Trentino Industriale febbraio-marzo 2017

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FEBBRAIO | MARZO 2017 ANNO 58 | N°01

L’industria che gioca la carta della sostenibilità Storie di imprese tra competitività e responsabilità

Indagine annuale

Giovani

Aziende

L’economia trentina nei bilanci delle imprese di capitale

Stefania Segata presenta la nuova squadra del Gruppo Giovani

Alliance of Stone: imprese del porfido in rete per crescere


informazioni commerciali investigate indagini per recupero crediti investigazioni private e aziendali

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sommario

03

Editoriale 7

Aziende

Uscire dall’incertezza

Il punto 9

rubriche 10 copertina

27 dossier 40 education 42 aziende

"È innovativa, sostenibile, e genera benessere" Nuove nicchie di mercato per Cham Paper

15

Una crescita lenta ma costante

18

Carte preziose (anche per l'ambiente)

Una rete per le imprese del porfido

48

La Sportiva annuncia nuovi investimenti

21

Novità per i soggetti certificati Aeo

22

Le nuove norme fiscali per l’innovazione tecnologica

23

Convenzioni al top per l'energia

24

Lavoro: di che tipo e per chi?

50

Segata presenta la nuova squadra

52

Giovani in visita a Tama Aernova

53

“Non smettete di sognare”

Internazionalizzazione

Associazione

50 giovani

45

Giovani

12

21 associazione

Zanetti Srl tra Teheran e Dubai

Una chance importante

Copertina 10

42

54

L’industria trentina nel mondo

56

Servizi personalizzati per l’internazionalizzazione

Innovazione 57

Trentino e Piemonte insieme per l’innovazione

59

L'Ateneo trentino corre in Formula SAE

Dossier

Economia

54 internazionalizzazione 27

57 innovazione

61

Education

61 economia 63 assoservizi

L’economia della provincia attraverso i bilanci delle imprese di capitale

40

L’andamento lento del Nord Est

Assoservizi

Verso il lavoro: Job Guidance strategies

63

Incontri di prima consulenza gratuita

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2017


04 TRENTINO INDUSTRIALE Anno 58 | N. 1 Febbraio - Marzo 2017

Direttore Responsabile

FEBBRAIO | MARZO 2017 ANNO 58 | N°01

Alessandro Santini Comitato di Redazione

Stefania Segata Roberto Busato Paolo Angheben Pierangelo Baldo Andrea Marsonet Eduard Martinelli Silvia Bruno Primo Bee

L’industria che gioca la carta della sostenibilità Storie di imprese tra competitività e responsabilità

Direzione, Redazione e Amministrazione

Palazzo Stella, Via Degasperi, 77 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 Internet: www.trentinoindustriale.com e–mail: trentino.industriale@confindustria.tn.it Progetto grafico

Indagine annuale

Giovani

Aziende

L’economia trentina nei bilanci delle imprese di capitale

Stefania Segata presenta la nuova squadra del Gruppo Giovani

Alliance of Stone: imprese del porfido in rete per crescere

illustrazione ed elaborazione: GRAFFITI

Redazione

PUBBLICITÀ

GRAFFITI – It’s Communication La pubblicità su Trentino Industriale significa:

Stampa

Saturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 – 822603 Editore

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10 mila copie ogni numero; invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi; invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...; invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale; articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

ITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000 Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori;

Autorizzazione del Tribunale di Trento N. 71 del 10 febbraio 1990

TARIFFE

autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

SECONDA DI COPERTINA | I ROMANA | CONTROSOMMARIO

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Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

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editoriale

07

Uscire dall’incertezza La ripresa dell'economia internazionale, che ha cominciato a manifestarsi alla fine dell'estate scorsa, è insidiata dall'incertezza del quadro geopolitico. Il nuovo corso della politica commerciale statunitense, inaugurato dall'amministrazione Trump, ha segnato un'inversione di rotta rispetto alla presidenza Obama. Un cambio improntato al protezionismo e alla difesa delle produzioni nazionali, sottolineato dallo slogan "America first". In Europa nel 2017 si terranno importanti appuntamenti elettorali, a cominciare dalle presidenziali in Francia e dalle politiche in Germania. Come è già accaduto in Austria e stiamo sentendo in Francia, anche nel dibattito politico europeo stanno emergendo temi come il protezionismo e l'uscita dagli accordi commerciali multilateriali. La moneta unica europea viene messa in discussione dalla destra europea. Insomma, in un momento in cui il commercio internazionale sta facendo registrare progressi importanti, trainato dai principali Paesi asiatici, si rischia un suo rallentamento per cause non economiche. L'incertezza è tornata d’attualità anche nel nostro Paese. Le difficoltà interne al Partito Democratico rischiano di rendere ancora più precario l'equilibrio dell'attuale Governo – provvisorio già in partenza – e di depotenziarne l'azione in una fase cruciale di negoziati con la Commissione Europea per la riduzione del debito pubblico. L'incertezza interessa anche il Trentino. In politica, i problemi nazionali del PD si riverberano a livello locale, il PATT è in evidente difficoltà, l'UPT è in cerca d'identità, il centro-destra è assente dalla scena. La politica appare lontana dai problemi della gente e del sistema produttivo, in un momento in cui i temi dell’economia dovrebbero essere al centro dell’agenda politica. Ci sconforta la mancanza di una visione condivisa sul futuro del nostro territorio. Non è chiaro dove la classe politica voglia andare. Spero lo sappiano almeno loro. È incerto anche lo scenario in parte del sistema economico locale. Il modello cooperativo è in piena crisi. In alcune associazioni di categoria emergono problemi di leadership nel momento del rinnovo dei vertici. La Camera di Commercio di Trento non riesce a fare sintesi delle istanze delle categorie che la compongono e a rappresentarne gli interessi. Le imprese hanno difficoltà anche sul fronte del credito, con Confidi Trentino Imprese che da quando è incardinato nel sistema artigiano non riesce ancora ad assistere le imprese più strutturate. Bisogna uscire al più presto da questo quadro di incertezza, perché l'economia mondiale sta crescendo e ci sono ottime opportunità per le nostre imprese. Perderle sarebbe pura follia. Al Trentino, al nostro Paese e all’Europa però servono leader con visione, capaci di cogliere il cambiamento in anticipo e di elaborare modelli di sviluppo adeguati. Purtroppo al momento vediamo solo politici lontani dalla realtà e concentrati esclusivamente nella propria campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali e nazionali.

Giulio Bonazzi Presidente di Confindustria Trento

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il punto

09

Una chance importante Da qualche mese abbiamo abituato i lettori di Trentino Industriale a cercare, nel gioco di forme dell’immagine di copertina, il riferimento alle storie raccontate nella rubrica principale. In questo caso, al cartiglio in primo piano è abbinata la voluta di un germoglio, per annunciare un ampio reportage sull’industria cartaria trentina e per dire insieme della sua sostenibilità. Se però, come accade in altre testate, Trentino Industriale avesse anche una “controcopertina”, non avremmo potuto far altrimenti che dedicarla ai numeri. In questo bimestre diamo conto infatti della tradizionale indagine sull’economia della nostra provincia, letta attraverso l’analisi dei bilanci delle imprese di capitale, ma anche del report annuale della Fondazione Nord Est sull’andamento dell’economia nel Triveneto. Per questa “controcopertina”, avremmo dunque dovuto cercare immagini per descrivere quanto emerge dal lavoro degli economisti, e in particolare il fenomeno, oramai conclamato anche nel nostro territorio, della bipolarizzazione delle performance delle imprese. Non interroghiamo i numeri per dare voce a quella retorica della crisi che ha già avuto, di per se stessa, effetti nefasti. Interroghiamo i numeri perché essi restituiscono la verità dei fatti, delle cause e delle conseguenze, e solo il presidio costante e quotidiano della verità può elevare il dibattito tra le istituzioni e le parti. I cambiamenti epocali e strutturali ai quali assistiamo richiedono soluzioni di sistema, di impronta corale e di lungo periodo. Su un binario parallelo, le nuove esigenze della società rivendicano risposte immediate ed efficaci, che sempre meno potremo cercare nelle politiche sociali tradizionali, destinate anch’esse dalla contrazione delle risorse a impoverirsi e costrette a restringere il proprio raggio di azione. Una strategia ha dimostrato di essere capace in un tempo di tamponare l’emergenza e di preparare la crescita: investire sulle persone. Per questo, come Confindustria Trento abbiamo deciso di scommettere sul welfare aziendale. Opzione conosciuta ma ancora poco praticata, l’abbiamo portata nella nostra Provincia, dove le abbiamo dato, grazie all’adesione di un gruppo di aziende associate, la forma solida della rete d’imprese. Rete #WelfareTrentino viene presentata alla comunità mentre questo numero va in stampa, pertanto ne parleremo diffusamente sul prossimo. Vogliamo dire subito, però, che consideriamo #WelfareTrentino una chance importante per garantire, in tempi così difficili, la coesione sociale e un benessere diffuso degno di chiamarsi tale.

Roberto Busato Direttore Generale di Confindustria Trento

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10 copertina

copertina

"È innovativa, sostenibile e genera benessere" Intervista a GIOVANNI LO PRESTI, presidente della Sezione Carta e Grafica di Confindustria Trento e direttore industriale generale di Cartiere del Garda Spa (Gruppo Lecta). di SILVIA BRUNO

PRESIDENTE,

come di consueto andiamo a tracciare un quadro dell’esistente: quali sono le caratteristiche delle aziende del settore in Trentino e quali sono gli scenari economici in cui si trovano ad operare? La mappa delle imprese del settore insediate in Trentino ricalca la varietà estrema che è propria del nostro mondo. Grandi gruppi con enormi capacità produttive convivono con realtà medio piccole di grande qualità; quanto alle tipologie, vi sono lavorazioni tradizionali accanto a produzioni speciali, che spaziano dalle confezioni alimentari ai prodotti di lusso. Il 2016 è stato un altro anno difficile anche per il nostro settore, che ha registrato a livello internazionale una nuova, ge-

Giovanni Lo Presti

nerale, contrazione. A soffrire di più è il comparto della carta e grafica, che ha patito un calo più marcato nell’ultimo trimestre, e in particolare nel mese di dicembre, in conseguenza del crollo della domanda rilevato a partire dalla primavera scorsa. Tiene l’editoria di pregio, mentre ha ceduto la grafica legata alla pubblicità e all’informazione. Vi sono invece comparti di nicchia che hanno registrato segnali addirittura positivi: le carte speciali, come ad esempio le etichette, le carte igienico sanitarie, il cartoncino, gli imballaggi flessibili leggeri. È facile capire le ragioni di queste tendenze: il fenomeno oramai strutturale dell’introduzione dei nuovi media ha penalizzato la carta stampata; l’espansione ugualmente massiva dell’e-commerce ha aumentato a dismisura il ricorso al packaging. Come reagiscono alla crisi le imprese del settore? È il caso di precisare che le associate della sezione carta e grafica di Confindustria Trento si difendono ancora bene. Ci riescono anche perché hanno saputo dotarsi degli strumenti necessari ad affrontare nel modo giusto il cambiamento in atto, e il merito è tanto della leadership quanto dei lavoratori. In generale, se un prodotto non vende più perché il mercato è cambiato, bisogna avere il coraggio di investire nella diversificazione e nelle nuove tecnologie, cercare di essere industrie 4.0. Nel nostro caso significa orientarsi verso lo sviluppo di prodotti innovativi per utilizzi speciali, formulare nuovi brevetti, perseguire l’eccellenza come filosofia di base. Una nicchia che funziona è quella dei materiali di alta gamma per la moda, ma si tratta di un segmento dai numeri contenuti, che non potrà mai assorbire i cali di altri comparti.

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11 copertina

Una frontiera da esplorare è certamente quella aperta dal commercio online: la carta riciclabile è un’ottima soluzione per imballaggi sostenibili. Anche per la manifattura della carta, la crescita non può prescindere dunque dall’innovazione. Di più, non può prescindere da un’innovazione sostenibile. Le industrie del settore, anche in Trentino, la praticano a più livelli: economico, ambientale, sociale. Mi riferisco in primo luogo ai prodotti: diversamente dagli scenari evocati da un certo estremismo verde, la carta non è nemica della natura, ma un prodotto riciclabile che sostiene l’ambiente; inoltre, le materie prime lavorate dalle cartiere europee arrivano da foreste certificate. Dunque, vorrei dirlo con la massima chiarezza, la carta è un prodotto assolutamente sostenibile. In secondo luogo, ma è un elemento di pari importanza, mi riferisco ai processi: le industrie della carta hanno fatto molto, anche sul territorio, per dimostrare che una convivenza è possibile, e che anzi la nostra presenza è auspicabile. Da un lato per minimizzare l’impatto delle lavorazioni, intervenendo anche prima che lo facesse la normativa per abbattere le emissioni sonore, o ancora attuando il trattamento biologico delle acque re-

flue. Dall’altro, generando nuove opportunità per la cittadinanza, come ad esempio le reti per il teleriscaldamento. Fare industria significa anche anticipare gli obblighi di legge in nome di un disegno strategico che coinvolge il territorio e su queste basi chiedere al medesimo e alle sue istituzioni il dovuto rispetto. Mi preme insistere su questo punto: troppo spesso l’opinione pubblica ha visto e vede nell’industria pesante un elemento da combattere. Al contrario: solo la manifattura è in grado di generare valore aggiunto e garantire alle comunità il benessere che si attendono. Una priorità per il modello d’impresa del futuro. Un tema sempreverde: la sicurezza. Le nostre imprese hanno oramai performance fantastiche, ma molto rimane da fare per diffondere una cultura della salute e della sicurezza individuale che non si fermi al rispetto dei buoni comportamenti sul posto di lavoro, ma che coinvolga il vivere quotidiano nella sua globalità. Che sia uno stile di vita da adottare a casa, in famiglia, in auto, per un cambiamento culturale radicale. Da ultimo, anche in ragione del nuovo incarico che ha assunto in Confindustria Trento, qual è oggi, secondo lei, il ruolo di un’Associazione come la nostra? Un’Associazione deve sapere fare analisi e sintesi, per poi sviluppare proposte condivise e intervenire negli interessi della categoria. Sono un convinto sostenitore dei concetti di squadra e di bene comune: credo che il gruppo sia la dimensione necessaria alla risoluzione dei problemi del singolo. È importante che questo sia l’approccio che guida l’agire di chi assume compiti di responsabilità, a tutti i livelli. Ed è giusto che ognuno faccia la sua parte.

