L'altro Giornale Valpolicella Novembre 2016

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VALPOLICELLA1986 - 2016www.laltrogiornale.net ANNO XXXI - N.11 - NOVEMBRE 2016 - Stampato il 03/11/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744

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1947: LA CoStituZione di Lino Venturini Quando la Costituzione italiana fu approvata dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, non fu affare di pochi, ma l’accordo tra ostinati stalinisti e composti democristiani, tra vecchi liberali e giovani azionisti. Allora. Ora non c’è alcun accordo, ma solo superficiali “spiegazioni” e battibecchi conditi con battute da briscola in cinque. “Caro popolo, riduciamo i costi della politica, riduciamo i senatori. Sei contento, caro popolo?” Non si presenta, invece, la Relazione illustrativa al disegno di legge costituzionale (8 aprile 2014) nella quale si dichiara apertamente che lo scopo della Riforma non è quello di rendere più efficiente la macchina dello Stato, bensì quello di rispondere unicamente all’«esigenza di adeguare l'ordinamento interno alla recente evoluzione della governance economica europea». In parole più chiare, con la nuova Costituzione l’Italia non potrà più decidere cosa è meglio per sé, né potrà più dire nulla sull’Europa e sugli ordini che verranno dai burocrati della Commissione: saremo obbligati ad accettare, come tanti sudditi, scelte su cui non avremo, secondo la nuova Costituzione, alcuna voce al riguardo. In particolare sono stati riformati tre articoli della Costituzione, il 55, il 70 e il 117. Art. 55: “Il Senato… partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione Europea”. Art. 70: “La funzione legislativa è esercitata dalle due Camere…”per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea”. Art 117: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione Europea e dagli obblighi internazionali”. Come si può notare nel nuovo testo si parla di attuare qualcosa che è già stato deciso, qualcosa che non è più da mettere in discussione. Pensiamola come vogliamo, ma questa è la definitiva rinuncia alla sovranità nazionale, rinuncia che già esiste (de facto), ma che ora sarebbe sancita (de iure), con la forza del vincolo costituzionale. In concreto, una italexit sarebbe impossibile, a meno di una nuova modifica della Costituzione. A questo punto dovremmo anche chiederci perché sprecare tempo e denaro per nuove elezioni, visto che dovremo legiferare sotto dettatura. A Palazzo Chigi basta un maggiordomo che sovraintenda alla servitù italiana. Poi ognuno voti come ritiene giusto, ma è importante almeno sapere per cosa si vota.

FURTI E VIOLENZE CRESCE L’ALLARME

fotocarlo

L'autopsia l’ha confermato: quello di Luciano Castellani è stato un omicidio. Il titolare settantaduenne della nota trattoria Agnella di Valgatara, nella notte tra il 27 e il 28 settembre scorsi è stato ucciso a causa dei colpi che alcuni malviventi – presumibilmente due - gli hanno inflitto. Dopo questo tragico evento molte sono state le discussioni, i confronti e i dibattiti che si sono succeduti rimettendo ancora una volta in discussione la situazione della “sicurezza in Valpolicella”. Ad intervenire in merito sono il sindaco di Marano, Giovanni Viviani, gli amministratori del gruppo facebook “Furti in Valpolicella” e Renato Lelli, firmatario di una petizione parlamentare relativa alla legittima difesa. Pagine 10 - 11 PROFUGHI A PESCANTINA Clima da scontro alla serata sui profughi indetta dall’amministrazione comunale di Pescantina lo scorso 18 ottobre. A poco sono valse, le rassicurazioni del sindaco Luigi Cadura che ha fatto il punto della situazione della vicenda dei 28 profughi in arrivo a Villa Vezza. Non sono mancati i colpi di scena: primo tra tutti quello che ha visto il sindaco Luigi Cadura interrompere l’intervento di Alessan dro Rancani di Verona ai Veronesi balzando giù dal palco. Pagine 7 e 9 L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO

Speciale Vendemmia

Pagine 23-24-25


LE VOSTRE FOTO

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CISANO-BARDOLINO

Uno scivolo pericoloso!

PESCANTINA

Multe alle auto in sosta NEGRAR

Tombini come le gondole

PARLAMENTO

Assordante silenzio dei nostri eroi

A Sommacampagna bevono talmente tanto che poi non sanno parcheggiare nel verso giusto...

In un orto!

LAZISE

Cigni alla toilette mattutina

Scritto troppo piccolo Vergogna!

SANT’ANNA

SOMMACAMPAGNA

SAN PIETRO

SANT’ANNA

BREONIO

Sagra a Breonio

LAZISE

Via Pastrengo segnaletica divelta

Ben 86 trattori presenti nonostante il tempo

ARBIZZANO

Tombini intasati!

LAZISE

Via Dante

SAN BONIFACIO

Rotatoria della stazione!

DOMEGLIARA

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016 CASELLO VR-NORD

COSTERMANO

Mi chiedo cosa ci voglia a ripulirlo!

Antica pianta di capperi ridotta così dopo i giardinieri ZTL

CAPRINO

Chi entra...

Parcheggio selvggio!

LAZISE

Via San Martino, accesso parcheggio

DOMEGLIARA

Piazza transenne pericolose!

Che degrado!

HALLOWEEN

PEDEMONTE

Macchine parchegiate in mezzo alla strada e la cosa si ripete ogni celebrazione della messa

LAZISE

Via Dosso Rifiuti e fossato incolto

LAZISE

Lungolago con faretti divelti

La zucca Lucia, il ragno Valeria, lo scheletro Silvia e la strega Martina. Le mie simpatiche parrucchiere festeggiano Halloween


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LE VOSTRE LETTERE

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REFERENDUM. SI O NO? LA PAROLA AI LETTORI Il 4 dicembre saremo chiamati a esprimere il nostro parere sulla riforma della Costituzione che è già stata approvata sia dalla Camera, sia dal Senato. Riforma che prevede, tra i punti principali, che le leggi ordinarie che servono per governare siano approvate solo dalla Camera e non più anche dal Senato. Dato però che la suddetta riforma è stata approvata senza la maggioranza del 2/3 dei membri di ciascuna camera, per essere applicata, avrà bisogno del nostro parere di conferma tramite referendum. Se la maggioranza dei cittadini che andranno a votare voterà SI saranno confermate le modifiche alla Costituzione, se invece la maggioranza voterà NO, non saranno fatte le modifiche. Questa e’ la vera domanda referendaria. La domanda del referendum non è, come certi schieramenti politici dicono: “Votate NO così mandiamo a casa Renzi”. Renzi, tra l’altro, ha già detto che non si dimetterà, anche se dovessero vincere i NO. Quindi a questo punto è opportuno che i cittadini si concentrino sulla vera domanda del referendum e che valutino la loro convenienza e non quella degli schieramenti politici. SI - significa procedere nelle riforme di semplificazione burocratica e legislativa, come è appunto la riforma della Costituzione, che ha quasi 70 anni e non

è più adatta ai tempi attuali. Non possiamo aspettare la prossima occasione per cambiarla. Questa è un’occasione unica, da non perdere. NO - significa rimanere nell’attuale situazione dove la litigiosità politica ha bloccato da ormai 30 anni il nostro progresso economico e sociale perché i politici non hanno fatto altro che litigare per conquistare le poltrone del potere senza guardare agli interessi dell’Italia e degli italiani. Alcune volte sento dire dalla gente che ormai non crede più alla politica in generale e pertanto voterà NO perché le cose cambino. Ma votare NO significa: no ai cambiamenti. Se uno vuole veramente che le cose cambino deve votare SI che significa, appunto, cominciamo col modificare la Costituzione. Io pertanto voterò: SI Non tanto per far contento Renzi. Voterò SI per il bene di noi cittadini italiani e soprattutto per quello dei giovani che, se non si farà subito qualcosa per loro, avranno davanti un futuro molto incerto. NB – Se anche tu concordi con quanto sopra esposto, ti prego di consigliarlo a tutti i tuoi amici e parenti al fine di ottenere la vittoria dei SI al prossimo referendum per il bene dell’Italia e dei vostri figli.

Mi chiamo Luca Mascanzoni, ho 25 anni e fino a quest’anno sono stato Capo Scout in AGESCI. Scrivo per complimentarmi con Renzi per quanto di buono sta facendo il Governo da lui presieduto sui temi che riguardano le riforme ed i giovani. Era da tempo che attendevo un Governo sensibile a queste esigenze; che si prodigasse per dare un futuro migliore al Paese, con lo sguardo rivolto al domani, non a ieri; che ragionasse nei termini del vero bene comune; non al proprio tornaconto elettorale. In contrasto con queste lodevoli intenzioni, mi rammarica molto ascoltare esponenti sia del PD, sia dei partiti di opposizione criticare, così duramente, la Riforma Costituzionale approvata, ed in attesa di conferma referendaria. Noto una continua anteposizione della conservazione dello status quo con slogan al limite del ridicolo; come se il cambiamento minasse sicurezze, diritti acquisiti e privilegi storicizzati della classe politica attuale, ma che, in buona parte, di attuale ha ben poco. Sorprendente è anche l’atteggiamento miope e provocatorio che alcuni leader politici praticano al fine di salvaguardare le proprie clientele, le proprie indennità ed i propri interessi. C’è

un’intera generazione che sta pagando le conseguenze di politiche scellerate volte al mero interesse personale, a spese dei molti giovani che faticano ad arrivare a fine mese tramutando, una cosa che in passato era naturale e scontata come formare una famiglia, un sogno irrealizzabile. Io mi ritengo fortunato, anzi, molto fortunato. Ho un lavoro che mi piace e mi da grandi soddisfazioni. Penso che sia proprio dalla passione dei giovani che si debba ripartire. Abbiamo un enorme potenziale di conoscenze, capacità e competenze inespresse. Penso che occorra fornire ai giovani le occasioni per scoprire, e poi sviluppare nel migliore dei modi, la propria passione; che rende possibile la magica trasformazione delle difficoltà in opportunità per migliorarsi. Penso che sia fondamentale puntare sulla scuola, soprattutto su quella scuola che non è molto conosciuta come gli Istituti Tecnici Superiori che, per me, hanno rappresentato i migliori due anni della mia vita da studente. Se rifiorirà la passione nei giovani; rifiorirà, con essi, anche l’Italia: patria di innovatori ed inventori che hanno rivoluzionato il secolo scorso. Basta un SI. Luca Mascanzoni

Un Cittadino Silvano Martini

Una serata per spiegare ai nostri concittadini le ragioni del no alla Riforma Costituzionale del governo Renzi; è ciò su cui stiamo. Il centrodestra deve presentarsi unito in questa battaglia, il voto del 4 dicembre non riguarda solo il governo Renzi, ma il nostro assetto costituzionale, il concetto stesso di democrazia. Non si può non considerare il quadro politico, questo è il terzo governo non votato da nessuno, sostenuto da un parlamento dichiarato illegittimo, che si regge su una maggioranza di cinquanta senatori votati nelle fine del PDL, che fanno da stampella al PD. L’ultimo governo votato da noi, quello di Berlusconi, è stato fatto cadere con un vero e proprio colpo

Ditemi Voi che fiducia si deve avere in un Premier che va dal Presidente degli USA, con il comico Benigni ed altri personaggi, a spese nostre, per avere il suo appoggio al “Si” Referendario del 4 dicembre. Credetemi, proprio nessuna, perché tale sua iniziativa sminuisce l’autonomia e la sovranità del nostro Paese e inoltre cerca di condizionare, a suo favore, la volontà degli italiani. La nostra cara Italia è o non è un Paese sovrano o indipendente? Per il signor Renzi pare di no pertanto prima se ne va meglio è per tutti gli italiani, di

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di Stato nel 2011. La politica di Renzi è fallimentare in ogni campo, basti pensare al tema dell’immigrazione. Le manovre economiche di Renzi sono incomprensibili, il Jobs Act, secondo dati recenti, non ha portato a nulla, la pressione fiscale per famiglie e imprese continua ad aumentare. Riteniamo che il referendum del 4 dicembre un passaggio politico fondamentale e ci riportoamo al documento sottoscritto da cinquantasei costituzionalisti. Non si può cambiare la Costituzione con un colpo di maggioranza, l’abolizione del Senato è una bugia, le Regioni non conteranno più nulla, e un solo partito potrà avere l’Italia in pugno. È a rischio la nostra libertà. Tutti i citta-

qualsiasi fede o politica siano. Quindi, cari connazionali, perché ciò avvenga votate “NO” anche perché le riforme che propone l’attuale Governo sono di stampo centralista ed autoritario. Infatti, invece di dare di più autonomia alle Regioni ordinarie, toglie a loro competenze e le allontana sempre più da quelle a Statuto Speciale le quali rimangono con i loro privilegi, mantenendo così italiani di serie “A” e di serie “B”, il che non è giusto. Toglie, inoltre, al Popolo la sua sovranità elettiva in quanto si avrebbe un Senato di nominati i quali, oltretutto, avendo un doppio incarico non farebbero bene e con dedizione sia l’uno che l’altro e poi ci costerebbero di più con il loro andare avanti indietro da Roma. Renato Tomezzoli

dini sono invitati alla serata di approfondimento che si terrà Martedì 29 novembre, alle ore 20.45, presso la Biblioteca Comunale di Sant’Ambrogio. Saranno presenti esperti di diritto costituzionale per approfondire i contenuti della riforma. Matteo Destri consigliere comunale, capogruppo di maggioranza di Forza Italia Alberto Aldegheri consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Andrea Chiereghini ex assessore, esponente della Lega Nord Gualtiero Mazzi commissario locale Lega Nord

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: Centro Stampa delle Venezie s.c. Via Austria, 19/B 35127 Padova

Numero chiuso il 03 - 11 - 2016


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LE VOSTRE LETTERE

LEGA NORD

“Gualtiero Mazzi, commissario” Nel gennaio 2016 il direttivo provinciale della Lega Nord, presieduto da Paolo Paternoster, ha conferito l’incarico di Commissario di S.Ambrogio di Valpolicella per la Lega stessa a Gualtiero Mazzi, già sindaco di Sona e assessore provinciale. Di seguito il suo intervento. «Fin da subito mi sono messo in contatto con alcune vecchie conoscenze e soprattutto con persone attive nelle varie associazioni del paese che hanno manifestato condivisione dei principi identitari del movimento Lega Nord ed interesse nel costruire un gruppo che nel futuro sarà destinato a diventare una nuova sezione locale. Ora che il

mio compito come Commissario in altre zone del veronese è a conclusione e avendo raggiunto gli obiettivi prefissatimi dal movimento, il mio impegno sarà concentrato sulla sezione di S.Ambrogio. E’ competenza del Commissario riorganizzare le forze e le persone locali sottoscrivendo nuovi tesserati ed organizzando iniziative, ma anche condividere con il gruppo temi politici locali, valutare l’operato degli iscritti al movimento al fine di proporre il passaggio di partecipazione all’interno dello stesso movimento. Fin da subito ho trovato primaria collaborazione col responsabile dell’intera Valpolicella, Gabriele

Maestrelli, ex sindaco di San Pietro in Cariano, dove insiste la locale e vicina sezione Lega nord di appoggio del gruppo in via di formazione a S.Ambrogio, identificata al fine di collaborare con il Commissario ratificandone le proposte, se meritevoli. Nel prossimo futuro non mancherà la presenza in loco di esponenti di spicco della Lega Nord come l’euro parlamentare Lorenzo Fontana, il senatore Paolo Tosato, gli assessori regionali Luca Coletto ed Elisa De Berti, il consigliere regionale Alessandro Montagnoli nonché il segretario provinciale Paolo Paternoster per spiegare le ragioni del No al referendum costituzionali e alle ragioni che ci spingeranno positivamente a votare al referendum per l’autonomia del Veneto. Ad oggi la sezione di San Pietro in Cariano con altri iscritti della Valpolicella, tra i quali Andrea Chierighini di S.Ambrogio, sta predisponendo un incontro proprio su questi temi».

Gentili lettori, data la scarsità di spazi ci scusiamo se molte delle vostre lettere non sono state pubblicate su questo numero. Abbiate pazienza: le troverete sulla prossima edizione.

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QUESTIONE DI RISPETTO

“La polemica continua” Egregio Direttore, anche a me, come ad altri Suoi lettori, ha suscitato perplessità la lettura del numero di settembre del Suo giornale, perché mi ha dato l’impressione di una impostazione che, se sarebbe forse esagerato etichettare come xenofoba, può contribuire ad alimentare la diffusione di una intolleranza sulla quale molti oggi cercano di fare la propria fortuna politica. Io distinguo molto bene il contenuto delle “lettere al giornale” dall’impostazione redazionale che viene espressa, in primis, dall’articolo di spalla in prima pagina. Infatti, ho sempre sopportato pazientemente le persone moleste che, quasi in ogni numero della vostra rivista, seminano odio mascherato da difesa della religione (cosa evidentemente così diffusa che il Santo Padre stesso è intervenuto stigmatizzando severamente tale comportamento).Vorrei soffermarmi, invece, sul articolo dedicato al “rispetto” e alla blasfemia: quale era il tema fondamentale che lei voleva trattare? La blasfemia? In realtà, riporta un caso di blasfemia denunciato, mescolandolo con altri epi-

sodi che nulla hanno di blasfemo, ma riguardano, al contrario, persone che cercavano un luogo consono dove pregare; il problema pare proprio dovuto al fatto che questi erano musulmani. Forse lei non sa che per i musulmani non è facile trovare un luogo per la preghiera, anche perché a molti sedicenti cristiani dà fastidio vedere gente che prega in un modo diverso dal proprio. Ma se il tema era la blasfemia, lei non si accorge della quotidiana continua profusione di bestemmie che molta “nostra” gente cristiana intercala ad ogni discorso? Sembra proprio che l’impostazione sia questa: “Dio è mio e quindi lo bestemmio solo io!”. Mettere così in rilievo episodi di blasfemia e mancanza di rispetto da parte di musulmani, chiudendo gli occhi su quelli che hanno per protagonisti i cristiani è, di per sé, un atteggiamento che favorisce la xenofobia. Ma veniamo al numero di ottobre. Mi lascia perplesso il modo in cui avete trattato la marcia a Pescantina contro l’accoglienza dei profughi; per cercare di essere chiaro, sarò schematico: - il titolo in prima pagina “Pescantina

in marcia” vuole dare l’idea di un’intera comunità compatta che aderisce a quell’iniziativa, cosa che non era nei fatti: sarebbe stato corretto intitolare “Marcia a Pescantina”; - i partecipanti non erano 700, ma molti meno (e quelli “pescantinesi” molto molto meno); - si è verificato un gravissimo episodio di intolleranza (che la dice lunga sul profilo politico degli organizzatori e dei partecipanti), che Voi avete minimizzato come “un momento di tensione”; - dando così grande rilievo all’intervento di Alessandro Rancani (evidenziato con colore al centro della pagina), senza alcun commento da parte Vostra, date la chiara impressione di aderire a quanto da lui espresso. In conclusione, l’impressione è che nel Vostro giornale sia in atto una preoccupante “deriva” xenofoba. Spero proprio che non sia così e, se così non è, Vi invito a dare altrettanto rilievo anche alle voci delle persone di buona volontà che invitano all’accoglienza dello straniero. Pace e bene a tutti. Raffaele Barbetta

L’ultimo numero de “L’Altro Giornale” ha descritto la manifestazione del comitato “Verona ai veronesi” avvenuta a Pescantina il 27 settembre scorso, quando un corteo di 700 persone ha attraversato il paese per protestare contro l’annunciato arrivo di 20 profughi. Il giornale, nella stessa pagina, ha evidenziato l’intervento del signor Rancani, portavoce per Pescantina del comitato, che conclude accennando ad uno striscione appeso durante il corteo a fini, afferma lo stesso, provocatori. Egli conclude dicendo che “noi, ispirati da principi più nobili, abbiamo tirato dritto”. L’articolo che precede però descrive diversamente i

fatti, affermando che non sono mancati momenti di tensione quando i manifestanti “hanno dato alle fiamme uno striscione esposto all’esterno di un’abitazione lungo il percorso che recitava “per una cultura ed una pratica dell’accoglienza”. Le due versioni dei fatti quindi non collimano: fermarsi in centinaia davanti ad un’abitazione privata per protestare e bruciare uno striscione non è la stessa cosa che tirare diritti, richiamandosi ai propri ideali. Qual è la

verità? Spero che in questo paese possiamo ancora condividere tutti almeno alcuni valori fondamentali, come la garanzia della libertà di espressione pacifica. Altrimenti la sicurezza e la tranquillità degli abitanti della nostra comunità verrà messa a rischio dagli italianissimi movimenti di protesta, prima ancora che dall’arrivo di quei profughi che si illudevano di essere finalmente arrivati in una terra di pace e democrazia. Donatella Miotto

No Comment!

PROFUGHI Dopo le legittime barricate dei cittadini di Goro e Gorino per fermare l'esproprio di un ostello e l'arrivo di clandestini, il capo del dipartimento Immigrazione del ministero degli Interni, prefetto Mario Morcone, ha insultato gli autoctoni allergici all'ibridismo delle razze: "Quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini si devono vergognare. Chi non vuole i migranti lasci l'Italia e vada in Ungheria". A parte il fatto che i muri dell'Ungheria hanno permesso all'ex paese del blocco sovietico una continua crescita economica e il mantenimento dell'identità cristiana e culturale del popolo, la domanda è: ha ancora senso mantenere una dispendiosa impalcatura come quella dei prefetti? Mentre lo Stato non mantiene le promesse nel restituire alle imprese i crediti d’Iva o nel pagare le forniture della pubblica amministrazione alle aziende private che le

hanno erogate, ha senso dirottare fiumi di risorse all'esercizio dell'esproprio amministrativo e gestionale, e di fatto militare del territorio? Lo stato, centralista e contemporaneamente succube alle direttive Ue e dell'America obamiana, ha abolito i confini e le dogane, ma ha lasciato che le prefetture ficchino il naso nelle realtà locali. Pochi sanno che la figura del prefetto fu istituita da Napoleone per meglio vigilare i territori conquistati dall'infausta rivoluzione francese. La figura del "dittatore territoriale" fu mantenuta e potenziata dal fascismo. Nel 1944 Luigi Einaudi ne chiedeva l'abolizione. In tempi di spending review i cittadini devono rifiutarsi di farsi prendere a schiaffi dalle ugge del prefetto di turno e soprattutto pretendere l'abolizione di una figura decorativa, prepotente e costosa! Gianni Toffali


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QUESTIONE DI RISPETTO 1

“C’è chi è d’accordo. Grazie” Gentilissima dottoressa Pancaldi, scrivo riferendomi all'atteggiamento di alcuni lettori de "L'Altro Giornale" in seguito al suo presunto articolo "anti-islam" e, più in generale, alla forte critica nei confronti di chi, come me, ha espresso la propria opinione a margine della lettura dell'editoriale medesimo. Innanzitutto, ho l'impressione chiara che nessuno - nè redazione nè lettori - in questo giornale abbia mai usato toni razzisti o nettamente istiganti all'odio contro gli immigrati o contro chi è diverso da noi. Inoltre, io stesso, ho specificato nel mio intervento che l'occidente nei secoli passati non è andato a mano leggera in giro per il globo, ed intendevo proprio al trascorso recente dell'Italia in Etiopia, Libia, Jugoslavia, Grecia, Albania e quant'altro. Ma se il mio bisnonno ha combattuto contro un libico o un etiope, non è che per proprietà transitiva si possa dare a me la colpa, altrimenti i tedeschi di oggi sarebbe-

ro tutti da considerare SS. Chiarito questo, entrerei un poco più nel merito del discorso. Quando si afferma che in Italia basterebbe far rispettare le già severissime leggi che ci sono in materia di terrorismo e di reati penali in generale, non mi pare si stia promuovendo una caccia alle streghe (forse andrebbe cambiato o limitato il sistema di attenuanti che permettono riduzioni drastiche di pene per chi non è recidivo, ma questo è un altro discorso), bensì che si provi a porre l'accento sulla necessità contraria, ovvero quella di giungere al rispetto di tutte le culture sulla base della legalità e del diritto alla cittadinanza, non certo del proprio credo, che è un aspetto personale ed intimo nella nostra vita; seconda e ultima cosa, affermare che Dio è un "prodotto della cultura" mi sembra un pochino presuntuoso se viene detto da chi ha appena accusato gli altri di odio e manicheismo culturale. Non capisco sinceramente da quali profondissi-

Gentile Direttore, rispondo alle lettere apparse su L’Altro Giornale di Ottobre dei signori Bortolotti e Brambilla. Premesso che ambedue conoscano il Vangelo, allego i versetti del Corano in modo che possano trarre le loro conclusioni, tra credenti e praticanti cristiani e musulmani. IV:28 “…a quelle di cui avrete goduto, date loro dote secondo quanto è prescritto, però non sarà peccato, se converrete in qualche cosa, oltre il prescritto”. IV:38 “Gli uomini sono superiori alle donne…a quelle di cui temete disubbidienza, ammonitele, ponetele in letti a parte e battetele; se poi saranno ubbidienti, allora non cercate occasione contro di esse…”. V:56 “O voi che credete, non prendete per amici gli ebrei e i cristiani; essi sono amici gli uni degli altri; chi di voi li prenderà per amici egli certamente diverrà uno di essi; Dio in verità non guida gli uomini iniqui. VIII:12 “Quando il tuo Signore disse, per rivelazione, agli angeli, io sarò con voi, rendete saldi quelli che credono, getterò il terrore nel cuore di quelli che non credono, colpiteli sulle nuche e recidete loro tutte le estremità delle dita. VIII:17 “Non li uccideste, bensì Dio li uccise, nè scagliaste la sabbia nei loro occhi, quando la scagliaste, bensì Dio la scagliò per provare i credenti con una bella prova, da parte sua”. IX:29 “Combattete contro quelli che non cre-

mi studi possano venire tali certezze universali, se non da un atteggiamento parziale e ovviamente discutibile basato sull'assenza di prove dell'esistenza di Dio (tra l'altro, l'assenza di una prova non è la prova dell'assenza); concludendo, inoltre, ricordo che fra i tanti a sostenere che il cristianesimo sia al tramonto vi erano anche i detrattori di un grande papa come Giovanni XXIII quando indisse il concilio vaticano II. Alla fine, a tramontare, furono loro e le loro idee (fra essi, oltre ovviamente ad esponenti del partito comunista, anche moltissimi alti prelati cattolici contrari alla riforma interna della chiesa). Ma questa è un'altra storia, roba da prima repubblica... Porgo distinti saluti Daniele Boschelli Brenzone Grazie per il suo intervento, caro Boschelli. A parole sono tanti i lettori che mi sostengono, ma in quanto a scrivere …! Quindi grazie davvero.

dono in Dio, né nel giorno estremo e non considerano proibito quel che proibisce Dio e il suo apostolo e non professano la religione della verità, ossia coloro ai quali è stato dato il Libro, finchè non paghino la gizya alla mano con umiliazione”, XXXIII:49.51 “O profeta, noi ti permettiamo le tue mogli, alle quali desti la loro dote, e le schiave che possiede la tua destra, del bottino che Dio ti ha concesso, inoltre le figlie di tuo zio e le figlie delle tue zie del lato materno, le quali hanno emigrato con te e donna credente qualora si offra al profeta, se il profeta desideri sposarla; un privilegio a te concesso, al di sopra degli altri credenti”. XXXIII:53 “…né è lecito a voi, di dare fastidio all’apostolo di Dio, né di sposare mai le sue mogli dopo di lui poiché ciò sarebbe, presso Dio, grave”. XXXIII:59 “O profeta, dì alle tue mogli, alle tue figlie e alle donne dei credenti che facciano scendere qualcosa del loro gilbầb su di sé, questo sarà più acconcio, perché vengano offese”. XLVIII:16 “Dì agli arabi rimasti indietro: sarete presto chiamati contro un popolo dotato di forte coraggio, li combatterete o dovranno abbracciare l’islam, se ubbidirete, Dio vi darà una buona mercede. Se invece rivolgerete le spalle, come avete volto le spalle per il passato, vi castigherà di un castigo doloroso”. Il corano – Editore Ulrico Hoepli – Milano – Dott. L.Bonelli Marco Bresciani

APPELLO AGLI ESCURSIONISTI DAI BISOGNI URGENTI Dai sedicenti “escursionisti” mi aspetterei più senso civico e più educazione. Non è accettabile né decoroso che lungo i sentieri più gettonati della nostra montagna e nelle aree ai margini delle zone di parcheggio alcuni tratti siano eletti a veri e propri “cessi” a cielo aperto, con relativo spargimento di fazzolettini di carta. Che le necessità fisiologiche debbano essere soddisfatte è un fatto naturale; che oltre a liquidi e solidi si debba lasciare anche evidente traccia cartacea lungo i sentieri è invece un fatto inqualificabile che merita qualche considerazione. Anzitutto, sappiano i responsabili che i fazzoletti di carta, seppure biodegradabili, non si disintegrano nel giro di poche ore, bensì in settimane o mesi, rimanendo muti testimoni degli umani bisogni. In secondo luogo, oltre che arrecare un'offesa all'ambiente naturale, il cartaceo ricordo vanifica e offende la nobile intenzione di intitolare i sentieri ad indimenticabili nostri protagonisti della montagna in quanto quei percorsi, in alcuni tratti, sembrano latrine a cielo aperto. Poiché non è possibile installare bagni chimici lungo i tracciati, in caso di urgenza si potrebbe almeno cercare di spostarsi a qualche decina di metri dal sentiero, magari facendo attenzione a dove si mettono i piedi: ciò – pur non risolvendo né il problema della soddisfazione alternativa di una necessità impellente, né dello smaltimento della carta - eviterebbe almeno di dover fare la gimcana fra gli escrementi quando si cammina. Inutile e patetico è invece il tentativo di nascondere le “deiezioni” sotto sassi, cespugli, o dentro la prima crepa utile della roccia. Tale gesto evidenzia infatti il dolo di chi lo compie; come dire: “so che non si dovrebbe, ma furbescamente lo faccio lo stesso”. In alternativa, gli escursionisti “bisognosi” potrebbero imitare i sempre più numerosi possessori di cani, raccogliendo le indispensabili, ma spesso abusate salviette igieniche in un apposito sacchetto di plastica, per poi smaltirlo dove è consentito. Un piccolo sforzo per il rispetto degli altri e per una montagna più pulita. Gian Antonio Premi

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Profughi, il clima è rovente

Novembre 2016

PESCANTINA. Accoglienza a Villa Vezza: animi accesi alla serata indetta dall’Amministrazione comunale e dure prese di posizioni dei cittadini

foto Luigi Pecora

Clima da scontro alla serata sui profughi indetta lo scorso 11 ottobre dall’Amministrazione comunale e dure le prese di posizione degli abitanti di via Are. «Ho una bambina di 10 anni - è intervenuta Silvia Tonoli, la cui casa confina con Villa Vezza -. C’è qualcuno che può garantirmi una sicurezza con trenta maschi come vicini di casa?». «Le forze dell’ordine sono insufficienti - ha ribadito Jacopo Vezza, che condivide la corte della villa -. A Pescantina ci sono 4 vigili e 8 carabinieri e la caserma è piccola per ospitane di più. E’ una questione di sicurezza per i cittadini». «E se

succede uno stupro li mandate via?» - ha ribadito una signora. A poco sono valse per rasserenare il clima le rassicurazioni del sindaco Luigi Cadura che ha fatto il punto della situazione della vicenda dei profughi in arrivo a Villa Vezza: «Saranno 28, ci ha comunicato la Prefettura, e il tempo di permanenza stimato è in due anni. Nella villa si stanno eseguendo delle opere sulle quali è in corso una verifica per difformità che sarebbero emerse. Abbiamo avuto un incontro con la presidente della cooperativa “Olinda” che gestirà questo gruppo e abbiamo in programma di

coinvolgere associazioni e parrocchie per dei progetti, otre che chiedere dei rinforzi per l’ordine pubblico. Non è immaginabile lasciare i profughi senza far nulla tutto il giorno». Molto attiva la presenza del gruppo “Verona ai veronesi” che ha tuonato contro il business dell’accoglienza sulle spalle degli italiani. Il clima è diventato da stadio con le opposte tifoserie pronte a darsi battaglia. L’incontro si è fatto ancora più rovente, nel momento in cui i carabinieri sono dovuti intervenire a sedare gli animi, quando il sindaco Cadura si è alzato dal suo posto scendendo dal palco

ALESSANDRO RANCANI «Martedì 11 ottobre scorso ho partecipato all’incontro pubblico che si è tenuto al teatro Bianchi di Pescantina, in cui, mio malgrado, sono stato coinvolto in un episodio spiacevole. Sono intervenuto, verso la chiusura dell’incontro, a titolo personale, nonostante l'etichetta di "Verona ai Veronesi" o "movimento di estrema destra" concetto politico a me totalmente alieno. Il motivo scatenante della reazione violenta del sindaco è stato l’unica frase a lui rivolta: «lei in qualità di sindaco dovrebbe fare gli interessi dei suoi cittadini non degli immigrati”. E qui il volo d’angelo a mio indirizzo, afferrandomi violentemente un braccio mentre con l’altra mano mi strappava il microfono, segno inequivocabile che la tanto decantata democrazia viene meno quando sia in disaccordo con le posizioni del primo cittadino. Il mio è stato un intervento cui Cadura, in qualità di sindaco, avrebbe dovuto dare una risposta politica, invece ha dato solamente una risposta fisica. In merito alle sue competenze, se da sindaco avesse impiegato per i suoi concittadini anche un solo centesimo della forza che ha impiegato su di me avrebbe conseguito risultati migliori per i pescantinesi, ma, come ha dimostrato, probabilmente tiene di più al futuro degli immigrati che a quello della sua gente».

