Rassegna stampa di Cittadinanzattiva del 24/6/15

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RASSEGNA STAMPA CITTADINANZATTIVA Mercoledì, 24 giugno 2015


RASSEGNA STAMPA CITTADINANZATTIVA Mercoledì, 24 giugno 2015

Cittadinanzattiva 23/06/2015 Bagheria News

Scritto da Associazioni Bagheresi

Dissesto: avviato confronto tra Organismo straordinario di liquidazione,... 23/06/2015 Mediakey

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Expo 2015: Slow Food Italia, ActionAid, e Cittadinanzattiva presentano... 23/06/2015 Helpconsumatori

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Expo: Cittadinanzattiva, ActionAid e Slow Food presentano "La mensa che... 24/06/2015 Il Centro (ed. Teramo) Pagina 35

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In ospedale problemi anche a Radiologia

Servizi di Pubblica Utilità 24/06/2015 La Sicilia Pagina 9

8

«Carceri, incarico a Sofri». Ed è bufera 24/06/2015 Avvenire Pagina 7

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Attesa oggi la sentenza della Corte costituzionale sul blocco­contratti Pa 24/06/2015 La Provincia di Varese Pagina 5

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Bufera per l' incarico a Sofri, lui: «Fesserie, rinuncio» 24/06/2015 Il Secolo XIX Pagina 5

MARCO MENDUNI

Carceri, bufera su Sofri "consulente" 24/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 13

RUGGIERO BRUNO

Carceri, bufera su Sofri consulente Nomina del ministero. Lui rinuncia 24/06/2015 Il Manifesto Pagina 4 23/06/2015 MeridioNews

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Combine Catania, appello di Codacons e CodiciAl via la raccolta di... 24/06/2015 Italia Oggi Pagina 34

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Coop, dal 20/7 via alle istanze MARCO OTTAVIANO

Domanda entro il 20/7 per gli export manager 24/06/2015 Corriere della Sera Pagina 21

Fabrizio Caccia

Esperto del ministro sulle carceri Sofri rinuncia dopo le proteste 24/06/2015 Avvenire Pagina 19 24/06/2015 Il Sannio Pagina 8 24/06/2015 Il Messaggero Pagina 16

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IL DATO ROMA Sono mesi ancora difficili per l' industria, con fatturati di... 24/06/2015 L'Unione Sarda Pagina 33

27

Il mare sta divorando la scogliera 24/06/2015 Il Manifesto Pagina 15

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In Senato dopo il passaggio della Camera è in discussione la... 24/06/2015 La Stampa Pagina 19

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Industria, ordini record. Ripartono i consumi 24/06/2015 Corriere della Sera Pagina 2

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Industria, test per la ripresa Su i consumi 24/06/2015 Il Mattino Pagina 35

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Interporti in guerra, sì del Tar al Cis RPar

L' irritazione di Washington il caso E il Fondo monetario si mette di... Pagina a cura diSara Mecca

La «ricchezza» si ricostruisce partendo dalle spese certe 24/06/2015 Il Mattino Pagina 23 24/06/2015 La Nazione (ed. Livorno) Pagina 1

BRUNO GUARINI

Le teste su cui conta Salvini M.Cristina Ceresa

Materiali naturali per edifici sostenibili 24/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 16 24/06/2015 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 14

CINZIA DE STEFANIS

Nuova modulistica per le Cdc Redazione

Parco delle Canapiglie, la replica di Arco Consumatori Lazio all' Altra... 24/06/2015 Libero Pagina 2

Per rifare le carceri il ministro ha scelto l' assassino Sofri

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Morì su un viadotto, in 12 a processo

23/06/2015 Roma Today

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Ministero, il vuoto allo Sviluppo

24/06/2015 Italia Oggi Pagina 34

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LA VERITÀ DELL' ACQUA

24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13

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La guerra degli Interporti, il Tar boccia Marcianise

24/06/2015 Italia Oggi Pagina 5

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Grattini scaduti, la multa è illegittima

24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 7

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Gli ordini dell' industria sono record

24/06/2015 Il Giornale Pagina 18

13 15

Carinaro salva ma con perdite I sindacati: serve l' ultimo sforzo

24/06/2015 Italia Oggi Pagina 34

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TOMMASO MONTESANO

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24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12

Jacopo Giliberto

Prove di energia intelligente 24/06/2015 Quotidiano di Sicilia Pagina 9

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Quel disastroso "volo" della Windjet pagato a caro prezzo dai passeggeri 24/06/2015 Il Giornale Pagina 3

56

Riforma carceraria Il governo voleva «ingaggiare» Sofri... 24/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 11

58

Riforma delle carceri, Sofri rinuncia a qualsiasi incarico 23/06/2015 corriere.it (Roma)

59

Roma 2024, riunione dei capigruppo con Montezemolo e Malagò 23/06/2015 Calciomercato.it

L.P.

Scandalo Catania, Codacons: "Avviata azione risarcitoria per i tifosi" 24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9

Emanuele Scarci

Segnali di ripresa anche per i consumi 24/06/2015 MF Pagina 2

DAVIDE FUMAGALLI

Slitta la banda ultralarga 24/06/2015 Il Messaggero Pagina 5 24/06/2015 L'Adige Pagina 5 24/06/2015 Il Cittadino Pagina 2 24/06/2015 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1

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Sofri consulente del ministero, scoppia la bufera 24/06/2015 Il Gazzettino Pagina 9

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Sofri consulente del ministero: è bufera 24/06/2015 Il Mattino Pagina 7

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Sofri consulente per le carceri, è polemica GRAZIA LONGO

Sofri consulente sulle carceri, è polemica » GIANNI BARBACETTO

Sofri esperto di carceri non convince nessuno E l' incarico sfuma LUCA LIVERANI

Sofri rinuncia a consulenza sulle carceri 24/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 16

» MARCO FRANCHI

Sozzani­Napoleone, il potere della coppia d' oro della moda 24/06/2015 Corriere del Veneto Pagina 9

Andrea Priante

Stalli blu, il ministero ha deciso: «Niente multe a chi sfora la... 24/06/2015 Corriere del Veneto Pagina 1

Priante

Stalli blu, niente multa a chi sfora 24/06/2015 MF Pagina 11

MAURO ROMANO

Whirlpool aggiusta il piano industriale: niente più esuberi 24/06/2015 Il Messaggero Pagina 18 24/06/2015 La Stampa Pagina 18 24/06/2015 La Repubblica Pagina 27

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Whirlpool salva Caserta incontro Guidi­De Luca "Scongiurati gli esuberi" 24/06/2015 Il Mattino Pagina 11

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Whirlpool, a Carinaro lavoro per 320 addetti MAURIZIO CARUCCI

Whirlpool, Carinaro non chiude Fabio Savelli

Whirlpool, incentivi per gli esuberi A Caserta le produzioni dalla Polonia 24/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 28

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Whirlpool, riassunti in 320 No agli esuberi 24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11

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Whirlpool conferma: niente tagli in Italia Ma l' intesa coi sindacati non...

24/06/2015 Corriere della Sera Pagina 33

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Whirlpool cambia piano e dunque non chiuderà lo stabilimento di...

24/06/2015 Avvenire Pagina 19

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Stalli blu 24/06/2015 Corriere del Veneto Pagina 9

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Sofri come "esperto", bufera e poi rinuncia

24/06/2015 Avvenire Pagina 10

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Sofri «consulente» carceri, è polemica

24/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 8

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Sofri "esperto" al tavolo sulle carceri Scoppia la bufera e lui:...

24/06/2015 La Stampa Pagina 11

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Vera Viola

Whirlpool: una soluzione per i siti

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Salute e Sanità 24/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 19

» ANDREA GIAMBARTOLOMEI

" Polveri nocive nei cantieri Tav " Guariniello apre un' inchiesta 24/06/2015 La Repubblica Pagina 24

103

"Basta falsi miti sui piatti proteici" 24/06/2015 La Repubblica Pagina 12

105

"Debito esagerato va tagliato subito o niente intesa" 24/06/2015 La Stampa Pagina 38

PAOLA ITALIANO

"Il superfarmaco contro l' epatite C in India costa 1 dollaro" 24/06/2015 Corriere della Sera Pagina 2

@SimonaRavizza

«Compromesso senza coraggio sulla sanità Premiata la... 23/06/2015 ilcentro.it

«Difendiamo l' ospedale: pronti alla battaglia»

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di Antonella Formisani

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24/06/2015 Avvenire Pagina 18

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Airtum, il registro dei malati di cancro 23/06/2015 lanuovasardegna.it

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Appello al ministro: sblocchi la legge per i test sugli animali 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 9

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C. 81 (cfr scheda Comitato e Tavolo art. 22 legge 102/2009) C. 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 6

BARBARA GOBBI

Celiachia, chi accede ai fondi 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 6

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Certificati medici sportivi: gli ultimi chiarimenti 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 13

ROBERTO TATULLI

Che tempo farà per la salute 23/06/2015 ilcentro.it 24/06/2015 Il Giornale Pagina 31

Riccardo Cervelli

Dalla razionalizzazione del 118 vantaggi per la rete trapianti... 24/06/2015 Il Giornale Pagina 29

Beatrice Coppola

Deficit sanitari e razionalizzazione della 24/06/2015 La Repubblica Pagina 1

MICHELE BOCCI

E il ministro prescrive la dieta mediterranea » CARLO DI FOGGIA E MARCO PALOMBI

Ecco la bomba fiscale : a rischio le detrazioni 23/06/2015 Il Farmacista Online 23/06/2015 Quotidiano Sanità 24/06/2015 La Stampa Pagina 18 24/06/2015 Libero Pagina 1 23/06/2015 lagazzettadelmezzogiorno.it

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FLASH NEWS­24 Vai alla sezione Vai alla sezione SEGUICI SU GLI ARTICOLI... 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 16

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Fondi integrativi in salita ma solo 7 mln li scelgono 23/06/2015 ilcentro.it

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Guardiagrele, Noemi sta peggiorando: l' appello del papà Andrea 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 10

147

Il nodo irrisolto: le logiche di finanziamento ROSANNA MAGNANO, BARBARA GOBBI

Il risk management tutela vite e operatori 24/06/2015 Il Giornale Pagina 36 23/06/2015 Quotidiano Sanità

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L' appello di Aaroi­Emac, Siared, Siaarti e Siaatip. Stop alla... 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 19

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L' errore della guardia non va sul sostituito di Valeria Gianoglio

La Cgil: «Case di riposo senza controlli» MARIA GIUSEPPINA LA FALCE

La necessità di un testo unico 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 14

» DAVIDE VECCHI Milano

Lo sprecone guida la Spa che deve far risparmiare lo Stato Roberto Turno

Medici, ambulatorio e pensione al 50% 23/06/2015 Il Farmacista Online 23/06/2015 iltirreno.it 23/06/2015 giornaledicalabria.it 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 5

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Obiettivi piano al rush finale

23/06/2015 larena.it

Parassiti e caldo, decalogo estivo per i nostri pelosi 24/06/2015 La Stampa Pagina 30

Perché la Mers asiatica comincia a farci paura 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 9

Priorità a una semplificazione e razionalizzazione normativa Quali...

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Nuti (M5S): "Il silenzio della Bindi sulle vicende della sanità...

Osteopatia. Mandara (Confeosteopatia): "La riforma degli Ordini non...

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Nogarin a Rossi: "Servono risorse per riqualificare l' ospedale"

23/06/2015 Quotidiano Sanità

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Nas. Il Generale dei carabinieri Claudio Vincelli è il nuovo...

Ora la dieta mediterranea la prescrive il medico

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La super azienda dei primati: tutti i dati sono online

24/06/2015 La Repubblica Pagina 24

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In Italia tra i bambini di 9 anni di età quasi uno su tre è...

24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38

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Figli di Bisanzio

24/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 17

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Exor: il cda di PartnerRe sta sviando gli azionisti

23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 8

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Epatite C. Come affrontare la sfida della sostenibilità? Il nostro...

23/06/2015 lanuovasardegna.it

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Epatite C. Come affrontare la sfida della sostenibilità? Il nostro...

23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 13

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Cibo e farmaci? Ecco chi li porta

24/06/2015 Il Fatto Quotidiano Pagina 3

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MICHELE BOCCI

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23/06/2015 ilsole24ore.com (Sanita)

di Claudio Manna (direttore del Centro di Pma Biofertility Università Roma Tor Vergata)

Procreazione assistita: ecco perché tante coppie rinunciano 23/06/2015 larepubblica.it (Bari)

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Puglia, ospedali in emergenza per l' estate: le Asl costrette a... 24/06/2015 Avvenire Pagina 13

ANTONIO RUBINO

Puglia, prima culla termica nei locali di una parrocchia È... 24/06/2015 La Stampa Pagina 28

FABIO DI TODARO

Quali sono i virus sotto accusa? «L' aumento dei linfomi è... 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 10

Patricia Tagliaferri

Quando la cricca della sanità chiedeva aiuto agli amici Pd 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 6

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Quela buona salute a basso costo 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 10

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Quell' acqua che dona la salute 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 3

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re il suo impatto sull' economia del Paese. 24/06/2015 ilmessaggero.it

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Rieti, i consigli della Asl contro i rischi del caldo estivo 24/06/2015 Avvenire Pagina 14

203

Rischio colera: «Già 18 uccisi dal morbo» 23/06/2015 corriere.it

204

Salute, un bimbo su tre è sovrappeso 23/06/2015 messaggeroveneto.it

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Quando il Parkinson colpisce i ragazzi: una disabilità ignorata 23/06/2015 ilgiornale.it

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di Maura Delle Case

Sanità, ecco i tagli dei primari: sono 50 tra Udine e Pordenone 23/06/2015 corriere.it (Milano)

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Sanità, Forza Italia sblocca la riforma 23/06/2015 gazzettadelsud.it

208

Scura e Oliverio pace o dimissioni 23/06/2015 ilgiorno.com

209

Sondrio, medico accusato di abusi sessuali ai domiciliari 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 4

210

Standard H, reparti in bilico 24/06/2015 Trentino Pagina 15

212

Tione, Borgonovo Re contro il direttore 23/06/2015 larena.it

214

Un reparto che funziona 23/06/2015 Il Sole 24 Ore (Sanita) Pagina 2

215

Vaccinazioni ancora random 23/06/2015 Quotidiano Sanità

217

Vendita on line di medicinali senza obbligo di ricetta. Ministero: "A...

Tribunale del Malato 23/06/2015 ilrestodelcarlino.com

218

Il piccolo Alex alla prova più difficile 24/06/2015 La Nazione (ed. Massa Carrara) Pagina 5

LAUDANNA CLAUDIO

Nuovo ospedale pronto il 15 settembre, 24/06/2015 Quotidiano di Puglia Pagina 15

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Terapia del dolore si prepara la rete

Riforme Istituzionali 24/06/2015 Il Mattino Pagina 3

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«Carriera dei docenti solo se c' è il merito» 24/06/2015 La Stampa Pagina 3

224

A scuola si entra con la chiamata diretta... 24/06/2015 Corriere della Sera Pagina 3

Valentina Santarpia

Assunzioni subito e frenata sui presidi 24/06/2015 Il Giorno Pagina 21

CHIODINI GIOVANNI

Braccio di ferro con Poste Italiane La forbice risparmia quindici uffici 24/06/2015 MF Pagina 2

MAURO ROMANO

Dal governo via libera al dl banche 24/06/2015 Libero Pagina 13

MAURIZIO STEFANINI

È Tsipras ma sembra Monti Mezza Syriza boccia il premier 24/06/2015 Il Messaggero Pagina 4 24/06/2015 Il Mattino Pagina 11 24/06/2015 Il Messaggero Pagina 3

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Il nuovo catasto insieme alla local tax ANDREA COLOMBO

lafiducia Le novità dell' istruzione che verrà

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Grecia, l' Fmi: l' accordo non è vicinissimo

24/06/2015 La Stampa Pagina 3

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Grecia, gli ultimi nodi sono Iva e pensioni...

24/06/2015 Il Manifesto Pagina 2

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FLAVIA AMABILE

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24/06/2015 Italia Oggi Pagina 13

PAOLO SIEPI

Periscopio 24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 3

Davide Colombo

Renzi: «Riparte il credito all' economia, venerdì i decreti... 24/06/2015 Il Giornale Pagina 8 24/06/2015 Avvenire Pagina 1

248

Scuola, fiducia pronta L' azzardo nel... 24/06/2015 Il Mattino Pagina 1

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Scuola, fiducia subito e 100mila assunzioni Eugenio BrunoClaudio Tucci

Scuola, il governo «blinda» la 24/06/2015 Corriere della Sera Pagina 1

Lina Palmerini

Scuola, Roma e immigrati: i primi incerti... 24/06/2015 Il Mattino Pagina 2

ALESSANDRA RICCIARDI

Scuola, slitta la chiamata diretta 24/06/2015 Avvenire Pagina 6

ROBERTA Dâ??ANGELO

Scuola, slitta la chiamata diretta dei prof 24/06/2015 Italia Oggi Pagina 4

253 255

Scuola, salta il compromesso: fiducia e... 24/06/2015 Italia Oggi Pagina 33

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Scuola, precari assunti subito 24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 19

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Scuola, assunzioni subito Su fisco,...

24/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5

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GIAMPIERO DI SANTO

Scuola, subito 100.000 assunti 24/06/2015 Cronache del Garantista Pagina 5

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Voto di fiducia: così il governo vuole asfaltare

Sicurezza nelle scuole 24/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Macerata) Pagina 15

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Duecento bambini hanno un vigile per amico 24/06/2015 Il Centro (ed. L'Aquila) Pagina 32

267

Non ci fu violenza sessuale: assolto 24/06/2015 La Nazione (ed. Firenze) Pagina 21

Scuola 'Maltoni' Interventi per la sicurezza 24/06/2015 Corriere della Sera (ed. Bergamo) Pagina 9

Test sismico virtuale per dare sicurezza alla 24/06/2015 Il Giorno (ed. Bergamo­Brescia) Pagina 5

Treviglio Più sicurezza a scuola: lavori...

BARTOLETTI LEONARDO

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23 giugno 2015

Bagheria News Cittadinanzattiva

Dissesto: avviato confronto tra Organismo straordinario di liquidazione, amministratori e cittadini A proposito dell' incontro­ di cui si è pubblicata ampia sintesi nell' articolo ­ I Commissari liquidatori ai Gruppi Civici: "Bagheria al più presto fuori dal dissesto"­ dei Gruppi Civici "Noi cittadini per Bagheria","Bagheria che vorrei" e "Cittadinanzattiva ­ Bagheria", con l' OSL , svoltosi all' insegna del rispetto del ruolo istituzionale dell' Organo straordinario di liquidazione, che, d' altra parte, ha apprezzato lo spirito di partecipazione civica e le istanze di trasparenza legittimamente avanzate dai promotori dell' iniziativa, pare opportuno aggiungere qualche ulteriore considerazione. I Gruppi Civici presenti hanno sottolineato la imprescindibilità della conoscenze delle cause e dei meccanismi che hanno condotto all' attuale situazione di crisi finanziaria, economica e sociale, ritenendo che solo da un' esatta e documentata conoscenza potrà avviarsi un percorso comune per farvi fronte e per evitare che mai più si possa ripetere. Quale elemento fondante di tale percorso hanno sottolineato dovere essere la conoscenza, innanzi tutto, delle leggi e il loro consapevole rispetto. In tal senso, gli stessi Gruppi Civici hanno intenzione di attivarsi per creare uno o più occasioni di corretta informazione sulla normativa riguardante il dissesto, che coinvolga il Comune e l' OSL (col quale si è avuto questo primo incontro). Le Associazioni hanno puntualizzato la necessità di conoscere diversi aspetti della problematica, già indicati con note fatte pervenire alla stessa OSL, che ci piace qui riportare: a) cronistoria puntuale del debito con particolare attenzione agli attori; b) quale 'peso' avrà la documentazione agli atti intercorsi tra tutti gli attori del debito; c) quali i criteri per la valutazione del danno erariale, nel senso se vi saranno degli standard di riferimento per le tipologie dei servizi resi e oggetto del debito; d) quale 'peso' dovrà avere la pregressa evasione (di tasse, imposte, tributi e contributi comunali), tenuto conto della necessità di dover difendere i diritti dei cittadini onesti che hanno comunque pagato; e) quale il 'peso' delle indennità ai dirigenti dei vari settori per il presunto conseguimento degli obiettivi cosiddetti conseguiti, a fronte di un così tale stato debitorio (ma, ci permettiamo già di osservare: quali obiettivi, se il risultato è stato un costante indebitamento sino al dissesto?); f) quale il 'peso' dei procedimenti in corso da parte della magistratura in merito alla gestione Coinres. La Commissione OSL ha sottolineato che procederà solo ed esclusivamente secondo il Tuel (Testo Unico Ordinamento Enti Locali) e le direttive del Ministero, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

Continua ­­>

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23 giugno 2015 <­­ Segue

Bagheria News Cittadinanzattiva

tenendo in debito conto, laddove previsto, lo spirito e la lettera dei punti sopra indicati, che potranno essere adeguatamente articolati nel prosieguo dei lavori, sempre secondo le modalità di cui al Tuel, e secondo le indicazioni Ministeriali. Le Associazioni chiederanno, a breve, analogo incontro con l' Amministrazione comunale chiamata, ai sensi del Tuel, a far fronte al dissesto con adeguate modifiche strutturali (e non solo). Ma, in tutta questa complessa questione non possiamo non sottolineare che vi è ancora un terzo attore: tutti noi cittadini bagheresi, che, di certo, dobbiamo ancora lavorare tanto per impegnarci a recuperare, giorno dopo giorno, una coscienza civica più responsabile e vigilante nella partecipazione democratica e un fondamentale rispetto delle regole, indispensabile per una comunità che vuol dirsi ed essere civile. Bagheria che vorrei, Cittadinanzattiva, Noi cittadini per Bagheria.

Scritto da Associazioni Bagheresi

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015

Mediakey Cittadinanzattiva

Expo 2015: Slow Food Italia, ActionAid, e Cittadinanzattiva presentano "La mensa che vorrei" Si terrà giovedì 25 giugno, dalle ore 13 alle 14, presso lo spazio espositivo di Slow Food all' interno di Expo 2015, l' evento di presentazione de "La mensa che vorrei", il progetto di educazione al diritto al cibo curato da ActionAid, Slow Food Italia e Cittadinanzattiva e nato dal bando "Nutrire il Pianeta", lanciato da Fondazione Cariplo, Comune di Milano e Regione Lombardia. L' evento vedrà la partecipazione dello chef Vittorio Fusari del ristorante Pont de Ferr a Milano e sarà un' occasione per condividere con insegnanti e dirigenti scolastici coinvolti nel progetto precedenti esperienze legate a questo tipo di attività. Tramite azioni di sensibilizzazione e un percorso didattico elaborato congiuntamente dalle tre organizzazioni, il progetto mira ad accrescere la qualità, la sostenibilità e la sicurezza delle mense scolastiche di cinquanta scuole italiane e brasiliane, attivando e sensibilizzando i cittadini e gli studenti lombardi sui temi dello spreco alimentare e del diritto al cibo. In Italia, i protagonisti del progetto saranno gli alunni delle scuole primarie di Milano e provincia, Bergamo, Mantova e Pavia che, attraverso il percorso didattico "La mensa che vorrei", si interrogheranno, accompagnati da educatori e insegnanti, su tematiche quali il diritto al cibo, la lotta allo spreco alimentare e la sostenibilità delle mense che frequentano tutti i giorni. Il percorso didattico comprende: il kit di ActionAid Io mangio tutto, io mangio giusto; l' approfondimento #iomangiogiusto: insieme per una mensa scolastica 10 e lode; il manuale delle buone pratiche L' educazione per Slow Food; la tovaglietta interattiva contro lo spreco e la brochure 4SPRE K.O. di Cittadinanzattiva. In Brasile, invece, il progetto si concentrerà nella regione semiarida del Nordest del Paese e avrà come obiettivo creare un collegamento fra i piccoli agricoltori e le mense scolastiche dell' area per migliorare, da un lato, la qualità dei cibi consumati dagli studenti e, dall' altro, garantire uno sbocco ai prodotti agricoli delle comunità locali. "Da tempo ActionAid si occupa della tematica cibo e sprechi anche nella realtà scolastica, coinvolgendo alunni, insegnanti e genitori in attività di formazione su stili alimentari rispettosi della propria salute e delle risorse disponibili. ­ dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid ­ Siamo molto contenti di aver incontrato sul nostro cammino due realtà come Slow Food Italia e Cittadinanzattiva che condividono con noi l' impegno per una trasformazione del nostro Paese, attraverso il ruolo attivo dei cittadini e la tutela dei loro diritti." "Già con Pensa che Mensa, il progetto che abbiamo presentato a Cheese nel 2008 per le mense scolastiche, Slow Food Italia ha preso un impegno fondamentale con le famiglie e i bambini per far sì che il cibo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Mediakey Cittadinanzattiva

quotidiano sano parta proprio dalle scuole. Impegno questo fortemente ribadito anche dalla rete internazionale, dove la stessa Alice Waters, vice presidente internazionale di Slow Food, ha presentato all' ultima edizione di Terra Madre il nuovo progetto slow pensato per le mense in California. Noi ci siamo e con i tanti militanti delle reti congiunte di ActionAid e Cittadinanzattiva siamo sicuri riusciremo a trasformare le scuole in luoghi di crescita, dove si impara mangiando bene e in modo sano", ha aggiunto Francesca Rocchi, vice presidente di Slow Food Italia. "Anche Cittadinanzattiva si occupa di tematiche relative allo spreco con la Festa annuale SpreKO e, nell' ambito della sua campagna nazionale su sicurezza, salute e qualità dei servizi scolastici, è impegnata da anni sull' educazione al benessere, con iniziative come "Pronti, partenza gnam" rivolte agli insegnanti e agli studenti e famiglie, nonché monitorando le mense e la qualità del cibo offerto a scuola. Ci impegniamo anche per promuovere la partecipazione attiva dei genitori nelle Commissioni mensa e il ruolo dei cittadini nel controllo degli appalti legati alla ristorazione scolastica", afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. In occasione della nascita di "Italia Sveglia", l' alleanza nata recentemente tra le organizzazioni ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, con l' obiettivo di moltiplicare l' offerta di occasioni di impegno e attività per i cittadini attraverso una collaborazione sempre più stretta tra le organizzazioni, è stata lanciata una petizione, promossa dai tre soggetti e finalizzata a chiedere al Governo una rimodulazione delle Linee di Indirizzo per la Ristorazione Scolastica del 2010, con particolare attenzione all' uso di prodotti locali e sani, il rispetto dei lavoratori coinvolti in tutte le fasi della produzione, la partecipazione di genitori e alunni alle scelte relative alla loro alimentazione, una effettiva trasparenza e l' incentivazione di politiche di riduzione degli sprechi e dei rifiuti.

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23 giugno 2015

Helpconsumatori Cittadinanzattiva

Expo: Cittadinanzattiva, ActionAid e Slow Food presentano "La mensa che vorrei" Si chiama "La mensa che vorrei" ed è il progetto di educazione al diritto al cibo curato da ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, nato dal bando "Nutrire il Pianeta", lanciato da Fondazione Cariplo, Comune di Milano e Regione Lombardia. Il progetto verrà presentato giovedì 25 giugno dalle ore 13.00 alle 14.00, presso lo spazio espositivo di Slow Food all' interno di Expo 2015. L' evento sarà occasione per condividere con insegnanti e dirigenti scolastici coinvolti nel progetto precedenti esperienze legate a questo tipo di attività. Tramite azioni di sensibilizzazione e un percorso didattico elaborato congiuntamente dalle tre organizzazioni, il progetto mira ad accrescere la qualità, la sostenibilità e la sicurezza delle mense scolastiche di 50 scuole italiane e brasiliane, attivando e sensibilizzando i cittadini e gli studenti lombardi sui temi dello spreco alimentare e del diritto al cibo. In Italia, i protagonisti saranno gli alunni delle scuole primarie di Milano e provincia, Bergamo, Mantova e Pavia che, attraverso il percorso didattico "La mensa che vorrei", si interrogheranno, accompagnati da educatori e insegnanti, su tematiche quali il diritto al cibo, la lotta allo spreco alimentare e la sostenibilità delle mense che frequentano tutti i giorni. Il percorso didattico comprende: il kit di ActionAid Io mangio tutto, io mangio giusto; l' approfondimento #iomangiogiusto: insieme per una mensa scolastica 10 e lode; il manuale delle buone pratiche L' educazione per Slow Food; la tovaglietta interattiva contro lo spreco e la brochure 4SPRE K.O. di Cittadinanzattiva. In Brasile, invece, il progetto si concentrerà nella regione semiarida del Nordest del Paese e avrà come obiettivo creare un collegamento fra i piccoli agricoltori e le mense scolastiche dell' area per migliorare , da un lato, la qualità dei cibi consumati dagli studenti e, dall' altro, garantire uno sbocco ai prodotti agricoli delle comunità locali. "Da tempo ActionAid si occupa della tematica cibo e sprechi anche nella realtà scolastica , coinvolgendo alunni, insegnanti e genitori in attività di formazione su stili alimentari rispettosi della propria salute e delle risorse disponibili ­ dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid ­ Siamo molto contenti di aver incontrato sul nostro cammino due realtà come Slow Food Italia e Cittadinanzattiva che condividono con noi l' impegno per una trasformazione del nostro Paese, attraverso il ruolo attivo dei cittadini e la tutela dei loro diritti". "Già con Pensa che Mensa, il progetto che abbiamo presentato a Cheese nel 2008 per le mense scolastiche, Slow Food Italia ha preso un impegno fondamentale con le famiglie e i bambini per far sì che il cibo quotidiano sano parta proprio dalle scuole. Impegno questo fortemente ribadito anche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Helpconsumatori Cittadinanzattiva

dalla rete internazionale, dove la stessa Alice Waters, vice presidente internazionale di Slow Food, ha presentato all' ultima edizione di Terra Madre il nuovo progetto slow pensato per le mense in California. Noi ci siamo e con i tanti militanti delle reti congiunte di ActionAid e Cittadinanzattiva siamo sicuri riusciremo a trasformare le scuole in luoghi di crescita, dove si impara mangiando bene e in modo sano", ha aggiunto Francesca Rocchi, vice presidente di Slow Food Italia. "Anche Cittadinanzattiva si occupa di tematiche relative allo spreco con la Festa annuale SpreKO e, nell' ambito della sua campagna nazionale su sicurezza, salute e qualità dei servizi scolastici, è impegnata da anni sull' educazione al benessere, con iniziative come "Pronti, partenza gnam" rivolte agli insegnanti e agli studenti e famiglie, nonché monitorando le mense e la qualità del cibo offerto a scuola. Ci impegniamo anche per promuovere la partecipazione attiva dei genitori nelle Commissioni mensa e il ruolo dei cittadini nel controllo degli appalti legati alla ristorazione scolastica", afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. In occasione della nascita di "Italia Sveglia", l' alleanza nata recentemente tra le organizzazioni ActionAid, Cittadinanzattiva e Slow Food, con l' obiettivo di moltiplicare l' offerta di occasioni di impegno e attività per i cittadini attraverso una collaborazione sempre più stretta tra le organizzazioni, è stata lanciata una petizione , promossa dai tre soggetti e finalizzata a chiedere al Governo una rimodulazione delle Linee di Indirizzo per la Ristorazione Scolastica del 2010, con particolare attenzione all' uso di prodotti locali e sani, il rispetto dei lavoratori coinvolti in tutte le fasi della produzione, la partecipazione di genitori e alunni alle scelte relative alla loro alimentazione, una effettiva trasparenza e l' incentivazione di politiche di riduzione degli sprechi e dei rifiuti .

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24 giugno 2015 Pagina 35

Il Centro (ed. Teramo) Cittadinanzattiva

In ospedale problemi anche a Radiologia Guardiagrele. Cittadinanzattiva: mancano medici per i referti, visite rinviate con l' endoscopio rotto. GUARDIAGRELE Continuano a moltiplicarsi le lamentele che la locale sezione di Cittadinanzattiva riceve quotidianamente dai suoi assistiti per le difficoltà che questi ultimi trovano nel veder loro assicurato il diritto primario alla salute. «Attualmente sul nostro territorio», ricorda il responsabile del sodalizio, Ennio Di Renzo, «esistono purtroppo presidi sanitari che sono sottoutilizzati a causa della carenza di personale e di attrezzature. A Guardiagrele, per esempio, il servizio di radiologia è carente di personale medico per la refertazione e le indagine endoscopiche sono rinviate sine die per il guasto occorso alla strumentazione necessaria per questa indagine». Di Renzo ricorda, inoltre, che nel reparto di Lungodegenza, i vertici della Als, hanno disposto la riduzione di ben 12 posti letto. «Il tutto», osserva il reasponsabile di Cittadinanzattiva, « i n c o n t r a p p o s i z i o n e a quanto si verifica presso i reparti dell' ospedale clinicizzato di Chieti, dove i pazienti, in attesa di ottenere un posto letto, vengono "parcheggiati" lungo i corridoi». Cittadinanzattiva r i c o r d a q u i n d i a l l e f o r z e politiche che la riorganizzazione della rete ospedaliera, deve tener conto sempre, ed in via assoluta, della centralità del malato e delle sue necessità, modellandosi anche e, soprattutto, alle realtà del territorio. «All' assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci che il prossimo 25 giugno sarà all' ospedale di Chieti per illustrare i programmi sanitari della Regione e a tutti i responsabili della cosa pubblica», sottolinea Di Renzo, «vogliamo quindi ricordare che, prima di decidere sulle scelte future, dovrebbero necessariamente sentire le associazioni di categoria e del volontariato, i cui componenti prestano la loro attenzione ai bisogni dei cittadini in maniera del tutto disinteressata». Di Renzo evidenzia, infine, di essere convinto che le posizioni espresse da Cittadinanzattiva, troveranno il completo sostegno del neo sindaco Simone Dal Pozzo. «Una persona», conclude Di Renzo, «che è stata sempre attenta alle necessità della struttura ospedaliera guardiese, difendendola sempre con fermezza e decisione». Giovanni Iannamico ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 9

La Sicilia Servizi di Pubblica Utilità

«Carceri, incarico a Sofri». Ed è bufera Denuncia di sindacato di polizia fa divampare polemiche. Poi Orlando precisa e l' ex Lc rinuncia. ROMA. «È Adriano Sofri, il leader di Lotta Continua condannato a 22 anni di carcere (ma da tempo in libertà, ndr) quale mandante dell' omicidio del commissario di Polizia Luigi Calabresi avvenuto a Milano nel 1972, uno degli "esperti" chiamati dal ministro della Giustizia Andrea Orlando per riformare il sistema penitenziario italiano»: è cominciata con questa nota del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, ieri mattina, una giornata di polemiche smorzate solo in serata da due dichiarazioni, una dello stesso Sofri e l' altra del Guardasigilli Andrea Orlando. Il ministro della Giustizia ­ dopo che già dal ministero s i e r a p r e c i s a t o c h e l a partecipazione di Sofri si limitava ad una discussione pubblica nell' ambito degli "Stati generali sull' esecuzione della pena" ­ ha sottolineato che «non c' era nessun tipo di consulenza né tantomeno di incarico retribuito» per Adriano Sofri, al quale «era stato chiesto di prendere parte ad una discussione a cui parteciperanno oltre 200 persone portando il contributo dell' esperienza di una persona che ha scontato tutta la propria pena». Ma soprattutto, lo stesso Sofri, replicando su sito del Foglio alle polemiche sulla sua presunta "consulenza" sulla riforma delle carceri, ha ridimensionando il peso del contributo che gli era stato richiesto, e comunicato di avervi comunque rinunciato «perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». Restano, e ci vorrà ancora un po' per smaltire, le polemiche seguite al comunicato di prima mattina del Sappe. «Mi sembra una scelta incomprensibile», aveva commentato Gemma Calabresi, la vedova del commissario Luigi. «Un insulto alla giustizia, al senso di legalità, alle forze dell' ordine: l' ennesima follia della quale è vittima l' Italia per mano di chi ci governa», tuonava la parlamentare di Forza Italia Michaela Biancofiore, con il leader della Lega Matteo Salvini a buttarla invece sull' ironico: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carce ri, attendiamo incarico per Schettino al ministero dei Trasporti... ». Sulla stessa falsariga il collega di partito Massimiliano Fedriga, capogruppo leghista alla Camera: «Il governo coinvolge Sofri nella riforma delle carceri? Era troppo difficile trovare una persona brava e onesta? Una persona che non è stato mandante di un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 9 <­­ Segue

La Sicilia Servizi di Pubblica Utilità

omicidio di un esponente delle forze dell' ordine? A questo punto il governo Renzi ci dica se vuole sostituire Cantone con Riina... ». E dure anche le prese di posizione di Fratelli d' Italia­Alleanza Nazionale, del senatore di Gal Antonio Caridi e di molti esponenti del Carroccio e di Forza Italia. Poi, dopo la rinuncia all' incarico da.

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24 giugno 2015 Pagina 7

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

Verdetto «pesante»

Attesa oggi la sentenza della Corte costituzionale sul blocco­contratti Pa Sono passati quasi sei anni, oltre 2.000 giorni, dall' ultimo rinnovo del contratto del pubblico impiego. Riguarda più di tre milioni di dipendenti, un numero che si è ridotto di 300mila unità dal 2002 al 2013. L' attesa sentenza della Consulta sul blocco imposto da governo Berlusconi, nel 2010, e poi confermato da Monti, Letta e Renzi, potrebbe interrompe una prassi ormai consolidata. E mettere a dura prova i conti pubblici. Riprende oggi, infatti, la riunione della camera di consiglio della Corte Costituzionale, chiamata ad esprimersi sul blocco. La decisione arriva a poche settimane dalla sentenza sullo stop, bocciato, alla rivalutazione delle pensioni, e che anche in questo caso potrebbe avere conseguenze sul bilancio pubblico. Tra arretrati, riallineamento e inserimento della spesa nel Def e nel bilancio pluriennale, l' Avvocatura dello Stato, che per conto della Presidenza del Consiglio difende la legge sub judice, stima in 35 miliardi il costo di un' eventuale pronuncia di illegittimità, come risulta dalla memoria difensiva. Le norme sul blocco dei contratti pubblici «hanno congelato gli stipendi dal 2010 e la contrattazione per quasi 6 anni: è stato un intervento non proporzionale allo scopo», ha detto in udienza in Consulta l' avvocato Stefano Viti, uno dei legali di Flp e Fialp che hanno fatto ricorso, toccando un punto esaminato anche dagli altri legali delle parti. Viti ha citato dati Istat, ma anche quelli di Mef e Corte dei Conti, acclusi agli atti: dati che «dimostrano questa dinamica che tocca 10 milioni di italiani». Cosa farà la Corte? L' ipotesi più accreditata tra i giuristi, è quella di una pronuncia di inammissibilità della questione proposta, che faccia leva sul fatto che la norma è stata emanata in una congiuntura di crisi ed è transitoria; una pronuncia, però accompagnata da un monito al legislatore a rimuovere il blocco e a riaprire la contrattazione, limitando in futuro interventi di questo tipo che pesano sul reddito. Ma le incognite sono molte. A partire dal numero dei giudici, che anche in questo caso saranno 12, come per la sentenza sulle pensioni, visto che due non sono più stati eletti e Paolo Maria Napolitano, in scadenza il 10 luglio, non partecipa più ai lavori. In caso di parità, il regolamento prevede che il voto del presidente valga doppio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 5

La Provincia di Varese Servizi di Pubblica Utilità

Bufera per l' incarico a Sofri, lui: «Fesserie, rinuncio» L' ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri, condannato a 22 anni di carcere come mandante dell' omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi nel 1972 e scarcerato nel 2012, ha ritirato la propria disponibilità per un suo contributo nel dibattito sui temi del carcere, nell' ambito degli Stati generali sull' esecuzione della pena promossi dal Ministero della Giustizia. «Si è sollevato un piccolo chiasso attorno alla mia "nomina" da parte del ministro della Giustizia come "esperto" di carcere. Il mio contributo ­ ha detto Sofri ­ si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista, e all' adesione a una eventuale riunione futura. Alla quale invece non andrò perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare», ha concluso. La decisione di inserire Sofri nel gruppo di lavoro aveva scatenato la protesta del sindacato di Polizia Sappe, che aveva definito «inaccettabile e inammissibile la decisione del Ministro Orlando».Ma parole di fuoco erano arrivate anche dal mondo della politica. Il leader dl Carroccio, Matteo Salvini aveva commentato: «Ora attendiamo incarico per S c h e t t i n o a l m i n i s t e r o d e i Trasporti» . I l senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, aveva parlato di «una decisione che mortifica tutti i cittadini». Mentre la Uilpa, dopo la rinuncia, ha commentato che il «vero scandalo risieda nella mancata nomina di un rappresentante della Polizia penitenziaria».

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24 giugno 2015 Pagina 5

Il Secolo XIX Servizi di Pubblica Utilità

IL SINDACATO SAPPE ATTACCA LA SCELTA DEL MINISTERO ED È BAGARRE POLITICA.

Carceri, bufera su Sofri "consulente" Nominato esperto di un tavolo sulla riforma. Poi arriva la rinuncia: «Fesserie» DA QUEL GIORNO, il 19 maggio, nessuno si era accorto di nulla. Carcere di Bollate, presentazione degli "stati generali dell' esecuzione penale" alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando: sei mesi di riflessione e di dibattito per capire come cambiare le carceri negli aspetti più duri, crudi e inaccettabili. Poi la polemica esplode all' improvviso, violentissima con una nota del Sappe, il più rappresentativo dei sindacati della polizia penitenziaria: «È inaccettabile e inammissibile la decisione del ministro Orlando di no minare Adriano Sofri responsabile di istruzione e cultura negli Stati generali delle carceri». Il nome di la Lega Salvini: «Dopo Sofri consulente del governo per la riforma delle carceri, attendiamo un incarico per Schettino a l ministero d e i Trasporti». Il capogruppo di Forza Italia al senato Maurizio Gasparri esprime lo «sconcerto» del suo partito. Il parere discorde Ma c' è anche chi difende la presenza di Sofri al tavolo di studio voluto dal ministero. È Patrizio Gonella, il presidente dell' associazione Antigone che si batte per i diritti nelle carceri italiane. Spiega Gonella: «Sofri è una personalità indiscussa della cultura italiana ed europea. Il suo contri buto, anche alla luce dell' esperienza sofferta, sarà un arricchimento per tutti anche per il personale penitenzia.

MARCO MENDUNI

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24 giugno 2015 Pagina 13

Il Resto del Carlino Servizi di Pubblica Utilità

Carceri, bufera su Sofri consulente Nomina del ministero. Lui rinuncia L' ex capo di Lotta continua condannato per l' omicidio Calabresi: fesserie. Bruno Ruggiero ROMA L' INVITATO si smarca prima ancora che la festa cominci. «Solo fesserie, non andrò agli Stati generali dell' esecuzione penale», dichiara l' ex leader di Lotta continua Adriano Sofri, indicato in una nota ufficiale del ministero della Giustizia fra i coordinatori dei 18 «tavoli tematici» istituiti per fare il punto sulle idee di riforma dell' ordinamento penitenziario. Un 'club' di cui sono stati chiamati a far parte altri nomi noti: dalla dirigente radicale Rita Bernardini all' ex magistrato Gherardo Colombo, all' ex sottosegretario Marco Rossi Doria. E dove il contributo di Sofri si sarebbe dovuto esprimere su 'istruzione, cultura e sport' dietro le sbarre. MA IL CHIARIMENTO di Sofri non impedisce che sul caso facciano le barricate tutto il centrodestra e i sindacati di polizia, e che manifestino il loro disagio i familiari del commissario Luigi Calabresi, assassinato il 17 maggio 1972 a Milano. Sì, perché proprio con l' accusa di essere stato il mandante di quell' omicidio politico all' inizio degli anni di piombo, Sofri, classe 1942, fu condannato definitivamente dalla Cassazione nel 1997 ed è tornato libero nel gennaio 2012 dopo aver scontato, fra carcere e detenzione domiciliare per gravi motivi di salute, la pena di 22 anni che gli era stata inflitta. Anche il processo di revisione celebrato a Venezia (una sorta di 'quarto grado' straordinario), infatti, si era concluso con la conferma della sentenza contestata dalla difesa. DAGLI UFFICI del Guardasigilli, Andrea Orlando, è uscita subito una precisazione: «In nessun modo la partecipazione può considerarsi come un incarico di consulenza», che per sua natura sarebbe retribuito. Poi è intervenuto lo stesso ministro: «Mi dispiace, una cattiva comunicazione da parte nostra può avere ingenerato equivoci». «Sentire pareri diversi è sempre giusto, ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi», aveva commentato Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso e oggi direttore de La Stampa. «Mi sembra una scelta incomprensibile», si era limitata a dire Gemma Calabresi, la vedova. «SI È SOLLEVATO un piccolo chiasso attorno alla mia 'nomina' da parte del ministro della Giustizia come 'esperto' di carcere ­ ha scritto Sofri in un editoriale sul Foglio ­. Il mio contributo si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista e all' adesione a una eventuale riunione futura. Alla quale invece non andrò, scusandomene coi promotori, perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». Immediata la replica su Twitter del senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia, vicepresidente di Palazzo Madama: «Ha fatto bene Sofri a rinunciare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Resto del Carlino Servizi di Pubblica Utilità

all' incarico. Si è dimostrato meno peggio di chi glielo aveva dato». Prima della rinuncia dell' interessato, sempre su Twitter e con il consueto stile aveva detto la sua il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al ministero dei Trasporti». TRA LE VOCI che si sono levate contro l' eventuale incarico a Sofri, anche quelle dei sindacati di polizia. «Bene che abbia rinunciato, era la persona meno indicata», commenta il Sappe, mentre la sigla Osapp attacca: «La nomina di Sofri era il risultato di trattative politiche». E la Uilpa Penitenziari rincara: «Il vero scandalo è l' esclusione della polizia penitenziaria dagli Stati generali».

RUGGIERO BRUNO

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24 giugno 2015 Pagina 4

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

Whirlpool/ VENERDÌ IL NUOVO INCONTRO CON L' AZIENDA.

Carinaro salva ma con perdite I sindacati: serve l' ultimo sforzo La svolta c' è. Ma non è ancora sufficiente per chiudere la vertenza che proseguirà venerdì. La lotta dei lavoratori di Carinaro ha avuto successo. Dopo mesi di battaglia, scioperi, occupazioni di binari e strade e tante manifestazioni, la multinazionale americana Whirlpool ­ che ha comprato Indesit lo scorso hanno ­ cambia il suo piano industriale che prevedeva la chiusura di Carina no e dà una nuova missione produttiva allo stabilimento casertano. «Diventerà il polo centrale per le parti di ricambio per tutta l' area Emea»: «a Carinaro giungeranno le parti di ricambio e i prodotti accessori provenienti dalle fabbriche europee e dai fornitori», «le attività all' interno del sito si focalizzeranno su magazzino, assemblaggio, confezionamento e spedizione ai clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa», si legge nella nota di spiegazione dell' azienda. Se la missione produttiva è certa, i numeri degli occupati non lo sono ancora. Il piano per Carinaro entrerà a regime nel luglio 2016 e assicurerà lavoro solo a 320 operai degli attuali 815 operai attraverso l' uso della cassa integrazione e di contratti di solidarietà a rotazione per tre anni come prevede la riforma del Jobs act sugli ammortizzatori. Circa 200 dunque i lavoratori direttamente impiegati nello stabilimento di Caserta mentre altri 120 sarebbero impiegati a rotazione confidando, ha spiegato l' azienda, che la crescita di questo business nei prossimi anni possa permettere l' assorbimento progressivo di tutti gli operai. Condizioni che ancora non soddisfano i sindacati. Per il segretario generale della Fiom Maurizio Landini «la mobilitazione e la solidarietà dei lavoratori di tutti gli stabilimenti del Gruppo hanno fatto cambiare a Whirlpool il piano aziendale presentato due mesi e mezzo fa, rafforzando gli investimenti e definendo una missione produttiva strategica per lo stabilimento di Carinaro. Si tratta ora ­ ha continuato ­ di lavorare nel prossimo incontro, previsto per il 26 giugno, per raggiungere un' intesa anche sulla parte degli incentivi che devono accompagnare prepensionamenti, esodi volontari e trasferimenti. Nello stesso tempo ­ conclude Landini ­ vanno definiti gli ammortizzatori sociali che devono accompagnare nei singoli stabilimenti il piano industriale». Ancor di più l' insoddisfazione riguarda lo stabilimento di Teverola per cui l' azienda si limita ad investire 2,5 milioni «per attività di scouting già avviate di nuove attività di reindustrializazione». «La Campania paga in termini occupazionali un prezzo ancora troppo elevato ­ attacca il segretario della Uilm Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 4 <­­ Segue

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

Campania Giovanni Sgambati ­ . Bisogna lavorare per promuovere ulteriori attività produttive e soprattutto modificare il sistema di incentivi che al momento non garantiscono un accesso ai giovani lavoratori», prosegue Sgambati, che per Teverola chiede che «l' azienda si sforzi a trovare un interlocutore credibile per attenuare l' impatto occupazionale». Il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli chiede «di incrementare gli incentivi e maggiori garanzie sulla cessione di None e il trasferimento di Albacina a Melano». Altre proteste vengono dai dipendenti di Albacina (vicina alla sede storica dell' Indesit di Fabriano) che verranno trasferiti nel relativamente vicini stabilimento di Melano. In più i dipendenti di Varese, sede italiana di Whirlpool, sono preoccupati per le attività di ricambi e magazzino che perdono a favore di Carinaro. Tutto questo cahiers de doléances è stato al centro di un vero e proprio dibattito che si è prolungato per ore nel tardo pomeriggio. Dopo che al ministero d e l l o Sviluppo Economico si era conclusa l' illustrazione del piano da parte dell' azienda ai sindacati, le notizie sono state portate dai segretari generali e confederali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl agli Rsu dei vari stabilimenti. Le domande, gli interrogativi e i dubbi riguardanti le sorti dei lavoratori erano talmente tante che i sindacati hanno chiesto all' azienda di scendere e confrontarsi direttamente con i rappresentanti dei lavoratori dei vari siti. E così l' amministratore delegato di Whirlpool Italie e Emea Davide Castiglioni assieme al direttore delle risorse umane Federica Morichini hanno risposto direttamente alle domande dei lavoratori, mediate a volte dai segretari generali e nazionali, sotto lo sguardo attento dello stesso ministro Federica Guidi, contenta perché «l' azienda ha dato una sterzata radicale al piano industriale: mancanza di esuberi, missione industriale solida e di lungo periodo e una gestione senza licenziamenti». «Sono ottimista che le soluzioni rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa», ha dichiarato Castiglioni.

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23 giugno 2015

MeridioNews Servizi di Pubblica Utilità

Combine Catania, appello di Codacons e CodiciAl via la raccolta di richieste risarcitorie per i tifosi Cronaca ­ Entrambe le associazioni annunciano che nel caso in cui partisse un processo dall' inchiesta che vede coinvolti i vertici della società, si costituiranno parte civile. «Ci attendiamo che altre squadre vengano coinvolte», spiegano. Da qui l' esigenza di tutelare abbonati e sostenitori per chiedere «danni morali e patrimoniali subiti» L e associazioni a d i f e s a d e i consumatori Codacons e Codici Sicilia annunciano che si costituiranno parte civile nel caso in cui dall' inchiesta che vede coinvolti i vertici del Calcio Catania dovesse scaturire un procedimento penale. La procura etnea ha disposto i domiciliari per il presidente Antonino Pulvirenti , l' amministratore delegato Pablo Cosentino e l' ex direttore sportivo Daniele Delli Carri . Per ora l' accusa è di associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive . Per ora sono cinque le partite finite nell' indagine e i due enti prevedono la possibilità di chiedere un risarcimento danni per gli abbonati.«Ci attendiamo che altre squadre vengano coinvolte visto che la compravendita di una gara in questi casi prevede la correità», spiegano i rappresentanti di Codici Ivano Giacomelli e Manfredi Zammataro . L' associazione «presenterà a breve un esposto per chiedere si faccia luce su tutti gli eventuali ed ulteriori profili di responsabilità». I tifosi possono già rivolgersi a « uno sportello presso la nostra sede di Catania per fare richiesta di rimborso degli abbonamenti della stagione appena conclusa e per chiedere un risarcimento per il danno subito».Anche il Codacons ha avviato una procedura simile rivolta ai sostenitori rossazzurri. «Abbiamo deciso di lanciare un' azione risarcitoria in favore dei tifosi delle squadre coinvolte nello scandalo e di chi ha scommesso sulle partite incriminate», scrivono i vertici dell' ente in un comunicato. Dal portale sarà possibile compilare un modulo per chiedere «danni morali e patrimoniali subiti». Come sottolinea l' associazione dei consumatori, « i tifosi hanno sostenuto spese per seguire la propria squadra del cuore (abbonamenti o biglietti per lo stadio, acquisto partite in pay­tv, trasferte) mentre gli scommettitori hanno puntato su partite secondo la procura decise a tavolino. Soldi che ­ concludono ­ ora dovranno essere restituiti dai soggetti responsabili di illeciti».

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24 giugno 2015 Pagina 34

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

Per gli aiuti alla nascita di nuove società.

Coop, dal 20/7 via alle istanze Dal 20 luglio sarà possibile presentare le domande per l' accesso alle agevolazioni per la nascita e lo sviluppo di società cooperative di piccola e media dimensione. Stanziate risorse pari a 9,8 mln di euro. I finanziamenti a tasso agevolato, potranno coprire fino al 100% dell' importo del programma di investimento. La richiesta di finanziamento agevolato con allegata la relativa documentazione dovrà essere presentate alle società finanziarie autorizzate (cooperazione finanza impresa Scpa cfi@pec.it e soficoop@pec. soficoop.it.) esclusivamente attraverso posta elettronica certificata. Entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta di finanziamento, la società finanziaria concluderà l' attività istruttoria e trasmetterà i risultati al ministero dello sviluppo economico. In relazione alle richieste ammissibili, il Mise conferma la disponibilità delle risorse necessarie alla copertura dell' operazione alla società finanziaria che procede, entro 120 giorni dalla data di ricezione della comunicazione, alla stipula del relativo contratto di finanziamento. Tutto questo lo prevede il decreto del ministero d e l l o sviluppo economico d e l 1 6 aprile 2015 pubblicato sulla G.U. del 21/5/2015 n. 116. Ricordiamo che con il decreto ministeriale del 4 dicembre 2014, lo sviluppo economico ha istituito un regime di aiuto, finanziato con circa 1 milione di euro a valere sul fondo crescita sostenibile, diretto a promuovere la nascita e lo sviluppo di società cooperative di piccola e media dimensione costituite, in misura prevalente, da lavoratori provenienti da aziende in crisi, società cooperative sociali e società cooperative che gestiscono aziende confiscate alla criminalità organizzata. Nelle regioni del mezzogiorno, inoltre, gli incentivi sono concessi anche per sostenere lo sviluppo o la ristrutturazione di società cooperative già esistenti. Nel caso in cui la documentazione o le informazioni richieste non siano presentate dalle società cooperative proponenti entro il 20/7/2015, la richiesta di agevolazioni si considera decaduta.

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24 giugno 2015 Pagina 34

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

Istanze online e scadenza per chi offre il servizio alle pmi.

Domanda entro il 20/7 per gli export manager Le società che intendono fornire gli export manager alle pmi dovranno iscriversi in un apposito elenco tenuto dal Mise, presentando domanda entro il 20 luglio. La domanda per l' iscrizione in elenco fornitori di servizi «voucher per l' internazionalizzazione» potrà essere presentata anche dalle società tra professionisti o dalle società professionali purché abbiano assunto la forma giuridica di società di capitali anche in forma cooperativa. Potranno inoltre presentare la domanda di inserimento nell' elenco fornitori di servizi anche le società estere purché dispongano di una sede nel territorio italiano che risulti iscritta al registro delle imprese della camera di commercio territorialmente competente e in stato di attività, al momento della presentazione della domanda. La domanda dovrà essere compilata dalla società in formato elettronico, secondo lo schema di cui all' allegato n. 1 del decreto ministeriale 15 maggio 2015 visibile nella s e z i o n e « v o u c h e r p e r internazionalizzazione/normativa e moduli» del sito www.mise.gov.it. Queste alcune delle precisazioni contenute nelle faq Mise sulle domande di iscrizione nell' elenco dei soggetti fornitori dei servizi ai fini della agevolazione «voucher internazionalizzazione» (si veda ItaliaOggi del 20 giugno 2015). La domanda così compilata, unitamente all' ulteriore documentazione eventualmente necessaria (cv asseverati o progetti export realizzati), dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante della società proponente mediante firma digitale e presentata, a partire dal 19 giugno, esclusivamente attraverso l' invio a mezzo posta elettronica certificata (Pec) all' indirizzo Pec elencosocieta@pec.mise.gov.it. La domanda per l' iscrizione in elenco fornitori di servizi può essere presentata esclusivamente via Pec entro il 20 luglio. L' elenco verrà costituito dal ministero dello sviluppo economico e pubblicato sul sito www.mise.gov.it entro il giorno 1° settembre 2015. Non sarà previsto l' invio di comunicazioni di inserimento o non inserimento da parte del Mise alle singole società richiedenti. Società di capitali. Le società di capitali anche in forma cooperativa possono fare domanda per essere inserite nell' elenco dei soggetti fornitori dei servizi ai fini della agevolazione «voucher Internazionalizzazione» dimostrando di avere esperienza nei processi di internazionalizzazione come risultante dalla realizzazione con buon esito, nell' ultimo triennio, di almeno 10 progetti di export management della durata minima di tre mesi ciascuno o in alternativa, disporre in qualità di soci, dipendenti o collaboratori, di almeno 5 figure professionali con 5 anni di esperienza maturata in materia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 34 <­­ Segue

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

di servizi a supporto dell' approccio commerciale verso mercati esteri e un buon livello di conoscenza della lingua inglese. Tali esperienze curriculari devono essere asseverate da un' associazione di rappresentanza manageriale o un' associazione imprenditoriale rappresentativa ai sensi dell' art. 4 della legge 11 novembre 2011 n. 180. © Riproduzione riservata.

MARCO OTTAVIANO

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24 giugno 2015 Pagina 21

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Esperto del ministro sulle carceri Sofri rinuncia dopo le proteste L' indignazione della famiglia Calabresi. Lui: era una scelta ragionevole. ROMA «Ammesso che anche il punto di vista di chi ha conosciuto la galera dalla parte di dentro paia di qualche interesse per il progetto di migliorarla, io sono del tutto idoneo a figurare da "esperto", che non è un titolo di cavaliere... Così ho interpretato l' invito, così l' avrei accettato...», dice Adriano Sofri. E invece non è durata nemmeno un giorno la sua nomina tra gli esperti consulenti del ministero della Giustizia per la riforma del sistema penitenziario, come coordinatore in materia di «Istruzione, cultura e sport». Le polemiche sorte alla pubblicazione del decreto di nomina, firmato dal ministro Andrea Orlando il 19 giugno scorso, hanno indotto lo stesso Sofri a rinunciare ieri all' incarico, perché «ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare», come ha spiegato in un lungo post sulla sua pagina Facebook. L' ex leader di Lotta Continua, oggi 72 anni, giornalista e scrittore, fu condannato nel 1997 in via definitiva a 22 anni di carcere come mandante dell' omicidio del commissario Luigi Calabresi, ucciso il 17 maggio 1972 a Milano. Così, alla notizia della sua partecipazione nei prossimi 6 mesi agli «Stati Generali dell' esecuzione penale», si sono sollevate proteste da più parti. Adriano Sofri e il passato che non passa, 43 anni dopo. Mario Calabresi, il direttore del quotidiano La Stampa , che aveva solo 2 anni la mattina in cui fu assassinato suo padre, appresa la notizia di Sofri «consulente» ha pubblicato un tweet assai eloquente: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere #Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi». Anche sua mamma, Gemma, non ha nascosto tutta la sua indignazione: «Mi sembra una scelta incomprensibile». Durissimi i sindacati degli agenti di polizia penitenziaria: «Meno male che ci hanno risparmiato Totò Riina, che magari avrebbe potuto parlare di una revisione del regime penitenziario duro del 41 bis», il commento a caldo di Donato Capece, segretario del Sappe. Velenosissimo il tweet di Matteo Salvini, leader della Lega: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti». Davanti a tale valanga di critiche, ecco allora che il ministro Orlando ha deciso di replicare: «Ad Adriano Sofri era stato chiesto di prendere parte a una discussione a cui parteciperanno oltre 200 interlocutori. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 21 <­­ Segue

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Mi dispiace se una cattiva comunicazione da parte nostra può avere ingenerato equivoci, soprattutto nelle persone che sono state più ferite da vicende del passato. Ma noi oggi in Italia spendiamo 3 miliardi di euro per le carceri e abbiamo il più alto tasso di recidiva, così avevamo pensato di chiedere anche a Sofri un parere in base alla sua esperienza». L' ex leader di Lc, scarcerato nel 2012 per decorrenza della pena, pur assumendosi la corresponsabilità morale dell' omicidio Calabresi, si è sempre proclamato innocente riguardo all' accusa di esserne stato il mandante. Quanto «all' ironia» del segretario del Sappe su Totò Riina, Sofri non scherza affatto: «Troverei del tutto ragionevole che, in una seria indagine sulla realtà del 41 bis, venisse anche lui interpellato in qualità di "competente". Questo genere di competenza ed esperienza non ha infatti a che fare con l' innocenza, o la colpevolezza, di chi finisce in carcere». E taglia corto infine pure sulle «trasferte, i pasti e i gettoni di presenza» di cui avrebbe beneficiato secondo il Sappe: «Da subito avevo dichiarato una mia insuperabile condizione, di non ricevere neanche un centesimo di euro, neanche nella forma di rimborso delle spese». Fabrizio Caccia.

Fabrizio Caccia

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24 giugno 2015 Pagina 19

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

Gli ordini dell' industria sono record ROMA Sono mesi ancora difficili per l' industria, con fatturati di nuovo in calo ad aprile, ma gli ordini crescono tanto, come non accadeva da oltre quattro anni, accendendo speranze nella ripresa: il rialzo su base tendenziale è infatti del 7,9%, ai massimi dal 2011. Su base congiunturale, in base ai dati Istat, è del 5,4%, ai massimi dal 2010. Ad aprile il fatturato dell' industria, al netto della stagionalità, registra invece una diminuzione dello 0,6% rispetto a marzo, con variazioni negative sia sul mercato interno (­0,2%), sia su quello estero (­1,3%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di aprile 2014), il fatturato totale cala in termini tendenziali dello 0,2%, con una flessione dell' 1% sul mercato interno e un incremento dell' 1,4% su quello estero. Per gli ordinativi totali, invece, si registrano incrementi sia sul mercato interno (+3,4%), sia su quello estero (+8,4%). Nel confronto con il mese di aprile 2014, l' indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 7,9%. L' incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+40%). Non si ferma nemmeno la corsa dell' industria dell' auto, che ad aprile vede fatturati in crescita del 32,5% rispetto all' anno precedente. Anche le vendite al dettaglio sono aumentate. Ad aprile l' indice destagionalizzato è salito dello 0,7% rispetto a marzo 2015. Per il premier Matteo Renzi, i dati diffusi dal­l' Istat «sono incoraggianti sugli ordinativi, non ottimi sul fatturato. Vediamo che l' Italia riparte, che ripartono i consumi, anche se meno di quello che vorremmo, ripartono alcuni settori industriali, ma ce n' è uno che non riesce a tirare come vorremmo e come dovrebbe che è l' edilizia». La mini­riscossa delle vendite dei piccoli negozi, secondo Confesercenti, è un fatto solo «parzialmente» e «debolmente positivo », dovuto anche all' impatto delle feste di Pasqua sui consumi. È più ottimista l' ufficio studi di Confcommercio, che sottolinea come la crescita congiunturale delle vendite al dettaglio in termini reali sia la «più elevata da maggio 2013» e «in linea con il consolidamento della ripresa». Tuttavia, per Confcommercio, gli attuali ritmi di crescita dei consumi sono «non molto soddisfacenti » visto che la contrazione della domanda è ancora «molto elevata rispetto ai livelli pre­crisi» e in molti settori supera il 20% in volume. Maurizio Carucci © RIPRODUZIO NE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 8

Il Sannio Servizi di Pubblica Utilità

Grattini scaduti, la multa è illegittima I l ministero d e i Trasporti, c o n n o t a n . 53284/2015, ha "ufficializzato" la sua posizione in merito alle multe per aver lasciato il proprio mezzo parcheggiato oltre il limite di tempo già pagato: quelle multe sono illegittime. A dire il vero, già nel marzo 2014 il ministero aveva già espresso questa sua interpretazione, ma lo aveva fatto con un comunicato stampa. Poiché il comunicato stampa, almeno per ora, non ha alcun valore normativo, i Comuni e Prefetti hanno continuato ad applicare il loro precedente orientamento favorevole all' emissione di multe per divieto di sosta. Ora, grazie ad un quesito formulato dal Comune di Lecce, il ministero ha risposto con un atto ufficiale (una nota appunto, e non un comunicato stampa): in caso di sforamento del limite di tempo si è di fronte ad inadempimento contrattuale, e non a violazione del Codice della Strada. Pertanto, l' ente gestore delle strisce blu dovrà limitarsi ad esigere il pagamento della sosta residua ­ solo laddove espressamente prevista dalla delibera della Giunta comunale che ha istituito le strisce blu, è possibile che venga richiesta anche una penale. Attenzione, però, questo principio vale esclusivamente per il parcheggio a tempo indeterminato, o comunque dove non sono fissati limiti massimi di sosta (ad esempio, per conseguire l' alternanza dei veicoli). In questo caso, se si viola il tempo massimo di sosta per ciascun veicolo (ad es., se la segnaletica riporta "Massimo 30 minuti"), la multa è legittima. Nel caso invece non vi sia stata alcuna violazione del tempo massimo, ma solo l' omesso pagamento dell' intera tariffa, la multa potrà essere impugnata al Prefetto entro 60 giorni, oppure al Giudice di pace entro 30 giorni.

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24 giugno 2015 Pagina 16

Il Messaggero Servizi di Pubblica Utilità

IL DATO ROMA Sono mesi ancora difficili per l' industria, con fatturati di nuovo in calo ad ... IL DATO ROMA Sono mesi ancora difficili per l' industria, con fatturati di nuovo in calo ad aprile, ma gli ordini crescono tanto come non accadeva da oltre quattro anni, accendendo speranze nella ripresa. È il quadro tratteggiato dalle ultime rilevazioni Istat. Intanto il commercio al dettaglio sembra rialzare la testa: le vendite di aprile sono aumentate dello 0,7% rispetto a marzo e sono stabili rispetto al 2014. Guardando al dettaglio dei dati, i fatturati delle fabbriche diminuiscono dello 0,6% rispetto a marzo, trascinati in particolare dai beni strumentali, e scendono dello 0,2% rispetto ad aprile. In questo contesto alcuni settori continuano a correre, come quello dell' auto che segna il settimo aumento a due cifre consecutivo (+32,5%). Vanno molto bene anche i computer, i prodotti di elettronica e di ottica, il farmaceutico e i mezzi di trasporto in generale. Il segnale più forte, però, arriva dagli ordinativi, che sono in progresso del 5,4% rispetto a marzo ­ il rialzo più forte dal dicembre 2010 ­ e del 7,9% rispetto all' anno precedente. Il loro netto miglioramento riguarda sia il mercato interno sia quello estero ed è esteso praticamente a tutti i settori con la sola eccezione delle apparecchiature elettriche. Anche dalla lettura dei dati sul commercio al dettaglio emergono aspetti interessanti. In particolare le vendite dei piccoli negozi vedono un aumento annuo dello 0,1%, prendendosi una rivincita sulla grande distribuzione, che è ferma a crescita zero. Sul risultato delle grandi superfici commerciali pesa infatti la crisi degli ipermercati (­1,6%) e dei supermercati (­0,9%), che la crescita dei discount (+2,2%) e dei grandi negozi a prevalenza non alimentare non riesce a compensare. La mini­riscossa delle vendite dei piccoli negozi, secondo Confesercenti, è un fatto solo «parzialmente» e «debolmente positivo», dovuto anche all' impatto delle feste di Pasqua sui consumi. L' associazione degli esercenti ricorda i dati sulle chiusure dei negozi ­ 19.550 nei primi quattro mesi dell' anno ­ e «la testimonianza diretta delle piccole e medie imprese del settore che, in otto casi su dieci, non riescono ancora a percepire alcuna ripresa e continuano a chiedere interventi in grado di farle uscire da una crisi troppo lunga e pesante». Più ottimista la Confcommercio che sottolinea come la crescita delle vendite al dettaglio in termini reali sia la «più elevata da maggio 2013» e «in linea con il consolidamento della ripresa». Tuttavia, gli attuali ritmi di crescita dei consumi sono «non molto soddisfacenti» visto che la contrazione della domanda è ancora «molto elevata rispetto ai livelli pre­crisi» e in molti settori supera il 20% in volume. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 16 <­­ Segue

Il Messaggero Servizi di Pubblica Utilità

R. Ec.

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24 giugno 2015 Pagina 33

L'Unione Sarda Servizi di Pubblica Utilità

Porto Frailis, convocata la conferenza di servizi.

Il mare sta divorando la scogliera A Porto Frailis le mareggiate di scirocco stanno divorando un tratto di scogliera: sul tavolo degli esperti si valutano soluzioni per arginare l' erosione. Attuare un intervento di recupero è una prassi che richiede pareri e autorizzazioni dalle autorità competenti. L' allarme l' ha lanciato Nello Aversano, amministratore della società Intur Srl, proprietaria del complesso turistico Telis, che ha presentato istanza al Comune di Tortolì per ottenere le autorizzazioni all' esecuzione dei lavori. Dopo aver ricevuto la richiesta, lo scorso 18 maggio, il responsabile del servizio Ambiente, Mauro Cerina, ha convocato una conferenza di servizi per fornire i chiarimenti necessari a concedere il nullaosta all' imprenditore turistico. Al tavolo, in calendario il 2 luglio, sono stati invitati nove enti, tra cui i delegati del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, assessorato regionale dell' Ambiente, Servizio tutela paesaggistica, Soprintendenza per i beni paesaggistici e Capitaneria di porto. Nel corso della conferenza di servizi preliminare verranno individuati i criteri e le condizioni per ottenere, una volta presentato l' elaborato progettuale definitivo, le autorizzazioni per riconfigurare il tratto di scogliera e assicurare una risposta efficace all' erosione. Un fenomeno che, soprattutto negli ultimi anni, ha coinvolto anche la spiaggia. Roberto Secci.

