Valpolichella agosoto

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SPORT KARATE. In agosto l’incontro con i migliori atleti in circolazione

Centro Studi Negrar: sfida internazionale Servizi di

Massimo Ugolini Nuovi successi e appuntamenti internazionali per il Centro Studi Karate Negrar con sedi a Negrar e Fane. Il 24 e 25 agosto a Lignano Sabbiadoro gli atleti Emma Pecirep, Francesco Giacomello e Alessandro Zanetti, guidati da Marijan Pecirep, direttore del Centro Studi, si confronte-

Il maestro Marijan Pecirep

ranno con alcuni dei migliori atleti e atlete del karate internazionale. Alla manifestazione parteciperanno oltre mille atleti da una trentina di nazioni in rappresentanza di 130 società, tra cui campioni mondiali ed europei. Emma Pecirep, cintura nera 2° Dan, cercherà di difendere la medaglia d’oro vinta lo scorso anno a Lignano nella categoria under 21 «+60kg»; Francesco Giacomello sarà in scena negli under 21 «67kg» e Alessandro Zanetti negli under 21 categoria «massimi». Gli atleti del Centro Studi cercheranno di confermare il grande inizio di stagione, culminato con gli ottimi risultati ottenuti nella seconda fase del Trofeo Veneto svoltosi a Padova, in cui hanno combattuto 700 partecipanti da tutte le regioni del nord Italia: nella categoria seniores Emanuele Caramaschi (+90kg) si è classificato al secondo posto, conquistando la medaglia d’argento. Tra gli juniores Francesco Giacomello (-70kg) ha vinto il bronzo; medaglia d’oro, nella categoria esordienti, per Marco Zivelonghi (92kg) e Gloria Lavarini (-47kg). Ulteriore soddisfazione per il direttore Marijan Pecirep, è stata la partecipazione a Caorle ai corsi di aggiornamenti regionali della Federazione Italiana Judo Lota Karate in vista dei prossimi esami di cintura nera 1°, 2° e 3° Dan. «Sono molto onorato per la fiducia che mi ha concesso il Comitato e per la possibilità di svolgere la preparazione per le cinture nere 1°,2° e 3° Dan - afferma il direttore Pecirep, cintura biancorossa 6 Dan e attuale Campione Europeo Master nel combattimento -. Cerco di trasmettere tutta la mia esperienza e il sapere del karate ai giovani atleti».

Agosto 2013

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DANZA ORIENTALE / FINALI A RIMINI

Les Jessè campione italiano Il gruppo di danza orientale Les Jessè, composto da Stefania Feroleto, Elisa Fasoli e Jessica Residori, si è riconfermato campione italiano nelle finali nazionali di Rimini. Hanno sbaragliato la concorrenza degli altri gruppi italiani, aggiudicandosi la corona tricolore e non solo. Elisa Fasoli e Jessica Residori, infatti, si sono classificate al secondo posto nella categoria “Duo Classe A Oriental Classic” mentre Stefania Feroleto è salita sul terzo gradino del podio nella categoria “Singolo Femminile Classe A Oriental Classic”. Il titolo italiano segue l’ennesima stagione da incorniciare per Les Jessè: le danzatrici scaligere

avevano conquistato la medaglia d’oro nel Campionato Europeo di Danze Orientali svoltosi a Liberec, Repubblica Ceca lo scorso ottobre. Per l’alloro continentale Stefania Feroleto, Elisa Fasoli e Jessica Residori erano state premiate durante la seconda edizione della cerimonia nazionale di premiazione della Fids (Federazione Italiana Danza Sportiva), svoltasi nel salone d'onore del Coni al Foro Italico in Roma. «C’è grande soddisfazione per esserci confermate a livello italiano dopo avere vinto il titolo europeo. Da settembre intensificheremo la nostra attività di insegnamento con corsi di danza orientale alla

scuola Suegno Latino di Caselle di Sommacampagna, sede dei nostri allenamenti quotidiani » raccontano le magnifiche danzatrici veronesi che, successivamente, hanno dominato la World Cup Ido di Danze Orientali svoltesi al Montresor Hotel Tower di Bussolengo, conquistando 3 ori, 2 argenti e 1 bronzo: 1° posto nella specialità Oriental Folk e Oriental Show GRUPPI; 1° posto nella specialità Oriental Show Duo per Elisa Fasoli e Jessica Residori; 2 posto nella specialità Oriental Classic Gruppi e Oriental Classic Duo; terzo posto per Stefania Feroleto nella specialità Oriental Classic.