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO «A Pescantina serve un Sindaco (che non c’è)! Le azioni del primo cittadino e l’atteggiamento dimostrato anche in occasione dell’incontro organizzato presso il Teatro comunale Guido Bianchi lo scorso martedì 11 ottobre sono inaccettabili. Un sindaco deve avere la capacità di ascoltare la gente, qualsiasi persona sia, ed eventualmente, poi esprimere un proprio pensiero. Aver visto un sindaco che salta dal palco per strappare il microfono a una persona è stato raccapricciante. E’ venuto a mancare il diritto alla libera espressione. Al di là di tutto si è manifestata una forte preoccupazione per l’arrivo dei profughi a Pescantina. Girando in paese si comprende chiaramente che i residenti a Pescantina non vedono positivamente l’arrivo dei profughi. In teatro molte erano le persone contrarie a questo avvenimento. Ho visto in sala nei visi dei presenti una preoccupazione notevole. Forse il Sindaco fa confusione tra chi fa politica come lui e chi invece si preoccupa per la vita del paese e ha idee diverse dalle sue. Tante le cose dette ma la soluzione al problema non è emersa, come non sono emerse le azioni concrete che si possono attuare per gestire l’arrivo dei presunti profughi. I cittadini hanno chiesto e chiedono al Sindaco delle risposte che non sono arrivate. È emersa, ahimè, la completa impreparazione nell'affrontare il problema. L’arrivo dei profughi è un problema che tocca molti Comuni e sembra essere di difficile soluzione. E’ ben evidente che se le soluzioni non si vogliono perseguire non cambierà mai niente. La politica del PD (rappresentata da questo sindaco votato dai cittadini) è proiettata verso l'accoglienza ma non può essere a scapito di altre persone. C’è chi decide di aiutare persone in difficoltà tra le mura di casa propria, senza fare pubblicità e nemmeno “teatro”, ma lo fa perché lo sente dentro senza coinvolgere gli altri. Quello che stiamo vivendo è un sistema di accoglienza "drogato" dal business economico che lo circonda, un sistema che non ha una progettualità concreta. La politica fa le leggi ed è la stessa che le può cambiare. Il Sindaco deve prendere coscienza del pensiero dei propri cittadini e deve farsi da tramite verso i politici preposti. Lavorando in una direzione di cambiamento legislativo è possibile arrivare a creare le basi corrette perché non si manifesti ciò che stiamo vedendo. E infine metta, Sindaco, nero su bianco le richieste della nostra gente, chiedendo con determinazione agli organi preposti di attivare tutte le misure necessarie per garantire sicurezza ai propri cittadini». Manuel Fornaser - Consigliere comunale

per togliere il microfono ad Alessandro Rancani. Difficoltà a parlare e contrarietà, hanno incontrato anche i sostenitori dell’accoglienza tra cui Annapia Zenorini, che ha letto la motivazione della medaglia d’oro assegnata a Pescantina nel 2007 per l’ospitalità fornita agli ex internati nel 1945, e Tine Schenk. Franco Benedetti ha proposto che invece di ospitare i 28 profughi nella villa, questi siano sistemati in 28 famiglia alle quale dovrebbe essere dato un assegno di 500 euro al

mese. «A Pescantina - ha spiegato - c’è gente disponibile all’accoglienza e altra che li vede come il fumo negli occhi. Ci vorrebbero 28 famiglie disposte ad accogliere i profughi nella propria casa. Ad ognuna di queste andrebbe riconosciuto un bonus mensile di 500 euro e col resto dei fondi a disposizione il Comune si potrebbe fare carico degli aspetti dell’integrazione di queste persone». Il clima non è migliorato durante l’intervento di Vincenzo Rocca, che, con

molta fatica e tra gli insulti, ha ricordato il rogo dello striscione “Per una cultura ed una pratica dell’accoglienza”, affisso sulla sua cancellata e strappato dai manifestanti durante la marcia di “Verona ai Veronesi”. «Io non ho paura - ha concluso -. Ma il problema resta». Lorenzo Mascanzoni, prima di chiudere anticipatamente, alle 22.17, l’assemblea ha ribadito. «Bisogna ragionare con calma, siamo disponibili ad ogni forma di collaborazione». Lino Cattabianchi

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L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016 PROFUGHI A PESCANTINA...

CRONACHE Riceviamo&Pubblichiamo

Martedì 11 ottobre ho partecipato all’incontro informativo sull’arrivo dei profughi a Villa Vezza. A parte l’imbarazzante “salto del giaguaro” compiuto dal sindaco Cadura che per togliere il microfono ad una delle persone intervenute non ha certo reso giustizia al ruolo istituzionale che ricopre, credo che dalla serata siano emerse le maggiori preoccupazioni dei cittadini, tra l'altro corrispondenti pienamente a quanto espresso nella petizione popolare sostenuta da oltre 700 firme che ho consegnato al Prefetto nelle scorse settimane. La percezione di scarsa sicurezza, chiaramente espressa dai cittadini e connessa all’arrivo dei migranti, si inserisce in un quadro di sicurezza pubblica più generale che a Pescantina è sentita come precaria e insufficiente, visti il comando dei Vigili pesantemente sotto organico ed una caserma inadeguata ad accogliere una stazione dei Carabinieri degna di questo nome. A tal proposito il mese scorso ho presentato una mozione per richiedere all’amministrazione di occuparsi dello stabile comunale che ospita i Carabinieri. La precedente mozione con cui invitavo l’amministrazione a costruire una nuova caserma è stata bocciata: mi auguro che almeno quella esistente possa essere debitamente ristrutturata rispettando le norme igienico sanitarie e logistiche stabilite per legge. Le persone che vivono a Pescantina meritano che le istituzioni si adoperino prontamente per rimediare a questa condizione di insufficienza: la microcriminalità, i furti nelle abitazioni, le irregolarità moleste all’isola ecologica mettevano già a dura prova le forze dell’ordine presenti sul nostro territorio, ora l’arrivo dei 28 migranti in zona centrale porterà al collasso il sistema sicurezza del paese. Devono essere sanate al più presto le deficienze presenti, con l’adeguamento dell’organico di Vigili e Carabinieri alle esigenze di un paese di oltre 17.000 abitanti, e con il ripristino di una stazione dell’Arma decorosa e funzionale. Ciò che chiede la Lega Nord a Pescantina è molto semplice, cioè che almeno per una volta il Sindaco si schieri dalla parte dei cittadini che si sentono più fragili in questo frangente e che si adoperi per intercedere con la cooperativa al fine di sospendere l’arrivo dei profughi a villa Vezza, almeno fino a che il Comune di Pescantina non avrà raggiunto quel grado di sicurezza che ogni cittadino ha il diritto di avere ed ogni sindaco ha il dovere di dare. Davide Pedrotti - Lega Nord Pescantina È sconcertante quanto accaduto al Teatro Bianchi martedì 11 ottobre. Sono vivamente preoccupato dal clima rovente che si è vissuto in teatro. La cittadinanza è giustamente allarmata, ma dopo quello che si è visto non sembra che i dubbi possano essere fugati. Ancora troppa incertezza regna sulla gestione di questa vicenda e dall’incertezza nasce la paura. Prendiamo atto delle dichiarazioni del Sindaco, ma da lui ci aspettiamo un segnale molto più forte. Non promesse, ma fatti concreti, azioni condivise e progetti ad hoc. Spero che stavolta da parte dell’Amministrazione vi sia una effettiva condivisione a 360 gradi con tutte le forze di minoranza e con ogni altro soggetto idoneo a portare concrete soluzioni. È già dal 2015 che il tema profughi è stato messo sul tavolo, per molto tempo Pesca ntina è stato tra i pochissimi comuni del Veronese a non ospitare profughi. Impossibile pensare che non ne sarebbero arrivati. Abbiamo protocollato una mozione che spero verrà accolta dalla maggioranza comunale, ma non per farne lettera morta. La cittadinanza potrà tranquillizzarsi solo vedendo che la situazione sarà gestita con quella trasparenza necessaria per evitare l’inasprirsi di tensi oni e malumori Samuele Baietta - Consigliere comunale

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Siamo delle donne, cittadine di Pescantina, diverse tra loro per età, professione, opinione politica e credo religioso, laiche e cristiane praticanti, madri, mogli, single. Sentiamo l’esigenza di interrogarci e di esprimere alcune riflessioni dopo aver partecipato all’incontro pubblico al Teatro Bianchi, indetto dal sindaco Luigi Cadura, martedì 11 ottobre e riguardante l’arrivo, su decisione della Prefettura di Verona, di 28 persone richiedenti asilo provenienti dall’Africa. La nostra diversità non ci ha impedito di trovarci unite su alcuni valori che contraddistinguono un paese civile e che durante l’assemblea sono venuti a mancare e che si possono riassumere nel semplice concetto di “rispetto della persona”. Quando esso è profondamente radicato nell’etica e nel sentire si traduce in comportamenti che lasciano spazio ad un confronto civile e pacifico. Proprio quello che non è accaduto all'assemblea: un’occasione per informarsi sotto i diversi aspetti legislativi, sanitari, di sicurezza si è trasformata in una bagarre degna del peggior stadio in un clima da ku-klux-klan, prospettando aprioristicamente scenari di degrado ambientale stupri e disagi vari. Il clima di violenza verbale e comportamentale, ad opera di un gruppo di facinorosi presenti con l’evidente scopo di impedire qualsiasi libera espressione che divergesse dalla loro miope, intollerante, razzista visione “politica”, ha impedito la possibilità di un dialogo civile finalizzato ad entrare nel merito di questa delicata questione. La violenza che vogliamo denunciare si è manifestata con una forza tale che ha cambiato qualitativamente la realizzazione di un normale processo di confronto democratico, ove l'ascolto delle opinioni altrui è basilare. Come spiegare le logiche della violenza, quando paradossalmente i modi in cui essa si esprime non sono stati riconosciuti e soprattutto rifiutati come tali? In sala eravamo cittadine e cittadini di diversi schieramenti politici, alcune persone elette come nostri rappresentanti, persone appartenenti a varie associazioni religiose e laiche, persone impegnate attivamente nel “sociale”, di cui purtroppo non abbiamo sentito affermare con forza lo sdegno né una presa di distanza dall'atteggiamento violento e intimidatorio che si stava manifestando in sala. Perché tanta difficoltà a riconoscere e a condannare la violenza sociale e politica di questi provocatori esercitata sui presenti attraverso l’imposizione della loro volontà? Perché è così difficile prendere posizione su questi atteggiamenti, che non fanno altro che minare il normale vivere in comunità e che dovrebbero essere neutralizzati ed “isolati” dal nostro tessuto sociale? Siamo consapevoli che il linguaggio adottato da queste persone - fatto di slogan razzisti, urla e battute umilianti e denigratorie - e che la loro logica che cavalca e strumentalizza un umano e comprensibile timore del diverso, del nuovo, dello sconosciuto (rappresentato da 28 uomini su 17.000 abitanti), sono vecchi ma sempre attuali meccanismi insiti in ogni forma di violenta prevaricazione ideologica che non hanno mai portato a nulla di buono. La Storia lo insegna per chi sa farne tesoro… […] La sfida politica di cui noi donne di Pescantina vogliamo farci portavoce si basa sul riconoscimento della legittimità dell’esistenza dell’altro/altra quale diritto fondamentale, chiunque esso sia. […] Per questo facciamo appello a tutte le persone, associazioni, rappresentanti delle forze politiche e non ultime alle parrocchie, affinché si trovi un comune terreno di confronto, pur consapevoli delle difficoltà che il fenomeno delle migrazioni e dell'accoglienza ci pone di fronte. Vogliamo però essere anche speranzose che si possa trovare una soluzione condivisa ai problemi che stanno emergendo. […] Franca Zivelonghi, Flavia Allari, Anna Festa, Irene Boschetto, Laura Laudari, Stefania Danzi, Elisabeth Seebacher, Esterina Pachera, Alessandra Morescalchi, Grazia Fontana, Vincenza Giannola, Luisa Rizzi, Adriana Fornalè, Christine Schenk, Mariella Menga, Manuela Bonifacio, Annapia Bonsaver, Rosanna Fontana, Letizia Rocca, Annapia Zenorini, Laura Beghini, Lidia Beghini, Geraldina Beltrame, Cecile Davin, Maria Teresa Padovani ... e altri nominativi che stiamo raccogliendo


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L’ALTRO GIORNALE

Allarme violenza

Novembre 2016

TRAGICI EVENTI. L’omicidio a Valgatara di Luciano Castellani ha scosso le ultime settimane

Servizi di

Silvia Accordini

L'autopsia l’ha confermato: quello di Luciano Castellani è stato un omicidio. Il titolare settantaduenne della nota trattoria Agnella di Valgatara, nella notte tra il 27 e il 28 settembre scorsi è stato ucciso a causa dei colpi che alcuni malviventi – presumibilmente due - gli hanno

inflitto. Poco dopo la mezzanotte gli assassini hanno fatto irruzione nell’abitazione di Luciano, al piano superiore del ristorante. E sono stati loro che il settantaduenne si è trovato davanti nel momento in cui, chiusa l’attività, è salito in casa. Gli inquirenti stanno ora indagando su quella che sembra una “rapina sfociata in tragedia”. Una pista, questa,

che non è l’unica seguita dal momento in cui i colpevoli non hanno rubato nulla dall’abitazione. Un tragico evento, questo, che, ha avuto risonanza nazionale – nella serata del 28 settembre il triste fatto è stato al centro di una puntata della trasmissione “Dalla vostra parte” su Rete4 – e che, a distanza di più di un mese, lascia molto interrogativi aperti.

Nel frattempo il sindaco di Marano, Giovanni Viviani, ha incontrato il prefetto di Verona, Salvatore Mulas, il quale ha comunicato che è in atto un più intenso pattugliamento del territorio da parte delle forze dell’ordine “almeno fino a fine vendemmia”, che Viviani ha osservato dover durare per tutto il mese di ottobre. Attenzione puntata anche sulla videosorve-

La trattoria Agnella teatro dell’omicidio Castellani

glianza, che ora le forze dell’ordine del territorio cominciano a ritenere

importante come elemento di supporto per eventuali indagini.

IL SINDACO DI MARANO GIOVANNI VIVIANI: «LA SICUREZZA VA AFFRONTATA CON CORRESPONSABILITÀ»

Giovanni Viviani

A proposito di questo omicidio e dei vari commenti usciti sui giornali e nei social, Giovanni Viviani, sindaco di Marano di Valpolicella, è intervenuto con alcune precisazioni. «Non voglio commentare il fatto gravissimo accaduto a Valgatara – afferma Viviani - se non ribadendo la mia assoluta condanna per un atto di violenza così feroce, e la comprensibile preoccupazione dei cittadini per la propria sicurezza, anche se deve essere ancora accertato lo stretto legame fra le

periodiche ondate di furti e questo omicidio. In ogni caso va detto che episodi di violenza ci sono sempre stati e garantire oggi la sicurezza non è cosa semplice: compito prioritario di un’Amministrazione locale è quello di affiancare le forze dell’ordine, invitare tutti i cittadini alla vigilanza, ma anche alla calma, perché l’esperienza insegna che la gestione dell’ordine

pubblico è più complicata in caso di clima teso e fortemente allarmato. La sicurezza non è solo una questione individuale e privata, investe ogni ambito della vita comunitaria e con le risorse della comunità in piena consapevolezza e corresponsabilità andrebbe affrontata: ogni giorno i notiziari sono in gran parte occupati da episodi di cronaca nera e i morti non si

contano (specie sulle strade, dove la causa è sempre un mancato rispetto delle regole) e nessuno può ritenersi al sicuro. Trovo fuorviante inoltre – aggiunge ancora Viviani concentrarsi solo su un problema perché abbiamo bisogno di lavorare in sinergia con i tutori dell’ordine per arginare problemi ancora più gravi che producono ancora più lutti, seppur

meno allarme sociale: finché ci sono vittime innocenti non si può ritenersi sicuri. Sulla questione telecamere – conclude il primo cittadino - io seguo le indicazioni delle forze dell'ordine, con cui cerco di mantenere un contatto e un'intesa istituzionale, per cui riterrò necessario installare telecamere se e come mi viene indicato dai tutori dell'ordine».

RENATO LELLI / L’APPELLO AI PARLAMENTI ITALIANO ED EUROPEO Eventi come quello che nelle scorse settimane ha scosso la Valpolicella fanno tornare alla mente tutte le petizioni che proprio un cittadino valpolicellese ha presentato in questi ultimi anni al Parlamento Italiano ed Europeo. Da molti anni infatti Renato Lelli, presidente dell’Associazione Genitori Separati per le Pari Opportunità, interviene con molteplici petizioni parlamentari accettate e discusse dalle commissioni competenti. «Il recente omicidio di Luciano Castellani ci fa molto riflettere sulla scarsa sicurezza che mette a repentaglio le nostre famiglie e in particolare i nostri figli – afferma Lelli -. Come l’uccisione di Davide, 22 anni, giovane studente ucciso barbaramente da un marocchino espulso e rientrato clandestinamente con i barconi». Renato Lelli si è quindi rivolto al Parlamento Italiano ed Europeo in questi termini: “Viste le forti problematiche che investono l’arco politico economico sociale, in particolare nel mondo della giustizia, oltre alla preoccupante situazione contingente dei molteplici reati commessi dai cittadini comunitari e da extra comunitari, per recuperare quel forte disinnamoramento del popolo italiano nei confronti della Giustizia e per morigerare tale sistema, noi cittadini sovrani ci rivolgiamo a Lei affinché porti all’ordine del giorno la presente petizione per essere discussa in tutte le sue sfumature. Vista la situazione sempre più drammatica per queste problematiche, chiediamo, la modifica dell’art 52 del codice penale, cancellando l’eccesso di difesa e dove la violazione della proprietà privata vada difesa senza sconti di pena. Rimane fondamentale per tutti i reati commessi la certezza della pena. Lo chiede a gran voce il popolo Italiano. All'insegna del moltiplicarsi degli atti criminali perpetrati con efferata crudeltà da banditi senza scrupoli, il difendersi da questi criminali, anche quando hanno violato la proprietà privata minacciando anche con armi, sparare con la propria arma diventa reato. La cronaca di questi ultimi anni riporta decine di casi in cui la giustizia ha avuto la mano pesante su chi ha avuto il coraggio di difendersi. Il caso che ci ha colpito maggiormente è la fine del povero Ermes Mattielli, morto poiché il suo cuore non ha retto l'onta di essere stato condannato a 5 anni e quattro mesi con la rifusione di 135 mila euro a due criminali Rom a cui aveva sparato, trovati a rubare anche varie volte nella sua casa. Dopo decine di casi simili con condanne agli onesti cittadini è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riconoscendo che c'è un problema di sicurezza e che la legittima difesa va rivisitata in toto, riconoscendo il diritto alla legittima difesa senza entrare in troppi particolari per eccesso di difesa in circostanze estreme. Ha graziato l'onesto cittadino Antonio Monella in carcere dall'8 ottobre 2014 con sentenza definitiva. Modificando tali articoli daremo più sicurezza e libertà ai cittadini italiani nel vivere nel quotidiano e tranquilli con le propri famiglie nelle proprie abitazioni”.


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L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

Videosorveglianza «Chiesta mesi fa...» “FURTI IN VALPOLICELLA”. L’intervento degli amministratori del Gruppo di Facebook

Era il 12 febbraio quando gli amministratori del Gruppo Facebook “Furti in Valpolicella”, Nicolò Ceradini e Alexandro Todeschini, consegnarono al Prefetto di Verona, Salvatore Mulas, 3500 firme raccolte sul territorio della Valpolicella tra residenti e non, sottoscrivendo una petizione volta a chiedere concrete misure di contrasto ai furti e alla microcriminalità in Valpolicella. Oggi, a distanza di qualche mese, alla luce di quanto accaduto, è proprio a loro che ci rivolgiamo chiedendo un intervento. «L’omicidio di Luciano Castellani – affermano Nicolò Ceradini e Alexandro Todeschini - ha sconvolto la valle: ci uniamo al cordoglio di familiari ed amici per questa grave perdita. Questo episodio è stato un fatto gravissimo, che, oltre al dolore per la perdita di una persona così amata e stimata, lascia anche il grande desiderio che venga fatta giustizia. Dopo la morte di Luciano in Valpolicella – è evidente – la sorveglianza sul territorio si è intensificata: cogliamo l’occasione per ringraziare Carabinieri, Polizia e Forze dell’Ordine per l’ottimo lavoro che stanno portando avanti, in condizioni difficili, con un organico sottodimensiona-

to e mezzi sempre più obsoleti. Ribadiamo che, senza la certezza della pena, manca il deterrente a delinquere (i ladri una volta presi, il giorno successivo sono già in libertà): è proprio questa impunità che svilisce il lavoro e la professionalità

zia e Carabinieri». Gli amministratori del gruppo “Furti in Valpolicella” riaprono il capitolo “videosorveglianza”: a novembre 2015 Ceradini e Todeschini avevano inviato una lettera ai Sindaci della Valpolicella denunciando la problematica dei furti – con-

degli agenti delle Forze dell’Ordine. «Garantire la certezza della pena – aggiunge Ceradini - non deve rimanere però uno “slogan vuoto”: chi ruba deve semplicemente stare in galera, gli stranieri che delinquono devono essere espulsi dall’Italia, anche a tutela dei molti stranieri onesti che vivono nel nostro paese. Non da ultimo va aumentata la disponibilità economica di Poli-

centrati in particolare nei mesi di aprile e maggio – e avanzando proposte concrete, tra cui la necessità di una convenzione della Polizia locale della Valpolicella con l’inserimento di turni notturni e l’istituzione di un numero unico di Polizia Locale, e, appunto, l’avvio di un vero e proprio progetto di videosorveglianza. «Alcuni Comuni stanno installando telecamere sul territorio –

commenta Ceradini -, ma a Fumane e Marano nulla è stato fatto in questo senso. Solo dopo la tragedia di Valgatara, finalmente anche il comune di Marano affronta il problema dei furti e parla ai mezzi di informazione dell’importanza della videosorveglianza: ora che i buoi sono scappati tutti corrono a chiudere la stalla insomma». «Da due anni – continua Todeschini – segnaliamo la presenza di fondi regionali per interventi come la videosorveglianza. Alcuni Comuni hanno usato i loro soldi – cioè nostri di noi cittadini – per installare le telecamere. Altri, come Marano e Fumane, le ritenevano inutili, salvo oggi ricredersi. Così come ritenevano inutili le nostre segnalazioni. Siamo stati accusati di generare noi allarmismo. Noi, non i ladri. Chissà oggi cosa ne pensano». Infine una provocazione: «Abbiamo letto che il sindaco di Marano, Giovanni Viviani, ha chiesto al Prefetto di intensificare i rinforzi almeno fino alla fine di ottobre, a vendemmia ultimata. Quindi, se il Sindaco ha delle prove che legano i furti con la vendemmia, chiarisca: la comunità della Valpolicella ha diritto di sapere».

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ALLERGENI ALIMENTARI / REGOLE E’ stato il Park hotel Villa Quaranta ad ospitare, nella giornata del 30 settembre scorso, il convegno organizzato da “ristoCLOUD” riguardo il Regolamento CE 1169/2011 imposto dall’Unione Europea a tutti gli stati membri nel fornire al consumatore informazioni leggibili, chiare, precise, sempre aggiornate sugli allergeni presenti negli ingredienti che compongono le pietanze di ristoranti, mense scolastiche, ospedali e tutti quei luoghi dove si consumi un pasto. Il Regolamento fino ad oggi è stato obbligatorio solo sulle etichette degli alimenti prodotti dall’industria alimentare; ora ci si dovrà allineare con la normativa europea di segnalare ogni ingrediente fornendo una serie di notizie anche nei cibi non imballati o sfusi. La data del 14 dicembre sarà il termine ultimo per adempiere a questa normativa che avrà lo scopo di fornire un’etichetta che diventi la “carta d’identità” del piatto da consumare con lo scopo di presentare l’alimento, tutelare i consumatori e fornire chiarezza e trasparenza commerciale. Al simposio hanno preso parola diversi esponenti nell’ambito legale, scientifico e alimentare. «Un protocollo che evidenzi gli ingredienti presenti negli alimenti per tutte quelle persone affette da allergie e da intolleranze, sempre più frequenti nella società contemporanea, è indispensabile per una sicurezza riguardo la salute di adulti e bambini – ha precisato Paola Minale, dirigente medico U.O.C. Allergologia AOU del San Martino di Genova -; le allergie sono sempre più frequenti, a causa, si suppone, del cambiamento nello stile di vita e nelle abitudini poco salutari dell’individuo. L’Italia si classifica ad un livello molto alto riguardo le allergie alimentari e sempre più persone diventano intolleranti ad alimenti che durante il corso della loro vita consumavano regolarmente». «Tutte le problematiche che sta vivendo l’uomo contemporaneo – ha aggiunto la dottoressa Amina Ciampella - sono dettate da fattori che lui stesso causa, determinate dalla nostra società e siamo noi la causa stessa di tutto questo. Esiste una correlazione tra dieta, ambiente e salute». Angelica Adami


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CRONACHE

“Student Point”: i compiti insieme

SAN PIETRO IN CARIANO. Il servizio per ragazzi della scuola superiore è attivo dal 2014

Servizi di

Silvia Accordini

E’ un servizio che sa di buono quello che dal 12 maggio 2014 viene proposto a San Pietro in Cariano attraverso lo Student Point. Rivolto ai ragazzi delle scuole superiori frequentanti le scuole della Valpolicella e non e residenti in tutti i comuni del territorio, Student Point – già attivo da anni nel comune di Verona nasce dal desiderio di alcuni insegnanti e genitori di offrire ai giovani un luogo in cui studiare e stare insieme, seguiti gratuitamente da insegnanti e professori. Presso lo Student Point, che ha sede in via Beethoven a San Pietro in Cariano all’interno dell’ex sala consiliare, previa prenotazione, i ragazzi possono recarsi il mercoledì dalle 14.30 alle 18.00 e trovare un insegnante, piuttosto che un universitario o una persona madrelingua, con cui ripassare il programma svolto a scuola relativamente alle materie in cui hanno più bisogno di essere seguiti. Lo Student Point si avvale inoltre dallo scorso anno della collaborazione di “tutor di banco”, studenti dall'eccellente preparazione disponibili ad aiutare i propri “colleghi”. «Quando un ragazzo si mette in contatto con noi – affermano dallo Student Point – compila un’iscrizione gratuita con la

quale viene chiesta anche l’autorizzazione dei genitori. Si stabilisce quindi quale materia interessa e si fissa un appuntamento con uno dei nostri volontari». Un progetto, Student Point, alla ricerca di nuove forze: insegnanti, docenti in pensione, studenti universitari, donne e uomini madrelingua sono ben accetti. Motore del servizio non sono solamente gli insegnanti: c’è sempre bisogno di volontari che si occupino delle pulizie, dell’organizzazione…e di chi si occupa dei bimbi come le insegnanti impegnate il mercoledì pomeriggio con i ragazzi. Per informazioni e prenotazioni: 333.8613936 (lunedì, mercoledì, venerdì dalle 14.30 alle 15.30), oppure studentpoint@sanpietro.com

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI Fumane, Marano di Valpolicella e Pescantina: tre Comuni insieme per la Marcia della Pace Perugia – Assisi, appuntamento tradizionale di mobilitazione civica per la promozione di una cultura di pace e di integrazione. In 90 sono partiti la scorsa domenica 9 ottobre: sui pullman c'erano diversi giovani, rappresentanti di varie associazioni e i sindaci di Fumane e Pescantina, Mirco Corrado Frapporti e Luigi Cadura. «La partecipazione comune - commenta Paola Nicolis, consigliere capogruppo di Fumane - è stato un elemento

significativo per le nostre amministrazioni. L'anno scorso avevamo organizzato con Marano, quest'anno ci siamo allargati e chissà che la prossima volta non riusciamo ad organizzare una partecipazione comune della Valpolicella». I due pullman sono partiti ad orari diversi per permettere di venire incontro a diverse esigenze: un pullman è partito alle 2 di notte per permettere ai partecipanti di fare tutta la marcia, un altro è partito alle 5 per far svolgere l'ultimo tratto del percorso.

