15 Giorni - Numero 78 - 13 Settembre 2017

GUBBIO quindicinale d’informazione Mercoledì 13 Settembre 2017 Anno V Numero 78

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PATTI CHIARI

IL SINDACO STIRATI NE HA PER TUTTI: “SPIEGHERÒ AGLI EUGUBINI COSA STIAMO FACENDO, FUORI DA OGNI LOGICA AMICO-NEMICO. GUBBIO CULTURA, PUC E DISCARICA EREDITÀ PESANTI CHE GOVERNIAMO CON RESPONSABILITÀ E DISCONTINUITÀ. PER IL FUTURO PENSO A UN SECONDO MANDATO. ALCUNI NEL PD DEVONO CAMBIARE ATTEGGIAMENTO”

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COPERTINA

Stirati guarda avanti: “Liberiamo le energie” IL SINDACO VEDE UNA CITTÀ IN RIPRESA E PUNTA A INCREMENTARE “LA SPINTA INNOVATIVA SENZA ECCESSIVE PAURE, SOPRATTUTTO PER DARE AI GIOVANI UNA PROSPETTIVA DI VITA E DI RUOLO”. UNA SFIDA LA RICONVERSIONE DELL’EX OSPEDALE

di MASSIMO BOCCUCCI

Sindaco Stirati, quale percezione ha della città in questo momento storico?

“Una città che vive nel contesto generale di crisi economica e di inquietudine rispetto alle incertezze del futuro. Bisogna aiutarla a liberare le tante energie operose che possiede, soprattutto occorre fornire alle giovani generazioni una prospettiva di vita e di ruolo. Va incrementata la spinta innovativa senza eccessive paure”.

C’è qualcosa che avrebbe già voluto fare e si propone di concretizzare quanto prima?

“Gli obiettivi programmatici sono tutti incardinati, anche se con tempi diversi e spesso non dipendenti dalla nostra volontà.

La riconversione dell’ex ospedale rimane una delle maggiori sfide. Nell’immediato voglio intensificare i rapporti con i cittadini dell’intero Comune e informarli meglio su quanto realizzato e da realizzare”.

L’elemento fin qui più fortemente caratterizzante del suo mandato?

“La grande apertura democratica e culturale, fuori da ogni logica amico-nemico. In concreto, il Festival del Medioevo, l’università a Gubbio, ‘L’oro di Gubbio’ e tanto altro”.

Ci sono risposte concrete che il Comune può dare e sta dando alla sempre più devastante crisi economica locale e alle prospettive occupazionali per i giovani?

“Siamo stati determinanti nel far ripartire un’azienda al femminile nel settore dell’abbigliamento. L’azione dell’acceleratore d’impresa e il sostegno tecnico a nuove idee imprenditoriali, unitamente a una costante iniziativa sul versante dei bandi europei, sono una strategia del nostro settore economico. Non basta, non dipende tutto da noi, ma la valorizzazione del territorio in termini turistici e non solo può essere spinta in avanti anche dalla nostra scelta per l’area Interna”.

Lei ha definito delle ‘zavorre’ i debiti della Gubbio Cultura, Puc di San Pietro e della discarica di Colognola: non ha mai pensato di troncare con il passato azzerando tutto?

“Eredità pesantissime che non si possono cancellare, ma che vanno governate con responsabilità e competenza. È quello che stiamo facendo avendo comunque operato una netta disconti-

nuità rispetto al passato. Il parcheggio di San Pietro è aperto”.

Cosa risponde a chi le riconosce un ottimo livello culturale e d’immagine ma l’accusa al contempo di essere circondato da volponi che mantengono vecchi sistemi per trarre benefici personali, politici ed elettorali?

“Mi fa piacere che mi venga riconosciuta cultura, anche se a volte ho la sensazione che lo si faccia volendo metterla in contrasto coi risultati concreti che la politica deve perseguire. Ma la politica ha bisogno di cultura, e il governo di una città come la nostra ancora di più. Quanto a ‘volponi’, vecchi sistemi e interessi particolari, sinceramente mi sento di escluderli perché legalità e trasparenza sono per me valori non negoziabili. Anche da questo punto di vista la musica è del tutto cambiata”.

Si prospetta un triennio di appuntamenti elettorali, nel 2018 le Politiche, nel 2019 le Europee e le Comunali, nel 2020 le Regionali: lei potrebbe prendere in considerazione scenari diversi che ricandidarsi a sindaco?

“Il mio fine è quello di rinnovare il patto con la città per dare seguito a una visione e strategia che mirino al suo rilancio socio-economico, infrastrutturale e territoriale. Due mandati sono un orizzonte necessario e realistico, in considerazione dei tempi burocratico-amministrativi del sistema-Italia. Vorrei vedere compiute tante intuizioni e scelte cruciali. Altro non mi interessa”.

Quante possibilità ci sono che Stirati torni nel Pd o alleato del Pd? “Sono un uomo di sinistra e il mio campo di appartenenza è il centro-sinistra. Ciò rende necessario e inevitabile rivolgersi innanzitutto a questo mondo politico e ai cittadini, militanti ed elettori, che vi si riconoscono. I rapporti politici e le alleanze si costruiscono su valori comuni e programmi condivisi. Se c’è questo e si va oltre personalismi, mediocri ambizioni e logiche tribali fatte di ‘conte’, spesso artificiali, di tessere e di iscritti, allora tutto diventa possibile. Se al contrario prevalgono gli atteggiamenti di alcuni consiglieri del Pd di Gubbio tesi a demolire a priori quanto facciamo io e la mia amministrazione, tutto diviene maledettamente complicato”.

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ATTUALITÀ

Quelle brutte transenne

VIA SPERELLI È SBARRATA PER UN MURO PERICOLANTE. ANCHE L’EX MATTATOIO RISULTA INTERDETTO POICHÉ È DIVENTATO UN RUDERE. LA ROCCA È IRRAGGIUNGIBILE

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Transenne in via Sperelli per un con un senso di trascuratezza e abbanmuro pericolante, in via della Piagdono di una via particolarmente suggegiola a ridosso dell’ex mattatoio costiva del centro storico. munale che è diventato un rudere REBUS EX MATTATOIO Fa un effetto alle porte del centro storico, e in cima non meno desolante l’ex mattatoio che al monte Ingino con lo sbarramento è stato dichiarato del tutto inagibile e per caduta massi del tratto che porin uno stato di completa decadenza. ta alla Rocca. Sono preoccupanti le È stata transennata l’area adiacente con l’ordinanza adottata situazioni, sia per una questione dal sindaco Filippo Mario Stirati per motivi precauzionali, in di sicurezza e sia per l’impatto ambientale. In via Sperelpresenza di problemi di sicurezza su alcune parti strutturali li, la traversa da via XX Settembre a via Savelli della Porta, c’è dell’immobile. È stato chiuso anche l’accesso al vicino parcheguna sede degli uffici tecnici e la discesa di solito abbastanza gio, a pochi metri dalla porta di San Pietro, e al contempo è transitata è interdetta al transito sia pedonale che veicolare. stata ridotta la sede stradale per la circolazione dei veicoli nel A vista d’occhio ci si rende conto che il muro ha un’accentuata senso unico in discesa provenienti da via Campo di Marte e viacurvatura e che per questo potrebbe cedere da un momento le della Rimembranza. L’ex mattatoio versa in una condizione all’altro, specie se dovesse arrivare una consistente ondata di pietosa da lunghi anni, con i politici locali che a ogni elezione maltempo. La problematica è emersa dopo il ne promettono la sistemazione e il riutilizzo. taglio di una grossa pianta nel giardino sottoMa adesso la condizione del rudere risulta stante un altro edificio comunale. La decisioancora più singolare: da un lato figura costanne presa dagli uffici tecnici comunali d’intesa temente nell’elenco dei beni comunali in vencon i politici-amministratori ha peggiorato la dita ai privati per fare cassa e dall’altro ne è situazione, come se la rimozione della pianta prevista una funzione pubblica secondo il piaavesse in pratica acuito l’instabilità del muro. no dell’architetto milanese Leopoldo Freyrie Non c’è traccia dei lavori per la ristrutturazionell’ambito dell’operazione “L’oro di Gubbio”.

