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sottostante convinzione per cui se il Modello 231 adottato fosse stato idoneo per davvero, il reato non si sarebbe verificato. Le nuove Linee Guida 2014 di Confindustria, presentate per la prima volta sul territorio a Trento
È Edro Menin il nuovo direttore generale di Confidimpresa Trentino. Cinquant’anni, di origini venete, ma residente da vent’anni in Trentino, Menin è stato dirigente bancario di Intesa Sanpaolo a Torino. Il nuovo direttore ha preso servizio presso il consorzio di garanzia fidi dell’industria e del terziario lo scorso 1° dicembre.
in occasione del seminario (prima solo la presentazione ufficiale presso la sede nazionale agli inizi di ottobre), si muovono in tutt’altra prospettiva che potrebbe essere così sintetizzata: dovremmo poter arrivare ad affermare che non si dà responsabilità della società o impresa (secondo la disciplina dettata dal decreto legislativo n. 231 del 2001) se non viene trovato un buco o un baco nella rete di protezione aziendale. Oggi infatti secondo Confindustria la questione della responsabilità 231 si traduce sostanzialmente nel chiarire come l’organizzazione aziendale possa precostituire validi “filtri” ed efficaci rimedi contro le contestazioni di responsabilità tramite l’apprestamento di un idoneo sistema di prevenzione/protezione. Ben lontani da qualsiasi forma di responsabilità oggettiva che lascerebbe le imprese completamente indifese di fronte a possibili contestazioni, il criterio più plausibile per poter attribuire all’impresa il fatto di un singolo individuo - in posizione di vertice o meno – pare essere la cosiddetta “colpa in organizzazione”. Di questo e di altri profili rilevanti che attengono al tema di fondo dei Modelli 231 si è parlato lungo tutto l’arco dei lavori di un’intensa mattinata di
TRENTINOINDUSTRIALE.COM | DIC 2014-GEN 2015
seminario, durante la quale si sono succeduti gli interventi del direttore dell’area Affari legislativi di Confindustria Antonio Matonti, del responsabile dell’area Diritto d’impresa di Confindustria Trento Paolo Angheben, del consulente dell’Associazione in materia 231 Giovanni Tretti, di Flavia Betti Tonini, componente di organismi di vigilanza 231 in imprese industriali, di Michele Tritto, dirigente Sicurezza delle Costruzioni di Ance e infine di Graziano Maranelli, direttore dell’Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Apss di Trento. A ben vedere il sistema normativo che ruota intorno al Modello 231 si può ricostruire come un tavolo a quattro gambe: infatti, accanto alle due “gambe” tradizionali del Modello 231 (contenente le procedure di prevenzione) e dell’Organismo di vigilanza si devono collocare quelle meno scontate, ma altrettanto importanti della formazione in via permanente e delle sanzioni disciplinari da irrogarsi obbligatoriamente in caso di violazione delle procedure di cui sopra. In conclusione, cos’è il sistema che ruota intorno al Modello 231? - non è un mero salvacondotto, non è cioè una patente di esonero da responsabilità ad effetto automatico: se così fosse – se cioè fosse solo questo – forse non ne varrebbe la pena - non è una soluzione adatta sempre e comunque: ci possono essere - soprattutto per le realtà di dimensioni più ridotte – altri strumenti affini da utilizzare in chiave protettiva - può essere un’importante occasione di miglioramento interno e in seconda battuta uno scudo protettivo valido per le casse ed il business dell’impresa.
Per informazioni Area diritto d’impresa Paolo Angheben T 0461 360000 dirittodimpresa@confindustria.tn.it