Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica
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Titolo
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CittadinanzAttiva
7
Corriere di Rieti e della Sabina
20/06/2015
"INFONDATE LE NOTIZIE SULL'APPALTO MANUTENZIONE AREE VERDI"
3
21
Il Tirreno - Ed. Grosseto
20/06/2015
IL MEDICO C'E' GIA' MA MANCA IL CARTELLO
5
Asa-Press.com
19/06/2015
EXPO: "COLTIVARE LE CITTA'", IL VERDE URBANO COME FATTORE DI BENESSERE
1
Cittadinanzattiva.it
19/06/2015
IL 20 E 21 GIUGNO AD ACQUI TERME IL TOUR DEL TDM
1
Il Nuovo Levante
19/06/2015
EVENTI - NUTRIZIONE, UNA PORTA VERSO IL BENESSERE
1
Farmacista33.it
20/06/2015
BUGIARDINO DIGITALE, ACETI (TDM): IMPORTANTE CHE ACCOMPAGNI SEMPRE IL FARMACO
6
Ilgiornaledirieti.it
20/06/2015
AREE VERDI, ASL: «INFONDATE LE NOTIZIE DIFFUSE DA CITTADINANZATTIVA»
7
Cittadinanzattiva.it
19/06/2015
CONCLUSA LA TAPPA DI GENOVA DEL TOUR ITINERANTE DEL TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO-CITTADINANZAT
8
HealthDesk.it
19/06/2015
SUPPORTO INTEGRATO: QUESTO SCONOSCIUTO
10
Helpconsumatori.it
19/06/2015
MIGRANTI, CITTADINANZATTIVA E LIBERA: TRASPARENZA SU CENTRI 11 ACCOGLIENZA STRAORDINARIA
Helpconsumatori.it
19/06/2015
SANITA' LIGURE IN CURA DIMAGRANTE, TDM-CITTADINANZATTIVA: DIRITTI A RISCHIO
12
IlFarmacistaOnline.it
19/06/2015
LIGURIA. CITTADINANZATTIVA: "CURA DIMAGRANTE PER LA SANITA'. DAL 2000 TAGLIATO IL 13% DEI POSTI LETT
13
InfarmaNetwork.it
19/06/2015
LIGURIA. CITTADINANZATTIVA: "CURA DIMAGRANTE PER LA SANITA'. DAL 2000 TAGLIATO IL 13% DEI POSTI LETT
14
Mynews.it
19/06/2015
GIOVANNI MORO A TERMOLI DENUNCIA:«NON PROFIT NON ESISTE. E' BUSINESS»
15
Mytermoli.com
19/06/2015
SCRITTO DA REDAZIONE GIOVEDI' 18 GIUGNO 2015 21:08
16
Quotidianosanita.it
19/06/2015
LIGURIA. CITTADINANZATTIVA: "CURA DIMAGRANTE PER LA SANITA'. DAL 2000 TAGLIATO IL 13% DEI POSTI LETT
17
Regione.Emilia-romagna.it
19/06/2015
EDUCARE ALLA SOSTENIBILITA'. GLI STATI GENERALI IN REGIONE
1
Youfeed.it
19/06/2015
SUPPORTO INTEGRATO: QUESTO SCONOSCIUTO
18
42
Rubrica
Rubrica
CittadinanzAttiva - web
Tribunale per i diritti del malato
4
Giornale di Sicilia
20/06/2015
"DA RIATTIVARE SUBITO IL TURNOVER"
19
4
Giornale di Sicilia
20/06/2015
CONCORSI DELLA SANITA', UN PASSO IN AVANTI DAI SINDACATI VIA LIBERA ALLE LINEE GUIDA
20
Rubrica
Consumatori
8
la Stampa
20/06/2015
UNA SENTENZA CHE VALE 300 MILA MULTE IN UN ANNO (R.Zanotti)
22
23
Italia Oggi
19/06/2015
RATING DI LEGALITA' 2015, E' BOOM (G.Grigolon)
1
11
Avvenire
20/06/2015
AUTOVELOX BOCCIATI CODACONS ANNUNCIA MIGLIAIA DI RICORSI
23
10
Avvenire
19/06/2015
PITRUZZELLA: LA CONCORRENZA ANTIDOTO ALLA CORRUZIONE
1
1
Giornale di Sicilia
20/06/2015
CONSULTA: MULTE NULLE SE L'AUTOVELOX NON E' REVISIONATO
24
10
Giornale di Sicilia
20/06/2015
VIZZINI: "PER CHI HA GIA' PAGATO, NIENTE DA FARE" (G.Villino)
25
11
Il Fatto Quotidiano
20/06/2015
AUTOVELOX SENZA REVISIONE: LE MULTE VANNO ANNULLATE
26
1
il Mattino
20/06/2015
L'AUTOVELOX E' VECCHIO NIENTE MULTE (A.Galdo)
27
16
Giornale di Sicilia
19/06/2015
"CORRUZIONE TASSA OCCULTA" (E.Piovan)
1
60/61
il Venerdi' (la Repubblica)
19/06/2015
CASA, AUTOMOBILE, CURE E HI-TECH: L'ITALIA PROCEDE A RATE (G.Baldini)
1
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica VII
Rubrica
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Titolo
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20/06/2015
SANTA. MARTA, SUPER CAMPUS CON 640 POSTI PER STUDENTI (V.Corsetti)
28
30
Prezzi e tariffe il Gazzettino
Servizi di pubblica utilità
6
Plus24 (il Sole 24 Ore)
20/06/2015
LE POLIZZE "SALVARATA" RESTANO CARE (F.Pezzatti)
15
Plus24 (il Sole 24 Ore)
20/06/2015
L'AZIONISTA DI ACQUE POTABILI E' RIMASTO A "BOCCA ASCIUTTA" - 32 LETTERA
