15 Giorni - Numero 123 - 4 Agosto 2020

GUBBIO quindicinale d’informazione

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MARTEDÌ 4 AGOSTO 2020 ANNO VIII NUMERO 123

VEDREMO VITTOR IA SU SKY C’È UNA GIOVANE EUGUBINA NELLA MINISERIE TV IN OTTO EPISODI DI LUCA GUADAGNINO CHE ANDRÀ IN ONDA A SETTEMBRE NEGLI STATI UNITI E A OTTOBRE IN ITALIA. È LA STORIA DI UN GRUPPO DI ADOLESCENTI IN UN’EX BASE DELL’AERONAUTICA IN VENETO. LEI CONFESSA: “È STATA UN’ESPLOSIONE DI ENERGIA, UN’ESPERIENZA UNICA E UN ONORE AVER PARTECIPATO A QUESTO CAPOLAVORO”

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COPERTINA

VITTORIA SUL SET CON GUADAGNINO UNA VENTITREENNE ORIGINARIA DI SEMONTE È NEL CAST DELLA MINISERIE TV “WE ARE WHO WE ARE” (NOI SIAMO CHI SIAMO) DEL POPOLARE REGISTA GIÀ CANDIDATO ALL’OSCAR E AL GOLDEN GLOBE CON “CHIAMAMI COL TUO NOME”.

IL SUO PERSONAGGIO SOLE ATTESO CON MOLTA CURIOSITÀ. HA CONOSCIUTO MARK ZUCKERBERG ED È AMICA DELLA FIGLIA DI MARTIN SCORSESE Acqua e sapone. Sorridente alla vita che le riserva belle sorprese, come passare dall’ufficio commerciale di un’importante azienda della bassa padovana, dove lavora, al set di un’attesa miniserie televisiva in otto episodi, firmata dal regista siciliano Luca Guadagnino, in onda su Sky a settembre negli Stati Uniti e a ottobre in Italia anche su Now Tv. Vittoria Bottin ha 23 anni e un cognome veneto, vive a Bagnoli di Sopra (tremila anime in provincia di Padova), ma è nata a Gubbio e torna una volta al mese per incontrare familiari e amici. La mamma è Paola Panfili, originaria di Semonte, e il legame con le proprie radici - anche per Vittoria e il fratello venticinquenne Ettore - resta sempre forte. Il destino le ha dato una straordinaria occasione, capitata casualmente già per il fatto che questa produzione tv è stata girata quasi interamente nelle zone attorno a casa sua. Le si è aperta la possibilità di far parte del cast come attrice alla prima esperienza e l’incontro con Guadagnino è stato da folgorazione. Per ora tace, rispettando le consegne della produzione, ma sui social ha commentato che girare questa serie è stata “un’esplosione di energia, un’esperienza unica e indimenticabile, molto divertente, accanto a professionisti simpatici e disponibili. È stato un onore aver partecipato a questo capolavoro”.

PRONTI A STUPIRE Il personaggio interpretato da Vittoria è Sole. Impossibile per il momento saperne di più. Le prime anticipazioni parlano di una storia

ambientata tra un gruppo di adolescenti e le loro famiglie nell’ex base dell’Aeronautica di San Siro nel piccolo centro veneto. Viene definita una serie singolare e profonda, destinata a stupire il pubblico, ammessa alla Quinzaine des Réalisateurs (Quindici giorni dei registi), sezione parallela alla selezione ufficiale del Festival di Cannes che consiste nella programmazione di cortometraggi, lungometraggi e documentari di tutto il mondo. ”Sono onorato che la Quinzaine abbia scelto il mio ultimo lavoro - ha detto Guadagnino -, con l’intenzione di mostrarlo integralmente a Cannes in una proiezione della durata di otto ore. Anche se la pandemia ha reso ciò impossibile, tuttavia considero la selezione un grande traguardo che dà forza al nostro racconto di gioventù, identità, eccentricità”. Una storia di formazione scritta da Guadagnino con i giovani in primo piano nel paesaggio tutto italiano che fa da sfondo alle vicende di un gruppo di americani. Ma le parentele con “Chiamami col tuo nome” finiscono qui, ricordando il film del regista candidato a quattro Oscar, vincendo quello per la migliore sceneggiatura non originale di James Ivory, e al Golden Globe come miglior film drammatico.

Vittoria ha cominciato l’avventura sul set, con tutto il cast, nell’estate dell’anno scorso arrivando sino alla fine del 2019. Fino a quel momento zero esperienze, se non qualche sfilata nel paese dove l’hanno già fatta diventare una beniamina, fino a ritagliarle anche il ruolo di Segue a pag. 4

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Sky-Hbo. Scritta da Guadagnino - che ne è anche showrunner (responsabile delle operazioni quotidiane) - insieme a Paolo Giordano e Francesca Manieri, la serie è incentrata sul personaggio di Frazer (Jack Dylan), quattordicenne timido e introverso arrivato da New York nella base militare veneta con la madre Sarah (Chloë Sevigny) e la sua compagna Maggie (Alice Braga), entrambe in sermadrina all’inaugurazione della locale piscina che peraltro è stata vizio nell’esercito statunitense. Nella base conosce Caitlin (Jordan utilizzata nella serie. Così, si è messa in gioco gestenKristine Seamón), che ci vive da anni con la famiglia, do tutte le situazioni e portando con sé il segreto per ossia il padre Richard (Kid Cudi), la madre Jenny (Faith Alabi) e il fratello maggiore Danny (Spence Moore lunghi mesi, fino a rivelare di recente a parenti e amiII). Intorno a Caitlin ruota un gruppo di amici: Britney ci di Gubbio quanto possibile, cogliendo l’occasione del compleanno di un cugino dove l’hanno trovata (Francesca Scorsese), Craig (Corey Knight), Sam (Ben realizzata e felice. Del resto, conoscere e ampliare gli Taylor), Enrico (Sebastiano Pigazzi), Valentina (Beaorizzonti fa parte del carattere come testimoniato antrice Barichella) e appunto Sole. C’è davvero una grande attesa e viene già considerata una delle produzioni che dai due anni passati in America per studiare alla fortemente caratterizzanti il palinsesto della prossima Stanford University in California, dove ha conosciuto stagione televisiva, aspettando naturalmente gli indici Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, passegVittoria Bottin giando alla Silicon Valley (si racconta che ha giocadi gradimento del pubblico americano. Anche per Sole, to col figlio chiamata dallo stesso Zuckerberg dopo lo sbarramenil personaggio che lancia Vittoria alla ricerca di nuove emozioni. to iniziale delle sue guardie del corpo), coltivando rapporti come LEI LAVORA NELL’UFFICIO COMMERCIALE quello di amicizia con Francesca Scorsese, figlia del grande regista Martin Scorsese e anche lei nel cast. Chissà se questi sono stati dei DI UNA GRANDE AZIENDA DELLA BASSA PADOVANA. segnali premonitori.

TORNA A GUBBIO OGNI MESE MANTENENDO CAST INTERNAZIONALE FORTI LEGAMI CON FAMILIARI E AMICI Adesso c’è tanta curiosità per “We are who we are”, prodotta da

“È STATA UN’ESPLOSIONE DI ENERGIA, UN’ESPERIENZA UNICA E INDIMENTICABILE, MOLTO DIVERTENTE, ACCANTO A PROFESSIONISTI SIMPATICI E DISPONIBILI”

TANTE ATTENZIONI PER “IL FILO DELLA SPERANZA”

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Sta riscuotendo molte attenzioni il libro “Il filo della speranza - Storie al tempo del coronavirus”, del giornalista Massimo Boccucci e dell’avvocato Tiziana Zeppa (editore Infopress) raccoglie 39 racconti in 170 pagine tra vita vissuta ed eventi legati al periodo della clausura. La pubblicazione, sostenuta da LC3 Trasporti e disponibile nelle edicole e librerie della città, testimonia i giorni difficili della clausura: ci sono stati ampi servizi sui quotidiani umbri, sull’emittenti Trg, Umbria Tv, Tef Channel e Radio Tadino e San Marino Rtv, siti internet più seguiti quali trgmedia.it, umbria24.

it, umbriacronaca.it, perugiatoday.it, gualdonews.it.

“Nel periodo più difficile ci è sembrato - evidenziano gli autori - che lo scorrere dei giorni senza poter commentare ciò che accadeva intorno a noi, ci facesse perdere il sano gusto di chiacchierare in piazza o al bar, di chiosare e criticare ciò che stava accadendo senza che molti ne avessero la consapevolezza”. Roberto Conticelli sottolinea nella prefazione “quando le parole diventano pellicola, l’opera letteraria scorre d’un fiato e traccia il vero tanto profondamente da fissarlo a pronta presa nella coscienza del lettore”.

ATTUALITÀ

CAOS RIPARTENZA A SCUOLA TRA SPAZI E ORGANIZZAZIONE NON TORNANO I CONTI CON IL “CRUSCOTTO” PERCHÉ LE MAPPE DELLE AULE NON COMBACIANO CON LA REALTÀ. IL MINISTRO AZZOLINA NELLA BUFERA. PROBLEMI AL LICEO E AL POLO TECNICO, MA ANCHE ALLE MEDIE E FINO AGLI ASILI A caccia di spazi per sistemare gli studenti. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha puntato tutto sul “cruscotto”, mutuato dal cosiddetto management cockpit, ovvero il quadro strumenti aziendale di presentazione delle informazioni a supporto delle decisioni che viene realizzato a supporto del singolo decision maker ai vertici dei dipartimenti. Il nomignolo è stato affibbiato dal ministro Azzolina alla mappa ricognitiva di tutte le aule in ogni singolo plesso scolastico. Ma questa mappa a Gubbio, e non solo, non dice la verità, spesso neanche si avvicina, poiché tutti i numeri sono praticamente sbagliati e gli spazi immaginati nelle carte ministeriali non trovano poi riscontro pratico nella realtà dei fatti.

Vale per le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie alle quali sovrintende il Comune, e per le superiori in capo alla Provincia. I dirigenti scolastici sono entrati in allarme da quando si sono visti recapitare i computi metrici sui quali dover poi attuare il distanziamento sociale durante le lezioni che riprenderanno a metà settembre. Il dato ufficiale sui metri quadrati effettivi di ciascuna aula, serve infatti per calcolare il numero di alunni da poter ospitare con i relativi banchi. Si sa che l’unità di misura viene definita per “rime buccali”, che indica l’apertura delimitata dalle labbra a forma di fessura trasversale tra le due guance (buccae). A Gubbio i numeri non tornano e la situazione si è fatta preoccupante nella prospettiva di riaprire le scuole in presenza.

SITUAZIONE CAOTICA Al polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” coincidono appena quattro aule tra le decine dei cinque indirizzi, con circa 920 studenti,

di MASSIMO BOCCUCCI

dislocate nelle due sedi di piazzale Leopardi e via dell’Arboreto.

Il preside Maria Marinangeli ha già informato la Provincia delle incongruenze e ne ha parlato anche con le famiglie degli iscritti al primo anno. Stessa situazione delle mappe sbagliate al polo tecnico “Cassata-Gattapone” dove ci sono dieci indirizzi con oltre mille giovani ripartiti nei due plessi della zona di via Leonardo da Vinci: pure in questo caso le misurazioni della banca dati non corrispondono. Preoccupazioni estese all’ufficio tecnico del Comune che deve misurarsi con gli edifici delle scuole dell’infanzia, le elementari e le medie.

EFFETTI NEGATIVI Ci sono aule sul territorio eugubino che rischiano seriamente di vedere più che dimezzate le presenze possibili con poco tempo a disposizione per immaginare alternative solo logistiche. Pure a Gubbio si sono registrate forti critiche al metodo Azzolina, che aveva annunciato il ricorso a uno strumento - il cruscotto informativo, appunto - agile ed efficace per consentire alle scuole di conoscere con immediatezza la condizione di ciascuna aula con le capienze consentite. Doveva servire per poter definire il distanziamento e rendere evidente i casi in cui gli spazi non risultano sufficienti. Il ministro l’ha immaginato come soluzione per restituire dati di dettaglio relativi a regione, provincia, comune e singola istituzione scolastica, e agire di conseguenza. Ma gli effetti non si sono visti.

