Clic.hé 18 "CIVILE"

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©CLIC.HÉ - Webmagazine trimestrale di fotografia e realtà visuale - All rights reserved - Direttore Responsabile: Luigi Torreggiani - Editore: Associazione Culturale Deaphoto - Reg. Trib. Firenze N° 5767 del 14/04/2010

gennaio 2015

n° 18

www.clic-he.it

C I V I L E

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Editore: Ass. Culturale Deaphoto Direttore responsabile: Luigi Torreggiani Photo-editor: Giulia Sgherri Caporedattori: Paolo Contaldo Sara Severini Niccolò Vonci Progetto grafico e impaginazione: Luciferi Visionibus - Arezzo luciferivisionibus@gmail.com

CIVILE Editoriale

pag. 5

Presentazione alle immagini

pag. 7

civile – SERVIZI

Foto di copertina: Mariano Silletti In redazione: Sabrina Ingrassia Silvia Berretta Chiara Micol Schiona Tiziana Tommei Alberto Ianiro Collaboratori fissi: Sandro Bini Diego Cicionesi Caterina Caputo Servizi tematici: Alberto Ianiro Alessandro Caporale Anna Lordi Chiara Ferrin Luca Moretti Mariano Silletti Roberto Petrocchi Rosella Centanni Recensioni, eventi e rubriche: Alberto Ianiro Davide Tatti Sandro Bini

Twentyone

Pag. 9

Nuovo senso civico

Pag. 17

Quel che resta della Roma Vintage

Pag. 29

Morire cantando

Pag. 37

Seminare il futuro

Pag. 49

Ludovicu

Pag. 64

Uno sguardo sulla strada

Pag. 78

Ricordare per non dimenticare

Pag. 89

rubriche Haiti Aftermath. Intervista con Riccardo Venturi

Pag. 106

recensioni MUFOCO. Passato presente e futuro

Pag. 112

eventi Firenze, The Fauns

Pag. 117


Anna Lordi


Editoriale

CIVILE

di Luigi Torreggiani Se ci si pensa bene, non sono poi così tanti i modi che

Ecco allora che mi piace pensare alla fotografia, a tutta

abbiamo per conoscere una civiltà. Conosciamo quelle

la fotografia, prima di tutto come impegno civile. Non

antiche grazie ai ritrovamenti archeologici, a espressio-

c’è bisogno di realizzare esclusivamente immagini di

ni artistiche come pittura, scultura e architettura, op-

denuncia sociale o di documentazione di particolari tra-

pure grazie a testi scritti. Sappiamo molto più di quelle

sformazioni ambientali: in fondo ogni cosa che fotogra-

moderne da quando, nella prima metà dell’Ottocento,

fiamo oggi racconterà la nostra società, la nostra civiltà

ha fatto il suo ingresso nella storia la fotografia.

(nell’accezione più ampia del termine, che comprende anche l’inciviltà) in futuro. Ma siamo nel mondo del digitale, del tuttifotografi, dei miliardi di immagini viste ogni

mi piace pensare alla fotografia, a tutta la fotografia, prima di tutto come impegno civile

giorno da chiunque e della compulsiva condivisione social: qualcosa rischia di cancellare, o meglio, di appannare notevolmente, questo nostro piccolo-grande impegno civile. Se il web avrà memoria (ma ne siamo sicuri?) la nostra società sarà di certo raccontata e analizzata anche tra mille anni grazie a queste fotografie, anche quelle che alcuni definiscono “spazzatura”: anch’esse saranno lo specchio di noi. Ma non bisogna di certo reagire a questa alluvione smettendo di bere acqua! Occorre far uscire le proprie immagini dagli hard disk,

Che lo si voglia oppure no, che si fotografi per esplorare

condividerle… ma non solo per gettarle nel web-mare

se stessi o il mondo là fuori, sempre, inevitabilmente,

impetuoso di pixel in cui tutti ci sentiamo soffocare.

una fotografia è in grado di descrivere, più o meno niti-

C’è bisogno più che mai di farle uscire dai microchip dei

damente, una parte della civiltà in cui è nata.

propri sofisticati sensori per un motivo, con un perché,

“Non fai solo una fotografia con una macchina fotografica.

avendo chiaro l’impegno civile che ci siamo scelti: esse-

Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i

re, in qualche modo, gli occhi di una società, la cui visio-

libri che hai letto, la musica che hai sentito e le persone che

ne può rimanere nel tempo. Quello che fanno Clic.hé e

hai amato” ci ha suggerito a ragione Ansel Adams.

altre numerose iniziative editoriali simili è proprio que-

Fotografare è esserci: in un luogo, in un tempo, in una

sto: Tentare di creare un golfo di acque calme in questo

condizione; esserci per registrare qualcosa, qualsiasi

mare in burrasca di immagini e provare a raccogliere,

cosa, e racchiudere quella visione in un’immagine che,

filtrare e ordinare qualcosa che, anche in futuro, potrà

presumibilmente, dovrà durare nel tempo.

raccontare di noi.