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Nuove nicchie di mercato per Cham Paper La strategia del Gruppo svizzero, in Trentino con lo storico stabilimento di Condino: diversificare in sintonia con le richieste del mercato. E lavorare in armonia con il territorio. di ALESSANDRO DE BERTOLINI

IL

40% del fatturato totale di Cham Paper Group, giungono in Svizzera, dove vengono trasformati circa 70 milioni di euro, è realizzato in Trentino in piccoli rotoli, imballati e spediti dal magazzino presso lo stabilimento di Condino. Presente sui ai clienti in tutto il mondo. mercati di tutto il mondo, Cham Paper Group è Allo stato attuale, la cartiera di Condino giunge leader in Europa nello sviluppo, produzione, mar- dopo una lunga storia. Le origini riportano all’anketing e vendita di carte patinate, carte tecniche no 1963, quando un piccolo gruppo di azionisti e carte per usi speciali. Il gruppo si avvale attual- avviò una nuova società, la Cartiere Trentine Spa, mente di tre sedi: una in Svizzera, nella cittadina con sede a Rovereto. L’azienda roveretana era dedi Cham, e due in Italia, a Carmignano di Brenta (Padova) e a Condino nelle Giudicarie. Su un totale di 380 dipendenti, 120 lavorano nel sito trentino. Al timone dell’azienda, dal 2015, il direttore Misa Presso lo stabilimento di Bursac. “Nel 2008 la crisi generale dell’economia Condino si trovano macchinari di – spiega – ci ha obbligato a cercare nuovi mercati, che abbiamo trovato nel settore alimenti: carta ultima generazione specializzati per panettoni, carta forno, carte resistenti a olii e nella produzione di carte base grassi. In questo settore abbiamo riscontrato una per siliconatura e carte per buona richiesta. Successivamente, la crisi di settore, che ha colpito specificatamente il comparto imballaggi flessibili altamente della carta a partire dal 2010, ci ha invece spinto a calandrate e non patinate. trovare nuove nicchie di mercato puntando sullo sviluppo delle carte Digital imaging e sulle carte monopatinate”. Recentemente la produzione si è orientata anche terminata a costituire uno stabilimento in val Giualla carta per le stampe digitali, al trasferimento dicarie e l’anno successivo, nel 1964, acquistò dal delle stampe su tessuto tramite processo di subli- comune di Condino 40mila metri quadrati di termazione e alle carte monopatinate. Lo stabilimen- reno destinato alla costruzione di una cartiera. La to trentino si differenzia così da quello veneto delibera dell’atto di vendita fu firmata il 14 aprile di Carmignano, che punta sulla carta flessibile del ‘64. La cartiera avrebbe dovuto dare lavoro a da imballaggi, carta patinata per etichette, carta 80 collaboratori. E così fu, tanto che nel 1965 entrò base per etichette a colla umida, carta base per in funzione la prima linea di produzione con permetallizzazione. Nella compagine societaria, che sonale quasi esclusivamente selezionato sul posto, vede così caratterizzate le due aziende italiane, la tranne alcune maestranze altamente qualificate casa madre svizzera concentra nella sede di Cham che provenivano dall’esterno. Nell’organico figula ricerca e sviluppo, la commercializzazione e ravano anche 40 donne, adibite alla cernita della la vendita dei prodotti del settore Digital imaging. carta. Negli anni successivi il sito potenziò la proI grandi rotoli realizzati negli stabilimenti italiani duzione con l’acquisto di una nuova macchina,

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che entrò in funzione nel settembre del 1972. Ma e il 2005 “l’impianto biologico a biodischi è stato più tardi, complice una serie di circostanze sfortu- ampliato con un impianto biologico ad areazione” nate aggravata da una fase di crisi del mercato nel per garantire un miglior rendimento e una più settore della carta, l’azienda fu costretta a chiude- elevata sicurezza per l’ambiente. re dichiarando fallimento. Nel 1985 la Cartiera di “Con il Comune di Condino – conclude Misa BurCarmignano Spa, con sede a Carmignano di Bren- sac – è in atto una collaborazione sulla fornitura ta in provincia di Padova, rilevò lo stabilimento di energia per la piscina. L’energia che alimenta la di Condino e l’anno dopo riavviò la produzione, rete del teleriscaldamento del paese di Condino sostenendo importanti investimenti e riassumen- viene prodotta tramite uno scambiatore/recupedo il personale. Negli anni 1994 e 1995, a supporto ratore installato sul camino dei fumi di scarico della produzione, furono operati altri investimen- dell’impianto di cogenerazione della Condino ti, che consentirono di potenziare la produzione Energia (Cham Paper Group). Questo tipo di enere incrementare l’organico fino agli attuali 120 di- gia, a basso contenuto energetico, non trova facile pendenti. Infine, un ulteriore salto in avanti si impiego nei processi industriali ma è utilizzabile registrava nel 1999, con un sostanziale rifacimento negli impianti civili per il riscaldamento di amdella linea di produzione, che veniva dotata di bienti. L’energia recuperata, oltre a portare a un nuovi e modernissimi impianti permettendo di risparmio economico, abbatte anche l’emissione ampliare il mix produttivo verso una maggiore di CO2 normalmente prodotta utilizzando i combustibili fossili”. competitività sul mercato. Fino agli anni 90 la produzione era destinata prevalentemente al mercato italiano. Poi, l’azienda ha guardato decisamente all’esportazione. “Attualmente – spiega Misa Bursac – circa l’80% del prodotto viene destinato all’export”. In linea con la “condotta ecologica” che contraddistingue le politiche d’impresa di Cham Paper Group “nel 2001 lo stabilimento di Condino si è dotato di un impianto di cogenerazione per produrre sia vapore sia energia elettrica, ed è stata creata la società Condino Energia Srl”. Tra il 2004

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Una crescita lenta ma costante Nata dalla fusione tra Gruppo Pozzoni e Mondadori Printing, Elcograf produce ogni anno 55 milioni di libri impiegando 160 persone. Fasoli: "Ciò che conta è il rapporto con le persone e con il territorio".

SONO

55 milioni i libri che vengono stampati sito lavoravano 120 persone, che oggi sono aumenogni anno a Cles presso lo stabilimento trentino tate fino a 160. Merito di una gestione misurata e di Elcograf Spa. “Qui – spiega il direttore, Do- scrupolosa, che ha fatto crescere l’azienda a un menico Fasoli – ogni giorno vengono scaricate ritmo lento ma costante sulla base di strategie sotonnellate di carta ed escono decine di migliaia lide e opportune. Infatti, nonostante la crisi che ha di libri stampati”. La tipografia, avviata nel 1974 colpito l’intero settore a partire dal 2008, Cles sta in valle di Non sulla base di un accordo tra la ancora crescendo. “Quest’anno abbiamo ripreso Mondadori e gli amministratori provinciali, è sta- ad assumere nuovo personale inserendo tre persota acquistata alcuni anni fa dal Gruppo Pozzoni. ne con contratto a tempo interminato” sottolinea Dalla fusione delle attività di stampa di Pozzoni Fasoli. “Ai miei ragazzi dico sempre: ricordatevi e Mondadori Printing, dopo un percorso avviato che l’azienda è vostra. Vostra e del territorio”. Il nel 2008 e terminato nel 2012, è nata Elcograf. “Il legame con la valle di Non è a doppio filo. Da un numero di 55 milioni è in linea con la nostra pro- lato, perché tutti i collaboratori sono dell’Anaunia. duzione del 2014 e del 2015: in aumento rispetto al Dall’altro, perché Fasoli seleziona direttamente il biennio precedente e leggermente inferiore al 2016, personale dai corsi di studio presenti negli istituti un’annata in crescita, che abbiamo appena chiuso della valle, sulla base delle professionalità maturate nei percorsi di apprendimento. “Il rapporto con con 56 milioni di copie stampate”. Domenico Fasoli commenta con soddisfazione lo le persone e con il territorio – continua – è ciò che stato di salute dello stabilimento di Cles, consape- conta. Sia per l’azienda sia per le persone”. vole dell’importanza che esso riveste sul territorio Dal 1992 sono stati fatti numerosi cambiamenti per i dipendenti che vi lavorano e per l’indotto su ogni fronte: è cresciuto il personale, sono stache genera. Fasoli, di origini venete, classe 1958, è ti implementati i processi produttivi ed è stata giunto in Trentino nel 1992. “Avevo 34 anni quan- intrapresa, in anticipo sui competitors, la via deldo ho iniziato a dirigere lo stabilimento”. Presso il le certificazioni. Oggi, l’azienda possiede tutte le principali certificazioni (Iso 9001:2008, Iso 14001, Pefc, Fsc, Ecolabel) e soddisfa il proprio fabbisogno energetico interamente con fonti rinnovabili. All’interno di Elcograf, lo stabilimento di Cles svolge un ruolo unico e prezioso. Elcograf, leader assoluto nel comparto della stampa in Italia e tra le prime realtà in Europa, dà lavoro a oltre 900 dipendenti dislocati su altri 5 stabilimenti oltre a quello di Cles (a Verona, a Madone in provincia di Bergamo, a Melzo, Pozzo d’Adda e Cinisello Balsamo in provincia di Milano). Tra questi, il sito della valle di Non si identifica per la stampa del libro in bianco/nero. “È questo il nostro prodot-

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to”, spiega Fasoli. “Un prodotto che realizziamo solo noi tra tutti i nostri siti e che ci permette di caratterizzarci fortemente. Come fatturato, siamo determinanti all’interno di Elcograf, secondi solo al sito di Verona”. Il punto di forza dello stabilimento di Fasoli sono i macchinari. “Il nostro processo produttivo si basa su tre linee gemelle costituite da macchine che abbiamo continuamente aggiornato e che oggi rappresentano il fiore all’occhiello della produzione nel nostro settore. Pochissime aziende posseggono le linee di produzione che abbiamo noi. Soltanto 22 nel mondo”. Il mercato di riferimento è quello domestico, ma da alcuni anni Fasoli ha puntato a incrementare l’export. “In Italia lavoriamo con quasi tutti i maggiori editori. Con Mondadori è in essere una partnership pluriennale, nella quale confluiscono altri grandi marchi quali Einaudi, Sperling & Kupfer, Piemme, Electa. Collaboriamo anche con Rcs, Longanesi, Tea, Giunti, Cairo, S. Paolo e altri. Ci stiamo inoltre concentrando all’estero, dove i numeri sono in crescita. Attualmente realizziamo all’estero il 10% del fatturato. Per quanto riguarda l’Europa: Francia e Germania sono per noi mercati consolidati. Per ciò che attiene i mercati emergenti, guardiamo a est: Slovenia, Polonia e Romania principalmente”. E per quanto

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concerne l’ebook? “Alcuni anni fa, nel 2010, sembrava che l’editoria fosse diretta verso un grande cambiamento culturale con la presenza dell’ebook in forte crescita. Un nuovo strumento che pareva destinato a soppiantare nel medio periodo la carta stampata. Oggi, invece, il mercato del libro elettronico sta retrocedendo rispetto alle attese. In Italia, allo stato, l’ebook rappresenta appena il 5% del mercato. I lettori non vogliono abbandonare l’oggetto fisico. Questa tendenza si registra anche negli Stati Uniti, tradizionalmente precursori di nuove tendenze, dove l’ebook è retrocesso dal 20% al 12/15% del mercato e dove si è tornati ad aprire book store e piccole librerie”. Il futuro sembra quindi riorientarsi sul libro tradizionale, affascinato forse dal profumo della carta uso mano, quel carattere e quell’anima che un monitor non si potrà mai permettere. Anche gli investimenti di Elcograf vanno in questo senso. “Abbiamo appena messo in campo – conclude Domenico Fasoli – un investimento di 3 milioni di euro da destinarsi in parte all’acquisizione di nuovi macchinari e in parte all’ammodernamento e al potenziamento di quelli già esistenti. Le nuove linee produttive ci daranno prodotti più tecnologici e innovativi, specialmente nella stampa delle copertine con le fantastiche lavorazioni in 3D”. (adb)


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Carte preziose (anche per l'ambiente) Anche a Scurelle, gli investimenti del Gruppo Cordenons vanno verso lo sviluppo di processi e prodotti a impatto ridotto. Allo studio la possibilità di migliorare ulteriormente l’efficienza energetica.

SORTA

nel 1715 e appartenuta a diverse famiglie veneziane, la Cartiera di Scurelle fu acquistata nel 1936 dal senatore Beniamino Donzelli, che insieme al genero F. Gilberti ne rilanciò le sorti. Nel 1973 lo stabilimento passò interamente sotto la guida di Ferruccio Gilberti e iniziò a specializzarsi nella produzione di carte fini. Gruppo Cordenons, importante azienda italiana produttrice di carte fini e tecniche, offre al mercato internazionale oltre 2.500 prodotti speciali per target e applicazioni; un altro sito di produzione si trova anche a Cordenons, in Friuli-Venezia Giulia. Da sempre Gruppo Cordenons dedica sostanziali risorse alla ricerca e allo sviluppo di carte innovative e originali per dare un’immediata risposta alle richieste dei clienti e rimanere sempre al passo con i trend del momento, mantenendo una qualità eccellente fatta di contenuti tecnologici e creatività. Inoltre, accanto alle più avanzate

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tecnologie, l’azienda mantiene intatta la vocazione a creare carte preziose, che evocano l’eleganza e il fascino delle carte fatte a mano. Attraverso una produzione sempre più flessibile, Gruppo Cordenons ha sviluppato un portafoglio prodotti molto ampio. A completamento della gamma a listino, è possibile anche richiedere carte personalizzate in termini di colore, grammatura, finiture superficiali o altro. Scelte lungimiranti fatte in passato hanno permesso a Gruppo Cordenons di conseguire importanti primati e riconoscimenti in tema ambientale. È sempre più comune riferirsi a termini come “green”, ecosostenibile o ecocompatibile; tuttavia l’acquisizione di una seria politica ambientale implica un cambiamento completo della gestione delle risorse aziendali e l’ottimizzazione dell’utilizzo degli impianti in modo responsabile. Gruppo Cordenons non ha risparmiato in investimenti che gli hanno permesso di sviluppare e promuovere processi e prodotti a impatto ridotto. L’impegno profuso a favore della tutela dell’ambiente nasce dalla consapevolezza che le prestazioni ambientali di un prodotto siano valutate nella loro accezione più generale e non solo nei piccoli e ristretti confini del proprio settore. Ridurre l’impatto ambientale della produzione di una carta aiuta altri settori a ridurre il proprio impatto, grazie a una gestione sostenibile delle risorse. La società è dotata di un sistema di gestione qualità Iso 9001:2008 e di un sistema di gestione ambiente; da ottobre 2013 il sistema di gestione ambientale dello Stabilimento di Scurelle è certificato Iso 14001:2004, certificazione che è stata successivamente estesa a tutto il gruppo (Cartiera di Cordenons e uffici di Milano). Il sistema di gestione per la sicurezza, oltre a conformarsi alla legisla-


19 copertina

La storica insegna del Gruppo

zione nazionale (D.Lgs./81), è basato sullo standard a molte fluttuazioni. Grazie però a importanti acOhsas 18001, la cui certificazione è stata ottenuta corgimenti operativi, volti al recupero delle acque nel 2016. Entrambi i siti produttivi della società di prima lavorazione, nonché ad un’opportuna hanno inoltre conseguito l’Autorizzazione Integra- pianificazione e programmazione di procedure ta Ambientale (Aia) per uniformarsi ai principi degli impianti e dei locali, questo è minimizzadi “integrated pollution prevention and control” to. Anche il consumo energetico è un elemento (Ippc). Ai fini della gestione forestale responsabile, di primaria importanza cui è prestata particolare inoltre, la società ha ottenuto la certificazione per attenzione. A Scurelle si è puntato sull’utilizzo di la Catena di Custodia FSC® e può pertanto fornire energie pulite: qui è in uso una turbina idroelettrica alimentata dal corso d’acqua limitrofo. È prodotti FSC® Certified. Attualmente Gruppo Cordenons ha deciso di po- stato inoltre realizzato un nuovo edificio per lo tenziare lo stabilimento di Scurelle attraverso al- stoccaggio delle materie prime e a livello produtcuni investimenti mirati ad una produzione più tivo sono stati introdotti nuovi macchinari al fine attenta alla qualità e all’ecologia. Nel quadriennio di migliorare la qualità dei prodotti e diminuire 2013-2016 sono stati spesi all’incirca due milioni l’impatto ambientale. Per i prossimi anni l’Azienda sta studiando la possibilità di integrare nuovi di euro. L’acqua utilizzata nello stabilimento viene prele- investimenti allo scopo di favorire la sostenibilità vata da una sorgente naturale e dal fiume e quin- e migliorare l’efficienza energetica. di viene immessa in corsi d’acqua limitrofi alla fine del ciclo produttivo e dopo adeguato trattamento depurativo. Il consumo d’acqua non è un parametro facilmente quantificabile ed è soggetto

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Novità per i soggetti certificati Aeo Il nuovo codice doganale - orientato alla semplificazione e alla telematizzazione delle procedure attribuisce un ruolo fondamentale ai soggetti certificati. di ROBERTO CURCU, Economia d'Impresa, Confindustria Trento

IL 2016 è stato un anno nel quale – come sempre dell’Ufficio delle Dogane di Trento Stefano Girar– hanno visto la luce le solite innumerevoli modifi- dello, il quale ha confermato come l’obiettivo del che legislative al sistema fiscale domestico, a causa suo ufficio sia quello di agevolare le imprese che della costante schizofrenia del legislatore italiano. intendono operare nel rispetto delle regole e che Nello stesso anno però, è entrata in vigore anche – grazie al valore aggiunto che deriva dall’operatiuna norma di importanza fondamentale, scritta vità con l’estero – concorrono significativamente dal legislatore europeo, che è il nuovo Codice Do- alla creazione di ricchezza a vantaggio di tutta la ganale dell’Unione europea. La norma doganale, società. Di contro, il contrasto alle situazioni di infatti, dovendo applicarsi omogeneamente in frode deve diventare sempre più efficace, a tutetutto il territorio dell’Unione, è stabilita con un la – oltre che degli interessi erariali – anche della Regolamento Comunitario, e quello che modifica corretta e leale concorrenza tra imprese. le precedenti regole è entrato in vigore il primo maggio 2016. Obiettivo del nuovo codice è una semplificazione e telematizzazione delle procedure doganali, con attribuzione di un ruolo fondamentale ai soggetti Aeo. La certificazione Aeo, cioè di operatore economico autorizzato, è quella che attribuisce a un’impresa una “patente” di affidabilità relativamente alla sicurezza e alla correttezza delle proprie procedure verso l’autorità doganale; le imprese certificate Aeo, con l’entrata in vigore del nuovo codice, saranno i soggetti che beneficeranno dei principali snellimenti burocratici. Le principali novità sono state illustrate da Giorgio Andreatta e Carlo Massimiliano Curzel di Errek Cad Trento, centro di assistenza doganale del capoluogo, nel corso di un seminario tenutosi a Palazzo Stella nel mese di dicembre. L’incontro è stato l’occasione per cercare di fare chiarezza sulle La Giunta provinciale ha nominato Giulia Manica nel Cda di Trentino principali questioni in materia doganale, quali le prove di esportazione, le “origini” delle merci e le Sviluppo. Manica siede nel Consiglio al posto di Giovanna Flor, che complesse norme per individuare l’importo del si era dimessa a ottobre. Il Consiglio di Amministrazione della società dazio in importazione, la disciplina e la docuè composto anche da Flavio Tosi (presidente), Fulvio Rigotti, Sergio mentazione connessa all’effettuazione di operazioAnzelini e Tiziana Carella. ni triangolari. All’incontro è intervenuto anche il direttore

Manica nel Cda di Trentino Sviluppo

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associazione

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22 associazione

Le nuove norme fiscali per l’innovazione tecnologica Reso più semplice e competitivo il credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo, prorogato il cosiddetto “superammortamento”, introdotta una nuova forma di agevolazione fiscale.

