Kinder in der Sanità Bambini nel rione Sanità
Das andere Neapel
L’altra Napoli
E
uccesse il 3 maggio 2005 di mattina verso le 10.30. Emilio Albanese, pensionato di 69 anni, aveva ritirato una somma cospicua al bancomat di Via Toledo nel centro di Napoli. I criminali dovevano averlo osservato e lo seguirono fino al portone di casa in Via Costantinopoli. Venne assalito e derubato davanti a casa sua. Poco dopo morirà per le lesioni subite. All’ospedale la vedova di Emilio Albanese incontra la madre di un ragazzo di 20 anni che è stato appena ucciso in uno scontro a fuoco. Si abbracciano piangendo. “In che città viviamo. Non ci resta che abbandonarla al suo destino” dice Ernesto Albanese sfogando il suo dolore al funerale del padre. Ma le cose vanno diversamente. Ernesto Albanese è manager e dopo aver superato la prima fase paralizzante del lutto, decide di fare ciò che meglio sa fare. Sviluppa un progetto per Napoli. Vale a dire analizza, ricerca, verifica, calcola, elabora un business plan. Non abbandona la città al suo destino, non vuole darsi per vinto e rassegnarsi. Nonostante il suo dolore si dimostra solidale con il luogo che è costato la vita a suo padre, con le persone che ci vivono. Riesce a coinvolgere un gruppo di amici, tutti di Napoli, ma
s passierte am 3. Mai 2005 morgens gegen 10.30 Uhr. Emilio Albanese, Pensionist, 69 Jahre alt, hatte am Geldautomaten in der Via Toledo im Zentrum von Neapel eine größere Summe Geld abgehoben. Dabei müssen die Mörder ihn beobachtet haben und ihm bis zum Hauseingang in der Via Costantinopoli gefolgt sein. Vor seinem Haus wurde er von ihnen überfallen und ausgeraubt. Wenig später stirbt er an seinen schweren Verletzungen. Im Krankenhaus trifft die Witwe von Emilio Albanese auf eine Mutter, deren 20 jähriger Sohn gerade erschossen wurde. Weinend liegen sie sich in den Armen. Was ist dies für eine Stadt. Man kann sie nur noch ihrem Schicksal überlassen, schreit Ernesto Albanese auf der Beerdigung seines Vaters seinen Schmerz hinaus. Doch es kommt ganz anders. Ernesto Albanese ist Manager und als er die erste lähmende Trauer überwunden, hat beschließt er das zu machen, was er am besten kann. Er entwickelt ein Projekt für Neapel. Das heißt er analysiert, recherchiert, untersucht, stellt Zahlen auf, macht einen Business Plan. Er überlässt die Stadt nicht ihrem Schicksal, er will nicht resignieren und sich fügen. Trotz seinem Schmerz zeigt er sich solidarisch mit dem Ort, der
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