newsletter n.41 - 8 novembre 2025

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Supplemento a Noi Artigiani n. 41 del 8 Novembre 2025 Anno XXVI

I N S I E M E l’impresa

Newsletter settimanale di C o n f a r t i g i a n a t o I m p r e s e R i e t i

Confartigianato Alimentazione Rieti: Sandro Del Grande confermato Presidente, Luigi De Angelis è il Vicepresidente

Si è svolta, giovedì 6 novembre, presso la sede di Confartigianato Imprese Rieti la riunione della Categoria Alimentazione, che riunisce imprese del settore della somministrazione e della produzione agroalimentare, tra cui bar, ristoranti, pasticcerie e altre aziende del comparto enogastronomico.

Nel corso dell’assemblea è stato rinnovato l’organo direttivo di categoria: Sandro Del Grande è stato confermato nel ruolo di Presidente, mentre Luigi De Angelis è stato nominato Vicepresidente. Gli altri membri del Consiglio Direttivo sono: Natalino Colaiuda, Danilo Marcucci, Marco Colafigli, Marco Coan Si è sottolineato come il settore alimentare rappresenti uno dei pilastri dell’identità produttiva del territorio reatino, sia per la qualità artigianale delle lavorazioni, sia per la capacità delle imprese di generare valore culturale e turistico attraverso tradizione, accoglienza e promozione gastronomica. In particolare, è stata evidenziata la volontà condivisa di costituire un consorzio dedicato alla promozione e alla commercializzazione dei prodotti agroalimentari locali, finalizzato ad aumentare la competitività delle imprese e a rafforzarne la presenza nei mercati regionali e nazionali.

prezzata anche per tutte le sue altre peculiarità: cultura, storia, arte, ambiente. Questo è il grande impegno che ci aspetta, questo è l’ambizioso progetto che nell’assemblea del 6 novembre abbiamo deciso di realizzare. Difficile, ma sicuramente possibile grazie all’indispensabile affiancamento di Confartigianato, che è sempre vicino a noi iscritti mettendo a disposizione professionalità, conoscenze e mezzi. Ringrazio i colleghi di categoria per avermi scelto come Presidente: un incarico che mi riempie di orgoglio e responsabilità, e che mi impegnerò ad onorare al meglio.”

Tra i componenti del direttivo Marco Coan ricopre inoltre la carica di Presidente della rete “I Prodotti della Riserva”, che riunisce oggi 41 aziende del comparto agroalimentare, testimoniando l’ampiezza e il potenziale della filiera produttiva locale.

Il Presidente Sandro Del Grande, confermato alla guida della categoria, ha dichiarato: “Credo che la categoria dell'Alimentazione sia il biglietto da visita di ogni territorio: il nostro è ricco di aziende di produzione e trasformazione di prodotti di grande qualità. Dobbiamo trovare il modo di portare questi prodotti fuori dai confini, facendone il manifesto della nostra provincia che, quando conosciuta, viene inevitabilmente ap-

Il Direttore di Confartigianato Imprese Rieti, Maurizio Aluffi, ha confermato: “Il comparto alimentare è una delle espressioni più autentiche dell’identità del nostro territorio: produce valore economico, ma soprattutto cultura, accoglienza e legame con la comunità. La proposta di lavorare alla costituzione di un consorzio rappresenta un passo maturo e strategico, che Confartigianato sostiene con convinzione. Saremo al fianco del direttivo e delle imprese in questo percorso, accompagnandole con assistenza organizzativa, promozione, formazione e strumenti di rete.”

I CORSI DI FORMAZIONE IN PROGRAMMA

CORSO LUOGO DATA

FORMAZIONE DEI LAVORATORI

RIETI - Via F.lli Sebastiani 121

AGGIORNAMENTO GRU SU AUTOCARRO

RIETI - Via F.lli Sebastiani 121

venerdì 28 novembre 2025 ore 15.30

novembre 2025 a raggiungimento n. min. di partecipanti

AGGIORNAMENTO PRIMO SOCCORSO

RIETI - Via F.lli Sebastiani 121 dicembre 2025 a raggiungimento n. min. di partecipanti

Per aderire ai corsi è necessario contattare l’Ufficio Formazione di Confartigianato Imprese Rieti, tel. 0746 218131 e-mail formazione@confartigianatorieti.it