Le transenne in via Sperelli ne e l’immagine che si presenta è desolante,

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ATTUALITÀ

BARRIERE E FIORIERE PER STARE PIÙ SICURI

EFFETTO-BARCELLONA ANCHE A GUBBIO CON L’ALLERTA PER LA SICUREZZA. ATTIVATE LE PRIME MISURE IN OCCASIONE DEL MESE DELLO SPORT. SI È TRATTATO DI UNA VERA E PROPRIA PROVA GENERALE IN VISTA DEI CERI di ROBERTO BARBACCI La tragedia di Barcellona, un anno dopo quella di Nizza, ha fatto alzare i livelli di sicurezza con nuove misure per prevenire attentati e situazioni di potenziale pericolo. Gli effetti si sono visti in occasione del Mese dello Sport, a cominciare dal 26 agosto scorso per la Notte Bianca dello Sport con l’arrivo anche dei poliziotti oltre che la mobilitazione a livello locale di carabinieri e vigili urbani, e le barriere di calcestruzzo (le stesse utilizzate per il Trofeo “Luigi Fagioli”) posizionate in via Perugina (all’altezza dell’incrocio con viale Don Minzoni), all’ingresso di piazza Quaranta Martiri e in viale della Rimembranza davanti al bar dello Sport, oltre alle sbarre e le fioriere negli accessi dalle antiche porte. Si procede, a ogni occasione che richiama pubblico, ai vertici istituzionali in Prefettura con una serie di disposizioni per creare le massime condizioni di sicurezza.

PARLA DAMIANI “Con l’innalzamento dei livelli di sicurezza dobbiamo abituarci a convivere - spiega Gabriele Damiani, assessore allo Sport - e dovremo organizzarci al meglio anche in futuro, pensando per esempio alla Festa dei Ceri”. Proprio a maggio 2018 va subito la mente, visto l’impatto notevole della festa che mobilita gli

eugubini e attrae turisti. Si calcolano ogni anno il 15 maggio tra le 70mila e le 100mila presenze a seconda delle situazioni, dal giorno della settimana alle condizioni meteo. La sicurezza è un aspetto particolarmente delicato che negli anni il Comune ha sempre ridotto a qualche ordinanza, come se bastasse dispensare delle raccomandazioni messe nero su bianco per prevenire veramente i potenziali pericoli. Le ordinanze sembrano tanto uno strumento fatto unicamente per cautelarsi da eventuali strascichi in caso di problemi e tacitare la coscienza.

CASO MURETTO Prova ne è il muretto di piazza Grande lasciato senza alcuna protezione nonostante un progetto approvato e una gara d’appalto espletata per posizionare una rete poi revocata. A parte gli esposti e le denunce alla Procura della Repubblica di Perugia, che potrebbe intervenire per fare chiarezza, adesso la questione si aggiunge agli aspetti generali della sicurezza ed è possibile che siano adottate misure a livello di Prefettura colmando l’irresponsabile e insensibile disinteresse degli amministratori e politici locali.

UNA PETIZIONE PER NON CHIUDERE IL CENTRO STORICO

C’è una petizione con la raccolta di firme in una lettera aperta al sindaco Filippo Mario Stirati per esprimere dissenso sul progetto di chiusura del centro storico al traffico veicolare senza un adeguato piano infrastrutturale e di servizi per scongiurare la desertificazione. La petizione è iniziativa degli operatori economici e dei residenti. Viene espressa contrarietà anche per la chiusura parziale, tenendo conto delle condizioni del centro e

della situazione economico-residenziale di forte depressione.

“Nel centro storico si risiede e si lavora, questa stanzialità va difesa. L’obiettivo è vivere il centro e non tanto la sua pedonalizzazione”. Nel documento che accompagna la raccolta firme si rimarca “la progressiva e apparentemente inarrestabile desertificazione di operatori commerciali e anche residenti. Chi rimane sfida la crisi, multe e altri disagi e va tutelato”.

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IL CASO Polizia Municipale chiamata a intensificare la vigilanza per contrastare l’immondizia abbandonata

RIFIUTI AMMASSATI A CIELO APERTO, CONTROLLI E DENUNCE

Senza pietà. Controlli, indagini e provvedimenti durissimi nei confronti di chi lascia rifiuti di ogni genere a cielo aperto e a chi ammassa l’immondizia senza usare i contenitori in modo corretto. Ci sono situazioni incresciose in diverse parti della città, nel centro storico e soprattutto nell’immediata periferia dove si registrano accentuate criticità con cumuli di sporcizia lasciati davanti ai cassonetti. Non c’è alcun ritegno, dai rifiuti ordinari a quelli ingombranti, compresi i mobili che vengono depositati di notte. I vigili urbani sono chiamati a intensificare i controlli mettendo nel mirino quanti disattendono le regole arrecando un danno all’igiene e salubrità dell’ambiente. Vengono ispezionate periodicamente le sette isole ecologiche del territorio, dall’area di via dell’Arboreto a Fontecese, da Settestrade a Scorcello, da Torre dell’Olmo, Val di Chiascio a Villa Fassia. Ci sono segnalazioni e si approfondiscono gli atti d’inciviltà per individuare i responsabili. Si cercano soluzioni per monitorare con maggiore efficacia lo smaltimento corretto dei rifiuti e per mettere nel mirino quelli che lasciano ovunque di tutto. Sono previsti provvedimenti duri, anche a livello di multe.

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TARIFFE E METODI La gestione del servizio di nettezza urbana ha conosciuto negli anni un aumento vertiginoso delle tariffe, con un conto sempre più salato per le famiglie e le attività commerciali e professionali. L’Amministrazione Comunale punta a raggiungere i livelli massimi della raccolta differenziata, con il sistema del porta a porta, ma è sempre più diffusa la convinzione popolare di un ammassamento indistinto dei rifiuti nei vari passaggi verso lo smaltimento. Ne parlano apertamente i cittadini che lamentano i costi alti e le procedure tese a complicare quotidianamente la vita. Le critiche sono sempre più marcate, tanto più constatando la presenza di vere e proprie discariche abusive alimentate dal deposito incontrollato di materiali. Il Comune è stato in passato monitorato e al centro di indagini e denunce per i mancati controlli di fronte a intere aree pubbliche devastate dalla presenza dei rifiuti. Alessia Tasso, assessore all’Ambiente, ha più volte richiamato gli eugubini allo spirito di collaborazione e al senso di responsabilità per rendere efficace il sistema della raccolta differenziata.

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CULTURA

Teatro Romano, serve uno scatto d’orgoglio IL COMPLESSO MONUMENTALE LASCIATO SENZA STAGIONE DI SPETTACOLI E IN TOTALE ABBANDONO: URGONO INTERVENTI E STRATEGIE PER IL RILANCIO

di SIMONE FILIPPETTI Per la prima volta da decenni, questa estate il Teatro Romano rimane vuoto. Nessuna stagione di spettacoli. Fa tristezza leggere queste notizie per chi vive lontano. Il teatro è un gioiello storico, ha una scenografia naturale tra le più stupende al mondo: meriterebbe di ospitare eventi e di fare il pienone tutte le sere d’estate, come succede a Verona, per l’Arena. O al Teatro Greco di Taormina. Queste due città hanno trasformato i loro teatri antichi in macchine di cultura, turismo e soldi. Perché invece a Gubbio un monumento analogo è abbandonato? Eppure Gubbio non è inferiore a Verona e, come Taormina, non è un luogo così facile da raggiungere. Ma la città sicula (dove si può arrivare solo in aereo) è piena di americani. Gubbio no.