L’EVENTO. Gli aperitivi in lingua di Eurodesk approdano anche a Marano Dopo Arbizzano e Pescantina, gli aperitivi in lingua di Eurodesk, organizzati dalla Cooperative Hermete, approdano a Marano di Valpolicella. I prossimi appuntamenti in agenda sono previsti per martedì 8, 15, 22 e 29 novembre dalle 19.00 alle 21 presso il Bar dalla Cate Di Marano. «L'evento – affermano gli organizzatori - è aperto a tutti coloro che abbiano voglia di unire il piacere di un buon aperitivo in collina alla possibilità di conoscere persone nuove e cimentare le proprie conoscenze nella lingua inglese. Oltre ad essere un modo diverso e stimolante di passare il proprio tempo libero, in queste serate si avrà la possibilità di conoscere Eurodesk Valpolicella che raccoglie una rete di 9 comuni della Valpolicella e della Val d'Adige (Marano di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Sant'Ambrogio di Valpolicella, Negrar, Fumane, Brentino Belluno, Sant'Anna D'Alfaedo e Pescantina), BCC Benaco Banca e Hermete Soc.Coop.Soc. Onlus». Eurodesk, con questa iniziativa, si propone ancora una volta di farsi promotore nell'organizzazione di eventi e momenti volti allo sviluppo e alla promozione di una cultura europea e, inoltre, di fornire l'opportunità a coloro che studiano e amano le lingue di mettere in pratica competenze che molto spesso si fermano ad un livello teorico. Per informazioni: IT176@eurodesk.eu, 331.4637500 o rivolgersi direttamente allo sportello, aperto il lunedì e il mercoledì dalle 15.00 alle 18.00 presso la Biblioteca comunale di Sant'Ambrogio di Valpolicella, il martedì dalle 15.30 alle 18.30 e il giovedì dalle 10.00 alle 13.00 presso il Centro Giovani Valier di Arbizzano di Negrar.

IL CONCORSO “AMICA ACQUA” / I VINCITORI Il presidente di Acque Veronesi, Niko Cordioli, il consigliere di amministrazione, Paola Briani e Fabio Venturi, presidente del gruppo Agsm, hanno premiato lo scorso 14 ottobre i vincitori di “Amica Acqua…ti immagino così”, un concorso interamente dedicato alle risorse idriche rivolto a migliaia di studenti veronesi. Per un intero anno l’”Oro blu” è stato protagonista tra i banchi delle scuole statali e paritarie di Verona e della sua provincia. L’iniziativa, partita nel mese di febbraio, è stata organizzata dalla società consortile che gestisce il servizio idrico integrato in 77 comuni della provincia scaligera, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona-Scuola di Medicina e Chirurgia, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, il comune di Verona e l’ufficio d’ambito Territoriale VII. L’obiettivo della “competizione” è stato quello di sensibilizzare e formare i più giovani sui temi dell’ambiente ed in particolar modo su quello dell’acqua e su un suo uso consapevole, attraverso un approccio didattico creativo e divertente. Gli alunni che hanno partecipato al concorso sono stati circa 1800, appartenenti a 42 scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado del territorio veronese. Il concorso era diviso in due sezioni: quella grafico-pittorica, che prevedeva la realizzazione di una ‘Mascotte’ di Acque Veronesi e quella letteraria. Gli elaborati sono stati giudicati da un’apposita commissione e sono stati valutati sulla base dell’attinenza al tema, dell’immediatezza del messaggio, dell’originalità e del valore comunicativo dell’opera. «Abbiamo deciso di organizzare il concorso perché siamo convinti che solamente attraverso l’attività di informazione e sensibilizzazione nei confronti delle nuove generazioni sia possibile inculcare il rispetto e l’attenzione che meritano i temi ambientali – ha commentato Niko Cordioli – Abbiamo quindi deciso di diffondere tra “gli adulti di domani” la conoscenza degli aspetti naturali e tecnologici del ciclo idrico, di accrescere in loro la consapevolezza del valore dell’acqua, di aiutarli a promuovere una cultura di rispetto e salvaguardia di un bene primario».


CRONACHE

L’ALTRO GIORNALE

Da Super Rossetto vince il risparmio

Novembre 2016

PARONA E VIA SPAZIANI. Altroncusmo: i due punti vendita i più economici di Verona

Lo scorso anno il Gruppo Rossetto ha tagliato il traguardo del mezzo secolo, ma non ha perso le buone abitudini: esperienza, infatti, continua a far rima con convenienza tra gli scaffali dei punti vendita del Gruppo, il cui fatturato è in continua crescita. Anche in questo 2016 sono molte le statistiche che Altroconsumo ha stilato nell'analizzare i prezzi dei supermercati italiani: Super Rossetto di Parona e di via Spaziani sono risultati i più economici di Verona e ai primi posti a livello nazionale sulla totalità della spesa. «Un risultato che rappresenta per noi una piacevole e soddisfacente conferma – afferma Lorenzo Rossetto, amministratore delegato e responsabile commerciale del Gruppo -. I punti vendita di Parona e via Spaziani sono stati gli unici nostri punti vendita rilevati da Altroconsumo, però ci tengo a precisare che la nostra polita prezzi è la medesima in tutte le province in cui siamo presenti. Ancora una volta, grazie anche ai 1500 collaboratori che ogni giorno lavorano al nostro fianco, abbiamo dato prova della

nostra costante attenzione nei confronti dei numerosi clienti che continuano a sceglierci dandoci fiducia. Ripetersi non è mai facile, anzi, è sempre difficile: proprio per questo, se nei due

nuova generazione composta da 9 nipoti – è soprattutto quello di vedere confermato ancora una volta ciò che da sempre promettiamo ai nostri clienti: qualità al prezzo più conveniente. Una

anni scorsi essere in cima alla classifica è stato fonte di grande soddisfazione, quest'anno lo è ancora di più. La concorrenza, si sa, è sempre alla ricerca di tutti i mezzi per “superarti”, quindi non davamo certo per scontato di poter risultare i più economici per la terza volta di seguito. Il nostro orgoglio aggiunge ancora Lorenzo Rossetto, affiancato nella conduzione dell'azienda dai fratelli Giuseppe, Roberto, Germano e Luciano e dalla

sfida che ha caratterizzato fin dall'inizio la nostra azienda e che sta portando ottimi risultati». Da quel 1965 in cui Pietro Rossetto iniziò a scrivere la storia del Gruppo con due negozi in Borgo Milano molte sono state le novità che si sono succedute, fatte di successi, impegno, duro lavoro e inaugurazioni, fino ad arrivare all'apertura di ben 25 supermercati in nove province. Ma come si riesce a mantenere i prezzi così bassi? «Nessun prodotto cosiddetto

GLI INCIDENTI. Il 75% dei sinistri avviene per distrazione Una delle cause principali è l’uso di smartphone alla guida Gli incidenti in Italia nel 2015 sono stati 173.892, con un incremento delle vittime della strada dell’1% rispetto all’anno precedente. Il 75% dei sinistri (130.419) è dovuta a distrazione e tra le cause principali vi è proprio l’utilizzo di smartphone alla guida. Questi sono i dati resi noti a livello nazionale negli scorsi giorni. Ad oggi gli smartphone non sono più solo utilizzati per effettuare unicamente le “classiche” chiamate, ma si usano per inviare messaggi sms o di posta elettronica, per postare foto o commenti sui social, per selezionare brani di musica da ascoltare, individuare mappe o percorsi e locali da visitare, fino all’eccesso di partecipare a giochi on-line (quali ad esempio la caccia ai Pokemon). E’ ormai prassi guidare con un telefonino in mano. Eppure l’effetto che crea comporre un sms equivale a quello di guidare per dieci secondi bendati. A 40 km/h inviare un semplice sms, equivale a percorrere 110 metri senza guardare la strada. Postare una notizia su un social causa una guida alla cieca sempre a 40 km/h di 240 metri. Aumentando la velocità gli spazi aume ntano esponenzialmente e ben si comprende dunque la pericolosità connessa con questi comportamenti. A questo proposito, anche a seguito di precisa direttiva del Prefetto di Verona e delle varie associazioni degli utenti della Strada, la Polizia Locale di molti Comuni scaligeri, al fine di contrastare questo fenomeno di “distrazione di massa” alla guida, sta mettendo in atto servizi mirati di Polizia stradale dedicati al contrasto dell’uso dei cellulari durante la guida. La sanzione prevista dal codice della strada è di € 168.00 scontata del 30 % se pagata entro 5 giorni dalla contestazione oltre 5 punti sulla Patente di guida. Riccardo Reggiani

“civetta” - afferma Lorenzo Rossetto - e bando alla politica del “sottocosto” ma il risparmio sul totale della spesa: questa la nostra filosofia aziendale, che si sposa perfettamente ad una politica trasparente dei prezzi e ad un rapporto di fiducia costruito nei decenni con una clientela che non possiamo deludere e che sa che da noi può star certa di acquistare la qualità al giusto prezzo». In particolare, oltre all’ormai tradizionale 10% di sconto sull’intera spesa ogni ultimo mercoledì del mese, da novembre 2016 è prevista una novità “anti – spreco”: alcuni prodotti freschi (come pane, prodotti di pasticceria, pollo arrosto, frittura di pesce) nell’ultima ora di apertura ogni giorno (eccetto la domenica e l’ultimo mercoledì del mese) verranno messi in vendita con lo sconto del 30%. «Si tratta di un’iniziativa testata nei nostri punti vendita di Verona dal mese di settembre – conclude Lorenzo Rossetto -. La “prova” è piaciuta alla nostra clientela, tanto da spingerci ad estendere la proposta a tutti i nostri 25 punti vendita». Silvia Accordini

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GIOVANI MUSICI IN VALPOLICELLA Prende il nome di “Giovani Musici della Valpolicella”, la scuola di musica nata lo scorso anno, in collaborazione con Comune di Fumane, Comune di Marano di Valpolicella e la Libera Università della Valpolicella. Sarà proprio quest’ultima, impegnata da anni nella promozione della cultura su tutto il territorio valpolicellese, a continuare il progetto sulla scia della positiva esperienza dello scorso anno. “Giovani Musici della Valpolicella” propone corsi di strumento, di solfeggio musicale e, a richiesta, di canto corale e cultura musicale per giovani. Sono previsti corsi di pianoforte, tastiera, chitarra classica e moderna, violino, arpa, batteria e percussioni, flauto, flauto traverso e di musica d’insieme, laboratorio corale. I corsi sono individuali e rivolti ai bambini della scuola primaria, ai ragazzi, ai giovani e agli adulti. «I docenti – afferma il presidente della Libera Università della Valpolicella, Diego Furia - sono altamente qualificati: musicisti, diplomati al Conservatorio e possiedono titoli di studio e perfezionamento in didattica della musica; hanno esperienza pluriennale di insegnamento rivolto all’infanzia e ai giovani. Le lezioni, per la maggior parte individuali si svolgeranno da novembre a maggio per un totale di 24 incontri, presso la scuola media di Fumane, la palazzina del Centro Socio-culturale di Fumane, la scuola primaria di Valgatara e, se si riuscirà ad attivare il Corso di Propedeutica, anche negli spazi pubblici delle frazioni. Il comune di Marano Valpolicella mette a disposizione del progetto i locali della scuola primaria di Valgatara». L’équipe che coordina la Scuola di Musica è costituita dal Presidente della Libera Università della Valpolicella o suo delegato, per Marano di Valpolicella dal docente coordinatore tecnico del progetto, Giorgia Zandonella Golin, dall’educatore animatore responsabile dei progetti socio-educativi Nello Dalla Costa e dal Sindaco del Comune di Marano Valpolicella o suo delegato; per Fumane dal docente coordinatore tecnico Massimo Franzoni e dal consigliere comunale con delega all'istruzione Maria Paola Nicolis.

APPUNTAMENTO COL NOTAIO

Giacomo Felli è nato a Busto Arsizio il 12 luglio 1975. Consegue la maturità classica presso il Liceo-Ginnasio “Giovanni Pascoli” di Gallarate e si laurea in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano. Dopo la laurea continua a frequentare l’Istituto di Diritto civile dell’Università Statale di Milano, collaborando per alcuni anni come Cultore della materia presso la Cattedra di Diritto Civile I del Prof. Pietro Trimarchi, e segue da vicino alcune attività imprenditoriali di famiglia. Nel 2006 supera l’esame di Avvocato e inizia a svolgere la professione forense. Vince il Concorso notarile bandito nel 2008 e inizia la propria attività di Notaio nel 2012. Dal 2015 svolge l’attività di Notaio in forma associata con i Colleghi Paolo Broccoli e Alessia Fabbri, quale socio fondatore dello Studio “FBF Notai Associati” con sede in Verona e studi nella Provincia di Verona in Castelnuovo del Garda, Colognola ai Colli e Negrar.

IL PREZZO DELLA COMPRAVENDITA LO PAGANO I GENITORI: DIVIENE OBBLIGATORIA LA DIChIARAZIONE IN ATTO Capita spesso che il prezzo di una compravendita immobiliare sia pagato in tutto o in parte da una persona diversa dall’acquirente, i genitori nel caso di casa acquistata dal figlio, il coniuge nel caso di casa acquistata dall’altro coniuge. Se il pagamento è fatto a titolo liberale ci troviamo di fronte a quella che la legge definisce “donazione indiretta”. La recente sentenza di Cassazione n. 13133 del 24 giugno 2016 ha affrontato il tema della tassazione delle donazioni indirette, con una decisione che afferma la necessità, a fini fiscali, della menzione espressa, nell’atto notarile, del collegamento negoziale tra la donazione indiretta e il successivo contratto. La legge prevede un’agevolazione per le donazioni o le altre liberalità collegate ad atti di trasferimento o costituzione di diritti immobiliari o trasferimenti di azienda, qualora per questi sia prevista l’applicazione dell’imposta di registro in misura proporzionale o dell’I .V.A., perché esclude l’applicazione dell’imposta di donazione. Tuttavia, afferma la Corte di Cassazione, non basta che tale collegamento ci sia, ma deve risultare espressamente dichiarato in atto. In altre parole, qualora un genitore, mediante bonifico o assegno circolare, disponga una somma di denaro in favore di un figlio con lo scopo di STUDIO NOTAIO FELLI aiutarlo ad acquistare la casa, nell’atto di acquisto FBF Notai Associati dev e essere precisata la provenienza del denaro. In Negrar - Via Mazzini 32 caso contrario sarà applicabile anche l’imposta sulla Verona - Stradone Provolo 12 donazione. Tel. +39 045.2080298 Fax +39 045.2080299


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CRONACHE della II Circoscrizione

L’ALTRO GIORNALE

La riqualificazione

Novembre 2016

EX ARSENALE. Dichiarata la fattibilità tecnica della proposta di project financing per il recupero

La Giunta comunale nella seduta di venerdì 7 ottobre ha dichiarato la fattibilità tecnica della proposta di project financing presentata dalla società Italiana Costruzioni per il recupero e la valorizzazione dell'ex Arsenale. Italiana Costruzioni aveva presentato una prima proposta di project per la riqualificazione dell'ex Arsenale il 18 marzo scorso. La Giunta comunale, dopo averla esaminata nelle sedute del 23 marzo, 7 aprile e 7 giugno, aveva evidenziato la necessità di riformulare la proposta sulla base delle seguenti indicazioni: inserire nel progetto la realizzazione di una scuola per l'infanzia per 80 bambini con nido integrato per 20 posti; destinare l'edificio 12 della Corte ovest a collezioni scientifiche visitabili. Il 7 luglio scorso la società proponente ha quindi presentato una nuova proposta, sulla base delle richieste indicate dall'Amministrazione comunale, per

LA RASSEGNA PITTORICA / OTTOBRE ARTE PARONA Baciata dal tradizionale consenso, si è svolta sabato 8 ottobre u.s. l’apertura della rassegna pittorica “Ottobre Arte Parona”. L’hanno onorata Mario Chiereghini, Giovanna Girardi, Alessandra Giunta, Anna maria Grisi, Giorgio Pellini, Roberto Tommasi e Maria Luisa Trivini. I sette espositori hanno trasformato la galleria artistica del Gruppo Culturale La Genziana, nel palazzo già municipio di Parona, in pregevole salotto culturale, ricco di opere espressive e di tecniche ricercate aventi un unico comune denominatore: “La realtà” o per meglio dire tutto è dipinto come appare. Hanno fatto da cornice attenti ospiti fra cui le autorità cittadine, accolti dal saluto del presidente dell’organizzazione Paolo Belfi. A rendere più prestigioso l’appuntamento l’ospite d’onore amico artista Bruno Prosdocimi, reduce dai festeggiamenti per il suo genetliaco. Al maestro sono stati tributati calorosi applausi con vibranti colpi di gong ed è stata letta una dedica beneaugurante da parte della piccola Ersilia, già nota per simili iniziative. Allo strumento ha pensato Renato Pinaroli dall’alto della sua esperienza areniana durata 32 anni, meritandosi così l’attestato di Paronato Doc e la caricatura firmata da Prosdocimi. Con la poetica verve e l’efficace padronanza, che da sempre lo contraddistinguono, il pennino d’oro Giancarlo Peretti ha coordinato e diretto i piacevoli momenti. Bruno Centurioni

GLI APPUNTAMENTI / STORIE DA RACCONTARE Si intitola “Storie da raccontare” la rassegna di quattro incontri di live storytelling (racconti di vite esemplari) ad ingresso libero organizzati da Pensiero Visibile ad Arbizzano presso l'Osteria La Coopera 1945. Durante le serate, che termineranno con una degustazione, il pubblico viene accompagnato dallo storyteller veronese Diego Alverà. La prossima serata, in programma domenica 13 novembre (ore 18.30), sarà dedicata alla figura di Miles Davis. Il ciclo di Storie di concluderà il 18 dicembre (ore 18.30), con l’omaggio a David Bowie. Gli incontri di live storytelling sono gli eredi moderni dei convivi omerici, attualizzati in chiave multimediale e contemporanea, sulla scia di una tradizione che va da Alessandro Baricco a Federico Buffa, passando per Marco Paolini. Per informazioni visitare le pagine Facebook della Coopera e di Pensiero Visibile o il sito www.pensierovisibile.it

una spesa complessiva di 44.300.000 euro, Iva esclusa. La proposta, di cui la Giunta ha dichiarato oggi la

e degli uffici comunali interessati dal procedimento. Nel frattempo un altro tassello si è aggiunto al recupe-

fattibilità tecnica, ha già ottenuto il preventivo parere favorevole della Soprintendenza belle arti e paesaggio, dell'Ulss 20, del Comando provinciale Vigili del fuoco

ro – valorizzazione dell’ex Arsenale: la Giunta comunale di Verona ha approvato infatti nei giorni scorsi il progetto esecutivo in variante del parcheggio di

tre piani interrati, in fase di realizzazione all'ex Arsenale ad opera della ditta Saba. «La variante si è resa necessaria – spiega l’assessore all’edilizia privata, Gian Arnaldo Caleffi - perché gli scavi hanno rivelato la presenza di una cisterna di epoca austriaca, sotto la quale sono stati individuati resti archeologici di edifici romani, che la Soprintendenza ha classificato di tipo produttivo. Pertanto, in accordo con la stessa Soprintendenza, si è deciso di lasciare la cisterna al proprio posto, visibile dai tre livelli del parcheggio, mentre i reperti di epoca romana verranno portati in superficie e valorizzati attraverso la realizzazione di un filmato sulle operazioni di ritrovamento».

GRIGOLINI, PRESIDENTE DELLA II CIRCOSCRIZIONE «Trovo positivo il passo fatto dalla Giunta comunale – afferma Filippo Grigolini, presidente della II Circoscrizione -. La conferma della scuola dell'infanzia e del nido integrato vanno nella giusta direzione di ascolto e valorizzazione delle esigenze del territorio. Di più si può e si dovrebbe fare: vanno bene gli spazi museali e commerciali ma dovrebbe esplodere maggiormente la visione di una Arsenale come Cittadella di servizi per la Famiglia per dare respiro ad un arsenale del futuro. Futuro che solo le famiglie possono garantire. Creare un volano quindi – conclude Grigolini - per dare motivo ai veronesi di fruire tutti i giorni di spazi così prossimi alle proprie abitazioni, così vasti e a misura d'uomo appare come ovvio e naturale per valorizzare maggiormente quella parte di Arsenale che può avere un respiro più ampio della semplice, seppur corretta, visione cittadina».

IL GRUPPO / L’OPERA FRATERNITÀ “LA VISITAZIONE” Cinque sorelle, Francilene, Cleviana, Caterina, Sabrina, Gabriela, si sono ritrovate quest’estate nella Casa madre di Verona della Fraternità “La Visitazione” per un periodo di formazione e catechesi con la fondatrice Luigina per ripartire ancor più cariche per il loro importante servizio. L’Opera Fraternità “La Visitazione” di Verona è nata in un piccolo appartamento nella periferia di Quinzano 30 anni fa, grazie ad un’intuizione spirituale di Luigina Massella, cui si nuovi fratelli a formare ben presto un gruppo orante di giovani e famiglie che frequentavano con assiduità la Fraternità, trasferitasi successivamente in via Gardesane 35, località Croce Bianca a Verona. Riconosciuta con decreto vescovile del gennaio 2007, “La Visitazione” è composta da persone consacrate e famiglie che sentono il desiderio e l’urgenza di annunciare al mondo la gioia di vivere il Vangelo della “Visitazione” e quindi di essere tutti di Dio come Elisabetta che disse a Maria “appena la voce del tuo saluto è giunta i miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo”(Lc 1,44). In seguito ad una visita, Mons. Adelio Tomasin, Vescovo di Quixadà, nel nord/est del Brasile, che già conosceva Luigina quando era superiore generale dell’Opera “Don Calabria”, la invitò e la accolse per una esperienza di missione in una delle favelas più povere della città. Ebbe così inizio la missione, come dono grande del Signore, ufficialmente riconosciuta nel febbraio 2016 dal vescovo stesso, seguita da tre sorelle. Altre due svolgono il loro apostolato in Messico in una comunità ubicata su un altopiano a quasi tremila metri di altitudine che dista un’ora e mezzo dalla capitale. Le cinque sorelle sono ripartite per le rispettive missioni a fine giugno con quel sorriso carico di gioia che trasmette sentimenti di carità e d’amore. Con obbedienza, povertà e castità seguono un quarto voto, la gioia interiore che traspare tutta. Claudio Gasparini


CRONACHE di Negrar

L’ALTRO GIORNALE

Campo da calcio: cantiere in corso

Novembre 2016

ERBA SINTETICA. Interventi iniziati il 19 settembre. La fine è prevista entro 90 giorni

Servizi di

Silvia Accordini

È in costruzione a Negrar il nuovo campo da calcio in erba sintetica. L’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Grison ha dato il via ai lavori che sono iniziati lo scorso 19 settembre e che avranno una durata di 90 giorni naturali e consecutivi. I lavori sono stati aggiudicati alla ditta ArtEdil di Bergamo per un importo di circa 350.000 euro (oltre iva) su una base d’asta di circa 420.000 euro (oltre iva), mentre il quadro complessivo dell’opera ammonta a 510.000 euro. Il nuovo campo sarà in erba sintetica di ultima generazione omologato dalla Lega Nazionale

Dilettanti. «L’impianto – afferma il Sindaco - è stato improntato soprattutto per le necessità dei giovani atleti della scuola calcio che però

sportiva del territorio. Il nuovo tappeto verde sarà a disposizione, inoltre, degli oltre 230 alunni che frequentano la scuola elementare di

I lavori presso gli impianti sportivi di Negrar

non esclude lo svolgimento di attività agonistica fino alla 1° categoria, rispondendo quindi alle reali necessità

Negrar. Un impegno importante per l’Amministrazione che ha voluto valorizzare l’attuale impianto ormai fati-

Damiano Gobbetti, Presidente dell’Asd Polisportiva Negrar «Finalmente Negrar avrà un campo in erba sintetica e potremo far giocare i nostri bambini e ragazzi su un terreno di gioco ottimale. Come società siamo sempre in costante crescita per numero di iscritti, quest’ anno dovremmo contare circa 130 soci in una fascia di età che va dai 5 a 14 anni. Tuttavia non possiamo negare il fatto che siamo stati penalizzati non poco dall’obsoleto impianto attuale a causa del quale alcuni genitori hanno preferito portare i loro figli a giocare presso altre società fuori Negrar, che hanno a disposizione impianti migliori. Sono certo che con il nuovo campo in sintetico non solo eviteremo la fuga verso altri impianti ma invertiremo pure la tendenza facendo confluire a Negrar anche ragazzi dei paesi limitrofi. Vorrei ringraziare l’Amministrazione comunale che ha mantenuto la promessa del campo in sintetico e spero che si si riesca in tempi non troppo lunghi a completare l’opera riammodernando anche gli spogliatori e l’area circostante al campo».

LIBRI E ADOLESCENTI / PROGETTO AUTORI SOTTO IL BANCO

Si chiama “Autori sotto il Banco” ed è un progetto sperimentale che l'assessorato alla Cultura del comune di Negrar ha proposto all'Istituto Comprensivo. Obiettivo dell’iniziativa, che si concretizzerà dal 29 novembre al 2 dicembre, è avvicinare il mondo dei libri alla fascia d'età dei pre-adolescenti e adolescenti, periodo d'età in cui si tende ad abbandonare la lettura “per piacere”, limitandosi alle letture puramente scolastiche. Sedi degli incontri con i bambini della scuola primaria e i ragazzi della scuola secondaria saranno l’Auditorium per la scuola primaria e l’Aula magna della scuola media per la scuola secondaria. Le materie raccontate attraverso i libri saranno “Astrogeografia” raccontata da Andrea Valente e…, “Che storia!” raccontata da Jacopo Olivieri, “Grammaland” raccontata da Massimo Birattari, “Matemagia” raccontata da Anna Cerasoli e “Allenamente” raccontata da Carlo Carzan. Concluderà il progetto una serata, il 30 novembre, presso l’Auditorium. In occasione del progetto verrà allestita una mostra del libro nell’atrio della scuola secondaria da lunedì 28 novembre. Al termine di ogni incontro con gli autori le classi potranno visitare la mostra del libro (a fine orario scolastico sarà possibile acquistare i libri e la firma copia degli autori).

LA RASSEGNA CINEFORUM&RECIOTO Cineforum&Recioto. Debutterà nella serata di mercoledì 9 novembre la rassegna “Cinefoorum&Recioto”, organizzata dal Circolo La Baita – Comitato Sagra S.Maria in collaborazione con il comune di Negrar – Assessorato alla Cultura e la Biblioteca comunale. Quattro serate, con inizio alle ore 20.45, nelle quali alla proiezione di film seguirà la degustazione ogni sera del Recioto di una cantina della Valpolicella accompagnato da un dessert. “Cineforum&Recioto” si aprirà con la proiezione di “E’ arrivata mia figlia” – commedia di Anna Muyalet – e degustazione di Recioto e cantucci. Si proseguirà mercoledì 16 novembre con “Perfect day” di Fernando Leon de Aranoa e degustazione di Recioto e semifreddo all’amaretto, mercoledì 23 novembre con “Remenber” di Atom Egoyan” e degustazione di Recioto e torta alle mele, mercoledì 30 novembre con la proiezione di “Una volta nella vita” di Marie C. Mention Shaar e degustazione di Recioto e tiramisù. Per informazioni: www.santamariadinegrar.it; info@santamariadinegrar.it

scente e richiesto da anni dai cittadini. L’iter progettuale è stato particolarmente lungo e complicato, per le note difficoltà economiche e tecniche, come il superamento del dislivello di oltre 1,5 m da nord a sud del precedente terreno di gioco. Per la messa in piano del campo da calcio si sono dovuti realizzare dei muri di contenimento che hanno fatto lievitare i costi e allungare l’iter autorizzativo. Sono stati preziosi – aggiunge ancora il primo cittadino i contributi e i suggerimenti della Consulta di Frazione di Negrar e Costeggiola, delle associazioni sportive e del tavolo di lavoro costituito attorno a questo progetto, per la migliore definizione dell’opera. Il sistema dell’offerta degli impianti comunali si completa con i campi di periferia di Mazzano Prun S. Vito e Montecchio e con il centro sportivo di Arbizzano che è adatto per lo svolgimento di tutte le attività agonistiche dilettantistiche. Su quest’ultimo inoltre - conclude il Sindaco - sono previsti interventi di potenziamento come la sistemazione degli spogliatoi e del campo di allenamento annesso».