ORMAI da qualche anno si parla di “Industria 4.0”, cioè di una rivoluzione industriale già in atto, attraverso la quale le imprese, sfruttando la tecnologia dell’informazione, incrementano la produttività dei processi produttivi e rendono più proficua l’interazione tra uomo e macchina. Tale rivoluzione industriale ha necessariamente

Confindustria Trento nel Cluster Fabbrica Intelligente Confindustria Trento ha aderito al Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente. Il Cluster, uno degli otto cluster tecnologici nazionali riconosciuti dal MIUR, coinvolge imprese, università, organismi di ricerca, associazioni ed enti territoriali di tutta Italia. Ha il fine di attuare strategie in grado di incrementare i vantaggi competitivi nazionali e di indirizzare la trasformazione del settore manifatturiero verso nuovi sistemi di prodotto, processi, tecnologie, sistemi produttivi, a fronte degli obiettivi strategici posti dal contesto che viene correntemente definito Industria 4.0. “L’adesione al Cluster da parte della nostra Associazione - spiega il Presidente di Confindustria Trento Giulio Bonazzi – è l’esito naturale delle attività svolte in seno a Confindustria Trento. Da anni la nostra struttura ha sviluppato competenze specifiche e collaborazioni esclusive per favorire l’innovazione delle imprese associate, assumendo un ruolo di riferimento che supera i confini provinciali. Oggi dobbiamo aiutare le imprese nella transizione verso il nuovo modello di fabbrica intelligente”. Oltre alla realizzazione di progetti di ricerca destinati allo sviluppo di tecnologie abilitanti, l’azione del Cluster Fabbrica Intelligente si articola secondo altre attività, quali ad esempio: trasferimento tecnologico, condivisione delle infrastrutture di ricerca e mobilità, supporto alla crescita del capitale umano. TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2017

bisogno di forti investimenti in beni tecnologici ed in ricerca e sviluppo e con la manovra finanziaria per il 2017 il legislatore ha introdotto importanti norme a favore di tali forme di investimento. In particolare, è stato reso più semplice e competitivo il credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo, è stato prorogato il cosiddetto “superammortamento” ed è stata introdotta una nuova forma di agevolazione fiscale, già denominata “iperammortamento” che permette ai soggetti che investono in determinati beni tecnologici da interconnettere con i sistemi informativi di fabbrica, di usufruire di una agevolazione Ires pari al 36% del costo dell’investimento. Infatti la norma prevede che in sede di ammortamento di questi beni è possibile maggiorare il normale ammortamento di una quota, avente solo rilevanza fiscale, pari al 150% del costo del bene. La percentuale agevolabile si raggiunge considerando che dal 2017 l’imposta sul reddito delle società di capitali è scesa dal 27,5% al 24%. Inoltre, le imprese che hanno diritto all’”iperammortamento” hanno diritto a ulteriori agevolazioni fiscali qualora effettuino investimenti in software volti ad una innovazione verso processi “Industria 4.0”. Di questo e delle molteplici novità fiscali si è discusso nel corso di un incontro tenuto a Palazzo Stella a favore delle imprese il 24 gennaio. Dall’illustrazione delle novità è emerso che accanto alle importanti norme di cui si è appena accennato a favore dell’innovazione tecnologica delle imprese, vi sono una moltitudine di modifiche normative che faranno ulteriormente aumentare i costi di burocrazia per le imprese, quali ad esempio la moltiplicazione delle comunicazioni telamatiche da inviare all’Agenzia delle Entrate o le complicazioni che andranno a colpire gli “esportatori abituali”. (rc)


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Convenzioni al top per l'energia Il consorzio Assoenergia di Confindustria Trento chiude il 2016 con ottimi risultati sia in termini di crescita dimensionale che di successi conseguiti per gli associati. di MICHELE CREAZZI, Assoservizi e Assoenergia

IL

consorzio, che oggi conta oltre 80 imprese, si affaccia al 2017 con performance estremamente positive: rispetto al 2016, si parla di un incremento del 20% del volume di energia elettrica e del 30% di gas naturale trattati. “Un risultato – spiega il presidente del consorzio Giordano Farina - che assume ancora maggiore rilevanza alla luce del trend degli ultimi anni, in cui si è assistito a una generale riduzione dei consumi energetici industriali, prevalentemente a causa della situazione economica, oltre che delle politiche di miglioramento dell’efficienza energetica dei processi di produzione”.

Nello scenario attuale, ogni azienda deve essere in grado di cogliere le opportunità offerte dal mercato, dall’evoluzione tecnologica e dallo sviluppo legislativo.

I vantaggi economici garantiti ai consorziati, uniti all’ampliamento dei servizi offerti e alla garanzia di un’assistenza continua sulle tematiche energetiche, hanno attirato l’attenzione di molte realtà industriali anche di grande rilevanza, che hanno deciso di aderire al consorzio. In uno scenario di crescente attenzione verso la riduzione dei costi, diventa fondamentale per ogni azienda mantenere un pieno controllo sui

costi di approvvigionamento delle fonti energetiche e sugli utilizzi delle stesse, ma anche essere in grado di cogliere le opportunità offerte dal mercato, dall’evoluzione tecnologica e dallo sviluppo legislativo. Tutto ciò si scontra con la complessità tecnica e normativa del settore dell’energia. In questo scenario, il consorzio si pone oggi verso le aziende associate come punto di riferimento per tutte le problematiche energetiche: dall’acquisto delle forniture (energia elettrica, gas naturale, carburanti) all’informazione e assistenza in merito a obblighi normativi, agevolazioni e sistemi di incentivazione, miglioramento dell’efficienza energetica nei processi produttivi. L’implementazione di strategie evolute d’acquisto unita al potere negoziale derivante dall’aggregazione dei consumi (oggi il Consorzio conta circa 200 milioni di chilowattora di energia elettrica) permettono di raggiungere importanti risparmi economici nelle forniture energetiche difficilmente raggiungibili dalla singola azienda. La crescita dimensionale degli ultimi anni ha consentito - grazie all’incremento della massa critica e grazie a maggiori economie di scala – di raggiungere la massimizzazione dei benefici economici per le imprese consorziate, che rimane anche per gli anni a venire l’obiettivo principale di Assoenergia.

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Lavoro: di che tipo e per chi? Da inizio 2014 a metà 2016 l’occupazione ha puntato verso l’alto, ma nella seconda parte dello scorso anno la risalita dell’occupazione ha subito un arresto. Perché? di Giovanna Labartino e Francesca Mazzolari, Centro Studi Confindustria

LAVORO

su fino a metà 2016, non solo le ore ma anche le teste Da inizio 2014 a metà 2016 l’occupazione ha puntato verso l’alto indipendentemente dall’indicatore usato per misurarla: sono aumentati non solo le unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (+2,4% dall’ultimo quarto 2013 all’estate 2016) e il monte ore effettivamente lavorate (+2,9%), ma anche contemporaneamente e con intensità simile, il numero di persone occupate (+2,3%) contrariamente a quanto ci si sarebbe atteso. Nelle due recessioni (2007-2009 e 2011-2013), infatti, le imprese hanno tagliato gli organici, ma anche diminuito le ore lavorate, decurtando gli straordinari, utilizzando il part-time o altre forme di riduzione temporanea dell’orario di lavoro e ricorrendo alla Cassa integrazione. Ciò ha fatto sì che le Ula e il monte ore lavorate calassero in misura molto maggiore delle persone occupate. Simme-

tricamente, come accaduto in passato, l’ampio bacino di sottoutilizzo degli occupati (in termini di ore lavorate procapite) si sarebbe prosciugato all’aumento dell’attività e ciò avrebbe potuto rallentare l’aumento delle persone occupate. Cig quasi sui livelli pre-crisi ma non ancora l’orario In effetti il ricorso alla Cassa integrazione guadagni si è progressivamente sgonfiato da autunno 2012 e le unità di lavoro a tempo pieno equivalenti complessivamente coinvolte sono scese da quasi 400mila a meno di 140mila. Ciononostante, le ore lavorate procapite sono ancora molto basse rispetto ai valori pre-crisi: nel terzo trimestre 2016 in Italia ogni occupato ha lavorato mediamente un’ora e mezza in meno a settimana rispetto a fine 2007, da un punto di minimo di circa due ore in meno toccato a inizio 2013 e mantenuto fino a


25 associazione

inizio 2015. La diminuzione dell’orario di lavoro procapite era già in atto prima della crisi (-1 ora a settimana da inizio 2000 a fine 2007), quindi parte del calo osservato negli ultimi anni è strutturale, legato all’aumento dell’occupazione femminile e nei servizi, con maggior diffusione del part-time. Tuttavia, dai dati dell’indagine Istat sulle Forze Lavoro, si osserva che l’aumento della quota di occupati con contratti part-time, dal 14,0% di fine 2007 al 18,6% nel terzo trimestre 2016, è interamente ascrivibile all’espansione della componente involontaria (che da sola è passata dal 5,5% all’11,4% dell’occupazione totale). Al consolidarsi del recupero dell’attività il part-time involontario diminuirà, comportando un allungamento dell’orario procapite di lavoro che smorzerà la creazione di nuovi posti. Occupazione finora trainata dai contratti a tempo indeterminato Scomponendo la crescita dell’occupazione per tipologia contrattuale, si osserva che nel 2014 le assunzioni sono ripartite via aumento dei contratti a tempo determinato. Ciò è in linea con la maggiore reattività della componente temporanea dell’occupazione all’andamento dell’attività economica – maggiore reattività che ha caratterizzato il mercato del lavoro italiano, almeno fino ai più recenti interventi normativi. Con l’istituzione transitoria della decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato (da gennaio 2015) e l’introduzione del contratto a tutele crescenti (da marzo 2015) si è osservato un cospicuo aumento dell’occupazione a tempo indeterminato, che ha trainato la crescita dell’occupazione totale, sostituendosi in larga misura a quella a termine e compensando gli ulteriori cali di quella indipendente (quasi 500mila unità perse da fine 2007, di cui 85mila da inizio 2014). Infatti, l’84% dell’aumento dell’occupazione dipendente registrato nel corso del 2015 (+288mila unità a dicembre su dicembre 2014) è avvenuto con contratti a tempo indeterminato; degli aggiuntivi 210mila posti di lavoro dipendente guadagnati nei primi 9 mesi del 2016, quasi i due terzi sono a tempo indeterminato (nel 2014 la quota era un quarto).

… e in risalita nei servizi privati L’aumento dell’occupazione registrato dal 2014 è quasi interamente avvenuto nei servizi privati (+626mila unità al terzo trimestre 2016 rispetto al quarto 2013, +616mila rispetto a fine 2007). Da fine 2015 si sono osservati lievi guadagni occupazionali anche nell’industria in senso stretto (+42mila unità), che però hanno appena scalfito la massiccia perdita registrata negli anni precedenti (ancora 715mila occupati in meno). Nelle costruzioni non si è invece arrestato il processo di espulsione di manodopera (506mila unità complessivamente perse). Cambio di rotta per le opportunità lavorative dei giovani Considerando l’andamento dell’occupazione per classi di età, si osserva che la ripresa del mercato del lavoro dal 2014 ha interessato anche i giovani che, in Italia come in altri paesi, sono stati i più colpiti dalla crisi. La quota di occupati tra i 2529enni è scesa di 13,9 punti percentuali da fine 2007 a fine 2013; quella tra i 15-24enni di 8,1 punti. Il tasso di occupazione dei 55-64enni nello stesso periodo è, al contrario, salito di 10,4 punti e di altri 6,5 negli ultimi tre anni, proseguendo una tendenza già in atto dai primi anni Duemila e spiegata da modifiche comportamentali e dalle riforme del sistema previdenziale. Con la ripartenza della domanda di lavoro, il tasso di occupazione dei 25-29enni è aumentato di 3,8 punti percentuali da fine 2013 a metà 2016, quello dei 15-24enni di 1,7 punti. Ciò è avvenuto anche grazie all’incentivo dell’abbattimento contributivo: dei nuovi rapporti di lavoro attivati via contratto a tempo indeterminato che hanno coinvolto gli under 30, circa i due terzi hanno usufruito della minore contribuzione sia nel 2015 sia nei primi 9 mesi del 2016, contro un’incidenza media delle assunzioni esonerate pari rispettivamente al 57,7% e al 48,2%.

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EDIZIONE / 2017

Gianluca Toschi

Ricercatore Fondazione Nord Est Area studi economici

Fondazione Nord Est

L’ECONOMIA DELLA PROVINCIA ATTRAVERSO I BILANCI DELLE IMPRESE DI CAPITALE



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I principali risultati Se le 2.330 società di capitale con sede nella provincia di Trento prese in considerazione nell’analisi dei bilanci fossero un’unica grande imprese, il 2015 (ultimo anno disponibile) si sarebbe chiuso con una crescita dei ricavi del 3,3%. Un dato positivo in un anno non facile per l’economia della provincia. Il 2015 si è chiuso, infatti, con un arretramento del Pil (-0,3%) mentre le ultime previsioni danno il 2016 in crescita dello 0,9%. I principali risultati riprendono gli investimenti (+1,7%) che mostrano però ancora un evidente gap rispetto ai livelli raggiunti nella fase precedente alla crisi: il loro valore nel 2015 risulta di 13,1 punti percentuali inferiore rispetto a quello del 2007. Scomponendo il dato aggregato, si evidenzia come il commercio abbia contribuito per +1,7 punti percentuali alla crescita dei ricavi, seguito dal manifatturiero (1,2 p.p.)1. Arretrano, invece, i ricavi delle imprese nel settore acqua, energia elettrica, gas e rifiuti, -9,5% che in termini di contributo alla variazione si traduce in un -1,2 p.p. Analizzando in dettaglio il manifatturiero, colpiscono positivamente gli exploit del comparto “macchinari e apparecchiature” (+8,6%). In controtendenza il settore “chimica, farmaceutica e petrolio” che vede una riduzione dei ricavi del 5,2%. Da sottolineare inoltre che l’andamento dello stesso parametro tra le imprese del turismo “alloggio e ristorazione” è in crescita del 10,1% ma soprattutto in maniera 1

diffusa: 80% delle aziende. Si registra un leggero miglioramento anche nella redditività: il valore mediano del ROS passa da 3,1 a 3,3%. Anche in questo caso spicca l’andamento del settore alloggio e ristorazione in cui il 68,7% delle imprese vede migliorare la propria redditività, un dato molto vicino a quello che si registra nel comparto “estrazione di minerali”. Il 77,1% delle imprese ha chiuso il 2015 con un bilancio in utile, in miglioramento di 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente (93,3% nell’agricoltura, 89,3% nei servizi ICT). Chiude l’immobiliare col 56,6%, un settore con evidenzia ancora i segni della lunga crisi. Migliora la solidità delle imprese: il rapporto debt/equity infatti si riduce in maniera generalizzata. Allargando lo sguardo, è possibile affermare che i dati della provincia confermano un andamento generale che si registra a livello nazionale. Negli ultimi anni l’economia italiana ha, infatti, sperimentato una progressiva divaricazione nelle performance delle imprese con aziende che continuano a crescere con buoni livelli di redditività e il resto che arranca o addirittura arretra. Le analisi condotte da Fondazione Nord Est negli ultimi anni hanno evidenziato come spesso la capacità di leggere gli scenari competitivi da parte degli imprenditori o dei manager rappresenti il vero elemento di divaricazione tra le imprese che hanno già avviato

con successo percorsi di sperimentazione che legano nuove tecnologie a nuovi modelli di business e quelle che rimangono ancorate a un passato con scarse prospettive di crescita. Gli ingredienti del successo sono noti e sono riconducibili alla capacità di individuare e poi sfruttare la tecnologia più adeguata sul fronte dei processi produttivi, all’adozione di strategie finalizzate alla costruzione del brand e/o adeguate strategie di comunicazione, alla capacità di rispondere all’esigenze di una domanda sempre più sofisticata attraverso strategie di personalizzazione del prodotto, all’internazionalizzazione dei mercati, all’attenzione verso le risorse umane, alle politiche di upgrading dei prodotti ma anche delle formule organizzative. Le imprese “faro” sono quelle capaci di combinare, spesso in maniera originale questi elementi, generando modi di competere diversi rispetto al paradigma economico che ci stiamo lasciando alle spalle. Osservare i leader e provare a intuire il modo in cui questi mescolano i diversi ingredienti per produrre ricette per il successo diventa un esercizio importante sia per le imprese follower che per chi si trova a dover disegnare politiche di accompagnamento a favore di un sistema economico che vive una fase di delicata transizione.

