Terra mantovana nr 9 2016

Periodico di Coldiretti Mantova

Etichetta su latte e derivati: l'Europa ha detto sĂŹ

Anno 68 | n. 9 - 2016

I nuovi Responsabili di Zona di Coldiretti Mantova Cancellazione Irpef: nel Mantovano risparmio per 1 milione e 700 mila euro Terremoto, tornano le caciotte della solidarietĂ di Coldiretti

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contenuti numero 9 2 0 1 6

Verso una Nuova Coldiretti

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Dall’Europa il via libera all’etichetta Made in Italy sul latte

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Nuovi Responsabili di Zona e servizi più efficienti: anche questo è la Nuova Coldiretti

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Cancellazione Irpef: nel Mantovano risparmio per 1 milione e 700 mila euro

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Zucche, a Mantova + 50% in due anni. In provincia il 60% dei terreni lombardi

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A Sermide la "delica" che sfida la Brexit

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n. anno 9 2016

giovani in campo Apindustria e Coldiretti alla guida del Forum Giovani Imprenditori

Dal seme alla pagnotta: con Coldiretti la lezione si sposta nell’orto

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Terremoto, tornano le caciotte della solidarietà di Coldiretti

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Vernice bio dalle bucce di pomodoro: a Canneto l’impianto pilota

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Spandimento liquami: arriva il bollettino nitrati

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Vigneti, al lavoro per migliorare il sistema dei diritti

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Carichi e posture: come muoversi per non farsi male

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Nuove regole per il voucher

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Guida all’installazione di impianti di videosorveglianza

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Denuncia di infortunio: ecco cosa cambia

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Macchine irroratrici: controlli entro il 26 novembre

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spazioai

lettori notiziein breve 4

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Verso una Nuova

coldiretti Cari Associati, la nostra federazione ha avviato un processo di riorganizzazione della propria struttura, approvato formalmente in occasione del Consiglio Direttivo dello scorso 7 ottobre. Il nuovo assetto ha preso il via dall’opportunità di crescita professionale della collega Erminia Comencini, chiamata ad affiancare il Consigliere Delegato di Coldiretti Verona. Per noi un grande motivo di soddisfazione, che rende onore al senso di sacrificio e allo spirito di iniziativa di Erminia. Il suo trasferimento è stato da stimolo per altri interventi che hanno riguardato la responsabilità di alcuni Uffici di Zona, come potrete leggere alle pagine 8 e 9.

Vorrei, però, spiegare le motivazioni che hanno spinto il Consiglio a queste decisioni, che trovano la loro ragion d’essere nella necessità di rinsaldare il patto sindacale con voi Associati. A muoverci è la consapevolezza della necessità di essere sindacato “tradizionale” e contemporaneamente sindacato di “impresa”, in grado di accogliere al nostro interno logiche di mercato e di maggiore professionalizzazione, contribuendo a portare idee e progetti orientati a definire la “Nuova Coldiretti”. In quest’ottica puntiamo, quindi, a favorire la crescita professionale dei dipendenti, a distribuire le competenze su tutti gli uffici Coldiretti del territorio, ad alzare il livello qualitativo dei servizi e a uniformare le procedure.

Tra le pagine di questo numero troverete anche un articolo sul via libera dell’Unione Europea alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari. L’annuncio è stato dato dalla nostra organizzazione in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. Si tratta di un risultato storico per la nostra agricoltura, reso possibile dall’impegno di Coldiretti. L’indicazione dell’origine per il latte e i prodotti lattiero caseari risponde all’esigenza di tutelare le nostre produzioni e va incontro alle richieste dei consumatori, che vogliono conoscere l’origine di ciò che arriva sulle loro tavole. Un risultato che ci conforta e che ci fa sperare in un accelerazione degli interventi anche per altre produzioni: il Governo starebbe lavorando, infatti, a un’etichetta d’origine anche per il grano e la pasta.

Paolo Carra Presidente Coldiretti Mantova

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n. anno 9 2016

Dall’Europa il via libera all’etichetta

Made in ItalY sul latte L’annuncio in occasione del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato da Coldiretti a Cernobbio Storico via libera dell’Unione europea alla richiesta italiana di indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari. Sono scaduti, infatti, senza obiezioni alle ore 24 del 13 ottobre, i tre mesi dalla notifica previsti dal regolamento 1169/2011 quale termine per rispondere agli Stati membri che ritengono necessario adottare una nuova normativa in materia di informazioni sugli alimenti.

L’annuncio è stato dato dalla Coldiretti in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio.

Nel corso dell’ormai tradizionale appuntamento sul Lago di Como, sono state presentate in anteprima le confezioni di latte, burro e mozzarella con le nuove etichette per aiutare i consumatori a scegliere. Il provvedimento, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, era stato annunciato dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano, organizzata proprio dalla maggiore organizzazione degli imprenditori agricoli in Europa.

Il via libera comunitario risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che, secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle Politiche agricole, in più di 9 casi su 10 considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine

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del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione.

“Si tratta di un risultato storico per la nostra agricoltura – commenta il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra -, reso possibile dall’impegno di Coldiretti. L’indicazione dell’origine per il latte e i prodotti lattiero caseari risponde all’esigenza di tutelare le nostre produzioni: ricordo che nel Mantovano si producono circa 9 milioni di quintali di latte. Ma questo via libera va incontro, inoltre, alle richieste dei consumatori, che vogliono conoscere l’origine di ciò che arriva sulle loro tavole.

Ora mi auguro che si possa lavorare a un’etichetta anche per gli altri prodotti agroalimentari, per valorizzare il lavoro di aziende che, altrimenti, anche nel Mantovano, rischiano il tracollo a causa di prezzi non più remunerativi”.

Le 1,7 milioni di mucche da latte presenti in Italia possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, formaggi e yogurt, che vanta livelli di sicurezza e qualità superiori grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello comunitario con la leadership europea con 49 formaggi a denominazione di origine realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione.

Cosa dice il provvedimento Il provvedimento riguarda l’indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari che dovrà essere indicata in etichetta con: a) paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte; b) paese di condizionamento: nome della nazione nella quale il latte è stato condizionato c) paese di trasformazione: nome della nazione nella quale il latte è stato trasformato.

L'entrata in vigore è fissata 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e quindi, auspicabilmente, dal primo gennaio 2017 come è stato previsto per un testo analogo in Francia.

filiera grano...

Pronto il decreto sull'etichettatura del grano

È pronto per essere inviato a Bruxelles il decreto che sperimenterà l’introduzione dell’obbligo in etichetta dell’origine della materia prima per la filiera granopasta. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi a Palermo. Il provvedimento è frutto dell'intesa raggiunta tra il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e il Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. L'obiettivo comune è quello di valorizzare le produzioni di grano italiano di qualità e consentire all'industria della pasta di aumentare gli approvvigionamenti nazionali, all'insegna della massima trasparenza verso i consumatori. L’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta risponde alle richieste di 8 italiani su 10, che la ritengono necessaria per smascherare l’inganno del prodotto straniero spacciato per italiano in una situazione in cui un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che si sappia.

Nato e allevato in Italia, Veronesi: “Sì, ma non deve essere in contrasto con le Dop” “Ben venga un consorzio che tuteli le carni suine nate e allevate in Italia, ma a patto che non vada in contrasto con le Dop”. Questo il parere espresso dall’allevatore di suini Claudio Veronesi, che ha rappresentato Coldiretti al convegno sull’argomento che si è tenuto lo scorso 27 ottobre a Cremona.

La difesa e la valorizzazione dei suini nati ed allevati in Italia è l’obiettivo principale delle battaglie di Coldiretti di questi anni – ha spiegato Veronesi – E l’italianità delle carni suine è un valore perché si basa sulle solide basi di un modello di allevamento diverso da quello del centro nord Europa. Non dobbiamo dimenticare, però, che il punto più alto di questo modello è rappresentato dalla filiera dei prosciutti DOP, che traina la valorizzazione del nostro suino pesante e di cui possiamo essere orgogliosi”.