Rubrica
Sanità e politiche sanitarie
35
il Mattino
20/06/2015
MONALDI AD ALTA TENSIONE "IN TILT PER TAGLI E CLIENTELE"
33
6
L'Unione Sarda
20/06/2015
L'ISOLA ALLERGICA AGLI ESAMI TUTTI A SCUOLA DI PREVENZIONE
35
23
L'Unione Sarda
20/06/2015
"MA CHE ERRORE CHIUDERE QUEL LABORATORIO"
36
23
L'Unione Sarda
20/06/2015
ALTRI INCARICHI ANNULLATI: LA UIL RINNEGA L'ACCORDO
37
23
L'Unione Sarda
20/06/2015
CONTINUA LA CACCIA AGLI EVASORI
38
23
L'Unione Sarda
20/06/2015
MICROCITEMICO E BUSINCO, ACCORPAMENTO COL BROTZU
39
45
L'Unione Sarda
20/06/2015
RINITE ALLERGICA I NEMICI SONO POLVERE E POLLINI (L.Salis)
40
Rubrica
Riforme istituzionali
16
il Sole 24 Ore
20/06/2015
"NUOVO SENATO, OK ENTRO AGOSTO" (E.Patta)
42
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la Repubblica
20/06/2015
TONFO DEL PD, ORA E' AL 32% FIDUCIA IN RENZI MAI COSI' GIU' GRILLO RIMONTA E VOLA AL 26% (I.Diamanti)
43
1
Libero Quotidiano
20/06/2015
Int. a G.Quagliariello: "ALLEANZA CON IL CAV? DOBBIAMO TENTARE O CI BECCHIAMO GRILLO" (G.Perna)
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20 2015
Bugiardino digitale, Aceti (Tdm): importante che accompagni sempre il farmaco
i nostri Blog
TAGS: CONFEZIONAMENTO DI FARMACI, FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Farmindustria e Farmadati hanno suggerito di escludere le opzioni wi-fi e bluetooth dalle modalità di trasmissione digitale del bugiardino, a causa della complessità tecnica e dei possibili rischi informatici. Si lavorerà quindi su soluzioni che consentiranno di spedire al paziente il foglietto via mail oppure via smartphone, attraverso un'App che ne permetterebbe la visualizzazione sul display del telefonino. Il tema è diventato di particolare attualità da quando l'Aifa ha chiarito che, quando ci sono delle modifiche al bugiardino e il farmacista deve consegnare al paziente la versione aggiornata, è ammesso l'utilizzo di formati digitali oltre al tradizionale foglietto cartaceo. «Ben vengano le alternative alla carta e tutto ciò che può ridurre lo spreco ARTICOLI CORRELATI e l'impatto ambientale, - ha dichiarato di Tonino Aceti, coordinatore 17-04-2015 | Bollini nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva - ma è farmaci, Istituto molto importante che il bugiardino accompagni il farmaco e non soltanto poligrafico: ritardi riassorbiti entro metà la persona. Infatti, se ho un farmaco in casa senza l'aggiornamento maggio cartaceo potrei non avere più a disposizione quello che farmacista mi aveva fornito per via telematica magari qualche mese prima». 10-04-2015 | Bollini Le nuove modalità devono dunque integrarsi con quelle tradizionali e farmaci, da Mandelli Aceti ricorda i molti anziani affette da patologie croniche e che spesso interrogazione a ministro Salute e Mef non hanno molta dimestichezza con le nuove tecnologie: «è poi importante che gli aggiornamenti, anche quelli cartacei, siano evidenziati e ben 08-04-2015 | Farmaci leggibili da parte dei pazienti». senza il bollino bloccati: Si tratta dunque di progettare le nuove applicazioni in modo intelligente a rischio la fornitura sul territorio tenendo anche conto dei rischi di intrusione nei sistemi informatici delle farmacie, stigmatizzati da Farmindustria, ma anche della necessità, ricordata da Aceti, di porre attenzione alla privacy dei pazienti stessi. «In generale - conclude l'esponente di Cittadinanzattiva - è arrivato il momento di fare un ragionamento serio riguardo alle App, che si stanno diffondendo sempre più: occorre definirne requisiti, standard e modalità di certificazione e questo deve essere fatto in una cornice istituzionale attraverso una discussione con tutti gli stakeholder, associazioni comprese».
