Rassegna stampa di Cittadinanzattiva del 26/6/15

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RASSEGNA STAMPA CITTADINANZATTIVA Venerdì, 26 giugno 2015


RASSEGNA STAMPA CITTADINANZATTIVA Venerdì, 26 giugno 2015

Cittadinanzattiva 26/06/2015 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 29

1

«A spasso con... », si fa il bilancio della prima edizione 26/06/2015 Alto Adige Pagina 29

2

«Prenotazioni Frecciarossa, già molte lamentele» 25/06/2015 About Pharma

Redazione Aboutpharma Online

Continua il dibattito sui biosimilari, il punto oggi all' Istituto... 25/06/2015 iltirreno.it

di Giulio Corsi

Del Nista ammette: "La fascia di utenza che avrà lo sconto è... 26/06/2015 La Prealpina Pagina 17

5 7

Diritti del malato, tappa del tour 25/06/2015 TempoStretto

8

Due anni di giunta Accorinti. CittadinanzAttiva: "Un quadro desolante" 26/06/2015 Cronache del Garantista (ed. Catanzaro) Pagina 7

10

I tre consiglieri: «Non ci facciamo intimidire» 25/06/2015 ilrestodelcarlino.com

12

Lunghe ore d' attesa senza sperare che il Pronto soccorso migliori 25/06/2015 Firenze Today

3

redazione

Medicina: a Firenze la due giorni su terapie del dolore e cure palliative

13

Servizi di Pubblica Utilità 26/06/2015 Avvenire Pagina 10

14

?Cittadini o sudditi?? Le diocesi toscane a convegno su potere e ruolo dei... 26/06/2015 L'Adige Pagina 15

16

«Made in Italy». Le difficoltà del momento si... 26/06/2015 L'Unione Sarda Pagina 35

17

«Sulle strisce blu multe solo col regolamento» 26/06/2015 Il Mattino Pagina 11

18

«Whirlpool, Carinaro diventerà strategica in Italia e all'... 26/06/2015 Il Secolo XIX (ed. La Spezia) Pagina 16

LAURA IVANI

Affetto da favismo, "prigioniero" in casa 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 27

21

alimentare il pianeta e risparmiare energia una sfida possibile 26/06/2015 Il Centro (ed. L'Aquila) Pagina 9

23

Apparecchi non tarati? Via ai ricorsi 26/06/2015 Alto Adige Pagina 12

24

AUTONOMIA EFFICIENTE E VESSATORIA 26/06/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 26

26

Autovelox "fuorilegge" In arrivo raffica di ricorsi 26/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 37

28

Carlo Cambi Per vivere meglio, per risparmiare o approfittare del rimbalzo... 26/06/2015 Il Giorno Pagina 19

29

Caro coniuge, non ti voglio più La coppia lombarda scoppia 26/06/2015 La Repubblica Pagina 30

31

Che cosa manca per salvare la Terra 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 21

33

chessidice in viale dell' editoria 26/06/2015 TuttoSport Pagina 20

35

Con la Golf TSI BlueMotion l' hi­tech e i consumi ridotti 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 37

36

Concorrenza sleale all' orizzonte 26/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 4

37

Da Italia ' 90 a Torino 2006 : sprechi da record 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 11

Paolo Marelli

Divorzi in aumento del 13 per cento Il matrimonio naufraga dopo 19 anni 26/06/2015 La Repubblica (ed. Napoli) Pagina 9

IRENE DE ARCANGELIS

Frecciarossa rivolta abbonati per l' obbligo di prenotazione 26/06/2015 La Gazzetta del Mezzogiorno Pagina 29 26/06/2015 Corriere dello Sport Stadio Pagina 20

CLAUDIA CERVINI

GreenItaly 1, ok a fusione con Prima Vera Grimaldi domina in Grecia 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12

IL DDL GOVERNATIVO 26/06/2015 Corriere del Veneto Pagina 1

il Pasticcio degli stalli blu

40

43

GLC, moda e tecnologia la nuova vita del SIN

26/06/2015 MF Pagina 18

38

42

Fse, il solito delirio

26/06/2015 MF Pagina 12

20

PAGINE A CURA DI NICOLA CAPUZZO

44 45 47 48


26/06/2015 Il Centro Pagina 29

49

Il Pd: «Sulle multe il sindaco è moralmente riprovevole» 25/06/2015 lanazione.com

50

L' autovelox si «supera»: nove multe al giorno 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 9

51

La via «smar verso un' Eur ù vivibi pi 26/06/2015 Avvenire Pagina 11

PAOLO VIANA

Lo schiaffo delle Poste: consegna a giorni alterni 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 11

Olivia Manola

Pellet avvelenato «Più controlli sulle importazioni dall'... 25/06/2015 messaggeroveneto.it

di Ilaria Purassanta

Pordenone: sentenza stoppa i telelaser. Ma i vigili: non li usiamo... 26/06/2015 MF Pagina 5

ANDREA PIRA

Poste accelera verso la borsa 26/06/2015 Il Tempo Pagina 14

55 57 59 61

Presentato il Bilancio di Sostenibilità Investimenti per 15 milioni... 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 33

C.Fo.

Pressing dello Sviluppo sul decreto banda larga 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 35

L.I.

Prima Vera, società target di GreenItaly1 26/06/2015 Corriere dell'Umbria Pagina 38

62 64 65

Raddoppio ferroviario, stretta sui lavori 26/06/2015 Corriere del Veneto Pagina 11

Gloria Bertasi

Righe blu, Venezia continua a multare «Sanzionati duemila casi all'... 26/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 26

67 69

ROMA OK DELL' AGCOM alla consegna a giorni alterni della corrispondenza e... 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 45

70

Samorì ci riprova, in cerca di alleati per conquistare Bper 26/06/2015 Libero Pagina 4

FRANCO BECHIS

Saranno «mortacci nostri» Il Pd vuole tassare i funerali 25/06/2015 LeccePrima

Redazione

Se il grattino scade, la multa è sacrosanta. Il Comune non arretra... 26/06/2015 Il Giornale di Napoli Pagina 10

72 74 76

Sede Assoutenti a Cardito, taglio del nastro 26/06/2015 Avvenire Pagina 24

77

SOSTENIBILITÀ Investimenti Wind per 15 milioni in 5 anni 26/06/2015 Il Messaggero (ed. Umbria) Pagina 7

78

Statali, il governo frena sul rinnovo del contratto 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 6

79

Tagli alla cooperazione non alle spese militari 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 30

STEFANO MANZELLI

Tolleranza nella zona blu 25/06/2015 Spazio Consumatori

81 82

UBER POP: favorevole o contrario? ­ Spazioconsumatori 26/06/2015 La Repubblica (ed. Torino) Pagina 9

83

Un bel ciclomotore, "Xò"fragile Guariniello: il telaio si apre a... 26/06/2015 Il Tirreno (ed. Massa­Carrara) Pagina 28

84

Utenti tartassati vanno dall' avvocato 26/06/2015 Il Gazzettino Pagina 15

85

Valdastico , il Trentino frena ma sono schermaglie politiche 26/06/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 21

87

Velocità, sempre più multe ma c' è l' incognita... 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 34

MARCO OTTAVIANOTI

Voucher per export manager Istanze tra il 22/9 e il 2/10 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 47

53

Gina LeoAlessandro Sacrestano

Voucher per gli export manager

89 90

Salute e Sanità 25/06/2015 quotidianonet.com

92

"Chi abbandona si abbandona" e condanna ad un destino crudele 25/06/2015 trentinocorrierealpi.it

94

«Chirurgia, un errore grave Chi ha sbagliato ne risponda» 26/06/2015 Il Messaggero Pagina 17

95

«Illegittimo licenziare l' infermiere che lavora per pubblico e... 25/06/2015 lanuovasardegna.it

96

All' Expo è di scena la rivincita del porcetto 26/06/2015 Il Foglio Pagina 3

97

Alla Corte di Obama 25/06/2015 ilfoglio.it

Redazione

Alla Corte di Obama 26/06/2015 Il Venerdì di Repubblica Pagina 62

Michele Bocci

ANDARE IN BICICLETTA MEZZ' ORA AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 12

ANZIANI, ASSISTENZA DOMICILIARE contro il BUIO DOPO L' OSPEDALE

Roberta Garbagnati

98 99 100


26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 31

102

Astaldi realizzerà la più ampia struttura ospedaliera al... 25/06/2015 corriere.it

103

Astaldi: finanziamento da 880 mln per struttura sanitaria in Turchia 25/06/2015 lastampa.it

GD

Astaldi: firmato un finanziamento da 880 milioni di euro per l' Etlik... 25/06/2015 ilcentro.it

105

Bancarotta, in carcere due fratelli 26/06/2015 L'Espresso Pagina 7

Michele Sasso

Bobo pigliatutto 26/06/2015 L'Espresso Pagina 14

Michele Sasso

Bobo pigliatutto 25/06/2015 ilsole24ore.com (Sanita)

di Riccardo Cassi (Presidente Cimo)

Cassi (Cimo): «Bene la Consulta sul blocco contratti, ora Governo e... 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 11 25/06/2015 Il Farmacista Online 25/06/2015 Quotidiano Sanità

Maria Francesca Fisichella

Comportamenti a rischio tra gli adolescenti di Ernesto Diffidenti

Corte dei Conti: il «Rendiconto generale 2014» promuove il... di Mattia Pertoldi

Cosmetici pericolosi: parte la battaglia dell' azienda sanitaria 26/06/2015 SetteSere Qui Pagina 20 25/06/2015 ilcentro.it 26/06/2015 L'Osservatore Romano Pagina 3 25/06/2015 Il Farmacista Online

130

Endometriosi. Lorenzin: "Tante le azioni intraprese dal 26/06/2015 ilgiorno.com (Milano)

132

Expo, arrivano in tavola i cibi proibiti: pronti maialino sardo e... 25/06/2015 corrieredelmezzogiorno.it

134

Falsi certificati 25/06/2015 Ravenna e Dintorni Pagina 14

135

FESTIVAL CONFINDUSTRIA/1 26/06/2015 SetteSere Qui Pagina 19

137

Finanza scova 63 evasori e 30 lavoratori in nero 26/06/2015 L'Espresso Pagina 38

138

Genova ti darà una mano 26/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 25

141

Il motore Italia non supera la crisi «Tornare come prima? Fra 10... 25/06/2015 ilgiorno.com

143

In coma dopo un' iniezione sbagliata d' insulina: il pm chiede l'... 25/06/2015 ilpiccolo.it (Trieste)

145

In Fvg parte la crociata anti­cosmetici 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 8

147

Itagli al welfare sono diventati un fenomeno comune nell' era dell'... Marco Valsania

L' alta Corte salva l' Obamacare 26/06/2015 Il Venerdì di Repubblica Pagina 61 26/06/2015 Il Mattino Pagina 37

152

L' appello degli oncologi alle donne: «I test sono gratis, non... 26/06/2015 La Repubblica Pagina 14

154

L' ESPRESSO

Laudazi: basta tagli alla sanità Il Vastese è già... 25/06/2015 milanofinanza.it

Le News più lette Tutte 25/06/2015 milanofinanza.it

Le News più lette Tutte 25/06/2015 milanofinanza.it

Le News più lette Tutte 26/06/2015 Il Tempo Pagina 11

Lingua blu, 4 funzionari del Ministero a giudizio 26/06/2015 Il Giornale Pagina 12

Lotta all' obesità, risparmi per 150 miliardi nella Ue in 45 anni...

149 151

L' ANORESSIA IN PASSERELLA VIETATA PER LEGGE

26/06/2015 Il Centro (ed. Chieti) Pagina 24

124

129

Ebola si riaffaccia in Sierra Leone

La Regione vara le nuove regole anticorruzione

122

128

Crepe sui muri dell' ospedale

26/06/2015 Il Tempo Pagina 15

120

126

COTIGNOLA Un ringraziamento al dottor Morini, «una persona...

26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26

112

118

Comma 566. Nuova presa di posizione dei sindacati e di tutte le...

25/06/2015 messaggeroveneto.it

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116

Comma 566. Nuova presa di posizione dei sindacati e di tutte le...

25/06/2015 ilsole24ore.com (Sanita)

106

114

Cilento, un altro morto in psichiatria I familiari: «Tenuto lontano...

25/06/2015 quotidianodisicilia.it

104

FRANCESCO PUGLISI

155 157 158 159 160 162 163


26/06/2015 lastampa.it

valentina arcovio

Mamma sì, ma non oltre i 43 anni 25/06/2015 Quotidiano Sanità

166

Medicina convenzionata e area del 118. Smi a Lorenzin e Chiamparino:... 25/06/2015 larepubblica.it (Milano)

168

Milano, chirurghi fantasma: la Regione manda ispezioni a raffica negli... 25/06/2015 Il Farmacista Online

170

Milano. Da Regione controlli a tappeto negli ospedali per possibili... 25/06/2015 iltirreno.it

di Pietro Barghigiani

Morto dopo terapia innovativa contro i tumori: 7 indagati 25/06/2015 iltirreno.it

Pietro Barghigiani

Morto dopo terapia innovativa contro i tumori: 7 indagati 25/06/2015 gazzettadimantova.it 25/06/2015 Quotidiano Sanità 25/06/2015 Il Farmacista Online

178

Ogm. Nel 2014 non rilevata alcuna non conformità. Prodotti... 26/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 10

180

Piazza Grande 25/06/2015 ilsole24ore.com

182

Prevenzione e cure mirate per la sostenibilità del sistema sanitario Guido Minciotti

Quattromila incidenti l' anno provocati da animali vaganti, campagna dell'... di Giampaolo Piagnarelli

Responsabilità medica anche lieve esclusa se il decesso non... 25/06/2015 Quotidiano Sanità

184 186 187

Roma. Dal 2014 oltre 100 persone assistite dallo sportello di consulenza... 25/06/2015 Quotidiano Sanità

189

Sardegna. Farmacovigilanza, approvato piano triennale. Arru: "Grande... 25/06/2015 lasicilia.it

191

'Senza ANSA non si può', allarme istituzioni e politica 25/06/2015 Il Farmacista Online

193

Sicurezza alimentare. Ministero promuove carni e prodotti di origine... 25/06/2015 Federfarma

195

Tagli al Fsn 2015, si allontana riforma del Prontuario 25/06/2015 ilrestodelcarlino.com

196

Tartaruga d' acqua dolce spiaggiata a Baia Flaminia 25/06/2015 Quotidiano Sanità

197

Termina sciopero dell' Ansa ma la vertenza continua. Il sostegno del 25/06/2015 larepubblica.it

173

176

Ogm. Nel 2014 non rilevata alcuna non conformità. Prodotti...

25/06/2015 ilsole24ore.com (Sanita)

172

174

Nozze tra Mantova e Cremona: è braccio di ferro sugli ospedali

25/06/2015 ilsole24ore.com

164

di CARLO VERDELLI

Una vita da trans: "Io bambino diventato Antonia ringrazio mia madre che... 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 1

198 202

Una vittoria a sinistra e un' altra a destra

Tribunale del Malato 26/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Fermo) Pagina 3

203

Giostra: pronto soccorso, i tempi di attesa si sono ridotti 26/06/2015 Il Messaggero (ed. Frosinone) Pagina 43

204

Tac fuori uso, l' odissea dei malati

Riforme Istituzionali 26/06/2015 La Repubblica Pagina 2

205

"Ora il peggio è alle spalle" il premier tratta con la sinistra i... 26/06/2015 La Repubblica Pagina 2

CORRADO ZUNINO

"Raccoglieremo le firme per abrogare queste regole" 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 29

Paolo Bricco

«Riforme, manifattura, visione europea» 26/06/2015 Cronache del Garantista Pagina 5

Cl. T.

A sorpresa tornano le supplenze 26/06/2015 Libero Pagina 1

ALESSANDRO ANTONINI

ALESSANDRO ANTONINI Un testo pasticciato, con le assunzioni prima della 26/06/2015 Avvenire Pagina 6

ENRICO LENZI

Autonomia e assunzioni i punti forti 26/06/2015 Il Giornale Pagina 5

Gian Maria De Francesco

Bankitalia rifà i conti all' esecutivo: «Ripresa? Siamo in... 26/06/2015 La Nazione Pagina 11

PASSERI VERONICA

Buona Scuola, fiducia col fiatone Il Pd perde pezzi. Bagarre al Senato 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10

Contratti statali, prima copertura già nel 2015 26/06/2015 Il Foglio Pagina 3

Cresce lo squilibrio tra pubblico e privato

208 211

«Usciamo dalla gabbia dell' euro che ha ucciso sinistra e... 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8

207

Davide Colombo

213 215 217 219 221 223 225


26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10

DinoPesole

E la manovra viaggia verso quota 20 miliardi 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8

Eugenio Bruno Claudio Tucci

Fiducia sulla scuola, 2mila assunti in più 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 37 26/06/2015 Il Tempo Pagina 17

232

Graziati a metà gli spaccavetrine contro il «Decreto... 26/06/2015 Il Messaggero Pagina 14

233

Il commento Fiducia sulla scuola, il Pd più... 26/06/2015 Il Mattino Pagina 9

235

Il confronto 26/06/2015 Il Mattino Pagina 7

236

Il governo alla prova Fisco decreti al via in extremis Laura Cesaretti

Il governo strappa la fiducia tra gli insulti Ma non ha i numeri 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 4

FRANCO ADRIANO

Il Pd va a scuola di fiducia 26/06/2015 Italia Oggi Pagina 11

GOFFREDO PISTELLI

Il preside serve assolutamente 26/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 4

» SALVATORE CANNAVÒ

Il Senato ha fiducia, ma i docenti no 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 15 26/06/2015 La Repubblica Pagina 10 26/06/2015 Il Messaggero Pagina 1 26/06/2015 Il Messaggero Pagina 14 26/06/2015 Il Messaggero Pagina 49

255

La protesta della scuola blocca Roma Oggi... 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 9

256

La protesta volgare che diventa una farsa DANIELA PREZIOSI

Mineo: «La peggiore legge di sempre Ma oggi il tema non è... Francesca Angeli

Ncd partito senza identità Vota pure l' ok al «gender» BRUNELLA BOLLOLI

Renzi promosso coi debiti Fiducia tra i fischi sulla CARMELO LOPAPA

Scuola ok,Renzi incassa la fiducia tra... 26/06/2015 Il Mattino Pagina 6 26/06/2015 Il Messaggero Pagina 9 26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 1 26/06/2015 Il Tempo Pagina 8 26/06/2015 Il Mattino Pagina 1

272

Se il premier prende il gessetto e la maggioranza impara la lezione LORENZO MISURACA

Senato, sì alla "Buona scuola" tra grida e cartelli 26/06/2015 Il Mattino Pagina 50 26/06/2015 La Repubblica Pagina 1

278

Sì alla riforma,ecco la nuova 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 4

279

Sindacati: «Ricorsi a pioggia in tribunale» LUIGI OLIVERI

Statali pagati in base al merito 26/06/2015 Il Manifesto Pagina 1

LuisaRibolzi

Una riforma con poche luci, qualche ombra e... 26/06/2015 La Nazione Pagina 11

283 285

Urla e cori 'onestà, onestà' si sono levati dalla tribuna... 26/06/2015 Avvenire Pagina 3

286

VENGA L' ORA DEL «RENZI 3»

Visco: «L' Eurozona va, l' Italia è ferma»

280 282

Un minuscolo regime

26/06/2015 Il Messaggero Pagina 19

274 276

Sentenza De Magistris, una schiarita contro la paralisi

VENGA L' ORA DEL «RENZI 3»

263

270

Scuola, via libera alla

26/06/2015 Avvenire Pagina 2

261

269

Scuola, sì del Senato alla fiducia le...

26/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8

259

267

Scuola, primo sì al Senato nella bagarre

26/06/2015 Italia Oggi Pagina 42

257

265

Scuola, la

26/06/2015 Cronache del Garantista Pagina 4

247

254

La nuova terra promessa della sinistra senza radici L' analisi

26/06/2015 La Repubblica Pagina 2

243

252

La nuova terra promessa della sinistra senza radici

26/06/2015 Libero Pagina 8

240

251

La matita rossa dell' ex Troika

26/06/2015 Il Giornale Pagina 4

238

249

La delusione di Bassanini e la rotta di collisione con i piani del governo

26/06/2015 Il Manifesto Pagina 4

228 230

Formazione da elevare

26/06/2015 Il Giornale Pagina 5

226

FRANCESCO RICCARDI

287 288


26/06/2015 Il Mattino Pagina 11

290

Visco: il Paese ristagna

Sicurezza nelle scuole 26/06/2015 Il Secolo XIX (ed. Imperia) Pagina 20

ANGELO BOSELLI

«Le elementari di Taggia sono sicure» 26/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 8

GOZZI ALESSIA

Cantieri fermi, richiamo al governo «Sparito il piano promesso da... 25/06/2015 Rassegna 26/06/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 26

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Dalla Regione fondi per risistemare le scuole 26/06/2015 Corriere della Sera Pagina 9

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Edifici innovativi e sicurezza, crescono le risorse 26/06/2015 Il Messaggero (ed. Umbria) Pagina 9

298

Edilizia scolastica 25/06/2015 Dire

299

Il lavoro in DIREtta ­ Le notizie dal territorio 25/06/2015 TargatoCN

301

In Breve 26/06/2015 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi) Pagina 15

302

L' appello ai Comuni: «Per l' edilizia scolastica pronti 97 milioni... 25/06/2015 Lettera 43

304

La Buona scuola, i contenuti della riforma di Bartolino Leone ­

Lipari, finanziati seicentomila euro per le scuole 25/06/2015 Forli Today

Comunicato ­ Inserito da Collegio

Messa in sicurezza di scuole e territorio,... 25/06/2015 BlogSicilia

Redazione

Messa in sicurezza scuole siciliane "Comuni... 25/06/2015 Brindisi Report

Redazione

Nuovi fondi per messa in sicurezza scuole,... 25/06/2015 Il Velino

Scuola, Giannini: "Oggi giornata importante per il rilancio del sistema... 26/06/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1

Scuole sotto i ferri Cantieri e opere per 300 mila euro 25/06/2015 corrierealpi.it

Sicurezza a scuola obiettivo prioritario... 26/06/2015 Corriere di Romagna Pagina 39

Sicurezza nelle scuole 26/06/2015 La Provincia Pavese (ed. Vigevano) Pagina 17

Strade da asfaltare Piano da 1,5 milioni

293 295

Cgil Sicilia: Comuni approfittino dell' allentamento del patto di...

25/06/2015 giornaledisicilia.it

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26 giugno 2015 Pagina 29

La Sicilia (ed. Caltanissetta) Cittadinanzattiva

«A spasso con... », si fa il bilancio della prima edizione Un percorso aggregante, che unisce giovani e meno giovani in attività salutari, favorendo al contempo la conoscenza del territorio: sono i giudizi positivi espressi nel corso di un incontro al Comune, riguardo il progetto "A spasso con...". Si tratta di un' iniziativa, da poco conclusasi, promossa dall' Unità operativa di Educazione alla salute aziendale del l' Asp di Caltanissetta, in collaborazione con il Comune e l' Iiss "Manzoni­Juvara" e volta alla prevenzione dalle patologie croniche ed al mantenimento dell' efficienza fisica di utenti di età dai 64 anni in avanti. Un resoconto finale delle attività, sviluppatesi tra aprile e maggio, è stato fatto a Palazzo delle Spighe, alla presenza del sindaco Giampiero Modaffari, dell' assessore alle Politiche sociali Salvatore Sberna, del responsabile dell' Unità operativa dott. Giuseppe Lombardo (psicologo), oltre che dei referenti delle associazioni che hanno partecipato: la società di mutuo soccorso "Cesare Battisti", il Centro giovanile "Sant' A n n a " , CittadinanzAttiva, l ' a s s o c i a z i o n e culturale "San Giorgio" e la locale sezione dell' Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà. Intervenuto per l' occasione, il manager dell' Azienda sanitaria provinciale dott. Carmelo Iacono. Oltre 100 le persone che hanno partecipato al progetto, divenendo protagoniste, col coinvolgimento dei ragazzi delle scuole, di passeggiate e «laboratori del fare», quali "angoli della cucina". Nel corso dell' incontro, gli amministratori hanno sottolineato l' importanza di agire in «rete» tra le varie agenzie del territorio; gli esponenti delle associazioni hanno invece offerto il proprio contributo di idee per migliorare a livello organizzativo e logistico il progetto nelle sue future edizioni. Entusiasta il direttore dell' Asp, Iacono: «Vi è stata la stretta collaborazione tra istituzioni, associazioni e società civile ed è stato favorito il contatto tra persone sagge e giovani, creando un essenziale senso di comunità. L' attività sanitaria e di prevenzione, poi, serve per allontanare gli utenti dalla solitudine e da patologie alienanti». CLAUDIO COSTANZO.

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26 giugno 2015 Pagina 29

Alto Adige Cittadinanzattiva

cittadinanzattiva.

«Prenotazioni Frecciarossa, già molte lamentele» BOLZANO «Sono molti i cittadini che nelle ultime settimane si sono rivolte a Cittadinanzattiva sull' introduzione dell' obbligo di prenotazione per i pendolari dell' alta velocità, "per ragioni di sicurezza" che sta creando notevolo disagi ­ lo dice in una nota Stefano Mascheroni segretario regionale Cittadinanzattiva Alto Adige­ . Le più segnalate per il rischio di "restare a terra" sono le tratte che collegano Torino e Milano, Bologna e Milano, Firenze e Bologna e anche Napoli e Roma. A queste si aggiungono le prime segnalazioni odierne sulle difficoltà o impossibilità ad effettuare acquisto e prenotazione per i viaggi del mese di luglio. Il sito Trenitalia ieri risultava ko Tutto questo nonostante nelle settimane scorse siano stati molti gli appelli rivolti a Trenitalia per rinviare questa scelta e per valutarne al meglio l' impatto sui disagi per i viaggiatori, nella fattispecie dei pendolari, quindi non turisti o viaggiatori occasionali: un' interrogazione parlamentare, una pre­istruttoria avviata dall' Autorità di regolazione dei trasporti, richieste da parte delle Istituzioni, lettere dei pendolari e comitati, appelli delle associazioni, una petizione online che in pochi giorni ha raggiunto quasi 1.400 firme. Tutto ciò per evitare proprio il rischio che la situazione sfugga di mano, con forme di protesta più o meno lecite. Mancano ancora sei giorni dall' introduzione dell' obbligatorietà della prenotazione e viste le difficoltà con il sito, resta solo l' amara possibilità delle lunghe code alle biglietterie per potersi assicurare un viaggio necessario per la loro vita quotidiana, ma senza alcuna certezza di riuscirci, o far ricorso al call center, ovviamente a pagamento».

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25 giugno 2015

About Pharma Cittadinanzattiva

Sanità e Politica.

Continua il dibattito sui biosimilari, il punto oggi all' Istituto superiore di sanità Al centro delle riflessioni di clinici, farmacisti ed esperti di sanità pubblica l' uso, la sicurezza e la sostenibilità di questi medicinali. Biosimilari sì, biosimilari no. Per promuovere l' uso di questi medicinali e fugare ogni dubbio che li riguardano, l' Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha messo a punto un position paper, che dovrebbe vedere la sua nuova versione entro l' anno. Eppure sono ancora tante le perplessità che ruotano attorno a questi farmaci: "I biosimilari sono davvero sovrapponibili agli originator?"; "A chi bisogna prescriverli, ai pazienti naive o anche ai pretrattati?"; "Ci sono differenze nella scelta del farmaco fra un uso limitato nel tempo o un uso continuativo, oppure fra un trattamento di supporto e una vera e propria terapia". A queste e a molte altre domande hanno cercato di rispondere gli esperti riuniti oggi a Roma, in occasione del convegno "I farmaci biosimilari: uso, sicurezza, sostenibilità" , organizzato dal Reparto di Farmacoepidemiologia del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell' Istituto superiore di sanità (Iss) .Secondo Francesco Colantuoni , coordinatore dell' Italian Biosimilar Groupc (Ibg), "L' arrivo dei biosimilari rappresenta per l' Italia un' occasione unica innanzitutto per aumentare il numero dei pazienti che ricevono terapie gold standard e, poi, per garantire la sostenibilità del sistema". Per l' Ibg la situazione italiana presenta un quadro contraddittorio: "dal punto di vista della penetrazione nell' uso clinico, abbiamo l' esempio del filgrastim biosimilare che rispecchia quanto detto prima: rappresenta il 72% delle dosi dispensate, con un aumento di oltre il 40% dell' accesso a questa terapia da parte dei pazienti e una sostanziale riduzione della spesa. E tra gli aspetti positivi va senz' altro ricordato il position paper del' Aifa, che ha tracciato in maniera limpida il ruolo di questi medicinali, ribadendo che la scelta tra questi e il farmaco biologico di riferimento spetta esclusivamente al medico" spiega Colantuoni. Altrettanto positivo è che molte Regioni abbiano attuato politiche di incentivazione dell' uso del biosimilare, in alcuni casi fissando anche degli obiettivi di appropriatezza prescrittiva o di contenimento del costo della terapia, ma "non in tutti i casi c' è stata una regolamentazione delle procedure di acquisto coerente con questi stessi obietti. Ne consegue ­ continua Colantuoni ­ che ancora oggi il quadro generale è estremamente disomogeneo, con alcune Regioni che hanno saputo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

About Pharma Cittadinanzattiva

mettere a frutto il biosimilare per rendere più inclusiva e sostenibile l' assistenza farmaceutica e altre dove sono presenti vere e proprie diseconomie. E' un quadro che occorre rendere omogeneo se vogliamo trarre il massimo vantaggio dalle imminenti scadenze di brevetto di farmaci biologici, tra i quali vi sono per esempio farmaci antitumorali importantissimi e insuline ricombinanti di larghissimo impiego. In una fase in cui alla crescita della spesa farmaceutica si risponde con misure sempre più complesse e spesso penalizzanti, in primo luogo per i cittadini, è imperdonabile trascurare occasioni di risparmio che si traducono anche in un miglioramento dell' accesso alle cure per decine di migliaia di malati".A dirsi "pienamente favorevole all' introduzione dei biosimilari, che sono prodotti biotecnologici, autorizzati e in quanto tali efficaci e sicuri" è Riccardo Palmisano , vice presidente Assobiotec, che sottolinea però come "l' unico motivo per cui esistono questi farmaci è economicistico: non aggiungono nulla alla salute del paziente né all' armamentario del medico". E aggiunge: "Ciò che però noi rileviamo è la totale anarchia delle Regioni, che adottano linee guida completamente diverse tra di loro. Il rischio è mettere in contrasto il medico con l' amministrazione e rompere il sacrosanto rapporto medico­paziente. Dunque sì ai biosimilari, ma nel pieno rispetto delle indicazioni dell' Aifa, che dice che i biosimilari non sono uguali agli originator, che la scelta deve essere lasciata nelle mani del clinico prescrittore e che i biosimilari sono da preferire là dove conducono a un risparmio di spesa, prevalentemente nei pazienti naive; dopodiché su tutto il resto ci fermiamo", conclude Palmisano.Al convegno di oggi non è mancata la voce dei pazienti. "Bisogna fare chiarezza ­ afferma Tonino Aceti , coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato­Cittadinanzattiva ­ anche per dare più sicurezza e serenità al malato". Aceti si augura che arrivi presto il nuovo position paper dell' Aifa, in base al quale "ci piacerebbe fare tanta informazione ai cittadini, cosa che non sta facendo nessuno".

Redazione Aboutpharma Online

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25 giugno 2015

iltirreno.it Cittadinanzattiva

Del Nista ammette: "La fascia di utenza che avrà lo sconto è minima" Livorno, il presidente di Asa si difende: "Gli aumenti ce li ha imposti l' Authority per l' energia" Fabio Del Nista, presidente di Asa. Dopo l' ennesimo aumento i livornesi si chiedono se dai loro rubinetti esce acqua oppure oro... Sono sicuro che non esca l' oro, anche se l' acqua è considerata l' oro del futuro e quindi bisogna attrezzarsi per fare in modo che alla fine non costi davvero così tanto. Bisogna fare opere e lavori che consentano la qualità e la quantità necessarie. Faccio un esempio solo: proprio stamani (ieri, ndr) abbiamo deliberato un investimento per 760mila euro per le discariche in città, in particolare il Rivellino, mentre stiamo proponendo un' opera eccezionale di quasi cento milioni. Intanto però negli ultimi sette anni l' acqua a Livorno è aumentata del 50 per cento, secondo i dati dell' osservatorio di Cittadinanzattiva. Non ho elementi per confermare questo dato. Che l' aumento ci sia stato tuttavia è indubbio. Però è anche vero che quando io sono arrivato in Asa, nel 2008, Livorno era seconda in Italia per il costo dell' acqua, mentre ora siamo settimi o ottavi. Significa che qualcuno sta aumentando più di noi. Il mal comune mezzo gaudio non diminuisce il peso delle bollette: siamo sempre nella top ten... Guardi, l' acqua ha bisogno di cure costanti, di investimenti. E' una risorsa che va gestita con attenzione particolare, non solo nell' erogazione ma in tutto il suo ciclo. La depurazione costa sempre di più, assai di più che non l' acqua in quanto tale. L' Italia sta andando in infrazione a livello europeo. In molte città ci sono ancora fognature miste, mentre è obbligatorio avere fognatura nera e bianca. Serviranno investimenti enormi per mettersi in regola. Vuol dire che dovremo ingozzare altri super lavori e altrettanti rincari? La tranquillizzo: Livorno dal punto di vista della depurazione è messa benissimo. Torniamo all' aumento della tariffa: era proprio necessario? E' l' Ait, l' Autorità idrica toscana che l' ha decisa, non noi. C' è una legge che prevede la copertura integrale dei costi di gestione (investimenti compresi) mediante la tariffa. Ma i costi li programmate voi. Noi li presentiamo, è vero, ma c' è chi li valuta, cioé l' Ait: sta a lei giudicare se sono ammissibili o no, se sono in linea con gli investimenti che ci hanno detto di fare o no. Ve li hanno mai respinti? Eccome: all' allora Ato avevamo fatto una richiesta di più di 20 milioni per investimenti sostenuti tra 2008 e 2010 e ce ne hanno approvati 18.8. Non si sono discostati di tanto: per i livornesi fu l' ennesimo aumento, arrivato a luglio dell' anno scorso a distanza di tre mesi da quello del 6.5% deliberato dall' Ait ad aprile 2014. Mi permetta: il 10% in meno di riconoscimento di una spesa è Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

iltirreno.it Cittadinanzattiva

tanto. Nel caso specifico erano oltre due milioni. Se li hai sostenuti davvero quei costi, sono problemi. Noi ne avevamo rendicontati 21 e per l' Ato invece è stata ordinaria manutenzione. Alla fine sono soldi che mancano. Se l' azienda è virtuosa e riesce a portare in fondo un utile, lo decurta. Ecco perché un' azienda vera non può mai andare in pareggio e ha sempre bisogno di un piccolo margine che serve a colmare lacune, problemi, ritardi. A proposito dell' utile: vista la sfilza dei rincari i 5 milioni di quest' anno non potevano esser girati per coprire i 4.2 milioni di differenza tra il vostro piano e le minori entrate, che invece ora cadranno sulle spalle dei livornesi? No, l' utile viene accantonato per eventuali problemi. Ricordatevi che si devono ammortizzare le perdite sui crediti. Una cosa è il fatturato, una quello che riscuotiamo. E riscuotiamo molto meno. Una scorta serve. E così da luglio la bolletta crescerà ancora: la conferenza territoriale dei Comuni avrebbe potuto bloccarli questi aumenti? Guardi, dopo la nostra proposta d' incremento, l' Ait ha impiegato qualcosa come sei mesi per fare una valutazione, poi l' ha sottoposta ai sindaci. Ai sensi di legge dev' essere garantito l' equilibrio finanziario. I Comuni avrebbero potuto votare no e non approvare, con la conseguenza però di non garantire l' equilibrio finanziario. E col risultato che saremmo andati a scalare gli investimenti da fare. Potevano però fare delle modifiche alla rimodulazione delle tariffe, però... Erano di fronte a un dato contabile oggettivo: in quei casi si vota sì o no. Voi avevate chiesto di rendere l' aumento retroattivo da gennaio, per recuperare 4.2 milioni. Ma la richiesta è stata bocciata. Vi mancheranno altri 2.1 milioni: quando li recupererete? Quei soldi andranno persi e andranno a decurtare l' eventuale utile del 2015. Qualcuno ha sostenuto che la nuova modulazione della tariffa va a premiare chi è virtuoso nei consumi, poiché la fascia che sta sotto i 30 metri cubi l' anno avrà uno sconto (seppur minimo). Quanti sono i soggetti che ne beneficeranno? Il dato che abbiamo è che nella fascia tra 1 e 50 metri cubi annui rientra il 24% della popolazione. Sì, ma lo sconto è fino a 30 metri cubi, gli altri pagheranno comunque di più. Quanto è ampia questa fascia? Di preciso non lo so, ma è una fascia sicuramente poco significativa. I rialzi invece vanno a crescere col crescere dei consumi, ma i consumi crescono al crescere del numero dei componenti familiari. E' d' accordo che si tratta dell' ennesimo aumento che penalizza le famiglie? Non sta a noi fare questa valutazione. Se devo esprimere un' opinione auspicherei che ci fosse una compensazione diversa che consideri le fasce di consumo in rapporto al numero di componenti di ogni utenza domestica. Se ci dicono di farlo, noi lo facciamo anche domani. A noi non cambia, sempre quei soldi devono entrare. E' un tema che prima o poi va affrontato.

di Giulio Corsi

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26 giugno 2015 Pagina 17

La Prealpina Cittadinanzattiva

Domani convegno aperto a tutti sugli stili di vita, domenica manifestazione in piazza Forzinetti.

Diritti del malato, tappa del tour CittadinanzAttiva, i n c o l l a b o r a z i o n e c o n AELLE­Varese, ha organizzato un convegno medico ­scientifico per domani, 27 giugno, nell' aula magna dell' Università dell' Insubria in via Ravasi ed una manifestazione in piazza Forzinetti per domenica. Il convegno (ore 9) avrà per tema la prevenzione cardiovascolare e gli stili di vita. Queste manifestazioni, che sono state rese possibili anche tramite il patrocinio dell' Amministrazione Comunale di Varese, dell' ateneo, dell' ospedale e dell' Ipasvi­Varese. «e sono state predisposte per celebrare i 35 anni di attività della rete "Il Tribunale per i Diritti del M a t a t o " d i CittadinanzAttiva ­ d i c e i l responsabile varesino Daniele Bonsembiante ­ . Quest' anno quindi è stato creato il Tour dei Diritti, che prevede una tappa in ogni regione d' Italia per presentare alla popolazione il cammino fatto da CittadinanzAttiva, partendo dalla proclamazione pubblica della Carta dei Diritti del Malato, avvenuta il 14 giugno 1980 fino ai giorni nostri». Il Tribunale per i Diritti del Malato da 35 anni difende i diritti dei cittadini che hanno subito casi di malasanità e vigila sulle istituzioni della sanità e sulle strutture ospedaliere affinché, grazie alla sua continua e preparata collaborazione, si possano fornire al cittadino servizi sempre più rispettosi delle esigenze del cittadino ­paziente. Al convegno di domani interverranno i docenti dell' Insubria Walter Ageno e Anna Maria Grandi.

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25 giugno 2015

TempoStretto Cittadinanzattiva

politica.

Due anni di giunta Accorinti. CittadinanzAttiva: "Un quadro desolante" "Il quadro che si presenta oggi, prescindendo dalle grandi aspettative, dal programma amministrativo disatteso e dai roboanti proclami della campagna elettorale, è veramente desolante". E' del tutto negativo il giudizio di CittadinanzAttiva sui primi due anni di gestione della città da parte della giunta Accorinti."La gestione amministrativa ­ si legge in una nota ­ è stata e continua ad essere disastrosa a causa della inesperienza, dell' inadeguatezza e dell' ignoranza normativa del sindaco. "Sindaco" vuol dire, terminologicamente, difensore di una comunità, tutore e gestore degli interessi della sua città, nel rispetto della legalità. Invece, tutt' altro". Ed ecco i tanti appunti avanzati: a) Per legge, il sindaco, ogni anno, deve "presentare una relazione scritta al Consiglio Comunale sullo stato di attuazione del programma e sull' attività svolta, nonché su fatti particolarmente rilevanti". Questa legge (26.08.1992, n.7) non si è applicata e non si applica per il sindaco Renato Accorinti. b) La legge impone dei termini entro cui approvare i bilanci preventivi ed i bilanci consuntivi; al Comune di Messina i bilanci preventivi, invece, vengono approvati il 30 o 31 dicembre (vedi bilancio 2013 e 2014). c) La legge imponeva ai Comuni che "A decorrere dal 1° gennaio 2013 è istituito in tutti i Comuni del territorio nazionale il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (Tares), a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento". La Tares si sarebbe dovuta far pagare ai cittadini, limitatamente alle voci di spesa, relative "al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento". Mentre la giunta Accorinti, con il silenzio complice del Consiglio Comunale, ha "calato" nella Tares, voci che non dovevano gravare sul tributo, quali: costi spesi per pulizia dei cimiteri, pulizia spiagge, derattizzazione, disinfestazione, disinfezione, decespugliamento; pulizia dei tombini e caditoie, pulizia torrenti, pulizia laghi, manutenzione ville ed aree a verde, monitoraggio e controllo zanzara tigre, ecc E così avverrà anche per la Tari. d) Tributo Tasi (2014 e 2015), la giunta Accorinti ha applicato l' aliquota al massimo: 3,3 per mille, mentre in altri Comuni siciliani, la Tasi è stata ad Agrigento del 2,5 per mille; a Palermo, del 2,89 per mille; a Trapani, del' 1,7 per mille ; a Ragusa dello 0 per mille ecc. Quindi pressione tributaria immotivata ed ingiustificata, rispetto alla qualità dei servizi offerti. e) E che dire dell' attuazione del Programma amministrativo? La legge regionale 15 settembre 1997, n. 35, impone al candidato sindaco, al momento di proporre la sua candidatura, la presentazione del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

TempoStretto Cittadinanzattiva

Programma Amministrativo, debitamente sottoscritto ed affisso all' Albo Pretorio. Tale Programma Amministrativo costituisce un "Patto", una "obligatio", un "contratto" vero e proprio con gli elettori, infatti il sindaco chiede espressamente di essere votato, perché, se eletto, realizzerà quel programma, sottoposto alla valutazione e scelta degli elettori stessi. E, per diritto naturale, "Pacta servanda sunt". Ecco alcune promesse contenute nel Programma amministrativo, rimaste solo scritte sulla carta, ma mai attuate. Saremmo ben lieti di potere essere smentiti: 1.­ Riduzione dei costi della politica (taglio degli emolumenti per il sindaco e per gli assessori e proposta di riduzione dei gettoni per i consiglieri comunali). 2.­ Controllo e rimodulazione del sistema di corresponsione delle indennità aggiuntive ai dirigenti del Comune. 3.­ Fondo di sostegno al lavoro, ­ Tavolo vertenziale, Rete "Crescimpresa", Incubatori di imprese per imprese giovanili e femminili 4.­ Creazione di una "Cittadella del Made in Sicily"; Aree Duty free­ circuiti turistici­eventi­strutture­ 5.­La flotta Comunale. Metroferrovia 6.­ Monitoraggio e verifica dei bisogni e delle criticità sociali.­ Sostegno alle donne sole e lavoratrici ­ Spazi di socializzazione in tutti i quartieri e villaggi. Centri sociali in ogni quartiere. Città a misura di bambino­ ecc. CittadinanzAttiva "si augura che il Consiglio comunale svolga effettivamente il ruolo che la legge gli demanda e sia di sprone ad una Amministrazione dormiente ed, in caso di continua e persistente inefficienza, utilizzi tutti gli istituti giuridici di cui dispone".

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26 giugno 2015 Pagina 7

Cronache del Garantista (ed. Catanzaro) Cittadinanzattiva

I tre consiglieri: «Non ci facciamo intimidire» Secondo Capellupo, Giglio e Guerriero l' affidamento a un legale esterno della tutela di onorabilità della Giunta ha un significato intimidatorio. L' Anac è quella che è, ovvero l' Autorità nazionale anti corruzione. Per pura (e immacolata, in questo caso) coincidenza, è anche anagramma della Naca, che a Catanzaro tutti sanno cos' è. Certo non lo può sapere Raffaele Cantone, presidente dell' Autority. Come forse non sapeva che la sua comunicazione di febbraio indirizzata inequivocabilmente al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo avrebbe avuto conseguenze posizionate molto al di là delle intenzioni. Da quel che si può capire della vicenda, e cercando di trarne qualche insegnamento in chiave esplicativa, quella comunicazione sta al commissariamento come un avviso di garanzia sta all' incriminazione. Ovvero, ambedue, la comunicazione e l' avviso, vengono effettuati, in contesti molto differenti, a garanzia del destinatario. Lo si avverte: guarda che stiamo curiosan do tra le tue cose, ma non è detto che ci sia nulla di male. Ma come si sa, nel corso degli anni, per un distorto processo troppo complicato da riassumere in due battute, ciò che era a garanzia è diventato tutt' altro, soprattutto agli occhi dell' opinione pubblica. Forse è questo che preoccupa tanto il sindaco Abramo quanto la sua giunta. Come si sa, una delibera dell' esecutivo catanzarese, ha dato il via libera al conferimento dell' incarico al legale esterno Vincenzo Ioppoli «per valutare le azioni più appropriate da intraprendere allo scopo di tutelare l' immagine dell' ente e dei suoi dirigenti rispetto alla problematica scaturita dalla nota dell' Autorità nazionale anticorruzione». La vicenda è legata al picco di procedure negoziate per appalti, servizi e forniture registrato dal 2011 a oggi. A sollevare sulla scena locale la faccenda erano stati dapprima tre consiglieri dell' opposizione: Vincenzo Capellupo, Antonio Giglio e Roberto Guerriero, e succesivamente tre associazioni: Baco Resistente, Pungolo per Catanzaro e Cittadinanzattiva. In varie tappe hanno chiesto spiegazioni e hanno richiesto l' accesso agli atti. Ieri i tre consiglieri hanno convocato la stampa per esternare la oro preoccupazione per come si stanno evolvendo le cose. Innanzitutto ritengono del tutto irrituale che a una richiesta legittima e consentita dalle norme vigenti, concernente l' accesso agli atti (che i consiglieri non debbono neanche motivare) gli uffici interpongano resistenze poco plausibili. In secondo luogo Capellupo Giglio e Guerriero giudicano Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 7 <­­ Segue

Cronache del Garantista (ed. Catanzaro)

Cittadinanzattiva intimidatorio il ricorso preventivo da parte del sindaco a un legale esterno per valutare se intercorrano motivi di lesa onorabilità in atti che rientrano nelle competenze e prerogative di qualsiasi consigliere comunale. Due sono le iniziative assunte dai consiglieri. All' interno, considerata la delibera un «obbrobrio amministrativo e politico», i tre hanno interessato il presidente del Consiglio comunale Ivan Cardamone per attivare azioni di tutela delle funzioni e del ruolo dei consiglieri. E, all' esterno, anticipando la volontà di adire alla giustizia contabile per il ricorso continuo al conferimento di incarichi esterni, compreso quello in oggetto, con esborso di denaro (1.700 euro nella fattispecie), anche in presenza di un ufficio legale interno. Raffaele Nisticò.

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25 giugno 2015

ilrestodelcarlino.com Cittadinanzattiva

Lunghe ore d' attesa senza sperare che il Pronto soccorso migliori Fermo, 25 giugno 2015 ­ Scetticismo, preoccupazione, un senso di diffidenza istintivo . Sono i sentimenti che hanno le persone che si rivolgono al pronto soccorso di Fermo , ne sanno qualcosa i volontari del Tribunale per i diritti del malato , che in questi giorni stanno proponendo un questionario a chi passa di qui, per capire il livello del servizio e le potenzialità della struttura. È un' iniziativa che si porta avanti a livello nazionale in occasione dei 35 anni di Cittadinanzattiva di cui fa parte il Tdm, a Fermo il progetto è stato concordato con la direzione sanitaria e si tiene da ieri fino a sabato nella sala d' attesa del pronto soccorso. Spiega la responsabile del gruppo fermano, Michela Lunesu: "Abbiamo concordato col personale e col primario Giostra un momento di confronto anche per capire come lavorano loro, nel nuovo reparto, nei locali che sono stati di molto ampliati. Da parte loro, c' è stata la più ampia disponibilità al dialogo. E poi ci siamo presentati agli utenti, abbiamo chiesto loro di raccontarci la loro esperienza, le difficoltà o gli aspetti positivi. Qualcuno ha reagito con insofferenza, in sala d' attesa si sta preoccupati e ansiosi e si fa fatica a confrontarsi. La nostra idea però è quella di dare un contributo per poter migliorare il servizio, nell' interesse di tutti". Bruno Nepi, uno dei volontari storici del tribunale, sottolinea: "Di sicuro la difficoltà maggiore sta ancora nei tempi d' attesa, ci sono ore e ore da aspettare perché in realtà la carenza cronica è quella di personale . Oggi sono stati ampliati i locali, ma di fatto è rimasto lo stesso numero di medici e operatori. Che peraltro diminuiscono di notte perché si stimano meno accessi, dimenticando però che di notte restano anche quelli che sono entrati al mattino e sono ancora in coda, dunque si resta in attesa ancora per troppo tempo senza avere neppure una visita". Pacifico che si tratti anche di un problema culturale, dell' abitudine a rivolgersi al pronto soccorso quando non si trovano altrove le risposte. "Su questo si dovrà lavorare ­ sottolinea ancora Lunesu ­ a noi interessa intanto fare un quadro preciso della situazione dalla voce dei protagonisti. Saremo a disposizione di tutti nei prossimi giorni e fino a sabato, con la speranza che ci si voglia fidare. Facciamo solo qualche domanda, le risposte restano rigorosamente anonime, ma intanto ci sarà stato un contributo importante ad un sistema che vale per tutti e che è quello più significativo dell' ospedale, porta d' accesso e biglietto da visita per la sanità tutta". di Angelica Malvatani.

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25 giugno 2015

Firenze Today Cittadinanzattiva

Medicina: a Firenze la due giorni su terapie del dolore e cure palliative Si svolgerà a Palazzo Corsini il 26 e 27 giugno: "Solo il 60% della popolazione gode dei diritti garantiti dalle nuove norme" "La gestione del dolore: un problema di civiltà e non di normative ", è questo il nome del convegno organizzato da 'IMPACT proactive in action' per venerdì 26 e sabato 27 giugno a Palazzo Corsini, a Firenze. La due giorni metterà a confronto istituzioni, società scientifiche, associazioni e fondazioni. Tra gli altri, parteciperà il prof. Gian Franco Gensini, presidente di IMPACT proactive, che dice: "La gestione appropriata del dolore non può essere più legata all' applicazione della legge 38 del 2010 , che comunque è stata fondamentale e determinante, ma deve essere sempre e solo un impegno deontologico, morale e personale di tutti gli operatori sanitari". Alle ore 15.15 di venerdì 26 giugno inizieranno i lavori della tavola rotonda moderata da Tiberio Timperi e dedicata al tema "La terapia del dolore: fra alert, falsi miti e reali evidenze ", che vedrà la lettura introduttiva del prof. Guido Fanelli, estensore della Legge 38 e membro del Comitato Scientifico di IMPACT proactive, e gli interventi di Diego Fornasari (Farmacologo), Paolo Marchetti (Oncologo), Alfonso Papa (Terapista del Dolore), Giorgio Cruccu (Neurologo), Roberto Viganò (Ortopedico), Franca Benini (Pediatra) e Massimo Mammucari (Medico di Medicina Generale). A seguire ci sarà la discussione generale. "Ad oggi solo il 60% della popolazione , concentrata soprattutto in cinque regioni, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Veneto, gode di tutti i diritti garantiti dal provvedimento ­ ricorda Fanelli ­. Le altre Regioni si stanno pian piano allineando, ma l' estensione sull' intero territorio nazionale richiederà tempi un po' più lunghi". Lo scopo del convegno è di definire e promuovere azioni che permettano di superare barriere culturali e la strutturazione tuttora inadeguata della rete di terapia del dolore e cure palliative, e di garantire a tutti i cittadini l' accesso a trattamenti, esami e percorsi assistenziali in modo efficiente, dinamico e senza barriere. IMPACT proactive collabora con associazioni quali Federconsumatori, Cittadinanzattiva, Altroconsumo ed ANT, e ha promosso un' indagine per conoscere le necessità dei cittadini con dolore, raccogliendo in tre mesi 5mila risposte al "Questionario sul dolore".

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26 giugno 2015 Pagina 10

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

Firenze.

?Cittadini o sudditi?? Le diocesi toscane a convegno su potere e ruolo dei media N ell' epoca in cui resta forte l' influsso dei media tradizionali, televisione in testa, e prendono sempre più campo i cosiddetti social media, è lecito chiedersi se siamo ancora cittadini o stiamo diventando sudditi? Di fatto, quando si prova a misurare l' influenza che il sistema mediatico ha sul percorso formativo delle persone, il quesito sulla cittadinanza, vale a dire sulla tutela dei diritti dell' individuo, diventa fondamentale. La domanda, 'Cittadini o sudditi?', se la sono posta anche i vescovi toscani promuovendo una giornata di studio per riunire i responsabili dei sistemi mediatici delle diocesi toscane, ma anche molti giornalisti che operano in testate laiche. «L' incontro ­ spiega l' arcivescovo Riccardo Fontana, delegato della Conferenza episcopale toscana per la cultura e le comunicazioni sociali ­ è il primo di questo genere organizzato dai vescovi della regione e ha trovato un largo consenso tra gli esperti della materia. Il tema verrà affrontato da un insieme di specialisti nei suoi aspetti costituzionali, filosofici e sociologici con l' ausilio di relatori di alto profilo». L' appuntamento, in programma domani a Firenze presso il Convitto della Calza, coordinato da Gianni Rossi, incaricato regionale per le Comunicazioni sociali, sarà aperto alle 9.30 dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana, e da Antonello Giacomelli, sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico che ha la delega di Governo per le materie connesse con i media. La prima sessione (dedicata alla dimensione istituzionale) vedrà gli interventi di Ugo De Siervo, Claudio Cappon e Marco Tarquinio. Alla seconda sessione (la dimensione etica) partecipano Mariano Bianca, Sergio Valzania, Paolo Ruffini e Pier Domenico Garrone. Nel pomeriggio è prevista la terza sessione, sulla dimensione sociologica, con Chiara Giaccardi, Carlo Sorrentino, don Antonio Sciortino e Lucio Brunelli. «Abbiamo pensato ­ spiega don Alessandro Andreini, responsabile del settore cultura della Commissione episcopale ­ di analizzare prima l' aspetto legislativo e istituzionale per capire in che misura la nostra carta costituzionale tutela e promuove la cittadinanza anche di fronte a questo nuovo mondo dei media che ha creato uno scenario inedito soprattutto con i 'social'. La seconda sessione vuole affrontare un aspetto più contenutistico: l' urgenza del primato dell' educazione, un tema che sta dentro il decennio della riflessione dei vescovi sull' emergenza educativa. Infine, affronteremo l' attuale rivoluzione digitale che chiede un approccio nuovo non solo istituzionale e morale, ma anche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 10 <­­ Segue

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

ecclesiale». Andrea Fagioli © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 15

L'Adige Servizi di Pubblica Utilità

«Made in Italy». Le difficoltà del momento si conoscono. L' export continua a tirare e controbilancia le perdite dovute al calo dei consumi domestici, ma deve difendersi dalla Spagna, oggi primo produttore europeo, pronta a contendere spazi di ... «Made in Italy». Le difficoltà del momento si conoscono. L' export continua a tirare e controbilancia le perdite dovute al calo dei consumi domestici, ma deve difendersi dalla Spagna, oggi primo produttore europeo, pronta a contendere spazi di mercato. Ecco perché è necessario guardare oltre,

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26 giugno 2015 Pagina 35

L'Unione Sarda Servizi di Pubblica Utilità

Il Ministero.

«Sulle strisce blu multe solo col regolamento» La Direzione generale per la sicurezza s t r a d a l e d e l Ministero d e i trasporti s u i parcheggi a pagamento e il famoso "ticket di cortesia" ci ritorna e questa volta in risposta a un quesito del Comune di Lecce. «Nel caso di parcheggio dove la sosta è consentita a tempo indeterminato ­ scrive il direttore generale Sergio Dondolini ­ e subordinata al solo pagamento di una somma, questo ufficio ha più volte espresso il parere che il protrarsi della sosta oltre il termine per il quale è stato effettuato il pagamento non si sostanzia in una violazione di obblighi previsti dal Codice, ma si configura come una inadempienza contrattuale che comporta per l' amministrazione creditrice un recupero delle tariffe non riscosse previa le procedure coattive previste e l' eventuale applicazione di una penale secondo quanto previsto nella regolamentazione». Quel che vale per Lecce vale anche per Oristano che invece sta lì a cincischiare tra il no del dirigente e lo scaricabarile della giunta. Danno erariale? Balle, un alibi. L' Anci, associazione dei Comuni, interviene ricordando che «in presenza della sola tariffazione a tempo indeterminato (puoi sostare quanto vuoi purché paghi) non si applicano le sanzioni previste dal codice della strada». In aggiunta, se può tornare utile al palazzo oristanese, il prefetto di Imperia ha annullato le multe per divieto di sosta a un cittadino che aveva sforato il ticket. Non è necessario che il Comune ricordi che Ministero e prefetto non fanno giurisprudenza. Si può operare nel lecito stando nel giusto e dalla parte del cittadino. Antonio Masala.

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26 giugno 2015 Pagina 11

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

L' intervista.

«Whirlpool, Carinaro diventerà strategica in Italia e all' estero» L' ad Castiglioni: la nuova mission non è un ripiego Meglio la componentistica che prodotti senza futuro. Nando Santonastaso Il nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo economico è fissato per stamane ma quasi certamente non sarà l' ultimo. Whirlpool, sindacati e governo si confronteranno soprattutto sugli incentivi (trasferimenti volontari, uscite anticipate) previsti dal «nuovo» piano presentato dall' azienda nel quale non sono più previsti esuberi strutturali e c' è la garanzia che lo stabilimento di Carinaro non chiuderà. «Ma in realtà il piano è lo stesso di due mesi fa che noi abbiamo approfondito e migliorato, tenendo sempre conto dell' esigenza di salvaguardare con ogni mezzo i livelli occupazionali» dice Davide Castiglioni, l' ad del gruppo Whirlpool Italia. Due mesi fa per Carinaro parlavate di chiusura. Cos' è che vi ha fatto cambiare idea? «Non abbiamo cambiato idea: a Carinaro non si faranno più piani cottura e frigoriferi come avevamo indicato sin dall' inizio. Abbiamo lavorato su una soluzione che due mesi fa non c' era e che si è rivelata ala fine sostenibile anche, lo ripeto, per la tutela complessiva dell' occupazione». Riassorbirete a regime attraverso la componentistica, che di sicuro ha un valore aggiunto molto importante anche se ancora sottovalutato, 320 degli 815 attuali dipendenti di Carinaro: pochi, non le pare? «Mi fa piacere che si riconosca il valore aggiunto della componentistica che, mi creda, è una garanzia strategica per un gruppo come il nostro. Ma non vorrei che si dimenticasse che abbiamo confermato gli annunciati 530 milioni di investimenti in Italia e ribadito che non ci saranno licenziamenti da qui al 2018. Inoltre riapriremo ad una missione industriale lo stabilimento, da tempo chiuso, di Teverola...». Ci arriviamo, ingegnere. Ma ritorniamo ai 320 da ricollocare... «La priorità del gruppo Whirlpool è sempre stata la difesa dell' occupazione. Lo abbiamo detto sin dall' inizio e confermato in ogni occasione. La nostra disponibilità al dialogo non è mai venuta meno: è grazie ad essa e al confronto con il governo e i sindacati, sempre disponibili a discutere con noi del piano, che siamo passati dal rischio della chiusura di Carinaro alla nuova opportunità produttiva. Il business della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 11 <­­ Segue

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

componentistica è il più profittevole: per questo la nostra scelta non è un ripiego ma una soluzione strutturale e strategica, accompagnata da un investimento di 8 milioni di euro. Guardi che Caserta rispetto alle aree europee non era affatto scontata: pensi solo al timing necessario per il trasporto dei pezzi ai nostri impianti rispetto ad una sede più centrale in Europa». Ci sono però almeno 500 posti di lavoro in meno se il piano sarà approvato così come lo avete presentato... «Intanto nel piano ci sono proposte e incentivi per trasferimenti volontari, ammortizzatori sociali, prepensionamenti. Inoltre con la decisione, anche questa tutt' altro che scontata, di riaprire il sito di Teverola pensiamo di poter ricollocare altri lavoratori: la reindustrializzazione non è per noi una novità, a Trento è andata benissimo e anche qui sarà lo stesso. Cerchiamo società serie, affidabili e trasparenti interessate all' impianto e garantiamo agevolazioni per favorire l' investimento, ponendo come pregiudiziale l' assunzione di dipendenti Whirlpool». A proposito dei 500 milioni: è vero che si è andati a un passo dalla rinuncia all' investimento in Italia? «Non lo nascondo, il rischio si è sfiorato. Ma come ho detto, la propensione al dialogo e al confronto fa parte del nostro modo di operare: e anche in questa occasione ci ha dato le risposte giuste. Anche in questa fase della trattativa, a partire dagli incentivi, lavoreremo per costruire l' accordo». Si può dire che il «nuovo» piano è anche frutto della dura protesta di lavoratori, parlamentari, sindacati e governo rispetto all' ipotesi iniziale su Carinaro? «La protesta è stata forte ma al tempo stesso composta. Non a caso in due mesi il dialogo non si è mai spezzato. L' evoluzione positiva del piano permette a Caserta e all' Italia di essere strategiche tra Europa, Medio Oriente e Africa. Parliamo di un modello, non di un semplice passo in avanti nella trattativa». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 16

Il Secolo XIX (ed. La Spezia) Servizi di Pubblica Utilità

MICHELE, TRE ANNI, NON PUÒ USCIRE A CAUSA DELLA GRAVE ALLERGIA.

Affetto da favismo, "prigioniero" in casa Sotto accusa ordinanza del Comune di Bolano: coltivazioni vietate a una distanza insufficiente. PRIGIONIERO a casa sua. Il piccolo Michele, 3 anni, non può correre in giardino. Non può andare dalla nonna, a pochi metri. Il rischio è troppo alto. Il piccolo è affetto da una grave forma di favismo. Si tratta della mancanza di un enzima che provoca la distruzione dei globuli rossi, a seguito dell' ingestione di fave. Michele ha subito già due trasfusioni di sangue, l' unico rimedio. Deve stare attento a medicine e ambienti che frequenta. La contaminazione è il motivo per cui Michele oggi è "prigioniero in casa". Questo è quanto sostiene il papà Davide. La loro casa si trova nel comune di Bolano, a pochi metri dal territorio di Follo. «Una situazione che si trascina da dicembre ­ racconta ­ Abbiamo un certificato della pediatra dove si richiede che intorno a casa nostra venga vietata la coltivazione per 500 metri. Abbiamo ottenuto un' ordinanza "errata" da 150 metri, mai corretta. Il paradosso è che la planimetria è sbagliata, comprende solo casa nostra e quelle di nonni e zii, che si trovano sulla stessa proprietà». Il piccolo, recandosi dalla nonna quando i genitori sono al lavoro, entrerebbe in una zona di potenziale pericolo. «La prima volta che ce ne siamo accorti il bambino era stanco, cadeva a terra ­ricorda il papà ­ Viviamo in campagna e le fave qui in primavera vengono coltivate». Sulla pericolosità del polline delle fave la questione è controversa. In Sardegna, regione italiana con forte incidenza di favismo, molti comuni hanno disposto il divieto di coltivazione. Le decisioni nei vari Comuni italiani sono lasciate al sindaco. I genitori di Michele hanno contattato anche l' Associazione d e i consumatori, Adoc. «Non stiamo chiedendo al sindaco di far chiudere un' azienda agricola che produce fave bensì di tutelare la salute di un bambinorisponde Elisabetta Sommovigo dell' Adoc­ Nel caso Michele subisse danni gravi alla salute, chi ne risponderà? Ci aspettavamo una soluzione dal sindaco, lo abbiamo interpellato ma non ci ha risposto». «Capisco tutto ma questo non è periodo di fioritura delle fave ­ spiega il sindaco di Bolano, Alberto Battilani. Stiamo valutando con il nostro ufficio legale e con il comandante dei vigili se e come modificare l' ordinanza. Non c' è chiusura da parte nostra».

LAURA IVANI

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26 giugno 2015 Pagina 27

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

EXPO.

alimentare il pianeta e risparmiare energia una sfida possibile C aro direttore, il cibo è energia. Con il tema di Expo Milano 2015 «Nutrire il pianeta, energia per la vita», l' Italia ha voluto con forza sottolineare questo legame. Ecco allora che diventa sempre più importante fare scelte precise sul futuro energetico del pianeta, pensando a come poter garantire cibo sano, sicuro e sufficiente a una popolazione mondiale in crescita. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale lavorare su modelli di sviluppo che puntino sulla sostenibilità, sotto il profilo produttivo ed energetico. Una sfida globale che troverà un momento di confronto importante nell' appuntamento di Parigi, il prossimo dicembre. L' Unione Europea parteciperà alla ventunesima Conferenza delle Parti (Cop 21) con l' intento di garantire il raggiungimento di un accordo mondiale ambizioso e vincolante sul clima, in grado di contribuire a limitare a 2°C l' aumento della temperatura. Il contributo dell' Ue consisterà in un taglio di almeno il 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Inoltre vogliamo raggiungere una quota di energie rinnovabili pari ad almeno il 27% e utilizzare almeno il 27% in meno di energia. Abbiamo davanti quindi un grande lavoro, una sfida per realizzare il cambiamento che coinvolge tutti dai consumatori alle imprese fino alle istituzioni. Per questo abbiamo costruito una serie di appuntamenti ad Expo dove discuteremo di come possiamo intervenire nell' ambito del nostro sistema alimentare. Ribadiremo con forza che ognuno può essere protagonista del futuro, così come viene fatto dalla Carta di Milano. Dobbiamo partire dalle famiglie, da piccole e incisive modifiche nelle abitudini alimentari quotidiane che ci consentiranno di ridurre di quattro volte il consumo di energia nella produzione di cibo. Lo scorso anno in Europa sono state sprecate oltre 100 milioni di tonnellate di cibo. Una piaga inaccettabile e che si può contrastare dentro le case di ognuno di noi. Bisogna sapere che sprecare cibo significa sprecare anche l' energia impiegata per produrlo e quella utilizzata per il suo smaltimento. E su questo fronte i governi devono impegnarsi sempre di più per favorire meccanismi più intelligenti di riutilizzo dei rifiuti alimentari, ad esempio come materia prima per la produzione di bioenergia rinnovabile. Sarà un elemento cardine dell' ambiziosa proposta sull' economia circolare che la Commissione europea presenterà quest' anno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 27 <­­ Segue

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Per quanto riguarda le imprese dobbiamo dire che non siamo all' anno zero. C' è una maggiore consapevolezza rispetto ai temi ambientali, le politiche green sono stabilmente inserite nei programmi aziendali delle imprese di tutte le dimensioni. Ad esempio mentre il consumo di energia dell' industria alimentare è diminuito di un terzo dal 2005, la produzione è aumentata. Produciamo di più, utilizzando meno energia. In Europa l' economia, nel suo insieme, l' anno scorso ha visto diminuire del 5% le emissioni energetiche, mentre il Pil è aumentato dell' 1,3%. Sono dati che ci dicono che il traguardo è alla nostra portata, ma che c' è ancora molto lavoro da fare. Anche l' agricoltura europea sarà protagonista del rilancio delle energie rinnovabili, con approcci nuovi che sappiano allo stesso tempo dare un' importante integrazione al reddito degli agricoltori e tutelare una risorsa preziosa come la terra. Già oggi sono milioni le aziende agricole in Europa che hanno investito per abbassare il proprio impatto ambientale, costruendo circuiti virtuosi di riutilizzo degli scarti, come nel caso del biogas. Nei prossimi sette anni la politica agricola comune dell' Ue contribuirà a incoraggiare gli investimenti per l' approvvigionamento e l' utilizzo di fonti di energia rinnovabili nel settore agricolo, dando ulteriore impulso a questo processo, creando nuove opportunità e posti di lavoro. Anche la futura revisione della direttiva europea sulle energie rinnovabili contribuirà a integrare il maggior numero possibile di nuove fonti energetiche rinnovabili e a garantire che il passaggio ad esse avvenga in modo sostenibile da un punto di vista ambientale e vantaggioso sul fronte economico. A livello europeo, siamo determinati nel sostenere una politica ambiziosa a favore dell' efficienza energetica. Favoriremo gli investimenti attraverso il piano Juncker e riesamineremo le nostre politiche in materia di efficienza energetica per fare sì che esse diventino un catalizzatore per la transizione energetica. In Italia, sfrutteremo le opportunità della nuova programmazione dei fondi europei per investire su progetti di valorizzazione degli ecosistemi dipendenti da agricoltura e foreste, incentivando un uso sostenibile delle risorse e un' economia a basse emissioni. Oggi, ad esempio, abbiamo oltre mille impianti a biometano nelle aziende agricole, pari a due terzi della produzione nazionale, per un valore di 2,5 miliardi di euro. Vogliamo spingere per rendere ancora più efficienti le nostre aziende sotto il profilo energetico. Expo Milano 2015 ci aiuta ad aumentare la consapevolezza su temi cruciali per il futuro del mondo, su questione strategiche sotto il profilo geopolitico, come nutrizione e sviluppo delle politiche energetiche. E lì avremo modo di rinnovare il nostro impegno a tutelare con ogni mezzo la fertilità e la produttività dei suoli. È dalla terra, infatti, che arriva l' energia per alimentare il pianeta. * Commissario europeo per il Clima e l' Energia ** Ministro delle Politiche agricole *** Ministro dell' Ambiente.

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26 giugno 2015 Pagina 9

Il Centro (ed. L'Aquila) Servizi di Pubblica Utilità

Apparecchi non tarati? Via ai ricorsi Azione legale del Codacons contro migliaia di contravvenzioni fatte in Abruzzo. PESCARA La sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito che gli apparecchi per l' accertamento dei limiti di velocità, come autovelox e telelaser, vanno sottoposti a periodiche verifiche, spiana la strada, anche in Abruzzo, ai risarcimenti per migliaia di multe. Il Codacons lancia una mega azione legale in favore di migliaia di automobilisti della regione multati. L' associazione dei consumatori ha pubblicato sul sito (www.codacons.it) una pagina attraverso cui gli abruzzesi che hanno ricevuto una multa fatta da autovelox possono diffidare il Comune responsabile del verbale a fornire le prove dell' avvenuta manutenzione sugli apparecchi e la data dell' ultima taratura degli stessi. «Con questa azione», spiegano al Codacons, «l' automobilista diffida il Comune a fornire la certificazione circa la regolarità degli apparecchi e, quindi, circa il rispetto della sentenza della Consulta. Se l' amministrazione comunale non sarà in grado di fornire la prova relativa a manutenzione periodica e taratura costante degli autovelox, sarà possibile impugnare i verbali, ottenere l' annullamento delle multe ancora non pagate e chiedere la restituzione delle sanzioni già versate». «Nel caso di utenti multati dai Comuni, con la diffida si chiede sostanzialmente di riesaminare il provvedimento alla luce della sentenza», sottolinea il responsabile regionale del Codacons, l' avvocato Fabrizio Foglietti, il quale ricorda come in Abruzzo la vicenda sia partita quando in Val Vomano furono installate strutture fisse di controllo della velocità che avevano multato tutti. Nel sottolineare che «è calato l' utilizzo degli autovelox perché l' obiettivo dei Comuni era fare cassa, mentre ora sono cambiati i livelli di ripartizione, con una quota maggiore che va allo Stato», Foglietti afferma che «nei centri urbani restano centraline fisse visibili in diverse strade, ma non sarebbero attive in relazione ad una presunta illegittimità proprio in materia di manutenzione». «A nostro avviso i dispositivi vanno installati nelle aree in cui c' è davvero una pericolosità a prescindere dalla necessità di fare cassa. Dispositivi», conclude il responsabile del Codacons, «di cui però sia attestata la taratura».

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26 giugno 2015 Pagina 12

Alto Adige Servizi di Pubblica Utilità

AUTONOMIA EFFICIENTE E VESSATORIA Ambiente curato e protetto, protezione civile di livello, buone strade, edilizia pubblica, sociale e privata di qualità, agricoltura specializzata, settore produttivo con qualche sofferenza ma che tutto sommato tiene, sanità ritenuta sopra la media nazionale con diagnostica e farmacologica digitalizzate, burocrazia enfatica ma efficace, associazionismo diffuso, sentito e genuino, università ritenuta tra le migliori in Italia, reddito pro capite buono. Un bilancio dunque positivo e invidiato. Ma quest' autonomia si sta avviando verso un sistema per troppi aspetti vessatorio, verso il "sistema Mostizzolo". Mostizzolo è il ponte che divide la Val di Non dalla Val di Sole. Il nome è una derivazione dal tedesco: "Qui devi pagare il dazio" (Hier musst du zohlen). La gabella feudale per ogni merce che transitava. Nell' autonomia trentina quasi super efficiente, la gabella sta producendo un sistema neofeudale che aggrava il peso già onnipresente e sgradevole di una burocrazia onnipresente e onnipotente. Esagerazione? Quali sono queste forme neofeudali del "sistema Mostizzolo"? Non c' è che l' imbarazzo della scelta. Ticket sanitario, ovunque. Presentatevi al pronto soccorso e dopo il "triage", ovvero il controllo selettivo con cui un infermiere classifica l' urgenza e la gravità del vostro malanno, con codice bianco e verde siete assoggettati al ticket che non cambia con la diagnosi successiva. Il pedaggio sembra fatto per frenare l' accesso improprio (per i meno abbienti) e per fare cassa. Il codice giallo e rosso quasi non esiste. Laboratorio di analisi; idem, con un' aggravante: il diritto di segreteria. E dire che tutti credevamo che la burocrazia fosse pagata con l' imposizione fiscale normale, già ritenuta tra le più alte d' Europa. A tutti è richiesto in farmacia un per il ritiro di qualsiasi farmaco, anche a chi è esente dal pagarlo e con reddito minimo (gabella trasversale e odiosa). IMIS, salata imposizione sugli immobili che invade le comunità in questi giorni ricomprende anche la casa in proprietà. La sorpresa, approvata con legge provinciale, è che sopra i 700 euro di reddito catastale paga anche la prima casa. Bastano alcune pertinenze rilevate dal catasto e l' anziana signora anche con pensione minima, paga una tassa salata per la casa che credeva essere una garanzia per la vecchiaia. Aggiungete le bollette di luce, acqua, balconi che occupano suolo pubblico e nettezza urbana l' anziana signora sta pensando di vendere l' abitazione perché non ce la fa. Finirà al ricovero, "Sistema Mostizzolo". Tasse universitarie. L' ICEF decide chi ne è esente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 12 <­­ Segue

Alto Adige Servizi di Pubblica Utilità

Ora, questo parametro, lo sanno tutti, colpisce chi è a reddito fisso e favorisce gli evasori, liberi professionisti e altri evasori legalizzati. I loro figli, già fruitori di un reddito familiare agiato, godono di esenzioni e pure di borse di studio. Sistema Mostizzolo del neo feudalesimo dell' Autonomia. Di chi è la responsabilità, o meglio la irresponsabilità del sistema Mostizzolo? Politicamente del Consiglio e della Giunta provinciale. Tecnicamente di chi ha propinato al governo dell' Autonomia una serie di consulenze ben pagate, in cui il concetto centrale è che la leva fiscale risolve sia il problema del sovraccarico burocratico e tecnico, sia la carenza di fondi. Queste consulenze, hanno suggerito al governo dell' Autonomia ciò che il re Borbone di Napoli diceva ai suoi soldati "Fate la faccia feroce (Facite a faccia feroce')". E hanno suggerito di seguire il vecchio pernicioso adagio dello scienziato francese della finanze: "Se avete bisogno di soldi chiedeteli ai poveri. Soldi ne hanno pochi, ma i poveri sono tanti". ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 26

Il Piccolo (ed. Gorizia) Servizi di Pubblica Utilità

Autovelox "fuorilegge" In arrivo raffica di ricorsi La Corte Costituzionale considera illegittime le multe comminate con strumenti non revisionati. Municipale in difficoltà, in discussione 80 sanzioni degli ultimi 6 mesi. di Francesco Fain Rischia di avere un doppio, negativo effetto. Blocca, di fatto, i controlli con il telelaser che avevano contribuito a spegnere i bollenti spiriti degli aspiranti Vettel. E, nel contempo, può portare ad alimentare una pioggia di ricorsi da parte degli automobilisti "immortalati" dai misuratori di velocità non conformi. Anche a Gorizia, infatti, il Comune deve fare i conti con la recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime le multe prodotte da autovelox e telelaser, a meno che gli apparecchi non siano stati tarati secondo criteri fissati dalla normativa. Se, in alcune città, il servizio è stato sospeso, nel capoluogo isontino, prima di assumere una decisione così drastica, si sta verificando se la taratura già effettuata sulle macchinette può essere considerata valida. Consultazioni con altri comandi «Sono in contatto con i comandi degli altri capoluoghi e con la Polizia stradale ­ riferisce il comandante della Polizia locale, Marco Muzzatti ­. L' obiettivo di questa consultazione? Cercare di approfondire congiuntamente le disposizioni della Corte costituzionale e verificare se c' è la possibilità di assumere un comportamento omogeneo che eviti servizi di controllo della velocità diversi a seconda delle città». Muzzatti ammette che la Polizia locale avrebbe fatto volentieri a meno di questa nuova situazione che si è venuta a creare dopo il pronunciamento della Corte costituzionale. «È evidente che questa sentenza ci crea non pochi problemi ­ aggiunge ­ perché c' è il rischio concreto che vengono "spuntate" le armi più efficaci per il controllo della velocità su strade cittadine molto trafficate, dove gli automobilisti pigiano parecchio sul pedale dell' acceleratore. In seguito a continue segnalazioni abbiamo attivato il servizio lungo le vie Terza Armata, Trieste, Udine e a Lucinico. Ma anche in via San Michele e a Piuma. Controlli che hanno dimostrato di essere efficaci se è vero che nei primi sei mesi del 2015 abbiamo effettuato un centinaio di controlli e comminato un' ottantina di multe». Un' arma spuntata Il comandante dei vigili urbani è consapevole dell' importanza che stanno assumendo i controlli con questi speciali misuratori di velocità e aggiunge senza troppi giri di parole: «Le segnalazioni sull' eccessiva velocità in certe strade cittadine sono molto numerose e la presenza del telelaser rappresenta un deterrente efficace per i trasgressori». Il comandante Muzzatti, peraltro, evidenzia che, da circa un anno e mezzo, è in funzione il cosiddetto "contatraffico", un apparecchio che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 26 <­­ Segue

Il Piccolo (ed. Gorizia) Servizi di Pubblica Utilità

registra il numero di veicoli che transitano su una determinata strada ma anche la velocità. «Sulla base di questi dati, quando vediamo che più autoveicoli corrono oltre il limite disponiamo i controlli ­ spiega ­, utilizzando il telelaser. Speriamo sia ancora possibile farlo e che non ritroviamo con uno strumento che non si può utilizzare». In ogni caso, il Comune di Gorizia farà tutto ciò che sarà necessario per poter continuare ad utilizzare queste attrezzature e se l' attuale taratura non sarà ritenuta a norma si procederà alla regolarizzazione. Possibile ondata di ricorsi Sui possibili ricorsi da parte di automobisti che non hanno ancora pagato la multa il comandante non si sbilancia. «Come ho detto è in atto la verifica sulla regolarità della taratura e solo dopo questo accertamento si potrà avere una situazione più chiara sugli effetti di questa sentenza». Intanto, sotto l' egida dell' associazione dei consumatori Codacons, è stata lanciata on line una azione legale che è partita in tutto il Belpaese. Attecchirà anche a Gorizia? ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 37

Il Resto del Carlino Servizi di Pubblica Utilità

Carlo Cambi Per vivere meglio, per risparmiare o approfittare del rimbalzo dei valori immobiliari. Carlo Cambi Per vivere meglio, per risparmiare o approfittare del rimbalzo dei valori immobiliari. Sì questa è la stagione giusta permettere mano ala ristrutturazione. E' nella bella stagione che la casa si rifà il look. D' accordo siamo appena usciti dal turbine delle tasse: Imu, Tasi e la revisione del catasto ­peraltro bloccata dal Governo che si è accorto delle possibili distorsioni nella rivalutazione ­ non mette di buon umore rispetto al vecchio, caro mattone. Però è proprio questo il momento buono per rifare il bagno o la cucina, per dare una sistemata ai pavimenti e ai rivestimenti e rendere la casa più efficiente dal punto di vista energetico e di maggior valore commerciale. Vivere nel confort Oltre ­ ed è la cosa più importante ­ migliorare il posto da abitare. Difficile che ci pensiamo, ma abitazione viene dal latino habitus: qualcosa che ci mettiamo addosso, che ci connota, ci appartiene, in qualche misura ci determina. Vivere nel confort e nel bello aiuta a rendere la vita migliore. Ma se non bastano queste considerazioni allora facciamone almeno quattro strettamente economiche. La prima è legata al fatto che le imprese stanno cercando di rimpinguare il loro portafoglio commesse ed è più facile ottenere buoni prezzi. La seconda è patrimoniale. La revisione del catasto farà schizzare all' insù i valori fiscali degli immobili: tanto vale adeguare davvero il valore patrimoniale, attraverso una ristrutturazione, a quelli fiscali. La terza ragione è legata al mercato. Il mercato immobiliare I prezzi delle case hanno toccato il minimo, ma la ripresa di erogazione dei mutui fa rimbalzare la domanda. Per approfittare di questa leggera risalita del mercato è quanto mai opportuno valorizzare il proprio immobile se si ha intenzione di metterlo sul mercato. Il rapporto costo della ristrutturazione beneficio della rivalutazione è tutto a vantaggio del beneficio. Anche perché ­ ed è questa la quarta e forse più stringente ragione ­ ci sono rimasti solo sei mesi per approfittare del maxi­ sconto fiscale legato al recupero edilizio e all' efficienza energetica degli edifici. La maxi­detrazione sul recupero edilizio ­ fino al 50% delle spese da abbattere in dieci anni sull' Irpef ­ è prorogata solo fino al 31 dicembre di quest' anno. E sempre fino alla fine dell' anno è valido l' importo massimo di 96 mila euro detraibile. Dal primo gennaio prossimo le detrazioni tornano al 36% per un importo massimo di 48 mila euro. Ce n' è abbastanza per far bella la casa. Ora, con la buona stagione.