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24 giugno 2015 Pagina 15

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

In Senato dopo il passaggio della Camera è in discussione la riforma del terzo settore, un ... In Senato dopo il passaggio della Camera è in discussione la riforma del terzo settore, un insieme di soggetti sociali di natura privata e volontaristica che opera tra lo Stato (primo settore) e il mercato del lavoro (secondo settore), per produrre gratuitamente beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, onlus, ecc.). La dimensione del terzo settore secondo l' Istat è davvero ragguardevole: 4,8 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 271 mila lavoratori esterni, 6 mila lavoratori temporanei. Il no profit occupa nel tessuto produttivo italiano il 6,4 per cento delle unità economiche attive e negli ultimi anni (2001­2011),ha registrato un aumento del 28 per cento degli organismi, del 39,4 per cento degli addetti, per un totale di più di circa 300 mila istituzioni no profit. Quindi un immenso serbatoio di solidarietà.. Ma quella del parlamento è «discussione»? In realtà no, il governo Renzi con il pretesto di accelerare l' iter legislativo sta sottraendo di fatto una grande questione politica ai legittimi poteri del Parlamento ma soprattutto a coloro che Ardigò chiamava i "mondi vitali" e che avrebbero il diritto di autodefinirsi. Si tratta, quindi, di un disegno di legge delega che il governo potrà interpretare con più decreti legislativi e con ampi margini di autonomia e rispetto ai quali le commissioni parlamentari potranno esprimere solo pareri consultivi (articolo 1). Ma si tratta di «riforma»? A giudicare dal testo si tratta più di un «riordino» e di una «revisione», (la parola «riforma» non compare mai): in linea generale ribadisce principi ampiamente condivisibili di sussidiarietà, volontarietà, gratuità ma introducendo delle deroghe (articolo 2 punto g) che per le discontinuità che ammettono si configurano paradossalmente come autentici punti di controriforma ab ­ uso probabilmente di una premeditata strategia di riduzione della spesa welfaristica, soprattutto sociale e sanitaria (articolo 4 comma 1 lettera f). Il punto critico fondamentale del disegno di delega è la trasformazione del concetto di impresa sociale (articolo 4). Nel testo in discussione si prevede la possibilità per le imprese sociali di reinvestire e ripartire gli utili, cosa finora vietata; quindi si ammette il carattere lucrativo in luogo del non profit Il testo in discussione al Senato riguarda 4,8 milioni di volontari e 681mila dipendenti. Onlus, cooperative sociali, ong smetterebbero di essere ispirate dal «no profit» (articolo 4 punto d). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 15 <­­ Segue

Il Manifesto Servizi di Pubblica Utilità

Oltre a ciò si prevede la possibilità, finora vietata, che negli organi di amministrazione delle imprese sociali possano far parte imprese private anche con fini di lucro e pubbliche amministrazioni. L' unico limite è il divieto di assumere la direzione, la presidenza e il controllo dell' impresa sociale stessa (articolo 4 punto f ). Quindi discontinuità importanti rispetto alla tradizione sociale e altruistica del terzo settore. Non è un caso se la vicepresidente del Favo (Federazione associazioni volontariato in oncologia) afferma che la «riforma rischia di minare alla base l' identità e l' essenza del volontariato che è la gratuità, non solo come totale assenza di lucro ma come capacità del "dono" di sé verso l' altro bisognoso» (Zambrini QS 20 maggio 2015). Ma perché si vuole dare una natura economica alla solidarietà sociale? Recentemente il ministro Padoan, ha sostenuto che l' unica strada efficace per contenere la spesa pubblica è quella del contenimento dei costi dei servizi pubblici. Questo è un passaggio strategico: si passerebbe dalla Spending Review, cioè da politiche contro le diseconomie della spesa pubblica, alla Costing Review cioè a politiche di riduzione del prezzo dei fattori produttivi impiegati nei servizi pubblici. In questo quadro e rammentando che il costo più alto nella spesa pubblica è quello del lavoro, è del tutto evidente che l' uso no expensive del terzo settore equivarrebbe, di fatto, ad una sua consistente riduzione. Se la definizione della natura economica di impresa sociale è finalizzata, come temo, ad abbassare la spesa pubblica, allora è probabile che l' intenzione del governo sia quella di ridurre i tre settori a due assimilando il terzo al secondo come mercato del lavoro low cost ed è probabile che la modalità di uso sia quella dell' outsourcing (approvvigionamento esterno) quindi ricorrendo a soggetti non pubblici. In questo modo si metterebbe in concorrenza il lavoro pubblico, con quello cooperativo e con quello volontario, creando le condizioni sia per una drastica riduzione del pubblico impiego sia per creare condizioni di dumping salariale per tenere basse le retribuzioni. Sino ad ora in sanità la riduzione delco sto del lavoro è stata fatta soprattutto con il blocco dei contratti. I redditi degli operatori nei servizi sanitari e sociali in 8 anni hanno perso il 13,2 per cento della retribuzione "reale". Dal 2006 al 2014 la paga oraria "reale" (deflazionata) è calata da 19,7 euro a 17,4 euro (fonte Banca d' Italia). Questo vuol dire che se si vuole seguire la linea del Costing Review di Padoan la strada che resta da prendere è quella di sostituire parte del lavoro pubblico con il lavoro volontario remunerato al costo più basso. Seil governo alle strette con i conti dovesse avvalersi di questa politica, il nostro welfare sarebbe radicalmente controriformato. Passerebbe così la demarcazione teorizzata dal Partito democratico tra abbienti e indigenti e gli indigenti tornerebbero nell' ambito della carità pubblica a buon mercato. Rammento che in sanità il Documento di economia e finanza del governo ha previsto un definanziamento progressivo del sistema pubblico almeno fino al 2020 e che già ora esistono infermieri che lavorano a tutti gli effetti nei servizi pubblici ma come volontari e retribuiti con il rimborso spese per un valore corrispettivo di 2 euro e mezzo all' ora.

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24 giugno 2015 Pagina 19

La Stampa Servizi di Pubblica Utilità

Panorama.

Industria, ordini record. Ripartono i consumi Sono mesi ancora difficili per l' industria, con fatturati di nuovo in calo ad aprile, ma gli ordini crescono tanto come non accadeva da oltre quattro anni, accendendo speranze nella ripresa. È il quadro tratteggiato dalle ultime rilevazioni Istat. I n t a n t o i l c o m m e r c i o a l dettaglio sembra rialzare la testa: le vendite di aprile aumentano dello 0,7% rispetto a marzo e sono stabili rispetto al 2014. Guardando ai dati nel dettaglio, i fatturati delle fabbriche diminuiscono dello 0,6% rispetto a marzo, e scendono dello 0,2% rispetto ad aprile. In questo contesto alcuni settori continuano a correre, come quello dell' auto che segna il settimo aumento a due cifre consecutivo (+32,5%). Vanno molto bene anche i computer, i prodotti di elettronica e di ottica, il farmaceutico e i mezzi di trasporto in generale. Il segnale più forte, però, arriva dagli ordinativi, che sono in progresso del 5,4% rispetto a marzo ­ il rialzo più forte da dicembre 2010 ­ e del 7,9% rispetto all' anno precedente.

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24 giugno 2015 Pagina 2

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

? Il caso.

Industria, test per la ripresa Su i consumi di Francesco Di Frischia Non accadeva da oltre 4 anni, secondo l' Istat, che gli ordinativi dell' industria toccassero questi picchi: la r i p r e s a d e i consumi è g u i d a t a d a l l a fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+9,7% tra aprile 2015 e lo stesso mese del 2014 con gli ordinativi che raggiungono addirittura il +40%), il settore dei prodotti farmaceutici (+14,1) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+7,3). Prosegue il boom dell' auto (il fatturato è a +32,5% con gli ordinativi a +29,5). Segnali positivi pure dal tessile (+2,1). Male, invece, le attività estrattive (­28,8%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (­9,4). Se scende complessivamente il fatturato delle fabbriche ad aprile rispetto a marzo (­0,6%), gli ordinativi registrano una forte rialzo sia su base tendenziale (+7,9%, ai massimi dal 2011) che congiunturale (+5,4%, ai massimi dal 2010). Altro segnale incoraggiante: le vendite a l dettaglio a d a p r i l e , s p i e g a l ' Istat, aumentano dello 0,7% rispetto al mese precedente. E tra febbraio e aprile, il valore delle vendite registra una variazione positiva dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Inoltre le vendite dei piccoli negozi aumentano su base annua dello 0,1%, prendendosi una rivincita sulla grande distribuzione che ha crescita «zero».

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24 giugno 2015 Pagina 35

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

La sentenza Secondo i giudici amministrativi non ci sono stati favoritismi contro Marcianise.

Interporti in guerra, sì del Tar al Cis Antonino Pane Gli interventi in favore degli Interporti li decide la Regione e il ministero dello Sviluppo economico. Anche nella loro specifica gradualità. Il Tar Campania (terza sezione) ha respinto il ricorso presentato dalla società Ise, proprietaria dell' Interporto Sud Europa di Marcianise, per presunti favoritismi che ci sarebbero stati dell' amministrazione regionale e centrale nei confronti dell' altro interporto, quello di Nola. Un braccio di ferro vinto dall' azienda che fa capo a Gianni Punzo in quanto tutte le pretese formulate di Ise sono state giudicate infondate dai giudici amministrativi che hanno riconosciuto, invece, come ineccepibile il comportamento del ministero dell' Economia e della Regione Campania. In particolare, poi, i giudici hanno confermato proprio per la Regione il potere discrezionale di valutare nello specifico una scala di gradualità degli interventi. La sentenza, quindi, riconosce alle giunte Bassolino e Losco di avere legittimamente operato in materia di adeguamenti infrastrutturali per quanto riguarda gli interporti. In particolare i giudici amministrativi dicono che a far data dal 2001 la programmazione di spesa in questo specifico settore logistico è stata fatta in maniera perfettamente legittima perché era proprio l' ente regionale a dover decidere le proprietà degli interventi. Gli atti regionali impugnati sono diversi, ma vediamo più nello specifico uno degli aspetti più significativi di questa vicenda. L' Ise sostiene ­ scrivono tra l' altro magistrati del Tar ­ che la Regione Campania, con le deliberazione n. 1282 del 5 aprile 2002 e n. 1517 del 19 aprile 2002, avrebbe unilateralmente modificato i contenuti dell' Intesa istituzionale quadro sottoscritta dal presidente bella Regione con il Mise in data 18 dicembre 2001. In questo modo sarebbe stata violata la così detta legge obiettivo, la numero 443 del 2001 nonché gli indirizzi governativi di programmazione confermati nella delibera del Cipe del 21 dicembre 2001. Insomma per l' Ise l' Interporto di Marcianise­Maddaloni avrebbe subito con questi atti un «ridimensionamento formale e sostanziale in contrasto con gli indirizzi governativi della programmazione confermati dal Cipe e solennemente assunti dalla Regione nell' ambito dell' intesa istituzionale quadro del 18.12.2001. Per i giudici del Tar questa ragionamento non ha fondamento in quanto con le delibere impugnate le opere non sono state oggetto di finanziamento, tant' è che la Regione non ha assegnato somme, le stesse sono state invece oggetto di programmazione e, quindi, di previsione di spesa. Inoltre ­ è questo l' aspetto più significativo ­ la circostanza che alcuni degli interventi previsti dal' intesa istituzionale non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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risultano inclusi nelle contestate delibere non significa che gli stessi siano stati soppressi. Per i giudici del Tar, dunque, non sussistono i principi di contraddizione e di illegittimità rispetto all' intesa quadro. Insomma per i magistrati le deliberazioni impugnate da un lato tracciano il quadro finanziario degli interventi in programma, distinguendo le diverse forme di finanziamento; dall' altro, individuano gli interventi finanziabili riservando ad ulteriori atti l' individuazione di altri interventi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 18

Il Giornale Servizi di Pubblica Utilità

L' irritazione di Washington il caso E il Fondo monetario si mette di traverso: «Ancora molto da fare» Christine Lagarde invia a Bruxelles tecnici senza poteri e pretende più austerity da Atene Dopo il caso Uber, la compagnia che consente di prenotare una macchina con conducente grazie a un' app, ecco il tentativo di estendere lo stesso sistema a chi consegna merci. L' ipotesi, più volte ipotizzata da Conftrasporto, rischia di divenire realtà, come confermano le notizie apparse sulla stampa e incredibilmente passate sotto il silenzio di chi dovrebbe porsi il problema di tutelare i lavoratori del trasporto e gli utenti. Come ovvio, c' è chi mette in evidenza i rischi e chi è si fa paladino delle opportunità. Tutti dovrebbero però porsi la stessa domanda: quali saranno le conseguenze? Se l' evoluzione rimarrà a livello tecnologico e rispetterà le norme vigenti, che individuano chiaramente i soggetti che possono effettuare prestazioni dei servizi di trasporto e richiedere il relativo pagamento, non potrà che portare positività. Ben diverso (e illegale, almeno con le leggi attuali) sarebbe il caso in cui, anche per le merci così come per le persone, qualcuno pensasse di non svolgere solo l' attività d' intermediario telematico, servizio per il quale ha il diritto di essere remunerato, ma richiedesse il corrispettivo per l' attività di trasporto. Esercitata in questo caso abusivamente. Le norme italiane parlano chiaro e altrettanto vale per le disposizioni comunitarie: chi effettua attività di trasporto deve possedere i requisiti di professionalità, di garanzia e, non ultimo, di onorabilità. Il Governo non può chiamarsi fuori: faccia rispettare le leggi o le modifichi. Se non interverrà la responsabilità sarà tutta sua. A parte le garanzie che debbono essere fornite a chi usufruisce i servizi, i nostri politici hanno pensato a quale potrà essere l' impatto in termini di traffico se ognuno potrà trasportare merci? E la tracciabilità, di cui loro stessi hanno parlato tanto come di un elemento indispensabile, come si pensa di garantirla? *Presidente Fai Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio Ingombrante come una bisarca, il Fondo monetario internazionale resta parcheggiato di traverso sulla via che porta all' accordo con la Grecia. Alexis Tsipras rompe il patto sulle linee rosse «invalicabili, esponendosi all' ira dell' ala radicale di Siryza, ma Christine Lagarde non fa un plissé . Rigida come un binario, dice: «C' è ancora tantissimo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Giornale Servizi di Pubblica Utilità

lavoro da fare». A Bruxelles hanno già fiutato l' umore tendente al nero della numero uno del Fmi. Ieri mattina, alla riunione negli uffici della Commissione europea, hanno risposto all' appello i tecnici di alto profilo di Ue, Bce e del fondo salva­Stati Esm, mentre il Fondo ha inviato funzionari senza alcuna delega a trattare. Chiaro il messaggio: «Non si decide nulla, aspettiamo». Tanta inflessibilità non è solo il retaggio delle ruggini accumulate con Atene durante l' estenuante maratona negoziale, tra reciproci scambi di accuse e aspri duelli dialettici soprattutto tra il vulcanico ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, e l' ex ministra francese ai tempi dei governi de Villepin e Fillon. Non si tratta, insomma, di una questione di orgoglio ferito. Nè ­ forse ­ di una ripicca verso chi sta flirtando con Mosca, anche se gli Usa sono i primi "azionisti" del Fmi con il 17,7% delle quote. Trattasi, prosaicamente, di soldi. Tanti soldi. La Grecia è il Paese verso cui il Fondo vanta l' ammontare più elevato di crediti. La tranche da 1,6 miliardi che deve ripagare entro la fine del mese è solo la piccola fetta di una torta da 35 miliardi, un ammontare storicamente inferiore solo ai 41,5 miliardi erogati nel 1998 al Brasile travolto dalla crisi. I tecnici del Fmi sostengono, da sempre, che il debito ellenico non è sostenibile. In tutti questi mesi hanno quindi sempre spinto verso una sua ristrutturazione. In cambio, però, pretendono un processo rigoroso di riforme. In particolare, viene chiesta più fermezza sulle pensioni e più tagli di spesa, evitando di premere l' acceleratore sulla tassazione e sui contributi sociali. Secondo l' istituzione di Washington, ciò indebolirebbe ulteriormente le prospettive di crescita economica, rendendo ancora più incerta la solvibilità greca.

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24 giugno 2015 Pagina 7

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

La «ricchezza» si ricostruisce partendo dalle spese certe Possibile dimostrare che i pagamenti sono avvenuti con proventi non imponibili. Piena operatività del nuovo redditometro, così come modificato dal Dl 78/2010. Il "nuovo" accertamento sintetico si applica, infatti, dall' esercizio 2009. L' articolo 38 del Dpr 600/1973, nella versione attuale, prevede che: l' ufficio può sempre determinare in via sintetica il reddito del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel periodo d' imposta, salva la prova, fornita dal contribuente, che le stesse sono state sostenute grazie a proventi non imponibili (disinvestimenti, risparmi accumulati negli anni precedenti o denaro proveniente da terzi quali banche, parenti, eccetera); la determinazione sintetica del reddito può essere eseguita in virtù di specifici "fatti indice", individuati con apposito decreto ministeriale, differenziati in funzione del nucleo familiare e dell' ambito territoriale di appartenenza; l' utilizzo della rettifica sintetica postula che il reddito complessivo accertabile si discosti di almeno un quinto da quello dichiarato; prima dell' emanazione dell' accertamento, occorre la previa instaurazione del contraddittorio con il contribuente. Il Dm 24 dicembre 2012 individua le modalità di determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche. In particolare, l' imputazione del maggior reddito si basa sulle spese concretamente sostenute dal contribuente. L' amministrazione può desumere questo dato principalmente da: spese presenti nelle banche dati dell' Anagrafe tributaria; incrementi patrimoniali al netto dei disinvestimenti; eventuali elementi "diversi" da quelli elencati, qualora siano disponibili dati relativi alla spesa sostenuta per l' acquisizione del servizio e del bene e per il relativo mantenimento; quota di risparmio riscontrata, formatasi nell' anno; spese medie Istat. Per ciò che riguarda queste ultime, si ricorda come il Garante della privacy ­ con un provvedimento del 21 novembre 2013 ­ ha ritenuto che la ricostruzione sintetica del reddito è conforme al Codice privacy se basata su dati relativi alle spese certe, alle spese per elementi certi e al fitto figurativo.L' agenzia delle Entrate, dunque, nella circolare 6/E/2014, ha specificato che le medie Istat sono utilizzabili per il calcolo delle spese solo se connesse ad elementi certi e, dunque, non verranno mai utilizzate, né in fase di selezione, né in sede di contraddittorio, le spese correnti determinate solo con la media Istat. Dal punto di vista del contribuente, l' aspetto maggiormente importante del redditometro attiene alla prova contraria, tema strettamente connesso alle strategie difensive che egli può adottare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 7 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Con riferimento all' ampiezza della prova contraria, gli articoli 38 del Dpr 600/1973 e 4 del Dm 24 dicembre 2012 stabiliscono che essa può consistere nel possesso di: redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d' imposta; redditi esenti; redditi soggetti a ritenuta alla fonte; redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile. Oltre a ciò, l' articolo 4 del Dm 24 dicembre 2012 fa salva la possibilità di dimostrare che il finanziamento della spesa è avvenuto da parte di soggetti diversi del contribuente (ad esempio i parenti), così come la dimostrazione del diverso ammontare delle spese attribuite. Con una recente sentenza (7339/2015) la Cassazione ha affermato che nel redditometro, ai fini della prova contraria, non è necessaria la dimostrazione dell' esborso finanziario sostenuto, essendo sufficiente la prova della mera esistenza della capacità di reddito. Il privato, infatti, non è obbligato alla tenuta delle scritture contabili e pertanto non si può gravare di fornire la correlazione tra il tenore di vita e la disponibilità di risorse prive di rilevanza fiscale. È prassi, infatti, che gli uffici ritengano ingiustificato un acquisto solo perché il contribuente non riesce a produrre idonea documentazione dalla quale si evinca esattamente l' uscita di denaro, dimenticando però, che in assenza di una contabilità ciò appare davvero complesso. In un' altra pronuncia (21442/2014), la stessa Corte ha affermato che è illegittimo l' accertamento da redditometro fondato su un incremento patrimoniale che il contribuente ha dimostrato essere solo simulato. Tra le prove contrarie, infatti, è ammessa anche la dimostrazione che l' esborso non è avvenuto e che pertanto non sussisteva una reale disponibilità economica (nella specie, infatti, il contribuente aveva dimostrato che i contestati aumenti di capitale erano fittizi e pertanto non potevano provare l' esistenza di elementi reddituali non dichiarati). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 23

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

I giudici: nessun favoritismo nei confronti della struttura di Nola.

La guerra degli Interporti, il Tar boccia Marcianise Antonino Pane Gli interventi in favore degli Interporti li decidono la Regione e il ministero dello Sviluppo economico. Il Tar ha respinto il ricorso presentato dalla società Ise, proprietaria dell' Interporto Sud Europa di Marcianise, per presunti favoritismi nei confronti di Nola. In particolare i giudici amministrativi dicono che a far data dal 2001 la programmazione di spesa in questo specifico settore logistico è stata fatta in maniera perfettamente legittima perché era proprio l' ente regionale a dover decidere le proprietà degli interventi. Un braccio di ferro vinto dall' azienda che fa capo a Punzo in quanto tutte le pretese formulate di Ise sono state giudicate infondate. >A pag. 35.

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24 giugno 2015 Pagina 1

La Nazione (ed. Livorno) Servizi di Pubblica Utilità

LA VERITÀ DELL' ACQUA «LA VOTAZIONE sulla nuova struttura dei corrispettivi di Asa, in Conferenza Territoriale, ha innescato una polemica tra l' assessore Gordiani e il sindaco di Suvereto Giuliano Parodi: voglio sperare che sia frutto di incomprensioni; sulla stampa su tale notizia è seguita una scorretta informazione (in quanto sbagliata) e mi trovo costretto ad intervenire personalmente. Alla precedente Conferenza Territoriale Ato5, posto di fronte a tale scelta, chiesi di andare al rinvio su questo punto dell' odg affinché tutti i Comuni potessero fare le necessarie verifiche, come ritengo sia necessario ogni qual volta si è dinanzi a situazioni di particolare delicatezza e lo sono certamente gli aumenti tariffari che ricadono sulle spalle degli utenti. Alla conferenza di venerdì 19 giugno al secondo punto all' odg le amministrazione erano chiamate ad esprimersi su "come" rimodulare la tariffa. Anche il voto contrario unanime dell' intero consesso non soltanto non avrebbe impedito tale aumento, ma avrebbe significato che i comuni della Provincia di Livorno rinunciassero a far sentire la propria voce, rimettendosi di fatto a quanto stabilito dalla prossima assemblea di Ait. Il gettito tariffario atteso da Asa è pari a 81.609.192 euro (al netto degli scarichi industriali); le linee guida di Aeegsi impongono alle autorità idriche regionali e a caduta alle conferenze territoriali di ripianare il gap attraverso la tariffa, che nella fattispecie si è generato, tra i volumi 2013 e le tariffe 2015, con un delta negativo di oltre 3,5 milioni euro, oltre a chiamare tutta la Toscana ad omogeneizzare le strutture dei corrispettivi. Ritengo che la Conferenza si sia espressa nella maniera più razionale possibile: rinviare di altri due anni la modifica dell' attuale struttura dei corrispettivi avrebbe finito solamente per generare conguagli, che avrebbero gravato ancora di più su gli anni successivi. ­ SEGUE A PAGINA 15 ­

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24 giugno 2015 Pagina 5

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

Il pivot adesso è Giuseppe Valditara, giurista ex An, poi del Pdl e quindi del finiano Fli.

Le teste su cui conta Salvini Si concentrano nella rivista politico culturale Logos. L' economista di riferimento di Matteo Salvini è sempre Claudio Borghi Aquilini, uno degli intellettuali più critici dell' Unione monetaria europea. Così come pure Armando Siri, responsabile del programma delle liste «Noi con Salvini» è ascoltato sulla parte fiscale, e in particolare sull' idea della flat tax. Inoltre, come ammesso dallo stesso leader del Carroccio, Matteo Salvini legge e apprezza saggisti e scrittori non necessariamente padani. Dal palco di Pontida, infatti, ha fatto alcuni nomi. Oltre a quello dell' ex direttore del Borghese, dell' Indipendente, di Libero e del Giornale, Vittorio Feltri, che la Lega con Fratelli d' Italia aveva candidato al Quirinale, sono spuntati nomi di «persone intellettualmente oneste che non votano per noi», come Pietrangelo Buttafuoco, l' editorialista già alla Stampa e ora al Sole 24 Ore, Luca Ricolfi, Massimo Fini, il massimo esponente in Italia degli economisti anti euro Alberto Bagnai. Il leader leghista li ha citati per descrivere una Lega aperta al confronto e la sua volontà di «aprire le porte del partito a chi è migliore di noi, non come Renzi che si circonda di mediocri». Il gruppo di Valditara­ Ma è su un gruppo di personalità coordinate dal giurista ed parlamentare di An, del Pdl e del finiano Fli, grande esperto di scuola e università, Giuseppe Valditara, che Salvini punta anche per allargare lo spettro delle menti vicine alla nuova Lega. Ha detto il capo del Carroccio al Corriere della Sera: «Soltanto personalità, a partire da quelle riunite da Giuseppe Valditara, che costruiranno insieme un programma in cui anche il Sud si potrà riconoscere». La carriera politica del giurista ­ Chi è Valditara? Ecco cosa si legge nel profilo di Valditara che si ritrova sul suo blog ospitato sul sito del Fatto Quotidiano: «Sono nato a Milano il 12.1.1961, ho studiato al Berchet ed alla Statale dove mi sono laureato in Giurisprudenza. Sono diventato poco dopo i 30 anni ordinario di Diritto Romano. In politica ho fatto l' assessore all' Istruzione e all' Edilizia scolastica della Provincia di Milano e, per 12 anni, il senatore, prima di An, poi del Pdl, quindi di Fli, di cui sono stato vicepresidente del Gruppo parlamentare. Mi sono occupato di riforme costituzionali, di ricerca e di istruzione». Valditara spiegato da Valditara ­ E sul suo profilo Facebook, in queste ore, per rintuzzare anche critiche e malevolenze, Valditara ha ricordato i suoi trascorsi «leghisti»: «Sono stato allievo di Miglio», ha scritto, «e ho preparato il famoso accordo Maroni­Segni. Fallito il disegno di costruire una Lega nazionale sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

stato chiamato dopo qualche anno da Pinuccio Tatarella e ho preparato il documento di Verona 1998, quello con cui An accoglieva l' idea federalista. Ho sempre creduto in una destra democratica, matura, composta da persone serie che hanno a cuore l' interesse nazionale. Ora Matteo Salvini riprende una battaglia per cui mi ero speso 20 anni fa». Il credo della rivista filo­Salvini ­ Ecco i principî fondamentali ai quali si ispira la rivista politico­culturale logos che ha come direttore responsabile il giornalista Gianluca Savoini (portavoce di Salvini) e vede come direttore scientifico proprio Valditara: «1) difesa della identità e della sovranità nazionale, pur in un rinnovato contesto europeo; 2) libertà economica; 3) sicurezza del cittadino; 4) rispetto della sovranità popolare. Vogliamo esplicitamente agevolare l' evoluzione e l' affermazione di questo percorso politico offrendo idee, proposte, pensiero, raccogliendo intelligenze libere e coraggiose». Chi sono i nuovi intellettuali salviniani ­ Tra i nomi più noti del comitato scientifico della rivista logos ci sono tra gli altri Lelio Lantella, già deputato della Lega nel '94. Nel 1996 fu candidato per il Polo delle Libertà, in quota a Forza Italia, nel collegio 4 di Torino, sconfitto però da Furio Colombo. Nel 2007, si è avvicinato ad Alleanza Nazionale, aderendo insieme ad altri docenti universitari ai comitati «Fini premier», si legge su Wikipedia. Nel comitato scientifico della rivista c' è anche un magistrato della Corte dei Conti di lungo corso come Salvatore Sfrecola, da tempo vicino alla destra politica, in particolare alla ex Alleanza nazionale. Ci sono anche Daniela Primicerio, già dirigente al ministero dello Sviluppo economico, dove si occupava di tutela dei consumatori, e il sociologo e sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi. Infine nel comitato scientifico della rivista filo­Salvini compare anche un ex parlamentare di Forza Italia, l' avvocato, tributarista e docente di diritto penale all' Università Europea di Roma, Vittorio Emanuele Falsitta, che si è occupato ­ ha scritto tempo fa il sito Lettera 43 ­ «delle questioni fiscali legate all' acquisto dei terreni di Macherio».

BRUNO GUARINI

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24 giugno 2015 Pagina 13

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

BIOEDILIZIA PROGETTI EFFICIENZA.

Materiali naturali per edifici sostenibili Legno certificato, bambu, paglia e finiture naturali: le innovazioni per ridurre l' impatto urbano puntano sulle materie. Belli e creativi sì, ma quanto sono sostenibili i padiglioni di Expo2015? Luisa Collina e Gloria Zavatta li hanno analizzati a fondo e le risposte sono positive. Architetto e professore ordinario al Politecnico di Milano la prima, Sustainability manager di Expo2015 la seconda, entrambe hanno approfondito per il progetto "Towards a sustainable Expo", patrocinato dal ministero dell' Ambiente, ben 74 progetti/padiglione, arrivando a premiare quello del Messico per l' adozione di una tripla membrana che ricopre l' intera superficie del padiglione e che permette di sfruttare al massimo la luce naturale, riducendo così il consumo di energia elettrica. Anche Irlanda e tre imprese (New Holland Agricoltura, Carlsberg Italia e Lavazza) hanno ricevuto questo riconoscimento che aveva come parametri di partenza gli stessi utilizzati dal Programma delle Nazioni Unite per l' Ambiente (United Nations Environment Program, Unep): efficienza energetica, u s o efficace di materiali, gestione degli sprechi, efficienza nella distribuzione dell' acqua e ampio utilizzo di strategie che prevedono il riciclo dei materiali. «Per quanto riguarda più specificatamente la bioedilizia ­ fa osservare Collina, riferendosi ai progetti esaminati ­ grande attenzione è stata prestata alla scelta dei materiali con legno proveniente da foreste certificate; uso di materiali per l' isolamento naturale e finiture naturali. Ancora più interessante è stato constatare che il 50% dei progetti ha migliorato il proprio livello di sostenibilità dalla prima alla seconda fase». Gli Stati Uniti, la Russia e il padiglione cinese Vanke hanno dichiarato di utilizzare, almeno in parte, legno riciclato, oltre a 8.000 metri lineari di bambù. Il Cile assicura che quello usato è legno certificato di Pino Radiata. Anche la paglia, materia presa in grande considerazione dagli architetti bio, ha fatto capolino a Expo grazie al Burundi che nel cluster del caffè ha riprodotto le case burundesi, chiamate Rugo, ombreggiandole con piante tipiche come il banano. Il Padiglione Italia funge da bandiera tricolore non solo per il comparto food: le pareti bianche come il marmo di Carrara (di cui ne contiene materiale di risulta) sono di un cemento biodinamico che esce dai laboratori di Italcementi. Enrico Borgarello, direttore ricerca e innovazione del Gruppo, ne descrive le caratteristiche di sostenibilità, «perché ­ dice ­ ha proprietà fotocatalitiche che, a contatto con la luce del sole, consentono di "catturare" alcuni inquinanti presenti nell' aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l' atmosfera dallo smog. La malta, inoltre, prevede l' utilizzo per l' 80% di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 13 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

aggregati». Poco più in là, come pavimento del Parco della biodiversità e in altri padiglioni (Santa Sede e Cina) è stato adottato un altro tipo di cemento che ancora Borgarello descrive come ecologico perché «presenta capacità drenanti al fine del recupero delle acque piovane». Come e quanto questi temi siano percepiti in profondità dal visitatore non specializzato non ci è dato sapere. Di certo i tetti Green (si parla, per gli amanti dei dati, che complessivamente 12.661 mq siano ricoperti da vegetazione) e le pareti verdi (Monaco, Bielorussia e Lituania che hanno la copertura quasi completamente a verde) compaiono in tanti scatti fotografici su Facebook, trofei di chi non trattiene la foga di fare sapere che a Expo ci è già stato. «Gli aspetti più tecnici o meno visibili delle soluzioni progettuali rivolte alla Sostenibilità (per esempio i tetti con pannelli solari) ­ annuncia Zavatta ­ verranno ripresi da una specifica applicazione di realtà aumentata. Infatti, con il progetto Expo+ promosso da Accademia+ con il patrocinio del ministero dell' Ambiente, è previsto lo sviluppo da parte di giovani studenti delle scuole superiori di una App dedicata alle soluzioni di sostenibilità di Expo Milano 2015; il progetto è inserito nell' ambito del progetto Scuola di Expo 2015 che permette ai giovani sia l' acquisizione di conoscenza e sensibilità sui temi della sostenibilità e delle tecniche di gestione e inserimento dei contenuti multimediali (produzione 3D, video, grafici e testi), sia di aumentare l' accessibilità di tali informazioni sulle pratiche di sostenibilità ai visitatori interessati». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

M.Cristina Ceresa

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24 giugno 2015 Pagina 16

Il Fatto Quotidiano Servizi di Pubblica Utilità

Ministero, il vuoto allo Sviluppo La poltrona di De Vincenti. SONO PASSATI DUE MESI da quando Claudio De Vincenti si è trasferito dal ministero dello Sviluppo Economico a Palazzo Chigi per fare il sottosegretario alla Presidenza al posto di Graziano Delrio. Per anni, con tre diversi governi, De Vincenti allo Sviluppo aveva avuto il delicato compito di seguire i tavoli di crisi con le aziende, mediando, cercando accordi, limitando i danni. Dopo la sua uscita la poltrona è rimasta scoperta e alcune vertenze come quella sulla Whirlpool sono degenerate anziché trovare una composizione. La sua poltrona non è molto ambita ­lunghe ore con amministratori e sindacalisti, poche storie di successo ­, ma il sottosegretario Simona Vicari avrebbe comunque accettato volentieri la promozione a viceministro. Peccato che si sia ritrovata indagata con l' accusa di aver portato in carcere, da Totò Cuffaro, suoi ex fedelissimi spacciandoli per propri assistenti. Niente promozione. Nei corridoi del ministero dello Sviluppo girano quindi altri due nomi : l' ex governatore dell' Emilia Romagna Vasco Errani, anche lui indagato ma poi assolto dall' accusa di favori al fratello quand' era presidente, e il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. Quest' ultimo avrebbe già detto di non essere interessato. Resta Errani che, negli schemi interni al Pd, va risarcito per aver lasciato la Regione dopo una prima condanna nel 2014. Ma Errani è un nome troppo pesante per una poltrona da vice, tanto che nei corridoi del ministero circola anche un' altra ipotesi : rimpasto per rinfrescare il governo dopo il risultato delle Regionali, via Federica Guidi ed Errani come ministro dello Sviluppo. Vedremo.

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24 giugno 2015 Pagina 14

Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Servizi di Pubblica Utilità

0 Messina.

Morì su un viadotto, in 12 a processo Rinviati a giudizio 12 tra ex presidenti, ex commissari e dirigenti del Cas per la vicenda di Provvidenza Grassi la giovane trovata morta sotto un viadotto della tangenziale di Messina a gennaio 2014. Era scomparsa a luglio mentre tornava a casa in auto. Avario titolo sono contestati l' omicidio colposo e il rifiuto in atti d' ufficio. Lo ha deciso il gup Maria Teresa Arena. Il processo si aprirà il 15 ottobre. La procura contesta i mancati interventi di messa in sicurezza dell' autostrada A20 con riferimento ai terminali delle barriere di protezione all' uscita delle gallerie. Proprio attraverso una di queste barriere sarebbe precipitata la Fiat 600 condotta dalla giovane finendo in fondo al viadotto. Nel corso dell' udienza si sono costituiti parte civile sia i genitori della ragazza, la sorella, l' e x m a r i t o , e d a n c h e u n ' associazione d i consumatori. (*LEBA*)

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24 giugno 2015 Pagina 34

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

Il restyling riguarda le pmi innovative, le start­up a vocazione sociale e le cooperative.

Nuova modulistica per le Cdc Dal 15/7 cambiano i formulari per Rea e Registro imprese. Dal 15 luglio dovrà essere utilizzata la nuova modulistica informatica per il registro imprese e il Rea dedicata alla pmi innovative, alle start­ up a vocazione sociale, alle cooperative e alle modalità di registrazione del decesso, recesso ed esclusione del socio di società di persone. L' aggiornamento delle specifiche tecniche si è reso necessario al fine di adeguare la modulistica alle recenti nuove disposizioni normative, che riguardano specificamente la sezione speciale dedicata alle pmi innovative, le start­up a vocazione sociale, le modalità di registrazione del decesso, recesso ed esclusione del socio di società di persone e i dati relativi alle società cooperative ai fini dell' inserimento degli stessi nell' albo dedicato. E con il decreto direttoriale del 22 giugno 2015 (che si appresta ad approdare in gazzetta u f f i c i a l e ) c h e i l ministero d e l l o sviluppo economico, ha approvato le modifiche alle specifiche tecniche per la creazione di programmi informatici finalizzati alla compilazione delle domande e delle denunce da presentare all' ufficio del registro delle imprese, per via telematica o su supporto informatico. Il decreto attua i primi accorpamenti tra camere di commercio a livello di registro delle imprese e di Rea e prende atto anche di quanto disposto all' art. 4, comma 9, lett. b) del disegno di legge sulla riforma della scuola (A.C. 2994 ­ A.S. 1934), dove si prevede la istituzione di una sezione speciale del registro delle imprese a cui devono essere iscritte le imprese per l' alternanza scuola­ lavoro. Tale sezione consentirà la condivisione delle informazioni relative all' anagrafica, all' attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di alternanza. Le presenti specifiche tecniche acquistano efficacia con decorrenza dal 15 luglio 2015, con l' eccezione della implementazione della sezione speciale del registro delle imprese relativa alla alternanza scuola­ lavoro, che acquisterà efficacia con l' entrata in vigore della legge di riforma della scuola. A partire dal 15 settembre 2015 non potranno più essere utilizzati programmi realizzati sulla base delle specifiche tecniche approvate con precedenti decreti ministeriali. © Riproduzione riservata.

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24 giugno 2015 Pagina 34 <­­ Segue

Italia Oggi Servizi di Pubblica Utilità

CINZIA DE STEFANIS

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23 giugno 2015

Roma Today Servizi di Pubblica Utilità

Parco delle Canapiglie, la replica di Arco Consumatori Lazio all' Altra Destra Arco Consumatori Lazio: "Perché noi e i nostri volontari il quartiere e il parco lo viviamo giornalmente mentre qualcuno non si è mai visto" Gentile redazione leggendo l' articolo del 23 giugno riguardante il parco delle Canapiglie a Torre Maura all' inizio c' è venuto da sorridere poi facendoci più seri e leggendolo abbiamo letto una marea di inesattezze che vorremmo sottolineare proprio perché a volte prima di fare dichiarazioni servirebbe informarsi. Noi siamo l' associazione Arco Consumatori Lazio, associazione r e g i o n a l e d i d i f e s a d e i consumatori iscritta nell' albo regionale del CRUC, che ha la propria sede regionale a Torre Maura. Circa tre anni e mezzo fa occupandoci noi dei problemi dei consumatori molti cittadini del quartiere ci denunciavano lo stato di degrado in cui la precedente amministrazione aveva lasciato il parco. Per tale motivo volendo fare qualcosa per il quartiere che ci ospita abbiamo fatto richiesta al comune di Roma, attraverso il progetto adozione aree verdi, del Parco. L' adozione delle aree verdi, che è tutt' ora in corso, consiste nella possibilità per associazioni o comitati di adottare un' area verde a proprie spese senza che il comune dia alcun contributo. Nella convenzione che viene stipulata oltre alle condizioni che la regolano l' associazione è obbligata ad effettuare, sempre a proprie spese un' assicurazione, ad esclusione dell' area giochi che rimane in capo al comune e della manutenzione straordinaria delle alberature, circa 600 euro annue per coprire i rischi di incidenti. Tutte queste condizioni poste vengono verificate annualmente dal comune di Roma che annualmente può decidere di rinnovare o meno la convenzione. Nella convenzione da noi stipulata è prevista apertura e chiusura parco, manutenzione ordinaria del verde, assicurazione, svuotamento cassonetti e segnalazione di eventuali pericoli tutto a nostre spese e senza che il comune dia alcun contributo. Per far capire come la precedente amministrazione aveva lasciato il Parco basti pensare che lo abbiamo tenuto chiuso una settimana per pulirlo. Il parco era "morto", non ci andava più nessuno. Iniziamo ora, fatta la premessa, a spiegare tutte le inesattezze che sono state scritte e che dimostrano quanto serva una maggiore verifica e attenzione prima di parlare: ­ Il Parco non si chiama di via Pietro Olina ma si chiama Parco Delle Canapiglie e dopo una richiesta e raccolta firme il Municipio ha votato una risoluzione per rinominarlo Santa Maria Dei Ruderi e stiamo aspettando comunicazioni dal dipartimento; ­ ci fa piacere che si sia accorto che manca l' illuminazione ma non è qualche mese e dal 2009 che manca e noi abbiamo fatto già numerose Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015

Roma Today

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Servizi di Pubblica Utilità

richieste per un nuovo impianto di illuminazione alla regione, al comune e al municipio ­ la problematica che c' è oggi è l' area giochi che in seguito a nostra segnalazione è stata transennata perché pericolosa. Abbiamo già fatto richiesta al dipartimento ambiente e all' assessore Marino per una nuova area giochi ­ il Parco viene sempre aperto e chiuso dai volontari secondo gli orari stabiliti dal comune di Roma, a volte può capitare che si chiuda con qualche minuto di ritardo perché c' è magari qualcuno all' interno che mangia o bambini che giocano soprattutto d' estate. Il parco serve infatti a questo, a fare comunità, che si è ricreata con grande sacrificio nonostante l' abbandono della precedente amministrazione. Basti pensare che a maggio abbiamo organizzato una festa che ha avuto oltre 1000 presenze in due giorni e durante la settimana il parco e' frequentato da centinaia di bambini e genitori che ci ringraziano continuamente. Non abbiamo mai ricevuto lamentele ne dirette ne tramite il comune. Quindi per concludere invitiamo a non fare populismo e a dire inesattezze. Perché noi e i nostri volontari il quartiere e il Parco lo viviamo giornalmente mentre qualcuno non si è mai visto. Per ulteriori informazioni siamo a disposizione noi e i nostri volontari.

Redazione

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24 giugno 2015 Pagina 2

Libero Servizi di Pubblica Utilità

Per rifare le carceri il ministro ha scelto l' assassino Sofri TOMMASO MONTESANO nnnTavolo numero nove. Su «istruzione, cultura, sport». È questo il settore che Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ha affidato ad Adriano Sofri nell' ambito degli «Stati generali sull' esecuzione penale». Un giro d' orizzonte con avvocati, magistrati, docenti universitari e operatori carcerari, finalizzato a elaborare proposte in sede di «delega per la riforma dell' ordinamento penitenziario all' esame del Parlamento». Accanto, tra gli altri, alla toga Gherardo Colombo, titolare del tavolo su «Misure e sanzioni di comunità», e al consigliere di Stato Filippo Patroni Griffi, coordinatore dei lavori su «Organizzazione e amministrazione dell' esecuzione penale», compare anche il nome del fondatore di Lotta Continua, condannato in via definitiva a ventidue anni di reclusione come mandante dell' omicidio del commissario di Polizia Luigi Calabresi, assassinato a Milano il 17 maggio 1972. «Scrittore», c' è scritto nello spazio dedicato alla qualifica di Sofri. Una nomina, avvenuta lo scorso 19 giugno nel decreto ministeriale firmato dal Guardasigilli Orlando, contro la quale insorgono prima gli agenti della Polizia penitenziaria del Sappe ­ «inammissibile, inaccettabile, intollerabile e insopportabile» ­ e poi gli esponenti del centrodestra. «Attendiamo l' incarico per Schettino ai Trasporti», attacca Matteo Salvini, leader della Lega. Un fuoco di fila al termine del quale Sofri è costretto a fare dietrofront: «Non andrò. Ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». E a poco serve la precisazione, da New York, dello stesso Orlando: «Non c' era nessun tipo di consulenza né tantomeno di incarico retribuito. A Sofri era stato chiesto di prendere parte ad una discussione a cui parteciperanno oltre 200 persone». Per il governo la frittata è fatta. A smentire il Guardasigilli, infatti, è lo stesso decreto, laddove all' articolo 4 prevede l' attribuzione, «alle persone indicate nell' art.1 del presente decreto» (i diciotto «coordinatori» dei tavoli tematici), «il rimborso delle spese documentate». Con tanto di indicazione dei capitoli di bilancio sui quali graveranno le spese dei gruppi di lavoro, che dovranno depositare le loro conclusioni «entro il 15 ottobre 2015». «Nessun incarico gratuito», conferma Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria. Sempre all' articolo 4 del decreto, del resto, è messo nero su bianco che nelle spese cui si farà carico via Arenula saranno «compresi i gettoni di presenza, i compensi ai componenti e le indennità di missione e il rimborso ai membri estranei al ministero». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Libero Servizi di Pubblica Utilità

Fatto sta che Sofri, dopo gli affondi dei poliziotti del Sappe («meno male che ci hanno risparmiato Totò Riina, che magari avrebbe potuto parlare di una revisione del regime del 41 bis») e relativa coda di polemiche, preferisce tirarsi fuori: «Il mio contributo si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista, e all' adesione a una eventuale riunione futura alla quale invece non andrò». Una retromarcia che arriva mentre Matteo Renzi tace. Il premier è irritato per l' autogol di via Arenula, che offre un nuovo argomento di attacco alle opposizioni. «Una decisione vergognosa. Sono schifato», attacca Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato (FI), a proposito della nomina di Sofri: «Un omicida in cattedra. A quando una consulta di assassini al ministero della Giustizia?». Questo prima di rendere l' onore delle armi al fondatore di Lotta continua: «Ha fatto bene a rinunciare all' incarico. Si è dimostrato meno peggio di chi glielo aveva dato». Anche Mario Calabresi, figlio del commissario assassinato, resta di stucco per l' iniziativa dell' esecutivo. «Non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma», twitta il direttore della Stampa, «spero che Orlando lo spieghi». Il ministro della Giustizia lo fa, imbarazzato, da New York: «Continuo a ritenere che ascoltare punti di vista diversi sia un modo per fare passi avanti in un sistema che vogliamo migliorare. Dispiace se una cattiva comunicazione da parte nostra può avere ingenerato equivoci, soprattutto nelle persone che sono state più ferite da vicende del passato». Il Guardasigilli Orlando ingaggia con decreto il mandante dell' omicidio Calabresi per riformare le galere. Lui fa dietrofront dopo le polemiche La rabbia del figlio del commissario: «Voglio spiegazioni dall' esecutivo» Per rifare le carceri il ministro ha scelto l' assassino Sofri " \\ Dopo Adriano Sofri consulente del governo per la riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti MATTEO SALVINI Ha fatto bene Sofri a rinunciare all' incarico al ministero della Giustizia. Si è dimostrato meno peggio di chi glielo aveva dato MAURIZIO GASPARRI.

TOMMASO MONTESANO

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24 giugno 2015 Pagina 12

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

SMART GRID EFFICIENZA SICUREZZA.

Prove di energia intelligente A Expo da zero una rete che integra in diretta la domanda e l' offerta. L' Expo può essere considerato un modello sperimentale di smart city su cui provare ciò che vi è sotteso, cioè la smart grid, la rete interattiva che ne governa i flussi energetici e informativi. L' esposizione universale in corso alle porte di Milano sino alla fine di ottobre è una città "smart" e ha una rete "smart" ma non in senso teorico, non con il significato traslato. È davvero un campo di prove su cui insieme l' Enel (per la parte di progetto, infrastrutture e poi per la gestione quotidiana) e la Siemens (per la componente delle tecnologie) stanno immaginando come sarà il mondo di domani. Cominciando da questo lembo al confine del Comune di Milano dove è stata allestita una cittadella espositiva i cui consumi e i cui fabbisogni sono confrontabili con una media città italiana fra i 100mila e i 200mila abitanti. Fra il Cardo e il Decumano, i due viali che s' incrociano nell' Expo, c' è una città come Bergamo o Pescara. Il problema degli esperimenti di smart grid abituali è il fatto che la rete interattiva deve inserirsi in genere in un contesto già infrastrutturato. Quanto fatto in molte città italiane (Bari, Isernia o l' Aquila, per esempio) ed estere in genere è l' aggiunta di elementi innovativi di rete su sistemi vecchi, stratificati nei decenni. Per questo motivo il più delle volte bisogna limitare l' interattività a pochi elementi, per esempio l' intensità dell' illuminazione pubblica o la regolazione dei semafori secondo il traffico. All' Expo invece è stato possibile partire da zero, dal progetto, per provare come costruire la città del futuro prossimo. Il cuore della smart grid milanese è nel quartiere di Lambrate, non lontano dalle piste dell' aeroporto di Linate, dove c' è la sala controllo che governa tutte le informazioni della rete Expo. Le maglie della rete e le informazioni che esse permettono di scambiare servono al controllo e alla gestione della generazione distribuita, che in massima parte è rinnovabile (per la tipologia del quartiere espositivo, si tratta soprattutto di pannelli fotovoltaici); il controllo e la gestione della domanda e dei carichi dei padiglioni e dei servizi. Vengono gestite le iniziative di efficienza energetica dei singoli edifici anche attraverso un processo di demand­response con il dialogo rete­utenze per indurre a ridurre o efficientare i carichi energetici inutili. Gli stoccaggi di energia ­ quella prodotta di giorno dai pannelli solari ­ integrano l' aiuto e il controllo dei flussi, con un ruolo anche di "volàno". E sono sistemi "itineranti" di stoccaggio le vetture elettriche dell' esposizione, che si allacciano alle colonnine per la ricarica diventando, con le loro batterie, strumenti dinamici di conservazione e di consegna dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 12 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

energia. Il sistema è mirato anche alla gestione della sicurezza della rete, inclusa la continuità del servizio: la rete progettata dall' Enel è "ridondata", con una magliatura fitta che permette più vie per alimentare gli stessi punti di consumo, e con un sistema di protezione e controllo che in Expo viene fatto in "selettività logica". Le reti elettriche gestiscono le avarie attraverso protezioni automatiche le quali staccano e isolano le porzioni di rete affette dal guasto. Ma l' isolamento deve riguardare il tratto più limitato possibile. Sulle reti normali i sistemi di protezione sono in genere cronometrici ­ scatta il sensore che sente per primo l' avaria ­ o amperometrici ­ scatta il sensore che sente più vicina l' avaria. Con la selettività logica adottata da Enel e Siemens le varie protezioni sono collegate e dialogano fra loro, scambiandosi via fibra ottica o in alta velocità le informazioni amperometriche e cronometriche, per riuscire a isolare in meno di un secondo la sola porzione affetta dal guasto. Il blackout così interessa poche decine di allacci invece che in centinaia o migliaia. Subito dopo, come di consueto, intervegono le squadre di tecnici per riparare l' avaria. Tramite un sistema di gestione energetica, ai contatori elettronici consueti sono stati aggiunti moduli che permettono ai singoli padiglioni di gestire in prima persona consumi e domanda anche termica. In questo modo il visitatore può evitare di trovare padiglioni dove l' aria condizionata spinta a manetta costringe a brividi e starnuti. @jacopogiliberto © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Jacopo Giliberto

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24 giugno 2015 Pagina 9

Quotidiano di Sicilia Servizi di Pubblica Utilità

Un caso conclusosi con rimborsi da "elemosina" per i viaggiatori lasciati a terra nel 2012.

Quel disastroso "volo" della Windjet pagato a caro prezzo dai passeggeri CATANIA ­ Non è la prima volta che Nino Pulvirenti tradisce le aspettative dei siciliani, ma quello di ieri rischia di essere l' epilogo di una storia che con il mondo del calcio ha scritto i suoi capitoli più importanti. Un mondo frequentato da Pulvirenti per oltre vent' anni, da quando cominciò la sua avventura tra i dilettanti con il Belpasso. Nel 1999 lo sbarco tra i professionisti con l' Acireale, alla cui guida Pulvirenti restò sino al 2004 festeggiando una promozione in C1 prima di salutare gli acesi per rilevare il Catania dalla famiglia Gaucci. Il grande salto nel calcio che conta, culminato con la promozione in A dei rossazzurri nella stagione 2005­2006, coincise con una crescita imprenditoriale articolata tra hard discount (For tè, catena molto diffusa in Sicilia), alberghi di lusso a Taormina, società di ristorazione e anche una compagnia aerea low cost: la Windjet. E proprio a Windjet è legato quello che, fino a ieri, era il tonfo più grande di Pulvirenti. È ancora vivo, infatti, il ricordo della "compagnia di bandiera" siciliana, che rappresentava la punta di diamante di un impero costruito in pochissimo tempo. Un regno che ha iniziato a scricchiolare nell' agosto del 2012, quando la low cost dovette interrompere i voli. Vicinissima all' accordo con Alitalia, l' intesa saltò a causa delle scarse informazioni su "patrimonio, bilancio, debiti e rapporti di Windjet con i leasor". I dubbi della compagnia nazionale erano tutt' altro che infondati, come abbiamo pubblicato in diverse inchieste del QdS e come dimostra un' altra indagine dello stesso procuratore Giovanni Salvi ­ impegnato anche nell' inchiesta che riguarda il Calcio Catania ­ in merito alla "verifica della sussistenza di reati nella gestione di Windjet e in particolare nella redazione contabile". Infatti il bilancio della compagnia aerea al 31/12/2011 ha confermato lo stato di insolvenza in cui versava la stessa. La perdita d' esercizio 2011 è stata di 13.787.908 euro, che sommata alla pregressa perdita del 2010 di 5.964.458, diventava 19.752.366 euro a fronte di un capitale di 20.000.000 di euro. Sostanzialmente la società al 31/12/2011 aveva perduto il proprio capitale sociale. Una gestione che ha mandato 433 dipendenti in Cassa integrazione e ha lasciato a terra i passeggeri con un rimborso da "elemosina" per dirla con Federconsumatori. A fronte di biglietti dal costo medio tra i 150 e i 300 euro, per gli acquirenti il risarcimento è stato, come riferito dall' associazione d e i consumatori, tra i 7,50 e 15 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 9 <­­ Segue

Quotidiano di Sicilia Servizi di Pubblica Utilità

Oggi come allora, come i passeggeri Windjet, gli appassionati di calcio e i tifosi del Catania si sentono presi in giro: non soltanto per aver creduto in un sogno che adesso sembra essersi trasformato in un incubo, ma anche per aver investito tanti soldi (in abbonamenti allo stadio, alla pay per view o altro ancora) per assistere a partite che potrebbero essere state manipolate dal primo al 90° minuto.

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24 giugno 2015 Pagina 3

Il Giornale Servizi di Pubblica Utilità

Riforma carceraria Il governo voleva «ingaggiare» Sofri GIUSTIZIA PAZZA La commissione BATTUTA Salvini: «A quando la nomina di Schettino a ministro dei Trasporti?» il caso FIGURACCIA Lui ha rinunciato all' incarico ma la polemica non si placa L' ex leader di Lotta Continua dice no al discusso invito del ministro Orlando. Il nome di Adriano Sofri, già leader di Lotta Continua, con alle spalle una condanna (22 anni) per l' omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi nel 1972, compare nell' elenco chiamati a offrire pareri tecnici in vista della riforma del sistema penitenziario. O meglio si dovrebbe dire che quel nome, compariva. Almeno fino a ieri mattina, quando ­ dopo l' allarme lanciato dai sindacati di polizia penitenziaria ­ la sua nomina è stata al centro di un infuocato dibattito e ha portato il diretto interessato a rinunciare all' incarico. La sua rinuncia, però, non ha placato gli animi di tanti tra quelli che avevano considerato la scelta del Guardasigilli Andrea Orlando «inaccettabile» e «oltraggiosa». Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, e il senatore Maurizio Gasparri (che ha presentato un' interrogazione parlamentare) concordano su un punto: «Allarmante che un condannato in via definitiva per omicidio ­ tuona Tosi ­ dimostri di aver più buon senso del ministro della Giustizia». Poi c' è l' ironia militante di Matteo Salvini. «Dopo Sofri consulente del governo per la riforma della carceri ­ commenta il leader della Lega Nord ­, attendiamo incarico per Schettino al ministero dei Trasporti». Ovviamente nel coro di proteste vanno segnalate le voci di Mario Calabresi (oggi direttore della Stampa ) e di sua madre Gemma Calabresi. Il figlio del commissario di polizia è tra i primi a commentare la notizia su Twitter . «Sentire pareri diversi è sempre giusto ­ spiega ­ ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi». La replica del minsitro è sintetica e arriva, comunque, dopo il passo indietro di Sofri. «Non c' era nessun tipo di consulenza né tantomeno di incarico retribuito per Adriano Sofri» spiega da New York il ministro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 3 <­­ Segue

Il Giornale Servizi di Pubblica Utilità

La risposta del ministro sgombra il campo almeno sull' aspetto economico. I membri di queste commissioni, infatti, lavoreranno a titolo gratuito con un rimborso per le spese sostenute nel corso del lavoro per gli Stati generali. Le parole più pesanti ma anche le più efficaci contro la scelta di inserire Sofri nella lunga schiera di esperti chiamati a «pensare» la riforma del sistema penitenziario (tra i componenti della commissione anche Rita Bernardini, ex deputata dei Radicali, e l' ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo) sono quelle dei rappresentanti sindacali della polizia carceraria. Donato Capece, segretario generale del Sappe, definisce «inaccettabile e inammissibile» la decisione del ministro. Leo Beneduci, responsabile dell' Osap (altra sigla sindacale degli agenti di custodia), vede nella scelta di inserire il nome di Sofri nella commissione, la conclusione di trattative di mera natura politica «che hanno ricompattato la sinistra a suo tempo definita "eversiva"». Amara anche la reazione del Consap che in un comunicato annuncia di aver iniziato la raccolta firme per una petizione da presentare al Capo dello Stato. Di segno opposto il giudizio di Eugenio Sarno, segretario della sigla sindacale Uilp. «La presenza di persone private della libertà era prevista nella costituzione degli Stati generali ­ spiega ­. Semmai a destare scandalo è il fatto che nelle suddette commissioni non ci sono rappresentanti della polizia penitenziaria». A difendere Sofri restano Patrizio Gonnella, presidente dell' associazione Antigone che si batte per i diritti dei carcerati, e il senatore Luigi Manconi (Pd): «Il libro Altri hotel di Sofri è uno dei più straordinari strumenti di indagine sul sistema penitenziario che già giustifica la scelta del ministro». di Pier Francesco Borgia.

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24 giugno 2015 Pagina 11

La Voce di Romagna Servizi di Pubblica Utilità

Riforma delle carceri, Sofri rinuncia a qualsiasi incarico NOMINE Dopo le polemiche sul suo nome, l' ex leader di Lotta Continua si dice indisponibile a prendere parte del Comitato Scientifico. Salvini: "Ora Schettino ai Trasporti" Adriano Sofri non farà parte del comitato s c i e n t i f i c o c h i a m a t o d a l ministero d e l l a Giustizia a discutere della riforma del sistema carcerario. Dopo le polemiche intorno al suo nome è proprio l' ex nu mero uno di Lotta Continua, condannato come mandante dell' omicidio Calabresi, a rendersi indisponibile: "Il mio contributo si era limitato a una conversazione telefonica e all' adesione a un' eventuale riunione futura. Alla quale non andrò", ha dichiarato. Si è sollevato un piccolo chiasso attorno alla mia 'nomina' come esperto di carcere", ha aggiunto Sofri in una lettera pubblicata dall' edizione online de Il Foglio. Tante le polemiche scaturite dalla scelta del ministero di affidarsi, tra gli alti, a Sofri. "Mi sembra una scelta incomprensi bile", ha detto Gemma Calabresi, vedova del commissario per il cui omicidio Sofri è stato condannato a 22 anni di reclusione. Suo figlio Mario Calabresi, direttore de La Stampa, ha scritto su Twtter: "Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi". Contrario anche Matteo Salvini, leader della Lega Nord: "Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti".

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23 giugno 2015

corriere.it (Roma) Servizi di Pubblica Utilità

campidoglio.

Roma 2024, riunione dei capigruppo con Montezemolo e Malagò Il presidente del Coni: "Fiducioso sull' esito di giovedì". Polemica dei 5 Stelle: "Contrari al tiro del ratto e al salto della buca". L' appoggio degli atenei romani alla candidatura. Nel giorno in cui Parigi annuncia la sua candidatura ai Giochi del 2024, si è tenuta in Campidoglio la capigruppo sulle Olimpiadi alla presenza del sindaco di Roma, Ignazio Marino, del presidente dell' Assemblea capitolina, Valeria Baglio, del presidente del Coni, Giovanni Malagò, del presidente del Comitato promotore per Roma 2024, Luca Cordero di Montezemolo e il suo vice Luca Pancalli. Malagò: "Sono ottimista per giovedì" "Mi sembra ci sia una forte condivisione, e soprattutto la stragrande maggioranza, anche l' opposizione, riconosce che su questo tema ci può essere un' unità di intenti a prescindere da quelli che sono i problemi del Comune che non sta a me giudicare e valutare. Sono decisamente ottimista per giovedì". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della riunione in Campidoglio con i capigruppo in merito alla candidatura olimpica di Roma 2024. "Mi sembra sia andata molto bene ­ aggiunge il capo dello sport italiano ­, in un clima in cui tutti hanno esternato le proprie opinioni con grande libertà come giusto che fosse. Le tappe saranno rispettate? Penso proprio di sì". E riguardo la candidatura di Parigi? "L' Equipe dice che Parigi ha il 40% di possibilità di vittoria? Rispetto molto le opinioni, magari l' Equipe è più informata di noi, ma io ho qualche dubbio in merito". L' obiettivo è "far sì che non ci siano delle grandissime opere da fare, forse la più grande è il villaggio olimpico avendo chiaro quale è il dopo. Più che per le Olimpiadi, si tratta di mettere in cantiere delle opere per la città". Lo ha detto il presidente del comitato olimpico Luca Cordero di Montezemolo al termine del vertice in Campidoglio con i consiglieri. Della localizzazione del villaggio "non ne abbiamo parlato in primis perché è prematuro e poi perché dipenderà dal dibattito interno al Consiglio comunale". Le polemiche Il Movimento 5 Stelle ha disertato per protesta la capigruppo olimpica in corso in Campidoglio. "Nel pieno di Mafia Capitale, con i bilanci fuori controllo e con una città piegata su se stessa, ci sembra a dir poco assurdo ipotizzare una candidatura olimpica ­ ha spiegato il capogruppo del M5S in Assemblea capitolina, Marcello De Vito ­". Sul blog di Grillo, tanta ironia sulla candidatura: dal tiro al ratto al salto della buca nell' asfalto, dal salto del tornello della metro al lancio della monnezza fino al tiro al bersaglio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

corriere.it (Roma) Servizi di Pubblica Utilità

al Campidoglio. Queste le "nuove" specialità che, secondo Beppe Grillo, potrebbero essere inaugurate se Roma dovesse ospitare le Olimpiadi del 2024. Anche l' Associazione dei consumatori martedì fa sapere che "il Codacons ha inviato una formale diffida ai Consiglieri comunali di Roma in cui si intima di non approvare alcuna delibera relativa alle Olimpiadi del 2024, in attesa della decisione del prefetto Gabrielli sullo scandalo di Mafia Capitale. Qualora nella riunione di giovedì l' Assemblea dovesse varare la candidatura di Roma per i Giochi olimpici, sarà inevitabile un ricorso al Tar del Lazio da parte del Codacons". Il sostegno delle università I Rettori delle università romane fanno sapere che sosterranno la candidatura di Roma per le Olimpiadi, esprimendo "la loro piena disponibilità a supportare le attività che sta svolgendo in questa direzione il Comitato olimpico 2024, presieduto dall' avvocato Luca Cordero di Montezemolo". I quattro Atenei romani (La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Foro Italico) hanno firmato un documento congiunto concordando "sul fatto che la scelta di individuare in Roma la prossima sede di un evento così importante consentirebbe di rappresentare compiutamente e con originalità agli occhi del mondo intero il cruciale binomio tra cultura e sport, che renderebbe unica la proposta italiana".

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23 giugno 2015

Calciomercato.it Servizi di Pubblica Utilità

Scandalo Catania, Codacons: "Avviata azione risarcitoria per i tifosi" L' Associazione dei consumatori si costituisce parte offesa. SCANDALO CATANIA CODACONS / CATANIA ­ Dopo lo scandalo combine che ha colpito il Catania , il Codacons ha annunciato l' avvio di un' azione risarcitoria per i tifosi: "Presenteremo oggi stesso formale costituzione di parte offesa dinanzi la Procura di Catania, in rappresentanza della collettività danneggiata dai gravi reati contestati ­ spiega il Codacons ­ e abbiamo deciso di lanciare una azione risarcitoria in favore dei tifosi delle squadre coinvolte nello scandalo e di chi ha scommesso sulle partite incriminate. Sul sito www.codacons.it sarà infatti disponibile da oggi un modulo attraverso il quale tifosi e scommettitori potranno inserirsi nel procedimento aperto a Catania e chiedere di essere risarciti ­ in qualità di soggetti offesi ­ per i danni morali e patrimoniali subiti. Oltre alla buona fede tradita, infatti, i tifosi hanno sostenuto spese per seguire la propria squadra del cuore (abbonamenti o biglietti per lo stadio, acquisto partite in pay­tv, trasferte, ecc.) mentre gli scommettitori hanno puntato su partite secondo la Procura decise a tavolino. Soldi che ora dovranno essere restituiti dai soggetti responsabili di illeciti" il comunicato. L.P.

L.P.

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24 giugno 2015 Pagina 9

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Commercio. Le vendite al dettaglio segnano +0,7% rispetto a marzo ­ Si rafforza la crescita dei discount (+3,3%)

Segnali di ripresa anche per i consumi Piccoli segnali di ripresa dei consumi anche se rimangono ancora fragili. Secondo Istat a d aprile migliorano le vendite al dettaglio con una crescita dello 0,7% rispetto al mese precedente mentre segnano un risultato stabile rispetto ad aprile 2014. In febbraio e marzo c' erano però stati due dati negativi. In generale, il trend rimane altalenante: negli ultimi sette mesi, su base congiunturale, sono stati registrati 4 dati positivi e 3 negativi. Su base tendenziale, 5 negativi e 2 positivi. Insomma le condizioni delle famiglie non sono cambiate in modo tanto significativo da determinare una netta ripresa dei consumi. S e c o n d o Confcommercio, « m i g l i o r a l a domanda per consumi delle famiglie. Tuttavia l' enfasi sull' uscita dalla fase recessiva non deve fare dimenticare che in molti settori di spesa la contrazione della domanda rimane elevata e supera il 20% in volume». Dal fronte della distribuzione moderna, Danilo Preto, direttore marketing della catena Sisa osserva che «si notano alcuni cenni di ripresa, certo più deboli al Sud, ma che rimangono insufficienti per poter pensare a un recupero veloce delle vendite perse negli anni precedenti. Oggi le vendite al dettaglio sono di almeno il 5% inferiori al 2010. È importante che le famiglie ritornino ad avere fiducia nel Paese e nel futuro, perchè senza non aprono il portafogli». Tornando ai dati Istat, rispetto a marzo 2015, c' è un aumento, a valore, dell' 1% per i prodotti alimentari e dello 0,5% per quelli non alimentari. Poi Istat sottolinea che, considerando i volumi venduti, si rileva una crescita congiunturale delle vendite al dettaglio dello 0,7% e un calo tendenziale dello 0,5%. Circa i canali commerciali, continua la crisi del piccolo commercio: nei primi 4 mesi ha perso lo 0,6% delle vendite mentre la grande distribuzione ha guadagnato l' 1,3%. Iri invece segnala che a maggio 2015 il progressivo segna per la grande distribuzione un +2,2% a valore e un +2,1% a volume, nonostante una contrazione della pressione promozionale di un punto in un anno. Inoltre il comparto presenta prezzi in crescita dopo quasi un anno di deflazione e si registra anche una ripresa della qualità media del carrello, oggi più ricco rispetto ad un anno fa. All' interno della distribuzione moderna Istat segnala che continua l' emorragia degli ipermercati (­0,6% nei primi 4 mesi), tengono i super (+0,6%) ma volano i discount (+3,3%) e i negozi specializzati (+3,3%). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

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24 giugno 2015 Pagina 2

MF Servizi di Pubblica Utilità

provvedimento rinviato per ingorgo legislativo.

Slitta la banda ultralarga Ridotto nel numero di articoli rispetto alle bozze originarie ma invariato nelle misure necessarie a far decollare finalmente la costruzione della rete di nuova generazione, il decreto banda ultralarga conferma l' impegno del governo Renzi in un settore strategico per il Paese. Un testo quindi già limato (con il contributo del sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Antonello Giacomelli), ma che all' ultimo minuto il governo ha deciso di rinviare. La decisione di non presentarlo, nonostante l' approfondito lavoro preparatorio, non è legata a difformità di vedute o problemi di copertura, quanto piuttosto alla volontà del governo di non creare ingorghi legislativi in sede poi di reiterazione del decreto stesso alla vigilia della pausa estiva dei lavori parlamentari. Le misure previste dagli articoli del decreto toccano tutti i punti strategici e quelli delicati anche da un punto di vista finanziario, dal momento che il governo ha confermato fondi per un massimo di 5 miliardi di euro, attinti alla programmazione 2014­2020 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A testimonianza dell' approccio strategico seguito dal governo, viene favorita la realizzazione di una rete a prova di futuro, ovvero dotata di caratteristiche tecniche tali da poter avere una vita misurabile in decenni anche a fronte dei prevedibili sviluppi di applicazioni e servizi di massa, a partire da quelli basati sul cloud computing e sulla fruizione di programmi televisivi e contenuti multimediali ad altissima definizione. L' articolo 2, che regolamenta la fruizione dei voucher destinati agli utenti finali per favorire la rapida diffusione degli abbonati ai nuovi servizi di connessione a banda ultralarga, indica infatti tra i requisiti la presenza di connessioni superiori ai 100 megabit al secondo, come previsto dall' articolo 82 degli Orientamenti dell' Unione Europea per l' applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga, che implicano quindi l' uso di fibra ottica sino alla singola abitazione o ufficio, ossia la cosiddetta architettura fiber to the home (o ftth) e non la meno performante fiber to the cabin (o fttc), che prevede invece ancora l' uso del rame nell' ultimo miglio. Significativi per gli addetti ai lavori, soprattutto per tagliare tempi e costi della realizzazione dell' infrastruttura, sono anche gli ultimi due articoli, che regolamentano l' accesso e la condivisione delle infrastrutture fisiche esistenti di proprietà di altri operatori a condizioni eque e ragionevoli e facilitano inoltre la cablatura di ogni singolo edificio autorizzando gli operatori a effettuare le operazioni necessarie con la semplice comunicazione al proprietario o all' amministratore tramite raccomandata, dal momento che il rifiuto può essere opposto soltanto in caso specifici e motivati. Sempre dedicato agli operatori che realizzeranno l' infrastruttura (a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 2 <­­ Segue

MF Servizi di Pubblica Utilità

partire da Metroweb, il cui progetto ricalca quasi completamente le caratteristiche previste dal legislatore) è l' articolo dedicato al fondo di garanzia per la banda ultralarga, che prevede risorse dedicate a questo scopo messe a disposizione dal Cipe. Interruzione tecnica a parte, la descrizione minuziosa di tutti gli aspetti più controversi consente quindi di ipotizzare, se la forma e l' intento del testo attuale saranno confermati, un avvio spedito dei lavori. (riproduzione riservata)

DAVIDE FUMAGALLI

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24 giugno 2015 Pagina 5

Il Messaggero Servizi di Pubblica Utilità

Sofri "esperto" al tavolo sulle carceri Scoppia la bufera e lui: «Rinuncio» IL PERSONAGGIO ROMA Un progetto ambizioso ­ riformare l' ordinamento penitenziario attraverso una consultazione pubblica di sei mesi ­ passato in sordina al momento della presentazione ufficiale, un mese fa, nel carcere modello di Bollate. A far deflagrare l' iniziativa del ministro della Giustizia Andrea Orlando è bastato un nome, quello di Adriano Sofri. E' stato scelto come "consulente" dal Guardasigilli, denuncia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Quanto basta ad alimentare una dura polemica che avrà come epilogo la rinuncia all' incarico da parte dell' ex leader di Lotta Continua condannato a 22 anni (ma da tempo in libertà) per l' omicidio del commissario Luigi Calabresi, a Milano, nel 1972. A ben guardare, quello che Orlando ha firmato, il 19 giugno scorso, non è un vero e proprio contratto di consulenza, ma un decreto che istituisce 18 tavoli tematici, ciascuno con il compito di trattare un argomento utile a restituire senso e dignità costituzionale all' esecuzione della pena. GLI ESPERTI Il nono tavolo è dedicato a «istruzione, cultura e sport» e a coordinarlo è «Adriano Sofri, scrittore», preceduto da Stefano Visonà, capo dell' ufficio legislativo del ministero del Lavoro sul tema «lavoro e formazione» in carcere, e seguito dal presidente del tribunale di Sorveglianza di Bologna, Francesco Maisto, su «salute e disagio psichico». A scorrere l' elenco ci sono maestri di scuola, professori, avvocati, e anche un consigliere di Stato, Filippo Patroni Griffi, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Letta. Tutto a titolo gratuito, nessun compenso, ad eccezione del rimborso di (poche) spese documentate. Appresa la notizia dai comunicati polemici dei sindacati penitenziari, la famiglia Calabresi reagisce: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi», è il twitter del figlio del commissario, Mario Calabresi, direttore de La Stampa. La signora Gemma, la vedova, non nasconde incredulità: «Mi sembra una scelta incomprensibile». Il ministro Orlando è a New York, dove si trova per una serie di incontri con gli investitori americani ai quali intende spiegare le recenti riforme . E' lì che lo raggiunge l' eco delle polemiche, con il leghista Matteo Salvini che lancia il suo caustico tweet: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti». LE DIMISSIONI Orlando continua a sostenere che «ascoltare punti di vista diversi nel corso di una discussione sia un modo per fare passi avanti in un sistema che vogliamo migliorare», ma allo stesso Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Messaggero Servizi di Pubblica Utilità

tempo è «dispiaciuto» per le polemiche: forse ­ ammette ­ «una cattiva comunicazione da parte nostra puo' avere ingenerato equivoci, soprattutto nelle persone che sono state piu' ferite da vicende del passato». Lui, l' ex leader di Lotta Continua non ci sta e rinuncia all' incarico: "Si è sollevato un piccolo chiasso attorno alla mia 'nomina' come 'esperto' di carcere. Il mio contributo ­ dice Sofri ­ si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista, e all' adesione a una eventuale riunione futura. Alla quale invece non andrò, scusandomene coi promotori, perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». Silvia Barocci © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 5

L'Adige Servizi di Pubblica Utilità

Sofri «consulente» carceri, è polemica ROMA ­ Polemiche al vetriolo per una presunta «consulenza» di Adriano Sofri (nella foto) agli Stati generali delle carceri. Dai leghisti (Salvini: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al ministero dei Trasporti»), al sindacato Sappe, alla moglie («Mi sembra una scelta incomprensibile») e al figlio di Calabresi ­ anche se con accenti molto diversi ­ Adriano Sofri è stato oggetto di attacchi che, alla fine, lo hanno portato a fare un passo indietro. Ridimensionando ­ sul sito del Foglio ­ il peso del contributo che gli era stato richiesto, Sofri precisa di aver rinunciato «perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». Sulla vicenda è infine arrivata la precisazione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. «Ad Adriano Sofri era stato chiesto di prendere parte a una discussione a cui parteciperanno oltre 200 persone portando il contributo dell' esperienza di una persona che ha scontato tutta la propria pena», ha precisato il Guardasigilli. «Continuo a ritenere che ascoltare punti di vista diversi nel corso di una discussione sia un modo per fare passi avanti in un sistema che vogliamo migliorare», ha aggiunto il ministro. «Mi dispiace per queste polemiche, così come mi dispiace se una cattiva comunicazione da parte nostra può avere ingenerato equivoci, soprattutto nelle persone che sono state più ferite da vicende del passato», ha proseguito Orlando, sottolineando che non si attendeva una polemica sul nome di Sofri. Sul passo indietro dell' ex leader di Lotta Continua, Orlando ha affermato che non ha ancora avuto la possibilità di parlare con lui, ma ritiene «comprensibile il fatto che ci sia una sofferenza per polemiche che continuano a caratterizzare questo tipo di discussione».