Una parte della risposta sta in un piccolo retroscena e mi scuserà il lettore se è un episodio personale. Premessa: il sindaco Filippo Mario Stirati è persona di altissimo profilo morale e culturale; è stato mio professore di greco al liceo. Appreso della sua elezione, tre anni fa, lo chiamai per mettere a disposizione dell’amministrazione 15 anni di contatti maturati come giornalista a Milano. Gli “eugubini lontani” sono tutti accomunati da un amore viscerale per la città che hanno lasciato. Una delle idee del neo sindaco era quella di valorizzare il Teatro Romano; io avevo contatti con la Fondazione del Teatro La Scala. Perché non fare un concerto al Teatro Romano? Sarebbe stato un gran colpo di immagine e un grosso richiamo turistico per la città.

Ovviamente la Scala va convinta e spinta a muoversi: chiedo di poter avere una presentazione da mostrare loro. Cosa poteva offrire il Comune di Gubbio in termini di accoglienza e bud-

get? Se ci fossero fondi o sponsorizzazioni per coprire i costi dell’evento. Il Comune si limita a inviarmi una relazione della Soprintendenza Archeologica sul Teatro. Bella, ma del tutto inutile. Non c’è traccia della parte economica. Insisto per avere un pezzo di carta presentabile. Nessuno si è mai più fatto vivo. Sono passati 3 anni e ho sempre pensato che nel frattempo l’amministrazione avesse seguito altre strade: nulla di male. Invece non era così. Di recente mi è capitato di passare davanti alla zona del Teatro Romano. Con molta amarezza ho notato che è rimasta la stessa di quando ero bambino: in 30 anni nessun miglioria, restauro o rifacimento. Una sensazione di incuria, abbandono. Ci vorrebbe un viale d’ingresso asfaltato, con panchine, delle aiuole curate o alberi, servizi per gli spettatori. Il Teatro Romano potrebbe diventare come l’Arena di Verona, attrarre un turismo culturale e di eventi (concerti estivi: qualcuno si ricorda di Pino Daniele al Teatro Romano 20 anni fa? Un evento gratuito gestito malissimo e pochissimo sfruttato). Ma non basta avere un monumento, per quanto bello e importante, se poi non si investe per renderlo attraente. Anzi no, una novità c’è stata: nel parcheggio, ma definirlo così è un eufemismo visto che anche quello da 30 anni è solo orribile spianata di breccino, sono comparsi i posteggiatori abusivi. Come a Napoli, come nel Terzo Mondo. Così si fa morire una città.

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CRONACA

Piazzale di San Biagio tra prostitute e degrado

SEGNALATA DAVANTI LA PISTA CICLABILE “LE CERQUE” LA PRESENZA DI DONNE IN ABITI SUCCINTI E LUCCICANTI CHE S’INTRATTENGONO CON UOMINI IN UNA SITUAZIONE DI ABBANDONO E TRASCURATEZZA. PATTUGLIAMENTI DEI CARABINIERI. DA ANNI SINVOCANO ASFALTO E DECORO IN UNA ZONA STRATEGICA di MASSIMO BOCCUCCI

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Ci mancava solo la prostituzione alle porte del centro storico come ennesimo segno di degrado e inciviltà. Non ci sono precedenti perché finora il fenomeno ha sempre caratterizzato le strade periferiche, soprattutto verso Umbertide o subito dopo Belvedere. Ci sono invece diverse segnalazioni sulla presenza di signore e giovanissime in abiti succinti e luccicanti che si piazzano davanti la pista ciclabile “Le cerque” nella zona di San Biagio, poco sotto lo stadio Barbetti nel piazzale che di solito accoglie i tifosi ospiti e che per il periodo dei Ceri è occupato dal luna park.

Vengono viste intrannersi con uomini, specie di una certa età, e ci sono testimonianze sui sistemi per approcciare potenziali clienti.

PATTUGLIAMENTI I Carabinieri della Compagnia di Gubbio, diretta dal capitano Pier Giuseppe Zago, hanno intensificato i pattugliamenti per i controlli intervenendo in qualche caso per chiedere documenti, verificare l’identità e scoraggiare qualsiasi attività che possa ricondurre appunto alla prostituzione. La

zona presa di mira si presenta abbastanza buia a lato della via che immette su una piccola rotatoria immediatamente a ridosso del centro, a due passi dal Teatro Romano e dal centro commerciale Coop-Le Mura. Queste donne si soffermano a lungo sotto un grande albero e sono state più volte avvistate a colloquio con soggetti che vengono sospettati di essere clienti.

ASFALTO INVOCATO Il piazzale a ridosso della pista ciclabile versa in pessime condizioni, in uno stato di abbandono e degrago, prestandosi a essere preda di bivacchi e delle più disparate incontrollate attività, perfino i picnic tra gazebo improvvisati e la presenza di vecchie roulotte. Il degrado ha preso il sopravvento, dopo le ripetute sollecitazioni negli anni alle amministrazioni comunali di turno perché l’ampio e strategico piazzale venga asfaltato e valorizzato. Questa situazione di profonda trascuratezza favorisce in sostanza l’utilizzo improprio e negativo che sta suscitando legittima apprensione, con i commenti critici nel denunciare i fenomeni di malcostume.

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ATTUALITÀ

IMMOBILI IN VENDITA, IL COMUNE CI RIPROVA

GARA D’ASTA PER TERRENI E FABBRICATI. ELENCO DI 29 LOTTI PER UN TOTALE DI QUASI 6 MILIONI DI EURO. SERVONO SOLDI PER SANARE I DEBITI E RIMPINGUARE LE CASSE. OFFERTE ENTRO IL 27 SETTEMBRE Servono i soldi, tanti soldi, per sanare i debiti in ordine sparso e rimpinguare le asfittiche casse, così il Comune prova di nuovo a vendere terreni e fabbricati del patrimonio immobiliare pubblico. La gara d’asta comprende 29 lotti sparsi sul territorio, dal centro storico alle frazioni più lontane, per un totale a base economica di quasi 6 milioni di euro. L’operazione riprende le linee d’indirizzo e le modalità del passato per cercare di monetizzare, anche se le adesioni sono di volta in volta commisurato al calo degli importi a base d’asta. Per presentare le offerte c’è tempo fino al 27 settembre a mezzogiorno, con l’espletamento della gara fissato per il 28 alle ore 10 presso la sede del settore ambiente in via Sperelli. Si riparte da una serie di beni pubblici, al cui elenco mancano due pezzi importanti della collezione comunale messi in vendita in precedenti occasioni e rimasti invenduti come lo storico palazzo Ex Orfanelle in via 20 Settembre, già sede degli uffici dell’ente e in condizioni di progressivo degrado tra infiltrazioni e muffa ovunque, e l’ex mattatoio di via della Piaggiola

dichiarato completamente inagibile dopo i propositi del passato di ristrutturarlo.

ELENCO E MODALITÀ Nel pacchetto dei beni in vendita spiccano, a livello di importo, i terreni edificabili nella frazione di Cipolleto con un prezzo base di 1.932.818,50 euro. Seguono un terreno edificabile in via dell’Arboreto, alle porte del centro, con base di 1.250.000 euro, un altro terreno nella frazione di Spada per 441.252 euro e un antico casolare rurale con piccola corte a Cipolleto per 405mila euro. Tra i fabbricati figurano un appartamento all’interno di palazzo Palmi nel centro storico in via 20 Settembre per 230.529 euro e l’ex scuola di Madonna della Pergola lungo la Gola del Bottaccione per 56.177,40 euro. Gli interessati dovranno far pervenire la domanda di partecipazione alla gara pubblica, con relativa offerta, con raccomandata postale all’ufficio protocollo del Comune in via della Repubblica presso il palazzo del Turismo. Il bando è disponibile all’ufficio patrimonio e sul sito internet www.comune.gubbio.pg.it.