Il contributo alla variazione misura l’incidenza delle singole variazioni sulla variazione totale e quindi tiene conto del peso dei settori.

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I commenti di Confindustria Trento, Fondazione Nord Est, Mediocredito Trentino Alto Adige Giulio Bonazzi, presidente di Confindustria Trento: "La strategia messa in campo dalla nostra Associazione negli ultimi anni si è mossa prevalentemente lungo due direttrici: innovazione e internazionalizzazione. Le performance aziendali, lette attraverso i dati di bilancio, sembrano confermare questa nostra scelta. Le imprese che hanno investito in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, che hanno ottimizzato i processi produttivi, che hanno cercato nuovi mercati all'estero, sono cresciute anche negli ultimi difficili anni. La nuova sfida ora si chiama Industria 4.0. Confindustria Trento si sta attrezzando per affiancare le imprese e fare loro cogliere anche questa importante opportunità." Franco Senesi, presidente di Mediocredito Trentino Alto Adige: “Nella nostra attività quotidiana, a stretto contatto con le piccole e medie imprese del territorio, abbiamo notato questa connessione tra strategia e performance, confermata dai numeri della ricerca. Le imprese che tendono ad attuare una politica difensiva nel confronto del mercato, molto spesso finiscono per ridimensionare la loro attività, mentre quelle che in questi anni hanno investito in capitale umano, attività innovativa e intense relazioni produttive con altri soggetti, hanno raggiunto risultati di grande soddisfazione, anche in termini di quote di mercato”. Gianluca Toschi, ricercatore della Fondazione Nord Est: “Negli ultimi anni l’economia italiana ha sperimentato una progressiva divaricazione nelle performance delle imprese e appare oggi sempre più spaccata in due, con un gruppo di aziende che continua a crescere con buoni livelli di redditività e il resto che arranca o addirittura arretra. Una dinamica che si riscontra anche nella provincia di Trento. Le imprese si differenziano per la capacità di leggere gli scenari competitivi e questo divarica le performance tra le imprese che hanno già avviato con successo percorsi di sperimentazione che legano nuove tecnologie a nuovi modelli di business e quelle che invece non hanno ancora scelto la propria strada”.

Nota metodologica IL CAMPIONE ANALIZZATO Imprese di capitale con sede legale nella provincia con bilanci disponibili negli anni 2015 e 2014. Sono state escluse dall’analisi le imprese dei settori “Attività finanziaria e assicurativa”. Tabella 1 Distribuzione delle imprese per settore (numero e ricavi totali) Imprese 60

% 2,6

Ricavi 2015 533.111

% 2,8

ricavi mediani 4.987

Alloggio e ristorazione

156

6,7

265.424

1,4

1.323

Commercio

531

22,8

4.982.660

25,9

2.302

Costruzioni

337

14,5

1.149.838

6,0

1.871

Energia, gas, acqua e rifiuti

150

6,4

2.043.764

10,6

2.029

17

0,7

36.377

0,2

1.192

Settore Agricoltura e pesca

Estrazione di minerali Immobiliare Manifatturiero Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Servizi alla persona Servizi ICT Servizi professionali Trasporto e magazzinaggio Totale Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

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57

2,4

229.286

1,2

1.376

526

22,6

6.735.567

35,0

2.940

94

4,0

584.964

3,0

1.940

116

5,0

342.777

1,8

1.904

84

3,6

579.060

3,0

1.512

91

3,9

580.286

3,0

1.455

111

4,8

1.192.897

6,2

2.493

2.330

100,0

19.256.011

100,0

2.042


31

Andamento dei ricavi La somma dei ricavi delle 2.330 società considerate nell’analisi è cresciuta, rispetto all’anno precedente, del 3,3% (graf. 1). Spicca il balzo del settore immobiliare (+25,4%) un dato che difficilmente può essere considerato come indicatore di un’inversione di

tendenza, dato che l’aumento dei ricavi appare più legato all’exploit di alcune imprese che a una crescita generalizzata della domanda. Crescono anche il settore dei servizi, noleggio e agenzie viaggi (+13,9%), le costruzioni (+11,7%), il comparto estrazione di

minerali (+11,1%) e quello degli alloggi e ristorazione (10,1%). Diminuiscono rispetto al 2014 i ricavi tra le imprese dell’energia, gas acqua e rifiuti (-9,5%), nei servizi professionali (-3,9%) e nel comparto Agricoltura e pesca (-1,9%).

GRAFICO 1 Andamento dei ricavi per settore (variazione percentuale 2015-2014) Immobiliare Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Costruzioni Estrazione di minerali Alloggio e ristorazione Commercio Servizi ICT Servizi alla persona Manifatturiero Trasporto e magazzinaggio Agricoltura e pesca Servizi professionali Energia, gas, acqua e rifiuti Totale

25,4 13,9 11,7 11,1 10,1 7,0 5,7 4,1 3,4 0,3 -1,9 -3,9 -9,5 3,3 -15,0

-10,0

-5,0

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

Se si passa ad analizzare il contributo alla variazione (che misura l’incidenza delle singole variazioni sulla variazione totale e quindi tiene conto del peso dei settori) risulta evidente che la parte

più consistente della crescita totale (3,3%) è dovuta alle variazioni positive nel commercio, che apporta 1,7 punti percentuali alla variazione totale, del manifatturiero (1,2 p.p.) e delle costruzioni

(0,6 p.p.). Arretra, invece, il settore Energia, gas, acqua e rifiuti che perde il 9,5% del volume dei ricavi totali e contribuisce negativamente alla crescita totale per -1,2 punti percentuali (graf. 2).

GRAFICO 2 Contributo alla variazione totale dei ricavi per settore (val. %). Commercio Manifatturiero Costruzioni Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Immobiliare Servizi ICT Alloggio e ristorazione Servizi alla persona Estrazione di minerali Trasporto e magazzinaggio Servizi professionali Agricoltura e pesca Energia, gas, acqua e rifiuti Totale

1,7 1,2 0,6 0,4 0,2 0,2 0,1 0,1 0,0 0,0 -0,1 -0,1 -1,2 3,3 -1,5

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

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32

Approfondendo l’analisi del comparto manifatturiero, si evidenzia l’andamento particolarmente positivo di due comparti importanti per l’economia provinciale, quello degli “altri prodotti della

lavorazione di minerali non metalliferi” (vetro, refrattari, materiali da costruzione) in cui i ricavi crescono del 16,8%, apportando 0,8 p.p. alla crescita totale, e quello dei macchinari e delle apparec-

chiature, che registra una crescita dell’8,6%, ma un contributo alla variazione pari a 2,1 p.p. Arretra, invece, la chimica, -5,2% nel 2015, con un apporto negativo alla crescita pari a 0,7 p.p (graf. 3).

GRAFICO 3 Andamento dei ricavi per settore, dettaglio nell'industria manifatturiera (2015-2014)

Variazione percentuale Altri prodotti delle lavorazioni

16,8

Mobili

11,6

Macchinari e apparecchiature

8,6

Altro manifatturiero

5,7

Mettallurgia e prodotti in metallo

5,3

Legno, carta e stampa

4,7

Computer e apparecchiature elettriche

4,1

Manifatturiero

3,4

Agroindustria

2,9

Sistema moda

-0,6

Gomma plastica

-0,7

Mezzi di trasporto

-1,9

Chimica, farmaceutica e petrolio Riparazione e manutenzione

-5,2 -18,3 -20,0 -15,0 -10,0 -5,0

0

5,0 10,0 15,0 20,0

Contributo alla variazione (val. %) Macchinari e apparecchiature

2,1

Altri prodotti delle lavorazioni

0,8

Legno, carta e stampa

0,6

Agroindustria

0,5

Mettallurgia e prodotti in metallo

0,5

Computer e apparecchiature elettriche

0,1

Altro manifatturiero

0,0

Mobili

0,0

Gomma plastica

0,0

Mezzi di trasporto

0,0

Sistema moda

0,0

Chimica, farmaceutica e petrolio Riparazione e manutenzione

-0,4 -0,7

-1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

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33

La crescita dei ricavi ha interessato quasi 6 imprese su 10 (59,8%) con punte del 79,5% tra quelle del comparto alloggio e ristorazione, 69,8% nei servizi alla persona,

65,5% nei servizi ICT. Soffrono, invece, le imprese dei comparti agricoltura e pesca, dato che solamente un terzo vede crescere i propri ricavi rispetto al 2014,

ma anche quello dei servizi professionali (49,5% di imprese con ricavi in crescita) (graf. 4).

GRAFICO 4 Imprese con ricavi in crescita rispetto al 2014 per settore (val. %) Alloggio e ristorazione Servizi alla persona Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Servizi ICT Manifatturiero Trasporto e magazzinaggio Commercio Totale Immobiliare Estrazione di minerali Energia, gas, acqua e rifiuti Costruzioni Servizi professionali Agricoltura e pesca

79,5 69,8 67,0 65,5 61,4 60,4 60,3 59,8 56,1 52,9 52,7 51,9 49,5 33,3 0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

Tra le imprese del manifatturiero gli andamenti maggiormente positivi in termini di diffusione dei percorsi di crescita riguarda i mezzi di trasporto (83,3%) e

computer e apparecchiature elettriche (74,1%) che si contraddistinguono per valori decisamente piĂš elevati rispetto a quelli medi (61,4%). Tra le imprese del

sistema moda solamente il 42,9% vede crescere i propri ricavi, 50% nel comparto gomma plastica (graf. 5).

GRAFICO 5 Imprese con ricavi in crescita rispetto al 2014 per settore (val. %) Mezzi di trasporto Computer e apparecchiature elettriche Riparazione e manutenzione Legno, carta e stampa Mobili Macchinari e apparecchiature Altro manifatturiero Manifatturiero Chimica, farmaceutica e petrolio Altri prodotti delle lavorazioni di minerali non metalliferi Mettalurgia e prodotti in metallo Agroindustria Gomma plastica Sistema moda

83,3 74,1 71,4 69,3 69,2 63,1 62,5 61,4 61,1 60,5 57,5 54,9 50,0 42,9 0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

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34

Redditività Rispetto al 2014 migliora la redditività generale: il valore mediano del ROS (Return on sales) si attesta a 3,3%, mentre era 3,1% (graf. 6) il dato dell’anno precedente. Una lieve variazione positiva che nasconde peraltro un

andamento molto più articolato. Il settore dell’alloggio e ristorazione fa segnare la crescita più importante: il valore mediano del ROS cresce di 3 punti percentuali passando da 5,7% a 8,7%. Un exploit sostanzialmente isolato

che vede diversi settori registrare variazioni negative della redditività. Nel settore immobiliare il ROS passa da 7,5% a 1,8%, nei servizi alla persona da 6,9% a 5,4%.

GRAFICO 6 ROS (Return on sales), valori mediani per settore (confronto 2015 - 2014)

10,0 8,7

9,0 8,0

7,5

7,0 4,0

6,8

6,5

5,7

6,9

5,4

6,0

4,3

5,0

4,2 4,1

4,14,0

3,5

4,0

3,1 3,3

3,0

3,0

2,5 2,0

2,0

1,6

2,3 1,9

2,1 2,1

1,8

2,0

1,7 1,3 1,1

1,0

ROS2014

ROS2015

A testimoniare questa situazione di incertezza sul fronte della redditività i dati sulla diffusione dell’aumento del ROS. Tra le 2.330 imprese considerate poco più della metà (54,3%) vedono

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Agricoltura e pesca

Servizi professionali

Immobiliare

Commercio

Servizi ICT

Trasporto e magazzinaggio

Noleggio, agenzie viagio e altri servizi

Totale

Manifatturiero

Costruzioni

Estrazione di minerali

Servizi alla persona

Energia, gas, acqua e rifiuti

Alloggio e ristorazione

0,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

migliore la redditività rispetto all’anno precedente. Bene estrazione di minerali (68,8%) e alloggio e ristorazione (68,7%) mentre i settori maggiormente in difficoltà risultano essere quelli dei

servizi ICT, dei servizi alla persona, agricoltura e pesca e servizi professionali, nei quale la maggior parte delle imprese ha visto ridursi il ROS (graf. 7).


35

GRAF. 7 ROS (Return on sales), imprese con variazione di ROS positiva rispetto al 2014 (val. %) Estrazione di minerali Alloggio e ristorazione Trasporto e magazzinaggio Immobiliare Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi Costruzioni Totale Manifatturiero Commercio Energia, gas, acqua e rifiuti Servizi professionali Agricoltura e pesca Servizi alla persona Servizi ICT

68,8 68,7 61,3 59,4 56,5 55,9 54,3 54,0 52,8 52,1 49,4 47,5 45,5 42,3 0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

L’analisi della distribuzione per quartili del ROS evidenzia, nel passaggio tra 2014 e 2015, un aumento della divaricazione nelle performance delle imprese. Il ROS delle imprese con la reddi-

Un andamento che si evidenzia sia sul totale delle imprese che nel sottoinsieme delle imprese manifatturiere (graf. 8).

tività più elevata (le imprese del terzo quartile, p75, ovvero il 25% delle imprese con il ROS più elevato) cresce di più sia rispetto al valore mediano che a quello delle imprese meno performanti.

GRAF. 8 ROS, 2014-2015, distribuzione per quartile (primo, mediana e terzo). Tutti i settori

Imprese manifatturiere 10 7,8

7,1

8,5

8,0

10

8 6 3,3

3,1

6

4,0

4,1

4 2

0,9

0,8

8

4 1,6

1,6

2

0 ROE2014 p75

ROE2015 p50

0 ROE2014

p25

2.188 casi

ROE2015

p75

p50

p25

514 casi

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – Bvd

Un andamento analogo lo evidenzia il ROE (Return on Equity) che misura la redditività del capitale proprio. Il dato mediano nel 2015 segna un migliora-

mento, passando da 5% a 6,1% (graf. 9). Il ROE del TOP25% delle imprese passa da 16,9% a 18,7% facendo crescere la distanza tra le imprese che hanno le migliori

performance e le altre. Una tendenza che non si registra tra le imprese manifatturiere.

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36

GRAF. 9 ROE, 2014-2015, distribuzione per quartile (primo, mediana e terzo). Tutti i settori

Imprese manifatturiere 18,7

16,9

18,9

18,4

20

20

15 10

6,1

5,0

7,2

6,8

5

0,5

0,1

15 10 5

0,8

0,5

0 ROE2014

0

ROE2015

p75

p50

ROE2014

p25

ROE2015

p75

p50

p25

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – Bvd

La quota di imprese con bilancio in utile cresce rispetto al 2014, passando da 73% a 77,1% (graf. 10). I diversi settori eviden-

crescita rispetto all’anno precedente), un valore che si arresta al 59,6% nell’immobiliare.

ziano andamenti differenziati. Tra le imprese del comparto agricoltura e pesca il 99,3% presentano un bilancio in utile (in

GRAF. 10 ROS (Return on sales), imprese con variazione di ROS positiva rispetto al 2014 (val. %) 88,3

Agricoltura e pesca

85,7

Servizi ICT Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi

75,5 75,0

Servizi alla persona

93,3

89,3

85,1 80,2

76,8 77,9

Manifatturiero

73,6

Commercio 65,4

Alloggio e ristorazione

77,6 73,0

Totale 52,9

Estrazione di minerali

77,6

77,1

76,5 66,7

Trasporto e magazzinaggio

75,7 72,0 75,3

Energia, gas, acqua e rifiuti Servizi professionali

71,4

Costruzioni

67,7 71,2 56,1

Immobiliare 0,0

10,0

2014

20,0

30,0

2015

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | FEB-MAR 2017

40,0

50,0

76,9

59,6

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0


37

Solidità rapporto aumenta l’esposizione nei confronti dei terzi2. Il valore mediano del rapporto debt/ equity diminuisce da 0,66 a 0,57, evidenziando un maggior grado di solidità delle imprese analizzate. Il rapporto ha valori decisamente diversi negli specifici

Tra i vari indicatori disponibili per analizzare la solidità dell’impresa si è scelto di utilizzare il rapporto debt/equity che confronta la posizione finanziaria netta complessiva (debt) e il patrimonio netto (equity). All’aumentare del risultato del

settori, ma in generale è possibile affermare che il miglioramento riguarda la quasi totalità dei comparti. Le uniche eccezioni sono il manifatturiero, alloggio e ristorazione e il commercio (graf. 11).

