Coltivatore Cuneese n.09 Anno 2018

Poste Italiane s.p.a. / Spedizione in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) Art. 1, comma 1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.

N. 09 Settembre 2018 - Anno 72

IN PRIMO PIANO

FONDO

SPECIALE

BASTA CON LE DIVERSE FORME DI SFRUTTAMENTO

COLDIRETTI CONTROCORRENTE PER IL BENE DI TUTTI

LINEE GUIDA E SUGGERIMENTI PER LA VENDEMMIA 2018

I tragici fatti di Puglia e le aste capestro online al doppio ribasso

Dal caporalato al glifosato, la scelta di tutelare sempre, per primi, i nostri agricoltori

Un inserto dedicato agli adempimenti su raccolta, trasporto e vinificazione

PRODOTTO PRODOTTO ETICO SOLIDALE ETICO SOLIDALE

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CORTEMILIA Via Alfieri, 15/a - Cond. Viola, 2 Segretario di zona: Cesare Gilli tel. e fax 017381153 - ogni martedì 8.30-12 e 14-17 - venerdì 8.30-12 apertura straordinaria da gennaio a giugno il mercoledì 14-17

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Sede provinciale: Cuneo – piazza Foro Boario, 18 tel. 0171447211 fax 0171447300 – tutti i giorni* direttore: Tino Arosio *Orario apertura al pubblico: dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 martedì e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 17

Gli uffici ALBA Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni* Segretario di zona: Cesare Gilli Canale - Via B.Fenoglio,2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333 apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12.00 Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile) mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017 Mango - Palazzo Comunale, P. XX Settembre, piano secondo lunedì 9-11.30 - tel. 014189704 Neive – Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137 Santo Stefano Belbo – Corso IV Novembre 35 - Tel. 0141840635 dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12.30 martedì e mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 17

BRA Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni* Segretario di zona: Giorgio Bergia Cherasco - Corso L. Einaudi, 1/A giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465 La Morra – Via Richieri, 1 presso sede Avis - lun. 8.30-12 tel. 0173509794 Sommariva Perno – Piazza Torino, 8 - mercoledì 14.30-16.30

CEVA Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni* Segretario di zona: Gianni Gentile Garessio – Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12 Monesiglio – Municipio - martedì 8.30-12 Murazzano – Via Roma, 34 (c/o Municipio) venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611 Ormea – Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12 Saliceto – Municipio (piano terra) - 4º venerdì 9- 12

Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni* Segretario di zona: Massimo Meineri Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12 Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441 Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567 Caraglio - Via Vecchia di Cuneo n.2 merc. 8.30-12 - tel. 0171618532 Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125 Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20 giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079 Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551 Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785 Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12 Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12 Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650

FOSSANO Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni* Segretario di zona: Corrado Bertello Benevagienna - Via G. Marconi, 21 venerdì 8.30-12 - tel. 0172654884 Centallo – Via Ospedale, 30 - c/o Cassa di Risparmio lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 - tel. 0171214814

MONDOVÌ Via Biglia, 5 - tel. 0174560211 - fax 0174560300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Gianni Gentile Carrù - P. Mercato, 6 - lun./giov. 8.30-12 - tel. 0173759130 Dogliani -P. Umberto I, 21 - mar./ven. 8.30-12 - tel. 0173721269 Morozzo – Via Marconi, 60 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171772285

SALUZZO Via Circonvallazione, 25/h - tel. 0175210211 - fax 0175210300 - tutti i giorni* Segretario di zona: Mario Dotto Bagnolo P. - Via Einaudi 1 - mercoledì 8.30-12 - tel. 0175348340 Barge – Piazza S. Giovanni martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0175343337 Lagnasco – Saletta CRS (entrata cortile Municipio) - martedì 9-11 Paesana – Via Roma, 35 - venerdì 8.30-12 - tel. 0175987299 Sampeyre – P.zza della Vittoria, 45 venerdì 8.30-12 - tel. 3381947007 Sanfront – Piazza Statuto - lunedì 8.30-12 - tel. 0175986214 Venasca – Via G. Marconi, 5 - lunedì 8.30-12 - tel. 0175567109

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Editore: Edizioni Il Coltivatore Srl P. Foro Boario, 18 - 12100 CUNEO Direttore Amministrativo: Tino Arosio Direttore Responsabile: Tino Arosio Coordinamento di redazione: Chiara Serra e Francesca Vinai Grafica e impaginazione: Mara Chiardola Hanno collaborato: Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Fabrizio Bonardo, Mara Chiardola, Angelo Coppola, Simona Daniele, Damiano Dutto, Cesare Gallesio, Rosanna Giraudo, Elena Gola, Hada Kamela, Attilio Ianniello, Romina Imberti, Giulia Marinari, Lorenzo Martinengo, Laura Occelli, Franco Parola, Nadia Olivero, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Luca Nari, Davide Roà Progetto grafico: Edizioni il Coltivatore Srl - TEC arti grafiche Redazione: Piazza Foro Boario, 18 - 12100 (CN) Tel. 0171 447211 - Fax: 0171 447300 e-mail: ilcoltivatore.cn@coldiretti.it Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito: www.cuneo.coldiretti.it Stampa e Concessionaria esclusiva della pubblicità: TEC arti grafiche, via dei Fontanili, 12 - 12045 Fossano (CN) Tel. 0172 695770 - Fax 0172 695898 e-mail: adv@tec-artigrafiche.it “Il Coltivatore Cuneese” Registrazione del tribunale di Cuneo n. 100 del 7/12/1955 Reg. Cronol. n. 3296 - 1 copia € 3.00 Abbonamento annuo € 30,00 Abbonamento annuo soci Coldiretti Cuneo € 5.00 Abbonamento annuo soci Coldiretti altre province € 20.00 - Altri abbonamenti ridotti € 6.00

IN PRIMO PIANO

Basta con le diverse forme di sfruttamento

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FONDO

Controcorrente per il bene di tutti

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ATTUALITÀ

• Stop ai cibi avvelenati che arrivano dall’estero • Nuova PAC: no ai tagli di risorse alle imprese • PAC: le modifiche al sostegno accoppiato dal 2019 • Decreto dignità: voucher e altre novità per le aziende • Assicurazioni, avanti con i pagamenti!

• Privacy: nuova normativa, nuovi obblighi per le aziende •Arriva il marchio “prodotti di Montagna” • “Buoni frutti” dal testo unico in materia di foreste • Alpi del mare candidate a Patrimonio dell’Unesco • On line “agrisharepiemonte.it” • Pascoli d’Alpe, nuovi fondi PSR • Caccia, non è a rischio la legge • Macellazione, nuove regole

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FISCALE

• Regime di esonero IVA, abrogato lo spesometro

• Cessioni di tartufi: novità per le aliquote

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ECONOMICO

• Il latte in polvere cuneese arriva in Cina

• Condizionalità: quali regole rispettare • Apicoltura, riapre il bando per acquisto attrezzature • Produzione di miele, si chiude una buona annata • Mele e frutta autunnale, si prospetta una buona annata ASSORTIMENTO QUALITÀ PREZZO

• Nocciole: partita bene la campagna di raccolta

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SPECIALE VENDEMMIA

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FORMAZIONE

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52/53 MOVIMENTI

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• Coldiretti Pensionati: nuove iniziative a suon di musica

• Giovani Impresa: verso la finale regionale di Oscar Green

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• Tradizionale cena del Ricetto a Boves con Donne Impresa

54 EVENTI

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• A Dogliani, l’appuntamento con “Schina Cinà”

56/60 CONSULENZA AGRONOMICA

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• Caseifici: l’ozono applicato agli ambienti di stagionatura • Interventi agronomici del mese di settembre

63/65 CONSULENZA LEGALE

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• Rapporti di vicinato: profili giuridici e tutele

66/67 CONSULENZA FINANZIARIA

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• CREDITAGRI: consulenza e servizi per imprese al top

68/75 SERVIZI ALLA PERSONA

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• ll cumulo dei periodi assicurativi riguarda anche le casse professionali

• Quando andare in pensione? Chiedi al Patronato EPACA • lNAIL: lavoro e malattie professionali • Quando andare in pensione? Chiedi al Patronato EPACA

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• Coltivatori diretti: variazioni INPS da ricordare • Ok al bonus asilo nido • Come accedere al supplemento di pensione • “A casa”, nuovo corso per collaboratori domiciliari • Lavoro, candidature aperte per OPP.LA’

76 SPORTELLO SALUTE

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• Medicinali generici e “di marca”: sono equivalenti?

78 SCADENZE

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IN PRIMO PIANO

BASTA CON LE DIVERSE FORME DI SFRUTTAMENTO I tragici fatti di Puglia e la denuncia delle aste online

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icorderemo a lungo i giovani lavoratori agricoli africani che all’inizio di agosto in Puglia hanno perso la vita in un tragico incidente stradale, dopo una giornata di lavoro nei campi per la raccolta del pomodoro. A loro è giunto immediatamente il profondo e sincero cordoglio del Presidente Confederale Roberto Moncalvo a nome di tutta Coldiretti. Lavoratori stranieri che contribuiscono in modo determinante all’economia agricola e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo.

Non va dimenticato che in agricoltura il lavoro straniero rappresenta un quarto del totale nelle campagne italiane! Anche nella nostra provincia è così: migliaia sono i lavoratori africani occupati nella raccolta della frutta nel Saluzzese e nel circondario di Cuneo, altrettanti sono quelli provenienti dall’Est Europa impegnati nella raccolta delle uve nell’area delle Langhe, così come numerosi sono i lavoratori indiani negli allevamenti zootecnici.

I tragici avvenimenti di agosto, sui quali ci auguriamo che le indagini facciano in fretta il loro corso per accertare le responsabilità e colpire duramente chi è protagonista di attività di sfruttamento, offrono l’occasione per denunciare un diverso e non meno grave fenomeno di sfruttamento che subiscono le imprese agricole oneste.

“Si tratta - dichiara il Presidente nazionale e Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, Roberto Moncalvo - di uno sfruttamento che si alimenta dalle distorsioni lungo la filiera, dalla distribuzione all’industria fino alle campagne, dove i prodotti agricoli pagati sottocosto pochi centesimi spingono le imprese oneste a chiudere e a lasciare

spazio all’illegalità. È una catena che va quanto prima spezzata”. “È indispensabile - aggiunge Moncalvo - una grande azione di responsabilizzazione, dal campo allo scaffale, per garantire che dietro tutti gli alimenti in vendita, italiani e stranieri, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro con una equa distribuzione del valore. Per questo occorre affiancare le norme sul caporalato all’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti”.

A pesare sono le pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro online al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato l’anno scorso fra il Ministero delle Politiche Agricole e le principali catene della grande distribuzione che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione così bassi che strozzano a cascata industriali e agricoltori.

Paradossale l’esempio della passata di pomodoro: quando si acquista al supermercato si paga più per la bottiglia che per il pomodoro contenuto. In una bottiglia da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro, oltre la metà del valore (53%) è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l’8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all’etichetta e il 2% per la pubblicità.

Se non è sfruttamento questo!

Settembre | 2018

FONDO

CONTROCORRENTE PER IL BENE DI TUTTI Tino Arosio

Direttore Coldiretti Cuneo

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l mese appena trascorso sarà ricordato per i fatti avvenuti in un periodo in cui si pensa che nulla debba accadere, lasciando spazio solo al sereno riposo. La realtà però non è così.

L’agosto 2018 è li a testimoniarcelo, a partire dal crollo del ponte di Genova, con le sue troppe incolpevoli vittime. Una vicenda che ha evidenziato la fragilità del nostro Paese, ma soprattutto l’incapacità di fermarsi un attimo per pensare insieme come rimettere al centro il bene del nostro bel Paese e la sua gente, trovando la forza di “trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi” come diceva una vecchia canzone di Giorgio Gaber, evitando di ridurre fatti straordinariamente gravi e importanti (la sicurezza, le opere pubbliche, ecc.) in un pericoloso scontro politico.

Agosto sarà ricordato anche per quei ragazzi che, dopo aver raccolto pomodori nelle campagne pugliesi, essere stati prelevati dai “caporali” e caricati su pullmini fuorilegge, hanno incontrato la morte su una assolata strada del Sud. Un’incredibile storia di sfruttamento da combattere con ogni mezzo.

Evitando però di fare stupidamente di tutta “l’erba un fascio”, o di dire sciocchezze come qualcuno fa anche dalle nostre parti quando dice che Saluzzo è la Rosarno del Nord.

Non si combattono così sfruttamento, caporali e agromafie. Anzi, la colpevolizzazione generalizzata non fa altro che mettere al riparo chi di mestiere sfrutta persone e lavoro. Occorre invece colpire severamente chi è colpevole e portare a buon esempio chi crea il buon lavoro.

Agosto è stato anche il mese in cui negli Stati Uniti è stata condannata la Monsanto, multinazionale di biotecnologie agrarie, a pagare

289 milioni di dollari a favore di un uomo che ha denunciato l’azienda affermando che un suo prodotto usato come erbicida ha contribuito a farlo ammalare di un tumore rivelatosi terminale, in quanto l’azienda non avrebbe adeguatamente avvertito sui rischi nell’utilizzo del prodotto contenente glifosato.

Continuerà certamente la discussione per accertare se questo prodotto è “cancerogeno” o solo “potenzialmente cancerogeno” o se i limiti di residuo ammessi sono corretti. Di sicuro sarà difficile trovare qualcuno disposto a mangiare con serenità pasta fatta con grano essiccato con il glifosato. Ne sono certi anche i mercati finanziari che il giorno dopo la condanna, hanno affossato il titolo Bayer, l’azienda che ha acquistato la Monsanto!

Noi siamo andati spesso controcorrente su questi e su tanti altri temi differenziandoci da chi pensa che il rispetto per l’uomo e per l’ambiente sia “roba d’altri tempi” (mentre in realtà è il segno distintivo della modernità). Continueremo a farlo. Abbiamo sostenuto la legge contro il caporalato, quando altri dicevano che non ce n’era bisogno.

Abbiamo detto no al glifosato, convincendo l’Italia a porre divieti e a rappresentare questa posizione in Europa. Abbiamo denunciato chi in buona parte del mondo (Canada in testa, quello del Ceta senza dazi, per intenderci) utilizza il glifosato per far seccare in campo il grano duro che ci siamo trovati in tavola per anni sotto forma di pasta fintamente italiana. Ora forse è più chiaro il valore dell’etichettatura che altri, anche nel mondo agricolo, pensano possa essere un optional!

Continueremo ad andare controcorrente per il bene degli agricoltori e di tutta la gente.

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ATTUALITÀ

L’allarme di Coldiretti dopo la condanna a pagare un risarcimento milionario della multinazionale Monsanto che produce il glifosato

STOP AI CIBI AVVELENATI CHE ARRIVANO DALL’ESTERO Dopo la severa condanna della multinazionale Monsanto, chiamata negli Stati Uniti a pagare un risarcimento milionario a favore di un uomo che in seguito all’utilizzo di glifosato ha contratto una malattia incurabile, tutti i principali quotidiani nazionali hanno rilanciato l’allarme della nostra Organizzazione contro i cibi stranieri che non rispettano le severe norme di sicurezza italiane e mettono a rischio la salute dei cittadini.

“L’Europa deve bloccare i prodotti che non danno garanzie sulla sicurezza alimentare - commenta Bruno Rivarossa, vice Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo - e dire basta agli accordi internazionali che non difendono la salute dei cittadini, come il Ceta, in cui sono stati tolti i dazi al grano coltivato in Canada che fa un uso intensivo nella fase di pre-raccolta dell’erbicida condannato dai giudici americani”.

Così, mentre il Governo Italiano ha detto no all’accordo con il Canada e nel nostro Paese è vietato l’uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione e anche nelle campagne in pre-raccolta del grano, rischiamo comunque di mangiare prodotti coltivati con sostanze nocive, perché i nostri

Bruno Rivarossa vice Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo

L’agricoltura italiana è la più green d’Europa con la maggior percentuale di prodotti agroalimentari in regola per residui chimici irregolari, la leadership nel biologico con 72mila operatori, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (Ogm), 40mila aziende agricole impegnate nel custodire semi o piante a rischio di estinzione, 415 vini Doc/Docg e 295 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario, ottenute nel rispetto di precisi disciplinari di produzione

elevati standard di sicurezza possono essere scavalcati dalle importazioni selvagge di alimenti che non sono soggetti agli stessi controlli.

“Qui è in gioco la salute delle persone - continua il vice Delegato Confederale Rivarossa - e l’Italia, che è il Paese più attento dell’UE nel vietare le sostanze che possono rivelarsi tossiche, deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare europee e fare in modo che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità vietate nella Penisola”.

Si tratta di una misura per garantire i primati acquisiti dall’Italia nella sicurezza alimentare ed ambientale confermati dall’ultimo rapporto del Ministero della Salute.

Più precisamente dai controlli effettuati nel territorio nazionale su frutta, ortaggi, cereali, olio, vino, baby food e altri prodotti e di origine italiana solo lo 0,4% dei campioni è risultato superiore ai limiti massimi ammessi per residui chimici, mentre sui prodotti importati la percentuale di irregolarità sale al 3,2%.

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ATTUALITÀ

Insostenibili le ipotesi di ridurre i fondi presentate dall’Esecutivo comunitario

NUOVA PAC: NO AI TAGLI DI RISORSE ALLE IMPRESE Un’Europa oggi in cerca d’identità e sempre più messa in discussione all’interno degli stessi Stati Membri dovrebbe guardare alla sua agricoltura come a una risorsa anche in termini di idee e soluzioni, poiché si tratta dell’unico settore che più e meglio di altri ha saputo realizzare in questi anni una reale integrazione. All’opposto, ogni tentativo di indebolirlo vorrebbe dire minare le stesse fondamenta dell’Unione, proprio in un momento particolarmente critico per il suo futuro. È per questo che ogni analisi sul futuro della PAC, tracciato dalle proposte legislative della Commissione Europea, non può che partire dal tema delle risorse. Dobbiamo dunque affermare con forza che le ipotesi di taglio alla Politica Agricola Comune presenti nel documento dell’esecutivo comunitario sul primo bilancio pluriennale sono insostenibili in un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Ue deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza.

Né possiamo accettare che sia l’agricoltura a pagare il conto della Brexit. L’ipotesi di riduzione dei fondi è stata peraltro giustamente bocciata dal Parlamento Europeo, oltre che dagli stessi cittadini dell’Unione che per il 90% sostengono la politica agricola a livello

Molti i temi al centro del dibattito della riforma, dal mantenimento delle risorse, a un’equa redistribuzione degli aiuti, alla semplificazione, al ricambio generazionale e a chi dovranno essere i beneficiari degli aiuti comunitario per il ruolo determinante per l’ambiente, il territorio e salute, secondo i risultati della Consultazione pubblica promossa dalla stessa Commissione europea.

A preoccupare è l’impatto negativo di questi tagli sui bilanci delle

aziende agricole impegnate a garantire i migliori standard di qualità, sanitari ed ambientali, proprio nel momento in cui servirebbe una PAC che finanzi i beni pubblici europei di carattere territoriale e ambientale prodotti dall’agricoltura, recuperando con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola.

Un’esigenza per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare e per contribuire alla crescita dell’intera economia europea attraverso la filiera produttiva che esso alimenta.

Ma, oltre a rafforzare il budget, occorre garantire una più equa distribuzione delle risorse, superando gli squilibri che hanno caratterizzato il passato. Un obiettivo che deve essere raggiunto con una convergenza esterna ed interna, per rendere i pagamenti diretti coerenti con parametri come i costi di produzione, il lavoro ed il valore aggiunto. E’ infatti necessario rappresentare meglio la diversità socio-economica delle diverse agricolture europee, senza applicare insopportabili tagli lineari.

Solo così, si potranno rafforzare gli elementi positivi in una proposta che presenta al proprio interno luci ed ombre.