“Servono iniziative per valorizzare meglio anche gli altri tagli della carcassa del suino pesante e per dare valore anche ai suini nati in Italia che non sono destinati alle produzioni DOP – ha proseguito il produttore mantovano - ma in ogni caso le iniziative che vengono messe in campo devono essere chiare. In particolare devono far leva sulle specificità del nostro sistema di produzione. Dobbiamo evitare di sminuire la qualità del prodotto e del modo di ottenerlo con il rischio di compromettere la reputazione dell’allevamento italiano. Il prodotto italiano può essere valorizzato solo se abbiamo la fiducia del consumatore, garantendo contenuti riconoscibili rispetto alle carni di importazione. Vanno evitate scorciatoie che possono essere percepite come potenziali inganni”.

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Nuovi Responsabili di Zona e servizi più efficienti: anche questo è la

nuova coldiretti La riorganizzazione dopo l’annuncio che Erminia Comencini affiancherà il Consigliere delegato di Coldiretti Verona Favorire la crescita professionale dei dipendenti, distribuire le competenze su tutti gli uffici Coldiretti del territorio, alzare il livello qualitativo dei servizi e uniformare le procedure: questi gli obiettivi della riorganizzazione della struttura di Coldiretti Mantova. Che, in questo modo, punta ad avvicinarsi sempre più alle imprese associate, affiancando all’attività di sindacato tradizionale quella di sindacato d’impresa, “in grado di accogliere al nostro interno – ha spiegato il Presidente Paolo Carra – logiche di mercato e di maggiore professionalizzazione, contribuendo a portare idee e progetti orientati a definire la “Nuova Coldiretti”.

Il nuovo assetto organizzativo ha preso il via dall’opportunità di crescita professionale di Erminia Comencini, chiamata ad affiancare il Consigliere Delegato di Coldiretti Verona. Il suo trasferimento ha fatto da stimolo a ulteriori interventi, tra cui la scelta di Marco Scalvini come responsabile facente funzioni dell’ufficio di Asola e di Luca Sinico come responsabile facente funzioni di Castel Goffredo e Castiglione delle Stiviere.

“Il nostro obiettivo è fare in modo che l’associazione sia sempre più vicina ai soci – ha detto il Direttore Giovanni Roncalli intervenendo all’incontro organizzato ad Asola per salutare Erminia Comencini – e stiamo investendo su persone che pensiamo possano fare crescere l’organizzazione”. Come ha fatto Comencini, in questi anni alla guida di Asola e Castel Goffredo: “Grazie a Erminia – ha aggiunto Carra –, della quale sottolineo due doti: il senso di sacrificio e lo spirito d’iniziativa. Perdiamo una risorsa importante, ma nella consapevolezza che la nostra organizzazione vada ben oltre i confini provinciali o regionali.

Dobbiamo, quindi, essere orgogliosi che una persona cresciuta con noi sia stata chiamata a ricoprire un ruolo prestigioso in una federazione importante come quella veronese”.

“Erminia è una persona speciale – gli ha fatto eco Gianluigi Zani, Presidente di Coldiretti Asola – alla quale auguro un nuovo inizio. È arrivata qui da noi in un momento difficile e ha fatto un ottimo lavoro”. “In questa zona – ha risposto Comencini alla platea riunita per la festa di saluto – ho trovato agricoltori molto capaci, che per me sono stati uno stimolo. Io volevo essere con voi, per accompagnarvi nei vostri progetti e realizzare le vostre aspettative. In questo, però, non sono stata sola: i miei collaboratori sono stati degli ottimi alleati. Grazie a tutti”.

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La nuova organizzazione A partire dalla prima settimana di novembre, il nuovo assetto degli uffici di zona è, quindi, il seguente: Ufficio di Asola: ha assunto il ruolo di responsabile facente funzioni Marco Scalvini.

Uffici di Castel Goffredo e Castiglione delle Stiviere: ha assunto il ruolo di responsabile facente funzioni Luca Sinico.

Uffici di Viadana e Sabbioneta: ha assunto il ruolo di responsabile Andrea Borsatti.

Uffici di Sermide e Ostiglia: ha assunto il ruolo di responsabile Andrea Montaldi.

Ufficio di Mantova: ha assunto il ruolo di responsabile Leonardo Omar Truzzi.

Ufficio di Curtatone: continuerà a essere coordinato da Stefano Andreani.

Ufficio di Pegognaga: continuerà a essere coordinato da Fabio Trentini.

Ufficio di Volta Mantovana: continuerà a essere coordinato da Giuseppe Martelli.

Ufficio di Goito: continuerà a essere coordinato da Matteo Pilan.

In una prima fase, in cui i due neo-responsabili facenti funzioni Marco Scalvini e Luca Sinico dovranno assumere la piena padronanza del nuovo incarico, saranno coadiuvati rispettivamente da Stefano Andreani e Matteo Pilan.

fotonotizia... nuova sede per SeRmide

L’ufficio di zona di Sermide ha una nuova sede, più accogliente e funzionale.

Inaugurata il 9 novembre, si trova in via 29 luglio 1848 ai civici 85 e 87.

Tre i dipendenti di Coldiretti a disposizione dei soci, oltre al nuovo Segretario di Zona Andrea Montaldi.

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cancellazione Irpef: nel Mantovano risparmio per 1 milione e 700 mila euro

È di circa 1 milione e 700 mila euro il risparmio di cui beneficeranno dal 2017 gli agricoltori mantovani grazie alla cancellazione dell’Irpef agricola. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio tributi di Coldiretti Mantova sugli effetti della manovra varata dal Governo Renzi, che prevede anche la decontribuzione per le nuove imprese condotte da giovani e si aggiunge alle esenzioni dal pagamento su Irap e Imu. Se a livello nazionale l’eliminazione dell’imposta sui redditi dei terreni per le attività agricole porterà un risparmio stimato in oltre 200 milioni di euro totali, per la provincia di Mantova il risparmio potenziale per persone fisiche e società, senza tenere conto di eventuali

oneri detraibili o deducibili, è di circa 1 milione e 700 mila euro.

“Si tratta di un ulteriore passo avanti e di un segnale dell’attenzione di questo Governo nei confronti del settore più dinamico dell’economia italiana – ha commentato il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra –. L’esecutivo, in questo modo, sta mostrando la propria capacità di guardare avanti, perché l’agricoltura è strategica per il Paese, e non soltanto per l’occupazione ma anche per gli effetti positivi sul piano ambientale e culturale. Il risparmio generato dall’eliminazione dell’Irpef, sommato a quello di Imu e Irap, sarà tradotto in investimenti per la competitività delle nostre aziende”.

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n. anno 9 2016

le

DOMENICHE in Piazza Broletto dalle 9.00 alle 19.00

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aprile

maggio

giugno

con il patrocinio di:

itale p a d C ust el G o

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20 NOVEMBRE 4 e 18 DICEMBRE

luglio

agosto

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Rassegna Enogastronomica e promozione delle produzioni locali con le aziende di Campagna Amica, valorizzazione e degustazione prodotti locali a cura della scuola di cucina Peccati di Gola.

www.campagnamica.it

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www.mantova.coldiretti.it

zucche,

a Mantova + 50% in due anni.

In provincia il 60% dei terreni lombardi Resa in leggero calo rispetto allo scorso anno, ma alto grado Brix. Il caldo di agosto e settembre ha favorito la qualità delle zucche, ortaggio principe delle tavole mantovane, ma l’eccesso di pioggia della primavera ha influito sulle quantità, inferiori di circa il 20% rispetto allo scorso anno. Il bilancio è di Coldiretti Mantova, che conferma anche il primato nella coltivazione di questa cucurbitacea sempre più richiesta dai consumatori per le sue proprietà: ricca di fibre, vitamine e sali minerali e povera di calorie, è un’alleata preziosa per la salute e la bellezza.

