Scrivo in GIALLO e NERO 2018

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seri mostruosi provenienti da un mondo lontano, si erano impossessati della Terra e avevano scatenato una guerra con gli umani uccidendoli con i loro aculei spinosi. La scena che lo aveva turbato di più era stata quella in cui il capo ordinava di uccidere tutti i genitori dei bambini e con voce metallica e terrificante diceva: “Succhiate loro il sangue e deponetelo nelle brocche per la cena di stasera!” Si trattava solo di finzione, lo sapeva bene e cercava di farsene una ragione, eppure, spesso, quando si trovava da solo in camera nel cuore della notte, sebbene si sforzasse di non pensarci, quella scena gli si presentava davanti facendolo tremare di paura e causandogli un’intensa sudorazione. Allora si metteva ad urlare a squarciagola facendo svegliare, a volte, anche tutti gli animali della fattoria che cominciavano a scalpitare nella stalla generando in lui ancora più angoscia. In una notte d’estate, in particolare il 13 agosto 2017, la casa in fondo al viale, circondata dal variopinto ed immenso giardino, era illuminata dalla luna piena che con il chiarore faceva apparire la notte come se fosse giorno. Giacomo, mentre dormiva, immerso in un sonno profondo nonostante l’afosa nottata, fu svegliato da un rumore assordante ed improvviso, tanto da non capire se stesse ancora sognando o se quel rumore fosse reale. Era un frastuono potente, talmente intenso da far vibrare tutta la casa, quasi fosse un terremoto. Per quanto ancora addormentato, la curiosità mista alla paura lo spinse ad andare a controllare cosa stesse accadendo. Dopo aver perlustrato tutta la casa, decise di recarsi in giardino: forse il cane del vicino aveva scavato qualche buca, distruggendo come al solito il roseto che la mamma coltivava con tanta cura? Si accorse, con estremo stupore che sul prato verde della sua casa vi era uno strano ed enorme oggetto: una navicella spaziale. Essa era grande, di colore grigio, di forma rotonda, e sulla parte anteriore mostrava dei disegni o forse qualcosa di scritto, che naturalmente non seppe decifrare. Dalla navicella non si sentiva provenire nessun rumore e Giacomo

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