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Rosella Centanni


Presentazione alle immagini

CIVILE

di paolo contaldo “Per me la fotografia deve suggerire, non insistere o spiegare” Brassaï

Sono molte in questo numero le immagini che suggeriscono, muovono e rompono l’equilibrio statico della disattenzione. Alberto Ianiro attraverso il suo “Twentyone” ci mette difronte alla dolce consapevolezza di una società inclusiva e responsabile, dove la sindrome di Down diventa occasione di confronto e supporto attivo. Le manifestazioni diventano altrettanti luoghi di civiltà nelle immagini di Alessandro Caporale, piene e straripanti di un “Nuovo Senso Civico”. “Seminare il Futuro”, progetto di Luca Moretti, ripercorre la stessa alchimia di elementi. Etica e partecipazione volte a ristabilire un rapporto sano con la natura, i suoi tempi ed i suoi spazi. L’accezione positiva muta sull’osservazione realistica e puntuale di Roberto Petrocchi, attraverso “Uno sguardo sulla strada” disarmante termometro della conflittualità

muovono e rompono l’equilibrio statico della disattenzione

e precarietà sociale. Importante e vicino al disagio il racconto “Ludovicu “ di Mariano Siletti. Si parla di una persona scomparsa, ma ancora di più della distanza, della povertà e delle condizioni di una comunità ai margini della nostra impaurita indifferenza. Anna Lordi con “Quel che resta del Roma Vintage” con mette in luce un’ altra delle nostre peggiori contraddizioni. Il nostro territorio ricco di storia e paesaggio deturpato dalla mancanza di rispetto e progettualità da parte dei nostri amministratori. “Morire cantando” di Chiara Ferrin ci mostra con

chiarezza, attraverso immagini di un nuovo asettico quartiere in costruzione, un riempimento che in realtà svuota, una modernità che incute paura. Il valore contemporaneo della storia trova il suo merito nel progetto “Ricordare per non dimenticare”, dove la Battaglia di Creta del Maggio 1941 è occasione per fare della memoria uno strumento potente per il futuro.

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Alberto Ianiro

Twentyone

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CIVILE Nell’idea

di

civile,

vengono

adulta: ne nasce uno su mille. Oltre

sicuramente alla mente elementi

questi numeri si apre un mondo

quali il saper vivere nel rispetto della

complesso che va molto oltre lo

persona altrui, dell’ambiente e delle

stereotipo negativo.

cose che ci circondano e con cui

Questo è un tributo alla loro

continuamente ci rapportiamo.

appartenenza nella nostra società

Elementi di valore quali la socialità.

come parte integrante di essa.

Twentyone, perché il cromosoma

Trisomia ventuno opera a Firenze,

responsabile

occupandosi delle persone con

della

sindrome

di

sindrome di Down e delle loro

Down è il ventuno. In

Italia

sono

trentottomila

gli

stimati, di cui ventitremila in età

famiglie, del loro sapere vivere. Del loro essere Civile. ■

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ne nasce uno ogni mille

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Alberto Ianiro

BIO

Mi stabilisco a Firenze nel 1993 ed inizio a fotografare nel 2007, mi appassiono, studio con Deaphoto e frequento vari professionisti del settore, credo nella fotografia come progetto, ma seguo la pancia. Seguo gli allievi del corso di Progettazione Fotografica e faccio parte staff dei fotografi Deaphoto. Socio fondatore di Clic.hè, ho seguito per diverso tempo l’area tematica del magazine. Ogni tanto scatto delle foto ed ultimamente mi diverto anche a scrivere, con improbabile successo. â–

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Alessandro Caporale

NUOVO SENSO CIVICO

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CIVILE Una manifestazione con tantissima

ne che manifestano civilmente con i

gente, civile e pacifica contro l’in-

propri famigliari ed anche con bam-

sediamento delle trivelle petrolifi-

bini e ragazzi facendo valere le pro-

che in Adriatico davanti alle coste

prie ragioni in maniera ferma, senza

abruzzesi, con dibattiti e momenti

farsi sottomettere. Questa manife-

musicali. La stessa partecipazione

stazione con una massiccia parteci-

è stata un momento civile contro

pazione di popolo è stata uno dei

il malaffare e a favore della salute

momenti più alti di civiltà da parte

pubblica, da salvaguardare ad ogni

dei cittadini, al contrario di chi civile

costo. Non è detto che una manife-

non lo vuole essere deturpando e

stazione debba terminarsi sempre

giocando con la salute di grandi e

con disordini, ci sono tante perso-

piccini. ■

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partecipazione: un momento civile

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Alessandro Caporale

BIO

Sono nato nel 1964 a Lanciano in provincia di Chieti, fotografo dall’età di ventidue anni. Nel passato fotografavo e stampavo da me negativi in bianco e nero e, da circa quindici anni ho abbandonato la camera oscura per varie vicissitudini. Ora fotografo di tutto per poi selezionare e dividere per sezioni distinte, m’interessa la fotografia perché tale. Non le esaspero con i ritocchi. L’immagine si forma sempre prima nella mia mente e poi segue lo scatto che la materializza agli occhi delle persone. Fotografo

principalmente

paesaggi

comuni, luoghi quotidiani e alle volte anche banali, però non mi limito a un genere specifico e cerco di indagare vari generi che mi si prospettano per allargare e definire il mio mondo e renderlo fruibile all’osservatore cercando di comunicargli qualcosa. ■

