Valpolichella agosoto

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ANNO XXVIII - N.08 AGOSTO 2013 - stampato il 29/07/2013

VALPOLICELLA

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

RINNOVA E RISTRUTTURA all’interno pagg. 16-17

Giorgio Dal Negro

Domenico Bianchi

Gabriele Maestrelli

L’idea è formare un solo Comune della Valpolicella. Lunedì 15 luglio si sono incontrati i sindaci di San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio, Negrar e Fumane per discutere sulla possibile unione dei Comuni per crearne uno unico: il Comune della Valpolicella, appunto. Possibilità che diventa sempre più reale. Ma ci vuole tempo: occorrono consensi consiliari, l’ok della Regione Veneto e quello della popolazione. Tempo totale stimato? Tre anni di pratiche burocratiche e istituzionali, delibere e referendum. Il risultato? La Valpolicella potrebbe arrivare a competere con le città capoluogo come Rovigo e Belluno con i suoi “tre moschettieri” dell’economia (vino, marmo e turismo) più forti che mai grazie all’unione. Marano però si dissocia categoricamente dal progetto. Continua nelle pagine 8- 9

Nereo Destri

Simone Venturini

SAN PIETRO IN CARIANO

NEGRAR

È stata la qualità dell’aria la protagonista dello scorso Consiglio Comunale svoltosi il 28 giugno a San Pietro in Cariano. I consiglieri di minoranza hanno chiesto al sindaco Gabriele Maestrelli di vietare l’uso di impianti a biomasse di potenza ben inferiore a quello in progetto: l'intervento permetterebbe di rispettare ancora meglio il Piano Aria regionale e provinciale. Battistella e Zantedeschi hanno chiesto inoltre notizie riguardo la proposta approvata nel 2011 con la quale il Comune avrebbe sostenuto l'agricoltura biologica/integrata di 26 aziende di San Pietro per migliorare la salute dei cittadini. pag.19

Gianni Pozzani dà le dimissioni e abbandona l’Amministrazione comunale di Negrar. La situazione scricchiolava già da tempo e, alla fine, l’ex assessore ha deciso di lasciare la Giunta. «Reputo giusta la mia scelta di contestare i regali che l’Amministrazione concede così facilmente, sono sicuro che i cittadini capiranno» dichiara Pozzani. Replica il sindaco Giorgio Dal Negro: «Le difficoltà con Pozzani partono da lontano, la discussione sulla concessione del sentiero del Fontesan a un privato è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Inoltre tengo a precisare che non si vedeva in Giunta ormai da più di un mese». pag.11

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Lettere Agosto 2013

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REFERENDUM 2013

Partecipa, firma, condividi. Scegli! Se non cambiano loro, cambiamo noi L’Altro Giornale è stato pensato nel lontano 1986 per dare spazio alla società civile e permettere sia una maggiore conoscenza da parte dei cittadini delle iniziative di amministrazioni, partiti, sindacati e associazioni, sia un aperto confronto, attraverso queste pagine, su quanto proposto. Con questo spirito ospitiamo volentieri la richiesta di pubblicazione dei Radicali di Verona con la speranza di aprire un proficuo dibattito con i lettori. L’Editore

Dodici referendum, oltre 500.000 firme in 90 giorni, ecco il nostro obiettivo. Pazienza se è estate, se fa caldo, se i talk-show vanno in vacanza. Pazienza se tanti cittadini, schifati dal sempre più evidente degrado istituzionale, non hanno proprio voglia di sentir parlare di politica. Noi radicali, si sa, siamo un po' pazzi, ma non è solo questo che ci spinge a lanciarci oggi in un'impresa che sembra essere impossibile. In tanti anni di battaglie a difesa delle

libertà individuali e dei diritti civili, abbiamo sempre giocato il possibile contro il probabile e qualche volta – chi l'avrebbe mai detto?! – ce l'abbiamo pure fatta. Abbiamo sempre voluto essere portatori di speranza, speranza di cambiamento, speranza di libertà. Oggi, esattamente con questo spirito, lanciamo una campagna referendaria che è un vero e proprio programma di governo incentrato su tematiche fondamentali che il Parlamento non affronterà mai. Dalla riforma strutturale della giustizia, ai diritti civili e umani, passando per una serie di questioni sociali irrisolte, lanciamo una sfida al mondo della politica e chiediamo alle cittadine e ai cittadini di essere, ancora una volta, al nostro fianco in questa battaglia. Se loro non cambiano, cambiamo Noi! A conferma dell'urgenza delle riforme che proponiamo, ci sono le continue condanne che il nostro Paese riceve dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per l'irragionevole durata dei processi e per il trattamento disumano riservato nelle carceri ai detenuti – compresi quelli in attesa di giudizio. In passato, la Corte ha condannato l'Italia per i respingimenti dei migranti in mare e, in questo caso, un riconoscimento importante alle nostre proposte arriva indirettamente nell'auspicio di politiche più accoglienti,

espresso da Papa Francesco in occasione della recente visita a Lampedusa. Sempre il Santo Padre, con l'abolizione dell'ergastolo in Vaticano, ha dato un altro forte segnale di vicinanza alle nostre battaglie, dato che uno dei 12 quesiti tratta proprio questo tema.

Segno della trasversalità della campagna è il fatto che siano arrivati apprezzamenti e sostegno – a tutti o ad alcuni quesiti – da esponenti di quasi tutti i partiti. TV e giornali sembrano non considerare degna di essere conosciuta una mobilitazione così ampia, tocca

allora alle cittadine e ai cittadini attivarsi! Come? Firmando e facendo firmare ai tavoli nelle piazze o negli uffici dei comuni, parlando dei referendum a parenti, amici e conoscenti, mettendo a disposizione qualche ora del proprio tempo per dare una mano ai tavoli

di raccolta firme o donando un piccolo contributo per le spese della campagna referendaria. Un appello ai consiglieri comunali. Come è noto, le firme devono essere raccolte in presenza di un funzionario pubblico autorizzato ad autenticarle. I consiglieri degli oltre 8000 comuni italiani svolgono un ruolo chiave nell'attivazione dell'istituto referendario, costituiscono oggi il vero e proprio ago della bilancia della democrazia. Noi chiediamo loro di rendersi disponibili, perché è vero che nessuno è costretto ad autenticare le firme, ma per chi fa politica con spirito di servizio dovrebbe essere un piacere, indipendentemente dal partito di riferimento, mettersi a disposizione delle cittadine e dei cittadini che chiedono semplicemente di poter prendere parte attivamente alla vita politica del Paese. Se in tanti decidessero di impegnarsi, potremmo quasi rischiare di farcela! Ora tocca a Te! Puoi continuare a lamentarti e non fare nulla per cambiare le cose, oppure decidere di divenire portatore di speranza ed essere parte del cambiamento! Ti aspettiamo! Mattia Da Re Coordinatore Radicali Verona www.radicaliverona.org www.referendumradicali.it radicalivr@gmail.com cell. 3494669648


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AMMINISTRAZIONI...

“Uffici pubblici e personale”

GIOVANE SIGNORA ITALIANA OFFRESI per lavori domestici o baby sitter. Martedì - giovedì - venerdì. REFRENZIATA - ZONA NEGRAR - ARBIZZANO Tel. 347 8437895

Ultimamente, discorrendo per strada, ho trovato più d’uno che concorda con me su un giudizio piuttosto negativo riguardo la Pubblica Amministrazione in generale. E tanti, a riprova, mi raccontano di qualche loro esperienza in merito: si parla di inefficienze, ritardi, mancate risposte e – per dirla in una parola – di poca attenzione alle esigenze del cittadino. Di recente ho letto che le tasse «riducibili agli enti pubblici» sono aumentate di cinque volte negli ultimi anni, ma i servizi – come si sa – non sono migliorati per niente. Paghiamo di più solo per foraggiare la burocrazia. C’è diffuso malcontento, che si limita però al mugugno, e non si capisce quel nostro sottostare rassegnato a tante regole stupide che vogliono imporci. Faccio un esempio banale, che però dà l’idea di quanto sia differente il “modus operandi” fra pubblico e privato. Al Distretto di Domegliara, se vado a ritirare il referto medico di mia moglie mi chiedono delega, tessera sanitaria, carte d’identità (mia e di lei) e firme varie. Manca poco che non serva procura e atto notorio. E devo andare solo in una determinata ora. All’ospedale di

Negrar basta che presenti quel tagliando che rilasciano dopo l’esame e ho tempo tutto il giorno. Molti di noi avranno notato le difficoltà che si incontrano negli uffici dove operano i così detti “servitori dello stato”, anche per una pratica dove serve solo un timbro. Trovano sempre qualcosa che non va, e guai a non rispettare i sacri formalismi. Ma tutta la loro competenza (e te la fanno pesare) si ferma a quel documento lì. Se appena intuiscono che vuoi chiedere qualcosa di più giocano d’anticipo. E ti manda-

no subito nell’altro ufficio. Ne trovi anche di disponibili, non dico di no, ma questo succede per una loro personale cortesia, non certo per una norma da rispettare. Non è d’obbligo, perché gran parte di loro – solo per il fatto di stare di là della vetrata – crede di essere lì a fare “concessioni”, non per servire l’utente ed essere a sua disposizione. Se ben ricordo Brunetta, ai suoi tempi, aveva proposto una specie di voto da dare al dipendente pubblico che consisteva nella scelta fra un disegno di faccia gioiosa

(promosso) o faccia triste, che è il quattro in pagella. Simpatico il piccoletto. Se la sua idea avesse avuto seguito, tante bocciature. Certo che le cose non migliorano fino a quando al settore pubblico non si applica lo stesso trattamento del privato. Dove – per fare un esempio – chi è sorpreso a timbrare il cartellino e poi andare per i fatti suoi rischia il licenziamento. E non c’è ricorso al sindacato che tenga. Ma lo “statale” riesce sempre a salvarsi, chissà perché. Giordano Salzani

PARONA

“Ancora sul monumento ai caduti” Gentile Direttore, faccio seguito alla risposta che il signor Bruno Zanella ha dato circa il mio intervento relativo al monumento ai caduti di Parona. Mi spiace che il signor Zanella si sia sentito preso in causa dal mio scritto. Il mio intento era quello di far presente come talvolta le Amministrazioni locali lascino in secondo piano la gestione di luoghi come quello, che vengono tutelati grazie al

prezioso e gratuito volontariato dei cittadini e – appunto – degli alpini, senza il quale il tutto andrebbe nel dimenticatoio. Il mio intervento non era certo finalizzato a giudicare come gli Alpini svolgano la loro attività nei confronti di tali luoghi. Non mi permetterei! L'azione di pulizia svolta nel 2011 è senz'altro un' iniziativa bellissima! Nonostante questo ritengo che a volte sia giusto sottolineare

che, chi di competenza dovrebbe tener conto di queste inefficienze e non solo sperare nel volontariato di alcuni. La cura ed il mantenimento del bene pubblico è in primis a carico delle Amministrazioni. Su questo credo di essere abbastanza informato. Sperando di aver chiarito la mia posizione, la ringrazio per il suo invito e le auguro buon lavoro. Nicola Stringari Pedemonte


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PAPA 1

“Mi piace sempre di più”

“Vanity Fair e ...successo”

Papa Francesco ci piace sempre di più! Non è solo uno che predica, ma una persona concreta che conosce le debolezze degli uomini e i suoi limiti. Denunciare pubblicamente che la globalizzazione è sbagliata e l'incapacità dei politici, anche nel nostro paese, che ci hanno portato alla deriva, è suo dovere e diritto! I nostri onorevoli fanno meglio a stare zitti, soprattutto coloro che hanno un capo "fuori ogni riga e regole". Quello che dice Papa Francesco è una grande verità, ed è giusto mettere alla gogna questa inaccettabile situazione. C'è sempre più povera gente che fatica a vivere e subisce

Vanity Fair, il periodico americano dedicato alla vanità, ai pruriti, alla moda, allo spettacolo, alle curiosità, allo show, al beauty, alle news, al gossip, agli scandali, alla mondanità, e alle vite delle star, ha proclamato papa Francesco uomo dell’anno. Si sono spese parole di elogio al vindice dei poveri e degli ultimi, Francesco. Unicamente mossi da intenti altamente spirituali, l’omosessuale Elton John ha asserito che “spero che sappia far arrivare il suo messaggio anche oltre, fino ai più emarginati della società, penso, per esempio, agli omosessuali”. Erri De Luca, il fondatore del movimento eversivo marxista comunista Lotta Continua, ha dichiarato che Francesco, Papa del Sud, non si fa accompagnare da nessuna autorità del Nord, che non ha creduto finora suo dovere accorrere sul posto. Appurato l’indiscutibile successo mondano di Bergoglio, non sarebbe il caso di istituire una commissione teologica che depenni l’obsoleto discorso della Montagna laddove Gesù disse ai suoi discepoli “Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uo-

la difficile situazione. Cosa fa quel padre di famiglia disoccupato, quei giovani senza possibilità di entrare nel campo lavorativo, quel pensionato che intacca i propri risparmi per aiutare i familiari? Dove andremo a finire? E là a Lampedusa c'è un'altra tragedia dove ogni giorno si allargano i bisogni per la sopravvivenza. Papa Francesco è un uomo che ha sentito la pressante necessità di dare conforto con la sua presenza, e non solo, e merita sicuramente applausi non critiche. Io che ho sempre avuto con la Chiesa un rapporto tra alti e bassi, sostengo che l'inferno e il paradiso c'è già sulla terra e disprezzo i facili pentimenti di alcune persone. Credo nel-

l'operato del Papa Francesco e penso che ci vuole tanto coraggio in quello che fa e che nel suo cammino troverà tanti ostacoli. Ogni mattina quando mi alzo il mio pensiero va a lui e penso di pregare insieme a lui. L'abbraccio forte, cara Rosanna, e tanti auguri per una serena estate! Edith Papa Francesco è un grande, cara Edith. Un uomo così ci vorrebbe anche al governo della nostra Italia! Chissà che qualcuno non prenda esempio… Ricambio il suo abbraccio e l’augurio di una buona estate.

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“Bergoglio a Lampedusa” Caro Papa Francesco, la sua visita a Lampedusa diventa meritoria solo se viene ascoltata dai Paesi interessati per eliminare lo sfruttamento e il traffico di poveri cristi via mare, che poi vengono abbandonati su imbarcazioni fatiscenti da gente senza scrupoli. Infatti il problema di questa povera gente non si risolve con gli sbarchi e la clandestinità ma aiutandoli a casa loro economicamente, ma soprattutto con l’insegnamento professionale e imprenditoriale produttivo. L’arrivo qui da noi se non richiesto, per

mancanza di lavoro, determina insicurezza e delinquenza e quindi discriminazione. L’apertura incondizionata delle frontiere, senza i dovuti controlli crea poi molti disagi e paure tra la gente del posto, il che ostacola l’integrazione. Essa infatti deve essere determinata e sposata dai nuovi venuti e non dai locali i quali, giustamente, desiderano mantenere e conservare, a casa loro, la propria cultura ed identità. Solo così si pongono le basi e le condizioni per un buon vivere in comune. Quindi caro

Papa Francesco sarai sempre più grande se inviterai tutti i Paesi a collaborare tra loro per mantenere un rapporto di fiducia al fine di combattere la clandestinità perché essa è un reato e tale deve rimanere, così come avviene in molte Nazioni, Vaticano compreso. Per quanto poi riguarda la cittadinanza mi sembra giusto che essa, per i figli degli stranieri nati in Italia, sia consapevolmente chiesta dall’interessato alla sua maggiore età.

Gentile Direttore, Le cronache periodicamente ci informano che ogni qual volta viene segnalato un “battello” con migranti irregolari accorriamo a soccorrerli, ospitarli nei centri d’accoglienza e a volte se non li assecondia-

mo iniziano le devastazioni e gli incendi. Ora Papa Bergoglio ci accusa di diffidenza verso i migranti senza mai citare i loro governanti che con la corruzione e le guerriglie li costringono a migrare. Troppo pericoloso per i rap-

porti diplomatici con la santa Sede? Sarebbe inoltre interessante conoscere quanti di questi migranti sono stati accolti nello Stato del Vaticano, o forse li c’è solo posto per Papi e prelati? Marco Bresciani

mo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti” (Luca 6,20-23) e “Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi” (Luca 6,24-26)? Se le beatitudini non verranno rottamate, come potrà Bergoglio conciliare notorietà e parola di Dio? Gianni Toffali Caro Toffali, mi permetta due parole. Dovremmo ringraziare Dio che ci ha mandato Papa Francesco, un uomo così coraggioso e così fedele alle parole di Gesù. Un uomo che vuole davvero “ripulire” la Chiesa da tutte quelle sovrastrutture legate all’ambizione e al denaro e che – forse – riuscirà a riportare tra gli uomini il vero spirito di Cristo. Se poi il suo modo di operare riscuote tanto successo, ben venga. Certamente Gesù, nel discorso della Montagna, non intendeva certo stigmatizzare questo tipo di successo, quello di un Uomo che- vivendo umilmente e lottando coraggiosamente contro un certo tipo di potere – vuole riportare il Figlio dell’Uomo nella società del terzo millennio.

I CIPRESSI DELLA “MASUA”

Renato Tomezzoli

BOSCO CHIESANUOVA. Dalla Fini espone la sua arte Sarà ospitata dalle ex scuole elementari di Bosco Chiesanuova dall’8 al 14 agosto la mostra d’arte di Mario Dalla Fini. L’esposizione è interamente dedicata alle opere dell’artista di San Pietro in Cariano che si distingue per il suo particolare mondo e la sua creatività che spazia dalla pittura alla scultura, fino ad arrivare a semplici oggetti dipinti a mano. Nato a Badia Polesine nel 1935, Dalla Fini vive e lavora a San Pietro in Cariano, e ha compiuto i suoi studi all'Accademia delle belle arti Cignaroli della città scaligera. Da anni si dedica a materiali poveri quali il legno e il sasso con cui riesce a produrre piccoli e grandi capolavori. La sua pittura si caratterizza per i toni sobri e soffusi, che esprimono un senso di malinconia per il tempo passato. Una sorta di nostalgia che si può leggere anche negli occhi dell'artista, mentre spiega i soggetti delle sue opere - uno scarpone, una bicicletta d'altri tempi, una fetta d'anguria - tutti oggetti che tendono a simboleggiare una vita intensa e serena. Nella sua opera vive il ricordo di quando uomo, natura e animali vivevano in perfetta armonia e vigeva ancora la legge del villaggio.

Caro Direttore, anni fa mentre facevo il sentiero della 'Masua', uno dei tanti che segnano le nostre belle colline della Valpolicella, meta di passeggiate, pasquette ecc. da parte di tutta le gente di Pedemonte, mi sono imbattuto in un conoscente che stava facendo lo stesso percorso. All'altezza del bivio che porta a San Floriano ci siamo affiancati e, chiacchierando, abbiamo focalizzato i nostri discorsi sul fatto che proprio lì più avanti, dove insistono quattro bellissimi cipressi circondati da un'aiuola, era stato ricavato un nuovo tratto di strada, parallelo a quello già esistente, utilizzando parte di un campo. Il mio interlocutore, evidentemente ben informato, mi disse che quel nuovo tratto era destinato a sostituire il corrispondente vecchio percorso il quale, cipressi compresi, sarebbe divenuto parte del giardino della casa adiacente. "Che peccato", feci io, "questo vuol dire stravolgere l'antico tratturo, calpestato da tempo immemore dalla nostra gente, probabilmente la sola via, che ha unito per secoli Pedemonte a Negrar, già ampiamente deturpata dalla costante avanzata di costruzioni e asfaltature". Tuttavia da quell'incontro fino ai nostri giorni, non successe più nulla di defini-

tivo, tanto da farmi pensare all'abbandono di quel progetto. E invece no, eccolo realizzato a dovere, come mostra la foto, con tanto di cartello con autorizzazioni, rete rossa da cantiere che impedisce il passaggio e cartello stradale che obbliga a deviare sul nuovo tratto. Dunque ci sono riusciti! Ovviamente sarà stato difficile ottenere il permesso, ci saranno stati sicuramente dei vincoli, ma siamo in Italia... Mi è venuta un po' di tristezza, perché sulla stradina della Masua, immersa in un verde incontaminato, generazioni di bambini hanno giocato e scorazzato in libertà Stanno sciupando tutto! Gli antichi casolari e i

famosi ricoveri per attrezzi, come per incanto, vengono trasformati in ville con giardini ben recintati e se percorri il sentiero, che oltre il bivio per San Floriano è divenuto strada asfaltata in diversi punti, all'imbrunire è un continuo via vai di macchine che non ti lasciano respiro. L'allargamento della strada sarà la prossima amara sorpresa? Il mio è un semplice sfogo che non porterà a nulla. Si sappia, almeno, che accanto alla doverosa salvaguardia dei siti antichi, occorre rispetto per la memoria di coloro che in questi luoghi sono nati e tutt'ora ci vivono. Francesco Costantino



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ULSS

Agosto 2013

ARBIZZANO

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“Rimborsi a disabili” “Due criticità”

“E i suoi problemi”

Da 3 mesi circa 50 persone con gravissime disabilità dell'Ulss 22 non ricevono i fondi per pagare la propria assistenza (finanziamenti per l'assistenza domiciliare su progetti individualizzati, legge 162/98) e devono provvedere di tasca propria. L'assistenza serve loro per alzarsi, coricarsi, mangiare, bere, andare in bagno... Sono persone con disabilità così grave che senza un assistente non possono fare

Rispondo a Jane Glees che sull’ultimo numero chiede cos’ha intenzione di fare la Lista Civica Battistella per il cementificio di Fumane. Anzitutto il cementificio è all’interno dei confini amministrativi di Fumane e Marano, quindi San Pietro in Cariano, per il momento, è territorialmente incompetente. A suo tempo Battistella, quand’era assessore, chiese di partecipare alle Conferenze di Servizi organizzate da Provincia e altri Enti pubblici per decidere sull’argomento, in quanto anche San Pietro in Cariano è interessato direttamente dall’aria che proviene dalla valle dei Progni, ma la richiesta non venne accolta. Si chiese anche all’ARPAV analisi dell’aria a San Pietro e Bure, ma l’ARPAV non organizzò alcuna analisi. Sul cementificio la nostra posizione è chiara: nel 2025, alla scadenza dell’autorizzazione, andrebbe dismesso e possibilmente riconvertito ad altra attività tutta da studiare (c’è il tempo per farlo), che contemperi anche la necessità di trovare un posto di lavoro ai dipendenti, auspicio che però un Comune non è certo possa concretizzare. […] Quanto all’ultimo punto della sua lettera, devo ripetere che è stata proprio la nostra Lista Civica inizialmente ad informare la gente e a fare rete sulle questioni dell’area ex Lonardi e sull’impianto biomasse, e successivamente, in collaborazione costruttiva con chi ha aderito al gruppo SanPietropuntozero e con altre associazioni vecchie e nuove, a raccogliere firme di oltre 2000 cittadini, ad organizzare il ricorso e quant’altro. Per quanto ci riguarda, pur con tutti i nostri limiti, i cittadini non li lasciamo soli. Al contrario dei discorsi demagogici

nemmeno queste cose. L'assessore sociale della Regione Veneto Remo Sernagiotto ha scritto una lettera autorizzando e motivando i Direttori delle Ulss del Veneto ad anticipare (cosa che nella Ulss 22 era sempre stato fatto da anni) i fondi in attesa dell'approvazione in Giunta Regionale della delibera C37 che regolamenterà dal gennaio 2014 tutta l'assistenza domiciliare. Nonostante questo, il direttore dell'Ulss 22 Alessandro Dall'Ora non autorizza i rimborsi delle spese già sostenute dalle persone disabili, che a questo punto ammontano a varie migliaia di euro per ciascuna persona. Ritengo che tutti debbano essere informati di questo comportamento. Grazie. Elena Skall Marco Pazzi (persona con gravi disabilità)