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Dieci righe: il contratto di affitto del ramo d'azienda Solsonica
Digitaly Rieti in CNA, un successo
13/06/2015 9.56.29 Superenalotto: centrati due '5+' nel Lazio
08/06/2015 7.33.47 Giugno Antoniano: domani la presentazione
Aree verdi, Asl: «Infondate le notizie diffuse da Cittadinanzattiva»
Premia l'impegno della CNA di Rieti per agevolare la digitalizzazione delle PMI 18/06/2015 18:18
Acqua, Ato3: Provincia e Regione continuano a disapplicare la legge
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Il Ministero sceglie l'ennesimo tema celebrativo 17/06/2015 14:54
dalla Redazione venerdì 19 giugno 2015 - 19:40
«Nelle notizie diffuse da Cittadinanzattiva va rilevata la infondatezza, l’imprecisione e la scarsa conoscenza della Delibera in questione e dell’iter procedurale adottato per la stipula del contratto». È quanto precisa Laura Figorilli, direttore della Ausl di Rieti, in merito alla nota inviata da Cittadinanzattiva Rieti, relativa all’appalto ‘manutenzione delle aree verdi’. «In relazione all’appalto per il quale la Asl di Rieti non avrebbe tenuto conto della spending review, si segnala che, con deliberazione n.122 del 11 febbraio 2014 (delibera peraltro adottata dalla precedente Direzione Aziendale), è stato affidato il suddetto appalto per un importo, relativo a due annualità di 1.384.212 euro complessivi, con un ribasso del 6,06% sull’importo a base d’asta. In fase di stipula del contratto, l’attuale Direzione Aziendale ha proceduto a richiedere all’aggiudicataria, un Piano di rimodulazione dei servizi, allegato alla Delibera 378/2015. Ciò - conclude Figorilli - ha consentito di realizzare un risparmio complessivo del 14% portando l’importo biennale a 1.192.679,56 euro, pur in presenza di un'estensione dell'area contemplata dall’appalto, rispetto al 2012. Infine, per quanto riguarda la proposta di Cittadinanzattiva, la Direzione si rende disponibile a valutare la proposta una volta scaduto l'attuale contratto».
073908
Maturità, Gioventù Nazionale: nel Centenario Grande Guerra tema sulla Liberazione
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Si prosegue a contrattare con Acea 17/06/2015 16:57
Importo diminuito del 14% nonostante i Mq coperti dall’appalto siano aumentati
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19 Giugno 2015
Conclusa la tappa di Genova del tour itinerante del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva
in
Politiche sanitarie
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Ufficio stampa e comunicazione di Cittadinanzattiva, e se no di chi? Scriviamo, parliamo, twittiamo e ci divertiamo. Se esageriamo, ditecelo!
Condividi Potrebbe interessarti Il 20 e 21 giugno ad Acqui Te… Si terrà domani 20 e domenica 21 giugno ad Acqui Terme la tappa del tour nazionale “Sono malato...
La mia salute è un bene di tu… Il 20 giugno dalle ore 9.00 alle ore 19.00 in Piazza Italia, i volontari di Cittadinanzattiva...
Il SSN è un bene di tutti, dife…
S
anità ligure in cura dimagrante, a rischio i diritti dei cittadini.Conclusa la tappa di Genova del tour itinerante del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva "Sono malato anch'io. La mia salute è un bene di tutti. “Il servizio sanitario ligure ha subito una cura dimagrante con effetti deleteri sui diritti dei cittadini: liste di attesa troppo lunghe e ticket insostenibili spingono di fatto le persone a rivolgersi al privato, con costi ormai insostenibili per le loro tasche”, nelle parole di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, la “diagnosi” del servizio sanitario in Liguria emerso dai due giorni della tappa genovese del tour Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti, tenutasi il 17 e 18 giugno.
“Dobbiamo anche continuare ad essere un problema, un pungolo che rompe gli equilibri. Dobbiamo...
Audit Civico sui Presidi terri… Presentati il 16 giugno a Palermo, alla presenza dell’Assessore alla salute Lucia Borsellino, i...
La mia salute è un bene di tu… Nelle giornate del 17 e 18 giugno prosegue la campagna di Cittadinanzattiva/Tdm “La mia Salute è...
“Una signora, rivoltasi al nostro punto informativo allestito in piazza a Genova, ci ha raccontato che per avere una diagnosi di tumore al colon retto ha dovuto spendere di tasca propria 900 euro. I cittadini liguri hanno subito l’effetto dei tagli”. Per citare alcune cifre, tra il 2000 e il 2013 i posti letto in Liguria hanno subito un taglio del 30%; la spesa per il personale sanitario è diminuita del 2,9% nel 2012. E l’assistenza territoriale, dal canto suo, non è stata rafforzata: ad esempio la percentuale di anziani tratti in ADi (assistenza domiciliare integrata) è calata dal 3,76% del 2011 al 3,5% del 2012 (rispetto all'indicazione nazionale fissata nel 4%). Sono aumentati i costi a carico dei cittadini: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia i cittadini liguri hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro. Inoltre, sul fronte della prevenzione, insieme a Sicilia, Calabria ed Abruzzo, la Liguria è fanalino di coda sui livelli di adesione dei cittadini agli screening per cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. E se è vero che tra 2000 e 2011 è diminuito del 13,2% l’accesso al pronto soccorso e del 6,6% i ricoveri conseguenti ad esso, resta una situazione di emergenza: barelle ferme, giorni di attesa per avere un ricovero, rischio infettivo e violazione della privacy a causa del sovraffollamento nei pronto soccorso. Le buone pratiche messe in campo, dal canto loro, sono a macchia di leopardo e poco conosciute dai cittadini.