R.Bar.

IL CASO In viale del Teatro Romano è sempre deserto il parcheggio a pagamento. Corte di Conti in agguato

QUELLE STRISCE BLU SONO UNA RIMESSA

Non portano soldi, anzi sono addirittura una rimessa le strisce blu in viale del Teatro Romano adottate dal Comune per fare cassa e contribuire al risanamento dei pesanti debiti della Gubbio Cultura e Multiservizi Srl che gestisce i parcheggi a pagamento. Le aspettative sono andate fin qui ampiamente deluse. I posti auto lungo la via sono infatti totalmente e sistematicamente vuoti. Sta correndo l’ironia tra gli operatori commerciali della zona che avevano messo in guardia su questa scelta, considerando che attorno ci sono parcheggi gratuiti e che è triste l’impatto ambientale di questo tratto deserto. Trattandosi di immediata periferia cittadina, ci sono diverse soluzioni per fare la sosta a costo zero e c’è nei paraggi il parcheggio gratis coperto nel complesso commerciale di San Benedetto. Per il momento il Comune e la stessa Gubbio Cultura ci stanno rimettendo vista la spesa delle strisce e l’affitto dei parchimetri, con il rischio che se continua così, vi saranno ripercussioni ulteriormente negative fino al danno erariale. L’amplia-

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mento delle zone a pagamento, anche nel centro storico, ha provocato critiche, polemiche e diffusi malumori con la constatazione che tutto è finalizzato a fronteggiare la gravissima situazione economica della società partecipata, di cui il Comune è unico proprietario e che ha accumulato perdite per oltre un milione e mezzo di euro.

LE RIPARTIZIONI La Giunta Stirati ha cambiato gli accordi per la ripartizione degli incassi dai parcheggi, stabilendo d’intesa con il liquidatore Paolo Rocchi, nominato dal sindaco dopo il breve interregno di Alessandro Brunetti, che circa due-terzi vanno alla Gubbio Cultura mentre prima erano destinati al Comune. Proprio sugli introiti dei parcheggi è maturato una parte del debito della Gubbio Cultura: il Comune deve avere almeno 600mila euro e per ora ha rinunciato, rischiando di dover rispondere di danno erariale visto che alla Corte dei Conti ci sono esposti e segnalazioni perché venga fatta chiarezza sulla situazione contabile.

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I PARROCCHIANI L’HANNO RIAPERTA

DIOCESI

LA PICCOLA CHIESA DI SAN VITTORINO È TORNATA A VIVERE. GLI ABITANTI DELLA ZONA, UN CENTINAIO, HANNO FORTEMENTE VOLUTO IL RITORNO DEL CULTO COINVOLGENDO IL PARROCO DON LANFRANCO CONTI. FORTE L’IMPEGNO DELLA FAMIGLIA RAGNI

I parrocchiani di San Vittorino

Parla di storia e di sentimenti la piccola chiesa Santa Maria di San Vittorino. Un luogo della memoria, del passato e del presente grazie all’amorevole cura dei parrocchiani, un centinaio nella zona in altura che guarda

verso Perugia. Vedere riaperta la è un segno oltre che un motivo d’orgoglio. La chiesa era chiusa da quasi 35 anni e spogliata di testimonianze artistiche pregiate, collocate nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Ponte d’Assi. Il parroco, Don Lanfranco Conti, ha voluto ridare memoria e voce a questo posto, nel ricordo di Don Luigi Rughi che negli anni ‘50 lo gestiva con dedizione assoluta. Ci teneva il sacerdote e, dopo la sua morte, ha preso il testimone Luigi Ragni con sua moglie Argentina che prestava attenzione al luogo sacro gestendo l’azienda agricola di proprietà di Ciro e Rosina Ceccarelli.

LA STORIA Era stata edificata per iniziativa di Don Filippo Angeli, a poca distanza dal castello di cui si hanno testimonianze fin dal 1163, e consacrata dall’allora vescovo Paolo Orefici il 24 settembre 1777, fino all’aggiunta della titolazione a Santa Maria per l’affresco con l’immagine della Vergine trasferito su un altare da un’edicola posta lungo la strada, come raccontano Paolo Salciarini e Giancarlo Salciarini nel libro “La parrocchia di Santa Maria Maddalena in Ponte d’Assi cultura, arte e tradizioni”. Questa chiesa diocesana, che ha visto sanati i danni del terremoto del 1984 e del ‘97 ed è stata conservata nel tempo con interventi di cui si sono fatti carico i parrocchiani, fa corpo unico con il complesso diventato un rinomato agriturismo della famiglia Alfredo Sebastiani.

MARINELLA RACCONTA “Abbiamo recitato il rosario lo scorso maggio racconta Marinella Ragni, che di Luigi è la figlia - ed è stato un segnale mistico quello che ha poi indotto a volere fortemente la riapertura solenne della chiesa con una grande partecipazione il 27 agosto scorso con una festa, la messa e il pranzo. Vorremmo che questo luogo riscoperto e riportato alla sua antica vitalità, continuasse a essere un punto di riferimento per la comunità e per il territorio. Con i miei fratelli abbiamo donato due statue ispirate al Sacro Cuore e alla Madonna dei Nodi legata a Papa Francesco che l’ha scoperta nel suo viaggio in un paesino della Germania nel 1986”. Una chiesta che riapre è davvero un segno particolare dopo le ferite dell’ultimo terremoto che ha danneggiato la cattedrale, le chiese della Piaggiola, Carbonesca, Ponte d’Assi, Monteluiano, Castiglione Aldobrando, Scritto, Belvedere, Ghigiano, Branca, Pascelupo, oltre al monastero di San Girolamo e l’abbazia di Vallingegno.

M.Boc.

DIOCESI

Ceccobelli resta, successore più lontano

NESSUN AVVICENDAMENTO ENTRO L’ESTATE COME PROSPETTATO. IL VESCOVO AMMETTE: “ERO CONVINTO DI ESSERE GIÀ IN PENSIONE E INVECE SONO ANCORA QUI”. LA SUCCESSIONE POTREBBE SLITTARE AL 2018.

NON È ESCLUSO CHE SI STIA VAGLIANDO UN’ALTRA TERNA DI CANDIDATI DOPO LE RINUNCE di MASSIMO BOCCUCCI

Per ora Mario Ceccobelli resta. E non si sa fino a quando. Non c’è stato l’avvicendamento prospettato entro l’estate. “Ero convinto di essere già in pensione e invece sono ancora qui a iniziare un nuovo anno pastorale. Non ho certo fretta di diventare emerito, prima o poi dovrà avvenire, ma non voglio pensarci ora”: le parole del vescovo Ceccobelli, nel suo intervento sul nuovo numero del bollettino diocesano “Camminiamo”, rappresentano di fatto lo slittamento ulteriore della nomina del successore. Lo stesso prelato, che ha compiuto 75 anni il 14 agosto 2016 e in occasione delle celebrazioni ceraiole ebbe a rivelare l’avvicendamento entro l’estate, si sta abituando all’idea di una permanenza ‘sine die’ perché il nuovo vescovo, almeno per ora, non si trova dopo la rinuncia di almeno tre candidati. Trovano infatti conferma, in certi ambienti, le difficoltà per dare una guida alla secolare diocesi eugubina attraversata da problematiche di varia natura. Sia da Ceccobelli, per il quale è pronto ormai da tempo un incarico a Perugia al fianco del cardinale Gualtiero Bassetti e del vescovo ausiliario Paolo Giulietti, che all’interno della curia trapela la convinzione che per la successione sia tutto rimandato al 2018.

