L'altro Giornale Quadrante Europa

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EDIZIONE QUADRANTE EUROPA

1986 - 2016

ANNO XXXI - N.5 - MAGGIO 2016 - Stampato il 16/05/2016 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744

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L’UOMO E i cONfiNi di LiNO VENtUriNi Editoriale Maggio 2016 “Il mondo ha bisogno di confini, l’uomo ha bisogno di confini, così come l’animo nobile aspira a un ordine e a una legge” (Goethe). Vivere senza confini non è possibile, né per l’uomo (spazio vitale), né per la famiglia (abitazione), né per un paese o una città (territorio di competenza), e meno ancora per una Nazione (lavoro, servizi, sanità, istruzione, sicurezza, imposte, tasse ecc.). Inoltre, è uno dei concetti chiave per organizzare la realtà, perché il confine divide, ma è anche una linea di contatto, separa ma anche unisce ed è il miglior antidoto al muro. Le frontiere e i confini sono un elemento naturale dell’uomo, rappresentano l’identità collettiva di un popolo, non proibiscono il passaggio, ma lo vincolano a regole e leggi. Se il muro isola, il confine protegge. Non è solo in gioco ciò che si ha, ma anche ciò che si è! E ancora. La frontiera è scudo agli umili e ai poveri che al loro attivo hanno solo il territorio. I ricchi vanno dove vogliono, i poveri dove possono. Il predatore detesta i muri, la preda li ama. Taluni esaltano l’accoglienza, ma un’onesta convivenza e una vita dignitosa non si otterranno gettando le carte d’identità, ma procurando a ciascuno passaporto e lavoro, senza toglierlo a chi già non ne ha. "Cittadini del mondo" è solo una stucchevole retorica e il “senza frontiere” è solo una conclusione del liberal capitalismo nella sua guerra. Sono i popoli, nella loro saggezza millenaria, a volere confini netti, frontiere precise, valicabili sì, ma in punti stabiliti, per motivi definiti, con regole certe e il più possibile condivise. I potenti le avversano e le abbattono per il loro interesse salvo, per loro stessi, sostituirle con muri possenti e terrificanti, auto blindate, guardie del corpo armate. Come ha scritto Roberto Pecchioli, è il denaro che non tollera le barriere (anche la differenza tra i sessi) e le abbatte con la forza o con la corruzione degli animi, un imperialismo finanziario e totalitario che impone limiti agli altri, mai a se stesso. Il banchiere Warburg in “Council for Foreign Relations” l‘aveva detto chiaramente: «Avremo un governo mondiale, che vi piaccia o no. La sola questione che si pone è di sapere se sarà stabilito col consenso o con la forza» (e con le migrazioni forzate). I popoli così regrediscono a popolazione da scomporre e mescolare a uso del potere finanziario. Occorre rivendicare il diritto naturale alla frontiera e al suo controllo - che non significa chiusura perché non tutto si equivale, perché nessuno è uguale a un altro, perché nell’equivalenza, niente ha valore: rimane solamente un cartellino con il prezzo della nostra vita. E’ tempo di riprendere il filo interrotto delle civiltà e delle differenze prima che sia troppo tardi.

BUSSOLENGO

Via Mazzini... è bufera Via Mazzini a Bussolengo non sarà riaperta al traffico veicolare. E’ questa la risposta della maggioranza guidata dal sindaco Paola Boscaini alla mozione di Enrico Vassanelli, consigliere di “Città solidale” che aveva chiesto di riaprirla. La decisione del Consiglio ha scatenato vivaci reazioni tra i commercianti del centro ed innescato una dura polemica. In molti hanno puntato il dito contro l’Amministrazione, accusata di avere cambiato idea rispetto alla linea tenuta in campagna elettorale. «Il tema del centro storico, compresa via Mazzini, è sempre stato oggetto delle nostre analisi del territorio, coerentemente con quanto scritto nel nostro programma elettorale che prevedeva una attenta valutazione anche sull'opportunità di aprire via Mazzini – ha affermato il sindaco Maria Paola Boscaini -. La decisione ora di mantenerla area pedonale è frutto di ascolto delle esigenze dei cittadini che auspicano, in centro storico, spazi privi di automobili». Pagina 10

StAtALE 12: LA VAriANtE I rappresentanti dei Comuni di Castel d’Azzano, Vigasio, Buttapietra, Isola della Scala e Verona si sono seduti allo stesso tavolo insieme a Veneto Strade e Anas, nelle scorse settimane per fare il punto della situazione e analizzare presente e futuro della variante alla SS 12. L’iter per la realizzazione dell’arteria stradale comincia a prendere quota, pezzetto dopo pezzetto con l’obiettivo di eliminare il traffico dalla periferia sud di Verona. «Un passo in avanti è stato compiuto - dichiara il sindaco di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio -. In tanti anni che ne sentiamo parlare questa forse è la bandiera del via, nel senso che per la prima volta Anas Roma ha depositato il cosiddetto screening per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, il primo passo necessario per far iniziare l'iter per la realizzazione dell’opera che da tanti anni noi tutti vogliamo». Pagina 17



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LE VOSTRE LETTERE

ORFANI ALLA NASCITA

natura delle cose. Quali saranno le conseguenze di questa separazione così innaturale e forzata? Ho avuto il desiderio di scrivere per portare la mia piccola esperienza, essendo diventato da circa un mese nonno di un terzo nipotino nato nella maternità di Rovereto. In quell’ospedale, come in molti altri, il bambino appena nato, ancora prima di essere lavato, viene adagiato sulla pancia della mamma per circa due ore, ancora con il cordone ombelicale attaccato almeno finchè questo continua a pulsare. Mia figlia mi ha parlato con entusiasmo di questa esperienza e di come questa creatura volesse con caparbietà il contatto con la mamma, cercando con insistenza il capezzolo per provare a succhiare. Sembrava conoscesse da sempre quel corpo che l’aveva

Gentile direttrice Rosanna, ho letto con attenzione il suo editoriale su L'Altro Giornale che ho molto apprezzato e che condivido in pieno. Voglio dare anch'io il mio contributo e il mio pensiero. Da che mondo è mondo i bambini nascono da un accoppiamento tra uomo e donna. In tanti paesi, come anche in Italia, l'utero in affitto è contro la legge e Vendola “acquistando” il bambino, ha dato l'impressione di voler fare un dispetto. Tornando alle donne e alla creatura che portano in grembo, sono convinta che dividerle dopo la nascita sia una crudeltà non da poco. A livello scientifico è una

grande conquista ma, umanamente, è una pratica inaccettabile. Recentemente si discuteva in un programma televisivo sul fatto che una giovane donna, prima di sposarsi, ha depositato i suoi ovuli in un Istituto, per usufruirne quando le fosse stato comodo o forse mai. La carriera andava al primo posto! Per questo, e perché non era stato informato, il giovane marito l'ha citata davanti al giudice chiedendo l'annullamento del matrimonio. Ormai i figli non nascono più da un abbraccio amoroso, dallo stare insieme, dai sentimenti. L'amore è spesso sostituito dalla parola sesso. Ho un altro esempio di un

accolto amorevolmente per nove mesi, quasi volesse essere rassicurato in questo nuovo ambiente esterno per lui sconosciuto, che rischiava di apparirgli ostile senza quel contatto materno. Grazie Rosanna per aver proposto a noi lettori un tema così importante e delicato, affinchè ne potessimo discutere, e magari impegnarci per la realizzazione di un mondo che ponga la difesa dell’uomo e della vita al centro di ogni scelta. Paolo Benedetti Arbizzano

Grazie a te Paolo, per averci fatto partecipi della meravigliosa e commovente nascita del tuo nipotino. Di come mamma e figlio, fin da subito, inizino la più bella avventura d’amore che la vita ci può offrire. uomo che ha 7 figli da 3 diverse donne. Tutto in regola secondo loro! Io sono vecchia, ma ho ancora un cervello pensante, ragiono sulle cose e prima di fare un passo penso a non fare del male al prossimo. E, dopotutto, ricordiamoci che in altre parti della Terra nascono bambini senza possibilità di sopravvivenza: muoiono di fame o a causa della guerra, scappano da una vita crudele e forse trovano la loro tomba nelle acque gelide del Mediterraneo. Si sente tanto parlare di questo, ma è tutto un bla, bla, bla. Dio ci perdona? Edith

STIPENDI E GOVERNO Gli 80 euro mensili dati da questo Governo ad impegati e lavoratori che prendono meno di 24.000 euro annui sono una bufala. Lo stipendio annuo a cui si fa riferimento è lordo e non netto. Già questa condizione è sbagliata. Se si supera poi tale cifra anche di 200 – 300 euro, per un eventuale

rimborso di spese mediche, avvenuto durante l’anno, si devono restituire i 960 euro avuti nell’anno. Pertanto con una mano si dà e con l’altra si prende. Tutto ciò è infatti successo a mia figlia che percepisce uno stipendio annuo lordo di 23.800 euro, con 4.500 di ritenute, la quale ha dovuto sostitui-

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GALATEO

Le opinioni dei nostri lettori Cara Rosanna, ho letto con attenzione il tuo articolo di fondo su “L’Altro Giornale” di Aprile 2016 dal titolo “Orfani dalla nascita”. Condivido in pieno quello che tu scrivi, con molta semplicità, senza rifarti a ideologie o a convinzioni religiose, parlando con la tua consueta passione e sottolineando solo l’aspetto umano della questione. Ne hai rimarcato con incisività i risvolti essenziali, sottolineando come la pratica dell’“utero in affitto”, utilizzato sempre da persone molto ricche, visti gli elevatissimi costi da sostenere, lasci quasi sempre uno strascico negativo, a volte drammatico, nella vita delle parti più deboli in campo, cioè del bambino e della mamma. Questi ultimi vengono subito separati, proprio perché non si instauri tra di loro quel forte legame che è proprio invece nella

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re di sana pianta i 960 euro avuti nell’intero anno, in seguito ad un rimborso di spese mediche di 400 euro. Questo perché, sommate allo stipendio annuo lordo, fanno superare la cifra stabilita. Ditemi voi se tutto ciò non è una presa in giro. Mario Avesani

“... e buone maniere” Non mi aspetto che si osservi il ponderoso trattato di messer Giovanni della Casa, ma un minimo sindacale del suo contenuto dovrebbe pretendersi, a prescindere. E’ diventato veramente così difficile contenersi e sforzarsi di mantenere le buone maniere? In società si assiste ad un vero e proprio prevalere di condotte e di atteggiamenti di maleducazione, di inciviltà e di sciatteria umana. Si vede persino fare ostentazione di cafoneria, di volgarità e di villania, quasi fossero un vanto.

Perché ci si comporta come una banda di selvaggi? Perché ci si è spinti sino a questo livello di degrado? Perché si deve avere il timore di prendere un pugno se ci si azzarda a biasimare ciò che è disdicevole? Che razza di sottocultura è questa che si è imposta da un po’ di tempo a questa parte? La famiglia è la prima palestra di vita e di comportamento, pensiamoci; ma anche la scuola, che a fianco di filosofie, matematiche, latini, greci, guerre di liberazione, progetti formativi e via dicendo, dovrebbe anzitutto insegnare il decoro e la capacità di porsi dignitosamente in società. Lesson

number one: bon ton. Occorre tornare ai “fondamentali”. Come nello sport: i movimenti di base, quelli che fanno la differenza tra chi li ha appresi e chi no, tra chi ha la tecnica e chi non ce l’ha. Mia nonna era del 1902 e, prima che io uscissi di casa, mi ripeteva sempre: “sta’ tento a non farte mal” e, “comportate soprattutto, ben”, che tradotto potrebbe significare, con minore efficacia naturalmente del dialetto, “sii prudente” e “non fare il maleducato”. Era un tormento, ma anche un’impronta.Un mio vecchio amico, ex eccellente nuotatore, che la tecnica la conosce molto bene, una sera mi ha osservato che sono troppo pessimista. Forse ha ragione, ma è un po’ nella mia natura il pessimismo, beninteso non ai livelli leopardiani. Le osservazioni sincere possono però essere costruttive. E allora concludo dicendo che non tutto è maleducazione, ma pochino è educazione. Avv. Marco Bertagnin

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Via dell’Industria 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 e-mail: articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 16 - 05 - 2016


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LE VOSTRE LETTERE

DISABILITÀ

“Serie A e Serie B”

Chi scrive questa lettera è una coppia di genitori di un figlio disabile, riconosciuto tale da una legge dello stato Italiano L.104/92. Esiste la persona con handicap di serie A e quella con handicap di serie B? In Veneto sì. Se non deambuli hai un handicap di serie A, se deambuli di serie B. Ma le persone con handicap, non sono uguali, non hanno diritto allo stesso trattamento? A Venezia no, se non deambuli puoi usufruire dei mezzi pubblici gratuitamente, se deambuli paghi. E' vergognoso che si verifichino simili discriminazioni in un paese civile quale pensiamo sia il nostro, ma ancor più vergognoso che,

pur essendo in possesso di una tessera rilasciata dalla Regione Veneto,dove si attesta la situazione di handicap,venga riconosciuta e accettata in tutta Italia, ma all'interno della stessa regione no. Infatti a Roma è bastato presentarla in qualsiasi luogo per accedere con riduzioni o addirittura gratuitamente. A Venezia no, neanche una riduzione. Altro che Europa unita! Neanche all'interno delle nostre Regioni esiste l'unità, la solidarietà, la democrazia! Un Comune che fa cassa con l'handicap, non sappiamo come classificarlo. Luciano Bregonzio

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MASSIMO D’AZEGLIO

“Un uomo e un politico lungimirante”

A 150 anni dalla morte di Massimo Tapparelli d’Azeglio (1789- 1866) ne vogliamo ricordare la figura e le opere. Un personaggio poliedrico, eclettico che spazia dalla pittura alla scrittura ; dalla poesia alla politica e, in tutte, raggiunge risultati eccellenti. Rapporto difficile con Cavour , anche se provenienti dalla stessa antica e nobile società piemontese. I Tapparelli e i Benso, i primi a Savigliano i secondi a Chieri, avevano raggiunto i vertici della società del tempo. Il d’Azeglio ebbe un periodo giovanile molto brillante e spensierato (non aveva molta attitudine per gli studi) dedicandosi principalmente alla pittura. In questo settore dedicò la sua attenzione al paesaggio di vicende storiche , inventando un nuovo genere che all’epoca fu definito “ paesaggio istoriato”. Dedicò a questa attività circa dieci anni (1820-1830) per poi raggiungere Milano dove iniziò la frequentazione del Cenacolo di Alessandro

Manzoni di cui sposò la figlia Giulia. Questo nuovo ambiente lo stimolò alla scrittura e realizzò dei veri capolavori quale “Ettore Fieramosca” (1833) , scritto nella convinzione di poter esternare e far giungere un messaggio patriottico. Il fatto raccontato, avvenuto nel 1503, mette in evidenza il coraggio e il valore di 13 cavalieri Italiani che riescono a sconfiggere 13 cavalieri Francesi. Non da meno è l’altro famoso impegno, pubblicato nel 1846 “Dagli ultimi casi di Romagna” dove esprime tutta la sua contrarietà nell’attuazione di cospirazioni, società segrete e insurrezioni. Tra queste ultime viene infatti naturale citare quella organizzata da Pietro Renzi , nel settembre del 1845 a Rimini, dove le forze del Papa, con poco sforzo e in breve tempo riuscirono a neutralizzarla. Nel contempo denuncia il malgoverno papale. Il suo atteggiamento era orientato per un operare, sempre con il medesimo

obiettivo, ma alla luce del sole. Tutto era sempre rivolto a indirizzare verso un progetto politico, che nel ,1847 concretizzò nelle “ proposte di un programma per l’opinione nazionale Italiana”. Un’attenzione particolare merita L’Uomo politico. Fu Primo Ministro nel periodo 1849-1852. Molto amato, ottenne sempre applausi in qualsiasi cosa abbia intrapreso, tanto che Cesare Cantù lo definì l’Uomo dalla abilità universale. Nel suo percorso incontrò Camillo Benso Conte di Cavour, con il quale stabilì, apparentemente, un buon rapporto, anche se nella sostanza lo aveva in antipatia. Lo appoggiò nella decisione di partecipare alla guerra di Crimea (1853-56) , che diede ottimi risultati, consentendo a Cavour di sedere al Congresso di Parigi (1856) alla pari e sensibilizzare l’Europa sulla “Questione Italiana” . Al contrario contrastò con forza l’idea di formare una sola penisola, e si oppose anche

all’idea di eleggere Roma quale capitale, in quanto ritenuto atto retorico. Ci rendiamo conto di aver affrontato il ricordo di un politico controverso ma riteniamo che i successi di Cavour siano stati anche la conseguenza di un’opera intelligente e preparatoria condotta dal nostro personaggio. Abbiamo la sensazione che il d’Azeglio venga più ricordato per le sue citazioni che per il resto. Per esempio: “meno partiti ci sono,e meglio si cammina. Beati i paesi dove ce ne sono due: uno del presente, il governo e uno del futuro, l’opposizione”; “in ogni genere ed in ogni caso, il governo debole è il peggiore di tutti”. Ma la più famosa è: “gl’ Italiani hanno voluto fare un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima. Nessuno si accorge che per riuscire bisogna, prima, che si riformino loro”. Un interrogativo: è valida ancora oggi? Francesco Gueli

POTERE PUBBLICO

“La gente non lo ama. Ecco perchè” Caro Direttore, perchè tanta gente ce l'ha con il potere pubblico? Semplice la risposta: se in Italia c'è qualcosa che funziona bene, poche volte la si trova nei servizi che ci offrono lo Stato o le Amministrazioni locali. E' il lavoro e l'impegno del cittadino privato, casomai, che ci fanno tirare avanti nel nostro paese. E il privato rischia di persona e di tasca propria, dato che non gode dell'immunità o di protezioni varie, e usa soldi suoi. Non pesca nel gran calderone delle tasse. Chi lavora nel pubblico invece – cosa diffusa a quanto si vede - bada solo alla cadrega: basta guardare a tutta quella resistenza di tanti politici ad eliminare l'inutile Senato e a quegli intrecci di amicizie particolari che si creano, una volta al potere, per arrivare poi alla rielezione a fine mandato.

E così il bene comune diventa un optional e si privilegiano i propri interessi, si sperperano i soldi di tutti e si fa resistenza quando occorre renderne conto. Vedi i recenti scandali scoperti nella sanità, vedi il sindaco di Roma che faceva bancomat personale dei soldi pubblici, vedi i guadagni privati di certi governatori nostrani, vedi perentopoli, quando si tenta di tirare dentro la greppia anche amici e familiari. L'elenco è lungo, e nuovi esempi si aggiungono ogni giorno leggendo i giornali quotidiani. Quando poi si fanno le “manovre” per tentare qualche risparmio sui conti che non tornano o si studiano i modi per dei miglioramenti, le regole si impongono solo ai cittadini, l'inps è in deficit? Non si interviene sulla pensione d'oro dei politici o dei

manager pubblici, ma si blocca la rivalutazione di qualche euro di quella privata. La sanità fa acqua? Si eliminano alcune (doverose) prestazioni gratuite facendole passare come non necessarie, senza intervenire sugli sprechi e sulle ruberie degli amministratori. Lo smog supera i limiti di legge, e si temono sanzioni europee? Si impongono congegni costosi sui termosifoni delle case della gente per monitorare i consumi, come se il privato non sia spinto al risparmio da solo, visto quanto costa il riscaldamento. In questo caso, non si dovrebbe prima guardare cosa succede negli uffici comunali e statali, dove spesso si lavora con le caldaie che funzionano a cento (tanto, paga Pantalone) e a finestre aperte come ho visto - per non soffocare?