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CRONACHE di Negrar

L’area è sistemata

SPAZIO ANTISTANTE IL CIMITERO. Zona verde rialzata e muratura in sasso a secco in ordine

E’ stato recentemente sistemato lo spazio antistante il cimitero di Negrar (quello che separa il muro di cinta dalla strada). L’intervento di sistemazione, eseguito grazie ad un intervento svolto gratuitamente dalla ditta Fedeli Campagnola, riguarda la zona a verde leggermente rialzata rispetto alla strada carrabile e la muratura in sasso a secco che risultava in parte crollata. L’area non è all’interno della disponibilità superficiaria della ditta concessionaria dei servizi cimiteriali, pertanto doveva essere sistemata dal Comune. «Grazie all’impegno della ditta privata con la direzione dell’architetto Venturini – precisa il sindaco di Negrar, Roberto Grison - si è potuti pervenire alla realizzazione dell’intervento gratuitamente, attraverso una convenzione sottoscrit-

ta tra pubblico e privato secondo quanto previsto dalla normativa e con deliberazione della Giunta

un luogo pubblico. Nel ringraziare coloro che l’hanno pensato e realizzato viene utile partire da questa espe-

Comunale per l’approvazione del progetto. Oltre all’importanza del recupero di questo spazio, che è parte dell’ingresso del cimitero, è altrettanto importante sottolineare un altro aspetto significativo: l’intervento di un privato atto a migliorare

rienza per riconoscere come sia importante accrescere nei cittadini la consapevolezza che il decoro urbano si pone come un sistema di valori che fa riferimento ad un patrimonio collettivo, che può vivere e migliorare grazie alla collaborazione

tra pubblico e privato. E’ espressione di senso di appartenenza ed è amore per il proprio territorio». Un esempio virtuoso è un altro intervento che nei giorni scorsi è stato completato: la pulizia del progno nell’intero tratto tra S.Maria e l’Osteria Nuova a nord del paese. Dopo tanti anni l’Unità del Genio Civile di Verona che presidia e tutela il territorio e l’ambiente ha provveduto alla manutenzione straordinaria del progno. «Grazie ad un importante lavoro di dialogo e dopo alcuni sopralluoghi – conclude il primo cittadino sono stati avviati i lavori con grande soddisfazione soprattutto dei cittadini. Per questo si coglie l’occasione per ringraziare il nuovo direttore dott. Dorigo e l’ingegnere Moscardo per il tempestivo intervento».

FESTIVITÀ NATALIZIE. Il 3 dicembre, il centro sarà addobbato con giochi e musica Sabato 3 dicembre il centro di Negrar si illuminerà per la quinta volta con la luce delle candele e la sua piazza si animerà con giochi, musica e spettacoli per grandi e piccini. Protagonista sarà il gruppo La Vigna, associazione benefica nata nel 2010 che si propone di recuperare usi e costumi del territorio. La Vigna si è fatta conoscere in questi anni con tante iniziative benefiche di successo. «Anche quest'anno vogliamo far vivere il centro del nostro Paese con una festa dedicata a tutti - esordisce Federico Tommasi, uno dei fondatori del gruppo -. Nel primo pomeriggio faremo divertire i più piccoli con il Ludobus, un torneo di Calcio Balilla, una dimostrazione di ballo, spettacoli itineranti della Ludica Circo e l'arrivo di Santa Lucia, Babbo Natale e i castaldi». «Anche il programma musicale sarà intenso - continua Andrea Sona, presidente de La Vigna -, con il gruppo folkloristico Gnuco Alpen Sgnapa Band, i buskers itineranti Stfano Benini e Stefano Baratta, il gruppo locale Yuba de Gabana». E per gli amanti del gusto negozi e locali aperti per tutta la serata, stand gastronomici di ogni tipo e un mercatino di hobbisti ed artigiani.

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

PALIO DELL’OLIO. Si scaldano i motori per l’organizzazione della XII edizione Si scaldano i motori per la XII Edizione del “Palio dell’Olio”, l’ormai tradizionale concorso che premia i migliori produttori olivicoli della Valpolicella, organizzato come sempre dell’Associazione Sovrano Ordine di Ercole di Negrar. Il periodo di consegna si chiuderà domenica 4 dicembre, con consegna presso Bar Europa e Frantoio Degani a Negrar (possono partecipare tutti gli olivicoltori con sede in Valpolicella). Come sempre saranno i laboratori dell’AIPO a determinare i dieci migliori oli, tramite i consueti test di laboratorio di carattere organolettico e degustativo. Sabato 17 dicembre dalle ore 20.30 presso Ristorante Valpolicella di Torbe, sede storica del Palio, si terrà la serata finale, con l’assaggio e la votazione della giuria popolare, seguita dalla consueta cena a base di olio extravergine. Come da tradizione, nel corso della serata finale, oltre a nominare il vincitore della XII Edizione, saranno investiti i nuovi Cavalieri del Sovrano Ordine della Clava di Ercole. Si festeggerà inoltre il Gemellaggio con i comuni di Casaleone e Ostiglia. «Anche quest’anno sarà il “Palio dei Produttori”, di coloro che con impegno e passione producono un prodotto di eccellenza della nostra Valpolicella, che riscontra sempre grande consensi in tutti i luoghi dove questo prodotto viene presentato – afferma Gianni Pozzani, presidente onorario dell’Associazione Sovrano Ordine di Ercole -. La produzione per quest’anno sembra essere quantitativamente leggermente in calo rispetto all’anno scorso, ma della consueta grande qualità». «Veniamo da un’annata che ha regalato all’Associazione grandi soddisfazioni – è il commento di Marco Gozzo, presidente dell’Associazione -. Per questa Edizione vorremmo che il maggior numero di olivicoltori partecipasse, perché l’importanza del Palio non è solo quella di promuovere questa produzione locale, ma soprattutto quella di promuovere i nostri olivicoltori, esaltarne le filosofie di produzione, il dinamico rapporto storico tra territorio e olivicoltura». Per informazioni e prenotazione: 3204182926.

SAN VITO / L’INCURIA REGNA NEI PARCHI PUBBLICI Sono due le aree verdi, adibite al gioco e all’incontro, presenti sul territorio della frazione di San Vito di Negrar. Una, di più antica costruzione, in cui ha sede il CPIA, Centro provinciale di istruzione adulti, ed una più recente, dotata del campo da calcio in sintetico inaugurato nel 2014. Entrambe versano in pessime condizioni. Bottiglie di ve tro rotte, sigarette, malerba, rifiuti vari colorano uno spazio pubblico destinato alla fruizione di bambini e ragazzi. Si aggiunge a questo il fatto che esse siano spesso stando alle testimonianze dei cittadini teatro di serate all’insegna di alcool e spinelli, con schiamazzi notturni che infastidiscono non poco i residenti nelle case limitrofe i due parchi pubblici. A sconcertare è soprattutto lo s tato di incuria del parco di vecchia realizzazione, in Via Piazza S. Vito: grondaie danneggiate, panchine e cestini fracassati, buchi profondi nel terreno, bottiglie di birra rotte. Il bidello della scuola per adulti afferma: «la situazioIl parco giochi di Via Piazza S. Vito ne è indecente, il cancello non viene chiuso la notte e per di più non c’è alcuna forma di controllo sull’attività notturna all’interno del parco». D’accordo con lui sono molti cittadini, tra i quali alcuni hanno anche segnalato lo stato delle due aree direttamente al Comune. Una gestione in parte diversa ha invece il parco giochi nuovo, in Via Toscana: sorvegliato nottetempo dalla Vigile, viene chiuso ed aperto da un cittadino la cui casa è dirimpetto lo spazio in questione; ciò non toglie che in esso regni la sporcizia. Il presidente della consulta di frazion e, Sig. Damiano La Brocca, dichiara: «sono problemi ampiamente affrontati nella riunione di settembre. Non basta svuotare regolarmente i cestini…». L’Amministrazione, nella persona dell’assessore ai Lavori pubblici, Manutenzioni, Aree verdi e arredo urbano, Sport e Viabilità, Bruno Quintarelli, sottolinea però: «i nostri investimenti non saranno mai sufficienti fintantoché i cittadini non si assumer anno una responsabilità sociale che li spinga a collaborare attivamente per la conservazione ottimale dei luoghi della comunità»; ed aggiunge: «da parte nostra, oltre ad un programma di acquisto di arredi urbani, abbiamo promosso, dopo attente valutazioni, un bando teso ad assegnare ad una cooperativa sociale il servizio di manutenzione costante delle aree verdi del territorio». Riccardo Visentini


L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO GIORNALE

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a 22 FESTA DI S.MARTINO Venerdì 11 e Domenica 13 Novembre 2016 - NEGRAR

VENERDì 11 NOVEMBRE Ore 20.30 S. Messa di S. Martino con Castagnata DOMENICA 13 NOVEMBRE Ore 9.00 Offerta torte casalinghe - Pesca dei fiori Ore 9.30 Viaggio nel mondo dell’Hobbystica e dei Sapori esposizione moto d’epoca Ore 10.30 “Colazione contadina” con polenta brustolà e salado Ore 11.00 Santa Messa del “Ringraziamento” con benedizione dei mezzi agricoli Ore 12.00 Apertura stand gastronomici al Centro Parrocchiale con risotto al tastasal, carne salà e fasoi Ore 14.30 Giochi in piazza con i giovani del gruppo “I for-A” e il fantastico castello gonfiabile per bimbi Ore 15.00 1° “Palio della Cuccagna” Festa di S. Martino Ore 16.30 Premiazione “Palio de la Pisota su la greola” Ore 17.30 Estrazione sottoscrizione a premi

Raccontarsi

A fine festa minestrone per tutti

CASA NOGARÈ. Il laboratorio di lettura-scrittura stimola le emozioni

Prende il nome di “Incontrarsi e raccontarsi: storie che educano” il laboratorio di lettura-scrittura del giornalino di Casa Nogarè. Un progetto, questo, già proposto negli scorsi due anni, che rientra nell’ambito di un progetto più ampio, “Attivamente”, seguito dall’educatrice Chiara Arcozzi, realizzato dalle educatrici di Casa Nogarè, in collaborazione con i volontari del Servizio Civile Nazionale e della Biblioteca del Comune di Negrar. Stimolare le persone cognitivamente presenti con la narrazione di storie da pubblicare e scrivere, stimolare ulteriormente l’orientamento spazio-temporale del breve - medio lungo termine con il commento e l’ascolto di storie e letture proposte dalla volontaria della biblioteca (Maria Giovanna Bertani), attivare il pensiero logico, ricordo, memoria, attenzione, manualità, emotività, sensazioni personali con

laboratori pratici svolti con l’aiuto dei volontari del servizio civile: questi sono gli obiettivi del laboratorio che ogni giovedì mattina si svolge a Casa Nogarè. L’educatore, in collaborazione con una volontaria

di organizzare delle attività tese al mantenimento delle funzioni cognitive come memoria, capacità di lettura - scrittura, pensiero logico, ricordo, fantasia. Numerosi studi evidenziano infatti come lo stimolo

della Biblioteca di Negrar, propone una tematica all’interno del gruppo sulla quale discutere e trarre degli spunti per scrivere degli articoli. «Questo laboratorio – afferma l’assessore alla Cultura del comune di Negrar, Camilla Coeli - nasce dall’esigenza

cognitivo rallenti gli effetti del deterioramento biologico. Secondo diversi livelli di gravità quindi, nell’ambito di questo progetto, vengono organizzati gruppi in cui esercitare le abilità cognitive, stimolando anche la socializzazione e la conoscenza reciproca».

TEATRO DI VILLA ALBERTINI / TORNA SCENARBIZZANO Dopo il successo della stagione estiva torna ScenArbizzano, nel Teatro di Villa Albertini ad Arbizzano. La rassegna, ideata dall’Associazione Culturale Quinta Parete con la collaborazione del comune di Negrar vede quest’anno l’ulteriore partecipazione di Teatro Armathan. Una rassegna, il cui direttore artistico è Federico Martinelli, che presenta alcune tra le più apprezzate realtà professionali e amatoriali del territorio, in un eterogeneo alternarsi di stili e generi. Il calendario verrà inaugurato il sabato 5 novembre (ore 20.45) e terminerà sabato 3 dicembre con "Sogno shakespeariano". La rassegna proseguirà da gennaio con altrettanti appuntamenti, sempre in un alternarsi di stili e generi.

SCUOLA DELL’INFANZIA “DON GARDO”: DA 118 ANNI A SAN PIETRO IN CARIANO

La scuola dell’infanzia “Don Gardo” è stata fondata nel 1898, per opera del sacerdote don Gaetano Gardo, come risposta al bisogno educativo della popolazione di San Pietro in Cariano di quel tempo. L’opera viene affidata alle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori di Vicenza, che continuano ancor oggi, affiancate da insegnanti laiche, a portare avanti l’opera affidata dal loro fondatore, San Giovanni Antonio Farina, che così diceva: “La prima dote e la più necessaria a chi vuole educare è l’amore”. «La nostra scuola è di ispirazione cristiana, ma pur sempre aperta e pronta ad accogliere tutti coloro che vi si rivolgono, nel rispetto di ogni cultura e religione – affermano dall’istituto -. Anche quest’anno la scuola ha accolto l’allegria e la vivacità dei bambini, che la rendono quotidianamente scuola viva. La proposta formativa per l’anno scolastico 2016/2017, che ha come titolo “Il libro più bello: la mia vita, i giorni, le sorprese e le scoperte…con l’amico Piccolo Principe”, offre innumerevoli spunti per la crescita e lo sviluppo dei bimbi. I mesi di settembre e ottobre sono già volati via, con i progetti di accoglienza-inserimento, l’inizio della storia de “Il Piccolo Principe”, la bella festa fatta ai nostri nonni, tante attività, laboratori, come quello dell’orto-semina, dell’educazione stradale, dell’avviamento alla lingua inglese, tanti giochi». Il 17 e 26 novembre, dalle 9.30 alle 11.00, sarà possibile visitare la scuola: sono le giornate “Scuola a Porte Aperte”. «Sono mattine dedicate in modo particolare ai genitori che si trovano a dover scegliere la scuola per i propri figli, per il prossimo anno scolastico, ma tutta la comunità può venire a conoscere la proposta formativa, la struttura, le risorse umane – aggiungono dalla scuola -. Nel caso non vi sia possibile venire in queste mattine, prendete appuntamento telefonicamente e saremo felici di accogliervi in altri momenti. La scuola è consapevole delle difficoltà, anche economiche, che le famiglie possono vivere in questi tempi, ma nel confronto aperto e sincero si possono trovare soluzioni favorevoli. Vi aspettiamo!».


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CRONACHE di Sant’Anna e Marano

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

Il Piano Interventi SANT’ANNA. Approvata l’adozione della terza variante: i centri storici sono l’obiettivo

L’Amministrazione comunale di Sant’Anna d’Alfaedo, nella seduta del Consiglio Comunale del 18 ottobre, ha approvato l’adozione della terza variante al Piano degli Interventi, riguardante i centri storici delle frazioni di Sant’Anna, Cona, Cerna, Vaggimal, Corrubio e Giare. Il Comune nel 2014 con una variante al Piano degli Interventi, aveva messo mano ad un primo stralcio di centri storici riguardanti le frazioni di Ceredo, Ronconi, Vallene e Fosse. Ora l’Amministrazione guidata dal sindaco Raffaello Campostrini, con questa variante, ha deciso di concludere il lavoro iniziato nel 2014 andando a completare la schedatura di tutte le frazioni rimanenti nella parte più a sud del comune. «Questa schedatura - afferma il sindaco Campostrini prevede la raccolta di tutti i dati volumetrici di ogni singolo edificio in centro storico, stilando una sorta di “carta d’identità” del fabbricato, che ne chiarisce

l’epoca di costruzione, le caratteristiche, la tipologia dei materiali utilizzati, le prescrizioni da tenere in

te delle serate nelle frazioni interessate dal piano, in cui l’Amministrazione ha illustrato le caratteristiche

considerazione in caso di ristrutturazioni future o gli eventuali elementi detrattori da sostituire. Oltre a ciò viene attribuito ad ogni singolo edificio un grado di protezione che varia da uno, per gli edifici di grande interesse storico-architettonico, ad un massimo di cinque, per i fabbricati di minor rilevanza. Durante i primi mesi di quest’anno – aggiunge il primo cittadino - sono state così organizza-

della variante e ha spiegato ai cittadini le modalità per far pervenire eventuali osservazioni specifiche sui fabbricati siti nel centro storico». Ora, dopo questa adozione in consiglio comunale, tutti gli elaborati della terza variante al P.I. centri storici rimarrà secondo legge per trenta giorni in libera visione al pubblico presso la sede comunale e sul sito internet del comune. Nei successivi trenta

giorni chiunque potrà formulare le proprie osservazioni e alla scadenza dei sessanta giorni il consiglio comunale si riunirà ancora per decidere su eventuali nuove osservazioni pervenute approvando così definitivamente la variante che di fatto diverrà poi immediatamente operativa. «Anche questa variante – conclude il Sindaco - è sicuramente una piccola risposta ai progetti edilizi di ristrutturazione e riordino dei nostri caratteristici centri storici. Uno strumento di grande aiuto per gli uffici dell’edilizia privata e che l’amministrazione spera invogli, nonostante la crisi, qualche proprietario a ristrutturare le proprie storiche case. L’amministrazione vuole inoltre ringraziare i numerosi cittadini che hanno collaborato fornendo preziose informazioni ai tecnici durante i sopralluoghi nei paesi individuando così al meglio la storia e il valore storico e architettonico di certi edifici».

NEGRAR. Il premio “Ilcorsaronero” va a Jean-Christophe Grangé Conto alla rovescia per la grande Cerimonia Finale di Premiazione dell'Edizione 2016 del Premio di Letteratura Avventurosa "Emilio Salgari". L’evento si terrà sabato 12 novembre, a partire dalle ore 17, nella splendida cornice di Villa Rizzardi a Negrar. Ospite speciale sarà Jean – Christophe Grangé, il grande scrittore e autore, tra gli altri, del romanzo I fiumi di porpora, a cui sarà conferito il prestigioso Premio “Ilcorsaronero”. In occasione della cerimonia finale Grangé sarà insignito del Premio “Ilcorsaronero”. A Grangé sarà consegnata la riproduzione della statua di Emilio Salgari realizzato dallo scultore Sergio Pasetto. L’autore de I fiumi di porpora dialogherà poi con Luca Crovi e presenterà il suo ultimo lavoro, Il rituale del male, pubblicato in Italia da Garzanti. Una storia che intreccia passato e presente, Europa e Africa, moderne tecniche investigative, superstizioni e credenze religiose, conquistando il lettore con la potenza selvaggia di un mito antico. L’ingresso all'evento è gratuito previa registrazione (posti limitati). Per informazioni e prenotazioni (obbligatoria): http://cerimoniafinalepremiosalgari2016.eventbrite.it; tel. 045.8650746; info@premiosalgari.it – www.premiosalgari.it.

Nuova dottoressa

MARANO. Da ottobre, il medico di base del Comune è la valpolicellese Teresita Nuzzo

Marano

Dal mese di ottobre il comune di Marano ha un nuovo medico di base: si tratta della dottoressa Teresita Nuzzo che ha iniziato il proprio servizio presso l'ambulatorio di Piazza della Comunità a Valgatara. Originaria della Valpolicella, laureata in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Verona nel 2010, la dottoressa Nuzzo ha completato il suo percorso formativo presso la Scuola di Medicina Generale della Regione Veneto nel polo di Vicenza ed ha iniziato a lavorare in casa di riposo facendo alcune sostituzioni a colleghi medici

di medicina generale. Ora, a seguito della possibilità offerta dalla mancanza di un medico di base nel comune di Marano, la giovane dottoressa ha iniziato il proprio servizio ai pazienti. «Ho trovato a Marano un clima di accoglienza veramente positivo, con pazienti che fin da subito hanno scelto di darmi fiducia - spiega la dottoressa -. L’elemento più importante nel rapporto medico-paziente, come mi ha insegnato il dottor Frapporti, uno dei miei migliori tutor durante il periodo di formazione, deve sempre essere l’attenzione alla

relazione umana, essenziale per una medicina di qualità». La situazione a Marano era piuttosto delicata, considerata l'assenza, ormai da qualche tempo, di un servizio di medicina di base, e quindi l’arrivo della dottoressa Nuzzo è stato accolto con estremo favore dalla cittadinanza. «L’amministrazione e il sindaco Viviani hanno dato ampio supporto alle mie richieste: speriamo di riuscire a breve a garantire almeno un giorno a settimana a Marano spiega il medico -. In verità le maggiori difficoltà sono state di tipo logistico, per installare

MARANO. Raccolta differenziata porta a porta: buona la risposta dei cittadini Il comune di Marano è stato l’ultimo, in ordine di tempo, ad aderire alla raccolta differenziata “porta a porta”. Il 2016 è stato l’anno della svolta anche per i maranesi che hanno ben risposto all’Amministrazione comunale. «Gli ultimi dati hanno confermato che la percentuale di differenziata è passata da poco meno del 65% ad oltre l’85% con una frazione secca ridotta di oltre il 75% - spiega l’assessore all’ecologia Michela Scamperle -. Se da un lato il sistema “porta a porta” costa circa il 20% in più a causa della maggiore incidenza del personale, questo dato viene compensato da valori di rifiuto differenziato molto più elevati che si traducono in ricchezza per il Comune». Una delle iniziative a cui sta pensando l’assessore all’ecologia è quella relativa al riciclo della carta al cui riguardo, spiega Scamperle, «alcuni cittadini ci hanno comunicato qualche problema nel recuperare scatole di cartone da utilizzare come contenitore; stiamo valutando alcune soluzioni in questo senso, come il bidone specifico per la carta da svuotare ogni volta, oppure con sacchi in cellulosa a perdere. Non si sono verificati i temuti episodi di abbandono dei rifiuti lungo le strade – conclude Scamperle -, anche se qualche furbetto è stato pizzicato a lasciare la propria spazzatura in luoghi non appropriati ed è stato multato. Un effetto collaterale, ma positivo, del cambio di metodo di raccolta è stata la verifica dell’evasione della TARI da parte di alcuni cittadini. Il ravvedimento delle posizioni irregolari ha permesso di ottenere fondi per alcuni miglioramenti necessari ed urgenti all’isola ecologica».

Teresita Nuzzo

una nuova postazione di lavoro. Tuttavia anche grazie alla collaborazione del personale amministrativo e tecnico del Comune sono riuscita in breve tempo ad essere operativa». La permanenza della dottoressa Nuzzo a Marano è legata al numero di pazienti che la sceglieranno come medico curante: per fortuna in paese il passa parola corre veloce e se i numeri continueranno a crescere a questo ritmo, l’ULSS non potrà che confermare la posizione della dottoressa.


CRONACHE di Fumane

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

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Bar-tolomeo apre: creatività al potere

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SCUOLA SECONDARIA. Taglio del nastro per il punto ristoro gestito direttamente dai ragazzi

L’anno scolastico per la scuola secondaria dell’Istituto fumanese è iniziato anche con un’originale novità: il “Bar-Tolomeo”, un punto di ristoro creato e gestito dai ragazzi che li porterà ad attivarsi nelle loro capacità creative e gestionali anche al di là e al di fuori della classe e dei banchi. “Bar-Tolomeo è stato inaugurato lo scorso 18 ottobre: alunni, insegnanti, genitori, accanto al dirigente dell’ufficio scolastico Provinciale, Stefano Quaglia, e al professor Elia Kling, ideatore e anima del progetto, hanno tagliato il nastro dando il via ad una nuova avventura. «I ragazzi – ha spiegato il professor Kling sono chiamati a creare e gestire uno spazio-merenda, una specie di piccolo bar, all'interno della scuola, mettendo in campo tutte le loro

abilità cooperative, nonché le loro competenze trasversali: da quelle manuali per arredare lo spazio a quelle

alunni per il nome e il logo da dare al nostro “bar”. Tra le varie proposte ha vinto all'unanimità il nome “Bar-

creative per abbellirlo, da quelle matematico-contabili a quelle relazionali. Abbiamo cominciato a lavorare a questo progetto già alla fine dello scorso anno scolastico, indicendo un piccolo concorso tra gli

tolomeo”, che gioca con il nome stesso della scuola, intitolata a Bartolomeo Lorenzi. I ragazzi hanno poi attivato, sempre in orario scolastico, una specie di prestito d'onore con gli adulti che sono venuti a

visitare la scuola e anche con molti ragazzi, che hanno orgogliosamente contribuito con i propri risparmi: un prestito che verrà restituito non appena si avranno introiti». All'arredo dello spazio hanno lavorato anche durante le vacanze estive sia il prof. Kling che alcuni genitori dei ragazzi, che hanno messo a disposizione gratuitamente le loro competenze. «E' stato un importante esempio di sussidiarietà nella nostra scuola» commenta la preside Emanuela Antolini, dirigente reggente a Fumane. Il progetto è stato sostenuto dalle Amministrazioni comunali di Fumane e di Marano di Valpolicella e ha visto anche la collaborazione dei ragazzi del campo di lavoro esperienziale gestito dalla cooperativa Hermete.

ISTITUTO LORENZI / LE ATTIVITÀ

DON NOVELLI NUOVO PARROCO

E’ uno degli istituti comprensivi più corposi della Valpolicella quello di Fumane (in cui convergono gli studenti dei comuni di Fumane, Marano e S.Anna d’Alfaedo). L’anno scolastico 2016 – 17 è iniziato al B.Lorenzi con 1040 iscritti. A loro sono dedicati i numerosi progetti messi in campo anche quest’anno: dall’educazione alla lettura all’educazione storico-ambientale co n percorsi specifici di approfondimento di questioni concrete, escursioni sul territorio, laboratori pomeridiani. Nell’ambito di queste attività, per le scuole primarie di Fumane e Marano, non manca il progetto preistoria con interventi esperti e visite guidate alla grotta di Fumane. Un occhio di riguardo è riservato all’educazione alla pace e alla solidarietà attraverso l’educazione interculturale e l’educazione alla memoria. Completano il quadro l’educazione alla legalità e alla cittadinanza, l’educazione stradale e alla sicurezza, l’educazione alla salu-

Don Emanuele Novelli è il nuovo parroco di Fumane. Ad accoglierlo una comunità in festa lo scorso sabato 15 ottobre, quando, in occasione della S.Messa delle ore 18.30, in una chiesa parrocchiale gremita di fedeli, il nuovo parroco ha fatto il suo primo ingresso. A coaudiuvare Don Emanuele, classe 1969, parroco di Boschi S.Anna dal 2007 ad oggi, saranno don Giuseppe Mascanzo ni e i neo arrivati don Giuseppe e don Ferdinando.

te e al benessere con sportelli di consulenza psicologica per alunni e genitori dell’Istituto. «Anche durante quest’anno scolastico verranno proposti svariati progetti – affermano dall’Istituto fumanese -: oltre a proseguire l’esperienza della Consulta degli studenti e la psicomotricità per le scuole dell’infanzia, sono in agenda progetti di musica, un progetto di avvio all’attività sportiva, laboratori espressivi e teatrali nella scuola secondaria e in qualche primaria, corsi di potenziamento della lingua inglese e l’immancabile progetto LessiniaFolkFestival». Centri aperti (doposcuola pomeridiani), progetto orientamento, collabo razione con l’associazione Plant for the Planet, partecipazione a giochi matematici in collaborazione con l’università Bocconi e ai campionati internazionali di matematica si affiancano, presso l’Istituto B.Lorenzi, a progetti di rete per la formazione come “Filo diretto con…” (progetto di rete tra le scuole dell’infanzia della zona) e “Tante Tinte”, a livello provinciale, ma anche a laboratori di sc acchi per la scuola primaria, al progetto “Biodanza” per la scuola dell’infanzia di Fumane e al progetto “orto didattico” per la scuola dell’infanzia e primaria di Breonio

Don Emanuele

MOLINA / SPETTACOLI DI MISTERO

TEATRO / ANGELA E TIZIANO TERZANI

Sarà il caratteristico borgo di Molina ad ospitare anche in questo 2016 lo spettacolo legato alla rassegna “Spettacoli di Mistero”, il festival dedicato ai luoghi leggendari e misteriosi del Veneto, iniziativa in cui ogni anno l’Unpli Veneto (Unione nazionale pro loco italiane) coinvolge le Pro loco del territorio. Un appello a cui la Pro loco di Molina, guidata da Leonardo Ceradini, risponde con entusiasmo da qualche edizione e che negli anni scorsi ha saputo mettere in scena spettacoli di successo. E il 13 novembre Molina è candidata a replicare questo successo con “Il mistero del bosco strovo”: lo spettacolo, che si terrà presso la sala accanto alla chiesa parrocchiale, seguirà la trama dell’omonimo libro, recentemente dato alle stampe da Leonardo Ceradini – e illustrato da Valentina Montemezzi -. “Il mistero del bosco strovo” sarà seguito da una proiezione fotografica a cura di Gianfranco Cavallaro, che vedrà protagonisti il paese di Molina e il parco delle Cascate. Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, avrà inizio alle ore 15.00.