Secondo l’analisi di Coldiretti, nel Mantovano i terreni coltivati a zucca sono aumentati di oltre il 50% in due anni. E Mantova, con 494 ettari e circa 100 mila quintali di prodotto, è la capitale lombarda della zucca: qui si concentra quasi il 60% dei terreni. Seguono Pavia (130), Brescia (86) e Cremona (82).

Per festeggiare questo primo posto, Coldiretti Mantova ha dato vita, lo scorso 21 novembre al Mercato di Campagna Amica di Levata (in via Caduti del Lavoro), un laboratorio di intaglio zucche per i più piccoli. E i genitori che li hanno accompagnati hanno potuto fare la spesa al mercato con uno sconto speciale del 10% su tutti i prodotti a “chilometro zero” presenti sui banchi.

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a sermide la "delica"

che sfida la Brexit

Ogni due giorni, dalle campagne di Sermide parte un carico di 10 quintali di zucche Delica. Destinazione?

Un’azienda londinese che vende online prodotti agroalimentari Made in Italy. Le zucche che piacciono oltremanica sono quelle dell’Azienda agricola Zerbinati, che qui al confine tra Lombardia ed Emilia produce zucche su un’estensione di una trentina di ettari, che stagiona a lungo prima della vendita per accentuarne la qualità.

“Vendiamo circa 6 mila quintali di zucche l’anno – racconta Tonino Zerbinati, che gestisce l’azienda con il figlio Oscar – e il fatturato con l’estero è in crescita. Se consideriamo anche angurie e meloni, l’export riguarda il 30% dell’intera produzione. Abbiamo richieste da Svizzera, Germania, Estremo Oriente ma soprattutto Gran Bretagna”.

La Brexit, che secondo l’analisi di Coldiretti ha comportato un calo complessivo delle esportazioni verso la Gran Bretagna del 12%, per ora non spaventa l’azienda Zerbinati: “Non abbiamo ancora visto cambiamenti e nonostante la sterlina debole non ci sono stati cali negli ordini. Queste aziende sono sulla nostra stessa lunghezza d’onda, vogliono la qualità, e per noi è un piacere rifornirle”.

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A rischio 3,2 miliardi di euro di export agroalimentare La Brexit, secondo l’analisi della Coldiretti, mette a rischio 3,2 miliardi di euro di export agroalimentare Made in Italy.

Dopo la decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea, per effetto della svalutazione della sterlina, potrebbe diventare più caro per gli inglesi acquistare cibi stranieri di cui vanno particolarmente ghiotti come vino, pasta, ortofrutta e formaggi italiani. La Gran Bretagna è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari nazionali Made in Italy con un valore annuale nel 2015 di ben 3,2 miliardi ed una tendenza progressiva all’aumento.

La voce più importante è rappresentata dal vino, con un valore di 746 milioni di euro di esportazioni nel 2015 e un trend in ulteriore aumento del 7% su base annuale nel primo trimestre del 2016. Al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti c’è la pasta, per un importo complessivo di vendite nel 2015 di 332 milioni di euro.

Rilevante anche il ruolo dell’ortofrutta con un valore delle esportazioni di 281 milioni di euro nel 2015, in aumento del 6% nel primo trimestre del 2016. Ma anche i formaggi Made in Italy vanno forte in Uk, con un valore delle vendite nel 2015 che ha visto superare quota 200 milioni di euro con un aumento del 15% nel primo trimestre del 2016. Oltre un terzo delle vendite di formaggi è rappresentato da Parmigiano Reggiano e Grana Padano, che all’inizio di quest’anno hanno fatto segnare un incremento del 10 per cento ma va forte anche la mozzarella di bufala campana. A preoccupare non è solo la svalutazione della sterlina, ma anche il rischio che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole all’esportazioni agroalimentari italiane.

ComalSpotServizi.pdf 1 30/09/2016 15:36:18

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La struttura, avvalendosi di mezzi e personale proprio, cerca di ottimizzare al massimo i costi per poter dare la massima renumerazione possibile all’allevatore conferente.

L’attività di tale settore prevede il ritiro dai soci conferenti dei vitelli attraverso l’ausilio di personale interno e di autotrasportatori, nonché il ritiro di vitelli dai commercianti operanti nel territorio mantovano e province limitrofe.

Una volta arrivati i vitelli vengono pesati e classificati in attesa di essere caricati nella tarda serata per essere destinati ad allevamenti a carne bianca nel caso di vitelli bianco/neri oppure a svezzatori/ingrassatori nel caso di incroci da carne.

Commercializziamo articoli zootecnici e fiale per la fecondazione artificiale direttamente nel nostro magazzino emporio oppure in alternativa attraverso due addetti commerciali che con automezzi Comal raggiungono le aziende di tutta la provincia Mantovana per proporre e consegnare direttamente i prodotti .

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n. anno 9 2016

giovani in campo

Apindustria e Coldiretti alla guida del Forum Giovani Imprenditori

PER I PROSSIMI SEI MESI IL DELEGATO PROVINCIALE È LORENZO DONÀ.

SUA VICE GIULIA SPEZIALI DI APINDUSTRIA È il momento del rinnovo dei delegati per il Forum Giovani Imprenditori della Camera di Commercio. Al termine del primo triennio di attività con il nuovo regolamento si sono alternate alla guida dell’organismo camerale tutte le organizzazioni dei giovani imprenditori che ne fanno parte. Ora è di nuovo il turno di Coldiretti e Apindustria, che saranno il motore del Forum nei prossimi sei mesi.

“Siamo orgogliosi di poter contribuire in modo concreto alle prossime iniziative del Forum Giovani Imprenditori - spiega Lorenzo Donà, delegato del Forum e delegato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa - siamo giovani, abbiamo tante idee da realizzare e vogliamo proseguire garantendo continuità e rinnovato entusiasmo al Forum individuando dei progetti trasversali alle varie categorie di attività”. Lorenzo Donà è insieme a Giulia Speziali di Apindustria il volto dei prossimi 6 mesi del Forum Giovani Imprenditori della Camera di Commercio, che riunisce tutte le organizzazioni giovanili delle associazioni di categoria mantovane: il Gruppo Giovani Industriali, i giovani imprenditori di Apindustria, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Coldiretti, ANGA - Confagricoltura Giovani, CIA Confederazione Italiana Agricoltori e Legacoop.

Tra i punti forti delle prossime iniziative ci saranno visite aziendali, incontri di approfondimento su tematiche trasversali alle varie categorie e un percorso di conoscenza reciproca tra le associazioni che partecipano al Forum.

“Per me è un’esperienza assolutamente nuova e sono molto contenta di poter portare il mio contributo in un organismo fatto di giovani come me – aggiunge Giulia Speziali, vicedelegato e consigliere di Api Giovani – sono convinta che nonostante le diversità che ci sono tra le associazioni di categoria ci siano delle abilità e degli strumenti che possono servire a tutti i giovani imprenditori”.

I giovani imprenditori che vogliono partecipare alle attività del Forum possono frequentare il gruppo del Forum attivo su Facebook.

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IL DEBUTTO A SABBIONETA Prima iniziativa dei nuovi delegati la giornata a Sabbioneta “La terra e il cuore – Itinerari di arte, cibo e innovazione”, cominciata con la visita dell’azienda Società agricola Demetrio Buttarelli a Villa Pasquali, specializzata nella produzione di peperoncini piccanti.

L’azienda, nata il secolo scorso come azienda zootecnica tradizionale, alla fine degli anni ’80 ha iniziato a trasformarsi: il primo passo è stato l’ortofrutta, soprattutto meloni, angurie e zucche, che un po’ alla volta hanno ceduto ettari al peperoncino piccante, diventato con gli anni il cuore della produzione. Sono 10 mila i mazzetti di peperoncino, di piccantezza media ma aromatico e gustoso, che escono ogni giorno dall’azienda e prendono la strada di mercati e negozi italiani ed europei, soprattutto Est Europa, Germania e Austria: il 40% circa della produzione è destinata all’export.

