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Benessere I sintomi più frequenti da anemia sono una stanchezza persistente, spossatezza, scarsa efficienza muscolare, calo delle prestazioni mentali e della concentrazione, maggiore predisposizione alle infezioni, caduta dei capelli, pallore, malessere generale, aumento della respirazione e tachicardia dei capelli, pallore, malessere generale, aumento della respirazione e tachicardia. In questi casi è bene sottoporsi a un controllo medico, un esame del sangue è utile per diagnosticare l’anemia sideropenica attraverso la valutazione di tre parametri, sideremia, transferrina, ferritina. Servono a valutare rispettivamente l’insufficiente apporto di ferro, le anomalie nel trasporto, i depositi di ferro non utilizzati. L’anemia va curata sia come condizione in sé, sia quando associata a malattie importanti. Una riduzione patologica di ferro si ha in seguito a sanguinamenti dell’utero, forti emorragie mestruali, parto, interventi chirurgici, chemioterapia. Altre condizioni fisiologiche che predispongono al rischio di sideropenia sono la gravidanza, l’allattamento, l’adolescenza, l’attività sportiva a livello agonistico perché sono tutte situazioni in cui il fabbisogno è più elevato. Anche lattanti, adolescenti, donne in età fertile sono soggetti in cui l’accelerazione dello sviluppo fisico e il maggior utilizzo di ferro da parte dell’organismo possono creare uno squilibrio tra fabbisogno e apporto.

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COME RISOLVERE In tutti i casi è possibile garantire l’assunzione di ferro con la dieta e gli alimenti più ricchi di ferro sono la carne, il pesce, i legumi, le verdure a foglia verde, meglio se associati alla vitamina C, che trasforma il ferro in una forma più disponibile. In farmacia ci sono nutraceutici da assumere per brevi periodi o a cicli quando sia stata accertata la necessità. Si devono infatti evitare accumuli, che sono altrettanto dannosi per fegato, pancreas e cuore. Nei casi più severi, sotto controllo medico, viene stabilita la terapia farmacologia, che per altro presenta uno scarso assorbimento ed è accettata con difficoltà dal paziente per i disturbi gastrointestinali che comporta: gusto metallico, dolore, senso di pesantezza, diarrea o stipsi. La carenza di ferro si può presentare quindi quando le riserve sono ridotte o esaurite, perché non vengono assunti in quantità sufficiente cibi fonte di ferro, per esempio anche in caso di dieta vegetariana, di un regime dimagrante o perché c’è un malassorbimento a livello intestinale dovuta ad un disturbo gastrointestinale transitorio o in caso di malattia infiammatoria cronica dell’intestino. Gli effetti dell’anemia hanno una ripercussione sulla circolazione e si traducono in ultimo su un forte aumento del lavoro cardiaco. Il cuore, nel caso in cui il soggetto iniziasse per esempio un’attività fisica più intensa, potrebbe non essere in grado di aumentare il proprio lavoro per soddisfare la richiesta di ossigeno, creando così una situazione di ipossia (carenza di ossigeno) da cui si può generare un’insufficienza cardiaca acuta. L’anemia è quindi una condizione da non sottovalutare per le importanti ripercussioni sulla salute che può avere sul breve e sul lungo periodo e richiede di essere valutata da più specialisti (ematologo, cardiologo, nefrologo), sensibilizzando anche farmacisti e operatori sanitari. di Patrizia Mantoessi, farmacista a Monza


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