NOI ARTIGIANI

Periodico di

Confartigianato Imprese Rieti

Autorizzazione del Tribunale di Rieti

n. 1 /2000 del 21 gennaio 2000

Direzione, Redazione, Amministrazione

Via F.lli Sebastiani,121 02100 RIETI tel. 0746/491435 - 218131 e-mail info@confartigianatorieti.it sito web www.confartigianatorieti.it

Editore

Confartigianato Imprese Rieti

Direttore Responsabile

Lorenzo Santilli

Direttore Editoriale

Maurizio Aluffi

Comitato di redazione

Maurizio Aluffi, Clara Odorici

Progettazione Grafica

Clara Odorici

Il catalogo completo dei corsi di formazione è consultabile sul sito www.confartigianatorieti.it.

Organizziamo anche corsi di formazione direttamente in azienda, contattaci per una consulenza sui fabbisogni formativi della tua impresa.

Confartigianato rilascia SPID e firma digitale

È possibile richiedere lo SPID e la firma digitale presso i nostri uffici, che rilasceranno direttamente all’interessato i codici per l’identità digitale e il token per la firma.

Per richiedere lo SPID è necessario presentare: documento di identità, Codice Fiscale e indirizzo email. È inoltre necessario essere in possesso di smartphone per l’installazione dell’applicazione necessaria all’utilizzo dello SPID.

Per informazioni contattare gli uffici di Confartigianato, Matteo Corradini tel. 0746 218131 info@confartigianatorieti.it.

Autotrasporto reatino sotto pressione: tra aumento accise sul gasolio e stop alla compensazione

dei crediti d’imposta: “Così si

mette

a rischio la tenuta economica delle nostre imprese”

Confartigianato Imprese Rieti e Confartigianato Trasporti Rieti esprimono forte preoccupazione per gli effetti combinati di due misure contenute nella Legge di Bilancio 2026:

• dal 1° gennaio 2026 l’aumento dell’accisa sul gasolio di +4,05 centesimi/litro;

• dal 1° luglio 2026 il divieto di compensazione dei crediti d’imposta derivanti da agevolazioni e bonus con i debiti previdenziali e contributivi.

LA SITUAZIONE DELLA PROVINCIA

In provincia di Rieti l’autotrasporto è formato in larga parte da microimprese artigiane e familiari, spesso con un solo mezzo o piccoli parchi veicolari. Il carburante rappresenta oltre il 40% dei costi operativi e il rimborso accise trimestrale costituisce una componente essenziale per la gestione finanziaria ordinaria.

Negli ultimi quattro anni il settore ha già subito una contrazione significativa, con 32 imprese cessate.

Il parco mezzi è anziano e quasi interamente diesel, con costi di esercizio elevati e difficoltà di accesso al rinnovo.

Con l’aumento delle accise previsto dal 2026, il costo medio di rifornimento per un autocarro aumenterà nell’ordine di diverse centinaia di euro l’anno, con un impatto immediato sui margini già ridotti delle imprese locali.

L’effetto combinato tra rincaro carburante e stop alla compensazione dei crediti d’imposta rischia quindi di generare un forte fabbisogno di liquidità, poiché le aziende sarebbero costrette a sostenere più uscite a pronta cassa senza poter utilizzare i crediti maturati.

Questo scenario espone soprattutto le microimprese e le ditte familiari a un rischio concreto di insolvenza, riduzione dell’operatività o chiusura.

LA POSIZIONE DI CONFARTIGIANATO TRASPORTI RIETI

“Il problema non è solo l’aumento dei costi, ma il fatto che si rischia di togliere alle imprese l’unico strumento che consente di respirare sul piano della liquidità – dichiara Tiziana Coletti, segretaria provinciale di Confartigianato Trasporti Rieti -. Se non sarà possibile compensare i crediti maturati dai rimborsi accise, molte aziende si troveranno a dover anticipare somme che non hanno. Questo significa mettere in discussione la sopravvivenza di decine di imprese nel nostro territorio.”

Tiziana Coletti sottolinea come la provincia di Rieti, costituita da comuni montani e aree interne, dipenda dalla mobilità su gomma, non essendoci alternative infrastrutturali. Per questo chiediamo al Governo un confronto concreto con i territori. La transizione ecologica non può essere scaricata sulle piccole imprese. Servono tempi, strumenti e risorse adeguate.