Venerdì 11 novembre alle 20.30 il Teatro Parrocchiale di Fumane, in via Vittorio Ugolini, ospiterà la serata “Angela e Tiziano Terzani. Insieme, in viaggio”. L’incontro pubblico – ad ingresso libero fino ad esaurimento posti – vedrà la partecipazione di Angela Terzani, scrittrice, presidente della Giuria del Premio internazionale Terzani, moglie, compagna di viaggio e collaboratrice nella stesura dei libri del marito Tiziano. Lei stessa con Άlen Loreti, biografo e curatore editoriale dei diari di Tiziano Terzani “Un’idea di destino” parlerà del Tiziano più intimo. La serata, che sarà arricchita da contributi filmati, foto, letture di brani e altro, farà da cornice al conferimento della cittadinanza onoraria di Fumane ad Angela Terzani


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CRONACHE di San Pietro in Cariano

L’ALTRO GIORNALE

Assemblea pubblica

Novembre 2016

PEDEMONTE. Il primo incontro dell’Associazione per la valorizzazione della chiesa di Santa Sofia

Servizi di

Silvia Accordini

Si è tenuta venerdì 30 settembre presso la Sala Civica di Pedemonte di San Pietro in Cariano la prima assemblea pubblica dell'Associazione per la tutela e la valorizzazione della chiesa di Santa Sofia di Pedemonte, realtà di promozione sociale sorta nel maggio 2015 sulla scia della campagna di sostegno alla candidatura a “Luogo del cuore” del Fai (Fondo per l’ambiente italiano) della Chiesa. L’edificio, risalente al periodo compreso tra l’831 e l’845 e posto accanto alla villa palladiana di S.Sofia, dopo il terremoto del gennaio 2012 è stato dichiarato inagibile. E’ stato denso il programma della serata del 30 settembre, a cui hanno presenziato anche Camilla Galtarossa dell'Associazione Salvalpolicella, e Fiammetta Serego Alighieri del CTG Genius Loci Valpolicella. Il Presidente dell’Associazione, Nicola Berti, ha presentato la nascita del Comitato, poi trasformato in Associazione, i suoi scopi, lo statuto: «La nostra associazione svolge attività di informazione e sensibilizzazione, tutela, promozione e valorizzazione della chiesa di Santa Sofia. Proprio per questo stiamo cercando di far conoscere a più persone possibili questo edificio e il suo progetto di restauro, che a breve verrà portato all’approvazione della Soprintendenza per i Beni monumen-

tali di Verona. Un percorso, questo, che abbiamo deciso di intraprendere dopo aver rifiutato i 30.000 euro di contributi ottenuti dai FAI a seguito delle 1000 firme raccolte lo scorso anno per il “Luogo

del Cuore”: accettare il contributo avrebbe significato rimanere legati al FAI non potendo ricevere fondi da nessun altro ente o istituzione». Il progetto di restauro della Chiesa è stato presentato dall’architetto Stefano Lucchini (che ha collaborato con l’architetto Federica Salvarelli: ad un primo stral-

cio (148.000 euro) potrebbero far seguito un secondo e un terzo stralcio (350.000 euro) che permetterebbero di intervenire sugli apparati murari e decorativi e sulla parte impiantistica. La serata si è conclusa illustrando i progetti futuri tra cui l'avviamento del procedimento per richiedere l'iscrizione all'albo delle Onlus, il posizionamento di cartelli di segnalazione e informazione, il lancio di una raccolta fondi per l’avviamento del progetto di restauro, il proseguimento della collaborazione con l’Istituto Stefani - Bentegodi. Durante la serata del 30 settembre infatti la professoressa Evelina De Rossi ha parlato del progetto “Museo Diffuso”, museo dinamico e della Comunità, che l'Istituto Stefani-Bentegodi sta portando avanti: si tratta dello sviluppo di un percorso sul territorio della Valpolicella – il cui cuore sarà la chiesa di Santa Sofia -. Luca Minguzzi ha presentato la sua tesi di laurea in Ingegneria Civile Meccanica, in cui ha affrontato i problemi strutturali della chiesa con la proposta di alcuni interventi di restauro. Sono stati poi presentati i lavori di Ester Bontempo e Claudia Bissoli, che saranno pubblicati sul prossimo Annuario Storico della Valpolicella. Il primo lavoro, scritto a quattro mani con Giuliano Sala, si è concentrato sulle pitture murali della chiesa, mentre il secondo è relativo al gesso del monumento funebre conservato nella cappella laterale, aggiunta

ISTITUTO COMPRENSIVO “CARLOTTA ASCHIERI”

NOTIZIE FLASH Scuola dell’infanzia Castelrotto. Sabato 19 novembre la scuola dell’infanzia e asilo nido “Cuore Immacolato di Maria” di Castelrotto apre le sue porte per dare l’opportunità a tutti i genitori di conoscere la scuola e la sua offerta formativa, riservando ai bambini un momento di divertimento con il Ludobussino. Insegnanti, genitori e bambini danno appuntamento a sabato 19 novembre dalle 9.30 alle 12.30. E se piove… nessun problema: i giochi si faranno in teatro. Per informazioni 045.7725050 Educare alla lettura per formare lettori. Questo è il titolo del progetto avviato dalla Biblioteca Comunale di San Pietro in Cariano. I prossimi appuntamenti in agenda saranno giovedì 10, 17, 24 novembre, 1 e 22 dicembre dalle 16.00 alle 17.00 per i bambini di terza, quarta e quinta primaria e dalle 17.00 alle 18.00 per i bambini di prima e seconda primaria. Gli incontri proseguiranno anche nel 2017: 26 gennaio, 2, 9, 16, 23 febbraio, 9, 16, 23, 30 marzo e 6 aprile. Per iscrizioni o informazioni 045.6800335.

Sono 1181 gli alunni che il 12 settembre hanno iniziato l’anno scolastico 2016 – 17 nelle scuole dell’Istituto Comprensivo “Carlotta Aschieri” di San Pietro in Cariano. 130 di loro sono alunni iscritti alle scuole dell’infanzia (Bure e Corrubbio), 737 alla scuola primaria (San Pietro, San Floriano, Pedemonte e Corrubbio) e 314 alla secondaria. Molti i progetti con cui l’Istituto comprensivo proseguirà. Si tratta di progetti già avviati negli anni scorsi come il progetto orto in collaborazione con il Comune e l'associazione Terra Viva per le scuole dell'infanzia e primarie e il progetto della Cooperativa Scolastica I.P.C. e ScuoLab per la scuola secondaria in collaborazione con i servizi educativi del Comune. «Abbiamo inoltre diverse proposte per l'ampliamento dell'offerta formativa – affermano dall’Istituto diretto da Anna Maria Cottarelli -, tra cui appuntamenti sportivi e l'intervento di insegnanti di madrelingua inglese alle primarie e alla secondaria. Per

DOTT. TOFFALORI ALESSIO ODONTOIATRA Via Diaz, 4 Domegliara (VR) Tel. 045 6862403 cell. 348 7934484

la scuola dell'infanzia si stanno programmando incontri per l'apprendimento dell'inglese con insegnanti specializzati. Siamo in costante contatto con l'Amministrazione comunale, in particolare con la Consulta della famiglia, per un ciclo di incontri sul tema dell'utilizzo consapevo-

le e responsabile dei social e affini». L’Istituto comprensivo di San Pietro in Cariano offre ai ragazzi in orario scolastico interessanti incontri con esperti e personalità del panorama culturale per dare agli alunni strumenti di interpretazione della società. «Quest'anno – affermano

ancora dall’IC Carlotta Aschieri - abbiamo aderito al programma di formazione rivolto ai docenti denominato "Dislessia amica" promosso dall'A.I.D. (Associazione Italiana Dislessia), attraverso il quali i nostri insegnanti approfondiscono i temi legati ai disturbi specifici dell'apprendimento».

CORRUBBIO. Parco Villa Angelina rinnovato Un taglio del nastro allegro e variopinto quello di martedì 18 ottobre a Corrubbio. Il Parco Villa Angelina, completamente rinnovato, ha accolto numerosi bambini e genitori festanti che, accanto al sindaco di San Pietro in Cariano, Giorgio Accordini, e ad alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale tra cui Giuseppe Poiesi e Mauro Carradori, hanno inaugurato il parco, il più frequentato del Comune (anche grazie al grande numero di famiglie giovani residenti nella zona). Grazie a un investimento di 25.000.000 euro, nuovi giochi trionfano accanto ad un angolo pic-nic sovrastato da un grande pergolato. Sono state inoltre piantumate nuove piante (altre verranno piantumate prossimamente) e, a breve, verrà creata un’area cani. «Questo intervento – afferma Mauro Carradori, assessore agli Interventi Diretti del comune di San Pietro in Cariano - dà conferma di quanto sia importante realizzare spazi di aggregazione non solo per i ragazzi ma anche per famiglie, anziani e gruppi che desiderano trascorrere qualche momento all'aperto».


L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

CRONACHE di San Pietro in Cariano

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO Egregio Direttore, speravo e credevo che la polemica relativa alla Tassa rifiuti si concludesse con intervento e risposta, ma ho visto che non è così e quindi mi trovo costretto a replicare sperando che sia l’ultima volta. Io ritengo di essere una persona molto pragmatica, con poca fantasia ma che crede nei numeri e i numeri sono questi, relativi alla mia situazione personale che è quella del 99% dei cittadini. Tassa rifiuti abitazione anno 2007: €. 118,60; anno 2016: €. 152,00 + 28 % Tassa rifiuti ambulatorio anno 2007: €. 97,84; anno 2016: €. 126,00 + 29 %. Quindi si tratta di un aumento inferiore al 30 % in 10 anni. In altri luoghi, in altri Comuni sentiamo le statistiche che parlano di aumenti del 150-200 %, quindi penso che in generale si sia lavorato bene anche se i costi sono inevitabilmente aumentati del 70-80 % in questo periodo. Per quanto riguarda la raccolta del verde Battistella dimentica che nel 2007 non c’era l’isola ecologica a cui si può conferire il verde senza alcun costo e che è utilizzata a questo scopo dal 90 % dei cittadini. Per quanto riguarda la mia incapacità di ascolto, voglio precisare che innanzitutto mi confronto con la mia maggioranza, che deve rispondere ai cittadini delle scelte che fa, visto che i cittadini hanno dato fiducia a noi e non a lui, e comunque tengo in considerazione anche altri suggerimenti, soprattutto quando provengono da persone che portano un contributo positivo. […] Giorgio Accordini sindaco di San Pietro in Cariano Gentili signori, grazie per la vostra vivacità e il vostro contributo, ma – anche io - spero che la diatriba si concluda qui!

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO Evidenziamo anzitutto che dati sensibili, soggetti a privacy, non andrebbero resi pubblici senza alcuna autorizzazione e senza spiegazioni. Accordini cita l’importo del piano finanziario rifiuti del 2007, pari a 667.623 euro, e quelli del piano finanziario rifiuti del 2016 di 1.146.927 euro. Conferma lui stesso quindi che c’è stato un aumento dei costi del 72%. Ora, siccome i costi del piano finanziario devono essere coperti per intero dalla tariffa, è evidente che l’aumento medio della tariffa rifiuti in questi nove anni è stato del 72%. E a questa percentuale c’è da aggiungere anche la maggior parte del servizio di raccolta del verde, perché solo una quota minima è compresa nella tariffa, il resto si paga in più, a parte. Possiamo capire che ad Accordini dia fastidio, ma negli anni precedenti invece la tariffa con Battistella era calata. La proposta di Battistella, che è quella del nostro programma, poteva essere almeno la base di discussione per un cambio di rotta nell’interesse dei cittadini. Grazie per l’ospitalità Enrico Adami - Lista Civica “Cittadini per S.Pietro”

PEDEMONTE. Bar Siros, la schedina è vincente Ammonta a 79.787 euro il “bottino” che un fortunato vincitore si è portato a casa lo scorso sabato 8 ottobre. E’ accaduto presso il bar Siros a Pedemonte, dove un anonimo avventore residente in Valpolicella ha giocato per tre volte, con gli stessi numeri, una schedina da due euro. Le combinazioni vincenti gli hanno fruttato prima 75.000 euro e, subito dopo, i rimanenti 4.787 euro. «Siamo felicissimi che proprio il nostro bar abbia portato tanta fortuna – affermano Tania Zantedeschi e Silvana Simeoni, le titolari -. Qui c’è sempre stata una ricevitoria molto famosa. Poi è stata chiusa e siamo arrivate noi, ma la “tradizione” non si è mai interrotta, tanto che diverse sono state le vincite effettuate anche con i Gratta e Vinci. Stavolta, grazie a queste fortu nate schedine, è stata vinta una cifra importante. E’ una notizia che mette allegria, la stessa allegria che leggiamo negli occhi di tutti Tania Zantedeschi quelli che entrano».

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Social network Come viverli? LA CONSULTA DELLA FAMIGLIA. Al via il progetto di formazione

E’ stato un debutto all’insegna del successo quello con cui la Consulta della Famiglia di San Pietro in Cariano ha inaugurato un progetto molto attuale: il 7 ottobre la sala Lonardi ha ospitato il primo incontro del progetto “Dal cellulare allo smartphone, generazioni in bilico tra on –line e on-life”. Un progetto nato su iniziativa di Paola Baldi della Consulta della Famiglia di San Pietro e che ha ottenuto il patrocinio di Comune di San Pietro, Istituto Salesiano di Verona (IUSVE), Centro Pastorale Giovanile della Diocesi di Verona e Punto di ascolto per la prevenzione del disagio scolastico e del bullismo dell’ufficio scolastico (ambito territoriale VIII di Verona). “Genitori ed educatori alle prese con il mondo dei social network – Pokèmon e altri mostri quotidiani” era il titolo della serata del 7 ottobre: il professor Don Giovanni Fasoli – dopo una presentazione della serata da parte del Dott. Fabio Fasoli – ha tracciato un’immagine precisa del mondo giovanile dei “social network” e di tutti i risvolti ad esso legati. A que-

sto primo incontro ne faranno seguito, a cadenza mensile, altri cinque: una serata Cineforum il 16 novembre, con la proiezione presso la sala teatro del Circolo Noi alle ore 20.30 del film

l’obiettivo del progetto è formare e informare. Spesso ci limitiamo a vietare in modo tassativo ai nostri ragazzi l’uso dei “social network” o, al contrario, per comodità e mille impegni, a

“Men, Woman, Children”. Nel corso dei primi mesi del 2017 si susseguiranno gli altri incontri che affronteranno le implicazioni dei social network nell’ambito scolastico, nello sport, nella famiglia e nel mondo spirituale con l’intervento di professionisti specializzati su questa tematica. «Questo progetto – afferma Loredana Mariani, Presidente della Consulta della Famiglia – è rivolto ad insegnanti, genitori, e tutti quelli che ricoprono il ruolo di educatori:

lasciare nelle loro mani tablet e smartphone senza il minimo controllo: l’intento è quello di provare a sensibilizzare gli adulti verso la “social generation”, per poterla così aiutare e comprendere nella sua fragilità. Don Giovanni Fasoli ha più volte ribadito che i ragazzi sono nativi digitali e l’unica cosa da fare per noi educatori è riuscire a “star dentro” al loro mondo per ridurre il divario generazionale e capirli».


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CRONACHE di San Pietro in Cariano

L’ALTRO GIORNALE

Osservatorio sulla Valpolicella

Novembre 2016

LA PRESENTAZIONE. Illustrate nella sala conferenze di villa Del Quar, a Pedemonte, le attività in programma per il biennio 2016-2017

E’ stata la sala conferenze di villa Del Quar a Pedemonte ad ospitare lo scorso 21 ottobre la presentazione dell’Osservatorio per il paesaggio della Valpolicella e le attività in programma per il biennio 2016-2017. A seguire Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici ha dialogato con Andrea Brugnoli, direttore dell’Osservatorio, e Fabio Saggioro, docente di Archeologia medievale dell’Università

di Verona, sul tema del rapporto tra cittadini, beni culturali e paesaggio. L’Osservatorio per il paesaggio della Valpolicella, aderente alla rete degli Osservatori della Regione Veneto, è nato nel 2016 con l’adesione dei Comuni di Fumane (capofila), Marano, Negrar, Pescantina e San Pietro in Cariano e la consulenza scientifica del Centro di Documentazione per la Storia della Valpolicella. Il programma delle attività per il biennio 2016-2017 prevede la rea-

lizzazione di una serie di incontri di divulgazione sul tema del paesaggio come patrimonio culturale, la realizzazione di una piattaforma informatica per la schedatura di dati sull’evoluzione storica del paesaggio (uso dei suoli, insediamenti e beni culturali) oltreché la realizzazione di alcuni convegni di studio centrati sulla storia delle trasformazioni agrarie e delle strutture degli insediamenti di questa plaga. L’obiettivo generale delle attività programmate

“De – Gustando il Teatro”2016-2017

Riapriamo il sipario! Ritorna al Teatro Don Mazza di San Pietro in Cariano la quarta edizione della rassegna Teatrale “De – Gustiamo il Teatro in Valpolicella”. A partire dal 26 novembre, per otto fine settimana, gli appassionati del teatro amatoriale si potranno dare appuntamento presso il nostro bellissimo teatro situato nel cuore della Valpolicella dove si alterneranno sulla scena diverse e rinomate compagnie del Veneto. Anche quest’anno, verrà riproposta la formula “cultura, sapori e vini”: abbinate allo spettacolo teatrale ci saranno serate di degustazione dei nostri tipici sapori agroalimentari, associati ai vini di rinomati produttori. Vi aspettiamo! Gruppo Teatro Don Mazza e Circolo Noi PREZZI: € 15,00 Promozione: Biglietto intero teatro con degustazione Biglietto ridotto teatro con degustazione (fino 14 anni) € 10,00 (Solo su prenotazione con inizio alle ore 20:00 – massimo 150 posti) € 8,00 Biglietto teatro intero € 5,00 Biglietto teatro ridotto (fino a 14 anni)

PRENOTAZIONI Tel. 345 2754509 (martedì - venerdì 18.00 - 21.00, sabato 10.00 - 12.00 e 16.00 – 20.00)

mail: cineteatrodonmazza@gmail.com Servizio baby-sitter gratuito per bambini di età compresa tra i 4 e gli 11 anni con prenotazione obbligatoria entro il giovedì antecedente la data dello spettacolo.

Sabato 26 novembre ore 21:00. Compagnia “Teatro la Loggia” - “I Rusteghi” di Carlo Goldoni – Genere: comico brillante. Degustazione ore 20:00. Risotto all’amarone dei mitici chef stellati “Mimmo, Pier e Fabio” Dolci: le torte delle nonne di San Pietro in Cariano. Vini della Cantina Valpantena – Quinto. Sabato 10 dicembre ore 21:00. Compagnia “Buona la Prima” - “Le avventure di Pinocchio” di Emiliano Fiorino – Genere: musical. Degustazione ore 20:00. Lasagnette “fatte in casa” con sugo al coniglio a cura del tris d’assi “Grazia – Bruna - Lisetta” Dolci: frolline di ”Santa Lucia” del Panificio Barba – San Floriano. Vini della Società Agricola Venturini Massimo e figli S.S. – San Floriano. Arrivo di Santa Lucia con il suo fido Castaldo. Domenica 18 dicembre ore 20:45. Concerto di Natale con la partecipazione della banda Comunale di San Pietro in Cariano diretta dal maestro Luciano Filippini e del coro “Melos Idè” di Verona diretto dal maestro Chiara Pinazzi e dal preparatore vocale Giuliana Lindegg. Entrata con offerta libera fino a esaurimento posti. Giovedì 5 gennaio ore 21:00, Venerdì 6 gennaio ore 17:00 Compagnia La Barcaccia - Verona “La Partieta” di Emilio Baldanello – regia di Roberto Puliero – Genere: comico brillante Degustazione solo giovedì 5 gennaio ore 20:00. Risotto con “l’Anara” del famoso chef isolano Valentino. Dolce: El Nadalin della pasticceria Nova Desy – Arbizzano. Vini dell’Azienda Agricola Colle Cerè di Righetti Cesare – Negrar (VR) Mercoledì 6 gennaio - Epifania. Dopo lo spettacolo: Ore 18:30 “pan e salame” e un dolce rinfresco a cura della pasticceria Nova Desy Sas – Arbizzano. Ore 19:00 Brusa la vecia – tradizionale falò. Sabato 21 gennaio ore 21:00. Compagnia teatrale Micromega – Verona “Scusi lei...ucciderebbe mio marito?” di Fiammetta Veneziano - Regia: Enrico Matrella - genere: comico dialettale Degustazione ore 20:00. Polenta e speciali salumi vari – Salumificio Valpolicella – San Pietro in Cariano, Dolci: le torte Sacher e Cheesecake de L’Officina del Gelato – Sant’Ambrogio di Valpolicella. Vini dell’Azienda Agricola Flatio di Flavio Fraccaroli – Via Cariano 20 - San Pietro in Cariano. Sabato 04 febbraio ore 21:00: Compagnia Teatro dell’Attorchio – Cavaion Veronese “Camera a ore” di Elisabetta Squarcina – Regia Emanno Rigattieri – Genere: comico dialettale. Degustazione ore 20:00. Risotto “cacio e pepe” di “Mimmo, Pier e Fabio”- Dolci: lo speciale “Tortino Paradiso” della Marisa – Cavaion Veronese - Vini dell’Azienda Agricola Valentina Cubi – Fumane. Sabato 18 febbraio ore 21:00. Compagnia Polvere Magica – Palazzolo di Sona “Stamaledettamente a pan e pessin” di Sandro Borchia – Genere: comico brillante. Degustazione: i celeberrimi “Gnocchi di malga” a cura del “Gruppo Gnoccolari” di Breonio. Dolci: le “sossole” del gruppo della “spassaora” della Parrocchia di San Pietro in Cariano. Vini dell’Azienda Agricola Allegrini - Via Giare 9/11 - Fumane Sabato 4 marzo ore 21:00. Compagnia teatrale Armathan - Verona “ Burless…que” di Marco Canteri Degustazione: Risotto al radicchio, monte e speck dei rinomati chef “Sonia e Roberto”. Gelato: fresche tentazioni ed emozioni - L’Officina del Gelato – Sant’Ambrogio di Valpolicella. Vini dell’Azienda Agricola Monte Cillario - Via S.Cristina 1 - Parona di Valpolicella (VR).

dell’Osservatorio è quello di creare occasioni di approfondimento e divulgazione sull’evoluzione storica del paesaggio, finalizzate anche alla creazione di strumenti utili come basi per la pianificazione del territorio.

Il ciclo di conferenze proseguirà il 25 novembre a villa Della Torre, dove il prof. Daniele Manacorda, docente di metodologia della ricerca Archeologica all’Università di Roma Tre, dialogherà con il prof Alfredo Buonopane,

docente di epigrafia medievale all’Università di Verona, attorno al tema del rapporto tra la Repubblica, i cittadini e la tutela e promozione dei beni culturali. Per maggiori informazioni: http://osservatoriovalpolicella.it.

International Terraced Landscapes, Valpolicella 1ª tappa E’ stata la Valpolicella la prima delle 10 “tappe” del III Incontro mondiale dell’International Terraced Landscapes (ITLA), che si è svolto dal 6 al 15 ottobre in Italia dopo le edizioni cinese (2010) e peruviana (2014). Il focus era comprendere e orientare il futuro dei paesaggi rurali terrazzati del mondo e, in questa edizione, dell’Italia, tra cui quello della Valpolicella. Ad accogliere gli esperti mondiali in Valpolicella sono stati i paesaggi terrazzati su cui si snodano 222 chilometri di marogne e il racconto del percorso intrapreso dal Consorzio di Tutela Vini Valpolicella per il mantenimento di questi muretti a secco. «Sul fronte operativo - ha spiegato Olga Bussinello, Direttore del Consorzio - lavoriamo da tempo sulla sostenibilità ambientale, con il protocollo di certificazione di prodotto volontaria ‘Riduci Risparmia Rispetta’ (RRR) che contempla anche il rispetto della conformazione esistente del paesaggio la manutenzione degli elementi che lo disegnano, come appunto le marogne. Si tratta di una certificazione di area che considera il processo produttivo a tutto tondo. Dall’annata 2016, dopo cinque anni di applicazione sul territorio, il protocollo è stato certificato: superato il controllo di un organismo terzo, il marchio RRR potrà essere apposto sulle bottiglie». Ad ospitare la tappa finale del Convegno è stato lo storico borgo di San Giorgio, entrato a far parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia. I convegnisti si sono riuniti a San Giorgio per una discussione di sintesi che li ha visti esprimere cosa li avesse maggiormente impressi nei due giorni trascorsi in Valpolicella tra la valle di Negrar, il sito di Molina, il mercato contadino di Gorgusello, la grotta di Fumane e il borgo di San Giorgio. «Alcuni – afferma Lodovico Testi del movimento “I vignaioli delle marogne”, gruppo di viticoltori che praticano la coltivazione della vite su antichi terrazzamenti sorretti da muri a secco - hanno citato la scoperta del vino Amarone, per molti è stato importante è stato il contatto avuto con il potere creativo e con le voci dei contadini di Gorgusello e dei paesi limitrofi, in occasione del mercato dei pro-dotti tipici di montagna. Ha impressionato la diversità del paesaggio, un patrimonio non solo naturale ma anche culturale, plasmato dall’uomo, e il concetto di come le marogne, nell’ambito del paesaggio, rappresentino il passato ma anche la leva per l’economia vitivinicola del futuro».

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO

È on-line infatti il nuovo portale, all’indirizzo www.comune.sanpietroincariano.vr.it, del comune carianese. Tra le novità introdotte dal nuovo sito spiccano una serie di funzionalità innovative, con una grafica più moderna e con maggiore facilità di fruizione. Con questo aggiornamento è più semplice per i cittadini accedere a tutte le informazioni che interessano i servizi e l’organizzazione del nostro Comune. Un modo efficace per seguire da vicino il prezioso lavoro ‘dietro le quinte’ della nostra Amministrazione. Oltre a quello del Comune, abbiamo attivato anche i. Questa novità, assieme al nuovo sito della Farmacia Comunale San Martino (www.farmaciacomunalesanmartino.it), al notiziario comunale Cicerone e al network Municipium, si inserisce nel progetto organico d ella trasparenza, che vuole migliorare l’informazione e la partecipazione dei cittadini. Il consigliere Leonello Carneri


VENDEMMIA

L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO GIORNALE L’ALTRO GIORNALE

in Valpolicella 2016

Longevità, la garanzia dell’anno L’ANALISI DEGLI ESPERTI. Cosa dovremmo trovare nel bicchiere in relazione alla vendemmia?

«Nonostante una Primavera difficile per la difesa delle uve, grazie al lavoro in vigna dei nostri soci e al buon clima estivo con notti fresche si profila un altro importante millesimo da ricordare per l'Amarone

ne della V alpolicella classica. Per quanto concerne il lavoro in vigna, «la stagione vendemmiale 2016, partita con estremo anticipo, ha avuto un brusco rallentamento nei mesi di

classico»: a dirlo è Daniele Accordini, enologo e direttore generale di Cantina Valpolicella Negrar, azienda che conta 230 soci e oltre 700 ettari di vigneti, di cui più di 600 nelle colli-

Ha spalancato le finestre su un nuovo orizzonte il metodo di coltivazione biologica, utilizzato sempre più in agricoltura e anche in viticoltura. E se da un lato da parte del produttore è andata via via crescendo la volontà di affacciarsi su un nuovo tipo di produzione, più attenta al prodotto e all’ambiente, dall’altra anche nel consumatore è cresciuta la sensibilità nei confronti di queste tipologie di approccio alla coltivazione e delle loro ripercussioni sulla genuinità di quanto acquistato. Approfondiamo l’argomento con Paolo Zardini, agronomo, che da anni coltiva in Valpolicella le sue viti con metodo biologico. Com'è andata la vendemmia 2016? «La vendemmia 2016 ha ripetuto il livello qualitativo dello scorso anno e in alcune zone si può certamente

maggio e giugno a causa di una Primavera molto piovosa - spiega Claudio Oliboni, tecnico di campagna della Cantina -. Le condizioni di elevata umidità hanno creato qualche

attacco peronosporico nelle zone più pianeggianti e meno ventil ate. Un grande recupero si è avuto nella parte finale, la più importante, nei mesi di luglio, agosto e settembre. In quest'ultimo periodo, le sommatorie termiche sono risultate molto alte» Cosa dovremmo trovare nel bicchiere in relazione all'annata quindi? «La caratteristica di questa vendemmia sono state le notti fresche che hanno conservato integralmente l’acidità, garantendo vini di grande longevità – commenta Accordini -. L’accumulo di zuccheri è risultato superiore al 2015 e soprattutto le sostanze polifenoliche raggiungono valori molto elevati. Queste condizioni sono ideali per le uve da Amarone, predisponendo a un vino di lungo invecchiamento e

soprattutto con una componente varietale molto spiccata. Un altro fattore qualitativo è senza dubbio la ridotta cernita delle uve al 40% che il Consorzio di tu tela della Valpolicella ha proposto e la Regione Veneto confermato, aspetto che sposterà ancor più in alto l’asticella qualitativa del millesimo 2016». Un ritorno alla vendemmia classica degli anni '90 in fatto di periodo e clima quindi per le uve Valpolicella 2016. Messe a riposo per prime le uve destinate all'Amarone, l'abbassamento della temperatura durante la vendemmia per le uve del Valpolicella ha fav orito la pianura rispetto alla collina, contrariamente al 2015. Fatte salve le gradazioni zuccherine, sempre sopra alla media, nella seconda parte della vendemmia le piogge e

dire che il livello è stato anche superato. Un’estate complessivamente calda con una buona distribuzione delle piogge che ha consentito lo sviluppo dei grappoli senza eccessivi stress.

dotti agroalimentari, ma comunque molto vivace». Quali le difficoltà e i costi a cui va incontro un produttore che decide di dedicarsi al biologico? «La preparazione scientifica

Dalle uve di quest'anno ci si aspetta un vino con buona alcolicità elevata struttura con corpo ampio e armonico con colorazione marcata e dai profumi intensi». Che dire del mercato del biologico? «Una crescita ancora interessante, anche se meno intensa rispetto ad altri pro-

risulta necessaria per conoscere il ciclo biologico dei funghi per esempio per limitare i quantitativi di rame da utilizzare durante l'annata agraria contro la peronospora. Servono pure basi di economia e marketing per capire le intenzioni del consumatore sempre più esigente e informato. Per quel

che riguarda le difficoltà principali sono la penetrazioni dei propri prodotti sui mercati». Com'è cambiato l'approccio del consumatore nei confronti del biologico? «Alcuni fatti di cronaca lasciano ancora un forte turbamento e diffidenza in una fetta molto ampia di consumatori soprattutto inerenti i falsi biologici o chiamati tali. D’altro canto vi è una fetta di clientela che appare sempre più attenta e curiosa, che vuole approfondire le tematiche relative alla produzione entrando in azienda e cercando di capire insieme al produttore la realtà quotidiana della lavorazione dei prodotti biologici. Il produttore di prodotti biologici per questo dovrà dedicare parte del suo tempo anche alla comunicazione spicciola volta ad informare la propria clientela».

Vini biologici: crescita vivace

l'abbassamento della temperatura hanno rallentato, infatti, le potenzialità di incremento qualitativo della collina a vantaggio

della pianura, che invece aveva già terminato la raccolta. «Anche se la parte finale della vendemmia 2016 è stata un po' diffici-

le, stiamo parlando, comunque, di un'annata di buon livello anche per le uve Valpolicella» conclude Accordini.


