Donne e diamanti nora roberts

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proprio corpo, poi estrasse la pistola dalla fondina e la puntò proprio mentre il portello del furgone si apriva. Sparò un paio di rapidi colpi poi si girò e cominciò a correre con MJ. «Vai!» la incitò in tono concitato. Per fortuna MJ non aveva alcun problema a tenere il suo passo e si precipitò con lui verso l'auto senza restare indietro. «Entra» le ordinò balzando al volante dopo aver dato un'occhiata ai due lati della strada per accertarsi che non ci fosse qualcuno ad aspettarli. «Tieniti forte.» Partì a tutto gas nello stesso istante in cui un furgoncino ben noto girava l'angolo facendo stridere le gomme. MJ lo vide compiere una manovra incredibile, facendo una svolta a U con due ruote sul marciapiede. Con il paraurti sfiorò leggermente il lato posteriore di un'auto parcheggiata prima di schizzare lungo la via a una velocità da ritiro della patente. Jack svoltò in una strada laterale con il furgoncino che lo tallonava. «Sai adoperare una pistola?» chiese a MJ. «Sì.» «Allora preparati a usarla» l'avvertì controllando nello specchietto retrovisore i fari del veicolo che si avvicinava minacciosamente. MJ impugnò l'arma e si voltò per controllare la situazione attraverso il lunotto posteriore, mentre Jack faceva un'altra svolta e si slanciava lungo le strade deserte con il piede premuto sull'acceleratore a tavoletta, zigzagando per la città. Sbandando, imboccò un viale a quattro corsie e spinse la macchina al massimo. «Stai tranquilla» la rassicurò. «Questa carretta non ha un gran bell'aspetto, in compenso ha un motore che è una bestia!» «Anche il furgone, però» ribatté MJ. «Non riesci a seminarli.» «Non ho neppure cominciato» disse Jack con aria di sufficienza, passando un semaforo rosso senza neppure guardare a destra e a sinistra. «Che diavolo fai?» urlò MJ. «Chi vuoi che passi a quest'ora? Il problema di Washington è che è una città morta, senza vita notturna. Ci sono solo politici e ambasciatori. Figurati se girano in macchina a notte fonda come una banda di teppisti.» Jack affrontò una curva a gomito a ottanta all'ora, poi s'insinuò nel dedalo di viuzze della periferia. D'un tratto sentì il rumore di una pallottola che colpiva il paraurti posteriore. «Oh, oh! Questi cominciano a fare sul serio» commentò lanciando una veloce occhiata nello specchietto retrovisore. «Credo che stiano cercando di farmi fuori le gomme. E dire che le avevo appena cambiate.» MJ fece un respiro profondo e abbassò il finestrino, poi si sporse fino alla vita e fece fuoco. «Sei matta?» protestò Jack. «Rimetti dentro la testa prima che ti salti via.» «Preferisci che me la facciano saltare loro sparando?» lo rimbeccò MJ. Con l'adrenalina che le scorreva veloce nelle vene, rendendola audace e pronta a tutto, prese la mira e sparò di nuovo. Lanciò un urlo di trionfo quando centrò un faro con il terzo colpo. «Li ho presi, li ho presi!» esclamò esultante.


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