Certamente positivo è l’obiettivo di andare oltre il greening, la cui applicazione è estremamente com-

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Settembre | 2018

plessa per gli agricoltori, oltre ad essere anti-economico e incoerente con gli obiettivi ambientali della PAC, ma il nuovo “eco-schema” dovrà essere gestito correttamente e va accolta con favore l’opportunità garantita agli Stati Membri di adattare al meglio le misure ambientali al fine di renderle coerenti in maniera flessibile alle esigenze locali. Gli schemi ecologici e le misure agroambientali per essere efficaci devono essere progettati tenendo conto delle reali esigenze ambientali di un determinato territorio; non possono essere un modo per ridistribuire gli aiuti, ma devono rappresentare un premio aggiuntivo.

Va nella direzione delle nostre richieste la proposta di concedere gli aiuti solo ai veri agricoltori con la possibilità dello Stato Membro di definirli in base a criteri nazionali.

Mentre in Italia si assiste ad un epocale ritorno delle nuove generazioni alla terra, è importante il maggiore sostegno ai giovani. I piani di sviluppo rurale, lavorando in sinergia con gli obbligatori sostegni del primo pilastro, dovranno continuare il percorso di ricambio generazionale, incentivando l’inserimento di giovani agricoltori, la multifunzionalità aziendale e quei progetti di filiera che garantiscono il giusto compenso per le imprese.

In una situazione segnata dagli

effetti dei cambiamenti climatici, la gestione del rischio e la stabilizzazione dei redditi sono obiettivi strategici, complementari al sistema di pagamenti diretti, da attuare attraverso strumenti capaci di intervenire con tempestività nel momento del verificarsi dell’evento. La possibilità di utilizzare dispositivi basati su redditi e/o rese indicizzati costituisce un elemento di forte e positiva semplificazione.

La proposta dalla Commissione introduce tra le novità il cosiddetto “new delivery model” ossia un Piano nazionale per l’intera PAC, gestito secondo l’approccio dello sviluppo rurale, con importanti gradi di flessibilità che verrebbero quindi trasferiti anche alla gestione dei pagamenti diretti e alle misure settoriali. Oltre al rischio di una potenziale nazionalizzazione della PAC occorre prioritariamente evitare che il nuovo modello si traduca in distorsioni nella attribuzioni dei sostegni ed in un ulteriore carico burocratico, che è già a livelli insopportabili per le imprese.

Sono questi alcuni degli elementi chiave della proposta della Commissione sulla quale si apre ora un negoziato complesso per l’Italia che deve difendere i primati conquistati dall’agricoltura nazionale, al vertice in Europa per qualità, sicurezza alimentare, ambientale e per valore aggiunto.

PAC 2021-2027: SUL PROSSIMO NUMERO LO SPECIALE DE IL COLTIVATORE CUNEESE Terminato recentemente l’iter di recepimento del regolamento Omnibus che ha introdotto, a partire da quest’anno e fino al 2020, alcune modifiche alla PAC, è già tempo di pensare a quella futura 2021-2027.

A inizio giugno, con la presentazione da parte della Commissione europea delle proposte legislative della PAC 2021-2027, ovvero le prime bozze di regolamenti che andranno a definirne l’articolazione, si è aperto ufficialmente il dibattito per arrivare alla Pac del futuro. La nuova PAC potrà vedere la luce solo quando le Istituzioni europee, Consiglio, Commissione e Parlamento, troveranno il pieno accordo. E, proprio per questo motivo, le tempistiche previste dalla Commissione sono piuttosto serrate, anche perché il prossimo anno sono in programma le elezioni europee.

Su Il Coltivatore di ottobre, sarà dedicato un ampio speciale per approfondire questo tema con un’accurata analisi delle proposte della Commissione.

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ATTUALITÀ

Aumenta il massimale per frumento duro, riso e barbabietola da zucchero

PAC: LE MODIFICHE AL SOSTEGNO ACCOPPIATO DAL 2019

il premio alle vacche da latte di montagna e per le vacche nutrici della razza Piemontese appartenenti ad allevamenti che aderiscono ai piani di gestione per il risanamento dall’IBR (oltre a Chianina, Marchigiana, Podolica, Romagnola, Maremmana) verrà creato un budget distinto per evitare I’erogazione di premi aggiuntivi, come invece avverrà ancora fino al 2018. Fino ad oggi e ancora per i pagamenti della domanda relativa al 2018, che avverrà ad inizio del prossimo anno, sia il premio per le vacche da latte di montagna che per le vacche nutrici della razza Piemontese appartenenti ad allevamenti che aderiscono al Piano IBR dell’Anaborapi, verranno pagati come una maggiorazione dei rispettivi premi “base”. Dal 2019, invece, avranno entrambi budget distinti, come si trattassero di premi

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completamente differenti dai rispetti premi “base”. Infine, potranno ricevere il premio le vacche di età superiore a venti mesi.

Nel caso specifico dell’anno di domanda 2017, l’ultimo a disposizione: • il premio aggiuntivo alle vacche da latte di montagna è stato di 60,99 euro/capo che, sommato al premio Vacche da latte “base” di 79,67 euro/capo, ha portato agli allevatori un sostegno complessivo di 140,66 euro/capo; • il premio aggiuntivo alle vacche nutrici della razza Piemontese appartenenti ad allevamenti aderenti ai piani di gestione per il risanamento dall’IBR è stato di 22,17 euro/capo che, sommato al premio vacche nutrici “base” di 111,17 euro/capo, ha portato a un totale di 133,44 euro/capo.

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È di prossima pubblicazione il decreto ministeriale che apporterà alcune modifiche al sostegno accoppiato della PAC, a partire dal 2019. In particolare, è previsto un aumento del massimale da destinare al sostegno accoppiato dello 0,92% del massimale nazionale, così ripartito: ◊ 0,43% per il frumento duro, corrispondente a circa 15,9 milioni di euro con un aumento a circa 80 milioni complessivamente disponibili per il 2019. Considerando le superfici richieste a premio nel 2017, il premio unitario per il frumento duro per il 2019 è stimabile in circa 98 euro/ha; ◊ 0,33% per il riso, corrispondente a circa 12 milioni di euro con un aumento a circa 33,8 milioni complessivamente disponibili per il 2019. Considerando le superfici richieste a premio nel 2017, il premio unitario per il riso è stimabile in circa 142 euro/ha; ◊ 0,16% per la barbabietola da zucchero, corrispondente a circa 5,9 milioni di euro con un aumento a circa 22 milioni complessivamente disponibili per il 2019.

Considerando le superfici richieste a premio nel 2017, il premio unitario per il riso è stimabile in circa 588 euro/ha.

Inoltre, a seguito delle osservazioni della Commissione europea, per

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ATTUALITÀ

Successo di Coldiretti: si riaprono le porte ai voucher in agricoltura

DECRETO DIGNITÀ: VOUCHER E ALTRE NOVITÀ PER LE AZIENDE Sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 agosto è stata pubblicata la Legge 96/2018 che ha convertito in legge il cosiddetto Decreto Dignità.

Evidenziamo di seguito le novità introdotte in materia giuslavoristica, a partire dai voucher fortemente voluti da Coldiretti.

IL “RITORNO” DEI VOUCHER

Il Decreto Dignità modifica l’impianto normativo previsto dall’articolo 54-bis del DL 50/2017, che era intervenuto dopo l’abolizione degli “originari” voucher allo scopo di evitare il referendum abrogativo della CGIL. Su tale impostazione, la nuova norma dispone quanto segue.

Il lavoratore deve autocertificare il proprio stato soggettivo (pensionato, studente, ecc.) al momento dell’iscrizione sulla piattaforma informatica INPS. Le somme utilizzabili per compensare le prestazioni occasionali possano essere versate dall’utilizzatore ovvero “tramite un interme-

diario abilitato ai sensi della legge sulla consulenza del lavoro” - e Coldiretti è tra questi - “salva la responsabilità dell’utilizzatore”.

Nell’attivazione preventiva della prestazione, è previsto che sia comunicata “la data e l’ora di inizio e di termine della prestazione ovvero, se imprenditore agricolo, azienda alberghiera o struttura

A dieci anni della loro prima introduzione in Italia e dopo il flop della riforma 2017, si riaprono le porte all’utilizzo semplificato dei voucher in agricoltura.

Le modifiche disposte dal Decreto Dignità sono nate anche su espressa richiesta di Coldiretti, che considera i voucher un importante strumento per agevolare la regolarizzazione dei rapporti di lavoro brevi, tipici delle attività stagionali agricole.

Lo strumento vuole essere agile e flessibile per le imprese, per rispondere ad un criterio di tempestività tipico di attività condizionate dalla natura.

Al contempo, offre un’opportunità di integrazione del reddito alle categorie più deboli, precisamente ai: • disoccupati ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 150/2015 • pensionati di vecchiaia o invalidità • studenti fino ai 25 anni d’età • percettori di integrazione al reddito purché non siano stati operai agricoli l’anno precedente.

ricettiva del settore turismo o ente locale, la data di inizio e il monte orario complessivo presunto con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni” (la norma precedente prevedeva un arco temporale non superiore a 3 giorni).

Su espressa richiesta del lavoratore al momento dell’iscrizione sulla piattaforma INPS, lo stesso può essere pagato, anziché entro il 15 del mese successivo, entro 15 giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa è “consolidata”.

A fine agosto, l’INPS ha apportato una prima modifica al portale dando la possibilità di effettuare le comunicazioni per ciascuna prestazione lavorativa per un arco temporale di 10 giorni.

Ora, è urgente un ulteriore intervento da parte dell’INPS che deve adeguare i sistemi informatici e dare le conseguenti istruzioni operative che, come richiesto da Coldiretti, devono essere improntate alla semplificazione evitando inutili pastoie burocratiche, consentendo agli intermediari e associazioni di svolgere le comunicazioni per conto delle aziende associate.

Settembre | 2018

CONTRATTI A TERMINE

Il Decreto interviene sulla disciplina dei contratti di lavoro a termine, ma le nuove norme non si applicano agli operai agricoli, per i quali continua a valere la disciplina prevista dalla contrattazione collettiva agricola.

Quanto di seguito evidenziato, pertanto, riguarda soltanto impiegati e quadri agricoli.

Il contratto a termine è acausale se stipulato con durata non superiore a 12 mesi.

La durata massima di un contratto a termine viene ridotta da 36 a 24 mesi. Il contratto può essere rinnovato (anche se di durata inferiore ai 12 mesi) o prorogato (oltre i 12 mesi acausali), comunque nel limite dei 24 mesi, se ricorre una delle seguenti condizioni: • esigenze temporanee e oggettive, estranee all’ordinaria attività o sostitutive di altri lavoratori; • esigenze connesse a incrementi temporanei, signifi-

cativi e non programmabili, dell’attività ordinaria.

La sussistenza di tali condizioni non è necessaria per le attività stagionali. Possono rientrare in questa casistica gli impiegati assunti per i soli picchi di lavoro stagionali, come previsto dall’allegato E del CCNL impiegati agricoli.

Nel limite della durata massima dei contratti fissata a 24 mesi, viene ridotto da 5 a 4 il numero massimo di proroghe ammesse.

Viene aumentato di un ulteriore 0,4% (da 1,4 a 1,9%) il contributo addizionale NASPI che si applica ai contratti a tempo determinato, eccetto il lavoro domestico.

Le nuove disposizioni si applicano ai contratti stipulati successivamente al 13 luglio 2018 (data di entrata in vigore del Decreto Legge) nonché a rinnovi e proroghe contrattuali successivi al 31 ottobre 2018.

La violazione delle regole comporta la trasformazione del contratto a tempo indeterminato.

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ASSUNZIONI DI GIOVANI

Il Decreto Dignità ha “sostanzialmente” prorogato per gli anni 2019 e 2020 l’esonero contributivo per la stabilizzazione degli under 35 già previsto dalla Legge di Stabilità che prevedeva, nella formulazione originaria, l’agevolazione per gli under 35 limitatamente al 2018 e per gli under 30 negli anni 2019 e 2020.

MODIFICA ALLE TUTELE CRESCENTI

Viene modificata l’indennità minima e massima che il datore di lavoro può offrire in sede conciliativa per evitare l’impugnazione del licenziamento del lavoratore assunto nelle cosiddette tutele crescenti, cioè assunti in data successiva al 7 marzo 2015, che ora sono previste nella misura da 3 a 27 mensilità (in precedenza, da 2 a 18). Questa somma non costituisce imponibile fiscale e previdenziale. Restiamo in attesa delle indicazioni operative dell’INPS e del Ministero del Lavoro.

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ATTUALITÀ

Grazie all’intervento Coldiretti, sveltito l’iter dei rimborsi assicurativi: 3,5 milioni di euro alle nostre aziende per le polizze 2016

ASSICURAZIONI, AVANTI CON I PAGAMENTI! Nel mese di agosto l’AGEA ha autorizzato pagamenti in favore degli agricoltori che hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate nella campagna 2016, per quasi 49 milioni di euro, di cui oltre 3,5 destinati agli associati Coldiretti in provincia di Cuneo.

La cifra si somma ai contributi già erogati, per una spesa complessiva sostenuta a livello nazionale pari a 264 milioni di euro.

Si prevede che entro settembre verranno erogati anche i primi interventi a favore delle aziende che hanno assicurato nella campagna 2017.

Finalmente, grazie anche all’intervento diretto di Coldiretti, si sta accelerando un processo i

FINANZIAMENTI AGEVOLATI: 5.000 € in 12 mesi a tasso Ø

cui ritardi stavano mettendo in difficoltà l’intero sistema degli organismi collettivi di difesa, che in questi anni hanno anticipato la spesa per conto degli agricoltori, evitando così riflessi negativi sulle aziende.

Per agevolare il tutto, sono state introdotte diverse semplificazioni.

Tra queste, la rettifica delle procedure di controllo delle rese, l’ammissione a sostegno e la contestuale presentazione della domanda di pagamento senza dover attendere ulteriori approvazioni definitive e la possibilità di effettuare pagamenti parziali sulle domande oggetto di riesame.

In merito all’ultimo punto, i beneficiari potranno presentare contem-

Settembre | 2018

poraneamente sia una domanda di pagamento (per richiedere il rimborso dell’importo inizialmente ammesso) che un’istanza di riesame (per la parte di contri-

buto non compreso nel decreto di concessione), a seguito della quale potranno essere destinatari di un’ulteriore ammissione nella misura che verrà determinata in

sede di riesame.

Sarà poi possibile presentare una nuova richiesta di saldo per l’importo eventualmente concesso a seguito dell’esito del controllo.

MALTEMPO, DA INIZIO ANNO ½ MILIARDO DI DANNI Hanno già superato il mezzo miliardo di euro i danni subiti dall’agricoltura nazionale da inizio anno per effetto dei cambiamenti climatici in atto, con sfasamenti stagionali e passaggi repentini dalla siccità al maltempo estremo.

La nostra provincia non è stata risparmiata. Dopo i violenti temporali di luglio, ad agosto nuove bombe d’acqua, grandinate e venti intensi si sono abbattuti a macchia di leopardo causando danni più o meno pesanti. Gravissimi nel Saluzzese dove, ad inizio agosto, una tromba d’aria mista a grandine ha devastato le campagne, con campi di mais completamente piegati a terra, frutteti sradicati, stalle e capannoni scoperchiati.

I danni da maltempo riguardano anche il caldo sofferto dagli animali. Per via delle alte temperature, le vacche producono fino al 15% di latte in meno e nei pollai si registra un calo fra il 5 e il 10% nella deposizione di uova. Al calo delle produzioni si associa un aumento dei costi per gli allevatori, che devono far fronte a maggiori consumi di acqua ed energia per ristorare gli animali.

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ATTUALITÀ

Con il “Servizio Privacy” Coldiretti Cuneo offre consulenza alle aziende

PRIVACY: NUOVA NORMATIVA, NUOVI OBBLIGHI PER LE AZIENDE Dal 25 maggio 2018 è in vigore il Regolamento UE 2016/679 noto come GDPR (“General Data Protection Regulation”), relativo alla protezione dei dati personali di tutte le persone fisiche.

Il GDPR nasce come risposta alle sfide poste dagli sviluppi tecnologici, tenendo conto delle esigenze di tutela dei dati personali sempre più avvertite dai cittadini dell’UE. Il Regolamento introduce un principio innovativo prevedendo che il titolare del trattamento dei dati personali adotti misure tecniche ed organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza proporzionato al rischio. In altri termini, viene introdotto il principio della “valutazione dei rischi derivante dal trattamento dei dati personali”, secondo una logica analoga a quella prevista dalla disciplina in materia di sicurezza sul lavoro.

L’adeguamento alla nuova normativa richiede la predisposizione di una valutazione dei rischi sul trattamento dei dati personali. Tale operazione, oltre che un adempimento di legge, può utilmente diventare la base su cui elaborare la policy aziendale, strumento di regolamentazione del rapporto di lavoro a livello aziendale.

In estrema sintesi, il Regolamento: • definisce come dato personale qualsiasi informazione riguar-

Coldiretti Cuneo, attraverso la società di servizi Impresa Verde Cuneo, ha attivato un apposito “Servizio Privacy”, al fine di fornire la necessaria consulenza ed assistenza alle aziende nell’adeguamento a tale obbligo di legge.

Gli Uffici zona di riferimento sono a disposizione per tutti i chiarimenti. Inoltre, per qualsiasi informazione, è possibile scrivere all’email: privacy.sede.cn@coldiretti.it

•

dante una persona fisica identificata o identificabile.

Sono “dati personali”, a titolo esemplificativo, i dati anagrafici, i dati relativi all’ubicazione, il numero di identificazione (codice fiscale, carta di credito), lo stato di salute, l’immagine, ecc.; prevede che il trattamento dei dati particolari (ex dati personali) possa avvenire solo previo specifico consenso. Tra questa categoria di dati rientrano quelli idonei a rivelare l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, l’appartenenza sindacale, nonché

i dati genetici, i dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, i dati relativi alla salute o alla vita sessuale della persona; • definisce il titolare del trattamento come il soggetto che viene in possesso dei dati personali e determina modalità e finalità di trattamento. Ne consegue che tutte le aziende devono considerarsi titolari del trattamento; • introduce regole più chiare e precise su informativa (i cui contenuti sono elencati in modo tassativo) e consenso; • definisce i limiti al trattamento automatizzato dei dati personali; • individua i diritti dell’interessato; • stabilisce criteri rigorosi per il trasferimento dei dati al di fuori dell’UE; • fissa norme rigorose per i casi di violazione dei dati (“data breach”) ovvero distruzione, perdita, modifica, divulgazione o accesso non autorizzati.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta dell’8 agosto, ha approvato definitivamente il Decreto legislativo per l’adeguamento della normativa italiana al GDPR. Occorre però attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per conoscerne il contenuto.

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Settembre | 2018

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Strumento indispensabile per tutelare il nostro patrimonio gastronomico

ARRIVA IL MARCHIO “PRODOTTO DI MONTAGNA” Si può finalmente utilizzare il marchio “Prodotto di Montagna”. Il logo, realizzato dal Mipaaf, è verde con una montagna stilizzata e potrà essere inserito sui prodotti previsti dal regime di qualità. L’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna” è utilizzata per le materie prime che provengono essenzialmente da zone montane e per indicare alimenti trasformati, quando trasformazione, stagionatura e maturazione hanno luogo in montagna.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio ha firmato nel mese di agosto il Decreto per l’uso del marchio che aiuterà i consumaIl valore dell’agricoltura montana in Italia è di 9,1 miliardi di euro di cui 6,7 miliardi negli Appennini e 2,4 miliardi nelle Alpi.