Nel frattempo il deficit nazionale viaggia sempre più spedito, nonostante il politico al potere dica il contrario. Mi è venuta un'idea, un po' strana si dirà e quasi impossibile da realizzare, ma che servirebbe alla bisogna: prima di prendere uno a lavorare nell'amministrazione pubblica, imporgli un anno di gavetta come dipendente privato, facendolo sottostare alle regole che questo comporta. Una specie di lavaggio del cervello. Forse in questo caso, quando entra a far parte della schiera dei dipendenti pubblici, lui si presenta al servizio con una diversa mentalità e anche il suo comportamento, di conseguenza, potrebbe diventare differente. Fantascienza? D'accordo! Giordano Salzani

Per le vostre lettere scrivete a : articoli@ laltrogiornalevr.it


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POLITICI

“ ... come bambini”

Caro Direttore,

il 25 aprile, anniversario della resistenza, qualche italiano e non pochi subirono violenze fisiche. I mitra puntati, l'olio di ricino, l'imposizione di indossare una camicia magari nera per poter lavorare. Qualcuno ha trovato la forza di ribellarsi nonostante la violenza fosse palese. Detto questo e pensando che allora la coercizione era lampante arriviamo ai giorni nostri con i vari distinguo foibe comprese

Gentile Rosanna,

“Tutto da rivedere”

Ho visto che al cimitero di Bussolengo, dove mi reco per trovare i miei cari nella tomba di famiglia, hanno piantumato degli ulivi e disposto delle comode panchine per i visitatori. Un grazie all'Amministrazione comunale e ai custodi Fabrizio e Nicola sempre gentili e disponibili. Gianfranco Perazzoli

Tentata Rapina alla Cassa Padana di Alpo (Pietro Guadagnini)

STATO

Egregio Direttore, lo Stato moderno è tale in quanto a differenza della monarchia assoluta c’è la divisione dei poteri: legislativo, esecutivo, giurisdizionale. Nel delicato equilibrio tra legislazione (parlamento), esecutivo (governo), giurisdizionale (magistratura) sta uno dei segreti dello Stato di diritto. Ho letto che il Tribunale di Firenze aveva posto alla Corte Costituzionale il quesito se fosse legittimo il divieto, stabilito dalle norme vigenti, di utilizzare gli embrioni portatori di anomalie ai fini

della ricerca sulle cellule staminali. La Corte ha risposto che la decisione dell’eventuale utilizzo spetta al Parlamento, per vari profili: etici e scientifici e il bilanciamento tra dignità dell’embrione ed esigenze della ricerca. Il Parlamento fa le regole generali, i giudici le applicano ai casi concreti. In questi giorni il Tribunale dei minori di Roma, a allargando le maglie delle norme vigenti in merito alle adozioni di casi particolari, ha decretato, l’adozione da parte di un uomo, del figlio del compagno nato da

più difficile resistere che ad un fucile. Lo spreco ed i privilegi fanno più danno della violenza e non producaono nessuna reazione per liberarsi dai parassiti. E' come un gas venefico ma inodore ed indolore. Agisce sulle coscienze e sulla psiche... Buon 25 aprile a chi , si dice, abbia fatto l'Italia da entrambe le parti ma non buon 25 aprile a chi ora lo celebra sfruttando anche questa occasione. Umberto Brusco

25 APRILE

Il miracolo è avvenuto come ogni anno. La natura non ci delude mai e neanche l'amore tra mamma e papà, fedeli nella vita come in nostri due cigni sul fiume Adige. Edith Foto di Cristina Deboni

“E giuste leggi”

giusto per non passare da giustizialista o s... partigiano. Oggi ? Oggi è più difficile resistere. la tirannia è mascherata e la violena impera tramite i mezzi di informazione addomesticati e manipolati ad arte. Non si contano i privilegi a grappolo come le bombe di triste memoria, posti di comando, amministratori, commissari, consiglieri. Tutti appartenenti alla classe mortificandi chi lavora e produce per il paese. Al proliferare dei privilegi è molto

maternità surrogata (o meglio e più chiaramente: utero in affitto) in un Paese straniero alla faccia della stepchild adoption esclusa dal Senato nel ddl Cirinnà (non ancora legge). Mi sembra che quei giudici dei minori di Roma abbiano superato il limite della loro discrezionalità, divenuta eccessiva, specialmente in mancanza di una legge specifica in tale materia. Sarebbe giusto, a mio avviso, che ognuno facesse la sua parte, senza invasione di campo. Giancarlo Maffezzoli

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Ennesima celebrazione del 25 aprile. Peccato che il mito della liberazione dell’Italia da parte dei partigiani rossi, altro non sia che una delle tante leggende metropolitane mantenute vive dai camaleonti nipotini di Marx per ottenere consensi, plausi, voti e gloria. Se l’Italia è rimasta un paese libero, lo si deve in primis all’intervento degli alleati, in piccolissima parte ai partigiani, ma soprattutto alle “circostanze fortuite” della storia. Se la spartizione del botti-

no di guerra di Yalta avesse deciso diversamente, anche l’Italia avrebbe subito la medesima infausta sorte dell’Europa dell’est. I partigiani rossi, non è un mistero, avrebbero preferito che l’Italia cadesse sotto le grinfie dell’URSS. Dovettero accontentarsi dell’annessione dell’Istria e della Dalmazia da parte dei colleghi partigiani rossi titini. Per fortuna, il fato, o più probabilmente la mano di Dio, decise altrimenti. Circa l’operato dei “liberatori” a guerra

finita, basti leggere i libri di Gianpaolo Pansa per avere una pallida idea di quali efferatezze furono capaci. Non solo ammazzarono per odio o vendetta, centinaia di colleghi di brigata “bianchi” o non filo sovietici, ma anche migliaia di inermi civili e sacerdoti. Se non si vuole subire all’infinito i revisionismi storici imposti dai nostalgici dell'Unione Sovietica, si abolisca una volta per tutte l’inutile 25 aprile. Gianni Toffali


CRONACHE

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“Evasione” sui bus Premio S. Eufemia ad Italia Fortunati Piano anti-furbetti TRASPORTI ATV. È operativa l’attività di controllo visivo da parte degli autisti sui passeggeri

Da lunedì 9 maggio è operativa su tutti i mezzi ATV l’attività di controllo visivo da parte degli autisti sui titoli di viaggio dei passeggeri in salita, sull’intera rete urbana di Verona. Diventa così pienamente operativo il piano anti evasione messo in campo da ATV con l‘obiettivo di ridurre sensibilmente la percentuale dei “portoghesi” che ancora non hanno perso il vizio di viaggiare sui bus cittadini senza pagare. «Contrastare efficacemente questa “cattiva abitudine” riguardante il 57% degli utilizzatori dei bus urbani, è una delle priorità aziendali – sottolinea il presidente di ATV, Massimo Bettarello - che ci permetterà di recuperare mancati introiti per 1,5 – 2 milioni all’anno, da reinvestire nel miglioramento del servizio. Non è più socialmente tollerabile la frustrazione di chi compra puntualmente l’abbonamento, magari facendo sacrifici, e vede che chi è salito sull’autobus insieme a lui viaggia impunemente senza pagare. Sulle linee dove abbiamo già sperimentato vendita a bordo e

controllo visivo abbiamo invece praticamente azzerato il numero degli evasori». «Di concerto con i sindacati abbiamo individuato tutte le misure necessarie

da parte degli autisti. Siamo comunque fiduciosi sul fatto che il servizio si svolgerà nella massima regolarità, anche perchè la sperimentazione condotta

comunque a diffondersi come efficace strumento antievasione». Sostanzialmente, per consentire il controllo visivo dei titoli di viaggio i passeggeri

per conciliare le esigenze di sicurezza del personale con la necessità di contrastare efficacemente gli evasori - aggiunge in proposito il direttore generale Stefano Zaninelli -. Abbiamo anche predisposto il potenziamento del servizio di controllo, con squadre di pronto intervento che potranno agire immediatamente in caso di chiamata

nell’ultimo anno su alcune linee urbane e anni di esperienza sulla rete extraurbana, non hanno evidenziato situazioni di rischio. Siamo tra le prime aziende di trasporto in Italia ad attivare il controllo visivo da parte dell’autista insieme alla vendita dei biglietti. Ancora una volta Verona farà scuola, anticipando una tendenza destinata

potranno salire solo dalla porta anteriore. A chi non timbra l’autista proporrà l’acquisto del biglietto con un sovrapprezzo. Per assicurare un avvio ottimale del nuovo servizio, ATV ne ha scaglionato l’attivazione su 6 gruppi di linee in modo da arrivare entro il mese di agosto a coprire l’intera rete urbana. Riccardo Reggiani

IL RICONOSCIMENTO

Nel salone della Parrocchia di S.Eufemia a Verona, Guido Papalia, già Procuratore capo della Repubblica a Verona e Procuratore generale alla Corte di Appello di Brescia, ha consegnato il “Premio S. Eufemia “ad Italia Fortunati già Prefetto di Verona. Il “Premio S.Eufemia”, nato all’interno dell’Associazione Amici di S.Eufemia” con alla testa il giornalista Gianfranco Tommasi che ne cura la continuità vuole conferire con un riconoscimento simbolico, a chi nel proprio ambito di lavoro, professionale o istituzionale, promuove e rispetta la dignità umana della persona. Ed è in ottemperanza con questi principi che l’Associazione Amici di S.Eufemia “vuole dimostrare che Verona non dimentica chi, nell’assunzione e nello svolgimento di compiti istituzionali di responsabilità, promuove e difende la dignità umana delle fasce più deboli della popolazione”. Italia Fortunati, durante il suo mandato, ha promosso il “Protocollo d’intesa sulla prevenzione della violenza e del-

l’abuso sui minori” esteso ai casi di violenza domestica e alle categorie deboli; istituendo nello stesso tempo un tavolo di coordinamento provinciale che concorre a promuovere interventi idonei a monitorare e prevenire il fenomeno della violenza sui minori, nonché ogni forma di disagio o carenza da cui derivino situazioni di grave pregiudizio alle potenzialità di crescita e di sviluppo della personalità dei bambini e degli adolescenti. A ricevere il premio S.Eufemia dalle mani del Prefetto Salvatore Mulas, lo scorso dicembre, anche la dottoressa Perla Stancari. Il premio, consiste in una pregevole scultura in argento del maestro orafo Alberto Zucchetta, con la riproduzione del logo dell’Associazione Amici di S.Eufemia. E’ stato consegnato quest’anno ad Italia Fortunati da Guido Papalia nel corso di una breve cerimonia dopo la lettura della motivazione da parte della signora Margherita Frigo Sorbini. Carlo Rigoni

ACQUE VERONESI. Attività di gara ed interventi del 2017, su tutta la Provincia, anticipati a quest’anno I vertici di Acque veronesi, composti dal presidente Niko Cordioli, dal suo vice Domenico Dal Cero e dal consigliere di amministrazione, Paola Briani, hanno deliberato nel corso dell’ultimo Consiglio di Amministrazione di anticipare al 2016 attività di gara ed interventi su tutta la provincia scaligera dal valore di 3,5 milioni di euro, originariamente previsti per il 2017. Tale iniziativa è stata resa possibile grazie alle nuove risorse finanziarie recuperate con le operazioni concluse a fine 2015 ed inizio 2016 che hanno portato nelle casse della società consortile circa 40 milioni di euro. La variazione consiste in un movimento di importi all’interno del quadriennio 2014-2017, per interventi già inclusi nella programmazione vigente. Le tempistiche richieste dall’iter approvativo per la formalizzazione del Programma degli Investimenti 2016-2019 avrebbero infatti messo a rischio l’effettivo raggiungimento dell’obiettivo di spesa costituito dalla nuova disponibilità finanziaria per l’anno 2016. La deliberazione dell’AEEGSI (n. 664 del 2015) ha approvato il nuovo metodo tariffario idrico da utilizzarsi nel quadriennio 2016-2019 ed impone l’approvazione, da parte del Consiglio di Bacino Veronese, del nuovo Programma degli Interventi entro il 30 aprile. Anticipando quindi tale data, Acque Veronesi, in considerazione anche delle particolari caratteristiche tecniche di alcune opere, già adesso “cantierizzabili”, ha deciso di avviare nel corso dell’anno corrente una ventina di interventi su tutto il territorio veronese, comprendenti nuove infrastrutture e lavori di adeguamento ed estensione di quelle già esistenti. «La nuova politica finanziaria della società ha consentito importanti introiti provenienti dall’operazione “Hydrobond” e da un pool di banche nazionali. Ciò ha permesso di implementare ulteriormente la disponibilità economica di Acque Veronesi – ha commentato Cordioli – Nel 2016 sono previsti investimenti complessivi per oltre 10 milioni di euro. Riusciremo così ad intervenire in numerose zone della provincia ancora sprovviste di infrastrutture indispensabili. Tutto ciò, applicando una delle tariffe meno care d’Italia, come testimoniato da numerose ricerche nazionali. I prossimi mesi rappresenteranno una sfida impegnativa per i progetti della nostra azienda». In particolare nella zona coperta dall’edizione Quadrante Europa de L’Altro Giornale nel corso del 2016 verranno eseguiti gli interventi di adeguamento funzionale ai depuratori di Bussolengo e Povegliano e ultimata la realizzazione di numerose reti fognarie in zone non ancora fornite di Villafranca.


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AMBIENTE, TERRITORIO e AGRICOLTURA

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La difesa delle coltivazioni dai parassiti vegetali e dagli animali

Tutte le forme di vita esistenti sulla terra, uomo compreso, nascono e si sviluppano immerse in uno scenario in cui adattamento, integrazione e competizione sono le basi per la sopravvivenza. Ogni organismo vivente, dal momento della sua comparsa, inizia a ricercare nell’ambiente esterno le

tizione con tutti gli altri organismi nello sfruttamento delle risorse stesse, al fine di non soccombere. Ogni essere vivente, vegetale o animale che sia, in natura ha almeno un antagonista, ma, allo stesso tempo, dispone di capacità di difesa proprie e di altri organismi che si alleano con lui.

nel contempo reazioni per mantenere l’equilibrio e l’armonia naturali. Risulta di conseguenza molto chiaro che armonia ed equilibrio non sono sinonimo di assenza di contrasti e competizione, bensì, sono il frutto di una continua lotta dove tutti gli organismi viventi non saranno mai completamente sconfitti, ne’

condizioni migliori per svilupparsi, sfruttando le sue capacità di utilizzare le risorse che gli vengono messe a disposizione, adattandosi alla natura o modificando la stessa alle sue necessità e, soprattutto, mettendosi in compe-

Il nuovo soggetto nato, quindi, non sarà solo contro tutti, ma troverà dei compagni di viaggio con cui formare un gruppo di lotta per la sopravvivenza. La natura mette in atto, in ogni momento, azioni per rinnovare se stessa e

mai completamente sce a ripristinare. vincitori. Infatti la concentraLa lotta messa in atto zione di alcune coltudalla natura ha quindi re, al fine di sfruttare come scopo la soprav- al meglio le caratterivivenza di tutti gli stiche pedoclimatiche organismi, attraverso di alcune aree geogral’uso della vita , per fiche per produzioni assicurare la vita: di qualità, hanno insomma la natura ci avuto come consedice “poichè lotta guenza lo sviluppo

deve essere, che sia lotta biologica”. Abbiamo ritenuto necessaria questa ampia introduzione, poichè i cambiamenti, che l’uomo ha portato all’ambiente naturale hanno prodotto concreti benefici nella qualità della vita, ma , nello stesso tempo, hanno rotto alcuni equilibri che l’ambiente stesso non rie-

abnorme di alcuni parassiti che hanno beneficiato di questa nuova situazione, prima che la natura potesse mettere in atto contromisure adeguate; insomma, i tempi di azione e reazione dell’uomo e della natura sono estremamente diversi, rapido l’uomo, lenta la natura. La velocità dell’uomo nel modificare l’ambiente naturale, se da un lato crea gravi problemi alla qualità della vita, specialmente nel medio-lungo periodo, dall’altro può essere l’arma più efficace per aiutare la natura a riappropriarsi del suo equilibrio. Infatti l’uomo stesso può orientare i suoi comportamenti e le sue attività, assecondando l’ordine naturale, velocizzando in questo modo l’avvicinamento all’armonia originale. Innumerevoli sono le buone pratiche agronomiche che possono essere messe in atto a questo proposito: esse spaziano dalla

semina di miscugli erbosi nei frutteti e vigneti per rendere più agevoli gli interventi in campo ed aiutare lo sviluppo degli insetti utili, allo sfalcio e/o sovescio a filari alterni dei tappeti erbosi stessi o coltivazioni erbacee, alla predisposizione di siepi composte da differenti essenze legnose e arbustive, anche produttive, che sono il rifugio degli insetti utili stessi. E’ fondamentale evitare gli eccessi di tutte le pratiche agronomiche quali concimazioni, irrigazioni, lavorazioni dei terreni, errori di potatura, poichè tutto ciò ci allontana dal conseguire risultati ambientali positivi e ci avvicina ad un peggioramento della qualità delle produzioni. Detto questo, nel prossimo numero entreremo più nello specifico della difesa delle coltivazioni dai parassiti prendendo in considerazione i parassiti vegetali (funghi) e animali (insetti). G.D.C.


CRONACHE

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Studio innovativo: Esperienza a 360° tra sapori e natura ideato lo screening

Maggio 2016

FIBRILLAZIONE ATRIALE. Obiettivi: identificare pazienti over 50 e incrementare la ricerca

È uno studio innovativo e di alta valenza scientifica che pone la provincia di Verona tra le poche realtà europee ad avere ideato, progettato e attuato uno screening sulla Fibrillazione Atriale che vede in stretta sinergia Medici e Farmacisti. L’obiettivo è duplice: identificare pazienti over 50 che non sanno di essere affetti da Fibrillazione Atriale e incrementare contemporaneamente la ricerca nell’ambito di questa patologia subdola perché spesso asintomatica. Il protocollo dello studio in accordo con la Dichiarazione di Helsinki è stato approvato dal Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica delle province di Verona e Rovigo. Dopo un anno di intenso lavoro di squadra del Comitato Scientifico, lunedì 2 maggio ha preso il via "Il contributo della Farmacia italiana e dei Medici di Medicina Generale alla prevenzione all'ictus Lo screening della fibrillazione atriale in farmacia: studio osservazionale" promosso da Federfarma Verona che vede la collaborazio-

ne, oltre al promotore, dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Generale per lo Studio e il Trattamento della Malattia Ipertensiva dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di

na) che hanno aderito su base volontaristica. Una volta ricevuta e catalogata tutta la documentazione dalle farmacie, Federfarma Verona avrà cura di inviarla all’UOC di Medicina Gene-

apparecchi automatici oscillometrici con algoritmo validato per lo screening della Fibrillazione Atriale. Nel caso in cui venisse evidenziata dalla strumentazione una possibile Fibrillazione

Verona e di FIMMG Verona con il coinvolgimento del Pronto Soccorso AOUI e il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Verona, dell’Ordine dei Medici della provincia di Verona e della Società Italiana per l’Ipertensione Arteriosa. La campagna sanitaria sarà attiva fino al 30 settembre 2016 in 79 farmacie di Verona e provincia (riconoscibili dalla locandi-

rale per lo Studio ed il Trattamento dell’Ipertensione Arteriosa presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona coordinata dal Prof. Pietro Minuz che raccoglierà i dati elaborandoli ai fini statistici. Il Paziente sarà invitato dal Farmacista a seguire gratuitamente in farmacia le normali procedure di auto-misurazione della Pressione Arteriosa, che avverrà tramite

Atriale il Farmacista inviterà il soggetto a sottoporsi ad un controllo clinico da parte del proprio Medico di Medicina Generale. Solo in caso di necessità è previsto l'invio al più vicino Pronto Soccorso per accertamenti urgenti. Riccardo Reggiani

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POLISPECIALISTICA Dott. PEDERZOLI S.p.A. Società Unipersonale

PRESIDIO OSPEDALIERO DELL’A.S.L. N.22 VIA MONTE BALDO, 24 - 37019 PESCHIERA DEL GARDA (VR)

DIRETTORE SANITARIO: DOTT.GIANLUCA GIANFILIPPI - SPECIALISTA IN IGIENE

EMERGENZE TEL. 118 - PRONTO SOCCORSO TEL. 045 6449250 CENTRALINO TEL. 045 6449111 CUP – CENTRO UNIFICATO DI PRENOTAZIONE ATTIVITA’ AMBULATORIALE Prenotazioni (ore 8 – 19) tel. 045.6449270 Disdetta prenotazioni (ore 8 – 19) tel. 045.6449230 LABORATORIO ANALISI Informazioni (ore 10 – 13) tel. 045.6449210 FISIOTERAPIA Informazioni (ore 12 – 14) tel. 045.6444321 DIABETOLOGIA Informazioni (ore 13.30 – 14.30) tel. 045.6449215 PIEDE DIABETICO - VULNOLOGIA Informazioni (ore 8 – 9.30) tel. 045.6444387 OCULISTICA Informazioni (ore 14 – 17) tel. 045.6449285 ONCOLOGIA MEDICA Informazioni – Accettazione tel. 045.6449154 DAY HOSPITAL – DAY SURGERY Informazioni tel. 045.6449108 MEDICINA GENERALE – GERIATRIA REUMATOLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449101 CARDIOLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449188

NEUROLOGIA Degenze – accettazione ricoveri tel. 045.6449130 CHIRURGIA GENERALE Unità Funz. Chir. Generale Unità Funz. Chir. Pancreatica Unità Funz. Chir. Pediatrica Unità Funz. Chir. Vascolare Degenze – Accettazione Ricoveri tel. 045.6449110 OSTETRICIA – GINECOLOGIA Degenze – Accettazione Ricoveri 045.6449126 Assistenza neonatale Informazioni tel. 045.6449129 UROLOGIA Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449112 ORTOPEDIA – TRAUMATOLOGIA Unità Funz. Chir. Colonna e Anca Unità Funz. Chir. del Ginocchio Unità Funz. Chir. della Mano Unità Funz. Chir. del Piede Degenze – Accettazione ricoveri tel. 045.6449120 RIABILITAZIONE Degenze – Accettazione Ricoveri tel. 045.6449135 ENDOSCOPIA DIGESTIVA Informazioni – tel. 045.6449237 DOZZINANTI – RICOVERI A PAGAMENTO Degenze tel. 045.6449138 Prenotazioni Ricoveri Dozzinanti (ore 12 – 15) tel. 045.6449219