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VENDEMMIA

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in Valpolicella

2016

Lavorare meglio e con passione

ISTITUTO AGRARIO “STEFANI-BENTEGODI”. A San Floriano, gli studenti imparano la produzione del vino

Nel cuore della Valpolicella già da tempo esiste una realtà che sta crescendo di anno in anno: la produzione di vini da parte dell'Istituto Agrario "Stefani-Bentegodi" di San Floriano. La scuola possiede un vigneto allevato parte a guyot e parte a pergola veronese in cui vengono coltivate le varietà caratteristiche della Valpolicella: Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta, la varietà autoctona ricercata perché apporta corpo e colore al vino. Il vigneto è “didattico” in quanto palestra di apprendimento: «gli studenti – affermano dalla scuola - sviluppano le competenze specifiche riconoscendo i parassiti della vite, le carenze nutrizionali, discutendo della gestione dell’interfila e delle tecniche colturali più idonee a produrre un’ottima uva, premessa indispensabile per produrre un buon vino. Imparano inoltre a potare avendo chiaro che gli interventi di potatura sono importanti per garantire

longevità al vigneto, evitare patogeni indesiderati (mal dell’esca), ampliare la produttività così da rientrare rapidamente dai costi d'im-

pianto». Quest'anno, terzo anno d'impianto (il nuovo vigneto è stato messo a dimora nel 2013 su uno preesistente ndr) è iniziata la produzione che ha già evidenziato una buona qualità delle uve. Sotto la guida di

alcuni insegnanti, gli studenti vedranno concretizzare il loro lavoro con la produzione di vini di ottima qualità delle diverse tipologie della Valpolicella: Ripasso, Passito, Rosso. «Gli studenti – aggiungono dalla scuola - imparano a individuare il momento giusto per dar avvio alla vendemmia valutando la maturazione delle uve, effettuando l'analisi del contenuto in zuccheri e dell'acidità totale. All'interno dell'Istituto trova posto una piccola cantina attrezzata di pigiadiraspatrice, botti in acciaio, pompe, cella frigo e botti per l'invecchiamento. Grazie alla presenza di questa attrezzatura, tutta la filiera è gestita dagli studenti: vendemmia, trasformazione in cantina, imbottigliamento fino allo studio delle etichette». Lo

scorso anno l’Istituto Agrario “Stefani Bentegodi” di San Floriano è entrato nel circuito della manifestazione "BACCO & MINERVA" che ha l'obiettivo di promuovere e valorizzare attivamente la conoscenza e l'educazione ai vini e ai prodotti tipici italiani attraverso un incontro nazionale tra Istituti Tecnici e Professionali per l'Agricoltura. «Abbiamo potuto così far conoscere i nostri vini a Todi, presso l'Istituto Agrario Ciuffelli, e a S. Michele all'Adige dove il nostro vino "Passito della Pieve" ha riportato una menzione d'onore – concludono dall’Istituto -. Siamo orgogliosi di aver conseguito questo riconoscimento che ci sprona a lavorare sempre meglio e a trasmettere passione ai nostri ragazzi».

I Vini Valpolicella il 2 novembre scorso sono tornati a New York, prima denominazione italiana ad essere invitata per un approfondimento sui suoi vini dall’autorevole associazione Wine Media Guild che raggruppa i più influenti giornalisti della Grande Mela. L’evento istituzionale, riservato alla stampa e dedicato al Valpolicella, si è tenuto presso Felidia, il famoso ristorante di Lidia Bastianich, simbolo della ristorazione italiana negli Stati Uniti: tre stelle per il New York Times, candidato quale miglior ristorante americano per la James Beard Foundation e Grand Award Wine Spectator per la lista dei vini. La Valpolicella è il primo territorio italiano a cui Wine Media Guild, finora attento quasi esclusivamente ai vini francesi, dedica un approfondimento. I soci della prestigiosa e storica associazione (è nata nel 1970), tra cui autori e giornalisti dei principali quotidiani e riviste, di emittenti radiotelevisive e blogger, hanno degustato 13 diverse espressioni di Valpolicella Doc esplorando le differenze tra le zone, le posizioni dei vigneti e le caratteristiche delle annate. Per i vini Valpolicella gli Stati Uniti sono particolarmente promettenti: figurano con Cina e Canada tra i primi mercati al mondo per valore di consumo di vini rossi oltre ad essere il mercato che negli ultimi cinque anni ha registrato le crescite più alte di tali valori e le previsioni indicano che questo andamento proseguirà premiando in particolare i vini rossi strutturati.


VENDEMMIA

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in Valpolicella

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Potatura ai raggi x: quando nasce, come funziona “Un giorno un asino scappò dalla stalla e corse all’abbeveratoio. Dopo poco tempo che beveva, alzò il muso e cominciò a brucare i tralci di una vite che il contadino aveva messo, a pergola, per far ombra. L’asino, con i morsi, strappò alcuni tralci, altri li accorciò e agli occhi del padrone, apparve un disastro. Ma, con meraviglia, la vite, con i tralci troncati, diede in breve tempo una quantità maggiore di uva rispetto alle altre. Il contadino capì che era conveniente potare le viti. Per questo si dice che la potatura è stata inventata da un asino”. Così narra la leggenda dell’“inventore della potatura”, tratta da “leggende e racconti popolari del veneto” di Dino Coltro. In realtà, per dare una corretta definizione della parola “potatura”, dobbiamo dire che, in arboricoltura, essa consiste nell’asportazione di rami, parte di rami o radici allo scopo di dare o mantenere una forma prestabilita alle piante, di regolare o migliorare la produzione dei frutti o di sopprimere le parti invecchiate o malate. L’uomo, nel suo percorso temporale sul nostro pianeta, ha messo in atto molte pratiche nell’ambito agricolo ed agroambientale e la potatura è una delle più antiche, soprattutto dal momento in cui egli si trasformò da pastore nomade ad agricoltore sedentario, nel 6000 a.c. Questo periodo preistorico, vede l’uomo intento ad addomesticare molti soggetti appartenenti al

regno animale e vegetale, al fine di ottenere vantaggi fino a quel momento impensati. La potatura, come tutte le pratiche agricole ed agroambientali, è cambiata nel tempo al fine di essere aggiornata ed adeguata ai nuovi strumenti e obiettivi che si vogliono raggiungere. La definizione della paro-

I metodi di potatura possono essere definiti: “cimatura” se eliminano le parti terminali dei rami, “speronatura” se si tagliano i rami, lasciando pochissimi nodi, “capitozzatura”, se vengono eliminate alla base tutte le branche principali, “sfogliatura”, se vengono tolte le foglie in tutto o in parte, “spollonatura” se

la “potatura” ha dentro di sè anche gli obiettivi di questa pratica ed, a questo punto, è necessario soffermarci su quali sono i tipi, i metodi e i tempi più idonei per la potatura stessa. I tipi di potatura possono essere distinti a seconda del periodo dell’anno in cui vengono effettuati, infatti viene definita “invernale” se messa in atto nei mesi freddi, con le piante a riposo, oppure “verde” o “estiva” in primavera-estate, con le piante in vegetazione Gli interventi di potatura sono definiti di “allevamento” per le piante giovani che non fruttificano e di “produzione” quando invece danno i loro frutti. Altri tipi di potatura sono: di “trapianto”, se effettuata prima della messa a dimora, di “ristrutturazione” quando si vuol cambiare forma alla pianta, di “risanamento” quando vengono eliminate tutte le parti secche o malate.

si asportano i polloni, “diradamento” quando vengono eliminati fiori, frutti o rami ritenuti in esubero. L’elenco dei tipi e metodi di potatura potrebbe essere ancora molto lungo, ma in questa sede ci siamo limitati a prendere in esame i più importanti, senza nulla togliere a quelli non menzionati, sicuramente validi e messi in atto dagli operatori agricoli ed agroambientali. La necessità ed i benefici ambientali, estetici ed economici di questa pratica sono indubitabili, poichè l’intervento dell’agricoltore vuole mitigare e migliorare gli eccessi della natura, mettendo le piante nella condizione di esprimere al meglio le loro potenzialità, ma la potatura porta con sé anche aspetti di pericolosità per la sanità delle piante. Infatti, gli strumenti usati per questa pratica, possono essere veicoli di infezioni per le piante

sane, poichè questo tipo di intervento provoca ferite che rimangono aperte per un lungo periodo e sono la porta d’entrata di molti patogeni. Ecco perchè la potatura va effettuata prima su tutte le piante sane, lasciando per ultime quelle malate, che possono essere estirpate o soggetto di un intervento di risanamento. I residui di potatura delle piante malate devono poi essere distrutti con il fuoco di interramento, lontano dalle coltivazioni. Nell’actinidia, i maschi e le femmine devono essere potati in modo molto diverso, lasciando un numero di gemme consono alla produzione attesa ed eseguendo poi un trattamento con funghi antagonisti che impediscano l’entrata, dai tagli, dei funghi dannosi. Per l’olivo, la potatura deve essere effettuata da fine febbraio a fine aprile: da evitare i tagli durante la raccolta autunnale, che rende le piante molto più sensibili al freddo. Per le pomacee e le dru-

pacee, le potature si ese- argomento risulta guono dalla fine di incompleta, l’argomento caduta foglie, a febbra- è vastissimo e ricco di difio, facendo particolare ferenze a seconda del attenzione agli interven- clima, varietà, sistemi di ti per risanamento. coltivazione, organizzaInfine la vite, essendo zione aziendale: la nostra una liana, con difficoltà umile intenzione è di stidi cicatrizzazione, dovrà molare il pensiero e l’apessere potata a completa profondimento dell’opecaduta foglie, per tutte le ratore agroambientale, viti sane e a fine inverno poichè la conoscenza è per le viti da risanare o l’unica risorsa di chi estirpare. vuole evitare di commetChiediamo venia se la tere troppi errori. G.D.C. trattazione di questo


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CRONACHE di Sant’Ambrogio e Dolcè

L’ALTRO GIORNALE

Una vera squadra

Novembre 2016

SANT’AMBROGIO. Il progetto “Reset Academy-Insuperabili” è rivolto a ragazzi con disabilità

Il progetto Reset AcademyInsuperabili ha aperto un’Accademy in Valpolicella a favore di raga zzi con disabilità cognitiva, relazionale, affettivo-emotiva, comportamentale, fisica e motoria. Gli allenamenti si svolgono nell’impianto sportivo del Montindon tra Sant'Ambrogio e Domegliara, coordinati dal team di Pasquale Tagliaferri composto dagli allenatori Mario Disetti, Luca Giannullo, Gianfranco Ludari, Andrea Peretti, Edoardo Savoia e dalle educatrici Sofia Boninsegna, Giorgia Sandrini. L’iniziativa è stata presentata in Villa Brenzoni Bassani a Sant’Ambrogio con i sindaci Roberto Zorzi, Massimiliano Adamoli (Dolcè) e Arturo Alberti (Grezzana), il calciatore del ChievoVerona Sergio Pellissier, Alex Pinardi ex Atalanta oggi giocatore di Lega Pro nel Giana Gorgonzola Milano, il compagno di squadra Sergio Viotti,

Alfonso Tommasi responsabile della cooperativa Faedina di Sant’Anna d’Alfedo e tanti amici che sostengono il progetto. L’associazione Memorial Jacopo Oliosi, attraverso il suo responsabi-

in gioco, abbracciando questo progetto» hanno affermato Emily Riolfi, assessore alle Politiche Sociali e l’assessore allo Sport del Comune ambrosiano Silvano Procura. «Riusciamo in

sono degli esempi da imitare» ha detto Sergio Pellissier. Alfonso Tommasi ha evidenziato l’importanza delle attività «per infondere autonomia nei ragazzi». Il sindaco di Sant’Ambrogio Roberto

le Claudio Pellegrini, ha donato all’Accademy parte del ricavato del torneo estivo di calcio saponato. «Come una vera squadra abbiamo deciso di metterci

questo progetto - ha sottolineato Davide Leonardi, presidente dell’Accademy Insuperabili - grazie anche ai calciatori che investono il loro tempo». «Questi ragazzi

Zorzi ha concluso: «Fondamentale è la presenza dei giovani che, facendo aggregazione sportiva e non, sviluppano progetti sociali». Massimo Ugolini

SOLIDARIETÀ / MADAGASCAR, COMPLETATA UNA SALA ORTOPEDICA. SANT’AMBROGIO IN PRIMA FILA E’ stata completata ad Analaroa, in Madagascar, la sala ortopedica per operare i bambini con malformazioni causate dalla malnutrizione fin dal seno materno. I lavori sono stati finanziati grazie alla generosità della comunità di Sant’Ambrogio di Valpolicella insieme ad un’equipe sanitaria del dottore trentino Roberto Ghezzi, volontario nello stesso luogo malgascio. Fondamentali sono state anche le offerte raccolte nel mercatino missionario 2015 e nella recente Giornata Mondiale Missionaria che ha regi-

strato la testimonianza di alcune ragazze di Sant’Ambrogio, San Pietro in Cariano, Dolcè e Sona, volontarie nelle ultime due estati ad Analaroa. Località che si trova non lontano da Imerinsiatosika, città della compianta suor Flaviana Zamperini: la suora orsolina ha svolto la sua missione, durata 52 anni, anche in questo luogo. Alla suora ambrosiana sarà dedicata la 32° edizione del mercatino natalizio organizzato dalle signore della Commissione Missionaria ambrosiana. La manifestazione, in

DOLCÈ

programma alle Opere Parrocchiali di Sant’Ambrogio, si terrà sabato 3 (ore 15-19) e domenica 4 dicembre (8:3012:30; 15-19), mercoledì 7 (15-19) e giovedì 8 dicembre (8:30-12:30; 15-19), sabato

10 (15-19) e domenica 11 dicembre (8:30-12:30; 1519). Il mercatino offrirà addobbi e strisce natalizie, grembiuli da donna e uomo, sciarpe, scarpine per bimbi, lenzuola, coperte di pile con

guarnizioni e tovaglie lavorate rigorosamente a mano, oltre ad oggetti dell'artigianato del Madagascar: presepi, orecchini in madre perla, subikie (borse di paglia). Atteso è l’angolo per i golosi.

«Le torte e la pasta fresca concludono le signore della Commissione Missionaria saranno a disposizione sabato 3 e domenica 4 dicembre».

Continua l'operato dei municipi di Dolcè e di Brentino Belluno per i giovani studenti con l’obiettivo di investire sul futuro delle giovani generazioni, partendo dalla scuola. In ordine di tempo, l'esempio più recente è stato, in settembre, l'ormai tradizionale cerimonia nel municipio di Dolcè che segue quella svolta lo scorso anno nel municipio di Rivalta. Qui sono stati assegnati gli attestati di merito agli alunni più bravi dei due Comuni che hanno brillantemente concluso la terza media lo scorso anno scolastico. Premiati, su indicazione dell'istituto comprensivo di Peri: Alessia Giacopuzzi e Lucia Castelletti, residenti nel Comune di Dolcè; Chiara Coati e Geraldine Helen Santiago Martinez residenti in quello di Brentino Bellu-

no. Nel breve discorso di apertura dell’evento il primo cittadino di Dolcè,

lizzata ad offrire loro, e alle rispettive famiglie, un piccolo ma concerto sostengo

Massimiliano Adamoli e quello di Brentino Belluno, Alberto Mazzurana, hanno evidenziato i risultati scolastici ottenuti dai ragazzi che hanno ricevuto l’ambito riconoscimento, consistente in una borsa di studio fina-

per il proseguimento degli studi. Alla cerimonia hanno presenziato pure gli assessori all'Istruzione del Comune di Dolcè, Elena Salvetti di Brentino Belluno, Massimo Zanga. Questa iniziativa, messa in campo dalle due

Amministrazioni Adamoli e Mazzurana da tre anni, ha sottolineato Adamoli, «vuol significare una prestigiosa forma di riconoscimento agli studenti meritevoli, sia per quanto fatto durante gli studi alle medie sia in chiave futura, per il proseguimento della formazione alle superiori. Siamo lieti di poter riconoscere il valore dello studio di alcuni studenti che, quanto a serietà e bravura, costituiscono un esempio per tanti altri loro coetanei». «Dobbiamo ringraziare le famiglie e l'istituto comprensivo di Peri - gli ha fatto eco Mazzurana - perchè permettono agli studenti un corretto apprendimento delle materie scolastiche ed agevolano uno sviluppo critico del loro pensiero, iniziando ad interessarsi ai problemi della comunità e ai suoi bisogni». Riccardo Reggiani

Attestati di merito

M.U.

DOLCÈ E BRENTINO BELLUNO. Premiati agli alunni più bravi e meritevoli dei due Comuni

PERI, DOLCÈ E RIVALTA. Istituto comprensivo Don Cesare Scala, i progetti per l’annata Sono 384 gli alunni che hanno iniziato l’anno scolastico 2016 – 17 presso l’Istituto comprensivo “Don Cesare Scala” di Peri – Dolcè – Rivalta. Di questi alunni, 81 frequentano la scuola secondaria, 86 la primaria di Rivalta, 130 la primaria di Volargne, 46 la scuola del'infanzia di Rivalta e 41 la scuola dell'infanzi a di Dolcè. «I progetti, conformi alle richieste del Piano di Miglioramento – affermano dall’Istituto don Cesare Scala - si baseranno anche per quest'anno scolastico sulla valorizzazione della diversità, sull'integrazione, l'inclusione e la convivenza civile. Verranno organizzate attività teatrali, musicali anche con il coinvolgimento di alcuni genitori (infanzia e primaria) e partecipazione a concors i. Completeranno l’offerta un progetto sulla legalità per la secondaria, l'ormai consolidata Settimana Residenziale (un'esperienza sul far scuola fuori scuola per gli alunni di seconda media) ed incontri alla scuola di Peri con esperti e referenti di associazioni di volontariato o delle forze dell'ordine».


L’ALTRO GIORNALE

CRONACHE di Pescantina

Benvenuto autunno Festa con il sorriso

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CASA DI RIPOSO “IMMACOLATA DI LOURDES”. Poesie al pomeriggio, grigliata alla sera

Servizi di

Lino Cattabianchi

L’arrivo dell’autunno è stato salutato con allegria presso il Centro servizi "Immacolata di Lourdes" di Pescantina, grazie all’immancabile festa che ha chiuso il periodo estivo svoltasi grazie al forte sostegno del Gruppo Alpini di Pescantina e al Coro "Monti Lessini". «A questi due gruppi - sottolinea l’educatore professionale Andrea Signorini - va il nostro più sincero grazie, perché la disponibilità e la gratuità che offrono sono il riflesso del loro costante impegno nella ricerca di buone e proficue relazioni». Il pomeriggio è stato allietato anche dalle poesie di Annamaria Zantedeschi

e, in serata, dalla cena offerta ai familiari, agli ospiti ed agli amici conve-

sindaco Cadura che ha espresso parole di sostegno e apprezzamento verso

nuti: piatto forte la grigliata degli Alpini. A coronare la festa, l'intervento del

la Casa di riposo ed i gruppi intervenuti. Continua Signorini:

«Abbiamo inoltre colto l'occasione per inaugurare il bellissimo dipinto realizzato su quattro tele da alcuni ospiti all'interno del Laboratorio di pittura, condotto in qualità di volontario dal nostro amico pittore Renzo Pavoni e dall'animatrice Ornella Morati». Vanno anche ricordati i festeggiamenti all’ospite Anna Bernuzzi, che ha spento 104 candeline in compagnia dei suoi familiari e la ripresa delle attività svolte in collaborazione con la Scuola primaria di Pescantina, che quest'anno ruoteranno attorno al tema della Natura e della sua cura: anziani e bambini avranno tanti insegnamenti da scambiarsi vicendevolmente.

ASD CTG CITRATO DANZA / L’ATTIVITÀ È RIPRESA E’ ripresa a Balconi l’attività dell’Asd Ctg Citrato danza. «L’estate - spiega la presidente, Paola Fasoli - è stata ricca di eventi che hanno coinvolto diversi gruppi della scuola: concorsi, rassegne e manifestazioni nelle quali un vasto pubblico ha avuto modo di apprezzare le qualità e la preparazione delle allieve della scuola. Anche quest’anno, nei mesi di giugno e luglio è

stato attivato il summer camp “Expresssion” dedicato alla danza, al teatro e all’espressività corporea, tenuto da insegnanti del Ctg ed esperti esterni, che si è svolto con grande successo nei mesi di giugno e luglio al “Giravolta” di Settimo di Pescantina». La scuola propone, a partire dai 4 anni, corsi di giocodanza per poi proseguire con i corsi di propedeutica,

danza modern-jazz, hiphop, videodance per allieve ed allievi di tutte le età tenuti dalle insegnanti Eva Vicentini, ed Elisa Galli. Dal mattino fino alle ore serali ci sono poi i corsi di fitness per adulti: pilates, step&tone, tono-stretch e zumba. Le lezioni sono tenute dalle insegnanti Giulia Bertani, Lorena Zantedeschi e Elisa Mutinelli. I corsi si svolgo-

no nella palestra del centro polifunzionale di Balconi di Pescantina, un’accogliente ed attrezzata struttura di recente realizzazione, adiacente al piazzale della chiesa. Chi fosse interessato può ricevere tutte le informazioni che desidera contattando la responsabile, Paola Fasoli al numero 34937 87 902 o scrivendo una email all’indirizzo fasolipaola@tiscali.it.

BALCONI. Don Tommaso sacerdote

ASSOCIAZIONE NERO SU BIANCO

Ha celebrato la sua prima S.Messa solenne nella parrocchia di Balconi, don Tommaso Pevarello. E’ stato ordinato, sabato 8 ottobre nella cattedrale di Ferrara dal vescovo, monsignor Luigi Negri. Originario di Balconi, don Tommaso, laureato in filosofia, è entrato nel seminario di Ferrara ed ha svolto attività nelle comunità di Baura e del Corpus Domini. Ora svolge il suo ministero nella parrocchia di Tresigallo. Molto partecipata la cerimonia di Balconi, dove il parroco, don Lorenzo Accordini, ha accolto il novel-

L’associazione culturale Nero su Bianco ha inaugurato giovedì 22 settembre il nuovo anno di attività ospitando lo scrittore veronese Nicola Cinquetti, che ha presentato il suo nuovo libro di favole “Ultimo venne il verme” delle Edizioni Bompiani. Illustrate dalla matita di Franco Matticchio, le 54 favole che compongono il libro si rivolgono a un pubblico di tutte le età. Ne sono protagonisti uomini e animali spesso bizzarri e divergenti, come l’aquila dal cuore di gallina, il ragno che non sapeva tessere o il bambino di traverso. I modelli letterari sono quelli dell’antica tradizione favolistica, ripensati attraverso la lezione, Nicola Cinquetti ora poetica ora ironica, di scrittori italiani contemporanei dal tratto rapido e leggero, quali Calvino, Buzzati, Rodari e Campanile. Docente di Storia e filosofia al liceo Montanari di Verona, Cinquetti ha pubblicato a tutt’oggi una trentina di libri per bambini e ragazzi, frequentando i diversi generi della letteratura infantile. La sua recente riscrittura dell’Odissea (Lapis Edizioni) gli è valsa il Premio Biblioteche di Roma 2016. L’attività di Nero su Bianco, l’associazione di lettura di Pescantina, proseguirà con altri incontri, a cadenza mensile fino al 26 maggio 2017. Per contatti e adesioni: lauragrillo@gmail.com

Don Tommaso

lo sacerdote con parole commosse: «E' un ritorno alla comunità che ti ha accolto e ti ha fatto crescere nella fede: per l'ultima volta oggi ti chiameremo Tommaso. Ora che sei diventato don Tommaso spero che ti ricorderai di noi nella preghiera». Nelle sue parole all'omelia, incentrata sulla figura del prete nella comunità, don Tommaso ha fatto riferimento alla figura del Santo curato d'Ars e alla sua intensa spiritualità sacerdotale. Al temine della messa, solennizzata dal coro "Voci dell'Adige", diretto da monsignor Angelo Orlandi, l'antico rituale del bacio delle mani consacrate del novello sacerdote.

PROGETTO / EUROPA PER CITTADINI Prende il nome di “Europa per i Cittadini” ed è un progetto con cui l’Unione Europea vuole supportare economicamente iniziative locali quali gemellaggi con altre nazioni europee e attività nell’ambito della memoria storica del paese. Enti pubblici, scuole e associazioni locali possono accedere ai finanziamenti che mirano a incentivare iniziative sul territorio legate a due filoni principali di azione: Memoria Europea e Impegno democratico e partecipazione civica. Il programma europeo Europa per i Cittadini sarà il protagonista dell'Infoday del 23 novembre presso Sala Lonardi di San Pietro in Cariano, nel quale verranno approfonditi gli aspetti principali del programma. Questo incontro è organizzato dal Centro Eurodesk Valpolicella Valdadige, sportello sostenuto da una rete che raccoglie 9 comuni della Valpolicella e della Val d’Adige (Marano di Valpolicella, S.Pietro in Cariano, S. Ambrogio di Valpolicella, Dolcè, Negrar, Fumane, Brentino Belluno, S. Anna d’Alfaedo), BCC Valpolicella Benaco Banca, Hermete Soc. Coop. Soc. Onlus in collaborazione con MiBACT - Ministero dei Beni e delle Attvità Culturali e del Turismo ECP Italy - Europe for Citizens Point Italia. L’incontro del 23 novembre avrà inizio alle 8.30 per concludersi intorno alle 12.00. Per partecipare è necessario iscriversi entro e non oltre lunedì 14 novembre, mediante modulo online su www.hermete.it. Per maggiori informazioni: it176@eurodesk.eu, www.hermete.it, 331.663 7500.


SPAZIO DONNA

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BENESSERE DONNA

MOXA: IL CALORE CHE GUARISCE

A CURA DI CHIARA TURRI

ci che in passato la possono compromettere moxibustione veniva il nostro benessere quotifatta con l’uso di ramo- diano. scelli e foglie secche, car- Sia che la usi da sola o bone di legna, zolfo o insieme all’agopuntura, bastoncini di avorio. si sono riscontrati risulOggi invece la cura a tati positivi nei trattabase di calore viene fatta menti di depressione, esclusivamente per ansia, insonnia, mal di mezzo dell’Artemisia testa, raffreddore, asma, vulgaris (Assenzio cine- diarrea, emorroidi, cistise), una pianta arbustiva te, faringiti, laringiti e della famiglia delle Com- flebiti. Ottima cura per l’energia posite che cresce e si svi- risvegliare luppa nella maggior parte vitale in tutto il corpo. dei paesi dell’emisfero La moxa è efficace boreale. Tale pianta si anche nelle donne incinpuò trovare essiccata te, laddove si riscontrano sotto forma di sigari o posizioni anomale del piccoli coni che brucian- feto: in questo caso la do emanano calore fino a pratica andrebbe effet800 gradi. In questo tuata alla 32ª o 34ª settimodo le sostanze dell’ar- mana di gestazione e non temisia, liberate durante oltre. Non avendo conChiara Turri la combustione, penetra- troindicazioni, si può zione di alcuni punti no nella pelle e si diffon- fare anche nei bambini. della cute per mezzo del dono in tutto il corpo, Attenzione però a non calore prodotto dalla attraverso i meridiani – la praticare la moxa in precombustione di un rete di canali energetici senza di cisti, nei, verrubastoncino di artemisia. che si diramano per tutto che, vene varicose, aree La pratica della moxibu- il corpo e sono collegati a infiammate e calde al stione è indicata come organi e visceri – e i vasi tatto, in presenza di febterapia efficace soprat- sanguigni. La moxa – che bre o di tumori. E attentutto nelle fasi croniche è un trattamento indolore zione anche ad assicurardella malattia e laddove e non ha controindicazio- si che chi pratica su di altri trattamenti hanno ni – è utile per curare una noi la terapia sia un profallito. Sappiamo da serie di disturbi, grandi o fessionista. ritrovamenti archeologi- piccoli che siano, che Namastè

Il termine MOXA deriva dal giapponese moe kusa e significa “erba che brucia”. Si tratta di un’antica tecnica terapeutica di origine orientale, praticata insieme o in alternativa all'agopuntura e consiste nella stimola-

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

L’ANGOLO DI FRANCESCA

a cura di Francesca Galvani

Cous Cous pollo e gamberi INGREDIENTI (PER 4 PERSONE) 200 gr. cous cous 350 gr. petto di pollo 12 code di gambero sgusciate a crudo (circa 350 gr.) 120 gr. di brunoise (dadolata di sedano, carote e cipolle) 1 bustina di zafferano Zenzero burro Vino bianco secco olio d’ oliva sale e pepe

Francesca Galvani

PREPARAZIONE in 300 gr. di brodo o acqua a bollore unire zafferano, sale q.b., un filo d’olio e il cous cous, mescolare per 3 minuti, spegnere e lasciar riposare coperto fino ad assorbimento dell’acqua. aggiungere 25 gr. di burro e sgranare con una forchetta. Dorare in padella il petto di pollo a dadini in un filo d’olio con sale e pepe. Togliere il pollo dalla padella e scottare due minuti le code di gambero. Togliere anche le code e nella stessa padella con poco olio soffrigger e la brunoise, sfumare con un dito di vino bianco e un mestolino di acqua, sale, pepe e dopo cinque minuti unire pollo e gamberi con zenzero grattugiato. insaporire, legare con una noce di burro fresco e servire sul cous cous. il cous cous è una specie di semolino di grano duro che si mangia prevalentemente nei paesi del Nordafrica. andrebbe cotto in un recipiente speciale, la couscussiera, si serve con um idi o stufati di carne, pesce e/o verdure.

LA SALUTE

a cura di Tommaso Venturi, ricercatore scientifico

giorNaTa moNDiale Del DiabeTe

LA CURA DEI CAPELLI a cura di Antonella Marcomini

OSSIGENO, LA NOSTRA VITA Nel salone Bionaturale di Antonella, puoi trovare le risposte giuste alle varie esigenze e problematiche di cute e capelli. Con il dispositivo a propulsione di ossigeno, si possono ottenere molteplici risultati, tra i quali, la stimolazione della microcircolazione sanguigna, che favorisce l' equilibrio della pelle e del cuoio capelluto e il rinnovamento cellulare, contrastando la caduta dei capelli, la seborrea, la forfora, l' indebolimento La vera bellezza sta fisiologico e post-parto. Nel salone si nella purezza eseguono vari tipi di trattamenti, con terapie e prodotti all' avanguardia, eseguendo un' analisi gratuita di cute e capelli, con tricocamera tecnologica ed estrazione del bulbo, esaminato in tricoscopio. Un occhio di riguardo, non solo per la cura e la salute dei capelli, ma anche per lo spirito e la bellezza. Anche tutto ciò che riguarda la parte tecnica, come : colore - mesches - giochi di luce - permanente - ondulazioni - gonfiaggio - ricostruzioni - filler riempitivi - percorso spa hammam di 60 minuti e molto altro, sono basati su metodi a base naturale.