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ATTUALITÀ

ANCORA FERMI EX OSPEDALE E PUC SAN PIETRO DUE ATTESE OPERE PUBBLICHE NON SI SBLOCCANO. LA MAGGIORANZA CHIEDE A STIRATI DI FARE PRESTO. PER IL PARCHEGGIO MULTIPIANO SI PUNTA A UTILIZZARE I SOLDI DELL’AVANZO DI BILANCIO. IL SINDACO ANDRÀ DAL COMMISSARIO USL PER PARLARE DELLA CASA DELLA SALUTE. BUONE NOTIZIE INVECE PER LA PIAN D’ASSINO Due spine senza rose. Almeno per ora. Ovvero, opere pubbliche lasciate lì tra le impervie vie per completarle. La maggioranza va continuamente in pressing sul sindaco Filippo Mario Stirati affinché vengano rilanciate con effetti benefici sull’economia del territorio ancor più depressa nell’emergenza coronavirus. Puc di San Pietro e la Casa della Salute sono le incompiute che fanno discutere ormai da anni.

SAN PIETRO Il Puc di San Pietro, con il parcheggio multipiano avviato nel 2007 e non ancora completato mentre si sono moltiplicati i costi dai 7 milioni di partenza, è appeso all’avanzo di bilancio che l’amministrazione comunale intende in parte destinare proprio a questa operazione, bloccata da quando il 22 dicembre 2016 è stato inaugurato il livello -2 con 110 posti auto. Era previsto un nuovo percorso con il coinvolgimento dei privati, ai quali cedere in proprietà definitiva i box auto, ma non si sono fatti concreti passi avanti. “Oggi siamo nelle condizioni di chiudere la questione del parcheggio - dice Stirati - perché il Comune a livello economico è stato messo in sicurezza e si potrà accedere ad un nuovo mutuo”.

CASA DELLA SALUTE Si va piano anche per la realizzazione della Casa della Salute, prevista in un’ala dell’ex ospedale di piazza Quaranta Martiri con un investimento di tre milioni e mezzo di euro. La gara per la progettazione risale al novembre 2016 e venne annunciato l’inizio dei lavori per i primi mesi del 2019. Per il sindaco è sempre stata una delle realizzazioni primarie nella sua agenda anche nelle due campagne elettorali vinte: ora Stirati è pronto a rilanciare il piano parlandone con il nuovo commissario dell’Usl Umbria 1, Gilberto Gentili, al quale ha chiesto un incontro. Alla Casa della Salute è destinata

di MASSIMO BOCCUCCI

la parte dello storico edificio che va dall’ex laboratorio analisi fino all’ex Inam per un totale di 4.731 metri quadrati, 145 dei quali verranno utilizzati per l’ampliamento della farmacia comunale e 3.280 per accorpare vari servizi sanitari e amministrativi del Centro Salute ora dislocati in diverse sedi, oltre ai dipartimenti di Prevenzione e di Salute Mentale. Il progetto esecutivo prevede anche due ascensori, compresa una struttura portante esterna in acciaio, e interventi per il miglioramento sismico.

PIAN D’ASSINO Svolta invece sui lavori per ammodernare il tratto da Mocaiana al bivio per Pietralunga della strada statale Pian d’Assino. Si procede con il primo stralcio di 3,7 chilometri del tracciato che a ovest collega Gubbio con l’innesto sulla E45 a Montecorona. “Sulla questione bloccata da diversi anni - ha detto Enrico Melasecche, assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti - mi sono speso coi vertici di Anas. Mi fa piacere per gli eugubini che cominciavano a perdere le speranze e per il sindaco Filippo Mario Stirati che più volte mi ha sollecitato. La Soprintendenza e gli uffici regionali hanno prodotto in tempi solleciti le autorizzazioni paesaggistiche e idrauliche che consentiranno all’impresa Collini di Trento il completamento del progetto esecutivo, all’Anas l’approvazione e in autunno l’apertura del cantiere. La durata dei lavori è prevista in tre anni per un appalto da 54 milioni”. Previste due corsie, una per senso di marcia e ciascuna della larghezza di 3,75 metri con una velocità compresa tra 60 e 100 chilometri orari, con quattro viadotti e altrettante gallerie.

Stirati ricorda che con Melasecche si è mosso “in modo al di là delle appartenenze politiche”. Il gruppo consiliare della Lega attacca il Pd e Stirati rivendicando i meriti per l’operazione da quando al governo della Regione c’è il centrodestra.

CANTIERI Nuove abitazioni e interventi su parcheggi e strade nell’area tra via Benedetto Croce e la scuola Aldo Moro

VILLETTE E SISTEMAZIONI PER RILANCIARE L’AREA EST

Villette unifamiliari e sistemazione di parcheggi e sette lotti riservati a villette unifamiliari con spastrade: è il progetto che cambierà il volto della zio verde attorno. Nell’operazione sono coinvolti, zona attorno a via Benedetto Croce e la scuola oltre al Comune, l’impresa locale Due CostruzioAldo Moro. C’è un progetto di riqualificazione ni Srl e tredici privati di due rami familiari proche prevede la realizzazione di abitazioni e interprietari dei terreni. Di quei volumi edificabili, ne vengono attivati solo un decimo. Il Comune moventi sulle aree pubbliche, come la sistemazione La scuola Aldo Moro del parcheggio di fronte la scuola Aldo Moro, di netizzerà i diritti edificatori per circa 50mila euro. tutti i marciapiedi e della viabilità, oltre alla cessione di due Dalla fase di pianificazione si passerà poi al permesso a costruaree verdi per parco urbano. Quella zona è classificata dal Piaire convenzionato e ai progetti architettonici. Il consiglio comuno regolatore come “ambiti da riorganizzare” (Ar) con capacità nale ha approvato questo piano che per l’Amministrazione Coedificatoria molto alta e un mix di funzioni tra residenziale e dimunale ha come obiettivo la ricucitura urbana e la sistemazione di alcune aree pubbliche. “L’approvazione all’unanimità - spiega rezionale. La parte relativa allo sviluppo residenziale è piccola, Alessia Tasso, assessore all’Urbanistica - è un segnale significaovvero il 13 per cento della prevista Suc di complessivi 9.900 metri quadrati. In questo comparto è coinvolto anche il Comutivo con lavori importanti per dare decoro a una zona strategica.

A fronte di un’area edificabile vastissima, verranno attivati solo ne, in quanto proprietario di alcuni terreni. mille metri quadri in linea con le finalità del risparmio sul consuÈ arrivata una proposta per attivare esclusivamente la parte residenziale di 999,5 metri quadri su un’area a campo libero con mo del suolo, oltre agli interventi di interesse pubblico”. sterpaglie, che vede più proprietari (Comune incluso). Si tratta di M.Boc.

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POLITICA

VAI COL RIMPASTONE

di MASSIMO BOCCUCCI

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UN VERO SCONQUASSO NELLA MAGGIORANZA. I LIBERI E DEMOCRATICI HANNO DIMEZZATO I CONSIGLIERI COMUNALI TRA TANTE POLTRONE, DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO A QUATTRO ASSESSORATI: STIRATI SI APPRESTA A RIVEDERE GLI ASSETTI

Scossone è riduttivo, terremoto meglio lasciar perdere. Sconquasso d’estate: ecco, questa espressione si addice a quanto successo nella maggioranza di Stirati, stravolta rispetto a quella uscita dalle elezioni Comunali 2019 perché la lista civica Liberi e Democratici (LeD) s’è ritrovata dimezzata visto che l’ex caRiccardo Biancarelli pogruppo Riccardo Biancarelli, Alessandro Brunetti e Rita Cecchetti (vicesindaco nel precedente mandato) hanno raggiunto Giovanni Manca e Giorgia Vergari che avevano costituito il Gruppo Misto lo scorso 31 gennaio. I LeD sono rimasti con cinque consiglieri, proprio come il nuovo gruppo consiliare costituito dai fuoriusciti. Gli effetti dopo un anno sono clamorosi nella coalizione del sindaco che adesso potrebbe essere costretto a una verifica del governo cittadino con un possibile riassetto della giunta, essendo cambiati drasticamente i rapporti di forza. La rottura interna ai LeD va ricercata nei meccanismi decisionali in capo soprattutto ai due fondatori storici, il segretario Claudio Tasso e l’ex presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Biancarelli, che per esempio sull’incenerimento del Css hanno sempre avuto la stessa posizione dell’ex sindaco Orfeo Goracci.

RIMPASTO E SOSTITUTI I fuoriusciti dai LeD sono diventati una forza paritaria rispetto ai LeD che hanno ben quattro assessori (vicesindaco Alessia Tasso, Valerio Piergentili, Oderisi Nello Fiorucci e Simona Minelli), oltre alla presidenza del Consiglio Comunale con Stefano Ceccarelli, più di Scelgo Gubbio con tre consiglieri e due assessori (Giordano

Mancini e Giovanna Uccellani) e i Socialisti Civici Popolari con due consigliere e un assessore (Gabriele Damiani). Il sindaco Filippo Mario Stirati aspetta le mosse del Gruppo Misto che potrebbe rivendicare a breve un diverso assetto negli incarichi visto che i LeD con la metà dei consiglieri si ritrova oggi quattro assessoRita Cecchetti ri e il presidente del Consiglio Comunale.

Si profila il rimpasto, al quale Stirati potrebbe lavorare sin da subito per concretizzarlo a settembre. Il Gruppo Misto avrebbe già fatto sapere che sono sub judice le posizioni degli assessori Simona Minelli e Valerio Piergentili, trovando in questo una sponda con Scelgo Gubbio che fin dall’inizio ha mostrato perplessità nelle scelte e la ripartizione delle deleghe decise dal sindaco. Lo stesso Gruppo Misto avrebbe pronte due soluzioni per la sostituzione: Leonardo Nafissi (legato al Pd), già candidato e non eletto alle elezioni regionali l’anno scorso, e l’attuale capogruppo Giorgia Vergari. I LeD potrebbero però chiedere una riconsiderazione di tutto il pacchetto dei sette assessori, ponendo la questione della rappresentanza. Tradotto in pratica, si fa strada nei LeD l’idea che Scelgo Gubbio debba sacrificare un assessore (Giovanna Uccellani) per semmai avere in cambio la presidenza del Consiglio Comunale (Alessio Bazzurri al posto di Stefano Ceccarelli?), con la conferma di Gabriele Damiani in quota Socialisti Civici Popolari.

NUOVO ASSETTO In questo caso i LeD vedrebbero sacrificato un solo assessore (Piergentili più della Minelli avendo una delega pesante come i lavori

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pubblici?). Per Piergentili potrebbe in quel caso aprirsi la prospettiva di un ruolo politico all’interno del movimento, per esempio come coordinatore al posto di Claudio Tasso. La rinnovata Giunta Stirati potrebbe quindi essere composta da Alessia Tasso (vicesindaco), Valerio Piergentili e Oderisi Nello Fiorucci in quota LeD, Leonardo Nafissi e Giorgia Vergari del Gruppo Misto, Giordano Mancini di Scelgo Gubbio e Gabriele Damiani dei Socialisti Civici Popolari. Scelgo Gubbio potrebbe avere la presidenza del Consiglio Comunale come risarcimento per la riduzione degli assessorati.

Questo rimpasto avrebbe una forte connotazione politica che coinvolge indirettamente anche il Pd. Non è un mistero che il Gruppo Misto (specialmente Giovanni Manca e Giorgia Vergari rientrati nel Pd) e i LeD vogliono recitare un ruolo nel prossimo congresso piddino, dove al momento il candidato più esposto alla segreteria è Gianni Fabbretti.