LE PROPOSTE AVANZATE

Confartigianato Trasporti Rieti chiede:

• Sospensione o modulazione graduale dell’aumento delle accise;

• Deroga territoriale al divieto di compensazione dei crediti d’imposta, almeno per le imprese con mezzi sotto 7,5 t che operano nei territori montani e del cratere sismico;

• Fondo dedicato per il rinnovo del parco mezzi e accesso semplificato agli incentivi;

• Revisione automatica del prezzo del carburante nei contratti pubblici;

• Istituzione di un tavolo tecnico provinciale presso la Prefettura di Rieti per monitorare l’impatto economico e individuare soluzioni condivise.

Per Confartigianato Imprese Rieti e Confartigianato Trasporti Rieti, l’autotrasporto non è un settore isolato, ma la condizione di esistenza delle filiere produttive locali. Colpire la mobilità significa colpire le imprese, le famiglie e lo sviluppo del territorio.

Autotrasporto: tempi di pagamento – circolare dell’Albo Autotrasportatori per l’applicazione delle novità normative

Confartigianato Trasporti rende noto che il Presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha diffuso una circolare, indirizzata alle Associazioni della Committenza, richiamando le modifiche alla disciplina dei tempi di pagamento dei servizi di trasporto merci, introdotte dall’articolo 4, comma 2, del cosiddetto DL Infrastrutture (legge 18 luglio 2025, n. 105) e informando sullo stato di avanzamento delle interlocuzioni con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per la definizione della procedura applicativa, che coinvolge anche il Comitato Centrale dell’Albo. La circolare precisa che la nuova disposizione non modifica il termine massimo di pagamento dei corrispettivi dovuti per i servizi di trasporto, che resta inalterato a 60 giorni decorrenti dalla data di emissione della fattura da parte del vettore-autotrasportatore.

In virtù dell’estensione all’autotrasporto dell’istituto dell’abuso di posizione economica, la circolare rammenta che, nei casi in cui le imprese e gli operatori della committenza non corrispondano quanto dovuto e tale condotta risulti particolarmente diffusa e reiterata, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) può avviare le opportune

verifiche e, qualora accerti l’abuso, applicare sanzioni pecuniarie che, nei casi più gravi, possono raggiungere fino al 10% del fatturato annuo dell’impresa committente responsabile, come previsto dall’art. 15 della legge 287/1990.

Dunque, la modifica normativa fortemente voluta da Confartigianato Trasporti e UNATRAS, riconosce nell’AGCM l’Autorità di controllo che ha la facoltà di attivare procedimenti di accertamento d’ufficio, oltre che su segnalazione diretta del creditore o del Comitato Centrale dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori che garantisce l’anonimato al vettore segnalante.

Alla luce di ciò la circolare evidenzia che le interlocuzioni in atto tra il Comitato Centrale dell’Albo e l’AGCM mirano a garantire la piena operatività della norma anche attraverso l’individuazione precisa delle procedure da seguire da parte del Comitato che offrirà supporto alle imprese creditrici segnalanti e svolgendo funzioni di raccordo con l’Autorità accertatrice in caso di eventuali violazioni.

Il testo della Circolare del Presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori è disponibile cliccando su questo link.

Attese carico/scarico – circolare del Ministero dei Trasporti con chiarimenti applicativi

Confartigianato Trasporti comunica che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emanato una nota circolare a firma del Capo Dipartimento Ing. Riazzola in data 4 novembre 2025, indirizzata alle Associazioni della committenza e dei vettori, con cui si forniscono chiarimenti applicativi rispetto alla nuova norma sui tempi di attesa al carico/scarico della merce prevista dall’art. 4 del d.l. 21/5/2025, n. 73 che modifica l’articolo 6-bis del D.Lgs. 286/2005.

Il Ministero spiega che il chiarimento nasce dalle numerose segnalazioni ricevute dalla committenza e dagli autotrasportatori e che tali segnalazioni hanno evidenziato alcune criticità interpretative sulla nuova disciplina, per cui si è ritenuto opportuno definire un chiarimento definitivo anche per evitare contenzioso.