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24 giugno 2015 Pagina 2

Il Cittadino Servizi di Pubblica Utilità

riforma dei penitenziari.

Sofri come "esperto", bufera e poi rinuncia n Vibrante polemica sulla scelta del Ministero di Giustizia nell' individuare, nell' ex leader di Lotta Continua, Adriano Sofri (condannato a 22 anni di carcere come mandante dell' omicidio del commissario Luigi Calabresi e scarcerato nel 2012), uno degli "esperti" per la riforma del sistema penitenziario italiano. Un ruolo che, dopo la bufera, lo stesso Sofri ha annunciato di non voler rivestire.Ad attaccare duramente è stato per primo il sindacato di polizia Sappe, che ha definito «inaccettabile la decisione del ministro Andrea Orlando», sottolineando anche come spicchi «clamorosa ed inspiegabile l' assenza di agenti penitenziari tra i coordinatori». Sulla scelta di Sofri, aggiungono, «è come far sedere Totò Riina al tavolo di revisione del 41 bis». Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha definito «pazzesca» la scelta e su Twitter ha commentato che «ora attendiamo incarico per Schettino al ministero dei Trasporti». Per il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, la nomina è «assurda» e «mortifica tutti i cittadini».

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24 giugno 2015 Pagina 1

Il Giornale Di Vicenza Servizi di Pubblica Utilità

GIUSTIZIA. La nomina ritirata dall' interessato.

Sofri consulente del ministero, scoppia la bufera ROMAÈ stato lo stesso Adriano Sofri a stemperare le polemiche sulla sua partecipazione, in qualità di esperto, agli Stati generali sull' esecuzione della pena promossi d a l ministero della Giustizia, ritirando la propria disponibilità. «Si è sollevato un piccolo chiasso attorno alla mia nomina da parte del ministro della Giustizia come esperto di carcere», ha scritto l' ex leader di Lotta Continua, condannato a 22 anni di prigione come mandante dell' omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi nel 1972 e scarcerato nel 2012. «Il mio contributo si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista e all' adesione a una eventuale riunione futura», ha dichiarato sottolineando che non ci andrà perché «ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». A sollevare il caso era stato ieri mattina il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria che in un comunicato aveva definito «inaccettabile» la scelta di Sofri come consulente per la riforma delle carceri. Anche il mondo della politica è intervenuto nella polemica: Maurizio Gasparri, senatore di Fi, si è rivolto direttamente al Guardasigilli, Andrea Oralndo chiedendo di «cancellare immediatamente questa decisione offensiva». IL MINISTERO. Il leader della Lega, Matteo Salvini, via Twitter ha scritto: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo l' incarico per Schettino al ministero dei Trasporti». Nel pomeriggio, il ministero della Giustizia, in una nota ha precisato che a Sofri non è stato affidato alcun incarico di consulenza, bensì «partecipa» al tavolo di discussione su Cultura, istruzione e sport nel carcere organizzato nell' ambito degli Stati generali sull' esecuzione della pena, come anche «magistrati, dirigenti penitenziari, educatori penitenziari, garanti dei detenuti, professori e ricercatori universitari, avvocati, rappresentanti del volontariato e dell' associazionismo civile». Ma la decisione di Sofri di tirarsi indietro ha messo un punto definitivo alla ridda di commenti. Da New York, dove si trova per un viaggio istituzionale, il Guardasigilli, Andrea Orlando, ha dichiarato che «non si aspettava queste polemiche, mi dispiace se da parte nostra c' è stata una cattiva comunicazione. Sofri in passato aveva infatti già partecipato a discussioni sulla questione delle carceri e su una loro riforma. Credo che da un confronto di diversi punti di vista non si debba temere nulla».

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24 giugno 2015 Pagina 9

Il Gazzettino Servizi di Pubblica Utilità

IL CASO L' ex leader di Lotta continua coinvolto dal guardasigilli Orlando in un progetto di riforma dell' ordinamento penitenziario Silvia Barocci.

Sofri consulente del ministero: è bufera La famiglia Calabresi: incomprensibile. Salvini: aspettiamo Schettino ai trasporti. Poi la rinuncia all' incarico. Un progetto ambizioso ­ riformare l' ordinamento penitenziario attraverso una consultazione pubblica di sei mesi ­ passato in sordina al momento della presentazione ufficiale, un mese fa, nel carcere modello di Bollate. A far deflagrare l' iniziativa del ministro della Giustizia Andrea Orlando è bastato un nome, quello di Adriano Sofri. E' stato scelto come "consulente" dal Guardasigilli, denuncia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Quanto basta ad alimentare una dura polemica che ha come epilogo la rinuncia all' incarico da parte dell' ex leader di Lotta Continua condannato a 22 anni (ma da tempo in libertà) per l' omicidio del commissario Luigi Calabresi, a Milano, nel 1972. A ben guardare, quello che Orlando ha firmato, il 19 giugno scorso, non è un vero e proprio contratto di consulenza, ma un decreto che istituisce 18 tavoli tematici, ciascuno con il compito di trattare un argomento utile a restituire senso e dignità all' esecuzione della pena. Il nono tavolo è dedicato a «istruzione, cultura e sport» e a coordinarlo è «Adriano Sofri, scrittore», preceduto da Stefano Visonà, capo dell' ufficio legislativo del ministero del Lavoro sul tema «lavoro e formazione» in carcere, e seguito dal presidente del tribunale di Sorveglianza di Bologna, Francesco Maisto, su «salute e disagio psichico». A scorrere l' elenco ci sono maestri di scuola, professori, avvocati, e anche un consigliere di Stato, Filippo Patroni Griffi, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Letta. Tutto a titolo gratuito, nessun compenso, ad eccezione del rimborso di (poche) spese documentate. Appresa la notizia dai comunicati polemici dei sindacati penitenziari, la famiglia Calabresi reagisce: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi», è il tweet del figlio del commissario, Mario Calabresi, direttore de La Stampa. La signora Gemma, la vedova, non nasconde incredulità: «Mi sembra una scelta incomprensibile». Orlando è a New York per una serie di incontri con gli investitori americani ai quali intende spiegare le recenti riforme. E' lì che lo raggiunge l' eco delle polemiche, con il leghista Matteo Salvini che lancia il suo caustico tweet: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 9

Il Gazzettino

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Servizi di Pubblica Utilità

Orlando sostiene che «ascoltare punti di vista diversi nel corso di una discussione sia un modo per fare passi avanti in un sistema che vogliamo migliorare», ma allo stesso tempo è «dispiaciuto» per le polemiche: forse ­ ammette ­ «una cattiva comunicazione da parte nostra può avere ingenerato equivoci». Lui, l' ex leader di Lotta Continua non ci sta e rinuncia all' incarico: «Si è sollevato un piccolo chiasso attorno alla mia 'nomina' come 'esperto' di carcere. Il mio contributo ­ dice Sofri ­ si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista, e all' adesione a una eventuale riunione futura. Alla quale invece non andrò, scusandomene coi promotori, perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». © riproduzione riservata.

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24 giugno 2015 Pagina 7

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

Lo scontro.

Sofri consulente per le carceri, è polemica Il ministro Orlando: nessun incarico. Lo scrittore rinuncia: «Sono fesserie promozionali» Silvia Barocci Roma. Un progetto ambizioso ­ riformare l' ordinamento penitenziario attraverso una consultazione pubblica di sei mesi ­ passato in sordina al momento della presentazione ufficiale, un mese fa, nel carcere modello di Bollate. A far deflagrare l' iniziativa del ministro della Giustizia Andrea Orlando è bastato un nome, quello di Adriano Sofri. E' stato scelto come "consulente" dal Guardasigilli, denuncia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. Quanto basta ad alimentare una dura polemica che avrà come epilogo la rinuncia all' incarico da parte dell' ex leader di Lotta Continua condannato a 22 anni (ma da tempo in libertà) per l' omicidio del commissario Luigi Calabresi, a Milano, nel 1972. A ben guardare, quello che Orlando ha firmato, il 19 giugno scorso, non è un vero e proprio contratto di consulenza, ma un decreto che istituisce 18 tavoli tematici, ciascuno con il compito di trattare un argomento utile a restituire senso e dignità costituzionale all' esecuzione della pena. Il nono tavolo è dedicato a «istruzione, cultura e sport» e a coordinarlo è «Adriano Sofri, scrittore», preceduto da Stefano Visonà, capo dell' ufficio legislativo del ministero del Lavoro sul tema «lavoro e formazione» in carcere, e seguito dal presidente del tribunale di Sorveglianza di Bologna, Francesco Maisto, su «salute e disagio psichico». A scorrere l' elenco ci sono maestri di scuola, professori, avvocati, e anche un consigliere di Stato, Filippo Patroni Griffi, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Letta. Tutto a titolo gratuito, nessun compenso, ad eccezione del rimborso di (poche) spese documentate. Appresa la notizia dai comunicati polemici dei sindacati penitenziari, la famiglia Calabresi reagisce: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi», è il twitter del figlio del commissario, Mario Calabresi, direttore de La Stampa. La signora Gemma, la vedova, non nasconde incredulità: «Mi sembra una scelta incomprensibile». Il ministro Orlando è a New York, dove si trova per una serie di incontri con gli investitori americani ai quali intende spiegare le recenti riforme . E' lì che lo raggiunge l' eco delle polemiche, con il leghista Matteo Salvini che lancia il suo caustico tweet: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al Ministero dei Trasporti». Orlando continua a sostenere che «ascoltare punti di vista diversi nel corso di una discussione sia un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 7 <­­ Segue

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

modo per fare passi avanti in un sistema che vogliamo migliorare», ma allo stesso tempo è «dispiaciuto» per le polemiche: forse ­ ammette ­ «una cattiva comunicazione da parte nostra può avere ingenerato equivoci, soprattutto nelle persone che sono state piu' ferite da vicende del passato». Lui, l' ex leader di Lotta Continua non ci sta e rinuncia all' incarico: «Si è sollevato un piccolo chiasso attorno alla mia nomina come esperto di carcere. Il mio contributo ­ dice Sofri ­ si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista, e all' adesione a una eventuale riunione futura. Alla quale invece non andrò, scusandomene coi promotori, perché ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 11

La Stampa Servizi di Pubblica Utilità

Sofri consulente sulle carceri, è polemica La denuncia del Sappe: chiamato dal ministro al tavolo della riforma del sistema penitenziario Il fondatore di Lotta continua: "Solo telefonate, rinuncio". Ma c' è un decreto con la sua nomina. La prima risposta alle polemiche per l' affidamento ad Adriano Sofri ­ condannato a 22 anni per l' omicidio del commissario Luigi Calabresi ­ di una parte della Riforma delle carceri, è la sua retromarcia. «Sono solo fesserie, si è trattato di una conversazione telefonica» afferma nel comunicare la rinuncia alla collaborazione. E il ministro della Giustizia Andrea Orlando precisa che «non c' era alcun tipo di consulenza per Adriano Sofri». Ma il decreto ministeriale firmato lo scorso 19 giugno proprio da Orlando rivela chiaramente la controversa nomina. L' articolo 1 segnala «Adriano Sofri, scrittore, come il coordinatore del tavolo tematico numero 9 su "Istruzione, cultura, sport"». Insieme ad altri diciassette esperti, il leader di Lotta Continua ­ liberato il 16 gennaio 2012 dai domiciliari grazie agli sconti automatici previsti dalla legge per buona condotta ­ avrebbe dovuto contribuire al lavoro degli Stati Generali sull' esecuzione penale. Una designazione che ha inevitabilmente scatenato più di un contraddittorio . Tra i sindacati di polizia penitenziaria, ma anche tra i diretti interessati. Il direttore della Stampa Mario Calabresi, figlio della vittima ha twittato: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere #Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi». E la vedova del commissario assassinato, Gemma Capra, rompe il silenzio con una dichiarazione all' Ansa: «Mi sembra una scelta incomprensibile. Non ne sapevo nulla». Più caustico l' intervento di Donato Capece, segretario generale del Sappe: «Il passo indietro di Sofri è una mossa intelligente, ma non ci venga a dire che erano solo fesserie. Il suo incarico era stato decretato dal ministro: siamo di fronte a un dato oggettivo e incontrovertibile di cui Orlando deve rendere conto. Il ministro, poi, insiste che non era previsto un pagamento, eppure il decreto non accenna a un intervento gratuito, ma prevede il "rimborso delle spese documentate". E sono financo indicati i capitoli di bilancio del ministero della Giustizia sui quali far gravare le spese». E ancora: «Meno male che ci hanno risparmiato Totò Riina, che magari avrebbe potuto parlare di una revisione del regime penitenziario duro del 41bis. Sulla lista di esperti, insieme a giuristi e magistrati qualificati, non mancano gli ex parlamentari evidentemente da ricollocare. Spicca, invece, inspiegabile, l' assenza di poliziotti penitenziari tra i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 11 <­­ Segue

La Stampa Servizi di Pubblica Utilità

coordinatori dei gruppi di lavoro». Sofri, condannato in via definitiva nel '97 come mandante del delitto Calabresi, si è sempre professato innocente. Ieri la sua nomina ministeriale ha sollevato scalpore anche tra i social media. Molti cittadini, ma anche politici, si sono scatenati su twitter. Il leader leghista Matteo Salvini allude al naufragio della Concordia: «Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Francesco Schettino al ministero dei Trasporti».

GRAZIA LONGO

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24 giugno 2015 Pagina 8

Il Fatto Quotidiano Servizi di Pubblica Utilità

Sofri esperto di carceri non convince nessuno E l' incarico sfuma Dopo le proteste della polizia e della famiglia Calabresi l' ex capo di Lotta continua rinuncia alla consulenza. Èdurato poche ore l' incarico ad Adriano Sofri, chiamatodalministro della Giustizia Andrea Orlando nella schiera dei " consulenti " per la riforma delle carceri. " Ne ho abbastanza delle fesserie", ha dichiarato Sofri. " Il mio contributo si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista e all' adesione a un' eventuale riunione futura. Alla quale invece non andrò". Era stato il sindacato della polizia penitenziaria Sappe a far esplodere le polemiche : " È inaccettabile e inammissibile la decisione del ministro OrlandodinominareSofriresponsabile ' istruzione e cultura ' negli Stati generali delle carceri", aveva dichiarato il segretario generale del Sappe, Donato Capece. " A Sofri gli italiani onesti e con la fedina penale immacolata pagheranno con le loro tasse le trasferte, i pasti e i gettoni di presenza". SOFRI, ex leader di Lotta continua, è stato condannato a 22 annidicarcerecomemandante dell' omicidio del commissario di Polizia Luigi Calabresi, ucciso a Milano nel 1972. Dopo nove anni di cella e altri di detenzione domiciliare, da tempo è in libertà. " Siamo letteralmente saltati sulle sedie quando abbiamo letto il decreto con cui il ministro Guardasigillihainsediatogliesperti per gli annunciati Stati generali sulla esecuzione penale", racconta Capece, che si era appellato al capo dello Stato : " La presenza di Sofri fra gli esperti è inaccettabile. Il presidente Sergio Mattarella intervenga su una scelta del ministro inopportuna". " Mi sembra una scelta incomprensibile", hadichiarato Gemma Calabresi, la vedova del commissario. Suo figlio Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Stampa, ha affidato la sua reazione a un tweet : " Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. SperocheOrlandolospieghi". Matteo Salvini, leader della Lega, la butta sul sarcastico : " Dopo Adriano Sofri consulente del governo per riforma delle carceri, attendiamo incarico per Schettino al ministero dei Trasporti". Sofri ha posto fine alle polemichepubblicandosull' edizione online del Foglio una lettera in cui annuncia di rinunciareall' incarico : " Sièsollevato un piccolo chiasso attornoallamia ' nomina' daparte del ministro della Giustizia come ' esperto ' di carcere, e in particolaredi ' c u l t u r a, istruzione e sport ' in carcere, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Fatto Quotidiano Servizi di Pubblica Utilità

nel con­t e s t o d e l l a preparazione di materiali utili a migliorare la condizione delle galere italiane". Nella lettera polemizza con il Sappe, richiamando l' immaginedi " ragazziarabidenudatiemessiinunacellaliscia ; detenuti gravemente malati e destinatiacreparci (ioandailì lì) ". PoiSofriricordaladichiarazionedelsegretariodelSappe che aveva detto : " Meno male che il ministro ci ha risparmiato la nomina di Totò Riina come massimo competente del 41 bis". E replica : " Il fatto è che Riina, benché non sia necessariamente ' il massimo competente ' del 41 bis, ne è certo competente : e troverei deltuttoragionevoleche, inuna seria indagine sulla realtà del 41 bis, venisseancheluiinterpellato. Questo genere di competenza ed esperienza non ha infatti a che fare con l' innocenza o la colpevolezza o la gravità della colpevolezza, di chi finisce in carcere". USCITO DI SCENA Sofri, il ministro Orlando tenta di spiegare. " Nessun incarico per lui", dice. Non era stato nominato " esperto " per la riforma, ma era stato chiamato, insieme ad altre persone, oltre 150 (tra cui Gherardo Colombo e Filippo Patroni Griffi), a partecipareai 18 " tavolididiscussione " di quelli che sono stati chiamati gli Stati generali delle carceri. Un percorso di discussione della durata di sei mesi che sarebbe stato per lo più svolto via e­mail e senza compensi e rimborsi spese. Le proposte dei " tavoli " sarannopoiraccoltedalcomitato scientifico di nove membri incaricato dal ministero della Giustizia di delineare i contenuti di quella che sarà la legge delega di riforma del sistema penitenziario. " Mi dispiace aver riaperto vecchie ferite", ha detto il ministro Orlando. " Ma l' intento degli Stati generalièquellodiriformareunsistema penitenziario che non funziona : caro ­ costa 3 miliardi di euro l' anno ­e inefficiente, visto che le carceri italiane provocano una recidiva tra le più alte d' Europa". © RIPRODUZIONE RISERVATA.

» GIANNI BARBACETTO

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24 giugno 2015 Pagina 10

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

Sofri rinuncia a consulenza sulle carceri L' idea del ministro Orlando. Protesta la famiglia Calabresi. Lui: fesserie ROMA Adriano Sofri consulente del ministero della Giustizia per la riforma del sistema penitenziario. L' incarico all' ex leader di Lotta Continua, condannato a 22 anni come mandante dell' omicidio del commissario Calabresi, provoca un caso politico: centrodestra e sindacati di polizia insorgono, la famiglia Calabresi parla di «scelta incomprensibile», la maggioranza tace, il ministero d i f e n d e l a s u a s c e l t a . Puntualizzando che non di consulenza, ma di partecipazione a un pubblico dibattito si tratta. Ma l' interessato rinuncia, infastidito dalle «fesserie». Un mese fa il capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Giovanni Melillo, spiegava il senso degli Stati generali dell' esecuzione della pena, articolati in 18 tavoli tematici: «Un' iniziativa che mira a raccogliere il contributo di idee e proposte di avvocati, magi­strati, docenti universitari, operatori penitenziari e sanitari, assistenti sociali, volontari, garanti delle persone detenute, rappresentati della cultura e dell' associazionismo civile in prospettiva di un cambiamento profondo del sistema di esecuzione della pena ». A firmare il decreto con le nomine il guardasigilli Andrea Orlando. Dall' elenco degli esperti dunque salta fuori anche il nome di Sofri, coordinatore in materia di «Istruzione, cultura e sport», scarcerato nel 2012 per decorrenza della pena. Insorge il Sappe, sindacato di Polizia penitenziaria: decisione «inaccettabile, inammissibile, intollerabile e insopportabile». E «inspiegabile » l' assenza degli agenti penitenziari tra i coordinatori. Stessi toni dalle altre sigle sindacali: «Decisione folle», concorda il Coisp, «vergognosa» per la Consap. Scoppia la polemica politica. Maurizio Gasparri (Fi) attacca a testa bassa: «Al ministero pensano di costituire una consulta di assassini per avvalersi della loro esperienza criminale?». Sarcastico Matteo Salvini (Lega): «Dopo Sofri consulente del governo per la riforma delle carceri, attendiamo un incarico per Schettino al ministero dei Trasporti». «Inaccettabile e inammissibile», concorda Edmondo Cirilelli (Fdi) che ricorda come il consulente del ministero della Giustizia sia stato fra l' altro condannato come mandante dell' omicidio di un commissario di Polizia. «Sentire pareri diversi è sempre giusto», commenta il figlio di Luigi Calabresi, il direttore della Stampa Mario, «ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi». «Mi sembra una scelta incomprensibile », si limita a dire la vedova Gemma Calabresi: «Non ne sapevo nulla». A difendere la decisione ci prova l' associazione Antigone: «Sofri ha scritto libri importantissimi in materia penitenziaria» e «bene ha fatto il ministro. Il suo contributo, anche alla luce dell' esperienza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 10 <­­ Segue

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sofferta, sarà un arricchimento per tutti». Unica voce della maggioranza è Sandro Favi, responsabile carceri del Pd: «Personalmente condivido la scelta e non capisco le polemiche». Da via Arenula precisano che «in nessun modo la partecipazione a quella procedura può considerarsi un incarico di consulenza, trattandosi della promozione di un dibattito pubblico ». A chiudere il caso è lo stesso Sofri: «Il mio contributo si era limitato a una conversazione telefonica con un autorevole giurista, e all' adesione a una eventuale riunione futura. Alla quale non andrò, scusandomene coi promotori: ne ho abbastanza delle fesserie in genere e delle fesserie promozionali in particolare». © RIPRODUZIONE RISERVATA Adriano Sofri.

LUCA LIVERANI

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24 giugno 2015 Pagina 16

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Sozzani­Napoleone, il potere della coppia d' oro della moda POTENZE La direttrice di Vogue e l' amministratore delegato di Pitti Immagine sono il perno di un settore che a fine 2015 varrà più di 54 miliardi di fatturaro : ora hanno preso anche Roma. Cinquantaduemiliardidieuro. È il fatturato della moda italiana nel 2014, cresciuto del 2, 7% rispetto al 2013 dopo due anni consecutivi in calo. E destinato ad aumentare nel 2015 : le previsioni del centro studi di Smi­Sistema moda Italia (Confindustria) parlano di un nuovo progresso dei ricavi di settore del 3, 8%, che porterebbe il tessile­abbigliamento made in Italy (anche quello prodotto all' estero) a superare quota 54 miliardi di fatturato annuale, un livello mai toccato prima dal comparto. Attorno a questo business si muove il circo delle sfilate, degli showroom, deglieventiedellefiere. Unagalassia sparsa principalmente fra Milano, Firenze e la rinata Roma, ma la cui rotazione è guidata da due sole persone : Franca Sozzani e Raffaello Napoleone, con una sorta di delega in bianco del viceministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. LA PRIMA è la storica direttrice dell' edizione italiana di Vogue nonché direttrice editoriale di Condé Nast, omologadell' americana AnnaWintour, con cui non scorre certo buonsangue. LaureatainLettere alla Cattolica di Milano con tesi in Filologia germanica, il suo progetto iniziale era vivere senza far niente. Invece si sposò e dopo tre mesi, incinta del figlio Francesco, si separò. Pensando che le sarebbestatopiùfacilespiegare la cosa al padre con un lavoro, rispose a un' inserzione e si ritrovò in Condé Nast. Non sapeva nulla di moda né di stilisti, fuimpiegatacomesegretaria. Oggi tutte le scelte sulle sfilatedevonoriferirealei, dai parrucchieri alla sistemazione degli ospiti a bordo passerella. Può fare e disfare le fortune di uno stilista (come accadde con Roberto Cavalli) odiunfotografo (comequelle delfiglio Francesco Carrozzini). Ma soprattutto muove milioni di euro, anche attraverso Condé Nast, che somiglia sempre più a una società di servizi, raccoglie fiumi di pubblicità e organizza numerosieventisfruttandoancheil brand di riviste come Vanity Fair, Gq, Wired e ovviamente Vogue. La gran burattinaia milanesedelcircuitofashionnonè la sola a tirare i fili del sistema­moda. Alla sua ombra c' è Raffaello Napoleone, romano di nascita ma fiorentino d' adozione, che ha iniziato a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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lavorarenelsettoredellanautica prima come broker e poi c o m e i m p r e n d i t o r e c ostruendo cabinati a vela. La svolta avviene alla fine degli anni Ottanta quando diventa responsabiledelpersonaleda Salvatore Ferragamo. Dal 1989 èdirettoregeneraleedal 1995 anche amministratore delegato di Pitti Immagine. È inoltre consigliere di amministrazione di Ente Moda Italia, presidente di Fiera Digitale (controllata di Pitti) e curiosamenteancheconsigliere nonché presidente pro­ tempore del sito di e­commerce Yoox, consigliere dell' Ente CassadiRisparmiodiFirenze e del Polimoda. Un' altra potenza, insomma. Al già ricco bouquet di poltrone ne ha aggiunta di recente una nuova. Insieme proprio alla Sozzani. Inaprile, iduesonoinfattientrati nel nuovo cda di AltaRoma, presiedutoda SilviaVenturini Fendi. GLIINCARICHI sonostatiassegnati dall' assemblea dei soci, ovvero la Camera di commercio, Risorse per Roma, RegioneLazioeProvincia. Lascelta ha avuto un parto difficile che ha visto anche scendere in campo il governo Renzi con unpressingmoltofortedelviceministro Calenda. Il ministero ha offerto il suo determinante contributo economico. Ma a una condizione : AltaRoma deve puntare, a partire dal Cda, sull' avanguardia del sistema moda italiano, attraverso una manifestazione che sia " la culla del nuovo", vetrina e passerella per i giovani talenti. Altrimenti lo Stato non metterà altri soldi sul futuro sulla società che si occupa della promozione della moda nella Capitale. C' èchisièdomandatonella Capitale quanto ci sia di nuovo nella scelta della " signora " di Vogue, Sozzani, puntando anche il dito su un possibile conflitto di interessi con Who Is On Next?, il progetto di fashionscoutingdedicatoaigiovanitalentidellamoda " Made in Italy", ideato e realizzato da AltaRoma sotto la regìa di Vogue Italia che punterebbe ad allargarlo anche a Milano, oltreché a Firenze. Mentre a Montecitorio si fa notare che Napoleone è comparso anche traitavolidellaquintaedizione della Leopolda. Con il loro arrivo si sono sbloccatigliaiutipubbliciedè statogarantitoilrilanciodella società. Tanto che interpellata sui finanziamenti, l' assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori, il 24 aprile, ha sottolineato : " La composizione dei nomi e l' indirizzo verso cui andare sono in linea con quanto aveva richiesto anche il viceministro Calenda". Di certo, la coppia Sozzani­Napoleone avrà molta voce in capitolo nella gestione dei fondi stanziati da Calenda perlefiereeilrilanciodel Made in Italy : 18 milioni, di cui 16 affidati alla regia milanese di Sistema Moda Italia. ÈCURIOSO notarecheloscorso 16 giugno a Firenze il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha dichiarato : " Penso che possano arrivare altri fondi per le fiere di Pitti dalla dotazione del PianostrategicosuMadeinItaly". Una questione di campanile? In realtà la moda è nataaFirenzeprimache LaDolce Vita la portasse in via Veneto e la Milano da Bere scippasseilprimatoallaCapitalee le sfilate in riva all' Arno. Di fatto, oggi, la moda in Italia può contare su due eventi importanti : Pitti Uomo e le passerelle di Milano. È quindi tutta da verificare la strategia diCalenda. Acominciareproprio da AltaRoma e dalla delega affidata alla coppia " pigliatutto " Sozzani­Napoleone. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

» MARCO FRANCHI

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24 giugno 2015 Pagina 9

Corriere del Veneto Servizi di Pubblica Utilità

Stalli blu Per «stalli blu» si intendono, in generale, gli spazi a pagamento riservati dai Comuni per la sosta delle auto. Il pagamento può avvenire in diversi modi, dai tradizionali ticket alle tessere prepagate fino alle più moderne tecnologie di pagamento elettronico, anche attraverso telefono cellulare. La gran parte dei Comuni fa pagare una multa di 25 euro, così come prevede il Codice della strada, a chi «dimentica» l' auto in sosta oltre il tempo di permanenza per il quale ha effettuato il pagamento. Ora una nota del ministero dei trasporti spiega che, negli stalli blu senza limiti di sosta, queste multe sono illegittime: l' automobilista deve pagare soltanto la differenza con quanto già versato.

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24 giugno 2015 Pagina 9

Corriere del Veneto Servizi di Pubblica Utilità

Stalli blu, il ministero ha deciso: «Niente multe a chi sfora la sosta» Nota dei Trasporti: chi «dimentica» l' auto paga solo la differenza tra dovuto e versato L' avvocato: «Ora tutti i Comuni si adeguino». L' Aduc: «Illegittime le contravvenzioni» venezia Per mettere fine ad anni di polemiche e alle ansie di oltre tre milioni di automobilisti veneti, a volte, bastano quattro righe. Come quelle vergate dal ministero dei Trasporti che nelle scorse settimane ha risposto al Comune di Lecce che gli chiedeva chiarimenti sulle multe da comminare a chi lascia il proprio mezzo parcheggiato oltre il limite di tempo già pagato. «Il protrarsi della sosta oltre il termine per il quale è stato effettuato il pagamento non si sostanzia in una violazione di obblighi previsti dal Codice, ma si configura come una inadempienza contrattuale che comporta per l' amministrazione creditrice un recupero delle tariffe non riscosse...». In altre parole, niente multa: i cittadini sono tenuti a pagare soltanto la differenza tra il ticket già versato e il tempo in eccesso trascorso all' interno delle strisce blu. Attenzione, però, questo principio vale esclusivamente nei parcheggi a tempo indeterminato, o comunque dove non sono fissati limiti massimi di sosta (ad esempio quando la segnaletica riporta «Massimo 30 minuti»). In caso contrario, la multa è legittima. In realtà la nota del ministero scende ancor più nel dettaglio, precisando che una penale è possibile, ma non certo quella prevista dal codice della strada e comunque soltanto se espressamente prevista dalla delibera della giunta comunale che ha istituito le strisce blu. E non solo: il ministero «esprime parere positivo sulla possibilità di prevedere una "tolleranza" in caso di prolungamento della durata della sosta, senza la necessità di integrare il ticket o voucher prepagato rispetto alla tariffa oraria prestabilita». È il caso di Vicenza, tanto per fare un esempio, che garantisce agli automobilisti «distratti» una tolleranza di 15 minuti e che da un mese ha istituito le «penali per biglietto scaduto», che variano a seconda della zona della città e del giorno (feriale o festivo): da 15 a 25 euro. Dal 18 maggio ad oggi ne sono state spiccate 1.500, una media di 52 al giorno per un incasso complessivo che supera i 20mila euro. La nota del ministero dei Trasporti pone fine al lungo braccio di ferro con il Viminale, che invece ha sempre sostenuto la necessità di comminare, a chi lascia l' auto in sosta oltre il tempo stabilito, la contravvenzione di 25 euro prevista dal Codice della strada. Due visioni opposte, che avevano creato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Corriere del Veneto Servizi di Pubblica Utilità

una giungla di interpretazioni. «Ora spero che le amministrazioni si adeguino: per i cittadini è fastidioso sapere che lo stesso comportamento è sanzionato o meno a seconda del Comune in cui si parcheggia», spiega Silvia Giuriato, avvocato padovano che il mese scorso ha vinto il ricorso al giudice di Pace contro la multa di 17 euro inflitta per aver sforato di un' ora il ticket versato per la sosta sugli stalli blu. «Per gli automobilisti questa presa di posizione è importante, perché può rappresentare la carta vincente nel caso presentino ricorso». Soddisfazione anche dall' Associazione per i diritti dei consumatori (Aduc) di Treviso: «Finalmente il ministero ha ufficializzato la sua posizione, e si può dire che le multe a chi lascia l' auto parcheggiata oltre il limite di tempo già pagato sono illegittime». L' Anci, l' associazione dei Comuni, ha già diramato una nota a tutte le amministrazioni affinché si conformino ai chiarimenti arrivati da Roma. Andrea Priante (ha collaborato Andrea Alba)

Andrea Priante

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Il ministero dei traporti.

Stalli blu, niente multa a chi sfora Gli automobilisti ­ specie quelli più distratti ­ possono brindare: con una nota il ministero dei Trasporti ha finalmente chiarito che sono illegittime le multe a chi sfora la sosta sugli stalli blu oltre il tempo già pagato. Ma ci sono delle eccezioni. a pagina9 Priante.

Priante

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24 giugno 2015 Pagina 11

MF Servizi di Pubblica Utilità

Whirlpool aggiusta il piano industriale: niente più esuberi Una missione industriale per tutti gli stabilimenti in Italia, nessun esubero strutturale e una marcia indietro sulla chiusura dell' impianto di Carinaro, che resterà attivo. I punti del nuovo piano industriale di Whirlpool sono stati presentati ieri al ministero dello Sviluppo economico nel corso del tavolo con i sindacati. Una missione specifica riguarderà il sito di Carinaro, in provincia di Caserta, dove l' azienda intende investire 8 milioni di euro. Il sito campano dovrebbe così diventare il centro delle attività per quanto riguarda la componentistica di accessori e ricambi per il mercato europeo, africano e mediorientale. A questo scopo saranno necessari tutti i 40 mila metri quadrati dello stabilimento, che impiegherà 320 degli 815 attuali dipendenti, su 18 turni (3 turni di 6 ore a 5 squadre dal lunedì al sabato) con possibilità di crescita che in prospettiva dovrebbero permettere l' assorbimento di tutti. Per i restanti 500 lavoratori di Caserta il piano di gestione dell' azienda sarebbe così articolato: 200 potrebbero andare in pensione nei prossimi anni, 150 potrebbero accettare gli incentivi per la mobilità volontaria, 50 potrebbero accettare il trasferimento incentivato a Varese e 100 sarebbero trasferiti a Napoli. Il piano industriale prevede infatti il mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano. L' azienda, ha detto un leader sindacale, ha inoltre annunciato 530 milioni di euro di investimenti ai quali si aggiungerebbero ulteriori 30 milioni e il rientro di un volume di produzione di 650 mila pezzi dalla Turchia, dalla Cina e dalla Polonia. Sulla riconversione di None, in provincia di Torino, è stata confermata l' intesa con Mole Logistica per l' acquisizione del magazzino e il riassorbimento nell' azienda piemontese di tutto il personale così da assicurare continuità, in outsourcing, delle attività logistiche. «Sono fiducioso che le soluzioni proposte dall' azienda rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una soluzione definitiva e condivisa», ha spiegato Davide Castiglioni, amministratore delegato di Whirlpool Italia, in una nota. Mentre dal canto suo il ministro, Federica Guidi, ha parlato di «sterzata radicale». Scettici almeno in un primo momento i sindacati. La Uilm dapprima ha dichiarato che non ci sono nell' immediato «le condizioni per un' intesa» per poi riconoscere la possibilità di scongiurare licenziamenti e chiusure. Di passi avanti parlano anche la Cgil e la Fiom Campania, che tuttavia esortano a «mantenere i piedi per terra». La trattativa, aggiungono, «deve continuare su aspetti che vanno necessariamente approfonditi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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MF Servizi di Pubblica Utilità

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MAURO ROMANO

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24 giugno 2015 Pagina 18

Il Messaggero Servizi di Pubblica Utilità

Whirlpool cambia piano e dunque non chiuderà lo stabilimento di Carinaro destinato a diventare ... Whirlpool cambia piano e dunque non chiuderà lo stabilimento di Carinaro destinato a diventare un polo europeo di ricambi e a c c e s s o r i . I l m i n i s t r o d e l l o Sviluppo economico, Federica Guidi, (nella foto) la definisce una «sterzata radicale». Azzerati gli esuberi «strutturali» per dirla con i sindacati.

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24 giugno 2015 Pagina 18

La Stampa Servizi di Pubblica Utilità

Il ministro Guidi: sterzata radicale.

Whirlpool conferma: niente tagli in Italia Ma l' intesa coi sindacati non c' è ancora Whirlpool conferma il nuovo piano senza licenziamenti che salva lo stabilimento di Carinaro (Caserta). Un passo avanti verso l' intesa con i sindacati. «Sono confidente che le soluzioni proposte dall' azienda rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa» dice l' ad di Whirlpool Italia Davide Castiglioni. La fabbrica campana diventerà il polo centrale per le parti di ricambio per la zona Emea. Le attività all' interno del sito si focalizzeranno su magazzino, assemblaggio, confezionamento e spedizione ai clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa. Relativamente alla riconversione di None, nel torinese, è stata confermata l' intesa tra la multinazionale del bianco e la società Mole Logistica per l' acquisizione del magazzino e il riassorbimento di tutto il personale da parte della società. «L' azienda ­ secondo il ministro dello Sviluppo Federica Guidi, che ha visto anche il neo governatore della Campania De Luca ­ ha dato una sterzata radicale al piano industriale». Una nuova riunione al ministero dello Sviluppo economico è prevista per venerdì prossimo.

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24 giugno 2015 Pagina 27

La Repubblica Servizi di Pubblica Utilità

LA VERTENZA.

Whirlpool salva Caserta incontro Guidi­De Luca "Scongiurati gli esuberi" ROMA. Niente accordo, ma passi avanti sulla vertenza Whirlpool. Nel tavolo con i sindacati aperto al ministero dello Sviluppo economico, l' azienda ha presentato la nuova versione del piano industriale che escluderebbe la chiusura del sito di Carinaro (Caserta) ed eviterebbe esuberi strutturali. Una versione riveduta e corretta rispetto a quella originale che il ministro Federica Guidi, che sulla vertenza ha avuto anche un incontro con il presidente della Campania De Luca, ha definito come «una sterzata radicale». Per il sito di Caserta, in particolare, è previsto un nuovo investimento di 8 milioni di euro: qui sarà concentrata tutta l' attività di componentistica relativa a accessori e ricambi per i mercati Ue, Africa e Medio Oriente.Oltre al piano su Carinaro, Whirlpool ha anche confermato l' investimento di 513 milioni di euro che si aggiungono ai 30 milioni già avviati e il rientro di 650.000 pezzi da Turchia, Cina e Polonia. «Il nuovo piano non genera esuberi strutturali e prevede missioni industriali per tutti i siti, aumentando la saturazione media dal 55 al 70 per cento», ha spiegato il leader Fim Marco Bentivogli. L' azienda ha confermato la volontà di minimizzare l' impatto sulle persone, la disponibilità a non procedere a licenziamenti unilaterali fino alle fine del 2018 e a gestire le eccedenze attraverso ammortizzatori in flessibilità e uscite volontarie incentivate. «Passi avanti» commenta la Fiom campana « ma restano da chiarire aspetti fondamentali ». Rispetto agli esordi la trattativa sembra quindi svoltare verso il bello, ma se ne parlerà nel prossimo incontro messo in calendario per venerdì prossimo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il ministro Federica Guidi.

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24 giugno 2015 Pagina 11

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

La trattativa.

Whirlpool, a Carinaro lavoro per 320 addetti Presentato il piano aziendale. Confermata l' apertura anche di Teverola. Sindacati cauti. Enzo Mulieri Dopo l' ultima svolta impressa nel programma industriale, Whirlpool entra nel dettaglio delle misure strategiche per i siti meridionali, nel corso del' incontro di ieri al Mise. Confezionando in particolare per lo stabilimento di Carinaro l' atteso «piano B», in grado di assicurarne non soltanto il salvataggio ma soprattutto la continuità produttiva. Dopo aver ribadito gli interventi già promessi per Napoli, con la realizzazione di una nuova gamma di lavatrici a carico frontale, il gruppo degli elettrodomestici attribuisce una missione specifica anche per l' unità casertana che diventerà polo della componentistica facendo da baricentro per tutte le attività Emea relative a ricambi ed accessori ,oltre ai servizi alla clientela di tutta Europa. Impegno che prevede la disponibilità di risorse pari ad 8 milioni di euro. Ugualmente l' azienda si applica in azioni di scouting per individuare una nuova società per Teverola , individuando risorse fino a 2 milioni di euro. Il nuovo scenario, definito come piano Italia 2015, viene in generale a determinare direttive sostenibili per tutte le Regioni e per tutti i territori , in particolare riesce a tutelare l' ultimo baluardo industriale di Carinaro, su di un' area di circa 40 mila metri quadri. Per quanto concerne invece l' aspetto occupazionale, sempre nel casertano, degli 813 addetti a regime da luglio 2016 resterebbero in attività solo 350 dipendenti. Delle 500 persone in esubero, 200 verrebbero prepensionate, mentre delle 300 restanti, la metà potrebbe uscire attraverso la mobilità incentivata e l' altra metà verrebbe trasferita in altra sede. «Sono confidente ­ ha dichiarato l' a.d Davide Castiglioni di Whirlpool ? che le scelte proposte rappresentino una svolta basilare per giungere presto ad una risoluzione definitiva e condivisa». Sull' evoluzione del tutto importante della trattativa si sono espressi sia il premier Matteo Renzi («Speriamo in buone notizie anche nei prossimi giorni e settimane per affrontare questa vicenda») sia il Governatore della Campania De Luca, in un incontro con il ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Soddisfazione è stata pure manifestata dal cardinale Crescenzo Sepe, che ha incontrato il direttore delle relazioni istituzionali dell' azienda Gaetano Casalaina. Sepe nel ringraziare ha parlato di uno «squarcio d' orizzonte» per Whirlpool. Gli ultimi sviluppi non trovano però uguale considerazione presso le organizzazioni sindacali. Per il segretario nazionale della Uilm Palombella «il progetto ultimo permetterebbe di mantenere a Carinaro aperta la fabbrica anche se purtroppo con un perdurante utilizzo di ammortizzatori sociali, con 6 ore di lavoro e 2 di cassa o di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 11 <­­ Segue

Il Mattino Servizi di Pubblica Utilità

solidarietà al giorno». La Fiom con Maurizio Landini descrive una prospettiva attraverso la quale «il nostro Paese sia centro di eccellenza del gruppo per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, con 90 milioni di investimenti l' anno, pari al 75% del totale della spesa nell' area Emea». Secondo il leader Fim Bentivogli «il nuovo corso non genera esuberi strutturali, aumentando la saturazione media dei siti dal 55% al 70%, e in aggiunta con 25 milioni di pezzi annui». Resta più drastico il giudizio a livello territoriale. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 19

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

Whirlpool, Carinaro non chiude Nuova proposta senza esuberi. Investimenti per oltre 500 milioni. ROMA Marcia indietro o passi in avanti? Il nuovo piano industriale di Whirlpool presentato ieri al ministero d e l l o Sviluppo economico v a c o m u n q u e n e l l a d i r e z i o n e giusta. Non c' è ancora l' intesa con i sindacati, ma la multinazionale finalmente ha messo le carte in tavola. «Sono fiducioso che le soluzioni proposte dall' azienda rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa»: è l' auspicio di Davide Castiglioni, amministratore delegato Italia e vice presidente Operazioni industriali di Whirlpool Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). Viene rafforzato il ruolo dell' Italia, confermati gli investimenti per oltre 500 milioni di euro nei prossimi quattro anni, assegnata una missione strategica a ciascun sito, minimizzato l' impatto sociale: confermata la disponibilità a non procedere a licenziamenti unilaterali fino alle fine del 2018; a gestire le eccedenze attraverso ammortizzatori in flessibilità; ad agevolare le uscite attraverso mobilità incentivata su base volontaria o per accompagnamento alla pensione e favorire i trasferimenti presso altre sedi del gruppo. «L' azienda ha dato una sterzata radicale al piano industriale ­ sintetizza il ministro Federica Guidi ­ mancanza di esuberi, missione industriale solida e di lungo periodo e una gestione senza licenziamenti». Quel che conta è soprattutto la trasformazione dell' ex Indesit di Carinaro (Caserta) in polo centrale per le parti di ricambio: lo stabilimento casertano resterà aperto e occuperà all' inizio 320 lavoratori, rispetto agli 815 attuali. «Il piano ­ spiega Marco Bentivogli, segretario della Fim Cisl ­ contiene 513 milioni di euro più 30 milioni già avviati, rientro di 650mila pezzi da Turchia, Cina e Polonia, la conferma dell' Italia come centro di eccellenza dell' area Emea, dove saranno concentrati il 75% degli investimenti di ricerca e sviluppo pari a 90 milioni l' anno. Il nuovo piano non genera esuberi strutturali e prevede missioni industriali per tutti i siti, aumentando la saturazione media dei siti dal 55% al 70% e 6,25 milioni pezzi annui». A Carinaro giungeranno le parti di ricambio e i prodotti accessori provenienti dalle fabbriche europee e dai fornitori. Le attività all' interno dell' impianto si focalizzeranno su magazzino, assemblaggio, confezionamento e spedizione ai clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa. Previsto anche il mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano. Confermato per Napoli l' investimento aggiuntivo per una nuova gamma di lavatrici a carica frontale destinate al mercato extra europeo. Per None, nel Torinese, è confermata l' intesa tra Whirlpool e Mole Logistica per l' acquisizione del magazzino e il riassorbimento di tutto il personale da parte della società piemontese. Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha confermato l' impegno «a sostenere i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 19 <­­ Segue

Avvenire Servizi di Pubblica Utilità

nuovi investimenti in relazione soprattutto alle politiche formative e al sostegno al nuovo piano industriale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

MAURIZIO CARUCCI

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24 giugno 2015 Pagina 33

Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

Whirlpool, incentivi per gli esuberi A Caserta le produzioni dalla Polonia MILANO Qualcuno malignamente la descrive come una vera e propria inversione a U per effetto delle mobilitazioni degli operai, gli scioperi negli impianti, la pressione del governo indispettito per quel piano industriale che prevedeva 2mila esuberi tra colletti blu e bianchi e la chiusura di due siti. Fonti aziendali fanno sapere che si tratta soltanto di un «aggiornamento» delle strategie, di un piano che era solo «un punto di partenza». Si dirà: tutto è bene quel che finisce bene. Certo l' epilogo non è ancora scritto, ma la giornata di ieri con la riunione fiume al ministero dello Sviluppo sembra far presagire un' evoluzione positiva della vertenza Whirlpool con la soddisfazione dei sindacati e il plauso della titolare di casa, il ministro Federica Guidi, che parla di «sterzata radicale: mancanza di esuberi, missione industriale solida e una gestione senza licenziamenti». A conti fatti lo è: zero «esuberi strutturali». Chi andrà via lo farà soltanto se incentivato e se è vicino all' età pensionabile. Chi vuole conservare il posto, invece, resterà a Caserta o sarà trasferito in un' altra sede (è la possibilità per chi da Carinaro propenderà per Napoli). Nessuna chiusura dello stabilimento casertano dove resteranno oltre 320 addetti sugli 815 strutturali (già da ora l' impianto va a scartamento ridotto e più della metà degli addetti è in cassa integrazione e vicina al pensionamento). Si tramuterà in un polo per le parti di ricambio grazie a un investimento di otto milioni di euro. In altre parole tutta la componentistica degli elettrodomestici destinati ai mercati Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) transiterà per Carinaro per l' assemblaggio. Un salvacondotto, una missione specifica, la pre­ condizione che aspettava la regione Campania preoccupata per l' impatto sociale che avrebbe comportato la chiusura della fabbrica. Il cambio di passo a ben vedere lo denota anche la vicenda del vicino sito di Teverola chiuso tempo fa da Indesit e rilevato controvoglia da Whirlpool. Qui il colosso Usa ha messo a disposizione due milioni di euro per far ripartire la catena di montaggio a condizione di trovare un partner industriale. Si tratta dello stesso schema applicato da Whirlpool a Trento dove l' impianto è passato di mano e gli operai sono stati ricollocati. La cartina di tornasole dell' accordo, che dovrebbe essere suggellato da azienda, governo e sindacati ai primi di luglio (le parti intanto si riaggiorneranno venerdì), sta tutta nella decisione di riportare in Italia circa un milione di pezzi prodotti da Whirlpool tra Turchia, Cina e Polonia. Il «reshoring» sarebbe Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Corriere della Sera Servizi di Pubblica Utilità

confermato anche dall' investimento aggiuntivo garantito dall' azienda nel sito di Napoli, già destinatario di un progetto di ricerca e sviluppo finanziato anche dall' agenzia Invitalia. Qui il management immagina di produrre una nuova gamma di lavatrici a carica frontale rivolta al mercato extra­europeo. La «quadra» sarebbe stata trovata anche per il centro di None (nel torinese) dove subentrerà la società Mole Logistica acquisendo il magazzino e riassorbendo tutto il personale. Certo qualche nodo resta. Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl, si dice soddisfatto ma al tempo stesso sottolinea che ora si dovrà trovare una mediazione sul tema degli incentivi economici per chi andrà in mobilità volontaria. Si è parlato di assegni fino ad un massimo di 40mila euro lordi per chi non ha i requisiti di quiescenza. Si tratterà. Fabio Savelli.

Fabio Savelli

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24 giugno 2015 Pagina 28

Il Resto del Carlino Servizi di Pubblica Utilità

CARINARO.

Whirlpool, riassunti in 320 No agli esuberi ROMA SARANNO 320 sugli attuali 815 i lavoratori che resteranno in organico nel sito Whirlpool di Carinaro. È quanto prevede il nuovo piano presentato dall' azienda nell' i n c o n t r o a l ministero d e l l o Sviluppo economico, r i a g g i o r n a t o a d o p o d o m a n i . Secondo fonti sindacali, degli addetti «duecento lavorerebbero e per altri centoventi sarebbero previsti, a rotazione, ammortizzatori sociali (un anno di cassa integrazione e due anni di contratti di solidarietà), confidando che la crescita del business nei prossimi anni possa permettere l' assorbimento progressivo di tutti». DEI restanti 500 lavoratori di Caserta, 200 potrebbero agganciare la pensione nei prossimi anni, 150 potrebbero accettare gli incentivi per la mobilità volontaria, 50 potrebbero accettare il trasferimento incentivato a Varese e 100 sarebbero trasferiti a Napoli. «Confido che le soluzioni proposte siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa», ha detto l' ad di Whirlpool Italia, Davide Castiglioni.

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24 giugno 2015 Pagina 11

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Elettrodomestici. La multinazionale aggiorna il piano azzerando gli esuberi e confermando gli investimenti per 500 milioni.

Whirlpool: una soluzione per i siti Carinaro polo centrale per i ricambi, a Napoli nuova gamma e None riconvertito. ROMA Parte da Carinaro, proprio come i sindacati avevano chiesto sin dalle prime battute, il nuovo piano industriale della Whirlpool, presentato ieri nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori al ministero d e l l o Sviluppo. D o v e u n a l t r o incontro è fissato per venerdì. Lo stabilimento di Carinaro, in provincia di Caserta, che nel piano industriale presentato il 16 aprile scorso era destinato alla chiusura, diventerà un polo europeo dei ricambi e accessori, in cui la multinazionale investirà 8 milioni. Rimarranno in organico 320 degli 815 attuali dipendenti. Vengono confermati gli investimenti in Italia per oltre 500 milioni nei prossimi quattro anni. «Non ci saranno esuberi strutturali», si precipitano a precisare i sindacalisti seduti al tavolo. E in realtà il piano dovrebbe garantire una soluzione per ciascun dipendente. Degli 815 addetti impiegati a Carinaro, a regime, da luglio 2016, resterebbero 200 come addetti diretti e 150 in mobilità. Anzi, sarebbero previsti, a rotazione, ammortizzatori sociali (un anno di cassa integrazione e due anni di contratti di solidarietà), confidando che la crescita del business nei prossimi anni possa permettere l' assorbimento progressivo di tutti. Delle altre 500 persone, 200 verrebbero prepensionate, 150 potrebbero uscire con mobilità incentivata e altrettante verrebbero trasferite: 100 presso lo stabilimento di Napoli, dove sarà prodotta anche una nuova gamma di lavatrici a carica frontale rivolta al mercato extra europeo. Infine 50 lavoratori verrebbero destinati ad altri siti. Dopo due mesi di duri scontri e due scioperi, il cambio di passo nella vertenza era arrivato alla metà della scorsa settimana, quando l' azienda aveva aperto alla possibilità di una radicale revisione. Carinaro ­ precisa l' azienda ­ diventerà il polo centrale per le parti di ricambio, grazie al trasferimento di produzioni da Cina, Turchia e Polonia. Da qui partiranno componenti e ricambi per clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa. Il nuovo piano industriale presentato da Whirlpool conferma il mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano. Mentre per None (Torino) si conferma l' intesa tra Whirlpool e la società Mole Logistica per l' acquisizione del magazzino e il riassorbimento di tutto il personale. Mole assicurerà continuità, in outsourcing, delle attività logistiche di Whirlpool fino alla fine del 2016. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 11 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Servizi di Pubblica Utilità

Proseguiranno anche le attività di ricerca e sviluppo. In sintesi, per la multinazionale dell' elettrodomestico «viene confermata una mission industriale per tutti i siti Whirlpool e viene minimizzato l' impatto sociale». «Sono confidente ­ dichiara Davide Castiglioni, ad e vice presidente di Whirlpool Emea ­ che le soluzioni proposte dall' azienda rappresentino una svolta e siano la base per giungere presto a una risoluzione definitiva e condivisa». Il ministro Federica Guidi, sin dall' inizio regista della trattativa, ha parlato ieri, a quanto sembra, di una «sterzata radicale: con assenza di esuberi, una missione industriale solida e una gestione senza licenziamenti». Ma le proposte avanzate non trovano ancora piena approvazione. «Sicuramente non ci sono le condizioni per l' accordo», commenta il segretario della Uilm Campania, Giovanni Sgambati. «La Campania ­ spiega ­ paga ancora un prezzo troppo alto in termini occupazionali, bisogna lavorare per muovere ulteriori attività e soprattutto intervenire sul sistema degli incentivi». La Fim Cisl chiede ­ attraverso il segretario generale della Fim Marco Bentivogli ­ di «incrementare gli incentivi proposti e fornire maggiori garanzie su None e sul trasferimento di Albacina a Melano». Mentre il segretario regionale Giuseppe Terracciano chiede un impegno più forte su Teverola, altro impianto campano chiuso un anno fa e «ancora un confronto su saturazione degli organici, prodotto e incentivi per Carinaro». «La trattativa deve continuare», rincarano i segretari generali della Cgil e della Fiom Campania, Franco Tavella e Andrea Amendola.Sulla vicenda ieri è intervenuto, con un tweet, il nuovo presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «Mi sono confrontato con il ministro Guidi e confermo il mio impegno a sostenere i nuovi investimenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Vera Viola

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24 giugno 2015 Pagina 19

Il Fatto Quotidiano Salute e Sanità

" Polveri nocive nei cantieri Tav " Guariniello apre un' inchiesta I documenti L' indagine si basa su alcuni accertamenti dell' Asl. Ci sarebbe un' indagine della Procura di Torino sulle condizioni di lavoro degli operai del Tav a Chiomonte, in Val di Susa. Emerge dall' ennesimo diniego ottenuto da Francesca Frediani, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Piemonte. Da marzo la " grillina " sta cercandodicapirequalisianoirischi per la salute tutti gli abitanti dell' area attorno al cantiere d e l l ' A l t a V e l o c i t à , m a l ' assessoratoallaSanitàeleAsl non le hanno ancora fornito una risposta. Adesso, alle risposte elusive e alle porte in faccia, si aggiunge anche il segreto istruttorio : il sostituto procuratore Raffaele Guariniello indagherebbe sulle condizioni di lavoro nel cantiere. IL TIRA E MOLLA fatto di interrogazioni e moduli per le richieste di documenti comincia il 31 marzo scorso, quando in Consiglio regionale Frediani afferma che nel progetto preliminare della grande opera " Ltfprevedeunincremento delle malattie cardiocircolatorie e respiratorie per i soggetti ipersuscettibili, quindi parliamo di bambini e di anziani". Così ha chiesto all' assessore A n t o n i o S a i t t a " q u a l i provvedimentisianostatipredisposti da Regione e Giunta e quali siano stati i relativi risultati, al fine di tutelare la salute per gli abitanti coinvolti nello scavo del tunnel della Maddalena di Chiomonte per il Tav Torino­Lione". L' ASSESSORE le ha risposto che due organi delle Asl To 3 sono stati coinvolti nelle valutazioni. Si tratta dello Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro) edelSisp (ServizioIgienee Sanità Pubblica) che una decina di giorni prima avevano tenutounincontronell' areadi lavoro per coordinare le azioni di vigilanza : " Lo Spresal ha attivato un programma di vigilanza e controlli sul cantiere fin dal mese di giugno 2013 ", sosteneva l' assessore per poi rassicurare la Frediani : " Il programma di controlli sulla sicurezza del cantiere, per l' ampiezza e la particolarità dell' opera, supera notevolmente la frequenza media di controlli previsti di routine negli altri cantieri di lavoro". Da allora il consigliere ha cercato di ottenere i documenti sullevalutazionisvoltedall' Asl : " Finora non ho ottenuto nulla ­racconta ­. La prima voltamihannodettocheilmodulo era sbagliato. La seconda mi hanno risposto che non avevo un interesse diretto, poi gli ho detto che sono un consigliere regionale e di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 19 <­­ Segue

Il Fatto Quotidiano Salute e Sanità

averne diritto e così arriviamo all' ultima risposta in cui emerge la presenza del segreto istruttorio su quei documenti". Alla sua ultima richiesta, datata 8 giugno, l' Asl To 3 le fa sapere che lo Spresal, " sentito il parere dell' ufficio del dottor Raffaele Guariniello della Procura della Repubblica di Torino, non risultano atti relativi alla vigilanza effettuata nelcantiereTavdiChiomonte che possano essere dati in visione " perché quegli atti hannodatoorigineanotiziedireato e quindi sono coperti da segreto istruttori. " La notizia dell' apertura di un' indagine relativa agli effetti sulla salute prodotti dal cantiere Tav è positiva ­ d i c h i a r a ­ . D a t e m p o denunciamo l a d e v a s t a z i o n e a m b i e n t a l e e i p o s s i b i l i e f f e t t i negativisullasalutepubblicae di chi vi lavora". © RIPRODUZIONE RISERVATA.

» ANDREA GIAMBARTOLOMEI

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24 giugno 2015 Pagina 24

La Repubblica Salute e Sanità

L' INTERVISTA/BEATRICE LORENZIN.

"Basta falsi miti sui piatti proteici" «VANNO smantellati i falsi miti sulle diete i p e r p r o t e i c h e » . I l ministro d e l l a Salute Beatrice Lorenzin invita all' ascolto degli esperti di nutrizione e promette di impegnarsi nell' aumentare l' informazione sulle qualità della dieta mediterranea. Le diete senza carboidrati sono sempre di più, c' è il rischio che si perda la consapevolezza della qualità della dieta mediterranea? «Purtroppo sì. Siamo il Paese con la tradizione culinaria migliore ma rischiamo di dissipare il nostro patrimonio. Le diete iperproteiche fanno dimagrire ma provocano uno scompenso generale, come ci dicono i nutrizionisti. Quella mediterranea è bilanciata, ricca di fibre, vitamine, pesce, verdure e legumi». Come pensate di intervenire? «Organizziamo campagne di comunicazione e di sensibilizzazione, che devono riguardare tutte le fasi della vita. Bisogna partire dalla prima infanzia, anzi dalla gravidanza. La salute della madre è importante per quella del bambino, e dipende anche da quello che mangia. Bisogna prevenire il diabete gestazionale e l' obesità infantile, promuovere l' allattamento al seno, cosa che deve essere fatta senza demonizzare chi il latte non ce l' ha». E le scuole? «Lì la situazione è già a posto, perché ci sono linee guida su quale alimentazione seguire. Quasi ovunque si rispettano i principi della dieta mediterranea, c' è da lavorare su alcune eccezioni. La scuola è molto importante, anche per un altro motivo». Quale? «Gli studenti quando tornano a casa possono "insegnare" anche ai genitori l' importanza dello stile alimentare corretto. Dei cibi freschi, della filiera corta. E poi se diamo ai bambini una corretta alimentazione, come ci dicono i medici, quando cresceranno svilupperanno, ad esempio, meno sindromi metaboliche e problemi cardiovascolari, che hanno un impatto altissimo dal punto di vista economico sul sistema sanitario». L' Expo è utile per diffondere queste informazioni? «Stiamo lavorando proprio con le scuole nel Padiglione Italia. A fine ottobre, il 27 e il 28, arriveranno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 24 <­­ Segue

La Repubblica Salute e Sanità

ministri della Salute e rappresentanti di 14 Paesi per una grande conferenza sulla nutrizione. E noi punteremo sulla bontà del nostro modello mediterraneo». (mi.bo. ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Vogliamo aumentare l' informazione sulla qualità dei nostri cibi con campagne dirette a tutte le fasi della vita IL MINISTRO Beatrice Lorenzin, ministro della Salute.

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24 giugno 2015 Pagina 12

La Repubblica Salute e Sanità

"Debito esagerato va tagliato subito o niente intesa" DAL NOSTRO INVIATO ATENE. Parola d' ordine: serrare le fila. Con un' avvertenza: «Se non ci sarà una soluzione sul debito chiara, qualsiasi intesa sarà incompleta e difficile da far passare in Parlamento» come confida Vassilis Primikiris, uno dei nomi storici della Piattaforma di sinistra, l' ala più radicale di Syriza che con i suoi 30­40 voti in aula sarà decisiva per dare il via libera al compromesso con i creditori. Alexis Mitropoleous, vostro speaker alla Camera, ha detto che questo accordo, così com' è, non si può votare. E' d' accordo? «Queste dichiarazioni a caldo non mi sono piaciute. Non è il momento di aver premura e di peccare di protagonismo. Siamo un partito dialettico. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi decisionali e discuteremo lì, non in televisione ». Ma le piace o no la proposta Tsipras? «Sarà decisivo capire quali aperture faranno i creditori sul nostro debito. Oggi è insostenibile. Se non accettano di tagliarlo subito non risolviamo i problemi della Grecia. E quando dico subito dico che bisogna intervenire con decisione, non con ristrutturazioni soft che spostano solo un po' più in là le scadenze. Non possiamo scaricare sulle prossime generazioni i debiti che abbiamo fatto noi». I documenti in discussione a Bruxelles rispettano le vostre promesse elettorali? «In un negoziato con due parti sedute al tavolo è sempre difficile portare a casa tutto quello che vuoi. Certo, ci sono alcuni capitoli della possibile intesa su cui dovremo discutere. Non mi piace ad esempio che l' Iva su alcuni beni di prima necessità, anche alimentari, salga al 13%. E anche gli 1,8 miliardi che andranno recuperati da nuove tasse voglio capire bene da dove arriveranno». Le pensioni più basse però sembrano salve «Sì. Ma anche qui ci sono molte cose da chiarire. L' aumento dei contributi sanitari e previdenziali a carico dei lavoratori non è indifferente. Su una pensione di mille euro significa 80 euro in più di spese al mese. Cifra che moltiplicata per 12 mesi è una bella somma». To Potami, Pasok e Nea Demokratia sono pronti a votare l' accordo, tappando il buco in caso di defezioni dell' ala più radicale di Syriza. Cosa ne pensa? «Noi discuteremo. Poi decideremo cosa votare. Certo non sarà una scelta facile. Da una parte abbiamo il primo governo di sinistra nella storia del paese e sarebbe un peccato fare harakiri affondandolo. Dall' altra dobbiamo capire fino a che punto si può spingere un compromesso. Dubito che il premier possa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 12 <­­ Segue

La Repubblica Salute e Sanità

permettersi di far passare il compromesso senza i nostri voti e con quelli dell' opposizione. Significherebbe che la maggioranza non c' è più. E che si dovrebbe andare ad elezioni». (e.l.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA PRIMIKIRIS (SYRIZA) Abbiamo il primo governo di sinistra della storia del Paese Sarebbe un peccato fare harakiri.

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24 giugno 2015 Pagina 38

La Stampa Salute e Sanità

L' inchiesta penale sull' accesso al Sofosbuvir.

"Il superfarmaco contro l' epatite C in India costa 1 dollaro" La procura: perché in Italia il prezzo è di 45 mila euro? Pe r l' Ufficio brevetti di Nuova Delhi, il Sofosbuvir, il «superfarmaco» contro l' epatite C, non è sufficientemente innovativo: questo è il motivo per cui ha respinto nei mesi scorsi la richiesta di brevetto della azienda farmaceutica Gilead. E così, in India, il farmaco è stato prodotto come generico abbattendo i costi. Il risultato è che viene venduta al prezzo di un dollaro la stessa compressa che negli Stati Uniti viene venduta a mille dollari, in Italia a 600 euro. È questo uno degli aspetti su cui si sta concentrando l' inchiesta aperta nei mesi scorsi dalla procura di Torino, in seguito alla difficoltà ad accedere alle cure da parte di molti pazienti, nonostante la delibera dell' Aifa, l' Agenzia nazionale per il farmaco, che l' ha inserito nell' elenco delle priorità delle cure gratis. L' indagine Il pm Raffaele Guariniello ipotizza i reati di omicidio colposo, lesioni colpose e omissione di cure per i casi di malati che in Piemonte non hanno avuto accesso alla cura: 24 i decessi su cui si stanno concentrando gli accertamenti per capire se esiste un nesso di causa tra il mancato trattamento e la morte. L' inchiesta è a carico di ignoti: anche perché, in questa fase, l' obiettivo dei magistrati e dei carabinieri del Nas, è soprattutto quello di dare risposte alle innumerevoli domande che il farmaco ha già sollevato in tutto il mondo e quelle nuove che emergono ogni volta che viene ascoltato un nuovo testimone. Circostanza da chiarire, ad esempio, è perché in pochi mesi ­ dopo l' introduzione del Sofosbuvir (il cui nome commerciale è Savoldi) tra i farmaci rimborsabili dal sistema sanitario nazionale ­ siano stati immessi sul mercato altri sei farmaci analoghi. A parte l' Harvoni, prodotto dalla Gilead stessa, che risulterebbe più efficace e pure più caro, sono entrati nel regime di rimborsabilità anche medicinali più economici, come il Viekirax e l' Exviera, prodotti dalla Abbvie. Spesso si tratta di farmaci da usare in combinazione: ma anche in questo caso risulterebbero più economici rispetto ai 45 mila euro a trattamento del Sofosbuvir. Il costo della speranza Anche Luca Pani, direttore generale dell' Aifa, ha recentemente sottolineato che «parlare oggi del Sofosbuvir come "il farmaco" per l' Epatite C è già obsoleto», sottolineando che per inquadrare il significato delle nuove terapie dell' epatite C bisogna considerare la progressiva Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 38 <­­ Segue

La Stampa Salute e Sanità

introduzione di più principi terapeutici e la conoscenza della malattia di fegato e dell' impatto che ha su questa l' eradicazione dell' infezione. E questo aspetto porta a un altro punto che sta approfondendo la procura di Torino: quella che viene pagato 45 mila euro a trattamento è una speranza, una «presunzione di guarigione», non una certezza. I dati eccezionali dell' efficacia del farmaco, infatti, secondo quanto gli esperti ascoltati da Guariniello hanno riferito, non sono confermati sul lungo termine. L' eradicazione del virus è stata osservata nel periodo del trattamento e in quello successivo: ma questo non significa che non possa rimanere latente e riprendere a replicarsi successivamente. La Campagna Indagini e polemiche hanno certamente avuto l' effetto di accendere i riflettori su una malattia diffusa ma di cui si parla poco. Proprio in questi giorni è partita una campagna di informazione supportata dal Ministero della Salute, «Una malattia con la C» ­ negli spot in televisione, una bambina parla del padre che è malato ma non deve stare a letto. Una ricerca rivela che 2 italiani su 3 sanno poco o nulla del virus e il 91% non sa che la malattia si manifesta senza sintomi evidenti.

PAOLA ITALIANO

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24 giugno 2015 Pagina 2

Corriere della Sera Salute e Sanità

«Compromesso senza coraggio sulla sanità Premiata la fedeltà politica più del merito» Il pd Alfieri: a Maroni interessano solo i titoli di giornale, ignorati i cittadini. Sulla scrivania di Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito democratico, ci sono due pile di fogli: «Questa è la delibera uscita dalla giunta di gennaio ed è di 121 articoli ­ dice indicando un corposo dossier ­. Mentre qui c' è il testo approvato lunedì in Commissione ed è appena di 30 articoli. Non è una vera riforma della Sanità, anche se il centrodestra la vuole spacciare per tale. Per tenere insieme la sua traballante maggioranza, il governatore Roberto Maroni accetta un compromesso al ribasso». Alfieri, 43 anni, la stessa città d' origine di Maroni (Varese) e al Pirellone dal 2010, si è sempre contraddistinto per i toni pacati e la capacità di mediazione, ma stavolta è davvero arrabbiato. È nervoso perché il centrodestra si è ricompattato ed è riuscito a sorpresa ad approvare il testo elaborato da Fabio Rizzi (Lega) e Angelo Capelli (Nuovo Centrodestra), tagliando fuori l' opposizione dal dibattito? «Il problema è che Maroni non vuole una vera riforma, ma un titolo di giornale. A qualsiasi costo». Ma la riforma Rizzi­Capelli rivede integralmente il sistema dell' offerta di cure mediche. In nome di una maggiore integrazione tra l' ospedale e il territorio. «Viene rivista la governance del sistema sanitario, ma il cittadino resterà ancora solo nelle scelte. È un' operazione fatta senza coraggio». Sono accuse che vanno motivate. «Per scegliere chi deve guidare gli ospedali e le nuove Asl resta un sistema che premia più la fedeltà politica che il merito. Anche qui le nostre richieste non sono state ascoltate». Ma magari grazie alla nuova riforma il cittadino che esce dall' ospedale avrà più facilità a continuare, se necessarie, le cure sotto casa. «È fumo negli occhi. Le criticità di un modello che risale a quasi vent' anni fa e che è stato travolto dalle inchieste giudiziarie non vengono affrontate. Non ci sono neppure le condizioni per abbattere le liste d' attesa». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 2 <­­ Segue

Corriere della Sera Salute e Sanità

La riorganizzazione degli ospedali ci sarà? «Assisteremo più che altro all' ennesimo risiko. È sbagliato pensare di riorganizzare la rete di assistenza senza coinvolgere gli amministratori locali. Non vorrei che fosse perché 11 capoluoghi su 12 ora sono in mano al centrosinistra. È un grosso errore. Non viene fatto l' interesse dei cittadini». Per lo meno nasce un' Agenzia dei controlli. «Ma non sarà né libera né indipendente. L' agenzia dei controlli prevista dal testo Rizzi­Capelli non avrà il potere di agire direttamente sugli ospedali e i suoi componenti saranno nominati ancora una volta dalla giunta». E il rapporto tra ospedali pubblici e privati? Sono messi ancora una volta sullo stesso piano in nome della libertà di scelta del cittadino. «Anche qui Maroni non ha avuto coraggio». Cosa manca ancora? «Salute mentale, dipendenze, rapporto tra università e ospedali, cure ai pazienti più fragili, prevenzione. Niente di tutto ciò viene modificato né migliorato». Come vi batterete in aula? «L' opposizione, compresi Movimento 5 Stelle e Lista Ambrosoli, sarà compatta. Non lasceremo nulla di intentato. Vogliamo dare voce a tutti quelli che sono intervenuti in commissione Sanità e non sono stati ascoltati, al contrario di quanto aveva promesso Maroni». @SimonaRavizza.