UN’ALTRA TERNA Non è escluso che in Vaticano si stia vagliando un’altra terna di candidati, avendo ricominciato dacca-

po l’individuazione del nuovo vescovo dopo che tutto sembrava convergere verso il 60enne Padre Ferdinando Campana della diocesi di FabrianoMatelica, ministro provinciale dei Frati minori delle Marche.

Anche la sua candidatura si è bloccata, come le precedenti. Ceccobelli tira dritto con la sua missione: “Preferisco godermi questo mese ricco di eventi che mi danno molta gioia. Le comunità parrocchiali sono chiamate a programmare le attività riallacciandosi all’Assemblea diocesana del giugno scorso, nel cammino verso il prossimo Sinodo dei Vescovi in programma nell’ottobre 2018”. Intanto, il 10 settembre scorso nella chiesa di San Domenico ha ordinato presbitero Francesco Menichetti (“Finalmente un giovane eugubino - ha scritto Ceccobelli -, ha risposto alla chiamata del Signore”) e l’11 ha presieduto la ricorrenza della traslazione del corpo incorrotto di Sant’Ubaldo sul monte Ingino, mentre il 24 settembre ci sarà la festa diocesana quando potrebbe essere riaperta - ha annunciato il vescovo - la cattedrale sottoposta a lavori di restauro dopo l’ultimo terremoto.

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IL CASO

Banchetti tra sagre e feste, i ristoratori protestano TIENE BANCO LA PROLIFERAZIONE DEGLI APPUNTAMENTI GASTRONOMICI A GETTO CONTINUO NEL CENTRO STORICO E NELLE FRAZIONI, OLTRE AL SINGOLARE DISCUSSO “RISTORANTE” SOTTO GLI ARCONI

Ristoranti ovunque. Quelli canonici che trovano posto nel tessuro economico della città e quelli improvvisati tra sagre, feste di piazza e iniziative singolare come la trasformazione in un locale per banchetti dei trecenteschi Arconi di via Baldassini. Si fanno sentire i proprietari dei ristoranti e pizzerie, mandando segnali al Comune sul proliferare degli appuntamenti gastronomici dentro e fuori le mura. Sulla questione dei banchetti in città, che si aggiungono a feste e sagre nelle frazioni, salgono i toni tra proteste e polemiche. Ogni occasione è buona per promuovere la buona cucina in ogni luogo, pubblico e privato, con le attività del settore penalizzate e svantaggiate a livello di obblighi fiscali e sanitari. Tengono banco varie situazioni, come l’uso sempre più accentuato degli Arconi, trasformati in risto-

rante grazie a un comodato tra il Comune e l’Università dei Muratori che lo gestisce. Nella convenzione è prevista la possibilità di promuovere appuntamenti culinari, di cedere spazi in affitto e fare catering, con tanto di posti Foto di repertorio di sagra gratuitamente riservati all’Amministrazione Comunale che è presente a ogni evento. Ci sono proposte di esperti per dare agli Arconi un’altra funzione invece che vederli sopraffatti dalle attività in cucina, sempre più diffuse e non solo nel periodo dei Ceri. Si pone in questo caso anche una questione di decoro, tanto più chiamando responsabilmente in causa quanti si scandalizzano sull’esigenza di un sistema di protezione per il muretto di piazza Grande, mentre con malcelata ipocrisia tacciono sui banchetti consumati sotto la storica piazza pensile.

M.Boc.

L’ORDINAZIONE Il giovane Menichetti, classe 1985, è il quinto sacerdote ordinato da mons. Ceccobelli

DON FRANCESCO, LINFA GIOVANE IN DIOCESI

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C’è un nuovo sacerdote nella Diocesi di Gubbio: don Francesco Menichetti è stato ordinato domenica 10 settembre da mons. Mario Ceccobelli durante una celebrazione solenne che si è tenuta presso la chiesa di San Domenico (cioè l’attuale Cattedrale in attesa della riapertura della sede dopo i lavori post sisma). Menichetti, classe 1985, è il quinto sacerdote ordinato durante l’episcopato di Ceccobelli. Dopo aver conseguito i titoli di studio (diploma scientifico e laurea) e aver proseguito gli studi a Bruxelles fino al 2012, una volta tornato in Italia ha compiuto la sua formazio-

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ne presso il Pontificio Seminario Umbro “Pio XI”, diplomandosi lo scorso anno all’Istituto Teologico di Assisi. È stato consigliere comunale durante la legislatura 20062011, ma certamente l’emozione più grande l’ha provata quando ha ricevuto il sacramento dalle mani del vescovo, un anno dopo essere stato ordinato diacono.

La sua prima messa è stata celebrata lunedì 11 settembre durante la funzione pomeridiana presso la Basilica di Sant’Ubaldo, in occasione della ricorrenza della Traslazione.

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CULTURA

CANDIDATURA UNICA CON URBINO PER L’UNESCO

PROPOSTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE FRANCESCO GAGLIARDI. NE DISCUTERÀ IL CONSIGLIO COMUNALE. I PRECEDENTI PERÒ NON SONO INCORAGGIANTI

Un asse con Urbino per presentare la candidatura unica a Capitale italiana della cultura 2020. L’operazione nel segno dell’impronta storica rinascimentale legata alla famiglia nobile dei Montefeltro, che ha unito le due città sotto il fiorente Ducato con il condottiero e mecenate Federico innamorato delle due città, sarà approfondita e valutata dal Consiglio Comunale. C’è un ordine del giorno del consigliere Francesco Gagliardi (centrodestra) che punta a proporre la candidatura di Gubbio insieme a Urbino per il bando che il Ministero per i beni culturali predisporrà il prossimo anno. “Le peculiarità dell’appennino umbro-marchigiano, i fasti del Montefeltro e la comice rinascimentale delle due città - spiega l’avvocato Gagliardi - costituiscono dei solidi presuppo sti su cui fondare la prestigiosa aspettativa. Mi auguro che l’intero consiglio comunale e la giunta Stirati vogliano favorire questa proposta, arricchendola di contenuti e adoperandosi per una prospettiva di straordinario livello

qualitativo”. Si tratta della seconda candidatura umbra, ricordando come Castiglione del Lago abbia già ufficializzato di accordarsi con Montepulciano, Chiusi e Torrita di Siena, in territorio senese, nel nome della Val di Chiana.

PESSIMI PRECEDENTI Sulle candidature di consessi intemazionali, Gubbio ha tuttavia dei pessimi precedenti che pesano e stavolta confida nello slancio di Urbino il cui centro storico è patrimonio mondiale dell’Unesco. Si ricordano infatti i tentativi eugubini andati a vuoti per far entrare la città nel patrimonio dell’umanità sebbene avesse, e abbia ancora oggi, tutti i requisiti storico-architettonici a fronte di un conclamato scarso peso politico e di incisiva rappresentanza. E si ricorda la vicenda allucinante dell’esclusione della Festa dei Ceri tra i beni immateriali dell’Unesco dopo aver presentato la candidatura prima degli altri fino alla vicenda dell’adesione, riti ro e ora ripensamento per stare nella Rete delle feste con le macchine a spalle con Noia, Palmi, Sassari e Viterbo che l’Unesco ha riconosciuto.