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Anna Lordi

Quel che resta della Roma Vintage

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CIVILE Nell’ambito

dell’estate

romana

A manifestazione conclusa, e per

si è tenuta la VI edizione della

molti giorni, nessuno ha trovato

manifestazione

Vintage.

il tempo di ripulire l’area. Uno

Per la prima volta il villaggio di

spettacolo davvero desolante per

ottantamila metri quadrati con

questo Parco immerso nel cuore

stand, aree espositive, negozi e bar

sud-est di Roma, tra via Casilina, via

è stato allestito nell’area del Parco

Togliatti e via Papiria che ha ospitato

archeologico di Centocelle, un’area

anche il primo aeroporto italiano,

vincolata che contiene al proprio

entrato ufficialmente in funzione

interno ville romane interrate e

il 15 aprile 1909 quando Wilbur

reperti archeologici, tra cui resti

Wright venne a dare una serie di

che risalgono fino al VI Secolo a.C.

dimostrazioni del Flyer. ■

Roma

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uno spettacolo desolante

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Anna Lordi

BIO

Nata in provincia di Salerno vivo a Roma da qualche anno. Fotografo per passione, inguaribile sognatrice, casalinga a mezzo servizio dopo essere stata responsabile dell’organizzazione e della comunicazione di un’agenzia di sviluppo locale. â–

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Chiara Ferrin

Morire Cantando

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CIVILE

schiere sempre più vicine tra loro. L’asfalto che ricopre quella terra ora è adornato di alberi e aiuole

quel

Mi chiese se fossi una giornalista e

periodicamente pettinati, un habitat

cantiere perché avrebbe coperto

se fossi lì per l’incidente avvenuto

prodotto a tavolino, dove la natura

una

terra

il giorno prima. Per quanto ne

ha solo valore ornamentale. Molti

occupata da coltivazioni ed erba, e

so nessun giornalista fece un

appartamenti nel quartiere sono

perché rispecchiava l’idea attuale

giro

Morire

rimasti invenduti. Ed io immagino

e anacronistica di progresso e

Cantando nasce da una riflessione

l’inconsapevole cittadino che dal

sviluppo. Il giorno in cui mi recai sul

legata alla visione tragica che

suo nuovissimo nido canticchia

posto mi venne incontro un uomo

mi dava questo produrre nuove

allegrotto mentre guarda il vicino

che si presentò come ingegnere.

case perfettamente allineate in

da dietro la tendina beige. ■

Nel

2010

ho

grossa

fotografato quantità

di

in

quel

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cantiere.




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nuovissimo nido

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Chiara Ferrin

BIO

Mi occupo principalmente di fotografia di scena collaborando con compagnie e festival, ma inizio nel 1997, da autodidatta, a fotografare le interazioni casuali tra persone e ambiente. Rimane questo il mio principale interesse fotografico, anche nell’ambito teatrale. Dal 2001 al 2004 ho frequentato i corsi serali dell’istituto artistico Venturi di Modena, a indirizzo fotografico. Il tempo utile per imparare le basi della camera oscura. Ho le

collaborato edizioni

con

del

2011

VieFestival e

2013,

per con

TrasparenzeFestival nelle edizioni 2012 e 2013, con La Corte Ospitale di Rubiera, il teatro di Occhiobello e il teatro Ferrara Off. Lavoro dal 2011 in stretta collaborazione con

il

regista

Giulio

Costa,

con

la

compagnia di Modena Teatro dei Venti e tengo laboratori di fotografia di scena, teorici e pratici. â–

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Luca Moretti

Seminareilfuturo

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CIVILE La nostra epoca segna un ritrovato

Le fotografie di questa selezione rac-

naturalismo, un bisogno di ricon-

contano di un’iniziativa che si svolge

ciliarsi con la natura, o almeno con

in contemporanea in diverse azien-

l’idea che ce ne siamo fatti.

de agricole d’Italia nel mese di set-

Su questo sentire si mobilitano

tembre, con una semina collettiva di

ormai molte persone sempre più

grani di varietà antiche.

attente a quello che mangiano, a

Nel gesto della semina evidentemen-

quello che comprano e per molti la

te si ricerca quel legame con la terra

dimensione del consumo ha assun-

e con la vita dei campi che le nostre

to un valore etico.

generazioni hanno conosciuto solo nel racconto di quelle precedenti. ■

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legame con la terra

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Luca Moretti

BIO

40 anni, vivo a Vecchiano in provincia di Pisa. Prendo

fotografie

da

circa

quattro

anni. M’interessa il paesaggio, quello antropizzato,

forse

perché

è

l’unico

possibile. Dal 2013 mi occupo del progetto didattico dedicato alla fotografia presso l’istituto comprensivo di Vecchiano. Segnalato come autore al Rosignano Foto festival 2014, autore ospite alla rassegna Marche fotografia - FacePhotoNews 2014. Partecipo al progetto editoriale collettivo “Questo Paese” a cura di Fulvio Bortolozzo, presentato

nell’ultima

Corigliano fotografia. ■

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edizione

di


Mariano Silletti

Ludovicu

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paesaggio di malinconia in questo

