L'altrogiornale Valpolicella Ottobre 2016

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L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VALPOLICELLA1986 - 2016www.laltrogiornale.net ANNO XXXI - N.10 - OTTOBRE 2016 - Stampato il 03/10/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744

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L’itaLia dei mediocri di Lino Venturini Nel racconto Null-P di William Tenn, in un mondo distrutto da un conflitto nucleare, un individuo i cui parametri corrispondono esattamente alla media della popolazione, George Abnego, viene accolto come un profeta: è il perfetto uomo medio, il trionfo della mediocrità. Abnego viene eletto presidente degli Stati Uniti e dopo di lui i suoi discendenti diventano i leader del mondo intero. Gli uomini diventano sempre più standardizzati, politicamente corretti e l’umanità continua a regredire finché, dopo migliaia di anni, gli uomini finiscono per essere addomesticati da una specie evoluta di cani che li impiegano nel loro sport preferito: il recupero di bastoni. Nascono gli uomini da riporto. Non è l’esito di una rivoluzione, tuttavia l’operazione è stata coronata dal successo: i mediocri hanno preso il potere e spingono tutti a essere come loro. In Italia si è realizzata una sorta di selezione naturale-culturale al contrario: la sopravvivenza, anzi, il prosperare dei mediocri, mediocri i politici, mediocri gli intellettuali, mediocri i giornalisti, mediocri gli artisti, mediocre la scuola… Mediocrità, omogeneizzazione, sottomissione, appagamento da droghe, degrado del senso estetico, assenza di morale, distruzione della famiglia naturale, sono gli inevitabili risultati del degrado generale e della trasformazione dell’uomo in un bovino compiacente. Cambiare la legge elettorale? Sembra una grande trovata. Ma chi mandiamo in parlamento? Mancano persone capaci, intelligenti e non allineate da eleggere: non è un dettaglio. Come affermava Orson Welles: “L’Italia conta oltre sessanta milioni di attori. I peggiori stanno sul palcoscenico“. Il voto in Italia è principalmente di scambio, poi di appartenenza, raramente di opinione. La cosa più patetica è la convinzione di molti che vi sia una spaccatura tra cittadini e classe politica. Idea stravagante da cui deriva la comica espressione “mandiamoli tutti a casa”. Quasi che l’italiano comune fosse un aggregato di comportamenti virtuosi e non piuttosto un misto di furberie, meschinità, interessi particolarissimi uniti a un sovrano disprezzo di ogni regola. La crisi, prima che problema economico, è un problema culturale: stiamo pagando il fallimento delle élite, della loro boria ideologica e della loro incapacità di vedere la realtà. Cambiare una legge o la Costituzione, non risolve il problema. Sin dai tempi di Orazio, sappiamo quanto poca cosa siano le leggi non supportate dal costume. Le riforme e le leggi senza la cultura e buoni valori condivisi sono palliativi. Si sono spenti gli ideali, ci si appoggia alla demagogia e si naviga a vista. Non possiamo più permetterci tutti questi mediocri. C’è bisogno di tirare un po’ il fiato. Rimpiango l’Italia e le sue antiche sponde. Rimpiango l’italiano che oggi sembra “l’invenzione di una specie estinta”.

PESCANTINA IN MARCIA

Una serata “in marcia” per protestare contro l’arrivo, recentemente annunciato, di 20 profughi nella storica villa Vezza di via Are. Questo è quanto è accaduto a Pescantina lo scorso 27 settembre, quando 700 manifestanti hanno percorso alcune vie del centro. In testa al corteo lo striscione di “Verona ai Veronesi”, che da qualche anno scende nelle piazze della città e della provincia a tutela del territorio. Il Corteo della serata del 27 settembre è partito da via Dalla Chiesa, scendendo poi da via Madonna in piazza San Rocco, fino a raggiungere villa Vezza. Lo scopo era quello di protestare contro la costante mercificazione degli immigrati, ospitati a vantaggio di un sicuro guadagno economico. Ad intervenire Luca Castellini ed Alessandro Rancani. Pagina 12

Speciale “Progetto Casa” Pagina 25-26-27-28-29 ISTRUZIONE. LA PAROLA AL DIRIGENTE L’anno scolastico 2016 – 2017 ha fatto il suo debutto ufficiale lo scorso lunedì 12 settembre anche a Verona. Sono circa 135.000 gli studenti che frequentano le scuole scaligere quest’anno, suddivisi in 110.000 negli Istituti statali e 15.000 nelle scuole paritarie. 8.000 invece sono gli insegnanti che si occuperanno della loro istruzione. Queste le cifre snocciolate da Stefano Quaglia, Dirigente dell’Ufficio scolastico Provinciale scaligero, al quale abbiamo posto alcune domande, prima tra tutte quella relativa alle novità che riserveranno questi nuovi nove mesi di scuola. Pagina 8


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