@SimonaRavizza

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23 giugno 2015

ilcentro.it Salute e Sanità

«Difendiamo l' ospedale: pronti alla battaglia» D' Ignazio, Gatti e Di Dalmazio temono scelte "pescarocentriche" e ulteriori tagli di una Regione «che penalizza la nostra Asl, anche per il personale» TERAMO. Nuova rete ospedaliera: un deciso stop a decisioni prese «con scopi elettoralistici» arriva da tre consiglieri regionali d' opposizione. Giorgio D' Ignazio (Ncd), Paolo Gatti (Forza Italia), Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro), con diverse sfumature, ritengono che l' ospedale di Teramo debba avere uno degli ospedali di secondo livello che i nuovi standard del decreto Lorenzin assegnano all' Abruzzo. «Non si può per motivi elettoralistici potenziare alcune realtà territoriali d' Abruzzo, che comunque meritano attenzione, a scapito del territorio teramano», attacca D' Ignazio, «che prima ha pagato una super­rappresentatività, per cui non si poteva fare niente altrimenti piovevano accuse. E ora che Teramo città non ha consiglieri di maggioranza siamo esposti alla devastazione. Il Mazzini va potenziato e l' ospedale d i Giulianova va costruito ex novo. Il nostro territorio non si tocca, ma si potenzia, sia sotto i l p r o f i l o sanitario c h e s o c i o ­sanitario. A d esempio è uno scandalo mondiale che al centro iperbarico abbiano ricostruito sale nuove e i nostri pazienti per le terapie iperbariche debbano andare a Larino. Il territorio teramano è complesso, va da Martinsicuro a Valle Castellana, da Silvi a Castiglione. Non si può pensare che sia uguale a Pescara». D' Ignazio è battagliero: accetta l' invito del tribunale per i diritti del malato per cui politici e amministratori devono far fronte comune a difesa della sanità teramana. «Ci dobbiamo unire tutti. La politica teramana deve tornare alle battaglie senza paura, come fanno in altre realtà. Stanno spogliando gli ospedali periferici: la colpa non è del direttore generale ma della politica», conclude. Gatti sottolinea che la maggioranza ha la responsabilità «di mettere in campo un' idea su quel che è la sanità. Sono state promesse coccole ai pazienti ma non vediamo miglioramenti. Il decreto sugli standard pone questioni molto serie, si dovranno fare scelte intelligenti ma anche dolorose, stiamo a vedere quale sarà la piattaforma. Fin d' ora vogliamo dire che l' Abruzzo è formato da quattro province, se a qualcuno viene in mente che sia pescarocentrico, lo sconsigliamo di procedere. Non faremo una difesa d' ufficio provincialista, ma una difesa ragionata di strutture ­ ad esempio cardiochirurgia, ma ce ne sono tanti altri ­ che sono punto di riferimento del centro­sud da più di 30 anni. In base ai parametri ci sembra ci siano le condizioni oggettive perchè il Mazzini sia di secondo livello. Ora siamo in una condizione in cui la Asl, nonostante sia ragionieristicamente virtuosa, viene penalizzata dalle scelte ragionieristiche della Regione. Saremo sentinelle molto attente e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

ilcentro.it Salute e Sanità

severe».«Teramo ha le eccellenze e ha dimostrato di saper fare sanità, tanto da avere un ospedale di secondo livello», incalza Di Dalmazio, «A questo si aggiunge la confinanza con le Marche, verso cui possiamo diventare attrattivi, ribaltando la mobilità passiva. Non è una battaglia campanilista, ma semplicemente la difesa di reparti con una tradizione straordinaria. Non dimentichiamo che nel primo piano Chiodi­Baraldi Teramo era uno dei super hub. Deve però essere una battaglia di sistema, comune a tutte le istituzioni e alla classe dirigente. Noi ci siamo, ma una parte importante la devono fare le forze politiche di maggioranza in Regione. E il bacino pescarese pare che sia l' unico che interessi a questa amministrazione regionale: c' è una attenzione scarsa per il Teramano. Non vorremmo che non assegnare personale sufficiente alla Asl possa essere una strategia per indebolire i nostri reparti».©RIPRODUZIONE RISERVATA.

di Antonella Formisani

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24 giugno 2015 Pagina 18

Avvenire Salute e Sanità

Sanità.

Airtum, il registro dei malati di cancro Un Registro nazionale di cruciale importanza per sopperire a un' annosa lacuna legislativa. In nessuna struttura ospedaliera italiana, pubblica o privata, c' è infatti l' obbligo di archiviare i dati relativi, nella fattispecie, alla diagnosi e alla cura dei tumori. Se si vuole sorvegliare l' andamento della patologia oncologica occorre quindi che qualcuno si assuma il compito di andare a ricercare le informazioni, le codifichi, le archivi e le renda disponibili per studi e ricerche. È quanto fa dal 1996 l' Airtum Onlus (dal 2006 nuovo nome dell' Airt), l' Associazione italiana registri tumori con 43 registri che seguono circa 28 milioni di italiani, corrispondenti al 47% della popolazione. Nel sito dell' Associazione (www.registritumori. it), spiega il segretario nazionale dell' Airtum, Emanuele Crocetti, «si trovano tutte le informazioni sulle attività dei registri tumori italiani: come funzionano, chi li finanzia, cosa producono, a quali progetti partecipano e come informano i cittadini». Questi dati sono essenziali per la ricerca sulle cause del cancro, per la valutazione dei trattamenti più efficaci, per la progettazione di interventi di prevenzione e per la programmazione delle spese sanitarie. A questo scopo, «l' Airtum ­ sottolinea Crocetti ­ elabora le statistiche più aggiornate sulla diffusione dei tumori su base di popolazione in termini di incidenza, prevalenza, sopravvivenza, mortalità e andamenti temporali». Un esempio di questi dati statistici elaborati dall' Airtum era stato riportato da Avvenire lo scorso 1 aprile e riguardava le percentuali di guarigione in oncologia a 5 anni dalla diagnosi tumorale (riferite al 2013) con utilizzo della sola terapia clinica farmacologica prevista dall' ordinamento sanitario nazionale. Risultava una guarigione del 63% tra le donne e del 55% tra gli uomini. Nell' articolo veniva poi riportato un dato fornito dal dottor Nicola Limardo secondo il quale a un campione di 185 malati oncologici (curati con la normale terapia clinica farmacologica prevista dal Ministero della Salute) era stata aggiunta sotto al letto la brevettata stuoia anti­radiazioni Geoprotex. I risultati dichiarati da Limardo relativi al suo campione davano una percentuale di guarigione del 90% tra le donne e dell' 85% tra gli uomini. A questo riguardo però, precisa Crocetti, declinando ogni responsabilità da parte dell' Associazione italiana registri tumori, «Airtum non ha alcun rapporto con la ricerca che viene menzionata, né era a conoscenza della stessa prima della pubblicazione dell' articolo su Avvenire ». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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23 giugno 2015

lanuovasardegna.it Salute e Sanità

Appello al ministro: sblocchi la legge per i test sugli animali Prima firmataria è il rettore di Cagliari Maria Del Zompo La Lav: «Modello di ricerca vecchio e fallimentare» CAGLIARI. Ricerca biomedica e sperimentazioni sugli animali: dal mondo dei ricercatori sale la richiesta di recepire una volta per tutte la normativa europea che disciplina il settore affinché alla ricerca italiana siano restituite parti opportunità, dal mondo che combatte la vivisezione degli animali sale una richiesta uguale e contraria perché in Italia la ricerca è «basata sull' obsoleto e antiscientifico modello animale». Posizioni inconciliabili, su una questione di civiltà per la quale si fatica da un lato a credere che i ricercatori siano vivisezionisti convinti, dall' altra che gli animalisti non abbiano a cuore gli scopi ultimi della ricerca biomedica. L' appello. La nuova polemica nasce da un documento i n v i a t o a l ministro d e l l a Salute Beatrice Lorenzin da docenti e ricercatori di tutta Italia, di cui la prima firmataria è il rettore dell' università di Cagliari Maria Del Zompo, con lei anche il direttore dell' Istituto Mario Negri Silvio Garattini e il direttore dell' Istituto italiano di tecnologia Fabio Benfenati. Cosa chiedono gli scienziati della biomedicina italiana? Di rivedere il decreto legislativo 26 del 2014 che detta linee guida quasi "punitive" per la ricerca diversamente da quanto succede nel resto d' Europa. In particolare: «... il decreto legislativo prevede che il Ministero autorizzi ogni progetto entro 40 giorni dalla domanda, mentre i tempi di attesa risultano oggi mediamente pari a cento giorni lavorativi». Nell' appello si contestano anche «le linee guida di applicazione del decreto legislativo, che hanno introdotto condizioni ulteriori e più stringenti per ottenere le autorizzazioni amministrative... viene contestata in modo particolare l' incompatibilità, definita dagli studiosi irragionevole, tra i ruoli di responsabile del progetto di ricerca e di responsabile del benessere degli animali e di veterinario designato. Le linee guida compromettono la prosecuzione e lo sviluppo della nostra attività di ricerca, anche e proprio nei settori della salute e del benessere per gli esseri umani e gli animali». La Lav. La Lav, lega antivivisezione, risponde in modo articolato: «...Quello che la lettera al ministro non dice, è che allo scadere dei 40 giorni per l' autorizzazione delle procedure, il progetto viene automaticamente autorizzato, lasciando il sistema di controllo e il principio di trasparenza nella ricerca per la salute umana, in un pericoloso meccanismo di silenzio­assenso... L' appello rivolto al ministro della Salute da alcuni ricercatori italiani affinché garantisca tempi brevi per le procedure di approvazione di sperimentazioni che prevedono l' uso di animali è l' ennesimo tentativo di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

lanuovasardegna.it Salute e Sanità

lamentare restrizioni che nella realtà non esistono». La Lav sottolinea che sono ancora troppi gli animali utilizzati (oltre due milioni l' anno) «numeri ancora alti, visto il quadro scientifico e legislativo europeo che prevede la promozione dei metodi alternativi alla sperimentazione animale». Manuela Kuan, biologa e responsabile Lav vivisezione: «L' impegno delle istituzioni verso la riduzione e la sostituzione degli animali nella ricerca rimane solo sulla carta. Principi che non vengono ascoltati per la mancanza di formazione, gap culturale e interessi economici, lasciando il nostro Paese ancorato a un modello fallimentare, risalente alla fine dell' 800». Il rettore. Il rettore Maria Del Zompo: «La ricerca con simulatori e sistemi cellulari è già avanzatissima, siamo i primi a non voler usare gli animali, non accettiamo di passare per quelli che non amano gli animali. Non agiamo contro gli animali: è che a seconda del modello di malattia non abbiamo ancora trovato il modo di sostituire le risposte che ci danno gli organismi viventi». (a.s)

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23 giugno 2015 Pagina 9

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

C. 81 (cfr scheda Comitato e Tavolo art. 22 legge 102/2009) C. C. 81 (cfr scheda Comitato e Tavolo art. 22 legge 102/2009) C. 82 ­ Approvazione Piano per accesso al maggior finanziamento ­ Modalità erogazione quote premiali ­ Erogazione con le modalità della legge 189/2008 e 2/2009: delibere del Consiglio dei ministri C. 83 (cfr Scheda Stem) Nomina ex articolo 120 della Costituzione del presidente della Regione quale commissario ad ­acta ­ Inadempienza attuazione piano ­ Accertamento da parte dei Tavoli C. 84 ­ Mancata attuazione del Piano da parte del commissario ad ­acta accertamento in sede di verifica del Tavolo e del Comitato. (cfr nomina ex art. 120 della Costituzione commissari per l' attuazione degli atti indicati nel Piano) C. 85,86 e 87­ Piani in corso C. 98 ­ Anticipazione di 1.000 milioni di euro per estinzione debiti sanitari al 31 dicembre 2005.

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23 giugno 2015 Pagina 6

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Pronto l' accordo che rivede i criteri per l' accesso ale risorse per mense e formazione.

Celiachia, chi accede ai fondi Aggiornato il testo fermo al 2006 ­ Criteri anti ­corruzione in pista. Una relazione annuale da trasmettere al ministero della Salute, che certifichi il numero dei soggetti celiaci per Regione e Provincia autonoma, il numero delle mense ospedaliere, scolastiche e pubbliche che erogano pasti senza glutine, il numero dei corsi di formazione sulla celia chia rivolti agli operatori del settore alimentare. E ancora: parametri ben precisi per l' assegnazione delle risorse, che saranno erogate per il 60% in relazione al numero dei soggetti celiaci registrati dai dati forniti dalle Regioni e per il 40% sulla base del numero di mense che preparano pasti per celiaci. Sono questi i principali criteri inseriti nello schema di accordo trasmesso dal ministero della Salute alle Regioni, che aggiorna il precedente provvedimento del Dicastero fermo al 16 marzo 2006, prima attuazione degli articoli 4 e 5 della legge 123/2005. La stessa legge assegnava 3,15 milioni per l' erogazione di pasti senza glutine nelle mense e 610mila euro all' attività formativa. Attività che d' ora in poi andrà certificata dai servizi Sian dei Dipartimenti prevenzione. La premessa all' intero documento che aggiorna il precedente del 2006, è contenuta nell' appunto trasmesso alla ministra della Salute, Lorenzin, dalla Dg per l' Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione. Dove si legge che i componenti del Gruppo di lavoro sulla celiachia attivo dal 31 ottobre 2014 hanno ritenuto di apportare modifiche «con riferimento anche ai principi enunciati dalla legge 190/2012, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell' illegalità nella pubblica amministrazione e norme connesse». Da qui la scelta del Gruppo di lavoro di: stabilire nuo vi criteri di ripartizione dei fondi sulla base degli ultimi interventi normativi in materia di tagli alla spesa pubblica e «sulla necessità di un adeguamento in base all' esperienza maturata dei criteri premianti»; definire i ruoli delle autorità competenti coinvolte in attuazione del principio di leale collaborazione, «al fine di meglio coordinare l' esercizio delle rispettive competenze e svolgere le attività di interesse comune nel modo più trasparente e corretto possibile». Mentre la Relazione annuale ­ prevista già dalla legge 123 ­ darà il polso della situazione di un fenomeno in crescita, formazione degli operatori e certezza sui numeri (di celiaci e strutture che provvedono ai pasti) sono i due parametri inseriti nel nuovo testo, sotteso dall' esigenza di fare i conti con la «vigente disponibilità finanziaria nel bilancio dello Stato». Nel dettaglio, cambiano le assegnazioni: come detto le risorse per la somministrazione dei pasti sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 Pagina 6 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

erogate per il 60% in relazione al numero dei soggetti affetti da celiachia e per il restante 40% sulla base del numero di strutture che erogano pasti per celiaci sul territorio regionale (fino a oggi il criterio e 50%­50%). Il fondo per la formazione si articola invece su 5 direttrici (a ciascuno il 20%): numero totale di corsi di formazione, totale dei partecipanti, quota inversamente proporzionale al numero di partecipanti per corso, quota sulla base del numero di ore di corso seguito da ogni partecipante, ore di pratica svolte da ogni partecipante.

BARBARA GOBBI

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23 giugno 2015 Pagina 6

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

MINISTERO DELLA SALUTE.

Certificati medici sportivi: gli ultimi chiarimenti Il ministero della Salute ha pubblicato una nota esplicativa delle "Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l' attività sportiva non agonistica", emanate con decreto dell' 8 agosto 2014. La nota fa il punto sulle numerose richieste di chiarimenti sulla sussistenza o meno dell' obbligo della certificazione per coloro che svolgono attività sportive non agonistiche organizzate dal Coni, da società sportive affiliate alle Federazioni nazionali, alle discipline associate e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. Il ministero ribadisce che non sussiste obbli go di certificazione per chi esercita attività ludico ­ motoria. La nota specifica che per «coloro» si intendono le «persone fisiche tesserate» e che le «definizioni riguardano esclusivamente i tesserati in Italia». Tesseramenti: il Coni chiarirà entro ottobre. Spetterà poi al Coni fornire indicazioni entro fine ottobre per distinguere tra le diverse tipologie di tesseramento, in modo da limitare l' obbligo di certificazione ai «tesserati che svolgono attività sportive regolamentate» ed esonerare i tesserati «che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico» e quel li che «non svolgono alcuna attività sportiva». Ricordiamo che le attività sportive non agonistiche sono quelle praticate da: alunni che svolgono attività fisico ­sportive organizzate dalle scuole in ambito parascolastico; chi svolge attività organizzate dal Coni, da società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, alle discipline associate, agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, che non siano considerati atleti agonisti (Dm 18 febbraio 1982); chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale.

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23 giugno 2015 Pagina 13

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

TOSCANA/ Bolettini meteo e consigli agli utenti: la Regione ha rifinanziato il servizio Cibic.

Che tempo farà per la salute Informazioni utili a programmare l' assistenza sanitaria e ospedaliera. Bollettini giornalieri e orari, informazioni ai cittadini e supporto ai servizi sanitari locali sulla possibile insorgenza di patologie determinate dalle condizioni ambientali, eventi metereologici e variabili, a partire dalle ondate di calore e di freddo: prosegue in Toscana il "Laboratorio MeteoSalute". Il progetto, avviato nel 2005 e realizzato dal Centro interdipartimentale di bioclimatologia dell' Università degli Studi di Firenze (Cibic), con la collaborazione dell' Istituto di Biometeorologia del Cnr di Firenze e il Consorzio Lamma (Laboratorio di Meteorologia e Modellistica ambientale), è stato recentemente confermato e rifinanziato dalla Regione Toscana. I centri coinvolti, unendo dati diversi tra loro, definiscono le relazioni fra condizioni meteorologiche e stato di salute della popolazione e giornalmente indicano al cittadino, con map pee simboli colorati, se in un determinato territorio si potranno verificare disagi, se ci sarà benessere o rischi, descrivendo ­ con previsioni meteo a 3 giorni, a 60 ore e a 48 ore ­anche il livello minimo di vestiario necessario per mantenere il proprio organismo in uno stato di comfort termico. Informazioni utili che per il Ssr si traducono in una vera e propria razio nalizzazione dell' assistenza sanitaria e ospedaliera. Il servizio, oltre ad avvertire i cittadini di possibili rischi e a fornire servizi di allerta delle ondate di caldo e freddo ­ prevenendo possibili rischi e quindi il ricorso ai servizi sanitari ­ consente all' assistenza sanitaria di organizzarsi di conseguenza con la distribuzione del lavoro, la disponibilità di posti letto, turni di ferie per il personale e approvvigionamento materiali. Inoltre, vengono informate le professioni socio ­sanitarie interessate come medici di medicina generale, medici dell' emergenza sanitaria, dirigenti ospedalieri, circa la presenza di condizioni climatiche e am bientali sfavorevoli che possono determinare un picco di ricoveri per specifiche patologie o un aumento dei tassi di mortalità. Grazie a un accesso riservato al servizio, il personale sanitario ottiene informazioni dettagliate via internet e posta elettronica. Il servizio del Cibic, quindi, non è una semplice indicazione meteo, ma ­ considerando le variazioni climatiche rispetto al giorno precedente, rispetto al giorno stesso e rispetto alla media climatologica del periodo prende in esame temperatura, vento, pressione e il loro effetto, controlla la presenza di particolari tipi di tempo legati al passaggio di specifiche masse d' aria e li relaziona a modelli di bilancio energetico per il corpo umano in grado di definire la temperatura di superficie da associare allo stato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 Pagina 13 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

sanitario del soggetto. Grazie a questo sistema e al progetto "Laboratorio MeteoSalute", in Toscana in base alle condizioni climatiche è possibile conoscere e quantificare disagio, benessere o rischio della popolazione allertandola e preparando per ogni evenienza il Sistema sanitario.

ROBERTO TATULLI

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23 giugno 2015

ilcentro.it Salute e Sanità

Cibo e farmaci? Ecco chi li porta Le attività gestite dalla coop Asso per fare fronte alle necessità della terza età. PESCARA. Anche quest' estate è attivo a Pescara il sistema di allarme "ondate di calore", i cui obiettivi sono quelli di prevedere, sorvegliare e prevenire gli effetti sulla salute della popolazione vulnerabile causati dalle condizioni climatiche estreme. Il sistema, coordinato a livello nazionale dal ministero della Salute in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, consiste nell' elaborazione quotidiana e nella diffusione del bollettino meteorologico contenente i livelli di rischio previsti a 24, 48 e 72 ore con i relativi piani di intervento.Il Comune ha predisposto un programma di azioni dedicate ad anziani che vivono da soli o in coppia con altro anziano, lontani da un contesto familiare di riferimento, in condizioni di salute o economiche precari, tali da renderli particolarmente vulnerabili nelle giornate estive in cui fattori climatici e sociali, quale lo svuotarsi della città per le ferie o per il mare, aumentano le situazioni di rischio e di disagio.Le coop. Avvalendosi della collaborazione delle cooperative che gestiscono i quattro centri sociali per anziani del territorio, saranno attuati programmi di attività ricreative e di socializzazione, nonché saranno garantiti dalle stesse cooperative, una serie di servizi alla persona: 1) controllo telefonico per il mantenimento dello stato di benessere, non solo degli anziani assistiti dal Comune in regime di assistenza domiciliare, residenti nella circoscrizione di riferimento dello stesso centro sociale, ma anche a carattere aggiuntivo; 2) informazioni telefoniche inerenti farmacie di turno, orari dei trasporti pubblici, treni e diffusione di campagna informativa.I servizi. Inoltre, mediante le attività del Centro operativo sociale, gestito dall' associazione Asso, saranno assicurati i seguenti servizi: 1) l' attivazione di una centrale telefonica su numero fisso 085.61899 , tutti i giorni, compreso i festivi dalle 8 alle 20 e, per le emergenze di particolare gravità, con trasferimento di chiamata anche oltre tale orario; 2) l' ascolto telefonico di emergenza per l' individuazione del bisogno e di primo contatto per eventuale accompagnamento ai servizi o rinvio ai servizi sociali dell' Ente; 3) prima presa in carico del soggetto e conseguente invio ai servizi del territorio; 4) sostegno domiciliare di emergenza per assistenza ad anziani, inabili e persone sole; 5) disbrigo di pratiche amministrative e no (per visite mediche, burocratiche, informazioni su documenti), connesse con eventuali situazioni patologiche e no; 6) azioni per l' emergenza alimentare e per beni di prima necessità; 7) consegna a domicilio di medicinali, viveri, beni di prima necessità; 8) accompagnamento sul territorio in strutture e servizi nel territorio cittadino per visite mediche, terapie riabilitative e per attività di socializzazione dei centri sociali e diurni; 9) collaborazione con la Asl e associazioni del privato sociale a fronte di situazioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

ilcentro.it Salute e Sanità

di particolare disagio degli utenti; 10) collaborazione alle attività di coordinamento, verifica e valutazione previste dall' Ente.

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24 giugno 2015 Pagina 31

Il Giornale Salute e Sanità

NETWORK.

Dalla razionalizzazione del 118 vantaggi per la rete trapianti RACCOMANDAZIONI Da utilizzare contenitori specifici che mantengano le temperature stabili NETWORK Struttura sempre più interconnessa e sinergica sul territorio Il trasporto di organi, di equipe mediche e talvolta anche di pazienti in attesa di un nuovo cuore è un' attività che richiede rapidità, sicurezza e tracciabilità. Standard e rete: sono le due parole chiave per offrire a tutti i cittadini ­ attraverso il sistema 118 ­ le stesse opportunità nel trasporto sanitario, ma sono anche i pre­requisiti per migliorare, non solo la tempestività e la qualità dei soccorsi o dei trasferimenti interospedalieri, ma anche per rendere più efficiente la logistica degli organi destinati ai trapianti. Un' attività che talvolta si accompagna a quella dello spostamento delle persone che devono ricevere nuovi organi. Di questi temi si è discusso alla fine di aprile a un convegno organizzato a Briosco, una cittadina nella provincia di Monza e Brianza. Un evento promosso dall' Associazione di iniziativa parlamentare e legislativa per la salute e la prevenzione con il contributo non condizionante di Avionord, una compagnia aerea milanese qualificata per il trasporto di organi e relative equipe mediche. A discutere intorno al tavolo, c' erano responsabili dei servizi 118 di diverse regioni, medici e politici impegnati in vario modo sui temi della sanità. Da tutti un giudizio positivo su come, nel giro di poco più di due decenni, il 118 si sia trasformato da una somma di sistemi con risorse e procedure disomogenee ­ perfino tra province di una stessa regione ­ in un servizio sempre più interconnesso e sinergico su dimensione nazionale. «Un' ulteriore riorganizzazione e un nuovo miglioramento del servizio ­ ha fatto notare Alberto Zoli, direttore generale Areu (Azienda regionale emergenza urgenza di Regione Lombardia) ­ ha fatto seguito all' ampliamento all' area sanitaria del numero unico d' emergenza europeo 112». Oggi il 112 può essere utilizzato per qualsiasi richiesta di intervento o informazioni: è l' operatore a indirizzare la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 31 <­­ Segue

Il Giornale Salute e Sanità

chiamata alla forza dell' ordine o al servizio di soccorso più competente: per esempio al 118. Sempre Zoli, infine, ha fatto notare come, nel corso degli anni, il servizio 118 abbia aumentato il proprio ruolo nella rete trapiantologica, spesso coinvolgendo nelle missioni altre forze, come polizia o carabinieri. «Il 118 ­ ha precisato ­ è innanzitutto logistica». Rapidità, collaborazione, sicurezza, ma allo stesso tempo anche efficienza, sono qualità che devono connotare il trasporto degli organi, dei tessuti, delle equipe mediche e a volte dei pazienti. «Perché ­ ha chiesto Alessandro Nanni Costa, direttore generale del Centro nazionale trapianti ­ il trasporto è così importante nell' attività trapiantologica? Perché molto spesso le persone in attesa di organi e i loro donatori si trovano in ospedali, città o addirittura regioni o nazioni diverse. A ciò si aggiunge il fatto che tutto il ciclo espianto­trapianto deve svolgersi nell' arco di 12­24 ore e arriva a coinvolgere fino a 30 o 40 equipe differenti». Una prima razionalizzazione su scala nazionale della logistica trapiantologica è stata realizzata nel 2006. Alla fine dello scorso marzo la Conferenza Stato­Regioni ha aggiornato la normativa «sul coordinamento dei trasporti connessi con le attività trapiantologiche» e definito i requisiti essenziali per l' affidamento del servizio di trasporto aereo di organi. Alcuni criteri da prevedere nei capitolati delle gare d' appalto recepiscono le raccomandazioni dell' Ue per quanto concerne la qualità e la sicurezza del sistema. Tra le esigenze da rispettare figurano l' uso di contenitori specifici per gli organi e i tessuti registrati al ministero della Salute come specifici dispositivi medici, il mantenimento di temperature stabili, la perfusione degli organi con relativo monitoraggio e l' adozione di sistemi tecnologici di tracciabilità delle missioni. Tra gli obiettivi che si potranno conseguire con l' applicazione di queste norme, si segnalano il miglioramento del rapporto tra donatori potenziali e donatori reali, la riduzione del divario tra cittadini in termini di accessibilità alle eccellenze e la diminuzione delle liste d' attesa di trapianto.

Riccardo Cervelli

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24 giugno 2015 Pagina 29

Il Giornale Salute e Sanità

Deficit sanitari e razionalizzazione della spesa impongono maggiore attenzione alle risorse e ... Deficit sanitari e razionalizzazione della spesa impongono maggiore attenzione alle risorse e all' accesso alla cura dei pazienti. In questo scenario si inseriscono i farmaci biosimilari, ossia quei farmaci comparabili in termini di efficacia e sicurezza a un farmaco biotecnologico già in commercio il cui brevetto è scaduto. Sono farmaci disponibili a un costo inferiore rispetto ai farmaci originatori e ciò rende possibile un maggior accesso alle cure per i pazienti. Essi rappresentano un' importante innovazione nel trattamento di numerose patologie, soprattutto in ambito endocrinologico, oncologico e nelle patologie autoimmuni. Disponibili in Italia dal 2007, hanno pero una penetrazione che varia da regione a regione. In particolare, guardando la penetrazione della stessa molecola in tre delle principali regioni al Nord, Centro e Sud Italia, è evidente come questa tipologia di farmaci venga utilizzata in maniera differente a seconda della patologia e della tipologia di pazienti. In Lombardia, a esempio, l' epoetina biosimilare (farmaco per il trattamento dell' anemia causata da insufficienza renale cronica e dell' anemia nei pazienti adulti sottoposti a chemioterapia) raggiunge una quota di mercato del 20,3%, vicina alla media italiana del 24,5%. Osservando, invece, quanto emerso da un recente evento organizzato da Sandoz, leader nel settore della produzione di farmaci generici e biosimilari, nel Lazio la stessa epoetina biosimilare ha una penetrazione del 9,6%. In Sicilia supera, invece, la media italiana con una quota di mercato pari al 33,6% (dati IMS marzo 2015). Tali differenze sono frutto delle molte e irrisolte questioni sul tema dei farmaci biosimilari. Dagli esperti emerge, infatti, la necessità di oltrepassare le barriere culturali e di potenziare l' informazione scientifica, a vantaggio dei pazienti e del Sistema sanitario nazionale. Stanno scadendo i brevetti di molti importanti farmaci biotecnologici, che hanno rappresentato una svolta nella cura di patologie come l' artrite e il cancro. Questo sta aprendo la strada all' ingresso di nuovi farmaci biosimilari, anche in altre aree terapeutiche ad alto costo. Importante, quindi, è agire per una maggiore informazione, per adottare soluzioni in grado di promuovere la penetrazione dei farmaci biosimilari come opportunità per la razionalizzazione della spesa farmaceutica e per il potenziamento dell' accesso alle cure per un numero maggiore di pazienti.

Beatrice Coppola Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 1

La Repubblica Salute e Sanità

LA STORIA.

E il ministro prescrive la dieta mediterranea MICHELE BOCCI TRA REGIMI iperproteici che promettono dimagrimento immediato e sirene vegetariane, gli italiani si stanno allontanando dalla propria tradizione alimentare. Per spiegare loro quanto sia importante, il ministero della Salute chiederà aiuto ai medici di famiglia. A PAGINA 23.

MICHELE BOCCI

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24 giugno 2015 Pagina 3

Il Fatto Quotidiano Salute e Sanità

Ecco la bomba fiscale : a rischio le detrazioni Sorpresanellebozzedeidecreti : gliscontisulletasseandrannoconfermatiognianno. Ormai l' impressione di déjà vu è continua. Sembra di stare ai tempi in cui al Tesoro c' era i l b u o n G i u l i o T r e m o n t i ,

senonfosseperlasvoltaadestraintemadidirittodel lavoro e politica fiscale. La spendingreview­inattesadei miracoliavenire, sempreavenire ­ prende la forma dei tagli lineari su sanità, regioni e comuni ; la " clausola di salvaguardia"seinumeridelbilancio si rivelassero sbagliati ­ e sempre è successo negli ultimianni­èunarevisione (leggi taglio) dellecosiddette " spese fiscali", vale a dire detrazioni, deduzionieagevolazioni. Nota bene : meno detrazioni, significa pagare più tasse. Vieri Ceriani : l' uomo delle " spese fiscali " L' ossessione per le tax expenditures data appunto ai tempi di Tremonti. Per censirle, il ministro dell' Economia di Silvio Berlusconi nominò un' apposita commissione presieduta da Vieri Ceriani, esperto fiscale di Banca d' Italia, per tagliarle di 20 miliardi. Le conclusioni furono presentate a fine novembre 2011 : tra detrazioni, deduzioni e agevolazioni se ne contano 720 per un mancato introito per l' erario di 253 miliardi di euro. Piatto ricco a cui Ceriani ­ nel frattempo diventato sottosegretario di Mario Monti ­ ha sempre guardato con estrema attenzione. Ora, il nostro è il principale consigliere del ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan in materia fiscale, quello che ha in mano tutti i dossier che contano. E veniamo ai propositi del governo Renzi su detrazioni e simili : le spese fiscali in vigore da dieci anni ­ si legge in una bozza di decreto attuativo della delega fiscale ­ cesseranno automaticamente di esistere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 3 <­­ Segue

Il Fatto Quotidiano Salute e Sanità

e andranno " esplicitamente confermate " in sede di Legge di Stabilità (la vecchia Finanziaria). Tradotto : ogni anno il governo dovrà decidere quali detrazioni, deduzioni, agevolazioni fiscali confermare (e in che misura). In sostanza, Renzi avrebbe in mano una cassaforte da parecchie decine di miliardi ­ dando per scontato che quelle su lavoro e figli non verranno toccate ­ per aggiustare i conti dello Stato. Una sorta di clausola di salvaguardia informale da aggiungere a quella formale : per tranquillizzare l' Unione europea, infatti, nel nostro bilancio c' è già scritto che, se non rispettiamo gli impegni presi, le aliquote Iva del 22 e del 10% per importi massimi a regime (nel 2017) che superano i 20 miliardi. La decisione, a stare alla bozza di decreto, verrà suggerita al governo da una commissione di 15 esperti nominata dal Tesoro. I testi spariti e il " caos politico " Queste sono le uniche certezze. " Non si capisce cosa sia successo, non è chiaro nemmeno a chi ha curato i dossier. C' è stato un ripensamento politico di cui ci hanno informato all' ultimo : il caos. Siamo in attesa", spiega al Fatto una fonte qualificata del Tesoro. Cosa è successo? Il testo che trasforma le detrazioni in una gentile concessione del governo fa parte del pacchetto di 7 decreti attuativi della delega fiscale che avrebbero dovuto approdare ieri in Consiglio dei ministri. Invece due si sono persi per strada ­ catasto e giochi ­ e gli altri (revisione del sistema sanzionatorio, interpello e contenzioso, riscossione e riorganizzazione delle Agenzie fiscali) sono stati solo analizzati " in via preliminare " e rinviati almeno " a venerdì prossimo", ha spiegato ieri Renzi. L' avverbio è d' obbligo perché più d' uno ai vertici del Mef dubita ormai degli impegni del governo sul tema : " I testi avevano bisogno di un' ulteriore limatura", s' è scusato il premier. Su cosa? L' indiziato principe è il decreto che riordina i reati tributari : quello che conteneva la famosa norma " salva Berlusconi " (ma anche molte grandi banche e imprese), che evitava la galera a chi evadeva o frodava il fisco sotto il 3% del reddito imponibile. Il rischio di un nuovo pasticcio è forte, tanto più che resta un regalo non da poco agli evasori, come le soglie triplicate a 150 mila euro per chi evade. Sul resto della delega è buio fitto. Non poteva mancare invece un favore alle banche : via libera alla " deducibilità " delle perdite sui crediti deteriorati ai fini Ires e Irap (le famose " sofferenze", arrivate a quota 190 miliardi). Fino a oggi le banche dovevano spalmarle su cinque anni, d' ora in poi possono scontarli in un anno solo. " Questo accelera decisamente l' aggiustamento dei bilanci delle banche e favorisce la ripresa del credito", ha spiegato Padoan. Soprattutto la prima. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

» CARLO DI FOGGIA E MARCO PALOMBI

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Epatite C. Come affrontare la sfida della sostenibilità? Il nostro forum in Parlamento. "Rinegoziare i prezzi. L' obiettivo deve essere l' eradicazione. L' Europa batta un colpo" Al centro la scelta della Toscana di fare gare regionali per dare il farmaco a tutti e le polemiche che ne sono derivate. Ma anche la necessità di una nuova politica di negoziazione del prezzo a fronte della necessità di trattare molte più persone delle 50mila previste. Forum con Anna Miotto (PD), Giulia Grillo (M5S), Benedetto Fucci (FI), Marco Rondini (LN), Marisa Nicchi (SEL), Pierpaolo Vargiu (SC) e Fabiola Anitori (AP). 23 GIU ­ Curare tutti o solo i malati più gravi? La risposta sarebbe scontata se non vi fosse un evidente e complesso problema economico da affrontare. E sì perché i nuovi farmaci che promettono la guarigione completa dal virus dell' epatite C in percentuali ormai vicine al 100% costano cari e per darli a tutti ci vorrebbero senz' altro più risorse di quelle stanziate con il fondo straordinario della legge di stabilità. Il dibattito sul che fare è già partito, soprattutto dopo la decisione della Toscana di intraprendere una strada, per ora solitaria, di indire gare regionali per l' acquisto a prezzi ribassati dei nuovi farmaci per curare tutti i sieropositivi conosciuti. Dopo i botta e risposta tra il presidente Enrico Rossi e il direttore dell' Aifa Luca Pani , ricordiamo la presa di posizione e le proposte dell' ex DG Aifa Nello Martini e lo studio dell' Università Tor Vergata sugli scenari realistici per poter effettivamente eradicare la malattia dall' Italia ( vedi lo speciale di Quotdiano Sanità ) . I n q u e s t o dibattito si sta inserendo anche il Parlamento sollecitato proprio pochi giorni fa da un' i n t e r r o g a z i o n e a l ministro Lorenzin d e l senatore di Forza Italia e presidente della Fofi Andrea Mandelli sullo stato dell' arte dell' erogazione dei nuovi farmaci nel Paese. Ma in generale il tema non sembra finora aver smosso più di tanto le forze politiche in questo inizio estate. Ci abbiamo pensato noi con questo forum andando a sentire cosa ne pensano Anna Miotto (PD), Giulia Grillo (M5S), Benedetto Fucci (FI), Marco Rondini (LN), Marisa Nicchi (SEL) , Pierpaolo Vargiu (SC) e Fabiola Anitori (AP) . Ne esce un quadro variegato, ma neanche troppo. In tutti c' è la consapevolezza che serve una svolta nelle politiche fin qui adottate per pensare di poter effettivamente eradicare la malattia. A partire dalla negoziazione del prezzo, cui si unisce la convinzione della necessità di un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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maggior ruolo dell' Europa nella partita pur coscienti delle difficoltà di arrivare a un piano internazionale comune. Fabiola Anitori (Area Popolare): "Il nodo resta la governance e la capacità delle Regioni di sfruttare le risorse a disposizione" "Vorremmo risolvere il problema subito e per tutti ­ sottolinea la senatrice in Commissione Igiene e Sanità ­ ma il nodo è soprattutto di natura economica e genera non indifferenti complicazioni operative. Grazie all' ottimo lavoro del Ministro Lorenzin abbiamo raggiunto l' importante traguardo di mettere a disposizione 1 miliardo, ora spetta all' abilità delle Regioni valorizzare efficacemente le risorse a disposizione. Se per esempio la Toscana riuscirà a curare tutti con i fondi a disposizione, allora ben venga". "La riforma del Titolo V ­ aggiunge ­ consente a ogni Regione di muoversi come meglio crede, questo un altro punto essenziale. Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, ora il tema è legato soprattutto alla governance. Purtroppo non tutte le amministrazioni regionali sembrano in grado di utilizzare il fondo!. Funzione determinante dovrebbe spettare all' Unione Europea che "non può rappresentare soltanto un agglomerato monetario, ma deve giocare di squadra e intervenire anche in relazione ad argomenti come questo, individuando le procedure di acquisto dei farmaci più convenienti ed efficaci. La struttura comunitaria andrebbe valorizzata in maniera migliore di quanto avviene ora, all' insegna ­ conclude ­ di uno spirito maggiormente collaborativo". Benedetto Fucci (FI): "Riflettere per realizzare il difficile equilibrio tra sostenibilità e assistenza" Per Benedetto Fucci, capogruppo di Forza Italia nella Commissione Affari Sociale della Camera, il dibattito sui farmaci antiepatite C e sulla decisione Toscana di erogarli a tutti i residenti della regione affetti dal virus, e non solo ai più gravi, "è un dibattito molto intenso che sto seguendo con interesse anche perché su un piano più generale indica quanto in Italia sia complesso il rapporto tra 'centro' e 'periferia', in particolare sul terreno della sanità, che rappresenta la maggiore voce di spesa per le regioni. Su quanto sta accadendo in Toscana, devo dire che prendo in grande considerazione la posizione espressa dal direttore generale di Aifa, Luca Pani. Vi è, infatti, nella decisione annunciata dalla giunta toscana, un rischio legato alla disponibilità del farmaco per la somministrazione in tutta Italia. Al tempo stesso vi è anche un problema di sostenibilità finanziaria considerato che il costo medio di un ciclo di trattamenti contro l' epatite C ammonta a circa 30mila euro. Dico questo, pur essendo all' opposizione rispetto alla parte politica che governa la Toscana, senza alcuna polemica strumentale ma proprio perché, come membro della Commissione Affari Sociali e attuale relatore di un provvedimento sugli indennizzi per gli affetti da talidomide che è da mesi ostacolato dai risvolti legati alla copertura, so bene quanto nei settori di nostra competenza le questioni di bilancio siano fondamentali". Per Fucci "è necessario" cambiare la strategia finora adottata che prevede solo il trattamento per i 50mila malati più gravi di epatite C in favore di un piano nazionale per l' eradicazione totale della malattia. "Mi sembra che il governo in carica su questo punto sia però in ritardo ricordando che è ormai passato un anno da quando il Ministro della Salute annunciò che era ormai in fase di revisione finale un piano nazionale per l' eradicazione delle epatiti virali facendo ricorso proprio ai nuovi, costosissimi medicinali immessi sul mercato. Gli obiettivi allora annunciati ­ in favore delle 'attività più appropriate finalizzate al raggiungimento progressivo di obiettivi concreti per fornire adeguata assistenza' ­ sono ancora in attesa di piena attuazione". Quanto all' opportunità di rivedere l' attuale procedura di determinazione dei prezzi dei farmaci per questi prodotti, prevedendo una sorta di patto negoziale con le aziende farmaceutiche per un programma di medio­lungo termine che consenta la sostenibilità dell' eradicazione totale, eventualmente anche con un piano di pagamenti in leasing modulato per gli anni necessari all' eradicazione, Fucci ritiene la tematica "di enorme complessità e ritengo faccia riferimento a quanto affermato, in una recente e interessante intervista proprio a Quotidiano Sanità del professor Nello Martini , ex direttore generale di Aifa e prima ancora direttore del Servizio farmaceutico del Ministero della Salute. Il professor Martini ci invita a riflettere su modalità certamente innovative per il nostro Paese che, alla pari delle altre nazioni industrializzate, deve muoversi (come dimostrato anche dal caso Toscana di cui parliamo) tra la sostenibilità delle cure mediche a fronte di farmaci e terapie nuovi e costosissimi e la necessità di garantire assistenza". Secondo Fucci serve il coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C. "Penso al caso ancora recente del farmaco 'Sofosbuvir' per l' epatite C Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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dell' americana Gilead. In Italia e negli altri Paesi dell' Unione europea, con conseguenze anche sul piano della sostenibilità economica, vi sono stati tempi e modalità diverse per l' autorizzazione al suo utilizzo e in merito alla sua procedura di rimborsabilità. Certamente bandi comuni tra gli Stati membri per la fornitura di farmaci innovativi sarebbero difficilmente realizzabili; ma una riflessione, nel momento in cui molto si parla di assistenza sanitaria transfrontaliera, è certo d' obbligo sapendo che un tema del genere deve però essere trattato in via principale a Bruxelles". Giulia Grillo (M5S): " La mancanza di trasparenza sulla definizione del prezzo dei farmaci e la loro efficacia non è più tollerabile. Il coinvolgimento dell' UE servirebbe per tutto il mercato degli innovativi" "Intanto ordiniamo i numeri. Grazie ad una recente ricerca dell' Università Tor Vergata, peraltro da voi pubblicata , sappiamo che in Italia le persone che risultano positive al virus dell' epatite C sono 435.000. Ma, almeno altrettante, sono quelle che l' hanno contratto ma non ne sono ancora a conoscenza. Complessivamente quindi la popolazione interessata è di circa un milione. Attualmente, dati AIFA, le persone sottoposte a trattamento sono 10.000 dato ben lontano dai 50.000 previsti". Così il capogruppo del M5S in commissione Affari Sociali alla Camera mette a fuoco la questione per poi rilanciare: "Certamente è utile un piano nazionale per l' eradicazione che tenga conto dei suggerimenti dei clinici che lamentano la mancanza di un modello chiaro riguardo la somministrazione del trattamento ai pazienti ­ elemento emerso nel corso del WEF 2015 che si è tenuto a Milano domenica scorsa". Quanto, invece, alle procedure per la determinazione dei prezzi e ai piani di acquisto per questi nuovi farmaci: "Penso che prima di tutto debba essere approvato il decreto previsto dalla Legge di Stabilità per fare chiarezza sui criteri di riparto del Fondo per i farmaci innovativi. Le regioni, stando alle dichiarazioni del Presidente Chiamparino, hanno manifestato da tempo la richiesta di aprire un tavolo tecnico con AIFA e ministero della Salute ma, inspiegabilmente, ciò non è ancora avvenuto. L' attuale mancanza di trasparenza sulla definizione del prezzo dei farmaci e circa la loro efficacia, basata esclusivamente su dati clinici forniti dalle stesse case farmaceutiche, non è più tollerabile. Ed anche sull' attuale sistema brevettuale ci sono poche luci e molte ombre. I cittadini hanno il diritto di sapere dove vanno a finire i soldi delle loro tasse". Andando più nel dettaglio, riguardo il suggerimento di nuove soluzioni tecniche di negoziazione, anche Grillo sottolinea la validità delle soluzioni proposte a Quotidiano Sanità da Nello Martini . "Direi che la strada indicata dal professor Nello Martini sia una buon base di partenza. Vale a dire: prezzi in base ai pazienti trattati, pagamento condizionato al risultato e pay back per i malati che non guariscono, pagamenti in leasing, registro nazionale per l' appropriatezza prescrittiva. Infine, circa la possibilità di un coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C, la capogruppo del M5S in commissione Affari Sociali afferma: "La collaborazione tra gli stati europei, che poi in questo caso si traduce nel coinvolgimento dell' Agenzia Europea dei medicinali (EMA), non dovrebbe riguardare solo l' epatite C, bensì tutto il sistema legato al mercato dei farmaci, soprattutto di quelli innovativi. Farei attenzione però ad affidare ad un unico soggetto la contrattazione dei prezzi. Condivido le riflessioni di Giuseppe Traversa , del Centro nazionale di epidemiologia dell' Istituto Superiore di Sanità: sarebbe utile che l' EMA si aprisse a una maggiore trasparenza, pubblicando tutti i dati in suo possesso rispetto alle decisioni prese per l' approvazione dei farmaci, in modo che siano riutilizzabili a livello locale, nonché svolgere un compito utilissimo indicando se il nuovo farmaco sia sovrapponibile o migliore, e di quanto, rispetto ad altri già presenti sul mercato". Anna Miotto (Pd): "Bene la Toscana. Necessario riaprire tavolo negoziazione su prezzi farmaci e realizzare misure idonee per evitare 'cartello' tra aziende produttrici" Per la deputata Pd, componente della commissione Affari Sociali della Camera, il tema dei farmaci innovativi per la cura dell' Epatite C, è stato affrontato nella legge di stabilità 2015 in un momento di particolare difficoltà nel reperire adeguate coperture finanziarie. "Si è così deciso di optare per una certa gradualità. Se, però, si cominciano a registrare difficoltà a livello regionale nell' erogare questi farmaci, a questo punto il tema della gradualità deve essere messo da parte e bisogna ridiscutere tutto. L' accessibilità a questi farmaci va garantita"­ Per quanto riguarda le procedure di determinazione dei prezzi: "Ha fatto bene la Toscana, grazie a questa scelta coraggiosa ora si possono accendere i riflettori su questa vicenda". Come noto, l' accordo stipulato tra l' azienda Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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produttrice Gilead e l' Aifa è coperto da una clausola di riservatezza. "L' accordo è stato trovato con una sorta di gradualità al ribasso con prezzi che vanno da 37mila euro a terapia fino ai circa 4mila euro delle ultime dosi. Sulla base di questi numeri, la Regione Toscana ha aperto un bando per l' acquisto dei farmaci ponendo una base di prezzo di 3.300 euro. Si deve inoltre tenere conto che, con questi prezzi, le stesse aziende potrebbero vendere molte più dosi. Ad oggi, infatti, si è deciso di curare solo i 50mila casi più gravi. Ma, con i prezzi più bassi proposti dalla Toscana, se ne potrebbero ovviamente curare molti di più. La prima asta è andata deserta, ed è stato ora indetto un secondo bando. C' è da chiedersi come mai quest' asta sia andata deserta visto che, nel mentre, a produrre questi farmaci per l' Epatite C non c' è più la sola Gilead ma si sono aggiunte altre aziende farmaceutiche. A pensar male si fa peccato ma a volte non si sbaglia". Su questo tema Miotto ha poi incalzato: "Di recente il DG di Gilead ha ricevuto un premio di 280mila dollari per i risultati ottenuti. Prendendo infatti in considerazione il primo trimestre 2014 e il primo trimestre 2015, si può notare il fatturato dell' azienda è passato da 5 mld di dollari a 7,6 mld e il reddito netto da 2,76 mld di dollari a 4,3 mld. Sono cifre astronomiche. Quante volte in questi ricavi è stata 'strapagata' la ricerca effettuata dalla Gilead? Ricordiamo che, per l' acquisto di questi medicinali, si parla di utilizzo di denaro pubblico. Ci vuole più trasparenza se la ricerca dei privati viene poi, di fatto, ripagata dal denaro pubblico. Perché di questo si sta parlando". A questo punto, propone Miotto, "è necessario riaprire un tavolo di negoziazione, visto che la Gilead non è più l' unica azienda produttrice, e creare 'antidoti' per evitare che le aziende produttrici possano fare cartello". Quanto, poi, alla possibilità di prevedere un coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C: "Si tratta di una tematica importante. E' un cammino da intraprendere senz' altro. Al momento, però, è un' idea di difficile attuazione. Troppi sistemi sanitari diversi, senza contare che, ad esempio, se la materia non è oggetta di trattato non sarebbe vincolante per i Paesi dell' UE". Marisa Nicchi (Sel): "Bisogna implementare il fondo speciale per l' acquisto di farmaci innovativi previsto dalla legge di stabilità 2015" "Una misura del fenomeno l' ha data lo studio dell' Università di Tor Vergata di Roma, da voi pubblicato , che ha stimato in circa un milione di casi di epatite C, di cui poco meno della metà quelli effettivamente noti al sistema sanitario. Se si vuole affrontare con determinazione l' obiettivo dell' eradicazione di questa patologia con un orizzonte temporale che sia di medio termine (e non di decenni) diventa, tra l' altro, improcrastinabile avviare un vero Progetto di prevenzione con un efficace screening di massa, che consentirebbe realmente di far emergere questa grave patologia". Queste le premesse, indicate dal deputato di Sel in Affari Sociali Marisa Nicchi, per avviare un ragionamento puntuale sul tema. "C' è una priorità per i malati più gravi ­ sottolinea ­ che non deve far dimenticare che l' epatite C è una malattia infettiva trasmissibile a elevato impatto sociale, e questo a prescindere dalla gravità epatica. Vanno trovate adeguate risorse finanziarie, implementando il fondo speciale per l' acquisto di farmaci innovativi previsto dalla legge di stabilità 2015. Nel momento che vi sono farmaci disponibili, è infatti indispensabile garantirne l' accesso a tutti. Il diritto alla cura deve essere assicurato a tutti i costi". Riguardo al Fondo speciale per l' acquisto di farmaci innovativi previsto dalla legge di stabilità 2015, secondo Nicchi "vale comunque la pena segnalare che ad oggi il decreto del Ministro della salute che avrebbe dovuto individuare i criteri per l' assegnazione delle risorse a favore delle regioni in proporzione alla spesa sostenuta dalle medesime per l' acquisto dei medicinali innovativi, non è ancora stato emanato". Per il deputato di Sel resta sempre imprescindibile "individuare nuove forme di negoziazione trasparente dei prezzi e di trattative tra Stato e industria farmaceutica". Sotto questo aspetto, ricorda, "è stato importante importante la vicenda della Toscana che ha deliberato la gratuità del farmaco per la cura dell' Epatite C con un impegno economico di circa 60 milioni di euro per il prossimo triennio, avviando una gara di acquisto dei farmaci per abbassarne il prezzo e garantire l' attuazione del piano a costi sostenibili. Accanto a ciò ­ osserva ­ andrebbe comunque garantita la massima trasparenza nelle procedure e negli accordi con le ditte farmaceutiche. Ricordiamo che la stessa Aifa ha dichiarato che negli accordi stipulati con le aziende per la definizione del prezzo dei medicinali innovativi, e in particolare ai farmaci per l' epatite C, è stata inserita, su specifica richiesta dell' azienda, una clausola di riservatezza che non consente la pubblicazione degli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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stessi. E' inaccettabile". Allo stesso tempo, valuta, "andrebbe peraltro verificata l' effettiva quota di fatturato che le aziende farmaceutiche destinano agli investimenti in ricerca e sviluppo dei principi attivi". Per Nicchi, infine, un coinvolgimento sempre maggiore dell' Unione europea "sarebbe auspicabile, tenendo conto dei diversi sistemi farmaceutici così come la diffusione nei vari Paesi dell' epatite C. Un coinvolgimento che permetta di garantire in modo uniforme il diritto alla salute". Marco Rondini (Lega Nord): "Rimodulare di volta in volta procedure dei determinazione dei prezzi dei farmaci per questi prodotti" Per il deputato membro della Commissione Affari Sociali alla Camera l' ideale sarebbe, naturalmente, "riuscire a elaborare un piano nazionale che consenta l' eradicazione totale dell' Epatite C. Tuttavia oggi dobbiamo misurarci con l' enormità dei tagli che nelle ultime legislature hanno sfiancato la sanità. Al netto del quadro economico, sarebbe quindi auspicabile istituire fondi ad hoc che possano sostenere realmente chi ne ha bisogno. Un investimento diretto a curare anche i malati meno gravi comporterebbe in proiezione futura importanti risparmi: un conto è trattare un cronico, un altro curare chi ancora non si trova in una fase acuta della malattia". Rondini ritiene che le procedure dei determinazione dei prezzi dei farmaci per questi prodotti "andrebbero rimodulate di volta in volta, cogliendo così al balzo l' occasione di rinegoziare i costi con le aziende farmaceutiche. Una strada interessante e sicuramente percorribile ­ suggerisce ­ sarebbe quella che prevede un piano di pagamenti in leasing calibrato in funzione degli anni necessari all' eradicazione. L' attuale procedure necessita quindi di una revisione, studiando formule diverse che consentano di contrattare i prezzi e di pagare meno i farmaci". Nel complesso sarebbe utile "un maggior coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C, tuttavia l' attuale quadro rende questa opzione difficilmente attuabile. L' importante è che un accordo di questo genere non releghi in secondo piano l' obiettivo di costruire un Piano nazionale che resta, sempre e in ogni caso, la priorità assoluta. Una volta raggiunto questo risultato ­ conclude ­ sarebbe allora opportuno tentare di interagire con le istituzioni comunitarie in modo da varare una strategia comune". Pierpaolo Vargiu (Sc): "Con nuovi farmaci dovrebbero essere trattati tutti i pazienti, ma resta il problema delle risorse. È interesse dell' Europa far fronte comune" Il presidente della commissione Affari Sociali della Camera si dice "convinto" circa il fatto che, con i nuovi farmaci per l' Epatite C, si "dovrebbero trattare tutti quanto prima". "Sono però consapevole che le buone intenzioni hanno poi bisogno di soldi e non di belle parole per essere concretizzate ­ prosegue ­. Il problema vero è dunque dove trovare i soldi. Una vicenda che dimostra in maniera evidente i limiti del nostro sistema sanitario nel coniugare sostenibilità economica e risposta alla domanda di salute degli italiani". Quanto poi all' attuale procedura di determinazione dei prezzi dei farmaci per questi prodotti: "La formula dei prezzi di riferimento ha ampi margini di miglioramento: non possiamo paragonare un farmaco a un lenzuolo o a una garza. Serve grande collaborazione anche da parte delle aziende farmaceutiche che, cito la relazione annuale dell' Antitrust al Parlamento presentata oggi a Montecitorio dal presidente Pitruzzella, operano in un settore di 'speciale attenzione nel quale l' illecito accertato ha avuto gravi ripercussioni sulla spesa sostenuta dal sistema sanitario nazionale e, indirettamente, sulla garanzia di un diritto fondamentale dei cittadini'. E siamo in un settore dove qualsiasi ipotesi di illecito ha disastrose ripercussioni sul livello psicologico di fiducia dei cittadini nel sistema. Insomma abbiamo certamente bisogno di uno sforzo nell' interesse dei pazienti, consapevoli che i tagli alla farmaceutica, come dice anche il presidente Chiamparino, debbano essere contenuti". Infine, sulla possibilità di un coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C: "Più in generale l' integrazione sanitaria è una grande sfida che l' Europa deve prima o poi affrontare in profondità. Dopo il recepimento della direttiva sull' assistenza sanitaria transfrontaliera, non viviamo solo in un Paese con 21 sistemi sanitari diversi, ma in un continente dove il cittadino può muoversi per cercare le cure migliori. È interesse dell' Europa fare fronte comune ­ conclude Vargiu ­. E' interesse dell' Italia essere all' avanguardia di questa nuova sfida". Giovanni Rodriquez e Gennaro Barbieri.

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Epatite C. Come affrontare la sfida della sostenibilità? Il nostro forum in Parlamento. "Rinegoziare i prezzi. L' obiettivo deve essere l' eradicazione. L' Europa batta un colpo" Al centro la scelta della Toscana di fare gare regionali per dare il farmaco a tutti e le polemiche che ne sono derivate. Ma anche la necessità di una nuova politica di negoziazione del prezzo a fronte della necessità di trattare molte più persone delle 50mila previste. Forum con Anna Miotto (PD), Giulia Grillo (M5S), Benedetto Fucci (FI), Marco Rondini (LN), Marisa Nicchi (SEL), Pierpaolo Vargiu (SC) e Fabiola Anitori (AP) 23 GIU ­ Curare tutti o solo i malati più gravi? La risposta sarebbe scontata se non vi fosse un evidente e complesso problema economico da affrontare. E sì perché i nuovi farmaci che promettono la guarigione completa dal virus dell' epatite C in percentuali ormai vicine al 100% costano cari e per darli a tutti ci vorrebbero senz' altro più risorse di quelle stanziate con il fondo straordinario della legge di stabilità. Il dibattito sul che fare è già partito, soprattutto dopo la decisione della Toscana di intraprendere una strada, per ora solitaria, di indire gare regionali per l' acquisto a prezzi ribassati dei nuovi farmaci per curare tutti i sieropositivi conosciuti. Dopo i botta e risposta tra il presidente Enrico Rossi e il direttore dell' Aifa Luca Pani , ricordiamo la presa di posizione e le proposte dell' ex DG Aifa Nello Martini e lo studio dell' Università Tor Vergata sugli scenari realistici per poter effettivamente eradicare la malattia dall' Italia ( vedi il nostro speciale ). In questo dibattito si sta inserendo anche il Parlamento sollecitato proprio pochi giorni fa da un' interrogazione al ministro Lorenzin d e l s e n a t o r e d i F o r z a I t a l i a e presidente della Fofi Andrea Mandelli sullo stato dell' arte dell' erogazione dei nuovi farmaci nel Paese. Ma in generale il tema non sembra finora aver smosso più di tanto le forze politiche in questo inizio estate. Ci abbiamo pensato noi con questo forum andando a sentire cosa ne pensano Anna Miotto (PD), Giulia Grillo (M5S), Benedetto Fucci (FI), Marco Rondini (LN), Marisa Nicchi (SEL) , Pierpaolo Vargiu (SC) e Fabiola Anitori (AP) . Ne esce un quadro variegato, ma neanche troppo. In tutti c' è la consapevolezza che serve una svolta nelle politiche fin qui adottate per pensare di poter effettivamente eradicare la malattia. A partire dalla negoziazione del prezzo, cui si unisce la convinzione della necessità di un maggior ruolo dell' Europa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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nella partita pur coscienti delle difficoltà di arrivare a un piano internazionale comune. Fabiola Anitori (Area Popolare): "Il nodo resta la governance e la capacità delle Regioni di sfruttare le risorse a disposizione" "Tutti vorremmo risolvere il problema subito e per tutti ­ sottolinea la senatrice in Commissione Igiene e Sanità ­ ma il nodo è soprattutto di natura economica che genera complicazioni operative. Grazie all' ottimo lavoro del Ministro Lorenzin abbiamo raggiunto l' importante traguardo di mettere a disposizione 1 miliardo, ora spetta all' abilità delle Regioni di valorizzare efficacemente le risorse a disposizione. Se per esempio la Toscana riuscirà a curare tutti con i fondi a disposizione, allora ben venga". "La riforma del Titolo V ­ aggiunge ­ consente a ogni Regione di muoversi come meglio crede, questo un altro punto essenziale. Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, ora il tema è legato soprattutto alla governance. Purtroppo non tutte le amministrazioni regionali sembrano in grado di utilizzare il fondo!". Funzione determinante dovrebbe spettare all' Unione Europea che "non può rappresentare soltanto un agglomerato monetario, ma deve giocare di squadra e intervenire anche in relazione ad argomenti come questo, individuando le procedure di acquisto dei farmaci più convenienti ed efficaci. La struttura comunitaria andrebbe valorizzata in maniera migliore di quanto avviene ora, all' insegna ­ conclude ­ di uno spirito maggiormente collaborativo". Benedetto Fucci (FI): "Riflettere per realizzare il difficile equilibrio tra sostenibilità e assistenza" Il capogruppo di Forza Italia nella Commissione Affari Sociale della Camera, definisce il dibattito nato intorno alla decisione Toscana "un dibattito molto intenso che sto seguendo con interesse anche perché su un piano più generale indica quanto in Italia sia complesso il rapporto tra 'centro' e 'periferia', in particolare sul terreno della sanità, che rappresenta la maggiore voce di spesa per le regioni. Prendo in grande considerazione la posizione espressa dal direttore generale di Aifa, Luca Pani. Vi è, infatti, nella decisione annunciata dalla giunta toscana, un rischio legato alla disponibilità del farmaco per la somministrazione in tutta Italia. Al tempo stesso vi è anche un problema di sostenibilità finanziaria considerato che il costo medio di un ciclo di trattamenti contro l' epatite C ammonta a circa 30mila euro. Dico questo, pur essendo all' opposizione rispetto alla parte politica che governa la Toscana, senza alcuna polemica strumentale ma proprio perché, come membro della Commissione Affari Sociali, so bene quanto nei settori di nostra competenza le questioni di bilancio siano fondamentali". Per Fucci è comunque "necessario" cambiare la strategia finora adottata che prevede solo il trattamento per i 50mila malati più gravi di epatite C in favore di un piano nazionale per l' eradicazione totale della malattia. "Mi sembra che il governo in carica su questo punto sia però in ritardo ricordando che è ormai passato un anno da quando il Ministro della Salute annunciò che era ormai in fase di revisione finale un piano nazionale per l' eradicazione delle epatiti virali facendo ricorso proprio ai nuovi, costosissimi medicinali immessi sul mercato. Gli obiettivi allora annunciati ­ in favore delle 'attività più appropriate finalizzate al raggiungimento progressivo di obiettivi concreti per fornire adeguata assistenza' ­ sono ancora in attesa di piena attuazione". Altra tematica definita di "grande complessità" è quella riguardante l' eventuale revisione della procedura di determinazione dei prezzi di questi farmaci: "Si tratta di una tematica di enorme complessità e ritengo faccia riferimento a quanto affermato, in una recente e interessante intervista proprio a Quotidiano Sanità del professor Nello Martini , ex direttore generale di Aifa e prima ancora direttore del Servizio farmaceutico del Ministero della Salute. Il professor Martini ci invita a riflettere su modalità certamente innovative per il nostro Paese che, alla pari delle altre nazioni industrializzate, deve muoversi (come dimostrato anche dal caso Toscana di cui parliamo) tra la sostenibilità delle cure mediche a fronte di farmaci e terapie nuovi e costosissimi e la necessità di garantire assistenza". In questo contesto per Fucci è necessario il coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C. "Penso al caso ancora recente del farmaco 'Sofosbuvir' per l' epatite C dell' americana Gilead. In Italia e negli altri Paesi dell' Unione europea, con conseguenze anche sul piano della sostenibilità economica, vi sono stati tempi e modalità diverse per l' autorizzazione al suo utilizzo e in merito alla sua procedura di rimborsabilità. Certamente bandi comuni tra gli Stati membri per la fornitura di farmaci innovativi sarebbero difficilmente realizzabili; ma una riflessione, nel momento in cui molto si parla di assistenza sanitaria transfrontaliera, è certo d' obbligo sapendo che un tema del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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genere deve però essere trattato in via principale a Bruxelles". Giulia Grillo (M5S): " La mancanza di trasparenza sulla definizione del prezzo dei farmaci e la loro efficacia non è più tollerabile. Il coinvolgimento dell' UE servirebbe per tutto il mercato degli innovativi" "Intanto ordiniamo i numeri. Grazie ad una recente ricerca dell' Università Tor Vergata da voi pubblicata , sappiamo che in Italia le persone che risultano positive al virus dell' epatite C sono 435.000. Ma, almeno altrettante, sono quelle che l' hanno contratto ma non ne sono ancora a conoscenza. Complessivamente quindi la popolazione interessata è di circa un milione. Attualmente, stando ai dati di Aifa, le persone sottoposte a trattamento sono 10.000, un numero ben lontano dai 50.000 previsti". Così il capogruppo del M5S in commissione Affari Sociali alla Camera mette a fuoco la questione per poi rilanciare: "Certamente è utile un piano nazionale per l' eradicazione che tenga conto dei suggerimenti dei clinici che lamentano la mancanza di un modello chiaro riguardo la somministrazione del trattamento ai pazienti ­ elemento emerso nel corso del WEF 2015 che si è tenuto a Milano domenica scorsa". "Prima di tutto deve essere approvato il decreto previsto dalla Legge di Stabilità per fare chiarezza sui criteri di riparto del Fondo per i farmaci innovativi. Le regioni ­ ha aggiunto ­ stando alle dichiarazioni del Presidente Chiamparino, hanno manifestato da tempo la richiesta di aprire un tavolo tecnico con Aifa e ministero della Salute ma, inspiegabilmente, ciò non è ancora avvenuto. L' attuale mancanza di trasparenza sulla definizione del prezzo dei farmaci e circa la loro efficacia, basata esclusivamente su dati clinici forniti dalle stesse case farmaceutiche, non è più tollerabile. Ed anche sull' attuale sistema brevettuale ci sono poche luci e molte ombre. I cittadini hanno il diritto di sapere dove vanno a finire i soldi delle loro tasse". Andando più nel dettaglio, riguardo il suggerimento di nuove soluzioni tecniche di negoziazione, anche Grillo sottolinea la validità delle soluzioni proposte a Quotidiano Sanità da Nello Martini . "Direi che la strada indicata dal professor Nello Martini sia una buon base di partenza. Vale a dire: prezzi in base ai pazienti trattati, pagamento condizionato al risultato e pay back per i malati che non guariscono, pagamenti in leasing, registro nazionale per l' appropriatezza prescrittiva". Infine, circa la possibilità di un coinvolgimento europeo: "La collaborazione tra gli stati europei, che poi in questo caso si traduce nel coinvolgimento dell' Agenzia Europea dei medicinali (EMA), non dovrebbe riguardare solo l' epatite C, bensì tutto il sistema legato al mercato dei farmaci, soprattutto di quelli innovativi. Farei attenzione però ad affidare ad un unico soggetto la contrattazione dei prezzi. Condivido le riflessioni di Giuseppe Traversa , del Centro nazionale di epidemiologia dell' Istituto Superiore di Sanità: sarebbe utile che l' EMA si aprisse a una maggiore trasparenza, pubblicando tutti i dati in suo possesso rispetto alle decisioni prese per l' approvazione dei farmaci, in modo che siano riutilizzabili a livello locale, nonché svolgere un compito utilissimo indicando se il nuovo farmaco sia sovrapponibile o migliore, e di quanto, rispetto ad altri già presenti sul mercato". Anna Miotto (Pd): "Bene la Toscana. Necessario riaprire tavolo negoziazione su prezzi farmaci e realizzare misure idonee per evitare 'cartello' tra aziende produttrici" Per la deputata Pd, componente della commissione Affari Sociali della Camera, il tema è stato affrontato nella legge di stabilità 2015 in un momento di particolare difficoltà nel reperire adeguate coperture finanziarie. "Si è così deciso di optare per una certa gradualità. Se, però, si cominciano a registrare difficoltà a livello regionale nell' erogare questi farmaci, a questo punto il tema della gradualità deve essere messo da parte e bisogna ridiscutere tutto. L' accessibilità a questi farmaci va garantita". In questo senso, "ha fatto bene la Toscana, grazie a questa scelta coraggiosa ora si possono accendere i riflettori su questa vicenda". Come noto, l' accordo stipulato tra l' azienda produttrice Gilead e l' Aifa è coperto da una clausola di riservatezza. "L' accordo è stato trovato con una sorta di gradualità al ribasso con prezzi che vanno da 37mila euro a terapia fino ai circa 4mila euro delle ultime dosi. Sulla base di questi numeri, la Regione Toscana ha aperto un bando per l' acquisto dei farmaci ponendo una base di prezzo di 3.300 euro. Si deve inoltre tenere conto che, con questi prezzi, le stesse aziende potrebbero vendere molte più dosi. Ad oggi, infatti, si è deciso di curare solo i 50mila casi più gravi. Ma, con i prezzi più bassi proposti dalla Toscana, se ne potrebbero ovviamente curare molti di più. La prima asta è andata deserta, ed è stato ora indetto un secondo bando. C' è da chiedersi come mai quest' asta sia andata deserta visto che, nel mentre, a produrre questi farmaci per l' Epatite C non c' è più la sola Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

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Gilead ma si sono aggiunte altre aziende farmaceutiche. A pensar male si fa peccato ma a volte non si sbaglia". Su questo tema Miotto ha poi incalzato: "Di recente il DG di Gilead ha ricevuto un premio di 280mila dollari per i risultati ottenuti. Prendendo infatti in considerazione il primo trimestre 2014 e il primo trimestre 2015, si può notare il fatturato dell' azienda è passato da 5 mld di dollari a 7,6 mld e il reddito netto da 2,76 mld di dollari a 4,3 mld. Sono cifre astronomiche. Quante volte in questi ricavi è stata 'strapagata' la ricerca effettuata dalla Gilead? Ricordiamo che, per l' acquisto di questi medicinali, si parla di utilizzo di denaro pubblico. Ci vuole più trasparenza se la ricerca dei privati viene poi, di fatto, ripagata dal denaro pubblico. Perché di questo si sta parlando". A questo punto, propone Miotto, "è necessario riaprire un tavolo di negoziazione, visto che la Gilead non è più l' unica azienda produttrice, e creare 'antidoti' per evitare che le aziende produttrici possano fare cartello". Il possibile coinvolgimento dell' UE per trovare soluzione al problema per Miotto appare attualmente improbabile: "Si tratta di una tematica importante. E' un cammino da intraprendere senz' altro. Al momento, però, è un' idea di difficile attuazione. Troppi sistemi sanitari diversi, senza contare che, ad esempio, se la materia non è oggetta di trattato non sarebbe vincolante per i Paesi dell' UE". Marisa Nicchi (Sel): "Bisogna implementare il fondo speciale per l' acquisto di farmaci innovativi previsto dalla legge di stabilità 2015" "Una misura del fenomeno l' ha data lo studio dell' Università di Tor Vergata di Roma, da voi pubblicato , che ha stimato in circa un milione di casi di epatite C, di cui poco meno della metà quelli effettivamente noti al sistema sanitario. Se si vuole affrontare con determinazione l' obiettivo dell' eradicazione di questa patologia con un orizzonte temporale che sia di medio termine (e non di decenni) diventa, tra l' altro, improcrastinabile avviare un vero Progetto di prevenzione con un efficace screening di massa, che consentirebbe realmente di far emergere questa grave patologia". Queste le premesse, indicate dal deputato di Sel in Affari Sociali Marisa Nicchi, per avviare un ragionamento puntuale sul tema. "C' è una priorità per i malati più gravi ­ sottolinea ­ che non deve far dimenticare che l' epatite C è una malattia infettiva trasmissibile a elevato impatto sociale, e questo a prescindere dalla gravità epatica. Vanno trovate adeguate risorse finanziarie, implementando il fondo speciale per l' acquisto di farmaci innovativi previsto dalla legge di stabilità 2015. Nel momento che vi sono farmaci disponibili, è infatti indispensabile garantirne l' accesso a tutti. Il diritto alla cura deve essere assicurato a tutti i costi". Riguardo al Fondo speciale per l' acquisto di farmaci innovativi previsto dalla legge di stabilità 2015, secondo Nicchi "vale comunque la pena segnalare che ad oggi il decreto del Ministro della salute che avrebbe dovuto individuare i criteri per l' assegnazione delle risorse a favore delle regioni in proporzione alla spesa sostenuta dalle medesime per l' acquisto dei medicinali innovativi, non è ancora stato emanato". Per il deputato di Sel resta sempre imprescindibile "individuare nuove forme di negoziazione trasparente dei prezzi e di trattative tra Stato e industria farmaceutica". Sotto questo aspetto, ricorda, "è stato importante importante la vicenda della Toscana che ha deliberato la gratuità del farmaco per la cura dell' Epatite C con un impegno economico di circa 60 milioni di euro per il prossimo triennio, avviando una gara di acquisto dei farmaci per abbassarne il prezzo e garantire l' attuazione del piano a costi sostenibili. Accanto a ciò ­ osserva ­ andrebbe comunque garantita la massima trasparenza nelle procedure e negli accordi con le ditte farmaceutiche. Ricordiamo che la stessa Aifa ha dichiarato che negli accordi stipulati con le aziende per la definizione del prezzo dei medicinali innovativi, e in particolare ai farmaci per l' epatite C, è stata inserita, su specifica richiesta dell' azienda, una clausola di riservatezza che non consente la pubblicazione degli stessi. E' inaccettabile". Allo stesso tempo, valuta, "andrebbe peraltro verificata l' effettiva quota di fatturato che le aziende farmaceutiche destinano agli investimenti in ricerca e sviluppo dei principi attivi". "Sarebbe auspicabile il coinvolgimento dell' UE, tenendo conto dei diversi sistemi farmaceutici così come la diffusione nei vari Paesi dell' epatite C. Un coinvolgimento che permetta di garantire in modo uniforme il diritto alla salute". Marco Rondini (Lega Nord): "Rimodulare di volta in volta procedure dei determinazione dei prezzi dei farmaci per questi prodotti" Per il deputato membro della Commissione Affari Sociali alla Camera l' ideale sarebbe, naturalmente, "riuscire a elaborare un piano nazionale che consenta l' eradicazione totale dell' Epatite C. Tuttavia oggi dobbiamo misurarci con l' enormità dei tagli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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che nelle ultime legislature hanno sfiancato la sanità. Al netto del quadro economico, sarebbe quindi auspicabile istituire fondi ad hoc che possano sostenere realmente chi ne ha bisogno. Un investimento diretto a curare anche i malati meno gravi comporterebbe in proiezione futura importanti risparmi: un conto è trattare un cronico, un altro curare chi ancora non si trova in una fase acuta della malattia". Le procedure di determinazione dei prezzi per questi prodotti "andrebbero rimodulate di volta in volta, cogliendo così al balzo l' occasione di rinegoziare i costi con le aziende farmaceutiche. Una strada interessante e sicuramente percorribile ­ suggerisce ­ sarebbe quella che prevede un piano di pagamenti in leasing calibrato in funzione degli anni necessari all' eradicazione. L' attuale procedure necessita quindi di una revisione, studiando formule diverse che consentano di contrattare i prezzi e di pagare meno i farmaci". Nel complesso sarebbe utile "un maggior coinvolgimento europeo in un programma dell' Unione per l' eradicazione dell' epatite C, tuttavia l' attuale quadro rende questa opzione difficilmente attuabile. L' importante è che un accordo di questo genere non releghi in secondo piano l' obiettivo di costruire un Piano nazionale che resta, sempre e in ogni caso, la priorità assoluta. Una volta raggiunto questo risultato ­ conclude ­ sarebbe allora opportuno tentare di interagire con le istituzioni comunitarie in modo da varare una strategia comune". Pierpaolo Vargiu (Sc): "Con nuovi farmaci dovrebbero essere trattati tutti i pazienti, ma resta il problema delle risorse. È interesse dell' Europa far fronte comune" Il presidente della commissione Affari Sociali della Camera si dice "convinto" circa il fatto che, con i nuovi farmaci per l' Epatite C, si "dovrebbero trattare tutti quanto prima". "Sono però consapevole che le buone intenzioni hanno poi bisogno di soldi e non di belle parole per essere concretizzate ­ prosegue ­. Il problema vero è dunque dove trovare i soldi. Una vicenda che dimostra in maniera evidente i limiti del nostro sistema sanitario nel coniugare sostenibilità economica e risposta alla domanda di salute degli italiani". "La formula dei prezzi di riferimento ha ampi margini di miglioramento: non possiamo paragonare un farmaco a un lenzuolo o a una garza. Serve grande collaborazione anche da parte delle aziende farmaceutiche che, cito la relazione annuale dell' Antitrust al Parlamento presentata oggi a Montecitorio dal presidente Pitruzzella, operano in un settore di 'speciale attenzione nel quale l' illecito accertato ha avuto gravi ripercussioni sulla spesa sostenuta dal sistema sanitario nazionale e, indirettamente, sulla garanzia di un diritto fondamentale dei cittadini'. E siamo in un settore dove qualsiasi ipotesi di illecito ha disastrose ripercussioni sul livello psicologico di fiducia dei cittadini nel sistema. Insomma abbiamo certamente bisogno di uno sforzo nell' interesse dei pazienti, consapevoli che i tagli alla farmaceutica, come dice anche il presidente Chiamparino, debbano essere contenuti". "Più in generale l' integrazione sanitaria è una grande sfida che l' Europa deve prima o poi affrontare in profondità. Dopo il recepimento della direttiva sull' assistenza sanitaria transfrontaliera, non viviamo solo in un Paese con 21 sistemi sanitari diversi, ma in un continente dove il cittadino può muoversi per cercare le cure migliori. È interesse dell' Europa fare fronte comune ­ conclude Vargiu ­. E' interesse dell' Italia essere all' avanguardia di questa nuova sfida". Giovanni Rodriquez e Gennaro Barbieri.

