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la Repubblica MARTEDÌ 29 GENNAIO 2013

TORINO

Spettacoli LA BOHÈME DI PUCCINI

Alle 20 al Teatro Regio in piazza Castello 215 va in scena «La Bohème» di Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica con l’Orchestra e Coro del Teatro Regio diretti da Renato Palumbo e Claudio Fenoglio, per la regia di Vittorio Borrelli. Info 011/88152412 e www. teatroregio. torino. it

GIORNO&NOTTE

■ XIX

LE RAGIONI DI RAF

BORN TO BE A DJ

NILDE, DONNA NORMALE?

Raf si esibisce in concerto alle 21 al Teatro Colosseo in via Madama Cristina 71 con la tappa torinese del tour di presentazione dell’ultimo album «Le ragioni del cuore», in cui l’artista ripropone alcuni dei suoi più celebri successi vestiti di nuovi arrangiamenti sintetici ed elettronici. Biglietti da 22 a 32 euro; info www. teatrocolosseo. it

Alle 21 in piazzale Fusi, il Jazz Club Torino propone il secondo appuntamento della serie «Born to be a dj, il primo disco non si scorda mai»: in consolle, in compagnia del dj residente Andrea Margiotta, Massimo Faraò, il «più nero dei pianisti italiani». Ingresso libero con prenotazione consigliata; info www. jazzclub. torino. it

Alle 19.30 al Teatro Gobetti in via Rossini 8 va in scena lo spettacolo «Leonilde, storia eccezionale di una donna normale»: un testo dedicato alla vita e al pensiero di Nilde Iotti, donna la cui vita testimonia buona parte della storia italiana contemporanea. Tratto dall’omonimo testo edito da Bompiani, con l’interpretazione

di Michela Cescon e la regia di Roberto Andò. Info www. teatrostabiletorino. it AI WEIWEI NEVER SORRY

Alle 20.30 al Cinema Massimo in via Verdi 18 è in programma la proiezione organizzata da Biografilm del film «Ai Weiwei: never sorry»: documentario sulla vita del celebre artista cinese. Info www.

museocinema. it RIBELLIONE & POESIA

Unica proiezione nella sala tre del cinema Massimo in via Verdi 18 per la rassegna «Ribellione e poesia. Retrospettiva Bernardo Bertolucci», alle 16 con «L’assedio» del 1998. Ingresso 6/4 euro; info 011/8138574 e www. museocinema. it (g.cr.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

IN PALCOSCENICO Umberto Orsini con Luca Micheletti in una scena de “La resistibile ascesa di Arturo Ui”

zoom

Eventi MEMORIE DI VALORE

Si apre alle 9.30 alla Cgil in via Pedrotti 5, l’iniziativa «Auschwitz, il valore della memoria. Giovani e anziani: un treno per non dimenticare. Storie, vissuti, emozioni, riflessioni». Info www. cgiltorino. it

L’intervista L’attore al Carignano nella celebre commedia che rievoca l’ascesa del “gangster” Hitler

SALOMON E BAJEVIC

Alle 18 alla libreria Claudiana in via San Pio V 15, incontro con Cristina Giudice su «Da Charlotte Salomon a Maja Bajevic: un dialogo ininterrotto tra artiste e storia».

MAURA SESIA OCIALMENTE utile. Così è il teatro, se fatto bene. Parola di Umberto Orsini, da oggi alle 19.30 e fino al 10 febbraio al Teatro Carignano, protagonista de “La resistibile ascesa di Arturo Ui” di Bertolt Brecht, realizzato dal Emilia Romagna Teatro e Teatro di Roma, con la regia di Claudio Longhi,

S

“È uno spettacolo riuscito: bravi attori suggestiva scenografia e successo di pubblico con tanti esauriti” ospite del cartellone dello Stabile torinese. Signor Orsini, è soddisfatto di questo suo primo Brecht? «Sì, è uno spettacolo felice; per la bravura degli attori, per la scenografia suggestiva ed efficace di Antal Csaba, per la mescolanza di generi: si canta, si balla, si ride in stile kabaret tedesco; per il successo di pubblico: è la seconda stagione ed inanelliamo esauriti». Ci sono particolarità nel suo Arturo Ui? «È un bellissimo personaggio, mi fa piacere farlo anche se il testo non è strepitoso, non è Amleto, è però un bel tipo di teatro politico che parla all’oggi, riecheggiando qualcosa di lontano. Brecht rievoca l’ascesa di Hitler, raccontando però la conquista del potere di un gangster, nella confusione finanziaria del ’29, il quale ha idee precise e chiare sull’importanza della comunicazione».

MARINA PAGLIERI NA testa di Artemide in marmo del III secolo avanti Cristo, un cratere con figure di atleti della fine del V, una brocca ornata da fiere e ancora stele, monete, collane e altri monili. E una serie sorprendente di dipinti con soggetti sacri del maestro Onufri, che in pieno Cinquecento soggiornò a Venezia e vide a Padova la Cappella degli Scrovegni con gli affreschi di Giotto, cui si ispirò per rinnovare la tradizione pittorica delle icone bizantine. Palazzo Madama ospita “Tesori del patrimonio culturale albanese”, un itinerario in 150 opere attraverso il patrimonio storico culturale dell’Albania, dalla Preistoria al XVIII secolo, allestito per ricordare il centenario dell’indipendenza dell’Albania, che ricorreva il 28 novembre scorso. «L’arte può rappresentare un