L’azienda cura tutto direttamente: dalla crescita delle piantine nel vivaio fino alla vendita. Adesso, sotto le serre destinate al semenzaio ci sono, però, piante di peperoncino in fiore: si tratta di un esperimento su circa 15 mila piante per capire se è possibile fare nascere i frutti anche d’inverno, dando continuità a una produzione molto richiesta dal mercato, anche come ornamento.

L’idea del peperoncino risale agli anni ’90: “Mio zio – racconta Luca, che con la sorella Eliana rappresenta la nuova generazione in azienda – decise di piantare 80 piantine. Ricordo che ne vendettero soltanto 30, ma un po’ alla volta prese piede. Si arrivò a 1000 mazzolini al giorno, tutto raccolto manualmente. Ora abbiamo 30 chilometri di serre aperte e i mazzetti sono 10 mila”. Quante pastasciutte si possono condire? “Non saprei, ma con un solo peperoncino si riesce a condire quattro bei piatti per palati allenati. Faccia lei i conti”.

Dopo questa prima tappa, gli imprenditori del Forum hanno seguito Giacomo Cecchin, guida turistica e studioso d’arte e storia, in una visita al centro storico di Sabbioneta, la città ideale di Vespasiano Gonzaga. La conclusione della giornata è stata affidata, però, a Ivan Lodi Rizzini, padrone di casa dell’Azienda vitivinicola Breda a Breda Cisoni. Produttore di vino da oltre vent’anni, Lodi Rizzini manda avanti un’azienda che l’anno prossimo compirà cent’anni: “La fondò mio nonno nel 1917, ho ancora il rogito originale – racconta -. Era un’azienda tradizionale, ma già allora produceva un po’ di vino”. Ventitré anni fa la svolta, con i primi investimenti importanti per concentrare tutti gli sforzi nella produzione di vino. Su circa 15 ettari di terreno, l’azienda Breda coltiva vitigni di Lambrusco, Lancellotta, Sauvignon, Moscato, Malvasia e l’uva prodotta viene tutta trasformata in azienda. Più di 40 mila le bottiglie che escono dalla cantina di Breda Cisoni. Tredici le etichette, dal Rosso del Duca al Rodo, fino al Bigotto e al Duca Bianco. Tra i prodotti più apprezzati il Lambrusco Mantovano Doc, al quale l’anno prossimo potrebbe aggiungersi il Sabbionta Igt. “Ogni etichetta ha una sua storia, ma per tutti i nostri vini vige l’assoluto rispetto della materia prima e la salubrità del prodotto. Anche per questo abbiamo scelto, per la vinificazione, il metodo classico”. Il vino viene rifermentato in bottiglia con lieviti accuratamente selezionati, anche il lambrusco. “In questo modo si garantisce maggiore longevità al vino – spiega Lodi Rizzini -, è un metodo di vinificazione completamente diverso dallo charmat, solitamente utilizzato per il lambrusco”. La scelta sta pagando: il vino dell’azienda Breda ha estimatori in Finlandia, Francia, Germania e Svizzera.

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Dal seme alla pagnotta:

con Coldiretti la lezione si sposta nell’orto Nel giardino della scuola Martiri di Belfiore nascerà il grano. Grazie al progetto di Campagna Amica Mantova “Dai cerali alle farine – Ciclo dalla semina al raccolto e alla trasformazione dei cereali”, due classi dell’Istituto comprensivo Martiri di Belfiore impareranno a riconoscere i cereali, a seminarli e a raccoglierli.

Una cinquantina i bambini coinvolti, alunni delle classi seconde delle sezioni B e C, seguiti da Maria Grazia Alberini, Elisabetta Nicoli e Stefania Sacchetto. Scienze e tecnologia le materie interessate alle lezioni, che sono cominciate oggi il 7 novembre in classe e sono proseguite la mattina successiva con la prima semina. Nel giardino della scuola, utilizzando l’Orto del Contadino Giò che consente di creare un orto ovunque lo si desideri, i bambini hanno seminato il frumento, del quale seguiranno poi la crescita nei prossimi mesi, osservando i cambiamenti delle stagioni. Il progetto si concluderà a maggio con la visita a una fattoria didattica, nella quale i bambini vedranno come si ottiene la farina.

“Questo progetto alla Martiri di Belfiore – spiega il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra – è soltanto il primo di una serie di iniziative che stiamo costruendo con le scuole del territorio mantovano. È importante che i bambini, e più in generale i giovani, conoscano i cicli della natura, ne apprezzino la bellezza e capiscano come viene prodotto il cibo che arriva nelle loro case. In questo modo potranno diventare consumatori attenti e consapevoli”.

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Terremoto,

tornano le caciotte della solidarietà di Coldiretti Negli uffici dell’organizzazione è possibile prenotare il formaggio "salva stalle" Tornano le caciotte della solidarietà di Coldiretti. Dopo il successo del primo ordine, sarà di nuovo possibile prenotare il formaggio salva stalle prodotto con il latte raccolto negli allevamenti terremotati del Centro Italia. I fondi raccolti serviranno a sostenere la ripresa delle attività e la ricostruzione delle aziende agricole danneggiate dal sisma.

L’obiettivo dell’iniziativa è fermare l’abbandono delle aree terremotate con il lavoro per la popolazione, che nelle campagne significa soprattutto salvare le stalle. Il tutto grazie a una rete di solidarietà coordinata dalla Coldiretti con la collaborazione della cooperativa Grifo latte che, nonostante le difficoltà, ha garantito continuità nel ritiro e nella trasformazione del latte, mentre l’Associazione Italiana Allevatori (AIA) sulla base delle richieste ha consegnato carrelli per la mungitura e generatori di corrente e i Consorzi Agrari d’Italia (CAI) sono impegnati a fornire cibo per l’alimentazione degli animali.

Le caciotte solidali, confezionate sottovuoto e riconoscibili dalla speciale etichetta “Aiutaci ad aiutarli”, pesano 1,3 chili e sono vendute al prezzo di 10 euro. Possono essere prenotate negli uffici di Coldiretti Mantova, in via Verri 33 (Centro direzionale Boma), e in tutti gli uffici Coldiretti presenti sul territorio provinciale. Per consentire ad agricoltori, cittadini, strutture economiche e cooperative lungo tutta la Penisola di collaborare in questa azione di solidarietà è stato aperto anche uno specifico conto corrente denominato “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

Le caciotte saranno disponibili, per una degustazione, negli agriturismi La Rasdora di Porto Mantovano, Loghino Bel Sito di Ceresara, La Margherita di Gazoldo Degli Ippoliti, Corte Casella di Bagnolo San Vito e Ibisco di Bagnolo San Vito e saranno vendute anche durante la nostra Festa Provinciale del Ringraziamento, a Grazie di Curtatone, il prossimo 27 Novembre.

fotonotizia Coldiretti e Avis insieme per l'Amatriciana della solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. La cena il 9 ottobre a Canneto sull'Oglio: l'evento era inserito tra gli appuntamenti della festa "Vini e vivai". I volontari hanno cucinato oltre 15 chili di pasta del Consorzio Agrinordest, condita con 12 chili di pomodoro km 0 e formaggio dei caseifici del territorio.

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Vernice bio dalle bucce di pomodoro:

a Canneto l’impianto pilota

Del pomodoro non si butta via nulla. Tanto meno le bucce, con le quali, grazie al progetto BiocopacPlus finanziato con un milione di euro dalla Commissione europea, è possibile ottenere una bio-vernice per scatole metalliche destinate a contenere alimenti. Una vernice resistente come quelle tradizionali ottenute dal petrolio, ma amica dell’ambiente e più sicura per la salute. L’idea l’aveva avuta un ricercatore nel 1942, ma allora tutto si fermò alle indagini di laboratorio. A Canneto sull’Oglio, invece, nell’Azienda

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agricola Virginio Chiesa, quell’intuizione è diventata un impianto pilota.