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“Chiediamo alla Regione di avviare un percorso partecipato di riorganizzazione dei servizi - a livello territoriale, ospedaliero e della emergenza-urgenza - che sia svolta in maniera sinergica e contemporanea e con una copertura uniforme sul territorio per ridefinire l’offerta a partire dal nuovo regolamento degli standard ospedalieri”, afferma Rita Hervatin, coordinatore regionale del Tribunale per i diritti del malato. “La priorità è sicuramente lavorare sui tempi di attesa e vietare il blocco delle liste, perché i cittadini abbiano accesso ai servizi in tempi certi e senza oneri aggiuntivi se sono costretti a rivolgersi al canale intramurario. Inoltre, è fondamentale lavorare per l’empowerment dei cittadini, non solo promuovendo l’educazione sanitaria e i corretti stili di vita, ma cominciando ad informarli su tutti i servizi loro offerti” Con la campagna itinerante “Sono malato anch’io – La mia salute è un bene di tutti”, il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, in occasione del trentacinquennale dalla sua fondazione, attraverserà tutto il nostro Paese, facendo tappa in 23 diverse città, a partire dal 18 aprile 2015 e fino alla fine del mese di ottobre. La stessa è realizzata con il sostegno non condizionato di ABBVIE, e avrà come
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partner il portale di crowdfunding “EPPELA”. La campagna sarà rappresentata nelle principali piazze per due giorni da una “mostra fotografica” sui diritti dei cittadini, ispirata ai 14 diritti contenuti nella Carta Europea dei Diritti del Malato promossa da Cittadinanzattiva nel 2002, e un grande gazebo personalizzato. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.sonomalatoanchio.org. 0 Commenti Consiglia
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Alessandro — A Firenze, Maria Elena BOSCHI venne
mauro ciccarelli — un'altra cosa insopportabile è la
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Avv Giovanni Portoghese — Mi sembra corretto
Cittadinanzattiva Onlus — Buongiorno, la preghiamo
quanto venga riferito sull'argomento e aggiungerei brevemente che il tradporto pubblico e' diretto ad …
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I malati cronici in Italia sono più di 14 milioni, cioè poco meno di un italiano su quattro, circa il 24% degli assistiti dal Servizio sanitario nazionale. Ma secondo i dati Istat 2014,
18 Giugno 2015
solo tre pazienti su dieci possono usufruire di programmi di supporto integrato. E il XIII Rapporto sulle cronicità di Cittadinanzattiva segnala che circa il 30 delle famiglie italiane ha difficoltà anche per l'accesso ai farmaci. Insomma, c'è un'amplissimo spazio di bisogni sanitari e sociali non soddisfatti che chiedono soluzioni efficaci quanto innovative. A confermarlo c'è anche un'indagine di Gfk–Eurisko, presentata nella sede romana della Luiss mercoledì 17 giugno in un convegno sul tema “Il paziente al centro: Soluzioni innovative di Integrated Health Care per il miglioramento della qualità delle cure e la continuità assistenziale dei centri clinici”, promosso da Domedica. Quattro le malattie croniche su cui si è concentrato l'incontro: artrite reumatoide, sclerosi multipla, fibrosi cistica e ipertensione polmonare che in Italia colpiscono complessivamente circa 500 mila persone, con numeri molto diversi tra loro, ma accomunate dalla necessità di cure che, se erogate attraverso programmi di home care possono migliorare la qualità di vita, l’adesione alla terapia e, last but not least, ridurre i costi per il Servizio sanitario nazionale.
C’è un miracolo solidale nella Calabria del disastro sanitario
16 Giugno 2015
Malattie del sangue, terapie più efficaci con l'ematologia di precisione
18 Giugno 2015
«È necessario un cambiamento di paradigma che, per fortuna, anche se lentamente, si sta realizzando nel nostro Paese» sottolinea il presidente di Federsanità Anci, Angelo Lino Del Favero. «Occorre integrare prestazioni socio-sanitarie e sociali con le classiche prestazioni sanitarie, avere valutazioni che si basino anche sul grado di percezione del servizio da parte del “paziente–cliente” - aggiunge - con un modello che possa trasferire all’esterno una serie di prestazioni, come per esempio sta avvenendo con le recenti riforme sanitarie in Toscana o in Lombardia che riflettono questo passaggio».