Gentile Direttore, vivo da parecchi anni ad Arbizzano. Le segnalo due criticità a mio avviso inaccettabili. La prima è la situazione delle strade in Valfiorita. Ci sono quasi tutte le vie (via Delle Viole, via Delle Ginestre per fare degli esempi eclatanti) che sembrano dei percorsi da fuoristrada. Ci sono buche di 15/20 centimetri che non si vedono neppure nelle stradine secondarie della Nigeria. Non si pretende l’asfalto drenante ma almeno una bitumatura parziale per rattopparle: è troppo? Evidentemente si, visto che al Sindaco sono pervenute richieste scritte da mesi. La seconda grave e purtroppo cronica situazione è l’inquinamento acustico. Dalle 21/22 fino a notte fonda , orari in cui un povero cristo cena in giardino o con le finestre aperte e poi magari va anche a letto a dormire, orde di ragazzini sfrecciano

a tutta velocità con motorini a marmitte aperte. Interpellato il Comandante Facincani, mi ha gentilmente risposto che il loro servizio termina alle19; ovviamente il motivo è la cronica carenza di personale. Avrebbe però segnalato il problema ad una pattuglia, credo provinciale, che fa un servizio settimanale. Siamo stati tutti ragazzi per carità e non si chiede il coprifuoco, ma è certamente legittimo pretendere che la libertà di ciascuno non limiti la propria. E’ intollerabile che ci debba barricare in casa con le finestre chiuse per non subire rumori assordanti. Non sta ovviamente al cittadino pianificare i turni di servizio di chi è deputato a controllare; abbiamo però tutto il diritto di segnalare, con educazione, un grande e non trascurabile problema di civiltà ed educazione. Giulio Cavara

PADRI SEPARATI

“Ma cosa abbiamo fatto di male?” Gentili lettori, ciò che sto per scrivere ha dell’incredibile, anzi, direi qualcosa che rasenta la pazzia in cui lo Stato Italiano e le madri separate/divorziate inducono i padri separati. Ogni giorno siamo tempestati dai mass media su casi di femminicidio, stupri e quant’altro. Quando la vittima è una donna tutti pronti a sentenziare contro il sesso maschile, ma se è l’uomo a subire angherie, soprusi, ingiustizie, allora tutto è nella norma. Si è solo parlato purtroppo, ma cambiato nulla della situazione in cui si viene a trovare un uomo nel caso in cui il “sesso debole” decida di separarsi. L’uomo è massacrato di fronte ai diritti della madre: casa coniugale, affido figli (anche se congiunto), mantenimento coniuge, mantenimento figli, diritti uomo vedere i propri figli in base a disposizioni del Giudice, diritto da parte dei figli maggiorenni a percepire un assegno di mantenimento fino a

quando siano economicamente indipendenti (questo vuol dire in primo luogo non educare i figli al rispetto dei propri genitori). La legge impone di assecondare a tale obbligo indipendentemente dalle condizioni economiche in cui versa il genitore stesso, quindi, anche in presenza di un cassa integrato il Giudice ti costringe a cercarti un qualsiasi lavoro, a prescindere dalle tue competenze: l’importante è che tu mantenga il figlio. Qui veramente non solo abbiamo rasentato la follia pura, ma siamo andati ben oltre il linciaggio mentale ed economico, privando una persona della propria libertà in quello che dovrebbe essere uno Stato democratico. Della serie: “Tu papà lavora e stai zitto. Io posso anche star con la pancia al sole”. Mi chiedo: per quale motivo debbo mantenere mio figlio/a dopo la scuola dell’obbligo? Io, come tanti della mia generazione, siamo dovuti andare a lavorare anche prima della maggiore età. I tempi adesso non

sono molto diversi, anzi, forse peggio, vista la disoccupazione e la frequenza di separazione/ divorzi rispetto ad allora. Perchè la legge italiana tutela solo le donne e i figli in questi casi? Noi padri cosa abbiamo fatto di sbagliato? Abbiamo ucciso qualcuno? Aver creduto in un valore, la famiglia, si traduce nel pagare le pene dell’inferno prima con l’ex coniuge, poi con i figli. Non sarà mai finita perchè lo Stato difende le madri che spesso sperperano tutto quello che possedevano, per poi cercare di estorcere agli ex mariti tutto quello che la legge purtroppo permette loro. Bisogna cambiare prima che sia troppo tardi. Troppi padri pagano per decenni l’assegno di mantenimento dei figli e nel momento di difficoltà vengono querelati/ denunciati per omesso pagamento. Questo è il rispetto che la legge italiana insegna ai nostri figli verso i propri genitori: “tuo padre è solo un bancomat”. Maurizio Toffali

ALCOL

“Mano tesa per aiutare” Gentile Direttore, Tendere la mano nella nostra società è difficile ma se lo desideri, puoi trovare dei gruppi formato “amicizia, lealtà e sincerità”, sempre pronti ad allungarti la mano, senza chiederti nulla in cambio. Solo se tu lo vuoi ti accolgono, ascoltano i tuoi problemi, ti capiscono,

comprendono e condividono le tue esperienze, senza alcuna forzatura. Trovare gente che ti comprende, che capisca i tuoi problemi, che ti offra il suo sostegno senza giudicarti, che ti dia la sua fiducia e amicizia è un immenso sollievo. Un grande merito va a chi dispensa del bene, a chi

Per le vostre lettere scrivete a: articoli@laltrogiornalevr.it

elargisce senza sprecarsi inutilmente in cose fatue, giacché il mondo necessita di amore. Questi umili gesti, sono una routine per i gruppi di Alcolisti Anonimi, che da molto tempo e con buoni risultati, si dedicano con impegno, a volte anche con difficoltà e fatica a portare un messaggio di speranza a chi è nel problema e vorrebbe uscirne. Se pensi che magari, anche casualmente o lontanamente, la cosa ti possa interessare componi con fiducia il numero di telefono 3343952277. Ti risponderà Luigi, che ti può informare anche sugli oltre 20 gruppi esistenti e ben funzionanti, di Verona e Provincia. Buone e serene 24 ore.

ed interessati che si sentono adesso sul fatto che occorra per forza la “novità” in modo da sbattere via chi ha fatto politica finora (discorsi che ciclicamente si ripropongono, nonostante i flop passati), crediamo invece che sia opportuno collaborare con le persone che da tempo hanno approfondito le problematiche amministrative e che, a riguardo, hanno già operato con continuità ed affidabilità nel campo dell’ambiente, proprio per aiutare la maggioranza degli abitanti. Davide Zanzi Portavoce Lista Civica Battistella

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Numero chiuso il 29 - 07 - 2013


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Cronache CRONACHE

Agosto 2013

IL FUTURO DEL TERRITORIO. La fusione darebbe vita a una realtà da oltre 50mila abitanti

Valpolicella unita? Comune unico? C’è chi è d’accordo, chi invece no Se n’era già parlato diciotto anni fa. Un comune unico della Valpolicella. Per unire le forze e puntare in alto. Nel 1995 erano stati i fondatori dell’associazione “Vivi la Valpolicella” a ventilare l’idea e a metterla sul piatto. Oggi, invece, sono sindaci di Negrar, San Pietro in Cariano, Sant’Ambrogio e di Fumane ad aver intavolato il discorso. E chissà che le speranze del passato non possano trovare “presto” una risposta concreta. In

Un Comune unico. Un Sindaco unico. Oltre cinquantamila abitanti. Sinergia in tutto e per tutto. La Valpolicella ci pensa e studia da grande: mettersi insieme, formare una sola forza, una sola entità. Occorrono consensi consiliari, l’ok della Regione Veneto e quello della popolazione. Tre anni servirebbero per realizzare il macro progetto, tre anni di pratiche burocratiche e istituzionali, passando per delibere e referendum. «Siamo sulla buona strada e quasi tutti i sindaci sono d’accordo. È molto probabile che nascerà il Comune unico della Valpolicella» riferisce Giorgio Dal Negro, presidente Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Veneto e primo cittadino di Negrar. Lunedì 15 luglio a San Pietro in Cariano si sono seduti attorno un tavolo gli amministratori della zona. Anzi, quattro su cinque, a dire il vero. C’erano appunto Dal Negro, il padrone di casa Gabriele Maestrelli, Domenico Bianchi di Fumane e Nereo Destri di Sant’Ambrogio. Mancava solo Simone Venturini di Marano. Hanno incontrato il segretario regionale del Pdl Alberto Giorgetti, come in precedenza avevano parla-

Comune di Negrar

SI

mezzo ci sono tre anni di passaggi istituzionali, provinciali e regionali, e un referendum per dar voce ai cittadini. Il traguardo si intravede, questa volta. È là all’orizzonte. Un comune unico della Valpolicella che, con i suoi cinquantamila abitanti, potrebbe arrivare a competere con le città capoluogo come Rovigo e Belluno grazie anche ai suoi “tre moschettieri” dell’economia (vino, marmo e turismo). I sindaci di San Pie-

to con il segretario regionale del Pd Rosanna Filippin e il segretario regionale della Lega Nord Flavio Tosi. «Abbiamo riscontrato entusiasmo, questo ci fa piacere – riprende il presidente Anci Veneto Dal Negro -. L’eventuale Comune unico della Valpolicella avrà una forza economica e politica importante. Supereremmo i cinquantamila abitanti e diventeremmo più grandi di città capoluogo di Provincia come Belluno e Rovigo. Entreremmo tra le prime dieci realtà del Veneto e quando la Regione colloquierà con le città sulle strategie regionali, non potrà non tenere conto della Valpolicella. Non solo: mettendoci insieme, le nostre attività produttive principali, ossia vino, marmo e turismo, crescerebbero non di poco e ci permetterebbero di fare un bel salto di qualità. L’assenza di Marano? Venturini non ha mai risposto alle convocazioni di Anci Veneto né si è mai presentato agli incontri. Credo che un progetto sia composto da tanti vagoni che non necessariamente debbano agganciarsi tutti nello stesso momento. Per maturare alcune scelte, a volte, occorre un po’ di tempo.

Comune di Sant’Ambrogio

SI

tro in Cariano, Sant’Ambrogio, Fumane e Negrar sono tutti d’accordo. Rimane fuori Marano che si dissocia dall’accordo. Scendiamo, però, nel dettaglio: fondere i Comuni vorrebbe dire unificare i servizi. E questo significherebbe migliorare la funzionalità dei servizi da offrire ai cittadini e ottimizzare la risoluzione dei problemi. Infatti, anche se la sede centrale (il municipio) si sposterà in un’ unica zona (probabilmente a San Pietro

in Cariano per questioni geografiche), la dislocazione dei servizi comprenderà uomini, mezzi e stabili sparsi per tutto il territorio, favorendo l’omogeneità della Valpolicella. Il “sì” all’unione dei Comuni arriva pure da Alberto Giorgetti, segretario generale del Pdl, dopo l’incontro proposto da Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Veneto, tenutosi a San Pietro lunedì 15 luglio. Alessia Menegolli

Giorgio Dal Negro

Intanto mettiamo in moto la locomotiva, poi ci sarà tempo per parlare. È da due anni che lavoriamo su tali concetti: adesso imbastiamo il discorso a livello regionale». Il progetto va avanti, insomma. Nei prossimi sei mesi le singole Amministrazioni dovranno emettere una delibera per indicare la loro adesione o il loro rifiuto a questa rivoluzione. Dopodiché, sarà la

Regione a prendere in mano la situazione, effettuando le proprie analisi economiche e fiscali, verificando la compatibilità e i bilanci dei Comuni, e dando parere positivo o negativo sull’intera operazione. In caso di consenso del Veneto, avrà luogo il referendum tra la popolazione, in cui i cittadini verranno chiamati ad esprimere la loro opinione. E una

Comune di San Pietro in Cariano

SI

volta raggiunto il quorum, si procederà all’unione o alla fusione dei Comuni. Tempo totale stimato? Tre anni. «La gente si porrà parecchie domande, è normale – aggiunge Dal Negro -. Ad esempio, le persone si chiederanno dove sorgerebbe il nuovo municipio unico, la sede comunale: con ogni probabilità a San Pietro in Cariano. Ma attenzione: gli uffi-

ci e i servizi a cui si rivolgono ora i cittadini resteranno dislocati sul territorio. Pertanto la qualità dei servizi offerti alla popolazione aumenterà sensibilmente. La Valpolicella unita, con i suoi circa cinquantamila abitanti, non avrebbe paura né delle future città metropolitane né delle aree metropolitane». Matteo Sambugaro

Comune di Fumane

Comune di Marano

SI

NO


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Domenico Bianchi – sindaco di Fumane

Nereo Destri – sindaco di Sant’Ambrogio

«Le risorse a disposizione dei Comuni sono sempre di meno: mettere insieme servizi e risorse permetterebbe di rispondere meglio alle esigenze della popolazione – sottolinea il sindaco di Fumane Domenico Bianchi -. Sono pertanto favorevole al Comune unico della Valpolicella. E non solo io. Noi e le Amministrazioni di Negrar, Sant’Ambrogio e di San Pietro in Cariano abbiamo infatti la stessa visione. Solamente Marano non è d’accordo. Credo che questo progetto rappresenti una svolta per l’intero territorio e vada ad offrire servizi maggiori e migliori ai cittadini. Avremmo un risparmio a livello gestionale e dal punto di vista politico si creerebbe una realtà di circa 50mila-60mila abiDomenico Bianchi tanti, più grande di alcune città del Veneto. La Valpolicella diventerebbe un interlocutore diretto di Regione e Stato. Inoltre, possedere una programmazione unica a livello di sviluppo edilizio, industriale, di risoluzione di problemi, di valorizzazione dei prodotti sarebbe un bel vantaggio per tutti».

«Il Comune unico della Valpolicella? Sant’Ambrogio è favorevole al 300%, come è stato ribadito più volte – precisa il sindaco Nereo Destri . È da anni, ormai, che se ne parla: se non cominciamo a seminare, sarà difficile raccogliere i frutti. Oggi le Amministrazioni si stanno muovendo e speriamo che questo progetto diventi realtà. Se l’operazione andrà in porto, ovviamente, non spetta solo a me dirlo: ci sono tanti altri pareri da considerare. I lati positivi di un Comune unico sarebbero enormi, ci vorrebbe un libro per elencarli. I vantaggi riguarderebbero in primis i servizi, l’abbattimento dei costi e la costituzione di un unico soggetto per quanto Nereo Destri riguarda la visione del territorio. La Regione? Dagli incontri che abbiamo fatto con i partiti che hanno maggiore rappresentanza in Valpolicella, abbiamo riscontrato entusiasmo».

Simone Venturini - sindaco di Marano Sono convinto che la morte dei 5 comuni della Valpolicella con la fusione in un solo nuovo Comune sia sbagliata, per ragioni di storia, convenienza economica e per ragioni di rappresentanza politica. La politica, alta e nobile, vive del rapporto con i cittadini. Se i cittadini hanno un rapporto agevolato con i loro rappresentanti, la vita amministrativa è buona. D’altro lato, se il politico sente di avere i cittadini vicini e ne sente anche il fiato sul collo, è spronato a fare bene, è sempre richiamato al suo dovere. Se ciò, nei nostri bei Comuni che collaborano molto bene, è così bene avvenuto fino ad ora, perché cambiare? Marano è un Comune di medie dimensioni (metà dei Comuni della Provincia e più di metà di quelli Simone Venturini italiani sono più piccoli), ha un buon rapporto dipendenti/abitanti (uno ogni 300 abitanti circa) con costi fissi bassi, una tassazione bassa (più bassa dei comuni che si vogliono fondere). I cittadini ci sembrano soddisfatti del Comune. La fusione non gioverà ai cittadini. Guardate cosa né è stato del Corpo unico dei Vigili: se n’è parlato per mesi, tutti preoccupati perché Marano non ci stava. Sono passati tre anni e cosa è successo? Nulla. Quali sono i vantaggi per i cittadini? Nessuno. Ma visto che qualcuno guarda solo ai numeri e pare peraltro sbagliare i conti, dobbiamo rilevare che la situazione attuale dimostra che la grande dimensione non è una soluzione: il Comune più piccolo, anche se tanto piccolo non è (Marano di Valpolicella), ha il bilancio in ordine e una tassazione ridotta per i cittadini (zero Imu e Irpef più bassa del 40% rispetto agli altri Comuni). Nel caso di Marano poi, non vedo inefficienze né sprechi; al contrario vedo molti debiti (e quindi sprechi) e situazioni difficili ed incancrenite in altri Comuni di dimensioni maggiori. Perché dunque unire inefficienze? Cosa si pensa? Che se si sommano i debiti, questi spariscano? Secondo me aumenteranno. Il Comune tedesco di Appenheim con noi gemellato ha 1600 abitanti: funziona benissimo ed a loro non passa neanche per l’anticamera del cervello l’idea di fondere i Comuni. La metafora usata da chi sostiene la fusione è rivelatrice: essa sarebbe come un treno con 4 vagoni e il quinto (Marano) non si è accodato. Ebbene, è proprio così. Essere un vagone trainato da altri non ci piace. L’unica trazione che agisce sul Comune è quella dei cittadini. I rappresentanti dei cittadini (il Sindaco, per primo) devono guardare verso i cittadini, non altrove, verso qualcuno che impartisce loro le direttive. Che razza di idea di autonomie locali è questa? Bisogna stare il più vicino possibile ai cittadini per sentire le loro esigenze: altro che vagoni tirati da altri! Se qualcuno vuole essere vagone, lo sia pure; io preferisco essere locomotiva, di sviluppo e di crescita del Comune, per il bene dei cittadini che salgono con me sulla locomotiva, non su un vagone tirato da chissachì. Ho pressoché terminato la mia attività amministrativa dopo 15 anni di impegno, piuttosto intenso e finalmente potrò pensare di più al mio lavoro ed alla mia famiglia. Non voglio essere certo io a far morire il Comune al quale ho voluto bene, sciogliendolo o fondendolo in una nuova entità che non farà bene ai cittadini. Marano di Valpolicella continuerà la sua storia e la sua comunità, fatta di innumerevoli risorse, di volontariato, di un paesaggio che è scrigno della Valpolicella più autentica, di aziende sane si rafforzerà ancora di più.

Claudio Benetti – vicesindaco San Pietro in Cariano «Il principio di un Comune unico della Valpolicella penso sia giusto – interviene il vicesindaco di San Pietro in Cariano, Claudio Benetti - e la strada intrapresa può essere quella corretta. Certo, per andare in porto, questo progetto ha bisogno di tempo e deve superare diversi passaggi. Nell’ottica del risparmio dell’economia e nella gestione dell’apparato amministrativo, è evidente che i costi sarebbero inferiori con la nascita di una realtà più grande. E mettendo insieme i servizi, avverrebbe una svolta. Occorrerebbe in ogni caso analizzare nel dettaglio l’intera situazione per non farsi trovare impreparati: per esempio, salvaguardando i posti di lavoro di chi oggi occupa gli uffici. Comunque la normativa prevede già che per alcune funzioni i Comuni più piccoli si debbano associare a quelli più grandi, creando collaboraClaudio Benetti zioni».


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LA SVOLTA. In autunno cambieranno guida le parrocchie di Santa Maria di Negrar, Pedemonte e San Floriano

Girandola di preti in Valpolicella Arrivi e partenze. Partenze e arrivi. I preti fanno le valigie in Valpolicella. Tra settembre e ottobre le parrocchie cambieranno guida. Stiamo parlando di Pedemonte, San Floriano e Santa Maria di Negrar.

Il vescovo monsignor Giuseppe Zenti ha mischiato le carte, dando vita a una girandola di spostamenti. A Pedemonte, don Alessandro Castellani (oggi a Carpi e Spinimbecco) prenderà il posto di don Ivo Fiorini che

andrà a Manerba del Garda, nel bresciano. Da Santa Maria di Nergrar se ne va don Franco Santini, destinato a Lugagnano: al suo posto, ecco don Enrico Ridolfi direttamente da Settimo. A San

SANTA MARIA DI NEGRAR Se ne va dopo tre anni don Franco Santini. Santa Maria di Negrar si prepara a salutare il suo parroco. In autunno lui prenderà congedo e andrà a Lugagnano. Al suo posto, arriverà don Enrico Ridolfi. «I preti sono come i militari: devono dire “obbedisco” davanti agli ordini – confessa don Franco -. Lascio una comunità, quella di Santa Maria di Negrar, davvero meravigliosa. Molti sono stati i progetti portati avanti in questi tre anni in cui sono stato parroco e altrettante sono state le soddisfazioni che ho avuto la fortuna di raccogliere». Parole di affetto, anche di riconoscenza in un certo senso. Santini si è fatto apprezzare, amare. E con i ragazzi ci sapeva proprio fare. La parrocchia di Santa Maria verrà guidata da don Ernico Ridolfi, per nove anni a Settimo. «Sono curioso di conoscere una nuova realtà, una nuova comunità – spiega -. E sono contento di continuare a svolgere l’attività di sacerdote. Da Settimo porterò via ricordi stupendi: con le gente ho creato tanti bei rapporti e legami. Sapevo che il vescovo, un giorno, mi avrebbe chiesto di trasferirmi. Questo fa parte del nostro ruolo. A Settimo ho vissuto la mia prima esperienza come parroco e ringrazio la comunità che mi ha accolto a braccia aperte. Ora mi aspetta Santa Maria di Negrar: ce la metterò tutta per svolgere un buon lavoro. Calarsi in una realtà diversa sarà molto interessante». Matteo Sambugaro

Don Franco Santini

Don Enrico Ridolfi

SAN FLORIANO Dopo un cammino di tre anni con la parrocchia di San Floriano, Don Carlo Vinco e Don Mario Basso, i due parroci, sono stati chiamati a risollevare quella del Tempio Votivo, di fronte alla stazione Porta Nuova di Verona. Don Carlo Vinco, con un po' di commozione, pensando forse alle tante attività che sono ancora da avviare a San Floriano, rivive i momenti passati al cospetto della Pieve. «Quando Don Carlo e Don Mario siamo arrivati - rivela don Carlo - abbiamo trovato una comunità molto collaborativa, unita nei momenti in cui c’era da rimboccarsi le maniche. Il catechismo rivolto ai giovani ha contribuito a formare il gruppo adolescenti e il Coro Liturgico Giovanile. Parlo con piacere anche delle ristrutturazioni che sono state eseguite: campanile e interno Pieve a parte, causa la complessità dei lavori, sono stati sistemati il tetto della canonica, il teatro e la scuola materna parrocchiale. E la comunità si è adoperata in prima persona». Don Mario Basso, sempre indaffarato, rivela che «è stato iniziato un importante percorso con i bambini e i ragazzi, dalla prima elementare alla terza media, attraverso il catechismo. Sono stati dati aiuti continui alle famiglie disagiate, grazie al contributo dei parrocchiani. In paese servivano momenti di aggregazione, così assieme al Comitato Eventi parrocchiali di San Floriano sono stati organizzati molti momenti di ritrovo, come concerti di vario genere, mercatini, momenti culturali, visite alla Pieve, e varie feste di paese paragonabili a grandi ritrovi di famiglia, in cui la gente hanno avuto la possibilità di stare in compagnia e socializzare». Andrea Rossignoli

Floriano lasciano don Carlo Vinco e don Mario Basso, destinazione Verona al Tempio Votivo, alla stazione. Il sostituto sarà don Valerio Chincarini, che si separerà da Peschiera del Garda.

