Coltivatore n. 10 mese di ottobre anno 2017

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SOMMARIO Siccità estiva: la soluzione primaria sta nella realizzazione degli invasi. . ....................................... 4-5

Io sto con i contadini ................................................ 6-7 A Milano, uno straordinario evento Coldiretti: #stocoicontadini. . .................................. 8-9 Con il rinvio dell’accordo “Ceta”a data da destinarsi, la prima vittoria di Coldiretti............ 10

Cimice asiatica: conoscenze, risultati e prospettive . . .............................................. 12 Maxitruffa vino: “non ha nulla a che vedere con i nostri imprenditori”. . ....................................... 13

Controlli funzionali per le macchine aziendali ................................................ 28

Kiwi: scarsa produzione, ma di ottima qualità.. ........................................... 30-34

Castanicoltura: iniziata la raccolta, bene il mercato............................................................. 35

Miele: scende del 70% la produzione cuneese............................................................................ 35 Vendemmia 2017: è record per anticipo, rapidità e qualità.. ..... 36-41

Mele: prospettive di un’annata ottima.. ............... 44

PSR: Bandi di interesse per le aziende................ 16

Interventi agronomici del mese...................... 46-47

Prodotti di montagna: in vigore il decreto......... 17

Al SANA di Bologna, Terramica e le eccellenze bio piemontesi. . ........................... 50-51

Anticipi PAC 2017: previste percentuali superiori dalla Commissione Europea................ 17 Psr: ancora fermi alcuni contributi relativi al 2015-2016. Gli acconti non soddisfano le esigenze delle imprese. . ................. 18 “Nuovi voucher”: operativa (in ritardo) la piattaforma per l’agricoltura............................. 20 Bene i contratti Cereali 2017........................... 22-25

Aiuti eccezionali zootecnia: erogato oltre 1milione di euro................................................ 26

Galline ovaiole: approvato il piano di autocontrollo per gli allevamenti ......................... 27

Consorzio smaltimento rifiuti di origine animale (CONDIFESA CO.SM.AN.) .. ........................................ 48

A Mondovì la Giornata Provinciale del Ringraziamento. . ................................................... 52

Fiera del Marrone, successo di Campagna Amica e Coldiretti. . ........................... 53 18-19 novembre: ad Alba è tempo di Campagna Amica Day!.......................................... 54 La salute dei bambini al centro della serata promossa dalle Agritate di Barge.......................... 57 Fondazione CRC: pesentato il piano

AUGURI AL NUOVO VESCOVO DI MONDOVI’

pluriennale 2018-2021............................................. 59

Le aziende di Coldiretti protagoniste alla Fiera del tartufo................................................... 60 Telecamere sul posto di lavoro: le regole da seguire per l’installazione .......................... 64-65

Dispositivi di protezione individuale a tutela della sicurezza e della salute .................................. 66

Per gli appassionati la fiera cavalli a Verona. . ......................................................................... 67 Viabilità per gli alpeggi: quasi 2,2 milioni di euro alla “Granda”. . .............. 68 Le Nostre Radici........................................................... 71 La terapia chirurgica dei nodi tiroidei. . ............... 72 Coltiva la salute: L’importanza dei filtri.. ............................................... 73 Lavoro in agricoltura e riconoscimento delle malattie professionali ........................................ 74-75

Informativa Esenzioni dal ticket per prestazioni specialistiche ambulatoriali e per i farmaci...... 76

Iscrizioni previdenziali coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. . ..................... 77

Scadenze.. ................................................................. 78-79 Il Mercatino del Coltivatore........................................................ 80-82

Papa Francesco ha nominato vescovo della diocesi di Mondovì il reverendo Egidio Miragoli, del clero della diocesi di Lodi, accettando la rinuncia al governo pastorale presentata da mons. Luciano Pacomio.

Nato a Gradella di Pandino il 20 luglio 1955, don Miragoli è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1979 nella diocesi di Lodi. Ha ricoperto importanti incarichi, in particolare è stato vicario foraneo per la città di Lodi. E’ giudice del Tribunale ecclesiastico regionale lombardo e docente di Diritto canonico. Coldiretti formula i migliori auguri di buon lavoro al Vescovo di Mondovì, che guiderà una Diocesi molto estesa, da Millesimo alle vallate del Monregalese, che raccoglie circa 130 mila fedeli.

Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario n°18 12100 Cuneo edizioni.ilcoltivatore@coldiretti.it Direttore Amministrativo Tino Arosio Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazione Chiara Serra

Grafica e impaginazione Mara Chiardola

Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Lorenzo Berra, Roberto Bianco, Egle Borgia, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Davide Nari, Matteo Orcellet, Franco

Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà, Francesca Vinai, Graziano Vittone Redazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300 E-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it Stampa: Arti Grafiche Cuneo S.r.l. – agam.it

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EDITORIALE

Manca un piano delle acque. L’ultimo documentostudio risale al convegno di Coldiretti Cuneo del 1983

Siccità estiva: la soluzione primaria sta nella realizzazione degli invasi Di Delia Revelli presidente Coldiretti Cuneo e Piemonte

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n’annata come quella di quest’anno ce la ricorderemo per un po’. Questa primavera le gelate hanno fatto danni soprattutto sulla frutta compromettendone la produzione. Poi la siccità che ha colpito indistintamente tutti i settori. Particolarmente sofferenti le coltivazioni orticole in campo e sotto tunnel, ma la siccità non ha risparmiato nessun settore: dalla cerealicoltura ai foraggi, dalla frutta alla vite. Il calo di produzione per tutti è molto elevato: in alcuni casi tra gelate e siccità si è compromesso il 50 per cento del raccolto.

Sul fenomeno delle gelate non resta che raccomandare alle imprese di garantirsi il reddito con polizze assicurative stipulate in tempo utile.

Per favorire questa operazione Coldiretti è intervenuta a più riprese sul Ministero affinché venissero liquidate le contribuzioni ai Consorzi di Difesa che hanno anticipato per conto dei soci, ingenti somme attingendo agli Istituti bancari locali. Ad oggi ci risulta che il Ministero abbia liquidato le spettanze del 2015.

Restano ancora fuori gli ultimi due anni rispetto ai quali non demor-

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Serve concretezza.

Indispensabile perché non si perda altro tempo, la collaborazione tra i Consorzi Irrigui ed i Comuni per cercare soluzioni condivise senza voler forzare la mano a nessuno. Salvo Serra degli Ulivi non ci sono in provincia di Cuneo altri invasi con progetti di massima avviati diamo e cercheremo tutte le strade affinché il Ministero assolva ad una scadenza prevista dalla legge e non rispettata. Relativamente alla siccità, va detto che anche questa estate l’argomento ha tenuto impegnate le cronache dei giornali. Quello che vogliamo evitare è che si parli della carenza d’acqua per l’irrigazione nei momen-

ti di siccità e ci si dimentichi del problema al primo temporale. Coldiretti intende muoversi con una progettualità concreta che punti alla soluzione del problema. E la soluzione arriva dalla realizzazione di uno o più invasi che soddisfino le esigenze idriche dell’agricoltura cuneese nel periodo giugno-settembre. Lo ribadiamo ancora una volta: l’Organizzazione non entra nel merito delle singole progettualità né, tanto meno, spinge per questo o quell’invaso. Quello che interessa a Coldiretti è la soluzione del problema. Di qui una serie di contatti a livello provinciale e regionale che hanno portato all’emanazione di provvedimenti di equilibrio grazie anche alla disponibilità ed alla sensibilità di molti presidenti di Consorzi Irrigui. Ma ci siamo anche resi conto che in provincia di Cuneo manca un documento programmatico che raccolga le proposte più o meno in avanzata fase di studio e che si diano delle priorità rispetto alla progettualità di massima ed ai progetti esecutivi. Abbiamo già manifestato alla Dirigenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo la nostra soddisfazione per l’incarico affidato all’ufficio studi del-

EDITORIALE la Fondazione stessa, di stilare un documento programmatico che possa costituire un punto di riferimento per politici ed amministratori locali. Il resto è lasciato al senso di responsabilità politica degli amministratori locali che non possono più auspicare la realizzazione degli invasi quando questi sono proposti in comunità diverse dalle loro.

Ognuno dovrà operare con impegno affinché le lamentele legittime dei mesi scorsi trovino concrete risposte. Già il percorso per realizzare un invaso, anche se piccolino, è lungo. Se a questo affianchiamo l’indecisionismo cronico che sovrasta questo settore, le lamentele sono inutili. Come detto non entriamo nel merito del numero degli invasi da realizzare, così come è auspicabile una concreta sinergia tra i Consorzi Irrigui ed i Comuni affinché si approdi a progetti di massima che siano proponibili a livello ministeriale per il finanziamento del progetto esecutivo e la realizzazione dell’opera.

Proprio la siccità di quest’anno ha permesso a Coldiretti di insistere attraverso l’ABI, l’Associazione delle bonifiche che opera a livello nazionale al quale appartengono tutti i Consorzi Irrigui, di dotare lo specifico fondo ministeriale di ingenti risorse che consentono investimenti per la realizzazione degli invasi. Sono circa 600 milioni i fondi disponibili per la loro realizzazione. A nulla serve questa dotazione di fondi, se dal territorio non si sviluppano progettualità concrete.

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FONDO

Il Villaggio del Castello Sforzesco

Io sto con i contadini

Di Tino Arosio direttore di Coldiretti Cuneo

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a Questura ha stimato che 700 mila persone hanno visitato tra il 29 settembre e il primo ottobre scorso il Villaggio della Coldiretti al Castello Sforzesco di Milano. Un numero impressionante di agricoltori, ma soprattutto di cittadini milanesi e non, di turisti italiani e non solo. Intere famiglie, migliaia di bambini che hanno visto per la prima volta un agriasilo o una vera e propria stalla e se ne sono innamorati. Italiani e non che si sono sentiti a casa loro, che hanno mangiato con noi le cose buonissime che gli agricoltori sono capaci di fare, che hanno imparato che si può anche spendere il giusto per mangiare bene e sano. E che si domanderanno come mai invece spendono così tanto quando fanno la spesa nelle città, tirando la conclusione che c’è qualcuno che lucra alle spalle dei produttori. Italiani e non che quando parleranno di agricoltura, di cibo sano, buono, legato al territorio collegheranno tutto a Coldiretti. Italiani e non che quan-

do sentiranno che Coldiretti scende in piazza per bloccare le frontiere contro le importazioni tarocche, o chiede semplificazioni burocratiche, o magari risorse per il made in Italy, diranno … “io sto con loro”.

Capite cari soci il significato vero di queste cose? Quel che è avvenuto a Milano e che accadrà in tutte le città più grandi d’Italia compresa Torino, non è un mero esercizio di forza (anche) o semplice buona organizzazione (anche). E’ una cosa che rafforza nel nostro Paese – e quindi in tutti la certezza che l’agricoltura e il cibo sono valori di cui non possiamo fare a meno. E’ da qui che si parte per costruire il bene di ognuna delle nostre singole aziende!

Questi avvenimenti fanno capire che, per chi vuole, l’agricoltura c’è e ha un futuro. Basta coglierne le opportunità. Spiegano perché stiamo combattendo l’accordo sul Ceta. Raccontano perché abbiamo portato a casa l’origine in etichetta per il latte e a brevissimo per la pasta e non solo.

Dicono meglio di altro perché Coldi-

retti è stata capace di costruire una virtuosa filiera del latte con la costruzione nella nostra provincia del grande impianto di trasformazione del latte in polvere che sta dando importanti soddisfazioni agli allevatori e all’economia dei nostri territori (e non ci fermeremo a questo).

Non abbiamo le fette di salame sugli occhi e sappiamo bene che tutto ciò non cancella il fatto che usciamo da un anno orribile per i prezzi della frutta, per il crollo delle produzioni a causa di gelo e siccità, per i danni della cimice. Non cancella il fatto che sulla semplificazione siamo ancora lontani dal vederla realizzata (pensiamo ai registri di cantina). Non ci fa abbassare la guardia sulla Regione che per una burocrazia asfissiante non ha ancora pagato, ad esempio, i contributi per le misure agroambientali del 2016 o ci mette un anno a produrre le analisi sui residui di un’azienda a controllo bloccandone i finanziamenti. Non cancella il fatto che stiamo ancora aspettando i soldi per le assicurazioni del 2015! Non

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Tante volte si fa la conta dei ministri, degli uomini politici, delle autorità, dei rappresentanti istituzionali che partecipano ad eventi come quello di Milano. Con tutto il rispetto che dobbiamo loro e con i relativi ringraziamenti per l’attenzione, quel che resterà del “Villaggio Coldiretti” non saranno innanzitutto la loro presenza e i loro discorsi, nonostante abbiano parlato dei nostri problemi e abbiano promesso soluzioni.

Questa è la nuova Coldiretti e quando qualcuno mi parla degli “altri” per un articolo o un convegno organizzato a livello locale, resto un po’ sorpreso. Gli “altri” … che si limitano ad annunciare alla stampa i problemi (pensiamo alla lotta alla cimice: c’è chi parla e chi fa). O che dopo aver preso in giro negli anni scorsi i nostri soci (“scimmiette gialle”) quando facevamo nelle piazze i “mercatini agricoli”, oggi tentano di copiarci. Gli “altri” che sorridevano quando scri-

vevamo la “legge di orientamento” che oggi permette la vendita diretta, dicendo che in agricoltura non c’era niente da orientare. Gli “altri” che stanno dalla parte degli industriali sull’accordo Ceta chiudendo gli occhi ad esempio sui rischi che correranno i nostri produttori di carne per l’inva-

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sione di carne canadese a dazio zero magari allevata con gli ormoni e con gli Ogm. Insomma c’è sempre un originale, tutto il resto è mal copiato.

Concludo con un commento di un amico che ho invitato al Castello Sforzesco, il quale mi ha detto che “ci vuole coraggio” a fare queste cose oggi in Italia. Un altro, non sempre morbido con noi, mi ha ricordato invece che siamo rimasti “l’unico vero soggetto politico”. Mi sono sembrate due considerazioni azzeccate, soprattutto dopo Milano.

Tutto si ripeterà nelle più importanti città italiane con le prossime tappe di Napoli e di Roma, fino a Torino in tarda primavera del prossimo anno. Ne scriviamo lungamente nelle pagine di questo nostro Coltivatore Cuneese. Documentiamo anche la folta presenza cuneese a Milano. A questo punto – lasciatemelo dire - per cosa hanno visto quelli che c’erano e per come ancora una volta sono rimasti stupiti di fronte a cosa rappresenta Coldiretti per il Paese, dispiace per chi non ha potuto esserci. Ma certamente potrà recuperare.

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A Milano, uno straordinario evento Coldiretti: #stocoicontadini Una vera fattoria urbana con orti, animali, trattori e i gazebo gialli del Mercato di Campagna Amica in una location d’eccezione, all’interno del Castello Sforzesco a Milano: così si presentava il Villaggio allestito da Coldiretti “pe far conoscere la grande bellezza delle campagne italiane”. Presente una nutrita delegazione cuneese di dirigenti e soci di Coldiretti. Con l’Università del Gusto di Pollenzo animato il Villaggio delle idee giovani.

“Per la prima volta la grande bellezza delle mille campagne italiane ha conquistato la città con uno storico appuntamento nel centro della metropoli finanziaria del Paese” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “Crediamo che il Villaggio, anche grazie ai numeri che ha espresso, abbia rappresentato una risposta concreta alla domanda green degli italiani sempre più attenti a stili di vita sani e in equilibrio con la natura per i quali l’agricoltura nazionale può offrire i primati conquistati nella qualità, nella sostenibilità am-

bientale e nella sicurezza alimentare a livello europeo ed internazionale”.

Oltre 700.000 persone hanno visitato il Villaggio Coldiretti che ha coperto una superficie di 7 ettari attorno al Castello Sforzesco di Milano con la più grande fattoria mai realizzata in un centro storico di una città. E’ il bilancio di un successo senza precedenti stilato dalla Coldiretti sulla base delle indicazioni della Questura a conclusione di #Stocoicontadini, una rassegna che ha ospitato 400 stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food,

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ORGANIZZAZIONE stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, agrichef, laboratori, trattori e nuove tecnologie e workshop, presso i quali è stato possibile degustare, apprendere, giocare e divertirsi al fianco di oltre diecimila agricoltori.

Oltre il 70% dei visitatori ha acquistato i prodotti esposti in vendita dalle aziende agricole o assaggiato le specialità del Made in Italy al 100% per far vivere a tutti una esperienza da gourmet con le eccellenze italiane.

Molto apprezzati sono stati anche i panini doc, riempiti o accompagnati da una selezione di prosciutto di Parma o San Daniele Dop ma anche la prima bresaola della Valtellina italiana al 100% senza dimenticare i prodotti di stagione come la frutta e l’uva “pret a manger” anche perché senza semi. Il tutto innaffiato da un’ampia selezioni di vini, anche biologici e di birre artigianali.

Pieno successo si è registrato anche per gli acquisti dei prodotti esposti nei vari stands con forme di formaggio, salumi, prodotti ortofrutticoli e conserve andate a ruba che hanno indotto i produttori di Campagna Amica a rifornirsi tempestivamente nelle rispettive aziende.

Ma un interesse rilevantissimo ha registrato l’area riservata ai bambini che nell’agriasilo e nella fattoria didattica hanno trovato agritate, giochi contadini, l’orto da zappettare e alimenti gustosi e adeguati al loro benessere.

In sostanza ci sono state opportunità di divertimento, di condivisione e di dialogo per tutti.

E se i bambini si sono impegnati in tradizionali attività agricole come la pigiatura dell’uva e la mungitura delle vacche, gli anziani, per la Festa dei nonni, hanno potuto raccontare i vecchi mestieri agricoli che contribuiscono a rimanere in forma anche in età avanzata e i giovani hanno potuto confrontarsi nel Villaggio delle idee sul futuro dei cibi che l’agricoltura potrà assicurare.

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POLITICA AGROALIMENTARE

Con il rinvio dell’accordo “Ceta”a data da destinarsi, la prima vittoria di Coldiretti

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a battaglia di Coldiretti contro il trattato di libero scambio firmato dall’Unione Europea e dal Canada, che ha dato vita ad una vera e propria mobilitazione a cui hanno aderito a livello nazionale duemila Comuni e una settantina di Consorzi di Tutela, ha segnato un grande risultato con il rinvio della ratifica dell’accordo a “data da destinarsi”.

A livello nazionale su un totale di 291 denominazioni italiane riconosciute, ben 250 non godrebbero di alcuna tutela nel trattato, così per le produzioni della provincia di Cuneo non verrebbero protette autentiche tipicità, come la carne di vitellone piemontese, la nocciola piemontese, il Castelmagno il Crudo di Cuneo, il Fagiolo di Cuneo, il Murazzano e il Raschera, che potrebbero essere ‘copiate’, a scapito della qualità e

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Appello a sindaci e parlamentari

di una filiera d’eccellenza. Da qui, il grande sostegno trasversale - che ha coinvolto le Organizzazioni dei Consumatori, il mondo delle Associazioni fino alle Amministrazioni cit-

tadine - all’iniziativa portata avanti da Coldiretti. Nella nostra provincia, l’hanno appoggiata i principali Consorzi che tutelano le produzioni DOP e IGP. Circa duecento Comuni e sette Unioni Montane hanno firmato le delibere per bloccare l’accordo e difendere le produzioni del territorio.