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Il Giorno Servizi di Pubblica Utilità

Caro coniuge, non ti voglio più La coppia lombarda scoppia Boom di divorzi negli ultimi 4 anni. Ma anche i «sì» sono in crescita. MILANO BOOM DEI divorziati in provincia di Milano: +13,6% negli ultimi quattro anni, mentre nel Lodigiano si registra uno degli aumenti regionali più alti per gli sposati, cresciuti del 2,2%. È quanto emerge da un' analisi di Coldiretti Lombardia su dati Istat realizzata in occasione del vertice dell' associazione regionale Pensionati della Coldiretti che si terrà oggi a Mantova e che vedrà la partecipazione di 500 persone, con la premiazione dei matrimoni più longevi. E fra le unioni più resistenti c' è quella di Giovanna Gualeni, Presidente dell' associazione Pensionati della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza. Residente ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, è sposata da 37 anni con il marito Enrico. «Ma stiamo insieme da oltre 40 ­ precisa Giovanna ­ Lui agricoltore, io segretaria di direzione, ci siamo sposati nel 1978 dopo quasi cinque anni di fidanzamento, quando io avevo appena 22 anni. Ero giovanissima, ma all' epoca il matrimonio arrivava prima rispetto alle coppie di oggi, che spesso non hanno un impiego sicuro e sono quindi costrette a rimandare il sogno di crearsi una famiglia». OGGI GIOVANNA è una nonna felice: « Se c' è una cosa che ho imparato in quasi mezzo secolo di vita insieme è che per andare avanti serve dialogo, comprensione reciproca e tanta pazienza. Altrimenti la coppia è destinata a lasciarsi». Il matrimonio di Giovanna sta avendo una durata più che doppia rispetto a quella delle unioni moderne, che non superano i 19 anni, con le crisi del settimo anno passate dal 4,5% al 9,3% in un decennio. L' età media alla separazione è di circa 47 anni per i mariti e di 44 per le mogli, mentre in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente, 49 e 46 anni. Fra il 2012 e il 2015 ­ spiega l' analisi della Coldiretti Lombardia ­ a livello regionale la crescita dei divorziati è stata del 13% contro il 12,5% della media nazionale. Milano, oltre a essere la provincia in cui le separazioni sono cresciute di più dopo Bergamo e Lecco, è anche quella in cui si registra il maggior incremento di coloro che negli ultimi quattro anni si sono messi la fede al dito: +2,5%. Subito dopo arriva la provincia di Lodi, dove gli sposati sono cresciuti del 2,2%. A livello assoluto ­ spiega la Coldiretti ­ ci sono ancora 18 persone sposate ogni una divorziata (4 milioni e 764 mila sposati contro 262 mila divorziati) ma solo tre anni fa il rapporto era di 20 a 1 (con 4.714.868 sposati contro 232.365 divorziati). Nella media regionale l' andamento di Monza Brianza con i divorziati aumentati del 12,5% e gli sposati dello 0,9%. «La crisi economica sta mettendo a dura prova le giovani coppie e sta creando non pochi problemi anche ai pensionati ­ spiega Alberto Lastrico, coordinatore dei pensionati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Giorno Servizi di Pubblica Utilità

Coldiretti a livello regionale ­ abbiamo genitori che contribuiscono, anche economicamente, alla vita delle famiglie dei figli. Il problema è che con il basso livello delle pensioni attuali anche questa rete di welfare familiare sta diventando sempre più debole».

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26 giugno 2015 Pagina 30

La Repubblica Servizi di Pubblica Utilità

Che cosa manca per salvare la Terra Loris Parpinel Prata di Pordenone L' analisi ed il messaggio lanciato da Papa Francesco nell' enciclica "Laudato si'" costituisce quella vera rivoluzione di cui avevamo tanto bisogno nella concezione dell' economia e dei rapporti dell' uomo con l' ambiente che lo ospita. Il problema è però come darne concreta attuazione perché i governanti, in ogni parte del mondo, ma anche tanti cittadini, sono ancora lontani da questa sensibilità. Angelo Zaccherini a.zaccherini@gruppoarco.it «Ignazio Marino è una persona onesta ma incapace, per cui deve essere rimosso dal Campidoglio ». Quante volte ho sentito una frase del genere? La cosa che stuzzica la mia curiosità è che questi attacchi provengono da ogni parte, dalla società civile, dai palazzinari di Roma, dai taxisti, dai venditori ambulanti, dai politici avversari, dai politici "amici" e da tutti quelli che detengono degli interessi o delle rendite di posizione a Roma. Forse Marino è troppo scomodo perché fa cose fuori dagli schemi romani, certo non è un piacione oppure non scomoda le ruspe alla Salvini, ma questo è un altro discorso. Teresa Sorrentino Roma Accompagno i miei due bambini e 4 amichetti al museo dei trasporti, binario 6 della ferrovia storica Roma ­ Ostia lido. All' uscita abbiamo modo di ammirare le Piramide Cestia e Porta San Paolo, e la scultura in metallo che ricorda i perseguitati dal nazi­fascismo. A questo punto vorremmo riposarci un po' e fare merenda in un parco, la nostra scelta cade ovviamente sul vicino Parco della Resistenza. Ben presto scopriamo che ci toccherà in realtà resistere a un mare di rifiuti. È mai possibile abbandonare un parco urbano a questo degrado? Ho provato un forte senso di vergogna davanti ai bambini. La nostra inciviltà peggio della scabbia Lettera firmata Firenze Il 24 giugno in piazza santa Croce a Firenze si è giocata la finale del calcio in costume. Prima della partita, intorno alle 16.30, un adulto si è fermato a orinare in tutta tranquillità sulla facciata del palazzo di fronte al mio, mentre a partita conclusa un gruppetto di persone sono salite in macchina abbandonando un piatto di plastica con avanzi di cibo sul marciapiede. Se gli italiani sono così preoccupati riguardo alle condizioni igieniche degli immigrati che arrivano con la scabbia perché non cominciano a rispettare quelle dettate dal senso civico e dall' amore per la loro città? L' accanimento contro le pensioni Paolo Ballini Treviso L' Istat ha fatto giustizia. È di oggi la notizia che le pensioni medie annue ammontano a ca. 20.000 euro per gli uomini e 14.000 euro per le donne delle quali più del 50 per cento prende meno di 1000 euro. Importi lordi. La domanda da porsi è: quanto dovremo continuare a pensare di tagliare le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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La Repubblica Servizi di Pubblica Utilità

pensioni per ripianare i debiti dello Stato? Con questi numeri, non sarebbe più normale cercare i soldi là dove ci sono davvero e fare in modo che chi deve pagare paghi senza sconti? Quell' inconveniente non è frequente Marco Mancini Ufficio Stampa Trenitalia Abbiamo inviato le scuse alla lettrice ( Repubblica , 21 giugno) che ha raccontato di non essere riuscita a scendere nella stazione di Forte dei Marmi per un problema alle porte di un nostro treno regionale. Le abbiamo comunicato la volontà di rimborsare la spesa che ha dovuto sostenere per il taxi, mentre il treno è stato sottoposto alle opportune verifiche e ai necessari interventi tecnici. L' inconveniente, però, è tutt' altro che frequente. Lo testimonia l' 80% di cittadini toscani, clienti dei nostri treni regionali, che si dichiarano soddisfatti del servizio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

chessidice in viale dell' editoria Consegne postali a giorni alterni, l' Agcom apre alla Fieg sui quotidiani in abbonamento. Via libera del consiglio dell' Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Cardani, alle proposte presentate da Poste Italiane sulle nuove modalità di recapito della posta a giorni alterni a partire dal prossimo primo ottobre e alle nuove tariffe. L' Autorità ha fatto sapere di aver «tenuto conto delle problematiche sollevate dalla Fieg con riferimento alla consegna dei quotidiani in abbonamento. Agcom richiederà a Poste Italiane di formulare una proposta specifica e migliorativa che sarà trattata nell' ambito di un t a v o l o c o n i l ministero d e l l o sviluppo economico e dipartimento per l' editoria della presidenza del consiglio dei ministri». Wired Italia diventa semestrale. Il mensile di Conde Nast dedicato alla tecnologia oggi diretto da Federico Ferrazza dopo le dimissioni di Massimo Russo (diventato vicedirettore de La Stampa) passerà da dieci a due numeri all' anno realizzati da service esterni, mentre sei dei 12 giornalisti sono considerati esuberi. A renderlo noto sulla home page di Wired.it è stata ieri la redazione della testata. La7, intesa Cairo­Google per la vendita di spot su YouTube. Accordo tra Cairo Pubblicità, società controllata da Cairo Communication, e Google per la vendita degli spazi per spot relativi ai contenuti televisivi dell' editore di La7 pubblicati sui canali YouTube. L' attività, in corso già in questo mese di giugno, si affianca a quelle già svolte fino ad oggi dalla stessa Google/YouTube. Huffington Post rafforza il suo palinsesto video e lo rilancia con Verizon. L' Huffington Post si prepara a lanciare la sua offerta di video in streaming, con una copertura quotidiana di 24 ore. L' iniziativa del giornale online fondato da Arianna Huffington e parte della multinazionale Usa Aol dovrebbe debuttare nella seconda parte dell' anno e servirà, nelle intenzioni aziendali, a rafforzare il programma HuffPost Live. Non mancheranno film e programmi tv che l' HuffPost pensa di acquisire e di produrre da sé. Complessivamente il nuovo palinsesto HuffPost Live sarà ricompreso nel nuovo servizio di abbonamento video che sta per lanciare sul mercato Verizon Wireless, a cui fa capo la stessa Aol. Telecom Italia si allea con Twentieth Century Fox. Telecom Italia ha siglato un' intesa con Twentieth Century Fox per offrire su TIMvision, la tv on demand di Tim, film e serie televisive. Tra le serie tv in arrivo I Griffin, Futurama, Lie to me eThe Glades, mentre tra i titoli disponibili anche Mamma ho perso l' aereo, Garfield e Dottor Doolittle. Il bilancio di sostenibilità di Wind. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

L' operatore di tlc ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2014, visto all' insegna dell' innovazione per cogliere i temi e le sfide principali che caratterizzano il futuro delle telecomunicazioni e della digital economy. Wind ha chiesto a 16 opinion leader, rappresentanti delle varie categorie dei propri stakeholder ed esperti delle tlc, di raccontare la loro visione del futuro del settore. I risultati sono stati raccolti in sei temi­chiave: tutela della privacy e sicurezza dei dati; responsabilità nel rapporto con i clienti; copertura di rete e utilizzo di infrastrutture tecnologiche all' avanguardia; riduzione degli impatti ambientali; sviluppo di servizi in mobilità e sostegno alle tecnologie emergenti e, infine, educazione e sviluppo delle competenze. Ognuno dei temi affrontati costituisce lo spunto per raccontare le varie iniziative intraprese da Wind nel corso dell' anno.

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TuttoSport Servizi di Pubblica Utilità

VOLKSWAGEN.

Con la Golf TSI BlueMotion l' hi­tech e i consumi ridotti I tempi cambiano: e la Golf si adegua. Volkswagen propone il suo modello di punta in una versione particolarmente morigerata. Non nelle prestazioni che in realtà crescono, ma sicuramente nei consumi. Si tratta della Golf TSI Blue Motion realizzata e omologata per coprire 100 chilometri con soli 4,3 litri di benzina tenendo le emissioni nocive di CO2 a soli 99 g/km (entrando così nella classe A di efficienza energetica). Più leggero La nuova Golf TSI BlueMotion monta un propulsore innovativo da 1.0 litri TSI in grado di sviluppare 200 Nm, la coppia massima specifica più elevata tra tutti i motori benzina prodotti in grande serie. E' un tre cilindri high­tech da 999 cc della serie EA211, realizzato nell' ottica della filosofia del downsi Passo avanti Dunque un grande passo in avanti, visto che la scelta ricaduta sul cambio DSG doppia frizione a 7 rapporti per il mercato italiano garantisce gli stessi consumi (differenza insignificante) del cambio manuale a 6 rapporti. A proposito di Italia, la scelta poi è ricaduta sulla versatile versione a 5 porte e 5 posti (lasciando la 3 porte al resto d' Europa?). La Golf TSI BlueMotion 1.0 TSI 3 cilindri 115 CV cambio DSG 7 rapporti e 5 porte dedicata all' Italia è in vendita a 24.700 euro. Tra l' altro si tratta di una versione (l' allestimento disponibile sul nostro mercato è soltanto il Comfortline) molto ben dotata di serie, in grado di dare soddisfazione dai sistemi di sicurezza a quelli di assistenza.

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26 giugno 2015 Pagina 37

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

l' sos del cnpi.

Concorrenza sleale all' orizzonte Un ddl per la concorrenza. sleale. Lontano da quegli obiettivi di semplificazione e di liberalizzazione che dichiara di voler perseguire. Il Cnpi esprime forti preoccupazioni sul ddl concorrenza a firma del ministro dello sviluppo economico Federica Guidi sul quale sono in corso le audizioni presso le Commissioni riunite finanze e attività produttive. Il passaggio che più preoccupa i periti industriali è quello contenuto nell' art. 32 con cui il governo nel fornire «un' interpretazione autentica di abrogazione del divieto di svolgimento in forma associata di attività professionali» consente, di fatto, l' apertura del mercato dei privati alle società di ingegneria, ossia alle società di capitale. Non solo, perché anche se qualcuno vuole fare credere il contrario, lo fa condonando l' attività illecitamente svolta nel passato, intervenendo su contratti e sentenze in corso, violando in sostanza il dettato costituzionale. L' articolo in questione contiene un principio ancora più grave se si considera che questo tipo di società, nate nel 1994 con la legge Merloni (poi sostituita dal Codice degli appalti) e autorizzate a lavorare solo nel campo delle opere pubbliche, non sono soggette a controlli né a regole professionali, che invece da sempre caratterizzano il lavoro delle professioni di area tecnica. Dunque senza alcuna vergogna è stato proposto un principio che, in violazione della legge di riforma Severino che stabilisce regole etiche e obblighi per tutte le professioni, consentirà a qualsiasi società di progettare e dirigere lavori al di fuori di ogni controllo etico, di competenze e di qualsiasi principio di concorrenza leale. A danno solo del cittadino. Se la norma non sarà modificata ancora una volta prevarrà quel principio secondo il quale in Italia si continuano a privilegiare discutibili e dannose scorciatoie rispetto alla necessità di premiare l' etica del lavoro e la qualificazione professionale. La speranza è che qualche illuminato parlamentare della commissione competente riterrà opportuno proporre una immediata marcia indietro. E soprattutto che l' esecutivo non tenterà più colpi di mano a danno dei professionisti.

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26 giugno 2015 Pagina 4

Il Fatto Quotidiano Servizi di Pubblica Utilità

Da Italia ' 90 a Torino 2006 : sprechi da record q NON È MAI ACCADUTO che Roma abbiafallitoungrandeeventosportivo". Parola dell' ex sindaco Gianni Alemanno durante la seduta di ieri al Campidoglio. L' ex missino sembra avere la memoria corta. Per farsi un' idea sull' impatto economico dei M o n d i a l i d i c a l c i o d i Italia ' 9 0 (ilcomitatoorganizzatore era diretto dallo stesso Luca di Montezemolo che oggi promuove Roma 2024), può bastare questo dato : lo Stato italiano paga ancora una cifra vicina ai 60 milioni di euro l' anno per i mutui accesi prima dell' inizio della manifestazione. La spesa totale del Mondiale è stata superiore ai 7 mila miliardi di lire, pari a 3, 7 miliardi di euro. Oggi, secondo il calcolo rivalutato dell' Istat, sarebbero 7, 5 miliardi di euro. Per brevità, taceremo delle strutture mai terminate. Le Olimpiadi invernali di Torino del 2 0 0 6 , i n v e c e ,

sonospessoutilizzatecometerminediparagonepositivo. EppurehannocomportatocostiperloStatosuperioriai 3 miliardi, mentreiricavinehannofattorientrareunosolo. Uno dei simboli degli sprechi di quella manifestazioneèlapistadabobdiCesanaPariol : è costata 110 milioni (dopo un preventivo di 60). Oraèabbandonataeneservirebberoaltri 15 solo per il ripristino.

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26 giugno 2015 Pagina 11

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Divorzi in aumento del 13 per cento Il matrimonio naufraga dopo 19 anni Dossier Coldiretti: il record è a Bergamo. Raddoppiano le crisi del settimo anno. MILANO Più divorziati in Lombardia: negli ultimi 4 anni (tra il 2012 e il 2015) sono aumentati del 13%, superando anche la media nazionale (+12,5%). Record a Bergamo con un più 17,8%, dove, invece, le persone sposate sono diminuite dello 0,8%. A seguire Lecco (+16,9%) e poi Milano (+13,6%), dove però crescono anche i matrimoni: gli sposati in quattro anni sono in rialzo del 2,5%, mentre sia a livello regionale che nazionale l' aumento è stato dell' 1,1%. Una fotografia delle famiglie lombarde che emerge da un dossier della Coldiretti regionale su dati Istat. Una ricerca che sarà presentata oggi a Mantova, in occasione del vertice dell' associazione regionale pensionati della Coldiretti. Spiega il coordinatore Alberto Lastrico: «La crisi economica sta mettendo a dura prova le giovani coppie e sta creando non pochi problemi anche ai pensionati, considerato che abbiamo genitori che contribuiscono, anche economicamente, alla vita delle famiglie d e i figli. È come se si fosse bloccato il passaggio di responsabilità fra generazioni. Il problema è che, con il basso livello delle pensioni attuali, anche questa rete di welfare familiare sta diventando sempre più debole». Inoltre dall' indagine della Coldiretti risulta che, in Lombardia, a livello assoluto ci sono ancora 18 persone sposate ogni una divorziata (4 milioni e 764 mila sposati contro 262 mila divorziati), ma solo tre anni fa il rapporto era di 20 a uno (con 4.714.868 sposati contro 232.365 divorziati). E, se dura, quanto dura un matrimonio in Lombardia? In media non supera i 19 anni, con le crisi del settimo anno passate dal 4,5% al 9,3% in un decennio, mentre l' età media alla separazione è di circa 47 anni per i mariti e di 44 per le mogli e in caso di divorzio raggiunge, rispettivamente, 49 e 46 anni. Sempre oggi a Mantova la Coldiretti premierà i matrimoni più longevi. E, fra le unioni più resistenti c' è quella di Alberto Zilocchi, 78 anni con la moglie Cesarina Malagutti di 76 anni, che abitano a Pegognaga nel Mantovano, con oltre mezzo secolo di vita trascorso insieme. «Il segreto? Tanta pazienza ­ dice Alberto Zilocchi ­ cinquantacinque anni di matrimonio e molti sacrifici, con tre figli da tirare grandi e la campagna da mandare avanti. Sono un marito di lungo corso e felice, perché mia moglie è una gran donna. Siamo sempre andati d' accordo. Certo, i tempi erano diversi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Eravamo più poveri, ma il benessere può dividere. E poi una volta si sorvolava di più sui difetti». Alberto Zilocchi e la moglie Cesarina abitano in cascina a Pegognaga e hanno sempre lavorato come allevatori di vacche da latte, attività seguita ora da uno dei figli, «mentre mia moglie e io nel tempo libero facciamo i nonni. E lo facciamo volentieri». Paolo Marelli.

Paolo Marelli

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26 giugno 2015 Pagina 9

La Repubblica (ed. Napoli) Servizi di Pubblica Utilità

Frecciarossa rivolta abbonati per l' obbligo di prenotazione Da luglio sulla tratta Napoli­Roma Fissate penali per otto euro In campo associazioni e utenti. ANCORA cinque giorni, e i pendolari abbonati ai treni dell' Alta velocità di Trenitalia perderanno il privilegio cui tenevano di più e che, fino al 30 giugno, è compreso nei 356 euro mensili insieme alla possibilità di prendere tutti i treni possibili sulla tratta Roma­ Napoli.Non potranno più "saltare sul primo treno in partenza", prendere il convoglio dell' ultimo minuto dopo aver corso sulla banchina per andare a lavorare in un' altra città. O meglio, potranno farlo ma solo se avranno la prenotazione riservata finora ai viaggiatori occasionali. Fine della libertà di muoversi, decidere all' ultimo istante, evitare i danni di un impegno di lavoro anticipato o ritardato. La categoria giura rivolta, guerra in sede legale. È il panico per l' abbonato imbrigliato nella rigidità del numero dei posti a sedere disponibili e minacciato dalla penale di otto euro se salirà sul predellino senza una poltrona assegnata nero su bianco. Arriva intanto l' interrogazione parlamentare dell' onorevole Anna Maria Carloni al ministro Del Rio per sospendere la decisione di Trenitalia. L' iniziativa del gruppo Ferrovie dello Stato che riguarda i Frecciarossa e i Frecciargento è stata annunciata l' 8 giugno scorso: stop ai viaggi in piedi, obbligatoria la prenotazione, due prenotazioni possibili al giorno anche se modificabili. Solo che uno che prende il treno di corsa per problemi di lavoro non ha il tempo di fare la fila alle biglietterie. E online? Di quegli abbonati che giurano battaglia in molti si sono collegati al sito di Trenitalia, area riservata, hanno effettuato sessanta prenotazioni (andata e ritorno) sulla tratta Roma­ Napoli imballando il sistema e consumando un mare di carta. Rischieranno, in caso prenderanno un treno diverso, di pagare gli otto euro, anche se ­ assicurano da Trenitalia ­ ci sarà tolleranza nei primi quindici giorni di luglio e non si chiederà di pagare sanzioni. Perché sui treni si sta seduti, ma con gli otto euro si sopporterà il pendolare in piedi. «Quando saliamo sui treni diretti a Roma la mattina ­ spiega l' avvocato Alessandro Biamonte, portavoce di cinquecento abbonati campani ­ sono già saturi. Sono solo due, alle 7.35 e alle 8.45. Sono affollatissimi. Perché non hanno invece pensato di aumentare le corse? Stiamo valutando varie ipotesi di protesta ­ conclude Biamonte ­ Paralizzare le biglietterie della stazione con prenotazioni di massa per tutto il mese oppure salire a bordo senza». Guerra sulla carta, invece, per Assoutenti. «Interverremo su Trenitalia e sul ministero dei Trasporti. Non si possono far ricadere sui pendolari le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 9 <­­ Segue

La Repubblica (ed. Napoli)

Servizi di Pubblica Utilità inefficienze del sistema, pretendiamo un incontro con Trenitalia». «Ci stiamo già muovendo con i nostri legali ­ spiega invece Rosario Stornaiuolo di Federconsumatori ­ per chiamare in causa Trenitalia. Chiederemo a Regione e Comune di affiancarci. Abbiamo già fissato una assemblea per mercoledì e gli iscritti abbonati pendolari sono finora settantatre. La verità è che l' obbligo di prenotazione scatta a luglio, con i pendolari della scuola che non viaggiano più, nel tentativo di subire una protesta più smorzata». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Interrogazione parlamentare al ministro Delrio per sospendere la decisione di Trenitalia.

IRENE DE ARCANGELIS

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La Gazzetta del Mezzogiorno Servizi di Pubblica Utilità

CONTRO RITARDI E DISSERVIZI UNA PETIZIONE ON LINE.

Fse, il solito delirio Il fronte del dissenso si amplia. Dopo la pagina facebook, ora anche l' associazione «Forza dei consumatori» si associa al grido di rabbia dei viaggiatori delle Ferrovie Sud Est. Ritardi, disservizi, igiene scarsa (anche per colpa degli atteggiamenti incivili di certi utenti, come mostra la foto in alto, una delle tante pubblicata sul gruppo facebook). Nonostante le proteste e i ripetuti appelli, l' azienda non ha mai risposto. E ora prende il via una petizione on line, una raccolta di firme per irrobustire le richieste dei pendolari e rendere più efficace la piattaforma delle rivendicazioni.. L' associazione d e i consumatori a n n u n c i a battaglia. E i viaggiatori continuano ad annotare le mancanze delle Fse. SGARAMELLA IN VIII >>

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26 giugno 2015 Pagina 20

Corriere dello Sport Stadio Servizi di Pubblica Utilità

GLC, moda e tecnologia la nuova vita del SIN Un SUVsu misura per il mercato italiano, con un' ampia varietà di modelli e più spazio, più divertimento, più comfort, piacere di guida su strada e fuoristrada ed efficienza energetica (perché anche risparmiare è un piacere). Sono i punti di forza della Glc, seconda generazione di suv di classe media Mercedes­ Benz. Svelata dal presidente della Daimler Dieter Zetsche, Glc stabilisce nuovi parametri di riferimento nel segmento: riduce i consumi fino al 19%, presenta (assoluta novità nei suv) sospensioni pneumatiche a più camere Air Body Control, trazione integrale permanente 4Matic e programma di dinamica di marcia Dynamic Select ampliato. La collaborazione della Stella con la casa di moda Hugo ­Boss ci ha messo del suo nel design, dinamico e sensuale: il profilo estetico è quello della concept Glc Coupé ed è quindi il nuovo linguaggio stilistico dei suv Mercedes, evoluto rispetto alla capostipite classe G. Il look dinamico "gioca" con forme essenziali, le linee sono precise, lo sbalzo corto e incisivo, i fari pronunciati. Nella vista laterale colpisce la parte superiore in stile coupé, per un profilo elegante e slanciato. Evoluzione radicale anche a bordo, dove prevale la qualità (e il pensiero corre alla Gle): inserti in legno e materiali di fattura artigianale creano un ambiente di benessere "Mercedes style". Tre modelli e cinque versioni per il mercato italiano, Modello: Mercedes­benz GLC 220D 4MATIC Executive Cilindrata: 2.143 cc Potenza: 170 cv Cambio: automatico a nove rapporti 9G­Tronic Velocità massima: 210 km/h Accelerazione 0­100 km/h: In 8"3 Consumo misto: 5 l/100 km Emissioni CO2: 129 g/km Dimensioni: Lunghezza 4,656 m Larghezza 1,890 m Altezza 1,639 m Prezzo: Da 47.940 euro Commercializzazione: Settembre 2015 dall' Executive, con gli equipaggiamenti più richiesti di serie, alla Business per chi utilizza la vettura tutti i giorni e non può fare a meno di navigatore e assistente al parcheggio, passando dalla Sport per chi desidera un allestimento dinamico e dalla Exclusive con interni di rara eleganza per finire con la Premium, con esterni Amg e inserti in alluminio. La scelta è tra quattro propulsori: due diesel da 170 e 204 cv, benzina da 211 cv e la 350 ibrida plug­in. Il listino parte da 47.940 euro e arriva a 56.850 della versione Premium della Glc 250. p.a.

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26 giugno 2015 Pagina 12

MF Servizi di Pubblica Utilità

GreenItaly 1, ok a fusione con Prima Vera La spac GreenItaly 1 spa si avvia alla chiusura della prima operazione. Il consiglio di amministrazione della prima special purpose acquisition company tematica specializzata nel settore della green economy, ammessa alle negoziazioni sull' Aim Italia, ha approvato l' aggregazione tra GreenItaly1 e Prima Vera, operatore attivo nel settore dell' efficienza energetica e n e l l a f o r n i t u r a d i s o l u z i o n i integrate di energy management per strutture complesse. Nello specifico, l' operazione consiste nell' acquisto parziale e nella successiva fusione per incorporazione in GreenItaly1 di Prima Vera. Il cda di GreenItaly1 ha anche conferito mandato al presidente Matteo Carlotti di convocare l' assemblea dei soci in sede ordinaria e straordinaria. L' assise sarà chiamata a deliberare in merito all' operazione rilevante, alla fusione e alle operazioni collegate. «Siamo estremamente soddisfatti della società target selezionata, che rappresenta un' eccellenza del green made in Italy in un settore che offre significative potenzialità di sviluppo», ha commentato Carlotti. (riproduzione riservata)

CLAUDIA CERVINI

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26 giugno 2015 Pagina 18

MF Servizi di Pubblica Utilità

Minoan unica compagnia traghetti in positivo nei primi mesi del 2015.

Grimaldi domina in Grecia I concorrenti locali (Anek, Attica, Nel e Hellenic Seaways) arrancano in un mercato contraddistinto da un' eccessiva corsa al ribasso delle tariffe. Nel primo trimestre del 2015 Minoan Lines (gruppo Grimaldi) è stata l' unica compagnia di navigazione ad aver riportato risultati di bilancio positivi. A dirlo sono i numeri delle trimestrali rispettivamente diffuse dalle società quotate Attica Group, Anek, Nel e Hellenic Seaways (quest' ultima non quotata e partecipata al 36% dal Gruppo Grimaldi) dove per tutte regna il segno meno alla voce risultato netto. Più nello specifico, per Minoan nel periodo gennaio­marzo di quest' anno ha generato ricavi per 34 milioni di euro, ebitda pari a 7,1 milioni e utile netto di 2,3 milioni (in crescita di 6,1 milioni rispetto allo stesso periodo del 2014). Attica invece ha totalizzato ricavi per 39,5 milioni, generando sì un ebitda positivo per 2,2 milioni, tuttavia il risultato netto è negativo per 10,8 milioni, così come per Anek, che ha chiuso il trimestre in rosso per 8,9 milioni, a fronte di ricavi pari a 27,1 milioni e un ebitda negativo di quasi 1,2 milioni. Peggio di tutti fra le compagnie di traghetti quotate sembra stare Nel, visto che ha presentato ricavi pari a 2,2 milioni di euro, un margine operativo in rosso per 3,9 e una perdita trimestrale di 5,3 milioni. Completa questo quadro poco esaltante Hellenic Seaways (società non quotata ma i cui dati, non ufficiali, sono procurati da H.S.W. Management) che ha chiuso il primo trimestre 2015 con una perdita di 5,8 milioni, a fronte di ricavi di poco inferiori a 16 milioni e un ebitda negativo per 851 mila euro. A fine 2014 i risultati d' esercizio erano stati positivi per le sole Minoan (79 milioni di utile, 20,1 milioni di ebitda e 168 milioni di ricavi) e Attica (4,2 milioni di utile, 42,3 milione di ebitda e 266 milioni di ricavi), mentre avevano chiuso in rosso Anek (perdita d' esercizio di 17,7 milioni nonostante ebitda positivo per 10 e ricavi pari a 169,5 milioni). Male anche Nel (risultato ed ebitda in rosso rispettivamente di 24,2 e 18,7 milioni con ricavi da35,6 milioni) ed Hellenic Seaways (perdita di 18,8 milioni, ebitda positivo per 4,2 e ricavi pari a 104 milioni). L' eccessiva concorrenza al ribasso sulle tariffe del servizio traghetti in Grecia era stato il tema centrale dell' ultima Euromed Convention organizzata proprio dal Gruppo Grimaldi a Creta e in occasione della quale Manuel Grimaldi, ad del gruppo, aveva parlato di «un circolo vizioso, in cui la domanda di trasporto passeggeri e merci è in calo. A causa di ciò i risultati finanziari della compagnie di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 18 <­­ Segue

MF Servizi di Pubblica Utilità

navigazione sono peggiorati, il che finisce per aumentare i debiti. A sua volta il debito maggiore fa sì che le shipping company non investano, con la conseguenza che le navi operative sui collegamenti sono sempre più vecchie e sempre meno sicure, e questo non fa che penalizzare l' immagine e il turismo della Grecia. È necessario trovare un nuovo equilibrio di mercato, e a questo scopo le banche greche devono smettere di dare denaro a società in perdita». La situazione, per la verità, negli ultimi mesi non sembra essere cambiata ma Minoan è riuscita comunque a migliorare le performance finanziarie. Come ha fatto lo spiega Paul Kyprianou che, oltre a essere direttore delle relazioni esterne del gruppo partenopeo, è consigliere d' amministrazione della controllata greca: «Per Minoan è stato fatto uno sforzo molto importante affinché fossero abbattuti i costi, attraverso sinergie intra­gruppo, approfittando del calo nel costo del bunker (il carburante delle navi, ndr), investendo nell' efficienza energetica e concentrando l' attività sulle linee più remunerative». Nel quadro di questa strategia era stata chiusa la linea da Venezia, mentre su quella da Ancona sono posizionate le navi Cruise Ferry, caratterizzate da un' elevata capacità di trasporto passeggeri. Kyprianou ha concluso aggiungendo che «le prospettive per la stagione turistica in Grecia quest' anno sono buone e dunque ci aspettiamo risultati ulteriormente positivi nel corso dell' esercizio. Possiamo essere doppiamente soddisfatti se pensiamo che tradizionalmente i primi e gli ultimi mesi dell' anno fanno registrare numeri meno positivi perché il traffico passeggeri è contenuto e anche i volumi di merci sono inferiori, mentre Minoan ha già archiviato il primo trimestre con dati di bilancio molto soddisfacenti». (riproduzione riservata)

PAGINE A CURA DI NICOLA CAPUZZO

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26 giugno 2015 Pagina 12

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

IL DDL GOVERNATIVO Il Cda Dai nove membri attuali viene ridotto a sette. Due eletti dalla Camera e due dal Senato con voto limitato a uno. Due sono designati dal Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell' Economia. Il settimo è designato dall' assemblea dei dipendenti della Rai spa. La revoca dei consiglieri è decisa dall' assemblea dei soci dopo voto favorevole della Vigilanza (nulla di nuovo rispetto a quanto previsto attualmente). Il cda approva gli investimenti superiori ai dieci milioni, anche per effetto di durata pluriennale. L' amministratore delegato È nominato dal cda su proposta dell' assemblea dei soci. L' amministratore delegato nomina i dirigenti apicali, sentito il consiglio di amministrazione. L' ad resta in carica per tre anni, come il cda, salvo la facoltà per il consiglio di revocargli le deleghe, sentita l' assemblea dei soci. La commissione di Vigilanza perde la nomina dei consiglieri, mantenendo le funzioni di indirizzo generale e di vigilanza del servizio pubblico. Il canone Il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dall' entrata in vigore della legge, un o o più decreti legislativi per la riforma del canone di abbonamento. Il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dall' entrata in vigore della legge, un decreto legislativo per modificare il Testo unico dei servizi media audiovisivi e radiofonici. Il contratto di servizio tra Rai e ministero dello Sviluppo economico è rinnovato ogni cinque anni rispetto agli attuali tre anni, su indirizzi dell' Agcom, definiti d' intesa con il Consiglio dei ministri.

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26 giugno 2015 Pagina 1

Corriere del Veneto Servizi di Pubblica Utilità

Multe, soldi e follie del diritto.

il Pasticcio degli stalli blu Ci sono stalli e stalli. E quelli blu sono gli uni e gli altri. Stalli a pagamento dove parcheggiare l' auto per fare un paio di commissioni, stalli ben peggiori se si guarda alla certezza del diritto. Perché c' è poco da fare: per quanto il ministero d e i Trasporti continui a emanare circolari e pareri che impongono ai Comuni di far pagare solo la differenza tra quanto versato per il gratta e parcheggia e la porzione oraria sforata dall' automobilista, i vigili ­ anzi gli implacabili ausiliari della sosta ­ non smettono di piazzare fogli gialli sui parabrezza delle auto ai sensi di una legge di 23 anni fa corroborata dai pareri del ministero d e g l i Interni. E poco importano gli appelli delle associazioni dei consumatori, le interrogazioni parlamentari e le promesse solenni fatte dai ministri (Maurizio Lupi, prima di inciampare nel famoso orologio, aveva iniziato una vera e propria guerra contro la pulsione sanzionatoria dei municipi). Poco importano perfino le sentenze dei giudici di Pace che danno ragione agli automobilisti salvo poi essere smentiti dai tribunali a cui i Comuni fanno ricorso. Gli stalli blu sono l' emblema bifronte delle storture della legislazione italiana. Esiste un diritto, quello dell' automobilista che lascia la macchina in sosta qualche minuto in più del previsto e che viene riconosciuto dai giudici di Pace. Ne esiste un altro, garantito dalle sentenze dei tribunali (a cui i Comuni fanno ricorso come secondo grado dei giudici di Pace), che è quello dei Comuni. Perché ogni volta che i Trasporti firmano una circolare che boccia le multe i sindaci insorgono. E la trafila si ripete sempre uguale come un copione già scritto: Piero Fassino (in quanto presidente dell' Anci, non in quanto Fassino) si appella al ministro degli Interni per illustrare la drammatica situazione in cui versano le casse dei Comuni ottenendo così una nuova nota con cui si ricorda che alle strisce blu si applica inesorabilmente il codice della strada: quella legge del '92 che si traduce in una multa di 25 euro (17,5 se si paga entro 5 giorni). Anche il neoeletto Luigi Brugnaro, che in un impeto elettorale aveva promesso di cancellare le strisce blu da Mestre, si è accorto che per farlo bisogna trovare 2,5 milioni. Il diritto qui non c' entra. Anche quei pochi automobilisti che brandendo le circolari dei Trasporti sono disposti a versare 500 euro a un avvocato per non pagarne 17,5 sono destinati a perdere nella lunga strada dei ricorsi. Gli automobilisti avranno anche ragione, ma i Comuni hanno un disperato bisogno di soldi e continueranno a lottare. Perché, in fondo, i soldi valgono più delle circolari ministeriali.

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26 giugno 2015 Pagina 29

Il Centro Servizi di Pubblica Utilità

gli accessi alla ztl.

Il Pd: «Sulle multe il sindaco è moralmente riprovevole» TERAMO «Moralmente riprovevole». Il Pd definisce così l' atteggiamento del sindaco Maurizio Brucchi e dell' assessore al traffico Giorgio Di Giovangiacomo per le multe agli accessi delle Ztl. «Non ammettono i loro errori ed anzi, dovendo risanare un bilancio in pre­ dissesto», afferma il partitoin una nota, «arrivano addirittura a minacciare i cittadini ventilando un raddoppio della sanzione in caso di ricorso e inducendoli a pagare per colpe attribuibili esclusivamente alla loro inadeguata e subdola gestione amministrativa della vicenda». Secondo il Pd, le migliaia di contravvenzioni registrate attraverso le telecamere dall' inizio di marzo, quando è stata attivata la videosorveglianza agli ingressi delle Ztl, sarebbero illegitime per una serie di motivi. «L' amministrazione non ha posto in essere tutte le prescrizioni di legge e quelle richieste dal ministero dei Trasporti», sostiene il partito, «che erano necessarie per rendere edotti gli utenti nella fase di avvio della procedura e per verificare il corretto funzionamento del nuovo sistema di controllo dei varchi». A detta dei Democratici, infatti, il Comune doveva «informare adeguatamente i cittadini delle nuove regole di accesso prima di multarli»; inoltre avrebbero «utilizzato messaggi ingannevoli, come la scritta "non attivo/attivo" sul display dei varchi, che non si comprende a cosa si riferisca, soltanto per arricchire le casse del comune a danno degli ignari cittadini». Il Pd, dunqure, torna a chiedere a Brucchi di annullare le multe «mettendo per una volta da parte tutta la sua arroganza ed evitando ai cittadini l' ulteriore onere di ricorrere all' autorità giudiziaria». Secondo il Comune, invece, la procedura di attivazione del sistema di videosorveglianza ha seguito le indicazoni dettate dal ministero. Non ci sono stati errori né inganni nella gestione dell' impianto che controlla i passaggi ai varchi. Per cui, a detta del Comune, i ricorsi, seppure legittimi, non hanno fondamento e dunque espongono i multati al rischio di dover pagare una sazione maggiorata. (g.d.m. ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25 giugno 2015

lanazione.com Servizi di Pubblica Utilità

L' autovelox si «supera»: nove multe al giorno Lucca, 25 giugno 2015 ­ Nove verbali al giorno per eccesso di velocità. Gli ultimi resoconti statistici aggiornati al mese scorso, forniti dalla polizia stradale, testimoniano come la pericolosità e l' esosità delle sanzioni rischiate , insieme non bastino a dissuadere gli automobilisti dal premere troppo il piede sull' acceleratore. Un dato allarmante. Basti pensare che, solo nel mese di maggio, sono stati ben 118 i verbali, 4 al giorno, che hanno raggiunto altrettanti automobilisti colti a viaggiare oltre i limiti consentiti. Nell' ultimo anno, su un cumulo complessivo di circa 18mila verbali per infrazioni al codice della strada rilevate sempre dalla polizia stradale, sono state ben 3.259 le multe per eccesso di velocità. E il report esteso all' intero anno, fotografa un' incidenza ancora più alta di questo tipo di infrazione, causa prima di incidenti stradali: circa 9 contravvenzioni al giorno. Il pericolo corre su strada, senza riguardo alcuno dei limiti e quindi della logica prudenza, soprattutto negli orari in cui la morsa del traffico si allenta e quindi consente una "libertà" che può costare cara. Il monito della polizia stradale, diretta dal vice questore aggiunto Calogero La Porta, puntualmente si ripete: i limiti non sono una vuota formalità, ma spesso un autentico salvavita. Anche perchè spesso alla velocità si abbinano comportamenti che moltiplicano il fattore di rischio, come la guida in stato di ebbrezza. Nell' ultimo anno sono stati rilevati dalla polizia stradale più di 600 incidenti stradali sulle strade della nostra provincia. Ma contro le sanzioni potenzialmente fallaci comminate attraverso la rilevazione degli autovelox si scaglia ora il Codacons , che proprio ieri ha lanciato una campagna mirata. Secondo quanto riporta l' associazione dei consumatori sarebbero illegittime tutte le multe per eccesso di velocità che derivano da dispositivi di controllo elettronici non sottoposti a controlli periodici. In buona sostanza il destinatario della multa può vedersela annullare se, chiedendo le prove al Comune o all' ufficio responsabile del verbale, risulti che tarature e manutenzioni degli strumenti non sono stati regolarmente eseguiti. Il Codacons a questo scopo ha messo a disposizione sul proprio sito on line anche un modello standard da compilare per intraprendere l' iter della diffida, e accertare così il buon "stato di salute" , e quindi possibili errori, degli autovelox, occhi elettronici amici­nemici.

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26 giugno 2015 Pagina 9

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

La via «smar verso un' Eur ù vivibi pi Il piano europeo verso un' eco e per le città intelligenti. E in It digitale prepara documenti ma. Città intelligenti, o meglio, smart. È la parola d' ordine che si sente ripetere quando si parla di un nuovo modello, una nuova visione che mette al centro la dimensione locale come propulsore di innovazione e conoscenza e, quindi, come una nuova via verso il benessere. Perché le città, per i problemi che le segnano e le dinamiche che le attraversano, sono il laboratorio ideale per ideare e sperimentare da vicino politiche che migliorino il benessere dei cittadini che le abitano. E perché le nuove tecnologie digitali rappresentano una grande opportunità per la gestione di molte sfide del contesto urbano, dalla mobilità alla qualità dell' ambiente, dal consumo di energia alla partecipazione attiva dei cittadini. Di conseguenza l' utilizzo esteso delle tecnologie in ambito urbano diventa una condizione necessaria per rispondere alle sfide locali: non si tratta solo di realizzare un' infrastruttura che consenta un utilizzo efficiente delle informazioni, quanto piuttosto di creare quelle condizioni che favoriscano un percorso che sia sostenibile, inclusivo e partecipato. Ed è proprio in questa chiave, che potremmo riassumere con il motto «smart is more than digital», che il paradigma della smart city entra in una visione più ampia che vede nella promozione del benessere dei cittadini il fine ultimo delle politiche e la tecnologia come una capacità (nel sen sodi Sen). Fin dalla strategia di Lisbona, l 'Unione europea ha ampiamente sostenuto l' idea di una crescita basata sulla conoscenza che fosse al tempo stesso intelligente, sostenibile e inclusiva. Nel 2009 il concetto di smart city viene introdotto nell' ambito dello European Strategic Energy Technology Plan (SET ­Plan), mirato alla costruzione di un' economia "low ­carbon", con l' iniziativa "Smart cities and Communities", orientata ai temi dell' efficienza energetica nelle città. In tempi più recenti, all' interno della strategia Europa2020, uno dei temi più rilevanti su cui si è concentrata l' attenzione è l' Agenda digitale europea, che stabilisce un insieme di azioni volte a una piena realizzazione della Società dell' informazione negli Stati membri e definisce obiettivi e indicatori per monitorarne i progressi. In questo contesto, sono stati tanti i bandi e i finanziamenti stanziati perché le città intraprendessero dei percorsi verso la smartness, ma tutti sembrano interessati ai temi dell' efficienza e del risparmio energetico piuttosto che a quella visione olistica orientata al benessere di cui il concetto di smart city dovrebbe essere portatore. E in Italia? Dal 2012 nel nostro paese è stata istituita un' Agenda digitale italiana e un' Agenzia per l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 9 <­­ Segue

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

Italia Digitale che ne garantisce l' attuazione e sono stati stanziati alcuni finanziamenti. Ali vello normativo, il Decreto Digitalia definisce i settori su cui puntare l' attenzione per la realizzazione dell' Agenda digitale italiana e, in un' apposita sezione, affronta il tema delle «comunità intelligenti». Nel 2015 invece sono i documenti "Strategia italiana per la crescita digitale" e "Strategia italiana per la banda Ultralarga" a dettare la roadmap per la concretizzazione dell' Agenda. Ma sul piano pratico i progressi sono pochi e il livello di coordinamento è ancora carente. Le città italiane che si stanno muovendo sono tante, ma gli interventi realizzati finora sembrano volti più che altro a intercettare i finanziamenti disponibili e, di conseguenza, sono orientati molto su temi come l' energia o l' efficienza energetica, nell' ottica del SET ­Plan europeo e dei vari bandi istituiti in anni recenti. Per carità, anche queste sono dimensioni del benessere (come ci ricordano studiosi, premi Nobel e anche l' Istat nel framework del Bes), ma se l' obiettivo è migliorare la vita del cittadino la strategia deve essere mirata anche a valutare i livelli di digital divide esistenti e a integrare tutte quelle categorie di esclusi digitali per cui un utilizzo massivo delle tecnologie potrebbe generare dei cortocircuiti e ampliare le ragioni dell' esclusione.

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26 giugno 2015 Pagina 11

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

Lo schiaffo delle Poste: consegna a giorni alterni Il Garante non fa obiezioni, via al piano. L' Agcom autorizza Poste Italiane a consegnare la posta a giorni alterni a un quarto dei cittadini. Ieri sera l' Autorità per le comunicazioni ha dato il via libera al piano Caio che, grazie alla riduzione del servizio universale di recapito della corrispondenza, potrà limare i costi della società, in vista della privatizzazione prevista per l' autunno. Proprio in autunno partirà la consegna a giorni alterni di lettere e giornali in centinaia di Comuni italiani. Si tratta di una 'rivoluzione' in tre fasi: primo ottobre 2015, primo aprile 2016 e febbraio 2017. Il consiglio dell' Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha concluso così l' istruttoria sulle modalità di recapito presentate dalle Poste: il parere positivo alla consegna a giorni alterni, adottato con il voto contrario del commissario Antonio Preto, contempla anche dei criteri che dovranno essere rispettati per individuare i Comuni interessati dalla misura. L' attuazione del recapito a giorni alterni seguirà uno schema bisettimanale: lunedì, mercoledì, venerdì, e poi martedì, giovedì. La prima fase coinvolgerà una 'ristretta fascia di popolazione' (pari allo 0,6%): il 25% sarà raggiunto solo nella fase conclusiva. Dopo la prima fase, nel caso in cui si verifichino criticità, l' Agcom potrà intervenire «inibendo l' ulteriore prosecuzione del recapito a giorni alterni o stabilendo particolari condizioni volte a salvaguardare la regolarità del servizio o la realizzazione degli obiettivi previsti di contenimento dei costi ». Contro la proposta Caio si erano pronunciati in molti, soprattutto nel mondo editoriale e in quello delle autonomie locali. Anche la Commissione europea aveva fatto sapere di essere contraria. In relazione alle proteste formalizzate dalla Fieg e dalla Fisc, l' Agcom ha fatto sapere che chiederà a Poste italiane di «formulare una proposta specifica e migliorativa», specifica per i quotidiani, che sarà trattata nell' ambito di un tavolo con ministero dello Sviluppo economico e Dipartimento per l' editoria di Palazzo Chigi. «Il fatto che il piano Caio sia stato approvato è comunque una pessima notizia ­ precisa Francesco Zanotti, presidente della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici ­ e ora tocca alla politica metterci una pezza. Il Governo e il Parlamento sono chiamati ad assumersi le loro responsabilità: se credono realmente nel diritto all' informazione di tutti i cittadini devono porsi il problema degli strumenti che lo garantiscono». La decisione dell' Autorità riguarda anche il via libera del nuovo piano tariffario del servizio universale di corrispondenza. I prezzi applicati da Poste Italiane dovranno essere «ragionevoli, trasparenti, non discriminatori e accessibili all' insieme degli utenti». L' Autorità si riserva la «facoltà di rimodulare i prezzi ove riscontri un degrado non occasionale della qualità dei servizi». In virtù del via libera ricevuto, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 11 <­­ Segue

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

dal primo ottobre 2015, Poste italiane praticherà, per il servizio di posta ordinaria formato standard un prezzo non superiore a 0,95 euro/ invio. Il nuovo servizio sarà caratterizzato da tempi di consegna entro il quarto giorno lavorativo e «assolverà le funzioni di corrispondenza di base, al momento assolte dal servizio di posta prioritaria»; quest' ultimo sarà sostituito da un nuovo servizio, il quale, oltre a garantire la consegna entro il primo giorno lavorativo, comprenderà un servizio accessorio di rendicontazione degli esiti. La nuova posta prioritaria scatterà il primo ottobre 2016. L' Agcom ha anche deliberato i nuovi obiettivi statistici di qualità, che Poste italiane è tenuta a rispettare, e ha ritenuto opportuno rivedere, sottoponendole a consultazione, le regole di accesso alla rete di Poste. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

PAOLO VIANA

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26 giugno 2015 Pagina 11

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Il caso.

Pellet avvelenato «Più controlli sulle importazioni dall' estero» MILANO L' Italia è i l p r i m o consumatore a l mondo di pellet su scala domestica. In pratica, una casa su quattro viene scaldata con la legna o con le «pillole» di legno pressato. E ancora: secondo i dati dell' ultimo rapporto Istat sui consumi energetici delle famiglie, ne bruciamo 1 milione e mezzo di tonnellate l' anno. In particolare, in Lombardia il 12,9% della popolazione usa la legna da ardere e il 4,5% il pellet. Ma siamo sicuri della qualità e della sicurezza del pellet che finisce nelle nostre stufe? È di pochi giorni fa la notizia del sequestro di 125 tonnellate di pellet contaminato (cromo, nichel, mercurio e cadmio) effettuato dal Corpo forestale dello Stato e dalla polizia provinciale di Milano in o t t a n t a p u n t i vendita i n t u t t a Italia a conclusione delle indagini della Procura di Pavia. Una beffa per uno dei combustibili più ecologici in circolazione. Proprio il contrasto alla contraffazione del pellet e la certificazione delle biomasse sicure ed ecosostenibili sono i temi al centro dell' assemblea annuale di Aiel, l' Associazione italiana energie agroforestali che riunisce oltre 300 aziende della filiera dal bosco al camino, in programma oggi a Verona con il titolo «La sfida sostenibile dell' energia da biomasse». L' associazione di categoria ha creato un marchio di certificazione per garantire tracciabilità, qualità e sostenibilità nella catena produttiva. Inoltre, Aiel ha avviato una collaborazione con l' Agenzia delle Dogane per combattere l' ingresso in Italia di pellet contraffatto e non sicuro. Un fenomeno di vaste proporzioni, considerando che l' Italia ha importato dall' estero oltre 2 milioni di tonnellate nel solo 2014. Eppure, la ricchezza boschiva del territorio italiano permetterebbe uno sfruttamento migliore delle risorse, anche per la produzione di pellet. «Oltre un terzo del territorio nazionale ­ spiega Domenico Brugnoni, presidente di Aiel ­ è costituito da boschi e foreste. Negli ultimi 60 anni la superficie forestale è più che raddoppiata passando da 5 a quasi 11 milioni di ettari. Questa crescita non rappresenta il frutto di vere e proprie politiche ma, paradossalmente, il risultato dell' abbandono. I boschi possono rappresentare per il nostro Paese un' importante occasione di crescita e sviluppo sostenibile. Possono rappresentare la base, non delocalizzabile, di un sistema economico che nella produzione di beni ecocompatibili può trovare ampie opportunità di crescita e innovazione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Olivia Manola.

Olivia Manola

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25 giugno 2015

messaggeroveneto.it Servizi di Pubblica Utilità

Pordenone: sentenza stoppa i telelaser. Ma i vigili: non li usiamo più La Cassazione: se non sono tarati, le multe vanno annullate. E oggi nessuno lo è. Ricorsi in arrivo contro le sanzioni già inflitte. Intanto è Sos per i ciclisti investiti. PORDENONE. Telelaser e autovelox "fuorilegge" se non sottoposti a revisione annuale. E le forze dell' ordine si ritrovano con le armi spuntate contro chi sfreccia a tutta velocità, persino nei centri abitati. Mentre si profila all' orizzonte una pioggia di ricorsi da parte degli automobilisti immortalati dai misuratori di velocità non conformi. Sotto l' egida del Codacons, che ha lanciato on line una «mega­azione legale». Intanto Pordenone è fra gli undici capoluoghi del Settentrione che indossano la maglia nera per tasso di mortalità dei ciclisti. La Corte costituzionale ha decretato, con una recente sentenza, l' illegittimità delle sanzioni prodotte da misuratori di velocità non sottoposti a verifiche annuali di funzionalità e taratura. E l' associazione dei consumatori ha colto la palla al balzo, pubblicando sul proprio sito www.codacons.it una pagina attraverso la quale «gli automobilisti multati da autovelox possono diffidare il Comune responsabile del verbale a fornire le prove dell' avvenuta manutenzione sugli apparecchi e la data dell' ultima taratura degli stessi». In caso di dispositivi non in regola, gli automobilisti potranno fare ricorso. Sempre che non abbiano già pagato la sanzione. In attesa di ricevere lumi dal ministero, la polizia locale di Pordenone e Roveredo non sta usando più i due telelaser in dotazione: perché non sono tarati. «In Italia nessun misuratore di velocità ­ sottolinea il comandante della polizia locale Arrigo Buranel ­ veniva tarato. Finora solo gli alcoltest erano sottoposti a revisioni periodiche. Chiaramente bisognerà adeguarsi al dettato della sentenza della Corte costituzionale. Ma non sappiamo nemmeno dove portare i nostri telelaser a fare il collaudo: in merito non abbiamo ancora ricevuto indicazione da Roma. Indubbiamente questa novità rappresenta un' ulteriore complicazione per le forze dell' ordine. Ora non li utilizziamo: non ha senso, visto che le multe diventerebbero oggetto di ricorso. Intanto, però, gli automobilisti qui corrono come pazzi: raccogliamo di continuo proteste dei cittadini, persino nel centro abitato. Ci troviamo di fronte a un problema di sicurezza, che va arginato con controlli costanti». C' è chi pensa di trovarsi in un circuito da formula uno e sfreccia a velocità sostenuta in via Oberdan, via Udine, viale Libertà e lungo la Rivierasca. Mettendo così in pericolo gli altri utenti della strada. Ciclisti nel mirino, a Pordenone. Secondo i dati diffusi dall' Istat, il capoluogo in riva al Noncello è fra gli undici del Nord che presentano valori critici ­ oltre il doppio della media italiana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

messaggeroveneto.it Servizi di Pubblica Utilità

e in qualche caso persino superiori a quelli riferiti alle vetture ­per gli incidenti in bicicletta. Come mai? «I ciclisti ­ osserva il comandante ­ sono soggetti deboli e indubbiamente i percorsi ciclabili devono essere in sicurezza. Alcuni ciclisti, tuttavia, si comportano in modo temerario, senza rispettare il codice della strada, correndo al di fuori dei percorsi ciclabili, senza fanali o giubbetti catarinfrangenti di notte. Comportamenti che li espongono a rischi». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

di Ilaria Purassanta

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26 giugno 2015 Pagina 5

MF Servizi di Pubblica Utilità

Ok Agcom alla consegna delle lettere a giorni alterni e alle nuove tariffe.

Poste accelera verso la borsa L' authority chiede un progetto specifico per il recapito dei giornali. La palla ora passa alla Ue. Intanto l' ad Caio ottiene riscontri positivi dai fondi nel roadshow a Londra. Poste Italiane accelera verso la borsa dopo l' ok ricevuto ieri dall' Agcom alla consegna a giorni alterni e alle nuove tariffe per il servizio postale universale. Il doppio via libera dell' Autorità garante per le comunicazioni è arrivato nel giorno in cui a Londra, l' amministratore delegato della società, Francesco Caio, insieme al cfo Luigi Ferraris, incontrava gli investitori istituzionali per sondare l' umore del mercato sulla cessione del 40% della società ora al 100% del Tesoro. Secondo quanto si apprende, il primo giorno del roadshow che si concluderà oggi ha riscosso successo, come riferito da Caio al ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan. In merito alla riorganizzazione del servizio universale, il nuovo contratto di programma prevede il recapito a giorni alterni su un quarto del territorio nazionale. Così da consentire alla società di bloccare le perdite di un servizio che, come la stessa Agcom riconosce, sta subendo «profondi mutamenti» per via degli sviluppi tecnologici. L' attuazione sarà «graduale», sottolinea l' Autorità guidata da Angelo Cardani, e avverrà in tre fasi. La prima, che sarà avviata il 1° ottobre, interesserà lo 0,6% della popolazione e fungerà da sperimentazione. Al termine di questa prima fase, l' Agcom avrà «il potere di intervenire inibendo l' ulteriore prosecuzione del recapito a giorni alterni o stabilendo particolari condizioni» per salvaguardare la regolarità del servizio. Le successive due fasi partiranno invece rispettivamente il prossimo aprile e dopo febbraio 2017. L' Autorità ha inoltre tenuto conto dei rilievi sollevati dagli editori in merito alla consegna dei quotidiani in abbonamento, chiedendo a Poste una proposta specifica al riguardo, da portare sul tavolo d e l ministero p e r l o Sviluppo Economico e del dipartimento per l' editoria della presidenza del Consiglio. In tema di tariffe, oltre a praticare per l' ordinaria in formato standard un prezzo non superiore ai 95 centesimi, l' Agcom spiega che il servizio di posta prioritaria sarà sostituito da un nuovo servizio che, oltre a garantire la consegna entro il primo giorno lavorativo, comprenderà un servizio accessorio di rendicontazione degli esiti della consegna. Dall' ottobre 2016 la società praticherà inoltre «prezzi ragionevoli, trasparenti e non discriminatori» per la posta prioritaria. Infine, oltre a deliberare nuovi obiettivi statistici di qualità, il garante ha rivisto le regole d' accesso alla rete di Poste, che saranno sottoposte a consultazione. Le decisioni di ieri danno slancio alla società nella corsa contro il tempo per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 5 <­­ Segue

MF Servizi di Pubblica Utilità

arrivare all' ipo nelle finestra autunnale. Il ministero dello Sviluppo Economico dovrà infatti inviare ora alla Commissione europea la pre­notifica del nuovo contratto diprogramma e l' intero iter per l' approvazione comunitaria potrebbe terminare a ridosso della quotazione. L' esame potrà durare un mese, cui si aggiungeranno i 60 giorni che la Commissione potrebbe richiedere per l' esame finale. (riproduzione riservata)

ANDREA PIRA

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26 giugno 2015 Pagina 14

Il Tempo Servizi di Pubblica Utilità

Presentato il Bilancio di Sostenibilità Investimenti per 15 milioni in 5 anni Investimenti pari a 15 milioni di euro in 5 anni i n efficienza energetica. È questo uno degli impegni di Wind che ha pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2014. Un obiettivo che consentirà di evitare l' immissione in atmosfera di oltre 87mila tonnellate di Co2 e di ridurre le emissioni relative del 54% . Dal 2015 l' azienda aumenterà l' acquisto di energia rinnovabile portandola al 70% del suo fabbisogno totale. Da un' analisi condotta insieme agli esperti del Wwf, è emerso che quasi il 90% delle emissioni di Wind è generato dai consumi elettrici della rete di tlc e la quota residua alla mobilità dei dipendenti.

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26 giugno 2015 Pagina 33

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Tlc. Ma il testo potrebbe essere accantonato.

Pressing dello Sviluppo sul decreto banda larga ROMA Il prolungato pressing del ministero dello Sviluppo economico per l' approvazione del decreto comunicazioni potrebbe andare ancora una volta a vuoto. Una parola definitiva si avrà solo poche ore prima del consiglio dei ministri odierno, ma ieri filtravano segnali negativi dalle parti di Palazzo Chigi. C' è da dire che il decreto, se salterà anche l' appuntamento di oggi, rischia seriamente di slittare a settembre. In alternativa, potrebbero essere inserite alcune misure, quelle ritenute più urgenti, all' interno di altri provvedimenti. Dal punto di vista dei contenuti la bozza, ridotta a sette articoli, appare ormai definita ma il governo valuta la difficoltà di gestire in Parlamento contemporaneamente, e in prossimità della pausa estiva delle Camere, ben quattro decreti legge (oltre a quello sulla banda ultralarga ci sarebbero il Dl enti locali, il Dl banche e il Dl pensioni) oltre alle riforme pendenti. Tempistica a parte, comunque, resta lo schema che prevede tre interventi: il Cipe per assegnare le prime risorse; le norme per disciplinare il funzionamento dei nuovi incentivi e le semplificazioni per la posa della fibra ottica; la notifica degli incentivi alla Ue per riceverne il via libera (non prima della fine del 2015). Il piano banda ultralarga 2015­2020 sulla carta può disporre di risorse fino a 5 miliardi dal Fondo sviluppo e coesione ma per il primo periodo, fino al 2017, la disponibilità sarebbe inferiore al miliardo. La dote dovrebbe coprire sia i voucher agli utenti finali sia, sul versante dell' offerta, il Fondo di garanzia per gli investimenti degli operatori e agevolazioni già previste dal vecchio Piano banda ultralarga. Nessuna copertura diretta, allo stato, sarebbe prevista per il credito d' imposta per investimenti nuovi e aggiuntivi degli operatori (fino ad un massimo del 50%), secondo la tesi che si vanno ad agevolare investimenti che non si realizzerebbero in assenza della nuova norma. Nel testo compare una novità importante, riferita ai voucher per gli utenti che passano alla banda ultralarga. La clausola che limitava i voucher a una «connessione simmetrica superiore a 100 Mbps garantita» è sostituita da una formula che fa riferimento a connessioni a banda ultralarga in coerenza con gli articoli 82 e seguenti degli Orientamenti della Commissione sugli aiuti di Stato per la banda larga. Resta invece la misura per favorire la condivisione delle infrastrutture, ma ammorbidita: non si fa più riferimento a un «obbligo» a carico dei proprietari di reti energetiche, idriche e di trasporti di concedere l' installazione «di elementi di reti di comunicazione elettronica capaci di fornire servizi di accesso a banda larga ad una velocità di almeno 30 Mbit/s». L' accesso dovrà essere consentito «a condizioni eque e ragionevoli, anche riguardo al prezzo, nel rispetto dei diritti dei terzi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Inalterato, a meno di sorprese in extremis, anche il comma che, nell' ambito delle gare per beneficiare degli incentivi agli riservati agli operatori, assegna un punteggio aggiuntivo ai «soggetti non verticalmente integrati, con caratteristica di offerta solo all' ingrosso», profilo che in pratica si potrebbe ricondurre a Metroweb ma non a Telecom Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

C.Fo.

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26 giugno 2015 Pagina 35

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Spac.

Prima Vera, società target di GreenItaly1 GreenItaly1, la prima spac tematica specializzata nel settore della green economy, quotata sull' Aim Italia ha individuato la società target. Si tratta di Prima Vera, operatore di riferimento in Italia nel settore dell' efficienza energetica e n e l l a f o r n i t u r a d i s o l u z i o n i integrate di energy management per strutture complesse. Il CdA di Green Italy ha dato il via libera all' operazione di aggregazione tra GreenItaly1 e Prima Vera S.p.A. consistente, tra l' altro, nell' acquisto parziale e nella successiva fusione per incorporazione in GreenItaly1 di Prima Vera. Ora spetterà all' assemblea dei soci, in sede ordinaria e straordinaria, deliberare in merito all' operazione rilevante, alla fusione e alle operazioni collegate. GreenItaly1, quotata sull' Aim dal 2013, ha una raccolta di 35 milioni. Prima Vera nel 2014 presentava ricavi pari 96,1 milioni (cagr 2009­2014 pari al 15,3%; Ebitda pari a 13,6 milioni , patrimonio netto di 22,3 milioni e posizione finanziaria netta negativa per 4,7 milioni. La valutazione complessiva pre money per l' intero capitale sociale di Prima Vera è di 93 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

L.I.

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26 giugno 2015 Pagina 38

Corriere dell'Umbria Servizi di Pubblica Utilità

Ci vorranno almeno altri sei mesi prima di archiviare il nodo viabilità al sottopasso di Madonna di Lugo.

Raddoppio ferroviario, stretta sui lavori In tribunale. ASPOLETO È destinata a cambiare nell' arco dei prossimi sei mesi la viabilità in prossimità del sottopasso ferroviario di Madonna di Lugo. In particolare a subire una variazione sarà l' incrocio per l' accesso al Flaminio e al bivio per Colle Marozzo e la cosiddetta corta di Eggi, così come riferito dall' assessore ai lavori pubblici Angelo Loretoni a margine di un confronto avuto nei giorni scorsi con i responsabili del cantiere per il raddoppio ferroviario nel tratto Spoleto­Campello sul Clitunno, i cui interventi sono stati affidati alla Tecnis. "Hanno avuto alcune difficoltà col recupero del materiale di risulta che deriverà dalla demolizione del vecchio ponte delle ferrovia di Madonna di Lugo ­ ha spiegato anche in consiglio comunale l' assessore ­ ma o r a h a n n o i l v i a l i b e r a d e l ministero d e i Trasporti per poter riutilizzare gli inerti a copertura dell' opera in cemento armato già realizzata all' altezza del bivio per San Giacomo e Bazzano". Un cronoprogramma dettagliato ancora non risulta, tuttavia la ditta dovrebbe prima procedere alla demolizione dell' opera preesistente e già sostituita con un ponte più largo che ospiterà il doppio binario, dopodiché Loretoni spiega che si provvederà a sistemare la viabilità della zona del Flaminio dove, oltre all' accesso al campo sportivo, insiste il bivio per Colle Marozzo e quello per il quartiere Le Casette. "Si tratta ­ afferma l' assessore­ di un incrocio a raso piuttosto pericoloso, con svolte ravvicinate e scarsa visibilità anche a causa del sottopasso di Madonna di Lugo, per cui sposteremo gli accessi e sistemeremo gli attraversamenti pedonali per mettere in sicurezza la viabilità e pure i pedoni". Sui tempi la ditta avrebbe fissato al tavolo con Lore toni un periodo di esecuzione per gli interventi in questione di sei mesi, trascorsi i quali dovrebbe definitivamente essere archiviato il cantiere di Madonna di Lugo per il raddoppio ferroviario. In queste ore, restando sul fronte dei lavori pubblici, anche se qui a coordinare i lavo riè il Comune, la città è tornata ad ammirare il Teodelapio di Alexander Calder. La grande scultura della stazione è infatti stata parzialmente scoperta dopo gli interventi di ristrutturazione avviati lo scorso aprile per un investimento complessivo di circa 170 mila euro, di cui 113 mila per lavori. L' opera resta però cantierata per permettere ai tecnici della ditta gli ultimi ritocchi e soprattutto avviare gli interventi di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 38 <­­ Segue

Corriere dell'Umbria Servizi di Pubblica Utilità

pavimentazione, canalizzazione dell' acqua e realizzazione degli impianti elettrici che saranno ultimati nell' arco di un mese. B Chiara Fabrizi.

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26 giugno 2015 Pagina 11

Corriere del Veneto Servizi di Pubblica Utilità

Righe blu, Venezia continua a multare «Sanzionati duemila casi all' anno» I vigili: si pagheranno i 17 euro, nonostante la nuova interpretazione di Roma. VENEZIA Niente sconti a chi sgarra sui «Gratta&Parcheggia». Venezia ha deciso: il codice della strada vale più di una nota di un funzionario ministeriale. La posizione dei vigili urbani lagunari non è isolata e nemmeno nuova, già un anno fa quando emersero i primi dubbi sulle multe a chi sfora nella sosta sulle strisce blu, la Polizia municipale non si era adeguata ai dettami provenienti da Roma. Oggi, all' arrivo della seconda precisazione del ministero dei Trasporti, Venezia, come anche Verona, prosegue sulla sua strada. «Per noi non è cambiato nulla, continuiamo ad applicare il codice della strada», dice il comandante della Polizia municipale Luciano Marini. La questione per chi non è esperto in leggi e regole parrebbe di lana caprina ma, per i vigili (e di conseguenza per chi poi quelle multe le deve pagare), è invece di sostanza. Il codice è la «Bibbia» della circolazione stradale e prevede che nelle aree di sosta a pagamento, il mezzo parcheggiato lasci le strisce blu una volta scaduto il tempo del pedaggio, pena una multa di 17 euro. A fronte di diversi ricorsi, alcuni dei quali vinti dal multato che aveva contestato la contravvenzione, qualche Comune italiano ha deciso di interpellare il Ministero per capire come comportarsi. In due circostanze, i tecnici romani hanno risposto che il proprietario dell' auto deve solo pagare il pedaggio mancante. «Una nota di un funzionario non modifica le norme ­ spiega però il vicecomandante dei vigili Gianni Paganin ­ finché non cambia il codice della strada, non ci adeguiamo ad un' interpretazione». Paganin ricorda che quella prima interpretazione di un anno fa venne poi sconfessata dal ministro Maurizio Lupi. Gli autisti colti in fallo possono sempre presentare ricorso anche se, a conti fatti, forse non conviene. La contravvenzione è di 17 euro e rivolgersi ai giudici di pace per contestarla ne costa 40 (avvocato escluso). A Venezia poi le multe a chi rimane sulle strisce blu oltre la scadenza del ticket sono relativamente poche. «Un paio di migliaia, non ho i dati precisi ma è una percentuale bassa», dice il vicecomandante. Oltre ai vigili, a controllare le strisce blu ci sono 15 ausiliari della sosta di Avm. Nel 2013 hanno emesso 22.826 sanzioni e 26.694 nel 2014. Si tratterebbe per lo più di multe contro chi non aveva pagato del tutto il parcheggio in una delle 5.765 strisce blu della città. «È l' amministrazione che introita le contravvenzioni e che decide come dobbiamo comportarci ­ dice Avm ­ noi ci atteniamo alle sue Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 11 <­­ Segue

Corriere del Veneto Servizi di Pubblica Utilità

disposizioni». Nel 2013 la polizia municipale ha rilevato 224.347 violazioni del codice della strada in territorio comunale (11,5 milioni di euro riscossi) e le «soste irregolari» sono state 47.952. Sotto questa voce però c' è di tutto: dai parcheggi sulle strisce pedonali o sui binari del tram alle auto lasciate in strada o sugli stazi gialli dei disabili, fino alle irregolarità nelle aree dove si può parcheggiare solo se si paga. L' anno scorso gli introiti delle strisce blu sono scesi del 4,5 per cento. Avm motiva la perdita con i cantieri che hanno ridotto le soste a pedaggio e con l' elevato numero di abbonati (3.787). Più di qualcuno in città però ipotizza che molti autisti scelgano di rischiare la multa visto il prezzo della sosta a Mestre. Fino a maggio si pagava 1,80 euro l' ora, oggi 2 e l' amministrazione conta di incassare 2,5 milioni nel solo 2015 dal pagamento delle strisce blu, multe escluse. Gloria Bertasi.

Gloria Bertasi

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26 giugno 2015 Pagina 26

Il Resto del Carlino Servizi di Pubblica Utilità

ROMA OK DELL' AGCOM alla consegna a giorni alterni della corrispondenza e alle nuove tariffe e ... ROMA OK DELL' AGCOM alla consegna a giorni alterni della corrispondenza e alle nuove tariffe e standard di qualità fissati da Poste Italiane. Il colosso di Stato ottiene così un via libera fondamentale in vista della quotazione a Piazza Affari, nel 2015. Per il recapito a giorni alterni, il Consiglio dell' Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha definito i criteri da rispettare per individuare i Comuni interessati dalla misura, in virtù delle particolari circostanze, anche di natura geografica, che caratterizzano l' ambito del recapito postale sul territorio italiano. Sarà una misura sperimentale, in tre tappe: ottobre 2015, aprile 2016 e febbraio 2017. La prima fase coinvolgerà una ristretta fascia di popolazione (pari allo 0,6% del totale nazionale) fino al massimo del 25% nella fase conclusiva. Lo schema sarà bisettimanale: lunedì, mercoledì, venerdì, martedì e giovedì. L' Autorità ­ che avrà il potere di intervenire durante la sperimentazione per salvaguardare la regolarità del servizio o la realizzazione degli obiettivi previsti di contenimento dei costi ­ avrebbe tenuto conto delle problematiche sollevate dagli editori della Fieg con riferimento alla consegna dei quotidiani in abbonamento. Agcom richiederà a Poste Italiane di formulare una proposta specifica e migliorativa che sarà trattata nell' ambito di un tavolo con Ministero d e l l o Sviluppo economico e Dipartimento per l' editoria della Presidenza del consiglio dei ministri. Sulla manovra tariffaria, l' Agcom ha stabilito che, dal primo ottobre 2015, Poste Italiane praticherà, per il servizio di posta ordinaria formato standard, un prezzo non superiore a 0,95 euro/invio, caratterizzato da tempi di consegna entro il quarto giorno lavorativo. A questo sarà affiancata un servizio di posta prioritaria che, oltre a garantire la consegna entro il primo giorno lavorativo, comprenderà la rendicontazione degli esiti della consegna. LE MODIFICHE dell' Autorità tengono quindi conto dell' obiettivo di contenimento della spesa pubblica, nonché della contrazione dei volumi postali dovuta principalmente all' avvento delle e­mail, assicurando, fanno sapere dall' istituzione, «la sostenibilità economica dell' onere del servizio universale per i prossimi anni e nel contempo perseguendo la valorizzazione di Poste Italiane in uno scenario di riduzione del valore massimo dell' onere a essa riconosciuto a partire dall' anno corrente».

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26 giugno 2015 Pagina 45

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Samorì ci riprova, in cerca di alleati per conquistare Bper ( f.ta. ) Lo aveva promesso e lo sta facendo. Gianpiero Samorì ( foto ), modenese, avvocato e imprenditore, è tornato ad occuparsi della Banca Popolare dell' Emilia Romagna e sta cercando alleanze. Negli incontri che ha avviato spiega che la trasformazione in spa delle Popolari apre nuove prospettive e che, per quanto riguarda Bper, permette di immaginare possibilità concrete di ribaltare rapporti di forza finora congelati dal voto capitario. In passato Samorì ha tentato più volte di farsi strada e ottenere un ruolo nella gestione dell' istituto, ma è sempre stato respinto. Ora ci riprova. Il suo mondo resta quello che lo ha visto candidarsi alle ultime europee per Forza Italia. Un personaggio che gli è particolarmente vicino è Denis Verdini, il politico fautore del Patto del Nazareno. Ma amicizie come quelle con Verdini, tra l' altro ex presidente del Credito cooperativo fiorentino, non sono state sufficienti a conquistare spazi di manovra in Bper. In più Samorì ha almeno tre fronti aperti che pesano: il coinvolgimento nello scandalo della Tercas (la ex Cassa di risparmio di Teramo), le difficoltà del banchiere che lo ha sempre appoggiato (il direttore generale di Veneto banca, Vincenzo Consoli) e i guai giudiziari legati proprio ai tentativi di giocare un ruolo in Bper. È accusato, infatti, di avere ottenuto illegalmente i tabulati degli azionisti dell' istituto. Tpg con Green Arrow 400 milioni nelle rinnovabili (f.d.r.) È il primo tassello di un piano da 400 milioni di euro, tutto focalizzato sulle rinnovabili in Italia. Il colosso americano del private equity Texas Pacific Group e il fondo Radiant Clean Energy hanno rilevato un gruppo di impianti fotovoltaici per un totale di 10 MW investendo 25 milioni di euro. L' operazione è stata gestita da Green Arrow Capital, advisor specializzato nelle rinnovabili e nell' efficientamento energetico, guidato da Eugenio De Blasio che è anche coinvestitore di Radiant. Tpg, che con questa operazione debutta in Italia nel settore delle rinnovabili, ha investito 200 milioni e lo stesso ha fatto Radiant, affidando a Green Arrow Capital la ricerca degli asset. Greenitaly 1 (De Agostini) porta Prima Vera all' Aim (d.pol.) Le Spac continuano a portare aziende a Piazza Affari. Dopo la Space di Gianni Mion e Sergio Erede con Fila e la Ipo Challenger con Italian wine brands, anche Greenitaly 1 ha trovato il suo target. Il board della Spac promossa da De Agostini attraverso Idea capital funds, Vedogreen del gruppo IrTop e Matteo Carlotti, ha approvato l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 45 <­­ Segue

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

aggregazione con Prima Vera, azienda milanese specializzata in efficienza energetica e manutenzione di apparecchiature biomedicali. Il fondatore è Domenico Catanese (imprenditore vicino all' ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni) che ha puntato molto sulla crescita in Usa. La Spac investirà 8 milioni in Prima Vera (96 milioni di ricavi) rilevando fino all' 8,6% e dopo la fusione sarà direttamente quotata all' Aim.

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26 giugno 2015 Pagina 4

Libero Servizi di Pubblica Utilità

Saranno «mortacci nostri» Il Pd vuole tassare i funerali FRANCO BECHIS nnnNon sapendo più che pesci prendere dai vivi ­ tanto più dopo le mitragliate della Consulta ­ il Pd di Matteo Renzi ha tirato fuori dal cilindro l' ultima risorsa, quella disperata: tassare i morti. È un modo di dire, perché naturalmente le tasse le dovranno pagare i loro familiari ancora in vita, ma è quello il succo di un disegno di legge sulla disciplina delle attività funerarie che il Senato sta approvando, facendo per altro infuriare tutte le imprese del settore. Il testo porta la firma di Stefano Vaccari, ma è accompagnato da numerose sottoscrizioni del gruppo Pd di palazzo Madama: da Francesco Russo, al vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, da Sergio Lo Giudice alla renziana Rosa Maria Di Giorgi, alla onnipresente Stefania Pezzopane. Le tasse prima di tutto: arriva l' Iva al 10% sui servizi funebri, che fino ad ora ne erano esenti. Sarà parzialmente compensata da un' estensione del tetto di detrazione delle spese funebri oggi previste, ma questo vale naturalmente solo per chi ha capienza per ulteriori detrazioni: per le famiglie più povere sarà una nuova tassa e basta. Seconda tassa prevista: per ogni operazione cimiteriale richiesta (tumulazione, cremazione, etc...) verrà introdotto un balzello fisso di 30 euro rivalutato annualmente secondo gli indici Istat del costo della vita. Terza tassa sul caro estinto, questa volta indiretta. Il disegno di legge del Pd prevede l' obbligo per i comuni di destinare il 20% della Tasi incassata ai «cimiteri monumentali» per la gestione dei loro costi, che la stessa legge fa lievitare. Qui il discorso è semplice: oggi l' obbligo non c' è, e la definizione di "cimitero monumentale" è assai elastica: in gran parte dell' Italia esistono camposanti che hanno origini almeno ottocentesche, e che quindi rientrerebbero in quella definizione. Questa quota di Tasi imposta ovviamente creerebbe problemi ai bilanci dei Comuni, che non avrebbero altra soluzione se non quella più semplice: aumentare le aliquote esistenti per avere le risorse imposte dalla legge. Per questo si tratterebbe di tassazione indiretta. A sentire i proponenti ovviamente la loro riforma del settore funebre è piena di meraviglie. Si usano parole magiche e sempreverdi per motivarla, e sono proprio quelle che normalmente fanno toccare ferro qualsiasi italiano: «moralizzazione» del settore funebre, «lotta all' evasione fiscale», «razionalizzazione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 4 <­­ Segue

Libero Servizi di Pubblica Utilità

Per le imprese c' è una parola in più: «ristrutturazione». Sventolando questa bandiera il Pd non cela l' obiettivo nemmeno nella relazione scritta che accompagna il testo di legge: «Tale ristrutturazione dovrebbe consentire in un arco di tempo limitato di ridurre il numero degli attuali operatori a circa la metà, dimensionalmente ed economicamente equilibrati». Via metà delle piccole imprese esistenti in Italia. Ma quando Vaccari & c in conferenza stampa hanno dettagliato meglio il loro progetto, alle organizzazioni del settore è venuto un brivido sulla schiena. Perché le pompe funebri che il Pd pensa possano sopravvivere dopo questa «ristrutturazione» sarebbero 600. Confartigianato ricorda che quelle oggi operanti sono 6.400, e ne deduce che l' obiettivo vero sarebbe decimarle. Secondo il Pd «L' attività funebre e cimiteriale si è deteriorata divenendo oggetto di indagini di organi di polizia o della magistratura», e questo è senza dubbio vero. La loro ricetta sarebbe: prima di tutto costruire un sorta di Authority cimiteriale, che viene chiamata Atoc, vale a dire «Ambiti territoriali ottimali», affidata a città metropolitane, Asl e consorzio fra Comuni. Il problema è che proprio quegli episodi di scandali cimiteriali sono esplosi quasi sempre nella parte pubblica del settore: funzionari comunali, assessori, etc... e non è che la Asl siano il migliore esempio di moralità nella pubblica amministrazione, quindi si rischia di aggravare e non risolvere il problema. Il Pd poi interviene a gamba tesa sul settore imprenditoriale: l' idea è quella di favorire la permanenza nel settore di imprese medio­grandi, recuperando gli attuali piccoli imprenditori come agenti monomandatari di quelle grandi imprese. Per farlo si ordinano caratteristiche un po' da soviet alle imprese: c' è l' obbligo ­ fra 301 e mille funerali all' anno ­ di avere 3 mezzi funebri di proprietà, 6 necrofori almeno assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico. Sopra i mille funerali annui almeno 4 mezzi funebri, 12 necrofori assunti a tempo indeterminato e un direttore tecnico. Ovvio che insorgano le associazioni di categoria. Confratigianato grida alla violazione dell' articolo 41 della Costituzione sulla libertà di impresa, visto che vengono stabilite dalla legge «le dimensioni minime delle strutture, imponendo la quantità di mezzi, attrezzature e personale di base pena la non rispondenza ai requisiti minimi, ossia la chiusura». Critici anche sulle Atoc, che burocratizzero ulteriormente il settore. Cna se la prende proprio con l' inasprimento fiscale, spiegando che grazie a quell' Iva al 10 per cento un funerale tipo passerebbe dalle attuali 3.205,62 euro di costo a 3.517,5 euro. E prevede pure la stangata Tasi: «Ognuno può facilmente intuire che. Stante la realizzazione della grande maggioranza dei cimiteri italiani a partire dalla metà del 1800, non sarà difficile individuare caratteristiche monumentali, con la conseguente destinazione del 20% della Tasi alla gestione del sistema cimiteriale nel suo complesso. Il risultato concreto sarà la necessità, per i comuni di aumentare le entrate della Tasi al fine di garantire i bilanci comunali». Una proposta di legge in Senato introduce tre imposte: 10% di Iva sui servizi funebri, 30 euro di «fissa», e obbligo di destinare il 20% della Tasi ai cimiteri monumentaliSaranno «mortacci nostri» Il Pd vuole tassare i funerali Il provvedimento targato Pd allo studio della Commissione Sanità del Senato punta a riorganizzare il settore delle tumulazioni ma, in sostanza, punta a nuovo gettito \

FRANCO BECHIS

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25 giugno 2015

LeccePrima Servizi di Pubblica Utilità

Se il grattino scade, la multa è sacrosanta. Il Comune non arretra di un centimentro Il parere del ministero dei Trasporti, che a Palazzo Carafa è stato recapitato il 12 maggio ma che è stato diffuso solo ieri dal Codacons, spiega come l' elemento discriminante sia il concetto di sosta regolamentata. L' amministrazione si sente dalla parte del giusto. LECCE ­ L' amministrazione comunale di Lecce insiste sulla sua linea e non c' è da meravigliarsi: il grattino scaduto comporta l' applicazione di una sanzione amministrativa e non è una semplice inadempienza contrattuale che, invece, consentirebbe il recupero della somma dovuta e l' eventuale applicazione di una penale. Codacons, giudice di pace e prefettura se ne facciano quindi una ragione. In un comunicato stampa, che non reca alcuna firma specifica, il Comune di Lecce fa sapere di ritenere favorevole alle proprie posizioni l' ultimo parere del ministero dei Trasporti , di cui è in possesso dal 12 maggio ma che è stato reso pubblico solo ieri dall' associazione d e i consumatori c h e i n v e c e r i t i e n e l e conclusioni dei tecnici romani del tutto contrarie a quelle di Palazzo di Città. Il nocciolo della questione, che segna l' elemento discriminante tra le due interpretazioni sta nel concetto di sosta regolamentata. Recita il parere dei Trasporti: "La regolamentazione della sosta non può essere ricondotta alla sola previsione del pagamento di una tariffa ma deve essere sostenuta da misure più articolate e specifiche a punto per rispondere alle motivate esigenze di organizzazione della mobilità che ne determinano l' adozione. In tal senso, la sola tariffazione, laddove costituisca l' unica misura a se stante, non si configura quale elemento sufficiente a far ritenere la sosta regolamentata . In un contesto di misure più ampio, tuttavia, la previsione di una tariffa può costituire un ausilio alla corretta attuazione della disciplina". Per il Codacons, ma non solo, quella prevista a Lecce non può considerarsi sosta regolamentata (fattispecie che richiede apposita deliberazione dell' amministrazione comunale) perché l' unica condizione da rispettare e pagare, dopo di che è possibile lasciare l' auto anche ad oltranza. Sulla questione è intervenuto oggi Paolo Foresio , capogruppo del Partito Democratico: "Basta tergiversare al solo scopo di fare cassa sulle spalle dei leccesi. Perrone e i suoi sono rimasti isolati e arroccati su una posizione che tutti contestano. Mi aspetto, quindi, che, durante il consiglio comunale in programma domani, l' amministrazione faccia su questa questione una doverosa retromarcia ristabilendo il giusto comportamento e accogliendo, finalmente, la richiesta fatta dalla minoranza a suo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

LeccePrima Servizi di Pubblica Utilità

tempo, ma non solo, del ritorno all' avviso bonario che leverebbe le castagne dal fuoco al Comune, potendo fungere da penale per il protrarsi della sosta oltre l' orario consentito. Come andiamo ripetendo da tempo, se si fosse usato il buonsenso fin dall' inizio, si sarebbero risparmiati ai leccesi migliaia di euro di multe illegittime". Per domani, venerdì, è prevista la discussione di una mozione a firma del consigliere di maggioranza, Giuseppe Ripa , già assessore alla Mobilità, concernente proprio la sosta regolamentata. E di certo non mancherà la polemica. (Al fine di fornire ai lettori gli elementi per comprendere i termini di una querelle che sta diventando oramai una barzelletta si fornisce la documentazione contente il parere del ministero e la nota interpretativa di Anci).

