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Pronti a gestire l’emergenza
Osvaldo Camarin di Vetri Speciali Spa "La priorità più importante prendere decisioni ponderate ma tempestive, garantendo come valore assoluto e primario la salute dei nostri dipendenti e collaboratori".
"SPEGNERE gli alti forni è un grandissimo problema. L’arresto del ciclo produttivo potrebbe causare gravissimi danni agli impianti, tali da, al limite, impedirne la successiva ripartenza senza sostanziali e lunghe riparazioni. Inoltre, la nostra produzione rientra nella filiera agro-alimentare; dobbiamo garantire le consegne ai nostri clienti e ai nostri partner per permettere, a loro volta, di non interrompere la filiera. Per questo, sabato 7 marzo, quando il Governo ha dichiarato lo stop delle attività produttive, ci siamo immediatamente attivati, tenendo conto che, lavorando a ciclo continuo 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, i nostri dipendenti dovevano recarsi al lavoro già dalla domenica mattina. Per farvi fronte, ci siamo messi attorno a un tavolo e abbiamo individuato la priorità più importante: prendere decisioni ponderate ma tempestive, garantendo come valore assoluto e primario la salute dei nostri dipendenti e collaboratori, rispettando le disposizioni imposte dal Governo e coinvolgendo nel gruppo di lavoro, costituto ad hoc per l’emergenza, tutte le parti in causa quali i direttori di stabilimento, i responsabili della sicurezza, i referenti medico/sanitari e i rappresentanti dei lavoratori. Solo così è stato possibile intervenire con la massima tempestività ed efficacia, contenendo i contagi, limitando gli impatti sull’organizzazione ed evitando l’arresto dell’attività produttiva. Tra i nostri dipendenti, più di 800 su tutte le sedi, abbiamo registrato un solo caso positivo per Covid-19; la persona era comunque assente per altri motivi dal lavoro già da 10 giorni. Preziosi contributi sono giunti da tutti gli interlocutori aziendali, che avevamo riunito attorno al tavolo, nessuno escluso”. A mente fredda, ad alcune settimane di distanza dall’inizio della crisi, Osvaldo Camarin racconta così
le giornate difficili del mese scorso, quando tutto iniziò, con i primi decreti emanati dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Camarin, amministratore delegato della Vetri Speciali SpA, ha gestito con i suoi collaboratori le giornate concitate dell’emergenza sanitaria, che hanno messo in ginocchio l’economia globale. Vetri Speciali, leader su scala internazionale nel settore della produzione e commercializzazione di contenitori speciali in vetro per alimenti, ha sede a Trento (in via Torre D’Augusto, dietro il Castello del Buonconsiglio), opera su 4 sedi produttive (Gardolo e Pergine Valsugana, Ormelle in provincia di Treviso e San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone) ed è presente sui mercati di 52 paesi, con una rete commerciale composta da operatori di madrelingua inglese, tedesca, francese e spagnola. Dagli stabilimenti escono ogni giorno circa 1 milione di contenitori in vetro, di forme e colori differenti, che rispondono alle più diverse esigenze, per “dare forma a ogni possibilità dell’immaginario” dei suoi


clienti. Vetri Speciali si distingue per l’estrema versatilità dell’offerta, unita all’applicazione della più avanzata tecnologia. “Intraprendiamo progetti di design e produzione di manufatti in vetro, dialogando con realtà di ogni misura e ispirazione, interpretando con gli strumenti del linguaggio visivo l’idea del cliente e traducendo la sua intuizione in prestigiosi contenitori speciali”, riporta l’amministratore delegato. Per permettere di mantenere in vita la produzione, indispensabile al settore agro-alimentare, Camarin e il suo staff hanno introdotto ogni tipo di misura possibile in tempi rapidi con strumenti efficaci. “Il comitato di crisi – racconta Camarin – ha deciso di rendere immediatamente obbligatorio l’uso delle mascherine a tutti i dipendenti, in anticipo sui tempi del decreto governativo. Ci siamo procurati un ingente quantitativo di mascherine, che, nel tempo integrate, sono oggi sufficienti fino a settembre. Per attuare il distanziamento sociale è stato attivato lo smart working per una settantina di dipendenti e si sono differenziati gli orari di lavoro, sia dei turnisti che dei giornalieri, al fine di distribuire i flussi del personale in azienda, si sono ampliati gli spazi in mensa allungando, nel contempo, gli orari per la pausa pranzo, sono stati incrementati gli spazi degli spogliatoi modificandone l’uso e la gestione, è stato bloccato l’ingresso a tutte le ditte esterne, tranne quelle che svolgevano lavori strettamente necessari. Sul fronte dell’igiene, è stato dato incarico di sanificare i nostri ambienti a ditte specializzate nella pulizia e nella disinfezione. Per quanto riguarda, infine, il monitoraggio degli ingressi nelle fabbriche dei nostri collaboratori, si è dato corso alla possibilità di misurare la temperatura delle persone che entrano in fabbrica elaborando procedure, recependo le indicazioni del personale medico specializzato, atte a gestire eventuali casi di quarantena. A oggi, il solo caso di un dipendente positivo al Covid-19 è rientrato al lavoro dopo aver terminato la quarantena ed essere risultato negativo all’esame con il tampone, mentre abbiamo ancora alcuni casi di dipendenti a casa in quarantena legati al contatto con familiari positivi, tutti gestiti secondo le indicazioni dei medici”. (adb)