Il merito è di Angela Montanari, responsabile del Dipartimento imballaggi della Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentari di Parma, che qualche anno fa, nella biblioteca del centro di ricerca, ha scoperto il faldone contenente le relazioni di un convegno dell’epoca e ha deciso di trarre ispirazione da quegli scritti. “Con un primo finanziamento da 800 mila euro –

L’Azienda agricola Virginio Chiesa protagonista di un progetto finanziato dalla Commissione europea spiega Montanari – avevamo sviluppato l’idea in laboratorio. Poi, visti gli ottimi risultati, abbiamo deciso di presentare quest’altra proposta per costruire l’impianto pilota”.

Il precedente progetto aveva dimostrato, infatti, che la bio-vernice, prodotta a partire da un componente delle bucce di pomodoro, la cutina, presenta buone proprietà di aderenza e resistenza alla corrosione, simili a quelle delle vernici tradizionali derivate dal petrolio, risultando inoltre più sicura dal punto di vista igienico-sanitario. Il passo avanti del progetto Life+ BiocopacPlus è stato il trasferimento su scala semindustriale dell’efficacia tecnica dei risultati ottenuti in laboratorio, mediante la realizzazione dell’impianto pilota a Canneto sull’Oglio con una capacità di un quintale all’ora di bucce. Il vantaggio ambientale della bio-vernice a base cutina deriva da diversi fattori: il risparmio di risorse naturali, la riduzione delle emissioni di CO2, il riutilizzo di prodotti di scarto. Infine, la sostituzione delle vernici sintetiche con una vernice naturale riduce i rischi di inquinamento ambientale nella fase di recupero e riutilizzo dell'acciaio, favorendo l'attività di riciclo dei contenitori metallici.

La Stazione sperimentale di Parma ha coordinato il progetto, che ha coinvolto, oltre all’azienda mantovana, anche la brianzola Salchi metalcoat di Burago di Molgora e la parmense Cft S.p.A., che hanno messo a disposizione il loro know-how nei settori delle vernici e della meccanica. I pomodori coltivati nei campi dell’azienda Chiesa, che si trova in un’area al confine tra Mantova e Cremona dove si concentra oltre il 70% della produzione lombar-

da di pomodori, vengono mandati all’industria conserviera, che li trasforma in passate e pelati e restituisce le bucce. Le quali, a loro volta, nell’impianto di Canneto subiscono il trattamento per estrarre la cutina. Le bucce esauste e i semi non vengono sprecati, ma finiscono nell’impianto a biogas per produrre energia.

Per un’azienda a conduzione famigliare come quella dei Chiesa si è trattato di una bella scommessa: “Da generazioni alleviamo bovini e coltiviamo cereali – racconta Stefano Chiesa, 34 anni -. Nel 2009 abbiamo costruito un impianto a biogas per valorizzare gli scarti della nostra produzione, bucce comprese. Poi è arrivata la partecipazione al primo progetto Biocopac e ora questa seconda opportunità, con la costruzione in azienda dell’impianto pilota, che ha una capacità di un quintale all’ora”.

BiocopacPlus, cominciato il 1° giugno 2014, terminerà il 31 maggio 2017. Ma già si pensa al dopo: “Il primo ottobre – prosegue Angela Montanari – è partito un terzo progetto da 12 milioni di euro che coinvolge 29 partner in tutta Europa. In cantiere ci sono due bioraffinerie: in Italia, qui a Canneto, tratteremo pomodori e crusca, in Spagna olive e patate. Il primo impianto, secondo i nostri piani, sarà pronto prima dell’estate 2018”.

Il raggiungimento degli obiettivi del progetto avrà un impatto positivo su tutta la filiera agro-industriale, dalle aziende agricole all’industria alimentare, dai produttori di imballaggi alle industrie del settore verniciatura, dalla grande distribuzione fino ai consumatori.

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di Alberto Lombardi

Spandimento liquami: arriva il bollettino nitrati Basato su previsioni meteo e indicazioni agro-ambientali concederà periodi di flessibilità a novembre e febbraio

Per lo spandimento dei liquami, la stagione 2016/2017 presenta qualche novità rispetto alle precedenti. Innanzitutto sarà introdotto il bollettino nitrati, che prevede la suddivisione del territorio della Regione Lombardia in sei zone pedoclimatiche omogenee (sulla base dell’andamento agrometeorologico e delle caratteristiche pedologiche del terreno), attraverso le quali saranno identificati i giorni di possibile distribuzione e i giorni di divieto. Nel bollettino, disponibile sul sito www.ersaf.lombardia.it, verrà anche indicato per ogni macroarea il contatore per poter monitorare quanti giorni di divieto mancano.

I mesi di dicembre 2016 e gennaio 2017 sono mesi di divieto fisso di spandimento, e il bollettino nitrati che sarà basato sulle previsioni del Sevizio Meteorologico di ARPA Lombardia e su indicazioni di carattere agro-ambientale e gestionale raccolte da ERSAF e DG Agricoltura, darà flessibilità per i mesi di novembre e febbraio. In questi due mesi sarà previsto un divieto allo spandimento di 28 giorni in funzione dell’andamento stagionale. Se le condizioni del tempo a novembre saranno particolarmente favorevoli, sarà previsto uno stop allo

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spandimento prima della fine del mese, per aver garantita una “finestra” nel mese di febbraio 2017. Il divieto vale per tutti i materiali che contengono azoto, quindi concimi chimici, liquami, letame, pollina e fanghi.

Il letame, nonostante il periodo di divieto, potrà essere distribuito su terreni inerbiti (ad esempio prati stabili e medicai) con la sola esclusione del periodo compreso dal 15 dicembre 2016 al 15 gennaio 2017, nel quale sarà vietato. Nei casi in cui la concimaia risultasse al limite della capienza, l’allevatore potrà fare cumuli in campagna, in qualsiasi periodo, purché mantenga le distanze adeguate da strade, scoline, fossi, bugni ed altri corsi d’acqua, nel rispetto delle norme previste dalla condizionalità.

Per le aziende che hanno aderito alla Deroga il divieto assoluto di spandimento va dal 1° novembre 2016 al 31 gennaio 2017 senza alcuna deroga o “finestra”. Coldiretti consiglia, quindi, di svuotare per tempo gli stoccaggi, tenendo ben presente che nei giorni di pioggia, su terreni allagati, innevati o ghiacciati, è sempre vietata la distribuzione in qualsiasi periodo dell’anno.

in breve...

- Divieto di spandimento dal 1° dicembre 2016 al 31 gennaio 2017 per liquame, letame, fanghi digestati e concimi chimici azotati.

- Nei soli mesi di novembre 2016 e febbraio 2017 sono previsti almeno 28 giorni di divieto regolati dal bollettino Ersaf (in questi due mesi prima di spandere chiedere al proprio Ufficio di zona di riferimento).

- Su prati permanenti o avvicendati divieto di spandimento del solo letame limitato al periodo compreso tra il 15 dicembre 2016 e il 15 gennaio 2017.

- Aziende in Deroga: divieto assoluto di spandimento dal 1° Novembre 2016 al 31 Gennaio 2017.

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di Gianni Rondelli

Vigneti, al lavoro

per migliorare il sistema dei diritti

Dallo scorso gennaio il sistema dei diritti all’impianto vigneti è cambiato. E anche per la prossima annata i nuovi vigneti potranno essere impiantati solo a seguito di autorizzazioni all’impianto rilasciate a titolo gratuito a seguito di richiesta presentata direttamente al ministero delle Politiche Agricole attraverso il portale SIAN. Come per il bando dello scorso periodo, l’assegnazione sarà pari all’1% della superficie nazionale, pari a un totale di 6.621 ettari nel rispetto della salvaguardia regionale: cioè a ogni regione sarà assegnato un totale di autorizzazioni pari all’1% della propria superficie vitata.