Commentano dalla Coldiretti di Cuneo: “Con questo accordo che nulla ha di etico, sarebbero molto elevati i rischi di portare sulle nostre tavole prodotti agricoli trattati con additivi chimici, Ogm, carne agli ormoni che metterebbero in serio pericolo gli alti standard sanitari, ambientali e sociali, la cui tutela è, da sempre, una priorità di Coldiretti.

Bene dunque questo rinvio che dimostra una forte presa di consapevolezza da parte dell’Italia”.

ATTUALITÁ

Roberto Moncalvo vicepresidente del Copa Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti è stato eletto vice presidente del Comitato delle Organizzazioni Agricole Europee (COPA), l’organismo che, dal 1958 rappresenta gli interessi di oltre 23 milioni di agricoltori europei. Roberto Moncalvo, 37 anni di Settimo Torinese, è presidente della Coldiretti dal novembre del 2013. Laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino, ha preferito impegnarsi nell’azienda agricola familiare con innovazioni tecniche, gestionali e di orientamento produttivo. Si tratta del secondo mandato alla vicepresidenza del COPA durante il quale affiancherà il nuovo presidente eletto, il tedesco Joachim Rukwied, presidente della DBV l’organizzazione degli agricoltori tedeschi, con l’attribuzione degli incarichi fissata per la prima riunione della presidenza.

20-21 ottobre Forum Coldiretti a Cernobbio

L’edizione 2017 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti, si svolge a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como, dal 20 al 21 ottobre. Il Forum, giunto alla diciottesima edizione, costituisce l’appuntamento annuale dell’agroalimentare Made in Italy che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere.

Nel prossimo numero de Il Coltivatore sarà riservato ampio spazio alla due giorni in cui si susseguiranno presentazioni di ricerche innovative su temi di attualità curate dalla Coldiretti insieme a Censis e Ixe’, approfondimenti e indagini esclusive, esposizioni e mostre in anteprima assoluta e qualificati ed autorevoli interventi.

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ATTUALITÁ

Partecipato convegno di Coldiretti alla presenza di Università, Agrion, tecnici e imprenditori agricoli

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Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, dei tecnici dell’Agenzia 4A e della Fondazione Agrion. AI lavori hanno preso la parola anche l’assessore regionale Giorgio Ferrero e i responsabili del Settore Fitosanitario regionale.

L’obiettivo del convegno è stato quello di fare chiarezza: riconoscere la cimice in tutti gli stadi metamorfici, individuare il danno sulle colture ed analizzare il ciclo biologico sull’areale cuneese; presentare i lavori fatti sul territorio come consulenza tecnica e istituti di ricerca ed individuare le tecniche di lotta biologica efficaci e utilizzabili per il contenimento.

Sul prossimo numero de Il Coltivatore, sarà dedicato un ampio report all’evento.

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in tutte le località, mentre a livello regionale la presenza si sta allargando anno per anno, vista anche l’ elevata mobilità dell’ insetto che in età adulta vola coprendo anche grandi distanze.

Coldiretti Cuneo, tramite i tecnici dell’Agenzia 4 A è già impegnata dal 2015 con progetti di monitoraggio sul territorio, ma da quest’anno - con la collaborazione e il finanziamento della Fondazione CRC - ha riunito in team i migliori attori del territorio tra cui l’ Università di Torino e la Fondazione Agrion per analizzare la problematica e trovare soluzioni concrete per le Aziende del territorio.

All’incontro si sono susseguiti gli interventi dei docenti del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e

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oldiretti Cuneo ha organizzato mercoledì 11 ottobre a Cherasco, presso l’Hotel Porta delle Langhe un convegno sulla cimice asiatica, dal titolo “LOTTA ALLA CIMICE ASIATICA: CONOSCENZE, RISULTATI E..PROSPETTIVE!”.

La cimice asiatica è al momento l’insetto più temuto per il settore agricolo, in quanto potenzialmente può colpire più di 300 specie vegetali, dalle ornamentali come ibisco, gigli, orchidee ecc alle orticole, passando per cereali fruttiferi e piccoli frutti. Lo caratterizzano l’elevata prolificità (almeno 2 generazioni l’ anno) ed una maggiore resistenza ai trattamenti chimici e una pericolosità in tutte le fasi metamorfiche dell’ insetto (giovane ed adulto). La cimice asiatica crea danni al comparto agricolo nelle stagioni di primavera ed estate, per poi spostarsi verso i centri abitati o i magazzini per passare l’autunno e l’inverno, creando non pochi problemi anche ai cittadini. La pericolosità dell’ insetto è data anche dalla sua grande capacità di colonizzare gli ambienti, sia con il volo (soltanto gli adulti) che tramite il trasporto passivo.

Il territorio cuneese è interessato in tutti i settori produttivi agricoli e

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ATTUALITÁ

Presa di posizione di Coldiretti a difesa dei viticoltori del territorio

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Maxitruffa vino: “non ha nulla a che vedere con i nostri imprenditori”

alle pagine di cronaca locale de La Stampa, abbiamo appreso di una maxi-frode sui vini, notizia che fa male ai nostri viticoltori, al territorio, da cui nascono vini di qualità eccezionale apprezzati in tutto il mondo e in Italia: come abbiamo letto nell’articolo, la buona notizia è che la Guardia di Finanza di Venezia, che ha condotto l’operazione, ha sventato una truffa milionaria, arrestando i responsabili che avevano venduto nel nostro Paese e all’estero vini da tavola spacciandoli come pregiati IGT e DOC e ora sono chiamati a rispondere di associazione a delinquere internazionale, evasione fiscale,

frode in commercio e riciclaggio.

Coldiretti è riconoscente alle Forze dell’Ordine e ben vengano i controlli che permettono di smascherare questi truffatori.

Non possiamo però non precisare che questi soggetti “titolari di una cantina di Alba” non sono imprenditori agricoli… questo sì, ci teniamo a dirlo, perché occorre avere la capacità di distinguere!

Come si evince dall’articolo, le persone indagate e arrestate avevano allestito un vero e proprio deposito in cui facevano arrivare vini che non hanno niente a che vedere con la qualità delle produzioni della nostra Provincia e che, con false etichette, esportavano in tutto il mondo, fingendo che fossero prodotti pregiati.

Non si può parlare di una vera cantina, quella per intenderci, in cui

il nostro viticoltore segue tutte le operazioni di vinificazione: da quando arriva il grappolo, a quando fa il mosto, fino al vino che verrà imbottigliato.. un lavoro paziente e tenace che dà vita alle eccellenze per cui siamo riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Una tradizione che spesso si tramanda di generazione in generazione e che è una ricchezza ed una peculiarità delle Langhe e che rende così suggestive le nostre bellissime colline.

Da qui, la necessità di fare questa precisazione doverosa - che ad onor del vero è stata considerata con attenzione e ripresa dal quotidiano - a tutela degli imprenditori agricoli veri e onesti e, nello specifico, dei viticoltori, per evitare che possano essere accomunati ad uno squallido caso di cronaca.

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ATTUALITÁ

Gianni Gentile, nuovo segretario di zona Coldiretti Mondovì e Ceva

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al 1° ottobre, avvicendamento alla guida dell’Ufficio Zona della Coldiretti di Mondovì e Ceva: Gianni Gentile con una ampia esperienza maturata all’interno di Coldiretti, dalla direzione di Imperia ad un rilevante ruolo nella Federazione di Torino, è subentrato a Elio Gasco, che assumerà un importante incarico confederale all’interno della Federazione regionale della Val d’Aosta.

Quarantaquattro anni, originario di Mongardino, comune della provincia astigiana, sposato con un figlio, Gentile vanta un’esperienza ultraventennale in Coldiretti, dalle segreterie di Zona astigiane dove ha mosso i primi passi della sua attività professionale ad alcune importanti realtà, all’ultimo incarico presso la Federazione di Torino.

Il direttore di Coldiretti Cuneo, Tino Arosio: “La nostra Federazione con l’arrivo di Gentile si arricchisce di una grande esperienza e professionalità. A Gianni Gentile diamo il benvenuto e ad Elio Gasco, che ringraziamo per il lavoro svolto, facciamo auguri sinceri per la riuscita dell’importante mandato ricevuto”.

Premiato Michelino Giordano

E’ stato assegnato a Michelino Giordano, 45 anni, capogruppo delle penne nere di Vernante, titolare di un’azienda agricola a Palanfrè e presidente di Sezione Coldiretti il 37° Premio di Fedeltà alla Montagna nell’ambito del raduno nazionale organizzato nella omonima borgata di Vernante, che ha ospitato oltre 2.500 alpini. Il riconoscimento gli è stato assegnato «per essere rimasto fedele alla terra dove è nato – si legge nella motivazione - e per la tenacia dimostrata nel perseguire il recupero di aree montane attraverso l’impegno nell’azienda di famiglia».

Gianni Gentile

Elio Gasco

Monsignor Derio Olivero a Pinerolo - Monsignor Derio Olivero ha iniziato il ministero episcopale a Pinerolo, dopo l’ordinazione avvenuta lo scorso 8 ottobre e celebrata nella Cattedrale a Fossano da Mons.

Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. Monsignor Derio già vicario di Fossano porta con sé le origini della sua famiglia, che ha sempre lavorato la terra: nel suo stemma episcopale, vi è anche la mano di un seminatore e dodici stelle.

“Il seminatore dice che sono di famiglia contadina – dice mons. Olivero -. Ho lavorato a lungo la terra e porto in me l’amore per la terra, la nostra madre terra. Le stelle esprimono il mio nome: Derio è un diminutivo di desiderio, e in latino “sidera” sono le stelle”.

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PIANO DI SVILUPPO RURALE

PSR: Bandi di interesse per le aziende Sostegno al biologico, agricoltura sociale e agriturismo

Creazione e sviluppo di attività extra-agricole: prossima apertura del bando

È di imminente apertura il bando per la presentazione delle domande di sostegno sull’operazione 6.4.1 del PSR che dovrà sostenere lo sviluppo di attività extra agricole; questa tipologia di intervento non è considerata (a livello di Commissione Europea) di “esclusiva attinenza” agricola, ma è finalizzata a sostenere in termini più ampi specifiche attività svolte in ambito rurale, come ad esempio agriturismo, agricoltura sociale, produzione di energia da fonti rinnovabili, artigianato tipico.

In questo primo bando, la scelta effettuata a livello regionale è quella di supportare solo determinate tipologie di attività, in quanto riconducibili a specifiche normative di livello regionale. Il bando riguarda solo i settori: • Agriturismo; • Agricoltura sociale, limitatamente alle fattorie didattiche ed all’ospitalità di salariati agricoli appartenenti a categorie svantaggiate.

Con un successivo bando, verrà ampliato l’ambito d’intervento alle altre tipologie di attività previste dall’operazione. La dotazione finanziaria del bando 2017, dovrebbe attestarsi in 5,8/6 milioni di euro.

Potranno presentare domanda di sostegno sia imprese che ancora non svolgono tali attività connesse, sia quelle che già le praticano. La spesa massima ammissibile a contributo dovrebbe attestarsi entro un importo di circa 120/130 mila euro.

E’ previsto che il contributo venga riconosciuto in conto capitale, entro la percentuale del 40%, elevabile al 50% nel caso di giovani agricoltori ovvero di imprese che operino in

zona montana.

Infrastrutture per alpeggi: pubblicata la graduatoria delle domande

È stata pubblicata la graduatoria delle domande presentate ai sensi dell’operazione 4.3.3 - “Infrastrutture per gli alpeggi”; si tratta di domande riservate agli Enti pubblici (Comuni, Unioni montane di Comuni

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investimenti per opere di presa o adduzione degli acquedotti a servizio degli alpeggi (escluso il fine irriguo), compreso il loro adeguamento o potenziamento; • investimenti per teleferiche per il trasporto di materiali.

Per ulteriori informazioni, rivolgersi agli Uffici di Zona Coldiretti.

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L’operazione riguarda la concessione di contributi per realizzare infrastrutture a servizio degli alpeggi e gli interventi ammissibili sono: • investimenti per nuove infrastrutture finalizzate all’approvvigionamento elettrico; • investimenti per collegamenti a linee telefoniche;

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PIANO DI SVILUPPO RURALE

Anticipi Pac 2017: previste percentuali superiori dalla Commissione Europea Per sopperire all’emergenza siccità e alle condizioni meteorologiche avverse La Commissione Europea ha previsto per alcuni Stati Membri, tra cui l’Italia, colpiti da condizioni meteorologiche avverse, in particolare la persistente siccità, l’erogazione degli anticipi PAC per l’anno 2017 con percentuali superiori rispetto a quelle previste. In particolare, potranno essere erogati: per i pagamenti diretti, fino al 70% dell’importo spettante all’agricoltore (da normativa, la percentuale dovrebbe essere pari al 50%); per le misure a superficie e benessere animale dello sviluppo rurale, fino all’85% dell’importo spettante all’agricoltore (da normativa la percentuale dovrebbe essere pari al 75%).

Successivamente alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE della decisione, l’Italia dovrà definire le norme nazionali per l’erogazione degli anticipi.

Prodotti di montagna: in vigore il decreto Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il Decreto per l’attuazione del Regolamento dell’Unione Europea sulle condizioni di utilizzo dell’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”. Grazie a quest’ultimo passaggio ufficiale, è entrato pienamente in vigore e definisce il quadro normativo per valorizzare le produzioni di montagna. “Si tratta di un efficace strumento a disposizione dei nostri imprenditori – commenta Coldiretti Cuneo - per dare il giusto valore alle eccellenze gastronomiche delle nostre aree montane, facendo leva sulla riconoscibilità e, allo stesso tempo, garantire maggiore tutela ai consumatori, che sempre di più desiderano scegliere ciò che acquistano secondo i parametri della trasparenza e della tracciabilità”. Si tratta di un riconoscimento che Coldiretti auspicava da tempo, doveroso per quegli imprenditori che mantengono le aziende in località spesso periferiche e svantaggiate e assolvono così al compito di tramandare la tradizione agroalimentare oltre che garantire un indispensabile presidio del territorio.

Ricordiamo in sintesi gli aspetti più importanti contenuti nel decreto • L’indicazione facoltativa di qualità “prodotti di montagna” può essere applicata ai prodotti:

ottenuti da animali allevati nelle zone di montagna e lì trasformati; derivanti da animali allevati per almeno gli ultimi due terzi del loro ciclo di vita, in zone di montagna, se i prodotti sono trasformati in tali zone; derivanti da animali transumanti allevati, per almeno un quarto della loro vita, in pascoli di transumanza nelle zone di montagna.

• L’indicazione può essere applicata ai prodotti dell’apicoltura, se le api hanno raccolto il nettare e il polline esclusivamente nelle zone di montagna, e ai prodotti vegetali, se le piante sono state coltivate unicamente nella zona di montagna.

Ingredienti utilizzati: I prodotti, quali erbe, spezie e zucchero, utilizzati come ingredienti nei prodotti di origine animale e vegetale possono anche provenire da aree al di fuori delle zone di montagna, purché non superino il 50% del peso totale degli ingredienti.

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PIANO DI SVILUPPO RURALE

Appello di Coldiretti alla Regione Piemonte

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Psr: ancora fermi alcuni contributi relativi al 2015-2016. Gli acconti non soddisfano le esigenze delle imprese

nellire le procedure burocratiche e accelerare i tempi di erogazione dei fondi del PSR 2014-2020: è quanto Coldiretti Cuneo, in pieno accordo con la Federazione del Piemonte, chiede alla Regione, evidenziando come le maggiori criticità riguardino le misure 10 sull’agroambiente, 4 e 6 sugli investimenti strutturali e sull’insediamento di giovani imprenditori.

Verificando i dati e le proiezioni in possesso di Coldiretti Cuneo, il quadro che risulta è preoccupante. I meccanismi a cui devono aderire le imprese agricole per poter ricevere i contributi previsti dalle varie misure del PSR 2014-2020 sono insostenibili. A seguito delle lungaggini burocratiche, legate a presentazioni e rendicontazioni sempre più complesse e alla durata delle istruttorie, dalla richiesta dei finanziamenti al momento in cui vengono assegnati alle aziende passano tempi ingiustificati.

Ad esempio, la maggior parte dei finanziamenti legati alle misure strut-

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turali, non sono ancora stati erogati.

Dal 2016 ad oggi le aziende attendono l’erogazione dei contributi da parte della Regione Piemonte per importi ammessi a finanziamento relativi a interventi strutturali, di fondamentale importanza per l’avvio delle nuove giovani imprese: una cifra consistente, se consideriamo che l’erogazione di tali contributi

nel complesso metterà in moto investimenti per 21 milioni di euro.

Analogamente, si può dire per le misure agroambientali, (che riguardano l’agricoltura biologica, l’agricoltura integrata e quella di montagna) che coinvolgono oltre 5mila aziende associate a Coldiretti, che hanno intrapreso negli anni pratiche colturali ecosostenibili. Al momento non sono ancora stati assegnati in toto i contributi previsti per il 2016 per un importo di oltre sette milioni di euro. Chiediamo alla Regione – concludono Delia Revelli, presidente e Tino Arosio, direttore di Coldiretti Cuneo - di intervenire su queste misure con urgenza, accelerando le procedure, per concretizzare i contributi che spettano alle imprese.

Poco più del 6 per cento delle risorse previste dal Psr è stato utilizzato dalla Regione ed al termine del 2018 ci sarà una prima verifica da parte della Commissione Europea: il rischio concreto è che il Piemonte non riesca a erogare tutti i fondi che ha a disposizione entro i tempi previsti”.

LAVORO

Tutto ciò che è bene sapere sulla procedura informatica

“Nuovi voucher”: operativa (in ritardo) la piattaforma per l’agricoltura

R

elativamente ai “nuovi voucher” che disciplinano le prestazioni occasionali, l’INPS ha reso operativa la piattaforma telematica per l’agricoltura.

La procedura informatica consente alle imprese agricole di indicare la durata della prestazione con riferimento a un arco temporale non superiore a tre giorni (anziché giorno per giorno come per gli altri settori), secondo un calendario giornaliero, con indicazione del numero di ore complessive di utilizzo del lavoratore nell’arco temporale indicato.

Trattandosi di comunicazione da fornire prima dello svolgimento della prestazione lavorativa, se “per evenienza di carattere straordinario (per es., indisponibilità sopravvenuta del prestatore, condizioni climatiche non idonee allo svolgimento della prestazione lavorativa)”, la prestazione non dovesse essere resa, l’utilizzatore effettua, sempre avvalendosi della procedura telematica INPS, la revoca della dichiarazione inoltrata, purché ciò avvenga entro le ore 24.00 del terzo giorno successivo alla data conclusiva dell’arco temporale originariamente previsto per lo svolgimento della prestazione (non superiore a tre giorni consecutivi). Ai fini dell’operatività delle prestazioni occasionali, l’INPS ha precisato che

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i tempi di 9/10 giorni per l’accredito del versamento F24 per attivare il lavoro occasionale sono previsti da disposizioni sull’intermediazione bancaria.

Limiti di utilizzo delle prestazioni occasionali

Il limite economico annuale è così suddiviso: • per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro; • per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo complessivamente non supe-

riore a 5.000 euro; • per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro.

Per il settore agricolo, inoltre, è ammesso il lavoro occasionale limitatamente a: ÂÂ titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità, ÂÂ giovani con meno di 25 anni di età (se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università), ÂÂ persone disoccupate, percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione (REI) ovvero di altre prestazioni di sostegno del reddito.