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TERRE DEL GARDA / IL FESTIVAL

Anche nel fine settimana del 21-22 maggio (come in quello del 14, 15 e 16 maggio) la parola d’ordine per i paesi membri della comunità Terre del Garda sarà “esperienza”. Un’esperienza di sapori, natura, storia e persone attende infatti i turisti che si recheranno a Valeggio, Sona, Bussolengo, Castelnuovo e Pastrengo in occasione del primo festival annuale delle Terre del Garda. Nei giorni della manifestazione, che si svolge in contemporanea nei cinque comuni, vengono dedicati ai visitatori percorsi di degustazione di prodotti tipici, eventi a tema, come cooking class e l’Officina dei talenti, escursioni cicloturistiche (e non solo) all’interno di veri e propri pacchetti esperienziali, con la finalità di trasformare il turista in viaggiatore attivo e partecipe, libero di scegliere il percorso più gradito. L’assessore al Turi-

smo e alle Tradizioni del comune di Valeggio, Anna Paola Antonini sottolinea l’importanza di questa rete gardesana, che mette in contatto le amministrazioni facilitando la condivisione di informazioni e di idee: «I cinque Comuni hanno deciso di continuare l’avventura intrapresa il 31 dicembre 2014 (firma del protocollo d’intesa), con l’obiettivo di porsi come vetrina per la valorizzazione non solo dei prodotti enogastronomici, ma anche dei luoghi distintivi per bellezza paesaggistica, arte e storia del territorio. Valeggio e Borghetto sono sempre più apprezzati proprio per queste caratteristiche ed egregiamente promossi dallo IAT». Il progetto del festival è una proposta di “proMuovendo”, organizzazione sostenitrice del Made in Italy. Paola Peretti

DOCENTI PRECARI / LA PETIZIONE “Difendiamo i docenti precari”: questo è l’obiettivo di Renato Lelli, presidente dell’associazione Genitori Separati per le Pari Potestà (AGSPP), che, in sinergia con un gruppo di Migliaia di docenti qualificati e plurititolati, si è rivolto al Parlamento Europeo con una nuova petizione. “Il Concorso docenti 2016, a nostro avviso – scrivono nella petizione - non è fattibile secondo le leggi Ue poichè pur offrendo 63.712 posti di lavoro, non realizzerà alcuna stabilizzazione del precariato. I precari perderanno la possibilità di essere stabilizzati e di proseguire nel circuito delle supplenze per aver superato i 36 mesi di contratto a tempo determinato. Grave rimane il fatto che la pubblicazione del bando, non rispettando l'art.1 comma 114 della legge 107 del 13 Luglio 2015, ci riconduce conduce al 17 maggio 2016, quando la Corte Costituzionale sarà chiamata a dare il proprio responso sul contenuto della sentenza della Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo, detta anche Sentenza Mascolo, del 26 novembre 2014, sull'abuso dei contratti a termine”. L'udienza fu fissata per il 23 giugno 2015 e, dopo il rinvio, tanti precari sono rimasti in attesa. «Il governo, per evitare una sanzione europea, è stato costretto ad assumere il personale presente nelle GAE (graRenato Lelli duatorie ad esaurimento) secondo le direttive della Sentenza Mascolo con un piano di assunzioni straordinario e, successivamente, ha indetto un concorso senza aver chiaro cosa realmente servisse alla scuola italiana – precisa Renato Lelli -. Il Governo non ascolta il mondo della scuola». “Noi insegnanti precari da anni siamo usati, maltrattati, truffati e infine scaricati – si legge all’interno della petizione -. Il Governo ci chiede di partecipare ad un concorso dai mille lati oscuri. Il concorso è riservato ai soli abilitati, ma hanno prodotto domanda con riserva centinaia di migliaia di non abilitati e docenti già di ruolo. Un altro paradosso – aggiungono - è rappresentato dalle commissioni esaminatrici che risultano insufficienti rispetto alle esigenze. Questo concorso costerà agli Italiani non meno di 300 milioni di euro. Un concorso dove si bandiscono meno di 65.000 posti a fronte di circa 200.000 insegnanti precari che già insegnano da settembre su posti vacanti”. «Richiediamo con forza l’intervento del Parlamento Europeo – conclude Renato Lelli -, affinchè venga morigerato tale sistema e finisca al più presto lo sfruttamento di questi docenti precari dando loro la giusta sistemazione come da leggi vigenti».


CRONACHE di Pastrengo

L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

“Ex elementare” Proteste nell’aria

PIOVEZZANO. Complesso immboliare: 700 firme contro la decisione del Commissario Noviello

Sono oltre 700 le firme raccolte a Pastrengo in pochi giorni contro la decisone del Commissario Straordinario di Pastrengo, Nicola Noviello, che con la deliberazione n. 31 del 13/04/2016 ha stabilito di concedere in locazione temporanea fino al 31 maggio 2018 l’intero complesso immobiliare, denominato Ex-scuola Elementare di Piovezzano, vicino alla Chiesa Parrocchiale. Una decisione scaturita dal fatto che “la Prefettura di Verona ormai da alcuni anni è alla continua ricerca di strutture idonee e di Cooperative disponibili a gestire gli arrivi dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale (profughi) assegnati al territorio provinciale veronese” - si legge nella determinazione. Il progetto di accoglienza si concretizza “avviando un bando per

l’assegnazione entro il 4 maggio 2016 ad un soggetto che si proponga per

1950 da versare al Comune. Ma la goccia che forse ha fatto traboccare il vaso è

Ex scuola di Piovezzano

gestire l’accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale” per un canone mensile di €

stato l’aver previsto che “per l’agibilità dello stesso immobile sono necessarie opere di manutenzione stra-

ordinaria e di adeguamento dell'impianto elettrico e di riscaldamento, della realizzazione di vani doccia, nonché di piccole opere interne di muratura, quantificate – sulla base di preventivi di massima acquisiti dall’ufficio tecnico - in un importo massimo presunto di euro 20.000”, quando alla richiesta delle associazioni del paese di farne la propria sede erano stati stanziati “grazie alla Regione Veneto, un contributo di Euro 178.687,08 su una spesa complessiva di Euro 255.267,26 per l’adeguamento della struttura alle recenti norme in materia antisismica”. La raccolta firme è stata promossa dal Gruppo Verona Ovest (comuni di Bussolengo, Pastrengo, Sommacampagna e Sona) del movimento Fare! con Flavio Tosi. Bruno Gardin

CARICA DEI CARABINIERI 2016 / LA COMMEMORAZIONE

La commemorazione della Carica dei Carabinieri 2016 a Pastrengo è avvenuta senza

Presidente della Pro Loco, Albino Monauni. La recita della radioscena “Pastrengo”

Da sinistra Gen.Alfonso Magro, Mar. Capo Francesca Parisi, Dott. Albino Monauni

intoppi e sbavature. Molti gli apprezzamenti per la Cerimonia del mattino del 30 aprile in piazza, animata dai canti del baritono Lovera che hanno inframmezzato i discorsi istituzionali. «Possiamo andare orgogliosi per la riuscita della Celebrazione Carica 2016, perfetta al mattino nelle sequenze del cerimoniale di piazza a Pastrengo, ma altrettanto esaltante anche la sera al Leardini di Piovezzano con la combinata della recita teatrale e dei canti corali alla riscoperta dei sentimenti nostalgici che hanno accompagnato l’epoca risorgimentale del periodo preunitario» - commenta il

per la voce degli attori di Estravagario Teatro ha emozionato la sala gremita. Le parole erano declamate dietro un velario a significare uno sfumato spazio-tempo al passato. Lo scampanio delle campane, gli schiocchi degli ordini militari, il rumore travolgente della cavalcata dei trecento carabinieri in carica, hanno fatto bene immaginare la concitazione di quel momento storico. Il carabiniere Mar. Capo Francesca Parisi, in servizio presso il Museo Storico dell’Arma a Roma, presente gradita ospite in sala, ha raccontato come ha trovato il copione della radioscena casualmente tra i

tanti reperti: «Speravo proprio che a qualcuno venisse l’idea di rappresentarla» - ha affermato esprimendo il desiderio di ricevere una copia della registrazione per il Museo a Roma e magari, perché no, anche replicare la radioscena dal vivo a Roma stessa. Il Gen. Alfonso Magro, nel suo breve saluto come coautore del libro “Pastrengo” che riporta il copione della radioscena, lancia la proposta di intitolare una via alla Giuseppina Bottura, eroina della radioscena. Il commissario prefettizio di Pastrengo, Nicola Noviello,

ha evidenziato la portanza storica di Pastrengo, posta su strade obbligate di collegamento tra la Val d Adige e le degradanti colline verso il Garda e la più estesa Padania. Ha ribadito il suo grazie alla Pro Loco per l’organizzazione e il perfetto coordinamento dell’evento. Bravissimi anche i coristi dei Monti Lessini che hanno aperto e chiuso la serata con i canti della tradizione popolare legati alla sopravvivenza, all’amore, alla famiglia, alla patria, alla guerra, alla nostalgia per gli affetti di casa. Bruna De Agostini

La nuova piazza di Pastrengo vive di giochi e momenti istituzionali

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RICEVIAMO&PUBBLICHIAMO Lunedì 2 maggio ho incontrato, in qualità di Consigliere Regionale e organizzatore della raccolta firme contro l'arrivo dei profughi nella ex-scuola di Piovezzano, accompagnato da Bruno Celli (altro organizzatore dell'iniziativa), il Commissario Prefettizio per portare il nostro dissenso, ma soprattutto quello dei quasi 700 firmatari della nostra petizione. Abbiamo discusso in maniera civile e rispettosa dei ruoli ma esternando con franchezza tutta la nostra contrarietà alla decisione, soprattutto per la scelta di quell'edificio ubicato in pieno centro e sul quale vi sono proposte valide di utilizzo: le varie amministrazioni di Pastrengo avevano progettato un centro di aggregazione giovanile e il candidato sindaco di farne una caserma dei carabinieri.Critichiamo anche a lcune forzature presenti nella delibera, nel bando e nella quantificazione della spesa necessaria per rendere agibile il sito (soli 20.000 euro per un edificio in condizioni critiche). Abbiamo anche aggiunto che ci sembra non proprio corretto che il Commissario Prefettizio operi scelte che impegnino la comunità per un orizzonte temporale ben più lungo del suo mandato. Il Commissario Prefettizio ha det to che il suo compito è anche quello di assecondare il volere del Ministero e del Governo che stanno affrontando questa emergenza: non intende revocare la delibera perché di fatto è questo il mandato che ha ricevuto la Prefettura, che ha bisogno di più posti possibili per accogliere questi "presunti" profughi. E naturalmente Pastrengo, come gli altri Comuni commissariati, sono gli unici in cui si riescono ad adibire edifici pubblici allo scopo: dove c'è un sindaco in carica, ovviamente, trovano ferme opposizioni. Il Commissario Prefettizio ha concluso dicendo che la sua unica condizione per revocare la delibera è quella di trovare una "location" alternativa all'interno del territorio comunale, pubblica o privata (hotel o appartamenti). Da parte nostra abbiamo ribadito che non ci fermeremo qui e continueremo ad esercitare il nostro dissenso con altre forme. Consigliere Regionale Lega Nord Andrea Bassi


L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

CRONACHE di Bussolengo

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Traffico veicolare No in via Mazzini

LA DECISIONE. Disposizione del Consiglio comunale: la strada sarà esclusivamente pedonale

Servizi di

Lino Cattabianchi

IMPIANTI SPORTIVI “ADAMI” Il campo numero uno degli impianti sportivi “Carlo Adami” di via Molinara ha un nuovo manto erboso. L’obiettivo è stato raggiunto in otto giorni grazie all’intesa tra associazione Asd Bussolengo calcio e Amministrazione comunale. Spiega il presidente Emilio Montresor: «Il via al progetto è stato dato dopo la valutazione da parte degli uffici amministrativi competenti che hanno r edatto un contratto per questa prima intesa fra Amministrazione comunale e società sportiva. Come primo risultato possiamo essere soddisfatti per il fatto che, dopo otto giorni dalla firma dell’intesa con gli uffici, i lavori erano già terminati, limitando i disagi per lo svolgimento delle attività di atletica, ma soprattutto guadagnando giorni preziosi in questa stagione per la germinazione di quanto è stato seminato. Il progetto approvato consiste nel rifacimento del manto erboso del campo principale e della manutenzione da eseguire nel prossimo anno, affidato alla nostra società sportiva con libertà di gestione da parte di nostri volontari, nel rispetto di un capitolato per l’esecuzione dei lavori concordato in precedenza con i tecnici comunali». L’operazione è stata possibile grazie all’ approvazione, circa un anno fa, del regolamento sulla collaborazione tra i cittadini e l’Amministrazione comunale per la cura e la rigenerazione dei beni comuni. «L’associazione Asd Bussolengo calcio, a causa delle pessime condizioni del campo di calcio principale che lo rendevano impraticabile, si è fatta avanti, proponendoci una collaborazione che abbiamo ritenuto - spiega il sindaco Boscaini - reciprocamente conveniente. Nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, che intendiamo promuovere e sostenere, abbiamo accolto». L’Asd Bussolengo calcio ha messo a disposizione i volontari; il Comune ha sostenuto solo i costi delle materie prime e il noleggio delle attrezzature. L’ammontare complessivo a carico del Comune è di 13.298 euro, suddivisi negli anni 2016, 2017 e 2018.

Storica decisione del Consiglio comunale di Bussolengo: via Mazzini non sarà riaperta al traffico veicolare. E’ questa la risposta della maggioranza guidata dal sindaco Paola Boscaini alla mozione di Enrico Vassanelli, consigliere di “Città solidale” che aveva chiesto di riaprirla. Queste le richieste di Vassanelli: velocità non superiore a 30 Km orari; accesso permesso solo ai veicoli con un peso massimo fino a 35 quintali; apertura giornaliera dalle 09.00 alle 19.00, con senso unico di circolazione da est ad ovest; impianto semaforico; traffico chiuso alla domenica e al giovedì mattina per il mercato settimanale, anche per tutelare il riposo dei residenti. La decisione del Consiglio ha scatenato vivaci reazioni tra i commercianti del centro ed innescato una dura polemica. In molti hanno puntato il dito contro l’Amministrazione, accusata di avere cambiato idea rispetto alla linea tenuta in campagna elettorale. Ma il sindaco Paola Boscaini precisa: «Il tema del centro sto-

rico, compresa via Mazzini, è sempre stato oggetto delle nostre analisi del territorio, coerentemente con quanto scritto nel nostro programma elettorale che prevedeva una attenta valutazione anche

gliere di “Città solidale” si è dissociato da Vassanelli. «Credo – sottolinea Piccoli - che prima di pensare a riaprire via Mazzini si dovrebbe investire per renderla più vivibile ed esteticamente più

sull'opportunità di aprire via Mazzini. La decisione ora di mantenerla area pedonale è frutto di ascolto delle esigenze dei cittadini che auspicano, in centro storico, spazi privi di automobili. Oltre che dalla difficoltà oggettiva di renderla transitabile. Ora dobbiamo in tempi brevi provvedere ad un arredo urbano consono ad una zona pedonale». La spaccatura in Consiglio, tuttavia, c’è stata, visto che Ugo Piccoli, consi-

accattivante, mantenendone la vocazione come spazio sociale, conviviale e commerciale. E’ del tutto ovvio che per raggiungere questo risultato serve l’intesa di tutti gli attori coinvolti, Comune, residenti, proprietari, commercianti e professionisti. Il resto è solo chiacchiera e provocazione politica. Aprire via Mazzini significherebbe inoltre tornare a quella specie di “camera a gas” che era una volta, con le pm10

alle stelle». «Via chiusa al traffico e via pedonale non sono sinonimi – precisa l’assessore Annalisa Scaramuzzi - la seconda richiede uno sguardo urbanisticamente ed esteticamente più attento che la nostra Amministrazione è impegnata a realizzare a vantaggio dei commercianti ma anche dei residenti e dei visitatori». Ma Vassanelli non è convinto delle motivazioni dell’Amministrazione e si dichiara pronto a lasciare la maggioranza di cui fa parte dall’inizio: «Un’ amministrazione di peso, nei primi cento giorni di governo, tende a realizzare qualcosa di ciò che ha promesso in campagna elettorale. Questa maggioranza, dalla quale ho preso le dovute distanze, dopo quasi tre anni di governo, ha impiegato cento giorni per accordarsi e giustificare una bocciatura che sa tanto di presa in giro verso una parte di elettorato furbescamente illusa. La mia mozione voleva dare giustizia ad una promessa fatta in campagna elettorale perché questo problema c’era e c’è tuttora. Si privilegiano i centri commerciali mentre per il centro storico, finora ci sono solo parole».

L’ANNIVERSARIO. Padre Felice Arlone, cinquant’anni di sacerdozio Mezzo secolo di ordinazione sacerdotale per padre Felice Arlone della comunità dei Padri Redentoristi di Bussolengo, che opera nel santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso. Padre Felice, nato a Villata in provincia di Vercelli il 25 ottobre del 1937, ha conosciuto la Congregazione del Santissimo Redentore a Novara e a diciotto anni è entrato nel seminario minore di Bussolengo. Tre anni dopo, al termine del noviziato, prende i voti religiosi e prosegue gli studi di filosofia e teologia a Cortona. Viene ordinato sacerdote il 19 marzo del 1966 e assegnato per l’attività pastorale a Bussolengo, dove si inserisce nel tessuto sociale del paese diventando ben presto un punto di riferimento per i giovani che della zona vicina al santuario. Spende molte energie nell’assistenza spirituale e morale dei malati dell’ospedale Orlandi e, in stretto contatto con suor Alda, collabora alla formazione nella scuola infermieri. Settimanalmente opera anche all’ospedale di Negrar come cappellano. Sua l’intuizione della mostra dei presepi che inizia nel 1996 e viene allestita nel chiostro del convento francescano affrescato con le storie di San Francesco. Collabora strettamenPadre Felice durante il suo saluto te con padre Attilio Cordioli, missionario in Paraguay dal 1970, nella costruzione del centro di Marianela che opera come scuola di formazione professionale per i giovani paraguayani. Una folla di amici e fedeli è accorsa alla messa di ringraziamento nel santuario della Madonna del perpetuo soccorso dei padri Redentoristi. Padre Felice Arlone, in cinquant’anni, dal 19 marzo del 1966, ha contrassegnato la vita di molti. I ragazzi di allora hanno ricordato le partite al campetto del santuario, le gite a Roma e l’animazione del coro dei giovani. E poi la rassegna dei presepi che, di anno in anno, ha conquistato una notorietà anche fuori della provincia di Verona. Significativa la testimonianza delle “cantorine”, le giovani che sono diventate una presenza costante nelle celebrazioni al santuario. «Bisogna mettere Dio al primo posto – ha ricordato padre Felice nel suo breve e commosso saluto. Solo questo rende il lavoro fruttuoso e ricco di benefici. Grazie a tutti».

GIORNATA ECOLOGICA / I RISULTATI Sei quintali di rifiuti, il risultato della giornata ecologica organizzata dall’assessore all’ambiente Carlo Maraia col supporto dell'ufficio ecologia e degli operai del Comune. Hanno partecipato la Protezione civile, che si è occupata della puli-

zia dello spazio sottostante al Monumento ai Caduti, i Lions che hanno curato la pista ciclabile verso Pastrengo, i cacciatori della Federazione, gli Scouts, il Consiglio comunale dei ragazzi e un buon numero di cittadini che hanno risposto

all’appello. In totale sono stati raccolti ben 6 quintali di rifiuti di ogni genere: lattine, sacchetti, sigarette, bottiglie e cartacce varie. Alla giornata ha partecipato la Protezione civile di Bussolengo che si è dedicata alla pulizia dell’area sotto-

stante il Monumento ai caduti. Un’altra zona al centro della giornata, la pulizia dell’imbocco della superstrada, dove avviene un notevole abbandono di sacchetti di rifiuti, e l’area del “Capitel delle quatro gambe”.