Redazione

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26 giugno 2015 Pagina 10

Il Giornale di Napoli Servizi di Pubblica Utilità

Sede Assoutenti a Cardito, taglio del nastro CARDITO. È affidato alla presidente regionale, Melania Capasso, il taglio del nastro della nuova sede, in provincia di Napoli dell' Assoutenti, l' associazione d e i consumatori che si occupa di tutela dei cittadini consumatori. La cerimonia è fissata per oggi alle ore 18, in via Guglielmo Marconi 2. Con l' avvocato Capasso, saranno presenti il delegato provinciale di Napoli, Antonio Di Gennaro e Fabio Esposito, a cui è stata affidata la responsabilità dello sportello che sta per diventare operativo. La sede di Cardito punta ad avere un ruolo baricentrico rispetto ad un' intera area, a Nord di Napoli, dove in tema di diritti negati, c' è molto da lavorare. L' Assoutenti è un' associazione di cittadini ­ utenti che, con spirito di volontariato, punta a tutelare i diritti dei consumatori, soprattutto in termine di servizi pubblici. Vasto e vario il campo i cui l' Assoutenti è impegnata, si va dall' acqua ai rifiuti, dalle assicurazioni ai rapporti con le banche, dal credito e finanza all' energia, dalla casa alla mobilità ed ai trasporti, dalla pubblica amministrazione alle poste (recapito e bancoposta), dalla sanità alle telecomunicazioni, dalla contraffazione alla pubblicità. Con alcune della aziende erogatrici di servizi, l' associazione ha avviato un dialogo attivando la procedura di conciliazione. «Assoutenti passa in rassegna le diverse forme della conciliazione in Italia e fornisce elementi di valutazione sulla conciliazione paritetica, che rappresenta la più avanzata forma di risoluzione delle controversie tra consumatori ed aziende: uno dei modelli di Adr (alternative dispute resolution) più diffuso in Europa» dice la Capasso. Lo sportello di Cardito sarà operativo, gratuitamente, MARIATERESA MAIELLO il mercoledì ed il venerdì dalla 16 alle 20.

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26 giugno 2015 Pagina 24

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

SOSTENIBILITÀ Investimenti Wind per 15 milioni in 5 anni Investimenti pari a 15 milioni di euro in 5 anni i n efficienza energetica. È questo uno degli impegni di Wind che ha pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2014. Un obiettivo che consentirà di evitare l' immissione in atmosfera di oltre 87mila tonnellate di Co2 e di ridurre le emissioni relative del 54% (tonnellate di Co2 per gigabyte di traffico dati).

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26 giugno 2015 Pagina 7

Il Messaggero (ed. Umbria) Servizi di Pubblica Utilità

Statali, il governo frena sul rinnovo del contratto IL BLOCCO ROMA Il governo frena sui tempi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. Prima della convocazione dei sindacati ­ fa sapere ­ si dovrà attendere la pubblicazione della sentenza della Consulta sull' illegittimità del blocco. Poi la legge di Stabilità che dovrà quantificare le risorse disponibili. E in ogni caso, ora più che mai, è opportuno approvare la riforma Madia. L' idea, infatti, ­ spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio de Vincenti ­ è quella di avviare una politica contrattuale «che premi finalmente il merito». «La sentenza della Corte Costituzionale va colta anche come occasione per aprire un ragionamento nuovo sul modo in cui è organizzata la Pa. Il governo sta facendo un' azione di riforma molto importante» dice De Vincenti. La pensa così anche il sottosegretario alla Pa, Angelo Rughetti: visto che il ddl Madia è «il binario su cui i treni della contrattazione dovrebbero andare, sarebbe buon senso arrivare prima con la riforma». Per il presidente dell' Aran, Sergio Gasparrini, «lo scenario più probabile è che la contrattazione per il pubblico impiego riprenda nel 2016. Si dovrà aspettare la legge di Stabilità, che solitamente fissa l' importo dedicato per il rinnovo dei contratti. Senza, non è possibile. Successivamente, dal governo viene dato a noi il mandato per l' avvio delle trattative». Ma i sindacati non mollano. Il tavolo ­ dicono ­ deve essere aperto immediatamente. «Non c' è tempo da perdere. La Consulta ha detto una cosa molto precisa: bisogna rinnovare il contratto. Il governo convochi subito le organizzazioni sindacali» intima Annamaria Furlan, segretario generale Cisl. E così le altre organizzazioni sindacali. Accanto ai sindacati si schiera anche il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd) che si augura una convocazione «prima dell' estate». Nel frattempo il Codacons, l' associazione dei consumatori, annuncia una class action per recuperare in busta paga almeno gli adeguamenti all' inflazione relativi al secondo semestre 2015: «Gli effetti della decisione della Consulta saranno efficaci dalla data di pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale. Ciò significa che automaticamente i dipendenti pubblici acquisiscono il diritto di ricevere gli aumenti bloccati almeno per gli ultimi 6 mesi del 2015». Gi.Fr. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 6

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

Tagli alla cooperazione non alle spese militari Il rapporto di ieri di Openpolis, realizzato in collaborazione con Actionaid, su quanto si spende in Italia per la difesa e per la cooperazione internazionale ha il merito di confermarci la gravità delle scelte compiute in questi anni dal governo e dal parlamento italiani. Openpolis ci ricorda che per ogni 10 euro spesi per le armi, se ne spende solo uno per la cooperazione e la solidarietà internazionale: questo in anni in cui si dice che per affrontare il dramma dell' immigrazione bisogna sostenere le economie dei paesi più poveri. Secondo il Sipri (il prestigioso istituto svedese di studi per il disarmo) abbiamo speso nel 2014 ben 29,2 miliardi per la difesa (80 milioni di euro al giorno) e 2,9 miliardi per la cooperazione. 10 anni fa per le armi spendevamo 31 miliardi. Ma ci sono poi i soldi spesi per gli investimenti nei sistemi d' arma (ad esempio gli F35 ole fregate Fremm), inclusi nei capitoli di spesa del ministero dello Sviluppo economico. Quindi, sostanzialmente non è cambiato granché negli ultimi 10 anni per la difesa. Mentre molto è cambiato in dieci anni per la scuola e l' università, cui il governo ha tagliato 8,5 miliardi; per la sanità (22 miliardi di tagli); per i comuni (27 miliardi di tagli, soprattutto ai servizi sociali). E anche la cooperazione ha avuto i suoi tagli. Dal 2005 ad oggi c' è stato quasi il dimezzamento dei fondi per la cooperazione, che è passata dallo 0,29 per cento allo 0,16 del Pil. Siamo ormai alle briciole. E nonostante da alcuni mesi abbiamo una nuova legge sulla cooperazione, soldi nuovi non se ne vedono, mentre nel frattempo se ne promettono di più alle imprese, al mercato e al cosiddetto partenariato pubblico ­privato. Più che una legge sulla cooperazione (con i paesi poveri) sembra una legge per la competizione (delle nostre imprese) sui nuovi mercati. E, come in un sistema diva si comunicanti, il vice ministro degli esteri (con la delega alla cooperazione) ha lasciato il suo incarico per andare a fare il vice presidente dell' Eni. E così continueremo a spendere tanti soldi per le armi. Altri 10,5 miliardi per gli F35 e poi altri 3­4 miliardi per le fregate Fremm. Nel frattempo è aumentato anche il nostro commercio di armi con agli altri paesi, mentre a livello mondiale ill' Institute for Economic and Peace ci dice che per le armi, le guerre ed i conflitti viene bruciata ogni anno la cifra stratosferica di 14mila miliardi di dollari, cioè il 13,4 per cento del Pil mondiale. Basterebbe una parte di quella cifra per risolvere per sempre i problemi di denutrizione e carestia, di accesso all' acqua e di lotta alle pandemie nel mondo. Il governo italiano ­ con una ministra della difesa caduta in disgrazia a Renzi e sempre più inadeguata per il suo incarico istituzionale ­ ha da poco diffuso un «libro bianco sulla difesa» che conferma le scelte Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 6 <­­ Segue

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

sbagliate fatte in questi anni e ha sfornato un Documento di programmazione pluriennale per la Difesa che ci conferma le folli spese in sistemi d' arma nei prossimi anni. Il rapporto di Openpolis ci ricorda che tra il 2009 e il 2014 si sono spesi per le missioni militari all' estero 8 miliardi di euro, di cui meno del 10 per cento è andato alla cooperazione e all' aiuto umanitario. È la conferma di una scelta: a favore della guerra e dell' interventismo militare e non per la cooperazione internazionale. Una scelta che, tra l' altro, non ha pacificato e ricostruito condizioni di stabilità in Medio Oriente, ma che invece ha alimentato il terrorismo, il caos, i conflitti. Una scelta fallimentare che andrebbe ripensata. Non lo si fa per tanti motivi (politici, di potere, di relazioni internazionali), ma anche ­soprattutto­ perché al complesso militare ­industriale (come si sarebbe detto una volta) il business delle armi e della guerra fa molto comodo: garantisce lauti guadagni e contribuisce a mantenere un ordine economico e politico mondiale fondato sull' ingiustizia.

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26 giugno 2015 Pagina 30

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

parcheggi/parere del ministero dei trasporti.

Tolleranza nella zona blu Chi paga la tariffa base del parcheggio a pagamento senza limiti di durata e prolunga la sosta abusivamente oltre alla scadenza del tagliando non può essere multato. Specialmente se il comune ha previsto una tolleranza temporale superata la quale scatterà solo un recupero tariffario per inadempienza contrattuale. Lo ha ribadito il ministero d e i trasporti con il parere n. 2074 inoltrato il 6 maggio 2015 al comune di Lecce. I sindaci hanno piena facoltà di istituire aree destinate al parcheggio (normalmente illimitato) sulle quali la sosta del veicolo è subordinata al pagamento di una somma, da riscuotere mediante dispositivi di controllo, anche senza custodia. In tal caso l' utente che parcheggia il proprio mezzo ha l' obbligo di corrispondere la tariffa e di attivare il dispositivo di controllo, pena la sanzione di 41 euro. Se non viene effettuato il pagamento o si prolunga la sosta oltre al periodo negoziato si configura anche una inadempienza contrattuale che comporta il risarcimento conseguente al mancato introito. Diversamente, prosegue il ministero, s e l a sosta in zona blu è limitata temporalmente con segnaletica ad hoc l' utente che parcheggia abusivamente sarà soggetto anche alla multa di euro 25. In pratica questa sanzione amministrativa si riferisce alla sosta limitata o regolamentata, qualora la sosta si protragga oltre l' orario consentito. Questa sanzione è applicata per ogni periodo per il quale si protrae la violazione, essendo implicita la segnalazione dell' orario di inizio della sosta, ovvero la messa in funzione del dispositivo di controllo della durata. In buona sostanza, conclude il direttore generale della sicurezza stradale Dondolini, se la sosta si protrae abusivamente in area a pagamento senza limite massimo di sosta il trasgressore che ha pagato un ticket parziale sarà soggetto solo a una misura di carattere civilistico per il recupero tariffario. Diversamente se il parcheggiatore abusivo lascia il veicolo nelle rare zone blu con sosta massima consentita sarà soggetto a sanzione. Sempre che il comune non abbia deciso di prevedere una fascia temporale di tolleranza e il ritardo sia contenuto entro questo lasso temporale. © Riproduzione riservata.

STEFANO MANZELLI

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25 giugno 2015

Spazio Consumatori Servizi di Pubblica Utilità

UBER POP: favorevole o contrario? ­ Spazioconsumatori UBER POP: favorevole o contrario? (0 Voti) Rete Consumatori Italia chiede la tua opinione Roma, 25 giugno 2015 ­ Le associazioni d i R e t e Consumatori I t a l i a ( C a s a d e l Consumatore, Assoutenti e Codici) stanno valutando se intervenire davanti al Tribunale di Milano per sostenere la richiesta di Uber di poter continuare il servizio UBER POP. Per scegliere da che parte schierarsi, le associazioni h a n n o d e c i s o d i a f f i d a r s i a l consenso popolare, lanciando un sondaggio al quale invitano tutti a partecipare. Tramite le risposte dei cittadini si stabilirà se intervenire in favore di Uber oppure no. Si avvicina infatti il secondo round della sfida taxi/Uber: il 2 luglio si discuterà davanti al Tribunale di Milano il reclamo proposto dall' azienda contro la recente decisione della magistratura, che ha ordinato la sospensione del servizio UBER POP (quello in cui a guidare sono semplici cittadini e non autisti professionisti). "Abbiamo deciso di ricorrere al sondaggio perché sono proprio i consumatori, utenti del servizio di Uber (e anche attori, quando sono loro stessi ad offrire il servizio di trasporto), i primi ad avere il diritto di guidarci nella scelta se sostenere le ragioni di Uber oppure no" ­ hanno dichiarato i presidenti delle tre associazioni Giovanni Ferrari, Furio Truzzi e Ivano Giacomelli ­. Uber e servizi simili rappresentano sicuramente una grande innovazione in un settore, quello del trasporto pubblico, retrogrado e chiuso alla concorrenza. La rilevazione permetterà di capire, al di là del caso specifico, quanta voglia c' è di novità e libertà di scelta".

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26 giugno 2015 Pagina 9

La Repubblica (ed. Torino) Servizi di Pubblica Utilità

Un bel ciclomotore, "Xò"fragile Guariniello: il telaio si apre a metà L' ACCUSA:"L' AZIENDA SAPEVA" CINQ uanta centimetri cubici di cilindrata e un telaio fragile in un punto, dove il motore si innesta nella "culla": si può spaccare in due lo scooter Xò 50, prodotto fino al 2012 dalla marca Garelli, e per questo finito ora sotto inchiesta della Procura. Il telaio, probabilmente per qualche difetto congenito, tenderebbe a rompersi in un preciso punto nella parte anteriore sinistra, almeno a quanto denuncia un ex dirigente dell' azienda. Il pm Raffaele Guariniello ha dunque informato la direzione generale per la motorizzazione del Ministero d e i trasporti perché vengano presi dei provvedimenti. L' azienda, secondo quanto riferito dall' ex dirigente al magistrato, sarebbe stata a conoscenza del problema (dato che erano stati registrati dei casi di rottura non riconducibili all' uso improprio del veicolo in almeno una ventina di casi), tuttavia non ha effettuato una campagna di richiamo. Forse ­ è la tesi della Procura­ perchè l' operazione avrebbe provocato ulteriori danni economici a un' azienda già in crisi. Il nome di Matteo Pagliano è stato iscritto nel registro degli indagati nella sua qualità di amministratore delegato della Nuova Garelli per violazione del «codice del consumo».

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26 giugno 2015 Pagina 28

Il Tirreno (ed. Massa­ Carrara) Servizi di Pubblica Utilità

BOLLETTE PAZZE DEL GAS.

Utenti tartassati vanno dall' avvocato VILLAFRANCA Giungono buone notizie dopo il caos venutosi a creare con l' arrivo di bollette "pazze" che hanno interessato le frazioni di Fornoli e Merizzo. Il mese scorso gli utenti Eni hanno visto recapitarsi gabelle con cifre comprese tra gli 15 e i 24mila euro, una brutta sorpresa causata dalla mancata consegna delle fatturazioni dal 2006 a oggi. Nemmeno due lettere dell' allora amministrazione Barani avevano sortito alcun effetto, prospettando un finale come quello che si sta vivendo oggi. Un vicenda che si è ancora più cristallizzata con l' assorbimento da parte di Eni di Italgas, senza alcuna comunicazione agli utenti di eventuali variazioni del piano tariffario che sarebbero conseguite. Un immobilismo durato bene 9 anni in cui nessuno, neppure la stessa azienda distributrice, si è avveduto di nulla. Nel Comune di Villafranca sono 129 le persone che sono state raggiunte dalla maxibolletta. Cinquanta di questi cittadini hanno deciso di riporre nelle mani di Aeci il ricorso per il ricalcolo degli oneri a carico dei contribuenti. Al lavoro sulla pratica c' è lo stesso presidente di Aeci, l' avvocato Luigi Filippi e il legale Gabriele Gerini che hanno già ricevuto una prima risposta dall' azienda, con un messaggio da parte del dal direttore marketing Eni Renato Santangelo che ha spiegato come la società stia rivalutando, fattura per fattura, l' intero "affaire". La società ha, inoltre, espresso la volontà di coinvolgere l' amministrazione comunale di Villafranca con un incontro istituzionale dove punto cardine sarà anche l' associazione dei consumatori che si è mossa per risolvere il problema. «In tutti i casi ­ chiarisce Luigi Filippi ­ Aeci procederà tramite il proprio legale Gerini a inviare una sollecitazione tramite raccomandata affinché i tempi vengano rispettati e che le verifiche vengano effettuate. Abbiamo riconfermato la nostra disponibilità ed espresso la convinzione che per la trattativa in corso è importante raggiungere una soluzione stragiudiziale per il bene di tutti. Il nostro compito, attraverso la gestione dei reclami, è anche quello di sollecitare e sensibilizzare la grande società nei confronti dei cittadini dopo anni di assenteismo». Ancora una volta il vero ago della bilancia si rivela nel come un' azienda, una multinazionale, si approccia ai suoi utenti.(c.b. )

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26 giugno 2015 Pagina 15

Il Gazzettino Servizi di Pubblica Utilità

VIABILITA' Oggi sarà costituito un comitato paritetico.

Valdastico , il Trentino frena ma sono schermaglie politiche Si cerca un' area dove il passaggio dell' autostrada sia meno impattante La firma al Cipe martedì prossimo. Chiesta alla Ue proroga di 18 mesi. MESTRE ­ Valdastico Nord. Il presidente, di centrosinistra, della provincia autonoma di Trento ha mal digerito l' allungo del governatore del Veneto, Luca Zaia. Per questo, mercoledì sera, dopo aver letto, in agenzia, che dalla regione confinante arrivavano annunci trionfali, Ugo Rossi si è precipitato a smentire: non esiste alcun accordo con il Veneto per il quale noi dovremmo dire di sì al prolungamento della autostrada A31 (meglio conosciuta come Pi­ Ru­Bi). Schermaglie politiche, forse comprensibili. Rossi deve "guarire" una pluridecennale contrapposizione dei suoi concitttadini al passaggio della Valdastico, che oggi si ferma in terra veneta a Piovene Rocchette. Ma "politicamente" il presidente della provincia era già favorevole all' accordo, prima che il Veneto decidesse l' affondo di mercoledì, tanto che la bozza di compromesso, pubblicata ieri dal Gazzettino, era già stata scritta dal ministero dei Trasporti, retto dal democratico Graziano Delrio, e confrontata con la stessa provincia autonoma. Così, ieri, in una riunione pre­Cipe (preparatoria del Comitato per la Programmazione Economica del 30 giugno dove si darà il via libera alla realizzazione dell' opera) presente anche Zaia, lo stesso Rossi ha di fatto garantito la voglia di "ospitare" la continuazione della A31 in terra trentina. «Abbiamo discusso ­ dice il governatore veneto ­ del documento da portare al Cipe il 30 giugno e si sono poste le basi per avviare e codificare una procedura che consenta in via definitiva, attraverso la costituzione di un comitato paritetico, di mettere nelle condizioni la Regione Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, dopo tutte le opportune verifiche di dare l' intesa alla Valdastico Nord». Parole soppesate, di "cortesia" e "comprensione" istituzionale proprio perché attraverso il "comitato pariterico" il presidente della provincia di Trento, può dimostrare, anche con modifiche al progetto, che la sua giunta non è costretta a subire decisioni prese a Roma, alla faccia dell' autonomia. Infatti, fermo restando la disponibilità al prolungamento della Valdastico, il problema va risolto a Trento. Dove è i tecnici stanno cercando un' area dove il passaggio dell' arteria autostradale sia meno impattante per l' ambiente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 15

Il Gazzettino

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Servizi di Pubblica Utilità

Oggi, assente Zaia che sarà in Consiglio regionale per l' avvio della nuova legislatura, altro appuntamento al ministero per costituire il "comitato paritetico" e affinare il testo dell' accordo. Tutto dovrà essere pronto per martedì prossimo, quando al Cipe si dovrà firmare. Il passo successivo coinvolgerà l' Europa: il governo dovrà chiedere 18 mesi di proroga del termine (fissato proprio martedì) per la presentazione del progetto preliminare così da permettere alla società autostradale Padova­ Brescia, che gestisce la A­31, di ottenere il prolungamento della concessione fino al 2026. Gi. Ga.

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26 giugno 2015 Pagina 21

Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Servizi di Pubblica Utilità

Velocità, sempre più multe ma c' è l' incognita ricorsi Il problema della taratura degli autovelox coinvolge anche la Polizia locale Il comandante Muzzatti: «In sei mesi un centinaio di controlli e circa 80 multe» di Emanuela Masseria In tutto il Friuli Venezia Giulia e nel resto d' Italia si sta cominciando a fare i conti con una recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime le multe prodotte dagli autovelox, a meno che gli apparecchi non siano stati tarati secondo appositi criteri. Se in alcune città come Pordenone i controlli elettronici sono stati sospesi, in altre, come nel capoluogo isontino, prima di assumere una decisione così drastica si sta verificando se la taratura già effettuata sulle macchinette possa essere considerata valida. La questione non è di poco conto, dato che l' illegittimità delle sanzioni prodotte da misuratori di velocità non sottoposti a verifiche annuali di funzionalità è spalleggiata dall' associazione d e i consumatori c h e h a pubblicato sul proprio sito (www.codacons. it) una pagina attraverso la quale «gli automobilisti multati da autovelox possono diffidare il Comune responsabile del verbale a fornire le prove dell' avvenuta manutenzione sugli apparecchi e la data dell' ultima taratura degli stessi». In caso di dispositivi non in regola, gli automobilisti possono infatti fare ricorso, sempre che non abbiano già pagato la sanzione. Oltre a questo aspetto, rimane il problema della sicurezza stradale e, volendo, dei tanti mancati introiti per il Comune a causa della conseguente diminuzione delle multe. Ieri quindi sul tema è intervenuto il comandante della Polizia locale, Marco Muzzatti. «Sono in contatto con i comandi degli altri capoluoghi e con la Polizia stradale ­ riferisce ­ per cercare di approfondire congiuntamente le disposizioni della Corte costituzionale e verificare se c' è la possibilità di assumere un comportamento omogeneo che eviti servizi di controllo della velocità diversi a seconda delle città. È evidente che questa sentenza ci crea non pochi problemi ­ aggiunge ­ perché c' è il rischio che vengano spuntate le armi più efficaci per il controllo della velocità su strade cittadine molto trafficate, dove gli automobilisti pigiano parecchio sull' acceleratore. In seguito a continue segnalazioni abbiamo attivato il servizio nelle vie Terza Armata, Trieste, Udine, a Lucinico. Ma anche in via San Michele e a Piuma, e nei primi sei mesi del 2015 abbiamo effettuato un centinaio di controlli e comminato un' ottantina di multe. Le segnalazioni sull' eccessiva velocità in certe strade cittadine sono molto numerose e la presenza del telelaser rappresenta un deterrente efficace per i trasgressori». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 21 <­­ Segue

Messaggero Veneto (ed. Gorizia)

Servizi di Pubblica Utilità Il comandante Muzzatti, peraltro, evidenzia che, da circa un anno e mezzo è in funzione il cosiddetto "contatraffico", un apparecchio che registra il numero di veicoli che transitano su una determinata strada ma anche la velocità. «Sulla base di questi dati, quando vediamo che più autoveicoli corrono oltre il limite disponiamo i controlli ­ spiega ­ utilizzando il telelaser. Speriamo sia ancora possibile». In ogni caso, il Comune di Gorizia ha dichiarato di voler continuare a utilizzare queste attrezzature. Se l' attuale taratura non sarà ritenuta a norma, si procederà alla regolarizzazione. Sui possibili ricorsi da parte di automobilisti che non hanno ancora pagato la multa il comandante non si sbilancia, vista la fase di verifica delle apparecchiature. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 34

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

Voucher per export manager Istanze tra il 22/9 e il 2/10 Diventa operativo il primo bando di 10 milioni di euro per la concessione di un voucher per l' inserimento in azienda di un temporary export manager per almeno sei mesi, a fronte di una quota di cofinanziamento da parte dell' impresa beneficiaria di almeno 3 mila euro. Le istanze di accesso finalizzate e firmate digitalmente dovranno essere presentate esclusivamente online a partire dalle ore 10 del 22 settembre 2015 e fino al termine ultimo delle ore 17 del 2 ottobre 2015. La procedura è interamente telematica ed entro il prossimo mese di agosto sarà pubblicato sul sito del ministero dello Sviluppo economico l ' e l e n c o d e l l e s t r u t t u r e d i temporary export management a cui le pmi interessate potranno rivolgersi se intendono richiedere i voucher. A partire dal 1° settembre 2015, le pmi interessate potranno registrarsi sull' apposita piattaforma informatica ottenendo la password con la quale gestiranno tutte le fasi successive. A partire dal prossimo 15 settembre sarà possibile, sempre sulla piattaforma, ottenere il modulo di richiesta e precompilare la domanda. Queste le istruzioni contenute nel decreto del 23 giugno 2015 del ministero dello sviluppo economico c h e s i appresta ad approdare in Gazzetta Ufficiale. Per agevolare le imprese, il bando stabilisce che, a partire dalle ore 10 del 1° settembre 2015, le imprese interessate potranno registrarsi tramite la procedura informatica resa disponibile nell' apposita sezione «Voucher per l' internazionalizzazione» del sito internet del MiSe (www.mise.gov.it). Il contributo a fondo perduto pari a 10 mila euro è destinato alle imprese (costituite sotto forma di società di capitali, di cooperative e di reti di imprese) che abbiano fatturato almeno 500 mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi al fine dotarsi di temporary export manager, ovvero di personale specializzato che le sostenga nei processi di internazionalizzazione. Una riserva pari al 3% è destinata alla concessione dei voucher a beneficio dei soggetti proponenti che hanno conseguito il rating di legalità.

MARCO OTTAVIANOTI

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26 giugno 2015 Pagina 47

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Mise. Primo bando da 10 milioni (ne seguiranno altri 9) di «buoni lavoro» per l' internazionalizzazione delle Pmi.

Voucher per gli export manager Accreditamento degli esperti entro il 20 luglio ­ Domande dal 22 settembre. Le strategie di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e delle reti di imprese potranno contare, a breve, su una nuova misura di incentivazione. Con decreto del 15 maggio scorso (pubblicato i l 1 9 g i u g n o ) , i l ministero d e l l o Sviluppo economico ha istituito il regime che vede la concessione di aiuti sotto forma di voucher a favore delle realtà che acquistano servizi di supporto per l' ingresso e lo sviluppo nei mercati internazionali. L' intervento si colloca nell' ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, di cui all' articolo 30 del Dl n. 133/2014, con una specifica dotazione di 19 milioni di euro. La somma è destinata a finanziare l' acquisizione di servizi forniti da una figura professionale specializzata (Temporary Export Manager) nei processi di internazionalizzazione, al fine di realizzare attività di studio, progettazione e gestione dei relativi programmi. L' accesso ai voucher sarà possibile attraverso due distinti bandi. Il primo, appena pubblicato con decreto direttoriale del 23 giugno, impegna risorse per 10 milioni di euro, prevedendo l' assegnazione di un voucher di 10 mila euro a fronte dell' impiego, per almeno sei mesi, di un Export Manager, con obbligo di una quota di cofinanziamento da parte dell' impresa beneficiaria di minimo 3mila euro. Le domande, firmate digitalmente, dovranno essere presentate esclusivamente online (dal sito www.mise.gov.it) a partire dal 22 settembre 2015 (ore 10) e fino al 2 ottobre 2015 (ore 17), salvo precedente chiusura dello sportello per esaurimento dei fondi. Per agevolare le imprese il bando prevede la possibilità già dal 1° settembre di potersi registrare sulla piattaforma online del ministero. Con il secondo avviso, che utilizzerà i restanti 9 milioni di euro, il valore del voucher rimarrà uguale per le imprese che presentano per la prima volta la domanda di partecipazione. L' entità dell' aiuto, invece, varierà per le imprese ammesse al primo bando che intendono nuovamente ricorrere al beneficio, prevedendo un voucher di 8mila euro e una quota di cofinanziamento di almeno 5mila euro. Tra le condizioni imposte dalla norma, si segnala la necessità da parte delle singole imprese o del raggruppamento in caso di rete di aver conseguito un fatturato minimo di 500 mila euro in almeno uno degli esercizi dell' ultimo triennio. Requisito non richiesto per le imprese qualificabili come start up iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, di cui all' articolo 25, comma 8, della legge n 179/2012. Le agevolazioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 47 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

rientrano nel campo di applicazione del de minimis e possono essere concesse solo alle imprese costituite in forma di società di capitali o cooperative. Intanto, sono già aperti i termini per la presentazione delle domande di iscrizione nell' apposito elenco delle società interessate all' erogazione dei servizi di Temporary Export Manager. Il voucher, infatti, potrà essere attribuito alle imprese interessate solo se sceglieranno una società di capitali, anche in forma cooperativa, regolarmente inserita nell' elenco. Le domande potranno essere presentate entro il 20 luglio prossimo esclusivamente via Pec. Per l' inserimento nell' albo dei fornitori sarà necessario dimostrare di avere avuto esperienza nei processi di internazionalizzazione attraverso la realizzazione, nell' ultimo triennio, di almeno 10 progetti della durata minima di tre mesi ciascuno, oppure disporre in qualità di soci di almeno 5 figure professionali con 5 anni di esperienza nel settore. Entro il 1° settembre dovrebbe essere ufficiale, con la pubblicazione sul sito ministeriale, l' elenco degli Export Manager a cui le imprese potranno rivolgersi per la stipula dei contratti di servizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Gina LeoAlessandro Sacrestano

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25 giugno 2015

quotidianonet.com Salute e Sanità

"Chi abbandona si abbandona" e condanna ad un destino crudele Roma, 25 giugno 2015 ­ ' Chi abbandona si abbandona ' e' il claim della campagna estiva di Enpa contro l' abbandono di animali, che fa da cornice alla terza edizione delle giornate anti­abbandono sabato 4 e domenica 5 luglio. In tale occasione i volontari dell' Ente Nazionale Protezione Animali, oltre a informare e a sensibilizzare sul tema, distribuiranno un 'kit per i viaggiatori bestiali', reso disponibile grazie alla collaudata partnership tra Enpa e Record, un marchio specializzato nella realizzazione di prodotti per piccoli animali. Un evento, quello delle giornate anti­abbandono, che per l' Ente Nazionale Protezione Animali sta diventando un vero e proprio appuntamento fisso. "Da Nord a Sud, isole comprese ­ spiega Marco Bravi, responsabile comunicazione e sviluppo iniziative e presidente del Consiglio Nazionale Enpa ­ sono un centinaio i banchetti che le Sezioni locali allestiranno sabato 4 e domenica 5 luglio per dire no all' abbandono di animali; un fenomeno che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, anche grazie alle nostre campagne di sensibilizzazione e alla crescita del numero di strutture animal friendly, continua a rappresentare per il nostro Paese una piaga inaccettabile". Dati ufficiali che descrivano tale fenomeno nella sua complessità e interezza "non sono disponibili né potrebbero esserlo considerando che di molti animali, dopo l' abbandono, si perde ogni traccia. Esistono, tuttavia, alcuni indicatori che permettono quanto meno di inquadrarlo a grandi linee, sia pure con una notevole approssimazione per difetto. Ad esempio, il ministero della Salute nel 2012, con l' allora sottosegretario Cardinale, aveva stimato la presenza sul nostro territorio di una popolazione di randagi compresa tra 500mila e 700mila esemplari, mentre i dati relativi agli ingressi nei canili sanitari (la prima struttura cui viene affidato un cane abbandonato) 'parlano' per il 2012 di oltre 104mila abbandoni (Ministero della Salute)". Sempre in tema di indicatori, ci sono anche le rilevazioni che l' Enpa conduce presso le proprie strutture , da cui emerge "per l' ultimo triennio una flessione degli ingressi canini nell' ordine del 15%. Ma, purtroppo, sono in sensibile aumento gli abbandoni di altri tipi di animali domestici, in primis i gatti, ma anche conigli, cavie fino addirittura ad animali esotici. E' dunque importante continuare a mantenere costante il livello di attenzione e di allerta ". Il fine settimana del 4 e 5 luglio "è dunque l' occasione giusta per sottolineare che l' abbandono non soltanto è indicativo della crudeltà umana sugli animali e rappresenta una dimostrazione di inciviltà ma, lo ricordo, un reato punito con l' arresto fino ad un anno e un' ammenda da mille a diecimila euro", conclude Bravi. Per il dettaglio delle Sezioni Enpa che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

quotidianonet.com Salute e Sanità

aderiscono alla manifestazione e' possibile visitare il seguente link http://comunicazionesviluppoenpa.org/component/content/article/550 www.comunicazionesviluppoenpa.org.

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25 giugno 2015

trentinocorrierealpi.it Salute e Sanità

«Chirurgia, un errore grave Chi ha sbagliato ne risponda» TRENTO. Se a Tione ­ dov' era stata annunciata (e poi revocata) la chiusura del reparto di chirurgia nei fine settimana ­ qualcuno ha sbagliato, allora è giusto che venga sostituito e che l' ospedale... TRENTO. Se a Tione ­ dov' era stata annunciata (e poi revocata) la chiusura del reparto di chirurgia nei fine settimana ­ qualcuno ha sbagliato, allora è giusto che venga sostituito e che l' ospedale sia affidato a chi sa guidarlo al meglio. A dirlo è l' assessore della Comunità di valle Luigi Olivieri, dopo che l' assessora Donata Borgonovo Re era intervenuta (come abbiamo scritto sul Trentino di ieri) contro la gestione dell' azienda sanitaria del caso chirurgia. Secondo Olivieri è giunto il momento di mettere rimedio all' anomalia dell' ospedale di Tione dove c' è un direttore di struttura (il dottor Cutrupi) mentre la direzione sanitaria è affidata all' ospedale di Arco: «La gestione della vicenda di chirurgia dimostra che l' ospedale di Tione ha bisogno di una gestione esattamente come le altre strutture ospedaliere». Ma Olivieri si spinge oltre: «Se sono stati commessi degli errori allora si traggano le dovute conseguenze, come dovrebbe avvenire in qualsiasi azienda. Perché se non fosse stato per l' intervento degli amministratori locali (che hanno saputo dell' intenzione di chiudere il reparto solo dagli articoli del giornale Trentino!) il reparto di chirurgia sarebbe stato chiuso nei fine settimana, come stabilito dal direttore d i struttura. Una decisione (sbagliata) che poi è stata revocata dalla stessa azienda sanitaria e ora viene condannata dalla giunta provinciale. Un errore che non può restare senza conseguenze».

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26 giugno 2015 Pagina 17

Il Messaggero Salute e Sanità

«Illegittimo licenziare l' infermiere che lavora per pubblico e privato» È illegittimo il licenziamento di un infermiere professionale del Servizio sanitario nazionale che svolge la stessa attività in un centro privato convenzionato c o n i l Ssn. L o h a stabilito la Corte di Cassazione, Sezione lavoro, con la sentenza 13158/15, che ha accolto il ricorso di un infermiere contro il provvedimento dell' Azienda Ulss 12 di Venezia. Secondo la Suprema Corte «la gravità dell' inadempimento deve essere valutata nel rispetto della regola generale della "non scarsa importanza", sicché l' erogazione della massima sanzione disciplinare ­ si legge nella motivazione ­ risulta giustificata solamente in presenza di un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali, tale cioè da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro per essersi irrimediabilmente incrinato il rapporto di fiducia».

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25 giugno 2015

lanuovasardegna.it Salute e Sanità

All' Expo è di scena la rivincita del porcetto Domani a Milano prime prove Coldiretti per il rilancio delle esportazioni, ci sarà l' assessore Arru. MILANO. Grazie alla deroga speciale del ministero della Salute all' Expo si potrà gustare il maialetto sardo, che il 21 aprile scorso, dopo 1.248 giorni di divieto, ha potuto varcare i confini dell' isola. L' appuntamento è per domani al Padiglione della Coldiretti, nel tratto iniziale della sona chiamata Cardo, ingresso sud. Qui insieme al presidente nazionale dell' associazione, Roberto Moncalvo, ci saranno gli allevatori della Sardegna «per festeggiare lo storico evento ma anche per avere certezze sul futuro di un settore determinante per l' economia dell' isola». Il porcetto sarà sorvegliato speciale, in tutte le fasi di arrivo, preparazione, cottura e distribuzione, da parte d e l l a Asl d i M i l a n o c h e è s t a t a preventivamente informata dell' iniziativa e garantirà il rispetto delle procedure. Nella k e r m e s s e i l p r e s i d e n t e e i l direttore d i Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba, presenteranno il progetto per il rilancio della suinicoltura isolana finalizzato all' esportazione. Inoltre saranno illustrati i risultati di una curiosa indagine su quali cibi particolari gli italiani sarebbero desiderosi di mangiare all' Expo e quali invece rifiuterebbero con sdegno. Con l' occasione sarà illustrato il nuovo programma della ristorazione contadina che animerà «Farmers Inn» di Campagna Amica ad Expo per colazioni, merende, pranzi, aperitivi, cene e happy hour proposti direttamente dagli agricoltori. Alla manifestazione di domani dovrebbe prendere parte l' assessore regionale alla Sanità.Luigi Arru è stato infatti tra i politici che più si sono battuti per consentire al porcetto di varcare il Tirreno, dopo essere stato sottoposto a un particolare processo di termizzazione, e di poter così essere presente negli stand sardi della grande manifestazione internazionale nonostante la peste suina africana.Ultima curiosità: lo sdoganamento del maialetto ha riportato in voga nell' immaginario collettivo nazionale una definizione mai passata di moda. Il prodotto della zootecnia sarda nei tg, nei siti e persino in qualche agenzia continua a venire chiamato, non si sa bene perché, "porceddu". Definizione improbabile in qualsiasi delle varianti idiomatiche isolane. Ma evidentemente refrattaria a ogni tentativo di correzione: almeno per ora quasi più forte dello stesso blocco imposto dalle epidemie.

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26 giugno 2015 Pagina 3

Il Foglio Salute e Sanità

Alla Corte di Obama Le forzature dei giudici liberal per salvare la riforma sanitaria. La Corte suprema ha stabilito che i titolari di un' assicurazione sanitaria acquistata sotto l' Obamacare hanno diritto a ricevere sussidi per abbassare il premio (principalmente sotto forma di crediti d' imposta) anche se non hanno comprato la polizza presso gli "exchange" creati a livello di singoli stati. Sembrano cavilli, ma non lo sono. La riforma sanitaria di Obama ha creato un sistema di compravendita di assicurazioni sussidiate a livello statale, ma non tutti i cinquanta stati americani hanno aderito all' iniziativa, esercitando il loro diritto di non seguire la direttiva diramata a livello centrale. Laddove non sono stati creati gli "exchange" il governo federale è intervenuto creando un mercato assicurativo gestito direttamente dal ministero della Salute, cosa che ha creato un conflitto con le fatali parole della legge: "Established by the State", i mercati devono essere creati dallo stato, nel senso dell' ente locale. Una grandiosa vittoria per l' Amministrazione Obama. Il conflitto particolare ricalca il generale, ancestrale conflitto americano fra stato centrale e autonomie locali, e sotto la guida di John Roberts, capo della Corte, la maggioranza dei giudici ha stabilito che i due livelli di governo sono in questo caso intercambiabili, alla faccia del federalismo. Lo ha fatto riconoscendo la forza degli argomenti degli avversari e perfino criticando il modo frettoloso e ambiguo con cui la legge è stata scritta, ma lo spirito dell' Obamacare è più forte della lettera: "Il Congresso ha passato l' Obamacare per migliorare il mercato delle assicurazioni, non per distruggerlo", e questo giustifica la forzatura che ha fatto imbestialire il giudice conservatore Antonin Scalia, che ha firmato l' opinione dissenziente. "Le parole non hanno più senso se un 'exchange' che non è creato da uno stato è 'creato da uno stato'", ha scritto, sottolineando la contraddizione alla base della sentenza: "Una cosa ovviamente assurda". Ma, accusa Scalia, i suoi colleghi non si esercitano nell' interpretazione della legge, quanto nella tifoseria politica, dominati come sono da un solo principio: "L' Obamacare deve essere salvato". Principio a tal punto essenziale da rendere intercambiabili il potere federale e quello statale. Questa Corte ­ conclude Scalia ­ "sta riscrivendo la legge per rendere i crediti d' imposta accessibili ovunque. Dovremmo iniziare a chiamarla ScotusCare".

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25 giugno 2015

ilfoglio.it Salute e Sanità

Alla Corte di Obama La Corte suprema ha stabilito che i titolari di un' assicurazione sanitaria acquistata sotto l' Obamacare hanno diritto a ricevere sussidi per abbassare il premio (principalmente sotto forma di crediti d' imposta) anche se non hanno comprato la polizza presso gli "exchange" creati a livello dei singoli stati. Sembrano cavilli, ma non lo sono. La riforma sanitaria di Obama ha creato un sistema di compravendita di assicurazioni sussidiate a livello statale, ma non tutti i cinquanta stati americani hanno aderito all' iniziativa, esercitando il loro diritto di non seguire la direttiva diramata a livello centrale. Laddove non sono stati creati gli "exchange" il governo federale è intervenuto direttamente, creando un mercato assicurativo gestito direttamente dal ministero della Salute, cosa che ha creato un conflitto con le fatali parole della legge: "Established by the State", i mercati devono essere creati dallo stato, nel senso dell' ente locale. ARTICOLI CORRELATI L' estate del discontento dell' Obamacare Ora l' Obamacare sembra decente e alla Salute arriva una clintoniana Una grandiosa vittoria per l' Amministrazione Obama. Il conflitto particolare ricalca il generale, ancestrale conflitto americano fra stato centrale e autonomie locali, e sotto la guida di John Roberts, capo della Corte, la maggioranza dei giudici ha stabilito che i due livelli di governo sono in questo caso intercambiabili, alla faccia del federalismo. Lo ha fatto riconoscendo la forza degli argomenti degli avversari e perfino criticando il modo frettoloso e ambiguo con cui la legge è stata scritta, ma lo spirito dell' Obamacare è più forte della lettera: "Il Congresso ha passato l' Obamacare per migliorare il mercato delle assicurazioni, non per distruggerlo", e questo giustifica la forzatura che ha fatto imbestialire il giudice conservatore Antonin Scalia, che ha firmato l' opinione dissenziente. "Le parole non hanno più senso se un 'exchange' che non è creato da uno stato è 'creato da uno stato'", ha scritto, sottolineando la contraddizione linguistica e concettuale alla base della sentenza: "Una cosa ovviamente assurda, e le 21 pagine di motivazioni non la rendono meno assurda". Ma, accusa Scalia, i suoi colleghi non si esercitano nell' interpretazione della legge, quanto nella tifoseria politica, dominati come sono da un solo principio : "L' Obamacare deve essere salvato". Un principio è a tal punto essenziale da rendere intercambiabili il potere federale e quello statale, il livello centrale e quello locale. Questa corte ­ conclude Scalia ­ "sta riscrivendo la legge per rendere i crediti d' imposta accessibili ovunque. Dovremmo iniziare a chiamarla ScotusCare".

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26 giugno 2015 Pagina 62

Il Venerdì di Repubblica Salute e Sanità

ANDARE IN BICICLETTA MEZZ' ORA AL GIORNO TOGLIE IL MEDICO DI TORNO Èormai assodato l' effetto positivo di una moderata attività fisica su due ruote, ma non è facile quantificare i reali vantaggi per i cittadini. Ha provato a farlo l' Università di Firenze con uno studio sulla città toscana, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Plos One, che mirava a stabilire quante malattie e morti si eviterebbero se i fiorentini usassero di più la bici. Proiettando a livello nazionale il sistema messo in piedi dai ricercatori si ottengono risultati interessanti. Se i cittadini di 20 città italiane con oltre 150 mila abitanti (da Bologna a Milano, da Verona a Bari) usassero la bici per andare e tornare dal lavoro o da scuola, cioè per due viaggi da 15 minuti, ogni anno si potrebbero in teoria evitare 374 morti premature, 2.587 casi di diabete, 470 infarti, 60 scompensi cardiaci e 469 ictus. E il sistema sanitario risparmierebbe 42 milioni di euro. Il tutto senza contare la diminuzione dello smog, degli incidenti stradali e pure, secondo i risultati di uno studio uscito sul Lancet nel 2012, di una serie di tumori. La ricerca parte dai dati Istat sull' uso delle due ruote. A Firenze solo il 7,5 dei cittadini pedala quotidianamente, mentre tra le città migliori, con il 28 per cento di lavoratori e studenti che usano la bici quotidianamente, ci sono Bolzano e Pesaro. Lo studio, firmato da Cristina Taddei, ricercatrice che ha lavorato con il dipartimento prevenzione della Asl, l' Agenzia regionale di sanità toscana, e l' Università, lancia indirettamente un invito alle amministrazioni perché rendano la vita più facile a chi sceglie la bicicletta, aumentando le piste ciclabili e incentivando i propri cittadini a pedalare. E ora che si ha un' idea di che cosa vorrebbe dire intervenire seriamente, in termini di morti e malattie gravi evitate, forse qualcuno inizierà a muoversi. SECONDO UNO STUDIO, SE IN 20 CITTÀ ITALIANE SI PEDALASSE DI PIÙ SI EVITEREBBERO CENTINAIA DI INFARTI E DI ICTUS.

Michele Bocci

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26 giugno 2015 Pagina 12

Corriere della Sera Salute e Sanità

La lettera di Isabella Bossi Fedrigotti.

ANZIANI, ASSISTENZA DOMICILIARE contro il BUIO DOPO L' OSPEDALE Gentile Isabella, ho letto la lettera di Ornella Benfatti pubblicata alcuni giorni fa sul Corriere della Sera con il titolo «L' ultimo calvario di un' anziana nel deserto dell' indifferenza». È una testimonianza angosciosa di una società che non è in grado di rispettare i propri anziani, garantendo loro dignità, cure, assistenza. L' associazione Seneca, che io rappresento, da anni affronta il gravoso tema dell' assistenza domiciliare post ospedaliera di anziani fragili, nella consapevolezza che questa è una delle fasi di maggiore criticità per chi è solo o per chi ha una rete familiare fragile e impreparata. In una città come Milano, in cui gli over settanta rappresentano un quinto della popolazione, questa non è un' emergenza, ma un problema che continuerà ad aggravarsi. L' unica soluzione è costruire un rapporto forte e sinergico di soggetti pubblici e privati che operino in modo integrato. Con questo obiettivo Seneca promuove «Dimissioni Protette», un progetto sviluppato in collaborazione con il Comune di Milano, mirato a mettere a punto un modello innovativo di rete tra soggetti diversi per favorire la continuità assistenziale post ospedaliera gratuita, a domicilio, agli anziani indigenti non in grado di provvedere a se stessi. Questa è la sfida che la nostra comunità deve vincere. Noi ne parleremo in un incontro al quale parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni e del sistema sanitario (domani, sabato 27 giugno 2015 a Palazzo Marino in piazza della Scala, dalle otto e mezza alle tredici). Il sostegno e la solidarietà di quanti vorranno farci sentire la loro presenza ci aiuteranno a trovare soluzioni condivise e attuabili per combattere il «deserto dell' indifferenza» in cui vivono purtroppo tantissimi anziani. Roberta Garbagnati Dopo la accorata lettera della signora Benfatti ne sono arrivate varie altre dello stesso tenore, lettere tristissime che hanno raccontato più o meno le medesime storie di sostanziale abbandono: case di riposo dai due volti, eleganti grand hotel all' ingresso e sciatto quando non sporco ricovero più all' interno. E doppio volto anche per il personale, gentile, premuroso all' accoglienza, freddo, indifferente nella quotidianità della (scarsa) assistenza. Storie abbastanza terrificanti, sulle quali è obbligatorio riflettere, di cui le cronache periodicamente c' informano: soltanto che eravamo portati a pensare che succedessero altrove, lontano da qui, non a Milano, non in Lombardia. Doppiamente grazie, dunque, per il vostro impegno (che è ben noto in città), più prezioso che mai in tempo di famiglie Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 12 <­­ Segue

Corriere della Sera Salute e Sanità

che, per un motivo o per l' altro, non sono nelle condizione di farsi carico di un anziano non più autosufficiente. ibossi@corriere.it.

Roberta Garbagnati

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26 giugno 2015 Pagina 31

Il Sole 24 Ore Salute e Sanità

CONTRATTI.

Astaldi realizzerà la più ampia struttura ospedaliera al mondo Finanziamento da 880 milioni per Astaldi per la realizzazione e successiva gestione in regime di concessione dell' Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia. L' investimento complessivo ammonta a 1,1 miliardi e porterà alla realizzazione di una delle più grandi strutture sanitarie al mondo per numero di posti letto. Il contratto prevede la realizzazione e la gestione di una struttura ospedaliera, che renderà disponibili 3.566 nuovi posti letto e si estenderà per oltre un milione di metri quadrati. È inoltre prevista la realizzazione di un hotel, un centro congressi, aree commerciali. Committente dell' iniziativa è il ministero della Salute turca . Le opere saranno realizzate, in raggruppamento di imprese, da Astaldi (in quota al 51%) e dalla società turca Türkeler (al 49%). Il pool di banche finanziatrici è composto da Akbank, Banca Imi , Crédit Agricole, Deutsche Bank, I Bankas, Tskb e Unicredit. Hanno aderito alla sottoscrizione anche istituzioni finanziarie internazionali quali: Ebrd (European Bank for Reconstruction and Development), Ifc (International Finance Corporation), Bstd (Black Sea Trade Development Bank), Deg e Sace.

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25 giugno 2015

corriere.it Salute e Sanità

Astaldi: finanziamento da 880 mln per struttura sanitaria in Turchia 13:14 MILANO (MF­DJ)­­Astaldi ha firmato un finanziamento da circa 880 milioni di euro per la realizzazione e successiva gestione in regime di concessione dell' Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia. L' investimento complessivo, si legge in una nota, ammonta a 1,1 miliardi di euro e portera' alla realizzazione di una delle piu' grandi strutture sanitarie al mondo per numero di posti letto. La cerimonia della firma si e' tenuta oggi a Istanbul, alla presenza del Ministro della Salute turco, Mehmet Muezzinoglu. Il contratto di concessione prevede la realizzazione e la successiva gestione di una struttura ospedaliera ad alta specializzazione, che rendera' disponibili 3.566 nuovi posti letto e si estendera' su una superficie complessiva di 1.071.000 metri quadrati. inoltre prevista la realizzazione di un hotel, un centro congressi, aree commerciali varie e un parcheggio da 11.000 posti, nonche' la fornitura di attrezzature elettromedicali e arredi. Committente dell' iniziativa e' il Ministero della Salute t u r c a ( M o h ) . L e o p e r e s a r a n n o realizzate, in raggruppamento di imprese, da Astaldi (in quota al 51%) e dalla Societa' turca T rkeler (al 49%). Il pool di banche finanziatrici e' composto da Akbank, Banca Imi/Intesa Sanpaolo, C. Agricole, Deutsche Bank, Is Bankasi, Tskb e Unicredit. Hanno aderito alla sottoscrizione del finanziamento anche istituzioni finanziarie internazionali quali: Ebrd (European Bank for Reconstruction and Development), Ifc (International Finance Corporation), Bstd (Black Sea Trade Development Bank), Deg e l' agenzia italiana per il credito all' esportazione Sace. com/cas (fine) MF­DJ NEWS 2513:13 giu 2015.

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25 giugno 2015

lastampa.it Salute e Sanità

Astaldi: firmato un finanziamento da 880 milioni di euro per l' Etlik Integrated Health Campus di Ankara Il Gruppo realizzerà e gestirà una delle più grandi strutture sanitarie al mondo Roma, 25 giugno 2015 ­ Astaldi comunica che è stato firmato un finanziamento da circa 880 milioni di euro per la realizzazione e successiva gestione in regime di concessione dell' Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia. L' investimento complessivo ammonta a 1,1 miliardi di euro e porterà alla realizzazione di una delle più grandi strutture sanitarie al mondo per numero di posti letto. La cerimonia di firma si è tenuta oggi a Istanbul, alla presenza del Ministro d e l l a Salute turco, Mehmet Müezzino?lu. Il contratto di concessione prevede la realizzazione e la successiva gestione di una struttura ospedaliera ad alta specializzazione, che renderà disponibili 3.566 nuovi posti letto e si estenderà su una superficie complessiva di 1.071.000 metri quadrati. È inoltre prevista la realizzazione di un hotel, un centro congressi, aree commerciali varie e un parcheggio da 11.000 posti, nonché la fornitura di attrezzature elettromedicali e arredi. Committente dell' iniziativa è il Ministero d e l l a Salute t u r c a (MOH). Le opere saranno realizzate, in raggruppamento di imprese, da Astaldi (in quota al 51%) e dalla Società turca Türkeler (al 49%). Il pool di banche finanziatrici è composto da Akbank, Banca IMI / Intesa Sanpaolo, Crédit Agricole, Deutsche Bank, I? Bankas?, TSKB e Unicredit. Hanno aderito alla sottoscrizione del finanziamento anche istituzioni finanziarie internazionali quali: EBRD (European Bank for Reconstruction and Development), IFC (International Finance Corporation), BSTD (Black Sea Trade Development Bank), DEG e l' agenzia italiana per il credito all' esportazione SACE. Astaldi è presente in Turchia dagli anni '80. Ha già realizzato una tratta rilevante dell' Autostrada dell' Anatolia (116 chilometri, tra Gumusova e Gerede), oltre che la Metropolitana di Istanbul (26 chilometri, 16 stazioni) inaugurata ad agosto 2012, l' Aeroporto Internazionale di Milas­Bodrum , operativo da maggio 2012 e di cui Astaldi curerà la gestione fino ad ottobre 2015, e il Ponte sul Corno d' Oro (Haliç Bridge) inaugurato a marzo 2014. Attualmente, il Gruppo è impegnato nel Paese con progetti di rilievo internazionale in fase di costruzione, come il Terzo Ponte sul Bosforo (il più lungo e più largo ponte sospeso al mondo) e l' Autostrada Gebzi­Orhangazi­Izmir , incluso il Ponte sulla Baia di Izmit (4° ponte sospeso più largo al mondo).

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25 giugno 2015

ilcentro.it Salute e Sanità

Bancarotta, in carcere due fratelli Condanna definitiva a tre anni e tre mesi per i titolari di un caseificio di Bellante. BELLANTE. Bancarotta fraudolenta del loro caseificio di Bellante. È per questa accusa che sono stati condannati in via definitiva i fratelli Franco e Francesco Calabrese a 3 anni e 3 mesi ciascuno. I due fratelli, di 62 e 59 anni, sono stati trasferiti ieri nel carcere di Castrogno dove sconteranno la pena. A notificare il provvedimento emesso dal tribunale di Teramo sono stati i carabinieri della stazione di Bellante. I fatti contestati che hanno portato al riconoscimento della bancarotta fraudolenta risalgono al 2006 quando vennero eseguiti accertamenti aziendali da parte della guardia di finanza di Teramo. Le fiamme gialle riscontrarono irregolarità per cui i Calabrese vennero indagati fino alla condanna definitiva che ha spalancato loro le porte del carcere. Il caseificio bellantese fu nel 2009 fatto oggetto già di un accertamento, ma di tipo sanitario. I carabinieri del Nas (nucleo antisofisticazione) di Pescara avevano posto sotto sequestro l' azienda che produce formaggi e latticini in una struttura e con delle modalità che già mesi fa erano state giudicate dalle autorità competenti del tutto inadeguate alle normative, in particolare per quanto riguaradva la tracciabilità della materia prima. L' azienda, nonostante il provvedimento di sospensione che le aveva inflitto la Asl di Teramo, aveva continuato la produzione secondo quanto venne allora contestato. Così scattò il sequestro per inosservanza dei provvedimenti dell' autorità. (cr.te) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 7

L'Espresso Salute e Sanità

Bobo pigliatutto Ci vuole UN FISICO BESTIALE per resistere all' ultimo piano del Pirellone. Lo sa bene il governatore Roberto Maroni, arroccato in cima a Palazzo Lombardia, il grattacielo fortemente voluto dal suo predecessore Roberto Formigoni. L' indagine sulle pressioni per garantire contratti alle sue protette proietta lo spettro di un rapido processo, con la mannaia della legge Severino se le accuse venissero confermate. Ma le preoccupazioni quotidiane nascono dalle tensioni con gli alleati, in Regione e nel partito. Forza Italia e Ncd sostengono la sua maggioranza ma sono pronti alle barricate per impedirgli il giro di vite sui fondi a l l a sanità privata, un settore dove la Lega è storicamente meno forte. Il successo di Matteo Salvini, mattatore dell' intero centrodestra, poi, lo costringe alla rincorsa sui temi del popolo lumbard e limita la sua influenza nelle decisioni di un partito sempre più personalizzato. Così Maroni sta serrando i ranghi intorno al suo cerchio magico, chiuso e diffidente, tra il timore di tradimenti e di intercettazioni giudiziarie. La Bobocrazia è divisa in compartimenti stagni, con cordate separate che rispondono s o l o a l l e a d e r , p r o s e g u e n d o i n u n a sistematica occupazione di poltrone chiave, da Expo alla Fiera, dalle Ferrovie Nord alla Sanità. I leghisti calati nella "Roma Ladrona" per ripulirla con tanto di ramazza sembrano averne assunto alcuni vizi capitali, a partire dal gusto per la lottizzazione, gestita in base alla fedeltà. IN NOME DELLA DOLCE VITA Non più ministro, non più segretario federalista, la terza vita di Maroni cerca però di conservare la dolce vita romana. Ed ecco sbarcare al Pirellone Mara Carluccio e Mariagrazia Paturzo, le due collaboratrici degli Interni, illecitamente imposte ­ stando alla procura ­ nelle consulenze dell' impero regionale. Con la farsa della giovane Paturzo da imbarcare a tutti i costi nella trasferta giapponese di Expo, per fare «la regina», come suggeriva la madre della ragazza registrata dagli inquirenti. Ma la new entry più vistosa è Maria Criscuolo, boss della Triumph, monopolista dell' organizzazione dei grandi eventi con Bertolaso alla Protezione Civile. Vicina, vicinissima a Bobo tanto che hanno festeggiato insieme il suo sessantesimo compleanno con un aperitivo nel suo appartamento nel cuore di Milano. L' Expo è l' occasione d' oro per radicare le nuove amicizie. Nell' estate 2013 Maroni invita alla villa reale di Monza il premier Enrico Letta e il presidente Giorgio Napolitano per il lancio del World Expo Tour, un giro del mondo per attirare turisti e imprenditori. A curare la regia dello show ecco che spunta proprio la Criscuolo. Viene montata una tensostruttura in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 7 <­­ Segue

L'Espresso Salute e Sanità

grado di ospitare cinquecento persone, il pianista Giovanni Allevi suona l' inno nazionale per la cena di gala. Il conto per un solo giorno è salato: 476 mila euro, saldato a metà da Regione e Expo spa. Il tutto senza gara d' appalto. Per la signora dei grandi eventi non è una novità. La sua è un' azienda rinomata, che ha fatto incetta di cerimonie ufficiali. Al telefono gli uomini della Cricca sono stati registrati mentre ne commentavano con ammirazione la capacità di collezionare commesse, dal G8 di Genova a quello dell' Aquila. Lei vanta entrature con Gianni Letta, Walter Veltroni e in Vaticano. A Milano ora torna in scena come consulente per il presidente lombardo «per l' internazionalizzazione in occasione di Expo»: la Triumph diventa rivenditore ufficiale dei biglietti, offre alloggi per le delegazioni e diventa braccio operativo del team di comunicazione per il padiglione della Santa sede. DONNE AL POTERE La comunicazione del Pirellone è invece saldamente in mano alla portavoce Isabella Votino, che non ha mai voluto intorno persone del partito: l' ufficio stampa è un affare tutto suo. Con un paradosso: terrorizzata dalle intercettazioni (l' Antimafia l' ha registrata per un anno) usa pochissimo il telefono. L' indagine sulle due raccomandate sembra avere incrinato il legame decennale con Bobo, ma a Roma come a Milano la Votino è sempre stata "l' uomo forte" dell' entourage maroniano. Vanta una folta rete di relazioni personali, inclusa quella con Berlusconi e i suoi, che l' hanno trasformata in una sorta di plenipotenziario nei rapporti con alcuni circoli che contano. Lei sarebbe il mandante del «No» per la nomina al Corecom (il garante delle comunicazioni locale) di Gianluca Savoini, vicino a Matteo Salvini. L' unica ammessa nella stanza dei bottoni è Patrizia Carrarini, amica della Votino che come lei inizia la carriera nella capitale. Nel 2009 approda al gruppo parlamentare del Carroccio grazie ad un contratto da 8 mila euro al mese, poi si trasferisce in Lombardia, affiancando il leghista Andrea Gibelli. Contemporaneamente porta avanti la carriera privata con la sua Pubblica Comunicazione e nel 2013 fa bingo grazie alla vincente campagna elettorale "La Lombardia in testa", incassando 199 mila euro in due mesi. Il premio è la stanza di direttore della comunicazione in Regione, uno dei manager pubblici più pagati con 144 mila euro l' anno. LA GRANDE NEMESI SUDISTA Bobo, il capo dei barbari sognanti contro la «meridionalizzazione della Lega» ha compiuto la sua nemesi: ora c' è uno stuolo di sudisti al suo fianco. Non solo la campana Votino: al centro dei giochi spicca l' avvocato di origini calabresi Domenico Aiello, nel duplice ruolo di difensore di Maroni per il pasticcio delle nomine delle fedelissime e di membro del cda di Expo. Dove l' ha imposto proprio il governatore, passando come una ruspa sopra a ogni questione di opportunità: Expo infatti è formalmente la vittima delle presunte pressioni esercitate dal numero uno del Pirellone. La stessa disinvoltura con cui ha insediato Gibelli, anche lui indagato nell' affaire delle due favorite, alla presidenza delle Ferrovie Nord, rimpiazzando Norberto Achille travolto da uno scandalo di rimborsi folli. Piccoli intrecci: Achille aveva assegnato una consulenza proprio a Aiello. L' esordio del legale calabrese avviene con l' indagine Mythos. Siamo nel 2010 e Bobo si trova sotto accusa per una consulenza "a voce" da 60 mila euro. La Votino presenta Aiello a Bobo. E dopo l' archiviazione, per l' avvocato è un crescendo di incarichi regionali: parte civile nel processo per Maugeri, poi la difesa della Pedemontana Lombarda. Non è l' unico professionista della casa a fare strada. Carmine Pallino, commercialista e amico di Bobo, venne chiamato nel 2012 per tagliare le spese di gestione del Carroccio, ramazzando via i dipendenti della storica sede di via Bellerio. Prima è stato consulente per il dicastero del Welfare, Inail e Croce Rossa con l' imprimatur dell' allora ministro. Poi una raffica di nomine regionali: revisore dell' agenzia per il marketing territoriale Promos e nel consiglio di vigilanza di Aler, l' azienda per l' edilizia popolare con un buco da 80 milioni. Infine la holding delle infrastrutture Asam e un mese fa sindaco della Fiera di Milano. con il sacro monte NEL CUORE Nel dossier­vendetta dell' ex tesoriere Francesco Belsito, Bobo veniva accusato di favorire i suoi amici, «piazzati dal moralizzatore della nuova Lega in Asl e ministeri senza averne alcun titolo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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E in effetti le promozioni non sono mancate. L' ultimo arrivato è Giuseppe Bonomi: segretario generale di Palazzo Lombardia, con poteri assoluti sulla macchina regionale. Bonomi da Varese è arrivato prima in Parlamento e poi ha scalato consigli e cariche da Sea, la società di gestione degli aeroporti di Milano, ad Alitalia. Della stessa città natia anche il presidente della Commissione Sanità Fabio Rizzi e l' assessore alla famiglia Maria Cristina Cantù, amica personale di Bobo. E poi Rosella Petrali, braccio destro della Cantù e membro del consiglio di gestione di Infrastrutture Lombarde. L' unico milanese è il Richelieu del presidente, l' onnipresente Massimo Garavaglia, assessore all' economia ed ex senatore leghista: di fatto, il dominus del miliardario bilancio regionale. Il localismo al potere è rappresentato ancora da Carlo Passera ex dirigente del comune di Varese approdato nel cda dell' agenzia regionale per l' ambiente. In Finlombarda, la finanziaria del Pirellone, c' è il commercialista Ignazio Parrinello, studio nel centro del capoluogo prealpino. Nella società regionale di e­government Lombardia Informatica la poltrona più alta è toccata a Davide Rovera, ex direttore di una società di antifurti. Il cerchio magico è anche una band: Giovanni Daverio in arte Johnny e Giuseppe Rossi detto Gegè. Sono due dei tredici musicisti del «Distretto 51», dove Bobo suona l' organo dagli anni Ottanta. Daverio è stato direttore generale della Asl locale e da due anni è a capo dell' assessorato alla famiglia. Rossi è invece alla testa del polo ospedaliero di Lodi, dopo aver guidato Lecco. Un altro della band è Ivan Caico, sax tenore e baritono, primario di cardiologia a Gallarate. Infine la vocalist Simona Paudice, coadiutore amministrativo all' ospedale di Treviglio. Ma tutte le strade portano a Varese. Maroni ha detto di volerne altri duecento chilometri. E per vigilare sulle opere, ecco indicato alla presidenza di Infrastrutture Lombarde Paolo Besozzi, ingegnere varesotto. Leghista da sempre e storico amico del governatore, adesso è diventato la pedina fondamentale dello scacchiere federale, perché controlla un portafoglio di oltre 10 miliardi, dagli ospedali alle autostrade. L' inesorabile avanzata delle poltrone maronite ha un costo politico. Perché sta allargando il solco con il partito, e soprattutto con il milanese Matteo Salvini. Tra i due leader non corre buon sangue e ogni contatto rischia di sfumare in scontro. Soprattutto nelle spartizioni. Qualche esempio? A settembre il segretario segnala una lista di docenti universitari da inserire nel pool che dovrà gestire Expo. Senza risultato. Non va meglio con le ricche consulenze degli assessorati: gli uomini in quota Salvini sono appena due. Poteri nell' ombra Una gigantesca rete di incarichi e affari. In mano ad amici e fedelissimi. Dall' Expo alle partecipate, dalla sanità alle ferrovie. In Lombardia ma non solo. Così il governatore Roberto Maroni sta tessendo la sua tela Poteri nell' ombra ONDATE DI NOMINE BASATE SOLO SUI RAPPORTI PERSONALI. CHE HANNO FATTO INNERVOSIRE PERFINO MATTEO SALVINI.

Michele Sasso

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Bobo pigliatutto Ci vuole UN FISICO BESTIALE per resistere all' ultimo piano del Pirellone. Lo sa bene il governatore Roberto Maroni, arroccato in cima a Palazzo Lombardia, il grattacielo fortemente voluto dal suo predecessore Roberto Formigoni. L' indagine sulle pressioni per garantire contratti alle sue protette proietta lo spettro di un rapido processo, con la mannaia della legge Severino se le accuse venissero confermate. Ma le preoccupazioni quotidiane nascono dalle tensioni con gli alleati, in Regione e nel partito. Forza Italia e Ncd sostengono la sua maggioranza ma sono pronti alle barricate per impedirgli il giro di vite sui fondi a l l a sanità privata, un settore dove la Lega è storicamente meno forte. Il successo di Matteo Salvini, mattatore dell' intero centrodestra, poi, lo costringe alla rincorsa sui temi del popolo lumbard e limita la sua influenza nelle decisioni di un partito sempre più personalizzato. Così Maroni sta serrando i ranghi intorno al suo cerchio magico, chiuso e diffidente, tra il timore di tradimenti e di intercettazioni giudiziarie. La Bobocrazia è divisa in compartimenti stagni, con cordate separate che rispondono s o l o a l l e a d e r , p r o s e g u e n d o i n u n a sistematica occupazione di poltrone chiave, da Expo alla Fiera, dalle Ferrovie Nord alla Sanità. I leghisti calati nella "Roma Ladrona" per ripulirla con tanto di ramazza sembrano averne assunto alcuni vizi capitali, a partire dal gusto per la lottizzazione, gestita in base alla fedeltà. IN NOME DELLA DOLCE VITA Non più ministro, non più segretario federalista, la terza vita di Maroni cerca però di conservare la dolce vita romana. Ed ecco sbarcare al Pirellone Mara Carluccio e Mariagrazia Paturzo, le due collaboratrici degli Interni, illecitamente imposte ­ stando alla procura ­ nelle consulenze dell' impero regionale. Con la farsa della giovane Paturzo da imbarcare a tutti i costi nella trasferta giapponese di Expo, per fare «la regina», come suggeriva la madre della ragazza registrata dagli inquirenti. Ma la new entry più vistosa è Maria Criscuolo, boss della Triumph, monopolista dell' organizzazione dei grandi eventi con Bertolaso alla Protezione Civile. Vicina, vicinissima a Bobo tanto che hanno festeggiato insieme il suo sessantesimo compleanno con un aperitivo nel suo appartamento nel cuore di Milano. L' Expo è l' occasione d' oro per radicare le nuove amicizie. Nell' estate 2013 Maroni invita alla villa reale di Monza il premier Enrico Letta e il presidente Giorgio Napolitano per il lancio del World Expo Tour, un giro del mondo per attirare turisti e imprenditori. A curare la regia dello show ecco che spunta proprio la Criscuolo. Viene montata una tensostruttura in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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grado di ospitare cinquecento persone, il pianista Giovanni Allevi suona l' inno nazionale per la cena di gala. Il conto per un solo giorno è salato: 476 mila euro, saldato a metà da Regione e Expo spa. Il tutto senza gara d' appalto. Per la signora dei grandi eventi non è una novità. La sua è un' azienda rinomata, che ha fatto incetta di cerimonie ufficiali. Al telefono gli uomini della Cricca sono stati registrati mentre ne commentavano con ammirazione la capacità di collezionare commesse, dal G8 di Genova a quello dell' Aquila. Lei vanta entrature con Gianni Letta, Walter Veltroni e in Vaticano. A Milano ora torna in scena come consulente per il presidente lombardo «per l' internazionalizzazione in occasione di Expo»: la Triumph diventa rivenditore ufficiale dei biglietti, offre alloggi per le delegazioni e diventa braccio operativo del team di comunicazione per il padiglione della Santa sede. DONNE AL POTERE La comunicazione del Pirellone è invece saldamente in mano alla portavoce Isabella Votino, che non ha mai voluto intorno persone del partito: l' ufficio stampa è un affare tutto suo. Con un paradosso: terrorizzata dalle intercettazioni (l' Antimafia l' ha registrata per un anno) usa pochissimo il telefono. L' indagine sulle due raccomandate sembra avere incrinato il legame decennale con Bobo, ma a Roma come a Milano la Votino è sempre stata "l' uomo forte" dell' entourage maroniano. Vanta una folta rete di relazioni personali, inclusa quella con Berlusconi e i suoi, che l' hanno trasformata in una sorta di plenipotenziario nei rapporti con alcuni circoli che contano. Lei sarebbe il mandante del «No» per la nomina al Corecom (il garante delle comunicazioni locale) di Gianluca Savoini, vicino a Matteo Salvini. L' unica ammessa nella stanza dei bottoni è Patrizia Carrarini, amica della Votino che come lei inizia la carriera nella capitale. Nel 2009 approda al gruppo parlamentare del Carroccio grazie ad un contratto da 8 mila euro al mese, poi si trasferisce in Lombardia, affiancando il leghista Andrea Gibelli. Contemporaneamente porta avanti la carriera privata con la sua Pubblica Comunicazione e nel 2013 fa bingo grazie alla vincente campagna elettorale "La Lombardia in testa", incassando 199 mila euro in due mesi. Il premio è la stanza di direttore della comunicazione in Regione, uno dei manager pubblici più pagati con 144 mila euro l' anno. LA GRANDE NEMESI SUDISTA Bobo, il capo dei barbari sognanti contro la «meridionalizzazione della Lega» ha compiuto la sua nemesi: ora c' è uno stuolo di sudisti al suo fianco. Non solo la campana Votino: al centro dei giochi spicca l' avvocato di origini calabresi Domenico Aiello, nel duplice ruolo di difensore di Maroni per il pasticcio delle nomine delle fedelissime e di membro del cda di Expo. Dove l' ha imposto proprio il governatore, passando come una ruspa sopra a ogni questione di opportunità: Expo infatti è formalmente la vittima delle presunte pressioni esercitate dal numero uno del Pirellone. La stessa disinvoltura con cui ha insediato Gibelli, anche lui indagato nell' affaire delle due favorite, alla presidenza delle Ferrovie Nord, rimpiazzando Norberto Achille travolto da uno scandalo di rimborsi folli. Piccoli intrecci: Achille aveva assegnato una consulenza proprio a Aiello. L' esordio del legale calabrese avviene con l' indagine Mythos. Siamo nel 2010 e Bobo si trova sotto accusa per una consulenza "a voce" da 60 mila euro. La Votino presenta Aiello a Bobo. E dopo l' archiviazione, per l' avvocato è un crescendo di incarichi regionali: parte civile nel processo per Maugeri, poi la difesa della Pedemontana Lombarda. Non è l' unico professionista della casa a fare strada. Carmine Pallino, commercialista e amico di Bobo, venne chiamato nel 2012 per tagliare le spese di gestione del Carroccio, ramazzando via i dipendenti della storica sede di via Bellerio. Prima è stato consulente per il dicastero del Welfare, Inail e Croce Rossa con l' imprimatur dell' allora ministro. Poi una raffica di nomine regionali: revisore dell' agenzia per il marketing territoriale Promos e nel consiglio di vigilanza di Aler, l' azienda per l' edilizia popolare con un buco da 80 milioni. Infine la holding delle infrastrutture Asam e un mese fa sindaco della Fiera di Milano. con il sacro monte NEL CUORE Nel dossier­vendetta dell' ex tesoriere Francesco Belsito, Bobo veniva accusato di favorire i suoi amici, «piazzati dal moralizzatore della nuova Lega in Asl e ministeri senza averne alcun titolo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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E in effetti le promozioni non sono mancate. L' ultimo arrivato è Giuseppe Bonomi: segretario generale di Palazzo Lombardia, con poteri assoluti sulla macchina regionale. Bonomi da Varese è arrivato prima in Parlamento e poi ha scalato consigli e cariche da Sea, la società di gestione degli aeroporti di Milano, ad Alitalia. Della stessa città natia anche il presidente della Commissione Sanità Fabio Rizzi e l' assessore alla famiglia Maria Cristina Cantù, amica personale di Bobo. E poi Rosella Petrali, braccio destro della Cantù e membro del consiglio di gestione di Infrastrutture Lombarde. L' unico milanese è il Richelieu del presidente, l' onnipresente Massimo Garavaglia, assessore all' economia ed ex senatore leghista: di fatto, il dominus del miliardario bilancio regionale. Il localismo al potere è rappresentato ancora da Carlo Passera ex dirigente del comune di Varese approdato nel cda dell' agenzia regionale per l' ambiente. In Finlombarda, la finanziaria del Pirellone, c' è il commercialista Ignazio Parrinello, studio nel centro del capoluogo prealpino. Nella società regionale di e­government Lombardia Informatica la poltrona più alta è toccata a Davide Rovera, ex direttore di una società di antifurti. Il cerchio magico è anche una band: Giovanni Daverio in arte Johnny e Giuseppe Rossi detto Gegè. Sono due dei tredici musicisti del «Distretto 51», dove Bobo suona l' organo dagli anni Ottanta. Daverio è stato direttore generale della Asl locale e da due anni è a capo dell' assessorato alla famiglia. Rossi è invece alla testa del polo ospedaliero di Lodi, dopo aver guidato Lecco. Un altro della band è Ivan Caico, sax tenore e baritono, primario di cardiologia a Gallarate. Infine la vocalist Simona Paudice, coadiutore amministrativo all' ospedale di Treviglio. Ma tutte le strade portano a Varese. Maroni ha detto di volerne altri duecento chilometri. E per vigilare sulle opere, ecco indicato alla presidenza di Infrastrutture Lombarde Paolo Besozzi, ingegnere varesotto. Leghista da sempre e storico amico del governatore, adesso è diventato la pedina fondamentale dello scacchiere federale, perché controlla un portafoglio di oltre 10 miliardi, dagli ospedali alle autostrade. L' inesorabile avanzata delle poltrone maronite ha un costo politico. Perché sta allargando il solco con il partito, e soprattutto con il milanese Matteo Salvini. Tra i due leader non corre buon sangue e ogni contatto rischia di sfumare in scontro. Soprattutto nelle spartizioni. Qualche esempio? A settembre il segretario segnala una lista di docenti universitari da inserire nel pool che dovrà gestire Expo. Senza risultato. Non va meglio con le ricche consulenze degli assessorati: gli uomini in quota Salvini sono appena due. Poteri nell' ombra Una gigantesca rete di incarichi e affari. In mano ad amici e fedelissimi. Dall' Expo alle partecipate, dalla sanità alle ferrovie. In Lombardia ma non solo. Così il governatore Roberto Maroni sta tessendo la sua tela.

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25 giugno 2015

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Lavoro e professione.

