THE PINK FOREST: Innesto

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MARCO CIACCI

THE PINK FOREST INNESTO



MARCO CIACCI

THE PINK FOREST INNESTO



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RILIEVO THE PINK FOREST


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THE PINK FOREST


INTRODUZIONE Sul lungotalvera di Bolzano si trova un edificio dalla forma semplice ma dal colore particolare. É rosa. A prima vista sembra essere disabitato ma non lo sarà ancora per molto… l’abbiamo soprannominato Pink Pavilion. Il nostro obbiettivo era quello di intervenire sull’edificio, trasformandolo in un centro culturale e uno spazio espositivo. Il primo passaggio in questo percorso è stato imparare ad approcciarci all’edificio e al sito realizzando dei rilievi che possiamo definire “emotivi”. Infatti prima di passare a misure e segni cardinali abbiamo cercato di capire a pelle l’anima del Pink Pavilion.

RILIEVO

Caricatura: Il Wassermauer e la vegetazione del lungo Talvera nascondono l’edificio ai più. Nonostante la sua eleganza il Pink pavilion cerca di farsi notare ma ormai rassegnata non le rimane altro che appoggiarsi a questo muretto e sospirare in attesa che qualcuno la consideri. Mappa di avvicinamento: Il lungo Talvera lo percorro speso ma non avevo mai notato questo edificio. Da adesso in poi fa parte di quei punti di riferimento che mi permettono di orientarmi per la città. Da tre punti della città ho ricreato questo percorso simbolico.

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IL RILIEVO DELL’EDIFICIO Dopo il primo approccio emotivo all’architettura siamo passati al concreto. Per poter lavorare sul nostro progetto e cominciare a muoverci con facilità all’esterno e all’interno dell’Pink Pavilion è stato necessario compiere un rilievo il più accurato dell’edificio. Con un amico, un metro, un quaderno e una macchina fotografica abbiamo raccolto il maggior numero di misure che potevamo. Il rilievo ci ha permesso di comprendere la struttura e il dinamismo dell’edificio. Il Pink Pavilion è composto da tre piani più un piano sotterrato, i primi due quasi equivalenti in altezza, mentre l’ultimo sembra essere un solaio troppo basso per essere abitato quotidianamente.

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Ogni piano ha il suo stile di finestre. Cinque sui lati lunghi e tre su quelli corti. L’edificio nella sua struttura è simmetrico in entrambe le direzioni. A renderlo asimmetrico sono le interazioni con lo spazio pubblico. Da un lato il Wassermauer una fila di finestre del piano terra, da un altro il giardino sopraelevato ingloba il lato corto dello stesso piano. Una volta raccolte tutte queste informazioni abbiamo realizzato un modello digitale in scala dell’edificio su cui in futuro avremmo potuto lavorare comodamente.

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RILIEVO

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VISTA SUPERIORE SCALA 1 : 250

VISTA FRONTALE SCALA 1 : 250

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VISTA ISOMETRICA SCALA LIBERA

VISTA SINISTRA SCALA 1 : 250

RILIEVO

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IL RILIEVO DEL SITO Quello che rende particolare il Pink Pavilion è però a sua locazione. Infatti nonostante si trovi affacciato Sulla passeggiata del Lungo Talvera non gode dei privilegi di questa posizione in prima fila. Sono abbastanza sicuro che molti, Nonostante percorrano questa passeggiata ogni giorno, non hanno mai fatto attenzione a questa presenza.

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Si può quasi dire che la sua posizione sia stato il suo svantaggio. Per analizzare questi fattori e cercare soluzioni, oltre a studiare il sito abbiamo realizzato un plastico in scala 1:2000 per avere una vista a volo d’uccello sulla zona. I fattori a sfavore sono il Wassermauer, gli edifici circostanti e la vegetazione sulla passeggiata. Infatti a causa di questi elementi il Pink Pavllion è diminuito, soffocato e rischia di scomparire alla vista. Il Wassermauer copre L’intera facciata del piano terra rendendo gli interni bui e con la vista bloccata. Gli edifici circostanti superano il Pink Pavilion in altezza, alcune anche del doppio, spiccando dal Wassermauer e rubando scena al nostro edificio. Infine gli alberi bloccano la vista di quel poco che rimane della facciata rosea.