Importante: le persone non devono essere state iscritte l’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Per ogni ulteriore chiarimento ed assistenza, le aziende possono rivolgersi all’Ufficio Datori di lavoro dell’Ufficio Zona di riferimento.

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CONTRATTI DI FILIERA

Ultimate le trebbiature, positivo il bilancio sulla campagna cereali e per le prossime semine importanti nuove opportunità

Bene i contratti Cereali 2017

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i sono svolte nel mese di settembre le serate dedicate alle Aziende Agricole coinvolte direttamente nei contratti di filiera dedicati ai cereali, promossi da Coldiretti Cuneo ed Agenzia 4 A sul territorio Cuneese.

L’obbiettivo di questi contratti, da anni, è quello di valorizzare al meglio l’impegno e le produzioni dei cereali locali e delle Aziende Agricole, offrendo un prodotto di qualità in grado di soddisfare le reali necessità delle aziende di trasformazione locali e nazionali, disposte così a mantenere un prezzo dignitoso per le materie prime aziendali.

Distinguendo la produzione e facendo gruppo si immettono sul mercato partite omogenee e di qualità superiori ricercate sul mercato e in grado di differenziarsi dal comu-

I contratti di filiera rappresentano un insostituibile punto di riferimento per i cerealicoltori, lo dimostrano i numeri raggiunti in questa annata.

ne “misto rosso” ormai considerato sempre di più una commodity e altamente sottopagato alle Aziende Agricole.

Tutto questo è reso possibile grazie alle aziende Agricole sul territorio che, coordinate e seguite giornalmente dalla Consulenza Agronomica dei tecnici dell’ Agenzia 4 A, riescono a migliorare sempre di più la qualità

dei loro prodotti grazie ai partner del territorio, Molini e Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest.

Giovedì 14 settembre a Cussanio, si è svolta la serata dedicata al pagamento e all’analisi dei contratti di filiera cereali con il Consorzio Agrario, contratto che quest’ anno ha visto davvero numeri molto significativi: sono stati infatti ritirati dal CAP circa 47.000 tonnellate di frumento ed orzo di cui circa 14.000 tonnellate ottenute dai contratti di filiera. Sono stati sottoscritti 347 contratti con una superficie coltivata a cereali autunno - vernini in filiera di ben 2174 ettari.

Questi contratti sono nati nel 2004 grazie al Catac di Fossano e riguardavano 25 aziende, oggi sono circa 350 le aziende che producono cereali di qualità su tutta la Provincia riunite in

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CONTRATTI DI FILIERA

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questo contratto.

Malgrado l’annata agraria 20162017 abbia manifestato diversi inconvenienti come gelate primaverili, grande siccità, maggiore presenza di insetti in particolare della cimice e raccolti anticipati sia su orzo che su frumento, la qualità è stata elevata e remunerata agli agricoltori in generale su tutta la Provincia.

Anche per la prossima annata sarà possibile aderire alle contrattualistiche con il CAP e nello specifico per frumento tenero, orzo, mais, soia e grano saraceno. Rimarranno invariati i capisaldi che hanno reso forte questa filiera: assistenza tecnica dell’Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo per la consulenza agronomica alla coltivazione; l’importante agevolazione e contributo sull’ Assicurazione fornita dal CAP del Nord Ovest e i vantaggi economici degli acquisti collettivi e del pagamento a fine campagna.

Piccola differenza per l’annata 2018, sarà la suddivisione contrattualistica dei contratti dei cereali autunno - vernini che verranno così proposti: orzo, frumento Ovalo, fru-

www.rimorchicrosetto.com Raffaele Tortalla Presidente CATAC Fossano

Tonino Gai Presidente CAP Nord Ovest

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mento Graindor e frumento Bologna e Giorgione (quest’ultimo cavallo di battaglia della prossima campagna agraria e in esclusiva al Consorzio Agrario).

Giovedì 21 settembre, a Carrù sono stati consegnati gli assegni delle aziende che hanno aderito ai Contratti di filiera con il Molino Gaiero & Gabutti srl. Il contratto è stato seguito da 12 aziende con circa 85 ettari che hanno prodotto circa 4000 q di frumento tenero. Malgrado l’annata, ANNI ottimi risultati sia si sono ottenuti

sotto il profilo dei quantitativi che della qualità e soprattutto economici per le aziende che hanno sottoscritto il contratto. Anche in questo caso verranno mantenuti per la prossima annata e sempre collegati alla consulenza Tecnica.

Ultimati anche i conteggi per il contratto storico assieme al Molino Stenca: in questa campagna sono stati ritirati circa 1400 q di frumento.

L’annata purtroppo è stata contrassegnata da una stagione molto difficile sotto ANNIdiversi aspetti, soprattutto

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CONTRATTI DI FILIERA per l’alluvione di novembre che ha colpito in particolare la Valle Bormida, storico bacino cerealicolo di produzione del grano di qualità per il suddetto molino che è stato fortemente compromesso dallo straripamento del fiume che ha letteralmente portato via molti terreni seminati a grano, azzerandone la produzione.

Solo una decina di produttori sono riusciti a consegnare il prodotto, ma nonostante gli ostacoli che le aziende hanno subito, il prodotto consegnato in filiera ha avuto un adeguato riconoscimento economico.

Per ultimo, uno sguardo ai contratti dedicati al Biologico assieme ai molini Sobrino e Marino. Con la crescita della richiesta del bio, anche in questo campo i numeri non sono assolutamente da sottovalutare e queste filiere stanno realmente diventando importanti ed economicamente stabili. Da sottolineare la filiera del farro monococco “Enkir” del Molino Marino che ha coinvolto 20 aziende con una superficie totale di circa 80 ettari per la maggior parte localizzata in Alta Langa con una

Cussanio, 14 settembre, interventi della Presidente e del Direttore di Coldiretti Cuneo

produzione di circa 2000 q. Anche in questo caso una parte di produzione si è persa con l’alluvione nei fondovalle a causa delle erosioni provocate da fiumi e torrenti, ma complessivamente il raccolto è stato di ottima qualità con rese ridotte mediamente del 20% a causa dell’andamento particolarmente siccitoso. Le previsioni per la prossima campagna sono positive e quantitativamente in aumento grazie ad una filiera di

grande valore economico e territoriale.

Nella prossima annata continueranno anche le sperimentazioni in campo dell’ Agenzia 4 A con giornate tecniche e campi sperimentali anche per il biologico.

L’obbiettivo dei prossimi anni sarà sempre più quello di qualificare maggiormente la produzione del frumento in Provincia per creare reddito a tutti gli attori della filiera, cercando

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Cussanio, 14 settembre, la platea

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ZOOTECNIA

In provincia di Cuneo, le domande presentate dalle aziende associate a Coldiretti sono state duecentocinquanta

Aiuti eccezionali zootecnia: erogato oltre 1milione di euro

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n provincia di Cuneo, alle 250 aziende che hanno presentato domanda tramite Coldiretti è stato assegnato nel mese di ottobre oltre un milione di euro. Ricordiamo che Agea aveva ufficializzato a fine settembre gli importi unitari

destinati agli allevamenti di bovini da latte in zone di montagna, di scrofe e di ovi-caprini su tutto il territorio nazionale, che hanno presentato domanda di aiuto, nell’ambito delle misure eccezionali varate a livello comunitario a sostegno

Allevamenti da latte ubicati in zona montana Importo unitario per i primi 100 capi € 69,08 € 34,54 Importo unitario dal 101mo al 200 mo Importo unitario oltre il 200 mo

€ 17,27 Allevamenti ovicaprini Importo unitario per tutti i capi....... € 30,00 Allevamenti suini Importo unitario base.......................... € 41,55 Importi pagabili: • Prime 500 scrofe detenute............ € 62,33 (premio maggiorato del 50%) • Da 501 a 2.000 scrofe ammissibili. € 20,78 (premio ridotto del 50%) • Oltre 2.000 scrofe ammissibili........ € 10,39 (premio ridotto del 75%)

della zootecnia lo scorso anno, per uno stanziamento complessivo di 350 milioni di euro. All’Italia era stata assegnata una dotazione di 20,9 milioni euro di fondi comunitari, raddoppiata da ulteriori fondi nazionali per un totale di 41,9 milioni.

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AVICOLTURA

Attivo dal 15 ottobre, il protocollo resterà in vigore fino all’11 settembre 2019

Galline ovaiole: approvato il piano di autocontrollo per gli allevamenti

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el mese di settembre, è stato siglato presso il Ministero della Salute, il Protocollo d’intesa per l’adozione di un Piano di autocontrollo rafforzato negli allevamenti di galline ovaiole per la verifica della presenza di Fipronil e Amitraz nelle uova. Il Piano, validato dal Ministero della Salute con il supporto tecnico scientifico dell’I.Z.S. dell’Abruzzo e Molise e rivolto agli allevamenti di galline ovaiole, è volto a verificare la presenza nelle uova di Fipronil e Amitraz e contribuire all’individuazione delle cause della contaminazione, al fine di ristabilire la fiducia dei consumatori.

Con la sottoscrizio-

ne del Protocollo le Associazioni di categoria, tra cui Coldiretti, si sono impegnate in particolare a: • sensibilizzare gli allevatori della filiera delle uova ad aderire al Protocollo e al Piano di autocontrollo rafforzato; • fornire al Ministero della Salute i nominativi degli operatori associati che vi aderiscono; • incoraggiare gli allevatori associati a consegnare ai propri clienti partite di uova accompagnate da un’autodichiarazione che attesti l’adesione al Piano di autocontrollo rafforzato; • sensibilizzare i propri associati affinché eseguano esami analitici presso laboratori privati di analisi che provvedano successivamente all’inserimento di tutti gli esiti degli stessi nel sistema SINVSA (Sistema

Informativo Nazionale Veterinario per la Sicurezza degli Alimenti); • sensibilizzare gli allevatori associati affinché individuino e adottino corrette misure di biosicurezza per ridurre I’utilizzo di biocidi e antiparassitari in allevamento.

Coldiretti ha sostenuto fin da subito I’esigenza di impostare il Piano di autocontrollo, tutelando coloro che garantiscono le proprie produzioni e la trasparenza della filiera, per fornire al consumatore uova sicure Le prime analisi in autocontrollo per coloro che intendono aderire al Piano, dovranno essere effettuate entro il 15 ottobre 2017. Il Protocollo rimarrà in vigore fino all’11 settembre 2019.

Per maggiori informazioni, contattare gli Uffici Zona Coldiretti.

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AMBIENTE

Per le aziende che non avessero ancora provveduto è necessario prenotarli

Controlli funzionali per le macchine aziendali

C

on l’entrata in vigore del PAN, il Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, è obbligatorio il controllo funzionale per tutte le tipologie di macchine distributrici di prodotti fitosanitari (ad esclusione unicamente delle spalleggiate senza motore e delle motorizzate senza ventilatore). Il controllo funzionale fornisce un’indicazione sul regolare funzionamento della macchina ed è fondamentale per garantire una corretta riuscita dei trattamenti fitosanitari, nel massimo rispetto dell’ambiente.

Con il meccanismo della prenotazione, le aziende hanno ancora la possibilità di adempiere all’obbligo del controllo funzionale imposto dal PAN malgrado le tempistiche e

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A norma del PAN, sono obbligatori i controlli per tutte le tipologie di macchine distributrici di prodotti fitosanitari

la scadenza del 26 novembre 2016 sia già passata. Ricordiamo a tutte le aziende che non hanno ancora fatto controllare le proprie macchine distributrici di prodotti fitosanitari di provvedere nel minor tempo possibile a formalizzare la prenotazione presso un centro autorizzato dalla Regione Piemonte. Il modulo potrà essere rilasciato esclusivamente dal centro e dovrà essere firmato e timbrato dal centro stesso.

Questo modulo dovrà essere conservato in Azienda ed in caso di controllo mostrato all’Autorità Competente; allo stesso tempo l’agricoltore dovrà portare e sottoporre le macchine al controllo funzionale entro la data stabilita sulla prenotazione. Per maggiori dettagli, rivolgersi agli Uffici Zona Coldiretti.

ECONOMIA

Nelle principali regioni produttrici, tra cui il Piemonte, si registra un calo della produzione, dovuto a gelate primaverili, siccità e fitopatie

Kiwi: scarsa produzione, ma di ottima qualità

N

el mese di settembre il Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO Italy), nell’ambito di un incontro svoltosi a Verona, ha divulgato le stime di produzione di kiwi per questa campagna.

Dai dati presentati, emerge come, nonostante la superficie coltivata sia

in leggera ascesa, la produzione è prevista in netto calo per il kiwi Made in Italy, mentre all’estero, soprattutto la Grecia continua a correre. In Italia, nel 2017, sono attesi complessivamente poco più di 24.700 ettari in produzione, il 2% in più rispetto al 2016; la produzione commer-

cializzabile è però prevista in calo del 14%, con un volume di 390mila tonnellate circa (erano 451mila lo scorso anno) 62mila in meno. Questi alcuni dei principali dati della stagione 2017/18 del kiwi stando alla fotografia scattata da CSO Italy durante il recente convegno tenutosi a Verona.

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ECONOMIA

L’Italia continua di gran lunga ad essere il principale Paese produttore e nel resto dell’Emisfero Nord cala la produzione prevista anche in Francia (58mila le tonnellate attese, l’8% in meno del 2016) e Stati Uniti (27.700 tons, -3%); viceversa, in Grecia si prevede un +16% (185mila tonnellate totali) e progrediscono anche Portogallo (+19%, 25mila tonnellate) e Spagna (+15%, 15mila tons). La produzione europea dovrebbe attestarsi sulle 673mila tons, con un deficit del 5% sul 2016/17.

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ECONOMIA

A livello varietale in Italia la coltivazione del kiwi a polpa verde perde terreno (355mila tonnellate, il 16% in meno), mentre il giallo progredisce (35mila tonnellate, in ascesa del 25%). Ciò è dovuto sia al’ entrata in produzione dei nuovi impianti, destinati prevalentemente alle varietà a polpa gialla, sia alla conversione di impianti di kiwi a polpa verde, attraverso l’innesto.

Nelle principali regioni produttrici si registra un calo accentuato in Piemonte, colpito da un mix di fattori negativi (gelo, cimice asiatica, Psa, moria) che determinano un -26% (76.500 le tonnellate previste); segno meno anche per le superfici in produzione, scivolate sotto i 4.500 ettari.

Non va meglio al territorio Veronese, leader in Veneto, che ha accusato le stesse criticità del Piemonte: la produzione sprofonda da 40mila a 26 mila tonnellate, il 36% in meno, la resa per ettaro passa da 299 a 144 quintali, mentre la superficie, ora di 1.830 ettari, è in progresso del 2%. Nelle altre Province venete, è stimato in netto calo il raccolto trevigiano, stabile quello rodigino: il bilancio regionale complessivo evidenzia una produzione di 36mila tonnellate, il 33% in meno del 2016.

Tiene invece le posizioni l’Emilia Romagna: qui si attende una produzione di 78mila tonnellate, il 2% in più della stagione precedente. In ascesa dell’1% le superfici, attorno ai 3.500 ettari, stabili le rese. Tra le province più vocate, Ravenna conferma la leadership con 60mila tonnellate (+2%).

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ECONOMIA I pesanti danni da gelo zavorrano il Lazio leader nazionale che crolla sotto le 100mila tonnellate: 95mila, per l’esattezza, con una flessione del 32%. In calo, ma solo del 2% le aree dedicate (6.700 ettari).

Così, in sintesi, nella altre Regioni: produzioni e rese in discesa del 30% in Friuli; superfici in lieve incremento (+2% sul 2016) e rese in robusto calo (-15%) in Lombardia; continua l’espansione delle superfici in Calabria, dove si registra l’entrata in produzione degli investimenti messi a dimora (+5% sul 2016) e le rese risultano in forte espansione rispetto a quelle deficitarie della precedente stagione, pur con una pezzatura piccola dei frutti; incremento delle superfici in produzione valutato pari al 5% sul 2016, infine, in Campania, con rese unitarie in aumento del 25% sulla passata stagione di “scarica”. In termini generali il comparto del kiwi italiano, escludendo alcune criticità specifiche, sta vivendo nel complesso nazionale un risveglio, prova ne è la tendenza a crescere delle superfici.

Nel corso dell’incontro di Verona sono stati analizzati anche valore e prezzo medio, che nel periodo gennaioluglio 2017 appaiono in crescita rispettivamente del 7% e del 6% mentre nel 2016 risultavano in linea con l’anno precedente: 239 milioni di euro e 2,03 euro il chilo i dati assoluti.

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ECONOMIA L’export italiano, nel 2016/17 (320mila tonnellate circa) è sceso del 18% rispetto all’anno record precedente, in linea con la diminuzione di prodotto disponibile. Capitolo destinazioni: tende a ridursi, rileva ancora Cso Italy, il “peso” dell’Ue28 ed Europa extra Ue (già prima dell’embargo russo) in favore dei Paesi terzi. Trend positivo in particolare per Nord America ed Estremo Oriente ma lo sviluppo interessa, sia pure in misura minore, anche Medio Oriente e Sud America.

Tra i principali paesi produttori, occorre prestare attenzione soprattutto alla crescita della Grecia, il suo export è ormai stabilmente sopra le 100mila tonnellate di prodotto annue ma, secondo i delegati ellenici presenti alla conferenza Iko 2017, potrebbe già aver raggiunto quota 120mila.

Nelle ultime annate le spedizioni greche si sono protratte nel tempo, con destinazione prevalente l’Unione Europea.

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ECONOMIA

Castanicoltura: iniziata la raccolta, bene il mercato

E’

iniziata a ottobre la raccolta delle castagne. Per quanto riguarda gli ibridi euro giapponesi (varietà Bouche de Betizac), il cui raccolto è quasi terminato, si conferma un’annata molto interessante, con produzione molto buona sia in termini quantitativi che per la qualità e sanità ma in alcuni casi inferiore come quantità.

La situazione di marciume da Gnomoniopsis è molto contenuta. Solo pochi appezzamenti presentano danno da marciume, in alcuni casi sporadici fino al 30%, ma nel complesso si è sotto il 5%. Per quanto riguarda i danni da carpofagi, sono in leggero aumento ma non è ancora chiaro se si tratti di cydia o balanino, visto che i monitoraggi di volo delle cydie non danno riscontri di presenza dei voli e, tranne rari casi di im-

pianti con 20-25% di scarto in prodotto bacato, normalmente non si rilevano incidenze superiori al 5% di danno da parte di questi insetti.

Questo dimostra che il frutteto di castagno gestito, quindi irrigato, fertilizzato e gestito nella difesa fitosanitaria porta a risultati interessanti.

I prezzi sono ottimi anche superiori a 4,00€/kg (da 3,60 e 4,40 €/kg), e in pochi casi si rilevano decrementi

di pezzatura rispetto agli anni passati, sono soprattutto evidenti negli impianti che non sono stati irrigati correttamente, a conferma che il castagno è una coltura che richiede abbondanti irrigazioni.

Per gli impianti delle varietà tradizionali non è ancora possibile stabilire la quantità della produzione, perché per quanto riguarda la raccolta, si riscontra una situazione a macchia di leopardo: in alcune aree la siccità e in alcuni casi anche il gelo hanno provocato una perdita di produzione.

In altre zone, invece, le pezzature sono sopra le aspettative pessimistiche e, in molti casi, sono solo leggermente più piccole.