GRAF. 11 Rapporto debt/equity, valori mediani per settore (2014-2015)

Costruzioni

0,97

Estrazione di minerali

0,97

1,69 1,20

0,80 0,86

Alloggio e ristorazione Agricoltura e pesca

0,83

0,93

0,72 0,76

Manifatturiero Totale

066

0,57 0,53 0,55

Commercio Immobiliare

0,47

Trasporto e magazinaggio

0,47

Energia, gas, acqua e rifiuti

0,46

0,79 0,66 0,83

0,35 0,37

Servizi ICT 0,22 0,16

Servizi alla persona

0,17 0,16

Servizi professionali Noleggio, agenzie viaggio e altri servizi

0,13 0,15 0,0

0,20

2014

0,40

0,60

0,80

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

2015

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

Nel 2015, rispetto al 2014, diminuisce la quota di imprese con debt/equity > 2 da 24,7% a 23,2%, imprese che si trovano nella “zona a rischio3”, che caratteriz-

za le imprese con debiti pari a oltre il doppio del patrimonio netto. I valori più elevati si riscontrano nel comparto dell’energia, gas, acqua e rifiuti (34%)

e nelle costruzioni (31,5%). Quelli meno elevati tra le imprese che si occupano dei servizi alla persona (12,9%) e che operano in agricoltura (15%) (graf. 12).

Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Fazzini, M. (2013). Analisi di bilancio: metodi e strumenti per l’interpretazione delle dinamiche aziendali. IPSOA, Gruppo Wolters Kluwer.

2

Il parametro rappresenta, ovviamente, una generalizzazione che non tiene conto delle caratteristiche di ogni singolo settore, elementi che dovranno essere considerati per un eventuale approfondimento.

3

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38

GRAF. 12 Imprese con debt/equity > 2 per settore (2014-2015) 45,0

34,0

35,3 31,5

30,0

30,6 28,8 24,3 23,6

25,0

24,7 23,2

26,3 23,1

26,3 23,3

22,8 19,8

20,0

19,419,2

17,617,1

15,0

17,9 16,0

15,5

15,0

14,7 12,9

Servizi alla persona

35,0

38,7

Agricoltura e pesca

40,0

10,0 5,0

2014

2015

Servizi ICT

Noleggio, agenzie viagio e altri servizi

Estrazione di minerali

Commercio

Servizi professionali

Immobiliare

Alloggio e ristorazione

Totale

Manifatturiero

Trasporto e magazzinaggio

Costruzioni

Energia, gas, acqua e rifiuti

0,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD

Nel comparto manifatturiero le imprese con debt/equity superio-

re a 2 aumentano nel comparto gomma - plastica - legno - carta e

computer. In riduzione la quota in tutti gli altri settori (graf. 13).

GRAF. 13 Imprese con debt/equity > 2 dettaglio manifatturiero (2014-2015) 45,0 40,0

39,3

35,0 30,0

37,5

35,7 33,3 28,6

28,0

25,0

27,3

25,9

23,9

25,0

26,3 23,7

26,4 23,6

24,7 23,2

20,0

22,2 17,9 16,7

15,0

15,4 11,1

11,1

10,0

7,1

5,0

2014

2015

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Riparazione e manutenzione

Chimica, farmaceutica e petrolio

Mobili

Macchinari e apparecchiature

Totale

Metallurgia e prodotti in metallo

Altri prodotti delle lavorazioni

Altro manifatturiero

Computer e apparecchiature elettriche

Legno, carta e stampa

Agroindustria

Mezzi di trasporto

Sistema moda

Gomma plastica

0,0

Fonte: elaborazioni FNE su dati Aida – BvD


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40

education

education

Verso il lavoro: Job Guidance strategies L’incrocio tra domanda e offerta è garantito dalla preziosa alleanza tra gli industriali trentini e l’ufficio dell’ateneo, nato per favorire l’incontro tra studenti, laureandi e neolaureati e il mondo del lavoro. di HAIDI GARULLI, Responsabile Ufficio Job Guidance dell'Università degli Studi di Trento

A

supporto delle imprese che desiderano offrire a studenti e laureati dell’Ateneo trentino proposte di stage o di inserimento lavorativo esiste un servizio dedicato: l’ufficio Job Guidance. Si tratta di un ufficio centralizzato (quindi di riferimento per tutti i percorsi di studio dell’ateneo) che si occupa di favorire l’incontro tra gli studenti, laureandi e neolaureati e il mondo del lavoro. Tale missione si realizza attraverso i seguenti strumenti e attività: una bacheca on line, canali web, il database dei Cv dei neolaureati, eventi nelle strutture didattiche dell’ateneo quali presentazioni aziendali e career day. La bacheca online rappresenta la modalità più immediata per le imprese per far conoscere le opportunità di stage e lavoro che intende offrire. L’accesso alla bacheca avviene attraverso una registrazione online che consente alle aziende di pubblicare in autonomia le proprie ricerche e di ricevere i Cv degli interessati all’interno della piattaforma stessa. Gli studenti e i laureati UniTrento accedono alla visualizzazione delle offerte e alla candidatura tramite credenziali rilasciate dall’Ateneo. L’azienda interessata a farsi conoscere meglio da questo target ha a disposizione diverse possibilità: un box di autopresentazione all’interno della bacheca on line dove è possibile inserire anche link, foto e video, una pagina su Linkedin, i canali social Facebook e Twitter. Vi è inoltre la possibilità di effettuare ricerche e relativo download dei Cv di studenti e neolaureati, accedendo gratuitamente a un database dedicato (parte della banca dati Almalaurea). Con questo strumento, le aziende possono ricercare i profili più in linea con le loro esigenze utilizzando le diverse opzioni di filtro offerte dalla

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piattaforma e contattare direttamente i giovani e le giovani di interesse.

Job Guidance si avvale di una bacheca online, canali web, il database dei Cv dei neolaureati, eventi nelle strutture didattiche.

Numerose sono infine anche le occasioni di incontro tra imprese e studenti/laureandi, finalizzate a ridurre le distanze tra il mondo dello studio e quello del lavoro. L’ufficio Job Guidance supporta infatti i singoli dipartimenti dell’Ateneo nell’organizzazione di tali eventi e in particolare di presentazioni aziendali e career day. Nel caso di presentazioni aziendali, una singola azienda viene ospitata in un’aula di un dipartimento (spesso all’interno di una specifica lezione) per raccontare cosa fa, com’è organizzata, come affronta le sfide della globalizzazione, quali attività e ruoli rivestono al suo interno i laureati, quali le caratteristiche ricercate e apprezzate in fase di selezione di potenziali candidati. Su esigenza dell’azienda, conclusa la presentazione, si possono prevedere anche dei colloqui (individuali o a piccoli gruppi) o anche un assessment. I career day, promossi dai singoli Dipartimenti, sono invece appuntamenti rivolti a più aziende che hanno modo di incontrare e dialogare per un’intera giornata con un gran numero di


41 education

Alcuni partecipanti del Placement Day 2016

studenti e laureati di uno specifico ambito disciplinare, soddisfacendo anche specifiche esigenze di recruitment. Per la partecipazione ai career day in particolare, è attiva da tempo una forte sinergia con Confindustria Trento che veicola tali appuntamenti, garantendo continuità e crescita a una collaborazione fondamentale per il territorio. L’Ufficio Job Guidance raccoglie le adesioni e si occupa dell’accoglienza delle imprese partecipanti e in generale di tutti gli aspetti logistico-organizzativi caratterizzanti le giornate. Verso il target degli studenti e laureati dell’Ateneo, l’ufficio propone un’ampia offerta formativa volta a rafforzare le soft skills (comunicazione, lavorare in gruppo, gestione del tempo, risolvere problemi, parlare in pubblico…), nonché aiuta a individuare un progetto di carriera chiaro e ad attrezzarsi degli strumenti necessari per affrontare il mondo del lavoro (dalla stesura di un Cv adeguato, alla preparazione al colloquio di selezione, alla gestione efficace del proprio profilo sui social media). Il dettaglio sulle iniziative in corso sono sempre recuperabili dal portale dell’Ateneo alle pagine: http://stage-placement.unitn.it.

Gli operatori sono raggiungibili via email all’indirizzo jobguidance@unitn.it e anche attraverso lo sportello telefonico – dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 – al numero 0461 283200 per ulteriori informazioni sulle possibili iniziative congiunte, per supporto nella procedura di attivazione di stage curriculari e post laurea, per eventuali difficoltà o dubbi in fase di registrazione online per accedere alla bacheca annunci o nell’utilizzo della piattaforma per il download di Cv.

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aziende

aziende

Zanetti Srl tra Teheran e Dubai L'azienda perginese chiamata a intervenire in Iran e negli Emirati Arabi. Alberto Zanetti: “Vestiamo l’edificio: realizziamo soprattutto facciate continue in vetro e alluminio ma anche in pietra, rame o legno”.

ZANETTI

Srl conquista il Medio Oriente: le facciate in vetro e alluminio dell’azienda trentina rivestiranno due nuovi palazzi a Teheran e a Dubai. Il marchio del perginese, attivo nella realizzazione di facciate vetrate e serramenti dal 1972, approda così in Medio Oriente nelle capitali di Iran e degli Emirati Arabi. Un bel modo per festeggiare i 45 anni di attività. Il nuovo mercato promette bene e apre le porte a un business crescente con prospettive davvero incoraggianti. Per il 2017 si prevede un aumento di fatturato del 15-20% rispetto all’anno appena concluso, dovuto principalmente alle nuove commesse estere. I cantieri sono già in fase avanzata, due palazzi extra lusso nel cuore di Teheran e Dubai, che rispondono a specifiche progettuali sofisticate e ambiziose. I lavori hanno avuto inizio proprio in queste settimane. “Nell’ottobre del 2014 – racconta

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Alberto Zanetti – abbiamo iniziato a investire in Iran e a credere in questo paese ancor prima della recente eliminazione delle restrizioni internazionali”. Una strada in salita ma potenzialmente strategica. “Abbiamo cominciato a partecipare ad alcune importanti fiere per capire le esigenze e preferenze dei clienti iraniani, cercando collegamenti anche con il mondo dell’accademia. Presso l’università di ingegneria di Teheran abbiamo tenuto un seminario tecnico sulle specifiche dei nostri prodotti, sugli aspetti qualitativi e sullo stato dell’arte del settore in Europa. Poi, dopo due anni di investimenti in Iran, siamo finalmente giunti alla prima commessa: l’involucro architettonico di uno splendido edificio nel centro della capitale”. Nemmeno il tempo per guardarsi intorno che, quasi contestualmente, lo stesso cliente commissiona a Zanetti un altro grande progetto. Destinazione Emirati Arabi. “Così è arrivata anche la commessa di Dubai”. Alberto Zanetti, responsabile commerciale ed export per Zanetti Srl, rappresenta la seconda generazione in azienda. Insieme alla sorella Donatella, ai vertici dell’amministrazione, è a capo dell’impresa di famiglia. Con i figli lavora anche il padre Alfonso, il fondatore della ditta, che nel 1972 avviò l’attività. Mezzo secolo fa Zanetti produceva infissi in ferro per le abitazioni residenziali del perginese; oggi realizza facciate di grandi grattaceli nelle principali capitali del Medio Oriente, esempi avveniristici di design e architettura metropolitana. “Vestiamo l’edificio, cioè l’involucro esterno della costruzione: questo il nostro core business”, spiega Alberto Zanetti. “Soprattutto facciate continue in vetro e alluminio ma anche in altri materiali come la pietra, il rame o il legno”. Sul mercato trentino e italiano l’azienda è molto nota. “Ab-


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biamo realizzato le facciate di numerosi edifici, nuova torre di Dubai ne realizzeranno altri 10. scuole, piscine, centri benessere, municipi, caser- Per questo il marchio Zanetti ha conquistato il me dei vigili del fuoco e molto altri”. Tra le refe- mercato estero. “Lavoriamo bene anche in Italia – renze principali, oltre alla nuova sede dell’Eni a sottolinea il responsabile export – ma nel nostro Roma e all’hotel Falkensteiner a Jesolo, c’è anche Paese è difficile crescere. Il comparto dell’edilizia il sito della Fondazione Prada di Milano, luogo di è ancora in crisi. E i pagamenti sono spesso a riprestigio internazionale, dove Zanetti ha firmato schio per la mancanza di correttezza nei rapporti gli involucri esterni con lastre vetrate di quasi 7 contrattuali e per le difficoltà in cui versano molte metri di altezza. società sia clienti che fornitori. Alla fine ci rimette A fare la differenza è la capacità di presidiare tutto sempre l’azienda. In Italia, se sei bravo, riesci a il lavoro, dall’ideazione al prodotto finale. Questo sopravvivere. Ma è estremamente difficile far credistingue Zanetti Srl dai competitors: “Progettia- scere l’azienda come noi vogliamo. Perciò ci siamo mo le soluzioni, ordiniamo i materiali, realizzia- rivolti all’estero”. mo i nostri manufatti occupandoci della posa in La familiarità con l’export non è infatti una novità opera compresa la manutenzione e l’assistenza per l’azienda di Pergine. Fino al 2014 Zanetti ha post-vendita. Il nostro è un ciclo molto complesso lavorato molto bene in Libia, con un giro d’affari e integrato i cui vantaggi si traducono in benefici che occupava la maggior parte del fatturato. Poi, sia per l’edificio sia per il cliente”. in seguito all’ultima inaspettata crisi dell’estate Ma il vero valore aggiunto dell’azienda è insito del 2014, Zanetti è stata costretta ad abbandonare nella creatività e flessibilità tecnica. “Non acqui- il paese. “È stato in quel momento – conclude stiamo i profili in alluminio studiati da altre so- Alberto Zanetti – che abbiamo dovuto cercare rapicietà – prosegue Alberto – ma ce li disegniamo in damente nuovi mercati. Il biennio 2015-2016 non casa grazie a un ufficio tecnico in cui ingegneri e è stato facile per noi. Ma, puntando sul Medio architetti operano a stretto contatto. Sviluppiamo Oriente, possiamo oggi dire di aver fatto la scelta e certifichiamo tutti i componenti quali guarni- giusta. E stiamo investendo anche in altri mercati”. zioni, accessori e fissaggi creando così di volta in (adb) volta soluzioni uniche mai sviluppate prima. È un continuo processo di miglioramento e ampliamento dei nostri prodotti che ci permette di essere all’avanguardia sia in Italia che all’estero. Siamo una piccola azienda rispetto ai colossi mondiali, ma abbiamo maturato un altissimo know-how tecnico di nostra proprietà”. Zanetti possiede oltre 120 matrici di propri profili in alluminio. Per la

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NUOVE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS? C’È UN MONDO CHE TI ASPETTA Trentino Export da oltre 40 anni è punto di riferimento per l’export trentino: una rete di 30 referenti nel Mondo, 21 lingue parlate e 55 paesi coperti rappresentano un’efficiente opportunità commerciale per aprire nuovi scenari di business per la vostra attività

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45 aziende

Una rete per le imprese del porfido Sei aziende storiche del settore hanno dato vita a una nuova aggregazione per conquistare i mercati internazionali. Si chiama Alliance of Stone e ha già debuttato in Romania.