CRONACHE di Bussolengo

L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

Festa dello Sport: giovani in campo

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LA MANIFESTAZIONE. L’invito è rivolto agli studenti, alle famiglie e a tutti gli appassionati

“Se sei sensibile alle cose belle, puoi fare la differenza”: questo lo slogan della Festa dello Sport, manifestazione organizzata dal 3 al 5 giugno a Bussolengo dal Comitato Festa dello Sport, costituitosi appositamente, con l’appoggio dell’assessore allo Sport del comune di Bussolengo, Katia Facci. «L’evento – affermano gli organizzatori - è dedicato in modo particolare alle generazioni più giovani, per contrastare il fenomeno dell’abbandono precoce dello sport da parte dei ragazzi, nella consapevolezza che l’attività fisica costituisce uno dei principali strumenti per migliorare il benessere psico-fisico. Il nostro invito è rivolto a tutti i ragazzi di scuole elementari, medie, superiori residenti nel comune di Bussolengo (circa 3.000) e nei comuni limitrofi, ai loro genitori, a studenti universitari e a chiunque altro

abbia voglia di fare sport e divertirsi». La “Festa dello Sport”, a cui parteciperanno rappresentanti di 15 società di attività motorie e sportive con i loro atleti per far conoscere e provare sul campo i vari sport ai ragazzi e genitori, trasformerà Bussolengo in una Cittadella dello Sport, «esattamente ciò che auspichiamo per il futuro del nostro paese – aggiungono dal Comitato organizzatore -. Molte saranno le discipline rappresentate, dalla danza, karate e nordic walking al beach volley e football americano, dal beach tennis e tennis tavolo al golf e all’equitazione, dalle bocce, tamburello, pattinaggio al basket e all’atletica, dalla pallavolo alla pesca sportiva, fino al badminton, alla barca a vela, alle auto sportive, ma anche agli scacchi, e alla scherma». La “Festa dello Sport” sarà quindi una tre giorni all’inse-

CONFERENZA ANSIA IMPEDENTE

Su iniziativa dell’Associazione culturale “Bussolengo Incontra”, si è svolta il 15 aprile scorso un’apprezzata conferenza intitolata “L’ansia impedente e gli attacchi di panico”, condotta dal dottor Giuseppe Pecere, specialista in Psicoterapia breve

vissuto quotidiano, alle quali il relatore ha risposto esaurientemente. A conclusione dell’incontro, il presidente dell’Associazione Matteo Zocca ha donato una formella firmata al dottor Pecere, ricordando ai presenti i prossimi incontri di

strategica e direttore di studi professionali a Verona, Padova e Bologna. Presentato da Ugo Piccoli, consigliere dell’Associazione, il dottor Pecere ha esordito ricordando come «la paura sia un’emozione arcaica» che attraversa la psiche di ognuno di noi e che andrebbe affrontata strategicamente attraverso esperienze emozionali correttive e non facendo leva esclusivamente sulla razionalizzazione dei problemi che ci turbano nel profondo. Sul filo di queste premesse il relatore ha coinvolto il pubblico in una serie di ragionamenti centrati appunto sulla logica strategica, accompagnando i presenti con linguaggio semplice e comprensivo ad interrogarsi su temi come l’autoinganno della mente, la dialettica paradosso - antiparadosso e la manipolazione delle emozioni. Il folto pubblico presente, è poi intervenuto nella discussione conclusiva ponendo domande legate al

maggio e di giugno che vedranno la presenza di Roberta Di Casimirro, giornalista di Radio1, che presenterà il suo ultimo libro “Nei meandri”, e di un esperto che analizzerà la poetica musicale del cantante David Bowie, recentemente scomparso.

gna del divertimento ma anche della valorizzazione delle numerose realtà locali: ogni giornata infatti si concluderà con l’esibizione di alcune band emergenti del territorio. La manifestazione, che chiuderà ogni giornata con la buona musica dei gruppi emergenti locali e con l’ottima cucina degli stand enogastronomici, avrà inizio venerdì 3 giugno alle ore 18.30 con una “sfilata dal piazza XXVI Aprile agli impianti sportivi con l’apertura dei giochi. Sabato 4 e domenica 5 saranno due giornate intense: dalle 9.00 alle 19.00 lungo le vie di Bussolengo trionferanno le attività sportive, arricchite anche, domenica 5, da una

biciclettata per le famiglie che avrà inizio alle ore 10.30 e dalla seconda edizione della “Color&Go”, progetto sviluppato da Stefano Lonardoni, laureato in Scienze delle attività motorie “Color&Go” attraverso una corsa non competitiva, aperta a tutti, che si svolge in un contesto ricco di colori, musica, festa ed allegria. Nell’edizione dello scorso anno, il ricavato è stato devoluto al progetto Mamma Africa sostenuto da Dream Potential. Quest’anno la scelta è stata fatta in favore del gruppo Agespha (www.agespha.it), ente sociale nato per supportare il lavoro di assistenza e di inserimento sociale per le persone diversamente abili.

VIVERE CON DIGNITÀ ONLUS Si è tenuta, al centro sociale parrocchiale di Bussolengo, l’assemblea annuale dell’associazione “Vivere con dignità onlus” per l’illustrazione e l’approvazione del bilancio consuntivo anno 2015. E’ stata l’occasione per il presidente, Anna Salomoni, oltre che di dare resoconto delle entrate e delle uscite, di relazionare sulle attività svolte nell’anno. Ecco l’elenco: Progetto “Renascer na Alegria”; completamento del sostegno alle escolihnas di Teresina Brasile; Progetto “aula informatica a Bafata” in Guinea Bissau: finanziamento erogato a don Lucio Brentegani per l’acquisto di 10 pc portatili per il liceo diocesano. Leopoldo Pastori in Bafata; Progetto “prevenzione Hiv Bafata” - Guinea Bissau; Progetto “micro credito”: erogazione di prestiti a tasso zero a famiglie in difficoltà; Progetto “Rebus”: recupero, cernita e distribuzione eccedenze di frutta e verdura svolta due volte la settimana, il giovedì ed il sabato mattina alla mensa del centro sociale parrocchiale di Bussolengo che grazie al lavoro di 30 volontari aiuta concretamente circa 100 famiglie la settimana, il 30% di queste sono italiane. Progetto “Santa Lucia”: raccolta e distribuzione giocattoli ai bambini, con famiglie in difficoltà economica, italiani e stranieri anche per far conoscere e proseguire le tradizioni del nostro paese. «Tutto questo - ha ricordato il presidente è stato possibile grazie ai fondi di alcune fondazioni che hanno finanziato progetti specifici ma anche alla generosità di molti cittadini che hanno sottoscritto il loro 5x1000 all’Associazione Vivere con Dignità portando un contributo pari a 2.230,00 euro». Sottoscrizione che è possibile fare anche con la dichiarazione dei redditi 2016 con un semplice gesto: indicare sul modello 730 o Unico il codice fiscale dell’associazione 93195410233. A chiusura dell’assemblea si è proceduto all’elezione del nuovo comitato direttivo che durerà in carica tre anni e sarà composto da cinque persone: Mauro Bertoncini, Severina Carli, Fabiano Pavan, Roberto Rigo e Anna Salomoni. Nel salutare e ringraziare per l’elezione, il comitato direttivo ha ricordato a tutti che le porte dell’associazione sono aperte a chiunque voglia fare del volontariato, a chiunque abbia progetti ed idee per aiutare il prossimo, nel paese di Bussolengo e nel mondo. Lino Cattabianchi

Il logo della Festa dello Sport, scelto tra i numerosi disegni proposti dai ragazzi della scuola media di Bussolengo


L’ALTRO GIORNALE

CRONACHE di Valeggio

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La Corrida d’arte Concorso per tutti

Maggio 2016

TERZA EDIZIONE. Il pubblico aveva il compito di decidere chi sarebbe stato il vincitore

Si è tenuta sabato 7 maggio la terza edizione de “La Corrida di Valeggio”, concorso di arte aperto a tutti, tranne ai minori di 16 anni. La manifestazione, ideata e realizzata dal gruppo “Attori Per Caso”, con il patrocinio e la collaborazione dell’Assessorato alla cultura del Comune di Valeggio sul Mincio e della Pro Loco Valeggio, è stata ospitata dal Teatro Smeraldo di Valeggio sul Mincio. I concorrenti hanno gareggiato come singoli o come membri di un gruppo, ma soltanto per una singola esibizione, con performance di musica, canto, imitazioni, ballo, cabaret della durata di cinque minuti. Il numeroso pubblico presente aveva il compito di decidere chi sarebbe stato il vincitore della serata.

Espresso in sala è stato rilevato da una giuria formata da cinque membri selezionati dal comitato organizzati-

letta pubblicamente da Simone Sorio, presentatore della serata, vincitrice dell’edizione 2016 è stata Cha-

vo, di cui faceva parte una rappresentanza della trasmissione Diretta Gialloblu di Telearena. La graduatoria finale è stata

lis, la ballerina di danza del ventre. Tutti i concorrenti hanno ricevuto un attestato di partecipazione come ricordo

della manifestazione, ma resta molto ambito il premio "Simpatia". Quest’anno i proventi della manifestazione saranno devoluti alla Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta “La Casa in Collina” di Valeggio sul Mincio, gestita dalla Cooperativa Cercate. «La Corrida di Valeggio – dice l’assessore alla Cultura Leonardo Oliosi – è un momento di grande festa e solidarietà. Per realizzarla ho preso spunto tre anni fa dall’attività del Gruppo Avis di San Bonifacio e, grazie al gruppo “Attori per Caso”, un team affiatato e molto vivace, siamo riusciti a renderla uno dei momenti di massima partecipazione della nostra comunità. Tanta allegria, ma senza dimenticare i più bisognosi».

IL PROGETTO. “Legami in rete”, solidarietà tra famiglie

IL LIBRO Sabato 30 aprile, nella Sala consiliare del Palazzo Municipale di Valeggio sul Mincio, l’Amministrazione comunale ha presentato il libro “Un’alta speranza. Una via d’uscita dalla deformità” dei professori Roberto Aldegheri, Antonino Zambito e Saulo Agostini sulla riabilitazione osteoarticolare nell’ospedale di Valeggio sul Mincio. La pubblicazione ripercorre la

Con il finanziamento della Regione Veneto e la collaborazione dell’Ulss22 di Bussolengo, anche il Comune di Valeggio sul Mincio darà il via al progetto “Legami in Rete”, che prevede la creazione di reti di famiglie che esprimono l’esigenza di valorizzare legami tra loro, accoglienza e disponibilità verso altre famiglie. A tale scopo martedì 1 7 maggio alle ore 20.45 presso il Centro Famiglia Spazio 99 di Via Ragazzi del ‘99 si terrà la presentazione dell’iniziativa con la presenza del dottor Paolo Giavoni e della dottoressa Daniela Lupi dell’azienda sanitaria locale. Il progetto vuole mette in relazione, dopo uno specifico corso formativo, le famiglie del territorio in modo da creare un circolo virtuoso di solidarietà che oggi purtrop po manca. Sarà così possibile gestire in modo condiviso tutte quelle situazioni che a volte creano stress ai genitori, come ad esempio dove e a chi lasciare il figlio durante un turno di lavoro. Sempre di più, infatti, sono i nonni a sostituire i genitori nella loro funzione, soprattutto se entrambi i genitori lavorano. Ma non tutti hanno i nonni. Ecco perché una rete di famiglie può sopperire a la cune che il servizio pubblico fatica a colmare. «La solidarietà tra famiglie già esiste – dice il vicesindaco Marco Dal Forno - e la viviamo quotidianamente. Con questa iniziativa vogliamo organizzarla e orientarla anche verso alcune situazioni più difficili. Avremo così famiglie che si prendono cura, anche temporaneamente, di altre famiglie, che hanno più bisogno dal punto di vista soprattutto educ ativo». Dopo la presentazione del progetto ci saranno altri due momenti di approfondimento di “Legami in rete”: il 24 maggio con l’incontro “Il ciclo di vita della famiglia tra bisogni e ricchezza sociale”. Tenuto dalla psicoterapeuta Antinisca Russo; il 31 maggio con “Il progetto delle Reti di famiglie: legami ed occasioni possibili” del dottor Giorgio Bertini. Per maggiori informazioni: servizio Socio-educativo 045.6339850 servizio.educativocomune.valeggiosulmincio.vr.it o assistenza.minori@comune.valeggiosul-

VALEGGIO CALCIO / LA STORIA

storia del Centro regionale per l a cura delle malattie scheletriche, che nacque nel 1986 e fu dotato di trenta posti letto. L’intero ospedale fu dismesso nel 2007, dopo aver curato circa 500 pazienti in 20 anni ed essere diventato un riferimento nazionale per il trattamento delle deformità ortopediche per i bambini ed i giovani, grazie soprattutto all’abilità ed alla passione di un gruppo di medici che tutt’ora si incontrano ogni ann o per festeggiare l’esperienza consumata a Valeggio. Il libro, dopo un breve excursus della deformità dall’antichità ai nostri iorni, passa poi a sviluppare, per opera della dottoressa Marta Residori, gli aspetti psicologici riguardanti i giovani pazienti e le loro famiglie, che spesso per anni si trovarono a vivere a stretto contatto con una comunità valeggiana molto sensibile ed accogliente. A seguir e le testimonianze dei pazienti, forse la parte più importante dello scritto, che rappresentano la viva voce di chi ha sofferto nella malattia ed ha gioito nella guarigione.

Era il 1916, la Prima Guerra Mondiale infuriava e il parroco di Valeggio sul Mincio, don Pietro Simonati, si preoccupava per i più giovani del paese, costretti da povertà e mancanza di alternative a svagarsi con una semplice palla. L’Associazione calcistica valeggiana trovava proprio lì le sue radici, in particolare nell’incontro, organizzato dal parroco, con un gruppo di soldati francesi accampati lungo le rive del fiume. Oggi l’A.C. Valeggio vanta all’incirca 11 squadre, dai Piccoli Amici alla Prima Squadra, e festeggia il secolo di attività con un intero anno di manifestazioni, iniziate a gennaio con un torneo per bambini. Agosto vedrà protagonista la Prima Squadra, mentre in autunno sarà pubblicato il libro che ripercorre la storia di questa grande comunità sportiva, al momento presieduta da Giovanni Pasotto. Una realtà in cui spiccano gli atleti Juniores, a livello agonistico, ma anche gli ex atleti e i simpatizzanti che continuano a fornire un aiuto prezioso per allenamenti, trasferte e consigli della “vecchia scuola”. Ne è un esempio lo storico massaggiatore e factotum Silvio Gandini, classe 1933, che è stato a fianco del Valeggio dal ’62 al ’98: “In quegli anni tutto era molto diverso, i materiali di maglie e palloni, le squadre, composte quasi esclusivamente da valeggiani…”. Ma la passione rimane la stessa e ci dà appuntamento al 2 giugno, per l’annuale torneo presso le colonie di Borghetto. Paola Peretti

MOSTRA FOTOGRAFICA “PIXELREVOLUTION”

Sabato 14 maggio, nell’atrio del Palazzo Municipale di Valeggio sul Mincio, è stata inaugurata la mostra “PixelRevolution” del fotografo Franco Lanfredi, residente a Salionze e funzionario commerciale con la passione per la fotografia digitale. La grafica pixel ha rivoluzionato la cultura digitale ed il modo di guardare ed interpretare la realtà: questa mostra viene rappresentata la formula inversa. Da un semplice file immagine Lanfredi stampa su pannelli di alluminio ad alta definizione ChromaLuxe attraverso il processo della sublimazione. Il risultato è sorprendente. Le immagini vengono riprodotte a pieni colori nel rivestimento dei pannelli per garantire una protezione e una durata permanenti. Le fotografie rappresentano soprattutto il territorio delle colline moreniche nel Comune di Valeggio sul Mincio e percorrono, attraverso il corso del fiume, tutta la vallata. Sono frutto di appostamenti ed esperimenti artistici, di scelta di configurazione e di taglio fotografico. La mostra sarà nell’atrio del Palazzo Municipale fino al 20 maggio. Poi verrà trasferita presso l’ingresso della Biblioteca comunale a Palazzo Guarienti fino al 29 maggio.


L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

CRONACHE di Povegliano

Taglio del nastro al Centro Diurno

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L’INAUGURAZIONE. Presentata la comunità alloggio per anziani “La quercia di Abramo”

Servizi di

Claudio Gasparini

Domenica 10 aprile è stato ufficialmente inaugurato il Centro Diurno per anziani e comunità alloggio “La quercia di Abramo” a Povegliano, un simbolo biblico d’accoglienza, come ha evidenziato il parroco don Daniele Soardo. In rappresentanza della Regione Veneto ha aperto la cerimonia il consigliere regionale Stefano Valdegamberi: «I centri diurni per anziani - ha affermato - sono strutture che offrono servizi socio-assistenziali con anche la finalità di essere un punto d’incontro e di aggregazione. Sono contento che la struttura sia in centro al paese a porre l’accento che la centralità della persona è fondamentale». Il Consigliere regionale ha proposto un minuto di raccoglimento per ricordare il

dirigente dell’Ulss che aveva operato a stretto contatto con l’amministrazione e la regione per trasformare il progetto

un servizio alla cittadinanza per gli anziani non autosufficienti. Riportare in vita un parte di storia del paese qual

Da sinistra Andrea Friso, Anna Maria Bigon e il parroco Don Daniele Soardo

in realtà, il dott. Anselmi, venuto a mancare un anno fa. Il sindaco Anna Maria Bigon alla presenza del presidente della cooperativa Andrea Friso e del parroco ha quindi tagliato il nastro inaugurando l’opera: «E’ una giornata storica. Dopo 30 anni apriamo

era l’ex casa di riposo con il recupero in ricordo di due stele originali all’ingresso è un traguardo immenso. L’edificio è stato voluto al centro del paese anche per non interrompere una continuità di rapporto con la comunità e siamo particolarmente felici della

Nasce nel 2010 con la precedente Amministrazione Bigon la proposta di creare un centro diurno dopo l’acquisizione dalla parrocchia dell’immobile dell’ex casa di riposo. Dopo la gara d’appalto, i lavori iniziano a fine 2011 con alcune varianti migliorative in corso d’opera, per interrompersi a causa dello stato di difficoltà finanziaria della ditta vincitrice dell’appalto. Con impegnativo iter giuridic o il Comune si riappropria del cantiere e termina i lavori con l’emissione del certificato di agibilità e i relativi collaudi nel settembre 2015. E’ quindi indetta la gara per la gestione dell’immobile e dei servizi annessi tra cui l’assistenza domiciliare aggiudicata alla cooperativa sociale Cercate onlus di Verona. Il costo complessivo dell’opera pari a 2.136.000 euro ed è stato finanziato dalla regione Veneto con poco meno di un milione di euro tra prestito a tasso zero e a fondo perduto, con il contributo di seicentomila euro della Fondazione Cariverona e il rimanente dal Comune tramite mutuo.

contiguità con asilo nido e scuola materna che permetterà l’incontro tra gli anziani ed i più piccoli. Considerate le grandi credenziali della cooperativa sociale Cercate onlus che gestisce il servizio ci aspettiamo il meglio per i nostri anziani e rispettive famiglie». Oltre ai 25 posti giornalieri accreditati dalla Regione la struttura dispone al secondo piano di una comunità alloggio per ospitare anche la notte per periodi più o meno lunghi fino a dieci persone. «Crediamo molto nel progetto – afferma il vice presidente della cooperativa Cercate, Fausto Mazzi - per il quale utilizzeremo il personale del territorio che già s’interessa dell’assistenza agli anziani e dei pasti a domicilio che sarà integrato nel centro diurno dove offriamo dalla colazione al pranzo e oltre all’assistenza ordinaria tutta un’altra serie di specializzazioni con la presenza di un’assistente sociale, psicologo, fisioterapista, musicoterapica, infermieri per rispondere al meglio a tutte le esigenze. In caso di necessità siamo di grado di assicurare il servizio di trasporto. E’ prevista la verifica della parte sanitaria su scheda personale». La struttura dispone di una palestra per riabilitazione, di lavanderia, del bagno assistito e di stare anche la notte per periodi da valutare caso per caso.

CONSIGLIO COMUNALE / ADOTTATO IL PIANO D’ASSETTO TERRITORIALE

Nella seduta del 20 aprile, con la sola presenza dei consiglieri di maggioranza, il Consiglio comunale di Povegliano ha adottato il Piano d’Assetto Territoriale a conclusione dell’iter di progettazione in copianificazione con Regione e Provincia di questo strumento di pianificazione territoriale locale. «Come previsto dalla legge regionale in merito alla partecipazione – afferma l’assessore Marco Zarozzi -, il Pat è stato oggetto sia nella fase di proposta del documento preliminare che

di premessa alla progettazione di condivisione con i cittadini in assemblea pubblica, le associazioni sociali ed economiche e gli enti pubblici territoriali, nonché con tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza. Sono stati attivati negli anni precedenti tavoli di concertazione con associazioni di categoria, associazioni di volontariato e cittadini dimostrando la trasparenza e la condivisione di quest’importante strumento di governo del territorio». Aggiunge il sindaco Anna Maria

Bigon: «ringrazio l’ufficio tecnico del comune, il suo dirigente Renzo Fratton e il redattore del progetto arch. Roberto Raimondi e lo studio Terra per la disponibilità e competenze dimostrate». L’architetto ha rilevato che «il Pat di Povegliano è il più virtuoso di quelli che ho seguito, riducendo la superficie da edificare rispetto alla variante al Prg del duemilaquattro e confermando la volontà dell’amministrazione comunale di preservare il terreno agricolo e valorizzare l’ambiente naturale».