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Via degli arusnati, 3 (1° piano) paroNa

sarà proprio in questo mese che la comunità medica dedicherà le sue attenzioni ad una patologia assai comune: il 14-15 Novembre saranno istituite le giornate mondiali del diabete, alla sua cura e prevenzione. il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia), dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. l’insulina è l’orm one, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno. la malattia assume generalmente due forme distinte, il diabete tipo 1 riguarda circa il 10% delle persone diabetiche e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule che producono questo ormone: è quindi necessario che essa venga iniettata ogni giorno e per tutta la vita. Questa variante della malattia viene classificata tra le malattie cosiddette “autoimmuni”, cioè dovute a una reazione immunitaria diretta contro l’organismo stesso. il diabete tipo 2 è invece la forma più comune d i diabete e rappresenta circa il 90% dei casi di questa malattia. in questa forma diabetica il pancreas è in grado di produrre normalmente insulina, ma le cellule dell’organismo non riescono poi a utilizzarla. in genere, la malattia si manifesta dopo i 30-40 anni e numerosi fattori di rischio sono stati riconosciuti associarsi alla sua insorgenza. il diabete tipo 2 in genere non viene diagnostica to per molti anni in quanto l’iperglicemia si sviluppa gradualmente e inizialmente non è di grado severo al punto da dare i classici sintomi del diabete. il rischio di sviluppare la malattia aumenta con l’età, con l’obesità e con la mancanza di attività fisica: questa osservazione consente di prevedere interventi in grado di prevenire l’insorgenza della malattia. la terapia della malattia diabetica ha come cardine l’attuazione di uno stile di vita adeguato, coadiuvato dalla collaborazione di medici diabetologi e dietologi in grado di valutare la progressione della malattia e intraprendere percorsi terapeutici adeguati.


SPAZIO DONNA

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

Un vestito, un pensiero IL PERSONAGGIO

Le sorelle Zampini Il made in Italy nell’ambito della moda ha dato vita, con la fantasia di tre sorelle veronesi, ad un noto marchio nato una decina di anni fa con la creazione di una linea di abbigliamento contraddistinta da capi eco friendly & high_quality. La storia nel “Fashion System” di Vivilla, Nives e Gaia, parte da Firenze con un prestigioso riconoscimento durante la kermesse di Pitti Immagine, grazie alla quale hanno avuto l'opportunità di

spunti da culture e ambienti differenti e questi diventano poi l'incipit per le nuove creazioni, dove italianità e internazionalità si mixano per un mood classico e innovativo al tempo stesso. L'immaginazione e la fantasia si fondono con la quotidianità e il risultato è una collezione minimal_chic, easy to wear. I nostri must sono qualità, innovazione e tanta “osservazione” di quello che c'è, di quello che ci circonda».

colori: black, dark grey e navy blu». Siete anche promotrici di un progetto benefico “Il Fashion Bello e Buono”. Di cosa si tratta? «Crediamo nell'importanza di “portare un contributo oltre noi”. Ci siamo mosse creando collaborazioni con istituzioni e onlus che operano sul territorio a favore di tematiche sociali importanti, dalla violenza di genere alle discriminazioni. Negli ultimi due anni abbiamo ideato ini-

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L’EVENTO. La forma, il colore e la musica in mostra sabato 8 ottobre nella Collegiata di s.giorgio ingannapoltron è stata inaugurata la mostra “la forma, il colore, la musica“ organizzata da apertoarte in collaborazione con la Dba onlus di Verona. gli artisti giovanni Faccioli, Fiorenza Canestrari, alessandro Canestrari e laura pigozzi bader hanno esposto le loro opere: giovanni Faccioli le sue donne angelicate, dai colori tenui in un‘atmosfera contemplativa; Fiorenza Canestrari le sue ceramiche, grandi vasi, piatti e piccoli oggetti d’arredo, con motivi astratti dai colori vivacissimi, o motivi romantici con fiori e foglie dai colori delicati; alessandro Canestrari delle fotografie, ricordi di viaggi in terre lontane; laura pigozzi bader degli acquerelli con le chiese della Valpolicella, impressioni fresche e immediate di angoli Da sinistra Giovanni Faccioli, Fiorenza Canestrari, il fratello Alessandro Canestrari suggestivi a volte e Laura Pigozzi Bader dimenticati. a conclusione il Trio amarone Diane peters (arpa), maria Vicentini (viola) e Nicola monti (contrabbasso) hanno tenuto nella pieve di s.giorgio un concerto di raffinata musica della compositrice Diane peters.

ASSOCIAZIONE DONNE DELLA VALPOLICELLA

presentare le loro creazioni, innovative e contemporanee per i materiali utilizzati e per quello che hanno saputo trasmettere: un messaggio positivo prima di tutto. Ed è proprio sulla comunicazione che Vivilla e le sue sorelle, hanno voluto e vogliono puntare: «Il nostro è un marchio, ma anche una “linea di parole”: all’interno di ogni capo è custodito un pensiero esclusivo dedicato a chi lo indossa. Un brand, il nostro, nato dopo il tragico avvenimento della caduta delle Torri Gemelle a New York con le conseguenze a livello globale a cui tutti abbiamo assistito. La situazione in generale non era delle migliori ma con l'intenzione di “andare oltre”, abbiamo voluto noi “bombardare” Pitti e i buyer del fashion system con messaggi positivi, stampati all'interno dei capi. Così, grazie alla nostra entrèe a Pitti e successivamente Milano, Londra, Parigi e New York, vi è stato il nostro debutto nel mondo della moda», sottolinea Vivilla, la psicologa del gruppo. Come prepari una collezione? «Le nostre collezioni vengono sempre ideate a tre, le mie sorelle ed io, che ci lasciamo ispirare da tutto quello che “arriva” e captiamo dal contesto. Siamo abituate a viaggiare cogliendo

Guidaci alla scoperta della vostra collezione autunno/ inverno. «La donna di oggi è versatile, poliedrica, “molto veloce”. Dalla mattina alla sera vede, frequenta e opera in contesti anche molto diversi tra loro e poi torna a casa e ricomincia tutto da capo tra le mura domestiche. Vogliamo, attraverso i nostri capi, essere esempio tangibile di un mood disegnato sulla donna contemporanea. Qualcosa di classico come lo jaquard maxi pois nei caban e nei coat accostati a dress con un pizzico di rock in crock laminato opaco. Qualcosa di inaspettato e qualcosa di più classico, anche nei colori che vanno da un eccentrico royal navy sino alla nostra classica palette

ziative definite da subito “il fashion bello e buono”. Il lavoro è iniziato insieme al comune di Firenze e al Senato della Repubblica, mettendo in rete associazioni e onlus che lottano per combattere la violenza di genere e sulle donne dando vita ad un oggetto di design (Castitatis Cingulum ring with Nosotras Onlus) il cui ricavato contribusce all'attivazione di progetti per contrastare tali fenomeni. Ad oggi, non volendoci assolutamente fermare qui, abbiamo in cantiere altri “oggetti” pensati per implementare il contenitore “il fashion bello e buono”, contribuendo ad altre importanti iniziative e campagne di valore sociale». Angelica Adami

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San Pietro in Cariano

si è rivelato un successo il primo appuntamento dell’anno sociale dell’associazione Donne della Valpolicella. mercoledì 5 ottobre un nutrito gruppo di socie ha infatti inaugurato il programma 2016 – 17 del ciclo di visite alle Ville del territorio valpolicellese, continuando un percorso avviato lo scorso anno con la visita ad alcune prestigiose e importanti dimore storiche. Destinazione dell’incontro è stata Villa del bene, situata nel nucleo storico della frazione di Volargne sulle rive dell’adige. «Ci ha guidati, con spiegazioni davvero interessanti l’ingegner luca guarino – afferma bruna pavesi Castelli, presidente dell’associazione Donne della Valpolicella -. lui stesso ci ha parlato delle origini della villa che, dalla famiglia malfatti, era stata acquistata dalla famiglia Del bene. Villa Del bene ospitava non solo nobili e personaggi illustri della serenissima, ma anche i prelati che si recavano al Concilio di Trento e sostavano in questa dimora: da qui la presenza di molti affreschi di impronta religiosa». il palazzo, con fabbricati e terreni circostanti, nella prima metà del sedicesimo secolo era di proprietà di antonio malfatti, che tra il 1538 e il 1539 lo vendette a giovanni del bene, che aggiornò l'edificio originario facendolo dipingere anche all'interno. Notevoli sono gli affreschi dipinti nella scala interna, nella loggia, nel salone nobile e in alcune stanze. simbolo della villa, di ospitalità e di rappresentanza è il maestoso portone d’ingresso, già attribuito a michele sammicheli, che dà sulla via Trentina e sulla riva orientale dell'adige.


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RUBRICHE

Storia del territorio

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

di Rinaldo Dal Negro

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A partire da questo numero la rubrica “Storia del Territorio” non sarà più dedicata a “Sommarie notizie di cronaca” visto che, arrivati agli anni ’70, riporterebbero notizie dell’età contemporanea e quindi ai più già note. In sostituzione tratteremo un argomento poco noto, seppur assai importante, ovvero “Gian Galeazzo Visconti e il suo dominio su Verona (1387 – 1404)”, sempre a cura di Rinaldo Dal Negro.

GIAN GALEAZZO VISCONTI E IL SUO DOMINIO SU VERONA (1387 – 1404)

Gian Galeazzo Visconti si era impadronito di Milano il 6 maggio 1385, imprigionando a Trezzo l’allora Signore della Città, ovvero suo zio Bernabò, e cacciando da Milano i suoi figli. Divenuto quindi nuovo Signore di Milano, onde avere l’appoggio del popolo alle sue ambizioni espansionistiche, permise che venissero saccheggiati i palazzi dei suoi odiati parenti. Iniziò poi la conquista delle città contermini e/o vicine e così in poco tempo sottomise al suo potere Lodi, Crema, Bergamo, Parma, Reggio, Brescia e Cremona; queste ultime due, seppur strenuamente difese dai figli di Bernabò, Mastino e Carlo che avevano ottenuto aiuti dagli Scaligeri di Verona e dai Gonzaga di Mantova. Queste conquiste furono favorite e facilitate dalla situazione generale italiana che, in quel periodo, vedeva le maggiori potenze attraversare momenti particolarmente difficili e quindi lasciarono fare, seppur impaurite dall’espansionismo visconteo. Gian Galeazzo fu comunque abile, oltre che spregiudicato, nella diplomazia, nel senso che prometteva mediazione e aiuto reciproco ai vari contendenti, salvo poi sottometterli. L’unica grossa minaccia alle sue mire espansionistiche proveniva dai duchi di Baviera, imparentati con i suoi nipoti, figli dello spodestato Bernabò, ma lui seppe aggirare anche questa minaccia. Combinò a questo scopo il matrimonio di sua figlia Valentina con il fratello del re di Francia Luigi d’Orleans, onde avere appoggi e aiuti in caso di necessità. Questa “operazione” diplomatica – familiare gli costò una dote per la figlia di ben 400.000 fiorini d’oro, che raccolse, attraverso pesantissime tassazioni straordinarie imposte ai sudditi della sua signoria, tant’è che questi si ricredet-

tero sulla bontà del governo di Gian Galeazzo, considerato che vennero a trovarsi in condizioni peggiori rispetto ai tempi di Bernabò. Ebbe comunque dalla sua parte i Carraresi di Padova che avevano assai indebolito il potere degli Scaligeri veronesi, i quali, seppur alleatisi con la Serenissima Repubblica di Venezia, furono sonoramente sconfitti prima a Castagnaro e poi nella battaglia combattuta il 25 giugno 1386 a Brentelle. Qui, tra l’altro, furono fatti prigionieri Cortesia Serego e Ostazio da Polenta, rispettivamente luogotenente generale e cognato (fratello di Samaritana) di Antonio della Scala. Dopo questi avvenimenti, ovvero all’inizio del 1387, Gian Galeazzo rivolse la sua attenzione anche al territorio Veneto e a Verona in particolare. Le ostilità ebbero inizio il 21 aprile 1387 con una lettera dei visconti ad Antonio della Scala, per accusarlo di ostilità nei suoi confronti e di aver tramato, attentando alla sicurezza del suo dominio, col ribelle Carlo Visconti (uno dei suoi nipoti) e coi duchi di Baviera. Ciò fu la premessa di quanto poi vedremo. Da notare che lo spodestato Bernabò Visconti, già nel gennaio 1379, aveva tentato di conquistare Verona attraversando con le sue truppe l’Adige a Ponton e saccheggiando alcune zone della Valpolicella. Tre mesi dopo giunse invece fino a Santa Lucia dove, in segno di sfida, fece disputare il Palio. Le sue truppe furono però cacciate e costrette a tornarsene a Milano. Anche la moglie di Bernabò – Regina della Scala, sorella di Cansignorio – onde far valere i suoi diritti di successione, compì alcune scorrerie sul territorio veronese alla testa di 1.400 cavalieri viscontei. La disputa cessò quando, in cambio, Regina della Scala ricevette una

IL BIMBO a cura del dottor Gianni Tamassia Lo zucchero nascosto: zuccheri presenti nei biscotti e nei cereali della prima colazione Gli zuccheri aggiunti agli alimenti, accusati di essere una delle cause di obesità e diabete sono uno dei temi più importanti nel mondo della nutrizione. Secondo l’OMS per abbassare il rischio di serie patologie croniche gli zuccheri semplici non devono superare il 10% delle calorie giornaliere. Anzi, sarebbe meglio limitare l’apporto al 5% dell’energia totale cioè circa 25 grammi di zucchero al giorno corrispondenti a 5 cucchiaini. Uno dei problemi è lo zucchero nascosto nei cibi di tutti i giorni. La maggior parte degli italiani sceglie di fare la prima colazione mangiando biscotti inzuppati nel latte o nel cappuccino, ma quanti conoscono l’effettivo contenuto di zuccheri? A dispetto di quanto si presume, alcuni biscotti definiti “leggeri” (Pavesini) sono ai primi posto in classifica visto che lo zucchero rappresenta la metà del biscotto ( 49,2% ). Si tratta di una quantità superiore a qualsiasi tipo di frollino. La situazione per altri biscotti non è certo tranquillizzante visto che in 100 grammi di frollini in genere vi sono 25 grammi di zucchero aggiunto (5 cucchiaini). I biscotti secchi hanno mediamente un po’ meno zuccheri, oltre ad un contenuto inferiore di grassi, attestandosi intorno ai 4 cucchiaini di zucchero ogni 100 grammi di prodotto. Molti bambini amano fare colazione con i cereali. Ce ne sono di tutti i tipi: fiocchi di mais, riso soffiato al cioccolato, glassati o ripieni. La maggior parte è accomunata però dall’aggiunta di dosi elevate di zucchero. I più dolci sono proprio quelli indirizzati ai bambini. In 100 grammi di cereali per la colazione vi possono essere 3537 grammi di zuccheri semplici, che corrispondono a 7 cucchiaini e mezzo. Molti pensano di fare una scelta salutare optando per il muesli, senza rendersi conto della quantità di zucchero aggiunto. Nel muesli al doppio cioccolato ci sono 5 cucchiaini ogni 100 grammi. La stessa quantità di zucchero contenuta nei cereali. Se pensiamo di fare meglio evitando i prodotti con riccioli di cioccolato, non sempre si raggiunge lo scopo: per esempio in 100 grammi di muesli croccante ci sono quasi 4 cucchiaini di zucchero aggiunto. Nonostante il latte contenga naturalmente uno zucchero naturale (il lattosio), molte persone hanno la cattiva abitudine di aggiungere alla tazza uno o due cucchiaini di saccarosio. In questo modo, la colazione assorbe 3-4 quattro dei 5 cucchiaini che secondo l’OMS dovremmo consumare nell’arco di un’intera giornata. La tendenza ad apprezzare il gusto dolce è sempre più incentivata dall’industria alimentare sempre pronta ad aggiungere ai prodotti quantità elevata di polvere bianca e di sciroppo di glucosio che rendono più gradevole il sapore e hanno il grande vantaggio di costare pochissimo, ma questa abitudine contribuisce all’esplosione di sovrappeso già dall’età pediatrica.

cospicua somma di denaro. Tornando al 1387 c’è da dire che Gian Galeazzo Visconti riuscì ad avere al suo fianco anche Francesco Gonzaga, al quale promise la restituzione a Mantova delle località (Castellaro, Borgoforte e altre) già sottomesse a Verona dagli Scaligeri, non appena questi fossero caduti. Riconfermò inoltre l’alleanza con i Da Carrara, accordando che, dopo la definitiva sconfitta degli Scaligeri, Vicenza sarebbe stata a loro assegnata, mentre Verona sarebbe andata ai Visconti. Al suo fianco si schierarono inoltre quei potenti e influenti personaggi della società veronese, vedi Spineta Malaspina, Antonio Nogarola e Guglielmo Bevilacqua, già collaboratori della corte scaligera ma poi ingiustamente accusati da Antonio della Scala di aver assassinato suo fratello Bartolomeo. In realtà, a volere e commissionare l’assassinio di Bartolomeo era stato lo stesso Antonio per essere l’unico Signore di Verona, mentre l’esecutore materiale dell’assassinio era stato il suo fido luogotenenete Cortesia Serego, forse unitamente ad altri congiurati. Evidentemente dopo un simile misfatto, avvenuto nel 1381, i personaggi in questione furono costretti a fuggire da Verona per non subire estreme condanne. Si rifugiarono pertanto a Milano, presso la corte dei Visconti, mettendosi a loro disposizione e meditando la loro vendetta nei confronti del fratricida Antonio della Scala. In special modo Guglielmo Bevilacqua, già tutore di Antonio della Scala, divenne poi uno tra i principali responsabili del tramonto scaligero avendo, tra l’altro, condotto le trattative per la resa di Verona a favore dei Visconti.

Continua sul numero di Dicembre

IN AUTOMOBILE

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

E' TEMPO DI GOMME INVERNALI Dal 15 novembre inizia l'obbligo delle gomme invernali per tutti i conducenti di automobili. Tale obbligo implica la presenza di gomme con miscela adatta alle condizioni avverse tipiche del periodo invernale, oppure di catene conformate agli pneumatici che possano facilitare la circolazione in caso di neve intensa. Ovviamente tale obbligo verrà segnalato mediante con appositi segnali, ma chi non lo rispetta a cosa va incontro? Innanzitutto la sanzione potrà variare dagli 80 ai 318 euro, inoltre vi sarà la decurtazione di tre punti dalla patente, ovviamente doppi per chi rientra nella categoria dei neopatentati, in caso di reiterazione del reato, con un'aggiunta di due punti e 39 euro se il tutto verrà associato alla "guida pericolosa". Ma come sono fatti gli pneumatici invernali a regola? Innanzitutto devono riportare Roberto Azzolina la sigla "CUNA" o "ON". Inoltre devono possedere il marchio europeo "E" seguito dal numero che identifica lo stato di appartenenza, il tutto ai fini dell'omologazione. Gli pneumatici invernali non garantiranno le stesse prestazioni di quelli normali, in quanto studiati per limitare i danni solo in condizioni avverse. Si consiglia quindi la circolazione a giri bassi, per evitare un'eccessiva usura. Possono essere gonfiati come quelli normali, ma ovviamente il tutto deve avvenire a "freddo" e seguendo le indicazioni del gommista di fiducia. Il loro prezzo è variabile a seconda delle misure spe- Alessandra Azzolina cifiche per il tipo di veicolo: e si possono riconoscere per le lamellature e gli intagli accentuati che presentano sui tasselli del battistrada, i quali servono a creare un maggiore attrito con l'asfalto, e per la presenza della sigla "M+S" presente su di essi. Hanno inoltre una freccia che indica il senso di rotazione, perciò vanno montati seguendo questa indicazione. Di norma ne vanno sempre montati quattro, mai due, per evitare problemi con lo spazio di frenatura dovuto all'usura differente delle ruote. Per qualsiasi informazione o dubbio rivolgetevi, come sempre, alla vostra autoscuola o al vostro gommista di fiducia!


RUBRICHE

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

Il professor Piero Mirabella descrive con la perizia che gli compete “La natura umana”, a volte piena di contrattempi, talaltre … di insuperabili difficoltà. Giancarlo Fiumi, noto braccio destro del presidente veronese Saverio Garonzi, ha

LA NATURA UMANA

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POESIE

ben conosciuto i postumi dell’ultima guerra e le baracche in Parona. Eccolo darcene una testimonianza dialettale: “Parona”. Ancora in dialetto Noemi Girelli affronta il problema del verde nei luoghi abitati: “La piassa”. E’ la prima volta che

Te eri un bel paesoto longo e streto messo lì sule rive de quel fiume che saltelando zò da Rovereto de corsa el va nel so letin de piume. Mi me ricordo ancora i tempi boni quando, a prima-

Siam figli della terra: siam creature fragili e imperfette. E per natura ciascun si porta dentro Sole e Luna.

vera, quei de la cità i arivava par magnar i scopetoni. Ma la guera, infame, la tà sasinà! Te si un paese de barache adesso; un ponte l’è stà la to rovina: mai i paesi no iè come la gente, anca

E ognuno a sua misura a seconda dei luoghi e dei momenti nuvole, pioggia e venti ed alle volte…fulmini e saette! Piero Mirabella

se i more, lori i vive istesso, e con un pochi de squarci e de calzina ti te risorgi come fusse gnente. Giancarlo Fiumi

LA PIASSA En cerchio de case e lì, la fontana Con l’acqua che bate…, el par che la ciama. La ciama i vecioti che iè lì, poareti, preocupè e contenti par i so buteleti. Come el spiansiso, la sdinsa, el lampo, i se rugola en tera come sul campo. I core entorno, l’è tuta ‘na festa! E quando i gà caldo i se bagna la testa! Beata l’età dei “bocia” contenti

quatro salti de gioia con mama e parenti. Adesso che tuto s’à rebaltà, gnanca savemo l’inverno e l’istà, solo el Signor l’è de parola… la so verità, l’è la nostra scola. Ma do parolete vorìa dirghe al Giornal: en poco de verde…podemo sperar? El sol su la piassa el le rende pì bela, ma noialtri el ne seca, come sardela. Noemi Girelli

“LIBRI DI CASA NOSTRA”

a cura di Gianfranco Iovino

Leggendo il romanzo “TRE” a firma dalla scrittrice veronese Rosanna Mutinelli, ci si lascia entusiasmare dalla trama e l'abilità a concatenare, in un intreccio ben articolato, le vicende di tre donne, vissute in tre diversi momenti storici e d’ambientazione, che le vede inseguire il proprio passato allo scopo di riprendersi quello che è stato a loro sottratto. Myriam, Agnese e Anna (questi i nomi delle protagoniste) sono legate da un invisibile filo rosso di sangue, che unisce le loro esistenze nel tempo, con in comune lo spettro del femminicidio. Stimola il lettore l'idea di potersi avventurare in un viaggio narrativo senza tempo preciso, dove gli scenari raccontati dall'autrice sono diversi e si alternano tra le terre dell’Illinois di fine ottocento, dove la discriminazione sessuale regna incontrastata, alla campagna veronese durante la dittatura fascista che ha preceduto la seconda guerra mondiale, fino a giungere ai nostri giorni, mantenendo comunque un legame che unisce le tre epoche e le tre giovani donne che non sono soltanto corpi e storie a sé, ma anelli di una stessa catena perché vivono una connessione profonda che le uniGianfranco Iovino sce al di là dei confini temporali. Quanto si cerca di schiacciare nell'arco di una sola esistenza, riemerge prepotente attraverso circuiti imprevedibili, permettendo di ristabilire equilibrio e giustizia alle tre vittime del romanzo di Rosanna Mutinelli, che si lascia leggere tutto d'un fiato e che ha già ricevuto 2 primi premi nazionali per la narrativa: “Arco dei Gavi” a Verona nel 2014 e al Festival della letteratura di Tropea nel 2015 per la sagacia di riuscire a rapire la fantasia del lettore che si lascia entusiasmare da un continuo rincorrere e fuggire da stimolazioni e circostanze contigue e parallele, vicine e distanzi, apparentemente slegate ma paradossalmente unite tra loro per colpa di un male invisibile, ma ben conosciuto, qual è la violenza omicida sulle donne. Rosanna Mutinelli non è solo un'abile narratrice, ma anche un'artista, innamorata dell'arte pittorica, al punto da farne una professione, essendo insegnante al liceo Artistico di Verona, oltre che grande sostenitrice del dialogo espresso attraverso le parole scritte e i colori che trovano grande spazio nel suo sito ufficiale: www.rosannamutinelli.wixsite.com/rosannamutinelli, così da conoscere in profondità il mondo artistico di una donna che vive di luci, parole e profondi colori. TRE di Rosanna Mutinelli - VJ edizioni di Verona - pagine 168 €. 13,90

a cura di Giancarlo Peretti

incontriamo l’amore per la “Terra madre”; quella terra che ci ha partoriti, accolti, allevati, amati senza esserne stata corrisposta. Diciamo grazie a Monica Bulgarelli per questa bella poesia che ci responsabilizza.

TERRA MADRE

PARONA

Nella lontana origine veniam dall’acqua e dunque conosciamo i flussi ed i riflussi e le maree.

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La terra abbraccia il mio respiro mentre un timido sole si nasconde. L'ombra di un ciliegio mi sorprende ad osservare il frutto, sapore dolce e intenso profumo di natura. Cara e dolce Terra dai colori variopinti e i profumi delicati. Le tue montagne come suoni verso il cielo, il tuo mare, impetuoso e disteso. Le tue radici come sentieri tracciati ad ogni angolo del mondo. Cara e dolce Terra tu che mi doni la carezza della vita e mi proteggi come una madre spaventata. Tu che mi doni il sorriso di un bocciolo di rosa e mi avvolgi di vento caldo e disorientato. Cara e dolce Terra la polvere dei tuoi sassi macinati dal peso dell'uomo si dissolve nell'aria e le urla di un bambino scuotono gli alberi di una foresta bruciata. Cara Terra Madre, le mani aperte verso il cielo per chiederti perdono per non aver amato e custodito il tuo prezioso dono. Monica Bulgarelli

CON NOI AL CINEMA

a cura di Franco Frey

ANIMALI FANTASTICI e dove trovarli (Fantastic Beasts and where to find). Genere: Avventura - Fantasy. Durata:140 min. Gran Bretagna - U.S.A. 2016 (uscita 17 novembre) di David Yates, con Eddie Redmayne, Collin Farrell, Ezra Miller, Samantha Morton, Katherine Waterston, Ron Perimar, Jon Voight. Una curiosità: Le riprese sono state filmate nella Saint George's Hall di Liverpool, trasformata nella New York degli anni '20. I fantastici luoghi sono stati coperti per lungo tempo con della finta neve. L'attesissimo film in 3D, il primo di tre capitoli, è tratto dal libro di J. K. Rolling: "Gli animali fantastici e dove trovarli" dei 2001, famosissima autrice della saga di Harry Potter. Alla regia c'è David Yates, già dietro la macchina da presa di quattro, delle otto trasposizioni della serie, evento globale che ha incassato in totale 7,7 miliardi di dollari. L'avvincente storia comincia con l'arrivo nella mago-fobica New York, di Newt Scamandro (Eddie Redmayne, premio Oscar per La teoria del tutto) un dotato "magizoologo" che si trova a suo agio più con gli animali che con gli uomini, il quale deve incontrarsi con un' importante personalità al Congresso di Magia degli Stati Uniti. Punto centrale dell'appuntamento sarà una valigetta magica che nonostante le sue dimensioni, ospita centinaia di creature fantastiche e il loro habitat. Quando per un tremendo sbaglio, alcuni animali pericolosi scapparono dalla valigia, Newt Scamandro viene inseguito da un Babbano (uomo che non possiede poteri) di nome Jacob e quel fuggi fuggi rischierà di minare le fragili relazioni tra il mondo magico e quello reale. La suggestiva pellicola, racconta di quanto l'imprevedibile fuga influirà su quei rapporti e degli esperimenti fatti per rimediare a quel clima di paura, violenza e tensione che si sta instaurando nella comunità di maghi e streghe della New York del 1926. Tutti al cinema, a scuola d'incantesimi Amici Lettori…e buona visione. Scrive il Regista: “il film ha un umorismo particolare, con un'umanità che caratterizza gli animali fantastici. Una storia molto divertente, un po dark, ma dal grande cuore”.