I prezzi oscillano sui 2,00 €/kg, mentre il prodotto destinato alla lavorazione industriale viene pagato 0,6 - 0,7 €/kg.

Miele: scende del 70% la produzione cuneese

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Il 2017 sarà un anno da dimenticare per la produzione di miele, con il raccolto ai minimi storici e in alcuni territori quasi allo zero. In totale l’Italia conta 45.000 apicoltori, di cui quasi 20.000 quelli che lo fanno non per diletto e autoconsumo, ma per immettere miele e prodotti apistici sul mercato. L’apicoltura rappresenta un settore importante per l’agricoltura, con 1,2 milioni di alveari, un valore stimato di 150-170 milioni di euro. Situazione che si rispecchia nella nostra regione e in provincia di Cuneo, dove le gelate avvenute tra il 18 e 21 aprile scorsi hanno compromesso notevolmente la fioritura dell’acacia e la siccità estiva ha di fatto annullato la produzione della melata, un miele estivo che viene commercializzato come melata di bosco. Si salvano parzialmente le produzioni di inizio stagione, quali il ciliegio ed il tarassaco la cui fioritura, però, è stata poi fermata dal gelo. Per l’annata in corso si registra una riduzione addirittura del 70 per cento. Le condizioni climatiche hanno danneggiato, in particolare, l’acacia che è il miele più richiesto dal mercato nazionale. Discrete le produzioni di castagno e fioriture di montagna come millefiori di alta montagna e rododendro, ma non sufficienti a salvare una stagione davvero critica.

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VITIVINICOLO

News dal Servizio vitivinicolo

Vendemmia 2017: è record per anticipo, rapidità e qualità

L

a vendemmia 2017 in Langa e Roero si è chiusa la prima settimana di ottobre con il barolo. Il record è dovuto all’anticipo della raccolta e per la breve durata della stessa.

Iniziata la ven-

demmia a fine luglio-inizio agosto per le uve da spumante, la vendemmia ha visto poi il sovrapporsi di tutte le altre varietà a ritmo incalzante, anche se le piogge di inizio settembre hanno consentito di rallentare i lavori, a ulteriore beneficio della qualità. Qualità che è indiscussa e si presenta molto elevata. Se in taluni casi gli acini non sono molto “gonfi”, o presentano primi segni di disidratazione, ebbene sono un concentrato di sapori. E se la quantità non è elevata, anzi alcune volte piuttosto scarsa, in media meno 20-25% (il gelo si è fatto sentire in vari areali e la siccità ha asciugato un po’), ricordiamo, prima che ad altri a noi stessi, che abbiamo sempre ricercato la qualità a discapito

di qualche cesta in più. Qualità e meno quantità che hanno trovato e stanno trovando valorizzazione sul mercato, partendo dalle uve, ma arrivando al vino.

Contributi promozione: pubblicato il decreto

Il Piano Nazionale di Sostegno assegna al Piemonte risorse per un totale 20 milioni circa di cui quasi dieci milioni per la promozione e un po’ meno di 9 milioni per la ristrutturazione dei vigneti.

Nei giorni scorsi, è stato emanato il Decreto n. 60710 del 10 agosto 2017 con disposizioni per la presentazione dei progetti di promozione vino sui mercati dei Paesi Terzi.

Alla misura sono assegnati in Italia complessivamente circa 100 milioni di euro di cui il 70% di gestione regionale e il 30% nazionale.

La presentazione delle domande di contributo è subordinata all’emanazione del bando nazionale (atteso per la prima decade di settembre) e dei successivi bandi regionali.

Le disposizioni prevedono che per i progetti a valere sui fondi di quota nazionale il contributo minimo ammissibile non potrà essere inferiore a 100.000 euro per Paese (essendo il contributo pari al 50% le spese a progetto devono ammontare almeno

a 200.000 euro) o 200.000 euro, se il progetto è destinato ad un solo Paese terzo. Le Regioni nei propri bandi hanno facoltà di fissare un contributo minimo ammissibile diverso. Coldiretti anche negli anni precedenti ha sempre chiesto l’abbassamento a 50 mila per non ostacolare le piccole imprese.

I bandi attesi sono strutturati per progetti di natura collettiva e pertanto le singole richieste devono essere inserite nei progetti curati dai soggetti proponenti quali associazioni e consorzi. Sono finanziabili tutte le attività di promozione ad esempio relazioni pubbliche, pubblicità che mettano in rilievo le qualità, manifestazioni, fiere, esposizioni, campagne informative e ogni strumento e materiale a supporto utile alle suddette azioni (sito, depliant, brochure, locandine, filmati, ecc).

Criteri di priorità e punteggi in base alla qualità e dimensione del progetto saranno applicati per definire la graduatoria degli aventi diritto. La misura promozione è sempre molto “gettonata” e non tutti i progetti trovano spazio di finanziamento. Non è ammesso presentare più di un progetto per lo stesso Paese. I produttori interessati ad aderire a due o più raggruppamenti, prestino molta attenzione a questo vincolo. I Consorzi

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VITIVINICOLO di tutela e le loro aggregazioni sono i soggetti principalmente interessati e destinatari della misura.

Copertura vegetale e sovescio – Pratiche ideali per una viticoltura “Green”

I buoni risultati ottenuti dalle esperienze in queste ultime campagne inducono i tecnici Coldiretti Agenzia 4A a diffondere un protocollo di conduzione del vigneto rispettoso dell’ambiente. L’inerbimento spontaneo o indotto e controllato e la copertura vegetale con o senza sovescio sono annoverate tra le pratiche agronomiche del progetto “viticoltura ripensata” e inserite nel disciplinare a marchio “The Green Experience” (per approfondimenti www.thegreenexperience.it).

L’IMPORTANZA DEL SOVESCIO E DELLA COPERTURA VEGETALE - Si realizza una copertura del terreno tramite semina di essenze erbose che protegge il suolo (sia quando l’erba coltivata è “in piedi” sia quanto è sfalciata perché produce una pacciamatura naturale) e stimola la vitalità del terreno. Aumenta la fertilità, e migliora la struttura del suolo, specie quando si fa la pratica del sovescio e quindi l’interramento, apportando un evidente beneficio alle piante.

COME SI EFFETTUA - Si seminano diversi tipi di essenze in miscela calibrata, a seconda delle caratteristiche del terreno e degli obiettivi da raggiungere. La semina, solo nell’interfila, si effettua (in genere) a fine estate-inizio autunno e la massa vegetale che si sviluppa viene poi sfalciata e

a seconda delle esigenze, lasciata tal quale come pacciamatura o interrata a fine primavera-inizio estate. Così facendo al terreno insieme agli elementi nutritivi si apporta sostanza organica, della quale i nostri vigneti sono quasi sempre carenti.

IL PROGETTO GREEN - Considerato il crescente interesse verso queste buone pratiche, i tecnici hanno definito miscele ideali per i terreni vitati, (ma anche per i noccioleti e altre coltivazioni), tenendo in considerazione le diverse problematiche che si presentano e le correzioni che è possibile ottenere con questa pratica. La “ricetta” del miscuglio potrà essere, per esempio, smagrente per terreni troppo grassi e dunque atta ad attenuare l’eccessiva vigoria delle piante; o viceversa potrà arricchire terreni

particolarmente magri; sarà invece equilibrata per mantenere la fertilizzazione nel tempo senza eccessi o carenze; o ancora, potrà stimolare la biodiversità attraverso miscugli multifloreali, che rendono attrattivi i vigneti per le api, ma anche piacevoli a vedersi e dunque graditi ai visitatori.

ACQUISTO COLLETTIVO - Le miscele così preparate sono disponibili tramite l’acquisto collettivo, finalizzato alla migliore diffusione dell’informazione tecnica, all’impiego del prodotto della filiera italiana di qualità ed alla convenienza. Per ordinare le miscele e per avere informazioni più approfondite circa la copertura vegetale, la pratica del sovescio e il progetto The Green Experience (una viticoltura ripensata e sostenibile) è possibile contattare i Tecnici dell’Agenzia 4A Coldiretti. Sempre i tecnici indicheranno la forma di gestione ideale a seconda di terreno, esposizione, esigenze aziendali.

Telematico e dichiarazioni di produzione: urgono decisioni del Ministero

Pressate dagli obblighi di annotare nei tempi stabiliti i carichi di uva secondo tipologia e DO relativamente alle operazioni di vinificazione, le ditte acquirenti stanno sollecitando i loro conferenti a predisporre le denunce di produzione.

La vendemmia anticipata, la necessità di osservare la scadenza prevista al 15 novembre per la dichiarazione di chi ha ceduto le uve, le disposizioni nell’aria su possibili esoneri, impongono quanto prima importanti inter-

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VITIVINICOLO venti dell’Amministrazione Pubblica.

Coldiretti ha in questi giorni sollecitato gli uffici competenti a completare la messa a regime del sistema nazionale al fine di supportare le varie operazioni necessarie nel periodo vendemmiale e post vendemmiale, ma anche perché si riesca a dare concretezza alla semplificazione fin’ora solo annunciata o appena sfiorata.

Al pari delle imprese, che si stanno adoprando per adeguarsi al telematico pur con le note problematiche causate da sistemi ancora “giovani”, Coldiretti pressa costantemente il Ministero affinché l’impegno pubblico sia analogo e massimo verso un tempestivo snellimento delle pratiche a carico degli operatori vitivinicoli.

Si sta realizzando anche la possibilità che gli Organismi di Controllo e Certificazione vedano i dati direttamente sul SIAN e questo eviterà in futuro perdite di tempo con comunicazioni e presentazione di documenti su base cartacea. E’ un’altra delle operazioni in via di ottimizzazione, esattamente come Coldiretti ha volu-

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to. Anche in questo caso, in una prima fase d’avvio, bisognerà monitorare la situazione, con particolare attenzione ai sistemi operativi informatici.

Dopo il nostro intervento sono attese ora rapide decisioni della PA per realizzare l’assorbimento nel registro telematico delle dichiarazioni di produzione e per rendere meno impattanti le scadenze (è rimandata

al 15 ottobre la chiusura di fine campagna al 31-7 da parte del sistema per consentire la regsistematica del registroe le annotazioni inerenti la vinificazione, che tra l’altro, avverranno quest’anno senza un adeguato periodo di sperimentazione.

Quanto sopra in particolare vale per le aziende che trasformano le proprie uve).

VITIVINICOLO

Esportazione vino: autorizzazioni - accordi commerciali - il nuovo “rex number”

In questa sede prendiamo in considerazione gli aspetti meramente normativi e operativi per la cessione del vino all’estero, onde consentire ai nostri produttori di attenersi alle disposizioni vigenti ed evitare loro ogni possibile rallentamento di natura formale nelle operazioni di scambio.

E’ necessario ribadire che nel seguito non trattiamo l’accordo sotto il profilo politico, poiché ogni considerazione sugli effetti economici generali del CETA è rimandata ai noti documenti divulgati da Coldiretti, che ne descrivono dettagliatamente le forti criticità per i prodotti made in Italy.

Alcune note che seguiranno riguardano tutti i Paesi Terzi che si rifanno ad accordi bilaterali con l’UE o che osservano regole comuni. E’ in ogni caso consigliato contattare sempre il A !

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soggetto che cura l’importazione per verificare eventuali prescrizioni specifiche in ordine a documenti, autorizzazioni, regole per l’etichettatura, ecc.

Relativamente al Canada, l’accordo specifico “CETA” trova applicazione negli scambi in via provvisoria, dopo la ratifica dell’UE e pur senza ancora l’adesione di tutti i Paesi, tra questi l’Italia.

Le novità La materia export, complessa e in continua evoluzione costringe gli operatori ad un costante aggiornamento. La principale novità è relativa al nuovo codice “Rex Number” per l’esportazione nei Paesi Terzi aventi accordi commerciali preferenziali in ambito UE, per esempio il Canada, che è uno delle principali mete del nostro vino.

Presso gli Uffici Coldiretti sono disponibili anche i moduli che a seconda della situazione occorre produrre per ottenere presso l’Agenzia delle Dogane l’iscrizione al registro ESPORTATORE AUTORIZZATO, con-

dizione indispensabile per autocertificare l’ORIGINE DELLE MERCI per spedizioni superiori a 6.000 euro ( al disotto non occorre) ai fini di beneficiare della riduzione dei dazi in presenza di accordi commerciali bilaterali.

Un esempio è il CETA canadese, ma ne esistono e se ne attendono altri entro il 2019.

Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per ogni necessario ragguaglio e per il disbrigo delle formalità previste per le vendite all’estero e l’internazionalizzazione.

Autorizzazioni – accordi - sistemi identificativi delle imprese e delle merci Gli esportatori sono tenuti a osservare numerose regole per l’invio del vino all’estero e quando si tratta di paesi Extra UE, sono assoggettati anche a regimi, talvolta di monopolio, e ai dazi dai medesimi stabiliti.

E’ necessario che tali operatori si iscrivano a “registri” o “sistemi” oppure ottengano autorizzazioni, che tramite codici identificano l’azien-

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VITIVINICOLO da e con essa l’origine della merce esportata. I diversi sistemi consentono anche di velocizzare il disbrigo delle formalità doganali, autorizzano l’ingresso altrimenti negato (esempio FDA- Food Facility negli USA) e permettono di distinguere i prodotti e di conseguenza l’individuazione dell’imposizione daziaria loro assegnata. Infine consentono di beneficiare di eventuali misure di politica commerciale dell’UE attraverso gli accordi bilaterali tra Paesi. I vantaggi si possono tradurre in termini di quantità ammesse allo scambio, o in riduzione dell’imposizione daziaria.

L’ultimo dei codici in ordine cronologico uscito è il “REX NUMBER” (Registered Exporters), il nuovo sistema degli esportatori registrati, che è entrato in vigore dal 1-1 e che dopo un periodo transitorio e di introduzione ai fini suddetti circa i regimi commerciali preferenziali, (anche con assegnazioni di codici provvisori, come in Italia fino a fine anno) diverrà definitivo. I produttori iscritti al REX sono autorizzati ad emettere la DICHIARAZIONE D’ORIGINE delle merci tramite autocertificazione inserita nei documenti di vendita, evitando in questo modo iter complessi di certificazioni da parte di enti pubblici (per esempio il CERTIFICATO D’ORIGINE rilasciato dalle CCIAA) .

Il sistema REX prevede una banca

•

dati che sarà probabilmente implementata dall’Agenzia delle Dogane (AD) e l’applicazione web alla quale l’operatore interessato direttamente in futuro potrà accedere e rilasciare la dichiarazione d’origine (quando il sistema sarà completato) . Tale autocertificazione è l’elemento che consente per un determinato prodotto, non solo vino, di beneficiare dei trattamenti tariffari preferenziali. Vari Paesi di tutto il mondo aderiranno progressivamente, iniziando dal 1-1 2017 e fino al 1-1 2019 al Sistema Preferenze Generalizzate (SPG) che basa l’identificazione di esportatori e merci spedite sul predetto REX NUMBER. Altri sistemi identificativi per gli esportatori che qui non prendiamo in considerazione poichè gia noti sono il codice EORI (costituito dal suffisso IT seguito dal numero partita iva e rilasciato dall’Agenzia delle Dogane ) e il VIES (un sistema elettronico di competenza dell’Agenzia delle Entrate per lo scambio di dati sull’IVA

all’interno dell’UE, obbligatorio per gli adempimenti fiscali e doganali relativi alle vendite intracomunitarie).

Cos’è il Rex Number In Italia fino al 31-12-2017, non sarà attiva la banca dati elettronica del REX e pertanto fino a quella data per le esportazioni nei Paesi che richiedono tale codice ai fini della dichiarazione di origine (per esempio il Canada), questo sarà sostituito dall’autorizzazione ESPORTATORE AUTORIZZATO, rilasciata dall’Agenzia delle Dogane. Tale autorizzazione, una volta ottenuta, permette all’operatore di attestare in fattura o su altro documento commerciale la DICHIARAZIONE D’ORIGINE delle merci ( ai fini degli accordi tra Pesi terzi e UE), anche per importi superiori ai 6.000 euro. Al di sotto dei 6.000 euro invece non occorre l’autorizzazione e l’interessato può liberamente attestare l’origine sui documenti commerciali.

La dicitura da indicare sui documenti per cessioni con valore al disotto dei 6.000 euro, è : “L’esportatore delle merci contemplate nel presente documento dichiara che, salvo indicazione contraria, le merci sono di origine preferenziale.......................” (luogo e data) (Firma dell’esportatore; il cognome e il nome della persona che firma la dichiarazione deve essere scritto in modo leggibile).

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VITIVINICOLO 6.000 euro, nel caso la ditta sia già “esportatore autorizzato” precedentemente potrà chiedere l’estensione della qualifica anche per altri Paesi, presentando la richiesta all’Agenzia delle Dogane. Nel caso invece la ditta non abbia la suddetta qualifica dovrà presentare nuova istanza, sempre all’AD. Per le “dichiarazioni a lungo termine”, necessarie solo per gli acquisti di uve o vini da terzi, sono previsti specifici attestazioni.

L’esportatore e l’importatore dovranno verificare e conservare la documentazione giustificativa e le autocertificazioni rilasciate.

Sanzioni - il ravvedimento operoso: cos’è e come si applica

Riguardo la possibilità da parte degli imprenditori di “sanare” errori o dimenticanze che vengano involontariamente commesse durante le varie operazioni o nel corso della predisposizione delle documentazioni e dichiarazioni concernenti il settore vitivinicolo, evidenziamo ciò che riguarda il “ravvedimento operoso”, che è contenuto nel nuovo Testo Unico della Vite e del Vino.

Attraverso la Legge 238/2016, “Testo Unico della Vite e del Vino” (di seguito abbreviato anche come TU)

si è provveduto, su precisa richiesta Coldiretti, a ridurre l’impatto sulle imprese di alcune sanzioni per reati ascrivibili alle mere formalità, alle sviste sui documenti e sui registri, e per le inosservanze che in ogni caso nulla hanno a che vedere con il prodotto, la sua qualità e di riflesso il consumatore.

Si sono introdotti criteri distintivi basati sulla tipologia dell’operatore (aziende viti vinicole), sul quantitativo di prodotto interessato ( capacità produttiva generale o volume specifico a cui la violazione è riferita) e alla gravità della violazione stessa.

Gli strumenti adottati vanno dalla riduzione della sanzione direttamente nell’articolo rispetto le previgenti disposizioni, all’introduzione di soglie minime e tolleranze, all’istituto della diffida e del ravvedimento operoso (art. 85).

A seconda della violazione e dell’articolo del suddetto TU, sono stabilite riduzioni fino a 1/8 del minimo, con importi finali comunque mai inferiori a 50 euro. Il pagamento va effettuato entro precisi termini e a condizione che l’inosservanza sia rilevata dall’interessato, spontaneamente, prima dell’organo di controllo ICQ. Per il versamento si utilizzano le coordinate bancarie con il codice IBAN della Tesoreria Provinciale dello Sta-

to, che variano a seconda del capitolo d’interesse. L’importo del dovuto dipende dalla tipologia/gravità della violazione, purché avvenuta posteriormente all’entrata in vigore del TU e dalla tempestività con cui il ravvedimento stesso è operato.