FATTURA

oltre 17 milioni di euro all’anno di cui 13,5 milioni al netto del fatturato infragruppo, con un risultato operativo al netto infragruppo (Ebit) che supera gli 800mila euro (5,89%) e un Ebitda di oltre 1,2 milioni di euro (8,90%). Conta su cinque stabilimenti produttivi, quattro magazzini di stoccaggio, tre giacimenti, per un totale di 2 milioni 500mila metri cubi di porfido. Si è presentata a Palazzo Stella Alliance of Stone, rete d’impresa che sancisce l’intesa tra sei aziende storiche del settore della lavorazione del porfido in Trentino: Euro Porfidi, Elppa, Odorizzi & Watshinger, Porfido ed Arte Consorzio Stabile, Porfidi Europa, Porfidi Paganella. Aziende che operano sul territorio da decine di anni, economicamente solide, che hanno scelto di allearsi per

mettere a sistema le potenzialità e le competenze individuali al fine di garantire al mercato soluzioni innovative, moderne ed efficienti. “Grazie alle sinergie proprie della formula di aggregazione adottata – ha spiegato Simone Caresia, presidente della Sezione porfido di Confindustria Trento e fra i protagonisti dell’alleanza -, la rete è in grado di offrire alle migliori condizioni, anche al di fuori dei confini nazionali, un servizio chiavi in mano, occupandosi della fornitura, dell’estrazione e della lavorazione dei materiali, della progettazione degli interventi, della logistica, della posa in opera e della fase post-vendita. L’unione delle nostre risorse ci ha già portato a realizzare importanti commesse internazionali, ha permesso di aumentare la capacità di investimento sia per il breve

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La conferenza stampa a Palazzo Stella

che per il lungo termine oltre che ottimizzare e amplificare tutte le singole peculiarità positive presenti nelle varie aziende. Il modello Alliance permette, infatti, di mantenere le singole identità inserendole però all’interno di un amplificatore formidabile ed estremamente vantaggioso per tutti i partecipanti”. Nei mesi scorsi Alliance of Stone ha debuttato in Romania, dove ha eseguito una piazza di 22mila metri quadrati nella città di Oradea, impiegando porfido e marmo di Trani. La rete non lavora infatti solamente il porfido, ma anche una vasta gamma di pietre naturali, contraddistinte dal marchio “Fulkro”, creato per identificare tutti i prodotti che hanno ottenuto i certificati Uni En Iso 9001:2000, En1341, En242, En1343. Altri lavori chiavi in mano sono stati realizzati a Londra, Tolosa, Giacarta oltre ad altre numerose realizzazioni sul territorio nazionale. Per il 2017 le aziende del gruppo hanno già in portafoglio cantieri in Germania, Austria e Francia. “Un marchio – prosegue Caresia – che dice dell’approccio sostenibile, responsabile ed etico del gruppo d’imprese coinvolte. La dimensione dell’alleanza ci consente infatti tra le altre cose di avere, e di dare, piene garanzie sulla tracciabilità e la qualità di prodotti e processi”. L’immagine del logo scelto per Fulkro, peraltro comune ad Alliance of Stone,

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evoca le forme di “Sol”, opera ambiziosa realizzata per la mostra coordinata da Raffaello Galiotto “The Power of Stone” in occasione della 51esima edizione di Marmomacc, Alla fiera, nell’autunno scorso, ha preso parte per la prima volta la formazione al completo delle imprese di Alliance of Stone. Il gruppo intende, nell’imminente futuro, sviluppare sull’area di recente acquisizione, la cui proprietà è riconducibile a Porfidi Europa, a Civezzano una razionalizzazione e modernizzazione dei principali processi produttivi delle singole aziende oltre che realizzare una vera e propria “cittadella della pietra” ove poter proporre in modo nuovo i materiali e i servizi sia a professionisti che al mercato retail. I protagonisti della rete sono: Lino e Germana Allegri, rispettivamente presidente e direttore commerciale Euro Porfidi, Raffaello Odorizzi, presidente Elppa e Porfido ed Arte Consorzio Stabile, Fabrizio Odorizzi, presidente di Odorizzi & Watshinger, Mariagrazia Odorizzi, presidente Porfidi Europa e socio Elppa, Simone Caresia, presidente Porfidi Paganella, vice presidente Porfido ed Arte, socio e consigliere delegato di Euro Porfidi.


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La Sportiva annuncia nuovi investimenti Si apre una fase cruciale per lo storico marchio trentino. L’impresa guidata da Lorenzo Delladio è pronta ad ampliare la produzione per rispondere all’impennata della domanda.

DI

rientro dalla fiera internazionale degli sport invernali Ispo di Monaco, tenutasi tra il 4 e l’8 febbraio scorsi, Lorenzo Delladio, presidente e ceo di La Sportiva Spa, marchio di calzature e abbigliamento outdoor leader mondiale nel settore, fa il punto sull’andamento del mercato, sui risultati del marchio storico della Valle di Fiemme, che oggi assiste a un vero, nuovo boom, sui nuovi investimenti. “La fiera di Monaco è stata un’enorme successo per il nostro marchio in termini di vendite e di pubblico – spiega Delladio – con un’atmosfera

Lorenzo Delladio

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positiva ed energica. Nonostante la stagione invernale povera di neve abbiamo presentato oltre 40 novità tra abbigliamento, calzature ed attrezzo invernale all’interno di uno stand a due piani di 300 mq, distinguendoci per un altissimo grado di innovazione”. Si apre una fase importante per il marchio che nel 2018 festeggerà l’anniversario dei 90 anni, sempre fedele alla Valle di Fiemme, sede del quartier generale e della produzione di tutte le calzature da montagna e arrampicata, settori nei quali l’azienda registra un più 22% rispetto al


49 aziende

budget di vendite prefissato con ordini che superano nettamente le aspettative e che provengono dai 74 Paesi serviti, tutti presenti alla kermesse di Monaco. “Stiamo impiegando moltissime risorse economiche e umane – continua Delladio –, come testimoniano le 25 persone di staff presente in fiera e le 270 che lavorano nella sede di Ziano di Fiemme, oltre alle 148 impiegate presso la sede di Montebelluna. Investimenti che portano con se un’altissima pressione sociale per una valle come la nostra e che contribuiscono anche a darle lustro sul mercato internazionale. Ora si tratta di poter rispettare gli impegni presi con i vari mercati esteri, soddisfare gli ordini provenienti da grossi clienti e distributori dall’Asia agli Stati Uniti: ad oggi la produzione è nettamente inferiore alla domanda e questo penalizzerà non poco i nostri clienti. Se non dovessimo essere in grado di rispondere alla richiesta, i nostri interlocutori finiranno per rivolgersi alla concorrenza, che è sempre più aggressiva e competitiva, anche a livello qualitativo. Dobbiamo per forza di cose ingrandire gli spazi produttivi e amministrativi”. I tempi delle istituzioni e della politica nell’approvare le espansioni e gli spazi richiesti, saranno determinanti: “Il fattore tempo giocherà un ruolo fondamentale – aggiunge Delladio -: dovremo assumere gradualmente

circa trenta persone arrivando a quota 300. Dobbiamo partire con i lavori di ampliamento della sede al più presto: ogni giorno che passa significa perdere quote di mercato conquistate negli anni con grandi sacrifici. Abbiamo già trovato delle soluzioni ottimali in questo senso nelle adiacenze della nostra attuale fabbrica a Ziano: non chiediamo aiuti pubblici né finanziamenti, poiché l’investimento sarà fatto con autofinanziamento e con il supporto del sistema creditizio, ma chiediamo al sistema politico, dunque al Comune di Ziano di Fiemme, alla Comunità Territoriale della Valle di Fiemme, agli enti preposti e alla Provincia autonoma di Trento, di sveltire al massimo le pratiche burocratiche”. L’investimento previsto si aggirerà attorno ai sei milioni di euro fra terreni, immobili, macchinari ad alta tecnologia e un sistema innovativo di trattamento dell’aria per garantire il pieno rispetto ambientale.

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giovani

Segata presenta la nuova squadra La Neopresidente del Gruppo Giovani Imprenditori ha dichiarato di voler proseguire sulla scia di quanto fatto sinora, potenziando il rapporto con gli Associati e la proiezione extraterritoriale.

Stefania Segata, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori

Stefania Segata è la nuova presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento. Trentaquattro anni, titolare – insieme alla madre e ai fratelli – dell’azienda di famiglia Segata Spa, Segata è stata acclamata a fine 2016 e sarà alla guida del Gruppo per i prossimi tre anni. L’elezione è avvenuta nel corso di una partecipata Assemblea dei Giovani Imprenditori, lo scorso 15 dicembre presso Ferrari Incontri, alla presenza dei vertici di Confindustria Trento e dei rappresentanti del sistema industriale trentino. La presidente ha dichiarato di voler proseguire sulla scia di quanto fatto sinora, dando continuità ai progetti e alle iniziative già avviate, ma potenziando il rapporto con gli Associati e la proiezione extraterritoriale, avviando contatti e progetti con

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interlocutori selezionati anche fuori dai confini nazionali. “Tre - ha sottolineato Segata - sono i pilastri da cui ripartire: rafforzare l’identità e i valori del Gruppo, comprendere i bisogni dei nostri associati e mantenere un atteggiamento di apertura nei confronti dei cambiamenti del contesto in cui siamo chiamati a operare. Da qui ho trovato spunto per dare il nome al programma: il programma del Via!”. “V” sta dunque per valore: è quello dell’azione imprenditoriale, della libera iniziativa e della cultura d’impresa, è la consapevolezza della funzione economica ed etico-sociale dell’impresa e dell’imprenditore, è il valore della rappresentanza e della condivisione. “I” sta per informazione, perché il gruppo Giovani Imprenditori sia “la palestra e la scuola, un vero punto di riferimento dove si può crescere ed essere aggiornati tempestivamente sui temi di attualità. Un luogo dove risulta più facile apprendere i nuovi scenari mondiali, dove concedersi del tempo da dedicare alla formazione risulta più semplice”. Infine la “A” di apertura. “È molto importante – ha spiegato la presidente - che come gruppo usciamo dai nostri confini, sia mentali che territoriali, e ci sforziamo di ampliare la nostra zona di movimento. Dobbiamo riuscire a dialogare e approfondire gli argomenti che ci interessano confrontandoci con i nostri colleghi a livello nazionale, con le altre territoriali, oppure con dei giovani che non fanno parte della nostra associazione. Allo stesso tempo sarà importante organizzare alcune visite aziendali o alcuni incontri con giovani imprenditori stranieri. Penso sia molto utile creare e coltivare contatti e relazioni internazionali”. Unite insieme, le tre lettere diventano “un acronimo – ha continuato Segata – che richiama quell’esortazione da blocchi di partenza, nella quale si


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coglie tutto lo slancio e la determinazione che dovremo avere per rinvigorire il nostro gruppo. Questo sarà il nostro obiettivo. Non sto dicendo che dobbiamo pensare a una sorta di punto zero, perché non sarebbe giusto, in quanto tutto quello che è stato costruito in questi anni è prezioso. Sto solo dicendo che partendo proprio da questo, ci dovremo impegnare per rafforzare e nutrire le nostre radici, per riportare molti giovani a credere nell’importanza del nostro gruppo”. Affiancheranno la presidente per l'intera durata del suo mandato Martina Togn (Vinicola Valdadige di Togn L. & C. Sas), vicepresidente delegata al Consiglio Nazionale dei Giovani Imprenditori Roma, e Michele Manica (Manica Spa), vicepresidente delegato al Consiglio Generale di Confindustria Trento". Stefania Segata succede ad Alessandro Lunelli, che ha guidato il Gruppo nell’ultimo triennio e che manterrà comunque il ruolo di presidente regionale dei Giovani Imprenditori. Al past president, che ha tenuto una relazione nella quale ha formulato un bilancio del lavoro

svolto, sono andate parole di elogio, stima e riconoscenza da parte dell’intero Gruppo Giovani, nonché dal presidente di Confindustria Trento Giulio Bonazzi, rappresentato per l’occasione da Marco Giglioli (presidente del Comitato Piccola Industria). Nell’occasione è stato anche rinnovato il Consiglio Direttivo del Gruppo che è ora composto, oltre che dalla neopresidente, da Serena Beber (Ecotop Srl), Alberto Chini (Levico Acque Srl) Michele Manica (Manica Spa), Francesco Orefice (Dial Funghi Srl), Walter Perini (Eurotexfilati Srl), Alex Rosa (Corriere Rosa di Rosa Pio & C. Snc), Silvia Tamanini (Tamanini Hydro Srl), Martina Togn (Vinicola Valdadige Sas), Andrea Wegher (Wegher Srl). Nel corso dell’appuntamento l’Assemblea ha anche approvato il nuovo Regolamento che recepisce le proposte introdotte a livello nazionale, in ottemperanza alla Riforma Pesenti. La nuova presidente dei Giovani Imprenditori entrerà, quale componente di diritto, nel Consiglio di Presidenza e nel Consiglio Generale di Confindustria Trento.

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Giovani in visita a Tama Aernova Il Gruppo ha aperto il programma di attività del nuovo anno visitando una delle più creative e dinamiche aziende trentine: l’impresa guidata da Giovanni Coletti. di MICHELE MANICA, vicepresidente Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento

HA

registrato una grande partecipazione il primo evento organizzato per il 2017 dai Giovani Industriali: ben 25 coloro che si sono dati appuntamento a fine gennaio alla Tama Aernova Srl, tra i quali molti nuovi iscritti. Gli imprenditori che hanno deciso di seguire le iniziative del nuovo direttivo hanno inoltre apprezzato molto la visita agli stabilimenti recentemente rinnovati di Mollaro di Taio, nel cuore della Val di Non. A fare da cicerone uno dei più straordinari imprenditori trentini, Giovanni Coletti, fondatore della Tama Aernova (acronimo di Tecnologie Avanzate Miglioramento Ambientale). Coletti, durante la visita alle linee produttive, ha spiegato la sua esperienza professionale illustrandone tutte le fasi salienti: emerge, nel suo racconto appassionato, la costante ricerca di un prodotto al passo coi tempi. Oggi l’azienda è leader nel campo della filtrazione e depurazione dell’aria da polveri, fumi e gas prodotti durante le varie fasi delle lavorazioni industriali. Opera all’interno di un mercato internazionale, accogliendo richieste provenienti da più di 60 paesi al mondo. Michele Chini, general manager, ha spiegato come il gruppo abbia incrementato le proprie

Coletti (di spalle) con il Gruppo Giovani

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performance produttive con il Kaizen: l’azienda attualmente produce 700 filtri all’anno, circa 3,5 al giorno, grazie alla implementazione della Lean manufacturing. Passione, tecnologia, ricerca e marketing sono le colonne portanti di un’azienda innovativa, gestita da un gruppo di persone giovani e determinate nel costruire il loro futuro in questa dinamica realtà industriale trentina. Di eccellenze il Trentino ne ha tante, e Tama Aernova è senz’altro una di queste. Tuttavia l’aspetto che Coletti ha saputo trasferire al gruppo è un valore ulteriore: la solidarietà verso chi è meno fortunato. Non un peso da sostenere, ma una vera e propria risorsa per l’organizzazione e per il sistema sociale. Molte sono infatti le attività che Coletti ha saputo rendere profittevoli e allo stesso tempo socialmente importanti. Tra le altre cose, Coletti si è dedicato personalmente all’avvio della Fondazione Trentina per l’Autismo, che presto inaugurerà la Casa Sebastiano di Coredo per la cura e lo studio del disturbo autistico. Coletti ha infine congedato i suoi ospiti non prima di aver offerto un delizioso e abbondate rinfresco. Complimenti di cuore da tutti i giovani imprenditori, Giovanni!


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“Non smettete di sognare” Il messaggio dei giovani imprenditori di Confindustria Trento agli studenti del Collegio Arcivescovile di Trento. 120 i partecipanti al primo incontro dell’anno per il progetto Impresa Scuola.

CENTOVENTI

studenti del collegio Arcivescovile di Trento hanno incontrato nei giorni scorsi alcuni componenti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento: la presidente Stefania Segata, la vicepresidente Martina Togn, Francesco Orefice e Pierluigi Piffer. “Siate flessibili, ma non smettete di sognare” ha detto Segata ai ragazzi delle classi coinvolte: 3° e 4° Liceo linguistico, 4° e 5° Liceo classico, 4° e 5° Liceo Scientifico e 3° Istituto Tecnico Economico. I quattro imprenditori hanno raccontato alla platea la loro storia, concentrandosi sulla propria esperienza formativa e professionale presso le aziende familiari: Segata, Gaierhof, Dial Funghi, Piffer Uno. I relatori hanno poi riflettuto insieme ai giovani sulle caratteristiche e sulle competenze – soprattutto di carattere trasversale – necessarie ad emergere nel mondo del lavoro. Si è parlato molto di flessibilità: “mentale – ha detto Segata – ma anche fisica, perché in un mondo così veloce e in evoluzione le persone devono essere disposte

a viaggiare”, e poi del valore del team, “perché in qualsiasi ambiente di lavoro ci vuole una grande capacità di fare squadra”. Internazionalizzazione, innovazione, valori aziendali e familiari, consapevolezza: queste le parole chiave delle riflessioni proposte, in linea con le priorità e le moderne strategie adottate anche dall’imprenditoria a supporto della competitività. L’appuntamento si colloca nell’ampio ventaglio di iniziative che il Gruppo Giovani Imprenditori organizza da anni in Trentino nell’ambito del progetto Impresa Scuola per favorire il dialogo tra i due mondi e per sensibilizzare le giovani generazioni ai temi dell’orientamento, della definizione del progetto di vita lavorativa, della costruzione di un’identità personale e professionale di successo. Nel corso dell’anno, i Giovani Imprenditori di Confindustria Trento organizzeranno nuovi incontri presso altri istituti del territorio. All’evento hanno preso parte anche Paolo Fedrigotti e Marta Dalmaso, preside e vicepreside del Collegio e il rettore don Bruno Tomasi.