PEDEMONTE Era il 2002 quando don Ivo Fiorini faceva il suo ingresso nella parrocchia di Pedemonte lasciando la parrocchia di Lumini Prada. Da allora sono trascorsi undici anni e numerosi sono stati i progetti portati a termine e le esperienze vissute. Ora però anche per don Ivo è arrivato il momento di dedicarsi a un’altra comunità: il vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, gli ha affidato la parrocchia di Manerba, in provincia di Brescia, ma appartenente alla diocesi di Verona. Con don Ivo anche don Francois, che da alcuni anni prestava il suo servizio nella parrocchia di Pedemonte, Don Ivo Fiorini raggiungerà Manerba. «Quella vissuta a Pedemonte – afferma don Ivo – è stata un’esperienza lunga e intensa, come proficua e altrettanto intensa è stata la collaborazione con i molti gruppi che in seno alla parrocchia si danno da fare per mantenere vivo lo spirito di comunità che a Pedemonte si respira. Essenziale si è rivelato in questi anni pure il desiderio della popolazione di camminare insieme. All’invito del Vescovo ho risposto con molta serenità: ora mi aspetta una nuova avventura nella comunità di Manerba per costruire nuovi rapporti e intraprendere altre esperienze». Silvia Accordini

VAL…POLIS…CELLAE EDIZIONE 2013 In occasione della vendemmia 2013, la Strada del Vino Valpolicella organizza la manifestazione “Val…Polis…Cellae”, un evento che quest’anno giunge alla sua VI edizione ma che si presenta in una veste nuova e più dinamica per rispondere alle esigenze dell’enoturista contemporaneo, sempre più esigente in termini di qualità dell’offerta e che vuole essere protagonista delle proprie scelte. In questo senso viene data la possibilità di passare un intero fine settimana o semplicemente un pomeriggio in Valpolicella alla scoperta delle sue bellezze artistiche ed enogastronomiche. Dal 22 settembre al 27 ottobre 2013, per sei domeniche consecutive, le cantine lungo la Strada del Vino Valpolicella saranno aperte a turno per visite e degustazio-

ni guidate: ognuna di esse ospiterà al proprio interno una mostra allestita con opere di artisti veronesi. Due cantine ogni domenica daranno la possibilità di acquistare il proprio vino che il visitatore potrà poi degustare direttamente, all’interno di uno dei ristoranti aderenti, in abbinamento ai piatti tipici del territorio. Per tutti coloro che volessero passare due giorni tra le colline della Valpolicella, c’è la possibilità di pernottare nella notte del sabato a prezzo agevolato per tutta la durata dell’evento e non solo, perché la Strada del Vino Valpolicella organizzerà nei fine settimana visite sul territorio grazie alle sue guide enogastronomiche, che condurranno il turista alla scoperta delle tradizioni e della storia della Valpolicella.


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NEGRAR. In ballo ci sono pure le questioni aperte con Valfiorita e Montericco

Strade e manutenzioni Tutto entro l’autunno «Strade a posto entro settembre o ottobre. E risolveremo la situazione a Valfiorita e a Montericco». Negrar si concentra sulle manutenzioni. Patto di stabilità permettendo. «Il Comune ha notevoli risorse finanziarie nelle proprie casse ma non può spenderle, o deve utilizzarle piano piano, se vuole seguire la legge. Per questo motivo occorre muoversi con i piedi di piombo». Il sindaco Giorgio Dal Negro delinea lo scenario del paese, rimarcando però che «l’Amministrazione non è ferma ma si sta adoperando per intervenire e migliorare

le cose». Il Comune ha infatti stanziato in bilancio circa centomila euro da riservare alla manutenzione delle strade. «Stiamo spendendo tale cifra un po’ alla volta – prosegue il primo cittadino -. Entro settembre o ottobre, però, desideriamo terminare tutte le operazioni». MALTEMPO E FRANE Le piogge insistenti e il maltempo generale degli scorsi mesi non hanno dato scampo neppure a Negrar. «Le cattive condizioni meteorologiche tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 hanno lasciato il segno, in particolare per la grande

quantità di acqua che è caduta, e hanno creato qualche grattacapo – confessa Dal Negro -. Siamo in presenza anche di molte frane, ben sette, che stiamo tamponando sia grazie a contributi regionali che con risorse del Comune. Le frane hanno causato e causano parecchi disagi ai cittadini, lo capiamo, e difatti stiamo provvedendo. Purtroppo c’è da tener conto che un territorio pedemontano come il nostro ha più problemi rispetto a una zona pianeggiante di fronte al maltempo. Senza dimenticare che Negrar è costantemente percorso da mezzi

di trasporto medio-pesanti per le attività agricole e artigianali: questo rende più rapido il consumo dell’asfalto». VALFIORITA E MONTERICCO Ci sono poi i casi riguardanti le strade Valfiorita e Montericco a tenere banco. Ancora di proprietà privata, non comunale. «Ricordo che la spending review (revisione della spesa pubblica, ndr) pone una condizione precisa: le strade appartenenti ai privati non possono essere oggetto di manutenzione da parte dell’Amministrazione – ribadisce il sindaco -. Pertanto,

abbiamo aperto un contenzioso con i lottizzanti delle zone, i quali devono consegnare per legge le strade al Comune, e in ordine. Altrimenti, provvederemo noi

direttamente alla sistemazione ma con costi a carico loro. Siamo determinati. Entro settembre la situazione va risolta». Matteo Sambugaro

NEGRAR

Gianni Pozzani lascia la Giunta comunale Alla fine le dimissioni sono arrivate. La notizia era nell’aria da giorni. L’assessore all’Istruzione, Cultura e Turismo Gianni Pozzani lascia l’Amministrazione comunale di Negrar. Non senza qualche polemica. Il rapporto era ormai agli sgoccioli, questo si era capito. Si attendeva solamente l’ufficialità, uno sviluppo concreto della situazione. Così è successo. Pozzani si è dimesso, abbandonando il suo posto da assessore. A meno di un anno dalle nuove elezioni, ecco quindi il primo “scossone”. Dall’altra parte, il sindaco Giorgio Dal Negro non esita a dire la sua. «Era da tempo che Pozzani aveva problemi con la Giunta – spiega il primo cittadino -. Anzi, le difficoltà con lui partono proprio da lontano: non riuscivamo per esempio a trovare una linea condivisa sul settore istruzione che, insieme ai servizi sociali, è l’ambito a cui il nostro Comune è particolarmente attento. Questo è il punto centrale. La discussione sulla concessione del sentiero del Fontesan a un privato, di cui si è tanto parlato, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I problemi maggiori, in realtà, riguardano il settore dell’istruzione.

L’EX ASSESSORE: «L’AMMINISTRAZIONE NON PUÒ FARE REGALI, MI DIMETTO» Caos amministrativo dopo la mia dichiarazione avvenuta fuori dal consiglio comunale di Negrar, dove è stata approvata una delibera consigliare N 42 del 19.6, da 12 consiglieri di maggioranza per lo svincolo dell' uso pubblico di una strada Fontesan sita in Montecchio, di fatto regalata al richiedente. La mia dichiarazione, sul quotidiano L’Arena, è stata molto semplice e puntuale: «Creiamo un precedente pericoloso l' Amministrazione non dovrebbe fare regali a nessuno». Solo queste due piccole dichiarazioni, sono bastate a farmi convocare dal sindaco Giorgio Dal Negro, che mi ha richiesto per ben 2 volte le dimissioni, richiesta da me respinta in modo categorico, in quanto sicuro di aver preso una giusta decisione in difesa dei beni dei cittadini che non devono essere regalati a nessuno, in questi momenti economici molto difficili, dove non ci sono neanche i soldi per coprire una buca e a malapena rispettiamo i contributi agli asili. Dopo il mio rifiuto di rassegnare le dimissioni, il Sindaco Giorgio Dal Negro

mi dice che entro la settimana mi avrebbe tolto tutte le deleghe, minac-

A un certo punto, io ho comunicato a Pozzani ciò che pensavo: forse, in un momento di nervosismo e di foga, posso aver detto che gli avrei ritirato le deleghe, ma questo può capitare in una discussione, fa parte della normale dialettica. Dopodichè, da persone adulte, ci si siede nuovamente intorno a un tavolo e si ragiona con calma. Tengo a precisa che Pozzani non si vedeva in Giunta ormai da più di un mese. E questo ha messo in difficoltà l’intero Consiglio comunale». M.S.

cia alla quale ho risposto che rimarrò in attesa di questa revoca. Sono sicuro che il Sindaco sia stato costretto a prendere questa posizione da

Gianni Pozzani

persone della maggioranza che non accettavano questa mia presa di posizione. A queste persone, dico che hanno creato un danno amministrativo ed elettorale enorme al centro destra, nel quale io e la mia lista facciamo parte e, a parere mio, sono proprio queste persone che dovrebbero essere individuate e cacciate dall’ amministrazione. Negli anni passati ho amministrato con il centrodestra con il mio chiaro apporto, in condizioni economiche a dir poco disastrose, sempre vicini al fallimento grazie al debito lasciato dalla precedente amministrazione. In questa occasione ho voluto prendere una strada diversa, che reputo giusta e sacrosanta in difesa dei diritti e dei beni di tutti. Non avendo ricevuto alcuna comunicazione da parte del Sindaco - e anche se i rituali della politica mi consigliano di non dare le dimissioni - dichiaro di averle rassegnate nella sede idonea, in data 18 luglio alle ore 11, sicuro di essere compreso dai miei cittadini. Gianni Pozzani

ERRATA CORRIGE SUL NUMERO DI LUGLIO A PAGINA 19 È STATA PUBBLICATA MEZZA PAGINA PUBBLICITARIA RELATIVA ALLA SAGRA DEL CARMINE DI S.MARIA DI NEGRAR. PER UN ERRORE DELLA REDAZIONE È STATO RIPORTATO IL NOME E LO STEMMA DEL COMUNE DI SAN PIETRO IN CARIANO: LA SAGRA DEL CARMINE HA OTTENUTO INVECE IL PATROCINIO DEL COMUNE DI NEGRAR. CI SCUSIAMO DELL’INCONVENIENTE CON IL COMITATO SAGRA DEL CARMINE, CON I COMUNI COINVOLTI E CON I LETTORI.


COMITATO FESTINSIEME DELLA PARROCCHIA DI

ARBIZZANO PIAZZA DELLA CHIESA

37a FESTA DELLA COMUNITÀ

30-31 AGOSTO 1 SETTEMBRE 2013 PROGRAMMA VENERDÌ 30 AGOSTO ore 19.00 Apertura stands ore 20.30 Serata per i giovani con il gruppo The Oops Indie – Rock Band

SABATO 31 AGOSTO ore 19.00 Apertura stands ore 20.30 Serata di musica live con il gruppo DUE3OTTO DOMENICA 1 SETTEMBRE ore 11.00 Santa Messa celebrata al Valier per tutta la comunita' ore 12.30 Aperitivo offerto dal comitato ore 15.00 Cortile del Valier: Giochi per tutti ore 19.00 Apertura stands ore 20.30 Serata musicale con RISSA gruppo COVER BAND e ANDREA BERTANI (Rock-Pop-Blues) Nelle serate dal Venerdì alla Domenica funzionerà la tradizionale Pesca di Beneficenza presso sala civica di Villa Albertini Valier Presso gli stands si potranno gustare le specialità: Gnocchi di patate fatti in piazza Spaghetti con la “sardela” Pastisada de caval Luccio con polenta Grigliata di carne Verdure alla griglia Patatine fritte Strauben (dolci tirolesi) il tutto accompagnato da ottimi vini e birra Con il patrocinio del Comune di Negrar e della Pro Loco “E.Salgari” Il ricavato della manifestazione sarà devoluto in beneficenza Il Comitato declina ogni responsabilità per danni a persone o cose che dovessero accadere durante lo svolgimento della manifestazione

APPUNTAMENTI LITURGICI GIOVEDI’ 29 AGOSTO, ORE 17 S. Messa per gli anziani

E’ tradizione mettere all’inizio della festa un appuntamento per tutte quelle persone che normalmente, o per età o per altri impedimenti, fanno fatica a partecipare alla vita liturgica della comunità. Nella S. Messa, alle persone anziane che lo desiderano, sarà dato l’Olio della Consolazione. Seguirà un piccolo rinfresco. Là dove i familiari o i vicini non fossero in grado di assicurare il trasporto è possibile rivolgersi alla Caritas parrocchiale, nelle persone di Anna (045/7513140), Marisa (045/6020007).

VENERDI’ 30 AGOSTO, ORE 8 S. Messa al cimitero. Ricorderemo tutti i parrocchiani defunti e in particolare i volontari della festa defunti: è anche questa una forma di solidarietà e di comunione. DOMENICA 1 SETTEMBRE, ore 11 Momento culminante della festa della comunità è la Messa che verrà celebrata al Valier . Villa Albertini.


CRONACHE

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NEGRAR. L’assessore Luigino Damoli ha partecipato alla Conferenza dei sindaci

I “tagli” non fermano l’ospedale Sacro Cuore Tagli all’ospedale Sacro Cuore di Negrar. Sia di fondi che di posti letto. «Parliamo di venti milioni di euro in meno e di ventitre posti letto eliminati». L’assessore ai Servizi sociali e delegato alla Sanità di Negrar Luigino Damoli ha portato queste annotazioni alla “Conferenza dei Sindaci”, tenutasi lunedì 15 luglio a Bussolengo, alla presenza dei rappresentanti dei trentasette Comuni veronesi facenti capo all’Ulss 22. «Il nostro ospedale ha liste di attesa per ricoveri lunghissime – ricorda Damoli -. Basti pensare che nel 2012 abbiamo avuto 28.500 degenze. Ora i letti sono tutti occupati: toglierci altri posti vuol dire ingigantire ancora di più le liste di attesa. Inoltre nei centri di servizio case di riposo RSA – aggiunge l’assessore -, le impegnative accreditate in Regione non vengono interamente assegnate come risulta da una verifica condotta dai centri di servizio privati: risulterebbero ancora da assegnare circa 120 impegnative, che comporterebbero per le famiglie un risparmio di circa 50 euro per giorno sul

costo del ricovero in questa struttura.» C’è poi il taglio di venti milioni di euro che grava sulle spalle della struttura, «ma la dirigenza dell’ospedale – aggiunge l’Assessore - mi ha garantito e assicurato che il funzionamento dei reparti specialistici, dal laboratorio analisi alla risonanza magnetica, dalle visite ortopediche a quelle neurologiche, non è in pericolo, a costo di rimetterci economicamente. Cosa che avverrà senza dubbio. Le attività, quindi, continueranno a procedere regolarmente. La gente che aveva espresso paura o che era un po’ preoccupata, può stare tranquilla». E nonostante i tagli, anche il personale non subirà ridimensionamenti: «Negli ultimi cinque anni, il Sacro Cuore non hai mai ridotto il suo organico. Oggi lavorano nella struttura circa 1.700 persone – precisa Damoli -. Alcune voci tendenziose affermano che l’ospedale abbia diminuito l’organico, invece non è così. Anzi, nel 2014, con l’approdo di nuove tecnologie, c’è addirittura l’intenzione di ampliarlo». Parla di novità in arrivo l’assessore.

Luigino Damoli

Scendiamo nel dettaglio: «Il Sacro Cuore costituisce un’eccellenza perché si avvale di tecnologie avanzatissime: dall’anno prossimo saranno introdotti, ad esempio, il ciclotrone e il radiofarmaco. Abbiamo una delle prime strutture ospedaliere del Veneto, e forse la numero uno in determinati settori, per la capacità di fornire prestazioni di altissimo livello e un trattamento alberghiero di cinque stelle». Durante l’incontro di lunedì 15 luglio, si è parlato

tra l’altro di “schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate e delle strutture di ricovero intermedie”. «Abbiamo concordato una serie di informazioni ed elaborato un documento unitario, da trasmettere alla conferenza regionale permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria. E’ stata sottolineata inoltre l’esigenza della cartella clinica condivisa come strategia imprescindibile affinché il paziente, all’atto del ricovero in ospedale, abbia una storia clinica chiara ed appropriata per una più veloce e proficua diagnosi e cura della patologia in atto. Per ultimo, ma non meno importante durante la conferenza si è anche trattato dei cittadini di terza età dimessi dall’ospedale per acuti, i quali abbisognano di ulteriore assistenza sanitaria. Si è chiesto dunque alla Regione di implementare il sistema di assistenza geriatrica ex ospedaliera nei nosocomi i quali sono stati tolti posti letto o chiuso i reparti» conclude Damoli. Matteo Sambugaro

13 SOLIDARIETÀ

Il Premio Beatrice

a Lucia Ciccarelli

Solidarietà e amore per il prossimo. Conditi da tanta buona volontà. L’infermiera Lucia Ciccarelli è così. Porta speranza e coraggio ai pazienti, e ha sempre una buona parola per tutti. La responsabile del Day Hospital all’Oncologia dell’ospedale Sacro Cuore di Negrar nonché coordinatrice del servizio ospedaliero del centro estetico e fornitura parrucche “Il trucco c’è ma non si vede” ha ricevuto lo scorso giugno il Premio Beatrice 2013 dall’associazione “Il Sorriso di Beatrice onlus”. Il riconoscimento è riservato a professionisti e volontari che si sono distinti nell’ambito della solidarietà. Proprio come Lucia Ciccarelli, che da tanti anni, precisamente dal 1991, segue i malati di cancro e le loro famiglie. Un compito non semplice. Ogni giorno Lucia cerca di regalare un sorriso, un po’ di speranza e la forza di non mollare, nonostante il male.

Significativa ed esplicativa, infatti, è stata la motivazione del premio: «Per la lunga esperienza nell’assistenza infermieristica ai malati oncologici, basata sui principi della vicinanza umana e dell’autenticità del sostegno morale». Ciccarelli ha ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani dell’oncologo Roberto Magarotto, con cui lavora fianco a fianco quotidianamente. Una bella soddisfazione e un attestato di stima per lei, che coordina con entusiasmo anche l’attività dello speciale centro estetico “Il trucco c’è ma non si vede”, nato lo scorso novembre all’interno dell’ospedale di Negrar: parrucchiere ed estetiste aiutano, settimana dopo settimana, le pazienti in cura a scegliere la parrucca e a sottoporsi a trattamenti di bellezza, aiutandole così a sentirsi meno provate e più positive. M.S.

NEGRAR/LA PASSEGGIATA. Magnalonga, otto chilometri tra colline e vigneti Anche quest’anno per finire l’estate in bellezza il gruppo Magnalonga di Negrar, propone la bellissima camminata “Magnalonga settembrina; quattro passi fra i colori dei vigneti e i sapori delle cantine nei sentieri salgariani”. La passeggiata si snoderà per un percorso di otto chilometri lungo i sentieri collinari di Negrar, toccando angoli caratteristici, panorami di vigneti ormai pronti per il raccolto, corti e cantine di bellezze uniche, il tutto accompagnato da profumati vini locali e gustosi cibi che ricordano i sapori antichi del luogo. Otto sono le tappe oltre la partenza e l’arrivo che saranno al Palatenda presso il mercato cerasicolo e in ogni tappa verrà offerto un piatto tipico accompagnato dal giusto vino delle cantine locali. La partenza è prevista per le otto e trenta al cerasicolo, dove ci sarà un primo assaggio di salumi e formaggi. Il percorso poi proseguirà verso “Roareti” per una bruschetta e a San Peretto vi sarà un antipasto con polenta gorgonzola e lonza marinata. I primi saranno alle tappe Castello e Quena con pasta e fagioli e tortellini burro e salvia. Naturalmente il secondo è il tipico lesso con la pearà che sarà servito a Villa e si proseguirà per Vigolo con il formaggi, a Poiega il gelato e a Negrar la torta Settembrina e la sfogliatella. I vini serviti saranno il Valpolicella Classico Superiore, Ripasso, Amarone e Recioto, proposti dalle cantine che ospitano le tappe. La manifestazione è promossa dalla Provincia di Verona ed organizzata dal gruppo Magnalonga Settembrina con la cooperazione della Proloco Emilio Salgari in collaborazione con la Banca Valpolicella Benaco di Credito Coperativo di Marano. Per informazioni rivolgersi al numero di telefonico 346 3647892 al sito internet Internet www.magnalongasettembrina.it o mandare una mail a info@magnalongasettembrina.it. Un momento della Magnaloga degli anni passati Natalina Salerno


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IL CICLISTA. Giorgio Murari di Negrar aggiunge altre perle al suo curriculum

SANT’ANNA

Musseu colpisce ancora: l’Ungheria è conquistata

Il lunedì è dedicato alla vena artistica

Ha aggiunto due nuove perle al suo già ricco curriculum Giorgio Murari, in arte Musseu, il ciclista dell’estremo di Negrar. L’11 luglio ha preso parte infatti al giro dell’Ungheria: «1200 km selvaggi in autosufficienza totale, 15 kg di bici in una pianura infinita di grano contaminata da strappi violenti che portano su colli mai alti più di 400 metri, 100 anime alla partenza da tutto il mondo America, Australia, Cina…racconta lui stesso ancora emozionato -. Dopo pochi chilometri percorsi ero già da solo immerso in quel mondo. 60 ore non stop mangiando lungo la via quello che trovavo mi hanno portato all’arrivo solitario al secondo posto. Il giro dell’Ungheria si è rivelato una bellissima e forte avventura che mi ha dato tanto e che mi ha permesso di vivere il popolo ungherese nella sua serena semplice realtà post comunista». Ma non finisce qui. Ad attendere Giorgio Murari il 21 luglio c’era una

sua creatura: la rando Edelwiess – Resia, 400 chilometri e ben 4000 metri di dislivello. «Partiti da passo Resia – racconta Musseu - si scendeva a Glorenza per tuffarsi in Val Venosta fino a Merano, Bolzano e risalita al Brennero, per passare poi da Innsbruck, girando attorno ai massicci dell'Otz e dello Stubai e ancora via lungo la valle dell' Inn fino a Landek e al confine con la Svizzera a Martina risalita finale a passo Resia». Una rando, questa, in cui ancora una volta Musseu ha fatto prevalere la sua esperienza e la sua forza: nonostante lo pneumatico tagliato ha voluto arrivare primo e a mezzanotte circa ha raggiunto il traguardo portandosi dietro anche una donna, Laura Messina, una 23enne “musseina” che insieme a Giorgio Murari in 14 ore e mezzo ha bruciato i 400 km, seminando così gli avversari (i primi due sono arrivati ben tre ore dopo). Silvia Accordini