CIAO DOLCISSIMA DANIELA

Ha lottato fino all’ultimo, con la forza di volontà e il sorriso per dare coraggio a se stessa e a quanti le stavano attorno. Se n’è andata Daniela Paciotti, lo scorso 12 agosto dopo una lunga battaglia con la malattia che aveva domato e vissuto con straordinaria dignità. Nella canonica di San Secondo, nella camera ardente e l’indomani ai funerali, in moltissimi l’hanno voluta abbracciare per l’ultima volta soffermando lo sguardo sulla foto posta sopra il feretro che la ritraeva sorridente. L’omaggio del coro di San Secondo di cui faceva parte, del parroco Don Pasquale Criscuolo, degli amici, dei colleghi di lavoro e delle istituzioni con il sindaco Filippo Mario Stirati, l’assessore Gabriele Damiani e il presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Biancarelli. Chi ha avuto il privilegio di conoscerla ne ha apprezzato la dolcezza,

l’essere riferimento di una bella famiglia unita e la competenza nell’esercizio professionale di funzionaria comunale. Chi l’ha perseguitata, ha solo lasciato un’impronta tra le più squallide della storia eugubina e ne ha tarpato le ali perché non attento al meritocrazia ma alla “prostituzione” (elettorale, intellettiva e non solo). Il tribunale degli uomini ha dato ragione a Daniela in ogni grado di giudizio, quello di Dio non ha avuto bisogno di giudicarla conoscendone benissimo l’onestà e la qualità personale.

Dolcissima Daniela, mancherai a questa città. Sei stata un esempio che ha tenuto lontani i riflettori, costretta a doverti difendere da un’infamia. Ti hanno spinto e incoraggiato gli affetti familiari e dei tantissimi amici estimatori. Il meglio hai portato con te, con la tua fede, al cospetto di Dio. Porteremo nel cuore e nella meM.Boc. moria il ricordo di una grande dolcissima persona.

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30/09/17

di LUIGI GIRLANDA

LA RIVOLUZIONE MISTIFICA ANCHE SANT’UBALDO

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LA ROCCA

Uno degli aspetti più inquietanti di tutte le rivofecero sul Col di Lana. In effetti, a parte il giusto luzioni è la manipolazione ideologica del pase doveroso sdegno per la tragedia della guerra, sato. Ogni “rivoluzionario” ha infatti un bisogno l’omelia travalica poi in espressioni che sono sì vitale di convincere quanta più gente possibile conciliabili con il “politicamente corretto” ormai che ciò che c’era prima di lui era dannoso e dodilagante, ma difficilmente inquadrabili all’inveva di conseguenza essere abbattuto e trasforterno della tradizionale dottrina cattolica sulla mato. Così hanno fatto gli illuministi con i secoli “guerra giusta”. cristiani, i rivoluzionari francesi con l’Ancien RéNell’omelia ci si chiede infatti “quando capiranUna vetrata della Basilica gime di Luigi XVI, i bolscevichi con lo zarismo, no gli uomini che decidono le sorti dell’umanità Hitler e Mussolini con le cosiddette “democrazie plutocratiche con la guerra e la violenza non si risolve nessun problema, che”, i repubblicani del secondo dopoguerra con la monarchia ma se ne creano altri in una catena senza fine”. Applauso del sabauda e chi più ne ha più ne metta. A questa logica mistificamondo, ovviamente, a queste parole, ma, seguendo questa lotoria non sono sfuggiti, e tuttora non sfuggono, nemmeno i segica, dovremmo dire che i santi soldati e guerrieri (come san dicenti “cattolici riformisti, progressisti, democratici, moderni Giorgio, tanto per fare l’esempio più vicino alla sensibilità eue via distinguendo” che hanno attuato da qualche decennio la gubina) non avevano capito il vangelo e non si erano accorti che più subdola e deleteria delle rivoluzioni, che sta portando la la guerra non risolve nessun problema? Poco dopo, l’omelia si Chiesa verso l’autodemolizione. Ma non finisce qui. C’è infatti spinge addirittura oltre: “La guerra di cui facciamo memoria è un altro aspetto inquietante e costante nella “logica rivoluzioancora più drammatica, perché a promuoverla sono stati popoli naria”. che professavano la stessa fede (…) questi poveri soldati furono Capita a volte di trovarsi di fronte a fatti e personaggi del pascostretti ad ubbidire a ordini emanati da uomini accecati dal masato, talmente radicati nel cuore e nella memoria della gente, cabro convincimento delle strategie belliche”. Questo potrebbe che diventa impossibile attuare una qualunque forma di miessere vero per la guerra del 1915-18, ma allora bisognerebbe stificazione. Un esempio può aiutarci a capire: il cattolico sechiarire bene se il Vescovo stava formulando un giudizio storico dicente “adulto” di oggi (talmente adulto che si è adulterato su un evento particolare oppure un giudizio morale sempre e come il vino), dice peste e corna della Chiesa del passato che comunque valido. In questo caso, infatti, a finire sotto accusa saha voluto “rivoluzionare”, ma poi capita che si scontri con perrebbe niente meno che lo stesso sant’Ubaldo. È noto infatti che il sonaggi adorati dalla gente, come per esempio sant’Ubaldo Patrono, in occasione della guerra che le città limitrofe mossero per gli eugubini. Cosa fa in questi casi il rivoluzionario? Fedele a Gubbio, si rivelò, come raccontano tutti i suoi biografi, abile al motto “se non puoi sconfiggere il tuo nemico, alleati con lui”, stratega militare, mettendo a punto un piano di difesa della citinizia un’altra delle sue opere mistificatorie e comincia a dire tà che condusse gli eugubini alla vittoria. Eppure, gli assedianti che il personaggio, nel nostro caso sant’Ubaldo, era un anticiprofessavano la stessa fede dei figli di sant’Ubaldo. Quando il Papatore delle idee rivoluzionarie. Ecco allora tutto un fiorire di trono benedisse i soldati eugubini per poi, durante la battaglia, riletture e stereotipi - Ubaldo santo della riconciliazione, del ritirarsi a pregare affinché vincessero (e in guerra, purtroppo, dialogo, della pace e via ridipingendo - che, pur mistificando il vincere significa troppo spesso uccidere il nemico), non aveva personaggio reale, lo rendono comunque ancora “membro accapito il Vangelo? Volle con tutto se stesso una riconciliazione, cettabile” della chiesa rivoluzionata. Se ne è avuta una riprova ma quando si avvide che la guerra era inevitabile seppe anche anche durante l’omelia del Vescovo dello scorso 5 agosto, in ocessere un “santo della strategia militare”. Questo alla neochiesa casione del centenario della festa dei ceri che i soldati eugubini non piace, ma nel cattolicesimo vero “tout se tient”.

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LA STORIA

Veronica a Venezia per i capelli delle star

L’HAIR STYLIST EUGUBINA HA FATTO PARTE DELLO STAFF CHE PER L’ORÉAL PARIS HA CURATO LE ACCONCIATURE DI ATTRICI E ATTORI PROTAGONISTI DELLA 74A MOSTRA DEL CINEMA. “È STATA UN’ESPERIENZA UNICA IN UN CONTESTO DI ALTISSIMO LIVELLO” di MASSIMO BOCCUCCI

Com’è dolce Venezia per Veronica Camilloni, l’unica a portare il tocco dell’Umbria alla 74a Mostra del Cinema di Venezia. L’ha voluta in laguna la “Compagnia della Bellezza” nello Veronica a Venezia staff che per L’Oréal Paris ha curato le acconciature di attrici e attori protagonisti della rassegna internazionale. “E’ stata una bella esperienza, in un contesto professionale di altissimo livello”, racconta Veronica che ha conosciuto da vicino le stelle del cinema fino a diventarne un riferimento. Alcune ne ha conosciute, messe a proprio agio o viste passare sul red carpet del festival. La biondissima hair stylist eugubina, sempre sorridente e disponibile, ha portato nei saloni veneziani tutto il bagaglio d’esperienza acquisito nel percorso professionale che a Gubbio si ritrova nella quotidiana attività del suo salone “Veronica i parrucchieri”, dove collabora anche la figlia Ilaria Casini consulente ufficiale per L’Oreal dopo un percorso di studi altamente qualificato, fino ad allargarsi in un circuito nazionale che le offre opportunità e grandi soddisfazioni. Ha trovato spazio nella “Compagnia della Bellezza” fondata da Salvo Filetti, considerato un leader del settore per la presenza ai più rinomati appuntamenti mondani.