Cassi (Cimo): «Bene la Consulta sul blocco contratti, ora Governo e Regioni facciano la loro parte» La sentenza della Consulta sull' illegittimità del blocco dei contratti dei dipendenti statali è finalmente un fatto positivo perché pone fine a un periodo troppo lungo (il blocco è del 2010, ma l' ultimo contratto firmato riguardava il biennio 2007­2008) di mancati incrementi economici ed adeguamenti normativi, non più giustificabili anche in un contesto di crisi. Inoltre costituisce un importante precedente, rendendone impossibile la riproposizione per il futuro.La mancata conoscenza del dispositivo non consente di effettuare un' analisi completa degli effetti della sentenza, ma emergono da subito una serie di criticità sulle quali attendiamo risposte concrete dal Governo nei provvedimenti che dovrà emanare per darne attuazione, a partire dal finanziamento dei futuri contratti, attualmente non previsto nella legge di stabilità. La sentenza mette, infatti, una pietra tombale sul passato, ma non sappiamo cosa comporta in termini concreti sulla definizione delle risorse necessarie per il futuro contratto, il cui costo è stato stimato dall' avvocatura dello Stato in 13 miliardi. Cimo si incontrerà a breve con gli altri sindacati medici per coordinare una serie di iniziative per spingere il Governo, e le Regioni, ad attivarsi rapidamente per dare avvio alla trattativa; oltre alla determinazione del finanziamento occorre infatti preliminarmente definire le aree contrattuali e la richiesta del riconoscimento di una specifica area autonoma è già stata recepita dalla Commissione sanità della Camera in un emendamento alla Madia; non vorremmo subire il danno e la beffa che il contratto tanto atteso fosse fatto assieme ai dirigenti regionali senza potervi inserire le nostre specificità.Il problema più grave, oltre ovviamente al mancato adeguamento economico, di non aver potuto rinnovare i contratti in questi anni è stato infatti quelli di non aver potuto trovare soluzioni normative ai principali problemi del lavoro del medico nel Ssn: le condizioni di lavoro (orario e godimento dei riposi, comprese le ferie) e ricostruzione di una carriera, fondata sul merito, che le varie finanziarie con la drastica riduzione di strutture hanno distrutto. Inoltre, norme legislative, nazionali e regionali, succedutesi in questi anni, che sono entrate a gamba tesa sulle normative contrattuali vigenti, hanno di fatto creato un' anarchia applicativa che ha acuito le differenze applicative tra le varie Regioni, ma tra aziende della stessa Regione.Ora tutto questo è finito, da oggi si volta pagina. Cimo e gli altri sindacati hanno proposte concrete, tese a migliorare la qualità del lavoro e la sicurezza delle cure, nonché a recuperare motivazione nei medici.Ci auguriamo che Governo e Regioni, soprattutto queste Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

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ultime che sono il nostro datore di lavoro, facciano la loro parte: la difesa del Ssn passa anche attraverso buoni contratti. Il ministro Lorenzin ha più volte riconosciuto ai medici ed agli altri operatori della Sanità il merito di aver continuato a lavorare in condizioni sempre peggiori per mantenere i livelli del servizio. Sono passati sette anni, adesso si può ripartire, non tollereremo ulteriori ritardi, senza attivarci con iniziative di protesta fino ad arrivare allo sciopero.

di Riccardo Cassi (Presidente Cimo)

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26 giugno 2015 Pagina 11

Il Manifesto Salute e Sanità

Diritti/ «L' ULTIMA TELEFONATA TRE ORE PRIMA DEL DECESSO»

Cilento, un altro morto in psichiatria I familiari: «Tenuto lontano da noi» Èmorto in circostanze da chiarire, durante un Trattamento sanitario obbligatorio, un uomo di 39 anni. I familiari hanno molti dubbi sulle cause del decesso e lamentano che durante i 12 giorni di ricovero non hanno mai potuto vederlo. Si chiamava Massimiliano Malzone, viveva in un piccolo paese del Cilento, Agnone. Il 28 maggio era stato ricoverato nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell' ospedale Sant' Arsenio di Polla, in provincia di Salerno. Il ragazzo, in passato, aveva subito altri due Trattamenti sanitari obbligatori, nel 2010 e nel 2013. «Durante il suo penultimo ricovero mio fratello chiamava due, ma, anche tre volte al giorno. Quest' ultima volta no. I medici, quando chiamavo in reparto ­ racconta Adele, sorella di Massimiliano ­ mi dicevano che mio fratello stava benino, ma che aveva un atteggiamento aggressivo». Questa, secondo la signora Adele, è stata la motivazione utilizzata dai sanitari per vietare ai familiari di entrare in reparto. «Io ho chiamato sempre in ospedale per sapere come stava Massimiliano, aspettando che me lo facessero vedere. Ci vogliono due ore di macchina per arrivare a Polla e aspettavamo che ci dicessero che potevamo entrare in reparto», aggiunge Adele. Massimiliano, durante il suo ultimo ricovero, ha contattato la famiglia una sola volta. Poche ore prima del decesso. Lo ha fatto, intorno alle 12.45 di lunedì 8 giugno, utilizzando un cellulare che gli avrebbe prestato forse una paziente. Il ragazzo voleva contattare un legale. «Deve dargli il numero dell' avvocato, vogliono farci passare per pazzi qua dentro», avrebbe detto la compagna di stanza di Massimiliano alla sorella del ragazzo. Adele ricorda che la telefonata fu interrotta bruscamente. Alle 17, secondo quanto affermato dai medici in reparto, il ragazzo stava bene. Dopo meno di 3 ore la notizia del decesso. «Com' è possibile? ­ si chiede Adele ­ Com' è successo?». Massimiliano, secondo i medici, sarebbe morto per arresto cardiaco. La procura di Lagonegro ha avviato un' indagine per accertare le cause del decesso. Bisognerà attendere 60 giorni per i risultati dell' autopsia. La storia di Massimiliano richiama alla memoria quella di Francesco Mastrogiovanni, maestro di Castelnuovo Cilento deceduto nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Vallo della Lucania il 4 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Manifesto Salute e Sanità

agosto 2009. Due storie diverse, ma con tratti comuni. Entrambi cilentani, entrambi morti durante un Trattamento sanitario obbligatorio. Entrambi, durante il ricovero, tenuti lontani dai propri cari. In comune anche un medico. Il medico che avvisa Adele della morte del fratello è lo stesso già condannato a 4 anni in primo grado per il decesso di Mastrogiovanni con l' accusa di sequestro di persona, morte come conseguenza di altro reato e falso ideologico, per non aver annotato la contenzione meccanica nella cartella clinica. Francesco Mastrogiovanni era stato legato mani e piedi al letto dell' ospedale, per oltre 80 ore. Il 26 e il 30 giugno si svolgeranno le ultime udienze del processo d' appello per il caso Mastrogiovanni, la sentenza è prevista per il mese di settembre. Nel caso del maestro di Castelnuovo Cilento, la verità è emersa grazie alla presenza, nel reparto, di un sistema di videosorveglianza, sequestrato dalla polizia giudiziaria durante le indagini della magistratura. Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Vallo della Lucania è attualmente chiuso e una parte dei medici e degli infermieri sono stati trasferiti nell' ospedale di Polla. Nel reparto psichiatrico di Polla non ci sono le telecamere. Le immagini di Mastrogiovanni sono ancora impresse nella mente di chi le ha viste. Immagini mute che urlano giustizia, e ora giustizia dev' essere fatta anche per Massimo. È necessario sciogliere ogni dubbio. È doveroso nei confronti della famiglia e della giovane vittima.

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Comma 566. Nuova presa di posizione dei sindacati e di tutte le professioni sanitarie: "Applicarlo subito, senza nessuna modifica" Sindacati confederali, collegi infermieri, ostetriche, Tsrm e tutte le altre professioni sanitarie ancora senza collegio firmano insieme un comunicato per chiedere a ministro e regioni di chiudere subito la partita, senza ulteriori patteggiamenti. La nota unitaria arriva alla vigilia di un possibile incontro del ministro Lorenzin con tutte le parti interessate, medici compresi. 25 GIU ­ "Dopo anni di intenso confronto con Governo e Regioni, con la sua consacrazione a rango normativo ritenuta necessaria proprio dall' Esecutivo e sancita dal comma n. 566 dell' art. 1 della legge di stabilità, l' implementazione delle competenze delle professioni sanitarie deve passare alla sua fase attuativa." Lo dicono in un comunicato unitario diffuso oggi Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, insieme ai Collegi degli infermieri, delle ostetriche e dei Tsrm e al Conaps, chiudendo "il campo a qualsiasi ripensamento e/o nuovo intervento normativo in materia". Da notare che questa forte presa di posizione unitaria arriva alla vigilia di un possibile incontro tra il ministro Lorenzin e le parti in causa, medici compresi (si parla dei primi di luglio). Incontro dal quale i medici si aspettano la cancellazione o quanto meno la modifica del comma 566 e che invece tutte le altre professioni vedono un po' come il fumo agli occhi, temendo passi indietro del Governo rispetto alla ratifica dell' accordo Stato Regioni "Una eventuale modifica al comma 566 ­ hanno infatti sottolineato i rappresentanti delle organizzazioni ­ comporterebbe la riapertura del dibattito, non solo sulla formulazione della norma, ma sull' intero impianto e ciò sarebbe incompatibile con i tempi di realizzazione degli obiettivi sanciti dal Patto per la Salute 2014­2016". Secondo le organizzazioni, "le professioni sanitarie e il Servizio sanitario nazionale non hanno bisogno di altre leggi, ma dei nuovi assetti organizzativi che la norma sull' implementazione delle competenze consentirà, con vantaggi sia sotto il profilo dello sviluppo professionale, di cui certamente beneficeranno tutte le professioni mediche e sanitarie, sia sotto quello delle prestazioni che, nonostante il graduale ridimensionamento delle risorse, potranno continuare ad essere erogate grazie a nuovi mix produttivi. Sarà infatti possibile estendere all' intero territorio nazionale importanti sperimentazioni gestionali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Farmacista Online Salute e Sanità

avvenute attraverso l' applicazione di modelli di appropriatezza ed eccellenza organizzativa". "In molte regioni ­ prosegue ancora il comunicato ­ l' approvazione degli Accordi giungerà con ritardo tale da rappresentare per esse solo una mera ratifica di percorsi già autonomamente avviati in via sperimentale. E' per questo che, ritenendo il quadro normativo già efficace, siamo contrari all' apertura di una nuova discussione che allontanerebbe ancora una volta il traguardo". "Basta con l' ingegneria normativa ­ concludono sindacati, collegi e associazioni ­ ora tocca a quella organizzativa e di valorizzazione dei professionisti medici e sanitari per offrire risposte appropriate e qualificate ai cittadini nelle diverse fasi del bisogno di salute, ora tocca al Ministro della salute e alle regioni passare dalle norme scritte alla loro applicazione".

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Comma 566. Nuova presa di posizione dei sindacati e di tutte le professioni sanitarie: "Applicarlo subito, senza nessuna modifica" Sindacati confederali, collegi infermieri, ostetriche, Tsrm e tutte le altre professioni sanitarie ancora senza collegio firmano insieme un comunicato per chiedere a ministro e regioni di chiudere subito la partita, senza ulteriori patteggiamenti. La nota unitaria arriva alla vigilia di un possibile incontro del ministro Lorenzin con tutte le parti interessate, medici compresi. 25 GIU ­ "Dopo anni di intenso confronto con Governo e Regioni, con la sua consacrazione a rango normativo ritenuta necessaria proprio dall' Esecutivo e sancita dal comma n. 566 dell' art. 1 della legge di stabilità, l' implementazione delle competenze delle professioni sanitarie deve passare alla sua fase attuativa." Lo dicono in un comunicato unitario diffuso oggi Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, insieme ai Collegi degli infermieri, delle ostetriche e dei Tsrm e al Conaps, chiudendo "il campo a qualsiasi ripensamento e/o nuovo intervento normativo in materia". Da notare che questa forte presa di posizione unitaria arriva alla vigilia di un possibile incontro tra il ministro Lorenzin e le parti in causa, medici compresi (si parla dei primi di luglio). Incontro dal quale i medici si aspettano la cancellazione o quanto meno la modifica del comma 566 e che invece tutte le altre professioni vedono un po' come il fumo agli occhi, temendo passi indietro del Governo rispetto all' accordo Stato TRegioni "Una eventuale modifica al comma 566 ­ hanno infatti sottolineato i rappresentanti delle organizzazioni ­ comporterebbe la riapertura del dibattito, non solo sulla formulazione della norma, ma sull' intero impianto e ciò sarebbe incompatibile con i tempi di realizzazione degli obiettivi sanciti dal Patto per la Salute 2014­2016". Secondo le organizzazioni, "le professioni sanitarie e il Servizio sanitario nazionale non hanno bisogno di altre leggi, ma dei nuovi assetti organizzativi che la norma sull' implementazione delle competenze consentirà, con vantaggi sia sotto il profilo dello sviluppo professionale, di cui certamente beneficeranno tutte le professioni mediche e sanitarie, sia sotto quello delle prestazioni che, nonostante il graduale ridimensionamento delle risorse, potranno continuare ad essere erogate grazie a nuovi mix produttivi. Sarà infatti possibile estendere all' intero territorio nazionale importanti sperimentazioni gestionali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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avvenute attraverso l' applicazione di modelli di appropriatezza ed eccellenza organizzativa". "In molte regioni ­ prosegue ancora il comunicato ­ l' approvazione degli Accordi giungerà con ritardo tale da rappresentare per esse solo una mera ratifica di percorsi già autonomamente avviati in via sperimentale. E' per questo che, ritenendo il quadro normativo già efficace, siamo contrari all' apertura di una nuova discussione che allontanerebbe ancora una volta il traguardo". "Basta con l' ingegneria normativa ­ concludono sindacati, collegi e associazioni ­ ora tocca a quella organizzativa e di valorizzazione dei professionisti medici e sanitari per offrire risposte appropriate e qualificate ai cittadini nelle diverse fasi del bisogno di salute, ora tocca al Ministro della salute e alle regioni passare dalle norme scritte alla loro applicazione".

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Comportamenti a rischio tra gli adolescenti Dati 2014 dello studio Health Behaviour in School­aged Children. Gioco d' azzardo e minori: Sicilia sopra la media nazionale. PALERMO ­ L' età pre­adolescenziale e adolescenziale rappresenta un momento fondamentale nello sviluppo dell' individuo, durante la quale è efficace mettere in campo strategie di promozione della salute. È p e r comprendere la portata e la diffusione dei comportamenti a rischio tra gli adolescenti, in questo momento della loro vita, che è attivo dal 1982 lo studio internazionale HBSC (Health Behaviour in School­aged Children ­ Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), cui l' Italia partecipa dal 2001. Tale studio è promosso dall' Ufficio regionale per l' Europa dell' Organizzazione mondiale della Sanità e coinvolge ogni quattro anni, nei 44 paesi aderenti, un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni. Il ministero della Salute nel 2010 ha inserito l' indagine nell' ambito del progetto CCM Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6­17 anni, che è stato coordinato nel 2010 dall' Istituto Superiore di Sanità ( I S S ) , i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l e Università di Torino, Siena e Padova, referenti dello studio internazionale, ed ha consentito per la prima volta la partecipazione di tutte le Regioni. Nel 2014 l' indagine è stata condotta nuovamente, con le medesime collaborazioni. Alla rilevazione 2014 hanno partecipato 3.317 classi distribuite in tutte le Regioni italiane. Quali sono gli elementi più interessanti emersi dall' ultima rilevazione (2014)? Dal sovrappeso all' obesità, dall' attività fisica alle ore trascorse a giocare con uno smartphone. Ecco, in definitiva, le cifre. Riguardo al sovrappeso i dati 2014 mostrano, rispetto alla precedente rilevazione del 2010, una diminuzione della percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce di età. La diminuzione è particolarmente evidente tra gli 11enni (dal 23,3 per cento al 19 per cento nei maschi e dal 17,1 per cento all' 13,5 per cento nelle femmine ); anche per quanto riguarda l' obesità, stando all' indagine, si osserva un lieve calo, più evidente nei 13enni (dal 4,5 per cento al 3,3 per cento nei maschi e dal 2,4 per cento al 1,3 per cento nelle femmine). Ma in tutto questo emerge una prevalente presenza di tali fattori più nelle regioni del Sud. Continuando a scorrere l' indagine emerge che solo una bassa percentuale di studenti consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno, e il valore più alto (22,7 per cento) che si registra lo si trova tra le ragazze di 15 anni. Saltare la prima colazione è un fenomeno in calo tra i 15enni, ma si ha un lieve peggioramento tra i 13enni e gli 11enni di entrambi i sessi. Aumentano i 15enni che dichiarano di essersi ubriacati almeno due volte nella vita (maschi da 16,7 per cento a 20,8 per cento ­ femmine da 10,8 per cento a 16 per cento). Aumenta, pure, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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la percentuale di adolescenti che passano tre ore o più al giorno a giocare con il Pc, lo smartphone o il tablet. L' aumento è più sensibile tra le ragazze, in particolare è raddoppiato tra le 11enni (da 8,7 per cento a 16,5 per cento). Di contro, si abbassano le ore trascorse davanti alla Tv. Circa l' attività fisica, poi, rispetto al 2010 cresce il numero dei ragazzi che la pratica (un' ora di attività più di tre giorni a settimana) in tutte le fasce di età; l' aumento è più sensibile, però, tra gli 11enni, in particolare nei maschi (ragazzi dal 47,6 per cento al 57,3 per). In crescita anche la percentuale dei fumatori abituali. Anche il fumo è stato oggetto dell' indagine. Nel 2014 gli studenti 15enni che dichiarano di fumare tutti i giorni sono il 13,8 per cento dei ragazzi e il 13,3 per cento delle ragazze. L' andamento è in crescita rispetto al 2010. Il fenomeno, poi, presenta delle differenze regionali marcate. Se la media nazionale dei 15enni fumatori abituali è del 13,6 per cento ­ e la Sicilia è in linea con il dato ­ la Valle d' Aosta registra un 6 per cento contro il 21 per cento della Sardegna. I valori più elevati si riscontrano, comunque, nelle Regioni del Centro­Sud. Altro tema: il bullismo. Tra il 2010 e il 2014 è aumentato il numero dei ragazzi che dichiarano di aver subito episodi di bullismo, in particolare è aumentato in entrambi i sessi il numero degli 11enni che dichiarano di subire occasionalmente atti di bullismo (maschi da 20,7 per cento a 25,7 per cento ­ femmine da 9,2 per cento a 17,3 per cento). E che dire del gioco d' azzardo? Nell' indagine 2014 sono state aggiunte, nei questionari destinati ai 15enni, alcune domande relative al gioco d' azzardo. E' emerso che circa il 60 per cento dei 15enni maschi e il 22 per cento delle femmine ha sperimentato il gioco d' azzardo almeno una volta nella vita. Anche qui esiste una situazione che differenzia marcatamente Nord e Sud del Paese; la Sicilia con il suo 34,4 per cento supera la media nazionale che si attesta al 30,5 per cento.

Maria Francesca Fisichella

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25 giugno 2015

ilsole24ore.com (Sanita) Salute e Sanità

Dal governo.

Corte dei Conti: il «Rendiconto generale 2014» promuove il ministero della Salute La Corte dei Conti promuove l' attività svolta dal ministero della Salute nel 2014 «indirizzata a migliorare i servizi attraverso modalità di spesa più efficienti». D' altra parte le risorse a disposizione sono sempre meno (il presidente Raffaele Squitieri all' udienza sul «Rendiconto generale dello Stato 2014» ha messo in guardia il Governo a proseguire sulla strada della spending review e dell' aumento delle tasse) e per questo è stato necessario riorganizzare la struttura del ministero e impegnarsi nella lunga trattativa che ha condotto nel 2014 all' approvazione del nuovo Patto per la salute. «Un accordo importante ­ sottolinea la Corte dei Conti ­ che richiede, per una sua effettiva operatività, la messa a punto di modalità di lavoro e, soprattutto, la stesura di nuove regole. Revisione dei Lea, ridisegno dei criteri di riparto delle risorse tra le regioni, nuovi criteri di compartecipazioni alla spesa e adeguamento delle esenzioni costituiscono aspetti importanti per dare nuove certezze al funzionamento del sistema; tutti elementi che dovranno trovare definizione nell' anno in corso». Triplicati i rimborsi per l' assistenza all' estero Il 2014 ha registrato una crescita delle risorse gestite dal ministero della Salute (1,5 miliardi, +2,1% con impegni per 1,5 miliardi, +3%). Ma è balzata agli occhi della Corte dei Conti alla forte crescita rispetto al 2013 delle somme stanziate e pagate per i rimborsi di spese per l' assistenza all' estero cresciute da 81 milioni nel 2013 a 261 nel 2014. Una crescita «straordinaria», più che triplicata che, secondo la Corte dei Conti «rappresenta un indice indiretto della difficoltà che ancora caratterizza l' offerta sanitaria». «Nell' ultimo decennio ­ sottolinea la relazione sul rendiconto dello Stato ­ le somme pagate sono state nel complesso pari a 1,2 miliardi a fronte degli incassi per l' assistenza fornita a cittadini stranieri per meno di 600 milioni. Problema finanziario che è indice di un ben più preoccupante fenomeno reale su cui è opportuno, come richiesto dall' amministrazione, un coinvolgimento delle Regioni, soprattutto perché la tendenza, se non contrastata con qualità e adeguatezza delle cure, può rappresentare un elemento di criticità crescente». Forte recupero delle Regioni in piano di rientro In ogni caso l' esercizio 2014 ha confermato i progressi, già evidenziati negli ultimi anni, nel riassorbimento degli squilibri finanziari in sanità: secondo le stime della Corte «le perdite del settore si sono ridotte del 50% con un forte recupero nelle regioni in Piano di rientro». Tra le misure che hanno comportato un contenimento nella dinamica della spesa sono significative quelle che hanno interessato i costi del personale. Ma non si può tagliare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

ilsole24ore.com (Sanita) Salute e Sanità

per sempre. Secondo la Corte dei conti, infatti, «un contributo significativo alla qualità delle cure non può che venire dagli operatori del settore. Di qui il rilievo dell' attività svolta dall' amministrazione per la valorizzazione delle competenze, per l' integrazione di tutte le categorie professionali, per la risoluzione dei problemi che attengono alla responsabilità professionale o all' esercizio dell' intramoenia. Un' attività particolarmente complessa, di cui nell' esercizio si sono avuti solo primi risultati». In crescita la spesa per dispositivi e farmaci Il 2014, tuttavia, ha evidenziato anche il persistere di andamenti di spesa non coerenti con le misure di contenimento approvate. Il solo parziale successo delle misure introdotte dal DL n. 95/2012, in termini sia di dispositivi medici (che hanno registrato spese di quasi il 20% superiore al limite previsto) che di farmaci ospedalieri in aumento del 8,6%, segnala, da un lato, la permanenza di limiti nell' appropriatezza e nell' organizzazione sanitaria e, dall' altro, la difficoltà di intervenire su elementi importanti dell' offerta senza rischiare di aggravare, almeno nel breve periodo, le ripercussioni che il risanamento finanziario sta producendo in termini di disponibilità e di qualità dei servizi resi.Di qui, l' importanza per la Corte dei Conti «delle attività dirette a creare riferimenti anche quantitativi per gli operatori regionali con interventi che accrescono l' informazione e l' appropriatezza d' uso grazie alla costruzione, ad esempio, di prontuari dei dispositivi medici e al potenziamento dei sistemi informativi». I costi del servizio e le entrate Le entrate, infine. In un quadro ancora severo per la finanza pubblica, il mantenimento di adeguati interventi, specie quando essi riguardano i servizi e le prestazioni rese a richiesta e ad utilità di soggetti interessati, ha portato l' amministrazione a prevedere tariffe e diritti coerenti con il valore e i costi del servizio. Un percorso opportuno, secondo la Corte, «che può aprire ad ulteriori sviluppi anche in una prospettiva di revisione dei confini dell' intervento pubblico. Fondamentale è, quindi, superare le criticità emerse nella gestione e nella riassegnazione delle entrate di competenza del ministero». L' attività di ricerca E' proseguita, inoltre, la gestione degli interventi a sostegno della ricerca e innovazione. Nell' anno, definita la graduatoria del Bando 2011/2012, sono stati ammessi al finanziamento 377 progetti (a fronte dei circa 3600 presentati) e ne sono stati avviati alla selezione oltre 2900 presentati a valere del Bando 2013. Sono circa 1000 i progetti complessivamente finanziati con i fondi 2009­2012 (308,4 milioni stanziati): di questi, oltre la metà (554) sono riferibili agli Irccs (pubblici e privati) per un totale di euro 184,3 milioni; 318 progetti alle regioni per un totale di 88,9 milioni e 97 progetti ad altri Istituti per un totale di euro 35,2 milioni.

di Ernesto Diffidenti

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25 giugno 2015

messaggeroveneto.it Salute e Sanità

Cosmetici pericolosi: parte la battaglia dell' azienda sanitaria Accanto ai controlli scatta la campagna "La salute ci fa belli". Saranno distribuiti questionari ad hoc per i consumatori. UDINE. Parte in tutta la Regione, a cominciare da Udine, "La salute ci fa belli", campagna di prevenzione sanitaria e di sensibilizzazione sull' utilizzo dei cosmetici realizzata dall' Azienda sanitaria 4: l' obiettivo è quello di eliminare dal commercio trucchi potenzialmente pericolosi se usati per un periodo prolungato. «I controlli ufficiali, nonostante si lavori con intensità (22 nel 2014 nella sola provincia di Udine), non bastano mai ­ ha spiegato Marcella Di Fant referente regionale di Cosmetovigilanza ­, ma anche fossero molti di più sarebbe impossibile mantenere un monitoraggio completo ed è quindi necessario concentrare le nostre forze sulla prevenzione». E a partire da questa considerazione, il gruppo di lavoro dell' Ass 4 ­ di cui Di Fant fa parte assieme a Giorgio Brianti, responsabile del Dipartimento di prevenzione, Luciano Ciccone, responsabile del Servizio di promozione della salute d e l Dipartimento di prevenzione e Simonetta Micossi, assistente del Servizio di promozione del Dipartimento di prevenzione ­ ha partecipato, vincendolo, a un bando indetto dal ministero della Salute sul tema. I fondi a disposizione ­ con il supporto della Direzione centrale salute, integrazione socio sanitaria, politiche sociali e famiglia della Regione ­ permetteranno di avviare il progetto pensato per orientare gli utilizzatori finali dei cosmetici a una scelta consapevole dei prodotti, e per illustrare i principali accorgimenti igienico­sanitari da utilizzare per un uso corretto e igienicamente adeguati. Un progetto che nasce anche da una serie di considerazioni legislative e numeriche. Le nuove norme hanno spostato il centro dei controlli direttamente sulle etichette, rallentando quindi il lavoro di analisi, inoltre la capillarità e la molteplicità dei canali di vendita (che possono andare dalla farmacia all' acquisto on­line, passando per supermercati, negozi monomarca, profumerie, vendite porta a porta, erboristerie, negozi di parrucchiera o estetista e altri ancora) e una consistente media di 8,4 cosmetici usati a testa giornalmente secondo la ricerca di Gfk Eurisko senza dimenticare gli effetti avversi che può comportare una sovraesposizione allo stesso tipo di cosmetico sul lungo periodo, rendono complicato valutare il corretto utilizzo di questi prodotti. In Fvg le Aas della Regione nel periodo compreso dal 2010 al 2013 ­ quando era ancora in vigore la vecchia legge ­ hanno effettuato 33 ispezioni. La maggior parte delle analisi effettuate ha dato esito favorevole. Le sanzioni amministrative contestate sono state 12 e le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

messaggeroveneto.it Salute e Sanità

infrazioni riscontrate hanno rappresentato il 12% dei casi. "La salute ci fa belli" si svilupperà lungo step diversi. In questa fase si procederà alla raccolta e all' analisi di dati sensibili e utili per la definizione dei format, dei canali e delle modalità di trasmissione dei messaggi in base agli obiettivi definiti della campagna di comunicazione. L' indagine ­ attraverso questionari ad hoc ­ avverrà con la predisposizione di un questionario da sottoporre ai diversi destinatari rispetto ai prodotti acquistati e alle modalità di utilizzo.

di Mattia Pertoldi

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26 giugno 2015 Pagina 20

SetteSere Qui Salute e Sanità

COTIGNOLA Un ringraziamento al dottor Morini, «una persona giusta» Signor direttore, questa è una lettera dedicata a un medico di famiglia, il dottor Massimo Morini. Entrando nel paese dove lei abita e svolge la sua attività di medico, un cartello informa: Cotignola «Paese dei giusti». Noi non abitiamo a Cotignola, ma abbiamo frequentato spesso questo paese poiché i nostri genitori hanno vissuto lì per quasi 40 anni. Non vogliamo entrare nel merito delle ragioni per cui Cotignola ha meritato questo encomio, ma il significato è chiaro: chiunque passi di lì capisce che nella storia di quel paese, alcune o tante persone si sono guadagnate questo appellativo per aver tenuto comportamenti esemplari verso il prossimo. Noi, egregio dottore, crediamo che a pieno titolo lei faccia parte della storia del suo paese. Lo diciamo con cognizione di causa in quanto lei, come medico, esercita la sua professione attraverso le sue conoscenze medico ­ scientifiche, ma in più vi si dedica con grande coscienza e grande umanità. La sanità di oggi, lo sappiamo, è vittima di restrizioni e tagli economici. Non potevamo immaginare che il medico di famiglia potesse seguire con tanta dedizione la fine della vita dei nostri genitori e sappiamo con certezza che lei ha esercitato queste attenzioni al di là di ogni beneficio economico. Lei, dottore, non ha soltanto accompagnato dal punto di vista medico una naturale involuzione della vita dei nostri genitori. Oltre a tutto questo lei ha infatti aiutato noi a sopportare le insicurezze che questi momenti comportano ed ha permesso, prima al babbo poi alla mamma di trascorrere i loro ultimi giorni nella loro casa, come hanno sempre desiderato. Le sue regolari e costanti visite domiciliari e il sapere di poter disporre di una sua consulenza o di una risposta a ogni nostro dubbio in ogni momento della giornata, non ci hanno fatto sentire mai soli. Per questo, dottore, non la ringrazieremo mai abbastanza, per questo, carissimo dottore, siamo certi che con il suo operato lei conferma quanto recita il cartello alle porte di Cotignola: «Paese dei giusti». nuiamo a sprecare risorse pubbliche per rattoppare e non 'migliorare' la mobilità in generale. Non si vuole produrre un progetto complessivo ed iniziare a costruire un futuro, anche con le poche risorse disponibili, per porre dei mattoni che nella semplicità rappresentino il futuro per le prossime generazioni, affinché chi verrà dopo di noi, non debba iniziare dal demolire qualcosa di costruito disordinatamente da una generazione precedente completamente cieca. Il sottopasso stradale in centro città è un' opera antitetica, il prolungamento del sottopasso interno della stazione ferrovia diventerebbe Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 20 <­­ Segue

SetteSere Qui Salute e Sanità

il secondo orinatoio di quell' area e un' ulteriore opportunità per disadattati e dimora per nuovi ex tracomunitari. Possibile che nessuno guardi lontano, a 750 anni dalla nascita di Dante, nome da prendere ad esempio per creatività e lungimiranza? Possibile che non si possa comporre un progetto unitario che veda finalmente interrata la stazione ferroviaria, che veda la posa di un secondo binario sui collegamenti da/per Ravenna, che si studi una via d' uscita dall' isolazionismo in cui questa città è stata confinata negli ultimi 1500 anni, che si creiino le condizioni affinché quei 45 milioni di turisti che frequentano Venezia (20 milioni) e Firenze (25) possano visitare anche la nostra città? Accanto al turismo, porto, darsena di città ed ex Sarom rappresentano il futuro di questa città. *Amministratore delegato di Micoperi Signor direttore, è dal 2011, cioè da ben quattro anni, non mesi che una direttiva necessariamente da applicare, impone che, con la presenza di posti letto in pediatria, ovviamente anche uno solo, sia necessaria la contemporanea presenza di un medico specializzato in pediatra. Le norme, gli obblighi si eseguono, se non altro a scanso di precise responsabilità non delegabili in caso di «problemi». Il posto letto di pediatria a Lugo c' era sino all' altro ieri, il pediatra «a fianco» di quel lettino, 24 ore su 24, com' era indispensabile, invece no. Il pediatra la notte vicino al lettino vuoto, magari in attesa che durante la notte potesse essere occupato, non c' era. Quanto sarebbe costato avere un pediatra anche la notte, come si usa dire, magari a «fare la guardia ai bidoni vuoti». Ma questo non rispetto di un obbligo, là dove si conta, tra il personale ospedaliero, in direzione sanitaria, il sindaco di Lugo (davvero difficile potesse saperlo lui!) non si conosceva? Molti cittadini però sì, lo sanno, tutte quelle mamme, padri, nonni, parenti che si sono visti portar via il neonato per la presenza di qualche problema: portati appunto a Ravenna appena nati. E' accaduto che documenti, pratiche, fogli di carta, passassero da una scrivania all' altra, con il passaggio dal l' Ausl di Ravenna a quella della Romagna, che si sia pensato, inevitabilmente, di «rimediare» finalmente ad un' inadempienza di legge. Ovviamente non facendo la «follia» finanziaria di pagare un pediatra a controllare un letto spesso vuoto, ma eliminando lo stesso posto letto. Ma penso che il tema più importante sia un altro. Lo sanno tutti i romandioli che partorendo a Lugo, se il neonato avrà qualche problema, anche piccolo problema, il bimbo verrà «strappato» alla madre e portato a Ravenna? Madre che nelle ore successive vedrà i bimbi portati alle madri nei letti vicini, ma che non vedrà, non avrà il suo per alcuni giorni, per tante ore? Non è che sia il caso di dirglielo? Compreso quando arriva in ospedale a Lugo con le doglie e avesse la possibilità di arrivare sino a Ravenna a partorire? Le famose carte che attestano di informazioni necessariamente fornite e da firmare quando si è ricoverati? Certo che il «nato a Ravenna» sui documenti potrebbe non piacere. Certo che chi ha qualche anno ricorda i fasti della maternità di Lugo diretta dal professor Bosi. Ma non avere il bimbo in grembo appena nato è ben altra brutta storia. Poi ce n' è anche un' altra di storia: quella che è tempo che i servizi dei romandioli (l' ospedale, le scuole superiori, le strade, il tribunale, gli uffici statali decentrati...) abbiano una rappresentanza politica diretta derivante dai suoi centomila cittadini, elettori.

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25 giugno 2015

ilcentro.it Salute e Sanità

Crepe sui muri dell' ospedale Tagliacozzo, i Nas trovano le finestre senza zanzariere, ma i farmaci non sono scaduti. TAGLIACOZZO. Alle finestre non ci sono zanzariere, molti muri sono segnati da crepe e manca lo spogliatoio per il personale sanitario maschile. Mancano anche i climatizzatori. Però, non ci sono farmaci scaduti. È questo il breve resoconto dell' attività di controllo dei carabinieri dei Nas (Nuclei antisofisticazioni e sanità) dell' Arma dei carabinieri, in azione ieri mattina all' ospedale di Tagliacozzo. I militari arrivati da Pescara e al comando del capitano Domenico Candelli , hanno lavorato per diverse ore e hanno infine stilato una relazione. Diverse le anomalie riscontrate che passeranno ora nelle mani del sindaco Maurizio Di Marco Testa , che a sua volta chiederà l' intervento della Asl per rettificare le "mancanze". Con l' arrivo della bella stagione e l' innalzarsi delle temperature salgono le problematiche legate alla degenza in ospedale e a quanto pare, gli utenti lo notano e soprattutto "lo fanno notare". In questo periodo, sono diverse le segnalazioni che arrivano ai carabinieri, sia tramite i canali ufficiali e quindi con telefonate o mail, sia con veri e propri "sfoghi" che vengono lasciati sui social network, spesso corredati anche di foto. Tutte richieste di intervento, che non rimangono inascoltate e che, negli ultimi giorni, hanno portato i militari pescaresi, già tre volte nei presidi ospedalieri della Marsica. Due i blitz all' ospedale di Avezzano che si aggiungono a quello di ieri a Tagliacozzo. Qui, i carabinieri dei nuclei che si occupano anche di sanità, hanno accertato che alle finestre mancano zanzariere che impedirebbero l' entrata di insetti, la cui presenza risulta sgradevole ma anche pericolosa, soprattutto alle persone anziane. Non ci sono climatizzatori che potrebbero rinfrescare l' aria e che farebbero evitare anche l' apertura delle finestre, manca uno spogliatoio in uso solo al personale maschile (sia infermieri che medici) e alcune pareti hanno bisogno di essere tinteggiate anche perché presentano diverse crepe. Infine, è stato trovato rotto il display di un frigo. Tutte irregolarità che nulla hanno a che vedere con i farmaci scaduti, trovati purtroppo nell' ospedale di Avezzano, in due diversi blitz dei carabinieri e in più di un reparto. I controlli dei Nas non si fermano qui. I militari, sollecitati negli interventi soprattutto dai cittadini, continueranno per tutta l' estate a vigilare anche in tutti gli altri ospedali della provincia dell' Aquila. (m.t.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 3

L'Osservatore Romano Salute e Sanità

Ebola si riaffaccia in Sierra Leone FREETOWN, 25. Torna il virus dell' ebola in Sierra Leone. Tre nuovi casi sono stati infatti registrati nello slum di Magazine Wharf. Poche settimane fa, la capitale del Paese africano era stata dichiarata libera dall' ebola. La confinante Liberia, epicentro inziale da cui il germe della malattia si è poi diffuso tragicamente, è stata dichiarata libera dal rischio del contagio nel maggio scorso. In Sierra Leone l' epidemia di ebola ha ucciso quasi quattromila persone. Le autorità sanitarie segnalano il timore di ulteriori infezioni, dal momento che questi casi si sono verificati in aree densamente popolate. Il Centro nazionale contro ebola della Sierra Leone segnala inoltre che gli spazi per la quarantena a Freetown sono stati tutti chiusi. Intanto, di fronte alle polemiche in Ghana sulla prevista sperimenta zione del vaccino contro l' ebola, il responsabile della squadra tecnica, Fred Binka, si è proposto in prima persona per la somministrazione. «Ho combattuto con la Food and Drugs Authority e sarò il primo a prendere il vaccino», ha dichiarato l' esperto, mentre il ministero della Salute di Accra ha dato il via libera a un programma di educazione per rispondere ai timori dell' opinione pubblica. «Non penso che darei ai ghanesi qualcosa che è pericoloso per loro, ma se vedono che prendo personalmente il vaccino, sarò felice di farlo». Quando è arrivato a Ginevra ­ ha riferito Binka ­ «il vice direttore dell' Organizzazione mondiale della sanità l' ha preso e non ci sono stati problemi». Gli stessi deputati in Parlamento si sono pubblicamente schierati contro la sperimentazione, suscitando critiche nella comunità medica.

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25 giugno 2015

Il Farmacista Online Salute e Sanità

Endometriosi. Lorenzin: "Tante le azioni intraprese dal Ministero per una patologia che è causa del 30­ 40% dei casi di infertilità" Così il ministro della Salute ha ricordato l' attenzione rivolta dal suo dicastero a questa patologia: dal fondo di 15 mln per progetti finalizzati al migliorare le condizioni di vita delle donne affette alla prevista istituzione di un Registro nazionale, fino all' esenzione per alcune prestazioni specialistiche. "Ora si risolvano i problemi di valutazione della compatibilità finanziaria per aggionrmanto Lea". 25 GIU ­ "Sono molto vicina a tutte le donne che ogni giorno devono confrontarsi con una malattia come l' endometriosi che solo in Italia colpisce circa tre milioni di donne e che è causa del 30­40% dei casi di infertilità femminile. Una malattia con un impatto personale e sociale alto, sia in termini di riduzione della qualità della vita di coloro che ne sono colpite, sia in termini di costi diretti e indiretti. Sin dall' inizio del mio mandato alla Salute ho prestato grande attenzione a questa patologia che ho posto al centro dell' agenda dedicata alla salute della donna anche nel corso del semestre di presidenza italiana dell' UE. Nel 2014 ho inoltre vincolato 15 milioni di euro per consentire alle Regioni di sviluppare specifici progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita e di salute delle donne affette da questa malattia attraverso l' implementazione di percorsi diagnostico assistenziali e di supporto". Così in una nota il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin . "Al fine poi di migliorare la conoscenza epidemiologica sull' endometriosi, sui relativi accertamenti diagnostici e sui trattamenti terapeutici adottati, il Ministero ha previsto l' istituzione di un Registro nazionale che si avvarrà di Registri e Osservatori regionali sulla patologia, già realizzati in alcune Regioni. Inoltre ­ ha proseguito ­ in considerazione delle profonde ripercussioni cui vanno incontro le pazienti nelle forme cliniche più gravi e diffuse abbiamo riconosciuto il diritto ad usufruire in regime di esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo nell' ambito di percorsi di follow­up. Pertanto, all' interno dell' aggiornamento complessivo dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), previsti dal Patto per la Salute 2014­2016, è stato proposto l' inserimento della endometriosi nell' elenco delle patologie croniche ed invalidanti per gli stadi clinici III e IV della classificazione ASRM". "Tanto è stato fatto dal ministero della Salute ora auspico che si risolvano al più Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

Il Farmacista Online Salute e Sanità

presto i problemi di valutazione della compatibilità finanziaria dell' aggiornamento dei nuovi Lea da parte del ministero dell' Economia e delle Regioni", ha concluso Lorenzin.

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26 giugno 2015

ilgiorno.com (Milano) Salute e Sanità

Expo, arrivano in tavola i cibi proibiti: pronti maialino sardo e coccodrillo Milano, 26 giugno 2015 ­ Dopo il via libera del ministero della Salute dello scorso aprile, a partire da oggi all' Expo di Milano si potrà assaggiare un piatto di porcetto sardo. Cibo finora vietato, come la carne di serpente o di coccodrillo, almeno in Europa, per via della peste suina che aveva contagiato gli animali dell' isola. Da tre anni, ormai, il "porceddu" poteva essere mangiato solo in Sardegna, a causa del diktat con cui Bruxelles aveva vietato le esportazioni per contenere la contaminazione. Una sorta di quarantena della popolazione di suini isolani. Per Expo, tuttavia, Regione Sardegna si è messa in moto per ottenere lo speciale lasciapassare che viene concesso in occasione di questi grandi eventi. Obiettivo: dimostrare che la carne è sicura, visto che il maialetto viene sottoposto a un processo di termizzazione (ossia di riscaldamento) prima di essere spedito alle cucine dei ristoranti. "Essendo un prodotto che arriva già cotto, non c' è rischio di contaminazione", assicurava qualche tempo fa Rodolfo Manfredini, responsabile qualità della Coldiretti. Proprio il sindacato degli agricoltori celebrerà oggi a Expo l' arrivo del maialetto, sorvegliato speciale degli uomini dell' Asl Milano dalla preparazione al servizio finale. In una nota ufficiale Coldiretti si dichiara pronta a battere i pugni "per avere certezze sul futuro di un settore determinante per l' economia dell' isola" . Expo, nella strategia del sindacato, dovrebbe essere il punto di partenza per riaprire il commercio di maiale sardo. Il porcetto non è l' unica carne che ha impiegato mesi per approdare alle tavole dell' Esposizione universale di Milano. Anche il coccodrillo è ancora chiuso fuori dai padiglioni di Rho­Pero per via della complessa macchina dei controlli sanitari. La richiesta di autorizzazione arriva dallo Zimbabwe. A febbraio era già sotto i raggi X degli uomini del ministero della Salute, però chi oggi bussa allo stand del Paese africano (nel cluster dei cereali e dei tuberi) resta con l' amaro il bocca: per servire il "crocoburger" manca la materia prima, ossia l' hamburger macinato con carne di coccodrillo. "In realtà il carico è già a Malpensa ­ puntualizza Jihad El Badaoui, dello staff del padiglione ­, ci vorrà ancora una decina di giorni". El Badaoui, che è fratello del console generale dello Zimbabwe in Italia, spiega che il Paese africano sta scommettendo proprio su Expo per allargare il commercio "della carne di coccodrillo a tutta l' Italia e l' Europa". Ad esempio in Belgio, precisa il ministero della Salute, il rettile si consuma già da tempo. Il semaforo verde dei sanitari romani è arrivato dopo 150 analisi, una radiografia che ha evidenziato le proprietà delle carne, i suoi sapori ("tra il petto di pollo e l' orata", approssima El Badaoui) e l' assenza di odori. Al padiglione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 <­­ Segue

ilgiorno.com (Milano) Salute e Sanità

africano lo accompagneranno con bibite e salse a base di baobab, che nelle tradizioni del grande continente è considerato l' albero della vita. El Badaoui precisa che " l' hamburger sarà realizzato in Italia, nel Milanese, dall' azienda De Amicis che ha già ottenuto l' autorizzazione, mentre stiamo selezionando imprese italiane per una linea di prodotti sott' olio: coccodrillo con arance di Sicilia, con pomodori pachino". Gli industriali del tonno si stanno già candidando per diventare partner. Al momento restano fuori dal recinto di Expo la carne di serpente e gli insetti: i sanitari non hanno concesso il via libera. A fine maggio, invece, il padiglione del Giappone ha organizzato una degustazione di pesce palla, potenzialmente letale per l' uomo se il cuoco non elimina del tutto il veleno. L' Europa ha tenuto in sospeso il verdetto per settimane, prima del "sì" speciale per Expo. luca.zorloni@ilgiorno.net Twitter: @Luke_like di Luca Zorloni.

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25 giugno 2015

corrieredelmezzogiorno.it Salute e Sanità

SALERNO.

Falsi certificati medici in ospedaleper avere soldi dalle assicurazioni Una vera e propria organizzazione su larga scala per incassare rimborsi dalle assicurazioni. E alla base di tutto c' erano certificati medici f a l s a t i e r a d i o g r a f i e contraffatte per presentare una cartella clinica adeguata ai soldi che venivano richiesti. Il g r u p p o e r a r a m i f i c a t o g r a z i e a medici, dipendenti ospedalieri, avvocati compiacenti, liquidatori di assicurazioni e persine un direttore di banca. C' era persino una donna, all' ospedale Ruggi di Salerno, che si procurava radiografie di malati e sostituiva i nomi dei veri pazienti con quelli delle persone che avevano messo in scena il finto incidente per incassare i soldi. A raccontare tutto è stato un pentito che al magistrato ha rivelato l' intero meccanismo. Fino ad ora sono dieci gli avvisi di garanzia che sono stati notificati dalla procura. Coinvolti anche esponenti di un noto clan di camorra salernitano.

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25 giugno 2015 Pagina 14

Ravenna e Dintorni Salute e Sanità

FESTIVAL CONFINDUSTRIA/1 ITWAY APRE LE PORTE IL 2 LUGLIO TRE INCONTRI SULLA CYBERSECURITY. La multinazionale del l' information technology Itway il 2 luglio apre al pubblico le porte della sua sede in via Braille 15 a Ravenna nell' ambito degli openday realizzati da diverse aziende del territorio all' interno del primo Festival dell' industria e dei valori d' impresa promosso da Confindustria provinciale. La cybersecurity è il tema dei tre incontri di un' ora programmati nella mattinata a partire dalle 9.30: massimo otto partecipanti ad ogni singola sessione, gli interessati sono pregati di confermare la loro partecipazione inviando una mail a luca.landi@business­e.it specificando a quale delle tre sessioni desiderano partecipare. Le lettere, le opinioni e i commenti a cui si riserva di rispondere il direttore di Ravenna&Dintorni Fausto Piazza, vanno indirizzate alla email redazione@ravennaedintorni.it oppure al fax 0544 271651 o all' indirizzo viale della Lirica 43, 48124 Ravenna. GRAZIE DOTTOR MORINI, RENDE COTIGNOLA MIGLIORE Egregio dottor Massimo Morini, entrando nel paese dove lei abita e svolge la sua attività di medico, un cartello informa: "Cotignola Paese dei giusti". Noi non abitiamo a Cotignola ma abbiamo frequentato spesso questo paese poiché i nostri genitori hanno vissuto lì per quasi 40 anni. Non vogliamo entrare nel merito delle ragioni per cui Cotignola ha meritato questo encomio, ma il significato è chiaro: chiunque passi di lì capisce che nella storia di quel paese, alcune o tante persone si sono guadagnate questo appellativo per aver tenuto comportamenti esemplari verso il prossimo. Noi, egregio dottore, crediamo che a pieno titolo lei faccia parte della storia del suo paese. Lo diciamo con cognizione di causa in quanto lei, come medico, esercita la sua professione attraverso le sue conoscenze medico ­scientifiche ma in più vi si dedica con grande coscienza e grande umanità. La sanità di oggi, lo sappiamo, è vittima di restrizioni e tagli economici. Non potevamo immaginare che il medico di famiglia potesse seguire con tanta dedizione la fine della vita dei nostri genitori e sappiamo con certezza che Lei ha esercitato queste attenzioni al di là di ogni beneficio economico. Lei, dottore, non ha soltanto accompagnato dal punto di vista medico una naturale involuzione della vita dei nostri genitori. Oltre a tutto questo lei ha infatti aiutato noi a sopportare le insicurezze che questi momenti comportano ed ha permesso, prima al babbo poi alla mamma di trascorrere i loro ultimi giorni nella loro casa, come hanno sempre desiderato. Le sue regolari e costanti visite domiciliari e il sapere di poter disporre di una Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 Pagina 14 <­­ Segue

Ravenna e Dintorni Salute e Sanità

sua consulenza o di una risposta a ogni nostro dubbio in ogni momento della giornata, non ci hanno fatto sentire mai soli. Questa settimana ospito volentieri la risposta del vicesindaco di Ravenna alla lettera aperta di un cittadino, pubblicata sette giorni fa su questo giornale, a proposito dell' incuria in cui versa una piccola area verde in via Ponticelli a San Michele, frazione del forese dove risiede Giannantonio Mingozzi e per questo chiamato in causa dal concittadino. LE ERBACCE A SAN MICHELE SONO IN UN' AREA PRIVATA Si tratta di un' area ancora di proprietà della ditta lottizzante che non ha ancora completato la procedura di passaggio al Comune come imposto dalle norme vigenti e per questo deve farsi carico della manutenzione. Non entro nel merito dei motivi che hanno portato questa azienda a ritardare così a lungo tale procedura ma coloro che hanno collocato nella piccola area un' altalena sapevano che l' area non è comunale. Tutte le aree verdi di San Michele, compreso il parco giochi di via Mantegna e quello prospicente la chiesa, sono curate da un gruppo di volontari encomiabili che collaborano con il Comune nello sfalcio e nella cura delle attrezzature. L' ho ribadito recentemente nell' incontro che si è tenuto in parrocchia sulla sicurezza e viabilità del paese ringraziando il comitato della sagra che sostiene anche qualche onere economico per le attività di manutenzione nelle aree comunali. Ho chiesto a questo gruppo di concittadini la disponibilità ad intervenire in via eccezionale nell' area di via Ponticelli, che in passato ha richiesto un altro interessamento per problematiche legate alla illuminazione e alla energia elettrica; in questi giorni dovrebbe essere effettuato un intervento di pulizia e di sfalcio in via del tutto eccezionale in quanto area privata, in attesa che il lottizzante porti a termine l' impegno. Giannantonio Mingozzi, vicesindaco di Ravenna.

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26 giugno 2015 Pagina 19

SetteSere Qui Salute e Sanità

RAVENNA | Presentato il bilancio dei primi cinque mesi di attività.

Finanza scova 63 evasori e 30 lavoratori in nero Il 23 giugno, in occasione del 241esimo anniversario della fondazione, la Guardia di Finanza ha diffuso i dati dell' attività nei primi cinque mesi del 2015. Sono 30 i lavoratori in nero scovati in provincia e 32 impiegati irregolarmente inoltre, da un controllo in materia di prestazioni sociali agevolate e ticket sanitari s o n o s e i l e p e r s o n e c h e h a n n o usufruito, pur non avendone diritto di esenzioni. I baschi gialli hanno scoperto, inol tre, due frodi all' Iva smascherate grazie ad un caso di fiscalità internazionale con collocazione fittizia della residenza fiscale all' estero e ben 63 evasori totali. Diversi i controlli volti al contrasto del reinvestimento di capitali illeciti e alla tutela degli operatori commerciali rispettosi delle norme. Infine sono state analizzate una cinquantina di operazioni ritenute «sospette». Nel corso delle celebrazioni per l' anniversario dell' Arma, il comandante provinciale delle Fiamme gialle, Marco Lainati ha premiato alcuni militari che si sono distinti in operazioni di servizio.

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26 giugno 2015 Pagina 38

L'Espresso Salute e Sanità

Genova ti darà una mano È ancora adagiato nella grande cassa di legno che lo ha riportato dalla California, il robottone Walkman, sfortunato protagonista del Darpa Robotics Challenge di Pomona, Los Angeles, il 6 giugno scorso. Al terzo piano dell' Istituto italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, un drappello di ingegneri provenienti da mezzo mondo sta per fargli un' accurata "autopsia", per capire perché sia caduto nell' attraversare una porta. Pare sia stata colpa delle batterie ma la gara con concorrenti che si allenavano da anni non si può proprio dire che sia andata male. Unico invitato europeo alla prestigiosa sfida tra i robot, Walkman ha fatto lo stesso un figurone, soprattutto perché le sue mani erano le sole in grado di operare con forza, capaci di aprire una valvola industriale manco fosse il rubinetto di un lavandino. Il bestione alto 185 centimetri e pesante 120 chili, tra qualche anno si farà conoscere anche fuori dalla stretta cerchia degli esperti, nel ruolo di testimonial di una futura matricola di Borsa. Quando la Rehab Technologies debutterà sul listino, a Milano o a New York, chissà, Walkman sarà presente, nei discorsi e magari pure di persona. La sua mano, soft­hand, infatti, opportunamente rivisitata, alleggerita e ingentilita (avrà persino dei finti peli), sarà uno dei tre prodotti della più promettente­ economicamente parlando ­ delle startup che scaldano i motori dentro il palazzone appollaiato sulle colline della Val Polcevera, alle porte del capoluogo ligure. Per essere precisi, la società destinata a sfruttare le tecnologie sviluppate all' interno dell' Iit per la protesica, l' ortesica e la riabilitazione (appunto sotto il cappello della Rehab Technologies) avrà un nome diverso, che avrà a che fare con l' idea di movimento, e inizialmente punterà sulla macchina "total body". Un marchingegno che, partito per aiutare la riabilitazione della caviglia, ha via via aumentato i "distretti" del corpo umano su cui intervenire: ginocchia, bacino, pelvi, tratto lombare della spina dorsale. Sviluppata in collaborazione con i centri clinici dell' Inail di Budrio (Bologna) e Volterra (Pisa), sarà in vendita nei primi mesi del 2016 e avrà un campo d' azione che si prennuncia assai vasto, coprendo la riabilitazione nei casi di malattie neurologiche. Ma anche per riabilitare i soggetti post ictus o dopo la sostituzione di un' anca. A fine luglio saranno pronti cinque prototipi pre­serie, che saranno piazzati in centri clinici di tipo neurologico e ortopedico e in centri fisioterapici che curano anziani e sportivi. Non a caso, medici e preparatori atletici di parecchie squadre di calcio ­ tra cui le due genovesi, Milan e Inter ­ si sono già ampiamenti documentati sulle capacità dell' attrezzo. L' asso nella manica della macchina ­ che con la sua piattaforma semovente può apparire ai profani una sorta di "superWii" ­ sarà la sua precisione nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 38 <­­ Segue

L'Espresso Salute e Sanità

misurare i progressi di una terapia. Se un movimento è effettivamente migliorato, se il paziente inizia a disporre di una maggiore forza, la total body lo certificherà al di là di ogni considerazione soggettiva. Costerà 80­100 mila euro e sarà destinato ai centri di riabilitazione di tutto il mondo. Solo negli Stati Uniti e in Europa, i potenziali clienti sono 61 mila, hanno spiegato quelli della Bocconi agli scienziati genovesi che li avevano incaricati di studiare il mercato. Lo scenario più prudente del "business plan" immagina di conquistare il 10 per cento di questa platea in cinque anni, generando ricavi nell' ordine dei 500­600 milioni. Nel 2017, poi, saranno pronti la mano (soft­hand) e l' esoscheletro, per i quali sono stati stanziati 12 milioni di euro (7,5 da parte dell' Inail, 4,5 dall' Iit). La prima servirà per sostituire gli arti amputati, il secondo per far muovere le persone che hanno perso la mobilità a causa di un danno spinale. La protesi della mano potrebbe costare, al pubblico, tra i 15 e 20 mila euro. Il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, ha già annunciato di volerla inserire tra gli strumenti mutualizzabili. Sarà più caro l' esoscheletro, oltre 100 mila euro, che non ha alcun concorrente sul mercato ma che dovrà sfidare la classica carrozzella. Rispetto alla quale, però, potrà mettere in campo anche una funzione riabilitativa, che la sedia a rotelle non ha. A chi è costretto a farvi ricorso, infatti, il fatto di stare sempre seduto può creare problemi di circolazione o favorire l' osteoporosi. Camminare, invece, anche aiutati da un robot, è una pratica di riabilitazione di per sé. Le potenzialità economiche sono enormi, insomma. D' altronde si stima che, entro il 2019, il business degli apparati medici robotici supererà i 4 miliardi di euro a livello globale. Tra le start­up partorite dall' Iit, questa sarà anche l' unica a disporre di una vera e propria fabbrica. Il capannone è già stato individuato: si trova a poche centinaia di metri dal palazzone dell' Iit, a due passi dall' autostrada Genova­Milano. E i quattrini? Arriveranno dai privati. Da quando i vertici dell' Iit si sono messi a caccia di finanziamenti, meno di un mese fa, sono già stati avviati colloqui con sette potenziali investori. Sono i gestori dei patrimoni di famiglie abbienti, oppure fondi di venture capital. Molti di loro rappresentano interessi non italiani. Come stranieri sono in centinaia, tra i cervelloni che infarciscono l' austero palazzo dell' Iit: del migliaio di persone che lavorano nella sede genovese dell' Iit, battezzato nel 2003 e divenuto operativo un paio d' anni dopo, gli scienziati sono circa 850 (e portano a casa 84 mila euro lordi l' anno, in media). La Fondazione che governa il fiore all' occhiello tricolore nel campo della ricerca finalizzata al trasferimento di tecnologia è statalissima (fa capo ai ministeri dell' Istruzione, università e ricerca e dell' Economia), ma il clima che si respira nei sei piani di via Morego è cento per cento Silicon Valley, se non si fa caso all' inconfondibile accento genovese che risuona in uffici, laboratori e corridoi. Abbondano bermuda e sandali e per trovare un dipendente incravattato ci vuole fortuna: l' unico incrociato, alla macchinetta del caffè, è un tipo dell' amministrazione. Niente cravatta neppure per il direttore generale Simone Ungaro, 44 anni, romano, che s' è diplomato alla London School of Economics ­ dove per un anno, ha studiato, diciamo così, anche Mick Jagger ­ s' è occupato di banche, utilities e telecomunicazioni in Kpmg e Deloitte Consulting e tra il 2002 e il 2006 è stato consulente per la Ragioneria generale dello Stato, la direzione del Tesoro e del ministero delle Finanze. Esperienze in cui è nato il rapporto con Vittorio Grilli, il presidente del Consiglio dell' Iit, che gli ha affidato il compito di «mettere in piedi» (parole sue) la tecno­corazzata genovese, insieme al direttore scientifico Roberto Cingolani, 53 anni, di Milano. Un signore che di cravatta ne appena una (la indossa durante le audizioni in Parlamento) ma nel cassetto conta 30 brevetti e 700 pubblicazioni. Fisico quantistico esperto di nanotecnologie, Cingolani è anche uno dei pochi, qua dentro, che può salire pedalando i sei micidiali tornanti che dalla piana portano all' ingresso dell' Iit, ondeggiando "en danseuse" sulla sua Cinelli in carbonio. Tra i compiti dell' istituto c' è anche quello di promuovere nuove imprese che utilizzino le tecnologie studiate e testate all' interno. Le dotazioni statali garantite per legge si aggirano tra i 90 e i 105 milioni annui e non più del 10 per cento può essere investito nelle eventuali startup che a Genova decidono di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 38 <­­ Segue

L'Espresso Salute e Sanità

finanziare. Qualche piccolo spin­off è già partito (vedi articolo qui sopra), senza contributi diretti in denaro dell' Iit ma, curiosamente, quella che sarà più strutturata e disporrà di una vera fabbrica per trasferire nei manufatti le soluzioni della Rehab Technologies, nasce da un' idea di Ungaro, economista di formazione. «Mia moglie insegna Anatomia alla Sapienza di Roma e sono abituato a vedere in casa finti scheletri», scherza il direttore generale.«Vedendo quanta conoscenza avevamo sviluppato con i robottini iCub, per replicare con la biomeccanica l' apparato muscolo­scheletrico, abbiamo capito che si sarebbero potute fare grandi cose nella riabilitazione. E, insieme alle sperimentazioni con l' Inail, abbiamo iniziato a disegnare i contorni industriali», racconta Ungaro. La macchina total body avrà un nome italiano (uno dei candidati è Primo), e pure il design, al quale sta collaborando anche il Ddp Studio Architecture & Design di Milano. Al look dell' esoscheletro, che dovrà essere il meno possibile vistoso, ci stanno invece pensando quelli della Dainese, l' azienda di abbigliamento per moto che ha inventato la "gobba" per proteggere le schiene dei motociclisti. Non fa soldi ma seguita a suscitare ammirazione il piccolo iCub, il robottino (alto poco più di un metro), realizzato finora in trenta esemplari. Uno è andato in onda in televisione, martedì 23 giugno a "Ballarò". È un robot umanoide cognitivo, di fatto la piattaforma scientifica su cui all' Iit si testa l' intelligenza artificiale. L' obiettivo è sfornare nei prossimi dieci anni un robot­amico, capace di interagire con l' uomo in modo naturale. Oggi iCub riconosce oggetti, impara a orientarsi in un ambiente umano, manipola oggetti comuni e li usa imitando l' uomo. Parla, ha imparato a stare in equilibrio e presto muoverà i primi passi in modo naturale. Nel frattempo, a Genova, sperano che total body, protesi della mano ed esoscheletro avranno cominciato a macinare profitti. n Sfide industriali Nasce in Liguria, grazie ai ricercatori dell' Iit, la protesi tecnologica che sarà esportata in tutto il mondo. E presto arriverà anche il "total body", che rivoluzionerà il grande business della riabilitazione.

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26 giugno 2015 Pagina 25

Il Resto del Carlino Salute e Sanità

Il motore Italia non supera la crisi «Tornare come prima? Fra 10 anni» L' economista Deaglio: posti di lavoro fragili. Visco: siamo in ritardo. ROMA «Il MOTORE ITALIA si è ridotto di cilindrata e adesso la macchina fa fatica». L' economista Mario Deaglio vede i germogli di ripresa ma mette in guardia dall' essere schiavi dell' emergenza: «Il governo ha messo molta carne al fuoco ma è carne che cuoce in fretta». Il governatore di Bankitalia ha suonato la sveglia: l' Europa tornerà a livelli precrisi quest' anno, noi no. «Siamo caduti più degli altri e il nostro tasso di crescita è inferiore, per tornare ai livelli 2008 ci vorranno anni. Dieci con un tasso di crescita medio annuo dello 0,6­0,7%, per farcela in cinque anni serve un tasso più che doppio». Troppo ottimismo sul +0,3% registrato dal Pil? «Perlomeno abbiamo ripreso il sentiero della crescita, prima eravamo allo sbando. Ma la strada è lunga e in salita». La sfida è trasformare la fragile ripresa in posti di lavoro. «Se i posti di lavoro sono creati troppo presto durano poco, perché non sono sostenuti dall' aumento della produttività. Sono il risultato di un processo di crescita, riflettono la situazione di due anni prima. Non si può sperare di avere subito il miracolo». Quei 159mila posti in più appena festeggiati rischiano di sgonfiarsi? «Intanto, una parte sono frutto di stabilizzazioni e del lavoro che prima era in nero. Quelli veramente creati sono meno. Gli incentivi del governo durano tre anni, si spera che la situazione nel frattempo si consolidi». Altro punto dolente: le tasse. La Corte dei conti parla di pressione fiscale intollerabile.. «Mi pare una presa di posizione di principio. La pressione fiscale va considerata dal punto di vista sia delle entrate sia delle uscite dell' amministrazione pubblica. La nostra non è la più alta d' Europa, quella tedesca è simile ma i servizi pubblici sono ben diversi. L' intollerabilità deriva dall' inefficienza delle uscite». Dieci miliardi di spending review bastano a recuperare efficienza? «Tradurre la rivisitazione della spesa in provvedimenti che toccano salari e posti di lavoro consolidati da decenni è molto difficile, ci hanno già provato in due senza riuscirci. Certamente, dipende dalla volontà politica: su sanità e scuola sarebbe possibile spendere almeno il 5­10% in meno per ottenere lo stesso risultato». Si aprono continue falle nei conti pubblici, dalla sentenza della Consulta sulle pensioni alla reverse charge... «Su una spesa pubblica di 800 miliardi potrebbero bastare piccole economie di cassa per far fronte a questi imprevisti. L' impressione è che il governo conti sul fatto che nella seconda metà dell' anno l' economia vada meglio delle statistiche contenute nel Def, creando un piccolo margine in termini di extragettito fiscale». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 25 <­­ Segue

Il Resto del Carlino Salute e Sanità

La finestra di opportunità macroeconomiche si sta chiudendo? «Un pochino si è richiusa, il petrolio è rimbalzato, così come l' euro. Le condizioni permangono, ma possono deteriorarsi in 48 ore». Stiamo facendo abbastanza per sfruttarla? «La domanda interna dà qualche segno di ripresa, soprattutto nel settore auto, e le esportazioni vanno bene. Quello che manca veramente per consolidare la ripresa è l' edilizia, che muove molti settori. Servirebbe un po' di spinta di lungo periodo, interventi con un orizzonte di almeno sei anni». Le misure del governo non sono sufficienti? «C' è molta carne al fuoco, ma è carne che cuoce in fretta. Manca un progetto per il Paese, industriale ma anche nei servizi, su questo non c' è un dibattito politico. Si è schiavi dell' emergenza e, dunque, non si esce mai dall' emergenza».

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25 giugno 2015

ilgiorno.com Salute e Sanità

In coma dopo un' iniezione sbagliata d' insulina: il pm chiede l' archiviazione Bergamo, 25 giugno 2015 ­ Il pubblico ministero Maria Cristina Rota ha chiesto l' archiviazione dell' inchiesta che vede indagati, con l' accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla minorata difesa e "dall' aver utilizzato un mezzo venefico contro il discendente", i genitori di Abdelmajid Kassoudi, il 21enne marocchino tetraplegico ricoverato al centro di riabilitazione di Mozzo (ex Casa degli Angeli), che nell' ottobre 2014 era finito in coma (tuttora si trova in stato vegetativo) dopo un' iniezione di insulina indebitamente praticata : il giovane si trovava ricoverato dopo che l' 8 giugno del 2014, per festeggiare la fine della scuola, si era gettato nella fontana del piazzale degli Alpini, a Bergamo, aveva battuto la schiena ed era rimasto paralizzato e relegato a vita su una sedia a rotelle. Il pm titolare dell' indagine non ha trovato riscontri all' ipotesi accusatoria iniziale, secondo la quale i familiari avrebbero tentato di ucciderlo con una dose di insulina, stanchi di vederlo, lui che era sempre stato sanissimo,paralizzato, e per questo ha chiesto al gip l' archiviazione del procedimento. Alla sua richiesta si è opposta Simona Prestipino, l' avvocato che, per conto del curatore del 21enne, assiste legalmente quest' ultimo. Prestipino ha chiesto che vengano effettuate ulteriori indagini sulla vicenda. L' ultima parola spetta ora al gip di Bergamo, che ha fissato l' udienza a metà del prossimo settembre. Il giudice dovrà stabilire se accettare la richiesta del pm o, viceversa, disporre ulteriori accertamenti. Secondo l' accusa iniziale, la sera del 10 ottobre 2014, intorno alle 20, i genitori di Abdelmajid, Mohammed, 54 anni, e la moglie, 58, avevano lasciato la camera dove da quattro mesi era ricoverato il figlio. I carabinieri avevano sentito le testimonianze del personale e degli altri pazienti, secondo le quali i familiari erano stati gli ultimi a vedere il ragazzo. Che poco dopo aveva accusato una crisi, piombando in un grave stato di ipoglicemia. Il giovane era stato portato d' urgenza all' ospedale di Bergamo in stato di coma: i medici erano riusciti a salvargli la vita. Dalle analisi si era capito che gli era stata somministrata dell' insulina ad assorbimento rapido, lui che non aveva mai sofferto di diabete. Fin dal primo momento era stato escluso un errore del personale sanitario, come uno scambio di paziente (tra i degenti delle camere adiacenti a quella di Abdelmajid nessuno era sottoposto a terapie che prevedevano questo farmaco). I sospetti si erano così spostati sui genitori del 21enne, nella cui abitazione i carabinieri avevano rinvenuto delle confezioni di insulina. I militari erano andati a colpo sicuro, visto che i due coniugi soffrono di diabete. "Io e mia moglie non avremmo mai il coraggio di fare una cosa del genere, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

ilgiorno.com Salute e Sanità

nemmeno se Abdel ci implorasse ­ ha sempre dichiarato il padre del ragazzo ­. Noi vogliamo che nostro figlio viva".

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25 giugno 2015

ilpiccolo.it (Trieste) Salute e Sanità

In Fvg parte la crociata anti­cosmetici "Stop agli abusi": al via la campagna informativa "La salute ci fa belli". Previsti spot in radio e tv, manifesti e un sito web. TRIESTE. Promettono di migliorare la " texture " della nostra pelle, rallentare gli effetti del tempo, proteggerci dal sole e dall' inquinamento. Se usati però in maniera eccessiva o sconsiderata, anche i cosmetici possono diventare dannosi, provocando dermatiti e altri problemi seri. Proprio per orientare i consumatori ad un uso ponderato di creme, trucchi e lozioni, è partita in regione la campagna informativa "La salute ci fa belli", sviluppata dall' Azienda per l' assistenza sanitaria 4. L' obiettivo del progetto, che si avvale di fondi stanziati ad hoc dal ministero della Salute, è informare sulla prevenzione di irritazioni, allergie e altri rischi legati a cattivo uso e conservazione dei prodotti cosmetici. Inoltre il gruppo di lavoro, coordinato da Marcella Di Fant , punta a promuovere la conoscenza degli elementi essenziali delle etichette, l' informazione sui canali di vendita dei prodotti di bellezza, le precauzioni da adottare nel caso in cui si usino particolari prodotti (ad esempio tinture e stiranti per capelli, profumi e sbiancanti per capelli, nonchè "dritte" sui pericoli di contraffazione e sull' acquisto in canali ufficiali e certificati. Il settore, infatti, è quantomai vasto e punta a soddisfare ­ non sempre in maniera corretta e sicura, appunto ­ una domanda in continua crescita. Basta pensare che ciascuno di noi, secondo un ricerca Gfk Eurisko del marzo 2014, utilizza giornalmente 8,4 consmetici. Senza sapere, probabilmente, che una sovraesposizione allo stesso tipo di prodotto per un periodo prolungato di tempo può comportare danni seri. O ignorando magari che le ispezioni messe a segno dalle Aziende sanitarie in Fvg tra 2010 e 2103 all' interno di centri di produzione di cosmetici, hanno rilevato numerose irregolarità, punite poi con sanzioni amministrative. Di qui, dunque, la convinzione che sia quantomai urgente e necessario informare gli "utilizzatori" finali dei prodotti di bellezza. Per centrare il risultato, la campagna "La salute ci fa belli" si muoverà su due piani. Il progetto prevede innanzitutto un' indagine di mercato per arrivare alla raccolta, gestione e analisi di dati sensibili e utili per la definizione dei format e per l' individuazione dei canali e delle modalità di trasmissione dei messaggi. L' indagine prevede la somministrazione di questionari ad hoc, da far compilare all' esterno di supermercatie centri commerciali (uno per ciascuna provincia della Regione), di negozi etnici (per gli utenti extracomunitari) e davanti a negozi di make­up e centri di aggregazione (per intercettare, in questi ultimi casi, la fasci più giovane della popolazione). la seconda tranche della campagna di comunicazione prevede poi la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

ilpiccolo.it (Trieste) Salute e Sanità

trasmissione di spot video e audio su radio e tv locali, cinema, siti e social network che riguarderanno rischi di irritazione e allergie, lettura etichette, corretta conservazione dei cosmetici. In agenda poi la realizzazione di pieghevoli informativi da distribuire nell' intera regione in ambulatori, strutture sanitarie, parrucchieri ed estetisti indicati dall' Ass, nonchè l' affissione di manifesti 6x3 vicino a ospedali e stazioni, la creazione di un sito web dedicato, l' invio di sms e l' organizzazione di eventi con artisti affermati a livello locale.

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26 giugno 2015 Pagina 8

Il Manifesto Salute e Sanità

Itagli al welfare sono diventati un fenomeno comune nell' era dell' austerità, soprattutto in ... Itagli al welfare sono diventati un fenomeno comune nell' era dell' austerità, soprattutto in Europa, dove le politiche conservatrici hanno la meglio. Il più delle volte, queste riforme colpiscono i più poveri e lasciano i ricchi quasi indenni. Inoltre, i tagli sono presentati con un alone d' inevitabilità, come fossero scelte obbligate, grazie ai tecnicismi delle dubbie statistiche che dominano le economie moderne. Governare con i numeri depoliticizza le decisioni: questi dati sono percepiti non solo con autorevolezza ma come veri e propri rivelatori di verità, e la verità non può essere contestata. Ma vi siete mai chiesti che cosa significhino realmente queste statistiche? I politici brindano quando aumentano il Dow Jones oil MIB40, come se tali indici misurassero la salute delle nostre economie. In realtà, gli indici azionari si riferiscono solo alle società quotate in borsa con maggiore capitalizzazione. Sono una minoranza delle imprese di un paese. Quando si alzano, significa che più soldi stanno andando verso queste aziende giganti, il che può benissimo significare meno soldi investiti nelle piccole imprese. Si stappano le bottiglie anche quando l' indicatore economico per eccellenza, l' onnipotente prodotto interno lordo, mostra seppure timidi segnali di miglioramento. Questo nonostante molti economisti concordino sul fatto che il Pil non sia un buon indicatore della performance economica (figuriamoci del benessere sociale!). Anche l' Ocse afferma che il Pil sia la statistica più controversa del mondo: «Misura il reddito, ma non l' uguaglianza, misura la crescita, ma non la distruzione, e ignora valori quali la coesione sociale e l' ambiente. Tuttavia, i governi, le imprese e, probabilmente, la maggior parte delle persone vi si affida ciecamente». Questo è esattamente ciò che ha fatto l' Unione europea: ha elevato il Pil a suo idolo, costringendo gli Stati membri a mantenere il deficit e il debito rispettivamente al di sotto del 3% e del 60% del Pil, portando il benessere sociale in Europa, dalla scuola alla sanità, sotto la giurisdizione di numeri ingiustificati sospetti ed inadeguati. Lo stesso vale per le politiche ambientali, che sono approvate o respinte sulla base di analisi costi ­ benefici. A prima vista, queste metodologie appaiono razionali. Ma, guardando più da vicino, ci si accorge che i tassi di sconto, termini fondamentali per il calcolo del valore attuale di benefici e costi che si realizzeranno in futuro, assegnano sistematicamente un valore più alto per l' oggi nei confronti del futuro, producendo una chiara tendenza verso politiche di breve termine. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 8 <­­ Segue

Il Manifesto Salute e Sanità

Queste metodologie contribuiscono in maniera decisiva a rimandare azioni chiare contro i cambiamenti climatici. Anche la misurazione del capitale sociale e naturale è diventato un business redditizio, soprattutto per le banche di investimento che hanno gettato l' economia globale nel caos. Il protocollo di Kyoto si regge interamente su forme di misurazione che permettono il carbon trading, gli offsets e le banche della biodiversità. Il fallimento del mercato europeo per il commercio delle emissioni, con i tanti scandali dovuti alla contabilità creativa e alle frodi, ci sta mostrando l' inefficacia delle politiche che ricorrono alla misurazione di prezzi per perseguire la sostenibilità. Esistono migliaia di esempi di come il ricorso alla politica dei numeri abbia prodotto una deriva antidemocratica e una diffusione senza precedenti di mercati di ogni tipo. La contabilità economica, non acaso, è un' invenzione del capitalismo moderno. Nella politica contemporanea, soprattutto in Europa, i numeri sono stati utilizzati per rafforzare la tecnocrazia a discapito del dibattito democratico. Come sottolineato dall' economista Friedrich Hayek nel 1945, «facciamo uso costante di formule, simboli e regole di cui non capiamo il significato sono a loro volta diventate il fondamento della civiltà che abbiamo costruito». È ovvio che, in assenza di statistiche, le politiche sarebbero dominate da considerazio.

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26 giugno 2015 Pagina 26

Il Sole 24 Ore Salute e Sanità

Riforma sanitaria. Legali per i giudici costituzionali i sussidi di chi acquista un pacchetto di assistenza.

L' alta Corte salva l' Obamacare Il presidente Usa: «La decisione è una vittoria per gli americani» new york Obamacare è sopravvissuta all' ultima grande sfida legale per affossarla: la Corte Suprema americana ha deciso che tutti i sussidi ai redditi più bassi per comprare le polizze sanitarie sono legittimi. Il meccanismo degli aiuti pubblici è stato essenziale per garantire l' ampliamento dell' assistenza a milioni di americani nei cinque anni da quando la riforma è stata approvata. L' Alta Corte è stata chiamata a esprimersi in particolare sui sussidi elargiti dai cosiddetti "mercati" sanitari organizzati e gestiti dal governo federale in ben 34 stati su 50, perché le autorità locali non avevano potuto o voluto metterli in atto. Questi exchange permettono a famiglie e individui di fare shopping comparativo tra le polizze e richiedere gli aiuti. Ben 6,5 milioni di sussidi erano a rischio qualora i magistrati avessero deciso di bocciare l' amministrazione Obama, facendo scattare improvvisi e drastici rincari. Oggi i contributi pubblici, proporzionali al reddito, coprono tre quarti dei premi medi degli assistiti attraverso gli exchange, tra i quali sei su dieci prima non avevano alcuna copertura. La prospettiva di un svuotamento dei sussidi preoccupava enormemente anche le aziende del settore sanitario e assicurativo, che con la riforma hanno riorientato il loro modello di business e di polizze. Dopo la decisione, considerata incerta fino all' ultimo, i titoli di numerosi colossi dell' assistenza si sono così impennati a Wall Street: HCA Holdings è salita dell' 8% e Tenet Healthcare e Community Health System hanno guadagnato il 9 per cento. Gli avversari della riforma ­ rappresentati da quattro residenti della Virginia che avevano sporto denuncia ­ avevano fatto leva su una formulazione ambigua contenuta nella legislazione, l' Affordable Care Act, che indica come i sussidi siano a disposizione di chi compra polizze attraverso gli exchange degli stati senza menzionare esplicitamente i mercati gestiti a livello locale dal governo federale. Ma con un voto di sei contro tre la massima autorità giudiziaria americana ha scelto un' interpretazione ampia della riforma, che conferma i regolamenti emessi dal fisco americano, l' IRS, per orchestrare i sussidi in tutti gli stati. «Il Congresso ha approvato la riforma per migliorare il funzionamento dei mercati assicurativi nella sanità, non per distruggerli», ha scritto nel dispositivo della sentenza a nome della maggioranza il giudice e presidente della Corte Suprema John Roberts. «I sussidi sono necessari perché gli exchange Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 26 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Salute e Sanità

federali possano operare alla pari di quelli statali e per evitare esiti disastrosi che il Congresso chiaramente intendeva scongiurare». Le 21 pagine della decisione sono state sottoscritte dal centrista Anthony Kennedy e dai liberal Ruth Bader Ginsburg, Steven Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan. Contrari gli ultra­conservatori Antonin Scalia, Clarence Thomas e Samuel Alito. È la seconda volta in pochi anni che la legge, la principale iniziativa di politica sociale di Obama, arriva davanti alla Corte Suprema per uno scontro cruciale. Anche in precedenza si era risolto a favore di Obamacare: nel 2012 i magistrati aveva affermato la costituzionalità del principio fondante della riforma, l' obbligo per gli individui di avere una polizza di assistenza sanitaria. Ma se le battaglie legali contro la legge appaiono al tramonto, le sfide politiche sono aperte. I candidati presidenziali repubblicani per la Casa Bianca del 2016 sono scesi in campo per criticare la scelta della Corte e hanno ribadito che il tema del ripudio o quantomeno d' una sostanziale modifica di Obamacare, per sostituirla con una riforma maggiormente incentrata sul libero mercato, resta nella loro agenda. «Quando sarò presidente aggiustare il nostro scassato sistema sanitario sarà una delle mie priorità», ha fatto sapere Jeb Bush. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Marco Valsania

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26 giugno 2015 Pagina 61

Il Venerdì di Repubblica Salute e Sanità

L' ANORESSIA IN PASSERELLA VIETATA PER LEGGE La Francia dice no alle modelle grissino. L' Assemblée Nationale, il ramo più importante del parlamento transalpino, ha approvato un e m e n d a m e n t o a l l a r i f o r m a d e l sistema sanitario c h e v i e t a d i f a r s f i l a r e r a g a z z e denutrite. Il provvedimento stabilisce che una donna con un indice di massa corporea inferiore a 18, corrispondente alla soglia di denutrizione fissata dal Ministero della Sanità francese, non possa andare in passerella. E un altro emendamento, presentato dal deputato Olivier Véran, proibisce l' esaltazione della magrezza eccessiva. Nel mirino del parlamentare, che è anche neurologo e studioso di politiche della salute, ci sono quei siti che «promuovono» l' anoressia e in generale un ideale di bellezza che nuoce alla salute psicofisica delle persone, giovani e non solo. L' approvazione della norma ha suscitato le rimostranze delle agenzie di casting che temono la delocalizzazione dei defilés in Paesi che non hanno gli stessi vincoli. Come se sfilare a Budapest o a Brno fosse la stessa cosa che farlo a Parigi. E c' è chi dubita che l' intervento legislativo sia davvero efficace. Come Hardley Freeman, editorialista del Guardian, secondo cui un male come l' anoressia non si combatte con una legge. In realtà, con buona pace di Freeman e di quelli che la pensano come lui, è importantissimo, sul piano simbolico, che sia proprio la Francia, capitale mondiale del fashion, a prendere un' iniziativa del genere. Certo l' efficacia della legge si potrà valutare solo sui tempi lunghi. Ma far qualcosa è sicuramente più efficace che non far nulla. Se non altro è segno che qualche volta la politica cerca di non essere solo una portaordini dell' economia. E si ricorda di essere sociale.

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26 giugno 2015 Pagina 37

Il Mattino Salute e Sanità

L' appello degli oncologi alle donne: «I test sono gratis, non rinunciate» Marisa La Penna Alla Festa della Salute, nel grande cortile del vecchio Policlinico Sun, si sono presentati a migliaia per sottoporsi gratuitamente alle visite offerte dai professori della struttura universitaria. Un successo enorme per gli organizzatori dell' evento. Ma anche la conferma di una circostanza ormai tristemente nota. Ovvero che la popolazione è assetata di offerta sanitaria veloce e gratuita. Perchè, per una larga fascia di campani, a n c h e p a g a r e i l ticket r a p p r e s e n t a u n problema. In questo modo, rinunciando alla prevenzione, il tumore è sempre più in agguato. Tant' è che le malattie oncologiche sono in aumento, soprattutto in Campania che detiene la maglia nera sul fronte della prevenzione. Spiega Silvestro Scotti, presidente dell' Ordine dei Medici: «Dal fondo sanitario regionale viene destinato, per la prevenzione, il due per cento a fronte del cinque per cento preventivato. Vale a dire al di sotto del cinquanta per cento utilizzato nelle altre regioni». La mancata prevenzione, dunque, ha un unico tragico effetto. L' aumento di alcune patologie tumorali. «Deve essere gratuita» riprende Silvestro Scotti. E ricorda: «Per esempio, per la prevenzione oncologica femminile per le donne che abbiano superato i quarant' anni, il medico curante, nella prescrizione, può apporre il codice previsto per l' esenzione». Purtroppo però non tutte le donne lo sanno. E pertanto molte rinunciano nel timore di dover pagare il ticket. «Sempre più donne giovani, anche molto al di sotto i 40 anni, vengono colpite da tumore al seno. Negli ultimi due anni abbiamo registrato un aumento del 30 per cento in questa fascia d' età» avverte, dal canto suo, Alfredo Borriello, direttore dell' Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell' ospedale Pellegrini di Napoli che ricovera nel suo reparto pazienti sempre più giovani che devono essere sottoposte a mastectomia: il 70% dei suoi interventi sono infatti ricostruzioni post tumorali. «La miglior cura del tumore al seno resta sempre e comunque la prevenzione. Le giovani donne devono rivolgersi al medico nel caso percepiscano un nodulo. L' offerta di screening in Italia va dai 50 ai 69 anni con la mammografia ogni 2 anni, ma alcune Regioni invitano a sottoporsi agli esami anche le 45­49enni. Per un seno in salute consiglio controlli anche sotto i 40 anni,un' ecografia mammaria all' anno dai 30 anni e sempre quando si hanno le protesi, mammografia ogni due anni dai 40 e in caso di dubbi risonanza magnetica con mezzo di contrasto. Oggi, grazie a nuove tecnologie diagnostiche di imaging Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Mattino Salute e Sanità

sempre più sofisticate, insieme alla risonanza magnetica mammaria, si possiamo individuare lesioni millimetriche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l' indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizzazione quasi nullo. Scoprendo un carcinoma sotto un centimetro la probabilità di guarigione sale al 90 per cento e questo consente anche interventi conservativi, che non provocano danni estetici» ricorda Borriello. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 14

La Repubblica Salute e Sanità

L' ESPRESSO SISTEMA­MARONI "Una gigantesca rete di incarichi e affari, in mano ad amici e fedelissimi, dall' Expo alla sanità alle ferrovie". Così un' inchiesta dell' Espresso racconta il sistema di potere attorno a Roberto Maroni, governatore leghista della Lombardia.