Condizioni per l’applicazione L’articolo 85 della Legge 238/2016 Testo Unico della Vite e del Vino ( di seguito TU) recita : “sempreché non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative da parte dell’organo di controllo delle quali l’autore della violazione o gli altri soggetti solidalmente obbligati al pagamento della sanzione abbiano avuto formale conoscenza, oppure non sia già stato redatto processo verbale di constatazione o di accertamento d’irregolarità”. A titolo informativo, l’istituto del ravvedimento non è però negato in caso l’irregolarità emerga da fasi di controllo e accertamenti. E’ importante attivarsi con il ravvedimento non appena ci si rende conto di aver commesso un’infrazione, e quindi “prima che se ne accorgano” gli organismi ICQRF, che rientra nelle fattispecie che poco più avanti specifichiamo ed approfondiamo, generalmente riferibili a ritardo o difformità rispetto comunicazioni, dichiarazioni, documenti di trasporto, registro e annotazioni varie.

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ECONOMIA

La qualità organolettica è particolarmente elevata

Mele: prospettive di un’annata ottima

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ta terminando in questi giorni anche nelle zone più tardive, la raccolta delle mele. La campagna di raccolta è iniziata a metà agosto con le mele del gruppo Gala e con circa 10 giorni d’anticipo rispetto allo scorso anno.

Si è proseguito poi con la raccolta delle mele autunnali del gruppo Red Delicious e del gruppo Golden Delicious. A differenza delle stagioni precedenti, si registra un netto aumento delle partite contrattualizzate in campagna. Le ultime ad essere raccolte sono nel mese di ottobre le mele appartenenti ai gruppi Braeburn e Fuji che, con i gruppi Gala e Red Delicious, costituiscono le varietà riconducibili e certificabili con il marchio comunitario IGP Mela Rossa Cuneo. In Piemonte si coltivano all’incirca 6 mila ettari di melo (oltre 5 mila in Provincia di Cuneo), che coinvolgono circa 4 mila imprese, concentrati prevalentemente nella fascia prealpina che va da Pinerolo a Cuneo; di questi oltre 4.500 ettari sono coltivati con le varietà di colore rosso intens o , riconducibili potenzialmente alla stessa IGP Mela Rossa Cuneo. Negli ultimi anni la superficie a melo, in provincia di Cuneo e in Piemonte è in costante aumento. In molti

Occorre l’impegno di tutti gli attori per una maggiore aggregazione di prodotto, anche cercando formule nuove di accordo casi, il melo è andato a sostituire la coltivazione del kiwi, pesantemente colpito dalla PSA. Durante la raccolta, per quanto riguarda i volumi,vengono confermate le previsioni, con un calo superiore al 20% rispetto alla campagna precedente ed un notevole aumento delle percentuali di frutti di scarto, dovuto sostanzialmente alle gelate che hanno colpito i frutteti nel periodo primaverile. La qualità organolettica, grazie all’estate calda, è particolarmente buona. Sul fronte del mercato – dai dati rilevati da Coldiretti Cuneo - si registra un’ottima richiesta, provocata dalla generale carenza di prodotto in tutta Europa e questo dovrebbe far ben sperare per il prosieguo della stagione commerciale.

Anche le quotazioni del prodotto destinato all’industria di trasformazione sono in netta ripresa rispetto alla passata stagione.

La denominazione Mela Rossa Cuneo IGP ha ottenuto il riconoscimento a livello comunitario nel 2013 (Regolamento di esecuzione (UE) n.

223/2013 della Commissione del 6

marzo 2013) ma, nonostante l’importante riconoscimento ottenuto, da allora ad oggi, il marchio è stato purtroppo poco valorizzato. Un’annata come quella in corso potrebbe finalmente favorire il lancio dell’IGP, ma per fare ciò serve la partecipazione di tutti gli operatori della filiera.

Ci sono tutte le condizioni – secondo Coldiretti Cuneo – perché si possano sviluppare percorsi virtuosi, utili a valorizzare la produzione del nostro territorio, nella speranza che tutti gli attori della filiera condividano un percorso di lancio e di promozione che dovrà, necessariamente, essere proiettato nel medio-lungo periodo.

Occorre inoltre una maggiore aggregazione di prodotto, anche con formule nuove di accordo, evitando decisioni che portino invece ad una pericolosa ulteriore frammentazione e ad un conseguente inevitabile indebolimento sul mercato.

Tutti gli attori della filiera produttiva devono farsi carico di una strategia univoca, che vada ad aggiungere valore alle mele, al fine d i garantire un futuro non solamente alle imprese frutticole, ma all’intero sistema economico che ruota attorno alla frutticoltura cuneese.

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CONSULENZA AGRONOMICA

A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

Interventi agronomici del mese

U

no sguardo alle coltivazioni del territorio mese per mese a cura dei tecnici dell’ Agenzia 4 A di Coldiretti Cuneo.

Mese caratterizzato da una diffusa variabilità, con probabilità d’intense ma veloci perturbazioni soprattutto nella seconda parte del mese.

Nel dettaglio:

CEREALI:

Epoca della semina per i cereali autunno-vernini (frumento ed orzo) ed eventuali posizionamenti di diserbi di pre o post emergenza precoci. Su sorgo di secondo raccolto, si ultimeranno le trinciature così come per la soia. Su erba medica, se necessario intervenire con diserbi di post emergenza.

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria

Su mirtillo sono consigliati interventi con rame verso inizio ottobre per la preparazione della pianta all’inverno e il buon controllo dei cancri rameali. Sugli impianti uniferi di lampone è consigliato un intervento con rame per la difesa dei tralci

che verranno mantenuti nell’inverno.

Per le varietà rifiorenti in raccolta, massimo controllo della cimice asiatica, impostando trattamenti solo in caso di presenza accertata e controllare la drosophila attraverso le pratiche agronomiche; applicazione di

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI:

fungicidi specifici per i marciumi in caso di eccesso di umidità. Su fragola rifiorente, mantenere la copertura contro oidio, verificare la presenza di tripide su fiori e impostare trattamenti solo in caso di forte presenza, controllare la drosophila. Controllare la presenza di cimice asiatica e impostare trattamenti solo in caso di presenze elevate con piretro naturale o piretroidi. Sulle varietà unifere, impostare interventi preventivi nei confronti dell’oidio, utilizzando prodotti preventivi in abbinamento con zolfo.

In caso di presenza, utilizzare zolfo e bicarbonato di potassio per eradicare l’infezione, applicare prodotti per

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FRUTTA:

Su ciliegio, albicocco, susino e pesco, laddove siano terminate le operazioni di potatura, si consiglia di intervenire con un prodotto fungicida come lo zolfo, utile a favorire la cicatrizzazione delle ferite. Su melo e pero è utile in questo periodo intervenire con un apporto di azoto pari al 30% dell’asporto calcolato dell’annata.

Soprattutto su pero, una volta terminata la raccolta, è consigliato un intervento con zolfo, utile sia per la prevenzione dei funghi che degli eriofidi. Sul kiwi terminata la raccolta delle varietà precoci, si consiglia una potatura volta ad eliminare il legno più “vecchio”; tale operazione andrà ripetuta tra fine mese e inizio novembre sulle varietà a maturazione tardiva. Per prevenire gli attacchi del batterio PSA, si consiglia di potare solo in giornate

asciutte e soleggiate.

NOCCIOLO e CASTAGNO:

Tempo di raccolta delle castagne, pertanto non sono necessari interventi di difesa in questa fase. Su nocciolo invece nelle aree corilicole di pianura e di bassa collina intervenire contro la gleosporiosi con prodotti a base di tiofanate metile. Per il contenimento dei cancri rameali intervenire a metà caduta foglie ed in secondo tempo a caduta foglie ultimata con prodotti rameici. Gestire la concimazione a seconda dell’umidità del terreno; solo in presenza di terreno sufficientemente umido intervenire con una concimazione leggera a base di urea altrimenti attendere la fine dell’inverno.

li piogge autunnali spesso causa di marciumi durante la conservazione.

Su cavoli, cavolfiori e broccoli, controllare la presenza della cavolaia e dei lepidotteri in genere e, all’occorrenza, intervenire con appositi larvicidi in miscela con antiperonosporici.

Proseguono le semine scalari per la raccolta invernale di valeriane e spinaci; con presenza di afidi effettuare trattamenti con aficidi sistemici.

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Su pomodori e peperoni sotto tunnel sprovvisti di rete antinsetto, monitorare la presenza di cimice asiatica e allo stesso tempo non creare troppa umidità per non andare incontro a pericolose infezioni di oidio.

Sugli zucchini, con l’abbassamento delle temperature, mantenere le coperture con zolfo contro l’odio e con rame per la peronospora. Le zucche sono in piena maturazione, pertanto provvedere celermente alla raccolta per non esporre i frutti alle eventua-

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Consorzio smaltimento rifiuti di origine animale (CONDIFESA CO.SM.AN.) Registro Imprese di Torino REA n°1013880 Palazzo della Regione, Corso Stati Uniti 21, 10121 Torino A) Le Assemblee Parziali dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1. Discussione materie oggetto dell’Assemblea Generale Straordinaria; 2. Nomina dei delegati partecipanti all’Assemblea Generale Straordinaria.

Ai sensi dell’art. l0 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della

carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato.

Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, l’Assemblea Parziale avrà luogo: Mercoledì 18 Ottobre 2017, (alle ore 14.00 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 15.00, a FOSSANO (CN), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo.

B) L’Assemblea Generale Straordinaria dei delegati eletti nelle Assemblee Parziali con il seguente punto all’Ordine del Giorno:

1. Approvazione modifiche degli artt. l, 4, 5 del vigente Statuto consortile nonché previsione del Fondo per le Iniziative Mutualistiche e relativa disciplina; 2. Delibere inerenti e conseguenti.

L’Assemblea Generale Straordinaria è convocata in prima convocazione per il giorno Giovedì 19 Ottobre 2017 alle ore 9.00 presso la sede del Consorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE VENERDI’ 20 OTTOBRE 2017, alle ore 10.00, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21Palazzo della Regione- Torino.

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Grande successo per la 29ª edizione del Salone internazionale del biologico e del naturale

Al SANA di Bologna, Terramica e le eccellenze bio piemontesi L’Associazione Terramica, grazie al cofinanziamento ottenuto nell’ambito del PSR della Regione Piemonte (Mis. 3 op. 3.2.1 bando A), ha presentato le produzioni biologiche del Piemonte

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ifre importanti quelle che il Salone ha fatto registrare: 920 le aziende presenti su 22.000 mq distribuiti in 6 padiglioni, 2.500 incontri b2b ed una grandissima presenza di operatori del settore, grandi e piccoli, e di consumatori.

Terramica ha esposto un “paniere” di prodotti che ben rappresenta l a varietà, la diffusione e l’importanza che il biologico piemontese ha acquisito: ortofrutticoli freschi e trasformati, nocciole, miele, latte e formaggi ma anche uova, vino, pasta e pro-

dotti da forno.

L’attività promozionale di Terramica è stata ancora più efficace grazie alla presenza di alcune aziende che hanno partecipato attivamente alla manifestazione, presentando prodotti tradizionali e specialità originali, espressione della capacità innovativa dei produttori piemontesi: Az. Agr. Fino Giuliano Andrea con frutta e trasformati, Az. Agr. Olivero Claudio con le uova e zabaione bio, Coop. BiancoViso con il latte di capra UHT, Soc. Agr.Il Papavero Rosso con le farine e prodotti da forno, Az. Agr. Bolla Roberto con il vino e le nocciole.

Quella del settore biologico è una realtà produttiva in costante crescita: aumento del 16% delle vendite

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al dettaglio nel 2017 per gli alimenti biologici che si dimostrano essere le “vere star” del carrello, grazie ad una crescita della domanda ininterrotta da oltre un decennio.

I numeri indicano un vero e proprio boom di vendite per vini e spumanti (+109,9%) e carni fresche e trasformate (+85,1%) ma crescono anche gli acquisti dei derivati dei cereali (+3,2%), della frutta (+19,3%), degli ortaggi (+12,7%) e dei latticini (+16,2%) che complessivamente rappresentano da soli il 68% del valore della spesa biologica.

La crescita della domanda ha spinto l’aumento delle produzioni: l’Italia è leader europeo nel numero di imprese che coltivano biologico con 72.154 operatori e 1.795.650 ettari,

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BIOLOGICO entrambi in aumento del 20% rispetto all’anno precedente.

In termini assoluti, nell’ultimo anno, sono stati convertiti al biologico oltre 300 mila ettari. Se si guarda, invece, al rapporto tra ettari bio e superficie agricola utilizzata, la percentuale è salita al 14,5% dato che cresce rispetto al 2015, di oltre due punti percentuali. Le aziende agricole biologiche in Italia rappresentano il 4,4 % delle aziende agricole totali, quasi un punto percentuale in più rispetto all’anno 2015.

Tra le colture con maggiore incremento ci sono gli ortaggi (+48,9%), cereali (+32,6%), vite (+23,8%) e olivo (+23,7%). Il risultato è che il fatturato realizzato dal settore al consumo supera i 2,5 miliardi di euro e tra i canali di acquisto accanto alla grande distribuzione e ai negozi specializzati, particolarmente dinamici sono stati gli acquisti diretti dai produttori, nei cosiddetti farmers market, come

ad esempio la rete degli agricoltori di Campagna Amica.

In occasione del Sana, il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina ha sottolineato la positiva “performance” del settore biologico che testimonia come questo settore sia rilevante per una fetta consistente di aziende agricole e ne rappresenti una scelta consapevole in favore dell’ambiente. Il Governo ha predisposto alcuni strumenti per indirizzare la crescita del settore e rendere

più forte il comparto con scelte concrete: la revisione del sistema dei controlli per renderli più trasparenti ed efficaci, l’approvazione al Senato del testo unico sul biologico, che ha già passato il vaglio della Camera, l’istituzione delle mense biologiche certificate.

“Un intervento necessario per un settore che ormai ha superato i 5 miliardi di euro di valore e che fa sempre più parte del carattere distintivo del modello agricolo italiano”.

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RINGRAZIAMENTO

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A Mondovì la Giornata Provinciale del Ringraziamento

a Giornata provinciale del Ringraziamento, che quest’anno giunge alla 67esima edizione, si terrà a Mondovì domenica 12 novembre. La S. Messa verrà officiata nella Cattedrale di S. Donato, a Mondovì Piazza, alle ore 10.30. Sarà presieduta da Mons. Luciano Pacomio e dai Consiglieri Ecclesiastici Coldiretti. La giornata sarà un momento di riflessione e condivisione che giunge, come da tradizione, al termine dell’annata agraria, un’occasione ricca di significato da condividere con tutti gli imprenditori agricoli e le loro famiglie.

Festa del Ringraziamento

Il ringraziamento una volta all’anno è troppo poco, se nei restanti 364 giorni prevale il lamento! Nella parabola del Vangelo, i lavoratori della prima ora, giunti a sera, non gustano la loro paga, ma mormorano contro il padrone: «Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo» (Mt 20,12). Dimenticano tutto il resto: la frescura del mattino, la soddisfazione del lavoro, l’aria respirata tra i filari, la compagnia degli amici, l’acqua bevuta durante la giornata, lo spuntino e tutto quanto hanno ricevuto di ora in ora. La capacità di vedere il bene è scomparsa dal loro orizzonte!

Insieme a questo, è scomparsa anche la compassione per gli altri. Sentendosi oppressi dalla propria fatica, i lavoratori della parabola non hanno notato l’umiliazione di quanti sono rimasti senza lavoro, in piazza tutto il giorno senza far niente. Senza dignità, senza scopo, esposti a ogni vizio e a ogni forma di disprezzo e sfruttamento. Quando per costoro arriva un po’ di bene, tra i lavoratori affaticati si diffondono i mormorii.

Abituarsi al ringraziamento preserva da questi fallimenti. Il primo fallimento è con se stessi: si perde la capacità di riconoscere il bene, esasperati dalla propria fatica. Il secondo fallimento è con gli altri: si diventa duri, insensibili, incapaci di vedere la pena che affligge l’animo altrui.

Se il ringraziamento diventa quotidiano, se diventa il sospiro con cui concludiamo la giornata, torniamo a scoprire la dimensione umana del vivere. È un miracolo il fatto che oggi io sia vivo, che un grappolo sia maturato, che una persona pensi a me, che le mie mani possano lavorare. La festa del Ringraziamento si prepara ogni giorno con il «grazie» che si mescola alle fatiche quotidiane e non le lascia esasperare fino a renderci disumani. don Giuseppe Pellegrino Consigliere ecclesiastico Coldiretti provinciale

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Novità di quest’anno, i “laboratori del gusto” con protagoniste le produzioni agricole cuneesi

Fiera del Marrone, successo di Campagna Amica e Coldiretti

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a venerdì 13 a domenica 15 ottobre, il centro storico di Cuneo si è vestito a festa per la Fiera nazionale del Marrone.

La manifestazione, giunta alla 19esima edizione, è stata una vetrina unica per presentare i prodotti del territorio fra colori, profumi e gusti dell’autunno. Tanti gli appuntamenti che hanno visto protagoniste Coldiretti e Campagna Amica nel corso della Fiera.

Primo fra tutti, il mercato Campagna Amica in piazza Galimberti; presenti oltre quaranta aziende del circuito, che hanno portato il meglio delle loro produzioni agricole, fresche e trasformate.

Novità di quest’anno, in piazza Galimberti, sono stati i laboratori

del gusto che Coldiretti ha organizzato in collaborazione con Confartigianato: uno spazio di degustazioni e spettacoli di cucina, dedicato a tutti gli amanti dell’enogastronomia Made in Cuneo e ai più curio-

si. Numerosissimi i partecipanti ai laboratori, che sono stati guidati in un suggestivo percorso alla scoperta di caratteristiche, storia, curiosità e sapori delle produzioni agricole ed artigianali cuneesi.

Ancora in piazza Galimberti, all’interno del padiglione “AgriArti”, Coldiretti e Confartigianato hanno proposto una ristorazione di qualità, con protagoniste le eccellenze autunnali della Granda, coltivate e lavorate dai produttori agricoli e dagli artigiani della nostra provincia.

Infine, le fattorie didattiche del progetto Educazione alla Campagna Amica Coldiretti hanno portato nel centro cittadino divertimento e conoscenza, con i laboratori di piazza Virginio dedicati ai più giovani e pensati per tutta la famiglia.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Alla Fiera internazionale del Tartufo Bianco, Coldiretti porta in tavola un intero territorio

18-19 novembre: ad Alba è tempo di Campagna Amica Day!

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opo il successo dell’edizione 2016, Campagna Amica Coldiretti torna alla Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Nel weekend del 18 e 19 novembre, infatti, la centralissima Piazza Risorgimento di Alba sarà animata dal “Campagna Amica Day”.

Sarà una due giorni ricca di iniziative che avvicineranno, coinvolgeranno e intratterranno i visitatori, consolidando il rapporto diretto tra mondo agricolo e cittadini, il miglior modo che ci sia per restituire valore a chi produce e per rendere più sensibile e attento chi consuma.

Protagoniste, ancora una volta, saranno le aziende agricole di Campagna Amica e le produzioni tipiche del Cuneese in vendita sotto i gazebo gialli.

In più, per i visitatori saranno tante

le proposte per divertirsi e imparare, per gustare e conoscere da vicino il Made in Cuneo a tavola e la bellezza e ricchezza dell’agricoltura cuneese.

