CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

CASA DELLA CULTURA

POLITECNICA

Gruppo 4 Gennuso Giovanna Quirico Martina Zocco Chiara

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

AIUTACI A PROGETTARE e RISPONDI ALLE NOSTRE DOMANDE:

- QUESTIONARIO STUDENTI UNITO ED ESTERNI

- QUESTIONARIO STUDENTI POLITO

- BOOK AGGIORNATO CON I PROGRESSI DEL PROGETTO

2

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

3

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

STAKEHOLDER ANALYSIS Chi sono gli attori da prendere in considerazione?

L’analisi svolta ha il compito di sviluppare STRATEGIE DI GESTIONE DEGLI STAKEHOLDER; determinare come e quando è appropriato intervenire per modificare o sviluppare le basi del significato di un singolo stakeholder, che a sua volta è determinato attraverso la considerazione approfondita del potere e dell’interesse degli stakeholder per influenzare la direzione dell’organizzazione.

Per la stakeholder analysis, tipicamente, ci si avvale di una mappa percettiva che consente di visualizzare la posizione di ciascun Stakeholder rispetto a un tema specifico sulla base di due dimensioni, “INFLUENZA” E “INTERESSE”: la prima dimensione esprime

– ALTA INFLUENZA / BASSO INTERESSE: “Latent”. Tutti coloro che è opportuno coinvolgere nello sviluppo del progetto poiché anche se hanno un basso interesse nel progetto, presentano un alto potere di influenza: ad esempio, i gruppi di pressione o gli opinion leader che hanno la capacità di mobilitare l’opinione pubblica a favore o contro le attività di un’impresa.

la capacità di influenza che ciascun stakeholder è in grado di esercitare in relazione a una certa attività, mentre la seconda misura il livello d’interesse nei confronti dell’attività medesima.

Dalla proiezione della posizione degli stakeholder sui quadranti della mappa si delineano quattro principali categorie di stakeholder: – ALTA INFLUENZA / ALTO INTERESSE: “Promoter”. In questo quadrante rientrano, ad esempio, i soggetti finanziatori del progetto, che dunque hanno alte aspettative rispetto all’attività proposta.

Devono necessariamente essere coinvolti nel processo decisionale, perché il loro contributo è di vitale importanza per il successo del progetto.

– BASSA INFLUENZA / ALTO INTERESSE: “Defender”.

Individui e gruppi con alto interesse nel progetto ma la cui azione ha un impatto scarso o nullo sulla realizzazione del progetto medesimo: ad esempio, i cittadini destinatari delle politiche dell’Amministrazione.

Questi soggetti dovrebbero essere costantemente ascoltati 4

e informati sugli sviluppi del progetto, dal momento che presentano un alto coinvolgimento, ma non hanno i mezzi e gli strumenti per poter esprimere in modo forte e omogeneo i propri interessi.

– BASSA INFLUENZA / BASSO INTERESSE: “Apathetics”.

Individui e gruppi che non è necessario coinvolgere nello sviluppo del progetto poiché non hanno potere di influenza e presentano scarso interesse in merito.

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

5

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

6

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

7

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

L’ACROPOLI DI ATENE La volontà di creare una piccola città all'interno della Cittadella Politecnico

8

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

Sezione prospettica

9

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

Schema Funzionale

10

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

MODULARITA’ STRATEGICA

L

prevalentemente pubblica e che coinvolga la gente e crei

Q

delle nuove dinamiche interne alla cittadella del Politecnico.

politecnico, ma anche aperti all’intera città di Torino.

a scelta della MODULARITA’ STRATEGICA ci mermette di sfruttare in un primo momento l’intero lotto con una “piastra” verde che avrà un funzione iniziale

uesti padiglioni avranno il compito di ospitare in primo luogo la Biblioteca, e successivamente anche spazi pensati per la didattiva speciale, la

ricerca e altri servizi per gli studenti interni ed esterni al

In fasi successive, invece, si pensa alla realizzazione dei padiglioni che andranno ad inserirsi all’interno della piastra.

11

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

12

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

FASE 1_ Costruzione della piastra

13

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

14

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

15

FASE 2_ Costruzione del Padiglione Biblioteca

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

16

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

17

FASE 3_ Costruzione dei Padiglioni per Didattica, Uffici e Ricerca

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

18

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

PADIGLIONE BIBLIOTECA

19

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

Pianta Piano terra_ Fuori

20

LA "PIAZZA GIARDINO"_ STUDIO DEL VERDE

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

21

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

22

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

23

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

24

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

25

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

26

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

La vegetazione caducifoglie modula l’ apporto solare durante l’anno e regola la Luce naturale in ambiente.

27

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

28

FASE 3

FASE 4

29

2031 2037

FASE 2

2045

FASE 1

2024

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

LA PIASTRA

LA DISTRIBUZIONE INTERNA

30

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

I "PADIGLIONI"

31

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

32

Pianta delle coperture_ Fuori scala

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

SEZIONI URBANE

33

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

34

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

35

Pianta Piano terra aggiornato_ Fuori scala

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

36

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

GLI SPAZI

INTERNI

37

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

GLI SPAZI FLESSIBILI

Di solito, quando un oggetto cessa di svolgere la sua funzione viene gettato via, riutilizzato in altro modo o

Come è possibile sfruttare al meglio gli spazi?

messo all’angolo, inutilizzato, perché ne si apprezza la

"L'acquedotto vive al momento che ha cessato di portare l'acqua" Luigi Snozzi

fattura o risulta essere legato a ricordi dell’esistenza e non

si ha il coraggio, o la voglia, di buttarlo.Per gli edifici accade la medesima cosa. Si è sempre dibattuto sul rapporto tra forma e funzione e su come, cessata quest’ultima, se ne

potesse creare una nuova e così via, in un CONTINUO

MUTAMENTO ADATTABILE ALLA NECESSITÀ DEL TEMPO creando un manufatto edilizio permanente nel tempo ma mutabile nella funzione che svolge.

L’aforisma di Snozzi intende evidenziare come la funzione, in architettura, debba intendersi come un qualcosa di non

definitivo e come certe strutture, di conseguenza, possano perderne quella originaria, aprendo due possibili vie per il

futuro. Alcuni edifici, nonostante questa perdita, continuano a “sopravvivere” a testimonianza di come la funzione non basti per giudicare una buona architettura; altri vengono abbandonati e forse demoliti.

38

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

Immagini da catalogo

Viste le varie necessità a cui il Politecnico deve far fronte,

tutti gli spazi sono pensati per accogliere qualsiasi funzione ed adattarsi a tutte le necessità dei vari attori che entrano in gioco, che siano essi studenti, professori, e utenti esterni.

La casa della cultura Politecnica è stata quindi pensata

come un grande contenitore in grado di contenere le funzioni

più svariate, grazie all'utilizzo di pareti softwall, ovvero divisori flessibili realizzati in polietilene che utilizzano una geometria a nido d'ape strutturata per piegarsi, curvarsi,

espandersi e contrarsi. La struttura a nido d'ape fornisce anche ASSORBIMENTO ACUSTICO.

Inoltre,essendo parte di un sistema modulare, ciascun

softwall può collegarsi a un altro tramite pannelli magnetici.

L’utilizzo di queste partizioni spaziali PERMETTE DI

TRASFORMARE RAPIDAMENTE E FACILMENTE LO SPAZIO per soddisfare usi diversi.

39

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

40

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

41

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

42

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

43

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

44

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

45

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA

46

La

CASA DELLA CULTURA POLITECNICA Gruppo 4