FIDUCIA NON È IN DISCUSSIONE “Condivideremo un percorso unitario con Manca e Vergari - hanno scritto i tre passati nel Gruppo Misto - confermando la nostra fiducia al sindaco Stirati per restare sempre nel perimetro della maggioranza. Abbiamo purtroppo rilevato importanti divergenze di metodo con i vertici dei LeD che nonostante le nostre ripetute sollecitazioni a tenere un approccio maggiormente pragmatico ai problemi amministrativi, hanno di fatto mantenuto una linea poco incline ad accettare opinioni differenti. Tale condizione ha di fatto paralizzato la discussione interna e non ha permesso lo svolgimento di dibattiti seri ed articolati”. Tutte le trasmigrazioni di questi anni sono per lo più legate al Pd, da dove provengono larga parte dei LeD, ricordando anche il saccheggio politico di Goracci nel 2001 e 2006 con l’allora Pds-Ds fino all’ex sindaco Diego Guerrini appena passato con Italia Viva di Renzi.

BRUNETTI ORA TIRI FUORI LA GRANA DEL PERSONALE

C’è un risvolto in questa storia: Alessandro Brunetro con le identiche funzioni beneficiando di ogni grati, uno dei cinque passati dai LeD al Gruppo Misto, tifica e di accoglierne la richiesta di trasferimento, tiene da mesi nel cassetto un ordine del giorno con come nel caso di Lucia Cecili passata all’ufficio tributi il quale solleva il fatto che il regolamento comunale (per decisione della Giunta Stirati) per poi ottenere sui concorsi per accedere ai posti al Comune di Gubla posizione organizzativa con gratifica funzionale ed economica decisa dal dirigente sulla base dei titoli e bio, risalente al 2008, prevede che non vi possano di un rapporto fiduciario (strano: il Comune si è copartecipare quei soggetti colpiti da condanne penali o abbiano in corso procedimenti penali legati a vistituito parte civile nel processo Trust nei confronti Alessandro Brunetti degli imputati, compresa la Cecili). L’ex assessore al cende legate alla pubblica amministrazione. Questo Personale, al tempo di Diego Guerrini sindaco, ha preparato il criterio non vale però per le progressioni interne (promozioni e, documento e l’ha portato all’attenzione della maggioranza che oppure, gratificazioni economiche). Attualmente al Comune di però, in alcune componenti, ha congelato tutto. Brunetti non ha Gubbio ci sono dipendenti imputati per reati contro la pubbliinteso forzare la mano e presentare l’ordine del giorno in aula ca amministrazione che beneficiano di incarichi e gratificazioni senza un’intesa preventiva nei LeD e nell’intera coalizione. Chi economiche aggiuntive. Un ente pubblico nel caso di proceha bloccato Brunetti? Perché? Questa nuova collocazione nel dimenti penali in corso può perfino sospendere il dipendente Gruppo Misto gli farà avere mani libere o rinuncerà ancora a dall’attività: a Gubbio si è deciso legittimamente di mantenere presentare l’ordine del giorno? in servizio i dipendenti imputati, di lasciarli - come nel caso del tenente dei vigili urbani Nadia Ercoli - nello stesso posto di lavoM.Boc.

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FESTA DEI CERI

NIENTE CERI A SETTEMBRE OCCHIO AL PREFETTO DI FERRO L’IDEA PARTITA DA ALCUNI CERAIOLI DI UN’EDIZIONE SPECIALE È STATA ACCANTONATA. ORA LA PROSPETTIVA È LAVORARE AL PIANO PER IL 2021 TENENDO CONTO DELL’ARRIVO DI ARMANDO GRADONE CHE A SIENA PER IL PALIO HA VOLUTO CONTROLLI RIGIDISSIMI Niente festa a settembre, del resto era nell’aria. Il dibattito timidamente aperto, con alcuni ceraioli promotori dell’iniziativa di organizzare la festa l’11 settembre nell’anniversario delle traslazione del patrono, è già stato archiviato. Ci sono infatti le reazioni negative, anche se mai esternate né ufficializzate, delle componenti ceraioli, a cominciare dal sindaco Filippo Mario Stirati che ha rinunciato a valutare le condizioni per una serie di problematiche. Non hanno raccolto segnali neanche le Famiglie ceraiole che si sono mostrate oltremodo fredde di fronte alla prospettiva della festa da celebrare in un altro momento dell’anno, vista dai sostenitori dell’edizione speciale come un’occasione di reazione ai mesi difficili e da altre parti come anche l’opportunità per attrarre turisti dopo il lockdown che ha fatto precipitare i flussi. Non è servita nemmeno una lettera aperta alla città fatta girare negli ultimi giorni di luglio, con la quale i proponenti hanno chiesto al sindaco di valutare con attenzione la loro proposta, pur nella certezza che non può esistere Festa dei Ceri con le attuali norme sul distanziamento.

TESTA AL 2021 Stirati e il tavolo ceraiolo sono proiettati al 2021 ponendosi fin d’ora il problema degli aspetti organizzativi, legati sia alle norme di sicurezza generali sugli assembramenti che agli effetti della pandemia ancora presenti con le previsioni più disparate su quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi. Il sindaco si pre-

occupa del confronto che l’aspetta con il nuovo prefetto di Perugia, Armando Gradone, che ha preso il posto di Claudio Sgaraglia. Il funzionario del governo territoriale viene da un triennio a Siena dove per il Palio ha predisposto un piano molto rigoroso e articolato, con numeri ristretti delle presenze in piazza del Campo e attività di controllo con il potenziamento della presenza di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale e Polizia Municipale in uniforme e abiti civili, sia per la gestione dell’ordine pubblico che per la prevenzione di reati contro il patrimonio tra scippi, borseggi e furti negli appartamenti. È ricorso anche ai tiratori scelti sui tetti, le unità cinofile antiesplosivo e gli artificieri antisabotaggio, fino alle squadre specializzate nella gestione di situazioni critiche, nonché gli specialisti per eventuali problematiche riguardanti i droni e la Polizia Scientifica per documentare, allestendo sulla torre del Mangia del palazzo Pubblico un Centro unificato di coordinamento con una task force di questura e forze dell’ordine e attivando un elicottero del reparto volo della Polizia. Il prefetto Gradone ha disposto a Siena la vigilanza ai varchi d’ingresso in tutta l’area limitrofa a piazza del Campo, attivando la collaborazione degli steward per il controllo e filtraggio, anche con i metal detector, per gli accessi di senesi e turisti.

M.Boc.

SOCIALE L’iniziativa di Rotary Club e Comune con quindici giovani coinvolti in interventi di rigenerazione urbana

GLI “ANGELI” SONO GIOVANI E SI PRENDONO CURA DELLA CITTÀ

giovani sono stati impegnati per almeLi chiamano “angeli”, anno dopo anno.

Si sostituiscono ai dipendenti comunano 30 ore nei prestabiliti interventi di rigenerazione urbana e manutenzione li, agli addetti ai servizi di manutenziodi monumenti storici, strutture, parchi, ne e pulizia, prendendosi cura del vergiardini e strade, formati e seguiti da de pubblico e degli spazi urbani. Sono tutor esperti, tra i quali per esempio i giovani, nella fascia d’età tra 17 e 20 lo storico Fabrizio Cece con un rilievo anni, coinvolti nel protocollo d’intesa topografico e dello stato attuale degli sottoscritto tra il Rotary Club Gubbio alberi e delle targhe intitolate ai cadue il Comune che ha previsto per due “City Angels” in posa davanti palazzo Pretorio settimane, lo scorso luglio, il ricorso a ti della prima guerra mondiale, in viale quindici giovani eugubini pronti a impegnare il proprio tempo della Rimembranza. Manutenzione di parchi, giardini e rilievi per il ripristino e la cura di zone che necessitano di piccoli lavosulle fontanelle costituiranno il resto del lavoro.

“Abbiamo riproposto un’idea antica che al tempo steso guarda ri. Il progetto “City Angels” è giunto alla quinta edizione, con il al futuro - ha spiegato il sindaco Filippo Mario Stirati - come sostegno convinto del presidente del Rotary Gioacchino Minelli quella del rapporto diretto tra artigiani e giovani generazioni. I e Anna Saldi, presidente della commissione progetti dello stesragazzi hanno avuto la possibilità di rendersi protagonisti di un so Rotary. Si sono fatti coinvolgere Andrea Anastasi, Francesca prezioso percorso di educazione al senso civico”. Per l’assessore Bartocci, Mattia Bartocci, Maria Buriana Alberto Cacciamani, alle Politiche Giovanili, Simona Minelli va considerato “uno dei Gaia Castellani, Giulia Catalano, Giulia Feliziani, Sofia Magret, casi in cui la collaborazione tra pubblico e privato riesce a dare Nina Malingri, Andrea Passamonti, Angelica Rosati, Matteo risultati immediati ed efficaci. “City Angels” è un progetto dopSollevanti, Nicola Stocchi e Camilla Tasso.

ISTRUITI DA TUTOR piamente formativo per i giovani coinvolti, che hanno la possiRotary e Comune hanno messo a disposizione di questi giovani bilità di prendersi responsabilmente cura del luogo in cui vivono che hanno aderito al progetto, partecipando a un bando, bore allo stesso tempo possono fare una significativa esperienza di formazione professionale”. se lavoro dell’importo di 150 euro l’una. Altre borse sono state offerte da privati che hanno voluto contribuire all’iniziativa. I A.Boc.

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IL CASO

ALLARME GUASTUGLIA, LA TERRA DI NESSUNO di MASSIMO BOCCUCCI

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NELLA ZONA SOTTO VIA MATTEOTTI CI SONO RESIDENTI E COMMERCIANTI, OLTRE ALLA STRAORDINARIA VALENZA ARCHEOLOGICA. MA HANNO PRESO IL SOPRAVVENTO INCURIA E DEGRADO CON SOSPETTI MOVIMENTI NOTTURNI

La storia gloriosa rimanda al la disponibilità a concordare dei tempo della Gubbio Romana, piani operativi, vista la presenmentre la cronaca quotidiana za di spazi condominiali, per è soprattutto la cruda testimorendere decorosa questa zona che costituisce un vero biglietnianza di incuria e degrago. La Guastuglia è un simbolo della to da visita della città. Viene città antica ma qualcosa non garantito soltanto il periodico va, perché scendendo la strataglio dell’erba (pur se sono intanto cresciuti alberi incondina da via Matteotti, verso la rotonda di piazza Quaranta Martiri, si apre un mondo sopraffatto trollati all’interno dei reperti archeologici romani), però questo dalla trascuratezza. Le condizioni della strada e dei piazzali interni intervento minimo non risolve le problematiche e l’impatto che si sono decisamente pessime tra buche, sassi e polvere. Quell’area riscontra è dei peggiori in un contesto storico e vitale di quell’imdi pregio e vitale per la presenza di attività commerciali è diventaportanza. La stessa zona archeologica, vincolata e protetta dalla Soprintendenza, presenta delle situazioni di trascuratezza perché ta praticamente la terra di nessuno. Ci sono tanti disagi e si rifletgli scavi sono periodici legandosi alla disponibilità degli stanziatono perfino su certe situazioni potenzialmente allarmanti, come i movimenti sospetti di sera che potrebbero avere risvolti illeciti menti economici statali per portarli avanti. Fin qui il patrimonio essendo un’area buia e senza alcun controllo. Ci storico emerso non risulta adeguatamente valosono giusto due lampioni pubblici che emanano rizzato, ma semplicemente viene coperto da teloperaltro una luce fioca favorendo giri strani. Il parni. Tutto intorno ci sono invece segni di incuria, e pure un container post-terremoto del 1984, che cheggio pubblico viene utilizzato per larga parte dovrebbero essere valutati e gestiti per garantire della giornata anche da persone che lavorano nel immagine e funzionalità all’intera zona, nella quacentro storico, vista la posizione strategica.

C’È BISOGNO DI UN PIANO le si potrebbero ricavare spazi fruibili fino al parco storico a misura di famiglia, come lo è il vicino TeResidenti e commercianti mandano segnali perCome si presenta l’area oggi ché vi sia un’attenzione da parte del Comune. C’è atro Romano.

