie. Pietro Vanessi (1964) Veronese, vignettista per varie riviste e quotidiani, locali e nazionali (tra cui lo storico «Cuore»), lavora ora principalmente

come creativo pubblicitario nel settore della comunicazione. Dal 2006 realizza vignette satiriche sul suo blog unavignetta.splinder.com. Antonio Vinci (1977) Dopo aver studiato all’Università di Bologna, si è stabilito a Reggio Emilia entrando in contatto con il “giro dei fumettisti reggiani”. Frequenta il secondo anno della Scuola Internazione di Comics. Il suo sogno è quello di raccontare tante storie e disegnare per i bambini. Gemma Vinciarelli (1976) Dopo il diploma Magistrale ha studiato Giurisprudenza all'Università di Siena. Ha collaborato con giornali locali per poi entrare in contatto con l'associazione Arte Invisibile, presso la quale ha seguito un corso di illustrazione editoriale. Oggi, con la stessa associazione, insegna illustrazione ai bambini delle scuole primarie di Grosseto, sua città natale. Paolo Volpi (1982) Diplomato alla Scuola internazionale di Comics nel 2004, ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Roma, città dove è nato e dove abita. Pubblica su «Bambù Magazine» e si occupa di aerografia. Pubblica i suoi lavori in coppia con Andrea Brunetti su inbrushwetrust.blogspot.com/.

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quantennale rapporto con l’editore Sergio Bonelli disegnando, con Franco Bignotti, la serie “Un ragazzo nel Far West”. A partire dal 1967, dopo una proficua collaborazione con il mercato statunitense assieme al suo maestro Alberto Giolitti, entra a far dello staff di «Tex», di cui diviene parte in breve tempo il principale innovatore grafico, imprescindibile punto di riferimento per i futuri realizzatori di Aquila della Notte. Moreno Burattini (San Marcello Pistoiese, 1962) è il curatore e il principale r mensile «Zagor» scenegpe giatore del rci della Sergio anda ne Editore. e Ha scritto numerosi vorrebbeispiraBonelli zio n saggi no a sul fumetto, di chi una lung tra cui, con Graziano Romani, le fonti autore... donoGallieno Ferri. Una vita con Zagor grande todo di lavoro, sti volumi comprendurante la quale (Coniglioeser Que le, e da un Editore, 2009). A lezion i segreti, il mee in un libro.italiano e internazionae letture eGraziano i primi rca (Casalgrande, 1959) è etto le prim la riceRomani carpirne he? Una lezion unro,cantautoredie scrittore con tori del fum gnata, attraverso di lavo ne dieci album dise . Il metodo pre le tecnic ne con grandi disegna questio solisti all’attivo, tra cui il fortunato con l’arte ando al successo sem io e azio rocc disco he app storia.Zagor arriv convers del ma anc una2009 onta il suo professione amente tecnica, azione di2011 ultimerà King of Darkwood. Nel unic l’autore racc è approdato alla la realizzazione di My name , nella com ne esclusiv e neg-concept album is Tex, sce ambizioso cizi, e com non è mai questio o e del suo sviluppo di dedicato , oroal ranger sier a sua di uno stile frutto di un pen il suo lav ’ultimbonelliano. all ta ale, fant con liz idea scelta och rac rdi di Sprayentura tra suggestionii spesso e Luca En da immagin dagli eso erso nell’avv o volum natore,profondamente immnta pagine corredate importanti autori del In quest più e diseg re giatorera Lilith. Un auto storiografiche. Ottacreativo di uno dei esso creatu approfondite ricerche e il proc le tecniche stiche e lano rive ci inedite, che olare italiano. pop fumetto

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e del costume italiani. Malgrado ciò, grazie a una personalità artistica fuori dal comune, Ticci riesce ad affrancarsi progressivamente dal modello “classico” e a imporre la propria Tratteggiato con un segno netto e tagliente che aggiorna la lezione versione di Tex Willer. co e nero come Milton Caniff, estetica di maestri del bianAlex so e “moderno” rispetto a quello Toth e Hugo Pratt, il Tex di Ticci appare più duro, nervodi Galep, influenzando in maniera cessivi interpreti di Aquila della determinante tutti i sucNotte. Dopo aver firmato per questa stessa collana la fortunata monografia tore grafico di Zagor, Moreno su Gallieno Ferri, il creaBurattini e Graziano Romani esaminano stavolta la carriera opere di un altro fuoriclasse e le assoluto del fumetto avventuroso italiano, riconosciuto e amato da più generazioni di lettori.

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