Gli occupati nel settore, tra il 2011 e il 2016 nelle province alpine sono aumentati del 10%, secondo i dati della Fondazione Montagne Italia.

tori a riconoscere più facilmente le produzioni che presentano materie prime che provengono da zone montane o che vengono trasformate in montagna. Per quanto riguarda il Piemonte, circa il 50% della superficie è montuoso ed il 30% collinare: percentuale che rappresenta bene anche la nostra Provincia e che denota quanto questo riconoscimento sia utile per promuovere ulteriormente le eccellenze gastronomiche delle nostre aree montane, oltre ad essere sinonimo di qualità e

garanzia per i consumatori. Grazie a questo marchio, i cittadini potranno riconoscere più facilmente dall’etichetta le produzioni montane e supportare il loro valore anche dal punto di vista sociale ed ambientale. L’agricoltura di montagna ha un ruolo fondamentale per la tenuta del territorio stesso: previene il dissesto idrogeologico e fa crescere i flussi turistici, oltre a tutelare il paesaggio e a mantenere costante il presidio di aree che altrimenti rischierebbero l’abbandono.

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ATTUALITÀ

La nuova norma è stata fortemente sostenuta da Coldiretti

“BUONI FRUTTI” DAL TESTO UNICO IN MATERIA DI FORESTE E’ stato recentemente pubblicato il nuovo “Testo unico in materia di foreste e filiere forestali”, fortemente sostenuto da Coldiretti e Federforeste, che ha introdotto significative innovazioni alle norme precedentemente vigenti e che pertanto richiede che ad esso vengano armonizzate tutte le norme di carattere regionale.

In particolare, l’art. 7 del Testo Unico colloca tutti gli interventi che riguardano la viabilità forestale (realizzazione, adeguamento e manutenzione) in un differente contesto normativo rispetto alla legge regionale del Piemonte che disciplina questa materia (l. r. 4/2009) inquadrandoli come attività di gestione forestale e non come trasformazione d’uso del

suolo. Si tratta di una differenza tutt’altro che banale ed infatti il Settore Forestale della Regione Piemonte ha precisato che la definizione di trasformazione del bosco fornita dalla Legge regionale (art. 19 comma 1 della l.r. 4/2009) deve intendersi superata dalla nuova norma. Pertanto, non sarà più prevista in questi casi la cosiddetta “compensazione”, richiesta invece per la trasformazione del bosco in altra destinazione d’uso, con un significativo risparmio ed una notevole semplificazione delle procedure, fatte salve le necessarie autorizzazioni di tipo paesaggistico. Questo provvedimento si applica alle richieste di autorizzazione presentate a partire dal 5 maggio 2018.

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La domanda presentata dall’Italia ha già superato la prima selezione

ALPI DEL MARE CANDIDATE A PATRIMONIO DELL’UNESCO Le Alpi del Mediterraneo sono nella rosa finale dei candidati a Patrimonio Mondiale Unesco.

La domanda per il 2019 è stata formalmente presentata dall’Italia per conto anche di Francia e Principato di Monaco; si tratta infatti di una candidatura transnazionale che interessa territori presenti in tutti e tre i paesi.

Le “Alpi del Mediterraneo”, con una superficie complessiva di 268.500 ettari, annoverano al loro interno una parte significativa delle valli cuneesi che si collocano tra lo Stura ed il Tanaro, l’entroterra del Ponente ligure, del Mercantour e della Costa Azzurra ed un vasto tratto di mare compreso tra Nizza e Ventimiglia.

Sono settantanove i comuni interessati e di questi ventotto sono italiani.

La quasi totalità del territorio oggetto della proposta è posto all’interno di parchi già esistenti (Marittime, Marguareis, Alpi Liguri, Mercantour) o di Siti di Importanza Comunitaria e quindi si tratta già oggi di contesti territoriali sottoposti a regimi di particolare tutela ambientale.

L’unicità di quest’area, oltre che per l’eccezionale valore paesaggistico e per la straordinaria biodiversità, va ricercata soprattutto nella sua storia geologica, ovvero nella possibilità che questa regio-

destratificatori e ventilatori per l’allevamento e l’industria

Presentata ufficialmente a Cuneo la candidatura delle Alpi del Mare all’Unesco: nella foto da sinistra il presidente del Parco Alpi Marittime Paolo Salsotto e il presidente della Provincia Federico Borgna

ne offre di vedere “in concreto” il risultato che i movimenti delle placche tettoniche hanno prodotto nell’arco di 400 milioni di anni attraverso tre successivi cicli orogenetici.

Si tratta di un sistema geologico straordinario ed unico in cui è possibile osservare, a distanza di pochi chilometri, il ghiacciaio più meridionale delle Alpi e le profondità degli abissi del Mediterraneo occidentale, dove in uno spazio ridotto coesistono uno dei sistemi carsici più interessanti d’Europa (Sistema Carsico della Valle Pesio) e la maestosità del Massiccio Cristallino dell’Argentera.

Prossimo “step” dell’articolato percorso di verifica dell’UNESCO sarà

la visita che le autorità preposte svolgeranno nell’autunno prima di una definitiva valutazione.

In caso di approvazione le “Alpi del Mediterraneo” andranno ad aggiungersi ai 53 siti italiani che già oggi fanno parte del Patrimonio dell’Umanità, promuovendo nel mondo, insieme ai Paesaggi Vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato, il nostro territorio.

L’auspicio di Coldiretti è che questa iniziativa possa avere successo e contribuire ad una crescita economica e ad un rilancio del settore agricolo, soprattutto di quei territori che, per la loro collocazione geografica, risultano svantaggiati rispetto alle più fortunate aree di pianura.

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ATTUALITÀ

Rinnovato il sito di informazione di UE.Coop con le news sui bandi del Psr e le attività dell’associazione

ON LINE “AGRISHAREPIEMONTE.IT” Per essere costantemente aggiornati sui bandi attualmente aperti sul PSR 20142-2020 e i principali documenti di riferimento, sugli eventi e le attività informative realizzate da UE.Coop e quelle in programma con gli atti relativi, tra cui video e interventi dei relatori, è disponibile online il sito www.agrisharepiemonte. it creato e gestito da UE.Coop Piemonte.

Le attività informative riguardano un’ampia varietà di tematiche relative alle Focus Area del PSR 2014-2020: la possibilità di scaricare il materiale consente anche a chi non può partecipare direttamente ai momenti informativi di beneficiare dei supporti divulgati nel corso delle attività.

Sul sito, vi è anche un’area di FAQ (Domande Frequenti) con

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la possibilità di interagire direttamente, formulando quesiti o richieste specifiche, tecniche o generali ed è possibile individuare lo sportello informativo territoriale più vicino a cui rivolgersi direttamente in caso di necessità.

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Il sito, creato e gestito da UE.Coop Piemonte nell’ambito del progetto informativo Agrishare, è realizzato in esecuzione del Bando 1/2016 del PSR 2014-2020 della Regione Piemonte (Misura1 - Operazione 1.2.1).

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1,8 milioni di euro si aggiungono alla dotazione originaria di 7 milioni

PASCOLI D’ALPE, NUOVI FONDI PSR La Regione ha incrementato di 1,8 milioni di euro le risorse relative all’Operazione 10.1.9 del PSR 20142020 per la gestione eco-sostenibile dei pascoli.

La dotazione complessiva del bando in origine era pari a 7 milioni di euro che, suddivisi per i cinque anni di impegno, corrispondevano ad una dotazione annua di 1,4 milioni.

Le domande presentate entro la scadenza del bando hanno supe-

rato di molto tali disponibilità con la conseguenza che molte, pur essendo ammissibili, sono risultate non finanziabili.

Da qui la decisione in Regione di incrementare le risorse e consentire ad un maggior numero di aziende agricole di beneficiarne. La dotazione complessiva aggiornata dell’Operazione 10.1.9 passa da 7 a 8,8 milioni di euro e la dotazione annua da 1,4 a 1,76 milioni.

L’incremento complessivo di 1,8

milioni deriva da una riduzione della dotazione finanziaria di un’altra Operazione del PSR, riguardante la difesa del bestiame dalla predazione da canidi su pascoli collinari e montani.

Tuttavia, l’impiego di tali risorse e la finanziabilità delle ulteriori domande di sostegno dipendono dall’approvazione da parte della Commissione europea di una specifica proposta di modifica dell’attuale tabella finanziaria.

Il Governo impugna la nuova norma, ma non ne contesta i punti cardine

CACCIA, NON È A RISCHIO LA LEGGE Il Consiglio dei Ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale la nuova legge regionale in materia di tutela della fauna e gestione faunistico-venatoria, sollevando alcune contestazioni di carattere essenzialmente formale.

Il Governo contesta due norme secondarie, su cui la nostra Organizzazione aveva già dato disponibilità al confronto per eventuali modifiche. Non vengo-

no, invece, messi in discussione i punti cardine della legge: le specie non cacciabili, la riorganizzazione degli ATC e CA e le relative incompatibilità, le domeniche di settembre chiuse all’attività venatoria, la possibilità di cacciare le specie dannose sui propri terreni.

In sostanza, l’impugnativa conferma la bontà della legge piemontese sulla caccia e della “battaglia” che Coldiretti ha portato avanti per

anni, in particolare per riconoscere agli imprenditori agricoli in possesso di porto d’armi ad uso caccia la possibilità di tutelare il proprio lavoro dalle incursioni di cinghiali, caprioli e cervi.

D’accordo anche Uncem Piemonte, che si è detta pronta a dare attuazione alla legge per riconoscere agli agricoltori un ruolo attivo nel controllo della fauna selvatica.

Le novità riguardano la macellazione ad uso familiare presso un macello

MACELLAZIONE, NUOVE REGOLE La Regione Piemonte ha introdotto nuove disposizioni per la macellazione ad uso familiare presso un macello.

Nello specifico, il privato dovrà trasmettere sia allo stabilimento di macellazione che ai Servizi veterinari dell’ASL di competenza un’apposita comunicazione a cui allegare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, il Modello 4, l’eventuale passaporto dell’animale (se dotato) e la fotocopia del

documento d’identità.

Nel caso in cui più privati concorrano alla macellazione dello stesso animale, alla dichiarazione sostitutiva presentata da uno di essi devono essere allegate le dichiarazioni degli altri soggetti che prendono parte alla spartizione delle carni.

Restano invariate le indicazioni sulla bollatura dell’animale macellato. Ricordiamo che le carni macellate per uso familiare non

possono essere in alcun modo commercializzate.

Inoltre, è possibile macellare per uso familiare un massimo di due capi della specie bovina, ovina, caprina, equina o suina, per nucleo familiare nel corso dell’anno. In riferimento a quest’ultimo punto e in attesa di un’implementazione dei sistemi informativi, l’impianto di macellazione dovrà mantenere un archivio delle dichiarazioni sostitutive per eventuali controlli.

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FISCALE

Il Decreto Dignità cancella lo spesometro per tutti gli agricoltori esonerati

REGIME DI ESONERO IVA, ABROGATO LO SPESOMETRO

V

iene definitivamente cancellato lo spesometro per gli agricoltori in regime di esonero IVA di cui all’art.

34, comma 6 del DPR 633/1972.

L’abrogazione è stata sancita dalla Legge di conversione del Decreto Dignità, completando la graduale cancellazione della comunicazione dei dati delle fatture per tali soggetti.

Infatti, mentre nella prima versione dello spesometro in vigore fino al 2016 (cosiddetta Comunicazione polivalente) anche questi soggetti erano tenuti alla comunicazione delle fatture emesse e ricevute, si era già passati a una parziale riduzione dell’obbligo per effetto delle disposizioni del DL 193/2016, che aveva circoscritto l’adempimento alle sole fatture emesse. Tale provvedimento

aveva, inoltre, escluso dall’obbligo gli agricoltori in regime di esonero i cui terreni ricadevano in comuni classificati montani o comunque ad altitudini superiori a 700 metri.

Con la nuova norma, pertanto, l’esclusione dalla comunicazione trova completamento per tutti gli agricol-

tori esonerati già a decorrere dalle operazioni del 2018, e pertanto già per la scadenza prevista, come per tutti gli altri soggetti, per il primo semestre 2018 al prossimo 1° ottobre, essendo il 30 settembre domenica.

Gli Uffici Zona sono a disposizione per le informazioni necessarie.

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Settembre | 2018

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IVA al 10% per le cessioni di tartufi, purché non congelati o surgelati

CESSIONI DI TARTUFI: NOVITÀ PER LE ALIQUOTE IVA La disciplina fiscale sulle cessioni di tartufi è stata oggetto di profonda rivisitazione per effetto della Legge Europea 2015-2016. E di recente l’Agenzia delle Entrate ha espresso alcuni chiarimenti in ambito di aliquota IVA per taluni prodotti “lavorati” a base di tartufo.

Ripercorrendo quindi i cambiamenti introdotti con decorrenza dal 1° gennaio 2017 e le recenti novità, si rileva che con la Legge Europea: • è stato soppresso il regime speciale IVA applicabile agli acquisti da raccoglitori occasionali di tartufi non titolari di partita IVA, per cui l’acquirente, soggetto passivo IVA, doveva emettere autofattura senza detrarre la relativa IVA; • sono stati dispensati dagli obblighi contabili i soli raccoglitori occasionali e non più i raccoglitori dilettanti.

In materia di imposte dirette è stato introdotto un nuovo regime di tassazione applicabile ai raccoglitori occasionali (art. 25 quater, D.P.R. 600/1973).

In particolare, per le cessioni di tartufi effettuate a partire dal 1° gennaio 2017, alle somme corrisposte a raccoglitori occasionali, i soggetti che rivestono la qualifica di sostituto di imposta devono operare una ritenuta alla fonte: • sull’ammontare del corrispet-

tivo pagato, ridotto del 22% a titolo di deduzione forfettaria delle spese; • a titolo di imposta (definitiva) con aliquota pari al primo scaglione IRPEF, attualmente 23%; • con obbligo di rivalsa.

Con la risoluzione 123/E del 28 dicembre 2016, l’Agenzia delle Entrate ha previsto che per il versamento della citata ritenuta, mediante il modello F24, i sostituti d’imposta utilizzeranno il codice tributo “1040”, già in uso per il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni.

Sul fronte delle aliquote IVA

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applicabili da parte dei soggetti in contabilità, relativamente alle cessioni di “tartufi freschi, refrigerati o presentati immersi in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurarne temporaneamente la conservazione, ma non specialmente preparati per il consumo immediato” si è passati, da quella ordinaria del 22%, a quella ridotta del 10% per effetto dell’introduzione della voce 20-bis all’interno della Tabella A, Parte III, del D.P.R. 633/1972.

Inoltre, con la recente risoluzione 59/E del 2 agosto 2018 sono stati forniti ulteriori chiarimenti. In particolare, l’Agenzia afferma che: • sono escluse dal citato punto 20-bis le cessioni di tartufo congelato e surgelato (intero, in pezzi o di tritume) e pertanto alle stesse si rende applicabile l’aliquota ordinaria del 22%; • rientrano invece nella previsione del punto 20-bis, dunque con applicazione dell’aliquota del 10%, le cessioni di tartufo conservato mediante tecniche di stabilizzazione termica a cui sono sottoposti appositi contenitori in vetro o in metallo, immerso in acqua salata o in olio.

Gli Uffici Zona di riferimento potranno fornire agli associati tutte le ulteriori informazioni necessarie.

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ECONOMICO

La filiera tutta italiana su cui punta Coldiretti sta dando i suoi frutti

IL LATTE IN POLVERE CUNEESE ARRIVA IN CINA genere, che riconosce agli allevatori in modo oggettivo il prezzo del latte in relazione alla qualità e all’andamento del mercato.

A proposito di mercato, negli ultimi mesi in Piemonte il prezzo del latte alla stalla si è stabilizzato sui 3435 cent/litro.

A luglio il prezzo medio del lat-

te spot rilevato dalla Camera di commercio di Lodi è stato di 39,49 cent/litro, pressoché in linea con giugno (39,63 cent/litro), trend confermato anche dalla prima quotazione di agosto, che ha evidenziato un ulteriore incremento.

COLDIRETTI APRE UN TAVOLO DI CONFRONTO REGIONALE Coldiretti Piemonte ha avviato un tavolo di confronto con l’Assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero per analizzare gli attuali e futuri scenari di mercato della filiera lattiero-casearia piemontese e valutare le iniziative da mettere in campo per contribuire alla valorizzazione del latte piemontese, anche con il supporto delle recenti disposizioni nazionali in materia di etichettatura.

Nei prossimi incontri, Coldiretti proporrà di discutere di eventuali strumenti che potrebbero promuovere la crescita dell’intera filiera, in termini qualitativi della materia prima oltre che nei rapporti contrattuali.

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L’auspicio è che si generino nuove opportunità di filiera volte ad incentivare l’utilizzo di “polvere di latte” cuneese anche a casa nostra, sia tra i consumatori che tra le industrie dolciarie, che oggi per la maggior parte si approvvigionano di latte in polvere dall’estero.

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Settembre | 2018

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Attenersi al regime di condizionalità è basilare per accedere ai contributi

CONDIZIONALITÀ: QUALI REGOLE RISPETTARE Ogni azienda che presenta domanda di contributo per qualsivoglia operazione del PSR o la domanda unica (contributi PAC) deve obbligatoriamente rispettare la condizionalità. Con tale termine si riassumono una serie di impegni ed obblighi su rispetto dell’ambiente e benessere animale, che le aziende - ognuna per le proprie specifiche caratteristiche produttive - devono rispettare.

Le regole di condizionalità sono pubblicate ogni anno dal MIPAAF e recepite dalle Regioni. Il rispetto della condizionalità conferisce il carattere di sostenibilità all’attività agricola e la rende idonea ad usufruire degli aiuti pubblici.

La condizionalità è composta da due grandi gruppi di regole: i criteri di gestione obbligatori (CGO) e le norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA).

I criteri di gestione obbligatori sono: • CGO 1, protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole; • CGO 2, conservazione degli uccelli selvatici; • CGO 3, conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche; • CGO 4, procedure nel campo

della sicurezza alimentare;

• CGO 5, divieto di utilizzo di

talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica e di sostanze beta-agoniste nelle produzioni animali; • CGO 6, identificazione e registrazione dei suini; • CGO 7, identificazione e registrazione dei bovini ed etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine; • CGO 8, identificazione e registrazione degli ovini e dei caprini; • CGO 9, disposizioni per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili; • CGO 10, immissione sul mercato ed utilizzo dei prodotti fitosanitari; • CGO 11, norme minime per la protezione dei vitelli; • CGO 12, norme minime per la protezione dei suini; • CGO 13, protezione degli animali negli allevamenti.

Le norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche ed ambientali sono: • BCAA 1, introduzione e mantenimento di fasce tampone lungo i corsi d’acqua; • BCAA 2, rispetto delle procedure quando l’utilizzo delle acque a fini di irrigazione è

soggetto ad autorizzazione;

• BCAA 3, protezione delle

acque sotterranee dall’inquinamento; • BCAA 4, mantenimento della copertura minima del suolo in particolari territori; • BCAA 5, gestione delle terre per limitare l’erosione; • BCAA 6, mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante pratiche adeguate, compreso il divieto di bruciare le stoppie; • BCAA 7, mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio come filari, alberi isolati, terrazzamenti.

Molti degli adempimenti relativi alla condizionalità vengono assolti mediante la tenuta del quaderno di campagna, il corretto smaltimento dei rifiuti, il corretto utilizzo dei fitofarmaci, il rispetto delle norme sui nitrati di origine agricola e la corretta identificazione degli animali.

Il mancato rispetto delle norme di condizionalità comporta l’applicazione di sanzioni, modulate in base alla gravità, entità e durata, che possono arrivare (nei casi più gravi e reiterati) alla revoca totale dell’aiuto richiesto dall’azienda.

I controlli vengono effettuati a campione da ispettori regionali e/o di organi pubblici di vigilanza e/o enti convenzionati con il pubblico.

