Luglio agosto

Page 27

p ersonality

vito de filippo

Presidente De Filippo, cosa, quanto e dove esporta la Basilicata in Europa? Nell’ultimo biennio, il valore delle nostre esportazioni ha subito una lieve diminuzione per effetto della crisi economica in atto, attestandosi su circa 1 miliardo e 400 milioni di euro l’anno. Vale a dire: 1 miliardo e 150 milioni in provincia di Potenza e poco più di 250 milioni in provincia di Matera. La parte del leone, per oltre un miliardo di euro l’anno, la fanno le produzioni del settore manifatturiero, per lo più legate al settore dell’automotive e quindi alla Fiat di Melfi. E naturalmente le auto prodotte in Basilicata, in particolare le “Punto”, sono esportate per lo più nei paesi europei, a partire da Francia, Spagna e Portogallo. E in Svizzera? Ci sono produttori del settore agroalimentare che da tempo hanno avviato rapporti con le grandi catene di distribuzione nei supermercati e nei gourmet. In particolare il settore vinicolo e quello dei salumi, con alcune eccellenze del Vulture e del Pollino, hanno conquistato una nicchia di mercato che punta, ovviamente, più sulla qualità che non sulla quantità. Proprio in questi giorni, a seguito della nostra presenza alle manifestazioni svoltesi in Svizzera con le Associazioni dei Lucani, alle quali diamo grande importanza e rilevanza ai fini promozionali del “made in Basilicata”, ma soprattutto dopo l’iniziativa presso Casa Italia a Zurigo, abbiamo avuto la conferma della presenza sia a Potenza che a Matera di gestori di attività di import-export del made in Italy e di un promotore di world pasta day che attraverso i nostri prodotti punterà alla valorizzazione del territorio anche a fini turistici. Il che è sicuramente un buon viatico per la nostra regione. Le eccellenze lucane da esportazione che, a suo avviso, non sono ancora sufficientemente note all’estero? Sicuramente alcuni prodotti di grande qualità dell’agroalimentare, con le caratteristiche proprie della qualità e delle piccole quantità, come i peperoni di Senise, i fagioli di Sarconi, il pecorino di Filiano. La qual cosa però ci consente di ragionare in termini di prospettiva e di conoscenza del territorio. Ma la nostra vetrina migliore è rappresentata dai paesaggi e dagli attrattori turistici che da tempo abbiamo lanciato sui grandi mercati, anche grazie ai buyer dell’Europa Occidentale intercettati dalla nostra Agenzia di Promozione Turistica. Quanto è sviluppato il turismo svizzero in Basilicata? Il numero dei turisti provenienti dalla Svizzera, secondo quanto mi viene confermato dal direttore dell’Apt di Basilicata, Giampiero Perri, è passato dalle 2.800 unità di quattro anni fa ad oltre 3.500 unità del 2012, con un numero di pernottamenti che supera le diecimila unità. A mio avviso, si tratta di un dato confortante, tanto più in questo momento di crisi. Perché i turisti dovrebbero scegliere proprio la sua Regione? Se me lo consente, risponderei a questa domanda mutuando le parole utilizzate, dinanzi ad un analogo interrogativo, dal grande regista americano, di origini lucane, Francis Ford Coppola. La Basilicata va scelta dal popolo dei turisti, a partire da quelli svizzeri, perché forse più di altre regioni presenta l’Italia autentica, preservata, custode di tradizioni millenarie e di un apprezzabile sistema di ospitalità e di servizi per il viaggiatore contemporaneo. Su cosa sta puntando attualmente la Basilicata per il suo sviluppo economico? Agricoltura e turismo, insieme con il settore strategico dell’automobile, restano i capisaldi dell’economia lucana. Ma in questi ultimi anni la Regione ha investito molto, e continuerà a farlo anche in futuro, sulla ricerca e l’innovazione, essendosi dotata di due strumenti operativi particolarmente efficaci: Sviluppo Basilicata e Basilicata Innovazione, deputati rispettivamente all’assistenza