EMOZIONI FORTI “Aver potuto lavorare alla Mostra di Venezia è un motivo di orgoglio - racconta Veronica - oltre che una grande opportunità professionale. È una dimensione incredibile, sono tutti molto esigenti.

C’è stata l’occasione di collaborare in altre manifestazioni, come per Miss Italia, a Taormina e a Roma per l’alta moda”. Le è capitato di scambiare opinioni e di entrare in simpatia con i beniamini dello star system. Tra le protagoniste, con i film in concorso o fuori concorso, ha avuto a che fare - per fare qualche nome - con Anita Caprioli (che ha voluto solo lei) e Anna Foglietta che ha particolarmente gradito. C’è scappata anche la foto con Claudia Gerini, Elisabetta Pellini e Alessio Lapice. Polvere di stelle in mezzo alla maestria di Verona che ha saputo farsi apprezzare.

In posa con Claudia Gerini

Con Francesca Pellini

Ilaria Casini al lavoro

LUIGI PADELETTI PORTA LA PREVENZIONE A MISANO

Non solo motori. Misano ha vissuto il week-end più atteso dell’anno in concomitanza con la tappa del motomondiale, funestata dall’assenza di Valentino Rossi e dal maltempo che pure non ha fermato il grosso seguito di appassionati presenti ai lati della pista. Tra le attività collaterali della lunga vigilia c’è stato posto anche per la presentazione di un progetto di prevenzione cardiovascolare promosso dalla Fondazione Ita-

liana Cuore e Circolazione (affiliata alla Società Italiana di Cardiologia), presieduta dal luminare eugubino Luigi Padeletti. È Yamaha ha presentato uno scooter a tre ruote, denominato Tricity, all’interno della quale è presente un defibrillatore, consegnato al Medical Center del Misano World Circuit. Nel 2018 il progetto consentirà di effettuare uno screening gratuito sul posto, sempre perfezionato dall’equipe del prof. Padeletti.

REDAZIONALE Una nuova tecnica permette di combattere fastidi cronici attraverso un sistema di trattamenti

COLITE, DOLORI ADDOMINALI E STRESS

La pancia è il nostro secondo cervello, ed è sempre a livello di stomaco e intestino che le emozioni si fanno sentire. Stati di ansia, tensione o rabbia trattenuta si manifestano con sintomi molto fastidiosi e dolorosi al basso ventre, con continua sensazione di gonfiore che in alcuni casi provoca attacchi di dissenteria o periodi di stipsi e forte costipazione.

Prevenire e curare senza farmaci Una sapiente combinazione di varie tecniche, di manipolazioni corporee, massaggio neuro-muscolare, MASSAGGIO THAI e MOXA, mira a stimolare la capacità di auto-guarigione attraverso la rivitalizzazione di cellule, tessuti e organi del nostro organismo. La sua straordinaria efficacia si basa sull’attivazione contemporanea del sistema nervoso, di quello linfatico e di quello connettivale.

Non è mai troppo tardi per trovare il benessere qualunque sia la stagione che vivi. Se individui le cause profonde di questi disturbi e ti fai aiutare, eviti di trasformare il disturbo in disagio cronico.

Da uno studio pubblicato dal “Journal Of Alternative and Complementary Medicine”, è stato scoperto che manovre di massaggio eseguite da mani esperte sono in grado di diminuire il livello di cortisolo e degli ormoni legati allo stress, potenziando al contempo l’attività dei linfociti, migliorando il funzionamento del sistema immunitario e riducendo il livello delle citochine infiammatorie.

Affidarsi ad un sistema vincente Questa non è una pillola miracolosa, ma un sistema vincente per rimanere in buona salute. Dopotutto è solo quando la perdi che ti rendi conto di quanto sia preziosa.

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PILLOLE LETTERARIE & DINTORNI

A cura di ANNALISA BOCCUCCI

L’utilità dell’inutile, riconquistare la propria libertà

NUCCIO ORDINE ESALTA L’AMORE DISINTERESSATO PER LA CONOSCENZA In un saggio sorprendentemente vivace, Nuccio Ordine - professore di letteratura italiana di origine calabrese - spiega perché in un mondo sempre più tecnocratico e sempre più ossessionato dal cercare l’utilità in ogni singolo percorso di crescita personale e professionale, è importante mantenere un atteggiamento di amore disinteressato verso tutto ciò che ognuno di noi vede come un arricchimento. Perché studiare filosofia? Perché coltivare la conoscenza del greco e del latino? Perché è importante andare alle mostre d’arte? Sono queste le domande di fronte alle quali, molto spesso, non si sa cosa rispondere, o quanto meno non si sa proporre una risposta che metta alla luce l’utilità di discipline come l’arte, la filosofia o lo studio della lingue antiche. La mancanza di questa risposta è dovuta a un semplice fattore, che il professor Ordine

mette molto bene in evidenza: la presenza di una componente di inutilità che non sempre è negativa e che al contrario può essere caricata di enorme merito e ricchezza.

Emblematico è l’esempio delle scoperte di Maxwell ed Hertz sulle onde elettromagnetiche, mosse dal disinteresse più totale e dall’amore incondizionato per la conoscenza, ma divenute indispensabili per un brevetto che avrebbe cambiato la storia e le nostre abitudini: quello della radio, presentato da Marconi.

Nuccio Ordine mostra quanto l’apparentemente inutile dipendenza dal sapere disinteressato, da tutto ciò che la società etichetta come superfluo e fine a se stesso sia in realtà fondamentale per conservare la nostra libertà, la nostra indipendenza e la nostra sana anarchia; con la consapevolezza che la contemplazione di qualsiasi forma di bellezza coincida con la salvezza immediata da qualsiasi dolore.

SEMONTE HA LA SUA NUOVA SCUOLA. È UN PICCOLO GIOIELLO

Semonte ha inaugurato la nuova scuola. È intervenuta anche la Presidente della Regione Catiuscia Marini alla cerimonia del taglio del nastro. La scuola era stata lesionata dallo sciame sismico dell’inverno 2013-14. Presenti, oltre al parlamentare Giulietti, al consigliere regionale Smacchi e al sindaco Stirati,

anche l’ex commissario Maria Luisa d’Alessandro. La struttura, realizzata da Seas di Umbertide, misura 650 metri quadrati e ospiterà 5 aule, la mensa, una sala computer, una riunioni e una per il personale ATA. Farà parte di un vero e proprio Campus accanto al CVA.

ECONOMIA

Nuove energie per lo sviluppo del territorio

INIZIATIVA DELL’INGEGNERE MAURO PANICO PER AVVIARE UN’ASSOCIAZIONE E UNA START UP. SI CERCANO GIOVANI. C’È STATO UN CONFRONTO TRA CITTADINI, PROFESSIONISTI E IMPRESE Sviluppare energie per lo sviluppo del territorio cercando di attrarre fondi europei. Il percorso è tracciato con l’obiettivo di costituire un’associazione e quindi una start up. L’iniziativa dell’ingegnere Mauro Panico è volta a ricercare giovani laureati, anche senza esperienza e disponibili all’acquisizione di nuove competenze, con conoscenza delle lingue straniere, in vari ambiti, compresi il marketing e i social media per le imprese. Così come è avviata la ricerca di un agronomo, due ingegneri ambientali, un ingegnere elettronico, un ingegnere informatico. Possibilità anche per i non laureati in cerca di occupazione e con esperienza in alcune attività specifiche. Si può contattare direttamente l’ingegnere Panico (chemicalengineer.panico.m@gmail.com, telefono 3401087443).