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CICLO SOLARE

ZONE VERDI ALBERI

THEINER - BAR CAFFÈ SNACK JACK - RISTORANTE PISTA CICLABILE LENTSCH DOTT. PETER SPARKASSE - ATM

PEDONALE E CICLABILE STRADE SENSO UNICO

PINK PAVILION

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INNESTO THE PINK FOREST


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INNESTO

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DALL’ISPIRAZIONE ALL’IDEA Un innesto è già stato progettato per questo edificio, un’orrenda scala che porta direttamente una finestra-porta al primo piano la quale, probabilmente, è l’unico ingresso, dal momento che il piano terra sembra essere completamente abbandonato. Questo elemento è stato il punto di partenza della mia ricerca.

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Da un lato volevo rimuovere al più presto quella scala e dall’altro mi ha fascinava entrare in un edificio dalla finestra. Con un intervento simile concettualmente al Centro Pompidou di Parigi, ho deciso di portare all’esterno le scale per muoversi sui tre piani in modo tale da sfruttare al massimo la superficie interna. Ispirato dallo stile e il metodo degli architetti giapponesi Sou fujimoto e Junya Ishigami ho realizzato una foresta di pilastri bianchi e pedane. Questa fitta disposizione di pedane a 40 cm l’una dall’altra crea una serie di corridoi, scale e ingressi attraverso i quali il visitatore può muoversi attorno all’edificio ed entrare dalle finestre dei tre piani a suo piacere.

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Richard Rogers, Renzo Piano: Center Pompidou, 1977

Burkhard Raderschall: MFO - PARK, 2002

Sou Fujimoto: Bränden Bus Stop, 2014

Sou Fujimoto: Serpentine Pavilion, 2013

Renzo Piano: Le Albere, 2012

Cedric Price: Fun Palace, 1961

Toyo Ito: home for all, 2012

Sou Fujimoto: Hause NA, 2011

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VISTA SUPERIORE SCALA 1 : 250

VISTA FRONTALE SCALA 1 : 250

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VISTA ISOMETRICA SCALA LIBERA

VISTA SINISTRA SCALA 1 : 250

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L’INNESTO Da questo intervento si ispira anche il nuovo nomignolo per l’edificio, The Pink Forest. L’innesto è composto da un grande numero di pilastri di ferro da 20 centimetri di diametro, dipinti di bianco e di altezze differenti, saldati in un’unica struttura. Grazie a questa infrastruttura la gerarchia creata dai piani e da un ingesso unico è messa in crisi.

Viene proposta una visione a tutto tondo dell’edificio. Il visitatore può muoversi orizzontalmente e verticalmente lungo il perimeto della Pink Forest a suo piacimento, facendo esperienza di uno spazio che risulta più ambio, imprevedibile e dinamico di quando fosse prima.

Segmenti orizzontali: La struttura si basa su una griglia unitaria di 40 cm. A seconda dell’interazione con il visitatore, i segmenti orizzontali diventano elementi strutturali, basi d’appoggio o corrimani.

Corridoio: Lungo questo percorso che viene reinterpretato dall’esperienza del visitatore si può incontrare una finestra o una porta vera e propria che diventa spontaneamente un ingresso verso l’interno.

INNESTO

Ingresso: Allo stesso modo la sequenza di pedane può essere vista come un corridoio ed essere percorsa nella sua lunghezza.

Scale: Essendo ad una altezza 40 centimetri l’una con l’atra, le pedane, se interpretate in questo modo, fungono da gradini per spostarsi verticalmente lungo le facciate.

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Booklet: 1/2 Student: Marco Ciacci Lecturers: Roberto Gigliotti, Nina Bassoli Course topic: Interior and Exhibit Design Course: BA Practice Based Course Year: 2021, summer semester


Sul lungotalvera di Bolzano si trova un edificio dalla forma semplice ma dal colore particolare. É rosa. A prima vista sembra essere disabitato ma non lo sarà ancora per molto… l’abbiamo soprannominato Pink Pavilion. Dopo averne studiato per quattro mesi la forma, i difetti e le sue potenzialità, ho progettato un innesto architettonico all’esterno e ripensato gli interni per poter ospitare un centro culturale e uno spazio espositivo.

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