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24 giugno 2015 Pagina 18

La Stampa Salute e Sanità

Nyt: non sottovalutate la determinazione di Elkann.

Exor: il cda di PartnerRe sta sviando gli azionisti Nuova controffensiva di Exor su PartnerRe. Secondo la finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli e guidata da John Elkann, il Cda della compagnia di riassicurazioni quotata a New York trae in errore i propri soci sull' offerta presentata da Exor. PartnerRe, insiste la holding, li mette fuori strada con una «campagna irresponsabile, condotta «in maniera intenzionale e inappropriata». Ieri il New York Times nella rubrica breaking views, ricordando il leitmotiv dell' amministratore delegato di Fiat Chrysler sulla necessità di unire i grandi costruttori per assicurare una sostenibilità di lungo periodo al settore, ha sottolineato che l' uscita pubblica di Sergio Marchionne non ci sarebbe stata «senza l' appoggio di John Elkann, il rampollo 39enne della famiglia Agnelli che guida Exor». Infatti nonostante «i modi pacati» di Elkann che lo fanno apparire così diverso dal nonno Gianni Agnelli, «sarebbe un errore sottovalutare la sua determinazione». «L' offerta ostile di Exor per il riassicuratore PartnerRe ­ spiega l' articolo ­ può offrire un assaggio di quello che General Motors e gli altri si possono aspettare quando Marchionne passa al contrattacco». Per questa ragione «sarebbe poco saggio pensare che, dopo che i vertici di Gm hanno respinto il primo approccio di Marchionne a marzo per una fusione, la storia sia finita». I risparmi di un' integrazione fra Gm e Fca potrebbero valere circa 10 miliardi di dollari. L' operazione consentirebbe alla famiglia Agnelli di restare azionista di riferimento di Gm. «Gli Agnelli non stanno cercando di vendere ­ scrive il New York Times ­ Le auto sono nel loro dna. In una fusione senza il pagamento di premi con Gm, che capitalizza 58 miliardi di dollari rispetto ai 20 miliardi di Fca, gli Agnelli vedrebbero diluita la loro quota del 29,2% in Fca al 7,5%. Tuttavia, ciò farebbe ancora degli Agnelli il maggiore azionista, davanti al fondo sanitario del sindacato Uaw». [r.e.]

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Libero Salute e Sanità

Figli di Bisanzio Non ci sono solo le estenuanti procedure sugli appalti per prevenire la corruzione, roba che ha finito per facilitarla grazie a infiniti passaggi burocratici. Primo esempio. La startup D­Orbit è una geniale impresina italiana che ha convinto la Nasa e l' Agenzia spaziale europea e ha raccolto milioni di euro per «ripulire» la stratosfera dai satelliti in pensione: bene, ora ha i finanziamenti bloccati (spiega il Corriere) perché dopo quattro mesi non gli è ancora arrivato il certificato antimafia. Tempi della burocrazia: perché sapete com' è, non sia mai che la Nasa sia stata complice della «trattativa». Secondo esempio. Il governo, l' anno scorso, ha deciso che ogni sperimentazione sugli animali dovrà essere autorizzata dal ministero della Salute: questo entro 40 giorni dall' invio della domanda. Ebbene, ieri il farmacologo Silvio Garattini ha spiegato (sulla Nazione) che molti gruppi di ricerca non ricevono una risposta nemmeno nel doppio del tempo: ergo ricerche paralizzate, finanziamenti europei a rischio, collaborazioni internazionali che saltano: senza contare che ci sono malati e pazienti che attendono nuove terapie. La procedura dei 40 giorni in teoria è il recepimento di una direttiva europea, in pratica l' Italia ha introdotto delle norme molto più restrittive (ci vuole anche l' ok del Comitato etico e del Comitato per il benessere animale, roba che esiste) col risultato che il nostro Paese è sotto procedura d' infrazione. Per fare i rigorosi ci incasiniamo e basta. Figli di Bisanzio APPUNTO di FILIPPO FACCI.

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23 giugno 2015

lagazzettadelmezzogiorno.it Salute e Sanità

FLASH NEWS­24 Vai alla sezione Vai alla sezione SEGUICI SU GLI ARTICOLI PIÙ LETTI PIÙ COMMENTATI Edicola digitale Giornale online di Massimiliano Scagliarini BARI ­ Una associazione per delinquere finalizzata a truffare il servizio sanitario attraverso ingiuste richieste di rimborso per prestazioni a favore dei malati di Alzheimer. È il filone madre dell' inchiesta s u Casa Divina Provvidenza: l' indagine sul crac dell' ente ecclesiastico di Bisceglie ­ rivelano le carte depositate al T r i b u n a l e d e l R i e s a m e ­ nasce d a u n autonomo approfondimento del Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Bari che, già dal 2012, ha portato a iscrivere nel registro degli indagati sei persone. È proprio partendo da lì che la Procura di Trani, oggi alle prese con altri autonomi filoni di inchiesta sulla Divina Provvidenza, ha autorizzato le prime intercettazioni telefoniche a carico dell' allora madre superiora Rita Cesa e dell' allora direttore g e n e r a l e D a r i o R i z z i , e n t r a m b i arrestati (la prima ai domiciliari, il secondo in carcere) con l' accusa di concorso in bancarotta. Le loro posizioni sono al vaglio anche relativamente all' ipotesi di truffa ai danni dello Stato: nel 2011, secondo la Finanza, la richiesta di rimborso per trattamenti riabilitativi di Alzheimer avrebbe creato un danno di 428.985 euro a danno delle Asl Bat e Foggia. Dal 2006 al febbraio 2012, il danno accertato sarebbe stato di altri 858.965 euro nei confronti della Regione Puglia (per i centri di Bisceglie e Foggia) e di 465.748 euro nei confronti della Regione Basilicata, per l' attività del centro di Potenza. Partendo dall' Alzheimer, le fiamme gialle hanno acquisito «anche voluminosa documentazione inerente la gestione sanitaria e amministrativa dei reparti di Cardiologia e Pneumologia, accreditati con la Asl Bat». In pratica, le cartelle cliniche dei pazienti. E, come la «Gazzetta» ha già raccontato nei giorni scorsi, i finanzieri hanno esaminato «gli aspetti amministrativi di migliaia di ricoveri "urgenti" avvenuti presso i succitati reparti per acuti, dal 2006 al 2012, in relazione ai quali sono tuttora in corso i relativi accertamenti»: in pratica, Casa Divina Provvidenza avrebbe chiesto al servizio sanitario della Puglia il rimborso (a Drg) di cure prestate ai propri stessi pazienti ortofrenici, nonostante questi ricoveri non fossero mai stati autorizzati né tantomeno ­ alla verifica dell' Uvar ­ sono apparsi «appropriati»: significa che quelle prestazioni avrebbero dovuto essere erogate con un diverso «setting assistenziale», cioè in regime di ambulatorio. E dunque con un costo molto inferiore per le casse pubbliche: per il solo periodo 2006­2010, oggetto di una specifica denuncia della Asl Bat, la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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lagazzettadelmezzogiorno.it Salute e Sanità

somma liquidata per prestazioni inappropriate e dunque da restituire supera il milione di euro. È questa la parte «sanitaria» dell' inchiesta sul crac da 500 milioni della Casa Divina Provvidenza. In questo capitolo sono confluiti anche gli atti di una inchiesta della Procura di Foggia (condotta dai Carabinieri del Nas di Bari) su un imprenditore sanitario del posto, Vincenzo Nuzziello, già arrestato nel 2012 e poi condannato in primo grado per la presunta truffa di forniture alla Asl con costi gonfiati: dalle intercettazioni erano emersi fatti collegati con l' ente ecclesiastico biscegliese. È in questo ambito che Trani ha acquisito, tra l' altro, i verbali di sommarie informazioni resi nell' aprile 2012 dall' allora direttore generale della Asl di Foggia, Ruggero Castrignanò, e dall' allora assessore regionale alla Salute, Tommaso Fiore. Intanto, la Procura di Trani ha aperto due distinti fascicoli (a quanto pare contro ignoti) con l' ipotesi di rivelazione di segreto d' ufficio. I magistrati vogliono accertare quale sia la fonte che ha diffuso i contenuti delle intercettazioni dei porporati Versaldi e Bertone, peraltro contenute in una informativa della Finanza depositata agli atti del procedimento. L' intercettazione tra il cardinale Giuseppe Versaldi e Giuseppe Profiti è quella in cui il prelato avvisa l' ex direttore del Bambin Gesù di Roma di un imminente incontro con Papa Francesco: «Devi tacere che questi trenta milioni sono stati dati per l' Idi. E dire semplicemente che, come ogni anno, oltre ai cinquanta sono stati dati trenta per il Bambino Gesù». Secondo la Procura di Trani, che ha trasmesso le carte a Roma, questa conversazione proverebbe la distrazione di fondi pubblici per finalità diverse da quelle per le quali sono stati erogati. Tutti i protagonisti della vicenda hanno fermamente smentito che sia mai accaduto.

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Fondi integrativi in salita ma solo 7 mln li scelgono Al 2014 risultano operativi 290 Fondi sanitari integrativi, due terzi dei quali di natura contrattuale, anche se con una copertura sempre più estesa ai familiari dei lavoratori. Un settore ancora molto concentrato, visto che solo 30 Fondi danno copertura a circa la metà degli assistiti. Complessivamente lo scorso anno erano 7 milioni gli italiani iscritti a una Cassa o a un Fondo integrativo. È la fotografia di quello che viene considerato «il secondo p i l a s t r o d e l l a sanità» s c a t t a t a d a l l ' Osservatorio su Mutue e Fondi sanitari, istituito lo scorso anno da Valore srl. Risultati presentati nel corso di un incontro sul tema promosso dall' Università Campus Bio ­ Medico di Roma. Una gamba del welfare chiamata «ad assicurare la popolazione dal rischio di dover affrontare spese insostenibili ­ spiega una nota del Campus biomedico ­ per i nuovi e super costosi farmaci, la chirurgia d' avanguardia sempre più robotizzata o, più semplicemente, cure e assistenza a lungo termine per affrontare le poli ­cronicità. Un doppio effetto, quello dei costi dell' innovazione sanitaria e dell' invecchiamento della popolazione, che rende sempre meno sostenibile il nostro sistema di welfare sanitario, più che mai bisognoso di una seconda gamba d' appoggio». Un pilastro ancora sottile, ma in rapido consolidamento. I contributi raccolti sono infatti pari a 2,2 miliardi, a fronte dei circa 110 di spesa sanitaria pubblica e dei 34 sostenuti privatamente dai cittadini. Anche l' importo delle prestazioni erogate è modesto, con poco più di 2 miliardi che coprono appena l' 8% della spesa out of pocket, ossia privata. Anche se a questi numeri andrebbero aggiunti i circa 2 miliardi raccolti dalle compagnie assicurative, per forme di copertura del rischio sanitario spesso meno estese di quelle garantite da Casse e Fondi. «Ma la buona notizia ­ spiega il direttore di Valore, Stefano Ronchi ­ è che la sanità integrativa sta crescendo al ritmo di percentuali a doppia cifra, visto che nel 2014 sono circa una trentina i nuovi Fondi entrati a operare nel mercato». Un' evoluzione che sempre più si configura come una via obbligata. «Lo sviluppo del secondo pilastro in sanità ­ sostiene il direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio ­Medico, Gianluca Oricchio ­ non è più procrastinabile, se non vorremo trovarci presto di fronte a scelte eticamente insostenibili, come quelle del servizio sanitario Uk che ha recentemente negato la rimborsabilità a un nuovo farmaco antitumorale troppo costoso».

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23 giugno 2015

ilcentro.it Salute e Sanità

Guardiagrele, Noemi sta peggiorando: l' appello del papà Andrea Sciarretta incontra l' assessore Paolucci anche per gli altri bambini malati. Speranze per un nuovo farmaco, a Lorenzin chiede una cura compassionevole. CHIETI. « Noemi sta peggiorando. Ora è alimentata col sondino, non può neanche ingoiare da sola e, se non stiamo attenti, rischia di soffocare con la saliva. È allettata 24 ore su 24, non ha più tono muscolare. Ma non ha perso la voglia di vivere. E se lei continua a combattere, a maggior ragione dobbiamo continuare noi». E infatti Andrea Sciarretta , il papà della piccola Noemi, tre anni affetta da sma, non si arrende. Continua a chiedere al ministro della salute, Beatrice Lorenzin , una cura compassionevole per sua figlia e ieri ha parlato anche con l' assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci . «L' incontro con Paolucci non è stato solo per Noemi, ma anche a nome delle tante famiglie che si rivolgono all' associazione Progetto Noemi», dice Sciarretta, «grazie al fatto che la nostra associazione ha avuto tanta visibilità sono molte le famiglie che ci chiamano perché non sanno cosa fare. Sono genitori disperati con figli che hanno malattie rare. Ma anche se le patologie sono rare, i casi sono tanti e la sanità locale non è attrezzata per far fronte a questo tipo di situazioni». Per questo motivo Sciarretta ha chiesto a Paolucci l' avvio di un percorso sanitario, sia diagnostico che assistenziale, per i bimbi affetti da malattie muscolari neurodegenerative. «Chiediamo una presa in carico di questi casi», continua il giovane papà di Guardiagrele, «vogliamo che vengano innalzati i livelli di assistenza sia sanitaria che domiciliare». Paolucci, a detta di Sciarretta, ha dimostrato «disponibilità e buoni propositi». Dopo l' impossibilità di accedere alla Stamina di Davide Vannoni , ora la famiglia della bimba guardiese sta cercando di ottenere la possibilità di utilizzare un nuovo farmaco: «Il ministro ci ha promesso un' alternativa a Stamina», dice Sciarretta, «si tratta di un farmaco che però è stato sperimentato solo per pazienti fino al settimo mese e Noemi ha tre anni. La legge, però, mi permetterebbe di utilizzarlo anche al di fuori della sperimentazione, come "cura compassionevole". Purtroppo, però, questa possibilità rimane a discrezione della casa farmaceutica». Il nuovo farmaco si chiama Isis Smnrx, unico al mondo per la cura della Sma. Ma Sciarretta teme che si possa riproporre il film già visto con la vicenda Stamina, con Noemi senza cure nonostante cinque ordinanze favorevoli». Proprio riguardo al metodo Vannoni e alla notizia dell' arresto del dottor Marino Andolina , già coinvolto proprio nella vicenda Stamina, il papà di Guardiagrele dice di aver avuto a che fare con lui quando cercava di far curare la figlia con le staminali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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ilcentro.it Salute e Sanità

ma di non aver notato nulla di strano nel comportamento del pediatra. «Se mi fossi accorto di qualcosa», conclude, «per quanto io potessi essere coinvolto, avrei subito denunciato». Arianna Iannotti.

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

AZIENDALIZZAZIONE/ EXCURSUS DI UN VENTENNIO IN MARCIA.

Il nodo irrisolto: le logiche di finanziamento Nell' evidenziare le difficoltà incontrate dalle aziende sanitarie nell' affermare la propria natura, segnata da profonde diversità rispetto agli altri soggetti pubblici, ci siamo soffermati sulle logiche di governo dichiarate e spesso applicate all' interno della singola azienda, e quelle proclamate ­ anche perché implicite nel modello ­ ma non praticate dai livelli di governo superiori, in particolare dalle Regioni. Fra mondo delle aziende e Regioni si frappongono alcuni elementi di incomprensione. La percezione stessa dell' autonomia muta a seconda dell' angolo visuale di chi la esercita o di chi la concede. Le Regioni, molto vivaci nel rivendicare la propria nei confronti dello Stato, furono, sin dall' inizio, restie a valorizzare quella delle aziende sanitarie, eredi di un assetto precedente che aveva visto la sanità troppo legata ai Comuni per non costituire il "luogo" dell' esercizio di una discrezionalità politica locale e un potenziale ostacolo alla programmazione regionale. Ancora in nome della programmazione, venne prontamente stroncata qualsiasi velleità di "concorrenza" fra aziende pubbliche e anche fra queste e il settore privato. Eppure un certo tasso di concorrenza era implicito nel "quasi mercato" e avrebbe potuto rappresentare un forte incentivo al perseguimento dell' efficienza. A frapporsi al dialogo fra Regioni e Asl c' era ­ e permane ­ anche un elemento tecnico: il bilancio delle aziende utilizzava la contabilità economico ­patrimoniale, mentre quello delle Regioni era redatto in finanziaria, come quello dello Stato e degli altri enti pubblici territoriali. Le due tecniche contabili riflettono le diverse necessità delle due tipologie di strutture: l' ente pubblico deve rendere conto di come utilizza risorse prevalentemente erariali e predefinite; la contabilità dell' impresa deve rappresentare un universo in continua evoluzione dove i ricavi sono funzione della capacità di collocare prodotti sul mercato a prezzi remunerativi in modo da ottenere risorse che compensino pienamente i costi di produzione e consentano di produrre un utile. Pur con tutte le specificità che distinguono una struttura pubblica erogatrice di servizi da una impresa privata, il modello aziendale era volto a costruire uno stretto legame fra il valore della produzione e le risorse assegnate all' azienda ospedaliera. Per le Asl il sistema, più complesso, prevedeva un finanziamento correlato alle prestazioni da garantire agli utenti e quindi parametrato per quota capitaria. Le logiche di finanziamento praticate sono divenute, nel tempo, elemento decisivo nei rapporti fra aziende sanitarie e Regioni e, per queste ultime, la leva per attuare le politiche di governo del sistema con una particolare, ovvia, attenzione a garantire, prima di tutto, l' equilibrio finanziario del proprio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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bilancio. Per comprendere la distanza fra il modello scelto e quello concretamente applicato ci viene in soccorso una recente ricerca condotta dalla Fiaso, con la collaborazione scientifica del Ceis di Tor Vergata, volta a indagare le diverse logiche di finanziamento delle aziende sanitarie praticate nelle 20 Regioni italiane. Ne emerge un quadro sconfortante, dominato, quasi ovunque, dal consolidamento della spesa storica. Nelle delibere di assegnazione delle quote di finanziamento non si trova, infatti, traccia di alcuna logica premiale e neppure di una valutazione dei risultati degli esercizi precedenti. Gli autori hanno messo a confronto, per ogni Asl, la differenza fra la quota di finanziamento derivante dall' applicazione dei parametri utilizzati per il riparto del Fondo sanitario nazionale fra le Regioni e quella effettivamente assegnata. Ne emergono, all' interno di ogni Regione, disparità molto rilevanti, di cui cito qualche esempio. In Piemonte si va da un +9,4% rispetto alla quota teorica, a un ­10,7% con un divario fra l' azienda più finanziata e quella più povera che supera il 20 per cento. Anche peggiori i dati della Toscana (dove la forbice si allarga da un +18 a un ­5,4), della Campania (da +12,5 a ­17,5) e della Calabria (+22 e ­ 3,3). Il record della disparità di trattamento se lo aggiudica la Liguria (con un +26,3 a fronte di un ­19,2) seguita a distanza dalla Sardegna (+14,5 e ­20,2). Non brilla per equità neppure il finanziamento delle aziende ospedaliere: nel campione preso in esame il totale dei ricavi correlati alle prestazioni copre una quota dei costi aziendali che va da un minimo del 55% a un massimo del 74 per cento. A coprire il disavanzo provvedono, ovviamente, le Regioni. Alla luce di così clamorose disparità di finanziamento, il pareggio di bilancio ­ nella pubblicistica corrente spesso mitizzato ­ diventa una variabile indipendente dall' equilibrio economico. Ma che azienda è quella in cui il risultato di esercizio non significa nulla? * deputato Scelta civica Terza di 4 puntate (le precedenti sui n. 20 e 21­22/2015)

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Il risk management tutela vite e operatori M e n o i n f e z i o n i i n ospedale g r a z i e a l l ' identificazione tempestiva, alla segnalazione e al controllo dei cosiddetti germi "sentinella", quelli che sono "sintomo" di infezioni legate all' assistenza sanitaria. È il cuore di una procedura adottata dall' Azienda ospedaliera di Reggio Emilia con un progetto avviato ad aprile 2007 e continuamente sottoposta a revisione, che oggi è stata riprodotta grazie alla sua efficacia anche in altre aziende sanitarie emiliano ­romagnole. In linea con quanto previsto dal sistema di segnalazione rapida di eventi epidemici e germi sentinella adottato dalla Regione, l' iniziativa nasce dalla consapevolezza che fra i potenziali rischi per la sicurezza del paziente le infezioni legate alla stessa assistenza rappresentano la complicanza più frequente. Inoltre questo tipo di infezioni è grave e potenzialmente letale perché spesso sostenuto da microrganismi resistenti agli antibiotici. Ecco perché individuare rapidamente queste infezioni, monitorando la presenza dei cosiddetti "germi sentinella", permette di essere più tempestivi nell' adottare eventuali misure di contenimento del rischio infettivo. Il progetto consiste in una nuova procedura di allarme che si attiva quando il laboratorio di microbiologia invia un "alert" per posta elettronica al personale del reparto in cui è stato isolato un germe. Successivamente il laboratorio contatta per telefono il personale medico del reparto interessato, mentre medici e coordinatori infermieristici che ricevono l' allerta avvertono tutto il personale del reparto della presenza del germe sentinella in modo da adottare precauzioni. L' infermiera addetta al controllo delle infezioni ospedaliere effettua un sopralluogo nel reparto e compila una scheda che raccoglie informazioni sul paziente e sulle precauzioni adottate dal personale. Infine, tutte le informazioni raccolte vengono inserite in un database e, a cadenza mensile, sottoposte a elaborazione statistica e inviate a direttori e coordinatori. I benefici di un progetto simile non sono solo clinici, ma anche organizzativi ed economici. La procedura ha consentito infatti di standardizzare i comportamenti del personale sanitario e di velocizzare la trasmissione delle informazioni. La diminuzione delle complicanze della patologia dovuta alle infezioni e della relativa degenza contribuisce in ultimo a un minor costo sociale ed economico del paziente. Il progetto ha consentito fra l' altro di individuare i comportamenti ricorrenti degli operatori nei casi di infezioni e di identificare quindi potenziali fattori di rischio assistenziali, come procedure invasive oppure uno scorretto lavaggio delle mani. In fase di sviluppo per gli operatori è stato predisposto un apposito pacchetto formativo: nel 2007 è stato organizzato un corso specifico, mentre successivamente le indicazioni relative alla nuova procedura sono state illustrate nei corsi "Misure di prevenzione delle infezioni ospedaliere" rivolti a tutti gli operatori Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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sanitari, prioritariamente ai neoassunti. Vengono inoltre di volta in volta "istruiti" sulle precauzioni per prevenire la diffusione di microrganismi anche i pazienti, i visitatori e gli addetti alle pulizie o tutti coloro che entrano o si trovano a lavorare negli ambienti ospedalieri. (Dg: Ivan Trenti; Referente del' esperienza: Laura Cavazzuti) Ridurre gli incidenti e gli errori ospedalieri e le conseguenti richieste di risarcimento. A questo contribuisce Trigger, progetto proposto nel 2012 dal Dipartimento materno ­infantile e dalla struttura Qualità e gestione del rischio dell' Aziendaospedaliera di Lecco. L' iniziativa verte sull' area ostetrica, scelta considerando che la mappatura regionale degli incidenti indica che l' Ostetricia­ginecologia in termini di frequenza è la quarta specialità (8,6%) ­ dopo Ortopedia e traumatologia (14,8%), Pronto soccorso (14,3%) e Chirurgia generale (9,6%) ­ in cui si verifica la maggior parte degli eventi che generano richieste di risarcimento da parte dei pazienti. In termini di importi liquidati, quest' area raggiunge invece il primo posto tra le Unità di rischio responsabili degli eventi. L' Azienda ospedaliera di Lecco ha preso come riferimento l' esperienza dell' Institute for Health Care Improvement che ha messo a punto una "Trigger Tool Methodology" per identificare con precisione gli eventi avversi e misurarne il tasso di accadimento. Tale metodologia consiste in un' analisi retrospettiva di un campione di cartelle cliniche utilizzando degli "indizi" o "campanelli di allarme" (icosiddetti "trigger") che possono essere indice di un possibile evento dannoso per il paziente. La metodologia è stata proposta nell' area ostetrica nel 2012 e ha avuto come obiettivo quello di migliorare la sicurezza nell' area parto rendendo più efficiente il meccanismo di intercettazione degli errori. I dati di letteratura mostrano come nelle Unità di cure intensive neo natali si verifichino tra i 19 e i 72 incidenti ogni 100 ricoveri: se espressi in giornate di degenza, gli incidenti variano tra 20 e 32. Nell' Ao di Lecco dal 2008 al 2011 sono stati segnalati 504 eventi avversi o presunti tali a fronte di 1.061 letti accreditati, oltre 30mila ricoveri e quasi 3 milioni di prestazioni ambulatoriali all' anno. Con il meccanismo dell' incident reporting viene segnalato il 10­20% degli eventi avversi e di questi il 90­95% non causa danni al paziente. Ecco perché si è resa opportuna l' identificazione degli eventi che procurano danni ai pazienti, in grado di individuare e quantificare la gravità del danno e realizzare i cambiamenti necessari a evitarli. Anche se non ancora definitivamente conclusa, dall' esperienza si sono già ottenuti alcuni benefici: è stata intercettata la totalità dei casi trigger (pari a 221 eventi), analizzati mediante schede predefinite dal gruppo di progetto e discusse dai professionisti per la decisione sul processo di audit. Nei primi mesi di lavoro è stato necessario mettere a punto l' intero meccanismo di intercettazione dei casi trigger e le modalità di analisi delle relative cartelle individuate per l' alta efficienza del sistema che è in grado di rendere palesi molti errori, anche senza che si sia verificato un danno ai pazienti. Avviato a febbraio 2012, il progetto dovrebbe concludersi entro febbraio 2014. Si rifà alle linee di indirizzo Rischio Clinico del 2012 della Regione Lombardia e alla raccomandazione ministeriale per la prevenzione della morte o grave danno legata al parto. Realizzata in forma sperimentale, l' esperienza sarà a regime presumibilmente nel corso del 2013­2014 successivamente alla formazione in aula di tutti i professionisti. (Dg: Mauro Lovisari; Referenti del' esperienza: Rinaldo Zanini e Cristina Curioni) Per far pervenire altre esperienze o chiedere ulteriori approfondimenti è possibile contattare Fiaso all' indirizzo email buonasanita@fiaso.it Un sistema esperto", o meglio un modello informatico, per guidare i clinici nell' applicazione delle linee guida in Chirurgia extracardiaca e gestirne il rischio. Ad adottarlo è stata l' Azienda ospedaliera universitaria di Ancona con Exa­Cad, progetto di telemedicina basato sulle linee guida del 2010 della Società europea di cardiologia (ESc) in grado di aggiornarsi automaticamente in caso di variazioni delle stesse. Realizzata nel corso del 2012, la tecnologia è stata valutata in un' esperienza pilota nella Chirurgia ostetrico ­ginecologica del presidio Salesi degli "Ospedali Riuniti" di Ancona, coinvolgendo anestesisti e rianimatori, ginecologi, ostetrici, cardiologi e infermieri. La scelta è ricaduta su questa unità ospedaliera perché caratterizzata da un elevato indice di richieste di valutazioni cardiologiche e un altrettanto alto Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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indice di inappropriatezza per una chirurgia a rischio basso o intermedio. Il progetto pilota è stato preceduto da una fase di implementazione accompagnata dalla discussione sulle metodologie e dalla condivisione delle azioni tra clinici, in modo da attutire le reazioni causate dalla "novità". Nella prima fase di realizzazione l' attività seguita con ExaCad è stata affiancata da un controllo clinico on line, mentre nei successivi sei mesi l' attività è stata seguita "off line". Exa­Cad nasce dalla problematicità, dal punto di vista clinico e organizzativo, della valutazione di presenza di cardiopatie e della loro gestione nei pazienti che devono sottoporsi a chirurgia extracardiaca. La morbilità e la mortalità per problematiche cardiologiche, note o più spesso non note, è infatti elevata e le linee guida per la corretta gestione di queste problematiche spesso non sono abbastanza conosciute o non sono condivise fra cardiologi, chirurghi e anestesisti. Situazione che implica comportamenti non univoci e spesso conflittuali. Anche il carico assistenziale legato alla valutazione del paziente con sospetta cardiopatia o con cardiopatia nota è molto elevato. In questo contesto interviene il sistema esperto Exa­Cad, studiato in primis per ridurre i tempi di svolgimento delle indagini necessarie in chirurgia extracardiaca, ma anche per escludere indagini non necessarie e per valutare eventuali comportamenti inappropriati e gli esiti. L' obiettivo ultimo è quello di estendere la metodologia realizzata a tutto l' ospedale e successivamente ad altri nosocomi della regione. L' adozione del sistema esperto ha portato nell' ultima fase del progetto (secondo semestre del 2012) a un' adesione totale alle linee guida di riferimento. Anche l' inappropriatezza clinica si è ridotta progressivamente fino alla completa scomparsa, passando dal 70% iniziale al 10% dei primi sei mesi di esperienza pilota, allo 0% finale. Idem per l' indice di inappropriatezza gestionale. Già dal secondo mese di sperimentazione, inoltre, le liste di attesa per la valutazione dei pazienti interni risultavano azzerate e i tempi di attesa per le indagini necessarie erano ridotti a meno di 24 ore. Le richieste di consulenza cardiologica preliminare all' intervento sono passate da 778 nell' anno precedente a 72 nell' anno della sperimentazione pilota. Exa­Cad è stato citato nella presentazione "Sistemi Esperti in Cardiologia. L' esperienza nella Chirurgia extracardiaca" al Congresso 2013 dell' Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri. (Dg: Paolo Galassi; Referente del' esperienza: Gian Piero Perna)

ROSANNA MAGNANO, BARBARA GOBBI

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Il Giornale Salute e Sanità

In Italia tra i bambini di 9 anni di età quasi uno su tre è sovrappeso: il 20% pesa troppo, il ... In Italia tra i bambini di 9 anni di età quasi uno su tre è sovrappeso: il 20% pesa troppo, il 9,8% è obeso. Lo ha accertato una ricerca del ministero d e l l a Salute r i f e r i t a a l 2 0 1 4 , presentata a Expo 2015. «I genitori non devono sottovalutare le piccole discrepanze nel rapporto peso/altezza dei bambini ­ ha precisato Donatella Ballardini, specialista in Scienze dell' alimentazione al DCA Gruber Bologna ­. L' obesità va prevenuta perché, se si instaura, è poi dura da curare. Uno stato di obesità nel bambino comporta le stesse patologie dell' adulto: rischio diabetico o complicanze respiratorie». A favorire il sovrappeso infantile, secondo la specialista, sono soprattutto alcuni falsi miti sull' alimentazione. Non è vero, a esempio, che un bambino debba mangiare molto, come molte mamme pensano. «Piuttosto, meglio seguire la regola dei 5 pasti al giorno, 5 porzioni di frutta e verdura e 5 colori di vegetali». È utile, inoltre, evitare di sollecitare il bimbo a mangiare in fretta oppure a mangiare tutto. La prima colazione si riconferma importante: chi la fa sembra aver meno problemi di peso in quanto riduce gli stimoli della fame nella giornata». Fondamentale, poi, è l' attività fisica.

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23 giugno 2015

Quotidiano Sanità Salute e Sanità

L' appello di Aaroi­Emac, Siared, Siaarti e Siaatip. Stop alla denominazione "sedazione" per l' anestesia generale. "A rischio la salute dei pazienti" In una lettera aperta inviata al ministro Lorenzin e ad altre istituzioni viene lanciato l' allarme: "Il solo classificare come 'sedazione' una procedura anestesiologica complessa come l' anestesia generale basta ad abbassare, a torto, i livelli minimi di diligenza e prudenza necessari per la sicurezza nei locali non classificati come sale operatorie". 23 GIU ­ Le procedure operative mediche considerate "a bassa complessità" e/o "a bassa invasività" svolte in "Nora" ( Non Operating Room ), nelle quali sono chiamati a prestare la propria opera i medici specialisti in anestesia e rianimazione, prevedono un atto anestesiologico a tutti gli effetti che, in quanto tale, deve rispondere a tutti i requisiti di sicurezza previsti. A lanciare l' allarme, anche in seguito a recenti fatti di cronaca, sono l' Aaroi­Emac, la Siared, la Siaarti e la Siaatip in una lettera inviata oggi al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al Sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo e al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Sergio Chiamparino. Tra le attività "a bassa complessità" e/o "a bassa invasività" che oggi risultano eseguibili in locali non classificati come "sale operatorie", vi sono le procedure finalizzate alla procreazione medicalmente assistita, quelle finalizzate alle attività endoscopiche, a quelle radiologiche, ad alcune prestazioni nei Pronto Soccorso. Il problema, sottolineano l' Aaroi­Emac, la Siared, la Siaarti e la Siaatip, è che "tali prassi si basano sempre più spesso: ? su una distorta applicazione 'per attrazione' del falso concetto che ad attività individuate come "a bassa complessità" e/o "a bassa invasività" corrispondano prestazioni anestesiologiche di livello "poco specializzato", che provoca una deregulation inaccettabile della sicurezza; ? su una distorta classificazione delle prestazioni anestesiologiche richieste per tali procedure, che provoca la tendenza a definirle come "sedazioni", camuffando con tale termine quelle che invece sono vere e proprie "anestesie generali". Tale distorta classificazione di "anestesie generali" sotto le mentite spoglie di "sedazioni" è oggi sempre più "a rischio di essere strumentalizzata ­ si legge nella lettera ­, a scapito della sicurezza, unicamente per poter incrementare il numero delle suddette attività, che devono comunque prevedere, ovunque siano svolte, percorsi organizzativi, oltre che requisiti anche strutturali, codificati e sicuri". L' effetto più deleterio di tale deriva è "un' inaccettabile aumento dei rischi per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Quotidiano Sanità Salute e Sanità

pazienti ed operatori ­ avvertono l' Aaroi­Emac, la Siared, la Siaarti e la Siaatip ­ Infatti, il solo classificare come 'sedazione' una procedura anestesiologica complessa come l' anestesia generale basta ad abbassare, a torto, i livelli minimi di diligenza e prudenza necessari per la sicurezza nei locali non classificati come 'sale operatorie', senza considerare che il confine tra 'sedazione' e "anestesia generale" è quantomai labile, se non inconsistente". Per fare chiarezza sulla questione l' Organizzazione Sindacale e le Società Scientifiche hanno deciso di rivolgersi alle istituzioni con tre richieste urgenti . In primo luogo chiedono di "vietare la denominazione 'sedazione' per tutti i casi in cui vengono utilizzati farmaci 'ipnotici', che per loro specifica farmacodinamica non sono deputati ad un effetto sedativo, ma che sono da riservarsi all' anestesia generale, cioè ad effetto ipno­induttore per indurre un' anestesia generale (p. es. propofol), o ad effetto analgesico maggiore (p. es. remifentanyl)". In secondo luogo richiedono di "vietare, e prevedere sanzioni in caso di abuso, l' utilizzo di farmaci riservati ai medici specificatamente individuati dalla farmacopea ufficiale a soggetti da essa non autorizzati". Chiedono, infine, di "predisporre al più presto, e quindi vigilare adeguatamente sulla loro effettiva presenza e sul loro rispetto, adeguati requisiti minimi strutturali, tecnologici, organizzativi, di dotazioni farmacologiche, di personale, modulati sulle esigenze specifiche delle diverse categorie delle cosiddette 'Non Operating Rooms', ma che in ogni caso debbano prevedere l' eventualità di poter o di dover, in sicurezza, trasformare una "sedazione" (qualora effettivamente sia tale) in una 'anestesia generale', o gestirne l' evoluzione imprevista ma possibile per la stessa natura della prestazione specialistica anestesiologica".

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CASSAZIONE PENALE.

L' errore della guardia non va sul sostituito In ragione della posizione periferica in cui è posto il medico di medicina generale rispetto all' organizzazione del servizio, in caso di sostituzione del medico per assenza, ancorché mediante individuazione da parte dell' assente del sostituto, non può configurarsi in capo a quest' ultimo la responsabilità contrattuale riconducibile all' art. 1228 c.c. Ed è improprio attribuire al medico sostituito gli stessi obblighi contrattuali che competono all' azienda sanitaria con riguardo all' attività dei medici ospedalieri o dei medici di guardia. Infatti, la funzione di pronto intervento del servizio di guardia medica s' instaura sotto il controllo dell' Asl e configura un rapporto organico nell' organizzazione sanitaria che permette l' inquadramento nella sussidiarietà civile di cui all' articolo 1228 del codice civile. Questo principio espresso dalla Cassazione penale, sezione IV, n. 9814/2015 del 6 giugno, farà tirare un sospiro di sollievo a molti pediatri e medici di famiglia che affidano il loro studio al sostituto durante le ferie e che costituirà un precedente giurisprudenziale, destinato a far scuola. Il fatto. Il Tribunale di Pontassieve condannò il medico pediatra sostituto di quello di libera scelta e due medici di continuità assistenziale per il reato di omicidio colposo in danno di una bimba deceduta a causa delle complicanze conseguenti a due interventi chirurgici per peritonite diffusa da appendicite gangrenosa perforata. Il pediatra di famiglia venne condannato, unitamente all' Asl, in solido per il risarcimento del danno civile. Con sentenza del 25 ottobre 2012, la Corte d' Appello, in parziale riforma della sentenza del giudice di primo grado revocava la condanna civile del medico titolare non ritenendo sussistente nel suo caso la responsabilità ex art. 1228 c.c. Assolse uno dei due medici di guardia medica (che diede il consiglio telefonico ma non intervenne a domicilio) e condannò il medico di guardia medica che intervenne a domicilio ma non ricoverò la bimba. Contro la sentenza proponevano ricorso in Cassazione i genitori della bambina e dall' altra parte la guardia medica condannata e l' Asl avverso la condanna civile. La Cassazione ha accolto solo il ricorso avverso l' assoluzione disposta dalla Corte d' Appello nei confronti di uno dei due medici della guardia medica ritenuta non motivata. Ha respinto, invece, il resto delle doglianze. Responsabilità del sostituto. Secondo la sentenza, l' Acn per la pediatria di famiglia del 2005, prevede all' art. 36, comma 4 che «il sostituto assume direttamente e formalmente, all' atto dell' incarico di sostituzione da parte del pediatra sostituito, le responsabilità professionali inerenti a tutte le attività previste dal presente Accordo». In definitiva, il sostituto non agisce come ausiliario del medico che sostituisce, inteso quale debitore, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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come richiesto dall' art. 1228 c.c., poiché egli svolge l' attività in nome e per conto proprio. Pertanto, una volta che siano state osservate le disposizioni previste tra Asl e medico titolare in ordine alla sostituzione di quest' ultimo (circostanza che non è in discussione nella specie), il paziente che si è rivolto al sostituto può dolersi nei suoi riguardi del suo operato e il medico sostituito è esonerato dalle conseguenze dannose dell' opera del sostituto. Responsabilità dell' Asl. Il medico di continuità assistenziale opera in un quadro di riferimenti, sussidi tecnici e logistici (come quelli dell' emergenza), integrazioni e sostituzioni con il Ssn che gli consentono di circoscrivere la responsabilità in un rapporto stabile con un' organizzazione complessa e articolata. Ne consegue una progressiva spersonalizzazione della prestazione professionale, sempre più inserita in processi formali di organizzazione, che ha l' effetto di trasferire la responsabilità, quanto meno economica, dal singolo alla struttura e nello specifico all' Asl.

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La Cgil: «Case di riposo senza controlli» Dopo la chiusura della Residenza Familia da parte della magistratura il sindacalista Ghisu chiede più vigilanza. NUORO. Da un lato, precisa che se dall' inchiesta che in questi giorni ha portato alla chiusura temporanea, della casa d i riposo d i via Aosta , «dovessero essere individuate responsabilità dirette a carico di chiunque, non esiteremo un attimo a costituirci parte civile». Dall' altro, forte di una indagine scrupolosa che il suo sindacato ha condotto un anno e mezzo fa nelle strutture per anziani di tutta la provincia, precisa anche che il vero problema, tuttavia, è l' assenza quasi assoluta di controlli nelle stesse strutture. E che comunque, piuttosto che puntare sulla nascita di altre case d i riposo gestite da privati, bisognerebbe creare finalmente una residenza sanitaria assistita, e finanziare in misura maggiore l' assistenza domiciliare per gli anziani. Il segretario provinciale dello Spi­Cgil, Giuseppino Ghisu , insomma, ha le idee piuttosto chiare nel campo degli over 65 e delle loro esigenze. Del resto, è da diversi anni, ormai, che coordina nel Nuorese il sindacato che maggiormente li rappresenta, e da sempre, come sindacalista, è molto sensibile alle esigenze e ai problemi segnalati dalla fascia più grande della popolazione. Sarà per questo che quando, nelle ultime settimane, ha letto dell' inchiesta c h e h a coinvolto la struttura per anziani di via Aosta, tanti pensieri e riflessioni gli sono passate nella mente. A cominciare dal fatto che quando, a suo tempo, aveva coordinato una indagine sulle strutture per anziani del Nuorese, la casa d i riposo di via Aosta ancora non era stata aperta. Ma a prescindere dai casi singoli e dalle inchieste giudiziarie in corso, e parlando in generale delle strutture per anziani, Giuseppino Ghisu tiene a spiegare che purtroppo il loro proliferare spesso nasconde «un business che mette al centro le rette mensili da importi insostenibili, dato che si paga in media 1700 euro al mese, e non la persona, come dovrebbe essere in un paese evoluto». Per questo, precisa il sindacalista, «occorre mettere freno a questo mercato del profitto che mercifica tutto e tutti. Oggi più che mai è necessario capire, conoscere e vigilare per garantire un minimo di vivibilità dignitosa nella sfortuna della malattia. Occorre intensificare le verifiche e non esitare, perché i cittadini, i lavoratori onesti, sono a fianco di chi, per far rispettare la dignità della persona, si assume l' onere ma anche l' onore di combattere certo malaffare». Lo Spi­Cgil, tuttavia, vuole anche «sollecitare le istituzioni che hanno titolarità al rilascio degli accreditamenti, non solo a mediare, come si sta facendo, ma anche a intensificare i controlli, e alla revoca, in caso di mancanza dei requisiti minimi delle autorizzazioni». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Ghisu precisa anche che «al primo posto delle nostre rivendicazioni conserviamo la forma domiciliare dell' assistenza. Questo pone al centro la persona con piena titolarità di diritti, alla quale vanno assicurati tutti i supporti utili e necessari a promuovere le sue capacità e le sue abilità. Solo quando, per motivi validi, la permanenza presso il proprio domicilio non è possibile si può ricorrere a forme residenziali. Su questo la politica è chiamata a predisporre adeguate misure che riconoscano e valorizzino la condizione delle persone anziane. Il progetto di riordino territoriale dei servizi socio sanitari assistenziali previsto dall' assessore alla Sanità della Regione, Luigi Arru , e dal commissario della nostra Asl, Mario Palermo , va nella giusta direzione».

di Valeria Gianoglio

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PIANI DI RIENTRO/ Le incognite sula prosecuzione dele misure di riequilibrio dei bilanci sanitari.

La necessità di un testo unico Ruolo più forte per il Consiglio dei ministri ­ Il rebus dei programmi operativi. Pubblichiamo la terza e ultima delle tre puntate sui «piani di rientro». Al centro l' iter procedurale di valutazione e approvazione dei nuovi piani. La prima puntata con l' origine dell' intervento condiviso tra Stato e Regioni è stata pubblicata su «Il Sole 24 Ore Sanità» n. 15 del 21 aprile scorso. La seconda con l' analisi dei trienni 2007­09 e 2010­12 è stata pubblicata sul n. 17 del 5 maggio scorso. L' iter procedurale dei nuovi Piani di rientro muove come i precedenti dall' accertamento da parte del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti, di cui all' articolo 12 dell' Intesa Stato ­Regioni del 23 marzo 2005, dell' effettivo conseguimento da parte delle Regioni degli obiettivi di garanzia dell' equilibrio economico secondo le disposizioni vigenti e che, fermi restando gli effetti dell' articolo 1, comma 174 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 nel caso di disavanzo sanitario n o n coperto in tutto o in parte, prevede ­ qualora venga superato il livello del 5% ­ che scatti per la Regione l' obbligo di presentare entro il 10 giugno del corrente anno un Piano di rientro di durata non superiore al triennio. Tale Piano viene caratterizzato in maniera analoga, nei suoi contenuti a quello già definito dall' articolo 1, comma 180, della legge 311/2004 e deve contenere sia le misure di riequilibrio del profilo erogativo dei Lea, in conformità sia al Piano sanitario nazionale che agli stessi Lea vigenti, sia alle misure per garantire l' equilibrio di bilancio sanitario in ciascuno degli anni compresi nel Piano stesso. La novità più rilevante è proprio nell' iter procedurale di valutazione e approvazione. La valutazione infatti viene affidata a un nuovo organismo misto c.d. Struttura tecnica di monitoraggio (che viene istituita dall' articolo 3, comma 2, del nuovo Patto per la salute presso la Conferenza Stato ­ Regioni) e alla stessa Conferenza Stato ­Regioni con termini perentori per l' espressione del parere. L' approvazione del Piano invece è affidata al Consiglio dei ministri che ne accerta "l' adeguatezza" e che può approvarlo. La Delibera del Consiglio dei ministri è costitutiva di esecutività del Piano regionale che diventa immediatamente efficace. In caso, invece, di inadeguatezza del Piano o addirittura di mancata presentazione, il Consiglio dei ministri esercita i poteri sostitutivi previsti dall' articolo 120 della Costituzione per grave pericolo della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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tutela dei Livelli essenziali di assistenza e dell' unità economica del Paese con la nomina del Presidente della Regione in qualità del Commissario ad ­acta cui affida il mandato di predisporre entro trenta giorni ancora il Piano di rientro e di attuarlo. La legge dispone in materia di applicazione oltre il massimo delle aliquote fiscali che sono così mantenute per tutta la durata del Piano, nonché il vincolo di realizza re gli interventi che la Regione stessa ha scelto. Questo percorso ha come rilevante novità l' accentuato ruolo del Consiglio dei ministri che entra, anche in assenza dell' esercizio dei poteri sostitutivi, di fatto, nell' attività amministrativa delle Regioni, confermando quindi che, se una Regione si pone in una situazione di debolezza strutturale rispetto alla propria competenza di governo del sistema sanitario regionale, viene "già commissariata" con l' obbligo di presentare un Piano di rientro. Il legislatore, mutando le modalità di approvazione del Piano ha di fatto rafforzato l' impegno che la Regione stessa va ad assumere rispetto all' originario accordo firmato dal Presidente con i ministri di settore, in quanto la delibera del Consiglio dei ministri sicuramente costituisce un elemento di garanzia più forte per l' esecuzione degli impegni assunti. La conseguenza della mancata realizzazione del Piano, può essere quella dell' avvio della procedura di diffida a realizzare il Piano qualora la Regione non rispetti gli impegni presi. In questo caso il Consiglio dei ministri perdurando l' inadempienza nomina un Commissario ad ­acta per l' intera durata del Piano, ma addirittura seppure il Commissario dovesse essere inadempiente può nominare «uno o più Commissari» per l' adozione di tutti gli atti del Piano non realizzati. ... La legge e d' altro canto lo stesso Patto presentano elementi di poca chiarezza che hanno poi costretto il legislatore a intervenire con modifiche... Innanzitutto non è chiaro il richiamo all' articolo 1, comma 180, della legge 311/2004, ovvero la norma che aveva introdotto gli accordi, che possiamo considerare dei contratti con reciproche obbligazioni da rispettarsi da parte del Governo e delle Regioni, considerato che i nuovi Piani sono approvati dal Consiglio dei ministri senza la previa stipula degli accordi, sono immediatamente esecutivi e non è chiaro a cosa si applichi l' esecutività tenuto conto che si ribadisce che gli interventi sono vincolanti per la Regione. È forse da intendersi che non vi è una successiva delibera regionale, ancora una volta non viene coinvolto il Consiglio regionale. Ecco dunque che con il Dl 78/2010 occorre intervenire per costringere il Consiglio regionale, qualora vengano approvate leggi in contrasto con il Piano in corso, a modificarle entro 60 giorni pena l' intervento del Consiglio dei ministri ai sensi dell' articolo 120 della Costituzione. Ma anche qui il legislatore lascia una lacuna, quale la tipologia di intervento? Un decreto ­legge? Una legge regionale approvata dal Consiglio su proposta del Commissario? Una richiesta di intervento della Regione Abruzzo in tal senso non ha trovato risposta dalla Presidenza del Consiglio. È proprio per la Regione Abruzzo che si rende necessario un altro intervento normativo. La legge finanziaria aveva, infatti, disegnato i nuovi Piani, ma per quelli in corso, scaduto il triennio 2007­2009, come occorreva procedere? Era stata prevista la possibilità per le Regioni di proseguire con Programmi operativi, non si chiariva se dovevano essere per forza triennali o potevano anche essere fino a tre anni. Non veniva però specificato da chi venissero approvati, di fatto poi è stata una successiva norma che ne ha richiamato l' avvenuta approvazione da parte dei Tavoli tecnici nazionali. Dunque i Programmi operativi avrebbero dovuto continuare nella linea degli iniziali obiettivi dei Piani, oggetto degli Accordi tra ministeri e Regioni, e invece sono stati sviluppati secondo linee guida contenenti anche tutti gli adempimenti regionali. Una cosa diversa quindi dai Piani: ecco che il Tar Abruzzo annulla il Programma operativo ritenendo trattarsi di cosa diversa dal Piano di rientro iniziale. Interviene il decreto legge 98/2011 che chiarisce e interpreta che i Programmi operativi sono la «prosecuzione e il necessario aggiornamento degli interventi di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del piano di rientro, al fine di tenere conto del finanziamento del servizio sanitario programmato per il periodo di riferimento, dell' effettivo stato di avanzamento dell' attuazione del piano Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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di rientro». È necessaria, per sanare la situazione dell' Abruzzo, l' approvazione per legge del Programma operativo dell' esercizio 2010. Si tratta quindi di programmi che proseguono gli interventi oggetto degli originari accordi che, alla fine del triennio, ne richiedono ancora in parte il completamento, non hanno vita propria in termini giuridici né fonte. Di fatto però sono diventati i nuovi piani di rientro e il legislatore ne ha anche richiamato l' approvazione da parte dei Tavoli tecnici nazionali, modificando la legge finanziaria 2010. Ma i Tavoli avevano solo compiti di verifica e monitoraggio dei Piani, quale norma ha attribuito loro tale competenza? Occorre in tal senso considerare che la valutazione positiva o negativa di tali Programmi ha effetto sulla situazione di adempienza o meno della Regione nell' erogazione dei Lea e sotto il profilo economico ­finanziario e che i Piani allegati agli Accordi erano stati oggetto di esame in Tavoli interistituzionali a carattere istruttorio. Quali gli effetti rispetto alle obbligazioni sottoscritte tra il Governo e le Regioni con la stipula degli Accordi? Ancora un intervento del legislatore a luglio 2012 consente la possibilità di proseguire con i Programmi operativi anche per le Regioni non commissaria te (decreto ­legge 95/2012). Ma invece per le Regioni commissariate cosa aveva previsto la legge finanziaria 2010 per uscire dal commissariamento? La possibilità di restare commissariate o presentare un nuovo piano di rientro secondo le nuove procedure stabilite dalla stessa legge finanziaria. Dunque un piano da presentare al Consiglio dei ministri di durata non superiore al triennio ai sensi dell' articolo 1, comma 180 della legge 311/2004. Un po' di confusione, perché il legislatore modificando la disciplina ha continuato a richiamare la norma iniziale che prevedeva la sola fattispecie degli accordi? Sembra dunque che le Regioni commissariate oggi potrebbero anche presentare un piano annuale a chiusura degli obiettivi rimasti inattuati. E i commissari ad acta? Anche qui più interventi normativi: nel 2012 la crisi istituzionale nella Regione Lazio con le dimissioni del Presidente, comporta la necessità di prevedere, nella fattispecie di dimissioni o impedimento del Presidente, la possibilità di nominare un Commissario ad acta fino all' elezione del nuovo Presidente o alla cessazione dell' impedimento, modificando la legge finanziaria 2010. Nuovi Piani di rientro (con accordo), che vengono sottoscritti secondo la procedura dell' articolo 1, comma 180, della legge 311/2004 La legge finanziaria prevede ancora la possibilità di stipulare accordi con il relativo piano di rientro, per le Regioni che risultano inadempienti per motivi diversi dall' obbligo dell' equilibrio sanitario, a esempio violazione del patto di stabilità interno. In questo caso il regime applicato è quello dell' articolo 1, comma 180, della legge 311/2004, ma con la procedura di approvazione della Stem e della Conferenza Stato ­Regioni. In questo caso alla sottoscrizione dell' Accordo alla Regione il maggior finanziamento è erogato per l' 80 per cento. La norma è dedicata a offrire a quelle Regioni che avrebbero dovuto sottoscrivere un accordo entro il 31 dicembre 2009, la possibilità di sottoscriverlo ancora entro il 30 aprile 2010, pena la perdita del maggior finanziamento. La mancata stipula dell' accordo da parte della Regione Puglia entro i tempi previsti, richiede una ulteriore disposizione normativa: con il decreto legge 125/2010, si stabilisce che la Regione ha la possibilità di integrare ulteriormente la documentazione presentata entro il mese di settembre al fine di procedere alla stipula dell' Accordo con un differimento dei termini fino al 15 dicembre 2010. In questo quadro, dopo il 2010, si rafforza il ruolo dei Tavoli tecnici nazionali, cui vengono dalle leggi affidate competenze di accertamento e verifica, sia in relazione alle misure sul personale (es. sblocco parziale del turn over) che in materia di aliquote fiscali. La normativa successiva interviene in maniera "sparsa", con deroghe alle misure di coperture del disavanzo, azioni esecutive e pignoramenti, norme che spesso sono sollecitate dalle Regioni attraverso le verifiche periodiche dei tavoli tecnici e dagli stessi Tavoli veicolate a livello di Governo per l' approvazione da parte del Parlamento. Norme che rispondono a esigenze specifiche tese a risolvere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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problematiche di gestione dei piani di rientro non risolvibili sotto il profilo amministrativo. Si possono richiamare le disposizioni che affidano ai Tavoli l' accertamento delle condizioni della Regione che chiede la deroga al blocco del turn ­over (legge 13 dicembre 2010, n. 220, decreto ­legge n. 138/2011, decreto ­legge 13 settembre 2012, n. 158). In materia di massimizzazione delle aliquote fiscali, interviene una modifica alla legge finanziaria 2010 (decreto legge 15 ottobre 2013, n. 120) e si richiamano i Programmi operativi 2013­2015, approvati dai Tavoli. Il legislatore, quindi, conferma l' anomala procedura di prosecuzione dei Piani di rientro, oggetto di accordi tra Regioni e Governo, con i Programmi operativi, la cui approvazione è affidata ai Tavoli tecnici. Questo aspetto non è di poco conto sotto il profilo giuridico, in particolare per quel che concerne le Regioni commissariate e la possibilità di uscire dalla gestione commissariale. Sul punto in qualche modo interverrà il nuovo Patto della salute 2014­2016. Quanto al proseguimento dei Piani di rientro per le Regioni non commissariate, il decreto ­legge n. 95/2012 ne consente la prosecuzione qualora alter mine del periodo di riferimento non venga verificato positivamente il raggiungimento degli obiettivi strutturali del Piano stesso. Particolare deroga al regime giuridico dei Piani di rientro fin qui delineato è introdotta dalla legge finanziaria 2015 (legge 190/2014) prevedendo per la Regione Molise un intervento straordinario, data la grave situazione economico ­finanziaria e sanitaria, con la stipula di un Accordo tra Stato e Regioni e ulteriore finanziamento di 40 milioni di euro. ... Il nuovo Patto per la salute... Con il decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, era stato stabilito che, in mancanza della definizione in sede Stato ­Regioni, entro il 15 novembre 2012, del Nuovo Patto per la salute 2013­2015, sarebbero divenute operative le misure fissate dal medesimo decreto in campo sanitario, misure che, diversamente, con il Patto avrebbero potuto essere rimodulate, fermo restando l' importo complessivo degli obiettivi finanziari annuali. Il Patto non è stato sancito entro tale data ed era rimasta una evidente esigenza sia di carattere programmato rio che di definizione di convergenze tra Stato e Regioni nel governo del Sistema sanitario nazionale. Il nuovo Patto per la salute 2014­2016, sancito dalla Conferenza Stato ­Regioni 10 luglio 2014, si inserisce nel quadro della legislazione vigente e tiene conto di quanto convenuto con il precedente Patto per la salute e delle disposizioni normative nelle tematiche oggetto del Patto. In un rinnovato contesto politico ­istituzionale, rivolto all' Europa, il nuovo Patto per la salute rappresenta lo strumento condiviso tra il Governo e le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per la realizzazione di un nuovo sistema di governance della sanità. Il nuovo Patto per la salute 2014­2016 mira a un generale efficientamento del nostro Servizio sanitario nazionale, proprio nell' ottica dell' appropriatezza. Tutte le previsioni in esso.

MARIA GIUSEPPINA LA FALCE

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AO DESIO­VIMERCATE.

La super azienda dei primati: tutti i dati sono online Le tecnologie informatiche stanno assumendo un ruolo sempre più strategico e abilitante per la realizzazione effettiva di nuovi modelli organizzativi nell' ambito dei sistemi sanitari regionali e nazionali. Il ricorso alle tecnologie informatiche può facilitare l' adozione di nuovi percorsi integrati di diagnosi e cura con particolare riferimento a una maggiore continuità assistenziale, a un migliore coordinamento tra le attività ospedaliere e quelle territoriali e a un sempre più significativo coinvolgimento diretto del paziente nel processo di comunicazione e cura. Tuttavia, nell' attuale scenario organizzativo, la maggior parte degli episodi clinici gestiti, delle prestazioni specialistiche erogate e dei servizi sanitari offerti al cittadino è ancora fortemente dipendente dal ruolo centrale delle strutture ospedaliere per le quali è necessario prevedere uno sforzo significativo in termini di completa de ­materializzazione di tutti i processi clinici e amministrativi. La completa digitalizzazione delle strutture ospedaliere rappresenta, infatti, un elemento imprescindibile sia per supportare adeguatamente le attività specialistiche sia per contribuire in modo efficace e sostanziale alla prosecuzione delle cure e dell' assistenza presso le strutture territoriali, razionalizzando ulteriormente l' impiego delle risorse ospedaliere. Ancora più significativo per l' applicazione di nuovi modelli organizzativi integrati che rispondano alle nuove esigenze di assistenza, appropriatezza e razionalizzazione della spesa, sarebbe poter disporre di una intera rete regionale/nazionale di ospedali digitali attraverso i quali i professionisti di area sanitaria possano condividere in tempo reale i dati dei propri pazienti in una logica di ampia collaborazione professionale e partecipazione integrata al processo di diagnosi e cura. La completa digitalizzazione delle strutture ospedaliere favorirebbe, inoltre, anche un maggior coinvolgimento diretto del paziente stesso nel proces so clinico attraverso la condivisione dei dati e dei percorsi assistenziali, facilitando, anche grazie al ricorso a tecnologie di mobilità e collaborazione, l' accesso ai servizi e favorendo l' efficacia delle cure. Lo spirito del workshop di Vimercate dello scorso 29 maggio 2015 è stato proprio quello di condividere esperienze significative in materia di digitalizzazione ospedaliera e contribuire alla creazione di una rete di strutture ospedaliere, di professionisti e organizzazioni che insieme possano dare un contributo efficace e concreto ai futuri modelli sanitari integrati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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L' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, sin dalla sua costituzione nel lontano 1998, ha sempre creduto e investito in risorse e tecnologie informatiche con lo scopo di semplificare e rendere più efficaci i processi ospedalieri attraverso la de ­materializzazione della documentazione clinica. La pianificazione oculata degli investimenti in tecnologie informatiche, effettuati con continuità nell' ultimo decennio, ha consentito oggi di raggiungere un livello di digitalizzazione delle strutture ospedaliere dell' azienda che rappresenta un' eccellenza oltre che un reale contributo al miglioramento dei servizi clinici e della sicurezza dei pazienti. L' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate nel 2014 ha formalmente ricevuto dall' organizzazione internazionale Himss (Healthcare information and management systems society) il prestigioso e ambito riconoscimento "Em ram Stage 6" che riconosce l' elevatissimo livello di digitalizzazione raggiunto dalle proprie strutture ospedaliere. Grazie a tale riconoscimento, reso possibile dal significativo livello di digitalizzazione e di integrazione dei sistemi dimostrato, l' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate è entrata a far parte di un gruppo esclusivo di realtà ospedaliere europee che, secondo l' organizzazione Himss, rappresentano le migliori esperienze realizzate in termini di digitalizzazione di strutture ospedaliere. L' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, costituita nel 1998, è attualmente costituita da 5 presìdi ospedalieri (Carate Brianza, Desio, Giussano, Seregno e Vimercate) e conta complessivamente quasi 1.300 posti letto. Nel 2014, l' azienda, con circa 3.200 dipendenti, ha realizzato circa 47.000 ricoveri e gestito 190.000 accessi al pronto soccorso. La completa digitalizzazione della cartella clinica elettronica in tutti i reparti ospedalieri con totale automazione dei processi di inquadramento clinico, gestione dei diari, prescrizione e somministrazione della farmacoterapia, pianificazione e rilevazione di parametri vitali e bisogni assistenziali, totale de ­ materializzazione delle immagini cliniche di area radiologica, cardiologica, endoscopica ed ecografica, l' implementazione di una architettura software integrata che agevola l' accesso sicuro e in tempo reale dei dati clinici del paziente, la disponibilità di una infrastruttura tecnologica che permette l' accesso ai dati in tempo reale e in totale mobilità attraverso l' impiego di Tablet Pc al letto del paziente, rappresentano le caratteristiche principali di un modello di ospedale digitale diventato realtà e che ha consentito un reale cambiamento nella collaborazione tra le diverse professionalità cliniche. In questo scenario di continua applicazione di tecnologie informatiche al supporto dell' attività clinica e dell' organizzazione ospedaliera, particolare rilievo e attenzione vengono posti alla progettazione e realizzazione dell' architettura generale dei Sistemi informativi aziendali. L' architettura dei Sistemi informativi dell' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate è fondata sulla disponibilità di una piattaforma di integrazione centralizzata che permette il colloquio automatico in modalità controllata e coordinata tra i diversi sistemi applicativi esistenti. Tale architettura permette di utilizzare le migliori soluzioni applicative disponibili sul mercato per ciascuna area clinica e di posizionarle all' interno di una unica architettura generale, organizzata e regolamentata che offre agli utilizzatori una visione unitaria e integrata dei dati clinici di ciascun paziente. La piattaforma di integrazione, adottata da molti anni dall' azienda ospedaliera, ha permesso di rendere semplice e immediato il processo di integrazione delle diverse soluzioni applicative implementate e particolarmente efficace l' integrazione con il sistema Siss della Regione Lombardia per la condi visione dei documenti clinici tra l' azienda ospedaliera, i medici di medicina generale e i pazienti stessi. In particolare, attraverso l' utilizzo della piattaforma di integrazione aziendale, è oggi possibile per oltre 500 medici e 1.600 infermieri dei reparti di ricovero, in totale mobilità, al letto del paziente, con l' ausilio di dispositivi "touch", accedere in tempo reale ai principali dati clinici del paziente in modo semplice ed intuitivo anche se i dati forniti provengono da sistemi applicativi differenti. L' accesso a dati clinici provenienti da sistemi applicativi diversi, integrati tra loro e resi compatibili da regole di processo definite a livello aziendale, è del tutto trasparente al personale clinico di reparto, cui Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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interessa unicamente la consultazione immediata, semplice ed integrata dei dati di cui necessita, in qualunque momento e luogo si trovi. La piattaforma di integrazione aziendale garantisce l' accesso integrato, automatico e in completa mobilità ai dati di: anamnesi ed esame obiettivo; inquadramento infermieristico e bisogni assistenziali; scale di valutazione specialistiche; diario medico, infermieristico e terapeutico; prescrizioni e somministrazione di farmacoterapie; referti di Laboratorio analisi, Radiologia, Endoscopia, Anatomia patologia, Cardiologia e altre specialità; consulenze specialistiche; immagini digitali di esami di area radiologica, cardiologica, endoscopica, ginecologica, angiologica, eco grafica in generale; andamento numerico e grafico dei parametri vitali; andamento integrato numerico e grafico di parametri vitali, esami ematici, somministrazione farmaci, scale di valutazione; verbale e documentazione clinica proveniente dal pronto soccorso; relazione e documentazione clinica relativa agli interventi chirurgici. I dati raccolti, rappresentati e resi disponibili attraverso la piattaforma di integrazione e attraverso la cartella clinica elettronica vengono spesso generati da sistemi applicativi gestionali di specifiche aree cliniche come, a esempio, nel caso del Laboratorio analisi e anatomia patologica, della Radiologia diagnostica e Cardiologia e dell' intera area Endoscopia. I vantaggi di una simile architettura integrata sono evidenti per tutto il personale sanitario (medici, infermieri, assistenti, tecnici e ausiliari), il quale può svolgere la propria attività di diagnosi e cura dei pazienti ospedalieri sfruttando il supporto della tecnologia informatica per accedere in modo veloce e integrato alla situazione clinica e condividere dati strutturati, referti, documenti e immagini con tutte le diverse figure professionali coinvolte nel processo di diagnosi e cura. La digitalizzazione di tutta la documentazione clinica consente di velocizzare il flusso delle informazioni all' interno delle strutture ospedaliere aprendo nuovi scenari di collaborazione strutturata tra i diversi professionisti e di ottimizzazione dei processi ospedalieri. Anche il cittadino usufruisce direttamente dei vantaggi della digitalizzazione dei documenti attraverso l' accesso al proprio fascicolo personale contenente tutta la sua documentazione clinica; proprio grazie alla integrazione dei sistemi ospedalieri con il sistema regionale, i cittadini lombardi accedono in modo sicuro, riservato e semplificato ai propri documenti non appena la loro presenza viene notificata con uno specifico messaggio Sms. Per accelerare il coinvolgimento dei cittadini nei percorsi organizzativi, l' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, grazie alla possibilità di integrare le diverse applicazioni, ha recentemente avviato un nuovo servizio automatizzato, disponibile 24 ore al giorno nei presìdi di Vimercate e Desio, che consente il ritiro di tutti i documenti disponibili, immagini radiologiche comprese, il pagamento dei ticket sanitari e, in via sperimentale, la prenotazione con prescrizione medica. Tale esperienza, oltre a introdurre la semplificazione dei processi di preparazione e consegna dei documenti, ha permesso anche la significativa riduzione di centinaia di ore di code allo sportello tradizionale per la prenotazione e i pagamenti. Sulla base del gradimento e del successo dell' iniziativa, l' azienda ospedaliera provvederà, appena possibile, a rendere disponibili i medesimi servizi sulla rete internet. L' architettura integrata dei Sistemi Informativi dell' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate consente oggi di gestire in modalità completamente digitalizzata oltre 30.000 pratiche di ricovero all' anno, 600 pazienti ricoverati al giorno, garantire la somministrazione di 20.000 farmacoterapie al giorno in modalità sicura e controllata, pianifi care e rilevare oltre 10.000 parametri vitali al giorno. Inoltre gli archivi aziendali, oltre a una mole di dati clinici strutturati particolarmente significativa, contengono circa 15 milioni di documenti digitali ai quali mensilmente si aggiungono oltre 15.000 referti radiologici, 60.000 referti di laboratorio analisi, 15.000 verbali di pronto soccorso, 30.000 lettere di dimissione, 2.500 relazioni di intervento chirurgico e altro. L' approccio utilizzato per perseguire l' obiettivo di una digitalizzazione completa e diffusa di tutti i processi sanitari ospedalieri e l' adozione di una architettura informatica basata sulle più innovative tecnologie di integrazione, può essere utilmente impiegata anche per introdurre una maggiore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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integrazione tra le realtà ospedaliere e i servizi territoriali. Inoltre, la condivisione di dati e percorsi clinici strutturati, associata all' utilizzo di tecnologie di comunicazione personale in modalità regolamentata e condivisa, ed estesa con i più innovativi servizi di telemedicina possono effettivamente contribuire a un maggior coinvolgimento del cittadino stesso. La partecipazione integrata di tutte le diverse figure professionali coinvolte nel processo di diagnosi e cura a livello ospedaliero e territoriale e del cittadino stesso rappresenta la sfida dei nuovi sistemi sanitari regionali e nazionali; la digitalizzazione completa del maggior numero di strutture ospedaliere possibili e l' adozione di tecnologie di integrazione abilitanti che consentano di far interagire le diverse applicazioni informatiche e promuovere la collaborazione tra i professioni coinvolti può essere la soluzione per affrontare i nuovi scenari organizzativi che inevitabilmente si concretizzeranno nel prossimo futuro. L' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate, per essere pronta ai prossimi cambiamenti dei modelli organizzativi sanitari, sta già implementando la nuova piattaforma di integrazione che consentirà a breve di sfruttare ancor meglio il potenziale informativo clinico disponibile, di promuovere in modo concreto la integrazione con le strutture territoriali e di rendere il cittadino partecipe nella pianificazione e realizzazione dei percorsi clinici. Giovanni Delgrossi direttore Sistemi informativi del' azienda ospedaliera di Desio e Vimercate.