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26 giugno 2015 Pagina 15

Il Tempo Salute e Sanità

Mafia Capitale Se ci saranni eventuali «ruoli» incompatibili saranno sostituiti da membri «supplenti» con sorteggio.

La Regione vara le nuove regole anticorruzione Albo dei commissari, piattaforma informatica e patto d' integrità negli appalti pubblici. La Regione Lazio varale nuove regole anti ­ corruzione: albo dei commissari, piattaforma informatica e patto d' integrità negli appalti pubblici. Queste le tre nuove misure, attive da settembre prossimo, a cuila Giunta Zingareti ha posto il suo sigillo per venire incontro «alla legittima domanda di trasparenza di cittadini e istituzioni» a seguito dell' inchiesta su Mafia Capitale. Le tre nuove norme si aggiungono a quelle già varate (Centrale unica acquisti, protocollo con Anac e criteri per pagamenti a fornitori sanitari e non) nei primi due anni di governo dall' attuale amministrazione regionale. A presentare le novità è stato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zin garetti. La prima è l' albo dei commissari che andranno a comporre le commissioni giudicatrici delle gare d' appalto. Dall' albo, suddiviso per sezioni, profili e specializzazioni a seconda delle tipologie di beni e servizi oggetto di gara, verranno estratti a sorte i membri delle commissioni. I sorteggiati verranno poi esclusi automaticamente dall' estrazione successiva. Sarà, inoltre valutata l' eventuale incompatibilità dei commissari e in caso verranno sostituiti da membri «supplenti», anch' essi scelti con sorteggio. Il secondo punto è la piattaforma e ­procurement. Niente più carta e tutte le gare avverranno con procedure telemati che, per implementare, ha spiegato Zingaretti, «criteri di tracciabilità, conoscenza e trasparenza». Ogni passaggio sarà dunque tracciato a livello informatico e una volta aperta l' asta elettronica le offerte saranno lanciate on line per una «assoluta par condicio tra i concorrenti». La piattaforma consente di acquisire modalità organizzative, procedure e beni e servizi attraverso internet grazie all' impiego di software ad hoc. Su questo strumento si svolgeranno le gare aggregate regionali, le gare in unione d' acquisto tra le Aziende sanitarie e le gare autonome delle stesse. Altra novità è il ricorso alle aste elettroniche per l' aggiudicazione di forniture di beni e servizi. Infine, i patti di integrità negli ambiti degli appalti pubblici. Qualsiasi violazione comporterà l' esclusione dell' impresa dall' albo. Un meccanismo quindi operativo dal primo settembre e che «riguarderà gare importanti come la nuova gara cup e il recup che stiamo bandendo in questi giorni e le cui commissioni ­ha spiegato il segretario regionale della Giunta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 15 <­­ Segue

Il Tempo Salute e Sanità

regionale, Andrea Tardiola­ le andremo a costituire dopo l' estate perchè la fase di candidatura dei partecipanti avviene dopo la banditura». «Nel momento in cui andremo a comporre le commissioni­ ha aggiunto­ anche per le gare che bandiamo prima di settembre, avremo operativo il meccanismo di estrazione». «Nessuna commissione ­ha sottolineato Zingaretti­sarà costituita senza questi criteri». Che sono «di legalità e trasparenza e che abbiamo concepito per mettere anticorpi nella pubblica amministrazione. Noi oggi continuiamo affinchè gli spazi all' arbitrio e i rischi dell' infiltrazione si riducano al minimo possibile».

FRANCESCO PUGLISI

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26 giugno 2015 Pagina 24

Il Centro (ed. Chieti) Salute e Sanità

abruzzo civico.

Laudazi: basta tagli alla sanità Il Vastese è già penalizzato VASTO «Ben venga il nuovo convegno sulla sanità organizzato dal Pd, ma basta con i tagli ai servizi del territorio già tanto penalizzato e marginalizzato». Edmondo Laudazi, esponente di Abruzzo civico, richiama la Regione alle proprie responsabilità. «Gli elettori abruzzesi avevano pensato un anno fa che, cambiando il governo regionale, avrebbero avuto a disposizione amministratori più attenti al sociale, più lungimiranti e in grado di interpretare le esigenze del Vastese per farlo tornare, con il vicino Sangro, ad essere la locomotiva dell' intera economia abruzzese», attacca Laudazi, «tutto questo fino ad oggi non si è visto e, purtroppo, è invece continuata senza soste l' operazione di ingessamento e di spoglio di beni e di servizi che questa parte del territorio sta subendo da almeno dieci anni (Consorzi attivi, ospedali minori, guardie mediche, etc) senza che, sostanzialmente, nessuno abbia alzato una voce di contestazione, di protesta o di difesa del territorio amministrato preferendo concentrarsi nella progettazione della propria permanenza politica. E sul futuro personale. Ora però basta. Dobbiamo pensare alla popolazione. Ben venga un altro convegno sulla sanità, organizzato dal Pd vastese, allo scopo di mantenere accesi i riflettori sulle esigenze sanitarie del nostro territorio, così come si era fatto in occasione del convegno del 16 aprile scorso, promosso da Abruzzo Civico. Ribadire la necessità di attivare alcune unità operative (lungodegenza, emodinamica, etc) nell' attuale presidio e procedere per costruire il nuovo ospedale di Vasto, di potenziare e riorganizzare la rete della sanità territoriale del Vastese, potenziando i distretti sanitari di Vasto e San Salvo, di definire il destino della Rsa di Vasto, iniziata e mai finita, di potenziare l' emergenza­urgenza sul territorio del vastese, crediamo possa essere un viatico politico sul quale è possibile interagire tra tutti quelli che hanno a cuore le sorti del territorio». (a.b. ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25 giugno 2015

milanofinanza.it Salute e Sanità

Le News più lette Tutte MILANO (MF­DJ)­­ Astaldi ha firmato un finanziamento da circa 880 milioni di euro per la realizzazione e successiva gestione in regime di concessione dell' Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia. L' investimento complessivo, si legge in una nota, ammonta a 1,1 miliardi di euro e portera' alla realizzazione di una delle piu' grandi strutture sanitarie al mondo per numero di posti letto. La cerimonia della firma si e' tenuta oggi a Istanbul, alla presenza del Ministro della Salute turco, Mehmet Muezzinoglu. Il contratto di concessione prevede la realizzazione e la successiva gestione di una struttura ospedaliera ad alta specializzazione, che rendera' disponibili 3.566 nuovi posti letto e si estendera' su una superficie complessiva di 1.071.000 metri quadrati. inoltre prevista la realizzazione di un hotel, un centro congressi, aree commerciali varie e un parcheggio da 11.000 posti, nonche' la fornitura di attrezzature elettromedicali e arredi. Committente dell' iniziativa e' il Ministero della Salute t u r c a ( M o h ) . L e o p e r e s a r a n n o realizzate, in raggruppamento di imprese, da Astaldi (in quota al 51%) e dalla Societa' turca T rkeler (al 49%). Il pool di banche finanziatrici e' composto da Akbank, Banca Imi/ Intesa Sanpaolo , C. Agricole , Deutsche Bank , Is Bankasi, Tskb e Unicredit . Hanno aderito alla sottoscrizione del finanziamento anche istituzioni finanziarie internazionali quali: Ebrd (European Bank for Reconstruction and Development), Ifc (International Finance Corporation), Bstd (Black Sea Trade Development Bank), Deg e l' agenzia italiana per il credito all' esportazione Sace. com/cas (fine) MF­DJ NEWS.

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25 giugno 2015

milanofinanza.it Salute e Sanità

Le News più lette Tutte Astaldi ottiene un maxi finanziamento per una commessa in Turchia. La società ha firmato un finanziamento da 880 milioni di euro per la realizzazione e la gestione dell' Etlik Integrated Health Campus di Ankara, in Turchia, commissionato dal Ministero della Salute turca (Moh). L' investimento complessivo, che ammonta a 1,1 miliardi di euro, porterà alla realizzazione di una delle più grandi strutture sanitarie al mondo per numero di posti letto (3.566) su una superficie complessiva di 1.071.000 metri quadrati, a cui saranno annesse numerose strutture complementari tra cui: un hotel, un centro congressi e diverse aree commerciali oltre a un parcheggio da 11.000 posti. Il progetto sarà realizzato da Astaldi (51%) e dalla Società turca Turkeler (49%). Il pool delle banche finanziatrici è composto da Akbank, Banca Imi/ Intesa Sanpaolo , Credite Agricole, Deutsche Bank , Is Bankasi, Tskb e Unicredit , a cui si aggiungono la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Ebrd), l' IFC (International Finance Corporation), la Bstd (Black Sea Trade Development Bank), Deginvest e l' agenzia italiana per il credito all' esportazione (Sace). Al momento il titolo di Astaldi guadagna ben il 3,13% a 8,395 euro a Piazza Affari. Nell' arco della mattinata ha toccato un top intraday a quota 8,40 euro, livello che non vedeva da metà aprile. Così l' azione si riavvicina ai massimi dell' anno toccati a inizio aprile a 8,55 euro.

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25 giugno 2015

milanofinanza.it Salute e Sanità

Le News più lette Tutte Si è concluso senza accordo l' Eurogruppo sulla Grecia . La riunione è stata riconvocata per sabato mattina. "Sono certo che raggiungeremo un compromesso che aiuti l' Eurozona e la Grecia a superare la crisi", ha detto il premier greco Tsipras. Tuttavia, i tempi i tempi per trovare un accordo sono sempre più stretti, soprattutto sulla scorta delle dichiarazioni del portavoce dell' Fmi, Gerry Rice, che ha affermato "la Grecia sarà dichiarata immediatamente insolvente nei confronti del Fondo monetario internazionale se il 30 giugno non pagherà la quota di prestito da circa 1,7 miliardi di dollari dovuti all' Istituto". Il rendimento del decennale italiano si è attestato al 2,14 , con lo spread Btp/Bund a 128 punti base che, a detta di Goldman Sachs, potrebbe arrivare a 100 punti base nel caso di un accordo tra la Grecia e i creditori internazionali, a 200­250 punti base nel caso dell' introduzione di controlli sui capitali e altre misure per i pagamenti del Governo ellenico, e perfino a 350­400 punti base in caso di Grexit. I dati macroeconomici arrivati dagli Stati Uniti hanno evidenziato un aumento delle spese per i consumi pari allo 0,9%, l' aumento maggiore dal 2009, andando oltre le aspettative degli analisti. Anche il reddito personale si è mostrato in lieve aumento (+0,5%), mentre il risparmio è calato dal 5,4% al 5,1% dopo quattro rialzi consecutivi. I mercati azionari hanno risentito dell' incertezza sugli sviluppi delle trattative greche, con il Dax che ha guadagnato lo 0,02%, il Cac (­0,07%) e l' Ibex (­0,12%). Hanno chiuso in positivo, invece, la piazza greca e quella italiana, con il Ftse Mib che ha superato quota 23.600 punti con un rialzo dello 0,85%. Tra i titoli del settore bancario in evidenza Bpm (+2,39% a 1,00 euro), Bper (+2,82% a 8,35 euro), Intesa Sanpaolo (+1,89% a 3,45 euro), Banco Popolare (+2,07% a 15,80 euro), Unicredit (+1,65% a 6,46 euro) e Mps (+1,25% a 1,94 euro), che in mattinata ha perfezionato la cessione del 10,3% di Anima Holding (+0,61% a 8,22 euro) a Poste Italiane. Tra i petroliferi ha invece performato bene solo Maire Tecnimont (+3,74% a 2,99 euro), su cui Nomura prevede una crescita dei ricavi dall' 1,922 miliardi di quest' anno ai 2,532 miliardi del 2017. Hanno chiuso in territorio negativo Saipem (­1,56%), e Eni (­0,12% a 16,84 euro), con la controllata Saipem , che ha chiuso a 10,07 euro (­ 1,56%), dopo un report di Ubs che ne suggeriva la cessione qualora il gruppo non dovesse riuscire a presentare un convincente piano di rilancio. Chiusura in perdita, nel comparto automobilistico, per Fiat Chrysler Automobiles (­1,22% a 13,78 euro) e Pirelli (­0,46% a 15,29 euro) Tra i media performance sopra le righe di Cairo Communication (+2,87% a 4,80 euro), Mediaset (+2,61% a 4,55 euro) e Mondadori (+1,59% a 1,02 euro). Ha chiuso senza variazioni Telecom Italia a 1,17 euro, dopo che nella notte di ieri Vivendi ha ottenuto l' 8,35% del capitale da parte di Telefonica nel deal legato alla brasiliana Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

milanofinanza.it Salute e Sanità

Gvt. Positive Astaldi (+3,56% a 8,43 euro), che ha ottenuto oggi un maxi­finanziamento da parte del ministero della salute turco per la costruzione e la gestione di uno deo più grandi centri medici al mondo, e Salini Impregilo (+1,74% a 4,20 euro), che ha girato sui massimi da metà aprile dopo un upgrade a mercato chiuso del rating sul credito a lungo termine da parte di Standard&Poor' s, che lo ha portato da BB a BB+.

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26 giugno 2015 Pagina 11

Il Tempo Salute e Sanità

Salute Dovranno rispondere di corruzione, rivelazione del segreto d' ufficio e falsità ideologica.

Lingua blu, 4 funzionari del Ministero a giudizio Sono quattro i dipendenti del ministero della Salute rinviati a giudizio per «aver imposto, attraverso una gestione dispotica e monopolistica dell' emergenza «blue ­tongue», la vaccinazione contro il virus della febbre catarrale su tutto il territorio nazionale». Il giudice dell' udienza preliminare ha circoscritto le campagne vaccinali contestate dalla Procura al periodo che va da gennaio 2008 a gennaio 2009. Nicola Ferrarini, Gaetana Ferri, Ugo Santucci, dirigenti del dipartimento Sanità veterinaria e Virgilio Donini, funzionario dello stesso dicastero, dovranno rispondere nel processo solo delle accu se di corruzione, rivelazione del segreto d' ufficio e falsità ideologica «per aver favorito gli interessi commerciali della ditta Merial Italia spa nella vendita di ingenti quantitativi di vaccino per la «blue ­tongue» non necessari al fabbisogno nazionale e in particolare alla Regione Sardegna». Gli altri capi d' imputazione contestati dalla Procura sono stati prescritti. Il giudice dell' udienza preliminare ha rinviato a giudizio anche Elena Prandini, dipendente della Merial Italia spa, incaricata di fissare gli appuntamenti con i dirigenti ministeriali. La prima udienza del processo si terrà il 7 dicembre davanti alla VII sezione dibattimentale. Nei confronti degli altri 9 indagati il giudice Michela Francorsi ha dichiarato di non doversi procedere perché i reati sono stati prescritti. Quella che si è conclusa ieri è solo la parte dell' inchiesta rimasta a Roma. La procura, infatti, aveva chiesto il rinvio a giudizio per 41 persone, ma nell' udienza dello scorso 15 maggio, il giudice romano ha dichiarato la sua incompetenza territoriale per la maggior parte degli indagati e ha trasmesso gli atti ai Tribunali di Verona, Padova e Pavia. Valeria Di Corrado.

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26 giugno 2015 Pagina 12

Il Giornale Salute e Sanità

Lotta all' obesità, risparmi per 150 miliardi nella Ue in 45 anni Studio Ceis­Tor Vergata di Roma Prevenire l' obesità, correggendo lo stile di vita, significa guadagnare in salute e f a r risparmiare all' Europa 150 miliardi di euro nell' arco di 45 anni. È quanto emerge dai risultati ottenuti dall' applicazione del modello di micro­simulazione della domanda sanitaria nel nostro continente (Italia e altri 12 paesi) nel medio­lungo periodo, basato su strumenti statistici ed econometrici, messo a punto dal Ceis­Università di Roma Tor Vergata in collaborazione con l' Ocse e sviluppato grazie al sostegno di AbbVie Italia. Le proiezioni, derivanti dall' applicazione del modello, sono state raccolte in un Libro bianco presentato ieri a Roma presso l' Auditorium d e l Ministero d e l l a S a l u t e n e l c o r s o d e l convegno «Il sistema sanitario alla prova della sostenibilità. Nuovi strumenti e soluzioni concrete per un traguardo possibile». Dalla ricerca emerge che a mettere a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari concorrono diversi fattori. Innanzi tutto il preoccupante aumento delle malattie croniche, che pesano fino all' 80 per cento sulla spesa sanitaria dei paesi europei e sono la causa di 9 decessi su 10. Poi il progressivo invecchiamento della popolazione, considerando che nel 2050 il 37 per cento degli europei avrà più di 60 anni. Al tempo si assiste a un crescente diffondersi dei problemi legati a obesità e sovrappeso in più della metà dei paesi Ocse, fino ad interessare oltre il 50 per cento della popolazione. L' effetto combinato di questi elementi, determina una forte pressione sulla spesa e pone seriamente a rischio la tenuta dei sistemi sanitari. Per questo la sfida, secondo l' Ocse, è prevedere l' evoluzione futura della spesa sanitaria in tutti paesi industrializzati attraverso modelli di previsione, come questo della micro­simulazione della domanda messo a punto da Tor Vergata.

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26 giugno 2015

lastampa.it Salute e Sanità

Mamma sì, ma non oltre i 43 anni L' Sos degli specialisti: le donne si illudono, la gravidanza non si può ritardare troppo. Nicole Kidman ha avuto una bambina a 43 anni e ora ne sogna un altro a 47 suonati. Gianna Nannini ha messo al mondo la piccola Penelope Jane a 54. Heather Parisi ha dato alla luce due gemelli a 50 anni, mentre Carmen Russo è rimasta incita alla bellezza di 53. La lista delle vip diventate mamme molto in là negli anni è lunga. Ma sfoggiare sulle riviste un pancione dopo i 43 anni rischia di lanciare un messaggio fuorviante e cioè che si può concepire a qualsiasi età. L' allarme è stato lanciato dagli esperti in occasione del meeting annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology che si è tenuto a Lisbona. «La maggior parte delle gravidanze oltre i 43 anni sono possibili grazie all' ovodonazione, cioè alla tecnica di fecondazione eterologa che prevede l' utilizzo degli ovociti di una donatrice», dice Filippo Maria Ubaldi, responsabile clinico del Centro di medicina della riproduzione Genera di Roma. L' età giusta . La scelta di mettere al mondo un bambino, sia spontaneamente sia con l' aiuto delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, ha purtroppo una data di scadenza. «Per avere maggiori probabilità di concepire naturalmente ­ spiega Ubaldi ­ non bisogna superare la soglia dei 35 anni». L' ideale sarebbe concepire a 20 anni, quando le probabilità di rimanere incinta dopo un rapporto sessuale sono del 30­40%. «Già a 30 anni ­ sottolinea l' esperto ­ le probabilità di concepire scendono al 20%». Procreazione assistita . Anche con l' aiuto delle più moderne tecniche di fecondazione assistita è impossibile «ringiovanire» le cellule riproduttive di una donna. «Se si vogliono avere delle possibilità reali di concepire un bambino dopo i 43 anni, bisogna utilizzare i propri ovociti preventivamente congelati in età più giovane o quelli di una donatrice», dice Ubaldi. Ma anche in questo caso non ci sono garanzie. «Portare avanti una gravidanza a 40 anni ­ spiega ­ non è come quando si hanno 20 anni. Anche se gli ovociti sono giovani, l' utero non lo è altrettanto. Questo significa che la donna è esposta a un maggior rischio di complicazioni: gestosi, parti pre­termine, ipertensione». Il futuro della ricerca . I più visionari probabilmente rimarranno delusi da quanto accadde nei laboratori e nei centri medici. La ricerca non ha infatti ambizioni nel prolungare ad oltranza la fertilità. «Il lavoro ­ spiega Ubaldi ­ è più focalizzato nel miglioramento dell' efficienza dei trattamenti. Significa che gli sforzi sono concentrati nell' ottimizzare le attuali probabilità di concepimento, nella riduzione del rischio aborti e complicanze». Progetti di ricerca . Non a caso i due progetti italiani che si sono aggiudicati il «Grant for Fertility Innovation», il premio indetto ogni anno da Merck Serono, riguardano lo sviluppo di due metodi che hanno lo scopo di migliorare le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Uno porta la firma di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 <­­ Segue

lastampa.it Salute e Sanità

Antonio Capalbo, responsabile del programma Pgd­Pgs dei centri Genera di Medicina della riproduzione e direttore del laboratorio Genetyx. «Il nostro obiettivo ­ sottolinea ­ è sviluppare un metodo rapido e non invasivo, basato sull' analisi di miRna, per selezionare l' embrione con la maggior competenza riproduttiva, aumentando il successo della fecondazione assistita». L' altro progetto è guidato da Paola Vigano, coordinatrice del Laboratorio di riproduzione assistita dell' Ospedale San Raffaele di Milano. «Lavoriamo ­ dice ­ a un metodo basato sull' analisi dell' esosoma, che permetterà di scegliere l' embrione che ha maggiori probabilità di impianto». La sensibilizzazione . L' età è al centro anche di diverse iniziative pubbliche e private. Nel Piano nazionale per la fertilità, promosso dal ministero della Salute, si sottolinea l' importanza di ricordare alle donne che la fertilità diminuisce al crescere dell' età. Non a caso l' edizione di quest' anno del «Fertility 2.0 Award», il premio Merck Serono rivolto agli utenti web, è stata emblematicamente intitolata «Le età della fertilità: il tempo dell' attesa».

valentina arcovio

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25 giugno 2015

Quotidiano Sanità Salute e Sanità

Medicina convenzionata e area del 118. Smi a Lorenzin e Chiamparino: "Istituire tavolo separato per settore" Consegnata alla Sisac una bozza di nuova Convenzione per l' Emergenza Sanitaria Territoriale. "No a ridimensionamento. Occorre ridefinire l' atto d' indirizzo per il settore". Consentire transizione alla dirigenza e percorsi di carriera ad hoc tra le proposte. LA LETTERA. 25 GIU ­ "Non si può eludere e ridimensionare il ruolo dell' emergenza­urgenza nella riorganizzazione delle cure primarie e del territorio e, quindi, dalle trattative in corso per la nuova Convenzione della Medicina Generale". Con questo messaggio (contenuto in una lettera inviata oggi, che trovate di seguito) il Segretario nazionale del Sindacato dei Medici Italiani­Smi, Giuseppina Onotri , e la Responsabile nazionale Smi del settore 118 per l' area Convenzionata, Fabiola Fini, si rivolgono al ministro Beatrice Lorenzin e a l presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. Nella missiva si chiede, intanto, un tavolo tecnico separato per l' emergenza sanitaria territoriale­118, quindi la ­ ridefinizione dell' Atto di Indirizzo. Consegnata alla SISAC (presente all' incontro anche il Responsabile Regionale del 118 SMI Sicilia, Emanuele Cosentino) una bozza di nuova Convenzione per l' Emergenza Sanitaria Territoriale, frutto del lavoro della Commissione Nazionale Smi­118 (di seguito i punti salienti). Per Pina Onotri, segretario generale Smi, la lettera e il documento consegnato alla Sisac vogliono essere, "un contributo fattivo per riaprire il confronto sulla nuova Convenzione, che non può escludere l' area dell' emergenza. Come giustamente si scrive nel documento, il 118 ha contribuito egregiamente per le proprie competenze alla domanda di salute nell' h24. Quindi, sembra un assurdo che si parli di mettere in rete le professionalità che operano sul territorio, di ottimizzare le risorse e i servizi, è si ometta quanto sia fondamentale il "ruolo di cerniera" tra il sistema ospedaliero e quello territoriale svolto dall' Emergenza". Per la Responsabile nazionale del settore per l' area Convenzionata, Fabiola Fini, "Regioni e Governo devono fare un passo indietro sulla clamorosa elusione e ridimensionamento del ruolo dell' emergenza­urgenza dalle trattative, per farne, quindi, due in avanti nella direzione, corretta, della tanto declamata necessità di riorganizzare le cure primarie. La nuova Convenzione deve prevedere anche la riapertura del tavolo per il 118. Tanti i temi da affrontare, dal nodo irrisolto della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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formazione, passando per la crescente demedicalizzazione dei servizi, quindi da risolvere il caos organizzativo creato da alcune regioni con la confusione di ruoli tra continuità assistenziale, emergenza­ urgenza e sull' assistenza h24. Infine sul piano professionale: l' assenza di tutele adeguate per i professionisti del settore, il mancato riconoscimento del lavoro usurante e della maternità per le donne. E per concludere il mancato passaggio alla dipendenza di molti operatori ancora in regime di convenzione". "È necessario ­ conclude Fini ­ proseguire gli sforzi e la mobilitazione, con Governo e Regioni, per aprire un tavolo tecnico sull' emergenza convenzionata che consenta di inserire a pieno titolo anche questo settore nelle trattative per il rinnovo dell' Acn, anche ridefinendo l' Atto di Indirizzo". Lo Smi ha, quindi, riassunto in 11 punti le priorità per una nuova convenzione dell' area: 1. è necessaria una normativa di transizione per l' emergenza­118 che porti progressivamente, su richiesta del singolo interessato, al passaggio alla dirigenza di tutti i medici in servizio convenzionati, precari, con contratti atipici, che abbiano maturato 5 anni di anzianità di incarico, prevedendo comunque i nuovi accessi in area convenzionata (necessari per garantire il turn­over dei professionisti). Per tutti i nuovi accessi, passaggio a richiesta alla dirigenza dopo 5 anni di servizio. 2. È necessario disciplinare il percorso per l' accesso all' area con un solo profilo, la dirigenza medica, contestualmente uniformando lo stato giuridico degli operatori che attualmente, a vario titolo, vi operano. 3. Il medico incaricato di emergenza sanitaria territoriale deve partecipare, a pieno titolo, a progetti obiettivo regionali ed aziendali nell' area dell' urgenza­emergenza. 4. Ai medici di emergenza sanitaria territoriale deve essere riservata, nella organizzazione dei corsi di formazione e aggiornamento del personale medico almeno 1/3 dei posti di docenza. 5. Ai medici di emergenza sanitaria territoriale debbono essere attribuiti compiti di formazione e aggiornamento nella materia specifica 6. Ai medici incaricati di emergenza sanitaria territoriale possono essere attribuiti compiti di verifica costante della qualità delle prestazioni erogate (VRQ). 7. Ai medici di medicina generale a rapporto orario sono garantite le tutele di cui al Dlg 66/2003 (e s.m.i.) in tema di tutela di orario di lavoro e lavoro notturno ed usurante. Gli oneri economici derivanti dalla presente proposta sono a carico dell' ente previdenziale di appartenenza e non incidono sul bilancio dello Stato o della Regione. In relazione alla pari opportunità si chiede che le colleghe in gravidanza vengano adibite a mansioni diverse dal lavoro notturno e che la gravidanza stessa possa essere considerato un titolo di servizio o equiparata al servizio di leva. Sono da garantire le analoghe tutele giuridico­amministrative ed economiche previste per i medici dirigenti (ferie, malattia, infortuni, aspettativa, diritto di adozione e/o di affido, del part­time in caso di malattie oncologiche e/o invalidanti ecc.). Sono da prevedere idonee sedi di servizio e sicurezza del lavoro. I medici a rapporto orario a cui sia riconosciuta l' inidoneità specifica al lavoro o all' attività su mezzi mobili di soccorso in ogni caso, compreso lo stato di gravidanza sin dal suo inizio, deve essere ricollocato in altra articolazione organizzativa dell' Azienda. 8. Ai medici a rapporto orario spetta un periodo annuale retribuito di astensione obbligatoria dal lavoro per riposo pari a 30 giorni non festivi. 9. Percorso di CARRIERA DEL MEDICO DI EMERGENZA, con istituzione di unità operative semplici 118 coordinate dai medici 118. 10. Riaffermazione del diritto al rimborso dei distacchi sindacali per i medici sindacalisti che svolgono attività a quota oraria come i medici 118 convenzionati. 11. Individuazione per i medici a rapporto orario dei contingenti minimi in caso di sciopero.

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Milano, chirurghi fantasma: la Regione manda ispezioni a raffica negli ospedali Controlli a tappeto negli ospedali di Milano, per individuare eventuali irregolarità. Li ha decisi la Regione Lombardia dopo lo scoppio della nuova inchiesta sul San Raffaele. Dove, secondo il pm Giovanni Polizzi e la guardia di finanza, tra il 2011 e il 2013 oltre 4mila interventi sarebbero stati fatti senza rispettare i "requisiti di accreditamento " e le équipe mediche sarebbero state solo "in apparenza regolarmente costituite". Con una presunta truffa ai danni del servizio sanitario d a 3 0 milioni, secondo i calcoli della Corte dei conti regionale. Una bufera che ha travolto, ancora una volta, l' ospedale fondato da don Luigi Verzè, oggi controllato dal gruppo Rotelli, dopo il crac per il quale è tuttora in carcere il lobbista Pierangelo Daccò. Bufera che avrebbe spinto Palazzo Lombardia ad approfondire la situazione. Aumentando, come delineato con un' informativa durante la riunione di giunta di venerdì scorso, i controlli e dando mandato alle 15 Asl regionali di potenziare le ispezioni negli ospedali. Valutata anche l' ipotesi, per il momento però accantonata, di disporre il fermo amministrativo sui rimborsi che, secondo il pm, via Olgettina ha ricevuto in seguito ai presunti interventi irregolari. I controlli saranno fatti sia sul piano amministrativo ­ per verificare eventuali irregolarità nella compilazione delle cartelle ­ sia su quello sanitario, sull' effettivo svolgimento delle operazioni e il decorso dei pazienti. Una decisione, quella della Regione, che segue quella della Corte dei conti di passare sotto la lente d' ingrandimento proprio il lavoro degli organi di verifica del Pirellone. I giudici contabili non escludono un omesso controllo, e per questo intendono verificare l' operato dei Noc (Nuclei di controllo regionale) dal 2011 in poi, per capire come mai le ispezioni al San Raffaele siano iniziate solo due anni dopo. La nuova inchiesta su via Olgettina è infatti cominciata dopo che, nel gennaio 2013, l' allora direttore della Sanità Carlo Lucchina chiese agli ispettori dell' Asl milanese di verificare la situazione dell' ospedale, in seguito a una segnalazione anonima. Partita proprio da alcuni degli specializzandi della struttura, che denunciavano la mancata presenza in sala dei medici responsabili durante gli interventi. Sugli autori della missiva c' è però un giallo: in un' altra comunicazione, inviata ai colleghi il 25 gennaio di quell' anno, i rappresentanti degli specializzandi del San Raffaele si dicono all' oscuro di "una lettera che sarebbe stata sottoscritta da tutti gli specializzandi e inviata all' Asl p e r denunciare uno stato di sfruttamento". Definendo quelle che girano per l' ospedale come "false voci". Fatto sta che è proprio quel giorno che gli ispettori Asl arrivano al San Raffaele. Dove passano al setaccio 17 schede Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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anestesiologiche e 257 verbali operatori, relativi a operazioni eseguite tra il 7 e il 20 gennaio dello stesso anno. E trovano diverse irregolarità, come emerge dalla diffida che l' Asl ha inviato all' ospedale l' 8 aprile successivo. In 16 casi, scrivono gli ispettori, gli interventi erano privi del "numero di operatori minimi previsti". In altri 22 "si riscontra una sovrapposizione oraria fra due o più interventi" per gli stessi medici, con il risultato di "non rendere evidente quale operatore sia stato effettivamente presente nel corso del singolo intervento chirurgico". Anomalie che spingono l' Asl non solo a sanzionare l' ospedale, ma a trasmettere gli atti in procura. Di qui l' inchiesta, culminata con l' avviso di chiusura indagini inviato la scorsa settimana a nove tra dirigenti e primari del San Raffaele. Che, dal canto suo, ha respinto le accuse definendole "insussistenti" e ha ribadito che tutte le operazioni sono state fatte "a regola d' arte".

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Milano. Da Regione controlli a tappeto negli ospedali per possibili irregolarità nelle cartelle cliniche e in sala operatoria Le verifiche, secondo quanto riporta Repubblica , sono scattate a seguito dell' inchiesta sul San Raffaele. Qui, secondo la Guardia di finanza, tra il 2011 e il 2013 sarebbero stati effettuati oltre 4mila interventi senza rispettare i "requisiti di accreditamento" e le équipe mediche sarebbero state solo "in apparenza regolarmente costituite". L' ipotesi è di truffa al servizio sanitario per 30 mln. 25 GIU ­ La Regione Lombardia ha dato il via ad una serie di controlli a tappetto negli ospedali milanesi per verificare eventuali irregolarità. Secondo quanto riporta il sito on line di Repubblica , la decisione del Pirellone sarebbe frutto di quanto emerso dall' inchiesta sul San Raffaele. Qui, secondo la Guardia di Finanza, tra il 2011 e il 2013 sarebbero stati effettuati oltre 4mila interventi senza rispettare i "requisiti di accreditamento" e le équipe mediche sarebbero state solo "in apparenza regolarmente costituite". L' ipotesi è di truffa ai danni servizio sanitario per 30 mln, secondo i calcoli della Corte dei Conti regionale. I controlli saranno fatti sia sul piano amministrativo, per verificare eventuali irregolarità nella compilazione delle cartelle, s i a s u q u e l l o sanitario, s u l l ' e f f e t t i v o svolgimento delle operazioni e il decorso dei pazienti. Una decisione, quella della Regione, che segue quella della Corte dei conti di passare sotto la lente d' ingrandimento proprio il lavoro degli organi di verifica del Pirellone. I giudici contabili non escludono un omesso controllo, e per questo intendono verificare l' operato dei Noc (Nuclei di controllo regionale) dal 2011 in poi, per capire come mai le ispezioni al San Raffaele siano iniziate solo due anni dopo. La nuova inchiesta sul San Raffaele ­ come ricorda Repubblica ­ è cominciata dopo che, nel gennaio 2013, l' allora direttore della Sanità Carlo Lucchina chiese agli ispettori dell' Asl milanese di verificare la situazione dell' ospedale a seguito di una segnalazione anonima. Passate al setaccio 17 schede anestesiologiche e 257 verbali operatori, relativi a operazioni eseguite tra il 7 e il 20 gennaio dello stesso anno, gli ispettori trovano diverse irregolarità, come emerge dalla diffida che l' Asl ha inviato all' ospedale l' 8 aprile successivo. In 16 casi, scrivono gli ispettori, gli interventi erano privi del "numero di operatori minimi previsti". In altri 22 "si riscontra una sovrapposizione oraria fra due o più Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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interventi" per gli stessi medici, con il risultato di "non rendere evidente quale operatore sia stato effettivamente presente nel corso del singolo intervento chirurgico". Sono proprio queste anomalie a spingere l' Asl a sanzionare l' ospedale e a trasmettere gli atti in Procura. Prende il via da qui l' inchiesta, culminata con l' avviso di chiusura indagini inviato la scorsa settimana a nove tra dirigenti e primari dell' ospedale milanese.

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Morto dopo terapia innovativa contro i tumori: 7 indagati Medici di Cisanello sotto inchiesta per omicidio colposo Vittima di 45 anni. Accertamenti sulla reazione alle cure. PISA. Una terapia innovativa su un paziente aggredito da un tumore in fase avanzata. Il decesso improvviso dopo l' ultimo trattamento ha innescato una raffica di avvisi di garanzia che hanno raggiunto sette medici in servizio nelle varie unità operative dalle quali l' uomo era stato seguito prima della morte.La Procura ha iscritto sul registrato degli indagati i sette medici con l' ipotesi di reato di omicidio colposo. Il decesso del paziente, Fabio Reale, 45enne di Formia in cura a Cisanello per un tumore al fegato, risale a metà maggio con l' autopsia effettuata due giorni dopo. Gli indagati si sono affidati all' avvocato Patrizio Pugliese per la parte legale e alla dottoressa Chiara Toni per l' aspetto medico riferito all' esito dell' autopsia. Tra i sette indagati ci sono i medici in servizio il 13 maggio a medicina nucleare, oncologia, fisica sanitaria, radiodiagnostica, rianimazione 3, anestesia e rianimazione 1. Sotto la lente della magistratura c' è una terapia innovativa eseguita anche a Cisanello, quella di aggredire il tumore al fegato con l' uso di boli radioattivi. Una tecnica relativamente nuova e invasiva, come lo sono quelle pratiche che devono misurarsi con neoplasie che più di altre, per gravità e vulnerabilità di organi attaccati, sono difficili da sconfiggere. Le condizioni del paziente erano assai delicate e precarie. La morte è sopraggiunta dopo un trattamento che ora la Procura vuole accertare se abbia avuto effetti letali. Una reazione imprevista alla terapia che ha portato alla morte il paziente. Le verifiche vanno avanti per chiarire cosa è successo nella sequenza precedente all' arresto cardiaco. Il nesso causa­ effetto tra terapia e decesso sarà il tema centrale nei riscontri sul comportamento seguito dai medici, ma anche sull' adozione delle cure adottate per ridurre l' estensione del tumore al fegato e concluse con un lutto.Pietro Barghigiani©RIPRODUZIONE RISERVATA.

di Pietro Barghigiani

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Morto dopo terapia innovativa contro i tumori: 7 indagati Medici di Cisanello sotto inchiesta per omicidio colposo. Vittima di 45 anni. Accertamenti sulla reazione alle cure. PISA. Una terapia innovativa su un paziente aggredito da un tumore in fase avanzata. Il decesso improvviso dopo l' ultimo trattamento ha innescato una raffica di avvisi di garanzia che hanno raggiunto sette medici in servizio nelle varie unità operative dalle quali l' uomo era stato seguito prima della morte. La Procura ha iscritto sul registrato degli indagati i sette medici con l' ipotesi di reato di omicidio colposo. Il decesso del paziente, Fabio Reale , 45enne di Formia (Latina) in cura a Cisanello per un tumore al fegato, risale a metà maggio con l' autopsia effettuata due giorni dopo. Gli indagati si sono affidati all' avvocato Patrizio Pugliese per la parte legale e alla dottoressa Chiara Toni per l' aspetto medico riferito all' esito dell' autopsia. Tra i sette indagati ci sono i medici in servizio il 13 maggio a medicina nucleare, oncologia, fisica sanitaria, radiodiagnostica, rianimazione 3, anestesia e rianimazione 1. Sotto la lente della magistratura c' è una terapia innovativa eseguita anche a Cisanello, quella di aggredire il tumore al fegato con l' uso di boli radioattivi. Una tecnica relativamente nuova e invasiva, come lo sono quelle pratiche che devono misurarsi con neoplasie che più di altre, per gravità e vulnerabilità di organi attaccati, sono difficili da sconfiggere. Le condizioni del paziente erano assai delicate e precarie. La morte è sopraggiunta dopo un trattamento che ora la Procura vuole accertare se abbia avuto effetti letali. Una reazione imprevista alla terapia che ha portato alla morte il paziente. Le verifiche vanno avanti per chiarire cosa è successo nella sequenza precedente all' arresto cardiaco. Il nesso causa­ effetto tra terapia e decesso sarà il tema centrale nei riscontri sul comportamento seguito dai medici, ma anche sull' adozione delle cure adottate per ridurre l' estensione del tumore al fegato e concluse con un lutto.

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Nozze tra Mantova e Cremona: è braccio di ferro sugli ospedali Lunedì in commissione si approva la riforma. Consiglieri e sindaci preparano un documento comune Le alternative: una sola Asst in sinergia o due aziende separate ma con il rischio di perdere Viadana. Nozze difficili quelle tra Mantova e Cremona in materia di sanità pubblica. Le due province "filano" da tempo sotto l' egida della Regione che sta riscrivendo la riforma sanitaria, ma quando ci si incammina verso l' altare i rapporti si raffreddano. Tutti concordi che si d o v r e b b e p a r l a r e d i sanità e d i riorganizzazione dei servizi, ma alla fine quello che tiene banco nella discussione infinita sulla r i f o r m a d e l l a sanità l o m b a r d a è l a "zonizzazione" o "territorializzazione" che dir si voglia. Di fatto che cosa resta, dove e chi comanda. Lunedì prossimo la commissione sanità regionale dovrebbe licenziare l' allegato che riguarda proprio la zonizzazione, ovvero la nuova geografia sanitaria della Val Padana. In ballo ci sono interessi comuni, ma anche frizioni, tra Mantova e Cremona, con possibili integrazioni e unificazioni. I consiglieri regionali mantovani, Annalisa Baroni, Marco Carra e Andrea Fiasconaro, preferiscono parlare di "sinergie" tra province, tirando la fune verso il territorio virgiliano. Alla fine, però, tra le due province più che di alleanza si rischia di cadere in un braccio di ferro. È quanto emerso anche ieri sera al confronto di Bozzolo con i consiglieri mantovani, i vertici della sanità mantovana e decine di sindaci: la Baroni ha criticato apertamente i colleghi cremonesi («vogliono fare la parte del leone»). Si profila, intanto, un documento comune di tutto il territorio mantovano a difesa di Asl e Poma.E allora vediamo le possibilità opzioni, due in sostanza, che lunedì saranno esaminate dalla commissione sanità. LE NUOVE ASL. Sembra la partita più facile da giocare: le due Asl di Mantova e Cremona diventeranno un' unica Ats (agenzia di tutela della salute), con compiti di programmazione dell' offerta sanitaria, di accreditamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie, di negoziazione e acquisto delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Dalle 15 attuali si passerà a otto. Ecco l' ipotesi più probabile: Val Padana (Cremona e Mantova), Città Metropolitana di Milano, Insubria (Varese e Como), Brianza (Monza e Lecco), Bergamo e provincia, Pavese e Lodigiano, Brescia e provincia (con eccezione della Valcamonica), ATS Sperimentale della Montagna (provincia di Sondrio, Valcamonica e altre zone montane). La sinergia Mantova­Cremona sembrerebbe quindi cosa quasi fatta. Ora si pone il problema Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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della "cabina d i regia" o della "testa pensante", come la chiama qualcuno, e al momento la lancetta sembra pendere su Cremona. LE NUOVE AZIENDE OSPEDALIERE. Si chiameranno Aziende Socio Sanitarie Territoriali (Asst) e a loro spetterà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Al posto delle attuali 29 aziende ospedaliere, è prevista l' istituzione di 22 Asst a cui si dovrebbero aggiungere altre 5 aziende ospedaliere, tre delle quali istituite per presenza di ospedali con più di mille posti letto (Niguarda, Brescia e Bergamo) e due per la loro particolarità milanese (Sacco e San Paolo). A questo punto per il nostro territorio si aprono due possibilità. Ipotesi numero 1: le due aziende ospedaliere e future Asst Mantova e Cremona manteranno la loro autonomia, ma con il rischio che il distretto del Viadane finisca sotto il comando cremonese. Ipotesi numero 2: sinergia tra le due aziende ospedaliere e nascita di una unica Asst Mantova­Cremona, con il mantenimento dei servizi dove sono. Ma a questo punto, come per le nuove Ats, c' è da decidere dove sarà la famosa "testa pensante". E qui la temperatura scende. I tre consiglieri regionali mantovani, Annalisa Baroni (Forza Italia), Marco Carra (Pd) e Andrea Fiasconaro (M5Stelle) la vorrebbero a Mantova, anche per riequilibrare la bilancia in seguito all' ipotizzata direzione dell' Ats unica a Cremona. Questa ipotesi, però, sembra non piacere molto ai cremonesi e soprattutto al consigliere di maggioranza Carlo Malvezzi (Ncd): «Sono due anni che studio la riforma ­ sottolinea Anna Lisa Baroni ­ e me ne sono sempre stata buona al mio posto, senza sparate sui giornali o altro. Adesso però è arrivato il momento di dire la nostra, perché ho capito che da parte del collega Malvezzi di Cremona non ci sarebbe sintonia di intenti. Comunque sappia che non gli permetteremo di portare tutto al di là del nostro confine». Anche il consigliere di minoranza Marco Carra (Pd) spinge sull' ipotesi di un' Asst Mantova­Cremona con regia virgiliana.

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Ogm. Nel 2014 non rilevata alcuna non conformità. Prodotti alimentari in Italia rispettano requisiti Il report del Ministero Accertate 40 positività, di cui 28 in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Nel complesso il mercato ha garantito una corretta informazione al consumatore. Emerge anche un' accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell' UE. IL REPORT. 25 GIU ­ L' attività di monitoraggio effettuata nel corso del 2014 dal Ministero della Salute su 791 campioni di Ogm prelevati sul territorio nel settore alimenti non ha rilevato alcuna con conformità. La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati nel circuito biologico sono diminuiti rispetto all' anno precedente. Relativamente alle matrici analizzate, 633 campioni nel circuito convenzionale e 158 nel circuito biologico, si osserva che circa il 28% (223 campioni) ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste; il 22% (174 campioni) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale; il 18% (144 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria; circa 9% (70 campioni) pasta e noodles; l' 8% (60 campioni) snacks, dessert e altri alimenti; il 5% (37 campioni) prodotti per lattanti e bambini fino ad arrivare a diverse matrici quali preparazioni gastronomiche; integratori alimentari, legumi e semi oleaginosi con percentuali al disotto del 3,5 %. Le positività accertate, nel circuito convenzionale, sono in totale 40:i il maggior numero di positività, 28, è dovuto alla soia GM Roundup Ready (MON 40­3­2) in particolare in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Altre 5 positività hanno riguardato la soia MON89788, altre 3 il mais DAS 1507, 2 anche il mais MON 810. Il numero delle positività non corrisponde necessariamente al numero di campioni positivi, in quanto più positività, rispetto a diversi eventi di trasformazione, possono essere riscontrate nello stesso campione. Per i campioni del circuito biologico le 3 positività sono tutte riconducibili alla soia GM Roundup Ready (MON 40­3­2). Particolare attenzione è stata posta alle fasi di controllo all' importazione. Nel corso del 2014 i campionamenti risultano essere stati 114, un numero in flessione rispetto a quello dell' anno precedente, nonostante ciò sono fortemente diminuite le positività rilevate. Le matrici maggiormente interessate sono state pasta e noodles (48%), prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria (20%) granelle, creme e farine di mais, di riso e miste (17%), legumi e semi oleaginosi (7%). Il controllo all' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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importazione ha rilevato una sola positività al di sotto dello 0.1% relativa alla presenza di soia RR in un campione di granelle, creme e farine di mais, di riso e miste proveniente dagli USA, prelevato dall' USMAF di Milano Malpensa. In tal senso i risultati indicano un' accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell' UE , soprattutto cinesi in quanto i principali controlli effettuati sono su pasta e noodles a base di riso. Ciò è in linea anche con la diminuzione delle notifiche di allerta pervenute al sistema RASFF nel 2014 da parte dei degli Stati membri, soltanto 4 notifiche per prodotti a base di riso proveniente dalla Cina. Ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici . L' accesso ai dati del database nazionale, attraverso il Cruscotto di Reportistica Sanitaria (CRS), consente alle Regioni e P.A. di consultare e validare direttamente i dati di loro competenza. Nonostante tale opportunità anche quest' anno permangono alcune difficoltà nel rispettare i tempi stabiliti, ciò è dovuto soprattutto alla disomogenea distribuzione dei campionamenti nell' arco dell' anno. Nel complesso è confermato che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d' etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. Inoltre la presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse.

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Ogm. Nel 2014 non rilevata alcuna non conformità. Prodotti alimentari in Italia rispettano requisiti. Il report del Ministero Accertate 40 positività, di cui 28 in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Nel complesso il mercato ha garantito una corretta informazione al consumatore. Emerge anche un' accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell' UE. IL REPORT. 25 GIU ­ L' attività di monitoraggio effettuata nel corso del 2014 dal Ministero della Salute su 791 campioni di Ogm prelevati sul territorio nel settore alimenti non ha rilevato alcuna con conformità. La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati nel circuito biologico sono diminuiti rispetto all' anno precedente. Relativamente alle matrici analizzate, 633 campioni nel circuito convenzionale e 158 nel circuito biologico, si osserva che circa il 28% (223 campioni) ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste; il 22% (174 campioni) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale; il 18% (144 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria; circa 9% (70 campioni) pasta e noodles; l' 8% (60 campioni) snacks, dessert e altri alimenti; il 5% (37 campioni) prodotti per lattanti e bambini fino ad arrivare a diverse matrici quali preparazioni gastronomiche; integratori alimentari, legumi e semi oleaginosi con percentuali al disotto del 3,5 %. Le positività accertate, nel circuito convenzionale, sono in totale 40:i il maggior numero di positività, 28, è dovuto alla soia GM Roundup Ready (MON 40­3­2) in particolare in campioni di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale. Altre 5 positività hanno riguardato la soia MON89788, altre 3 il mais DAS 1507, 2 anche il mais MON 810. Il numero delle positività non corrisponde necessariamente al numero di campioni positivi, in quanto più positività, rispetto a diversi eventi di trasformazione, possono essere riscontrate nello stesso campione.Per i campioni del circuito biologico le 3 positività sono tutte riconducibili alla soia GM Roundup Ready (MON 40­3­2). Particolare attenzione è stata posta alle fasi di controllo all' importazione. Nel corso del 2014 i campionamenti risultano essere stati 114, un numero in flessione rispetto a quello dell' anno precedente, nonostante ciò sono fortemente diminuite le positività rilevate. Le matrici maggiormente interessate sono state pasta e noodles (48%), prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria (20%) granelle, creme e farine di mais, di riso e miste (17%), legumi e semi oleaginosi (7%). Il controllo all' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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importazione ha rilevato una sola positività al di sotto dello 0.1% relativa alla presenza di soia RR in un campione di granelle, creme e farine di mais, di riso e miste proveniente dagli USA, prelevato dall' USMAF di Milano Malpensa. In tal senso i risultati indicano un' accresciuta attenzione anche da parte delle Autorità dei paesi terzi verso i prodotti da esportare sul mercato dell' UE , soprattutto cinesi in quanto i principali controlli effettuati sono su pasta e noodles a base di riso. Ciò è in linea anche con la diminuzione delle notifiche di allerta pervenute al sistema RASFF nel 2014 da parte dei degli Stati membri, soltanto 4 notifiche per prodotti a base di riso proveniente dalla Cina. Ruolo fondamentale nella attività di controllo viene svolto dai laboratori pubblici . L' accesso ai dati del database nazionale, attraverso il Cruscotto di Reportistica Sanitaria (CRS), consente alle Regioni e P.A. di consultare e validare direttamente i dati di loro competenza. Nonostante tale opportunità anche quest' anno permangono alcune difficoltà nel rispettare i tempi stabiliti, ciò è dovuto soprattutto alla disomogenea distribuzione dei campionamenti nell' arco dell' anno. Nel complesso è confermato che sul mercato italiano sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti d' etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo una corretta informazione al consumatore. Inoltre la presenza di OGM, autorizzati e non, negli alimenti in Italia continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse.

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26 giugno 2015 Pagina 10

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Piazza Grande Inviate le vostre lettere a : il Fatto Quotidiano 00193 Roma, via Valadier n ° 42 ­ lettere @ ilfattoquotidiano. it. L' integralismo avanza nel disinteresse generale Evidentemente troppo occupati nel dibattere argomenti quali la legge elettorale, la riforma della scuola che ogni volta che viene " riformata " peggiora, le beghe con l' opposizione e all' interno del governo, la tragedia dei migranti che quanto più se ne blatera tanto meno si risolve, e altri argomenti dei quali neppure vale la pena di parlare, i nostri governanti stanno prendendo sottogamba il tragico pericolo di un integralismo che sotto forme e nomi diversi ­Is, Boko Haram e sicuramente altri ancora ­ci minaccia ogni giorno più da vicino, senza nel frattempo smettere di mietere vittime in quei Paesi dei quali, a parole, noi occidentali ci facciamo paladini. L' ennesima strage in Afghanistan, il " sacrificio " kamikaze di una bimba di soli 10 (dieci !) anni, sono solo gli ultimi episodi agghiaccianti. Noi che ci riempiamo la bocca dei diritti umani, della tutela dei minori e di altri sacrosanti argomenti relativi alla protezione dei bambini, non sopportiamo di occuparci di una tale tragedia, di spargere almeno una lacrima sull' innocenza plagiata, usata e sacrificata in Paesi dai quali così spesso pretenderebbero di venire a darci lezioni di civiltà. Due righe in fondo al giornale, poche parole durante un telegiornale, questa è tutta la pietas che ci concediamo di fronte a una vittima sacrificale che non è la prima e non sarà l' ultima. Le stragi per noi diventano tali solo quando si può individuare una matrice razzista, come quella del ragazzetto bianco che in una chiesa battista uccise 9 fedeli neri : ma quale peggior razzismo può esistere di quello che per colpire gli " infedeli " arriva a sacrificare dei bambini innocenti e non in grado di difendersi? Dei bambini del loro stesso sangue, della loro stessa etnia, mandati al macello come bestie, anzi considerati meno delle bestie perché di quelle si habisognoequindisinutrono, sicurano e si proteggono? CHIARA DESTEFANIS Dal ministro Lorenzin risposte poco convincenti Ho letto l' intervista di Marco Lillo al ministro Lorenzin. Le sue risposte vanno analizzate perché, pur passando per uno dei ministri migliori di questo governo, la Lorenzin a me pare in realtà uguale a tutti gli altri suoi colleghi di Ncd. I Politici di governo ed opposizione fanno di tutto per impedire un vero cambio di rotta della Nazione anche rilasciando interviste che rasentano il ridicolo giustificando l' ingiustificabile. !) Alla domanda " Perché il Bambin Gesù riceve questi fondi straordinari per 80 milioni di euro all' anno? ", la Lorenzin Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 10 <­­ Segue

Il Fatto Quotidiano Salute e Sanità

riesce a rispondere : " Si tratta di uno stanziamento ' una tantum', anche se ripetuto nel tempo. Non è una novità ma esiste almeno da una dozzina di anni". Qualcuno può far notare al ministro che " una tantum " significa " una volta soltanto"? Ammettere che uno stanziamento una tantum è divenuto per ora dodecennale è un' ammissione di colpa. 2) Afferma che " dopo il commissariamento della Regione Lazio il fondo transita direttamente dal Ministero dell' Economia e la sua gestione esula dalle competenze ordinarie del ministero della Salute". Bella frase anche questa : cioè lei sta dicendo che il fondo per l' Ospedale, che è appunto un ospedale, invece di transitare per il ministero della Salute, transita per il Ministero dell' Economia? 3) Alla domanda " A questo punto però dopo che sono uscite quelle telefonate in cui i Cardinali se la ridono con Profiti alle spalle del contribuente italiano cosa farete? ", il ministro risponde che il Mef dovrebbe effettuare le verifiche " anche perché non c' è prova che i propositi espressi in quelle telefonate si siano verificati". Ma il problema non è costituito dalla presenza di cattivi propositi, ma solamente dalla capacità o possibilità di realizzarli o meno. Quindi secondo questa linea di pensiero io potrei tranquillamente mandare in un ruolo istituzionale una persona che ha l' intenzione di rubare, lo dichiara anche magari, ma dovrei preoccuparmi solo se riesce a farlo davvero. 4) Ancora la Lorenzin dichiara : " Non sarei per abolire i finanziamenti ma per regolamentarli diversamente. L' ospedale appartiene alla Santa Sede però beneficia di fondi pubblici". E qui arriva l' idea geniale : " Si potrebbe prevedere nella prossima legge di stabilità una forma di pubblicità dei bilanci almeno per la parte erogata dallo Stato". È chiaro che se si fa una legge dove si obbliga alla pubblicità del bilancio solo per gli 80 milioni erogati dallo Stato, per quelli il bilancio sarà impeccabile, mentre con la parte non rendicondata si potranno fare tutto le furberie che uno vuole. 5) Se io ti do 80 milioni di euro per 12 anni, tu o mi ridai i soldi (eventualmente con interessi) o mi dai un controvalore di 960 milioni di quote societarie. Invece ad oggi lo Stato Italiano ha regalato all' Ospedale Bambin Gesù 960 milioni di euro senza esserne proprietario. 6) I pm di Trani hanno chiesto gli arresti domiciliari per Antonio Azzollini. Tali richieste, per il crac dell' ente ecclesiastico sono state adottate in relazione a numerosissimi reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta ed altri. L' effetto è stato un buco finanziario di 500 milioni di euro causato da spreco di denaro pubblico, assunzioni clientelari, bilanci falsificati (2011 e 2012), stipendi e consulenze d' oro. Alla domanda "Secondo lei il Parlamento dovrebbe concedere l' arresto? ", la risposta è la solita della casta : " Mi sono letta il fascicolo e vi ho trovato molte volgarità, uno scenario che fa riflettere ma non ho trovato elementi che giustifichino l' arresto". Io trovo questa intervista ingiustificabile. La Lorenzin dovrebbe lasciare il suo carico soltanto per queste parole, che denotano la sua inadeguatezza ad un ruolo istituzionale e amministrativo così importante. PIERPAOLO IACOPINI DIRITTO DI REPLICA La notizia riportata sul " Fatto Quotidiano " del 14 giugno a p. 8, secondo cui il senatore Antonio Gentile si sarebbe dimesso da sottosegretario per aver tentato di impedire con pressioni la pubblicazione della notizia di un figlio indagato, è falsa ed è destituita di ogni fondamento. È, infatti, da tempo emerso in modo inequivoco ed è stato chiarito ad ogni livello che il senatore Antonio Gentile non è stato coinvolto, né ha visto evocata la propria responsabilità nella vicenda delle asserite pressioni che sarebbero state esercitate, nel febbraio dello scorso anno, nei confronti del direttore e dell' editore del quotidiano locale L' Ora della Calabria, con il supposto fine di evitare che fosse pubblicata la notizia dell' apertura di un' indagine penale nei confronti del figlio, l' avvocato Andrea Gentile. Per i detti fatti è stato sottoposto ad indagine il figlio del senatore Gentile, la cui posizione è stata tuttavia archiviata sin dal 30 giugno 2014, mentre il procedimento segue tutt' ora il suo corso, esclusivamente nei confronti di un soggetto terzo. AVV. DOMENICO GIUGNI Nella didascalia cui fa riferimento l' avvocato è stato specificato che il senatore Gentile non è indagato in alcun modo. Su un punto vorremmo però avere una risposta : se non si è dimesso da sottosegretario per la vicenda del figlio, per quale motivo non siede più al governo? FD' E.

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25 giugno 2015

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Prevenzione e cure mirate per la sostenibilità del sistema sanitario Prevenzione e cure mirate sono la "ricetta" giusta per la sostenibilità del sistema sanitario. Una ricetta che potrebbe portare a risparmi per 150 miliardi di euro in Europa nell' arco di circa 45 anni solo attraverso iniziative di prevenzione dell' obesità, mirate a incidere sui cambiamenti degli stili di vita. E si potrebbe arrivare fino a 200 miliardi con strategie più complessive e di cura, grazie a minori spese per diabete, ipertensione, ictus e malattie cardiache. Soltanto in Italia si riuscirebbero a economizzare 36 miliardi. articoli correlati Road map per la sanità del futuro Lo dimostra l' applicazione del modello di micro­ simulazione della domanda sanitaria in Europa (Italia e altri 12 Paesi) nel medio­lungo periodo, messo a punto dal Ceis­Università di Roma Tor Vergata in collaborazione con l' Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), e sviluppato grazie al sostegno di AbbVie Italia.Le proiezioni realizzate applicando il modello sono state raccolte in un Libro bianco presentato oggi a Roma all' Auditorium del ministero d e l l a Salute, nel corso del convegno 'Il sistema sanitario alla prova della sostenibilità. Nuovi strumenti e soluzioni concrete per un traguardo possibile'. L' aumento delle malattie croniche mette a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari europei Sono diversi i fattori che mettono oggi a rischio la sostenibilità dei sistemi sanitari in Europa. A partire dall' aumento delle malattie croniche, che pesano fino all' 80% sulla spesa sanitaria dei Paesi europei e sono la causa di 9 decessi su 10. C' è poi il progressivo invecchiamento della popolazione: nel 2050 il 37% degli europei avrà più di 60 anni. Si registra, inoltre, una crescente diffusione dei problemi legati a obesità e sovrappeso in più della metà dei Paesi Ocse, fino a interessare oltre il 50% della popolazione. L' effetto combinato di questi elementi determina una forte pressione sulla spesa e pone seriamente a rischio la tenuta dei sistemi sanitari. Tanto che, secondo l' Organizzazione, riuscire a prevedere l' evoluzione futura della spesa sanitaria è una delle sfide cruciali di tutti i Paesi industrializzati. L' Ocse suggerisce quindi l' adozione di modelli di previsione. Il progetto "Road map": investimenti in prevenzione Da qui il progetto della 'Road map' per la sostenibilità presentata oggi, che "si colloca nell' ambito della più vasta iniziativa promossa da AbbVie a livello europeo e che vede coinvolti oltre 20 Paesi in progetti pilota nazionali per la realizzazione di soluzioni concrete finalizzate alla sostenibilità finanziaria del sistemi sanitari", spiega Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia. Il progetto italiano è incentrato sul tema degli investimenti in prevenzione, per i quali nella media Ue è destinato solo il 3%, ricorda Vincenzo Atella, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

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direttore del Centro di studi economici e internazionali­università di Roma Tor Vergata, che conduce lo sviluppo del modello di micro­simulazione della domanda sanitaria. Per Atella, il valore aggiunto del modello è quello di poter confrontare gli effetti di diverse scelte di politica sanitaria e dei diversi interventi sui pazienti. In questo modo il modello di micro­simulazione offre la possibilità di indicare ai decisori politici le scelte più efficaci, fino a individuare ad esempio a quale fascia di popolazione indirizzare una particolare iniziativa di prevenzione.Ma per poter convincere i decisori che questa sia la strategia vincente, è necessario fornire loro gli strumenti che consentano di misurare in modo chiaro e trasparente il rapporto tra investimenti in prevenzione oggi e maggiori benefici domani. "La realizzazione di uno strumento che permetta di effettuare scelte 1 2 Avanti.

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25 giugno 2015

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24zampe.

Quattromila incidenti l' anno provocati da animali vaganti, campagna dell' Enpa contro l' abbandono Ogni anno 4mila incidenti stradali sono provocati da animali vaganti, secondo i dati che l' Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha in mano e diffonde oggi. "E' un costo sociale importante a cui va messo rimedio", afferma Marco Bravi, responsabile comunicazione e sviluppo delle iniziative e presidente del Consiglio Nazionale Enpa. Il claim della campagna contro l' abbandono degli animali "Chi abbandona si abbandona", vuole anche mettere in evidenza come "le persone che maltrattano gli animali, normalmente hanno un approccio prevaricatore che sviluppa su ogni altra categoria debole, come ad esempio le donne oppure i bambini", spiega Bravi. L' INIZIATIVA DELL' ENPA In vista delle vacanze estive, l' associazione mira a dimostrare che "viaggiare con un animale si può". L' emergenza abbandono non riguarda solo i cani ma anche gatti, conigli, cavie e animali esotici. Da Nord a Sud, isole comprese sono un centinaio i banchetti che le Sezioni locali allestiranno sabato 4 e domenica 5 luglio per dire no all' abbandono di animali; un fenomeno che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione e alla crescita del numero di strutture "animal friendly", continua a rappresentare per il nostro Paese una piaga inaccettabile. PER I GATTI E' EMERGENZA Nonostante "le nuove leggi abbiano fatto molto per contrastare gli abbandoni, il problema è ancora molto diffuso. E non riguarda solo i cani. In questo momento abbiamo una emergenza negli abbandoni dei gatti che è aumentato del 50% rispetto agli anni precedenti ­ afferma Bravi ­ provocando la morte di questi animali. Infatti, lo stereotipo che il gatto diversamente dal cane è più autonomo e indipendente non è valido per un animale abituato a casa che non sa vivere per la strada". Calano, invece, gli abbandoni dei cani anche se "i numeri si basano sempre sulle catture, e molti comuni ne fanno meno per problemi di spesa", dice Bravi. Che ricorda come "l' abbandono di un animale sia una vergogna, una crudeltà e una dimostrazione di inciviltà ma anche un reato punito con l' arresto fino ad un anno e un' ammenda da mille a diecimila euro". I DATI SULL' ABBANDONO Secondo quanto rileva l' Enpa, gli animali più abbandonati sono gatti, conigli, cavie e animali esotici. Il ministero della Salute nel 2012 aveva stimato la presenza sul territorio italiano di una popolazione di randagi compresa tra 500mila e 700mila esemplari, mentre i dati relativi agli ingressi nei canili sanitari (la prima struttura cui viene affidato un cane abbandonato) parlano per il 2012 di oltre 104mila abbandoni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Sempre in tema di indicatori, ci sono anche le rilevazioni che l' Enpa conduce presso le proprie strutture, da cui emerge per l' ultimo triennio una flessione degli ingressi canini nell' ordine del 15%. Segui @24zampe.

Guido Minciotti

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25 giugno 2015

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Sentenze.

Responsabilità medica anche lieve esclusa se il decesso non è colpa del primario Responsabilità medica anche lieve esclusa se i l d e c e s s o n o n è colpa d e l p r i m a r i o d i Giampaolo Piagnarelli Deve essere esclusa la responsabilità medica nel caso in cui il decesso del paziente sia avvenuto per cause non diagnosticabili nella fase di ospedalizzazione ... Sanità24 fornisce l' informazione quotidiana più autorevole di taglio economico e normativo dedicata ai temi della sanità. Sei un nuovo cliente? Sei già in possesso di username e password? Accedi.

di Giampaolo Piagnarelli

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25 giugno 2015

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Roma. Dal 2014 oltre 100 persone assistite dallo sportello di consulenza legale dell' Inmp Si è trattato in particolar modo dalla zona dell' Africa Occidentale e Orientale ma anche dall' area Nord Africana e Balcanica o da paesi come l' Afghanistan. Le maggiori problematiche sono legate all' iter delle richieste di protezione internazionale. Lo sportello ha provveduto anche a richiedere permessi di soggiorno umanitari per problemi di salute. 25 GIU ­ Da settembre 2014, l' Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), afferente al Ministero della Salute, ogni martedì ospita dalle 15 alle 17,30, uno Sportello legale gratuito dell' Associazione per gli studi giuridici sull' immigrazione (Asgi), dedicato a tutti coloro che necessitano di consulenza legale con riguardo al diritto all' immigrazione. Lo Sportello è stato istituito su richiesta dell' Inmp all' Asgi e garantito gratuitamente, a turnazione, dagli avvocati dell' Associazione. Dal 2014 sono state ricevute più di 100 persone con problematiche differenti e provenienti da diversi Paesi, in particolar modo dalla zona dell' Africa Occidentale e Orientale ma anche dall' area Nord Africana e Balcanica o da paesi come l' Afghanistan. Le maggiori problematiche sono legate all' iter delle richieste di protezione internazionale (come i ritardi nella data per la Commissione Territoriale, l' esito negativo della Commissione e l' eventuale ricorso, la preparazione della Commissione stessa) nonché tutte le questioni riguardanti i rapporti con gli uffici della Questura come il rinnovo dei titoli di viaggio per coloro che hanno un permesso di soggiorno umanitario, il rinnovo del permesso stesso, la residenza sul territorio, lo smarrimento/furtondei documenti e la difficoltà alla loro riproduzione. Inoltre, è stata riscontrata una diffusa mancanza di conoscenza, da parte dei richiedenti, della propria situazione legale (come gli esiti della Commissione Territoriale e dei ricorsi presentati), delle procedure riguardanti i permessi di soggiorno e delle richieste di cittadinanza. La consulenza legale è stata svolta in loco seguendo l' intero iter giuridico, mentre per alcune situazioni è stato reputato più opportuno procedere ad indirizzare i richiedenti verso associazioni che si occupano di migranti o contattando direttamente avvocati per proseguire con eventuali ricorsi qualora reputato opportuno. L' orientamento è stato fatto verso avvocati qualificati che garantiscono l' accesso al gratuito patrocinio. Con il previo parere del personale medico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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dell' Inmp, e del suo Direttore Generale Concetta Mirisola , si è provveduto anche a richiedere permessi d i s o g g i o r n o u m a n i t a r i p e r p r o b l e m i d i salute e qualora fosse richiesto dalle condizioni fisiche/psicologiche dei richiedenti, sono stati svolti colloqui legali coadiuvati dal personale dell' Istituto. Lo Sportello Asgi, dal 1° luglio sarà aperto ogni primo e terzo martedì del mese dalle 15 alle 17,30 in Via di San Gallicano, 25/A, presso la Sede dell' Inmp.

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Sardegna. Farmacovigilanza, approvato piano triennale. Arru: "Grande attenzione a uso antibiotici" Il testo non è ancora disponibile, ma l' assessore alla Sanità spiega che si tratta di un Piano "molto importante e articolato". E sulla somministrazione di antibiotici agli animali, avverte: "Sono assolutamente da evitare le stesse molecole utilizzate per gli umani perché è questo a creare l' effetto dell' antibiotico resistenza sull' uomo". 25 GIU ­ È stato approvato il Piano regionale triennale (2015 ­ 2017) di farmacosorveglianza e farmacovigilanza veterinaria della Sardegna, che integra e aggiorna il Piano dei controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare 2015­2018. A darne notizie è una nota della Regione, che spiega che il testo del Piano, redatto da un gruppo di lavoro di esperti dei servizi veterinari delle Asl regionali coordinati dall' Assessorato della Sanità, non è ancora stato pubblicato, ma si tratta di un "un Piano molto importante e articolato ­ ha detto l' assessore della Sanità, Luigi Arru ­ specie in questo momento in cui, per esempio, il problema della somministrazione di antibiotici sugli animali e le ripercussioni che questi hanno sull' uomo, come l' antibiotico resistenza, sta diventando una vera e propria emergenza anche in Italia sulla quale dobbiamo prestare il massimo livello di attenzione. Gli antibiotici devono essere utilizzati in quantità proporzionate al tipo di intervento, e per nessun' altro scopo. Sono assolutamente da evitare le stesse molecole utilizzate per gli antibiotici umani perché è questo a creare l' effetto dell' antibiotico resistenza sull' uomo". La farmacosorveglianza, ricorda la Regione, è un piano di controllo accurato di rilevamento dell' efficacia dei farmaci e degli eventuali effetti collaterali ed eventi avversi, su animali e persone che venissero a contatto con i medicinali. "In Assessorato ­ ha detto il titolare della Sanità ­ un gruppo di lavoro si occupa della raccolta dati e ha il compito di vigilare e lanciare eventuali stati d' allerta, fare rilevamenti e indagini epidemiologiche, e trasmettere tutto al Ministero d e l l a Salute". Per quanto concerne la somministrazione di farmaci agli animali, si prevede "l' attuazione dei controlli ufficiali dei farmaci veterinari in tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla vendita, all' uso corretto del medicinale e alla tempistica di somministrazione ­ sempre da parte di un veterinario della Asl ­ e dei tempi di sospensione. Ancora, il rispetto delle norme, dei periodi e dei dosaggi sugli animali". Ogni attività di somministrazione dei medicinali, sia diretti sugli animali che sugli alimenti loro destinati, viene inoltre classificata in relazione al rischio: maggiore è il livello di pericolo, superiore la frequenza dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Quotidiano Sanità Salute e Sanità

controlli. I controlli sono svolti dai servizi veterinari di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche delle Asl negli impianti di allevamento di animali destinati alla produzione di alimenti per l' uomo, negli impianti di cura, di allevamento e di custodia di animali non destinati alla produzione di alimenti per l' uomo, nei centri di distribuzione all' ingrosso e diretta autorizzati, nelle farmacie e parafarmacie, negli studi dei medici veterinari liberi professionisti.

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25 giugno 2015

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'Senza ANSA non si può', allarme istituzioni e politica Si è chiuso questa mattina alle 7 lo sciopero dei giornalisti dell' ANSA, proclamato dal comitato di redazione dell' agenzia a partire dalle 18.30 di martedì scorso. L' agitazione è stata decisa immediatamente dopo la comunicazione da parte dei vertici aziendali di un piano industriale con 65 esuberi facendo ricorso dal primo luglio a cassa integrazione o a contratti di solidarietà per far fronte a un rosso di bilancio stimato nel 2015 di 5 milioni di euro. All' annuncio si è levato un coro di solidarietà da rappresentanti delle istituzioni, come il presidente del Senato, Pietro Grasso, e del Parlamento Europeo, Martin Schulz, e diversi ministri, oltre che da parlamentari di tutto lo schieramento politico. Sostegno anche dai sindacati di categoria e non, dalle rappresentanze delle redazioni di molte testate, esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. Il cdr ha definito "irricevibile" il piano proposto dall' azienda, bocciando "un nuovo intervento straordinario di recupero costi che vanificherebbe i pesanti sacrifici fatti negli ultimi anni ed ogni reale prospettiva di sviluppo dell' agenzia oggi necessaria per difenderne il ruolo di cardine nel sistema dell' informazione in Italia". I contratti di solidarietà ­ sottolinea la rappresentanza sindacale ­ determinerebbero "un arretramento irreparabile in termini di qualità e copertura dell' offerta giornalistica mettendo a rischio il ruolo e la posizione di mercato di prima agenzia italiana". Il cdr lamenta anche le mancate assunzioni oggetto di precedenti accordi sindacali sugli stati di crisi. Nel pomeriggio di oggi è in programma un' assemblea dei giornalisti dell' ANSA, dopo quella, svoltasi il 4 giugno scorso, che aveva affidato al cdr un pacchetto di dieci giorni di sciopero. I rappresentanti sindacali hanno avuto ieri un incontro a Palazzo Chigi, nel quale hanno rappresentato le forti preoccupazioni della redazione per il futuro dell' agenzia e per l' impatto che un suo ridimensionamento avrebbe sull' intero sistema dell' informazione in Italia. La presidenza del Consiglio ha garantito attenzione concreta da parte del sottosegretario Luca Lotti e del Dipartimento Editoria che ha sul tavolo la riforma delle convenzioni con le agenzie. Sostegno ai lavoratori dell' ANSA arriva dalle organizzazioni sindacali di categoria. "La necessità di contenere i costi ­ afferma Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi ­ non può in alcun caso compromettere la qualità dell' informazione né la complessa articolazione territoriale, che da sempre sono i punti di forza dell' ANSA". "Tagliare 65 giornalisti significa ridimensionare ruolo e ambizione della dorsale dell' informazione italiana", gli fa eco il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo. Interviene anche l' Usigrai. "Il pesante taglio dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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organico annunciato ­ sottolinea il segretario Vittorio Di Trapani ­ rischia di minare uno dei servizi centrali per l' informazione del nostro Paese". Per Cgil e Slc Cgil preoccupa "che la principale agenzia di stampa nazionale, pur dentro le difficoltà che oggettivamente attraversa l' intero settore dell' editoria, non senta la necessità di avviare un confronto credibile con le parti sociali". La protesta ha avuto una vasta eco, oltre che sui mezzi di informazione, anche sui social network. Su Twitter l' hashtag #resistANSA è balzato subito tra i primi trending topics, raccogliendo manifestazioni di solidarietà da utenti comuni e rappresentanti delle istituzioni e del governo. "Si trovi presto un accordo perché buona informazione è prerequisito di buona democrazia", auspica il Presidente del Senato, Pietro Grasso. "Professionalità e indipendenza giornalisti ANSA un valore da difendere", sottolinea il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. "Ovunque vado, l' ANSA c' è, è garanzia per tutti. Se non ci fosse, sarebbe un problema per tutta l' informazione", afferma il ministro Angelino Alfano. Sostegno arriva anche dai colleghi Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando e Stefania Giannini, oltre che dalle istituzioni locali. Messaggi di solidarietà dai presidenti della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, della Liguria, Giovanni Toti, del Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani, della Campania, Vincenza De Luca, del Veneto Luca Zaia, della Puglia Michele Emiliano e della Toscana, Enrico Rossi, delle Marche, Luca Ceriscioli, oltre che dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, di Napoli, Luigi De Magistris, di Bologna, Virginio Merola. E ancora il Primo presidente della Cassazione, Giorgio Santacroce, e il presidente dell' Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone. In campo anche parlamentari, europarlamentari ed esponenti locali dei partiti politici. Dal Pd fanno sentire la propria voce, tra gli altri, il presidente Matteo Orfini e Pierluigi Bersani. "Chi fornisce la materia prima è invisibile e fa il lavoro più prezioso", scrive l' ex segretario su Twitter. Apprezzamento per il lavoro svolto dall' ANSA anche da rappresentanti di Forza Italia, M5S, Lega Nord, Ncd, Sel, Conservatori e Riformisti, Udc, Scelta Civica e Area Popolare. Per il mondo dello spettacolo, sostegno da Rosario e Beppe Fiorello a Giorgia, Nek e Negramaro. Al coro si uniscono, tra i tanti, su Twitter anche Sergio Caputo ("Ad uno dei beni italiani più credibili #resistANSA") ed Eugenio Finardi ("Ora e sempre #resistANSA"), oltre ai comici Giovanni Vernia e Pinuccio ("#resistANSA uno dei pochi presidi di informazione"). COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25 giugno 2015

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Sicurezza alimentare. Ministero promuove carni e prodotti di origine animale. Solo 0,11% di irregolarità Nessuna presenza di residui nella quasi totalità dei campioni esaminati. Sonon infatti solo lo 0,11% i prodotti risultati irregolari per la presenza di residui come sostanze ad effetto anabolizzante e non autorizzate o medicinali veterinari e agenti contaminanti. I risultati della Relazione sui controlli ufficiali 2014 in attuazione del Piano nazionale per la ricerca dei residui del ministero della Salute. Il DOCUMENTO. 25 GIU ­ Nessuna traccia di sostanze ad effetto anabolizzante e non autorizzate, o medicinali veterinari e agenti contaminanti nelle quasi totalità della carni e dei prodotti di origine animale come miele, latte, uova, sottoposti ai controlli del ministero d e l l a Salute. Solo lo 0,11% degli alimenti non ha superato la prova. Sono questi in sintesi i dati della Relazione sui controlli ufficiali,eseguiti nel 2014, in attuazione del Piano nazionale per la ricerca dei residui (Pnr) negli animali e nei prodotti di origine animale. Un piano predisposto annualmente dal Ministero della Salute sulla base delle indicazioni previste dalle norme europee con l' obiettivo di monitorare le sostanze e i residui che potrebbero costituire un pericolo per la salute pubblica, come le sostanze a effetto anabolizzante e quelle non autorizzate, i medicinali veterinari e gli agenti contaminanti. Il Piano è frutto della collaborazione delle autorità competenti regionali e locali, dei laboratori nazionali di riferimento e degli istituti zooprofilattici sperimentali. I risultati. Nel 2014 sono stati analizzati 40.806 campioni, di cui: 16.276 per la ricerca di residui di sostanze appartenenti alla categoria A (sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate) pari al 39,9% del totale delle analisi 24.530 per la ricerca di residui di sostanze appartenenti alla categoria B (medicinali veterinari e agenti contaminanti) pari al 60,1%. Dei campioni che hanno fornito risultati irregolari: 15 sono risultati non conformi per la presenza di residui appartenenti alla categoria A (34,1%) 29 per il riscontro di residui di sostanze della categoria B (65,9%). Per i 44 campioni non conformi, si registrano 56 esiti analitici non conformi: un campione può infatti essere analizzato per più sostanze e risultare non conforme per più di una sostanza. Sostanze riscontrate in campioni non conformi: gruppo B1 (sostanze antibatteriche, comprese sulfamidici e chinolonici) 34% con un totale di 15 campioni non conformi le sostanze farmacologiche responsabili del maggior numero di non conformità sono i sulfamidici, le tetracicline, i macrolidi e chinolonici, le penicilline gruppo A4 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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(lattoni dell' acido resorcilico, compreso lo zeranolo) 30% gruppo B3 (altre sostanze e agenti contaminanti per l' ambiente) 18% gruppo B2 (altri prodotti medicinali veterinari) 14%. Questo andamento differisce da quello rilevato nel 2013, in cui la principale causa di non conformità (33%) era rappresentata dal gruppo B3 (altre sostanze e agenti contaminanti per l' ambiente) a causa dell' emergenza climatica verificatasi nell' estate del 2012, che ha comportato un aumento della presenza di aflatossina B1 nella produzione del mais e, come conseguenza, di aflatossina M1 nel latte. Per le sostanze appartenenti al gruppo B1 sono state registrate delle non conformità a seguito delle attività di farmacosorveglianza, imputabili sostanzialmente a trattamenti non registrati per la molecola riscontrata, mancato rispetto dei tempi di attesa e sospetto trattamento illecito. Per le sostanze appartenenti al gruppo A4 non è stato evidenziato alcun trattamento illecito, ma la presenza del residuo è stata attribuita alla contaminazione del mangime da micotossine. Per le sostanze appartenenti al gruppo B3, in particolare le aflatossine, la principale fonte contaminazione è stata identificata nella contaminazione del mais.

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Federfarma Salute e Sanità

Tagli al Fsn 2015, si allontana riforma del Prontuario Non si farà più la riforma del Prontuario per categorie «terapeuticamente assimilabili» che avrebbe dovuto ridurre di 400 milioni la spesa farmaceutica territoriale. Questo almeno è l' orientamento che ­ secondo quanto anticipato ieri da Sanità24 ­ starebbe emergendo nel confronto avviato da Governo e Regioni sui tagli da 2,3 miliardi al Fondo sanitario 2015. L' intenzione è quella di arrivare a un' intesa (inutilmente cercata negli ultimi cinque mesi) entro il 2 luglio, quando il presidente Sergio Chiamparino e i vertici della Conferenza delle Regioni si presenteranno dimissionari per il rinnovo degli incarichi. Consisterebbe dunque in questa "rinuncia" quell' alleggerimento degli interventi a carico della farmaceutica di cui aveva parlato lo stesso Chiamparino al termine della Conferenza di giovedì scorso: stiamo lavorando a un accordo con il Governo, aveva detto, e i tagli al farmaco dovrebbero essere limati. Resta invece in piedi la richiesta delle Regioni di un eventuale payback in caso di sforamento del Fondo speciale sui farmaci innovativi (epatite C e via di seguito) istituito dalla Legge di Stabilità: 500 milioni per quest' anno, che a detta dei governatori potrebbero non bastare. iL ministero d e l l a Salute s t a valutando la proposta, in ogni caso le farmacie non sono coinvolte perché si tratta comunque di spesa ospedaliera. (AS)

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25 giugno 2015

ilrestodelcarlino.com Salute e Sanità

Tartaruga d' acqua dolce spiaggiata a Baia Flaminia Pesaro, 25 giugno 2015 ­ Sono stati alcuni bagnanti a Baia Flaminia, questa mattina, a segnare alla sala operativa della Guardia Costiera la presenza sulla battigia di una piccola tartaruga d' acqua dolce, di circa 20 centimetri di lunghezza. L' esemplare, una comune tartaruga d' acqua in apparente buono stato di salute, è stato subito prelevato per essere consegnato dalla stessa guardia Costiera al C entro Raccolta Animali Selvatici. Probabilmente l' animale era arrivato fino alla spiaggia dal fiume Foglia, che sfocia proprio adiacente alla baia gremita da turisti e bagnanti. Si informano tutti i cittadini che la segnalazione di animali spiaggiati deve essere indirizzata alle Capitaneria di Porto ­ Guardia Costiera di zona, anche telefonicamente. In questo modo sarà tempestivamente attivata la catena operativa creata dal Ministero d e l l ' Ambiente e dal Ministero della Salute per il recupero e lo studio sugli animali che spiaggiano sulle nostre coste.