Giorgio Murari

ACQUE VERONESI. Impariamo a non sprecare «l’oro blu» «No allo spreco dell’oro blu»: è questo il nocciolo di “A misura d’Acqua”, la nuovissima campagna di sensibilizzazione di Acque Veronesi «promossa per valorizzare ancora di più l'importanza dell'acqua e per evitare gli sprechi sia per una ragione economica ma soprattutto per un'educazione degli utenti attuali e delle generazioni future», come ha dichiarato il presidente di Acque Veronesi Massimo Mariotti. Un’ iniziativa a costo zero, grazie all’appoggio di sponsor e al supporto di Enti pubblici, che comprende spot televisivi e radiofonici, materiale informativo e brochure destinati ad amministratori locali, cittadini e turisti. La campagna è partita proprio ora perché questo è un periodo, l’estate, in cui, a causa delle elevate temperature, i consumi sono decisamente superiori rispetto al resto dell’anno. Per la prima volta il materiale informativo sarà inoltrato via mail a tutti i sindaci dei Comuni in cui opera Acque Veronesi. Saranno proprio loro a coinvolgere il maggior numero dei propri concittadini invitandoli a rispettare l’ambiente ed in particolare a non sprecare l’acqua. Durante la presentazione della campagna di sensibilizzazione, avvenuta il 19 luglio, sono stati mostrati in anteprima lo spot televisivo e quello radiofonico, interamente dedicati all'importanza della risorsa acqua, che a partire dal mese di agosto andranno in onda sulle principali emittenti televisive e radio locali. Si tratta di un cortometraggio, diretto e montato da un regista di primo livello, che sarà visualizzabile anche sui siti internet di Acque Veronesi e Amia, mostrato in occasione di eventi e manifestazioni in tema di rispetto ambientale e nelle numerose scuole di tutta la provincia. Ma la campagna di sensibilizzazione non si limiterà soltanto al periodo estivo, durante il quale saranno informati anche i turisti: Acque Veronesi vuol far capire ai cittadini l'importanza di adottare comportamenti virtuosi durante tutto l'anno. Evitando sprechi, le famiglie, oltre a salvaguardare l'ambiente, risparmieranno anche sulla bolletta dell'acqua, in un periodo già di per sé difficile. Per farlo è sufficiente seguire alcuni piccoli accorgimenti, come quello di fare la doccia anziché il bagno nella vasca, applicare i frangigetto sui rubinetti, non usare acqua corrente per innaffiare orti, giardini e automobili. Il presidente di Amia, Andrea Miglioranzi, conclude «complimentandosi con Acque Veronesi per essere al secondo posto come distributore più economico di acque della regione Veneto». Il presidente Massimo Mariotti (al centro)

Capita a volte, a chi ama passeggiare nei nostri boschi, di imbattersi in sentieri, un tempo battuti, resi ora impraticabili perchè coperti di spine, rovi e piante selvatiche. Ed è allora che il desiderio di fare spazio si fa impellente e necessario. Ed è altrettanto impellente il desiderio di “fare spazio”, di crearsi un varco nella vita quando, in un certo tempo, pensieri, esperienze, attività, ricordi avvolgono la mente rischiando di soffocarla. Forse è stato anche questo desiderio a spingerci a prendere in mano tele, colori e pennelli alla ricerca di un nostro “spazio”. Ci ritroviamo così, ogni lunedì pomeriggio, con tanta voglia di dipingere, di fare nuove esperienze, ma anche di stare insieme. Quelle ore sono solo per noi e lì possiamo esprimere liberamente la nostra personalità. La guida dell'ottima professoressa Laura Poffe è un sicuro punto di riferimento che ci aiuta, con alta professionalità, a districarci tra sfumature, ombre, velature, accorgimenti, e tecniche varie. Lavoriamo in un' atmosfera di serena e piacevole amicizia allietate sempre da un sottofondo musicale. Chi dipinge in silenzio, chi racconta aneddoti personali o episodi divertenti, chi, sommessamente, accompagna, con la voce, la musica. In tutte però, c'è la sensazione di stare bene e sentirsi più ricche spiritualmente. Ai muri dell'aula stanno appesi i nostri quadri: alcuni finiti, altri messi lì ad asciugare. Si possono così ammirare i paesaggi tanto amati della Lessinia che Maria sa rappresentare magistralmente con giochi speciali di luci e ombre; gli squarci di vita agreste di Claudia che ci fanno dolcemente tornar ad un tempo passato troppo in fretta che ora diventa storia; le pennellate brevi e sapienti di Milena che sa usare le mani sempre in modo eccellente; il poggiolo, la casa, il cortile di Maria Grazia che ama rappresentare cose e storie personali; i colori densi e abbondanti di Poldi, frutto di esuberante creatività; gli acquerelli delicati ed eleganti di Edda, le splendide opere di Marisa, da poco entrata nella scuola, che si rifanno agli impressionisti. Quest'anno la Scuola di Pittura si è arricchita di tre nuove artiste: Mara da Corrubio che si diletta sapientemente su grandi tele con colori vivaci, Antonella Vinco con minuziosi paesaggi su tegole che ricordano i quadri naif e Graziella Lizzari che sa rappresentare fiori e personaggi con straordinario realismo e precisione. Siamo felici di vivere questa esperienza perciò vogliamo ringraziare chi ce lo permette: la professoressa Laura Poffe che ci segue con passione, l'Amministrazione comunale di S.Anna D'Alfaedo ed in particolare il Sindaco Valentino Marconi e il vicesindaco Raffaello Campostrini, per la grande disponibilità, i nostri familiari che sempre ci sostengono ed incoraggiano e l'amica Milena Momi che, con amore e generosità, ci fa sempre trovare l'ambiente di lavoro caldo, accogliente e profumato di ottimo caffè. Maria Grazia Zivelonghi, Maria Corbioli, Claudia Carrara, Marisa ed Edda Benedetti, Poldi Fiorini, Milena Momi, Mara da Corrubio, Antonella Vinco e Graziella Lizzari.


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IN FARMACIA. Il presidente di Federfarma Bacchini spiega alcune regole

«I farmaci in SSN non possono essere anticipati senza ricetta» Anticipare farmaci in regime SSN è una pratica illegittima (DPR 371/1998), non un atteggiamento insensibile da parte del farmacista. Il problema si acutizza d’estate, quando le farmacie ricevono in maniera ancora più pressante richieste in tal senso da parte dei cittadini che per diverse ragioni non hanno a disposizione la ricetta SSN e chiedono che il farmacista anticipi il farmaco promettendo di portare in un secondo momento la ricetta SSN. «È una pratica illecita e sanzionabile, che espone il farmacista a rischi enormi, ma la cittadinanza la interpreta come una mancanza di professionalità o peggio ancora, secondo il mio punto di vista, di poca disponibilità nei confronti dell’utenza – spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. L’Associazione dei titolari di farmacia -. Si deve sapere che in caso di ispezioni, infatti, le farmacie avrebbero notevoli problemi, fino ad arrivare alla

chiusura della farmacia ed avvio di esposto alla Procura della Repubblica. Ricordo che il farmacista è sempre disponibile nell’agevolare gli utenti, sempre però nei limiti previsti dalla legge. Chiediamo, a questo proposito, anche la collaborazione dei Medici in servizio presso le strutture di Pronto Soccorso, di Guardia medica e dei Reparti delle varie strutture ospedaliere sul territorio, affinché rilascino sempre al paziente la ricetta correttamente compilata e, laddove previsto, la regolare ricetta rossa SSN che dà diritto al prelievo del farmaco a carico del SSN in farmacia. Esistono tuttavia – continua Bacchini - casi eccezionali regolamentati dal D.M. 313-2008 in cui il farmacista è autorizzato a consegnare, con costo a totale carico del paziente, farmaci senza l’esibizione della ricetta medica, compilando e conservando in farmacia un apposito modulo di anticipazione che deve essere poi firmato dal paziente stesso».

I casi regolati dal D.M. 31-3-2008 (consegna eccezionale di farmaci ): PATOLOGIE CRONICHE Deve essere disponibile uno dei seguenti elementi: presenza in farmacia di ricette mediche riferite allo stesso paziente nelle quali è prescritto il farmaco richiesto; esibizione di un documento sanitario attestante la patologia per la quale è indicato il farmaco; esibizione di un documento originale, firmato dal medico curante, attestante la patologia e il farmaco; esibizione di una ricetta scaduta da non oltre 30 gg; il farmacista deve apporvi un’annotazione per impedirne un’ulteriore analoga utilizzazione; conoscenza diretta da parte del farmacista dello stato di salute del paziente e del trattamento in corso. In tutti questi casi la consegna dei medicinali iniettabili è ammessa limitatamente all’insulina. NECESSITA’ DI NON INTERROMPERE TERAPIE Deve essere disponibile uno

dei seguenti elementi: presenza in farmacia di una prescrizione medica rilasciata in una data che faccia presumere che il paziente sia ancora in trattamento con il medicinale richiesto; esibizione da parte del cliente di una confezione inutilizzabile (es. flaconcino danneggiato); in tal caso il cliente deve sottoscrivere una dichiarazione di assunzione responsabilità circa la veridicità del trattamento con il medicinale richiesto. La consegna di medicinali iniettabili nei suddetti casi è ammessa limitatamente agli antibiotici monodose. ESIGENZE DI PROSEGUIRE LA TERAPIA A SEGUITO DI DIMISSIONE OSPEDALIERA Il paziente deve esibire documentazione di dimissione ospedaliera, emessa non oltre i due giorni precedenti, dalla quale risulti prescritta o raccomandata la prosecuzione della terapia con il farmaco richiesto. È ammessa la consegna di medicinali iniettabili. «In tutti questi casi – prose-

PARTENZA: Palatenda - Affettati misti “Sal. Coati” e formaggio di “Latte Lessinia” 1ª TAPPA: Roareti - Bruschetta con olio d’oliva “Turri” 2ª TAPPA: S. Peretto - Antipasto: Polenta e lonza Vino: IGT "San Peretto" dell'Az. Agr. Corte Gonella 3ª TAPPA: Castello - Prima del Primo: Pasta e fagioli Vino: Valpolicella Classico Cantina Tommasi 4ª TAPPA: Quena - Primo: Tortellini burro e salvia Vino: Valpolicella Superiore Az. Agr. La Quena 5ª TAPPA: Villa - Secondo: Bolliti misti con la Pearà Vino: Amarone della Valpolicella - Az. Agr. Benedetti 6ª TAPPA: Vigolo – Formaggio con miele dell’apicoltore Simeoni, marmellata locale Vino: Valpolicella Ripasso - Az. Agr. F.lli Vogadori 7ª TAPPA: Poiega - Gelato 8ª TAPPA: Negrar - Dolce: Torta Settembrina Vino: Recioto dell'Az. Agr. Fioravante ARRIVO: Palatenda - Caffè

gue Bacchini - il farmacista può comunque consegnare una sola confezione con il più basso numero di unità posologiche del farmaco richiesto, fatta eccezione per gli antibiotici iniettabili monodose che possono essere consegnati in numero sufficiente ad assicurare la continuità del trattamento sino alla possibilità di contatto del paziente con il medico prescrittore. Si evidenzia che per nessuna ragione è possibile utilizzare questa norma per dispensare medicinali stupefacenti o medicinali vendibili solo su prescrizione di centri ospedalieri e di specialisti. Il farmacista è tenuto inoltre a ricordare al cliente che la consegna del farmaco senza ricetta e’ una procedura eccezionale e che quest’ultimo deve informare il medico curante del ricorso alla procedura. Il farmacista deve poi fornire al cliente copia della scheda da inoltrare al proprio medico ripor-

tante la specificazione del medicinale consegnato. Colgo l’occasione – conclude il Presidente - per chiedere quindi la collaborazione di tutti: strutture sanitarie, medici, pazienti affinché ciascuno nel proprio ambito e nel rispetto del proprio ruolo, possano utilmente cooperare nell’evitare disagi , discussioni e fraintendimenti, situazioni particolarmente antipatiche quanto vi è in gioco la salute dell’utenza». Rendo noto, infine, che per effetto di una recente normativa, le farmacie hanno la facoltà da quest’anno di non chiudere i battenti per ferie, scelta adottata dalla maggioranza delle 220 farmacie di Verona e provincia, fatto questo che non mette in difficoltà l’intero sistema delle farmacie sul territorio nemmeno nel periodo estivo che quindi garantisce la consueta accessibilità al farmaco ai cittadini veronesi ».

Domenica 8 settembre 2013 torna a Negrar, in Valpolicella, la MAGNALONGA SETTEMBRINA “Quattro passi tra i colori dei vigneti e i sapori delle cantine”. La Magnalonga Settembrina è una passeggiata enogastronomica di circa otto chilometri nel territorio di Negrar. Il punto di partenza della passeggiata è fissato al Mercato Cerasicolo dove ai partecipanti verranno proposti una degustazione di prodotti tipici locali ed assaggi di formaggi, salumi e olio di oliva. Gli iscritti alla Magnalonga Settembrina camminando nelle strade che collegano i vigneti, potranno godere la bellezza delle campagne e dei vigneti negraresi, ormai pronti alla vendemmia. Coloro che partecipano, oltre agli splendidi paesaggi che regalerà loro il territorio della Valpolicella, potranno anche degustare i piatti tipici della cucina veronese abbinati ai vini Valpolicella Classico Superiore, Valpolicella Ripasso, Recioto e Amarone proposti dalle cantine che ospiteranno le tappe della nostra passeggiata.

PER INFORMAZIONI: tel. 346 3647892 www.magnalongasettembrina.it - info@magnalongasettembrina.it


RINNOVA

E

L’Home Staging cont Stiamo tutti attraversando un periodo difficile, dove la crisi la fa da padrona. Ma ancora di più in difficoltà è chi deve vendere una casa. Nel 2012, infatti, è crollato il mercato immobiliare della casa, perdendo oltre 150mila compravendite rispetto il 2011. La conseguenza? Lasciamo parlare i numeri: nel 2009 lo sconto che il proprietario doveva offrire per vendere casa era del 12 per cento circa, nel 2013 è del 16 per cento circa. Ma perché i proprietari sono costretti a svendere le proprie abitazioni? Molte famiglie sono sull’orlo del fallimento e, tassate dall’IMU, vorrebbero vendere le proprie case ma proprio per le stesse ragioni non trovano chi le vuole comperare. Ed ecco spiegato perché al momento il crollo delle compravendite è più alto del calo dei prezzi. Ma prepariamoci perché le previsioni non sono affatto ottimistiche. Nei prossimi anni altri due fattori su tutti incideranno negativamente sul mercato immobiliare: la curva demografica e la riforma delle pensioni. Le nuove famiglie, infatti, ostacolate dal mercato del lavoro non esattamente a favore e l’erogazione dei mutui “bloccata”, avranno difficoltà a comprare casa. Sul fronte delle pensioni, poi, sempre più persone

tra i 60 e i 67 anni si troveranno con dei redditi più bassi causa perdita del posto di lavoro o forme di esodo senza stipendio. In pochi anni molti saranno quelli costretti a vendere la nuda proprietà o le seconde case. E con queste considerazioni è evidente che l’offerta supererà la domanda. Ma la speranza è l’ultima a morire, come dimostra l’ “Home Staging” (tradotto, “messa in scena della propria abitazione), tecnica sempre più utilizzata che punta a lasciare una buona prima impressione della propria casa ai potenziali acquirenti. Quindi, se dovete vendere fate buon uso delle 5 regole d’oro di un bravo Home Stager: 1. SGOMBERA. Affidati alle regole del “decluttering” (lo sgomberare) per mettere ordine negli ambienti e lasciare spazio alla creatività. Mettiti nei panni del potenziale acquirente: che impressione avresti di una casa immersa nel caos? Come potresti vedere sistemati i tuoi oggetti su quel mobile pieno di cianfrusaglie del proprietario? 2. RINFRESCA. Scegli un nuovo look per le tue stanze, ritinteggiandole con colori chiari e neutri che daranno un’impressione di più spazio e staranno bene con qual-

La Cooperativa più vicina al cittadino Diverse sono le forme cooperativistiche e specialmente all’interno dell’edilizia. Ma quella più vicina al cittadino che vuole arrivare alla proprietà della sua abitazione è sicuramente la cooperativa edilizia mutualistica senza fini di lucro. In questo contesto si inserisce la cooperativa Casa Veneto Polis, nella quale lo scopo sociale è quello di promuovere la cooperazione in ambito nazionale costruendo alloggi da assegnare in proprietà ai soci senza poter avere ne dividere utile alcuno. Con queste prerogative, la cooperativa Casa Veneto Polis riesce a eliminare la divisione tra venditore e compratore poiché sono gli stessi soci che decidono modalità d’acquisto e tipologie di prodotti nella costruzione dell’edificio. Questo ci toglie anche i sovrapprezzi dovuti ai molteplici passaggi che invece esistono nelle normali società di costruzione. Iscriversi a una cooperativa per acquisire un alloggio è cosa molto Livio Praloran semplice, infatti la persona interessata, versando una quota sociale modesta e una quota in conto costruzione, Presidente diventa immediatamente socio titolare e quindi parte integrante della cooperativa. Fondamentale per una cooperativa è l’organo che sovrintende al buon funzionamento della stessa: il Consilio di Amministrazione. Infatti, è importantissimo che gli amministratori siano persone di elevato livello morale, competenti, responsabili e con sufficiente esperienza. Per questo ogni tre anni i Soci eleggono i nuovi Amministratori o, se hanno svolto correttamente il proprio lavoro, riconfermano in carica gli Amministrapubbliredazionale tori esistenti per altri tre anni. «Ecco perché essere stato eletto più di una volta mi riempie di orgoglio – dichiara il presidente Livio Praloran -, in quanto è la tacita conferma che nel tempo mi sono guadagnato la fiducia dei soci, svolgendo il mio lavoro. La cooperativa riesce a edificare ai prezzi più vantaggiosi, sempre in rapporto alla qualità – aggiunge il Presidente -, infatti se noi verifichiamo le voci del capitolato troviamo dei prezzi sensibilmente inferiori e delle soluzioni interessanti ed innovative riguardo le abitazioni. Questo perché ci affidiamo sempre ai preziosi consigli dei nostri soci e, combinandoli con la nostra esperienza consolidata negli anni, il risultato non può che essere eccellente».


RISTRUTTURA

tro la crisi della casa siasi stile il tuo acquirente abbia in mente. 3. ACCENTUA IL POSITIVO. Individua gli spazi con i punti più forti della tua casa e mettili in mostra rendendoli accoglienti e invitanti. 4. GIOCA DI FURBIZIA. Tieni presente l’identikit del tuo compratore e vira l’arredamento ed il look a sod-

disfare le sue aspettative, dentro e fuori casa. Infatti meno del 10% degli acquirenti riesce ad immaginarsi in nuovi spazi. 5. ILLUMINA. Aggiungi luci a ogni sala, un ambiente luminoso è più accogliente di un buio antro.

RISTRUTTURATO: I PRO E I CONTRO Il fisco indossa la maschera dell’amico generoso per smuovere gli indecisi. Chi stava tentennando, ora ha una buona ragione per dare il via libera all’acquisto di mobili legato a opere di ristrutturazione: bonus fiscale del 50 per cento in dieci anni sulle opere interne di manutenzione straordinaria e su una serie di lavori assimilabili è quello che prevede il decreto legge 63/2013 in vigore dal 6 giugno. Diecimila euro dei novantaseimila agevolabili possono essere spesi non solo per tutti gli arredi destinati agli immobili ristrutturati, ma anche ai grandi elettrodomestici (frigo, lavatrice, lavastoviglie) di classe non inferiore ad A+ per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. La scadenza del bonus è il 31 dicembre 2013, dopo, salvo proroghe, si ritornerà al regime ordinario: il 36 per cento su un massimo di 48mila euro, e gli arredi saranno esclusi. Una bella occasione, certo, ma occhio ai termini. L’agevolazione è per le opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Tutte categorie edilizie ben definite, che richiedono l’autorizzazione del Comune e un progetto di un tecnico abilitato. Quindi vale veramente la pena ristrutturare? Ma soprattutto è meglio nuovo o usato? L’ osservatorio immobiliare di Nomisma ha preso carta e penna e ha fatto quattro conti: ha confrontato i prezzi medi del nuovo appartamento di tre locali di 80 metri quadri con quelli dell’usato. Ha tenuto conto del bonus fiscale, considerato però che i soldi non arrivano subito ma in dieci anni, e dell’inflazione ipotizzata nel 2% all’anno. Il risultato? Meglio ristrutturare. Ma nel confronto tra nuovo contro usato ci sono molti più fattori da tenere in considerazione, come per esempio il fatto che una casa acquistata in cantiere ha più possibilità di personalizzazione ed è progettata meglio rispetto alle “case di una volta”. Le case nuove sono progettate per non sprecare lo spazio, la loro garanzia assicura contro i difetti di produzione e non si ha il rischio di dover affrontare spese di manutenzione straordinaria in tempi brevi. Per non parlare del costo del riscaldamento, molto più inferiore nelle abitazioni nuove. Ma d’altra parte un punto indiscusso a favore delle abitazioni ristrutturate che le mette al primo posto, oltre il prezzo, rimarrà sempre il fascino.