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Per le aziende «si tratta di un nuovo modello di business, destinato a estendersi nei prossimi anni, volto a sviluppare servizi e strumenti che possano favorire l’accesso ai farmaci e la gestione ottimale della terapia da parte del paziente. Con ricadute importanti e positive su tutti gli attori coinvolti» prevede Isabella Cecchini, responsabile del Dipartimento Salute di Gfk–Eurisko. D'altronde, dall'indagine condatta su 2 mila tra pazienti, medici e aziende farmaceutiche. «Oltre sette specialisti su dieci – spiega - sono propensi ad attivare strumenti per favorire la comunicazione con il paziente e migliorare la gestione della terapia; più aperti diabetologi, pneumologi e reumatologi, tradizionalmente orientati a una stretta relazione di counseling con il paziente. Oltre il 50% dei pazienti si dichiara inoltre pronto a entrare attivamente in uno di questi programmi». «I tempi appaiono maturi per dare un forte impulso ai programmi di supporto a domicilio dei pazienti: si passa dal “curare” al “prendersi cura”» conclude Maurizio Pèrcopo, amministratore delegato di Domedica.
Appendicite. In un caso su due l’operazione non serve, bastano gli antibiotici
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Centri di accoglienza straordinaria, tenuti da strutture eterogenee (dai Comuni al terzo settore ai privati) si sa ben poco. Per questo Cittadinanzattiva, LasciateCIEntrare e Libera hanno chiesto un’operazione di trasparenza e hanno notificato un’istanza di accesso civico al Ministero dell’Interno, per chiedere trasparenza sul sistema di accoglienza di immigrati e richiedenti asilo, a cominciare dalla gestione
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dei Centri di Accoglienza straordinaria. A maggio di quest’anno nei Centri di accoglienza straordinaria sarebbero ospitate 42 mila persone sulla base di convenzioni che sono state prorogate, ma non c’è nemmeno un elenco pubblico di queste strutture, della loro ubicazione e di chi le gestisce: questa la denuncia delle tre sigle, che fra l’altro sottolineano
la mancanza di trasparenza sugli affidamenti, sui finanziamenti, sul rispetto degli standard di erogazione dei servizi previsti da convenzioni e capitolati d’appalto. Tutto questo non può che produrre opacità, terreno fertile per speculazioni, mancanza del rispetto degli standard di qualità richiesti e in ultimo violazione dei diritti. Dicono le tre associazioni: “In Italia l’accoglienza dei migranti, richiedenti asilo e profughi è sempre stata gestita secondo le logiche dell’emergenza, dei piani straordinari, delle soluzioni tampone e degli interventi provvisori. L’assenza di una programmazione e di una politica governativa organica sull’accoglienza ha generato un sistema ibrido, che vede coinvolti attori diversi- dagli enti pubblici al privato sociale all’imprenditoria privata-in una stratificazione di interventi eterogenei e privi di una regia coordinata, soprattutto in assenza di una logica e di una strategia a livello “nazionale”. La scelta della gestione emergenziale consente spesso di scavalcare regole e procedure ordinarie nell’affidamento dei servizi, rende totalmente opaca la assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici, abbassa il livello dei controlli pubblici sulla realizzazione degli interventi rivolti ai migranti, produce sacche di speculazione privata e terreno fertile per infiltrazioni criminali. Senza considerare l’effettiva qualità dei servizi erogati ai migranti stessi, quando e dove erogati. Una scelta che si traduce nella mera ricerca di sistemazioni provvisorie per chi arriva, trasformando di fatto l’accoglienza dei richiedenti asilo in un enorme business”. In questo contesto, al sistema dei centri governativi di accoglienza e della rete comunale (i Cara e lo Sprar) si è dunque sovrapposto, denunciano le tre associazioni, “un sistema “informale” di centri temporanei, CAS, fatto di strutture eterogenee dislocate su tutto il territorio nazionale, affidate in gestione ai soggetti più diversi: Comuni, realtà del terzo settore, imprenditori privati. In questo quadro così variegato, al di là di singole esperienze virtuose, ci risulta che molte di queste strutture sono del tutto inidonee all’accoglienza. Addirittura emergono diversi casi di centri fatiscenti, carenti di condizioni igieniche e di sicurezza minimamente adeguate sia per gli ospiti che per i lavoratori ed i volontari che vi operano. Così come il rispetto degli “standard sanitari”, fondamentale per i migranti per gli operatori impegnati nei centri, nonché per la cittadinanza, risulta del tutto insufficiente, spesso del tutto carente”.
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L’accoglienza va fatta in modo stabile, trasparente e rispettosa dei diritti delle persone. Per questo Cittadinanzattiva, LasciateCIEntrare e Libera chiedono di conoscere elenco, enti gestori, gare e convenzioni dei centri di accoglienza CAS. “Siamo convinti che l’accoglienza dei profughi sia un compito irrinunciabile di questo Paese, ma che si possa e si debba promuovere un sistema stabile ed ordinario di accoglienza, con una gestione trasparente di risorse economiche ed umane, che garantisca condizioni di vita dignitose, servizi di qualità e che sia soprattutto finalizzato a rimettere al centro la protezione dei diritti di chi 073908
vi è ospitato – dichiarano in una nota congiunta – Siamo altrettanto convinti che sul sistema dell’accoglienza dei migranti, a cominciare dai centri straordinari, occorra anzitutto una grande operazione di trasparenza,
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quale condizione di partenza per la promozione di un controllo civico sulla gestione di strutture e servizi. Per queste ragioni abbiamo notificato al Ministero dell’Interno un’istanza di accesso civico, ai sensi del D.lgs 33/13 sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione, chiedendo la pubblicazione dell’elenco dei CAS presenti sul territorio nazionale, degli enti gestori, di informazioni inerenti gare, convenzioni, rendicontazioni, esiti delle attività di monitoraggio sui servizi erogati. Proseguiremo rivolgendo istanze di accesso civico a tutte le Prefetture italiane”.