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internazionalizzazione

internazionalizzazione

L’industria trentina nel mondo La ricerca condotta da Confindustria Trento dipinge un contesto produttivo sempre più propenso a internazionalizzare: in particolare negli stati membri, ma anche in America e in Medio Oriente.

È

in distribuzione, in queste settimane, la terza più presenti sui mercati internazionali sono quelindagine sull’internazionalizzazione di Confindu- le appartenenti alla sezione metalmeccanica, sestria Trento. Dall’ascolto delle imprese associate guite da quelle alimentari, plastiche e dalle società che hanno aderito alla rilevazione emerge che il di ingegneria e studi di architettura. 61,3% delle imprese trentine operano con merci e Accanto al manifatturiero, sempre più esteroservizi in 173 paesi dei cinque continenti: 70 paesi oriented sono anche le imprese del terziario, orin più rispetto al 2013, con un aumento del 40%. mai presenti nella maggior parte dei Paesi. Nonostante i paesi europei continuino a essere il Rispetto agli anni precedenti, si delinea un’indunaturale sbocco per le industrie trentine, si nota stria trentina decisamente propensa a proporsi al un crescente aumento della presenza su mercati di fuori dei confini nazionali, in particolare negli relativamente nuovi e lontani, anche da parte di stati membri dell’Unione Europea, ma anche negli piccole e medie imprese, motivate dall’esigenza di altri Paesi europei, in America centro-meridionale rispondere alla crisi della domanda interna. e settentrionale e in Medio Oriente. L’indagine, permettendo una comparazione dei dati attuali con quelli degli anni precedenti, for- Primi 10 Paesi esteri di presenza dell’Innisce un quadro sempre più esaustivo delle ca- dustria trentina ratteristiche della presenza dell’industria trentina Il core business dell’Industria trentina all’esteall’estero e dà allo stesso tempo indicazioni su ro rimane nei mercati dell’Europa occidentale e paesi e attività d’interesse. centrale, con unica consueta presenza extra-euroDall’analisi risulta che le imprese di gran lunga pea registrata negli USA (graf. 1).

GRAFICO 1 Destinazioni top % di aziende del panel che operano in ciascun Paese

Germania

48%

Francia

43%

Austria

39%

Regno Unito

36%

Belgio

33%

Spagna

33%

Svizzera

32%

Stati Uniti

30%

Paesi Bassi

27%

Polonia

27%

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55 internazionalizzazione

GRAFICO 2 Aree geografiche % di aziende del panel che operano in ciascuna Area 82%

83%

82,5%

51,5% 51,5% 35%

30%

27%

29%

28% 20%

18%

Europa

Americhe

Australasia

Africa

Aree geografiche in cui le imprese dell’industria trentina operano

Merci e servizi che l’industria trentina propone sui mercati esteri

Sebbene continui a prevalere l’attività in Europa, si conferma un decisivo aumento della presenza dell’industria trentina nelle Americhe nonché in Australasia. Dopo un decremento registrato nel 2013, la presenza dell’industria trentina nuovamente aumenta anche nel continente africano (graf. 2).

Il settore metalmeccanico si conferma il più propenso all’internazionalizzazione, seguito dal settore alimentare e da ingegneria e architettura, queste ultime avendo registrato un significativo aumento rispetto al 2015. Il settore chimica, gomma e plastica si è mantenuto tra quelli più propensi all’internazionalizzazione (graf. 3).

GRAFICO 3 Merci e servizi % di aziende del panel che operano in ciascun Settore

Metalmeccanica Alimentare Ingegneria e architettura Chimica, gomma e plastica Tessile ed abbigliamento Porfido Carta e grafica Autotrasporto Legno e mobilio Allestimenti Informatica Consulenza Altro Sanitario 0,0

10,0

Indagine 2013

20,0

30,0

Indagine 2015

40,0

50,0

60,0

Indagine 2017

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56 internazionalizzazione

Servizi personalizzati per l’internazionalizzazione All’indomani del VI Export Day, l’attività di Trentino Export riparte per rispondere alle richieste delle aziende trentine e affrontare le problematiche dei mercati internazionali. di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

IL

2016 si è chiuso per Trentino Export con il suo VI Export Day, evento dedicato all’internazionalizzazione, svoltosi l’11 novembre presso Ferrari Incontri a Ravina di Trento. L’appuntamento, a cui hanno partecipato circa 130 aziende trentine, ha dimostrato, se mai ve ne fosse stato bisogno, il grande interesse per i mercati esteri delle imprese del nostro territorio: più di 200 – solo in quella occasione - gli incontri di consulenza personalizzati organizzati. Bisogna ora ripartire da quanto fatto di buono nel 2016, cercando di venire incontro alle richieste delle aziende trentine in tema di internazionalizzazione e cercando allo stesso tempo di affrontare le problematiche dei mercati internazionali. A seguito dell’Export Day 2016 sono già stati avviati 14 progetti personalizzati di penetrazione commerciale in Spagna, Ungheria, Russia, Marocco, Iran, India, Australia e Brasile. Gli obiettivi della Cooperativa per il 2017 sono come sempre ambiziosi. Il primo sarà quello di aggiungere alla ormai collaudata partecipazione alla Fiera Summer Fancy Food di New York nel settore agroalimentare almeno un’altra partecipazione collettiva a una fiera internazionale del settore della meccanica, creando un pool di aziende produttrici di prodotti complementari. Spesso le piccole dimensioni delle nostre imprese rendono difficoltosa la loro partecipazione a questi importanti eventi internazionali. A causa dell’instabile situazione di molti dei classici mercati di sbocco delle esportazioni italiane e trentine, Trentino Export ha intenzione di focalizzare maggiormente i propri sforzi su nuovi mercati emergenti. Il desk di Teheran in Iran ne è la riprova e questo anno le attività nel Paese persiano saranno molteplici. Per quanto riguarda invece gli ormai rodati progetti di penetrazione commerciale personalizzati, obiettivo è quello di renderli sempre

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maggiormente specifici per le aziende trentine, focalizzandosi come detto su nuovi mercati di sbocco delle produzioni del nostro territorio. A tal proposito i nuovi focus per il 2017, oltre all’Iran, saranno l’Australia, il Sud Africa e l’India. Da ricordare poi è l’implementazione della piattaforma logistica di Trentino Export in Brasile, a Rio Dos Cedros nello Stato di Santa Catarina (progetto Pi.Ma.Rio.) che anche nel 2017 darà un collaudato e professionale appoggio alle aziende operanti in questo Paese. Infine in questo anno entreranno a pieno regime le nuove partnership con Cribis D&B, maggiore gruppo italiano nel settore delle Informazioni commerciali e del recupero del credito, Deutsche Bank e Profima, società di Project Finance Management.

Referente Trentino Export per gli Stati Uniti Nel quadro della presentazione alle aziende associate dei propri referenti esteri, Trentino Export organizza per lunedì 27 marzo 2017 una giornata di incontri personalizzati e gratuiti rivolti alle imprese interessate al mercato del Nord America. Gli incontri avranno lo scopo di approfondire le opportunità di business e capire le problematiche inerenti la commercializzazione dei prodotti trentini in questa area. Trentino Export si propone così di aiutare le imprese trentine nel loro processo di internazionalizzazione anche su questo mercato, tramite il metodo collaudato di fare seguire a una prima fase di ricerca di potenziali clienti l’organizzazione di incontri Business to Business e una assistenza fino alla fase del post vendita. Per informazioni: Trentino Export T 0461 931011 - info@trentinoexport.it


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Trentino e Piemonte insieme per l’innovazione Buone pratiche per le Smart Communities e la Fabbrica Intelligente. A Torino la terza edizione dell'Ict Speed Business meeting di GIUSEPPE ANGELINI, presidente Comitato sviluppo sistema Ict trentino

LA

digitalizzazione dell’economia, e con essa la trasformazione digitale dei processi di business, produttivi e amministrativi rappresenta la nuova sfida per le imprese. Una trasformazione che non è solo tecnologica ma che riguarda ormai l’intera sfera organizzativa, diventando il digitale sempre più il “tessuto nervoso” aziendale. Questo richiede a tutti i livelli aziendali, non solo alla funzione It, una significativa evoluzione delle competenze, sulla spinta di nuove opportunità che si stanno affacciando prepotentemente. Pensiamo ai Big Data, al Cloud, all’Internet of Things, ai veicoli digitali, alla Fabbrica Intelligente, solo per fare degli esempi. Diventa quindi sempre più determinante non solo adeguarsi alle spinte evolutive del contesto, ma auspicabilmente anticiparle, sviluppando una capacità di risposta basata su flessibilità e dinamicità interne, difficilmente attivabili con i modelli e i processi di business tradizionali. Non stupisce quindi che mentre per le aziende Ict – che utilizzano in modo disinvolto le tecnologie informatiche – questo non preoccupi, anzi rappresenti una grande opportunità di sviluppo e di crescita, per le aziende consolidate (manifat-

turiere e di processo), la velocità dell’evoluzione tecnologica crei allarme. Una azienda su due è infatti in difficoltà a tenere il passo con l’innovazione tecnologica e con i suoi cicli sempre più serrati di evoluzione di applicazioni, dispositivi e servizi. E in Trentino? In Trentino la crescita delle aziende che sviluppano tecnologie digitali è particolarmente attiva e la partecipazione di rappresentanti qualificati delle sezioni dei Servizi Innovativi e Tecnologici è trasversale alle quattro associazioni di categoria; si stanno sviluppando in modo positivo piattaforme di collaborazione e network di dialogo tra le imprese del settore, le start up innovative, la pubblica amministrazione e la ricerca. Questo rappresenta un grande risultato, raggiunto dopo quasi dieci anni di lavoro che ha visto come primo passo la creazione di un “Tavolo della collaborazione territoriale Ict”, oggi “Comitato per lo sviluppo dell’ecosistema Ict trentino” e, come evoluzione successiva, di una “Rete per lo sviluppo dell’ecosistema digitale del Trentino” che raccoglie oggi oltre 130 aziende Ict. Un campione assolutamente qualificato di aziende che operano in un ambito, quello delle tecnologie digitali, che rappresenta un fattore strategico per lo sviluppo, specialmente per il Trentino dove l’ecosistema delle aziende che operano nel settore delle tecnologie digitali sviluppa un fatturato consolidato di oltre 540 milioni di euro e occupa circa 4.600 persone altamente qualificate. Le loro applicazioni e le proposte particolarmente innovative aumentano di giorno in giorno, grazie all'impegno degli imprenditori che hanno scelto di investire nel settore. In questo contesto di forte innovazione e dinamismo si è collocato l'Ict Speed Business Meeting

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2016, giunto alla sua terza edizione, che ha visto startup, piccole e medie imprese e aziende consolidate dell’Ict trentino darsi appuntamento a Torino lo scorso 23 novembre 2016, nell’ambito dell’evento promosso congiuntamente dal sistema dell'innovazione trentino e piemontese per favorire l'incontro tra realtà imprenditoriali dei due contesti industriali delle tecnologie digitali nonché promuovere la nascita di collaborazioni e positivi scambi di esperienze. Parola chiave per la giornata è stata infatti “contaminazione”: contaminazione tra aziende di territori diversi, Piemonte e Trentino, con cultura e tradizioni imprenditoriali differenti (automotive e meccanica il primo, territorio e ambiente il secondo). Si è partiti in apertura con un momento di condivisione in plenaria, focalizzato su un approfondimento dedicato ai modelli e agli strumenti a sostegno degli investimenti Ict in Piemonte e Trentino e ai servizi di supporto all’innovazione promossi dalla Commissione europea. Subito dopo una cinquantina di imprese Ict, di cui circa venti provenienti dal Trentino, hanno potuto condividere le proprie esperienze e approfondire la conoscenza delle proprie competenze tecnologiche, ponendo le basi per nuove partnership in ottica di Open Innovation. Gli incontri sono stati inoltre un'opportunità per valutare partnership su progetti di innovazione collaborativa finanziabili a livello regionale, nazionale ma anche internazionale (Horizon 2020). Soggetti organizzatori dell’evento sono stati: sul versante locale, Informatica Trentina, Trentino Sviluppo e Hub Innovazione Trentino (Hit), d'intesa con il Comitato per lo sviluppo dell’ecosistema Ict trentino; sul versante piemontese, Fondazione To-

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rino Wireless, coinvolgendo il Cluster ministeriale SmartCommunitiesTech e PoloIct, con il supporto della Camera di Commercio di Torino, nell'ambito della rete Enterprise Europe Network. L'incontro ha permesso di presentare la rete locale di 130 aziende che utilizzano in modo disinvolto le tecnologie digitali, le caratteristiche particolarmente innovative del nostro territorio e i metaprogetti avveniristici che stiamo sviluppando. È stato un importante passo per fare conoscere a livello nazionale le aziende del territorio che lavorano nelle tecnologie innovative e il primo di una serie di incontri in programma in altre regioni nei prossimi anni. Come aziende abbiamo poi particolarmente apprezzato l’operato coordinato di Trentino Sviluppo, Informatica Trentina e Hub Innovazione Trentino, che ci hanno fornito e ci forniscono con professionalità un aiuto e un supporto di altissimo profilo. La giornata si è così sviluppata all’insegna dell’operatività e dello scambio di idee e progetti. Ne sono stati testimonianza i 148 incontri “one to one” tra startup e imprese presenti, della durata ciascuno di 15 minuti, tenutisi nel pomeriggio, con temi che spaziavano dalla sanità all'istruzione, dalla cultura al turismo, dall'ambiente ai sistemi territoriali, dall'industria manifatturiera alla meccatronica. Positivi infine i riscontri emersi dai partecipanti, su più livelli: da quello istituzionale, con la condivisione di intenti comuni per la promozione del settore, a quello delle imprese, con la prospettiva di nuovi incontri tra le realtà presenti finalizzate alla nascita di rapporti di partnership duraturi, specialmente tra aziende consolidate e startup innovative che operano nel settore delle tecnologie digitali.


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L'Ateneo trentino corre in Formula SAE La squadra, composta da 60 studenti iscritti perlopiù ai dipartimenti di Ingegneria ed Economia, ha un obiettivo ambizioso: realizzare una monoposto a ruote scoperte a propulsione elettrica.