Ha illustrato la nuova viabilità con collegamento tra la zona industriale e la Grezzanella, la riqualificazione ambientale di risorgive e corsi d’acqua, la scelta “cemento zero” oltre a quanto previsto con precedente Prg, diminuzione delle zone d’espansione industriale a seguito di varianti verdi volute dai proprietari, rivisitazione delle schede del centro storico e miglioramento degli edifici storici con l’obiettivo di ristrutturare l’esistente anziché costruire il nuovo.

I GIOVEDÌ D’AUTORE / IL LIBRO Buona partecipazione di pubblico in biblioteca nell’ambito delle proposte dei giovedì d’autore alla presentazione del libro della scrittrice Giovanna Barbieri “Cangrande paladino dei Ghibellini”. L’autrice ha raccontato la sua passione per la storia, in particolare quella medievale e delle sue meticolose ricerche storiche. La serata è stata allietata dalla giovane pianista Letizia Nicolis.


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L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

CRONACHE di Sona

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Amicizie e cultura Sguardo all’estero NUOVA ASSOCIAZIONE. È nata, lo scorso 11 aprile Gemellaggi Sona verso il mondo

Fiocco rosa a Sona lo scorso 11 aprile a Sona. E’ nata ufficialmente l’ “Associazione gemellaggi Sona verso il mondo”. Nonostante la sua giovane costituzione, già dall’anno scorso nel territorio sonese si sentiva la necessità di una simile esperienza che potesse dare maggior respiro ai gemellaggi che già prima il gruppo Carnevale di Lugagnano e poi la stessa Amministrazione gestivano. Infatti il Comune di Sona intesse rapporti ufficiali di scambio con la città polacca di Wadowice, quella tedesca di Weiler e negli ultimi mesi si è avvicinato a Soyaux, cittadina francese, con la quale però il gemellaggio non è ancora stato ufficializzato. Cinque sono i membri che l’hanno costituita e rappresentano il suo motore: Claudio Hueller in qualità di

presidente, Michela Romagnoli come vicepresidente, Mattia Ermanno Pomini come segretario, Patrizia Nastasio come tesoriera e addetta alle comunicazioni

Gianluigi Mazzi

e Tiziano Zocca in qualità di consigliere. Oltre a questi, che costituiscono il direttivo, Eliseo Merzari ne fa parte come socio fondatore. Lo scopo dell’associazione è quello, non solo di gestire i gemellaggi presenti e pro-

muoverne altri al di là delle singole Amministrazione, ma anche di porsi come veicolo attraverso il quale i cittadini di Sona possano aprirsi verso altre realtà e

altre culture europee e mondiali. Nello stesso tempo, si pone come ponte per promuovere le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche del territorio sonese. Molte delle attività sono ancora in elaborazio-

ne. Un primo passo è stato fatto nel fine settimana del 13,14,15 e 16 maggio quando saranno ospiti del Comune una delegazione di Weiler formata da Amministratori e dalla Banda musicale e una rappresentanza presieduta dal Sindaco francese e formata da altri rappresentanti sia istituzionali che dell’associazione gemellaggi di Soyaux. Momento clou di queste giornate è stato il sabato mattina, quando nella Sala Consiliare è stato firmato il gemellaggio fra Sona e Soyaux, alla presenza anche degli ospiti tedeschi: un evento unico con tre Comuni gemellati , Sona, Soyaux e Weiler, presenti in contemporanea. Alla serata della domenica a Lugagnano grande concerto “dialogato” fra la Banda di Weiler e la Banda di Sona.

GIOCO D’AZZARDO È del Vice Sindaco di Sona, Simone Caltagirone con delega alle Politiche Sociali e membro dell’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss22, la proposta di delibera portata in Consiglio comunale il 15 marzo scorso, avente per oggetto importanti misure di contrasto al gioco d’azzardo. «Dopo l’approvazione nella Conferenza dei Sindaci dell’Ulss22 del 16 dicembre

2015 – spiega Caltagirone -, anche la nostra Amministrazione ha voluto far propri i contenuti del Manifesto, valutando sin da subito molto importanti tutti gli interventi congiunti contro il gioco d’azzardo. Stiamo vivendo un vero e proprio allarme a livello nazionale: il gioco d’azzardo viene ormai identificato come dipendenza patologica (ludopatia), curato dalle U.O.C. delle ASL al pari delle dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti». Con 80 miliardi di fatturato, pari al 4% del PIL nazionale, il gioco d’azzardo è la terza industria italiana; costituisce il 12% della psesa familiare e rappresenta il 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo. Solo in Italia abbiamo 400.000 slot machine con 6.181 locali e agenzie autorizzate. Dei 15 milioni di giocatori abituali , quasi 2 milioni sono a rischio patologico e circa 800.000 già patologici con la conseguente necessità di destinare cifre considerevoli alla cura di quanti dipendono dal gioco patologico. «Davanti

agli sforzi di molte Regioni e Comuni per adottare misure contrastanti il gioco d’azzardo – aggiunge Caltagirone è svilente vedere come questo governo non intervenga in maniera determinata su questo fenomeno in continua crescita. Nell’Ulss22 circa un centinaio di adulti sono già in carico ai Servizi Ambulatoriali Gioco d’Azzardo, con un trend in conti-

nuo aumento e con la netta sensazione che tutto ciò sia solo la punta dell’iceberg. Anche che il 47% degli studenti dai 15 ai 19 anni sono coinvolti nel gioco. Il gioco patologico mette a rischio la serenità e la sicurezza delle persone, delle famiglie e della comunità, sostituendo ai valori fondati su lavoro, fatica e talenti, il caso, la fortuna e l’azzardo».

MONUMENTO AI CADUTI Sabato 9 Aprile, gli Alpini di San Giorgio in Salici hanno presentato alla cittadinanza il lavoro eseguito sul Monumento a tutti i Caduti in Guerra in piazza della Chiesa, con il restauro dei 36 nomi dei Caduti, che erano ormai illeggibili.


L’ALTRO GIORNALE

CRONACHE di Villafranca e Mozzecane

Incontri d’autore «Buone presenze»

Maggio 2016

VILLAFRANCA. Il bilancio del Comitato Biblioteca affidato al presidente Rosetta Rizzini

Servizi di

Claudio Gasparini

“Romeo a Villafranca: i ragazzi incontrano Shakespeare” è il concorso indetto l’anno scorso dall’Assessorato alla Cultura e il Comitato della Biblioteca Comunale di Villafranca, per le classi quinte della scuola primaria e per le prime tre classi della scuola secondaria. I vincitori sono stati premiati presso la Sala Teatro Alida Ferrarini il 23 aprile scorso. Presente il sindaco Mario Faccioli - che ha elogiato i partecipanti -, l’assessore Maria Cordioli e il presidente del Comitato Biblioteca Rosetta Rizzini con letture dell’attrice teatrale Anna Paganini Bresaola, l’accompagnamento musicale di Sabrina Casagrande al flauto e Sara Granuzzo al clarinetto, che ha fatto seguito alla presentazione del concorso da parte del presidente della giuria Angelo Righetti, anglista all’università di Verona. Con l’occasione abbiamo fatto il punto sull’attività dei primi due anni del Comitato Biblioteca,

nominato nel dicembre 2013 e partito, di fatto, con la prima riunione nel febbraio 2014: «Siamo partiti con il ciclo benessere che ha dato una buona risposta come presenze – fa presente il presidente Rosetta Rizzini –

stante non sia facile coinvolgere le persone. Vi è stata gran partecipazione in occasione della celebrazione del centenario della nascita del maestro villafranchese Mario Franzosi, cui è dedicata la biblioteca e per l’opera

Rosetta Rizzini

soprattutto per quanto concerne la parte alimentare e medica. Abbiamo offerto, e continueremo a farlo, molte proposte d’autori, molti dei quali locali, che incontrano il favore del pubblico, nono-

mistica spirituale di San Tommaso, dove abbiamo riscontrato la presenza di tante persone provenienti da fuori comune. Interesse anche per l’autore d’origine locali Carlo Rizzini, cono-

Le Piazze dei Sapori d’Italia VILLAFRANCA / 29 APRILE-1 MAGGIO

L’evento che si propone di far conoscere i prodotti tipici e le produzioni enogastronomiche d’Italia, “Le Piazze dei Sapori”, organizzata da Confesercenti in collaborazione con il Comune di Villafranca, è stato proposto sul piazzale del castello scaligero dal 29 aprile al 1 maggio, con la presenza di una quindicina d’espositori e rivenditori in rappresentanza di numerose regioni italiane. «Siamo riusciti a portare a Villafranca grazie ai referenti locali di Confesercenti, una manifestazione che intendiamo – pone l’accento l’assessore alla promozione turistica e manifestazioni Gianni Faccioli – farla diventare fissa. E’ partita in sordina certamente non

favorita dal tempo e forse anche nella data scelta. Rivedremo l’impostazione per l’anno prossimo puntando a portare molti più espositori». Non soddisfatto del risultato Antonio Ferdinando Canu che ha proposto prodotti sardi «partecipazione notevolmente scarsa contrariamente ad altre piazze in cui sono stato presente». Per Nicola del birrificio Trani di Brescia «l’esposizione è stata degna di nota. E’ la prima edizione e ritengo ci siano degli accorgimenti da adottare per le prossime. Mi è piaciuto molto in questa fiera il clima che si è creato tra i vari standisti, bell’alleanza con i colleghi, molto piacevole. Il pubblico non ha risposto come si pensava

causa maltempo e forse per la zona un po’ decentrata». Per Luca che ha proposto prodotti della Liguria, focacce e pesto della riviera di Levante «è stata una buon’esperienza con una bell’accoglienza, non tantissima la partecipazione ma certo il tempo non ha aiutato». Per il vice presidente Confesercenti e Presidente Provinciale ANVA, Associazione Nazionale Venditori Ambulanti Paolo Bissoli «l’impostazione delle prossime edizioni va rivista sia nel periodo, il primo maggio ci sono iniziative ovunque, per questo dovremo proporla in altra data e location. Ciò premesso ci sono tutti i presupposti affinché l’iniziativa possa avere ottimi riscontri già dal-

MOZZECANE. Sport&Gioco, appuntamento in estate Anche durante l’imminente estate sarà riproposto il progetto “Sport&Gioco”che impegna il comune di Mozzecane nella promozione della pratica sportiva con l’organizzazione di questo progetto rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni organizzato in collaborazione con l’A.S.D. “Castel d’Azzano Volley” ed altre associazioni del territorio che mettono a d isposizione i propri allenatori. A partire dal 13 giugno e fino al 29 luglio, presso gli impianti sportivi di via Mediana, dal lunedì al venerdì alle 7.45 alle 18.00 i giovani atleti saranno introdotti in maniera seria e divertente alla pratica di numerose discipline seguiti da personale preparato alla didattica motoria. Saranno proposte anche attività ricreative e di sostegno per lo svolgimento dei compiti durante le vacanze. Il pasto sarà organizzato, attraverso l’acquisto di buoni giornalieri a prezzo modico all’interno del ristorante “Bocciodromo Olimpico”. «E’ un servizio alla comunità che mira ad avvicinare in modo ludico i bambini al mondo dello sport – afferma soddisfatto il sindaco Tomas Piccinini – insegnando alle giovani generazioni il rispetto delle regole e la sperimentazione di un clima di gruppo sereno e salutare. Si vuole offrire alle famiglie anche un valido sostegno nella gestione dei figli durante la lunga pausa estiva». Per informazioni ed iscrizioni info.sportegioco@gmail.com o telefonare a 349.6676016-392.4371306 o presso ufficio protocollo in municipio aperto dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30.

sciuto ed apprezzato come viaggiatore, che ha portato servizi sulla caccia legalizzata di cui ha grand’esperienza. Da sottolineare come ogni proposta culturale abbia un pubblico diverso». Le due sale della biblioteca sono frequentate da 15.000 persone l’anno, il mattino in particolare anche per la lettura dei quotidiani. Quattromila gli iscritti di cui circa la metà si avvale del servizio di prestito libri. Molti gli studenti provenienti anche da altri comuni, Vigasio, Isola della Scala, universitari di Verona e molti liceali in occasione della preparazione degli esami. «Abbiamo adottato un sistema d’autogestione da parte degli studenti che si fermano anche fino a mezzanotte con due, tre responsabili di riferimento – precisa Rizzini - Mi ritengo molto soddisfatta, perché credo molto nell’aprire la mente alla conoscenza a qualsiasi livello in particolare quella collegata all’esperienza libraria che si vive in una biblioteca».

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Mozzecane


L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

CRONACHE di Sommacampagna

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La raccolta rifiuti è all’avanguardia

I SERVIZI. Il Comune, da diversi anni, ottiene riconoscimenti per la gestione ambientale

Servizi di

Claudio Gasparini

Sommacampagna da diversi anni ottiene riconoscimenti per la buona gestione ambientale e in particolare per la gestione dei rifiuti nei Comuni con più di diecimila abitanti, Il risultato conferma gli sforzi fatti dal 1998 nell’adozione di sistemi di raccolta rifiuti all’avanguardia, quali il “porta a porta” con la differenziazione di 25 tipologie di materiale ed il secco residuo da avviare ai centri di recupero e in impianti di discarica autorizzati. «Dallo scorso luglio - ricorda l’assessore all’Ecologia ed Ambiente Fabrizio Bertolaso - la raccolta del secco residuo si effettua con il bidone grigio dotato di microchip e non più a sacchi rossi ed il rifiuto umido è raccolto in un nuovo contenitore marrone con risultati sorprendenti che ci permettono di mantenere invariata la tariffa rifiuti ,nonostante la sfavorevole congiuntura economica, non solo ma di potenziare i servi-

SCUOLE / BATTAGLIA DI CUSTOZA Le Scuole medie del distretto scolastico di Sommacampagna parteciperanno all’evento del 150° anniversario della battaglia di Custoza avvenuta il 24 giugno 1866 con una mostra di disegni ripresi dalle stampe di Quinto Cenni, famoso disegnatore dell’epoca. La mostra supportata dal contributo economico del Comitato comunale per il 150°, dell’associazione di Tiro Sportivo Asd Arena Idpa, dall’aiuto del gruppo genitori Comevart e dalla ditta Litofilm sarà inaugurata il 2 giugno a Villa Venier assieme ad altri lavori fatti dalle scuole primarie. I ragazzi dalla prima alla terza presenteranno grandi pannelli composti da 20 fogli che raffigurano le immagini della battaglia di Oliosi con lo straccio del drappo della bandiera in tredici pezzi suddivisi tra i soldati

presenti per non consegnarla al nemico prima di arrendersi, della difesa del Monte Croce, la rappresentazione dell’Ossario voluta dal parroco del paese dell’epoca, don Gaetano Pivatelli, per raccogliere le ossa dei soldati italiani e austriaci morti durante le guerre d’indipendenza del 1848 e 1866. Il progetto curato dall’insegnante d’arte Alessandra Truncali con l’aiuto del regista Emanuela Rizzotto prevede l’utilizzo di varie tecniche pittoriche per ogni pannello e riprese video della fasi del lavoro dei ragazzi. La mostra s’inserisce in quella più ampia titolata “Il giorno della Gran Battaglia” curata da Carlo Saletti e Roberto Solieri.

zi esistenti come l’estensione degli orari d’apertura delle isole ecologiche. Abbiamo abituato i nostri cittadini e le imprese che operano sul territorio ad alti livelli di servizio e ad avere una tariffa rifiuti tra le più economiche della provincia. Un recente studio di Confindustria attesta che il nostro Comune è uno di quel-

con bidoncini dotati di microchip ha fatto diminuire di un ulteriore 30 per cento la quantità di secco conferito. Notevolmente migliorata anche la qualità degli imballaggi plastici». Per continuare a migliorare il servizio è in diffusione in tutte le case ed attività commerciali e produttive il nuovo “Risolvidubbi”,

li in cui è più conveniente fare impresa grazie ai bassi livelli delle imposte. Pur partendo da una situazione di raccolta differenziata molto buona l’adozione del sistema

un librettino utile per risolvere possibili difficoltà relative alla corretta separazione dei materiali cui si ha a che fare quotidianamente. «E’ la nuova versione di un libretto

– evidenzia l’assessore Bertolaso – che, già negli anni passati era stato distribuito, che abbiamo realizzato sulla base dell’esperienza fatta e valutando gli errori commessi dai cittadini nella differenziazione. Il tutto evidenziato con una spiegazione chiara attraverso una grafica accattivante. Le quantità di secco smaltite sono in continua diminuzione al punto che ci troviamo ad avere camion che girano semivuoti. Grazie ai microchip, che ci permette di monitorare con attenzione le situazioni anomale e di elaborare strategie di raccolta funzionali ed efficienti, abbiamo verificato che l’82% delle utenze, private ed aziendali, conferisce meno di due volte il mese. Stiamo cercando di capire come ridurre il giro di questi camion che comporterebbe un contenimento dei costi ed una riduzione delle emissioni. Altro dato importante è rilevare che il 10% dei conferimenti è fatto alle isole ecologiche confermando la funzionalità del servizio».

Studenti, viaggio premio a Roma SCUOLA SECONDARIA DON MILANI

Il 19 e 20 aprile 29 alunni meritevoli per aver terminato l’anno scorso la seconda media con un profitto pari o superiore all’otto e mezzo alla scuola secondaria don Milani, comprendente le medie di Sommacampagna, Caselle e Custoza, si sono recati a Roma grazie al viaggio premio offerto dal Comune con il supporto di uno sponsor locale. Il viaggio è stato anticipato dalla consegna degli attestati di merito avvenuta in sala Affreschi con il coinvolgimento dei genitori, del sindaco Graziella Manzato, della Giunta e della dirigente scolastica Bruna Rossetti. Quuest’ultima ha accompagnato gli studenti nella capitale con l’aiuto vicario Monica Cipriani, gli insegnanti Anna Olioso, Raffaele Gentile unitamente ai rappresentanti dell’ammi-

nistrazione assessori Alessandra Truncali, Giandomenico Allegri e il consigliere con delega alla scuola Paola Fasol, organizzatrice della gita in collaborazione con in funzionario degli affari gene-

Montecitorio, la visione delle opere artistiche alla chiesa di San Luigi dei Francesi, la visita della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, di Santa Maria Maggiore, dell’Altare della Patria sul

vissuto – rileva l’assessore ai Servizi sociali, educativi e scolastici Alessandra Truncali – due giorni di grandi camminate ma anche di arricchimento culturale e d’intense relazioni di gruppo. Un’espe-

rali del comune Laura Melchiori. Due giorni intensi con visita al Parlamento e spiegazione delle attività svolte a

Campidoglio e di numerose piazze. «Con l’aiuto di un tempo splendido i ragazzi e noi accompagnatori abbiamo

rienza, a detta dei ragazzi, forse un po’ troppo corta ma ricca di stimoli, conoscenze e divertimento».

NOTIZIE FLASH DA SOMMACAMPAGNA SINODO DELLE FAMIGLIE: UN BILANCIO. Organizzato dall’assessorato alla Cultura con il Comitato Biblioteca, in collaborazione con la Libreria Castioni di Lugagnano e il supporto di Emmaus Villafranca, giovedì 19 maggio alle ore 19.30 la Sala Mirella Urbani di Caselle ospiterà l’incontro sul “Sinodo delle famiglie: facciamo un bilancio” con Andrea Grillo esperto di teologia e temi religiosi, insegnante di Teologia dei sacramenti e Filosofia della religione a Roma, presso il Pontificio Ateneo S.Anselmo e Liturgia a Padova, presso l’Abbazia di Santa Giustina. MARCIARENA. Si è svolta l’8 maggio la 40° edizione della Marciarena con partenza da Villa Venier e la 10° edizione della corsa dei bambini con 330 partecipanti che hanno gareggiato nelle categorie secondo l’età, asilo, scuole elementari e medie in batterie suddivise tra maschi e femmine. La manifestazione podistica non competitiva si è snodata sui meravigliosi luoghi collinari del Risorgimento immersi nella verdeggiante natura attraverso quattro percorsi di 6, 11, 17 e 20 chilometri e mezzo. Settemila le presenze registrate con 70 gruppi podistici provenienti dalla provincia di Verona, Mantova e il gruppo di Hall in Tirol.