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25 giugno 2015

Quotidiano Sanità Salute e Sanità

Termina sciopero dell' Ansa ma la vertenza continua. Il sostegno del ministro Lorenzin In un messaggio su facebook il ministro della Salute ha espresso solidarietà ai giornalisti dell' agenzia di stampa inìmpegnati in questi giorni in una complessa vertenza con l' azienda. Lo sciopero terminato questa mattina alle 7. Ma il braccio di ferro tra giornalisti e vertici dell' agenzia va avanti. In ballo 65 esuberi. 25 GIU ­ Si è chiuso questa mattina alle 7 lo sciopero dei giornalisti dell' ANSA, proclamato dal comitato di redazione dell' agenzia a partire dalle 18.30 di martedì scorso. L' agitazione è stata decisa immediatamente dopo la comunicazione da parte dei vertici aziendali di un piano industriale con 65 esuberi facendo ricorso dal primo luglio a cassa integrazione o a contratti di solidarietà per far fronte a un rosso di bilancio stimato nel 2015 di 5 milioni di euro. Un cronista che perde lavoro è un pezzo di informazione che viene a mancare Solidarietà ai giornalisti @Agenzia_Ansa presenti sempre ovunque Il cdr dell' agenzia di stampa ha definito "irricevibile" il piano proposto dall' azienda, bocciando "un nuovo intervento straordinario di recupero costi che vanificherebbe i pesanti sacrifici fatti negli ultimi anni ed ogni reale prospettiva di sviluppo dell' agenzia oggi necessaria per difenderne il ruolo di cardine nel sistema dell' informazione in Italia". I contratti di solidarietà ­ sottolinea la rappresentanza sindacale ­ determinerebbero "un arretramento irreparabile in termini di qualità e copertura dell' offerta giornalistica mettendo a rischio il ruolo e la posizione di mercato di prima agenzia italiana". Il cdr lamenta anche le mancate assunzioni oggetto di precedenti accordi sindacali sugli stati di crisi. Nel pomeriggio di oggi è in programma un' assemblea dei giornalisti dell' ANSA, dopo quella, svoltasi il 4 giugno scorso, che aveva affidato al cdr un pacchetto di dieci giorni di sciopero. I rappresentanti sindacali hanno avuto ieri un incontro a Palazzo Chigi, nel quale hanno rappresentato le forti preoccupazioni della redazione per il futuro dell' agenzia e per l' impatto che un suo ridimensionamento avrebbe sull' intero sistema dell' informazione in Italia. La presidenza del Consiglio ha garantito attenzione concreta da parte del sottosegretario Luca Lotti e del Dipartimento Editoria che ha sul tavolo la riforma delle convenzioni con le agenzie. Fonte: Ansa Un cronista che perde lavoro è un pezzo di informazione che viene a mancare Solidarietà ai giornalisti @Agenzia_Ansa presenti sempre ovunque Posted by Beatrice Lorenzin on Mercoledì 24 giugno 2015. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015

larepubblica.it Salute e Sanità

Una vita da trans: "Io bambino diventato Antonia ringrazio mia madre che disse no alla lobotomia" Antonia Monopoli, 42 anni, è cresciuta diversamente da come la biologia aveva programmato. Ne ha pagato il prezzo, come tutti quelli nati in un corpo sbagliato. All' indomani delle polemiche del Family day sul gender viaggio tra le 40mila persone che in Italia intraprendono un cammino per rimettere in sintonia carne e cuore. E che dopo vivono nel terrore di svelare la propria identità. ERA piccola, anzi piccolo, 7 anni, quando un cugino più grande avvertì sua madre: tuo figlio sculetta e gioca a bambole. Andarono da un medico di Bisceglie, dove abitavano, che consigliò una visita in manicomio. È uno dei suoi primi ricordi, cominciavano gli elettrizzanti anni Ottanta: "Mi misero una specie di retina in testa, con dei fili che pendevano. Poi il dottore spiegò: il problema c' è, o facciamo il lavaggio del cervello con l' elettroshock oppure una lobotomia per togliere la parte malata". Chiude un attimo gli occhi, un ombretto sfumato sulle palpebre. "Se oggi sono seduta dietro questa scrivania, è perché quel giorno mia madre Rosa disse no". Dietro la scrivania di un centro milanese anti Aids e altre emergenze, c' è una signora ben curata. Racconta di cose atroci che le sono capitate senza una lacrima né un tremore nella voce, che è rimasta quella di un uomo, insieme ai denti forti, a dispetto di tutto il resto. Ha solo 42 anni ma è come se avesse già sperimentato più vite. L' ultima, datata 9 aprile 2013, è protetta in una custodia di plastica fucsia: la sua nuova carta d' identità. Antonia Monopoli, operatrice sociale, capelli fulvi, occhi verdi, un metro e 83 di statura, italiana di Puglia. Antonia fu Antonio, cresciuta in direzione ostinata e contraria rispetto a quello che la biologia aveva programmato. Ne ha pagato il prezzo, come tutti quelli o quelle come lei: "sterco del diavolo" per la parata del Family Day di sabato scorso a Roma, più di mezzo milione di moderni crociati che, per difendere i diritti di ciò che è "secondo natura", hanno negato persino il diritto di esistere a qualsiasi sfumatura di "innaturalità", con i transessuali collocati con ribrezzo all' ultimo gradino della specie umana. Comincia presto per loro, i trans, la fatica del vivere elevata a potenza, specie se presto intuiscono di essere fuori posto. Per Antonia c' è addirittura una diversità raddoppiata: "Siccome ero rossa e lentigginosa, i bambini mi tenevano a distanza per paura che gli attaccassi le macchioline sulla pelle". L' estraneità progressiva al modello "maschio di Bisceglie" fa il resto. Per esempio, le rappresaglie dei compagni di scuola ("mi gridavano frocio, mezza femmina, e giù sputi e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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botte"), e quando tornava pestata, il padre, che faceva la maschera al cinema­teatro della città e conosceva Gassman, Paola Borboni e "persino Amii Stewart", le diceva secco: "Figlio mio, maschio sei e difenderti devi". Ancora, le continue visite dagli psicologi che cercavano di guarire un male che la bambina, anzi il bambino, non capiva bene quale fosse e perciò taceva. Il primo tempo di Antonia prigioniera di Antonio si chiude con la licenza di terza media, l' obbligo di vestirsi da maschio per salvare il decoro di famiglia, le prime esperienze omosessuali ("pensavo di essere gay, ma sapevo di non esserlo"), una fuga precoce e rovinosa nell' alcol, e un' altra fuga, a Roma, pensione Everest, zona stazione Tiburtina, rifugio di peccatori di vario genere. Una mattina, si ritrova davanti alla stanza i genitori, uno schiaffo dal padre, il ritorno a Bisceglie, garzone in un negozio di alimentari. "C' era una trans siciliana, una ragazza, in mezzo al casino di quel giorno alla pensione Everest. Mi prese da parte: vai con loro, sei fortunata, io per i miei non esisto più, come se fossi morta ". C' è il polo nord, il polo sud, e in mezzo il mondo. C' è il bianco, il nero, e in mezzo il mondo dei colori. C' è il maschio, la femmina, e in mezzo il turbato e conturbante popolo dei transgender, migranti del sesso, persone che scoprono di essere l' opposto di quello che fisicamente sono. Antonia di Bisceglie invece di Antonio di Bisceglie. Non si tratta tanto di attrazione per persone dello stesso sesso. È qualcosa di più sconvolgente e irrimediabile: la certezza di essere finiti in un corpo sbagliato, e da lì l' inizio di un disperato cammino per rimettere in sintonia carne e cuore, chi invertendo con ormoni e operazioni chirurgiche il sesso di partenza, chi fermandosi al cambio d' aspetto senza il travaglio della sostituzione degli organi genitali, chi torturandosi nell' attesa di fare almeno una delle due cose. E anche quando il viaggio si completa, nella stragrande maggioranza dei casi resta una specie di terrore che ti spinge a non rivelarti, a tenere segreto il tuo passato, per paura di perdere il lavoro, la reputazione, il rispetto della gente. Sei un mutante, hai sfidato le leggi del creato, abbi almeno il pudore di nasconderti. L' avvocato Alessandra Gracis, battagliera civilista di Conegliano Veneto, alta e raffinata, le leggi le sfida tutte. Alessandro fino a 52 anni, esordisce con gonna e parrucca bionda a un convegno dov' era relatore, buttandosi alle spalle con un colpo di scena la lunghissima stagione del compromesso con se stesso. Da quando si è operata a San Francisco, nel 2012, ha perso un solo cliente: il concessionario della Mercedes. "In compenso è venuto un contadino e mi ha detto: se lei ha "sto coraggio, la mia pratica è in buone mani". Lei si è messa nelle mani di due registe, Annamaria Gallone e Gloria Aura Bartolini, per raccontare in un documentario calvario e resurrezione di "uno" che si sentiva da sempre "una". Il titolo, "Lei è mio marito", è la seconda sfida a una legge, questa volta dello Stato. Prima di trasformarsi, Alessandra stava con Roberta, che le è rimasta accanto per tutto il tragitto della mutazione. "Ma siccome da noi, retroguardia d' Europa, non sono ancora riconosciute le unione civili tra persone dello stesso sesso, dopo l' intervento non ho cambiato la mia posizione all' anagrafe e ho sposato la Roberta perché non perdesse i diritti, la mia pensione se del caso, quelle robe lì". Altra legge nel mirino dell' avvocatessa Gracis: la 164 del 1982, quella che consente l' operazione per cambiare sesso ma vincola, salvo eccezioni, il conseguente adeguamento anagrafico alla castrazione chirurgica. "Ho già fatto ricorso in Cassazione, confortato anche dal parere del procuratore generale che parla di tortura di Stato. A settembre, sul tema, si pronuncerà la Corte costituzionale. Speriamo bene, sia per il diritto sia perché in Italia il governo Renzi ha sì stanziato 200 milioni di euro l' anno per le operazioni dei transessuali ma di fatto non ci sono ospedali all' altezza e molti tentativi finiscono malissimo, con danni permanenti ai pazienti, nonostante per ogni operazione, visto che se ne fanno 150 l' anno, ci siano teoricamente a disposizione 1 milione e 100 mila euro. A San Francisco, dove sono preparatissimi, io in tre giorni ho fatto tutto, spendendo 21.500 dollari. Ecco, vorrei tanto parlarne con il ministro della Salute Lorenzin, ma è irraggiungibile. Può aiutarmi?". Secondo stime a spanne, i transessuali in Italia sarebbero 40 mila, ma è un dato per difetto. Quelli che si prostituiscono sono soltanto uno su dieci, la gran parte sudamericani (gli schifati ma ben frequentati "viados"). Il resto sono cittadini comuni, informatici, dirigenti d' azienda, impiegati, laureati in cerca di prima occupazione, parrucchieri, designer di pellicce o di calzature con vendita online. Chiamarli transgender fa sembrare la cosa più accettabile, il segno tangibile della confusione dei tempi. La moda e lo star system, da sempre sensibili al nuovo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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che ribolle nella pentola del mondo, ne hanno ingaggiati parecchi. Lea T, battezzata Leandro e figlia del calciatore brasiliano Toninho Cerezo, è finita nuda sulla copertina di Vogue Francia e figura tra le 50 top model più pagate, in compagnia della bosniaca Andreja Pelic, ex commesso di McDonald' s, ora stella di Marc Jacobs e Jean Paul Gaultier. La serie tv americana "Transparent" ha vinto il Golden Globe 2015 per la migliore commedia raccontando la storia di una famiglia con il padre transgender. Conchita Wurst, nata Tom, la cantante austriaca con un filo di barba, è diventata molto più che un fenomeno discografico. Ma il re dei mutanti, anzi dei mutati, è al momento Caitlyn Jenner, che quando era Bruce vinse l' oro olimpico a Montreal 1976 in una disciplina da superuomini come il decatholn. Dopo la gloria sportiva, tre matrimoni e sei figli (due con ciascuna moglie), a 64 anni ha fatto il salto più lungo della sua carriera: si è operato, è diventato Cait, ha conquistato la copertina di Vanity Fair America e un milione di followers su Twitter in poche ore, meglio di Obama al debutto da presidente. Spiegazione: "Bruce ha sempre dovuto raccontare bugie dalla mattina alla sera. Cait non ha più segreti. Adesso, finalmente, sono libera ". Presto anche nonna: il suo primogenito Burt sta per diventare padre e non sembra aver preso benissimo la vicenda. "Spero che la signora sarà una persona migliore dell' ex campione Bruce Jenner". Antonia da Bisceglie non diventerà mai nonna perché non ha figli. In compenso anche lei si sente "finalmente libera", almeno da tre anni: intervento all' ospedale Niguarda di Milano di orchiectomia, cioè di rimozione dei testicoli, e quindi azzeramento della produzione di testosterone. Prima di arrivarci, c' è stato il secondo tempo della sua vita, quello della traversata del deserto. Tempo che comincia anche bene, con uno psichiatra che, dopo lo spavento della capatina in manicomio, tranquillizza mamma Rosa: suo figlio non è malato, va solo aiutato nel suo percorso. Antonia lo prende come un via libera, si lascia crescere i capelli, indossa giacche sciancrate, prende a dipingersi le unghie. Alla visita di leva, risponde sì alla domanda se vuole cambiare sesso. La convocano i dottori del distretto, torna ad aver vergogna, ritratta, parte per Foggia, Esercito. Dura poco: durante le libere uscite, frequenta "cattive compagnie ", la beccano, la spediscono all' ospedale militare di Bari, assalto di commilitoni infastiditi di avere "un ricchione" in corsia, congedo definitivo. È a quel punto che compare in scena il grillo parlante, travestito da amico d' infanzia nel frattempo diventato amica: "Se davvero vuoi diventare una donna, vieni a Milano. Ma per mettere da parte i soldi per l' operazione, c' è solo la strada". E così la signorina Antonia Monopoli, a 22 anni, scende all' hotel Vallazze, una stella, zona Loreto, e la sera stessa dell' arrivo debutta sul marciapiede. Ci resterà dieci anni, nome d' arte Morgana, per gli amici Antonella, tacco 13 su un 43 e mezzo di scarpe, capelli rossi fino al sedere, unghie vermiglio, praticamente un diavolo che si conquista un cospicuo portafoglio clienti, su e giù dalle macchine, specie agli inizi, e una sensazione di strana euforia. "Potevo vestirmi come volevo, senza più nessuno che pretendesse di raddrizzarmi, di guarirmi. Seguivo una terapia ormonale fai da te, l' occhio si addolciva, i seni si gonfiavano, la pelle sembrava più liscia. E poi ero la nuova, i clienti volevano vedere come lavoravo. Una volta è anche finita a bottigliate con una tossica che mi aveva preso storto per l' invidia. Comunque, l' euforia durò poco". Per la vergogna? "Perché la bella vita non è una bella vita, e poi perché chi mi comprava pretendeva i miei genitali. Quanto vuoi? Quanto ce l' hai lungo? Ti funziona? Quand' ero a scuola, mi rifiutavo di fare ginnastica per non dovermi spogliare davanti agli altri. Figurarsi farsi vedere e toccare da uno che ti fa schifo solo a guardarlo. Ma loro questo cercano: la femmina e il maschio insieme. Se non ci stai, hai chiuso". E alla fine Morgana chiude. Incontra qualcuno dell' Arci, comincia col volontariato in aiuto a quelle come lei, trova una casa popolare da 150 euro al mese e lavori a tempo come magazziniere, archivista, assistente di malati terminali. Lascia anche il vezzoso Antonella per il suo vero nome, quello del battesimo, corretto al femminile: Antonia. È il terzo tempo, la terza vita: un impiego fisso all' Associazione Ala, con la responsabilità dello sportello per le persone transessuali, e due lutti, tra i tanti, alle spalle: un cane e un amore. "Candy era uno yorkshire, è stato con me per 13 anni, era la mia famiglia, la mia figlia adottiva. Con Gianan, un curdo turco sciita, di anni ne ho passati 8. Era l' amore e pensavo fosse per sempre. Mi ha lasciata per una rumena, una donna biologica. Mi sono rialzata. Io sono una donna bionica". Forse ce n' è un' altra, a Brooklyn. Si chiama Francisca, è madre di una bambina che a 8 anni ha scritto una lettera dove spiegava che lei, Q, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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si sente un maschio. Risposta di Francisca: "Sono un' immigrata di colore e conosco il razzismo, la stessa oppressione che patiscono e patiranno i transgender. Io non voglio cambiare Q. Voglio cambiare il mondo".

di CARLO VERDELLI

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26 giugno 2015 Pagina 1

Il Manifesto Salute e Sanità

Una vittoria a sinistra e un' altra a destra Settimana "magica" per Obama. Dopo il via libera (con ribaltone) del Congresso sul Trattato asiatico di libero commercio, il presidente Usa incassa anche il sì della Corte suprema sulla tanto contestata riforma del sistema sanitario.

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26 giugno 2015 Pagina 3

Il Resto del Carlino (ed. Fermo) Tribunale del Malato

Respinge le critiche di utenti e Tribunale.

Giostra: pronto soccorso, i tempi di attesa si sono ridotti HA LETTO le opinioni dei frequentatori, raccolte dal Tribunale d e l malato, e d e g l i stessi volontari dell' associazione, e non le condivide. Fabrizio Giostra, primario del pronto soccorso, parla di attesa ridotta e di un grande impegno da parte del personale. «Da quando è stato aperto il nuovo reparto ­ dichiara ­ il tempo di attesa medio dei codici a maggiore priorità (che rappresentano la vera mission del pronto soccorso) si è ridotto del 60% a fronte di un aumento del 10% del tempo medio di attesa dei codici a minore gravità. A ciò si aggiunge l' innegabile migliore condizione di permanenza dell' utenza». Giostra smentisce un' altra dichiarazione riportata ieri dal Carlino e informa che di notte non viene ridotto il personale, che ora può contare anche su 5 medici assunti a tempo indeterminato e 2 a tempo determinato: «Per prevenire fenomeni di sovraffollamento, inoltre, la nostra Unità Operativa garantisce quasi sempre di pomeriggio un medico aggiuntivo. Infine, bisogna tenere presente che il pronto soccorso di Fermo, per la peculiarità di avere a pochi chilometri di distanza due Punti di primo intervento (che attraggono i codici di minore gravità), seleziona una popolazione di utenti a maggiore complessità assistenziale». Giostra spiega pure che si tratta di un problema culturale: «Circa il 40% degli utenti che accedono al pronto soccorso, vi ricorre perché non trova risposte altrove o perché ritiene di ottenere un servizio di elevata qualità in breve tempo. Questa inappropriatezza è causa non solo delle lunghe attese, ma anche di sottrazione di risorse importanti a scapito degli utenti più complessi. Questo deplorevole fenomeno culturale è alla base del collasso di quasi tutti i pronto soccorso. Pur essendo conscio come l' attesa prolungata per una visita medica possa essere stressante e scarsamente comprensibile dall' utenza, pongo una semplice domanda: se un paziente dopo alcune ore di attesa abbandona il pronto soccorso prima di essere visitato, è più inefficiente il servizio o più inappropriato l' accesso dell' utente?».

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26 giugno 2015 Pagina 43

Il Messaggero (ed. Frosinone) Tribunale del Malato

Tac fuori uso, l' odissea dei malati CASSINO Tac fuori uso all' ospedale Santa Scolastica di Cassino: caos e disagi per gli utenti costretti alla fare la spola con altre strutture sanitarie. Ormai da quattro giorni l' apparecchiatura per eseguire l' esame Tac (tomografia assiale computerizzata) è in panne e con essa anche la pazienza degli utenti e degli operatori sanitari. Mancando la Tac i reparti e il pronto soccorso del Santa Scolastica sono costretti a chiedere aiuto alle strutture confinanti, vale a dire nelle ore diurne alla vicina Casa delle Salute di Pontecorvo e per il resto della giornata, nelle ore serali e notturne, al Santissima Trinità di Sora, un dispendio di energie e un carico di lavoro per le strutture che accolgono i pazienti che ha indotto la sezione cassinate del Tribunale del Malato a chiedere l' immediato potenziamento delle apparecchiatura all' ospedale di Cassino. «Che la Tac si possa rompere, visto che è un' apparecchiatura, e nelle possibilità delle cose, quello che, a nostro avviso, non è tollerabile è che un ospedale come Cassino, strategico per decine di motivi, abbia una sola Tac», ha affermato Mario Di Litta del Tribunale d e l Malato. «Portare su e giù i pazienti vuol dire creare disagi e perdite di tempo, chiediamo all' Asl ma soprattutto alle istituzioni regionali di farsi carico di dotare il Santa Scolastica di due Tac. Cogliamo l' occasione ­ aggiunge Di Litta ­ per fare gli auguri al nuovo direttore del distretto sanitario D che è la dottoressa Pierangela Tanzi, siamo sicuri che vorrà fornire piena collaborazione per risolvere le tante problematiche che attanagliano la sanità cassinate a cominciare dal Centro di assistenza domiciliare che soffre troppe carenze per un carico di lavoro che cresce di giorno in giorno», ha concluso Di Litta. Il Santa Scolastica di Cassino, è affetto ormai cronicamente da carenza di personale medico. La situazione più evidente è quella del pronto soccorso, ma c' è anche la questione legata alla Rianimazione, attualmente le turnazioni vengono garantite con l' ausilio dei medici esterni provenienti da altre strutture. Una carenza di personale che l' Asl sta gestendo per garantire i servizi e l' assistenza ai tantissimi pazienti del Santa Scolastica. La svolta per la sanità Ciociara è rappresentata dallo sblocco del turn over, ma questo è compito della Regione. Vin. Car. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 2

La Repubblica Riforme Istituzionali

"Ora il peggio è alle spalle" il premier tratta con la sinistra i ritocchi al bicameralismo Soddisfazione per la tenuta del patto interno al Pd. Contatti con i dissidenti sulla nomina dei nuovi senatori: rispunta l' elettività in un listino a parte. IL RETROSCENA FRANCESCO BEI ROMA. Per Matteo Renzi, nonostante i tre dissidenti del Pd sulla fiducia, la giornata di ieri rappresenta il primo raggio di sole dopo giorni bui. Settimane difficili, a partire dal cattivo risultato delle elezioni fino alla decapitazione del pd romano. Il sospiro di sollievo, a cui si lascia andare in privato, riguarda l' oggi e il futuro. «Il peggio è alle nostre spalle ­ confida ai suoi ­ gli insegnanti capiranno. Da qui alla fine dell' anno spenderemo oltre un miliardo di euro sulla scuola, i soldi ci sono». Ma anche la situazione interna ai gruppi parlamentari, dopo l' uscita di Civati e Fassina, appare più tranquilla. Certo, la mobilitazione del mondo scolastico ha toccato nervi sensibili e i musi lunghi di molti senatori della minoranza ieri testimoniavano quanto sia stato amaro il boccone ingoiato con la fiducia. «L' accordo interno ha tenuto ­ osserva tuttavia il premier ­ e adesso possiamo rimettere i pista la riforma costituzionale per approvarla prima dell' estate». Un atteggiamento quasi spavaldo, ben diverso da quella sera di dieci giorni fa quando il capo del governo, tra il depresso e l' arrabbiato, meditava di rimettere in un cassetto la riforma della scuola. «Se ci fossimo fermati ­ confida con il senno di poi il numero due renziano a palazzo Madama, Giorgio Tonini ­ sarebbe stato un tragico errore, l' inizio della fine. Ci avrebbero fatti a pezzi su tutto. Il nostro destino è andare avanti». I numeri incoraggianti sull' aumento degli ordinativi dell' industria, sulle assunzioni, sulla ripresa dei consumi interni, fanno ben sperare il premier per i mesi a venire. E rafforzano l' idea di proseguire con l' orizzonte puntato sulla fine naturale della legislatura. Portando a casa il prima possibile la riforma costituzionale e tutto il resto che attende in coda, dalla Rai alle unioni civili. Con l' occhio puntato sulle amministrative della prossima primavera, quando andranno al voto Milano, Napoli, Torino, Genova. La testa è già lì. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, reduce dalla sconfitta della "sua" Paita alle regionali in Liguria, ammette che il governo e il Pd si giocheranno il tutto per tutto. «Tra il risultato elettorale e il mondo della scuola mobilitato contro di noi ­ spiega uscendo da palazzo Madama da una stradina laterale ­ abbiamo toccato il più più basso. Adesso ci dobbiamo mettere sotto per dare risposte al paese e, soprattutto, preparare bene le amministrative. Arrivarci Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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La Repubblica Riforme Istituzionali

impreparati, all' ultimo mese, è pericoloso». Perdere nelle grandi città, tutte amministrate d a l centrosinistra, sarebbe per il governo Renzi il segnale del fine corsa. Per questo, a costo di smentire uno dei dogmi del Pd, al Nazareno si sta pensando di privilegiare i candidati politicamente giusti senza ricorrere alle primarie. Pinotti prende un respiro e annuisce: «Le primarie si fanno se c' è un percorso politico, non alla "spera­ in­dio" e chi vuole si candida. Specie in realtà molto...complicate come Napoli ». Dunque ci saranno candidati scelti dalla segreteria, dopo una consultazione con le componenti interne. Anche perché, dopo la rottura con Sel, è ormai impossibile la riproposizione di quella stagione di centrosinistra che portò alla vittoria dei sindaci arancioni a Cagliari, Genova, Milano e Napoli. L' altra partita fondamentale, che s' intreccia con il rapporto che Renzi sta provando a ricucire con la sinistra interna, è quella che ha come posta la riforma della Costituzione. Su questo fronte è già ricominciato, in via riservata, un dialogo che ha come protagonisti il ministro Boschi e alcuni esponenti della minoranza dem come i senatori Vannino Chiti e Claudio Martini. Il punto su cui il governo è pronto a cedere è quello dell' elettività dei futuri membri del Senato. Che saranno sempre consiglieri regionali, scelti però su un listino a parte che gli elettori si troveranno sulla scheda elettorale. A differenza della buona scuola, sulla riforma costituzionale Renzi non può forzare la mano alla sinistra interna con la fiducia. E quei 23 senatori se li può conquistare solo con la politica e il dialogo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro Pinotti: "Tra regionali e proteste dei prof, avevano toccato il punto più basso" In prima fila nell' agenda riforma Rai e unioni civili. E la revisione delle regole sulle primarie IL NO AL GENDER DEI LEGHISTI E I LUMINI DEI 5 STELLE In alto lo striscione della Lega contro l' educazione di genere, nella foto in basso i lumini a lutto dei cinque stelle per la "morte" della scuola pubblica.

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26 giugno 2015 Pagina 2

La Repubblica Riforme Istituzionali

L' INTERVISTA/COCCHI,IL DOCENTE CONTESTATORE.

"Raccoglieremo le firme per abrogare queste regole" CORRADO ZUNINO ROMA . Giovanni Cocchi, maestro per vent' anni, prof di medie per i successivi quindici (al Guercino di Bologna). E' diventato il simbolo della protesta contro la riforma della scuola. «Ho discusso del disegno di legge con Renzi per un quarto d' ora, ognuno è rimasto delle sue idee, poi, quando è andato alla lavagna, gli ho rifatto il verso in video». Perché Bologna e perché lei al centro della rivolta? «Bologna ha la stessa tradizione forte della scuola i t a l i a n a : a f f o n d a l e r a d i c i n e l l a Resistenza e nella Costituzione. Io sono riconosciuto perché sono solo un insegnante. Non sono iscritto a un sindacato e da sempre sono un elettore di sinistra deluso. Quando il Pd va al governo diventa irriconoscibile». Per ora ha vinto Renzi con la sua Buona scuola. Come reagirete? «Non è finita qui. D' istinto dico che da settembre la scuola italiana farà di tutto per n o n f a r p a s s a r e l a riforma. N o n c i s a r à collaborazione con i presidi e i loro staff, sulle scartoffie da firmare creeremo problemi. Ci dedicheremo a insegnare ai nostri ragazzi, quello è sacro ». E fuori? «Raccoglieremo le firme per abrogare una legge che divide territorio da territorio, quartiere da quartiere e che nelle scuole ricche formerà la nuova classe dirigente e in quelle povere manodopera disponibile impossibilitata ad affrancarsi nella vita. Un ritorno indietro di decenni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA IL PROFESSORE Giovanni Cocchi, uno dei simboli della protesta.

CORRADO ZUNINO

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

«Riforme, manifattura, visione europea» Antonio D' Amato: «Il Paese reale è migliore delle burocrazie e delle corporazioni che lo soffocano» «C' è un vuoto preoccupante fra i tavoli di crisi e le misure straordinarie per convincere le multinazionali a investire nel nostro Paese. Penso a Carinaro, dove si sta facendo di tutto perché Whirlpool non chiuda lo stabilimento. E penso a Sant' Agata Bolognese, dove sono stati concessi incentivi pubblici specifici perché la Lamborghini vi orientasse la produzione del Suv. Tutto questo va benissimo. Ne siamo felici. Attenzione, però. Perché, fra questi due estremi, in mezzo, c' è il deserto. Può, un Paese, non avere una politica industriale e una politica di attrazione degli investimenti che siano organiche e strutturate, non emergenziali ed episodiche? No, non può». Antonio D' Amato, presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, introduce così ­ con educata schiettezza ­ uno dei temi principali che saranno sul tappeto del convegno annuale che, con il titolo "Impresa@Italia. Rimettere al centro l' impresa per fare rinascere l' Italia", si terrà domani all' Università Cattolica di Milano. Presidente, la ripresa non è sistemica. Quale ruolo potrebbero svolgere le policy, affinché questi flebili segnali non rimangano qualcosa di estemporaneo e siano invece in grado di alimentare la vitalità dell' intero sistema produttivo? Abbiamo bisogno di riforme serie ed efficaci per ridare competitività al sistema delle imprese, per recuperare quote di mercato nell' interscambio globale e rimettere in moto gli investimenti, i soli a poter creare vera e buona occupazione. Il gap di competitività che da decenni pesa come un macigno sul sistema industriale italiano non è più sostenibile. E sarebbe davvero assai grave non cogliere l' opportunità di questa mini­ripresa che si intravede dopo una crisi così lunga, grave e strutturale che ha colpito tutto il mondo occidentale. L' Italia è diventata uno dei più importanti paesi manifatturieri al mondo grazie al sacrificio di due generazioni di imprenditori che dalle macerie della seconda guerra mondiale hanno costruito un Paese che ha sfidato con successo i mercati. La durissima crisi di questi anni ha fortemente decimato il nostro sistema produttivo. È vero che la sua parte più qualificata ed internazionalizzata è riuscita a rimanere sui mercati. E con più di qualche successo. Ma non basta. La globalizzazione impone oggi un deciso salto di dimensioni. I piccoli devono poter diventare medi, le medie imprese devono diventare grandi. Se fino a ieri la dimensione di riferimento minima era l' Europa, oggi, e già da qualche anno, è il mondo. Il Governo Renzi, fin dai primi giorni, ha puntato non poco sulle riforme di sistema. Sì, e questa è stata la ragione iniziale del suo consenso in Italia e del successo all' estero. Sin dai primi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

passi il governo Renzi ha suscitato tante speranze e molte aspettative, basate sull' impulso al cambiamento e sull' energia di discontinuità e di rottura. Il consenso al primo Renzi si nutriva del credito assegnato alla sua spinta innovativa e alla sua capacità di realizzare rapidamente le riforme di sistema. Renzi si è proposto come il primo leader politico post­ideologico: una figura che si poneva al di là della contrapposizione fra destra e sinistra, da valutare sul terreno dei fatti concreti. Purtroppo, questa forza si è poco alla volta affievolita. La riforma del mercato del lavoro è stata compiuta. Sì, anche se va ultimata. Renzi ha portato avanti un ulteriore capitolo della riforma Biagi avviata circa quindici anni fa. E ha fatto bene. Male hanno fatto quanti, fino ad oggi, sono rimasti fermi, mettendo la testa nella sabbia e rifiutandosi di rendere il mercato del lavoro meno rigido, più equo e più adeguato alle esigenze delle imprese e dei lavoratori. Certo, restano ancora altri importanti nodi da sciogliere. Restano tutte le contraddizioni dei rapporti di lavoro pre Jobs Act. E, allo stesso tempo va affrontata la disparità che esiste fra dipendenti privati e dipendenti pubblici. L' azione di Governo si è dispiegata anche su altri capitoli. Vero, dopo una partenza molto dinamica, il governo sembra che abbia perso la sua spinta iniziale e procede ora in maniera incerta e non sufficientemente incisiva. Mentre sulla riforma del mercato del lavoro c' era una strada già tracciata e bisognava soprattutto trovare il coraggio di percorrerla, sulle altre riforme mi pare non ci siano idee sufficientemente chiare e proposte adeguatamente incisive. Di qui, forse, la mancanza di determinazione e lo stallo che stiamo vivendo su nodi fondamentali come la giustizia, il fisco, la burocrazia, l' elefantiasi dei costi e dell' apparato pubblico. Per non parlare del caso di questi giorni, la riforma della scuola e dell' education. È un problema di sostanza oltre che di metodo. C' è solo una cosa peggiore del dire di voler cambiare senza farlo: cambiare tanto per cambiare. Gli italiani vogliono riforme vere, ne hanno bisogno e lo hanno chiaramente espresso. Il paese reale è migliore delle tecnostrutture, della burocrazia e delle corporazioni che lo soffocano. Il convegno annuale di domani non sarà contraddistinto solo da una impostazione nazionale, ma avrà anche una cifra internazionale. Fra politica ed economia, l' Italia rischia di avere una posizione paradossalmente contraddittoria rispetto all' Europa: la seconda manifattura continentale, che però non sempre riesce ad avere nella rappresentanza politica la forza e il potere che le spetterebbero per il suo peso economico. L' Italia è un grande Paese fondatore dell' Europa. E lo è non solo per aver partecipato alla fase costituente dell' Unione Europea ma soprattutto perché il contributo che abbiamo dato con la nostra storia, la nostra tradizione e il nostro patrimonio culturale, all' idea e all' essenza stessa dell' Europa, è stato fondamentale. Dobbiamo quindi saper svolgere un ruolo da protagonisti nella costruzione di un' Europa più unita sul piano politico, più forte nelle sue istituzioni e più competitiva sul piano economico. E per farlo, abbiamo bisogno di recuperare autorevolezza e credibilità. Questo si ottiene solo andando avanti decisi sulla strada del cambiamento e delle riforme. Dunque, la dimensione europea resta fondamentale. Sì e non solo dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista degli equilibri politici e per garantire una prospettiva di pace e di stabilità nel mondo. Le ambizioni imperialiste di Cina e Russia, la rinnovata rincorsa agli armamenti, le guerre di civiltà e religioni che infiammano il Medioriente, l' onda lunga dell' immigrazione, disegnano uno scenario estremamente complesso. Non possiamo lasciare agli Stati Uniti il ruolo di garanti della pace e dell' equilibrio mondiale. Non sanno e non possono neanche svolgerlo da soli. L' Europa ha delle responsabilità che non può continuare ad ignorare. E deve attrezzarsi per essere all' altezza di questo compito. Questa visione e questa consapevolezza sono colpevolmente assenti nelle leadership politiche dei paesi membri e nelle tecnostrutture europee. Fatta salva qualche meritevole eccezione, come quella di Draghi. Non possiamo continuare ad essere solo il più grande e ricco Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

mercato di consumo del mondo. Dobbiamo riconquistare un primato manifatturiero al quale abbiamo ormai abdicato anni fa e dobbiamo, soprattutto, saper diventare una grande realtà politica in un mondo così confuso. Un compito come questo richiede un' Europa davvero unita. Nessuno dei nostri Paesi siederà ad alcun tavolo, neanche a quello del G7, da qui a qualche anno. Solo tutti insieme possiamo essere all' altezza del ruolo che la storia ci impone. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Paolo Bricco

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«Usciamo dalla gabbia dell' euro che ha ucciso sinistra e democrazia» «VIA DA UN PARTITO FONDATO SULLA DEMOCRAZIA PLEBISCITARIA, UN PROBLEMA DA NON AFFRONTARE PENSANDO CHE RIGUARDI SOLO RENZI» L' ultima rottura nella lunga storia di strappi a sinistra si è consumata due giorni fa ed è stata quella di Stefano Fassina, già viceministro dell' economia nel governo Letta ed esponente del partito democratico. Fassina aveva puntato molte volte il dito contro la deriva neoliberista del suo ormai ex partito e di tutta la politica in generale, accusando il governo guidato dal premier Matteo Renzi di aver varato riforme, come quella del lavoro, improntate su una matrice neoliberista. La decisione di Fassina si è innescata il giorno in cui il governo ha posto la questione di fiducia sulla riforma della scuola ed è stata annunciata in un circolo Pd della periferia di Roma, dove Fassina aveva iniziato la sua militanza. L' ex "giovane turco" sale sulla barca di Civati e Cofferati in attesa di una navigazione più confortevole che coinvolga anche il partito di Nichi Vendola. Fassina, tra i tanti motivi di dissenso con Renzi, alla fine è stata la scuola l' argomento decisivo. Dopo un movimento che ha visto scioperare più di seicentomila insegnanti e personale tecnico della scuola, dopo un voto che alle e l e z i o n i amministrative h a i n d i c a t o chiaramente la rottura di una parte significativa del popolo democratico, da un segretario di partito che vuole provare a rammendare uno strappo mi sarei aspettato una disponibilità al dialogo. Non con la minoranza ma con tutto il mondo della scuola. E invece è stata chiusa brutalmente ogni possibilità di dialogo. Quali sono i punti della riforma su cui lei è maggiormente in disaccordo? Si sarebbe dovuto cancellare il potere di chiamata e revoca dei docenti da parte dei presidi, così come introdurre un piano pluriennale per l' assunzione degli insegnanti precari connesso con i pensionamenti, e quindi senza bisogno di incentivi di finanza pubblica. Si sarebbe dovuto contenere il bonus fiscale per le scuole private e lo school bonus che renderà più diseguale il nostro sistema scolastico e ridefinire o addirittura cancellare alcune deleghe importanti. Ripercorrendo la lunga sequela di scontri con il premier, non possiamo che dare un posto di primaria importanza ala riforma del lavoro. L' impianto del job act, ricopiato da ricette liberiste, non funziona e non ha mai funzionato da nessuna Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Cronache del Garantista Riforme Istituzionali

parte. Serve soltanto a ridurre il potere negoziale dei lavoratori, a ridurne il costo e svalutare il lavoro al posto della svalutazione della moneta che oggi non si può fare più. Ma è una riforma che non funziona come è evidente dalla situazione di deflazione che abbiamo in Europa. La storia della sinistra è una storia fatta di molte rotture e scissioni. Secondo lei cosa non va in questo Partito democratico? È un partito fondato sulla democrazia plebiscitaria, che regola tutte le istituzioni di partito. La direzione riflette i rapporti di forza plebiscitari emersi durante quel plebiscito. Il problema è profondo e non va affrontato pensando che la parentesi Renzi passi e che poi torni la sinistra tradizionale. Lei è critico verso la matrice neo liberista dell' economia e della politica europea. La politica oggi è diventata più debole? Certamente, e questo è un punto di fondo. L' economia è diventata globale, ma la politica è rimasta nazionale. Ci siamo illusi che l' euro potesse portare a una maggiore forza della politica per regolare l' economia, mentre è avvenuto esattamente il contrario: l' euro è diventato un fattore di aggravamento della condizione del lavoro e di ulteriore marginalizzazione della politica. Oggi è Draghi che decide se la Grecia vada a fondo o meno, mentre la politica rimane in silenzio; non può dire niente. La sinistra appiattita sul neolibe rismo rischia di scomparire? Siamo in una trappola da cui dobbiamo uscire, perché è evidente che nella gabbia mercantilistica dell' euro la sinistra è morta e la democrazia è diventata un guscio vuoto. Come si deve interfacciare la sinistra politica con la coalizione sociale di Landini? Con Landini si esprime una parte molto rilevante delle domande che dobbiamo raccogliere e a cui dobbiamo dare una risposta. Si tratta di una parte molto rilevante degli interlocutori a cui dare una rappresentanza politica e una voce efficace, non di rappresentanza, non minoritaria ma dell' azione del governo. Il presidente del Consiglio ha recentemente invitato il Sindaco di Roma Marino a "fare pulizia non solo negli uffici, ma anche nelle strade", un modo forse di suggerire a Ignazio Marino che non basta pensare a ripulire la città dalla corruzione, ma che è necessario anche governarla bene. Qual è la sua posizione? Penso che il presidente del Consiglio, nella sua veste di Segretario di partito, deve dirci se vuole aiutare Marino a fare pulizia nelle strade o vuole mettergli i bastoni tra le ruote. Credo che il segretario debba fare una scelta. La giunta Marino non può andare avanti se non c' è un gioco di squadra convinto di tutto il Partito democratico, a partire dal Nazareno.

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26 giugno 2015 Pagina 8

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

Docenti. Autorizzata l' istituzione di «un ulteriore contingente di posti»

A sorpresa tornano le supplenze L a riforma d e l l a scuola aveva un obiettivo preciso ripetuto a più riprese da Matteo Renzi e Stefania Giannini per "legittimare" le oltre 100mila stabilizzazioni di insegnanti: eliminare la "supplentite" e chiudere definitivamente le graduatorie a esaurimento (le «Gae») che rappresentano lo zoccolo duro del precariato scolastico. Ebbene, leggendo il testo finale del maxiemendamento del governo, si può già dire che l' obiettivo non verrà centrato. A settembre si continueranno a firmare contratti a tempo determinato, vista la tempistica sfasata delle immissioni in ruolo (tra due mesi e mezzo in cattedra saliranno 47.476 professori ­ i restanti 55.258 docenti dell' autonomia entreranno in gioco in corso d' anno). Senza considerare, poi, che le «Gae» sono da anni esaurite nelle discipline scientifiche e tecniche. In altre parole, serviranno supplenti: e ciò spiega perché il governo, in fretta e furia, ha dovuto inserire una norma che autorizza l' istituzione di «un ulteriore contingente di posti» proprio per tamponare questa esigenza (e, in modo correlato, si è deciso di spostare al 1° settembre 2016 ­ e non subito ­ il divieto di autorizzare incarichi temporanei superiori a 36 mesi, anche non continuativi ­ si prende più tempo, nonostante i rilievi Ue). L' ulteriore contingente (diverso dall' organico dell' autonomia e non utilizzabile per mobilità o assunzioni in ruolo) potrebbe servire anche per "salvare" quei posti che puntualmente si presentano in organico di fatto ma che non sono presenti in organico di diritto perché non riconducibili ad alcuna classe di concorso. Si tratta di posti invisibili (che fanno aumentare i costi e infuriare il Mef), per esempio, alcune cattedre nei licei di scienze umane, nei licei musicali e coreutici e anche negli istituti tecnici e professionali (vista la loro ampia autonomia curriculare). L' altra faccia della medaglia è che le «Gae» non chiuderanno subito, il 1° settembre: il comma 104 del maxiemendamento ne prevede la soppressione "differita", vale a dire che perdono di efficacia, mano a mano che si esauriscono. Anche qui, era tutto prevedibile: le discipline umanistiche delle «Gae» hanno code molto lunghe, soprattutto al Sud (mentre scarseggiano al Centro­Nord); e ciò quindi chiederà tempo per esaurirle. Pertanto, la soluzione prospettata dal governo non eviterà il ricrearsi di un "nuovo esercito di riserva" di insegnanti che fanno supplenze. Come un cane che si morde la coda. Già nel 2007 l' allora ministro, Giuseppe Fioroni, aveva provato a risolvere il problema. Poi arrivarono i tagli della Gelmini. Ma anche questo esecutivo, nonostante oltre 100mila stabilizzazioni, che ci costeranno a regime 2,1 miliardi l' anno ­ riuscirà a porre fine a questo scandalo di precariato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 8

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Cl. T.

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26 giugno 2015 Pagina 1

Libero Riforme Istituzionali

ALESSANDRO ANTONINI Un testo pasticciato, con le assunzioni prima della riforma, votato a maggioranza, ma non assoluta, e salvato sul filo di lana da ALESSANDRO ANTONINI Un testo pasticciato, con le assunzioni prima della riforma, votato a maggioranza, ma non assoluta, e salvato sul filo di lana dall' ennesimo intoppo contabile dal «cattivo» Antonio Azzollini. (... ) :::segue dalla prima ALESSANDRO ANTONINI (...) Alla fine, però, la Buona scuola ce l' ha fatta. Fiducia al Senato e ora in marcia verso la Camera. Ma Matteo Renzi se l' è vista brutta. E non tanto per la furia di tutte le opposizioni, compresa quella interna al Pd. Ad evitare lo scivolone peggiore è stato Azzollini, cioè il senatore del Nuovo Centrodestra per il quale la procura di Trani ha chiesto gli arresti domiciliari. Nella sua veste di presidente della Commissione Bilancio, il parlamentare si è accorto che il testo del maxi emendamento sul quale il governo ha messo la fiducia era scritto male, al punto da mettere a rischio l' equilibrio di bilancio del 2015. «Così com' è», ha avvertito, la norma sul fondo con cui finanziare le nuove assunzioni «non è coerente con i principi di contabilità», poiché «potrebbe prefigurare una sorta di prenotazione ex ante» delle risorse, che in teoria potrebbero essere usatw «per finalità più generali». Una questione tecnica che avrebbe potuto creare un precedente pericoloso. Tanto che il governo non ha fatto una piega: testo modificato, limitando solo al primo anno le modalità di reperimento dei soldi. Per il resto il maxiemendamento, che accoglie alcune proposte delle opposizioni, riforma l a scuola nella direzione più o meno prevista. Assunzioni. Saranno fatte subito con le vecchie regole per 100.700 precari. Solo 45mila, però, inizieranno a lavorare. Gli altri saranno chiamati nel corso dell' anno. Stanziato un finanziamento aggiuntivo che a regime arriverà a 3 miliardi. Dal 2016, poi, si assumerà solo per concorso: il primo bando dovrà essere emanato entro il 1 dicembre. Presidi. Sempre dal 2016 i presidi avranno la possibilità di individuare, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti che ritengono più adatti, per curriculum ed esperienza fatta. L' operato dei presidi sarà sottoposto a valutazione triennale da ispettori esterni e questa valutazione influirà sulla loro retribuzione aggiuntiva. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Libero Riforme Istituzionali

Valutazione dei professori. Nasce il Comitato di valutazione per gli insegnanti: avrà durata di tre anni e sarà presieduto dal dirigente scolastico. Ne faranno parte, tra gli altri, un membro esterno, tre docenti e rappresentanti dei genitori. Viene istituito un fondo da 200 milioni l' anno per la valorizzazione del merito del personale docente. Le linee guida per valutare i docenti arriveranno nel 2018. Curriculum degli studenti. Arriva il curriculum dello studente, che conterrà i dati relativi al percorso di studi, alle competenze acquisite, agli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative a alle attività extrascolastiche. L' alternanza scuola­lavoro diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all' anno. Si potrà fare in azienda e in enti pubblici. School bonus. Chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all' occupabilità degli studenti, avrà, in sede di dichiarazione dei redditi, un beneficio fiscale. Gender. L' Ncd ha strappato al ministro Giannini l' assicurazione che «tutte le attività extracurriculari» avranno bisogno del consenso informato delle famiglie. ALESSANDRO ANTONINI Un testo pasticciato, con le assunzioni prima della riforma, votato a maggioranza, ma non assoluta, e salvato sul filo di lana da.

ALESSANDRO ANTONINI

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26 giugno 2015 Pagina 6

Avvenire Riforme Istituzionali

I contenuti.

Autonomia e assunzioni i punti forti Valorizzazione dei prof, presidi­leader, più ore all' alternanza scuola­lavoro MILANO Un solo articolo e 209 commi. Si presenta così il maxiemendamento sulla riforma della scuola. Un testo che per gran parte è quello licenziato dalla Camera dei Deputati. La scelta del governo ha invece impedito che potessero prendere corpo le modifiche che si sperava di introdurre nel passaggio al Senato magari per sciogliere qualche punto critico. DIfficile, se non impossibile, che nel prossimo passaggio alla Camera si possa intervenire ulteriormente. Dunque si può parlare di un testo definitivo. Ma come cambia la scuola italiana? Autonomia. È il filo rosso dell' intero provvedimento. L' idea iniziale era quella di portare a compimento reale questa autonomia che nella scuola vige dal 1997, ma che non ha mai trovato un' applicazione. Vi sono comunque passaggi che rendono la singola scuola più protagonista del proprio operare. È il caso del Piano dell' offerta formativa, in cui si dovrà indicare per il successivo triennio le necessità di organico e i progetti che caratterizzeranno l' azione del singolo istituto. Sarà elaborato dal dirigente scolastico con il collegio docenti e sottoposto al vaglio del Consiglio d' Istituto. Insomma una procedura che intende coinvolge tutte le parti in causa, cercando di dare risposte concrete alle esigenze di tutti. Assunzioni. Sono uno dei temi dominanti in questo provvedimento. Si procederà all' assunzione complessiva di 107mila docenti precari. Per poco più della metà di loro ci sarà la possibilità di scegliere la cattedra tra quelle vacanti e quelle libere per il turn over. Gli altri 48mila sono inquadrati nell' organico di potenziamento, suddiviso secondo una tabella allegata alla legge stessa. Tutti tra un anno andranno a formare l' organico funziona­ le. Quest' ultimo supera il concetto attuale dell' organico di diritto, cioè tanti docenti quante sono le cattedre realmente attivate. In futuro, invece, l' organico di una scuola comprenderà oltre le cattedre anche i posti necessari per realizzare l' offerta formativa messa in campo dal singolo istituto. Altra novità il divieto per i contratti a tempo determinato nella scuola di superare complessivamente i 36 mesi. È il limite superato in migliaia di casi nel passato e che è costato all' Italia una sentenza di condanna a livello europeo. Altra norma per evitare il riformarsi del precariato è il meccanismo del concorso per accedere al posto di ruolo. Strumento già previsto, ma che negli ultimi 15 anni si è spesso inceppato e soprattutto non ha messo in palio veri posti di lavoro. Gli insegnanti. Non solo assunzioni. Si punta sulla formazione permanente obbligatoria e strutturata e arriva la una card professionale personale di 500 euro per l' acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Avvenire Riforme Istituzionali

Stanziati 200 milioni l' anno per la valorizzazione dei docenti. Sarà un nucleo di valutazione ad attribuire i fondi al docente. Sarà composto da preside (che presiede), tre docenti, due genitori (dall' infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall' Ufficio scolastico regionale. I dirigenti. I presidi diventano leader educativi: meno burocrazia e più attenzione all' organizzazione della vita scolastica, precisano al ministero dell' Istruzione. A partire dal 2016 dovranno «mettere in campo la loro squadra» individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti con il curriculum più adatto per realizzare il progetto formativo del loro istituto. L' individuazione dei docenti da parte dei presidi avverrà all' interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. «È lo Stato, e non il dirigente scolastico, ad assumere gli insegnanti ». Anche per i dirigenti è prevista una valutazione ogni tre anni. Gli studenti. La scuola del futuro per loro prevede il potenziamento delle competenze linguistiche: l' Italiano per gli studenti stranieri e l' Inglese per tutti. Vengono potenziate alcune materie: arte, musica, diritto, economia, discipline motorie. Tra le novità l' aumento delle ore di alternanza scuola­lavoro: 400 ore annue nell' ultimo triennio di tecnici e professionali, 200 ore nei licei. Norme finanziarie. Confermato lo School bonus (cioè il credito d' imposta per chi fa donazioni alle scuole) e la detrazione delle spese per la frequenza fino ad un tetto massimo di 400 euro l' anno. Deleghe al governo. Non tutto è stato deciso nel testo della legge. Alcuni temi sono rinviati a una delega affidata al governo, fra cui la formazione in ingresso dei docenti, il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell' inclusione scolastica, le modalità di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, la creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0­6 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

ENRICO LENZI

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26 giugno 2015 Pagina 5

Il Giornale Riforme Istituzionali

Bankitalia rifà i conti all' esecutivo: «Ripresa? Siamo in stagnazione» Il governatore Visco non fa sconti la polemica La Corte dei Conti bacchetta sulla pressione fiscale: più 1,7% rispetto alla media Ue 2014 Roma«Siamo in una fase di ristagno. Siamo fermi, e questo è un problema». Il governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco, intervenuto a un seminario organizzato dal ministero degli Esteri, ha nuovamente sottolineato la difficile situazione economica del Paese. «Si prevede che solo alla fine di quest' anno il Pil dell' area euro ritornerà ai livelli produttivi del 2008, l' economia italiana è ancora molto lontana e ci vorranno diversi anni», ha aggiunto. Il numero uno di Bankitalia non si è mostrato del tutto pessimista, ma ha evidenziato la necessità di intervenire per recuperare il tempo perduto. «Siamo in ritardo su praticamente tutto, ma abbiamo l' opportunità notevole di colmare il gap e ce l' abbiamo in tante aree e settori: in questo Paese c' è ancora un potenziale da cogliere», ha rimarcato ribadendo l' importanza di «vincere le resistenze al cambiamento». Visco non ha letto un discorso già preparato, come accade di solito, ma ha «improvvisato». L' avvertimento al governo Renzi si è così avvertito in maniera più chiara del solito, soprattutto quando si è riferito alla riforma della scuola precisando che deve essere fatta «anche nei programmi, non solo nell' occupazione». Un modo elegante per dire che la qualità dell' intervento del governo non è elevata e che si tratta solo di un' infornata da 100mila assunzioni. Se Visco ha lasciato intendere quali siano gli effetti di un sistema economico distorto (la mancata crescita), la Corte dei Conti è stata molto più palese nell' elencarne le cause. «La prospettiva di una pressione fiscale che resti sull' attuale elevato livello appare difficilmente tollerabile», ha detto ieri Enrica Laterza, presidente di coordinamento delle sezioni riunite dell' organo contabile, ricordando come il 43,5% di carico fiscale sul Pil del 2014 sia pari a 1,7 punti in più della media di Eurolandia. Un fardello insostenibile se si pensa che la rigidità della spesa per le pensioni frena la spending review e che la politica non riesce a tagliare i propri costi (tra i quali inserire 165 enti statali costati 45 miliardi nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 5 <­­ Segue

Il Giornale Riforme Istituzionali

biennio 2013­14). Di qui la proposta di «una riscrittura del patto sociale»: minore intervento pubblico e maggiore contributo dei cittadini ai costi dei servizi per ritornare a crescere.

Gian Maria De Francesco

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La Nazione Riforme Istituzionali

Buona Scuola, fiducia col fiatone Il Pd perde pezzi. Bagarre al Senato Quattro ribelli dem escono dall' aula. Lumini e striscioni tra i banchi. Veronica Passeri ROMA IL GOVERNO incassa la fiducia al Senato sulla riforma della scuola tra fischi, urla, striscioni srotolati in aula, senatori con magliette bianche per il diritto allo studio e funerali. Tutto si celebra, il voto di fiducia che vede la maggioranza spuntarla con 159 voti a favore contro i 112 contrari ­ un margine di una ventina rispetto alla soglia di allarme ­ e le proteste, nell' emiciclo. Dopo l' apposizione della fiducia da parte del governo («Con la solita vocina della Boschi», sbuffa un senatore del Carroccio), si scatena il dibattito e gli attacchi delle opposizioni, dalla Lega a Sel fino al Movimento cinque stelle, prendono di mira il ministro dell' Istruzione Stefania Giannini accusandola di essere «commissariata», «abbandonata con il cerino in mano». A cose fatte lei replica a vantaggio di telecamere: «A parte qualche assenza giustificata, i numeri al Senato ci sono. Non sono affatto commissariata». Sul risultato pesano comunque quattro senatori del Pd che non hanno partecipato al voto e qualche altra assenza. Si tratta di Roberto Ruta, Walter Tocci, Felice Casson e Corradino Mineo. Mentre il bersaniano Miguel Gotor vota sì ma chiede al governo che la si finisca con il «riformismo dannunziano». Assenti i senatori a vita Carlo Rubbia, Mario Monti e Elena Cattaneo, Denis Verdini ­ che secondo i rumors di palazzo potrebbe essere l' artefice della costituzione di un nuovo gruppo di 'responsabili' in grado di rappresentare una stampella azzurra per Renzi ­ e Carlo Giovanardi. Votano a favore i due ex Forza Italia Sandro Bondi e Manuela Repetti. PROTESTE e applausi ironici, poi, all' indirizzo dell' ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che vota sì, da parte del Movimento cinque stelle: «Ha tenuto a lungo il paese in scacco, questa se la poteva risparmiare» osserva la senatrice Enza Blundo. Proprio il Movimento cinque stelle inscena in aula una sorta di 'funerale' della scuola pubblica con lumini e camicie listate a lutto, mentre senatori e senatrici di Sel indossano maglie bianche per rivendicare diritto allo studio e libertà di insegnamento contro «questo schifo di legge» (copyright Loredana De Petris). Non manca nemmeno lo scontro tra Lega e Ap sulla teoria del gender contenuta per la prima nella riforma (tanto da srotolare in aula lo striscione 'Difendiamo i nostri figli dalla scuola di Satana'), inesistente per preciso impegno della Giannini per i secondi. Ora la parola passa alla Camera per l' ultimo passaggio parlamentare della riforma, già calendarizzata per l' aula del 7 luglio, che prevede tra l' altro più poteri ai presidi ­ come quello di poter chiamare «direttamente» i docenti dagli albi territoriali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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La Nazione Riforme Istituzionali

a partire da settembre 2016 ­ anche se verranno valutati da ispettori esterni ogni tre anni, 100.107 immissioni in ruolo (ma solo 52mila inizieranno a insegnare già da settembre. Nel ddl anche lo school bonus, ovvero erogazioni liberali alle scuole (fino a un tetto massimo di 100mila euro) con la possibilità di agevolazioni fiscali per i 'mecenati' ma il 10% andrà comunque alle scuole più povere, una carta dello studente rafforzata e la possibilità di realizzare, negli organici e nei piani dell' offerta formativa, la scuola dell' autonomia.

PASSERI VERONICA

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26 giugno 2015 Pagina 10

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

Dopo la Consulta. Nodo risorse per la «vacanza contrattuale» sugli ultimi mesi dell' anno ­ Tempi incerti sulla pubblicazione delle sentenza.

Contratti statali, prima copertura già nel 2015 roma Lo scenario più probabile, diceva ieri il presidente dell' Aran, Sergio Gasparrini, è che la contrattazione per il pubblico impiego riprenda nel 2016. Si dovrà aspettare la legge di stabilità, che solitamente fissa l' importo dedicato per il rinnovo dei contratti: «senza non è possibile. Successivamente, dal governo viene dato a noi il mandato per l' avvio delle trattative» ha spiegato il responsabile dell' Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni. Per il momento non si può che aspettare, dunque. Innanzitutto la pubblicazione della sentenza, che potrebbe arrivare tra un mese o più, visto che la precedente sulle pensioni è arrivata un mese e 20 giorni dopo l' udienza. Ma questa volta c' è di mezzo anche la scadenza del mandato di uno dei giudici (Paolo Maria Napolitano, il 10 luglio prossimo, e prassi vorrebbe che tutto il collegio sia insediato al momento della pubblicazione) e c' è anche la pausa estiva della Corte in avvicinamento. Si vedrà. Dal giorno della pubblicazione decadono le norme che hanno disposto il blocco dei rinnovi contrattuali (dl 78/2010 e successive proroghe) e si tratterà di capire come finanziare la cosiddetta "vacanza contrattuale" che matura per gli ultimi mesi del 2015. Secondo fonti tecniche dovrebbe valere la stessa logica contabile del rimborso pensioni: l' impatto, sia pur molto modesto, sarà sui saldi 2015 e quindi bisognerà fare una norma e trovare un copertura tra la legge di assestamento in preparazione (il ddl deve essere presentato da Pier Carlo Padoan entro fine giugno) e la Nota di aggiornamento al Def di settembre. Ma il condizionale è quanto mai d' obbligo. Mentre è certo che a finanziare il rinnovo sul prossimo triennio sarà la Stabilità 2016: «immagino che il momento topico sarà la legge di Stabilità» ha affermato sempre ieri il sottosegretario alla Pa, Angelo Rughetti, intervistato da Radio 24. La riforma della Pa per Rughetti è «il binario su cui poi i treni della contrattazione dovrebbero andare, quindi sarebbe buon senso arrivare prima con la riforma della Pa», ovvero il ddl Madia, ora all' esame della Camera. «Credo che la sentenza della Consulta vada colta come occasione per aprire un ragionamento nuovo su come è organizzata la pubblica amministrazione» ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, secondo il quale è ancora prematuro ragionare sulle coperture. I «treni della contrattazione» di cui parla Rughetti non avranno però bisogno solo di risorse certe per camminare. Il quadro normativo di riferimento è infatti cambiato con la riforma Brunetta (legge 15 e dlgs 150 del 2009) e si è passati dai vecchi comparti e aree dirigenziali a un' ipotesi di massimo 4 nuovi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 10 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

comparti, che Aran potrebbe definire sulla base di un atto di indirizzo già scritto a suo tempo da Funzione pubblica se il Governo non decidesse di mandarne uno nuovo. Novità sui comparti potrebbero arrivare anche dai ritocchi al Ddl delega (si potrebbe passare da 4 a 5) ma il problema resterebbe sul fronte delle rappresentanze. I sindacati del pubblico impiego hanno infatti appena rinnovato i loro organismi sulla base dei vecchi comparti (elezioni a marzo, verifica risultati in corso e nuove rappresentanze attese entro settembre). Adottare i nuovi comparti significherebbe toccare equilibri che incidono sul tavolo negoziale futuro. Ma è dalla composizione anche di questi nodi (dunque non solo dal reperimento delle risorse) che passa il via libera ai «treni della contrattazione». I sindacati, sia pure in ordine sparso, chiedono l' apertura immediata del confronto e trovano un supporto in questo da voci autorevoli della maggioranza come quella del presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano: «È una scelta ­ spiega l' esponente Pd ­ che può essere fatta prima dell' estate per avviare una trattativa che non riguarda soltanto il tema del salario». .@columbus63 © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Davide Colombo

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26 giugno 2015 Pagina 3

Il Foglio Riforme Istituzionali

Cresce lo squilibrio tra pubblico e privato Cosa lega una riforma della scuola annacquata e una Corte pro travet. L' Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, dice il primo articolo della Costituzione, e benché la formulazione del Dopoguerra sia un po' da socialismo reale non aggiunge che quel lavoro debba essere statale. Eppure le sentenze dei giudici costituzionali non fanno che aggravare lo squilibrio tra lavoratori pubblici e privati, e relative aree sociali; nonostante che l' articolo 3 della Carta predichi il contrario: "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l' eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l' effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all' organizzazione politica, economica e sociale del paese". Al contrario la sentenza che obbliga il governo a togliere il blocco ai contratti dei pubblici dipendenti allarga ulteriormente il solco, anche se non prevede il pagamento degli arretrati a differenza del verdetto sulle pensioni. Il quale, se fosse stato applicato interamente avrebbe prodotto un buco di bilancio a carico di tutti i cittadini e a beneficio di una minoranza. E per inciso: le pensioni s o n o c e r t o pubbliche e private, ma anche lì a ricorrere e vincere è sempre il top dello stato, per l' esattezza i magistrati. Torniamo all' oggi. I dati Istat parlano chiaro: la media retributiva del settore pubblico è superiore del 6 per cento al pri vato, pur scontando dal 2010 la dinamica negativa del blocco. Inoltre ad alcune categorie ­ magistrati, diplomatici, Forze armate ­ gli stipendi erano già stati sbloccati. Sia chiaro, non c' è da invocare un intervento a pareggio della Consulta sul lavoro privato, affidato com' è giusto al libero mercato. Sarebbe però l' ora di parlare oltre che di diritti anche di doveri. E per esempio spiegare perché a detta di molti giuristi, e dei politici che si accodano, non sia applicabile il Jobs Act a statali e affini in quanto la Costituzione non lo consentirebbe. Oppure come mai, in nome dei diritti e mai dei doveri, si siano opposti mille ostacoli sindacali, giuridici e mediatici a una riforma meritocratica della scuola, con i presidi definiti chissà perché "sceriffi". Ieri alla fine il ddl sulla riforma della scuola è stato approvato con voto di fiducia, ma parzialmente svuotato dei suoi contenuti più dirompenti. Rischia di andare così pure per la riforma della Pubblica amministrazione, con deroghe e tutele particolari sollecitate all' ombra delle audizioni parlamentari dai magistrati ai più alti livelli. Eppure un pubblico dipendente, e tanto più un pubblico dirigente, in quanto pagato da tutti, ha responsabilità e doveri in più, non in meno. Al contrario, c' è sempre una Consulta, un Consiglio di stato, un Tar, insomma qualche toga, o un sindacato, a tutelare solo i diritti.

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26 giugno 2015 Pagina 10

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

L' ANALISI.

E la manovra viaggia verso quota 20 miliardi Tra effetti delle sentenze della Consulta, azioni per la crescita da rifinanziare (in primis la decontribuzione per i nuovi assunti), interventi annunciati ma tutti da verificare sul campo come la flessibilità in uscita sul fronte della previdenza, la lista degli impegni finanziari da inserire nella prossima legge di stabilità si va allungando di giorno in giorno. Tanto che fin d' ora è possibile ipotizzare una manovra lorda non molto lontana dai 20 miliardi. Il conto è presto fatto. La spending review parte già, a bocce ferme, con un volume di fuoco da 10 miliardi, destinati a sostituire le clausole di salvaguardia che altrimenti scatteranno dal prossimo anno sotto forma di aumento dell' Iva e delle accise, cui andranno aggiunte ulteriori risorse perché gli importi in gioco sono di 12,8 miliardi il prossimo anno, 19,2 miliardi nel 2017 e 22 miliardi a decorrere dal 2018 (nel totale le varie clausole ammontano a oltre 70 miliardi da qui al prossimo triennio). La manovra del 2016 dovrà altresì provvedere alla copertura degli effetti della sentenza della Corte Costituzionale sulla cosiddetta Robin tax per circa 700 milioni, cui andranno aggiunti i 500 milioni per la copertura a regime dell' altra sentenza che ha bocciato il blocco biennale (2012­2013) della perequazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo Inps. I 2,2 miliardi stanziati per l' anno in corso saranno corrisposti ad agosto sotto forma di una tantum. E ora, dulcis in fundo, alla luce della nuova sentenza della Consulta di due giorni fa, occorrerà provvedere con la legge di stabilità allo stanziamento per far fronte ai rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici. Le cifre in gioco sono evidentemente condizionate all' esito del negoziato con i sindacati, che in ogni caso il governo intende connettere alla riforma della Pa in via di approvazione da parte del Parlamento. Per ora fanno testo gli importi inseriti nel Documento di economia e finanza, confermati dalla Corte dei Conti, in base ai quali l' impatto potenziale sui conti pubblici è pari a 1,66 miliardi nel 2016, con un effetto cumulato di 6,6 miliardi nel triennio 2016­2018. La Corte dei Conti, nel «Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica» pubblicato in maggio, conferma che il quadro «a politiche invariate» tiene conto «degli effetti derivanti dall' avvio della contrattazione collettiva per il triennio 2016­2018 e per quello successivo». Gli effetti finanziari della ripresa della contrattazione ­ osservano i giudici contabili ­ vengono stimati applicando una metodologia «che tiene conto della media degli incrementi retributivi negli ultimi anni interessati dal rinnovo dai contratti». Una stima che la stessa Corte dei Conti definisce «prudenziale». Sia la proroga della decontribuzione per i nuovi assunti che le norme allo studio sulla flessibilità in uscita producono anch' essi effetti sui conti pubblici: da 1 a 1,5 miliardi per la decontribuzione, mentre Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

per la previdenza tutto dipenderà dalla scelta finale. Le ipotesi emerse finora (la proposta Damiano­Baretta e "quota 100"), comporterebbero secondo l' Inps oneri a regime tra 8,5 e 10 miliardi. Ed eccoci allora all' interrogativo di partenza: come finanziare tale mole di risorse? La strada maestra dovrebbe ancora una volta riportare il baricentro sulla spending review, la cui dote dovrebbe essere potenziata. Il resto potrebbe essere ricavato dai margini aperti dalla clausola di flessibilità europea sulle riforme (6,4 miliardi) dopo una preventiva trattativa con Bruxelles, perché al momento non è affatto scontato che quel margine ricavato tra l' obiettivo richiesto di riduzione del deficit strutturale (0,5%) e il target concesso al nostro paese nel 2016 (0,1%) possa essere utilizzato per finanziare nuova spesa corrente. L' interrogativo maggiore riguarda proprio la spending review. La Corte dei Conti, in linea peraltro con quanto ha sostenuto l' Ufficio parlamentare di bilancio, lo ha rilevato ieri con precisione nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato per il 2014: lo sforzo condotto nel 2010­2014 sul versante del contenimento della spesa, coniugato con la «forte rigidità» della componente pensionistica e l' evidenza di «margini sempre più ristretti di risparmi potenziali nelle maggiori categorie della spesa finale», pone in luce le «difficoltà oggettive dei programmi di spending review». Si può aggiungere che i tagli alla spesa devono essere ben calibrati per evitare effetti recessivi, nella consapevolezza che la vera spending è il recupero di efficienza dell' intera macchina pubblica e che una delle priorità è rimettere mano alla spesa per investimenti che nel biennio 2013­2014 ha subito un taglio cumulato per le amministrazioni del 15 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

DinoPesole

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26 giugno 2015 Pagina 8

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

Fiducia sulla scuola, 2mila assunti in più Via libera dal Senato con 159 sì e 112 no ma è bagarre in aula: l' opposizione protesta con fischietti e striscioni. ROMA Finale a sorpresa per la "Buona scuola" al Senato. Non tanto per la fiducia incassata dal governo con 159 sì e 112 no, quanto per l' aumento di 2mila unità delle assunzioni in programma a partire dal 1° settembre. Dai 100.701 precari da stabilizzare previsti dal disegno di legge originario e confermati durante il primo passaggio parlamentare alla Camera si passa infatti a 102.734. Una novità che non emerge dal maxiemendamento presentato ieri mattina dal governo e approvato dall' aula di Palazzo Madama, bensì dalla relazione tecnica che lo accompagna. Degne di nota sono poi altre due modifiche dell' ultim' ora: la ciambella di salvataggio di quelle supplenze che l' esecutivo voleva cancellare (sul punto si veda l' articolo qui sotto) e lo slittamento al 1° settembre 2016 del tetto di 36 mesi agli incarichi a tempo determinato. Gira e rigira a fare notizia è sempre il maxi­ piano di assunzioni. Come detto i posti da assegnare alle due categorie di docenti interessati ­ vincitori e idonei dei vecchi concorsi incluso quello del 2012 e iscritti alle graduatorie a esaurimento ­ saranno duemila in più. Un incremento dovuto al maggior numero di cessazioni dal servizio verificatesi nel frattempo. Resta confermata invece la tempistica per la loro assegnazione. A settembre 2015 verranno assegnate infatti 47.476 cattedre tra turn over, posti disponibili e nuove immissioni sul sostegno. A queste si aggiungeranno altre 55.258 stabilizzazioni sui posti di potenziamento che dal 2016/2017 lasceranno spazio all' organico dell' autonomia. In questo caso, almeno stando alle stime del Miur, le assegnazioni dovrebbero concludersi entro novembre. Rinviando alle schede qui accanto per le precisazioni sulla tempistica delle immissioni in ruolo in questa sede conviene soffermarsi sulle altre novità contenute nel testo depositato ieri. A cominciare dallo spostamento al 1° settembre 2016 del termine a partire dal quale i contratti a termine non potranno superare il tetto di 36 mesi ribadito dalla sentenza della Corte Ue del 26 novembre scorso. A completare il quadro dei cambiamenti finali c' è poi la precisazione dei criteri con cui il Miur dovrà assegnare il 10% di fondi perequativi agli istituti meno fortunati nelle scelte dei privati che decideranno di utilizzare il neonato "school bonus". Il provvedimento conferma, inoltre, il rilancio del rapporto scuola­ impresa (più alternanza con il lavoro e ore di laboratorio); e il concorso da 60mila posti da bandire a dicembre (qui non è prevista la riserva dei posti per gli abilitati Tfa e Pas). Portare a casa il secondo via libera parlamentare sulla riforma della scuola è stato più complicato di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 8 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

quanto non dicano i 47 voti di margine sulla fiducia. Il governo ha dovuto fare i conti con le proteste dell' opposizione (dai grillini listati a lutto per il funerale alla scuola pubblica, ai ripetuti insulti, ai fischietti dei senatori di Sel) e con le defezioni all' interno della maggioranza (Mineo, Ruta e Tocci della minoranza Pd ad esempio non hanno votato, ndr). Da registrare la soddisfazione della ministra Stefania Giannini che ha parlato di «risultato straordinario» e ne ha anche approfittato per sottolineare: «Non mi sento assolutamente commissariata». La palla passa ora alla Camera per il terzo passaggio, che l' esecutivo spera definitivo. Il ddl è calendarizzato in aula per il 7 luglio. Rispettare i tempi non sarà così facile visto che minoranza e sindacati restano sul piede di guerra. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Eugenio Bruno Claudio Tucci

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26 giugno 2015 Pagina 37

Italia Oggi Riforme Istituzionali

L' unico percorso possibile alla luce degli interventi legislativi.

Formazione da elevare Laurea per rimanere professione intellettuale. Perché la laurea per esercitare una professione intellettuale? Per i periti industriali la risposta è semplice: si tratta di una scelta obbligata, conseguenza diretta di tutti gli interventi legislativi che si sono succeduti negli ultimi 10 anni, dal dpr 328/01 che tra i requisiti di ammissione all' esame di stato ha introdotto la laurea, al dpr 88/10 che nel riformare gli istituti tecnici ha ridefinito settori e indirizzi, modificando la stessa denominazione del titolo di studio. Nessuna delle due norme si è preoccupata di armonizzare i sistemi di formazione con quelli di accesso alla professione, né tanto meno, come è il caso d e l l a riforma d e l l a scuola v o l u t a d a l l ' e x ministro Maria Stella Gelmini, di approvare una norma di raccordo tra il nuovo diploma di istruzione tecnica e l' accesso agli albi delle professioni. Il risultato è che questo nuovo titolo di studio genericamente definito diploma di istruzione tecnica (i primi diplomati usciranno in questa sessione estiva) ha perduto quel carattere che fino ad ora ha sempre consentito di individuarne con chiarezza la professione di accesso specifica, e come del resto prevedono le norme di accesso contenute nei rispettivi ordinamenti professionali. Senza considerare la cosa ancora più grave, e cioè che il legislatore nell' approvare questo provvedimento non ha mai chiarito se questo titolo fosse valido per l' accesso all' esercizio delle professioni, mentre al contrario ha specificato in più passaggi il legame che questa formazione ha con gli istituti tecnici e le filiere tecnologiche. Niente a che vedere con la professione intellettuale. Se a questo si aggiunge poi che il dpr abroga un passaggio di una norma (dlgs 294/1997) che stabiliva che «gli istituti tecnici hanno per fine precipuo quello di preparare all' esercizio di funzioni tecniche od amministrative, nonché di alcune professioni, nei settori commerciale e dei servizi, industriale, delle costruzioni, agrario, nautico ed aeronautico» il quadro legislativo non sembra lasciar più spazio a dubbi. Accanto alla legislazione italiana, c' è poi l' imprescindibile riferimento all' Europa e alle sue direttive che in materia di professioni è stata sempre chiara: laurea triennale o titolo equivalente per esercitare una professione intellettuale e poter quindi mantenere un determinato livello di qualifica e le relative competenze stabilite dalla costituzione e dal codice civile. Per i periti industriali in particolare si tratta di restare nell' attuale livello D previsto dal decreto legislativo 206/12 (che recepisce la direttiva qualifiche 36/05) e poi nel relativo livello VI Eqf (quadro europeo delle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 37

Italia Oggi

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Riforme Istituzionali

qualifiche e dei titoli per l' apprendimento permanente). Solo con un titolo accademico (o riconosciuto giuridicamente equivalente) quindi il perito industriale potrà mantenere quella capacità di progettare tipica della professione intellettuale, una competenza che non solo lo distingue da qualsiasi altro soggetto non iscritto a un albo professionale, ma che soprattutto gli consente di esercitare un' attività a garanzia dell' interesse pubblico. Ma l' attenzione così chiaramente posta dal codice civile alla tutela dell' interesse pubblico può essere protetta solo con il possesso da parte dei professionisti di determinati requisiti soggettivi ed oggettivi. Uno di questi è appunto il titolo accademico.

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26 giugno 2015 Pagina 17

Il Tempo Riforme Istituzionali

Tra i condannati il leader dei movimenti Nunzio D' Erme.

Graziati a metà gli spaccavetrine contro il «Decreto Gelmini» Tredici condanne per gli scontri legati al «Decreto Gelmini», avvenuti a Roma il 14 dicembre 2010. Tra i condannati anche Nunzio D' Erme, ex consigliere comunale che dovrà risarcire l' amministrazione capitolina di 800 euro. Per il resto si tratta di pene detentive fino a un massimo di due anni e 6 mesi di reclusione. La manifestazione fu organizzata in diversi cortei, il più violento a piazza Navona, per contestare il cosiddetto Decreto Gelmini, sulla riforma d e l l a scuola e contro l' allora governo Berlusconi. Stando alla ricostruzione furono compiuti numerosi danni nel centro della Capitale. Gli imputati erano complessivamente 26 e per loro il pubblico ministero Luca Tescaroli aveva chiesto la condanna contestando, a seconda della posizione processuale, i reati di resistenza a pubblico u f f i c i a l e , d e t u r p a m e n t o , danneggiamento di edifici e incendi di automezzi oltre ad altri atti di vandalismo. Con la sentenza di ieri i giudici della nona sezione penale presieduta da Zaira Secchi ha mandato assolto un altro gruppo di manifestanti perché i fatti loro contestati non sussistono. Infine, il collegio giudicante ha stabilito che i condannati risarciscano il Comune di Roma Capitale. Iva. Cim.

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26 giugno 2015 Pagina 14

Il Messaggero Riforme Istituzionali

Il commento Fiducia sulla scuola, il Pd più compatto del previsto Massimo Adinolfi. Con la fiducia al Senato, la riforma della scuola del governo Renzi si avvia a diventare legge dello Stato. Alla Camera, infatti, i numeri non sono ballerini e sorprese non ce ne saranno. Chi ieri se le aspettava è rimasto deluso da un voto netto, in cui il Pd si è mostrato persino più compatto del previsto. Eccezion fatta per tre senatori che hanno votato no, e che paiono decisamente propensi ad unirsi a Pippo Civati, già uscito dal Pd, i democratici hanno dimostrato che la tenuta della maggioranza è assicurata anche su materie dove molto forte è la frizione interna, e sulle quali probabilmente hanno perso non pochi consensi alle scorse elezioni regionali. Un segno di salute del governo, qualunque cosa si pensi della legge. Non è stato, in verità, un passaggio semplice. Basta leggere l' intervento del senatore Miguel Gotor, tra i più vicini alla Ditta che fu di Bersani. Gotor, come molti altri della minoranza interna, ha votato sì alla fiducia per evitare, sono state le sue parole, che si aprisse u n a « c r i s i p o l i t i c a e istituzionale s e n z a precedenti» (cioè che si andasse al voto), ma giudica questa «la peggior fiducia possibile» alla quale si è risolto «con un crescente disagio, misto a delusione e persino rabbia». Più duro di così c' è solo il voto contrario, ma il voto contrario non c' è stato. Nel merito, Gotor può lamentare che la legge non fa nulla sulla dispersione scolastica, o che non si è messa mano ai cicli scolastici, ma ha purtuttavia dovuto riconoscere che nel lavoro parlamentare diversi aspetti controversi del testo sono stati modificati, o almeno smussati, e anche se lo considera un «mediocre intervento legislativo», invece di una vera riforma, ha dovuto prendere atto che siamo dinanzi ad un cambiamento deciso dell' organizzazione del sistema dell' istruzione. Questa presa d' atto è forse il più chiaro significato politico del voto di ieri. Renzi governa e non ha nessuna intenzione di mollare la presa, o di rallentare il passo. I conti si faranno alla fine, ma dinanzi agli elettori Renzi vuole presentarsi con un carniere di riforme pieno. Agli avversari interni non resta, appunto, che prenderne atto. Il governo non cade per un incidente parlamentare, o per la defezione di un pezzo del Pd: chi ci contava ha in realtà già lasciato o sta per lasciare il Pd. A quest' ultimo appuntamento Renzi non si presentava certo nel momento di massima forza: il mondo della scuola gli si è fatto avverso, i sindacati gli hanno proclamato contro uno sciopero generale e ancora ieri gli insegnanti erano in piazza. Le opposizioni scalpitavano e i grillini non hanno certo perso tempo nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 14 <­­ Segue

Il Messaggero Riforme Istituzionali

tentativo di ergersi a rappresentanti degli insegnanti e degli studenti delusi dalla sinistra. Per di più, nel voto regionale non sono state tutte rose e fiori, per il Pd. La maggioranza, comunque, ha seguito Renzi. In effetti, il Nuovo Centrodestra ha non poche gatte da pelare: difficile dunque che provi a sfilarsi. Non lo farà ora e non lo farà nei prossimi mesi. Quanto al Pd, il vero smottamento si è prodotto in realtà nelle file della sinistra interna, perché all' intransigenza un po' rancorosa della vecchia guardia di D' Alema e Bersani, sempre più inascoltata, si è sostituita la formazione dialogante dell' area guidata dal ministro Martina e da Cesare Damiano, che pur con tutti i distinguo non intendono affatto essere d' intralcio al governo. Sono gli ultimi arrivati al fatidico momento della presa d' atto: Renzi non è un energumeno estraneo al Pd, lo scassinatore irriguardoso della tradizione della sinistra; è invece colui che ne interpreta la proposta di cambiamento. Respingerla in toto, come ha fatto due giorni fa Fassina, significa uscire dal Pd. Dunque la nave va, e il suo timoniere può giocarsi una nuova partita, quella delle riforme istituzionali che in corso d' anno, con la legge sul nuovo Senato, proverà a chiudere. Poi, forte del bottino di credibilità conquistato sin lì, proverà a dare una sterzata anche sul quadrante europeo, dove si gioca la vera partita dei conti pubblici italiani. Solo dopo comincerà a pensare al voto. Dall' altra parte del campo di gioco, è ancora presto per dire se davvero Matteo Salvini riuscirà a prendere la guida del centrodestra. Ma intanto è lui che sembra disegnare i crinali lungo i quali si divide oggi l' opinione pubblica, cioè in tema di sicurezza e immigrazione. L' altro discrimine, quello contro la casta e la corruzione, è presidiato con i toni giustizialisti che le sono propri, dall' altra opposizione, quella a cinque stelle. Al Pd tocca il compito di tracciare la sua linea di demarcazione, e provare ad imporla presso l' opinione pubblica. Nelle settimane scorse, tra Mafia capitale e liste di impresentabili, sbarchi di profughi e paure di uscita dall' euro della Grecia, se ne era perso il segno. Ieri Renzi ha ripreso in mano il gessetto ed è tornato con decisione alla lavagna. E la maggioranza ha appreso la lezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 9

Il Mattino Riforme Istituzionali

Il confronto Fmi non molla: serve credibilità. Sulla crisi greca il Fondo monetario internazionale «è e rimane flessibile ed è disposto a lavorare su un piano credibile». Lo ha detto Gerry Rice, responsabile della comunicazione del Fondo durante la consueta conferenza stampa bisettimanale. Rice ha spiegato che l' istituto di Washington chiede «un approccio equilibrato sul fronte della riforma f i s c a l e , d e l l e e n t r a t e e d e l l a dimensione sociale», un programma «che abbia il giusto equilibrio per quanto riguarda la crescita». Rice ha sottolineato che «le proposte del Fmi sono state presentate nel modo più amichevole possibile» e vedono come «essenziale la riforma d e l l e pensioni, che dovrebbe «tutelare i gruppi più poveri».