CIVILE

inverno. Mentre lo cercavamo, ci siamo imbattuti in mille mondi

Ludovicu è scomparso. Era arrivato a

Tutto aveva il sapore della povertà.

diversi. Altri migranti, i pastori,

Montescaglioso, con la sua famiglia,

Le mura umide e scrostate. E

i contadini, i nostri paesani. Ho

dalla Romania. Ludovicu ha appena

poi il dolore di Veronica. La sua

guardato a tutti loro con altri occhi.

cinquantasette

stanchezza.

bisogno

La nostra ricerca è stata ostinata,

Morbo di Alzheimer. Un giorno

dei vestiti di suo marito: ha tirato

i miei obiettivi hanno sfuocato,

di dicembre del 2013, è uscito da

fuori con lentezza i pantaloni,

per dire meglio quanto ci stava

casa e non è più tornato. Veronica,

la biancheria. I cani dovevano

accadendo. Ho sfiorato un mistero,

sua moglie, l’ha atteso per ore. Alla

annusarli per cercare una traccia.

e me ne sono reso conto. Ho visto

fine è venuta alla nostra caserma.

Vorremmo dare una speranza a

paura e dolore. Un uomo svanisce

La storia di Ludovicu ha toccato

Veronica. Combattiamo i cattivi

senza lasciare alcuna traccia. Mi

la mia anima. Ed io, carabiniere e

presentimenti, vogliamo ritrovare

sono sentito circondato da ombre

fotografo per passione profonda,

quell’uomo smarrito. Cerchiamo

e volevo che si dissolvessero. Una

non volevo che questa storia fosse

nelle

in

primavera, dopo l’inverno. Volevo

dimenticata. In inverno, la notte,

casolari abbandonati. Vi troviamo

che ci fosse un conforto anche nel

arriva con troppa velocità. La casa

altre storie, intrecci dei cammini

pieno di questi mesi di oscurità. A

di Ludovicu è al centro del paese.

di altri uomini e donne. E’ un

oggi Ludovicu non è ricomparso. ■

anni,

malato

di

Avevamo

campagne,

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entriamo


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circondato ombre da ombre

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Mariano Silletti

BIO

Sono nato nel 1972 a Pisticci (MT), vivo a Matera. La mia personale ricerca fotografica esplora temi quali la Street Photography e il reportage documentario. Faccio parte del collettivo italiano di fotografia di Strada InQuadra. â–

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Roberto Petrocchi

Uno sguardo sulla strada

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CIVILE

Indigenza sempre più diffusa, che sfocia in povertà, annientando la dignità individuale.

Uno

sguardo

sulla

strada

per

Gente

senza

privilegi,

di

ogni

Impotenza

nei

confronti

del

osservare coloro che, loro malgrado,

paese, che subisce una costante

“palazzo”, chiuso e opprimente, e

interpretano il ruolo di cittadini in

inarrestabile erosione dei diritti

dei suoi abitanti: i politicanti, i ceti

questa società malata.

civili.

altolocati, gli intoccabili, i privilegiati,

Immagini raccolte negli ultimi anni,

Lavoro sempre più spesso precario,

i

in vari luoghi, che accomunano i

frequentemente in precarie con-

appositamente predisposto.

destini dei più, di chi non è trincerato

dizioni di sicurezza; retribuito con

Dilagante sconforto.

nelle caste, al riparo dalle inevitabili

salari che, continuamente, perdono

Insinuante rassegnazione.

traversie giornaliere.

potere di acquisto.

Inevitabile protesta. ■

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conservatori

di

un

sistema


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costante, inarrestabile erosione


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Roberto Petrocchi

BIO

Sono un lucchese metalmeccanico, classe 1955, in attesa di pensionamento. Pratico la fotografia dalla fine degli anni settanta, ma solo in questi ultimi anni le ho riservato un posto di rilievo, rispetto alle altre svariate attivitĂ e passatempi. Ho frequentato vari corsi e workshop per approfondirne la conoscenza. Non seguo un genere specifico, ma non amo particolarmente la fotografia posata. Cerco immagini. â–

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Rosella Centanni

Ricordare per non dimenticare

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CIVILE

con i civili caduti del suo paese. Prendo da lui la mia storia. Nel villaggio di Asomatos visito un

sull’andamento della guerra. Vado

piccolo museo con reperti di guerra.

luglio 2013.

alla ricerca di testimoni.

Nel grande cimitero degli alleati,

Tante le immagini di una terra fertile

A

interno

nella baia di Suda, tra migliaia

di bellezze naturali, archeologiche

dell’isola, trovo il quasi novantenne

di lapidi di giovani caduti, mi

e di miti. Sono nel monastero

Dimitri, che all’epoca aveva 17 anni.

soffermo su W. Skipper, un sergente

di Preveli. Mi attrae una lapide

Racconta che, per sfuggire alle

neozelandese di ventitré anni.

commemorativa della Battaglia di

rappresaglie

La commozione è tanta. Lascio

Creta, maggio 1941.

da mendicante e, coperto da un

“posare”

Da qui scatta il mio desiderio di

mantello, zoppicando, si nascose

diverso tempo.

sapere, indagare. Su Internet notizie

nella montagna vicina.