L’ALTRO GIORNALE

CRONACHE di Castel d’Azzano

Variante alla SS12 «Un passo avanti»

Maggio 2016

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L’INCONTRO. L’arteria stradale eliminerebbe il traffico: ad intervenire è il sindaco Panuccio

Servizi di

Matteo Sambugaro

Variante alla SS 12 a piccoli passi. L’iter per la realizzazione dell’arteria stradale comincia a prendere quota, pezzetto dopo pezzetto. L’obiettivo? Eliminare il traffico dalla periferia sud di Verona. I rappresentanti dei Comuni di Castel d’Azzano, Vigasio, Buttapietra, Isola della Scala e, appunto, di Verona si sono infatti seduti allo stesso tavolo insieme a Veneto Strade e Anas, nelle scorse settimane, proprio per fare il punto della situazione e analizzare presente e futuro. «Un passo in avanti è stato compiuto - dichiara il sindaco di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio -. In tanti anni che ne sentiamo parlare questa forse è la bandiera del via, nel senso che per la prima volta Anas Roma ha depositato il cosiddetto screening per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, il primo passo necessario per far iniziare l'iter per la realizzazione dell’opera che da tanti anni noi tutti vogliamo. Questo grazie anche al fatto che la Regione Veneto si è presa l’incarico di coprire con 1.250.000 euro la spesa necessaria alla progettazione definitiva dell'opera che alla fine toccherà al Governo finanziare per quasi 150.000.000 euro». La variante alla SS12 dovrebbe collegare l'uscita di Verona Sud con Isola della Scala togliendo tutto il traffico pesante che attualmente transita da Cadidavid, Sacra Famiglia, Castel d'Azzano, Buttapietra e Vigasio: paesi che ogni giorno sono attraversati da quasi 20.000 veicoli e per i quali lo scorso ottobre era stata emessa addirittura un'ordinanza congiunta di tutti i Sindaci finalizzata a limitare ai soli frontisti il passaggio dei mezzi pesanti. «Nel caso di Castel d'Azzano, la realizzazione di tale fondamentale arteria stradale, che finalmente dovrebbe togliere traffico dalle nostre strade, comporta un radicale cambio delle nostre abitudini di guida dato che, alcuni tratti stradali che

per noi oggi sono così naturali, domani diventeranno strade secondarie di quartiere – sottolinea Panuccio -. Mi riferisco a via Scuderlando nell'ultimo tratto a nord del paese di Castel d'Azzano, dove ora c’è la rotonda. In futuro non ci passeremo più perché il ponte sulla ferrovia che tutti i cittadini di Castel d'Azzano, Vigasio, Nogarole Rocca, Trevenzuolo, percorrono quotidianamente per andare a Verona, dovrà essere abbattuto per far passare la nuova stra-

da». Non solo: «Con la variante verranno realizzate due rotatorie e due bretelle di collegamento, la prima a metà di via Scuderlando, che intercetterà il traffico in prossimità dell'hotel esistente e lo dirigerà verso Cadidavid e quindi verso località Sacra Famiglia, l'altra rotonda e bretella di fronte allo stabilimento Bauli che dirigerà il traffico verso la zona della Corte Bassa / Cà Brusa e pertanto verso il casello autostradale di Verona Sud».

Antonello Panuccio

Rotonda via Scuderlando

L’ASSOCIAZIONE / IL CASTELLO DEI SORRISI ONLUS «I bambini rappresentano il nostro futuro e una società che non tiene conto dei bimbi è una società senza futuro». Un sorriso può salvare una vita. Un sorriso può «ridare» la vita. Il volontariato è il segreto, l’amore e il sostegno sono le basi di un’avventura cominciata nel 2008. Il Castello dei Sorrisi onlus fa rima con solidarietà. «Accogliamo e ospitiamo bambini, ma anche neonati, bisognosi di cure che non possono ricevere nei Paesi d’origine e che noi cerchiamo di dare loro in Italia – racconta il presidente Michele Betetto -. Desideriamo trasmettere le nostre emozioni e il nostro entusiasmo a tutti coloro che intendono mettere a disposizione un po’ del proprio tempo e delle proprie risorse nella realizzazione di progetti dedicati ai minori, con finalità di valorizzazione e di assistenza della persona e con obiettivi di carattere sociosanitario». La sede dell’associazione è a Castel d’Azzano,

dove tutto iniziò otto anni fa «grazie a un gruppo di amici che avevano condiviso l’esperienza dell’accoglienza dei bambini di Chernobyl», «però nel corso degli anni abbiamo coinvolto gente di Verona e ora ci stiamo allargando piano piano: abbiamo pure soci che ci aiutano da Vicenza e dal Trentino – spiega Betetto -. Siamo partiti da piccole iniziative per poi svoltare nell’agosto del 2009, quando la Missione di Pace dell’Esercito Italiano in Kosovo ci contattò per chiederci di procurare le cure necessarie per alcuni bambini che, altrimenti, non avrebbero avuto futuro. I militari non erano attrezzati per affrontare tale situazione e si erano messi alla ricerca di associazioni italiane che fossero appunto in grado di accogliere i piccoli. Così, abbiamo deciso di buttarci in questa esperienza con grande impegno e dedizione: da allora, ci siamo occupati di una cinquantina di cardiopatie

congenite e di una ventina di altre patologie, ospitando bambini dal Kosovo in particolare, dall’Africa, dall’Albania, dalla Moldavia e dalla

nuovo caso da accogliere». Il Castello dei Sorrisi onlus conta, in generale, una trentina di persone, «tutte rigorosamente volontarie: nessuno

Kennedy e mamma Antoinette (congolesi)

Bielorussia, ricevendo anche una richiesta dall’Ucraina. Tuttavia, più che pensare al numero di casi conclusi, l’attenzione è sempre rivolta al

di noi riceve alcuna forma di rimborso – precisa il presidente -. All’anno, prendiamo in carico circa 20-25 viaggi: parlo di viaggi perché capita

che un bimbo abbia bisogno di venire anche due volte in dodici mesi. L’ospitalità può durare dalle due-tre settimane, per le situazioni più semplici, ai quattro-sei mesi per i casi più complicati. I bambini sono accompagnati in Italia esclusivamente dalle madri e ricevono le cure a Verona, all’ospedale civile o al policlinico a seconda della patologia. Pochi casi specifici, invece, sono stati portati a Roma, Genova e Bologna per garantire il massimo della competenza. Non solo: grazie alla disponibilità dei medici veronesi, andiamo nei Paesi d’origine dei piccoli a fare screening di natura cardiologico-pediatrica a tutti coloro che abbiamo accolto e che sono stati operati, visitandoli e controllandoli. In questo modo, non lasciamo il bambino abbandonato a se stesso dopo l’intervento. Tra i bimbi e l’associazione rimane, pertanto, un legame forte nel tempo».


L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

CRONACHE di Vigasio e Nogarole Rocca

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Il “baby” Governo VIGASIO. Il Consiglio comunale dei ragazzi lavora e si impegna con entusiasmo e dedizione

Servizi di

Matteo Sambugaro

Governo «baby». Dalla formazione di liste alla campagna elettorale, dall’elezione di Sindaco e consiglieri alla redazione di programmi e progetti. Il lavoro è uguale a quello dei grandi, la voglia di far crescere, e migliorare Vigasio pure. Il Consiglio comunale dei ragazzi (Ccr) opera e si impegna con entusiasmo e dedizione. «L'iniziativa è molto positiva e apprezzata dai nostri giovani – puntualizza il vicesindaco e assessore all’Istruzione, Stefania Zaffani -. Per noi amministratori è importante poter contare sull'apporto di piccoli colleghi: ci aiutano a vedere i problemi del territorio e delle scuole con i loro occhi e a capire il modello di paese che i ragazzi sognano. Siamo convinti che un Comune a misura di bambino corrisponda a realizzare un Comune a misura di tutti e crediamo nella ricchezza di idee e proposte che le nuove generazioni sanno e sapranno portare avanti». Il progetto è nato nel 2009 e

prevede il coinvolgimento di tutti i ragazzi della scuola media. «Le classi prima e seconda elaborano programmi sulla base di un budget di 2.000 euro, creano slogan e loghi – riprende Zaffani -. L’iniziativa,

Fratton (classe III B dell’istituto secondario di primo grado di Vigasio), «vincente grazie al progetto della tettoia da realizzare sopra gli ingressi laterali della scuola media», il Consiglio è formato invece da

Il Consiglio comunale dei ragazzi

cominciata nel 2009 in collaborazione con la scuola, è fortemente voluta e sostenuta dall'Amministrazione, in quanto il Ccr rappresenta un processo di crescita del senso di responsabilità civile e di partecipazione attiva che interessa il Comune, le famiglie e, appunto, la scuola». Il primo cittadino in carica dal 2015 è Giovanni

Alessandro Mosele, Pietro Balzarin, Filippo Carli, Filippo Bonato, Filippo Segalla (consiglieri maggioranza) e da Francesco Mazza, Ilaria Caiazzo, Giacomo Bonomi e Walter Berbeglia (consiglieri minoranza). Fratton, lo precisiamo, è il quarto Sindaco dei ragazzi a salire al timone: i primi due erano stati Andrea

Gaspari e Camilla Venturi, il terzo Matilde Mosele. Una curiosità: in marzo, la “baby” Amministrazione ha partecipato a una seduta del Consiglio comunale degli adulti. «I ragazzi si sono accomodati al tavolo tra i consiglieri e, alla fine delle votazioni ordinarie, hanno espresso il proprio pensiero sullo svolgimento dell’assemblea e le loro impressioni ed esperienze sull’attività del Ccr – riferisce Zaffani -. Recentemente abbiamo finanziato due progetti: in primis, la posa di panchine e tavoli nell’area verde della scuola secondaria di primo grado, un’opera molto apprezzata in quanto permette ai giovani di svolgere lezioni alternative all’aperto e ricreazioni a base di chiacchiere comodamente seduti; l’altra inizi ativa, invece, riguarda il laboratorio di cucina a cui hanno aderito cinquantacinque ragazzi di prima, seconda e terza media: anche qui abbiamo riscontrato enorme successo tra gli aspiranti chef, i quali portano a casa sia la ricetta sia il piatto realizzato al termine del laboratorio».

VIGASIO. TeatrAbile 2016, l’Amleto regala sorrisi e passione sul palco “Essere o non essere, questo è dilemma”. Così recitava Amleto, così il laboratorio TeatrAbile dell’associazione Simpario ha voluto rendere omaggio a William Shakespeare, in occasione del quarto centenario della sua morte. Uno spettacolo dal sapore antico, in scena venerdì 6 e domenica 8 maggio nel teatro parrocchiale di Vigasio, ma capace di coniugare passione, divertimento, inventiva e disabilità. Già, perché il progetto TeatrAbile, sostenuto dall’Amministrazione comunale per la sua valenza istruttiva e formativa, ha come obiettivo l’integrazione L’Amleto in scena di giovani, anziani e diversamente abili appartenenti allo stesso territorio grazie a un percorso artistico e di condivisione nella forma del laboratorio teatrale: quest’ultimo si concretizza infatti nell’allestimento di uno spettacolo finale, come occasione di aggregazione e di stimolo creativo per tutti i componenti del gruppo. Nel 2016 è stato portato sul palco l’Amleto di Shakespeare: il laboratorio TeatrAbile ha tradotto, sfrondato, reinterpretato e fatto propria la storia di Amleto, porgendo al pubblico una macchina inarrestabile di avvenimenti comici, tragici, lirici, sempre emozionanti, spesso accostati con grande contrasto. Pertanto, salvate le battute indispensabili dell’opera originale, lo spettacolo è stato ricreato a canovaccio, mettendo in scena i personaggi dell'ipotetica corte danese con i loro caratteri e rapporti. Un omaggio “galante” al ricordo del celebre drammaturgo inglese, insomma, che ha saputo appassionare tutti, sia gli attori che il pubblico.

Caldana è presidente

NOGAROLE ROCCA. Alla Casa di riposo “Ipab Cesare Bertoli” si è insediato il nuovo Cda N

N Nuovo Consiglio di amminisstrazione. Nuovo presidente. P Pino Caldana sale al timone della Casa di riposo “Ipab Cesare Bertoli” di Bagnolo. Giovedì 21 aprile si è infatti insediato il neo Cda della struttura: in rappresentanza di Erbè è stato indicato Riccardo Veronesi, per Trevenzuolo Silvia Adami, mentre per Nogarole Rocca, appunto, Pino Caldana. «Il Comune ha deciso di puntare su una figura che ha esperienza professionale e politica, e allo stesso tempo sensibilità umana – afferma Elisa Martini, assessore alle Politiche Sociali e Scolastiche di Nogarole Rocca - è quello che rende possibile un lavoro a 360 gradi su un contesto che

non vede solo il paziente al primo posto ma anche le famiglie, chi lavora in prima linea

Pino Caldana

(si riferisce ad operatori, infermieri, educatori, amministra-

tivi, ndr) e tutti coloro che si adoperano perché questo servizio possa proseguire al meglio in un'ottica di miglioramento nel suo interno e a servizio del territorio». L’esperienza non manca di certo a Caldana: una vita trascorsa nel settore sanitario, da infermiere a responsabile della formazione del personale nell’ambito dell’azienda ospedaliera di Mantova, e un’avventura politica nel comune di Castel d’Azzano, come vicesindaco e assessore al Sociale, hanno fatto sì che la scelta ricadesse su di lui. Di sfide ce ne sono molte, non a caso. Una fra tutte, è la riforma che la Regione sta valutando a livello sanitario, e quindi

pure per le Ipab (si parla di accorpamento delle Ipab per arrivare a centoventi posti letto oppure di convertirsi in Fondazioni). «Siamo sicuri che un lavoro di collaborazione fra i tre comuni di Nogarole Rocca, Erbè e Trevenzuolo, che gestiscono la struttura, sia un'arma vincente da portare avanti e sviluppare – aggiunge l’assessore Martini -. Un ringraziamento va a chi negli ultimi anni ha guidato la "Cesare Bertoli", ossia il presidente Umberto Bertezzolo, che ha saputo fornire un punto di svolta decisivo, inaugurando anche la parte nuova nel 2015 e dando una nuova veste alla Casa di riposo e un ulteriore punto di partenza».


SPORT

L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

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CALCIO. Il Dossobuono mostra i muscoli e si assicura un posto in Promozione anche per il 2016/17

L’urlo dell’Olimpica: «Salvezza ottenuta»

Servizi di

Matteo Sambugaro

L’urlo liberatorio arriva a tre partite dalla fine: «Salvezza! Salvezza! Salvezza!». L’Olimpica Dossobuono mostra i muscoli, combatte con le unghie e con i denti, mantiene la categoria e si assicura un posto nel campionato di Promozione anche per la stagione 2016/17. In verità, la certezza matematica dell’obiettivo giungerà la settimana seguente ma domenica 3 aprile, con il blitz vincente nella tana della Pro San Bonifacio per 2-3 (il tris giallorosso è firmato dalla doppietta di Maicol Aliperti e dalla rete di Andrea Fusina; i gol sambonifacesi sono segnati, al contrario, da Andrea Spoladore e da Nicolò Centomo), la formazione allenata da Giuseppe Bozzini dà la spallata decisiva alla propria classifica e agli dirette rivali, allungando il vantaggio in classifica sulla zona retrocessione e chiudendo di fatto la pratica salvezza. «Con ben tre giornate d’anticipo si avvera il sogno dell’Olimpica Dossobuono che, grazie al suc-

cesso sul campo del fanalino di coda Pro San Bonifacio guadagna i tre punti che le servivano per raggiungere un traguardo che ad inizio stagione sembrava a dir poco utopistico - si legge sulla pagina ufficiale Facebook della società del presidente Rinaldo Campostrini -. Un vero e proprio miracolo se si pensa che

tario in graduatoria è stato conquistato totalizzando quaranta punti, frutto di undici vittorie, sette pareggi e di dodici sconfitte. Non solo: durante il campionato, i ragazzi di mister Bozzini si sono meritati pure il soprannome di “ammazza” grandi, battendo club più quotati e con organici più completi. Una

do decisamente marcia e mettendo in cassaforte ben venticinque punti, dieci in più rispetto a quelli presi nel girone di andata. Confrontando le due parti di torneo disputate dall’Olimpica Dossobuono, infatti, si registrano quattro successi, tre pari e otto ko nella prima frazione, e sette affermazioni, quattro

Olimpica Dossobuono 2015/16 (foto: pagina facebook Olimpica)

nei mesi estivi non si sapeva nemmeno bene se il ripescaggio sarebbe avvenuto». L’ottavo posto soli-

curiosità: il pass per la salvezza, i giallorossi l’hanno strappato in particolare nel girone di ritorno, cambian-

pareggi e quattro sconfitte nella seconda. E così, dopo il 2-3 esterno contro la Pro San Bonifacio, ecco il 2-2

Mister Giuseppe Bozzini (foto: pagina facebook Olimpica)

casalingo contro la Virtus della settimana seguente a regalare la matematica salvezza. «Mantenere un posto in Promozione è una gioia per la società, per i tifosi, per lo staff e per i giocatori, arrivati a raggiungere l’obiettivo per merito di un grande gruppo capace nel girone di ritorno di trovare la sicurezza nei propri mezzi che ha contribuito a portare a casa vittorie prestigiose come quelle contro Belfiorese (1-2, ndr) e Lugagnano (2-0, ndr) – prosegue il club sulla sua pagina Facebook -. La società ha sicuramente i suoi meriti nell'aver dato sempre fiducia a mister Bozzini anche quando non si navigava in ottime acque. Un traguardo, questo, che se guardiamo la rosa viene da molto lontano: gran parte dei calciatori protagonisti della cavalcata salvezza sono coloro che due anni fa hanno vinto il campionato

di Seconda categoria. Una rosa ad inizio stagione ritoccata nel modo giusto per sopperire alle regole della categoria. Che altro aggiungere, quindi? Congratulazioni ragazzi, congratulazioni Olimpica Dossobuono». Il rendimento interno ed esterno dei giallorossi è andato di pari passo, come lo score dei gol realizzati: i ragazzi di Bozzini hanno conquistato ventuno punti tra le mura amiche (sei successi, tre pari, sei sconfitte) e diciannove in trasferta (cinque vittorie, quattro pareggi, sei ko), segnando in totale trentanove gol e subendone sempre trentanove (in casa: venti gol siglati e diciannove incassati; in trasferta l’esatto contrario: diciannove gol fatti e venti messi a segno). «L’Olimpica Dossobuono è già proiettata al futuro» commenta la società su Facebook. Un futuro chiamato ancora una volta Promozione.

HELLAS VERONA / IL CAMPIONE DEL MONDO 2006 SI RITIRA

Toni, addio al calcio: «È ora di smettere. Ho dato tutto»

«Dopo tanti anni di calcio, 22 anni di professionismo, penso che sia arrivato il momento di ritirarmi. È stata una decisione difficile, ma credo sia giusto smettere». Nella conferenza stampa di mercoledì 4 maggio, Luca Toni ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. «Sono state settimane sofferte,

avrebbe voluto che continuassi. Sono troppo innamorato del calcio, non mi abbatto. Solo una grande delusione avrebbe potuto farmi smettere e questo, in effetti, è stato l’anno più brutto della mia carriera: l’infortunio al ginocchio dopo tre giornate, il fatto di non poter essere in campo a dare una mano ai

Luca Toni (foto Giulia Serpelloni)

sarà un misto di gioia e tristezza, ma credo sia giusto chiudere la mia esperienza a Verona, e poi con il calcio. È una decisione sofferta, che ho maturato da solo. No, la famiglia non c’entra, anzi penso che mia moglie

miei compagni, le sconfitte, la retrocessione in serie B dell’Hellas… Verona mi ha fatto provare grandi emozioni e la sento come una mia città, ma a livello di testa penso di essere arrivato alla fine. Con l’Hellas però sono stati

anni fantastici – ha aggiunto -. Ho vissuto la mia seconda giovinezza e ho contribuito alla storia di questo glorioso club». In maglia Verona, Luca ha giocato le stagioni 2013/14, 2014/15 e 2015/16, totalizzando 100 presenze e siglando 51 reti tra campionato e Coppa Italia. Toni, classe 1977, di Pavullo, ha vestito le maglie di Modena, Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani, Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco (vincendo Bundesliga, Coppa di Lega e Coppa nazionale), Roma, Genoa, Juventus, Al-Nasr Dubai, ancora Fiorentina e infine Verona, e mai si sarebbe immaginato, quando scelse di venire a chiudere la carriera in riva all’Adige, di rivincere la classifica marcatori di A (stagione 2014/15) alla soglia dei 38 anni (il più anziano di sempre a riuscirci e il primo a conquistarla con la maglia gialloblù). «Il mio gol più bello all’Hellas? Forse il rigore dell’10 contro la Juventus (domenica 8 maggio, Hellas-Juve 2-1) che ha chiuso la mia carriera. Grazie a tutti: il pubblico di Verona è fantastico, nonostante un'annata terribile i tifosi

hanno avuto la forza di applaudirmi. Questa città merita senza dubbio di tornare al più presto in serie A». Con la vittoria della classifica marcatori dello scorso anno, Luca non ha fatto altro che aggiungere una perla alla collana dei suoi primati: è stato capocannoniere in B nel 2003-’04 con 30 reti nel Palermo, capocannoniere in A nel 2005-’06 con 31 reti nella Fiorentina, scarpa d’oro nel 2006, capocannoniere dell’Italia mondiale nel 2006 a Berlino (con una doppietta all’Ucraina) e con il Bayern Monaco è stato capocannoniere nella

Bundesliga nel 2007-’08 con 24 reti e capocannoniere della Coppa Uefa nel 2007-’08 con dieci reti. Il gol, del resto, è sempre stato il suo mestiere (324 tra club e Nazionale, 157 in serie A). E ora? «Non c’è alcun contratto scritto - ha risposto Luca -. Parlerò a fine campionato con la società e, se troveremo un accordo e se le mie idee andranno di pari passo con quelle del club, proseguirò a lavorare con il Verona, al contrario no. Di sicuro non farò l’allenatore». Già, gli allenatori: un grandissimo feeling con Andrea Mandorlini, un rapporto freddo con

Gigi Delneri. «Ma non è il momento di parlarne - ha spiegato Toni -, non è questa la sede. Certo non è un mistero che non andavamo molto d’accordo». Il calcio in generale? «Ha bisogno di gente di calcio, ma di dirigenti così non ce ne sono molti. Non riesco a concepire come un Roby Baggio e un Paolo Maldini non abbiano ruoli. Io, quand’ero al Bayern, avevo come referente Rummenigge: parlavo di calcio con un campione, uno che aveva giocato, che conosceva le dinamiche del campo e dello spogliatoio. C’è bisogno di gente così».