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Sanità ligure in cura dimagrante, TdM-Cittadinanzattiva: diritti a rischio Cittadinanzattiva denuncia la “cura dimagrante” subita dal servizio sanitario ligure “con effetti
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deleteri sui diritti dei cittadini”: “Liste di attesa troppo lunghe e ticket insostenibili spingono di fatto le persone a rivolgersi al privato, con costi ormai insostenibili per le loro tasche” afferma Tonino Aceti,
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coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, facendo riferimento alla “diagnosi” del servizio sanitario in Liguria emerso dai due giorni della tappa genovese del tour “Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti”, tenutasi il 17 e 18 giugno. “Una signora, rivoltasi al nostro punto informativo allestito in piazza a Genova, ci ha raccontato che per
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avere una diagnosi di tumore al colon retto ha dovuto spendere di tasca propria 900 euro. I cittadini liguri hanno subito l’effetto dei tagli”. Per citare alcune cifre, tra il 2000 e il 2013 i posti letto in Liguria hanno subito un taglio del 30%; la spesa per il personale sanitario è diminuita del 2,9% nel 2012. E l’assistenza territoriale, dal canto suo, non è
stata rafforzata: la percentuale di anziani tratti in ADi (assistenza domiciliare integrata) è calata dal 3,76% del 2011 al 3,5% del 2012 (rispetto all’indicazione nazionale fissata nel 4%). Sono aumentati i costi a carico dei cittadini: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia i cittadini liguri hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro. Sul fronte della prevenzione, insieme a Sicilia, Calabria ed Abruzzo, la Liguria è fanalino di coda sui livelli di adesione dei cittadini agli screening per cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. E se è vero che tra 2000 e 2011 è diminuito del 13,2% l’accesso al pronto soccorso e del 6,6% i ricoveri conseguenti ad esso, resta una situazione di emergenza: barelle ferme, giorni di attesa per avere un ricovero, rischio infettivo e violazione della privacy a causa del sovraffollamento nei pronto soccorso. Le buone pratiche messe in campo, dal canto loro, sono a macchia di leopardo e poco conosciute dai cittadini. “Chiediamo alla Regione di avviare un percorso partecipato di riorganizzazione dei servizi – a livello territoriale, ospedaliero e della emergenza-urgenza – che sia svolta in maniera sinergica e contemporanea e con una copertura uniforme sul territorio per ridefinire l’offerta a partire dal nuovo regolamento degli standard ospedalieri – afferma Rita Hervatin, coordinatore regionale del Tribunale per i diritti del malato – La priorità è sicuramente lavorare sui tempi di attesa e vietare il blocco delle liste, perché i cittadini abbiano accesso ai servizi in tempi certi e senza oneri aggiuntivi se sono costretti a rivolgersi al canale intramurario. Inoltre, è fondamentale lavorare per l’empowerment dei cittadini, non solo promuovendo
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l’educazione sanitaria e i corretti stili di vita, ma cominciando ad informarli su tutti i servizi loro offerti”.
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Con la campagna itinerante “Sono malato anch’io – La mia salute è un bene di tutti”, il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, in occasione del trentacinquennale dalla sua fondazione,
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attraverserà tutto il nostro Paese, facendo tappa in 23 diverse città, a partire dal 18 aprile 2015 e fino alla fine del mese di ottobre. La stessa è realizzata con il sostegno non condizionato di ABBVIE, e avrà come partner il portale di crowdfunding “EPPELA”. La campagna sarà rappresentata nelle principali piazze per due giorni da
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una “mostra fotografica” sui diritti dei cittadini, ispirata ai 14 diritti contenuti nella Carta Europea dei Diritti del Malato promossa da Cittadinanzattiva nel 2002, e un grande gazebo personalizzato. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.sonomalatoanchio.org.