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ECONOMICO

Approvati in Regione i bandi per la concessione dei contributi agli apicoltori per l’annualità 2018-2019, dal 1° agosto 2018 al 31 luglio 2019

APICOLTURA, RIAPRE IL BANDO PER ACQUISTO ATTREZZATURE Con Determinazione dirigenziale n. 796 del 26 luglio 2018 - pubblicata sul Bollettino Ufficiale n.

31 del 2 agosto 2018 - la Regione Piemonte ha approvato i bandi per la concessione dei contributi per l’anno 2018-2019, previsti dal Regolamento (UE) n. 1308/2013 e riguardanti le misure inserite nel Programma Regionale triennale 2016-2019 relativo al settore apicoltura.

In particolare, gli apicoltori potranno accedere ad uno specifico bando che prevede l’erogazione di un contributo per investimenti in attrezzature per la conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti dell’apicoltura, per l’acquisto di macchine, attrezzature e materiali specifici per l’esercizio del nomadismo.

Per poter ottenere il contributo, che ammonta al 50% della spesa sostenuta, è necessario effettuare acquisti per un importo minimo di 2.400 € e un massimale di 10.000 €.

La scadenza per la presentazione delle domande di sostegno è fissata al 15 gennaio 2019.

I beneficiari sono gli apicoltori singoli o associati che conducono almeno 52 alveari, regolarmente registrati presso la Banca Dati Apistica (BDA) nazionale, iscritti alla Camera di Commercio, con

fascicolo aziendale aperto e con disponibilità di locali di smielatura in regola con le norme igienico-sanitarie. La priorità viene data alle aziende apistiche gestite da giovani imprenditori, dislocate in zona montana e che non hanno percepito contributi con fondi dell’Unione Europea negli ultimi due anni.

Settembre | 2018

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Dopo anni difficili che hanno pesantemente segnato l’apicoltura, finalmente una stagione positiva, in particolare per castagno e tiglio

PRODUZIONE DI MIELE, SI CHIUDE UNA BUONA ANNATA Dopo una serie di annate da dimenticare e soprattutto un 2017 pessimo, con un calo di produzione di miele superiore al 70% rispetto alla normale media cuneese, quest’anno la situazione ritorna su valori ordinari.

Nel 2018 le condizioni climatiche hanno determinato fioriture di buon livello per le principali specie nettarifere presenti nella nostra provincia e le precipitazioni abbondanti nel periodo primaverile non hanno ostacolato in modo importante l’attività di bottinatura delle api.

Le prime produzioni dell’anno, rappresentate da tarassaco e ciliegio, sono state limitate da un ridotto sviluppo degli alveari, determinato da uno strascico negativo del pessimo anno precedente che ha compromesso fortemente la sopravvivenza delle colonie nel periodo invernale. Fortunatamente una fioritura di acacia leggermente tardiva, in controtendenza con gli ultimi anni, ha favorito una cospicua ripresa degli alveari anche se non dappertutto e non sempre completa. In ogni caso, si registra una produzione di acacia di 10-15 kg di media per alveare, non ottimale rispetto al potenziale ma discreta in rapporto agli ultimi anni.

Buone le produzioni estive, rappre-

sentate da castagno, tiglio, millefiori di montagna e rododendro.

Le abbondanti precipitazioni primaverili, unite al caldo dell’estate, hanno instaurato condizioni ottimali per lo sviluppo della flora erbacea e arborea, determinando fioriture particolarmente copiose.

Le produzioni medie si attestano sui 15-20 kg per castagno e tiglio e sui 10-15 kg per rododendro e millefiori montano.

La stagione produttiva si è chiusa nella prima metà di agosto con la raccolta del miele di melata, che ha registrato una produzione inferiore alle aspettative. Il gran caldo, unito a condizioni di umidità elevate, facevano sperare in un forte sviluppo

della Metcalfa pruinosa, la cicalina responsabile di questa produzione, ma la raccolta si è attestata sui 1015 kg per alveare, livello comunque soddisfacente.

Se l’annata può definirsi buona da un punto di vista climatico e di sviluppo vegetazionale, è invece discreta da un punto di vista apistico. La causa di ciò è imputabile a svariati fattori che incidono sul benessere generale dell’alveare, dai problemi sanitari all’inquinamento ambientale, che assieme ai cambiamenti climatici incidono negativamente su un sano sviluppo primaverile dell’alveare, compromettendo così i primi raccolti della stagione.

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ECONOMICO

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Produzione ottima sia dal punto di vista della qualità che dei volumi

MELE E FRUTTA AUTUNNALE, SI PROSPETTA UNA BUONA ANNATA A fine agosto è iniziata la raccolta delle mele delle varietà del gruppo Gala e terminerà verso metà di settembre.

Sulle nostre colline, all’inizio del mese, è iniziata la raccolta delle mele renette e che dovrebbe concludersi anche qui a metà mese.

Sempre per la metà di settembre è previsto l’inizio della raccolta delle mele dei gruppi Golden e Red Delicious. Anche sulle varietà a media maturazione si rileva un ritardo produttivo di circa 10 giorni rispetto alla passata stagione.

Nella prima decade di settembre è iniziata anche la raccolta delle susine autunnali delle varietà Angeleno.

Nello stesso periodo è iniziata la raccolta delle varietà tardive delle pere Conference, Abate Fetel e Decana del Comizio, con la conclusione prevista intorno al 20 del mese.

“Nel complesso - dichiarano i tecnici frutticoli dell’Agenzia 4A Coldiretti Cuneo - la produzione della frutta autunnale è ottima sia dal punto di vista della qualità che dei volumi, anche grazie all’utilizzo degli impianti antigrandine, provvidenziali

•

in occasione delle violente grandinate che si sono abbattute in estate sull’intero territorio provinciale. La domanda di frutta autunnale si attesta su buoni livelli, segnale positivo per il prosieguo del mercato e per la liquidazione delle singole partite ai produttori. Le quotazioni si conosceranno soltanto in primavera, a mercato concluso”.

“L’augurio è che la frutta autunnale possa essere giustamente remunerata agli imprenditori agricoli - commentano Tino Arosio e Bruno Rivarossa di Coldiretti Cuneo - e che,

al contempo, il consumatore possa apprezzarne la bontà ad un prezzo accessibile allo scaffale”. È infine notizia dei giorni scorsi che un’importante regione produttiva come il Trentino, realizzerà la vendita delle mele attraverso un unico ufficio commerciale. Questa concentrazione va in controtendenza rispetto a quanto accade in Piemonte e nel resto d’Italia, dove l’elevata frammentazione dell’offerta non giova al mondo della produzione e alla competitività del nostro sistema regionale.

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ECONOMICO

Le piante non hanno sofferto particolari situazioni di stress idrico, nè si evidenzia una elevata presenza di cimice asiatica

NOCCIOLE: PARTITA BENE LA CAMPAGNA DI RACCOLTA timana di agosto e la produzione è leggermente inferiore. Lunedì 27 agosto, si è svolta la 159ª Fiera della Nocciola di Castagnole delle Lanze, da cui sono emerse, come da tradizione, le prime quotazioni ufficiali che aprono la campagna di commercializzazione per il raccolto 2018. Il prezzo individuato va dai 300 ai 330 euro al quintale.

Le prime indicazioni di prezzo non hanno soddisfatto appieno le aspettative dei produttori, i quali auspicavano a valori più elevati visto il calo produttivo riscontrato.

Con la pubblicazione dei listini delle principali Borse merci – quella di Cuneo in primis – si avrà un delineamento più preciso delle quotazioni e, conseguentemente, dell’andamento del mercato.

Nella seconda decade di agosto, è partita la campagna di raccolta delle nocciole, nella nostra provincia, nelle zone basse di pianura o bassa collina.

Nell’Astigiano e nell’Alessandrino, la raccolta è scattata con una settimana d’anticipo. Dalle prime indicazioni, dovrebbe essere una bella produzione nelle zone basse, anche perché i noccioleti non hanno sofferto particolari situazioni di stress idrico. Pur con il condizionale d’obbligo, non si evidenzia una elevata presenza di cimice asiatica, numeri confermati anche dai monitoraggi effettuati nei noccioleti dai tecnici Coldiretti dell’Agenzia 4A. Nelle zone più alte e tradizionalmente vocate, la raccolta è partita nell’ultima set-

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INDICE

SPECIALE A. B. C. D. E. F. G. H. I. J. K. L.

Registro telematico Periodo vendemmiale Rivendicazione DOC/G, verifica superficie aziendale Documenti di trasporto per i prodotti vitivinicoli Schema riepilogativo dei documenti di trasporto Variazioni idoneità e rese ridotte Operazioni di arricchimento Prestazioni obbligatorie per la vinificazione Documenti trasporto sottoprodotti Sottoprodotti, istruzioni per gli usi alternativi Scarichi, attenzione in vendemmia Cessione uve e adempimenti “articolo 62”

Il Servizio vitivinicolo di Coldiretti Cuneo vi offre queste linee guida, orientative e non esaustive, sui principali adempimenti previsti nelle operazioni di raccolta, trasporto e vinificazione durante il periodo vendemmiale, con suggerimenti e interpretazioni.

Per ogni approfondimento, si può scrivere all’indirizzo email vitivinicolo.cn@coldiretti.it o ci si può rivolgere agli Uffici Zona, cui si possono richiedere anche servizi aziendali, contabilità di cantina e consulenza in base alle specifiche necessità.

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SPECIALE VENDEMMIA

A REGISTRO TELEMATICO A decorrere dal 1° gennaio 2017 il registro è tenuto in forma esclusivamente telematica.

Sul portale web MIPAAF-SIAN (www.sian.it/portale-mipaaf), nella sezione Agricoltura - “Documentazione Registro vitivinicolo”, è

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se attività di vendita diretta o ristorazione, l’obbligo di tenuta dei registri si considera assolto con la presentazione della dichiarazione di produzione e la dichiarazione di giacenza.

PERIODO VENDEMMIALE

Il periodo delle fermentazioni e delle rifermentazioni è fissato dal 1° agosto al 31 dicembre in forza dell’art. 10, comma 1, della Legge 238/2016.

Derogano e possono svolgersi in un periodo diverso da quello sopra, le fermentazioni e rifermentazioni che sono: • consentite dai disciplinari di determinati prodotti a DOP e IGP; in tal caso, l’effettuazione della fermentazione/rifermentazione (al di fuori del suddetto periodo) è subordinata ad una comunicazione da inviarsi

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reperibile la documentazione tecnica, istruzioni e le FAQ relative alla tenuta del registro in modalità telematica.

Per i titolari di stabilimenti enologici con produzione annua pari o inferiore a 50 ettolitri con annes-

•

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immediatamente all’ufficio territoriale dell’Istituto Controllo Qualità Repressione Frodi (ICQRF); effettuate in bottiglia o in autoclave per la preparazione dei vini spumanti, dei vini frizzanti, del mosto di uve parzialmente fermentato con una sovrappressione superiore a 1 bar e dei vini con la menzione tradizionale “vivace”, nonché quelle che si verificano spontaneamente nei vini imbottigliati; poste in essere in relazione

alla produzione di particolari vini, ivi compresi i vini passiti e i vini senza IG, che, tuttavia, dovranno essere individuati con decreto annuale del Ministro, d’intesa con la Regione Piemonte.

RIVENDICAZIONE DOC/G, VERIFICA SUPERFICIE AZIENDALE

I sopralluoghi previsti dai piani di controllo per verificare la superficie produttiva e la congruenza tra la quantità di uva per ettaro effettivamente presente e la resa del disciplinare potrebbero ancora essere in corso anche nel periodo vendemmiale, sebbene il TU L. 238/2016 preveda date limite per l’applicabilità delle correzioni nella campagna medesima.

Considerando che il tempo intercorrente dalla consegna del verbale di accertamento da parte del funzionario dell’Organismo di Controllo (ODC) all’interessato, la sua definitiva conferma da parte dello stesso ODC e la notifica della superficie definitiva sul fascicolo può essere anche di alcuni giorni, raccomandiamo molta attenzione.

Quando si effettuano calcoli sulla produzione ottenibile DOC/G invitiamo a verificare sempre se è esistente o atteso un verbale del suddetto controllo, che potrebbe aver accertato una riduzione della superficie idonea risultante a fascicolo, anche se non ancora notificata nello schedario viticolo informatico.

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DOCUMENTI DI TRASPORTO PER I PRODOTTI VITIVINICOLI

Sono diversi i formulari utilizzabili, ma quello specifico, principale e quindi sempre valido per ogni circostanza è l’MVV. Da quest’anno, inoltre, a titolo volontario può utilizzarsi l’MVV elettronico (MVV-E) osservando le specifiche indicazioni operative di seguito illustrate.

Gli altri stampati possono impiegarsi se ricorrono alcune condizioni e fintanto che non sarà introdotto l’obbligo definitivo per il documento telematizzato. In questa vendemmia, quindi, possono essere ancora utilizzate tutte le tipologie di documenti vitivinicoli già in uso. È confermato che per il trasporto delle uve da vino dal vigneto ai locali di vinificazione, anche nel caso della compravendita, non è richiesto il documento di accompagnamento vitivinicolo, purché la distanza totale da percorrere su strada non sia superiore a 70 km e il trasporto sia effettuato a cura dello speditore esclusivamente all’interno del territorio nazionale.

Ai fini fiscali occorre invece verificare quali documenti sostitutivi occorrono.

Questa, in breve, la situazione. Di seguito un’analisi approfondita, caso per caso.

SE SI USANO I VECCHI “IT” O “DOCO” Dal 1° gennaio 2017 gli stampati IT/DOCO possono ancora essere usati, fino ad esaurimento e fino a che non sarà introdotto in modo esclusivo l’MVV elettronico, per la circolazione interna (per la ven-

dita intracomunitaria e l’export è obbligatorio il MVV), ma solo se si osservano queste condizioni: • devono essere stampati da tipografie autorizzate; • devono essere stati preventivamente vidimati dal Comune o dall’ICQRF entro il 31 dicembre 2016.

Nulla cambia per l’impiego dei documenti di trasporto (DDT), che mantengono la validità per la circolazione interna, sempre con alcune limitazioni d’impiego.

NOVITÀ 2018, IL DOCUMENTO MVV-E Dal 13 aprile di quest’anno è possibile emettere il documento MVV in formato elettronico (MVV-E), mediante le funzionalità presenti sul portale SIAN. L’emissione del documento MVV-E è al momento facoltativa. È possibile utilizzare l’MVV-E sia per i prodotti sfusi che confezionati, secondo le modalità

indicate nel DD 13 aprile 2018.

L’MVV-E è emesso solo dopo la sua validazione da parte del sistema, che appone il codice MVV e la marca temporale. Dopo la validazione, i dati inseriti sul documento MVV-E non possono più essere modificati. Inoltre, sul documento è presente un QR code, che consente tramite un’applicazione di leggere le principali informazioni contenute nel documento MVV-E. Per l’emissione dell’MVV-E sono state introdotte importanti novità: • non sono previsti dei tempi per l’emissione e la validazione del documento MVV-E, ma è obbligatoria l’indicazione della data e dell’ora di partenza, che non può essere antecedente alla data e all’orario di validazione; • la partenza deve avvenire entro un’ora da quella indicata sul documento validato; • il trasporto dei prodotti vitivini-

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SPECIALE VENDEMMIA e firmato dallo speditore e scorta il trasporto (non vale pertanto il supporto dematerializzato su palmari e tablet).

ANNULLAMENTO DELL’MVV-E

coli avviene con la scorta di un supporto cartaceo (la stampa dell’MVV-E o un documento commerciale recante i riferimenti all’MVV-E) oppure con un supporto elettronico mobile (qualsiasi strumento palmare, tablet…) su cui è visualizzabile l’MVV-E. Attenzione: i supporti dematerializzati sugli strumenti informatici, diversamente dalla stampa dell’MVV-E, possono essere utilizzati soltanto per scortare i trasporti circolanti sul territorio nazionale, compresi però quelli destinati ad un Paese terzo con uscita da un Ufficio doganale dello Stato.

Inoltre, se il documento MVV-E è su altri supporti elettronici mobili, esso è valido solo ai fini della normativa vitivinicola, quindi non assume valenza fiscale, ed è reso disponibile al: • conducente mediante posta elettronica o direttamente sul cellulare; • destinatario mediante posta

elettronica o tramite la funzionalità telematica presente sul registro telematico ad uso del destinatario stesso.

Se è debitamente compilata la casella 17, l’MVV-E può essere utilizzato anche come: • certificato dell’origine o della provenienza, della qualità e delle caratteristiche del prodotto vitivinicolo, dell’annata o delle varietà di uve da cui è ottenuto e, se del caso, della DOP o dell’IGP di cui all’articolo 11, comma 1, del Reg. (UE) 2018/273; • certificazione per l’esportazione di cui all’articolo 12, comma 1, lettera a) del Reg. (UE) 2018/273.

La certificazione è disponibile in sei lingue: italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo e cinese.

La certificazione non è obbligatoria, ma può essere richiesta dal Paese di destinazione.

Se l’MVV-E contiene la succitata certificazione va sempre stampato

L’MVV-E deve essere annullato: • per qualsiasi variazione relativa al trasporto che si verifichi dopo la validazione. Tuttavia nel caso di variazione del conducente e/o del mezzo e se il trasporto avviene con il supporto cartaceo, le variazioni possono essere aggiunte sul medesimo supporto cartaceo, in alternativa all’annullamento ed alla emissione di un nuovo MVV-E; • quando l’ora di inizio del trasporto indicata nell’MVV-E e l’orario effettivo di partenza differiscono di oltre un’ora.

DOCUMENTI E-AD (PER DEPOSITI FISCALI) Il trasporto di prodotti vitivinicoli sottoposti ad accisa, in regime di sospensione, è scortato dalla copia stampata del documento e-AD o di un altro documento commerciale recante il codice ARC attribuito dal sistema telematico doganale (EMCS).

Per la circolazione nazionale, compresi i trasporti dei vini destinati all’esportazione effettuati interamente sul territorio nazionale fino ad Ufficio doganale di uscita dello Stato, non vi è obbligo di emissione dell’e-AD, pertanto tale movimentazione potrà avvenire con la scorta del documento di accompagnamento vitivinicolo.

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COME DETERMINARE IL TIPO DI DOCUMENTO Si è provveduto a riassumere in uno schema (vedere tabella inserita più avanti) le varie casistiche possibili per il trasporto delle uve.

Qui di seguito si prendono in considerazione e si commentano gli elementi che concorrono a determinare l’esonero, oppure l’obbligo a compilare il documento di accompagnamento DA/IT/DOCO oppure l’MVV/MVV-E oppure ad emettere in sostituzione DDT o altri documenti semplificati.

• Tipo di destinatario: cantina sociale, privato consumatore, commerciante intermediario, vinificatore.

• Luogo di partenza e di destinazione: vigneto, cantina, mercato. Se le uve sono destinate ad un luogo in cui non avviene la vinificazione (elaborazioni di altri prodotti diversi dal vino come succhi d’uva, oppure depositi, ecc.) è sempre obbligatorio il DA/IT/DOCO oppure l’MVV/MVV-E. Se il trasporto o la destinazione interessano un luogo fuori dei confini italiani è obbligatorio emettere esclusivamente il documento MVV/MVV-E (e-AD per depositi fiscali).

• Distanza percorsa: se superiore a 70 km (è un’estensione rispetto il precedente limite di 40 km), decade ogni deroga ed è sempre obbligatorio emettere un DA/IT/DOCO o MVV/ MVV-E, indipendentemente dagli altri fattori.

• Trasportatore: produttore, destinatario, vettore terzo. Se il trasporto è affidato al de-

stinatario, oppure al vettore incaricato dal destinatario, è obbligatorio emettere DA/IT/ DOCO oppure MVV/MVV-E.