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SAN PIETRO IN CARIANO. Un argomento che crea polemiche e divide

Impianto a biomasse: tante voci in Consiglio E' stato un Consiglio Comunale molto partecipato quello che si è svolto il 28 Giugno 2013 a San Pietro In Cariano: erano presenti comitati e cittadini interessati ad avere notizie sugli sviluppi del progetto dell'impianto a biomasse, che potrebbe essere costruito nella zona industriale del paese. A prendere la parola sono stati i consiglieri di minoranza, Battistella e Zantedeschi, che hanno portato all'attenzione della maggioranza la qualità dell'aria, con due casi: le biomasse e l'agricoltura biologica. Con un'interpellanza, hanno chiesto al sindaco Maestrelli di vietare l’uso di impianti a biomasse di

potenza ben inferiore a quello in progetto. L'intervento permetterebbe di rispettare ancora meglio il Piano Aria regionale e provinciale; inoltre su San Pietro c'è già il divieto di bruciare rami di vite e sterpaglie per limitare l'inquinamento: un impianto a biomasse con potenza termica di 2002 kw/ora, come quello in questione, potrebbe essere molto più impattante per l’emissione di polveri sottili. Pare infatti che la Regione Veneto permetta la sua costruzione, nonostante abbia ricevuto il ricorso al Capo dello Stato, presentato da un legale su richiesta di alcuni cittadini e nonostante il passo indietro fatto dal sindaco Maestrelli

attraverso una lettera invita in Regione. «In altri casi ha detto Battistella - per delle non conformità la concessione sarebbe stata annullata». Il Sindaco, in risposta, ha riassunto i passaggi della vicenda. Nel dicembre 2010 Svicat ha presentato in Regione due domande di autorizzazione: un impianto fotovoltaico da 436,5 kw e l'impianto a biomasse in questione. Il fotovoltaico ha ottenuto l'autorizzazione e i lavori sarebbero dovuti iniziare nel giugno 2012. La domanda di autorizzazione per l'impianto ad olio vegetale è stata prima sospesa per mancanza di documentazione e poi approvata nel novembre 2012 con le inte-

grazioni dovute. Nel Maggio 2013 il Sindaco ha inviato in Regione la richiesta di revoca dell’autorizzazione. Nel Giugno 2013 è stata inviata alla Regione l'interpellanza di Battistella e Zantedeschi contenente le segnalazioni di incongruità tecnica. «Da nostri accertamenti - ha concluso Maestrelli - la Svicat non ha il diritto di usare l'area». Avendo ritenuto la maggioranza che non ci fossero preoccupazioni per la costruzione dell'impianto, non è stata accolta l'interpellanza. Rimane in sospeso l'impianto fotovoltaico da 436,5 kw, delle dimensioni di circa 3200 mq, che potrebbe essere costruito sull'area della azienda Beghini. Nel 2011 era stata approvata una proposta della Lista Civica Battistella con la quale il Comune avrebbe sostenuto l'agricoltura biologica/integrata di 26 aziende di San Pietro, sia perché il paese è stato nominato comune capofila della Valpolicella per questa pratica sia per migliorare la salute dei cittadini. Si è chiesto notizie sui passi intrapresi. La maggioranza ha risposto che è stato approvato un regolamento per l'uso di fitofarmaci. Andrea Rossignoli

SAN PIETRO. Il Palio delle Contrade è pronto a scattare E’ tutto pronto per il 4° Palio delle Contrade del Comune di San Pietro in Cariano. La “tre giorni” si svolgerà nel fine settimana del 30-31 agosto e 1 settembre. Il programma ricalca quello degli anni precedenti: venerdi’ 30 agosto le attività inizieranno alle ore 21.00 con il ritrovo presso la sede Municipale Villa Rubinelli in via Chopin di tutte le Contrade e la partenza in parata delle Contrade partecipanti. Il corteo, accompagnato dal Corpo Bandistico Comunale di San Pietro in Cariano, sfilerà per il paese percorrendo diverse vie del capoluogo: via Chopin, via Roma, via Oliboni, via Mara. Saranno proprio i giardini di via Mara, adiacenti alla scuola media, a fare da scenario alla presentazione del Palio. «Dopo l’intervento del Sindaco – afferma Cesare Zardini, assessore alla Cultura e Manifestazioni del comune di San Pietro in Cariano - le Contrade partecipanti saranno chiamate all’appello, a cui seguirà una breve esibizione del Corpo Bandistico Comunale di San Pietro in Cariano. Il Palio proseguirà nella giornata di sabato 31 agosto quando, sempre nei giardini di via Mara, a partire dalle 15.30 inizieranno i giochi e si aprirà la sfida tra le varie Contrade». La giornata di sabato, che si concluderà in serata con l’esibizione di una band sonora, farà da preludio alle attività di domenica 1 settembre: alle ore 15.30 i giochi riprenderanno, fino ad arrivare alla gara finale, che coinvolgerà tutti i componenti delle Contrade. Il 4° Palio delle Contrade del Comune di San Pietro in Cariano si concluderà in serata con la premiazione ufficiale e tanta musica per tutti. «Nel corso di tutta la manifestazione – aggiunge infine Zardini - sarà allestita nell’aula magna della Scuola Media in via Mara, una mostra collettiva di sculture. Chi fosse interessato a partecipare ai giochi del Palio può contattare, entro il 20 agosto, l’Ufficio Segreteria - Cultura e Sport del comune di San Pietro in Cariano al numero 045.6832113».

Un momento del Palio 2011

19 SAN FLORIANO

Cena e allegria sotto il Campanil

Nell'antico borgo di San Floriano al centro della Valpolicella, dal 5 all'8 Settembre, si rivivrà la tradizione di cenare “in piazza”, con sottofondo di musica, e si ravviverà l'interesse per la cultura nella sala esposizioni. L'intento è quello di aggregare persone con uno scopo che non cambia: aiutare chi ha bisogno. Il nome della “Festa sotto El Campanil” è legato al campanile della Pieve, risalente al XII secolo e ristrutturato nel 2011, che è tornato a suonare nel Giugno di quest’anno con un concerto dei maestri campanari di Fumane. I parroci Don Carlo Vinco e Don Mario Basso e il neonato Comitato Eventi parrocchiali di San Floriano, hanno dato inizio due anni fa alla festa, sempre con lo stesso intento, ossia quello di riunire la gente. E proprio nel giardino della canonica, nella via del borgo, nel chiostro della Pieve, ci si riunirà per qualche ora in serenità, gustando l'ottima cucina e apprezzando le idee sempre nuove di una comunità vivace come quella di San Floriano. Il programma di quest'anno prevede eventi dedicati esclusivamente ai più piccoli, esposizione di opere

d'arte in teatro, mercato equo-solidale, scultori di tronchi con la motosega. Nell'ambito di “Guida senza alcol”, il gruppo giovani proporrà un'alternativa all'uso dell'alcol, preparando ottimi cocktail, grazie anche alla guida di un barman specializzato in queste elaborazioni. Come nelle precedenti edizioni, anche quest'anno il ricavato della Festa, che entra nel fondo di solidarietà parrocchiale, istituito da Don Carlo e Don Mario, sarà devoluto in beneficenza. Nel 2011 il ricavato è stato utilizzato per la ristrutturazione del Teatro Parrocchiale, oggi usato anche come spazio per gli incontri dei bambini e degli adolescenti di San Floriano. Nel 2012 ha aiutato la comunità di Medolla, paese in provincia di Modena colpito dal terremoto. Quest'anno il ricavato aiuterà delle famiglie in difficoltà. Proprio coloro che hanno creato questo fondo benefico e che tanto si sono impegnati per aggregare tutta la comunità di San Floriano, dovranno salutare la frazione perché chiamati in altre parrocchie: la Festa, quindi, sarà occasione per ringraziarli di tutto ciò che hanno fatto per la comunità di San Floriano.A.R.


San Pietro in Cariano

Palio delle Contrade 4a Edizione

Comune di San Pietro in Cariano

PROGRAMMA VENERDI’ 30 AGOSTO 2013 ORE 21,00 ritrovo presso la sede Municipale Villa Rubinelli in via Chopin di tutte le Contrade; partenza in parata delle Contrade partecipanti da via Chopin sede Municipale (Villa Rubinelli) di San Pietro In Cariano. SABATO 31 AGOSTO 2013 ORE 15,30 presso i giardini di via Mara di San Pietro in Cariano inizio dei giochi e della sfida tra le varie Contrade, in serata inizio concerto di una band musicale. DOMENICA 1 SETTEMBRE 2013 ORE ORE 15,30 presso giardini di Via Mara riprendono i giochi fino alla gara finale, un po’ particolare e che coinvolgera’ tutti i componenti delle Contrade. Alle ore 20,15 premiazione della Contrada vincitrice della gara finale, e dopo la premiazione di tutti i partecipanti, verra’ assegnato il 4° Palio delle Contrade del Comune di San Pietro In Cariano. Chiudera’ la manifestazione, alle ore 21,30 circa, l’esibizione di una band musicale. Nel corso di tutta la manifestazione, sara’ allestita nell’aula magna della Scuola Media in via Mara, una mostra di collettiva di sculture. Durante tutto lo svolgimento del Palio, degli stands gastronomici garantiranno adeguato ristoro a tutti i presenti. A chi fosse interessato a partecipare ai giochi del Palio, la possibilita’ di contattare, entro il 20 agosto 2013 l’Ufficio Segreteria Cultura e Sport del Comune di San Pietro In Cariano al numero telefonico 0456832113


CRONACHE

Agosto 2013

SAN PIETRO IN CARIANO. Via alla sistemazione degli impianti di illuminazione

I nuovi lampioni a led risparmiano energia Sono partiti i lavori per l’intervento di sistemazione di alcuni tratti dell’impianto di illuminazione pubblica di San Pietro in Cariano, Pedemonte, Castelrotto e Corrubbio. La sostituzione dei corpi illuminanti con led di ultima generazione (capaci di garantire un notevole risparmio energetico) sarà affiancata dalla realizzazione di nuove linee elettriche e quadri elettrici nei luoghi in cui non erano mai state realizzate. Sei i siti interessati dall’intervento: Castelrotto via Monte Dall’Ora, San Pietro in Cariano - via Monga e via Paladon, Pedemonte - via Campostrini, Corrubbio- via 25 Aprile e via Giovanni XXIII. «Per Caselrotto – precisa Stiliano Galvanini, assessore ai Lavori pubblici del comune di San Pietro in Cariano l’impianto verrà dimensionato per un totale di 13 corpi illuminanti funzionanti a

regime. Saranno installati oltre ai cinque corpi illuminanti completi, otto pozzetti per i corpi di prossima installazione. A San Pietro in Cariano, in via Monga (parcheggio di fronte alla ex scuola elementare) l’impianto verrà dimensionato per un totale di quattro corpi illuminanti funzionanti a regime, saranno infatti installati oltre ai due corpi illuminanti completi, due pozzetti per i corpi di prossima installazione. In via Paladon, invece, l’impianto verrà dimensionato per un totale di otto corpi illuminanti funzionanti a regime. Saranno installati oltre ai quattro corpi illuminanti completi, quattro pozzetti per i corpi di prossima installazione. L’impianto di via Campostrini a Pedemonte verrà dimensionato per un totale di 25 corpi illuminanti funzionanti a regime, mentre a Corrubbio in via

Stiliano Galvanini

25 Aprile i corpi illuminanti funzionanti a regime saranno sette e in via Giovanni XXIII quattro. Con il ribasso ottenuto sull’importo dei lavori a base d’asta –

aggiunge l’assessore Galvanini - si vuole intervenire in zone particolari oggetto di segnalazione da parte dei cittadini: in particolare Via Sausto nella piazzetta sopra la baita degli Alpini e via Santin attualmente non illuminata. Il costo dei lavori totali è di circa 200.000 euro, di cui 100.000 recuperati grazie al contributo della Regione Veneto e per interessamento dell’assessore ai Lavori Pubblici, Massimo Giorgetti. Nell’ambito delle diverse azioni intraprese dall’Amministrazione comunale a tutela dell’ambiente e per favorire il risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento luminoso, la Giunta Comunale, con questo inizio lavori, vuole intraprendere un percorso di riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica che dovrà interessare l’intero territorio comunale».

PEDEMONTE/CALCIO A 5 Il Brasile fa il bis al Mundialito Il Brasile fa il bis al Mundialito. La seleção in salsa valpolicellese non sarà come i verdeoro cinque volte campioni del mondo, ma nel suo piccolo ha già vinto due volte il torneo di calcio a cinque, che si svolge da quattro anni al campo sportivo di Pedemonte le prime tre settimane di luglio, organizzato dal locale gruppo parrocchiale giovani, sul campo della polisportiva Pedemonte del presidente Ceco Farina. Un torneo che muove in particolare i giovani e i puristi del calcio, quello giocato per passione, in cui l'agonismo non sfocia mai in violenza. Qui, ai piedi del monte Masua, alla fine di ogni partita si gioca il terzo tempo, come nel rugby, in cui non conta più chi ha vinto e chi ha perso, ma valgono solo l'amicizia, la condivisione e il piacere di stare insieme, magari davanti ad un bicchiere di birra fresca. E poi non ci sono premi, solo un generoso pacco enogastronomico per ogni squadra alla fine, e tutto quello che si ricava viene investito in beneficenza, per le famiglie bisognose, l'ambulatorio degli infermieri volontari o la scuola materna parrocchiale. Gran parte dei giocatori della 16 squadre partecipanti (quest'anno selezionate tra le 27 che ne avevano fatto richiesta) sono semplicemente felici di esserci e orgogliosi di indossare (e portarsi a casa) la divisa del torneo, il cui modello è uguale per tutti e si differenzia tra squadra e squadra solo per il colore, a seconda della nazionale che si rappresenta. Main sponsor della manifestazione è la Valpolicella Benaco banca. «Il presidente Gianmaria Tommasi crede nella nostra manifestazione ed è sempre incredibilmente disponibile - assicura Corrado Ballerini organizzatore dell'evento con Stefano Rossini, Giovanni Galvanini ed un guppo di 25 ragazze e ragazzi tra i 20 e i 26 anni, che ogni anno a gennaio cominciano a sfornare idee per dare corpo al prossimo Mundialito -. In quattro anni siamo riusciti a creare un'oasi di aggregazione giovanile, che poi era il nostro scopo principale - continua Ballarini -. Sono le squadre stesse a fare la festa ed il pubblico ricambia con entusiasmo e sempre più numeroso». Una media di 300 persone partecipa ad ogni serata di gare, con picchi per le finali e gli happening organizzati durante il torneo. Il canale di Youtube dedicato al Mundialito di Pedemonte sta volando verso quota 8 mila contatti. «Organizzarlo è faticoso - ammette Ballarini - ma ci diverte un sacco, vedere tanta gente che si diverte». Gianfranco Riolfi

“La Fontana dei Ciliegi” “La Fontana dei Ciliegi” (all’interno del Mercato Cerasicolo di San Pietro in Cariano) si tinge di rosso-verde-bianco. Sono questi i colori della bandiera dei Paesi Baschi, da dove provengono Balen Lopez De Munain e Joxan Goikoetxea che mercoledì 7 agosto a partire dalle 21:30 scalderanno l’atmosfera del locale con chitarra, fisarmonica e la loro musica popolare-contemporanea su matrice tradizionale basca.

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I Centri Estivi colorano l’estate

Anche quest’anno nei mesi di giugno e luglio sono stati realizzati dai servizi Sociali del Comune di San Pietro in Cariano coordinati dall’assessore Marco Bogoni, in convenzione con la Cooperativa. Sociale Spazio Aperto, i Centri Estivi ricreativi, comunemente detti CER della scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo grado. Anche per l’estate 2013 sono state confermate le storiche collaborazioni con il CAI carianese e l’Associazione Dilettantistica Scacchi Valpolicella e non sono mancate uscite in piscina, parchi acquatici, laboratori creativi, danze,canti e coreografie per la festa finale accolta con ospitalità dagli spazi della parrocchia di Bure. I CER oltre che servizio per bambini, ragazzi e loro famiglie e occasione di lavoro per animatori laureati in materie attinenti alla sfera sociale, sono occasione di volontariato per ragazzi e ragazze delle scuole superiori che intendano impegnarsi proficuamente durante l’estate. Per l’autunno, oltre alle attività storiche dei centri aperti per la scuola primaria e secondaria di primo grado che si realizzeranno sia a San Pietro in Cariano che a Pedemonte, appoggi educativi individualizzati per minori in difficoltà, il progetto Spazio

Famiglia per i genitori e bimbi da 0 a 3 anni e le attività del Centro Informagiovani, il Servizio Educativo di San Pietro in Cariano intende realizzare una serie di percorsi di gruppo per genitori con figli adolescenti o preadolescenti per fornire supporto e sostegno a tutti coloro che si sentano un po’ in difficoltà nella gestione della relazione educativa con i propri figli in questa fase di vita o semplicemente per coloro che a livello di prevenzione intendano fornirsi di un maggiore “equipaggiamento genitoriale”. Proseguiranno le attività del progetto “Ecotutto”, del quale il Comune di San Pietro è capofila: associazioni, enti, scuole saranno coinvolti in azioni a tematica ecologica, intrecciando proposte educativo-didattiche a progetti di sostenibilità ambientale. Un nuovo progetto di scambio culturale, dopo la splendida esperienza in Svezia, è in costruzione ed è rivolto ai giovani della Valpolicella. Inoltre a partire dall’autunno le attività socio-educative potranno beneficiare del prezioso contributo di un volontario del servizio civile nazionale. Se qualcuno fosse interessato all’esperienza, può rivolgersi all’Informagiovani. Per informazioni sui vari progetti: 045/6801778 o infospic@libero.it.


CRONACHE MARANO. Gli esiti degli scavi del tempio di Minerva

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Agosto 2013

VALGATARA. Iniziati i lavori al campo sportivo

Ultime scoperte Il “calcio” sarà archeologiche più illuminato Si è svolto lo scorso 1 giugno 2013 un importante convegno presso il santuario di santa Maria Valverde organizzato dal Ministero per i Beni Culturali per la presentazione degli ultimi esiti degli scavi archeologici presso il sito del tempio di Minerva di Marano di Valpolicella. L’altissimo livello scientifico del convegno e la straordinaria affluenza di pubblico ha fatto della giornata un evento molto importante nel quale sono stati presentatati risultati di notevole pregio. Il sito del Tempio ha svelato la presenza di almeno 3 insediamenti culturali: uno protostorico, del 500-600 AC costituito da un rogo votivo di epoca retica (denominato Brandopferplatz), un tempio di età repubblicana romana ed un tempio, quello già noto dalle testimonianze dell’Orti Manara, di età imperiale, del 200-300 DC.

Sono stati trovati 70 anelli retici, monete d’argento, vasellame e resti di affreschi riferibili al Primo stile Pompeiano. La ricostruzione architettonica del Tempio lo associa ad una struttura di tradizione celtica. L’interpretazione architettonica è della dottoressa Cavalieri Manasse della Soprinten-

denza archeologica di Verona. «Dal 2007 il Comune è impegnato in questa interessante ed anche impegnativa vicenda di scavo archeologico. Abbiamo acquisito i terreni e finanziato numerose campagne di scavo. So che si tratta di una attività importante non solo dal punto di vista scientifico, anche se su questo credo davvero di poter dire che il tempio di Marano sta consentendo di riscrivere parte della storia romana e preromana della Valpolicella, ma anche dal punto di vista popolare e sociale. Attorno a questo tempio, vi è sempre stato e vi è tutt’ora un grande interesse popolare e l’attività di scavo è una specie di risposta a questa vaga nostalgia di un archetipo che le nostre indagini stanno restituendo alla popolazione, io credo senza profanarne la memoria ma valorizzandola».

Hanno preso il via da poco i lavori di manutenzione dell’impianto di illuminazione del campo da calcio di Valgatara. L’impianto, vecchio di 30 anni, richiedeva un intervento di adeguamento normativo al fine di porlo in sicurezza da scariche ed anomalie. «Con questo lavoro – spiega il sindaco Simone Venturini - verranno sostituiti interamente i cavi e le centraline a servizio dei fari di illuminazione del campo da calcio e verranno anche sostituiti i fari con altri di nuova concezione a luce direzionale, in grado di illuminare in maniera più efficiente il campo senza disperdere luce, disturbando le case vicine. Otterremo così un significativo risparmio energetico e miglioreremo l’illu-

minazione del campo da calcio. Prendiamo anche l’occasione per recuperare i vecchi fari destinandoli al campo da Tamburello. Lì vi si pratica uno sport che è strettamente legato alla storia di Valgatara e che anche oggi coinvolge molti ragazzi e ragazze. Da tempo i molti volontari che sostengono questo sport ci hanno chiesto di poter illuminare il campo. I pali per l’illuminazione sono stati installati molti anni fa ma mai dotati di fari. Poi – conclude il Sindaco - se serviranno ulteriori interventi, li metteremo in cantiere anche come segno di apprezzamento per questo sport e per chi, facendolo praticare ai più giovani, offre una occasione di aggregazione e di crescita per i nostri ragazzi».

Simone Venturini

Gli impianti sportivi di Valgatara

MARANO. Servizi di telecomunicazioni a banda larga: si prepara il terreno Di recente ha avuto inizio il cantiere di posa dei cavi dei servizi di telecomunicazioni a banda larga lungo la strada provinciale SP43 per Marano, nell’ambito di un progetto della Regione Veneto. Il termine Banda Larga identifica le tecnologie che consentono l’interscambio di dati ad una velocità di trasmissione superiore a quella supportata dai tradizionali modem analogici. Numerosi sono i progetti europei e internazionali finalizzati al superamento del cosiddetto “digital divide” ossia il divario tra le zone servite dai servizi internet veloce e quelle non servite. A partire da Dicembre 2003, la Commissione Europea ha dato l’approvazione a sette progetti, su nove presentati, con finanziamento pubblico, volti alla diffusione della Banda Larga nelle aree in cui tale servizio non è presente. Nell’agosto del 2009 è stato siglato tra Regione del Veneto e Ministero per lo Sviluppo Economico un Accordo di Programma con il fine di attuare anche nel Veneto il Piano Nazionale per lo Sviluppo della Banda Larga. In particolare, l’Accordo di Programma prevede l’implementazione di infrastrutture di rete pubbliche da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso la propria società di scopo Invitalia-Infratel. Il Piano Regionale, coerentemente con il Piano Nazionale, ha l’obiettivo finale di superare il digital divide nella Regione del Veneto (portando almeno 2 mega a tutti) e creare le premesse per la rete di nuova generazione di comunicazioni veloci. «Nello specifico di Marano è in fase di chiusura il cantiere che vede la posa delle tubazioni nelle quali verrà successivamente inserito il fascio di fibre ottiche - commenta il vice sindaco Giuseppe Zardini -. Tale infrastruttura, partendo dal Giuseppe Zardini nodo di San Floriano, trasporterà il segnale alla centrale telefonica più a nord del nostro territorio, a Marano, in Piazza degli Alpini. Terminati i lavori della Regione Veneto la fibra sarà collegata alla centrale e servirà la parte a nord del nostro territorio non ancora raggiunta dal segnale via cavo. L’ufficio regionale competente stima l’accensione del segnale in un tempo di sei mesi dalla chiusura del cantiere di posa dei cavi. Successivamente le circa 260 utenze attualmente servite dalla centrale di Marano, saranno coperte dal segnale ADSL ad alta velocità e potranno richiedere, se vorranno, l’attivazione del servizio ADSL via cavo al fornitore privato di loro preferenza». Un importante passo in avanti per le aziende presenti sul territorio ma non solo, i vantaggi derivanti da tale investimento ricadranno sicuramente su studenti, liberi professionisti e privati, che potranno accedere a servizi e informazioni in maniera veloce e puntuale dando ai cittadini di Marano le stesse opportunità tecnologiche che sono da tempo a disposizione dei cittadini residenti in zone più facili da raggiungere o con una densità abitativa superiore.