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Lo sprecone guida la Spa che deve far risparmiare lo Stato È il nuovo ad di Consip, la sua gestione della sanità toscana da assessore non è una bella presentazione. DaassessoreallaSalutedella Regione Toscana alla poltrona di amministratore delegato della Consip, la centrale acquisti della Pubblica amministrazione italiana che presidia 40 miliardi di euro annui. Un salto notevole quello compiuto da Luigi Marroni lo scorso 12 giugno, chiamato a Roma dal ministero dell' Economia per volere del premier Matteo Renzi. Un altro toscano importato nei Palazzi della Capitale. L' ex assessore della giunta di Enrico Rossi n o n h a p e r ò a l c u n a esperienzadibilanciospesapubblica. Ingegneremeccanico, nato nel 1957 a Castelnuovo Berardenga, nel Chianti senese, Marroni ha lavorato nel gruppo Fiat, è stato consigliere di New Holland Italia e presidente del consiglio di sorveglianza di Cnh Austria. Nel febbraio 2004 è entrato nella Asl d i Firenze e da allora nella sanità è sempre rimasto, inciampando nella vicenda degli immobili fantasma della Asl toscana. Nel 2009 lo Stato trasferì 8 milioni di euro di finanziamento per realizzare ambulatori ritenuti " immediatamente realizzabili " così come comunicato dai vertici sanitari regionali. Ma così non era tanto che ancora oggi nulla è stato fatto. In questi sei anni una parte di quei fondi è stata però utilizzata ma non per gli ambulatori, bensì per immobili adibiti ad altra destinazione. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo d' indagine dalla Procura di Firenze a seguito di diversi esposti presentati da comitati di cittadini rimasti senza ambulatori territoriali. E la nomina di Marroni alla Consip ha riacceso anche l' interesse delle opposizioni politiche in Regione. Anche perchélasuanominahastupitotutti : non solo perché inattesa, ma soprattutto per le reali capacità di Marroni a ricoprire un incarico simile. A sollevare dubbi in particolare è Giovanni Donzelli di Fratelli d' Italia che ha ben seguito anche la questione degli immobili fantasma. Donzelli sintetizzacosìl' ascesadell' exassessore : " Ha fatto carriera con lo spreco di soldi pubblici". LagestionedegliimmobiliAsl, accusa, " è stata cialtrona se non truffaldina". La commissione regionale d' inchiesta, insediata appositamentelascorsaprimavera, ha individuato diverse irregolarità : " Lavori affidati senza appalto, destinazioni d' uso cambiate in corso, proprietari che in un casohannovendutol' immobilealla Regione un giorno prima di averlo acquistato, dichiarazioni di immediata utilizzabilità affidate quando ancora c' era soltantouncampoedera tutto da costruire, appaltiassegnaticonselezioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Fatto Quotidiano Salute e Sanità

pubbliche poco trasparenti". Le Aziende sanitarie sono una c r o c e p e r l a giunta Rossi : anche il governatore è infatti indagato per un buco da 300 milioni nei conti del presidio di Massa Carrara. Accusatodifalso, R o s s i è s t a t o coinvolto dall' ex direttore amministrativo, in primo grado condannato a 5 anni e mezzo per peculato, mentre lo scorsogennaioèstatoassoltol' ex direttore generale. Il presidente della Regione si è sempre difeso sostenendo di essere stato il primo a denunciare tutto portando la documentazione alla magistratura. Gliimmobilifantasmaeilbuco di bilancio della Asl di Massa sarebberoliquidabilicomepasticci locali, vicende confinate nelle province toscane, se non fosse che Marroni oggi è a Roma, chiamato a guidare la cassa della pubblica amministrazione italiana, non proprio una Asl di periferia. La Consip, per dare un' idea, nel 2014 ha presidiato una spesa di 38 miliardi di euro e bandito gare per 13 miliardi 554 milioni in forteaumentorispettoaglianniprecedenti : nel 2011 la spesa ammontava a 27, 5 miliardi per 3, 7 banditi. Questo perché nell' aprile 2014 il governo Renzi ha cambiato il quadro normativo affidando alla Consip il ruolo di attore principale del sistema nazionale degli approvvigionamenti. Unbell' impegnoperunex assessore alla Salute.

» DAVIDE VECCHI Milano

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Previdenza. Enpam prepara un progetto di staffetta generazionale.

Medici, ambulatorio e pensione al 50% Metà stipendio e metà pensione. Potrebbe arrivare presto per medici e pediatri di famiglia la possibilità, se lo vorranno, di diventare pensionati part time. Che per metà percepiranno quanto riconosce in convenzione la Asl, e per l' altra metà si vedranno riconosciuto dall' Enpam, il loro ente di previdenza, un anticipo della prestazione pensionistica. Al tempo stesso, si apriranno le porte ad altrettanti giovani medici senza lavoro che lavoreranno gomito a gomito col dottore "anziano", nel suo stesso studio, percependo la metà del suo stipendio ex Asl. È una vera e propria staffetta generazionale in salsa sanitaria quella che si sta preparando in casa Enpam, che in qualche modo già ha lasciato le prime tracce nella trattativa sull' atto di indirizzo che porterà al rinnovo della convenzione tra i sindacati e le regioni, con i ministeri (Salute, Lavoro ed Economia ) di sicuro non semplici spettatori. «Può essere un volano virtuoso, non la soluzione in assoluto. Il medico anziano può lavorare con più tranquillità e insegnare la professione, il giovane impara ma al tempo stesso porta il suo bagaglio di "nativo digitale". E per la medicina del territorio può essere una leva per uscire dal guado», spiega il presidente dell' Enpam, Alberto Oliveti. Che è in corsa per il rinnovo delle cariche di vertice in calendario all' assemblea nazionale di sabato 27 a Roma. Un ente, l' Enpam, che intanto ha chiuso il 2014 con un avanzo di esercizio di 1,2 miliardi e un patrimonio netto cresciuto in 5 anni da 10 a 16 miliardi, anche a dispetto dei superprelievi statali e delle note, vecchie vicende giudiziarie. La scelta del pensionamento part time sarà tutta del singolo medico di famiglia e pediatra di famiglia in possesso dei requisiti necessari per l' accesso alla pensione (ordinaria o anticipata). Il dottore dovrà continuare a fare lo stesso lavoro, con gli stessi assistiti e gli stessi impegni sanciti dalla convenzione con il Ssn. Prenderà metà della pensione maturata in quel momento, che tornerà ad essere piena quando sceglierà di andare definitivamente in quiescenza. Percepirà però solo la metà dell' attuale compenso dalla Asl, che sarà invece erogato a un giovane medico che ne abbia diritto. La procedura evidentemente andrà chiarita e specificata nei dettagli. Spiega Oliveti:« Il compenso che il medico anziano non avrà più andrà a chi ha fatto il tirocinio in medicina generale e che oggi rischia di non trovare più spazi per la collocazione sul lavoro. Troveremo criteri di definizione con un sistema regolamentato e preciso». Questo il percorso di massima dell' operazione "staffetta generazionale" per medici e pediatri convenzionati. Che all' Enpam si sta pensando di declinare anche per la componente degli specialisti ambulatorali. Un percorso che sembra essere già condiviso nel merito, ma che deve ancora scontare Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Salute e Sanità

alcuni passaggi essenziali. Sarà necessario l' accordo col ministero della Salute e servirà il via libera del ministero vigilante, il Lavoro, oltre che la valutazione dell' Economia. Poi dovrà esserci l' accordo in Stato­regioni con i governatori. Senza dire che l' Enpam dovrà modificare il suo Regolamento (col visto del ministero del Lavoro). «Se il medico continua a lavorare ­ aggiunge Oliveti ­ non è tecnicamente un pensionato: per questo l' Enpam dovrà modificare i suoi regolamenti per riconoscere una prestazione anticipata pari alla metà della pensione anticipata». L' acronimo è già pronto: nel segno della modernità, si chiamerà App (anticipo della prestazione pensionistica). E anche le prime simulazioni sono pronte: a bocce ferme tra medici e pediatri entro l' anno avrebbero diritto all' App in 7.192. Come dire, 7.192 nuovi posti per i giovani medici a spasso. Sempre che gli anziani siano d' accordo a fare un (quasi) passo di lato. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Roberto Turno

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23 giugno 2015

Il Farmacista Online Salute e Sanità

Nas. Il Generale dei carabinieri Claudio Vincelli è il nuovo comandante Succede al generale Cosimo Piccinno scomparso una decina di giorni fa. Il Generale Vincelli arriva a Roma dopo aver comandato per quasi tre anni la Legione Carabinieri Puglia dove era giunto nel settembre del 2012. 23 GIU ­ "Oggi a Roma, presso il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, alla presenza del Generale di Divisione Marcello Mazzuca , Comandante della Divisione Unità Specializzate Carabinieri, si è insediato il nuovo Comandante, Generale di Brigata Claudio Vincelli ". È quanto riporta in una nota i l Ministero della Salute. Il Generale Vincelli arriva a Roma dopo aver comandato per quasi tre anni la Legione Carabinieri Puglia dove era giunto nel settembre del 2012. Il nuovo Comandante, dopo aver ricordato l' eccellente lavoro svolto dal suo predecessore Generale di Divisione Cosimo Piccinno, ha saluto il personale del Reparto richiamando i valori della responsabilità e dell' alta professionalità che contraddistingue questa unità ad elevata vocazione specialistica dell' Arma dei Carabinieri.

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23 giugno 2015

iltirreno.it Salute e Sanità

Nogarin a Rossi: "Servono risorse per riqualificare l' ospedale" Livorno, il sindaco insieme all' assessore Dhimgjini ha incontrato il governatore e l' assessore alla sanità Saccardi in vista della costituzione della super Asl di area vasta. LIVORNO. Il sindaco Filippo Nogarin, su invito del presidente della Regione Toscana, ha partecipato stamani (martedì) insieme all' assessore Ina Dhimgjini, a un incontro con il governatore e con la neo assessore regionale alla Sanità e al Sociale Stefania Saccardi. L' incontro si inquadra nell' ambito del percorso del complessivo processo d i r i o r d i n o d e l S e r v i z i o Sanitario R e g i o n a l e . L a l e g g e regionale prevede infatti dal primo luglio la decadenza dei direttori generali e delle direzioni delle varie Asl e l' inclusione delle aziende in un ambito di area vasta, sotto la reggenza di un unico commissario e di una serie di vicecommissari nominati dal presidente Rossi, dopo un confronto con le Conferenze Aziendali dei Sindaci. Livorno sarà unita a Lucca, Massa Carrara, Pisa e Viareggio. "L' incontro di oggi ­ ha precisato il sindaco Nogarin in occasione della riunione ­ oltre ad essere l' occasione per fare i migliori auguri alla neo assessore, è un' occasione preziosa per quanto ci riguarda, per porre alla Regione tre questioni che, come Comune di Livorno, particolarmente ci interessano nel più generale percorso di riordino del Servizio Sanitario Regionale". "La prima ­ spiega il sindaco ­ attiene alla necessità di riattivare le risorse da destinare alla formazione ed all' incremento del personale. La seconda ­ prosegue ­ si riferisce invece all' esigenza di destinare risorse per la qualificazione di quegli ospedali in quei territori, come Livorno, che hanno scelto di fare un percorso diverso rispetto alla costruzione di uno nuovo. La terza ­ conclude ­ attiene al capire se questa riforma possa essere finalmente anche l' occasione per rivedere complessivamente ruolo e funzioni del Pronto Soccorso". A fronte dell' avvio di questo percorso da parte della Regione, il sindaco di Livorno, nella sua veste di presidente della Conferenza dei Sindaci, ha già dato mandato alla competente Segreteria di procedere alla convocazione della Conferenza dei Sindaci.

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23 giugno 2015

giornaledicalabria.it Salute e Sanità

Nuti (M5S): "Il silenzio della Bindi sulle vicende della sanità in Calabria" CATANZARO. "Non ha risposto alle mie domande in commissione parlamentare Antimafia. È rimasto in silenzio sull' iter dell' ospedale nuovo della Piana di Gioia Tauro, limitandosi a dire, con vecchia e debole scusa, che si è trovato davanti ad atti già definiti. Le ricordo che i parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle le hanno scritto più volte sui punti oscuri del caso, ma lei ha ignorato queste segnalazioni e per risposta ha perfino accelerato l' inizio del lavori". È quanto afferma, in una lettera aperta al presidente della Regione Mario Oliverio, il deputato di M5s, Riccardo Nuti, che ha partecipato all' audizione di Oliverio da parte della Commissione parlamentare antimafia in missione a Catanzaro. Secondo il parlamentare di M5s, inoltre, "la presidente della commissione parlamentare Antimafia ha messo la sordina su queste vicende, con dichiarazioni che all' estero farebbero inorridire perfino i marmi". "Lei presidente Oliverio ha detto di non sapere ­ prosegue il deputato ­ che la moglie dell' allora direttore generale del Dipartimento regionale per i Lavori pubblici stava in Tecnis, cioè la società appaltatrice di quell' ospedale (oltre ad un secondo previsto nella Sibaritide), il quale, grazie al suo assenso diretto sorgerà con pesanti dubbi sulle procedure: titolarità originaria e acquisto dei terreni, rimozione del vincolo di destinazione d' uso scolastico e varie deroghe di protezione civile. Governatore Oliverio, lei ha poi taciuto sulla nomina illegittima di Santo Gioffrè a commissario dell' Asp di Reggio, deliberata proprio dalla sua giunta regionale. A tal proposito ha fatto scena muta su chi, tra i suoi pochi assessori, le ha proposto il nome di Gioffrè, e ha asserito di non sapere che lo stesso Gioffrè fu assessore della Provincia di Reggio Calabria che in tale veste votò la delibera di anomala intestazione dei terreni per l' ospedale della Piana di Gioia Tauro. Circa la presenza nella giunta calabrese di Antonino De Gaetano, nonostante le informative sul suo conto, la presidente Bindi ha infatti affermato: Il presidente Oliverio si è assunto la responsabilità politica della scelta, fermo restando che siamo in assenza di alcun riferimento concreto o documento formale. Eppure Paolo Borsellino lanciò un monito etico chiarissimo. I consigli comunali, regionali e provinciali, raccomandò, avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica". "La morale è ­ sostiene ancora Nuti ­ che la missione di ieri della commissione Antimafia è stata indirizzata volutamente verso l' oscuramento di alcune vicende che tra le altre riguardano direttamente il Partito Democratico, in particolare nella Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

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provincia di Reggio Calabria; a partire dall' approdo di De Gaetano, che prima militava nei Comunisti. Nella sinistra reggina, rammento si annoverano l' accusa di partecipazione 'ndranghetistica del sindaco di Melito Porto Salvo Gesualdo Costantino (Pd), ancora sotto processo e il caso dell' altro assessore Rocco Agrippo, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il dato storico è che Agrippo e Costantino erano nella stessa, citata, giunta provinciale di Gioffrè. Come ha potuto affermare, governatore Oliverio, che la presenza in Giunta di De Gaetano continua a essere agitata in maniera strumentale? Vede, il problema non è il riscontro penale, ma il controllo politico e morale degli uomini, dei loro movimenti, dei loro rapporti con l' elettorato; soprattutto nella regione in cui è nata la 'ndrangheta, che impedisce la democrazia effettiva e lo sviluppo economico e sociale. Al suo posto io mi sentirei male, per i suoi non so e i mutismi rispetto alle mie domande. Una cosa è certa: da ieri lei non può più presentarsi come uomo del cambiamento".

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23 giugno 2015 Pagina 5

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

STATO ­REGIONI/ Al' esame il riparto dela quota residua dei finanziamenti per il 2012.

Obiettivi piano al rush finale I progetti presentati sono tutti idonei: disponibili fondi per 1,4 mld. In dirittura d' arrivo l' ultima tranche dei fondi previsti per gli obiettivi di piano 2012. È sul tavolo della Conferenza Stato ­Regioni la p r o p o s t a d e l ministero d e l l a Salute d i ammissione al finanziamento della quota residua delle risorse vincolate per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale del Piano sanitario nazionale, dei progetti di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Liguria e Sicilia, anno 2012. Le risorse ammontano complessivamente a 1,45 mld suddivisi tra assistenza primaria (25% pari a 358,37 mln); non autosufficienza (240 mln); modelli organizzativi per i pazienti in stato vegetativo (20 mln); cure palliative e terapia del dolore (100 mln). Tra gli altri capitoli ­ le linee guida furono già decise nel novembre 2012 malattie rare (20 mln), salute mentale, disuguaglianze (50 mln), Hiv, tumori rari, patologie asbesto ­correlate. I progetti presentati dalle Regioni sono stati tutti ritenuti rispondenti ai parametri stabiliti. Per le altre Regioni la valutazione istruttoria è tuttora in corso. Per agevolare le Regioni nell' attuazione dei progetti, il Mef eroga a titolo di acconto il 70% (1,003 mld) dell' importo annuo spettante a ciascuna Regione, mentre l' erogazione della quota residua del 30% è subordinata all' approvazione della Conferenza Stato ­Regioni su proposta della Salute previa approvazione del Comitato permanente del Comitato per la verifica dei Lea.

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24 giugno 2015 Pagina 24

La Repubblica Salute e Sanità

Ora la dieta mediterranea la prescrive il medico Si rinuncia ai carboidrati per la linea Interviene il ministro della Salute. MICHELE BOCCI DAL medico per imparare a seguire la dieta mediterranea. In questi anni, sballottati tra regimi iperproteici che promettono il dimagrimento immediato e sirene vegetariane che assicurano di salvare il pianeta, gli italiani si stanno allontanando dalla propria tradizione alimentare. Per spiegare loro quanto sia importante mantenere gli usi dei nonni, il ministero della Salute chiederà anche l' aiuto dei medici di famiglia, che nei loro ambulatori vedono passare in un anno gran parte dei cittadini italiani. Del resto non è una questione solo culturale ma anche sanitaria. Mangiare meglio vuol dire ammalarsi di meno. E così dopo l' estate i camici bianchi riceveranno un volumetto che spiega i corretti stili nutrizionali per poterli illustrare ai pazienti che hanno smesso di seguirli. L' allarme sulla tendenza ad abbandonare la dieta mediterranea arriva da Aidepi, parte in causa nella questione visto che si tratta della sigla che riunisce anche i produttori di pasta. È vero che da noi, secondo un sondaggio commissionato dall' associazione, Dukan e company non sfondano, però la preoccupazione di chi fornisce la materia prima per il piatto simbolo della cucina italiana è una spia della quale tenere conto. Visto che ci sono filosofie alimentari che escludono categoricamente dalla tavola spaghetti, penne e tagliatelle, le aziende nostrane si spendono per far capire che rinunciare ai carboidrati non fa bene, e ricordano agli italiani come i nutrizionisti sconsigliano i regimi iperproteici. «I nostri concittadini sono confusi da teorie che promettono dimagrimenti a breve termine ­ dice Paolo Barilla, presidente Aidepi ­ Si cercano le cose estreme. Ma il nostro organismo non ha bisogno di innovazione bensì di proporzione. E poi si è affascinati della novità dell' ultima dieta, e quella mediterranea non è in grado di dare "big news" ogni giorno perché è tradizionale. Così si tende a scordarla. Ma il segreto è non rinunciare a niente». Zuppe e legumi a volontà, e poi pesce, verdure, pasta, pizza, tanta frutta e poche porzioni a settimana di carni rosse o bianche. Chiunque poteva mandare a memoria la formula eppure molti se la sono scordata. «Uno dei problemi oggi è la quantità. Abbiamo la pancia perché mangiamo troppo, seguiamo il regime alimentare dei nostri nonni ma non facciamo la loro attività fisica ­ spiega Andrea Ghiselli del Cra, il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura ­ La dieta mediterranea ha la grande forza di essere rapportata al fabbisogno. Se ho necessità di 2.000 calorie, mangio 2.000 calorie». E invece le varie diete iperproteiche fanno restare sotto la soglia. «Possono andare bene se le faccio per un breve periodo di tempo e mi aiuto con in­tegratori di fibra e alcune vitamine», dice ancora Ghiselli. Pasticche e tavolette che non servono invece a chi decide di non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 24

La Repubblica Salute e Sanità

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abbandonare la nostra tradizione alimentare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

MICHELE BOCCI

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23 giugno 2015

Quotidiano Sanità Salute e Sanità

Osteopatia. Mandara (Confeosteopatia): "La riforma degli Ordini non è il contesto normativo idoneo per riconoscimento professione" Così il presidente di Confeosteopatia e della Fesios "cassa" la proposta di emendamento relativo all' istituzione delle nuove professioni all' interno del Ddl omnibus all' esame del Senato e contentente il riodino delle professioni sanitarie. Per Mandara in questo modo si rischia "la completa perdita della propria accezione di alternatività e complementarietà alla Medicina Allopatica". 23 GIU ­ "Il rischio è palese e gli effetti sarebbero scontati. Si giungerebbe inequivocabilmente ad un depauperamento delle competenze e delle prerogative dell' Osteopatia. Sono queste alcune delle principali e drammatiche conseguenze che coinvolgerebbero l' Osteopatia qualora l' emendamento relativo all' istituzione delle nuove professioni, inserito all' interno del DdL 1324 ( Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di enti vigilati dal Ministero della salute, di sicurezza degli alimenti, di sicurezza veterinaria, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie, di tutela della salute umana e di benessere animale ), venisse confermato e a p p r o v a t o . F a d i c e r t o o n o r e a l Ministro Lorenzin e s s e r s i p o s t a i l p r o b l e m a d e l riconoscimento e della regolamentazione dell' Osteopatia in virtù, non solo dello sviluppo e dell' aumento degli utilizzatori e delle stesse realtà formative, ma soprattutto, in ottica di una tutela dei cittadini e di un adeguamento del contesto normativo Italiano a quello di altre realtà Europee ove la disciplina è già riconosciuta". Così Alfonso Mandara , presidente di Confeosteopatia e della Fesios commenta il tentativo legislativo in atto di riconoscere la professione all' interno del Ddl omnibus. Per Mandara, infatti, il contesto normativo entro il quale è stato inserito l' emendamento "conduce a delle criticità che rischierebbero di svilire in maniera radicale i principi sui quali si è caratterizzata la disciplina. Stiamo parlando ­ ha spiegato ­ delle completa perdita della propria accezione di alternatività e complementarietà alla Medicina Allopatica con conseguente smarrimento delle peculiarità e delle tipicità che fin dalla nascita caratterizzano l' Osteopatia. Restare all' interno di un disegno di Legge cosi complesso ed articolato, nato e costruito non per l' Osteopatia e per le Professioni non regolamentate ma bensì per esigenze di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

Quotidiano Sanità Salute e Sanità

ammodernamento della disciplina ordinistica delle professioni sanitarie, visto l' assetto normativo risalente a quasi settant' anni fa (capi I,II e III del D.lgs. 233/1946) significherebbe, nella migliore delle ipotesi, essere assorbiti e di conseguenza snaturati, dalle altre Professioni". "E' ormai parere condiviso che il DdL 1324 non permetta all' Osteopatia di trovare la sua giusta collocazione anche per la forte opposizione delle stesse Professioni Sanitarie. A tal proposito esse, già in diverse occasioni, hanno manifestato il loro dissenso nei confronti di tale emendamento richiedendone a gran voce lo stralcio messaggio questo che palesa ancora una volta come la possibilità di vedere riconosciuta l' Osteopatia all' interno di questo DdL sia caratterizzata da enormi controindicazioni che, partono dall' inserimento forzoso nel disegno normativo contravvenendo all' Art. 5 Legge 43/2006 , passando per l' opposizione netta e vigorosa delle altre Professioni Sanitarie per poi vedere tutto il processo concludersi con un riconoscimento manchevole nei suoi principali cardini di Autonomia ed Unicità. Il futuro dell' Osteopatia ­ ha concluso ­ non può in alcun modo contestualizzarsi in questo DdL 1324 lo scontro sarebbe inesorabile. L' osteopatia ha la necessità di trovare un proprio riconoscimento e una sua regolamentazione in un' altra area, in un altro contesto normativo; questo è il lavoro che stiamo portando avanti e questo sarà il nostro obiettivo futuro".

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23 giugno 2015

larena.it Salute e Sanità

Parassiti e caldo, decalogo estivo per i nostri pelosi Colpi di calore, parassiti e dissenteria. Sono gli eventi che più frequentemente rovinano l' estate dei nostri amici pelosi. Eppure basta un po' di attenzione per garantire ai nostri cani e gatti una vacanza serena. I consigli sono contenuti nella guida Il caldo e la salute degli animali domestici realizzata dal ministero della Salute.CIBO. Attenzione a non lasciarne residui nella ciotola, perché vengono decomposti dai batteri, che con il caldo si sviluppano velocemente, e possono dare luogo a tossinfezioni alimentari anche gravi. Meglio far mangiare gli animali la sera, con il fresco.FORASACCHI E PARASSITI.

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24 giugno 2015 Pagina 30

La Stampa Salute e Sanità

Perché la Mers asiatica comincia a farci paura Arriva un nuovo virus, cosa si deve sapere. N on se lo ricorda quasi nessuno, ma anche in Italia c' è stato un caso di Mers, la sindrome respiratoria parente della Sars, individuata dapprima tra Arabia Saudita, Emirati Arabi e Giordania e che da qualche settimana sta spaventando l' Occidente e l' Asia Orientale. Ospedale Careggi di Firenze, estate del 2013. Furono registrati due casi sospetti e uno accertato. L' ammalato guarì. Forse basterebbe questo episodio a tranquillizzare quanti, dopo Ebola, temono che stia per scoppiare una nuova epidemia globale, nonostante la Mers abbia già causato 25 morti in Corea del Sud e un decesso in Germania. «Erano tutte persone dal quadro clinico compromesso, con problemi cardiocircolatori e respiratori. Nel nostro Paese c' è attenzione, ma non preoccupazione: nessun allarme per un possibile contagio», dice Giovanni Rezza. Epidemiologo, è direttore del Dipartimento di malattie infettive, parassitarie ed immunomediate dell' Istituto superiore di Sanità, c h e s i o c c u p a d i m o n i t o r a r e l a situazione Mers. «Naturalmente ­ spiega ­ dopo il caso toscano abbiamo messo a punto nuovi test diagnostici e il ministero della Salute ha allertato, tramite le Regioni, tutti gli ospedali. La nostra è una rete ampia e che funziona bene». Mers sta per «Middle East respiratory syndrome», sindrome respiratoria del Medio Oriente. È causata da un virus, o meglio un coronavirus, per via della disposizione a raggiera attorno alle cellule, simile a quello che nel 2002 diede origine alla Sars, la polmonite che ha provocato 8 mila contagi e circa 800 morti. L' origine della Mers non è chiara. L' ipotesi più accreditata è che il virus appartenga ai pipistrelli della frutta e che poi abbia aggredito cammelli e dromedari, arrivando così all' uomo. I sintomi sono febbre, tosse e difficoltà a respirare che, in certi casi, possono trasformarsi in un «distress» respiratorio, un' insufficienza tale da costringere alla terapia intensiva. Situazioni limite. Di solito, una volta fatta la diagnosi, l' ammalato viene posto in isolamento. D' altra parte, una terapia specifica non c' è. Esistono «trattamenti di supporto», come li chiamano gli esperti. «Ma non bisogna avere troppa paura ­ ribadisce Rezza ­: i focolai della malattia si sono diffusi tutti in ambiente ospedaliero. Un malato ha contagiato medici e infermieri, che a loro volta hanno diffuso la patologia tra altre persone». Proprio come è successo in Corea del Sud, dove oltre ai decessi ci sono 7 mila persone in quarantena. «Questa non è, almeno per ora, una malattia "di comunità": la trasmissione è piuttosto difficile. Avviene entrando a stretto contatto con chi ne è già affetto: i suoi bacilli si propagano attraverso tosse e starnuti. Una situazione diversa da quella di Ebola, malattia che si è diffusa ben oltre i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 30 <­­ Segue

La Stampa Salute e Sanità

confini dei reparti di ospedale, almeno nel contesto africano». L' Oms, l' Organizzazione mondiale della Sanità, ha confermato che l' infezione umana da Mers non costituisce un' emergenza di sanità pubblica internazionale. L' istituzione con sede a Losanna, pertanto, non raccomanda di eseguire test ai viaggiatori nei punti di ingresso, né di esercitare restrizioni ai viaggi. Ma l' attenzione resta alta. Il tasso di mortalità legato alla patologia, infatti, ha superato il 36%: dall' aprile 2012 al giugno 2015 sono stati registrati 1321 casi di infezione e 466 decessi. Per guarire conta avere una buona salute di base e affidarsi a centri preparati. Assicura Rezza: «In caso di emergenza l' Italia è pronta a rispondere».

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23 giugno 2015 Pagina 9

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Priorità a una semplificazione e razionalizzazione normativa Quali impatti con lo stop ai commissari presidenti contenute sono state ispirate dai bisogni di salute d e i c i t t a d i n i e , a l l o s t a t o a t t u a l e , costituisce il solo strumento per la costruzione d i u n a sanità più vicina alle persone, una sanità più efficace ed efficiente, sicura, di qualità e competitiva in Europa. Le principali caratteristiche del Patto sono costituite: ? dalla programmazione triennale dei costi standard e dei fabbisogni regionali, che consente di avviare e implementare politiche di innovazione del Servizio sanitario nazionale sul territorio; ? dalla definizione degli standard relativi all' assistenza ospedaliera che, unitamente all' assistenza sanitaria transfrontaliera, all' aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e alla reale promozione dell' assistenza territoriale, costituiscono i pilastri su cui fondare tutte le iniziative necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale; ? il tema degli investimenti in sanità è anch' esso centrale per garantire le condizioni di competitività, di qualità e di sicurezza delle strutture sanitarie; ? il tema della sanità digitale, con la previsione del Patto per la salute digitale, rappresenta anch' esso uno strumento di razionalizzazione ed efficientamento del sistema. Il Patto prevede l' istituzione di una Cabina di regìa politica, che ne garantirà il monitoraggio costante e verificherà l' attuazione di tutti i provvedimenti, avvalendosi di un apposito Tavolo tecnico, istituito presso l' Agenzia per i servizi sanitari regionali, che dovrà anche monitorare l' applicazione delle misure in campo sanitario sulla revisione della spesa, seguendo le indicazioni del Commissario straordinario per la revisione della spesa, di cui al programma di governo. Tra le novità contenute nel Patto c' è anche la previsione di attivare un sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell' andamento dei singoli Sistemi sanitari regionali, che consenta di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi sanitari regionali, in termini di qualità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. È previsto che questo compito venga affidato all' Agenzia dei servizi sanitari regionali quale strumento operativo del ministero della Salute, analogamente a quanto accade negli altri Paesi dell' Unione europea. ... e i Piani di rientro...L' esperienza degli ultimi anni, a partire dal commissariamento della Regione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 Pagina 9 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Lazio e dalla conseguente proroga oltre il triennio dei Piani con i Programmi operativi, ha posto l' esigenza di una riflessione al fine di focalizzare l' attenzione della funzione di affiancamento dei ministeri sotto il profilo tecnico dell' accompagnamento/formazione/ alle scelte regionali. È stata valutata la necessità di focalizzare l' attenzione sul miglioramento qualitativo del servizio sanitario regionale, cui sono conseguenti il controllo e l' efficientamento della spesa sanitaria. In questo quadro Il Patto per la salute, all' articolo 12, ha inteso rivedere l' intero sistema dei cosiddetti Piani di rientro, al fine di caratterizzare i Piani in termini di processi di qualificazione dei Servizi sanitari regionali e proporre un' ulteriore sistematizzazione di competenze in ragione della semplificazione, razionalizzazione e snellimento dell' attività amministrativa. È stata prevista, proprio per quanto questo articolo ha avuto la pretesa di raccontare, la necessità di pervenire a un testo unico di raccolta delle disposizioni vigenti in materia di piani di rientro dai disavanzi, ai fini della semplificazione delle procedure, della razionalizzazione e attualizzazione del quadro normativo di riferimento. ... Le modifiche del Patto... Con il Patto si propone una rivisitazione della disciplina normativa sui Piani di rientro, tenuto conto che i c.d. "piani" sono programmi di riorganizzazione e riqualificazione del servizio sanitario regionale e pertanto è necessario porre le condizioni perché si avvii un percorso che consenta la piena ed effettiva garanzia dell' erogazione dei Lea o un loro adeguato miglioramento nelle Regioni. Ne consegue, pertanto, la necessità di rivedere l' intero sistema al fine di caratterizzare i piani con processi di qualificazione dei Servizi sanitari regionali, che garantiscano il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) revisione della disciplina relativa al regime di compatibilità e al ruolo dei Commissari ad acta, prevedendo l' incompatibilità con l' affidamento di incarichi istituzionali; b) semplificazione e razionalizzazione delle procedure di verifica dei provvedimenti attuativi del piano, unitamente a una previsione di tempistiche certe; c) realizzazione di un efficace sistema di monitoraggio e supporto alle Regioni, che consenta di intervenire prima che si realizzino le condizioni che impongono l' adozione dei piani di riqualificazione. A tal fine, con il Patto, Governo e Regioni convengono che i nuovi Programmi operativi di riorganizzazione, di riqualificazione e di rafforzamento del Servizio sanitario regionale, da approvarsi ai sensi delle disposizioni vigenti, devono prevedere: ? obiettivi e azioni finalizzate alla chiara definizione dei processi di governance regionale nel rispetto dei princìpi generali del Dlgs 502/1992 e del Dlgs 517/1999, delle altre norme vigenti in materia di garanzia dei Lea, aziendalizzazione, verifica e controllo; ? interventi di riorganizzazione e riqualificazione del Ssr idonei a garantire congiuntamente il perseguimento dei Lea e dell' equilibrio economico ­finanziario, assicurando la coerenza nelle articolazioni aziendali. Il Patto interviene anche in termini di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di verifica dei provvedimenti attuativi del piano, unitamente a una previsione di tempistiche certe, prevedendo che, per l' attività di affianca mento alle Regioni che hanno sottoscritto l' accordo, il ministero della Salute si avvale del supporto tecnico­operativo dell' Agenzia nazionale per i Servizi sanitari. Tutto questo deve comportare la previsione di nuove modalità di verifica degli obiettivi connessi all' ero­ gazione dei Lea e procedure di semplificazione e di aggiornamento nella fase attuativa dei Programmi operativi in atto, sempre con riferimento agli obiettivi connessi all' erogazione dei Lea, sulla base dello stato di avanzamento delle azioni programmate. Si tratterà, quindi, di individuare alcune aree prioritarie di intervento in materia di erogazione dei Lea e relativo cronoprogramma e modalità di attuazione, tenuto conto di quanto previsto nel programma operativo in relazione agli obiettivi strutturali del Piano stesso. ... In tema di Commissari ad acta... Con il decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 già vi era stato un primo intervento di modifica della legge finanziaria 2010, stabilendo che, in caso di dimissioni o di impedimento del Presidente della Regione, il Consiglio dei ministri nomina un Commissario ad acta, fino all' insediamento del nuovo Presidente della Regione o alla cessazione della causa di impedimento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Era stato precisato che tale modifica normativa si applicava anche ai Commissari già nominati secondo la previgente disciplina per le Regioni che avevano stipulato gli accordi sui piani di rientro a partire dal 2007. Ma la modifica significativa del regime normativo in atto interviene, a seguito del Patto per la salute 2014­2016. Con il Patto si stabilisce, infatti, di promuovere l' adozione delle modifiche normative necessarie affinché, in caso di nuovi commissaria menti, sia previsto che la nomina a Commissario sia incompatibile con l' affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la Regione soggetta a commissariamento; con la precisazione che Commissario ad acta, ove nominato, deve possedere un curriculum che evidenzi qualificate e comprovate professionalità ed esperienza di gestione sanitaria anche in base ai risultati in precedenza conseguiti. Viene previsto che tale modifica normativa è applicata anche alle nomine effettuate, a qualunque titolo, successivamente alla data di entrata in vigore della e legge. In questo quadro viene altresì precisato che i sub Commissari svolgono attività a supporto dell' azione del Commissario, essendo il loro mandato vincolato alla realizzazione di alcuni o di tutti gli obiettivi affidati al Commissario con il mandato commissariale, avvalendosi del personale, degli uffici e dei mezzi necessari all' espletamento dell' incarico di cui all' articolo 4, comma 2 del decreto legge 159/2007, convertito, con modificazioni, dalla legge 222/2007. Al fine di intervenire rispetto al contenzioso instauratosi per la normativa vigente, si prevede di promuovere l' adozione di modifiche normative perché il Commissario ad acta qualora, in sede di verifica annuale ai sensi dell' articolo 2, comma 81, della legge n. 191 del 2009, riscontri il mancato raggiungimento degli obiettivi del piano di rientro, così come specificati nei singoli contratti dei direttori generali, proponga, con provvedimento motivato, la decadenza degli stessi, dei direttori amministrativi e sanitari degli enti del servizio sanitario regionale, in applicazione dell' articolo 3 ­bis, comma 7, del Dlgs 30 dicembre 1992, n. 50. Anche in questo caso si precisa che le disposizioni del comma 81 ­bis si applicano anche ai commissariamenti già disposti secondo la precedente normativa e in atto per le Regioni commissariate (ex decreto ­legge 1° ottobre 2007, n. 159). Tutte le modifiche convenute sono state recepite dalla finanziaria 2015 (legge 190/2014). ... La prima delibera di nomina del Commissario ad acta non Presidente... Ultimo atto di questo percorso, e primo nell' applicazione delle nuove norme, è la delibera del Consiglio dei Ministri di nomina (12 marzo 2015) del Commissario ad acta della Regione Calabria non più coincidente con la figura del Presidente della Regione. Come si rapporterà il Commissario con la Giunta regionale e il Presidente nell' adozione dei decreti commissariali, tenuto conto che si tratta comunque di un organo straordinario? Quali i raccordi con il Consiglio regionale nel caso di adozione di leggi in contrasto con gli obiettivi del Piano? Lo scenario futuro poi, a seguito delle elezioni regionali, fa intravedere una realtà in cui resteranno Commissari i soli Presidenti nelle cui Regioni non vi saranno le elezioni. È una storia tutta da scrivere e che forse richiederà ulteriori interventi normativi.

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23 giugno 2015

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Medicina e ricerca.

Procreazione assistita: ecco perché tante coppie rinunciano Un' indagine appena realizzata dal Centro Genesis di Roma, attraverso un questionario somministrato ai circa 70 ginecologi partecipanti al V Corso di Medicina della Riproduzione, ha raccolto importanti dati sulle cause dell' abbandono dei trattamenti (il cosiddetto fenomeno del drop­out). Solo il 28% dei ginecologi riferisce che le coppie che si rivolgono a loro per un problema di infertilità ritornano quasi sempre dopo il primo appuntamento. Per il 16% dei medici intervistati l' abbandono dopo il primo colloquio è frequente o molto frequente. In quasi il 40% dei casi, i motivi dell' abbandono sembrano essere legati al rapporto medico­ paziente: l' atteggiamento o il carattere del medico (12%), la sua mancanza di ascolto (12%), la mancanza di fiducia del paziente (12%). Solo nel 3% dei casi subentrano fattori personali del paziente. Questi dati confermano l' importanza del counseling e di un buon rapporto con il medico e con l' equipe sanitaria in generale nell' incoraggiare la coppia a intraprendere il percorso di Pma, mostrando loro le prospettive della medicina della riproduzione. È importante accompagnare i pazienti sin dall' inizio in quello che è un percorso a lungo termine, saper ascoltare i loro bisogni e rispettare il vissuto della coppia, informando correttamente sulle possibilità di successo dei trattamenti. Proprio per questo motivo abbiamo introdotto nel nostro Centro una figura dedicata alle coppie: un medico­tutor, Fabio Specchiulli, per la guida e la gestione dei pazienti nel percorso di Pma.«Sapere ascoltare i bisogni» è, secondo gli specialisti che hanno compilato il questionario, la chiave di volta per facilitare l' alleanza con i pazienti in quasi il 90% dei casi; seguono poi il fatto di «essere sempre disponibili» (44%) e la «condivisione di soluzioni» (40%). Di contro, a ostacolare l' alleanza troviamo «essere frettolosi» (68%), il «non ascoltare i bisogni» (60%) e l' «imporre soluzioni» (44%). Un Paese in ritardo In Italia, le novità legislative in materia di procreazione medicalmente assistita, dallo smantellamento della legge 40 alle recenti disposizioni della Consulta sulla fecondazione assistita per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche, hanno aperto promettenti nuove prospettive alle coppie che desiderano intraprendere un percorso genitoriale nonostante tante difficoltà. Il nostro Paese, però, non è ancora pronto sotto diversi punti di vista. Ciò a partire dal grado di consapevolezza delle stesse coppie, che si affacciano ai percorsi di Pma con netto ritardo. Basti pensare che gli ultimi dati della relazione del ministero della Salute al Parlamento registrano che in Italia le donne accedono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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alle tecniche di Pma a 36,5 anni in media, in notevole ritardo rispetto ad altri Paesi europei (34,7 anni), mentre l' età media degli uomini si attesta a 40 anni in media.Un dato allarmante, considerando che proprio l' età avanzata rappresenta un fattore di aggravamento dell' infertilità, fenomeno in aumento che attualmente colpisce circa il 15­20% delle coppie. Con l' avanzare dell' età, infatti, diminuiscono proporzionalmente le possibilità di concepimento e di portare a termine la gravidanza, così come viene limitata l' efficacia delle tecniche di Pma. Per aumentare il successo delle terapie è importante sensibilizzare le coppie in questo senso, così da aumentare le diagnosi precoci e l' avvio tempestivo dei trattamenti.

di Claudio Manna (direttore del Centro di Pma Biofertility Università Roma Tor Vergata)

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23 giugno 2015

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Puglia, ospedali in emergenza per l' estate: le Asl costrette a chiamare i medici interinali Medici interinali, a progetto o a chiamata. Pacchetti di prestazioni di pronto soccorso vendute al migliore offerente. La sanità i n Puglia si apre sempre di più, forse fin troppo, a l m e r c a t o . T u t t a colpa d e l l a c l a s s i c a emergenza estiva, vale a dire l' aumento dell' afflusso di pazienti nei reparti ospedalieri pugliesi che si verifica nei tre mesi da giugno ad agosto. Quest' anno, per ovviare alla cronica carenza di personale che attanaglia da tempo i reparti regionali, e in attesa della conclusione dei concorsi per l' assunzione di nuovo personale medico e infermieristico, quasi tutte le Asl stanno puntando sul ricorso alla somministrazione di lavoro. L' anno scorso fu l' azienda sanitaria di Lecce a fare da apripista: 150mila euro a due coop emiliane per ottenere prestazioni di medici esterni in grado di coprire i turni di pronto soccorso e anestesia da giugno ad agosto. Quest' anno ci ha riprovato l' Asl Bat in primavera, ma si è bloccata dopo le proteste dei sindacati e la diffida da parte del dirigente d' area, Vincenzo Pomo: «Non è possibile ricorrere alla somministrazione di lavoro per l' esercizio di funzioni direttive e dirigenziali ­ scrisse il dirigente nella missiva inviata, tra l' altro, anche alla Corte dei Conti di Bari e con la quale chiedeva all' Asl Bat l' immediata revoca del provvedimento ­ la carenza di personale, purtroppo è una problematica comune a tutte le aziende sanitarie della Regione, ma non per questo le aziende devono venir meno ai dettati normativi in tema di personale». In barba a quella diffida ora nel Salento ci riprovano. Il direttore generale dell' Asl brindisina, Giuseppe Pasqualone, il 9 giugno scorso ha firmato la delibera numero 938 nella quale, a causa della enorme carenza di personale, chiede per le vie brevi alla Coop Apulia Gss onlus di Andria di ottenere le prestazioni di due medici per coprire turni in pronto soccorso nei 3 mesi estivi. Spesa: 39mila euro. «Ricorriamo alla somministrazione in via del tutto eccezionale» commenta Pasqualone. E la diffida regionale? «Quella diffida riguardava l' Asl Bat che, tra l' altro ha chiesto il parere di un avvocato». Un parere che ­ secondo quanto scritto nella delibera dell' Asl ­ legittima il ricorso alla somministrazione di lavoro anche nei casi di acquisizioni di prestazioni mediche. «Dobbiamo far fronte a esigenze inderogabili ­ chiarisce Pasqualone ­ e non saremo i soli a utilizzare questo espediente». Infatti anche l' Asl Foggia ha deciso di coprire i suoi turni di pronto soccorso: «Ricorreremo nel più breve tempo possibile ad assunzioni temporanee per arginare l' emergenza» ha dichiarato il commissario straordinario Vito Piazzolla, in merito alla situazione di difficoltà creatasi nel pronto soccorso dell' Ospedale "Masselli Mascia" di San Severo e in altri dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

larepubblica.it (Bari) Salute e Sanità

azienda, sempre a causa di carenza del personale. Per il momento il commissario ha ovviato, ottenendo la disponibilità di 2 medici interni, «ma potremmo ricorrere presto alle coop anche perché non ci sono in giro sufficienti anestesisti e medici di pronto soccorso. È un problema enorme». Anche le Asl Bat e Lecce ci stanno pensando. «Se ce ne saranno le premesse ricorreremo a questo strumento ­ conferma il dg dell' Asl della sesta provincia, Ottavio Narracci ­ l' area del pronto soccorso rischia per l' estate di essere deficitaria, valuteremo entro la fine del mese. Si tratterebbe comunque di poche unità». Peccato che l' atteggiamento dei direttori generali non piaccia per niente ai sindacati: «Ci risiamo ­ commenta Antonio Mazzarella, segretario regionale della Cgil Medici ­ ormai il caporalato è arrivato anche tra i medici. Ma la nota di Pomo non aveva diffidato le Asl dall' assumere questi provvedimenti? Ogni azienda fa quello che gli pare, fregandosene delle proteste dei sindacati e anche delle decisioni dell' assessorato». Sulla stessa linea anche Antonio Amendola, presidente dell' Aaroi Emac Puglia, associazione degli anestesisti e rianimatori: «Perché non ci si è mossi prima, visto che si conosce da tempo il problema della carenza di personale? Sta prendendo piede fra le aziende il ricorso alle cooperative esterne, ma i primari dei reparti non hanno nessun potere su questi medici. Se succede un problema, a chi risponderanno e chi si prenderà le responsabilità?».

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24 giugno 2015 Pagina 13

Avvenire Salute e Sanità

Vita.

Puglia, prima culla termica nei locali di una parrocchia È collegata al Policinico BARI Una culla termica per avere la possibilità di salvare una vita. È l' iniziativa della comunità parrocchiale di San Giovanni Battista a Bari dove oggi, alle 20.30, verrà benedetta e inaugurata una culla termica. Si tratta di una culla riscaldata, dotata di sensori. Quando il neonato vi viene posto, si attiva un allarme collegato con l' ospedale Policlinico di Bari. Sarà poi cura del reparto di Neonatologia del Policlinico, spiega il parroco don Antonio Ruccia, ex direttore diocesano della Caritas, «interessare i servizi sociali comunali per la presa in carico del neonato». La culla è stata posta in un locale parrocchiale appositamente allestito e facilmente accessibile, che permette di lasciare il neonato in pieno anonimato. «Abbiamo realizzato questa opera ­ dichiara Ruccia ­ prendendo spunto da San Giovanni Battista, a cui è intitolata la nostra parrocchia, perché Giovanni significa dono di Dio». È il frutto della generosità dei parrocchiani «ed è ­ prosegue Ruccia ­ la prima nella nostra regione». La Puglia ­ secondo i dati Istat 2012 ­ è terza in Italia per tasso di abortività tra le minorenni ed è, in base ai dati preliminari del 2013 del Ministero della Salute, prima al Sud. «Oggi ­ conclude il sacerdote ­ si abortisce con troppa facilità; noi offriamo un' ultima possibilità, il salvataggio della vita». La presenza di una culla termica «è una notizia positiva», commenta Lodovica Carli, responsabile regionale del Forum delle associazioni familiari. «Un' opportunità, per quanto estrema, che consente a una mamma in difficoltà di privilegiare la vita ­ prosegue Carli ­ soprattutto in Puglia dove mancano politiche preventive e non ci si dedica a sufficienza allo studio delle cause che portano all' interruzione di gravidanza». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

ANTONIO RUBINO

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24 giugno 2015 Pagina 28

La Stampa Salute e Sanità

Quali sono i virus sotto accusa? «L' aumento dei linfomi è stato esponenziale nello stesso ... Quali sono i virus sotto accusa? «L' aumento dei linfomi è stato esponenziale nello stesso periodo in cui si scopriva l' Aids. Ma con l' introduzione degli antiretrovirali il numero di linfomi non­Hodgkin collegato alla presenza dell' Hiv si è di molto ridotto. Resiste, invece, un' associazione più stretta con i linfomi di Hodgkin: probabilmente perché la causa di questa malattia sta proprio nel virus e non nella depressione del sistema immunitario da questo provocata. Le attenzioni, comunque, sono puntate anche su altri patogeni: come il virus di Epstein­Barr, responsabile della mononucleosi, l' Hbv e l' Hcv. Chi sviluppa il tumore e ha già l' epatite C, per esempio, risponde in modo meno soddisfacente alle cure». Parlando invece delle terapie, qual è lo stato dell' arte? «Lo studio del genoma tumorale ha portato due conseguenze: l' identificazione di almeno 30 malattie diverse, tra i linfomi, e la fioritura di nuovi farmaci. O g g i i l p r o b l e m a è c o m e scegliere i più promettenti. A Lugano abbiamo presentato i risultati riguardanti la sperimentazione degli "inibitori dei check points" in grado di eliminare questi "posti di controllo" presenti in diversi punti del sistema di difesa immunitario. È così che si può potenziare la risposta dell' organismo contro il linfoma». Come tende a manifestarsi la malattia? «Non potendo quasi mai fare prevenzione, l' ingrossamento dei linfonodi rappresenta il primo segno di un linfoma. Quando perdura da tempo e non trova spiegazione con un' altra infezione, è bene rivolgersi a uno specialista. Febbre e astenia accompagnano spesso la linfoadenopatia in una persona che non sa ancora di avere un linfoma di Hodgkin». Twitter @fabioditodaro.

FABIO DI TODARO

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23 giugno 2015 Pagina 10

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI PARKINSONIANI.

Quando il Parkinson colpisce i ragazzi: una disabilità ignorata Quando si parla di Parkinson, nell' immaginario collettivo si pensa a una persona anziana, di circa 80 anni e tremante. Quasi nessuno, a parte chi ne è affetto o ha un famiglia re con questa patologia, sa che il Parkinson può colpire anche prima dei 40 anni. Si stima che in Italia ci siano circa 300mila persone affette da Parkinson, delle quali 75mila con meno di 50 anni e 30mila con meno di 40 anni, significa che un terzo dei malati ha il Parkinson giovanile. I numeri sono piuttosto importanti, ma il dato più significativo è che le previsioni indicano il raddoppio di casi entro il 2030. Eppure nessuno ne parla. Le persone colpite da Parkinson giovanile affermano che la sofferenza, emotiva e psicologica, è molto forte e deriva dall' impossibilità permanente di rientrare nella normalità sociale, che implica avere un lavoro (e non una pensione d' invalidità), potersi prendere cura dei figli e vivere al meglio i 30 o 40 anni che ancora hanno di fronte a sé. Il giovane parkinsoniano subisce il peso dell' equazione perdita della salute uguale perdita dell' approvazione sociale. In tale processo la persona sofferente viene lasciata sola con il suo dolore e con il peso della delusione di non essere all' altezza delle aspettative socio ­culturali che vorrebbero l' individuo sempre in forma, sano, eternamente giovane, seducente e competitivo. Un' altra forma di inadeguatezza vissuta dalle persone che soffrono di Parkinson giovanile sta nel non riuscire a mantenere i ritmi frenetici che la società e il mondo del lavoro impongono, in quanto il malato di Parkinson s' inserisce in un flusso temporale totalmente diverso e rallentato rispetto a quello degli altri. Molto spesso quando una persona è colpita da una patologia degenerativa come il Parkinson, soprattutto a esordio giovanile, si sente disabile con il rischio di essere compatito, o peggio, emarginato nelle relazioni con gli altri. Spesso la persona con Parkinson giovanile, si chiude in sé stessa ed evita contatti sociali che rischierebbero di diminuire la stima nei suoi confronti, perché i sintomi della malattia (il tremore, i movimenti involontari, il camminare incerto) vengono scambiati per comportamenti di persone ubriache, drogate, perturbate o quanto meno sospette. Se questa malattia cronica fosse più conosciuta, sarebbe meno difficile da sopportare e da accettare, ma lo stigma sociale è forte. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 Pagina 10 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Partendo da queste premesse, l' 11 giugno si è tenuto il Convegno "Le Disabilità Invisibili: focus sul Parkinson giovanile", che si è focalizzato su come far uscire i giovani parkinsoniani dall' invisibilità e come togliere loro lo stigma sociale, partendo dai risultati di un' indagine commissionata a InTribe dall' asso ciazione Aigp (Associazione Italiana giovani parkinsoniani) Onlus. «Con questa analisi vogliamo portare all' attenzione della società cosa implica avere il Parkinson giovanile», afferma Claudia Milani, presidente di Aigp Onlus: «Al fine di stimolare un' empatia collettiva che vada a beneficio di tutti e che consenta ai giovani parkinsoniani di sentirsi capiti e quindi accettati». La scarsa percezione e conoscenza del Parkinson giovanile, in quanto malattia cronica, porta sovente a una disattenzione da parte delle forze economiche, politiche e sociali. A causa di risorse limitate, viene data la prerogativa finanziaria a quei trattamenti efficaci a far ripristinare la funzione fisica entro un arco di tempo limitato, e quindi a favore di qualsiasi tipo di problema acuto ma non cronico. Le scelte economiche relative ai fondi sanitari disponibili e le pratiche burocratiche distribuiscono quindi, nel tessuto sociale, iniquità nell' accesso alla cura. Il giovane parkinsoniano si trova a subire dei paradossi che limitano l' accesso a servizi sanitari che esulano dal sostegno farmacologico come, a esempio, sessioni continuative di fisioterapia, logopedia, sostegno psicologico ecc. L' indagine svolta è stata categorizzata nell' ottica del malato, al fine di creare uno strumento diagnostico nella comprensione del dolore dei malati, un dizionario che consente una più facile lettura di come il Parkinson gio vanile viene vissuto, percepito e condiviso dalle persone affette da questa patologia. Il concetto d' invisibilità assume, in questa analisi, una triplice faccia: 1. invisibilità come incomprensione da parte della società 2. invisibilità come omertà, scudo della famiglia attorno al malato o malato che si nasconde 3. invisibilità, agli occhi dei medici, che molto spesso non vedono la persona nascosta die trola patologia Il cuore dell' analisi svolta è il Cultural Iceberg, uno strumento che fotografa il processo di costruzione dell' esperienza personale dei malati di Parkinson giovanile che sono parte di un determinato ambiente socio ­culturale. Il concetto su cui si fonda questo strumento è che ciò che le persone comunicano deriva da valori culturali, credenze e convinzioni profonde. L' analisi quindi non può prescindere dai concetti di valori e di norme culturali, elementi indispensabili per determinare i comportamenti (volontari o involontari) causati dalla malattia. Da questa analisi si evince come la cultura occidentale consideri la malattia come aspetto deviante e come tale da ripristinare, controllare e/o marginalizzare. Le aspettative socio ­culturali attribuiscono all' individuo la qualità ideale di decidere il proprio destino grazie alle capacità personali. Se, a causa di una pa tologia cronica, queste capacità vengono ridotte o annullate si è inadeguati: diventa quindi necessario cercare di rendere invisibile la propria malattia alla società. In questo contesto i giovani parkinsoniani si sentono marchiati dalla malattia e, temendo che questo aspetto traspaia agli occhi degli altri, si ipermedicalizzano o giustificano costantemente i loro comportamenti anomali. Altri ancora, almeno in una fase iniziale delle relazioni, assumono atteggiamenti arroganti con una forte componente d' ira. Nel corso dell' analisi e delle interviste è emerso come l' approccio alla malattia e la reazione emotiva dei familiari siano spesso diversi a seconda se il malato sia uomo o donna. Se l' uomo ha una maggiore possibilità di farsi carico della propria malattia e di trovare le strategie personali migliori per conviverci, la donna non abbandona mai, nonostante il Parkinson, il carico della famiglia e dell' eventuale lavoro. Molte facce della medesima malattia: dalle differenze di genere all' incomunicabilità con i medici, dalla perdita del lavoro al forte stigma sociale. La chiave di volta è racchiusa in una maggiore comprensione e accettazione del giovane parkinsoniano, come persona che ha le capacità di vivere una vita normale e appagante, come chiunque altro. * Aigp Onlus.

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23 giugno 2015

ilgiornale.it Salute e Sanità

Quando la cricca della sanità chiedeva aiuto agli amici Pd Nelle carte dell' inchiesta sul crac della Divina Provvidenza che inguaiano Azzollini le telefonate dei manager indagati al sottosegretario De Vincenti. Il ruolo di Boccia. Tra le 30mila pagine dell' inchiesta della Procura di Trani sul crac da 500 milioni di euro d e l l a Casa d e l l a D i v i n a P r o v v i d e n z a d i Bisceglie, depositate ieri, ci sono diverse intercettazioni che svelano la rete di rapporti politici e istituzionali su cui potevano contare alcuni indagati, come l' ex presidente dell' ospedale Bambin Gesù Giuseppe Profiti, incaricato dal Vaticano di occuparsi del dissesto finanziario della Congregazione, e grazie ai quali anno dopo anno anno la Divina Provvidenza era riuscita a salvarsi. Per cercare di piazzare uomini di fiducia nella gestione della Congregazione, il manager d e l l a sanità s i r i v o l s e a n c h e a l l ' a l l o r a viceministro del Pd dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, che ad aprile scorso ha preso il posto di Graziano Delrio come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Presunte pressioni che, va detto, non sortirono alcun effetto. L' obiettivo di Profiti era quello di affiancare altri due commissari a Bartolo Cozzoli, che per la polizia tributaria di Bari era uomo vicino al presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia. Gli investigatori sottolinenano che prima della nomina di Cozzoli a commissario straordinario dell' ex ospedale psichiatrico, nel dicembre 2013, ci sono state «molteplici trattative, volte a influenzare la nomina di competenza del ministero dello Sviluppo economico, tramite contatti diretti con i massimi dirigenti ministeriali e del governo stesso, operate da parte di Profiti, ma anche di parlamentari, interessati a vario livello alle vicende dell' Ente, come il presidente della Commissione Bilancio del Senato Antonio Azzollini e il presidente della commissione di Controllo sull' attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, onorevole Raffaele Di Gioia». Nell' informativa il nome di De Vincenti compare anche perché, come annotano gli investigatori, era già stato contattato direttamente dallo stesso Profiti per orientare la nomina a commissario straordinario di Gianpaolo Grippa, suo uomo di fiducia, in sostituzione di Mauro Pantaleo. Il primo marzo 2014, invece, viene intercettata una telefonata tra Profiti e Vito Cozzoli, che era stato appena nominato capo di Gabinetto del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Nel corso della conversazione ancora una volta Profiti spiegava a Cozzoli la necessità di inserire due persone di sua fiducia, uomini «Bambin Gesù», da affiancare al commissario straordinario, e sollecitava il suo interlocutore a sensibilizzare in tal senso anche il neo vice­ministro Claudio De Vincenti». I due, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 <­­ Segue

ilgiornale.it Salute e Sanità

secondo la polizia tributaria, facevano chiaro riferimento al fatto che vi erano due parlamentari, entrambi presidenti di commissione ed entrambi di provenienza geografica pugliese, i quali guardavano all' Ente con pari interesse (Azzollini e Boccia, ndr ). Giovedì cominceranno le udienze davanti al Tribunale del Riesame di Bari per gli indagati che hanno chiesto la revoca della misura cautelare. Quella del senatore Azzollini non è stata ancora fissata, mentre invece procede l' iter della Giunta per le immunità del Senato che deve decidere sulla sua richiesta di arresto. Ieri è stata depositata la memoria difensiva del senatore e oggi il presidente della Giunta, Dario Stefano (Sel), ha convocato l' ufficio di presidenza per fare il punto sul caso. Ma i lavori dell' organo parlamentare rischiano di slittare perché i commissari potrebbero chiedere più tempo per esaminare le nuove carte. La giunta comunque si riunirà stasera alle 20. Il 10 giugno scorso la Procura di Trani dispone una decina di arresti. Tra le richieste quella per l' ex sindaco di Molfetta Antonio Azzollini, senatore di Ncd.

Patricia Tagliaferri

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23 giugno 2015 Pagina 6

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

L' INTERVENTO.

Quela buona salute a basso costo Nel 1985 la Rockefeller Foundation ha finanzia­ to uno studio dai risultati sorprendenti che in pochi conoscono e che forse alcuni vorrebbero di proposito tenere nascosto. Lo studio si chiama "Good Health at Low Cost" e ha dimostrato come Paesi allora poverissimi come il Kerala in India, lo Sri Lanka e il Costa Rica abbiano raggiunto, nonostante il basso Gdp per capita, migliori livelli di salute di Stati molto più ricchi come a esempio gli Stati Uniti. Per la prima volta il Report "Good Health at Low Cost" ha evidenziato che il denaro non è il solo fattore determinante per la nostra salute, ma che quanto e come viviamo dipende da un complesso di elementi quali, a esempio, la nutrizione e il numero di medici generici in proporzione alla popolazione. L' evidenza più rilevante dello studio è stata dimostrare che il fattore che più incide sulla salute è l' equità intesa come uguale utilizzo dei servizi sanitari a parità di bisogni. Dopo 30 anni dal Rockefeller Report c' è da chiedersi se in Italia abbiamo imparato qualcosa da questo studio, o abbiamo perso qualcosa strada facendo. Lo stato di salute della popolazione italiana in media è migliorato, le aspettative di vita per un/a giovane italiano/italiana sono altissime anche se comparate a Paesi che di solito sono posti come esempio per noi come l' Inghilterra, l' Olanda e la Francia. Tuttavia molti studi dimostrano anche che la qualità e le aspettative di vita variano drasticamente da una Regione a un' altra. Una bambina nata al Sud avrà una aspettativa di durata e qualità della vita inferiori a una bambina nata in Regioni settentrionali come la Toscana o l' Emilia Romagna. La qualità della prevenzione, il numero di posti letto, il numero di addetti nel settore sanitario (e il suo turnover), la lista dei farmaci all' interno del tariffario regionale, tutti e molti altri fattori fondamentali, vengono pianificati in Italia al livello regionale creando, di fatto, Stati nello Stato. I l Fondo sanitario nazionale, distribuito principalmente in base alla vecchiaia della popolazione regionale, avvantaggia le Regioni più ricche del Nord. A questa disparità di risorse va aggiunto il fatto che il taglio indiscriminato dei costi in Regioni in deficit ha paradossalmente aumentato i costi a carico delle stesse Regioni e quindi del Ssn. Viene da chiedersi se sia giusto che, a causa del taglio dei costi, l' offerta e la qualità di interventi altamente costo ­efficaci come lo screening per il tumore al seno, la vaccinazione contro l' Hpv varino in base alla "salute" del bilancio sanitario della Regione di appartenenza (v. pag. 2­3). Un esempio lampante di come sia inefficiente e iniquo il nostro sistema sanitario è il caso delle vaccinazioni. Le vaccinazioni non solo hanno un comprovato benefi cio per la salute della popolazione riducendo l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 Pagina 6 <­­ Segue

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incidenza di malattie nelle fasce d' età più vulnerabili (bambini e anziani) ma sono associate anche a un notevole risparmio in termini economici. Negli Usa per esempio, fra il 1994 e il2013, sono stati prevenuti 322 milioni dicasi, 21 milioni di ricoveri e 732mila morti. In termini economici i vaccini hanno permesso un risparmio di 295 miliardi di costi diretti e 1,38 trilioni di dollari di costi indiretti. Dati i benefìci e i risparmi delle vaccinazioni, Paesi europei come la Francia, la Norvegia e la Gran Bretagna si sono posti come obiettivo quello di aumentare la copertura vaccinale (es. vaccinare per l' influenza anche i bambini sani di età compresa fra i 4 e i 10 anni). In Italia invece ­ secondo quanto affermato da Alberto G. Ugazio, direttore del Dipartimento Medicina Pediatrica dell' Ospedale Bambino Gesù ­ a causa del federalismo vaccinale si è assistito a un calo della copertura vaccinale. Per esempio, nella vaccinazione contro morbillo, rosolia e parotite in tutte le Regioni del Sud (fatta eccezione per la Basilicata e la Puglia) i tassi di copertura sono al di sotto del 90%, mentre nelle Regioni del Nord ben al di sopra. All' ultimo congresso di Pediatria tenutosi a Roma si è inoltre sottolineato come alcuni vaccini siano gratuiti nelle Regioni più ricche e a pagamento in quelle sottoposte a procedura di rientro del deficit sanitario. Fatta eccezione per alcune patologie per le quali può essere giustificato un approccio locale/regionale (es. alta prevalenza di pazienti che soffrono di talassemia in Sardegna) una Sanità italiana equa è una Sanità nazionale. Come dimostra il report della Rockefeller Foundation con interventi di prevenzione semplici, a basso costo e accessibili a tutti gli italiani, si può invecchiare bene e vivere a lungo. Politiche a basso costo come la recente riduzione del sale nella dieta scolastica in Uk, e trasversali come la necessità di imporre l' attività fisica a scuola partendo dal rimodernamento (e in molti casi riapertura) delle palestre negli edifici scolastici possono essere degli strumenti per una significativa riduzione della spesa sanitaria in tutte le Regioni italiane. In una sanità equa vi sono meno pazienti e più persone anziane autonome. In molti affermano che a causa della popolazione che invecchia non possiamo più permetterci un sistema sanitario pubblico, ma forse ci si dovrebbe cominciare a chiedere se ciò che non possiamo permetterci è un sistema sanitario iniquo. * ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche della Facoltà di Economia del' Università Federico II di Napoli (su gentile concessione di Firstonline)

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IL MANIFESTO DELL' IDRATAZIONE PRESENTATO A EXPO 2015.