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LA PROPOSTA

PRESCIUTTI CINTI E GORACCI: “SÌ AL METANO, NO AL CSS” MOZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE DEI DUE ESPONENTI DI MINORANZA CHE HANNO SCATENATO LE REAZIONI PIÙ DISPARATE NELL’AMBIENTE POLITICO. L’EX SINDACO ERA CONTRARIO AL METANODOTTO: ORA HA CAMBIATO IDEA Si sono uniti nel segno del metano contro l’incenerimento del Css: Marzio Presciutti Cinti, già candidato a sindaco sostenuto dal centrodestra, e l’ex sindaco comunista Orfeo Goracci hanno sottoscritto una mozione suscitando le sorprese reazioni nell’ambiente politico, dove vengono ricordati i sottaciuti accordi Marzio Presciutti Cinti con Forza Italia che nel 2001 caratterizzarono l’elezione di Goracci. I due esponenti di minoranza hanno deciso in tandem di sollecitare il Consiglio Comunale affinché impegni il sindaco Filippo Mario Stirati ad attivarsi subito per ottenere un incontro con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per invitarlo ad assumere atti in sede governativa sulla green economy.

“Si lavori alla predisposizione di un prezzo politico - scrivono i due consiglieri - o comunque un giusto compenso per la riduzione delle attuali esternalità negative oggi prodotte, per utilizzare nelle cementerie eugubine il gas metano che vada a sostituire nel giro di un anno o due il Pet coke, e non prenda nemmeno in considerazione l’idea di bruciare Css”.

RICONVERSIONI GREEN Goracci, che condusse a suo tempo battaglie per impedire la realizzazione di metanodotti transitanti anche per l’Umbria, sottolinea adesso, insieme a Presciutti Cinti, che la scelta del metano “sarebbe

non penalizzante per le due importanti aziende eugubine Barbetti e Colacem, stimolandole verso programmazioni industriali innovative di economia circolare guardando al futuro e non alla conservazione basata su rifiuti, fino a mettere Gubbio al centro di politiche di avanguardia da prendere a modello in Italia”.

Orfeo Goracci I due consiglieri richiamano “il dibattito divisivo che contrappone salute, ambiente e lavoro,creando forti fibrillazioni anche in seno alla maggioranza di Stirati, da quando è stata presentata in Regione la richiesta da parte delle cementerie di utilizzare il Css nei loro forni”. Ricordano, inoltre, la mozione approvata a larga maggioranza l’11 giugno scorso dal consiglio comunale perché “non venga bruciato il Css formato da 53 tipi di rifiuti, che può essere pericoloso per la salute e l’ambiente dando un colpo mortale all’immagine di Gubbio”.

Colacem per contrastare queste tesi politiche ha promosso una giornata di visite guidate da tecnici (hanno partecipato oltre 180 persone tra le quali il sindaco Stirati, gli assessori e Antonella Barbetti presidente dell’altra cementeria cittadina) nello stabilimento di Ghigiano per informare sulle modalità di produzione del cemento e sul Css..

M.Boc.

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IL SENATORE STIRATI HA ATTRAVERSATO LA STORIA DELLA CITTÀ

Uomo di profonda cultura e vis oratoria, che ha lasciato il segno da insegnante di latino e greco al liceo “Giuseppe Mazzatinti” e nelle istituzioni, come senatore per due legislature dal 1963 al ‘68 e dal 1972 al ‘76 nel Psi, oltre che presidente dell’Ente ospedaliero cittadino: è l’immagine del professor Luciano Fabio Stirati, padre del sindaco Filippo Mario Stirati. Nato il 15 dicembre 1922, era ricoverato all’ospedale di Branca dopo una caduta. Lo scorso 26 luglio i funerali nella chiesa di San Domenico. Lo si ricorda anche il 17 marzo 2011 nel discorso presso la sala Consiliare di palazzo Pretorio per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Tra le passioni quella per il Gubbio calcio, di cui era presidente onorario: sempre presente sugli spalti con un coinvolgimento totale per i colori rossoblù, il club del presidente Sauro Notari ne ha ricordato “l’enorme carisma e i suoi interventi alle cene di Natale appassionati e di grande stimolo per tutti che saranno un dolce ricordo”. Il Comune ha parlato della città che ha perso “un uomo di cultura, passione politica, grande sensibilità uma-

na e intellettuale”. L’hanno ricordato il presidente della Provincia di Perugia, Luciano Bacchetta, con il consigliere provinciale Stefano Ceccarelli, e la Usl Umbria 1. “Lascia un segno nella comunità umbra - hanno scritto Bacchetta e Ceccarelli - che lo vide con spirito di servizio nei banchi del Parlamento della Repubblica per due legislature, nelle file del Partito Socialista. Un percorso politico comune mi lega, quindi, alla sua figura grazie al quale oltre che il rispetto per l’uomo delle istituzioni, mi permise di apprezzarne da vicino l’umanità di persona colta, intelligente e vicina ai più deboli.

Testimonianze di vita trasferite al figlio, Filippo Mario, oggi sindaco di Gubbio e già vice presidente della Provincia di Perugia al quale mi lega una profonda amicizia. Consola pensare che il senatore Stirati ha vissuto una lunga vita circondato dall’affetto della sua famiglia, dei tanti amici ed estimatori che mai hanno dimenticato l’impegno profuso per la comunità umbra e per la sua amata Gubbio”.

M.Boc.

NOVITÀ Ampliata la zona dei giochi con spazi fitness per gli adulti. Attivato il Caffè per attrarre eugubini e turisti

NUOVA VITA PER L’AREA DEL TEATRO ROMANO

coronavirus, per i quali è previsto un Brilla di luce propria il Teatro Romano, finanziamento di 40mila euro”. luogo di storia e archeologia, di cultura Gabriele Damiani, assessore allo Sport, e anche di svago. Un gioiello dell’anevidenzia come l’intenzione del Comutichità che si fa presente con una serie di iniziative per renderlo ancora più ne fosse inaugurare “nell’aprile scorso attraente e coinvolgente, come il cartutta la nuova area, dal Caffè del Teatro ai giochi per i bambini fino alla nuova tellone di venticinque spettacoli della zona fitness pensata per gli adulti, ma stagione estiva e uno spazio giochi da la pandemia ci ha fermato e costretto far rinascere e consolidare sistemando a rimandare tutto”. Il Caffè ha aperto i le attrezzature attuali e potenziandole. battenti “grazie a un progetto di assoMassima valorizzazione dopo la clausuL’ingresso del Caffè del Teatro ra: questa la volontà e strategia messe luta rilevanza sociale - osserva Simona in campo dal Comune per rilanciare il grande parco. Sono in Minelli, assessore ai Servizi Sociali - che vede quello spazio corso spettacoli per tutti i gusti, dalla prosa al balletto. Il parco come integrazione e promozione della cultura, mentre per del Teatro Romano allarga le attrazioni per bambini e adulti. l’area giochi serve un po’ di tempo in più. I lavori sono stati Il piano è pronto con opportunità di svago: un’altalena e una affidati”. giostra inclusive, una piramide da arrampicata per i bambini REPERTI STORICI più grandi e un’area fitness per gli adulti, con attrezzature per Nei giorni scorsi sono emersi dei resti di un’antica pavimenla ginnastica dolce. L’area giochi sta per rinascere, con nuove tazione ed è stata subito avvertita la Soprintendenza che ha attrezzature e nuova vita per le attuali che presentano criticità mandato sul posto un’archeologa. Potrebbero essere reperti strutturali e sono state recintate con una cordonatura, poiché di epoca romana, in sintonia con l’intera zona, oppure del sepotenzialmente pericolose per bambini e famiglie. “Stiamo colo scorso. La Soprintendenza ha preso in visione di questi cercando, dove possibile con le nostre forze, di rendere acreperti, che sono gestibili senza alcun bisogno di interrompere l’intervento. È stato scongiurato in partenza il blocco dei lacessibili i giochi - spiega Valerio Piergentili, assessore ai Lavori Pubblici - che risultano usurati e rovinati. Anche in virtù del vori che proseguono secondo la tabella di marcia prefissata, fatto che non possiamo tenendo conto peraltro rilasciare certificazioni per che prima dell’intervento una manutenzione più era stato fatto un sondagincisiva e per il rinnovo gio nella zona circoscritta dell’area giochi, siamo in per appurare la presenza attesa dell’avvio dei lavori o meno di testimonianze già affidati e poi fermatisi archeologiche sotterranee Il parco, rinnovato negli spazi Operai al lavoro nell’area a causa dell’emergenza particolari.

R.Bar.

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LA STORIA

LA PRINCIPESSA DI SAN VITTORINO

di MASSIMO BOCCUCCI

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LA STORIA DI CHICCA, UNA GATTA CHE AD ASSISI HA PERSO LA PADRONA E STAVA PER ESSERE SOPPRESSA. LA VETERINARIA SI È RIFIUTATA ED È SCATTATA UNA GARA DI SOLIDARIETÀ ANCHE SUI SOCIAL PER TROVARLE AL PIÙ PRESTO UNA SISTEMAZIONE. LA FAMIGLIA BARTOLETTI LE HA DATO UNA NUOVA CASA

Chicca si gode l’aria buona e il panorama. A San Vittorino la trattano come una principessa da quando ha lasciato Assisi nel ritrovarsi da sola senza più la padrona e con lo spettro di finire soppressa. Questa gatta coccolona di cinque anni, dagli occhi verdi e il pelo corto grigio e beige, sul momento ha guardato un po’ spaesata la sua dimora ma pian piano si sta rendendo conto che Tiziana e Bruno vogliono il meglio per lei. Gira per casa, si guarda attorno ed è un po’ diffidente facendo la conoscenza di Jolly Roger e Micia, gli altri due gatti della famiglia Bartoletti. La storia di Chicca è da libro Cuore. Si è ritrovata senza la padrona, un’anziana insegnante assisiate che è morta e non ha lasciato disposizioni. I parenti non sapevano cosa farsene e hanno preso il sopravvento i brutti pensieri.

Alla veterinaria è stato chiesto di sopprimerla: lei si è rifiutata, non ha voluto saperne e si è adoperata per dare un’altra vita a questa gatta smarrita ma vogliosa di vivere ancora a lungo. Si è innescata una catena della solidarietà, partita dalla signora Lidia, vicina di casa e collega insegnante della padrona di Chicca. Così, si è attivata per sensibilizzare chi potesse essere interessato. Tanto più che per Chicca non c’era futuro, chiusa in quella casa deserta senza qualcuno che si prendesse cura di lei.

La violinista eugubina Katia Ghigi, che fa parte dell’associazione animalista “Amici di Cesare Odv Amici degli Animali”, ha preso l’iniziativa di postare l’annuncio sui social e l’avvocato Tiziana Zeppa ne è rimasta colpita. Il passaparola sul web ha funzionato.

“Non ho resistito dal volerla conoscere - racconta - e ho pensato di prenderla. Il posto c’è, ci siamo detti con mio marito Bruno che potevamo allargare la nostra bella famiglia di gatti”. A Chicca è successo tutto insieme, perdere la padrona che sta ancora cercando e non rivedere i luoghi di sempre. Per questo si aggira nella nuova casa e tra il verde attorno andando alla scoperta di un’altra dimensione.

“L’ho trovata molto spaventata - dice Tiziana - ed è un fatto del tutto naturale visto quello che ha passato. Vogliamo trattarla bene, come facciamo ormai da anni con i due gatti che abbiamo e sono diventati di famiglia. La sua storia ci ha davvero commossi, dovevamo fare qualcosa. Siamo in contatto costante con la veterinaria per agevolarne l’ambientamento”.

In quella casa sanno come fare coi gatti che, si sa, potrebbero benissimo essere i migliori amici dell’uomo ma non si abbasserebbero mai ad ammetterlo, come diceva l’editorialista americano Doug Larson. Avrà modo Chicca per amare la sua nuova vita, per entrare in piena sintonia con Tiziana e Bruno, Jolly Roger, Micia e l’ambiente naturale di collina che la circonda. Diamole il tempo che serve perché in fondo il gatto è il più gentile degli scettici, come ne parlò lo scrittore francese Jules Lemaître.