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Liguria. Cittadinanzattiva: “Cura dimagrante per la sanità. Dal 2000 tagliato il 13% dei posti letto”
Il dato è stato rilevato durante la tappa genovese del tour ‘Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti’. Aumentati i costi a carico dei cittadini liguri: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia gli utenti hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro. 19 GIU - “Il servizio sanitario ligure ha subito una cura dimagrante con effetti
deleteri sui diritti dei cittadini: liste di attesa troppo lunghe e ticket insostenibili spingono di fatto le persone a rivolgersi al privato, con costi ormai insostenibili per le loro tasche”, nelle parole di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, la “diagnosi” del servizio sanitario in Liguria emerso dai due giorni della tappa genovese del tour ‘Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti’, tenutasi il 17 e 18 giugno. “Una signora, rivoltasi al nostro punto informativo allestito in piazza a Genova, ci ha raccontato che per avere una diagnosi di tumore al colon retto ha dovuto spendere di tasca propria 900 euro. I cittadini liguri hanno subito l’effetto dei tagli”. Cittadinanzattiva segnala che tra il 2000 e il 2013 i posti letto in Liguria hanno subito un taglio del 30%; la spesa per il personale sanitario è diminuita del 2,9% nel 2012. E l’assistenza territoriale, dal canto suo, non è stata rafforzata: ad esempio la percentuale di anziani tratti in ADi (assistenza domiciliare integrata) è calata dal 3,76% del 2011 al 3,5% del 2012 (rispetto all'indicazione nazionale fissata nel 4%). Sono aumentati i costi a carico dei cittadini: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia i cittadini liguri hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro. Emerge inoltre che, sul fronte della prevenzione, insieme a Sicilia, Calabria ed Abruzzo, la Liguria è fanalino di coda sui livelli di adesione dei cittadini agli screening per cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. E se è vero che tra 2000 e 2011 è diminuito del 13,2% l’accesso al pronto soccorso e del 6,6% i ricoveri conseguenti ad esso, resta una situazione di emergenza: barelle ferme, giorni di attesa per avere un ricovero, rischio infettivo e violazione della privacy a causa del sovraffollamento nei pronto soccorso. Le buone pratiche messe in campo, dal canto loro, sono a macchia di leopardo e poco conosciute dai cittadini. “Chiediamo alla Regione di avviare un percorso partecipato di riorganizzazione dei servizi - a livello territoriale, ospedaliero e della emergenza-urgenza - che sia svolta in maniera sinergica e contemporanea e con una copertura uniforme sul territorio per ridefinire l’offerta a partire dal nuovo regolamento degli standard ospedalieri”, afferma Rita Hervatin, coordinatore regionale del Tribunale per i diritti del malato. “La priorità è sicuramente lavorare sui tempi di attesa e vietare il blocco delle liste, perché i cittadini abbiano accesso ai servizi in tempi certi e senza oneri aggiuntivi se sono costretti a rivolgersi al canale intramurario. Inoltre, è fondamentale lavorare per l’empowerment dei cittadini, non solo promuovendo l’educazione sanitaria e i corretti stili di vita, ma cominciando ad informarli su tutti i servizi loro offerti”. 19 giugno 2015
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Dore :: Toscana. In calo le donazioni di sangue. Nei primi 5 mesi dell'anno -3,5% rispetto al 2014 :: Marche. Smi: “Nell'Area Vasta di Ascoli Piceno in atto utilizzo improprio del 118 nei Pronto soccorso” :: Toscana. Ecco la nuova Giunta. Rossi rende noti sette nomi su otto. Saccardi alla Sanità :: Friuli VG. Nominati direttori sanitario e amministrativo del Burlo
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Liguria. Cittadinanzattiva: “Cura dimagrante per la sanità. Dal 2000 tagliato il 13% dei posti letto” Il dato è stato rilevato durante la tappa genovese del tour ‘Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti’. Aumentati i costi a carico dei cittadini liguri: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia gli utenti hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro. 19 GIU - “Il servizio sanitario ligure ha subito una cura dimagrante con effetti
deleteri sui diritti dei cittadini: liste di attesa troppo lunghe e ticket insostenibili spingono di fatto le persone a rivolgersi al privato, con costi ormai insostenibili per le loro tasche”, nelle parole di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, la “diagnosi” del servizio sanitario in Liguria emerso dai due giorni della tappa genovese del tour ‘Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti’, tenutasi il 17 e 18 giugno. “Una signora, rivoltasi al nostro punto informativo allestito in piazza a Genova, ci ha raccontato che per avere una diagnosi di tumore al colon retto ha dovuto spendere di tasca propria 900 euro. I cittadini liguri hanno subito l’effetto dei tagli”. Cittadinanzattiva segnala che tra il 2000 e il 2013 i posti letto in Liguria hanno subito un taglio del 30%; la spesa per il personale sanitario è diminuita del 2,9% nel 2012. E l’assistenza territoriale, dal canto suo, non è stata rafforzata: ad esempio la percentuale di anziani tratti in ADi (assistenza domiciliare integrata) è calata dal 3,76% del 2011 al 3,5% del 2012 (rispetto all'indicazione nazionale fissata nel 4%). Sono aumentati i costi a carico dei cittadini: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia i cittadini liguri hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro.
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Emerge inoltre che, sul fronte della prevenzione, insieme a Sicilia, Calabria ed Abruzzo, la Liguria è fanalino di coda sui livelli di adesione dei cittadini agli screening per cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. E se è vero che tra 2000 e 2011 è diminuito del 13,2% l’accesso al pronto soccorso e del 6,6% i ricoveri conseguenti ad esso, resta una situazione di emergenza: barelle ferme, giorni di attesa per avere un ricovero, rischio infettivo e violazione della privacy a causa del sovraffollamento nei pronto soccorso. Le buone pratiche messe in campo, dal canto loro, sono a macchia di leopardo e poco conosciute dai cittadini.