In questi giorni si stanno definendo alcuni regolamenti applicativi al fine di eliminare o ridurre i problemi emersi nella precedente assegnazione ed evitare fenomeni speculativi.

In particolare: - possibilità di fare partire il bando di assegnazione già a dicembre, in modo che le aziende possano effettuare gli impianti già nella primavera 2017; - mantenimento del concetto di “pro rata” (più si chiede più viene assegnato) ma con un tetto di assegnazione fissato; - ricorso a uno dei criteri indicati nel regolamento di base: priorità alle aziende di piccola e media dimensione (lettera h art. 64); - possibile introduzione di un tetto massimo all’estensione delle nuove domande; - introduzione di un vincolo di localizzazione regionale; - introduzione di un vincolo di possesso delle superfici, antecedente alla richiesta (2/3 anni); - introduzione di un vincolo al mantenimento del vigneto per un numero minimo di anni (5/10 anni).

Coldiretti sta collaborando a livello ministeriale affinché il regolamento comunitario di assegnazione delle autorizzazioni possa essere applicato in modo concreto e favorevole per le nostre aziende.

Per informazioni contattare Coldiretti Mantova (Gianni Rondelli, tel. 0376 375380)

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di Elena Poltronieri

Carichi e posture: come muoversi per non farsi male La movimentazione manuale dei carichi, così come definita all’art.

167, comma 2, D.Lgs 81/08, è l’insieme delle “operazioni di trasporto o di sostegno di un carico a opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorsolombari”.

Questo tipo di alterazione interessa circa l’80% dell’intera popolazione per almeno una volta nella vita e rappresenta uno dei principali problemi sanitari nel mondo del lavoro, in particolare nei settori dell’agricoltura, dell’industria e del terziario. Sebbene l’agricoltura sia stata interessata da una importante evoluzione tecnologica, che ha comportato la meccanizzazione di molte fasi di lavoro, con conseguente riduzione dell’impiego di forza manuale, permangono situazioni di rischio. Rimangono infatti numerose operazioni che espongono a

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questo rischio: a esempio nelle lavorazioni di raccolta della frutta e della verdura, nell’alimentazione manuale, nella pulizia della lettiera, nella copertura dei silos. La prevenzione non è facile: non è possibile eliminare del tutto lo sforzo fisico e l’uso della forza manuale.

Il rischio di danni al tratto lombo-sacrale si presenta ogni volta che ci si trova a movimentare manualmente un carico: - troppo pesante (25 chili per uomini adulti, 15/20 per donne adulte); - ingombrante o difficile da afferrare; - in equilibrio instabile o il cui contenuto rischia di spostarsi; - collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco che può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni dirette al lavoratore, in particolare in caso di urto.

Di conseguenza, le ricadute negative più frequenti derivanti da movi-

mentazione carichi sono correlate a: - malattie professionali a carico della colonna vertebrale (quali cervicalgie, lombalgie e discopatie) - strappi muscolari - infortuni a seguito di cadute, urti, schiacciamenti Se non risulta possibile eliminare la movimentazione manuale dei carichi, il datore di lavoro, può: - adottare misure organizzative migliorative - ricorrere a mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche E, per evitare infortuni e danni conseguenti alla movimentazione manuale dei carichi, è necessario sapere come lavorare : - ridurre il peso dei carichi da trasportare entro i limiti consigliati (inferiore ai 30 chili per gli uomini e ai 20 chili per le donne adulte); - se possibile suddividere i carichi che superano i 30 chili in carichi di minor peso, altrimenti spostare il carico in due o più persone coor-

dinando i movimenti e utilizzare, quando è possibile, un carrello; - afferrare saldamente il carico da sollevare e trasportare; - se si deve prendere un oggetto appoggiato per terra piegare le ginocchia e non la schiena, divaricando le gambe e tenendo un piede più avanti dell’altro; non sollevare il carico piegando il busto in avanti; - mantenere il carico il più vicino possibile al corpo con le braccia tese e non sollevare il carico tenendolo lontano dal corpo; - non sollevare il carico sopra l’altezza delle spalle; - evitare la torsione del busto quando si sposta il carico da uno scaffale a un altro avvicinando prima il carico al corpo e poi utilizzando le gambe per effettuare il movimento; - eseguire il trasporto dei carichi con la schiena diritta e aiutarsi facendo forza con le gambe lievemente piegate; - evitare di lavorare a schiena china e di mantenere una posizione.

Postura e movimenti ripetitivi: Alcune lavorazioni agricole (potatura, raccolta e cernita frutta e verdura, preparazione delle cassette con i prodotti) comportano il rischio di malattie e sintomi agli arti superiori: I principali fattori di rischio correlati al lavoro sono: - frequenza e ripetitività delle azioni lavorative; - elevata forza impiegata; - postura incongrua degli arti; - tempi di recupero insufficienti; - tipo di presa inadeguato; Gli effetti sulla salute, nel lungo periodo sono: danni alle spalle (tendinopatie), al gomito (epicondilite), al polso-mano (tendiniti, dito a

scatto, tunnel carpale). Cosa fare?

- evitare posture incongrue; - evitare movimenti ripetuti o posture protratte degli arti superiori oltre la linea delle spalle e il polso piegato lateralmente; - evitare operazioni inutili; - introdurre pause compensative e alternare le diverse mansioni.

E per questi come per tutti gli altri rischi presenti in ambiente di lavoro è INDISPENSABILE LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI: in particolare, per questi rischi specifici, sui metodi di movimentazione e di lavoro corretti e sulle procedure da seguire.

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di Luca Beccari

Nuove regole per il

voucher

Per informazioni rivolgersi a Luca Beccari, tel. 0376 375330.

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il testo definitivo della disciplina dei voucher, che prevede alcune modifiche, anche per le aziende agricole, rispetto alla precedente normativa: 1. Completamente stralciato dal testo il differente tetto massimo utilizzabile per singolo prestatore d’opera dagli imprenditori agricoli (7.000 euro) rispetto alla generalità degli imprenditori e professionisti (2.020 Euro). Tanto significa che deve considerarsi definitivamente venuta meno la possibilità di consentire al lavoratore di effettuare prestazioni di lavoro accessorio per se stesso committente imprenditore agricolo oltre il limite di 2.020 euro.

2. Comunicazione preventiva per imprenditori e professionisti: almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, alla sede territoriale competente dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica comunicando i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore ed il luogo e la durata della prestazione, inoltre per gli imprenditori e professionisti tale comunicazione è dovuta con cadenza giornaliera con riferimento all’ora di inizio e di termine della prestazione (non è più possibile predeterminare un generico “periodo” di prestazione.

3. Comunicazione preventiva per gli imprenditori agricoli: è ammesso predeterminare un arco temporale della prestazione nel limite massimo di 3 giorni (con la previgente normativa erano 30 giorni). Tanto comporta che se la prestazione richiesta dovesse impegnare il prestatore d’opera per un periodo superiore ai 3 giorni, andranno inoltrate tante comunicazioni quanti sono i corrispondenti “sottoperiodi” necessari.

L’omesso adempimento prevede l’irrogazione di una sanzione amministrativa da euro 400 a 2.400 euro il relazione a ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione.

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Richiedi il tuo prospetto contabile

all’Ufficio di Zona

L’Ufficio Iva di Coldiretti Mantova sta provvedendo a elaborare un prospetto contabile aggiornato al 30 settembre 2016 per tutti i soci di Coldiretti Mantova. L’elaborazione di questi documenti, resa possibile dall’introduzione della consegna puntuale delle fatture attraverso le apposite buste, proseguirà anche per il futuro con scadenza di 5/7 giorni successivi alle liquidazioni Iva trimestrali (la periodicità verrà adottata anche per i contribuenti mensili) e potrà essere richiesto dai soci rivolgendosi ai propri Uffici di Zona.