“Con gli eventi Campagna Amica ad Alba - dichiara la Presidente di Col-

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diretti Cuneo, Delia Revelli - proseguiamo il nostro impegno concreto per valorizzare il territorio, sostenere la filiera corta e tutta italiana dell’agroalimentare e far crescere la consapevolezza che i prodotti locali e di stagione sono più buoni e offrono maggiori garanzie, a vantaggio di tutti: cittadini, consumatori e aziende”.

“Il Campagna Amica Day - aggiunge il Direttore Tino Arosio - si collocanel prestigioso contesto di una fiera internazionale che negli anni si è consolidata come punto di riferimento, in Italia e nel mondo, per gli amanti del buon cibo e delle nostre terre.

Per questo Coldiretti Cuneo ha scelto di esserci e di dare il proprio contributo alla promozione di una terra di eccellenza, unica al mondo”.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Mercatini di Natale, a Bressanone e Innsbruck

Per il primo weekend di avvento, l’Associazione Pensionati e Donne Impresa Coldiretti Cuneo hanno in programma una suggestiva due giorni in Tirolo. Il viaggio, organizzato con la collaborazione tecnica dell’agenzia In Terre di Granda, sarà in mezza pensione. Si partirà sabato 2 dicembre per Bressanone, splendida cittadina dell’Alto Adige, che nel periodo natalizio si anima di luci e profumi, tra candele, presepi fatti a mano, sculture in legno e oggetti in ceramica. Si proseguirà per la visita libera della magnifica Abbazia di Novacella; qui si producono vini, grappe, tisane, succo di mela e creme, che si potranno anche acquistare.

La domenica, in territorio austriaco, si farà sosta a Wattens per la visita al museo Swarovski e ai suoi preziosi cristalli.

Giunti ad Innsbruck, si visiterà il bel centro storico di epoca medievale con una guida locale e si potranno visitare i mercatini di Natale della città, ricchi di fantasiose decorazioni per l’albero, piccoli oggetti da regalo in legno, stoffe tradizionali e gustose specialità gastronomiche del Tirolo. Per maggiori informazioni su programma e costi, contattate gli Uffici Zona Coldiretti o la Segreteria provinciale Pensionati e Donne Impresa (0171 447280).

Raduno Alpini a Saluzzo, Coldiretti presente Dal 6 all’8 ottobre, a Saluzzo si è svolto il 20esimo raduno del Primo Raggruppamento Alpini.

In occasione dell’evento, Coldiretti ha allestito un mercato Campagna Amica in piazza XX Settembre. Sotto i gazebo gialli delle aziende del circuito, il meglio delle loro produzioni: vini, nocciole, frutta fresca e trasformata, prodotti da forno, riso, trasformati orticoli, dolci e liquori. Accanto al mercato, Coldiretti ha promosso in un’area dedicata le eccellenze enogastronomiche della Granda, riconosciute e valorizzate dai marchi di origine.

Protagonista non poteva che essere la Mela Rossa Cuneo IGP, prodotto di punta del comparto frutticolo saluzzese, di cui i visitatori hanno potuto apprezzare da vicino le caratteristiche e la bontà.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

17esima Rassegna dei frutti della terra

Territorio e buon gusto in scena a Spinetta per i festeggiamenti di San Foca

Domenica 24 settembre si è tenuta la tradizionale Rassegna dei frutti della terra a Spinetta, Cuneo, giunta alla 17esima edizione. Quest’anno, la manifestazione ha potuto contare sulla partecipazione del Viceministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero, al momento inaugurale.

Fra esposizione e degustazioni, la Rassegna è stata un’ottima vetrina che ha ben valorizzato i prodotti tipici del territorio, con la presenza dei Consorzi di tutela e valorizzazione: dalla carota di San Rocco Castagnaretta al fagiolo e peperone di Cuneo, dalla patata della Bisalta al Porro di Cervere. Presenti anche Assortofrutta, che raggruppa i Consorzi della Fragola e Mela Rossa, Latterie Alpine, i Fratelli Brignone, macellai a Spinetta da tre generazioni, l’azienda agricola ittica San Biagio, l’azienda agricola risicola Allocco Giovanni e Marco con il Riso di Bra, l’azienda vinicola Dogliani “Il Generale” e l’acqua Lurisia.

Con questi prodotti il gruppo Donne Impresa Coldiretti e le frazioniste, guidate dallo Chef Mattia Longo, hanno preparato squisite e curate degustazioni. Questi i piatti proposti: trota fario marinata con composta di fragole, chips di mela rossa essiccata con salsa di fagioli, millefoglie di patate con crema di caprino, riso carnaroli di Bra con porri di Cervere, spezzatino alla paprika con peperoni, formaggi e torta di carote con salsa alle nocciole. “Anche quest’anno - ha commentato Silvia Viazzi, Responsabile provinciale di Donne Impresa Coldiretti Cuneo - le nostre associate hanno dato un contributo importante ad una consolidata manifestazione del territorio, per promuovere in concreto le tipicità locali”.

“Agritata” e “A Casa” al Festival del Sorriso Durante il weekend del 16 e 17 settembre a Cuneo, si è tenuto il Festival del Sorriso in Piazza Virginio, con tanti protagonisti della comicità nazionale che si sono esibiti in spettacoli gratuiti.

La manifestazione, curata dall’Associazione Argonauta, ha puntato su un pubblico di famiglie e, per questo, ha dato ampio spazio alle proposte e ai servizi della cooperativa sociale Linfa Solidale, espressione di Coldiretti Cuneo.

Le Agritate hanno intrattenuto i più piccoli in uno spazio dedicato. In più, sono stati presentati i vantaggi di A Casa, il servizio di assistenza domiciliare rivolto agli anziani autosufficienti e alle famiglie in difficoltà.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

La salute dei bambini al centro della serata promossa dalle Agritate di Barge

L’

Ottobrata 2017 ha esordito con l’appuntamento formativo, organizzato da Coldiretti Cuneo e dalle Agritate di Barge, che ha visto una folta partecipazione di genitori e nonni all’evento “Noi e i bimbi, impariamo a gestire le emergenze pediatriche”.

Durante la serata è intervenuta la pediatra - dottoressa Startari - illustrando ai presenti le fondamentali norme di prevenzione degli infortuni e le principali tecniche di primo soccorso e gestione degli incidenti domestici. La salute dei bambini che ci vengono affidati – di-

cono le Agritate – è per noi aspetto fondamentale, ecco perché insieme a Coldiretti, la Cooperativa Linfa Soli-

dale, CDC e Comune abbiamo voluto programmare questo incontro. Oltre agli adulti, in sala vi erano numerosi bambini, che sono stati accolti dalle Agritate in uno spazio dedicato fatto di morbidi cuscini, colori e disegni.

Le Agritate, con il loro servizio educativo qualificato per la prima infanzia, basato su un progetto pedagogico che mira a valorizzare la casa e il contesto agricolo e rurale in cui è inserita, ritenendoli luoghi ideali per la crescita e lo sviluppo dei bambini, sono a disposizione, per ulteriori informazioni: Cooperativa Linfa Solidale (Cuneo) tel.334.6538866.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Fondazione CRC: presentato il Piano Pluriennale 2018-2021 Individuati tre assi d’intervento strategici per i prossimi quattro anni, dotazione prevista di 80 milioni di euro per le erogazioni

È

stato presentato presso il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, il Piano Pluriennale 2018-2021 della Fondazione CRC. Il documento definisce strategie e priorità per l’azione della Fondazione nei prossimi quattro anni: una vera e propria mappa a partire da cui ogni anno il CdA elaborerà il Programma Operativo annuale.

Il Piano Pluriennale 2018-2021 è l’esito di un appassionato percorso che ha coinvolto negli scorsi mesi il Consiglio Generale, la struttura della Fondazione e i tanti interlocutori esterni che hanno partecipato al processo di elaborazione. Il documento conferma come criteri guida per la gestione del patrimonio, che rappresenta un asset strategico per la comunità locale, la diversificazione e la prudenza. La quota erogativa stabilita è di 80 milioni di euro per i prossimi 4 anni: un obiettivo prudenziale che si spera di poter superare ogni anno, grazie anche all’intensa attività di gestione in corso. Una previsione erogativa supportata anche dalla capienza del Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, che oggi ammonta a oltre 44 milioni di euro, più di due annualità erogative complete. Molte le novità per i prossimi anni, tra cui: una priorità riconosciuta allo sviluppo locale, nella convinzione che la promozione di iniziative efficaci in questo ambito possa generare un miglioramento generale della situazione socio-economica provinciale. Attenzione alle piccole realtà e vicinanza al territorio. Semplificazione e rapidità delle risposte, anche con bandi sempre aperti. Mobilitazione delle risorse della società civile, a partire dalla promozione del dono. Rafforzamento della rete con altre fondazioni, a partire dal livello provinciale.

Domenica 8 ottobre, si è svolto il grande appuntamento autunnale con “Mestieri a Cielo Aperto”. La vetrina dei negoAnche quest’anno il tradizionale appuntamento zianti e delle attività saviglianesi organizzata dall’Associaziodell’estate, la festa legata al patrono di Chiusa Pesio, ne Commercianti di Savigliano ha invaso Sant’Antonino, è stata un grande successo: nell’immagine, le piazze del centro con centinaia di l’originale opera eseguita dagli amici di Ciusa Duvarta. bancarelle e migliaia di visitatori. In piazza Santa Rosa, Coldiretti è stata protagonista con il mercatino di “Campagna Amica” e in collaborazione con Confartigianato - che ha allestito il “Villaggio Artigiano” - ha presentato l’iniziativa benefica con un delizioso “panino lungo 50 metri”: prodotto e farcito con prodotti locali e a km zero, venduto a pezzature da tmc bozza1:Layout 1 24-11-2008 16:59 Pagina 1 1 euro, il cui ricavato è stato devoluto in beneficienza all’Associazione Mai + Sole di Savigliano.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Nel ricco mercato di Campagna Amica, le eccellenze del territorio e prelibatezze da fuori provincia

Le aziende di Coldiretti protagoniste alla Fiera del Tartufo di Alba

U

na prelibata tradizione che si rinnova di anno in anno: nel mese di ottobre, domenica 8, 15 e 22 Coldiretti Cuneo propone il ricco mercato di Campagna Amica ad Alba, in piazza Snider, per accompagnare il prestigioso appuntamento con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco con lo straordinario patrimonio enogastronomico di Langhe, Roero e Monferrato, ma anche con le produzioni di nicchia e le peculiarità di molte aziende ospiti del circuito che arrivano da fuori provincia e dalla vicina Liguria.

Cinquanta le aziende che si alternano sul mercato per proporre ai visitatori l’eccellenza delle produzioni agricole. Protagoniste le rinomate

produzioni vitivinicole di Langhe, Roero e Monferrato. Ma non solo: i visitatori potranno degustare e acquistare pane e focaccia, miele, salumi, marmellate e conserve, polenta, olio, formaggi e tante specialità dai porri di Cervere, al Cappone di Mo-

rozzo, alla carne di oca e di gallo, ad oltre 100 tipi di peperoncino, alla prelibata “cugnà”.. in una tavolozza di sapori e colori unici, da abbinare e gustare con la sicurezza della qualità che contraddistingue il circuito Campagna Amica. Un successo testimoniato dall’entusiasmo con cui il mercato è stato salutato nella prima domenica di apertura. L’appuntamento con il gusto e le iniziative di Coldiretti proseguirà il 18 e 19 novembre con il grande evento Campagna Amica Day (v. art. pagina 54) che si terrà in Piazza Risorgimento e in cui saranno protagoniste le aziende agricole di Campagna Amica con tanti appuntamenti che permetteranno di apprezzare il meglio delle produzioni del territorio.

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A “Coloratissimo Autunno”, 650 bambini protagonisti della fattoria didattica

Tanti gli appuntamenti di Coldiretti che hanno arricchito Coloratissimo Autunno a Fossano, l’evento che ha dato il benvenuto alla stagione autunnale e ha presentato in una delle Mostre mercato ortofrutticole più ricche della nostra provincia i sapori e le delizie del territorio. L’Ufficio Zona di Fossano e i tecnici dell’Agenzia 4A hanno partecipato attivamente all’organizzazione della kermesse. Oltre 650 allievi delle Scuole Primarie hanno visitato la Fattoria didattica in piazza Dompé, dove l’azienda agricola Tortalla Raffaele ha portato gli animali della fattoria e ha mostrato come si fa il formaggio e lo yogurt. Sabato e domenica, è stato protagonista il mercato di Campagna Amica con le eccellenze locali, tra cui latte, yogurt, formaggi, pane, miele, ortaggi e frutta. Sabato sera ben riuscita la Cena del contadino, organizzata con i prodotti del territorio dell’Isola della Bottega Italiana “Localmente” di piazza Dompè.

Fiera dei Trenta 2017 a Murazzano

Grande successo per La Fiera dei Trenta 2017, la mostra mercato che si è svolta a Murazzano e che rappresenta il momento finale di un’azione di promozione legata alla valorizzazione del formaggio Murazzano DOP e della Razza Ovini delle Langhe. Nelle immagini, i momenti salienti dell’evento con la premiazione dei migliori capi di razza ovini delle Langhe. N. 1 - Premiazione con Giovanni Vacchiero, presidente Associazione di razza ovini delle Langhe; N.2- Autorità ed allevatori i campioni.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

Urana, campionessa assoluta della Frisona a Saluzzo La 45esima Mostra regionale della Frisona ha incoronato Urana, dell’azienda agricola La Magnolia di Balma & C. di Venaria, campionessa assoluta delle oltre 100 bovine da latte di altissima genealogia presenti alla manifestazione. Oltre 20 mila visitatori, sono sfilati da sabato 2 a lunedì 4 settembre al Foro boario saluzzese.

Urana ha conquistato la palma della vittoria, davanti alla riserva Tequila, sempre dell’allevamento La Magnolia. Per entrambe, il titolo è stato doppio. Urana è risultata prima anche nella categoria vacche giovani, mentre Tequila si è imposta nella categoria vacche adulte. Tra le manze, il titolo è andato ad Astina, dei fratelli Beltramino di Buriasco. Per quanto riguarda la classifica degli allevatori, al primo posto La Magnolia, secondi i Fratelli Beltramino, terza la Ceresetta di Savigliano, quarto Oitana di Scalenghe, in quinta posizione appaiati Vanzetti di Candiolo e Dabbene & Oddenino di Candiolo. Soddisfatto Livio Diale, presidente della sezione Frisona in seno all’Associazione regionale allevatori: “Questa mostra ha registrato un livello qualitativo altissimo dei capi in gara, con l’apprezzamento dei numerosi operatori presenti”.

La “Batata” cuneese al SANA di Bologna

Nell’ambito del SANA, importante vetrina internazionale del biologico e del naturale a Bologna, grazie alla disponibilità dell’Associazione Terranostra di Coldiretti, sono apparse, per la prima volta, le batate o patate americane dolci coltivate in Piemonte. Gli esemplari esposti, prodotti dall’azienda biologica Ceaglio Giuliana di Serra Debora in Bernezzo, fanno parte di un “ progetto per la promozione e valorizzazione della Batata nelle Terre Miti della bassa Valle Grana di Cuneo (Caraglio,Bernezzo, Cervasca)” denominato “Batata Buona”. Questo progetto è nato a seguito di sei anni di prove di coltivazione in loco (Caraglio) con ottimi risultati produttivi e di qualità; quest’ ultima data dalle particolari condizioni pedoclimatiche di questo territorio sub alpino. Inoltre ha dimostrato una discreta tolleranza alla carenza idrica. La Batata appartiene alla famiglia delle convolvolacee (Ipomea Batatas) ed è originaria dell’America del Sud. La Batata è ottima in cucina per il suo gusto delicato e se cotta ha lieve sentore di castagna. Da vari studi, è considerata utile alleata del benessere del nostro corpo perché contiene sostanze antiossidanti (antiaging), vitamine e sali minerali. Poterla coltivare in questi areali, con qualità originali e tracciabilità molto corta, apre nuove ed interessanti prospettive e opportunità economiche nel settore rurale locale, della filiera agro commerciale e di trasformazione.

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EVENTI E MANIFESTAZIONI

A Pollenzo, le Sagre Piemontesi Della Zucca

Con l’autunno, arriva la zucca con le sue 500 varietà e con le sue fiere, una quindicina in tutto, sparse in tutta la Regione e concentrate in massima parte nel mese di ottobre. La zucca e le sue sagre sono state presentate a Pollenzo dall’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero. Ha spiegato Ferrero: “Sulla zucca si può puntare per creare una filiera di qualità, sono però necessarie imprese per la trasformazione, in modo da renderla ancora più fruibile”. Le qualità della zucca sono state elencate dal nutrizionista dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo Michele Sozio: “Un alimento di grande valore per l’alto apporto di fibre unito all’acqua e agli zuccheri che fornisce, ma soprattutto per gli antiossidanti, in particolare caroteinidi, che contiene in alte percentuali”. A Piozzo si è appea conclusa la fiera della zucca con circa 30 mila visitatori; il sindaco Adriano Bottero ha raccontato di come siano “oltre 500 le varietà esposte su carretti e bancarelle, coltivate nel territorio di Piozzo dopo una ricerca di semi in tutto il mondo che dura molti mesi”.

NO CETA NO OGM

Coldiretti a Cheese

Si è svolta a Bra “Cheese”, la nota manifestazione internazionale sui formaggi. Coldiretti ha dato il proprio contributo alla manifestazione con la presenza della presidente Delia Revelli sia al momento inaugurale che ad un convegno promosso da Inalpi. Inoltre, Coldiretti con l’avvocato Cinzia Coduti e il direttore Tino Arosio ha partecipato ad un dibattito sull’accordo CETA, illustrando le posizioni di contrarietà dell’Organizzazione, in un confronto franco e serrato con la parte industriale.

Nella foto, un momento del convegno.

Il Comizio Agrario di Mondovì festeggia i 150 anni

Il 25 maggio 1867, nella sala del teatro Sociale di Mondovì Piazza, alla presenza del Sottoprefetto del Circondario, dei Delegati del Comizio e dei settantatré rappresentanti dei Comuni del Circondario, quarantun Soci davano vita al Comizio Agrario del Circondario di Mondovì. Oltre all’insegnamento agrario e alla diffusione delle più innovative pratiche di coltivazione ed allevamento, il Comizio diffondeva nel suo territorio gli asili rurali, l’associazionismo mutualistico (mortalità animali, incendi, grandine ecc.), la cooperazione (di acquisto e di vendita prodotti agricoli, latterie sociali, cantine sociali ecc.) e numerose Fiere, tra cui la celeberrima Fiera del Bue Grasso di Carrù (1910). In particolare il Comizio sviluppò l’insegnamento agrario nell’ambito della zootecnia, della vitivinicoltura, della bachicoltura, della cerealicoltura e della frutticoltura. Attualmente, il Comizio Agrario di Mondovì è l’unico rimasto in attività degli oltre trecentocinquanta istituiti tra il 1867 e il 1870. Oltre a custodire una storica biblioteca e un ricco archivio, riconosciuti di «interesse storico particolarmente importante» dalla Soprintendenza Archivistica del Piemonte, il Comizio, Presieduto da Oreste Bertola, promuove seminari formativi di frutticoltura, orticoltura, apicoltura; serate di degustazione vini, formaggi, frutta; presentazione di libri, giornate seminariali su problematiche rurali e promozione della biodiversità.