Oggi le riprendo in mano. ■

utili sull’occupazione tedesca e

E’ lui stesso a mostrarmi un libro

Plakias,

Creta

Sud-occidentale,

Vrises,

un

paesino

tedesche,

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si

vestì

le

mie

immagini

per


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Riaffiora il pensiero: ricordare per non dimenticare, con la speranza che si coltivino sentimenti di pace. Rami di ulivo Braccia protese al cielo Inno di pace Dedico il mio lavoro al giovane W. Skipper e a quanti sono caduti e cadono ancora per la guerra.

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desiderio di sapere

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Rosella Centanni

BIO

Rosella Centanni è nata e vive ad Ancona. Ha iniziato ad appassionarsi di fotografia dagli anni ’90. Ha partecipato a corsi riguardanti la progettazione di un lavoro fotografico, la tecnica del bianconero, la luce, il ritratto, il reportage e la manipolazione di pellicole Polaroid. Ha realizzato, oltre a varie iniziative fotografiche, diverse mostre personali, tra le quali “Nello Yemen” (2001), “Il vivere...” (2003), “Oltre lo schermo e sulla scena”(2004), “Sviluppi in scena” (2005), “Al Passetto... un lungo giorno d’estate” (2008), “Suk-ki di fiaba ”(2009), “Sguardi” (2011), “Respiri” e “Oltre lo sguardo” (2012), “N(u) ove donne in salotto” (2014). Nel 2010 ha curato la mostra fotografica “Tra miseria e splendore” nell’ambito del Festival Internazionale Adriatico – Mediterraneo ad Ancona. ■

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rubriche

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Interview / Quattro chiacchiere con i fotografi

Haiti Aftermath

Intervista con Riccardo Venturi A CURA DI Alberto Ianiro

Riccardo

Venturi

in Albania. In particolare la sua

l’Afghanistan,

inchiesta-dossier

scandalo

quale nel 1997 ha conseguito il

degli

dei fondi per la ricostruzione delle

prestigioso premio “World Press

anni Ottanta, documentando le

zone colpite dal terremoto in Irpinia

Photo”, e poi la cronaca della guerra

problematiche sociali italiane ed

gli procura le prime importanti

del Kosovo, lavoro che ottiene nel

europee

l’immigrazione

pubblicazioni

e

1999 la Leica Honorable Mention.

sorgere

dei

settimanali italiani. Dalla metà degli

Da allora fino ad oggi ha continuato

movimenti neonazisti in Germania

anni ‘90 si concentra sui conflitti

a seguire e a viaggiare attraverso

o i primi anni della democrazia

in atto in vari Paesi, innanzitutto

innumerevoli

intraprende

la

fotogiornalista

clandestina,

(Roma, carriera

alla

come il

fine

1966) di

sui

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sullo

quotidiani

reportage

paesi

in

con

il

guerra,


Il progetto è nato a gennaio 2010, quando ho deciso di partire per Haiti quattro giorni dopo il terremoto che l’ha sconvolta. Non c’erano ancora notizie ufficiali e il numero delle vittime continuava a salire. Era chiaro che si trattava di una catastrofe umanitaria e io volevo capire

cosa

stava

succedendo,

documentare la situazione. Non è stato semplice perché ho deciso di partire all’improvviso, tuttavia, da quella volta, mi sono legato e appassionato a questa affascinante terra caraibica e ho deciso che il mio impegno sarebbe andato soprattutto in Africa. Nel corso degli

Editore , 2010), un libro sull’identità

oltre

ultimi anni Riccardo Venturi segue e

medio-orientale sponsorizzato da

volevo continuare a raccontare le

documenta la rivolta di Gezi Park a

Fundación Tres Culturas e realizzato

storie degli haitiani, capire quanto

Istanbul. Venturi ha documentato

in collaborazione con il giornalista

e in che modo questo evento

alcuni fra i più importanti eventi

Eduardo del Campo. Di prossima

drammatico si sarebbe ripercosso

internazionali, come il terremoto

pubblicazione,

libro

sulla vita dell’isola. Per questo

in Iran nel 2003 e lo tsunami in

DPR448, edito da Peliti Associati

motivo sono tornato ad Haiti più

Sri Lanka nel 2004, alternandoli

e commissionato dal Ministero di

volte durante questi cinque anni

con ricerche più personali come

Giustizia Italiano, che documenta

e ho continuato ad informarmi

quella sulle morti bianche in Italia,

la situazione dei minori in carcere

sull’andamento della ricostruzione,

realizzando nel 2008 un libro e

da Palermo a Torino. Nel Gennaio

che procede lentamente e in modo

una mostra in collaborazione con

2010, a 4 giorni dal disastroso

poco trasparente, e sull’esplosione

ANMIL, e il progetto riguardante

terremoto di Haiti, Riccardo Venturi

dell’epidemia di colera, che nel

la diffusione della tubercolosi nel

decide di partire per documentare

frattempo è diventata una piaga

mondo, realizzato in collaborazione

la catastrofe che ha colpito l’isola

endemica. L’attenzione mediatica

con

mondiale

caraibica, dove ritorna altre due

è andata scemando sempre più

della Sanità che gli ha permesso

volte per proseguire a testimoniare

dal 2010 ad oggi e mi sembrava

di conseguire il Premio UCSI per la

le condizioni della popolazione

doveroso

fotografia nel 2007 e il Premio Marco

haitiana. Con il suo progetto “Haiti

situazione

Lucchetta nel 2008. Ha lavorato con

Aftermath” ha ricevuto vari premi

l’emergenza è ancora in corso.