Quell' acqua che dona la salute L' acqua è benessere, salute, vita. Così recita l' incipit del Manifesto dell' idratazione presentato a Expo Milano da esperti di tutto il mondo, con l' obiettivo di richiamare l' attenzione di tutti i Paesi affinché la corretta idratazione venga inserita nelle priorità di tutela della salute a fianco della corretta nutrizione. È ampiamente dimostrato e risaputo che la corretta alimentazione gioca un ruolo molto importante in patologie come l' obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete e le malattie del rene; per la prima volta, abbiamo messo nero su bianco che anche una corretta idratazione può fare la differenza. Non solo corretta alimentazione, ma anche, quindi, corretta idratazione. Questa nuova tesi nasce dalle evidenze emerse dal Consensus Paper "Water & Health: How water protects and improves health overall", un' analisi degli studi clinici e della principale letteratura scientifica sull' idratazione realizzata dalla Femtec ­ Federazione mondiale del Termalismo e Climatoterapia, con il supporto tecnico del team di Medicina tradizionale e complementare dell' Organizzazione mondiale della Sanità e che abbiamo racchiuso appunto nel Manifesto dell' Idratazione, un memento a tutti i rischi per la nostra salute derivanti da un' idratazione sbagliata o inadeguata. I documenti presentati evidenziano infatti l' importanza dell' acqua su alcune funzioni dell' organismo e del ruolo dell' idratazione per la salute nei suoi vari aspetti. L' apparato urinario trae vantaggio dall' uso di acque che aumentano la diuresi, eliminano le scorie, prevengono i calcoli e svolgono azioni antiflogistiche e antinfettive. Anche l' apparato cardiovascolare trae beneficio dal trattamento con acque minerali. L' idratazione riduce la viscosità del sangue e il rischio di trombosi, il magnesio contenuto nell' acqua favorisce il rilasciamento delle fibrocellule muscolari cardiache, il calcio, invece, stimola la contrazione delle cellule muscolari cardiache e interviene nella coagulazione del sangue riducendo i rischi di infarto. Oltre a essere utile per l' apparato digerente, una corretta idratazione ha effetti positivi a fini di protezione dei metabolismi: la letteratura analizzata ha evidenziato come alcune acque prevengono i disordini metabolici complessi tipici dell' obesità. L' acqua è pure indispensabile per la corretta attività del cervello perché la disidratazione riduce l' efficienza cerebrale e ostacolai processi cognitivi, è stato studiato che anche una lieve disidratazione ha effetti sul rendimento del cervello simili a quelli di due mesi di malattia di Alzheimer. È poi importante valutare il ruolo dell' idratazione nelle varie fasce di popolazione, soprattutto quelle dei bambini ­ per le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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loro attività mentali e fisiche ­ delle donne ­ gravidanza, allattamento e menopausa sono sicuramente i periodi più critici da questo punto di vista ­ e degli anziani ­ che ­ come i bambini piccoli ­ presentano un meccanismo dello stimolo della sete alterato che li porta ad assumere meno liquidi, tanto che la disidratazione è tra le principali cause di ricovero in pronto soccorso per questa fascia di età. Con la convinzione che Expo 2015 rappresenti un' occasione unica per parlare di questi temi e per raggiungere un gran numero di persone, forti del supporto della letteratura scientifica, abbiamo voluto chiedere al ministero della Salute l' istituzione della Giornata nazionale dell' Idratazione, un passo importante per inserire la corretta idratazione tra i principali obiettivi di salute delle politiche internazionali future, con l' auspicio di arrivare a una Giornata mondiale. La nostra speranza è che i messaggi emersi non si esauriscano qui ma diventino un' eredità reale per il dopo Expo che possa incidere sui comportamenti futuri di tutti i cittadini. * presidente Femtec ­ Federazione mondiale del termalismo e climatoterapia.

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

re il suo impatto sull' economia del Paese. re il suo impatto sull' economia del Paese. Con riferimento alla popolazione anziana, i programmi di vaccinazione sono un investimento a breve termine, poiché consentono di diminuire il rischio di sviluppo di malattie infettive che hanno ­ in questi casi ­ un impatto severo. Le complicanze possono, infatti, accelerare il declino complessivo dei soggetti anziani con perdita parziale o totale dell' autonomia. Il ridotto investimento nell' ambito della prevenzione favorisce, poi, il persistere di condizioni di diseguaglianza a livello regionale. E se ­ da una parte ­ è necessario sensibilizzare i decisori sulla necessità di agire secondo giustizia, eliminando condizioni di trattamento non equo, dall' altra non si può fare a meno di rendere la popolazione più sicura delle proprie scelte e meno "sospettosa" nei confronti delle strategie preventive. Questo richiede sia il massimo della trasparenza da parte di chi produce i vaccini e di chi imposta le campagne vaccinali, sia l' implementazione del grado di consapevolezza da parte di chi ne usufruisce. Inoltre, anche se l' obbligo vaccinale ha permesso di raggiungere risultati non altrimenti perseguibili, si deve tuttavia ­ evidenziare che l' imposizione delle vaccinazioni per legge possa essere percepita da alcuni come un' ingiustificata interferenza nella propria sfera individuale. L' odierna affermazione del "consenso informato" rende, peraltro, sempre più problematica l' idea di una somministrazione obbligatoria dei vaccini. Il passaggio dall' istituto dell' obbligo vaccinale a quello della raccomandazione non è, però, semplice, se si vuole evitare il rischio che un' adesione libera possa portare a una pericolosa disincentivazione alla pratica vaccinale. È necessario un attento richiamo alla responsabilità individuale nelle scelte e nei comportamenti. La promozione della salute e la prevenzione dalle malattie hanno come protagonista ­ innanzitutto ­ la persona; l' istituzione deve limitarsi a mettere la prima nelle condizioni di scegliere. In questa ottica, l' istituto dell' obbligo vaccinale risulterebbe addirittura superfluo: dato l' alto valore dell' atto del vaccinarsi per la realizzazione del bene salute per sé e per la collettività, dovrebbe essere lo stesso soggetto a percepirlo come doveroso. Per raggiungere tale obiettivo sarà, allora, fondamentale pensare e attuare un efficace sistema d i educazione, informazione e formazione della popolazione. Sarà necessario anche allestire un sistema di sorveglianza delle malattie trasmissibili e di monitoraggio degli eventi avversi sempre più adeguato, formare il personale sanitario adibito all' educazione alla salute e offrire gratuitamente i vaccini. La prevenzione vaccinale viene così ad assumere un ruolo rilevante per ogni persona, per la società e per l' economia di un Paese. E, se la sfida che ci attende per i prossimi anni continua a essere legata alla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale, non bisogna dimenticare che gran parte della sfida si Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

gioca sulla capacità di promuovere la salute e di prevenire la malattia, attraverso politiche illuminate, oculate e rispettose di ciascuno. Maria Luisa Di Pietro direttore del Centro di ricerca e studi sulla Salute globale Alessandro Solipaca segretario scientifico Osservatorio sulla salute nelle Regioni italiane, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.

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ilmessaggero.it Salute e Sanità

Rieti, i consigli della Asl contro i rischi del caldo estivo RIETI ­ In vista del caldo e dell' afa estiva, l' Asl di Rieti fornisce consigli e indicazioni. "La Asl di Rieti, così come disposto dal Ministero della Salute ­ si spiega in una nota ­ consiglia ai cittadini di seguire alcune regole inserite nel progetto Estate sicura 2015 ­ Come vincere il caldo" . Innanzitutto, è necessario consultare il medico di famiglia in quanto è colui che conosce meglio le condizioni di salute, le malattie preesistenti, la quantità e il tipo dei farmaci assunti dai suoi assistiti. Poiché il caldo può potenziare l' effetto di molti farmaci per la cura dell' ipertensione e delle malattie cardiovascolari, durante la stagione estiva è opportuno effettuare più frequentemente il controllo della pressione arteriosa e richiedere il parere del medico per eventuali aggiustamenti della terapia. Nessuna iniziativa deve essere, infatti, assunta autonomamente circa l' eventuale sospensione, anche temporanea, di terapie farmacologiche già in atto. La Direzione Aziendale ricorda che in caso di bisogno, durante le ore notturne o nei giorni festivi ci si può rivolgere al Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) del territorio di residenza, chiamando il numero Verde 800.19.99.10 (tutti i giorni feriali, dalle 20 fino alle 8 del giorno successivo) e il sabato, domenica e/o altre festività (dalle 10 del sabato o della giornata prefestiva fino alle 8 del lunedì o del primo giorno non festivo). In caso di malore improvviso, è possibile attivare il Servizio di Emergenza Sanitaria, chiamando il numero 118. La Direzione Aziendale informa, inoltre, i cittadini, che nel periodo 1 giugno 2015 ­ 15 settembre 2015, è attivo il "Piano Operativo Regionale di Intervento per la Prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore", attivato dalla Regione Lazio, con il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, a tutela degli anziani che rimangono soli nel periodo estivo e degli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa). Informazioni di dettaglio sul Piano, direttamente sul sito dell' Azienda all' indirizzo www.asl.rieti.it all' interno della specifica sezione denominata "Estate sicura ­ come vincere il caldo". Saranno in funzione i "Sistemi di allarme città­ specifici" attivati dal Ministero della Salute in molte città, tra le quali Rieti, per monitorare le condizioni meteo­climatiche, con l' obiettivo specifico di aiutare i cittadini a prevenire rischi per la salute legati alle temperature torride. I bollettini giornalieri di allarme sono direttamente consultabili sul portale istituzionale del Ministero della Salute ­ www.salute.gov.it ­ e sul sito del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio ­ www.deplazio.net".

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Avvenire Salute e Sanità

Sud Sudan.

Rischio colera: «Già 18 uccisi dal morbo» JUBA Almeno 18 persone sono morte di colera nel Sud Sudan: lo ha reso noto il ministro d e l l a Sanità, R i e k G a i K o k , annunciando una nuova epidemia della contagiosa infezione. L' epidemia è cominciata nelle affollate basi delle Nazioni Unite nella capitale Juba, dove decine di persone hanno trovato rifugio dopo essere fuggite da una guerra civile che ormai dura da un anno e mezzo. Alcuni casi sono stati riportati anche in altre aree delle città, secondo Riek Gai Kok. Circa 140 persone sono morte in una epidemia di colera scoppiata lo scorso anno. Intanto un appello di aiuto per la situazione di emergenza del Paese è stato diffuso da padre Mark Opere Omol. «C' è bisogno davvero urgente di aiuti umanitari per soccorrere gli sfollati nelle varie parti del Paese ­ scrive in una nota il sacerdote ­. Sono soprattutto i bambini, gli amma­lati e gli anziani a rischio in questa situazione disastrosa». «Le poche organizzazioni umanitarie ancora presenti non lascino il Paese ­ sottolinea ancora il religioso ­. Siete l' unica speranza ora per questa gente sofferente, disperata, assetata e affamata».

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23 giugno 2015

corriere.it Salute e Sanità

Salute, un bimbo su tre è sovrappeso 14:54 (ANSA) ­ MILANO ­ In Italia tra i bambini di 9 anni quasi uno su tre è sovrappeso: il 20% pesa troppo, il 9,8% è obeso. Lo ha accertato u n a r i c e r c a d e l ministero d e l l a Salute presentata a Expo al convegno "Sovrappeso e obesità nel bambino", organizzato dallo stesso dicastero. La dottoressa specialista in Scienze dell' Alimentazione al DCA Gruber Bologna, Donatella Ballardini, ha tenuto una lezione sull' importanza di "riconoscere il problema obesità infantile e comprendere le strategie per affrontarlo".

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23 giugno 2015

messaggeroveneto.it Salute e Sanità

Sanità, ecco i tagli dei primari: sono 50 tra Udine e Pordenone Appena 8 invece all' ospedale triestino di Cattinara e altrettanti al Burlo Garofolo Riccardi (Fi): Friuli ridotto a Vietnam. Moretti (Pd): nessuna riduzione ai servizi. UDINE. l prezzo più alto della riduzione lo pagano Udine e Pordenone. Degli 80 primari tagliati dalla giunta regionale ben 50 insistono sui presidi ospedalieri delle due province divise dal Tagliamento. Appena 8 (al netto del Burlo) sull' ospedale di Trieste. «Il Friuli é ridotto a Vietnam» denuncia il capogruppo di Forza Italia, Riccardo Riccardi, mentre l' assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, difende la delibera 929. Atto con cui l' esecutivo ha individuato in modo puntuale le strutture complesse sanitarie (Soc) della prevenzione, distrettuali e ospedaliere nonché i criteri standard per individuare le strutture semplici. «I doppiano vanno eliminati, a dirlo è la stessa legge di riordino dell' assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario r e g i o n a l e ­ h a a f f e r m a t o i e r i l ' assessore Maria Sandra Telesca nel corso dell' audizione in III commissione ­. La delibera è il primo atto che definisce i numeri delle strutture operative complesse. Tempo un triennio per l' adeguamento». I numeri complessivi erano noti. Ottanta le Soc vittime della scure, sparse in tutti i presidi ospedalieri della Regione, che però sono colpiti dalla riduzione in modo disomogeneo se è vero che a Trieste il taglio costa agli ospedali Cattinara­ Maggiore appena 8 primari in meno, mentre all' ospedale di Udine, in assoluto il più penalizzato, ben 16. Il doppio. Pagano un alto prezzo alla riorganizzazione anche strutture "regionali" come il Burlo, che passa dalle attuali 20 Soc a 12, e il Centro di riferimento onclogico, da 18 a 9. Così come il Presidio di Gorizia­Monfalcone, che da 31 primari scende a 18. Alla luce dell' istantanea, che ritiene "devastante" per il Friuli, Riccardi ieri ha bollato come «grave e lesivo della dignità di questi professionisti, che la presidente Serracchiani e l' assessore Telesca abbiano etichettato la riduzione dei primari alla stregua di un benefico taglio di poltrone». «Oggi finalmente abbiamo i documenti e i numeri parlano di un provvedimento che incide principalmente a livello territoriale sul Friuli ­ ha attaccato ancora il forzista ­. Considerando il Burlo e il Cro servizi destinati a tutta la regione, cinquanta su ottanta primari in meno ricadono proprio tra Udine e Pordenone, mentre a Trieste dobbiamo fare i conti con il dato eclatante dei cinque primari di psichiatria. L' attuazione è peggio della riforma, la pratica più dannosa della teoria, con scelte fatte davanti al caminetto tra coloro che compongono "il cerchio magico" della presidente». Per l' ex governatore Renzo Tondo i numeri illustrati da Telesca «non sono coerenti. Occorre ­ ha detto il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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messaggeroveneto.it Salute e Sanità

leader di Autonomia responsabile ­ capire la filosofia della giunta regionale, discuterla, sviluppare un dibattito che coinvolga l' opposizione e il sistema intero per creare le condizioni se non di condivisione almeno di non conflittualità. La mia percezione è che non ci sia una regia». Non contro i tagli, a patto che sia garantita la qualità del servizio si è detto Andrea Ussai (M5S). «Sono davvero tutti doppioni o microstrutture? L' impressione ­ ha detto ­ è che si tagli non solo sugli ospedali, ma anche sul territorio». E' tornato sotto la lente d' ingrandimento il tema del rapporto tra università e ospedale. Tirato in ballo da Alessandro Colautti (Ncd), ma anche da Stefano Pustetto (Sel) secondo il quale «il problema basilare è l' università e fino a che punto essa possa rinunciare ad alcuni reparti rimanendo tale». A difendere l' operato di giunta e assessore ci ha pensato il capogruppo del Pd, Diego Moretti, ribadendo anzitutto che «tagliare i doppioni organizzativi non significa tagliare i servizi». «La giunta ­ ha poi aggiunto il leader del gruppo Dem ­ si è mossa sulla base di quanto sta avvenendo a livello nazionale con il decreto Balduzzi, adattandolo alla regione».

di Maura Delle Case

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23 giugno 2015

corriere.it (Milano) Salute e Sanità

il dibattito al pirellone.

Sanità, Forza Italia sblocca la riforma Centrodestra compatto dopo una trattativa a oltranza, in commissione passa il testo Ncd­Lega. Assunzione di tutti i precari e facilitazioni per il lavoro part time delle madri. (Jpeg Fotoservizi) Il centrodestra si ricompatta e fa volare la riforma della Sanità. È di lunedì l' approvazione in Commissione di tutti gli articoli che ridisegnano l' offerta di cure ospedaliere e territoriali dopo il ventennio formigoniano. Sembrano dimenticate, dunque, le polemiche politiche della scorsa settimana. Il testo elaborato da Fabio Rizzi (Lega) e Angelo Capelli (Ncd) è stato approvato in toto. E, alla fine di trattative non stop sotto la supervisione dell' assessore Mario Mantovani, è arrivato anche il voto favorevole di Forza Italia, che è riuscita a portare a casa u n a modifica tecnica sulle norme alla base della nascita del super assessorato al Welfare: "Il presidente della Regione avrà la facoltà di riunire gli attuali assessorati a Sanità e Famiglia, ma nel rispetto dei principi statuari della Lombardia (la riunificazione sarà riservata a ciascun governatore, al posto di essere prevista per legge, ndr ) ­ spiega Claudio Pedrazzini, capogruppo di FI ­. Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati". È stata rinviata alla prossima settimana la definizione della mappa con le Aziende di tutela della salute (che sostituiranno le Asl) e delle Aziende sociosanitarie territoriali (al posto delle attuali aziende sanitarie). "Ci sarà più tempo per condividere le decisioni ­ spiega Rizzi ­ con i consiglieri regionali dei territori". Soddisfatto Angelo Capelli, Ncd: "La maggioranza ha dimostrato di saper trovare un' unità". Il testo ­ che prevede tra le altre cose l' assunzione di tutti i precari negli ospedali e facilitazioni per il part­time delle madri ­ arriverà in aula il 14 luglio. Le sedute del consiglio regionale andranno avanti fino al 6 agosto, perché l' opposizione è decisa a dare battaglia. "Dibattito impossibile ­ denuncia Dario Violi del Movimento 5 Stelle ­. È stata ignorata qualsiasi proposta della minoranza". Sara Valmaggi e Carlo Borghetti del Pd: "I problemi rimangono intatti".

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gazzettadelsud.it Salute e Sanità

Scura e Oliverio pace o dimissioni Basta con questi scontri sulla pelle di operatori sanitari e cittadini. La guerra non più palese tra Scura e Oliverio è un assurdo rispetto alla drammatica situazione dell' Annunziata. Collaborate o dimettetevi il monito di Diritti Civili. La situazione all' Ospedale di Cosenza diventa sempre più drammatica e sarà esplosiva nelle prossime settimane per la stagione estiva, quindi più prestazioni, meno personale per via delle ferie. La Carenza cronica di personale sta sfiancando gli operatori e penalizzando i cittadini. Ecco che sulla questione interviene il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della proposta di legge per l' istituzione del Garante della Salute, approvata all' unanimità dal Consiglio regionale calabrese il 30 giugno 2008. Corbelli chiama in causa il Presidente della Regione, Mario Oliverio, e il Commissario alla Sanità, Massimo Scura, e li "invita a smetterla di scontrarsi e a collaborare e se non riescono a risolvere i gravi e urgenti problemi del nosocomio bruzio e della sanità calabrese, a compiere un gesto dignitoso nell' interesse della Calabria, dei cittadini calabresi e del loro diritto alla salute: le dimissioni dai loro rispettivi incarichi! Lo stato di totale abbandono in cui continua ad essere lasciato l' importante ospedale regionale dell' Annunziata è l' emblema del fallimento della politica e la dimostrazione dell' assoluta incapacità delle istituzioni preposte (Regione, Commissario sanità e Ministero della Salute) ad affrontare adeguatamente la drammatica emergenza di questo fondamentale presidio sanitario calabrese. L' estate è arrivata e non ci sono stati gli interventi e le assunzioni di personale, medico e paramedico, promessi per l' Annunziata! Mentre la situazione rischia di esplodere con conseguenze purtroppo drammatiche per i pazienti e per gli stessi operatori sanitari, si continua ad assistere allo scontro e allo scambio di accuse tra il Governatore Oliverio e il Commissario Scura. Se non riescono a risolvere i gravi problemi dell' ospedale cosentino anziché litigare, dovrebbero entrambi compiere un atto dignitoso nell' esclusivo interesse e a difesa dei diritti dei cittadini calabresi alla salute e all' assistenza sanitaria: rassegnare le dimissioni dai loro incarichi".

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ilgiorno.com Salute e Sanità

Sondrio, medico accusato di abusi sessuali ai domiciliari Sondrio, 24 giugno 2015 ­ Un altro "caso­ S p e l l e c c h i a " n e l l a sanità v a l t e l l i n e s e . Ricordate la vicenda del ginecologo milanese Domenico Spellecchia , stimato professionista in servizio all' ospedale di Chiavenna nel ruolo di primario, con tante pazienti anche dal Morbegnese, accusato di abusi sessuali ai danni di diverse assistite, a lungo "confinato" agli arresti domiciliari al termine dell' indagine condotta dai detective della Squadra Mobile di Sondrio ? Grazie ai filmati di alcune micro­ telecamere piazzate nello studio dove il primario riceveva le pazienti, gli investigatori del vice questore Carlo Bartelli avrebbero avuto la conferma della denuncia presentata da una donna e avrebbero, in seguito, trovato altri casi analoghi, pure attraverso alcune cimici che hanno fornito ­ a detta degli inquirenti ­ preziose registrazioni audio, a corredo delle immagini. Tuttavia il dottor Spellecchia si è da subito dichiarto vittima di equivoci, in grado di dimostrare la sua totale estraneità a tali infamanti ipotesi di reato. E, nei giorni scorsi, un' altra indagine simile ­ sempre condotta dagli investigatori della Mobile sondriese ­ è approdata ad analoghi risultati, a carico di un altro camice bianco anch' egli accusato di violenza sessuale . Nell' inchiesta ­ coperta dal massimo riserbo, motivo per il quale non è filtrato quasi nulla, neppure il nome dell' indagato ­ sarebbe rimasto impigliato un medico non operante in ospedali. Si tratta di un medico di base? Di un dipendente, comunque, di Aovv? Chissà, forse nelle prossime ore ne sapremo qualcosa in più. A incastrare il dottore, pure in questo caso, sarebbero state le immagini catturate da micro­ telecamere posizionate nello studio del professionista dagli esperti ­ immaginiamo ­ dell' Ufficio di Gabinetto della Polizia Scientifica. Per l' uomo finito nei guai il magistrato ha chiesto l' emissione di un' ordinanza restrittiva della libertà e il gip del Tribunale di Sondrio ha firmato giorni fa un provvedimento di arresti domiciliari. di Michele Pusterla.

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Prime stime sulla decurtazione dele strutture complesse in arrivo con il decreto.

Standard H, reparti in bilico Tra pubblico e privato circa 5mila Sc ospedaliere in sovrannumero. Ci sono voluti circa tre anni dalla presentazione del decreto ­legge "Balduzzi", ma ora il decreto che definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi inerenti all' assistenza ospedaliera è ufficiale e definitivamente pubblicato in Gazzetta (Gazzetta Ufficiale n. 127 del 4 giugno 2015). Adesso la palla passa alle Regioni che, come riporta il comma 2 dell' articolo 1, hanno tempo tre mesi per adottare il provvedimento e programmare la rete ospedaliera secondo le nuove disposizioni. L' obiettivo non riguarda, dunque, solo la gestione del numero massimo di posti letto, 3,7 ogni mille abitanti suddivisi tra acuti (3,0) e post acuti (0,7), bensì la gestione dei nosocomi, pubblici e del privato accreditato, attraverso il rispetto di standard come l' indice di occupazione del posto letto, che deve attestarsi su valori tendenziali del 90% per la post acuzie e 80% per l' acuzie e sulla durata media di degenza per ricoveri ordinari, mediamente inferiore a 7 giorni. In tutto questo si inserisce l' individuazione delle strutture di degenza che sono state calcolate in rapporto a bacini minimi e massimi di utenza (vedi tabella Allegato 1 del decreto). Modalità di calcolo, quest' ultima, che ha permesso di ottenere un numero di strutture complesse ospedalie re perfettamente compatibili con l' orientamento del ministero della Salute, che prevede 17,5 posti letto per struttura complessa (pubblica) riferibile a ogni singola disciplina. Non solo: in questo modo è possibile anche applicare lo stesso modello per la definizione delle strutture sem plici che gli standard individuano in rapporto alle strutture complesse (1,31 strutture semplici per una struttura complessa). Proprio nei giorni scorsi in commissione Igiene e Sanità del Senato si è conclusa l' indagine sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Tra i tanti valori riportati vi è quello della dotazione dei posti letto riferiti al 2013 che è pari a 3,4 (punto 10). Ciò fa presagire che la vera partita in merito alla riorganizzazione della rete ospedaliera potrebbe riguardare le strutture, siano esse semplici o complesse. Applicando i parametri previsti dall' Allegato 1 del decreto, e utilizzando quale bacino di riferimento una media tra quelli minimi e massimi previsti, risulterebbero 10.204 strutture complesse ospedaliere tra pubblico e privato. Troppe o troppo poche? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

Difficile a dirsi perché i dati a disposizione non sono dei più aggiornati. Sappiamo che dall' ultimo censimento ufficiale del ministero della Salute, relativo agli standard per la definizione delle strutture semplici e complesse Ssn, del 26 marzo 2012, si contano 12.567 strutture. Queste ultime però sono relative ai soli ospedali a diretta gestione pubblica. Aggiungendo ora i possibili punti di erogazione equivalenti presenti tra i privati, 2.511 (si veda tabella), potremmo ottenere un numero complessivo pari a 15.078 strutture. Insomma, conti alla mano potrebbe risultare un sovradimensionamento di poco inferiore alle 5.000 strutture complesse di tipo ospedaliero da ripartirsi tra pubblico e privato. Nei prossimi mesi certamente avremo maggiori elementi per definire meglio la riorganizzazione della rete ospedaliera del nostro Ssn, ma che il ministero conti di fare un po' di efficienza appare evidente dall' ultima bozza di intesa sul taglio da 2,3 miliardi alla sanità presentata in Conferenza Stato ­Regioni dove, tra le varie fonti di "efficienza", troviamo 68 milioni derivanti dalla riduzione di spesa del personale da imputarsi proprio al minor numero di strutture semplici e complesse. Italo Siciliani.

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Trentino Salute e Sanità

Tione, Borgonovo Re contro il direttore L' assessora sulla chiusura del reparto di chirurgia: «E' stato un errore organizzativo, non una direttiva della Provincia» TRENTO Un errore di comunicazione, anzi peggio: un errore organizzativo. Così l' assessora Donata Borgonovo Re liquida la circolare del direttore che aveva stabilito la chiusura del reparto di chirurgia dell' ospedale di Tione nei fine settimana. Apriti cielo, la comunità ha protestato contro la Provincia e da parte dell' amministrazione provinciale è arrivata una presa di distanza nei confronti dell' azienda sanitaria, firmata dall' assessora Donata Borgonovo Re che ieri, al rientro dalle ferie, ha partecipato a un convegno sulla sanità (di cui diamo notizia in basso) e ha voluto mettere in chiaro una cosa: «Quello che è successo non c' entra nulla con la riorganizzazione degli ospedali territoriali, ma è stata una decisione estemporanea». E allora ecco come è andata, secondo l' assessora: «La giunta ha stabilito lo stop delle chirurgie negli ospedali territoriali (la notte e nei fine settimana, ndr), ma qui parliamo della degenza che è un tema che ciascun ospedale deve analizzare e valutare. A Tione si è agito in modo estemporaneo, con una circolare di cui non erano nemmeno stati informati i primari interessati. Il primario di medicina si è trovato la circolare in mano e ha scritto che non aveva letti disponibili e certo non poteva pensare di mandare a casa le persone anziane (per i reparti di medicina parliamo soprattutto di anziani) perché aveva occupato il reparto dai degenti di chirurgia che vengono spostati per il fine settimana». Secondo l' assessora non si è trattato dell' applicazione delle direttive della giunta provinciale sulle chirurgie, ma di un problema organizzativo: «Non è stata fatta un' analisi delle esigenze dell' ospedale, con un' iniziativa che (quantomeno) non è stata suffragata da un' attenta analisi della situazione. E non sono stati informati nemmeno i vertici del sistema ospedaliero provinciale, che è il luogo da cui partono le direttive e le strategie, tanto che bisogna capire quali sono i flussi di informazione all' interno dell' azienda sanitaria». Una vicenda che ha subito sollevato la protesta delle Giudicarie e ha fatto alzare la guardia agli altri ospedali territoriali. E ora ­ per evitare il ripetersi di situazioni simili, con l' impossibilità di accogliere i pazienti ­ l' assessora ha annunciato un "monitoraggio": «Solo quando saranno chiare le esigenze dei reparti di chirurgia si potrà valutare l' eventuale chiusura nei fine settimana, ma sarà una scelta degli ospedali e soprattutto ci dovrà essere una programmazione con l' ingresso in ospedale nei primi giorni della settimana per i pazienti che hanno bisogno di alcuni giorni di degenza e nel fine settimana per chi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Trentino Salute e Sanità

invece può tornare a casa dopo l' intervento». E oltre a questa mappatura l' assessora ha annunciato l' avvio del percorso che porterà alla centralizzazione delle prenotazioni degli interventi nei singoli ospedali, secondo il principio di rete sanitaria.(a.s. )

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23 giugno 2015

larena.it Salute e Sanità

Un reparto che funziona Desidero esprimere alcune mie personali considerazioni sull' assistenza sanitaria nella nostra città. A volte si parla di malasanità, ma è confortante constatare che spesso non è così. Ho subito, qualche giorno fa un semplice intervento per la rimozione di una cataratta. Semplice per tutti, ma per chi lo affronta è sempre un pensiero. Ho potuto constatare che tutto il personale del reparto oculistico dell' ospedale di Borgo Trento, con i dottori Pedrotti e Bruni, è gentile, disponibile alle spiegazioni, rassicurante e soprattutto preparato. Pur nella apparente semplicità dell' intervento non hanno sottovalutato alcun elemento e si sono sempre affrettati a dare spiegazioni con parole semplici e comprensibili. Grazie di cuore.Tiziano ZampiniVERONA.

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23 giugno 2015 Pagina 2

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

PREVENZIONE/ Report del' Osservatorio sula salute del' Università Cattolica di Roma.

Vaccinazioni ancora random Investimenti e bassi tassi di copertura: in bilico la sostenibilità del Ssn. Il Ssn ha consentito di ottenere, in questi anni, risultati accettabili in termini di sopravvivenza e qualità di vita nella popolazione. Il perdurare dei vincoli di finanza pubblica sulla spesa sanitaria rischia, però, di vanificare quanto sinora ottenuto. Il taglio delle risorse economiche può, inoltre, ripercuotersi sulla parte più facilmente comprimibile della spesa, quella finalizzata alla prevenzione. Secondo l' Ocse, l' Italia ha destinato alla prevenzione s o l o l o 0 , 5 % d e l l a spesa sanitaria totale, collocandosi all' ultimo posto tra i Paesi dell' Unione europea. Ben diversa la situazione in Olanda (4,8%) e Finlandia (5,4%), che hanno attuato incisive politiche preventive e investito risorse 10 volte maggiori. Eppure, fare prevenzione consente di migliorare la qualità e l' aspettativa di vita, abbassando il livello di morbilità e mortalità e alleviando il carico di dolore e sofferenza legato alla malattia, con la conseguente riduzione della spesa sanitaria necessaria per diagnosi, terapia e riabilitazione. I l d a t o d i spesa per la prevenzione trova conferma in quello di attività, infatti risulta che le vaccinazioni obbligatorie raggiungono l' obiettivo minimo stabilito nel vigente Piano nazionale Prevenzione vaccinale, in accordo con le raccomandazioni dell' Organizzazione mondiale della Sanità, pari ad almeno il 95% di copertura entro i 2 anni di età. La copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione generale si attesta, nella stagione 2013­2014, al 15,6 per cento. Nei bambini e nei giovani adulti i tassi di copertura, a livello nazionale, non superano il 2,6% nelle diverse classi di età considerate. Negli anziani ultra 65enni la copertura antinfluenzale in nessuna Regione raggiunge i valori considerati minimi dal Piano nazionale Prevenzio ne vaccinale (75%). Nell' arco temporale 2002­2003/2013­2014, per quanto riguarda la copertura vaccinale degli ultra 65enni si è registrata una diminuzione, a livello nazionale, pari al l' 8,1 per cento. Nel periodo 2010­2013 il 40% della popolazione target femminile si sottopone a screening per il tumore della cervice uterina (Pap test e/o Human Papilloma Virus test) aderendo ai programmi offerti dalle Asl, mentre il 37% vi si sottopone su iniziativa spontanea. E, proprio, il trend vaccinale è stato oggetto del I Rapporto del Progetto Prevenzione Italia. Prevenzione come garanzia di sostenibilità e sviluppo del Servizio sanitario nazionale, a cura dell' Osservatorio nazionale sulla Salute delle Regioni italiane dell' Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Roma). Tra gli obiettivi del rapporto vi sono: la descrizione dell' attuale offerta vaccinale (Calendario vaccinale); Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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23 giugno 2015 Pagina 2 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore (Sanita) Salute e Sanità

l' analisi dei dati relativi all' adesione ai programmi di vaccinazione, alla copertura vaccinale della popolazione e alla riduzione dell' incidenza di malattie infettive; l' evidenziazione della centralità della prevenzione nel garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari; la valutazione della possibilità e della fattibilità del passaggio da un regime di obbligatorietà a un regime di racco mandazione vaccinale per allinearsi alle politiche sanitarie di altri Paesi. Dalla lettura del Rapporto risulta evidente la validità del ricorso alla vaccinazione per la prevenzione di malattie infettive, la riduzione della mortalità e della morbilità a esse correlate e il contenimento della spesa necessaria per la cura delle patologie conseguenti alla non vaccinazione. Il valore scientifico, sociale, etico ed economico delle vaccinazioni dovrebbe favorirne ­ allora ­ la massima diffusione, nella consapevolezza che il passaggio da una sanità d' attesa a una sanità d' iniziativa è un ottimo investimento anche per il futuro del Paese. La prevenzione vaccinale in età perinatale e pediatrica può assicurare un migliore stato di salute per le future generazioni, che sono la principale risorsa per lo sviluppo culturale, sociale ed economico di un Paese. Per la fascia di popolazione adulta, l' investimento in programmi di vaccinazione ha un ritorno nel breve termine, generando in tempi rapidi un guadagno di salute che si riflette anche nell' incremento della produttività. Considerando che, ogni anno, la sindrome influenzale colpisce tra il 15 e il 20% della popolazione generale e che un soggetto perde mediamente da 2 a 5 giorni lavorativi, è evidente quale possa esse.

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23 giugno 2015

Quotidiano Sanità Salute e Sanità

Vendita on line di medicinali senza obbligo di ricetta. Ministero: "A breve decreto con logo identificativo per farmacie ed esercizi commerciali" Dal 1 luglio entrerà in vigore il regolamento Ue che rende possibile acquistare farmaci con un click, attraverso siti web di rivenditori già autorizzati alla vendita di medicinali e che dovranno avere un apposito logo. "Procedura per ottenere l' assegnazione del logo sarà presto disponibile sul portale del Ministero". 23 GIU ­ Il prossimo 1 luglio 2015 entrà in vigore il regolamento Ue che stabilisce un logo comune per le farmacie online nonché i requisiti tecnici per assicurarne l' autenticità per consentire ai cittadini europei di acquistare in tutta sicurezza i medicinali via internet. A questo proposito, in una nota il Ministero della Salute informa che "emanerà un decreto con il quale verrà definito il logo identificativo nazionale delle farmacie e degli esercizi commerciali ex Decreto legislativo del 4 luglio 2006 n. 223 che intenderanno effettuare la vendita on line di medicinali, in Italia limitata ai farmaci senza obbligo di prescrizione. Tale logo sarà conforme alle indicazioni definite dall' Unione Europea con Regolamento che entrerà in vigore il 1° luglio 2015 e avrà la funzione di garantire che il venditore on line è un soggetto autorizzato ai sensi della normativa vigente". "Successivamente ­ prosegue la nota ­ sarà possibile mettere in piedi le procedure finalizzate alla vendita on line dei soli medicinali senza obbligo di prescrizione (SOP) che comprendono i farmaci da banco, anche detti OTC, che sono medicinali da automedicazione. In particolare, l' autorizzazione per tale attività dovrà essere rilasciata dalla Regione o Provincia autonoma ovvero dalle altre Autorità competenti, individuate dalla legislazione locale sulla base di una specifica richiesta contenente gli elementi identificativi della farmacia o esercizio commerciale e, ovviamente, l' indirizzo del sito web utilizzato per la vendita on line. Una volta ottenuta l' autorizzazione, l' interessato potrà rivolgersi al Ministero per ottenere l' assegnazione del logo in questione attraverso la procedura che sarà presto disponibile sul portale del Ministero stesso. Si ricorda che questa disciplina, che risponde alle disposizioni dettate a livello europeo, è finalizzata a tutelare la salute dei cittadini nell' acquisto dei farmaci su internet che è, come noto, la più alta fonte di medicinali falsificati".

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23 giugno 2015

ilrestodelcarlino.com Tribunale del Malato

Il piccolo Alex alla prova più difficile Comacchio, 23 giugno 2015 ­ Sosterrà oggi la prova più importante della sua pur breve vita, Alex Fogli, il bimbo di Comacchio di 6 anni affetto da una grave malattia. Alex affronterà, infatti, nel centro di chirurgia pediatrica di Padova, un centro all' avanguardia, un delicatissimo intervento a sei mani, volto alla rimozione della massa tumorale che preme sul torace, su 4 vertebre e sui vasi sanguigni del collo. Saranno ben 3 i chirurghi ad eseguire l' operazione, ciascuno esperto in merito di una delle tre zone di riferimento. Un intervento delicatissimo, eseguito finora solo un paio di volte, fortunatamente sempre con successo: "Purtroppo si tratta di un male aggressivo e posizionato in un punto delicato ­ spiega mamma Sonia ­ e per l' operazione si prospettano diverse lunghissime ore". Sono con il piccolo, mamma e papà, e non lo lasciano un solo momento, speranzosi che l' intervento possa dare un po' di pace al bimbo, che da una decina di mesi sta vivendo la sua odissea. Alex ha già affrontato radioterapia e chemioterapia e ora l' intervento potrebbe segnare un importante passo avanti. In tanti si sono mobilitati in questi mesi per Alex dall' Associazione "Sostengono gli eroi", alla Consulta popolare San Camillo, al Tribunale del malato, che hanno voluto far sentire in questo particolare frangente la loro vicinanza al piccolo e a mamma Sonia e papà Glauco, nel momento più drammatico, hanno sottolineato, della loro vita.

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24 giugno 2015 Pagina 5

La Nazione (ed. Massa Carrara) Tribunale del Malato

Nuovo ospedale pronto il 15 settembre, Ieri il sopralluogo dei consiglieri comunali carraresi. La 'mappa' di CLAUDIO LAUDANNA ­ MASSA CARRARA ­ NUOVO ospedale, è tempo degli ultimi ritocchi. Entro il 15 settembre saranno terminati tutti i lavori e da allora le chiavi della struttura passeranno a tutti gli effetti nelle mani della sola Asl che dovrà coordinare il trasloco di servizi e reparti dagli ospedali di Massa e Carrara. In queste settimane gli operai ancora al lavoro in viale Mattei si stanno dedicando agli ultimi ritocchi sui cinque piani del nuovo edificio e nel grande parcheggio. Una a una ogni apparecchiata viene collaudata, si sta posizionando l' intera segnaletica e presto si comincerà ad allestire arredamenti e quant' altro. Ad oggi non si segnala alcun ritardo sulla tabella di marcia e con la nuova viabilità ormai operativa si susseguono i sopralluoghi di tecnici ed esperti. Ieri è stata la volta della commissione 'Sanità' del Comune di Carrara presieduta da Carlo Boni che, accompagnata dal responsabile tecnico dell' Asl Riccardo Nardini e dal direttore dei lavori Amerigo Tognarelli, hanno passato in rassegna l' intera struttura. Per la prima volta, dunque, i consiglieri comunali carraresi hanno potuto non solo osservare quanto era già stato loro illustrato con disegni e tavole a più riprese, ma anche toccare con mano come sarà la sanità apuana del futuro. Il Nuovo ospedale con i suoi 45mila metri quadrati si presenta come imponente ed a colpire è anzitutto la grande luminosità della struttura grazie non solo alle ampi finestre, ma anche all' utilizzo del marmo bianco delle nostre montagne che fin dal grande atrio al piano terra fornisce subito uno splendido colpo d' occhio. L' EDIFICIO nel suo complesso si snoda poi su cinque piani di cui uno interrato e ha una caratteristica forma ad 'acca' e complessivamente avrà 360 posti­letto. Il pronto soccorso avrà un' entrata a parte e saranno allestite tre sale d' attesa per i pazienti che saranno subito smistati e già indirizzati verso il giusto percorso di assistenza. E' prevista inoltre un' area commerciale con bar e altri servizi. Nel piano sotterraneo si troveranno essenzialmente locali di servizio, spogliatoi e docce per il personale e alcune sale conferenze. Gli altri quattro piani saranno divisi secondo due percorsi che seguono le due ali della struttura. Nel lato verso monte ­ segnalato come percorso B ­ si troveranno al piano terra la distribuzione farmaci, il servizio psichiatrico, l' osservazione breve intensiva, il centro trasfusionale, la broncoscopia e l' endoscopia. Al primo piano spazio a tutte le degenze di area medica, vale a dire cardiologia, oncologia, nefrologia, neurologia e pmeuologia per un totale di 36 posti letto e poi ancora la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 5 <­­ Segue

La Nazione (ed. Massa Carrara)

Tribunale del Malato direzione medica, l' area generale infermieristica, la cappella e la sala culto policonfessionale, la mensa, il self service e la banca. Al secondo piano si troverà invece il blocco operatorio con ben 12 sale, la degenza day surgery, la radiologia interventistica e l' angiografia e la cardiologia interventistica. Al terzo piano, infine, ecco degenze protette, le malattie infettive, gli studi medici, l' archivio, il coordinamento donazione organi e tessuti, la psicologia ospedaliera, il servizio prevenzione e protezione rischi, il servizio rifiuti ospedalieri, il comitato infezioni ospedaliero e l' Avo. Nel blocco verso mare ­ percorso A ­ si troveranno invece al piano terra l' accetazione, il Cup, il laboratorio d' analisi, il polo ambulatoriale, la radiodiagnostica, il tribunale del malato e l' Urp. Al primo piano gli ambulatori di ostetricia, il blocco parto, il fast track ostetrico, la medicina preventiva dei lavoratori, le degenze di ostetricia e pediatria, la preospedalizzazione. Al secondo spazio alle degenze di area chirurgica, alla discharge room, alla terapia intensiva e all' Utic. Al terzo piano, infine, ci saranno dei letti per la degenza di area medica e alcuni studi.

LAUDANNA CLAUDIO

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24 giugno 2015 Pagina 15

Quotidiano di Puglia Tribunale del Malato

IL PROGETTO.

Terapia del dolore si prepara la rete La Asl attiva i percorsi dedicati alle cure palliative e alla terapia del dolore. È stata la direttrice del reparto di Oncoematologia pediatrica, Assunta Tornesello (nella foto), a predisporre la proposta organizzativa che prevede, tra le altre, la gestione della terapia del dolore che il responsabile del Tribunale per i diritti del malato, Alessandro Finisguerra, aveva chiesto a gran voce. La progettazione avrà la durata di tre mesi, con step di un mese. Nella prima fase sarà individuata la rete che d o v r à g a r a n t i r e l ' a s s i s t e n z a a l malato oncologico, sia in ospedale che a casa. Saranno destinati i fondi e definito il ruolo delle strutture di assistenza. Nella seconda fase saranno coinvolti nella rete i medici e i pediatri di famiglia, le associazioni di volontariato, e figure professionali quali dietista, fisioterapista e quanti sono necessari a garantire la migliore qualità della vita ai pazienti. L' ultima fase servirà a definire il percorso diagnostico e assistenziale, per il malato oncologico, con la presenza e l' interazione di tutte le figure professionali. Il diktat è: basta dolore.

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Il Mattino Riforme Istituzionali

Lo scrittore.

«Carriera dei docenti solo se c' è il merito» Il dantista Sermonti: i genitori non possono giudicarli. Antonio Galdo «Il punto critico è che ormai in Italia merito e privilegio tendono a coincidere, è questo l' aspetto centrale dello scontro sulla riforma della scuola »: il professore Vittorio Sermonti, numero uno tra i dantisti ed ex insegnante del Liceo Tasso di Roma, parte da qui per la sua analisi su un controverso cambiamento che non riguarda soltanto la formazione, ma in generale la società italiana. La parte più contestata della riforma riguarda la valutazione, che i sindacati non accettano. Eppure esiste in tutta Europa «Infatti: non bisogna arrendersi rispetto a questa resistenza. Il riconoscimento del vero merito, che presuppone la valutazione, è indispensabile per una società aperta. A partire dalla scuola». Come spiega le resistenze sindacali? «Il sindacato in Italia ha scritto pagine gloriose, ma adesso vive di rendite di posizione. Come direbbe Enrico Berlinguer, ha esaurito la sua spinta propulsiva. E tende a difendere il suo poco potere». Veramente nella scuola non è poco. «Ma è utilizzato molto male, con una logica di pura conservazione». Le chiedo: chi meglio di un preside può valutare il lavoro dei professori di una scuola? «Nessuno. Certo, esistono anche presidi cattivi e imbecilli: ma il sindacato ha sempre sostenuto l' autonomia delle scuole e il preside è al centro di questo meccanismo». Tra l' altro nell' ultima proposta del governo accanto al preside ci sarebbero anche altri insegnanti. «Una ragionevole mediazione. Ho qualche dubbio, invece, sulla presenza in queste commissioni dei un rappresentante delle famiglie. I genitori spesso non sanno nulla di quello che avviene nella scuola e hanno una tendenza protettiva nei confronti dei loro figli che diventa perfino criminale. Comunque, una valutazione con pesi e contrappesi è già un passo avanti». In generale è giusto dare più soldi a un insegnante bravo rispetto al collega che lavora poco? «E' sacrosanto. Se la carriera e lo stipendio di un docente dipendono solo dall' anzianità si rischia di stratificare e cristallizzare l' ignoranza. Ma a proposito degli insegnanti mi faccia dire una cosa ». Prego. «La scuola italiana è disastrata, e lo sappiamo. Ma posso dirle, per esperienza diretta, che esistono tanti bravi insegnanti, autentici eroi, che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 3

Il Mattino

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Riforme Istituzionali

si aggiornano e studiano con i propri mezzi. Hanno passione per il loro lavoro, e non hanno smarrito "l' eros pedagogico", il rapporto di amore tra chi insegna e chi impara». Ne ha incontrati davvero tanti, nella sua esperienza, di insegnanti forniti di "eros pedagogico"? «Sì, e nei luoghi più imprevisti. Per esempio, in un liceo scientifico di Palermo ho scoperto un professore che insegnava Dante come si fa in poche università italiane. Con una passione contagiosa che va premiata». Infatti: gli studenti sono i primi a percepire le qualità di un professore e, se ci sono, a esserne affascinati. «Ricordo che al liceo Tasso di Roma, dove ho insegnato per anni, arrivò un' ondata di professori che si erano laureati con il saluto fascista e con tesi di infimo livelli. Autentici ignoranti. Bene: la rivolta degli studenti nel liceo partì proprio dal rifiuto e dalla mancanza di stima per quei professori». Sappiamo che ancora oggi esistono tante buone scuole: ma questa conoscenza appartiene a una minoranza di privilegiati che piazzano i loro figli perfino nelle sezioni con i docenti bravi. Ecco, secondo me, la vera scuola di classe. «E' quello che le dicevo: il merito che tende a coincidere con il privilegio. Una minoranza di famiglie benestanti, e fornite di relazioni e informazioni, sa dove mettere i propri figli. Un meccanismo ingiusto». Intanto le statistiche internazionali ci dicono che gli studenti italiani hanno competenze molto basse in matematica come nell' analisi logica. «Paghiamo il prezzo di un aggiornamento della scuola che si è realizzato in modo sbagliato». Cioè? «La riforma Gentile privilegiava le materie umanistiche, e mortificava quelle scientifiche. A colpi di leggi e di nuovi programmi abbiamo rovesciato il paradigma, scivolando nell' eccesso opposto e rincorrendo un' esasperata specializzazione. Il risultato è che oggi gli studenti sono più ignoranti». Eppure le tecnologie dovrebbero alzare il livello generale dell' apprendimento. «Alt, qui il discorso sarebbe lungo, ma per semplificare considero demagogica e controproducente la creazione del mito degli apparecchi elettronici per gli studenti. Saranno pure bravi a smanettare con il computer, ma a forza di banalizzare il linguaggio con sms e messaggini, sono diventati degli analfabeti di ritorno». E questo, secondo lei, è il prezzo dell' aggiornamento della scuola rispetto all' impostazione della riforma Gentile? «La scienza è sempre un' avventura della conoscenza, e la necessità di sapere con completezza cose specifiche va parte della sua evoluzione. Ma c' è un limite. La società richiede specializzazioni in continua mutazione, ma iniziare troppo presto questo percorso di specifiche e singole competenze è dannoso». Perché? «Perché la specializzazione che oggi sembra insostituibile, magari tra vent' anni non garantisce alcun accesso al lavoro, è obsoleta. Al contrario di altre conoscenze. Ricordo il finale del discorso del preside di Yale che diceva ai ragazzi: volete studiare fisica nucleare all' università? Allora imparate a suonare il violoncello, allargherà i vostri orizzonti». Per concludere, c' è un altro, pesante limite che riguarda sia la scuola sia l' università in Italia: non fanno salire l' ascensore sociale. «Una scuola schiacciata da interessi corporativi, poco aperta al merito, non riconosce pari opportunità e quindi promozione sociale. Con un effetto che, prima o poi, si rovescia nella società e nella stessa qualità della democrazia che rischia di degenerare in quella che Platone definiva oclocrazia, ovvero il governo dei peggiori». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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La Stampa Riforme Istituzionali

I nuovi insegnanti.

A scuola si entra con la chiamata diretta Il curriculum dei prescelti sarà pubblico Ha ormai preso forma la riforma della scuola. I punti principali sono l' autonomia, il maggior potere dei presidi, le 100mila assunzioni. I presidi potranno assumere per chiamata diretta gli insegnanti con l' esclusione dei parenti. I prof verranno assunti con un contratto triennale rinnovabile sulla base delle competenze ma anche eventualmente dopo un colloquio. Per un' esigenza di trasparenza i curriculum degli insegnanti verranno pubblicati sul sito della scuola. Secondo il presidente del Consiglio questa riforma s a r à l a f i n e d e i supplenti, in realtà ancora fino al prossimo concorso il preside utilizzerà ancora i docenti dell' organico dell' autonomia per la copertura delle supplenze fino a 10 giorni. E può individuare nell' ambito dell' organico dell' autonomia fino al 10% di docenti che lo aiutino nelle attività scolastiche. Il governo ha stanziato quasi 4 miliardi per l' edilizia scolastica e 200 milioni per premiare i docenti con un' attenzione particolare per i territori a maggiore rischio educativo. I criteri di valutazione degli insegnanti saranno definiti da un comitato formato da dirigente, professori, genitori e studenti. Ma i prof avranno una carta elettronica annuale da 500 euro per la loro formazione e dovranno sottoporsi anche alle attività di formazione obbligatorie che verranno decise dall' istituto.

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24 giugno 2015 Pagina 3

Corriere della Sera Riforme Istituzionali

Assunzioni subito e frenata sui presidi Scuola, voto di fiducia sulla riforma Per terra La protesta dei sindacati della scuola in Piazza delle Cinque Lune a Roma (foto Blow Up) Sul maxiemendamento domani decide il Senato. Sì ai 100 mila precari, slitta la chiamata diretta dei prof. ROMA È la resa dei conti: «Il governo ha autorizzato a mettere la fiducia ­ che sarà votata domani al Senato ­ sul provvedimento sulla scuola: se va in porto le assunzioni saranno 100 mila. Ai senatori la scelta tra la strada dell' ostruzionismo e la strada dell' occupazione». È il presidente del Consiglio Matteo Renzi a blindare ufficialmente ieri sera a Palazzo Chigi la riforma della scuola, che, anche nella versione stemperata, continua a essere una spina nel fianco del governo. È l' atto finale di una giornata convulsa al Senato, dove si è consumato l' ultimo strappo tra maggioranza e opposizioni sul testo di modifica della riforma arrivato sul tavolo della commissione Istruzione. Un «maxiemendamento» che riscrive in parte il disegno di legge approvato dalla Camera, accogliendo alcune delle richieste contenute nei 3 mila emendamenti presentati: le 100 mila assunzioni avverranno tutte subito, ma le nuove regole (come la chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi) saranno valide solo da settembre del 2016, per dare il tempo alle scuole di organizzarsi; tra gli assunti ci saranno anche gli idonei del concorso 2012, che entreranno gradualmente; sarà introdotto un tetto allo school bonus (100 mila euro), ovvero alla possibilità di ottenere uno sgravio fiscale sulle elargizioni agli istituti; il numero dei docenti nel comitato di valutazione passerà da due a tre, con l' aggiunta di un componente esterno; verranno introdotti criteri chiari per la valutazione dei dirigenti. «Non hanno recepito neanche una delle nostre proposte», sbotta Corradino Mineo (minoranza pd), pronto a presentare con Walter Tocci una sostanziosa quantità di subemendamenti entro mercoledì per protesta. Ma non ce ne sarà bisogno. Dopo il veloce passaggio in commissione, il testo riformato passa nel pomeriggio in riunione capigruppo ed è subito chiaro che non ci sono più margini di trattativa: «Per rispettare tempi e impegni è assolutamente necessario portare in aula il provvedimento», spiega al termine della riunione Luigi Zanda, il capogruppo del Pd al Senato. «È a causa dei 5.000 emendamenti della Camera e i 3.000 del Senato se oggi abbiamo dovuto accelerare», rivendica Francesca Puglisi, relatrice del testo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 3 <­­ Segue

Corriere della Sera Riforme Istituzionali

In Aula, quando oggi pomeriggio inizierà la discussione, lei non ci sarà, così come l' altro relatore, Franco Conte (Ap). Il governo andrà avanti senza tentennamenti, con l' obiettivo di approvare in via definitiva il ddl alla Camera in seconda lettura entro i primi giorni di luglio. Per giovedì mattina è fissata la seduta col voto finale. E la fiducia è scontata. È il Consiglio dei ministri ad autorizzarla, «ove fosse necessario». E dà il via libera anche presidente del Senato Pietro Grasso, che sottolinea: «È una prerogativa del governo, non un sotterfugio». Ma le reazioni sono furiose. «Se pensano che il voto di fiducia placherà la vera e propria rivolta che c' è da parte del mondo della scuola, si stanno illudendo», dice la presidente di Sel, Loredana De Petris, annunciando l' uscita dall' Aula durante il voto. Come faranno i senatori della Lega, che parlano di «ennesimo imbroglio». «Renzi va avanti con la consueta arroganza», sottolinea il senatore di Forza Italia Francesco Giro. «È il colpo di mano di un monarca, per il governo e per Renzi questa è una vittoria di Pirro», sbottano i Cinque Stelle. E pure l' Anief, il sindacato dei precari, è amareggiato: «Il maxiemendamento non risolve nulla: tagliate fuori le nuove generazioni di docenti». Valentina Santarpia @ValentinaSant18.

Valentina Santarpia

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Il Giorno Riforme Istituzionali

Braccio di ferro con Poste Italiane La forbice risparmia quindici uffici Il Pirellone: «Rivisto il piano». Polemiche per le chiusure confermate. Giovanni Chiodini LEGNANO (Milano) I RESIDENTI in 15 frazioni di altrettanti Comuni lombardi possono tirare un sospiro di sollievo: non dovranno cambiare abitudini per l' invio della corrispondenza o per pagare un bollettino. Ieri, dopo una trattativa con Poste Italiane, dalla Regione è arrivata la notizia che il piano di dismissione degli uffici è stato rivisto. Inizialmente, a febbraio, Poste Italiane aveva annunciato la soppressione di un migliaio di uffici postali in tutto il Paese. In Lombardia il piano prevedeva 61 chiusure di uffici postali (per di più localizzati nelle frazioni o in paesi con poche migliaia di abitanti), mentre per altri 121 uffici l' apertura sarebbe stata ridotta a tre soli giorni alla settimana. Anche per questo secondo gruppo in 15 casi l' apertura resterà inalterata. Verranno chiusi tutti i sette uffici della ex provincia di Milano e i due di Sondrio che figuravano nell' elenco iniziale. In questa trattativa sono state premiate la provincia di Cremona (due su tre salvati) e quella di Monza Brianza (due su tre). A Mantova ne restano aperti tre su undici, a Lecco due su sette. I CRITERI usati per la revisione dei tagli sono stati la conformazione di nuovi Comuni recentemente oggetto di fusione (Sant' Omobono Terme, Tremezzina e Verderio, in provincia di Bergamo), la presenza o assenza di sportelli bancari nello stesso paese, la distanza rispetto a un altro ufficio postale, la presenza o assenza e frequenza delle linee di trasporto pubblico locale. Per quanto riguarda le razionalizzazioni (ossia le aperture a giorni alterni) si sono valutate situazioni particolari come giornate di mercato, concomitanza o meno delle chiusure nei Comuni limitrofi. Salvi anche quelli definiti nell' elenco regionale dei Comuni turistici. «È un buon risultato ­ commenta Daniele Nava, sottosegretario alle Riforme istituzionali della Regione Lombardia ­. Grazie alla serietà del nostro lavoro, siamo riusciti a ottenere da Poste Italiane la rinuncia a chiudere 15 uffici. La Lombardia è stata la prima regione a ottenere la sospensione del piano, facendo da apripista alle altre regioni. Grazie al lavoro svolto dal Tavolo regionale che ha raccolto in maniera precisa e puntuale una grande quantità di dati, basati su criteri fondati e oggettivi, ci siamo presentati preparati e uniti alle trattative con Poste Italiane, evitando campanilismi e guerre tra poveri che speriamo non si scatenino ora». Non tutti però, in Regione, sono contenti del risultato raggiunto. Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, ha chiesto al sottosegretario della giunta regionale Daniele Nava di «continuare la battaglia e picchiare i pugni sul tavolo finché Poste italiane non ritirerà completamente il piano delle chiusure». «La mancata chiusura di 15 sportelli è sicuramente una buona notizia ma non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Giorno Riforme Istituzionali

possiamo ritenerci soddisfatti», ha affermato Cecchetti, aggiungendo che «Poste Italiane non può trattare la Lombardia in questo modo».

CHIODINI GIOVANNI

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24 giugno 2015 Pagina 2

MF Riforme Istituzionali

ok alla deducibilità delle perdite su crediti in un solo anno anziché in cinque.

Dal governo via libera al dl banche Passano anche le misure per velocizzare il recupero crediti. Previsto il voto a maggioranza per gli accordi di ristrutturazione dei debiti. Introdotti i piani concorrenti per i concordati. Slittano invece i decreti fiscali. Tra il tasto dolente della fiducia da mettere o no sulla riforma della scuola al Senato, la linea da tenere sulla mozione di sfiducia sul sottosegretario Udc Giuseppe Castiglione (bocciata ieri dalla Camera) e un pacchetto di decreti legge e decreti legislativi da votare, alla fine il Consiglio dei ministri di ieri ha deciso di limitare la discussione al solo provvedimento urgente di modifica delle procedure fallimentari. Provvedimento nel quale, a sorpresa, è stata inserita anche la misura che prevede la possibilità per le banche di dedurre in un solo anno invece che in cinque le perdite registrate sui crediti. Tale intervento, secondo indiscrezioni, avrebbe un costo di circa 3 miliardi l' anno per il 2016 e il 2017, un po' meno per l' anno in corso, ma il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha assicurato che non saranno necessari esborsi e che anzi potrebbe addirittura portare dei piccoli benefici al bilancio pubblico. In passato indiscrezioni riportavano la possibilità di finanziare i mancati introiti con un' anticipo Ires per gli istituti di credito, ma il ministro non si è sbilanciato in merito e per capire il meccanismo escogitato bisognerà aspettare di leggere il testo decreto. Per quanto riguarda invece le norme per tagliare i tempi di recupero dei crediti, che nelle intenzioni del governo dovrebbero sveltire le procedure di almeno una paio d' anni portandole dagli attuali sette­otto a cinque al massimo, come anticipato da MF­Milano Finanza dello scorso 11 giugno, il provvedimento dovrebbe dare facoltà ai creditori e anche a soggetti terzi di proporre piani di ristrutturazione della società alternativi a quelli dell' imprenditore­ debitore. Ma anche introdurre, come in altri Paesi europei, gli accordi di ristrutturazione del debito a maggioranza. In pratica, per evitare le lungaggini che spesso derivano dall' opposizione di qualche istituto meno esposto, il decreto prevede che, nel caso non si raggiunga l' unanimità sull' ok al piano di ristrutturazione dei debiti, sia possibile vincolare comunque tutte le banche, se sull' accordo si esprime positivamente la maggioranza degli istituti coinvolti. Infine, sempre in tema di banche, Padoan ha assicurato che le discussioni con la Commissione Ue sulle garanzie sui crediti non performing vanno avanti, anche se le misure adottate con il decreto approvato ieri in Cdm saranno già in grado di dare un' importante spinta al mercato degli npl. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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MF Riforme Istituzionali

Un rinvio c' è stato invece sul decreto sulla banda ultralarga (si veda altro articolo in pagina). Renzi infatti teme che si possa creare un ingorgo di decreti in scadenza subito dopo Ferragosto, visto che i decreti legge vanno approvati entro 60 giorni, il che vuol dire che i testi che hanno avuto il via libera ieri dovranno essere convertiti dalle Camere entro il 23 agosto e ciò, considerando le vacanze, significa che il voto definitivo dovrebbe essere incardinato nei primi dieci di giorni di agosto. Insomma il rischio era quello di una maratona estiva sui dl. A slittare, ma solo di qualche giorno, cioè fino al prossimo Consiglio de ministri in calendario per venerdì, sono stati anche i cinque decreti legislativi di applicazione della riforma fiscale, che riguardano stima e monitoraggio dell' evasione fiscale; revisione del sistema sanzionatorio; interpello e contenzioso; riscossione; riorganizzazione delle agenzie fiscali. Questi erano stati inseriti nell' ordine del giorno della riunione di ieri e sono poi stati rinviati, mentre nel pacchetto non c' era fin dall' inizio il sesto decreto, quello più delicato, riguardante la riforma del Catasto. Renzi in conferenza stampa ha spiegato che il rinvio sul catasto è stato dovuto dalla volontà di introdurre le novità insieme alla nuova local tax, per evitare sgradite sorprese ai contribuenti, mentre per gli altri decreti, rinviati di pochi giorni, il premier ha assicurato che sono necessarie solo piccole limature e che lo slittamento sarebbe dovuto alla volontà di evitare scivoloni come quello dello scorso dicembre sulla norma del 3%. (riproduzione riservata)

MAURO ROMANO

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Libero Riforme Istituzionali

Il tradimento.

È Tsipras ma sembra Monti Mezza Syriza boccia il premier MAURIZIO STEFANINI nnn Tsipras che si trasforma in Monti? È questa l' impressione che si ricava dal piano in 21 punti grazie al quale il premier ellenico starebbe infine sul punto di raggiungere il sospirato accordo con Troika e creditori. Ma in quel momento ci sarà il nuovo problema di farlo approvare in un Parlamento dove la sinistra di Syriza annuncia già battaglia e voto contrario. «Questo programma, come lo vediamo ora, verrà difficilmente approvato», avverte già il vicepresidente del Parlamento greco Alexis Mitropulos, parlando di «misure estreme e antisociali». Ed è già diplomatico rispetto ai toni del deputato Yanis Mijeloyanakis, esponente dell' ala sinistra di Syriza: «È la pietra tombale sulla Grecia», «con le nuove misure i greci perderanno due mensilità», «come si può firmare un accordo che aumenta i suicidi e impoverisce il popolo?». In effetti già da tempo Tsipras ha iniziato colloqui con Nuova Democrazia, Pasok e To Potami, e con i voti centristi potrebbe compensare le defezioni. Ma è ovvio che a quel punto difficilmente potrebbe ritenersi ancora legittimato dall' elettorato, e quasi sicuramente ci sarebbe bisogno di elezioni anticipate. «Niente sacrifici», aveva infatti promesso Syriza in campagna elettorale. Poi Tsipras aveva cercato un compromesso, proponendo misure tali da raggiungere un avanzo primario dello 0,75% per quest' anno, dell' 1,5% per il 2016 e del 2,5% per il 2017. Adesso, invece, si andrebbe subito all' 1% nel 2015, per arrivare al 2% nel 2016. Sono 8 miliardi di dollari che il governo dovrà tirare fuori dalle tasche dei cittadini greci in due anni: sia nella forma di minori trasferimenti e spesa sociale; sia in quella di maggiori tasse e imposte. Appunto come Monti Tsipras aumenterà l' Iva. Lascerà due aliquote agevolate del 6 e del 13%: l' una per libri e medicinali; l' altra per energia, alimentari, acqua e settore turistico. Ma tutto il resto andrebbe al 23%. Tsipras aveva poi promesso di difendere il sistema pensionistico greco. Invece ora si impegna a una riforma che, sempre per restare al parallelo italiano, è in proporzione anche più radicale di quella con cui Monti tra decreto Salva Italia fino alla modifica di alcuni commi della Costituzione impose la fuoriuscita dal modello previdenziale storico del nostro Paese, legandolo definitivamente al bilancio dello Stato. Entro il 2025 verrebbero così cancellati i pensionamenti anticipati, salvo che per lavori pesanti e disabili. Nel contempo, l' età pensionabile verrebbe innalzata a 67 anni. E Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Libero Riforme Istituzionali

verrebbero aumentati in modo sensibile i versamenti da fare: più 3,9% per i contributi pensionistici; più 3­3,5% i contributi per le pensioni integrative; dal 4 al 5% i contributi per l' assistenza sanitaria per i titolari di pensioni principali; dallo 0 al al 5% per i titolari di pensioni integrative. Ma è pure di sapore montiano la stretta sulle società, la cui imposta passerebbe dal 26 al 29%. Quelle con profitti superiori ai 500 milioni di euro dovrebbero inoltre pagare una tassa speciale del 12%, e in più la tassa di solidarietà verrebbe estesa a chi guadagna più di 30.000 euro all' anno e alle imprese con utili superiori ai 500.000 euro. Nel pacchetto ci sarebbe poi un taglio di 200 milioni alla Difesa. In teoria, bene. Ma come la prenderà il ministro Panos Kammenos, che con il suo partito nazionalista dei Greci Indipendenti è essenziale per la tenuta della maggioranza? Quello stesso Kammenos che comunque ha già dichiarato che non accetterà mai l' abolizione delle aliquote Iva scontate sulle isole: ha preso l' impegno di difenderle con gli elettori, spiega, e non intende rinunciarvi. Ma tornando ai tagli sulla difesa, non era stato Putin che richiesto di dare una mano aveva iniziato col proporre di fabbricare assieme kalashnikov? E non era stata pure la Germania che in passato aveva sempre condizionato le buone relazioni co Atene a corposi acquisti di materiale bellico? Ci sono 100 milioni di imposte sulla pubblicità televisiva: e la tv di Stato è appena ripartita, dopo la lunga sospensione imposta dalla crisi. Poco da dire per le tasse su lusso, yatch privati, videolotterie, e gioco d' azzardo elettronico. Ma chissà se 350 milioni di tasse delle licenze di telefonia mobile in agenda per il 2016 sono proprio ciò di cui la Grecia ha bisogno in momenti in cui la breccia digitale può essere uno dei principali handicap allo sviluppo. Calata di brache anche sulle privatizzazioni: dal no assoluto della campagna elettorale si arriva ora al sì per aeroporti e porti, compreso il Pireo. Ma assieme alla Russia un' alternativa di finanziamento cui Tsipras guardava era la Cina, e proprio Pechino punta al Pireo come essenziale hub nel Mediterraneo. In cambio dell' ammorbidimento, secondo quanto riferisce il Financial Times, la Bce avrebbe alzato a 89 miliardi di euro la liquidità d' emergenza fornita dalla Banca Centrale di Atene agli istituti greci. Il tradimento Il piano prevede tasse sulle imprese, aumento dell' Iva e riforma delle pensioni. L' ala sinistra del partito in subbuglio: la gente perderà due mensilità, aumenteranno i suicidiÈ Tsipras ma sembra Monti Mezza Syriza boccia il premier Il Parlamento greco riunito. In primo piano il ministro Varoufakis \

MAURIZIO STEFANINI

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24 giugno 2015 Pagina 4

Il Messaggero Riforme Istituzionali

Grecia, gli ultimi nodi sono Iva e pensioni Pesa l' incognita Syriza Duro l' Fmi che chiede massimo rigore ed è in disaccordo con la Commissione europea sulle misure messe in campo. LA TRATTATIVA BRUXELLES Un conflitto tra il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione europea e la rivolta della sinistra di Syriza contro le proposte del primo ministro Alexis Tsipras mettono in pericolo le già difficili trattative tra la Grecia e i suoi creditori sull' accordo per sbloccare gli aiuti di cui Atene ha bisogno per evitare il default e la possibile uscita dall' euro. Una riunione dell' Eurogruppo è convocata per questa sera con l' obiettivo di arrivare a un' intesa, che dovrebbe essere confermata dai capi di Stato e di governo in un Vertice domani. L' offerta dei creditori prevede di prolungare di altri 6 mesi il programma di assistenza finanziaria, mettendo a disposizione 18 miliardi per coprire le necessità finanziarie del governo greco e possibili ricapitalizzazioni del sistema bancario. «C' è convergenza sugli obiettivi di bilancio e le misure sociali», ha spiegato ieri il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. Ma «resta del lavoro da fare», in particolare sull' Iva e la riforma d e l l e pensioni. Atene e i creditori devono anche trovare un' intesa sulle cosiddette prior actions: la lista dettagliata delle misure che il governo greco è chiamato ad attuare per ottenere almeno una tranche degli aiuti. Il Parlamento di Atene avrà solo 4 giorni di tempo per approvare un eventuale accordo. IN SALITA Sugli obiettivi di avanzo primario (1% nel 2015 e 2% nel 2016) c' è consenso, ma il Fmi si sta dimostrando molto più esigente della Commissione sulla qualità delle proposte di Tsipras, in particolare per pensioni, Iva e tasse. Agli occhi dell' organizzazione diretta da Christine Lagarde, il piano Tsipras (93% di tasse e contributi sociali e 7% di tagli alla spesa pubblica) avrebbe effetti pesanti sulla crescita e, dunque, sulla sostenibilità del debito greco, che è essenziale per il Fmi. Secondo alcune analisi, l' effetto recessivo potrebbe ammontare al 3% di Pil. Inoltre, nel piano Tsipras non ci sarebbero sufficienti riforme strutturali. Senza la firma del Fmi, il Bundestag tedesco minaccia di non dare il via libera agli aiuti per la Grecia. Il tempo stringe. Serve un accordo nelle prossime ore per permettere ad alcuni parlamenti nazionali di ratificarlo entro il 30 giugno, quando scade il programma di assistenza e la Grecia deve rimborsare 1,5 miliardi al Fmi. Il Bundestag è pronto a votare il 29 o 30 giugno, ma a una condizione: il parlamento greco deve prima approvare le misure di un eventuale accordo. Per Tsipras, che ha una maggioranza di appena 12 deputati, non sarà facile convincere tutti i parlamentari della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Messaggero Riforme Istituzionali

coalizione formata da Syriza e dalla destra populista dei Greci Indipendenti. Le prime voci di dissenso nel partito di Tsipras si sono fatte sentire ieri. «Sarà difficile per noi approvare questo programma», ha detto Alexis Mitropoulos, il vicepresidente del parlamento greco e membro di Syriza, a Mega TV: le misure «non sono in linea con i principi della sinistra. Non possiamo accettare questo massacro sociale». La proposta «non può essere sostenuta», ha scritto su Facebook, la deputata di Syriza, Eleni Sotiriou. Anche i Greci Indipendenti minacciano di votare contro, se non ci sarà una ristrutturazione del debito e se non verranno preservate le esenzioni Iva per le isole. Con ogni probabilità, Tsipras porrà la questione di fiducia. «Ogni parlamentare ha la responsabilità di riconoscere e capire non solo l' urgenza del momento, ma l' urgenza dell' intero progetto», ha spiegato il portavoce del premier, Gabriel Sakellaridis: «se il governo non avrà la maggioranza parlamentare, non può rimanere». In caso di sconfitta in Parlamento tutte le ipotesi sono sul tavolo: una nuova maggioranza con i partiti pro­europei, elezioni anticipate o referendum. Ma il default sarebbe assicurato, accelerando la possibile Grexit. David Carretta © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 11

Il Mattino Riforme Istituzionali

La trattativa.

