91 - Anno XXVI - N. 2, Settembre 2016 Notiziario quadrimestrale a cura dell’Amministrazione Comunale
Direttore responsabile Nicoletta Palazzi Reg. Trib. di Bergamo n. 34 del 21/8/1996 Stampa Tipolitografia Eletta - Villa D’Almé (Bg)
COMUNE DI VILLA DI SERIO
L’orologio pubblico Forse non tutti sanno che l’Amministrazione Comunale provvede, da sempre, alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’orologio posto sul campanile della chiesa prepositurale. Essendo in corso i lavori di sistemazione del tetto disposti dalla parrocchia, abbiamo ritenuto opportuno rimettere a nuovo i quadranti, che presentavano un evidente degrado, restituendo l’originale cromatismo e riportandoli all’antico splendore. Non sappiamo con certezza quando sia stato collocato il primo orologio pubblico sul campanile di Villa di Serio, ma siamo convinti che per molto tempo sia stato l’unico indicatore temporale. Un tempo gli orologi pubblici venivano sistemati sempre in alto, su torri o campanili perché fossero visibili da tutti e, attraverso congegni collegati alle campane, prima meccanici (come quello che ora si trova nel giardino della Villa Carrara) e in questi ultimi anni elettrici, scandivano i ritmi religiosi, sociali ed economici della comunità. Lo scandire delle ore era ritenuto un servizio pubblico e per tale motivo di competenza del Comune, il quale rappresentava e rappresenta tutti i cittadini, a prescindere dalla propria appartenenza religiosa. Il Regio Decreto N.490 del 10 agosto 1893 stabilì di adottare su tutto il territorio italiano, il tempo solare medio del meridiano situato a est di Greenwich, che si denominerà “tempo dell’Europa” e dispose di sincronizzare su quell’ora tutti gli orologi, a partire dalle ore zero del 1° novembre di quell’anno. Immaginiamo i contadini, intenti a lavorare nei campi o nelle vigne, che allo scoccare dei dodici rintocchi lasciavano i loro attrezzi, pronti a rientrare nelle loro case, per consumare un pasto frugale a base di “polenta e pica s�”; immaginiamo le persone che, non potendo disporre dell’orologio, scrutavano da lontano il campanile per leggere l’ora; immaginiamo i commercianti che allo scoccare delle ore aprivano o chiudevano la loro bottega. Per qualcuno erano più le orecchie che gli occhi che aiutavano a leggere l’orologio: bastava solo contare i rintocchi che giungevano dal campanile. L’orologio del campanile della nostra parrocchia è stato l’orologio di tutti i villesi, ha regolato per secoli la giornata e le abitudini della nostra gente; quando i ritmi non erano così frenetici, sveglie ed orologi delle nostre case erano regolati “sull’ora del campanile”. Questo periodo storico è definitivamente tramontato, tuttavia l’orologio del campanile svolge ancor oggi, puntualmente, la sua gratuita funzione per tutti, richiamando l’inesorabilità del tempo che scorre. “Fugit irreparabile tempus” è la scritta che leggiamo sotto l’orologio, voluta dal parroco Don Paris, nei primi anni del secondo dopoguerra. È vero, il tempo scorre inesorabilmente: a noi la capacità di non lasciarci condizionare dalla frenesia odierna che ci proietta costantemente nel futuro, impedendoci di vivere a fondo il presente.