Con la circolare si conferma anzitutto quanto Confartigianato Trasporti ha sostenuto sin dalla prima ora, cioè la INDEROGABILITA’ delle nuove regole, infatti la facoltà di deroga pattizia (prima possibile) non è prevista nella modifica normativa. Con la circolare di oggi, 4 novembre 2025, il MIT ribadisce che la norma reca una disciplina stringente e dettagliata dei tempi di attesa (nonché della franchigia e dell’indennizzo ad essi correlati):

– i 90 minuti del periodo di franchigia connesso all’attesa ai fini sia del carico che dello scarico delle merci sono tassativi (comma 1);

– dopo i 90 minuti scatta l’indennizzo di 100 euro dovuto al

vettore per ogni ora o frazione di ora di ritardo relativo al superamento del periodo di franchigia (comma 2);

– l’indennizzo di 100 euro è dovuto anche, senza ulteriori periodi di franchigia, in caso di superamento dei tempi indicati contrattualmente per l’esecuzione materiale delle operazioni di carico o scarico (comma 3); anche in questo caso l’indennizzo è dovuto al vettore per ogni ora o frazione di ora di ritardo.

Pertanto, risulta definitivamente chiarito che i 90 minuti di franchigia sono relativi esclusivamente alle attese connesse alle effettive operazioni di carico/scarico.

Infatti, per il superamento dei tempi di carico e scarico non vi sono periodi di franchigia e l’indennizzo di 100 euro è dovuto integralmente per ogni ritardo nelle tempistiche previste per le operazioni di carico o scarico, anche inferiore all’ora.

Il MIT richiama l’importanza sul contratto di trasporto, che assume un ruolo centrale nella gestione dell’attesa carico e scarico e delle effettive operazioni, seppur in considerazione della realtà che presenta svariate forme contrattuali sia in forma scritta che in forma non scritta. A tal proposito viene richiamata l’attenzione sulla necessità che il contratto debba individuare il luogo di svolgimento delle operazioni di carico o di scarico, cosi come indicare le modalità di accesso dei veicoli e l’orario in cui devono essere svolte le operazioni.

Per i dettagli si rimanda ad una lettura più approfondita della nota circolare MIT scaricabile a questo link.

Gli incentivi alle assunzioni nella Manovra 2026

La Legge di Bilancio introduce nuove forme di assunzioni agevolate che vanno a sostituire gli attuali incentivi per giovani, donne e Zes, la zona economica speciale unica.

NUOVO INCENTIVO ALLE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

Partiamo dall’incentivazione delle assunzioni a tempo indeterminato. La manovra lo finanzia fino al 2028, con somme che costituiscono limite di spesa e in base alle quali i decreti attuativi stabiliranno le regole. Non ci sono ancora dettagli su come funzionerà, sulla platea ammessa, e sulla misura dell’incentivo. Il testo fa riferimento a una decontribuzione parziale, che si applica per 24 mesi, limitatamente alle assunzioni 2026 di personale con dirigenziale con contratto a tempo indeterminato, oppure per la trasformazione del contratto a termine in tempo indeterminato.

Chiarisce anche l’obiettivo di incrementare l’occupazione giovanile stabile, di favorire le pari opportunità nel mercato del lavoro per le lavoratrici svantaggiate e di sostenere lo sviluppo occupazionale della ZES unica. E questo fa ritenere che l’incentivo alla fine possa essere analoga a quelli attualmente previsti per le assunzioni di giovani under 35, donne disoccupate e assunzioni nelle Regioni del Mezzogiorno.

ASSUNZIONI AGEVOLATE 2025 IN SCADENZA

Molto brevemente, in relazione alle assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2025 l’attuale esonero contributivo è il seguente:

• giovani che non hanno ancora compiuto 35 anni e non sono mai stati assunti a tempo indeterminato: esonero contributivo al 100%, per un massimo di 24 mesi, fino a 500 euro al mese, oppure 650 se la sede di lavoro è in un’area Zes (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna);

• donne disoccupate o occupate in settori ad alta disparità di genere: esonero contributivo per 24 o 12 mesi, fino a un massimo di 650 euro al mese.