52 INEWS

tecnica delle imprese già operanti (la prima) e alla creazione di nuovi brevetti (la seconda). Contemporaneamente, grazie all’ottimo lavoro portato avanti dal Distretto Tecnologico “Tern”, all’interno del quale operano sia imprese private che pubbliche (Arpab, Cnr, Agenzia spaziale italiana, Università della Basilicata), la nostra regione si sta caratterizzando a livello europeo nel settore dell’Osservazione della Terra, grazie al ruolo strategico assegnato al Centro di Geodesia Spaziale di Matera. Cosa sta facendo per aumentare la sua visibilità nel mondo? In collaborazione con i lucani sparsi in tutto il mondo, grazie al lavoro portato avanti dalla Commissione dei Lucani all’Estero e dal suo presidente, il consigliere regionale Luigi Scaglione, abbiamo promosso, soprattutto nell’ultimo anno, l’immagine di una Basilicata-sacra. Si tenga conto che per la prima volta nella storia del Vaticano, è toccato proprio alla nostra regione il privilegio di donare al Papa il Presepe esposto in occasione del Natale 2012 in piazza San Pietro, realizzato dal maestro lucano, Franco Artese. Non meno importante è stata la mostra delle immagini fotografiche di alcuni grandi artisti, come Carlos Solito, presentate sia a Roma che a Zurigo, con grande successo di critica e di pubblico, che hanno rilanciato il marchio lucano in terra elvetica, suscitando grandi emozioni. E in Svizzera? Proprio queste ultime azioni, intraprese anche con la partecipazione a fiere che interessano il tempo libero e il vivere all’aria aperta nel Sud della Germania, affollate da turisti svizzeri notoriamente affascinati dal rapporto con la natura, ci fanno ben sperare. Del resto, lo ricordavo prima, la presenza di turisti svizzeri è in costante aumento. E questo ci fa essere ottimisti sul futuro, tenuto conto, tra l’altro, che prevediamo di incentivare ancora di più i rapporti di collaborazione e di amicizia con il popolo svizzero. Ci sono delle cose che la Svizzera dovrebbe invidiare alla Basilicata? Visitare piccoli borghi con Chiese monumentali, come quelle di Acerenza o di Santa Maria d’Orsoleo a Sant’Arcangelo, fare l’esperienza del volo dell’angelo sulle Dolomiti Lucane, concedendosi se mai una passeggiata nei Sassi di Matera, patrimonio dell’Unesco in una città candidata ad essere capitale della Cultura Europea nell’anno 2019, a cui noi stiamo dando il nostro massimo sostegno anche attraverso le associazioni dei lucani in Svizzera, o ancora trascorrendo una settimana tra il Pollino e le coste dello Jonio o di Maratea, sono la vera cartolina di un paesaggio unico che sicuramente ci fanno apprezzare agli occhi di un popolo esigente come quello elvetico. E viceversa? I paesaggi mozzafiato delle valli Svizzere, dei suoi cantoni ordinati, delle sue città straordinarie, a partire da Zurigo e Ginevra, sono sicuramente elementi di grande ammirazione da parte del popolo lucano, che attraverso il vostro giornale voglio pubblicamente manifestare ai nostri vicini di Oltralpe. Che cosa si augura innanzitutto per la sua Regione? Mi verrebbe da rispondere: tutto il bene possibile. Ma è chiaro che in un momento difficile, come quello che attualmente l’Italia e l’Europa stanno attraversando, dobbiamo augurarci, molto più pragmaticamente, di uscire quanto prima da quella che ormai viene definita la più grave crisi economica del dopoguerra. Io confido nella tenacia e nello spirito di sacrificio dei lucani. E se tutti, come credo, faremo la nostra parte, con il senso di responsabilità e la passione che sempre hanno caratterizzato la nostra azione politica ed amministrativa, la Basilicata continuerà a mantenere il primato che unanimemente le viene riconosciuto nel nostro Paese. Quello cioè di essere una sorta di piccola, italica Svizzera del Sud. INEWS 53


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.