TRENTO

Racing Team nasce nel giugno 2016 per iniziativa di Paolo Bosetti, docente presso il corso di laurea di Ingegneria Meccatronica all’Università degli Studi di Trento. L’obiettivo della Squadra Corse, composta di soli studenti universitari, è quello di entrare a far parte del circuito Formula Sae International, al cui interno competono le più prestigiose Università di tutto il mondo. Fin da subito il progetto ha suscitato grande interesse ed entusiasmo tra le aule dell’Università registrando in pochi giorni un gran numero di domande di adesione. Per garantire la massima efficienza e autonomia agli studenti attivi nel progetto è

stata costituita un’Associazione, gestita completamente dai membri stessi del Team. Oggi la squadra è composta da ben 60 studenti, iscritti perlopiù ai dipartimenti di Ingegneria ed Economia e accomunati da un unico ambizioso obiettivo: realizzare una monoposto a ruote scoperte a propulsione elettrica. Il nome scelto dagli studenti per la Scuderia è rappresentativo delle caratteristiche principali del progetto e dello spirito con il quale il Team lavora. “Eagle” richiama l’“Aquila”, simbolo della città di Trento a testimonianza del forte attaccamento al territorio e al tessuto imprenditoriale trentino. L’aspetto innovativo del progetto è sottoline-

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ato dalla “E” all’inizio del nome della squadra: la scelta audace di adottare una propulsione elettrica deriva sia dalla volontà di porsi alla frontiera dell’innovazione, dedicandosi a una tecnologia che sembra sempre più tracciare il futuro dell’industria automotive, sia dalla volontà di approcciarsi in maniera consapevole al tema della sostenibilità ambientale. Il progetto Formula SAE cui la squadra aderisce è una competizione mondiale rivolta a team di studenti universitari, che competono all’interno di celebri autodromi su due tipologie di eventi. La prima consiste nella presentazione del prototipo davanti a commissioni di esperti e di personalità di spicco in ambito automotive, descrivendone le scelte tecniche effettuate ed evidenziandone validità, sicurezza e qualità. La seconda tipologia di eventi prevede il confronto diretto in pista ove le monoposto gareggiano e danno prova di prestazioni, performance ed affidabilità. Il veicolo deve essere realizzato attenendosi a rigide specifiche tecniche aggiornate biennalmen-

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te, al passo con i continui sviluppi dell’industria automotive. Prendere parte a tale campionato richiede perciò una profonda conoscenza delle soluzioni tecniche di progettazione esistenti e allo stesso tempo favorisce lo sviluppo di nuove ed essenziali competenze specifiche su tutti i settori principali di questo mondo, inclusi progettazione, ricerca, produzione, testing, sviluppo, organizzazione d’impresa, marketing e finanza. Per realizzare nel concreto il progetto i membri sono ripartiti tra sei team: Design, Dynamics and Modelling, Electrical and Electronics, Economics and Management, Materials and Fabrication e Racing. Questi gruppi lavorano secondo una logica trasversale e integrata che consente di lavorare in modo coeso ed efficace. I tre principi cardine che sostengono e caratterizzano il Team nel suo complesso sono: passione, dedizione e formazione. La squadra può inoltre contare sul sostegno di Trentino Sviluppo, dalla cui collaborazione nasce uno dei maggiori vantaggi competitivi del Team, ossia la possibilità di disporre di un laboratorio situato nel Polo Meccatronica di Rovereto, cuore pulsante dell’innovazione trentina, e fornito delle più avanzate tecnologie presenti attualmente in Italia: dalle stampanti 3D a polveri metalliche ai macchinari per il taglio laser di ultima generazione. Sebbene la squadra si sia costituita da poco, il riscontro ottenuto dalla realtà istituzionale e industriale si è rivelato sorprendente. Il Team, infatti, soprattutto grazie ai vantaggi che l’investimento in un progetto universitario come questo può portare, si è guadagnato la fiducia di molte aziende già affermate nel campo automotive tra le quali Bermat, LeCont, National Instruments, New Olef e altre imprese locali. Le costanti e proficue sinergie realizzate tra l’Università degli Studi di Trento e il tessuto produttivo trentino sono in grado di portare beneficio su orizzonti sia di breve che di lungo termine, garantendo a brand attivi nel mondo accademico di distinguersi rispetto ai competitors, affermando l’eccellenza trentina nell’ambito dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione.


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L’andamento lento del Nord Est Presentato lo studio della Fondazione guidata da Stefano Micelli: positivi gli indicatori macroeconomici, ma il Triveneto ha perso di attrattività. Le proposte per ridisegnare il futuro del territorio.

"AVANTI

piano”: l’incipit dell’intervento di Stefano Micelli, direttore della Fondazione Nord Est, alla presentazione del rapporto 2017, basta di per sé a dare il senso dell’andamento dell’economia del Triveneto. Non è il caso di parlare di ripresa in senso stretto: per il secondo anno consecutivo tuttavia si rilevano segni di vitalità anche in un quadro nazionale divenuto, soprattutto negli ultimi mesi, molto più difficile da comprendere e da interpretare.

Cresce la divaricazione fra i risultati delle imprese che ottengono i migliori risultati sul piano della crescita e dell’internazionalizzazione e quelle che arrancano perché vincolate a un mercato domestico in difficoltà.

“Quanto emerge da un’analisi fine della dinamica economica e sociale del Nord Est – ha spiegato Micelli – racconta di una crescente difficoltà nel mantenere coesione e competitività. Cresce la divaricazione fra i risultati delle imprese che ottengono i migliori risultati sul piano della crescita e dell’internazionalizzazione e quelle che arrancano perché vincolate a un mercato domestico in difficoltà. La crescente managerializzazione delle im-

prese leader rende meno chiaro e strutturato quel legame fra impresa e territorio che ha segnato una lunga stagione di sviluppo. I corpi intermedi della società – dalle camere di commercio alle banche di territorio, dalle università ai centri di ricerca – stentano a reinventare i fattori di competitività che hanno fatto la forza del Nord Est nel recente passato. I segni di questa difficoltà si traducono in mancati investimenti, nelle cessioni di impresa e nella scarsa attrattività di un Nord Est in difficoltà nel trattenere i propri giovani e nell’attrarre risorse umane preziose da tutto il mondo”. Dal quadro macroeconomico emerge che la timida crescita del territorio è ancorata, come del resto da sette anni a questa parte, all’export: i numeri permangono in terreno positivo (+1,5% del Nord Est rispetto a un +0,5% dell’Italia) anche se, rispetto al passato, il trend appare sostanzialmente rallentato. Spicca, in questo panorama, l’exploit del settore agroalimentare e, in particolare, della filiera del vino. Il peso relativo dell’export del comparto è passato dal 5% a quasi il 10% nell’arco di pochi anni, trascinato principalmente dal vino, per “una crescita che non può in alcun modo essere qualificata come moda passeggera”. Mantengono un trend positivo i consumi delle famiglie, tornati ad aumentare già nel 2015 dopo una lunga serie di contrazioni. Sul fronte del lavoro il 2016 è stato un anno di assestamento. Dopo gli importanti risultati ottenuti nel corso del 2015 grazie allo sgravio contributivo, i numeri parlano di una riduzione significativa dei valori relativi alle assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato (-32% la variazione relativa rispetto ai primi nove mesi dell’anno). Per contro, vi sono segnali di incremento di contratti diversi (ad esempio l’apprendistato) e un ricorso particolarmente ac-

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centuato allo strumento del voucher che ha conosciuto anche nel Nord Est una sensibile crescita. Complessivamente i numeri del mercato del lavoro rimangono in terreno positivo, anche se il confronto con le aree più dinamiche dell’economia europea (soprattutto Baviera e Baden-Württemberg) segna un andamento problematico, soprattutto se si considerano i tassi di occupazione, inferiori di circa dieci punti percentuali rispetto alle aree leader della crescita in Europa. Gli indicatori demografici riflettono un quadro sempre più problematico: i segnali negativi già registrati nel 2015 hanno trovato conferma nel 2016. In linea con le dinamiche nazionali, cala la popolazione residente scesa sotto la soglia dei 7,2 milioni di abitanti. “Il dato – spiega Micelli – rivela l’erosione progressiva delle fondamenta su cui hanno poggiato la società italiana e quella

Peghin: "C’è bisogno di grande coesione tra sistema politico istituzionale, sistema formativo e sistema economico sociale"

del Nord Est, fino a vedere incrinati i pilastri del patto intergenerazionale su cui si fonda il nostro welfare”. Altri dati preoccupanti riguardano i saldi migratori: nonostante una “retorica dell’invasione” alimentata dai media, i numeri restituiscono l’immagine di un Paese poco attrattivo, dove le popolazioni migranti puntano a transitare più che a permanere. E ancora più preoccupanti sono i dati relativi alle cancellazioni dalle anagrafi nazionali. Addirittura più accentuato a Nord Est, rispetto a quanto registrato su scala nazionale, è il fenomeno dell’emigrazione: la tendenza a lasciare le regioni del Nord Est riguarda sempre di più i giovani, principalmente fra i 25 e i 34 anni, e in misura rilevante coloro che hanno fatto investimenti im-

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portanti in un percorso di studio completo (circa il 21% di quanti emigrano dispone di un titolo universitario o di un dottorato di ricerca). “In questi dati – ha detto Francesco Peghin, presidente della Fondazione Nord Est – ci sono il declino e la perdita di competitività che il nostro Paese ha vissuto in questi anni di rivoluzione tecnologica e di repentine trasformazioni. E il Nordest purtroppo non fa eccezione, con l’aggiunta che altre aree del Nord Italia si sono dimostrate più reattive, coese e dinamiche nell’adattarsi alle trasformazioni globali. Bisogna partire da quest’analisi autocritica per ripensare un territorio che ambisca a tornare quella punta avanzata e quel traino allo sviluppo dell’intero Paese che è stato in passato. Per perseguire questo obiettivo c’è bisogno di grande coesione tra sistema politico istituzionale, sistema formativo e sistema economico sociale. Coesione che riesca prima di tutto a superare campanilismi e interessi di parte”. Due, secondo Peghin, le parole d’ordine della ripresa del Nord Est: attrattività e fiducia. “Attrattività perché il Nord Est sta sperimentando un aumento dell’invecchiamento della popolazione, una scarsa mobilità sociale e una crescente emigrazione dei giovani ad alta formazione verso Paesi con maggiori prospettive professionali. Fiducia, perché in questo contesto difficile sembriamo spesso non accorgerci delle positività che ci circondano. E delle tante eccellenze del nostro territorio ai vertici internazionali in vari campi che il mondo intero ci invidia, ma che spesso sono trascurate anziché messe a fattor comune. Fiducia perché è proprio da queste realtà che bisogna ripartire per riprogettare il territorio”. Fra i progetti e le iniziative che hanno dimostrato la vitalità di soggetti come le associazioni di rappresentanza e delle università, citato anche il lavoro di squadra promosso dalle nove università del Nord Est per la creazione di un Competence Center destinato a sviluppare conoscenze e competenze innovative sul fronte di Industria 4.0.


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Incontri di prima consulenza gratuita Tra febbraio e aprile, Assoservizi ospita consulenti esperti in diverse discipline, disponibili a incontrare individualmente, su appuntamento, le aziende interessate.

FEBBRAIO Martedì 7, dalle ore 16.00

Strategia Oceano Blu: aprire nuove opportunità di mercato Mercoledì 8, dalle ore 8.30

E-commerce: rendere il commercio sul Web un’attività profittevole e redditizia Mercoledì 8, dalle ore 9.00

Sportello Tariffe energia e gas naturale, agevolazioni per le Imprese Energy Intensive Mercoledì 8, dalle ore 15.00

Consulenza e assistenza sul Modello 231 Giovedì 9, dalle ore 9.00

Consulenza e assistenza su tutte le fasi del rilascio di brevetti, modelli, marchi, copyright e domain names, compresa assistenza diretta su possibili finanziamenti

Mercoledì 22, dalle ore 14.00

TWI (Training Within Industry): il più efficace metodo di insegnamento per inserire persone nuove in breve tempo Giovedì 23, dalle ore 11.00

Consulenza e assistenza su finanziamenti per l’internazionalizzazione nel Bacino del Mediterraneo ed Est-Europa Martedì 28, dalle ore 9.00

Nuova industrializzazione - Gli strumenti e le agevolazioni a supporto

MARZO Giovedì 2, dalle ore 9.00

Consulenza e assistenza su tutte le fasi del rilascio delle certificazioni dei prodotti per l’esportazione in Europa e nei Paesi extra-UE, compresa l’assistenza diretta su agevolazioni e finanziamenti

Giovedì 9, dalle ore 14.00

Venerdì 3, dalle ore 9.00

La sicurezza dei dati informatici, Iso 27000, La Nuova Privacy

Marketing Digitale: strategie per migliorare la visibilità dell’azienda sul web

Venerdì 10, dalle ore 9.00

Venerdì 3, dalle ore 10.00

Gestire e migliorare la propria E-reputation

Consulenza e assistenza su tutte le fasi del rilascio di brevetti, modelli, marchi, copyright e domain names, compresa assistenza diretta su possibili finanziamenti

Martedì 14, dalle ore 16.00

Il Business Model Canvas - innovare il proprio modello di business Giovedì 16, dalle ore 9.00

GERMAN DAY – Consulenza e assistenza legale, commerciale, fiscale e bancaria sulla Germania Giovedì 16, dalle ore 14.00

Continuità aziendale - collaborazione fra generazioni Giovedì 16, dalle ore 14.00

Sistema premiante: valorizzazione e sviluppo dei dipendenti Martedì 21, dalle ore 14.00

Consulenza e assistenza sui contratti internazionali e società estere (es. distributori e agenti all’estero)

Martedì 7, dalle ore 9.00

Consulenza e assistenza su come vendere all’estero: dall’individuazione dei mercati internazionali su cui operare, alla scelta del metodo d’ingresso, con una panoramica delle principali strategie di sviluppo delle vendite Giovedì 9, dalle ore 14.00

Gestione dei flussi: il metodo Lean Six Sigma Mercoledì 15, dalle ore 14.00

Consulenza e assistenza sui vari aspetti della fiscalità dell’impresa che lavora con l’estero: scambi con soggetti esteri, presenza all’estero, obblighi dei sostituti di imposta

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assoservizi

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Giovedì 16, dalle ore 10.00

Giovedì 6, dalle ore 16.00

Consulenza e assistenza su strumenti di assicurazione del credito per l’export (SACE) e su finanziamenti per l’internazionalizzazione in tutto il mondo (SIMEST)

Metodo L.O.&V.E

Giovedì 16, dalle ore 14.00

Continuità aziendale - collaborazione fra generazioni Giovedì 16, dalle ore 14.00

Sistema premiante: valorizzazione e sviluppo dei dipendenti Venerdì 17, dalle ore 9.00

Lunedì 10, dalle ore 9.00

Sportello gestione rifiuti Mercoledì 12, dalle ore 13.30

Consulenza e assistenza relativa alla movimentazione internazionale di personale dipendente (aspetti giuslavoristici, fiscalità italiana, estera e doppia imposizione, profili contributivi, immigration ed altri adempimenti amministrativi)

Comunicazione Commerciale: comunicare con efficacia la propria impresa

Mercoledì 12, dalle ore 14.00

Venerdì 17, dalle ore 9.00

Giovedì 13, dalle ore 14.00

Sportello incentivi efficienza energetica (Conto Termico, TEE)

Continuità aziendale - collaborazione fra generazioni Giovedì 13, dalle ore 14.00

Mercoledì 20, dalle ore 9.00

Sistema premiante: valorizzazione e sviluppo dei dipendenti

Consulenza e assistenza su Assicurazioni per mercati esteri e mercato nazionale, comprese valutazione su polizze esistenti Mercoledì 22, dalle ore 9.30

Consulenza e assistenza relativa agli aspetti doganali del commercio internazionale (origine della merce, classificazione, documentazione rilevante per le operazioni di esportazione e importazione) Giovedì 23, dalle ore 14.30

Lean e miglioramento continuo

Mercoledì 19, dalle ore 9.00

Nuova industrializzazione - Gli strumenti e le agevolazioni a supporto Giovedì 20, dalle ore 10.00

Consulenza e assistenza su tutte le fasi del rilascio di brevetti, modelli, marchi, copyright e domain names, compresa assistenza diretta su possibili finanziamenti

Consulenza e assistenza legale su Diritto islamico, Dual Use e etichettatura internazionale

Venerdì 21, dalle ore 9.00

Martedì 28, dalle ore 10.00

Giovedì 27, dalle ore 9.00

Deleghe di poteri in azienda: norme e vantaggi Martedì 28, dalle ore 9.00

Nuova industrializzazione - Gli strumenti e le agevolazioni a supporto Giovedì 30, dalle ore 9.00

Consulenza e assistenza su tutte le fasi del rilascio di brevetti, modelli, marchi, copyright e domain names, compresa assistenza diretta su possibili finanziamenti. Talent Management

APRILE Martedì 4, dalle ore 14.00

Consulenza e assistenza sui contratti internazionali e società estere (es. distributori e agenti all’estero) Giovedì 6, dalle ore 9.00

Consulenza e assistenza su contratto internazionale e societario per i mercati tedescofili e del Golfo Persico

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Gestire efficacemente l’ufficio stampa Consulenza e assistenza su tutte le fasi del rilascio delle certificazioni dei prodotti per l’esportazione in Europa e nei Paesi extra-UE, compresa l’assistenza diretta su agevolazioni e finanziamenti Giovedì 27, dalle ore 15.00

Organo di Vigilanza

Per informazioni energia@assoservizi.tn.it T. 0461 360093 estero@assoservizi.tn.it T. 0461 360092 consulenza@assoservizi.tn.it T. 0461 360079 comunicazione@assoservizi.tn.it T. 0461 360066



Palazzo Stella

Via Degasperi, 77 | 38123 Trento T 0461 360000 | F 0461 933551 www.confindustria.tn.it info@confindustria.tn.it


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