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26 giugno 2015 Pagina 7

Il Mattino Riforme Istituzionali

Il retroscena.

Il governo alla prova Fisco decreti al via in extremis Andrea Bassi ROMA. Superato tra mille polemiche lo scoglio dela riforma della scuola, il governo è subito chiamato ad un' altra robusta prova di credibilità. Oggi in Consiglio dei ministri approda la riforma d e l f i s c o rinviata da martedì scorso e sui cui contenuti non c' è ancora un quadro chiaro. Lo dimostra il fatto che a meno di 24 ore di ventiquattro ore dalla scadenza del termine ultimo consentito dalla delega per adottare i decreti che attuano le norme contenute nel provvedimento, il governo è ancora alle prese con la limatura dei testi. E come spesso accade con il governo Renzi, non mancano le sorprese dell' ultima o r a . A c o m i n c i a r e d a l l a riforma d e l l a riscossione, letteralmente piombata martedì scorso sul tavolo dei ministri senza che nemmeno il dicastero titolare dei provvedimenti, il Tesoro, avesse mai visto il provvedimento. Ma tant' è. Da martedì a questa parte, e i lavori continueranno anche fino a oggi pomeriggio prima della nuova riunione a Palazzo Chigi, è stato un turbinio di riunioni tra tecnici per limare e aggiustare i testi. Quello sulla riscossione prevede, tra le altre cose, la riduzione dell' aggio di Equitalia dall' 8% al 6%. Ma in realtà si tratterebbe di un vero e proprio superamento del balzello che appesantisce ogni cartella esattoriale che viene emessa dal gabelliere pubblico e che è stata oggetto di pesanti contestazioni. L' aggio, poi, sarebbe commisurato agli importi e alla difficoltà di riscossione e non più incassato in misura fissa. Il provvedimento prevede anche un rafforzamento della possibilità di rateizzazione dei debiti con Equitalia. Ma su tutto, ancora ieri, pendeva la spada di Damocle della Ragioneria generale dello Stato, preoccupata dai possibili ammanchi per le casse pubbliche dovuti al provvedimento. Fino a ieri sera un grande fermento c' è stato per la riforma dei giochi. Ieri mattina era dato per certo che, insieme alla riforma del Catasto, le norme sul settore dovessero finire nel cestino. Poi ieri c' è stato un convegno di Sistema Gioco Italia, l' associazione confindustriale che raggruppa le imprese del settore. Dal palco il presidente Massimo Passamonti ha spiegato che, in assenza di delega, per il settore le campane avrebbero suonato a morto, con il rischio di lasciare per strada in pochi mesi 50 mila persone. Dopo di che è intervenuto il sottosegretario Pier Paolo Baretta che ha acceso un barlume di speranza, dicendo che aveva messo a punto un nuovo testo in quattro punti, tra cui la delicatissima decisione di riservare allo Stato centrale la regolazione del settore, mettendo fine alla proliferazione di leggi regionali come quella della Lombardia, che praticamente espellono il gioco lecito dal territorio. Per tutta la giornata ci sono stati contatti tra Palazzo Chigi e Tesoro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 7

Il Mattino

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Riforme Istituzionali

A Renzi sarebbe arrivata anche una tabellina con il mancato gettito che in autunno si sarebbe registrato senza la delega: 400 milioni dalla mancata gara per le scommesse, oltre a 150 milioni di imposta unica, 50 milioni per la gara del Bingo, 400 milioni per l' entrata in vigore della legge lombarda. E poi le prese di posizioni degli investitori internazionali, come l' amministratore delegato di Intralot Emilio Iaia che senza mezzi termini ha detto che «la mancanza di certezze rispetto agli impegni assunti dall' amministrazione dinanzi ad investimenti di decine di milioni di euro contribuiscono a rendere poco credibile l' intero sistema paese». Senza contare che i concessionari sono tutti pronti ad avviare contenziosi con lo Stato per il mancato rispetto delgli accordi per un ammontare stimato in 7 miliardi di euro. Così sembrava che il testo potesse essere riesumato, una speranza che tuttavia ieri a tarda serata è tramontata. Un' altra incertezza riguarda il destino della riforma delle Agenzie Fiscali, che dovrebbe trovare una soluzione alla questione dei 1.200 dirigenti dichiarati illegittimi dalla sentenza della Consulta. Il testo è in bilico. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 5

Il Giornale Riforme Istituzionali

Il governo strappa la fiducia tra gli insulti Ma non ha i numeri Ok alla riforma della scuola che ora passa alla Camera: i sì sono solo 159. Si sfilano altri tre democrat. Contestano le opposizioni. Roma«Ce l' abbiamo fatta», digita sul telefonino il ministro Stefania Giannini. Il suo sms arriva a Bruxelles, dove il premier, impegnato al vertice europeo, aspetta notizie dal Senato che vota la fiducia sulla riforma della scuola. Fiducia che passa con 159 sì (due voti sotto la maggioranza assoluta, ma otto voti sopra il minimo storico della maggioranza, registrato sul decreto Ilva con 151 voti) e 112 no, con molte assenze anche nelle file dell' opposizione. Dal momento in cui il ministro Maria Elena Boschi ha annunciato, come previsto, che sul provvedimento si chiedeva il voto di fiducia, l' aula del Senato si è trasformata in una bolgia infernale, tra urla, insulti e fischi di grillini, Lega e Sel; lumini funerari accesi sui banchi, anziani senatori con sgargianti magliette bianche che tuonavano «No alla scuola di classe». Il tutto molto poco governato dalla presidenza, lamentano nel Pd. Nel partito di Renzi sono tre i senatori che non partecipano al voto: i soliti Walter Tocci, Roberto Ruta e Corradino Mineo. Il quale riesce a prenderle da entrambe le parti: dalla maggioranza Pd che lo considera ormai con un piede fuori e un piede dentro il partitino di Civati, e pure dai manipoli di esagitati dei Cobas scuola che aspettano i senatori all' uscita per insultarli e tirar loro addosso oggetti non meglio identificati, che lo hanno preso di mira al grido di «traditore» e «vigliacco» per non aver votato contro la fiducia. A trarlo in salvo sono stati i poliziotti. Il Pd ha invece recuperato il voto della civatiana Lucrezia Ricchiuti, Felice Casson era assente «giustificato». Alla maggioranza si sono aggiunti anche i voti dei due ex Fi come Bondi e Repetti. L' epopea della riforma scuola al Senato finisce come previsto dai dirigenti del gruppo Pd al Senato, che fin dalla sera prima avevano garantito al premier che ci sarebbero stati almeno 159 voti. Ora il ddl tornerà alla Camera, che la esaminerà dal 7 luglio, per essere approvata entro la pausa estiva. «A parte alcune assenze motivate e giustificate mi sembra che siamo nella media: la maggioranza è solida», assicura il ministro Giannini. «La matematica non è un' opinione: il governo non ha più la maggioranza assoluta», sottolinea invece il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani. Un memento al governo, che entro le vacanze spera invece di riuscire a fare un triplo salto mortale, portando a casa le unioni civili, la riforma della Rai e ? ciliegina sulla torta ? anche la riforma costituzionale, in modo da poter tenere il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 5 <­­ Segue

Il Giornale Riforme Istituzionali

referendum confermativo dell' abolizione del bicameralismo insieme alle amministrative della primavera 2016. Un' impresa che sembra quasi impossibile, eppure il premier ai suoi assicura: «Vedrete che i numeri ci saranno». Va trovato un accordo, innanzitutto nel Pd e nella maggioranza, e poi anche con pezzi di opposizione, altrimenti il rischio che si blocchi tutto ai primi passi è alto: «In commissione Affari Costituzionali siamo pari, 13 a 13 tra maggioranza e minoranza», fa notare il senatore Pd Francesco Russo. E una vecchia volpe come Ugo Sposetti si mostra scettico: «Non vedo aria di grandi mediazioni possibili». Eppure Renzi proverà ad accelerare, tenendo insieme il dossier Rai e quello sulla riforma del Senato, offrendo (via legge ordinaria) l' elezione diretta in un apposito listino dei consiglieri regionali chiamati a fare anche i senatori; e trattando con Berlusconi sulla riforma della tv. Tant' è che chi nel governo si occupa della riforma della Pubblica amministrazione è stato avvertito che il ddl slitterà all' autunno: la priorità ora è un' altra.

Laura Cesaretti

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26 giugno 2015 Pagina 4

Italia Oggi Riforme Istituzionali

Al Senato mancano solo tre voti nel partito di Renzi. Giannini esulta. I sindacati in piazza.

Il Pd va a scuola di fiducia Salvini contro il reato di tortura. Pensioni, via ai rimborsi. Walter Tocci, Roberto Ruta e Corradino Mineo (che peraltro non è nemmeno iscritto al Pd). Al partito di Matteo Renzi ieri sono mancati appena tre voti di fiducia sulla scuola (era assente anche Felice Casson ma era giustificato e dunque ai fini del dissenso interno al Pd non conta). In totale, i sì sono stati 159, i no 112. Ha votato a favore della fiducia anche il presidente emerito della repubblica Giorgio Napolitano. Sono insorte le opposizioni e c' è stata l' immancabile bagarre in Aula. La Lega ha srotolato alcuni striscioni in Aula con su scritto: «Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana». A cosa si riferiscono lo spiega Giorgia Meloni (Fd' I): «La maggioranza ha deciso di non cancellare dal maxiemendamento alla riforma d e l l a scuola approvato col voto di fiducia dal Senato proprio quella norma che apre di fatto alla possibilità dell' educazione di genere nelle scuole di ogni ordine e grado». In piazza si è subito riscaldata la protesta dei professori più sindacalizzati. Il traffico nel centro di Roma, soprattutto nei pressi di Palazzo Madama, è andato in tilt per la presenza di centinaia di insegnanti e studenti. Ma il dato resta che il Pd tiene nonostante le fortissime pressioni giunte dall' esterno. Alla fine i senatori Pd hanno cinguettato: «Il Senato approva la buona scuola, 3 miliardi di investimenti e 100mila nuovi docenti assunti». Renzi ha gradito e ha immediatamente rilanciato il messaggio. Certo, il fiato è corto: i 47 voti di scarto non cancellano del tutto il fatto che sono mancati due voti rispetto alla maggioranza assoluta, che al Senato è di 161 voti. Tuttavia, va sottolineato che anche per Area popolare non hano votato tre senatori: Giuseppe Esposito, Paolo Bonaiuti (entrambi assenti per motivi di salute, viene riferito), e Carlo Giovanardi. Una situazione che un vecchio volpone come Roberto Calderoli cerca subito di cavalcare: «Renzi non ha più la maggioranza in Senato. Ne prenda atto e salga al Colle perché, diversamente, sarà il presidente Sergio Mattarella a chiamarlo. Ora le dimissioni sono un atto dovuto». A Calderoli, nella richiesta di dimissioni, si è aggiunto anche Paolo Romani, ma Costituzione alla mano per il voto di fiducia basta la maggioranza semplice dei voti. L' approdo in Aula a Montecitorio e' stato fissato per il prossimo 7 luglio e l' esecutivo punta al via libera finale prima della pausa estiva, senza escludere un nuovo ricorso alla fiducia, qualora il numero degli emendamenti dovesse essere elevato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 4

Italia Oggi

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«Hanno ucciso la scuola pubblica». Non ha dubbi il leader M5S, Beppe Grillo, che pronuncia queste parole quando ancora nell' Aula del Senato è in corso il voto di fiducia sul ddl scuola. Grillo poi rimanda al blog dove i parlamentari M5S scrivono: «Hanno ucciso la scuola pubblica italiana. A farlo è stato un governo ignorante e arrogante, che ha dato la mazzata finale a un Paese già in ginocchio trasformando la scuola statale nell' orribile copia di un' azienda, con un preside manager che si sceglie gli insegnanti e si fa la scuola come piace a lui. Un bel colpaccio per il governo Pd, che non era riuscito nemmeno al peggior centrodestra berlusconiano!». «Mentre la scuola pubblica muore», prosegue la nota di M5S Parlamento, «quella privata è viva e vegeta grazie ai soldi dei contribuenti italiani, specie di quelli piu' onesti che le tasse le pagano fino all' ultimo centesimo e che questo governo gode a tartassare. Nella riforma, con tutto quello che c' era e bisognava fare, il governo ha pensato bene di infilare le detrazioni fiscali per le famiglie che scelgono le scuole private paritarie: fino a 400 euro annuali a figlio, un regalo che allo Stato costa quasi 70 milioni di euro. Chi ha scelto la scuola pubblica statale e fino a oggi ha fatto i salti mortali per comprare i libri di testo al proprio figlio, sappia che i suoi soldi serviranno per dare una mano a chi i figli li porta nelle scuole private, e non per assumere insegnanti di sostegno, per avere gli ebook, per eliminare definitivamente le odiose classi pollaio». Anche la Cisl parla di arroganza del governo: «Ha prevalso l' arroganza di un governo che non ha voluto sentire le vere, giuste e sacrosante ragioni del mondo della scuola. Questo provvedimento non soltanto creerà il caos nelle scuole a settembre, perché non ci sono le condizioni per far iniziare l' anno scolastico con regolarità, ma darà anche molto lavoro ai magistrati in quanto sarà combattuta nelle aule dei tribunali». Parola di Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola. Per Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, «c' erano altre strade per garantire sia l' immissione in ruolo dei precari che una discussione approfondita sul resto del provvedimento: non si sono volute percorrere, minacciando e contrapponendo, in una sorta di ricatto, la stabilizzazione del personale con la possibilità del Parlamento di svolgere fino in fondo il proprio ruolo». Per la dirigente sindacale del Ddl «non ci sono le risposte che il mondo della scuola ha chiesto a gran voce sulla dispersione o sulla lotta alle disuguaglianze. Si introduce invece una impostazione autoritaria nei rapporti interni alla scuola e non si prevede un piano di assunzioni che dia una speranza a quella parte del personale precario non compreso nella stabilizzazione». «Non c' è niente di innovativo: neppure l' organico potenziato», conclude Fracassi, «che si ridurrà ad una fotografia dei posti già funzionanti. Per queste ragioni la nostra protesta non si ferma qui». Il leader leghista boccia l' ipotesi di introdurre il reato di tortura psicologica. Poi attacca il capo della Polizia Alessandro Pansa: «Non è il miglior capo della Polizia possibile». Pd: no a strumentalizzazioni. L' occasione per schierarsi contro il reato di tortura è una manifestazione davanti a palazzo Chigi del Sappe. Salvini ha spiegato: «Carabinieri e polizia devono poter fare il loro lavoro. Se devo prendere per il collo un delinquente, lo prendo. Se cade e si sbuccia un ginocchio, sono cazzi suoi. Idiozie come questa legge», ha aggiunto il leader del Carroccio, «espongono le forze dell' ordine al ricatto dei delinquenti». «Nel 2015», ha chiarito Salvini, «chiunque è ovviamente contro il reato di tortura e chi sbaglia deve pagare anche se porta la divisa, ma non ci possono essere dei processi alle intenzioni». Tra gli Stati membri dell' Ue, riuniti a Bruxelles a livello di capi di Stato e di governo, non c' è consenso «sulle quote obbligatorie di immigrati» da accogliere e affinché «un meccanismo volontario sia credibile servono precisi e significativi impegni da prendere entro la fine di luglio». Quando il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha comunicato l' assenza di un accordo sulle quote il dibattito politico in Italia si è acceso. Anche perché in Italia il governo incontrando le regioni non ha ottenuto la piena disponibilità ad accogliere nuovi immigrati, nonostante lo slogan: asilo a chi ne ha diritto, rimpatrio per tutti gli altri. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha nuovamente invitato i prefetti a ribellarsi al governo. Renzi allora gioca sul tavolo europeo: faremo sentire la nostra voce. La ripartizione dei 40 mila migranti giunti in Italia e Grecia fra «tutti» i paesi dell' Unione europea «dovrebbe essere possibile e applicata senza votare in modo conflittuale: è una questione di lealtà, dobbiamo regolare la questione in modo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 4

Italia Oggi

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consensuale». Il presidente Martin Schulz ha ricordato una sua recente visita in un campo profughi in Turchia, al confine con la Siria, da 125 mila profughi. Secondo Schulz, in un continente che attrae immigrati come l' Europa mancano norme che regolino la situazione di profughi come loro «che fuggono da situazioni di conflitto e pensano di tornare nel loro paese una volta terminata la guerra». © Riproduzione riservata.

FRANCO ADRIANO

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Paola Mastrocola, insegnante e scrittrice: su ogni èquipe, di ogni tipo, c' è sempre un capo.

Il preside serve assolutamente Le scelte degli insegnanti non sono mai senza conseguenze. «Sì, mi piacerebbe avere un capo, come in tutti i lavori. Le pare un' idea così strampalata?». Parlare di scuola con Paola Mastrocola, scrittrice di successo, ma insegnante autentica in quel di Chieri (Torino), nella sezione scientifica del liceo Augusto Monti, parlare di scuola, dicevamo, con questa torinese, classe 1956, significa rifuggire il politicamente, anzi il sindacalmente corretto, e stare sulla concretezza dei problemi. Domanda. Professoressa, non si è ancora spenta l' eco dell' indignazione contro il preside­sceriffo, previsto nella riforma della scuola, e lei invoca il «capo»? Risposta. A me pare impossibile il contrario.

D. Vale a dire? R. Insomma in tutti gli ambienti di lavoro c' è questa figura del capo. Prenda un ospedale: c' è un primario che guida medici e infermieri, che gli sono sottoposti, perché tutto funzioni. D. L' ho sentita parlare con nostalgia di quei presidi che, a sorpresa, entravano in classe e ascoltavano la sua lezione. Quando tutta la scuola si ribella agli esorbitanti poteri del capo di istituto. Sarebbero limitativi della libertà di insegnamento. R. Ma quella non c' è più, da tempo. D. Prego? R. Ma sì, non siamo più liberi ma non certo a causa dei presidi. Ci sono direttive europee, neanche più italiane, che impongono a l l a scuola verifiche di competenze, test a cui nessun insegnante, singolarmente, è in grado di opporsi. Insegniamo ciò che serve a raggiungere gli obiettivi dei test. D. Addio libertà? R. No, poi la libertà di insegnamento ognuno se la prende, e fa solo bene, una volta chiusa la porta di classe. E ci mancherebbe. Semmai la vera libertà che nessuno dovrebbe potersi prendere è un' altra. D. Quale? R. Quella di non svolgere il programma, di non insegnare bene. D. Qual è il problema, professoressa? R. Che nessuno ha un ritorno di quello che fa, che faccia bene o male, che faccia Dante o no, che legga Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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i giornali o spieghi letteratura. D. Con quali conseguenze? R. Qualsiasi scelta compia un insegnante, non è senza conseguenze, può causare danni irreparabili agli studenti. Le faccio un esempio. D. Meglio. R. Insegno al biennio dello scientifico e, ogni anno, quando arriva una nuova prima classe, incontro ragazzi che non sanno parlare, non sanno scrivere, non sanno capire quello che leggono. E hanno già otto anni di studio alle spalle. A quel punto facciamo i corsi di metodo di studio, per imparare a studiare. Ma le pare? Non si poteva insegnarglielo prima, a studiare, semplicemente facendoli studiare? D. Torno, se permette, sulla parola «capo», da lei usata. Si rende conto che è indicibile, vero? R. Lo so. Eppure un capo che fosse tale, farebbe una cosa importante, come distinguere fra chi lavora meglio e chi lavora peggio. D. Oggi non accade. R. No, e non mi chieda perché. Forse perché dobbiamo essere tutti tenuti a bagno in questa palude piatta, in cui, emergendo qualcuno, l' altro potrebbe sentirsi affondato. D. Scusi ma lei, con queste idee, non ha mai avuto problemi nelle scuole in cui ha insegnato e insegna? R. Be', nel 2004, quando uscì La scuola raccontata al mio cane (Guanda), alcuni colleghi la presero malissimo, ci fu una mezza sollevazione nella mia scuola. Adesso va un po' meglio, forse si sono abituati. E comunque, sa, non sono sola, almeno il 20­30% dei docenti in Italia la pensa così. D. Una minoranza robusta... R. Sì, non saremmo pochi alla fine. È che non scioperiamo mai e, quindi, non facciamo testo. La nostra è una ribellione molto silenziosa... D. Torno al preside, anzi al dirigente scolastico, come si vuole che si dica... R. Anche questa è una cosa curiosa: si vuole un dirigente ma che non diriga. O meglio... D. O meglio? R. Che diriga nelle pulizie, nell' edilizia, nella burocrazia, lì ci va bene. Ma che non diriga altrove, per carità! D. Lei in passato l' ha detto apertis verbis: un pensiero che è figlio di una certa deriva sindacale. R. Sì e credo che non sia finita. Il sindacato non demorderà perché il posto fisso, garantito per tutti, è il mantra ricorrente. Ma così, davvero, non ne verremo fuori. Non si vuole vedere. D. Che cosa? R. Basta spostare il punto di vista sulla cosiddetta utenza, cioè le famiglie: è evidente che un insegnante che insegni male o non insegni affatto produca un danno irreversibile nella vita di un ragazzo. Perché quello che non impara ora, quel giovane, non lo impara più. E avrà quindi una vita lavorativa peggiore, a seconda di quali insegnanti abbia incontrato nella sua carriera scolastica. Possibile che i sindacalisti non abbiano figli? Possibile che non si rendano conto che l' idea di professori inamovibili, palesemente, non funziona? D. A una famiglia che incappi in docenti così, non resta che cambiare scuola... R. Sì, singolarmente ci si arrangia, certo. Ma rimane un disastro per tutti gli altri. D. Un' obiezione insistita al potenziamento del ruolo dei presidi è quella del vizio italico del clientelismo. Si dice che un dirigente con la libertà di assumere, seppure da un albo di abilitati, sarebbe un disastro. R. Appunto, da un albo di abilitati; ci sarebbe un concorso, prima, che accerta le competenze. E io comunque non credo a questa obiezione, che varrebbe per qualsiasi ambito professionale: il preside che mettesse a lavorare persone che non funzionano per il solo fatto che sono amiche o parenti, la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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pagherebbe. Studenti e famiglie si ribellerebbero, cambierebbero scuola: c' è sempre e comunque un controllo sociale. D. Meglio adesso, col terno a lotto: a insegnare arriva chi arriva? R. Qui si è per il lavoro garantito per tutti. Capisco, per carità. Ma allora cambiamoglielo questo lavoro: se uno non sa insegnare, potremmo trovargli altre occupazioni all' interno della scuola, altrettanto importanti e utili, in Italia siamo abilissimi a inventarci funzioni. No, il punto è un altro. D. Quale, professoressa? R. È che ci si oppone a che gli insegnanti siano rivalutati culturalmente e non solo per via burocratica. Anzi sa cosa le dico? D. Dica. R. Tutto questo ragionamento sul ruolo del preside mi spaventerebbe un po' se il dirigente rimanesse quello che è oggi, ossia un burocrate. D. Ieri, non era così? R. Nella mia lunghissima carriera ho conosciuto presidi che erano intellettuali veri, studiosi, ognuno nell' ambito della propria disciplina, alcuni scrivevano anche libri o articoli. Insomma, erano personalità di rilievo. Perché vede, essendo la scuola un luogo di cultura, io credo che dovrebbe essere affidata a persone di cultura. D. E invece? R. E invece le scuole sono sempre più parcheggi, zone di intrattenimento, e di aiuto psicologico. D. Welfare per gli insegnanti.... R. Certo. Soprattutto c' è l' idea che ai ragazzi debbano essere offerte più ore, più materie, più opzioni extracurricolari e personalizzate, tutta roba che non ha niente a che fare con la cultura in senso stretto. Importa sempre meno una istruzione profonda, seria, elevata: di base. Ecco, io temo una cosa.

D. Vale a dire? R. Che oggi il preside di cui sopra, quello che potesse scegliere i docenti, finirebbe per orientarsi non sui più bravi, ma su quelli disposti a fare più ore, a partecipare a più commissioni, ad assisterlo nella pratiche funzionali. Ma, insomma, questo di cui discorriamo, lei ed io, è un puro esercizio accademico. D. In che senso? R. Tutto questo non ci sarà. Il governo ha fatto marcia indietro sul potere ai presidi. D. Sì, ha annunciato un ripensamento ma forse, nel frattempo, ci sarà un ripensamento del ripensamento. R. Si parla di un comitato composto da genitori, studenti e altri docenti che lo affiancherà. D. Un pasticcio... R. Sì, ma è grave. Ecco, vede, lo scriva: io l' ultima cosa che vorrei è essere giudicata dai colleghi. Magari mi valutano proprio i tre colleghi a cui sto più antipatica.... D. O dai genitori... R. Genitori di altre classi, già: che cosa ne saprebbero di come insegno? D. La valutazione dovrebbe essere terza per definizione. R. La valutazione è il problema: su questo cadono i ministri e anche i governi, talvolta. Come debba essere fatta nessuno lo sa. Io credo che istituire un ispettorato vero, con funzionari che girino le scuole, potrebbe essere un' idea. Perché non crederà mica che sia difficile capire se si insegna bene o no, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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vero? D. Assolutamente no. Un tempo i presidi esercitavano una certa moral suasion. R. Ah certo. Se un docente non funzionava, un buon preside qualche modo lo trovava per persuaderli ad andarsene. Giustamente, aggiungo, perché un capo d' istituto deve tenere alla qualità di una scuola. Prima, infatti, il preside cercava anche di valorizzare i docenti più bravi; magari, chessò, li incaricava di tenere conferenze, o di introdurre lo scrittore che veniva a presentare un libro. C' era un sistema, insomma, per far emergere la qualità. C' era, soprattutto, una qualità culturale cui si teneva molto. D. Professoressa, diciamolo, tutto questa allergia al capo, sarà pure una resistenza corporativa, ma ha dentro molta di quell' ideologia respirata da un generazione, che oggi è in cattedra. Ed è quella che ha contestato storicamente il principio di autorità. R. Sì, questa ideologia, che nasce dal Sessantotto, ha permeato tutti gli ambiti della società, inclusa la famiglia. Oggi il concetto stesso di autorità non si può neppure evocare: si viene fucilati a vista. D. Diceva anche nella famiglia... R. Coi figli succede la stessa cosa che con gli allievi. Non si deve più ordinare niente, e se il ragazzo non fa, pazienza. Il problema è che non abbiamo la convinzione di quello che richiediamo. Fatichiamo a imporre qualcosa. C' è una debolezza della volontà. Eppure ci sarebbero imposizioni giuste, educative, di cui i ragazzi hanno grande bisogno. Noi adulti dovremmo indicare una strada, anche perché qualcuno poi decida di non percorrerla, di deviare. Ma senza indicazioni, come si può fare? D. Lei ringrazia la severità dei suoi genitori e dei suoi insegnanti? R. Moltissimo. Ai miei bastava un' occhiata, un tono di voce, non c' era bisogno di andare oltre. La severità degli insegnati poi è preziosa. Invece prevale questa idea strampalata che siamo tutti uguali, tutti alla stessa altezza e, peggio, tutti della stessa età. È grottesco che un insegnante o un genitore si metta alla pari di un ragazzino di otto anni! La maestra che si fa dare del tu, che si fa chiamare Roberta, ma via...! Eppure a fare questi discorsi si viene bollati come retrogradi, fuori tempo. D. Professoressa, quando la intervistai, alcuni mesi fa, lei ricordò che l' allora sindaco Matteo Renzi presentò a Firenze, con entusiasmo, il suo libro Togliamo il disturbo, e aggiunse che ora gli sembrava, da premier, di non riconoscerlo. Sulla scuola l' aveva convinta? R. Certo che mi aveva convinta. Mi era parso che avessimo le stesse idee. Ma forse mi ero sbagliata. Sinceramente sulla scuola oggi non vedo nulla dei discorsi di Renzi del 2011. Spero che sia solo un inizio, che per il momento si sia dedicato solo agli aspetti gestionali e occupazionali della scuola. Lo aspetto sui temi culturali. D. Sui contenuti, lei dice. R. La vera riforma dovrà pronunciarsi su che cosa insegnare. Teniamo tutto o qualcosa cade? Il latino nei licei: lo aboliamo o fingiamo di insegnarlo ancora, visto che ne è stato ridotto l' orario e che dobbiamo fronteggiare la sfida di Internet, per cui i ragazzi trovano tutto già fatto e copiano? D. Quella del latino obbligatorio è una sua antica battaglia. R. Vorrei che si facesse davvero, senza finzioni. Vorrei che il latino fosse obbligatorio per tutti, fino a sedici anni. Significherebbe dare un aiuto vero ai ragazzi delle famiglie più svantaggiate: non sarebbe affatto un' operazione elitaria, anzi, tutt' altro! D. Non solo per dare un' istruzione solida, ma perché è propedeutico allo studio delle lingue, tema che tutti intenderebbero benissimo... R. Ma certo. Il latino è propedeutico a qualsiasi studio, perché è, in generale, un fantastico aiuto alla logica, al pensiero, al ragionamento. Quindi anche alle lingue, ovviamente. Dovrebbe essere la base costruttiva di ogni tipo di istruzione, anche tecnica, anche manuale. D. Anche per fare il falegname? R. Un ragazzo poi può andare a fare l' ingegnere o il falegname, ma almeno ha le basi logiche per sempre, per capire, per leggere i libri e il mondo, per esprimere con proprietà le sue idee. Ma ci vorrebbe coraggio a dire questo, in una riforma. Il coraggio delle idee magari controcorrente. Renzi, che vuol cambiare verso, potrebbe averlo questo coraggio. O no? © Riproduzione riservata.

GOFFREDO PISTELLI

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Il Fatto Quotidiano Riforme Istituzionali

Il Senato ha fiducia, ma i docenti no IN PARLAMENTO. Alla fine resta il solito tweet presidenziale : " Il Senato approva # labuonascuola, 3 miliardi di investimenti e 100. 000 nuovidocentiassunti". Firmato, Matteo Renzi. Così il presidente del Consiglio saluta il voto di fiducia al Senato sulla riforma d e l l a scuola approvata con 159 voti a favore e 112 voti contrari. Una quarantina gli assenti per una votazione nella quale, per la prima volta, il governo scende sotto la maggioranza assoluta (161 considerando i senatori a vita) come sottolinea, interessato, il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani. A NON PARTECIPARE al voto sul fronte democratico sono stati in quattro : Walter Tocci, Corradino Mineo, Roberto Ruta e Felice Casson assente del tutto dal Senato. L' altra a­ la della minoranza Pd, guidata da Miguel Gotor, ha votato a favore turandosi il naso senza dare quindi segnali visibili. L' atteggiamento dei parlamentari Dem è stato notato nel contemporaneo corteo degliinsegnantichesièsvolto dallaBoccadellaVeritàfinoal Senato. Corradino Mineo è stato accerchiato al grido di " buffone " e di " vai a votare No " beccandosi anche qualche monetina sul volto : " Mai più Pd " lo slogan che lo ha salutatomentreèandatameglio a Stefano Fassina accolto solo dall' indifferenza. Il corteo sindacale ­ dai Cobas alla Cgil alla Gilda ­ ha in realtà sperato fino all' ultimo che qualcosa accadesse nel voto finale, poco avvertito delle logiche politiche che hanno portato all' approvazione della riforma. Che, in ognicaso, agiudicaredallevoci edallarabbiadiffusachesirespirava ieri pomeriggio, ha creato un fossato tra il Pd e il mondo della scuola. Lodimostranoancheleimmagini interne a palazzo Madama dove, sul palco riservato agli ospiti, i numerosi insegnanti presenti sono scattati in fischi e boati al momento della approvazione finale supportati dal Movimento 5 Stelle che ha esposto in aula dei lumini da cimitero in segno di lutto. Ieri, adesempio, èstatodiffuso il comunicato firmato da sigle come l' Azione cattolica o il Forum Terzo Settore ­ oltre a una trentina di associazioni tra cui Cgil, Cisl e Uil, Arci, Legambienteealtrepromotrici dell' appello La scuola che cambia il Paese ­ che rimprovera al governo " la mancanza di ascolto". Per cercare di farsi sentire le associazioni dell' appello hanno raccolto il sostegno di esponenti del mondodellaculturaediintellettuali della scuola disponibiliaevidenziare " limitiederrori nel disegno di legge". L' INIZIATIVA " Riforma sì ma non così " vede tra i firmatari anche i nomi di Luigi Berlinguer, già ministro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Fatto Quotidiano Riforme Istituzionali

dell' Istruzione e strenuo sostenitore della necessità di riformare l a scuola, eTullioDeMauro. Ma si leggono anche i nomi del professor Benedetto Vertecchi, dell ' artistaMoniOvadiao del Rettore dell' Università di Milano Daniele Checchi. Segnali inequivocabili di uno scollamento, di una perdita di fiducia che Renzi ha già pagato nel voto delle scorse Regionali. E che non sarà recuperata con sostegni anche vistosi comequellodell' expresidente Giorgio Napolitano che ieri ha votato, tra i fischi dell' opposizione, la fiducia al governo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

» SALVATORE CANNAVÒ

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26 giugno 2015 Pagina 15

Corriere della Sera Riforme Istituzionali

La delusione di Bassanini e la rotta di collisione con i piani del governo Apprendere dai giornali che ti stanno per sfilare la poltrona sulla quale stai seduto comodamente da otto anni non dev' essere piacevole per nessuno. Quindi non lo è stato nemmeno per Franco Bassanini. E questo nonostante l' ormai ex presidente della Cassa depositi e prestiti, incarico che ha ricoperto dal 2007, sia stato quasi senza soluzione di continuità parlamentare, ministro e manager pubblico per decenni. Perciò scafato abbastanza per sapere come va la vita. Ci si può forse sorprendere che un nuovo governo voglia mettere i propri uomini ai posti che contano in una grande società di Stato? Quante volte, quando era nella stanza dei bottoni, anche lui sarà stato coinvolto in decisioni tanto spiacevoli? Ma proprio qui c' è qualcosa che non torna. È quella che si potrebbe definire una doppia delusione. Il presidente della Cassa depositi e prestiti ha appreso dell' intenzione di sostituirlo, come dicevamo, dalle indiscrezioni di stampa anziché dal ministro dell' Economia, azionista di maggioranza della banca del Tesoro. Già, ma perché poi Pier Carlo Padoan avrebbe dovuto avvertirlo? Magari per amicizia. O semplice cortesia. Perché il ministro, del resto, non ne avrebbe avuto nemmeno la responsabilità formale: in base ai patti parasociali, oggi in via di cambiamento, la presidenza della Cassa spettava alle Fondazioni bancarie, titolari di quasi il 20 per cento. E sono appunto queste che hanno a suo tempo designato l' ex ministro della Funzione pubblica. Semmai, quindi, toccava a loro. Così ecco la prima delusione. La decisione di dare il suo posto a Claudio Costamagna, ex manager di Goldman Sachs e attuale presidente della più grande impresa di costruzioni italiana, la Salini Impregilo, non è certo farina del sacco del numero uno dell' Acri (l' associazione che riunisce gli enti di origine bancaria) Giuseppe Guzzetti. Bensì di Palazzo Chigi. Resta il fatto che le Fondazioni si sono allineate alla scelta governativa. Suggeritore di Matteo Renzi, secondo i bene informati: l' ex amministratore delegato di Luxottica (gruppo del quale Costamagna è stato fino al 2012 consigliere di amministrazione) Andrea Guerra, già superconsigliere del premier, il quale stravede per lui al punto che l' avrebbe voluto al timone dell' Eni. La chiave di volta magari si potrebbe trovare nelle varie partite che le Fondazioni hanno aperto con il governo, ma non per questo il colpo è stato meno doloroso. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 15 <­­ Segue

Corriere della Sera Riforme Istituzionali

Veniamo ora alla seconda delusione. I rapporti fra Bassanini e Renzi sono sempre stati più che buoni. Con il premier e i suoi ministri il presidente della Cassa depositi e prestiti non è mai stato avaro di consigli. Si dice che ne abbia dispensati soprattutto nella materia a lui più congeniale, la riforma della Pubblica amministrazione. Ed era forse pure questa una buona ragione per non attendersi come regalo del suo settantacinquesimo compleanno (Bassanini è del 9 maggio 1940) il licenziamento. Per giunta recapitato a mezzo stampa. Nonché in barba ai patti parasociali e con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del consiglio di amministrazione, prevista per l' anno prossimo. Perché tutta questa fretta, siamo propensi a credere che Renzi l' abbia spiegato all' ex presidente della Cassa nel colloquio che i due hanno avuto a cose ormai fatte, prima di offrirgli come parziale riparazione l' incarico (stavolta ufficiale) di consigliere speciale. Ma siamo altrettanto certi che Bassanini sia sufficientemente esperto da essersi fatto un' idea. Come in tutte le vicende di potere ammantate di un certo mistero c' è anche qui chi mette in giro le interpretazioni più strane e fantasiose: a cominciare dall' immancabile resa dei conti fra massonerie, per arrivare alla presunta avversione del presidente francese François Hollande nei confronti del finanziere Vincent Bolloré che sta inerpicandosi su Telecom Italia. Impossibile sapere come siano nate certe voci assurde. Di sicuro però fra tante fesserie una cosa vera c' è, ed è l' ombra ingombrante di Telecom Italia. Un tema ancora più cruciale dopo che Renzi ha annunciato di voler puntare tutto sulla banda larga. Ma anche un tema sul quale i punti di vista di Bassanini e Guerra, argomenta sempre chi è informato dei fatti, forse non potrebbero essere più distanti. Il primo è convinto che la Cassa depositi e prestiti, di fatto il soggetto con più liquidità nel Paese, debba tenersi a distanza di sicurezza dal capitale della compagnia telefonica. Tanto più essendo già impegnata nella partita della banda larga con Metroweb attraverso il Fondo strategico (direttamente controllato) e F2i (del quale è sponsor). Il secondo sarebbe invece persuaso che per realizzare quel piano l' ingresso nell' azionariato di Telecom Italia non possa essere un tabù invalicabile. Ancora qui i dietrologi si spingono a prefigurare lo sbarco al vertice della stessa Telecom dello stratega Guerra: ma come si possa conciliare questa ipotesi con il prossimo ventilato incarico ai vertici di Eataly che l' ex manager di Luxottica starebbe per assumere, è davvero arduo immaginare. La morale di tutto questo? Da quando Telecom è stata privatizzata, a ogni cambio di governo scoppia una nuova battaglia per il suo controllo. Curioso come la storia in questo Paese si ripeta: sempre tutto diverso, ma sempre tutto uguale. Con i telefoni a scandirne il ritmo.

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26 giugno 2015 Pagina 10

La Repubblica Riforme Istituzionali

La matita rossa dell' ex Troika IL CASO/IL DOCUMENTO CON LE CORREZIONI RICHIESTE DA BRUXELLES ALLA DELEGAZIONE ELLENICA Il Wall Street Journal ha pubblicato il documento con le correzioni in rosso dei rappresentanti europei alle proposte greche. Le richieste dell' ex Troika sollecitano una maggiore austerità rispetto a quella che il premier Tsipras è arrivato ad accettare, ma è un' austerità concentrata sul welfare (tra le correzioni, un altro mezzo punto di Pil di tagli, niente riduzioni di tasse per i poveri delle isole, realizzazione completa e accelerata della riforma d e l l e pensioni d e l 2 0 1 0 ) , m e n t r e vengono bocciati alcuni prelievi sulle imprese (niente tassa del 12% sui profitti oltre 0,5 milioni, niente tassa del 30% sui giochi, no alla vendita delle licenze 4G e 5G). La riforma dell' Iva, scrivono i greci, aumenterà il gettito dello 0,74% del Pil. No, correggono i creditori, si dovrà ottenere uno 0,26% in più. Si infierisce, come si legge sul blog "Soldi e potere" di Repubblica. it, persino con uno zero­virgola su un popolo ridotto allo stremo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 1

Il Messaggero Riforme Istituzionali

Da Marx a Francesco.

La nuova terra promessa della sinistra senza radici Giuliano da Empoli La battuta di Bersani, secondo il quale chi scappa dal Pd potrebbe trovare rifugio in Vaticano, si è realizzata ancor prima del previsto. In un' intervista pubblicata ieri, Stefano Fassina non si è limitato a rottamare il partito del premier, che ha finalmente deciso di abbandonare. Se l' è presa con l' intera sinistra riformista europea, incapace, a suo dire, di produrre alcun impatto sulla realtà e di avanzare una proposta politica che vada al di là di «un adattamento passivo alla situazione data, senza alcuna ambizione di correzione di rotta che rimetta la persona al centro». E chi ha indicato come punto di riferimento, il nuovo alfiere della sinistra radicale? Papa Francesco, naturalmente, con l' esortazione "Evangelii Gaudium" e l' enciclica "Laudato Sii" che contengono, secondo lui, la «critica radicale al capitalismo che la sinistra non è più in grado di esprimere da almeno tre decenni». In pratica, del catto­comunismo che ha definito per molti lustri un certo tipo di sinistra, sembra che sia rimasto in piedi soprattutto il catto. Cosa di per sé tutt' altro che disprezzabile, ma che certo costituisce un curioso ricorso storico per gli epigoni del partito comunista che hanno mosso i primi passi tra bandiere rosse e istituti Gramsci. Nessun pensatore laico sembra oggi in condizione di contendere al pontefice il ruolo di bussola ideologica della nuova sinistra. Neppure Piketty, dall' alto dei milioni di copie vendute del suo "Capitale nel XXI secolo". Chiaro che, accanto al Papa, Fassina ­ come Civati, Landini e gli altri leader dei movimenti di sinistra ­ invocano Tsipras e Podemos. Ma questi riferimenti, fatti dall' Italia, aprono almeno due generi di problemi. In primo luogo, le paurose oscillazioni subite da questi movimenti nel corso degli ultimi mesi dimostrano che né l' uno, né l' altro sono in grado di indicare una linea politica che vada al di là della semplice critica dell' esistente. In Grecia Syriza si è spaccata sull' accordo con Bruxelles. In Spagna Podemos ha cambiato posizione su temi che vanno dalle riforme istituzionali al welfare. Ma, soprattutto, manca in Italia il carburante che ha alimentato l' ascesa della sinistra radicale in Grecia e in Spagna. In entrambi questi Paesi i nuovi movimenti hanno fatto leva sul populismo e sulla rivolta contro le élite di governo. In Italia questo spazio è già stato occupato, prima da Grillo e poi dallo stesso Renzi che ha saputo mettere un certo tipo di populismo al servizio di un' agenda di governo. È molto difficile, di conseguenza, che Civati, Landini, Fassina e co. riescano a intercettare l' onda di malcontento che attraversa l' Italia. Anche perché la loro storia personale, diversamente dai leader di Syriza e Podemos, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Messaggero Riforme Istituzionali

è quella di gente cresciuta all' interno dell' establishment politico­sindacale, che ha scoperto solo in età matura il fascino del movimentismo. In pratica, dei due riferimenti della nuova sinistra ­ il Papa e i movimenti radicali del Mediterraneo ­ solo il primo ha un certo grado di concretezza, mentre il secondo resta una nebulosa difficilissima da importare in Italia. Così, il sogno di una sinistra alternativa si allontana. E resta in piedi solo la malinconica profezia di Bersani. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 14

Il Messaggero Riforme Istituzionali

La nuova terra promessa della sinistra senza radici L' analisi Giuliano da Empoli. segue dalla prima pagina Neppure Piketty, dall' alto dei milioni di copie vendute del suo "Capitale nel XXI secolo". Chiaro che, accanto al Papa, Fassina ­ come Civati, Landini e gli altri leader dei movimenti di sinistra ­ invocano Tsipras e Podemos. Ma questi riferimenti, fatti dall' Italia, aprono almeno due generi di problemi. In primo luogo, le paurose oscillazioni subite da questi movimenti nel corso degli ultimi mesi dimostrano che né l' uno, né l' altro sono in grado di indicare una linea politica che vada al di là della semplice critica dell' esistente. In Grecia Syriza si è spaccata sull' accordo con Bruxelles. In Spagna Podemos ha cambiato posizione su temi che vanno dalle riforme istituzionali al welfare. Ma, soprattutto, manca in Italia il carburante che ha alimentato l' ascesa della sinistra radicale in Grecia e in Spagna. In entrambi questi Paesi i nuovi movimenti hanno fatto leva sul populismo e sulla rivolta contro le élite di governo. In Italia questo spazio è già stato occupato, prima da Grillo e poi dallo stesso Renzi che ha saputo mettere un certo tipo di populismo al servizio di un' agenda di governo. È molto difficile, di conseguenza, che Civati, Landini, Fassina e co. riescano a intercettare l' onda di malcontento che attraversa l' Italia. Anche perché la loro storia personale, diversamente dai leader di Syriza e Podemos, è quella di gente cresciuta all' interno dell' establishment politico­sindacale, che ha scoperto solo in età matura il fascino del movimentismo. In pratica, dei due riferimenti della nuova sinistra ­ il Papa e i movimenti radicali del Mediterraneo ­ solo il primo ha un certo grado di concretezza, mentre il secondo resta una nebulosa difficilissima da importare in Italia. Così, il sogno di una sinistra alternativa si allontana. E resta in piedi solo la malinconica profezia di Bersani. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 49

Il Messaggero Riforme Istituzionali

La protesta della scuola blocca Roma Oggi sciopero di bus e metropolitana MOBILITÀ Ennesima giornata campale, quella di ieri, per i romani rimasti bloccati in Centro da sit­in e manifestazioni. E oggi si teme il bis visto lo sciopero di bus e metrò. Se da una parte c' è l' esigenza, democratica, di protestare e rendere "visibili" le proprie ragioni, dall' altra c' è una città che rischia di paralizzarsi, coi pendolari costretti a continui tour­de­force. Si è cominciato all' alba quando studenti e sindacati hanno improvvisato un blitz davanti alla sede del ministero dell' Istruzione in viale Trastevere e, poi, a cascata in altri luoghi simbolo di Roma proprio nel giorno in cui al Sanato si votava la fiducia al contestato progetto di riforma d e l l a scuola. A l l e 1 7 , sempre il mondo della scuola, ha sfilato in corteo da piazza Bocca della Verità a Campo de Fiori e davanti al Senato, in Corso Rinascimento, ci sono stati momenti di tensione con i carabinieri che hanno chiuso la strada. Come se non bastasse sono tornati in piazza i lavoratori della Roma Multiservizi che, di fronte al rischio di perdere il lavoro, hanno dato vita a un nuovo presidio in piazza Santi Apostoli, di fronte alla Prefettura. Un sit­in organizzato unitariamente da Cgil, Cisl e Uil. Dalle ore 10, due diverse manifestazioni si sono svolte in piazza di Montecitorio, la prima dei lavoratori delle aziende impegnate nella progettazione e manutenzione autostradale, l' altra per protestare contro la riforma delle Province. Nel primo pomeriggio, in piazza del Campidoglio, via poi alla manifestazione organizzata da Fratelli d' Italia­Alleanza Nazionale contro il sindaco. Sit­in persino dei poliziotti del Sap, in piazza Colonna, per lo sblocco del contratto. STOP TRASPORTI Per oggi le sigle sindacali minori Ugl, Fast Confsal e Orsa hanno indetto uno sciopero dei trasporti di 24 ore, con fasce di garanzia. Lo sciopero sarà vigente dalle ore 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Le tre metropolitane e le tre ferrovie gestite da Atac saranno quindi regolarmente in funzione dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Bus e tram saranno garantiti invece dalle 00.00 alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Il servizio notturno di superficie del 27 giugno potrebbe subire cancellazioni di corse. A.Mar. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 9

Corriere della Sera Riforme Istituzionali

Il commento.

La protesta volgare che diventa una farsa P assa, al Senato, il maxiemendamento che fissa i paletti sulla riforma d e l l a scuola. I l ministro Maria Elena Boschi abbraccia raggiante i colleghi del governo: ma è una riforma sofferta, che ha diviso, che divide e lacera il Paese. Corradino Mineo (dissidente Pd) esce da Palazzo Madama e i manifestanti insultano pure lui, gli gridano «buffone!», e tirano monetine, e sputano. Lui si volta, cereo: «Oh! Io non ho votato!». Dentro, i grillini hanno la fascia nera al braccio, accendono lumini cimiteriali. Nei banchi di Sel e del Gruppo misto indossano magliette di lotta e di sberleffo. Il capogruppo della Lega Gian Marco Centinaio, chicchissimo, alza un tubetto di vaselina. Protesta farsesca e triviale, spettacolo vecchio. Un format che non funziona più. Certi parlamentari dovrebbero convincersi che gli inarrivabili campioni della volgarità restano per sempre Domenico Gramazio e Nino Strano: mortadella mangiata a bocca spalancata e spumante a schizzi per festeggiare la caduta di Romano Prodi (24 gennaio 2008). Tutti gli altri, penosamente, imitano.

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Il Manifesto Riforme Istituzionali

Mineo: «La peggiore legge di sempre Ma oggi il tema non è lasciare i dem» «Come le altre riforme di Renzi, anche questa della scuola riforma il comando. Crea la figura di un comandante delegato, che è il dirigente scolastico, il quale risponde a un comandante in capo, che è il capo del governo. Vuole togliere di mezzo contratti e diritti per sostituirli con cadeaux, concessioni e premi. Loro la chiamano democrazia decidente e invece è democrazia corporativa». Il senatore Corradino Mi neo è un fiume in piena. Insieme a Roberto Ruta e Walter Tocci non ha votato la fiducia al ddl scuola. Sono gli unici tre del Pd. L' aspetto peggiore della legge per lei è il potere che attribuisce ai presidi? Certo. Ma anche l' idea grossolana della valutazione. Che ci vuole, sicuro. Ma per valutare un docente serve uno che sa di pedagogia, uno che sia competente della materia e che abbia affiancato il docente in classe. Invece ci sarà un comitato d' esecuzione formato da altri professori e un rappresentante dei genitori che niente sa del lavoro dell' insegnante e annuserà tutti i 'si dice' che circolano in giro. Una follia. Così co «Io contestato in piazza? Non sarebbe successo niente se non ci si mettevano i sindacalisti» me l' uso dei Gae (Graduatorie a esaurimento, ndr) per rompere il mondo del precariato. Tu prendi i Gae e invece quelli che da tre anni insegnano con due o tre abilitazioni li mandi fuori. Altra follia. Però dopo il voto lei è andato in piazza ed è stato contestato perché non ha votato no alla fiducia. Si è dato una spiegazione? Sono andato in piazza, ho parlato con molte persone per bene che volevano capire, che erano arrabbiate, ma è stato bello. Poi c' erano alcuni, due, tre, che mi urlavano. Cose tipiche, ne ho fatte tante di manifestazioni. E sa quando la situazione si è complicata? Quando sono arrivati i sindacalisti: temendo che il clima peggiorasse, mi hanno voluto portare fuori dal corteo. Una fesseria, un' imbecillità. È ovvio che quando si fa così qualcuno si scatena per farsi riprendere dai telefonini e dalle telecamere. Ma è una cosa marginale. La cosa vera è che un pezzo del mondo della scuola lega questa pessima riforma alla responsabilità del Pd. Mi dicevano: non hai votato no perché vuoi restare nel Pd. È così? Aveva paura di essere cacciato dal Pd? Ma per carità. Con Tocci ho fatto la battaglia sulla scuola e non ci interessava, oggi, che alla fine Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Manifesto Riforme Istituzionali

risultasse che la facevamo per posizionamento politico o per fare un altro gruppo a sinistra del Pd. Se rompo con il governo lo faccio perché tiro le somme e andiamo a costruire qualcosa di diverso. Non mi interessa dire: c' è Civati, c' è Fassina e c' è Mineo. Per questo anziché votare no alla fiducia non avete votato? Abbiamo sfidato Renzi. Ora che farà? Qualsiasi cosa avrà le risposte che merita. Non sono uscito dall' aula per essere accomodante. Noi siamo stati forti e invece il governo è debole perché con un atto di imperio ha fatto la peggiore riforma della scuola di tutti i tempi. Ma ha intenzione di lasciare il Pd? Il punto è: se non si costruisce una soggettività sociale e politica che parta dall' offerta generosa di Landini e dal grande movimento della scuola, una classe politica che ha fatto fallimento dentro e fuori dal Pd non potrà costruire niente di positivo. Vuole sapere se voglio fare un partito? Me lo dica. Un partito non si fa alzando lo stendardo del più fico del serraglio. Un partito si fa se un ceto politico fallito come questo ha l' umiltà di rimettersi in gioco, si confronta con i movimenti reali, evita la puzza al naso e cerca di costruire soluzioni per il paese. Si parte da cosa proponi per l' Italia e per l' Europa. La questione 'dentro o fuori dal Pd' nasconde il fatto che l' intera classe politica della sinistra ha fallito. E Renzi è solo l' esecutore fallimentare. Perché nel Pd siete rimasti in tre a opporvi al ddl scuola? Non lo chieda a me. Evidentemente il ricatto sulla fiducia ha funzionato su tutti gli altri. Alla fine il merito della legge è interessato a me, a Ruta e a Tocci. Ora lei che farà? Darò battaglia a tutto campo. Non ho nessuna paura di andare lontano dal Pd né nessuna intenzione di fare un altro galletto fra i tanti galli che ci sono in giro. Ce l' ha con quelli che sono già usciti? Certo. Se passa una linea di ripensamento comune a questa terribile crisi che ha travolto la sinistra, che ­ ha ragione Podemos ­ non si può neanche più chiamare sinistra, bene. Ma se non parte questo dibattito siamo tutti sconfitti. Mineo si mette al servizio di questo dibattito, vuole dialogare con i movimenti sociali, la scuola e la coalizione sociale. Per questo sono pronto a mettermi in gioco. Ma per questioni di posizionamento 'dentro o fuori dall Pd', preferisco andare a casa.

DANIELA PREZIOSI

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26 giugno 2015 Pagina 4

Il Giornale Riforme Istituzionali

Ncd partito senza identità Vota pure l' ok al «gender» Dura poco l' indignazione per l' emendamento che apre alla teoria nelle scuole. Gli alfaniani si piegano a Renzi anche sui temi etici. RomaIl partito di Alfano si indigna per l' emendamento sulla parità di genere. Ma l' indignazione sale e scende a comando fino a scomparire miracolosamente quando è il momento di votare la fiducia a Renzi. Se si tratta di cavalcare la protesta di una gremita piazza cattolica, che rappresenta pure una bella fetta di elettori, allora Alfano alza la voce contro un governo che, a dire del ministro dell' Interno, vuole plagiare le nuove generazioni, annullando le differenze tra maschile e femminile. Se invece si tratta di restare fermi sui principi sbandierati il giorno prima e dunque poi, coerentemente, votare contro il provvedimento che contiene quella norma definita tanto pericolosa all' improvviso Ncd scopre che in effetti no, quel rischio di corrompere i bambini non esiste più. Basta ricostruire la storia di questo tanto famigerato emendamento per poi liberamente giudicare di che cosa si stia parlando e soprattutto se l' interesse a singhiozzo mostrato da Ncd non sia soltanto un modo per acquistare visibilità. In Commissione Cultura della Camera il 15 maggio scorso, oltre un mese fa, viene approvato un emendamento alla riforma della scuola per promuovere «l' educazione alla parità di genere, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni» nelle scuole. L' intento è quello di evitare discriminazioni e violenze e infatti l' emendamento viene sottoscritto non soltanto dal Pd ma anche da Mara Carfagna ed Elena Centemero di Forza Italia e da Bruno Molea di Scelta Civica. Nessuna indignazione da parte degli alfaniani che si limitano, attraverso Eugenia Roccella, a presentare un ordine del giorno che conferma la necessità del consenso informato da parte dei genitori per tutte le attività scolastiche extracurriculari. Principio già previsto nell' ordinamento scolastico. L' odg viene approvato. Il ddl scuola, votato anche da Ncd, passa al Senato. Durante questo passaggio però si attiva una mobilitazione nel vasto popolo delle associazioni cattoliche, sollecitata anche da articoli critici e preoccupati come quelli scritti da Mario Adinolfi per La Croce . «La prevenzione "di tutte le discriminazioni" quasi ovunque serve a legittimare corsi strapagati con fondi pubblici per propagandare le teorie gender», scrive tra l' altro Adinolfi. E così senza l' avallo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Giornale Riforme Istituzionali

ufficiale della Chiesa e della Cei o "coperture" politiche (come invece era avvenuto per il Family day del 2007) questa mobilitazione porta un milione di persone in piazza a Roma per dire "no" al matrimonio gay e al rischio della diffusione della teoria gender nelle scuole. Ed è a questo punto che l' indignazione dell' Ncd di nuovo torna a salire al punto da sollecitare un incontro urgente con il ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini, prima che si voti la fiducia al ddl scuola al Senato. L' incontro, richiesto dai senatori Maurizio Sacconi, Nico D' Ascola, Aldo Di Biagio, Roberto Formigoni, Carlo Giovanardi, Giuseppe Marinello e Gaetano Quagliariello, si è svolto ieri mattina poco prima del voto di Palazzo Madama. Certo, se Renzi non avesse ottenuto la fiducia il governo sarebbe caduto e con esso anche le poltrone ministeriali due delle quali occupate da Ncd (Interno e Salute). E dunque nuovamente l' indignazione degli alfaniani si scioglie come neve al sole. Al termine dell' incontro con la Giannini e il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, Area Popolare Ncd­Udc diffonde una nota per confermare di aver ricevuto rassicurazioni sul fatto «che le attività formative in questione sono riferibili all' educazione contro ogni forma di violenza fisica o psichica». E vai col voto di fiducia.

Francesca Angeli

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26 giugno 2015 Pagina 8

Libero Riforme Istituzionali

Renzi promosso coi debiti Fiducia tra i fischi sulla scuola BRUNELLA BOLLOLI ROMA nnnFinisce con i professori che lasciano la tribuna del Senato gridando frasi come «sarà la guerra civile», «ora basta», «Resistenza!» e tentano di penetrare nelle stanze dei senatori «venduti». Sono furiosi. Cantano Bella Ciao, battono i pugni sui tavoli sotto gli occhi increduli dei commessi, e inveiscono contro una riforma della scuola mai come adesso odiata. «Una vera porcata», la definiscono i più gentili. Fuori la piazza è già invasa dalle bandiere rosse della Cgil, dal popolo grillino e dai vari movimenti di protesta pronti ad attaccare il palazzo. Il ddl sulla «buona scuola» voluto da Matteo Renzi e dal ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini, dovrà tornare il 7 luglio alla Camera per la terza e definitiva lettura, ma intanto, ieri, il passaggio cruciale al Senato, con un' opposizione molto agguerrita, ha segnato un punto a favore del governo. Promosso, nonostante tutto. Via libera alla fiducia con 159 sì e 112 no e nessun astenuto. «Ce l' abbiamo fatta», è stato il commento stringato del ministro Giannini, che forse si aspettava qualcosina in più, visto che i 159 voti favorevoli rappresentano un risultato non proprio all' altezza delle aspettative. Mancano all' appello, infatti, due voti per arrivare alla maggioranza assoluta (al Senato è di 161 voti) e, sebbene con questo ddl non si sia toccato il punto più basso per il governo Renzi (era andata peggio sull' Ilva con appena 151 sì e sul Milleproroghe fermo a 156), al premier sono arrivati segnali chiari anche dai suoi. Non hanno partecipato al voto, e dunque non hanno dato la fiducia sulla riforma della scuola, ben quattro senatori dem: Corradino Mineo, Walter Tocci, Roberto Ruta e Felice Casson, anche se su Casson non è chiaro se sia stata una assenza di protesta o se l' ex magistrato fosse giustificato. Indeciso fino all' ultimo il dissidente Miguel Gotor, che alla fine ha detto sì «per disciplina di partito, ma basta con questo riformismo dannunziano». Ruta, dopo l' intervento della relatrice, Francesca Puglisi, ha voluto prendere la parola per spiegare all' Aula i motivi del suo dissenso rispetto al partito. «Vogliamo cambiare la scuola con gli insegnanti, non contro». I compagni di scranno lo guardavano allibiti, mentre dai banchi del Movimento Cinquestelle e della Lega sono scrociati gli applausi e i cori d' incoraggiamento. Tre assenze anche nel Nuovo Centrodestra di Alfano, alleato di governo. Mancavano infatti Paolo Bonaiuti, Giuseppe Esposito e Carlo Giovanardi, con i primi due assenti giustificati per motivi di salute. Dei senatori a vita era presente solo Giorgio Napolitano, fischiato dai pentastellati al momento del voto perché, ha osservato Enza Blundo, «ha tenuto a lungo il Paese in scacco, questa se la poteva Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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risparmiare». Non pervenuto Carlo Rubbia, considerato su posizioni critiche, né Mario Monti né Elena Cattaneo, né Renzo Piano. I voti di scarto tra favorevoli e contrari sono stati 47, con un margine tutto sommato ampio, anche perché, nella nuova geografia di Palazzo Madama, dove l' esecutivo teme sempre le imboscate e non ha la maggioranza della Camera, stavolta ha potuto contare sulle due new entry passate da Forza Italia al Misto, Manuela Repetti e Sandro Bondi, e sul soccorso azzurro dei verdiniani. Il gruppetto che fa capo al potente ex coordinatore del Pdl non si è proprio visto in Aula, mentre il resto di Fi, compatto, ha scelto, come le altre opposizioni, di non partecipare alla prima chiama e poi di dire no alla seconda. Tutta la seduta è stata infuocata, non fosse altro per i lumini accesi chi i grillini hanno piazzato qua e là, estraendoli perfino di fronte al banco della presidenza al momento del voto, anche lì con gran daffare dei commessi incaricati di sequestrare ogni oggetto simbolo della protesta. «Oggi è il funerale della scuola», è stato lo slogan della giornata. Lutto al braccio per i pentastellati, magliette con frasi contro il ddl esibite da Sel, manifesti funebri «Rip scuola pubblica» da parte della Lega. E la bagarre è servita. Tra le più accese le signore senatrici, soprattutto grilline, con fischietti e insulto libero («mafiosi fascisti») all' indirizzo dei colleghi del Pd. Ci sono stati parecchi momenti di tensione, botta e risposta destinati a sfociare in rissa tra esponenti del M5S e dem, se solo non fossero intervenuti i commessi e il presidente Pietro Grasso a ristabilire l' ordine e a ordinare il silenzio. La ministra Giannini, di verde vestita, è stata a lungo criticata, ma alla fine era soddisfatta per il risultato e perché «non è vero che sono commissariata». Anche per Renato Schifani, presidente dei senatori di Area Popolare, quella della scuola è «una grande riforma di centrodestra che abbiamo approvato governando con il centrosinistra». Schifani è anche tornato sulla vicenda che ieri ha scatenato parecchie polemiche, e cioè sull' ipotesi che la teoria del gender venisse insegnata in classe, facendo insorgere i cattolici e soprattutto la Lega, che in Aula ha srotolato lo striscione: «Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana». «Il ministro Giannini ha fugato ogni dubbio», ha spiegato Schifani. «La vicenda è stata ridimensionata e chiarita nei giusti termini in cui andava ricondotta». Ma per i sindacati, per la sinistra, per i grillini, la «buona scuola» è in realtà pessima. I professori in piazza promettono battaglia se non saranno stabilizzati i precari. E per il Pd sono tutti voti in meno. Il decreto passa con 159 sì, due meno della maggioranza assoluta. Clima teso, quattro senatori pd non partecipano al voto. Il 7 luglio toccherà alla CameraRenzi promosso coi debiti Fiducia tra i fischi sulla scuola Furiose proteste per la riforma della scuola. La Lega ha esposto striscioni e addirittura mostrato tubetti di vaselina \Furiose proteste per la riforma della scuola. La Lega ha esposto striscioni e addirittura mostrato tubetti di vaselina \

BRUNELLA BOLLOLI

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La Repubblica Riforme Istituzionali

Scuola ok,Renzi incassa la fiducia tra urla, insulti e finti funerali In Senato 159 sì e 112 no.Protestano le opposizioni,M5S contro Napolitano Romani: "Governo senza maggioranza" La piazza con Fassina,fischi a Mineo. CARMELO LOPAPA ROMA . La riforma della scuola passa l' esame più difficile, a Palazzo Madama i sì sono 159, i contrari 112, tra lumini mortuari, fischietti, fasce nere, striscioni in aula. La "buona scuola" diventerà legge a Montecitorio dove approderà già il 7 luglio. Bisogna correre, dicono dal governo, per sbloccare le 103 mila assunzioni in tempo per settembre. "Ce l' abbiamo fatta" scrive via sms al premier Renzi la ministra dell' Istruzione Giannini. Ma si va sotto quota 160, la metà più uno dei senatori se si considerano quelli a vita. Tanto che il forzista Paolo Romani e il leghista Roberto Calderoli vantano una mezza vittoria, nella disfatta: «Il governo non ha più i numeri al Senato ». Fuori dall' aula i professori e gli studentidalle 17 attraversano Roma, partendo dalla Bocca della verità, saranno bloccati dalla polizia in stato antisommossa a piazza Sant' Andrea della Valle, poco distante da Palazzo Madama. I capannelli si animeranno parecchio in serata, quando i parlamentari grillini e quelli di Sel si uniranno ai manifestanti in piazza, per urlare anche da lì "vergogna" ai senatori di maggioranza che alla spicciolata escono e passano a tiro. I flash mob del pomeriggio lasciano il posto agli slogan urlati: "No pd, no pd, traditori, traditori". Si becca la contestazione ("Vattene buffone") Corradino Mineo, che pure ha negato la fiducia al governo con gli altri della sinistra pd: Roberto Ruta, Walter Tocci, Felice Casson. Pretendevano il no, piuttosto che la defezione dal voto. Tutt' altra accoglienza per l' ormai ex pd Stefano Fassina, applausi e abbracci dagli insegnanti: «È inaccettabile che vi sia stata sbattuta la porta in faccia», li consola lui. Dentro, l' aula è in subbuglio, lo sarà dal mattino fino al voto finale. Il governo ce l' ha fatta sì, il ministro Stefa­ nia Giannini («Non sono commissariata») e il sottosegretario Davide Faraone si abbracciano. Ma con voti e assenze che pesano. Con i sì, ad esempio, degli ex Fi Sandro Bondi e Manuela Repetti, con l' assenza fin troppo evidente di Denis Verdini, ormai in rotta col suo partito. Se è per questo non si fanno vedere nel giorno decisivo, ma per marcare la distanza, nemmeno il senatore a vita Carlo Rubbia, e Elena Cattaneo e Mario Monti, uomini di scienza e di università. Tra le file della maggioranza spicca anche l' assenza di Carlo Giovanardi, ma l' Ncd di cui fa parte è compatto e determinante. Dagli ultrà grillini e Sel non sarà risparmiato nessuno dei votanti a favore. Nemmeno, per la prima volta, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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La Repubblica Riforme Istituzionali

l' ex presidente Giorgio Napolitano. Ha appena pronunciato il suo "sì" alla prima chiama e finisce sopraffatto da cori di "buu", "bravo, bravo", "vergogna" e fischi dai banchi dei Cinque stelle. Lui si allontana lentamente sostenendosi sul bastone, senza voltarsi. Sono da poco passate le 18, è il momento più basso di una giornata che è andata degradando come su piano inclinato verso il caos finale. Una corrida, protagonisti anche prof e studenti dalle tribune in alto, che si scatenerà contro tutti gli ex grillini che oseranno pronunciare il "sì" alla chiama, ma anche contro chi, come Miguel Gotor sta alla sinistra del pd, ma non al punto da negare la fiducia. «Voto sì per disciplina, ma gli elettori non ci perdoneranno», è il suo presagio. A mezzogiorno i parlamentari di Sel compaiono con t­shirt bianche con la scritta "Libertà di insegnamento" e "Diritto allo studio", il clou sarà l' uso imperterrito dei fischietti in aula, stile Vuvuzelas ai mondiali del Sudafrica. La maglietta la indossa anche Maria Mussini del Misto e il presidente Grasso le chiede di toglierla. «Che faccio presidente, mi spoglio? Volete uno striptease?» La capogruppo Sel De Petris nel frattempo ha adagiato una di quelle magliette sul banco del ministro Giannini. «Fuori i bulli dalla scuola», campeggia sui cartelli mostrati dai leghisti con tanto di fotomontaggio del premier Renzi nei panni del Fonzie di "Happy days". Nulla rispetto allo striscione che a un certo punto srotolano sempre i leghisti: «Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana», c' è scritto. Il loro Gian Marco Centinaio si distinguerà per aver paragonato il ddl alla "vaselina". I grillini portano in aula i lumini mortuari, dopo averli ostentati in sala stampa a beneficio delle telecamere per il "funerale" della scuola. «Quei lumini che avete là non portano bene», li ammonisce con l' ultimo briciolo di ironia l' ormai esausto presidente Grasso. Perderà le staffe solo quando i banchi M5S si trasformeranno in curva sud pronta a colpire chiunque voti a favore o quasi: «Questi sono gesti di intolleranza. Il voto deve essere libero, non voglio commenti né prima, né dopo». Ma sarà inutile. Bondi e Repetti, con Casini e tutti gli ex grillini, i più tartassati. Beppe Grillo via Twitter sentenzia: «Hanno ucciso la scuola pubblica». I centomila da assumere tirano un sospiro di sollievo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA CORTEO E PROTESTE Il corteo di studenti e prof viene fermato poco lontano da Palazzo Madama dai poliziotti in stato anti sommossa. Contestato anche Mineo della sinistra pd (a fianco). Le ministre Boschi e Giannini si abbracciano dopo il "sì". Contestazioni anche dalla tribuna.

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Il Mattino Riforme Istituzionali

La votazione.

Scuola, la riforma passa al Senato: 23 voti di margine Caos in aula, 159 sì su una soglia di 136 il ddl alla Camera il 7 luglio per il via libera. S o n i a O r a n g e s R O M A L a B u o n a Scuola supera la prova della fiducia al Senato e approda alla Camera. «Un punto di partenza ­ esulta il ministro Giannini ­ dopo il via libera definitivo avremo un lungo percorso di dialogo». Il voto, ieri pomeriggio il voto sul maxiemendamento per la riforma della scuola, si è concluso con 159 sì contro 112 no, al termine di una giornata burrascosa, cominciata di buon mattino, quando la ministra per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha posto la fiducia in apertura della discussione in aula, mentre sui banchi dei grillini comparivano lumini e cartelli con su scritto: «Scuola pubblica riposa in pace». Un clima di tensione che è cresciuto con il trascorrere delle ore. I senatori di Sel hanno indossato magliette con stampigliato «Libertà di insegnamento» e sfoderato fischietti usati contro il governo, finché non sono stati sequestrati dai questori, mentre la capogruppo Loredana De Petris stuzzicava la ministra dell' Istruzione Stefania Giannini: «Ministra, ci faccia conoscere il suo pensiero, intervenga in Aula». A darle man forte, dai banchi del Carroccio è spuntato il cartello: «Ministro commissariato. Chi comanda? Faraone», riferendosi al sottosegretario dem. E ancora: «Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana». L' ipotesi di introdurre nei programmi scolastici lezioni sulla teoria del gender, infatti, ha creato tensioni anche all' interno della maggioranza tanto che, a un soffio dal voto di fiducia, Giannini ha incontrato gli esponenti di Area Popolare, assicurando che la riforma della scuola eviterà qualsiasi riferimento alla teoria gender nei piano educativi scolastici. «E' una grande riforma di centrodestra che abbiamo approvato governando con il centrosinistra», ha dichiarato soddisfatto il presidente dei senatori di Ap Renato Schifani, subito corretto dal capogruppo piddino Luigi Zanda: «Il senatore Schifani sbaglia. Non mi sembra proprio il caso di usare espressioni di propaganda politica per una legge che ha l' obiettivo prioritario di consentire l' assunzione di 100mila precari e di preparare il concorso per assumere altri 60mila insegnanti». Ma nel Pd non tutti la pensano così. Sergio Lo Giudice, pur votando la fiducia, l' ha definita «una sconfitta per tutti». Walter Tocci e Corradino Mineo pur essendo in aula non hanno risposto alla chiama Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Mattino

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Riforme Istituzionali

l' avevano annunciato «perché non possiamo accettare un' altra riforma finta», mentre Roberto Ruta ha rotto gli indugi solo ieri: «Nel programma elettorale al quale mi sento vincolato abbiamo scritto di voler cambiare la scuola insieme agli insegnanti. Insieme e non contro», ha dichiarato. All' appello dei dem mancava anche Felice Casson che, però, risultava in congedo. Hanno invece votato la fiducia gli ex azzurri Manuela Repetti e Sandro Bondi, provocando le proteste degli ex compagni di partito. E, durante le operazioni di voto, è stato contestato pure l' ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, contro cui sono state rivolte le urla dei pentastellati. La maggioranza, però, non ha alcuna intenzione di rallentare la corsa della Buona Scuola. E al termine della conta, dal cellulare di Giannini è partito un sms diretto al presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Ce l' abbiamo fatta». Anche se la maggioranza e il governo hanno incassano la fiducia con due voti in meno della maggioranza assoluta, soprattutto a causa delle assenze (oltre alle defaillance della minoranza piddina, mancavano tre senatori di Ncd), come rilevato dal capogruppo forzista Paolo Romani: «Il Governo non ha più la maggioranza assoluta al Senato. Una riforma sbagliata, dunque, anche nei numeri». Ora il testo passa alla Camera che l' ha già calendarizzata per il 7 luglio. Tra le proteste dell' opposizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Il Messaggero Riforme Istituzionali

Scuola, primo sì al Senato nella bagarre Via libera alla riforma con la fiducia sul maxiemendamento con 159 sì e 112 no. Tra i contrari tre dem: Mineo, Tocci, Ruta L' esecutivo scende due voti sotto la maggioranza assoluta a causa delle assenze. Da M5S e Lega fischietti e striscioni in aula. IL CASO ROMA La Buona Scuola supera la prova della fiducia al Senato e approda alla Camera. Ieri pomeriggio il voto sul maxiemendamento per la riforma della scuola, si è concluso con 159 sì contro 112 no, al termine di una giornata burrascosa, cominciata di buon mattino, quando la ministra per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha posto la fiducia in apertura della discussione in aula, mentre sui banchi dei grillini comparivano lumini e cartelli con su scritto: «Scuola pubblica riposa in pace». GRANDE TENSIONE Un clima di tensione che è cresciuto con il trascorrere delle ore. I senatori di Sel hanno indossato magliette con stampigliato «Libertà di insegnamento» e sfoderato fischietti usati contro il governo, finché non sono stati sequestrati dai questori, mentre la capogruppo Loredana De Petris stuzzicava la ministra dell' Istruzione Stefania Giannini: «Ministra, ci faccia conoscere il suo pensiero, intervenga in Aula». A darle man forte, dai banchi del Carroccio è spuntato il cartello: «Ministro commissariato. Chi comanda? Faraone», riferendosi al sottosegretario dem. E ancora: «Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana». LA TRATTATIVA CON AP L' ipotesi di introdurre nei programmi scolastici lezioni sulla teoria del gender, infatti, ha creato tensioni anche all' interno della maggioranza tanto che, a un soffio dal voto di fiducia, Giannini ha incontrato gli esponenti di Area Popolare, assicurando che la riforma della scuola eviterà qualsiasi riferimento alla teoria gender nei piano educativi scolastici. «E' una grande riforma di centrodestra che abbiamo approvato governando con il centrosinistra», ha dichiarato soddisfatto il presidente dei senatori di Ap Renato Schifani, subito corretto dal capogruppo piddino Luigi Zanda: «Il senatore Schifani sbaglia. Non mi sembra proprio il caso di usare espressioni di propaganda politica per una legge che ha l' obiettivo prioritario di consentire l' assunzione di 100mila precari e di preparare il concorso per assumere altri 60mila insegnanti». NAPOLITANO CONTESTATO Ma nel Pd non tutti la pensano così. Sergio Lo Giudice, pur votando la fiducia, l' ha definita «una sconfitta per tutti». E tre suoi colleghi hanno votato contro. Walter Tocci e Corradino Mineo lo avevano già annunciato «perché non possiamo accettare un' altra riforma finta», mentre Roberto Ruta ha rotto gli indugi solo ieri: «Nel programma elettorale al quale mi sento vincolato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 9 <­­ Segue

Il Messaggero Riforme Istituzionali

abbiamo scritto di voler cambiare la scuola insieme agli insegnanti. Insieme e non contro», ha dichiarato. All' appello dei dem mancava anche Felice Casson che, però, risultava in congedo. Hanno invece votato la fiducia gli ex azzurri Manuela Repetti e Sandro Bondi, provocando le proteste degli ex compagni di partito. E, durante le operazioni di voto, è stato contestato pure l' ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, contro cui sono state rivolte le urla dei pentastellati. La maggioranza, però, non ha alcuna intenzione di rallentare la corsa della Buona Scuola. E al termine della conta, dal cellulare di Giannini è partito un sms diretto al presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Ce l' abbiamo fatta». Anche se la maggioranza e il governo hanno incassano la fiducia con due voti in meno della maggioranza assoluta, soprattutto a causa delle assenze (oltre alle defaillance della minoranza piddina, mancavano tre senatori di Ncd), come rilevato dal capogruppo forzista Paolo Romani: «Il Governo non ha più la maggioranza assoluta al Senato. Una riforma sbagliata, dunque, anche nei numeri». Ora il testo passa alla Camera che l' ha già calendarizzata per il 7 luglio. Tra le proteste dell' opposizione. Sonia Oranges © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 1

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

Scuola, sì del Senato alla fiducia le assunzioni salgono a 102mila Bagarre dell' opposizione in Aula Il Governo incassa la fiducia sulla riforma della scuola: al Senato i sì al maxiemendamento sono stati 159 (due meno della maggioranza assoluta), 112 i «no». Nel Pd non hanno votato la fiducia Tocci, Mineo, Ruta e Casson. Forti proteste delle opposizioni in aula. Tra le novità, le stabilizzazioni dei precari salgono a 102mila (47mila subito). Il ministro Giannini: «Ddl approvato con ampi numeri, dopo l' approvazione avremo un lungo percorso di dialogo e di costruzione attuativa». pagina 8.

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26 giugno 2015 Pagina 8

Il Tempo Riforme Istituzionali

Senato Solo 159 sì. Nel Pd quattro defezioni.

Scuola, via libera alla riforma Mail premier è senza maggioranza ​ Sì alla fiducia a palazzo Madama sul testo che riforma l a scuola e prevede l' assunzione di 100 mila precari ma con solo 159 voti a favore, sotto la maggioranza assoluta che è di 161 senatori. Inoltre, tra coloro che hanno dato il via libera al disegno di legge che ora va alla Camera, mancavano ben quattro esponenti del Pd mentre hanno votato sì due transfughi del centrodestra e oggi nel Misto, Sandro Bondi e la sua compagna Manuela Repetti. I voti di scarto sono stati 47. Per Ncd non hanno votato in tre: Esposito, Bonaiuti (entrambi assenti per motivi di salute, viene riferito), e Giovanardi. Nel Pd si sono invece «ribellati» Tocci, Mineo, Ruta e Casson anche se quest' ultimo figura in congedo. Subito dopo il voto Matteo Renzi ha comunque rilanciato, su twitter, il messaggio dei senatori del Pd con le slide sulla riforma: «3 miliardi di investimenti e 100.000 nuovi docenti assunti». LE PROTESTE Messaggio che non ha certo convinto né l' opposizione né i professori e gli studenti che hanno manifestato fuori da palazzo Madama con qualche momento di tensione con polizia e carabinieri. Tra i più duri il commento di Stefano Fassi na, che ha appena lasciato il partito Democratico, anche lui in piazza tra i manifestanti: «Oggi il voto di fiducia al Senato segna una brutta giornata perla democrazia e per la scuola. Ma la storia non finisce qui». Anche Corradino Mineo e Walter Tocci hanno attaccato duramente il premier spiegando così la loro scelta di non votare la fiducia: «Non possiamo accettare un' altra riforma finta, una nuova rottura con milioni di elettori, l' ennesima mortificazione del Parlamento». LE NOVITÀ Tra le novità previste dal maxi ­emendamento una valutazione dei presidi triennale e un Comitato di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con una maggiore presenza di docenti e l' aggiunta di un membro esterno; l' assunzione dei circa 6 mila 500 idonei al concorso 2012 inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari operativo da settembre; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse e il tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali agli istituti. VALUTAZIONE DOCENTI Tra le novità, rispetto al ddl, il maxiemendamento stabilisce che nel Comitato di valutazione dei docenti ci sarà anche «un componente esterno individuato dall' Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici». Il maxiemendamento stabilisce poi che «il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è costituito» da tre Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Tempo Riforme Istituzionali

docenti dell' istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto; due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell' infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal consiglio di istituto. VALUTAZIONE PRESIDI Sì anche alla valutazione dei dirigenti scolastici che saranno giudicati in base al miglioramento formativo e scolastico degli studenti, sulla direzione unitaria della scuola, le compe tenze gestionali e organizzative e la valorizzazione dei meriti del personale dell' istituto. Per la loro valutazione, per il triennio 2016­2018, potranno essere affidati incarichi ispettivi a tecnici del ministero dell' Istruzione. ASSUNTI ANCHE IDONEI CONCORSO 2012. Anche gli idonei al concorso 2012 verranno inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari previsto dal Ddl. Lo stabilisce il maxiemendamento presentato dai relatori in Commissione istruzione al Senato. Per l' anno scolastico 2015/2016, il piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente perle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado prevede la copertura di tutti i posti comuni e di sostegno dell' organico di diritto, rimasti vacanti e disponibili all' esito delle operazioni di immissione in ruolo effettuate peril medesimo anno scolastico, al termine delle quali sono soppresse le graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente al 2012. Il Ministero dell' istruzione dovrà bandire, «ferma restando la procedura autorizzatoria», entro il «primo dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami per l' assunzione a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche ed educative statali», per la «copertura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti vacanti e disponibili nell' organico dell' autonomia, nonché per i postiche si rendano tali nel triennio». BANDO CONCORSO ENTRO DICEMBRE RINNOVO TRIENNALE DELL' INCARICO Un' altra modifica riguarda il rinnovo triennale degli incarichi dei docenti. Il maxiemendamento prevede, infatti, che l' incarico ha durata triennale ed è rinnovato, «purché incoerenza con il piano dell' offerta formativa».