Les Jessè campionesse italiane

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

COME IL PAZIENTE CARDIOPATICO PUÒ VINCERE IL CALDO

Il clima caldo mette in funzione meccanismi di autoregolazione dell’apparato cardiovascolare che hanno lo scopo finale di mantenere una giusta temperatura corporea. Il principale artefice di questi meccanismi di difesa contro lo “stress calorico” sono gli strati cutanei: si verifica una ridistribuzione del sangue circolante dagli apparati interni (reni, muscoli) verso i vasi venosi cutanei, con lo scopo di aumentare la superficie degli scambi calorici e di favorire la sudorazione che, sottraendo calore, tende a raffreddare la pelle e tutto l’organismo. Si tratta del meccanismo opposto a quello che si verifica con il freddo, quando i vasi cutanei tendono alla vasocostrizione riducendo così la superficie di scambio. L’attivazione dei sistemi nervosi di autoregolazione e la ridistribuzione ematica provocano un aumento della frequenza cardiaca ed un abbassamento della pressione arteriosa: fenomeni fisiologici e privi di conseguenze per i soggetti adulti ed in buone condizioni, ma potenzialmente pericolosi per persone anziane, specialmente se di età superiore a 75 anni, per bambini molto piccoli e per persone affette da malattie croniche dell’apparato cardiovascolare e respiratorio. Secondo gli esperti, la temperatura è un rischio per la salute quando supera per alcuni giorni (almeno tre giorni) i 30° C e si associa ad umidità elevata, che ostacola la regolare sudorazione del corpo. A causa degli effetti del caldo sulla ridistribuzione ematica, della vasodilatazione cutanea e della possibile disidratazione, in linea generale i valori di pressione arteriosa, sia la massima che la minima, tendono a diminuire, a volte anche significativamente, causando un senso di spossatezza o addirittura una riduzione del senso di equilibrio. I consigli sono: evitare bruschi passaggio di posizione seduta; se bisogna alzarsi dal letto, soprattutto nelle ore notturne, è necessario non farlo mai bruscamente, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi. Infine è opportuno effettuare un controllo della pressione arteriosa più frequentemente e richiedere il parere del medico curante per eventuali aggiustamenti della terapia (per dosaggio e tipologia di farmaci). Per i soggetti affetti da scompenso cardiaco, il caldo può peggiorare sintomi come la stanchezza e la dispnea, cioè la sensazione spiacevole di mancanza di respiro. Inoltre durante i periodi di caldo intenso può essere necessaria la rimodulazione del dosaggio di alcuni farma-

ci : ad esempio a causa dell’abbondante sudorazione, le perdite di liquidi e di elettroliti, soprattutto se sotto terapia diuretica, possono accentuarsi provocando disidratazione o alterazioni elettrolitiche che vanno quindi particolarmente sorvegliate e che a volte richiedono la riduzione del dosaggio del diuretico.

CONSIGLI GENERALI Una serie di semplici abitudini e precauzioni possono contribuire notevolmente a ridurre gli effetti nocivi del caldo eccessivo sulla salute. - Come va impostata l’alimentazione? Nei periodi estivi sono consigliabili cibi leggeri e facilmente digeribili; evitare pasti abbondanti, preferendo quattro, cinque piccoli pasti durante la giornata, ricchi di verdura e frutta fresca; meglio evitare bevande dolci e gasate o troppo fredde, allo scopo di ridurre il lavoro cardiaco per l’aumentato metabolismo in fase digestiva. E’ utile ridurre al minimo o abolire gli alcolici che, aumentando la sudorazione e la sensazione di calore, contribuiscono ad aggravare la disidratazione. A differenza di quanto si potrebbe istintivamente pensare, i soggetti cardiopatici non devono bere troppo, soprattutto se in trattamento con diuretici. - Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata Evitare di uscire di casa nelle ore più calde, cioè dalle 11 alle 18 circa. Inoltre meglio evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari caldi. Sia in casa che all’aperto, indossare indumenti leggeri, non aderenti, di cotone o lino; fuori di casa, è anche utile proteggere la testa dal sole diretto con un cappello leggero di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole. - Esporsi al sole nelle ore meno calde della giornata, evitando le ore centrali della giornata. Per il cardiopatico esporsi al sole significa soprattutto aumentare la vasodilatazione già provocata da farmaci attivi sui vasi, con la possibilità quindi di ulteriore abbassamento della pressione arteriosa. Inoltre alcuni farmaci come l’amiodarone si depositano anche sulla cute rendendola particolarmente sensibile all’esposizione al sole, anche indiretta. È importante proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo. - Attenzione a conservare correttamente i farmaci! In condizioni di temperature ambientali elevate, particolare attenzione

deve essere posta alla corretta conservazione domestica dei farmaci, leggendo attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci. Durante la stagione estiva riporre in frigorifero i farmaci che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C. Qualora le modalità di conservazione non fossero esplicitate, conservare il prodotto a temperatura superiore ai 30°C solo per brevi e occasionali periodi. - L’uso di un condizionatore d’aria rinfresca l’ambiente, dando una sensazione di beneficio. Occorre evitare, però, continui passaggi dagli ambienti caldi a quelli più freschi. Si raccomanda di evitare di regolare la temperatura a valori troppo bassi rispetto alla temperatura esterna (meglio stare sui 5-6 gradi di differenza), altrimenti il passaggio dal caldo al freddo e viceversa può determinare pericolosi sbalzi di pressione. La temperatura ideale nell’ambiente domestico per il benessere fisiologico non è mai al di sotto di 24-26°C. - Si può andare in montagna? L’ambiente montano presenta alcune caratteristiche fisiche (carenza di ossigeno, bassa temperatura) che richiedono al nostro organismo alcuni adattamenti. A causa dell’altezza la pressione parziale ed il trasporto ematico dell’ossigeno sono ridotti (a 3000 m la pressione parziale di ossigeno si riduce di quasi un terzo). Per mantenere una buona ossigenazione dei tessuti, man mano che si sale, si assiste ad un aumento della frequenza ed ampiezza degli atti respiratori (ventilazione polmonare) e ad un aumento della quantità di sangue pompata dal cuore grazie all’aumento della frequenza cardiaca. Questo secondo meccanismo comporta un significativo aumento del lavoro del cuore. Per questo motivo ai pazienti affetti da scompenso cardiaco, aritmie ventricolari, angina, cardiopatie congenite o con storia di recente infarto del miocardio è sconsigliato soggiornare oltre i 1000 m di altezza. Inoltre in montagna la pressione arteriosa sia sistolica che diastolica tende ad aumentare; è consigliabile allora controllare frequentemente i valori pressori e porre la consueta attenzione alle norme igienico-dietetiche; chiedere al medico curante per eventuali aggiustamenti posologici della terapia ipotensiva. Dott.ssa Stefania De Feo U.O. di Cardiologia Casa di Cura "Dott. Pederzoli" pubbliredazionale


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