U

INTRO ESTETICA

Alle 18 al Circolo dei lettori di via Bogino 9, si presenta il libro di Elio Franzini, «Introduzione all’estetica» (Il Mulino) con Carlo Olmo, Roberto Salizzoni e Federico Vercellone. Info www. circololettori. it IL PESO DI UN CIAO

FELICEMENTE

Alle 21 alla libreria Trebisonda in via Sant’Anselmo 22, l’autore Francesco Forlani, con Matteo Negrin, Alessandra Racca e Giacomo Sandron, presenta il suo libro «Il peso del Ciao» (L’arcolaio). Info www. trebisondalibri. com

BRECHT

Orsini: “La lezione politica del mio Arturo Ui” A questo proposito c’è una scena avvincente nel copione, in cui Arturo Ui prende lezioni di dizione e portamento da un attore; come l’avete risolta? «Con un’ottima idea registica: sono io ad insegnare a me stesso a diventare un altro, naturalmente cambiando voce e postura, ma sarebbe stato inverosimile un giovane nei panni di mio insegnante, così ho aggiunto qualche nota sul mestiere dell’attore, mi trucco a vista ed alla fine mi piomba addosso un

monte di cavolfiori, metafora di tutti i trust». Nel 2005 lei recitò un bel “Il Padre” di August Strindberg, la cui regia era di Massimo Castri. Ha voglia di ricordarlo? «Certo, a parte l’ammirazione per tutti gli allestimenti, in particolare di Ibsen e Pirandello, è uno degli ultimi registi da cui mi sono fatto dirigere con grande gioia; se quel padre è stata una bella interpretazione, lo devo a lui. Ci manca molto».

Ormai è raro che lei si faccia guidare, è frequente invece che collabori con registi giovani cui dà fiducia ed offre platee più vaste: quali sono le sue ultime scoperte? «Pietro Babina, che ha firmato la regia di “La leggenda del grande inquisitore”, che porterò in tournée la prossima stagione, e Roberto Valerio, con cui preparerò “Il gioco delle parti”. Mi immagino come un grande anello di congiunzione tra generazioni di teatranti: io travaso la mia memoria di teatro di tradizione nei giovani, ren-

dendoli consapevoli di eventuali riciclaggi, che non sono il male assoluto, ma è necessario riconoscerli». Torino le ricorda qualcosa di rilevante? «Sì, ho partecipato a spettacoli bellissimi con Luca Ronconi e c’è stato anche un breve momento in cui si era parlato di me per la direzione dello Stabile, che andò poi a Gabriele Lavia. Giustamente, io sono allergico ai consigli di amministrazione che superino i 15 minuti...». © RIPRODUZIONE RISERVATA

A Palazzo Madama in mostra fino al 7 aprile centocinquanta “Tesori del patrimonio culturale albanese”

Gioielli dall’altra riva dell’Adriatico ponte ideale per costruire un rapporto e una connessione verso un paese da scoprire, in una zona di prossimità culturale» ha detto l’assessore comunale alla Cultu-

Teste di marmo, collane e le tele del maestro Onufri, che soggiornò a Venezia nel Cinquecento ra Maurizio Braccialarghe all’inaugurazione: al suo fianco l’ambasciatore della Repubblica d’Albania a Roma Llesh Kola, il curatore Apolon Bace e la direttrice di

ARTEMIDE Il simbolo della mostra «Tesori del patrimonio culturale dell’Albania» è la testa di marmo della dea greca, realizzata nel III secolo avanti Cristo

SE IL DOLCE È LIGHT

Palazzo Madama Enrica Pagella. Che ha affermato: «Dai regni illirici alla nostra storia, la mostra rappresenta un modo per rispecchiarsi sull’altra riva dell’Adriatico e rintracciare le componenti europee di alcune delle civiltà formatesi in quelle aree. È un servizio aggiuntivo che il museo deve dare alla crescita di una comunità a noi vicina come quella albanese». Le opere esposte, provenienti tra l’altro dal Museo Storico Nazionale di Tirana, dal Museo Archeologico di Durazzo, dalla Necropoli di Apollonia e da varie chiese, raccontano dunque la millenaria vicenda di sedimentazione e trasformazione della cul-

Alle 18.30 alla Mood Libri & Caffè in via Cesare Battisti 3/e, Laura e Silvia Squizzato presenteranno il loro libro «I nostri dolci light» (Edizioni Gribaudo). COME GLIELO SPIEGO?

Alle 18 alla Feltrinelli in piazza Cln 251 l’autrice Laura Sidoti presenta il libro «Come glielo spiego» (Kowalski) con Marta Bianco. Info 011/5620830. (ga.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

tura di un popolo che affonda le sue radici nell’età preistorica, per poi aprirsi alle influenze greco-ellenistiche, a quelle della Roma imperale, fino ad accogliere nel medioevo i segni della civiltà dei comuni italiani ed entrare nell’orbita dell’impero ottomano. Tra i pezzi più suggestivi, una “Figurina femminile” in terracotta del VI secolo avanti Cristo — l’immagine guida della mostra — una statuetta di donna in argilla avvolta in un panneggio di foggia ellenistica, l’“Epitaffio di Gllavenica”, uno dei sudari superstiti con iscrizione dedicatoria, del 1373, che serviva per le celebrazioni del Venerdì santo. Oltre ai dipinti di Onufri, che raffigurano santi e soggetti sacri, dal Battesimo di Cristo alla Presentazione al Tempio (martedì-sabato 10-18, domenica 10-19, info 011/4433501, www. palazzomadamatorino. it). © RIPRODUZIONE RISERVATA


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