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POESIE

a cura di Giancarlo Peretti

Cominciamo subito con una “Errata Corrige” riferito alla mia poesia del mese scorso dal titolo “A capo tola”. Nella prima strofa alla quarta riga andava scritto “…i pianta su fameia sensa butela” e non “sensa tutela”. Il mese di Maggio si distingue per le famose adunate nazionali degli Alpini e per la festa della mamma. Ricordiamo entrambi i protagonisti con “Penna nera” di Anna Maria Lavarini, riguardante gli alpini e sempre per gli alpini proponiamo i versi di Sergio Giovanni Mocellin, cresciuto nei luoghi citati nella poesia senza titolo. Di Silvia Adami pubblichiamo invece un dolce monologo verso la genitrice: “Dedicata ala mia mamma”. Di tutt’altro genere i contenuti di “Tramontata”, a firma di Daniela Negrini, già nostra ospite in questa pagina. PENNA NERA Oggi, come ieri, duro come roccia, tenero come bambino dove grida disperate invocano aiuto, sempre “signorsì” risponderà l’Alpino! Con scarponi d’altruismo camminerà lungo mulattiere di sofferenza, con mani pure raccoglierà zampilli di pietà, come madre umetterà labbra riarse. Nelle trincee della paura porterà conforto e speranza, scalerà pareti di indifferenza e sopra le vette del mondo pianterà bandiere di Pace, fragile incanto di cristallo, per Lei sarà fedele sentinella. Se venti di guerre cancellano confini e rallentano i tuoi passi Penna nera, più arduo sarà il tuo cammino, più in alto volerà la tua anima. Tu sei aquila e colomba, tu sei un Alpino. Anna Maria Lavarini

SENZA TITOLO Sono andato sui monti del Grappa nel ricordo di chi ha combattuto ogni fiore un alpino caduto ogni fiore un soldato nemico: l’uno e laltro mandati a morir. Sono andato sul monte Asolone tante volte conteso e assalito ogni sparo un alpino colpito ogni sparo un soldato nemico:

morti assieme ignorando perché. Sono andato sul Colle Berretta quanti assalti in aperto terreno, ogni metro un alpino di meno ogni metro un soldato nemico: dai comandi costretti a obbedir. Sono andato sul colle Caprile tutto intorno dal fuoco sconvolto, ogni zolla un alpino sepolto, ogni zolla un soldato nemico:

DEDICATA ALLA MIA MAMMA Ti guardo mentre riposi sul divano, leggero movimento fa la tua mano. Nel tuo altalenante parlare, chissà che sogni vedi passare. Cheto è il respiro, capelli di neve ondulati, attimi fermati. Ti sfioro con una carezza, mi avvicino a te, sussurro: “Mamma, è pronto il caffè”. Silvia Adami

“Libri di casaa cura nostra” di Gianfranco Iovino

Novanta pagine di intensa narrativa per entusiasmare ed emozionare al punto giusto. Questa, in sintesi, la raccolta di impressioni sulla nuova prova narrativa di Camilla Cortese, che torna in libreria con “Carlo Fiore”, un’opera capace di affascinare fin dalle prime parole per la bravura con la quale l’autrice riesce a trasportare il lettore al centro della storia: quella di una giovane madre, vissuta nel pieno degli anni ‘70, raccontata dal figlio non ancora nato. Margherita Fiore, questo il nome della donna, è una giovane universitaria, originaria di un piccolo paesino di campagna, che per opportunità di studio si è trasferita a Torino, presso la casa di Clara, la prozia. Margherita è una donna Gianfranco Iovino piena di carica emotiva, con tanti sogni e speranze da inseguire ed afferrare e, soprattutto, sempre curiosa e alla ricerca di una risposta ad ogni suo perché. Torino, e le sue prospettive da città metropolitana, è la prima finestra che si apre sul mondo per la ragazza, ampia e smisurata rispetto al suo minuscolo paese di campagna, amato ma troppo stretto per permetterle di sognare in grande. E in questo continuo raccontare e rimuginare, la donna è raccontata da suo figlio, “Carlo Fiore” che per la maggior parte del libro è soltanto una voce, futura, che parla però del passato di Margherita. Davvero un buon risultato, quello offerto da Cortese, per la capacità di fornire al lettore l’immagine di riflessioni sul mondo con uno sguardo da innocente ed un equilibrio da adulto che permettono di spaziare lungo un periodo italiano costellato da novità e voglia di rivalsa da parte dei giovani, che chiedono spazio e voce per raccontare i propri disagi, che a livello narrativo si trasformano in una cornice perfetta con cui raccontare storia e fantasia per un personaggio letterario che saprà emozionare ed entusiasmare come ci ha già abituati l’autrice con il precedente “Sensibilitè” offrendo uno stile compositivo davvero intenso e geniale. In conclusione, una finestra di riferimento la destiniamo all’autrice Camilla Cortese, già nostra collaboratrice giornalistica in passato che nasce nel 1982 a Verona e si racconta come una ragazza che odia i numeri, anche se servono a fare conti su di lei, perché parliamo di una intraprendente professionista con 4 lingue conosciute, 2 lauree, di cui una proprio in giornalismo ed oggi consulente di comunicazione e freelance. “Carlo Fiore” è la sua seconda opera letteraria, firmata questa volta da EKT Edikit, un libro che si legge velocemente, ma lascia molto e fa riflettere, grazie ai temi, belli quanto difficili e ampi sull’indipendenza e il coraggio, oltre che il peso delle scelte e la ragione dei sentimenti che spesso cambiano le prospettive. CarloFiore di Camilla Cortese Carlo Fiore di Camilla Cortese - EKT Edikit edizioni – Pagine 80 - €. 10,00

qui rimasti per sempre a dormir. Sono andato al Sacrario del Grappa e ho invocato per tutti la pace, una tomba all’alpino che giace, una tomba al soldato nemico: questo è il premio di chi è andato a morir. Sergio Giovanni Mocellin

TRAMONTATA Le parole si confondono col vento che scende silenzioso sui camini e sugli imbarazzanti destini, che ci ricopre dei suoi profumi lontani, che ci racconta le storie di infanzie passate, di un tempo che è stato e che non sarà più. Daniela Negrini

Con noi al Cinema a cura di Franco Frey

FREE STATE OF JONES (Free State of Jones) Genere: Drammatico - Storico. Durata 105 min. U.S.A. 2016 (uscita 19 maggio) di Gary Ross, con Matthew McConaughey, Gugu Mbatha-Raw, Keri Russell, Mahershala Ali, Sean Bridgers. Una curiosità: La Locandina del film cattura l'intenso sguardo dell'attore M. McConaughey, che riflette l'immagine più nota dell'eroe Newton Knight. La colonna sonora è di Howard Shore (Il Signore degli Anelli). Uno spettacolare film diretto da G. Ross (Hunger Games) che ricostruisce con maestria narrativa, le epiche vicende di un personaggio storico realmente esistito. Un soldato dell'Esercito Confederato che decise di disertare e di formare con dei seguaci uno "Stato libero" in aperta contrapposizione dai valori proposti dagli Stati del Sud, nel pieno della Guerra Civile Americana. Il coraggioso protagonista è Newton Knight, nell'indimenticabile interpretazione dell'attore premio Oscar, M. McConaughey (visto in Interstellar) la star più richiesta del momento. Un eroico agricoltore del sud che dopo essere sopravvissuto alla Battaglia di Corinth del 1862, insieme ad altri valorosi contadini e con il forte contributo di alcuni indomiti schiavi tra i quali il fuggitivo Moses Washington (M. Ali) combatte contro la Confederazione. Lanciando con ardimento una rivolta popolare che porterà, dopo sanguinosi scontri, la Contea di Jones a separarsi e a fondare lo Stato sovrano di Jones. Una Nazione indipendente con una comunità ad etnia mista che non avrà eguali nel Sud del dopoguerra. Sarà infatti lo stesso Newton Knight a sposare l'ex schiava Rachel (la bella e brava G. Mbatha-Raw) diventando così la prima coppia di razza mista della storia. Ma per continuare da leader la sua dura battaglia per la ricostruzione, Knight "il ribelle" dovrà ancora lottare… Da non perdere! Scrive il Regista che del film è anche Produttore: «Sono soddisfatto dell'Opera che è costata 65 milioni di dollari. Le riprese hanno avuto luogo in Luisiana e Mississippi. E' l'avventurosa storia di un intrepido contadino che decide di ribellarsi».


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CULTURA

LETTO

PER VOI

Pupi Avati, Il ragazzo in soffitta, Guanda, 2015, 248 p., 16,00€

Conosciamo tutti Pupi Avati (all’anagrafe Giuseppe Avati), nato a Bologna nel 1938, regista, sceneggiatore, produttore e scrittore. Più di quaranta film, otto serie televisive, venticinque sceneggiature e una decina di romanzi (Gli amici del bar di Margherita, Il papà di Giovanna, Una sconfinata giovinezza, ecc.) sono un bel biglietto da visita. E tuttavia il suo sogno era diventare un grande clarinettista. “Ma un giorno nella nostra orchestra arrivò Lucio Dalla. All'inizio non mi preoccupai più di tanto, perché mi pareva un musicista modestissimo. E invece poi ha manifestato una duttilità, una predisposizione, una genialità del tutto impreviste: mi ha tacitato, zittito, messo all'angolo. Io a un certo punto ho anche pensato di ucciderlo, buttandolo giù dalla Sagrada Familia di Barcellona, perché si era messo in mezzo tra me e il mio sogno”. Con quest’ultimo romanzo, Il ragazzo in soffitta, Pupi Avati fornisce un’ulteriore prova di grande talento. La storia si sviluppa su due piani temporali, in anni e città diverse, Bologna e Trieste, destinata a confluire in un presente mediatico alla costante ricerca di un mostro da sbattere in prima pagina, sui notiziari e nei dibattiti in Tv: un mostro cui addossare tutto il male e il brutto della società contemporanea. Il romanzo ci mette di fronte a dei ragazzi di liceo, Berardo detto Dedo, popolare e brillante, negato per il latino, tifoso del Milan anche se vive a Bologna e Giulio Bigi, timido e sovrappeso, che legge l’Eneide come fosse “Tuttosport” e indossa orrende cravatte. I due quindicenni sembrano appartenere a due pianeti diversi pur abitando nello stesso palazzo. Giulio abita nella soffitta di proprietà della famiglia di Dedo, assieme alla madre e a un segreto enorme e doloroso che sopraggiunge all’improvviso dal passato. Forse è anche per questo che Giulio ha grande difficoltà a socializzare finché non subentrerà l’amicizia con Dedo. “Fu in quel frammento di secondo della grande storia del mondo che si videro, senza intuire che da quello sguardo prendeva la rincorsa, la giravolta definitiva delle loro vite”. “Provo ad allungare una mano e a toccargli la spalla. Non si gira. E allora gliela lascio sulla schiena, come per dirgli ti voglio bene, ci sono qui io, per un tempo indefinito. Che lo decidi tu”. La lettura scorre, avvince, conquista, coinvolge e appassiona in un clima di crescente tensione, alternando vicende ed eventi indicibili a storie di banalità quotidiana. Un piccolo capolavoro che lascia il segno e destinato a fare scuola. E Pupi Avati un grande e poliedrico artista.

Lingua e Civiltà Premesso che la preposizione “con” è da usare parsimoniosamente per evitare fastidiose cacofonie come col colletto, col coltello, nel complemento di circostanza si deve usare sempre. Non dunque: “La giovane attrice, la sciarpa attorno al collo, sorrise”, ma “con la sciarpa attorno al collo, sorrise”. Padrone di casa è chi comanda, padrone della casa è il proprietario. “Scusi, sono il padrone della casa e vengo per l’affitto. C’è il padron di casa?” Scriviamo ora qualcosa della “q”, la più maltrattata delle lettere del nostro alfabeto. La fortuna di un politico o di un artista si misura dalle lettere che riceve (oggi si direbbe dai "like" e dalle "mail"), così la fortuna di una consonante si misura dalle volte in cui esce raddoppiata. La q, invece, raddoppia una sola volta, nella parola soqquadro. Perché non si usa la stessa grafia di acqua che ha lo stesso suono? Il filologo Bertoni fa notare che la grafia tradizionale soqquadro ha un’ottima ragione etimologica. Soqquadro deriva dalla voce latina sub (sotto) e quadrus. In tutte le voci in cui sub latino si fonde con un altro elemento, la consonante finale di questa preposizione, cioè la b, si assimila alla consonate iniziale della parola che segue. Sub più palco: soppalco; sub più levare: sollevare; sub più borgo: sobborgo. Dunque, sub più quadro: soqquadro. E ancora. Oggi, l’uso di figlio e figliuolo è indebitamente indistinto, ma al contrario, è assai significativo che l’italiano usi dei diminutivi per indicare i vincoli e l’affetto del sangue. Mentre il francese ha frère e lo spagnolo hermano, dal latino frater e germanus, la nostra lingua, con maggior tenerezza, ha derivato fratello dal diminutivo e vezzeggiativo fraterculus e sorella da sororcula. Così figliuolo e figluola provengono da filiolus e filiola che sono forme più affettuose di figlio e figlia le quali, per molti secoli, si trovavano soltanto in poesia. Il famoso Tu quoque Brute fili mi, si traduce più fedelmente con Anche tu, Bruto, figliuolo mio; mentre si dice, senza ombra di dubbio: figlio di un cane e mai figluolo di un cane. Infine, “cioè”, idest latino, composto di ciò e di è, si adopera per dichiarare meglio quello che in precedenza si è detto. Pertanto è errato scrivere cioè preceduto dalla e, “e cioè”, perché si spiega, ma non si aggiunge nulla alla proposizione precedente. E’ errato anche usare il verbo essere seguito da che, alla moda francese, è a voi che parlo, è lui che cercavo, è quei libri che volevo, è l’uso che fa la legge; è corretto: parlo a voi, cercavo lui, volevo quei libri, l’uso fa legge.

IL BIMBO A cura del dottor Gianni Tamassia

IL DEFICIT DI FERRO IN ETA’ PEDIATRICA

Le abitudini alimentari degli italiani sono profondamente cambiate, soprattutto negli ultimi 3040 anni. Questo a scapito di una dieta sana ed equilibrata anche nel bambino. Si può instaurare così una malnutrizione, a volte selettiva per alcuni micronutrienti, quali vitamine e minerali. La carenza di ferro è la prima per frequenza anche nei paesi industrializzati, con particolare incidenza dai 6 ai 24 mesi. Tale carenza può portare a lungo termine in ridotti livelli di attenzione e apprendimento, ridotto quoziente intellettivo, riduzione delle performance uditive e visive, deficit specifici (aritmetica e test scritti, funzioni motorie, nell’adolescenza ). Il ferro derivante dall’alimentazione ha infatti un ruolo importante nel bilancio tra entrate e uscite di questo micronutriente; nei primi mesi di vita il fabbisogno del ferro è assicurato dal latte materno o, in mancanza di questo, dal latte formulato. Nei mesi successivi, fino alla fine del primo anno di vita, è importante evitare l’introduzione del latte di vaccino che, per usa costituzione, è inadeguato alle esigenze del bambino e in particolare scarso di ferro ( vi sono inoltre segnalazioni di microemorragie intestinali con associata perdita di ferro dovute a latte vaccino nel primo anno di vita ). Il ferro è necessario sia per lo sviluppo dell’organismo che per quello psicointellettivo e neurologico. Nei periodi di rapido accrescimento, come il primo anno di vita, il fabbisogno di ferro deve con maggior attenzione essere soddisfatto. I Larn, livelli di riferimento per la popolazione italiana, consigliano 11 mg al giorno nel primo anno, 8 mg tra 1 e 3 anni, da 11 a 13 negli anni seguenti, fino alla pubertà quando, nella femmina il fabbisogno sale a 18 mg. Per soddisfare il fabbisogno alle varie età si deve promuovere quindi l’allattamento materno, carne e/o cereali fortificati dal divezzamento in poi e dopo l’anno di vita anche l’uso di latti fortificati (latti di “ crescita”)

a cura di Lino Venturini

AGENDA LETTERARIA

Ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Stanislaw Jerzy Lec, scrittore e poeta polacco nato a Leopoli il 6 marzo 1909 e morto a Varsavia il 7 maggio 1966. Lo scrittore si propose, in gioventù, come guida per molti intellettuali della mitteleuropa la cui esperienza culturale fu frenata dal divampare della seconda guerra mondiale. Era stato l’impero austro-ungarico, la realtà socio-politica aggregante dei popoli mitteleuropei, dove “era dolce vivere in un’atmosfera di tolleranza e ogni cittadino, senza averne coscienza, era educato a essere sovranazionale e cosmopolita” (Sweig, Il mondo di ieri). Durante la seconda guerra mondiale Lec fu internato in un campo di concentramento in Germania e vi rimase fino al luglio del 1943 quando il campo fu sottoposto a esecuzioni di massa. In quella terribile circostanza, Lec, indossando una uniforme tedesca, riuscì a fuggire e a raggiungere Varsavia dove si unì al movimento partigiano locale. Alla fine del conflitto riprese la sua attività di scrittore, interrotta solamente da un breve incarico presso l’ambasciata polacca a Vienna e da due anni trascorsi in Israele. Dei quindici libri scritti da Lec, Pensieri spettinati, ripubblicato da Bompiani lo scorso anno, è il volume più interessante. Si tratta di una raccolta di brani scelti e di aforismi di sferzante ironia, incentrati non su un particolare sistema politico, bensì sul meccanismo che regola qualsiasi sistema politico basato sull’autoritarismo. Lec non intende fare del moralismo spicciolo, semmai mettere alla berlina le assurdità degli uomini con vibranti perle di saggezza. “Anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta. Aveva la coscienza pulita: mai usata. Chi tiene l’acqua in bocca abbia almeno la creanza di non sputarla poi sugli altri. In cima a ogni vetta si è sull’orlo dell’abisso. Non aprire mai le porte a coloro che le aprono anche senza il tuo permesso. Nella lotta delle idee, muoiono gli uomini. Quando ti metti a saltare di gioia, bada che qualcuno non ti tolga la terra da sotto i piedi. Se un cannibale quando mangia si serve del coltello e della forchetta, si tratta di progresso? Ci nutrono di menzogne perché la verità non si può mandar giù. Quando sei stato usato come strumento, non aspettare che finisca la canzone. L’uomo cerca la verità per poterla nascondere meglio. Gli stupidi non sono così stupidi, sono sempre in maggioranza”.

In Automobile

a cura di Roberto e Alessandra Azzolina

NON SCHERZIAMO CON LA SICUREZZA!

Le cinture di sicurezza? Nel 2016 c'è ancora chi ne fa a meno, almeno in Italia. Stando a un'indagine della Fondazione Ania per la sicurezza stradale, un quinto degli automobilisti nostrani rinuncia a utilizzare regolarmente il dispositivo, soprattutto in città. E la situazione peggiora sui sedili posteriori, dove la percentuale di chi sfida la sorte - e le sanzioni - supera il 50%. Numeri allarmanti. Il sondaggio, realizzato con l'Ipsos su un campione rappresentativo della popolazione, Roberto Azzolina descrive una situazione molto seria. Il 20% degli intervistati dichiara di "non allacciare abitualmente le cinture", ma l'infrazione diventa addirittura "sistematica nei tragitti brevi e nelle aree urbane" dove il dispositivo è considerato "poco utile". Risposte sconcertanti, visto che la maggioranza degli incidenti si verifica proprio in città : 1.505 vittime e 180mila feriti in un solo anno. Nonostante i numeri, la percentuale di chi non usa le cinture sale al 52% nel caso dei sedili posteriori, con punte del 60% nelle aree del centro Italia e a Roma in particolare. E ancora: il 28% degli intervistati dichiara di allacciare il dispositivo in corsa, mentre Alessandra Azzolina una persona su tre, se potesse, disattiverebbe il segnale acustico.Guai per portafoglio (e la patente). Oltre a rappresentare un grave rischio per la sicurezza, il mancato uso delle cinture può essere anche un danno economico. L'obbligo è entrato in vigore nel 1988, è stato esteso a tutte le categorie di veicoli a partire dal 2006 e l'art. 172 del Cds fa poche eccezioni, ad esempio per le forze di polizia. Chi non mette le cinture rischia un'ammenda da 70 a 285 euro (il conducente risponde per eventuali minori) e se la violazione si ripete per almeno due volte in due anni è prevista anche la sospensione della patente da quindici giorni a due mesi. Conseguenze importanti: eppure, per l'Ania un italiano su tre non conosce gli importi delle multe, mentre il 70% ignora l'esistenza della sanzione accessoria.

