Donne e diamanti nora roberts

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9 Cade e Bailey riuscirono a emergere dal groviglio di lenzuola giusto in tempo per l'ora di cena, però cambiarono il programma della serata. Nessuno dei due aveva voglia di fermarsi in un ristorante elegante, dove sarebbero stati costretti a chiacchierare a voce bassa sotto gli occhi di tutti, né di farsi largo a gomitate tra la gente che avrebbe affollato il centro per assistere allo spettacolo dei fuochi d'artificio. Così ripiegarono su un panino preso al volo presso un chiosco in un luna park fuori città. Subito si accorsero di aver avuto un'ispirazione felice. Vagarono tra le bancarelle illuminate, poi salirono sulle montagne russe dove Bailey si aggrappò forte al braccio di Cade, urlando a squarciagola. Entusiasta come un bambino, lui comprò dello zucchero filato e la trascinò verso il tirassegno, deciso a vincere un premio da regalarle per essere stata tanto coraggiosa da seguirlo sull'ottovolante. «Cosa vuoi?» le chiese davanti ai pupazzi di peluche. «Quell'elefante!» esclamò Bailey indicandogli un enorme pachiderma rosa morbidissimo. «Stai indietro e vedrai!» esclamò lui con orgoglio. Scelta l'arma, Cade prese la mira e sparò ai bersagli senza mancarne uno. Bailey applaudì ammirata e spalancò le braccia per ricevere il regalo. «Vuoi provarci tu?» le domandò Cade offrendole il fucile. Bailey gli consegnò l'elefante e imbracciò l'arma, tentando d'imitarlo. Sparò senza colpire il bersaglio, barcollando per il contraccolpo. Guardandola, Cade fu sicuro che lei non avesse mai tenuto una pistola in mano in vita sua. «L'ho mancato?» chiese lei, strizzando gli occhi. «Solo di qualche centimetro» mentì Cade. «Non ho diritto ad alcun premio?» domandò lei dopo aver vuotato l'intero caricatore senza avere mai fatto centro. L'uomo che si occupava della bancarella le consegnò un portachiavi con una minuscola anatra di plastica che lei agganciò subito al passante dei jeans. Bailey e Cade ripresero a camminare reggendo l'ingombrante elefante, mentre si vedevano già in lontananza i primi scoppi dei fuochi d'artificio. «Che bei colori...» sussurrò Bailey appoggiando la testa sulla spalla di Cade mentre guardava affascinata le fontane variopinte che si aprivano come fiori nel cielo. «Sembrano gioielli contro uno sfondo di velluto nero. Smeraldi, rubini, zaffiri...» I giochi pirotecnici esplosero nella notte allargandosi in disegni multicolori, tra gli applausi e le esclamazioni di meraviglia degli spettatori. Da qualche parte si udiva il pianto di un bambino piccolo. «Ha paura, povero piccolo» mormorò Bailey. «In effetti sembrano tuoni, oppure colpi di pistola.»


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