POSIZIONE FISCALE DI VITICOLTORE E DESTINATARIO Produttore tenuto alla contabilità IVA: Nei casi in cui non ricorre l’obbligo di emettere DA/IT/DOCO o MVV/ MVV-E si è tenuti a compilare, fatti salvi i casi di trasporti destinati alla propria cantina o al conferimento a cantina sociale nel raggio di 70 km, il DDT previsto dal D.P.R. 472/96.

In alternativa può essere emessa la fattura nella giornata, ma in tal caso occorre il “documento giustificativo” per la presa in carico delle uve sul registro della cantina ricevente, che ne attesti qualità e quantità.

Produttore esonerato dalla contabilità IVA: Il viticoltore, nei casi in cui non è obbligato ad emettere un documento, deve portare con sé la dichiarazione di esonero dalla contabilità IVA. Se per il trasporto incarica un terzo vettore, rilascia al medesimo la “dichiarazione di incarico” sostitutiva del documento di accompagnamento. Questa dichiarazione, compilata in ogni sua parte, sostituisce la “scheda di trasporto” prevista dalle vigenti disposizioni in materia di trasporto e circolazione stradale.

Se consegnata in copia al destinatario ha effetto anche quale “documento giustificativo” per la presa in carico sul registro dell’acquirente.

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Nelle circostanze in cui il produttore non è tenuto all’emissione di alcun documento, il destinatario (considerati gli obblighi di natura fiscale) all’entrata in possesso delle uve dovrà in ogni caso redigere autofattura e consegnarne una copia al produttore esonerato.

QUANDO È OBBLIGATORIO IL DA/IT o l’MVV/MVV-E Semplificando, occorre impiegare il DA/IT/DOCO oppure l’MVV quando si presenta almeno una di queste situazioni: • la distanza tra il vigneto (o altro impianto del produttore) e il luogo di destinazione sia superiore a 70 km o preveda il cambio di zona viticola; • il trasporto, nei casi di vendita, avviene a cura del destinatario o da vettore incaricato dal destinatario; • le uve non sono destinate a luoghi in cui non avviene la vinificazione, (esempio il mercato o stabilimenti per la produzione di succhi d’uva o altro); • Il luogo di destinazione non è nel territorio italiano: emettere esclusivamente MVV- MVV-E (DA/IT/MVV non è più ammesso).

FORMALITÀ PER L’EMISSIONE DELL’MVV Se si utilizza un documento MVV per il trasporto delle uve da vino, esso dovrà essere convalidato osservando quanto segue.

Si può convalidare tramite PEC, ma resta possibile seguire la tradizionale convalida tramite Comune o microfilmatrice. Se si impiega il

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sistema PEC, non occorre la timbratura preventiva dei moduli MVV aziendali (per quelli stampati da tipografie autorizzate già non era richiesta).

La convalida a mezzo PEC è effettuabile solo per i documenti MVV e non anche per i DA /IT/DOCO che continueranno a seguire le regole già note di emissione, convalida e trasmissione, quando richiesta. È possibile utilizzare la PEC anche solo per assolvere agli obblighi di trasmissione del documento di accompagnamento (nei casi in cui è richiesto), questo anche per MVV già convalidati mediante Comune o microfilmatrice.

Per quanto riguarda le vinacce (consegnate per le prestazioni

SPECIALE VENDEMMIA

obbligatorie) nulla cambia rispetto al passato. Sarà possibile utilizzare anche il nuovo MVV senza obbligo di convalida e trasmissione.

Tutto il complesso delle deroghe sull’emissione dei documenti di accompagnamento per uve (si legga il seguito) e per vini rimane confermato.

Qualora si voglia convalidare a mezzo PEC un MVV prestampato è obbligatorio “stampare” l’apposito messaggio di avvenuta consegna della PEC sul MVV prestampato.

COMPILAZIONE DEL DOCUMENTO MVV Per la compilazione si consultano le istruzioni ufficiali che qui di seguito riportiamo in forma sintetica.

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L’indicazione del quantitativo dei prodotti trasportati allo stato sfuso è effettuata in numeri e, nel caso della compilazione manuale, anche in lettere. Per le uve si deve esprimere il peso in chili o tonnellate. È sempre indicata l’ora d’inizio della spedizione, da annotarsi al momento in cui i prodotti vengono consegnati al trasportatore, facendo precedere dallo zero i numeri relativi all’ora, se costituiti da unità.

Nel caso dell’MVV, corrispondente al modello “ufficiale”, l’ora d’inizio della spedizione è annotata nella casella 18, facendo precedere dallo zero i numeri relativi all’ora, se costituiti da unità.

Qualora in sede di spedizione la quantità effettiva caricata sul mezzo di trasporto risulti maggiore o minore dell’1,5% rispetto a quella indicata sul documento convalidato, esso dovrà essere annullato.

Nell’eventualità sia diverso dallo speditore, il trasportatore appone la propria firma nell’apposita casella del documento MVV al momento della consegna del prodotto.

DICHIARAZIONE DI CONVALIDA Gli MVV stampati dalle tipografie autorizzate recano già stampato un codice alfanumerico progressivo univoco. Vanno compilati in ogni parte, eccetto l’ora di partenza

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e la firma del trasportatore.

Non necessita la vidimazione preventiva, ma per i prodotti sfusi - come le uve - è prescritta la convalida prima della partenza da effettuarsi presso il Comune o con la microfilmatura o tramite sistema PEC (valutare l’uso dell’MVV-E).

Per la convalida in Comune occorre presentare entro e non oltre il 2° giorno lavorativo precedente quello di partenza (non dopo!) tutti e tre gli esemplari dell’MVV compilati in ogni parte, eccetto data di inizio del trasporto, ora di partenza e indicazioni riferite al trasportatore e al trasporto di cui alle caselle 15 e 16.

Dopo la convalida occorre completare con i dati sopra specificati mancanti e mettere la spunta alla casella 18 sulla dicitura corrispondente alla suddetta convalida: “convalida ex art. 26 comma. 1 lett. d) punto i”.

Per la convalida tramite PEC si vedano le specifiche disposizioni.

FORMALITÀ PER L’EMISSIONE DEL DA/IT Come già ricordato, è possibile utilizzare fino ad esaurimento scorte questi documenti se stampati da tipografie autorizzate e se preventivamente vidimati dal Comune o dall’ICQRF entro il 31 dicembre 2016.

Il documento è soggetto a convali-

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vini, eccetto i generici, ed i prodotti diversi dall’uva a monte del vino (mosti, mosti parzialmente fermentati, vini in fermentazione, ecc.) e le fecce, se non destinate alle distillerie per le prestazioni viniche.

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO

da prima del trasporto. La convalida è da effettuarsi presso il Comune o su delega del Sindaco presso i centri autorizzati e può avvenire fino a 2 giorni prima della partenza (ma anche immediatamente prima della partenza).

Non occorre la spedizione della copia di controllo all’ICQRF per le uve destinate alla vinificazione ottenute in un Paese UE. La spedizione (non ammessa tramite PEC) deve avvenire entro il giorno lavorativo successivo per altri prodotti ceduti sfusi, quali i

Nel documento, indipendentemente dal modulo utilizzato, dovrà essere descritta l’uva trasportata in modo dettagliato, come segue: • indicazione della categoria: “uve da vino…” (specificare la DOC/DOCG e lo stato in cui le uve si trovano: uve fresche, appassite, diraspate, ammostate, ecc.); • colore principale (uve bianche, uve nere); • le DOC/G di riferimento con eventuali sottozone o tutte le indicazioni che si intendono far figurare in etichetta; • l’eventuale specificazione del vitigno; • l’indicazione “…da vino rosso/ bianco/rosato” (se non si rivendica la Denominazione d’Origine o l’IGP) • se trattasi di uve di supero, la specificazione della provenienza da quale DOC/G; • altre indicazioni concernenti le caratteristiche specifiche e le indicazioni previste da disciplinari o da accordi interpro-

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SPECIALE VENDEMMIA fessionali, ad esempio Asti DOCG (nel caso sia applicata la riserva vendemmiale tramite bloccaggio, in attesa di decisione sulla destinazione finale della partita); l’indicazione sui documenti per le uve trasportate già ammostate e/o diraspate è: “uve da vino … pigiate e diraspate”.

Attenzione: in occasione della dichiarazione di raccolta/produzione, la quantità da indicare dev’essere però comprensiva anche del peso dei raspi, come se fosse stata ceduta uva integra.

annullato e rifatto. Verificare bene se ricorre l’obbligo di emissione del DA/IT/DOCO o MVV/MVV-E e utilizzarlo solo se effettivamente necessario. Se è compilato il DA, pesare le uve presso il peso più vicino alla sede aziendale, visto che il trasporto dal vigneto al peso più vicino può avvenire in assenza di documento. Una volta determinato il quantitativo, completare il documento e provvedere alla sua convalida. Per l’MVV, indicare “pesa pubblica” e successivamente alla determinazione esatta del peso allegare la ricevuta del peso, che ne costituirà parte integrante.

cazioni più precise possibili riguardo alla varietà ed alla destinazione delle uve.

Occorre inoltre indicare ogni altra informazione che si voglia poi far figurare in sede di etichettatura dei prodotti ottenuti (per esempio sottozone, vigna, indicazioni di vitigno, ecc.).

Se ricorrono le circostanze di esonero dal documento di accompagnamento occorrerà valutare l’esistenza di altri obblighi dettati dalla disciplina fiscale.

INDICAZIONE DEL PESO DELLE UVE

CASI DI ESONERO PARZIALE O TOTALE

IL “DOCUMENTO GIUSTIFICATIVO”

Sul DA/IT/DOCO o sull’MVV presentato per la convalida è richiesto che figuri il peso effettivo delle uve espresso in chili (kg) o tonnellate (t). Alla partenza e durante il trasporto è ammessa la tolleranza in più o in meno massima del 1,5% del dichiarato. Se il peso effettivo riscontrato eccede tale percentuale il documento dev’essere

Nei casi di esonero dal DA/IT/ DOCO o dall’MVV, occorre in sua sostituzione compilare lo stampato DDT, un documento commerciale (come prevede l’art. 36 del Reg. 436/09) o altro “documento giustificativo” per l’introduzione delle uve in cantina.

Su tutti i documenti sopraccitati devono essere menzionate le indi-

Trattasi di semplice foglio, senza numero progressivo di emissione o altro. È necessario quale giustificativo d’ingresso in cantina e di presa in carico sul registro delle uve, nei casi di esonero di compilazione degli stampati precedenti.

Si consiglia di accordarsi preventivamente con l’acquirente delle uve.

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E

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SCHEMA RIEPILOGATIVO DEI DOCUMENTI DI TRASPORTO

È obbligatorio emettere DA/IT (ammesso per la sola circolazione sul territorio nazionale) oppure MVV/MVV-E se: • la distanza vigna - luogo di scarico supera i 70 km;

• il luogo di destinazione non è

una cantina, ma un mercato, un deposito temporaneo, ecc.

Se le uve circolano al di fuori del territorio nazionale usare esclusivamente MVV, MVV-E

non essendo ammesso il DA;

• lo speditore non è il produttore delle uve in oggetto (intermediario); Per distanze inferiori a 70 Km, si veda di seguito:

DOCUMENTO NECESSARIO DESTINATARIO UVE

TRASPORTATORE

PRODUTTORE IN CONTABILITÀ IVA

PRODUTTORE ESONERATO

Produttore

Produttore Vettore

Nessuno DDT

Nessuno Dic. incarico*

Cantina Sociale

Produttore Vettore Cantina sociale

Nessuno DA o MVV/MVV-E DA o MVV/MVV-E

Dic. Esonero IVA** Dic. Incarico* DA o MVV/MVV-E

Privato consumatore Vinificatore

Produttore Priv. Consumat.

Vettore a cura del produttore Vettore a cura del destinatario

DDT DA o MVV/MVV-E DDT DA o MVV/MVV-E

Dic. Esonero IVA** DA o MVV/MVV-E Dic. incarico* DA o MVV/MVV-E

Acquirente (non privato)

Produttore Vettore a cura del produttore Destinatario Vettore a cura del destinatario

DDT DDT DA o MVV/MVV-E DA o MVV/MVV-E

Dic. Esonero IVA ** Dic. incarico* DA o MVV/MVV-E DA o MVV/MVV-E

DA o MVV/MVV

DA o MVV/MVV-E

Soggetto non Vinificatore Qualsiasi

* Dichiarazione d’incarico scritta, rilasciata al vettore terzo incaricato al trasporto e consegnata in copia al destinatario quale documento giustificativo per il carico sui registri, in caso di assenza di documenti di trasporto. ** Dichiarazione di esenzione dalla tenuta della contabilità IVA, da portare con sé.

Nota: nel caso di esonero da ogni documento, occorre ricordare che il carico delle uve sul registro telematico del ricevente deve essere attestato da un documento giustificativo, costituito anche da semplice foglio autoredatto.

F

VARIAZIONI IDONEITÀ E RESE RIDOTTEVINO

DOCG Asti Per poter utilizzare le sottozone previste nel disciplinare della DOCG Asti (Canelli, Santa Vittoria d’Alba, ecc.) non occorre effettuare il cambio di idoneità.

All’atto della rivendicazione delle uve dopo la raccolta il conduttore potrà decidere di fregiare la produzione DOCG attraverso la scelta vendemmiale con le opzioni : 1) Asti, 2) Moscato d’Asti, 3) Canelli o Santa Vittoria, ecc. Ovviamente dovrà attenersi al principio del rispetto della resa massima più

bassa tra le tipologie, come da tempo è ben noto.

A breve la Regione emetterà la Determina per la fissazione delle rese con l’indicazione della quantità rivendicabile a DOCG e la parte di riserva vendemmiale. Per l’Asti/ Moscato d’Asti (non sottozone) è attesa la rivendicazione a 85 q/ha e la riserva “blocage” di 15 q/ha.

DOC Piemonte Moscato La resa massima della DOC Piemonte Moscato è di 115 q/ ha, ma in ragione del contratto interprofessionale dell’Asti, per

la resa delle uve provenienti da vigneti iscritti alla DOCG Asti e classificate Piemonte Moscato per scelta vendemmiale, è attesa dalla Regione la Determina di riduzione a 105 q/ha. I vigneti invece iscritti con idoneità specifica “Piemonte Moscato” osserveranno la resa massima fino a 115 q/ha.

Eventuali aggiornamenti saranno indicati a seguito della pubblicazione ufficiale delle Determinazioni della Regione.

Potrebbero anche aggiungersi limitazioni per altre DOC/G , che nel caso segnaleremo.

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G

SPECIALE VENDEMMIA OPERAZIONI DI ARRICCHIMENTO

È ancora attesa la Determina della Regione per consentire la pratica dell’arricchimento con le specifiche relativamente a denominazioni d’origine (DO), tipologie ed entità massima della correzione.

H PRESTAZIONI OBBLIGATORIE PER LA VINIFICAZIONE Sono esonerati totali da ogni obbligo coloro che ottengono meno di 25 hl di vino all’anno.

L’impiego alternativo alla consegna alle distillerie, denominato “ritiro sotto controllo”, è consentito a tutti i vinificatori senza più limitazioni quantitative (estensione introdotta dal DM del 4 agosto 2010 e recepita dalla Regione Piemonte).

Caratteristiche minime: tutti i sottoprodotti devono presentare, se sono vinacce, 2,8 litri alcol/q; se sono fecce, 4 litri alcol/q e 45% umidità.

Volume forfettario: occorre rispettare la “consegna” di un volume di alcol forfettario, pari al 10%

(ridotto al 7% per i bianchi DOC/G e IGT e al 5% se si sono trasformati mosti, mosti parzialmente fermentati e vini nuovi in fermentazione), applicando un grado fisso stabilito nella nostra zona C2 in 9,5% vol.

Termini: l’allontanamento dalla cantina (occorre inviare comunicazione preventiva all’ICQRF) deve avvenire entro il 30° giorno dal termine del periodo vendemmiale, fissato al 31 dicembre 2018, e quello delle fecce il 30° giorno dall’ottenimento.

Impieghi alternativi alla consegna in distilleria (che tuttavia è sempre possibile): • uso agronomico diretto, che consiste nello spandere tal

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quali i sottoprodotti sui terreni condotti (presenti nel fascicolo aziendale) osservando il limite quantitativo massimo di 30 q/ ha; uso agronomico indiretto per la preparazione di fertilizzante o compostaggio o la produzione di letame/humus (non soggiace al limite di 30 q/ha); uso energetico quale biomassa combustibile o per la produzione di biogas; uso per prodotti agroalimentari. Le vinacce possono impiegarsi nelle preparazioni/ conservazioni di prodotti ortofrutticoli, formaggi, prodotti da forno, salumi; uso farmaceutico e uso cosmetico.

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Settembre | 2018

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DOCUMENTI TRASPORTO SOTTOPRODOTTI

Le vinacce e le fecce consegnate alle distillerie per le prestazioni obbligatorie sono scortate da un documento MVV/MVV-E, oppure da

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un DA/IT/DOCO (se timbrato preventivamente entro il 31 dicembre 2016). Per l’emissione dei suddetti documenti in ordine ai sottopro-

dotti consegnati come sopra alle distillerie per le prestazioni obbligatorie, non è prescritto obbligo né di convalida né di spedizione.

SOTTOPRODOTTI, ISTRUZIONI PER GLI USI ALTERNATIVI

Da qualche anno, su intervento di Coldiretti, le norme consentono di destinare i sottoprodotti della vinificazione ad usi agronomici-aziendali alternativi alla consegna in distilleria.

L’operazione è soggetta ad alcune norme che è bene conoscere nel dettaglio. Ecco cosa si può fare: • presentare un piano di smalti-

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mento (si compila un’appendice aggiuntiva al solito modulo) durante l’intero periodo delle lavorazioni, senza dover di volta in volta inviare una specifica lettera di “ritiro sotto controllo”; accumulare in un terreno aziendale i sottoprodotti in attesa di spandimento diretto o indiretto o di cessione a

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ditte terze che li lavorano o li aggiungono ai prodotti agroalimentari; destinare i sottoprodotti a compostaggio insieme ad altre materie per la produzione di letame/humus.

Per migliori informazioni rivolgetevi presso gli uffici Zona di Coldiretti Cuneo.

SCARICHI, ATTENZIONE IN VENDEMMIA

È importante che prima di iniziare a produrre vino, tra le molte attenzioni e gli adempimenti a cui attenersi, sia prevista la gestione dei reflui di cantina, che nel periodo vendemmiale ovviamente aumentano.

Non si entra nel dettaglio normativo in questa sede, ma si richiamano le principali possibilità di gestione degli scarichi degli stabilimenti enologici. I reflui possono essere: • provvisoriamente conservati in apposite cisterne in attesa della consegna alle ditte autorizzate; • conservati e trattati in attesa di reimpiego aziendale (attenzione: occorre una preventiva e specifica domanda da

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effettuarsi tramite Sistema Piemonte); convogliati in fognatura (verificare l’esistenza dell’autoriz-

zazione all’allacciamento alla rete rilasciata dal gestore); • trattati con specifici sistemi di fitodepurazione.

Considerando che nel periodo vendemmiale i reflui si concentrano e viste esperienze precedenti, invitiamo i produttori a osservare i limiti anche qualitativi degli scarichi immessi in fognatura, ricordando che non sono accettati fanghi o altre sostanze solide, ad esempio le vinacce.

I gestori degli impianti consortili di gestione dei reflui raccomandano di non immettere tali sostanze solide perché compromettono il funzionamento della rete di raccolta e della depurazione e avvisano che sono previste sanzioni e rivalse nei riguardi degli inadempienti.

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SPECIALE VENDEMMIA CESSIONE UVE E ADEMPIMENTI “ARTICOLO 62” su di essi i riferimenti all’accordo in oggetto o gli elementi in base ai quali il prezzo verrà determinato.