ESPERTI A CONFRONTO Di questo progetto, sul tema “Energie in movimento: lavoro e sociale”, si è parlato in un incontro pubblico promosso dall’ingegnere Panico per stimolare e innescare, nel territorio dei dieci Comuni dell’Area Interna Nord Est,

di ROBERTO BARBACCI

lo sviluppo di nuovi strumenti e metodologie che possano aiutare a migliorare la qualità della vita. Ha fatto da guida un video del Forum nazionale delle aree interne. “Da questi contributi - spiega Panico - è evidenziato come si debba osare maggiormente nelle scelte progettuali, prestando grande attenzione alla valorizzazione delle risorse umane, l’innovazione e sostegno per la nascita e crescita delle aziende”. Nel confronto, Sartoria Eugubina ha raccontato la propria esperienze, quindi l’imprenditore gualdese Roberto Capoccia ha avanzato una proposta nel sociale. L’atleta parolimpico Luca Panichi ha evidenziato il suo ruolo di promotore del territorio. Il consigliere regionale De Vincenzi ha sottolineato l’importanza di assicurare servizi costruttivi e utili. Nomisma ha evidenziato gli studi economici del territorio del cratere del terremoto per poter capire come far ripartire quei territori. Iris ed Ecoplasma hanno presentato i propri percorsi di innovazione. L’ingegner Panico ha presentato sette proposte nell’ambito dello sviluppo di nuove attività, prospettando un team di lavoro permanente sull’utilizzo di fondi europei diretti.

CALCIO Cornacchini è stato accontentato: ora la tifoseria si aspetta i risultati. Intanto da Malta ecco Camilleri

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DOPO IL MERCATO IL GUBBIO SI SENTE PIÙ SICURO

Avanti a piccoli passi. Il primo è stato compiuto a Mestre, dove il Gubbio ha finalmente mosso la classifica dopo le brucianti sconfitte contro Vicenza e Santarcangelo. Non proprio l’inizio sperato, ma in casa eugubina la fiducia non manca. Il mercato ha rivoluzionato definitivamente una rosa nuova in molte sue componenti, con gli innesti last minute di Sampietro, Libertazzi, Jallow e Manari che hanno completato un mosaico ulteriormente rifinito dal reintegro in rosa del difensore Burzigotti, subito schierato nella trasferta in terra veneta. Adesso c’è bisogno di cambiare marcia: Cornacchini ha collaborato fattivamente all’allestimento della rosa (gran parte dei giocatori arrivati li ha già allenati in passato) e pare avere gli strumenti per ambire alla salvezza.

C’È ANCHE CAMILLERI Un giovane maltese per il Gubbio. Si chiama Romario Camilleri, classe 2000, terzino destro cresciuto nel settore giovanile del Birkirkara per poi trasferirsi al Frosinone con una breve parentesi. Il ragazzo si è svincolato dal club ciociaro ed è approdato in rossoblù accompagnato da Mauro Di Lello, consulente di Malta Football Association, per essere inserito nell’organico della Berretti di Alessandro Sandreani con l’occhio vigile di Giovanni Cornacchini che intende seguirlo da vicino per le possibili prospettive nella prima squadra. È considerato un talento Camilleri, nazionale Under 17 ricordando l’esordio con Malta il 16 settembre dell’anno scorso in Scozia per poi giocare anche contro Portogallo e Galles nelle qualificazioni ai mondiali.

CALCIO GIOVANILE

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FONTANELLE RECORD: GLI ISCRITTI SONO 270

Bagno di folla per la presentazione del Settore Giovanile dell’ASD Fontanelle Branca, con oltre 400 presenze e una marea di ragazzini che hanno sfilato davanti a familiari e amici.

Anche il sindaco Stirati ha portato il saluto alla società del presidente Giorgio Saldi, che ha toccato quota 270 iscritti varando anche il progetto del calcio a 5 femminile, prima volta assoluta nel panorama eugubino. Intanto la Juniores di Bellucci ha vinto 3-0 in trasferta a Todi nell’esordio nel difficile campionato A1.

LETTERE IN REDAZIONE Intervento di William Scesi che ha raccolto segnalazioni di alcuni cittadini

VIA D’AQUINO E PIAZZA SPINOSA TRA “TOPPE” E VANE PROMESSE

Via Tommaso d’Aquino e piazza Benedetto Spinosa, nella zona della Madonna di Mezzo Piano, lasciate nel più totale abbandono. Alcune persone si sono rivolte a me e ho voluto verificare la situazione scattando qualche foto. I residenti si sono recati dall’assessore Alessia Tasso che ha subito promesso di venire sul posto per costatare e gli è stata fatta notare la condizione del manto stradale, riconoscendo anche lei la necessità di intervenire con tutto l’impegno e ogni rassicurazione per asfaltare la via e la piazza. Dopo qualche giorno arrivata una comunicazione di lasciare libera la via poiché avrebbero provveduto con l’asfaltatura, ma la beffa più grande è che si sono presentati due operai

del Comune con una pala e una manciata di catrame per rattoppare, anche male, qualche buca qua e là. I residenti chiedono all’assessore Tasso di non essere presi in giro e che provveda assolutamente in tempi brevi a rifare tutto il manto stradale della via e della piazzetta poiché da anni versa in pessime condizioni.

Inoltre, si possono ancora vedere i segni per il passaggio del metano. La via è molto trafficata, considerando che c’è anche una scuola materna. Posso capire la difficoltà della scarsità di risorse economioche, ma l’assessore Alessia Tasso dovrebbe cercare di promettere di meno e fare di più, sindaco compreso.

WILLIAM SCESI

BALESTRA ANTICA

LETTERE IN REDAZIONE

Dopo anni di vittorie e soddisfazioni, stavolta l’edizione biturgense del Palio della Balestra non ha sorriso ai colori eugubini. Sul podio della sfida che si è tenuta lo scorso 10 settembre in piazza Torre di Berta c’erano solo verette di Sansepolcro, con Gian Luca Baldi che ha conquistato il palio dipinto dal siciliano Enzo Di Franco. Dietro di lui Viviano Zanchi e Carlo Della Rina. Il primo dei balestrieri eugubini è decisamente un habitué della piazza: Giampiero Bicchielli ha chiuso al quarto posto, pur non riuscendo a mitigare la delusione della compagnia eugubina che negli ultimi anni s’era abituata decisamente bene, non solo nel Palio eugubino di fine maggio ma anche nelle sfide disputate in territorio biturgense.

Oramai anche nelle frazioni di Gubbio, per lo più dimenticate dal comune anche per l’ordinaria amministrazione, i rifiuti prendono il sopravvento. Infatti a due passi dall’incrocio di Dondana - Torre dell’Olmo, i pochi contenitori presenti, faticano ad ospitare i rifiuti dei residenti e dei passanti. Sarebbe sufficiente aggiungere un paio di contenitori per risolvere il problema, e non saremmo qui a segnalare il degrado urbano che incombe a due passi dalle abitazioni dall’incrocio citato. Forse del disagio non si è accorto nemmeno l’autista che raccoglie i rifiuti? Oppure le sue segnalazioni sono cadute invano. Sta di fatto che il degrado avanza in un contesto urbano di recente costruzione, mettendo a disagio sia i residenti che i passanti.

Penso che la USL, l’assessore o il dirigente preposto, oppure i vigili, oppure l’azienda che raccoglie i rifiuti, faranno a “scarica barile” per rimanere in tema di scarico, per togliersi dalle responsabilità. Così è l’Italia e quindi anche Gubbio? Speriamo che il sindaco faccia vedere di che pasta è fatto, prendendo in mano la situazione.

FRANCESCO SPAZIANI Residente Via Biferno - Dondana

PALIO, SANSEPOLCRO FIRMA L’EN PLEIN

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile

ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

DONDANA, NON C’È POSTO PER I RIFIUTI

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Il prossimo numero sarà in distribuzione da

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