CIR Bilancio 2008

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Per stimare correttamente il valore d’uso di una Cash Generating Unit, è stato necessario valutare l’entità dei flussi di cassa attesi dall’unità, le attese riguardanti le possibili variazioni in ordine all’ammontare e ai tempi di manifestazione dei flussi, il tasso di attualizzazione da impiegare ed altri eventuali fattori di rischiosità riconducibili alla specifica unità. Nella determinazione del tasso di attualizzazione da utilizzare si è proceduto alla stima del costo medio ponderato del capitale investito (WACC) al netto dell’inflazione, al lordo delle imposte a livello di settore, indipendentemente dalla struttura finanziaria della singola società/sottogruppo. Il fair value less costs to sell di un’attività o di un gruppo di attività (ad esempio una Cash Generating Unit) trova la migliore espressione nel prezzo “fatto” in un accordo vincolante di vendita tra controparti indipendenti, al netto dei costi diretti di dismissione del bene. Nei casi in cui tale evidenza non era disponibile, il fair value al netto dei costi di cessione è stato determinato facendo riferimento, in ordine di importanza, ai seguenti valori di scambio: • il prezzo corrente negoziato in un mercato attivo; il prezzo relativo a precedenti transazioni similari; • il prezzo stimato sulla base di altre informazioni attinte dall’azienda. Gli impairment test effettuati utilizzando il metodo dei flussi di cassa ed altre metodologie di valutazione hanno accertato che non sussistono perdite di valore. Si segnala inoltre che l’impairment test effettuato sulle testate e marchi e le frequenze radiofoniche e televisive, considerati beni a vita utile indefinita, ha accertato che non sussistono perdite di valore da iscrivere in bilancio. Per la stima del valore recuperabile di ciascun bene si è fatto riferimento al maggiore tra il fair value less costs to sell e il valore d’uso. Di seguito si riporta una descrizione delle analisi effettuate. Settore media L’impairment test effettuato alla data di chiusura dell’esercizio 2008 sulle testate, le frequenze radiofoniche e televisive, i marchi e gli avviamenti, considerati beni a vita utile indefinita, ha accertato che non sussistono perdite di valore da iscrivere in bilancio. Si riportano di seguito le principali informazioni utilizzate per la predisposizione dell’impairment test per ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi finanziari il cui valore sia significativo: • per i quotidiani nazionali (La Repubblica) e locali è stato utilizzato il criterio del valore d’uso; • per le frequenze radio ed il marchio Deejay sono stati utilizzati entrambi i criteri previsti; • per le frequenze e gli avviamenti legati a settore televisino è stato utilizzato il criterio del fair value. Sulla determinazione del valore d’uso il value in use è stato stimato applicando il modello Discounted Cash Flow, nella variante unlevered (o asset side), con la formula che comprende l’attualizzazione dei flussi analiticamente attesi nell’orizzonte di durata dei piani previsionali (2009-2013) e la determinazione del terminal value. Il primo anno dei piani previsionali corrisponde all’ultimo budget predisposto con riferimento al 2009. In particolare, l’attuale situazione di incertezza dello scenario di breve e medio periodo che caratterizza il settore dei media ha indotto il management a riconsiderare i tassi di sviluppo attesi dei ricavi e della marginalità che erano incorporati nei piani aziendali elaborati nello scorso esercizio.

Bilancio consolidato

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