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CONSULENZA LEGALE

Senza una specifica e preventiva autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro, si incorre in responsabilità penale

Telecamere sul posto di lavoro: le regole da seguire per l’installazione

L’

installazione di un impianto di videosorveglianza interessa sempre più spesso le imprese agricole, le quali - per motivi legati principalmente alla protezione del patrimonio aziendale da eventuali e sempre più frequenti furti - provvedono a dotarsi di telecamere all’interno dell’azienda.

L’installazione di telecamere in luoghi in cui siano presenti lavoratori richiede però l’osservanza di specifiche norme, ciò per evitare l’impiego illecito di impianti audiovisivi per finalità di controllo a distanza dei lavoratori in orario di lavoro.

Innanzitutto, gli impianti audiovisivi possono essere impiegati esclusi-

vamente per • esigenze organizzative e produttive • sicurezza del lavoro • tutela del patrimonio aziendale E’ chiaro quindi che è assolutamente vietato installare telecamere per controllare cosa fanno i dipendenti

durante l’orario di lavoro.

Prima di installare telecamere, è indispensabile che l’azienda stipuli un apposito accordo con le rappresentanze sindacali o, in mancanza, che il datore di lavoro richieda ed ottenga una specifica autorizzazione dall’Ispettorato del lavoro.

Attenzione, perché se vengono montate delle telecamere in difetto di accordo o di autorizzazione, si incorre in un reato penale, anche nel caso in cui le apparecchiature siano solo installate ma non ancora funzionanti. La violazione non è esclusa né dall’eventuale preavviso dato ai lavoratori, né dal fatto che il controllo sia discontinuo perché esercitato

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CONSULENZA LEGALE in locali dove i lavoratori possono trovarsi solo saltuariamente. In tal senso, nel corso degli ultimi anni, si registrano diverse sentenze che ritengono integrato il reato anche nel caso di telecamere “finte” montate a scopo esclusivamente dissuasivo.

Il legislatore ha previsto che il mancato rispetto della norma in materia di videosorveglianza è punito con l’ammenda da € 154 a € 1.549 o arresto da 15 giorni ad un anno (art. 38 della legge n. 300/1970), salvo che il fatto non costituisca reato più grave.

Una volta ottenuta l’autorizzazione è necessario apporre appositi cartelli per informare i lavoratori, eventuali clienti e/o persone esterne all’azienda, della presenza di telecamere. Gli interessati devono essere informati che stanno per accedere o che si trovano in una zona videosorvegliata.

Anche in questo caso la mancanza di idonea informativa potrebbe comportare una sanzione amministrativa salatissima: da seimila euro a trentaseimila euro. I controlli sono rari, ma quando avvengono non risparmiano

S

E’ assolutamente vietato riprendere postazioni fisse di lavoro, mentre è ammessa la ripresa di aree in cui occasionalmente possono transitare i dipendenti nessuno: un commerciante è stato sanzionato perché, pur avendo apposto i cartelli, su questi non era stato specificato il nome del titolare del trattamento.

Prima della messa in funzione dell’impianto, sarà inoltre necessario informare per iscritto i dipendenti circa l’esistenza delle telecamere, il loro numero, l’esatta ubicazione e le modalità di funzionamento.

E’ assolutamente vietato riprendere postazioni fisse di lavoro. E’ invece ammessa la ripresa di aree in cui occasionalmente possono transitare

i dipendenti.

Ogni accesso alle immagini registrate dovrà poi avvenire alla presenza di un rappresentante dei lavoratori e dovrà essere verbalizzato in un apposito registro degli accessi.

La conservazione delle immagini registrate dovrà essere limitata a poche ore e, al massimo, alle 24 ore successive alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a festività o chiusura di uffici o esercizi, nonché nel caso in cui si debba aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria. Trascorse le 24 ore le immagini dovranno essere cancellate.

Il sistema di videosorveglianza deve essere a circuito chiuso. Ciò significa, ad esempio, che non è ammessa la visione delle immagini su un computer con connessione internet. Né, tantomeno, è possibile visionare le immagini a distanza con un cellulare.

I nostri Uffici rimangono a disposizione per chiarimenti in merito.

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SICUREZZA

Nel settore agricolo, occorre proteggersi dal rischio dell’esposizione ad agenti chimici pericolosi

Dispositivi di protezione individuale a tutela della sicurezza e della salute

N

una determinata soglia del rischio chimico, è obbligo di legge adottare tutti i metodi opportuni per ridurre o eliminare lo stesso, l’utilizzo dei DPI nell’impiego dei Prodotti Fitosanitari (PF) è quindi sempre obbligatorio, anche per i componenti dell’impresa familiare, coltivatori diretti, soci di società semplici operanti nel settore agricolo. Nelle relative “schede di sicurezza” dei PF sono descritte le indicazioni sulla protezione personale ed il controllo

dell’esposizione in funzione del tipo di miscela o PF. I DPI sono uno strumento fondamentale per la riduzione dei rischi, pertanto vanno visti come un alleato per il lavoratore e non un ostacolo.

Oggi sul mercato si trova un’ampia gamma di dispositivi, spetta al datore di lavoro scegliere quelli idonei tali da rispondere ai requisiti di base, tra cui: essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore; essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro; tenere conto delle esigenze ergonomiche (facilmente adattabili, indossabili e sicuri) o di salute di qualsiasi lavoratore sia autonomo che subordinato; poter essere adattati all’utilizzatore, secondo le sue necessità. a

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el settore agricolo, molti degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali derivano dal rischio da agenti chimici pericolosi a cui sono esposti gli agricoltori, in particolare gli addetti dei trattamenti fitoiatrici. La salute e sicurezza sul lavoro dipendono sia dalla adeguata conoscenza degli aspetti tossicologici e tecnico-applicativi dei prodotti fitosanitari che dalla accurata scelta dei dispositivi di protezione individuali. Per DPI si intende: “qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”. Al di sopra di

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RITORNO:

è previsto in serata con partenza da Verona alle ore 18:00 circa.

Il costo del viaggio verrà calcolato in base al numero di partecipanti (tra 20€/25€).

N.B: per i primi 25 prenotati, possibilità di avere il biglietto per l’ingresso in fiera a 19€ anziché 25€.

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ATTUALITÁ

Viabilità per gli alpeggi: quasi 2,2 milioni di euro alla “Granda”

I

tecnici del settore regionale Sviluppo della Montagna e Cooperazione Transfrontaliera, recependo i criteri stabiliti dalla delibera della Giunta Chiamparino, su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, ripresi dal successivo Bando, hanno elaborato e approvato la graduatoria della misura 4.3.4 del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020 relativa agli interventi al servizio degli alpeggi.

La determina dirigenziale è scaricabile dal Bollettino Ufficiale della Regione all’indirizzo http://www. regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2017/corrente/ attach/dda1800002903_370.pdf Obiettivo della misura? Aumentare la produttività delle aree montane di pascolo e aiutare la diversificazione delle attività di quanti operano nelle stesse zone. I progetti,

finanziabili per l’80% delle spese ammissibili, dovevano interessare la realizzazione di nuove infrastrutture viarie stabili, comprese le piazzole di sosta, oppure l’adeguamento, l’ampliamento e la messa in sicurezza di quelle già esistenti.

Potevano partecipare alla gara i proprietari degli alpeggi: sia i Comuni che le Associazioni private costituitesi per lo scopo. A disposizione c’erano 6.150.000 euro. Dal territorio regionale sono arrivate 42 domande. L’istruttoria dei tecnici ne ha considerate ammissibili e finanziabili 34, per un contributo totale richiesto di 7.640.820,58 euro e un importo erogabile di 6.112.656,46 euro. Delle 34 istanze, 13 riguardano la provincia di Cuneo: 12 presentate dai Comuni e 1 dall’Associazione Temporanea di Scopo “Chicchi di Tradizione”.

La cifra complessiva richiesta dalla “Granda” è stata di 2.744.051,11 euro, quella che sarà impegnata ammonta a 2.195.240,89 euro (il 36% dei 6.112.656,46 euro totali).

I contributi concedibili andranno, in ordine di graduatoria, ai Comuni di Ostana (106.472,29 euro), Entracque (240.000 euro), Magliano Alpi (151.200 euro, proprietà degli alpeggi nel territorio di Prato Nevoso), Limone Piemonte (240.000 euro), Acceglio (235.635,34 euro), Frabosa Sottana (156.275,10 euro), Elva (191.491,20 euro), Pamparato (118.102,54 euro), Valdieri (160.000 euro), Aisone (109.312 euro), Macra (229.715,20 euro) e Bellino (162.745,85 euro).

Inoltre, vedrà premiata la propria istanza l’Associazione Temporanea di Scopo “Chicchi di Tradizione” di Canosio (94.291,37 euro).

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LETTERE

La posta del Coltivatore Il progetto “Falciatura a mano”

Gentile Direttore, dopo averLa incontrata al premio Schina cinà di Dogliani, accolgo il Suo invito a presentare ai lettore de “Il Coltivatore Cuneese” il progetto “sfalcio manuale” che sto curando per l’azienda Falci srl di Dronero CN. La Falci srl è leader mondiale nella produzione di falci e commercializzazione di attrezzi per agricoltura.

Ha sposato da subito l’idea di contribuire a salvare e divulgare l’antico sapere della falciatura. Una tecnica che è fatta di pratica, ma anche di malizia, di ascolto della natura e rispetto dei suoi ritmi.

Di qui, un lungo lavoro di contatti e ricerche ha portato i primi risultati. Si è provveduto ad una sperimentazione diciamo “di nicchia”. Non possiamo immaginare di “tornare” a falciare come in passato. Il costo è tre volte superiore alle tecniche meccaniche. Vogliamo proporre lo sfalcio come valore aggiunto in termini di salvaguardia della biodiversità, di qualità del fieno, di compattamento del terreno ecc. Se poi un vino, una carne o un formaggio di pregio vengono a costare quell’euro in più, non sembra un problema, ma il modo per dare la il giusto compenso a chi decide di produrre il fieno in quei territori che converrebbe lasciare incolti.

Il giovane imprenditore Andrea Farinetti, figlio non solo d’arte ma d’inge-

gno, del noto papà Oscar, ha puntato sul Progetto.

La scommessa: produrre il PRIMO VINO SFALCIATO A MANO. La scelta: il top della produzione Borgogno, cantina storica di proprietà a Barolo CN, un BAROLO CANNUBI, il crù più rinomato in patrimonio Unesco.

Falci ha provveduto allo sfalcio dell’ettaro e mezzo di vigna prescelta, ingaggiando una squadra di macedoni ancora capaci di falciare, e, l’annata, in uscita nel 2021, verrà siglata con il nuovo logo “SFALCIATO A MANO FALCI” che Farinetti metterà a disposizione di chiunque voglia portare questa esperienza nella propria cantina. “Non deve rimanere un’esperienza solo mia. Le cose belle vanno condivise e moltiplicate”, dice Andrea mentre lo disegna.

Altra bella soddisfazione l’aver ot-

tenuto la prima attestazione in “ LABORATORIO DI CULTURA E TECNICA DELLA FALCIATURA” dell’università di scienze gastronomiche di Pollenzo, grazie alla bella collaborazione del Rettore prof. Piercarlo Grimaldi.

Un workshop che ha affiancato alla pratica dello sfalcio e della battitura anche lezioni di antropologia e botanica, nonché la conoscenza del lungo procedimento manuale di forgiatura degli attrezzi tramite la visita didattica in azienda Falci. Nel frattempo ho portato in giro l’idea e, chiacchierando, cosa che mi riesce naturale, ho raccolto nuovi partner, tra cui: Coldiretti, il Parco regionale dell’Adamello, il Parco delle Alpi Marittime e del Gran Paradiso e varie associazioni o privati curiosi e lungimiranti sull’argomento.

Prossimi passi. Creare la prima scuola di falciatura. Creare le “banche del fieno”, interessante copro getto nato con l’Adamello e soprattutto parlarne per vedere possibili sviluppi e interazioni con realtà come le produzioni dop o allevamenti di animali di razze pregiate ecc.

Diciamo che ci sono ottime basi per poter immaginare che nel prossimo futuro, in una prospettiva di green ecomomy e di pensieri bio, lo sfalcio manuale possa essere un interessante tassello di aziende polifunzionali che guardino alla salvaguardia del territorio oltre che al reddito diretto.

Stefania Riboli info: artemisia.tea@gmail.com

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RECENSIONI

“Gian Franco Bianco – Un cronista sopra le nuvole”

L’

opera, edita dalla TEC editrice di Fossano, è stata realizzata per conto dell’Associazione culturale Fossano in Mostra di cui l’eclettico giornalista fossanese fu il fondatore e sostenuta grazie anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano. Il volume vuole essere un ricordo Gian Franco Bianco: vi sono 74 editoriali usciti in tredici anni di vita della rivista Fossano in Mostra, che vengono riproposti in versione integrale e raggruppati per filone tematico, sedici pagine di fotografie inedite tratte dal suo album personale oltre che a tanti ricordi di persone che negli anni lo hanno conosciuto. Le firme di questa terza parte sono le più svariate, passando dai compagni di scuola Dario Panero, Francesco Balocco e Angelo Brizio, al periodo della DC fossanese anni ’70 con interventi tra gli altri di Giovanni Quaglia e Angelo Mana, per arrivare ai tanti amici che lo hanno conosciuto nel suo periodo centallese, in argentina come don Elio Ricca o ancora legato all’Iron Bike dall’organizzatore Cesare Giraudo, fino al lungo periodo in Rai, dove tanti suoi ex colleghi hanno scritto dei ricordi particolarmente toccanti e al suo legame alle Olimpiadi di Torino 2006 dove lo ricordano Evelina Christillin e il governato- re della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Un cronista vero, che ha sempre amato la montagna, le vallate cuneesi, Fossano e la stessa Torino e che ora come dice il titolo, anche di uno dei suoi pezzi, è sopra le nuvole. Il volume si trova nelle migliori librerie ed edicole di Fossano, Cuneo, Centallo, Borgo San Dalmazzo e Torino, oppure per maggiori informazioni consultare la pagina internet http://www.tec-artigrafiche.it/news.html.

“Semplicemente mamma”

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• Si effettuano lavori di piccoli, medi e grandi scavi • Tubazioni irrigue in CLS e in pressione con posa • Preparazioni con greader per asfalto, autobloccanti, battuti in cemento, ecc.

• Livellamento strade • Noleggio cassoni scarrabili per inerti presso i vostri cantieri • Rimozione frutteti, chiavi in mano, con smaltimento di piante e radici •

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on uno stile schietto e fluido, Giancarlo Gili racconta una storia vera, di un piccolo nucleo familiare: le pagine scorrono veloci, davanti ai nostri occhi, si dipingono quadri in movimento.. ci sembra di tornare indietro, ma la voce narrante è così familiare.. i protagonisti potrebbero essere i nostri nonni e i nostri genitori: persone laboriose, ancorate alla terra, ai suoi ritmi e alle sue tradizioni, che sanno guardare avanti e, vedendo come il mondo sta cambiando, “saperlo prendere per il verso giusto”, insegnando ai figli l’importanza di andare a scuola, di studiare, perché oltre a coltivare la terra, è importante anche ricevere l’istruzione scolastica e costruirsi un futuro sicuro. “Semplicemente mamma” narra anche la storia dei figli che hanno saputo accompagnare e sostenere i loro genitori cercando di alleviare le loro sofferenze, nell’ultimo periodo della loro vita.. in un reciproco dono di amore. Editore: Fusta, Data di Pubblicazione: 2017, EAN: 9788898657896, ISBN: 8898657897, Pagine: 88.

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LE NOSTRE RADICI a cura di Barba Bertu - info@barbabertu.com

ANITA E SERGIO, CAPACI DI PERDONARE

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Sergio Geuna e Anita Comba

ergio Geuna è nato il 5 aprile 1937 a Bagnolo, ma da anni vive a Barge.

DON BERT

I suoi genitori: “Giuseppe e Teresa facevano i contadini. Siamo due figli: io e mia sorella Margherita, con cui vado d’accordo. Ho perso mio padre a 10 anni, da allora ho iniziato a lavorare. Era un brav’uomo”.

Le scuole: “Andavo a scuola a Villaretto di Bagnolo, il maestro era don Paolo Bert, severissimo. Amavo studiare: un mio zio geometra voleva che studiassi, però non c’erano i soldi e dovevo lavorare, mi è spiaciuto”.

SS CRUDELI

La vita di una volta: “Completamente diversa! L’acqua andavamo a prenderla nel pozzo con un secchio: a volte i pozzi asciugavano e così noi, negli anni ’60, con un gruppo della Coldiretti abbiamo fatto l’acquedotto rurale, spendendo 45 milioni di lire per un centinaio di utenti e ne avevamo ottenuti 100 dalla Regione! Oggi lo stesso acquedotto di Villaretto ha 400 utenti.

La Coldiretti ci aveva insegnato ad essere uomini (prima i contadini erano trattati come delle bestie) e a lavorare in gruppo. Sono stato delegato dei giovani e nel consiglio provinciale dell’Asprolatte: siamo riusciti a fare cose buone, sempre in gruppo”.

La guerra: “Da bambino portavo la minestra agli uomini nascosti nei campi … Il primo rastrellamento delle SS nel 1943: mio zio stava facendo il pane, si accorse che tanti tedeschi erano in arrivo! Gli hanno fatto aprire tutte le porte, cercavano i giovani: ne avevano presi parecchi, e quattro di loro sono stati trucidati nella chiesa

dell’Olmetto. Uno di loro, Lino Perrone, mi faceva giocare sempre … Penso a quei giovani e ci sto male, vado sovente al cimitero a trovarli. La guerra è una tragedia!”.

Le guerre che si combattono oggi: “Sono matti! E troppi dimenticano i tanti giovani partiti per la Russia e non più tornati, la guerra è ingiusta e non si dovrebbe mai fare. Quando vedo i bambini che oggi scappano dalle guerre, io dico che bisogna accoglierli ed aiutarli”.

I lavori che ha fatto: “L’agricoltore, il potatore, andavo ad innestare le piante, guadagnavo dei bei soldi. A Bagnolo avevamo qualche animale e i frutteti. Qui a Barge in via Termine abbiamo avuto la frutta, poi anche 100 capi di bestiame, fino a 5 anni fa. Oggi sono in pensione e i miei figli coltivano ortaggi e frutta, hanno le serre e vanno a vendere ai mercati”.

AMORE TRAVOLGENTE

La moglie: “Anita Comba l’ho conosciuta a ballare, è stato un amore travolgente. Una volta mi ha fatto fare 4 chilometri a piedi, dal ballo a casa!

Siamo stati fidanzati per un anno, poi ci siamo sposati il 20 aprile 1963, davanti a don Ernesto Uberti, ottimo prete! Avevamo speso 1.500 lire per il pranzo coi fiocchi a Bagnolo, 70 gli invitati. Poi il viaggio di nozze al Lago Maggiore”.

I figli avuti: “Corrado (che è morto bambino), Ivano (42 anni, rimasto invalido dopo un incidente in moto), Erica e Chiara (che sono gemelle) e Corrado. Il povero Corrado aveva 10 anni: tornava in bici, un’auto ad alta velocità l’ha travolto ed ucciso sul colpo. La moglie di chi l’avevo investito è venuta a piangere con noi, al processo abbiamo perdonato l’investitore”.

IL REGALO PIU’ BELLO

Hanno saputo reagire davanti alle tragedie. Anita: “Un pugnale al cuore!