EDITORIA Nel nuovo libro intitolato “Wilson & Io” la città sospesa vista dal Circolo Tennis dove vive una gattina

LA CURIOSA CLAUSURA DI ZACCAGNI NAUFRAGO NEL TEMPIO DELLA RACCHETTA

All’improvviso, in un giorno di marzo, il mongrafie di venti concittadini illustri “Eugubini Legdo ha chiuso: scuole, stadi, chiese, biblioteche gendari”, “La noia di un altro non vale” e “Il lato sono rimaste precluse a tutti. Il Circolo Tennis oscuro della Luna”. non ha fatto eccezione, ma dentro ci vive una “Questa quarantena - spiega Zaccagni - ci ha resi gattina tricolore e qualcuno se n’è dovuto pur tutti dei naufraghi. La nostra nave dell’abitudine occupare. Dato che Simone Zaccagni, notoriae della sicurezza quotidiana è affondata e abmente gattofilo, ci abita vicino, si è offerto per biamo dovuto affrontare una situazione nuova, portare da mangiare due volte al giorno, escaconfrontandoci con la solitudine, con la noia, con la disperazione, sotto l’occhio severo del motage valido pure per poter uscire fuori “visto Simone Zaccagni peggior giudice in circolazione: noi stessi. Come che con il cane mi anticipavano sempre quelli in un’isola deserta, per sopravvivere abbiamo dovuto utilizzare di casa”. E quel luogo che era pieno di persone, risate, battute, strumenti nuovi, mentali e materiali, che mai avremmo pensato rumori e urla è divenuto un paesaggio post nucleare, un albergo di dover usare. Abbiamo sfruttato idee e visioni, che solo la nesperso in mezzo ai monti, un’isola sperduta. Zaccagni racconta nel libro “Wilson & Io” (Alter Erebus editore), 178 pagine (prezcessità ci ha fatto tirare fuori, e creare nuovi riferimenti, tararci alle varie evenienze, resettare alcune cose e riprogrammarci di zo di copertina 10,00 euro, disponibile presso tutte le librerie di conseguenza. In pratica, abbiamo avuto bisogno di disegnare Gubbio e on line su www.altererebus.com). un volto sul pallone da pallavolo, come Chuck Noland in Cast Il circolo è divenuto l’ombelico del mondo, di un mondo che ha Away, per avere qualcuno con cui condividere le sofferenze, le rischiato di implodere. Un mondo che ha dato il meglio e il pegsensazioni, le emozioni di questo periodo eccezionale, in tutti i gio di sé, e che però viene sempre visto con la bonaria lente sensi. E in questa isola misteriosa viene fuori il racconto giornadell’umorismo e dell’autoironia. E con i caustici commenti del suo amico Wilson. Zaccagni, che fa l’insegnante, ha pubblicato liero di crisi e opportunità, di rabbia e divertimento, di solida“Viaggi & Miraggi” ( un libro di fotografie scattate in giro per rietà e umorismo. Perché il sorriso, a volte, è l’unico modo per il mondo), il dizionario “Eugubino-Italiano”, la raccolta di biosopravvivere, anche in un naufragio”.

A.Boc.

CULTURA

IMPRONTA EUGUBINA NELLA PERSONALE DI OSCAR PIATTELLA L’ARTISTA OTTANTOTTENNE, FORTEMENTE LEGATO A GUBBIO, È TORNATO A ESPORRE NELLA SUA PESARO FINO ALL’11 OTTOBRE. MAIN SPONSOR IL GRUPPO INVECO HOLDING SPA DEL GEOMETRA FERNANDO BARBETTI Tutta la storia e l’anima del maestro nella personale di Oscar Piattella, che ottantottenne ha dato un altro segnale forte della propria impronta artistica tornando a esporre nella sua Pesaro, a 18 anni di distanza dalla mostra con cui inaugurò palazzo Gradari nel 2002. “Disgregazione e unità.

I Barbetti alla presentazione Solcando la misura rinascimentale di Urbino”, aperta fino all’11 ottobre 2020 all’interno degli spazi della Fondazione Pescheria, Centro Arti Visive, è realizzata grazie al contributo come main sponsor di Inveco Holding Spa del geometra Fernando Barbetti. All’inaugurazione ha partecipato anche la poetessa Anna Buoninsegni, già responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Gubbio, Non è certo casuale la presenza eugubina visti i legami dell’artista con Gubbio, ricordando anche quello con gli sbandieratori, che si esibiscono con le bandiere realizzate da Piattella e ispirate ai simboli delle Tavole Eugubine oltre a quella celebrativa dei cinquant’anni del gruppo cittadino. L’esposizione, curata da Alberto Mazzacchera, ha come fulcro le opere dell’ultima produzione del pittore pesarese che, nell’atelier sotto le imponenti pareti rocciose del Catria, ha indagato per una vita intera declinazioni e rifrazioni della luce, raggiungendo vette spirituali con le sue creazioni astratte.

EVOLUZIONE ARTISTICA Avrebbe dovuto essere inaugurata il 31 marzo, giorno del compleanno di Piattella, ed è stata posticipata per l’emergenza coronavi-

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rus. Questo percorso artistico presenta, per la prima volta riunita, la sua evoluzione artistica attraverso 55 dipinti su tavola, in tre sezioni legate da un potente e preciso uso del colore. Un cromatismo che anche quando perde spessore materico, a vantaggio di superfici levigate, si mantiene inalteOscar Piattella rato. Nel Loggiato sono esposti due nuclei di lavori storici: dieci opere materiche a partire dal 1957, anno della sua prima mostra a Milano (tra cui un raro olio su tela del 1955 intitolato La Rocca), e diciotto opere semi-materiche (anni 2000-2011). L’allestimento evidenzia un dialogo tra le opere più recenti: ventisei dipinti, di cui uno che illustra il lavoro di creazione e costruzione dell’artista, dal disegno alla deposizione del colore, e un grande polittico (anni 2014-2020), chiaro riferimento e omaggio alla Pala di Giovanni Bellini conservata ai Musei Civici di Pesaro che il maestro Piattella ha deciso di donare agli stessi Musei Civici.

CELEBRANDO RAFFAELLO Piattela nutre la sua ricerca di matrice informale, solcando la misura del Rinascimento matematico del Ducato di Urbino, e rilegge in chiave attualissima le magistrali fughe prospettiche presenti in tanta pittura, proponendo una sua personale inquadratura gravata del compito di introdurre lo sguardo verso l’infinito. Da qui l’idea di presentare l’artista in concomitanza ai tributi per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio.

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IL RICORDO

BRUNO CENNI E GUBBIO, VERO AMORE E CONOSCENZA LA SCOMPARSA DI UNO STORICO E STUDIOSO CHE HA CRESCIUTO GENERAZIONI NEL CULTO STORICO E ARTISTICO DELLA CITTÀ.

IL SINDACO STIRATI: “ABBIAMO PERSO UN RIFERIMENTO”

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Il suo era amore puro e anche conoscenza, profonda e convinta nell’andare alla scoperta di Gubbio in ogni pietra, tesoro e piega della storia. Il professor Bruno Cenni lascia un’eredità straordinaria negli archivi e nella memoria collettiva. Lo ricordano gli studenti che hanno avuto il privilegio di incontrarlo sulla propria strada. Lo ricordano quanti si sono confrontati con lui che aveva per la città un’autentica venerazione vivendola nella pienezza dei tesori e le potenzialità tramandate dai secoli. Bruno Cenni è stato un riferimento per le generazioni e se n’è andato l’11 luglio scorso all’ospedale di Branca dopo una breve malattia, circondato dall’affetto della moglie Luisa e delle adorate figlie Patrizia e Monica.

Avrebbe compiuto 75 anni il prossimo 6 ottobre.

Ha studiato all’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e ha messo a frutto il percorso nell’insegnamento trasmettendo ai giovani la passione per l’arte e la conoscenza del patrimonio storico-architettonico di Gubbio. È stato autore di numerosi studi che hanno aiutato a ricostruire lo sviluppo della città nei secoli. Ha anche scoperto documenti e ricostruzioni che hanno permesso di risalire a passaggi precisi nella storia locale.

Il sindaco Filippo Mario Stirati ha espresso “profondo cordoglio, personale e di tutta l’Amministrazione Comunale”, definendolo “un riferimento per generazioni di studenti e di appassionati della storia della città. Un uomo che aveva un grande amore per Gubbio e una profonda conoscenza della sua storia capace di trasmettere a tutti la grande passione per l’arte, l’architettura e per i tesori della nostra città. Un uomo di rare qualità, grande appassionato delle origini e dei

tesori di una città che giustamente lo piange. Abbiamo perso un riferimento”. Ubaldo Emanuele Scavizzi ha lasciato un ricordo parlando di “perdita enorme per Gubbio. Uno studioso attento e multiforme, instancabile scopritore e divulgatore di migliaia di documenti riguardanti la nostra città e la sua storia, fine disegnatore, ha lavorato come tale in importanti campagne di scavo archeologico anche all’estero, vedi Leptis Magna in Libia”.

Si ricorda nel dicembre 2016 l’ultima presentazione del libro “Il duecentesco palazzo del Bargello”, tra ricerca storica e documentazione architettonica. Frutto di anni di ricerca archivistica, questo testo è stato dedicato a uno dei monumenti più significativi de approfondisce le dinamiche della proprietà dell’edificio dal 1630 ad oggi, precisando che appartenne alla famiglia Billi mentre il palazzo degli Sforzolini era collocato a sinistra, dove permangono ancora degli stemmi originali. Precedente, del dicembre 2015, la presentazione di “Egubio la città di Ubaldo appunti di topografia dall’XI al XII secolo”, inserendo anche tale libro nella collana di pubblicazioni di interesse storiografico e di approfondimento su aspetti della tradizione eugubina. Gubbio ha perso con il professor Cenni un figlio illuminato e apprezzato del suo tempo. L’eredità potrà essere raccolta da quanti vorranno studiare la storia e il patrimonio anche attraverso gli occhi di uno storico e studioso di così straordinario livello.

M.Boc.

RESTYLING La Provincia e il gestore sono intervenuti per sistemare la zona con le attività ricreative e sportive

PARCO DI COPPO, RITORNO ALL’ANTICO SPLENDORE

La natura, le passeggiate, la sana attività ricreativa e sportiva. E anche il fresco.

Questo è da sempre il parco di Coppo, che dopo il lockdown è tornato fruibile in tutto il suo fascino con il ristoro e i giochi per bambini.

L’intervento è stato realizzaIl barbecue nella parte alta to dalla Provincia di Perugia insieme al gestore dell’attività di bar-ristorante. L’area verde si estende per circa cento ettari, con una grande pineta attorno, senza limitazione di accesso, e ha visto i lavori di ordinaria manutenzione, dal taglio dell’erba alla sistemazione dei tavoli in legno e dei barbecue in muratura, presenti nei numerosi punti ristoro. È attiva anche ripristinata l’area giochi attrezzata per i bambini con scivoli e altalene, così come l’ampia zona dedicata al divertimento in compagnia dove si trovano il campo da calcio, basket e bocce. Sono stati riqualificati, inoltre, i servizi igienici del parco e i sentieri per il trekking e le biciclette.

Questi interventi, oltre a rendere gli spazi ancora più accoglienti, sono una testimonianza significativa della sinergia tra la Provincia e i privati che hanno preso in gestione la struttura del

bar e il ristorante. “Il parco è stato realizzato nel 1972 spiegano Luciano Bacchetta, presidente della Provincia, e il consigliere provinciale Stefano Ceccarelli, presidente del consiglio comunale eugubino - e rappresenta un punto di riferimento, spesso L’area con i campi di bocce utilizzato anche per le salutari passeggiate e come punto di ritrovo per tanti sportivi, tra cui gli amanti delle due ruote. È un bene valorizzare e salvaguardare questo polmone verde dopo il lungo periodo di lockdown”.

I terreni vennero acquistati nel 1972 dalla Provincia che ha poi realizzato il primo edificio (lo chalet) costituito dall’attuale piano che ospita il bar e i sottostanti magazzini. Successivamente, fra gli anni 1994 e 1996 è stato costruito il corpo di fabbrica che ospita il ristorante e i servizi annessi. All’interno del parco si trovano anche due fabbricati attualmente concessi in uso alla locale sezione del Cai per lo svolgimento di attività ricreative, associative e didattiche, centrate sulle tematiche naturalistico-ambientali.