le più importanti agenzie umanitarie

quali il World Press Photo 2011,

Avendo bisogno sia un sostegno

mondiali, dall’UNICEF all’UNHCR, dal

primo

news”;

economico che di diffondere il più

WHO a MSF e SAVE THE CHILDREN

Luis

secondo

possibile le motivazioni alla base del

con cui, recentemente ha realizzato

premio;

premio

mio progetto ho deciso di affidarmi

un importante lavoro sullo stato

foto dell’anno, menzione d’onore;

al

dell’infanzia dei bambini italiani.

premio Sony World Photography,

partono da 5 euro e sono alla

Ha collaborato con le principali

finalista; premio Care International,

portata di chiunque abbia voglia di

testate Italiane e internazionali e

finalista.

sostenere Haiti Aftermath.

ha pubblicato quattro libri, tra cui

Haiti Aftermath è un progetto che

Se raggiungerò l’obiettivo, i fondi

“Afghanistan il nodo del tempo”, il

parte da lontano. Raccontaci di

raccolti

racconto di sette anni di reportage

cosa si tratta e qual è l’obbiettivo

coprire le spese di reportage che

sul paese (Contrasto Editore, 2004)

della campagna di crowdfunding

ho sostenuto durante il viaggio

e “Da Istambul a El Cairo” (Almuzara

che hai creato per sostenerlo

che si è concluso pochi giorni fa e

l’Organizzazione

invece,

premio Vultena

“General Award,

Sophot

Award;

108

il

l’emergenza

fare

il

per

crowdfunding:

saranno

immediata:

punto ricordare

i

della che

contributi

utilizzati

per


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soprattutto per stampare il libro

lavoro svolto in collaborazione con

Che attrezzatura porti con te?

fotografico che racconterà i cinque

Save the Children, per cui abbiamo

Di solito lavoro in digitale, per poter

anni di Haiti dopo il terremoto e

fatto una serie di interviste molto forti,

scattare molto velocemente e spedire

che sarà composto da circa 60

tra cui quelle a due restavèk: la parola,

al volo il materiale. Tuttavia ho scelto

immagini.

in creolo haitiano, indica quei bambini

una macchina speciale per il lavoro

Haiti,

(dai 6 ai 17 anni) mandati dai genitori

ad Haiti, una Linhof 6×17 cm. È una

dove hai svolto anche un lavoro

naturali a lavorare presso famiglie più

vecchia analogica che fa sei scatti in

commissionato

abbienti, con la speranza di offrire

pellicola e mi piace utilizzarla solo per

loro condizioni di vita più umane.

alcuni progetti, di solito quelli personali.

In realtà in moltissimi casi questi

Mi piace perché si lavora in modo

Com’è stato il tuo approccio

bambini vengono purtroppo abusati

completamente diverso e la macchina,

durante questo ultimo viaggio?

e maltrattati. La continuazione del

influenzando

C’è qualche aspetto a cui hai

progetto Haiti Aftermath avrà tutte

modifica anche l’atteggiamento nei

scelto di dare particolare risalto?

queste tematiche al suo interno.

confronti della foto.

Sei

appena

tornato da

da Save

the

Children.

Com’è la situazione, oggi, ad Haiti?

Prima di Haiti sei stato in

Un aspetto su cui mi sono concentrato

Kosovo, in Afghanistan e in altri

particolarmente

teatri di guerra. Che differenza

durante

il

mio

viaggio è stato quello della questione

c’è tra il testimoniare con

politica haitiana, perché è in corso

la fotografia una catastrofe

un momento di grande tensione

naturale come un terremoto e il

per Haiti. Il 13 dicembre, infatti,

testimoniare un conflitto?

ho

manifestazione

Il caso di Haiti è un caso particolare

che ha avuto come conseguenza

perché da un lato è una catastrofe

diretta le dimissioni del premier

naturale e quindi un evento inevitabile,

Laurent Lamothe e so che le elezioni

mentre dall’altro si tratta di un’isola

parlamentari inizialmente previste per

talmente fragile, delicata, talmente

il 12 gennaio sono state annullate,

già colpita da violenza e povertà che

cosa che probabilmente aumenterà

il terremoto di Haiti è stato quasi

il livello di tensione. Oltre a questo

come un conflitto. Poco dopo il sisma

mi sono occupato di documentare lo

non c’era già più una caserma che

stato della ricostruzione, cercando di

funzionasse, non c’era più una sorta

capire quanto è stato fatto e quanto

di polizia che potesse controllare la

rimane ancora da fare. Quella che

città. L’isola era in mano alle gang

ho visto è una situazione con molte

che hanno fatto razzie e seminato il

sfaccettature: da Port-au-Prince sono

panico. Al di là di Haiti, però, posso

spariti i segni del terremoto, non ci

dire che la differenza tra il fotografare

sono più macerie lungo le strade né i

un conflitto e il fotografare una

grandi campi di sfollati. L’impressione

catastrofe naturale sta nel fatto che

che si ha attraversandola, tuttavia, è

il conflitto mostra violazioni dei diritti

che si sia ricostruita “da sola”, mentre

umani in maniera evidente e brutale.