Ricordiamo don Alessandro Barra, morto sulla strada del vallone di Elva: non ci ha mai abbandonati e veniva a trovarci sovente. Ci diceva: “Vedete, quello che Dio vi ha tolto, ve l’ha ridato due volte, quando sono nate le gemelle!”. Don Alessandro ci è stato molto vicino, ci diceva che il fatto di essere riusciti a perdonare, era stato il regalo più bello che potevamo fare al nostro giovane figlio morto”. Sergio: “Se hai altri figli, bisogna continuare a vivere per loro”.

L’incidente: “L’8 marzo 2012 sono svenuto e ho battuto la testa, avevo il collo rotto ed era uscito il midollo.

Sono stato 100 giorni in ospedale: il primario Medina mi aveva visitato e aveva detto che purtroppo sarei finito sulla sedia a rotelle. Invece io non mi sono arreso e ce l’ho fatta, a Rodello mi sono impegnato molto e sulla sedia a rotelle non ci sono mai finito! E’ stato un mezzo miracolo”.

La vita: “E’ difficile, e noi abbiamo tribolato. Una sorella di Anita, Elvira, da quando ha 8 anni vive nella Casa della Divina Provvidenza di Dronero: quelle ragazze sono davvero delle “Perle”, e Suor Vincenza che gli fa da mamma è una Santa!”.

In cosa crede: “Sono cristiano e cattolico, vado a Messa. Il Rosario ai Santi lo diciamo sempre tutti insieme, siamo contenti della nostra famiglia, che è d’oro!”.

La morte: “Ci sono passato vicino, è un passaggio che dobbiamo fare. Non dimentico don Antonio Dedominiciis, prete che ha lasciato il segno, ci ha insegnato a giocare a palla. Prete fantastico, quando è morto mio papà, non ci ha abbandonati”.

Un bilancio della vita: “Abbiamo lavorato troppo. Rivivrei di nuovo, e sposerei di nuovo Anita!”. Anita sorride: “Anch’io sposerei di nuovo Sergio!”.

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SALUTE

I nodi tiroidei vanno seguiti attentamente, in quanto possono nascondere neoplasie maligne

La terapia chirurgica dei nodi tiroidei

I

noduli tiroidei si riscontrano fra il 3 e il 7% della popolazione con una incidenza quasi raddoppiata negli ultimi 25 anni, mentre all’esame ecografico possono raggiungere il 50%. Solo un numero esiguo di essi sono di natura tumorale. Ciò ha comportato un progressivo impegno sanitario per riconoscere le lesioni potenzialmente maligne. Dopo un approfondito studio supervisionato dall’endocrinologo, se necessario anche con agoaspirazione sotto guida ecografica, si possono differenziare le lesioni in base al rischio di malignità in 5 livelli.

Spiega Fabio Bramardi, specialista dell’Otorinolaringoiatria del S. Croce di Cuneo: “La nostra azienda ha stabilito le tappe di questo percorso diagnostico terapeutico che appro-

CONVENIENTE

Professional

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da a un trattamento chirurgico dopo una discussione tra vari specialisti in cui intervengono endocrinologi, otorinolaringoiatri e chirurghi generali, medici nucleari, oncologi, anatomopatologi, radiologici, radioterapisti e genetisti”. Le tipologie di interventi chirurgici tiroidei sono in sintesi rappresentate dalla asportazione di parte della tiroide specie per lesioni benigne o asportazione di tutta la tiroide (Tiroidectomia totale) con l’eventuale asportazione dei linfonodi nei casi di alto rischio di malignità; viceversa i pazienti con nodi a rischio intermedio andranno analizzati singolarmente, tenendo conto anche delle preferenze del paziente per la scelta di un intervento più limitato, che potrà però necessitare di un secondo intervento di

radicalizzazione in caso di neoplasia.

Da febbraio 2015, nella Struttura complessa di Otorinolaringoiatria del Santa Croce sono stati operati 72 pazienti per patologia tiroidea, 22 maschi e 50 femmine di età compresa tra i 20 e gli 83 anni. L’indicazione più frequente all’intervento è stata per nodi tiroidei a rischio intermedio e per ipertiroidismo difficile da controllare con terapia medica (8 casi). Sono state evidenziate 25 neoplasie.

Dall’analisi dei risultati, emerge che i nodi tiroidei vanno seguiti attentamente, poiché possono nascondere neoplasie maligne (15 casi su 49 pazienti sottoposti a agoaspirato) anche metastatiche (12 casi su 25 casi di neoplasie) come confermato anche dai dati della letteratura.

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EPACA

Le patologie devono essere denunciate all’INAIL tempestivamente

Lavoro in agricoltura e riconoscimento delle malattie professionali L’indennizzo non è riservato solo ai lavoratori dipendenti, ma anche ai lavoratori autonomi che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni.

Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendinite ecc.) e dalla stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15.

L’INAIL ha confermato che per i lavoratori autonomi agricoli (titolari e coadiuvanti Coltivatori Diretti) e per i lavoratori subordinati a tempo determinato, la denuncia di malattia professionale deve essere effettuata dal medico mediante l’invio del certificato medico che funge anche da denuncia.

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E’ importante che tali patologie siano denunciate all’INAIL tempestivamente, al fine di poter ottenere, dimostrato il nesso con l’attività lavorativa, il giusto indennizzo.

Nel corso degli ultimi anni, inoltre, specifiche disposizioni di legge e diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno consentito di ampliare la tabella delle malattie professionali riconoscibili dall’INAIL anche in ambito agricolo.

La qualificata consulenza medico-legale del Patronato EPACA di Coldiretti ha consentito a più lavoratori di ottenere il riconoscimento delle malattie professionali più frequenti in agricoltura e sono stati riconosciuti numerosi indennizzi da parte dell’Istituto assicuratore.

Evidenziamo di seguito le malattie professionali più frequenti in agricoltura per le quali è possibile effettuare richiesta all’INAIL di indennizzo; invitiamo tutti coloro che ritengono di poter essere nelle condizioni per richiedere il beneficio a rivolgersi tempestivamente all’ufficio zona Coldiretti più vicino per la valutazione del caso attraverso una qualificata consulenza medica gratuita.

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urante lo svolgimento dell’attività lavorativa i lavoratori possono essere esposti a molteplici rischi lavorativi.

Infatti, capita spesso di sentire gli interessati lamentarsi a causa di problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale.

Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) versando regolarmente la loro quota di contributi infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tali indennità.

Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo

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EPACA TUNNEL CARPALE

La sindrome del tunnel carpale viene riconosciuta come malattia profesPuò essere richiesto l’indennizzo sionale nei confronti di coloro che sono impegnati in lavorazioni, svolte in entro 2 anni dall’abbandono della lamodo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento vorazione che ha dato origine alla madi posture incongrue e impegno di forza: è il caso, ad esempio, di coloro lattia. che sono impegnati o sono stati impegnati nella potatura ovvero coloro che svolgono o hanno svolto l’attività di mungitura senza l’ausilio di mezzi tecnici.

DIMINUZIONE DELLA CAPACITA’ UDITIVA

I lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica Può essere richiesto l’indennizzo per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti entro 4 anni dall’abbandono della lao in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconosci- vorazione che ha dato origine alla mamento della malattia professionale: a titolo esemplificativo, in ambito agri- lattia. colo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi o coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi.

TENDINITI

Sono malattie professionali tabellate le tendiniti della spalla, del gomito, Può essere richiesto l’indennizzo del polso e della mano se coloro che ne risultano affetti svolgono o hanno entro 1 anno dall’abbandono della lasvolto lavorazioni, in modo non occasionale, che comportano movimenti vorazione che ha dato origine alla maripetuti, posture incongrue ed impegno di forza: sono patologie frequenti, lattia. ad esempio, fra coloro che svolgono la raccolta di frutti pendenti, la cernita di frutta e verdura ecc.

PATOLOGIE DEL GINOCCHIO

Le borsiti per chi svolge o ha svolto lavorazioni con appoggio prolungato Può essere richiesto l’indennizzo del ginocchio e le meniscopatie degenerative o le tendinopatie del quadrici- entro 2 anni dall’abbandono della lapite per chi svolge o ha svolto lavorazioni con movimenti ripetuti del ginoc- vorazione che ha dato origine alla machio o mantenimento di posture incongrue sono state inserite tra le malat- lattia. tie professionali tabellate: sono patologie frequenti, ad esempio, fra coloro che svolgono la semina o raccolta di frutti od ortaggi a terra, viticoltori ed in genere coloro che sono costretti all’utilizzo prolungato della gamba come punto di appoggio per far leva su attrezzi di lavoro.

Gli Uffici del Patronato Epaca della Coldiretti sono a disposizione per ogni ulteriore informazione o chiarimento in merito.

AVVISO PER COLORO CHE HANNO IN CORSO UN PAGAMENTO RATEALE TRAMITE MAV DI RISCATTO, RICONGIUNZIONE, RENDITA VITALIZIA: qualora l’INPS non invii i bollettini MAV utili per proseguire il pagamento rateale presentarsi presso gli uffici del Patronato Epaca per la stampa dei bollettini

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EPACA

Informativa Esenzioni dal ticket per prestazioni specialistiche ambulatoriali e per i farmaci Spesso ci sono dubbi legati alle esenzioni dal ticket per prestazioni specialistiche ambulatoriali e per i farmaci, di seguito un riepilogo atto a chiarire le tipologie di esenzione.

ESENZIONI LEGATE AL REDDITO

CATEGORIA

E01

E02

E03 E04 E05

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BENEFICIARI Esenti per prestazioni cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, apspecialistiche partenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a euro 36.151,98 (il minore al compimento del sesto anno non potrà più Esenti per farmaci usufruire di tale esenzione);

disoccupati e loro familiari a carico: con reddito familiare lordo complessivo inferiore a € 8.263,31, riferito all’anno precedente, incrementato a € 11.362,05, in presenza di coniuge ed in ragione di ulteriori € 516,46 per ogni figlio a carico.

N.B. : in base all’art.1 del D.Lgs 297/2002, lo stato di disoccupazione vie- Esenti per prestazioni ne riconosciuto quando ricorrono contestualmente le seguenti condizioni: specialistiche • Essere privi di lavoro • Essere iscritti negli elenchi anagrafici della Sezione Circoscrizionale per l’impiego, di competenza • Aver reso la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro così come previsto dal D.Lgs, 181/2000, successivamente modificato dal D.Lgs 297/2002.

Lo stato di disoccupazione decorre dal giorno in cui si rende la dichiara- Esenti per farmaci zione alle competenti Sezioni Circoscrizionali di immediata disponibilità.

Non possono essere considerati disoccupati soggetti: • In cerca di prima occupazione; • Collocati in Cassa Integrazione Guadagni (ordinaria o straordinaria); • Iscritti nelle liste “Occupazione precaria” titolari di pensione o assegno sociale e loro familiari a carico;

Esenti per prestazioni specialistiche Esenti per farmaci

titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro fa- Esenti per prestazioni miliari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito com- specialistiche plessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio Esenti per farmaci a carico. residenti in Piemonte di età compresa tra i 6 e i 65 anni appartenenti a Esenti per farmaci nuclei familiari con reddito complessivo lordo inferiore a 36.151,98 euro

Per avere diritto alle esenzioni legate al reddito l’assistito deve sottoscrivere l’autocertificazione del proprio stato reddituale il cui testo è apposto su specifico modulo. Non è più necessario autocertificare di volta in volta il possesso dei requisiti, ma, secondo quanto previsto da un decreto del Mi-

nistero dell’Economia e delle Finanze, il codice di esenzione viene riportato sull’impegnativa direttamente dal medico che prescrive la prestazione. Il riconoscimento del diritto all’esenzione è rilevato attraverso la presenza del nominativo in un elenco fornito dall’Agenzia delle Entrate alla Regione, alle

Asl e ai medici di famiglia e aggiornato il 1° aprile di ogni anno. La richiesta di Autocertificazione di Esenzione va presentata agli Sportelli di riferimento per la prima emissione, si ricorda che, nell’ipotesi in cui cessi il diritto all’esenzione, deve essere comunicata tempestivamente all’ASL.

EPACA

Continuità e prevalenza i criteri fondamentali

Iscrizioni previdenziali coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali

L

a normativa base relativa all’iscrizione previdenziale all’INPS dei coltivatori diretti risale alla legge n. 9/1963 e prevede che tale attività venga svolta con carattere di continuità e prevalenza.

In particolare, relativamente a quest’ultimo requisito della prevalenza, il coltivatore diretto che, nell’arco dell’anno, svolga anche altra attività lavorativa autonoma o dipendente, deve attentamente verificare che continui a permanere la prevalenza sia di tempo che di reddito ai fini del mantenimento della qualifica di coltivatore diretto, anche per evitare in futuro di essere eventualmente cancellato retroattivamente dall’INPS dagli elenchi previdenziali con conseguente danno sul diritto

pensionistico.

Tale concetto di prevalenza è stato esteso anche agli IAP (imprenditori agricoli professionali) anche se con accezioni diverse sul piano civilistico; infatti, ai fini dell’attribuzione

della qualifica di IAP, per coloro che operano in zona montana è sufficiente dimostrare di derivare dall’attività agricola almeno il 25% del proprio reddito da lavoro complessivo dedicandosi a tale attività per almeno il 25% del tempo.

Si tratta, quindi, di una valutazione che deve essere monitorata attentamente al fine di evitare problemi sia dal punto di vista previdenziale che civilistico.

Gli uffici provinciale e zonali della Coldiretti invitano tutti coloro che si trovano nella situazione sopra citata a valutare annualmente con gli operatori del Patronato Epaca il permanere dei requisiti di legge predisponendo un semplice modulo utile ad individuare il rispetto del concetto di prevalenza.

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SCADENZE

Scadenze 25 OTTOBRE ACQUISTI – CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI – mese di settembre e 3 trimestre 2017 Scade il termine per i contribuenti mensili e trimestrali per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti rispettivamente nel mese di settembre e nel 3 trimestre 2017.

PRESENTAZIONE MODELLO 730 INTEGRATIVO Scade il termine per la presentazione esclusivamente ad un CAF, del modello 730/2017 integrativo utilizzabile nel caso in cui il contribuente rilevi errori od omissioni (oneri deducibili e/o detraibili ecc.) tali da determinare, per ogni singola imposta, un maggior credito d’imposta od un minore debito d’imposta.

Il contribuente sarà tenuto anche alla presentazione di tutta la documentazione necessaria.

31 OTTOBRE TRASMISSIONE TELEMATICA DICHIARAZIONI 2017 (redditi anno 2016) Entro tale data devono essere trasmessi in via telematica all’Amministrazione Finanziaria i modelli redditi 2017 (redditi 2016) relativi alle persone fisiche, società di persone ecc….

e le dichiarazioni IRAP per il medesimo periodo relative all’imposta regionale sulle attività produttive, nonché i modelli 770 anno 2017( redditi 2016).

REGISTRAZIONE FATTURE

Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

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SCADENZE

Scadenze IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

2 NOVEMBRE (essendo il 1 novembre festivo)

ACCONTO IRPEF – IRES e IRAP anno 2017 Da oggi decorrono i termini per effettuare il versamento dell’acconto IRPEF, IRES ed IRAP anno 2017. La misura dell’acconto è stabilita nella misura del 100%.

ACCONTO CEDOLARE SECCA SUGLI AFFITTI Da tale data decorrono i termini per il versa-

mento dell’acconto della cedolare secca sugli affitti per i soggetti che hanno optato per il nuova sistema previsto per il 2017 per le locazioni di immobili ad uso abitativo. L’acconto è dovuto nella misura del 95% e dall’importo va detratto l’eventuale primo acconto.

11 NOVEMBRE

SAN MARTINO – INIZIO ANNATA AGRARIA Per consuetudine e per convenzione San Martino è il momento iniziale delle affittanze agrarie.

15 NOVEMBRE

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R.633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di ottobre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè ottobre.

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Sono cinquantenne, provengo dalla provincia di Asti dove ho lavorato come casellante in autostrada. L’anno scorso, essendo rimasta vedova, sono venuta ad abitare a Fossano per essere vicina a mia mamma, visto che ora nella vita ho soltanto più lei. Ho trovato un nuovo lavoro, ma mi manca l’affetto di un uomo buono e sincero.

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Ho 49 anni, mi chiamo Sabrina, operaia, piemontese. Sono abbastanza carina, mi piace la musica occitana, carattere allegro.

Desidero conoscere persona di età adeguata per futuro a due.

Telefonare solo se interessati a conoscenza in tempi brevi. Fino a novembre, causa motivi di lavoro posso uscire solo due sere alla settimana.

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Vedova, classe 1949. Mio marito faceva il ferroviere e con lui ho trascorso una vita di cose semplici ma onesta e con tante soddisfazioni. Purtroppo non ho avuto figli e così mi ritrovo sola al mondo. Ho avuto una merceria fino all’anno scorso, ora sono in pensione e patisco tanto la solitudine. Cerco un signore per iniziare a volerci bene.

Ho compiuto 33 anni il primo giorno di autunno. Alla mia età avrei già voluto essere sposata ed avere dei bimbi, ma ho dovuto rimanere in casa per aiutare mia mamma che è rimasta vedova giovane. Non ho amici a causa della mia timidezza. Cerco uomo bravo e semplice, che non mi racconti frottole. Per fidanzamento e futuro matrimonio.

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Sono nubile, veramente di ottima presenza, residente provincia di Cuneo, di anni 44, bionda, snella, con lavoro fisso. Cerco uomo di 45-55 anni seriamente interessato ad una lunga vita insieme basata sul rispetto e sulla comprensione.

Purchè senza cani o gatti perchè purtroppo ne sono allergica.

No messaggi e telefonate anonime.

Sono una ragazza ligure ma abito a Mondovì dal 2001. Ho meno di 35 anni, sono di bell’aspetto, castana, alta 1,67 magrolina, lavoratrice, automunita. In amore mi sono sempre fidata troppo, rimediando solo un sacco di delusioni.

Adesso sono veramente stufa e cerco una persona che sappia volermi bene senza secondi fini.

No SMS.

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Attraente, simpaticissima, altezza media, lunghi capelli biondi, occhi azzurri, volontaria Vigili del Fuoco, tenera 35enne, bel fisico, sportiva, single, buon impiego, relazionerebbe con uomo che abbia sani principi morali, non importa l’età, ma le buone intenzioni.

Bella signora piemontese, generosa, sempre pronta ad aiutare il prossimo, tenera, carina, 55enne, giovanile, vedova, gioca a bocce ed è volontaria presso la Croce Rossa. Incontrerebbe signore semplice, onesto, non importa l’età per farsi buona compagnia e vivere insieme.

Proviene da una famiglia di agricoltori, incantevole, capelli scuri ed occhi castani, 41enne, è una donna semplice dai modi gentili e ha studiato veterinaria. Ama la montagna. Nella sua vita manca solo un uomo ‘’saggio’’ di cui innamorarsi per essere felice.

Grande sensibilità e gran cuore, sono le caratteristiche di questa donna, 63enne, solo per l’anagrafe, che ne dimostra 10 di meno. Pensionata statale, vive in una bella casa con un grande giardino, soffre di solitudine da quando il marito le è mancato, ora che la figlia si è sposata vorrebbe incontrare un brav’uomo che le voglia bene.

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SAN BIAGIO MONDOVÌ

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MATRIMONIALI AMICIZIE

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