M.Boc.

IL CASO

CONTRIBUTI SISMA A SCRITTO, LITE TRA PARROCCHIA E COMUNE

di MASSIMO BOCCUCCI

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L’ENTE HA DISPOSTO LA REVOCA RICHIEDENDO INDIETRO L’ANTICIPO DI OLTRE 52MILA EURO. IL TAR DELL’UMBRIA HA RIMESSO TUTTO A UN GIUDICE ORDINARIO

La parrocchia di San Michele Arcangelo nella frazione di Scritto ha chiesto a suo tempo un contributo del terremoto per ristrutturare un edificio a Biscina, ma il Comune ha deciso di revocarlo chiedendo indietro anche l’anticipazione di oltre 52mila euro. La battaglia legale va avanti da un pezzo e ora il Tar dell’Umbria ha rimesso tutto a un giudice ordinario che dovrà decidere chi ha ragione. La parrocchia s’è vista recapitare il primo aprile 2016 la determinazione del dirigente del settore ambiente, manutenzioni, protezione civile ed energie rinnovabili del 24 dicembre 2015 con la quale è stata approvata la decadenza della domanda di richiesta del contributo risalente al 29 marzo 1985, la revoca della concessione contributiva autorizzata con deliberazione della Giunta comunale del 17 aprile 1990 e il recupero del contributo della somma erogata come anticipazione, pari a 52.793,27 euro, per il ripristino dell’immobile in località Biscina gravemente danneggiato dai terremoti del 29 aprile 1984 e dell’85.

INAMMISSIBILE Il Tar, con Raffaele Potenza presidente, Enrico Mattei consigliere e Davide De Grazia referendario estensore, ha dichiarato il ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione e rimette le parti davanti al giudice ordinario, con le spese processuali compensate.

Da una parte il parroco don Roberto Revelant (all’origine della vicenda c’era don Pierangelo Belardi), difeso dall’avvocato Antonella Rossi, e dall’altra il sindaco Filippo Mario Stirati, rappre-

sentato dall’avvocato interno del Comune, Claudio Rosimini. La parrocchia chiede l’annullamento della determinazione dirigenziale del dicembre 2015, mentre il Comune motiva la revoca del contributo con la mancata comunicazione dell’ultimazione dei lavori e il mancato riscontro alla diffida all’ultimazione dei lavori, oltre che l’integrazione della documentazione ai sensi della legge regionale 4/2011 per scongiurare la decadenza dal beneficio.

L’ITER Il 7 luglio 2016 il Tar aveva respinto l’istanza di sospensione cautelare degli atti impugnati, rilevando a un primo esame che il ricorso non appariva essere stato tempestivamente proposto.

La parrocchia ha invece sempre sostenuto la tempestività del ricorso, contestando la posizione del Comune che giudicava inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo. All’udienza pubblica del 23 giugno scorso, tenuta con collegamento in videoconferenza, è emerso che il provvedimento del Comune è derivato dall’inadempimento del beneficiario del contributo rispetto alle prescrizioni relative all’impiego dello stesso. Il Tar ha ritenuto che “sussiste sempre la giurisdizione del giudice ordinario quando il finanziamento è riconosciuto direttamente dalla legge, mentre alla pubblica amministrazione è demandato soltanto il compito di verificare l’effettiva esistenza dei relativi presupposti senza procedere ad alcun apprezzamento discrezionale”. Qualora la controversia “attenga alla fase di erogazione o di ripetizione del contributo sul presupposto di un addotto inadempimento del beneficiario alle condizioni statuite in sede di erogazione o dall’acclarato sviamento dei fondi acquisiti rispetto al programma finanziato, la giurisdizione spetta al giudice ordinario”.

IL CASO Show dell’ex sindaco che in Consiglio attacca ogni giorno la maggioranza: “Volevano farmi fuori politicamente”

GORACCI CONTINUA LA SFIDA SULLA DECADENZA EVITATA

Il ritornello è ripetuto all’infinito nell’attaccare la maggioranza in ogni occasione. Orfeo Goracci vuole far passare come battaglia politica l’applicazione di una legge che rende incompatibile e fa decadere un consigliere comunale se fa causa al Comune, a meno che non sia collegata strettamente ed esclusivamente al mandato politico-istituzionale. L’ex sindaco alla fine ha deciso di restare in Consiglio Comunale rinunciando al ricorso sulla vertenza di risarcimento spese legali (chiedeva 18mila euro) che aveva perso in primo grado. Nella coalizione di Stirati e in altri ambienti sono convinti che l’abbia fatto nel timore di perdere capra e cavoli per assumere il ruolo della “vittima politica” di un qualche indefinito complotto. La scelta di rinunciare alla causa legale, Goracci l’addossa come conseguenza alla responsabilità dei consiglieri che hanno votato la sua decadenza dopo aver recepito in toto le indicazioni tecniche del segretario comunale.

L’interpretazione dell’attuale consigliere, secondo molti per tenere buoni i fedelissimi e gli elettori che l’hanno mandato a palazzo Pretorio sui banchi della minoranza, si fonda sulla presunta volontà degli avversari di “eliminarlo politicamente”, au-

todefinendosi “scomodo” e “non asservito a certi poteri”, senza mai specificare se si riferisca anche a quei “poteri forti” che nel 2001 lo sostennero contribuendo alla sua elezione a sindaco come ha dichiarato il sindaco Stirati in Consiglio Comunale.

Goracci viene spesso accusato di dare un’interpretazione personalistica dei fatti, le circostanze e le tesi politiche, rifuggendo il merito delle questioni come quando va all’attacco delle categorie professionali generalizzando nella conclamata classificazione in amici e nemici che poi inverte spesso nei ruoli a fasi alterne (è successo per esempio coi singoli giornalisti che un giorno considera in un modo e il giorno dopo in un altro, chissà se a seconda delle convenienze). Da più parti gli viene pure rimproverato che sulla giustizia, nel rimarcare la propria estrazione comunista, si dimentica che la sinistra (specie l’estrema sinistra) sta al fianco della magistratura e ha posizioni radicali secondo cui chi riceve già un semplice avviso di garanzia dovrebbe disimpegnarsi da ogni contesto politico-istituzionale aspettando in silenzio il giudizio. Chissà se questo vale però solamente per gli altri.

M.Boc.

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CULTURA

DOC FEST, EDIZIONE SUPER CON MOGOL E SGARBI

di ROBERTO BARBACCI

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DAL 27 AL 30 AGOSTO TORNA LA KERMESSE CHE VEDE COINVOLTE TANTE REALTÀ GIOVANILI LOCALI. IN PIAZZA GRANDE UNA SERATA DEDICATA A LUCIO BATTISTI E UNA ALL’ARTE DI RAFFAELLO. PREVISTE NUMEROSE INIZIATIVE COLLATERALI

Un impegno forte, specialmente in tempi di piazza Grande, che deve diventare una come questi segnati da incertezze e paure. volta di più il centro di gravità dell’intera Dove il DOC Fest non lascia, ma se possibicomunità. Noi siamo legati a questo luogo, le raddoppia: l’edizione 2020, al netto delle ma simbolicamente non ce ne è nessun altante restrizioni con le quali dovrà fare netro che può rendere l’idea di quella che è la cessariamente i conti, si propone come una nostra opera”. delle migliori di sempre. “Abbiamo cercaIL PROGRAMMA to di offrire un programma di una certa Dal 27 al 30 agosto saranno quattro giorqualità, riuscendo peraltro a completare il nate decisamente intense. Apertura decartellone in pochissimo tempo e reinvendicata al vino biologico e naturale, a cura La conferenza stampa di presentazione tando ciò a cui avevamo pensato durante dell’Associazione Italiana Sommelier (ore il lockdown”, spiega Alberto Nicchi, presidente dell’Associazione 17, Chiostro di San Pietro), poi in serata una tavola rotonda sulle Insieme, capofila tra tutte le realtà coinvolte nell’organizzato del prospettive di ripartenza posto Covid alla presenza tra gli altri della DOC Fest. “Ad un certo punto ci stavamo dirigendo verso un’edigovernatrice Donatella Tesei e dell’imprenditore Brunello Cucizione social, poi grazie all’allentamento delle misure e alla voglia nelli). Venerdì 28 si apre il sipario in piazza Grande con la serata di tornare a vivere all’aperto e a condividere le proprie esperienze, evento nel nome di Lucio Battisti dal titolo “Emozioni”, alla prerigorosamente in condizioni di sicurezza, ci siamo convinti che si senza di Mogol che di Battisti è stato il paroliere, nonché il braccio poteva fare ancora qualcosa di importante. Proveremo una volta di destro lungo tutto l’arco della carriera. Sabato 29 agosto al mattino più ad essere voce del territorio eugubino: personaggi come Mogol il CAI organizza un’escursione su un nuovo sentiero (lunghezza 6 e Vittorio Sgarbi certificano la qualità del prodotto, ma sarà un’ekm) che raggiungerà le alture di Monteluiano e Montanaldo, mendizione che guarderà molto alla realtà locale, intesa anche come tre in serata, di nuovo in piazza Grande, spazio allo spettacolo di promozione a livello culturale, sociale e ambientale”.

Vittorio Sgarbi su Raffaello, che torna al DOC dopo il successo EDIZIONE DI VALORE dell’evento dedicato a Caravaggio, in collaborazione con Corvino Il concetto di sostenibilità è alla base dell’edizione 2020 del DOC Produzioni. Domenica 30 agosto il gran finale con la cena nelle Fest: un’idea nata prima della pandemia, ma che mai come oggi torsale degli Arconi alla presenza dello chef Gianni Lettica, in collana d’attualità. “Riteniamo che questa offerta sia dignitosa e assoluborazione con Università dei Muratori e Accademia della Cucina. tamente di valore”, aggiunge Mario Monacelli, figura da sempre leCome detto il tema 2020 del DOC sarà la sostenibilità, e alcuni gata al DOC con il compito di fungere da collante tra le tante realtà pasti della serata verranno anche offerti in forma anonima alla coinvolte. “È bello vedere tanti giovani darsi da fare per concorrere Caritas locale. Dal 22 al 29 agosto, sempre nelle sale degli Arconi, verso un unico grande obiettivo e a loro dico grazie, non come forprevista anche una mostra fotografica curata da Michela Pascucci. ma di cortesia ma come condizione per tutto quanto stanno facenPer maggiori info e prevendite www.gubbiodocfest.it o sulla pagido. Ritengo inoltre centrale e di fondamentale importanza il ruolo na Facebook Gubbio DOC Fest.