uscendo da Port-au-Prince ho visitato

Se parliamo di un terremoto, invece, la

un quartiere “fantasma”, che è stato

sensazione è quella di abbandono, di

inaugurato un anno fa con centinaia di

fatalità, di problema condiviso anche

costruzioni ma con ancora pochissime

se, come sempre, le fasce più colpite

famiglie. So che stanno ricostruendo il

sono quelle più deboli e già ai margini

ministero degli Interni ma non molto

della società.

assistito

alla

di più, non ci sono molti cantieri aperti. Interessante è stato anche il

110

i

miei

movimenti,


Pensi che la diffusione di

normali con il loro telefonino. Credo

Parallelamente al mio progetto, infatti,

smartphone sempre più

che oggi più che di un fotografo che

ho scattato una serie di immagini

avanzati possa portare ad un

documenti l’evento in sé ci sia bisogno

con il mio smartphone su richiesta di

cambiamento nel mestiere di

di qualcuno che sappia individuare,

Picwant, una nuova app creata per

fotogiornalista?

sviluppare e narrare una storia

permettere a chiunque di pubblicare

Sicuramente un cambiamento è già in

attorno all’evento. Questo i non

le proprie foto e video realizzati con

atto e credo che sia iniziato tutto con

professionisti non riescono a farlo.

lo smartphone e venderli online su

lo tsunami in Giappone del 2011, basti

Posso dirlo anche perché durante il

picwant.com. Ho accettato questo

pensare che molte delle immagini che

mio ultimo viaggio ad Haiti ho avuto

incarico perché sono sempre ricettivo

tutti ricordiamo e che sono finite sui

l’occasione di cimentarmi con la

a tutto ciò che è nuovo e sono curioso

giornali sono state scattate non da

realizzazione di un piccolo reportage

di esplorare anche questa nuova

fotografi professionisti ma da persone

interamente fatto con lo smartphone.

forma di comunicazione. ■

111


recensioni

112


recensione

MUFOCO

PASSATO PRESENTE E FUTURO A CURA DI Davide tatti

L’attività del Museo di Fotografia

costituisce come raccolta di fondi

monografiche; inoltre un’attenzione

Contemporanea, MUFOCO, prese

fotografici e librari di rilevanza

specifica viene data alla produzione

avvio nel 2004 a Cinisello Balsamo,

italiana

come

di progetti di arte pubblica, che

ma

progetto

il fondo dell’agenzia Grazia Neri,

sono in linea, come dice Roberta

partì nel 1999 su iniziativa di un

del fotografo Federico Patellani

Valtorta nel video “quale museo di

gruppo di lavoro, che faceva capo

o singole collezioni fotografiche

fotografia oggi”, con quel processo

a Roberta Valtorta, storica e critica

come quelle di Gabriele Basilico

che avvicina la fotografia e video

della fotografia, che è l’attuale

e

si

professionali ai prodotti realizzati

direttore scientifico. Il Museo si

affianca la realizzazione di mostre

comunemente da tutti. Con un

l’elaborazione

del

Toni

e

internazionale,

Nicolini.

113

A

questo


comunicato all’inizio di ottobre 2014, il Museo rende nota la propria crisi finanziaria e ne discute in una conferenza del 10 ottobre, presso il Circolo della Stampa di Milano. Tra gli interlocutori istituzionali presenti, il Sindaco di Cinisello Siria Trezzi chiarisce che il suo Comune ha in totale carico i costi del Museo, non essendo ancora stata rinnovata la convenzione triennale con la Provincia di Milano, decaduta nel 2013, con il conseguente mancato stanziamento annuale di 200.000 euro; se la Provincia non rinnovasse la

convenzione,

decadrebbe

l’elemento giuridico che garantisce il

passaggio

dalla

Provincia

di di

competenza Milano,

che

verrà soppressa, al nuovo ente territoriale, la Città Metropolitana. Attualmente il Comune non ha le risorse per sostenere da solo il costo dei dipendenti. Nella sede del Museo a Cinisello incontriamo Fiorenza ufficio

Melani,

stampa,

responsabile

che

ci

spiega

che i rapporti con la Provincia di Milano sono stati intensi dall’avvio Daniela

realizzata

in

Fondatore, Regione e Ministero

cultura

collaborazione con la Provincia: “Ieri,

di competenza per ottenere un

nella giunta Penati e promotrice

oggi, Milano” nel 2012. In generale,

piano

del Museo, mentre dal 2009, con

aggiunge Melani, gli enti pubblici

La scorsa estate, tra luglio e

la giunta Podestà, le relazioni

tendono a finanziare eventi culturali

settembre, il Museo ha ripercorso

sono meno frequenti ed è stata

di breve periodo, meno progetti

la propria decennale attività con

a lungo termine come il Museo di

la mostra: 2004- 2014 opere e

fotografia. Intanto il Museo per

progetti del Museo di Fotografia

nel

2004

Benelli,

attraverso

assessore

alla

una

sola

mostra

finanziarsi, con opere donate da

di

sostegno

Contemporanea.

economico.