CRONACHE

Agosto 2013

FUMANE. La possibilità di sviluppo edilizio è stata suddivisa sul territorio

Approvato il nuovo Pat riflettendo sul domani Servizi di

Matteo Sambugaro Approvato il Pat, il piano di assetto del territorio. Per determinare le strategie urbanistiche di Fumane. Ma non in solitaria: l’Amministrazione ha deciso infatti di co-pianificare il tutto con Provincia e Regione Veneto. «C’era la possibilità di prevedere un aumento volumetrico di costruzione per i prossimi dieci-quindici anni di 120 mila metri cubi ma noi abbiamo deciso di ridurre la cifra di un terzo, abbas-

sandola a 80 mila – segnala il sindaco Domenico Bianchi -. A questi numeri, vanno aggiunte le aree già previste nel precedente Prg (Piano regolatore, ndr), non ancora urbanizzate, di circa 80 mila metri cubi. Come mai? Per dare una prospettiva concreta alle richieste dei cittadini, di oggi e di domani. Abbiamo pensato al futuro». La possibilità di sviluppo edilizio è stata classificata in quattro aree: Fumane-Mazzurega, Cavalo, Breonio e Molina, «proprio per evitare che l’intera potenzialità urbanistica

fosse concentrata in un’unica zona» fa sapere Bianchi. Il volume previsto, poi, ha subito un’ulteriore suddivisione: avverrà una ripartizione in abitativo, artigianale, commerciale e turistico. «Tutti i cittadini potranno attingere a tale serbatoio di risorse, non solo speculatori e lottizzanti» sottolinea il sindaco. Inoltre, è stato escluso l’approdo di nuove aree industriali e di aree commerciali di grosso impatto, ritenuto «non idoneo» dall’Amministrazione locale. Al contrario, restano salde

IL SINDACO BIANCHI: «NESSUNA COLATA DI CEMENTO IN ARRIVO» «Nessuna colata di cemento in arrivo». Il sindaco di Fumane Domenico Bianchi risponde alle minoranze. In particolare, il primo cittadino fa riferimento all’articolo uscito sul quotidiano L’Arena lo scorso 30 giugno. L’opposizione criticava l’approvazione del Pat (Piano di assetto del territorio) da parte della sola Amministrazione (senza appunto la minoranza), mettendo sul piatto un centinaio di osservazioni per una revisione e puntando il dito contro il continuo consumo di suolo e l’aumento dei terreni edificabili rispetto al passato. «Uscire con certe affermazioni non aiuta la cittadinanza. Anzi, si fa un servizio negativo alla popolazione. La situazione è stata travisata – sottolinea Bianchi -. Abbiamo tentato una collaborazione con la minoranza che però non si è concretizzata. Pertanto, abbiamo ritenuto opportuno votare noi

la Cementirossi e la Exide. «Invece di creare nuove zone di espansione per sottrarre terreno all’agricoltura, abbiamo preferito riempire gli spazi e rendere tutto più omogeneo – spiega Bianchi -. L’uso del territorio deve essere circoscritto a un ambito ben preciso attorno alle urbanizzazioni già esistenti, allo scopo di andare a chiudere i vuoti e utilizzare le aree giù compromesse». Ecco quindi alcune strategie del Pat, illustrate una a una dal sindaco:creazione di un Archeo parco, «ossia valorizzare tutte le aree e i territori intorno a Molina con i mulini, le cascate, il parco, la grotta e i percorsi naturalistici, i percorsi culturali, aperta ai contributi di Enti, associazioni, operatori e privati», Parco delle cave, «individuando strutture che possano rappresentare luoghi di visitazione, di servizi, di conoscenza di beni culturali, di tecniche di lavorazione e di utilizzo del materiale scavato e della sua commercializzazione», Cittadella del vino, «coinvolgendo Villa della Torre, con la vicina Fumana, per realizzare un progetto ad hoc nel quale si potranno individuare equilibri pubblico-privati per valorizzare la produzione vitivinicola», Polo scolastico, «che nella situazione attuale rimarrà dove è ora collocato ma con la possibilità, in presenza di risorse finanziarie, di cercare aree più idonee con varianti urbanistiche opportune», Centro di ippoterapia (tecniche mediche sviluppate con l’uso del cavallo), «un servizio per dimostrare sensibilità concreta alle esigenze che si manifestano e che confermano il valore dell’attività socio-terapica», e il vecchio Campo sportivo parrocchiale, «per cui rimangono confermate le previsioni urbanistiche previste nel Prg approvato dalle precedenti Amministrazioni».

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«Lavori ultimati per settembre» Ristrutturazione antisismica in corso. Gli occhi sono puntati sulla scuola primaria Flaminio Pellegrini. «Il grande obiettivo è terminare i lavori entro il 12 settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico». Ecco la scommessa del vicesindaco Giuseppe Bonazzi e dell’Amministrazione di Fumane. Dopo il terremoto del maggio 2012, l’edificio era stato dichiarato inagibile. I Vigili del fuoco non avevano voluto correre rischi. I bambini avevano trovato asilo all’interno delle aule della scuola secondaria di primo grado Bartolomeo Lorenzi e in quelle dell’ex scuola materna. «Una situazione spiacevole per il Comune che facendo le dovute valutazioni, ha deciso di mettere a posto la struttura in maniera antisismica» puntualizza Bonazzi. Il costo dei lavori ammonta a 760.000 euro, «450.000 dei quali ce li ha concessi la Regione Veneto, che noi teniamo a ringraziare di cuore: è stata l’unica istituzione che ci ha dato concretamente una mano – prosegue il Vicesindaco -. Il resto dei soldi li abbiamo presi dai cittadini attraverso le tasse, Imu ed Irpef. Lo sforzo amministrativo di chiedere liquidità alla popolazione non è mai semplice, anzi». E così le operazioni sono partite, più di un anno fa. «Abbiamo intrapreso un percorso tortuoso e perennemente in salita – confessa Bonazzi -. Dobbiamo lottare contro le critiche, i tempi burocratici, tecnici, operativi e metereologici. I comitati per il polo scolastico vorrebbero che venisse realizzata una scuola tutta nuova, ma l’Amministrazione non ha le risorse sufficienti per esaudire questo desiderio. Altrimenti l’avremmo costruita». L’obiettivo del Comune è uno solo: terminare i lavori e aprire l’edificio ai bam-

Giuseppe Bonazzi

bini entro il 12 settembre, schivando metaforici «lanci di sassi», come ribadisce il vicesindaco. «Non abbiamo ricevuto né aiuti né ristori, ma quasi esclusivamente lamentele e sassate sia da parte dei comitati, che desiderano la scuola nuova a ogni costo, sia dalle istituzioni, Regione esclusa. Noi stiamo sopportando e andando avanti nonostante le difficoltà. Perché la meta è vicina e intendiamo raggiungere il traguardo che ci siamo prefissati lo scorso maggio: sistemare in modo antisismico la Flaminio Pellegrini e aprirla in tempo per l’inizio dell’anno scolastico 2013/14. Di sforzi e di salti mortali ne stiamo facendo parecchi». Bonazzi punta poi il dito contro alcune critiche ricevute in Consiglio: «La minoranza ci ha contestati perché, nel progetto della scuola, toglieremmo spazio ai bambini. E non è vero. Mi spiego: tireremo via 80-84 metri quadrati per realizzare un marciapiede, ma ne aggiungeremo 267 dall’altra parte del cortile. Quindi gli alunni avranno molto più spazio rispetto a prima».

il Pat. Adesso analizzeremo le cento critiche e forniremo le dovute risposte. Ma molte di queste osservazioni trovano già riscontro nella Valutazione ambientale strategica (Vas). Se facessimo davvero una colata di cemento, la Regione e la Provincia, con cui abbiamo pianificato il Pat, ci avrebbero fermato. Invece, nella fase preliminare abbiamo ottenuto le autorizzazioni previste e il nulla osta da parte di tutti gli enti interessati, dalla Comunità Montana della Lessinia al Consorzio di Bonifica Veronese, dal Genio Civile di Verona per la valutazione di compatibilità idraulica alla Direzione Regionale Geologia e Georisorse». Nell’articolo de L’Arena, l’opposizione criticava anche la presenza alla votazione del sindaco Bianchi «con specifici interessi propri o di parenti o affini fino al quarto grado, correlati al contenuto del Pat». «È vero, non mi nascondo dietro a un dito – conferma il primo cittadino – però, in questo caso, stiamo parlando non di uno strumento operativo, bensì di pianificazione. Quello che mi turba non sono le critiche, ma gli attacchi volti a dar contro alle persone e che non valutano in termini oggettivi le situazioni. In ogni caso, io sono tranquillo e sereno».

CONCORSO. Valpolicella - terra di Emilio Salgari E’ prossimo lo svolgimento della quinta edizione del concorso a premi di arti pittoriche intitolato “Valpolicella – terra di Emilio Salgari – straordinaria per natura”. Sarà organizzato dall’ associazione “Vivi la Valpolicella” che, di seguito, anticipa alcuni punti del regolamento. - La partecipazione è aperta agli artisti di qualsiasi categoria i quali potranno partecipare con una sola opera. - Sono ammesse tutte le tecniche pittoriche, mentre il tema raffigurato dovrà riguardare esclusivamente e tassativamente la Valpolicella, sotto tutti i suoi aspetti. - La consegna delle opere dovrà essere effettuata nei giorni 27, 28 e 29 settembre, dalle ore 9 alle 12, presso l’Hotel San Vito in via G.B. Pighi, San Vito di Negrar (VR). Per avere ulteriori informazioni e/o per richiedere il “regolamento completo del corso si può telefonare al numero 0457501333 (Hotel San Vito). Rinaldo Dal Negro


CRONACHE

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SANT’AMBROGIO. Stella: «Nonostante i tagli, restano attivi i servizi ai cittadini»

IL DATO

Bilancio di previsione: la votazione è positiva

Sant’Ambrogio

Servizi di

Massimo Ugolini E’ stato approvato dal consiglio comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella il bilancio di previsione 2013. La deliberazione ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza del sindaco Destri, favorevole anche Remo Sandri della Lega Nord, contrari Pier Luigi Toffalori del gruppo Uniti per i Cittadini e Luca Frildini del Partito Democratico, astenuto Vittorio De Battisti che ha comunicato di avere lasciato la Lega Nord dopo decenni di militanza, costituendosi come consigliere indipendente. L’assessore Stella ha spiegato: «Grazie ad una serie di operazioni di questa amministrazione, l’indebitamento è tornato quello del 2004. Non abbiamo strumenti derivati, i mutui in essere hanno scadenze medio lunghe con tassi d’interesse sotto il 5 per cento, i nostri fornitori vengono pagati regolarmente, non abbiamo debiti pregressi come succede in altri enti pubblici». Nota negativa: i tagli erariali: «In questo esercizio si tratta di 180mila euro, tagli pesantissimi per le casse comunali. Nonostante ciò siamo riusciti a conservare inalterati i servizi a favore della cittadinanza, abbiamo confermato l’addizionale comunale Irpef allo 0,8 per cento con soglia d’esenzione fino a 7500 euro e le aliquote Imu al 4,5 per mille per la prima casa e 0,8 per mille per gli altri immobili». Sul fronte uscite, Stella ha aggiunto: «Fondamentale il contributo alle scuole materne, abbiamo destinato alla loro gestione 321mila 500 euro. Non solo. Abbiamo rinnovato la convenzione col Centro Anziani, con Ipab Colonie Alpine ed il Consorzio Soggiorni Climatici. Abbiamo implementato i progetti sociali in convenzione con la Cooperativa Hermete. All’Asl liquidiamo nel 2013 per le attività sociali l’importo, calcolato procapite, di 371mila euro. Per quanto riguarda gli interventi pubblici, è prevista la conclusione dell’intervento a San Giorgio a seguito del movimento franoso. Sempre quest’anno inizieremo il primo stralcio della rotatoria di Ponton per un importo di 150mila euro di cui 45mila frutto di un contributo regionale. Inoltre saranno sostituiti i serramenti della scuola primaria di Sant’Ambrogio per un importo di 160mila euro di cui 100mila euro a titolo di contributo regionale». Il capogruppo della Lega Nord Remo Sandri ha incitato «l’amministrazione a continuare su questa strada». Diametralmente opposto il commento

Sandro Stella

del consigliere d’opposizione Pier Luigi Toffalori: «E’ inaccettabile chiamare il consiglio comunale ad approvare il bilancio 2013 il 18 luglio rispetto ad altri comuni in provincia di Verona che l’hanno appro-

vato in precedenza. Nel merito osservo che il patrimonio comunale è diminuito a discapito della cittadinanza. Per di più questa amministrazione è costretta a finanziare ulteriori spese per opere faraoniche come il

palazzetto dello sport. In questa struttura si deve sostituire il pavimento, generando un ulteriore spreco che si aggiunge ai precedenti pari ad un milione di euro. Tutto ciò ha portato ad un aumento delle tasse e sono diminuite pure le manutenzioni. Lo stesso succede nel campo del sociale e nell’ambiente con cementificazioni selvagge come a Gargagnago». Vittorio De Battisti ha sottolineato il rapporto tra Stato Centrale ed Enti Pubblici. «Comuni virtuosi come il nostro costituiscono modelli di risanamento a differenza dello Stato Centrale che non è riuscito nel risanamento almeno per quanto riguarda l’azione degli ultimi tre governi. L’amministrazione comunale non è responsabile ma vittima del potere centrale, costretta a fare da esattore addirittura della Tares».

è “riciclone”

Il Comune di Sant’Ambrogio si conferma anche quest’anno il primo Comune riciclone nella provincia di Verona. Il dato emerge dall’annuale classifica «Comuni Ricicloni 2013», iniziativa di Ecosportello Rifiuti, lo sportello informativo di Legambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Il municipio ambrosiano è risultato il primo comune veronese sopra i dieci mila abitanti nell’annuale classifica «Comuni Ricicloni 2013» e al 20° posto a livello nazionale, con un indice di 70,10. «L’indice assegnato ad ogni comune è un voto complessivo alla gestione dei rifiuti urbani nei suoi molteplici aspetti: recupero di materia, riduzione del quantitativo dei rifiuti prodotti, sicurezza nello smaltimento, efficacia nel servizio - spiega l’assessore all’ecologia Renzo Ambrosi - Questo primo posto, il terzo primato conseguito da Sant’Ambrogio da quando è stata attivata l’annuale classifica dei Comuni Ricicloni, premia

l’intera comunità di Sant’Ambrogio, la sensibilità e l’impegno di tutti i cittadini e delle amministrazioni comunali che già dagli anni novanta hanno fortemente creduto ed investito nella raccolta differenziata. Un sentito e doveroso grazie quindi a tutti i cittadini che hanno capito l’importanza della differenziazione e della riduzione dei rifiuti». L’assessore evidenzia il ruolo sempre più importante svolto dall’ecocentro comunale, «che è diventato un punto di riferimento per la cittadinanza per conferire direttamente i propri rifiuti prosegue Ambrosi -, doveroso, altresì, è un plauso ai funzionari dell’ufficio tecnico comunale per il particolare impegno verso questa tematica, in speciale modo alla dottoressa Serena Rossi, agli operatori dell’ecocentro comunale, al Consorzio di Bacino Verona Due ed alla ditta Serit nonché ai suoi operatori che svolgono quotidianamente il servizio di raccolta porta a porta per conto del Comune ambrosiano».

DOMEGLIARA. L’attività dell’ Avis è sempre in fermento Proseguono le attività della sezione Avis di Domegliara che conta circa 150 associati. La sezione ha organizzato il torneo di calcetto sulla pista parrocchiale in giugno che ha riscosso un’ottima cornice di pubblico. In precedenza Avis Domegliara aveva festeggiato il 45° anniversario dalla sua costituzione durante la festa della Comunità di Domegliara, premiando numerosi donatori che si sono contraddistinti durante le annate avisine. I riconoscimenti sono stati conferiti dal nuovo direttivo, eletto nelle elezioni svoltesi nel centro parrocchiale. Presidente della sezione è Diego Gasparini, subentrato a Roberto Fasoli; suo vice è Giuliano Zerbini, segretario Giuseppe Vassanelli, tesoriere Davide Padovani, revisore dei conti Sandro Stella, consiglieri Luigi Fasoli, Paolo Fasoli, Mario Pizzini, Paolo Coloni, Domenico Calderaro, Fabio Sandri, Davide Gandini, Luca Galvani e Sara Pavesi. In settembre l’Avis organizzerà una gita, in dicembre sarà la volta della tradizionale Santa Lucia per i bimbi di Domegliara, e l’immancabile pizza per lo scambio degli auguri natalizi. Il presidente Diego Gasparini spiega: «E’ fondamentale consolidare il ruolo primario del dono del sangue e nel contempo avvicinare concretamente i più giovani alla donazione: questo l’indelebile obiettivo della nostra sezione». Avis Domegliara è presente su Facebook; e mail: avis@domegliara.com.


CRONACHE

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SANT’AMNROGIO. Approvato il Piano riguardante il triennio 2013-2015

Alienazioni e immobili Si ragiona sul domani E’stato approvato dal consiglio comunale di Sant’Ambrogio di Valpolicella il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2013-2015 sulla scorta di quanto previsto dalla legge 133 del 2008. Voto favorevole della maggioranza che sostiene l’amministrazione Destri; Remo Sandri capogruppo della Lega Nord; Vittorio De Battisti, che ha lasciato la Lega Nord costituendosi in consigliere indipendente; contrari Luca Frildini (Partito Democratico) e Pier Luigi Toffalori (Uniti per i Cittadini). L’assessore al bilancio ed ai tributi Sandro Stella ha indicato la procedura di vendita. «La legge prevede che venga compilato un elenco di beni non funzionali allo scopo pubblico - ha affermato Stella -. Rispetto al precedente elenco sono

state aggiunte cinque aree non considerate strumentali da questa amministrazione. Le aree cedute fino ad ora hanno permesso al Comune di estinguere diversi mutui con conseguente risparmio di interessi, completare diverse opere sul territorio ed aderire lo scorso anno al patto di stabilità orizzontale con un'entrata straordinaria per l'Ente di 500mila euro serviti per abbassare ulteriormente il debito. Purtroppo i nostri sforzi stanno per essere vanificati dai continui tagli erariali». L’elenco prevede la futura cessione di un terreno contenente una sorgente d’acqua calda nella zona di Domegliara per 40 mila euro, un altro in località Spagnole a Ponton attualmente adibito a parcheggio per un valore di 80 mila euro; un terreno in via Primo Maggio per un valore

di 22 mila euro; un’area verde in via Aldo Moro a Domegliara per 17 mila euro ed un terreno in via Garibaldi a San Giorgio per un valore di 7 mila euro. Le cinque nuove aree sono ubicate in via Aleardi nei pressi della Fontana Vecia a Sant’Ambrogio (valore: 11600 euro); due aree verdi in via Vegri nella zona industriale di Domegliara (valore: 45mila euro e 47mila euro); terreno a Monte (valore: 8mila euro); piccola area in via Pigna (valore: 1800 euro) ed un terreno su cui insiste una casa in via Ponte a Ponton (valore: 2200 euro). Su quest’ultima area il consigliere De Battisti ha chiesto spiegazioni, fornite dal sindaco Nereo Destri: «Cinquant’anni fa fu rilasciata una concessione edilizia su un’area che comprendeva 11 metri quadrati

comunali, in questo modo si sana quella situazione frutto di piccoli errori». Il vicesindaco Roberto Zorzi ha aggiunto: «Si tratta della sistemazione a fini catastali da parte dei privati cittadini di piccole porzioni di terreno». Il consigliere Francesco Accordini ha chiesto la destinazione delle aree presenti nell’elenco dello scorso anno: «Era stata indetta una gara per la loro cessione ma sono risultate deserte perché non interessavano a nessuno» ha risposto il sindaco Destri. Il consigliere d’opposizione Pier Luigi Toffalori ha fatto un excursus sulle singole aree ed alcune considerazioni politiche: «L’azione amministrativa - ha affermato il consigliere di Uniti per i Cittadini - sottintende una logica di svendita del patrimonio pubblico dovuta alla neces-

sità di introitare nuove risorse dopo gli sprechi compiuti come la realizzazione di opere faraoniche quali ad esempio il palazzetto dello sport. Aggiungo che servirebbe una riflessione sulle singole aree e sulla loro

destinazione anche in chiave di un ente locale, è il caso del terreno con sorgente d’acqua calda a Domegliara, che dovrebbe essere sempre più autonomo a livello energetico». Massimo Ugolini

SANT’AMBROGIO / LA FESTA

Hellas Bulldogs

DOLCÈ. Accordo tra Comune Poste: meno costi e più velocità Importante accordo tra Poste Italiane e Comune di Dolcè con l’obiettivo della riduzione dei costi e per la semplificazione delle procedure grazie all'affidamento ad un unico interlocutore dell'intero processo di riscossione dei tributi locali. L'intesa abbraccia la riscossione già da quest'anno del nuovo tributo Tares e dei canoni delle luci votive. Per compiere queste operazioni la cittadinanza potrà rivolgersi sia ai tre uffici postali ubicati sul territorio comunale sotto la direzione del direttore della filiale di Verona Gianfranco Bedendo, Dolcè, Volargne e Peri, sia negli altri 14.500 uffici postali presenti in Italia. In ognuna di queste strutture si potranno versare i tributi e chiedere informazioni. «Con questo accordo - ha detto il sindaco Luca Manzelli - vogliamo mettere a disposizione dei nostri cittadini ulteriori e nuovi servizi gestiti in collaborazione tra l'Amministrazione comunale ed un soggetto altrettanto pubblico qual è Poste Italiane Spa, partecipata al 100 per cento dal Ministero del Tesoro». «Poste Italiane - ha sottolineato Dino Conte, responsabile commerciale Nordest PosteImpresa - mette a disposizione delle Amministrazioni locali un servizio completo ed economico, a conferma del fatto che Poste offre anche ai piccoli Comuni servizi normalmente prerogativa di Amministrazioni più estese con evidenti vantaggi in termini di efficienza e contenimento dei costi. A Dolcè - ha voluto sottolineare -, si rafforza il rapporto tra ente locale ed una società per azioni a completo capitale pubblico, visto che lo stesso ufficio postale è nello stesso perimetro della sede comunale». Conte ha evitato di affrontare una problematica sollevata da più parti: la chiusura degli uffici postali cosiddetti periferici come era stato ventilato per l'ufficio di Dolcè, evidenziato come il suo ruolo non investa questo tipo di responsabilità. «Premesso che non tocca al sottoscritto decidere la sorte di questo o quell'ufficio - ha dichiarato -, è chiaro che Poste Italiane non può mantenere uffici postali non efficienti. E' altrettanto evidente, però, che accordi come quello sottoscritto con l'amministrazione comunale di Dolcè vanno nella direzione di creare nuovo valore aggiunto, tanto per lo stesso ufficio di Dolcè che per gli altri ubicati sul territorio. Fornendo un servizio sempre più qualitativo al cittadino». «Ulteriore vantaggio - ha concluso Emanuele Alecci, responsabile dei commerciali per le Pubbliche Amministrazioni di Poste Italiane -, è che quanto riscosso da Poste per conto del Comune, oggi per la Tares ed i canoni delle luci votive, domani magari per altri servizi, sarà versato direttamente sul conto corrente municipale, ulteriore elemento di efficienza ed efficacia per la pubblica ammiSigla accordo - a sinistra Dino Massimo Conte, responsabile nistrazione». commerciale Nordest Poste Impresa e a destra il sindaco di Dolcè, Maurizio Pedrini Luca Manzelli

I tifosi tedeschi con il direttivo dell'Hellas Bulldogs

Grandi festeggiamenti per la promozione in serie A nel nome dell’Hellas Verona. Il calcio club «Hellas Bulldogs-Progetto No fusion» ha inondato di gialloblù l’auditorium aperto nell’ex quartiere fieristico di Sant’Ambrogio di Valpolicella con la quinta edizione della festa annuale Chioschi enogastronomici con stinchi polli allo spiedo e ottima birra, il tutto condito dalla musica mixata dal Dj Andrew Sweet, hanno fatto da contorno alla festa a cui hanno partecipato soci, simpatizzanti ed appassionati. «Abbiamo festeggiato la serie A dove auspichiamo di toglierci molte soddisfazioni il prossimo anno - ha spiegato Ricardo Agustin Adimari, presidente del calcio club «Hellas Bulldogs-Progetto

No fusion», coordinato da Marco Zenatello -. Oltre alla sezione principale di Sant’Ambrogio con sede al Petra Antica in piazza Vittorio Emanuele, il club conta su due sezioni molto attive: una nel quartiere cittadino di Borgo Roma in via dei Fidenzi presso Le Alpi caffè e quella tedesca di Babenhausen. In occasione della festa erano presenti i soci tedeschi per festeggiare la recente promozione in serie A. «Grande è stata la soddisfazione di avere con noi gli amici tedeschi che ci hanno recapitato una lettera del sindaco di Babenhausen con cui si è complimentato per la promozione in serie A, auspicando di essere presente ad una partita dell’Hellas nella prossima stagione.» M.U.