ARBITRI

PASSERI È SEMPRE DA SERIE A, INCARICHI PER ROSI E ROSSI L’AIA HA VALORIZZATO ANCHE PER LA PROSSIMA STAGIONE LA SEZIONE ARBITRI “CARLO ANGELETTI” Conferme e promozioni alla sezione altri associati nei rispettivi ruoli dei vari arbitri “Carlo Angeletti” di Gubbio con organici nazionali: Davide Giacometti Matteo Passeri esponente di punta che (arbitro Can D), Matteo Lauri (guardalisarà anche la prossima stagione guardanee Can D), Roberto Rossi (osservatore Can D), Aldo Orsini (osservatore Cai), linee internazionale in Serie A. Per lui Nicolò Fabbri (arbitro Can 5), Adolfo Bel’ennesimo attestato di considerazione Matteo Passeri Roberto Rossi ai massimi livelli. Dall’Associazione italiarettoni (osservatore Can 5). na arbitri (Aia) importante incarico per Massimiliano Rosi. L’ex LA COMMISSIONE guardalinee di Serie A è stato inserito nell’organo tecnico nazioContinuità da parte dell’Aia anche alla guida degli arbitri umbri: per la terza stagione tocca a Luca Ciancaleoni, l’ex guardalinee nale della Commissione arbitri interregionale (Cai), conosciuta folignate subentrato nel 2008 all’eugubino Luca Fiorucci rimaanche come Scambi (designa arbitri per le partite di Eccellenza, Promozione, Juniores Nazionali, campionato femminile di Serie sto in carica per un quinquennio. Ciancaleoni ha promosso viA e B) dopo che era stato promosso osservatore alla Can D (incacepresidente Nicola Fraschetti di Perugia (al posto nell’incaririco al momento congelato per la nuova nomina). Rosi, diventato co del perugino Mauro Bonini dopo un biennio) che si occupa arbitro nel 1988, è passato alla Can D nel ruolo di guardalinee dell’organico di Eccellenza (insieme al presidente) e del Settore nel ’96 fino al ’99, per poi approdare alla Can C dov’è rimasto Giovanile Scolastico Nazionale, accanto a Giacomo Frizza di Pefino al 2004 per poi arrivare all’organico della Can A e B fino al rugia (segretario, new entry), Luca Cucchiarini di Città di Castello 2013. Vanta 119 gare in Serie A e 60 in B. Tra le gare più im(guardalinee), Mario Donati di Foligno (calcio a cinque), Paolo Piediluco di Terni (Promozione), Luciano Pistoli Alunni di Foliportanti si ricordano la finale di Coppa Italia nel 2008 e la finale di Supercoppa a Pechino nel 2011. Cessata l’attività è gno (osservatori), Alessio Raspa di Perugia (amminientrato a far parte della commissione del Cra Umbria strazione e Seconda categoria), Roberto Rossi di Gubdal 2013 al 2018 e subito dopo ha ricoperto il ruolo di bio (Prima categoria e coordinamento con le sezioni: osservatore alla Cai fino al 2020. congelato l’incarico di osservatore alla Can D). Infine, nomina nazionale, oltre che per Rosi, anche per FranI MOVIMENTI È stato dismesso Filippo Trella dal ruolo di osservatocesco Peroni di Città di Castello, confermato in comMassimiliano Rosi re in Can 5. Confermati, con Matteo Passeri, tutti gli missione nazionale di calcio a cinque.

M.Boc.

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LANCIACORNACCHIE, STRADA DISSESTATA. APPELLO AL COMUNE

Si sono mobilitati a Lanciacornacchie, dove la strada comunale a sinistra del valico di Madonna della Cima è ridotta in condizioni pietose tra buche, avvallamenti e polvere. Quella strada, la numero 111 com’è riportato nel sito del Comune, è diventata sostanzialmente impraticabile, costituendo un po-

tenziale pericolo oltre a mettere continuamente a rischio i mezzi che vi transitano. In quella zona ci sono una decina di famiglie tra residenti e possessori di seconde abitazioni, oltre a un agriturismo. Il Comune è stato messo al corrente della problematica ma non c’è stato alcun intervento.

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LA ROCCA

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LA CALMA DI SATANA Da quasi sessant’anni la stragrande maggioranza dei pastori della Chiesa cattolica ha smesso di credere nell’esistenza del diavolo. Quando però sono costretti a farne riferimento in qualche omelia domenicale, visto che nel vangelo Gesù parla spessissimo di Satana, allora non negano apertamente la sua esistenza e la sua azione nel mondo, ma veicolano un’idea totalmente sbagliata delle modalità con cui il Maligno opera. Il risultato è ovviamente che la quasi totalità del popolo cattolico ha ormai una visione distorta dell’azione del demonio. Si crede infatti che agisca sostanzialmente come nei vari film sugli esorcismi. Per cui, il ragionamento del cattolico medio è pressappoco il seguente: “io non vomito verde, non lancio grida disumane, non parlo lingue sconosciute, non ho il viso deformato e quindi non sono vittima dell’azione del diavolo”. Si è ormai completamente rimosso il fatto che Satana non agisce con rabbia furiosa e violenta, ma con la calma della seduzione paziente. Il male che viene dal demonio non si presenta mai palesemente come male, ma come bene allettante. Ordinariamente non agisce nei corpi ma si insinua come un serpente nei pensieri, nel linguaggio, nel media system, nella cultura, nella scuola, nel “politicamente corretto”. Prepara la scena per farci vivere come se Dio non ci fosse.

LA PACE DI GESÙ “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Sono parole del vangelo che i cattolici sentono ripetere a ogni messa, ma di cui spesso non viene colta la portata. In effetti, se si continuasse a leggere cosa dice Gesù subito dopo, diventerebbe tutto più chiaro. Sentiamo, dunque, come prosegue il Vangelo di Giovanni, da cui sono prese le parole su cui stiamo meditando: “Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14, 27). Esiste dunque una “pace del mondo” che non è quella che viene da Cristo. Considerando che la parola mondo indica qui una realtà che si oppone alla luce di Gesù e che lo stresso Cristo ricorda spesso che il mondo è sotto il potere di Satana, si può perfino dire che esiste una “pace” che viene dal “mondo di Satana”. Attenzione dunque a non credere, come spinge a fare la nuova inquietante liturgia con lo “scambio della pace”, che la pace sia un “volemose bene” come direbbero a Roma o uno sdolcinato darci la mano e andare tutti d’accordo.

Quella è piuttosto la “pace del mondo”. La pace di Gesù è quella che nasce nel cuore di chi accoglie la Verità che salva, anche se questo significa entrare in guerra col mondo. Più si aderisce a Cristo e più si scatena l’odio del mondo. Lo ha detto Gesù: “ Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo” (Gv 15, 18s).

a cura di LUIGI GIRLANDA IL GIUDIZIO DI DIO Anche seguendo le statistiche più ottimistiche sulla durata media della vita, bisogna rassegnarsi a prendere atto che ognuno di noi può contare su circa trentamila giorni di permanenza sulla Terra. Dopo di che, sarà la fine per sempre - anche per me che scrivo, anche per te che leggi. Sarà la fine, certo, ma non l’annientamento. In effetti, essendo il cattolicesimo l’unica religione vera, subito dopo la propria morte ciascuno di noi comparirà davanti al tribunale divino. Dies iræ (giorno dell’ira divina), quel giorno, come giustamente la Chiesa ha ripetuto per secoli nelle messe dei defunti. Anche qui, l’attuale predicazione ha portato a pericolosissimi equivoci e fraintendimenti. Ormai si parla solo della misericordia di Dio, della sua infinità bontà e, di conseguenza, del fatto che si va tutti in Paradiso. Purtroppo, stando almeno alle parole di Gesù, non sarà proprio così. È vero che la “misericordia di Dio è infinita”, ma bisogna comprendere bene cosa significa questa espressione. “Infinita” non vuol dire infatti “automatica”. Significa che Dio perdona infinite volte il peccato, ma a condizione che il peccatore riconosca la colpa e sia intenzionato a non peccare più. Non si va dunque in paradiso con i nostri parametri di giudizio, ma con quelli di Dio, che è certo misericordioso, ma anche - parola di Gesù - giusto giudice.

Pillole Letterarie e Dintorni... a cura di ANNALISA BOCCUCCI

IL COLIBRÌ, VITA IN SOSPENSIONE

Sandro Veronesi descrive la sorprendente forza di reagire di chi trova sempre una ragione per andare avanti Il nuovo romanzo dell’autore di Caos Calmo, vincitore del premio Strega 2020, è una racconto che si dipana tra due fuochi destinati ad ardere con una potenza incontenibile e una luce accecante: la vita ordinaria di un uomo giunto a metà del suo percorso esistenziale nasconde qualcosa di straordinario, di forte e di doloroso contro il quale sarà impegnato a lottare per non farsi ingoiare; per non permettere che quel limbo di sospensione grazie al quale riesce a sopravvivere si danneggi irrimediabilmente.

Il Colibrì racconta la storia di Marco Carrera, un uomo che conduce una vita apparentemente normale: un matrimonio, una figlia, l’incontro con il dolore della perdita dei genitori e un difficile rapporto con la psicoanalisi.

Proprio questo bizzarro limite del protagonista, a primo impatto inspiegabile alla luce soprattutto della massiccia presenza della psicoterapia nella vita delle donne che lo hanno affiancato negli anni, darà avvio al racconto. Carrera riceverà infatti una strana telefonata da parte di uno psicologo che gli chiederà un incontro, un incontro che cambierà radicalmente la vita di Marco. È un testo sorprendente e insolito questo di Sandro Veronesi perché si serve di una struttura narrativa originale e per niente

scontata; ogni capitolo racchiude un mondo finito, compiuto che si pone al completo servizio di una storia inizialmente dal tono frivolo e divertente, ma in realtà tormentata dal contatto con la morte e costellata da un dolore viscerale, profondo e più che mai intenso.

Il protagonista ha dovuto scontrarsi con la perdita dei genitori, morti di cancro, con la lontananza di un fratello con il quale non parla da anni, con il suicidio della giovane sorella e con la fine di un matrimonio da favola che gli ha lasciato in dono una figlia di nome Adele. Marco è un colibrì perché come il colibrì impiega tutta la sua energia per rimanere fermo, sospeso, in bilico sulla vita che continua a sferzargli i suoi colpi bassi ai quali non bisogna mai piegarsi perché c’è sempre un motivo per andare avanti, esiste sempre qualcosa per cui lottare. Come sosteneva Primo Levi: nella sua esistenza l’uomo è destinato a farsi trascinare dalla gioia estrema e dal dolore profondo; la sua forza consiste proprio nel barcamenarsi, nel cercare un bilanciamento tra questi due opposti. Il Colibrì è un racconto che, pagina dopo pagina, cerca di rivelare i segreti dell’arte di essere resilienti, di lottare costantemente e non lasciarsi andare di fronte all’ingiustizia e alla sofferenza.

CALCIO

FARINA C’HA PRESO GUSTO IN PREMIER CON BIELSA

di ROBERTO BARBACCI

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L’EX DIFENSORE ROSSOBLÙ È IL LOAN MANAGER DELLO STORICO LEEDS UNITED DI PROPRIETÀ ITALIANA CHE È TORNATO IN PREMIER LEAGUE DOPO 16 ANNI. “MI SENTO CON GIAMMARIOLI - CONFESSA - E SE DOVESSI MANDARE UN GIOCATORE AL GUBBIO SARÀ UN OTTIMO ELEMENTO, PERCHÉ NON VOGLIO FARE BRUTTE FIGURE”

dando i tre titoli d’Inghilterra e la finale di Coppa dei “Mister Clean” ha vinto ancora. Il “signore pulito” è Simone Farina, che lega il suo nome alla doppia promoCampioni nel 1975. “Ringrazio il presidente per questa zione del Gubbio nel ciclo dorato fino alla Serie B e che grande opportunità - racconta -, adesso il nostro primo traguardo per la prossima stagione è quello di consoliadesso ha ottenuto con il Leeds United il quarto triondarci in Premier League”. fo in carriera, il secondo da dirigente dopo l’esperienza Dopo Gubbio, tra qualche rivelazione anche di recente vincente con l’Aston Villa. L’ex terzino sinistro rossoblù, che alla fine del 2011 confessò di essere stato contattaospite di Tv 2000 l’emittente controllata dai vescovi su to rifiutandosi di truccare la partita Cesena-Gubbio di cosa accadde in quegli ultimi mesi del 2011 (lo lasciarono solo consigliandogli di tacere), ha fatto l’ambasciaCoppa Italia, oggi è il loan manager del Leeds in mano Simone Farina, oggi tore Fifa del Fair Play, si è occupato di vari progetti, ha ad Andrea Radrizzani (successore di Massimo Celricoperto il ruolo di community coach all’Aston Villa insegnando lino) fondatore dell’emittente Eleven Sports. Si gode il ritorno del ai giovani i valori dello sport per poi entrare nello scouting della club nella Premier League dopo 16 anni, sotto la guida del “Loco” prima squadra, mentre in Italia ha collaborato con la Lega di Serie Marcelo Bielsa, con la promozione conquistata in Championship con una giornata di anticipo. Lui è il responsabile dei giocatori in B. Il suo mondo? Roma, Gubbio, l’Inghilterra rappresentano l’essenza della sua vita umana e professionale. “Ho saputo che i rossoprestito e delle cessioni della prima squadra, ha studiato da direttore blù quest’anno puntano a vincere il campionato - dice - e questo fa sportivo prendendo l’abilitazione a Coverciano nel dicembre scorso onore al presidente Notari. Con Torrente e Giammarioli la piazza e adesso fa la sua strada accanto allo spagnolo Victor Orta. non può chiedere di meglio. Ho parlato con il Giamma di alcune “Per me è un maestro - dice - dal quale sto imparando tante cose opportunità, se mai darò un giocatore al Gubbio sarà ottimo perper la mia crescita e maturazione professionale”. Farina è stato fortemente voluto da Radrizzani nel club dal glorioso passato ricorché non voglio fare brutte figure”.