Si tratta di un elaborato che consente di avere sott’occhio la propria situazione contabile e di gestire oculatamente i propri crediti o debiti Iva, anche in funzione di eventuali compensazioni. E può rivelarsi particolarmente utile per rappresentare a terzi, quali banche, fornitori o clienti, la propria reale situazione economica. Gli Uffici di Zona sono a disposizione anche per spiegazioni e analisi nonché valutazioni per cambiamenti di regime.

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n. anno 9 2016

di Luca Beccari

Guida all’installazione di impianti di

videosorveglianza

L’installazione di telecamere di sorveglianza, impianti audiovisivi e altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, e devono seguire una determinata procedura con relativa autorizzazione dall’Ispettorato del lavoro (DTL).

Il datore di lavoro che voglia installare negli ambienti di lavoro tali sistemi deve prima di procedere all’installazione dell’impianto ottenere un accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale oppure, in caso di assenza di accordo con le rappresentanze sindacali, chiedere un’autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro competente per territorio. Le informazioni raccolte sono utilizzabili a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro a condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione delle modalità d'uso degli strumenti e di effettuazione dei con-

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trolli e nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

Presentazione dell’istanza Deve essere presentata una specifica istanza, a mano o inviata a mezzo posta, indirizzata alla Direzione territoriale del lavoro di Mantova (Via Mondovì n. 4 – 46100 Mantova - tel. 0376 322691) – per ogni tipologia di sistema\impianto di potenziale controllo a distanza; – per ogni unità produttiva nella quale tale impianto viene installato; – per il controllo delle aree interne ed esterne (es. parcheggi, ingressi, piazzali ecc.), se di pertinenza dell’azienda e se vi si svolge attività lavorativa; – da parte di ogni datore di lavoro presente nella medesima unità produttiva, nel caso in cui vi operino più aziende,

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Coldiretti Mantova Luca Beccari, tel. 0376 375330)

L’istanza deve contenere almeno: a) i dati identificativi della ditta e del rappresentante, nonché la descrizione dell’attività aziendale; b) l’indicazione del numero del personale occupato; c) la specifica indicazione delle esigenze che motivano la richiesta, con la descrizione nel dettaglio delle finalità che si intendono perseguire; d) l’indicazione della presenza o meno delle rappresentanze sindacali in azienda; e) l’eventuale mancato accordo con le rappresentanze sindacali.

Devono inoltre essere allegati: f) due marche da bollo da euro 16,00 (una per l’istanza e l’altra per il provvedimento); g) l’elenco delle caratteristiche del sistema di sorveglianza (schede tecniche); h) i nominativi delle persone responsabili del trattamento dei dati; i) l’attestazione di informazione firmata dai dipendenti, relativa all’installazione del sistema di sorveglianza; j) la copia di valido documento d’identità del titolare.

Dovranno essere forniti: – n°2 planimetrie dei luoghi ove si intende installare il sistema di videosorveglianza, redatte secondo le specifiche norme tecniche e in scala non inferiore a 1:100 e contenenti le seguenti indicazioni: postazioni fisse di lavoro presenti nella sede operativa (es. cassa, bancone di vendita), entrate ed uscite dei locali, effettiva destinazione d’uso dei singoli locali aziendali (zona di esposizione dei prodotti, zona cassa, magazzino, deposito), collocazione

delle telecamere (che non devono essere brandeggiabili, né dotate di audio) e del loro relativo angolo di ripresa, ubicazione dell’unità di registrazione e del monitor. Le telecamere devono essere numerate e dovranno evitare di riprendere le postazioni fisse dei lavoratori e le aree dedicate alla pausa; – fotografie che evidenzino l’angolo di ripresa delle zone che si intende sottoporre a videosorveglianza; – elenco contenente le caratteristiche del dispositivo di registrazione DVR (durata delle registrazioni, orario di funzionamento; a circuito chiuso oppure con trasmissione in remoto delle immagini; eventuale collegamento alle forze dell’ordine); – nominativi dei responsabili del trattamento dei dati o dell’amministratore di sistema.

In particolare per i sistemi di controllo a distanza diversi dalla videosorveglianza, come rilevazioni satellitari o GPS, dovranno essere comunicate le seguenti informazioni: – numero dei mezzi/dispositivi interessati e la tipologia di utilizzo degli stessi; – conoscibilità e eventuale possibilità di disattivazione da parte del lavoratore; – tipologia dei dati trattati, di conservazione e di durata della visualizzazione, con specifica sull’eventuale possibilità di visualizzazione in tempo reale; – modalità di accesso ai dati con indicazione del personale incaricato al trattamento, con specifica sull’eventuale presenza di un sistema di registrazione degli accessi.

In mancanza i questi elementi minimi l’istanza risulterà incompleta e laddove tali mancanze non venissero sanate, o a seguito di richiesta scritta, o tramite accertamento ispettivo disposto d’ufficio, l’autorizzazione non potrà essere rilasciata.

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di Luca Beccari

Denuncia di infortunio: ecco cosa cambia Dal 12 aprile 2017, è fatto obbligo per il datore di lavoro di comunicare in via telematica all’INAIL, ai fini statistici e informativi, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento. Il mancato adempimento prevede l’applicazione di una sanzione da 548 a 1.972,80 euro.

Il nuovo obbligo non si aggiunge alla denuncia di infortunio per gli eventi con prognosi da quattro giorni in poi, in quando la stessa assorbe quella avente finalità statistico-informativa, di cui al nuovo adempimento.

A completamento, si ricorda che - Dal 23 dicembre 2015 è abolito il registro infortuni - Dal 22 marzo 2016 sussiste esonero per il datore di lavoro, anche agricolo, di trasmettere all’INAIL il certificato medico relativo all’infortunio o alla malattia professionale, in quanto resa obbligatoria per il medico la trasmissione all’INAIL (solo telematica).

Permane naturalmente per il datore di lavoro l’obbligo di invio della denuncia di infortunio entro 48 ore a decorrere dalla ricezione del certificato medico e l’obbligo di invio della denuncia alla Pubblica Sicurezza per i datori di lavoro agricoli.

Come confermato da nota Inail-2015 relativa alla scadenza del termine per l’inoltro della denuncia di infortunio, quando coincide con il sabato, l’adempimento va assolto entro la stessa giornata del sabato. Questo compito, tuttavia, può essere superato indicando nella denuncia di infortunio, nell’apposita casella, la data di quando si è venuto in possesso del certificato. Resta inteso che entro la giornata del lunedì deve essere fatto l’invio dell’infortunio stesso.

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Macchine irroratrici: controlli entro il 26 novembre Nessuna proroga: il controllo funzionale delle macchine ricadenti nel punto A.3.2 del PAN, come ad esempio le macchine irroratrici, deve essere fatto entro il 26 novembre 2016 . Le aziende sono quindi invitate a presentare fin da subito la domanda di richiesta di controllo funzionale presso i centri autorizzati. Coldiretti ricorda, inoltre, che: - il centro di prova rilascia un attestato dal quale risulta che l’attrezzatura rispetta i requisiti di funzionalità previsti; - sono considerati validi i controlli funzionali eseguiti dopo il 26 novembre 2011 effettuati da centri di prova autorizzati dalla Regione; - le attrezzature nuove acquistate dopo il 26 novembre 2011 sono sottoposte al primo controllo funzionale entro 5 anni dalla data di acquisto.

Fino al 31 dicembre 2020 i controlli avverranno ogni 5 anni, e in seguito ogni 3 anni. La macchina a cui non viene effettuato il controllo funzionale così come previsto nei modi e termini sopra descritti non può essere utilizzata dall’imprenditore dopo il 26/11/2016 fino all’effettivo avvenuto controllo presso il centro e rilascio dell’attestazione. Sussistono controlli incrociati con il quaderno di campagna per verificare i trattamenti.