Grecia, l' Fmi: l' accordo non è vicinissimo David Carretta BRUXELLES. Un conflitto tra il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione europea e la rivolta della sinistra di Syriza contro le proposte del primo ministro Alexis Tsipras mettono in pericolo le già difficili trattative tra la Grecia e i suoi creditori sull' accordo per sbloccare gli aiuti di cui Atene ha bisogno per evitare il default e la possibile uscita dall' euro. Una riunione dell' Eurogruppo è convocata per questa sera con l' obiettivo di arrivare a un' intesa, che dovrebbe essere confermata dai capi di Stato e di governo in un vertice domani. L' offerta dei creditori prevede di prolungare di altri 6 mesi il programma di assistenza finanziaria, mettendo a disposizione 18 miliardi per coprire le necessità finanziarie del governo greco e possibili ricapitalizzazioni del sistema bancario. «C' è convergenza sugli obiettivi di bilancio e le misure sociali», ha spiegato ieri il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. Ma «resta del lavoro da fare», in particolare sull' Iva e la riforma delle pensioni. Atene e i creditori devono anche trovare un' intesa sulle cosiddette prior actions: la lista dettagliata delle misure che il governo greco è chiamato ad attuare per ottenere almeno una tranche degli aiuti. Il Parlamento di Atene avrà solo 4 giorni di tempo per approvare un eventuale accordo. Sugli obiettivi di avanzo primario (1% nel 2015 e 2% nel 2016) c' è consenso, ma il Fmi si sta dimostrando molto più esigente della Commissione sulla qualità delle proposte di Tsipras, in particolare per pensioni, Iva e tasse. Agli occhi dell' organizzazione diretta da Christine Lagarde, il piano Tsipras (93% di tasse e contributi sociali e 7% di tagli alla spesa pubblica) avrebbe effetti pesanti sulla crescita e, dunque, sulla sostenibilità del debito greco, che è essenziale per il Fmi. Secondo alcune analisi, l' effetto recessivo potrebbe ammontare al 3% di Pil. Inoltre, nel piano Tsipras non ci sarebbero sufficienti riforme strutturali. Senza la firma del Fmi, il Bundestag tedesco minaccia di non dare il via libera agli aiuti per la Grecia. Il tempo stringe. Serve un accordo nelle prossime ore per permettere ad alcuni parlamenti nazionali di ratificarlo entro il 30 giugno, quando scade il programma di assistenza e la Grecia deve rimborsare 1,5 miliardi al Fmi. Il Bundestag è pronto a votare il 29 o 30 giugno, ma a una condizione: il parlamento greco deve prima approvare le misure di un eventuale accordo. Per Tsipras, che ha una maggioranza di appena 12 deputati, non sarà facile convincere tutti i parlamentari della coalizione formata da Syriza e dalla destra populista dei Greci Indipendenti. «Sarà difficile per noi approvare questo programma», ha detto Alexis Mitropoulos, il vicepresidente del parlamento greco e membro di Syriza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 11

Il Mattino

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24 giugno 2015 Pagina 3

Il Messaggero Riforme Istituzionali

Il nuovo catasto insieme alla local tax IL RETROSCENA ROMA Di valori catastali, di metriquadrati al posto del numero dei vani e di nuove categorie per gli immobili, se ne riparlerà a fine settembre. Per l' esattezza, in occasione della prossima legge di stabilità. Sarà allora che il governo varerà il nuovo catasto insieme alla local tax: la nuova tassa che dovrebbe cancellare l' Imu, la Tasi, oltre a oneri accessori e balzelli vari, unificandoli in un' unico prelievo fiscale sul mattone. «EVITARE POLVERONI» A imporre lo stop al decreto delegato atteso dallo scorso gennaio è stato Matteo Renzi. Dopo aver visto le simulazioni delle Agenzie delle entrate che riportavano cifre pazzesche con incrementi fino a quattro volte a Roma e a sei a Napoli, il premier ha deciso il rinvio. E lo ha fatto anche in presenza della clausola sull' invarianza di gettito inserita nel decreto. «Indipendentemente da ciò che scriviamo», ha spiegato Renzi ai ministri prima della riunione di ieri sera, «c' è il forte rischio di avere come effetto un forte incremento della pressione fiscale sulla casa. Prendiamoci dunque qualche mese in più di tempo, tanto più che questa riforma dovrà andare a regime tra cinque anni ed è il caso di capire prima come sarà la local tax...». In realtà, dopo i brutti risultati elettorali e con il caso­Roma e la riforma della scuola che fanno fibrillare partito e Parlamento, Renzi ha deciso il rinvio anche per evitare «un inutile polverone». «E' evidente che questo non è il governo delle tasse e che il decreto non avrebbe portato a un aumento immediato della tasse sulla casa grazie alla clausola sull' invarianza fiscale», spiega uno stretto collaboratore del premier, «ma vista l' aria che tira e considerato il clima di alta tensione, Matteo ha voluto evitare che si accendesse un inutile e dannoso falò di polemiche. Era facile prevedere le urla e gli strepiti di Salvini e Grillo fondati solo su bugie, ma comunque fastidiosi...». Renzi, insomma, non ha voluto rischiare la crocifissione. E a settembre, insieme ai consiglieri Yoram Gutgeld, Tommaso Nannicini, Filippo Taddei e i tecnici del ministero dell' Economia, scriverà la local tax intersecandola con le nuove norme sul catasto. L' imperativo: impedire ai Comuni di procedere a «qualsiasi salasso sul mattone». Tanto più in vista di una nuova tornata elettorale che la primavera prossima vedrà coinvolte città come Milano, Torino, Genova, Napoli, Bologna e (forse) Roma. «Blinderemo la clausola sull' invarianza fiscale», spiegano a palazzo Chigi, «così se qualcuno pagherà di più, ce ne saranno altri che pagheranno di meno. Il tutto in ragione dell' effettivo valore e ampiezza dell' immobile. Il nostro obiettivo è affermare la giustizia fiscale, non far pagare di più. Se i Comuni vogliono avere più risorse mettano in efficienza la loro macchina amministrativa senza spremere i proprietari di casa». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 3 <­­ Segue

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24 giugno 2015 Pagina 2

Il Manifesto Riforme Istituzionali

Di corsa verso.

lafiducia Dopo una rapida pantomima in commissione, il ddl oggi arriva direttamente in aula. E domani Renzi chiederà il voto sul governo. Di corsa che più di corsa non si può. Oggi stesso la riforma della scuola arriverà nell' aula del Senato, senza passare per il voto della commissione Cultura e senza relatori. Domani sera arriverà il voto di fiducia sul maxiemendamento presentato ieri mattina dai due ormai di fatto ex relatori, Puglisi, del Pd, e Conte, di Ap. Detto maxiemendamento non accoglie nulla delle richieste avanzate dal mondo dalla scuola e dalle opposizioni. Lo si capisce, ancora prima di leggerlo, quando il presidente Marcucci, un renziano da vecchia guardia, lo annuncia ai giornalisti, al termine di una inutile riunione della commissione. «Il maxiemendamento ­ giubila ­ contiene molte proposte dell' opposizione oppure emerse nella discussione». Qualcuno azzarda la domanda proibita: «Quali proposte dell' opposizione sono state accolte?». Il presidente, spiazzato, balbetta: «Insomma, sapete, è un emendamento di 40 pagine, affronta l' intera riforma. Impossibile dire così, sui due piedi, cosa è stato accolto e cosa no». Scusi presidente ma sul punto chiave, durata in carica e ruolo dei presidi ­sceriffi, qualcosina è cambiata? «Sulla durata proprio no. Sul ruolo è stato chiarito che il preside sarà responsabile dei risultati del suo istituto». Per fortuna! Si pensava che il presi de dirigesse con poteri assoluti, ma la responsabilità fosse poi del bidello. Gli sgravi fiscali a favore delle scuole parificate, cioè l' altra richiesta determinante di modifica, naturalmente restano tutti. Le deleghe in bianco al governo sono un' infinità: ben nove, con diritto di mettere mano a quasi tutto senza dover chiedere il consenso di nessuno. Uno dopo l' altro, i membri della commissione d' opposizione, Centinaio, Lega, Petraglia, Sel, Montevecchi, M5S, Bocchino, ex M5S passato al Gruppo Misto, escono dall' aula, ma del maxiemendamento possono dire ben poco. Gli è stato consegnato pochi minuti prima di fine seduta. Per quel poco che hanno visto, le modifiche sono centellinate e non tutte positive. Una parte della riforma, inclusa la chiamata diretta dei professori da parte dello sceriffo, pardon del dirigente d' istituto, slitterà al 2016. I 100mila precari usati come scudi umani da Renzi saranno assunti. Una buona metà, però dovrà spostarsi di provincia o di regione. Dati alla mano il senatore Bocchino dimostrerà poi che quelle assunzioni erano comunque necessarie e che la trovata di Renzi, secondo cui Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 2 <­­ Segue

Il Manifesto Riforme Istituzionali

assumerli senza varare la riforma complessiva sarebbe stato impossibile, è solo una delle innumerevoli bugie di cui questa vicenda estremamente umiliante per il parlamento è costellata. «I tempi dovranno essere brevi», con clude Marcucci uniformandosi al coro diretto dal gran capo. E' l' eterno alibi dei 3mila emendamenti, che in realtà sono 2mila, 334 dei quali presentati dallo stesso Pd, e che, considerata la decadenza degli emendamenti affini, si sarebbero potuti votare benissimo se governo e maggioranza non avessero messo in opera un vero e proprio ostruzionismo per evitare il voto in commissione. Ma niente paura: «C' è tempo fino alle 14 di domani (cioè di oggi) per presentare subemendamenti». Davvero? Vedi mai si votasse qualcosa. Macché. «Era la solita pantomima» sintetizzerà poi la presidente del gruppo misto Loredana De Petris, di Sel. Infatti nella conferenza dei capigruppo del pomeriggio il governo chiarisce che di subemendare e votare in commissione non se ne parla nemmeno. Si va dritti in aula, con termine fino alle 19 per subemendare. Trattasi in realtà dell' ennesima truffa. Il voto di fiducia è già certissimo, dunque l' ipotesi di modificare anche una virgola del maxiemendamento è fuori discussione. La Lega lascerà l' aula, come ormai fa in occasione di ogni voto di fiducia. Le altre opposizioni decideranno oggi, e probabilmente lasceranno l' aula anche loro. Resta incerta la posizione dei dissidenti Pd, ancora una volta bastonati e umiliati dal premier ­segretario Renzi. Stefano Fassina ha detto che lui la fiducia non la voterebbe, ma è deputato. Dalla scelta di senatori come Walter Tocci e Corradino Mineo sul voto di fiducia si potrà valutare quanto profondo è lo strappo all' interno del Pd. La vicenda che si concluderà domani nel peggiore dei modi è stata infatti segnata come nessun altra in precedenza dall' aperto disprezzo di Renzi sia per i soggetti sociali, per il parlamento e figurarsi poi per il suo partito.

ANDREA COLOMBO

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La Stampa Riforme Istituzionali

Le novità dell' istruzione che verrà Docenti e capi d' istituto assunti a chiamata diretta, apertura di nuovi posti di lavoro e verifiche sull' insegnamento Ecco il maxiemendamento che ha ridisegnato il testo. M5S: solo aggiustamenti, così non va. Il governo ce la farà? Sarà anche un esterno a valutare i prof, il prossimo concorso slitta da ottobre a dicembre, in 100mila saranno assunti a d agosto ma la chiamata diretta dei presidi slitta di un anno: sono le principali novità del ddl di riforma d e l l a scuola c o n t e n u t e n e l maxiemendamento presentato in commissione Istruzione del Senato dai relatori Francesca Puglisi del Pd e Franco Conte di Ap. Il maxiemendamento però non ha soddisfatto le opposizioni. Il testo andrà in aula oggi pomeriggio senza il via libera della commissione Istruzione e senza i relatori e l' esame non sarà concluso perché giovedì molto probabilmente sarà votata la fiducia. A quel punto resta solo un ulteriore passaggio alla Camera dei Deputati per l' approvazione definitiva. Secondo Francesca Puglisi il maxiemendamento «raccoglie quanto abbiamo ascoltato durante le audizioni fatte qui al Senato di oltre 40 associazioni rappresentative del mondo della scuola e che tiene conto del dibattito che si è svolto in commissione». Ma l' opposizione non è d' accordo: «Sono semplici aggiustamenti che non accontentano chi ha a cuore la scuola pubblica statale», rispondono i parlamentari del M5s.

FLAVIA AMABILE

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Italia Oggi Riforme Istituzionali

Periscopio Ignazio Marino insiste. Non mi dimetto e resterò fino al 2023. Ora, capisco che ce l' abbia con Renzi, ma i cittadini di Roma che c' entrano? Il rompi­spread. MF. Dall' inizio della crisi, in Grecia si contano 10 mila suicidi. Ma Bruxelles ne aveva chiesti di più. Edelman. Il Fatto. Dalle foto diffuse in rete sembrerebbe che l' enciclica ecologista sia stata stampata su carta: possibile? Enrico Cavallini. il Foglio. All' ultima puntata, da Firenze, dello show di Michele Santoro ci sono stati momenti epici: Monica Guerritore canta Quelle come me, poesia di Alda Merini, Sabrina Ferilli legge un testo contro i politici corrotti («Quando Michele mi ha chiesto di portare qualcosa di rosso ho portato me»), Alba Parietti parla del papà partigiano («Mi chiamo Alba perché Alba è stata la prima città liberata dal nazifascismo»). Oh, ma queste tricoteuses del rosso di sera, a parte qualche peccatuccio di gioventù, avessero mai sposato un contadino, un operaio, un cassintegrato! Aldo Grasso. Corsera. Non credo che andremo a votare prima del 2018. Non è che il governo resista. È il parlamento che non vuole essere sciolto. Claudio Scajola, ex ministro, Pdl. Il Fatto. La paura di perdere le anime dei votanti ha spinto i governi a concedere ai corpi più di quanto la ricchezza del paese consentisse. Saverio Vertone, L' ultimo manicomio. Rizzoli, 1992. C' è un partito che a ogni elezione si gonfia: il non partito del non voto. I numeri dell' astensionismo elettorale ormai surclassano la Dc dei tempi d' oro, pur senza ottenerne in cambio seggi e ministeri. Difatti alle Politiche del 2013 gli astenuti erano già il primo partito, con 11 milioni di tessere fantasma. Alle Europee del 2014 l' affluenza si è fermata al 58%, in calo di 8 punti rispetto alle consultazioni precedenti. Alle Regionali del 2015 un altro salto all' indietro: 54%, ma sotto la metà degli elettori in Toscana e nelle Marche. Infine i ballottaggi delle Comunali, con il sorpasso degli astenuti (53%) sui votanti. Michele Ainis, costituzionalista. Corsera. Un cugino che sa le lingue mi ha detto che Lady Pesc, Federica Mogherini, è considerata all' estero un fulgido esempio del genio italiano: quando la sera, dopo una giornata di lavoro, all' Onu, si raccontano la storia dell' esercito che bombarda dei gommoni a caso sulle coste libiche, non riescono a smettere di ridere. il Fatto. Socialismi: Gebriel, presidente dei socialisti tedeschi (Spd): «Non devono essere i tedeschi a pagare per gli errori del governo comunista greco». Guido Alberto Piccinini. il Foglio. Milano è davvero all' altezza delle sue ambizioni? Giovanni Azzone, rettore del Politecnico, è uno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Italia Oggi

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scienziato­ottimista: «In Milano ci sono almeno tre città in una. La città, chiamiamola, modello Salone del mobile, quella che vuole attrarre persone e business, che vuole parlare col mondo e ce la fa. È la città che ha scommesso su Expo. Poi c' è la città «di via Paolo Sarpi» (Chinatown, per i non residenti, ndr) quella davvero ormai multietnica, che è anche tessuto di un' economia globale, che è contenta». Purtroppo però c' è anche la terza città, quella che ha paura del diverso: «Quella che vede solo la confusione, le note negative, la corruzione. Una Milano in frenata». Maurizio Crippa. il Foglio. Estremi sono certamente i progetti di Norman Foster perché ogni volta essi ambiscono a superare i limiti imposti dall' ingegneria. Ma estrema è anche la sua concezione di green architecture, «una questione di sopravvivenza del pianeta e al tempo stesso una necessità estetica». Le due cose coincidono. «Gli aeroporti, per esempio. Sono luoghi che hanno un impatto ecologico devastante. Io cerco di progettarli in modo che possano ottimizzare tutte le loro risorse, la luce, il calore, il raffreddamento dell' aria. Tutto deve funzionare per ridurre al minimo l' impiego di energia e moltiplicare le funzioni». Norman Foster, architetto (Cloe Piccoli). la Repubblica. I pittori comunisti romani avrebbero voluto conciliare l' inconciliabile, avvicinarsi dal punto di vista espressivo agli artisti parigini che tanto li avevano colpiti, liberarsi dal figurativo, tentare la grande avventura dell' arte di avanguardia, senza peraltro troncare i rapporti di amicizia con Guttuso. Ma Guttuso era uomo che, nei suoi rapporti umani, mescolava tutto: politica, arte, amicizia e non si poteva essere, dunque, contro l' arte realistica che il partito comunista appoggiava e di cui Guttuso si faceva paladino, e allo stesso tempo restargli amico. Ugo Pirro, Osteria dei pittori. Sellerio. 1994. Mario Soldati ci venne incontro, a Roma, in via Condotti: «Povere piccoline, cosa fate in giro da sole? », «Siamo due orfanelle affamate», «Venite a casa mia». Ci fece salire. Tirò fuori la pasta ed esplorò il frigorifero. Non c' era niente. Neanche un pomodoro. Mangiammo spaghetti al whisky. Buonissimi. Mario, un grande artista, era innamorato pazzo di Alida Valli. Una volta si nascose in un tappeto mentre Valli e Dino Risi ascoltavano un disco di Sinatra. Lo tradì la tosse: «Non so come sono finito qui dentro». Paolo Poli, attore, 86 anni (Malcom Pagani). Il Fatto. Le signore dei salotti sono diventate molto aggressive. Una volta che raccontai la vecchia storiella di quello che fanno i mariti italiani «dopo» (il 5% si girano e si addormentano, l' 85% tornano a casa), una signora mi corresse: l' 85% non torna a casa, per il semplice fatto che non sono usciti, che si sono addormentati all' ultimo ta­ta­ta­tan del Carosello. Luca Goldoni, È gradito l' abito scuro. Mondadori, 1972. Vedo i coetanei dei miei figli: per molti, Renzi è ganzo perché twitta. Guai ad approfondire. Ma se twitta, gli piace. Lella Costa, attrice. la Repubblica. Ecco perché, come studente, voto Forza Italia. So che, dicendo questo, in un tema per la maturità (istituto alberghiero di Albenga) voi professori comunistissimi valuterete appena appena sufficiente. Però a me non interessa, finito la maturità vado a fare il cameriere a Tucson (Arizona) per cui non devo venire con voi alle manifestazioni contro il governo contro la riforma sulla scuola. Per me è giusto avere un preside sceriffo, anche perché la mia fidanzata è preside di liceo e a questo punto mi tocca lasciarla per conflitto di interessi. Maurizio Milani, scrittore satirico. Il Foglio. Io i favori li faccio solo a chi me li ha fatti o a chi me li farà. Roberto Gervaso. il Messaggero. © Riproduzione riservata.

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

Il governo. «Rinviati i testi sul fisco perché non erano perfettamente limati, non ci saranno altre questioni del 3%»

Renzi: «Riparte il credito all' economia, venerdì i decreti fiscali ma senza catasto» ROMA Le norme adottate con provvedimento d' urgenza per ridurre i tempi di riscossione dei crediti da parte delle banche consentiranno di «far ripartire il sistema dei finanziamenti e del credito in una fase delicatissima della nostra economia». Esordisce con queste parole il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella conferenza stampa di ieri sera che è seguita al lungo Consiglio dei ministri. Il decreto, ha spiegato Renzi, «punta a disincagliare i tanti crediti bloccati nel sistema delle banche ma anche delle aziende, recuperando una raccomandazione della Commissione europea, uno degli impegni ai quali ci siamo convintamente dedicati, quello di modificare le regole sui crediti». Un decreto legge sulla giustizia civile che riguarda la procedure concorsuali ed esecutive, alcuni provvedimenti sul processo civile e telematico compresa l' assunzione di 2mila operatori presi dalle Province e che riguarda anche la possibilità di semplificazione del processo civile e amministrativo, che si completa con l' attesa norma sulla deducibilità ai fini Ires e Irap in un anno, invece che in cinque, dei crediti svalutati da parte delle banche. D' ora in poi i nuovi diritti accesi per la svalutazione potranno essere goduti nell' anno stesso: «E questo permetterà di dedicare più capitale al credito, e facilitare la ripresa del credito» ha aggiunto il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, spiegando che la misura non reca con sé alcun problema di copertura: «Avviene a costo zero per il bilancio pubblico, anzi potrebbe portare perfino dei piccoli benefici al bilancio: stiamo facendo delle simulazioni». Altra norma indicata come strategica dal ministro dell' Economia è quella che riguarda le procedure per la risoluzione dei crediti: «Qualora ci sia dalla maggioranza dei creditori un accordo di risoluzione non ci sarà più una dittatura della minoranza che blocchi la risoluzione. È una norma prevista nei sistemi anglosassoni e minimizza i costi di risoluzione dei contratti». Quello che il Consiglio dei ministri non ha invece varato sono i decreti fiscali, che lo stesso premier aveva annunciato sabato. «Abbiamo iniziato l' esame dei decreti fiscali: abbiamo discusso i singoli provvedimenti per rassicurare sulle polemiche del passato non c' è la questione del 3%» ha affermato Renzi aggiungendo: «ci auguriamo che si noti lo sforzo per la semplificazione», poiché i testi sono pronti ma «non erano perfettamente limati». Il pacchetto dei decreti delegati è rinviato a venerdì o Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

al più tardi a sabato 27 giugno, giorno in cui scade la legge delega. Ma non ci sarà la riforma del catasto: «Non sarà dentro la delega fiscale, arriverà dopo una verifica, in secondo momento, eventualmente dopo la tassa locale» s' è limitato a dire Renzi secondo il quale «nelle more della local tax potrebbe sembrare un aumento delle tasse anche se il testo prevedeva l' invarianza di gettito». Altra misura non adottata ma annunciata è quella di sospensione del neo­eletto presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Il premier ha preso tempo e chiesto pareri tecnici prima di firmare un atto che arriverà a giorni, ha spiegato. «È nostro intendimento procedere alla sospensione come previsto dalla legge Severino del presidente della regione Campania, stiamo attendendo che il ministri competenti possano fare i loro pareri e che l' Avvocatura dello Stato ci spieghi come come si deve svolgere la procedura». Gli interessati sono Interni e Affari Regionali, è stato poi precisato: «È evidente che si tratta di un provvedimento inedito ­ ha detto Renzi ­ per la prima volta si deve applicare la legge Severino non a una figura istituzionale in carica ma che deve essere proclamata e che deve entrare in carica a tutti gli effetti ­ ha spiegato ­ per questo abbiamo chiesto formalmente di conoscere quali procedure seguire e nelle prossime ore immaginiamo di procedere rispettando legge e procedure». L' atto con cui si dovrà procedere è un decreto del Presidente del Consiglio, evidentemente di natura interpretativa. Via libera infine alla decisione politica più delicata: quella di porre la questione di fiducia sul maxiemendamento al ddl di riforma della scuola: «Abbiamo autorizzato la fiducia, vediamo se sarà posta» ha detto Renzi «il tema è sempre quello, c' è stato uno sforzo con il maxi emendamento di farsi carco delle posizioni diverse. Se ci sarà un dibattito parlamentare tranquillo volentieri eviteremo il ricorso alla fiducia. Ma è chiaro che se c' è la riforma ci sono 100mila assunti e gli investimenti». Il consiglio dei ministri di ieri ha poi deliberato le nomine di Evelina Christillin a presidente dell' Enit e di Pietro Pongiglione a presidente dell' Istituto di ricovero "Giannina Gaslini" di Genova. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Davide Colombo

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Il Giornale Riforme Istituzionali

Scuola, assunzioni subito Su fisco, lotterie e catasto Renzi mette la retromarcia la giornata SANZIONI TRIBUTARIE Salta il tetto del 3% per la punibilità, la cosiddetta norma salva Berlusconi Fiducia al Senato sull' istruzione, per salvare il governo il premier rimanda altre partite ad altissimo rischio. Fiducia sulla scuola al Senato e un paio di inversioni a «U» (con tanto di freno a mano tirato) sul fisco. Non tira una buona aria sul governo guidato da Matteo Renzi e gli effetti si fanno sentire sui provvedimenti politicamente più controversi, economici e non. Ieri, ad esempio, l' esecutivo ha confermato il metodo anti­imboscate sul Ddl scuola c h e è a l l e battute finali nell' Aula del Senato. Fiducia e maxiemendamento per disinnescare l' opposizione della sinistra Pd, le cui proposte non sono state accolte. Clima teso e ripensamenti a Palazzo Chigi dove ieri è stato deciso di rinviare tutti i decreti legislativi che attuano la delega fiscale. A creare problemi soprattutto le sui giochi e la riforma del catasto. Testi da rivedere nel primo caso. Bomba politica, che alla fine è stata totalmente disinnescata, nel secondo. La riforma del catasto, ha spiegato il premier, «arriverà dopo una verifica, in secondo momento, eventualmente dopo la tassa locale». Sarebbe «a invarianza di gettito», ma poteva accadere che «io pago meno e l' altro di più». In sostanza il governo cancella la riforma rinunciando alla delega e, forse, aspetterà la Local Tax. Oppure rinuncerà del tutto. Decisione tutta politica. Renzi non si sentiva in grado di firmare un aumento di tasse praticamente certo. «Avevamo chiesto che la riforma fosse rinviata per non impedire un esame serio da parte del Parlamento e questo risultato è raggiunto», ha commentato Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Sui giochi il problema riguarda il mancato accordo con i comuni sui punti vendita. Problema tecnico, ma abbastanza pesante da rendere probabile la trasformazione del decreto legislativo in un Ddl. Sono saltati anche gli altri provvedimenti di attuazione della delega, in particolare la stima e monitoraggio dell' evasione fiscale; revisione del sistema sanzionatorio; interpello e contenzioso; Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Giornale Riforme Istituzionali

riscossione; riorganizzazione delle Agenzie fiscali. L' approvazione in questo caso è solo slittata a un Consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere venerdì. Approvato solo un decreto sulle banche che prevede, tra le altre cose ­ ha spiegato il ministro Pier Carlo Padoan ­ la «deducibilità delle perdite ai fini Ires e Irap». Il governo ha disinnescato anche un altro e tema potenzialmente pericoloso politicamente. Il tetto del 3% dell' imponibile per la punibilità delle frodi fiscali, ha confermato Renzi, è saltato. Misura battezzata «salva Berlusconi» dai politici a caccia di «inciuci» da denunciare. Era già stata stralciata in gennaio da un altro provvedimento, sull' onda delle proteste. Ma il premier Matteo Renzi l' aveva difesa. Oggi, con pezzi della maggioranza che minacciano di andarsene e una crescente opposizione di sinistra al suo governo, il clima è cambiato. E l' eccezione è stata cancellata. Scintille con la maggioranza anche in Senato. Il governo ha confermato la sostanza della riforma della scuola, compresa la chiamata diretta degli insegnanti da parte dei presidi, che per la sinistra del Pd e i sindacati era la linea del Piave. Ma Renzi ha dato l' ultimatum alla maggioranza. «Se la riforma andrà avanti ci saranno 100 mila nuove assunzioni, un grande investimento sugli insegnanti e una riorganizzazione con il cosiddetto organico funzionale». Altrimenti ci saranno solo assunzioni del normale turnover, sui 20­25 mila. Tra le novità, la valutazione che avverrà su base triennale in base al miglioramento degli studenti, alla valorizzazione del personale e alle competenze organizzative. A valutarli ci sarà anche un componente esterno. Entro il primo dicembre dovrà essere emanato il bando per l' assunzione di docenti. Nel piano entreranno anche alcuni idonei del concorso del 2012. Il testo approda oggi in Aula e domani è il voto. Stefano Fassina ha definito il ricorso alla fiducia un «inaccettabile ricatto». Se il no della sinistra Pd si trasformerà in un voto contrario, Renzi dovrà cercare altrove i voti. di Antonio Signorini Roma.

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24 giugno 2015 Pagina 1

Avvenire Riforme Istituzionali

Governo. I decreti fiscali slittano a venerdì. Il Catasto rinviato allâ??autunno.

Scuola, fiducia pronta L' azzardo nel cassetto Le modifiche alla riforma d e l l a scuola n o n sono sufficienti alle opposizioni, che continuano l' ostruzionismo e oggi il premier è pronto a chiedere la fiducia. Domani il testo potrebbe essere approvato dal Senato. Slittano intanto a venerdì i decreti sul fisco, mentre la riforma del Catasto va all' autunno. D' ANGELO, IASEVOLI, PINI E SCAVO ALLE PAGINE 6/7 Il premier Matteo Renzi (Ansa)

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24 giugno 2015 Pagina 1

Il Mattino Riforme Istituzionali

Oggi la riforma in aula, salta il compromesso.

Scuola, fiducia subito e 100mila assunzioni Il premier: abbiamo fatto uno sforzo. Elena Romanazzi La mediazione è fallita. La riforma della scuola ­ rivista e corretta e ora contenuta in un maxiemendamento ­ va in aula oggi senza relatori. È deciso: voto di fiducia e se va tutto per il meglio già domani si inizierà a votare per concludere il lavoro entro la serata al massimo venerdì. Oltre non si può andare. E il ddl Buona scuola non potrà essere modificato neanche alla Camera dove è previsto un terzo passaggio e dove si profila un nuovo voto di fiducia. «Abiamo fatto uno sforzo. Se ci sarà un dibattito parlamentare tranquillo volentieri eviteremo il ricorso alla fiducia ­ ha detto Renzi ­ Ma è chiaro che se c' è l a riforma ci sono 100mila assunti e gli investimenti. Altrimenti le assunzioni saranno 20­25mila e la situazione resta quella che è». >A pag. 2.

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24 giugno 2015 Pagina 5

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

Scuola, il governo «blinda» la riforma Domani il Senato vota la fiducia, martedì tocca alla Camera ­ Tre docenti nel comitato di valutazione. ROMA La valutazione dei docenti resta "sperimentale", e nel comitato, che dovrà indicare i criteri per assegnare i fondi premiali agli insegnanti meritevoli, entra un membro esterno, individuato dall' Ufficio scolastico regionale tra professori, presidi e dirigenti tecnici (il numero di docenti sale da due a tre). Si conferma la maxi­stabilizzazione di 100.701 precari, che avverrà però in due tempi: subito, entro il 15 settembre, in cattedra 45mila docenti assunti da turn­over o su posti vacanti, per i restanti 55mila (i professori in più dell' organico dell' autonomia) l' immissione in ruolo avverrà con il meccanismo della nomina giuridica, da perfezionare, dal punto di vista economico, in corso d' anno, con l' effettiva presa di servizio presso la sede assegnata. Per tutti gli altri precari abilitati con i Tfa o i percorsi speciali (Pas), esclusi dal piano straordinario, se ne riparlerà nel nuovo "concorsone" da bandire in dicembre per 60mila posti (si riconoscerà un punteggio aggiuntivo ai loro titoli e al servizio svolto, e non più una riserva di posti). Sono i punti principali del maxiemendamento alla riforma della scuola che è stato presentato ieri mattina dai due relatori, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap), dopo un breve faccia a faccia con la ministra Stefania Giannini, e su cui il Senato voterà domani la fiducia. Una blindatura che dovrebbe ripetersi martedì alla Camera con un nuovo voto di fiducia. Di fatto la maggioranza ha deciso di bypassare le "forche caudine" della commissione Istruzione guidata da Andrea Marcucci (Pd) e affidare le sorti della riforma (e dell' esecutivo) al responso dell' assemblea di Palazzo Madama. Una decisione suggellata dalla conferenza dei capigruppo che si è svolta nel pomeriggio tra le proteste dell' opposizione. E su cui si è spoffrmato in serata il premier Matteo Renzi: «Ai senatori la scelta tra la strada dell' ostruzionismo e la strada dell' occupazione»» Passando alle altre modifiche il nuovo testo assegna più tempo a scuole e Uffici scolastici regionali per disegnare i nuovi ambiti territoriali (che diventano operativi nel 2016­2017 e ogni docente potrà indicarne cinque) e il piano triennale dell' offerta formativa. Altra novità, sugli Its, è la possibilità per le fondazioni (con un patrimonio di almeno 100mila euro) di attivare altri percorsi di formazione in altre filiere. E sullo "school bonus" viene introdotto un tetto di 100mila euro alle erogazioni liberali dei privati, con l' aggiunta di una quota "perequativa" del 10 per cento. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Eugenio BrunoClaudio Tucci Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

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24 giugno 2015 Pagina 1

Corriere della Sera Riforme Istituzionali

Il governo Domani il voto di fiducia sul maxi­emendamento. Clima teso nella riunione dei ministri.

Scuola, precari assunti subito Banche, più veloci i recuperi crediti. Renzi: in pochi giorni sospendo De Luca. Riforma della scuola, domani il voto di fiducia del Senato sul maxi­emendamento. I precari saranno assunti subito, slitta la chiamata diretta dei professori. Clima teso in Consiglio dei ministri, varate nuove misure per le banche: più veloci i recuperi dei crediti. Il premier Matteo Renzi: in pochi giorni sospendo De Luca. alle pagine 2, 3 e 8.

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24 giugno 2015 Pagina 19

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

POLITICA 2.0 Economia & Società.

Scuola, Roma e immigrati: i primi incerti test del «Renzi uno» Il ritorno del Renzi 1, come aveva promesso il premier dopo il voto amministrativo, non si vede ancora. Forse è troppo presto ma questa è comunque una settimana, la prima dopo le urne, in cui si sommano molti test per valutare il ritorno alle origini del leader del Pd. La riforma della scuola, la vicenda di Roma e l' intesa a Bruxelles sugli immigrati. Di quel Renzi 1 non c' è traccia nella riforma della scuola, per esempio. Sta per vedere la luce un testo che alla fine sarà figlio di nessuno e che in compenso scontenterà tutti. Una non­riforma che è stata frutto, anche in extremis, di nuove mediazioni che ne hanno ulteriormente annacquato la sostanza. Insomma, il contrario dello spirito del Renzi 1 che rottama vecchi metodi e procede dritto senza concessioni. Se di quel ritorno allo spirito originario se ne doveva avere traccia n e l l a p r i m a riforma d o p o i l v o t o amministrativo, bene, non si trova. È vero che serviva uno scatto dopo le sconfitte brucianti della Liguria e di Venezia, ma quello scatto sulla riforma della scuola non c' è stato. C' è stato invece il riflesso antico di fare l' assunzione di massa di 100mila insegnanti precari accompagnandola a una simil­riforma. Ma non è solo sulla scuola che non si trovano i segni del ritorno della stagione riformista e rottamatrice del premier e leader Pd. L' attenzione è ancora sulla vicenda di Roma. E lì si continua a traccheggiare. Il premier aveva avvertito Ignazio Marino di farsi da parte, gli ha tolto il sostegno di uomini che sono vicini a lui ­ lunedì si ha annunciato le dimissioni l' assessore ai Trasporti ­ ma questo non ha smosso il sindaco. E l' ostinazione di Marino riflette l' impasse del segretario Pd. Il danno su Renzi è già fatto perché non è riuscito subito a rimuovere un sindaco che non ha l' unica cosa che servirebbe per reggere l' ondata di Mafia Capitale: il sostegno dei romani. Anche questo, quindi, diventa lo specchio di uno stallo senza sbocchi. C' è chi dice che la soluzione potrebbe essere trovata a breve ma intanto si vede la fatica e anche la debolezza di un "Renzi 2". Ma questa settimana ci sono anche i passaggi più delicati in Europa, da un lato la Grecia, dall' altro l' emergenza immigrazione assai più importante per il premier. Il Consiglio Ue comincerà giovedì ma le prime notizie non sono affatto confortanti per quel leader che, subito dopo la vittoria alle primarie, aveva addirittura paventato il non rispetto della regola del 3 per cento. È vero che il premier ha ottenuto da Bruxelles sia margini di flessibilità sui conti che l' inserimento in agenda dell' emergenza sbarchi ma i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 19 <­­ Segue

Il Sole 24 Ore Riforme Istituzionali

risultati effettivi ­ su questo fronte ­ non sono arrivati. L' immagine degli arrivi quotidiani, la folla di immigrati alle stazioni di Milano e Roma, sono state ­ prima del voto ­ lo spot più efficace per Salvini e più distruttivo per Renzi. Ecco, ora il premier deve uscire da quelle immagini, deve dimostrare di poter costruire una soluzione che non scarichi il problema immigrati solo sull' Italia. Le notizie della vigilia non sono rassicuranti. E soprattutto quello che ieri è accaduto in Ungheria che ha rifiutato l' asilo ai rifugiati. Ma anche il caos a Calais e l' assalto dei migranti ai Tir verso la Gran Bretagna dimostrano tutta la debolezza e il fallimento della politica europea. Il punto è che il primo Paese a fare le spese di questa inadeguatezza è proprio l' Italia. E il premier che pagherà il prezzo politico più alto è Renzi. In questa vicenda europea, insomma, non c' è un Renzi 1 o 2 che tenga. Il punto, piuttosto, è trovare un' autorevolezza e una forza che finora non abbiamo avuto. Sicuramente sono doti che appartengono non solo a un premier ma soprattutto a una squadra. Che però continua a essere quella del Renzi 1, forse troppo debole per problemi estremamente complessi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Lina Palmerini

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24 giugno 2015 Pagina 2

Il Mattino Riforme Istituzionali

La riforma.

Scuola, salta il compromesso: fiducia e subito 100mila assunti Maximendamento oggi in aula. Renzi: abbiamo fatto uno sforzo. Elena Romanazzi Il via libera dal Consiglio dei ministri a porre «la fiducia» ove necessario arriva a tarda sera. Una scelta «obbligata» per non mandare in frantumi la riforma d e l l a scuola, rivista e corretta e ora contenuta in un maxiemendamento, 39 pagine in tutto, depositato ieri in commissione Cultura di palazzo Madama. La mediazione dunque è fallita. Renzi torna sulle polemiche. «Il tema è sempre quello, c' è stato uno sforzo con il maxi emendamento di farsi carico delle posizioni diverse. Se ci sarà un dibattito parlamentare tranquillo volentieri eviteremo il ricorso alla fiducia ­ spiega il premier­. Ma è chiaro che se c' è la riforma ci sono 100mila assunti e gli investimenti. Se no non va in porto per carità, rispetto, ma le assunzioni saranno 20­25mila e la situazione resta quella che è». Il testo comunque va in aula, già oggi, senza relatori. C' è tempo per presentate emendamenti ma alla fine di possibilità per mediare ne è rimasta ben poca. È deciso, voto di fiducia e su va tutto per il meglio già domani si inizierà a votare per concludere il lavoro entro la serata al massimo venerdì. Oltre non si può andare. E il ddl Buona scuola non potrà essere modificato neanche alla Camera ove è comunque previsto un terzo passaggio e dove si profila un nuovo voto di fiducia. L' obiettivo:chiudere tutta la partita entro la fine di giugno, al massimo i primi di luglio. Oltre non si può andare. Una decisione comunque sofferta. Fino all' ultimo la bozza del maxiemendamento prima di essere depositata è stata fatta circolare tra i diversi gruppi, incassando molti no e poche aperture. Eppure di modifiche sostanziali ce ne sono parecchie, alcune entrate ieri mattina. Si parte dalle assunzioni. Più di 100mila. E sono tutte fattibili, sottolinea il ministro dell' Istruzione Stefania Giannini. Nel pacchetto entrano anche gli idonei del concorso 2012, circa 6mila persone, inserite in quelle che sono le graduatorie di merito. Una mossa a sorpresa. Perchè dell' inquadramento degli idonei si parlava ma a decorrere dal primo settembre 2016. In pratica la «Buona scuola» entrerà in vigore a scaglione. Per l' anno prossimo scattano sì le assunzioni, ma non verranno fatte per chiamata diretta e i nuovi prof non verranno assunti dagli appositi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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24 giugno 2015 Pagina 2

Il Mattino

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Riforme Istituzionali

albi territoriali che saranno predisposti solo a decorre dal 2016/2017. Il meccanismo è complesso. Quest' anno si seguono le vecchie regole, poi verranno costituiti gli alti territoriali e le reti di scuole, ma tutto questo comunque non pregiudicherà la mobilità per l' avvicinamento dei docenti al termine dell' anno di prova. Novità, come già anticipato, anche sul fronte della valutazione dei prof. Il nucleo che assegnerà un aumento di retribuzione ai docenti migliori sarà composto oltre che dal dirigente scolastico, da tre docenti e due genitori per primaria e secondaria di primo grado, per le superiori invece ci sarà anche un rappresentante degli studenti. In più, una nuova figura, un esterno nominato dall' ufficio scolastico regionale. Il comitato, comunque la valutazione dell' anno di prova, sarà ristretto al solo dirigente e ai docenti. Altro capitolo, il concorso. Quello nuovo verrà bandito entro i primo dicembre del 2015. Sessantamila posti in palio ma nessuna corsia preferenziale per gli abilitati Pas e Tfa. Avranno solo dei punti aggiuntivi. Resta lo School bonus ma con un tetto di 100mila euro, restano i 500 euro da subito per l' aggiornamento dei prof. E tutto il resto. Ma i nodi mal digeriti dai sindacati non sono stati superati. L' assunzione diretta da parte del dirigente scolastico, che comunque sarà sottoposto a valutazione ogni tre anni, non è stata eliminata. La parola ora al Parlamento. La scelta dell' esecutivo è stata mal digerita dalla Lega, da Sel, dai cinquestelle. Malumori anche tra la minoranza Pd. C' era chi ha chiesto il dialogo (la Centemero), ma rispetto al numero di emendamenti chiarire la relatrice Pd Francesca Puglisi, non c' era altra strada. Anche per le modifiche apportate che ­ precisa ­ sono state recepite. Anche se non tutti la pensano in questo modo a partire dai sindacati che Renzi cercherà di convincere, come gli protagonisti del mondo della scuola, nell' assemblea nazionale. L' idea non è tramontata. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 33

Italia Oggi Riforme Istituzionali

Le novità del maxiemendamento alla riforma su cui il governo chiederà la fiducia.

Scuola, slitta la chiamata diretta In arrivo 100 mila assunzioni. Con le vecchie regole. Slitta di un anno la chiamata diretta dei docenti. Le 100 mila assunzioni in calendario tra settembre e dicembre prossimo saranno fatte con le vecchie regole delle graduatorie a esaurimento. È una delle novità di maggior rilievo del maxiemendamento, totalmente s o s t i t u t i v o d e l l a riforma d e l l a scuola, depositato in commissione istruzione al senato dai relatori, Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap). Sul testo il governo porrà la fiducia in aula, il voto è in calendario già per domani, bypassando dunque la commissione in cui la maggioranza non aveva probabilmente i numeri per andare avanti. Corradino Mineo, dell' opposizione del Pd, annuncia battaglia: «Non risolve nessuna delle questioni poste». Replica la Puglisi: «Invito tutti a leggere il testo prima di esprimere giudizi». Resta negativo il giudizio dei sindacati. La concessione di maggior peso che il governo ha inteso fare è proprio lo sblocco delle assunzioni, quel pacchetto di circa 100 mila contratti che non andranno al 2016, come aveva prospettato il premier Matteo Renzi, anche se non tutti i precari del mega piano di stabilizzazione saranno assunti contemporaneamente: i circa 48 mila dell' organico potenziato, la cui ripartizione è già stata fatta tra ordini di scuola e regioni, arriveranno in corso d' anno, presumibilmente un paio di mesi dopo l' avvio delle lezioni, visto che ci sono criteri più complessi per l' assegnazione. Uno spacchettamento che consente di avere in cattedra dal primo settembre i docenti dell' organico di diritto sui posti vacanti e disponibili, di cui faranno parte anche gli idonei del concorso del 2012. I neoassunti avranno un' assegnazione provvisoria però: a decorrere dal 2016/2017 saranno incardinati nei nuovi ambiti territoriali dai quali poi saranno i presidi a scegliere. E così le nuove regole della chiamata diretta finiranno per interessare dal prossimo anno i nuovi docenti, ma anche i vecchi che finiscono in esubero, precisa l' articolato, e tutti coloro che chiederanno trasferimenti territoriali o professionali. Entro dicembre 2015, inoltre, sarà bandito un nuovo concorso con punteggio maggiorato per i precari della seconda fascia di istituto, lasciati fuori dalla stabilizzazione. Per quanto riguarda la chiamata diretta, sarà il solo dirigente scolastico a proporre gli incarichi ai docenti di ruolo dell' ambito territoriale, «prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle elezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell' assegnazione della sede ai sensi della legge 104/1992». Il dirigente scolastico potrà Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Italia Oggi

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utilizzare a copertura delle cattedre anche docenti di classi di concorso diverse, ciò che conta è che abbiamo il titolo di studio necessario nella disciplina, purché non ci siano altri disponibilità nell' ambito. L' organico dell' autonomia dovrà fronteggiare infine le supplenze fino a dieci giorni, ricorrendo, se necessario, a insegnanti di un grado di scuola interiore, in questo caso il supplente manterrà lo stipendio di provenienza. Novità poi sul fronte della valutazione dei docenti: farà parte del Comitato per la valutazione anche un «componente esterno individuato dall' Ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici». Spunta infine un tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali alle scuole fatte da privati o associazioni e un fondo perequativo da destinare agli istituti che ricevono meno donazioni volontarie rispetto alla media nazionale. Sul secondo punto, in particolare, sono state accolte le richieste di opposizioni e minoranza Pd. © Riproduzione riservata.

ALESSANDRA RICCIARDI

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Avvenire Riforme Istituzionali

Scuola, slitta la chiamata diretta dei prof Subito le 100mila assunzioni, poi il concorsone. Il ddl oggi in Aula, domani la fiducia ROMA Cambia la 'Buona scuola' d i Matteo Renzi, slittano di un anno scolastico (almeno in parte) le novità, ma gli sforzi non sono sufficienti alle opposizioni. Oggi la riforma approda in aula senza relatori e domani si voterà la fiducia. Per il governo ormai è una corsa contro il tempo, per garantire le assunzioni dei 100mila precari (con il vecchio sistema) entro settembre. Mentre viene rinviato da ottobre a dicembre il 'concorsone' per completare l' organico. Insomma, secondo il premier Matteo Renzi «abbiamo fatto uno sforzo di farci carico delle diverse posizioni. Il Cdm ha autorizzato la f i d u c i a s u l d d l scuola m a s e i l d i b a t t i t o parlamentare sarà tranquillo non la porremo». La posta resta la stessa, le 100 mila assunzioni contro le sole 20 mila del turn over. «Quindi i senatori devono avere chiara l' alternativa e poi decidere se fare ostruzionismo come annunciato dal capogruppo Fi Romani o scommettere sul futuro del Paese». Le novità della versione corretta del maxiemendamento, che accoglie in parte le richieste della sinistra dem e delle opposizioni, non sono poche. Ridimensionati i poteri del preside: sarà un membro esterno a valutare gli insegnanti. Gli idonei al concorso 2012 verranno inseriti nel piano di assunzioni, e viene fissato un tetto di 100mila euro per le erogazioni liberali dei privati alle scuole. Ancora, entro il primo dicembre 2015 sarà pronto il bando per l' assunzione a tempo indeterminato del personale docente, e viene prevista una valutazione triennale dei presidi. Quanto all' autonomia e agli albi territoriali, con la chiamata diretta del dirigente, se ne parlerà solo dall' anno scolastico 2016/2017. Di fronte alla nuova stesura della riforma, però, le opposizioni non hanno cambiato atteggiamento, pronte a riproporre la mole di emendamenti che avrebbero bloccato ancora l' iter. Di qui la richiesta di andare subito in aula, senza ulteriore dibattito o voto in commissione, e di porre la fiducia. Una scelta contestata nei giorni scorsi dal presidente del Senato, che però ieri ha accolto le ragioni dell' esecutivo. Per la scuola, dice, non sono state aggirate le regole. «Quando una maggioranza chiede di poter calendarizzare un ddl si va in aula e chi non è d' accordo può votare. È successo e si è votato, le regole sono state rispettate». Non concordano affatto, però, Forza Italia, Sel, Cinquestelle e Lega. «Quella del governo ­ recita una nota del movimento grillino ­ è una forzatura inaudita, il colpo di mano di un monarca. Ma il mondo della scuola non dimenticherà questa porcata. Per il governo e per Renzi questa è una vittoria di Pirro». Fi, invece, entra nel merito delle critiche. «Il risultato politico dei continui ritardi sul ddl scuola, da Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Avvenire Riforme Istituzionali

settembre dell' anno scorso ad oggi, è che, come avevamo sempre detto, le assunzioni dal primo di settembre 2015 saranno la metà e con il vecchio sistema. Gli insegnanti per il potenziamento, ossia gli altri 48.812 posti, verranno assunti solo giuridicamente e nel corso dell' anno scolastico, e dunque l' organico dell' autonomia di fatto viene rimandato di un anno. Ecco il risultato del congresso permanente del Pd sulla scuola», per la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero. Un' interpretazione non condivisa da Puglisi: «Come sa bene Centemero è a causa dei 5.000 emendamenti della Camera e dei 3.000 del Senato, se oggi con l' emendamento dei relatori e la calendarizzazione in aula del testo sulla Scuola, abbiamo dovuto accelerare. Abbiamo la responsabilità di portare in porto un disegno di legge che, dopo molti anni di tagli, finalmente torna a investire nella scuola 3 miliardi di euro e assume nel prossimo anno scolastico oltre 100mila insegnanti che da troppi anni vivono in condizione di precarietà». Niente «disinformazione», avvisa la senatrice Pd. «Gli assunti sono i 100.701 previsti. Inoltre entro il 2015 verrà bandito il grande concorso per insegnanti abilitati di 60.000 posti. Non è prevista alcuna quota di riserva come è circolato nelle indiscrezioni delle scorse ore, ma un punteggio aggiuntivo come riconoscimento di titoli e servizio svolto». Di fatto, comunque, Sel non vede cambiamenti sostanziali rispetto alla versione precedente. Piuttosto, secondo Loredana De Petris, «il governo e la maggioranza hanno impedito al Parlamento di esprimersi ». © RIPRODUZIONE RISERVATA Proteste contro la riforma della scuola.

ROBERTA Dâ??ANGELO

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Italia Oggi Riforme Istituzionali

Renzi pone la fiducia sul ddl e annuncia: sospenderemo De Luca. Slitta la riforma del Catasto.

Scuola, subito 100.000 assunti Marino nega conflitti col premier. Castiglione salvo alla Camera. Ripone fino a venerdì prossimo in un cassetto la riforma del catasto , che non ha ricevuto il via libera in consiglio dei ministri, e insiste per l' approvazione da parte del senato della riforma della scuola targata Stefania Giannini. Con tanto di maxiemendamento firmato dai due relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Api) e depositato in commissione Istruzione e con la successiva decisione da parte della conferenza dei capigruppo, di saltare a piè pari l' ostacolo e presentarsi al voto di fiducia in aula già giovedì prossimo. Il presidente del consiglio Matteo Renzi sceglie di accelerare il passo delle riforme e d i sistemare la questione dell' assunzione di 100.000 precari fino al il dicembre del 2015, oltre la metà entro settembre, quando comincerà il nuovo anno scolastico. Una scelta dettata dalla fretta di chiudere una volta per tutte la partita della scuola, ma anche dalla volontà di mettere nell' angolo non tanto le opposizioni, quanto piuttosto la sinistra del Partito democratico, che non a caso attraverso Stefano Fassina ha fatto sapere di considerare la decisione della fiducia «uno schiaffo al parlamento». Certo è che malgrado le modifiche, anche importanti, introdotte con il maxiemendamento, tutte le opposizioni hanno confermato il mantenimento delle proposte di modifica fin qui presentate. Tanto che alla fine è stato il capogruppo del Pd a palazzo Madama, Luigi Zanda, a spiegare: «Per il Pd andare in aula senza relatore è un danno reso necessario dal fatto che le opposizioni non avrebbero ritirato gli emendamenti. Noi le tentiamo tutte per ottenere le 100mila assunzioni «Giovedì», ha proseguito, «mi auguro che la riforma venga approvata. Anche perché poi il provvedimento dovrà tornare alla camera e i tempi si allungheranno ulteriormente». Fatto sta che la decisione ha scatenato la protesta delle opposizioni, da Forza Italia, al M5S,, alla Lega Nord, che ha annunciato l' uscita dall' aula al momento del voto. Ma il premier Renzi ha confermato la volontà di andare avanti con decisione sulla riforma, mentre non ha confermato le anticipazioni e le indiscrezioni di stampa sulla scelta di silurare una volta per tutte il sindaco di Roma Ignazio Marino. Il premier, dopo la riunione del consiglio dei ministri, ha annunciato che il governo si accinge a sospendere il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in virtù della legge Severino, non appena sarà chiara la procedura da seguire. «La presidenza ha richiesto formalmente ai ministri competenti un parere sulla vicenda del governatore della Campania. È nostro intendimento procedere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Italia Oggi

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alla sospensione come previsto dalla legge Severino »: Su alcuni quodidiani, ieri, sono apparte ricostruzioni che parlavano di rapporti molto tesi tra Renzi e il primo cittadino di Roma, con il premier che avrebbe sottolinerato la necessità di sostituire Marino, considerato «non in grado» di governare Roma. Un giudizio duro, immediatamente smentito da fonti di palazzo Chigi, Successivamente è stato il Campidoglio a smentire alcune «battute» del sindaco di Roma sul governo Renzi e nella ridda di notizie circolate in giornata ha trovato spazio anche la smentita di Guido Improta l' assessore alla Mobilita e ai Trasporti, che lunedì ha annunciato la volontà di dimettersi dall' incarico, «Non mi si possono attribuire giudizi sul sindaco Marino, che non ho mai pronunciato, come leggo su alcune cronache locali di oggi». Certo è che il percorso di Marino è sempre più accidentato. Il sindaco ieri è stato contestato da Lega e M5S, che hanno organizzato manifestazioni per chiederne le dimissioni, ma ha ricevuto l' appoggio di varie associazioni che venerdì saranno in piazza del Campidoglio per manifestare la loro solidarietà al primo cittadino della capitale. Ed è sempre di ieri la notizia delle improvvise dimissioni dell' intero consiglio di amministrazione di Palaexpo, che gestisce diversi musei della capitale tra cui il Palazzo delle Esposizioni e le Scuderie del Quirinale. Hanno lasciato in blocco l' incarico il presidente Franco Bernabé Claudia Ferrazzi, Silvana Novelli, Claudio Strinati, Lorenzo Zichichi. Ragion per cui Marino, con gli assessori al Bilancio e alla Cultura, Silvia Scozzese e Giovanna Marinelli, ha deciso di commissariare Palaexpo. È stato poi il capogruppo della Lista civica Marino, Luca Giansanti, a dimettersi «per fornire un contributo di trasparenza e fiducia nelle istituzioni di Roma Capitale in questa delicata fase della consiliatura», ha spiegato. Una raffica di dimissoni che ha fatto pensare a una sorta di accerchiamento nei confronti del sindaco, gà assediato dal M5S, dalle opposizioni e in realtà anche dai renziani. Il primo cittadino, però, ha negato l' esistenza di conflitti con Renzi In serata è poi arrivata l' altra novità sul fronte dell' inchiesta Mafia Capitale. Perché la camera dei deputati ha detto no alle tre mozioni presentate da M5S, Sel e Lega Nord che chiedevano le dimissioni del sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione (Ncd) indagato per alcune vicende legate in particolare a Cara Mineo, centro di accoglienza di profughi in Sicilia. I voti favorevoli alla mozione dei grillini sono stati 108, quelli contrari 304 e gli astenuti 2 Quella di Sel ha ottenuto 92 voti favorevoli e 303 contrari, e infine quella del Carroccio 86 sì e 306 no. Contro le mozioni hanno votato Pd, Fi, Scelta civica e Ncd. A favore M5s, Lega e Sel. Per il Nuovo centrodestra, del resto, è stata una giornata campale. In senato, è stato invece il presidente della commissione Bilancio Antonio Azzollini (Ncd), colpito da una richiesta di arresto da parte della Procura di Trani nell' ambito dell' indagine sul crac della clinica Divina Provvidenza, a presentarsi alla giunta delle Immunità per per il quale la procura di Trani ha richiesto l' arresto nell' inchiesta sul crac della clinica Divina provvidenza di Trani. Azzollini è stato ascoltato in relazione a quelli che il senatore ha definito «alcuni nuovi elementi emersi che riferirò alla giunta» e il presidente, Dario Stefano (Sel) ha chiarito che la sua proposta non arriverà prima della prossima settimana quando è attesa la decisione del Tribunale del riesame proprio sulla richiesta di custodia cautelare avanzata dalla Procura di Trani nei confronti del senatore Ncd. In una giornata politica comunque convulsa, anche è stato poi il caso Adriano Sofri ad alimentare polemiche e prese di posizione. Già, perché il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha deciso di affidare al già leader di Lotta Continua condannato a 22 anni di carcere (condanna in buona parte espiata) per l' assassinio del commissario di Polizia Luigi Calabresi il ruolo di consulente nell' ambito della Riforma del sistema penitenziario italiano. Scelta subito attaccata dai sindacati di Polizia e definita incomprensibile, da Gemma Calabresi e dal figlio Mario (direttore del quotidiano La Stampa) che ha twittato: «Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere #Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando la spieghi». Sofri, in ogni caso, aveva già rinunciato all' incarico, per evitare polemiche che comunque non sono mancate. Così come non sono mancate le polemiche dopo che il Garante della privacy, Antonello Soro, nel corso della sua relazione sull' attività svolta dall' Autorità, ha lanciato un monito sui pericoli potenziali dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Italia Oggi

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Riforme Istituzionali

controlli a distanza sui lavoratori previsti da uno dei decreti attuativi del Jobs act. «Bisogna impedire forme ingiustificate e invasive di controllo dei lavoratori nel rispetto della delega e dei vincoli della legislazione europea» ed evitare così «una indebita profilazione delle persone che lavorano», ha detto Soro. Un appello raccolto dalla presidente della camera, Laura Boldrini: «Mi auguro che nelle prossime settimane, durante l' esame parlamentare, ci sia la possibilità di aprire un confronto che faccia chiarezza sui dubbi emersi», ha spiegato». È stato poi il ministero del Lavoro a intervenire per chiarire che «per quanto riguarda gli strumenti che vengono assegnati al lavoratore per rendere la prestazione lavorativa (cellulari, tablet e pc) non si autorizza nessun controllo a distanza, ma si chiariscono semplicemente le modalità e i limiti per l' utilizzo di questi strumenti e dei dati raccolti attraverso di essi». © Riproduzione riservata.

GIAMPIERO DI SANTO

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Cronache del Garantista Riforme Istituzionali

Voto di fiducia: così il governo vuole asfaltare scuola e minoranza dem Il governo vuole farla finita con la scuola. Oggi, tra le proteste dell' opposizione, arriva in aula al Senato il ddl scuola e il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per le ore 19. Dunque stop ai lavori della Commissione Istruzione di Palazzo Madama. Il testo arriva in aula senza l' ok della Commissione e senza relatori. E giovedì Renzi calerà la mannaia della fiducia. Ieri gli uomini e le donne del presidente del consiglio avevano cercato di esercitare l' ultima pressione sull' opposizione. Poco prima delle 14 era finita la seduta in commissione Istruzione del Senato. Presente anche il ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini. Seduta in cui era stato depositato il testo del maxi emendamento al d d l scuola d e i r e l a t o r i F r a n c o C o n t e e Francesca Puglisi. Alle ore 15 l' Ufficio di presidenza della Commissione Istruzione del Senato aveva deciso che il termine per la presentazione dei subemendamenti al maxi emendamento presentato dai relatori sarebbe stato alle 14. Poi la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, convocata alle 16,30 dopo, ha deciso: stop ai lavori in commissione l a riforma d e l l a scuola oggi arriva in aula senza relatori. Il capogruppo Pd Luigi Zanda tenta di giustificare il colpo di mano: «Per il Pd andare in aula senza il relatore è un danno reso necessario dall' ancora conferma venuta stamattina che gli emendamenti non sarebbero stati ritirati. Noi consideriamo fondamentale tentarle tutte per assumere dall' inizio dell' anno scolastico i 100 mila precari che sono in attesa. E consideriamo necessaria che venga iniziata subito l' istruttoria per il concorso per altri 60mila posti. La scuola ha bisogno di questi insegnanti e che aumenti offerta didattica sulla base della quale questi insegnanti potranno lavorare. Purtroppo il tempo utilizzato anche per dichiarato ostruzionismo da parte di una importante forza politica in capigruppo è stato utilizzato un tempo eccessivo. L' ostruzionismo ha impedito che il cammino del ddl fosse spedito. Se vogliamo mantenere impegni per assunzioni di settembre era assolutamente necessario portare direttamente in aula il provvedimento. Che mi auguro ­ ha detto Zanda ­ venga approvato ricordando che poi dovrà andare alla Camera per la successiva lettura e il tempo si allungherà ulteriormente». Dura la reazione delle opposizioni mentre trapela che i dissidenti dem Walter Tocci e Corradino Mineo membri della commissione Istruzione di Palazzo Madama sono pronti a non votare la fiducia. La capogruppo dei senatori Sel, Loredana De Petris, parla di una messa in scena del governo: «E' stato tutto strumentale, il fatto che c' erano tanti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Cronache del Garantista Riforme Istituzionali

emendamenti che bisognava superare ostruzionismo eccetera eccetera perché non si è voluto neanche aspettare lo scadere del termine della presentazione dei subemendamenti in commissione, fissato per domani alle 14. Hanno utilizzato anche il trucco di stamattina per arrivare alla calendarizzazione domani in aula. Non si aveva interesse a discutere nel merito, hanno utilizzato la scusa delle assunzioni quando noi abbiamo chiesto allo sfinimento che si poteva votare lo stralcio in commissione su questo e discutere le altre questioni altrove».

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Il Resto del Carlino (ed. Macerata) Sicurezza nelle scuole

SICUREZZA STRADALE SCUOLA DELL' INFANZIA: IL PROGETTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE.

Duecento bambini hanno un vigile per amico QUASI duecento bambini che frequentano l' u l t i m o a n n o d e l l a scuola d e l l ' i n f a n z i a , accompagnati dalle loro maestre, si sono riversarti in piazza Leopardi per l' ultima lezione di «Vigile Amico», il progetto voluto dall' Amministrazione comunale di Recanati, guidata dal sindaco Francesco Fiordomo, per educare i più piccoli al senso civico e promuovere le regole del buon comportamento in caso di emergenza, specialmente in strada. Sono state allestite quattro aree tematiche nelle quali i piccoli alunni hanno testato gli insegnamenti dei maestri in divisa, confrontandosi nella simulazione di un cantiere, di un incidente stradale e di un attraversamento pedonale, per poi curiosare con interesse ed entusiasmo nel parco auto in dotazione alla polizia locale. AD OGNI ALUNNO sono stati consegnati la patente del bravo pedone e un braccialetto monouso da indossare in occasione di manifestazioni particolarmente affollate. Nel braccialetto consegnato ai bambini è possibile scrivere il nome e il numero di telefono dei genitori in caso di smarrimento, mentre ad ogni classe è stato inoltre donato un libro sull' educazione stradale. Un diploma di «brava maestra» è stato consegnato anche alle tre agenti coinvolte maggiormente nel progetto del «Vigile Amico»: Simonetta Bravi, Paola Issini e Simona Frapiccini.

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Il Centro (ed. L'Aquila) Sicurezza nelle scuole

Non ci fu violenza sessuale: assolto 35enne accusato da un' amica di averla violentata ubriaca dopo una serata in discoteca. La difesa: «Era consenziente»Zippilli, Cantagalli vince la gara d' appaltolavori nella scuola. TERAMO Sarà l' impresa Cantagalli a realizzare gli interventi di consolidamento e messa in sicurezza della scuola media Zippilli. E' l' esito della gara d' appalto che si è conclusa ieri in municipio con l' apertura delle buste con le offerte presentate dai concorrenti. La società di Sabatino Cantagalli, che è anche gestore dello stadio di Piano d' Accio, ha dunque depositato la proposta migliore aggiudicandosi l' appalto da circa 660mila euro. La somma servirà a realizzare una serie di opere di adeguamento alle normative antisismiche. Il progetto prevede, in particolare, la realizzazione di ancoraggi e gabbie che renderanno la struttura più stabile. Colonne e pareti portanti saranno agganciate tramite staffe di ferro a cavi di sostegno destinati a imbrigliare l' edificio. Tra gli interventi finanziati con i 660mila euro, però, figurano anche il rifacimento dell' intonaco e la tinteggiatura di aule e uffici. L' appalto, concluse le verifiche ancora necessarie, sarà definitivamente consegnato entro il 6 luglio, termine indicato dal governo che ha stanziato la maggior parte della cifra messa a disposizione per i lavori. Il finanziamento è completato, per un importo di circa 170mila euro, dal Comune che ha destinato fondi propri alla copertura dei costi del progetto. I lavori più consistenti, in particolare quelli strutturali, saranno realizzati durante l' estate. E' molto improbabile, però, che il cantiere possa essere chiuso prima della riapertura della scuola. «La conferma del finanziamento statale è arrivata a marzo», spiega l' assessore ai lavori pubblici Giorgio Di Giovagiacomo, «abbiamo accelerato la procedura ma i tempi restano strettissimi». (g.d.m.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA TERAMO Era finito a processo con l' accusa di aver violentato l' amica ubriaca dopo una serata in discoteca. Lui, un 35enne rosetano, quell' accusa l' aveva sempre respinta sostenendo che la ragazza fosse consenziente, mentre la giovane aveva detto di non ricordare nulla di quanto accaduto. Ieri mattina i giudici del tribunale in composizione collegiale (presidente Roberto Veneziano, a latere Sergio Umbriano e Belinda Pignotti) lo hanno assolto perchè il fatto non sussiste. Per conoscere i perchè della sentenza bisognerà aspettare le motivazioni, ma è evidente sin da ora che i giudici hanno ritenuto credibile la versione del giovane. L' uomo era finito a processo l' anno scorso dopo che la sua amica lo aveva accusato di averla Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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Il Centro (ed. L'Aquila) Sicurezza nelle scuole

violentata approfittando del fatto che fosse ubriaca. La violenza sarebbe avvenuta in macchina, al termine di una serata trascorsa in una discoteca del Teramano. La ragazza nella denuncia aveva dichiarato di non ricordare quasi nulla di quanto avvenuto quella notte, ma di essersi ritrovata la mattina dopo con la biancheria intima strappata. L' imputato, sia nel corso delle indagini sia durante l' interrogatorio davanti al pm non aveva mai negato di essersi appartato con la giovane e non aveva mai negato il rapporto sessuale sostenendo però che la ragazza fosse consenziente. A chiedere il processo era stato il pm Stefano Giovagnoni (richiesta poi accolta dal gup al termine dell' udienza preliminare) dopo una lunga e delicata indagine preliminare nel corso della quale più volte erano stati ascoltati sia l' uomo sia la donna. Quest' ultima aveva raccontato di non ricordare quasi nulla di quella sera perchè aveva bevuto, ma di essersi ritrovata a casa con la biancheria intima strappata e di aver solo alcuni brevissimi flash di quello avvenuto in macchina. A portare il pm a chiedere il giudizio per l' uomo, molto probabilmente, è stato il recente pronunciamento della Cassazione che nel 2014 ha sancito un principio di diritto in merito ai reati di violenza sessuale. «Integra il reato di violenza sessuale, con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica», hanno scritto i giudici della Suprema corte, «la condotta di chi induca la persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica determinato dall' assunzione di bevande alcooliche, essendo l' aggressione all' altrui sfera sessuale connotata da modalità insidiose e subdole». Con questo principio di diritto la Cassazione penale si è pronunciata sul ricorso di un uomo, imputato del reato di violenza sessuale per aver costretto una donna a subire un rapporto sessuale completo, con l' aggravante di aver commesso il fatto in danno di una persona in condizioni di minorata difesa in quanto ubriaca. Situazione che, evidentemente, i giudici teramani non hanno ravvisato al termine del dibattimento nel corso del quale sono stati ascoltati diversi testi e al termine del quale è stata pronunciata la sentenza di assoluzione. (d.p. ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24 giugno 2015 Pagina 21

La Nazione (ed. Firenze) Sicurezza nelle scuole

PONTASSIEVE.

Scuola 'Maltoni' Interventi per la sicurezza PARTIRANNO questa estate i lavori per dotare la scuola media Maltoni di nuovi infissi a taglio termico per migliorare la sicurezza, l' efficienza energetica e acustica della scuola che ogni anno accoglie circa 450 studenti della Valdisieve. Un intervento da 340mila euro, che vedrà sostituire gli attuali infissi e alcune porte con 700 metri quadrati di nuovi infissi, che corrispondono a 250 nuove porte e finestre. Il piano prevede anche la rimozione di tutti i vecchi infissi esterni in ferro che non sono dotati di vetri antisfondamento e quindi potenzialmente pericolosi e la installazione di nuovi infissi esterni in alluminio a taglio termico antisfondamento con apertura anta­ ribalta. Alla conclusione degli esami e dopo la chiusura della scuola saranno realizzati gli interventi di smontaggio rispettando i criteri di smaltimento differenziato. Dopo questo interventi partiranno i lavori di montaggio per poter concludere l' intervento entro l' inizio del nuovo anno scolastico. «Con questa misura sarà finanziato un progetto già programmato dall' amministrazione che andrà a migliorare la sicurezza e il confort energetico e acustico della scuola Media Maltoni ­ dice il sindaco Monica Marini ­ e che si aggiunge ai lavori eseguiti negli ultimi anni all' edificio tra cui l' installazione di una nuova copertura e di un impianto fotovoltaico sul tetto». Leonardo Bartoletti.

BARTOLETTI LEONARDO

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24 giugno 2015 Pagina 9

Corriere della Sera (ed. Bergamo) Sicurezza nelle scuole

Al via il cantiere all' istituto Battisti.

Test sismico virtuale per dare sicurezza alla scuola In tre mesi diventerà a prova di terremoto la scuola elementare Cesare Battisti di Treviglio. L' adeguamento statico dell' edificio costerà 350 mila euro (coperto al 40% da un contributo regionale) e il Comune ha dato il via libera al cantiere, in via obbligata per la stagione estiva. I lavori partiranno la prossima settimana e la conclusione è prevista per il 23 agosto, in tempo per garantire la riapertura per l' inizio del prossimo anno scolastico. La necessità di mettere in sicurezza l a scuola, adeguandola alla nuova normativa, era emersa già durante il check up che il comune ha eseguito su tutto il patrimonio immobiliare scolastico nel 2007. «La Battisti è composta da due edifici, uno risalente agli anni Cinquanta in mattoni e l' altro degli anni Settanta in calcestruzzo ­ chiarisce il tecnico comunale Massimo Bertelli ­, entrambi presentano criticità da sistemare». Prima dei lavori, però, la tecnologia è stata protagonista: per valutare la tenuta dell' edificio durante un eventuale terremoto, lo studio ingegneristico incaricato del progetto ha ricostruito la scuola con un software e poi l' ha sottoposta a dei sismi virtuali con un apposito programma. Una procedura che ha consentito di evidenziare i punti deboli su cui intervenire, con tre soluzioni: un intonaco armato spesso 3 centimetri, tralicci metallici che si incastrano e nuove murature in calcestruzzo armato. Solo così, finalmente, e nel giro di un estate, l' istituto scolastico sarà adeguato alle norme, otto anni dopo il check up che aveva messo in evidenza le criticità. ( p.t. )

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24 giugno 2015 Pagina 5

Il Giorno (ed. Bergamo­ Brescia) Sicurezza nelle scuole

Treviglio Più sicurezza a scuola: lavori alle elementari "Battisti'' PARTONO in questi giorni i lavori di adeguamento statico dell' edificio delle scuole elementari 'Battisti' in viale Piave, a Treviglio. «Si tratta di opere urgenti che ­ ha assicurato l' assessore Basilio Mangano ­ si concluderanno entro fine agosto, prima che inizi il nuovo anno scolastico». La scuola ha bisogno urgente d' interventi sia di manutenzione straordinaria, sia di supporti antisismici benchè Treviglio rientri nella categoria 4, ovvero a basso rischio sismico. In totale saranno spesi 320mila euro e, soprattutto, le opere saranno eseguite a tempo record, cosicchè quando gli scolari faranno ritorno a settembre nell' edificio, lo ritroveranno completamente rimesso a nuovo e più sicuro.

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