La fattura deve essere emessa entro il 15° giorno del mese successivo al documento di trasporto oppure alla consegna effettiva del prodotto, se il prezzo a quella data è concordato oppure è già noto in relazione alla conclusione degli accordi interprofessionali.

Sarà invece emessa entro la fine

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Il prezzo indicato obbligatoriamente sul contratto scritto o sui documenti di vendita può essere determinato in sede di libera contrattazione tra le parti venditrice e acquirente, oppure in forza di un accordo economico interprofessionale.

Nel caso di accordo, se alla data di redazione del contratto o dei documenti di trasporto il prezzo non è ancora fissato, occorre riportare

del mese successivo a quello in cui avviene la determinazione del prezzo, nel caso l’accordo non consenta alla suddetta data (giorno di emissione del documento o di consegna del prodotto) di quantificare il prezzo in concreto.

Il pagamento dovrà avvenire entro i 30 giorni decorrenti dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura, sia questa accompagnatoria che differita.

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FORMAZIONE

Scade il 31 dicembre la possibilità di veder riconosciuta l’esperienza pregressa

PATENTINO TRATTORI, ULTIMO APPELLO PER I CORSI Il 31 dicembre 2018 termina la possibilità per gli addetti del settore agricolo di ottemperare all’obbligo formativo attraverso un breve e ridotto corso di formazione di 4 ore in funzione del riconoscimento dell’esperienza biennale, acquisita entro il 31 dicembre 2017, nell’uso in sicurezza delle diverse macchine agricole utilizzate nella loro ordinaria attività aziendale.

Al termine di questa deroga tutti i soggetti che utilizzeranno i mezzi dovranno formarsi frequentando corsi della durata minima di 8 ore a seconda dell’attrez-

zatura e che prevedono una serie di prove pratiche, ad un costo nettamente superiore al semplice aggiornamento in aula.

Già si intravedono segnali, ma a termini scaduti partiranno da parte degli organi preposti i controlli in campo con sanzioni che andranno da un minimo di 1.315 ad un massimo di 5.699 euro e, per chi ha in corso polizze assicurative facoltative, il mancato aggiornamento potrà essere motivo di diniego e/o di contenzioso nell’eventualità di infortuni, oltre ai provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro e titolari per gli infortuni di dipendenti e coadiuvanti.

Anche per chi ha ormai una completa familiarità del mezzo, gli aggiornamenti formativi costituiscono un’occasione importante

di prevenzione dei rischi che nelle aziende agricole, come ben sappiamo, coinvolgono non solo gli operatori, ma anche gli altri soggetti che a vario titolo si possono trovare in questo ambiente.

INIPA consiglia di iscriversi ai corsi “patentini trattori” presso gli Uffici Zona di Coldiretti entro la fine di settembre. Questo permetterà di essere inseriti in via preferenziale nei corsi e consentirà all’Ente di formazione di programmare gli stessi nei tempi più idonei e utili per soddisfare le richieste pervenute.

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CAMPAGNA AMICA

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Chiara Andreis Vicepresidente, “delega Agrichef” per Paolo Sappa

TERRANOSTRA CUNEO, BUTTIERI RICONFERMATO PRESIDENTE Giuseppe Buttieri (in foto a destra) è stato riconfermato ai vertici di Terranostra Cuneo, l’Associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio promossa da Coldiretti, aderente al circuito Agriturismi di Campagna Amica.

Ad eleggere il Presidente, lo scorso 31 luglio a Fossano, il nuovo Consiglio direttivo provinciale in carica per il quinquennio 20182023, nominato a fine giugno dall’Assemblea riunita.

Sarà ancora Buttieri, eletto per la prima volta nel 2012, a guidare l’Associazione che oggi raggruppa oltre settanta aziende agrituristiche che offrono ospitalità, ristorazione e occasioni uniche di scoperta del territorio fra accoglienza, tradizione rurale ed eccellenze agricole locali.

ricco di risorse e potenzialità”.

Nuovo Vicepresidente di Terranostra Cuneo è Chiara Andreis, titolare dell’agriturismo “Cascina Sant’Eufemia” a Sinio, mentre a Paolo Sappa dell’agriturismo “Ca’ del Duduro” di Garessio è stata affidata una speciale delega sulle attività e lo sviluppo della nuova figura dell’Agrichef.

Oltre a Buttieri, Andreis e Sappa, fanno parte del nuovo Consiglio provinciale: Serena Destefanis dell’agriturismo “Il Bricco” a Treiso, Giovanni Battista Morano dell’agriturismo “Sarmore” a Salmour, Pierfranco Oberto dell’agriturismo “Il Gelso” a La Morra, Franca Pejrone dell’agriturismo “Antica Cascina Costa” a Pagno e Roberto Vallauri dell’agriturismo “L’Agrifoglio” a Limone Piemonte.

“Proseguiremo l’impegno di Terranostra - dichiara Buttieri, titolare dell’omonimo agriturismo a Cherasco - per offrire uno spaccato autentico di vita agricola cuneese a chi sceglie i nostri agriturismi.

La nostra forza sta nella capacità di proporre agli ospiti un legame genuino e profondo, per quanto fugace, con la terra e la nostra agricoltura nel segno di un’enogastronomia a Km zero e di un territorio

ECCELLENZE IN PIAZZA CON CAMPAGNA AMICA A SAVIGLIANO IL 22 E 23 SETTEMBRE Coldiretti organizza a Savigliano, in piazza Santa Rosa, un grande mercato Campagna Amica nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 settembre, che porterà il meglio delle produzioni agroalimentari piemontesi nel cuore della città.

Un concentrato di gusti ed esperienze che avvicinerà il grande

pubblico al mondo agricolo, nel segno della valorizzazione dei prodotti tipici.

Sotto i gazebo gialli saranno in vendita miele, salumi, pane, pasta, formaggi, conserve, ortaggi, vini, oli e tanti altri prodotti genuini e di stagione, in un momento di incontro privilegiato tra produttori

e consumatori.

Non solo acquisti consapevoli e garantiti, a prezzi equi. I visitatori, grazie alla collaborazione con gli esercenti saviglianesi, avranno anche la possibilità di degustare l’aperitivo Campagna Amica, un’altra interessante occasione per apprezzare i prodotti locali.

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MOVIMENTI

In programma incontri e attività in collaborazione con La Fabbrica dei Suoni

COLDIRETTI PENSIONATI: NUOVE INIZIATIVE A SUON DI MUSICA

C

oldiretti Pensionati ha aderito in qualità di partner al progetto “Play!” de La Fabbrica dei Suoni di Venasca, una cooperativa sociale che svolge molteplici attività ludico-ricreative di educazione al suono e alla musica.

Con questo progetto La Fabbrica dei Suoni intende promuovere le proprie attività ad una nuova fascia di pubblico, quello della terza età.

Sono pertanto previste visite tematiche guidate, incontri musicali, cicli di lezioni-concerto con giovani musicisti, recupero della memoria storica di canzoni, nenie e ninne nanne, riscoperta di strumenti legati alle tradizioni del territorio, attività specifiche per nonni e nipoti, per approfondire il mondo musicale attraverso la narrazione sonora di generazioni diverse ma legate da un rapporto speciale.

Fino al 31 ottobre sarà possibile visitare a Venasca presso il salone comunale la suggestiva e poetica mostra-animazione

“Dandelion: tempo di bourrée” con ingresso libero.

L’artista Elisa Tarantino, illustratrice di fama internazionale, ha dipinto ad acquarello più di mille tavole che sono state montate per dare vita a due ballerini che si avvicinano, si allontanano e si sfiorano sulle note di una bourrée a due tempi, scritta appositamente dalla violoncellista Julia Kent e ispirata alla musica tradizionale occitana. Tra i due ballerini compare un fiore semplice e comune che fa la propria apparizione nei prati a primavera, il tarassaco o dente di leone (in inglese Dandelion, derivante dal francese Dentde-lion): la tradizione popolare vuole che spargendo nell’aria i semi di questa pianta, contenuti in un soffione, si possa realizzare un desiderio d’amore.

Le antiche danze, che ancora oggi animano i momenti di incontro e festa in quei luoghi, diventano l’oggetto della ricerca di questa artista che porta nel 2017 alla realizzazione dell’animazione Dandelion.

GIORNATA DI VISITE IN VALLE VARAITA Per venerdì 26 ottobre l’Associazione Pensionati, con l’agenzia In Terre di Granda, organizza una giornata in Valle Varaita.

Al mattino a Venasca visiteremo la mostra “Dandelion: tempo di bourrée” e La Fabbrica dei Suoni. Nel pomeriggio ci trasferiremo a Melle per visitare la Valverbe, società cooperativa agricola che coltiva e trasforma piante officinali da agricoltura biologica, conosciuta per le “tisane di montagna”.

Avremo la possibilità di acquistare prodotti tipici locali tra i quali il Tomino di Melle. Il pranzo è libero o in trattoria tipica su richiesta.

Per info e prenotazioni: Segreteria provinciale Pensionati (0171 447280)

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GIOVANI IMPRESA: VERSO LA FINALE REGIONALE OSCAR GREEN

TRADIZIONALE CENA DEL RICETTO A BOVES CON DONNE IMPRESA

Il 5 settembre a Torino, nella suggestiva cornice del Borgo Medievale, saranno svelati i vincitori regionali di Oscar Green 2018, il concorso giunto alla dodicesima edizione, con cui Coldiretti Giovani Impresa premia le idee più innovative per l’agricoltura del futuro.

In gara sei categorie (“Fare rete”, “Creatività”, “Campagna Amica”, “Impresa 3.Terra”, “Sostenibilità”, “Noi per il sociale”) e due menzioni speciali per “Campagna Amica” e “Impresa 3.Terra”, per altrettanti giovani imprenditori agricoli da tutto il Piemonte. Sul prossimo numero de Il Coltivatore scopriremo se tra i vincitori ci saranno anche giovani della nostra provincia.

Lunedì 27 agosto a Boves, in occasione della Festa patronale di San Bartolomeo, si è svolta la tradizionale Cena del Ricetto.

Ricco il menù, che tra prodotti a Km zero e tipicità del territorio cuneese, ha avuto anche quest’anno come portata principale il minestrone di fagioli. Un classico della cucina bovesana, gustato da oltre 600 commensali.

Cornice d’eccezione, dopo il successo dello scorso anno, Piazza Italia allestita a festa per celebrare la storica cucina contadina con ingredienti genuini e prodotti locali.

Ad organizzare l’evento, con il Comune di Boves e la Pro Loco, è stata la sezione bovesana del gruppo Donne Impresa Coldiretti.

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EVENTI

Oltre al premio, riconoscimenti a chi ha dedicato una vita al lavoro nei campi

A DOGLIANI, L’APPUNTAMENTO CON “SCHINA CINÀ”

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le condizioni contrattuali ed economiche sono indicate nei fogli informativi a disposizione presso le filiali BANCA CRS e sul sito www.bancacrs.it.

L’appuntamento con Schina Cinà in Borgata Casale a Dogliani, “a casa” del suo ideatore, Valter Costamagna, è come sempre un momento gioioso che non fa però passare in secondo piano, il valore dell’iniziativa: ricordare in una serata speciale chi ha dedicato la vita al lavoro nei campi, con la schiena piegata appunto e chi ha scelto di tornare alla campagna, inventandosi un lavoro nuovo o riscoprendo una professione antica per dare nuova “linfa” alla terra.

Per arrivare in borgata Casale, si attraversano le magnifiche colline di Langa, dove gli scorci, il panorama e la cappella di San Damiano, parlano di arte, bellezza e poesia.

Scenario ideale per il premio che è stato assegnato a Vilma Dellaferrera, operatrice socio sanitaria che ha

scelto di tornare in Langa per coltivare nocciole. Vilma è la 22esima «Schi-na cinà». Lo «Schi-na cinà nel Mondo» (giunto alla 18° edizione) è stato assegnato alla giornalista de La Stampa e di Telegranda Zaira Mureddu. «Contadini dell’anno»

Carlo Romana e Andreina Marenco, viticoltori ai Barroeri. A loro è andata anche la vanga realizzata da Le Falci di Dronero. Premio speciale a Stefano Musso «che coltiva grani antichi e ripropone il pane della tradizione».

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CONSULENZA AGRONOMICA

Sono molti i benefici derivanti dall’introduzione di un impianto ad ozono nei locali di lavorazione e stagionatura dei formaggi

CASEIFICI: L’OZONO APPLICATO AGLI AMBIENTI DI STAGIONATURA

L’

igiene nelle lavorazioni del latte è fondamentale per garantire prodotti di alta qualità o certificati anche biologici.

Date le sue caratteristiche iperossidanti e disinfettanti, l’ozono ha un potente effetto battericida, fungicida, di inattivante virale, acaricida ed antiparassitario e per la sua flessibilità di uso è sempre più utilizzato nell’industria lattiero-casearia con approvazione del Ministero della Salute, per diverse applicazioni pratiche nei caseifici: • rimozione dei residui di latte e bio-film (che generano batteri) dalle superfici di lavoro; • trattamento delle acque di lavorazione e delle acque per la produzione di formaggi, oltreché per la disinfezione delle mammelle delle mucche; • disinfezione dei serbatoi di contenimento del latte; • disinfezione ambientale dei locali di lavorazione del formaggio; • disinfezione delle celle di stagionatura dei formaggi; • lavaggio disinfettante degli ambienti di conservazione per i rinnovi delle forme; • igienizzazione e sanificazione ambientale.

Ritrasformandosi in ossigeno

dopo un breve periodo di vita, l’ozono offre numerosi vantaggi rispetto ai convenzionali sistemi di disinfezione poiché non rilascia prodotti chimici secondari come invece accade con l’utilizzo di prodotti quali il cloro, l’alcool, l’ammonio, ecc.

La ditta Protea Srl, insieme a Coldiretti Cuneo e all’Agenzia 4A, si è occupata sia per la parte di ricerca ed analisi delle problematiche sopra descritte, che come fornitrice di soluzioni tecniche applicate anche ai caseifici ed alla zootecnia, di confermare alcuni dei dati scientifici già dichiarati dai vari Organismi Internazionali, in un’ottica an-

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che e soprattutto di miglioramento qualitativo del prodotto.

CASO STUDIO Il lavoro svolto nelle sale di stagionatura e locali annessi, ha avuto come primo approccio l’obiettivo di migliorare le aree lavorative “ricche” di batteri, muffe e ammoniaca dispersa in aria. Per risolvere queste problematiche sono stati approntati idonei impianti per il trattamento ambientale che, immettendo ozono allo stato gassoso a controllate concentrazioni in base ai parametri stabiliti dal Ministero della Salute e dal manuale HACCP, hanno migliorato le

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condizioni ambientali in maniera incisiva. I risultati ottenuti sono stati determinanti: • eliminazione del 70% dell’ammoniaca dispersa in aria; • eliminazione/inattivazione del 95% delle muffe ambientali e delle spore.

Un altro aspetto, molto delicato affrontato, riguardava il “trattamento” in presenza di prodotti di stagionatura, dove le problematiche più rilevanti in fase produttiva e commerciale sono rappresentate dalla perdita di peso delle forme a causa dell’aggressione degli acari del formaggio.

Protea Srl ha effettuato un’attenta valutazione per adeguare minuziosamente gli impianti ad ozono capaci di eliminare gli agenti organici “cattivi” preservando la parte organica “buona”.

Gli effetti che tutt’oggi si stanno ottenendo sono: • miglioramento della superficie del prodotto, meno intaccato dagli acari; • mantenimento del peso del prodotto e conseguente tutela del suo valore commerciale; • ambiente salubre per il lavoro degli operatori.

Come si nota dalle immagini sul luogo del lavoro, le differenze fra

il prima e il dopo del trattamento sono esplicative già a occhio nudo.

La forma all’interno di un ambiente non trattato con ozono e senza l’attuazione delle procedure utilizzate, è evidentemente corrosa dall’azione degli acari con relativa perdita di peso.

Viceversa si nota l’integrità della forma allo stesso stato di stagionatura, una volta attuate le procedure di trattamento con ozono (foto 1 e 2).

Una volta spostate le forme dalla loro posizione abituale, si vede come la superficie di appoggio nel primo caso (senza procedure con ozono) sia ricoperto da uno strato di polvere di acari e formaggio, nel secondo caso (con utilizzo di ozono e relative procedure di applicazione) sia pulito da sedimenti e residui, limitando molto gli scarti di prodotto (foto 3 e 4).

Dopo circa due anni di messa in opera degli impianti, in base alle procedure di intervento dell’azienda, si rileva che i risultati ottenuti e ottenibili non sono limitati nel tempo ma perdurano e mantengono alti livelli di bonifica ambientale ed un evidente e consistente mantenimento del peso del prodotto.

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Prima del trattamento

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Dopo il trattamento

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Prima del trattamento

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CONCLUSIONI

Generatore di ozono in un caseificio

Si conferma dunque che un idoneo impianto ad ozono se coadiuvato da adatte procedure di utilizzo e impiego sia un ausilio eccezionale, anche per le produzioni biologiche, per: • disinfestazione delle celle di stagionatura da acari, insetti, muffe e parassiti (la cui formazione è favorita dall’umidità dell’ambiente); • eliminazione nelle celle di stagionatura dell’eventuale odore di ammonio e la relativa trasmissione ai formaggi in maturazione ( con conseguente miglioramento della qualità del formaggio); • controllo della qualità dell’aria e della trasmissione delle infezioni negli ambienti di lavoro, di preparazione di formaggi, latticini e quanto altro; • Sanificazione delle superfici ed attrezzature anche dove

Dopo il trattamento

è complesso arrivare con i metodi convenzionali (risparmiando sia in termini di quantità d’acqua utilizzata, sia in termini di utilizzo di sostanze chimiche); • Sterilizzazione delle acque di governo per mozzarelle e altri latticini; • Lavaggio e disinfezione dei vasetti di yogurt prima del confezionamento.

Importante osservare però, che data la grande varietà di formaggi e diverse modalità di lavorazione, stagionatura e stoccaggio degli stessi , come sia necessario definire caso per caso le procedure da utilizzare per un idoneo utilizzo, anche in previsione di cambiamenti nei processi produttivi e/o dei prodotti lavorati, nel corso del tempo.

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CONSULENZA AGRONOMICA

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A cura dei tecnici dell’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo

INTERVENTI AGRONOMICI DEL MESE DI SETTEMBRE Uno sguardo alle coltivazioni del territorio a settembre. Il primo mese di autunno si presenterà con temperature nella media e precipitazioni in media o sopra, con qualche perturbazione anche intensa.

Nel dettaglio ecco gli interventi per ogni tipo di coltura:

CEREALI

Mentre procede la trebbiatura della soia di primo raccolto, continuare a monitorare la presenza di cimice asiatica ed acari sulle soie di secondo raccolto. Procedere inoltre con la trinciatura del mais da trinciato di primo raccolto e valutare le prime trebbiature dei mais da granella di prima semina.

In ottemperanza a quanto disposto dal decreto 22 gennaio 2014 (PAN) punto A.7.2 Difesa integrata obbligatoria Procedere con l’eventuale semina del colza e, in presenza di condizioni pedoclimatiche favorevoli ed ove necessario, intervenire con diserbi di pre-emergenza.

Procedere con la semina dei loietti, prati e medicai e, qualora necessario, intervenire su medicai con diserbi di post emergenza precoce.

FRAGOLA e PICCOLI FRUTTI

Su mirtillo controllare la presenza della cocciniglia; i trattamenti sono consigliati alla caduta completa delle foglie per questo parassita.

Si consigliano applicazioni fogliari di boro per migliorare la ripartenza vegetativa del prossimo anno. A fine mese consigliati interventi a

base di rame per il controllo dei cancri rameali e per favorire la caduta delle foglie.