Per informazioni sui centri abilitati è possibile contattare gli uffici di Coldiretti Mantova Cristina Milani, tel. 0376.375364

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spazio ai

lettori CERCO LAVORO come addetto alla raccolta di ortaggi e frutta di stagione. Potete contattarmi al numero 388.3433407.

CERCO LAVORATORE stagionale con esperienza nel settore dei pioppeti e che sia in possesso del patentino per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari.

Per informazioni contattare il numero 370.3207868 CERCO trattori da 50 a 110 cv ed erpice rotante massimo 2.50 mt, tel. 347.9761892

VENDO escavatore gommato fiat hitachi fh 115 anno 1998 completo di 4 benne piu’ aggancio meccanico completamente funzionante Tel. 392.8230768 VENDO Aratro trivomere marca Scalmana mod. T2 41-40, q.li 17 per cv 120-140. Info: tel. 347.4295453.

VENDO 300 metri lineari di tubi irrigazione in alluminio diametro 120. Chiamare ore pasti il numero 348.8517873.

VENDO Spandiconcime Sulki q.li 6, spandiconcime per mais q.li 8, rullo per terreno da m 2,50. Telefono 348.6921767 VENDO Pompa irrigazione per trattore da 70 CV, ruspetta da m. 2,50 , pigia-diraspatrice elettrica e piccolo torchio telefono 349.8921504 VENDO Fondi Tramedoni e Floria, entrambi posti nel Comune di Quingentole, di complessive biolche 58,89 circa. Per info 055.5000754 – 347.8579852.

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VENDO Macchina trainata per raccolta fagiolini con banco cernita in buono stato; atomizzatore per serre q.8; tubi pioggia da 100 con innesto a bicchiere e a sfera. Per informazioni: tel.

0376.696268 (ore pasti, chiedere di Giovanni).

VENDO N. 5 silos in vetroresina per mangime da 50/60/90 quintali (da 200 a 400 euro cad); gabbie seminuove per conigli

ingrasso (n. 1512 box su 2 piani) complete di impianto di alimentazione (3.500 euro); n. 4 ventilatori/aspiratori EuroemmeEM 50 da cm. 138x138 (150 euro cad). Per informazioni: tel.

0376.854279 (ore pasti , chiedere di Giuseppe).

VENDO Botte diserbo q.li 4 trainata, adatta per vigneto; torchio per uve trainato. Per informazioni: tel. 0376.99429 (ore pasti).

VENDO Spandiconcime a cassone mt 250; mulino per trattore; pacciamatrice malavasi per serre; interrasassi carbogreen mt 1.40; nastro trasportatore raccolta meloni-angurie mt 5.50 idraulico; pompa per ingrassare danfos. Per informazioni: tel.

348 2891422.

VENDO Attrezzature agricole in buono stato, tra cui un trattore Same Atlanta; 10 biolche di terra agricola con corte e abitazione. Per informazioni: tel. 347. 4817604 (chiedere di Danilo) Trattrice FIAT OM 750 in buone condizioni. Per informazioni: 0375.528017 (ore pasti).

VENDO Titoli PAC per circa 20 ettari. Per informazioni: tel.

349.6690303.

VENDO Spandiconcime portato NODET da 9 q in ottimo stato; cisterna gasolio da 3000 litri (850 euro). Per informazioni: tel.

328.2119668.

Cassetta postale: occhio ai nomi Per evitare disguidi nella consegna delle nostre comunicazioni periodiche e della rivista, invitiamo i soci a verificare la presenza, sulla cassetta della posta, di tutti i nomi dei residenti in ogni numero civico. n. anno

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breve

COLDIRETTI-CENSIS, SPESA A KM ZERO PER 43,4 MILIONI DI ITALIANI In controtendenza al marcato calo ad agosto dello 0,7% nel commercio al dettaglio alimentare, ben 43,4 milioni di italiani acquistano prodotti locali e a chilometri zero, e tra questi 18 milioni regolarmente e 25,4 milioni di tanto in tanto. È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo in occasione della divulgazione dei dati Istat sul commercio al dettaglio alla presentazione de rapporto Censis su “Gli italiani a tavola: cosa sta cambiando”, sottolineando che “il cibo ha ormai un alto valore simbolico, perché incarna l’identità e promuove la distintività di un territorio, ma entrano in gioco anche valori etici e sociali dei consumatori”.

Il carrello della spesa è diventato sempre più l’espressione di uno stile di vita con il 40,7% degli italiani che considera i prodotti a chilometro zero una garanzia di cibi freschi e sicuri in cucina e il 38,9% che li ritiene essere

anche una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale Nonostante la congiuntura sfavorevole non è un caso che – ha sottolineato Moncalvo - sono 36,3 milioni gli italiani maggiorenni che sarebbero disposti a pagare di più per un prodotto italiano rispetto ad uno di altra provenienza: 21,8 milioni pagherebbero fino al 10% di più, 9,5 milioni tra il 10% e il 20% in più, 4,9 milioni oltre il 20% in più. In questo quadro va letto il successo dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, in netta controtendenza rispetto alla chiusura dei negozi alimentari tradizionali. (fonte: www.ilpuntocoldiretti.it)

CROLLA LA PRODUZIONE MONDIALE DI VINO, ITALIA LEADER Crolla la produzione mondiale di vino, che fa segnare nel 2016 un calo del 5% per un totale stimato in 259,4 milioni di ettolitri, tra i livelli più bassi dal 2000, con l’Italia che si pone saldamente al comando con 48,8 milioni di ettolitri (-2%). È quanto afferma la Coldiretti sulla base delle previsioni dell’Organizzazione Mondiale della vite e del vino (OIV) che colloca al secondo posto la Francia con 41,9 milioni di ettolitri (-12%) e la Spagna con 37,8 milioni di ettolitri (+1%). Il successo della produzione Made in Italy è accompagnato però dal calo dei consumi interni, che sono scesi al minimo storico dall’Unità di Italia con il Belpaese che scende dal podio dei prin-

cipali Paesi consumatori sul quale salgono nell’ordine Germania, Francia e soprattutto gli Stati Uniti che con una crescita vertiginosa negli ultimi anni sono diventati il maggior consumatore di vino nel mondo con oltre 30,1 milioni di ettolitri. Tra i vini italiani, negli Stati Uniti sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco, che piace però molto anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella e al Collio. Lo spumante è stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero nel 2016 con le esportazioni che sono aumentate del 21% nei primi sette mesi del 2016. (fonte: www.ilpuntocoldiretti.it)

PSR GIOVANI, PRESENTATE 14 MILA DOMANDE NEL 2016 Sono quattordicimila le domande sinora presentate per accedere ai bandi per i giovani agricoltori dei Psr regionali. L’analisi viene dalla Coldiretti e conferma l’importante ruolo dei Piani di sviluppo rurale per avvicinare i giovani al settore primario. A questi valori sono peraltro da aggiungere quelli potenziali delle Regioni in cui il bando non è ancora stato aperto. Sino al 2020 sono comunque attesi circa 20 mila nuovi insediamenti garantiti dalle opportunità fornite dai Psr 2014-2020.

In termini di risorse finanziarie, le regioni hanno già stanziato, sino ad ora, circa la metà dell’intero budget disponibile sino al

2020. In molte di queste lo stato di avanzamento della spesa sembra ancor più avanzato, come ad esempio in Sardegna (80% delle risorse utilizzate), Calabria (76%) o Lombardia (70%). Complessivamente, le regioni hanno messo a disposizione, fino a questo momento, 390 milioni di euro specificatamente destinati all’intervento rispetto al totale previsto nei 7 anni di 823 milioni.(fonte: www.ilpuntocoldiretti.it)

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n. anno 9 2016

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Il periodico Terra Mantovana viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti Mantova Questo numero è stato chiuso in redazione il 15 novembre 2016 Terra Mantovana a cura dalla Federazione Provinciale COLDIRETTI MANTOVA Direttore Giovanni Roncalli

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