FONTANELLE, LA NUOVA SFIDA

La nuova vita del Fontanelle che ha deciso di iscriversi al prossimo campionato di Seconda Categoria. È una risposta forte nell’emergenza coronavirus. È un passaggio dall’impatto forte quello voluto dalla storica scuola calcio eugubina che vanta oltre cinquant’anni di attività e ha la volontà di completare il percorso costruito attorno a circa 300 giovani tesserati. La squadra sarà allenata da Massimiliano Lazzoni, con Giorgio Bellucci direttore tecnico. Lazzoni, 45 anni, ha giocato per otto stagioni con il Gubbio, centrocampista e capitano ligure ormai trapiantato in città, così come trascorsi in rossoblù ce l’ha da attaccante e allenatore delle giovanili l’eugubino Bellucci, 55 anni.

“Vogliamo dare una sempre più spiccata impronta sportiva e sociale - spiega Bellucci - perché i nostri ragazzi sanno di poter contare su una società e un’organizzazione che li segue fin da piccoli e gli consente di praticare nel tempo libero una sana attività. Sappiamo di essere un punto di riferimento per le fa-

miglie e ne siamo orgogliosi, puntando soprattutto sul senso di appartenenza della città e del territorio. Per questo l’eugubinità è per noi un valore irrinunciabile, tanto che la nuova squadra sarà composta esclusivamente da giocatori eugubini”.

La scelta di affrontare la Seconda Categoria è stata presa all’unanimità dalla società presieduta da Giorgio Saldi, con Giuseppe Ruspi vicepresidente e consiglieri Alvaro Fumanti, Danilo Gaggiotti e Nazzareno Paciotti. Confermata la partecipazione ai campionati giovanili Under 19 Elite A1, Under 17 regionale A2, Under 16 locale, Under 15 regionale, Under 14 locale, più l’attività di base coordinata da Lazzoni per i nati dal 2008 al 2015.

Attesi a breve i lavori per realizzare, nell’area dell’impianto sportivo Marco Minelli, una palestra e un campo da calcio in erba artificiale con i progetti già pronti e le procedure avviate per potenziare le strutture della frazione.

FRANCESCO NUTI, UN SOGNO CHIAMATO JUVE

Si chiama Francesco Nuti, classe 2006, attaccante.

Un sogno: sfondare nel calcio. L’inizio è davvero molto promettente. Il Gubbio non l’ha preso in considerazione dopo un percorso cominciato con la scuola calcio dell’Atletico. Sono altre le strade che il ragazzo ha cercato e finora gli è andata benissimo. Al Perugia si è fatto notare, protagonista nell’Under 15 sotto la guida del tecnico Giacomo Del Bene. Gli sono stati dietro in parecchi e alla fine l’ha preso la Juventus. Lui è pronto a mettersi in gioco nella prossima stagione con l’Under 15 bianconera. Lo voleva anche l’Atalanta e c’erano

Francesco Nuti, classe 2006

sirene dall’estero. I rapporti molto forti tra il Perugia e la Juve, con Roberto Goretti, Marcello Pizzimenti e Federico Cherubini dirigente bianconero hanno favorito il trasferimento con vincolo quadriennale. Il passaggio, che sarà formalizzato il primo settembre, è stato gestito dopo una serie di relazioni particolarmernte positive da parte di osservatori nei confronti del ragazzo che ha doti tecniche e fisiche ragguardevoli e di prospettiva.

Suo fratello, Giovanni Nuti classe 1998, è un difensore del Chievo con alle spalle una parentesi nel Gubbio.

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BASKET

UN’ESTATE A CANESTRO RIPARTENZA SUPER PER IL BASKET GUBBIO TRA CAMP E ATTIVITÀ CON PERSONAGGI DI RICHIAMO NAZIONALE. FELICE IL PRESIDENTE BELBELLO: “DA NOI UN MESSAGGIO DI GRANDE VITALITÀ ED ENTUSIASMO”. PRIMA SQUADRA, SI CAMBIA: ECCO CUTUGNO Non è stata l’estate che avevamo immaginato, ma il Basket Gubbio s’è fatto comunque trovare pronto. Una società in continua evoluzione con numeri di tesserati che crescono di pari passo con l’entusiasmo generato dalle tante iniziative organizzate una volta concluso il periodo di lockdown. “Riteniamo di aver risposto all’esigenze di ogni nostro singolo ragazzo”, spiega Pierangelo Belbello, presidente del sodalizio eugubino, pronto a raccogliere le nuove sfide che l’attualità metterà di fronte. “Di sicuro sappiamo che bisognerà adattarsi e cercare sempre nuove soluzioni, ma in questa estate abbiamo avuto modo di offrire un ventaglio di opportunità importanti e significative”. La ciliegina sulla torta è stato il Camp HD, organizzato dal 20 al 22 luglio in collaborazione con De-sport, che ha visto all’opera a Gubbio coach Emanuele Di Paolantonio (nell’ultima stagione in A2 a Mantova) e il prof. Domenico Faragalli (preparatore di Teramo, che gioca in A, e Roseto Sharks), oltre alla presenza di Alessandro Cappelletti, giocatore ex Fortitudo Bologna (giocherà a Torino in Serie A nella prossima stagione) e Sylvere Bryan, cestista in forza alla Polisportiva Rimini. “Per tutti i ragazzi che vi hanno preso parte è stata un’esperienza unica, la prima di questa qualità realizzata in città”, aggiunge Belbello. Che non dimentica quanto fatto nei mesi in cui non c’è stato modo di lavorare dal vivo con i ragazzi: “Nel periodo di quarantena ci siamo attivati su piattaforme online per restare sempre vicini ai nostri L’ultimo giorno di attività estiva tesserati. Gli istruttori

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hanno fatto un grande lavoro e in aggiunta alla parte fisico-motoria abbiamo messo a disposizione di tutti i ragazzi anche una consulenza gratuita con la psicologa Cinzia Rogo, in modo anche da correre in aiuto ai bambini costretti a rimaneAlcuni ragazzi del Camp HD re in casa per tante ore al giorno”.

IDEE E PROPOSTE CONCRETE La stagione 2020-21 bussa alle porte e il Basket Gubbio ad agosto ha deciso di prendersi giusto qualche settimana di vacanza per ricaricare le pile. “Giugno e luglio sono stati mesi intensi, ma ci faremo trovare pronti alla ripartenza, indipendentemente da quelle che saranno le condizioni”. La prima squadra avrà una nuova guida tecnica, con Orazio Cutugno che prende il posto di Stefano Spogli, che ha scelto comunque di restare nello staff tecnico delle giovanili.

Belbello però prova a guardare oltre: “Viviamo una fase molto frizzante, con tante famiglie che si avvicinano al nostro mondo. Sono sempre in contatto con l’amministrazione comunale per poter promuovere la pratica del basket e valorizzare le aree cittadine. Abbiamo rimesso a posto il campo vicino alla palestra del Commerciale, quotidianamente utilizzato da tanti appassionati, ma con qualche accortezza (aumento del parquet, impianto di illuminazione e tribune naturali) potrebbe diventare ancor più un luogo di riferimento, buono anche per organizzare eventi. E ci siamo informati su altre aree all’aperto, magari da poter sfruttare anche per le attività scolastiche. Riteniamo che sia fondamentale una collaborazione a 360 gradi tra pubblico e privato. Noi ci mettiamo tanto impegno e passione, a volte però la burocrazia ci limita eccessivamente”.

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MUSICA Il 29 e 30 agosto in programma l’Open Day con tante novità: a ottobre il via ad un nuovo progetto

AL FONDINO CONFERMA I CORSI ONLINE E RILANCIA CON LO SPAZIO LIUTERIA

Il lockdown ha cambiato le abitudini di tutti e anche i musicisti non hanno fatto eccezione, con i corsi di musica presso Al Fondino che si sono immediatamente trasformati in lezioni online. Paolo Ceccarelli e Francesco Fagiani, insieme a tutti i docenti, le hanno attivate da subito e vi hanno aderito molti studenti. Anche se la lezione di musica in presenza, specialmente per aspetti tecnici e interpretativi, è difficilmente sostituibile, questa nuova modalità “distanziata” ha comunque permesso di non interrompere il programma didattico, di progredire nei molteplici aspetti legati all’apprendimento musicale e soprattutto di rispettare le normative anti-contagio che tutti conosciamo. Eccola servita allora la novità del 2020-21: Al Fondino Corsi ha deciso di continuare anche con le lezioni online, per permettere a chiunque lo desideri, di studiare da casa. Ma ovviamente a settembre ripartiranno anche i corsi ordinari presso la sede in via Leonardo da Vinci (sanificata e migliorata nell’areazione delle aule).

Il 29 e 30 agosto è in programma un Open Day, due giorni per visitare la sede, conoscere i docenti e avere tutti le informazio-

ni riguardanti l’offerta didattica. I corsi musicali proposti spaziano dai corsi a indirizzo moderno: chitarra elettrica e acustica, canto, tastiera, basso, batteria, armonica a bocca, musica elettronica, hard disk recording; ai corsi a indirizzo classico: canto lirico, pianoforte, chitarra classica, violino, flauto, sassofono. Confermati anche i corsi di gruppo: musica d’insieme, teoria e solfeggio, coro popolare, storia della musica. Per i più piccoli ci sono i corsi di propedeutica musicale: musigiocando cuccioli (da 1 a 3 anni insieme ai genitori), musigiocando (da 4 a 7 anni) e chitarra propedeutica (fino a 10 anni). Altre novità del 2020 sono i corsi di meditazione e il corso di scrittura della canzone.

L’associazione culturale Arché è l’organizzatrice dei corsi musicali presso Al Fondino. Tra le molteplici attività culturali di cui è promotrice si segnala il nuovo progetto “Spazio Liuteria” da ottobre a Gubbio (scuola di liuteria, concorso di liuteria, concerti e tanto altro) che sta realizzando insieme al Comune di Gubbio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

LA STORIA Il racconto inedito di un bambino di 8 anni, realizzato come compito per la scuola, regala speranza

FILIPPO E IL “VIRUS BUONO”

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Il coronavirus visto dai bambini. A casa sotto clausura, con le lezioni a distanza, gli è venuto spontaneo questo racconto davvero molto particolare.

Filippo Menichini ha 8 anni e ha portato a termine la terza elementare. Si è cimentato al meglio usando la fantasia. Eccolo il suo racconto dal titolo “Il virus buono”.

Scrive Filippo: “C’era una volta, in un paese lontano un enorme uccello con tre teste di nome Virus, ogni volta che si alzava in volo faceva un rumore fortissimo, perché aveva ali grandissime. Tutti i giorni si divertiva a spaventare gli abitanti di un piccolo villaggio, incastrato tra le montagne. L’uccello, oltre a spaventare gli abitanti, aveva dei poteri terribili, infatti ogni volta che passava sopra il paese, soffiava forte e uccide-

NUMERI UTILI Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile

ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

va tutte le piante dei boschi e i campi coltivati, lasciando gli abitanti senza cibo. Un giorno, durante uno dei suoi passaggi, l’uccello incontrò un giovane pastore che stava pascolando le sue pecore in mezzo alle montagne. L’uccello incuriosito si fermò a guardare il giovane e gli chiese perché non fuggiva come gli altri abitanti. Il giovane rispose che lui non aveva paura perché era sicuro che infondo questo uccello doveva essere buono. Fu così che Virus e il giovane divennero grandi amici, e da quel giorno l’enorme uccello non spaventò più gli abitanti del paesino, anzi usò i suoi poteri, non per distruggere le piante ma per aiutare i suoi amici uomini a coltivare i campi, annaffiandoli dall’alto”.

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