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SPORT

Stoccate vincenti: Tecla, talento puro SCHERMA. Merci a 13 anni è già campionessa: «I segreti? Passione, sacrificio e... l’essere mancina»

Sta vivendo un annata d’oro una giovane atleta della Valpolicella, precisamente di Negrar, che ha fatto della scherma la sua passione e il suo successo. Lei è Tecla Merci, 13 anni e tanta tanta grinta. Una determinazione, la sua, che l’ha portata a salire sui gradini più alti del podio in numerose occasioni durante gli ultimi mesi e ad aggiudicarsi il titolo di campionessa italiana di fioretto kinder sport under 14. Aveva solamente cinque anni Tecla quando, dopo essersi cimentata già nella danza, indossò per la prima volta la sua divisa da schermidore: «Dopo pochi giorni dal mio quinto compleanno – racconta Tecla – decisi di dedicarmi alla ginnastica artistica…Quasi per caso mi ritrovai invece ad assistere, presso la Fondazione Bentegodi, ad una lezione di scherma, una disciplina a cui mi sono sempre più appassionata». Tecla iniziò a sette anni a partecipare a competizioni vere e proprie e all’età di 10 anni prese parte alle sue prime gare interregionali e nazionali. «I primi anni – confessa l’atleta di Negrar – mi lamentavo spesso di arrivare sempre terza…Poi invece ho iniziato a potermi

Tecla (in alto) insieme all’allenatore Enrica Aiello

allenare più seriamente e i risultati non hanno tardato ad arrivare». Talento, quello di Tecla, ma anche una massiccia dose di passione e di allenamento: «Mi alleno quattro – cinque volte la settimana per più di due ore e durante la stagione estiva partecipo a molto ritiri – afferma Tecla -. Nello sport l’impegno non deve mai mancare quando si vogliono raggiungere risultati di alto livello: è fondamentale non perdere mai di vista l’obiettivo, non trascurando al tempo stesso la scuola e sacrificando talvolta anche tempo libero e svago». I risultati di tanto impegno in questo 2016 non sono certo mancati: Tecla ha raggiunto il primo posto nella classifica nazionale ad Ancona nella categoria ragazze e il terzo posto nazionale a Riccione. Competizioni, queste, che le hanno valso il primo posto nella classifica finale del Grand Prix. Un titolo di cui ora può fregiarsi, dopo 30 anni, anche la Fondazione Bentegodi, oggi alla ricerca di nuovi sponsor che ne sostengano le attività. «Colgo l’occasione – dice Tecla - per ringrazia-

re di cuore i miei genitori, sempre pronti a sostenermi ed accompagnarmi in questo percorso e la mia maestra di scherma, Enrica Aiello, che con bravura e costanza, mi

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

CICLISMO / “FUMANE-CAVALO” È stata una gara ciclistica di grande livello qualitativo quella corsa a Fumane domenica 25 settembre. Si è trattato della 4ª edizione della Cronoscalata ciclistica Fumane Cavalo - Primo trofeo C&F Resinatura Blocchi Srl valida quale terza e conclusiva prova del circuito CSI dello Scalatore “Trofeo Campagnola e Fedeli Srl”. Organizzata dall’Asd Polisportiva Fumane e dal “Circolo il Punto” di Cavalo, la Cronoscalata ha visto alla partenza 60 atleti specialisti delle cronoscalate che si sono dati battaglia sulla sto-

via Albanese (W2) del team Asd Zen aggiudicarsi la gara con un brillante 22’17”, secondo tempo di sempre della manifestazione. Il secondo tempo assoluto invece è stato di Anna Storari, categoria W1, con 24’26”. Al terzo posto assoluto e secondo di categoria W2, Claudia Fiorin con 24’ 27”, della asd Chesini. Buono l’esordio dell’atleta di casa Lia Rinaldi (Valpobike) che alla sua prima a Cavalo ferma il cronometro con un incoraggiante 29’ 04”. La gara maschile ha visto ben 30

rica strada della “Salette”, antica comunicazione da Fumane per Cavalo. Quasi sei chilometri, 5,8 per la precisione, per un dislivello in salita di circa 410 metri e pendenza media del 7%. La gara, a cronometro individuale, si presenta subito impegnativa, resa intensa dal susseguirsi ogni minuto della partenza dei concorrenti, i quali devono arrivare con quante più energie possibili verso località Cà Tripoli dove uno strappo al 14% fa da spartiacque tra la prima parte del percorso, la più difficile, e la seconda, più abbordabile. Dopo il quarto chilometro, il lungo rettilineo verso il vecchio albergo attende i concorrenti per lo sprint finale che si consuma negli ultimi 200 metri dopo un ultimo strappo che porta a tagliare il traguardo sopra il centro sportivo di Cavalo al limite della strada sterrata prospicente la valle dei progni. La gara femminile ha visto Sil-

atleti concludere sotto i 20’, primo tra tutti Ferrari Davide dello Stemax Team (V1) con il tempo di 17’22”. Immediatamente dietro a soli 4” Cairoli Emanuele del Makako Team (V1) con il tempo di 17’26”, terzo assoluto Bonani Aldo (categoria S2) del team Executive con il tempo di 17’42”. La manifestazione era la tappa conclusiva del campionato provinciale CSI degli scalatori, promosso dal comitato CSI provinciale di Verona per iniziativa del consigliere già Presidente Piergiorgio Schena, che ha visto gli atleti cimentarsi con le salite della Castion - San Zeno e di Brenzone Prada, la temuta Punta Veleno. Ad ogni manifestazione, in base alla classifica di categoria, veniva assegnato un punteggio di 15 punti al vincitore, 12 al secondo e 10 al terzo e via a scalare per i piazzamenti successivi.

La giovane campionessa in pedana Curiosità: questa foto è stata usata per pubblicizzare i Mondiali di fioretto

prepara da sempre. Dopo alcuni anni di risultati che non mi hanno del tutto soddisfatta, ho capito che dovevo tirar fuori la grinta: così ho fatto. Ce l’ho messa tutta e continuerò a farlo. E’ stata una grande soddisfazione ottenere questo titolo di campionessa nazionale. In un primo momento mi sono detta “sono stata fortunata”, poi mi sono resa conto che in realtà la mia passione, il mio talento e il mio impegno mi hanno ripagata permettendomi di battere due volte la campionessa nazionale in carica» - aggiunge Tecla, che ha un asso nella manica («Sono mancina – dice - e per un atleta destrimane trovarsi davanti un macino è davvero impegnativo») ed è decisa a crescere sempre più: ha già parteIl disegno realizzato da Milo cipato ad una gara Manara che ritraeva, di circuito euro4 anni fa, Merci e il giovane peo a Budapest “collega” Matteo Troiani confrontandosi con atlete di tutto il mondo delle categorie dei più grandi…E nel frattempo, sognando le Olimpiadi, Tecla giorno dopo giorno, grazie ai successi mietuti, sta appassionando al suo sport anche la sorellina acquisita Nicole Mignolli, 10 anni, anche lei mancina, che già gareggia nella categoria bambine. Silvia Accordini

CALCIO / AVESA HSM, VOGLIA DI RISCATTO Obiettivo: voglia di riscatto. Parole chiave: impegno, passione e sacrificio. Il patto: dimenticare le «sofferenze» della passata stagione e giocare con grinta e determinazione. Nuovo campionato in Seconda categoria, nuova vita: l’Avesa HSM desidera voltare pagina. «Lo scorso anno abbiamo pagato a caro prezzo la rivoluzione totale del gruppo, l’abbassamento drastico dell’età media della squadra, alcune scelte fondamentali sbagliate e un inizio troppo stentato che ha logorato le energie mentali e fisiche di una rosa che aveva bisogno di maturare e trovare gli equilibri – commenta il direttore sportivo Mattia Trimeloni -. La scelta di mister Michael De Santis, e di uno staff tecnico, dove l’esperienza certo non manca, va esattamente nella direzione di dare serenità e consapevolezza dei propri mezzi ad un gruppo giovane ma con qualità importanti da sviluppare con un duro

lavoro durante la settimana per ottenere alla domenica i risultati che tutti ci auguriamo. I giocatori dovranno fare il massimo per imparare, miglio-

Luca Abbey

rarsi e sfruttare le occasioni di mettersi in luce che verranno offerte. Nessun proclama quanto all'obiettivo: dopo la stagione passata non possiamo permettercelo, ma diamo tutti il 100% e vedremo alla fine di tirare le somme; l'ambizione, comunque, non manca e ci auguriamo di essere quest'anno la sorpresa positiva e non quella negativa del girone». Il campionato, però, non è cominciato come la società sperava. Dopo le prime partite, infatti, l’Avesa HSM sta lottando nella zona bassa della classifica ma le intenzioni, ne siamo sicuri, sono quelle di rialzare la testa e di ripartire nel migliore dei modi. Una curiosità: la prima vittoria del torneo è arrivata domenica 16 ottobre, tra le mura amiche, contro il Rosegaferro (2-1) grazie alle reti di Luca Abbey e Pedro Baracchi. M.S.


SPORT

L’ALTRO GIORNALE Novembre 2016

Il Valpo si presenta Imperativo: serie A CALCIO FEMMINILE. Inaugurata la stagione 2016/17. Bonafini: «Vogliamo essere protagoniste»

Un campionato da non sbagliare. La serie A nel mirino, questa volta da raggiungere per davvero. E la collaborazione con il Chievo Verona che procede a gonfie vele tra prima squadra e settore giovanile. Il Fimauto Valpolicella calcio femminile ha alzato il sipario sulla nuova stagione, a caccia di quella promozione nella massima categoria tanto agognata e cercata nelle ultime due annate. «Abbiamo fatto il possibile per mettere a disposizione di mister Diego Zuccher una rosa competitiva – ha spiegato il presidente Flora Bonafini durante la presentazione di mercoledì 21 settembre, tenutasi nella sede della concessionaria Fimauto Bmw a Verona -. La serie B è un campionato difficilissimo: purtroppo, viene promossa in A solo la prima classificata di ogni girone (sono quattro, ndr), ma pure in questa annata vogliamo essere protagoniste. Abbiamo infatti confermato il 90% delle calciatrici della scorsa stagione,

aggiungendo qualche tassello: un segnale di rilievo, perché ognuna delle ragazze è considerata importante, sia dentro che fuori dal campo. Non solo: abbiamo

non possiamo nasconderci: siamo una delle favorite per la vittoria del torneo. Naturalmente, però, dovremo dimostrare il nostro valore sul campo, lavorando,

Il Fimauto Valpolicella 2016/17 al completo (foto BPE Agenzia Fotografica)

continuato anche a muoverci sul mercato estero e oggi abbiamo in rosa due atlete scozzesi, una canadese e una finlandese». «Ho trovato una società solida, con all’interno persone molto competenti, dalla dirigenza alle calciatrici – ha sottolineato il tecnico Zuccher -. Siamo partite con una squadra davvero importante e

impegnandoci e sacrificandoci settimana dopo settimana. Le parole servono a poco, occorrono i fatti per raggiungere gli obiettivi». «Rispetto al passato, abbiamo tanta consapevolezza della nostra forza ma pure la coscienza di doverne dare prova – ha osservato il capitano, Valentina Boni -. Sono convinta che dispute-

remo una bella annata e che potremo arrivare al traguardo che sogniamo da tempo». Le ragazze della prima squadra vengono presentate una ad una. Davanti a loro una platea composta da giornalisti, autorità locali e sportive, e amici. Nella stagione 2016/17, lo precisiamo, il Fimauto Valpolicella schiererà in campo la formazione di serie B, poi la Primavera (allenata da Luca Bittante) e la scuola calcio curata in sinergia con il Chievo Verona. «Ringrazio il club gialloblù di Luca Campedelli: abbiamo stretto la collaborazione con il Chievo alcuni anni fa, trovando una società forte e mossa dalla nostra stessa passione – ha precisato Bonafini -. Indossare le loro maglie da gioco, personalizzate con gli sponsor del Valpo, e la possibilità di allenarci con prima squadra e Primavera al Bottagisio Sport Center rappresentano segnali di una cooperazione sempre più stretta». Matteo Sambugaro

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CANOA / ADIGEMARATHON Record di partecipanti frantumato nella 13esima edizione dell'Adigemarathon di canoa, kayak e rafting sul fiume Adige svoltasi domenica 2 ottobre. I partecipanti sono stati 1460, record assoluto per la manifestazione nonostante la pioggia caduta durante la mattinata: 350 agonisti, 90 partecipanti alla mezzamaratona e sup, 120 alla gara rafting oltre a 350 amatori in gommone e 550 amatori in canoa. Un record festeggiato nel migliore dei modi dalla canoa italiana. Per la seconda volta sull'Adigemarathon, organizzata da Canoa Club Pescantina e Borghetto, comune di Dolcè, Pescantina e la fondamentale collaborazione di 400 volontari, ha sventolato il tricolore sulla maratona. Vincitori assoluti della tredicesima edizione agonistica, sotto la pioggia caduta a tratti sul percorso di 35 chilometri da Borghetto d'Avio in Trentino a Pescantina nel veronese, sono stati il K2 olimpico di Federico Urbani e Davide Marin del Circolo Canottieri Aniene di Roma che hanno tagliato il traguardo davanti a 350 agonisti in 2 ore 3 minuti e 25 secondi. Soddisfazioni per la canoa veronese sono arrivate da Luca Sillamoni e Martin Behrens (Ass. Remeria Peschiera) che hanno vinto la categoria K2 Olimpico Junior in 2 ore 27 minuti 41 secondi. Tra le novità dell'Adigemarathon 2016, la gara della mezzamaratona in canoa dedicata ai ragazzi e cadetti: in acqua 90 giovani promesse della canoa italiana. Dall'Isola di Dolcè sono partiti cadetti e ragazzi nella mezzamaratona di 20 chilometri fino all'arrivo di Pescantina. Grandi soddisfazioni per il Canoa Club Pescantina che ha vinto la categoria C1 Fluviale Ragazzi con Riccardo Lucchese in 1 ora 37 minuti 52 secondi; Cecilia Panato vincitrice nella C1 fluviale cadetti in 1 ora 28 minuti 27 secondi; secondo Daniele Siniscalchi in 1 ora 38 minuti 1 secondo nel C1 fluviale cadetti. Nei cadetti femminile secondo posto per Valeria Donatelli del Canoa Club Pescantina in 1 ora 28 minuti 6 secondi. «Siamo orgogliosi e soddisfatti - spiega il sindaco Massimiliano Adamoli - di avere ospitato anche quest’anno una manifestazione cresciuta nel tempo. La Valdadige Terradeiforti costituisce oggi un’area di turismo ecosostenibile per ogni tipo di visitatore, a partire dalle famiglie. Come Amministrazione comunale abbiamo realizzato la pista ciclabile che stiamo provvedendo a collegare con la Valpolicella dopo averla unita a quella del Trentino. Inoltre abbiamo riqualificato una serie di sentieri per passeggiate tutto l’anno. Ringrazio le associazioni di volontariato del nostro Comune e le altre associazioni, oltrechè gli organizzatori dei Canoa Club Pescantina e Borghetto, che si sono prodigate con grande generosità per la riuscita dell’Adigemarathon. Un ringraziamento anche ai fratelli Bruno ed Giuseppe Facci, e alla famiglia Ceradini per avere messo a disposizione le proprie strutture per l’Adigemarathon». «L'Adigemarathon è divenuta una manifestazione in grado di valorizzare il fiume lungo tutta la vallata dalla Terradeiforti a Pescantina - evidenzia Luigi Cadura, sindaco di Pescantina -. Fondamentale è il ruolo del Canoa Club Pescantina e di tutti gli altri volontari». «Doveroso un ringraziamento a tutti i volontari - conclude Vladi Panato, presidente del Canoa Club Pescantina - indispensabili per la buona riuscita della manifestazione, le amministrazioni comunali di Dolcè, Pescantina, Rivoli Veronese, Brentino Belluno, Avio, Bussolengo Province di Verona e Trento, e le altre realtà tra cui Tecnovap fondamentale per le attività del nostro Canoa Club, Cattolica Assicurazioni, Idro Dolomiti Energia, indispensabile collaborazione che garantisce acqua a sufficienza in fiume, Genio Civile, Famila, Siquria, Bim Adige Verona e Trento, Consorzio Tutela Vini Terradeiforti, Cantina Albino Armani, Amia, Serit, Associazione Verona Report, Red Bull, Phytogarda».



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4 Chiacchiere con

IL DOTTOR ROBERTO FORCIGNANÒ

CHIRURGO PLASTICO ALL’OSPEDALE SACRO CUORE DI NEGRAR

a cura di Angelica Adami Italia, Paese di navigato- (anche in questo settore) ri, poeti e santi. E rifatti. da brasiliani e cinesi. Proprio così: il Belpaese è Prima degli italiani si piazzano poi solo i giapponesi. Ma se dalle nostre parti il seno gode di una notevole importanza, e con esso le sue dimensioni e forme, in Asia e nel mondo l'intervento più richiesto dal chirurgo estetico è la liposuzione, per perdere odiosissimi cuscinetti sui fianchi. Infine, da non dimenticare la rinoplastidott. Roberto Forcignanò ca, per avere un naso perfetto come quello di infatti al 5° posto al Kate Middleton. «L’intermondo in quanto a ricor- vento di chirurgia estetiso alla chirurgia estetica: ca maggiormente esea dirlo sono i dati forniti guito in Italia è la mastodalla Società internazio- plastica additiva (21744 nale di chirurgia plastica interventi) – spiega il d r. estetica (Isaps). Il ricorso Roberto Forcignanò chial bisturi avviene nella rurgo plastico all’Ospemaggior parte delle dale Sacro Cuore di volte per sottoporsi ad Negrar - al secondo una mastoplastica addi- posto troviamo la liposutiva, ovvero per aumen- zione e poi la blefaroplatare il seno. E anche in stica. La mastoplastica questo "campo" l'Italia additiva può essere eseprimeggia, al 4° posto in guita attraverso molteclassifica, così come plici tecniche ognuna nella bleferoplastica, che delle quali presenta vanpermette di eliminare le taggi e svantaggi per cui cosiddette "zampe di è opportuno che, caso gallina" intorno agli per caso, paziente e chiocchi. Agli italiani, dun- rurgo individuino quale que, piace piacere, sia la scelta più idonea; anche se in questo resta- l’intervento chirurgico no inarrivabili gli ameri- deve essere personalizcani, seguiti ormai però zato. Anzitutto bisogna

scegliere l’accesso cioè dove localizzare l’incisione che permetterà l’introduzione della protesi. L’accesso dall’ascella ha il vantaggio di non lasciare cicatrici nella regione mammaria ma lascia postumi evidenti nel cavo ascellare. L’accesso dal solco sottomammario prevede un’incisione che può rivelarsi piuttosto antiestetica ma è la più idonea all’impianto di protesi anatomiche o di grande volume. L’accesso dall’areola è il più praticato perché lascia una cicatrice poco evidente ma può prevedere alterazioni temporanee della sensibilità della cute in questa regione. Dove alloggiare le protesi? Esiste la possibilità di collocare l’impianto in una posizione superficiale rispetto al piano muscolare oppure in uno spazio più profondo. Gli impianti sopramuscolari – continua Forcignanò - sono chirurgicamente più semplici e meno dolorosi nel periodo post operatorio ma, com’è intuibile, poco adatti alle pazienti magre in quanto le protesi possono diventare molto evidenti. Gli

impianti sottomuscolari o parzialmente sottomuscolari prevedono un maggior impegno da parte del chirurgo e della paziente ma spesso risultano essere i più adatti soprattutto per le pazienti di corporatura esile. Esiste anche una discreta variabilità nelle protesi mammarie. La quasi totalità degli impianti è in silicone ma ne esistono anche riempite ad acqua o rivestite in poliuretano. Per quanto riguarda la forma si distinguono protesi tonde e protesi anatomiche ma anche in questo caso è opportuno valutare caso per caso

quali siano le più adatte. La paziente portatrice di protesi mammarie può sottoporsi, senza alcuna limitazione, agli esami diagnostici come l’ecografia, la mammografia e può allattare. Le protesi – conclude Forcignanò non devono necessariamente essere sostituite, ma si consiglia l’esecuzione di una risonanza dopo dieci anni al fine di controllare lo stato della protesi. L’intervento chirurgico può essere eseguito in anestesia generale in regime di day hospital o con un ricovero di pochi giorni e meglio se in una struttura ospedaliera».

Ogni mese L’Altro Giornale intervista medici del territorio su argomenti di interesse per i lettori. Ad intervenire sono professionisti impiegati presso strutture ospedaliere veronesi chiamati ad approfondire problematiche e tematiche legate alla salute del paziente, informando sulle novità e sulle tecniche più all’avanguardia.

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Più povertà: l’Italia soffre

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CARITAS VERONESE. L’analisi dettagliata sulle attività del gruppo

Gli indicatori sulla povertà in Italia negli ultimi anni non presentano dati confortanti. Nel 2007 la povertà assoluta colpiva circa 2 milioni di persone, perlopiù anziani e famiglie numerose prevalentemente residenti nelle Regioni del Mezzogiorno. La crisi finanziaria del 2008 ha cambiato in modo significativo questo scenario. Il numero di persone che vive in condizione di povertà assoluta è più che raddoppiato dal 2007 al 2015, arrivando secondo le stime più recenti a oltre 4 milioni e mezzo. In termini percen-

tuali significa che la popolazione che vive in condizioni di povertà assoluta è passata dal 3,1% del 2007 al 7,6% del 2015. In questi ultimi anni la povertà assoluta si è estesa a nuove fasce della popolazione, che fino al 2007 erano in grado di vivere in modo autonomo con adeguati standard di vita, e si è allargata ad altre macro aree del Paese: al Nord passa dal 2,6% del 2007 al 6,7% del 2015 (era del 5,7% nel 2014). In Veneto, nel corso del 2014, sono quasi 850 mila le persone in una situazione

di disagio socio-economico, cioè che non riescono a vivere secondo i minimi standard di benessere. L’aumento del livello di povertà o esclusione sociale risulta più considerevole nelle fasce più fragili della popolazione (donne, bambini, stranieri). I minori di 18 anni sono la fascia d’età più esposta al rischio di povertà o esclusione sociale (17,5% in Veneto e 32% in Italia), un rischio che oggi colpisce molto anche la fascia d’età successiva di 18-34 anni (20,1% in Veneto e 34% in Italia).

LA POVERTÀ CHE SI AFFACCIA AI CENTRI DELLA CARITAS DIOCESANA VERONESE

Per un campione di 15 Centri di Ascolto Caritas (CdA) attivi nel 2015, su un totale di 57, è possibile presentare un approfondimento sulla loro attività, grazie al sistema informatico OsCar (Osservatorio Caritas) per la rilevazione ed elaborazione dei dati raccolti. Questi dati non forniscono un quadro completo della distribuzione della povertà a Verona, ma la testimonianza dell’attività di un gruppo di CdA che consente di fare alcune riflessioni di ordine generale e di natura descrittiva. Da gennaio a dicembre 2015 si sono rivolte nei 15 CdA selezionati oltre 2.500 persone. L’età prevalente è quella nella fascia 35-44 anni, quindi una fascia di età abile al lavoro, nel pieno della prestanza fisica e intellettuale, che probabilmente non riesce ad inserirsi in modo stabile nel mercato occupazionale. Situazione che diventa

ancora più difficile per le famiglie, in quanto se i genitori sono nella fascia di età 35-44 anni, i figli saranno più probabilmente ancora in giovane età e a carico. Per quanto riguarda la nazionalità, gli utenti italiani sono più concentrati nella fascia di età 45-over 65 anni, mentre quelli stranieri sono più giovani e maggiormente presenti nella fascia di età 35-44 anni. I dati relativi alla nazionalità dell’utenza indicano che circa una persona su quattro che accede alla rete dei 15 CdA presi in esame è italiana (23,8%). Va sottolineato però che in diversi CdA della provincia si registrano elevate percentuali di utenti italiani: a San Giovanni Lupatoto è del 51,9%; del 50,0% a Belfiore; del 42,9% a Villafranca; del 38,3% a Garda; del 37,8% a Sommacampagna e del 36,3% a Caprino. Le principali problematiche registrate sono prevalente-

mente di natura economica (difficoltà nel pagare l’affitto, la rata del mutuo, le utenze domestiche, ecc.), lavorative (perdita di lavoro, lavori precari, saltuari e sottopagati, ecc.), di salute (malattia temporanea, tumori, malattie croniche, ecc.) e abitative (sfratto, abitazioni malsane, ecc.). La povertà, così come si affaccia ai 15 CdA della Caritas Diocesana Veronese presi in esame, colpisce più le famiglie straniere rispetto a quelle italiane. Non mancano però zone della provincia dove abbastanza sorprendentemente la frequenza di accesso di cittadini italiani è decisamente superiore rispetto alle stime dell’ISTAT. Rispetto agli stranieri, gli italiani che si rivolgono alla Caritas sono mediamente più anziani, percentualmente vivono più da soli e manifestano maggiori tassi di conflitto familiare, visibili dalle percentuali di


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Il personaggio del mese GIANMARIA TOMMASI PRESIDENTE VALPOLICELLA BENACO BANCA

a cura di Angelica Adami

Gianmaria Tommasi è il Presidente di una realtà ben salda nel territorio scaligero e più precisamente in quello che riguarda la parte nord-ovest della provincia veronese. E’ Valpolicella Benaco Banca Credito Cooperativo la realtà di cui stiamo parlando, che rappresenta nel veronese un punto di riferimento per i suoi soci e per i suoi clienti. Presidente Tommasi, 4 anni fa c’è stata la fusione tra la Banca della Valpolicella e Benaco Banca. E’ possibile allo stato attuale tracciare un primo bilancio di questa operazione? «Nel 1984 i comuni di Marano di Valpolicella e di Costermano vedono la nascita di due banche che negli anni diventano Banca della Valpolicella e Benaco Banca. La prima operante soprattutto in Valpolicella e la seconda nell’area Baldo – Garda. La fusione, che ha avuto decorrenza 1-1-2013, è stata “traghettata” da Franco Ferrarini per Benaco Banca e dal sottoscritto per Banca Valpolicella, assieme ai due consigli di Amministrazione ed alle due direzioni generali e con il parere favorevole di Banca d’Italia. Ma essa è avvenuta con il coinvolgimento di tutti i nostri soci e di quanti negli anni erano stati coinvolti nei due progetti. La fusione non è nata da particolari esigenze di una delle due banche, come normalmente avviene: ambedue erano sane, i loro bilanci evidenziavano due aziende in salute, ambedue erano in crescita e con buone prospettive. La fusione ha permesso, in un mercato in rapido cambiamento, di ottenere una banca più solida, a servizio di due economie particolarmente vivaci ed operanti in settori diversi: la vitivinicoltura da un lato ed il turismo l’altro. Ci è stato possibile anche

ottenere interessanti economie di scala, e la nostra immagine ne ha tratto sicuramente grossi vantaggi». Come siete riusciti ad inse-

Gianmaria Tommasi

rirvi nella realtà della provincia di Verona e ad essere competitors rispetto agli altri gruppi storici presenti sul territorio? «La nostra caratteristica è da sempre quella di presentarci sul nostro territorio “mettendoci la faccia”. Il Presidente e tutti gli amministratori vivono ed operano nelle nostre comunità e

spesso ne sono parte attiva. rio, dalle famiglie, dalle picDa noi lo scaricabarile non cole e medie imprese e esiste. Le responsabilità ci soprattutto dalle aziende sono e sono ben precise. locali del settore vitivinicoCredo che questa sia una lo e turistico. Una BCC rapdelle più importanti carat- presenta la comunità cui teristiche che ci contraddi- appartiene e come tale stinguono e che ci fanno abbiamo instaurato rapbanche differenti non solo porti positivi con le Istitua parole. Credo che questo zioni locali, con le associasia una fonte di fiducia zioni di volontariato, le molto importante. Va associazioni sociali, culturaaggiunta la qualità dei li e sportive che non sono nostri se rvizi ma soprattut- altro che le espressioni del to la qualità del rapporto cittadino e del suo che i nostri collaboratori mondo». riescono ad avere con i Ad un cliente che venisse nostri soci ed i nostri clienti. ad informarsi per l’apertuDopo la fusione del 2013 ra di un conto corrente, abbiamo modificato l’as- perché consiglierebbe di setto dell’azienda, abbiamo scegliere proprio il vostro attivato corsi di aggiorna- istituto? mento per i nostri collabo- «I nostri clienti ogni giorno ratori e con il Consiglio di ricevono professionalità, Amministrazione ci con- collaborazione e consulenfrontiamo regolarmente za dal nostro personale; sulle attività della banca. Il queste sono garanzie che risultato di tutto questo è contribuiscono a rendere che il nostro patrimonio è “differente” Valpolicella in continuo aumento e che Benaco Banca e che la spinrileviamo con soddisfazio- gono ogni giorno a miglione una crescita costante rarsi e continuare a fare la delle nostre attività con Banca di Comunità. Abbiasoci e clienti. Una banca in mo voluto creare altre due crescita, attenta alle esigen- filiali tecnologicamente ze che arrivano dal territo- evolute: dopo quella di Cavaion, ora anche le filiali di San Pietro in Cariano e di Costermano sono dotate di un’area self service, con il nuovo ATM in funzione 24 ore al giorno, che consente di svolgere, oltre alle tradizionali operazioni di prelievo, anche operazioni di versamento di contanti e assegni e operazioni di self banking, quali bonifici, pagamento di bollettini e ricariche telefoniche. Tutto questo per dare un servizio sempre migliore ai nostri soci e clienti. La tecnologia sta comportando grossi cambiamenti anche nel nostro settore. Noi cerchiamo di stare al passo con i tempi, e talvolta perfino li precorriamo, come nel caso di “satispay”, un mezzo di trasferimento di piccole somme a mezzo di

Ogni mese L’Altro Giornale intervista un personaggio del territorio su argomenti di interesse per i lettori. Ad intervenire sono imprenditori e professionisti chiamati ad approfondire problematiche e tematiche legate all’economia locale, informando sulle novità e sulle tecniche più all’avanguardia.

smartphone. Ma l’Istituto è attento anche alla situazione sociale, oltre che a quella economica della nostra Comunità. Uno dei progetti in cui abbiamo creduto molto, è stato il Progetto Lavoro, pensato e costruito assieme alle Ammini strazioni locali e ad alcune associazioni di volontariato. E’ un’iniziativa che non vuole sostituirsi ai centri per l’impiego o alle agenzie di lavoro, ma vuole invece essere un soggetto capace di favorire il confronto, l’ascolto della persona, dei bisogni che esprime e delle qualità che possiede, tentando anche di creare un dialogo tra chi ha la possibilità di offrire un’opportunità lavorativa e chi invece la sta cercando». Lei è Presidente della banca fin dal suo nascere, prima di Banca Marano, diventata poi Banca della Valpolicella ed ora di Valpolicella Benaco Banca. Come giudica questa lunga esperienza? «Trovo in questa esperienza dell’incredibile. Ma poi penso che 37 anni fa non sono nate due banche qualsiasi, ma due Casse Rurali ora unitesi in una sola Banca di Credito Cooperativo. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che i due progetti abbiano avuto successo. In fondo anche nelle nostre comunità è nata ed è cresciuta una iniziativa già abbondantemente sperimentata altrove, già apprezzata da altre comunità e che quindi non poteva non trovare terreno fertile anche da noi, cosa che è puntualmente avvenuta. Ed io credo che col passare del tempo la nostra Banca sarà apprezzata e quindi utilizzata sempre di più, il che si tradurrà in un sempre maggior sostegno al miglioramento della qualità della vita nelle nostre comunità».




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