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Giovanni Moro a Termoli denuncia:«Non Profit non esiste. E' business» Termoli - Cronaca Termoli Video intervista e galleria fotografica
TERMOLI - «Il Non profit non esiste. Dietro questa parola si nasconde di tutto: dai ristoranti alle palestre, dalle cliniche alle polisportive con tutto ciò che ne consegue in termini di dubbia utilità sociale, possibili arricchimenti personali, rapporti di lavoro insani, concorrenza sleale e molto altro». Lo ha denunciato oggi pomeriggio a Termoli, lo scrittore e docente universitario, Giovanni Moro, autore del libro "Contro il Non Profit" che apre uno spaccato sull'attuale realtà legata all'associazionismo, al volontariato "popolato" di una miriade di organismi che con il reale interesse pubblico ha poco a che fare. "In effetti il titolo del libro riflette questo - continua Moro -:contro il non profit, ovvero come una teoria riduttiva produce informazioni confuse, inganna l'opinione pubblica e favorisce comportamenti discutibili a danno di quelli da premiare". C'è a sinistra Giovanni Moro (galleria fotografica)
un po tutto in questo titolo con sottotitolo.
Quello che ho voluto fare, non è un saggio di tipo accademico, ma un libro che sostiene una tesi, non un libro di denuncia ma è una riflessione, non è un inchiesta perché non c'è nessuna scoperta, tutto il materiale che è stato usato è pubblico, non c'è nessun segreto che viene svelato, chiunque usando lo stesso materiale potrebbe arrivare alle stesse conclusioni". Moro nel corso della conferenza, organizzata da Cittadinanzattiva Molise, ha messo all'indice il mondo del "non profit" che a suo dire: "non esiste. E' una etichetta per mettere assieme delle cose diverse tra loro tra cui anche le slot-machine negli oratori, il tennis club Roma dei Parioli di Roma con i campi da golf di un'altra città. E' un business selvaggio ed i controlli non risolvono il problema". mySocial (condivi l'articolo sul tuo social preferito) Aggiungi commento
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denuncia:«Non Profit non esiste. E'
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TERMOLI - Il trabucco di Termoli tra le
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bellezze d'Italia all'Expo di Milano sta
fotograficaTERMOLI - «Il Non profit non
comprendere, come molte persone amino
(tra cui due straniere), circa 150 piccoli
conquistando ...
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deleteri sui diritti dei cittadini: liste di attesa troppo lunghe e ticket insostenibili spingono di fatto le persone a rivolgersi al privato, con costi ormai insostenibili per le loro tasche”, nelle parole di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, la “diagnosi” del servizio sanitario in Liguria emerso dai due giorni della tappa genovese del tour ‘Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti’, tenutasi il 17 e 18 giugno. “Una signora, rivoltasi al nostro punto informativo allestito in piazza a Genova, ci ha raccontato che per avere una diagnosi di tumore al colon retto ha dovuto spendere di tasca propria 900 euro. I cittadini liguri hanno subito l’effetto dei tagli”. Cittadinanzattiva segnala che tra il 2000 e il 2013 i posti letto in Liguria hanno subito un taglio del 30%; la spesa per il personale sanitario è diminuita del 2,9% nel 2012. E l’assistenza territoriale, dal canto suo, non è stata rafforzata: ad esempio la percentuale di anziani tratti in ADi (assistenza domiciliare integrata) è calata dal 3,76% del 2011 al 3,5% del 2012 (rispetto all'indicazione nazionale fissata nel 4%). Sono aumentati i costi a carico dei cittadini: per i ticket la spesa privata è passata dai 36 milioni del 2008 ai 46 milioni del 2012, con un incremento del 13,4% fra 2011 e 2012; analogamente, per l’intramoenia i cittadini liguri hanno sborsato, nel 2012, 40 milioni di euro.
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Emerge inoltre che, sul fronte della prevenzione, insieme a Sicilia, Calabria ed Abruzzo, la Liguria è fanalino di coda sui livelli di adesione dei cittadini agli screening per cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. E se è vero che tra 2000 e 2011 è diminuito del 13,2% l’accesso al pronto soccorso e del 6,6% i ricoveri conseguenti ad esso, resta una situazione di emergenza: barelle ferme, giorni di attesa per avere un ricovero, rischio infettivo e violazione della privacy a causa del sovraffollamento nei pronto soccorso. Le buone pratiche messe in campo, dal canto loro, sono a macchia di leopardo e poco conosciute dai cittadini.
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I malati cronici in Italia sono più di 14 milioni, cioè poco meno di un italiano su quattro, circa il 24% degli assistiti dal Servizio sanitario nazionale. Ma secondo i dati Istat 2014, solo tre pazienti su dieci possono usufruire di programmi di supporto integrato. E il XIII Rapporto sulle cronicità di Cittadinanzattiva segnala che circa il 30 delle famiglie italiane ha difficoltà anche per l'accesso ai farmaci.
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