Su mora e lampone controllare la presenza di cecidomia ed effettuare trattamenti insetticidi al fine di ridurne il danno. Ultimata la raccolta delle more e dei lamponi, allontanare quanto prima i tralci che hanno prodotto al fine di migliorare la produzione sui tralci del prossimo anno. Effettuare trattamenti fungicidi a settembre per gestire marciumi e altre patologie fungine. Monitorare la presenza di acari ed eriofidi.

Su fragola unifera sono conclusi i trapianti; porre estrema attenzione alla presenza di acari e tarsonema, da controllare con acaricidi specifici ed effettuare trattamenti per la gestione del mal bianco. Sono altresì consigliati trattamenti antimarciume per il controllo dell’antracnosi e altri patogeni a carico della radice. Monitorare anche afidi e aleurodidi e, in caso di forte presenza, utilizzare trattamenti insetticidi. Controllare eventuale presenza di oziorrinco e maggiolino SEGUE

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60 sulle radici delle piante, soprattutto su quelle coltivate in substrato.

Su fragola rifiorente iniziare ad utilizzare prodotti per la gestione dei marciumi dei frutti, da abbinare a prodotti per il controllo del mal bianco. Monitorare costantemente le presenze di tripide e ragnetto rosso. In caso di forte presenza di miridi e cimici è consigliato effettuare trattamenti specifici.

Monitorare la presenza della Drosophila e della cimice asiatica, specialmente su fragola e lampone. Si ricorda che i soli trattamenti chimici non bastano: per risultati soddisfacenti occorre abbinarli a buone pratiche di gestione come mantenere le piante pulite, evitare dimenticanze di frutti in raccolta, evitare l’eccessiva maturazione dei frutti sulla pianta, allontanare i frutti di scarto senza gettarli a terra o tra i tunnel. La miglior strategia per la gestione della Drosophila è l’adozione di reti anti-insetto.

FRUTTA

Su albicocco e ciliegio, considerata la forte sensibilità di queste specie alla batteriosi, si consiglia di terminare entro il mese di settembre le operazioni di potatura.

Su pesco e susino, ultimata la raccolta delle varietà più tardive, sarà necessario, soprattutto sulle piante che hanno avuto una forte attività vegetativa, intervenire con una potatura di sfoltimento per favorire un migliore passaggio della luce e una conseguente migliore maturazione del legno e delle gemme a frutto per la prossima stagione.

Su tutte le varietà di melo e pero, la maturazione è in ritardo rispetto alla passata stagione; i tecnici continueranno per tutto il mese ad effettuare i test di maturazione al fine di individuare l’epoca ottimale per lo stacco e gli indici ottenuti verranno segnalati tempestivamente alle imprese.

Su tutte le varietà di pero, dalla fine del mese, è consigliato intervenire con un primo trattamento con un prodotto a base di zolfo per il contenimento dell’eriofide galligeno.

Sul kiwi è prevista per la seconda fine del mese la maturazione delle varietà più precoci e anche su questa specie è fondamentale seguire con attenzione l’evolversi della maturazione per stabilire il momento più opportuno per la raccolta.

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NOCCIOLO e CASTAGNO

La maturazione scalare di questa annata agraria allunga inesorabilmente le operazioni di raccolta, essicazione, stoccaggio e conferimento del prodotto nocciola. La pulizia dei corileti dopo la raccolta ad opera della trinciatura è consigliata per facilitare la decomposizione del materiale di scarto e amplificare la matrice organica nel terreno.

L’asportazione delle pertiche secche con seguente trattamento rameico rientrano nella routine di questo periodo. Le aziende che ne hanno la possibilità possono procedere alla concimazione organica ed al suo interramento.

Su castagno mantenere per le prime settimane di settembre le trappole per la cattura degli scolitidi, che potranno essere rimosse da metà mese circa. Si avvicinano le raccolte e non sono quindi più effettuabili interventi per la gestione di Cydia e balanino, ma resta da monitorare la presenza di danno in raccolta: i frutti colpiti dagli insetti vanno allontanati dal campo con la raccolta e non lasciati a terra in quanto incrementano la popolazione dannosa per la prossima annata. Sugli impianti nuovi non in produzione massima attenzione al controllo degli scolitidi.

ORTICOLE

Con le prime rugiade mattutine monitorare le piante di pomodori per verificare la presenza di macchie di peronospora sulle foglie ed evitare di chiudere i tunnel durante la notte per evitare l’aumento dell’umidità dell’aria.

Su peperone continuare a mantenere le coperture per la piralide.

Dove presente la rete antinsetto, fare attenzione a chiudere le aperture durante le fasi di raccolta e prestare attenzione ad eventuali presenze di cimice all’interno dei tunnel, poiché le semplici reti per nottuidi non riescono a contenerla in modo efficace.

Su zucchini e zucca in caso di attacchi di peronospora e oidio intervenire rispettivamente con rame e zolfo.

Monitorare attentamente la presenza di cimice asiatica su fagiolo e, in caso di presenza accertata ed elevata con piante in pieno sviluppo, intervenire con insetticidi specifici.

Dopo il trapianto di cavoli, cavolfiori e broccoli prestare attenzione alla presenza di altica e intervenire con larvicidi se si notano voli di adulti di cavolaia.

Iniziare le semine in pieno campo degli spinaci sistemando il terreno in modo da evitare ristagni idrici.

VITE

Visto l’andamento climatico e il ritorno ad una vendemmia in linea, come tempistiche, a quelle tradizionali, su varietà tardive quali nebbiolo e barbera è ancora possibile intervenire con prodotti rameici per proteggere la nuova vegetazione ancora in formazione. Per le varietà a bacca bianca si è ormai in raccolta.

Attenzione alle alte temperature ed indirizzare la raccolta al mattino per poter salvaguardare i profumi in fermentazione.

Prestare molta attenzione ad eliminare i grappoli colpiti da grandine e marciume acido.

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Settembre | 2018

CONSULENZA LEGALE

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Le immissioni rappresentano una delle molestie principali al diritto di proprietà. Come comportarsi quando diventano intollerabili

RAPPORTI DI VICINATO: PROFILI GIURIDICI E TUTELE Il problema dei rapporti di vicinato acquista l’aspetto di un problema particolarmente attinente alla proprietà fondiaria. In particolare, l’articolo 844 del Codice Civile statuisce che “il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto riguardo alla condizione dei luoghi.

Nell’applicare questa norma, l’Autorità Giudiziaria, deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso”. Per immissioni, si intendono tutte le intrusioni

e/o molestie di tipo immateriale (fumo, calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili) che derivano, direttamente o indirettamente,

dall’attività lecita svolta in modo continuato o periodico, ma non accidentale, dal proprietario di un fondo e che finiscono per interfeSEGUE

64 rire e confliggere con il diritto di proprietà del vicino, limitando e/o impedendo il legittimo e totale godimento del fondo stesso.

Il Codice Civile parla di “normale tollerabilità”, concetto di non facile percezione e determinazione. Detta locuzione indica il limite entro il quale l’immissione, pur comportando una parziale menomazione del godimento della proprietà, è ritenuta, comunque, accettabile per il proprietario del fondo che la subisce. Di conseguenza, la valutazione della tollerabilità/ accettabilità di una immissione, è rimessa al prudente apprezzamento dell’Autorità Giudiziaria. Nel valutare il predetto parametro, però, il Codice Civile, indica due criteri: 1) lo stato dei luoghi; 2) l’esigenza di contemperare le necessità della produzione con le ragioni della proprietà. In particolare, facendo riferimento al secondo parametro, sempre il Codice Civile, parla di una “priorità di un determinato uso”. La Corte di Cassazione, negli anni, ha sedimentato un concetto di “preuso” ovvero, acquistare una Rimozione amianto in totale sicurezza Ricopertura con materiali idonei alle vostre esigenze

CONSULENZA LEGALE abitazione in una zona industriale, comporterà delle immissioni (rumori, fumi, ecc.) sicuramente maggiori rispetto ad una zona residenziale e, quindi, il criterio della normale tollerabilità, sarà più alto in una zona industriale rispetto ad una residenziale. Lo stesso concetto è estendibile anche ad una zona di villeggiatura rispetto ad un normale centro abitato. Per quanto concerne i rumori molesti, però, la Legge Quadro sull’inquinamento acustico (L.447/1995), fissa dei parametri ben precisi da non superare: 3 (tre) decibel nelle ore notturne e 5 (cinque) nelle ore diurne.

Tutela in sede civile e penale

Nei confronti delle immissioni che superano la normale tollerabilità (cd. immissioni moleste) è prevista una tutela sia in sede civile che penale. Legittimato “attivo” ad agire in giudizio, è il titolare di un diritto reale (proprietario) o personale di godimento (conduttore) sul fondo.

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Naturalmente, anche le persone di famiglia e/o conviventi con il proprietario e/o titolare di altro diritto sul fondo, hanno diritto alla stessa tutela. Legittimato passivo, ovvero chi subisce l’azione legale, sarà il proprietario del fondo dal quale provengono le immissioni, anche se queste derivano dalle particolari modalità d’uso del fondo da parte del conduttore, qualora il proprietario non abbia predisposto le misure necessarie. In sede civile, due sono le azioni esperibili: l’azione inibitoria, finalizzata a conseguire la cessazione delle immissioni intollerabili e l’azione risarcitoria, volta ad ottenere il ristoro economico del danno subito. L’azione inibitoria è diretta ad impedire al proprietario del fondo, dal quale provengono le immissioni moleste, il perpetuarsi delle stesse. Per quanto concerne l’altra azione, è possibile esperire un’azione di risarcimento danni nell’ipotesi di ingiusto pregiudizio arrecato da fatto doloso o colposo altrui.

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nei confronti del responsabile delle immissioni intolleranti. Non solo il danno arrecato alla quiete ed al riposo ma, soprattutto, così come riconosciuto da molteplici sentenze di Cassazione, anche il danno alla salute (si pensi ad una esposizione prolungata al rumore), bene protetto e garantito dall’articolo 32 della nostra Costituzione, nelle sue diverse componenti: danno morale, danno biologico, danno psichico, danno da stress, danno esistenziale, ecc. Dal punto di vista penale, la tutela prioritaria contro le immissioni moleste, è garantita dall’articolo 659 del Codice Penale il quale statuisce che “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309,00. Si applica l’ammenda da euro 103,00 a euro 516,00 a chi esercita una professione o

un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’autorità”. La persona che ha subito un danno, cosiddetta persona offesa, può costituirsi parte civile nel processo penale e chiedere il risarcimento dei danni subiti. Ovviamente, chi intende ottenere il risarcimento del danno, dovrà dimostrare che le immissioni provenienti dal fondo del vicino superino la normale tollerabilità (ad

esempio rilievi dell’ARPA, dell’ASL, relazione di un tecnico, ecc.) e che le stesse abbiano arrecato il predetto danno (certificati medici, perizia medico-legale, ecc.). Oltre alle norme suindicate, va menzionata la tutela apprestata dalla legge quadro sull’inquinamento acustico (legge 447 del 1995). Questa legge ha come principio cardine la tutela del diritto alla salute prescritto dall’articolo 32 della Costituzione ed in tal senso, prevede, in capo al Sindaco, un potere di ordinanza. L’ordinanza può obbligare colui che provoca le immissioni a cessare le stesse o a ridurne l’entità in modo da rientrare nella normale tollerabilità. L’ordinanza, viene emessa a seguito dei rilievi tecnici dell’ARPA (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale). In definitiva, la persona che si reputi lesa dalle immissioni moleste, può agire in sede civile (azione inibitoria e risarcitoria), in sede penale ed anche in sede amministrativa, chiedendo l’intervento delle autorità, al fine di ottenere una inibitoria delle immissioni intollerabili.

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CreditAgri Italia opera da lungo tempo con ISMEA-SGFA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, quale Ente pubblico economico operante nell’erogazione di servizi informativi, assicurativi e finanziari), attraverso un proprio “Sportello ISMEA” a carattere dedicato, in funzione del rapporto di stretto partenariato che consente di accedere alla predisposizione e assistenza verso operazioni finanziarie che utilizzano la Garanzia pubblica.

Per quest’ultima, le forme di applicazione sono sia in Controgaranzia con Creditagri, che in termini di assistenza e consulenza all’accesso alla stessa, quale supporto all’emissione di Garanzia Diretta da parte di ISMEA, a sostegno del Sistema bancario e Società di leasing, a fronte di operazioni di finanziamento richieste dall’Impresa Agricola alla Banca e al Confidi.

La Garanzia Pubblica Diretta è di

fatto una agevolazione che utilizza Fondi Pubblici, rilasciata sotto forma di fidejussione. Fideiussione quest’ultima rilasciata da ISMEA - previa specifica istruttoria di merito - ai soggetti beneficiari, per le finalità e nei limiti previsti dalla normativa in materia e nel caso in cui il soggetto beneficiario richiedente non disponga di garanzie tali da assistere integralmente il finanziamento richiesto.

Essa è disciplinata dal decreto 22 marzo 2011 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, pubblicato sulla GU n. 210 del 9 settembre 2011 concernente il rilascio di garanzie a norma dell’articolo 17 comma 2 e 4 del Dlgs 102/2004.

I vantaggi per i Soggetti Finanziatori, quale il Sistema Bancario, ricadono nella possibilità di favorire l’accesso al credito delle aziende agricole, attraverso l’abbattimento degli spread e la riduzione del patrimonio di vigilanza delle banche richiesto da Basilea 2.

In buona sostanza, il rischio per le banche sulla quota di finanziamento garantita da ISMEA è pari a “Zero” e nel contempo tale garanzia dello Stato permette ai soggetti finanziatori di ridurre il fabbisogno di capitale ai fini del patrimonio di

vigilanza, consentendo, a parità di ogni altra condizione, di praticare condizioni di miglior favore alle imprese finanziate.

I Soggetti Beneficiari, quali le Imprese Agricole e della filiera Agroalimentare, che possono trarre vantaggio sono tutte le PMI, iscritte al Registro delle Imprese e operanti nel settore agricolo, di cui all’articolo 1 del DLgs 18/05/2001 n. 228 attraverso interventi finalizzati ad incrementare la competitività del comparto.

Le PMI devono essere economicamente e finanziariamente sane, valutate sulla base dei criteri contenuti nelle Disposizioni operative di ISMEA e inoltre non devono essere definite imprese in difficoltà ai sensi dell’art. 1, paragrafo 7, del Reg. CE 800/2008.

• In linea di massima, gli interventi ammissibili rientrano nell’acquisto di terreni, negli investimenti rivolti alla costruzione, acquisizione, ampliamento, ristrutturazione e miglioramento di beni immobili strumentali all’attività, nell’acquisto di macchinari e attrezzature, negli impianti di produzione di energia rinnovabile, oltre al supporto finanziario per la Conduzione e/o liquidità e per il Consolidamento passività.

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Ecco i più significativi: - Accesso al servizio specializzato di consulenza di CreditAgri Italia Ente Finanziario specializzato nel mondo agricolo e agroalimentare; - Utilizzo di una agevolazione pubblica e quindi dell’opportunità di abbattere i costi di garanzia attraverso le agevolazioni previste dal Reg.UE 1407/2013 – De Minimis; - Possibilità di ridurre e/o integrare l’apporto di garanzie proprie, ottenendo nel contempo migliori e più vantaggiose condizioni economiche, oltre che soluzioni finanziarie maggiormente interessati; - Facilitare l’accesso al credito attraverso la condivisione del rischio su singola operazione tra Banca e ISMEA; - Possibilità di valutare la proposta di ISMEA e decidere se aderire ovvero lasciare cadere la proposta.

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IL “CUMULO DEI PERIODI ASSICURATIVI” RIGUARDA ANCHE LE “CASSE PROFESSIONALI” Il cumulo è un meccanismo particolare, in aggiunta alla ricongiunzione e alla totalizzazione, utilizzabile per valorizzare la contribuzione mista, ovvero, quella contribuzione accreditata in più casse della previdenza obbligatoria frutto di carriere lavorative discontinue.

Questo strumento consente al lavoratore di cumulare i periodi assicurativi accreditati presso differenti gestioni, senza oneri a suo carico, per il riconoscimento di un’unica pensione da liquidarsi secondo le regole di calcolo previste da ciascun fondo e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento.

Destinatari

Dal 1° gennaio 2017 il cumulo contributivo è esercitabile dai lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, autonomi (commercianti, artigiani, coltivatori

diretti e mezzadri) e dagli iscritti alla gestione separata dell’Inps, oltre che dagli iscritti alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (ex Inpdap, ex Enpals, Fondo Volo, Elettrici, Telefonici eccetera) nonché anche dagli iscritti alle casse professionali (es. Cassa Forense, Cassa dei Dottori Commercialisti ecc.).

L’INPS nel mese di maggio ha comunicato che sono dieci, sulle 17 previste, le convenzioni già sottoscritte dagli enti previdenziali dei professionisti che consentono di soddisfare oltre l’80% dei possibili interessati al cumulo gratuito dei contributi previdenziali con l’INPS, sommando i periodi non coincidenti.

I requisiti

Il cumulo deve interessare tutti e per intero i periodi contributivi non coincidenti accreditati presso le diverse gestioni assicurative menzionate, purché gli assicurati non risultino già titolari di un trat-

tamento pensionistico diretto in una delle gestioni interessate dal cumulo stesso (comprese le casse professionali). Dal 1° gennaio 2017, per effetto di una modifica contenuta nella legge di bilancio 2017, il cumulo è ammesso anche qualora gli interessati abbiano perfezionato i requisiti per il diritto a un trattamento pensionistico autonomo in una delle casse interessate.

I trattamenti erogati

Dal 1° gennaio 2017 attraverso il cumulo dei periodi assicurativi è possibile conseguire sia la pensione di vecchiaia che la pensione anticipata (tabella sottostante) al perfezionamento dei requisiti previsti dalla Legge Fornero.

Il cumulo consente, inoltre, la liquidazione della pensione di inabilità e di una pensione indiretta mentre non prevede la possibilità di conseguire l’assegno ordinario di invalidità.

Di seguito la tabella per LA PENSIONE ANTICIPATA:

ANNO

UOMINI

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Dal 2017 al 2018

42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane)

41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane)

Dal 2019 al 2020

43anni e 3 mesi (pari a 2.249 settimane)

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Il sistema di calcolo

L’importo della pensione è determinato dalla somma dei pro-quota, tante quante saranno le gestioni interessate: ciascuna determinerà il trattamento in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni.

A differenza della totalizzazione, la pensione verrà liquidata con il sistema retributivo ove applicabile,

fermo restando, che, per i periodi successivi al 1° gennaio 2012, dovrà essere utilizzato solo il sistema contributivo. Per la determinazione del sistema di calcolo, occorre avere riguardo all’anzianità contributiva complessivamente maturata nelle diverse gestioni assicurative.

La domanda

I soggetti che intendono esercitare la facoltà di cumulo devono presentare la relativa domanda all’Ente previdenziale di ultima

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iscrizione ed in particolare alla forma assicurativa dove risulta accreditata l’ultima contribuzione a favore del lavoratore.

Nel caso in cui il soggetto interessato al cumulo risulti da ultimo iscritto a più forme assicurative ha facoltà di scegliere quella alla quale inoltrare la domanda.

L’Ente istruttore, accertata la sussistenza del diritto al trattamento pensionistico richiesto, acquisisce le quote di pensione interessate al cumulo.

CUMULO DEI PERIODI ASSICURATIVI Pensione di vecchiaia Prestazioni Conseguibili

Pensione di anzianità Pensione di inabilità Pensione indiretta

Sistema di calcolo

Ciascuna Gestione per la parte di propria competenza, determina il trattamento pro quota in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento

Condizioni

Nessuna pensione diretta liquidata a carico delle gestioni interessate nel cumulo AGO (FPLD – Gestione Speciali del lavori Autonomi) Fondi Sostitutivi dell’AGO (es. ex Elettrici, Ex telefonici, Ex Enpals Fondo Volo, Inpgi, ecc.)