P oesie

RUBRICHE

Agosto 2013

26 di Giancarlo Peretti

Rosanna Sartori ama scrivere versi senza titolo, che lascia alla discrezione di chi legge. Così era stato per “Canto africano”, aggiunto da noi in una precedente pubblicazione e così succede ora con “Ricordi”. Anche Gabriele Benedetti, ragazzo di Vaggimal, ha dimenticato il titolo dei suo giovani pensieri che noi azzardiamo riassumere in “El me paese”. Un titolo ben evidenziato porta invece la raccolta di considerazioni, firmate dai ragazzi nati nel 1938, per il 70° compleanno: “Noi del 1938”. Buon genetliaco… sia pur tardivo.

“RICORDI”

“EL ME PAESE”

Ho ritrovato i tesori di un giorno perduti dentro a passati di strade sconosciute, percorse da anonimi passi coperti di indelebili strati di foglie cadute e di gemme dischiuse. Raccolti i frutti selvaggi di rovi spinosi dentro a rive inesplorate, ripassa quell’acqua sempre nuova e consuma le pietre che ormai lisce, accarezza con il suo passare. Camminare fra i sassi, che un giorno quell’acqua bagnò, di secca arida nostalgia, rimane il pianto del fiume. Dentro ad ogni pensiero, accarezza il ricordo di piogge cadute e irrompe fino a salire oltre le porte. Ricordo della tua rabbia, che non riuscivi a contenere. Salivi e incutevi paura. Ricordo che a volte riesplode perché di natura tu vivi e la tua calma apparente si libera e rilascia quell’ombra di rena dietro ai tuoi passi. Rosanna Sartori

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

LE NUOVE DIRETTIVE IN MATERIA DI MOTO Dopo il 18 gennaio 2013,giorno in cui l'Italia si è adeguata alle direttive europee,stiamo assistendo a dei cambiamenti rilevanti anche in materia di conseguimento della patente della moto,ovvero la patente A. La suddetta è divisa in quattro categorie: AM,che permette di guidare motorini e quadricicli leggeri di 50cc e che sviluppano una velocità di 45km/h ;A1,che permette di guidare moto di piccola cilindrata fino ad un massimo di 125cc e con potenza massima di 11 kw ;A2, che permette di guidare motocicli di potenza non Roberto Azzolina superiore a 35kw di almeno 400cc e A3,che permette di guidare tutte le altre moto a partire dai 40kw. Cosa è cambiato? Innanzitutto i limiti di età,che nel caso della patente A3 si sono alzati: infatti dai 21 anni iniziali si è passati a 24,secondo direttiva europea. In secondo luogo non è più possibile il passaggio da patente A2 a patente A3 dopo due anni: difatti prima questo cambio avveniva in maniera naturale dopo 24 mesi,ora invece chi vuole una patente A senza limitazioni deve forzatamente riconseguirla con esame pratico. In Alessandra Azzolina terzo luogo la patente AM altro non è che il vecchio patentino del ciclomotore,con una differenza di forma (infatti adesso è una patente europea a tutti gli effetti che permette di guidare all'estero),e una differenza burocratica (durata del foglio rosa di 12 mesi come tutte le altre patenti,quindi chi viene bocciato in teoria ha una seconda possibilità,mentre prima bisognava rifare tutto dall'inizio). Inoltre sono cambiati i circuiti: eliminato il famigerato "otto",ora si propende a prove di equilibrio effettuate su distanze maggiori,motivo per il quale le motorizzazioni si sono dovute adeguare ampliando i loro circuiti d'esame. A tal proposito è da segnalare una direttiva nuova: chi farà gli esami della moto infatti,dovrà "bardarsi" con giubbino con protezione delle spalle e dei gomiti,casco integrale,stivaletti da moto,guanti e pantaloni con protezione delle ginocchia. Buona moto!

El me paese tuto I cassadori che embalina avolto nel fredo che el i usei se i sente tute gela, le matine a s-ciopetar. come dentro en giubotto de neve Se gh’è fredo, el dorme. se taca la stua e la ciocolata calda, I me noni che dopo aver zugà con laora tutto la neve, se bee. el dì nei campi i se sforsa e i se dà da far. Zugar con la neve, se se gode e Quan gh’è stroo se se engiassa, ma se El laoro lè ormai finito. goden a zugar insieme a bale de neve. Se magna en compagnia e se sponsa, me piase ascoltarli quando Gabriele Benedetti i me conta del tempo de la guera. “NOI DEL 1938… COME ERAVAMO…” NOI che siamo nati in casa con la comare e senza la cameretta dell’Ikea. NOI che ci fasciavamo nei “pissotti” perché i ciripà e i pampers li hanno inventati dopo. NOI che dicevamo le preghiere 5 volte al giorno. NOI che davanti al lumino acceso alla Madonna pregavamo perché nostro papà tornasse dalla guerra. NOI che con le “sgalmare” ai piedi ci sentivamo molto ganzi. NOI che al primo dentino spuntato, abbiamo sentito sparare… “sarà el Bepo che spara agli uccellini”: no, era la guerra che incominciava. NOI che per cena mangiavamo sempre polenta… e companatico. NOI che non avevamo il pediatra e quando stavamo male ci dicevamo: “sdraiati, sta calmo, vedrai che ti passa” e ci facevano bere un cucchiaino di olio di ricino. NOI che in prima elementare abbiamo riempito quaderni di aste e trattini, e a fare di conto sulle dita della mani. NOI che andavamo in chiesa alla funzione del mese di maggio per “smorosare”. NOI che la televisione l’abbiamo vista da grandi, in bianco e nero. Quanti canali? Uno! NOI che senza avere confessato grandi peccati, il prete ci faceva dire tre pater, ave, gloria.


AQUARDENS: LA TUA VACANZA A DUE PASSI DA CASA

SONA

Musica, degustazioni e relax per le serate nel parco termale più grande d’Italia Una vacanza a due passi da casa, alle porte dalla frenesia della città, a pochi minuti dall’affollamento del Lago di Garda, nel cuore della Valpolicella, proprio lì si colloca Aquardens. Un’oasi di verde e benessere, un paradiso di relax assoluto. Qui potrete farvi coccolare dalle acque rigeneranti, e avvolgere dalle bollicine dei lettini effervescenti, anche in piena estate perché le acque dei laghi hanno tempe¬rature variabili che ben si adattano alla calura di questi mesi. “Queste caratteristiche – spiega, infatti, il presidente Enrico Ghinato – rendono il nostro parco adatto a tutte le stagioni dell’anno. Le acque a temperature più basse regalano un vero sollievo nelle giornate afose. Inoltre, l’acqua salsobromoiodica, che sgorga microbiologicamente pura da una profondità di 130 metri, ha proprietà terapeutiche antinfiammatorie e antisettiche, ma soprattutto lascia una pelle incredibilmente morbida e vellutata.” Caratteristica di Aquardens però - pur avendo in allestimento una Medical Spa che aprirà a settembre – è il concetto di balneoterapia preventiva, quindi a scopo di wellness e relax, obiettivi che coincidono esattamente con le vacanze. Per questo, il Parco ha pensato di lanciare due nuove proposte per l’estate: Summer Day è un pacchetto di ingressi illimitati giornalieri all’area termale validi sette giorni su sette (dal 15 giugno al 15 settembre) a 199 euro; e l’accattivante Summer Night che è dedicata agli ingressi serali, sempre illimitati e sette giorni su sette, ma al prezzo di 99 euro per tutta l’estate. “Abbiamo studiato questi abbonamenti per andare incontro alle esigenze del territorio, alle famiglie, ma anche ai ragazzi – prosegue Ghinato – e a questo proposito stiamo lanciando anche de¬gli speciali appuntamenti serali dedicati a giovani e meno giovani.” Si parte il mercoledì con la serata grill & birra, si prosegue il giovedì a ritmo di musica con il dj e un buon mojito, il venerdì invece si potrà degustare un calice di vino sotto le stelle, sfruttando tutta la serata in acqua, ed infine il sabato che farà riecheggiare note blues e jazz nel parco. Tutti gli eventi si terranno nel nuovo chiosco Laghi Bar con orario prolungato, dal giovedì al sabato, fino all’una di notte. Dress code: pareo e infradito. Altra novità di questa stagione sarà il pacchetto “Brezza d’estate”, ovvero un trattamento wellness nel parco, in un gazebo allestito per l’occasione, da fare su prenotazione, magari al tramonto per godere del romanticismo della Valpolicella. Una coccola di salute da potersi regalare, più tradizionalmente, nell’Area Benessere, magari nelle Personal Spa con sauna e bagno turco, per concedersi qualche ora di relax in assoluta privacy. Il reparto wellness è aperto anche alla clientela esterna, così come il Ripasso Bistrò, l’Aquardens Restaurant e il negozio erboristico posizionati nella hall di Aquardens.

Diecimila passi per stare bene

pubbliredazionale

Promuovere uno stile di vita attivo e una nuova cultura del benessere e della socialità, attraverso la semplice formula del camminare insieme all’aria aperta. Si chiama “10.000 passi per stare bene” il progetto patrocinato dall’Amministrazione comunale di Sona, promossa a livello nazionale da Cogest Italia s.r.l. e portata avanti nel nostro territorio dal Centro Commerciale La Grande Mela. i clienti e tutti coloro che vorranno aderire, avranno la possibilità di fare una passeggiata sotto la guida di un “walking leader” e su una distanza variabile tra i 4 e i 5 chilometri. Le camminate toccheranno gli angoli più suggestivi di Sona, unendo così ai benefici

dell’attività fisica e al piacere dello stare insieme, la possibilità di scoprire o approfondire la conoscenza del territorio. Le camminate sono iniziate il 24 luglio e proseguiranno ogni mercoledì: 7 agosto Palazzolo: visita a Pieve di Santa Giustina e Palazzo Palazzoni, 14 agosto Sona: visita a Villa Sparici e Landini e Guglia della strega Guglielmina, 21 agosto Palazzolo: visita a Pieve di Santa Giustina e Palazzo Palazzoni, 28 agosto San Giorgio: visita a Azienda agricola Fugatti e Corte Turco, 4 settembre Lugagnano: visita a Chiesa e museo degli Alpini di Lugagnano, 11 settembre Sona: visita a Villa Sparici e Landini e Guglia della strega Guglielmina.


S

SPORT

Agosto 2013

PORT

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CALCIO. L’Hellas Verona acquista l’ex attaccante di Fiorentina e Bayern Monaco

Bagno di folla per Toni «Ho grande entusiasmo»

L’entusiasmo di Verona lo ha contagiato subito. E la città è già ai suoi piedi. Sorride sempre Luca Toni. Sicuro di sé, come è giusto che sia, ma anche umile e disponibile. Un campione del mondo in maglia Hellas non si vedeva da tempo. Un bagno di folla l’ha accolto allo store di via Cattaneo, applausi e cori il giorno della presentazione della squadra. L’ex attaccante di Bayern Monaco e Fiorentina, 36 anni, arriva in riva all’Adige per portare alla salvezza il Verona. Gol dopo gol. Luca Toni non ha certo bisogno di presentazioni, il suo curriculum parla da sé: in bacheca vanta una Bundesliga, una coppa di Germania, una coppa di Lega tedesca, ben 259 presenze e 109 reti in serie A, la Scarpa d’oro nel 2006, e soprattutto il titolo di campione del mondo conquistato nel 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi. Adesso eccolo a Verona «dove verrò a vivere con la mia compagna e la mia piccola Bianca, nata un mese fa – confida l’attaccante -. Tutti mi hanno detto che questa è una città splendida: non vedo l’ora di girarla con calma». Intanto la passione dei tifosi gli ha già fatto venire i brividi. Toni, dove si vede nell’Hellas? Più in campo o più in panchina? «Da quando ho iniziato a giocare, ho sempre voluto essere in campo, anche nella partitelle con gli amici e i ragazzi più grandi. Farò il possibile per mettere in difficoltà mister Andrea Mandorlini e disputare tutti i minuti. Poi deciderà l’allenatore, nessun problema. Naturalmente non sono venuto per non giocare, altrimenti avrei potuto smettere». Come mai ha scelto il Verona? «Sono undici anni che all’Hellas mancava la serie A e fin dai primi giorni ho riscontrato grandissimo entusiasmo. Il calore dei tifosi è immenso e mi ha convinto ad accettare questo progetto. Le piazze così piene di passione mi piacciono parecchio». Come Firenze... «Esatto. I sostenitori viola e quelli gialloblù sono simili. Entrambe le tifoserie sono sempre vicino al proprio club, anche nei momenti più difficili. Cercheremo di

ripagare l’affetto della gente con prestazioni all’altezza». L’impatto con la squadra? «Positivo. Molti compagni non li conoscevo ed è stato un piacere averli incontrati. Ho trovato un bel gruppo in cui tutti remano dalla stessa parte. Non a caso nella passata stagione è arrivata la promozione in serie A. Per salvarsi, adesso, è indispensabile avere una rosa sana e unita. Con Mandorlini ho parlato e scherzato: le prime impressioni sono ottime. Lavoreremo bene insieme». La coppia d’attacco Luca Toni-Daniele Cacia funzionerebbe? «Credo di sì. Anzi, penso che ci completeremmo a vicenda. Poi dipenderà dalla partite e dalle scelte dell’allenatore: so che Mandorlini nella passata stagione ha cambiato modulo a volte. Affronteremo gare in cui dovremo soffrire e altre che avremo l’obbligo di vincere. Quindi ci sarà tempo e modo di giocare in più modi. Cacia è stato il capocannoniere della serie B (24 reti, ndr) e ha trascinato il Verona in serie A: è importante avere tanti elementi forti dalla propria parte. La squadra ne trae beneficio». La prima rete in gialloblù avrà una dedica speciale? «Certamente. La dedicherò alla mia piccola Bianca, nata un mese fa. Spero di segnare al più presto e realizzare parecchi gol sia per lei che per l’Hellas». Che effetto fa diventare padre? «È una sensazione bellissima. Io e la mia compagna aspettavamo da troppo tempo una gioia così e siamo felicissimi». Dopo tanti anni passati a lottare per vincere, si sente pronto a calarsi in una realtà dove l’obiettivo è la salvezza? «Senza dubbio. Nella mia carriera ho sempre accettato le sfide e ho sempre avuto la voglia di mettermi in discussione. Nella scorsa stagione ho disputato un buon campionato e desideravo ancora giocare. Attendevo solo la proposta giusta. A Verona c’è una tifoseria calda e tanta gente allo stadio. Ho accettato con grande carica il progetto dell’Hellas: cercherò di segnare molti gol e di aiutare la squadra sia in campo che nello spogliatoio». La ricetta per far bene in serie A?

«L’entusiasmo. In particolare di coloro che non l’hanno mai affrontata. Ci sarà da soffrire, naturalmente: incontreremo formazioni forti che non regaleranno nulla. Occorrerà smorzare un po’ gli animi quando le cose andranno bene e rimanere sereni e tranquilli davanti alle difficoltà». Jorginho? «Un giocatore importante. Mi auguro che resti. Anzi, gli consiglio proprio di rimanere: più calciatori bravi abbiamo e meglio è». Che immagine ha di Verona? «È una piazza che dà nell’occhio soprattutto per la sua tifoseria, sempre vicina alla squadra. Nonostante l’Hellas sia stato in serie B e in Lega Pro, gli abbonamenti aumentavano invece di diminuire. Ciò dimostra quanto la gente sia attaccata ai questi colori. Sono felice di essere qui». Chi l’ha convinta? «Il presidente Maurizio Setti, il direttore sportivo Sean Sogliano e mister Mandorlini. Tutti e tre mi hanno chiamato con tanto entusiasmo. A questo punto della mia carriera, le sensazioni e le emozioni sono basilari: ho capito che mi volevano veramente e così non ci ho pensato due volte a dire sì». L’ultimo campione del mondo a vestire la maglia dell’Hellas fu Paolo Rossi nel 1986/87. E quell’anno

l’Hellas raggiunse la Coppa Uefa… «Non lo sapevo. Beh, mi fa piacere. Spero che questa coincidenza porti bene e di disputare un grande campionato. Ma innanzitutto pensiamo a salvarci». Toni al Verona, Mario Gomez alla Fiorentina. Tra qualche mese vi rincontrerete. «Infatti. Io e lui abbiamo giocato insieme al Bayern Monaco. Gomez è molto bravo e sono sicuro che vorrà dimostrare il suo valore pure a Firenze. Un gran bel colpo». La Fiorentina potrà puntare in alto, magari allo scudetto? «Diciamo che avrà la possibilità di lottare per le prime posizioni. Il gruppo era già ottimo l’anno scorso e la

Luca Toni alla presentazione

società sta facendo un ottimo mercato». Il Bayern Monaco è obbligato a ripetersi dopo il triplete di qualche mese fa. «Sì. E non sarà semplice. Ma i tedeschi sono davvero forti e difficili da battere. Non solo: hanno preso Pep Guardiola, uno dei migliori allenatori del mondo. Prima di venire a Verona sono passato a trovare i miei ex compagni e Guardiola al ritiro di

Riva del Garda: sono rimasto in buoni rapporti sia con lui che con la dirigenza». L’esperienza che non rifarebbe? «Sono andato troppo presto a Dubai: ho trovato un tipo di calcio che non conoscevo e uno stile di vita troppo diverso da quello che mi aspettavo. Tuttavia, ogni esperienza è utile e ti insegna qualcosa». Matteo Sambugaro

Luca Toni e il dg Giovanni Gardini

CALCIO. La G.G.G. Gargarismi vince il torneo «Speedy» La rete più rapida? Romanelli dopo quattordici secondi Successo per la prima edizione del torneo «Speedy», in cui si sono sfidate dieci compagini composte da cinque giocatori con miniporte senza portieri. Partite emozionanti si sono giocate sul campo sintetico di calcio del Montindon nella manifestazione organizzata dalla società calcistica Gargagnago e da diversi collaboratori. Durante le premiazioni, condotte dal team manager Silvano Procura alla presenza del presidente dell’Ac Gargagnago Stefano Sartori e del vicesindaco del Comune di Sant’Ambrogio Roberto Zorzi, sono state festeggiate la vincitrice del torneo, la G.G.G.Gargarismi, guidata dal bomber Mattia Galvani, che ha inflitto un secco 3-1 alla rinomata Bar Tre Archi di Michele Venturelli, vincendo la prima edizione del torneo «Speedy». Nella finalina per il terzo e quarto posto, successo per il Lucagaba di Mattia Zorzi. Una curiosità: la rete più rapida del torneo è stata firmata, dopo quattordici secondi, da Giulio Romanelli, che si è aggiudicato il premio speciale degli organizzatori. Silvano Procura, team manager del Gargagnago a margine del torneo ha spiegato il senso di questa prima edizione. «Il nostro scopo era quello di regalare a ragazzi e giocatori della zona un pomeriggio di puro divertimento in questo fantastico impianto. Ringrazio gli sponsor e i collaboratori, tra cui i nostri fantastici amici del Gargagnago che si sono adoperati per la buona riuscita della manifestazione». M.U.


SPORT KARATE. In agosto l’incontro con i migliori atleti in circolazione

Centro Studi Negrar: sfida internazionale Servizi di

Massimo Ugolini Nuovi successi e appuntamenti internazionali per il Centro Studi Karate Negrar con sedi a Negrar e Fane. Il 24 e 25 agosto a Lignano Sabbiadoro gli atleti Emma Pecirep, Francesco Giacomello e Alessandro Zanetti, guidati da Marijan Pecirep, direttore del Centro Studi, si confronte-

Il maestro Marijan Pecirep

ranno con alcuni dei migliori atleti e atlete del karate internazionale. Alla manifestazione parteciperanno oltre mille atleti da una trentina di nazioni in rappresentanza di 130 società, tra cui campioni mondiali ed europei. Emma Pecirep, cintura nera 2° Dan, cercherà di difendere la medaglia d’oro vinta lo scorso anno a Lignano nella categoria under 21 «+60kg»; Francesco Giacomello sarà in scena negli under 21 «67kg» e Alessandro Zanetti negli under 21 categoria «massimi». Gli atleti del Centro Studi cercheranno di confermare il grande inizio di stagione, culminato con gli ottimi risultati ottenuti nella seconda fase del Trofeo Veneto svoltosi a Padova, in cui hanno combattuto 700 partecipanti da tutte le regioni del nord Italia: nella categoria seniores Emanuele Caramaschi (+90kg) si è classificato al secondo posto, conquistando la medaglia d’argento. Tra gli juniores Francesco Giacomello (-70kg) ha vinto il bronzo; medaglia d’oro, nella categoria esordienti, per Marco Zivelonghi (92kg) e Gloria Lavarini (-47kg). Ulteriore soddisfazione per il direttore Marijan Pecirep, è stata la partecipazione a Caorle ai corsi di aggiornamenti regionali della Federazione Italiana Judo Lota Karate in vista dei prossimi esami di cintura nera 1°, 2° e 3° Dan. «Sono molto onorato per la fiducia che mi ha concesso il Comitato e per la possibilità di svolgere la preparazione per le cinture nere 1°,2° e 3° Dan - afferma il direttore Pecirep, cintura biancorossa 6 Dan e attuale Campione Europeo Master nel combattimento -. Cerco di trasmettere tutta la mia esperienza e il sapere del karate ai giovani atleti».