L’allestimento

fotografi,

è stato diviso tecnicamente in

il 13 dicembre presso la

materiale fotografico e progetti di

Triennale di Milano, indice

arte pubblica, realizzati con video,

collezionisti

o

un’asta

dai

con

la

quale

fotografia, installazioni pubbliche,

sono stati poi raccolti

pubblicazioni

50.260

Questo

presenti aree tematiche non rigide

permetterà

ma con punti di convergenza, come

al Museo di mantenere

la percezione dello spazio urbano

aperta la sede a gennaio

secondo i fotografi Gabriele Basilico,

euro.

contributo

2015,

di

consultazioni

114

concludere tra

le

Ente

Pio

Tarantini,

cartacee.

Moreno

Sono

Gentili,

Olivo Barbieri, Peter Bialobrzeski,


Joan

Fontcuberta;

paesaggio

la disoccupazione nelle foto di

binario stilistico nell’allestimento

naturale e antropizzato con foto

Uliano Lucas; lo sfruttamento da

della mostra, alle foto d’autore in

di Cristina Omenetto, Bepi Ghiotti,

lavoro nelle miniere di carbone in

bianco e nero vengono avvicinate

Luigi Ghirri; gli ambienti privati

Sardegna e le risorse dell’agricoltura

piccole foto a colori saturi e brillanti,

simbolo di introspezione soggettiva

e allevamento gestite con mezzi

provenienti dal fondo dell’agenzia

ripresi da Guido Guidi e Vincenzo

modesti,

documentati

Grazia Neri, che ci riportano a una

Castella; il ritratto contemporaneo

da Federico Patellani. A questi si

visione più edonistica dei paesaggi

nelle immagini di Jitka Hanzlova;

affiancano temi legati alla tradizioni

del

le relazioni sociali come appaiono

popolari, come il carnevale nei

antropologica del Museo, con un

nel progetto sulle partite di calcio

ritratti

La

nuovo progetto di arte pubblica

amatoriale di Hans Von der Mee.

percezione estetica e soggettiva del

“la vetrinetta”, si sposta verso gli

Nell’insieme

durante

paesaggio trova raffigurazione nelle

ambienti domestici. Sotto la guida

il 2014, ha proposto un’attività

foto sul mare di Carmelo Nicosia.

di Paolo Riolzi, la comunità del

espositiva nella quale la fotografia

Ferdinando Scianna, invece, ribalta

territorio di Cinisello è chiamata

è

strumento

la tradizionale fotografia di moda,

a

narrativo, storico-documentario e

facendo percorrere all’indossatrice

della propria casa e a inviare al

antropologico. La monografia su

ambienti sociali siciliani estranei

Museo il materiale prodotto, un

Roberto Salbitani (Padova 1945)

e opposti all’industria del prêt-

progetto in corso che attende un

“Storia di un viaggiatore”, in mostra

à-porter. Per definire un doppio

proseguimento nel 2015. ■

pensata

il

Mufoco,

come

entrambi

di

Marialba

fino a maggio 2014, ha evidenziato una matrice scura della stampa in bianco e nero, collegata ad una visione riflessiva del dato reale. Vengono presentate le sue serie più significative, tra cui “Viaggio” 19741982; “Venezia: Circumnavigazioni e derive” 1971-2007. La narrazione prosegue con la mostra “Storie dal sud dell’Italia” (da aprile a dicembre 2014): attingendo ai materiali dei propri fondi, si ricostruisce la storia materiale del meridione italiano nel periodo compreso dalla metà degli anni Quaranta fino ai Novanta. Si mettono in rilievo i fenomeni di problematicità sociale: come

115

Russo.

sud

italiano.

fotografare

il

L’attenzione

mobile-vetrina


eventi THE FAUNS Firenze, Tender Club – 1 novembre 2014

ARTICOLO COMPLETO E SERVIZIO FOTOGRAFICO: clicca qui

116


Firenze

THE FAUNS A CURA DI Sandro bini

Al Tender di Firenze la prima tappa della turnè italiana del gruppo shoegaze di Bristol capeggiato dalla fascinosa Alison Garner per presentare il nuovo album Litghts. ď‚ž

117


OPPOS ABIT

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in contrasto, al limite, nel

Indossare, dimorare. Un oggetto vestito, un luogo vissu il rapporto intimo tra individuo, ide Invia un servizio composto da un minimo di 5 a un massimo di 15 immagini, (formato jpeg, 72 dpi, lato lungo 2500 1200 pixel),

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