Gestioni interessate

Fondi Esclusivi dell’AGO (Cassa Stato, Cassa Stato, Cps, Cpi, Cpug,Cpdel, FS, Poste) Gestione Separata INPS Fondo Clero Casse Libero Professionali convenzionate con INPS

I pagamenti

Il pagamento dei trattamenti pensionistici in regime di cumulo è effettuato dall’INPS che stipula apposite convenzioni con gli Enti

di previdenza privati interessati, L’Istituto è ente pagatore anche nei casi in cui non sia interessato al pagamento di alcuna quota di pensione L’onere dei trattamenti è a carico delle singole gestioni e

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forme pensionistiche, ciascuna in relazione alla propria quota.

Il Patronato EPACA di Coldiretti è a disposizione per la consulenza e la presentazione delle istanze di cumulo.

I NOSTRI VIAGGI dal 6 al 9 ottobre 2018

BORDEAUX E LE DUNE SULL’OCEANO

La cenerentola è risorta: Bordeaux (Francia) oggi vanta con orgoglio l’essere stata inserita tra i Beni Patrimonio dell’Umanità per il suo elegante centro storico, per le colline dai pregiati vini e per le meragliose spiaggie sull’Oceano Atlantico. Un viaggio unico nel suo genere. dal 13 al 14 ottobre 2018

GENOVA E I ROLLI DAY

Un weekend insolito alla scoperta di una delle città più belle d’Italia dove degustare un’ottima cucina della tradizione e scoprire dimore aristocratiche eccezionalmente aperte per queste due giornate. dal 16 al 23 ottobre

NEW YORK A RITMO DEL CUORE

La città più pazzesca del mondo, più elettrizzante, più affascinante e più ripresa dalle telecamere di centinaia di film. Non perdetevi questa occasione per scoprire la vera New York ed il suo vibrante appeal.

Speciale Capodanno

29 dicembre - 2 gennaio 2019 MARRAKESH E IL DESERTO

Iniziare il nuovo anno in una città vivace, storica, affascinante ed anche moderna: Marrakesh. Divertirsi tra suoni e luci di un paese ricco di fascino scoprendone i segreti del deserto con escursioni quotidiane all’insegna della bellezza e del divertimento che solo il Marocco possono offrire.

dal 26 al 28 ottobre 2018

UMBRIA: Assisi, Gubbio, Spoleto e Perugia

I luoghi di San Francesco e le verdi colline dell’Umbria tra tesori d’arte e la gustosa tavola della tradizione.

28 ottobre 2018

FOLIAGE nel Biellese

I colori dell’autunno offrono uno scenario impareggiabile nel parco della Burcina a pochi chilometri da Biella. Un appuntamento imperdibile accompagnato dalla buona cucina del territorio. dall’11 al 18 novembre 2018

AUTUNNO MEDITERRANEO CON COSTA FASCINOSA

Apputantamento ormai di tradizione per una crociera tra le più belle città del mediterraneo (Catania, Malta, Napoli, Barcellona e Marsiglia) con partenza da Savona e comodo transfer dalla provincia di Cuneo. dal 22 al 26 Novembre 2018

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SERVIZI ALLA PERSONA

Settembre | 2018

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Per una adeguata consulenza, meglio affidarsi a professionisti qualificati

QUANDO ANDARE IN PENSIONE? CHIEDI AL PATRONATO EPACA L’approssimarsi della legge di bilancio 2019 porta molti organi di stampa a presentare le ipotesi più varie in ordine alla possibilità di accesso alla pensione.

Si tratta ovviamente di un argomento sempre “caldo”, che attira l’attenzione di tutti e che porta, però, spesso le persone ad affidarsi a soggetti poco professionali e con una scarsissima preparazione, tanto da creare notevoli ritardi e problemi nella valutazione del proprio diritto alla pensione.

Per questo motivo, è importante che chi vuole avere idee chiare sul proprio futuro pensionistico si rivolga a personale qualificato e professionalmente preparato a fornire un’adeguata consulenza in

Agente di zona: Flavio Busso Cell: 338.9870643 E-mail: flaviobusso@eurotunnelsrl.it

materia previdenziale.

Le attuali normative previdenziali prevedono numerose possibilità di accesso: oltre alle tradizionali pensioni anticipate e di vecchiaia, troviamo le pensioni in totalizzazione, quelle in cumulo, le pensioni con computo nella Gestione separata, le pensioni per i lavoratori precoci, l’anticipo pensionistico volontario (APE), le pensioni per i lavori usuranti e via dicendo.

Ci sono norme che si sono avvicendate nel tempo, che continuano a garantire ancora deroghe specifiche per l’accesso alle pensioni, così come ci sono norme più recenti che hanno permesso a chi aveva una posizione previdenziale variegata di usufruire di

un’unica pensione; senza dimenticare i casi di chi sia già pensionato, ma possa e debba ancora chiedere prestazioni supplementari od integrative.

Per questo motivo, gli uffici Epaca della Coldiretti hanno sviluppato una formazione ad ampio raggio per tutti i propri operatori al fine di poter garantire consulenze adeguate in materia, valutazioni previsionali coerenti con l’attuale sistema di calcolo delle pensioni, preparazioni ottimali per l’inoltro delle pratiche nei tempi e con le modalità previste da specifici accordi con gli Enti previdenziali in modo tale da garantire tempi certi di liquidazione degli assegni pensionistici.

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72

SERVIZI ALLA PERSONA

Presso il Patronato EPACA si può usufruire della specifica consulenza

INAIL: LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI Il tunnel carpale, le tendiniti e l’ernia discale sono disturbi muscolo-scheletrici che possono dare luogo a malattie riconosciute dall’INAIL I lavoratori, sia dipendenti che autonomi, possono essere esposti, nell’espletamento dell’attività lavorativa, ad una molteplicità di rischi,

che possono dar luogo al riconoscimento di malattie professionali da parte dell’INAIL. A titolo esemplificativo, eviden-

ziamo alcune patologie “muscolo-scheletriche” che possono essere ricondotte a malattie professionali:

PATOLOGIE

LAVORAZIONI

TUNNEL CARPALE

La sindrome del tunnel carpale può essere riconosciuta a chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza

TENDINITI

Le tendiniti della spalla, del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza

ERNIA AL DISCO

Chi ha contratto ernia discale lombare in quanto impegnato in lavorazioni di movimentazione manuale dei carichi svolte in modo non occasionale o in lavorazioni svolte con macchine

IMPORTANTE: Per qualsiasi dubbio non esitate a contattare il Patronato EPACA, dove troverete una qualificata consulenza medico-legale in materia

di infortuni sul lavoro, malattie professionali, prestazioni di invalidità civile e invalidità INPS. l patrocinati possono usufruire della consulenza medica presso

l’Ufficio Provinciale EPACA. Per fissare un appuntamento occorre rivolgersi agli Uffici di Zona o telefonare direttamente al numero 0171 447265.

Settembre | 2018

Per presentare le istanze, rivolgersi al Patronato Epaca

COLTIVATORI DIRETTI: VARIAZIONI INPS DA RICORDARE I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali sono tenuti ai sensi della legge n. 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto; Tali situazioni possono incidere sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali.

Tali variazioni devono essere segnalate all’INPS entro 90 giorni

dalla decorrenza delle stesse.

Gli uffici del Patronato Epaca di Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di tali istanze.

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Confermato il contributo per il 2018

OK AL BONUS ASILO NIDO Si tratta di un contributo economico di importo pari a 1.000 euro che è possibile richiedere per l’iscrizione dei figli al nido o per l’assistenza domiciliare.

Nel dettaglio, si può presentare domanda in relazione a due specifiche situazioni: • pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati; • introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione a favore dei bambini affetti da gravi patologie croniche.

Il bonus nido viene erogato per figli da 0 a 3 anni e l’importo complessivo è calcolato in base alle ore di asilo nido frequentate.

Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per l’inoltro delle richieste di bonus.

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SERVIZI ALLA PERSONA

Requisiti e condizioni per chiedere il ricalcolo

COME ACCEDERE AL SUPPLEMENTO DI PENSIONE

Diverse gestioni

Nel caso in cui l’interessato sia già titolare di pensione come lavoratore dipendente e possa far valere anche contributi versati nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cioè coltivatori diretti, artigiani, commercianti), può chiedere il supplemento di pensione solo dopo aver compiuto l’età pensionabile per vecchiaia nelle gestioni speciali (requisiti modificate dalla Riforma Monti) e sempreché siano trascorsi almeno due anni o cinque anni come precisato in precedenza.

Quando

Il supplemento si può chiedere a condizione che: • siano trascorsi almeno cinque anni dalla decorrenza della pensione o del precedente supplemento oppure • siano trascorsi due anni dalla decorrenza della pensione o del precedente

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I contributi versati dopo la decorrenza della pensione o del precedente supplemento e non richiesti in aggiunta dal defunto, vengono automaticamente inseriti nell’importo della pensione ai superstiti, cioè senza necessità di presentare ulteriori domande oltre a quella di reversibilità.

Decorrenza

Il supplemento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della relativa domanda, pertanto è utile controllare attraverso l’assistenza del Patronato Epaca della Coldiretti l’esistenza del relativo requisito, per non perdere ratei di pensione maggiorati del relativo supplemento.

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Il pensionato che, dopo la liquidazione della pensione, continua a lavorare e, conseguentemente, a versare i relativi contributi, può chiedere all’INPS che la pensione venga ricalcolata con l’aggiunta dei nuovi contributi, attraverso la liquidazione di un supplemento di pensione.

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Settembre | 2018

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Aperte le iscrizioni per il corso che formerà nuovi operatori a domicilio

“A CASA”, NUOVO CORSO PER COLLABORATORI DOMICILIARI Sono aperte le iscrizioni al nuovo corso di formazione per diventare operatori di “A Casa”.

A Casa è un servizio di assistenza a domicilio per anziani autosufficienti, persone con lievi disabilità e famiglie in difficoltà.

Per i Collaboratori Domiciliari costituisce un’ottima opportunità per integrare il reddito familiare/ aziendale e svolgere un’attività nel sociale.

Il Collaboratore Domiciliare, infatti, è retribuito per fornire sostegno a domicilio: si prende cura dell’assi-

stito, consentendogli di vivere in relativa autonomia in casa sua e lo supporta con visite di compagnia e controllo. In base alle necessità, lo accompagna a visite ospedaliere, negli uffici e per acquisti. Gli consegna farmaci e spesa, lo assiste durante i pasti, gli dà sostegno nella gestione della vita quotidiana.

Diventa una figura di riferimento e fiducia sia per l’assistito che per la sua famiglia.

Il servizio A Casa è offerto, per il tramite dei Consorzi socio-assistenziali oppure in forma privata,

dalla Cooperativa Linfa Solidale.

Gli interessati dovranno superare una selezione iniziale e seguire il corso formativo, svolto in collaborazione con gli Enti socio-sanitari del territorio, che li impegnerà per 30 ore. Il corso è in programma fra ottobre e novembre 2018.

PER INFORMAZIONI Cooperativa sociale Linfa Solidale Tel.: 0171 447281 Email: acasa@linfasolidale.it

Coldiretti aderisce all’iniziativa per tirocini formativi in azienda agricola

LAVORO, CANDIDATURE APERTE PER OPP.LA Sono aperte dal 17 settembre al 12 ottobre 2018 le candidature alle opportunità di tirocinio formativo previste da OPP.LA 2018 (Opportunità Lavoro), l’iniziativa promossa dalla Fondazione CRC per favorire l’inserimento lavorativo di giovani e adulti disoccupati, inoccupati, regolarmente

iscritti presso i Centri per l’impiego della provincia di Cuneo.

I candidati selezionati svolgeranno un’esperienza di tirocinio di 6 mesi, ricevendo un’indennità di 700 euro lordi al mese, presso le aziende individuate sul territorio provinciale.

Tra queste, anche le aziende associate a Coldiretti Cuneo.

La nostra Organizzazione ha ade-

rito all’iniziativa per consentire agli imprenditori agricoli di entrare in contatto con nuove risorse umane da inserire in azienda, rispondendo al contempo a situazioni di difficoltà sociale.

Le persone interessate potranno visionare le opportunità di lavoro offerte e candidarsi, se in possesso dei requisiti richiesti, sul sito www.oppla.info.

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SPORTELLO SALUTE

Considerati di “serie B”, questi farmaci seguono lo stesso processo di sperimentazione dei “branded” e sono sottoposti agli stessi controlli

MEDICINALI GENERICI E “DI MARCA”: SONO EQUIVALENTI? Quante volte in farmacia vi è stato chiesto “vuole il generico”? Volendo fare un po’ di chiarezza, il punto di partenza è la definizione fornita dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) da cui risulta evidente che “medicinale equivalente” e “medicinale di riferimento” (più noto come “di marca”, “griffato” o “branded”) sono la stessa cosa: contengono lo stesso principio attivo, nella stessa quantità, e hanno lo stesso profilo di attività ed efficacia. Può variare la composizione degli eccipienti, che non deve essere per forza la medesima, ma questo non influisce in alcun modo sull’efficacia del prodotto, le cui caratteristiche di qualità e sicurezza sono garantite

dai rigorosi controlli dell’AIFA. Tutti i medicinali, prima dell’immissione sul mercato, attraversano la fase della sperimentazione: un momento fondamentale nel percorso di sviluppo e approvazione del prodotto, ma purtroppo costituisce solo una “simulazione” della realtà in cui troverà il suo utilizzo. Infatti, quello utilizzato non è un meto-

do infallibile: alcuni effetti, come quelli cancerogeni, possono essere evidenziati soltanto dopo anni e anni di utilizzo di un medicinale su popolazioni molto estese. Pertanto, il ritiro precauzionale dal mercato evento sporadico - coinvolge tanto i medicinali equivalenti quando quelli “di marca”. Il fatto che gli equivalenti continuino a essere guardati con sospetto e considerati prodotti di “serie B”, fa sì che le notizie che li riguardano abbiano una risonanza e un impatto mediatico maggiore, mentre l’opinione pubblica mette con più facilità in secondo piano i ritiri dei medicinali “branded”, che comunque avvengono.

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SCADENZE

25 SETTEMBRE

ACQUISTI - CESSIONI E PRESTAZIONI DI SERVIZI INTRACOMUNITARI Scade il termine per i contribuenti mensili per la trasmissione, in via telematica, all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di agosto 2018.

1 OTTOBRE (essendo il 30 settembre festivo)

SPESOMETRO 1° semestre Entro tale termine devono essere inviati telematicamente all’Agenzia delle Entrate per i soggetti passivi Iva i dati delle fatture emesse e ricevute nel 1° semestre 2018, cosiddetto “spesometro”.

REGISTRAZIONE FATTURE Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

15 OTTOBRE

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R.

633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di settembre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè settembre.

16 OTTOBRE

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di settembre sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPOSTA VALORE AGGIUNTO (contribuenti mensili) Annotazione di liquidazione per il mese di settembre e versamento dell’eventuale imposta tramite modello F24 telematico da parte dei contribuenti, che esercitano attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2017 hanno realizzato un volume d’affari superiore a € 400.000,00 se prestazione di servizio o di € 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art. 66 della Legge 427/93.

31 OTTOBRE

TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO UNICO 2018 (redditi anno 2017) Entro tale data devono essere trasmessi in via telematica all’Amministrazione Finanziaria i modelli Unico 2018 (redditi 2017) relativi alle persone fisiche, società di persone, ecc. e le dichiarazioni IRAP per il medesimo periodo relative all’imposta regionale sulle attività produttive, nonché i modelli 770 anno 2018 (redditi 2017).

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Non importa la bellezza esteriore.

Abito nel cuneese. Non inviare messaggi.

Marianna, del 1976, nativa di Fossano dove ho ancora una nonna, patisco molto la solitudine, sono figlia unica, non ho più i genitori.

Tanti anni fa ho lavorato alcuni mesi a Gerbo e sogno di poter tornare in un luogo simile. Cerco uomo sincero e affidabile, anche più grande di me, purchè serio e onesto lavoratore.

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Seria trentaquattrenne, provincia di Cuneo. Cerco uomo età adeguata per creare una bella famiglia. Sono di media altezza, magrolina, buona presenza, espansiva e onesta. In amore sono stata sfortunata, spero che l’autunno possa portarmi i sentimenti che ho sempre cercato.

Solo persone di non oltre 50 anni e non stranieri.

Sono vedova, benintenzionata.

Ho lavorato tutta l’estate presso un campeggio. Dalla metà di settembre sarò nuovamente a casa e avrò un po’ di tempo libero per fare nuove conoscenze, visto che sono sola da tanti anni pur avendone solo 52. Mi piacerebbe un uomo di circa 60-65 anni, anche con figli, in zona Fossano, Savigliano o Saluzzo.

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Sono pettinatrice di anni 49, residente nel cuneese, amo molto il mio lavoro che svolgo scrupolosamente e con un buon rendiconto economico. Sono bionda, occhi chiari, automunita, sola da quasi sette anni, buona presenza. Vorrei incontrare scopo fidanzamento, eventuale matrimonio, uomo piemontese di non oltre 62 anni.

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Dal 2017 sono dipendente di un supermercato nelle vicinanze di Mondovì, ho 49 anni, precedentemente lavoravo in una piccola azienda agricola a Montanera.

Sono di buona presenza, timida, taciturna. Cerco per seria amicizia uomo di almeno 55 anni, possibilmente con occupazione nel settore agricolo per tornare al lavoro che amo di più.

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Martina, ha un animo gentile, bellissima 31enne, capelli castani lunghi e occhi verdi, veterinaria, si dedica con amore e pazienza al suo lavoro, nel tempo libero aiuta i genitori in campagna, nella sua vita manca solo il grande amore, per l’uomo giusto, quello con cui progettare una vita insieme.

No stranieri

Laura, stupenda 47enne, ha lunghi capelli biondi ondulati e occhi castano verde, è una donna positiva, allegra, ama vestire in maniera semplice, non le piace il trucco, ha un’azienda in proprio che produce vino, nei momenti di svago gioca a bocce; sta cercando un uomo leale, equilibrato con cui essere pienamente felice

Anita, simpatica, genuina, 37enne, splendidi occhi celesti e lunghi capelli biondi, ha un aspetto femminile e curato, lavora in proprio, vive sola, ama le cose semplici, cucina divinamente, nel suo cuore c’è il desiderio di trovare un compagno sincero, non importa l’età, con cui pensare a un bel futuro e con cui costruire famiglia.

Sara, è la classica donna che un uomo sogna, bella castana, occhi chiari, carnagione bruna, fisico sinuoso, ha sempre un sorriso per tutti, ama i bambini e gli animali, 53enne, è spirituale, crede in Dio, ha perso il marito da giovane e ora che anche i nipotini sono cresciuti, vorrebbe incontrare un bravo signore, che le voglia bene e con cui vivere serenamente.

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Giorgia, affascinante 42enne, capelli neri e meravigliosi occhi blu, fisico longilineo e armonioso, assistente alla poltrona di un dentista, vorrebbe accanto a sè un uomo determinato, non Importa la sua età né il mestiere, purchè seriamente motivato a vivere un rapporto stabile.

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v 349 5601018 Mariaelena, piemontese, 61enne, ben curata, giovanile, bellissimi occhi chiari, capelli corti biondi, ama cucinare e lavorare a maglia, ex sarta in pensione, vedova, non ha avuto figli, soffre tanto di solitudine, fa volontariato per la Caritas, è automunita e indipendente, sogna di avere un compagno vicino che la rispetti e le voglia bene.

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MATRIMONIALI AMICIZIE

& a cura di Anna & Anna - Carmagnola - tel. 011 9626940

Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B) L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte.

C) Dell’annuncio e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c. 2 - quater, d. lgs.

192/05 nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000 Euro.

E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.).

F) Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 - 12100 Cuneo.

H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.