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OMAGGIO A BUFALINO

IL RABDOMANTE ANGELO CUSTODE DELLE PAROLE

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BRUNO QUARANTA

uesti fantasmi. Don Gesualdo Bufalino, a cui il Circolo dei Lettori rende ora omaggio, prima di salire le scale di Palazzo Graneri in via Bogino sosterebbe alla Crocetta, nella casa di Giovanni Arpino, al cospetto del glicine di Ettore Fico. Perché fu l’artefice della «Suora giovane» a sospingerlo fortissimamente verso il Premio Campiello, folgorato da «Diceria dell’untore». Correva il 1981... Gesualdo Bufalino da Comiso e Giovanni

poguerra verso Sud. Entrambi consapevoli, Bufalino e Arpino, con Heidegger, che «ogni salvezza che non provenga da dove ha luogo il pericolo è ancora sventura». A ciascuno il suo male di vivere, il dovere di narrarlo. Una metafisica ferita che per don Gesualdo si incarna nel sanatorio di «Diceria», da cui sortirà, come Primo Levi dal lager, non a caso: «Per questo forse m’era stato concesso l’esonero; per questo io solo m’ero salvato, e nessun altro, dalla falcidia: per rendere testimonianza, se non delazione, d’una retorica e d’una pietà». Nella città di Augusto Monti e degli anni di prova di Arturo Carlo Jemolo, Gesualdo Bufalino (nato nel 1920, scomparso tragicamente nel 1996) si sarebbe riconosciuto sommamente professore, lui, nella quotidiana commedia, insegnante liceale. Nella scuola, nell’istruzione, identificando il supremo antidoto contro l’abisso. «Per sconfiggere la mafia graniticamente sapeva - è necessario un esercito di maestri elementari». Per sconfiggere l’ignoranza fonte di ogni deriva, come gli fa eco in Langa - Beppe Fenoglio. Di romanzo in lirica, in elzeviro (fu l’ultimo araldo di quest’arte, tra forma e sostanza), Gesualdo Bufalino. Onorando «il compito civico e umanitario dello scrittore: farsi copista e insieme legislatore del caos, guardiano della legge e insieme turbatore della quiete, un ladro del fuoco che porti fra gli uomini il segreto della cenere,

Dal 29 al 31 gennaio il Circolo dei Lettori ricorda un grande del Novecento Arpino da Pola-Bra, il gemellaggio di due cortesie, come non sfuggirà a Tomasi di Lampedusa, anch’egli approdato sotto la Mole: «La cortesia piemontese e quella siciliana (le due più puntigliose d’Italia»). Ulteriormente accomunati da un’assonanza, i due hors-catégorie delle nostre Lettere. «L’amaro miele» è la raccolta poetica dello scrittore isolano, sospeso fra luce e lutto; «Il buio e il miele» è, con «Un delitto d’onore», il secondo sentiero che conduce il testimone privilegiato di Torino nel do-

DA NON PERDERE

! Lo scrittore Gesualdo Bufalino era originario di Comiso, dove nacque nel 1920. Morì a Vittoria nel 1996 una confessione degli infelici, una spia sacra, un dio disceso a morire per tutti. Ciò non vuol dire che scrivere è uguale a pregare?» (come saprà, come «sconterà», Franz Kafka). Fabbro, collezionista, restauratore, angelo custode di parole, Gesualdo Bufalino. Nella parola intravedendo una promessa di liberazione, la parola che contraddice, cha sfarina l’inferno, allevata nel suo villaggio, Comiso, un’oasi dove «mafioso» non è il tipo con la lupara o - aggiorniamoci - con il mitra e l’esplosivo, ma un dire galante: «Qui ’’mafioso’’ significa ’’sgargiante, superbo, leggiadro’’ e si dice d’una ragazza». Amò, Gesualdo Bufalino, di un amore estremo, epperò mai cieco, e quindi fertile, la sua Sicilia. Non credendola, infine, come Tomasi di

Lampedusa, come il maestro di Racalmuto o Ragalpetra, Leonardo Sciascia, prediletto confrère, «irredimibile». Confidava nella fantasia siciliana, «nella sua capacità di rapprendere la lezione d’ingenua onestà che ci tramandarono i padri; credo nell’energia salutifera della pietà e del coraggio. Se questa energia sapremo tornare a esprimere, l’isola potrà essere ancora il giardino del mondo». Di giorno in giorno. I giorni del mondo che Gesualdo Bufalino ha attraversato con la sensibilità del rabdomante. Non trascurando una ancorché minima pepita, ogni pepita accogliendo in un «museo d’ombre» per coloro che vogliono «riessere», aspettando, «fantaccini ciechi» quali siamo, «una resurrezione».

CON ANNA BONAIUTO, LUIGI LO CASCIO E ISABELLA RAGONESE

UNA MOSTRA E TRE READING

! Dal 25 numerose iniziative

per la Giornata della Memoria ! Il 27 sfilata di Carnevale ! Il 27 torna il cimento invernale degli Orsi Polari nel Po ! Il 30 Lapo Elkann presenta le regole del suo stile al Mauto

! Luigi Lo Cascio

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! Anna Bonaiuto

lCircolodeiLettoridiviaBogino9organizzatre eventiperricordareunagrandefiguradella letteraturadel900.L’iniziativa,daltitolo«L’amaromiele.OmaggioaGesualdoBufalino»èideata ecuratadaVincenzoPirrotta,incollaborazione conlaFondazioneGesualdoBufalino.Martedì 29,alleore18,«Pensieriaperdere»:NunzioZago, direttorescientificodellaFondazione,eVincenzoPirrottapresentanoitregiornidedicatiallo scrittoresiciliano(ingressoliberofinoaesauri-

! Isabella Ragonese mentoposti);alleore19,30s’inauguralamostraconfotografie, libri,primeedizioniealtropreziosomateriale«GesualdoBufalinoeilviziodellascrittura».Alleore21«Rileggerelastoria», AnnaBonaiutoriproponealcunepaginedi«L’uomoinvaso». Mercoledì30,alleore21,«Ilpoteredeiricordi»:LuigiLoCascio eVincenzoPirrottasonoiprotagonistidelreadingda«Argoil cieco»e«Diceriadell’untore».Giovedì31,alleore21,«Leetà dellavita»:IsabellaRagoneseeVincenzoPirrottaleggono pagineda«Calendegreche».Peritrereadingl’ingressocosta12 eurointero,ridotto10euro.Info011/432.68.27.


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