La vostra scuola guida di fiducia saprà sicuramente rinfrescarvi la memoria!


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SPAZIO DONNA

L’INTERVISTA / OUI JE SUIS... CRISTINA

E’ stata una serata “in rosa” quella che è andata in scena venerdì 1 aprile ad Aquardens con “Il tumore al seno: un male che non deve spaventare”. La serata, il cui slogan era “Forza, è curabile!”, è stata organizzata dalla cantante veronese Maria Cristina Gamba con la collaborazione di MOICA Verona e Donne della Valpolicella. L’evento,

Cristina Gamba

condotto dalla giornalista Simonetta Chesini, si è aperto con “Il coraggio delle donne operate al seno”: la relazione della professoressa Anna Maria Molino è stata seguita da testimonianze di donne che hanno vinto la loro battaglia. E dopo il dinner buffet, largo allo spettacolo con “Viva le donne!!!!”, omaggio alle grandi interpreti di ieri, di oggi, di sempre con Giulia Dusi, Cristina Gamba, Giulia Rotta, Marco Belluzzo e JJ Ohm e la poetessa Agata

De Nuccio, con la partecipazione di Camilla Coeli, assessore alla Cultura del Comune di Negrar. Maria Cristina, hai accennato all’intervento di mastectomia. Cos’è cambiato nella tua vita dopo quest’esperienza? «Faccio eventi da 30 anni, ma dopo questo intervento mi sembra di avere una sesta marcia. Una specie di

rinascita. Scopo dell’evento dell’1 aprile e dei prossimi che mi è stato chiesto di proporre, è far capire alle donne che avere un tumore al seno non è la fine della vita, ma può essere un nuovo inizio». La tua passione, il canto, ti ha aiutato? «Le proprie passioni aiutano sempre. Per me cantare è fondamentale. Sono 50 anni che canto. Ho iniziato ad 8 anni: cantavo sempre sulla sedia, per mettermi in mostra, durante le feste in

famiglia. Un giorno un amico mi spinse ad esibirmi in pubblico: mentre cantavo “Ciao ciao” Luigina Andreis mi sentì e lei diventò la mia maestra di canto. Da allora non ho mai smesso di studiare: anche ora, dopo 50 anni, ogni volta che mi esibisco, prima vado a scuola». Com’è decollata la tua carriera? «A 12 anni ho vinto un concorso nazionale al Festival di Sanremo e a 16 sono arrivata in finale a “Un Disco per l’estate” con l’etichetta Ricordi. Con la casa discografica milanese Durium ho vinto un Cantagiro nel 1977 e ho cantato al Festivalbar per l’Hellas, in Arena. Ho cantato poi la sigla di coda “Cercherai” dei “Figli dell’Ispettore” e molto altro ancora. Il mio ultimo lavoro è “Oui je suis…Cristina Gamba”, omaggio ai grandi interpreti francesi. Mi definisco un’interprete autrice di spettacoli monografici tra cui “Viva le donne”, omaggio alle grandi interpreti del mondo che porterò in tour durante l’estate con i miei musicisti Enrico Bentivoglio al sax, Claudio Sebastio al pianoforte, Franco Faggi alla chitarra. Altri spettacoli sono “Anema e core”, omaggio alla musica napoletana, “Zum zum zum” con le sigle televisive di tutti i tempi, o ancora “Dancing trhough the world”, viaggio ideale tra tutti i ritmi del

LA SALUTE

a cura di Tommaso Venturi

ricercatore scientifico TUMORE, UN MALE CURABILE

Quando se ne parla oggi, a lasciare sbalorditi molti sono i numeri in costante aumento, ma è tempo di abbandonare il concetto di «male incurabile». Dalla fine degli anni Settanta ad oggi la popolazione che sconfigge il cancro è più che raddoppiata e in molti casi in cui la guarigione non può essere completa si riesce a trasformare il tumore in una malattia con cui poter convivere per anni. Esistono oggi moltissime terapie e le guarigioni sono in crscita. Secondo il professor Cognetti, presidente della Fondazione “Insieme contro il Cancro”, definire il tumore un male incurabile è un’espressione «fuorviante e allarmistica». Egli sostiene che è in atto un cambiamento riguardo la percezione della patologia e una c orretta informazione può rappresentare la prima medicina. Basti pensare che fino al 40% dei tumori può essere prevenuto seguendo uno stile di vita corretto (no al fumo, dieta corretta, attività fisica costante). Grazie agli studi dei ricercatori di tutto il mondo, oggi il cancro è un nemico più conosciuto: in molti casi si può diagnosticare agli esordi, quando le probabilità di sconfiggerlo sono mag giori, oppure addirittura prevenirlo, con farmaci e vaccini o evitando sostanze, comportamenti e fattori di rischio. E’ questa l’epoca dei farmaci intelligenti, progettati per colpire target precisi, presenti esclusivamente nelle cellule malate. Un’epoca in cui è possibile la personalizzazione delle terapie e l’esecuzione di test genetici. Ad oggi molti pazienti guariscono e il miglioramento dell e percentuali di guarigione è evidente, tutto ciò si può ricondurre ad una rapida evoluzione della medicina oncologica, che ha permesso terapie sempre più efficaci e diagnosi precoci. Siamo sulla buona strada nella lotta contro il tumore e i passi avanti fatti fino ad oggi fanno sperare che presto avremo a disposizione le conoscenze necessarie e gli strumenti terapeutici adeguati per riuscire ad int ervenire in modo sempre più efficace e completo sui meccanismi di sviluppo della malattia.

mondo». Non solo cantante: tu sei una donna poliedrica e la tua vita è ricca di esperienze. Raccontaci di te. «Prima di tutto mi definisco figlia, di mamma Olga che mi ha sempre seguita in tutto ciò che ho deciso di fare nella vita, e mamma, di Roberta, che ha una bellissima voce e che una volta si è esibita sul palco con me. Sono cantante, ma dal 1990 ho anche uno studio di pubbliche relazioni con cui organizzo eventi. Dal 1994 al 2007 ho gestito una scuola di alta cucina: ho collaborato con chef di grande rilievo, tra cui Bruno Barbieri. E poi ho due passatempi speciali: il cineforum e la televisione che adoro guardare appena ho un momento libero». Con il tuo talento non hai mai pensato di viverla da protagonista la televisione? «Mio padre non avrebbe mai potuto gradire una mia possibile carriera televisiva. Era molto geloso di me: da una parte voleva che cantassi, dall’altra...E pensare che Pippo Baudo un giorno mi disse “Dimmi cosa vuoi fare” e io mi sono tirata indietro sapendo che a papà quello era un mondo che non mi piaceva: negli anni ’70 Novella 2000 pubblicò una mia foto in bikini e lui andò su tutte le furie…ed era solo un bikini! Questo era il mio grande papà!». Silvia Accordini

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LO SAPEVATE CHE...

- Il 16 dicembre del 1811 un terremoto ha fatto scorrere le acque del fiume Mississippi nella direzione opposta. - I CD sono stati progettati per ricevere 74 minuti di musica, perché questa è la lunghezza della Nona Sinfonia di Beethoven

- La città di Istanbul è l’unica al mondo il cui territorio si trova in due continenti diversi: Europa e Asia

- I russi rispondono al telefono dicendo: “Sto a sentire”

- Un chilo di patatine fritte costa 200 volte il prezzo di un chilo di patate

- Il nome più comune al mondo è Mohammed

VENE VARICOSE / INTERVISTA AL DOTTOR ROBERTO PADOVANI «Rilievi statistici condotti nei paesi occidentali danno presenza di vene varicose nel 25% circa della popolazione, con maggiore incidenza nel mondo femminile: il 10% senza alcuna sintomatologia, il restante 15% con quadri di insufficienza venosa cronica che vanno dalla semplice tumefazione perimalleolare a quadri evolutivi fino a distrofia cutan ea con lesioni ulcerative». Questi i dati che ci comunica il dottor Roberto Padovani specialista in flebologia e angiologia. «Nell’evoluzione della malattia venosa - continua Padovani - entrano in gioco fattori familiari, fattori legati al sesso (condizione ormonale femminile e contraccezione), fattori comportamentali come attività lavorative che richiedono prolungata permanenza in stazione eretta (stiratrici, cassiere, parrucchiere, commesse), sport come tennis, equitazione, fondo, calcio, che possono esporre a patologie ortopediche con compromissione di normale appoggio plantare (messo già in crisi da diffuse patologie come valgismo del primo dito del piede) con ostacolo alla corretta dinamica muscolare come primum movens della spinta, alla risalita del sangue “da laggiù in fondo fino lassù a l cuore”. La compromissione del ritorno venoso, con progressivo incremento della pressione endovenosa, “dilata” le vene, incrementando progressivamente la pressione nei vasi, fino alla congestione anche del microcircolo con sconfinamento della componente liquida del sangue nel tessuto sottocutaneo: ecco quindi la tumefazione perimalleolare prima e via via il senso di pesantezza dolente Roberto Padovani delle gambe, l ’accentuazione di inestetismi venosi e la progressione verso la sofferenza cutanea. L’allungamento della vita – spiega ancora Padovani - e le nuove tipologie lavorative richiedono maggiore attenzione ai sintomi al fine di ottenere diagnosi precoci (la sintomatologia ci aiuta con possibilità di analisi ampia del sistema venoso con metodica ecocolordoppler) con attuazione di procedure di profilassi e terapia. La profilassi trova i suoi cardini nell’elastocontenzione, che consente riequilibrio della pressione venosa, nella deambulazione quotidiana, nella dieta con il mantenimento del peso corporeo nella norma e nell’alimentazione in cui non dovrebbe mancare un’ampia quota vegetale fornitrice di elementi come i flavonoidi presenti nei comuni farmaci flebotonici. La presenza di varici sintomat iche, oltre ad un uso di trattamenti di profilassi apre spazio a procedure chirurgiche che vanno da trattamenti di sclerosi eco guidata con mousse e flebectomie fino a safenectomie per le quali ci è venuta in soccorso la tecnologia con nuovi strumenti che hanno reso possibili la chirurgia delle vene con metodiche di assoluto minore impatto chirurgico come la Termo Ablazione Laser. Inestetismi della cute come varici e capillari di assente peso sintomatologico costituiscono motivo di profondo disagio che molto spesso obbligano a rinunciare all’uso di abiti che espongono alla vista la cute delle gambe. Indolori procedure – conclude Padovani - sia con laser che con microiniezioni intravenose di farmaci con potenzialità “irritante” che inducono fenomeni cicatriziali dei vasi consentono ampia “deter sione” delle fastidiose capillarità della cute, restituendo sicurezza e libertà all’eleganza». Angelica Adami


Cucina e ciacole con Francesca

L’ALTRO GIORNALE Maggio 2016

«Ricordo i ripiani della cucina con canovacci in bell’ordine colmi di fleischnecken (lumache di carne), i dolci cotti nella stufa e decorati con sac a poche che mamma, alsaziana, si era portata dalla Francia. E’ stata lei a trasmettermi il piacere di cucinare, dell’ospitalità e della convivialità». Profuma di cucina e cose buone l’album dei ricordi di Francesca Galvani, che da anni collabora con L’Altro Giornale con “L’Angolo di Francesca” ospitato in queste pagine. La sua casa è una vera fucina di prelibatezze, in cui tradizione e innovazione si intrecciano per dar vita ogni volta a qualcosa di speciale. Speciale come la passione di Francesca per la cucina, che nel tempo si è consolidata approdando persino ad un nuovissimo sito internet: www.cucinaeciacole.it. Francesca, raccontaci di te e del tuo percorso fino ad oggi. «Da giovane ho lavorato per alcuni anni come segretaria, mansione che per motivi personali ho dovuto lasciare. Nel cercare una nuova occupazione, nel 2003, pensai di pubblicare un annuncio su un

SPAZIO DONNA

giornale, proponendomi come aiuto alle padrone di casa per organizzare pranzi e cene o come baby sitter: feci entrambe le cose iniziando così questo viaggio nuovo e appassionante per me che avevo sempre svolto un lavoro d’ufficio. Un giorno poi, attraverso la proposta di un’Associazione Famiglie di Sant’Ambrogio alla quale mi ero avvicinata, iniziai a proporre corsi di cucina, grazie ai quali nel tempo ho potuto sfogare tutta la mia creatività e passione in cucina, in un ambito piacevole e amichevole. Questo è stato il mio mondo per 12 anni, dopodichè, sempre per motivi personali, mi sono trovata a dover smettere». Ma la passione per la cucina è rimasta integra e si è tradotta in qualcosa di creativo. «In occasione di un viaggio a Londra un’amica mi spronò a riunire tutte le mie ricette in un libro. Lì per lì mi sembrò alquanto improbabile, anche se l’idea di scrivere un libro è da sempre un mio sogno nel cassetto. In seguito, ripensando a questo libro, che oggi è diventato uno dei miei obiet-

tivi per il futuro, riflettei sul fatto che “le mie donne” certamente avrebbero apprezzato e che poteva essere interessante anche proporre un sito web dove poter essere seguita da loro e non solo». E’ nato così www.cucinaeciacole.it «Questo sito porta il nome del nostro stesso motto: cucina e ciacole. Il suo sottotitolo è “Cucina veloce per la donna che lavora” ed è frutto non solo della mia passione e del mio lavoro, ma anche dell’impegno dei miei figli che mi aiutano molto nella gestione del sito stesso e dell’indispensabile aiuto della mia collaboratrice Debora. “Cucinaeciacole” è uno scrigno di consigli, suggerimenti e di numerosissime ricette raccolte negli anni. Ricette di amiche, ricette scambiate, alcune rielaborate. Ricette trovate ovunque, su vecchi libri francesi e tradotte, su riviste, con un tocco in più o in meno a seconda della fantasia del momento…e perchè no? anche ricette inventate da me. Questo sito è una sorta di storia che narra la mia vita e il mio amore per la cucina. Un modo per condividere con chi

BENESSERE

Donna

A CURA DI CHIARA TURRI

www.laltrogiornale.net

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mi vorrà seguire le ricette più belle che ho provato, presentato e collaudato». Mamma ne sarebbe orgogliosa. «A volte rimpiango di non aver riportato tante ricette che lei conservava gelosamente in libroni francesi che poi sono andati perduti nel tempo. Nella mia mente però è ben impresso ogni ricordo, dalle montagne di frittelle di tutti i generi a carnevale alle feste di compleanno che mamma organizzava a me e alle mie sorelle. Le mie amiche le ricordano ancora oggi!». Silvia Accordini

Francesca Galvani

L’angolo di Francesca di Francesca Galvani

BON BON AL COCCO (RAFFAELLO) INGREDIENTI:: • 175 gr. di wafer alla vaniglia • 130 gr. di farina di cocco o cocco disidradato • 100 gr. di zucchero • 250 gr. di mascarpone • nocciola al centro • cocco per l’esterno PREPARAZIOnE: Frullare tutti gli ingredienti (a parte gli ultimi due) nel robot. Formare delle palline come noci e mettere all’interno una nocciola. Ricomporre il dolcetto e passare nel cocco. Servite nei pirottini dopo averli tenuti qualche ora in frigorifero.

IL BAGNO DI SALE “Il mare lava i mali di tutti gli uomini” (Euripide 420 a.C.) Dal punto di vista scientifico la parola “cellulite” indica un’infiammazione dei tessuti, ma nel linguaggio comune la parola “cellulite” viene usata per indicare l'eccesso si sostanza adiposa che si deposita in alcune parti del corpo fino a raggiungere la consistenza di un cuscinetto sotto pelle e conferire alla pelle un aspetto raggrinzito, da cui il nome “a buccia d’arancia”. Il nome esatto con cui questo disturbo dovrebbe essere chiamato è “pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica”. E' cosa risaputa che le donne sono le principali interessate a questo tipo di disturbo; il motivo è da imputarsi all'azione degli ormoni sessuali femminili che favoriscono una maggiore ritenzione idrica nonché un naturale deposito di sostanza grasse in determinate zone del corpo come cosce, glutei, braccia, fianchi, che sono le tipiche zone in cui le donne vedono spesso comparire i primi sintomi della cellulite. Ma attenzione: oltre all'azione degli ormoni sessuali femminili vi sono altre cause che agiscono in concomitanza con questi: le cattive abitudini di vita, come l'abuso di sigarette e bevande alcoliche, un vita molto sedentaria e priva di attività sportiva, l'abbondanza di cibo e quindi il sovrappeso hanno un ruolo attivo nella formazione della cellulite. Anche ostacolare la corretta circolazione sanguigna nelle gambe indossando indumenti troppo stretti, scarpe con il tacco troppo alto ha un’influenza negativa sulla cellulite. Infatti quando il sangue affluisce e defluisce con difficoltà nei tessuti ne provoca una sofferenza, sia a livello venoso che capillare, con la conseguente degenerazione del tessuto connettivo. Per eliminare un pò di tossine e combattere la cellulite vi consiglio un bel bagno salato da fare un paio di volte a settimana. Questo il procedimento per la sua preparazione: aggiungete all'acqua del bagno 100 grammi di sale del Mar Morto, 5 gocce di olio essenziale di cipresso, 10 gocce di essenza di ginepro, 1 limone biologico spremuto ed immergetevi per almeno 20/30 minuti. Al posto della spugna potete utilizzare le alghe; in un sacchettino di tessuto inserite dell'alga macrocystis e immergetelo per 5 minuti nell'acqua, dopodiché strizzate il sacchetto per liberare i sali di cui l'alga è ricca. A questo punto potete usare il sacchetto come spugna per massaggiarvi e stimolare così la circolazione sanguigna. Per ottenere un effetto ancora più incisivo potete abbinare al bagno uno o due massaggi alla settimana per due mesi. L’importante è rivolgersi a professionisti e non a persone che improvvisano manovre senza averne competenza. Colgo l’occasione per fare gli auguri a tutte le mamme! Anche alla mia!

namastè!

LA CURA DEI CAPELLI a cura di Antonella Marcomini Siamo in primavera e il cambio di stagione influisce sul nostro organismo, in particolare nel indebolimento dei capelli, aumentandone la caduta. Esistono in questi casi vari integratori naturali che possono aiutare, ma seguire una dieta sana è già importante per nutrire i capelli e arrestarne la caduta. La domanda più ricorrente che mi viene posta durante un analisi è: “cosa devo mangiare per avere capelli sani?”. E' fondamentale un alimentazione varia, assumendo proteine, vitamine e minerali. La carne bianca e il pesce ricchi di Lisina e Cisteina, Aminoacidi essenziali per la formazione della cheratina, la principale proteina che rafforza i capelli. Il pesce, soprattutto il Salmone, è ricco di Omega 3 , vitamina B 12 e Ferro, senza i quali i capelli si presenterebbero secchi e fragili. E' necessario anche il consumo di verdura a foglia verde scuro, con cui si garantisce l'apporto di vitamina del gruppo B, mentre nelle uova,nei latticini,nei cereali,nella frutta e nelle verdure colorate, troviamo soprattutto le vitamine liposolubili A,D,E,K. Anche l'olio d'oliva è ricco di vitamina E antiossidante che contrasta i radicali liberi, responsabili del danneggiamento e della caduta dei capelli. Devono essere presenti nel alimentazione anche i legumi, tra i quali fagioli,lenticchie,fave e un paio di noci al giorno, contenenti Omega3, Zinco e Ferro che facilitano la crescita dei capelli rendendoli più forti e sani. Per cui riassumendo non devono mancare Ferro, Zinco,Magnesio,Rame e Zolfo. In tricologia troviamo le risposte giuste per ogni patologia o problema dei capelli con prodotti che contengono i preziosi alleati. Con un accurata indagine del capello, con estrazione del bulbo, visionato con tricoscopio e tricocamera COMPLETAMENTE GRATUITO, si può accedere ai vari trattamenti personalizzati con PRODOTTI ALL'AVANGUARDIA e con L'OSSIGENOTERAPIA. Un occhio di riguardo, anche per la parte estetica del capello, con - Colore a base naturale, Mèsch, giochi di luce - Permanenti, Gonfiaggi, Sostegni - Ricostruzione e Trattamenti anticrespo - Percorso SPA HAMMAM 60 minuti di coccole per i capelli e per lo spirito e molto altro ancora, ma nel rispetto del capello della persona e della natura.

Giovedì – Venerdì 8.30 – 17.00 - Sabato 8.30 – 14.00 Si gradisce l’appuntamento: cell. 347.7579713

Via degli Arusnati, 3 (1° piano) PARONA



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