Le prescrizioni di antidolorifici sono troppo frequenti e possono portare alla dipendenza Negli USA, i morti per abuso di antidolorifici hanno ormai superato quelli per incidenti stradali: è più probabile che un americano muoia per overdose di farmaci, che alla guida di un veicolo. Nel corso degli ultimi decenni, abbiamo assistito a un incremento esponenziale delle prescrizioni di antidolorifici da parte dei medici negli Stati Uniti. Farmaci come l'idrocodone (conosciuto comunemente con il marchio Vicodin) e l'ossicodone (OxyContin e Percocet), sono ormai tra i farmaci più comunemente usati in America e vengono assunti da molte più persone rispetto al passato. Questi antidolorifici vengono definiti “oppioidi”, perché si tratta di vere e proprie droghe sintetiche che hanno effetti molto simili ai derivati dell’oppio. Fino a poco tempo fa gli antidolorifici oppioidi erano usati quasi esclusivamente negli ospedali, e riservati ai casi in cui l'enorme rischio di abuso e dipendenza era superato dalla gravità delle condizioni del paziente, oppure dalla probabilità che il paziente non vivesse abbastanza a lungo perché la dipendenza diventasse un problema. I malati di cancro e coloro che soffrivano di malattie terminali erano destinatari usuali di questi farmaci. L'idrocodone e l'ossicodone derivano entrambi dalla codeina, che a sua volta è un derivato dell'oppio, il che significa che questi farmaci sono strettamente correlati alla morfina e al suo derivato dell'eroina. In passato, i medici non avrebbero mai pensato di prescrivere farmaci così potenti e simili alle droghe da strada se non nelle situazioni più estreme. Ora, tutto è cambiato. Negli ultimi due decenni è diventato comune, per i medici di varie specialità, prescrivere antidolorifici quando un paziente lamenta mal di schiena, mal di testa, fibromialgia o altre condizioni comuni. Per i milioni di americani che soffrono di qualche forma di dolore cronico, si è aperta la porta a un sollievo immediato e potente, che però ha un pericoloso rovescio della medaglia. Se è vero che l'uso di antidolorifici oppioidi può fare la differenza nella vita di un paziente, offrendogli una via di fuga dal dolore costante con cui dovrebbe convivere, è anche purtroppo tragicamente vero che in troppi casi il paziente ci rimane agganciato: ne diventa dipendente. I consumatori di oppioidi hanno la tendenza a sviluppare tolleranza verso questi farmaci, il che significa che diventa necessario assumere quantità crescenti di farmaci per ottenere gli stessi effetti. Non solo: a volte i pazienti iniziano a prendere più pillole della prescrizione solo per “sballarsi”, o potrebbe persino iniziare a tritare le pillole per sniffarle. In entrambi i casi, il risultato è una dipendenza identica a quella delle droghe da strada, e più di 15.000 americani muoiono ogni anno per overdose di antidolorifici. L'overdose di farmaci da prescrizione ora uccide più persone negli USA rispetto agli incidenti stradali. Una vera e propria epidemia di tossicodipendenti da farmaci legali. Le cose stanno finalmente cambiando e c'è un'ondata crescente di proteste pubbliche contro l'epidemia di abuso di antidolorifici. La protesta è diretta verso i medici che sono diventati fin troppo disposti a prescrivere questi farmaci pericolosi, ma non dovrebbero essere trascurati i produttori dei farmaci, molti dei quali sono ora sotto processo per la commercializzazione ingannevole dei loro farmaci. Recentemente, l'American Academy of Neurologists ha pubblicamente preso posizione, dichiarandosi contraria alle pratiche correnti di prescrizione “facile” di farmaci antidolorifici oppioidi. Nel documento sostengono che i pazienti a cui vengono somministrati questi farmaci non necessariamente avranno miglioramenti nella loro vita quotidiana, in quanto rischiano di diventarne dipendenti, sperimentare gravi effetti collaterali o addirittura morire per overdose (sovradosaggio). Inoltre, hanno chiesto ai medici di seguire più da vicino i loro pazienti, in modo da individuare la dipendenza prima che vada fuori controllo.