NUOVO BENEFICIO PER LE LAVORATRICI DISOCCUPATE CON FIGLI

Per le assunzioni di lavoratrici madri disoccupate c’è poi un nuovo esonero contributivo strutturale a partire dalle assunzioni 2026. Si applica alle madri di almeno tre figli minorenni prive di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. È al 100% nel limite di importo di 8mila euro annui. Dura 24 mesi, ridotti a 12 se il contratto è a termine. Nel caso di trasformazione a tempo indeterminato, l’esonero è riconosciuto nel limite massimo di 18 mesi calcolati a partire dalla data dell’assunzione con il contratto a tempo determinato. Sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e l’apprendistato. L’incentivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, mentre è compatibile senza alcuna riduzione con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni prevista dalla manovra 2023.

MAXI-DEDUZIONE SULLE NUOVE ASSUNZIONI

Ricordiamo che resta in vigore la maggiorazione del costo del personale ammesso in deduzione per le imprese che effettuano nuove assunzioni, prevista dal dlgs 216/2023 (articolo 4) e prorogata dalla manovra 2025. La maggiorazione è pari al 20% del costo dei neoassunti, oppure se di importo minore dell’incremento del costo del personale dipendente.

Aggiornata la guida dell’Agenzia delle

Entrate sulle detrazioni edilizie

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida aggiornata sulle agevolazioni fiscali in materia di detrazioni edilizie. Il documento contiene le istruzioni pratiche su una serie di strumenti agevolativi: detrazione per il recupero del patrimonio edilizio (il cosiddetto Bonus Ristrutturazioni), agevolazione IVA, bonus per eliminazione di barriere architettoniche, benefici fiscali per acquisto di immobili già ristrutturati, box e posti auto, detrazione sul mutuo. La Legge 207/2025 ha ridotto la detrazione per ristrutturazione, portandola al 50% in riferimento ai lavori sulla prima casa e al 36% per gli altri immobili, utilizzabile in relazione a immobili abitativi per lavori di ristrutturazione edilizia. Confermato invece il massimale di spesa pari a 96mila euro. L’aliquota più favorevole si può applicare alle pertinenze della prima casa, che però devono risultare già tali quando iniziano i lavori. Per l’aliquota maggiorata sull’acquisto o costruzione di box e posti auto pertinenziali (o per il Sismabonus acquisti), l’acquirente deve adibire l’immobile ad abitazione principale entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui richiede per la prima volta la detrazione. L’agevolazione al 50% per la prima casa (condizione che deve sussistere entro il termine dei lavori) è ora fruibile solo a condizione che il contribuente sia titolare di un diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull’unità immobiliare (usufrutto, uso, abitazione). Sono esclusi i familiari conviventi o i detentori dell’immobile (ad esempio, il locatario o il comodatario). Questi ultimi potranno quindi richiedere la detrazione al 36%. In tutti i casi, il bonus si utilizza poi in dichiarazione dei redditi, in dieci quote annuali.

DETRAZIONI CASA DAL 2026. A legislazione vigente, nel 2026 e 2027 le aliquote dovrebbero scendere ulteriormente, attestandosi al 36% sulla prima casa e al 30% sugli altri immobili, mentre dal 2028 la detrazione dovrebbe diventare uniforme per tutti al 30% fino al 2033, per poi risalire al 36% dall’anno seguente. La manovra attualmente in discussione al Senato, tuttavia, prevede che anche per il 2026 si applichino le attuali aliquote del 50 e 36%.

LA STRETTA SULLE DETRAZIONI. La seconda modifica rilevante operata dalla Legge di Stabilità 2025 riguarda il giro di vite sulle detrazioni utilizzabili in dichiarazione dei redditi. Fra i 75mila e i 100mila euro si possono applicare fino a un importo massimo di spesa pari a 14mila euro moltiplicato per un coefficiente rapportato alla presenza di figli a carico. Sopra i 100mila, l’importo massimo è di 7mila euro, sempre moltiplicato per il coefficiente. Eccone la tabella:

• 0,50 se non sono presenti figli a carico;

• 0,70 se nel nucleo familiare è presente un figlio a carico;

• 0,85 se sono presenti due figli a carico;

• 1,00 se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli a carico o almeno uno con disabilità accertata (articolo 3, legge n. 104/1992).

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