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Il Mattino Riforme Istituzionali

Se il premier prende il gessetto e la maggioranza impara la lezione Massimo Adinolfi Con la fiducia al Senato, la riforma della scuola del governo Renzi si avvia a diventare legge dello Stato. Alla Camera, infatti, i numeri non sono ballerini e sorprese non ce ne saranno. Chi ieri se le aspettava, o anche solo ci sperava, è rimasto deluso da un voto netto, in cui il Pd si è mostrato persino più compatto del previsto. Eccezion fatta per due o tre senatori che non hanno partecipato al voto, e che paiono decisamente propensi ad unirsi a Pippo Civati, già uscito dal Pd, i democratici hanno dimostrato che la tenuta della maggioranza è assicurata anche su materie dove molto forte è la frizione interna, e sulle quali probabilmente hanno perso non pochi consensi, alle scorse elezioni regionali. Un segno di salute del governo, qualunque cosa si pensi della legge. Non è stato, in verità, un passaggio semplice. Basta leggere l' intervento del senatore Miguel Gotor, tra i più vicini alla Ditta che fu di Bersani. Gotor, come molti altri della minoranza interna, ha votato sì alla fiducia per evitare, sono state le sue parole, che si aprisse u n a « c r i s i p o l i t i c a e istituzionale s e n z a precedenti» (cioè che si andasse al voto), ma giudica questa «la peggior fiducia possibile» alla quale si è risolto «con un crescente disagio, misto a delusione e persino rabbia». Più duro di così c' è solo il voto contrario, ma il voto contrario non c' è stato. Nel merito, Gotor può lamentare che la legge non fa nulla sulla dispersione scolastica, o che non si è messa mano ai cicli scolastici, ma ha purtuttavia dovuto riconoscere che nel lavoro parlamentare diversi aspetti controversi del testo sono stati modificati, o almeno smussati, e anche se lo considera un «mediocre intervento legislativo», invece di una vera riforma, ha dovuto prendere atto che siamo dinanzi ad un cambiamento deciso dell' organizzazione del sistema dell' istruzione, quasi brusco. Questa presa d' atto è forse il più chiaro significato politico del voto di ieri. Renzi governa, e non ha nessuna intenzione di mollare la presa, o di rallentare il passo. I conti si faranno alla fine, ma dinanzi agli elettori Renzi vuole presentarsi con un carniere di riforme pieno. Agli avversari interni non resta, appunto, che prenderne atto. Il governo non cade per un incidente parlamentare, o per la defezione di un pezzo del Pd: chi ci contava ha in realtà già lasciato o sta per lasciare il Pd, ma i numeri sono comunque dalla parte del governo. A quest' ultimo appuntamento Renzi non si presentava certo nel momento di massima forza: il mondo della scuola gli si è fatto avverso, i sindacati gli hanno proclamato contro uno sciopero generale e ancora ieri gli insegnanti erano in piazza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 1

Il Mattino

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26 giugno 2015 Pagina 4

Cronache del Garantista Riforme Istituzionali

Senato, sì alla "Buona scuola" tra grida e cartelli L' AULA APPROVA CON 159 VOTI A FAVORE. CLIMA INCANDESCENTE: I GRILLINI FANNO IL FUNERALE, LA LEGA PORTA LA VASELLINA. Tra le grida dell' opposizione e la rovente protesta fuori da Palazzo Madama, ieri il Senato ha approvato la riforma dell' istruzione. Quella "Buona scuola" tanto voluta da Renzi e tanto osteggiata da gran parte degli italiani, tanto da aver fatto prima tremare il premier e poi averlo spinto a mettere il voto di fiducia. Se la mossa di Renzi, che ha causato la fuoriuscita dal suo partito di ben due parlamentari Pd e dieci dirigenti pugliesi, sarà sufficiente, dopo la vittoria di ieri, a riconsegnargli un partito pacificato, si vedrà nei prossimi giorni. Intanto, restano i fatti, a partire dai numeri dell' Aula. La fiducia posta sul maxi ­emendamento sostitutivo del ddl di riforma della scuola passa con 159 sì, 112 no. Non hanno votato, in dissenso dal gruppo dem, i senatori Pd Corradino Mineo, Walter Tocci e Roberto Ruta. Adesso il provvedimento tornerà il 7 luglio alla Camera per ottenere, salvo sorprese, il via libera definitivo. Prima del voto finale le opposizioni hanno contestato duramente il testo del Governo, mentre all' esterno, i sindacati della scuola e centinaia di insegnanti provenienti da tutta Italia protestavano rumorosamente. Il presidente del Senato Pietro Grasso è dovuto intervenire più volte per richiamare all' ordine i senatori più arrabbiati, come i leghisti che sono arrivati a mostrare un barattolo di vasellina, durante l' intervento del capogruppo Gian Marco Centinaio: «La Lega vota contro, vota no a questa fiducia. Non tanto perché è una fiducia che non daremo mai a questo governo, ma a questo provvedimento, che è la vasellina che state dando agli studenti e ai professori italiani» ha detto Centinaro. In mattinata i parlamentari M5S avevano celebrato una sorta di "funerale" della scuola esponendo in Aula i cartelli con scritto "Riposi in pace" e accendendo dei lumini. Dura battaglia anche da parte di Sel, guidata dalla senatrice Loredana De Petris. Alcuni dei vendoliani hanno indossato una maglietta con su scritto "libertà di insegnamento" e "diritto allo studio". «Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato "buona scuola". Quello che non è riuscito alla Gelmini contro la scuola pubblica lo sta facendo Renzi, il suo governo, il Pd» scrive su Twitter, Nichi Vendola. «Hanno ucciso la scuola pubblica». Anche Beppe Grillo, via Twitter, ha rilanciato il post dell' intervento del Movimento 5 stelle al Senato contro la riforma del governo sulla quale a palazzo Madama si sta votando la fiducia. «Questa non è una riforma, è una porcata, fatta a immagine e somiglianza del governo che l' ha voluta e imposta prima al Parlamento, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Cronache del Garantista Riforme Istituzionali

con l' ennesimo voto di fiducia, e poi a studenti, famiglie, insegnanti e tutti quei precari "usa e getta", quelli che il governo e il Pd hanno usato e illuso prima delle elezioni e poi buttato un attimo dopo» ha dichiarato il M5S. «È una pessima notizia per la scuola italiana ed è una dimostrazione delle tante bugie del governo Renzi» ha invece commentato il segretario della Cgil Susanna Camusso, riferendosi al voto. Intanto, il vincitore della giornata, Matteo Renzi festeggia rilanciando su Twitter, il messaggio dei senatori del Pd con le slide sulla riforma: «3 miliardi di investimenti e 100.000 nuovi docenti assunti». Glissando sull' accusa delle opposizioni di aver usato proprio quei centomila come scudi umani per la riforma, minacciando di fare saltare le assunzioni se non si fosse approvato il testo così com' era. Tra le novità previste dal maxi emendamento una valutazione dei presidi triennale e un Comitato di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con una maggiore presenza di docenti e l' aggiunta di un membro esterno; l' assunzione dei circa 6 mila 500 idonei al concorso 2012 inseriti nel piano di assunzione straordinaria dei docenti precari operativo da settembre; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse e il tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali agli istituti.

LORENZO MISURACA

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26 giugno 2015 Pagina 50

Il Mattino Riforme Istituzionali

Sentenza De Magistris, una schiarita contro la paralisi Massimo Adinolfi Le opposizioni scalpitavano e i grillini non hanno certo perso tempo nel tentativo di ergersi a rappresentanti degli insegnanti e degli studenti delusi dalla sinistra. Per di più, nel voto regionale non sono state tutte rose e fiori, per il Pd. Però le cose sono andate come sono andate: Renzi ha tirato dritto e la maggioranza lo ha seguito. In effetti, il Nuovo Centrodestra ha non poche gatte da pelare (vedi il caso Castiglione) e soprattutto pare tenuto insieme quasi solo dalla presenza nelle istituzioni: difficile dunque che provi a sfilarsi. Non lo farà ora e non lo farà nei prossimi mesi. Quanto al Pd, il vero smottamento si è prodotto in realtà nelle file della sinistra interna, perché all' intransigenza un po' rancorosa della vecchia guardia di D' Alema e Bersani, sempre più inascoltata, si è sostituita la formazione dialogante dell' area guidata dal ministro Martina e da Cesare Damiano, che pur con tutti i distinguo non intendono affatto essere d' intralcio al governo. Sono gli ultimi arrivati al fatidico momento della presa d' atto: Renzi non è un energumeno estraneo al Pd, lo scassinatore irriguardoso della tradizione della sinistra; è invece colui che ne interpreta la proposta di cambiamento. Respingerla in toto, come ha fatto due giorni fa Fassina, significa uscire dal Pd. Dunque la nave va, e il suo timoniere può giocarsi una nuova partita, quella delle riforme istituzionali che in corso d' anno, con la legge sul nuovo Senato, proverà a chiudere. Poi, forte del bottino di credibilità conquistato sin lì, proverà a dare una sterzata anche sul quadrante europeo, dove si gioca la vera partita dei conti pubblici italiani. Solo dopo comincerà a pensare al voto, magari aiutato dai primi, timidi segnali di ripresa. Dall' altra parte del campo di gioco, è ancora presto per dire se davvero Matteo Salvini riuscirà a prendere la guida del centrodestra. Ma intanto è lui che sembra disegnare i crinali lungo i quali si divide oggi l' opinione pubblica, cioè in tema di sicurezza e di immigrazione. L' altro discrimine, quello contro la casta e contro la corruzione, è presidiato con i toni giustizialisti che le sono propri, dall' altra opposizione, quella a cinque stelle. Al Pd, tocca il compito di tracciare la sua linea di demarcazione, e provare ad imporla presso l' opinione pubblica. Nelle settimane scorse, tra «mafia capitale» e liste di impresentabili, sbarchi di profughi e paure di uscita dall' Euro della Grecia, se ne era perso il segno. Ieri Renzi ha ripreso in mano il gessetto ed è tornato con decisione alla lavagna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 50

Il Mattino

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Riforme Istituzionali

E la maggioranza ha appreso la lezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 1

La Repubblica Riforme Istituzionali

Sì alla riforma,ecco la nuova scuola Il Senato vota tra le proteste in piazza La fiducia a quota 159.Via libera a 100mila assunzioni.Palazzo Chigi:i prof capiranno. > ROMA. La riforma della scuola ottiene l' ok del Senato tra urla e fischi, con la tensione alle stelle dentro e fuori l' aula. Il provvedimento passa alla Camera, a partire dal 7 luglio, per l' approvazione finale. Il governo ha ottenuto la fiducia su un maxiemendamento che ha sostituito il disegno di legge. Il primo via libera è arrivato con 159 voti favorevoli, 112 contrari, nessun astenuto. LOPAPA E ZUNINO ALLE PAGINE 2, 3 E 4.

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26 giugno 2015 Pagina 4

Il Manifesto Riforme Istituzionali

Sindacati: «Ricorsi a pioggia in tribunale» Opposizioni esautorate, una società in movimento contro il Ddl Scuola m e s s a a tacere, un caos amministrativo di dimensioni ancora sconosciute nelle scuole e l' ingiustizia contro i docenti precari abilitati. Questi i primi effetti dell' ostinazione cieca del g o v e r n o s u l l a riforma d e l l a s c u o l a . « A settembre, con la ripresa delle lezioni, la scuola si troverà ad affrontare il caos per colpa d i u n a riforma destabilizzante che dovrà essere solo contrastata. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi, non escluse le aule dei tribunali» sostiene Francesco Scrima (Cisl). Marcello Pacifico dell' Anief annuncia un ricorso a tappetto per i 70 mila docenti abilitati esclusi dalle assunzioni già a settembre. «C' erano altre strade ­ sostiene la segretaria confe derale Cgil Gianna Fracassi ­ per garantire sia l' immissione in ruolo dei precari che una discussione approfondita sul resto del provvedimento: non siso no volute percorrere, minacciando e contrapponendo, in una sorta di ricatto, la stabilizzazione del personale con la possibilità del Parlamento di svolgere fino in fondo il proprio ruolo». è l' inizio del «secondo tempo» della lotta contro la riforma di Renzi e del Pd: «Questa mobilitazione non è che l' inizio di una nuova ondata di agitazione che arriverà sino all' autunno che punterà a bloccare in ogni modo l' applicazione di questa riforma» annuncia Danilo Lampis degli studenti Uds. Questo provvedimento apre all' istituzione di un modello di governo vecchio e autoritario della scuola e limita la libertà di insegnamento» si legge in una nota delle 32 associazioni, tra cui Forum Terzo Settore, Libera, Rete della Conoscenza. «Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato "buona scuola"». Quello che non è riuscito alla Gelmini contro la scuola pubblica lo sta facendo Renzi, il suo governo, il Pd» ha scritto Nichi Vendola (Sel) su twitter. «Quello della maggioranza è stato un "sì" alla morte della scuola pubblica, un sì per una scuola azienda, un sì a capo chino per garantirsi una poltrona e qualche anno ancora fino alla pensione. Ecco come il Pd ripaga i suoi elettori, sputando sulla costituzione e sullo stato di diritto. Che schifo che deve essere una vita da schiavi» ha scritto su Facebook la senatrice del Movimento 5 Stelle Paola Taverna.

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26 giugno 2015 Pagina 42

Italia Oggi Riforme Istituzionali

Gli effetti della sentenza della Consulta. Il blocco ha finora congelato la valutazione per fasce.

Statali pagati in base al merito I nuovi contratti dovranno applicare la legge Brunetta. Dietro ai possibili rinnovi contrattuali, le mine vaganti dell' attivazione delle fasce di valutazione e della modifica dei fondi contrattuali decentrati. Nonostante la soddisfazione espressa dalle organizzazioni sindacali per la nuova stagione della contrattazione collettiva che potrebbe riaprirsi a seguito della sentenza della Corte costituzionale (si veda ItaliaOggi di ieri) che ha considerato incostituzionale il blocco dei rinnovi, ma solo per il futuro, sono molte le «insidie» che si nascondono dietro i rinnovi contrattuali. Fasce retributive. La necessità di distinguere in tre fasce di merito i dipendenti pubblici per effetto della valutazione del loro rendimento, imposta dalla riforma Brunetta, è stata quasi messa nel dimenticatoio, dopo l' entrata in vigore del decreto legislativo 141/2011, che aveva di fatto «sospeso» gli effetti della riforma. L' articolo 6, comma 1, del citato decreto legislativo stabilisce, infatti, che «la differenziazione retributiva in fasce prevista dagli articoli 19, commi 2 e 3, e 31, comma 2, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, si applica a partire dalla tornata di contrattazione collettiva successiva a quella relativa al quadriennio 2006­2009». Il blocco dei contratti, protrattosi fino al 2015, ha di fatto impedito che le fasce di valutazione riprendessero vita, per ben quattro anni. Se e quando ripartirà la contrattazione nazionale collettiva, tuttavia, essa non potrà limitarsi a regolare gli adeguamenti stipendiali dei lavoratori pubblici, ma dovrà anche curarsi di attivare la valutazione per fasce, cioè quella parte della riforma Brunetta più invisa alle organizzazioni sindacali. Infatti, il decreto legislativo 150/2009 impone di riservare la metà delle risorse destinate all' incentivazione al 25% dei dipendenti inseriti nella prima fascia, lasciando il restante 50% delle risorse al 50% dei dipendenti, mentre l' ultimo 25% non potrebbe percepire alcun incentivo. C' è, comunque, da sottolineare che il disegno di legge delega di riforma della pubblica amministrazione all' esame in questi giorni alla Camera contiene, tra gli altri, anche l' indirizzo al governo di rivedere le norme sui sistemi di incentivazione. I tempi verosimilmente lunghi della nuova stagione contrattuale potrebbero quindi anche consentire di modificare l' attuale assetto. Fondi contrattuali. La seconda insidia è stata sempre introdotta dalla riforma Brunetta, per effetto della quale è stato introdotto all' articolo 40 del dlgs 165/2001 il comma 3­bis, il quale stabilisce che la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 42

Italia Oggi

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Riforme Istituzionali

contrattazione integrativa di secondo livello «destina al trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo comunque denominato». Pertanto, se la riforma della p.a. non modificherà la disciplina in vigore, la contrattazione nazionale collettiva dovrà ridefinire la struttura del trattamento economico incentivante e le regole della contrattazione decentrata. I contratti di secondo livello dovrebbero destinare la maggior parte delle risorse del salario accessorio proprio alla valutazione dei risultati da premiare col sistema delle fasce. Dunque, dalla nuova contrattazione nazionale collettiva potrebbe derivare la conseguenza che per molti dipendenti pubblici il salario complessivo, potrebbe ridursi anche significativamente, applicando le regole imposte dalla riforma Brunetta, per anni rimaste nell' oblio.

LUIGI OLIVERI

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26 giugno 2015 Pagina 1

Il Manifesto Riforme Istituzionali

Un minuscolo regime Scorrendo le cronache di quest' ultimo ennesimo stupro del parlamento e della democrazia da parte del renzigoverno verrebbe voglia di chiudere lì il discorso prima ancora di aprirlo. Col più classico e liquidatorio gesto di stizza che i bambini compiono quando la rabbia sacrosantamente li scuote. L' avete voluto, tenetevelo. Quanto peggio, tanto meglio. Ma a chi poi si rivolgerebbe questa stizza cieca, dato che i contraccolpi cadono tutti sulle nostre teste? Nostre, di noi che questo schifo non l' abbiamo mai voluto né mai abbiamo fatto alcunché per meritarcelo, se non l' essere stati incapaci in tutti questi non brevi anni di rafforzare la parte sana o meno malata del paese e di ricostruire quella sinistra comunista o anche soltanto seriamente socialista che era stata suicidata nei secondi anni Ottanta? Così ci sforziamo di ritornare freddi nella misura del possibile di fronte a questa porcheria di un' ennesima fiducia richiesta e puntualmente votata anche da quanti non si stancano al tempo stesso di protestare e mugugnare e lamentarsi del destino cinico e baro che li costringe a rivelare la propria inconsistenza e viltà al cospetto dell' intero popolo sovrano. Siamo arrivati a questo voto in capo alla più tradizionale delle pantomime. Prima il renzigoverno annuncia le linee fondamentali della «riforma» della scuola ­ quella scuola che il giovane bellimbusto manintasca aveva celebrato come epicentro della sua società ideale quando si era presentato per la prima volta alle Camere l' anno scorso, liquidato e impalato il letta. Linee che suscitano la pronta corale reazione indignata di tutte indistintamente le componenti del mondo della scuola, salvo la mogliera del renzi medesimo e qualche dirigente scolastico rampante bramoso di impettarsi la stella dorata dello sceriffato. CONTINUA |PAGINA 5.

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26 giugno 2015 Pagina 8

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

L' ANALISI.

Una riforma con poche luci, qualche ombra e tanti «dejà vu» Il maxiemendamento che sintetizza (si fa per dire: 209 commi per 39 pagine) il testo approvato dalla Camera e le migliaia di emendamenti presentati è oramai noto. Che dire che non sia già stato detto? Per esempio, che la sensazione di déjà vù si è fatta sempre più forte: prescrive azioni già previste dalle riforme degli ultime 18 anni. Cito a caso: il comma 3 prevede l' articolazione del monte ore o del gruppo classe, la programmazione flessibile e altro, tutte cose già consentite e attuate, così come i 18 obiettivi del comma 7, già inseribili nella programmazione; il piano triennale dell' offerta formativa previsto dal comma 12 è ampiamente realizzato, ad esempio nella scuola media della mia nipotina; il comma 21 parla di un' equipollenza dei titoli fissata dal "milleproroghe" del 2012: e siamo solo a pagina 5. I casi sono due: o il legislatore non sa che queste cose già esistono oppure vuole ribadire l' importanza che vengano realizzate. Proseguiamo. Sulla scuola paritaria viene ridimensionato il buono scuola, abbassato il limite per gli sgravi fiscali e in compenso il comma 150 prevede «un piano straordinario di verifica della permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica». Ma già il dl 250/2005 prevedeva che la parifica fosse rilasciata dagli Usr, non dal ministero, sulla base di un regolamento mai emanato, e quindi ancora una volta si tratterebbe di realizzare in forma straordinaria una prescrizione non realizzata in via ordinaria. E poi, le paritarie nel 2013/14 erano circa 13.500, e anche limitandosi alle 1.500 secondarie di secondo grado, controllarle tutte, con le risorse disponibili all' attuale stato di (dis)funzionamento del sistema, non pare facile. Per il rispetto della regolarità contabile (che se mai è competenza del Mef: sono imprese private) ci andrà la finanza? Naturalmente, a costo zero: il maxiemendamento prevede qualche finanziamento, ma la maggior parte delle innovazioni è a costo zero, concetto difficile da spiegare ai colleghi stranieri non per difficoltà di traduzione, ma perché è ormai acclarato ovunque, tranne che in Italia, che le riforme hanno sempre un costo, magari non esplicito. Fermiamoci qui, anche se potrei continuare a lungo (perché le Afam in un decreto sulla scuola? Perché il 10% alle scuole che ricevono meno donazioni, i cui genitori sono magari non più poveri ma più egoisti? Perché così tanto spazio alla decretazione entro 18 mesi (comma 178, nove) quando l' esperienza ci dice che non è infrequente il caso in cui i decreti non vengano emanati (o subiscano gravi ritardi). Non voglio qui entrare nel dibattito in atto da mesi sui docenti, sul loro numero e tipologia, su Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 8 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

quando saranno assunti e quando incominceranno a lavorare (sic! ), sullo spazio lasciato ai giovani, su chi li valuterà, se mai saranno valutati, spesso sulla base di informazioni insufficienti o scorrette, e comunque quasi mai pensando a quel che serve agli studenti. Ci sono certamente molti aspetti positivi, come la parte sull' alternanza, una qualche rivalutazione della formazione tecnica superiore, la disponibilità di fondi che negli anni scorsi erano stati sempre e solo ridotti. Temo però che il clima di esasperata conflittualità che ha accompagnato la Buona Scuola, non sempre e non solo legato ai suoi contenuti, renda particolarmente problematico attuarne il dettato e soprattutto apportarvi le necessarie modifiche. Nel 1999 il primo ministro di Singapore poneva come obiettivo della riforma della scuola: "Thinking school, learning nation": una scuola che pensa, una nazione che impara. Ma in Italia, francamente, non saprei da quale delle due cose incominciare. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

LuisaRibolzi

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26 giugno 2015 Pagina 11

La Nazione Riforme Istituzionali

Docenti imbavagliati.

Urla e cori 'onestà, onestà' si sono levati dalla tribuna visitatori del Senato dove una ... Urla e cori 'onestà, onestà' si sono levati dalla tribuna visitatori del Senato dove una trentina di professori, grazie ai senatori della Lega e del Movimento 5Stelle, ha seguito i lavori dell' Aula sulla riforma della scuola Alcuni docenti si sono imbavagliati per protesta una volta che il Senato ha votato la fiducia al Governo.

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26 giugno 2015 Pagina 3

Avvenire Riforme Istituzionali

SEGUE DALLA PRIMA.

VENGA L' ORA DEL «RENZI 3» E retto da tutti i sindacati, scesi in piazza più volte, dagli studenti più organizzati (o più rumorosi) e dalle associazioni di settore (cosa che ha in qualche misura influito sul deludente risultato elettorale alle recenti amministrative). E ciò nonostante sul piatto ci fossero 100mila assunzioni certe, nessun taglio e i contenuti del riassetto fossero assai meno dirompenti dell' abolizione dell' articolo 18. Certo la scuola ­ come la giustizia ­ è un terreno sensibile e insieme un campo minato dell' impiego pubblico, sul quale è facile 'saltare in aria' e veder ridotti a brandelli i propri progetti di svolta. L' impressione, però, è che davvero il problema sia quello del metodo di governo. Nei giorni scorsi il premier aveva annunciato di voler tornare al 'Renzi 1' ­ il rottamatore ­ dopo essere stato, almeno così diceva, un 'Renzi 2' istituzionale. Servirebbe piuttosto un 'Renzi 3', quello certo capace di innovare, anche tagliando i 'nodi gordiani' con decisione. Ma solo dopo essersi confrontato e sintonizzato davvero con la società, con le sue molteplici espressioni (solo una delle quali è il sindacato). In fondo il vero punto di forza di Matteo Renzi è stato in passato e dovrebbe essere in futuro proprio questo: portare la società nella politica, facendo prevalere le ragioni misconosciute della prima sui vecchi e insopportabili giochi della seconda. Se la si vuol trarre, la lezione della riforma della scuola, in fondo, è facile da apprendere. Francesco Riccardi © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 2

Avvenire Riforme Istituzionali

VENGA L' ORA DEL «RENZI 3» Appena dieci giorni fa, il premier era stato perentorio come suo solito. «A luglio faremo una conferenza nazionale sulla scuola tutti insieme, con Cgil, Cisl, Uil, docenti, studenti, famiglie, quelli che sono arrabbiati. Li ascolteremo tutti, e poi si decide», aveva annunciato dal salotto di 'Porta a porta'. Quella conferenza non si terrà mai, in compenso Matteo Renzi ha deciso di porre la questione di fiducia e chiudere la partita con una prova di forza. L a v i c e n d a d e l l a riforma d e l l a scuola è emblematica della difficoltà di Renzi di individuare un vero metodo di governo. Arrivato a Palazzo Chigi con l' irruenza del 'rottamatore', consolidatosi al comando sulla spinta dei progetti di innovazione (sostenuti dal consenso ottenuto alle elezioni europee), il presidente del Consiglio è riuscito addirittura nella 'missione impossibile' di riformare i l lavoro, cambiando profondamente il testo sacro della sinistra: lo Statuto dei lavoratori. Più tenendo duro e mostrando i muscoli che non ricorrendo alle arti del dialogo. Anzi, facendo del non­dialogo, del mancato riconoscimento degli interlocutori sociali la cifra della svolta. Ci è riuscito ­ tutto sommato con un' opposizione limitata a uno sciopero parziale delle sole Fiom e Cgil ­ perché ha saputo interpretare e intercettare quella parte di Paese convinta da tempo che le regole scritte nel 1970 fossero ormai datate, inadeguate a proteggere i giovani. Quando invece ha provato a utilizzare lo stesso metodo per riformare la scuola ­ o meglio riorganizzarla ­ si è trovato di fronte a un muro compatto. continua a pagina 2.

FRANCESCO RICCARDI

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26 giugno 2015 Pagina 19

Il Messaggero Riforme Istituzionali

Visco: «L' Eurozona va, l' Italia è ferma» IL MONITO ROMA Un Paese che annaspa in una fase di «ristagno» e al quale «serviranno anni» per tornare ai livelli del 2008. Ignazio Visco non nasconde la sua preoccupazione per la situazione economica dell' Italia («C' è stata una caduta di attività, di reddito e di occupazione»), diversa da quella di parte dell' Eurozona. Il governatore di Bankitalia è intervenuto ieri al Villa Mondragone International Economic Seminar alla Farnesina, per ragionare sull' attuale congiuntura. «Il problema ­ ha spiegato Visco ­ è che siamo fermi. Alla fine di quest' anno l' Europa tornerà ai livelli produttivi del 2008, ma l' Italia è ancora lontana e serviranno diversi anni» per recuperare il terreno perduto. Il governatore ha esortato le imprese italiane, che durante la crisi «hanno migliorato la loro posizione competitiva», come segnala l' aumento delle esportazioni, ad accelerare il passo. «Devono cambiare se no il Paese non lo fanno crescere più», ha detto il numero uno di Palazzo Koch aggiungendo che «le imprese devono investire nelle tecnologie, essere in grado di offrire cose nuove». Il Paese ha le capacità «di innovare, progredire, creare», ma devono essere vinte le resistenze al cambiamento, «che sono di noi cittadini, delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni, delle parti sociali». Visco ha anche affermato con convinzione che nel Paese si possono creare possibilità di occupazione in vari modi. «Dobbiamo modernizzare le città: c' è il tema dell' ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale, tante possibilità di occupazione che si accompagnano a quelle da generare con la conoscenza», queste le parole del governatore. Il quale ha promosso la riforma della scuola, a patto che «voglia dire anche riforma dei programmi e non solo dell' occupazione». FRECCIATA A BERLINO Estendendo lo sguardo alla crisi greca, Visco non ha mancato di indirizzare una frecciata alla Germania. «È evidente che un Paese che ha una economia basata sulle esportazioni, surplus di bilancia di pagamenti che continuano a crescere, una posizione creditoria nei confronti del resto del mondo molto elevata, ha almeno altrettante colpe del Paese che fa l' opposto», ha osservato il governatore. Un' analisi alla quale si aggiunge un elemento denso di incognite. «Il dubbio che ho ­ ha detto Visco ­ è che l' Europa sia in grado di ripartire sul sentiero della convergenza in assenza di una determinazione della politica che prescinda dalla percezione che sta nel breve periodo del seguito elettorale». Un ragionamento chiuso dalla constatazione che la «leadership è fondamentale», dato che «purtroppo i cicli elettorali sono tanti cicli e creano instabilità». Così il presidente di Bankitalia ha esortato le cancellerie a battersi per consolidare la moneta unica. «Senza progresso politico l' euro non si difende», ha quindi ammonito ricordando poi l' affermazione secondo cui se in Europa, «anziché Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 19 <­­ Segue

Il Messaggero Riforme Istituzionali

partire con la moneta unica si fosse partiti con un esercito unico, ci sarebbe stata maggiore comprensione» fra gli Stati. Solo oggi, ha aggiunto, «sono arrivati finalmente i primi pezzi di unione bancaria». La politica monetaria, ha poi rivendicato Visco, «ha rispettato il suo mandato fondamentale, svolgendo il ruolo di facilitatore delle altre politiche e il Qe di Draghi non ha creato rischi per le attività finanziarie». Ma ora «ci sono interventi istituzionali da fare». In questo quadro grigio Visco ha comunque definito pessimiste le proiezioni di alcuni economisti secondo i quali siamo di fronte a uno scenario da stagnazione secolare. Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 11

Il Mattino Riforme Istituzionali

Visco: il Paese ristagna ROMA Un Paese che annaspa in una fase di «ristagno» e al quale «serviranno anni» per tornare ai livelli del 2008. Ignazio Visco non nasconde la sua preoccupazione («c' è stata una caduta di attività economica, di reddito e di occupazione») per la situazione economica dell' Italia, estendendo la sua analisi a tutta l' eurozona. Il governatore di Bankitalia è intervenuto ieri alla Farnesina al Villa Mondragone international economic seminar, ragionando sull' attuale congiuntura. «Il problema ­ ha spiegato Visco ­ è che siamo fermi. Solo alla fine di quest' anno l' Europa tornerà ai livelli produttivi del 2008, ma l' Italia è ancora lontana e serviranno diversi anni» per recuperare il terreno perduto. Il governatore ha esortato le imprese italiane, che durante la crisi «hanno migliorato la loro posizione competitiva», come segnala l' aumento delle esportazioni, ad accelerare il passo. «Devono cambiare se no il Paese non lo fanno crescere più» ha detto il numero uno di Palazzo Koch aggiungendo che «le imprese devono investire nelle tecnologie, essere in grado di offrire cose nuove». Il Paese ha le capacità «di innovare, progredire, creare», ma devono essere vinte le resistenze al cambiamento, «che sono di noi cittadini, delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni, delle parti sociali». Visco ha affermato con convinzione che nel Paese si possono creare possibilità di occupazione in vari modi. «Dobbiamo modernizzare le città: c' è il tema dell' ambiente, la valorizzazione del patrimonio culturale, tante possibilità di occupazione che si accompagnano a quelle da generare con la conoscenza» le parole del governatore. Il quale ha promosso la riforma della scuola, a patto che «voglia dire anche riforma dei programmi e non solo dell' occupazione». m.d.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Il Secolo XIX (ed. Imperia) Sicurezza nelle scuole

PIANO PER LE SCUOLE SOLERI PRONTO A INIZIO AGOSTO. IL SINDACO RASSICURA I GENITORI.

«Le elementari di Taggia sono sicure» Asettembre le aule riapriranno, ma occorre un consolidamento antisismico. TAGGIA. «Formalizzeremo un incarico preliminare ed esecutivo all' ingegnere Stefano Podestà per un progetto riguardante le scuole elementari Soleri, che sarà pronto tra fine luglio e inizio agosto». Il sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso, ha rassicurato i circa cento genitori degli alunni delle scuole primarie che ieri pomeriggio hanno partecipato all' incontro, nel quale l' ingegnere Podestà ha illustrato nei dettagli la relazione sulle verifiche effettuate nei mesi scorsi dal dipartimento dell' università di Genova sulla stabilità dell' edificio, dopo la mattinata da brividi di fine ottobre. L' amministrazione comunale ha deciso che non si fermerà alle scuole di Taggia, come ha sottolineato il sindaco Genduso: «Nella redazione del bilancio imputeremo risorse per estendere la ricerca ad altri edifici scolastici». Podestà ha confermato nella relazione i primi esiti illustrati un mese e mezzo fa: «Non ci sono problemi dal punto di vista statico, ma c' è un aumento di vulnerabilità in caso di rischio sismico. Non è quindi necessario evacuare la scuola, ma questa situazione deve essere affrontata». «Nessun genitore è tranquillo comunque» hanno ribadito dalla sala affollata. «Non ci sono elementi per interrompere l' attività scolastica ­ afferma Vincenzo Genduso ­ a settembre può riprendere. C' è urgenza di interventi per l' eventualità di un sisma. Esistono due possibilità che dovremo esaminare, se durante i lavori interrompere temporaneamente le lezioni in questo istituto o proseguire l' attività. Dopo la presentazione del progetto da parte dell' ingegnere Podestà valuteremo il tipo di intervento e i costi. La nostra idea è di iniziare il prima possibile. Si deciderà anche se intervenire sulla messa in sicurezza della scuola o buttarla giù e costruirne un' altra, ma bisognerà tenere conto dei costi». Tra i genitori Stefano Zunino è intervenuto ricordando che terremoti di bassa intensità non sono rari nella zona. Elena Cordoni ha avanzato una proposta particolare: «So che sarà definita utopica e in controtendenza, ma si potrebbe creare una scuola comunale unica con la massima sicurezza per gli alunni di Arma, Taggia e Levà». All' incontro erano presenti la dirigente scolastica Alessandra Calza, gli assessori Roberto Orengo e Cristina Roggeri, il responsabile dei lavori pubblici Marco Peluso e per l' opposizione Mario Conio, Lucio Cava e Giovanni Cordoni. «Se ci sono problemi in altre scuole tireremo a sorte?» E' la preoccupazione avanzata dai genitori, Genduso ha subito rassicurato: «L' ingegnere comincerà a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 20 <­­ Segue

lavorare sulla Soleri».

Il Secolo XIX (ed. Imperia) Sicurezza nelle scuole

ANGELO BOSELLI

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26 giugno 2015 Pagina 8

Il Resto del Carlino Sicurezza nelle scuole

Cantieri fermi, richiamo al governo «Sparito il piano promesso da Renzi» I costruttori dell' Ance: aveva promesso di sbloccare le opere pubbliche. Alessia Gozzi ROMA SI ASPETTAVANO tutti che ieri il governo battesse un colpo. Ma è stato come aspettare Godot. «Siamo dispiaciuti ­ si è sfogato il presidente dell' Ance, Paolo Buzzetti ­ oggi (ieri, ndr) speravamo di avere qualche indicazione sugli interventi decisi dal governo, dopo che nei giorni scorsi il premier aveva annunciato un piano per sbloccare le opere pubbliche». Era stato lo stesso lo stesso Renzi ad annunciare una conferenza stampa «per dimostrare che se sbloccassimo, come vogliamo, i cantieri fermi per intoppi, ritardi, problemi, ricorsi, avremmo oltre l' 1% in più di Pil e 17 miliardi di euro rimessi nell' economia». Un piano che prende spunto da un dossier inviato proprio dall' Ance a governo e ministero delle Infrastrutture. Negli ultimi giorni il governo ha chiesto ulteriori dettagli all' associazione dei costruttori edili che, nonostante gli annunci, non hanno avuto più notizie: «Speriamo che si tratti di un rinvio dovuto a cause di forza maggiore e non di uno stop». Fonti del governo assicurano che il materiale dell' Ance è buono e che il rinvio è stato determinato esclusivamente dalle emergenze europee, con il premier impegnato in un delicato Consiglio Ue. IL DOSSIER Sblocca­Italia dell' Ance è una mappa di 5.300 opere: cantieri dal valore di 9,8 miliardi, in grado di produrre 165mila posti di lavoro e 32 miliardi di ricaduta positiva sull' economia. Di questi 948 si trovano nel Nord­Ovest, 1.128 nel Nord­Est, 998 al Centro e ben 2.199 al Sud. Il 75% dei progetti segnalati, sottolinea l' Ance, è a un livello di progettazione avanzata che può garantire una rapida cantierabilità: si tratta di interventi per la sicurezza d e l l e scuole, miglioramento della qualità della vita nelle città, contrasto del rischio idrogeologico e manutenzione delle strade. In attesa delle nuove direttive Ue, l' appello al governo è di anticipare con un decreto alcune misure per realizzare i progetti in tempi certi, costi adeguati e con metodi trasparenti. Perché non è solo una questione di metterci i soldi. «L' Italia ­ rileva il vicepresidente di Federcostruzioni, Roberto Mascellani ­, sconta diverse criticità. L' eccessiva burocrazia, il peso della Pa, la corruzione, la mancanza di trasparenza, si traducono in diseconomie e, quindi, in costi aggiuntivi per le imprese». È una questione di regole, concorrenza e mercato. Basta guardare i numeri sui tempi dei permessi per costruire: la media italiana è 233 giorni lavorativi contro quella Ocse di 150, cioè il il 55% in più. Senza considerare le enormi differenze: se a Milano occorrono 151 giorni, in linea con i Paesi avanzati, a Catanzaro ne servono 309 e a Palermo 316. E dal convegno dei costruttori arriva anche il monito del presidente dell' Antitrust, Giovanni Pitruzzella: «La realizzazione di grandi opere richiede certezze e chiarezza». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 8 <­­ Segue

Il Resto del Carlino Sicurezza nelle scuole

Il mondo dell' edilizia ora attende che Renzi batta un colpo. E «spinga il pulsante giusto» per dare il via alla riqualificazione del Paese.

GOZZI ALESSIA

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25 giugno 2015

Rassegna Sicurezza nelle scuole

Cgil Sicilia: Comuni approfittino dell' allentamento del patto di stabilità Cgil e la Fillea Sicilia lanciano un appello "affinchè i Comuni siciliani approfittino delle opportunità che si aprono con l' allentamento del patto di stabilità per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio, disposto dal Dl 140 del 19 giugno. E chiedono a questo fine all' Anci e alla Regione di attivarsi affinchè i Comuni rispettino la scadenza del 30 giugno per avviare le procedure con la Presidenza del Consiglio dei ministri". "Per quanto si tratti di un intervento ancora limitato ­ dicono Ferruccio Donato (Cgil Sicilia), e Franco Tarantino (Fillea ) ­ l' occasione non va sprecata. Possono essere realizzati interventi importanti che possono dare aria all' occupazione. Avendo le carte in regola, usufruendo cioè della misura, sarà inoltre possibilechiedere per il futuro un allentamento più consistente del pattio".

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26 giugno 2015 Pagina 26

Il Piccolo (ed. Gorizia) Sicurezza nelle scuole

FINANZIAMENTI.

Dalla Regione fondi per risistemare le scuole Ammonta a 638 mila euro il finanziamento complessivo che la Regione ha riconosciuto alle Province di Gorizia e Udine per l' esecuzione di interventi urgenti su edifici scolastici. Si tratta del secondo riparto del fondo istituito nel 2014 per fronteggiare prioritariamente le situazioni che compromettono la continuità del servizio scolastico, mediante contributi a sostegno di spese di investimento o a rimborso di spese sostenute per interventi urgenti effettuati o da effettuare su edifici scolastici che hanno subito eventi eccezionali. Questi gli interventi ammessi al finanziamento: per la Provincia di Udine, la manutenzione straordinaria delle coperture degli edifici scolastici di Tolmezzo (43.000 euro), il rifacimento della copertura del primo lotto dell' Ipsia D' Aronco di Gemona del Friuli (200.000 euro), la manutenzione straordinaria e la messa a norma dell' impianto idrotermico dell' Educandato Uccellis di Udine (200.000 euro); per la Provincia di Gorizia, interventi urgenti su soffitti e controsoffitti di alcun istituti scolastici a Gorizia e Monfalcone (195.000 euro). Con un successivo rifinanziamento del fondo, saranno inoltre sostenuti i lavori di messa in sicurezza degli infissi della scuola secondaria di primo grado "Ursella" di Buja (200.000 euro) e la messa in sicurezza della palestra della scuola primaria di via Trento a Treppo Grande (114.000 euro). «Stiamo rispondendo alle esigenze degli Enti locali in tema di sicurezza degli edifici scolastici ­ ha affermato l' assessore regionale all' Edilizia Mariagrazia Santoro ­ ricevendo conferma dell' estrema utilità del fondo istituito per dare continuità al servizio scolastico e garantire al patrimonio immobiliare scolastico la sicurezza adeguata nei tempi più rapidi». Come anticipato due giorni fa, con questi soldi Gorizia metterà a posto l' Istituto Cossar­Da Vinci e D' Annunzio Fabiani. Interventi per serramenti e controsoffitti per mettere in sicurezza le scuole.

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26 giugno 2015 Pagina 9

Corriere della Sera Sicurezza nelle scuole

Edifici innovativi e sicurezza, crescono le risorse Il ddl prevede un bando (300 i milioni a disposizione) per la costruzione di scuole innovative dal punto di vista architettonico, scuole «green» e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L' Osservatorio per l' edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coordinerà strategie e risorse per gli interventi e promuoverà la cultura della sicurezza. È previsto poi un investimento di 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole. Vengono recuperate risorse non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati 40 milioni per finanziare indagini sui controsoffitti e istituita la giornata della S i c u r e z z a a scuola. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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26 giugno 2015 Pagina 9

Il Messaggero (ed. Umbria) Sicurezza nelle scuole

Edilizia scolastica Verranno predisposte indagini diagnostiche dei solai degli edifici scolastici con finanziamento pari a 40milioni di euro per l' anno 2015, per evitare crolli. Inoltre, è prevista la pubblicazione di un avviso pubblico per l' elaborazione di progetti per la realizzazione di scuole altamente innovative. Il ddl ribadisce la normativa precedente sui lavori di messa in sicurezza d e l l e scuole e f a v o r i s c e i l monitoraggio e l' eventuale sblocco di precedenti finanziamenti. E' prorogato il termine di utilizzo del Fondo per gli interventi di edilizia scolastica al 2018.

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25 giugno 2015

Dire Sicurezza nelle scuole

Il lavoro in DIREtta ­ Le notizie dal territorio Il mondo del lavoro e non solo. Ogni giorno in Italia il tema dello sviluppo economico, dei rapporti tra imprenditori e lavoratori assumono i contorni piu' diversi. Qui la ragione di 'Lavoro in DIREtta' lo speciale della Dire in collaborazione con i colleghi di Rassegna (www.rassegna.it). Buona lettura (anche su www.dire.it). Umbria: sindacati in allarme per situazione ferrovia regionale "Quest' anno si celebra il 100° anniversario della nascita della Ferrovia Centrale Umbra. Questo evento, purtroppo, ricorre nel momento peggiore della Ferrovia Centrale Umbra, sia rispetto alle condizioni in cui versa l' infrastruttura ferroviaria, gestita da Umbria Tpl e Mobilità Spa, sia rispetto alla situazione del materiale rotabile di proprietà di Umbria Mobilità Esercizio Srl (società detenuta al 100% da Busitalia ­ Gruppo Ferrovie dello Stato)". È quanto denunciano in una nota i sindacati del settore trasporti dell' Umbria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal e Ugl­Fna. "Infatti ­ proseguono ­ sono visibili a tutti i disagi che la situazione sopra descritta sta cagionando agli utenti a seguito delle interruzioni e dei rallentamenti presenti nella linea, nonché a seguito della soppressione di alcuni corse treno, sostituite da autobus, dovute alla scarsa disponibilità di materiale rotabile. Disagi che, parimenti, si riversano pesantemente anche sul personale addetto delle due aziende". Secondo i sindacati è "evidente che tale grave situazione, oltre a risultare estremamente penalizzante, nell' immediato, per gli utenti e i dipendenti, rischia anche di pregiudicare parzialmente l' attuabilità del futuro Piano Regionale dei Trasporti, ancora in via di approvazione". Per questo le segreterie regionali dei sindacati umbri ritengono che non sia più rinviabile l' apertura, da parte della Regione Umbria, di un tavolo istituzionale di confronto sulla questione che, insieme alle organizzazioni sindacali, coinvolga le due aziende.Umbria: sindacati in allarme per situazione ferrovia regionale. Sicilia, stato di agitazione personale policlinici Flc Cgil, Cisl Università e Uil Rua siciliane hanno proclamato lo stato di agitazione del personale dei policlinici e chiesta un' audizione alla VI commissione dell' Ars. I sindacati contestano all' assessorato alla salute il fatto di non avere tenuto in nessuna considerazione la loro richiesta di un riconoscimento, nell' ambito delle linee di indirizzo per la rideterminazione delle dotazioni organiche delle aziende sanitarie, della specificità e del ruolo svolto dai Policlinici universitari con la salvaguardia dei livelli assistenziali e del diritto alla salute. "I parametri personale/ posti letto voluti dall' assessorato­ spiegano i segretari Scozzaro, Fiolo, Gatto­ vanno contro questi obiettivi e noi ne abbiamo chiesto la cancellazione, pur nel rispetto della spesa, o una forte rivisitazione. L' assessorato ha però inviato il suo documento alla VI commissione, senza averci neanche riconvocati e chiudendo unilateralmente la discussione".I sindacati rilevano che, nei tavoli, "non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

Dire Sicurezza nelle scuole

è peraltro stato possibile conoscere le conseguenze che le linee di indirizzo possono avere sui livelli occupazionali dei policlinici, non avendo reso noti l' assessorato i dati in suo possesso". Criticano, inoltre, la mancanza di risposte sul tema della stabilizzazione dei precari, nonostante la pubblicazione del Dpcm che disciplina le procedure concorsuali riservate alla loro precari". Cgil Sicilia: Comuni approfittino dell' allentamento del patto di stabilità Cgil e la Fillea Sicilia lanciano un appello "affinché i Comuni siciliani approfittino delle opportunità che si aprono con l' allentamento del patto di stabilità per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio, disposto dal Dl 140 del 19 giugno. E chiedono a questo fine all' Anci e alla Regione di attivarsi affinché i Comuni rispettino la scadenza del 30 giugno per avviare le procedure con la Presidenza del Consiglio dei ministri. Per quanto si tratti di un intervento ancora limitato dicono Ferruccio Donato (Cgil Sicilia), e Franco Tarantino (Fillea )­ l' occasione non va sprecata. Possono essere realizzati interventi importanti che possono dare aria all' occupazione. Avendo le carte in regola, usufruendo cioè della misura, sarà inoltre possibile chiedere per il futuro un allentamento più consistente del patto". Cgil Vibo Valenzia, un fondo a sostegno dei dipendenti della Provincia La Camera del lavoro di Vibo Valentia istituirà un fondo a sostegno dei dipendenti della Provincia di Vibo che versano in difficili condizioni economiche. Massima disponibilità è stata data ldalla Banca di Credito Cooperativo vibonese nonché da Libera e dalla Caritas di facilitare, per le rispettive competenze, l' acquisizione dei fondi e la loro distribuzione secondo le priorità e le necessità più gravi. Lo annunciano Luigi Denardo e Michele Gravano, segretari generali, rispettivamente, della Camera del lavoro e della Cgil regionale."I dipendenti di tutte le Provincie italiane, nonostante anche per loro gravano le molteplici difficoltà di una legge che ha stravolto il sistema istituzionale delle autonomie provinciali sentono forte il dovere, avendo ancora almeno qualche disponibilità stipendiale, di aiutare quei casi estremi di disagio economico e familiare che proprio nella Provincia di Vibo Valentia hanno indotto a reazioni estreme e disperate. Nei prossimi giorni valuteremo, con tutte le strutture della Cgil calabrese, ulteriori forme concrete di solidarietà". Sardegna: sindacati, impegno Inps a erogare risorse entro luglio C' è l' impegno dell' Inps a fare di tutto per erogare entro il mese di luglio le risorse trasferite dal ministero e che copriranno solo parte degli ammortizzatori sociali 2014: è quanto emerso ieri nel corso dell' incontro chiesto da Cgil, Cisl, Uil Sardegna al direttore dell' Istituto proprio per affrontare il tema dei ritardi nel pagamento atteso da 27 mila lavoratori in mobilità e cassaintegrazione. I confederali "hanno preso atto delle motivazioni dell' Istituto previdenziale che ha inquadrato le difficoltà nell' erogazione delle indennità nel contesto complicato in cui agisce quotidianamente per dare risposte alle diverse incombenze, pensioni, disoccupazione, trattamenti di fine rapporto e altre pratiche. Difficoltà da superare adottando i necessari accorgimenti secondo i sindacati, che hanno ribadito la drammaticità della situazione e invitato l' Inps a realizzare i giusti correttivi per dare le risposte attese", concludono.

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25 giugno 2015

TargatoCN Sicurezza nelle scuole

Scuole e corsi.

In Breve "Sono favorevole... ma anche amareggiata dal metodo del Governo, sempre all' insegna dell' ultimatum" Con il voto favorevole al maxi emendamento presentato dal Governo il Senato ha approvato il disegno di legge sulla scuola che a breve approderà a Montecitorio per la definitiva conversione in legge. La senatrice Patrizia Manassero dopo avere votato il provvedimento spiega: " Si tratta di una riorganizzazione della scuola che ne modifica l' impostazione. Tra i punti positivi la rivalutazione dell' autonomia introdotta da Berlinguer, l' investimento sulla sicurezza delle scuole, l' attenzione alla lotta contro la dispersione scolastica, le assunzioni e i fondi stanziati per l' aggiornamento degli insegnanti ". " Rispetto alle molte critiche mosse alla riforma ­continua Manassero­ l o sbilanciamento del potere dei dirigenti è stato ridimensionato e la chiamata diretta degli insegnanti verrà effettuata dal 2016 e non da subito. Segnalo anche il finanziamento alle scuole da parte dei privati che ora prevede un fondo di perequazione a favore degli istituti più disagiati ". Restano alcuni nodi ancora da sciogliere per i quali c' è l' impegno del premier a riaprire il confronto con il mondo d e l l a scuola nelle prossime settimane. " Spiace ­ aggiunge Manassero ­ non aver potuto rispondere a tutte le richieste dei precari ma oltre centomila assunzioni ora e poi il concorso entro l' anno per altri sessantamila insegnanti rappresentano un impegno importante e in totale controtendenza rispetto ai precedenti governi che tagliavano e non assumevano personale ". " Resta l' amarezza ­ conclude la senatrice democratica ­ per il metodo usato dal Governo che è stato troppe volte all' insegna degli ultimatum non favorendo il dialogo con le componenti della scuola. Anche quest' ultima fiducia sul provvedimento con il maxiemendamento, in cui peraltro sono state recepite modifiche significative, non è stata concepita in un' ottica di confronto ma come imposizione al Parlamento ". c.s.

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26 giugno 2015 Pagina 15

Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi) Sicurezza nelle scuole

L' appello ai Comuni: «Per l' edilizia scolastica pronti 97 milioni di euro» L' Ance: «Dal governo un' occasione da sfruttare» di Francesco TRINCHERA Un' occasione da non perdere per la messa in sicurezza degli edifici scolastici: l' Ance (l' associazione interna a Confindustria che si occupa di costruzioni) di Brindisi, tramite il suo presidente Pierluigi Francioso, invita gli enti locali a sfruttare l' opportunità che è stata fornita dal Governo ai singoli Comuni in deroga al patto di stabilità. L' associazione di categoria, infatti, fa riferimento ad un provvedimento recente dell' esecutivo, il decreto legge 78 del 2015 (la data è quella dello scorso 19 giugno) che consente "alle amministrazioni comunali ­ recita una nota dell' Ance brindisina ­ che ne facciano richiesta entro il 30 giugno, di accedere extra patto fino a 97 milioni di euro per interventi diffusi sul territorio". Ed in particolare, l' Ance evidenzia la necessità di interventi «sulle scuole e contro il dissesto idrogeologico che non possiamo rimandare solo per mancanza di fondi, intoppi burocratici o contenzioso amministrativo». L' Ance, inoltre, ha attivato una serie di servizi per poter usufruire di questa opportunità. Presso gli uffici dell' associazione è disponibile «la modulistica che servirà a chiedere l' esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese realizzate nel 2015 per interventi di mes sa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio", mentre per ogni informazione è possibile telefonare ai numeri 0831/473310; 393/8866202, o inviare una e­mail all' indirizzo direzione@ancebrindisi.it «La nostra volontà ­ ha spiegato Francioso ­ è quella di dare una mano da punto di vista operativo, non per un mero tornaconto dei nostri associati ma per la concreta volontà di aiutare». Lo stesso presidente dell' Ance, infatti, sottolinea come la crescita del territorio possa poi ripercuotersi anche su quella del mercato immobiliare. Per il presidente dell' associazione, quello rivolto alle diverse amministrazioni locali è principalmente un richiamo a far proprie le opportunità concesse dal decreto legge: «Non si tratta ­ ha evidenziato ­ di una novità per le istituzioni, la nostra è un' ulteriore sollecitazione perché hanno già ricevuto dal ministero la comunicazione per la possibilità dello sblocco del patto di stabilità». In particolare, Francioso ha messo in risalto la volontà di accelerare le tempistiche: «Entro il 30 giugno ­ ha affermato ­ bisogna dare comunicazione. Avendo già opere cantierabili, questa richiesta consentirebbe alle amministrazioni di evitare di appesantire i vincoli dettati dal patto di stabilità. Purtroppo i tempi sono ristretti e spesso la burocrazia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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26 giugno 2015 Pagina 15 <­­ Segue

Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

Sicurezza nelle scuole spesso viaggia a rilento, per questo vogliamo porre la massima attenzione». Francioso, infine, ha posto l' accento sulla necessità di intervenire sull' edilizia scolastica: «Bisogna porre ­ ha commentato ­ la massima attenzione su questa tipologia come su tutte le opere pubbliche. Le scuole, poi, devono essere i luoghi sicuri per eccellenza". E se alcuni episodi di cronaca recente hanno riportato all' attenzione proprio la sicurezza nelle scuole, Francioso auspica una sorta di cambiamento di rotta che coinvolga tutto il sistema, evitando il ricorso eccessivo al massimo ribasso. Il suo, comunque, è uno sprone a non ripetere gli eventuali sbagli: «Vorrei che si guardasse al futuro ­ ha concluso ­ cercando di evitare gli errori già commessi. Spero che le opportunità siano colte dalle diverse amministrazioni e messe a frutto, facendo attenzione a tutto, dalla progettazione all' affidamento dei lavori e all' esecuzione».

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25 giugno 2015

Lettera 43 Sicurezza nelle scuole

SCHEDA.

La Buona scuola, i contenuti della riforma Un posto per 100 mila nuovi docenti. Che saranno valutati dai presidi. Agevolazioni e detrazioni fiscali. I punti del ddl. La nuova scuola ha superato lo scoglio del Senato, una salita difficile, affrontata con una fiducia ottenuta con 159 sì e 112 no. Numeri che non possono far stare sereno il premier Matteo Renzi. La Buona scuola, però, ritorna a Montecitorio il 7 luglio per l' ultimo passaggio, nel testo del maxiemendamento che ha incassato l' ok di Palazzo Madama. Ecco i contenuti principali. 100 MILA PRECARI ASSUNTI. La norma più significativa, soprattutto sotto il profilo occupazionale, è quella che prevede l' assunzione immediata di 100 mila precari entro settembre. I nuovi docenti saranno pescati tra i vincitori del concorso del 2012 e quelli presenti nelle graduatorie provinciali. I secondi possono essere costretti ad accettare una cattedra fuori dalla propria regione. Ognuno può scegliere online cinque province, l' assunzione scatta se c' è un posto libero in una di queste. UN NUOVO CONCORSO. Entro il primo dicembre è prevista l' emanazione del bando per il nuovo concorso. I posti in palio sono 60 mila, senza quote riservate ai precari. Il s e r v i z i o p r e s t a t o a scuola, p e r ò , f a r à punteggio. UNA CARTA PER GLI INSEGNANTI. In arrivo anche la Carta dell' insegnante, attraverso la quale un docente potrà effettuare acquisti utili all' aggiornamento, fino a un massimo di 500 euro all' anno. La riforma rende obbligatoria la formazione, alla quale il ministero destina 40 milioni di euro l' anno. PIANI TRIENNALI. All' autonomia scolastica spetta la decisione dei programmi, restando sempre entro gli indirizzi delineati dal dirigente scolastico. I piani devono essere varati su tre anni, e presentati entro il mese di ottobre antecedente al triennio in questione. Entro il mese di settembre di ogni anno verrà assegnato il Fondo di finanziamento, incrementato di 126 milioni. Alle elementari spetta una particolare attenzione all' inglese, la musica e l' educazione motoria. Alle medie si prevedono miglioramenti nelle discipline non linguistiche in lingua straniere, nelle competenze logico­matematiche, nella Storia dell' arte, l' educazione interculturale, la lotta alla dispersione scolastica. L' organico dell' autonomia sarà formato da quello attuale di diritti e dai posti per il potenziamento. Dal 2016/2017 gli organici saranno regionali, i docenti di ruolo restano invece titolari nella scuola in cui sono attualmente in servizio. PRESIDE­SCERIFFO. Una delle parti più discusse della riforma è quella che riguarda il super preside, o preside sceriffo. A lui spetta la valutazione dei nuovi docenti, dopo aver sentito il parere del Comitato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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25 giugno 2015 <­­ Segue

Lettera 43 Sicurezza nelle scuole

di valutazione (composto da tre insegnanti, un soggetto esterno e due genitori), sulla base di criteri generali stabiliti dal ministero dell' Istruzione. I docenti considerati migliori verranno premiati. Sempre il preside, con gli organi collegiali, ha la possibilità di individuare percorsi formativi e iniziativa per l' orientamento e la valutazione delle eccellenze. Dal 2016/2017, il preside sceglie i docenti da assumere pescandoli dagli albi territoriali, dando loro incarichi triennali. Può inoltre scegliere fino al 10% degli insegnanti come suoi collaboratori, tagliare le classi pollaio e assegnare le supplenze fino a 10 giorni agli insegnanti dell' organico dell' autonomia. Ogni tre anni, finire sotto esame, toccherà ai super presidi. MATERIE OPZIONALI PER FARE CURRICULUM. Per migliorare i curricula degli studenti in vista dell' università, gli istituti possono aggiungere materie opzionali, aumentando il monte ore o sfruttando la quota di flessibilità oraria prevista dall' autonomia scolastica. SCUOLA E LAVORO. Non solo libri. Agli studenti degli ultime tre anni degli istituti tecnici saranno offerte almeno 400 ore di tirocinio in azienda o presso strutture pubbliche. Tali attività potranno impiegare anche i mesi di vacanza. Nei licei, le ore, saranno solo 200. Durante le vacanze le stesse scuole possono essere aperte ad attività ricreative e culturali programmate e svolte da onlus ed enti del terzo settore. BANDA ULTRALARGA. La riforma prevede anche un forte accento sulla digitalizzazione, con l' estensione della banda ultralarga agli istituti e la nascita del portale unico dei dati della scuola, con tutti i curricula degli insegnanti. AGEVOLAZIONI E DETRAZIONI FISCALI. Con l' intento di finanziare la scuola, sono previste agevolazioni fiscali per i cittadini e le società che donano fino a 100 mila euro all' anno alle scuole. Detrazione fiscale fino a 400 euro all' anno per i genitori che hanno figli iscritti nelle scuole paritarie. 4 MILIARDI PER L' EDILIZIA. Rientra nella riforma anche il pacchetto sull' edilizia scolastica da 4 miliardi di euro per migliorare e mettere in sicurezza le scuole esistenti e costruirne di nuove.

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25 giugno 2015

giornaledisicilia.it Sicurezza nelle scuole

Lipari, finanziati seicentomila euro per le scuole LIPARI. Per le scuole di Canneto e di Vulcano arriva il finanziamento di oltre 580 mila euro. Ammissibili anche i progetti per le sedi di Pianaoconte e Quattropani. Lo ha comunicato l' assessore comunale alla pubblica istruzione Fabiola Centurrino. «L' amministrazione comunale ­ spiega ­ a conferma della grande attenzione e dell' impegno relativamente all' edilizia scolastica, con soddisfazione fa sapere che nell' ambito del Piano Triennale di Edilizia Scolastica ­ Regione Sicilia (2015­2017) sono stati ritenuti ammissibili e saranno finanziati gli interventi relativi alla ristrutturazione e messa in sicurezza della scuola di Vulcano Piano ­ Istituto comprensivo Lipari "S. Lucia" per un importo di 366.000,00, e della scuola "Galileo Galilei" di Canneto ­ Istituto Comprensivo Lipari "S. Lucia" per un importo di 218.000,00». «Questi interventi ­ continua l' assessore­ r ientrano tra quelli che il governo ha previsto con il decreto interministeriale che ha approvato la programmazione nazionale. Si tratta della lista unica di interventi che le regioni hanno selezionato in base alle segnalazioni degli enti locali e che hanno trasmesso al ministero».

di Bartolino Leone ­

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25 giugno 2015

Forli Today Sicurezza nelle scuole

Messa in sicurezza di scuole e territorio, l' Ance: "Sfruttare questa possibilità" Fino a 97 milioni messi a disposizione dal Governo per esclusione dal patto di stabilità dei lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio entro il 30 giugno. "Va sfruttata l' occasione fornita dal Governo ai Comuni di derogare per quasi 100 milioni al Patto di stabilità". Così il Presidente dell' Ance di Forlì­Cesena, Fabio Toni, si rivolge alle Amministrazioni locali invitandole a cogliere a pieno la possibilità di derogare al Patto di stabilità interno nel 2015 per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio. Il recente Decreto Legge 78/2015 del 19 giugno consente, infatti, alle amministrazioni comunali che ne facciano richiesta entro il 30 giugno, di accedere extra patto fino a 97 milioni di euro per interventi diffusi sul territorio. "Di questi tempi sarebbe assurdo far cadere nel vuoto questa opportunità", continua Toni che aggiunge: "il nostro territorio ha urgente bisogno di interventi sulle scuole e contro il dissesto idrogeologico che non possiamo rimandare solo per mancanza di fondi, intoppi burocratici o contenzioso amministrativo. Questo potrebbe contribuire a evitare problemi alla incolumità delle persone, ed al tempo stesso restituire un po' di linfa ad un settore martoriato dalla crisi come quello delle costruzioni." Nota ­ Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday.

Comunicato ­ Inserito da Collegio

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25 giugno 2015

BlogSicilia Sicurezza nelle scuole

C' è tempo fino al 30 giugno per avviare le procedure.

Messa in sicurezza scuole siciliane "Comuni non perdano occasione" La Cgil e la Fillea Sicilia lanciano un appello affinché i Comuni siciliani approfittino delle opportunità che si aprono con l' allentamento del patto di stabilità per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio , disposto dal decreto legge 140 del 19 giugno. A questo fine i sindacati chiedono all' Anci e alla Regione di attivarsi affinché i Comuni rispettino la scadenza del 30 giugno per avviare le procedure con la presidenza del Consiglio dei ministri. "Per quanto si tratti di un intervento ancora limitato­ dicono Ferruccio Donato (Cgil Sicilia), e Franco Tarantino (Fillea) ­ l' occasione non va sprecata. Possono essere realizzati interventi importanti ­ aggiungono­ che possono dare aria all' occupazione. Avendo le carte in regola, usufruendo cioè della misura, sarà inoltre possibile­ sottolineano­ chiedere per il futuro un allentamento più consistente del pattio".

Redazione

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25 giugno 2015

Brindisi Report Sicurezza nelle scuole

Nuovi fondi per messa in sicurezza scuole, Ance: "Occasione da sfruttare" Si aprono nuove opportunità per l' edilizia scolastica con l' esclusione dal patto di stabilità degli interventi di messa in sicurezza delle scuole, per i quali il governo ha messo a disposizione fino a 97 milioni di euro, entro il 30 giugno. BRINDISI ­ Si aprono nuove opportunità per l' edilizia scolastica con l' esclusione dal patto di stabilità degli interventi di messa in sicurezza delle scuole, per i quali il governo ha messo a disposizione fino a 97 milioni di euro, entro il 30 giugno. "Va sfruttata l' occasione fornita dal Governo ai Comuni di derogare per quasi 100 milioni al Patto di stabilita". Così il Presidente di Ance Brindisi, Pierluigi Francioso, si rivolge all' Amministrazione invitandola a cogliere a pieno la possibilità di derogare al Patto di stabilità interno nel 2015 per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio. Il recente Decreto Legge 78/2015 del 19 giugno consente, infatti, alle amministrazioni comunali che ne facciano richiesta entro il 30 giugno, di accedere extra patto fino a 97 milioni di euro per interventi diffusi sul territorio. "Di questi tempi sarebbe assurdo far cadere nel vuoto questa opportunità" continua Francioso, che aggiunge: "il nostro territorio ha urgente bisogno di interventi sulle scuole e contro il dissesto idrogeologico che non possiamo rimandare solo per mancanza di fondi, intoppi burocratici o contenzioso amministrativo". Presso gli uffici di Ance Brindisi è disponibile la modulistica necessaria per chiedere l' esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese realizzate nel 2015 per interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici e del territorio. Per ogni informazione è possibile telefonare ai numeri 0831 473310; 393 8866202, o inviare una e­mail all' indirizzo direzione@ancebrindisi.it .

Redazione

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25 giugno 2015

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Politica.

Scuola, Giannini: "Oggi giornata importante per il rilancio del sistema di istruzione" Le schede del provvedimento. Il Ministro dell' Istruzione, dell' Università e della Ricerca, Stefania Giannini, esprime "soddisfazione" per il via libera del Senato al disegno di legge 'La Buona Scuola'. "Oggi è una giornata molto importante per il nostro Governo e per il Paese. Quello al Senato era un passaggio fondamentale e il ddl è stato approvato con ampi numeri. Questa legge prevede il rilancio del nostro sistema di istruzione attraverso un cambiamento culturale che mette al centro questi principi: autonomia, trasparenza, responsabilità, valutazione e merito. Su questi temi per la prima volta si riesce a superare un muro che molti ministri non erano riusciti a valicare. La Buona Scuola comunque è per noi un punto di partenza, dopo l' approvazione avremo un lungo percorso di dialogo e di costruzione attuativa in cui coinvolgeremo il mondo dell' istruzione". Il provvedimento Il provvedimento approvato dal Senato oggi prevede un finanziamento aggiuntivo di 3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e un piano straordinario di assunzioni per dare alla scuola i docenti di cui ha bisogno. I concorsi per gli insegnanti tornano ad essere banditi regolarmente: il primo sarà indetto entro quest' anno. Il ddl mette al centro l' autonomia scolastica: si danno gli strumenti finanziari e operativi ai dirigenti per poterla realizzare. Ovvero più risorse economiche (raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole) e più risorse umane (ogni istituto avrà in media 7 docenti in più per i progetti e il potenziamento della didattica). Agli studenti viene garantita un' offerta formativa più ricca che guarda alla tradizione (più Musica e Arte), ma anche al futuro (più Lingue, competenze digitali, Economia). L' intera comunità scolastica è coinvolta dell' elaborazione del Piano dell' offerta formativa, il documento costitutivo nell' identità culturale e progettuale di ogni istituto. Nel ddl ci sono risorse per la formazione e l' aggiornamento dei docenti e la loro valorizzazione. Continua l' investimento dello Stato sull' edilizia scolastica, con fondi per gli interventi di manutenzione, ma anche per la costruzione di strutture innovative. La Buona Scuola mette al centro l' autonomia Il ddl consente di realizzare l' autonomia scolastica, assegnando maggiori strumenti ai dirigenti per chiedere e gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie. Le scuole, grazie al piano straordinario di assunzioni, da settembre avranno un organico potenziato, l' organico dell' autonomia, per coprire le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Velino Sicurezza nelle scuole

cattedre oggi vacanti e garantire la continuità didattica, per rispondere alle nuove esigenze educative, organizzative e progettuali, per potenziare l' offerta formativa, combattere la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva. Le scuole, d' ora in poi, potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare il loro progetto educativo. I Piani dell' offerta formativa diventano triennali per dare più continuità al progetto didattico: sono elaborati dal Collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, per essere poi approvati dal Consiglio di circolo o d' Istituto dove sono presenti anche le famiglie e, alle superiori, gli studenti. Viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole che passa dai 111 milioni attuali ad oltre 200, con uno stanziamento di 126 milioni in più all' anno. Risorse che servono alle scuole per tutte le spese correnti, dal materiale didattico al toner per le stampanti e che da quest' anno saranno erogate in tempi più certi. Le istituzioni scolastiche, nei periodi di sospensione dell' attività didattica, anche in collaborazione con le famiglie, realtà associative e del terzo settore potranno organizzare attività educative, ricreative e culturali nei loro spazi. Le scuole potranno costituirsi in Reti per la gestione del personale e delle pratiche burocratiche. Un piano straordinario di assunzioni Il provvedimento dà il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per l' anno scolastico 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare il nuovo organico dell' autonomia che darà alla scuola l' 8% di docenti in più, una media di 7 docenti aggiuntivi per ciascun istituto. Oltre 100.000 insegnanti saranno dunque assunti quest' anno. Poi si tornerà a bandire regolarmente concorsi ogni tre anni: il primo bando è previsto entro il prossimo 1° dicembre e saranno valorizzati i titoli dei candidati e il servizio prestato da chi ha già insegnato. Il dirigente scolastico diventa un leader educativo I presidi diventano leader educativi: meno burocrazia e più attenzione all' organizzazione della vita scolastica. Dovranno essere i promotori del Piano dell' offerta formativa e avranno la possibilità, a partire dal 2016, di mettere in campo la loro squadra individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti con il curriculum più adatto per realizzare il progetto formativo del loro istituto. L' individuazione dei docenti da parte dei presidi avverrà all' interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. È lo Stato, e non il dirigente scolastico, ad assumere gli insegnanti. Solo dopo l' assunzione, gli insegnanti vengono chiamati dalle scuole sulla base dell' offerta che vogliono garantire agli studenti. Le operazioni avverranno in modo trasparente: i presidi renderanno pubbliche tutte le informazioni relative agli incarichi conferiti. I dirigenti scolastici potranno ridurre il numero di alunni per classe per evitare il fenomeno delle aule­pollaio utilizzando l' organico a disposizione. Il loro operato sarà sottoposto a valutazione. Il risultato influirà anche sulla loro retribuzione aggiuntiva. Il dirigente, di concerto con gli organi collegiali, può promuovere iniziative sull' orientamento e per la valorizzazione delle eccellenze. La Buona Scuola prepara al futuro Il disegno di legge prevede il miglioramento dell' offerta formativa, sempre più declinata in base alle esigenze degli studenti e coerente con la necessità di orientarli al futuro. Con la Buona Scuola ci sarà il potenziamento delle competenze linguistiche: l' Italiano per gli studenti stranieri e l' Inglese per tutti (anche con materie generaliste insegnate in lingua). Vengono potenziate poi: Arte, Musica, Diritto, Economia, Discipline motorie. Viene dato più spazio all' educazione ai corretti stili di vita, alla cittadinanza attiva, all' educazione ambientale, e si guarda al domani attraverso lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media). Alle superiori, il curriculum diventa flessibile: le scuole attiveranno materie opzionali in risposta alle esigenze dei loro ragazzi. Le competenze maturate dagli studenti, anche in ambito extra scolastico (volontariato, attività sportive, culturali, musicali), saranno inserite in un apposito curriculum digitale che conterrà informazioni utili per l' orientamento e l' inserimento nel mondo del lavoro. Scuola­lavoro, laboratori e digitale Almeno 400 ore nell' ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei. L' alternanza scuola­lavoro esce dall' occasionalità e diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all' anno. Si farà in azienda, ma anche in enti pubblici, musei e si potrà fare anche d' estate e all' estero. Sarà predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza. È previsto che i ragazzi possano esprimere una valutazione sull' efficacia dei percorsi effettuati. Sarà istituito inoltre un Registro nazionale dell' alternanza in cui saranno visibili enti e imprese disponibili a svolgere questi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Velino Sicurezza nelle scuole

percorsi. Sempre per rendere coerente la formazione con l' orientamento al futuro, una parte dei fondi che lo Stato stanzia per gli Istituti tecnici superiori sarà legata (per il 30%) agli esiti dei diplomati nel mondo del lavoro. Altri 90 milioni vengono stanziati subito per l' innovazione didattica e la creazione di laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, per orientare i giovani al lavoro e da utilizzare come strumento di contrasto alla dispersione. Sul digitale e l' innovazione l' investimento diventa permanente: dopo i primi 90 milioni, ce ne saranno altri 30 all' anno a partire dal 2016. Una Card per l' aggiornamento degli insegnanti Arriva la Carta elettronica per l' aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro all' anno da utilizzare per l' aggiornamento professionale attraverso l' acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa obbligatoria e coerente con il Piano triennale dell' offerta formativa della scuola e con le priorità indicate dal Ministero. Viene finanziata per la prima volta con uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro all' anno. Un fondo ad hoc per valorizzare i docenti Viene istituito un fondo da 200 milioni all' anno per la valorizzazione del merito del personale docente. La distribuzione alle scuole terrà conto dei territori con maggiori criticità educative. Ogni anno il dirigente scolastico assegnerà i fondi ai docenti tenendo conto dei criteri stabiliti, in base a linee guida nazionali, da un apposito nucleo di valutazione composto da: preside (che presiede), tre docenti, due genitori (dall' infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall' Ufficio scolastico regionale. Un bando per 'Scuole Innovative', continua l' impegno sull' edilizia Il ddl prevede un bando (300 i milioni a disposizione) per la costruzione di scuole altamente innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico. Scuole 'green' e caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento digitali. L' Osservatorio per l' edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coordinerà strategie e risorse per gli interventi e promuoverà la cultura della sicurezza. È previsto un investimento di ulteriori 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole. Vengono recuperate risorse precedentemente non spese da investire sulla sicurezza degli edifici. Stanziati inoltre 40 milioni per finanziare indagini diagnostiche sui controsoffitti degli istituti. Viene istituita la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. La Scuola trasparente Il ddl prevede la creazione di un Portale unico dei dati della scuola con la pubblicazione di tutte le informazioni relative al sistema di istruzione: bilanci degli istituti, Anagrafe dell' edilizia, Piani dell' offerta formativa, dati dell' Osservatorio tecnologico, curriculum vitae degli insegnanti, incarichi di docenza. Uno strumento di trasparenza nei confronti dei cittadini e di responsabilizzazione degli istituti. School bonus e detrazione rette per chi va alla paritaria Con lo school bonus, chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all' occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. È previsto un limite massimo di 100.000 euro per le donazioni. Cambia l' approccio all' investimento sulla scuola: ogni cittadino viene incentivato a contribuire al miglioramento del sistema. È previsto un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell' ammontare delle erogazioni totali. Scatta la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria. Il disegno di legge assegna poi la delega al Governo a legiferare in diversi ambiti fra cui la formazione in ingresso dei docenti, il diritto allo studio, il riordino delle norme in materia di scuola, la promozione dell' inclusione scolastica, le modalità di assunzione e formazione dei dirigenti scolastici, la creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0­6 anni. Sarà potenziata infine la Carta dello Studente che diventerà uno strumento per l' accesso a servizi dedicati.

com/sdo

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26 giugno 2015 Pagina 1

Il Giornale Di Vicenza Sicurezza nelle scuole

ARCUGNANO. Tre mesi di tempo per finire.

Scuole sotto i ferri Cantieri e opere per 300 mila euro Restyling per le scuole di Arcugnano durante i mesi estivi. Con particolare attenzione alla messa in sicurezza degli edifici, considerata una priorità per aumentare i coefficienti antisismici dei plessi. I lavori sono iniziati a giugno e si concluderanno ad agosto, prima della riapertura del nuovo anno scolastico. Ad essere interessate dai cantieri sono le scuole elementari Lioy di Lapio, la media Foscolo di Torri e le elementari Mistrorigo di Arcugnano. Un investimento complessivo di 300mila euro: 150mila di finanziamento ricevuto dal Comune dal Ministero della pubblica istruzione, 50mila euro destinati ad ogni plesso quindi, e altri 150mila euro di investimento dell' Amministrazione. «Eravamo titubanti su come utilizzare il finanziamento per i vincoli imposti dal patto di stabilità spiega l' assessore ai lavori pubblici Michele Zanotto ma abbiamo deciso di rimandare altre opere per garantire la sicurezza delle scuole». Nei tre plessi scolastici, lavori in corso, sono previsti impegni differenti. «Gli interventi di messa in sicurezza riguarderanno parzialmente le elementari Lioy e la media Foscolo continua l' assessore Zanotto mentre alla Mistrorigo è previsto un intervento su tutto l' edificio». «Alla scuola media Foscolo verrà creata una sorta di imbragatura alla struttura in acciaio ­continua l' assessore ­. Ai plessi Lioy e Mistrorigo invece verrà realizzata una sorta di intelaiatura in ferro interna, che sarà successivamente coperta dal nuovo intonaco. Contiamo di concludere i lavori prima dell' inizio del nuovo anno scolastico, nonostante qualche difficoltà».L.N. COPYRIGHT.

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25 giugno 2015

corrierealpi.it Sicurezza nelle scuole

Sicurezza a scuola obiettivo prioritario per la Provincia BELLUNO. Risorse sempre più scarse nelle scuole bellunesi: mancano i fondi per gli investimenti, diminuisce l' organico dell' ufficio scolastico provinciale. Ciliegina sulla torta, una dozzina di... BELLUNO. Risorse sempre più scarse nelle scuole bellunesi: mancano i fondi per gli investimenti, diminuisce l' organico dell' ufficio scolastico provinciale. Ciliegina sulla torta, una dozzina di dirigenti scolastici dovrebbero andare in pensione.Nonostante tutto i lavori nelle scuole superiori della provincia vanno a v a n t i . O b i e t t i v o sicurezza, r i c o r d a i l consigliere provinciale con delega all' edilizia scolastica Ezio Lise: «Le risorse disponibili sono impiegate per l' adeguamento alle norme sismiche e antincendi degli istituti bellunesi». C' è chi è già a buon punto. Come il Forcellini, dove i lavori sono quasi terminati. Iniziati da un anno, hanno messo a norma una ventina di aule, adeguandole alle normative. Mancano solo le ultime adempienze burocratiche, dopo di che bisognerà decidere come impiegare lo spazio. «Per settembre verrà consegnata la palestra del Colotti e si concluderanno i lavori di adeguamento sismico all' Agrario» continua Lise, «questo lavoro inizierà a giorni e consiste nella posa di una scala di emergenza». Lise vuole sfatare un mito, quello dei lavori estivi: «È difficile lavorare d' estate» spiega il consigliere, «visto che la scuola d i f a t t o è libera solo due mesi e nel mese di agosto è difficile trovare imprese e fornitori». I lavori in itinere continuano: al Renier si sta lavorando sui cablaggi delle aule informatiche, ci sono interventi anche all' Iti e al Dolomieu.«C' è una buona collaborazione con l' ufficio scolastico provinciale» continua Lise. L' ufficio e la Provincia hanno avuto un incontro proprio ieri. «Abbiamo fatto il punto per quanto riguarda l' edilizia scolastica» continua Lise, «il nostro primo impegno è sulla sicurezza».A preoccupare anche il pensionamento di una dozzina di dirigenti scolastici di istituti comprensivi e superiori di Belluno, Feltre e Agordo. «Non ci sono concorsi per sostituirli in tempi brevi» spiega il consigliere con delega alla scuola Paolo Vendramini, «una soluzione sarebbe quella di avere un dirigente a scavalco ma si tratta di una figura apicale molto importante».

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26 giugno 2015 Pagina 39

Corriere di Romagna Sicurezza nelle scuole

L' opposizione interroga.

Sicurezza nelle scuole CATTOLICA. Nel consiglio comunale di questa sera, tra quelle presentate, ci sarà anche un' interrogazione sulla sicurezza nelle scuole di Cattolica (Corridoni, Torconca, Emilio Filippini e Repubblica). A sottoscriverla sono stati i consiglieri comunali di opposizione Marco Cecchini, Simona Gaudenzi e Filippo Ca santi. Alcuni problemi, come la sistemazione del tetto della scuola media Filippini, sono noti da tempo. Particolarmente dettagliate le criticità della scuola Corridoni. I consiglieri chiedono inoltre conto delle certificazioni relative ad agibilità, idoneità sismica e riferite alla normativa in materia anti incendio. (a.f. )

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26 giugno 2015 Pagina 17

La Provincia Pavese (ed. Vigevano) Sicurezza nelle scuole

LACCHIARELLA.

Strade da asfaltare Piano da 1,5 milioni LACCHIARELLA Opere pubbliche per quasi un milione e mezzo nei prossimi due anni, a partire dalla riasfaltatura delle strade principali del paese. Nel consiglio dell' altra sera l' amministrazione comunale di Lacchiarella ha approvato la programmazione delle opere sia per l' anno 2015 che per il 2016 e 2017. Ecco di seguito una sintesi delle opere più significative che hanno ricevuto il via libera dall' assemblea consiliare. Si comincia con i lavori di asfaltatura e manutenzione straordinaria alle strade comunale che partiranno tra pochi giorni e si concluderanno entro settembre prossimo. Il primo intervento è previsto in via Carlo Alberto. Seguiranno poi cantieri in corso Matteotti, via Vittorio Veneto. Il progetto prevede una spesa di 400mila euro comprensivi di Iva e spese tecniche. L' amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonella Violi ha pensato anche di intervenire causando il minor disagio possibile, cioè luglio e agosto. Il periodo estivo sarà utilizzato anche per i lavori di messa in sicurezza della scuola primaria per un importo di circa 550mila euro e prevedono sostituzione dei controsoffitti, sostituzione alcune porte interne esterne, riqualificazione ingressi scuole, realizzazione due scale di sicurezza esterne, posa ascensore; prevista inoltre con realizzazione entro l' estate 2016 l' ampliamento della piscina comunale con la costruzione della nuova vasca con un costo di circa 350mila euro. E' pianificato per il 2016 la riqualificazione del parco Borromeo con lo scopo di creare un ampio spazio verde, con un costo di circa 150mila euro; manutenzioni ed interventi straordinari sono programmati per tutte le strutture comunali ( casa albergo e palazzina polifunzionale via Friuli) tra il 2016 e il 2017.

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