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DANZA ORIENTALE / FINALI A RIMINI

Les Jessè campione italiano Il gruppo di danza orientale Les Jessè, composto da Stefania Feroleto, Elisa Fasoli e Jessica Residori, si è riconfermato campione italiano nelle finali nazionali di Rimini. Hanno sbaragliato la concorrenza degli altri gruppi italiani, aggiudicandosi la corona tricolore e non solo. Elisa Fasoli e Jessica Residori, infatti, si sono classificate al secondo posto nella categoria “Duo Classe A Oriental Classic” mentre Stefania Feroleto è salita sul terzo gradino del podio nella categoria “Singolo Femminile Classe A Oriental Classic”. Il titolo italiano segue l’ennesima stagione da incorniciare per Les Jessè: le danzatrici scaligere

avevano conquistato la medaglia d’oro nel Campionato Europeo di Danze Orientali svoltosi a Liberec, Repubblica Ceca lo scorso ottobre. Per l’alloro continentale Stefania Feroleto, Elisa Fasoli e Jessica Residori erano state premiate durante la seconda edizione della cerimonia nazionale di premiazione della Fids (Federazione Italiana Danza Sportiva), svoltasi nel salone d'onore del Coni al Foro Italico in Roma. «C’è grande soddisfazione per esserci confermate a livello italiano dopo avere vinto il titolo europeo. Da settembre intensificheremo la nostra attività di insegnamento con corsi di danza orientale alla

scuola Suegno Latino di Caselle di Sommacampagna, sede dei nostri allenamenti quotidiani » raccontano le magnifiche danzatrici veronesi che, successivamente, hanno dominato la World Cup Ido di Danze Orientali svoltesi al Montresor Hotel Tower di Bussolengo, conquistando 3 ori, 2 argenti e 1 bronzo: 1° posto nella specialità Oriental Folk e Oriental Show GRUPPI; 1° posto nella specialità Oriental Show Duo per Elisa Fasoli e Jessica Residori; 2 posto nella specialità Oriental Classic Gruppi e Oriental Classic Duo; terzo posto per Stefania Feroleto nella specialità Oriental Classic.

Les Jessè campionesse italiane

CASA DI CURA POLISPECIALISTICA “DOTT. PEDERZOLI”

COME IL PAZIENTE CARDIOPATICO PUÒ VINCERE IL CALDO

Il clima caldo mette in funzione meccanismi di autoregolazione dell’apparato cardiovascolare che hanno lo scopo finale di mantenere una giusta temperatura corporea. Il principale artefice di questi meccanismi di difesa contro lo “stress calorico” sono gli strati cutanei: si verifica una ridistribuzione del sangue circolante dagli apparati interni (reni, muscoli) verso i vasi venosi cutanei, con lo scopo di aumentare la superficie degli scambi calorici e di favorire la sudorazione che, sottraendo calore, tende a raffreddare la pelle e tutto l’organismo. Si tratta del meccanismo opposto a quello che si verifica con il freddo, quando i vasi cutanei tendono alla vasocostrizione riducendo così la superficie di scambio. L’attivazione dei sistemi nervosi di autoregolazione e la ridistribuzione ematica provocano un aumento della frequenza cardiaca ed un abbassamento della pressione arteriosa: fenomeni fisiologici e privi di conseguenze per i soggetti adulti ed in buone condizioni, ma potenzialmente pericolosi per persone anziane, specialmente se di età superiore a 75 anni, per bambini molto piccoli e per persone affette da malattie croniche dell’apparato cardiovascolare e respiratorio. Secondo gli esperti, la temperatura è un rischio per la salute quando supera per alcuni giorni (almeno tre giorni) i 30° C e si associa ad umidità elevata, che ostacola la regolare sudorazione del corpo. A causa degli effetti del caldo sulla ridistribuzione ematica, della vasodilatazione cutanea e della possibile disidratazione, in linea generale i valori di pressione arteriosa, sia la massima che la minima, tendono a diminuire, a volte anche significativamente, causando un senso di spossatezza o addirittura una riduzione del senso di equilibrio. I consigli sono: evitare bruschi passaggio di posizione seduta; se bisogna alzarsi dal letto, soprattutto nelle ore notturne, è necessario non farlo mai bruscamente, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi. Infine è opportuno effettuare un controllo della pressione arteriosa più frequentemente e richiedere il parere del medico curante per eventuali aggiustamenti della terapia (per dosaggio e tipologia di farmaci). Per i soggetti affetti da scompenso cardiaco, il caldo può peggiorare sintomi come la stanchezza e la dispnea, cioè la sensazione spiacevole di mancanza di respiro. Inoltre durante i periodi di caldo intenso può essere necessaria la rimodulazione del dosaggio di alcuni farma-

ci : ad esempio a causa dell’abbondante sudorazione, le perdite di liquidi e di elettroliti, soprattutto se sotto terapia diuretica, possono accentuarsi provocando disidratazione o alterazioni elettrolitiche che vanno quindi particolarmente sorvegliate e che a volte richiedono la riduzione del dosaggio del diuretico.

CONSIGLI GENERALI Una serie di semplici abitudini e precauzioni possono contribuire notevolmente a ridurre gli effetti nocivi del caldo eccessivo sulla salute. - Come va impostata l’alimentazione? Nei periodi estivi sono consigliabili cibi leggeri e facilmente digeribili; evitare pasti abbondanti, preferendo quattro, cinque piccoli pasti durante la giornata, ricchi di verdura e frutta fresca; meglio evitare bevande dolci e gasate o troppo fredde, allo scopo di ridurre il lavoro cardiaco per l’aumentato metabolismo in fase digestiva. E’ utile ridurre al minimo o abolire gli alcolici che, aumentando la sudorazione e la sensazione di calore, contribuiscono ad aggravare la disidratazione. A differenza di quanto si potrebbe istintivamente pensare, i soggetti cardiopatici non devono bere troppo, soprattutto se in trattamento con diuretici. - Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata Evitare di uscire di casa nelle ore più calde, cioè dalle 11 alle 18 circa. Inoltre meglio evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari caldi. Sia in casa che all’aperto, indossare indumenti leggeri, non aderenti, di cotone o lino; fuori di casa, è anche utile proteggere la testa dal sole diretto con un cappello leggero di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole. - Esporsi al sole nelle ore meno calde della giornata, evitando le ore centrali della giornata. Per il cardiopatico esporsi al sole significa soprattutto aumentare la vasodilatazione già provocata da farmaci attivi sui vasi, con la possibilità quindi di ulteriore abbassamento della pressione arteriosa. Inoltre alcuni farmaci come l’amiodarone si depositano anche sulla cute rendendola particolarmente sensibile all’esposizione al sole, anche indiretta. È importante proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo. - Attenzione a conservare correttamente i farmaci! In condizioni di temperature ambientali elevate, particolare attenzione

deve essere posta alla corretta conservazione domestica dei farmaci, leggendo attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci. Durante la stagione estiva riporre in frigorifero i farmaci che prevedono una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C. Qualora le modalità di conservazione non fossero esplicitate, conservare il prodotto a temperatura superiore ai 30°C solo per brevi e occasionali periodi. - L’uso di un condizionatore d’aria rinfresca l’ambiente, dando una sensazione di beneficio. Occorre evitare, però, continui passaggi dagli ambienti caldi a quelli più freschi. Si raccomanda di evitare di regolare la temperatura a valori troppo bassi rispetto alla temperatura esterna (meglio stare sui 5-6 gradi di differenza), altrimenti il passaggio dal caldo al freddo e viceversa può determinare pericolosi sbalzi di pressione. La temperatura ideale nell’ambiente domestico per il benessere fisiologico non è mai al di sotto di 24-26°C. - Si può andare in montagna? L’ambiente montano presenta alcune caratteristiche fisiche (carenza di ossigeno, bassa temperatura) che richiedono al nostro organismo alcuni adattamenti. A causa dell’altezza la pressione parziale ed il trasporto ematico dell’ossigeno sono ridotti (a 3000 m la pressione parziale di ossigeno si riduce di quasi un terzo). Per mantenere una buona ossigenazione dei tessuti, man mano che si sale, si assiste ad un aumento della frequenza ed ampiezza degli atti respiratori (ventilazione polmonare) e ad un aumento della quantità di sangue pompata dal cuore grazie all’aumento della frequenza cardiaca. Questo secondo meccanismo comporta un significativo aumento del lavoro del cuore. Per questo motivo ai pazienti affetti da scompenso cardiaco, aritmie ventricolari, angina, cardiopatie congenite o con storia di recente infarto del miocardio è sconsigliato soggiornare oltre i 1000 m di altezza. Inoltre in montagna la pressione arteriosa sia sistolica che diastolica tende ad aumentare; è consigliabile allora controllare frequentemente i valori pressori e porre la consueta attenzione alle norme igienico-dietetiche; chiedere al medico curante per eventuali aggiustamenti posologici della terapia ipotensiva. Dott.ssa Stefania De Feo U.O. di Cardiologia Casa di Cura "Dott. Pederzoli" pubbliredazionale


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Agosto 2013

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BENESSERE

L’ARGOMENTO

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La burrasca dell’adolescenza

A CURA DI CHIARA TURRI

a cura di Franca Bevardo Burati Psicologa e psicoterapeuta Aiuto! mio figlio è entrato nell’età dell’adolescenza, come posso aiutarlo? Come posso affrontare i suoi attacchi e aiutarlo a gestire le sue tempeste emotive senza esserne travolta? Chi è l’adolescente? Possiamo definirlo come colui che si sente diviso tra due mondi, quello della rassicurante infanzia e quello della

invitante età adulta. L’adolescenza è un cambiamento; cambia con modifiche importanti della persona, come la crescita dei peli, del seno e dell’altezza, cambia il modo di percepire se stessi all’interno della famiglia e della società. Per i genitori arriva l’età della lotta, della sfida continua e delle preoccupazioni. L’ adolescente provoca. Sicuramente otterrebbe di più se assu-

LA CURA DEI CAPELLI

messe un atteggiamento più maturo, se parlasse apertamente, se chiedesse gentilmente. L’adolescente provoca con il silenzio, il voltare le spalle, una bugia , il marinare la scuola, una trasgressione implicita o esplicita alle regole della famiglia. Nell’adolescente che provoca “agisce” un conflitto interiore che però viene portato all’esterno in modo da alle-

A CURA DI ANTONELLA MARCOMINI

LA CADUTA DEI CAPELLI:

I capelli hanno un’attività ciclica divisa in tre fasi:

1- Anagen: fase di crescita o nascita. 2- Catagen: fase di stasi o intermedia. 3- Telogen: fase di riposo o caduta Il capello cresce solo nell’Anagen, fase che dura da qualche mese a qualche anno. La fase Catagen dura invece solo 15-30 giorni, mentre la fase Telogen dura qualche mese. Al termine della fase di Telogen il capello cade, mentre la papilla germinativa ne produce un altro in sostituzione. La caduta dei capelli è un fenomeno normalissimo che riguarda tutti. Infatti il cuoio capelluto ogni giorno attiva un ricambio di capelli che porta alla perdita e alla conseguente ricrescita di circa 50-100 capelli al giorno. L’attività di ricambio dei capelli subisce un consistente aumento in particolare in due periodi dell’anno che coincidono col passaggio delle stagioni inverno-primavera ed estate-autunno. Alcune delle cause principali del diradamento o della caduta sono: stress fisico e psichico, alimentazione e nutrimento non adeguato, fumo e tossine, eccessiva attività enzimatica che trasforma il testosterone in un derivato più potente (dht), gravidanza e allattamento, trattamenti cosmetici troppo aggressivi e la trasmissione genetica maschile e femminile da ricerca del DNA. I capelli possono ricrescere ma solo a determinate condizioni. E’ possibile assistere a ricrescita parziale o totale di un capello, purchè il follicolo non sia completamente atrofizzato e quindi incapace di “esprimere” un capello nuovo. Appoggiandosi a diverse terapie e dopo un’accurata visita eseguita con un check-up gratuito del capello è possibile intervenire con una serie di prodotti sinergici indicati in casi di caduta e diradamento sia nell’uomo che nella donna, formulati a base di ingredienti naturali e privi di sostanze come PVP e altri polimeri o siliconi che soffocano la naturale traspirazione cutanea. Alcuni degli ingredienti naturali e attivi che si trovano in questi prodotti sono: - GP4G, estratto dall’artemisia salina, microrganismo parte del plancton, che applicato sulla cute stimola le funzioni vitali e la produzione di cheratina, essenziali per la salute e la forza dei capelli. - Ginseng, ha funzione antiossidante, incrementa la resistenza fisica e migliora la circolazione. - Vitamine, necessarie alla produzione di energia per la sintesi proteiche cellulari. - Caffeina, stimola l’irrorazione sanguigna e stimola la crescita. - Amminoacidi, rinforzano la formazione della cheratina. - Biotina, ha un ruolo importante nel mantenimento delle ghiandole sebacee. Sotto l’azione di un trattamento o terapia adeguata, si può spesso arrestare o invertire il processo di Miniaturizzazione del follicolo stimolandolo a produrre ad ogni ciclo un capello un po’ più robusto, ritornando ad avere un capello sano e forte. Ci vuole molta pazienza, costanza e determinazione. La natura non fa mai niente di inutile.

PROMOZIONI ESTIVE

ORARI AGOSTO GIOVEDI E VENERDI DALLE 8.30 ALLE 17.00 IL SABATO DALLE 8.00 ALLE 14.00 Via degli Arusnati, 3 (1°piano) - Parona - tel. 045 941832 - cell. 330964675

viare la tensione interna e chiedere aiuto senza chiederlo. Le provocazioni sono originate da paura, rabbia e problemi irrisolti che fanno parte del periodo dell’adolescenza, ma spesso hanno le radici in fasi precedenti. Perchè gli adolescenti sembrano attratti dalle situazioni problematiche e pericolose? Perché nell’adolescente è immatura la capacità di costruire responsabilmente oggi per domani, vivono dell’oggi e il futuro è presente solo nel “per sempre” dei loro amori, spesso non più lunghi di qualche settimana. Quello che interessa l’adolescente è l’emozione che arriva immediata nel soddisfare la propria richiesta ora. A questa età il senso del tempo è diverso da quello di un adulto. Il fumo, le droghe, l’alcol, sono vissute dal ragazzo come prove importanti all’interno del gruppo, per definire se stessi; raramente gli adolescenti vivono le loro esperienze da soli, è il gruppo dei pari a dare senso e significato alle loro azioni. La stessa sessualità diventa un campo di prova importantissimo. Veder trasformare il proprio corpo richiede la capacità di rapportarsi con esso in un modo tutto nuovo, se l’adolescente non è pronto o sufficientemente aiutato può vivere questa trasformazione con paura, confusione richiudendosi in se stesso; impreparati, gli adolescenti si trovano a gestire emozioni e possibilità più grandi di loro (come la capacità di riprodursi). In tutto questo mare in burrasca i genitori devono essere la zattera della salvezza, a volte anch’essa traballante ma sempre pronta ad accoglierli.

TÈ VERDE E ACETO: ADDIO GAMBE GONFIE Con l’arrivo improvviso del caldo spesso si accentuano i problemi legati alla sensazione di pesantezza e di gonfiore a livello delle gambe, con particolare riferimento alle caviglie, che possono apparire ingrossate e spesso si manifestano dolorose. Il problema delle gambe gonfie e pesanti può cogliere sia chi trascorre diverse ore in posizione seduta, sia chi è costretto a passare in piedi gran parte della giornata, senza la possibilità di compiere grandi movimenti. Ecco allora che, per alleviare il senso di pesantezza delle gambe, spesso accentuato dal caldo durante la stagione estiva, sarebbe opportuno dedicarsi ad una passeggiata anche breve a fine giornata, una buona abitudine che potrà contribuire ad alleviare i maggiori fastidi. Nel caso in cui non si sia in presenza di una patologia grave, è possibile agire applicando alcuni semplici rimedi alla portata di tutti, come l'abitudine ad un maggiore movimento e ad effettuare freschi pediluvi a fine giornata. L'acqua non dovrà essere semplicemente assunta nella giusta quantità, soprattutto nella stagione estiva, al fine di sconfiggere la disidratazione e di favorire l'eliminazione delle tossine (almeno due litri al giorno), ma anche utilizzata per effettuare freschi pediluvi e brevi docce direzionando il getto nelle zone maggiormente interessate da gonfiore e pesantezza, in modo da stimolare la circolazione. All'acqua utilizzata per il pediluvio possono essere aggiunte erbe rinfrescanti, sia fresche che secche, come lavanda, menta, timo e rosmarino. Si può certamente ricorrere ai massaggi per provare ad alleviare la sensazione di gonfiore alle gambe. Esistono speciali tecniche linfodrenanti che possono essere messe in pratica dagli operatori esperti, ma dei semplici massaggi possono essere effettuati anche da soli procedendo con movimenti circolari delle mani da compiere a partire dalle caviglie e procedendo verso l'alto. Per i massaggi ad un olio di base come quello di mandorle o di girasole possono essere aggiunte alcune gocce di olio essenziale di limone o di rosmarino, per ottenere una maggiore efficacia. A fine giornata è inoltre utile, nel momento in cui ci si sdraia, trascorrere alcuni minuti tenendo le gambe sollevate da un cuscino, in modo da aiutare le caviglie a sgonfiarsi. L'applicazione di impacchi direttamente su gambe e caviglie può contribuire a ridurre la sensazione di pesantezza e di gonfiore. Un impacco efficace può essere realizzato lasciando in infusione durante la notte o dalla mattina alla sera delle foglie di tè verde in acqua bollente. Il tè dovrà essere in seguito filtrato ed utilizzato per immergervi delle garze in cotone da strizzare ed applicare sulle gambe gonfie fin quando non si inizierà a provare sollievo. Oltre al tè verde, anche l'aceto è da considerarsi indicato per la preparazione di impacchi da applicare soprattutto in presenza di caviglie gonfie. Bisogna procedere diluendo una parte di aceto in dieci parti d'acqua ed immergendo nel liquido dei teli di cotone abbastanza lunghi da poter essere avvolti attorno alle caviglie senza stringere eccessivamente. Si tratta di un impacco da applicare preferibilmente alla sera e da lasciare agire per almeno quindici minuti. Namastè!

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani Ecco a voi due ricettine di verdure estive da preparare in anticipo.

PATATE TIROLESI

INGREDIENTI: 1 chilo di patate - 1 cipolla 1 vasetto di cetrioli in agrodolce Maionese - Sale (quanto basta) PROCEDIMENTO: Lessate le patate con la buccia. Raffreddate, sbucciate e tagliate a fette o a pezzi. Tritate la cipolla con i cetrioli (tenete da parte qualche cetriolo e tagliatelo a cubetti). Unite tutti gli ingredienti e amalgamate bene. In uno stampo a zuccotto comprimete il composto non prima di averlo foderato con pellicola. Dopo qualche ora sformate.

ZUCCHINE AL GRANA PROCEDIMENTO: Lavate e tagliate a fette sottili le zucchine per il lungo, condite con buccia di limone grattugiata, sale pepe, olio, prezzemolo, origano, parmigiano.


SPAZIO DONNA

LA CONDIVISIONE DI GRUPPO a cura di Paolo Dalla Vecchia Educatore professionale Il principio basilare degli incontri di gruppo di sostegno alla genitorialità è quello di rompere l’isolamento in cui versano molte famiglie e molti genitori. Si lavora per attenuare i carichi emotivi grazie al confronto e condivisione con gli altri e si cerca di mettere in moto energie comuni per la risoluzione dei problemi e per l’aiuto reciproco. Ricordo con un sorriso quel giovane papà che, trovando la forza di parlarne in gruppo, confidò agli altri che il bambino piccolo, a lui affidato in quel momento durante una notte insonne per i tanti problemi dei bimbi piccoli,, gli era cascato da una seggiola e si era fatto male. Il senso di colpa e il segreto non esprimibile

di quella mancanza lo avevano fatto soffrire molto. Ebbene, il gruppo di papà, spontaneamente si attivò in una narrazione di ognuno dove si raccontavano episodi più o meno simili, dove ognuno aveva sbagliato qualcosa, o dove i bambini, lasciati soli anche per pochi secondi si erano fatti male nelle maniere più svariate. Il rilassamento nel volto di quel giovane papà fu la migliore terapia che il gruppo stesso aveva prodotto. Il messaggio che quel favoloso gruppo di papà lanciò fu:” Errare umano est, siamo tutti umani e tutti possiamo sbagliare, non ti giudichiamo perché non sei peggiore di tutti noi, e soprattutto non sei solo! “Quando parlo di condivisione dei vissuti e di

vicinanza umana di fronte a problemi simili è proprio ad episodi simili a quello narrato che mi riferisco. A settembre, finanziati dai Servizi Sociali del Comune di San Pietro in Cariano ma aperti anche ai non residenti sino all’esaurimento dei posti, partiranno dei nuovi gruppi per genitori con figli preadolescenti ed adolescenti basati sull’auto e mutuo aiuto, facilitati dal sottoscritto e coadiuvati periodicamente da esperti esterni. Per chi fosse interessato lascio il numero di telefono dell’Informagiovani di San Pietro in Cariano 045/6801778 e la nostra e-mail infospic@libero.it. E’ possibile prescriversi e la partecipazione è gratuita. Vi aspetto genitori!

Agosto 2013

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Il vostro angolo

Identikit dell’invidiosa Chi non ne ha avuto almeno una, di amiche invidiose? O non ne ha incontrato lungo il suo percorso qualcuna? Hanno una loro identità speciale; tutte occhi sgranati e stesso stupore a bocca aperta se le incroci per strada. «Come stai, tutto bene, come ti va?» e tu - timida Beatrice che si rifà al verso - ... “Non ragionar di lor ma guarda e passa… “ma dove? Non puoi, ti bloccano la strada. Cerchi di mettere insieme il tuo più bel vocabolario, sorridi, provi a dire tutto bene, ma non la scampi. L’amica invidiosa di turno con la sua espressione ti fa capire che è impossibile che non ti sia successo niente dal vostro ultimo incontro; non esiste che tu ti senta così bene in quel vestito, forse hai fatto una drastica dieta e non glielo vuoi dire, ma probabilmente sei dimagrita perchè sei stata ammalata o tuo marito ti trascurava …! «Sei pallida e sciupatina, tutto bene sul serio?» Vuole demolirti, invidia un sacco quel tuo tubino, la tua linea, quei tuoi tacchi a spillo che lei non riesce a portare « … ti daranno problemi e poi, sai, se sei piccola anche con i tacchi, piccola rimani». E sfodera il suo più grande sorriso. Non contenta si rivolge alla mia secondogenita di allora otto anni, una bimba che molti ammiravano per la sua particolare bellezza un po’ esotica, colore della pelle ambrato, occhi verdi, lineamenti delicati e lunghi capelli biondo scuro: insomma anche se sono la mamma lo devo dire, proprio bella. E qui l’invidia in persona si rivela.

Una serie di complimenti rivolti alla bambina con sferzata finale diretta a me. «Quanto è bella, ma a chi assomiglia»? Sottolineando immediatamente che io non ne potevo avere alcun merito. Candidamente rispondo: «al suo papà». «No sai, per niente»! ribatte secca. E qui mi viene la battutaccia: «Ho detto a suo papà, non a mio marito»! e senza lasciarle in tempo di parlare (era a bocca aperta, con occhi sgranati, come avrebbe potuto!) sono passata dritta a testa alta, risata trattenuta, con la mia bimba trotterellante al fianco. Beatrice si, ma con un filo di humor inglese! Danel



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